Turismo all'Aria Aperta 146 - settembre 2012

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Il numero di settembre 2012 | Campeggio e tempo libero, Il mensile della vacanza in libertà

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Mensile - Anno 18° N. 146

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TURISMOall’aria aperta

Editorialedi Salvatore Longo

Il Salone del Camperun’occasione da non perdere

L e manifestazioni fieristiche hanno una duplice funzione: presentare e promuo-vere la conoscenza e la vendita dei prodotti con le evoluzioni che marketing etecnica hanno inventato, e - per gli ‘addetti ai lavori’ - consentire di fare il

punto sulle problematiche di quel settore e sui rapporti di interdipendenza con lealtre componenti della società.Più il Salone è importante e più quest’ultimo aspetto diviene fondamentale e creaattese.È il caso del Salone del Camper che giunto alla terza edizione è già punto di riferi-mento per l’intero mondo del ‘turismo all’aria aperta’ come testimoniano numero,qualità e internazionalità degli espositori, novità presentate e la partecipazione dellediverse organizzazioni di settore.Il Salone, rappresentando un momento di condivisione di interessi comuni, è un’oc-casione da non sprecare per avviare a soluzione alcune problematiche. La cronacaquotidiana, infatti, insegna che solo gruppi che possono contare sulla forza deinumeri e sulla loro compattezza possono sperare di vedere risolto qualche proble-ma. Numero e compattezza sono condizioni entrambe essenziali per far ‘pesare’ lapropria voce: l’una senza l’altra riduce di molto le possibilità di successo.Il terreno neutro di una fiera e la possibilità di vivere per una settimana esperienzecomuni oltre a fornire l’opportunità di ripetuti scambi di idee è l’occasione per pre-disporre un programma unitario limitato, ma concreto e può consentire di metterein atto una pressione così compatta da eliminare l’alibi delle differenti posizioni, alibispesso cercato da chi non ha intenzione di occuparsi concretamente di una catego-ria, salvo le condivisioni di circostanza, le buone intenzioni e le promesse con tempiindeterminati.E i problemi su cui convergere sono molti e raramente epocali, anzi a volte si trattasemplicemente di costringere le parti interessate ad applicare leggi esistenti senza‘arrampicarsi sugli specchi’ cercando giustificazioni ai propri preconcetti e interessidiretti o indiretti.Non è giusto dover affrontare lunghi percorsi giudiziari per veder riconosciuti dapubbliche autorità locali i diritti sanciti da leggi dello Stato.È vero che il turismo plein air è alternativo ad altre forme più o meno ‘tradizionali’,ma è altrettanto vero che è una realtà positiva per l’economia turistica e industria-le del Paese e rappresenta sotto l’aspetto sociale e culturale una formula importan-te per soddisfare le esigenze di chi ama una vacanza on the road alla ricerca di metenuove e originali.Sotto quest’aspetto è un importante veicolo per far conoscere e diffondere le infi-nite bellezze paesaggistiche e le testimonianze culturali diffuse sul territorio e dasempre al di fuori dei consueti programmi turistici. Spesso se ne ha notizia indiret-tamente per la pubblicità, solitamente limitata all’area circostante all’evento, diqualche festa o sagra più o meno storica.Lo stesso turismo enogastronomico può trovare interlocutori privilegiati nei turistiplein air poiché la sua offerta corrisponde alla loro forma mentis e alla loro curiosi-tà.Per questo e molto altro ancora riteniamo che il nostro mondo debba avere nell’ela-borazione delle politiche e dei programmi turistici Nazionali e Regionali gli stessiruolo e peso delle componenti più stanziali (finiamola con i termini ‘tradizionale’ e‘alternativo’) perché tutti portiamo benefici all’economia nazionale e tutti (e forse ituristi open air più di altri) vogliamo un ambiente non deturpato dalla speculazionee non inquinato.

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4 TURISMO all’aria aperta

pag. 149

In copertina:Losanna (Svizzera)

Editoriale pag. 3

Botta e Risposta pag. 6

News pag. 8

News sulla circolazione stradale pag. 16

Attualità- Il Salone del Camper 2012 pag. 18- 52° Salone Nautico di Genova pag. 24

Collezioni 2013: PRIME ANTICIPAZIONI pag. 26

Informazioni dalle aziende pag. 42

On the road- Tra i vulcani dell’Auvergne pag. 48- Carinzia: voglia di caravaning invernale pag. 54- Losanna riservata e seducente pag. 58- Magia della Valle di Susa pag. 66- Eccellenze alpine pag. 74- Castel Monguelfo nel cuore della Val Pusteria pag. 80- San Marino: antica terra della libertà pag. 84- Valle del Conca, una ridente campagna pag. 96- Fossombrone, monumenti romani e spelndide aree naturali pag. 104- Terre sicane, luoghi indimenticabili pag. 110

On the road in breve- ALTA VALLE DEL CONCA - Fonte di Priapo

l’acqua dell’amore pag. 116

Benessere- GERMANIA - Terme di Stoccarda pag. 118

Camping - Centro Vacanze San Marino**** pag. 120Camping invernale - Ossiacher See pag. 124

RUBRICHE- Prossimi appuntamenti pag. 126- Novità editoriali pag. 133- L’opinione di... Beppe Tassone pag. 135- Eventi e mostre pag. 136

Assicurazioni e dintorni pag. 142 Village for all pag. 144 ACTItalia Federazione pag. 146 Confedercampeggio pag. 147

Sommario

66MAGIA DELLA VALLE DI SUSA

74ECCELLENZE ALPINE

96VALLE DEL CONCA, UNA RIDENTE CAMPAGNA

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6 TURISMO all’aria aperta

Botta e Risposta

Turismo nei piccoli comuni

Egregio Direttore,complimenti per la rivista che è incontinuo miglioramento sia nei conte-nuti sia nella grafica ben impostata edagevole nella impostazione degli arti-coli. Nel mese di luglio, insieme allafamiglia, abbiamo deciso di trascorre-re un lungo periodo di vacanze incamper, mezzo ideale ed indispensa-bile, per visitare esclusivamente i pic-coli comuni ed i piccoli borghi, quelliche generalmente sono fuori daigrandi circuiti turistici di massa. Lavacanza è stata veramente piacevoleed entusiasmante, l’accoglienza e ladisponibilità dei abitanti al di sopra diogni aspettativa, i luoghi visitati sor-prendenti, i prodotti locali ed i cibidegustati veramente eccezionali, lascoperta di antiche tradizioni e valoriancora molto vivi e di una cultura chepurtroppo rischia di scomparire. Dopoquesta vacanza ho fatto questa rifles-sione, che spero possa servire di sti-molo alle istituzione ai vali livelli.Questi comuni infatti a causa dell’ele-vata età media dei loro abitanti e delnumero limitato degli stessi nonchédell’abbandono delle terre e l’impossi-bilità di attività alternative rischia discomparire. Il rischio che su di essiincombe, infatti, è quello dello spopo-lamento, della crescente marginaliz-zazione, dell'invecchiamento della

popolazione. Le difficoltà dei piccoliComuni sono proprio queste: pochiritengono che valga la pena investiresu di essi. Il diventare protagonistadella società dell'informazione, dinorma, non viene avvertito come ilproblema da chi abita e governa unpiccolo Comune. Se accade che ilSindaco di un piccolo Comune siaconsapevole della necessità di colma-re il ritardo nei confronti della societàdell'informazione, la metà dei proble-mi di quel piccolo Comune è già risol-ta.A mio avviso l’ obiettivo è quello direstituire protagonismo, politico, eco-nomico e culturale ai governi localidelle piccole comunità, ai piccoliComuni. Uno dei problemi di questepiccole comunità è determinata dalfatto che i piccoli Comuni non sonospinti alla cooperazione con altriComuni da una tendenza naturale,spontanea. L'Associazionismo interco-munale è una risposta razionale, nonistintiva, ai problemi di crescente diffi-coltà ad andare avanti da soli che neipiccoli Comuni si riscontra. Ma lerisposte in termini di comportamenticoerenti non sono sempre adeguate:in molti casi a buoni propositi inizialifa seguito un insieme di difficoltà chefiniscono con il paralizzare anche ilpiù generoso progetto di cooperazio-

ne. Certo, non dappertutto è così:sono le differenti tradizioni politico-amministrative a determinare le dif-formità dei comportamenti "associati-vi" dei piccoli Comuni nelle varieregioni d'Italia, la diversa sensibilitàmedia degli amministratori. Servonoconcertazione tra i vari livelli di gover-no, forti rappresentanze a livello poli-tico-istituzionale dei Comuni chesiano in grado di interloquire con igoverni regionali, ed il governo nazio-nale. Ma, soprattutto, è necessariostimolare chi governa i piccoli Comunied anche chi vi risiede, che cambiaresi può, che servizi fino a ieri impensa-bili se non in grandi centri, possonoessere resi disponibili anche nei centripiù piccoli, che i giovani possono par-tire e andare per il mondo, ma anchetornare e stare nei piccoli Comuni,senza per questo che le potenzialità dilavoro e di costruzione del loro futurovenga meno. La programmazione diiniziative volte al turismo, fatta consa-pevolmente d in cooperazione ed inunione con altri comuni crea le pre-messe per unire le forze e limitate icosti nelle iniziative di marketingmirato e nella realizzazione di infra-strutture elementari finalizzate all’ac-coglienza degli ospiti.

Gianmario Ancona

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8 TURISMO all’aria aperta

Il Parco Montioni, un esempio di ecoturismo

N ell’ambito del convegnoEcoturismo e sostenibilità. Ilprodotto Parco nel mercato

turistico svoltosi recentemente su inizia-tiva della Provincia di Livorno nellasplendida cornice del Parco di Montionisi è constatato come l’ecoturismo siauna risorsa strategica per il territoriospecialmente in un periodo di crisi comel’attuale. Una conferma è stata fornitadai rappresentanti della Provincia diGrosseto i quali hanno evidenziatocome in quest’inizio 2012 di fronte auna contenuta flessione del turismointerno i dati relativi agli accessi (a paga-mento) al Parco della Maremma sianostati in controtendenza passando dai2.400 del primo trimestre del 2011 ai2885 dell’analogo periodo del 2012.

Un’ulteriore testimonianza che la politi-ca di preservare l’integrità naturalisticadi significative aree del territorio se bengestita si trasforma in un volano econo-mico per le popolazioni locali perchéogni visitatore tendenzialmente produ-ce un indotto.I parchi inoltre spesso sono realtà inter-provinciali se non interregionali, ma ter-ritorialmente e culturalmente omoge-nei: un esempio è il Parco di Montioni -insiste sulle due provincie di Livorno eGrosseto - che il convegno ha datooccasione di visitare.Si tratta di 7.000 ha. di territorio collina-re dominati dal bosco mediterraneosempreverde, ma non mancano le areecoltivate a ulivo, cereali o ortofrutta,anche se il progressivo spopolamento

delle campagne sta producendo feno-meni di ritorno di flora spontanea, tracui molte specie di orchidacee.Potrebbe essere affidato ai Parchi ilcompito di preservare la tenuta del-l’agricoltura nel proprio ambito territo-riale con il duplice obiettivo paesaggisti-co (le diverse colture creano macchie dicolore che rendono particolarmenteaffascinante il paesaggio) ed economicocreando flussi di turismo enogastrono-mico motivati dall’acquisto dei prodottiagroalimentari e delle loro elaborazioni:per esempio nel Parco di Montioni vi èuna tradizione enogastronomica chemerita di essere scoperta.Interessanti le testimonianze storiche: laPievaccia, chiesa-torre con funzione reli-giosa e difensiva risalente al X-XI sec., icastelli medievali (tra cui il Castello diMontioni), le Terme Baciocchi (stabili-mento termale privato di Elisa, sorella diNapoleone) alimentate da una sorgentedi acqua calda sulfurea e il villaggiominerario di Montioni costruito a inizi‘800 per l’estrazione dell’allume: si pos-sono tuttora osservare le abitazioni deiminatori, gli edifici industriali per lalavorazione e lo stoccaggio del minera-le e vari fabbricati rurali oltre alla resi-denza della principessa Elisa che loaveva fatto realizzare.

Il tempo usato per viaggiare è il più prezioso

È stata recentemente presentataa Milano un’indagine sul con-cetto che gli Italiani hanno del

Tempo. Tema affascinante scelto dalgruppo televisivo QVC (leader mondia-le dello shopping televisivo e perdimensioni secondo canale statuniten-se) nell’ambito di un’ampia strategiastudiata per l’ingresso, attualmente infase iniziale, sul mercato italiano.Occorre riconoscere che lo stile Qvc èprofondamente diverso dal livellomedio delle televendite cui negli annici hanno abituato i vari canali televisi-vi: si tratta di spettacoli finalizzati alloshopping. In quest’ottica è stata logicala ricerca per capire il rapporto (proba-bilmente in parte diverso da quello diamericani e giapponesi) tra gli Italiani eil Tempo, anche in relazione allo shop-ping.

L’indagine ha rivelato alcuni aspettiinattesi e altri che rispondono al comu-ne sentire. Per esempio se il tempo tra-scorso a fare cose che gratificano è peri nostri concittadini difficilmente barat-tabile, quando la gratificazione è rap-presentata da un viaggio o dalla sco-perta di posti nuovi non è ipotizzabilenessuno scambio: in un’ipotetica scaladi valori tale impiego è al vertice.Emerge inoltre la conferma dell’intui-zione comune a molti che avere unbuon rapporto con il Tempo significavivere felici, ma su quale sia la miglio-re strategia si manifesta una differen-ziazione tra chi ha un concetto ‘slow’della vita e chi invece lo ha ‘fast’ sem-pre alla ricerca di nuovi stimoli e occa-sioni da cogliere al volo.Che il “Tempo non sia mai abbastan-za” è un concetto che accomuna tutti,

anche quelli che non hanno impegnid’ufficio, ma spesso è solo un’autogiu-stificazione per non aver svolto intera-mente quanto ci si proponeva.La ricerca fornisce indirettamenteattraverso il gioco dei proverbi un’indi-cazione sulla comune scala di valorinell’attuale società: “il Tempo è dena-ro” è il proverbio citato dal 60% delcampione in riferimento al proprio stiledi vita.Con l’età variano le aspettative, il con-cetto e il significato stesso di Tempo: sipassa da una sua visione come unità dimisura in cui le tre categorie passato,presente e futuro mutano progressiva-mente di peso a una decisamenteriduttiva identificata dall’equazioneTempo = tempo libero, quasi a volerinconsciamente cancellare che comun-que il proprio Tempo ha un termine.

News

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Neewwss

Sos travel card

P redisporsi da soli le vacanze èmolto bello, a volte la parte piùentusiasmante del viaggio, ma

presenta almeno un inconveniente: nonsi hanno punti di riferimento in Paesisconosciuti e in cui a volte è difficile farsicomprendere. È un inconveniente chepuò rendere meno bello il viaggio ecreare preoccupazioni più o meno gravi.Tecnologia e informatica hanno ora per-messo di superare il gap linguistico conuna card da portare nei Paesi in cui ci sireca: si tratta della Sos Travel Card, unpiccolo-grande strumento che può sal-vare una vacanza. La Card può evitare che si trasformi inun incubo qualsiasi emergenza: dall’au-to in panne a un problema di salute, aun’incomprensione alla frontiera, allasistemazione per la notte, ma anche piùsemplicemente cosa scegliere al ristoran-te specialmente se si hanno intolleranzeo allergie.

Con la Sos Travel Card è possibile con-nettersi in tempo reale 24 ore su 24 conun operatore madrelingua (chiamandoloda un qualsiasi telefono fisso o mobile)che telefonicamente ascolterà il proble-ma, tradurrà nella lingua del Paese dacui è chiamato e assisterà l’utente in dif-ficoltà.Funziona in più di 150 Paesi dagli Usaalla Cina, al Brasile, alla Tailandia… oltrenaturalmente a tutti quelli europei esono molte le lingue attivate: inglese,francese, spagnolo, russo, polacco,arabo… ma anche le meno usuali viet-namita, thai, hindi…L’utilizzo è semplice: dopo averla acqui-stata (o presso un’agenzia o on line alsito www.sostravelcard.it), la si attivacon un sms. La durata dal momento del-l’attivazione è di 60 giorni e in caso diutilizzo è buona norma annotare il codi-ce dell’operatore che risponde: in casodi necessità si può così evitare di riespor-

re il problema a un nuovo interlocutore.La carta è prepagata e il prezzo è pro-porzionale al tempo di utilizzo previsto(tre le fasce: 15, 30 e 60 minuti).Per ‘consolare’ i possessori della card incaso di non utilizzo è prevista la parteci-pazione all’estrazione finale di una cro-ciera per due persone nel Mediterraneoe di un viaggio di tre giorni per due per-sone in una capitale europea.Meglio vincere il premio che usare lacard.

Ecosostenibilità a Livigno

I l futuro del nostro pianeta è affida-to alla maturazione in tutti o alme-no nella maggioranza delle popola-

zioni dei Paesi sviluppati, di unacoscienza ecologica che faccia com-prendere come la libertà di ciascuno èlimitata dal bene comune, quindianche nostro. L’ecosostenibilià è ancor più necessariadove la Natura ricopre un ruolo fonda-mentale negli equilibri della Terra enella conservazione della vita umana edelle risorse necessarie. I grandi dram-mi del pianeta, cominciando dal noto‘buco dell’ozono’ non derivano dacataclismi più o meno improvvisi, madai colpevoli comportamenti degli abi-tanti della terra che hanno premesso il

proprio particolare all’interesse gene-rale.Non è solo quindi un problema di leggie di accordi internazionali, ma anche esoprattutto di sensibilizzazione e dieducazione.Ben vengano iniziative come quellasvoltasi il 5 agosto a Livigno, caratteri-stico centro turistico dell’AltaValtellina, rinomato comprensorio scii-stico e al centro di spettacolari panora-mi alpini: la prima Giornata dellaSostenibilità, finalizzata a sensibilizzarei cittadini, ma soprattutto gli ospiti auna cultura sostenibile. La giornata haproposto diversi momenti: l’area espo-sitiva nella zona centrale, i menù a km0 (limitare i trasporti su gomma èimportante contro l’inquinamento), le

vetrine a tema per rendere visibile ilconcetto di ecosostenibilità e moltealtre iniziative. Cuore della Giornata -quasi a sottolineare la natura profon-damente culturale dell’ecosostenibilità- il concerto dell’orchestra GiovanileAntonio Vivaldi composta da cinquan-ta elementi tutti under 25, a significa-re che la speranza di un mondo menoinquinato è affidata ai giovani.

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Neewwss

10 TURISMO all’aria aperta

Nuova Bandiera Blu al mare di Macerata

Analisi della spesa del turismo estero in Italia

L a spesa totale dei consumatoriesteri in Italia nel primo quadri-mestre 2012 è stata pari a 1,97

miliardi di euro con una crescita del10% sull’analogo periodo del 2011.I Francesi, pur con un -0,65% sonoquelli che hanno speso di più nelnostro Paese: 261,40 milioni di euro,seguiti dai Russi (223,00 milioni) chefanno registrare l’eccezionale incre-mento del 30,28% (rispetto al primoquadrimestre 2011). Confermano ilproprio posto tra le prime tre nazionigli Stati Uniti con un volume di spesadi 202,70 milioni di euro (+4,5%).Un segno del cambiamento che a livel-lo planetario sta avvenendo nel turi-

smo (complice anche il gioco deglieffetti della crisi in atto in molti Paesi aeconomia avanzata) è l’impennatadella spesa dei visitatori provenientidall’Estremo Oriente, sia cinesi siagiapponesi, con incrementi rispettiva-mente del 33,23% e del 34,47%.In particolare per quanto concerne laCina l’ampliarsi della fascia di bene-stanti sta creando per la prima volta uneffetto positivo sui loro consumi inItalia con l’incremento di un terzorispetto allo stesso periodo del 2011.Significativa anche la crescita dellaspesa in Italia dei turisti tedeschi e sviz-zeri con +14,63% e +15,20% rispetti-vamente sull’analogo quadrimestre2011.

La Gran Bretagna, pur preceduta soloda Francia, Russia e Usa, ha registratoun -0,83%.La Spagna è al settimo posto, marisente pesantemente della crisi eco-nomica in atto: -10,95% (rispetto alprimo quadrimestre) che diviene undrammatico -79,68% se rapportatoall’ultimo del 2011.Tra le categorie è il commercio al det-taglio il maggior beneficiario dellaspesa estera in Italia con un +17,5%nel periodo esaminato (rispetto aglistessi mesi del 1011) e bene anche lestrutture ricettive con +8,08% e lagrande distribuzione +12,7% circa.

C’è mare e mare. Ad esempioc’è il mare che le persone nonscelgono, se lo trovano a

bagnare i loro piedi come se fosse unoptional non richiesto quindi non hamolta importanza di che mare si tratti,quanto sia cristallino e su che spiaggiasi allunghi e si ritiri.Al contrario c’è il mare che premia chilo cura e fa in modo che resti pulito,

non tralasciando neanche un granellodi sabbia o il più piccolo dei sassi checompongono il letto sul quale esso sidistende quando tocca terra: è quellodel tratto di costa di Porto PotenzaPicena (MC) vicino al Nuovo NaturalVillage.Lo scenario è unico: si passa da mera-vigliose spiagge di sabbia e ghiaia acalette selvagge e grotte, l’acqua è

straordinariamente pulita e cristallina eper questo ha guadagnato quest’annola Bandiera Blu, simbolo di mare pulitoe rispetto per l’ambiente.L’ottima posizione della spiaggia aridosso della Riviera del Conero per-mette agli amanti degli sport velici dicimentarsi con soddisfazione con kitesurf, catamarani e windsurf.

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Riconoscimento diaccessibilità ad areecomunali e parcheggi

U no dei problemi che i camperisti si trovanoa dover affrontare è in molte località l’ac-cesso ai posteggi, nonostante una norma-

tiva nazionale che indica possibilità e limiti.Molti comuni condizionati da non si sa quali pre-concetti cercano di ostacolare anche la semplicesosta dimenticando che l’apporto economico deicamperisti può essere superiore a quello del turistaalloggiato in una struttura ricettiva tradizionale o inuna camera.L’Associazione Nazionale CoordinamentoCamperisti sta seguendo - anche con azioni legaliverso i comuni inadempienti alla legge dello Stato- queste problematiche e recentemente ha segna-lato alcuni casi andati a buon fine.A Diano Marina nel maggio 2012 è stato rimosso,dopo una lunga battaglia legale, il segnale di divie-to (e relative sbarre) di accesso per le autocaravanal parcheggio in strada ai Gorleri.A Dobbiaco a giugno il Comune ha revocato l’or-dinanza che impediva la sosta delle autocaravan sututto il territorio comunale e quella che istituiva unparcheggio in cui la permanenza era consentita per180 minuti e vietata dalle 20.00 alle 08.00.La revoca delle ordinanze è avvenuta in seguito allenote del Ministero dei Trasporti in cui si precisavache le autocaravan sono soggette alla disciplinaprevista per gli altri veicoli e quindi la loro sostanon costituisce campeggio, conseguentementesono sottoposte alla normativa prevista per tutti iveicoli.A Sassuolo in giugno il Comune ha revocato inseguito al ricorso dell’Associazione Camperisti ealle indicazioni pervenute dal Ministero deiTrasporti la propria ordinanza con cui vietava qual-siasi forma di fermata o sosta finalizzata al pernot-tamento di autocaravan.Questi brillanti risultati - che tra l’altro tutelano ladignità dei camperisti - sono stati ottenuti anchegrazie alla partecipazione attiva e alle segnalazionedi chi subisce ingiusti divieti o si accorge di situa-zioni difformi dalla legge dello Stato

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Neewwss

Mirko Basaldella“Un viaggio nel tempo e nella materia”

Ravenna, Palazzo Mauro de Andrè fino al 10 – 9 – 2012

A nche quest’anno, nell’ambi-to della festa provinciale delPd a Ravenna, ha luogo

un’interessante rassegna di opere diun artefice della storia dell’arte del‘900. Oltre 130 opere, in mostra fino al 10settembre, nella sede del modernoPalazzo Mauro de Andrè a Ravenna,per conoscere un artista multiformecome Mirko Basaldella (1910- 1969).Pitture, sculture e disegni dagli anni’30 agli anni ’70, dove i rimandiall’arte del passato sono evidenti siain alcuni disegni a soggetto sacro, sianell’olio su tela La vita nei campi-Transumanza del 1967.Nel 1957 fu chiamato a dirigere ilDesign work shop al Visual ArtCarpenter Centre della HarvardUniversity di Cambidge nelMassachussets, in un iter creativosempre più allargato fra opere mini-

me e monumentali. In Europa avevaricevuto importanti commissioni perla realizzazione del cancello delMausoleo delle Fosse Ardeatine, ladecorazione del soffitto, balaustre evetrate del Palazzo della FAO a Romae la croce in ferro a Mauthausen, inmemoria dei caduti per la libertà.Esplorò miti e leggende di altre cultu-re come quella dei pellerossa, maanche nostrane come, visibile inmostra, l’inquietante “Sibilla” del1962. Far parte di una famiglia diartisti, dal padre al primogenito Dino,scultore, ad Afro, pittore, fu fonda-mentale per condividere ricerche for-mali e materiche, senza trascurarnealcuna, dai materiali di recupero,oggetti di uso comune, relitti indu-striali, legno, bronzo fuso….Curiosamente per i tre fratelli friulani,rimasti orfani e legatissimi fra loro, lamadre scelse di farli educare in un

collegio protestante a Venezia, intempi di cattolicesimo imperante…..In questo collegio Mirko studiò musi-ca, una passione coinvolgente chetrasferì in molti soggetti pittorici. Sidice che tutta la sua opera abbia ilrigore di una composizione musicale. La mostra, curata da Silvana Costa eda Francesco Muzzi, in collaborazio-ne con l’Archivio Cagli, è a ingressolibero e aperta tutti i giorni dalle18.30 alle 23.30.

di Isotta Bartoletti

Nuovo itinerario per i Grandi Giardini

N uova e simpatica iniziativa finoa fine ottobre predisposta daiGrandi Giardini Italiani, il net-

work dei più bei giardini visitabili nelnostro Paese: si tratta di un itinerarioalla scoperta di dodici Giardini-Vigneto, unici al mondo, che manten-gono un forte legame con il lavoro vini-colo e agricolo.Ammirando i vigneti in epoca di ven-demmia o in una fase immediatamen-te successiva, i visitatori potrannoanche comprendere meglio la filosofiache caratterizza questi giardini inseritiin un paesaggio rurale.Aderiscono al progetto anche alcunecantine notissime a livello internazio-nale: la franciacortina Bellavista, latoscana Petra e la pugliese Amastuolaalle quali spetta per quanto concernel’ambiente il merito di aver recuperatoaree abbandonate e valorizzato artisti-camente il territorio.Meno noti i vini degli altri Giardini, maegualmente di ottimo livello - come sipuò appurare bevendoli in loco - per-

ché grandi sono la cura della vigna e illavoro in cantina, vigneti e cantine chepotranno essere visitati in occasione diGrandi Giardini: Grandi Vini!.Gli altri Giardini coinvolti sono: IlGiardino Villa Ottolenghi (Aqui Terme,AL), Parco di Palazzo Malingri diBagnolo (Bagnolo Piemonte, CN), Villa

Trissino Marzotto (Trissino, VI), VillaAverdi (Grezzana, VR), Castello diRoncade (Roncade, TV), I Giardini diCastel Trauttmansdorff (Merano,BZ),Villa Montericco Pasolini dall’Onda(Imola, BO), Villa Poggio Torselli (SanCasciano Val di Pesa, FI), Il Giardino diSan Giuliano (Villasmundo, SR).

