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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 1 di 146 REGIONE PUGLIA ASSESSORATO AL BILANCIO RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE PUGLIA ESERCIZIO FINANZIARIO 2015 RELAZIONE

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R E G I O N E P U G L I A ASSESSORATO AL BILANCIO

RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE PUGLIA ESERCIZIO FINANZIARIO 2015

RELAZIONE

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Indice

1. Considerazioni preliminari pag. 4

2. Leggi di bilancio e variazioni pag. 14

3. Riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi ai sensi del D.Lgs. 118/2011, art. 3, comma 7

pag. 18

4. Situazione finanziaria complessiva. Risultanze di fine esercizio pag. 20

5. Fondo crediti di dubbia esigibilità Pag. 25

6. Gestione di competenza 2015 pag. 27

7. Situazione dei crediti e dei debiti pag. 28

7.1 Residui attivi pag. 28

7.2 Economie vincolate pag. 30

7.3 Residui passivi propri e consistenza Fondo residui perenti pag. 33

8. Situazione di cassa pag. 37

9. Entrate regionali pag. 38

10. Azioni di contrasto all’evasione fiscale pag. 40

10.1 IRAP e Addizionale regionale all’IRPEF pag. 40

10.2 Tassa automobilistica pag. 40

10.3 Tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi (Ecotassa) pag. 41

10.4 Addizionale regionale all’accisa sul gas naturale pag. 41

10.5 Imposta regionale sulla benzina per autotrazione (IRBA) pag. 42

11. Politiche di indebitamento pag. 43

12. Il patto di stabilità interno in essere sino al 31/12/2014 pag. 53

13. Il pareggio di bilancio e il superamento del patto di stabilità pag. 55

14. Patto regionalizzato pag. 63

15. Il Patrimonio della Regione Puglia pag. 72

15.1 Beni mobili ed immobili pag. 73

15.1.a Interventi per il miglioramento dell’efficienza amministrativa, della sempli-ficazione procedurale e dell’accessibilità.

pag. 73

15.1.b Interventi di valorizzazione pag. 76

15.1.c Attività acquisitive pag. 76

15.1.d Consistenza beni immobili regionali pag. 77

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15.2 Immobilizzazioni finanziarie pag. 91

15.2.a Competenze della Sezione Controlli pag. 96

15.2.b Risultati di esercizio pag. 97

15.2.c Elementi richiesti alla Sezione Controlli per relazione rendiconto 2015 ai sensi del decreto legislativo n. 118/2011 (art. 11, comma 6)

pag. 104

16. Condizione finanziaria del sistema sanitario pugliese pag. 109

17. Anticipazione di liquidità ex articolo 3 decreto legge 8 aprile 2013, n. 35 pag. 115

18. Azioni per il contenimento delle spese: legalità e sperimentazione pag. 123

19. Misure in materia di spese di funzionamento pag. 126

19.1 Il contenimento delle spese: oltre la trasparenza, la “esemplarità” per il territo-rio. Le buone prassi e gli “acquisti verdi”

pag. 130

19.2 Spunti ricostruttivi per una politica di gestione pag. 135

19.3 Misure in materia di trasporti pag. 135

19.4 Misure in materia di Centrale di committenza regionale pag. 139

20. Spesa del personale pag. 142

21. Revisori dei conti pag. 145

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1. Considerazioni preliminari.

Il Rendiconto generale della Regione Puglia per l’esercizio finanziario 2015 espone le risultanze

della gestione delle entrate e delle spese sul conto del Bilancio e del Patrimonio, nonché le attività e

le passività finanziarie e patrimoniali.

A partire dall’anno 2015, seppur sulla base degli schemi di bilancio previsti dalla legge regiona-

le 16 novembre 2001, n. 28, hanno iniziato a trovare applicazione alcuni istituti previsti dal titolo I del

decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 in tema di armonizzazione contabile ed in particolare

l’istituto della cd. competenza finanziaria rinforzata. Un appuntamento importante per l’avvio della

nuova contabilità armonizzata è stato costituito dalla approvazione, contestualmente

all’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2014, della deliberazione della Giunta regio-

nale con la quale si è provveduto al riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi che sono

stati reimputati nell’esercizio in cui la sottesa obbligazione giuridicamente vincolante diviene esigibile

con conseguente movimentazione del fondo pluriennale vincolato.

Gli elementi strutturali che emergono dalla lettura delle cifre come meritevoli di una riflessio-

ne molto approfondita da parte dell’intero Consiglio Regionale paiono i seguenti:

sulla base della struttura e della quantità delle Entrate si conferma che il finanzia-

mento del Servizio Sanitario Regionale assorbe la maggior parte delle risorse. La per-

centuale di assorbimento del finanziamento del Servizio Sanitario Regionale (esclusi i

trasferimenti da parte del Bilancio autonomo extrasanitario) rispetto alle entrate

correnti del bilancio autonomo risulta dell’80,85%. Nell’anno 2015 il bilancio conso-

lidato del Servizio Sanitario Regionale chiude con un disavanzo di 58,501 milioni di

euro che a seguito delle coperture assicurate nel medesimo esercizio con risorse del

bilancio autonomo regionale evidenzia un avanzo di 1,499 milioni di euro.

le risorse disponibili per le altre funzioni alimentano obbligatoriamente la copertura

dell’onere del debito per un ammontare di 271,05 milioni di euro nel 2015;

il costo del lavoro ammonta a circa 150 milioni di euro, sostanzialmente pari a quel-

lo dell’anno precedente.

Sul fronte della finanza pubblica e in particolare di quella territoriale va rilevato come i relativi

provvedimenti, come accade ormai da oltre un quinquennio, rispondano prevalentemente al conse-

guimento di obiettivi quantitativi di risparmio a valere sul bilancio statale e al rispetto degli impegni

presi a livello europeo piuttosto che, nell’ambito di una più generale riforma del sistema delle auto-

nomie, ai principi del decentramento e del federalismo fiscale che avevano segnato gli ultimi approcci

al tema della finanza decentrata.

Infatti, con la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 fu approvata la riforma del titolo V del-

la Costituzione con la costituzionalizzazione dei principi del federalismo amministrativo e fiscale in ri-

sposta ad una domanda di autonomia e responsabilizzazione che emergeva dai territori. Con la legge

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delega 5 maggio 2009, n. 42 veniva data attuazione ai nuovi principi costituzionali in materia di fiscali-

tà territoriale con lo scopo dichiarato di attribuire al livello istituzionale più vicino al cittadino le fun-

zioni il cui esercizio fosse assicurato in condizioni di efficienza, efficacia, economicità ed appropriatez-

za. L’avvicinamento delle decisioni di spesa e, soprattutto di entrata, alla comunità politica di riferi-

mento avrebbe inoltre garantito un’adeguata accountability dell’organo di governo preposto alla fun-

zione e, sotto tale profilo, un più incisivo e diffuso controllo democratico dell’operato delle pubbliche

amministrazioni.

Nel corso degli ultimi anni, in relazione alla crisi finanziaria che dal 2008 in poi ha investito le

economie mondiali, sul fronte della finanza pubblica si sono succeduti diversi provvedimenti di natura

emergenziale tendenti al suo risanamento ed al conseguimento dei vincoli di bilancio che l’adesione

dell’Italia alla moneta unica pone in capo ad essa. Tra i principali provvedimenti si richiamano:

a) l’articolo 14 del decreto legge 31 maggio 2010, 78 con il quale sono stati sostanzial-

mente azzerati i trasferimenti attribuiti alle regioni a statuto ordinario in relazione delle

funzioni assegnate o delegate dallo Stato con i decreti cd. Bassanini per un importo

complessivo annuale di 4.500 milioni di euro a regime;

b) l’articolo 16 del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 con il quale sono operate riduzioni

delle risorse trasferite alle regioni a statuto ordinario per un importo complessivo an-

nuale di 1.050 milioni di euro fino al 2015;

c) l’articolo 46 del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66 con il quale sono operate riduzioni

delle risorse trasferite alle regioni a statuto ordinario per un importo complessivo an-

nuale di 750 milioni di euro fino al 2019;

d) l’articolo 1, comma 398, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015)

con il quale sono operate riduzioni delle risorse trasferite alle regioni a statuto ordina-

rio per un importo complessivo annuale di 3.452 milioni fino al 2019;

e) l’articolo 1, comma 680, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016)

con il quale le regioni assicurano un ulteriore contributo alla finanza pubblica pari a

3.980 milioni di euro per l’anno 2017 e a 5.480 milioni di euro per ciascuno degli anni

2018 e 2019.

Il rilevante contributo al risanamento della finanza pubblica posto a carico delle regioni sposta

la discussione dalla possibilità di recuperare efficienza nella gestione della spesa ad invarianza dei ser-

vizi offerti alla comunità, alla necessità di ridefinire il perimetro di intervento pubblico a cui le regioni

devono attendere garantendo, uniformemente sul territorio nazionale, i livelli essenziali delle presta-

zioni nelle materie afferenti le funzioni fondamentali. Negli ultimi cinque anni, Regioni Province e Co-

muni hanno subìto un taglio dei trasferimenti per circa 25 miliardi di euro, con un conseguente au-

mento della imposizione locale. L’attuazione della riforma della legge n. 42/2009 non ha portato, co-

me avrebbe invece dovuto, ad alcuna forma di compensazione tra fisco centrale e fisco locale. Sì è as-

sistito ad un aumento sia delle entrate di competenza degli enti territoriali sia dell’amministrazione

centrale, che ha portato ad un aumento della pressione fiscale sino al 43,5%, imputabile per oltre 80%

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alla dinamica delle entrate locali.

Ad oltre cinque anni dall’approvazione della legge n. 42/2009 l’attuazione del federalismo fi-

scale è ancora da definire: mancano i fabbisogni standard nelle materie di competenza regionale

(quelli dei comuni sono stati individuati) nonché la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e

quindi degli strumenti perequativi al fine di garantire i diritti di cittadinanza uniformemente sull’intero

territorio nazionale. Il peggioramento delle condizioni di finanza pubblica ha alimentato nuove e più

forti spinte centralistiche.

Il dibattito circa il mantenimento o meno del regionalismo è molto accesso e trova riscontro

nelle discussione delle diverse proposte di riforma dell’attuale assetto delle competenza fra Stato e

Regioni, queste ultime additate, in particolare, come responsabili dell’ascesa inarrestabile della spesa

pubblica a partire dal 2001. Le riforme costituzionali in atto propendono a favore di una nuova ri-

centralizzazione di funzioni e risorse dalla periferia verso il centro, che dovrebbe rendere più agevole

il controllo dei conti pubblici. Sono in molti a sostenere la necessità che l’istituzione del Senato delle

autonomie locali e il superamento delle distorsioni della riforma del titolo V della Costituzione condu-

cano a una profonda revisione istituzionale in senso federalista-autonomista, promuovendo compor-

tamenti virtuosi a livello decentrato anche con l’utilizzo di sistemi di rating territoriale. Non mancano,

però, i pericoli di arretramento rispetto alle buone prassi sinora realizzate nell’ambito della finanza

decentrata. Alcuni sostengono la necessità di un percorso differenziato con la concessione di maggiori

margini di autonomia alle amministrazioni che si sono mostrate virtuose.

Nonostante i casi di inefficienze, sprechi e illegalità che hanno riguardato talune regioni, la Re-

gione Puglia non è stata interessata da fenomeni di mala gestione e sul profilo operativo ha dimostra-

to di essere alla pari con le regioni più virtuose.

Nella gestione finanziaria, la Regione Puglia ha conseguito gli obiettivi di finanza pubblica ad

essa assegnati dalla legislazione statale rispettando i margini di spesa imposti dalla nuova disciplina

del pareggio di bilancio (sostitutiva dall’anno 2015 del patto di stabilità interno) introdotta con la leg-

ge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015).

Con la legge n. 190/2015 vengono completamente ridefinite le modalità con le quali le regioni

a statuto ordinario con riferimento agli esercizi 2015 e successivi concorrono alla realizzazione degli

obiettivi di finanza pubblica.

Le principali novità del riformato contesto normativo sono le seguenti:

1. la previgente modalità di controllo dell’indebitamento netto delle regioni a statuto or-

dinario attraverso il tetto di spesa viene sostituito dal controllo attraverso i saldi finan-

ziari tra le entrate finali e le spese finali in termini sia di competenza finanziaria che di

cassa cui si aggiunge anche il controllo dell’equilibrio di parte corrente;

2. sono drasticamente ridotte le voci di entrata e di spesa escluse dal campo di applica-

zione della nuova normativa essendone ora incluse sia quelle relative alla sanità che del

trasporto pubblico locale. Permane l’esclusione delle riscossioni e concessioni di crediti

e della quota di cofinanziamento comunitario dei programmi cofinanziati dall’Unione

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Europea;

3. vengono unificate e ridefinite le misure di flessibilità del patto regionalizzato verticale

ed orizzontale. Ai sensi infatti dell’articolo 1, comma 479, della legge n. 190/2014, a de-

correre dall’anno 2015 non trovano più applicazione le disposizioni recate dall’articolo

1, commi da 138 a 142, della legge 13 dicembre 2010, n. 220 in materia di patto di sta-

bilità interno regionale verticale ed orizzontale. La relativa disciplina trova ora riferi-

mento nei commi da 479 a 486 dell’articolo unico della legge di stabilità 2015.

In maniera oramai consolidata, le politiche di bilancio della Regione sono improntate al pieno

rispetto degli equilibri finanziari ed alla sana e corretta gestione finanziaria.

Una conferma in ordine alle buone performances gestionali e di bilancio della Regione Puglia è

giunta nel mese di dicembre 2015 attraverso il giudizio dell’agenzia di rating Moody’s, relativo

all’aggiornamento della credit opinion della Regione Puglia, con la quale ha confermato il rating Baa2

con outlook stabile. Il giudizio di Moody’s riflette margini correnti positivi e risultati di bilancio soddi-

sfacenti, una solida situazione di liquidità e un debito più basso rispetto alla mediana delle regioni ita-

liane con rating assegnato da Moody’s. Nella nota di Moody’s, viene, inoltre, evidenziato il significati-

vo aumento negli anni recenti della capacità istituzionale e manageriale nella gestione delle politiche

di bilancio dell’Ente anche attraverso il controllo dei costi di funzionamento, nonché nel controllo ed

orientamento della attività delle società partecipate; mentre i fattori di rischio riguardano la debolez-

za dell’ambiente socio-economico e il possibile riflesso delle politiche di austerità nazionali.

Nonostante le restrittive misure del governo nazionale, nell’anno 2015 la Regione Puglia non

ha aumentato il carico fiscale a carico di cittadini e imprese, il cui livello si posiziona tra le regioni con

minore pressione fiscale. Per l’anno 2015 sono state inoltre confermate, e rese anzi permanenti, le

misure in materia di detrazione dalla addizionale regionale all’Irpef per le famiglie numerose, detra-

zioni maggiorate in caso di presenza nel nucleo familiare di figli diversamente abili.

L’avvio della riforma contabile degli enti territoriali rappresenta una tappa fondamentale del

percorso di miglioramento della trasparenza dei conti pubblici. Ne risulta rafforzato lo stesso coordi-

namento della finanza pubblica e le attività connesse con la revisione della spesa e la determinazione

di fabbisogni e costi standard. In questi anni, la presenza di una pluralità di sistemi e schemi contabili

vigenti nei diversi settori della amministrazione pubblica ha avvalorato le critiche di opacità dei conti

pubblici italiani. Il principio dell’armonizzazione dei sistemi contabili e dei bilanci pubblici si connette

al principio di coordinamento della finanza pubblica, strumento fondamentale per il rispetto delle re-

gole di convergenza e di stabilità dei conti pubblici, derivante sia dall’ordinamento comunitario che da

quello nazionale. Il rispetto degli equilibri richiede, infatti, una base conoscitiva omogenea, con prin-

cipi e regole contabili uniformi per tutti i soggetti che, a vario titolo, sono inclusi nel concetto di “am-

ministrazione pubblica”.

Il sistema promuove principi contabili uniformi e un comune piano dei conti integrato; defini-

sce una tassonomia per la riclassificazione dei dati di bilancio per le amministrazioni tenute al regime

di contabilità civilistica; comuni schemi di bilancio articolati in missioni e programmi, coerenti con la

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classificazione economica e funzionale individuata dai regolamenti comunitari in materia di contabilità

nazionale e relativi conti satellite; affianca alla contabilità finanziaria, a fini conoscitivi, sistemi e

schemi di contabilità economico - patrimoniale (la cui attivazione è partita dal 1° gennaio 2016).

Principio cardine della riforma contabile è la previsione della cd. competenza “potenziata”. Ta-

le istituto consente di rispondere a numerose esigenze contabili degli enti, in relazione, soprattutto,

alla migliore conoscenza delle obbligazioni attive e passive; alla programmabilità degli stanziamenti; al

sostanziale avvicinamento della competenza alla cassa, alla valorizzazione della temporalità nella pro-

grammazione, gestione e rendicontazione. Il principio della competenza finanziaria potenziata accre-

sce il grado di trasparenza sia della fase programmatoria che del momento gestionale.

L’adeguamento alla nuova disciplina è particolarmente impegnativo. Si tratta di intervenire

con una profonda “ristrutturazione” della contabilità, articolata per missioni e programmi, a fronte di

modelli (soprattutto per la parte relativa alla spesa) variamente disegnati, regolata da principi esplici-

tati in modo chiaro e puntuale per tutti gli enti coinvolti. L’applicazione della “competenza potenzia-

ta” rende più aderente alla realtà la quantificazione dei crediti e dei debiti e dare effettivo significato

alla gestione dei residui.

Per quanto riguarda lo stato di avanzamento della spesa inerente i Programmi Operativi (P.O.)

2007-2013 della Regione Puglia si riporta di seguito un report sulle performances dei programmi ope-

rativi regionali.

P.O. F.E.S.R. Puglia 2007-2013

Il P.O. FESR Puglia 2007-2013 registra a dicembre 2015 una spesa pubblica certificata pari a

3.966.840.601 euro, a fronte di una dotazione complessiva del Programma di 3.851.502.909 euro.

L’incremento annuale di spesa certificata, rispetto a dicembre 2014, è stato di 807.329.951 eu-

ro in valore assoluto (+26% rispetto al cumulato del 2014).

I risultati di avanzamento finanziario collocano, con la piena saturazione della dotazione, il P.O.

FESR Puglia in una posizione più avanzata rispetto all’esecuzione media sia dei P.O. FESR delle Regioni

Obiettivo Convergenza, che si attesta al 75% delle relative dotazioni finanziarie, sia di quella di tutti i

P.O. FESR (nazionali e regionali) che, a dicembre 2015, è del 78%.

La spesa certificata dal P. O. FESR Puglia rappresenta il 22% del totale della spesa certificata da

tutti i P.O. FESR delle Regioni italiane, il 36% di quella dei P.O. FESR delle Regioni Obiettivo Conver-

genza e il 16% della spesa di tutti i Programmi FESR nel loro insieme (compresi quelli nazionali ed in-

terregionali).

L’Asse maggiormente trainante della spesa in termini assoluti si è confermato per il 2015 l’Asse

VI “Aiuti alle imprese e sistemi produttivi” che ha raggiunto 971 milioni di euro di pagamenti certifica-

ti.

Gli Assi con maggiori percentuali di spesa certificata rispetto alla relativa dotazione finanziaria

sono stati l’Asse II “Uso sostenibile delle risorse ambientali”, l’Asse III “Inclusione sociale e servizi per

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la qualità della vita e l’attrattività territoriale”, l’Asse IV “Valorizzazione delle risorse naturali e cultura-

li per l’attrattività e lo sviluppo” e l’Asse VII “Competitività e attrattività delle città e dei sistemi urba-

ni”, che hanno tutti saturato le risorse disponibili.

P.O. F.S.E. Puglia 2007-2013

Il 30 dicembre 2015 sono state certificate per il Programma Operativo FSE Puglia 2007-2013

spese pubbliche cumulate per 1.127.346.857,68 euro (di cui 583.879.033,95 euro di quota comunita-

ria).

L’avanzamento finanziario in termini di valore cumulato del Programma si è attestato così su

una percentuale di spesa pari a quasi il 92% circa del totale della dotazione complessiva (di 1.230 mi-

lioni di euro), a fronte del 74% circa registrato a dicembre 2014. La spesa aggiuntiva certificata rispet-

to a dicembre 2014 è stata di 191 milioni di euro circa.

Di seguito si riporta l’articolazione della spesa certificata al 30 dicembre 2015 per singolo Asse

prioritario del Programma.

Asse I - Adattabilità = euro 53.391.234,073

Asse II - Occupabilità = euro 445.024.044,23

Asse III - Inclusione sociale = euro 69.167.059,07

Asse IV - Capitale umano = euro 491.730.652,12

Asse V - Transnazionalità e interregionalità = euro 10.349.851,56

Asse VI - Assistenza tecnica = euro 39.093.850,77

Asse VII - Capacità istituzionale = euro 18.590.165,20

per un totale di euro 1.127.346.857,68.

In particolare, nel corso dell’anno 2015 la Regione Puglia e gli Organismi Intermedi hanno po-

sto in essere azioni di sostegno all’adattabilità dei lavoratori, all’occupabilità dei disoccupati e/o inoc-

cupati, alla diffusione dell’innovazione, al sostegno della produttività e competitività delle imprese,

alla promozione delle politiche passive e attive del lavoro e dell’inserimento lavorativo, con particola-

re attenzione alle categorie svantaggiate, nonché alle operazioni riconducibili all’apprendimento per-

manente.

P.S.R. Puglia 2007-2013

L’attuazione del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Puglia 2007-2013 si è conclusa il 31

dicembre 2015 con il raggiungimento degli obbiettivi finanziari previsti per la chiusura del Program-

ma.

La Puglia prima regione per spesa autorizzata al 31 dicembre 2015 sul PSR 2007-2013 (la quota

di risorse finanziarie Ue di euro 927.827.000, da spendere nei sette anni della programmazione, è sta-

ta spesa al 31 dicembre 2015 per euro 926.109.759 pari al 99,9 per cento) anche in considerazione

delle comunicazioni riguardanti l’applicazione dell’articolo 29, comma 4, del Reg. 1290/2005 e articolo

38, comma 3, del Reg. 1306/2013 sui contenziosi in essere.

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Nonostante la crisi economica che le imprese agricole hanno dovuto affrontare in questi anni e

le difficoltà di accesso al credito, per garantire la quota privata degli investimenti, i risultati raggiunti

sono straordinari e hanno permesso di immettere nel sistema produttivo agricolo oltre due miliardi di

euro di risorse tra contributi comunitari, contributi nazionali e regionali e finanziamenti privati.

Ciò ha consentito di insediare 2.500 nuovi giovani in agricoltura, contribuendo al necessario ri-

cambio generazionale, ma anche di custodire l'immenso patrimonio di biodiversità che ha la Puglia, è

di innovare il sistema produttivo agricolo con la realizzazione di nuovi impianti e l'ammodernamento

di quelli esistenti.

Sono state finanziate circa 500 aziende di trasformazione agroalimentare e oltre 3.000 imprese

agricole che hanno investito nel settore primario, 2.000 aziende hanno fatto formazione per acquisire

maggiori competenze e migliorare la qualità del lavoro agricolo. Grazie ai premi erogati ai produttori,

180.000 sono gli ettari di superfice agricola coltivati secondo il metodo di produzione biologica, pari al

13 per cento della superficie complessiva, 80 sono invece i Comuni che hanno ricevuto finanziamenti

per il rifacimento delle strade rurali, tra i quali quelli colpiti dalle alluvioni in provincia di Foggia e di

Taranto.

Anche i Gal pugliesi hanno saputo cogliere la sfida e hanno svolto la loro parte promuovendo

lo sviluppo territoriale agricolo attraverso una conoscenza più diretta dei territori, utilizzando quasi

300 milioni di euro nella realizzazione dei propri programmi di sviluppo rivolti alla diversificazione,

all'inclusione sociale e alla realizzazione di progetti di cooperazione che hanno permesso di aggancia-

re le nostre realtà locali con il resto del mondo. Molti anche i Centri di Informazione e accoglienza tu-

ristica realizzati.

Nei primi mesi del 2016 l'Organismo Pagatore Agea ha liquidato con il decreto n. 10/2016 do-

mande di pagamento rimaste sospese al 31 dicembre 2015 perché eccedenti la dotazione finanziaria

del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, il così detto overbooking di risorse.

Si tratta di domande di saldo per la chiusura degli investimenti realizzati dalle Aziende agricole

pugliesi e dai Comuni nel corso della programmazione dei fondi comunitari FEASR e di acconti su in-

vestimenti da completare.

I pagamenti sono stati fatti con risorse della nuova programmazione 2014/2020 con le regole

della transizione dei progetti tra la nuova e la vecchia programmazione, e hanno consentito di immet-

tere nel settore agricolo 40 milioni di euro di risorse.

Programmazione comunitaria 2014-2020

Per quanto riguarda la programmazione 2014-2020, nel corso dell’anno 2015 vi è stata, con

Decisione C(2015) 5854 del 13 agosto 2015, l’approvazione definitiva da parte della Commissione Eu-

ropea del Programma Operativo Regionale FESR-FSE 2014-2020 ed è stato dato impulso, attraverso

varie iniziative, all’avvio del Programma.

Il POR Puglia 2014-2020 (a valere sui Fondi FESR e FSE) è stato elaborato in linea con le disposi-

zioni comunitarie di riferimento (Regolamento UE n. 1303/2013) che individuano come base per

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 11 di 146

l’attuazione della politica di coesione 11 obiettivi tematici, allineati a loro volta alle priorità e agli

obiettivi della strategia Europa 2020. Ciascun obiettivo tematico è stato declinato in Assi che conten-

gono al loro interno Priorità d’investimento e Linee di Intervento. Agli 11 Assi si aggiungono l’Asse XII

inerente lo sviluppo urbano (costruito in attuazione degli articoli 7-8 del Reg. 1301/2013) e l’Asse XIII

dedicato all’Assistenza Tecnica del Programma.

La declinazione per Assi del Programma Operativo Regionale Puglia 2014-2020 (FESR-FSE) è la

seguente:

Asse prioritario I: Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione;

Asse prioritario II: Migliorare l’accesso, l’impiego e la qualità delle TIC;

Asse prioritario III: Competitività delle piccole e medie imprese;

Asse prioritario IV: Energia sostenibile e qualità della vita;

Asse prioritario V: Adattamento al cambiamento climatico, prevenzione e gestio-

ne dei rischi;

Asse prioritario VI: Tutela dell’ambiente e promozione delle risorse naturali e cul-

turali;

Asse prioritario VII: Mobilità sostenibile di persone e merci;

Asse prioritario VIII: Occupazione;

Asse prioritario IX: Inclusione sociale e lotta alla povertà;

Asse prioritario X: Istruzione e formazione;

Asse prioritario XI: Capacità istituzionale e amministrativa;

Asse prioritario XII: Sviluppo urbano e sostenibile;

Asse prioritario XIII: Assistenza Tecnica.

Nella definizione del Programma regionale si è tenuto conto degli obiettivi di Europa 2020 e

delle priorità comunitarie e nazionali di sviluppo, nonché degli indirizzi definiti per l’Italia dalla Com-

missione Europea nei documenti e nei Regolamenti ufficiali inerenti la nuova programmazione, così

come del quadro di riferimento nazionale dettato dall’Accordo di Partenariato nazionale per l’impiego

dei fondi strutturali e di investimento europei. Il Programma è stato predisposto attraverso un per-

corso di concertazione con i rappresentanti del partenariato regionale economico e sociale.

Il POR Puglia 2014-2020 prevede una strategia integrata incentrata sui seguenti aspetti: a) fo-

cus prioritario sull’ampliamento dell’occupazione sia in termini di mantenimento dei livelli attuali, sia

soprattutto di creazione di nuovi e stabili posti di lavoro; b) rafforzamento delle politiche economiche,

sociali ed ambientali per elevare la competitività del sistema produttivo e la qualità della vita dei cit-

tadini pugliesi; c) promozione della strategia regionale di specializzazione intelligente orientata a so-

stenere gli obiettivi di innovazione a livello industriale, ambientale, urbano, sociale.

In particolare, per il FESR le tipologie di interventi più rilevanti riguardano il sostegno al siste-

ma di aiuti a finalità regionale e di incentivi agli investimenti industriali ed in ricerca e innovazione,

l’infrastrutturazione per la banda ultra larga ed i servizi digitali per imprese e per la PA, le azioni a so-

stegno dell’efficientamento energetico pubblico e delle imprese, la difesa del suolo per prevenire e

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 12 di 146

combattere fenomeni di rischio idraulico ed idrogeologico e di erosione delle coste, il rafforzamento

del ciclo integrato dell’acqua e dei rifiuti, gli interventi per il turismo e la valorizzazione dei beni e del-

le attività culturali, la qualificazione delle infrastrutture del sistema scolastico regionale, nonché il mi-

glioramento dell’ambiente urbano attraverso azioni mirate ad agevolare e supportare la bonifica e il

disinquinamento.

Le risorse del FSE sono destinate agli obiettivi di occupabilità dei giovani e delle donne disoc-

cupate, di sostegno all’adattabilità dei lavoratori attraverso la formazione continua ed imprenditoria-

le, di qualificazione della formazione come leva di inclusione sociale per ridurre la povertà e per in-

crementare la partecipazione al mercato del lavoro attraverso percorsi integrati e multidimensionali

di inclusione attiva delle persone maggiormente vulnerabili. Sono inoltre previsti interventi per soste-

nere ulteriormente la qualificazione del percorsi di formazione post-diploma e post-laurea, e di alter-

nanza scuola-lavoro. Di particolare rilievo risulta il raccordo tra le politiche di sviluppo economico e le

politiche sociali, in una prospettiva di piena integrazione delle risorse e degli interventi: il FESR ed il

FSE prevedono specifici interventi integrati per qualificare i servizi di cura socio educativi rivolti ai

bambini e di cura rivolti a persone con limitazioni dell’autonomia. A ciò si aggiunge il potenziamento

della rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi sanitari e sociosanitari territoriali al fine di assicurare

servizi per la qualità della vita, l’inclusione sociale, protocolli sociosanitari integrati di presa in carico,

servizi di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per le famiglie di riferimento.

Le risorse finanziarie del POR Puglia per il periodo 2014-2020 ammontano, per la parte comu-

nitaria, a 3.560.479.496,13 euro (2.788.070.046,87 euro quota FESR e 772.409.449,26 euro quota FSE)

e costituiscono il 50% dell’ammontare complessivo delle risorse a disposizione (attraverso l’ulteriore

quota del 50% rinveniente dal contributo nazionale).

In corrispondenza delle risorse assegnate dall’Unione Europea nell’ambito degli investimenti

per la crescita e l’occupazione per il ciclo di programmazione 2014-2020 ai fondi FESR e FSE, il cofi-

nanziamento di parte nazionale pubblico è assicurato, ai sensi dell’articolo 1, commi 240 e 241, della

legge 27 dicembre 2013, n. 147, mediante ricorso al fondo di rotazione di cui all’articolo 5 della legge

16 aprile 1987, n. 183 ed alle risorse attivabili dei bilanci delle Regioni.

L’anno 2015 ha visto anche l’avvio del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 approvato

dalla Commissione Europea con Decisione di esecuzione 24 novembre 2015, n. 8412 e successivamen-

te adottato con deliberazione della Giunta regionale 30 dicembre 2015, n. 2424. Il nuovo Programma

risulta altrettanto ambizioso rispetto al precedente e risulta particolarmente articolato, imperniandosi

su 3 obiettivi, 6 priorità , 18 focus area e 14 misure. La dotazione complessiva è di Euro 1.637.781, di

cui il 60,5% di fonte europea, 27,6% italiani e 11,9% regionali, mentre la capacità di spesa si estenderà

sino al 2023.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 13 di 146

Attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sul-

le unioni e fusioni di comuni) in ambito regionale

Altra problematica di grande rilievo è quella relativa al processo di riforma avviato con

l’attuazione della legge Delrio e la riallocazione delle funzioni delle Province. In data 10 maggio 2016,

il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la legge intitolata “Disposizioni per il completamen-

to del processo di riordino previsto dalla legge regionale 30 ottobre 2015, n. 31 recante “Riforma del

sistema di governo regionale e territoriale”.

Vengono trasferite dalle Province alla Regione le funzioni relative al trasporto, all’assistenza

specialistica per l’integrazione scolastica degli alunni disabili nelle scuole medie superiori, assistenza

specialistica per alunni audiolesi e videolesi nelle scuole di ogni ordine e grado.

Alla Regione vengono avocate anche le funzioni in materia di formazione professionale, che si

vanno ad affiancare a quelle ambientali (vigilanza e controllo) e quelle in materia di valorizzazioni di

beni culturali, biblioteche, musei e pinacoteche. Queste funzioni vengono esercitate dalla Regione in

avvalimento, oltre che alle Province, alla Città Metropolitana di Bari.

Nell’organico regionale viene trasferito anche il personale che svolge tali funzioni e dichiarato

soprannumerario dalle Province.

Ai comuni sono attribuite le funzioni in materia di sport, politiche giovanili, attività culturali,

agricoltura, attività produttive, protezione civile, difesa del suolo e delle coste e quelle residuali in ma-

teria di servizi sociali.

I rapporti Regione – Città Metropolitana di Bari trovano la sede istituzionale di confronto in

una istituenda Conferenza, la cui composizione e modalità organizzativa sono demandate alla Giunta

regionale.

In tema di funzioni non fondamentali, alla Città Metropolitana vengono attribuite quelle in ma-

teria di attività produttive (industria, commercio, artigianato), sport e politiche giovanili, protezione

civile e la gestione della pinacoteca “Giaquinto”, della biblioteca “S. Teresa dei Maschi – De Gemmis”,

nonché del Pulo di Molfetta e della ex ICO (orchestra provinciale).

Le funzioni ambientali, invece, passano alla Regione, in attesa che il Governo nazionale decida

il livello di competenza del settore.

Gli immobili della Città Metropolitana di Bari e delle Province utilizzati come sedi per

l’espletamento delle funzioni non fondamentali sono trasferiti in uso gratuito agli enti pubblici utiliz-

zatori. La Giunta regionale entro il 30 giugno 2016 e successivamente con cadenza annuale e fino al

completamento del percorso di riordino, trasmette al Consiglio regionale una relazione dettagliata

sullo stato di attuazione della legge.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 14 di 146

2. Leggi di bilancio e variazioni.

Con legge regionale 23 dicembre 2014, n. 52 sono state approvate le ”Disposizioni per la for-

mazione del bilancio di previsione 2015 e bilancio pluriennale 2015‐2017 della Regione Puglia”.

Con tale provvedimento si è provveduto, tra l’altro, a:

Stabilire l’aliquota della addizionale regionale all’Irpef per l’anno 2015;

Confermare le detrazioni dall’addizionale regionale all’Irpef per le famiglie numerose

maggiorata in caso di presenza nel nucleo familiare di un soggetto con diversa abilità;

Stabilire la maggiorazione dell’aliquota Irap;

Disporre in materia di spese di funzionale dei consorzi di bonifica;

Autorizzare la Giunta regionale ad attivare un prestito con la Banca Europea per gli in-

vestimenti al fine di assicurare la quota di cofinanziamento regionale della programma-

zione comunitaria 2014-2020.

Con legge regionale 23 dicembre 2014, n. 53 è stato approvato il “Bilancio di previsione per

l’esercizio finanziario 2015 e bilancio pluriennale 2015‐2017 della Regione Puglia”.

Con tale provvedimento si è provveduto, tra l’altro, a:

Rinviare all’esercizio finanziario 2016 l’adozione dei principi applicati della contabilità

economico-patrimoniale ed il bilancio consolidato;

Approvare gli stati di previsione della entrata e della spesa;

A prevedere vincoli alla impegnabilità ed ai pagamenti delle spese previste nel bilancio

di previsione 2015 in relazione alla definizione degli ambiti di spesa e dei relativi impor-

ti su cui sarebbero stati imputati le riduzioni di risorse trasferite alle regioni previste

dall’articolo 46 del decreto legge n. 66/2014 ed in relazione ai vincoli derivanti dal con-

corso delle regioni al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica (cd. pareggio di

bilancio). Alla definizione degli ambiti di spesa e dei relativi importi su cui sono state

imputate le riduzioni di risorse trasferite alle regioni previste dall’articolo 46 del decre-

to legge n. 66/2014 è intervenuta l’intesa sancita nella seduta della Conferenza perma-

nente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano

del 26 febbraio 2015 (repertorio atti n. 37/CSR). Con deliberazione della Giunta regio-

nale 3 novembre 2015, n. 1987 sono state assunte le definitive determinazioni in ordi-

ne ai vincoli di intesa sancita nella seduta della Conferenza permanente per i rapporti

tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 26 febbraio 2015

(repertorio atti n. 37/CSR) apposti sugli stanziamenti di spesa ai sensi dell’articolo 4 del-

la legge regionale n. 53/2014.

Disporre l’utilizzo del saldo finanziario presunto alla chiusura dell’esercizio finanziario

2014.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 15 di 146

Con legge regionale 5 agosto 2015, n. 27 intitolata “Anticipazione di liquidità di cui all’articolo

8 del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78. Variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanzia-

rio 2015 e bilancio pluriennale 2015-2017” è stato autorizzato l’accesso alla anticipazione di liquidità

di cui all’articolo 8 del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78 al fine di consentire il pagamento dei debi-

ti certi, liquidi e esigibili diversi da quelli finanziari e sanitari maturati al 31 dicembre 2014 con conse-

guente individuazione della relativa copertura finanziaria ed istituzione di specifici capitoli di entrata e

di spesa nel bilancio regionale autonomo dell’esercizio finanziario 2015 e pluriennale 2015-2017

(esercizio 2015) nell’ambito della gestione ordinaria. In relazione inoltre alla compartecipazione re-

gionale all’Iva non sanitaria per l’anno 2013 di cui all’articolo 2 del decreto legislativo n. 56/2000 con

la predetta legge regionale è stata iscritta in bilancio l’importo di euro 19.913.507,10. La predetta di-

sponibilità è stata destinata per integrare lo stanziamento dei capitoli di spesa relativi al funzionamen-

to dei Consorzi di Bonifica e dell’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali (A.R.I.F.) nonché

per impinguare i fondi di riserva per le spese impreviste e per il finanziamento delle passività pregres-

se. Si precisa che in relazione alla pronuncia della Corte Costituzionale n. 181/2015 in materia di con-

tabilizzazione delle anticipazioni di liquidità, la dilatazione dei tempi di istruttoria da parte del Mini-

stero dell’Economia e delle Finanze non hanno consentito l’attivazione della anticipazione in argo-

mento.

Infine, con legge regionale 14 dicembre 2015, n. 35 si è provveduto ad approvare

l’assestamento e relativa variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015 e plurien-

nale 2015‐2017 della Regione Puglia.

Ai sensi ed in applicazione dell’articolo 41 della legge regionale di contabilità regionale n.

28/2001, l’avvenuta approvazione da parte del Consiglio regionale del rendiconto della gestione rela-

tivo all’esercizio finanziario 2014 (legge regionale 5 agosto 2015, n. 26), parificato dalla Corte dei Con-

ti - Sezione regionale di controllo per la Regione Puglia nel corso dell’adunanza del 3 luglio 2015,

comportava l’obbligo di procedere alla predisposizione del disegno di legge di Assestamento del Bi-

lancio di Previsione 2015.

Contestualmente alla approvazione del rendiconto della gestione relativo all’esercizio finanzia-

rio 2014, inoltre, ai sensi dell’articolo 7, comma 3, del decreto legislativo n. 118/2011 la Regione Pu-

glia, con deliberazione della Giunta regionale 6 agosto 2015, n. 1586, successivamente integrata con

deliberazione 8 ottobre 2015, n. 1739, ha provveduto al riaccertamento straordinario dei residui attivi

e passivi al fine della loro rideterminazione in coerenza al principio della competenza finanziaria “po-

tenziata”, principio contabile cardine della riforma dei sistemi contabili degli enti territoriali (cd. ar-

monizzazione).

Senonchè, a differenza degli esercizi finanziari precedenti, non è stato possibile procedere alla

tempestiva adozione del disegno di legge di assestamento e variazione al bilancio di previsione an-

nuale 2015 e pluriennale 2015-2017 essendo nel frattempo intervenuta la sentenza della Corte Costi-

tuzionale n. 181/2015 in materia di contabilizzazione delle anticipazioni di liquidità per il pagamento

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 16 di 146

dei debiti pregressi delle regioni e degli enti del servizio sanitario regionale ottenute dalle regioni ai

sensi degli articoli 2 e 3 del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35 convertito con legge 6 giugno 2013, n.

64 la cui applicazione, imponendo la istituzione di un fondo anticipazione di liquidità per un ammon-

tare pari alle anticipazioni erogate negli anni 2013 e 2014 a favore della Regione al netto delle quote

già rimborsate, avrebbe comportato l’obbligo di assicurare il rientro del disavanzo di amministrazione

per tale via determinatosi in euro 506.337.113,041 con le modalità previste dall’articolo 42, comma,

12, del decreto legislativo n. 118/2011 (entro i successivi tre esercizi finanziari).

È stato quindi ritenuto doversi attendere l’emanazione e la pubblicazione del più volte annun-

ciato decreto legge che avrebbe contenuto disposizioni in materia di contabilizzazione delle predette

anticipazioni di liquidità.

L’atteso decreto legge è stato quindi adottato (decreto legge 13 novembre 2015, n. 179) e

pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il 14 novembre 2015.

Con deliberazione della 23 novembre 2015, n. 2051 la Giunta regionale in attuazione del pre-

detto decreto legge n. 179/2015 ha provveduto a) all’istituzione nel bilancio di previsione 2015 del

“Fondo anticipazioni di liquidità” da utilizzarsi a norma dell’articolo 1, comma 9, del decreto legge n.

179/2015; b) ad accantonare al predetto fondo l’importo di euro 630.443.679,62 corrispondente alle

anticipazioni di liquidità complessivamente erogate a favore della Regione Puglia negli esercizi finan-

ziari 2013 e 2014 per complessivi euro 652.926.000,00 al netto delle quote già rimborsate pari ad eu-

ro 22.482.320,38; c) a rideterminare il risultato di amministrazione dell’esercizio finanziario 2014 alla

data del 1 gennaio 2015 dopo il riaccertamento straordinario dei residui in euro – 506.337.113,01, d)

a trasmettere la deliberazione al Consiglio Regionale così come indicato dall’articolo 1, comma 7, del

decreto legge n. 179/2015.

In data 23 novembre 2015 veniva quindi approvato dalla Giunta regionale il disegno di legge

regionale n. 114/2015 “Assestamento e variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario

2015 e pluriennale 2015-2017” che veniva definitivamente approvato dal Consiglio regionale nella se-

duta del 30 novembre 2015 (legge regionale 14 dicembre 2015, n. 35).

Con tale provvedimento si è provveduto, tra l’altro, a:

alla presa d’atto dell’ammontare dei residui attivi e passivi risultanti alla chiusura del

precedente esercizio 2014 anche in relazione al riaccertamento straordinario dei residui attivi e passi-

vi effettuato con deliberazione della Giunta regionale 6 agosto 2015, n. 1586;

alla presa d’atto dell’aggiornamento del risultato di amministrazione risultante all’inizio

del corrente esercizio 2015 nel relativo bilancio di previsione anch’esso come determinatosi in rela-

zione al riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi effettuato con deliberazione della

Giunta regionale deliberazione 6 agosto 2015, n. 1586 successivamente integrata con deliberazione 8

ottobre 2015, n. 1739, quindi modificata con deliberazione 23 novembre 2015, n. 2051 adottata in at-

tuazione dell’articolo 1, comma 7, del decreto legge 14 novembre 2015, n. 179;

all’aggiornamento, ancora, dell’ammontare della giacenza di cassa risultante all’inizio

dell’esercizio in corso;

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alle variazioni degli stanziamenti delle unità previsionali di spesa ritenute necessarie in

relazione alle operazioni di assestamento di cui ai precedenti punti, nonché a quelle ulteriori in ridu-

zione ed in aumento ritenute indispensabili in relazione all’andamento gestionale complessivo sia per

l’entrata che per la spesa con particolare riferimento a:

destinazione di risorse aggiuntive a favore del Servizio Sanitario Regionale per 60 milio-

ni di euro;

interventi a favore del trasporto pubblico locale e regionale.

Nel corso dell’esercizio inoltre sono state assunte n. 223 variazioni di bilancio con provvedi-

mento amministrativo della Giunta regionale ai sensi dell’articolo 14 della legge regionale n. 53/2014.

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3. Riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi ai sensi del D.Lgs. 118/2011, art. 3,

comma 7

Con l’operazione di riaccertamento straordinario dei residui previsto dall’art. 3 comma 7, del

decreto legislativo n. 118 del 2011 e sue successive modifiche, è stato possibile adeguare lo stock di

crediti e debiti regionali (residui attivi e passivi) risultanti al 31 dicembre 2014 al principio contabile

generale della competenza finanziaria cd. “potenziata” di cui all’allegato 1 al succitato decreto legisla-

tivo.

Il riaccertamento straordinario dei residui è stato eseguito, con riferimento al 1 gennaio 2015,

secondo le modalità e la tempistica di cui al principio contabile applicato della contabilità finanziaria

punto 9.3. Con le deliberazioni n. 1586 del 06 agosto 2015 e n. 1739 del 08 ottobre 2015 di riappro-

vazione del “Prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione alla data del riaccertamento

straordinario dei residui” e della “Variazione al bilancio di previsione 2015/2017 per l’adeguamento

degli stanziamenti alle operazioni di riaccertamento di cui al comma 7 dell’art. 3 del d.lgs. 118/2011”,

allegati alla precedente deliberazione n. 1586 del 6 agosto 2015, la Giunta regionale ha provveduto in

sintesi:

a. alla cancellazione dei propri residui attivi e passivi risultanti al 31 dicembre 2014 cui

non corrispondevano obbligazioni giuridiche perfezionate, ed alla eliminazione dei resi-

dui attivi e passivi cui non corrispondevano obbligazioni esigibili al 1° gennaio 2015, che

sono stati reimputati agli esercizi successivi con individuazione delle relative scadenze.

Non sono stati cancellati i residui afferenti il perimetro sanitario cui si applica il titolo II

ed i residui iscritti nelle partite di giro in quanto non si applica a queste ultime il princi-

pio della competenza finanziaria cd. “potenziata”;

b. alla determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato al 1° gennaio 2015 da iscrivere

nell’entrata del bilancio di previsione 2015-2017, distintamente per la parte corrente e

per il conto capitale, per un valore complessivo pari ad euro 365.353.183,64 come risul-

ta da specifico prospetto di dettaglio;

c. alla rideterminazione del risultato di amministrazione al 1° gennaio 2015, in considera-

zione dell’importo riaccertato dei residui attivi e passivi e dell’importo del Fondo Plu-

riennale Vincolato alla stessa data, in euro 2.629.139.278,24 come risulta dal “Prospet-

to dimostrativo del risultato di amministrazione alla data del riaccertamento straordi-

nario dei residui”, allegato 3 parte integrante del provvedimento di Giunta;

d. ad accantonare la somma di euro 42.177,93 al Fondo Crediti Dubbia Esigibilità; tale

somma è stata determinata in aderenza ai criteri stabiliti al punto 3.3 del principio ap-

plicato concernente la nuova contabilità finanziaria;

e. ad approvare le variazioni degli stanziamenti del bilancio di previsione per l’esercizio fi-

nanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 al fine di consentire l’adeguamento

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 19 di 146

degli stanziamenti alle operazioni di riaccertamento di cui al comma 7 dell’articolo 3 del

d.lgs. 118/2011;

f. al riaccertamento e al reimpegno delle entrate e delle spese eliminate in quanto non

esigibili al 1° gennaio 2015 agli esercizi finanziari indicati in sede di riaccertamento

straordinario dei medesimi residui, come evidenziato negli specifici allegati 6/E “Elenco

accertamenti reimputati a seguito della ricognizione straordinaria” e 6/S “Elenco impe-

gni reimputati a seguito della ricognizione straordinaria”.

