SITUAZIONE Caroline Baglioni DRAMMATICA Il lampadario · 2020. 10. 5. · Caroline Baglioni Il...

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SITUAZIONE DRAMMATICA #1 Caroline Baglioni Il lampadario

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  • SITUAZIONEDRAMMATICA#1

    Caroline Baglioni

    Il lampadario

  • I L L A M P A D A R I O di Caroline Baglioni

    Commissione della Biennale di Venezia

  • Personaggi

    MAURETTO

    TRISCIA, sorella di Mauretto

    FANTINO, coinquilino di Mauretto e Triscia

    APPESO, un uomo col sangue al cervello

    Nota dell'autrice

    * La barra (/) indica la sovrapposizione di un dialogo

    ** I “buchi” lasciati in bianco nei monologhi del personaggio dell'Appeso, sono abissi nei quali il pensiero si perde per poi cambiare direzione.

    Dedicato a Lorenzo

  • D I O È F E M M I N A

    Un appartamento all’ultimo piano di una palazzina. Grande finestra che dà sul traffico.La luce che entra in casa è quella del cielo. Intorno al tavolo della cucina Mauretto,Fantino, Triscia, mangiano.

    MAURETTOA volte le persone vengono disturbate nel momento in cui stanno meglio.

    FANTINOParli difficile.

    TRISCIA(A Mauretto) ti piace? (Pausa) ti piace la colazione?

    MAURETTOMi piace.

    FANTINOAnche a me.

    Mangiano.

    MAURETTOPenso che le persone che stanno intorno a me sanno quello che penso.

    FANTINOIo lo so che-che pensi.

    MAURETTOVediamo.

    FANTINOChe-che le tettine di carne... che le tettine di carne sono come le polpette che ci cucinaTriscia il venerdì.

    Mauretto e Fantino ridono.

    TRISCIAMa sta’zitto Fantino.

    MAURETTONo no pensavo che/

    FANTINONon lo dire, lo so. Pensavi che-che... il recinto è una cosa chiusa.

    MAURETTOMa come hai fatto? No, non è che lo pensavo, però è giusto.

    FANTINOIo lo vedo quello che pensi, sono stato a una lezione di psicologia.

    TRISCIAMa sta’zitto Fantino, sta’zitto.

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  • MAURETTOSe fossi in un recinto di cavalli la prima cosa che mi verrebbe in mente è di accarezzarli senza fargli male, poi cercherei di cavalcarli, dare loro erba e biada.

    FANTINOBravo, però il recinto è una cosa chiusa e sarebbe bene dare ai cavalli la libertà.Ti consiglio di costruire il recinto in un campo aperto e non in una scuderia chiusa.

    MAURETTOBravo. Meglio restare dentro però.

    FANTINOE tu che pensi Biscia?

    TRISCIANon chiamarmi così, non rispondo.

    FANTINOBiscia-piscia (ride)

    TRISCIASta’zitto Fantino. Che se io sono biscia ho i canini pur non essendo un vampiro.

    FANTINOChe paura. Come la biscia hai la lingua biforcuta pur cercando di non essere ambigua. Che paura.

    TRISCIADetesto la malaeducazione.

    MAURETTOTriscia è una biscia atipica, ma ancora al corrente coi tempi.

    TRISCIAMangia tu, e finisci tutto che oggi usciamo a fare la spesa.

    MAURETTOMangia tu. Io sto dentro, vacci con Fantino.

    FANTINOIo mangio. Mangio mangio tutto.

    TRISCIATu, tu sta’ zitto Fantino.

    MAURETTOSe scende un angelo e vede che stiamo parlando così si fa una risata eterna.

    FANTINOÈ vero.

    Mangiano.

    FANTINOBiscia? (Ride)

    MAURETTOA parte tutto pensavo... chissà quante macchine ci vedono quando passano qui davantila nostra vetrata?

    TRISCIANon ci vedono perché guidano.

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  • FANTINOQualcuno che gira la testa si vede ogni tanto, io l’ho visto.

    MAURETTOÈ vero, è vero, e quelli vedono quello che facciamo, quello che mangiamo. Quello chepensiamo.

    FANTINOSì sì. Ormai sanno tutto di noi.

    TRISCIANo, quelli guidano mica si curano di noi, se si girano vanno a sbattere e pum, volano giù.

    FANTINONo, qualcuno che-che gira la testa si vede ogni tanto, io l’ho visto.

    TRISCIANo, tu sta’ zitto, tu sta’ zitto Fantino.

    MAURETTOChe una volta, per questo lo dico, lo condivido con voi, contavo no? Stavo contando leluci delle macchine fuori, come al solito, cioè, come mi piace fare a me, no? Ero qui, eccolì dove stai tu Fantino, amico mio, lì dove stai tu ora e stavo seduto, era un po’ buio, unpo’. Contavo le luci e a un certo punto ho pensato, ma forte eh, l’ho pensato forte, coipugni stretti, così, ho pensato (stringe i pugni) “se tu laggiù sulla strada, con quellamacchina piccoletta bianca, senti quello che penso, slampeggia i fari per cortesia” e... haslampeggiato, capito? Ha slampeggiato eh, non ci si crede vero? Quindi ecco niente, lovolevo condividere.

    TRISCIA Bravo Mauretto mio.

    FANTINO Bravo. Ogni tanto l'ho visto qualcuno che gira la testa verso di noi che viviamo qui. Equesto ci dimostra che è vero allora. Le persone sentono quello che pensi Mauretto.(Pausa) ma tu Mauretto senti quello che-che pensano le persone?

    TRISCIAMa sta’ zitto, sta’ zitto Fantino, fallo mangiare.

    MAURETTONo Triscia aspetta, Fantino ha ragione. Fammi riflettere un attimo, non ci ho maipensato. Non so se sento quello che pensano le persone.

    FANTINODai, io adesso penso a qualcosa, tu ascolta e se senti quello che penso mi fermi, va bene?

    TRISCIADeve mangiare prima.

    MAURETTOTriscia? Io posso fare due cose insieme, uno, mangiare e due, intanto sentire quello chepensa Fantino. (Smette di mangiare e stringe forte i pugni)

    TRISCIAVa bene Mauretto mio, scusa.

    FANTINOOh, io sto pensando. (Pausa) oh, allora?

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  • TRISCIAPensa meglio che Mauretto non riesce.

    FANTINOEcco, sto pensando, Mauretto? Mauretto? Sto sto pensando Mauretto, ma possibile? Misto sforzando tanto di farti sentire. Allora?

    TRISCIATu Fantino veramente, non sai fare niente.

    FANTINOSta’ zitta Biscia, allora? Mauretto allora?

    MAURETTOCe l’ho! Ho sentito.

    FANTINOMeno male, meno male, lo sapevo, lo sapevo che ci riuscivi.

    TRISCIABravo Mauretto mio.

    FANTINOBravo, ha funzionato, incredibile ha funzionato.

    MAURETTOSì. Incredibile, mi sono dovuto sforzare sempre stringendo i pugni ma, ha funzionato.

    TRISCIASì. É andata bene. Ora mangia qualcosa.

    Mauretto si rimette a mangiare. Fantino lo guarda a lungo.

    FANTINOE quindi Mauretto?

    MAURETTOChe?