12 TURISMO all’aria aperta

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TradizioneMediterranea

I ritmi di vita imposti dalla società contemporanea(assurdo chiamarli stili) rendono sempre più convul-sa la nostra vita restringendo il tempo a disposizio-

ne nel quotidiano per la pausa di mezzogiorno: sem-briamo sempre in viaggio sull’autostrada costretti a fer-marci all’Autogrill!Quasi dimenticati dagli anziani e sconosciuti ai giovanii tempi in cui gli orari di lavoro consentivano a molti unpasto tra le mura domestiche e in viaggio ci si fermavain quelle genuine trattorie di campagna, spesso conpergolato e gioco delle bocce. Scomparsi, salvo rareeccezioni, quei locali tipici che in ogni città a prezziabbordabili consentivano ogni giorno un pasto conpiatti sani, semplici e tradizionali, si è entrati nella ‘civil-tà’ del ‘piatto veloce’, del panino al bar o del pasto inuno dei tanti fast food che hanno occupato spazi sem-pre più ampi imponendo di fatto un’alimentazioneestranea alla nostra cultura.Crea quindi interesse e grandi attese e speranze il FastFood Mediterraneo che nei progetti della Pans &Company consentirà di mangiare sano e bene nono-stante i ritmi frenetici cui siamo sottoposti (nella pausapranzo si addensano tante ‘cose da fare’ che riduconoancora più il tempo per nutrirsi) per cui la qualità deicibi che si ‘ingurgitano’ e la loro freschezza divengonoessenziali.Anche il consumatore deve rendersi conto che permangiare sano ed economico deve tornare all’antico:utilizzare solo prodotti di stagione e alternare tutti glialimenti senza demonizzarne alcuno.Il pane per esempio è un prodotto indispensabile, soloche occorrerebbe mangiarlo fresco, appena sfornato ecroccante. È quanto fa la Pans & Company che trasfe-risce l’esperienza acquisita (è specialista nei panini fatticon pane appena sfornato) nella nuova proposta delFast Food Mediterraneo.La filosofia dei piatti offerti è quella della DietaMediterranea (per il suo equilibrio e la sua salubrità èstata recentemente inserita dall’Unesco nel patrimonioimmateriale dell’umanità) che non vieta nulla e consen-te di mangiare in modo integrato senza chiedere rinun-ce o sacrifici, ma solo piccoli accorgimenti come unampio utilizzo delle verdure (insalate e insalatone divario tipo).E anche quando si è in viaggio non provoca digestionifaticose e colpi di sonno.

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Neewwss

14 TURISMO all’aria aperta

Golf a Cortina

I l giocatore di golf vive nelverde respirando un’aria salu-bre che con il moto effettuato

crea un sano appetito, figuriamo-ci poi se la località è Cortina conl’aria fine e balsamica delle mon-tagne e dei ghiacciai che la circon-dano.Il Golf Club non solo ha rinnovatola gestione della cucina del suoristorante Birdie, ma lo ha apertoa tutti - permettendo anche a chinon è giocatore di poter gustaregli ottimi piatti dello chef MarcoTalamini - facendolo divenire unevento quotidiano per palati raffi-nati.I menù proposti si caratterizzanoper semplicità e creatività pur nelrispetto della storia locale e dellastagionalità considerata valoreportante, insieme all’accurataselezione delle materie primelavorate il meno possibile, e perun equilibrato e sapiente mix ditradizione e innovazione nella rie-laborazione dei grandi classicidella cucina ampezzana arricchitadi sapori sempre nuovi.Si sa che chi ama le passeggiate alritorno ha un certo appetito: eccoquindi una serie di spuntini pome-ridiani come i croque monsieur ecroque madame, rispettivamentesandwich di manzo e cheesebur-ger di Angus da gustare abbinati aun bicchiere di uno degli ottimivini della cantina.Piatti e spuntini sono una gioiaper la gola, ma se consumati sulla‘Terrazza dei Sapori’ mentre losguardo scorre sul paesaggiomozzafiato delle Dolomiti appaio-no ancor più eccezionali.

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16 TURISMO all’aria aperta

Newssulla circolazione stradaleRubrica a cura di Domenico Carola, Docente di Diritto sulla Circolazione

Il pericolo striscia sulle zebre.In Europa muoiono 8mila pedoni l'anno

C ompiono sessant'anni e nonsono proprio in buona salute. Lestrisce pedonali, di cui la Gran

Bretagna festeggerà lunedì prossimo il60esimo anniversario, spesso sono pocovisibili o mal dislocate. Non solo in Italia,ma un po' in tutta Europa: per esempio,nell'ultima inchiesta sul tema, l'attraver-samento peggiore è stato trovato aLugano, nell'insospettabile Svizzera. E' anche per queste carenze diffuse chele statistiche sui morti tra i pedoni sonoben peggiori di quelle sulla mortalitàgenerale per incidente stradale. Tantoche l'obiettivo di dimezzare le vittimedella strada imposto dalla Ue tra il 2001e il 2010, oltre a essere stato centrato dapochi Paesi, risulta ancor più lontano sesi considerano i soli «utenti deboli» dellastrada (ciclisti, motociclisti e, appunto,pedoni).I 60 anni dall'introduzione delle striscesono stati celebrati ufficialmente lo scor-so 31 ottobre in Gran Bretagna, anchese in realtà le zebre sono più vecchie: giàdal 1949 sono state dipinte su moltestrade inglesi e il 1951 è solo stato l'an-no in cui sono entrate ufficialmente nellalegislazione del Regno Unito. Percorsoanalogo in Italia: già nel Dopoguerra sierano approntati molti attraversamentipedonali, persino nei piccoli paesi, ma ilriconoscimento definitivo è avvenuto colCodice della strada del 1959 (quello

che ha sostituito il primo, che risale al1923, e ha preceduto l'attuale, entratoin vigore nel 1993 e già più volte rifor-mato).Fino ad allora, tutto era demandato aregolamenti comunali, col risultato chevariavano da paese a paese anche leforme delle strisce. Anzi, in molti casinon c'erano nemmeno strisce: gli attra-versamenti potevano essere segnalatianche con modalità alternative, comeplacche metalliche fissate alla superficiestradale. Le evoluzioni introdotte negliultimi anni sono l'evidenziazione dellestrisce con vernici speciali e la loro sopre-levazione rispetto al normale piano via-bile, creando una sorta di grande dossoche induce a rallentare. Molto più diffu-sa (da metà anni Novanta), ma anchemolto meno efficace a livello di visibilità,è la scelta di dipingere sull'asfalto unafascia perlopiù rossa (ma ce ne sonoanche di azzurre e verdi, spesso secondoil colore politico del sindaco) che incorni-cia le strisce.Cosa prevede il Codice della stradaC'è stata un'evoluzione anche dal puntodi vista normativo: con la riforma del2010 (legge 120), il Codice della stradaitaliano (articolo 191) si è sostanzialmen-te allineato a quelli scandinavi, tedesco eolandese imponendo di far passare ipedoni anche quando semplicemente«si accingono» ad attraversare. Anche

se l'indeterminatezza di tale espressionee il fatto che essa implichi di fare un pro-cesso alle intenzioni - uniti alla scarsitàdei controlli - rendono la nuova norma didifficile applicazione. In ogni caso, per itrasgressori sono previste una multa di154 euro e la decurtazione di otto punti(raddoppiata rispetto a prima della rifor-ma). Altro inasprimento introdotto nel2010 è l'obbligo (sempre di sporadicaapplicazione) di fermarsi quando si hadavanti un pedone che ha già iniziato adattraversare sulle strisce; prima era suf-ficiente rallentare per lasciarlo passare.L'efficacia delle strisce è stata indiscutibi-le per decenni: in Gran Bretagna, daglianni Venti a oggi, i pedoni morti sonopassati da 5mila a meno di mille. Ma nelcampo della sicurezza stradale non biso-gna mai abbassare la guardia e occorreinventare sempre nuove soluzioni, siaper migliorare le soluzioni esistenti siaper trovarne di nuove che ridestino l'at-tenzione di guidatori che tendono pernatura ad assuefarsi un po' a tutto. Così,mentre fra il 2001 e il 2009 in Europa imorti tra i guidatori di auto e mezzipesanti sono diminuiti del 39%, il calotra i pedoni si è fermato al 34% (cifracomunque ben più incoraggiante delmisero 18% che riguarda i motociclisti).E la media annua europea di riduzione èstata del 4%, mentre l'Italia ha fattomeglio, con poco più del 6% .

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TURISMO all’aria aperta 17

Neewwss sulla circolazione stradale

Sempre meno auto e più mezzi pubblici

S econdo il sondaggio Aci Censis2010 cresce la mobilità colletti-va. Scende il costo per usare la

macchina, ma la crisi è profonda: neiprimi nove mesi del 2010 c'è stato uncalo sulla vendita dei veicoli del10,1%, meno 8,4% nelle automobilie meno 23,6% nei motocicli. Per ilfuturo solo il 3,9% degli intervistatipensa di acquistare un'automobilenel 2011 e il 7,9% un motociclo"L'automobile continua ad essere nelcuore e nelle abitudini degli italiani".Il presidente dell'Automobil ClubItalia conferma i dati del XVIII rappor-to Aci-Censis sull'automobile 2010.L'auto privata, secondo i dati del rap-porto, resta il mezzo di trasporto pre-ferito dal 90,4% degli italiani cheperò sono più attenti ai costi che regi-strano, nel settore dei trasporti, unmeno 0,9% per il 2010.Qualcosa sta cambiando però nelleabitudini degli automobilisti italianicome conferma il presidente: "i costitroppo elevati e un cambio nella men-talità e nelle abitudini spingono gliitaliani ad utilizzare anche altri mezzi

di trasporto come quelli pubblici ealternativi all'automobile: motorini ebiciclette. C'è poi chi- ha osservato ilpresidente dell'Aci- preferisce andarea piedi".Tra le cause della diminuzione dellaspesa nei trasporti, sempre secondo idati del rapporto, incide la crisi eco-nomica e l'aumento dei carburanti:gli automobilisti nel 2010 hannoridotto le spese per la benzina del10,7% e del 19,1% dei carburanti.Cresce il numero medio dei giornid'uso dell'auto privata in una setti-mana, 5,1 rispetto ai 4,9 del 2009 e ilnumero degli spostamenti giornalieriè pari a 4,1 contro i 3,4 del 2009. Dalrapporto emerge una richiesta sem-pre più diffusa di una nuova culturadella mobilità e in particolare le istitu-zioni dovrebbero porre attenzionesulla pianificazione dei trasporti pub-blici, ripensare ad un rapporto traurbanistica e mobilità e all'accessibili-tà nelle grandi città".Tra i dati positivi emersi nel rapportoc'è un aumento dell'utilizzo dei tra-sporti pubblici con un più 8,9%, la

bici registra un più 5% e il motorinoun più 3%. Crescono anche gli italia-ni che riducono l'uso del mezzo priva-to 26,6% contro il 21% del 2009. Peril presidente del Censis oggi le cosestanno cambiando. “Qualche anno faavrei detto che l'auto batte i trasportipubblici 20 a 0 ma oggi gli italianifanno uso di mezzi di trasporto alter-nativi. Lo zoccolo duro rimangono ledonne, loro per varie esigenze nonpossono fare a meno dell'auto priva-ta". Fari puntati sui giovani alla guida cherisultano essere i più indisciplinati:otto su dieci si distraggono alla guidacon il cellulare. Tra le dieci infrazionial volante più ricorrenti ci sono: par-cheggio in divieto di sosta, 27,8% delcampione intervistato, superamentodei limiti di velocità, 23,5%, parcheg-gio in doppia fila, 21,7%, mancatouso delle cinture, 18,4% e delle frec-ce 10,1%, passaggio con semafororosso 9,6%, inversione a u 4,9%, vio-lazione delle zone a traffico limitato4,8%, inosservanza della precedenza4,2% e sorpasso a destra 3,2%.

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18 TURISMO all’aria aperta

Il Salone del Camper 2012

Attualità

Certezze, attese e speranze al Salone che si aprirà a Parma il prossimo 8 settem-bre. Certezze per la grande qualità dei prodotti, attese per i datidell’Osservatorio sul turismo open air e speranze per una congiuntura migliore eper il ritorno del turismo italiano ai livelli perduti

I l Salone del Camper aParma la cui terza edizioneaprirà i battenti tra pochigiorni oltre a essere l’ap-puntamento di riferimentoper il comparto è l’occasio-

ne per far alcune riflessioni sulla politicaturistica nazionale e sul ruolo e sull’evo-luzione del nostro settore.È evidente che la grave e soprattuttoprolungata crisi economica che ha inve-stito i Paesi europei e gli Stati Uniti - mache comincia a farsi sentire pesante-mente anche in quelli in cui fino a pocotempo fa l’economia conosceva trend disviluppo elevati - non poteva non avereconseguenze anche nel settore.Ogni nazione ha registrato problemati-

che più o meno gravi a seconda dell’esi-stenza di un’organica politica del turi-smo, comparto sempre più strategiconell’economia di tutto il mondo, bastipensare all’incremento dei flussi negliultimi decenni e all’avvento sul mercatodell’offerta di un numero crescente dinuovi Paesi con il fascino dell’esoticoaccompagnato spesso da condizionieconomiche molto più vantaggiose diquelle italiane e con servizi in rapidomiglioramento.E per trovare servizi spesso ottimi aprezzi contenuti non si pensi di doverandare molto lontano: basta passare ilconfine.Tradizionalmente il Turismo è stato con-siderato nel nostro Paese quasi ‘un dirit-to’, per cui una politica organica a livel-

lo governativo è spesso mancata, affi-data alle capacità (a volte notevoli) deifunzionari dei vari enti che a vari livelli -molte volte in modo parallelo e concor-renziale - hanno sviluppato la propriaofferta per intercettare una domandainternazionale crescente e in evoluzio-ne.La recessione internazionale ha trovatopoi una governance politica del tuttoinadeguata prima a rendersi conto dellagrave congiuntura (per anni chi denun-ciava la crisi in atto era considerato senon un untore di manzoniana memoriaun disfattista o almeno uno iettatore) epoi a interpretarla e predisporre leopportune contromisure.In un recente studio della Fipe(Federazione Italiana Pubblici Esercizi) si

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legge che “negli ultimi cinque anni sonostati cancellati 41 milioni di viaggi e 195milioni di giornate di vacanza” e piùoltre “A fronte di oltre 17 milioni diItaliani che nella media trimestrale del2008 avevano fatto almeno un viaggio,oggi se ne contano solo 12,7 milioni,cioè 4,5 milioni di turisti di media inmeno per trimestre”. Sono cifre chedovrebbero far riflettere non tanto sulpassato (“acqua passata non macinamulino” dice un saggio proverbio popo-lare) quanto sul presente e sul futuroper cercare di fermare e invertire unasituazione che ha riportato molti valoridel turismo interno ai livelli di quindicianni fa.Occorre attentamente ponderare quan-to più oltre affermato nello studio “I‘guai’ del turismo sono legati fonda-mentalmente a: continuo crescere delnumero degli Italiani che non si conce-dono neanche un giorno di vacanza;alla propensione per alcune categoriesociali (operai, autonomi, pensionati) efasce di popolazione (anziani) a tornareagli stessi livelli di vacanza degli anni’90; ad una stagionalità della domandain aumento anziché in diminuzione”.Sono tre cause tra loro interdipendenti ederivano dal minor potere d’acquistodelle categorie indicate giunte spessoalla soglia della povertà: chi non ha

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20 TURISMO all’aria aperta

Attualità

disponibilità per i consumi primari allaquarta settimana del mese non puòcerto spendere per le vacanze, non sitratta quindi di propensione, ma dinecessità non desiderata.Il turismo italiano, quindi, non supereràle difficoltà in atto fino a quando lamaggior parte della popolazione nonrecupererà il potere d’acquisto perso,non ci saranno prospettive di sicurezzanon solo per i giovani, ma anche per iquaranta-cinquantenni che si sentono arischio espulsione dal lavoro e il tasso didisoccupazione non tornerà a diminui-re.Il turismo non cresce se non aumentanole possibilità di consumo dei cittadini,destinate a diminuire senza un’adegua-ta politica di investimenti che rimetta inmoto il sistema, interrompa la spirale diun’austerità che finisce con l’essererecessiva portando a livelli sempre piùbassi i consumi e alti la povertà.La componente estera è necessaria, manon sufficiente: non possiamo pensaredi scongiurare la crisi solo con il suoincremento come avvenuto in localitàcome Cortina che si avvalgono di unagrande immagine e sono capaci di ade-guare l’offerta all’evolversi del mercatointernazionale.È peraltro interessante esaminare i tassid’incremento delle presenze estere regi-strate nella capitale ampezzana: le per-

centuali a due cifre riguardano i Paesi incui emergono nuove fasce di ricchezza(Russia, Cina, Brasile…) o quelli le cuieconomie si stanno avvantaggiandodalla nostra debolezza per cui è vantag-gioso venire in Italia (Germania, Austria;Svizzera, Olanda e Danimarca): in defi-nitiva una conferma della debolezza inprospettiva del nostro sistema-turismo.Sistema su cui influiscono molteplicicomponenti: quando si permette che aSiena chiuda il Museo di Santa Mariadella Scala - che ha realizzato tantemostre di altissimo livello - (così comequando si hanno dei crolli per incuria aPompei), non solo si ferisce la Culturaitaliana, ma si reca un gravissimo dannoall’immagine del nostro Paese e al turi-smo che ha nella cultura e nell’immagi-ne due elementi essenziali.Si chiedono una politica organica e pro-iettata verso il futuro perché il turismosarà sempre più fondamentale perl’economia del Paese - inoltre non inqui-na, ma necessita della difesa dell’am-biente - e una visione che smetta diidentificare il turismo soprattutto con laricettività alberghiera considerandotutte le altre componenti (a iniziaredalla nostra) come figlie ‘di un Diominore’.Ho partecipato a diverse ConferenzeNazionali sul turismo e come ho avutooccasione di scrivere su queste colonne

non ho mai sentito parlare del turismoall’aria aperta come se - parafrasando ilcelebre monologo di Shylock ne ‘Il mer-cante di Venezia’ - campeggiatori ecamperisti non investissero euro nelleproprie vacanze e non fornissero uncontributo al pil come le altre tipologiedi turisti.E se qualcuno è rimasto alla visioneromantica del campeggiatore che simuove a piedi o con l’autostop portan-do in spalla tenda, sacco a pelo e for-nellino con bomboletta (esistono anco-ra, ma è solo il primo passo di chi amala vacanza in piena libertà), venga a visi-tare un salone come quello di Parma echieda i prezzi dei camper e degli acces-sori: si accorgerà di una realtà bendiversa da quella arcaica che ha in testa.Oppure vada a vedere i moderni cam-peggi, come sono organizzati e i serviziche forniscono: si renderà conto chedietro al turismo open air vi sono indu-strie valide e migliaia di posti di lavoro.I problemi sono molti come in tutti i set-tori, ma quando si legge della necessitàdi lunghe battaglie legali (come nel casodi Diano Marina) per assicurare ai cam-peristi il rispetto del loro diritto di par-cheggio, nonostante chiare indicazionida parte dello Stato, viene da pensareche qualcosa comunque non funzioni eleggendo le motivazioni dei divieti siintuiscono assurdi preconcetti.

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Attualità

Molte problematiche derivano dallacrescita del turismo all’aria aperta edalle evoluzioni dovute al mutare deitempi e della cultura, dalle diversenecessità imposte dal modificarsi deglistili di vita (come il tema dei campeggiresidenziali), dalla forma mentis di chisceglie la vacanza open air. Interessantii dati di un recente sondaggio secondoi quali ben il 41% degli Italiani è anda-to in campeggio diverse volte nella vitae il 15% desidera provarlo. Tra le moti-vazioni più gettonate la vita libera daorari e ‘obblighi sociali’ e quella dipoter vivere costantemente nel verde.Significativa la preferenza fornita dal

49% degli intervistati verso il bunga-low, indice anche dell’evoluzione delconcetto di vacanza open air e dell’etàe del livello economico dei campeggia-tori. Un Salone come Parma è l’occasionemigliore non solo per fare una ricogni-zione sulle varie problematiche elabo-rando e proponendo programmi erichieste realizzabili, ma anche per cer-care di operare in modo unitario -superando eventuali antiche incom-prensioni – con una forte pressioneaffinché al ‘turismo all’aria aperta’vengano riconosciuti il ruolo e l’impor-tanza che merita.