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4. Situazione finanziaria complessiva. Risultanze di fine esercizio

I dati finanziari che emergono dal rendiconto 2015 in esame fanno registrare un risultato di

amministrazione secondo la composizione che di seguito si rappresenta.

RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE

A) Fondo di cassa al 31.12.2015 (+)

1.322.780.386,60

B) Residui attivi al 31.12.2015 (+)

4.620.189.081,58

subtotale 5.942.969.468,18

C) Residui passivi propri al 31.12.2015 (-)

3.681.194.070,30

FONDO PLURIENNALE VINCOLATO PER SPESE CORRENTI

(-)

182.732.887,87

FONDO PLURIENNALE VINCOLATO PER SPESE IN CONTO CAPITALE

(-) 222.787.791,88

RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE AL 31.12.2015 A

1.856.254.718,13

di cui

Parte accantonata al netto dell'accantonamento al Fondo anticipazione di liquidità ex art. 3 decreto legge

n. 35/2013 B

311.651.216,08

PARTE VINCOLATA C

1.482.459.707,43

di cui

Vincoli derivanti da trasferimenti

1.262.650.457,49

Vincoli formalmente attribuiti dall'ente

219.809.249,94

PARTE DESTINATA AGLI INVESTIMENTI D 0,00

Totale parte disponibile E=A-B-C-D 62.143.794,62

Accantonamento al Fondo anticipazione di liquidità ex art. 3 decreto legge n. 35/2013 da ripianarsi ai sensi dell'art. 1, comma 698, della legge n. 208/2015

506.337.113,01

DETTAGLIO PARTE ACCANTONATA

Fondo crediti di dubbia esigibilità al 31/12/2015

106.496.325,35

Fondo di riserva per la reiscrizione dei residui passivi perenti derivanti da risorse con vincolo di destinazione

113.754.890,73

Fondo svalutazione crediti

12.000.000,00

Fondo svalutazione crediti relativo ad anticipazioni consorzi di bonifica

1.500.000,00

Fondo per la copertura rischi su anticipazione conces-sa a favore di Acquedotto pugliese

40.000.000,00

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 21 di 146

Fondo copertura rischi su anticipazione concessa a fa-vore di Aeroporti di Puglia

10.000.000,00

Fondo copertura rischi su garanzia prestata a favore di Acquedotto pugliese su contratto di mutuo

22.900.000,00

Fondo leggi in corso di adozione (l.r. 3/2016)

5.000.000,00

Fondo anticipazione di liquidità ex art. 3 decreto legge n. 35/2013 da ripianarsi ai sensi dell'art. 1, comma 698, della legge n. 208/2015

506.337.113,01

TOTALE COMPLESSIVO PARTE ACCANTONATA

817.988.329,09

Un risultato che, secondo il “trend” che di seguito si riporta, segna certamente una condizione

finanziaria in cui sono presenti i segni positivi di un sostanziale equilibrio contabile.

A conferma di tale equilibrio, di seguito si espone un prospetto riepilogativo e dimostrativo

dell’equilibrio di bilancio conseguito nella competenza, costruito secondo quanto indicato dall’articolo

40 del decreto legislativo n. 118/2011.

ANNI RISULTATI DI AMMINISTRAZIONE

ANTE MODIFICHE L.R. 35/2013

2000 410,73

2001 332,85

2002 857,95

2003 1.111,72

2004 1.499,75

2005 1.869,56

2006 1.515,56

2007 1.692,26

2008 1.211,94

2009 1.171,77

2010 1.115,53

2011 1.252,83

2012 1.111,35

ANNI RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE

POST MODIFICHE L.R. 35/2013*

2013 6.053,30

2014 4.845,88

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 22 di 146

ANNI RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE

D.LGS. N. 118/2011

2015 1.856,25

Valori espressi in milioni di euro. *La L.R. 11 dicembre 2013, n. 35 modifica ed integra la L. R. n. 28/2001 prevedendo che a decorrere dall’esercizio finanziario 2014 i Residui di Stanziamento confluiscano nel Fondo delle Economie Vincolate.

Esso è determinato in misura significativa dalla confluenza nell’avanzo di amministrazione:

a) delle economie vincolate di formazione 2015 e da quelle provenienti dagli esercizi 2014

e precedenti per complessivi 1.482,46 milioni di euro;

b) degli accantonamenti per complessivi 311,65 milioni di euro.

c) dei residui passivi eliminati dal bilancio per effetto dell’applicazione dell’istituto della

perenzione amministrativa che, con riferimento al 2014 (anno di ultima applicazione

dell’istituto fermo restando le quote cadute in perenzione negli anni 2014 e preceden-

ti), sono quantificati in euro 326,35 di cui euro 113,76 del bilancio vincolato ed euro

212,60 del bilancio autonomo. Peraltro giova rammentare che, a seguito dell’entrata in

vigore dell’articolo 2 della legge regionale 3 aprile 2008, n. 4 l’istituto della perenzione

amministrativa non era già più applicabile sui fondi vincolati, i quali permanevano nelle

scritture contabili quali residui passivi.

Di seguito si espone un prospetto dimostrativo dell’equilibrio di bilancio conseguito nella com-

petenza predisposto secondo lo schema di cui all’Allegato n. 10 al decreto legislativo n. 118/2011 e

ss.mm.ii.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 23 di 146

EQUILIBRI DI BILANCIO

Equilibri di Bilancio

Competenza (accertamenti e impegni imputa-

ti all’esercizio 2015)

Utilizzo risultato di amministrazione destinata al finanziamento delle spese correnti (+) 206.919.528,43

Ripiano disavanzo di amministrazione esercizio precedente (1) (-) 0,00

Fondo pluriennale vincolato per spese correnti iscritto in entrata (+) 0,00

Entrate titoli 1-2-3 (+) 9.509.794.449,18

Entrate in conto capitale per Contributi agli investimenti direttamente destinati al rim-borso dei prestiti da amministrazioni pubbliche (2) (+) 0,00

Entrate Titolo 4.03 - Altri trasferimenti in conto capitale (+) 671.527.767,94

Entrate in c/capitale destinate all'estinzione anticipata di prestiti (3) (+) 0,00

Entrate per accensioni di prestiti destinate all'estinzione anticipata di prestiti (+) 397.676.776,00

Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

(+) 0,00

Spese correnti (-) 9.154.945.817,49

Fondo pluriennale vincolato di parte corrente (di spesa)4 (-) 182.732.887,87

Spese Titolo 2.04 - Altri trasferimenti in conto capitale (-) 205.146.291,11

Variazioni di attività finanziarie (se negativo) (5) (-) 0,00

Rimborso prestiti (-) 970.241.122,66

- di cui per estinzione anticipata di prestiti 810.000.000,00

A) Equilibrio di parte corrente 272.852.402,42

Utilizzo risultato di amministrazione per il finanziamento di spese d’investimento (+) 402.104.949,54

Fondo pluriennale vincolato per spese in conto capitale iscritto in entrata (+) 365.567.851,05

Entrate in conto capitale (Titolo 4) (+) 676.891.619,40

Entrate Titolo 5.01.01 - Alienazioni di partecipazioni (+) 0,00

Entrate per accensioni di prestiti (titolo 6) (+) 399.437.639,67

Entrate in conto capitale per Contributi agli investimenti direttamente destinati al rim-borso dei prestiti da amministrazioni pubbliche (2)

(-) 0,00

Entrate in c/capitale destinate all'estinzione anticipata di prestiti (3) (-) 0,00

Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

(-) 0,00

Entrate per accensioni di prestiti destinate all'estinzione anticipata di prestiti (-) 397.676.776,00

Entrate Titolo 4.03 - Altri trasferimenti in conto capitale (-) 671.527.767,94

Spese in conto capitale (-) 1.165.982.436,84

Fondo pluriennale vincolato in c/capitale (di spesa)4 (-) 222.787.791,88

Spese Titolo 2.04 - Altri trasferimenti in conto capitale (+) 205.146.291,11

Spese Titolo 3.01.01 - Acquisizioni di partecipazioni e conferimenti di capitale (-) 0,00

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 24 di 146

Disavanzo pregresso derivante da debito autorizzato e non contratto (-) 0,00

Variazioni di attività finanziarie (se positivo)5 (+) 364.143.576,69

B) Equilibrio di parte captale -44.682.845,20

Utilizzo risultato di amministrazione per l'incremento di attività finanziarie (6) (+) 0,00

Entrate titolo 5.00 - Riduzioni attività finanziarie (+) 1.803.212.401,86

Spese titolo 3.00 - Incremento attività finanziarie (-) 1.439.068.825,17

Entrate Titolo 5.01.01 - Alienazioni di partecipazioni (-) 0,00

Spese Titolo 3.01.01 - Acquisizioni di partecipazioni e conferimenti di capitale (+) 0,00

C) Variazioni attività finanziaria 364.143.576,69

EQUILIBRIO FINALE (D=A+B) 228.169.557,22

(*) Indicare gli anni di riferimento N, N+1 e N+2.

(1) Escluso il disavanzo derivante dal debito autorizzato e non contratto

(2) Corrispondono alle entrate in conto capitale relative ai soli contributi agli investimenti destinati al rimborso prestiti corrispondenti alla voce del piano dei conti finanziario con codifica E.4.02.06.00.000. (3) Il corrispettivo della cessione di beni immobili può essere destinato all’estinzione anticipata di prestiti - principio applicato della contabilità finanziaria 3.13. (4) Indicare l'importo dello stanziamento definitivo (5) Indicare l'importo della lettera C)

(6) Nel rispetto delle priorità previste dall'ordinamento

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 25 di 146

5. Fondo crediti di dubbia esigibilità

In attuazione del disposto normativo di cui all’articolo. 46 del decreto legislativo n. 118/2011 e

del relativo allegato 4/2 riguardante il “Principio contabile applicato concernente la contabilità finan-

ziaria”, d’ora in avanti “Principio contabile”, una quota del risultato di amministrazione è stata accan-

tonata al fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE), suddiviso in “parte corrente” e “parte capitale”.

Come previsto dal Principio contabile, in occasione della redazione del rendiconto per

l’esercizio finanziario 2015 è stata verificata la congruità del primo accantonamento nel risultato di

amministrazione al FCDE, avvenuto alla data del 1 gennaio 2015 in occasione del riaccertamento

straordinario dei residui, facendo riferimento all’importo complessivo dei residui attivi, sia di compe-

tenza dell’esercizio 2015, sia degli esercizi precedenti.

Pertanto, nel rispetto del Principio contabile, paragrafo 3.3 e esempio n. 5, si è provveduto:

a) ad individuare i crediti di dubbia e difficile esazione; a tal proposito sono stati esclusi

i crediti vantati nei confronti di altre amministrazioni pubbliche nonché le entrate

tributarie che, sulla base dei nuovi principi contabili, sono accertate per cassa; sono

state escluse le entrate tributarie che finanziano la sanità e le manovre fiscali regio-

nali accertate, rispettivamente, sulla base degli atti di riparto e delle stime diramate

dal Dipartimento delle finanze; prudenzialmente nessuna esclusione è stata operata

nei confronti dei crediti garantiti da fidejussione;

b) a determinare, per ciascuna delle entrate di cui al punto a), l’importo dei residui

complessivo come risulta alla data del 31 dicembre 2015, a seguito dell’operazione

di riaccertamento ordinario;

c) a calcolare la media del rapporto tra gli incassi in c/residui e l’importo dei residui at-

tivi all’inizio di ogni anno degli ultimi 5 esercizi (2011-2015). A tal proposito non si è

ritenuto di avvalersi della possibilità di ridurre l’importo dei residui attivi all’inizio di

ciascun anno degli ultimi 5 esercizi di una percentuale pari all’incidenza dei residui

attivi cancellati e dei residui attivi re-imputati in sede di riaccertamento straordina-

rio dei residui al 1 gennaio 2015 rispetto al totale dei residui attivi risultante dal ren-

diconto 2014 (tale possibilità è espressamente prevista nel citato esempio n. 5, pun-

to b2) e può essere applicata in occasione della determinazione del FCDE da accan-

tonare nel risultato di amministrazione degli esercizi successivi, con riferimento alle

annualità precedenti all’avvio della riforma);

d) ad applicare all’importo complessivo dei residui riferiti ai crediti di dubbia e difficile

esazione di cui al precedente punto b) una percentuale pari al complemento a 100

delle medie di cui al punto c).

Per quanto riguarda la scelta della media, in continuità con quanto già fatto in occasione della

predisposizione del bilancio di previsione 2015-2017, del bilancio di previsione 2016-2018 nonché del

primo accantonamento nel risultato di amministrazione al FCDE operato alla data del 1 gennaio 2015,

si è optato per l’utilizzo, per tutte le tipologie di entrata classificate come di dubbia e difficile esazio-

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 26 di 146

ne, della media aritmetica semplice calcolata come rapporto tra i totali del quinquennio, così confor-

mandosi, sin da subito, a quanto prescritto dal Principio contabile in ordine all’utilizzo a regime di det-

ta media in via esclusiva.

Per le entrate di nuova istituzione rivenienti dal cd. spacchettamento di generici capitoli di en-

trata per le quali, non esistendo dati storici, il calcolo sopra descritto perde di consistenza (trattasi

principalmente di capitoli afferenti alla riscossione di entrate riferite al lotta all’evasione tributaria e

agli interessi attivi), la quantificazione prudenziale del FCDE è avvenuta utilizzando il complemento a

100 del rapporto tra riscossioni e accertamenti registrati nell’esercizio 2015 quali unici dati oggetti-

vamente disponibili nelle scritture contabili.

L’importo del FCDE calcolato secondo il metodo sopradescritto pari ad euro 106.496.325,35

totalmente di parte corrente è stato interamente accantonato nell’avanzo di amministrazione secon-

do la quantificazione dettagliatamente esposta nell’Allegato C al rendiconto per l’esercizio finanziario

2015 concernente la “Composizione dell’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità e al

fondo svalutazione crediti”. Pertanto, avendo escluso la possibilità di avvalersi della facoltà, prevista

per gli esercizi dal 2015 al 2018, che avrebbe portato ad un accantonamento senz’altro più favorevole

per l’Ente, si può concludere che l’accantonamento nel risultato di amministrazione 2015 deliberato a

titolo di FCDE risulta massimamente prudenziale rispetto alle alternative consentite dal Principio con-

tabile.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 27 di 146

6. Gestione di competenza 2015

Si è provveduto anche nel corso dell’esercizio 2015 a dare attuazione al regime di conservazio-

ne delle economie derivanti dalla spesa in conto capitale ed anche corrente, in particolare delle som-

me non utilizzate assegnate dallo Stato e dalla Unione Europea fornite di vincolo di destinazione at-

traverso l’istituto delle economie vincolate che, in sede di assestamento del bilancio, vengono riscritte

nella competenza dell’esercizio con assegnazione all’apposito “Fondo delle economie vincolate da ri-

scrivere” e dal quale le strutture regionali di spesa interessati, con proprio atto, hanno potuto attinge-

re le somme che si ritiene di utilizzare ed impegnare entro il termine dell’esercizio nel rispetto delle

finalità originarie per le quali sono state a suo tempo assegnate ai pertinenti capitoli di spesa.

Circa il risultato di amministrazione conseguito relativamente alla sola gestione di competenza

2015 può ricavarsi, dai dati di rendiconto, un disavanzo finanziario pari a Euro 340.902.092,05 come di

seguito determinato:

GESTIONE DI COMPETENZA 2015

A) Entrate complessivamente accertate nell'esercizio A 14.234.676.689,69

B) Spese complessivamente impegnate nell'esercizio di competenza B 14.575.578.781,74

Risultato della gestione di competenza 2014 C=A-B -340.902.092,05

Avanzo di Amm.ne (prov. dall’es. 2014) a seguito di riaccertamento straordinario dei residui di cui all'art. 3 comma 7 del decreto legislati-vo n. 118/2011

D 2.629.139.278,24

F.P.V.Entrata (F.P.V.E.) al 01/01/2015 E 365.567.851,05

F.P.V.Spesa (F.P.V.S.) al 31/12/2015 F 405.520.679,75

Saldo tra F.P.V.E. e F.P.V.S. G=E-F - 39.952.828,70

Risultato della gestione di competenza determinato considerando l’Avanzo di Amministrazione applicato nell’esercizio 2015 e del Fon-do Pluriennale Vincolato

E=A+D+E-B 2.248.284.357,49

Tale disavanzo, va riclassificato in avanzo pari a euro 2.248.284.357,49 ove si consideri il risul-

tato di amministrazione 2014 applicato nel corso dell’esercizio finanziario 2015 e il fondo pluriennale

vincolato.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 28 di 146

7. Situazione dei crediti e dei debiti

Sono state effettuate, con riferimento alla gestione 2015 le necessarie operazioni riaccertative

e ricognitive dei residui attivi e passivi al fine, in particolare, di realizzare la necessaria aderenza dei

dati in discorso alla realtà gestionale specie per quanto attiene le economie vincolate che richiedono

una costante e puntuale verifica della effettiva e concreta accertabilità dei finanziamenti contenuti sui

correlati capitoli di entrata vincolata (capitoli finanziatori) in stretta connessione con i capitoli di spesa

(capitoli finanziati).

In tale contesto va sottolineato l’impatto del riaccertamento straordinario dei residui con il

quale si è provveduto nel corso dell’esercizio finanziario 2015 a reimputare i residui attivi e passivi in

essere al 31 dicembre 2014 in ossequio al principio della contabilità finanziaria potenziata.

7.1 Residui attivi

Per quanto attiene ai residui attivi le modificazioni intervenute, anche per effetto dell’attività

ricognitiva, possono così riassumersi:

RESIDUI ATTIVI

A) Valore iniziale dei residui come da rendiconto 2014

13.739.326.503,30

B) Variazioni:

- per minori accertamenti -8.562.945.266,24

- per maggiori accertamenti 1.046.741,63

Totale variazioni

-8.561.898.524,61

C) Riscossioni in c/residui realizzatesi nel 2015

-2.732.602.452,38

Totale residui attivi esercizi 2014 e retro

2.444.825.526,31

D) Residui attivi provenienti dalla gestione di sola compe-tenza dell’esercizio 2015

2.175.363.555,27

Totale residui attivi al 31.12.2015

4.620.189.081,58

I dati manifestano una riduzione a circa 1/3 dei residui attivi rispetto a quelli in essere al 31 di-

cembre 2014 per effetto della applicazione dei nuovi principi contabili di cui al decreto legislativo n.

118/2011.

Per i casi in cui la cancellazione per insussistenza di un residuo attivo ha riguardato assegna-

zioni statali o comunitarie con vincolo di destinazione, si è proceduto contestualmente alla cancella-

zione in parte spesa dei correlati residui di stanziamento o economie vincolate (laddove le risorse non

risultassero già impegnate in favore di terzi), o dei corrispondenti residui passivi propri (nel caso le ri-

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 29 di 146

sorse risultassero impegnate), previo accertamento della insussistenza di obbligazioni vincolanti verso

terzi. Ai fini di una valutazione più appropriata della massa delle partite creditorie, si riporta di seguito

un riepilogo delle stesse per esercizio di formazione:

Anno di Titolo Titolo Titolo Titolo Titolo Titolo Totale

Formazione del

1 2 3 4 5 6 complessivo

Residuo Attivo

1996 - - - 4.015.529,98 12.222.267,36 - 16.237.797,34

1997 - - - - 2.628.144,26 - 2.628.144,26

1998 - 11.512,42 - 18.090,91 - - 29.603,33

1999 - 3.223.228,21 - 20.865.281,93 - 4.157,34 24.092.667,48

2000 - - - 5.252,48 - 19.605,62 24.858,10

2001 - - - 966.430,74 - 1.256.389,51 2.222.820,25

2002 - - - 2.400.197,22 - 6.750.715,64 9.150.912,86

2003 - 1.643.055,04 - - - 677.941,77 2.320.996,81

2004 - 1.631.165,49 - 170.430,78 10.173.588,21 305.385,67 12.280.570,15

2005 - 117.095,49 - - - 316.074,43 433.169,92

2006 - 63.170.394,65 - 40.252.426,39 - 188.817,92 103.611.638,96

2007 - 457.088,08 - 41.739.624,15 - 24.463.345,68 66.660.057,91

2008 - 125.910,96 - 13.667.235,73 - 28.019.381,32 41.812.528,01

2009 - 552.069,80 - 355.416.308,05 - 33.869.919,99 389.838.297,84

2010 - 1.275.323,35 - - - 41.390.115,73 42.665.439,08

Totale - 72.206.843,49 - 479.516.808,36 25.023.999,83 137.261.850,62 714.009.502,30

1996-2010

2011 - 6.767.680,60 - 3.388.133,26 - 15.983.834,90 26.139.648,76

2012 3.049.092,52 248.733.605,72 33.678,54 9.188.967,08 - 2.582,16 261.007.926,02

2013 4.205.943,65 549.114.328,74 9.836,25 11.618.313,31 - 4.002.670,88 568.951.092,83

2014 44.158.197,44 826.873.539,19 61.241,43 1.944.063,51 - 1.680.314,83 874.717.356,40

2015 261.609.224,64 1.267.865.694,33 20.702.571,34 58.013.592,90 - 567.172.472,06 2.175.363.555,27

Totale 313.022.458,25 2.899.354.848,58 20.807.327,56 84.153.070,06 - 588.841.874,83 3.906.179.579,28

2011-2015

Totale complessivo

313.022.458,25 2.971.561.692,07 20.807.327,56 563.669.878,42 25.023.999,83 726.103.725,45 4.620.189.081,58

I residui attivi più vecchi di 5 anni, provenienti dalla gestione 2010 e precedenti, rappresenta-

no il 15% del totale, pari a 714 milioni di euro su un totale complessivo di 4,6 miliardi di euro.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 30 di 146

Di tali residui più datati, il 64% (457 milioni di euro) è riferito ad entrate afferenti alla sanità e

dunque escluse dal riaccertamento straordinario. La restante parte afferisce a trasferimenti vincolati

da parte di altre pubbliche amministrazioni la cui ricognizione di merito porta ad evidenziare che le

principali fattispecie che giustificano il mantenimento di tali residui in bilancio sono: interventi non

ancora conclusi, perfezionamento delle procedure di rendicontazione delle spese, mutui riferiti ad in-

terventi in corso di realizzazione.

7.2 Economie vincolate

Per quanto attiene le Economie vincolate le relative quantificazioni possono così riassumersi:

ECONOMIE VINCOLATE

A) Economie Vincolate derivanti dall'es. di competenza 2015

225.016.088,32

B) Economie Vincolate provenienti dagli Esercizi 2014 e retro:

a) valore iniziale come da rendiconto 2014 4.363.545.974,86

b) variazioni:

- in aumento per economie vincolate determinate nell'e-sercizio 2015

135.778.606,90

- in diminuzione per insussistenza -2.633.748.810,07

c) Riduzioni a seguito di reiscrizioni avvenute nel corso dell'e-sercizio 2015

-608.132.152,58

1.257.443.619,11

Totale Economie Vincolate al 31/12/2015

1.482.459.707,43

Al fine di fornire un’analisi di dettaglio delle risorse finanziarie di bilancio rimaste da utilizzare

al termine dell’esercizio 2015 in esame, si è provveduto a predisporre il quadro di riferimento di se-

guito riportato nel quale sono indicate, per esercizio di provenienza e per servizio di competenza, le

economie vincolate riferite alla data del 31 dicembre 2015.

Dai dati quivi contenuti si evidenzia un ammontare complessivo di risorse pari ad euro

1.482,46 milioni di euro.

Una massa rilevante di mezzi finanziari, come può valutarsi, essenzialmente connessa a spese

di investimento tra le quali assumono particolare rilievo quelle derivanti dai fondi comunitari 2007-

2013 e 2014-2020, dagli accordi di programma quadro e dalle risorse liberate dalle precedenti pro-

grammazioni comunitarie.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2014 Pagina 31 di 146

Economie Vincolate per Dipartimento - Sezione

Dipartimento Sezione Importo Economia Vincolata

02 - CONSIGLIO REGIONALE 01 - SEZIONE - CONSIGLIO REGIONALE 248.996,55

02 - CONSIGLIO REGIONALE Totale 248.996,55

03 - GABINETTO DEL PRESIDENTE 01 - DIREZIONE AMMINISTRATIVA DEL GABINETTO

246.469,04

02 - SEZIONE PROTEZIONE CIVILE 2.026.022,70

03 - GABINETTO DEL PRESIDENTE Totale 2.272.491,74

06 - STRUTTURA AUTONOMA - AVVOCATURA REGIONALE 01 - SEZIONE - AVVOCATURA REGIONALE 12.532,00

06 - STRUTTURA AUTONOMA - AVVOCATURA REGIONALE Totale

12.532,00

21 - DIPARTIMENTO AGRICOLTURA,SVILUPPO RURALE E TUTELA DELL'AMBIENTE

01 - DIREZIONE DIPARTIMENTO AGRICOLTURA,SVILUPPO RURALE E TUTELA DELL'AMBIENTE

7.808.343,27

02 - SEZIONE AGRICOLTURA 37.393.426,57

03 - SEZIONE ALIMENTAZIONE 45.026.230,83

04 - SEZIONE FORESTE 3.088.519,07

05 - SEZIONE CACCIA E PESCA 5.051.386,03

06 - SEZIONE TUTELA DELLE ACQUE ( RISORSE IDRICHE )

2.434.746,30

07 - SEZIONE RISORSE NATURALI ( DIFESA DEL SUOLO )

23.850.846,96

21 - DIPARTIMENTO AGRICOLTURA,SVILUPPO RURALE E TUTELA DELL'AMBIENTE Totale

124.653.499,03

22 - DIPARTIMENTO SVILUPPO ECONOMICO , INNOVAZIONE, ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO

02 - SEZIONE SCUOLA, UNIVERSITA' E RICERCA 46.192.791,88

03 - SEZIONE COMPETITIVITA' DEI SISTEMI PRODUTTIVI

194.650.731,57

04 - SEZIONE ENERGIA RINNOVABILI, RETI E EFFICIENZA ENERGETICA

3.747.300,18

05 - SEZIONE ATTIVITA' ECONOMICHE, CONSUMATORI

27.214.350,00

06 - SEZIONE FORMAZIONE PROFESSIONALE 27.847.982,76

07 - SEZIONE POLITICHE PER IL LAVORO 20.097.002,42

09 - SEZIONE RICERCA INDUSTRIALE E INNOVAZIONE

49.978.437,27

10 - SEZIONE AUTORITA' DI GESTIONE F.S.E. 3.966.372,76

11 - SEZIONE POLITICHE GIOVANILI E CITTADINANZA SOCIALE

1.383.569,73

12 - SEZIONE MEDITERRANEO 27.373.334,31

13 - SEZIONE ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA 183.089.902,50

22 - DIPARTIMENTO SVILUPPO ECONOMICO , INNOVAZIONE, ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Totale

585.541.775,38

24 - DIPARTIMENTO TURISMO, L'ECONOMIA DELLA CULTURA E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO

01 - DIREZIONE DIPARTIMENTO TURISMO, L'ECONOMIA DELLA CULTURA E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO

221.290,39

02 - SEZIONE TURISMO 1.604.805,41

03 - SEZIONE BENI CULTURALI 8.315.786,75

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2014 Pagina 32 di 146

04 - SEZIONE CULTURA E SPETTACOLO 4.430,29

24 - DIPARTIMENTO TURISMO, L'ECONOMIA DELLA CULTURA E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO Totale

10.146.312,84

25 - DIPARTIMENTO PROMOZIONE DELLA SALUTE, DEL BENESSERE SOCIALE E DELLO SPORT PER TUTTI

02 - SEZIONE SPORT PER TUTTI 300.000,00

03 - SEZIONE BENESSERE DELLE PERSONE E QUALITA' SOCIALE

25.666.665,49

04 - SEZIONE PROGRAMMAZIONE SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA

35.868.248,54

05 - SEZIONE PROGRAMMAZIONE ASSISTENZA TERRITORIALE E PREVENZIONE

13.692.434,11

06 - SEZIONE ASSISTENZA OSPEDALIERA SPECIALISTICA E ACCREDITAMENTO

3.813.450,83

07 - SEZIONE SISTEMI INFORMATIVI E INVESTIMENTI IN SANITA'

5.795.459,15

08 - SEZIONE GESTIONE ACCENTRATA FINANZA SANITARIA REGIONALE

6.357.461,08

25 - DIPARTIMENTO PROMOZIONE DELLA SALUTE, DEL BENESSERE SOCIALE E DELLO SPORT PER TUTTI Totale

91.493.719,20

26 - DIPARTIMENTO RISORSE FINANZIARIE E STRUMENTALI, PERSONALE E ORGANIZZAZIONE

01 - DIREZIONE DIPARTIMENTO RISORSE FINANZIARIE E STRUMENTALI, PERSONALE E ORGANIZZAZIONE

935.891,49

02 - SEZIONE PERSONALE E ORGANIZZAZIONE 4.216.750,68

03 - SEZIONE FINANZE 1.622.870,65

04 - SEZIONE BILANCIO E RAGIONERIA 53.630.569,00

05 - SEZIONE DEMANIO E PATRIMONIO 2.362.822,38

06 - SEZIONE PROVVEDITORATO ED ECONOMATO 35.249,86

08 - SEZIONE PROGRAMMAZIONE ACQUISTI(AFFARI GENERALI)

293.463,49

10 - SEZIONE RIFORMA FONDIARIA 156.977,00

26 - DIPARTIMENTO RISORSE FINANZIARIE E STRUMENTALI, PERSONALE E ORGANIZZAZIONE Totale

63.254.594,55

29 - DIPARTIMENTO MOBILITA',QUALITA' URBANA, OPERE PUBBLICHE E PAESAGGIO

01 - DIREZIONE DIPARTIMENTO MOBILITA', QUALITA' URBANA, OPERE PUBBLICHE E PAESAGGIO

801.410,50

02 - SEZIONE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

58.091.940,43

03 - SEZIONE PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE DELLE INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITA'

1.285.566,09

04 - SEZIONE POLITICHE ABITATIVE 213.396.064,08

05 - SEZIONE URBANISTICA 1.208.258,36

06 - SEZIONE ASSETTO DEL TERRITORIO 5.582.835,38

07 - SEZIONE ECOLOGIA 46.111.567,48

08 - SEZIONE CICLO DEI RIFIUTI E BONIFICA 22.399.092,74

09 - SEZIONE LAVORI PUBBLICI 255.240.253,83

10 - SEZIONE RISCHIO INDUSTRIALE 718.797,25

29 - DIPARTIMENTO MOBILITA',QUALITA' URBANA, OPERE PUBBLICHE E PAESAGGIO Totale

604.835.786,14

Totale complessivo 1.482.459.707,43

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7.3 Residui passivi propri e consistenza Fondo residui perenti

Per quanto attiene ai residui Passivi le relative quantificazioni possono così riassumersi:

RESIDUI PASSIVI PROPRI

A) Somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per la compe-tenza propria dell’esercizio 2015

1.909.196.892,40

B) Somme rimaste da pagare sui residui degli esercizi 2014 e retro:

a) Valore iniziale come da Rendiconto 2014 10.443.198.291,24

b) Cancellazione ed eliminazione per:

- insussistenza e prescrizione -6.182.917.100,10

- perenzione (istituto non più applicabile) 0,00

- reiscrizione tra economie vincolate -135.778.606,90

c) Riduzioni per pagamenti in c/residui -2.352.505.406,34 1.771.997.177,90

Totale residui passivi propri al 31.12.2015

3.681.194.070,30

Può rilevarsi dai dati così come sopra esposti:

a) la cancellazione per insussistenza e prescrizione di residui passivi propri per un am-

montare di euro 6.182.917.100,10 principalmente imputabile al revisione straordina-

ria dei residui operata nel 2015 a seguito della introduzione del principio della compe-

tenza finanziaria rinforzata;

b) la eliminazione, per reiscrizione tra le economie vincolate, di residui passivi propri per

un ammontare pari ad euro 135.778.606,90.

Si fa presente che, in aderenza a quanto disposto dall’articolo 60, comma 3, del decreto legi-

slativo n. 118/2011, per la determinazione della consistenza dei residui passivi al 31 dicembre 2015

l’istituto della perenzione amministrativa non è stato applicato. L’ultimo esercizio in cui è stato possi-

bile applicare la perenzione, infatti, è stato quello in cui si è provveduto alla predisposizione del

rendiconto dell’esercizio 2014. Tutte le somme eliminate dalle scritture finanziarie negli esercizi pre-

cedenti al 2015 continueranno, tuttavia, a gravare (ad esaurimento) sui futuri bilanci nei quali potran-

no riprodursi mediante riassegnazione ai pertinenti capitoli previo attingimento, degli importi occor-

renti, da appositi fondi speciali attualmente distinti a seconda che provengano dal bilancio autonomo

o da quello vincolato.

Sui fondi per la reiscrizione dei residui passivi perenti del bilancio preventivo 2015 sono appo-

stati 219,538 milioni di euro pari al 47,41% dell’intera platea degli impegni di spesa caduti in peren-

zione amministrativa. Nell’ultimo quinquennio la percentuale media di copertura dei perenti è stata

pari al 43,29% e la percentuale media di reiscrizione di perenti pari al 9,49%. Sulla base delle indica-

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2014 Pagina 34 di 146

zioni dell’articolo 60 del decreto legislativo n. 118 del 2011 sarebbe stata sufficiente appostare una

copertura di circa il 7%.

Di seguito si riporta una tabella riepilogativa attestante la consistenza dei fondi suddetti non-

ché il grado di copertura assicurato e l’ammontare, in termini percentuali, delle reiscrizioni rispetto

alla consistenza complessiva.

CONSISTENZA DEL FONDO PER LA REISCRIZIONE DEI RESIDUI PERENTI

Esercizio Finan-ziario

Consistenza dei Residui Passivi

Perenti (al 31.12)

Anno

Copertura Residui Passivi

Perenti

Grado di

copertura

Residui Passivi Perenti

reiscritti

% su consistenza

(a) (b) (c)=(b/a) (d) (e)=(d/a)

2010 628.404 2011 225.000 35,80% 48.902 7,78%

2011 629.077 2012 244.267 38,83% 43.556 6,92%

2012 565.780 2013 252.710 44,67% 93.034 16,44%

2013 570.066 2014 295.000 51,75% 51.342 9,01%

2014 463.022 2015 219.538 47,41% 54.371 11,74%

2015 326.352 2016 150.497 46,11% 81* 0,03%*

Dati in migliaia di euro. Fonte: elaborazioni su dati di consuntivo.

* Dati aggiornati al 24/05/2016

Dai dati suesposti emerge in evidenza come il grado di copertura dei fondi per la reiscrizione

dei residui passivi perenti assicurati dalla Regione Puglia sia mediamente oltre quattro volte superio-

re alle richieste di pagamento degli aventi diritto.

Nel quadro sinottico che di seguito si riproduce si provvede ad esporre la situazione comples-

siva di tale importante aspetto gestionale.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2014 Pagina 35 di 146

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 36 di 146

Può evidenziarsi dai dati quivi esposti che a fronte di residui passivi dichiarati perenti

nel corso degli anni 2003 – 2014 per oltre 1.550,72 milioni di euro, ne residuano, al termine

dell’esercizio 2015, a seguito delle operazioni di smaltimento e regolazione prima descritte,

326,35 milioni di euro di cui 212,60 provenienti dal bilancio autonomo e 113,76 da quello vin-

colato.

Per quanto attiene, infine, alla massa dei residui passivi propri presenti in bilancio si ri-

porta, di seguito, ai fini di una più appropriata valutazione, un riepilogo di tali partite per eser-

cizio di formazione dal quale può facilmente desumersi che la massa più consistente di tali re-

sidui è concentrata sul periodo 2009-2015.

RESIDUI PASSIVI PROPRI PER ESERCIZIO DI FORMAZIONE RISULTANTI A SEGUITO DEL RIACCERTAMENTO

STARORDINARIO DI CUI ALL’ART. 3 C. 7 DEL D.LGS N. 118/2011

1997 1.912,79

1998 235.116,30

1999 478.463,02

2000 167.906,79

2001 10.152.595,63

2002 466.555,86

2003 6.959.966,98

2004 4.805.778,69

2005 15.236.165,28

2006 73.219.633,44

2007 30.371.773,54

2008 7.129.084,67

2009 319.426.441,51

2010 4.418.919,03

2011 63.598.959,33

2012 32.608.641,51

2013 308.510.714,37

2014 894.208.549,16

Totale residui passivi esercizi precedenti

1.771.997.177,90

2015 1.909.196.892,40

Totale residui passivi propri al 31 dicembre 2015

3.681.194.070,30

Nota

*I residui passivi propri di formazione 2015 per il 38,60%, pari ad un importo di 683,94 milioni

di euro, attengono alle partite di giro.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 37 di 146

8. Situazione di Cassa.

Per ciò che attiene alla situazione di cassa alla chiusura dell’esercizio 2015 possono de-

sumersi le seguenti risultanze complessive:

FONDO DI CASSA

A) Fondo di cassa al 31.12.2014

1.549.752.095,48

B) Carte contabili non regolarizzate al 31.12.2014

0,00

Totale 1.549.752.095,48

C) Riscossioni:

a) in conto competenza 12.059.313.134,42

b) in conto residui 2.732.602.452,38

Totale 14.791.915.586,80

TOTALE

16.341.667.682,28

D) Pagamenti:

a) in conto competenza 12.666.381.889,34

b) in conto residui 2.352.505.406,34

Totale 15.018.887.295,68

DIFFERENZA

1.322.780.386,60

E) Pagamenti per “carte contabili” non regolarizzate al 31.12.2015

0,00

Fondo di cassa al 31.12.2015

1.322.780.386,60

La posta relativa alle “carte contabili ” - costituite, come è noto, da pagamenti senza

mandato effettuati dal Tesoriere a seguito essenzialmente di provvedimenti esecutivi di pi-

gnoramento dell’autorità giudiziaria – trova definitiva soluzione secondo le prescrizioni conte-

nute nell’articolo 82 bis della legge regionale 16 novembre 2001, n. 28 (così come introdotto

dall’articolo 4, comma 1, lettera b) della legge regionale 2 dicembre 2005, n. 17).

La Ragioneria provvede d’ufficio, ad avvenuta acquisizione degli atti di riferimento,

all’emissione dei relativi mandati di pagamento in favore del Tesoriere regionale a regolarizza-

zione dei sospesi di tesoreria.

Resta fermo ovviamente l’obbligo del Servizio Ragioneria di inviare gli atti prodotti al

servizio regionale di spesa alla cui competenza inerisce la partita regolarizzata al fine di dispor-

re i consequenziali adempimenti. Tale nuovo sistema normativo ha consentito di realizzare sin

dall’esercizio 2005 una gestione sostanzialmente sgravata da tale annosa questione. Può, in-

fatti, rilevarsi che l’ammontare dei sospesi di tesoreria risulta, già dalla fine del 2009, comple-

tamente azzerato.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 38 di 146

9. Entrate regionali

Nel quadro di sintesi di seguito riportato si fornisce, per ciascun cespite di entrata di

natura tributaria, l’ammontare delle risorse affluite al bilancio regionale nella fase di accerta-

mento e di riscossione, in conto competenza ed in conto residui.

CONSUNTIVO 2015 ACCERTAMENTI

Totale gettito IRAP (1011048, 1011060 – 1011061 – 1011062 - 1011068 – 1011069 - 1017002)

1.139.723.542,68

Totale gettito addizionale IRPEF (1011047 – 1011050 – 1011051 -1011054 – 1017001 - 1021000)

490.990.866,62

Compartecipazione IVA (1011080 – 1011084)

3.596.711.107,00

Tassa Automobilistica Regionale (1013000 – 1013001 - 1017003)

451.147.592,22

Addizionale reg.le accisa sul gas naturale (1013200 - 1017007)

24.455.993,03

Tributo speciale deposito in Discarica rifiuti solidi – art. 3 L.549/95 (1013400 - 1017005)

19.689.945,06

Tassa sulle Concessioni regionali (1012000, 1017007)

1.552.895,91

Tassa sulle concessioni venatorie (1012010)

2.072.523,71

Imposte sulle concessioni di beni del demanio e del patrimonio (1018000 – 2032000)

3.887.348,45

Trasporto pubblico locale, accisa benzina e gasolio (2053457, 1012020)

374.509.496,10

Altre entrate di natura tributaria 617.098,93

TOTALE TITOLO I - Entrate di natura tributaria 6.105.975.508,64

Va precisato che, del totale accertato al titolo 1, le entrate afferenti alla gestione sani-

taria ammontano a euro 4.599.280.501,00 (capitoli 1011050, 1011060, 1011080), le entrate

vincolate al finanziamento del trasporto pubblico locale sono pari a euro 374.414.681,32 (cap.

2053457) mentre quelle a libera destinazione assommano a euro 1.120.819.382,39; vi sono,

inoltre, accertamenti di entrata per euro 10.843.845,00 con vincolo di destinazione di spesa

stabilito da altre disposizioni regionali.

Con legge regionale 23 dicembre 2014, n. 52 sono state approvate le disposizioni di ca-

rattere tributario qui di seguito sintetizzate:

viene confermata, per l’anno 2015, la maggiorazione dell’aliquota Irap già fissa-

ta per gli anni precedenti nella misura di +0,92%;

le aliquote dell’addizionale regionale all’Irpef vengono fissate nelle medesime

misure previste per l’anno 2014, vale a dire pari a 0,1% per i redditi fino a

15.000,00 euro, pari a 0,2% per i redditi fino a 28.000,00 euro, pari a 0,48% per

i redditi fino a 55.000,00 euro, pari a 0,49% per i redditi fino a 75.000,00 euro e

0,50 per i redditi superiori a 75.000,00 euro;

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 39 di 146

viene riconosciuta anche per il periodo d’imposta 2015, la maggiorazione alle

detrazioni previste dall’articolo 12, comma 1, lettera c) del Decreto del Presi-

dente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 nella misura di 20 euro per i

contribuenti con più di tre figli a carico, per ciascun figlio, a partire dal primo,

cui si aggiungono 375 euro per ogni figlio con diversa abilità ai sensi

dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104.

Le entrate da manovra propria regionale IRAP e addizionale IRPEF sono state accertate

nella misura del gettito utilmente stimato dal Dipartimento Finanze del Ministero

dell’economia e delle finanze, ai sensi dell’articolo 77-quater del decreto legge 25 giugno

2008, n. 112/2008 convertito con legge 6 agosto 2008, n. 133 (stima riferita al mese di no-

vembre 2015). Quanto all’IRAP, è stato accertato anche il contributo erogato dallo Stato ai

sensi dell’articolo 8, comma 13-duodecies, del decreto legge n. 78/2015 a compensazione de-

gli effetti delle norme dettate dalla legge n. 190/14 (legge di stabilità 2015) che hanno dispo-

sto la deduzione del costo del lavoro dalla base imponibile IRAP), in misura pari a 23,38 milioni

di euro.

Di particolare criticità risulta il dato riferito alla manovra regionale IRAP per la quale si

è registrato un gettito stimato e accertato in bilancio per il 2015 in calo del 3,9% (euro

93.145.650, comprensivo della compensazione statale di cui si è detto al precedente capover-

so) rispetto all’importo accertato nel 2014 (euro 96.919.000,00); quest’ultimo a sua volta ha

fatto rimarcare un -10,26% rispetto al dato consuntivato nell’esercizio 2013 (euro

107.999.721,00 ), a -14,2% rispetto a quello consuntivato per il 2012 (euro 112.889.000), a -

18,7% rispetto al gettito consuntivato per il 2011 (euro 119.201.000), a – 20,6% rispetto al

gettito consuntivato per il 2010 (euro 122.057.000,00).

Il gettito 2015 derivante da talune entrate tributarie comparato con quello riferito al

2014 viene compendiato nel seguente prospetto, relativamente ad alcuni cespiti ritenuti di

particolare interesse:

Imposta Accertamenti E.F. 2014 E.F. 2015

Add.le reg.le IRPEF manovra propria € 61.290.000,00 € 62.872.000,00

IRAP manovra propria (inclusa compensazione statale, dal 2015) € 96.326.000,00 € 93.145.650,00

Tasse concessioni reg. (CCRR) € 1.471.637,08 € 1.544.753,36

Tassa auto € 262.231.833,97 € 250.998.750,75

Ecotassa € 15.815.351,49 € 18.803.994,57

Addizionale accisa gas naturale € 27.585.630 € 24.454.219

Entrate da attività di verifica e controllo e iscrizione a ruolo, comprese sanzioni e interessi di mora (per il 2015: importo al lordo del Fondo crediti di dubbia esigibilità)

€ 102.490.201,01 € 273.793.326,05

TOTALE € 567.210.654,00 € 25.612.694,00

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 40 di 146

10. Azioni di contrasto all’evasione fiscale

10.1 Irap e Addizionale regionale all’Irpef

Le entrate da Irap e addizionale regionale all’Irpef sono gestite, come da previsione di

legge, in Convenzione con l’Agenzia delle Entrate.

In seno alla Commissione Paritetica costituita tra Regione Puglia e Agenzia delle Entra-

te vengono effettuati, in contraddittorio, i controlli sull’attività svolta dall’Agenzia con verifica

dell’andamento del gettito. Vengono, altresì, condivise le risposte da fornire agli interpelli

inoltrati dai contribuenti per la uniforme interpretazione della normativa tributaria relativa a

singoli casi concreti.

Nei rapporti gestiti in Convenzione con l’Agenzia delle Entrate si è comunemente con-

cordato di rafforzare le azioni di contrasto alla evasione tributaria sottoponendo a particolare

attenzione i soggetti che percepiscono dalla Regione contributi relativi a programmi comuni-

tari di finanziamento. All’esito dell’attività svolta nel 2015 dalla Sezione Finanze è stata fornita

all’Agenzia delle Entrate la banca dati dei mandati di pagamento eseguiti da parte di Regione

Puglia nell’anno anno 2014 relativa a n. 9.705 posizioni per un totale pagato di complessivi eu-

ro 562.992.241,36.

I dati sono stati corredati di ogni utile informazione al fine di essere utilizzati

dall’Agenzia delle Entrate, unitamente alle altre informazioni di cui dispone autonomamente o

può acquisire, per rafforzare la propria attività di analisi del rischio dei soggetti e di selezione

delle posizioni da sottoporre a controllo, con riflessi positivi sulle entrate tributarie. Nell’anno

2015, infatti, l’Agenzia ha eseguito n. 416 accertamenti su tali posizioni.

10.2 Tassa automobilistica

Sono stati inviati, in convenzione con ACI, n. 638.000 avvisi bonari relativi al periodo

d’imposta 2013, volti a consentire il pagamento spontaneo da parte dei contribuenti con

l’abbattimento della sanzione al 10% rispetto a quella del 30% dovuta a seguito della notifica

del successivo atto di accertamento.

Sono stati notificati, in convenzione con ACI, n. 457.003 avvisi di accertamento riferiti

al periodo d’imposta 2012. A seguito di richieste dei contribuenti in autotutela sono stati lavo-

rati n. 800 atti di accertamento.

Sono state notificate, tramite Equitalia SpA, cartelle di pagamento relative all’anno di

imposta 2009 contenenti 263.917 partite. Sono state, altresì, istruite e lavorate n. 3.253 istan-

ze in autotutela presentate dai contribuenti per sgravi e sospensioni, di cui 1.591 pervenute

per il tramite del Concessionario della riscossione, Equitalia SpA, ai sensi della legge 24 dicem-

bre 2012, n. 228. Lo sportello al pubblico ha lavorato n. 1.050 istanze presentate dai contri-

buenti.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 41 di 146

Sono stati depositati complessivamente n. 360 atti di costituzione e controdeduzioni;

nel corso dell’anno sono giunti a sentenza n. 715 ricorsi con una percentuale di vittoria pari al

91,00%.

10.3 Tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi (Ecotassa)

Sono state controllate le dichiarazioni fiscali presentate dai gestori delle discariche au-

torizzate relative agli anni di imposta 2010, 2011, 2012 2013. A seguito del controllo sono stati

emessi 12 avvisi di accertamento per omesso, insufficiente o ritardato versamento del tributo

per un importo totale di euro 4.476.641.

Si è proceduto alla verifica e lavorazione n. 31 processi verbali di constatazione emessi

dalla Guardia di Finanza in materia di deposito incontrollato di rifiuti e discarica abusiva, con

l’emissione di altrettanti avvisi di accertamento per un importo di euro 362.110,00.