    FANTINOSei riuscito a sentire quello che-che pensavo, no?

    MAURETTOSì, ma che sei rincoglionito? Sì, te l’ho detto, sì.

    TRISCIAFantino, lascialo stare, ma che sei rincoglionito? Mauretto ha sentito, sì, ha sentito, mache sei rincoglionito Fantino?

    FANTINOTu sta’ zitta Triscia, è una cosa fra uomini. Mauretto, amico mio, dimmi no? Che haisentito?

    MAURETTOLo posso dire?

    FANTINOCerto, devi dire per fare la prova, la prova del nove, no?

    TRISCIALascialo mangiare.

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  • MAURETTOVa bene. (Pausa) “Dio è femmina”, hai pensato.

    FANTINOÈ vero?

    MAURETTOSì che è vero.

    FANTINOMa davvero?

    TRISCIAAllora sei rincoglionito Fantino, “Dio è femmina” hai pensato, sì, bravo Mauretto mio.

    MAURETTO“Dio è femmina” hai pensato, mi sono dovuto sforzare sempre stringendo i pugni ma,ha funzionato.

    TRISCIAHa funzionato.

    FANTINO“Dio è femmina”?

    TRISCIADio è femmina, Dio è femmina, Dio è femmina, ma che sei, ma che sei rincoglionitoFantino?

    FANTINO“Dio è femmina”. Mi piace. Sì, mi piace che-che l’ho pensato. L’ho pensato io, bello.

    TRISCIAPensi sempre le stesse cose da quando ti conosco Fantino.

    FANTINONon è vero.

    TRISCIASì che è vero.

    FANTINONo.

    MAURETTOBravo Fantino mio.

    TRISCIABravo Mauretto mio.

    FANTINOBravi tutti. (Pausa) ma perché “femmina”?

    TRISCIAMa che sei rincoglionito Fantino?

    MAURETTOTriscia, non trattare male Fantino, è sconvolto perché ho sentito il suo pensiero.

    FANTINOÈ vero però, perché l’ho pensato? Mauretto amico mio, perché l’ho pensato?

    MAURETTOQuesto non lo so di preciso.

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  • TRISCIATe lo dico io Mauretto mio il perché.

    FANTINOTu sta’ zitta Biscia non sai niente.

    MAURETTOSe lo sai dillo Triscia.

    TRISCIAL’ha pensato perché mi guardava.

    FANTINONo.

    TRISCIASì.

    MAURETTOÈ possibile.

    FANTINONo.

    TRISCIASì.

    FANTINONo, no, no Mauretto mio credimi che io Triscia non la guardo.

    TRISCIAMa sta’ zitto, sta’ zitto Fantino.

    FANTINONo, non lo so questo che tu dici, ma no, non è per questo che-che l’ho pensato.

    MAURETTOE allora?

    FANTINOAdesso ci penso, penso la risposta a bassa voce e appena la so te la dico a te Mauretto mio, solo a te.

    TRISCIAAnche io voglio sapere.

    FANTINOTu no.

    Mauretto stringe i pugni.

    FANTINOEcco. Ho pensato. Riesci a sentirmi Mauretto? (Pausa) Mauretto, mi senti Mauretto?

    TRISCIAAnche io voglio sapere.

    MAURETTOCe l’ho! Fatto.

    FANTINOFatto?

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  • TRISCIAAllora?

    FANTINOTu sta’ zitta Triscia, che ne sai di telepatia.

    TRISCIAPerché tu che ne sai?

    FANTINOSono stato a una lezione di psicologia.

    TRISCIAMa sta' zitto, sta' zitto Fantino.

    FANTINOAllora?

    MAURETTOHo capito, ho sentito.

    TRISCIAAllora?

    FANTINOAllora Mauretto?

    MAURETTOAllora penso che dovresti smettere di guardare le gambe di Triscia, Fantino. È miasorella. (Guarda fuori) e a parte questo pensavo... chissà quante macchine ci vedonoquando passano qui davanti la nostra vetrata.

    P O W E R O F N O W

    Autostrada. In macchina il caldo è mitigato da un'aria condizionata poco efficiente.Alla guida, Appeso.

    APPESO(In silenzio i suoi pensieri) che idea mi èpresa di andare al mare oggi ma sì ma sì

    quello che m’ha sempre fregato è l’apatianon sono stato mai abituato all’azione

    penso sempre troppo invece di agire unodue tre azione è tanto semplice eppure hovisto Rambo uno Rambo due Rambo tre Ramboquatto e Rambo cinque è fondamentalefare dei tentativi una giornata al mareè quello che ci vuole oggi è stata soloun po’ di confusione lei capirà ci arriverà miperdonerà ho fatto tutto impeccabile

    ho pensato ai fiori-cena-disponibilitàe questo-quell’altro-comprensione niente discontato non lo fanno tutti lei lo ha notato

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  • ieri sera mi sentivo bene nessun sintomodi malessere che a volte mi prendelo stomaco aerofagia e poi a lei èpiaciuto anche se non sono riuscito a non è scontato Cristo averla lì tutta a gambeaperte ecco la fila quanto si aspetta qui

    tutta a gambe aperte poco unafila lunga che scorre scorrerà non sono inritardo è una giornata vuota libera

    smettere di pensare continuamente a leiprimo step al domani secondo step

    Eck/Eck/E-c-k-h-a-r-t Tolle non riesco mai apronunciarlo Power of now adesso contasolo l’adesso adesso lei ha ancora ivestititi sulla poltrona in camera vestitorosso su una poltrona verde peccato per leballerine che la fanno un po’ chiattona magari quando sposta i vestiti dalla poltronaverde mi pensa mi chiama forse peggiorerà con la vecchiaia diventerà flaccidaassomiglierà alla madre dovrei vedereuna foto della madre per sapere come diventeràlei da vecchia tutta a gambe aperte

    ma che vado a pensare Power ofnow (guarda lo specchietto) questi duesi stanno innamorando sul mio sedile posterioread esempio (torna guardare la strada)oggi è la vigilia di Ferragosto magari esceper comprare le paste un dolce lei è golosacome poche forse mangia troppi dolciecco perché è chiattona ieri l’abbiamodiviso il dolce al ristorante volevo farle unasorpresa il suo nome sulla torta grandegrandissimo è stato meglio di no non civado più in quel posto si spende troppo tuttoquello zucchero le va sul culo le tette non leguardi quando ami dicono mah non è che me nefrega di questi parametri va a finire che misento in colpa ce lo hanno iniettato questosenso di colpa diciamo che ci ho fatto caso allasue tette mica sono sono come polpette

    ma smettila guida e non rompere icoglioni polpette è un miracolo sesono ancora vivo sempre esposto a millepericoli bollette non mi devo lamentare