Fiere di Parma: 8-16 settembreOrganizzazione: Fiere di Parma e APC (Associazione Produttori Caravan eCamping)Circa 150.000 mq di cui 43.000 superfice espositiva netta120.499 visitatori (edizione 2011)Circa 300 espositori italiani ed esteri, con 100 aziende di accessori e 60di mete turisticheCirca 640 veicoli esposti (edizione 2011)È la più ricca, completa e importante vetrina del caravanning in Italia, masi propone anche come occasione gioiosa per gli appassionati del pleinair, un momento di aggregazione nel quale parlare dei luoghi visti e davedere, delle avventure vissute e delle grandi scoperte fatte, in amicizia ecordialità.Le aree tematiche 2012:L’area Family & Fun: spazio dedicato a tutta la famiglia che vi potrà tro-vare idee per viaggi, laboratori, sport e giochi per i più piccoli (la novitàdel Pad. 2)L’area Amici a 4 Zampe: area dedicata, con specifiche attività qualificate,al miglior amico dell’uomo (area esterna tra i Pad 2 e 3) Lo Spazio Agorà: il luogo dei dibattiti (Pad. 4). L’8 settembre alle 15,30sarà presentato l’Osservatorio 2012Stand Camper Facile: in vendita il Rental Pack per un weekend in campera 99euro (Pad 4)Sezione Percorsi e Mete: area dedicata all’offerta turistica con idee e sug-gerimenti per una vacanza (Pad 2)I Concorsi:1° Concorso del Salone del Camper-Award: dedicato agli espositori ecreato per valorizzare e promuovere gli investimenti in design, innovazio-ne e ricerca. Previste 6 sezioni: Motorhome, Semi integrali, Mansardati,Van, Caravan e Accessori & Componenti. La premiazione è prevista nellagiornata inaugurale.Il Layout:Padiglioni 2 (parziale), 3, 5 e 6: veicoliPadiglione 2 (parziale): destinazioni turistiche, accessori con la ‘Città delleTende’. L’area accessori è articolata in due parti: una istituzionale con pre-sentazione dei prodotti e una shopping con vendita e consegna immedia-ta.Padiglione 4: Associazioni e Spazio AgoràPadiglione 7: Ristorazione ed eventi serali (cabaret, musica, ballo…)Area esterna tra i padiglioni 2 e 3: Area Amici a 4 Zampe (gratuita)

3° Salone del Camper

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Attualità

52° Salone Nautico di Genova

S i svolgerà dal 6 al 14 ottobre l’an-nuale appuntamento del SaloneNautico Internazionale di Genova

con gli appassionati del mare e - nono-stante la pesante situazione che l’eco-nomia non solo italiana sta vivendo datroppi anni e i problemi dell’euro checoinvolgono tutti i Paesi europei, anchequelli ‘a economia forte’ - si preannun-cia pieno di iniziative e novità.I responsabili di Fiera di Genova e Ucinarappresentano un esempio perché, purnelle difficoltà del momento, nonhanno scelto la quasi facile via dei tagli,ma con oculati risparmi hanno trovato ilmodo di investire in novità e rinnova-mento (come è tradizione dei migliorimomenti della storia della Fiera diGenova), unica strada per difendere econservare una leadership mondialesempre esposta alla concorrenza inter-nazionale.Importante novità del 2012 è - dopotrent’anni di assenza - il ritorno dellaSubacquea al Salone. Come ha dichia-rato la presidente Sara Armella allanostra testata sarà “un’esposizione col-lettiva che esalterà le novità di prodottofrutto di una ricerca tecnologica in que-sto settore davvero molto avanzata”rendendo inoltre il Salone sempre più“la casa per tutti gli amanti del mare”.Su questo tema abbiamo chiesto all’am-ministratore delegato Beppe De Simonenotizie su cosa accade nel mondo dellavela. Infatti in omaggio allo ‘sportnazionale’ di creare alternative alle ini-ziative esistenti (eventualmente sfrut-tandone notorietà e promozione) inve-ce di apportare contributi per migliorar-le ulteriormente, alcuni avevano ipotiz-zato un’esposizione alternativa più omeno negli stessi giorni e a poca distan-za dalla Fiera.De Simone con molto savoir faire edequilibrio ha puntualizzato che “Lamigliore risposta a questo genere di ipo-tesi è la ricerca continua di migliora-mento e innovazione. Il Salone l’hafatto programmando una grande inizia-tiva in collaborazione con la Fiv(Federazione Italiana Vela) e riportandonel cuore del Salone la vela con un per-corso espositivo senza soluzione di con-tinuità tra spazi all'aperto, al coperto emarina”.Ho infine chiesto di sintetizzarmi inpoche battute l’annunciato ‘nuovo

corso’ della manifestazione. “Business epassione - ha risposto De Simone - percreare motivazioni di acquisto e soprat-tutto riaccendere la voglia di andar permare. La crisi ha colpito duramente lanautica, identificata come uno statussymbol negativo. Vogliamo rivolgerci almondo degli appassionati, promuovereuna positiva cultura del mare tra i giova-ni e guardare al futuro”. Sono le moti-vazioni che hanno reso grande il Salonequando la nautica era sconosciuta agran parte degli Italiani.Promuovere la cultura del mare significaanche offrire imbarcazioni il cui acquistopossa essere affrontato da tutti. E ilNautico, al di là dei grandi yacht chefanno immagine e colpiscono l’immagi-nazione, è sempre stata la manifestazio-ne di riferimento per le imbarcazionimedie e piccole: i natanti (imbarcazionicioè sotto i dieci metri e non soggette aimmatricolazione) sono in media il 60%sul totale delle barche esposte e nel2012 le aziende presenteranno impor-

tanti novità con soluzioni interessanti intermini di vivibilità e prezzi.La visita al Salone Nautico è, infine,un’occasione unica per vedere e vivereuna Genova diversa dai soliti cliché.Sabato 6 il Salone sarà aperto anche lasera e da domenica 7 con il grandespettacolo a Palazzo Ducale delle ‘Sciedi luce’ e il concerto di Baccini iniziano iprogrammi di GenovaInBlu che coinvol-gerà vie e palazzi storici della città (pre-viste visite guidate nel Centro Storico)con eventi culturali, mostre, happeninggastronomici, aperitivi, sfilate e occasio-ni di shopping, integrando il ricco pro-gramma previsto per inizio ottobre alDucale e negli altri spazi dedicati allemostre.Per quanti vogliono giungere a Genovain camper o roulotte il Comune diGenova appronta una o più aree dedi-cate. Tutte le informazioni sarannodisponibili sul sito www.genoaboat-show.com

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Collezioni 2013PRIME ANTICIPAZIONI

Caravelair

L a gamma 2013 di Caravelair siarticola in quattro gamme dicaravan: Antares Luxe con 12

modelli, Allegra con 9 versioni,Serenity con un unico modello eVenicia Premium con 4 modelli. Tra leinnovazioni più interessanti introdottedal marchio del Gruppo franceseTrigano troviamo “Xl Freeze”, un fri-gorifero integrato in un grande casset-to in cucina che non ha solo il pregiodi ottimizzare gli spazi, ma proponeanche delle perfomance eccellenti.Merito dell’efficiente compressoreDanfoss che riesce a raffreddare anchecon temperature esterne molto calde(fino 43° centigradi, contro i 32° deifrigoriferi ad assorbimento). Il volumetotale è di ben 150 litri, di cui 19 litri difreezer, e le prestazioni dichiarano ilraggiungimento della temperatura diesercizio con tempi da record. “XlFreeze” è presente sui modelli AntaresLuxe 486, Antares Luxe 526, Allegra486, Allegra 556, Serenity, VeniciaPremium 470, Venicia Premium 480,Venicia Premium 550. Antares Luxe presenta numerose novi-tà. Quattro i nuovi modelli: la piccola380 che propone una dinette singolain coda, cucina e bagno al centro ematrimonale nella parte anteriore; la372 con due letti gemelli trasformabiliin letti “King Size”; la 460 con lettomatrimoniale centrale e cucina trasver-sale nella parte posteriore; la 465 conletto matrimoniale anteriore, dinettecentrale e un grande bagno in coda.Tra le novità che hanno coinvolto tuttala gamma troviamo un nuovo fascioneposteriore con fanaleria integrata e inuovi copricerchi; nuovo linoleum «parquet » nei toni grigio e beige; toi-lette più armoniosa con 2 pareti legno;ambiente che prevede in camera ilcolor legno e in dinette e cucina ilcolor beige chiaro; nuove tendine.Nessuna pianta nuova, invece, perAllegra che presenta, però, per il 2013diverse modifiche di dettaglio.All’esterno troviamo un nuovo fermoporta; sulla parte posteriore una ban-

Allegra 485

Allegra 486

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Collezioni 2013: PRIME ANTICIPAZIONI

della centrale bianca con montantiverticali grigi e su quella anteriore losportello porta bombole bianco e imontanti verticali antracite; nuovicopri cerchi con forma più sportiva incolor antracite. All’interno tra le novi-tà sono da segnalare il linoleum gri-gio/beige, tendine con fini rigature, laconfezioe dei cuscini (nuovi tessuti emousse delle sedute più densa), ilcuscino d’angolo dritto della dinette a“U” per un maggior confort e spazio,gli spot flessibili a led. Inoltre è stataridisegnata la toilette che ora proponele pareti in due colori, un nuovo lava-bo stratificato bicolore e un pensile asaracinesca in legno. Serenity propone un unico modellocon una pianta molto originale: lettoalla francese nella parte anteriore conbagno adiacente costituito da vanodoccia/toilette e lavandino esterno,cucina a “L” centrale e dinette a “L”in coda. Tra le novità: nuovi decoriesterni, nero, oro e argento piùmoderni, nuovi copri cerchi, tonalitàdell’ambiente interno in due colori(camera con toni legno e cucina edinette con toni beige chiaro), bagnocon pareti in color legno e beige chia-ro.Nessuna novità in fatto di piante nean-che per Venicia Premium che proponein ben tre modelli (su quattro totali) ilfrigorifero XL Freeze. Tra le modifichedi dettaglio segnaliamo la possibilitàdella colorazione esterna optional“poliestere grigio”, le nuovbe graficheesterne, la luce veranda a led, i nuovicopricerchi. All’interno: nuovo lino-leum tipo parquet nei tonigrigio/beige, le nuove antine dei pen-sili (color legno con un inserto di colo-re bianco), migliorie all’impianto diilluminazione, vano toilette più armo-nioso con nuovi accessori, armadio asaracinesca e una nuova tenda per ladoccia.

La gamma 2013 di Caravelair si articola in quattro gamme di caravan:Antares Luxe con 12 modelli, Allegra con 9 versioni, Serenity con un unicomodello e Venicia Premium con 4 modelli

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Antares Luxe 526

Serenity

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Collezioni 2013: PRIME ANTICIPAZIONI

Challenger

C on l’introduzione della nuovagamma di motorhome Sirius, ilmarchio Challenger della fran-

cese Trigano VDL, completa la suaofferta proponendo tutte le tipologiedi autocaravan. La collezione 2013,infatti, è composta da camper puriVany con sette layout dai mansardatiGenesis con sette piantine diverse daisemintegrali classici Genesis con 5piantine e Mageo con una versionesola; dai semintegrali con letto anterio-re ad altezza variabile Genesis consette varianti, Mageo con 4 varianti ePrium con 4 modelli; dalla nuova seriedi integrali Sirius con tre modelli. I nuovi motorhome Sirius propongonoun design molto originale della cabina,con un grande parabrezza panoramicache si innesta in un musetto dalleforme morbide e arrotondate, caratte-rizzato da una grande presa d’aria cen-trale e da tre faretti rotondi per lato. Letre versioni differiscono nella piantasolo per la parte posteriore mentre lacabina con il letto basculante, la dinet-te, la cucina a “L” e il bagno con doc-cia e vano toilette in ambienti separati,sono uguali per tutti. Allestiti su mec-canica Fiat Ducato, propongono unaversione con matrimoniale posterioretrasversale (3014) una con letti gemelli(3017) e un’altra con letto centraleposteriore (3018). L’interno si presentacon la piacevolezza degli arredi in duetonalità di colore (bianco panna elegno) e numerosi dettagli di pregioquali, ad esempio, i cassetti della cuci-na con fine corsa automatico e silen-zioso o lo specchio all’entrata retroillu-minato. Nella gamma di camper puri Vany, lanovità è rappresentata dal modello 08,che in 6,36 metri di lunghezza propo-ne la soluzione del letto posteriore allafrancese, con bagno e cucina al centroe dinette quattro posti nella parteanteriore. Novità di dettaglio su tutte legamme: in cucina è stato aggiunta l’il-luminazione a led sotto il piano di lavo-ro; in toilette è stato inserito un nuovolavabo ergonomico, creato più spazio

Genesis 69

Mageo 119 EB

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TURISMO all’aria aperta 29

Collezioni 2013: PRIME ANTICIPAZIONI

nel piatto doccia, e montato un nuovorubiinetto; nuova la centralina. La serie di semintegrali Genesis desti-nati alla coppia si amplia con il nuovoGenesis 68 che presenta due lettigemelli in coda con lunghezze di 205cm e un sistema di estensione per latrasformazione in letto matrimoniale.Novità per i profilati Genesis con lettoanteriore ad altezza variabile, è ilmodello 69 con letto centrale in coda,frigorifero da 145 litri, cabina docciaindipendente, e garage modulabilenella versione 69 EB. Molte novità sullagamma di semintegrali Mageo conletto ad altezza variabile anteriore, acominciare dai due nuovi modelli,entrambi lunghi 699 cm, Mageo 129con letto matrimoniale trasversale eMageo 149 con letto matrrimonialealla francese. All’interno troviamo unnuovo arredamento, il tavolo e pianodi lavoro hanno ora uno spessore diquasi 4 cm. Nuove sono anche le mani-glie dei mobili, la porta della cellula col-legata alla chiusura centralizzata e cheintegra una finestra apribile con zanza-riera. Il letto basculante elettrico ha 2posizioni. Non ci sono nuovi modelli,invece, nella gamma Prium, una seriedi profilati dove Challenger ha intro-dotto numerose innovazioni. Quattromodelli profilati con letto basculanteanteriore e caratterizzati da una zonaanteriore uguale per tutti e propostacon l’originale soluzione della cucinacentrale. Qui tra le idee che hannofatto più scalpore ricordiamo:Panoramic System che prevede l’aper-tura verso l’alto di una parte della pare-te laterale; Easy Chef che propone ungrill-barbecue ribaltabile verso l’ester-no; Bike Up System per stivare due bici-clette in un gavone verticale con unmeccanismo automatizzato.

La collezione 2013 è composta da camper puri Vany con sette layout daimansardati Genesis con sette piantine diverse dai semintegrali classiciGenesis con 5 piantine e Mageo con una versione sola, dalla nuova serie diintegrali Sirius con tre modelli

Sirius 3018

Vany 08

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30 TURISMO all’aria aperta

Collezioni 2013: PRIME ANTICIPAZIONI

Eura Mobil

P er l’anno 2013, Eura Mobil,

incoraggiata dal successo

di vendite nella tipologia

dei profilati, continua ad ampliare

la gamma Profila T lanciata lo

scorso anno. I nuovi interni propo-

sti presentano arredi bicolore,

nuovi tessuti e tappezzerie prezio-

se e un pavimento rivestito in simil

legno. Nuovo il modello Profila T

720 QB, costruito con scocca in

vetroresina, pareti senza intelaia-

tura in legno e doppio pavimento

riscaldato. Il grande letto centrale

posteriore sovrasta uno spazio di

stivaggio di grandi dimensioni. E il

bagno con doccia separata e toi-

lette a sedile offrono massima

libertà di movimento. Nel comodo

salotto possono prendere posto

cinque persone sedendosi nel diva-

no conviviale a L o nei divani con-

trapposti. Un letto ad altezza

variabile nella zona anteriore

(opzionale) può essere installato

per avere due posti letto supple-

mentari.

Nella gamma dei profilati

Terrestra, Eura Mobil lancia due

nuovi modelli. Collocato nella

fascia alta dell’offerta, il nuovo

Terrestra TT 710 EB è progettato

per il comfort: due letti singoli, un

garage molto ampio, un grande

armadio e una cucina ad angolo

con frigo da 190 litri. Nel soggior-

no, un’accogliente dinette a L può

ospitare fino a 5 persone. E come

il resto della gamma, il bagno

coniuga comfort e dimensioni

compatte grazie alla doccia inte-

grata e al Wc a sedile. Nuovo

anche il modello TT 690 HB su

Profila T 660

Profila T 680

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TURISMO all’aria aperta 31

Collezioni 2013: PRIME ANTICIPAZIONI

telaio AL-KO, grazie al quale Eura

Mobil espande la sua offerta nel

segmento dei profilati di grande

comfort da 7 metri. L’abitacolo,

molto spazioso, si distingue per il

suo letto matrimoniale facilmente

accessibile e per un ampio sog-

giorno a L.. Il frigorifero di 190

litri può ospitare grandi quantità

di viveri. Come tutta la gamma

Terrestra, anche TT 690 HB è dota-

to di materassi ortopedici proget-

tati esclusivamente per Eura

Mobil, imbottiture con schiuma di

alta qualità, di nuova finitura Navy

per il pavimento in simil parquet.

Gli ambienti interni, con nuovi

rivestimenti, nuovi tessuti e tende,

fanno salire Terrestra al livello di

camper di lusso.

A completare la collezione di pro-

filati di lusso, Eura Mobil presenta

due nuovi modelli nella gamma

Contura Style: 710 EB e 670 SB. Il

primo propone comodi letti singo-

li, un garage extra-large, la cucina

ad angolo e una generosa dinette

per cinque persone.

Contura Style SB 670 è la versione

di lusso di una pianta classica con

il letto longitudinale e una disposi-

zione interna spaziosa. Il letto può

sollevarsi fino a permettere lo sti-

vaggio di biciclette nel garage,

accessibile da un portellone in

coda. Per ospitare quattro perso-

ne, è disponibile in opzione il letto

ad altezza variabile anteriore.

Questo nuovo profilato di lusso è

disponibile anche con carrozzeria

champagne metallizzata.

Per l’anno 2013, Eura Mobil continua ad ampliare la gamma Profila T lancia-ta lo scorso anno. I nuovi interni proposti presentano arredi bicolore, nuovitessuti e tappezzerie preziose e un pavimento rivestito in simil legno

Terrestra T 690 HB

Terrestra T 670

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32 TURISMO all’aria aperta

Collezioni 2013: PRIME ANTICIPAZIONI

Fleurette

F leurette, marchio francese con

45 anni di storia appartenente

al gruppo Rapido, è celebre

per la qualità dei suoi veicoli profila-

ti e motorhome costruiti con scocche

100% poliestere. Pareti, tetto, scudi

anteriori e posteriori in vetroresina,

ma anche il mobilio in vero legno

sono fabbricati in proprio nello sta-

bilmento di Benet. Nel 2010

Fleurette ha lanciato il marchio

Florium che propone uno stile piú

contemporaneo, pur conservando la

carrozzeria 100% poliestere "made

in Fleurette" e la qualità delle lavora-

zioni del legno e dell'assemblaggio.

La collezione 2013 di Fleurette pro-

pone numerose novitá. Il marchio

Florium si arricchisce delle gamme

Maclister (profilati) e Landcaster

(motorhome) che vanno ad aggiun-

gersi alle serie Mayflower (profilati) e

Wincester (motorhome). Maclister,

che presenta la stessa scocca del

Mayflower, ma utilizza telaio AL-KO,

presenta due modelli entrambi con

letto basculante anteriore: Maclister

73LJS con letti gemelli e Maclister

73LMS con letto centrale. Nuova

anche la serie Landcaster che propo-

ne due modelli su telaio AL-KO, con

doppio pavimento, scocca in polie-

stere e un prezzo piú accessibile:

Landcaster 71 LM con letto centrale

e Landcaster 74 LM anch'esso con

letto centrale, ma con bagno dotato

di doccia indipendente. Novitá

anche per la serie Mayflower, che

propone alcune modifiche sui

modelli 2013, come il nuovo mobilio

della cucina, le plafoniere a led, le

finestre Seitz, il nuovo pannello di

comando. Tre i modelli nuovi che

Mclister 73 LM

Landcaster 71 LM

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TURISMO all’aria aperta 33

Collezioni 2013: PRIME ANTICIPAZIONI

portano la gamma a 5 versioni:

Mayflower 65 LD con letto longitudi-

nale, Mayflower 70 LB con letto tra-

sversale e bagno con doccia indipen-

dente, Mayflower 73LJS con letti

gemelli. Alcune modifiche di detta-

glio anche sui motorhome Wincester

(mobilio, luci a led, pannello di

comando, fari a led anteriori, nuovi

accessori in cucina) che propongono

il nuovo Wincester 80 LMJ con riscal-

damento ad acqua Alde. Lungo 799

cm, propone un letto matrimoniale

centrale convertibile in letti gemelli e

una sala da bagno con doccia indi-

pendente trasversale. Questo model-

lo completa una serie formata da 5

modelli con lunghezze che arrivano

agli 8 mt e 40. Si amplia l'offerta

anche del marchio Fleurette che pre-

senta sui profilati Migrateur due

nuovi layout per un totale di 8 pian-

te: Migrateur 65 LBM, profilato

lungo 654 cm con letto trasversale e

bagno con doccia indipendente, e

Migrateur 73 LMS, lungo 735 cm,

con letto centrale, bagno con doccia

separata, porta di separazione della

camera posteriore. Diverse le modifi-

che introdotte per il 2013: nuovo

mobilio "Distinction", profili con led

integrati, plafoniere a led, nuovo

arredamento in bagno, nuovo frigo-

rifero Thetford, nuovo pannello di

comando, airbag passeggero di

serie, finestre Seitz. Anche la serie

Discover propone le stesse modifiche

di dettaglio e presenta sulla sua

ammiraglia Discover 75 LMS il riscal-

damento a circolazione d'acqua

calda Alde. Sei i modelli presenti

nella gamma Discover.

Fleurette è celebre per la qualità dei suoi veicoli profilati e motorhomecostruiti con scocche 100% poliestere. Pareti, tetto, scudi anteriori e poste-riori in vetroresina, ma anche il mobilio in vero legno sono fabbricati in pro-prio nello stabilmento di Benet

Wincester 80 LMJ

Discover 65 LB

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34 TURISMO all’aria aperta

Collezioni 2013: PRIME ANTICIPAZIONI

Hobby

L a novità più attesa per il mar-chio Hobby, il più grande pro-duttore del mondo di roulotte,

era la nuova gamma di semintegrali,già anticipata lo scorso anno con unprototipo. I nuovi motorizzati eredi-tano il nome Premium dalla punta didiamante del segmento caravan: sumeccanica Renault Master i PremiumVan, su base Fiat Ducato i PremiumDrive. Tre le versioni Premium Van, il55GF e il 60 GF con letto trasversalein coda e il 65 GE con letti gemelli;due le piantine Premium Drive, la 70GE con letti gemelli e la 70 GQ conletto centrale, entrambe disponibilianche nella versione H con lettobasculante anteriore. Forma e designesterni sono del tutto innovativi eriprendono le caratteristiche dellecaravan Premium con l’esclusivodisegno dei vetri oscurati che percor-re le due fiancate e una pareteposteriore dalle forme arrotondatecon una fanaleria avveniristica. Mal’innovazione non manca neppureall’interno, con un’ambientazioneelegante e raffinata, dove le piace-voli tonalità del mobilio in legno(disponibile in versione chiara“pero” e scura “palissandro”) sonoaccompagnate da sportelli in colorebianco. Il mobile Tv include l’esclusi-va vetrina Hobby con bicchieri. Lecucine, ad angolo su tutti i modelli(eccetto 55 GF) propongono tre cas-setti e un grande cestello scorrevolecon chiusura Push-Lock e il frigorife-ro in versione „Slim-Tower“ da 140litri. E per chi vuole il massimo in ter-mini di lusso e comodità è previstoun pacchetto “Comfort” che inclu-de: cruscotto in similradica, serbato-io acque grigie riscaldato, cornicedell’oblò in cabina guida illuminata, isedili conducente e passeggerocoordinati con la stoffa della dinette,la zanzariera alla porta d’entrata, l’il-luminazione a LED „Romantica“(scritta Hobby sulla parete posterioreilluminata di blu, profili di cortesia a

Premium Van 65 GE

RM 65 FL Siesta

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TURISMO all’aria aperta 35

Collezioni 2013: PRIME ANTICIPAZIONI

pavimento color arancione, vetrinacon profilo ad illuminazione bianca,profili superiori dei mobili con illumi-nazione bianca), gli oscuranti plisset-tati REMIS per la vetratura anterioree laterale della cabina guida, ilparaurti anteriore e profilo il paraporta verniciati di bianco, tappetisagomati per la cellula e la cabinaguida, ulteriore sportello del garagea sinistra, la dicitura “First ClassMobil” sulla parete posteriore. Con l’arrivo della gamma Premium èstata ridimensionata tutta la serie dimotorizzati che mantiene solo imodelli Siesta su Ford Transit,anch’essi oggetto di un restyling, eche propone quattro modelli: i profi-lati 65FL e 65 TLe i mansardati A 65GM, A 55 GS. Anche le caravan propongono novitàsia in fatto di nuovi modelli sia dimigliorie alle gamme esistenti. Laserie entry level De Luxe, compostada 14 modelli, presenta degli internirinnovati con nuovi tessuti e unanuova confezione delle tende scorre-voli. Nella classe media, la seriePrestige propone 10 modelli di cuitre inediti: la 455 UF, la 495 UL e la720 KFU. Sempre in classe media, lagamma Excellent si presenta intera-mente rinnovata, con nuove emoderne ambientazioni interne e 12piantine disponibili. La serie piùinnovativa e prestigiosa, la Premium,si arricchisce di due versioni con lettia castello (540 KMFe e 650 UKFe) edella nuova 560 WLU. Le finestresono ora più chiare per favorire unambiente interno più luminosodurante il giorno. Nuova piantaanche per la maxi caravan Landhauscon la 770 CL che propone letti sin-goli e doccia separata.

La novità più attesa per il marchio Hobby era la nuova gamma di seminte-grali. I nuovi motorizzati ereditano il nome Premium dalla punta di diaman-te del segmento caravan: su meccanica Renault Master i Premium Van, subase Fiat Ducato i Premium Drive

455UF Excellent

Premium 540 KMF

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36 TURISMO all’aria aperta

Collezioni 2013: PRIME ANTICIPAZIONI

Niesmann + Bischoff

N iesmann + Bischoff con la sua oltretrentennale esperienza costruisceda sempre autocaravan di fascia

alta, sicuri e di qualità. La serie dei model-li Arto ha come motorizzazione il FiatDucato con telaio ribassato Al-Ko AMC.La scocca autoportante è robusta, stabileed è costruita con il concetto del box anti-torsione. Le pareti hanno una costruzionea sandwich in 2-sided-aluminium e styro-foam RTM. Gli autocaravan del costrutto-re tedesco hanno un’eccellente tenuta sustrada, una confortevole visuale panorami-ca, una cabina guida con Crash Box origi-nale e barra antitamponamento. I modellidella stagione 2013 avranno un robustorivestimento esterno in vetroresina (tessu-to) per il tetto con uno spessore di 1,5mm. Niesmann + Bischoff allargherà per lanuova stagione la sua gamma Arto con imodelli 66 L e 66 F con lunghezza inferio-re a 7 m. Il modello 66 L ha un letto tra-sversale matrimoniale posteriore, il vanobagno con ampia doccia e toilette a scom-parsa, frigo Tec-Tower con 160 lt., ampiacucina e dinette a “L”.Il modello 66 F ha un letto a penisola spo-stato verso il lato sinistro. Sotto il letto sitrovano l’armadio e i ripiani. Non manca-no il frigo Tec-Tower da 160 lt., l’ampiacucina e la dinette a “L”. Nuovo internoanche per il già conosciuto modello 69 LE,un mezzo molto attrattivo per la famigliacon una lunghezza di 7,15 m, due letti sin-goli, bagno compatto, frigo Tec-Tower da160 lt. e 4 posti a sedere con cinture disicurezza per tutti e tre i modelli.Altra grande novità in casa Niesmann +Bischoff riguarda i nuovi interni con lus-suose superfici per i mobili, inserendoinnovativi materiali di alta qualità e le tap-pezzerie. Le ante dei mobili pensili posso-no essere di colore bianco lucido oppurescuro e caldo nel colore del legno. Altranovità è l’uso di vera pietra ardesia, dispo-nibile nei colori nero e verde per la zonaingresso e i bagni. Un vero highlight deldesign è il pannello retroilluminato invetroresina con inserto di lunghi fili d’erba,un effetto tridimensionale per il lettoposteriore e la porta che divide verso lazona giorno. Nuova è anche l’ampia sceltadei tessuti. Al colore base della tappezze-ria beige e antracite possono essere abbi-nati per gli schienali due forme di cuscini,

Arto

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TURISMO all’aria aperta 37

Collezioni 2013: PRIME ANTICIPAZIONI

classici o moderni. La versione classicacomprende 4 versioni di tessuti e la versio-ne moderna ben 10 diversi fantasie. Lascelta in vera pelle per le tappezzerie com-prende il colore neutro del beige oppure lagià nota variante “Nobile” in bi-colour. Lavarietà della scelta per gli interni rendeogni mezzo unico e rispecchia il gusto per-sonale del cliente!Flair 100Niesmann + Bischoff, da oltre trent’annicostruttore di motorhome di fascia alta haricevuto per ben 21 volte la premiazione“Autocaravan dell‘anno”. Con la gammaFlair 100, in costruzione dalla stagione2012 è stata aumentata l’offerta deimodelli della classe Premium. Per la nuova stagione è stato presentato ilmodello Flair 800 i CFBW con letto a peni-sola posteriore, vano bagno Wellness, laconfortevole cucina con chiusura elettricacentralizzata per i mobili inferiori, la colon-na Mediatower e la confortevole zonagiorno con i sedili della cabina conducen-te che si integrano completamente nelliving.La novità continua con i nuovi interni pertutti i modelli Flair 100: nuovo design inlegno per i mobili e con ante dei mobilipensili laccati in bianco. La pietra in arde-sia (nero o verde) può essere usata sia iningresso, che in cucina e bagno. Il pannel-lo in plexiglas con veri fili d’erba retroillu-minato può essere applicato sulla portache divide la zona giorno con il bagno eper la parete del letto posteriore. Unagrande novità sono le tappezzerie, tutti imodelli avranno cuscini di seduta a trestrati in schiuma per un maggior comforte gli schienali, in base alla scelta del clien-te, possono essere in versione classica (con4 colori/fantasie) diversi o in versione ultramoderna (scelta tra 10 colori/fantasie). Lasoluzione in vera pelle è di colore beige obi-colour (Nobile).Il cliente quest’anno può scegliere nonsolo tra una vasta offerta di tessuti, mapuò sbizzarrirsi anche con i colori deimobili, la pietra naturale e i pannelli converi fili d’erba retroilluminati. Tutto questorende i mezzi unici e personalizzati!