Al fine di incrementare il contrasto al fenomeno delle discariche abusive e, di conse-

guenza, il recupero fiscale del tributo evaso, nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro

per le attività di tutela dell’ambiente, è stato attivato uno specifico tavolo tecnico con tutte le

Forze dell’Ordine coinvolte nelle attività di controllo del territorio e di rilevazione delle discari-

che abusive, con la finalità di rendere sinergiche e quindi più incisive le singole azioni di rileva-

zione e contrasto svolte dalla Guardia di Finanza, NOE e Corpo Forestale dello Stato.

Sono stati depositati n. 17 atti di costituzione e controdeduzioni di cui 10 presso le

Commissioni Tributarie Provinciali e n. 7 presso la Commissione Tributaria Regionale. Si è pre-

senziato in totale a 33 udienze fra istanze di sospensione e trattazioni di merito. Nel corso

dell’anno sono giunti a definizione n. 12 ricorsi, così distinti: 1 è stato oggetto di conciliazione

giudiziale, 9 hanno avuto esito favorevole per l’Amministrazione, 1 esito parzialmente favore-

vole, 1 esito sfavorevole. E’ stata, altresì, curata l’istruttoria, su richiesta dall’Avvocatura re-

gionale, in ordine a 2 contenziosi per i quali è stato proposto ricorso per cassazione.

10.4 Addizionale regionale all’accisa sul gas naturale

È stata svolta attività di controllo su n. 69 dichiarazioni presentate dalle società eroga-

trici e si è proceduto al rimborso del tributo versato in eccesso in favore di n. 7 soggetti passi-

vi. Avverso l’atto di diniego ad una istanza di rimborso di importo superiore a 2 milioni di euro,

è stato presentato ricorso in Commissione tributaria per il quale la Sezione Finanze ha curato

la difesa presso la competente commissione tributaria, acquisendo sentenza favorevole. E’

proseguito il lavoro di interazione con l’Agenzia delle Dogane finalizzato alle verifiche fiscali di

competenza anche attraverso il collegamento alla banca dati della stessa Agenzia indispensa-

bile per la corretta attività di accertamento tributario.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 42 di 146

10.5 Imposta regionale sulla benzina per autotrazione (IRBA)

L’attività residuale legata ai periodi di vigenza dell’IRBA ha comportato la riscossione di

entrate da lotta all’evasione rivenienti da attività condotta in collaborazione con l’Agenzia del-

le Dogane.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 43 di 146

11. Politiche di Indebitamento

L’orientamento delle politiche di indebitamento della Regione Puglia alla riduzione del-

lo stock di debito regionale è testimoniato dalla definizione in data 16 dicembre 2015

dell’operazione di riacquisto (buyback) dei titoli obbligazionari per 810 milioni di euro con la

corrispondente estinzione anticipata degli strumenti finanziari derivati di pari importo, giusta

previsione di cui all’articolo 45 del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66 convertito con legge 6

agosto 2008, n. 133.

Pertanto, l’abbattimento dello stock di debito regionale nel 2015 rispetto al 2014 è ri-

sultato pari ad euro 412.323.224 per la sola operazione di buyback dei titoli obbligazionari (si

veda il sottostante grafico che illustra una riduzione totale dello stock di debito regionale nel

2015 rispetto al 2014 di euro 559.552.371 includendo le quote capitali rimborsate sui mutui,

prestiti e anticipazioni di liquidità contratte nel 2013 e 2014 a carico Regione).

LO STOCK DI DEBITO DELLA REGIONE PUGLIA2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

2.485.158.966 2.358.682.542 2.310.528.686 2.206.833.445 2.100.270.702 1.988.145.119 1.871.282.106 2.083.861.235 2.267.083.762 1.707.531.391

STOCK DI DEBITO DELLA REGIONE PUGLIA

0

500.000.000

1.000.000.000

1.500.000.000

2.000.000.000

2.500.000.000

3.000.000.000

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Fig. 8-Stock di debito della regione Puglia con bor bullet al valore nominale

Con riguardo al dettaglio delle attività riferite all’operazione di buyback dei titoli obbli-

gazionari conclusa nel 2015 ai sensi dell’articolo 45 del decreto legge n. 66/2014, si evidenzia

quanto di seguito esposto.

La Giunta regionale con deliberazione 18 giugno 2014, n. 1199 ha autorizzato il Presi-

dente della Regione Puglia a presentare, congiuntamente al responsabile del servizio finanzia-

rio, la richiesta di ristrutturazione del debito obbligazionario di 870 milioni di euro in ordine

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 44 di 146

alla possibilità di riacquisto dei titoli emessi e alla contestuale chiusura del derivato ad essi col-

legato.

L’articolo 4 della legge regionale 1 agosto 2014 n. 37 ha attribuito le decisioni finali re-

lative all’operazione di riacquisto dei titoli e contestuale chiusura del derivato alla Giunta re-

gionale, fatto salvo l’accertamento dei requisiti stabiliti dall’articolo 45 del decreto legge n.

66/2014 in ordine al divieto di incremento del debito regionale e in ordine alla sussistenza del-

la convenienza finanziaria dell’operazione come prevista dall’articolo 41 della legge 28 dicem-

bre 2001, n. 448.

Con Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 10 luglio 2014 sono state

ammesse alla ristrutturazione del debito obbligazionario otto Regioni tra le quali la Regione

Puglia.

Con successiva deliberazione della Giunta regionale 21 ottobre 2014, n. 2169 la Regio-

ne Puglia ha recepito gli esiti della Commissione Affari finanziari del 15 ottobre 2014 che ha

approvato la proposta operativa (memorandum) riferita alla ristrutturazione del debito ai sen-

si dell’articolo 45 del decreto legge n. 66/2014, attraverso la definizione di una serie di proce-

dure atte a consentire la piena attuazione del dettato normativo, anche ai fini

dell’aggiudicazione dell’accordo quadro per l’assistenza legale dell’operazione e, previa accor-

do organizzativo tra le Regioni interessate, per l’analisi degli aspetti finanziari.

Nel dettaglio, la Regione Lazio ha assunto il ruolo di centrale di committenza ai fini

dell’aggiudicazione dell’accordo quadro per l’assistenza legale dell’operazione, mentre la Re-

gione Lombardia, per il tramite della società Finlombarda - finanziaria per lo sviluppo della

Lombardia s.p.a., ha svolto il ruolo di referente per l’analisi degli aspetti finanziari

dell’operazione in base all’accordo organizzativo tra Regioni ex articolo 15 legge 7 agosto

1990, n. 241.

L’operazione di riacquisto del prestito obbligazionario presuppone e ha ricevuto la co-

stante supervisione del Ministero dell’Economia e delle Finanze che, in data 03 settembre

2014, ha provveduto a selezionare gli intermediari finanziari cosiddetti dealers (Citigroup Glo-

bal Markets Ltd, BNP Paribas, Deutsche Bank AG, Barclays Bank PLC) per le conseguenti attivi-

tà di intermediazione.

Con deliberazione della Giunta regionale 18 novembre 2014, n. 2358 la Regione Puglia

ha proceduto all’individuazione dei predetti intermediari finanziari (dealers) e con delibera-

zione della Giunta regionale 18 dicembre 2014, n. 2717 ha provveduto a definire l’accordo or-

ganizzativo con la Regione Lombardia per l’affidamento del mandato di assistenza tecnica.

Anche in relazione alle modifiche normative apportate all’articolo 45 del decreto legge

n. 66/2014 dalla legge n. 190/2014 (che ha autorizzato l’istituzione di apposita contabilità

speciale per le finalità di cui al comma 2 del predetto articolo 45) e dal decreto legge 19 giu-

gno 2015, n. 78 (che ha previsto un contributo da parte del Ministero dell’Economia e delle

Finanze al riacquisto dei titoli fino ad un massimo complessivo per le Regioni partecipanti di

euro 543.170.000,00), sono state intensificate le attività necessarie a consentire la conclusio-

ne dell’operazione entro l’ esercizio 2015 e, quindi, è stato approvato in data 16 settembre

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 45 di 146

2015 dalla Commissione Affari Finanziari il memorandum recante gli adempimenti successivi a

quelli previsti dal memorandum approvato in Commissione Affari Finanziari del 15 ottobre

2014.

Con deliberazione della Giunta regionale 13 ottobre 2015, n. 1749 è stata confermata

l’operazione di ristrutturazione del debito obbligazionario ed autorizzato l’avvio della stessa

con l’approvazione dei necessari accordi con gli intermediari finanziari per il lancio

dell’operazione di buyback dei titoli.

Con comunicato del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 25 novembre 2015 è

iniziata l’operazione di riacquisto titoli per sei Regioni (Puglia, Campania, Lazio, Liguria, Lom-

bardia e Marche) con facoltà per gli investitori (cosiddetti bondholders) di aderire all’offerta di

riacquisto entro il 9 dicembre 2015.

Con deliberazione della Giunta regionale 10 dicembre 2015, n. 2247 sono state assunte

le decisioni in ordine al riacquisto dei titoli obbligazionari e alla connessa chiusura anticipata

del derivato (Amortising Interest Rate Swap con Sinking Fund) ai sensi dell’articolo 4, comma

1, della legge regionale 1 agosto 2014, n. 37.

Nel merito la Giunta regionale ha preso atto dei risultati dell’offerta di riacquisto dei ti-

toli obbligazionari della Regione Puglia in data 09 dicembre 2015, alla chiusura del periodo di

offerta, per un importo di 810 milioni di euro pari al 93,10% del totale nozionale del prestito

obbligazionario oggetto dell’operazione di cui all’articolo 45 del decreto legge n. 66/2014 e,

sulla base dell’acquisizione e relativa approvazione del report provvisorio predisposto dal con-

sulente finanziario recante la dimostrazione preliminare della convenienza finanziaria

dell’operazione ex articolo 41 della legge n. 448/2001 e del rispetto dei vincoli imposti

dall’articolo 45, comma 13, del decreto legge n. 66/2014, ha autorizzato il dirigente della Se-

zione Bilancio e Ragioneria all’estinzione anticipata del contratto derivato in misura propor-

zionale ai titoli oggetto di riacquisto.

La Giunta ha altresì autorizzato l’estinzione totale della cosiddetta opzione digitale

“top-side” esistente nel contratto derivato e non consentita dall’ordinamento (come più volte

sottolineato dalla Corte dei Conti Sezione regionale di Controllo) in quanto capace, in deter-

minate ipotesi, di vanificare l’effetto assicurativo contro il rialzo dei tassi di interesse ritra-

sformando il debito obbligazionario sottostante da tasso fisso a tasso variabile.

In data 10 dicembre 2015 si è proceduto, con l’assistenza del Ministero dell’Economia

e delle Finanze e del consulente finanziario della Regione, all’estinzione anticipata del contrat-

to derivato di Amortising Interest Rate Swap con Sinking Fund al prezzo di euro 408.200.000

(unwind) in misura rapportata alle quantità di titoli obbligazionari offerti dai bondholders e de-

finitivamente riacquistati per 810 milioni di euro il 16 dicembre 2015 (data del settlment).

La Regione Puglia ha, inoltre, totalmente estinto la componente opzionale digitale (co-

siddetta top side) del contratto derivato.

Con comunicato stampa del Ministero dell’Economia e delle Finanze n. 245 dell’ 11 di-

cembre 2015 sono stati annunciati prezzi e ammontari dei titoli offerti dai bondholders per le

Regioni Puglia, Campania, Lazio, Liguria, Lombardia e Marche.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 46 di 146

La Regione Puglia ha registrato il più elevato importo di titoli offerti rispetto alle altre

regioni (euro 810 milioni corrispondenti al 93,10% del valore nominale totale del BOR della

Regione) con uno sconto sul prezzo di emissione dell’1%.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, come sopra evidenziato, ha finanziato

l’operazione con un mutuo trentennale di euro 397.676.776 al tasso fisso del 2,26%.

A seguito del parziale riacquisto dei titoli obbligazionari con corrispondente estinzione

del contratto derivato, la posizione debitoria della Regione Puglia risulta molto semplificata e

depurata dei rischi correlati.

Il residuale BOR bullet di valore nozionale pari a 60 milioni di euro in scadenza il 6 feb-

braio 2023 rappresenta il sottostante del connesso residuale derivato (Amortising Interest Ra-

te Swap con Sinking Fund) di pari valore e pari scadenza, completamente depurato della com-

ponente opzionale digitale e di ogni ulteriore profilo di rischio diverso da quello relativo ai ti-

toli di stato della Repubblica italiana presenti e da immettere nel sinking fund.

A valere sull’esercizio finanziario 2016 l’impatto positivo sul bilancio della Regione Pu-

glia, in termini di alleggerimento della rata complessiva da pagarsi per effetto della sostituzio-

ne del mutuo del Ministero dell’Economia e delle Finanze a rifinanziamento del BOR riacqui-

stato è stato calcolato superiore a 35 milioni di euro.

In ossequio all’articolo 45, comma 3, del decreto legge n. 66/2014 i risparmi annuali di

spesa derivanti alla Regione in seguito all’operazione di riacquisto dei titoli obbligazionari so-

no stati prioritariamente destinati al pagamento delle rate di ammortamento delle anticipa-

zioni contratte nel corso dell’esercizio 2014, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 8

aprile 2013, n. 35 convertito con legge 6 giugno 2013, n. 64 e ai sensi degli articoli 32, 34 e

35 dello stesso decreto.

Si evidenzia, inoltre, che in aggiunta all’importante riduzione dello stock di debito re-

gionale, l’operazione di buyback dei titoli obbligazionari è risultata rispettosa del requisito del-

la convenienza finanziaria ex articolo 41 legge n. 448/2001 per oltre 13 mln di euro, senza ne-

cessità peraltro di attivazione dell’eventuale contributo del Ministero dell’Economia e delle

Finanze previsto dall’articolo 45 del decreto legge n. 66/2014 e con la contabilizzazione di

proventi finanziari pari ad oltre 6,7 milioni di euro a seguito dello sconto applicato sul prezzo

di riacquisto dei titoli stessi.

Con riguardo alla spesa 2015 per gli oneri finanziari dovuti sul debito regionale in am-

mortamento, si precisa che il servizio del debito ha registrato l’esborso di 256,037 milioni di

euro su mutui, prestiti e anticipazioni contratti dalla Regione, con un debito residuo al 3 di-

cembre 2015 di 1.707,531 milioni di euro (il valore è al lordo delle quote, pari a complessivi

37,132 milioni di euro, accantonate al sinking fund del prestito obbligazionario regionale di ti-

po bullet di 60 milioni di euro), oltre al pagamento delle rate per mutui assistiti da contributo

statale (euro 1,232 mln) e quelli non più assistiti da contributo statale (euro 13,751 mln).

Nel seguito si dà evidenza del dettaglio della suddetta spesa.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 47 di 146

Rate di ammortamento mutui distinte per quote capitali e quote interessi Mutui, prestiti e anticipazioni di liquidità a carico Regione

Ident. n. Ruo-

lo

Istituto Mutuante

Capitoli di spesa

Causale Scadenza Tasso Capitale

Nominale Mutuato

2015 2016 2017

Q.C. Q.I. Totale Q.C. Q.I. Totale Q.C. Q.I. Totale

219 CDP 594010 594011

LL.RR.37/78 - 27/85 Mutui indiretti per contributi OO.PP

31/12/2016 fisso 502.224.431,30 5,992 0,740 6,732 2,235 0,201 2,436 0,000 0,000 0,000

199 CDP 594008

594009

Eventi calamitosi ottobre 1996 Lit. 3,6 MLD (10%

carico Regione) -L.677/96 31/12/2018 fisso 170.487,89 0,012 0,003 0,015 0,012 0,002 0,015 0,013 0,002 0,015

201 CDP 1122020 1122021

Ripiano disavanzo amministrazione al

31/12/1992 - L.68/93

31/12/2037 fisso 108.655.934,85 2,133 5,533 2,256 5,410 2,387 5,279

31/12/2037 fisso 119.675.848,74 2,323 6,210 32,339 2,460 6,074 32,339 2,605 5,929 32,339 31/12/2019 fisso 208.132.130,33 12,890 3,250 13,482 2,657 14,102 2,037

220

B.I.I.S. spa -Capofila

1121040 1121041

Consolidamento esposizione debitoria 31/12/2016 variabile 1.129.232.280,47 74,760 2,351 77,111 80,311 1,587 81,898 0,000 0,000 0,000

221 B.I.I.S. spa -

Capofila 1121040 1121041

Consolidamento nuova debitoria in AGR. ed ERP

31/12/2016 variabile 234.646.595,72 18,008 0,251 18,259 18,759 0,237 18,996 0,000 0,000 0,000

222 INPDAP 1121040

1121041 Consolidamento esposizione

debitoria 30/06/2015 fisso 10.014.323,46 0,493 0,015 0,508 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000

233 B.E.I. 1122030

1122031 Prestito finanziamento Program-

mi Comunitari 15/6/2023 fisso 85.000.000,00 4,488 1,946 6,434 4,692 1,746 6,438 4,905 1,537 6,442

243 CDP 1122060

1122061 Acquisto Sede Regione-

Costruzione Sede Cons.reg.le 31/12/2024 fisso 100.000.000,00 4,961 2,479 7,440 5,172 2,268 7,440 5,391 2,049 7,440

247

CDP 1122025 1122026

Ripiani disavanzi sanitari 2000 e pregressi 31/12/2037 fisso 155.000.000,00 3,199 6,886 10,085 3,365 6,720 10,086 3,540 6,546 10,086

248 CDP 1122062

1122063 Completamento nuova sede re-

gionale. L.R. 18/2008. 30/6/2028 fisso 50.000.000,00 2,500 1,404 3,904 2,500 1,298 3,798 2,500 1,192 3,692

249 MEF 1122072

1122073 Anticipazione di liquidità - Art. 3

d.l.. 35/2013 30/6/2043 fisso 185.975.000,00 3,792 5,857 9,650 3,916 5,733 9,650 4,045 5,605 9,650

250 MEF 1121060

1121061 Anticipazione di liquidità - Art.13,

co. 6, d.l. 102/2013 1/2/2044 fisso 148.780.000,00 3,125 4,469 7,595 3,219 4,375 7,595 3,316 4,279 7,595

251

MEF 1122076 1122077

Anticipazione di liquidità - Art.13, co. 6, d.l. 102/2013 30/6/2044 fisso 318.171.000,00 8,552 4,374 12,926 8,675 4,465 13,140 8,800 4,340 13,140

252 MEF 1121070

1121071 Mutuo per riacquisto del titolo

obbligazionario 11/12/2045 fisso 397.676.776,00 0,000 0,000 0,000 9,410 8,987 18,397 9,622 8,775 18,397

234

Merrill Lynch Deutsche Bank

1121050 1121051 1121052

BOR- Ripiani disavanzi sanitari 2000 e pregressi 6/2/2023 variabile 600.000.000,00 30,000 12,776 42,776 2,069 0,780 2,849 2,069 0,666 2,734

239

Merrill Lynch Deutsche Bank

1122070 1122071 1122074

BOR- Rifinanziamento debiti re-gionali per investimento.

6/2/2023 variabile 270.000.000,00 14,211 6,052 20,263 0,980 0,370 1,350 0,980 0,315 1,295

Totale 4.623.354.808,76 191,439 64,598 256,037 163,514 52,912 216,426 64,274 48,550 112,824

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 48 di 146

Mutui non più assistiti da contributo statale

Ident. n. Ruo-

lo

Istituto Mutuante

Capitoli di spesa

Causale Scadenza Tasso Capitale

Nominale Mutuato

2015 2016 2017

Q.C. Q.I. Totale Q.C. Q.I. Totale Q.C. Q.I. Totale

231 DEPFA 592044 592043

L.194/1998 - Investimenti nel trasporto pubblico

locale. 31/12/2017 fisso 68.678.752,98 5,670 0,788 6,458 5,945 0,513 6,458 6,233 0,225 6,458

244 B.I.I.S. 592045 592046

Mutuo per interventi nel settore Trasporti.

L. 194/98 e L. 166/2002. 30/06/2019 fisso 29.496.871,33 2,287 0,359 2,646 2,367 0,279 2,646 2,45 0,196 2,646

245 B.I.I.S. 592047 592048

Mutuo per interventi nel settore Trasporti.

L. 194/98 e L. 166/2002. 30/06/2019 fisso 22.122.653,50 1,715 0,270 1,985 1,775 0,210 1,985 1,837 0,148 1,985

238 B.I.I.S. 114219 114299

Mutuo per prosecuzione inter-venti a favore delle imprese agricole. D.l. 138/02- conv. L.

178/02

31/12/2018 fisso 11.853.206,47 2,267 0,395 2,662 2,366 0,296 2,662 2,470 0,192 2,662

Totale 132.151.484,28 11,939 1,812 13,751 12,453 1,298 13,751 12,990 0,761 13,751

Mutuo con oneri a carico dello Stato

Ident. n. Ruo-

lo

Istituto Mutuante

Capitoli di spesa

Causale Scadenza Tasso Capitale

Nominale Mutuato

2015 2016 2017

Q.C. Q.I. Totale Q.C. Q.I. Totale Q.C. Q.I. Totale

199 CDP 594013 594014

L.677/96 Eventi calamitosi Ottobre 1996 Lit. 3.600.000.000

(90% carico Stato)

31/12/2018 fisso 1.534.390,99 0,105 0,028 0,133 0,112 0,021 0,133 0,119 0,014 0,133

230 B.I.I.S. 511041 511044

Interventi per la ricostruzione nei territori interessati dagli eventi

sismici 1980-1981-1982 31/12/2017 fisso 11.161.390,00 0,913 0,120 1,033 0,955 0,078 1,033 0,999 0,034 1,033

246 B.I.I.S. 592060 592061

Interventi per la mobilità ciclistica 30/06/2020 fisso 773.400,93 0,055 0,011 0,066 0,057 0,009 0,066 0,059 0,007 0,066

Totale 13.469.181,92 1,073 0,159 1,232 1,124 0,109 1,233 1,177 0,055 1,232

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 49 di 146

ANDAMENTO ESPOSIZIONE DEBITORIA 2015- 2017

Mutui, prestiti e anticipazioni di liquidità a carico Regione

Ruolo Istituto

Mutuante Capitoli di spesa

Causale Scadenza Capitale

Nominale Mutuato

Tasso 31/12/2014 01/01/2015

31 dicembre 2015 01/01/2016

31/12/2016 01/01/2017

31/12/2017 01/01/2018

219 CDP 594010 594011

LL.RR.37/78 - 27/85 Mutui indiretti per contributi OO.PP

31/12/2016 502.224.431,30 fisso 8.226.410,60 2.234.555,11 0,00 0,00

199 CDP 594008

594009

L.677/96 Eventi calamitosi 1996 Lit. 3.600.000.000 (10%

carico Regione) 31/12/2018 170.487,89 fisso 51.254,76 39.643,10 27.264,43 14.068,06

201 CDP

1122020 1122021

Ripiano disavanzo di amministrazione al

31/12/1992 - L.68/93

31/12/2037 31/12/2037 31/12/2019

108.655.934,85 119.675.848,74 208.132.130,33

fisso 275.799.829,98 258.454.554,62 240.256.243,46 221.162.435,96

436.463.913,92

220

B.I.I.S. spa -Capofila

1121040 1121041

Consolidamento esposizione debitoria

diversi Istituti di credito 31/12/2016 1.129.232.280,47 variabile 155.071.754,20 80.311.356,86 0,00 0,00

221 B.I.I.S. spa -

Capofila 1121040 1121041

Consolidamento nuova debitoria in Agricoltura ed ERP 31/12/2016 234.646.595,72 variabile 36.767.590,70 18.759.180,66 0,00 0,00

222 INPDAP 1121040

1121041 Consolidamento esposizione debito-

ria 30/06/2015 10.014.323,46 fisso 493.453,61 0,00 0,00 0,00

233 B.E.I. 1122030

1122031 Prestito Coofinanziamento Pro-

grammi Comunitari 15/06/2023 85.000.000,00 fisso 45.245.500,00 40.757.500,00 36.065.500,00 31.161.000,00

243 CDP 1122060

1122061 Acq. sede Regione-Costruz. sede

Consiglio Reg.le 31/12/2024 100.000.000,00 fisso 60.244.205,35 55.282.933,15 50.111.099,59 44.719.768,25

247 CDP 1122025

1122026 Ripiani disavanzi sanitari

2000 e pregressi 31/12/2037 155.000.000,00 fisso 135.520.948,91 132.321.211,79 128.955.846,48 125.416.279,59

248 CDP 1122062

1122063 Completamento nuova sede Regio-

ne 30/06/2028 50.000.000,00 fisso 33.750.000,00 31.250.000,00 28.750.000,00 26.250.000,00

249 MEF 1122072

1122073 Anticipazione di liquidità - Art. 3 d.l.

35/2013 30/06/2043 185.975.000,00 fisso 178.961.813,82 175.169.585,27 171.253.237,09 167.208.706,83

250 MEF 1121060

1121061 Anticipazione di liquidità- Art. 13,

comma 6, d.l. 102/2013 01/02/2044 148.780.000,00 fisso 148.780.000,00 145.654.780,52 142.435.679,44 139.119.876,57

251

MEF 1122076 1122077

Anticipazione di liquidità- Art. 13, comma 6, d.l. 102/2013 30/06/2044 318.171.000,00 fisso 318.171.000,00 309.619.313,83 300.944.312,34 292.144.217,34

252 MEF 1121070

1121071 Mutuo per riacquisto obbligazioni-

art. 45 dl 66/2014 11/12/1945 397.676.776,00 fisso 397.676.776,00 388.266.979,06 378.644.520,71

234 (*)

Merrill Lynch - Deutsche Bank

1121050 1121051 1121052

Prestito obbligazionario -Ripiani disavanzi sanitari 2000 e pregressi

06/02/2023 600.000.000,00 Variabile 600.000.000,00 41.379.310,34 41.379.310,34 41.379.310,34

239 (*)

Merrill Lynch Deutsche Bank

1122070 1122071 1122074

Prestito obbligazionario Rifinanziamento debiti regionali per

spese di investimento. 06/02/2023 270.000.000,00 variabile 270.000.000,00 18.620.689,66 18.620.689,66 18.620.689,66

TOTALE 4.623.354.808,76 2.267.083.761,93 1.707.531.390,91 1.547.066.161,89 1.485.840.873,32

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 50 di 146

Mutui non più assistiti da contributo statale

Ruolo

Istituto Mutuante

Causale

Scadenza Capitale

Nominale Mutuato

Tasso 31/12/2014 01/01/2015

31 dicembre 2015 01/01/2016

31/12/2016 01/01/2017

31/12/2017 01/01/2018

231 DEPFA 592044 592043

L.194/1998 - Investimenti nel tra-sporto pubblico

locale. 31/12/2017 68.678.752,98 fisso 17.847.317,76 12.177.636,98 6.232.976,57 0,00

244 B.I.I.S. 592045 592046

Mutuo per interventi nel settore Trasporti.

L. 194/98 e L. 166/2002. 30/06/2019 29.496.871,33 fisso 10.939.736,66 8.652.653,04 6.285.658,76 3.835.961,74

245 B.I.I.S. 592047 592048

Mutuo per interventi nel settore Trasporti.

L. 194/98 e L. 166/2002. 30/06/2019 22.122.653,50 fisso 8.204.802,49 6.489.489,78 4.714.244,07 2.876.971,31

238 B.I.I.S. 114219 114299

Mutuo per prosecuzione interventi a favore delle imprese agricole. D.l.

138/02- conv. L. 178/02 31/12/2018 11.853.206,47 fisso 9.681.338,07 7.414.341,87 5.048.051,27 2.578.117,17

TOTALE 132.151.484,28 46.673.194,98 34.734.121,67 22.280.930,67 9.291.050,22

Mutui a carico dello Stato

Ruolo

Istituto Mutuante

Causale

Scadenza Capitale

Nominale Mutuato

tasso 31/12/2014 01/01/2015

31 dicembre 2015 01/01/2016

31/12/2016 01/01/2017

31/12/2017 01/01/2018

199 CDP 594013 594014

L.677/96 Eventi calamitosi Ottobre 1996 Lit. 3.600.000.000

(90% carico Stato)

31/12/2018 1.534.390,99 fisso 461.292,80 356.787,93 245.379,85 126.612,58

230 B.I.I.S. 511041 511044

Interventi per la ricostruzione nei territori interessati dagli eventi si-

smici 1980-1981-1982 31/12/2017 11.161.390,00 fisso 2.867.358,32 1.954.022,77 998.874,72 0,00

246 B.I.I.S. 592060 592061

Interventi per la mobilità ciclistica 30/06/2020 773.400,93 fisso 328.777,21 273.715,34 216.644,99 157.492,91

TOTALE 13.469.181,92 3.657.428,33 2.584.526,04 1.460.899,56 284.105,49

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 51 di 146

Considerando il rapporto tra stock di debito (al netto delle quote versate al sinking fund) e

prodotto interno lordo (PIL) regionale è possibile osservare, per la Regione Puglia, una dinamica

particolarmente virtuosa a partire dal 2005, in virtù della quale l’indicatore è passato dal valore di

4,15% del 2004 a quello di 2,09% del 2012 per attestarsi al 2,42% nel 2015, tenuto conto della pe-

culiarità delle tre anticipazioni di liquidità contratte nel 2013 e 2014.

LO STOCK DI DEBITO DELLA REGIONE PUGLIA IN RAPPORTO AL PIL REGIONALE

Anni Stock debito Pil Stock

debito/Pil

2002 1.911.389.641 60.792.075.296 3,14%

2003 2.471.753.549 62.616.862.624 3,95%

2004 2.680.467.940 64.617.299.927 4,15%

2005 2.515.112.098 65.872.445.421 3,82%

2006 2.344.632.650 68.892.152.979 3,40%

2007 2.173.945.700 70.789.780.337 3,07%

2008 2.081.581.318 70.226.672.259 2,96%

2009 1.933.675.550 68.452.276.568 2,82%

2010 1.782.902.281 69.197.828.494 2,58%

2011 1.626.566.171 70.178.826.389 2,32%

2012 1.465.492.632 70.269.704.548 2,09%

2013 1.633.720.891 69.472.091.952 2,35%

2014 1.772.873.236 69.203.514.476 2,56%

2015 1.670.398.905 68.995.903.933 2,42%

Nota

Per i dati sul PIL, si è fatto riferimento alla serie dei conti economici territoriali estratti dalla banca dati I.Stat dell’ISTAT aggiornati a

novembre 2015. Per l’anno 2015 si è proceduto ad una stima del valore relativo al PIL regionale ipotizzando una riduzione dello

0,3%.

RAPPORTO PERCENTUALE TRA STOCK DI DEBITO E PIL REGIONALE

3,14%

3,95%4,15%

3,82%

3,40%

3,07%2,96%

2,82%2,58%

2,32%

2,56%

2,09%

2,35% 2,42%

0,00%

0,50%

1,00%

1,50%

2,00%

2,50%

3,00%

3,50%

4,00%

4,50%

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 52 di 146

In ultimo è opportuno evidenziare un dato di indiscutibile positività con riferimento

all’indebitamento della Regione Puglia e al merito di credito riconosciuto dall’agenzia di rating

Moody’s Investors Service.

La società Moody’s, in data 17 dicembre 2015, ha attribuito il rating Baa2 con outlook sta-

bile alla Regione Puglia.

Il rating Baa2 colloca la Puglia nella parte alta della fascia dei rating assegnati alle Regioni

italiane (compresi tra Baa1 e Ba2) e riflette margini correnti positivi e risultati di bilancio soddisfa-

centi, una solida situazione di liquidità e un debito più basso rispetto alla mediana delle regioni ita-

liane con rating assegnato da Moody’s.

Peraltro l’agenzia di rating attesta una capacità fiscale e istituzionale della Puglia notevol-

mente migliorata negli ultimi anni, dando atto che l’attuale amministrazione ha dimostrato di os-

servare un maggiore rispetto della disciplina di bilancio attraverso controlli più rigorosi dei costi.

Moody’s riporta nella propria credit opinion il riconoscimento della forza dell’attuale ma-

nagement finanziario, ben orientato nei diversi settori operativi e supportato da una prudente

pianificazione, con una sempre migliore capacità di rendere l’informativa finanziaria in termini di

tempestività e completezza.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 53 di 146

12. Il Patto di Stabilità Interno in essere sino al 31/12/2014

Fino all’esercizio 2014 le regioni concorrevano al conseguimento degli obiettivi di finanza

pubblica attraverso il conseguimento di obiettivi finanziari espressi in termini di tetti alla spesa re-

gionale con l’importante esclusione delle spese relative al comparto sanità che avevano una speci-

fica regolamentazione.

Come evidenziato nella deliberazione della Giunta regionale 19 febbraio 2014, n. 186, il li-

vello di spesa assegnato a ciascuna Regione dal comma 497, articolo 1, della legge n. 147/2013 era

direttamente riferibile ai meccanismi di determinazione degli obiettivi del patto di stabilità delle

regioni a statuto ordinario previsti dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 che faceva riferimento per

la determinazione della base di calcolo ai dati contabili dell’esercizio finanziario 2005, meccanismi

che hanno creato tra le regioni a statuto ordinario fortissime e irrazionali sperequazioni nella di-

stribuzione delle possibilità di spesa e che ha visto la Regione Puglia, tra tutte le regioni italiane,

particolarmente penalizzata.

Per quanto attiene la Regione Puglia si evidenzia come la quota di obiettivo di patto pro-

capite attribuita fosse assolutamente insufficiente ad un ordinato svolgimento delle proprie fun-

zioni di amministrazione e di sviluppo del territorio ove si pensi, che a differenza delle altre regioni

con ridotta dotazione pro-capite (Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Lombardia), la stessa è

stata costretta ad imputare su tale deficitaria dotazione anche le spese per gli interventi speciali

previsti dall’articolo 119 della Costituzione (cofinanziamento nazionale dei fondi comunitari, piano

di azione e coesione e fondo sviluppo coesione), che nelle predette regioni sono considerevolmen-

te più limitate. Le altre regioni dell’obiettivo 1- convergenza hanno potuto disporre, senza alcuna

razionale ragione, di quote pro-capite di patto considerevolmente più elevate rispetto a quella del-

la Regione Puglia (Campania euro 403,31, Calabria 521,90, Basilicata 935,45, Puglia 322,16).

Peraltro, la lettura dei risultati conseguiti, in termini di patto, dalle regioni a statuto ordina-

rio negli esercizi precedenti conferma come le regole del patto di stabilità vigenti fino all’anno

2014 non garantivano l’equa ripartizione del concorso al risanamento finanziario richiesto alle re-

gioni. Il complesso delle regioni a statuto ordinario (Puglia esclusa) non impiega nell’anno 2012

quote di obiettivi di cassa per circa 1.300 milioni di euro e nel 2013 una quota di 519,6 milioni di

euro di obiettivo di competenza euro compatibile. Quest’ultimo dato risulta ancor più significativo

in considerazione della possibilità offerta in termini di iniezione di liquidità offerta alle regioni dal

decreto legge 8 aprile 2013, n. 35 con il pagamento dei debiti scaduti della Pubblica Amministra-

zione.

Ne discende che per talune regioni i vincoli del patto non hanno imposto alcuna seria limi-

tazione e razionalizzazione della spesa. Per altre, Regione Puglia prima tra tutte, i vincoli non con-

sentono nemmeno l’attuazione degli interventi speciali previsti dall’articolo 119 della Costituzione.

Alla progressiva riduzione dell’obiettivo di competenza eurocompatibile conseguente alle

manovre di finanza pubblica adottate negli ultimi anni, si è accompagnata la crescente consistenza

dei target di spesa da certificare al fine di evitare il disimpegno automatico dei fondi strutturali del

periodo di programmazione 2007-2013 (cd. regola dell’n+2). Tale circostanza ha comportato una

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 54 di 146

progressiva compressione delle spese erogabili per le altre finalità (spese per interventi finanziati

con le risorse del fondo sviluppo e coesione, spese obbligatorie e di funzionamento dell’ente e del-

le agenzie regionali, spese di mission, ecc.) ponendo a serio rischio la programmazione e la realiz-

zazione delle attività nonché l’esatto adempimento delle obbligazioni che ne derivano. Appare

evidente come l’attuazione delle politiche di coesione finanziate attraverso lo strumento dei fondi

di coesione nazionali fosse seriamente ostacolata.

Con riferimento all’andamento della spesa comunitaria va evidenziato che la Regione Pu-

glia ha conseguito i target di spesa in ciò dando ancora una volta dimostrazione della capacità di

spesa. Alla luce delle suesposte considerazioni veniva quindi in discussione il tema della sostenibi-

lità del cofinanziamento dei fondi strutturali (ai fini che qui interessano) rispetto alle altre esigenze

di spesa (funzioni attribuite o delegate e funzioni autonome) che pure hanno diretto impatto su

prioritarie politiche regionali quali il contrasto della povertà e al disagio sociale, il sostegno

dell’occupazione, in particolare giovanile, il diritto allo studio ed all’istruzione universitaria, la mo-

bilità, ecc.

E in effetti, sebbene la Regione Puglia avrebbe potuto – come già fatto negli anni preceden-

ti– raggiungere livelli di spesa comunitaria più elevati rispetto a quelli richiesti dai target, la inso-

stenibile pressione delle esigenze di spesa non legate ai programmi comunitari, ha imposto di de-

terminarsi a ridimensionare le capacità di utilizzo dei fondi comunitari al minimo consentito (rif.

deliberazione della Giunta regionale 15 luglio 2014, n. 1497).

Non appare fuori luogo osservare che tale indirizzo – reso obbligatorio per le ragioni sopra-

dette – appare in contrasto con il “senso comune” alimentato da una generica campagna contro la

cd. capacità di spesa comunitaria delle Regioni. Vi è, infatti, da rilevare che almeno per quanto ri-

guarda la Puglia il freno alla spesa comunitaria è il risultato del Patto di Stabilità Interno e delle sue

regole applicative e non dipende dalla capacità amministrativa regionale.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 55 di 146

13. Il pareggio di bilancio e il superamento del patto di stabilità

La legge di stabilità 2015 (legge 23 dicembre 2014, n. 190) ha introdotto radicali modifica-

zioni alle modalità con le quali le regioni a statuto ordinario concorrono al risanamento della fi-

nanza pubblica. Il comma 460 dell’articolo unico della predetta legge dispone, infatti, che a partire

dall’esercizio 2015 cessano di avere applicazione le previgenti disposizioni in materia di patto di

stabilità interno.

A mente delle previgenti disposizioni, come detto, il controllo dell’impatto della finanza re-

gionale sul saldo in termini di indebitamento netto delle AA.PP. veniva effettuato attraverso

l’imposizione di tetti alla spesa regionale. Ai fini del controllo la spesa è stata computata, nel tem-

po, in termini di competenza finanziaria e di cassa, successivamente in termini di competenza fi-

nanziaria e di competenza eurocompatibile e infine, nel 2014, solo sulla base di tale ultimo para-

metro. Erano previste importanti esclusioni dalla spesa sottoposta a controllo e principalmente le

spese riferibili alla sanità la cui evoluzione era sottoposta a specifiche disposizioni (ambito di spesa

che assorbe circa l’80% del bilancio delle regioni), alla programmazione comunitaria limitatamente

alla quota di cofinanziamento europea, al trasporto pubblico locale (nei limiti di 1.600 milioni) ed

altre di minore entità.

È appena il caso di rammentare come, almeno negli ultimi cinque anni, l’attuazione delle

politiche della Regione Puglia, con carattere di assoluta specialità rispetto alle altre regioni a statu-

to ordinario, è stata pesantemente condizionata dai stringenti limiti di spesa imposti dalle regole

del patto di stabilità i cui criteri di riparto interregionale delle disponibilità di spesa complessiva-

mente assegnati al comparto delle regioni a statuto ordinario (sostanzialmente ancorati alla spesa

storica dell’anno 2005) hanno dato luogo a forti sperequazioni che nel tempo non si è potuto o vo-

luto correggere da parte dello Stato. Con la legge 23 dicembre 2014, n. 190, il quadro normativo di

riferimento è cambiato radicalmente. Le regioni a statuto ordinario, in relazione alla assoluta defi-

citarietà delle complessive disponibilità di spesa assegnate al comparto con le previgenti norme

(19,099 miliardi di euro al lordo degli effetti dell’articolo 46 del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66)

ed in previsione della robusta manovra di aggiustamento ai conti pubblici che si prefigurava con la

legge di stabilità 2015 e che avrebbe interessato in maniera rilevante le regioni (poi concretizzatasi

in riduzioni di risorse per 4.202 milioni di euro che si aggiungono ai 1.050 milioni di euro previsti

dall’articolo 16 del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95) con devastanti impatti sulle residue possibili-

tà di spesa delle regioni nonché, anche in relazione all’entrata in vigore a partire dall’anno 2016

delle disposizioni in materia di pareggio di bilancio di cui agli articoli 9 e 10 della legge 24 dicembre

2012, n. 243, iniziavano nel mese di settembre 2014 degli incontri a livello tecnico con il Ministero

dell’Economia e delle Finanze, per definire una nuova disciplina del concorso delle regioni a statu-

to ordinario al risanamento della finanza pubblica da ritagliarsi sulla base dello schema prevista

dalla legge 24 dicembre 2012, n. 243 anche al fine di testarne le ricadute in termini di gestibilità

dei bilanci regionali ed a seguito di tali evidenze orientare la interpretazione applicativa di taluni

istituti da essa introdotti, ovvero valutare la possibilità di promuovere modifiche normative.

A conclusione di tale percorso, gli esiti dei predetti incontri sono stati sostanzialmente ri-

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 56 di 146

prodotti nell’articolo unico della legge di stabilità 2015 nei commi che vanno da 460 a 478. Le prin-

cipali novità del riformato contesto normativo sono le seguenti:

1. Il previgente controllo dell’indebitamento netto delle regioni a statuto ordinario at-

traverso il tetto di spesa viene sostituito dal controllo attraverso i saldi finanziari tra le entrate fi-

nali e spese finali in termini sia di competenza finanziaria che di cassa cui si 3 aggiunge anche il

controllo dell’equilibrio di parte corrente. In particolare (comma 463): “Ai fini del concorso al con-

tenimento dei saldi di finanza pubblica, le regioni a statuto ordinario devono conseguire, a decor-

rere dall’anno 2016 nella fase di previsione e a decorrere dal 2015 in sede di rendiconto:

a) un saldo non negativo, in termini di competenza e di cassa, tra le entrate finali e le

spese finali;

b) un saldo non negativo, in termini di competenza e di cassa, tra le entrate correnti e

le spese correnti, incluse le quote di capitale delle rate di ammortamento dei prestiti, come

definito dall’articolo 40, comma 1, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, escluso

l’utilizzo del risultato di amministrazione di parte corrente, del fondo di cassa, il recupero

del disavanzo di amministrazione e il rimborso anticipato dei prestiti. Nel 2015, per le re-

gioni che non hanno partecipato alla sperimentazione, l’equilibrio di parte corrente è dato

dalla differenza tra le entrate correnti e le spese correnti, incluse le quote di capitale delle

rate di ammortamento, con l’esclusione dei rimborsi anticipati”;

2. Sono drasticamente ridotte le voci di entrata e di spesa escluse dal campo di appli-

cazione della nuova normativa essendone ora incluse sia quelle relative alla sanità che del traspor-

to pubblico locale. Permane l’esclusione delle riscossioni e concessioni di crediti, della quota Ue

dei programmi comunitari.

3. Vengono unificate le misure di flessibilità del patto regionalizzato verticale ed oriz-

zontale. Infatti, ai sensi dell’articolo 1, comma 479, della legge n. 190/2014, a decorrere dall’anno

2015 non trovano più applicazione le disposizioni recate dall’articolo 1, commi da 138 a 142, della

legge 13 dicembre 2010, n. 220 in materia di patto di stabilità interno regionale verticale ed oriz-

zontale. La relativa disciplina trova ora riferimento nei commi da 479 a 486 dell’articolo unico della

legge di stabilità 2015.

Di contro non mutano, rispetto alla disciplina previgente, gli adempimenti relativi al moni-

toraggio trimestrale dei risultati conseguiti da inviarsi al Ministero dell’Economia e delle Finanze

nonché la struttura del sistema sanzionatorio in caso di mancato conseguimento del pareggio per

uno dei saldi di cui al comma 463 che di seguito si riepiloga:

a) versamento all’entrata del bilancio di un terzo dell’importo corrispondente al mag-

giore degli scostamenti registrati dai saldi di cui al comma 463 rispetto all’obiettivo del pa-

reggio e, nei due esercizi successivi, entro il 31 gennaio di ciascun anno, i restanti due terzi

equiripartiti. Nel caso in cui lo scostamento registrato nell’esercizio 2015 dall’obiettivo di

cassa di cui al comma 463, lettera b), rispetto all’obiettivo del pareggio, risulti maggiore

dello scostamento registrato dagli altri saldi, il versamento di cui al primo periodo è effet-

tuato solo nel 2016, fino a un importo pari al 3 per cento degli impegni correnti registrati

nell’ultimo consuntivo disponibile;

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 57 di 146

b) non può impegnare spese correnti, al netto delle spese per la sanità, in misura su-

periore all’importo annuale minimo dei corrispondenti impegni effettuati nell’ultimo trien-

nio;

c) non può ricorrere all’indebitamento per gli investimenti;

d) non può procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia ti-

pologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e di

somministrazione, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto. E’ fatto altre-

sì divieto di stipulare contratti di servizio che si configurino come elusivi della disposizione

della presente lettera;

e) è tenuta a rideterminare le indennità di funzione e i gettoni di presenza del presi-

dente e dei componenti della giunta con una riduzione del 30 per cento rispetto

all’ammontare risultante alla data del 30 giugno 2014.”

Limitatamente all’anno 2015 il comma 465 prevede che, nel limite di complessivi 2.005 mi-

lioni di euro, rilevano per gli equilibri gli utilizzi della giacenza iniziale di cassa, del risultato di am-

ministrazione con riferimento alle quote vincolate o accantonate e il saldo fra il fondo vincolato

pluriennale iscritto in entrata e in spesa. Per effetto dell’intesa sancita nella seduta della Confe-

renza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolza-

no del 26 febbraio 2015 (repertorio atti n. 37/CSR) in merito alla applicazione dell’articolo 1,

commi 398, 465 e 484, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015) sul predetto

importo di 2005 milioni di euro impatta in riduzione la somma di euro 285 milioni quale effetto in

termini di indebitamento netto della riduzione per pari importo dei trasferimenti alle regioni per

l’edilizia sanitaria cifrati nel bilancio statale solo in termini di saldo netto da finanziario. Ulteriori

effetti in riduzione sulle disponibilità di spesa si verificano in relazione alla attivazione della regio-

nalizzazione del patto di stabilità interno previsto dai commi 479 e segg. dell’articolo 1 della legge

n. 190/2014 mediante la cessione di spazi finanziari in termini di cassa agli enti locale regionali e,

con riferimento alla predetta intesa n. 37/CSR, a:

‒ riversamento allo Stato, al fine di ridurre i tagli di cui al comma 398 articolo 1 della

legge di stabilità 2015, del contributo concesso alle regioni in caso di attivazione della regionalizza-

zione del patto di stabilità interno di cui all’articolo 1, comma 484, legge n. 190/2014 per un im-

porto complessivo pari 802,13 milioni di euro;

‒ In via eventuale le riduzioni di spesa per euro 750 milioni a valere sul Fondo per lo

sviluppo e la coesione e le ulteriori risorse per 364,87 milioni di euro da recuperare su indicazione

delle regioni.

Con legge regionale 23 dicembre 2014, n. 53 è stato approvato il bilancio di previsione per

l’esercizio finanziario 2015 e bilancio pluriennale 2015-2017 della Regione Puglia.