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  • c’è gente che sta peggio che non ha le gambema poi ci si abitua no? dovresti

    sempre avere qualcuno dietro che bada a tefinirei per non sopportarlo sbavare su unbavaglino blu si possono vincere anche leolimpiadi senza gambe un bavaglino blu

    la bolletta scade il sedici non hovoglia di pensare a queste cose smettere dipensare a lei primo step Power of nowPower of now eating pussy penso solo acose stupide non ti giudicare non è che lepersone pensano cose più interessanti di quelleche pensi tu sto sempre asopravvalutare gli altri ieri con lei nessunsintomo di malessere ho bisogno chequalcuno mi dica che sono intelligente una volta me l’hanno detto ch’ero intelligenteero riuscito a capire da dove veniva quel rumoreera la macchina del ghiaccio che sputava icubetti e una m’ha detto “sei tanto intelligente”

    che stronza ch’era quella “siamoper il settanta per cento della giornata quelloche pensiamo d’essere” o per l’ottanta percento boh va be’ comunque vuol dire checerto se penso di non essere interessante eccoin quel momento non lo sarò i miei pensierisono basilari come faccio ad avere la terzamedia il diploma la patente? maguarda che bel sorriso che c’hai (si guarda allospecchietto, poi ad alta voce) tutto bene lìdietro? tra poco usciamo come mai sietecosì silenziosi? (in silenzio i suoipensieri) va a finire che si innamorano sul sedileposteriore della mia auto questi due che timanca? niente anche gli altri non ticredere guardati che ti manca? niente

    il tempo della scuola ancora me lo sognodi notte l’interrogazione di storia Garibaldi va be’ sarà più importante di me mamica mi posso ricordare le vite di tutti è giàdifficile ricordarmi la mia certo io non ho fatto niente di epico Garibaldiinvece ha unito l’Italia ecco queste sonole frasi da evitare quando sto con lei mettere il silenziatore per le cazzate faccio

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  • pena ma no non ti credere siamo fatticosì bisogna perdonarsi menomale che quando usciamo insieme non sentequello che penso ce lo abbiamo attaccatoaddosso il senso di colpa come il sudore lefrasi sceme le maestre perché ci rimane tuttoattaccato? per togliere le placche in gola civuole la Coca Cola in fondo può essereconsiderato anche romantico non essereriuscito a farmela ero paralizzato sonoun coglione coglione è stato bello sologuardarla uno sguardo ginecologico unosguardo ginecologico non è male oraadesso è la più bella cosa che ho mai visto

    andare al mare oggi che senso ha non siscappa dai pensieri lo sanno anche i bambini mada quando l’ho conosciuta faccio cose cheprima non facevo andare al mare perdimostrare che ho una vita un impegno macome ci siamo arrivati a questo spaesamento?

    magari dopo mi chiama le dico ciaociao le dico ciao bello no

    non ti credere devo fare le cose per me ètanto che non ho un amore se non michiama addio ma goditi questa giornata suaddio addio magari mi chiama addio

    Power of now che ore sono? addio le dieci e quaranta tra un’ora

    due un messaggino qualcosa del generequalcosa non ti credere che sia finitacosì Lupo sei un Lupo con la L maiuscola tuun Lupo Lupo Luporum che non lo saiil latino dovevi studiare di più invece chevendere panini magari ti ci lanciavi tra quellecosce certe cose si imparano sui libri dianatomia una specie di sguardo ginecologico(alla radio una canzone) bella questa (canta)tarara rarara tarararararara tarararararatararararara tarara rarara tararararararatararararara tararararara

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  • I L C I E L O H A L E S U E P R O P O R Z I O N I

    Cielo pallido. All'ultimo piano della palazzina, Mauretto e Fantino con le mani attaccate alvetro della finestra.

    MAURETTOGli gnomi sono alti zero virgola venticinque centimetri. La più bella cosa che ho maivisto? Una gnomina con le tettine meravigliose e un culetto fantastico e una vaginatutta a gambe aperte. Mi sono avvicinato e la chiamavo così... “Evetta, bella Evetta, miaEvetta”.

    FANTINOE si è spaventata?

    MAURETTOÈ troppo che non ho un amore. Dovresti trovare anche tu un’Evetta tutta a gambeaperte con le tettine meravigliose e un culetto fantastico.

    FANTINOTriscia mi-mi odia, non può essere la mia Evetta. Una volta le ho detto «Evetta EvettaEvetta», mi ha lanciato addosso un padellino con due uova, due.

    Ridono.

    MAURETTOSto imparando a dosare le energie di notte. Le luci le conto da seduto. Mi stanco a starein piedi. Le automobili sfrecciano, poi al buio mi gira sempre un po’ la testa.

    FANTINOSe gira la testa può finire male. Che vedi cose che non avresti veduto ad esempio.

    MAURETTOHo questo vizio del voltarmi.

    TRISCIA(Bussa alla porta della cucina) Mauretto mio, aprite! Sono qui.

    FANTINONo.

    TRISCIAFantino se non apri subito la porta... Fantino, se non apri subito la porta.

    FANTINOAccendi la luce Mauretto.

    MAURETTONon mi dire cosa devo fare Dio. Dio, non mi dire cosa devo fare io, Fantino.

    TRISCIAAprite. Aprite la porta. Mauretto mio, dobbiamo uscire. Andare al mercato.

    MAURETTONon ci vengo non ci vengo al mercato, non ci vengo da nessuna parte, ho da fare qui.

    FANTINOBravo Mauretto, non ci andare.

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  • TRISCIATu sta’ zitto Fantino, tu sta’ zitto. Apri Fantino, subito la porta devi aprire.

    FANTINOMauretto non vuole uscire, Mauretto non vuole uscire, vero Mauretto? Vero che nonvuoi uscire?

    MAURETTOHo da fare Triscia, te lo ho già dimostrato più e più volte che ho un sacco di cose da fare,non come te.

    FANTINOHa da fare Biscia, lasciaci in pace, vai in bagno a fare i ricci, non disturbare che è una cosafra uomini.

    TRISCIASta’ zitto, sta’ zitto Fantino! Se non apri la porta Fantino, se non apri la porta Fantino.

    FANTINO«Evetta Evetta Evetta», e addosso un padellino con due uova due mi lanciò.

    Ridono.

    TRISCIAMauretto, apri, parlo con te. Dobbiamo assolutamente andare al mercato per le offerte.Pollo a zero virgola venticinque centesimi al chilo. Accompagna la tua Triscia.

    MAURETTOIo non ho niente da fare lì, le macchine sono tante oggi. Posso osservare e contare daseduto. Molte ragazze ho rimorchiato e dopo averle sedotte ho lasciato.

    FANTINOBravo Mauretto mio.

    MAURETTOUna volta contavano solo le palle, oggi un po' anche il cuore.

    TRISCIAFantino apri la porta.

    FANTINONo.

    TRISCIAFantino, apri la porta che devo prendere una cosa, Fantino.

    FANTINOTe la passo da sotto.

    TRISCIANon ci passa sotto le porte, non puoi.

    FANTINONoi possiamo fare tutto, siamo invincibilissimi. Vero Mauretto mio?

    MAURETTOTutti devono vivere come dice quel cantante e non cadere come Rambo, morale dellafavola il mio amico si accorge di essere un comico.

    Ridono.

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  • TRISCIAMauretto mio non dare ascolto a Fantino, devi mettere un po’ di aria dentro ai polmoni.

    FANTINOChe ti serve Triscia?

    TRISCIALa salsa di pomodoro, apri.

    FANTINO(Prende un barattolo di passata di pomodoro e una cannuccia. Aspira il pomodoro con lacannuccia e lo passa dal buco della serratura a Triscia) ti arriva tutto?