Niesmann + Bischoff allargherà per la nuova stagione la sua gamma Artocon i modelli 66 L e 66 F con lunghezza inferiore a 7 mPer la nuova stagione è stato presentato, inoltre, il modello Flair 800 iCFBW

Flair

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38 TURISMO all’aria aperta

Collezioni 2013: PRIME ANTICIPAZIONI

Rapido

L a collezione 2013 di Rapidovede la nascita della Serie8M/8F, veicoli integrali di fascia

media e della versione «DesignEdition», proposta sui modelli:791FF AL-KO, il 9090dF, le 9092dF, il10000, il 10001 e il 990MHV. Si trat-ta di una versione extra lusso dimodelli di serie con rivestimento diLED sul soffitto della camera; impial-lacciatura in legno, associata a unlegno massiccio verniciato in cucina,tessuto Miami, sedili in pelle, illumi-nazioni d’atmosfera, modanature,specchi, cerchioni alluminio o copri-mozzi cromati.La gamma di Van, composta dal V53(che ora dispone di un meccanismodi apertura per il letto posteriore chelo divide in due e permette l’accessodi attrezzature nell’abitacolo) e dalV56, è ora disponibile nel contempo-raneo ambiente Pino Varese o nelclassico ambiente Ciliegio. Sulla serie di profilati 6/6B/6FF, com-posta da 6 modelli, la novità è il 666che è proposta sia in versione conletto alto e guardaroba al di sottodel letto, o con letto basso e guarda-roba al di sopra del letto. La serie di profilati 7FF propone 5modelli con letto basculante tra cui ilnuovo 766FF AL-KO, un semintegra-le lungo 7,77 metri e che offre lettigemelli in una grande camera, unampio bagno, cucina a L con frigoda 160 l e un salotto extralarge.Nuova la Serie 7dF composta da tremodelli (766dF / 783dF / 791dF) ecaratterizzata dal comfort del dop-pio pavimento tecnico e dalla carroz-zeria color silver. L’Integrale, l’altrafaccia della competenza di Rapido,approda in fascia media con lanuova serie 8 declinata in due versio-ni di meccanica: 8F su Fiat Ducato,8M su Mercedes Sprinter. Lanciatonella primavera del 2012, l’891F èora affiancato da due nuovi modelli:l’883F, con letto trasversale e garageposteriore, e l’890F con letto centra-

666

791FF

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Collezioni 2013: PRIME ANTICIPAZIONI

le. La Serie 8M, su meccanicaMercedes propone due delle piantepresenti sulla serie 8F: la 883M e la891M. La serie di integrali 9dF caratterizza-ti dal doppio pavimento tecnico, ècomposta da 5 modelli e permetteper il 2013 la scelta di ambiente PinoVarese o Ciliegio. La Serie 90dF, composta da 9 model-li integrali su telaio AL-KO, proponeil doppio pavimento e il nuovo arre-damento Elégance. Nuovi i modelli9090dF con letto centrale e 9066dFcon letti gemelli caratterizzati da undesign con parete curva nella came-ra dai colori crema e legno, e da unadoppia separazione che permette albagno e alla doccia di essere divisi,isolati dalla camera e dal salotto.Questa soluzione permette di acce-dere alla sala da bagno sia dal salot-to senza disturbare gli occupantidella camera, sia dalla camera senzadisturbare quelli del salotto. La Serie 10 propone motorhome adoppio asse, con sei posti omologatie altrettanti posti letto, otto posti atavola e 300 litri d’acqua potabile.Le novità riguardano il 10001 chepropone, ora, la soluzione del WCisolato e una doccia con pareti invetro e grande lucernario circolare. Eil 10066, con un letto posteriore cosìversatile da poter essere usato comeletti gemelli o letto doppio trasversa-le.La serie di motorhome di lusso9M/MH su meccanica Mercedesoffre tre modelli nella versione perpatente B e quattro nella versionepatente C. L’arredamento MAJESTYè stato disegnato da un designer diyacht di lusso. Tra le innovazioni: illetto centrale «PAPILLON» del990MHV, che si apre per trasformar-si in letti gemelli.

La collezione 2013 di Rapido vede la nascita della Serie 8M/8F, veicoli inte-grali di fascia media e della versione «Design Edition», proposta sui model-li: 791FF AL-KO, il 9090dF, le 9092dF, il 10000, il 10001 e il 990MHV

891M

991DF

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40 TURISMO all’aria aperta

Collezioni 2013: PRIME ANTICIPAZIONI

Sterckeman

S terckeman, storico produttoredi caravan appartenente alGruppo francese Trigano, pro-

pone per la stagione 2013 una colle-zione composta da tre gamme:Starlett con 13 modelli, Alizé con 9modelli ed Espace con 3 modelli.Diverse le modifiche di dettaglio checoinvolgono tutte le gamme. Tra lenovità: la luce veranda a LED, i copri-cerchi, la stufa gas 3004, il migliora-mento dell’efficienza dell’aria cana-lizzata Trumavent, la scala in allumi-nio dei letti castello, il fissaggio delmaterasso alla rete dei letti nellepiantine con letto centrale, il fissag-gio dei tubi per lo scarico delleacque grigie al telaio. Cambia ilbagno sulle Starlett e le Alizé condecori nelle tonalità del legno enuovi accessori. Grande novità del2013 è un frigorifero integrato in ungrande cassetto in cucina: “XlFreeze”. Grazie all’efficienza delcompressore Danfoss, questo frigori-fero riesce a raffreddare anche contemperature esterne molto calde(fino 43° centigradi, contro i 32° deifrigoriferi ad assorbimento). Il volu-me totale è di ben 150 litri, di cui 19litri di freezer, e le prestazioni dichia-rano il raggiungimento della tempe-ratura di esercizio con tempi darecord. Illuminato con luci a LED,offre un facile stivaggio e una visio-ne completa sugli alimenti stivati.“Xl Freeze” è presente sui modelliStarlett 420 CE, Starlett 490 PE,Starlett 525 PE, Alizé 490 PE, Alizé550 PE, Espace 500 CP, Espace 550LJ, Espace 550 CE. La gamma d’in-gresso Starlett propone 4 nuovimodelli: 370 LJ con letti gemelli tra-sformabili in matrimoniale; 380 CPcon cucina laterale e dinette in codaper due persone; 420 CE con letti acastello longitudinali e dinette a “U”

Starlett 525 PE

Starlett 420 CE

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TURISMO all’aria aperta 41

Collezioni 2013: PRIME ANTICIPAZIONI

nella parte anteriore; 450 CP conletto centrale nella zona anteriore ecucina in coda. La gamma Alizé pre-senta diverse evoluzioni per il 2013.All’esterno troviamo il tetto in polie-stere e la fanaleria posteriore vertica-le. All’interno: nuove tendine confini rigature e confezione a nastroper una maggior resistenza; tendecon colori in contrasto con le paretibeige chiaro; nuova confezione deicuscini (design più contemporaneo epiù ricco, una mousse più densa perle sedute, aggiunta di imbottitura,doppio tessuto sulle sedute e schie-nale per migliore finitura confezio-ne); nicchie sotto pensili; portaoggetti sulla porta ingresso; nellatoilette un pensile a saracinesca, laplafoniera in legno, la nuova tendadoccia e i nuovi accessori. Un solonuovo modello: Alizé 455 CP concamera da letto in testa dotata diletto centrale, dinette a “L” al cen-tro e servizi in coda. Due i modellinuovi sulla serie al top di gammaEspace, che si affiancano all’unicapianta esistente nella stagione pre-cedente, la 500 CP. Si tratta di 550LJ con letti gemelli nella parte ante-riore e dinette a “L” in coda e della550 CE dedicata ai bambini, che pro-pone in testa una cameretta con lettia castello e dinette ad angolo, e incoda una grande dinette a “L”.Entrambi i nuovi modelli offrono XLFreeze. Evoluzioni per il 2013 sono:la nuova decorazione esterna effettometallizzato grigio e viola; ambientein contrasto grazie ai nuovi colori;apertura della cassapanca posteriorein larghezza (si passa dal letto sup-plementare da 110x180 a120x190).

Sterckeman propone per la stagione 2013 una collezione composta da tregamme: Starlett con 13 modelli, Alizé con 9 modelli ed Espace con 3 model-li. Diverse le modifiche di dettaglio che coinvolgono tutte le gamme

Alizé 420 CP

Starlett 380 CP

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42 TURISMO all’aria aperta

Informazioni dalle aziende

CAN. Il nuovo grill elettrico Thunder Grill

L a novità principale che riguardail Gruppo AL-KO è senza dub-bio l’apertura del Centro Servizi

a Kötz, dedicato al cliente finale. Conuna superficie complessiva di 3.900metri quadrati, il centro è progettatoper offrire assistenza a tutti i clienti AL-KO e offre anche uno showroom pertutti prodotti e i servizi delle due divi-sioni “Componenti per veicoli” e“Garden + Hobby”. Tra i prodotti piùinteressanti proposti alle prossime fiereci sarà la conferma dei best seller AKS(stabilizzatore per caravan), Mammut(sistema di movimentazione per cara-van), ATC (sistema elettronico anti-sbandamento per caravan), Airtop(sospensioni pneumatiche per autoca-ravan) anche nelle versioni premium X2e X4 destinate ai telai AL-KO Amc.Novità, anche se già anticipata, è ilnuovo portacarichi Backpack 150, unportatutto che sostiene ben 150 chilo-grammi di carico utile e non è monta-to sulla scocca, bensì sul telaio AMCAL-KO. Il carico utile è sufficiente peruno scooter, una bici elettrica, unaminimoto oppure un oggetto ingom-brante, per esempio una barca. Graziea un peso proprio di circa 50 chilo-grammi, questo supporto in alluminio,

che è anche resistente all’acqua mari-na, è un accessorio leggero. Nella rea-lizzazione del Backpack 150, moltaattenzione è stata dedicata a minimiz-zare il peso e a massimizzare la funzio-nalità. I veicoli con chassis AL-KOAMC, oppure con allungamento deltelaio, costruiti dal 1996 in poi sonoattrezzati di serie con i fori necessariper un montaggio rapido direttamente

sullo chassis (non sulla scocca). È possi-bile, inoltre, rimuovere il portatuttosenza l’uso di attrezzi. Per il fissaggiodel carico sulla piattaforma in alluminiosono utilizzati dei tenditori, fissabili inmaniera variabile, abbinati a cinghie diserraggio. Un altro vantaggio consistenel fatto che uno scooter può esserecaricato sulla piattaforma da entrambii lati.

AL-KO. Il portatutto che non stressa la scocca

D opo il successo dei barbecueportatili a gas progettati per lanautica e il campeggio, l’italia-

na CAN lancia sul mercato un innovati-vo grill elettrico con piano in vetrocera-mica. Si chiama Thunder Grill la novitàproposta da CAN alle prossime fiereautunnali e destinata a suscitare l’inte-resse tanto dei campeggiatori quantodei diportisti. Thunder Grill, infatti, oltrealle misure compatte e all’estrema por-tatilità presenta una caratteristica diestremo interesse per gli amanti del bar-becue: si pulisce in un attimo. I residui dicibo più ostinati, infatti, si rimuovonocon l’apposito raschietto in dotazione,mentre il piano in vetroceramica si puli-sce semplicemente con un panno e delsapone liquido. Alimentato a 220 Volt,sviluppa una potenza di 1600 Watt. Lascocca è in acciaio inox, una lega checaratterizza gran parte della produzionedi CAN e che l’azienda bresciana lavorada sempre con grande cura e maestria. Interessante la possibilità di rimuovere ilcavo di alimentazione, così da poter uti-

lizzare il Thunder Grill come piatto diportata riscaldato. Provvisto di duecomode maniglie di sollevamento, èdotato di un regolatore che permette diselezionare 12 livelli di potenza diversi.La gamma di prodotti proposti da CANcomprende cucine a gas con forno,piani cottura a incasso, fornelli a scom-

parsa, lavelli inox e rubinetterie, forni avapore o multifunzione, lavastoviglie,piani cottura elettrici in vetroceramica,fornelli portatili alimentati a gel/alcool,barbecue portatili e, specificatamenteper la nautica, musoni, centraline, flap,supporti motore, scudi.

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Informazioni dalle aziende

EBERSPÄCHER. Aria più pulita e controllo via smartphone

S ui tetti delle autocaravan c’èsempre meno spazio per instal-lare i pannelli fotovolatici perché

c’è un affollamento di accessori di ognitipo dalle bagagliere, ai condizionatori,fino alle antenne televisive. Le superficimeno sfruttate sono, invece, quellelaterali. Per questo CBE, insieme con ilsuo partner Electro Solar, ha creato lalinea “/2” caratterizzata da due pan-nelli separati, collegati in serie tra loroe con forme strette e lunghe. In praticaCBE ha diviso in due parti i suoi pannel-li, da 120 Watt e da 150 Watt (que-st’ultimo introdotto in gamma que-st’anno anche nella versione in pannel-lo unico) consentendo l’installazionedel sistema fotovoltaico in aree dellalarghezza di circa 35 cm. In questomodo i pannelli possono essere monta-ti anche vicino al maxi oblò.

Naturalmente anche le versioni “/2”rispecchiano gli alti standard qualitatividai quali CBE non intende derogare. Imoduli fotovoltaici CBE sono costruitiin Italia con le più avanzate tecnologie,rispondono ai requisiti delle normeeuropee e sono coperti da garanzia di25 anni sulla potenza dichiarata. Atestimonianza di una qualità senzacompromessi vi è il valore di tolleranzadichiarato che è di +-3%. I pannellifotovoltaici della linea Solar Systemsono realizzati con celle di silicio mono-cristallino, ovvero con struttura cristalli-na omogenea abbinata a una costru-zione che prevede un particolare trat-tamento antiriflesso delle celle solari eun vetro speciale che garantisce massi-me prestazioni. Inoltre il vetro tempe-rato è ad elevata trasmittanza, resisten-te agli urti e agli agenti atmosferici.

CBE. Pannelli solari stretti per tetti sovraffollati

S i chiama Oxicat lo speciale cataliz-zatore ossidante per riscaldatori agasolio di Ebespächer in grado di

ridurre l‘emissione di monossido di car-bonio e idrocarburi fino a un livellomolto al di sotto dei valori prescritti dallalegge. Oxicat rende, così, ancora piùecologiche le emissioni dei riscaldatoriEberspächer a vantaggio non solo del-l’ambiente, ma anche dei vicini di cam-per. Il catalizzatore interviene sui gas discarico, permettendo un funzionamentopiù silenzioso, efficiente ed eco sosteni-bile. Un test effettuato utilizzando unriscaldatore Eberspächer Airtronic ha evi-

denziato che con Oxicat le emissioni dimonossido di carbonio si riducono dicirca il 90% e quelle di idrocarburi dicirca l’85%. Oxicat è già disponibilepresso la rete Eberspächer.Un’altra novità, presto disponibile anchesul nostro mercato, è il nuovo comandoEasyStart Call, con applicazione persmartphone. Si tratta di un telecomandodi nuova generazione che permette dicontrollare i riscaldatori Eberspächer adistanza, gestendo la temperatura nel-l’abitacolo. Già ora è possibile comanda-re il sistema attraverso il telefono, conmessaggio di testo tramite SMS. Ora la

nuova applicazione per iPhone o smar-tphone Android rende il controllo delsistema di riscaldamento ancora più faci-le e completo. Con l'applicazioneEasyStart Call, i clienti possono anchecontrollare più dispositivi contempora-neamente.

DOMETIC. Nuovo oblò Dometic Midi Heki Style

M olti nuovi camper e caravanescono dalle fabbriche giàequipaggiati di primo impian-

to con Dometic Midi Heki Style. Ora,questo oblò dalla forma stretta è dispo-nibile anche in aftermarket. La cupola indoppio vetro acrilico si contraddistingueper la sua eleganza, mentre il telaio dimontaggio è nascosto per una perfettafinitura. Grazie alla dimensione 400x700mm, risolve il problema della scarsa illu-minazione all'interno di ambienti oblun-ghi - assicurandoluce e aria fresca nello spazio sottostan-te. Disponibile con o senza ventilazione

forzata. Adatto per uno spessore stan-dard del tetto, compreso fra 30 e 34 mm(kit di montaggio disponibile comeaccessorio per altri spessori). Naturalmente, possiede tutte le caratte-ristiche comfort della gamma DometicMidi Heki: cornice interna con oscurantee zanzariera regolabili separatamente,semplice funzionamento con manovellaintegrata all'interno del telaio, cupola indoppio vetro acrilico, facile pulizia. Dati tecnici- Posizioni di apertura variabili- Angolazione di apertura: max 25°- Colore cornice: RAL 9001

- Dimensioni di incasso: 537x815 mm- Misura luce: 400x700 mm- Peso: 7,2 kgPer info: www.my-caravanning.it ewww.dometic.it

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44 TURISMO all’aria aperta

Informazioni dalle aziende

P roject 2000 è un’azienda ita-liana che inventa meccanismie soluzioni elettromeccaniche

per il settore del caravanning. Ultima,geniale, creazione è un’innovativascaletta sviluppata per un conosciutocostruttore europeo di camper. Ècomposta da due parti: quella supe-riore ancorata in modo fisso alla pare-te posteriore del camper e quellainferiore, invece, fissata per mezzo diquattro supporti che permettono unaroto-traslazione della struttura. Inpratica, la porzione di scaletta inferio-re si abbassa fin quasi a terra.Completato questo movimento, sipresenterà un nuovo gradino ingrado di colmare lo spazio creato trale due porzioni che prima eranounite. Quando le due parti sonorichiuse, diventano un tutt’uno senzaalcun dislivello. Questa caratteristicaha permesso ai progettisti di mante-nere uno spazio abbondante tra gra-dini e parete, così da concedere alpiede un comodo appoggio. Il facile ecompleto appoggio del piede sul gra-dino non è possibile, invece, nelleclassiche scalette ripiegate, poiché,per non incappare in problemi di fuorisagoma, si è costretti a tenere la sca-letta molto vicina alla scocca. Lanuova scaletta di Project 2000 è unasoluzione che supera in praticitàanche un altro “grande classico”: lascaletta con porzione rimovibile. La

porzione asportabile rappresentaun’attrezzatura ulteriore a cui trovareuna collocazione. Al momento delbisogno, poi, c’è da “armeggiare” un

po’ di più per comporre la scaletta,dovendo recuperare il pezzo mancan-te nel gavone, nel garage o all’inter-no dell’abitacolo.

PROJECT 2000. Come ti trasformo la scaletta esterna

P rodotto da Isotherm, il nuovofrigorifero a compressore dacassetto è un’innovazione che

ha incontrato il favore del GruppoTrigano, al punto tale che è diventato ilfrigorifero di serie installato su diversimodelli delle caravan Sterckeman eCaravaleair. È stato denominato “XlFreeze” e si tratta di un frigorifero inte-grato in un grande cassetto in cucinache non ha solo il pregio di ottimizzaregli spazi, ma propone anche delle perfo-mance eccellenti. XL Freeze, infatti, siavvale dell’efficiente compressoreDanfoss in grado di raffreddare veloce-mente anche con temperature esternemolto calde. Studi interni hanno eviden-ziato che XL Freeze è in grado di funzio-nare con efficienza fino a temperatureesterne di 43° centigradi, mentre i tradi-zionali frigoriferi ad assorbimento inizia-

no a perdere efficienza a 32° centigradi.Installato in un cassetto profondo 583mm, alto 428 mm e largo 1015 mm, XLFreeze ha un volume totale è di ben 150litri, di cui 19 litri di freezer. Viene instal-lato con un isolamento di 35 mm esenza la necessità di griglie d’aerazioneesterne. All’interno è illuminato da luci aLED e offre una visione completa deglialimenti inseriti, oltre alle facilità di sti-vaggio. Con consumo ridotto di energiadi 45 Watt, è in grado di raggiungere gli0° centigradi in 15 minuti. Per breviperiodi di utilizzo, si può anche alimen-tare con la batteria del veicolo, È presen-te un sistema di protezione che bloccaautomaticamente l’alimentazione quan-do la tensione scende sotto il limiteimpostato (per evitare problemi dimessa in moto).

ISOTHERM. Il nuovo frigorifero a compressore

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Informazioni dalle aziende

TECNOLED. La rivoluzione che arriva dal Giappone

T ecnoled, azienda all’avanguar-dia nel settore dell’illuminazio-ne dei vecili ricreazionali, ripro-

getta gran parte delle proprie gammeaffidandosi alla nuova tecnologiaMicropower prodotta dal colosso giap-ponese Citizen Electronics. In unmomento in cui prodotti cinesi di bassaqualità hanno invaso il mercato,Tecnoled impone nuovi standard e raf-forza i valori che hanno sempre guida-to le sue scelte: qualità, efficienza, affi-dabilità. I nuovi Led Micropower hannocaratteristiche uniche e ineguagliabili. Ilcorpo, molto piccolo, permette di avvi-cinare più Led e ottenere un alone diluce molto uniforme e diffuso: non esi-ste più un corpo illuminante che gene-ra una luce estremamente concentrata,ma l’illuminazione Micropower produ-ce, già all’origine, un fascio diffuso edistribuito su una superficie più ampia.Queste caratteristiche permettono diguardare i Led accesi senza il disturbodi una luce troppo concentrata. I LedMicropower sono altamente perfor-manti anche a livello di potenza lumi-nosa e tutti i prodotti convertiti a que-sta tecnologia offrono un sensibileaumento dei lumen rispetto alla versio-ne precedente. Una caratteristica estre-mamente interessante è la “selezione

unica” cioè la garanzia che la luce deiMicropower rimanga inalterata neltempo. Questo significa che anche adistanza di tempo, con la sostituzionedi un faretto o di un modulo G4, non si

noterà la differenza di tonalità tra i vec-chi e i nuovi led Micropower. Le linee dicolore sono due: il bianco caldoK3000, che simula il colore dell’aloge-na pura e il bianco neutro K4000.

T ante le novità presentate dallamultinazionale Thetford, a par-tire dalla nuova gamma di fri-

goriferi N3000. In accordo con le ulti-me tendenze del mercato residenziale,la serie N3000 offre un pannello dicontrollo di nuova concezione, chepropone una migliore visibilità deldisplay e risulta più facile da utilizzare.Disponibile in 2 versioni differenti: unapiù lussuosa con pannello LCD touchcontrol e una più economica con pan-nello a LED. Come standard su tutta laserie è offerta una garanzia di 3 anni.Inoltre, al pari dell'attuale linea di fri-goriferi, la serie N3000 di Thetforddispone del marchio CE, è priva di gasCFC e quasi interamente riciclabile.Inedita per il mercato italiano, la nuovatoilette a cassetta C260, che succedeal modello C250. Il design moderno e

di successo del C250 è rimasto invaria-to. Ma sono state aggiunte nuove einteressanti funzionalità, grazie ancheai feedback provenienti dalla clientela.Tra questi vi sono il miglioramentodella stabilità del sedile e coperchio, laforma del vaso che permette una puli-zia più semplice e un flusso di risciac-quo più performante. Sono stati intro-dotti anche dei miglioramenti tecnicicome un sistema con fusibile e relè e ilpulsante di risciacquo in rilievo. Ilnuovo sistema di ventilazione attivapermette, in combinazione con gliadditivi Thetford, di ridurre sensibil-mente gli odori che si possono svilup-pare con il caldo estivo. Il C260 con lesue nuove caratteristiche è disponibileanche con il vaso in ceramica così dariproporre, anche in vacanza, un com-fort di tipo casalingo.