Il comma 7 dell’articolo 4 della predetta legge regionale autorizza la Giunta regionale a sta-

bilire ulteriori vincoli e limitazioni all’impegno ed al pagamento delle somme iscritte nello stato di

previsione della spesa del bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2015 qualora necessari a

garantire il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica posti a carico della Regione Puglia

dalle norme statali.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 58 di 146

Il controllo della spesa finale attraverso i saldi comporta che le decisioni di spesa siano le-

gate a una complessa valutazione e previsione circa la realizzabilità dei flussi di entrata che, con

particolare riferimento ai flussi di cassa, sono sovente nella disponibilità, in quanto alla tempistica

di attivazione, di soggetti esterni alla amministrazione regionale. Per quanto innanzi detto i volumi

di spesa autorizzati sono stati determinati sulla base di una prudente valutazione effettuata dai di-

rigenti responsabili della gestione della specifica entrata in ordine alla realizzabilità delle stesse da

effettuarsi in ragione della natura ricorrente o meno della entrata, delle serie storiche riferibili ai

relativi incassi ed a ogni altra utile e qualificata informazione disponibile. Nel corso del 2015 i pre-

detti dirigenti hanno provveduto ad aggiornare le previsioni dei flussi di entrata e contestualmen-

te, ove ne ricorrano le condizioni, è stata loro autorizzata ulteriore spesa.

Il controllo della spesa mediante la regola del saldo finanziario consente inoltre, per quanto

riguarda gli interventi finanziati con trasferimenti di altre amministrazioni, di autorizzare la corri-

spondente spesa qualora i flussi finanziari di entrata e di spesa si realizzino entrambe, in base ad

una qualificata previsione, nel corso del corrente esercizio finanziario.

Al fine di evitare il formarsi di situazioni e l’accumulo di residui passivi, è stato dato indiriz-

zo alle strutture regionali di soddisfare in via prioritaria le spese inderogabili, ricorrenti e certe. A

tale scopo l’impegno delle spese poteva essere assunto solo in corrispondenza dell’avvenuta attri-

buzione delle autorizzazioni di spesa in termini di competenza e di cassa acchè fosse consentito il

pagamento delle posizioni creditorie entro i termini previsti dal decreto legislativo 9 ottobre 2002,

n. 231 e il rispetto dei vincoli previsti dall’articolo 56, comma 6, del decreto legislativo 23 giugno

2011, n. 118.

È opportuno rilevare che la Regione Puglia ha potuto beneficiare dell’esclusione dalle spese

rilevanti dal pareggio di bilancio della misura prevista dall’articolo 1-bis del decreto legge 19 giu-

gno 2015, n. 78, così come convertito in legge 6 agosto 2015, n. 125, il quale ha previsto che, an-

che per l’anno 2015, per la finalità di cui alla medesima norma, non rilevassero, nel saldo di com-

petenza di cui al comma 463 dell’articolo 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190, gli impegni per

investimenti diretti e per contributi in conto capitale delle regioni che, nell’anno 2014, avessero

registrato indicatori annuali di tempestività dei pagamenti, calcolati e pubblicati secondo le moda-

lità stabilite dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22 settembre 2014, pubblicato

nella Gazzetta Ufficiale n. 265 del 14 novembre 2014, tenendo conto di quanto disposto

dall’articolo 4, comma 4, del citato decreto, con un valore inferiore rispetto ai tempi di pagamento

di cui all’articolo 4 del decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231. Le somme impegnate per inve-

stimenti diretti e per contributi in conto capitale che sono state certificate a tutto il IV° trimestre

2015 nei prospetti mod. 2SF/15 e 4C/15 allegati al Decreto ministeriale concernente il monitorag-

gio e la certificazione del pareggio di bilancio per l’anno 2015 per le Regioni a statuto ordinario e

per la Regione Sardegna è stato pari a 982.76 milioni di euro.

Nel corso dell’esercizio finanziario 2015 la Giunta regionale ha emanato i seguenti atti di in-

rizzo generali in materia di pareggio di bilancio.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 59 di 146

Deliberazione Data Oggetto della Deliberazione

384 03-03-2015 Concorso delle regioni a statuto ordinario al contenimento dei

saldi di finanza pubblica per l’anno 2015. Articolo 1, commi 460

e seguenti, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabi-

lità 2015). Pareggio di bilancio. Primo provvedimento.

Con tale provvedimento, in aderenza a quanto previsto dal comma 7 dell’articolo 4 della legge re-gionale 23 dicembre 2014, n. 53 di approvazione del bilancio di previsione per l’esercizio finanzia-rio 2015 e bilancio pluriennale 2015-2017 della Regione Puglia (che prevede che la Giunta regio-nale possa stabilire ulteriori vincoli e limitazioni all’impegno ed al pagamento delle somme iscritte nello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2015 qualo-ra necessari a garantire il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica posti a carico della re-gione Puglia dalle norme statali), la Giunta regionale ha formulato un primo atto di indirizzo in or-dine alla destinazione della spesa regionale per l’anno 2015 ed al perseguimento del rispetto del pareggio di bilancio di cui al comma 463, articolo unico, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 per lo stesso anno. In particolare ha provveduto ad assegnare l’importo di euro 1.100.000,00 a favore dell’Area Politiche per lo sviluppo economico, lavoro e innovazione e di euro 1.700.000,00 in favo-re dell’Area Politiche per la mobilità e qualità urbana.

541 20-03-2015 Concorso delle regioni a statuto ordinario al contenimento dei

saldi di finanza pubblica per l’anno 2015. Articolo 1, commi 460

e seguenti, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabi-

lità 2015). Pareggio di bilancio. Secondo provvedimento.

Con tale provvedimento, la Giunta regionale ha formulato un secondo atto di indirizzo in ordine alla destinazione della spesa regionale per l’anno 2015 ed al perseguimento del rispetto del pa-reggio di bilancio di cui al comma 463, articolo unico, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 per lo stesso anno. In particolare sono stati autorizzati pagamenti per complessivi euro 17.623.864,38 per debiti maturati alla data del 31 dicembre 2014 nell’ambito degli interventi finanziati con le ri-sorse liberate della programmazione comunitaria 2000-2006 ripartiti nel modo seguente:

Area Politiche per lo sviluppo economico, lavoro e innovazione: euro 5.415.266,52;

Area Politiche per la promozione del territorio, dei saperi e dei talenti: euro 2.255.425,79;

Area Politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale e per l’attuazione delle opere pubbliche: euro 7.195.894,50;

Area Politiche per la mobilità e qualità urbana: euro 2.757.277,57.

841 23-04-2015 Concorso delle regioni a statuto ordinario al contenimento dei

saldi di finanza pubblica per l’anno 2015. Articolo 1, commi 460

e seguenti, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabi-

lità 2015). Terzo provvedimento.

Con tale provvedimento, la Giunta regionale ha manifestato nuovamente l’indirizzo di perseguire il rispetto dei saldi finanziari di cui all’articolo 1, comma 463, della legge 190/2014, in relazione alle previsioni di accertamento delle entrate in conto competenza (imputazione di entrate accerta-te ai sensi della contabilità armonizzata ex decreto legislativo n. 118/2011) ed ai prevedibili flussi di cassa, attraverso una modulazione degli impegni e dei pagamenti secondo quanto di seguito ri-portato:

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 60 di 146

Autorizzazione delle spese relative al titolo II del decreto legislativo n. 118/2011 (spese pe-rimetro sanitario) nell’ambito degli stanziamenti in termini di competenza e di cassa previ-sti nel bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2015;

Autorizzazione nel limite del 40% delle spese obbligatorie e di funzionamento e per con-tratti di servizio individuate in specifico allegato “A” alla deliberazione (le spese di persona-le e per interessi passivi sono stati portati in prededuzione dal computo complessivo);

Autorizzazione dei pagamenti afferenti a liquidazioni di spesa concesse e disposte nell’anno 2014 e non pagate entro la chiusura dell’esercizio finanziario;

Autorizzazione, a tutto il 30 giugno 2015, delle spese per interventi relativi alla program-mazione comunitaria 2007-2013 e 2014-2020 in relazione alla chiusura al 31 dicembre 2015 del ciclo di programmazione comunitaria 2007-2013 e all’avvio del ciclo di program-mazione comunitaria 2014-2020;

Autorizzazione delle spese per interventi finanziati con trasferimenti da parte di altre am-ministrazioni per le quali i corrispondenti flussi finanziari di entrata si fossero realizzano, in base ad una qualificata previsione, nel corso dell’esercizio 2015;

Autorizzazione al sostenimento prioritario delle spese inderogabili, ricorrenti e certe, al fine di evitare il formarsi di situazioni debitorie e l’accumulo di residui passivi.

946 12-05-2015 Concorso delle regioni a statuto ordinario al contenimento dei

saldi di finanza pubblica per l’anno 2015. Articolo 1, commi 460

e seguenti, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabi-

lità 2015). Pareggio di bilancio. Quarto provvedimento

Con tale provvedimento la Giunta regionale ha autorizzato, in relazione ai vincoli di cui al comma 463, articolo unico, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (cd. pareggio di bilancio), pagamenti per complessivi euro 15.697.620,70 per debiti maturati alla data del 31 dicembre 2014 nell’ambito degli interventi finanziati con le risorse liberate della programmazione comunitaria 2000-2006 così ripartiti:

Area Politiche per lo sviluppo economico, lavoro e innovazione: euro 9.581.087,22;

Area Politiche per lo sviluppo rurale: euro 6.116.533,48;

1397 12-06-2015 Concorso delle regioni a statuto ordinario al contenimento dei

saldi di finanza pubblica per l’anno 2015. Articolo 1, commi 460

e seguenti, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabi-

lità 2015). Quinto provvedimento.

In relazione all’avanzamento temporale della gestione con tale provvedimento la Giunta regionale ha elevato al 70% la percentuale di spesa autorizzata con riferimento alle spese obbligatorie e di funzionamento e per contratti di servizio già individuate in specifico allegato “A” alla deliberazio-ne della Giunta regionale n. 841/2015, integrandolo con nuovi capitoli di spesa e facendo salve le maggiori autorizzazioni già concesse con precedenti deliberazioni. La Giunta ha altresì autorizzato, in relazione ai vincoli di cui al comma 463, articolo unico, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (cd. pareggio di bilancio), impegni e pagamenti nel limite com-plessivo di specifici importi attribuiti a ciascuna area di coordinamento/struttura autonoma indi-cati in apposito allegato (allegato 1) alla deliberazione. Ciascuna area di coordinamento/struttura autonoma avrebbe dovuto provvedere a sua volta, con proprio provvedimento, al riparto degli stessi spazi finanziari tra le strutture dipendenti, attribuendo priorità alle spese dirette al finan-ziamento di interventi tesi al contrasto della povertà e al disagio sociale, al sostegno

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 61 di 146

dell’occupazione, in particolare giovanile, al diritto allo studio ed all’istruzione universitaria, alla mobilità, ed altro.

1508 22-07-2015 Concorso delle regioni a statuto ordinario al contenimento dei

saldi di finanza pubblica per l’anno 2015. Articolo 1, commi 460

e seguenti, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabi-

lità 2015). Sesto provvedimento.

La Giunta regionale, in base alla rilevazione della spesa dei programmi comunitari alla data del 30 giugno 2015 ed in relazione all’andamento degli accertamenti e delle riscossioni delle entrate del bilancio regionale, ha autorizzato a tutto il 31 ottobre 2015 le spese per interventi relativi alla programmazione comunitaria inerente il ciclo di programmazione 2007-2013 e 2014-2020. È stato, inoltre, autorizzato:

il sostenimento prioritario delle spese inderogabili, ricorrenti e certe, al fine di evitare il formarsi di situazioni debitorie e l’accumulo di residui passivi;

è stato elevato all’85% la percentuale di spesa autorizzata per il sostenimento delle spese obbligatorie e di funzionamento e per contratti di servizio come indicate nell’allegato A alla deliberazione n. 841/2015, ulteriormente integrato, e facendo salve le maggiori autorizza-zioni già concesse con precedenti deliberazioni.

La Giunta ha altresì autorizzato, in relazione ai vincoli di cui al comma 463, articolo unico, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (cd. pareggio di bilancio), impegni e pagamenti nel limite complessivo di specifici importi attribuiti a ciascuna area di coordinamento/struttura autonoma indicati in apposito allegato (allegato 1) alla deliberazione ed aggiuntivi rispetto a quelli precedentemente liberati. Ciascuna area di coordinamento/struttura autonoma avrebbe dovuto provvedere a sua volta, con proprio provvedimento, al riparto degli stessi spazi finanziari tra le strutture dipendenti, attribuendo priorità alle spese dirette al finan-ziamento di interventi tesi al contrasto della povertà e al disagio sociale, al sostegno dell’occupazione, in particolare giovanile, al diritto allo studio ed all’istruzione universita-ria, alla mobilità, ed altro.

1587 06-08-2015 Concorso delle regioni a statuto ordinario al contenimento dei

saldi di finanza pubblica per l’anno 2015. Articolo 1, commi 460

e seguenti, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabi-

lità 2015). Settimo provvedimento.

Con tale provvedimento la Giunta regionale ha autorizzato, in relazione ai vincoli di cui al comma 463, articolo unico, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (cd. pareggio di bilancio), le spese sia in termini di competenza finanziaria che di cassa, di cui agli articoli 2 e 3 del disegno di legge 22 lu-glio 2015, n. 72 avente ad oggetto “Anticipazione di liquidità di cui all’articolo 8 del Decreto Legge 19 giugno 2015, n. 78 - Variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015 e bilan-cio pluriennale 2015-2017” approvato con deliberazione del Consiglio regionale 31 luglio 2015, n. 5.

2032 10-11-2015 Concorso delle regioni a statuto ordinario al contenimento dei

saldi di finanza pubblica per l’anno 2015. Articolo 1, commi 460

e seguenti della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabi-

lità 2015). Ottavo provvedimento.

Con tale provvedimento la Giunta regionale ha autorizzato:

in termini di competenza e cassa e con priorità rispetto alle altre esigenze, le spese per in-

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 62 di 146

terventi relativi alla programmazione comunitaria – ciclo di programmazione 2007-2013 e 2014-2020;

in termini di competenza e cassa e con priorità rispetto alle altre esigenze di spesa, le spese obbligatorie e di funzionamento e per contratti di servizio di cui ai capitoli indicati con suc-cessive modifiche e integrazioni nell’allegato A alla deliberazione n. 841/2015;

in termini di competenza finanziaria e di cassa, le altre spese previste dal bilancio di previ-sione dell’esercizio finanziario 2015 entro il limite che assicura il rispetto degli equilibri di bilancio di cui ai commi 460 e seguenti dell’art. 1 della legge 190/2014. Con riferimento al-la cassa, si è voluto privilegiare il criterio della anzianità del credito come risultante dal provvedimento di spesa con le eventuali priorità rappresentate dai competenti Assessorati. Ai fini dell’impegno e della liquidazione delle spese è stata data comunque priorità ai tra-sferimenti correnti agli Enti Locali in materia di attuazione dei piani sociali di zona e di so-stegno alle politiche abitative.

Al fine di evitare il formarsi di situazioni debitorie e l’accumulo di residui passivi è stato fornito alle strutture regionali l’indirizzo di sostenere in via prioritaria le spese inderogabili, ricorrenti e certe.

La Regione Puglia nell’esercizio finanziario 2015 ha conseguito gli obiettivi posti dalla disci-

plina del pareggio di bilancio. Entro i termini di legge la Regione Puglia ha certificato il risultato

conseguito per l’anno 2015 attraverso il modello n. 4C/15 di seguito riprodotto.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 63 di 146

14. Patto regionalizzato

L’istituto della regionalizzazione del patto di stabilità interno trova origine dall’esigenza

di sopperire alla rigidità dei vincoli con cui vengono attribuiti gli obiettivi programmatici del patto

di stabilità interno ed al fine di declinare il patto di stabilità su base regionale in modo da adattare,

ove possibile, le misure di coordinamento di finanza pubblica, alle differenti realtà territoriali.

Si tratta, in sostanza, di aggregare a livello regionale i singoli obiettivi definiti a livello

statale e consentire, sulla stessa base territoriale, degli scambi all’interno dell’obiettivo che, fatto

salvo il risultato complessivo, permettano in ciascun anno agli enti più in difficoltà di raggiungere il

loro target, di utilizzare parte degli spazi finanziari lasciati liberi da enti dello stesso territorio,

siano essi comuni, città metropolitana, province o la regione evitando così la dispersione di

preziose risorse. Il riformato patto di stabilità regionalizzato, infatti, prevede che le Regioni

possano autorizzare gli enti locali del proprio territorio a peggiorare i loro saldi obiettivo per

consentire i pagamenti in conto capitale, purché sia garantito l’obiettivo complessivo a livello

regionale mediante un contestuale miglioramento, di pari importo, dei saldi dei restanti enti locali

della Regione ovvero dell’obiettivo di saldo tra entrate finali e spese finali in termini di cassa della

Regione (articolo 1, comma 480, della legge n. 190/2014). In particolare:

il comma 481 dell’articolo 1 della legge n. 190/2014 ha stabilito nel 30 aprile 2015 il

termine perentorio per l’inoltro al Ministero dell’Economia e delle Finanze, da parte

delle Regioni, delle comunicazioni relative ai saldi obiettivo rideterminati ai sensi del

comma 480 con riferimento a ciascun ente locale e alla Regione stessa.

il comma 482 ha indicato nel 30 settembre 2015 il termine perentorio per l’inoltro al

Ministero dell’Economia e delle Finanze, da parte delle Regioni, delle comunicazioni

relative ai saldi obiettivo rideterminati ai sensi del medesimo comma 482 con

riferimento a ciascun ente locale e alla Regione stessa.

ai sensi del comma 483, agli enti locali che avessero ceduto spazi finanziari sarebbe

stata riconosciuta, nel biennio successivo, una modifica migliorativa del loro saldo

obiettivo, commisurata al valore degli spazi finanziari ceduti, fermo restando

l’obiettivo complessivo a livello regionale. Agli enti locali che invece, avessero acquisi-

to spazi finanziari, nel biennio successivo, sarebbero stati attribuiti saldi obiettivo

peggiorati per un importo complessivamente pari agli spazi finanziari acquisiti.

il comma 484 ha previsto che per l’anno 2015, alle regioni a statuto ordinario, alla

Regione siciliana, alla Regione Sardegna e alla Regione Friuli Venezia Giulia fosse

attribuito un contributo, nei limiti dell’importo complessivo di 1.000 milioni di euro,

in misura pari all’83,33 per cento degli spazi finanziari validi ai fini del patto di stabili-

tà interno degli enti locali, ceduti da ciascuna di esse e attribuiti, con le modalità

previste dal comma 481, ai comuni e alle province ricadenti nel loro territorio, nei

limiti degli importi indicati per ciascuna Regione nella tabella l allegata alla Legge che

assegna alla Regione Puglia un contributo pari ad euro 61.860.000,00. Tale importo è

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 64 di 146

stato rideterminato in euro 64.652.000,40 a seguito dell’accordo n. 37/Csr sancito in

Conferenza Stato - Regioni in data 26 febbraio 2015.

La cessione da parte della Regione di spazi finanziari ai sensi e per gli effetti del comma

484 dell’articolo 1 della legge n. 190/2014 ha determinato la destinazione dei medesimi per il 25

per cento alle Province e alla Città Metropolitana e per il 75 per cento ai Comuni. Inoltre gli spazi

finanziari ceduti dalla Regione ai sensi del comma 484 sono utilizzati dagli enti locali beneficiari

esclusivamente per pagare debiti commerciali di parte capitale maturati alla data del 30 giugno

2014.

Al fine di attivare l’istituto in argomento, il comma 481 prevedeva che le regioni, previo

confronto con i rappresentanti regionali delle autonomie locali, avrebbero dovuto definire criteri

di virtuosità e modalità operative.

All’esito del confronto avviato con le rappresentanze pugliesi dell’Associazione Nazionale

dei Comuni Italiani (ANCI) e dell’Unione delle Province d’Italia (UPI) e con la Città metropolitana di

Bari, in data 14 aprile 2015 è stato sottoscritto l’accordo per l’attuazione del patto di stabilità

regionalizzato per l’anno 2015. In data 17 aprile 2015 veniva inoltre sottoscritta con ANCI Puglia

una rettifica al predetto accordo.

Con deliberazione del 17 aprile 2015, n. 813 la Giunta regionale recepiva l’”accordo” e

sua successiva rettifica, determinando in euro 77.585.500,00 la quota dell’obiettivo di saldo tra

entrate finali e spese finali in termini di cassa della Regione Puglia che sarebbe stata ceduta agli

enti locali pugliesi, impiegabile esclusivamente per lo smaltimento dei debiti commerciali di parte

capitale maturati alla data del 30 giugno 2014. Con la succitata deliberazione la Giunta regionale

ha, altresì, determinata in euro 700.000,00 la quota regionale dell’obiettivo di saldo tra entrate fi-

nali e spese finali in termini di cassa da cedere ai comuni pugliesi nell’ambito della esigenza e con

le modalità previste nell’ultimo periodo del punto 5 dell’”accordo” come rettificato in data 17 apri-

le 2015 che ha previsto che la Regione Puglia, “al di fuori del paradigma di cui al predetto comma

484, al fine di consentire il pagamento delle spese sostenute per i primi interventi di messa in sicu-

rezza del territorio, valuterà la possibilità di cedere spazi finanziari ai comuni del territorio del Gar-

gano interessati agli eventi meteorici avversi nel periodo 1-6 settembre 2014 ed al cui riparto si

procederà su base proporzionale in relazione agli importi indicati per detti comuni (colonna

“ENTE”) nel prospetto allegato alla nota della Regione Puglia – Servizio Protezione Civile n. 7872

del 23 settembre 2014 nella colonna ”Ripristino delle funzionalità dei servizi pubblici e delle infra-

strutture di reti strategiche (art. 5, comma 2, lett. b), l. 225/92)”.

Successivamente, si è preso atto dei prospetti elaborati ed inviati, ai sensi del punto 7

dell’”accordo”, da ANCI Puglia e UPI Puglia (anche per la Città Metropolitana di Bari), rispettiva-

mente con note n. 625/15 del 28 aprile 2015 rettificata con nota n. 631/15 del 29 aprile 2015 e n.

327/E.R.P.P. del 22 aprile 2015, contenenti l’indicazione dell’importo dello spazio finanziario attri-

buito, ai sensi del comma 484 dell’articolo 1 della legge n. 190/2014 a ciascuna provincia, alla città

metropolitana di Bari e a ciascun comune. I riepiloghi per tipologia di ente sono i seguenti:

a. spazi finanziari attribuiti alle province: euro 7.845.000,00;

b. spazi finanziari attribuiti alla città metropolitana di Bari: euro 7.058.000,00;

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 65 di 146

c. spazi finanziari attribuiti ai comuni: euro 58.189.125,00.

Di seguito si elenca il dettaglio del riparto effettuato:

Importi in migliaia di euro ALLEGATO A - CITTA' METROPOLITANA DI BARI

CITTA' METROPOLITANA Quota obiettivo saldo tra entrate finali e spese finali

in termini di cassa attribuito ai sensi dell'art. 1, c. 484, l. n. 190/2014

CITTA' METROPOLITANA DI BARI 7.058

TOTALE COMPLESSIVO CEDUTO 7.058

Importi in migliaia di euro ALLEGATO A - PROVINCE

PROVINCIA Quota obiettivo saldo tra entrate finali e spese finali

in termini di cassa attribuito ai sensi dell'art. 1, c. 484, l. n. 190/2014

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI BARLETTA ANDRIA E TRANI (B.A.T.)

728

BRINDISI 857

FOGGIA 491

LECCE 5.438

TARANTO 331

TOTALE COMPLESSIVO CEDUTO 7.845

Importi in migliaia di euro ALLEGATO A - COMUNI

COMUNE Quota obiettivo saldo tra entrate finali e spese finali

in termini di cassa attribuito ai sensi dell'art. 1, c. 484, l. n. 190/2014

ALLISTE 37

ANDRIA 1.213

BARI 28.700

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 66 di 146

BARLETTA 1.905

BISCEGLIE 290

BITONTO 441

BOVINO 2.221

CALIMERA 102

CANOSA DI PUGLIA 93

CAROSINO 8

CARPIGNANO SAL. 82

CASTELLANA GROTTE 388

CORATO 380

CORSANO 12

CRISPIANO 429

DISO 57

GALATONE 101

GIOVINAZZO 269

GIUGGIANELLO 20

GRAVINA IN PUGLIA 538

ISCHITELLA 68

LECCE 9.840

LEQUILE 61

MANDURIA 492

MANFREDONIA 1.640

MARTANO 12

MIGGIANO 13

MINERVINO MURGE 102

MONOPOLI 1.335

MONTEIASI 41

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 67 di 146

MURO LECCESE 151

NOCI 239

NOVOLI 143

PALO DEL COLLE 163

PESCHICI 131

POGGIARDO 399

POLIGNANO A MARE 217

PUTIGNANO 678

RUVO DI PUGLIA 4.178

SALVE 9

SAN CASSIANO 49

SAN DONACI 89

SAN SEVERO 61

SAVA 39

SPECCHIA 33

TERLIZZI 65

TORREMAGGIORE 200

TORRICELLA 3

TURI 431

UGGIANO LA CHIESA 21

TOTALE COMPLESSIVO CEDUTO 58.189

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 68 di 146

Importi in migliaia di euro ALLEGATO B

COMUNE Quota obiettivo saldo tra entrate finali e spese

finali in termini di cassa attribuito ai sensi dell'art. 1, c. 480, l. n. 190/2014

APRICENA 20

CARPINO 54

ISCHITELLA 77

PESCHICI 38

RIGNANO CARGANICO 17

RODI GARGANICO 154

SAN GIOVANNI ROTONDO 30

SAN MARCO IN LAMIS 232

SANNICANDRO GARGANICO 20

VICO DEL GARGANO 38

VIESTE 20

TOTALE COMPLESSIVO CEDUTO 700

Nell’ambito della dotazione assegnata alle province e alla città metropolitana di Bari in

base al comma 484 dell’articolo 1 della legge n. 190/2014, pari ad euro 19.396.375,00, sono risul-

tati non attribuiti spazi finanziari per un importo pari ad euro 4.493.375,00.

A seguito delle modifiche alla disciplina del patto regionalizzato incentivato introdotte

dal decreto legge 19 giugno 2015, n. 78 convertito con legge 6 agosto 2015, n. 125, consistenti nel-

la proroga al 30 settembre 2015 del termine per l’attuazione del patto regionalizzato incentivato,

nell’introduzione della possibilità di assegnare gli spazi non utilizzati da una categoria di enti locali

ad una altra ricadente nel territorio della Regione, nella destinazione degli spazi attribuiti per so-

stenere pagamenti in conto capitale dando priorità a quelli relativi a debiti commerciali di parte

capitale maturati alla data del 31 dicembre 2014 anziché esclusivamente per pagamenti relativi a

debiti commerciali di parte capitale maturati alla data del 30 giugno 2014 come originariamente

previsto, la Regione Puglia con l’Addendum del 22 settembre 2015 all’ “accordo” stipulato in data

14 aprile 2015 tra Regione Puglia, ANCI Puglia, Città metropolitana e UPI Puglia, recepito con

D.G.R. n. 1671 del 25 settembre 2015, ha provveduto, in aderenza alle previsioni di cui all’articolo

1, commi 479 – 485, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 come modificate ed integrate dal decre-

to legge 19 giugno 2015 n. 78 convertito con legge 6 agosto 2015, n. 125, ad integrare l’ “accordo”

con la finalità di emanare disposizioni dirette al pieno utilizzo delle quote cedute dalla Regione Pu-

glia con la citata deliberazione della Giunta regionale 17 aprile 2015, n. 813, nonché a redistribuire

agli altri enti locali gli spazi attribuiti ai sensi del precedente “accordo” e liberati a seguito di atte-

stazione da parte dell’ente accipiente che gli stessi non sarebbero stati utilizzati entro l’esercizio

2015.

Considerando quanto previsto al punto 1 dell’Addendum del 22 settembre 2015 all’ “ac-

cordo” stipulato in data 14 aprile 2015 e viste le note:

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 69 di 146

n. 700/15 del 24 settembre 2015 con la quale l’ANCI Puglia (in base a quanto

comunicato dal Comune di Bari con nota n. 218640 del 23 settembre 2015) ha

notificato al Servizio Bilancio e Ragioneria la ripartizione fra i comuni pugliesi per

il pagamento dei debiti commerciali di parte capitale maturati alla data del 31 di-

cembre 2014, avvenuta secondo quanto previsto ai punti 2 e 3 dell’Addendum

del 22 settembre 2015 all’ “accordo”, degli spazi finanziari restituiti dal Comune

di Bari ed ammontanti ad euro 5.000.000,00;

n. 784 del 23 settembre 2015 con la quale UPI Puglia, ai sensi di quanto previsto

al punto 1 e 4 dell’Addendum del 22 settembre 2015 all’ “accordo”, ha comuni-

cato al Servizio Bilancio e Ragioneria l’attribuzione alle Province pugliesi ed alla

Città Metropolitana di Bari degli spazi finanziari ceduti dalla Regione Puglia ai

sensi dell’articolo 1, comma 484, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 e non uti-

lizzati dalle Province e dalla Città Metropolitana di Bari per incapienza dei debiti

commerciali di parte capitale maturati alla data del 30 giugno 2014 ammontanti

complessivamente ad euro 4.493.375,00;

ai sensi di quanto disposto ai commi 482 e 485 dell’articolo 1 della legge 23 dicembre 2014, n.

190 la Regione puglia, entro il termine perentorio del 30 settembre, ha definito e comunicato ai

propri enti locali i nuovi obiettivi di saldo assegnati e al Ministero dell’economia e delle finanze,

con riferimento a ciascun ente locale e alla Regione stessa, tutti gli elementi informativi occor-

renti per la verifica del mantenimento dell’equilibrio dei saldi di finanza pubblica.

Di seguito il dettaglio relativo al nuovo riparto effettuato.

Importi in migliaia di euro

ALLEGATO 1 - PROVINCE/CITTA' METROPOLITANA

PROVINCIA/CITTA' METROPOLITANA

PRECEDENTE ASSEGNAZIONE ai sensi dell'art. 1, c. 484, l. n.

190/2014 Giusta Determinazione del Dirigente del Servi-zio Bilancio e Ragione-ria 29 aprile 2015, n. 12

RIPARTO spazi finan-ziari NON ATTRIBUITI con Determinazione del Dirigente del Ser-vizio Bilancio e Ragio-neria 29 aprile 2015,

n. 12

Quota obiettivo saldo tra entrate finali e spese finali in termini di cassa

COMPRENSIVA DEGLI IMPORTI NON UTILIZZATI PRECEDENTEMENTE,

RIDETERMINATO ED ATTRIBUITO ai sensi dell'art. 1, c. 484, l. n. 190/2014 modifi-cato ed integrato dal decreto legge 19

giugno 2015, n. 78 convertito con legge 6 agosto 2015, n. 125

a b c=a+b

CITTA' METROPOLITANA DI BARI 7.058 - 7.058

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI BARLETTA ANDRIA E TRANI (B.A.T.)

728 2.134 2.862

BRINDISI 857 - 857

FOGGIA 491 - 491

LECCE 5.438 - 5.438

TARANTO 331 2.359 2.690

TOTALE COMPLESSIVO ATTRIBUITO

14.903 4.493 19.396

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 70 di 146

Importi in migliaia di euro

ALLEGATO 2 - COMUNI

COMUNE

Spazi finanziari RESTITUITI dal Comune di Bari ai sensi dei punti 2 e 3 dell’Addendum del 22 settembre 2015 all’ “accordo” stipulato in da-ta 14 aprile 2015 tra Regione Puglia, ANCI Pu-

glia, Città metropolitana e UPI Puglia

Spazi finanziari RESTITUITI dal Comune di Bari ai sensi dei punti 2 e 3 dell’Addendum del 22 settembre 2015 all’ “accordo” stipulato in da-ta 14 aprile 2015 tra Regione Puglia, ANCI Pu-

glia, Città metropolitana e UPI Puglia ed ATTRIBUITI AGLI ALTRI COMUNI

BARI -5.000 -

BOTRUGNO - 4,96

CASALVECCHIO - 11,61

CASTELLUCCIO DE' SAURI - 40,90

CASTRI DI LECCE - 39,94

CASTRO - 37,94

CISTERNINO - 62,98

CUTROFIANO - 460,86

FASANO - 460,86

GIURDIGNANO - 3,75

LATERZA - 76,81

LATIANO - 230,43

LIZZANO - 74,32

MARTINA FRANCA - 614,48

MATTINATA - 62,98

MINERVINO DI LECCE - 28,73

MONTEPARANO - 12,29

MONTESANO SALENTINO - 57,60

MONTE SANT'ANGELO - 11,06

NOCIGLIA - 47,19

ORSARA DI PUGLIA - 357,17

ORTELLE - 21,20

OTRANTO - 200,74

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PIETRAMONTECORVINO - 46,09

ROSETO VALFORTORE - 34,56

SAN FERDINANDO DI PUGLIA

- 553,03

SAN GIORGIO JONICO - 70,05

SAN GIOVANNI ROTONDO - 814,19

SAN PIETRO IN LAMA - 31,19

SANARICA - 16,90

SANTA CESAREA TERME - 33,18

SPONGANO - 242,42

STORNARA - 92,17

SURANO - 17,66

TORITTO - 63,06

VOLTURINO - 66,67

TOTALE COMPLESSIVO RESTITUITO/ATTRIBUITO

-5.000 5.000

Con l’attivazione del patto regionalizzato nell’anno 2015 è stato, quindi, possibile:

favorire maggiori pagamenti di parte capitale agli enti locali pugliesi anche al fine

del conseguimento dei target di certificazione delle spese relativi a progetti fi-

nanziati con fondi comunitari;

destinare, ai sensi dell’accordo n. 37/Csr sancito in Conferenza Stato-Regioni in

data 26 febbraio 2015, il contributo statale spettante alla Regione Puglia previsto

dal comma 484 dell’articolo unico della legge n. 190/2014 al concorso della Re-

gione medesima agli obiettivi di finanza pubblica previsti per l’anno 2015

dall’articolo 46, comma 6, del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66 come modifica-

to dall’articolo 1, comma 398, della legge n. 190/2014.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 72 di 146

15. Il Patrimonio della Regione Puglia

Mediante un percorso articolato ma comunque utile e funzionale, negli ultimi anni il legi-

slatore regionale è intervenuto emanando discipline capaci di trasformare radicalmente il ruolo e

le aspettative connesse alla gestione e valorizzazione del patrimonio.

Le tematiche quali la redditività, la minimizzazione dei costi, l’efficientamento strutturale e

impiantistico, la ricognizione del patrimonio, la dismissione dei beni improduttivi e la valorizzazio-

ne e la tutela dei beni demaniali, sono stati assunti come obiettivi strategici dell’azione ammini-

strativa in materia.

Nel contesto operativo prefigurato, va peraltro affermandosi, quale precondizione indi-

spensabile per una corretta gestione patrimoniale, la cultura della conoscenza, nella consapevo-

lezza che l’informazione e la disponibilità immediata dei dati, possono le sole garantire qualità e

rapidità di decisione; in altri termini consentire non solo di produrre meglio, ma anche molto di

più.

Conseguentemente, nel solco già tracciato negli anni precedenti, si è continuato a sviluppa-

re strumenti e procedimenti innovativi, rivolgendo una particolare attenzione sia al potenziamento

produttivo dei beni redditizi e alla graduale dismissione di quelli improduttivi (cd. rami secchi) sia

alla razionalizzazione dell’uso dei beni strumentali (sedi di uffici/archivi) sia ancora

all’aggiornamento degli applicativi informatici dedicati alla gestione patrimoniale.

Le azioni strategiche sono state sviluppate essenzialmente lungo quattro direttrici:

1. realizzare un’amministrazione del patrimonio economicamente competitiva e im-

plementata sulla base della semplificazione amministrativa dei procedimenti;

2. potenziare la dismissione dei beni non più necessari alle esigenze regionali, secondo

le più favorevoli condizioni di mercato o finalità di carattere pubblico;

3. implementare interventi di conservazione fisica degli edifici regionali, realizzando

opere di manutenzione straordinaria, ristrutturazione e recupero funzionale, volte

sia a incrementarne il valore immobiliare sia a migliorarne l’utilizzo dal punto di vi-

sta della sicurezza;

4. razionalizzare l’uso e incrementare gli spazi destinati a soddisfare i fabbisogni allo-

cativi per uffici/archivi.

Con riferimento al flusso delle entrate, si è registrato un aumento del gettito per conces-

sioni/locazioni, mentre per le attività dismissive la variazione in diminuzione rispetto al dato regi-

strato lo scorso anno è da imputarsi alla crisi del mercato immobiliare, che ha indotto gli utenti in-

teressati a preferire il mantenimento del rapporto concessorio/locativo rispetto all’acquisto del

bene.

Rilevante è anche il risultato relativo all’attività di prevenzione, vigilanza e controllo delle

condotte abusive/irregolari, che ha comportato una sensibile riduzione degli utilizzi sine titulo e il

recupero di gran parte delle morosità, nonostante il momento di difficoltà economica generale.

L’attività di conservazione del patrimonio strumentale, sviluppata sulla base della pro-

grammazione annuale dei lavori di manutenzione e adeguamento alle norme vigenti in materia di

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 73 di 146

sicurezza, è stata attuata con l’esecuzione di interventi (progettazione, affidamento, realizzazione

e collaudo/regolare esecuzione), per un importo complessivo di euro 1.764.364,00; tali interventi

sono stati finalizzati non solo al mantenimento strutturale degli edifici, ma anche all’allocazione e

all’accorpamento degli uffici regionali in immobili di proprietà.

A tale ultimo proposito, l’approccio operativo ha riguardato essenzialmente due aspetti

quali l’ottimizzazione del parametro fabbisogno allocativo/spazi disponibili e il reperimento di ul-

teriori spazi con il recupero di immobili di proprietà non utilizzati, pervenendosi a una importante

riduzione strutturale dei costi di locazione passive e di funzionamento (cd. spending review).

Completano il quadro delle iniziative, gli interventi effettuati in campo organizzativo, se-

gnatamente di natura strumentale e di processo, quali la semplificazione dei procedimenti e

l’utilizzo di tecnologie digitali, che, nei loro tratti più salienti, sono così specificati:

a. ricognizione e reingegnerizzazione dei procedimenti amministrativi in materia, con ri-

duzione dei termini di conclusione e previsione di meccanismi interni di controllo;

b. implementazione di strumenti informatici in grado di assicurare una migliore gestione

del patrimonio, quali il Catalogo dei beni (SI.DE.PA. - inventario informatico dei beni

immobili regionali - http://www.sit.puglia.it/portal/portale_patrimonio_regionale/) e

l’applicativo specifico per l’amministrazione dei beni regionali (SE.PA.COM.

www.sepacom.sit.puglia.it);

c. realizzazione di una piattaforma telematica (Webgis – http://93.63.173.228/cms) spe-

cifica per il demanio marittimo.

15.1 Beni mobili ed immobili

15.1.a Interventi per il miglioramento dell’efficienza amministrativa, della semplificazione

procedurale e dell’accessibilità.

Catalogo beni immobili regionali (http://www.sit.puglia.it/portal/portale_patrimonio_regionale/)

Gli obiettivi del Catalogo consistono nell’inventariare organicamente tutte le informazioni di-

sponibili sui beni immobili, attraverso un’interfaccia informatica che consente un’agevole consul-

tazione dei dati alfanumerici, cartografici e documentali con i quali elaborare i Piani di valorizza-

zione e gestione.

Sul fronte del costante processo di sviluppo e arricchimento dati sono state svolte le seguen-

ti attività:

miglioramento dell’accessibilità e dell’interfaccia grafica, attraverso l’introduzione nel si-

stema informativo di una “mappa concettuale” di tipo ipertesto, di prossima pubblicazione,

che consente una più immediata consultazione e reperimento dati, e, soprattutto, rivol-

gendo uno sguardo ai non addetti, un’intuitiva e agevole navigazione;

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 74 di 146

popolamento della banca dati, con particolare riferimento alla iscrizione di nuovi beni in ca-

talogo (demanio irriguo, demanio ferroviario, beni delle soppresse Comunità Montane e

APT);

previsione ed elaborazione di apposita scheda di sintesi, compilata per ogni unità immobi-

liare, contenente tutte le informazioni (patrimoniali, amministrative, giuridiche, edilizie,

impiantistiche ed estimative) più significative del bene, tanto da costituire un vero e pro-

prio “fascicolo del fabbricato”;

aggiornamento e ampliamento dei dati alfanumerici e digitali già esistenti, attraverso

l’allineamento agli identificativi catastali e l’acquisizione dei corredi planimetrici e fotogra-

fici (per le unità immobiliari), nonché della documentazione amministrativa.

Applicativo per la gestione delle entrate patrimoniali

(www.sepacom.it\pugliaproduzione, con accesso per mezzo di apposito login)

Al fine di ottimizzare l’amministrazione del patrimonio, è stato elaborato un applicativo in-

formatico (SE.PA.COM.) che contiene le schede analitiche di ogni singolo bene, riportanti i dati si-

gnificativi (destinazione d’uso, contabili, catastali e di contratto – concessioni e locazioni) ed è in

grado di consentire l’efficace snellimento e l’utile omogeneizzazione delle procedure amministra-

tive di gestione contabile delle entrate.

Infatti, tale applicativo consente, fra l’altro, la regolare emanazione degli ordinativi di in-

troito e la pronta attivazione dei procedimenti di diffida e messa in mora.

Attraverso l’applicativo gestionale, quindi, si ha la possibilità di informatizzare le procedure

attinenti alla contabilità delle entrate, semplificando l’attività amministrativa.

Portale del demanio e patrimonio

(www.regione.puglia.it/index.php?page=prg&id=49)

È stato istituito il sito web dedicato al demanio e patrimonio, che riporta in modo chiaro e

facilmente consultabile da parte degli utenti esterni le indicazioni con riferimento alla organizza-

zione, alle funzioni di competenza, alle normative vigenti, ai contatti, alle modulistiche, alle pub-

blicazioni bandi e istanze.

Tale sito contiene, altresì, una sezione dedicata agli archivi della Giunta. A tal riguardo, è

stata aggiornata la normativa di riferimento, nonché le linee di indirizzo comunitario in materia ar-

chivistica, ed è stata istituita una sezione Storica (ex legge regionale 25 giugno 2013, n. 17 “Dispo-

sizioni in materia di beni culturali”), con la digitalizzazione di una buona parte della documentazio-

ne depositata presso l’Archivio Storico, in modo da renderla liberamente visionabile ed editabile in

remoto.

Riduzione dei tempi dei procedimenti amministrativi

Lo scopo del presente obiettivo è di favorire lo svolgimento dei compiti istituzionali in tem-

pi certi e di corrispondere all’utente cittadino nel più breve tempo possibile.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 75 di 146

A tale riguardo, è stata avviata una ricognizione dei procedimenti amministrativi inerenti la

gestione del patrimonio immobiliare, finalizzata alla riduzione dei tempi di conclusione.

Sono stati presi in considerazione quelli indicati per ogni procedimento nell’atto dirigenzia-

le Servizio Demanio e Patrimonio n. 108/2014, come base di partenza, verificando, attraverso for-

male consultazione, gli effettivi tempi di conclusione realizzati nel corso dell’anno. Tale analisi è

stata eseguita con verifica a campione sui nuovi procedimenti.

A conclusione delle predette attività di verifica, con atto dirigenziale 24 novembre 2015, n.

430 (del Servizio Pianificazione Controlli e Affari Legali) si è formalizzato la riduzione, nella misura

di circa il 15%, dei termini di conclusione dei procedimenti di revoca e decadenza delle concessio-

ni/locazioni demaniali, approvando i nuovi termini.

Semplificazione e adeguamento del quadro normativo in materia di demanio marittimo

Con l’emanazione della direttiva europea 206/123/CE (c.d. Bolkstein), il rilascio delle con-

cessioni demaniali marittime è stato soggetto a procedura di evidenza pubblica, superando

l’istituto del “rinnovo automatico” previsto dal Codice della Navigazione e dalle norme allo stesso

collegate, nonché dalla previgente normativa regionale (legge regionale 23 giugno 2006, n. 17).

Ulteriore esigenza di rifunzionalizzazione del quadro legislativo regionale è stata la novella

introdotta dall’articolo 48 della legge 28 gennaio 1994, n. 84 sulla portualità, la quale trasferisce

alla competenza regionale la disciplina del procedimento di adozione dei Piani Regolatori Portuali,

per i porti a carattere regionale.

In questo contesto normativo statale e comunitario, si inseriscono i sotto indicati ulteriori

obiettivi:

previsione normativa dell’Ordinanza Balneare;

costituzione dell’Osservatorio regionale della costa;

semplificazione e snellimento dell’impianto Legislativo regionale previgente.

Si è corrisposto alle predette indicazioni con la recente emanazione della legge regionale

10 aprile 2015, n. 17 di “Tutela e uso della costa”.

Razionalizzazione sedi uffici

In materia di spending review è stata posta in essere, anche nel 2015, un’intensa attività fi-

nalizzata alla riduzione strutturale dei costi di funzionamento degli uffici regionali e delle locazioni

passive, sia a livello centrale che periferico, realizzata attraverso l’ottimizzazione degli spazi e me-

diante l’accorpamento delle strutture regionali in sedi uniche di proprietà.

In tale ottica sono da inquadrarsi le operazioni di razionalizzazione degli spazi, concluse con

successo nelle sedi provinciali di Brindisi (che peraltro hanno reso disponibile gli spazi residuati alla

locazione attiva in favore dell’Agenzia delle Entrate) e di Taranto (attraverso il recupero edilizio e

funzionale dell’immobile di proprietà regionale di Via Tirrenia).

Tali operazioni hanno consentito l’eliminazione pressoché totale delle locazioni passive nel-

le predette sedi provinciali.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 76 di 146

15.1.b Interventi di valorizzazione

Pianificazione del demanio armentizio

Conformemente a quanto disposto dalla legge regionale 5 febbraio 2013, n. 4 (Testo Unico

delle disposizioni legislative in materia di demanio armentizio e beni della soppressa Opera Nazio-

nale Combattenti), è proseguita l’attività connessa al processo di pianificazione e, in particolare,

alla redazione del "Quadro di Assetto dei Tratturi" di cui all’articolo 6 del T.U., con il quale

l’Amministrazione regionale mira a stabilire l’esatta perimetrazione e l’assetto d’uso dei tronchi

tratturali (aree da conservare e valorizzare; aree da trasferire gratuitamente agli enti territoriali in-

teressati; aree da alienare).

Con deliberazione della Giunta regionale n. 1200/2014 sono state indicate le linee guida

per la formazione del Quadro di Assetto, attraverso la previsione delle macro attività da porre in

essere per la sua redazione e istituito un Comitato scientifico (deliberazione della Giunta regionale

n. 2297/2014), con compiti di indirizzo.

Nel 2015, come da deliberazione della Giunta regionale n. 419, si è proceduto all’avvio del-

le prime attività operative. In particolare:

è stata completata e validata la ricognizione fisico-giuridica del patrimonio tratturale;

è stata avviata l’attività di elaborazione del modello analitico e relativo set di indica-

tori, per la selezione dei tronchi tratturali secondo le loro potenzialità di valorizzazio-

ne.

Pianificazione costiera

Le attività sono state svolte per tutti i comuni costieri in collaborazione con

l’Amministrazione dello Stato – Capitanerie di porto, ed ha riguardato il caricamento al sistema In-

formativo (webgis) delle aree che sono attualmente oggetto di consegna ex articolo 34 del Codice

della Navigazione.

Analoga procedura è stata effettuata per il caricamento dei dati informativi dei Piani co-

munali delle coste.

Queste attività sono state implementate sul portale del demanio marittimo al link:

https://93.63.173.228/cms.