    TRISCIAPrendo un contenitore aspetta. (Pausa) fatto. Vai. Piano oh, piano. Non lo sputare forteche perde densità.

    MAURETTONon c’è niente da fare fuori di diverso. La più bella cosa che ho mai visto è una gnominacon le tettine meravigliose e un culetto fantastico e una vagina tutta a gambe aperte.Evetta mia. Considerando la giornata di oggi sono sedici anni che non vedo fuori com’è.Ma non c’è niente di nuovo. Una due mille persone che camminano e parlano di cose cheio so già. É tutto dentro tanto, non serve cercare. Evetta non c’è più, sarà invecchiatacon un culo grasso ormai, grosso come una busta della spesa di quelle che porta Triscia acasa. Non mi piace camminare, già lo fanno tutti, già lo ho fatto io. Avanti e ‘ndre, avantie ‘ndre. Ora sono molto impegnato a sentire i pensieri delle persone, per esempio iosapevo che volevi la salsa di pomodoro, Triscia. (Pausa) ora vi faccio degli esempiconcreti, a te Fantino amico mio con cannuccia e salsa, e a te Triscia, sorella mia che staifuori dalla porta. Ma concreti concreti eh questi esempi. (Stringe i pugni, guarda fuoridalla finestra) laggiù: macchina nera che supera il furgone bianco lui pensa “come deveessere bello guidare un furgone bianco”. Furgone bianco con uomo dentro che guidasuperato da macchina nera, lui pensa “come vorrei una macchina nera”. Moto che vacon quei due, lei dietro pensa “nessuno nacque con il coltello in mano”. Macchina blu lasignora dietro pensa “io sono polverosa e rugosa ma al di là dell’aspetto ho interessantirisorse”, e quello lì pensa “sono un leone di segno e di fatto, difetti ma anche vizi evirtù”, e l’altro “la legge morale fa in modo che i miei comportamenti vadano nel versogiusto”, e lei “dopo la guerra fredda Dio non è più in discussione” e lui “il cielo ha le sueproporzioni”. (Pausa) ah poi c’è una canzone che sento da due ore nella testa (canta)tarara rarara tarararararara tararararara tararararara. È che più ci si avvicina adun’essenza e più le parole diventano difficili.

    FANTINO(Sfila la cannuccia dalla serratura) finito il pomodoro, finito il divertimento!

    TRISCIAOra apri.

    FANTINOVa bene. (Apre la porta)

    Triscia ha in mano un grosso posacenere di finto cristallo colmo di pomodoro. Lo appoggia sultavolo. Prende uno straccio e pulisce alcune gocce di salsa scolata sul pavimento. Fantino laguarda incantato.

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  • FANTINOCi vorrebbero delle patatine fritte.

    MAURETTOTu devi capire che so sempre dove sei Triscia.

    TRISCIAUna volta in quarto ginnasio ero alla cattedra a leggere un compito. Ero molto agitata.Ad un certo punto non sono più riuscita a controllarmi e a fermare il nervosismo. E misono messa a ridere irrefrenabilmente non riuscivo a smettere, ero disperata e mi sonofatta pipì addosso. Anche i compagni si erano messi a ridere e il professore per fortunaha capito la mia condizione. Poi mi ha mandata a cercare uno straccio per pulire ilpavimento. Tu mi guardavi dallo spioncino della porta.

    MAURETTODovevi rimanere a casa quella mattina.

    Triscia e Mauretto si guardano.

    FANTINOCi vorrebbero delle patatine fritte.

    TRISCIAVado a comprare il pollo.

    FANTINOVengo con te.

    Escono.

    I L L A M P A D A R I O

    Mauretto è solo, seduto al tavolo. Osserva il grande ponte davanti alla sua finestra.

    MAURETTOL’elemento portante è una grande, grandissima “A”. Come costruire un ponte tra duemontagne? Ora ve lo spiego signori delle automobili, che non lo sapete. Si prendeinnanzi tutto una base e la si appoggia su tre maestosi piloni a forma di grandissima “A”.(Mette in fila tre bicchieri) “A”, più “A”, più “A”, potremmo dire. (Appoggia il posacenerepieno di pomodoro sopra i tre bicchieri) si appoggia sopra, ecco. Poi ovviamente le cosenon stanno in equilibrio per sempre, però regge. Ecco. “A A A”. (Pausa) c’è posto per lafantasia nel lavoro di un ingegnere? (Pausa) la fantasia, se vogliamo parlare di fantasia,sta nel dimensionare le varie parti dell’opera, in maniera tale che ne risulti un equilibriodi-di dimensioni tali per cui, ne viene fuori un complesso proporzionato, non solorispetto a se stesso, ma soprattutto, e questo lo ritengo un fatto fondamentale per noiche ci occupiamo di questi temi, quello di... cercare di legare queste forme risultanti da“A A A” con il paesaggio, tale per cui ne viene fuori un paesaggio/opera che a noisembrano il migliore possibile. Grazie. (Sfila il bicchiere centrale da sotto il posacenere, lasalsa di pomodoro invade la tovaglia).

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  • Sospeso a duecento metri di altezza e incastrato a testa in giù nella sua automobile,Appeso, è fra i rottami di un disastro dopo il crollo di un ponte. Fumo, sirene, cielo rosso.

    APPESO(Respira, come riemergendo dagli abissi, insilenzio i suoi pensieri) battere testa

    collo valigia naso gomitoginocchio pum volano giù mignolo orecchio il tuo nomefarfalla nuca battere il dente

    del giudizio come in cielo così in terra apocalisse rene dita mediescuole superiori partita di

    calcio frigo lavatrice il nostropane quotidiano bidet culo

    lingua lingua lingua a destramorte a sinistra pezzi di uova uvetta cioccolatopeperoncino tutto bene lì dietro? uno slancio e shakera tutti i quintali dialcool della mia vita l’amaro di ieri il latte di soia

    ora mi ricordo cosa ho mangiato alristorante ieri non vi sento più quelloche m’ha sempre fregato è l’apatia

    maialino allevato a terra biologico nutritoin crosta di pane di sesamo di ‘sto cazzo(respiro) siamo qui siamo qui siamo qui

    siamo qui liberaci dal male siamocredo io credo vivo non vedo niente(cerca di voltarsi indietro ad alta voce) comestate voi? non vedo io dove siamo?(in silenzio i suoi pensieri) le mie braccia eccoleeccone uno eccone due molli comedue uova siamo qui qualcunodovrebbe chiamare siamo all’inferno pollo?voglio il pollo voglio il pollo allevatonelle gabbie sottoterra coi pulcini marci o menome ne frego pollo pollo pollo siamoqui prepotente vivo pollo non homai avuto dei capelli così rossi questo rossonon è mio siamo qui come statevoi? ho bisogno di proteine qui qui qui

    quasi arrivati all’uscita quasi disintegrato passato in mezzoad una grata tutto a pezzi qui

    pezzettini di carne sfilettata un

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  • trancio di tonno fresco in crosta di lamine disemi di semi di semini di sesamo losapevo che era da sfigati andare al mare oggi

    una specie di presentimento come cisiamo finiti? come era fatta la miarotula? piccola e tonda ora sporge comegli occhi quanto resteremo qui? chi sioccuperà di noi? non riesco a dire unaparola dove sta la mia lingua? liberaci