THETFORD. I nuovi frigoriferi N3000 e l’inedita toilette C 260

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Informazioni dalle aziende

VITRAN. Arriva il modello TD 2200 per camper

D i proprietà del GruppoArgentino Colven e distribuitoin Italia dalla filiale Vigia Viesa

Italy srl, il marchio Vitran completa lagamma con il nuovo TD2 200, dedica-to a camper e veicoli commerciali. Sitratta di un sistema di monitoraggiosenza fili che fornisce in tempo realeinformazioni sulla pressione e la tem-peratura degli pneumatici. Conoscere questi valori è molto impor-tante per prevenire il rischio di inciden-ti. Una pressione scorretta, infatti, alte-ra il comportamento del veicolo pregiu-dicandone il controllo e produce unsurriscaldamento che può portareanche allo scoppio dello pneumatico.Inoltre, con pressioni inferiori a quellepreviste, si innesca un processo di dete-rioramento molto più rapido e si innal-zano i consumi di combustibile.Derivato dal potente modello TD 2000,che è in grado di gestire fino a 22pneumatici, il TD 2200 è stato semplifi-cato nell’hardware e nel software cosìda risultare più adatto alle esigenze

specifiche degli utenti dei veicoli ricrea-zionali e più accessibile nel prezzo.Vitran TD 2200 è in grado di monitora-re da quattro fino a sei pneumatici sianella versione a tre assi sia in quella conruote gemellate posteriori. Il sistema siavvale di sensori a forma di tappi avvi-tati sulle valvole di gonfiaggio, che tra-smettono i dati via radio alla centralinaportatile, dotata di display a cristalliliquidi in bianco e nero. La centralina

portatile è progettata per essereagganciata, tramite supporto a vento-sa, al parabrezza del veicolo. Suldisplay appare la raffigurazione graficadel veicolo e di tutti gli pneumatici incorrispondenza dei quali sono riportatii valori di pressione e temperatura. Lacentralina avvisa il conducente con unallarme sonoro e visivo quando questivalori dovessero scendere al di sotto deilimiti preimpostati di fabbrica.

TRUMA. VeGA innovativo sistema a celle a combustibile

D opo anni di studi e di prove,Truma lancia VeGA, sistemad’alimentazione a celle a

combustibile. Questo sistema garan-tisce un'alimentazione elettrica indi-pendente dalla rete elettrica ed èalimnetato con gas liquido (propanoe/o butano). Grazie al suo elevato ren-dimento di max. 250 Watt (6.000 Whal giorno), VeGA garantisce in mododavvero affidabile il fabbisogno di cor-rente necessario, anche quando si uti-lizzano contemporaneamente piùapparecchi, quali il televisore, il frigo-rifero, l'illuminazione o il riscaldamen-to. Il sistema d'alimentazione a cellea combustibile funziona in modo deltutto automatico: se si supera il deter-minato livello di carica di una batteriad'alimentazione, VeGA si aziona auto-maticamente e carica le batterie conca. 20 A. L'elevata corrente di carica el'ottimizzata tecnica di ricarica dellebatterie garantiscono un breve edefficiente processo di carica. VeGAsoddisfa i più alti requisiti di qualità diun prodotto Truma ed è stato testatoper molti anni sia internamente, siapresso i clienti finali sia presso i pro-

duttori di veicoli con circa 200 provesu campo. L'utilizzo di gas liquido hamolti vantaggi: il GPL è un supportoenergetico pulito, facilmente reperibi-le e piuttosto conveniente. Un’altra novità molto attesa nel setto-re è il LevelCheck di Truma, un appa-recchio che indica il livello di riempi-mento delle bombole del gas. Vienemantenuto orizzontalmente alla bom-

bola del gas e identifica, medianteultrasuoni, se nel punto di misurazio-ne si trova gas liquido nella bombola.Se nel punto di misurazione c'è dispo-nibilità di gas liquido, si illumina laspia LED verde. LevelCheck di Truma siadatta a tutte le bombole del gas apropano e butano d'acciaio o d'allu-minio con un diametro da 200 a 350mm.

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Tra i vulcani dell’Auvergne

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L’ A u v e r g n e(Alvernia in italia-no) è tra le regio-ni francesi menoconosciute inItalia, invece è

incredibile per bellezza, diversità dipanorami, qualità della gastronomia evarietà di proposte: un gioiello unico inFrancia e in Europa.Il suo territorio, nella zona del MassiccioCentrale, si stende tra la valle delRodano e la fascia atlantica con unalternarsi di pianura, parchi naturali,laghi, foreste e montagne celebri comeil mitico Puy de Dôme che ho scopertofar parte di un sistema vulcanico (anchese spento da circa 7.000 anni) senzaeguali in Europa: 80 coni allineati danord a sud per quasi 40 km.In molti crateri si sono formati laghinaturali che originano un paesaggiomozzafiato se ammirato ad esempio dai1.465 metri del Puy de Dôme cui dalgiugno 2012 si può giungere con uncomodo trenino a cremagliera(Panoramique des Dôme) che permettedi evitare le ripide curve di un’ascesa trale più dure del Tour de France.È la rivincita, dopo quasi novant’anni,del treno sull’auto: infatti dal 1907 al1925 esisteva un tram che univaClermont-Ferrand (la capitale dellaregione) alla vetta del Puy de Dôme:l’attuale tracciato corrisponde e in parteriutilizza quello di allora. Nel 1925 lo svi-luppo dell’automobile pose fine al servi-zio, ora si è tornati al treno per proteg-gere il sito dai danni ambientali causatida 41.000 auto, 3.400 moto e 4.700pullman che ogni anno si arrampicava-no sui fianchi della montagna.Una scelta intelligente e coraggiosa chesi preoccupa di salvaguardare le ricchez-ze naturalistiche più dell’ipotetica age-volazione dell’uso del proprio mezzoofferta ai turisti.Un esempio da seguire e da indicare atutti quei nostri amministratori o rap-presentanti di associazioni e lobby che sioppongono alla chiusura alle autoanche solo di una strada o di un centrostorico provocando danni ambientali avolte irrimediabili.La soluzione ferroviaria inoltre facilita losviluppo dell’attività turistica anche neimesi invernali.La partenza avviene a Orcines (allaMaison de site) alla base del Puy deDôme e in quindici minuti si arriva invetta: la stazione d’arrivo (in vetro,acciaio e pietra lavica) è totalmente sot-terranea in modo da fornire agli escur-sionisti la possibilità di godere la cima

Una realtà unica in Europa caratterizza questaregione ricca di storia, tradizioni e cultura in cui icastelli e le chiese romaniche dialogano con le tecno-logie futuristiche di Vulcania e con un presente disport, gastronomia e termalismo all’insegna del bienvivre

Testo di Salvatore Longo - Foto Vulcania e Auvergne turismo�

Cima del Puy-de-Dôme

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nel suo aspetto più naturale.Nell’ambito della stazione vi sono diver-se possibilità (anche gourmet) perritemprarsi dopo uno dei molti percorsiche permettono di approfondire pano-rami e caratteristiche del sito: moltointeressanti le rovine di un Tempio dedi-cato a Mercurio arricchite di uno spazioscenografico sul periodo Gallo-romano.

Nella patriadi VercingetorigeIl rapporto tra i Galli e i Romani ebbealterne vicende: gli Arverni (il popologallico da cui la regione prende nome)non erano molto arrendevoli e se neaccorse Giulio Cesare che nel 52 a.C. fusconfitto nella battaglia di Gergovia(città che secondo diverse fonti era l’an-tica capitale e sorgeva a soli 12 km dal-l’odierna Clermont-Ferrand) da unacoalizione di tribù celtiche guidata daVercingetorige.I Romani furono costretti a dispiegare laloro supremazia nella costruzione difortificazioni e trappole militari pervenire a capo della resistenza degliArverni conclusasi nella battaglia diAlise-Saint-Reine con la cattura diVercingetorige.Oggi la statua equestre di quell’eroedomina la place de Jaude in quellaClermont che i Romani fondarono percontrollare il territorio dopo la vittoria.Gli Arverni furono sempre contraddi-stinti da un forte spirito di libertà e indi-pendenza (e lo imparò a sue speseCeltillo, padre di Vercingetorige, cheeletto re fu condannato a morte perchéaveva tentato di trasformare l’incaricoda elettivo a dinastico) per la cui difesaaffrontarono nei secoli molte lotte.D’altra parte il dominio su quel territo-rio al centro della Francia era importan-te per chiunque avesse aspirazioni ege-moniche sul Paese.Vestigia di queste vicende tumultuose(dal dominio dei Visigoti, a quello deiCarolingi, alla Guerra dei Cent’anni,all’insubordinazione contro Richelieututta la storia di Francia è passata daquesti territori) sono i numerosissimicastelli che, testimoni del passato,appaiono improvvisi, parte integrantedegli splendidi paesaggi. A loro è dedi-cato un affascinante itinerario per rivi-verne la storia e apprezzarne l’architet-tura e le ricchezze artistiche, spessoattraverso i racconti di chi ancor oggi liabita e li rende vivi ponendoli al centrodi attività culturali o di ospitalità. È un percorso attraverso l’identità dellaVulcania: interno del Cono

Vulcania: VulcanBul

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regione e può essere integrato visitandole sei Città e Paesi d’Arte e di Storia(intelligente denominazione conferitadal Ministero della Cultura e dellaComunicazione a quelle località cheoperano per valorizzare e rendere vivo ilproprio patrimonio). In ognuna delle seilocalità (Moulins, Riom, Issoire, Le Puy-en-Velay, Haut-Allier e Saint-Flour) ani-matori e guide esperti fanno capireattraverso percorsi tematici o ‘incontri’con personaggi celebri come si è forma-ta l’identità del posto. È un’esperienzaunica e un modo originale e divertenteper capirne la realtà profonda e inter-pretare con un’ottica diversa quanto siammira.Ascoltando uno di questi animatori miveniva in mente, con un po’ d’invidia emolta ammirazione per la capacità dicomunicare dei nostri cugini d’oltralpe,quante volte nei nostri paesidell’Umbria o della Sicilia (solo per cita-re due regioni) ammiriamo splendiderealtà, a volte leggiamo le dotte paroledi una guida, ma quasi mai ne viviamolo spirito e col tempo fatalmente leimmagini sbiadiscono come le vecchiecartoline.E l’identità della regione è data anchedalle oltre 250 chiese romanichecostruite tra l’XI e il XIII secolo, eccezio-nale patrimonio culturale caratterizzatoda grande purezza e unitarietà di stile dicui un esempio è Notre-Dame du Port a

Clermont-Ferrand (patrimonio mondialedell’Unesco).Molte sono quindi le suggestioni cherendono un viaggio in Alvernia un’espe-rienza unica e fortunatamente ripetibile(non si possono dimenticare la splendi-da gastronomia, gli eccezionali formag-gi e il pullulare di strutture termali chehanno caratterizzato la regione fin daltempo dei Romani, i comprensori sciisti-ci…), ma il primo contatto con questaterra non può non essere riservato aiVulcani, una realtà unica in Europa.

I vulcani e VulcaniaSpenti da secoli, i vulcani derivano daepisodi di vulcanesimo (avvenuti proba-bilmente nel periodo Cenozoico) chediede origine ai monti degli altipiani delCézallier, dell'Aubrac, del Cantal e alMassiccio dei Monts Dore con il Puy deSancy - con i suoi 1.886 m la vetta piùalta dell'Alvernia e del MassiccioCentrale - dal quale nei giorni limpidi losguardo spazia fino alle Alpi. La teleferi-ca dal Mont-Dore permette di raggiun-

Auvergne FRANCIA

Vulcania: notturno

Vulcania vista dal cielo

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gere belle passeggiate impreziosite dapossibili incontri con la fauna locale.Tra le tante sorprese che riserva la regio-ne vi è la Piramide del Puy Mary: il piùvasto vulcano d’Europa il quale con unacirconferenza alla base di 220 km supe-ra anche l’Etna che però è in attività.Più giovane, dovuta probabilmente a‘recenti’ eruzioni avvenute tra 95.000 e8.500 anni fa, la già ricordata catena diPuys-de-Dômes che si trova nel cuore delParco Naturale dei Vulcani d’Alvernia,uno dei più vasti e antichi d’Europa. Trail bel lago tondo di Tazenat e il Puy deMontenard sono allineati da nord a sudpiù di ottanta coni, cime arrotondate emaar (crateri d’esplosione a forma diconca spesso occupati da un lago): unospettacolo fantastico e indimenticabile.

Chiudendo gli occhi possiamo ‘vedere’,forse con una certa difficoltà perchéanche l’immaginazione ha i suoi limiti,quel territorio oggi così bello e affasci-nante in una situazione apocalittica congli 80 vulcani in attività.Comunque non possiamo non doman-darci come si crea il fenomeno del vulca-nesimo e cosa c’è sotto i nostri piedi. Senon vogliamo affidarci per le risposte aGiulio Verne e al suo ‘Viaggio al centrodella Terra’, possiamo recarci.- a circa 15km dal centro di Clermont-Ferrand - aVulcania (Route de Mazayes, 63230Saint-Ours-les Roches, Tel.: 0820827828, aperto fino all’11 novembre nel2012), l’unico parco europeo dedicatoalla comprensione e conoscenza di que-sti fenomeni che regolano il funziona-

mento del nostro pianeta.Vulcania si trova nel Parco Naturale deiVulcani d’Alvernia, nel cuore della cate-na montuosa dei Puys ed è perfettamen-te integrato con l’ambiente circostante.Creato nel febbraio 2002,, festeggiaquest’anno il primo decennale conmolte iniziative tra cui l’esposizione del-l’installazione originale ‘Vers l’Origine’ -opera dell’artista italiana Elena Saracino- collocata a cielo aperto in un ambienteeccezionale quale il Parco e la Città deiBambini, un’area riservata ai bambini dai3 ai 7 anni i quali nei quattro diversispazi-gioco possono sperimentare,seguendo ciascuno il proprio ritmo,situazioni alla propria portata.Non sono molto sensibile ai parchi tema-tici, ma Vulcania mi ha entusiasmatoperché architetture e impianti tecnologi-ci d’avanguardia non sono mai fine a sestessi o al solo divertimento, ma fonte diuna divulgazione scientifica di ottimolivello (tutti i contenuti sono stati conva-lidati dal Comitato ScientificoInternazionale).Cuore del Parco è il ‘Cono’ simbolo allostesso tempo dei vulcani, della terrad’Alvernia e del Parco. Alto 28 metri èl’unico elemento visibile dall’esterno (lestrutture si sviluppano tutte nel sotto-suolo a diversi livelli fino a una profondi-tà di venti metri) ed è rivestito esterna-mente da pietra lavica mentre le paretiinterne sono state trattate con vapori dititanio ottenendo un colore che simbo-leggia la conflagrazione dei vulcani. È uncaso in cui l’architettura creando emo-zioni rende viva la scienza facilitandonela finalità pedagogica: il cratere profon-do 35 metri, la simulazione di una calde-ra (il cuore vivo del vulcano con i bronto-

Massif du Sancy: fino al 16 settembre - 6e édition de Horizon SancyArte e Natura s’incontrano in un’esposizione a cielo aperto in un ambiente eccezionale. 11 opere - realizzate apposita-mente per questo sito naturale da altrettanti artisti - sono sparse in spazi messi a disposizione dai comuni del Massicciodi Sancy con lo scopo di sensibilizzare il pubblico all’arte contemporanea e alla protezione del patrimonio della Natura.(info: www.horizon-sancy.com)

Puy en Velay: 12-16 settembre 2012 - 27e fête Renaissance du Roi de l’OiseauUn patrimonio eccezionale e una popolazione di appassionati danno a questa festa una dimensione fuori del comune.Allo spettatore e al visitatore è sufficiente indossare un costume del Rinascimento per divenire protagonista di una pagi-na di vita vissuta. Un’intera città ricca di tradizioni, volontà e dinamismo diviene spettacolo. (info:www.roideloiseau.com)

La Roche-Blanche: 13-14 ottobre 2012 - CervolixSui prati di Gergovia che videro la battaglia tra Vercingetorige e Cesare si svolgerà un grande raduno di appassionati deidiversi sport aerei. (info: www.cervolix.com)

Vulcania: Panorama

Alcune manifestazioni dell’autunno

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lii del movimento lavico) e il tunnel dilava ne sono esempi indimenticabili.Affascinante la sala multimediale conuno ‘spaccato’ che evidenzia i diversistrati interni della Terra: animazionivideo (splendida quella sulla teoria delleplacche terrestri) permettono di appro-fondire vulcanismo, geologia e sistemasolare. Proseguendo il viaggio alla sco-perta del nostro pianeta e dei suoi miste-ri ‘Planet Observer’ fa scoprire dallo spa-zio i diversi paesaggi e in particolarequelli vulcanici e il grande schermo sferi-co la straordinaria avventura dell’appari-zione della vita: sono solo due delletante ‘diavolerie’ interattive create perfar apprendere divertendo e stupendo.Infine in una grande serra si trova unararità: alcune piante tipiche degliambienti vulcanici tropicali. Se per cono-scerle l’alternativa è - come credo -recarsi nei loro luoghi d’origine per quasitutti noi non resta che andare aVulcania.All’esterno il visitatore è atteso daVolcanbul - veicolo elettrico, rispettosodell’ambiente, interamente vetrato econ un sistema di guida Gps - che loporta a scoprire percorrendo sentieriimmersi nel cuore dell’ambiente natura-le della Catena dei Puys la fauna e laflora e a conoscere il patrimonio natura-le della regione.Certamente visitando Vulcania non siriesce a restare spettatori passivi: ancheinconsciamente si vivono le simulazioniin cui ci si trova immersi indipendente-mente da qualsiasi programmato distac-co.L’Alvernia, quindi, offre molti spuntitematici: i vulcani e il loro particolarepaesaggio sono una proposta unica inEuropa, ma - come abbiamo visto - nonsono il solo motivo per programmare unviaggio in questa magnifica regione.Accanto alla natura, alla cultura, allastoria, allo sport, alla neve e al benesse-

re la regione offre in ogni periodo del-l’anno molte e interessanti iniziative: nelBox 1 ne abbiamo selezionato alcune,previste nel prossimo autunno, che dasole per il loro fascino meriterebbero unviaggio.Infine chi ama viaggiare in camper o in

roulotte trova molte risposte alle proprienecessità: nel Box 2 oltre ad alcuneinformazioni vi è l’indicazione di duecampeggi nella zona del Puy-de-Dômeche ho avuto occasione di visitare traen-done ottima impressione.Allora buon viaggio in Auvergne.

Auvergne FRANCIA

Vulcania: simulazione multimediale

Vulcania: Terra, globo della vita

CampeggiIn Alvernia esistono 88 campeggi (9 nell’Allier, 53 nel Puy-de-Dôme, 8 nell’Haute-Loire e 18 nel Cantal) di cui 33 classi-ficati ‘Camping Qualité’. In tutti vi sono ambiente familiare, calore umano e i servizi necessari per il benessere degli ospi-ti. I due camping visitati, entrambi nel Puy-de-Dôme, sono:

Chambon sur Lac - Camping du Pré Bas, 4 stelle - Loc. Chambon - 63790 Chambon sur Lac - Tel. 0033 04 73 88 63 04- [email protected] - www.campingauvergne.com - aperto: aprile-settembre - piazzole: 180 - servizi: pisci-na, noleggi, animazioni, ristorante-snack e possibilità di portare animali

Royat - Camping Indigo Royat, 4 stelle - Route de Gravenoire, Quartier l’Oclède - 63130 Royat - Tel. 0033 0473 [email protected] - altitudine: 600 metri - aperto: aprile-ottobre - piazzole: 185 - servizi: piscina, noleggi, ani-mazioni, ristorante-snack e possibilità di portare animali

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Carinzia:voglia di caravaning invernale

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D opo un viaggionon troppolungo si è giàarrivati e comin-ciano le vacanzein campeggio in

Carinzia, a contatto diretto con lanatura, al confine con l’Italia e laSlovenia. Molti dei 110 campeggicarinziani sono stati premiatidall’ADAC, l’automobile club tedesco.19 campeggi aperti anche d’invernooffrono un ambiente che la neverende straordinario e fiabesco, conben 25 zone sciistiche nelle vici-nanze, 1.000 chilometri di piste etante divertenti attività alternative allosci.

Suggestivi mercatinidi Natale

In cabinovia si può raggiungere, sulmonte Petzen, il mercatino di Natalepiù alto d’Austria a Feistritz obBleiburg. Grandi e piccini si commuo-vono davanti alla suggestiva coronad’Avvento galleggiante in mezzo allago o durante una fiabesca gita inbattello a Velden sul lago Wörthersee,per non parlare del bosco degli alberidi Natale in mezzo al lago MillstätterSee. In periodo d’Avvento, una gran-de zattera si trasforma in un luminosomercatino natalizio. Arricchiti da sva-riate manifestazioni, i mercatini nata-lizi di Klagenfurt e Villach (Villaco)sono molto romantici. Il 22 dicembresi terrà a Villach la festa dell’AvventoContadino (“VillacherBauernadvent”), con la processionenel centro storico di Gesù Bambinocon i Re Magi, i contadini e i pastori.

Terme di benessere

Bad Kleinkirchheim con i suoi duebagni termali assicura un benessereassoluto. Bad Bleiberg offre due galle-rie climatiche che promettono di alle-viare stress e allergie, mentre l’acquasulfurea di Bad St. Leonhard ha effet-ti positivi sull’apparato motorio escheletrico. Le terme di WarmbadVillach a Villach (Villaco)- dopo dueanni di restauro riaperte a metàluglio- sono le terme più modernedell’Austria. Dinanzi agli stabilimentitermali sono a disposizione degli ospi-ti numerosi parcheggi gratuiti per icamper.

Sul versante più mite delle Alpi, cominciano le vacan-ze in campeggio. In nessun altro luogo, come inCarinzia, la promessa di una vacanza rigenerante ècosì autentica

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Tracce solitarieAnche chi cerca alternative lontanodalle piste da sci, in Carinzia trova ciòche fa per lui. Con i suoi duecentolaghi, la Carinzia è un autentico para-diso per amanti del pattinaggio sughiaccio, del curling e persino del golfsu ghiaccio. Uno dei principali polid’attrazione è il lago Weissensee, checon i suoi 6,5 kmÇ è il più grandecampo naturale di pattinaggio sughiaccio d’Europa. Da sempre laCarinzia è un paradiso per sci-alpinistie individualisti. Anche le piste dafondo a doppia traccia, le piste da slit-ta illuminate e le escursioni con le rac-chette da neve offrono varietà, tran-quillità e ricordi indimenticabili.