15.1.c Attività acquisitive

Si premette che tali attività, articolate e piuttosto complesse, per le molte implicazioni di

carattere Legislativo, fiscale e amministrativo, spesso sono condizionate da fattori a valenza ester-

na. In tale ambito sono state svolte le seguenti attività:

1) acquisizione del consistente patrimonio immobiliare appartenente alle Comunità

Montane pugliesi, soppresse ex legge regionale 19 dicembre 2008, n. 36, previo

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 77 di 146

espletamento degli adempimenti ipocatastali per ciascuno dei beni e fiscali connessi

alla formale acquisizione;

2) permuta tra proprietà immobiliari regionali e statali, avviata con la sottoscrizione del

Protocollo d’Intesa tra Regione Puglia, Agenzia del Demanio e il Provveditorato

Interregionale delle Opere Pubbliche per la Puglia e la Basilicata, avvenuta in data 26

febbraio 2015;

3) alienazione degli immobili regionali "non strumentali" che, sia per gli onerosi interventi

manutentivi finalizzati alla conservazione sia per gli oneri fiscali e tributari cui sono

assoggettati, incidono negativamente sul bilancio regionale;

4) acquisizione al patrimonio regionale degli immobili appartenenti alle ex Aziende di

Promozione Turistica di Puglia, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 14 della legge

regionale 11 febbraio 2002, n. 1, di riordino del sistema turistico pugliese, che ha

soppresso le stesse Aziende, con conseguente attribuzione alla titolarità regionale dei

loro beni immobili e delle attrezzature.

15.1.d Consistenza beni immobili regionali

Premesso ciò, si evidenzia che per l’esplicitazione del conto del patrimonio, relativo ai beni

immobili, si è così proceduto:

sono state redatte tabelle, suddivise per tipologie di immobili, e riportanti i dati relativi

alla consistenza e al valore stimato;

con riferimento alla stima, è stato adottato il criterio del valore attuale di mercato;

sono stati ricavati i quadri sinottici delle entrate derivanti da concessio-

ni/locazioni/alienazioni/recupero crediti - registrate nell’annualità 2015.

TABELLE CONSISTENZA BENI IMMOBILI

TAB. 1: DEMANIO ARMENTIZIO - TERRENI

N° DENOMINAZIONE TRATTURO CONSISTENZA (Ha)

N° DENOMINAZIONE TRATTURO CONSISTENZA (Ha)

1 REGIO TRATTURO AQUILA FOGGIA 552.18.00 33 REGIO TRATTURELLO FOGGIA CASTIGLIONE

8.84.00

2 REGIO TRATTURO CENTURELLE MONTESECCO

3.91.00 34 REGIO TRATTURELLO PONTE DI BRANCIA CAMPOLATO

0.44.00

3 REGIO TRATTURO CELANO FOGGIA

484.94.00 35 REGIO TRATTURELLO FOGGIA CICCALENTE

31.92.00

4 REGIO TRATTURO LUCERA CASTEL DI SANGRO

460.17.00 36 REGIO TRATTURELLO CAMPOLATO VIESTE

289.51.00

5 REGIO TRATTURO PESCASSEROLI CANDELA

286.67.00 37 REGIO TRATTURELLO CERIGNOLA PONTE DI BOVINO

1.55.00

6 REGIO TRATTURELLO URURI SERRACAPRIOLA

9.36.00 38 REGIO TRATTURELLO MORTELLITO FERRANTE

0.01.00

7 REGIO BRACCIO NUNZIATELLA STIGNANO

188.81.00 39 REGIO TRATTURELLO CANDELA MONTEGENTILE

22.68.00

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 78 di 146

8 REGIO BRACCIO POZZO DELLE CAPRE FIUME TRIOLO

18.50.00 40 REGIO TRATTURELLO STORNARA LAVELLO

3.40.00

9 REGIO TRATTURO FOGGIA CAMPOLATO

121.99.00 41 REGIO TRATTURELLO STORNARA MONTEMILONE

0.08.00

10 REGIO BRACCIO LENZALONGA 86.74.00 42 REGIO TRATTURELLO CERIGNOLA TRINITAPOLI

0.02.00

11 REGIO TRATTURO FOGGIA OFANTO

186.73.00 43 REGIO TRATTURELLO PONTE DI CANOSA TRINITAPOLI

0.27.00

12 REGIO BRACCIO CANDELARO CERVARO

107.49.00 44 REGIO TRATTURELLO CANOSA MONTESERICO PALMIRA

10.81.00

13 REGIO BRACCIO CERIGNOLA ASCOLI

114.35.00 45 REGIO TRATTURELLO MONTECARAFA MINERVINO

8.63.00

14 REGIO TRATTURELLO ORTA TRESSANTI

8.15.00 46 REGIO TRATTURELLO TOLVE GRAVINA

9.61.00

15 REGIO TRATTURO BARLETTA GRUMO

63.95.00 47 REGIO TRATTURELLO SANTERAMO IN COLLE LATERZA

12.28.00

16 REGIO TRATTURELLO CANOSA RUVO

62.36.00 48 REGIO TRATTURELLO MARTINESE 144.35.00

17 REGIO BRACCIO CANOSA MONTECARAFA

11.68.00 49 REGIO TRATTURELLO GORGO PARCO

21.45.00

18 REGIO TRATTURO MELFI CASTELLANETA

363.38.00 50 REGIO TRATTURELLO TARANTINO 123.16.00

19 REGIO TRATTURELLO ALLE MURGE

14.25.00 51 REGIO TRATTURELLO FERRE 1.52.00

20 REGIO TRATTURELLO ORSANESE 37.85.00 52 REGIO TRATTURELLO PALAGIANO BRADANO

36.44.00

21 REGIO TRATTURELLO DEI PINI 8.68.00 53 REGIO TRATTURELLO QUERO 0.18.00

22 REGIO TRATTURELLO FOGGIA CAMPOREALE

0.18.00 54 REGIO TRATTURELLO PINETO 6.64.00

23 REGIO TRATTURELLO TROIA INCORONATA

5.06.00 55 REGIO TRATTURELLO BERNALDA GINOSA LATERZA

1.29.00

24 REGIO TRATTURELLO FOGGIA CASTELLUCCIO DEI SAURI

0.05.00 56 REGIO TRATTURELLO FOGGIA SANNICANDRO

19.23.00

25 REGIO TRATTURELLO FOGGIA ASCOLI LAVELLO

66.46.00 57 REGIO TRATTURELLO RATINO CASONE

0.04.00

26 REGIO TRATTURELLO FOGGIA ORDONA LAVELLO

18.40.00 58 REGIO TRATTURELLO LA FICORA 2.63.00

27 REGIO TRATTURELLO CERVARO CANDELA SANT’AGATA

43.43.00 59 REGIO TRATTURELLO CASSANO MURGE CANNETO

0.08.00

28 REGIO TRATTURELLO SALPITELLO DI TONTI TRINITAPOLI

0.04.00 60 REGIO TRATTURELLO GRUMO APPULA SANTERAMO IN COLLE

0.10.00

29 REGIO TRATTURELLO FOGGIA TRESSANTI BARLETTA

11.81.00 61 REGIO TRATTURELLO CERIGNOLA SAN CASSIANO MEZZANO DI MOTTA

2.59.00

30 REGIO TRATTURELLO FOGGIA ZAPPONETA

19.85.00 62 RIPOSO COLAPAZZO 0.20.00

31 REGIO TRATTURELLO TRINITAPOLI ZAPPONETA

2.14.00 63

RIPOSO ARNEO 11.85.00

32 REGIO TRATTURELLO FOGGIA VERSENTINO

0.53.00

CONSISTENZA TOTALE (Ha) 4131.89.00

VALORE STIMATO (€.) € 7.747.487,19

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TAB. 2: DEMANIO FERROVIARIO

N° TRATTA FERROVIARIA CONSISTENZA TRATTE ACQUISITE (Km)

FERROVIE DEL GARGANO S.R.L.

1 FOGGIA - LUCERA 19,65

2 SAN SEVERO - RODI - PESCHICI - CALENELLA 78,00

FERROVIE SUD-EST

1 BARI - TARANTO IN FASE DI ACQUISIZIONE

2 CASARANO - GALLIPOLI 22,00

3 LECCE - GALLIPOLI 53,00

4 MAGLIE - OTRANTO 18,00

5 MARTINA FRANCA - LECCE 102,00

6 MUNGIVACCA - PUTIGNANO IN FASE DI ACQUISIZIONE

7 NOVOLI - GAGLIANO 74,00

8 ZOLLINO - GAGLIANO 46,00

FERROTRAMVIARIA

1 BARI - BARLETTA IN FASE DI ACQUISIZIONE

FERROVIE APPULO-LUCANE

1 BARI - MATERA -

CONSISTENZA TOTALE (Km) 412,65

VALORE STIMATO (€.) € 378.000.000,00

TAB. 3a: DEMANIO FORESTALE - TERRENI

N° COMPLESSO FORESTALE COMUNE CONSISTENZA (Ha)

FORESTA MERCADANTE

1 MERCANTE ALTAMURA 201.73.46

CASSANO MURGE 876.17.38

2 PULICCHIE ALTAMURA 367.26.44

GRAVINA DI PUGLIA 515.7.73

3 ACQUATETTA MINERVINO MURGE 648.65.97

SPINAZZOLA 147.12.04

TOTALE PARZIALE 2756.3.02

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TAB. 3a: DEMANIO FORESTALE - TERRENI

N° COMPLESSO FORESTALE COMUNE CONSISTENZA (Ha)

FORESTA UMBRA

4 ISCHITELLA - CARPINO ISCHITELLA 738.91.43

CARPINO 408.42.57

5 UMBRA

VICO DEL GARGANO 4203.68.71

VIESTE 873.69.31

MONTE SANT’ANGELO 1484.5.24

6 MONTE BARONE MATTINATA 688.25.94

7 MANATECCO PESCHICI 881.46.76

8 ARENILE FANTINA SERRACAPRIOLA 22.80.62

9 FOCE VARANO CHIEUTI 21.48.22

TOTALE PARZIALE 9322.78.80

AZIENDE FORESTALI

10 AZIENDA PILOTA SILVO-PASTORALE “CAVONE” SPINAZZOLA (BARI) 283.29.49

11 AZIENDA PILOTA SILVO-PASTORALE “SENARICO” SPINAZZOLA (BARI) 373.71.95

12 AZIENDA FORESTALE “RESTINCO” BRINDISI 0.26.60

13 COMPLESSO “KANNITI” (CAMPEGGIO HYDRUSA) OTRANTO (LECCE) 1.20.50

14 AZIENDA FORESTALE “RUSSOLI” MARTINA FRANCA (TARANTO) 89.0.59

CRISPIANO (TARANTO) 102.88.17

15 AZIENDA FORESTALE “MEDICHICCHIO” CRISPIANO (TARANTO) 81.5.47

16 AZIENDA FORESTALE “TAGLIENTE” CRISPIANO (TARANTO) 53.86.85

TOTALE PARZIALE 985.29.62

BOSCHI/PINETE

17 BOSCO “PADULA DI CRISTO” RUVO DI PUGLIA (BARI) 52.86.34

18 BOSCO “SCOPARELLE 1” RUVO DI PUGLIA (BARI) 191.1.88

19 BOSCO “SCOPARELLE 2” RUVO DI PUGLIA (BARI) 84.97.51

20 BOSCO “ROGADEO” BITONTO (BARI) 93.17.00

21 BOSCO “I PRETI” BRINDISI 15.64.53

22 BOSCO “COLEMI” BRINDISI 10.79.12

23 BOSCO “CERVALURA” LECCE (LOCALITA’ FRIGOLE) 22.61.15

24 BOSCO “TAMERICI” LECCE (LOCALITA’ FRIGOLE) 1.58.22

25 TERRENO ADIACENTE LAGO ACQUATINA LECCE (LOCALITA’ FRIGOLE) 2.47.45

26 OASI DELLE CESINE VERNOLE – LECCE 348.67.03

27 PINETA “CAPOJALE” CAGNANO VARANO – FOGGIA 79.43.32

28 PINETA “PAGLIARULI” OTRANTO – LECCE 28.82.45

29 PINETA “FRASSANITO” OTRANTO – LECCE 33.62.92

30 PINETA “SERRA DEGLI ANGELI” PORTO CESAREO-LECCE 44.61.73

31 PINETA “REGINA” GINOSA – TARANTO 328.80.13

TOTALE PARZIALE 1339.10.78

CONSISTENZA TOTALE (Ha) 14403.22.22

VALORE STIMATO (€.) € 41.200.000,00

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TAB. 3b: DEMANIO FORESTALE - FABBRICATI

N° COMPLESSO FORESTALE CONSISTENZA (N° FABBRICATI)

VALORE STIMATO (€.)

FORESTA MERCADANTE

1 MERCANTE 2 205.093,35

3 ACQUATETTA 1 50.405,35

FORESTA UMBRA

5 UMBRA 20 111.905,65

6 MONTE BARONE 2 236.817,00

AZIENDE FORESTALI

10 AZIENDA PILOTA SILVO-PASTORALE “CAVONE” 2

1.234.012,50

11 AZIENDA PILOTA SILVO-PASTORALE “SENARICO” 1

42.167,16

12 AZIENDA FORESTALE “RESTINCO” 1 8.290.296,00

14 AZIENDA FORESTALE “RUSSOLI” 5 559.476,12

15 AZIENDA FORESTALE “MEDICHICCHIO” 3 534.939,72

16 AZIENDA FORESTALE “TAGLIENTE” 1 43.843,80

BOSCHI/PINETE

19 BOSCO “SCOPARELLE 2” 1 12.222,00

26 OASI DELLE CESINE 1 435.983,18

TOTALE 40 € 11.757.161,83

TAB. 4: ACQUEDOTTI REGIONALI AD USO IRRIGUO - TERRENI

N° DENOMINAZIONE

IMPIANTO COMUNE

STATO DELLA PROCEDURA AGGIORNATO AL 2015

RILEVAZIONE TRACCIATO

RICOGNIZIONE CATASTALE

FORMALE ACQUISIZIONE

PROVINCIA DI BARI

1 CONVERSANO CONVERSANO 2-3-4 LOTTO 1 LOTTO

PROVINCIA DI BAT

2 ANDRIA ANDRIA

3 BARLETTA BARLETTA

PROVINCIA DI LECCE

4 CASTRI CALIMERA - SAN BIAGIO

CALIMERA

5 CASTRI CALIMERA - MAZZARELLA

CAPRARICA

6 CASTRI CALIMERA - ARGENTIERI

CAPRARICA

7 CASTRI CALIMERA - POZZO QUATTRO LE CHIUSE

CAPRARICA

8 CASTRI CALIMERA - INSIDE CAPRARICA

9 CASTRI CALIMERA - STALI CAPRARICA

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10 CASTRI CALIMERA - ROSESI CASTRI

11 CASTRI CALIMERA - ANGELILLE

CAVALLINO

12 CICCIOPRETE LECCE

13 ROMATELLE LECCE - LOC. CASALABATE - BRINDISI

RAMO LECCE

14 GIAMMATTEO LECCE - LOC. FRIGOLE

15 CASTRI CALIMERA - CASINO GRILLO

LIZZANELLO

16 CASE ARSE NARDO’

17 ASCANIO NARDO’

18 RODEGALETO NARDO’

19 BUILLI NARDO’

20 PITTUINI NARDO’

21 TERMITE - PENDINELLO NARDO’

22 FONTANELLE SUD OTRANTO

23 FONTANELLE EST OTRANTO

24 FRASSANITO OTRANTO

25 CASTRI CALIMERA - PISIGNANO

VERNOLE

PROVINCIA DI TARANTO

26 TARA - BORGO PERRONE CASTELLANETA MARINA

27 TARA - PEZZAROSSA MASSAFRA

28 TARA - CONOCCHIELLA PALAGIANELLO

29 TARA TARANTO - MASSAFRA - PALAGIANO

TOTALE CONSISTENZA (Ha) 93.62.40

VALORE STIMATO (€.) € 281.358,00

TAB. 5: PATRIMONIO INDISPONIBILE - SEDI UFFICI

N° DENOMINAZIONE COMUNE INDIRIZZO VALORE STIMATO (€.)

PROVINCIA DI BARI

1 PALAZZO OO.PP. BARI LUNGOMARE NAZARIO SAURO

9.250.000,00

2 IMMOBILE EX C.I.A.P.I. BARI VIALE L. CORIGLIANO 22.350.000,00

3 NUOVA SEDE UFFICI REGIONALI BARI VIA GENTILE 59.700.000,00

4 APPARTAMENTO EX A.A.I. BARI PIAZZA ALDO MORO 420.000,00

5 APPARTAMENTO EX ENTE IRRIGAZIONE

BARI VIALE UNITA’ D’ITALIA 1.908.400,00

6 SEDE UFFICI REGIONALI EX E.R.S.A.P.

BARI VIA LATTANZIO 712.000,00

7 PALAZZO AGRICOLTURA BARI LUNGOMARE NAZARIO SAURO

11.684.000,00

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8 IMMOBILE EX E.N.A.L.C. BARI VIA CELSO ULPIANI 4.350.000,00

9 SEDE UFFICI REGIONALI EX E.R.S.A.P.

BARI CORSO S. SONNINO 7.650.687,00

10 OSSERVATORIO FAUNISTICO REGIONALE

BITETTO VIA M. PALMIOTTI 320.198,33

11 UFFICI EX E.N.A.I.P. MODUGNO VIA DELLE MAGNOLIE 14.675.000,00

PROVINCIA DI BAT

12 SEDE UFFICI REGIONALI MINERVINO MURGE

VIA ROSSELLI 156.000,00

PROVINCIA DI BRINDISI

13 SEDE UFFICI REGIONALI BRINDISI VIA TORPISANA 3.881.591,00

PROVINCIA DI FOGGIA

14 SEDE UFFICI REGIONALI (DEMANIO E PATRIMONIO)

FOGGIA VIA ALVAREZ 777.400,00

15 SEDE UFFICI REGIONALI - EX GENIO CIVILE

FOGGIA VIA VOLTA 5.290.200,00

16 SEDE UFFICI REGIONALI - I.R.F. FOGGIA VIA SPALATO 2.501.900,00

17 SEDE UFFICI REGIONALI EX E.R.S.A.P.

FOGGIA VIA DE ROSA 1.708.200,00

18 SEDE UFFICI REGIONALI - I.P.A. FOGGIA PIAZZA U. GIORDANO (SCALA A)

1.648.290,00

19 SEDE UFFICI REGIONALI - U.P.T. FOGGIA PIAZZA CAVOUR (SCALA B)

1.040.500,00

20 COMEPNDIO IMMOBILIARE EX I.R.I.P. E SEDE UNIVERSITA’

FOGGIA VIA CAGGESE 36.446.600,00

21 EX PALAZZO DUCALE U.A.Z. CERIGNOLA PIAZZA TORTORA 163.350,00

22 ARCHIVIO REGIONALE FOGGIA BORGO SEGEZIA 75.000,00

PROVINCIA DI LECCE

23 SEDE UFFICI REGIONALI LECCE VIA ALDO MORO 15.388.000,00

24 SEDE UFFICI REGIONALI LECCE VIA DON MINZONI 2.350.000,00

25 SEDE UFFICI REGIONALI - SEDE I.R.I.F.

LECCE VIALE LIBERTA’ 1.393.876,00

PROVINCIA DI TARANTO

26 UFFICI EX GENIO CIVILE TARANTO VIA DANTE 2.340.000,00

27 IMMOBILE EX I.N.A.P.L.I. TARANTO VIA TIRRENIA 3.500.000,00

SEDI DI RAPPRESENTANZA

28 SEDE UFFICI REGIONALI ROMA VIA BARBERINI 9.500.000,00

29 SEDE UFFICI REGIONALI BRUXELLESS - 1.885.000,00

VALORE STIMATO (€.) € 223.066.192,33

TAB. 6: PATRIMONIO INDISPONIBILE - SEDI UFFICI ALTRI ENTI

N° DENOMINAZIONE COMUNE INDIRIZZO VALORE STIMATO (€.)

PROVINCIA DI BARI

1 COLONIA HANSENIANI GIOIA DEL COLLE CONTRADA VALLATA 6.249.000,00

2 LOCALI A PIANO TERRA - SEDE (EX C.M.)

GIOIA DEL COLLE VIA CANONICO INDELLICATI

350.000,00

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3 UFFICIO SEDE AMMINISTRATIVA A.P.T. BARI (EX A.P.T.)

BARI PIAZZA ALDO MORO 560.000,00

4 CASA DELLO STUDENTE RENATO DELL’ANDRO - ADISU

BARI VIA C. ROSALBA 17.407.600,00

5 CASA DELLO STUDENTE - ADISU

BARI LARGO FRACCACRETA 22.350.000,00

6 Sede ADISU BARI VIA FORTUNATO 4.357.006,00

PROVINCIA DI FOGGIA

7 CENTRO SOCIALE COMUNITARIO - SEDE COMUNITA’ (EX C.M.)

BOVINO LOCALITA’ TIRO A SEGNO

3.500.000,00

8 CENTRO COMUNITARIO - SEDE (EX C.M.)

MONTE SANT’ANGELO VIA SANT’ANTONIO ABATE

1.033.000,00

9 PALAZZO DELLA BELLA (EX C.M.)

VICO DEL GARGANO VIA SALITA DELLA BELLA

1.800.000,00

10 SEDE AMMINISTRAZIONE I.A.T. (EX A.P.T.)

SAN GIOVANNI ROTONDO

PIAZZA EUROPA 300.000,00

11 SEDE AMMINISTRAZIONE A.P.T. + DEPOSITO (EX A.P.T.)

FOGGIA VIA EMILIO PERRONE 485.000,00

PROVINCIA DI LECCE

12 SEDE ADISU LECCE VIA LOMBARDIA 448.000,00

13 SEDE ADISU LECCE VIA DEI SALESIANI 2.321.770,00

14 SEDE ADISU LECCE VIA ADRIATICA 3.495.135,00

PROVINCIA DI TARANTO

15 SEDE AMMINISTRAZIONE I.A.T. (EX A.P.T.)

TARANTO CORSO UMBERTO 270.000,00

16 SEDE AMMINISTRAZIONE A.P.T. (EX A.P.T.)

TARANTO CORSO UMBERTO 390.000,00

17 DEPOSITO AMMINISTRAZIONE A.P.T. (EX A.P.T.)

TARANTO VIA D. ACCLAVIO 15.000,00

18 SEDE MOSTRE AMMINISTRAZIONE A.P.T. (EX A.P.T.)

TARANTO VIA D. ACCLAVIO 175.000,00

VALORE STIMATO (€.) € 65.506.511,00

TAB. 7: PATRIMONIO INDISPONIBILE - VIVAI FORESTALI

N° DENOMINAZIONE COMUNE INDIRIZZO VALORE STIMATO (€.)

UTILIZZAZIONE

PROVINCIA DI FOGGIA

1 VIVAIO EX C.A.S.M.E.Z. CHIEUTI VIA DEL TRITONE 119.590,00 A.R.I.F.

2 AZIENDA AGRICOLA "VULGANO"

LUCERA STRADA STATALE 17 - LOCALITA’ VACCARELLA

504.118,21 A.R.I.F.

3 ACCOGLIENZA EXTRA COMUNITARI - AZIENDA AGRICOLA "FORTORE"

SAN SEVERO STRADA STATALE 16 450.000,00 ACCOGLIENZA EXTRA COMUNITARI

PROVINCIA DI LECCE

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4 VIVAIO GALIO’ LECCE VIALE LIBERTA’ 95.000,00 A.R.I.F.

PROVINCIA DI TARANTO

5 VIVAIO LEGGIADREZZE TARANTO VIA DELLE CITREZZE 225.000,00 A.R.I.F.

VALORE STIMATO (€.) € 1.393.708,21

TAB. 8: PATRIMONIO DISPONIBILE - EX O.N.C.

TERRENI FABBRICATI UNITA’ COLLABENTI E AREE URBANE

SUPERFICIE (Ha)

VALORE STIMATO

(€.) N°

VALORE STIMATO

(€.) N°

VALORE STIMATO

(€.)

584.96.48 7.019.577,60 61 2.037.200,00 14 40.560,00

TOTALE VALORE STIMATO(€.) € 9.097.337,60

TAB. 9: PATRIMONIO DISPONIBILE (EX ERSAP)

PROVINCIA

TERRENI FABBRICATI STRADE INTERPODERALI

UNITA’ PODERALI

SUPERFICIE (Ha)

VALORE STIMATO

(€.) N°

VALORE STIMATO

(€.) N°

SUPERFICIE (Ha)

VALORE STIMATO

(€.)

BARI 163 78.21.77 2.339.295,66 25 513.197,50 25 159.90.64 345.978,28

BRINDISI 231 14.70.62 948.326,71 54 1.108.506,60 55 82.65.08 178.825,75

FOGGIA 581 203.63.71 4.193.125,52 16 328.446,40 20 490.61.28 1.061.504,57

LECCE 177 12.09.34 594.451,64 44 903.227,60 48 23.00.00 49.763,49

TARANTO 86 0.11.50 831.865,51 72 1.478.008,80 72 52.93.00 114.520,94

TOTALE PARZIALE

1238 3942.29.24 € 8.907.065,04 211 € 4.331.386,90 220 809.10.00 € 1.750.593,03

TOTALE VALORE

STIMATO (€.) € 14.989.044,97

TAB. 10: PATRIMONIO DISPONIBILE - ALTRI FABBRICATI

N° DENOMINAZIONE COMUNE INDIRIZZO VALORE STIMATO (€.)

UTILIZZAZIONE

PROVINCIA DI BARI

1 STRUTTURA SPORTIVA EX C.I.A.P.I.

BARI VIALE ACCOLTI GIL 1.717.000,00 CONCESSIONE

2 KURSAAL SANTA LUCIA BARI LARGO ADUA 7.500.000,00 NESSUNA

3 DEPOSITI BARI VIA COLAIANNI 3.280.000,00 NESSUNA

4 IMMOBILE EX G.I. COLONIA MARINA

GIOVINAZZO VIA PAPA GIOVANNI XXIII

1.120.000,00 CONCESSIONE

5 OSTELLO DELLA GIOVENTU’

ALBEROBELLO LOCALITA’ BOSCO SELVA

1.235.000,00 CONCESSIONE

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TAB. 10: PATRIMONIO DISPONIBILE - ALTRI FABBRICATI

N° DENOMINAZIONE COMUNE INDIRIZZO VALORE STIMATO (€.)

UTILIZZAZIONE

6 IMMOBILE EX F.A.P.L. GIOIA DEL COLLE VIA ROSSINI 300.000,00 NESSUNA

7 LOCALE AL P.S. (EX A.P.T.)

BARI VIA ANDREA GABRIELI

70.000,00 NESSUNA

8 OSTELLO DELLA GIOVENTU’(EX A.P.T.)

BARI TRAVERSA LUNGOMARE MASSARO

900.000,00 NESSUNA

PROVINCIA BAT

9 IMMOBILE CENTRO SERVIZI CULTURALI

CANOSA VIA PARINI 1.080.000,00 CONCESSIONE

10 OPIFICIO ANDRIA - 2.050.000,00 CONCESSIONE

11 LOCALE AL P.I.(EX A.P.T.)

BARLETTA VIA RUGGIERO STELLA

140.000,00 NESSUNA

12 LOCALE AL P.T.(EX A.P.T.)

BARLETTA VIA DUOMO 35.000,00 NESSUNA

13 ABITAZIONE AL P.I.(EX A.P.T.)

BARLETTA VIA DUOMO 25.000,00 NESSUNA

14 COMPLESSO BALNEARE "LIDO MATINELLE"(EX A.P.T.)

TRANI CONTRADA MATINELLE

1.100.000,00 LOCAZIONE

PROVINCIA DI BRINDISI

15 IMMOBILE EX GENIO CIVILE

BRINDISI VIA CASIMIRO 832.000,00 CONCESSIONE

16 IMMOBILE EX I.N.A.P.L.I.

BRINDISI VIA S. DOMENICO SAVIO

1.570.000,00 CONCESSIONE

17 IMMOBILE EX A.A.I. BRINDISI VIA BETTOLO 170.000,00 LOCAZIONE

18 IMMOBILE EX C.P.P.S. BRINDISI VICO SEMINARIO 42.000,00 NESSUNA

19 IMMOBILE EX G.I. TOMMASEO

BRINDISI CONTRADA TORRE D’ANIELLO

4.400.000,00 NESSUNA

20 IMMOBILE EX G.I. COLONIA BIANCHI

FASANO CONTRADA COPPOLICCHIO

215.000,00 NESSUNA

21 IMMOBILE EX G.I. COLONIA DAMASO

FASANO VIALE TOLEDO 400.000,00 CONCESSIONE

22 IMMOBILE EX G.I. COLONIA COPPOLICCHIO

FASANO CONTRADA COPPOLICCHIO

175.000,00 NESSUNA

PROVINCIA DI FOGGIA

23 IMMOBILE EX E.N.A.L. FOGGIA PIAZZA GIOVANNI PASCOLI

305.000,00 CONCESSIONE

24 PALESTRA EX G.I. FOGGIA VIA GALLIANI 468.000,00 CONCESSIONE

25 PALESTRA EX G.I. FOGGIA VIA DA ZARA 4.167.000,00 CONCESSIONE

26 PALESTRA EX G.I. FOGGIA VIA PESTALOZZI 358.000,00 CONCESSIONE

27 CAMPO SPORTIVO SAN SEVERO VIALE DUE GIUGNO 600.000,00 CONCESSIONE

28 IMMOBILE EX F.A.P.L. TORREMAGGIORE VIA DI VITTORIO - VIALE ALDO MORO

100.000,00 CONCESSIONE

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TAB. 10: PATRIMONIO DISPONIBILE - ALTRI FABBRICATI

N° DENOMINAZIONE COMUNE INDIRIZZO VALORE STIMATO (€.)

UTILIZZAZIONE

29 EX G.I. COLONIA POSTIGLIONE

VICO DEL GARGANO

LOCALITA’ S. MENAIO

1.200.000,00 CONCESSIONE

30 CENTRO PILOTA PER IL TURISMO "BAIA DEI CAMPI"

VIESTE LOCALITA’ BAIA CAMPI

11.600.000,00 NESSUNA

31 C.A.R.F. AMENDOLA MANFREDONIA VIA AMENDOLA 100.000,00 NESSUNA

32 Opificio POGGIO IMPERIALE

- 3.600.000,00 CONCESSIONE

33 SPORTING CLUB (EX A.P.T.)

MANFREDONIA LOCALITA’ SIPONTO 1.200.000,00 LOCAZIONE

PROVINCIA DI LECCE

34 IMMOBILE EX I.N.A.P.L.I.

LECCE VIA DALMAZIO BIRAGO

7.550.000,00 CONCESSIONE

35 OSTELLO DELLA GIOVENTU’

LECCE LOCALITA’ SAN CATALDO

470.000,00 CONCESSIONE

36 IMMOBILE EX G.I. FIORINI

MONTERONI DI LECCE

S. PROV. ARNESANO-MONTERONI

7.750.000,00 CONCESSIONE

37 IMMOBILE EX C.P.P.S. SANNICOLA LOCALITA’ S. MAURO

1.135.000,00 CONCESSIONE

PROVINCIA DI TARANTO

38 FABBRICATO EX G.I. TARANTO VIALE IONIO 1.120.000,00 CONCESSIONE

39 FABBRICATO EX O.M.N.

TARANTO VIA POSTIERLA IMMACOLATA

85.000,00 LOCAZIONE

40 LOCALE EX O.M.N. TARANTO VIA DUOMO 10.500,00 LOCAZIONE

41 EX G.I. COLONIA COLLINARE

LATERZA VIA CARRARA DI FICO

660.000,00 LOCAZIONE

42 EX G.I. COLONIA COLLINARE

MARTINA FRANCA STRADA VICINALE CAPPUCCINI

1.100.000,00 CONCESSIONE

43 EX G.I. COLONIA COLLINARE

MOTTOLA VIA PALAGIANELLO 497.000,00 NESSUNA

VALORE STIMATO (€.) € 72.431.500,00

TAB. 11: PATRIMONIO DISPONIBILE - AREE URBANE

N° DENOMINAZIONE COMUNE INDIRIZZO VALORE STIMATO (€.)

UTILIZZAZIONE

PROVINCIA DI BARI

1 SUOLO ZONA INDUSTRIALE BARI VIALE ACCOLTI G.I.L.

242.423,00 CONCESSIONE

2 SUOLO EX G.I. BITONTO VIA MASSIMO D’AZEGLIO

20.738,00 NESSUNA

PROVINCIA DI FOGGIA

3 SUOLO EX C.A.S.M.E.Z. FOGGIA - 5.000.000,00 DIRETTA REGIONALE

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 88 di 146

VALORE STIMATO (€.) € 5.263.161,00

TAB. 12: PATRIMONIO DISPONIBILE - TERRENI

N° DENOMINAZIONE COMUNE INDIRIZZO VALORE STIMATO (€.)

UTILIZZAZIONE

PROVINCIA DI BARI

1 AZIENDA AGRICOLA "CESANO"

TERLIZZI CONTRADA CESANO - COMPLANARE S.P. 231

65000,00 CONCESSIONE

TERRENO (PINETA EX A.P.T.) ALBEROBELLO CONTRADA COLTELLA

43940,00 NESSUNA

PROVINCIA DI FOGGIA

2 EX ORFANOTROFIO MILITARE

STORNARA LOCALITA’ PORCARECCIA

24500,00 LOCAZIONE

3 AZIENDA AGRICOLA "VULGANO"

LUCERA STRADA STATALE 17 - LOCALITA’ VACCARELLA

545.881,79 CONCESSIONE

4 TERRENI AGRICOLI(EX C.M.) VOLTURINO - 4.025,23 NESSUNA

5 TERRENI AGRICOLI(EX C.M.) CASTELNUOVO DELLA DAUNIA

- 3.050,53 NESSUNA

PROVINCIA DI TARANTO

6 AZIENDA AGRICOLA "CAMPO TARA"

CASTELLANETA MARINA

LOCALITA’ FRISINI 100.000,00 NESSUNA

7 TERRENO (EX A.P.T. - P.LLA 335)

MARUGGIO CONTRADA CIRENAICA (LOC. TORRE OVO)

395.000,00 NESSUNA

8 TERRENO (EX A.P.T. - P.LLA 337)

MARUGGIO CONTRADA CIRENAICA (LOC. TORRE OVO)

300.000,00 NESSUNA

VALORE STIMATO (€.) € 1.481.397,55

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 89 di 146

TAB. 13: CONSISTENZA COMPLESSIVA DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE REGIONALE

TIPOLOGIA BENE VALORE AL 31/12/2013

(€.)

VALORE AL 31/12/2014

(€.)

VALORE AL 31 dicembre 2015

(€.)

VARIAZIONE (2014-2015)

(€.)

DEMANIO

ARMENTIZIO 7.747.487,19 7.747.487,19 7.747.487,19 ---

FERROVIARIO 360.000.000,00 378.000.000,00 378.000.000,00 ---

FORESTALE 40.951.000,00 41.370.000,00 52.957.161,83 + 11.587.161,83

ACQUEDOTTI REGIONALI AD USO IRRIGUO

160.000,00 199.100,00 281.358,00 + 82.258,00

PATRIMONIO DISPONIBILE

EX ONC 10.900.000,00 10.043.317,07 9.097.337,60 - 945.979,47

EX ERSAP 95.179.107,71 15.858.879,97 14.989.044,97 - 869.835,00

ALTRI FABBRICATI

366.162.205,00 361.408.173,08

72.431.500,00

369.142.470,09 + 7.734.297,01

AREE URBANE 5.263.161,00

TERRENI 1.481.397,55

PATRIMONIO INDISPONIBILE

SEDI UFFICI 223.066.192,33

SEDI UFFICI ALTRI ENTI

65.506.511,00

VIVAI FORESTALI 1.393.708,21

TOTALE (€.) 881.099.799,90 814.626.957,31 832.214.859,68 + 17.587.902,37

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 90 di 146

TAB. 14: ENTRATE

TIPOLOGIA BENE CONCESSIONI E LOCAZIONI (€.)

VARIAZIONE (2014-2015)

(€.)

VENDITE (€.)

VARIAZIONE (2014-2015)

(€.) ANNO 2014 ANNO 2015 ANNO 2014 ANNO 2015

DEMANIO

ARMENTIZIO 600.070,00 529.140,86 - 70.929,14 353.527,20 105.010,07 - 248.517,13

FERROVIARIO --- 2.078,00 + 2078,00 --- --- ---

FORESTALE 52.505,95 32.882,97 - 19.622,98 --- --- ---

ACQUEDOTTI REGIONALI

AD USO IRRIGUO

26.196,19 23.316,10 - 2880,09 --- --- ---

PATRIMONIO DISPONIBILE

EX ONC 80.135,52 60.483,38 - 19.652,14 856.682,93 279.345,56 - 577.337,37

EX ERSAP 37.000,00 916.129,45 + 879.129,45 1.226.404,12 1.064.466,85 - 161.937,27

ALTRI FABBRICATI

700.276,94 735.435,94 + 35.159,00 --- 130.116,42 + 130.116,42

AREE URBANE

TERRENI

PATRIMONIO INDISPONIBILE

SEDI UFFICI

SEDI UFFICI ALTRI ENTI

VIVAI FORESTALI

TOTALE (€.) € 1.496.184,60 € 2.299.466,70 + 803.282,10 € 2.436.614,25 € 1.578.938,90 -857.675,35

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 91 di 146

TAB. 15: IMPOSTE/TRIBUTI SUL PATRIMONIO

IMU € 389.517,00

TASI € 21.232,00

CONTRIBUTI DI BONIFICA € 306.254,69

15.2 Immobilizzazioni finanziarie

Per quanto concerne le immobilizzazioni finanziarie, in continuità con quanto già ripor-

tato nelle precedenti relazioni, la Regione Puglia conferma un quadro di partecipazioni aziona-

rie dimensionato e coerente con le proprie finalità istituzionali e nel rispetto della normativa

vigente. A riguardo, a conclusione di un percorso di ristrutturazione avviato già a partire dal

2008, con decreto del Presidente della Giunta regionale 31 marzo 2015, n. 191, in attuazione

dell’articolo 1, commi 611 e ss. della legge 23 dicembre 2014, n. 190 è stata aggiornata la rico-

gnizione ed è stato approvato il Piano di razionalizzazione delle partecipate, in uno con la Re-

lazione tecnica. Entrambi i documenti, come da espresso obbligo di legge, sono stati pubblicati

sul sito istituzionale e degli stessi è stata fatta trasmissione alla competente Sezione Regionale

di Controllo della Corte dei Conti.

Entro i termini di cui alla medesima legge n. 190/2014, si è provveduto

all’aggiornamento del suddetto Piano di Razionalizzazione, approvato decreto del Presidente

della Giunta regionale 31 marzo 2015, n. 192, pubblicato, in uno con il medesimo Decreto, sul

sito istituzionale della Regione Puglia e trasmesso alla competente Sezione Regionale di Con-

trollo della Corte dei Conti.

Relativamente alle Società di cui la Regione intende mantenere la partecipazione, i ri-

sultati del monitoraggio effettuato ai fini del suddetto Documento di Aggiornamento hanno

fatto riscontrare il mantenimento in capo alle stesse delle sotto elencate condizioni previste

dalla vigente normativa:

Presenza di risultati positivi di bilancio nell’ultimo triennio;

Rispetto del limite numerico di composizione degli organi di amministrazione;

Aderenza delle attività svolte dalle Società rispetto alle funzioni strumentali dell’Ente

Regione e/ svolgimento di attività di interesse generale per l’intero territorio regiona-

le;

Compensi degli organi di Amministrazione, già ridotti del 10% ai sensi della legge re-

gionale 4 gennaio 2011, n. 1 oltre che riparametrati alle retribuzioni dei Direttori di Di-

partimento della Regione; l’ammontare risulta essere nettamente inferiore ai parame-

tri fissati dalle più recenti disposizioni nazionali in materia;

Tutte le società operano in settori peculiari di intervento, circostanza peraltro confer-

mata dall’applicazione di CCNL differenziati, tipici di ciascun settore d’attività;

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 92 di 146

L’articolazione delle funzioni negli statuti societari è aderente alle disposizioni comuni-

tarie in tema di oggetto sociale specifico e conforme agli standard in tema di segrega-

zione delle funzioni (ISA 400).

Si è constatata pertanto, ad esito delle verifiche, che le società partecipate per le quali

la Regione ha inteso confermare la partecipazione rispettano i criteri di cui alla lett. a), b) e c)

del comma 611, articolo 1, della legge n. 190/2014.

Le Società di cui la Regione Puglia ha dichiarato che intende mantenere la partecipa-

zione sono di seguito elencate. Rispetto a ciascuna si indicano gli interventi che la Regione in-

tende realizzare nel contesto del nuovo quadro di organizzazione di cui al modello MAIA.

1. Società in house INNOVAPUGLIA SpA e PUGLIASVILUPPO SpA

Il Programma di Governo della Giunta Regionale ha già previsto interventi funzionali a

rendere le stesse maggiormente aderenti rispetto al Modello organizzativo MAIA che la Giun-

ta Regionale ha approvato nel luglio 2015. Nel citato Documento di Organizzazione si legge te-

stualmente: “Per quel che attiene Puglia Sviluppo e InnovaPuglia, essendo orientate pretta-

mente verso una logica di tipo esplorativo, sarà necessario valutare se confermare l’attuale

portafoglio di attività o se estenderlo modificando anche la logica di interazione con le altre

componenti della macchina regionale. Considerando il mandato delle società in-house regio-

nali InnovaPuglia e Puglia Sviluppo, si reputa ragionevole l’ipotesi che esse debbano continua-

re a svolgere le principali mansioni loro assegnate in qualità di braccio operativo dell’Agenzie

Regionale per l’Innovazione e la Riforma della Pubblica Amministrazione e dell’Agenzia per la

Tecnologia e l’Innovazione rispettivamente”.

A riguardo corre l’obbligo di evidenziare che fra le innovazioni apportate dal citato nuovo te-

sto unico sulle partecipate rivede il campo di azione delle società in-house, rafforzando per un

verso la caratteristica di autoproduzione strumentale all’Ente socio, e per l’altro consentono,

in aderenza alla consolidata giurisprudenza Comunitaria, entro il limite del 20% del fatturato,

di attivare ulteriori linee di produzione (anche non rivolte all’Ente pubblico socio) a condizione

che detta attività permetta di conseguire economie di scala o altri recuperi di efficienza nel

complesso della gestione societaria.

2. Acquedotto Pugliese SpA

Sono attualmente in corso, anche alla luce delle citate innovazioni legislative del De-

creto legislativo Madia, gli approfondimenti funzionali a definire il nuovo assetto socie-

tario in vista della scadenza della concessione del Servizio Idrico Integrato prevista al

31 dicembre 2018.

3. Aeroporti di Puglia S.p.A.

Resta confermata la volontà di identificare un partner industriale in grado di abilitare

la medesima Società per l’interfacciamento con attori di larga dimensione del sistema

aeroportuale a livello nazionale e internazionale, sui segmenti passeggeri e merci, oltre

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 93 di 146

che per attrarre fondi per la realizzazione di investimenti, superando la dipendenza da

fondi pubblici.

4. Puglia Valore Immobiliare Srl

Si confermano gli step previsti nel Piano di razionalizzazione, ivi inclusa la possibilità di

estendere l’attività di dismissione e valorizzazione svolta dalla Società in parola ad altri

immobili di proprietà degli Enti strumentali della Regione. A tal riguardo, senza onere

alcuno per la Regione, con Deliberazione della Giunta Regionale assunta nella seduta

del 22 marzo 2016, è stato conferito incarico alla società per l’aggiornamento della ri-

cognizione del patrimonio non strumentale degli Enti del Servizio Sanitario Regionale,

nonché del patrimonio non strumentale dell’Ente Regione e degli enti strumentali.

DISMISSIONI

1. STP Terra d’Otranto SpA (quota azionaria: 29,20%)

Come ampiamente riportato nel Documento di Aggiornamento al Piano di Razionaliz-

zazione delle Partecipate approvato con decreto del Presidente della Giunta regionale

n. 192/2016, rispetto al procedimento di dismissione delle quote azionarie detenute

dalla Regione Puglia nella Società STP Terra d’Otranto SpA, si riporta quanto di seguito.

La dismissione nelle Società di Trasporti Pubblici di Brindisi e di Lecce era stata oggetto

di apposita norma regionale (articolo 17 della legge regionale 6 luglio 2011, n. 14).

Mentre per STP di Brindisi la cessione azionaria si era già perfezionata alla data di re-

dazione del Piano di razionalizzazione, con riferimento alla partecipazione detenuta

nella STP Terra d’Otranto, nonostante l’Amministrazione provinciale di Lecce avesse

formalmente manifestato interesse all’acquisizione delle quote di partecipazione azio-

naria detenute dalla Regione Puglia (nota prot. n. 50865 del 4 luglio 2014, a firma del

Presidente della Provincia di Lecce) e nonostante reiterate interlocuzioni fra i compe-

tenti Uffici delle Amministrazioni interessate, la procedura di dismissione a marzo 2016

non si era ancora perfezionata. In tal senso, atteso che la fattispecie assume rilievo

tanto con riferimento alla disposizioni in tema di coordinamento della finanza pubblica

e razionalizzazione delle partecipate, quanto, e più specificamente, nel contesto del ci-

tato Piano di razionalizzazione, la Regione Puglia, ai sensi dell’articolo 2367 cod. civ. ha

formalmente richiesto di iscrivere all’Ordine del Giorno dell’Assemblea (tenutasi il 14

marzo 2016) l’argomento “Decadenza del Socio Regione Puglia ai sensi dei comma 569

e 569 bis, art. 1, della L. 147/2013”. Occorre, a tal proposito, specificare che la norma

contenuta nel comma 569 bis (aggiunto all’articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n.

147 dall’articolo 7, comma 8-bis, legge 6 agosto 2015 n. 125), ha determinato dubbi in-

terpretativi e difficoltà applicative in merito al processo di dismissione di che trattasi.

Infatti, in sede assembleare il Socio Regione dopo aver specificato che l’articolo 1,

comma 569 bis, della legge n. 147/2013 reca la fattispecie della decadenza ope legis,

ha richiamato il carattere dichiarativo del pronunciamento assembleare previsto dal

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 94 di 146

comma 569-bis. Tanto, anche in ragione di pur limitati pronunciamenti della magistra-

tura contabile ed amministrativa, che si è espressa nel senso che la decadenza non può

essere condizionata dal gradimento da parte degli altri soci. Tuttavia, stante la volontà

contraria alla decadenza del socio Regione espressa dalla Provincia di Lecce, che detie-

ne la maggioranza del capitale (70,15%), l’assemblea ha deliberato, con specifica ecce-

zione sollevata dalla Regione Puglia, di non approvare la decadenza. Il Socio Provincia

di Lecce, basandosi sul tenore letterale della norma, ha ritenuto necessaria

l’approvazione del provvedimento di cessazione da parte dell’assemblea dei soci. In

questo quadro, non sfugge che diventa dirimente comprendere la portata della locu-

zione “approvazione da parte dell’assemblea” che, se letteralmente intesa, comporte-

rebbe che l’Assemblea ha potere di sindacare il merito della richiesta di recedere for-

mulata dal socio pubblico, il quale, quindi, non potrà vedere l’applicazione della proce-

dura speciale di exit prevista dalla norma di che trattasi. In questo contesto, nel Docu-

mento di Aggiornamento al Piano di Razionalizzazione delle partecipate, si è segnalata

l’esigenza di un intervento legislativo o, quanto meno, di apposito pronunciamento in

merito da parte della Corte dei Conti. A sostegno della tesi della Regione Puglia sulla

natura meramente “dichiarativa” del pronunciamento assembleare si richiama Corte

dei Conti - Sezione di Controllo Friuli Venezia Giulia - Del. n. 158/2015/PAR, che così si

esprime: “la natura discrezionale della scelta di strategicità, che appartiene all’ente

pubblico partecipante al capitale, induce a ritenere che il ruolo dell’assemblea dei soci

possa incentrarsi sulle modalità di dismissione e sui criteri di quantificazione del reces-

so ex art.2437-ter (avrebbe quindi possibilità d’intervento sul quomodo e sul quantum).

Nell’attuale impianto normativo l’approvazione della cessazione della partecipazione

compete all’assemblea, la quale potrà eventualmente anche individuare forme alterna-

tive al recesso dell’ente pubblico, procedendo a titolo esemplificativo al riacquisto di

azioni proprie, beninteso, qualora ricorrano le condizioni previste dall’art.2357 cod. civ.