    i vestiti sulla poltrona verde divelluto chiamami shock chiamami dai

    liberaci shock mi sta colando lafaccia qualcuno dovrebbe chiamaresiamo all’inferno sei la cosa più bellache ho visto in vita mia ultima scopata ierifallita quanto c’è da aspettare? daresistere? quanto tempo ho per farerumore? (cerca di parlare) tutto bene lìdietro? tutto bene lì dietro? (in silenzioi suoi pensieri) sono solo innamorati non posso aprire la bocca non possorespirare lento ribaltamento ribaltatosedile ribaltabile bile tuttoimprovvisamente all’ingiù grasso polveremorale politica non ho soldi per comprarmiuna bara gli ultimi spesi ieri a cena con lei ecerto che non ci torno in quel ristorante adesso

    piloni di cemento biologico struzzobiologico calcestruzzo biologico a basso prezzoe manovalanza allevata a uova siamo qui

    dozzine qui qui ultimopasto a chi chiedo? chi è che paga? chiè che mi dice se ho le gambe oppure no?

    qui fatemi rivedere le unghievi prego qualcuno che senta quello chenon esce dalla mia bocca fumare tuttoquesto fumo ultimo saluto ultimacena Cristo come ci si può sentire tuttosottosopra impazzito imploso sei occhi all’ingiù tutto bene lì dietro? Cristorispondetemi ma perché non mi esce la voce?

    penzoloni penzoloni come dopo unterremoto oscillo e faccio luce sulla merda comeun lampadario appeso allo scheletro di una casadistrutta sono il simbolo della speranza

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  • liberami fotografami fammidiventare la copertina di una testata mentre lamia testa vale così poco o almeno non quantouna rata di una macchina caduta giù in trappola tra diecimila cavalli Suv c’èqualcuno che sta morendo con noi? c’ènessuno che può scattare una fotografia? Suv calmati Suv respira cambiamo film

    qualcuno deve pagare pagare calmati crossover non hai studiato

    diritto Cristo ma perché sono andato a vendere ipanini? soldi maledetti che ho il sanguemarcio di ketchup e maionese quando potevomangiare pesce azzurro mamma

    mamma mamma la via più facilemamma le donne più stupide

    mamma le scuole più utili mamma i libripiù brevi Cristo siamo qui liberaci dalmale taglia questo grigio che escasangue almeno non solo mio qualcuno mi saluti con la mano faccia fintaalmeno ditemi che sono morto va bene

    fammi fungere da materiale decorativoma almeno pulisci il sangue dai miei cristalli

    raccogli tutte queste patatine inmezzo alle salse ti faccio luce alzatela testa almeno uno di voi due uncenno un rantolo qualcosa datemi una “V”

    datemi una “I” datemi una “V”datemi una “I” alza la testa scricchiola

    fammi capire ti avevo detto che eratroppo corta quella gonna dallo specchietto sivedeva tutto vi stavate innamorando sulmio sedile posteriore ed ora tu sei piccola comela tua gonna quella non è una gonna èun brandello quella non è una mano è unbrandello quella non è la tua testa è unbrandello la busta della spesa è rotolata quidavanti e ho paura di guardarci dentro erameglio un’esecuzione decapitazione diteste che rotolano sulle scalinate almenodiventavamo qualcosa nei libri di storia

    Garibaldi salvami questa unione d’Italia siè sgretolata sotto di noi Garibaldili vedi i cosciotti di pollo spalmati sui pezzi di

    19

  • cromo? il rosa sta bene col rosso?(cielo rosso. Poi stelle. Poi cielo rosso)

    inversione di prospettiva esperienzadella solitudine idea chiara illuminante

    accettazione trasformazione di sé cinque ore a testa in giù potrebbero

    essere nove cervelli di mucca grigiopallido più ci si avvicina alla morte epiù le parole diventano difficili sono capovolto ma riesco a leggerlo il mondoforse è l’unica visione possibile una piccoladistrazione per sopravvivere vedovedo vedo un gatto nero che mi guarda

    luci che girano i palazzi sonoattaccati al cielo tutto è leggero all’ultimo piano di una palazzina un uomo laggiù

    ehi tu guardami vorrei salutarti conla mano guardami che ci fai lìsolo sbalordito davanti al vetro della finestra?

    mi vedi? riesci a sentirmi?entrami nella testa dai fammi compagnia

    ti lascio il mio testamento mi senti?posso guardare solo avanti e avanti a me

    ci sei tu se muoio ti lascio tutto tutto ate hai sentito? tutto a te che mi scruti

    oppure sarai tu a salvarmi? ioquell’uomo lo conosco è venuto con meall’asilo è venuto con me alle scuoleelementari medie superiori specializzazionidi vario genere squalifiche varie ioquell’uomo lo conosco capelli biondi danano castani da ragazzino castanida adulto pochi sbiaditi capelli adesso adesso che guardo mi piaceva il marevivere di spuma mi piaceva il maremeno la sabbia meno me ehi tu guardami faccio lampeggiare i farimi vedi? portami con te vedimivedimi dai lampeggio lampeggioslampeggio slampeggio slam

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  • L' O R A D O P O I L P R A N Z O

    All'ultimo piano della palazzina Mauretto fissa qualcosa fuori dalla finestra.

    MAURETTOMaccchina nera, furgone bianco. Moto che va con quei due. Macchina blu. (Pausa)passano sempre gli stessi pensieri. (Con un grande sforzo apre la finestra. Il cielo è grigio.)

    Fantino e Triscia rientrano.

    MAURETTOSiete tornati allora.

    TRISCIATi siamo mancati Mauretto?

    MAURETTOSì.

    FANTINOGrazie per la mancanza.

    MAURETTOFigurarsi.

    TRISCIA(Pulisce il pomodoro caduto sulla tovaglia) cinque minuti tutto pronto.

    MAURETTOGrazie Triscia.

    FANTINOTi è arrivato qualche nuovo pensiero Mauretto?

    MAURETTOSempre gli stessi.

    FANTINOC'è un vento. I pensieri ti arrivano anche se non stringi i pugni?

    MAURETTOSe non stringo i pugni non sento niente.

    TRISCIAC'è un vento. Tra cinque minuti tutto pronto.

    FANTINOPolpette?

    TRISCIAPollo. Proteine animali ne abbiamo tutti bisogno, vero Mauretto mio? Pronto.

    Si siedono a tavola e prendono tre cosce di pollo con le mani.

    FANTINOPrima la preghiera. “Sono stanca di correre lungo il fiume”, dice una biscia che ad uncerto punto vede un topo davanti una siepe sull’altra sponda, così attraversa il fiumesotto il ponte. Il topo non era topo, trattavasi della coda di una foca monaca di due

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  • virgola cinque quintali di peso, scappata rocambolescamente da un circo di periferia. Lafoca vide nella biscia un pasto risolutivo, amen.

    TRISCIAMa sta’ zitto Fantino, sta’ zitto.

    FANTINONon è colpa mia se la preghiera parla di una biscia, Triscia.

    Mangiano.

    MAURETTOÈ successo qualcosa?

    TRISCIANo.

    FANTINONon è successo niente, amico mio. Le solite solitissime cose. Hai pagato la bolletta?