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CARINZIA

Per ulteriori informazioni sull'inverno in Carinzia e per richiedere gratuitamente il catalogo dei campeggi:Ente Turismo della Carinzia, Casinoplatz 1, A-9220 Velden, Austria, tel. 0043-463-3000 (si parla italiano), fax0043-4274-52100-50, e-mail [email protected], Internet: www.camping.at (italiano)

Informazioni utili

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Losanna riservata e seducente

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L osanna dal dolcenome è una sfaccetta-ta, riservata e insiemedivertente e seducen-te città adagiata sullecolline del Lago

Lemano (da 372 m. fino agli 852 dellaparte alta): meglio usare l’antico termi-ne già adottato da Cesare ed evitare dichiamare ‘lago di Ginevra’ questomeraviglioso specchio d’acqua affasci-nante per la sua maestosa ampiezza (ilpiù esteso dell’Europa occidentale esicuramente uno dei più suggestivi)resa più intrigante dalla corona alpinain cui dietro la costa francese si stagliail Monte Bianco.Nei giorni tersi e limpidi sembra ten-dersi verso la francese Evian posta difronte a 10 chilometri, d’altra parte quisi parla un bel francese facilmentecomprensibile.Capoluogo del cantone di Vaud,Losanna vanta numerosi primati - tracui essere dal 1915 il quartier generaledel Comitato Olimpico Internazionaleoltreché sede di federazioni sportiveinternazionali e della famosa scuola didanza Rudra Béjart fondata dal coreo-grafo Maurice Béjart - ma non li osten-ta, anzi li conserva con riservato pudo-re: una volta conosciuta, la si ama perl’aura antica e insieme volta al futuroche vi si respira e per il senso di sereni-tà che resta dentro dopo averla ‘fre-quentata’.Non a caso è stata prediletta negli ulti-mi secoli da viaggiatori e da numerosipersonaggi della cultura tra cuiVoltaire, Lord Byron, Victor Hugo,Dickens, Chaplin, George Simenon ilcui commissario Maigret non sembraperò essere nato qua e il rimineseHugo Pratt mitico inventore di CortoMaltese, cittadino del mondo e simbo-lo di quel cosmopolitismo che oggi viregna sovrano.Non lontana dall’Italia, Losanna è facil-mente raggiungibile con ogni mezzo;se si vuole essere ben serviti, si consi-gliano i comodissimi treni svizzeri cheoffrono arciconvenienti e variegateproposte (www.swisstravelsystem.com) come tra le altre il flessibile e pra-tico Swiss Pass valido per treni, bus,battelli e musei. Inoltre la puntualità el’ordine dei mezzi pubblici non fannocerto rimpiangere la propria autosenza contare la possibilità di goderedurante il viaggio di splendidi e mute-voli paesaggi. Scorrono veloci l’austeraBriga, il ridente e ameno Vallese con isuoi fantastici vigneti che fanno dadecorazione ai monti - quasi ‘barba’

Composito mix tra passato, presente e futuro, la cittàoffre infinite suggestioni e curiosità da scoprire senzafretta per goderle con piacevole meraviglia e con lacertezza di portarne con sé la serena atmosfera

Testo di Wanda Castelnuovo - Foto: Lausanne Tourisme�

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fitta e regolare di visi antichi - e le suedeliziose cittadine tra cui la preziosaMartigny.È anche vero che giungendo con altrimezzi a Losanna si può utilizzare lacomodissima Lausanne Transport Cardche offre trasporti gratuiti anche aicampeggiatori.L’amenità dei luoghi ha fatto sì che la

regione fosse abitata dall’ottavo millen-nio a.C come testimoniano antichireperti e che i Romani nel 15 a.C. sistanziassero nell’attuale sobborgo diVidy su un precedente insediamentoceltico chiamato Lousonna.Trasferita sulla collina in seguito allosfaldamento dell’Impero Romano, lacittà dalla fine del VI secolo divienesede vescovile, sempre più importanteanche economicamente fino a espan-dersi nuovamente verso il lago dove fio-risce il porto di Ouchy protetto da uncastello. Il XIII è il secolo d’oro perestensione e prestigio: ne è simbolol’inaugurazione della cattedrale goticanel 1275. Segue un periodo di contrastiche culmina nel 1481 con l’instaurarsidi un’autonomia comunale cui si devenel 1525 il trattato con Friburgo e

Berna, patto che segna il passaggiodella città alla Riforma protestante.Sotto il governo di Berna (1536-1798)che occupa tutta la regione malgradol’opposizione dei Savoia che avevanodominato la contea di Vaud dalla finedel XIII secolo, la città, che accoglie gliUgonotti dopo la revoca dell’Editto diNantes nel 1685, gode di benefici eco-nomici, ma non di autonomia politica.Sarà la Rivoluzione Francese a faresbocciare aneliti d’indipendenza rag-giunta grazie alla mediazione diNapoleone nel 1803 con la nascita delCantone di Vaud - facente parte dellaConfederazione Elvetica - di cuiLosanna diviene capoluogo.Fino al 1882 guidata da conservatori eliberali, la città si sviluppa all’iniziosenza un piano urbanistico arricchen-dosi man mano di edifici importanticome il Teatro municipale, il TribunaleFederale e in pieno ‘900 il nuovoPolitecnico.Restano nella storia cittadina grandiopere ottocentesche frutto di unanuova concezione urbana non piùdifensiva, ma aperta al commercio: ilGrand Pont, il Tunnel della Barre e lacopertura del Flon.In effetti il centro si adagia su tre colli-ne intervallate da due fiumi (Flon eLauve) e prima della costruzione deiponti era necessario scendere e risalireper passare da una parte all’altra.Inoltre il quartiere Flon, lungo l’omoni-ma via d’acqua, nel passato ricco diconcerie, anzi nel XVIII secolo nellemani di Mercier, ricco ugonotto pro-prietario della conceria, che avevaacquistato tutta la valle, era soggetto acontinue inondazioni per cui la coper-tura ne ha cambiato il volto, ma nonl’attitudine ad avere un solo proprieta-rio essendo oggi di una Holding.Anche la Louve è prima canalizzata poicoperta: oggi una piazza e una via nericordano l’antico tragitto e le sueacque depurate vengono utilizzate perprodurre una piccola, ma utile quantitàdi energia elettrica.Il turismo crescente determina un incre-mento urbano a svantaggio dei vigneti,nasce il primo grattacielo e si sviluppaanche il settore scolastico. Le conse-guenze delle Grandi Guerre sarannomarginali a parte l’utilizzo di Losannacome luogo dove siglare paci e trattatimentre la più grave crisi sarà quella del1990, oggi ampiamente superataessendosi la città trasformata in polo dieccellenza di numerosi saperi.Arrivo alla stazione di Losanna - impor-tante nodo ferroviario sulla linea per

Cattedrale, rosone

Lago Lemano dalla Cattedrale

Cattedrale - Portale dipinto

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Ginevra sviluppatosi in seguito all’aper-tura del Tunnel del Sempione nel 1906- rinnovata recentemente e costruitatra il 1911 e il 1916 in sostituzionedella precedente del 1856 più lontanadal centro.Vi passa la comoda metro completa-mente automatizzata, simbolo dellanuova Losanna, che collega la città altaal lago e che mi riprometto di utilizzarequanto prima.E ora vado alla scoperta della svettanteCattedrale di Notre-Dame, la piùbella testimonianza del gotico inSvizzera, che nel Medioevo era famosaper la Madonna d’oro, miracolosa sta-tua oggetto di pellegrinaggi fusa nel1536 per farne monete dalle forzedella Riforma che spogliano la chiesa distatue, altari e dipinti e di altri beni pre-ziosi trasportati a Berna. L’edificio,affiancato da un’imponente torre cam-panaria, è iniziato alla fine del XII seco-lo e consacrato nel 1275 da papaGregorio X in presenza dell’imperatoreRodolfo di Asburgo: passato nel 1538alla Chiesa Riformata, le sue mura rac-contano uno scorrere di secoli connota-to da eventi e contrasti dolorosi e lace-ranti. Ammiro lo splendido Portale

degli Apostoli del 1230 - chiamatoPortail peint (Portale dipinto) in quantole statue hanno rivelato segni di unapolicromia scomparsa - preceduto daun atrio composito e ricco di statue.L’interno a tre navate è molto elegantee presenta oltre a un imponente orga-no eccezionali stalli (tra i più antichidella Svizzera) e stupende vetrate, dicui molte ancora originali, che raccon-

tano la cosmogonia medievale. È vera-mente una grande soddisfazioneammirarle con l’aiuto di un’espertaguida che indica i dettagli dei segnizodiacali, dei quattro elementi delmondo fisico, delle stagioni e dei mesi:quasi una Divina Commedia illustrata.Non ho avuto tempo di provare l’emo-zione di salire sulla torre occidentaleper ammirare il panorama che pare sia

Losanna SVIZZERA

Scalinata coperta del mercato

Piazza della Palud: Fontana della Giustizia e Municipio

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eccezionale e proprio per questo consi-glio di non perdere l’occasione.Tra l’altro la città conserva un’anticaistituzione medievale, la ronda di notte,istituita per difendersi da incendi enemici, di cui è rimasta in vita la piùimportante, quella della cattedrale:tutte le sere dalle 22 alle 2 di notte, LeGuet (Guardiano della Cattedrale)avverte ogni ora gli abitanti che sonotrascorsi 60 minuti senza problemi.A Losanna fin dal Medioevo, se nonprima, i mercati settimanali lungo piaz-ze e strade rivestono un’importanzafondamentale e sono frequentatissimi:dalla Cattedrale si può usare la Rampacoperta della Scalinata del Mercato(affiancata da dimore del XVI secolo)esistente dal XIII per collegare il merca-to della parte alta con quello di Piazzadella Palud, antico cuore commerciale.Qui bisogna distrarsi dalla miriade diprodotti esposti per ammirare l’elegan-te e severo Hotel de Ville (Municipio)che risale alla seconda metà del XVIIsecolo, la Fontana della Giustiziadalla figura completamente dipinta ealle sue spalle un orologio meccanicoche si anima ogni ora: un tuffo nel pas-sato. Forse è questo fluttuare continuonella storia una delle peculiarità, anzidei segreti del fascino cittadino.Non ho potuto resistere dal girovagaretra le bancarelle di frutta, verdura e fioriche ostentano la loro bellezza in un’at-mosfera vivace e brulicante: si trovaveramente di tutto con un ottimo rap-porto qualità/prezzo.Seguendo le bancarelle arrivo alla piaz-za che prende il nome dalla Chiesa diSan Francesco, uno dei simboli dellacomunità francescana dal 1258: brucia-ta nel 1368 salvo il coro, è stata rico-struita e nel 2011 l’interno è stato com-pletamente ridisegnato. La Riforma hacancellato il convento e i suoi privilegi ela chiesa è diventata parrocchia prote-stante.Mi faccio ancora ammaliare dalle ban-carelle e cammina cammina, mi ritrovoun po’ affaticata a Place de laRiponne dove il grandioso Palais deRumine in stile neo-rinascimentaleammicca con i numerosi tesori che con-tiene: Musei, Biblioteche…Rimando queste visite ad altra occasio-ne perché voglio ancora andare a sco-prire una vera chicca: il Musée de l’ArtBrut (Avenue des Bergières 11, 004121 3152570, www.artbrut.ch), insolitae intrigante raccolta di opere di artistiche, pur privi di una preparazione spe-cifica e in condizioni di disagio sociale,

Fontana della Giustizia

Bourg Plage

Losanna SVIZZERA

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manifestano talento. Sito nel Castellodi Beaulieu, abitato da Madame deStäel, il Museo deve la sua esistenza aJean Dubuffet che ha donato la sua col-lezione alla città valorizzando questi“non artisti”. Fino al 28 ottobre è con-sigliabile visitarvi Le ricochet solaire,esposizione temporanea dedicata aAloïse (Losanna 1886 - Gimel 1964),nome d’arte di Aloïse Corbaz. Immaginioniriche dai colori sgargianti placano ildesiderio di una vita non vissuta e con ilvuoto dei loro occhi azzurri raccontanoil timore nei confronti della realtà.A sera vado a scoprire il Flon, fioreall’occhiello della città che ha saputotrasformare un quartiere degradato inuno di tendenza con sculture contem-poranee di grande livello come il deli-zioso Albero (Piazza Flon-Ville) dai ramie radici stilizzati, dalla corona in legnoche fornisce gradevole ombra e dalpavimento morbido che induce al relax,con il Mad la più famosa discoteca sviz-zera, la Miroiterie dalle facciate a formadi cuscini d’aria, le toilette pubblichetrasparenti i cui vetri si opacizzano seutilizzate… e naturalmente ottimi risto-ranti (tra cui il Pur, famoso per la cuci-na fusion) con la classica lavagnettaall’entrata.La cucina della regione merita un arti-colo a parte data la sua intrigante varie-tà: conservo ancora il ricordo di un’otti-ma saucisson vaudois accompagnatada una purea di porri e patate e di unadegustazione di superbi formaggi dellazona abbinati a vini eccezionali.La Losanna che ho visto e raccontatoporta ancora qualche lontano retaggiodi una fiorente economia agricola fon-data in buona parte sulla viticoltura(come testimoniato da documenti delIX secolo) tenuta in grande considera-zione dai vescovi.Per visitare lo straordinario retaggio diun’antica ricchezza, il mattino successi-vo eccomi sul treno che mi porta nelLavaux, assolata costa vitivinicola a unpasso dalla città e paradiso per chivuole andare a piedi o in bicicletta. AGrandvaux, dopo avere mangiato unindimenticabile persico al Ristorantedell’Auberge de la Gare, opto per ilcomodo e suggestivo Trenino deivigneti che da aprile a ottobre permet-te di godersi lo stupendo spettacolodegli 800 ettari terrazzati coltivati a vitetalmente unici nel loro genere da esse-re stati proclamati nel 2007 PatrimonioUnesco con 14 comuni e 6 zone vitico-le. Il simpatico trenino rasenta monu-menti storici e attraversa le strette stra-dine in mezzo ai vigneti quasi sfioran-

Il Gran Caffé del Casino di Montbenon

Chiesa di San Francesco

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done i bordi come il famoso ‘mulo didon Abbondio’.Frutto di fatiche a partire dall’XI secoloquando i monaci hanno cominciato a

rendere il terreno adatto alla coltivazio-ne della vite, la zona oggi rappresentauna fortunata enclave di vitivinicolturaed è possibile visitarne le cantine.

Veramente interessante l’incontro aCully con uno dei Fratelli Dubois cheracconta con commosso entusiasmo lastoria di famiglia e si può affermare chela dedizione di più generazioni sia tra-smigrata negli straordinari sapori delloChasselas e degli altri vini assaggiati.I lauti assaggi mi forniscono il caloreper affrontare il lago dai panorami indi-menticabili sul battello - affascinanteper l’aria un po’ retro - che mi porta aLosanna-Ouchy, nel passato frazionedi pescatori e oggi quartiere elegante.Il mio viaggio volge al termine con laferma speranza di tornare presto inquesti luoghi vivaci e pulsanti dove laqualità della vita è alta e mentre siguarda al passato ci si trova proiettatinel futuro.

Info: www.lausanne-tourisme.ch,www.regione-lago-ginevra.ch

Dove sostareSi consigliano i seguenti campeggi aperti tutto l’anno:Losanna: Camping de Vidy, Chemin du Camping 3, tel.: 0041 (0) 21 622 5000, www.campinglausannevidy.chLavaux: Camping des Cases, Chemin des Cases 2, tel.: 0041 21 781 14 64, www.campingforel.ch, 1072 Forel-Lavaux

Scorcio della città vecchia

Panorama dalla Cattedrale

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Magia della Valle di Susa

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L a Valle di Susa attra-versata dalla DoraRiparia è la più estesae lunga dell’arco alpi-no ed è un’importantezona di transito e di

collegamenti fin dall’antichità: moltissi-mi anche oggi la attraversano perrecarsi in Francia, ma pochi si fermanoa visitarla, eppure è una cornucopia ditesori da scoprire con gioiosa meravi-glia.Attualmente è alla ribalta delle crona-che più che per gli splendori che lacaratterizzano per le note proteste chesi auspica vengano superate con ilbuon senso e l’equilibrio di tutti.Entrati nella bassa valle, colpisce l’im-ponenza della Sacra di San Michele(che avrebbe ispirato Il nome della rosadi Umberto Eco), abbazia benedettinarisalente circa all’anno 1000, severoguardiano che pare scrutare e control-lare chi passa in questo luogo pregno distoria. Qui, prima della nascita dellaSacra, si è svolta nel 773 l’epica batta-glia delle Chiuse vinta dai Franchi diCarlo Magno contro i Longobardi chesotto la guida di Desiderio e del figlioAdelchi avevano eretto le Chiuse deiLongobardi con muraglie e torri perbloccare l’avanzata del nemico.La valle ha una curiosa forma geografi-ca - che a qualche fertile fantasia puòsuggerire la forma di stivale con spero-ne - ed è dominata da una vetta mae-stosa, il Rocciamelone (3538 m.,appartenente alle Alpi Graie), emblemadi una spiritualità intatta nei millennipur se mutata nella forma.Nell’antichità è vetta simbolo di unasacralità risalente ai Celti (che conside-ravano i più alti monti valsusini comedivinità o sedi di divinità) se non prima,passata poi come molte altre credenzeal cristianesimo e oggi in un certosenso ereditata dall’anelito verso l’altodei numerosi alpinisti che arrivano allacima godendo di uno splendido pano-rama che spazia fino alla Liguria e alDelfinato.Chi vuole cimentarsie con la salita puòpartire da La Riposa (rifugio costruitosui ruderi di un fortino militare) a 2110m. e raggiungere la cima con ca. sei oredi cammino classificato perEscursionisti Esperti (EE), oppure puòsostare alla Cà d’Asti, recentementerimodernata, e poi affrontare più ripo-sato l’ultimo tratto.L’imponente vetta di forma piramidaleil cui aspetto spesso imbiancato haindotto a credere a lungo che si trattas-se del monte più alto del Piemonte e

Crogiuolo di popoli, credenze, lingue e destini, questaoperosa Valle rivela tesori impensati e affascinantitestimonianze di un passato lontano e ancora palpa-bile da scoprire con esaltante meraviglia

di Wanda Castelnuovo�

Valle di Susa

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comunque sovente incappucciata danubi ha fatto nascere numerose leggen-de tra cui quella di un demone cheavrebbe scoraggiato chi voleva salirvi odi un Re Romulo il cui tesoro è stato cer-cato inutilmente.Certo è, invece, che Bonifacio Rotario(Roario) d’Asti il 1 settembre 1358, pro-babilmente audace banchiere e usuraiopiù che crociato come si è ventilato,spinto da motivazioni non solo spiritua-li, vince la paura reverenziale diffusaall’epoca verso la montagna e portasulla vetta, dopo avere costruito forsel’antesignano del Rifugio Cà d’Asti, losplendido Trittico in ottone dorato inci-so raffigurante la Vergine, ricoveratoper secoli in una cappelletta di legno eoggi al Museo Diocesano di Susa.Costruito a Bruges, il piccolo altare disquisita fattura raffigura nell’anta cen-trale la Vergine come una dama del-l’epoca con il Bambino che la accarezza,mentre a sinistra San Giorgio che uccideil drago, possibile riferimento al biscionedei Visconti sconfitti anche grazieall’eroismo di Rotario ed espulsi dallacittà di Asti e a destra San GiovanniBattista che presenta il committenteRotario inginocchiato.Il trittico - verso il quale si sa che nel1550 si svolgevano pellegrinaggi nelmese di agosto, poi aboliti a fasi alterneper la pericolosità del percorso - restasulla vetta fino al 1673 quando un certoGiacomo Gagnor di Novaretto (sopran-nominato ‘il matto’ per la sua azione) loporta alla corte dei Savoia: nello stessoanno è trasferito a Susa dove vienecustodito in una chiesa cittadina.Dal 1899 sul punto culminante delRocciamelone è stata posta su piedistal-lo di pietre una Madonna bronzea(opera dello scultore torinese GiacomoAntonio Stuardi), celeste presenza scesaa sfidare le intemperie della cima perproteggere la nostra terra e l’infanziacon quei 130mila bambini che rispon-dono alla sottoscrizione lanciata nel1896 da Giovanni Battista Ghirardi suL’Innocenza (giornale per bambini da luidiretto): divisa in più parti, è stata porta-ta dagli Alpini sulla vetta che appare oragremita per la presenza anche di unbusto di Vittorio Emanuele II (che nel1844 aveva raggiunto tale cima), delRifugio Santa Maria e dal 1920 di unpiccolo Santuario della Madonna, il piùalto d’Europa.Ho guardato in alto come hanno fattoper millenni viandanti e pellegrini chehanno attraversato la valle osservandocon rispettosa venerazione prima solo levette sacre poi anche i santuari.Sacra di San Michele

Susa, campanile

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Valle di Susa PIEMONTE

La scoperta di questi incantevoli luoghiimpone una visita a Susa (503 m.), cen-tro principale alla convergenza delle valliche conducono al Moncenisio e alMonginevro, le cui origini risalgonoalmeno al 500 a.C. quando viene fon-data da una comunità celtica alla con-fluenza tra la Dora Riparia e il torrenteCenischia.I Romani vi trovano un regno governatodal re Cozio (figlio di Donno) che graziea un patto di alleanza nel 13 a.C diven-ta Prefetto della nuova Provincia delleAlpes Cottiae con capitale a Segusium(Susa) dove per celebrare tale trattatoviene costruito l’Arco di Augusto.In seguito la città è arricchita di altrimonumenti e in occasione delle invasio-ni barbariche di una cinta muraria aforma di triangolo con torri alte 12metri a pianta circolare e quadrata e treimponenti porte.Subirà assedi e dominazioni di Visigoti,Ostrogoti, Franchi e Saraceni finché conil conte Arduino Glabrione farà partedella Marca di Torino. La sua discenden-te, la Contessa Adelaide sposando interze nozze nel 1047 Oddone di Savoia(ultimogenito di Umberto Biancamano,capostipite della famiglia) creerà ungrande territorio e introdurrà tale dina-stia nella storia della Penisola.Incendiata (episodio che forse dà origi-ne alla scritta sullo stemma In flammisprobatus amor) da Federico Barbarossache risparmia Chiese e castello diAdelaide, è nei secoli inserita nellevicende e lotte europee, trovandosi aessere quasi sul confine (dovuto all’an-noso contrasto tra Savoia e Delfinato,poi regno di Francia) che fraziona in dueparti la valle: quella bassa di influenza‘italiana’ e quella alta di influenza ‘fran-cese’, divisione percepibile anche oggi eche presenta infinite sfaccettature.Nel 1809 Napoleone fa costruire la stra-da carrozzabile del Moncenisio confer-mando il ruolo strategico che viene ulte-riormente esaltato con la linea ferrovia-ria Torino-Susa del 1854. Il traforo delFréjus e la linea Bussoleno-Bardonecchiadel 1871 escludono dal traffico su rota-ia Susa che tuttavia grazie all’abbon-dante acqua sviluppa manifatture indu-striali.Oggi Susa è una deliziosa cittadina riccadi vestigia e al centro di un ambientesalvaguardato e curato con amore e perprima cosa vado presso il MuseoDiocesano di Arte Sacra - sito in ViaMazzini 1, nei locali della Rettoria delcomplesso ecclesiastico della Madonnadel Ponte (la più bella espressione del

Barocco in città) e articolato in tre sezio-ni divise in sei sale - ad ammirare grazieall’entusiasta don Gianluca oltre a pre-ziosissime testimonianze di arte e reli-giosità, il celebre Trittico delRocciamelone di fronte al quale realtà efantasia e storia e leggenda passanonella mente confondendosi e facendo

pensare a quanti nei secoli hanno cre-duto e venerato questa preziosa testi-monianza.Vado alla scoperta delle vestigia cittadi-ne che trasudano antiche vicende e miavvio verso la Chiesa e il Convento diSan Francesco costruiti in stile goticocon influssi romanici a partire dal secon-

Arco d’Augusto

Convento di San Francesco

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do quarto del ‘200 con materiali di recu-pero provenienti dal vicino AnfiteatroRomano. La chiesa a pianta basilicale,più volte rimaneggiata, con facciata acapanna conserva pregevoli affreschiraffiguranti gli Evangelisti e Pietro ePaolo, la ‘sacrestia vecchia’ santi e beatifrancescani e ‘quella nuova’ la Vergine,la Maddalena e S. Bernardo.Vi spira un’aura di serena tranquillitàanche nei due chiostri del contiguo con-vento, parte del quale è diventatoun’ospitale e moderna foresteria checonserva quel senso di elegante frugali-tà così benefica allo spirito e, mentresono assorta nei miei pensieri, vengo‘avvicinata’ da una gatta cicciottellanera con nuance bianche: questa dàpalesi segni quasi di un’antica amicizia epare invitarmi a restare. M’informo escopro che la simpaticona si chiamaMascherina e che a suo tempo sbucan-do da un bosco ‘ha scelto’ di farsi adot-tare da un sacerdote ed è poi statainviata a Susa da un convento torinesedove era esageratamente ingrassata.Dopo avere ‘assicurato’ a Mascherinache non avrei disatteso il suo invito,riparto in direzione dell’AnfiteatroRomano di forma ellittica costruitoverso la fine del II secolo e man manoabbandonato e coperto da detritidurante una rovinosa alluvione.Riportato agli antichi fasti, ospita alcunieventi tra cui ogni anno il Torneo Storicodei Borghi ispirato alle gare svoltesipresso la corte segusina in occasione delmatrimonio tra Adelaide e Oddone diSavoia e preceduto da un sorprendentee suggestivo spettacolo in notturna.Quest’anno si è svolta la XXVIª edizionee la serata di presentazione della coppiacomitale con corteo storico e dei seiBorghi con il giuramento dei Capiborgoe successivo spettacolo mi ha sorpresoper la serietà della preparazione e perl’articolazione delle fasi. Dopo una lottatra le forze pagane e quelle cristiane incui gli sbandieratori hanno dato provadi grande abilità, l’esibizione di falcone-ria con lo sforzo di trasmettere l’aspettopositivo dei rapaci cancellando luoghicomuni e pregiudizi e quella dei cavalie-ri del Conte Verde (Amedeo VI di Savoiagrande esperto di cavalli e tornei) -appartenenti a un’Associazione cherecupera e reinserisce cavalli a fine ‘car-riera’ - hanno lasciato vivi segni nellamemoria.Eccomi ammirata davanti all’Arcod’Augusto: essenziale e sempliceeppure solenne e costruito in marmobianco di Foresto in asse con ilRocciamelone (visibile perfettamente

Porta Savoia

San Giusto

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Valle di Susa PIEMONTE

dal fornice), risale al 9-8 a.C. a sancirel’alleanza tra Donno e Roma comedimostrano i fregi che descrivono unsuovetaurilia (rito sacrificale di maiale,pecora e toro) e l’iscrizione di omaggioad Augusto in cui si riconoscono i segnidelle lettere di bronzo asportate neisecoli.I due maestosi archi in blocchi calcareiche si vedono accanto all’Arco sonoquanto rimane dell’AcquedottoRomano (IV sec.).Certo Segusium era una città di rilievocome dimostra anche la splendida edelegante Porta Savoia (con quattroordini di finestre sfalsate per facilitare ladifesa e il cui fornice è stato ampliatonel 1750 per le nozze di un duca diSavoia) cui si appoggia la bellissima epolimorfa Cattedrale di San Giusto(per secoli abbazia) della prima metàdell’XI secolo, poi rimaneggiata. Unafunzione religiosa mi impedisce una visi-ta approfondita anche se rimango affa-scinata dallo splendido e prezioso cam-panile traforato da finestre simmetrichecrescenti dalla monofora alla quadrifo-ra: un vero ricamo!Sempre più stupita dalle bellezze sco-perte mi rendo conto che molto mi restada vedere, tuttavia parto per un appun-tamento che attendo da tempo:l’Abbazia di Novalesa fondata nel 726da Abbone, nobile franco, per il ricove-ro e la cura dei pellegrini che risalendoprima la Dora Riparia, poi il torrenteCenischia con l’aiuto dei marron valica-vano il Moncenisio.Ricevuti donazioni e privilegi dai re fran-chi Carlo Martello e Carlo Magno, l’ab-bazia ha una storia tormentata e alter-na: è affidata nel tempo ai Benedettini,ai Cistercensi di San Bernardo e aiTrappisti di Tamié e infine, cambiandodestinazione d’uso, diventa albergo percure termali.Dal 1973 una piccola comunità diBenedettini ha fatto rivivere l’anticachiesa abbaziale, il chiostro, l’ex refetto-rio - dove ho ammirato il nuovo interes-santissimo Museo Archeologico - e lequattro cappelle (alcune necessitanoancora di restauri) tra cui quella splendi-da con cicli di affreschi dedicati aEldrado, singolare figura di nobile chenel IX secolo arrivato al monastero vidiviene abate famoso e poi santo.Impressionano i segni diversi che la sto-ria ha lasciato in questo luogo e il ricor-do e la venerazione di antiche spirituali-tà da parte di una popolazione che neisecoli ha vissuto, sofferto, reagito esoprattutto partecipato malgrado i con-tinui spostamenti di confine e le capric- Abbazia di Novalesa

Campanile di San Giusto

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ciose decisioni dei potenti.Un popolo operoso che si è ingegnato eha lavorato come dimostra la straordi-naria testimonianza di cultura materialeche è a Salbertrand il Mulino delMarinet, tra i più antichi e meglio con-

servati della Valle di Susa, e qui sianonell’Alta Valle: nato forse nel 1000come forgia e dal 1200 mulino bannale,è rimasto attivo fino agli anni ‘70.Interessante in un locale del mulino lapesta usata per la sfibratura della cana-

pa e per produrre olio di noci, nocciole,semi di canapa e lino, insomma dallacornucopia della Valle possono ancoraspuntare infinite curiosità e storieriguardanti luoghi, fortezze, lingue…può darsi che ci siano altre puntate.