(principalmente: acquisto esclusivamente di azioni interamente liberate nei limiti degli

utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio regolarmente

approvato). Pur potendo eventualmente procedere all’adozione di misure alternative,

l’assemblea dovrà comunque tenere conto delle conclusioni riportate nel piano di ra-

zionalizzazione. La decisione di dismissione di partecipazioni adottata dall’ente pubbli-

co partecipante al capitale di una certa società, pertanto, dovrà trovare un recepimen-

to dagli altri soci della società partecipata, chiamati ad adottare misure volte alla ces-

sazione della qualità di socio”. Il medesimo provvedimento richiama poi che “le azioni

poste in essere dagli Enti pubblici partecipanti al capitale di società da dismettere sono

quindi oggetto di valutazione da parte delle Sezioni, sia in sede di controllo ex articolo

1, commi 166 e seguenti della legge 23 dicembre 2005, n. 266, che in sede di tutte le ul-

teriori attività ad essa demandate, incluso l’esame degli esiti dei piani di razionalizza-

zione che ai sensi dell’art.1, co.612, della legge 190/2014 dovranno essere, trasmessi

entro il 31 marzo 2016”.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 95 di 146

2. Terme di Santa Cesarea SpA (quota azionaria: 50,49%)

Relativamente alla partecipazione detenuta nella Società Terme di Santa Cesarea SpA,

nel Documento di Aggiornamento al Piano di razionalizzazione è stato ampiamente descritto il

procedimento di dismissione della quota azionaria avviato con deliberazione della Giunta re-

gionale n. 2121/2014.

Ricevuti i risultati della due diligence, affidata a soggetto specializzato individuato con

apposita selezione pubblica, nel dicembre 2014 era stato adottato l’atto dirigenziale di appro-

vazione dell’Avviso a manifestare interesse all’acquisizione della quota azionaria. Su tale pro-

cedimento è però intervenuta la deliberazione della Giunta Regionale 19 ottobre 2015, n.

1875, con la quale, tenuto conto della circostanza che alla Società Termale afferisce un patri-

monio immobiliare di particolare valore storico ed architettonico e che rilevano aspetti con-

nessi alla tutela e salvaguardia ambientale e paesaggistica, si è ritenuto di condividere le con-

clusioni contenute in apposito parere reso da esperto all’uopo officiato che, a valle di un arti-

colata disamina della normativa in materia e del caso di specie, ha identificato un percorso te-

so alla "separazione tra proprietà dell’azienda e gestione della stessa", che si pone nel rispetto

dei limiti posti dalle disposizioni legislative in materia di partecipazione della PA a organismi

societari. In questo quadro, è stato disposto apposito termine temporale all’organo di ammi-

nistrazione della Società per la definizione operativa del percorso, e quindi per la relativa im-

plementazione. A tale proposito, si evidenzia che all’atto della nomina del nuovo CdA la Re-

gione ha individuato, ai sensi della vigente normativa, due propri dirigenti. Nella citata delibe-

razione della Giunta Regionale n. 1875/2015, si è dato atto che “nel quadro della razionalizza-

zione delle partecipate, con successivi provvedimenti saranno adottati indirizzi e decisioni in

merito al mantenimento della quota di controllo attualmente detenuta dalla Regione nella So-

cietà Terme di Santa Cesarea SpA”.

La decisione assunta dalla Giunta Regionale tende per un verso alla salvaguardia dei

profili istituzionali che attengono la funzione di attrattore per il territorio nell’ambito del quale

opera l’azienda termale, per l’altro intende concretamente sottrarre l’azionariato pubblico al

rischio di impresa, affidando la gestione sulla base di apposita procedura ad evidenza pubblica

ad operatore economico specializzato.

L’avvio della procedura di dismissione, successivamente revocato, era stato disposto

dalla Giunta Regionale sulla base del presupposto normativo (art. 1, comma 569, della legge n.

147/2013) che disponeva la decadenza immediata, riponendo a carico dell’organo di ammini-

strazione della società l’adozione di tutti i connessi adempimenti conseguenti. Le disposizioni

introdotte con il comma 569-bis, riportano in capo ai soci, e quindi per quanto attiene la Re-

gione Puglia in relazione al riparto delle competenze fra Consiglio e Giunta, al Consiglio Regio-

nale l’adozione di deliberazioni di carattere dispositivo in merito alla cessione della partecipa-

zione nella società termale. In tal senso, la Giunta Regionale, disponendo la verifica della pos-

sibilità di attuare il percorso di separazione innanzi descritto, non pone in essere atti dispositi-

vi in merito alla partecipazione, la cui titolarità fa comunque capo al Consiglio Regionale. Da

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 96 di 146

quanto innanzi discende che in assenza di apposita norma regionale che disponga la dismis-

sione della partecipazione, la Giunta Regionale è tenuta per l’ottemperanza alle vigenti dispo-

sizioni a perseguire la separazione della gestione aziendale dalla proprietà del patrimonio im-

mobiliare, riconducendo la prima, in ottemperanza delle disposizioni di legge, alla concorrenza

ed al mercato.

3. Partecipazioni già detenute dalle soppresse Comunità Montane

Come già evidenziato, nel Piano di razionalizzazione e nel relativo Documento di Ag-

giornamento, le soppresse Comunità Montane del Gargano, della Murgia Barese Nord-Ovest,

dei Monti Dauni Settentrionali e dei Monti Dauni Meridionali detenevano partecipazioni in so-

cietà e consorzi che, in ragione di quanto disposto dalla legge regionale n. 36/2008 e ss.mm.ii.,

sono state acquisite al patrimonio della Regione Puglia.

In ossequio alla vigente normativa è stato attivato apposito procedimento per la di-

smissione delle su richiamate partecipazioni azionarie, in esecuzione a quanto disposto dalla

Giunta Regionale con deliberazione n. 72/2015.

Gli avviati procedimenti di esecuzione alle prescrizioni recate dal citato atto deliberati-

vo, tuttora in corso, presentano non poche difficoltà, connesse in particolare alla natura pre-

valentemente “istituzionale” delle Società e degli organismi di cui le ex Comunità Montane

detenevano quote di partecipazione.

15.2.a Competenze della Sezione Controlli

Come noto, in linea con l’evoluzione del quadro normativo e con gli orientamenti della

giurisprudenza contabile, tenendo conto della valenza istituzionale e organizzativa del sistema

dei controlli interni, la Giunta Regionale a partire dal 2011 ha istituito il Servizio Controlli (oggi

Sezione) cui sono affidate, in ossequio al principio della segregazione delle funzioni – compe-

tenze in materia di vigilanza, controllo e armonizzazione contabile. In particolare le funzioni

attribuite alla Sezione Controlli includono:

la supervisione, programmazione e controllo delle Società partecipate e/o con-

trollate dall’Amministrazione Regionale ai sensi dell’articolo 2359 del Codice Ci-

vile, nonché delle Agenzie Regionali;

il monitoraggio dell’operato (in relazione alle finalità perseguite) delle Società

partecipate, delle Società controllate e delle agenzie regionali;

l’espletamento delle funzioni di auditing dei processi di bilancio e rendiconta-

zione anche in coordinamento con gli organi di controlli degli enti medesimi ed

in relazione a quanto previsto dal decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.

il controllo sui bilanci delle aziende sanitarie, delle aziende ospedaliero-

universitarie, degli IRCCS e delle agenzie sanitarie regionali in raccordo con le

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 97 di 146

strutture competenti dell’Ente Regione, delle Aziende e degli Enti del Sistema

Sanitario Regionale e con le Amministrazioni centrali dello Stato;

la verifica e il monitoraggio dell’impatto relativo dell’attuazione dei programmi

comunitari e nazionali ai fini del rispetto del Patto di Stabilità Interno;

la verifica e monitoraggio degli aspetti finanziari e contabili inerenti l’avvio, la

gestione e la rendicontazione dei programmi comunitari e nazionali in raccordo

con le strutture regionali competenti per l’attuazione dei programmi, con

l’Unione Europea e con le amministrazioni centrali dello Stato.

Nell’ambito delle funzioni di competenza innanzi richiamate, nel corso del 2015, la Se-

zione Controlli ha rivolto particolare impegno operativo, con riferimento al più ampio pano-

rama degli enti ed organismi sottoposti a vigilanza e controllo, verso gli adempimenti rivenien-

ti dall’obbligo normativo disciplinato dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 contenente

Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle

Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio

2009, n. 42, in base al quale, le regioni e gli enti locali dovranno predisporre, il bilancio conso-

lidato con i propri enti strumentali, aziende e società controllate e partecipate, al fine di rap-

presentare, in linea con il principio della true and fair view, la situazione finanziaria e patrimo-

niale e il risultato economico complessivo dell’attività svolta dall’ente, anche attraverso le

proprie articolazioni organizzative, i propri enti strumentali e le proprie società controllate e

partecipate. A riguardo va segnalato che con l’articolo 1, commi 2 e 3, della legge regionale 23

dicembre 2014, n. 53 la fase attuativa è rinviata con riferimento all’esercizio finanziario 2016.

In questo contesto, va evidenziato che l’attivazione da parte della Sezione di una co-

stante e progressiva attività di monitoraggio e controllo - che, anche in relazione al referto del

giudizio di parifica sul rendiconto 2012, è stata rafforzata con la legge regionale 7 agosto 2013,

n. 26, articolo 25 “Norme in materia di controlli” - ha prodotto il positivo effetto di portare a

regime un sistema di relazioni stabili e formalizzate, con interscambio documentale e informa-

tivo con le Società, le Agenzie Regionali e gli altri Enti e organismi sottoposti a vigilanza e con-

trollo da parte della Regione. Nel corso del 2015 si sono concluse le attività di definizione della

Piattaforma Corolla (modalità di connessione diretta e accesso via web, da parte degli Enti

soggetti a vigilanza, oltre che delle competenti strutture regionali, per l’inserimento di dati e

documenti necessari per l’esercizio del controllo e del monitoraggio), registrandosi

all’attualità la piena operatività della medesima.

15.2.b Risultati di esercizio

Di seguito, si riportano le quote di partecipazione ed i risultati di esercizio, ove già di-

sponibili, conseguiti dagli Enti e Società partecipate, al 31 dicembre 2015.

“InnovaPuglia S.p.A.”: Società in house, costituita in data 29 dicembre 2008 mediante

atto di fusione tra le società Tecnopolis e Finpuglia. Quota di partecipazione pari al

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 98 di 146

100% del capitale sociale di euro 1.434.576,00. Il progetto di bilancio al 31 dicembre

2015 si è chiuso con un utile di euro 83.046,00. Il risultato dell’esercizio precedente ha

fatto registrare un utile di euro 17.300,00.

“Puglia Sviluppo S.p.A.”: Società in house, quota di partecipazione pari al 100% del ca-

pitale sociale di euro 3.499.540,88. Il bilancio al 31 dicembre 2015 presenta un utile di

euro 84.508,00. L’esercizio precedente evidenziava un utile di euro 148.295,00.

“Aeroporti di Puglia SpA”: Società controllata, quota di partecipazione pari al 99,41%

del capitale sociale di euro 12.950.000. I risultati finali della gestione 2014, determinati

sulla base del relativo bilancio approvato, evidenziavano un utile d’esercizio pari ad eu-

ro 1.105.779,00. L’Assemblea per l’approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2015 è

prevista per il prossimo mese di giugno.

“Acquedotto Pugliese SpA”: Società controllata, quota di partecipazione pari al 100%

del capitale sociale di euro 41.385.574,00. Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2014

ha chiuso con un utile pari a euro 39.677.622,00. L’Assemblea per l’approvazione del

Bilancio al 31 dicembre 2015 è prevista per il prossimo mese di giugno.

“Puglia Valore Immobiliare Srl”: Società controllata costituita al fine di procedere alla

cartolarizzazione di beni immobili non strumentali dell’Ente Regione, originariamente

in proprietà delle AASSLL pugliesi, capitale sociale euro 10.000,00, partecipazione pari

al 100%. Il bilancio al 31 dicembre 2014 ha presentato un utile di euro 4.638,00.

L’Assemblea per l’approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2015 è prevista per il pros-

simo mese di giugno.

Nel corso del 2015, oltre ad essersi chiuso il primo bando di cartolarizzazione, con esito

favorevole (rialzo medio del 7% rispetto ai prezzi a base d’asta) con corrispondente at-

tivazione della prima erogazione, pari a euro 1.591.798,43, a favore della Regione Pu-

glia, è stato pubblicato il bando per la dismissione del secondo lotto di immobili, in se-

guito al quale sono stati aggiudicati due immobili. Sono state attivate altresì attivate le

procedure relative al bando per un terzo lotto di immobili che, chiusosi il 18 aprile

2016. ha prodotto aggiudicazioni provvisorie per un valore di oltre 2,5 milioni di Euro.

“Terme di Santa Cesarea SpA”: Società controllata, quota di partecipazione pari al

50,49% del capitale sociale, prevalentemente pubblico, di euro 7.800.015,00. Il bilan-

cio al 31 dicembre 2014 si chiude con un utile di euro 16.484,00. Il bilancio al 31 di-

cembre 2015 si è chiuso con una perdita di euro 1.638.983,00. A tale proposito si ri-

chiamano le considerazioni espresse nella deliberazione della Giunta regionale n.

569/2016.

“S.T.P. Terra d’Otranto SpA”: Società partecipata, quota di partecipazione pari al

29,17% del capitale sociale, interamente pubblico, pari ad euro 120.000,00. Il bilancio

al 31 dicembre 2014 si è chiuso con un utile di euro 16.537,00. L’Assemblea per

l’approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2015 è prevista per il prossimo mese di giu-

gno.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 99 di 146

“Patto Territoriale Polis del sud-est barese S.r.l.s.c.”: Società partecipata, quota di par-

tecipazione pari al 2,69% del capitale sociale. La Società, che era stata costituita negli

anni ‘90 per la gestione delle risorse destinate ad interventi a favore del territorio e

delle imprese nell’ambito delle azioni rientranti nella cd. “Programmazione negoziata”,

era stata posta in liquidazione nel 2012, atteso che, conclusasi la sua attività tipica, in-

terveniva la decorrenza del termine di durata fissato statutariamente. Lo stato di liqui-

dazione è stato però revocato dall’Assemblea dei soci a seguito di comunicazione, da

parte del competente Ministero, di disponibilità di ulteriori risorse da destinarsi ad in-

terventi sul territorio di riferimento. Acquisite dalla Società medesima tutte le infor-

mazioni inerenti la revoca della liquidazione e le connesse motivazioni, è stato forma-

lizzato il recesso ai sensi del codice civile.

Si segnala che la Regione Puglia aderisce anche ai sotto indicati organismi:

“Consorzio Teatro Pubblico Pugliese”: di cui la Regione Puglia è uno dei 57 soci pubblici,

chiudeva l’esercizio 2014 con un utile di euro 682,00. L’esercizio 2015 evidenzia un uti-

le di euro 648,00.

“Fondazione Apulia Film Commission”: di cui la Regione Puglia è socio fondatore, giusta

articolo 7 della legge regionale 29 aprile 2004, n. 6 e che oggi vede l’adesione di 32

Amministrazioni locali pugliesi. L’esercizio 2014 ha chiuso con un utile di euro

20.492,00. L’esercizio al 31 dicembre 2015 evidenzia un utile di euro 14.639,00.

Di seguito, ancora, sono elencate le società partecipate in liquidazione.

“Taranto Sviluppo SCpA” in liquidazione: quota di partecipazione pari al 15% del capita-

le sociale ammontante ad euro 516.000,00.

Risultano invece soggette a procedure fallimentari:

“Fiera di Galatina e del Salento S.p.A.” quota di partecipazione pari a 16,96% del capi-

tale sociale di euro 365.660. Sentenza Tribunale di Lecce n. 3/2016.

“Cittadella della Ricerca SCpA”: quota di partecipazione pari al 2,02% del capitale socia-

le di euro 394.532,00. Sentenza Tribunale di Brindisi n. 35/2013.

Con riferimento alle perdite esposte dalle Società in liquidazione, giova precisare, an-

che per gli effetti di cui all’articolo 1, comma 551 e seguenti, della legge 27 dicembre 2013, n.

147, che al momento non vi sono ricadute dirette sul bilancio della Regione Puglia.

Si evidenzia altresì che la Sezione Controlli, nel contesto della vigente normativa di rife-

rimento e delle competenze allo stesso attribuite, nel corso del 2015 ha proceduto, tra l’altro,

a:

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 100 di 146

curare la redazione dell’Aggiornamento del Piano di razionalizzazione delle partecipate

in adempimento di quanto disposto dall’articolo 1, commi 611 e ss. della legge 23 di-

cembre 2014, n. 190;

curare, nel quadro della più recente normativa in materia di spending review, traspa-

renza, monitoraggio finanziario, un’ampia azione di monitoraggio comprensiva anche

degli enti che, seppure aventi natura giuridica diversa dalle Società, rientrano nel si-

stema di organismi soggetti a vigilanza e controllo da parte della Regione. A tale pro-

posito, si è proceduto alla implementazione dei dati relativi a società partecipate,

agenzie regionali ed altri enti sottoposti a vigilanza e controllo della Regione contenuti

nell’apposita Sezione “Amministrazione trasparente” del sito istituzionale della Regio-

ne Puglia;

curare gli adempimenti di comunicazione e trasparenza sulla Piattaforma MEF, Banca

dati Dipartimento del Tesoro;

completare l’implementazione dell’apposita Piattaforma informativa (Progetto

COROLLA), oggi operativa, idonea ad ottemperare al dettato normativo del decreto le-

gislativo 23 giugno 2011, n. 118 in materia di armonizzazione contabile e consolida-

mento di bilancio degli enti ed organismi partecipati (progetto approvato con delibera-

zione della Giunta regionale 27 novembre 2012, n. 2485). L’acquisizione del suddetto

sistema informativo rientra in un più ampio quadro di rivisitazione del sistema di go-

vernance di società partecipate, agenzie regionali, altri enti collegati. Sulla piattaforma

di consolidamento COROLLA confluiranno i flussi derivanti dai sistemi informativi di

contabilità di tutti gli Enti sottoposti a vigilanza e controllo. A seguito della definizione

del perimetro di consolidamento (che avverrà attraverso l’adozione di un provvedi-

mento espresso dell’Amministrazione regionale), il sistema consentirà l’imputazione

delle relative scritture e la redazione del consolidato.

curare tutti gli adempimenti di monitoraggio e controllo funzionali all’esercizio dei di-

ritti/doveri di socio da parte della Regione, provvedendo all’istruttoria ed all’esame

degli atti propedeutici alla partecipazione alle assemblee delle Società ai fini

dell’esercizio del voto assembleare;

istruire specifiche questioni di natura amministrativo-contabile, ivi compreso l’esame

dei bilanci (preventivi e consuntivi) di Società partecipate e Agenzie regionali;

svolgere attività di verifica istruttoria finalizzata alla rilevazione di criticità amministra-

tivo-contabile con particolare riferimento a Società ed Agenzie regionali;

prestare collaborazione e supporto tecnico, con riguardo agli aspetti amministrativo-

contabili e finanziari, anche attraverso la partecipazione a specifici Gruppi di lavoro, ai

Servizi ed agli uffici regionali competenti ratione materiae su specifiche fattispecie ine-

renti Società partecipate, Agenzie regionali, altri Enti;

alimentare il portale Corte dei Conti, piattaforma SIQUEL, e popolare le banche dati,

con i relativi aggiornamenti, nell’ottica della dematerializzazione e della partecipazione

al controllo collaborativo;

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 101 di 146

sovraintendere e coordinare il Piano attuativo per la Certificabilità dei Bilanci delle

Aziende Sanitarie, azione sottoposta a monitoraggio nel quadro degli Obiettivi LEA.

La Sezione Controlli, in collaborazione con i Servizi competenti ratione materiae, svolge

le funzioni di controllo e monitoraggio sull’anticipazione temporanea di liquidità concessa alle

Società Acquedotto Pugliese SpA e Aeroporti di Puglia SpA ai sensi degli articoli 45 e seguenti

della legge regionale 1 agosto 2014, n. 37.

In relazione a tale tematica si espone quanto segue:

1) la situazione finanziaria e gestionale al 2015 di entrambe le Società destinatarie

delle disposizioni di cui agli articoli 45 e seguenti della legge regionale 1 agosto

2014, n. 37, anche in relazione ai report delle attività di competenza del Colle-

gio Sindacale e della Società di revisione, non manifesta situazioni tali da confi-

gurare la necessità di un conferimento di capitale; a tutela delle ragioni di credi-

to della Regione sono inoltre previste adeguate garanzie (vincolo a disporre de-

leghe obbligatorie di pagamento, vincolo di destinazione del valore residuo a

termine della concessione, vincolo di destinazione delle somme con riferimento

ad uno specifico piano di attività) rispetto alle quali è previsto un costante ed

attento monitoraggio da parte dei competenti Servizi regionali anche con il

coinvolgimento del Collegio Sindacale e della Società di revisione delle due So-

cietà beneficiarie della anticipazione;

2) la concessione di finanziamenti è rivolta alla realizzazione di un concreto piano

di investimenti elaborati dalle Società, secondo i rispettivi piani di impresa, ed

attentamente valutato dall’azionista Regione Puglia; le attività ammesse a fi-

nanziamento rientrano rispettivamente nel Master Plan di Aeroporti di Puglia

SpA e nel Piano di Interventi di Acquedotto Pugliese SpA;

3) alla luce degli effetti della normativa di cui all’articolo 2467 codice civile, il socio

Regione ha adottato strumenti di monitoraggio e controllo pervasivo della ge-

stione operativa e finanziaria delle Società al fine di appurare se le stesse ne-

cessitino, diversamente, di interventi di ricapitalizzazione non solo ai fini del ri-

spetto del principio di trasparenza dell’azione amministrativa, ma anche al fine

di prevenire minacce agli equilibri finanziari dell’Ente nonché in ossequio ai vin-

coli del Patto di stabilità interno. In tal senso si colloca per un verso l’adozione

della Piattaforma Corolla, della quale si è fatto espresso riferimento in sede di

relazione al Giudizio di parifica del rendiconto per l’esercizio 2013, approvato

con deliberazione n. 126/PARI/2014 della Sezione regionale di Controllo per la

Puglia della Corte dei Conti, per l’altro la definizione di format per l’esercizio

delle operazioni di monitoraggio e controllo, con riferimento ai quali sono al-

tresì previste attività di vigilanza ed attestazione da parte del Collegio Sindacale

e della Società di revisione;

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 102 di 146

4) l’erogazione dei finanziamenti di che trattasi non configura in alcun modo la

traslazione di progettualità nei confronti di Società controllate, atteso che i pia-

ni di attività, relativi esclusivamente a spese per investimento, rientrano nella

corrente strategia d’impresa; pertanto trattasi di operazioni meramente finan-

ziarie che non condizionano in alcun modo il ciclo programmatico della spesa

regionale, tanto in considerazione sia della giacenza di tesoreria (così come da

dati storicizzati), sia tenendo conto delle caratteristiche del tasso di interesse

applicato (saggio pari al tasso praticato dall’istituto tesoriere in caso di antici-

pazione, maggiorato di spread secondo parametri di mercato);

5) la durata dei finanziamenti è legata, per sua natura, al ciclo di durata degli inve-

stimenti, che rivestono, nello specifico, interesse di carattere generale; tuttavia

a tutela del più generale principio di sana gestione finanziaria, il saggio di inte-

resse legato alla concessione del finanziamento è determinato in misura tale da

evitare il riversamento di oneri sul bilancio regionale; è stata altresì prevista

nella convenzione che, ai sensi della citata legge regionale n. 37/2014 disciplina

le modalità di concessione e recupero, apposita clausola di rientro anticipato.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 103 di 146

Rappresentazione grafica delle partecipazioni dirette detenute al 31/03/2016

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 104 di 146

15.2.c Elementi richiesti alla Sezione Controlli per relazione rendiconto 2015 ai sensi del de-creto legislativo n. 118/2011 (art. 11, comma 6)

Articolo 11, comma 6, lett. h), decreto legislativo n. 118/2011 Elenco degli enti e organismi strumentali, con la precisazione che i relativi rendiconti o bi-lanci di esercizio sono consultabili nel proprio sito internet

SOCIETÀ PARTECIPATE BILANCI

CONSULTABILI SU

INTERNET

LINK SEZIONE TRASPARENZA

Innovapuglia Spa – Società

in house SI

https://www.innova.puglia.it/amministrazione-

trasparen-

te;jsessionid=2BD5FF9C869C36B7DA1ECF47D633586E

Puglia Sviluppo Spa – Socie-

tà in house SI http://www.pugliasviluppo.eu/it/societa-trasparente

Puglia Valore Immobiliare

Srl – Società per la cartola-

rizzazione

SI http://www.pugliavalore.it/

Acquedotto pugliese Spa SI http://www.aqp.it/portal/page/portal/MYAQP/Traspar

enza

Aeroporti di Puglia Spa SI http://www.aeroportidipuglia.it/default.asp?idlingua=1

&idcontenuto=1268

Terme Santa Cesarea Spa NO

STP Terra d’Otranto Spa SI http://www.stplecce.it/

AGENZIE REGIONALI

BILANCI

CONSULTABILI SU

INTERNET

LINK SEZIONE TRASPARENZA

Agenzia regionale per il turi-

smo ARET SI

http://www.agenziapugliapromozione.it/portal/

Agenzia regionale per la

mobilità AREM SI

http://www.arem.puglia.it/web/arem/amministrazione

-trasparente

Agenzia regionale per

l’ambiente ARPA SI

http://www.arpa.puglia.it/web/guest/trasparenza

Agenzia regionale per la sa-

nità ARES SI

http://www.sanita.puglia.it/web/ares/amministrazione-

trasparente

Agenzia regionale per la tec-

nologia ARTI SI

http://www.arti.puglia.it/index.php?id=709

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 105 di 146

Agenzia regionale per le at-

tività irrigue e forestali ARIF SI

http://www.arifpuglia.it/amministrazione-trasparente

Agenzia regionale per lo

studio ADISU SI

http://web.adisupuglia.it/trasparenza-valutazione-e-

merito.html

ENTI PUBBLICI

BILANCI

CONSULTABILI SU

INTERNET

LINK SEZIONE TRASPARENZA

Autorità di Bacino della Pu-

glia SI http://www.adb.puglia.it/public/page.php?75

Autorità Idrica Pugliese SI

http://www.aip.gov.it/amministrazione-

trasparente.html

Autorità Portuale del Levan-

te SI

http://www.aplevante.org/trasparenza/amministrazion

e-trasparente

Autorità Portuale di Brindisi SI

http://www.portodibrindisi.it/1/id_25/Amministrazione

-Trasparente.asp

Autorità Portuale di Taranto SI

http://www.port.taranto.it/it/amministrazione-

trasparente.html

Agenzie per la casa ARCA

Nord Salento SI http://www.iacpbrindisi.it/navigazione/

Agenzie per la casa ARCA

Puglia Centrale SI

http://www.arcapugliacentrale.gov.it/amministrazionet

rasparente

Agenzie per la casa ARCA

Capitanata SI

http://www.arcacapitanata.gov.it/index.php?option=co

m_content&view=category&id=48&Itemid=167

Agenzie per la casa ARCA

Sud Salento SI

http://www.arcasudsalento.it/accesso-

rapido/trasparenza-amministrativa

Agenzie per la casa ARCA

Ionica SI

http://www.arcajonica.gov.it/amministrazione-

trasparente

Consorzio Teatro Pubblico

Pugliese SI

http://www.teatropubblicopugliese.it/amministrazione

_trasparente.php

CONSORZI DI BONIFICA

BILANCI

CONSULTABILI SU

INTERNET

LINK SEZIONE TRASPARENZA

Consorzio di bonifica ARNEO SI http://www.consorziobonificadiarneo.it/accesso-

rapido/trasparenza-amministrativa

Consorzio di bonifica del SI http://www.bonificadelgargano.it/cms/index.php?optio

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 106 di 146

GARGANO n=com_content&view=article&id=106&Itemid=90

Consorzio di bonifica di

CAPITANATA SI

http://consorzio.fg.it/index.php?option=com_content&

view=article&id=1469&Itemid=133

Consorzio di bonifica di

STORNARA e TARA NO http://www.bonificastornaratara.it/?page_id=8

Consorzio di bonifica TERRE

d’APULIA NO

http://www.terreapulia.it/amministrazione_trasparente

/

Consorzio di bonifica

UGENTO lì FOGGI NO

http://www.bonificaugento.it/default.asp?idlingua=1&i

dCanale=79

ENTI DI DIRITTO PRIVATO

BILANCI

CONSULTABILI SU

INTERNET

LINK SEZIONE TRASPARENZA

Fondazione AFC – Apulia

Film Commission SI

http://www.apuliafilmcommission.it/ente/amministrazi

one-trasparente

Istituto per le ricerche eco-

nomiche e sociali - IPRES SI

http://www.ipres.it/index.php?option=com_content&vi

ew=article&id=1702&Itemid=276

Articolo 11, comma 6, lett. I, decreto legislativo n. 118/2011 Elenco delle partecipazioni dirette possedute con l'indicazione della relativa quota percen-tuale;

Società partecipate Capitale socia-le

% Quota Par-tecipazione posseduta

Valore quota di possesso Capitale

sociale al 31 12 2015

INNOVAPUGLIA SPA - Società in house € 1.434.576,00 100,00 € 1.434.576,00

PUGLIASVILUPPO SPA - Società in house € 3.499.541,00 100,00 € 3.499.541,00

PUGLIA VALORE IMMOBILIARE SRL - So-cietà veicolo

€ 10.000,00 100,00 € 10.000,00

ACQUEDOTTO PUGLIESE SPA € 41.385.574,00 100,00 € 41.385.574,00

AEROPORTI DI PUGLIA SPA € 12.950.000,00 99,41 € 12.873.595,00

TERME DI SANTA CESAREA SPA € 7.800.015,00 50,49 € 3.938.227,57

STP TERRA D'OTRANTO SPA € 120.000,00 29,20 € 35.040,00

PASTIS CNRSM IN LIQUIDAZIONE € 2.065.000,00 37,41 € 772.546,00

CITTADELLA della RICERCA Sentenza di fallimento Tribunale di Brin-disi n. 35/2013

€ 394.532,00 2,02 € 7.969,55

FIERA DI GALATINA E DEL SALENTO SPA Sentenza di fallimento Tribunale di Lecce

€ 365.660,00 16,97 € 62.052,00

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 107 di 146

n. 3/2016

TARANTO SVILUPPO SCPA IN LIQUIDAZIONE

€ 516.000,00 15,00 € 77.400,00

PATTO TERRITORIALE POLIS DEL SUD EST BARESE SCRL In corso procedure di dismissione e/o re-cesso

€ 150.413,79 2,69 € 4.039,37

Partecipazioni da Comunità montane

Società Prospettiva Sub Appennino scpa Procedura di liquidazione conclusa

€ 10.000,00 13,06 € 1.306,02

Consorzio ASI Foggia In corso procedure di recesso con riferi-mento a quote già posseute da due Co-munità Montane

€ 143.150,00 2,17 € 3.108,00

GAL Meridaunia scrl Procedura di cessione in corso

€ 149.640,00 10,34 € 15.480,00

GAL Gargano scrl € 160.000,00 18,13 € 29.000,00

GAL Murgia più scrl € 240.570,00 2,55 € 6.129,00

Fortore Energia spa € 20.000.000,00 0,125 € 25.000,00

Murgia Sviluppo scrl Procedura di liquidazione conclusa

€ 14.912,37 3,85 € 574,29

TOTALE COMPLESSIVO € 64.181.157,80

Articolo 11, comma 6, lett. j), decreto legislativo n. 118/2011 “Esiti della verifica dei crediti e debiti reciproci con i propri enti strumentali e le società con-trollate e partecipate. La predetta informativa, asseverata dai rispettivi organi di revisione, evidenzia analiticamente eventuali discordanze e ne fornisce la motivazione; in tal caso l'en-te assume senza indugio, e comunque non oltre il termine dell'esercizio finanziario in corso, i provvedimenti necessari ai fini della riconciliazione delle partite debitorie e creditorie”

Con nota prot. AOO/170/000190 del 5 Aprile 2015 è stata attivata la procedura di ri-

conciliazione dei rapporti debito credito, chiedendo agli Enti interessati di fornire la situazione

aggiornata al 31 dicembre 2015 delle poste creditorie e debitorie con riferimento all’Ente Re-

gione ed agli altri Enti del perimetro di consolidamento.

In relazione ai predetti dati, esclusivamente con riferimento a quelli relativi ai rapporti

con l’Ente Regione, è stato chiesto altresì di indicare per ciascuna posta creditoria e debitoria

idonei titoli giuridici di credito/debito, vale a dire gli atti di impegno in virtù dei quali è sorta

l’obbligazione giuridica e si è quindi provveduto all’iscrizione in bilancio (Deliberazioni di Giun-

ta Regionale, Determinazioni Dirigenziali, Note), nonché le Strutture regionali competenti

(agente contabile) in ordine all’adozione degli atti di impegno/liquidazione (Dipartimenti, Se-

zioni, Servizi).

Si è provveduto, quindi, alla raccolta dei riscontri dei singoli enti, che si riassumono

nella tabella seguente. Non hanno provveduto ancora alla trasmissione dei dati richiesti la So-

cietà Acquedotto Pugliese Spa e la Società Puglia Valore Immobiliare Srl.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 108 di 146

I dati forniti sono stati trasmessi asseverati dall’Organo di controllo interno (Collegio

Sindacale/Collegio dei Revisori), così come previsto dal su menzionato articolo 11 del decreto

legislativo n. 118/2011. La società Aeroporti di Puglia Spa e l’Agenzia ARES provvederanno

all’invio dell’asseverazione successivamente all’approvazione del Bilancio al 31 dicembre

2015.

Successivamente all’acquisizione dei dati da parte degli Enti, è stato costituito apposito

gruppo di lavoro (Sezione Controlli e Sezione Bilancio e Ragioneria), ai fini della riconciliazione

dei valori indicati dai singoli Enti con le poste creditorie e debitorie risultanti all’Ente Regione.

Detta procedura è tuttora in fase istruttoria e richiede un impegno rilevante; inoltre laddove

dovessero emergere partite non riconciliate sarà richiesto l’intervento delle competenti Se-

zioni di riferimento per materia. Qualora dovessero emergere discordanze troverà applicazio-

ne il disposto dell’articolo 11, comma 6, lettera j), del decreto legislativo n. 118/2011, che

espressamente prevede che la Regione “assuma senza indugio, e comunque non oltre il termi-

ne dell’esercizio finanziario in corso, i provvedimenti necessari ai fini della riconciliazione delle

partite debitorie e creditorie”.

ENTE DATA TRASMISSIONE ASSEVERAZIONE

Adisu PEC del 14/04/2016, acquisita agli atti al prot. n. 219 SI

Arem PEC del 14/04/2016, acquisita agli atti al prot. n. 220 SI

Ares PEC del 26/04/2016, acquisita agli atti al prot. n. 260 NO

Arif PEC del 14/04/2016, acquisita agli atti al prot. n. 214 SI

Arpa PEC del 20/04/2016, acquisita agli atti al prot. n. 253 SI

Arti PEC del 14/04/2016, acquisita agli atti al prot. n. 226 SI

Puglia Promozione PEC del 14/04/2016, acquisita agli atti al prot. n. 222, inte-grata con PEC del 14/04/2016 con asseverazione del Colle-gio dei revisori legali acquisita al prot. n. 247 del 21/04/2016

SI

Apulia Film Commis-sion

PEC del 14/04/2016, acquisita agli atti al prot. n. 213 SI

Teatro Pubblico Pu-gliese

PEC del 12/04/2016, acquisita agli atti al prot. n. 210 SI

Aeroporti di Puglia Spa

PEC del 14/04/2016, acquisita agli atti al prot. n. 223 NO

Innovapuglia PEC del 14/04/2016, acquisita agli atti al prot. n. 221 SI

Puglia Sviluppo PEC del 14/04/2016, acquisita agli atti al prot. n. 246, inte-grata con PEC del 20/04/2016, acquisita agli atti al prot. n. 245

SI

Stp Terra d’Otranto PEC del 13/04/2016, acquisita agli atti al prot. n. 209 SI

Terme di Santa Ce-sarea SpA

PEC del 14/04/2016, acquisita agli atti al prot. n. 225 SI

IPRES PEC del 03/05/2016, acquisita agli atti al prot. n. 308 SI

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 109 di 146

16. Condizione finanziaria del sistema sanitario pugliese

Nell’ambito delle politiche regionali assume un ruolo significativo e preminente la ge-

stione dei servizi sanitari e ciò non solo per l’elevata incidenza di tali servizi rispetto al bilancio

autonomo regionale ma soprattutto per l’impatto sociale che tale materia riveste.

Negli ultimi anni a livello nazionale si sono susseguiti una serie di provvedimenti legi-

slativi che di fatto hanno ridotto notevolmente il livello di finanziamento per il Servizio Sanita-

rio Regionale.

Per il 2015 occorre evidenziare che il Patto della Salute del 10 luglio 2014, sancito con

l’intesa tra Governo e Regioni, aveva determinato l’ammontare del Fondo sanitario nazionale

(FSN) in 112,062 miliardi di euro nel 2015 e 115,444 miliardi nel 2016. La legge di stabilità

2015, l.190/2014, articolo 1, comma 398, ha previsto tagli alle Regioni a statuto ordinario per

3,452 miliardi di euro a valere anche sulle risorse destinate alla sanità. Di conseguenza il livello

del FSN 2015 si è attestato in 109,715 miliardi di euro con una riduzione di 2,3 miliardi rispetto

a quanto preventivato.

In Puglia, con il Piano di Rientro sottoscritto il 29 novembre 2010, non per il mancato

equilibrio economico del Servizio Sanitario Reginale (SSR) ma per non aver rispettato il Patto

di stabilità interno per gli anni 2006 e 2008, sono state attivate le azioni di contenimento della

spesa nonché le linee di cambiamento che hanno caratterizzato e caratterizzeranno la riorga-

nizzazione e lo sviluppo della sanità pugliese.

Alla verifica circa l’effettivo conseguimento degli obiettivi e dei relativi adempimenti si

provvede annualmente nell’ambito del Tavolo tecnico congiunto di cui all’articolo 12

dell’Intesa 23 marzo 2005 e successive modificazioni ed integrazioni e Comitato LEA.

Il Piano di rientro da un lato ha comportato oggettive limitazioni del modello organiz-

zativo e conseguentemente della efficienza erogativa dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA),

ma dall’altro si è rivelato un potente strumento per la riqualificazione della rete ospedaliero-

territoriale ed il controllo dei costi del Servizio Sanitario Regionale.

Analizzando i risultati del bilancio consolidato del Servizio Sanitario Regionale degli ul-

timi anni si possono evidenziare i notevoli risultati raggiunti sia dal punto di vista

dell’equilibrio economico che dei livelli di assistenza.

Per quanto riguarda il bilancio 2015, il cui consolidato consuntivo è in corso di predi-

sposizione, sulla base dei conti economici preconsuntivi al IV trimestre 2015, così come verifi-

cati alla riunione del 7 aprile 2016 del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regio-

nali con il Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza, si è registrato

un disavanzo di 58,501 milioni di euro.

La regione ha predisposto coperture da bilancio regionale per 60 milioni di euro, quindi

il risultato di gestione a IV trimestre 2015 risulta in avanzo di +1,499 milioni di euro.

Ai sensi dell’articolo 1, comma 174, della legge n. 311/2004, la regione Puglia ha assi-

curato l’equilibrio economico anche per l’esercizio 2015.

Tale risultato ha risentito di diverse variabili:

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 110 di 146

L’introduzione in Italia di un nuovo farmaco innovativo per la cura definitiva

della epatite C. Gli acquisti per tale farmaco in Puglia hanno superato i 120 mi-

lioni di euro. Per tale voce di spesa il Ministero della Salute ha previsto un fi-

nanziamento vincolato ex legge n. 190/2014 (articolo 1 comma 593). Pur te-

nendo conto delle somme ricevute a titolo di “payback” (Determine AIFA n.

982/2015, n. 1427/2015, n. 227/2016, n. 445/2016) la spesa è risultata per tut-

te le regioni superiore al finanziamento;

Riduzione del fondo sanitario tra ordinario e vincolato di circa 87 milioni di euro

(35 milioni di quota indistinta - 39,8 obiettivi di piano – 8,6 Emersione stranieri

– 3,2 Aids – 0,3 Fibrosi – 0,2 Hanseniani);

Incidenza della rettifica di contributi c/esercizio per destinazione ad investi-

menti (minori ricavi) per circa 70 milioni di euro.

Iscrizione delle somme di Payback ex decreto legge n. 179/2015 (poi confluito

nell’articolo 1, commi 702 e 703, della legge n. 208/2015);

Contributo regionale di 60 milioni di euro previsto con la legge regionale n.

35/2015 per compensare il definanziamento del FSN e per integrare le risorse

necessarie per l’acquisto dei farmaci per la cura dell’epatite C.

RISULTATI DI ESERCIZIO

Anno 2010 (a) 2011 2012 2013 2014 2015 (b)

Obiettivo da Piano di Rientro -314,2 -125 -52 -39,5 3,2 0

Risultato di esercizio -332,7 -108,4 3,9 5,3 14,7 1,4

[a] = risultato non valutabile poiché il Piano di Rientro è stato sottoscritto solo il 29/11/2010.

[b] = preconsuntivo aggiornato al 7 aprile 2016 dopo le coperture.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 111 di 146

Tra gli aspetti contabili più rilevanti di quest’ultimo esercizio occorre evidenziare, oltre

all’incremento dei costi di farmaci per la cura dell’epatite C, anche:

1. un ulteriore incremento dei consumi e del relativo costo dei farmaci ospedalieri

e per distribuzione diretta (farmaci oncologici, innovativi, ecc.);

2. un positivo incremento dei costi dedicati alla assistenza territoriale e domicilia-

re come da piano operativo;

3. un sostanziale equilibrio dei costi per prestazioni non sanitarie pur tenendo

conto dei non pochi rinnovi dei contratti di fornitura, servizio, ecc.;

4. una sensibile riduzione degli interessi passivi;

5. una riduzione delle componenti straordinarie.

La successiva tabella pone a raffronto i risultati economici della gestione degli ultimi

sei anni di Piano di Rientro.

[*] = preconsuntivo aggiornato al 7 aprile 2016

Dall’analisi del prospetto si può riscontrare che il valore della produzione ed il costo

della produzione aumentano significativamente proprio per l’incidenza sia nei ricavi che nei

costi della variabile straordinaria “costi farmaci epatite C” che ha interessato tutte le regioni

italiane. Inoltre, così come già evidenziato, nel valore della produzione si registrano anche le

maggiori somme di payback farmaceutico assegnate alle regioni con il decreto legge n.

179/2015 (poi confluito nell’articolo 1, commi 702 e 703, della legge n. 208/2015).

Pagamento dei fornitori del SSR

La Regione anche nel 2015 ha posto in essere misure che hanno consentito

l’immissione di ulteriore liquidità nel sistema sanitario.

Tali azioni hanno concretamente incominciato ad esplicare gli effetti desiderati nella

seconda metà del 2012, quando, in corrispondenza della riconciliazione patrimoniale avviata

dalla Servizio Gestione Accentrata Finanza Sanitaria Regionale delle poste debitorie e credito-

rie delle aziende sanitarie, si sono potute sostenere finanziariamente le operazioni di cash-

flow attraverso l’anticipazione della Regione delle quote premiali e l’erogazione di risorse ag-

giuntive.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 112 di 146

I provvedimenti regionali hanno permesso ai Direttori Generali delle aziende sanitarie

pugliesi di procedere direttamente alla definizione di accordi transattivi con i fornitori, nel ri-

spetto dei principi di trasparenza dell’azione amministrativa e di economicità della gestione,

secondo modalità uniformi e nel rispetto del Piano di Rientro.

Pur con difficoltà derivanti dai complessi adempimenti amministrativi, aggravati dalla

costante carenza di personale, si è riusciti ad erogare negli ultimi 4 anni alle aziende sanitarie

e quindi ai fornitori, più di 2,5 miliardi di euro, attraverso un processo di monitoraggio regio-

nale, prima trimestrale e poi mensile, delle fatture registrate e da liquidare con analisi delle

singole situazioni di criticità. Sulla base dei dati forniti dalle Aziende del SSR pugliese, si può

affermare che l’Indice di Tempestività dei Pagamenti (ITP) al 31 dicembre 2015, calcolato in

base alle nuove modalità stabilite dall’articolo 9 del decreto del Presidente del Consiglio dei

Ministri del 22 settembre 2014, per la Regione Puglia è pari a 57 giorni.

L’indice rappresenta il ritardo medio dei pagamenti, ovvero i giorni effettivi medi inter-

correnti tra la data di scadenza della fattura o richiesta equivalente di pagamento e la data di

pagamento ai fornitori.

Dal 2012 ad oggi, la Regione Puglia, riparametrando i dati 2012 e 2013 secondo il nuo-

vo indice, e sulla base dei dati puntuali e completi rilevati nel 2014, ha ridotto i tempi di pa-

gamento dei fornitori in sanità da un ritardo medio di 290 giorni del dicembre 2012 ai 57 gior-

ni di fine 2015.

Occorre infine evidenziare che tutti gli sforzi compiuti rappresentano un importante ri-

sultato, non solo perché è stato sanato quasi definitivamente un problema di sostenibilità fi-

nanziaria di moltissime aziende private, ma con riferimento all’Unione Europea, in particolare

alla procedura di infrazione aperta nei confronti dell’Italia per il mancato rispetto della Diretti-

va in materia di riduzione dei tempi di pagamento dei fornitori.

Tutte le azioni compiute fino ad oggi avranno seguito anche nel 2016 con lo scopo di

ridurre ulteriormente il tempo medio di pagamento dei fornitori e per far sì che la Puglia pos-

sa raggiungere l’obiettivo comunitario.

Si riporta un grafico riepilogativo dei risultati ottenuti.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 113 di 146

Anche il debito v/fornitori commerciali si è ridotto sensibilmente:

dato 2014: euro 1.039.587.000 (Fonte Bilancio di Esercizio 2014 – Stato Patrimoniale).

dato 2015: euro 799.499.825,00 euro (Fonte: dati preconsuntivi aziendali).

Tale performance ha consentito inoltre di realizzare un ulteriore obiettivo nel 2015 re-

lativo all’abbattimento degli interessi di mora (insussistenze degli interessi maturati negli

esercizi precedenti oltre a minori nuovi interessi addebitati.

Indicatori di qualità dell’assistenza sanitaria

Anche nell’ambito del Sistema di Valutazione degli Adempimenti, con particolare rife-

rimento a quelli di carattere sanitario inerenti i Livelli essenziali di Assistenza (LEA) la Regione

Puglia ha registrato negli ultimi anni sensibili e costanti miglioramenti che hanno riguardato

sia il macro livello della assistenza distrettuale (domiciliare e residenziale per gli anziani,

l’assistenza ai disabili e la salute mentale), sia soprattutto il macro livello della assistenza

ospedaliera.

In sede di tavolo di Verifica LEA del 7 aprile 2016 il Comitato LEA – Ministero della Salu-

te ha confermato un punteggio finale della “Griglia Lea” (Indici di qualità del sistema) di 162

punti.

Una Regione è considerata inadempiente, ovvero non garantisce i livelli essenziali di

assistenza, se ottiene un punteggio inferiore a 140 punti; è considerata parzialmente adem-

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 114 di 146

piente se ottiene un punteggio tra 140 e 160 punti ed è considerata completamente adem-

piente se supera un punteggio minimo di 160 punti.

La Regione è passata da un punteggio di 74 punti nel 2010 a 162 nel 2014, così come

riepilogato nel grafico seguente.

Anche i dati sul tasso di ospedalizzazione certificano una situazione generalizzata di ri-

duzione del ricorso al ricovero ospedaliero ed in particolare dei DRG ad alto rischio di inap-

propriatezza, così come riportato nel grafico seguente.