    MAURETTOScade il sedici. Dove siete stati?

    TRISCIAAl mercato.

    FANTINOAl mercato?

    TRISCIAAl mercato siamo stati, al mercato.

    FANTINOSuper-mercato.

    MAURETTOCi siete stati un bel po’.

    TRISCIATanta fila.

    FANTINOTanta.

    MAURETTOE che avete fatto?

    FANTINOChe abbiamo fatto?

    TRISCIALa spesa abbiamo fatto Fantino rincoglionito, la spesa abbiamo fatto.

    FANTINOSì Mauretto, la spesa amico mio, abbiamo fatto la spesa.

    TRISCIABuono il pollo?

    FANTINOCome fai a cucinare sempre così veloce?

    TRISCIAHo le idee chiare.

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  • FANTINOGradirei che ci mettessi un po' di più.

    TRISCIAPerché?

    FANTINOÈ un momento conviviale della nostra convivenza, vero Mauretto?

    TRISCIANon si fa altro che mangiare qui.

    FANTINOIo peso ottanta chili.

    TRISCIAAppunto, la camicia ti tira sulla pancia.

    FANTINOSe mangio così in fretta mi si gonfia lo stomaco.

    TRISCIAAerofagia, si chiama.

    FANTINOSi chiama aerofagia?

    TRISCIATu Fantino, veramente, non capisci niente.

    FANTINOHo chiesto solo un po' di tempo per digerire.

    TRISCIAMauretto alle tredici vuole mangiare, vero che alle tredici vuoi mangiare Mauretto?(Pausa) vero che alle tredici tu vuoi mangiare Mauretto? É per questo che cucino sempreagli stessi orari. Ore nove colazione. Ore tredici pranzo. Ore diciassette spuntino. Oreventi cena. Così è deciso, vero Mauretto? (Pausa) Mauretto mi senti?

    Dalla finestra della cucina entra Appeso, impolverato e ricoperto di sangue. Si siede al tavolocon loro. Fantino e Triscia smettono di mangiare. Lungo silenzio.

    TRISCIA(Ad Appeso) mi scusi, ma lei sta sgocciolando.

    FANTINONon sapevo avessimo ospiti.

    TRISCIAMi scusi, mi scusi, ma lei sta sgocciolando.

    FANTINOAbbiamo già iniziato a mangiare, che maleducati.

    TRISCIA(Prende uno straccio e pulisce a terra) il mio destino è pulire il pavimento.

    FANTINOTe lo avevo detto che era presto per mangiare. Potevi dirmi che avevi un amico.

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  • TRISCIA(Continua a pulire, ad Appeso) mi scusi può alzare il piede? (Pausa) mi scusi può alzarel'altro piede?

    FANTINOTriscia, potresti dirci chi è questo signore?

    TRISCIAMa non vedi che sto pulendo?

    FANTINOCredevo riuscissi a fare due cose insieme. Mi sbagliavo. (Triscia torna a sedersi) ora chesei seduta Triscia, puoi dirci gentilmente chi è questo signore?

    TRISCIANon lo so.

    FANTINOCome non lo sai?

    TRISCIATi pare che io abbia il tempo di frequentare gente, Fantino?

    FANTINOUltimamente stai sempre in bagno a fare i ricci. Mauretto, amico mio, tu ne saiqualcosa?

    TRISCIAMa perché non chiedi direttamente a lui?

    Silenzio.

    FANTINO(Ad Appeso) giornataccia?

    TRISCIAAbbiamo da mangiare solo per tre.

    FANTINO(Indica sé stesso, Triscia e Mauretto) Uno, due. tre. (Pausa) non ha il piatto.

    TRISCIAÈ vero non ha il piatto.

    FANTINODiamogli un piatto.

    TRISCIAÈ vero, diamogli un piatto. Dove si mangia in tre si mangia in quattro. (Prende un piatto eun bicchiere e li mette a tavola)

    Silenzio.

    FANTINO(Ad Appeso) giornataccia?

    TRISCIAHa fatto bene ad entrare, fa troppo caldo fuori.

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  • FANTINOChe-che ci fa qui? Non perché ci cambia, a noi non ci cambia niente, sia chiaro.

    TRISCIAÈ la vigilia di Ferragosto, ma se viene domani pranza niente male. Dove si mangia in tre simangia in quattro.

    FANTINOUna bella prospettiva, no?

    TRISCIA(A Fantino sottovoce) ma perché non parla?

    FANTINOVieni più vicina.

    Silenzio. TRISCIA

    Fantino smettila di toccarmi le cosce.FANTINO

    Le uniche cosce che sto toccando sono quelle del pollo. (Ad Appeso) ne vuole?TRISCIA

    Fantino devi fare piano.FANTINO

    Non sto facendo nulla.TRISCIA

    E invece sì.APPESO

    (A Mauretto) prima eri tu dietro la finestra?MAURETTO

    Guardo sempre fuori.APPESO

    Cosa guardavi?MAURETTO

    Le macchine sfrecciare.FANTINO

    Sì, lui sente i pensieri di chi passa, vuole provare?TRISCIA

    Sta' zitto Fantino.MAURETTO

    Sta' zitto.FANTINO

    Mauretto, le uniche cosce che-che sto toccando sono quelle del pollo, te lo giuro trevolte se vuoi. Giuro. Giuro. Giuro.

    MAURETTOFiniscila.

    TRISCIAÈ una coscia infinita.

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  • MAURETTO(A Fantino) non farlo più.

    Triscia e Fantino mangiano. Mauretto e Appeso si guardano.

    TRISCIAUna volta nascosi facendo una buca molto profonda un cofanetto con dei gioielli dinonna. Volevo metterli al mio matrimonio. Dopo molti anni facendo dei lavori in giardinomia nonna vide questo cofanetto, riconobbe i gioielli e mi disse “non farlo più”. Non misono mai sposata.

    FANTINOQuesto pollo è crudo. Non basta aprire il pomodoro e metterci una coscia dentro,Triscia.

    TRISCIADovresti pagare la bolletta.

    MAURETTOScade il sedici.

    TRISCIASedici anni fa avevamo vent'anni.

    FANTINOChi di voi due tiene il conto?

    TRISCIAIo sì.

    MAURETTOIo no. Sedici anni fa vedevo cose diverse.

    TRISCIASedici anni fa eri normale. (Pausa) normale, sì, normale. Ma è normale.

    Fantino e Triscia ridono.

    MAURETTOCredo che dovreste portarmi un po' di rispetto.

    FANTINOMauretto amico mio, ti voglio bene lo sai. É grazie a te se sono ancora giovane.

    MAURETTOIo non c'entro.

    TRISCIALui non c'entra Fantino, sta' zitto.

    APPESOIo non c'entro.

    MAURETTO(Ad Appeso) non dica quello che dico io.

    FANTINOÉ telepatia! Visto? Ci sei riuscito amico mio. (Ad Appeso) si chiama te-le-pa-ti-a. Il nostrogioco preferito.

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  • APPESOTriscia, Fantino, sedile posteriore.

    MAURETTO(Ad Appeso) non ci provare!

    APPESOSedile posteriore!

    TRISCIAHop!

    FANTINOHop!

    TRISCIAA cosa pensi Mauretto?