A Susa esiste la possibilità di sosta diurna e/o notturna presso l’Area attrezzata per i camper nel parcheggio adiacente lastazione ferroviaria. Dotazioni: acqua, pozzetto. Camper service wc wash. Info Comune, tel. 0122 648311A Novalesa non vi sono aree destinate ai camper, ma esistono alcuni parcheggi ampi in tre zone strategiche: a) all'ingres-so del paese, appena prima di raggiungere piazza San Benedetto, b) lungo la via che porta alla frazione San Pietro (zonaAbbazia), c) in via Ferrera (strada che conduce verso il paese di Ferrera Moncenisio) in corrispondenza di un'area pic nic.Molti i campeggi tra cui si consigliano perché vicini alle zone trattate:Bussoleno (paese confinante con Susa): Campeggio Pro Loco Bussoleno***, SS 25 Via del Campeggio, Tel. 0122 49142Salbertrand: Camping Gran Bosco***, S.S. 24 Monginevro km 75, tel. 0122 854653, www.campinggranbosco.it

Dove sostare

Valle di Susa PIEMONTE

Salbertran

Salbertran Mulino, allestimenti interni

Susa

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Eccellenze alpine

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A mbiente intatto,panorami grandiosi,mobilità dolce, ariafrizzante e vetteinnevate. Un paradi-so in terra? Lo speri-

mentiamo tra Piemonte e Val d'Aosta,in quelle Alpi Occidentali che hannoconosciuto una millenaria storia di pas-saggi di popoli da un versante all'altro. Ma la storia qui è sopraffatta dalla natu-ra, che ancora conserva tutta la suaautenticità. Tanto che il consorzio inter-nazionale Alpine Pearls, nato nel 2006,ha inserito quest'anno ben tre nuoveperle, tutte piemontesi, Ceresole Reale,Pragelato e Limone Piemonte, mentreCogne, in Val d'Aosta, era già presenteda tempo.Le “Perle Alpine” offrono garanzie aituristi che amano un’esperienza divacanza ecocompatibile: mountainbike, macchine elettriche, navette pub-bliche al posto delle auto private, oltreovviamente gambe e buon passo, sonotutte soluzioni per esplorare la monta-gna senza inquinare l'ambiente. Andiamo allora spigolando qua e làalcune delle eccellenze alpine davveroimperdibili.Già famosa come sito olimpico nel2006 per le gare di salto dal trampolino,Pragelato, inserita in un anfiteatro alpi-no naturale, è una cittadina allungatalungo la Val Chisone, composta da unaserie di piccole frazioni tra i 1400 e i1800 metri di altezza. Ci si arriva da unastrada che sale dal Forte di Fenestrelle,la più importante opera militare alpinaesistente in Europa, una grandiosastruttura fortificata che è monumentosimbolo della provincia di Torino. IlMuseo del Costume e delle Tradizionidelle genti alpine di Pragelato spiega lastoria di questa piccola comunità, chefu inserita per 400 anni, dal 1343 al1713, nella Repubblica degli Escartons,un’interessante esperienza di autogo-verno, che affrancava le popolazionidelle valli alpine dalle servitù feudali. Nel Museo spiccano gli splendidi costu-mi femminili ricamati, che si possonoancora vedere indossati nei giorni difesta, segno anche questi di isolamentoe quindi di usanze assolutamente origi-nali. Ma il tesoro di Pragelato è la ValTroncea, che occupa la parte superioredel bacino del torrente Chisone fino allesorgenti, inserita da quest’anno nelParco delle Alpi Cozie.I suoi mille sentieri, adatti in gran partea tutti gli escursionisti, portano adesplorare gli immensi boschi di larici,

Tra Piemonte e Val d’Aosta, ghiacciai e boschiimmensi, i paesaggi incontaminati protetti all’internodi Parchi, riserve naturali, giardini botanici

Testo e foto di Franca Dell’Arciprete Scotti�

Parco Gran Paradiso

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pini cembro, pini silvestri, mentre il sot-tobosco è ricco di rododendri, ginepri,mirtilli. Al di sopra delle foreste troviamo il favo-loso mondo dei fiori alpini, che benhanno meritato alla valle l’appellativo di“Valle dei fiori”. Tra quelli rarissimi, cheformano un tappeto di mille colori, èdavvero imperdibile il “Sentiero delPlaisentif”, in mezzo alle fioriture di violedei pascoli, da cui si produce il formag-gio chiamato, appunto, Plaisentif, al pro-fumo di viola, che si può acquistare neimercati locali di settembre. Mentre sipercorrono i sentieri, si possono coglierea breve distanza i fischi delle marmottepresenti in tutto il Parco o il calpestio divolpi, donnole e faine, che hanno impa-rato a non avere più paura dell'uomo.www.parconaturalevaltroncea.it Dalla Val Chisone spostiamoci nella ValleOrco dove si apre, sempre in provincia diTorino, l’altra nuova “perla” di CeresoleReale. A 1600 metri di altezza, tra abeti fittissi-mi e cime scintillanti, Ceresole accoglie ituristi nella sua aria frizzante e in unpanorama incantato, così come nell'800accoglieva le cacce reali di VittorioEmanuele II. I Savoia avevano concesso aquesto piccolo borgo il titolo “Reale”,per ringraziarlo di aver ceduto gratuita-mente al Re il diritto di caccia a camoscie stambecchi.Proprio queste cacce protette e riservateper diritto dinastico hanno salvato glistambecchi del Parco Nazionale del GranParadiso dal rischio di estinzione. Oggi a Ceresole Reale non si va più acaccia di animali, ma di emozioni..Avventurarsi per sentieri escursionistici,lungo la potente diga di sbarramentoche ha creato il Lago di Ceresole oppurelungo la spettacolare strada a tornantiche porta al colle del Nivolet è davveroun'emozione indimenticabile. Arrivati inalto si contempla la vetta del gigante, ilGran Paradiso, unico 4000 metri tutto interritorio italiano. Ceresole Reale è la porta del versantepiemontese del Parco Nazionale GranParadiso, il più antico parco nazionaleitaliano, che festeggia quest’anno i suoiprimi novant'anni con un calendarioricco di iniziative e di appuntamenti. Ma il Parco non è solo la meta perfettaper chi ama la fatica e la sfida di un trek-king in alta quota o per chi ama osserva-re gli animali nel silenzio del loroambiente naturale. E’ anche il luogo incui scoprire strutture e prodotti con ilMarchio di Qualità Gran Paradiso, maga-ri godendosi un buon piatto di polenta

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Ceresole Reale, diga e lago

LaThuile Giardino Botanico Chanousia

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condita con saporiti formaggi d’alpeggioo ascoltare il canto di un coro alpino. Una delle strutture eccellenti che hannoottenuto il Marchio di Qualità GranParadiso, garanzia di accoglienza all’in-segna della cortesia e rispetto per le tra-dizioni locali, è, a Ceresole, il GrandHotel appena riaperto con il suo risto-rante Regina. Costruito nel 1888, ilGrand Hotel celebra l'epoca in cuiCeresole Reale era meta turistica di élite,legata alla presenza dei Savoia. Tra gliospiti dell'albergo ci furono vari membridella famiglia reale e dell'aristocraziapiemontese, la stessa regina Margheritae Giosuè Carducci, che proprio dallefinestre della sua camera trasse ispirazio-ne per l’ode “Piemonte”. www.turismotorino.org www.pngp.itwww.grandhotelceresole.it Il Parco del Gran Paradiso ci conduce dalPiemonte alla Val d’Aosta, dove la“perla” di Cogne si presenta comeun’oasi di natura incontaminata. LaValle, protetta da fitti boschi, colpisceimmediatamente per la straordinariaampiezza del prato di Sant’Orso, cheaffianca il centro abitato, mentre tuttointorno si distende un ambiente alpinointatto, dove riscoprire il piacere del con-tatto con la natura, tra stupendi pratifioriti e ampi pascoli. www.alpine-pearls.comAnche qui due strutture di eccellenza:l’Hotel du Grand Paradis e l’HotelSant’Orso, dal fascino antico. Dai primidel ‘900 l’Hotel du Grand Paradis rap-presenta la grande tradizione alberghie-ra di Cogne, che oggi rivive grazie allafamiglia Gerard: caratteristiche architet-toniche tipiche di un albergo di monta-gna, camere in stile liberty, arredi inlegno locale e la Spa La Baita, che ripor-ta con nostalgia ai paesaggi e alle anti-che tradizioni di montagna.www.cognevacanze.com E’ infine una “perla” alpina, anche senon inserita nel Consorzio Alpine Pearls,La Thuile, il comune più occidentaledella Valle d’Aosta, a 1500 metri circa dialtezza, dominata dai 3846 metri delmassiccio del Rutor con il suo fantasticoghiacciaio e dalla maestosità della cate-na del Monte Bianco. Una grande concasoleggiata, appena sotto il Colle delPiccolo San Bernardo, attraverso il qualesi passa in Francia, che offre tutto l’anno,in estate e in inverno, mille opportunitàdi sani divertimenti all’aria aperta.Escursionisti più o meno esperti, appas-sionati alpinisti, amanti della natura edello sport trovano di tutto: 220 km diitinerari in Mountain Bike, che, dall’altodelle funivie, scendono in paese attra-

ALPI

LaThuile cartina percorsi

LaThuile Colle del Piccolo San Bernardo

LaThuile escursioni in elicottero

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verso i boschi che lo sovrastano, o rag-giungono le vicine località savoiarde, iti-nerari di ciclismo su strada che percorro-no strade di grande suggestione, ancheattraverso un vecchio villaggio minera-rio, classiche passeggiate da trekking di

differenti difficoltà, verso il Belvedere diArpy, stupenda balconata sulla catenadel Bianco, o al rifugio Deffeyes, ai piedidel ghiacciaio del Rutor, passando per letre spettacolari cascate, escursioni alpini-stiche e vie ferrate. Ma non mancano

emozioni forti e privilegiate: per esempiol’Heliski, con cui, accompagnati dalleguide alpine, si sale in elicottero in vettaal Rutor o al Miravidi e si scende con glisci ai piedi nella neve fresca, attraversoscenari davvero unici.Se La Thuile è un paradiso per tutti glisportivi, non dimentichiamo che moltiitinerari portano a scoprire una storiaantica di grande interesse culturale. Unastrada romana infatti attraversava que-sto territorio sin dai tempi di Augusto,ma ancora molti secoli prima la zona fuabitata da popolazioni preistoriche e poidai Celti. Il luogo ideale per scopriretutto questo è il Colle del Piccolo SanBernardo: qui si trova un Cromlech, unodei rari cerchi megalitici presenti in Italia,di grande interesse storico e astronomi-co, probabilmente del 3000 a.C., nellevicinanze un tempietto gallico a testimo-nianza del luogo di culto nell'antichità,la Columna Jovis, un'alta colonna di por-fido grezzo che ora sostiene la statua diSan Bernardo, una Mansio, edificio che,sulla “Via delle Gallie”, garantiva acco-glienza, ristoro e pernottamento ai viag-giatori e agli animali da trasporto. Ma non basta: sul Colle un altro piccologioiello è il giardino botanico diChanousia, nato nel 1897 dalla volontà

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La Thuile dalla funivia Les Suches

Pragelato Trampolino olimpionico

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dell’abate Pierre Chanoux, rettore delfamoso Ospizio, dove si possono ammi-rare circa 2500 specie di piante alpine eprovenienti da tutto il mondo, in un pae-saggio di grande bellezza, in vista dellagrandiosa mole del Monte Bianco. Infine, concluse le passeggiate all’ariaaperta, La Thuile, Città del Cioccolatodal 2009, ci attende con le sue golosità.Dalla Tometta, un dolce coperto da bre-vetto a base di cioccolato al latte, gian-duja e nocciole del Piemonte IGP, allafondue au chocolat, ai gelati artigianali,ai Chocomenù speciali, che caratterizza-no l’iniziativa “Cioccolando in altaquota” con piatti dolci e salati in abbina-menti insoliti e audaci: ci sarà solo l’im-barazzo della scelta, spaziando dallebaite in montagna agli accoglienti risto-ranti in città, alle intriganti pasticcerie ecaffè letterari. Tel. +39 0165 88 30 49 [email protected]– www.lathuile.it

ALPI

Aree di sosta: www.zerodelta.net/torino-campeggi.php - www.azzurracamper.com

Dove sostare

Pragelato Costumi tipici tradizionali

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Castel Monguelfonel cuore della Val Pusteria

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P er coloro che hannovoglia di bellezzenaturali, storia, tradi-zione e folklore unatappa d’obbligo per-correndo la strada

provinciale che da Bolzano porta a SanCandido, ai confini con l’Austria, è ilCastello di Monguelfo all’imbocco dellaVal di Casies nel cuore della Val Pusteria.Questa valle, come dimostra il ritrova-mento di diversi reperti storici, era giàconosciuta all’uomo durante l’Età delbronzo. Anche il castello con rispettivoinsediamento urbano ricorda ancora oggiil sentiero romano che portava fino aDobbiaco. La località di Monguelfo si trova a 1.087m s.l.m. e Il suo castello di Welsperg(Schloss Welsberg in tedesco) risale alDuecento. A pochi minuti dai centri abi-tati di Monguelfo e Tesido domina lazona da uno sperone roccioso che da trelati scende bruscamente verso il rio diCasies. Castel Welsperg è una struttura veramen-te insolita, costituita da un nucleo centra-le fortificato. Documentato per la primavolta nel 1167, il maniero colpisce soprat-tutto per il mastio insolitamente alto chefu eretto tra il 1126 ed il 1140. Questacostruzione serviva non solo per sorve-gliare i dintorni ma anche da baluardodifensivo contro possibili assalti. In questo periodo fu costruito l’interonucleo con palazzo, vani residenziali eduna cappella in stile romanico. NelCinquecento il castello fu soggetto adampliamenti e ristrutturazioni. Il 1765 fuun anno catastrofico per la struttura diCastel Welsperg. Un incendio devastantedistrusse gran parte del palazzo e degliedifici di servizio. Per questa ragione ilpiano superiore fu demolito e l’armaturadel tetto fu abbassata all’altezza attuale,ricoperta con piccole tegole di legno tipi-che dell’architettura del luogo. Da allorain poi il castello fu abbandonato al suodestino. Una piccola annotazione è d’obbligo sullastoria della famiglia nobile Von Welsperg:i due fratelli Schwikherr e Otto vonWelsperg nel lontano 1140 decisero difarsi costruire un castello sullo speroneroccioso che domina Monguelfo. Da allo-ra in poi questo castello rimase nelle manidella famiglia Von Welsperg, una dellefamiglie aristocratiche più importanti delTirolo, per oltre 800 anni. Grazie ad unasaggia politica commerciale e matrimo-niale riuscirono ad incrementare costan-temente il loro patrimonio. Non lontano dal centro abitativo diMonguelfo, si raggiunge facilmente a

Tra Piemonte e Val d’Aosta, ghiacciai e boschiimmensi, i paesaggi incontaminati protetti all’internodi Parchi, riserve naturali, giardini botanici

Testo e foto di Guerrino Mattei�

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piedi o in macchina affrontando una salitaripida ma percorribile, immersi nel verde,con di fronte la fiancata della montagnasovrastante con “palizzate” di conifere,alberi resinosi dritti verso il cielo comepennelli dalla punta verde atti a dipingereil firmamento.Una piccola discesa erbosa indicata daun’insegna nobiliare scolpita in un troncoimmette su uno spiazzo nella cui sinistra viè l’esempio ridotto di una coltivazione dierbe medicinali, aromatiche e fiori. Lestesse coltivate in grande, ancor oggicome negli anni passati, servono a prepa-rare tisane e materia prima per le erbori-sterie.Un ricostruito ponte levatoio in tavole tra-sversali porta davanti ad un portonedimesso, senza decorazioni o insegnecavalleresche sull’arco, alla cui sinistra, inalto, vicino ad una finestra guarnita digarofani scarlatti penduli fa bella mostra disé una meridiana dell’epoca. Mura mae-stre spesse, di pietra viva, con alcune con-taminazioni recenti aprono il passaggio

verso quello che doveva essere il piazzaledelle armi con alla sinistra le scuderie.Attende il visitatore una sentinella inlegno, un soldato in armatura con la cela-ta con feritoie. Con la mano destra bran-disce uno spadone, punta a terra, protet-to da uno scudo di foggia rettangolare. Ilmanufatto piuttosto massiccio e a gran-dezza naturale è stato scolpito in passatoda un intagliatore anonimo del posto. Naturalmente la struttura preesistenteprima dei rimaneggiamenti di riconsolida-mento era costituita da un mastio, tor-rione di m 9 x 9 che divideva la fortifica-zione in più piani.Non ci sono documentazioni certe che laresidenza dei signori von Welsperg abbiaservito da difesa od abbia subito assalti daparte di nessun esercito invasore. Dalle suemura si domina tutto lo snodarsi del rioCasies (Gsieserbach in tedesco). È unfiume dell'Alto Adige che nasce dal monteAltacroce nelle Alpi Pusteresi. Formal'omonima Valle di Casies e confluiscedopo una ventina di chilometri a

Monguelfo nel fiume Rienza da destra.Attraversa l'intero comune di Valle diCasies e solo negli ultimi chilometri entranel comune di Monguelfo. D’estate, all’interno della dimora antica siorganizzano diversi eventi come concerti omostre.Le stanze austere, ma con una vista moz-zafiato sulla valle, sono apparecchiatecome una sorta di documento notarileche ne processa sia i passaggi storici chele attività che in esse si sono alternate:soprattutto esposizioni di manufatti arti-gianali del territorio che ancora si realizza-no.L’aria che il visitatore respira è fortementemedioevale. Nel suo interno ogni sala ècaratterizzata da una professione artigia-nale. Ci sono gli essiccatoi delle erbe, laconcia delle pelli, gli arcolai per tessere lalana, uccelli e fauna locale imbalsamatiche conferiscono agli ambienti l’auramagica del medioevo ove streghe emaghi accendevano la fantasia del popo-lo con storie su filtri amorosi, pozioni eunguenti risanatori, sabbe e incantesimi.In un angolo, sul finire di una scala non deltutto comoda, attende come un mag-giordomo in livrea un elmo minacciosocon feritoie per gli occhi, senza visiera,che poggia al centro della traversa diun’incastellatura a croce sulla quale èstata indossata una cotta finemente lavo-rata. Si tratta di maglia metallica che i sol-dati mettevano in battaglia per avere libe-ri i movimenti ed essere riparati dai fen-denti leggeri che subivano durante loscontro. Alle pareti alcuni affreschi ben conservatidi soggetto religioso. Nel contesto unarassegna di quadri del giovane pittore diBolzano, Marzo Ghiotto, rende omaggioal pittore e incisore Paul Troger(Monguelfo 1698 - Vienna 1762). Allievodi G. Alberti, l’artista completò la sua for-mazione a Venezia e, grazie alla protezio-ne del vescovo di Gurk, poté poi soggior-nare (1723-26) a Napoli, a Roma e aBologna e conoscere le maggiori decora-zioni tardo-barocche e in particolareapprezzare l'arte di F. Solimena, S. Conca,A. Pozzo, G. M. Crespi. In paese comeulteriore attrazione vi è il monumento e lacasa natale dell’artista, certamente unodei pittori più famosi del periodo tardo-barocco austriaco. Sue opere si ammiranoancora nella chiesa parrocchiale ed anchepresso la casa Raiffeisen.Sulla sommità della torre vi è a distanza dicirca cinque metri dal soffitto una cellabuia nella quale erano tenuti i prigionieri,continuamente osservati da un foro prati-cato nella parete interna. Venivano calati

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dentro scoperchiando parte del tetto,senza nessuna pusterla di accesso per evi-tare ogni possibilità di fuga. Scendendo dalla parte posteriore si arrivaa quella che era la struttura originale delmastio. Un enorme stanzone spoglio, rigi-do nelle pareti e tetro anche per l’aria tri-ste e cupa che vi si respira.A compensare questo disagio però unadistesa aprica di erba rigogliosa, seppuresapientemente rasata, ci apre l’incantevo-le Val di Casies, delimita però da unsequenza di mura piuttosto basse e mer-late, con la sommità cuspidale piatta cheoffrono al visitatore riparo e sicurezza daogni affronto da parte dell’uomo o di ani-mali selvatici.Una piccola fortificazione all’estremitàdella radura, con fineste-feritoie nellaquale converge la cinta muraria crea unangolo confortevole, quasi un salotto, dalquale anche nei secoli passati si poteva,ammirando senza essere visti, pettegolaresulle usanze paesane e i comportamentidella gente contadina del luogo.Per giungere al castello da altre direzionipiù impervie, gambe in spalla come si suoldire, si possono affrontare i sentieri“Schlossweg Welsperg” (Sentiero di

Castel Welsperg) oppure “GroßeSchlossrunde” (Grande giro dei castelli). Abbracciato da un fantastico paesaggionaturale con vista sulle Dolomiti,Monguelfo offre perfette condizioni peruna vacanza all’insegna del benessere edella tranquillità. Il paese è connesso allaciclabile della Val Pusteria che si snoda

attraverso l’intera valle fino a Lienz nelTirolo orientale. Se non si ha più voglia dipedalare, al ritorno si prende il treno. Ininverno 40 km di piste perfettamente bat-tute per lo sci di fondo aspettano chiun-que. Inoltre sono attive anche le piste diPlan de Corones con la sua stazione a vallea Valdaora, poco distante da Monguelfo.

CASTEL MONGUELFO

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84 TURISMO all’aria aperta

San Marino:antica terra della libertà

Monte Titano

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L o Stato di San Marinoha origini antichissi-me, tanto da essereconsiderato la piùantica Repubblica delmondo ancora esi-

stente. La tradizione fa risalire la fon-dazione della città al 3 settembredel 301, quando Marino - un tagliapie-tre dalmata dell'isola di Arbe, fuggitodalle persecuzioni contro i cristiani del-l'imperatore romano Diocleziano - sta-bilì una piccola comunità cristiana sulMonte Titano. L'indipendenza dellacomunità viene asserita in un trattato dipacificazione del 1300, il PlacitoFeretrano, fra il vescovo delMontefeltro e alcuni castelli posti sottoil suo vincolo feudale, tra cui SanMarino. Durante il Medioevo e l'etàrinascimentale, San Marino sviluppòpeculiari istituzioni di autogoverno, chetuttavia si indebolirono a partire dal1700, quando il potere venne sostan-zialmente preso dalle famiglie patrizie.Questa situazione perdurò fino al1906, quando l'Arengo, l'assembleadei capifamiglia, avviò un processo dimodernizzazione democratica delpaese. L'indipendenza del piccolo Statoè stata messa in pericolo più volte intutta la sua storia: nel 1503, nel 1739 edurante il secondo conflitto mondialeda parte delle forze alleate, che neoccuparono il suolo per poche settima-ne. Durante il Risorgimento, SanMarino costituì un rifugio sicuro permolti dei personaggi che parteciparonoai moti di quegli anni, tra i quali spiccaGiuseppe Garibaldi, nell'occasioneinseguito dalle armi Austriache; duran-te la seconda guerra mondiale, SanMarino rimase neutrale e In quel perio-do accolse oltre 100.000 rifugiati. Daldopoguerra il processo di modernizza-zione si è tradotto nel consolidamentodell'inserimento di San Marino nellacomunità internazionale. Di questa ten-denza sono espressione il riconosci-mento del voto alle donne nel 1960, laformalizzazione nel 1974 del funziona-mento degli organi statuali e dei dirittidi libertà con la Dichiarazione dei dirit-ti, l'affiliazione all'ONU nel 1992 el'adesione alle strategie internazionalidi contrasto ai “paradisi fiscali”, tutto-ra in fase di implementazione.