Tasso ospedalizzazione Regione Puglia confrontato con lo standard ministeriale

Le linee orizzontali indicano lo standard ministeriale del tasso di ospedalizzazione

La riduzione ha interessato in maniera importante i ricoveri riferiti a patologie per il cui

trattamento è possibile evitare il ricorso al regime di ricovero ospedaliero (indicatore LEA),

con innegabili vantaggi sia in termini di maggiore appropriatezza clinica e organizzativa, sia di

ripercussioni positive sulla spesa complessiva della assistenza ospedaliera.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 115 di 146

17. Anticipazione di liquidità ex articolo 3 decreto legge 8 aprile 2013, n. 35

L’articolo 3 del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35 convertito con legge 6 giugno 2013,

n. 64 rubricato “Pagamenti dei debiti degli enti del servizio sanitario nazionale – SSN” ha pre-

visto da parte dello Stato la possibilità di effettuare anticipazioni di liquidità alle Regioni al fi-

ne di favorire l’accelerazione dei pagamenti dei debiti degli enti del Servizio sanitario naziona-

le in relazione:

a) agli ammortamenti non sterilizzati antecedenti all’applicazione del decreto legisla-

tivo 23 giugno 2011, n. 118;

b) alle mancate erogazioni per competenza e/o per cassa delle somme dovute dalle

regioni ai rispettivi servizi sanitari regionali a titolo di finanziamento del Servizio sanitario na-

zionale, ivi compresi i trasferimenti di somme dai conti di tesoreria e dal bilancio statale e le

coperture regionali dei disavanzi sanitari, come risultanti nelle voci “crediti verso regione

per spesa corrente“ e “crediti verso regione per ripiano perdite“ nelle voci di credito degli

enti del SSN verso le rispettive regioni dei modelli SP.

All’erogazione delle somme attribuite a ciascuna Regione a mente del predetto articolo

3 la norma stabilisce che si provvede, anche in tranche successive, a seguito:

a) della predisposizione, da parte regionale, di misure, anche legislative, idonee e

congrue di copertura annuale del rimborso dell’anticipazione di liquidità, prioritariamente

volte alla riduzione della spesa corrente, verificate dal Tavolo di verifica degli adempimenti di

cui all’articolo 12 dell’Intesa 23 marzo 2005;

b) della presentazione di un piano di pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili,

cumulati alla data del 31 dicembre 2012 e comprensivi di interessi nella misura prevista dai

contratti, dagli accordi di fornitura, ovvero dagli accordi transattivi, intervenuti fra le parti,

ovvero, in mancanza dei predetti accordi, dalla legislazione vigente, e dettagliatamente

elencati, rispetto ai quali il Tavolo di verifica degli adempimenti regionali di cui all’articolo 12

della citata Intesa verifica la coerenza con le somme assegnate alla singola Regione;

c) della sottoscrizione di apposito contratto tra il Ministero dell’Economia e delle Fi-

nanze - Dipartimento del Tesoro e la Regione interessata, nel quale sono definite le modalità

di erogazione e di restituzione delle somme, comprensive di interessi e in un periodo non su-

periore a 30 anni. Il tasso di interesse a carico della Regione è pari al rendimento di mercato

del Buoni Poliennali del Tesoro a 5 anni in corso di emissione.

All’atto dell’erogazione le regioni interessate provvedono all’immediata estinzione dei

debiti elencati nel piano di pagamento: dell’avvenuto pagamento e dell’effettuazione delle re-

lative registrazioni contabili la Regione fornisce formale certificazione al Tavolo di verifica de-

gli adempimenti di cui all’articolo 12 della citata Intesa, rilasciata dal responsabile della ge-

stione sanitaria accentrata.

Con riferimento alle anticipazioni di liquidità riferite all’esercizio finanziario 2014, la

Regione Puglia, con nota n. 19761 in data 16 dicembre 2013 a firma del Presidente della Re-

gione e del Dirigente del Servizio Bilancio e Ragioneria, ai sensi dell’articolo 3, comma 4, del

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 116 di 146

decreto legge n. 35/2013, formulava istanza di accesso al riparto definitivo della anticipazione

di liquidità di cui al comma 3 del predetto articolo 3 riservandosi l’indicazione dell’importo ad

avvenuta emanazione del Decreto direttoriale previsto dal medesimo comma 3. Il finanzia-

mento richiesto dalla Regione Puglia attiene alla fattispecie inerente gli ammortamenti non

sterilizzati antecedenti l’applicazione del Decreto sull’armonizzazione contabile.

Con decreti del Ministero dell’Economia e delle Finanze – Ragioniere Generale dello

Stato rispettivamente in data 20 febbraio e 14 marzo 2014 si provvedeva al definitivo riparto

tra le regioni richiedenti delle disponibilità esistenti sull’apposito fondo di cui all’articolo 1,

comma 10, del predetto decreto legge n. 35/2013 con assegnazione alla Regione Puglia del

complessivo importo di euro 318.171.000,00.

La Giunta regionale, con deliberazione 26 febbraio 2014, n. 212 nel prendere atto del

precitato decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze – Ragioniere generale dello Sta-

to in data 20 febbraio 2014 con cui venivano assegnati alla Regione Puglia 220.140.000,00 eu-

ro nonché della comunicazione mail in data 24 febbraio 2014 con la quale il predetto dicaste-

ro precisava che alle regioni era consentito accedere ad un importo superiore a quello asse-

gnato con il Decreto 20 febbraio 2014, affermava l’opportunità di avvalersi delle risorse mini-

steriali in parola e indicava nell’importo di euro 318.171.000,00 la richiesta di accesso al ripar-

to definitivo della anticipazione.

Con nota n. 2660 in data 28 febbraio 2014, la Regione Puglia, nelle persone del Presi-

dente della Regione e del Dirigente del Servizio Bilancio e Ragioneria, integrava l’istanza di ac-

cesso al riparto definitivo della anticipazione di liquidità formulata in data 16 dicembre 2013

indicando il predetto importo di euro 318.171.000,00.

In relazione alle modalità di contabilizzazione delle anticipazioni di cui agli articoli 2 e 3

del decreto legge n. 35/2013, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha emanato specifiche

direttive in ultimo con mail del 4 luglio 2013 di cui si riporta il seguente stralcio:

“Si precisa che, ai fini della contabilizzazione, l’entrata da anticipazione deve essere

sterilizzata al fine di non amplificare artificiosamente la capacità di spesa, nel rispetto dei prin-

cipi contabili vigenti, precisandosi tuttavia che tale sterilizzazione non riguarderà gli importi

riferibili agli ammortamenti richiamati dall’articolo 3, comma 1, lettera a), nonché gli importi

fatti valere nell’ambito del procedimento di cui all’articolo 1, comma 174, della legge

311/2004, ai sensi del medesimo articolo 3, comma 9, del decreto-Legge 35/2013 che daranno

luogo ad una ricapitalizzazione degli enti del servizio sanitario nazionale. In sede di riunione

(del Tavolo di verifica degli adempimenti regionali di cui all’articolo 12 dell’Intesa 23 marzo

2005 – ndr), con riferimento alla richiamata sterilizzazione, le regioni interessate dovranno

specificare la modalità di relativa realizzazione, alternativamente attraverso:

a) lo stanziamento nel bilancio di previsione 2013 di una spesa di importo pari a

quello dell’anticipazione accertata in entrata, a valere su un fondo Anticipazione di liquidità di

cui all’articolo 2 del decreto legge n. 35/2013, imputato contabilmente ai rimborsi di prestiti,

sul quale non è possibile impegnare e pagare;

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 117 di 146

b) la riduzione degli stanziamenti di entrata da finanziamento del disavanzo di

amministrazione attraverso debito autorizzato e non contratto per spese di investimento, co-

me risultante dal rendiconto 2012, per un importo pari a quello dell’anticipazione di cui

all’articolo 3 decreto legge n. 35/2013.

Di tale modalità (che costituirà una clausola contrattuale) si darà puntualmente conto

in sede di Tavolo, anche ai fini della successiva definitiva redazione del contratto.”.

A differenza di quanto previsto dall’articolo 2 del predetto decreto legge n. 35/2013

dove la anticipazione di liquidità è prevista solamente in termini di cassa, la anticipazione di

liquidità disciplinata dall’articolo 3 è destinata a dare copertura anche a spese (ammortamenti

non sterilizzati antecedenti l’applicazione del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e

mancate erogazioni per competenza) per le quali non esistono nei bilanci regionali corrispon-

denti residui passivi.

La anticipazione di liquidità concessa alla Regione Puglia nell’anno 2014 è relativa ad

importi riferibili agli ammortamenti richiamati dall’articolo 3, comma 1, lettera a), del decreto

legge n. 35/2013, attribuita quindi per “competenza” e, sulla base di quanto precisato dal Mi-

nistero dell’Economia e delle Finanze, non va sterilizzata attraverso lo stanziamento nel bilan-

cio di previsione 2014 di una spesa pari a quella della anticipazione concessa a valere su un

“fondo di anticipazione di liquidità”, né portato in riduzione degli stanziamenti di entrata da

finanziamento del disavanzo di amministrazione attraverso debito autorizzato e non contratto

per spese di investimento, fattispecie quest’ultima peraltro alla quale la Regione Puglia non ha

fatto mai ricorso in tempi recenti.

Ai fini della predisposizione da parte delle regioni “di misure, anche legislative, idonee

e congrue di copertura annuale del rimborso dell’anticipazione di liquidità, prioritariamente

volte alla riduzione della spesa corrente”, l’Ispettorato Generale per la Spesa Sociale (IGESPES)

del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato del Ministero dell’Economia e delle Fi-

nanze ha richiesto in via preventiva alle regioni che hanno avuto accesso alla anticipazione di

liquidità ex articolo 3 del decreto legge n. 35/2013 di conoscere i termini di formulazione della

Legge regionale indicante le modalità di contabilizzazione della anticipazione de quo nonché

l’indicazione delle misure idonee e congrue di copertura annuale del rimborso

dell’anticipazione di liquidità.

In stretta aderenza alle prescrizioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze, la

Giunta regionale in data 2 aprile 2014 approvava il disegno di legge n. 7/2014 avente ad og-

getto: “Anticipazione di liquidità di cui all’articolo 3, comma 3, del decreto legge 8 aprile 2013,

n. 35 convertito con legge 6 giugno 2013, n. 64. Variazione al bilancio di previsione

dell’esercizio finanziario 2014 e pluriennale 2014-2016”.

La Regione Puglia, con legge regionale 18 aprile 2014, n. 20, ha definitivamente appro-

vato il disegno di legge regionale n. 7/2014, operando le necessarie variazioni al bilancio di

previsione per l’anno 2014 e pluriennale 2014-2016 al fine di contabilizzare l’anticipazione di

liquidità prevista dalla predetta normativa. Il Consiglio dei Ministri, con deliberazione del 20

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 118 di 146

giugno 2014, deliberava la non impugnativa in via principale davanti alla Corte Costituzionale

della predetta legge.

Nella riunione del 22 aprile 2014 avente ad oggetto “Adempimenti regionali ex articolo

3 del decreto legge n. 35/2013 … ai fini della sottoscrizione del contratto fra la regione ed il

Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento del Tesoro”, il Tavolo tecnico per la ve-

rifica degli adempimenti regionali di cui all’articolo 12 dell’Intesa 23 marzo 2005:

in relazione al predetto disegno di legge n. 7/2014 “… verifica positivamente le

modalità di contabilizzazione della entrata e della spesa, nonché dell’ammortamento del pre-

stito e l’idoneità e congruità della coperta della nuova spesa di ammortamento”

in relazione al trattamento contabile rileva che per la Regione Puglia, a seguito

delle ricognizioni previste dall’articolo 3 del decreto legge 35/2013, emerge per la Regione

Puglia un fabbisogno in termini di competenza per l’importo di 652.926.000,00 euro ed aven-

do già proceduto alla ricapitalizzazione degli enti del SSR per 334.755.000,00 euro è nella con-

dizione di procedere ad ulteriori ricapitalizzazioni per 318.171.000,00 di euro;

conclude verificando positivamente gli adempimenti regionali di cui all’articolo

3 del decreto legge n. 35/2013 ai fini della sottoscrivibilità del contratto di cui al medesimo ar-

ticolo 3 per l’importo di 318.171.000,00 euro.

In data 12 giugno 2014 veniva sottoscritto presso il Ministero dell’Economia e delle Fi-

nanze – Dipartimento del Tesoro il conseguente contratto di Prestito con evidenza all’articolo

6 che “la Regione garantisce la ricapitalizzazione degli enti del servizio sanitario regionale, in

relazione agli ammortamenti non sterilizzati antecedenti l’applicazione del decreto legislativo

n. 118/2011, di cui all’articolo 3, comma 1, del decreto legge n. 35/2013”.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze erogava quindi in un’unica soluzione il pre-

detto importo di euro 318.171.000,00 che veniva contabilizzato dalla Regione Puglia con re-

versale n. 4819 del 24 luglio 2014 ed imputata al capitolo di entrata del bilancio regionale

5141800/2014.

Il Servizio Gestione Accentrata Finanza Sanitaria Regionale, ai sensi dell’articolo 3,

comma 6, del decreto legge n. 35/2013, con nota n. 898 in data 8 settembre 2014 produceva

formale certificazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze – IGESPES circa l’avvenuto

integrale pagamento dei debiti esposti nel piano dei pagamenti allegato alla richiesta di anti-

cipazione di liquidità.

Le medesime procedure e modalità di contabilizzazione della anticipazione in parola,

sotto la regia del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono state seguite da tutte le regio-

ni che hanno avuto accesso alla anticipazione per debiti sanitari riferiti agli ammortamenti non

sterilizzati di cui al comma 1, lettera a), e alle mancate erogazioni per competenza di cui al

comma 1, lettera b), dell’articolo 3 del decreto legge n. 35/2013.

La Sezione regionale di Controllo per la Puglia, nell’ambito delle verifiche ad essa inte-

state ex articolo 1, comma 3, del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, ha adottato la pro-

nuncia n. 217/PRSP/2014 in data 12 dicembre 2014 relativamente all’esame del bilancio di

previsione per l’esercizio finanziario 2014 e pluriennale 2014-2016 della Regione Puglia.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 119 di 146

Nell’ambito della predetta pronuncia il Collegio si è soffermato sulle modalità di con-

tabilizzazione della anticipazione di liquidità di cui all’articolo 3 del decreto legge 8 aprile

2013, n. 35 adottate dalla Regione Puglia con la legge regionale 18 aprile 2014, n. 20.

La Sezione richiama la deliberazione della sezione delle autonomie n.

19/SEZAUT/2014/QMIG dell’11 luglio 2014 nella quale si afferma che nella verifica in ordine

alla corretta applicazione delle clausole contrattuali e dei principi di corretta contabilizzazione

in bilancio delle anticipazioni di liquidità ex articolo 2 e 3 del decreto legge n. 35/2013 va te-

nuta in considerazione l’esigenza di evitare che le relative somme possano concorrere alla de-

terminazione del risultato di amministrazione, generando effetti espansivi della capacità di

spesa.

Secondo i magistrati contabili le anticipazioni di liquidità previste dal decreto legge n.

35/2013 essendo preordinate a ricostruire le risorse di cassa necessarie al pagamento di spese

già finanziate (oltre agli ammortamenti non sterilizzati e ai crediti vantati dagli enti del servizio

sanitario nazionale) non possono quindi concorrere alla determinazione del risultato di ammi-

nistrazione generando effetti espansivi sulla capacità di spesa. Ne deriva che esse debbano in

ogni caso essere considerate mere anticipazioni di denaro e quindi contabilizzate evidenzian-

done solo l’aspetto di cassa e non già di competenza, sterilizzandone, da quest’ultimo punto

di vista, gli effetti attraverso lo strumento contabile di un apposito fondo vincolato di dotazio-

ne pari alla anticipazione assegnata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze da ridursi pro-

gressivamente dell’importo pari alle somme annualmente rimborsate con ciò valorizzando i

movimenti contabili sia nel conto del bilancio sia nel conto del patrimonio, nel quale il debito

per anticipazione viene rilevato tra i debiti di finanziamento.

In relazione alle modalità di contabilizzazione della anticipazione di liquidità operata

dalla Regione Puglia con la legge regionale n. 20/2014 ha rilevato come l’anticipazione di li-

quidità non possa essere considerata alla stregua di un mutuo in relazione alle deroghe previ-

ste dall’articolo 3 del decreto legge n. 35/2013 per tale fattispecie in ordine alla esclusione dal

calcolo del limite di indebitamento ed alla esclusione dalla sanzione di divieto di indebitamen-

to per investimenti posta carico delle regioni hanno rispettato il patto di stabilità interno con

la formula del cd. “sforamento controllato”.

La Sezione regionale precisa, in ogni caso, che la fattispecie è complessa attenendo ad

una casistica in cui il finanziamento viene concesso ad un ente che non ha contratto diretta-

mente i debiti che sono invece in capo agli enti del servizio sanitario regionale e non figurano

pertanto nel bilancio regionale sul versante delle uscite quali residui passivi in considerazione

del fatto che tali somme (costi non monetari) essendo stati esclusi, fino al Decreto

sull’armonizzazione contabile del 2011, dal calcolo dell’equilibrio finanziario del Servizio Sani-

tario Nazionale non sono mai stati ricompresi nel concetto di “fabbisogno sanitario riconosciu-

to” generando nel tempo perdite latenti del SSN senza che ne fosse stata data evidenza né nei

bilanci sanitari che in quelli regionali.

Ad avviso della Corte la problematica emerge in relazione al cambio delle regole con-

tabili ed alla mappatura dei debiti delle pubbliche amministrazioni (PP. AA.), al fine di applica-

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 120 di 146

re correttamente la direttiva dell’Unione Europea sul ritardo dei pagamenti della pubblica

amministrazione ed a cui il Legislatore ha fatto fronte con il decreto legge n. 35/2013 che con-

sente alle regioni di immettere nuova liquidita nel sistema economico italiano al fine di favori-

re il più rapido pagamento dei debiti accumulati con la PP. AA.

Ritiene tuttavia il Collegio che le modalità operate dalla Regione Puglia nella contabiliz-

zazione della anticipazione rappresenti una forma di copertura di nuova spesa non ritenendo

esaustive le contrarie argomentazioni ed evidenze offerte dalla Regione in ordine:

alla adesione da parte della Regione alle direttive del Ministero dell’Economia e

delle Finanze in base al quale l’appostamento di un fondo di riserva non sia dovuto nel caso

l’anticipazione sia concessa per esigenze di competenza ai sensi dell’articolo 3, comma 1, lett.

a) e b) (ammortamenti non sterilizzati e mancate erogazioni per competenza da farsi valere

anche nell’ambito del procedimento di cui all’articolo 1, comma 174, della legge 30 dicembre

2004, n. 311 ai sensi del comma 9 del più volte citato articolo 3 del decreto legge n. 35/2013);

alla circostanza, argomentazione ripresa dalla Sezione regionale di Controllo

Regione Lazio in sede di parifica del rendiconto della gestione di quella Regione per l’anno

2013 (relazione di accompagnamento alla decisione di parifica in data 27 novembre 2013), che

si tratterebbe solo formalmente di nuova spesa mentre in realtà non vi sarebbe alcun effetto

espansivo della capacità di spesa trattandosi di spesa storica già effettuata dalle aziende sani-

tarie che rifluisce nel bilancio regionale attraverso ricognizioni extra contabili ed alla cui co-

pertura per competenza (nell’ambito delle spese in conto capitale trattandosi di ricapitalizza-

zione delle aziende sanitarie) si provvede per testuale disposto della legge nazionale.

Ritiene la Sezione regionale che se la copertura dei debiti fosse rappresentata diretta-

mente dalla anticipazione di liquidità, senza che ne fossero sterilizzati gli effetti attraverso la

ricerca di ulteriori fonti di copertura finanziaria (per mezzo di aumenti di entrate autonome

e/o riduzione di spese) la contabilizzazione della anticipazione seguirebbe lo stesso schema

contabile dei mutui perdendo le caratteristiche della anticipazione di liquidità circostanza

esclusa dal decreto legge n. 35/2013 e dalla citata deliberazione 19/SEZAUT/2014/QMIG della

Sezione delle Autonomie.

Evidenzia, inoltre, che per analoga fattispecie, la Sezione regionale di Controllo per il

Piemonte, con ordinanza n. 49/2014, depositata il 10 novembre 2014, ha sollevato questione

di legittimità costituzionale sottolineando, tra l’altro, che nel mutato quadro costituzionale,

l’articolo 81 non costituisce l’unica norma in materia di finanza pubblica posto che la legge co-

stituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 con la nuova formulazione dell’articolo 119, comma 6, della

Costituzione, ha introdotto il principio che limita il ricorso all’indebitamento solo per spese di

investimento e la legge costituzionale 23 ottobre 2002, n. 1 ha previsto ulteriori norme costi-

tuzionali in materia di finanza pubblica, tra tutte il nuovo articolo 97, comma 1.

Conclusivamente la Corte pugliese ritiene che la Regione Puglia debba prudenzialmen-

te vincolare, nel proprio bilancio, una somma pari a 318.171.000,00 euro al fine di costituire

una riserva da utilizzarsi nel caso in cui occorra dare copertura, attraverso l’utilizzo di fondi

propri, alla spesa di cui alla già citata legge regionale 18 aprile 2014, n. 20.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 121 di 146

Con riferimento alla predetta sollecitazione della Corte dei Conti, vale ribadire come la

questione sollevata riguardi tutte le regioni italiane che hanno avuto accesso alla anticipazio-

ne di liquidità di cui all’articolo 3 del decreto legge n. 35/2013 e che, in base alla lettera della

norma e su specifica indicazione del Ministero della Economia e delle Finanze, la Regione Pu-

glia ha contabilizzato per competenza le relative erogazioni. In relazione al generale interesse

delle regioni sulla vicenda, la Regione Puglia ha prontamente posto all’attenzione della Com-

missione Affari Finanziari della Conferenza delle Regioni la problematica. La predetta Commis-

sione, nella seduta del 14 gennaio 2015, ha assunto la seguente posizione: “Il Decreto Legge

35/2013 articolo 3 – parte Sanità – è stato trattato di intesa con il Ministero dell’Economia e

delle Finanze, anche per la contabilizzazione. Attualmente si rileva che molte Corte Conti re-

gionali stanno assumendo interpretazioni differenti. E’ quindi necessario attivarsi per un con-

fronto al fine di avere interpretazioni uniformi su tutto il territorio nell’attesa dell’esito della

Corte Costituzionale”.

Allo stesso tempo, l’Assessorato alla Sanità ha rappresentato la problematica al Mini-

stero dell’Economia e delle Finanze – IGESPES al fine di una univoca definizione della comples-

sa vicenda.

In relazione alla suesposta vicenda la Giunta regionale, con deliberazione 11 marzo

2015 n. 418, ha riaffermato la corretta formulazione della legge regionale 18 aprile 2014, n.

20 avente ad oggetto “Anticipazione di liquidità di cui al comma 3 dell’articolo 3 del decreto

legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64. Va-

riazione al bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2014 e pluriennale 2014-2016 della

Regione Puglia” anche in quanto basata sulle indicazioni fornite dal Ministero dell’Economia e

delle Finanze - Ispettorato Generale per la Spesa Sociale (IGESPES) del Dipartimento della Ra-

gioneria Generale dello Stato e nella considerazione che analoghi provvedimenti legislativi so-

no stati assunti dalle altre regioni che hanno avuto accesso all’anticipazione di liquidità in ar-

gomento nonché ha stabilito che, in relazione a quanto rappresentato dalla Sezione regionale

di Controllo per la Puglia della Corte dei Conti con la pronuncia di cui al punto 2, in via pruden-

ziale in occasione dell’adozione del disegno di Legge di approvazione dell’assestamento gene-

rale al bilancio di previsione 2015 e della conseguente variazione al bilancio annuale 2015 e

pluriennale 2015 – 2017 di bilancio sia costituito un fondo di riserva da utilizzarsi nel caso in

cui occorra dare copertura finanziaria con propri fondi alla spesa di cui alla legge regionale 18

aprile 2014, n. 20 ed alla cui determinazione della dotazione finanziaria si provvederà in rela-

zione alle risorse eventualmente disponibili come anche rivenienti dalla definitiva determina-

zione dell’avanzo di amministrazione dell’esercizio finanziario 2014 ed alle concorrenti esigen-

ze di spesa aventi carattere di indifferibilità e priorità.

La Sezione regionale di Controllo per la Puglia, nel giudizio di parificazione del rendi-

conto generale della Regione Puglia (decisione n. 136/PARI/2015 emessa nell’adunanza del 3

luglio 2015), nel prendere atto di quanto stabilito dalla Giunta regionale con la predetta deli-

berazione n. 418 dell’11 marzo 2015 e di quanto precisato in sede di adunanza pubblica istrut-

toria, rileva che la problematica, allo stato attuale, deve coordinarsi con la normativa dettata

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 122 di 146

dal decreto legislativo n. 118/2011 vigente dal 1 gennaio 2015 nonché con l’evoluzione nor-

mativa intervenuta in materia di anticipazione di liquidità con l’emanazione del decreto legge

n. 78/2015 che ha previsto che gli enti destinatari delle anticipazioni di liquidità devono utiliz-

zare la quota accantonata nel risultato di amministrazione a seguito della acquisizione delle

erogazioni, ai fini dell’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità nel risultato di

amministrazione.

La Corte Costituzionale con pronuncia n. 181 depositata il 23 luglio 2015 ha imposto la

istituzione di un fondo anticipazione di liquidità per un ammontare pari alle anticipazioni ero-

gate negli anni 2013 e 2014, determinando per la Regione Puglia un disavanzo di amministra-

zione al 1° gennaio 2015 di euro 506.337.113,041 da ripianarsi con le modalità previste

dall’art. 42, comma 12, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 ovvero entro i successivi

tre esercizi finanziari.

Sul tema è successivamente intervenuto, solo in data 13 novembre 2015, il decreto

legge 13 novembre 2015, n. 179, successivamente introitato nell’ambito della legge di stabilità

2016 (art. 1 commi da 692 a 700), che all’articolo 1, comma 8, ha stabilito che il ripiano del

predetto disavanzo di amministrazione sia effettuato annualmente sulla base delle quote ca-

pitale previste nel piano di ammortamento delle anticipazioni rimborsate nell’esercizio prece-

dente.

Con deliberazione della 23 novembre 2015, n. 2051 la Giunta regionale in attuazione

del predetto decreto legge n. 179/2015 ha provveduto a) all’istituzione nel bilancio di previ-

sione 2025 del “Fondo anticipazioni di liquidità” da utilizzarsi a norma dell’articolo 1, comma

9, del decreto legge n. 179/2015; b) ad accantonare al predetto fondo l’importo di euro

630.443.679,62 corrispondente alle anticipazioni di liquidità complessivamente erogate a fa-

vore della Regione Puglia negli esercizi finanziari 2013 e 2014 per complessivi euro

652.926.000,00 al netto delle quote già rimborsate pari ad euro 22.482.320,38; c) a ridetermi-

nare il risultato di amministrazione dell’esercizio finanziario 2014 alla data del 1 gennaio 2015

dopo il riaccertamento straordinario dei residui in euro – 506.337.113,01, d) a trasmettere la

deliberazione al Consiglio Regionale così come indicato dall’articolo 1, comma 7, del decreto

legge n. 179/2015.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 123 di 146

18. Azioni per il contenimento delle spese: legalità e sperimentazione

Il programma del nuovo governo regionale insediatosi nel corso del 2015 pone al cen-

tro dell’attenzione della Giunta la linea della legalità. Tale orientamento si riverbera su molte-

plici ambiti di azione e , per quanto attiene le competenze della Sezione Provveditorato – Eco-

nomato si sofferma sulla attribuzione e sul controllo degli appalti per il funzionamento

dell’Ente.

Nel 2015 l’azione della Sezione Provveditorato economato volta al perseguimento de-

gli obiettivi di risparmio, efficienza dei sistemi ed eco sostenibilità è stata dunque orientata al

perseguimento di obiettivi di legalità posti oltre la soglia del mero rispetto delle norme. In par-

ticolare, nel programma di governo della nuova Giunta regionale tale orientamento si articola

in due obiettivi strategici cui si ispira l’azione della sezione scrivente: 1) trasparenza ed effi-

cientamento della spesa di funzionamento; 2) buone prassi di efficientamento energetico.

Quanto al secondo verrà spiegato dettagliatamente nel prosieguo della relazione quali siano

gli sfidanti obiettivi amministrativi e tecnici fissati e raggiunti. Quanto al primo, preliminar-

mente al dettaglio sulle azioni poste in campo sotto il profilo della spending review che si trat-

terà più avanti, si ritiene di fare una breve premessa su alcuni punti salienti.

L’attenzione si è concentrata in particolare sulla fase della selezione del contraente e

su quella del controllo sulla corretta esecuzione del contratto. Sono state sperimentate nuove

tipologie di gara che hanno condotto ad un significativo risparmio (si pensi alla gara per le as-

sicurazioni regionali) nonché procedure che consentissero il ripensamento rispetto

all’adesione a contratti Consip (appalto pulizie). D’altronde il controllo pedissequo sulla fattu-

razione, anche in presenza di parametri complessi di calcolo del corrispettivo contrattuale, ha

consentito di sollevare contestazioni circostanziate nei confronti di alcune ditte fornitrici con

emissione di note di credito a favore della Regione Puglia e l’apertura di tavoli tecnici congiun-

ti di confronto all’esito dei quali è lecito attendersi ulteriori risultati a favore della Regione.

L’azione di concentrazione delle procedure di gara per gli approvvigionamenti di beni e

servizi, avviata nel 2014 ed approfondita nel 2015, ha consentito di disporre di capitolati più

chiari ed omogenei attraverso i quali pretendere il corretto adempimento delle prestazioni

dedotte in contratto, fatturate e pagate. Con questo si conferma pertanto l’assioma in base al

quale il vero efficientamento della spesa (che raramente coincide con il suo taglio lineare)

passa attraverso la revisione delle procedure, del tender design, della suddivisione interna

delle competenze almeno quanto passa attraverso l’ammodernamento degli impianti e

l’implementazione di nuove tecnologie.

Come nelle precedenti relazioni dunque si forniscono preliminarmente alcuni dati si-

gnificativi e riassuntivi degli obiettivi perseguiti, prima di passare alla trattazione dettagliata

delle singole azioni. L’abbattimento della Co2 rispetto al 2013 è stato di circa il 47% a fronte

del 30% previsto; i tempi di pagamento dei fornitori sono migliorati di circa il 46% (dato riferi-

to alla cassa economale) e con il procedimento ordinario la sezione paga non più (di media)

9,68 giorni in anticipo rispetto alla scadenza ma 21,33 giorni in anticipo (fonte ragioneria su

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 124 di 146

mesi confrontabili 2014 vs 2015) ; in due servizi campione su cui è stata effettuata la rilevazio-

ne (manutenzione hardware e software e manutenzione impianti di climatizzazione) gli inter-

venti eseguiti entro 1 giorno dalla richiesta si attestano intorno al 40%; ed infine lo speso 2015

(rilevato al 10 gennaio 2016 su fonti ragioneria) risultava pari ad euro 18.860.269 che, rispetto

allo stanziato di euro 24.938.000,00 presenta un abbattimento di circa il 25%. E’ evidente che

il dato non può essere considerato finale poichè non tiene conto dello scostamento temporale

che spesso interviene fra la prestazione resa ed il momento in cui viene fatturata e pagata ma

dovrebbe attestarsi effettivamente intorno ai 22 milioni di euro. Questo rende comunque

l’idea su un trend in decrescita e nel quale si comincia a leggere il risultato delle politiche di

gestione messe in atto negli ultimi anni.

Da ultimo si consideri che il trend in discesa è altrettanto evidente nelle spese econo-

mali (totale acquisti più rimborsi) che sono considerati i meno efficienti. Dai valori che si atte-

stavano intorno ai dieci milioni di euro ancora nel 2013, si era già passati da euro 7.720.469,73

del 2014 per arrivare ai 6.559.340,24 euro del 2015. Una ulteriore riduzione di circa il 15% che

peraltro sconta lo “zoccolo duro” dell’importo dei buoni pasto pari a euro 1.926.070,556 an-

cora nel 2015. Importo che si potrà abbattere solo quando sarà approvata definitivamente la

proposta già più volte presentata in conferenza dei direttori per il passaggio al buono pasto

elettronico, tramite gara e quindi pagamento ad unico fornitore. Nonché circa 1,5 milioni di

euro per rimborsi missione, nonostante il sostanziale decremento attestatosi anche in questo

campo, come si vedrà meglio oltre.

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19. Misure in materia di spese di funzionamento

Il mandato ricevuto dal Servizio Provveditorato – Economato prende le mosse

dall’avvento della spending review1 ma si muove verso obiettivi ancora più ambiziosi.

La razionalizzazione della spesa, pure imposta per alcuni beni e servizi da norme nazio-

nali, è colta dall’Amministrazione regionale come occasione di efficientamento dei processi

tecnici e amministrativi coinvolti nella gestione degli uffici regionali. L’introduzione di nuove

tecnologie, la rilevazione e l’analisi dei dati, l’ottimizzazione delle risorse (inclusi gli spazi di-

sponibili), la modifica delle regole sono azioni sistematiche nell’ambito delle diverse materie e

che sottendono a due obiettivi contestualizzati nel programma del governo regionale: “tra-

sparenza ed efficientamento della spesa di funzionamento” e “buone prassi di efficientamen-

to energetico”.

Di seguito si fa il punto sulle esperienze di ottimizzazione che hanno prodotto risultati e sulle

direttrici concrete nelle quali tali obiettivi si realizzeranno in futuro.

L’allocazione degli uffici regionali in un’unica sede sia a livello periferico sia centrale, è stata

uno degli obiettivi strategici della Regione Puglia, finalizzato a ottenere una maggiore efficien-

za organizzativa e il contenimento dei costi di funzionamento.

In tale prospettiva sono da inquadrarsi le operazioni di razionalizzazione degli spazi, già

concluse con successo in tutte le sedi provinciali - Brindisi nel 2011, Taranto nel 2015 con il re-

cupero edilizio e funzionale di immobile regionale, Foggia e foresteria di Roma nel 2012, Lecce

nel corso del 2014 e 2015 - che hanno consentito l’eliminazione pressoché totale delle loca-

zioni passive in periferia.

Per quanto concerne la città di Bari, la Regione ha avviato già dall’anno 2005 un ambi-

zioso progetto di costruzione della nuova sede, per Assessorati e Consiglio regionale, che pre-

vede l’accorpamento complessivo delle rispettive strutture. Attualmente risultano completati

i lavori riguardanti n. 3 plessi, nei quali sono state già allocate in via prioritaria le strutture che

erano ubicate in locazioni passive. Al termine del progetto strategico generale è previsto

l’azzeramento di tutte le locazioni passive in Bari, con l’allocazione delle strutture funzionali in

soli immobili di proprietà (es. Palazzo Presidenza, Palazzo Agricoltura, sede unica di via Genti-

le). A seguito della predetta razionalizzazione la spesa complessiva per locazioni passive è pas-

sata da un ammontare pari a euro 3.739.230,63 nel 2012 a euro 3.229.188,99 nell’anno 2013

e, infine, a euro 1.483.362,28 nell’anno 2014, con un risparmio di natura strutturale di euro

2.255.868,35 annui, che sarà ulteriormente abbattuto con la dismissione della locazione del

palazzo del Consiglio in via Capruzzi.

1

Correntemente si intende per “Spending review” quel complesso di misure relative in particolare alle spese di

funzionamento degli enti e contenute, per l’Italia, in varie norme succedutesi negli ultimi anni i cui capisaldi possono essere identificati con il decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 convertito con legge 30 luglio 2010, n.. 122, il decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito con legge 7 agosto 2012, n.. 135 e le disposizioni della legge di stabilità per il 2013. Si tratta naturalmente di un assetto dinamico cui sottende anche la legge di stabilità per il 2014.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 127 di 146

Come ulteriore occasione di risparmio che anche ha percorso la strada della razionaliz-

zazione, va menzionato l’utilizzo degli spazi destinati ad archivio di deposito nel plesso di via

Gentile per ridurre sensibilmente i metri lineari di archivio esternalizzati. Sono stati infatti “ri-

chiamati” presso il plesso menzionato – utilizzato come piattaforma logistica - ben 6.870 metri

lineari, al fine di “bonificarli” attraverso una operazione preliminare di selezione ed avvio al

macero dei materiali per i quali la legge lo consente e successivamente di avviarli al riordino.

Nella stessa occasione la medesima ha potuto depositare negli archivi di via Gentile altrettanti

metri già riordinati e inventariati che quindi ivi trovano la loro collocazione definitiva, ordinata

e consultabile. Nel 2015 si è superata la soglia del 38% dei metri lineari di archivio prima

esternalizzati, restituiti agli archivi regionali passando dal dato di 19.320,40 metri lineari com-

plessivi esternalizzati al 31 dicembre 2013 agli 11.952,00 metri lineari del 31 dicembre 2015.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 128 di 146

Per quanto attiene alla politica energetica deve evidenziarsi che la direttiva europea

2010/31/UE del 19 maggio 2010 sulla prestazione energetica degli edifici, ha previsto che en-

tro la fine del 2018 gli edifici pubblici o ad uso pubblico dovranno essere “a energia quasi ze-

ro”. In tal senso è stato avviato il processo di adeguamento del patrimonio edilizio regionale

esistente, che ha riguardato sia l’efficientamento impiantistico ed edilizio, sia la produzione di

energia da fonti rinnovabili.

Con deliberazione della Giunta regionale 26 novembre 2013, n. 2173 intitolata ” Istitu-

zione della figura di “Tecnico Responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia -

Energy Manager” ex articolo 19 della legge 9 gennaio 1991, n. 10 e rimodulazione”, alla Sezio-

ne Provveditorato Economato è stato assegnato il compito di effettuare l’Energy manage-

ment dell’Ente Regione Puglia, con tutti gli adempimenti che ne conseguono fra cui la reda-

zione del “Piano energetico” della Regione e la nomina dell’Energy manager, avvenuta – pre-

vio avviso interno - con determinazione del dirigente del Servizio Provveditorato – Economa-

to n. 1/2014.

Con successiva deliberazione 18 dicembre 2014, n. 2719 sono state approvate le

linee guida del "Piano per la promozione e l’uso razionale dell’energia ai fini del conteni-

mento di costi ed emissioni nocive degli impianti e dei mezzi a servizio degli uffici della

Regione Puglia”. I risultati attesi dall’attuazione del piano sono molteplici: la riduzione dei

consumi; la riduzione dei costi di manutenzione; la riduzione delle emissioni; la valorizz a-

zione degli immobili regionali attraverso l’aumento della classe energetica. Anche il ven-

taglio degli strumenti è ampio: da fine 2015 è disponibile l’audit energetico sugli edifici

regionali2 che sarà seguito da sistemi di monitoraggio iniziale e “continuo” da remoto de-

gli impianti già presente nei nuovi impianti realizzati (analisi dei dati); uso di energie rin-

novabili attraverso la realizzazione di impianti nuovi (nuove tecnologie) anche con

l’accesso a incentivi governativi ed europei (POI energia, FESR, Conto termico, IPA–

Legend) ma anche attraverso azioni di efficientamento dell ’esistente tramite ottimizza-

zione degli spazi, dei locali tecnici, dei lastrici solari e dei consumi (razionalizzazione e

norme interne) nonché attraverso l’uso di videoconferenza e nuove auto (nuove norme

sulle missioni).

Peraltro le fasi preparatorie del piano secondo le linee guida stanno articolandosi an-

che con l’applicazione di un metodo innovativo che attraverso la sperimentazione diretta di

alcune attività – pilota intende pervenire alla capitalizzazione su larga scala di buone prassi i

cui dati di partenza e risultati siano noti. Oltre agli interventi già menzionati (auto elettriche

con colonnine per la ricarica alimentate dal fotovoltaico, videoconferenza, stampanti in rete),

sono stati realizzati alcuni impianti con tecnologia geotermica o integrata con fotovoltaico e

solare termico, incluso l’impianto realizzato nell’area protetta “Le Cesine” di Lecce, finanziato

da IPA – Adriatic Legend che rappresenta un esempio unico di geotermia in area protetta

ad impatto ambientale quasi zero; in particolare nel 2015 sono stati realizzati i seguenti

interventi: sede uffici regionali in via Tirrenia–Taranto, Impianto geotermico a pdc di po-

2 http://www.regione.puglia.it/index.php?page=prg&opz=display&id=1511

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 129 di 146

tenza 248kWp risparmio annuo atteso = euro 89.000,00; sede uffici regionali in via Co-

rigliano – Bari impianto geotermico a pdc di potenza 248kWp risparmio annuo atteso

= euro 79.000,00; sede uffici regionali in viale Aldo Moro – Lecce Impianto geotermico a

pdc di potenza 294kWp+solar cooling 140kWrisparmio annuo atteso = euro

104.000,00; sede uffici regionali in via Torpisana – Brindisi Impianto fotovoltaico su tetto

di potenza 66kWprisparmio annuo atteso= euro 36.880,00, Nuovo impianto a pdc aero-

termiche ad elevata efficienza risparmio annuo atteso= euro 23.000,003.

L’approccio anche esemplare e divulgativo previsto in quest’ultimo progetto trova

sponda oggi nel Piano di Energy management che si pone l’obiettivo anche esterno di sospin-

gere la “filiera” dell’efficientamento energetico sul territorio pugliese mettendo sperimenta-

zioni e dati acquisiti a disposizione di istituzioni scientifiche e di ricerca, ordini professionali

imprese e soprattutto altre P.A.

Anche se il momento è decisamente prematuro per tirare le somme dell’attuazione di

un piano la cui vera e propria redazione sulla base delle linee guida è in corso, i risultati già

raggiunti consentono proiezioni del tutto favorevoli sull’effettivo risparmio energetico a regi-

me.

3

Confronto spesa per energia elettrica su 3 progetti pilota precedenti - Installazione impianti fotovoltaici e

geotermici Plesso Agricoltura - Plesso Celso Ulpiani - Osservatorio Faunistico Bitetto (pur se entrati a regime in corso d’anno): anno 2013 Agricoltura --> euro 31,186,09; anno 2014 Agricoltura --> euro 15.310,32 -51%; anno 2013 Celso Ulpiani --> euro 59.217,17; anno 2014 Celso Ulpiani --> euro 38.212,09 -35%; anno 2013 Osservatorio Faunistico Bi-tetto --> euro 40.343,19; anno 2014 Osservatorio Faunistico Bitetto --> euro 31.290,80 -22%.

tipo impianto

energia consumata

ante intervento

[MWh]

TCO2 prodotteenergia annua risparmiata

[MWh]minore tCO2 anno tep risparmiate riduzione % CO2

Via Gentile - Bari impianto FV su tetto 88 275 122,49 52,57

Via Tor Pisana -

Brindisi

pdc aerotermiche +

circolatori inverter1080 473 41 174 74,68 63%

via tirrenia . Taranto pdc geotermiche 1350 591 557 244 104,72 59%

viale aldo moro -

Leccepdc geotermiche 1728 756 623,5 273 117,17 64%

Viale Corigliano - Baripdc geotermiche +

solar cooling2160 963 650 285 122,32 70%

totale 2015 6406 2783 2146,5 1098,49 471,45 62%

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 130 di 146

Sono stati effettuati lavori di installazione di un impianto geotermico presso

l’Osservatorio Faunistico di Bitetto (BA) e sono tuttora in corso gli interventi di installazione di

un impianto geotermico presso l’ex ENAIP e di un impianto fotovoltaico presso la palazzina ex

Genio Civile di Foggia con un risparmio in termini di spesa per acquisto combustibile del 32%.

Sono stati avviati i progetti per la realizzazione di impianti geotermici presso le sedi di

Lecce ed il plesso ex - Enaip di Bari per la sostituzione degli attuali impianti di riscaldamento

ancora funzionanti a gasolio.

Peraltro si è già potuto constatare l’abbattimento di Co2 emessa complessivamente

dall’Ente Regione come descritto in fig. 22.

Fig. 22-Emissione di Co2 da parte della Regione Puglia.

19.1 Il contenimento delle spese: oltre la trasparenza, la “esemplarità” per il territorio. Le buone prassi e gli “acquisti verdi”

L’“approccio integrato” per il contemporaneo perseguimento del risparmio, della qua-

lità e della ecosostenibilità, che caratterizzato l’azione della Regione attualmente si è affinato

di pari passo con la sperimentazione di alcuni progetti pilota in campi diversi (l’autoparco, gli

impianti ad energie rinnovabili, la videocomunicazione, ecc.). Tuttavia, Il dato che maggior-

mente caratterizza l’orientamento attuale è rappresentato dall’apertura delle tematiche verso

l’esterno, dalla trasparenza: con l’accento posto sulla politica di trasparenza dei procedimenti

di gara (nel 2015 le gare effettuate dalla sezione su Empulia sono state 72 parte rilevante delle

quali effettuata nelle sedi provinciali; oltre 30 interventi su Consip e Mepa); sulla semplicità di

comunicazione con gli utenti (attivazione di due caselle dedicate alla segnalazione in tempo

reale dei disservizi); sulla comunicazione verso l’esterno (ciclo di 5 seminari e 3 workshop sul

risparmio energetico organizzati dalla Sezione Provveditorato - Economato nell’ambito del

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 131 di 146

progetto Legend nel 2014); di approfondimento corale dei risultati (si vedano le pubblicazioni

nonché la rassegna stampa sul sito sopra indicato); di avvio della valutazione della customer

satisfaction con pubblicazione dei dati già disponibili. Nel corso del 2015 si era programmato

l’avvio di un progetto finalizzato per la rilevazione dei tempi di risposta del servizio alle richie-

ste degli utenti interni. Purtroppo però nel 2015 lo strumento dei progetti finalizzati non è sta-

to utilizzato dalla Regione; pertanto la rilevazione è stata effettuata a campione su alcuni dei

servizi e delle forniture più significative. I dati serviranno in realtà come anno di partenza poi-

ché la revisione dei procedimenti che portano dalla richiesta all’intervento si ritiene daranno

frutto in modo più agevolmente valutabile a partire dal 20164.

La pubblica amministrazione, del resto, anche nelle politiche interne di gestione, è

sempre più spesso chiamata anche ad incarnare un ruolo esemplare per gli altri operatori

pubblici e privati presenti sul territorio5.

Si colloca in tale contesto la partecipazione a diversi incontri di interscambio in ambito

nazionale ed internazione. Nell’ambito della “10th Conference on Sustainable Development of

Energy, Water and Environment Systems –SDEWES” tenutasi in Dubrovnik da 27 settembre al

2 ottobre 2015, la Sezione Provveditorato Economato ha partecipato con due articoli tecnici

intitolati “Local and global Impacts of a low Enthalpy Geothermal system in Protected Natural

Area. The pilot project of the Masseria “Le Cesine” in Vernole (LE) Italy” e “Regione Puglia En-

ergy Management: a best practice for the development of a renewable energy as a wayout

strategy from the economic crisis and an opportunity of spending review” a firma dell’avv.

Gianna Elisa Berlingerio e dell’ing. Antonio Mercurio, nonché con la presenza dell’arch. Paolo

Adolfo Piccinno in qualità di esperto esterno.

Inoltre, nell’ambito delle attività finanziate attraverso il POI ENERGIA, MISURA 2.6, As-

se 2 – “Interventi di animazione, sensibilizzazione, formazione” la Direzione Generale per il

Clima e l’Energia del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha orga-

nizzato l’iniziativa «Scambi di esperienze». Questa prevedeva la possibilità, per tecnici appar-

tenenti alle amministrazioni delle 4 regioni dell’obiettivo convergenza (Puglia, Campania, Ca-

labria e Sicilia), di poter visitare interventi finanziati attraverso il POI ENERGIA e selezionati

come “buone pratiche”. L’iniziativa ha avuto lo scopo di promuovere le buone pratiche, sia

tecniche che amministrative, rilevate durante la realizzazione dei progetti finanziati attraverso

il POI, nonché di mettere in contatto le diverse realtà territoriali coinvolte, al fine di potersi

confrontare su eventuali punti di forza e debolezza riscontrati durante la realizzazione dei

progetti. Per la Regione Puglia sono stati scelti quali buone pratiche gli impianti geotermici

realizzati con fondi POI Energia a servizio degli immobili regionali. Sono stati quindi scelti per

4Si consideri comunque che per il servizio di assistenza informatica e per quello relativo alla climatizzazione si

parte già da un dato abbastanza confortante poiché il 42% circa degli interventi risultano effettuati entro 1 giorno dalla chiamata. Per la fornitura dei pc nuovi, invece, ad inizio 2015 i giorni di consegna medi risultavano superiori a 52. E’ su questo punto che si è concentrata l’attenzione in corso d’anno, anticipando il trend di accentramento degli approvvigionamenti reso obbligatorio di recente su scala nazionale. 5Per maggiori dettagli si rimanda all’ampia rassegna stampa consultabile al seguente link

http://www.regione.puglia.it/index.php?page=prg&opz=display&id=1712.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 132 di 146

partecipare all’iniziativa tecnici che hanno partecipato ad attività connesse agli impianti geo-

termici a bassa entalpia a servizio di immobili di proprietà della Regione Puglia. L’iniziativa ha

previsto visite tecniche, da parte del gruppo di lavoro interregionale, dei progetti ritenuti me-

ritevoli di essere presentati come “buona pratica”, sia dal punto di vista tecnico che ammini-

strativo, per potersi confrontare con i responsabili dei progetti sulle caratteristiche e modalità

di gestione.