    MAURETTONulla.

    TRISCIAPosso indovinare?

    MAURETTONo.

    FANTINOOgnuno il suo destino Triscia, tu non sei teleopatica.

    TRISCIA(A Mauretto) secondo me hai una donna nella testa. È bella? È alta? Ti vuole bene?

    MAURETTONon c'è nessuna donna.

    TRISCIASei mio fratello. Io lo vedo quando pensi a qualcuno. Perché non l'hai invitata al mare?

    FANTINOGià, perché non l'hai invitata al mare con noi? Il sedile accanto a te è vuoto. Sono tre oreche vai avanti senza aprire la bocca.

    TRISCIASenza una sosta. Fantino, toglimi la mano dalla coscia.

    FANTINOFinché nessuno vede chi può dirlo? (Pausa) Mauretto, chi può dirlo? (Pausa) sei tropposilenzioso amico mio.

    MAURETTOSiete strani oggi.

    TRISCIAIo perché soffro l'auto lo sai.

    FANTINOIo perché soffro il caldo lo sai.

    MAURETTOChe idea mi è presa di aprire la finestra oggi.

    APPESOChe idea mi è presa di andare al mare.

    27

  • TRISCIAÉ una giornata come un'altra, ho accettato il tuo invito.

    FANTINOQuesta tua gonna è strepitosa.

    TRISCIAVenticinque centimetri di pura ciniglia.

    FANTINOL'hai messa per farmi impazzire?

    TRISCIAVenticinque centimetri di coscia.

    FANTINOQuesto sedile comincia a starmi stretto vorrei stenderti qui e fare l'amore. L'amorecome si vede nei film delle Hawaii, no, no, l'amore come si vede in Baywatch.

    TRISCIAMauretto ci sta guardando.

    APPESOFila.

    FANTINOFila.

    TRISCIA/FANTINOTanta tanta fila.

    APPESOTraffico.

    FANTINOTraffico.

    TRISCIA/FANTINOTanto tanto traffico.

    FANTINOÈ da quando ti conosco che non riesco a fare a meno di te.

    TRISCIAPiano.

    FANTINOMi sento come a scuola quando non si poteva ridere.

    TRISCIAScusa se non ti guardo. Mi immagino stesa su questo sedile e mi vedo brutta.

    FANTINOSudano le tue cosce, questa gonna mi manda fuori.

    TRISCIASudano le tue mani.

    FANTINOLa busta della spesa occupa tutto lo spazio, devo starti per forza vicino.

    TRISCIATanto tra poco saremo al mare.

    FANTINOSpero che questo viaggio non finisca mai.

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  • APPESOChe idea mi è presa di andare al mare quel giorno.

    FANTINO (Ad Appeso) ma che-che ci sei venuto a fare qui?

    TRISCIA/FANTINO Non perché ci cambia, a noi non ci cambia niente, sia chiaro.

    Il cielo si fa nero, buio in cucina.

    FANTINOSanta galleria che ti tocco tutta.

    APPESOSpingo l'acceleratore.

    TRISCIAPiano.

    FANTINOSolo dieci secondi di libertà.

    APPESOTutto bene lì dietro?

    FANTINOAttrito di ciniglia.

    TRISCIALa tua mano fa rumore, piano.

    FANTINOLasciami entrare almeno un po'.

    TRISCIAPiano.

    APPESOBella questa.

    FANTINO/TRISCIA(Cantano) tarara rarara tarararararara tararararara tarararara

    MAURETTOSmettetela.

    FANTINO/TRISCIA/APPESOTarara rarara tararararara tararararara tarararara

    TRISCIA/FANTINOOra ricordo qualcosa, ora ricordo tutto.

    MAURETTOIo quelle mani te le taglio Fantino.

    FANTINOIo questa gonna te la tolgo.

    TRISCIAIo l'ho messa per te. (Pausa) guarda.

    FANTINOGuarda.

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  • FANTINO/TRISCIAFrena frena frena frena frena

    I bicchieri sul tavolo si disintegrano a terra. Mauretto ed Appeso si guardano. Lungo silenzio.

    APPESOA volte le persone vengono disturbate nel momento in cui stanno meglio.

    MAURETTOChe ore sono? Perché il cielo è nero?

    APPESOÉ l'ora dopo il pranzo, tra poco la luce dovrebbe tornare.

    Silenzio.

    MAURETTOCosa è successo alla sua faccia? Il suo sangue sta allagando tutto il pavimento.

    APPESONon riesco a smettere. (Pausa) posso sedermi vicino a te?

    MAURETTOHa bisogno di un dottore.

    APPESOIl dottore ha detto che dovevo venire da te.

    MAURETTOCome fa a sapere chi sono?

    APPESOGli ho parlato molto di te. (Pausa) come prima cosa mi ha chiesto di descriverti.

    MAURETTOLei come mi vede?

    APPESOTrentasei anni portati male, capelli sbiaditi, un corpo disegnato con il gesso.

    MAURETTOSembra che stia parlando di un morto. Triscia? Lo straccio. (Pausa) non c'è altro?

    APPESOGli ho detto che ti piace entrare nella testa delle persone.

    MAURETTOÉ solo un gioco.

    APPESOMentre ero a testa in giù ti ho visto in lontananza. Mi guardavi da questa finestra.

    MAURETTONon ho nulla per medicarla adesso.

    Pausa.

    APPESODicono che quando si sta per morire la vita ti passa davanti.

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  • MAURETTOChi lo dice?

    APPESOA me hanno sempre detto così, ma poi è stato diverso per me.

    MAURETTOChe vuol dire?

    APPESOIo ho visto te davanti. Mi sono visto qui dentro, dentro questa cucina, e ti horiconosciuto.

    MAURETTOQuesta è casa mia. Io guardo solo le macchine sfrecciare. Mi metto seduto qui e guardole macchine sfrecciare.

    APPESOÈ passato tanto tempo.

    MAURETTOLe sue ferite sono ancora fresche. Triscia? Lo straccio.

    APPESONon riesco a guarire.

    MAURETTOTriscia? Fantino? Dove siete?

    APPESOSedici anni fa/

    MAURETTOCome fa ad essere ancora vivo?

    APPESOQuel terribile incidente/

    MAURETTOFantino, Triscia, Fantino? La smetta di sgocciolare, Triscia è stanca di pulire i pavimenti.

    APPESONon lo farà più.

    MAURETTOÈ più forte di lei, tornerà con uno straccio e sarà di nuovo tutto pulito, come prima.

    APPESOQuesto vento, forse, seccherà tutto il sangue.

    MAURETTOLe tracce rimarranno.

    APPESOMauretto. (Pausa) bisogna che tu mi guardi.

    MAURETTONon mi dire cosa devo fare Dio, Dio non mi dire cosa devo fare io. (Cerca di alzarsi, non ciriesce) Fantino amico mio, muoviti, vieni a tirarmi su.

    APPESONon ci sono più. (Pausa) loro non ci sono più.

    Lungo silenzio.

    31

  • MAURETTOChe cosa vuoi da me?

    APPESOVoglio che mi guardi.

    MAURETTO(Lo guarda in faccia) io non so chi sei.

    APPESOLa tua faccia non è cambiata invece.