Le visite tecniche si sono svolte in Puglia (Taranto e Bari), Campania (Napoli e

Sant’Agata dei Goti), Calabria (Roseto-Capo Spulico e Acri) e Sicilia (San Cipiriello e Palermo).

Si è poi svolto un evento conclusivo legato all’iniziativa in cui le buone pratiche regionali sono

state condivise con realtà di eccellenza a livello europeo in materia di efficienza energetica:

Copenaghen e Friburgo.

Con gli acquisti verdi (si veda il Piano degli acquisti verdi approvato con D.G.R. n.

1526/2014), a maggior ragione, la domanda pubblica deve fungere da volano per qualificare

l’offerta privata come ecosostenibile. Con questo strumento infatti, la Regione si vincola ad

acquistare crescenti percentuali di beni, servizi e lavori nel rispetto dei Criteri Ambientali Mi-

nimi (c.a.m.) fissati dal Ministero dell’Ambiente. Gli acquisti caratterizzati da questo vincolo di

eco sostenibilità sono stati già numerosi nel 2014 e nel 2015 risultano rispettate e spesso su-

perate le percentuali minime fissate6. Si pensi che il 22% circa degli acquisti avvenuti con gare

su Empulia da parte della Sezione sono caratterizzati dall’inserimento del rispetto dei C.A.M.

mentre la quasi totalità degli acquisti avvenuti tramite MEPA e CONSIP presenta questa carat-

teristica.

Facendo un passo indietro quindi, le percentuali di risparmio descritte in premessa af-

fondano le radici nella reingegnerizzazione delle procedure di acquisto. Nel corso degli ultimi

anni infatti è avvenuto il passaggio da una prassi di acquisti “diffusi” fra economati geografi-

camente competenti (sette a Bari; quattro nelle sedi provinciali; uno a Roma, uno a Bruxelles

ed uno a Tirana) alla raccolta razionale del fabbisogno e l’effettuazione di gare da parte della

sede centrale della Sezione effettuate con procedura telematica su Empulia o con adesione a

convenzioni Consip o Mepa. A tal uopo sono state effettuate nel 2015 alcune gare con metodi

innovativi per esempio nel settore delle assicurazioni (con un ribasso medio fra i diversi lotti

che supera il 39% , delle pulizie (ribasso del 26%), del portierato (che sostituisce in parte la

guardia armata, con risparmio sul costo unitario intorno al 30%) delle manutenzioni per gli

impianti (con abbattimenti rispetto ai costi precedenti anche del 40-50%). La stessa adozione

6

La Regione, già nel corso della redazione del piano, ha cominciato ad orientare al rispetto dei Criteri ambientali minimi i

capitolati di gara dei beni, dei servizi e dei lavori contenuti negli elenchi del piano. Sono state svolte nel 2014 n. 12 gare nel

rispetto dei Criteri ambientali minimi relative a: manutenzione del verde, acquisto attrezzatura audio-video e

videoconferenza, manutenzione impianti fotovoltaici, acquisto colonnine per ricarica auto elettriche, interventi su centrali

termiche ed impianti di climatizzazione, acquisto personal computer ed attrezzature informatiche varie, acquisto carta per

stampanti, acquisto cancelleria, interventi di efficientamento energetico presso la riserva Le Cesine di Lecce, presso gli uffici

regionali nel plesso denominato ex Ciapi a Bari, via Aldo Moro a Lecce e via Tirrenia a Taranto. L’incremento 2014 rispetto al

2013 è pari al + 600%.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 133 di 146

ormai prossima del regolamento sulla videosorveglianza (già presentato in Giunta a fine 2015

ma attualmente in fase di comunicazione ai sindacati) consentirà l’uso della stessa nei servizi

di vigilanza, con ulteriore abbattimento dei costi.

Sin dal 2014 è avvenuto il passaggio all’acquisto centralizzato per i beni ed i servizi per i

quali le economie di scala si appalesavano più efficienti. Questo ha consentito:

un netto risparmio su tutti i beni e servizi oggetto della disciplina, nei termini so-

pra riportati;

la standardizzazione degli items acquistati con relativa maggiore efficacia nella ge-

stione e nella manutenzione;

il controllo ricognitivo sulle situazioni pregresse;

la scelta o la vera e propria progettazione di tecnologie e moduli organizzativi più

avanzati per il raggiungimento di obiettivi superiori;

l’attuazione di una misura che viene tradizionalmente considerata di contrasto del

rischio corruttivo.

Nella stessa direzione, come confermato dal Referente regionale anticorruzione, va

anche la pianificazione strategica degli interventi da effettuarsi nell’anno. Innovando le prece-

denti prassi, sono state preliminarmente individuate le necessità, stabiliti gli interventi da ef-

fettuare, quantificata la spesa presunta per ciascuno di essi ed il capitolo di riferimento, effet-

tuata la prenotazione della spesa stessa e la scelta la procedura di gara da utilizzare per cia-

scun intervento.

Fra gli strumenti innovativi ai fini del risparmio si collocano quelli ipotizzati e sperimen-

tati nell’ambito della Riorganizzazione sistemi integrati di sorveglianza7. La percentuale di ri-

sparmio del 4% prevista per il 2015 in realtà ha superato il 10% e risultati altrettanto apprez-

zabili si attendono per il 2016, anno nel quale sarà utilizzato appieno il monte ore assegnato

con la gara del portierato8. Si consideri peraltro che il settore sconta un tasso di pensiona-

menti altissimo in questi anni con nessuna possibilità di turn over con dipendenti regionali.

Pertanto con il budget relativo alla esternalizzazione dei servizi di vigilanza si devono coprire

anche quei servizi precedentemente svolti da personale interno.

7 Gli alti costi sostenuti dalla Regione per l’esternalizzazione di una parte rilevante delle attività di sorveglianza

(circa euro 800.000,00 annui) hanno sospinto l’ideazione di questo studio che aveva come scopo quello di verificare la possibilità di riduzione e razionalizzazione delle spese inerenti la vigilanza esterna integrativa, sperimentare nuovi modelli di tipo organizzativo contrattuale e tecnologico, attraverso l’analisi dettagliata di ogni singolo plesso, criticità riscontrate con approccio “problem solving” e sperimentazione in alcuni plessi. Inoltre, rilevazione dei fattori di rischio, in orari diversi da quelli normali, al fine di ipotizzare soluzioni logistiche organizzative per innalzare gli standard di sicurezza diurna-notturna degli immobili. È stato avviato un progetto per l’implementazione del sistema di videosorveglianza da remoto, gestito da fornitore esterno, con un notevole abbattimento dei costi. I progetti pilota delle sedi di Corso Sonnino, Protezione Civile, ex Enaip e Brindisi (3 invece dei 2 previsti) hanno consentito l’eliminazione delle guardie armate h 24 e/o dei passaggi notturni delle pattuglie di sorveglianza in favore di un costante monitoraggio da remoto e di un pronto intervento armato in caso di effrazione. Il risparmio medio mensile è maggiore del 70% rispetto al costo delle guardie sul posto. 8 È stato realizzato il progetto che vede l’impiego di addetti ad attività di portierato in ore diurne e nelle sedi che

lo consentono in luogo di guardie armate. Il risparmio ottenuto in gara è determinato da un prezzo orario di circa

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 134 di 146

Ulteriore campo di sperimentazione del piano è stato fornito dalla riforma del parco

auto in forza del quale sono state acquistate 12 auto ibride e 4 veicoli elettrici entrati in fun-

zione a partire da aprile 2014 in attuazione della deliberazione della Giunta regionale 10 di-

cembre 2013, n. 2418.

Di seguito si offre un confronto della spesa per carburante auto:

anno 2013 --> euro 182.200,00;

anno 2014 --> euro 110.988,82;

pari ad una riduzione di circa il -40% con l’utilizzazione delle nuove auto per soli 8 mesi su 12.

Nel 2015 effettivamente il costo del carburante è sceso ad euro 66.629,86 raggiungen-

do un meno 64% rispetto al 2013. Nello stesso segmento si colloca anche la realizzazione

dell’impianto integrato di videoconferenza. L’attinenza con il piano di Energy management si

coglie se solo si consideri come la sostituzione di una certa quantità di spostamenti degli am-

ministratori, dirigenti e dipendenti regionali si riverberi non solo sul costo delle missioni ma

anche sulla quantità di Co2 emessa nonché sul risparmio significativo di ore/uomo legate al

mero spostamento (per esempio per partecipare a riunioni a Roma di organismi nazionali).

Ad ottobre 2014 sono entrate a regime le 26 sale conferenza allestite nei plessi regio-

nali (a fronte delle 18 previste).

Sono state acquistate 250 licenze per l’utilizzo da dispositivi mobili (tablet e cellulari) e

3000 licenze per l’utilizzo da desktop per una copertura capillare dell’utenza regionale nonché

avviato lo streaming sul portale degli eventi organizzati in Regione.

Con la sola incidenza di 3 mesi nel 2014, il costo annuale delle missioni di tipo ammini-

strativo e non ispettivo ha subito una sensibile diminuzione del -19% (anno 2013: euro

879.896,75; anno 2014: euro 710.172,72). Nel 2015 la spesa si è attestata su euro 639.493,37

(al netto di euro 195.090,27 relativi a pagamenti di anni pregressi). La riduzione rispetto al

2013 si colloca quindi intorno al 28% circa. Peraltro il dato è ora reso di più semplice lettura

grazie alla riforma del sistema di fatturazione dei biglietti aerei ideato e realizzato dalla cassa

centrale che consente il loro pagamento tempestivo, la corretta imputazione per capitolo e

per economo.

L’approccio però, non solo non trascura aspetti legati alla soddisfazione degli utenti in-

terni (in relazione alla quale, come già detto, sono stati rilevati per la prima volta i tempi di ri-

sposta a un sostanziale campione di richieste di beni e servizi da parte degli uffici);ma neanche

degli stakeholder esterni: per abbattere i tempi di pagamento dei fornitori è stato ulterior-

mente sviluppato il sistema informativo utilizzato e sono state introdotte importanti riforme

normative per la semplificazione di modalità e flussi di cassa economale (si veda l’articolo 18

della legge regionale n. 35/2015 che riforma in modo sostanziale il regime della cassa centrale

e anticipa la riforma complessiva la cui bozza è stata presentata alla direzione del dipartimen-

to a dicembre 2015). Grazie alla revisione delle procedure i tempi di pagamento per cassa

hanno subito un miglioramento medio del 46% (calcolato sui mesi confrontabili 2015 vs 2014)

euro 11,00 in luogo dei euro 19,62 per la guardiania armata (pari al 44% di risparmio) da effettuarsi nelle fasce orarie diurne e nelle sedi che non richiedono necessariamente la guardia armata.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 135 di 146

quelli per ragioneria sono passati dal pagamento 9,68 prima della scadenza del termine al pa-

gamento 21,38 prima della scadenza del termine (calcolato sugli stessi mesi confrontabili 2015

vs 2014). E questo nonostante che i primi mesi del 2015 scontino dei ritardi frizionali dovuti

alla entrata in vigore della fatturazione elettronica e dello split payment dell’I.V.A.

Il medesimo orientamento trasparente e partecipativo ha portato alla revisione di due

aspetti importanti di gestione patrimoniale: si è svolto il complesso lavoro di rielaborazione e

rimodulazione del database relativo alle opere d’arte presenti nelle diverse sedi regionali. At-

tualmente ogni opera figura schedata con brevi notizie sulla stessa e fotografia e tali schede

sono state pubblicate sulla Digital Library della Regione Puglia9. Grazie alla puntuale ricogni-

zione anche sulla base di documenti risalenti, si sono potuti verificare gli effettivi ammanchi e

denunciarli ai Carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale, i quali procedono nelle inda-

gini per il recupero.

19.2 Spunti ricostruttivi per una politica di gestione

La gestione delle spese di funzionamento dell’ente, dunque, assume in questo modo i

caratteri di una vera e propria “politica” organicamente inserita fra gli strumenti di governo

dell’amministrazione regionale a beneficio dell’efficienza degli uffici. V’è da rimarcare che

l’implementazione delle tecniche organizzative, di reingegnerizzazione delle procedure, di

adozione di nuove tecnologie, richiede alcuni valori di fondo che devono essere già contenuti

nel dna delle persone che incarnano i ruoli amministrativi. La legalità, la trasparenza,

l’efficienza e la tendenza di una organizzazione a raggiungere gli obiettivi viepiù sfidanti che si

pone non sono punto concetti astratti ma funzioni del valore professionale e prima ancora

umano di chi lavora in quella organizzazione ed autonomamente decide di mettere le proprie

capacità a disposizione del gruppo. Che poi questo gruppo si identifichi con una Sezione re-

gionale, con la Regione intera o, in ultima analisi, con la collettività amministrata, cambia po-

co.

19.3 Misure in materia di trasporti

L’azione operativa ed amministrativa dell’assessorato ai trasporti è stata condotta, in

continuità con le politiche di settore regolamentate dalla legge regionale 23 giugno 2008, n.

16 nonché con gli strumenti attuativi redatti in conformità alla legge regionale 31 ottobre

2002, n. 18.

9 www.pugliadigitallibrary.it

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 136 di 146

Tali strumenti attuativi (Piano Attuativo 2015-2019 e Piano Triennale dei Servizi 2015-

2017) sono stati oggetto di aggiornamento, nel corso dell’anno 2015, attraverso un lavoro di

revisione avvenuto secondo un approccio unitario che ha riguardato tanto gli aspetti

infrastrutturali quanto quelli legati ai servizi. L’aggiornamento dei piani è stato avvalorato

dalla scelta di mettere al centro della nuova programmazione la visione e gli obiettivi di

Europa 2020 promuovendo lo sviluppo di un sistema regionale dei trasporti per una mobilità

intelligente, sostenibile e inclusiva.

E’ proprio in tal senso, tenuto conto del ruolo strategico svolto in tal senso dal

Trasporto Pubblico Regionale Locale, che si è ritenuto di procedere alla redazione congiunta

dell’aggiornamento del PA 2015-2019 e del PTS 2015-2017.

Quest’ultimo, con la sua revisione a cadenza triennale, accompagnerà la progressiva

attuazione dello scenario del PRT proponendo gli eventuali, fisiologici aggiustamenti in itinere

all’offerta di servizi di trasporto. Il PTS impegnerà la Regione Puglia in uno sforzo straordinario

finalizzato a mettere a punto un percorso tecnico che garantisca efficientamento investendo

tutti i livelli di programmazione ed erogazione dei servizi di TPRL e che guidi la progressiva de-

finizione della rete multimodale dei servizi in perfetta coerenza con l’impostazione che negli

ultimi anni ha caratterizzato la selezione e la realizzazione degli interventi infrastrutturali.

Nella seduta del 2 aprile 2015, la Giunta Regionale con deliberazione n. 676 ha

adottato i due piani accompagnati dal relativo Rapporto Ambientale sottoponendolo agli

obblighi di consultazione pubblica previsti dalla procedura di Valutazione Ambientale

Strategica.

Tale adempimento ha rivestito carattere di urgenza, sia perché tali piani

rappresentano strumenti fondamentali per le politiche regionali in materia di mobilità, sia

perché costituiscono condizionalità ex ante per l’accesso ai fondi strutturali del nuovo ciclo di

programmazione 2014-2020, e per l’accesso – senza penalizzazioni – al fondo nazionale sul

trasporto pubblico locale

Nel Piano Attuativo, lo scenario di progetto è declinato rispetto a tre scale territoriali di

dettaglio crescente, corrispondenti ad altrettanti livelli di relazione che interessano il sistema

socioeconomico regionale:

- lo spazio euromediterraneo, rispetto al quale il Piano si pone l’obiettivo

generale di valorizzare il ruolo della Regione, nell’ambito della rete transeuropea TEN.T;

- l’area delle regioni meridionali peninsulari con le quali la Puglia ha storicamente

rapporti importanti e condivide l’esigenza di sostenere lo sviluppo socioeconomico e

contrastare la marginalizzazione delle aree interne;

- il sistema regionale considerato nella sua complessità caratterizzata da

paesaggi, sistemi economici e sociali, poli funzionali d’eccellenza.

In questa nuova cornice pianificatoria, in linea con le previsioni della Direttiva Europea

2012/34/UE (cosiddetta RECAST) e del decreto legislativo n. 112 del 15 Luglio 2015, la Puglia è

stata la prima Regione del sud ad aver sottoscritto con il gestore della rete ferroviaria

nazionale RFI un Accordo Quadro (della durata decennale), per attuare gli obiettivi di

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 137 di 146

interoperabilità, intermodalità e biglietto unico che un giorno consentiranno di usufruire dei

servizi dei 5 gestori ferroviari presenti in Puglia con un unico titolo di viaggio. In linea teorica,

si potrà raggiungere l’aeroporto di Bari dal Gargano o da Leuca senza cambiare treno o

compagnia ferroviaria, perché i sistemi – che nel frattempo saranno stati adeguati –

garantiranno standard di qualità e sicurezza omogenei anche grazie ai 38 milioni di euro già

stanziati per tutte le ferrovie pugliesi al fine di installare nuovi strumenti e segnali di sicurezza

validi su tutta la rete.

RFI concederà quindi il passaggio ai treni delle società concesse, dietro corrispettivo di

un pedaggio regolato dalle parti e dalla Regione. L’accordo programma, a partire dal 2016 e

sino al 2026 assicurerà i servizi di interesse pubblico sulla rete RFI in stretta connessione con

le reti ferroviarie utilizzate dagli altri gestori regionali. L’accordo sarà lo strumento tecnico che

consentirà alla Regione di prenotare capacità traffico (le cosiddette tracce orarie) per la rete

regionale, in coerenza con quanto previsto dal Piano regionale dei trasporti e dal Piano

triennale dei Servizi.

In questa direzione si innesta la prima esperienza regionale di Biglietto Unico FAL –

Ferrotramviaria e AMTAB, progetto pilota di bigliettazione unica tra i bus dell’Amtab ed i

treni di Ferrovie Appulo Lucane e Ferrotramviaria, inserito nell’ambito del più ampio progetto

europeo Greece – Italy 2007 – 2013 - Gift 2.0 volto a favorire la mobilità urbana e la

intermodalità dei trasporti, è di fatto una estensione di un servizio attivo da oltre un anno tra

Fal e Ferrotramviaria e che ha fatto già registrare circa 20 mila relazioni. Sarà possibile

acquistare il biglietto in tutte le biglietterie ferroviarie.

Il tema dell’Infomobilità è stato attuato attraverso la creazione della prima piattaforma

regionale di infomobilità GIFT 2.0 che, grazie ai contributi del programma Grecia-Italia

permette la costruzione di percorsi di viaggio multimodali di passeggeri e merci. Il lavoro di

sintesi dei sistemi informativi che la Regione Puglia ha realizzato consentirà di attivare un

servizio reale alle imprese ed ai passeggeri oltre che mettere in un unico contenitori tutte le

informazione sui trasporti disponibili per raggiungere la saturazione delle infrastrutture

esistenti tra la Puglia e la Grecia.

Sui temi della mobilità ciclistica, oltre all’impulso pianificatorio discendente del nuovo

Piano Attuativo è stata portata a termine la realizzazione della prima velo stazione pugliese

localizzata nei locali delle FAL di Corso Italia in attuazione del protocollo d’intesa Regione-

Ferrovie regionali del 2007 per lo sviluppo del trasporto integrato bici e treno e della legge re-

gionale n. 1/2013. Le velostazioni sono luoghi chiusi, coperti e sicuri, per il deposito, il

noleggio e l’assistenza meccanica delle biciclette, a servizio prioritariamente dei pendolari, ma

anche dei residenti.

Rilevante è stata anche la realizzazione della Centrale di Controllo regionale delle merci

pericolose TRAMPER. Realizzata nell’ambito del programma PON Reti e Mobilità la centrale ha

l’obiettivo di conoscere e raccogliere le informazioni per monitorare la circolazione delle

merci pericolose sul territorio, informare in tempo reale gli operatori del settore dei potenziali

rischi presenti su strada (meteo, traffico, incidenti), collaborare con gli enti istituzionalmente

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 138 di 146

preposti nella gestione delle emergenze (incidenti, incendi, ingorghi stradali), dotarsi di uno

strumento di supporto per la pianificazione e programmazione territoriale.

Nella previsione di Matera capitale della cultura 2019, con la deliberazione della Giun-

ta regionale 22 luglio 2015, n. 1510 si è proceduto all’approvazione di uno schema di

protocollo di intesa tra Regione Puglia e Regione Basilicata che impegnerà la Regione Puglia al

reperimento, nell’ambito della programmazione dei fondi strutturali 2014-2020, delle risorse

finanziarie per l’attuazione di interventi di sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria che collega

Bari a Matera e per lo sviluppo di un’azione coordinata tra Regione Puglia e la Regione

Basilicata volta al miglioramento della qualità dei servizi di trasporto ferroviario che collegano

le due Regioni. Gli interventi infrastrutturali consentiranno sia di intensificare i servizi

introducendo nuove corse tra Bari e Matera sia di aumentare la velocità dei treni consentendo

una diminuzione dei tempi di viaggio fino al 15%.

Nell’ambito della Commissione Infrastrutture Mobilità e Governo del Territorio è stata

attivata l’interlocuzione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per i lavori di

preparazione dello schema di Decreto di riparto dei fondi dedicati all’acquisto di autobus

dedicati al TPL in applicazione della legge 22 dicembre 2014, n. 190, articolo 1, commi 223 –

227. Con la deliberazione della Giunta regionale 18 settembre 2015, n. 1644 “Legge 22

dicembre 2014, n. 190, articolo 1, commi 223 – 227. Rinnovo dei parchi automobilistici

destinati al trasporto pubblico locale” si è proceduto all’approvazione di un piano

quinquennale di investimenti in materiale rotabile automobilistico, definito sulla base di un

contributo complessivo di parte pubblica agli investimenti pari a circa 32 milioni di Euro, che

consentirà l’acquisto di circa 265 nuovi autobus da destinare al trasporto pubblico regionale e

locale, con l’obiettivo di andare a sostituire il più possibile gli autobus Euro 0 con autobus

Euro 6.

Per proseguire nell’obiettivo di ammodernamento del parco rotabile su gomma, in se-

de di formazione del bilancio di previsione 2016 è stata proposta una norma finalizzata al rin-

novo del materiale rotabile regionale, al fine di contribuire al miglioramento della qualità dei

servizi e alla salvaguardia ambientale, mediante l’utilizzo di avanzi di amministrazione pari a

25 milioni di euro.

Nel corso del 2015 è stata data continuità alla Gestione dei Contratti di Servizio di tra-

sporto pubblico regionale. Nello specifico i Contratti di Servizio Ferroviario vigenti al 2015 so-

no stati sette, distinti a seconda delle linee ferroviarie in gestione e della società esercente

(società: Trenitalia n. 1, Ferrovie Appulo Lucane n. 1, Ferrovie del Sud Est n. 1, Ferrovie Nord

Barese n. 2, Ferrovie del Gargano n. 2) il servizio di trasporto pubblico regionale con la quale è

stato stipulato il contratto. Per il servizio di Trasporto regionale Automobilistico vi è un con-

tratto, seppur integrato da vari contratti aggiuntivi, stipulato dalla Regione con il consorzio Co-

trap e, infine, vi è il Contratto di Servizio Elicotteristico che collega Foggia alle isole Tremiti

svolto dalla società Alidaunia.

L’attività tecnico – amministrativa legata a tali contratti ha riguardato le erogazioni

trimestrali dei corrispettivi di esercizio, le rendicontazioni annuali, le autorizzazioni sulle ri-

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 139 di 146

chieste di variazioni ai programmi di esercizio, i nulla osta sulle alienazioni e immatricolazioni

dei bus, il rilascio di documenti integrativi per i bus, la gestione delle segnalazioni sulla qualità

del servizio, l’immissione in esercizio di nuovi treni, la comminazione di sanzioni previste dai

contratti e dalla legge regionale n. 18/2002 “Testo unico sulla disciplina del trasporto pubbli-

co”.

Per quanto riguarda i servizi di trasporto pubblico a livello provinciale e comunale, so-

no state trasferite risorse trimestralmente per finanziare i servizi minimi riconosciuti a Provin-

ce e Comuni con l’ultima “Determinazione dei servizi minimi” del 2010.

In particolare, si è proceduto al riordino mediante la deliberazione della Giunta regio-

nale 27 maggio 2015, n. 1271 delle modalità di rendicontazione e liquidazione delle risorse

inerenti le compensazioni dei minori ricavi da traffico conseguenti il rilascio di titoli viaggio

agevolati e gratuiti (articolo 30 della legge regionale n. 18/2002) istituendo i necessari capitoli

di spesa classificati ai sensi della normativa vigente e consentendo l’abbinamento dei flussi fi-

nanziari ai corrispondenti contratti di servizio.

Nel corso del 2015 è stata conclusa l’attività di elaborazione della Carta Unica dei Ser-

vizi mediante l’adozione della deliberazione della Giunta regionale 17 aprile 2015, n. 795 con

avente ad oggetto “DGR 1991/2013, DGR 1518/2014 – Carta unica dei servizi di trasporto

pubblico regionale e locale”, documento scaturito dalla collaborazione tra la Regione Puglia,

l’A.Re.M. e il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento. Il model-

lo finale elaborato è conforme alle principali disposizioni europee, nazionali e regionali, in par-

ticolare gli indicatori proposti fanno riferimento ai criteri guida approvati dalla Conferenza

Unificata Stato Regioni del 26 settembre 2013. L’obiettivo è stato quello di indicare le linee

guida per un “accordo condiviso” tra i concessionari di TPL e gli utenti sulla tipologia, sulla

qualità e sulla modalità di erogazione dei servizi di cui la Regione si fa garante rispetto ai citta-

dini.

19.4 Misure in materia di Centrale di committenza regionale

La Regione Puglia, al fine del perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica e di

trasparenza, regolarità ed economicità della gestione dei contratti pubblici, ha inteso

promuovere e sviluppare, nel rispetto della normativa nazionale, il processo di

razionalizzazione dell’acquisizione di lavori, beni e servizi delle amministrazioni e degli enti

aventi sede nel territorio regionale attraverso il ricorso alla centrale di committenza regionale.

Per i suddetti scopi, la Regione, in attuazione dell’articolo 9, comma 5, del decreto leg-

ge 24 aprile 2014, n. 66 convertito con legge 23 giugno 2014, n. 89 ha designato, con legge

regionale 1 agosto 2014, n. 37 la società in house InnovaPuglia S.p.A. quale soggetto

aggregatore regionale, nella sua qualità di centrale di committenza, costituita ai sensi del

dell’articolo 1, comma 455, della legge 27 dicembre 2006 n. 296 e di centrale di acquisto

territoriale ai sensi dell’articolo 33 del decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 140 di 146

Nello specifico, il soggetto aggregatore della Regione Puglia gestisce le seguenti attività

assegnate dell’articolo 20, comma 3, della legge regionale 1 agosto 2014, n. 37:

a. stipula di convenzioni quadro di cui all’articolo 26 della legge 23 dicembre 1999

n. 488 e accordi quadro di cui all’articolo 59 del decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163;

b. gestisce sistemi dinamici di acquisizione ai sensi dell’articolo 60 del decreto le-

gislativo 12 aprile 2006 n. 163;

c. gestisce le procedure di gara, svolgendo le attività ed i servizi di stazione unica appal-

tante ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 giugno 2011, pro-

cedendo all’aggiudicazione del contratto;

d. cura la gestione dell’albo dei fornitori “on line” di cui al regolamento regionale 11 no-

vembre 2008, n. 22;

e. assicura lo svolgimento delle attività di committenza ausiliarie ai sensi della Direttiva

2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014 sugli appalti

pubblici;

f. assicura la continuità di esercizio, sviluppo e promozione del servizio telematico de-

nominato EmPULIA.

Tali attività sono svolte in favore delle strutture regionali, delle aziende ed Enti del SSR

e, previa stipula di apposita convenzione, sono erogate anche a favore dei soggetti di cui

all’articolo 20, comma 5, della legge regionale 1 agosto 2014, n. 37:

enti e agenzie regionali;

enti locali, nonché loro consorzi, unioni o associazioni;

ulteriori soggetti interessati di cui all’articolo 32 del decreto legislativo 12 aprile 2006

n. 163.

La Giunta Regionale, con deliberazione 25 novembre 2014, n. 2461 ha approvato la

convenzione per la disciplina delle modalità operative per l’utilizzo dei servizi del Soggetto

aggregatore da parte dei soggetti di cui all’articolo 20, comma 5, della legge regionale 1

agosto 2014, n. 37 e relativo piano tariffario; con successivo provvedimento 18 novembre

2014, n. 2356 è stata individuata la struttura amministrativa regionale, denominata Servizio

Programmazione Acquisti, incaricata della razionalizzazione ed aggregazione della spesa

nonché del monitoraggio dei prezzi di aggiudicazione.

Con deliberazione 30 dicembre 2014, n. 2819 la Giunta regionale ha approvato il piano

regionale delle attività negoziali per l’anno 2015.

Con deliberazione della Giunta regionale 17 dicembre 2015, n. 2256 sono state definite

le modalità operative per gestire le categorie merceologiche e le soglie di cui all’art. 9 comma

3 del citato decreto legge n. 66/2014 per gli Enti del SSR.

Nel corso del 2015 con EmPULIA sono state indette 4.067 procedure telematiche, per

un importo complessivo posto a base d’asta di oltre 825 milioni di euro (nel corso del 2014

tale complessivo era stato di 245 milioni di euro), di cui circa 737 milioni a carico degli Enti del

SSR (nel 2014, erano circa 222 milioni di Euro).

In particolare si segnalano:

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 141 di 146

- Importanti procedure di centralizzazione della spesa specifica della Sanità: Accordo

quadro ventiloterapia (gara regionale indetta dal Soggetto Aggregatore InnovaPuglia,

oltre 52 milioni di euro), Accordo quadro protesi trauma (gara regionale con la ASL di

Taranto capofila, oltre 252 milioni di euro, 351 lotti complessivi), Procedura Aperta

vaccini (gara regionale con la ASL di Bari capofila, circa 182 milioni di euro), Fornitura

di dispositivi specialistici di endoscopia (Unione di acquisto tra Policlinico di Bari e

ASL di Bari, 26 milioni di euro), Fornitura in regime di somministrazione di materiale

per laparoscopia (Unione di acquisto tra ASL Foggia, ASL BAT, OO RR Foggia, circa 34

milioni di euro), Servizio di ristorazione per l’ASL di Brindisi (34 milioni di euro);

- N. 7 procedure di lavori indette dal soggetto aggregatore su delega di Comuni pugliesi,

per quanto disposto dal comma 3 bis dell’art. 33 del codice degli appalti;

- N. 16 procedure sopra la soglia comunitaria indette da InnovaPuglia su delega o per

lo svolgimento di progetti affidati dalla Regione Puglia (acquisizione servizi fibra

ottica, potenziamento data center regionale, manutenzioni software, ecc.) per un

totale di 19 milioni di euro.

Gli Enti convenzionati con InnovaPuglia (rif. Deliberazione della Giunta reginale n.

2461/2014) a dicembre 2015 erano complessivamente 46 (31 Comuni, 8 Enti/Agenzie

regionali, 7 Enti vari).

InnovaPuglia ha partecipato a 6 riunioni del Tavolo Tecnico nazionale dei Soggetti

Aggregatori di cui all’articolo 9, comma 2, del decreto legge n. 66/2014, contribuendo tra

l’altro alla definizione delle 19 merceologie con le rispettive soglie di cui all’articolo 9, comma

3, del citato decreto legge.

Ad EmPULIA sono registrati 1.036 buyer (erano circa 800 nel 2014) ed all’albo fornitori

on line sono iscritti circa 5.700 operatori economici (erano 4500 nel 2014).

I buyer formati nel 2015 sono stati oltre 230, mentre gli interventi consulenziali di

assistenza per l’impianto o lo svolgimento di procedure telematiche a favore degli utenti sono

stati oltre 130. Il servizio di Help Desk ha gestito circa 1.000-1.200 richieste/mese.

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 142 di 146

20. Spesa del personale

Il governo regionale continua a perseguire diverse azioni atte al controllo della spesa

del personale,

In tale contesto, in applicazione delle previsioni della deliberazione della Giunta regio-

nale 2 agosto 2013, n. 1454 attuativa della deliberazione della Giunta regionale 10 luglio 2012,

n 1394, e in riferimento al concorso RIPAM Puglia, con apposito avviso pubblicato sulla G.U. 4°

serie speciale n. 80 del 16 ottobre 2015, la Commissione per l’attuazione del progetto RIPAM,

ha reso noto, sul sito http://ripam.formez.it, la pubblicazione delle graduatorie finali di merito

dei candidati, graduatorie approvate dalla Commissione Interministeriale nella seduta del 05

ottobre 2015.

Nello specifico la graduatoria AG8/P (personale amm.vo) è composta da 121 vincitori e

337 idonei, mentre la graduatoria TP8/P (personale tecnico) è composta da 66 vincitori e 146

idonei.

In base all’apposita convenzione sottoscritta tra Regione e Formez, è pervenuta forma-

le comunicazione nel mese di marzo 2016, la quale trasmetteva apposita relazione tecnica

conclusiva della procedura concorsuale. La Sezione Personale e Organizzazione effettuerà

l’iter amministrativo previsto dall’apposito regolamento regionale affinché si proceda con suc-

cessivo atto, all’approvazione della graduatoria degli idonei e alla nomina dei vincitori del con-

corso stesso.

Collegata alla procedura concorsuale del RIPAM, è l’esecuzione della procedura per la

copertura di n. 40 posti, a tempo pieno ed indeterminato di categoria B posizione economica

B1, riservata esclusivamente alle persone disabili, legge n. 68/99, giusta Determina Dirigenzia-

le della Sezione Personale ed Organizzazione 10 novembre 2015, n. 712, i cui termini della

presentazione delle domande sono scaduti il 4 gennaio 2016.

Attualmente, l’assunzione dei vincitori di tale procedura avverrà secondo le modalità

stabilite nell’apposita convenzione sottoscritta con l’Ufficio Collocamento Obbligatorio del

Servizio Lavoro e Formazione Professionale dell’ex Provincia di Bari, secondo la seguente tem-

pistica:

n. 15 unità nel primo anno;

n. 15 unità nel secondo anno;

n. 10 unità nel terzo anno.

Per quanto concerne i tetti di spesa per le assunzioni a tempo indeterminato di perso-

nale non dirigenziale, si può affermare che sussiste ancora la possibilità di utilizzare i resti de-

rivanti dai risparmi delle cessazioni, esclusivamente degli anni 2013 e 2014; mentre le cessa-

zioni del 2014 e del 2015 (capacità assunzionali 2015-2016), sono riservate alle assunzioni del

personale in sovrannumero degli enti di area vasta delle ex Province, mentre non sono sogget-

ti ai limiti legislativi le assunzioni del personale appartenenti alle categorie dei disabili legge n.

68/99, infatti, la pubblica amministrazione è tenuta ad assumere persone con disabilità nella

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 143 di 146

quota d’obbligo prevista dalla normativa e ad osservare precisi vincoli per effettuare le assun-

zioni in conformità a quanto previsto dall’articolo 35 del decreto legislativo n. 165/2001.

Assume un grandissimo rilievo quanto previsto dal comma 234, articolo 1, della legge

n. 208/2015, in quanto introduce la previsione dell’avvio del percorso definitivo di fuoriuscita

del trasferimento di personale in sovrannumero delle ex Province e delle Città metropolitane,

e del conseguente ritorno alle procedure ordinarie di assunzioni a tempo indeterminato.

Il processo obbligatorio di mobilità del personale delle ex Province di cui alle leggi re-

gionali n. 31 e 37/2015 è in procinto di essere completato sulla base del disegno di legge re-

gionale n. 13 del 22 marzo 2016 denominata “Disposizione per il completamento del processo

di riordino previsto dalla legge regionale del 30 ottobre 2015, n. 31 “Riforma di Governo Re-

gionale e Territoriale” approvato nella seduta del Consiglio regionale del 10 maggio 2016 ed in

procinto di essere pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia.

Pertanto, a legislazione vigente, il passaggio alle procedure ordinarie di assunzione a

tempo indeterminato dei vincitori del concorso Ripam, nonché le stabilizzazioni del personale

a tempo determinato avviato con la legge regionale 14 novembre 2014, n. 47 potrà avvenire

solo dopo il completamento della procedura, nell’ambito regionale, del trasferimento del per-

sonale delle ex Province sopra indicato. Tale conclusione di procedura, dovrà essere dichiarato

da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica, mediante comunicazione attraverso

l’apposito portale.

Nel merito appare utile ricordare ed evidenziare, che sulla base di quanto disposto dal

comma 424, articolo unico, della legge 24 dicembre 2014 n. 190, le spese per il personale del-

le ex Province, assorbite dalla Regione Puglia non si calcolano al fine del rispetto del tetto di

spesa di cui al comma 557 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006 n. 296.

Nel 2015 – per effetto della legge regionale 7 ottobre 2009, n. 17 che ha recepito

l’articolo 72 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito con legge 6 agosto 2008, n.

133 – risultano in esonero dal servizio n. 22 unità di personale delle categorie. L’applicazione

di tale istituto ha inciso ulteriormente sul decremento della spesa di personale.

Infine va segnalato che nell’ottica del compimento del nuovo processo organizzativo

iniziato con l’adozione della deliberazione della Giunta regionale 31 luglio 2015, n. 1518 non-

ché del decreto del Presidente della Giunta regionale 31 luglio 2015, n. 443, con deliberazione

della Giunta regionale 8 aprile 2016, n. 458 si è proceduto alla prima attuazione del modello

MAIA.

In data 30 marzo 2016, il Coordinamento dei Dipartimenti, allargato al Segretario Ge-

nerale del Consiglio regionale quale rappresentante delle necessità organizzative della struttu-

ra consiliare, ha adottato le proprie determinazioni organizzative che venivano quindi tra-

smesse al Direttore del Dipartimento competente in materia di Organizzazione, al fine di redi-

gere la proposta da sottoporre all’approvazione della Giunta regionale.

Va inoltre evidenziato come l’adozione della già citata D.G.R. n. 458 si pone quale

adempimento delle prescrizioni di cui l’articolo 1, comma 221, della legge 28 dicembre 2015,

n. 208 che impone alle regioni la “ricognizione della propria dotazione organica dirigenziale

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 144 di 146

secondo i rispettivi ordinamenti, nonché al riordino delle competenze degli uffici dirigenziali,

eliminando eventuali duplicazioni.”

La precedente dotazione organica regionale (Giunta/Consiglio), approvata con delibe-

razione della Giunta regionale 24 aprile 2007, n. 523, prevedeva 209 posti da riservare alla di-

rigenza.

La proposta formulata dal Coordinamento dei Dipartimenti si sostanzia con la defini-

zione di n. 54 Sezioni e n. 131 Servizi, presso la Giunta regionale.

Invece, il numero delle strutture del Consiglio è definitivamente determinato in com-

plessive 20 unità di cui n. 9 sezioni e n. 11 servizi. Alla definizione delle predette strutture

provvede, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, il Consiglio regionale secondo il

proprio ordinamento.

Risultano pertanto, complessivamente, n. 62 Sezioni di Dipartimento e n. 142 Servizi

che compongono l’unica dotazione organica dei dirigenti dell’Ente a seguito dell’adozione del-

la deliberazione della Giunta regionale 8 aprile 2016, n. 458.

Rileva dunque, che il funzionamento ordinario della Regione può essere assicurato da

n.204 posizioni dirigenziali in riduzione rispetto ai n. 209 posizioni dirigenziali previste nella già

citata deliberazione della Giunta regionale n. 523/2007

Per quanto attiene, poi, l’introduzione della nuova disciplina degli incarichi di Posizioni

Organizzative e di Alte Professionalità, approvata con determinazione del Dirigente del Servi-

zio Personale ed Organizzazione 16 maggio 2014, n. 12, si precisa che la stessa è tutt’ora vi-

gente e osservata e non ha determinato, rispetto al 2014, alcun incremento di spesa.

In merito all’andamento della spesa di personale, che costituisce anche un rilevante

aspetto gestionale dell’Ente, si osserva che è stato stabilito un differente parametro di conte-

nimento (per effetto delle novità introdotte dal decreto legge 24 giugno 2014, n. 90 convertito

con legge 11 agosto 2014, n. 114). Lo stesso consiste nel divieto di superamento della spesa di

personale media riferita al triennio 2011/2013.

Allo stato, e considerando che la quantificazione della spesa di personale a consuntivo

sarà determinabile solo in occasione della prossima elaborazione del Conto Annuale del per-

sonale 2015, l’ammontare presuntivo risulta pari ad euro 141.504.305. Tale valore si attesta

su un importo inferiore rispetto a quello medio del triennio 2011/2013 pari a euro

145.826.252.

Anni

Spesa di

personale

Costo del

lavoro

2010 2011 2012 2013 2014

QUANTIFICAZIONE DEL COSTO DEL LAVORO E DELLE SPESE DI PERSONALE

(Fonte: dati di pre-certificazione Conto Annuale 2015) - ANNI 2010/2015

2015

163.644.508 155.229.163 141.171.090

176.615.593 167.732.647 151.549.447

141.078.502 142.557.640 141.504.305

148.772.166 148.739.561 149.975.750,18

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 145 di 146

21. Revisori dei conti

In attuazione dell’articolo 14, comma 1, lettera e), del decreto legge 13 agosto 2011, n.

138 convertito con legge 14 settembre 2011 n. 148 nello Statuto regionale è stato previsto

quale organo della Regione il collegio dei revisori dei conti.

Alla previsione statutaria è stata data attuazione con il capo III della legge regionale 28

dicembre 2012, n. 45 con il quale è stata dettata la disciplina relativa alla istituzione, composi-

zione e nomina, cause di ineleggibilità e incompatibilità, funzioni, durata dell’incarico, com-

penso e cessazione dall’incarico del collegio dei revisori dei conti.

In data 14 novembre 2013 è stato emanato il regolamento regionale n. 22 avente ad

oggetto “Regolamento attuativo per la nomina e lo svolgimento dei lavori del collegio dei revi-

sori dei conti ai sensi dell’articolo 58 della legge regionale 28 dicembre 2012, n. 45”.

In fase di prima applicazione della complessiva disciplina risultante dai suddetti atti

normativi, il Segretario Generale del Consiglio regionale, individuato dal predetto regolamen-

to quale struttura regionale responsabile del procedimento di formazione, tenuta ed aggior-

namento dell’elenco dei revisori dei conti della Regione Puglia ai sensi della legge 7 agosto

1990, n. 241 ha evidenziato difficoltà attuative ed interpretative non superabili se non attra-

verso delle modifiche da apportare al regolamento in argomento.

All’esito della relativa istruttoria è stato emanato il regolamento regionale 24 marzo

2014 n. 5 con il quale si è provveduto a riapprovare il regolamento regionale n. 22/2013.

Con determinazione del Segretario generale del Consiglio regionale 14 maggio 2014, n.

12 è stato approvato, e in pari data pubblicato sul relativo sito web istituzionale, l’avviso pub-

blico per la formazione dell’elenco dei candidati alla nomina a componente del Collegio dei

Revisori dei Conti della Regione Puglia cui conseguirà la successiva estrazione dei designati e

quindi, ove non siano riscontrati motivi di ineleggibilità ovvero di incompatibilità, la nomina

dei revisori dei conti della Regione Puglia. Il predetto avviso è stato pubblicato sul BURP nr. 65

del 22 maggio 2014 e da tale data decorre il termine di 30 giorni per la presentazione, in mo-

dalità telematica, delle candidature.

Con distinte note datate 30 settembre 2014 e 29 ottobre 2014, l’Ordine dei dottori

commercialisti e degli esperti contabili dei tribunali di Trani e di Bari hanno richiesto la riaper-

tura dei termini del suddetto avviso in quanto lo stesso era stato pubblicato nella parte prima

del Bollettino Ufficiale della Regione Puglia (BURP) n. 65 del 22 maggio 2014 anziché nella se-

zione Avvisi/Concorsi.

L’Avvocatura regionale, interpellata dalla Segreteria Generale del Consiglio regionale,

ha espresso l’avviso che risultano infondate le violazioni di legge lamentate dagli Ordini pro-

fessionali in quanto la specifica disciplina in materia (legge regionale 28 dicembre 2012, n. 45

e decreto del Presidente della Giunta regionale n. 421/2012) stabilisce in modo prescrittivo la

specifica Sezione del BURP nel quale pubblicare l’avviso in questione, ma nel contempo ha ri-

levato che, ancorchè non contestata, vi possa essere una possibile violazione della legge re-

gionale 20 giugno 2008, n. 15 in materia di trasparenza per non essere stato segnalato,

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Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2015 Pagina 146 di 146

l’avviso, in modo sufficientemente “visibile e riconoscibile” nello specifico link “Avvisi e Con-

corsi” dei siti web ufficiali di Giunta e del Consiglio.

Con determinazione del Segretario generale del Consiglio regionale 12 febbraio 2015,

n. 4 è stata quindi confermata la validità dell’Avviso indetto con determinazione 14 maggio

2014, n. 12 e disposta la riapertura dei termini per la presentazione delle istanze dando atto

che la data di pubblicazione di detto provvedimento sul BURP costituisce termine iniziale per

la decorrenza dei trenta giorni utili alla presentazione delle domande di iscrizione.

Il predetto avviso è stato pubblicato sul BURP n. 26 del 19 febbraio 2015.

Con determinazione del Segretario generale del Consiglio regionale 6 luglio 2015, n. 10

è stato quindi istituito l’elenco dei candidati alla nomina a revisori dei Conti della Regione Pu-

glia.

Con avviso pubblico in data 18 settembre 2015 è stata fissata al 29 settembre 2015 la

convocazione della seduta del Consiglio regionale per l’estrazione a sorte dei tre nominativi da

designare quali componenti del Collegio.

Con determinazione del Segretario generale del Consiglio regionale 6 ottobre 2015, n.

11 si è preso atto dell’esito del sorteggio avvenuto il 29 settembre 2015 e conseguentemente

formulata la graduatoria dei candidati alla nomina a Revisore dei Conti della Regione Puglia.

A seguito delle verifiche e dei riscontri di rito il Presidente della Giunta regionale con

decreto 30 dicembre 2015, n. 667 (pubblicato sul BURP n. 1 del 7 gennaio 2016) ha proceduto

alla nomina del Collegio. In pari data il Decreto è stato trasmesso al Consiglio regionale ai fini

dell’insediamento del collegio.

Il collegio dei revisori dei Conti della Regione Puglia si è formalmente insediato il 16

febbraio 2016.

Il disegno di legge di approvazione del rendiconto generale per l’esercizio finanziario

2015 dovrà essere inviato, ai sensi dell’articolo 1,comma 5, del decreto legge 10 ottobre 2012,

n. 174 convertito con legge 7 dicembre 2012, n. 213 alla Sezione regionale di controllo della

Corte dei Conti per la Puglia per la prescritta procedura di parifica ed al Collegio dei Revisori

dei Conti della Regione Puglia affinché possa esprimere il parere sul consuntivo 2015 con ap-

posita relazione tecnica.

Bari, 25 maggio 2015

IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO RISORSE FINANZIARIE E STRUMENTALI,

PERSONALE E ORGANIZZAZIONE

L’ASSESSORE AL BILANCIO

- Angelosante ALBANESE -

- Raffaele PIEMONTESE -