    MAURETTOPotresti cortesemente dirmi chi sei, signore?

    APPESOSono l'uomo che per sedici anni ti ha osservato da qui fuori.

    MAURETTOSe lo hai fatto avrai avuto i tuoi buoni motivi.

    APPESOHo avuto dei buoni motivi.

    MAURETTOChi sei tu?

    APPESOIo sono un uomo.

    MAURETTOPerché, io no?

    APPESONon ho detto questo.

    MAURETTOChi sei tu per decidere cosa è vivo oppure no?

    APPESOPosso deciderlo solo per me.

    MAURETTONon posso darti torto.

    APPESOE tu invece cosa sei?

    MAURETTOAl buio è difficile dirlo.

    APPESOÉ per questo che non paghi la bolletta?

    Silenzio.

    MAURETTONon si può tornare indietro.

    APPESOA volte si, con un grande sforzo. Ed è per questo che anche tu mi guardavi.

    MAURETTOIo non esco mai.

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  • APPESOMi guardavi coi miei occhi.

    MAURETTOI miei occhi hanno sempre visto chi li guardava.

    APPESOMi hanno salvato. Mi sono visto qui dentro, dentro questa cucina. Io ho creato questo,Mauretto.

    MAURETTONon chiamarmi così.

    APPESOPosso chiamarti solo col mio nome.

    MAURETTOCosa sei? Una specie di Dio?

    APPESONo.

    MAURETTODovresti uscire da quella porta, ora.

    APPESOIl mio posto è qui.

    MAURETTOVattene subito e chiudi la finestra. Quando te ne andrai tornerà tutto a posto.

    Pausa.

    APPESOChe cosa hanno le tue gambe che non va?

    MAURETTOSono solo molto stanche, dovrei mangiare più proteine.

    APPESOTu non puoi più stare in piedi Mauretto.

    Appeso sale su una sedia, tira giù dal soffitto un lungo cavo elettrico bianco. Lega le gambe aMauretto.

    MAURETTOCosa mi vuoi fare?

    APPESODevo lasciarti andare.

    MAURETTOIo non voglio, non voglio andarmene. (Pausa) che ore sono? Perché il cielo è nero?

    APPESOÉ l'ora dopo il pranzo, tra poco la luce dovrebbe tornare.

    Il cavo lentamente si riavvolge.

    33

  • MAURETTOC'è stato un giorno a scuola che eravamo tutti. Strano no? Perché mancava semprequalcuno. Allora si stava su dei banchetti singoli o doppi color verde acqua, e si speravasempre di passare inosservati. La professoressa quel giorno tardava e si faceva un grancasino, la nostra classe era al piano interrato e aveva una finestra che dava sulla strada.Le macchine ci passavano davanti tutta la mattina. Io facevo questo gioco di gonfiare ilbricco del succo di frutta con l'aria e lanciarlo fuori, e puntualmente arrivava un'auto cheschiacciandolo lo faceva esplodere. Quando la professoressa è arrivata ha aperto laporta e in quel momento preciso è esploso. Si è arrabbiata moltissimo. Ha detto/

    APPESO“Adesso se non mi dite chi è stato, apro il registro a caso e interrogo”

    MAURETTONon ho avuto il coraggio. E nessuno ha avuto il coraggio di dire che ero stato io. Hacominciato ad interrogare a caso e ha dato a tutti brutti voti che andavano dal due alquattro.

    APPESOPoi è suonata la campanella.

    MAURETTOL'unico a cui non è toccato essere interrogato

    APPESOSono stato io. (Pausa) ci siamo salvati. Una specie di telepatia.

    MAURETTONon so cosa sia davvero.

    APPESOLa telepatia è quando io non busso e tu apri la finestra.

    Il cavo elettrico si blocca. Mauretto penzola dal soffitto.

    MAURETTOCredi davvero che questo basterà?

    APPESOÈ solo un tentativo.

    MAURETTODa fuori, ancora, nessuna luce.

    APPESODa fuori, ancora, no. (Chiude la finestra)

    MAURETTOAspetta. Devo pagare la bolletta.

    APPESOLa pago io.

    Appeso spinge l'interruttore. Mauretto s'illumina.

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  • A P P E S O

    All'ultimo piano della palazzina, Appeso in sedia a rotelle davanti alla finestra dellacucina. Il lampadario è acceso.

    APPESOC’era questo recinto pieno di cavalli e stavo bene

    io ero un Lupo non come Fantino che nonsapeva fare niente un Lupo con la Lmaiuscola un Lupo in un recinto di cavalli

    quei cavalli li ho chiusi tutti in una stanzadi zero virgola venticinque centimetri come un Lupo con la L maiuscola me li sonomangiati sbranati anche se prima li hoaccarezzati e dato loro la biada ho seguito i consigli io perché ho visto il mondoal rovescio e ho visto tutto questo senso dicapovolgimento non arriverà mai a capirsi neinostri piccoli cervelli grigi solo un clic-clac

    le ossa del collo (o quel che è) un rumore interno sordo comunque sordo machiaro bisogna rialzarsi piano ricostruirsipiano ricementarsi piano ci vuole unprogetto piano un solido progetto Piano

    abbiamo solo un corpo per capire le cosee lo dobbiamo lanciare nel vuoto la forzadi gravità è un’invenzione esiste solol'adesso siamo noi che sorreggiamo ilmondo con le mani tra noi e la morte c’èsolo una canottiera della salute un maglionedi cachemire quando si è più fortunatiinutile riempire la pelle di tatuaggi nonsi vede la colpa è già scritta ce lainfilano col primo tutù ce la stampano infronte gocciolante e piangiamo e proviamoa sudarla tutta tutta tutta su chilometri diprati verdi su un bavaglino blu io l’ho capito che il mondo si deve leggereall’ingiù è l'unica visione possibile eperciò le nostre teste pesano e perciò lenostre teste gridano una specie dipresentimento al quel tavolo seduto con leisedici anni fa Evetta e le sue gambe vivesotto il tavolo mentre mangiavamo al tavolomentre chiamavamo il cameriere per fare

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  • rumore e poter strusciare meglio la sedia inavanti una specie di presentimento a quelbanco seduto venti anni fa mentre nontrovavo coraggio per alzarmi in piedi mentre non riuscivo ad aprire la bocca nonconta più al suono della campanella quandola professoressa fa per andarsene bisognavaalzarsi e gridare “sono stato io” “sonostato io prof interrogami” e invece nontocca a te non ti vuole toccare

    come un presagio di sopravvivenza quel culo grande grandissimo che ci si mostra avolte davanti e lo tocchiamo male enon sappiamo toccarlo e lui ci tocca ci vuole ciprende troppo distratti dalla forma percapire per nulla fortunati andiamo avantigioendo coi piedi attaccati al filo quella parte di noi va lasciata penzolare per smettere di credere di essere dal versogiusto siamo palazzi appesi al cieloesattamente come la pioggia esattamentecome la pioggia (canta) tarara rararatarararararara tararararara tarararara tarara rarara tarararararara tarararararatarararara

    Fuori, su un ponte ricostruito, la fanfara dei bersaglieri marcia trionfante. Garibaldi, acapo del gruppo, divora a suon di trombe una coscia di pollo ben cotta. É festa.

    ©2019

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