Avvenimenti storiciimportantiL'omaggio di Napoleone Bonapartea San Marino. Napoleone nel 1797Testo di Pier Francesco Gasperi

Molte le opportunità per una vacanza all’aria apertae per visitare la più antica Repubblica del mondo conun calendario ricco di eventi

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offrì l'estensione del territorio, doni edamicizia alla Repubblica di San Marino.I Sammarinesi furono grati per l'onoredi tali elargizioni, ma rifiutarono conistintiva saggezza l'ampliamento territo-riale “paghi dei loro confini”. L'episodio garibaldino. Nel 1849 ilGenerale Giuseppe Garibaldi, capo mili-tare dei rivoluzionari che stavano com-battendo per unificare l’Italia sotto unsolo re, si rifugiò a San Marino con circa2.000 soldati per sfuggire alle armatedell’Austria e di Roma. Il presidenteamericano Abramo Lincoln cittadinoonorario. Lincoln nel 1861 dimostrò lasua simpatia e la sua amicizia per SanMarino scrivendo fra l'altro ai CapitaniReggenti“.. Benché il Vostro dominiosia piccolo nondimeno il Vostro Stato èuno dei più onorati di tutta la storia... “.

La neutralità di San Marino durantela II guerra mondiale. San Marinovanta una tradizione di ospitalità ecce-zionale in tutti i tempi. In questa terra dilibertà non fu infatti mai negato il dirit-to d'asilo e l'aiuto ai perseguitati dallasventura e dalla tirannide, qualunquefossero la loro condizione e le loro idee.Durante la seconda guerra mondia-le San Marino fu Stato neutrale, ebenché avesse una popolazione diappena 15000 abitanti , accolse e diedeasilo e rifugio a 100.000 sfollati prove-nienti dal circondario della vicina Italiabombardata.

San Marino da vedereCittà di San Marino, è la capitale. È laterza città del Paese, dopo BorgoMaggiore e Dogana, frazione diSerravalle ed anche il capoluogo delcastello omonimo, che comprendeanche alcune frazioni tra cui Murata.Confina con i castelli di Acquaviva,Borgo Maggiore, Fiorentino eChiesanuova e con il comune italiano diSan Leo (PU). Il suo borgo resta arrocca-to in cima al Monte Titano e superatutti gli altri in altezza sulla superficiedel mare (più di 700 metri). E' il nucleoresidenziale più antico, non a casoraccoglie le sedi istituzionali delConsiglio Grande e Generale e delGoverno (Palazzo Pubblico), e dellesegreterie di Stato. Non solo, il suoborgo, accessibile da quattro "porte",racchiude i monumenti e i luoghi diinteresse più importanti del Titano: letre "penne", ovvero le torri medievali,

Bandiera

Monte Titano - vedute

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simbolo di San Marino, la Basilica delSanto che conserva le reliquie di coluiche ha fondato il Paese, il Monastero diSanta Chiara, la Porta e la Chiesa di SanFrancesco, la contrada Ombrelli e lapiazzetta del Titano. Infine spicca Piazzadella Libertà, dove si trova PalazzoPubblico e una terrazza panoramicad'eccezione.La città è intramente da visitare perchèriserva un’architettura armonica in stilemedievale, scorci veramente mozzafia-to, panorami indimenticabili il cui oriz-zonte termina oltre il mare Adriatico. Ilpasseggiare nei vicoli del centro storico,sorprende ed appaga dale brevi saliteda affrontare. I monumenti, palazzi echiese più importanti da vedere sono letre Torri: la Rocca Guaita (prima torre),la Rocca Cesta (seconda torre), la RoccaMontale (terza torre); la Pieve, laBasilica del santo, nella parte alta delcentro cittadino, la Chiesa di sanFrancesco, La Porta San Francesco, lapiù importante e principale accesso alcentro (ove si trova sempre una guardiadi rocca), il Palazzo Pubblico che è sededel Parlamento e del Governo in piazzadella Libertà, l’Antico monostero siSanta Chiara e la Chiesa di San Quirino.Interessanti anche il Teatro Titano, unvero gioiello per gli eventi culturali, Igiardini, ed i palazzo nobiliari e sedi deivari dicasteri istituzionali, tutti architet-tonicamente di buon gusto.

REPUBBLICA DI SAN MARINO

Piazza della Libertà

Palazzo con turisti�

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Schieramento in Piazza della Libertà

Schieramento Guardie di Rocca

Passo delle Streghe

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REPUBBLICA DI SAN MARINO

Una visita della Repubblica di San Marino, non può tralasciare almeno uno dei suoi numerosi musei. Sono una decina intutto, divisi fra collezioni pubbliche e private. Solo percorrendo le stanze dei musei di Stato che occupano i palazzi più anti-chi e belli del centro storico, il visitatore può acquisire una conoscenza a tutto tondo della storia e del patrimonio custodi-to in questo piccolo centro eretto sul Monte Titano. Non manca poi il Museo delle Cere, per conoscere i personaggi sto-rici di San Marino e allo stesso tempo divertirsi. Ed ancora, se si vuole capire qualcosa di più dei sammarinesi di oggi, è neces-sario approfondire la storia della loro emigrazione di massa, agli inizi del '900. A questo fenomeno ed alle sue conseguen-ze sulla vita pubblica di San Marino è dedicato il Museo dell'Emigrante. Esiste un luogo unico al mondo, in cui sono rac-colte le invenzioni più stravaganti mai inventate dagli uomini: il Museo delle Curiosità.Questo l'elenco completo dei musei di San Marino:

MUSEI DI STATO

Museo di Stato(Palazzo Pergami Belluzzi) - Piazzetta del Titano, 1San Marino Città - Tel. 0549-883835

Museo San FrancescoVia Basilicius - San Marino Città- Tel. 0549-885132

Museo delle Armi Antiche (Seconda Torre)Via Salita alla Cesta - San Marino Città - Tel. 0549-991295

Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea(Galleria di via Eugippo) - Via Eugippo - San Marino CittàTel. 0549-883002 / 885414

Museo dell'Emigrante - Centro Studi Permanentesull'Emigrazione - Contrada Ombrelli, 24San Marino Città - Tel. 0549-885171

MUSEI PRIVATI

Museo delle Armi ModerneContrada della Pieve, 2 San Marino Città - Tel. 0549-991999

Maranello Rosso CollezioneStrada dei Censiti, 21Falciano - Tel. 0549-970614

Museo delle CereVia Lapicidi Marini, 17San Marino Città - Tel. 0549-992940

Museo della TorturaLato Porta San FrancescoSan Marino Città - Tel. 0549-991215

Museo delle CuriositàSalita alla Rocca, 26 - San Marino CittàTel. 0549-992437

Museo della Civiltà Contadinae delle Tradizioni della Repubblica di San MarinoStrada di Montecchio, 11San Marino Città - Tel. 0549-902617

Reptilarium - AquariumVia Paolo III, 5 - San Marino Città - Tel. 0549-992010

I musei

La Radiotelevisione della Repubblica di San Marino (anche SMtv San Marino, in acronimoSMtv) è la concessionaria pubblica del servizio radiotelevisivo statale della Repubblica di SanMarino. È nata nell'agosto del 1991, con un capitale sociale sottoscritto al 50% da ERAS (Enteper la Radiodiffusione Sammarinese) e RAI - Radiotelevisione Italiana. Ha sede al numero 13 diviale John F. Kennedy a Città di San Marino e alcune sue strutture sono ospitate al Kursaal, con-siderato l'edificio più esclusivo della Repubblica. Dal giugno 2008, il direttore generale è Carmen Lasorella, la primadonna alla guida dell'azienda radiotelevisiva del Titano. SMtv San Marino trasmette i programmi televisivi sui canali 51 e 42.La televisione è ricevibile anche in Italia nel territorio compreso fra Emilia-Romagna (precedenti Venezia, Bologna, laRomagna) e parte di Marche Del Nord-Ovest, Veneto del sud, Lombardia del Sud-est, Toscana del Nord-est, Liguria del est,Umbria del nord e la Piemonte del Sud-est. Dal 23 dicembre 2009 SMtv San Marino è presente sul digitale terrestre, sul cana-le 42, e a partire dallo switch off emiliano-romagnolo del 2 dicembre 2010 anche sul canale 51 assieme a Rai 1, Rai 2, Rai 3e Radio San Marino Classics. Il 22 dicembre 2010, SMtv San Marino firma un accordo con Eutelsat per irradiare il suo segna-le via satellite nel mondo. SMtv San Marino è presente sulla numerazione delle piattaforme Tivùsat e Sky ed ha aperto unaseconda rete con palinsesti totalmente rinnovati. Dal 13 giugno 2011 l'emittente è disponibile via satellite, nelle posizioniorbitali di 13° Est e 9° Est. Radio San Marino è la prima radio della Repubblica di San Marino (la seconda è Love FM, sullefrequenze 98,9 FM). Il 27 dicembre 1992 inizia la sperimentazione radiofonica. Il 25 ottobre 1993 nasce ufficialmente RadioSan Marino con una programmazione di 24 ore al giorno. Radio San Marino si può ascoltare sulla frequenza FM 102,700MHz in un raggio che prende quasi tutta la costa romagnola che va da Pesaro a Imola oppure sul sito dell'emittente.

La comunicazione

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A cavallo sul TitanoNegozi in centro storico

Prima Torre e Seconda Torre

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Il territorio della Repubblica di San Marino offre svariate opportunità per essere esplorato. Per l'ospite che desidera vivereuna vacanza attiva, a contatto con la natura, sono disponibili sentieri e percorsi nel verde che si spingono in luoghi inusua-li e fortemente suggestivi. E' inoltre possibile, per i più avventurosi, cimentarsi con attività come la speleologia e l'arrampi-cata. Vi segnaliano: Arboreto didattico Ca' Vagnetto. L’arboreto è attrezzato per poter essere visitato da famiglie,grup-pi scolastici e portatori di handicap; l’area è dotata di panchine, aree a prato, servizi igienici e di una zona protetta da unatettoia in legno dotata di tavoli e panchine. Strada Cà Vagnetto - Domagnano * Tel. 0549 885110

Centro Vacanze San Marino Campeggio - Area di sosta Villaggio turistico comprensivo di unità abitative (chaletsinlegno e in muratura) dotate di comfort e di un campeggio (100.000 mq con 200 piazzole) aperto tutto l'anno. E' situatoin una zona tranquilla, non lontana dal centro storico di San Marino e collegata ad esso da un servizio di autobus dilinea.Strada San Michele, 50 - Cailungo - Borgo Maggiore * Tel. 0549 903964 www.centrovacanzesanmarino.com

Costa dell'Arnella - Sentiero Suggestiva strada ciottolata che collega Borgo Maggiore a San Marino. Borgo Maggiore -Città di San Marino

Parco Ausa - Spazio verde attrezzato,pista ciclabile,rampa skateboard.Via Consiglio dei Sessanta - Dogana - Serravalle

Parco Fluviale del Marano - attrezzato per passeggiate e aree pic-nic a Faetano

Parco di Monte Cerreto - Santa Mustiola - Città di San Marino

San Marino offre inoltre tutti i servizi per vivere al meglio una vacanza all'aria aperta. Oltre al camping e villaggio turisticoCentro Vacanze San Marino, il territorio dispone infatti di altre 5 aree attrezzate per il camper service, distribuite in manie-ra capillare su tutto il territorio.

Sono disponibili 5 aree attrezzate per il campeggio in camper.

Camping Service SerravalleAdiacente al parcheggio dello stadio Olimpico. Area attrezzata con possibilità di sosta, carico acqua potabile e pozzo discarico. Gratuito

Area attrezzata a Borgo MaggiorePresso il parcheggio Baldasserona. Area attrezzatacon possibilità di sosta, carico acqua potabile, pozzodi scarico e servizi igienici, con accesso pedonale allafunivia Borgo-San Marino. Gratuito

Area attrezzata a Cà MartinoPresso il parcheggio sulla strada per Gualdicciolo.Area attrezzata con possibilità di sosta, carico acquapotabile, pozzo di scarico e servizi igienici. Gratuito

Camper e pullman service a Fonte dell´Ovo (SanMarino)In strada Campo dei Giudei nei pressi del CentroStudi. Area con carico acqua potabile e pozzo di sca-rico. Si può sostare nei parcheggi adiacenti. Gratuito

Parcheggio n.10Via Bonaparte - Parcheggio a pagamento a SanMarino collegato con 2 ascensori al centro storico - Apagamento.

Per informazioni ci si può rivolgere anche alla:Federazione Campeggiatori SammarinesiStrada San Michele, 50 - Borgo MaggioreTel. e Fax 0549-906996 - www.campeggiatori.sm

Turismo all'aria aperta�

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92 TURISMO all’aria aperta

Prima Torre

Un simbolo della storia della Repubblica torna a vivereper celebrare l'80° anno della Ferrovia Rimini-SanMarino, un vero capolavoro d'ingegneria che interrup-pe il suo percorso a causa della Seconda GuerraMondiale.Il treno bianco-azzurro è ripartito dallaGalleria Montale, in centro città. L’iniziativa rientra nelprogramma delle celebrazioni dell’80° anniversario del-l’inaugurazione della Ferrovia elettrica Rimini – SanMarino. Nell’occasione è stata inaugurata l’elettromo-trice (AB 03) del Treno Bianco – Azzurro collocata nellaGalleria Montale dopo il restauro conservativo. Dopoquasi 70 anni l’elettromotrice ritrova il suo splendore etorna nel luogo che l’ha vista in attività per il periodo1932-1944.

Treno storico

Panoramica di San Marino con vista Montefeltro

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6/9-16/9 5° CONCORSO PIANISTICO INTERNAZIONALE DI SAN MARINO Evento musicale biennale che vede l’incontro di maestri di eccellenza e centinaia di giovani pianisti provenienti da tutto ilmondo. Notevole consistenza di premi. Talenti eccezionali, tra i vincitori delle scorse edizioni si ricordano EvghenyBrakhman, Teo Gheorghiu , Beatrice Rana, Sofya Gulyak, Daniil Trifonov, DongKyu Kim. Caratteristica che contraddistin-gue il concorso sammarinese, la sezione Solisti e la sezione Duo Pianistico riservata a coppie di musicisti impegnati in braniper pianoforte a quattro mani e per due pianoforti. Commissione esaminatrice di altissimo livello. Teatro Concordia Borgo Maggiore. Info: tel. 0549 906201 e-mail: [email protected]

8/9 23° RIMINI - SAN MARINO " LA CORSA DEI DUE STATI Si partirà da Rimini alta e si arriverà a San Marino Fonte dell’Ovo, tempo massimo della corsa tre ore. Le iscrizioni sonoaperte a tutti i tesserati Fsal, Endas e di Enti riconosciuti dal CONI di età non inferiore a 18 anni. Info: tel. 0541 731416 e-mail: [email protected] sito: www.goldenclubrimini.it

11/9 MARTEINCENTRO Ogni martedì, dal 12 giugno al 18 settembre, Piazza della Libertà, I Torre (Guaita) e Cava dei Balestrieri di San Marino, alcalar del sole diventano il set ideale per animazioni medioevali, musica jazz dal vivo. Dalle ore 18.30 Aperitivi, Degustazioni,Shopping e gustose Cene a tema nei ristoranti del centro storico. Centro Storico - Città . Info: tel. 0549 882914 e-mail: [email protected] sito: www.visitsanmarino.com

12/9 CORSA PODISTICA: WORLD HARMONY RUN La World Harmony Run è una corsa podistica a staffetta che attraversa oltre 100 nazioni per promuovere la fratellanza trai popoli diffondendo un sentimento di unità globale, grazie ad un team internazionale di corridori che porta attraverso ilpianeta una fiaccola, simbolo di pace e armonia. Info: tel. 02 48376605 e-mail: [email protected]

13/9-16/9 10° INCONTRO BANDE MUSICALI Bande musicali provenienti da varie nazioni si esibiranno per creare una festa di musica e amicizia. Sabato 15 Settembre,Concerto in Piazza della Libertà, davanti al Palazzo Pubblico. Orario: dalle 12.00 alle 16.00 . Piazza della Libertà in casodi maltempo Galleria della Cassa di Risparmio. Info: tel. 0549 882914 e-mail: [email protected] sito: www.visit-sanmarino.com

14/9 CONCERTO: ROBERTO PAMBIANCHI Cantante tutte le canzoni di Battisti. - Multieventi - Serravalle Info: tel. 0549 882250 e-mail: [email protected]

22/9- MOSTRA MICOLOGICA DEL TITANO La mostra Micologica del Titano è arricchita da una esposizione di funghi (macro-miceti) reperiti sia sul territorio dellaRepubblica sia provenienti da alcune Regioni Italiane. La mostra è arricchita anche da Erbe Officinali coltivate in vaso, daun’esposizione di piantine Bonsai. Castello Borgo Maggiore Info: tel. 802866 / 0549 882914 e-mail: [email protected] sito: www.micologica.org

27/9 CELEBRAZIONI PER LA GIORNATA MONDIALE DEL TURISMO San Marino partecipa alle celebrazioni per la Giornata Mondiale del Turismo indetta dall'Organizzazione Mondiale delTurismo. Il tema per il 2012 sarà: “Turismo ed Energia sostenibile, alimentare lo sviluppo sostenibile”. Centro Storico San Marino. Info: tel. 0549 882914 e-mail: [email protected] sito: www.visitsanmarino.com

27/9- CAMPIONATI EUROPEI UNDER 18 Per la prima volta a San Marino i Campionati EuropeiUnder 18.15 nazioni di ragazzi fino ai 18 anni. Bocciodromo - Borgo Maggiore. Info: tel. 0549303122

28/9- 33° RADUNO INTERNAZIONALE "FESTA DELCAMPEGGIATORE" Tradizionale raduno per tutti gli amanti del turismoall'aria aperta, con escursioni, visite guidate e tantaallegria. Centro Vacanze - Borgoi Maggiore. Info: tel.0549.906996 e-mail: [email protected] sito: www.campeggiatori.sm

Eventi

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94 TURISMO all’aria aperta

MUSEO DELLA CIVILTÀ CONTADINA E DELLE TRADIZIONI

DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO

I l colpo d’occhio che accoglie i visitato-ri è ragguardevole: un sasso – chereca la targa “museo della CiviltàContadina e delle Tradizioni della

Repubblica di San Marino” – annuncial’edificio, costruito in pietra chiamato “CasaFabrica” e inserito con gusto dal punto divista paesaggistico: la vista del Monte èincantevole, come incantevoli sono i pratiche circondano la casa.

Presente già nei documenti catastali del1776, dopo un pregevole restauro che ne hasaputo conservare le peculiarità, Casa Fabricarappresenta oggi un’autentica testimonianzadel passato riportato alla luce per far rivivere,conoscere e conservare le radici della nostracultura…

“Casa Fabrica” accoglie il visitatore proiet-tandolo nell’atmosfera della vita contadina,attraverso un percorso nella storia e nella tra-dizione del nostro territorio, tra stanze eoggetti che svelano un tempo ormai dimen-ticato…

Il percorso inizia dal cuore pulsante della casae della civiltà rurale…la cucinaQui si svolgevano scene di vita quotidiana, eci si dedicava alle principali attività…attorno alla tavola, apparecchiata con stovi-glie dell’epoca, sembra di rivedere le donnededite alla preparazione del cibo, della pastae del pane…

accanto al focolare, unica fonte di calore, sipreparavano i formaggi e si facevano affumi-care gli insaccati, per la produzione dellacarne secca..nella stanza molti oggetti che scandivano leabitudini di vita e di lavoro dell’epoca:un fucile appeso alla parte, sempre prontoper scacciare volpi e linci che minacciavano illavoro dei campi e l’allevamento;le gamelle per il faticoso trasporto dell’acquadal pozzo fino all’abitazione,le lampade annerite dal fumo del petrolio,un antico ferro da stiro a carbone,la macchina impastatrice…una leva manualein legno, che permetteva di facilitare la pre-parazione del pane, quando la sola forzadelle mani non era più sufficiente a lavorarequell’ impasto che avrebbe dovuto sfamareuna famiglia intera e durare oltre un mese, la credenza dalla quale si intravedono bic-chieri, piatti e brocche, mette in evidenza lapovertà dell’epoca e richiama alla mentemestieri ormai dimenticati, come Lo Spranghino, pronto a bussare diporta in porta per riparare con il fil di ferro,piatti e tegami rotti.

Pochi scalini separano la cucina dalla stanzadel lavoro…qui il protagonista è il grandetelaio a testimonianza di una delle più com-plicate occupazioni femminili…la tessitura.Soprattutto , quando la stagione non per-metteva il lavoro nei campi, le donne erano

impegnate in questa complicata arte, consi-derata un’attività complementare a quellaagricola.La coltivazione della canapa permetteva didisporre del filato necessario per il fabbiso-gno familiare…si producevano lenzuola,tovaglie, coperte, biancheria per lacasa…fasce per neonati e corredo ad usoagricolo… solo se avanzava del tessuto sicercava di venderlo per ottenere un piccoloricavo.La stanza conserva numerosi altri strumenti,utilizzati per le operazioni preliminari di lavo-razione e trasformazione della canapa:dopo la macerazione si procedeva alla gra-molatura per mezzo della gramola per sepa-rare la fibra dalla parte legnosa, i pettini, di varie dimensioni e denti d’acciaiopermettevano di sfibrare e allungare i filiil filatoio per produrre il filo e l’incannatoioper preparare i cannelli per l’ordito.

La laboriosa preparazione dell’ordito e la tes-situra vera e propria erano attività tramanda-te e svolte dalle donne.I tessuti, così prodotti, venivano poi decoraticon diversi stampi, nei colori tradizionali delblu e del ruggine.

Lasciando alle spalle la stanza del lavoro, sientra nella zona privata della casala camera da lettoun letto matrimoniale in ferro battuto, unantico baule, l’armadio in legno, che lasciaintravedere biancheria e vestiario dell’epoca,una toeletta con alcuni oggetti di uso quoti-diano come un vecchio rasoio, lo scaldaletto,il lavabo, che permetteva di risparmiare l’ac-qua facendola scorrere e raccogliendola inun catino sottostante…La semplicità dell’arredamento mette in risal-to l’essenzialità e l’ingegno del mondo rura-leIngegno dovuto alle necessità:tutto veniva prodotto per essere autosuffi-cienti e dotarsi di oggetti utili ad ogni esigen-za…Come la splendida culla in legno, sospesa afianco al letto che permetteva di dondolareil neonato con facilità.

Salendo ancora qualche scalino ci si ritrovanella stanza più alta dell’abitazione chesecondo la tradizione dell’epoca era adibita agranaio, l’ambiente infatti, meno soggettoall’umidità, era ideale per l’essicatura dellegranaglie.

La caveja, il ferro da stiro, il “prete” e la “suora”. E ancora: il falcetto, il telaio, gli attrezzi per sistemare lescarpe, il letto in ferro battuto, i sacchi di frumento e di orzo, la stufa e le tovaglie color ruggine e blu. Tuttioggetti d’un tempo che oggi, grazie alla passione e ad un attento lavoro “filo- logico” portato avanti con raroamore ritrovano vita all’interno del prezioso “Museo della civiltà contadina”, ubicato nel pendio che guardaverso il Monte Carpegna

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TURISMO all’aria aperta 95

Qui venivano conservati i principali cereali:frumento, sorgo, orzo, semi di girasole e gra-noturco; il grano posto a terra sul pavimento, in mododa formare grosse “montagne”, veniva con-tinuamente smosso con il palotto, una paladi legno, per favorirne la ventilazione;una volta maturo, si portava al mulino per lamacinatura e la produzione di farina,oppure, mediante l’uso di un piccolo mulinoa pietra e di un setaccio, i chicchi potevanoessere macinati in casa, ottenendo una fari-na un po’ grossolana, ma adeguata al consu-mo domestico.La stanza è la testimonianza di antichimestieri e saperi del mondo contadino…È stato ricreato il banco da falegname, con isuoi utensili,l’angolo del ciabattino, figura tipica di quel

tempo, che con un banchetto e semplicistrumenti, come spago, pece, chiodini,forme e pezze, poteva risuolare e riparare lecalzature.Alle pareti, i diversi tipi di lampade, segnanoil passaggio e l’evoluzione dei metodi di illu-minazione, dal lume di candela fino all’elet-tricità.Si possono osservare strumenti di pesaturadell’epoca: dalle bilance tascabili che i conta-dini portavano ai mercati, fino ad una bascu-la originale, perfettamente conservata, utiliz-zata per pesare grosse quantità;e le caselle per la misurazione e la spartizio-ne dei cereali, tra contadino e padrone. Qui, sono conservati anche tutti gli attrezzidella vita lavorativa rurale,vita scandita dal succedersi delle stagioni,fatta di impegno e fatica come lo dimostra-no i semplici strumenti di lavorazione dellaterra, che insieme agli animali, fornivano ilsolo aiuto alla forza dell’uomo.

Il Museo della Civiltà Contadina e delleTradizioni della Repubblica di San Marino,nasce per tutelare un patrimonio culturalelasciato in eredità alle future generazioni.Promosso dalla Segreteria di Stato per ilTerritorio e l’Ambiente, l’Agricoltura e iRapporti con l’A.A.S.P., e sostenuto dall’EnteCassa di Faetano, rappresenta il manifesto diun’identità territoriale.

Casa Fabrica è anche sede del ConsorzioTerra di San Marino, ideatore del progetto,da sempre impegnato nella tutela, valorizza-zione e promozione delle produzioni tipichelocali quali: carne, miele, latte, vino, olio ecereali, con l’obbiettivo di riscoprire il legamecon il territorio e la cultura rurale. Il Consorzio cooperativo agricolo Terra di SanMarino nasce nel 2003 al fine di tutelare evalorizzare i sapori e la genuinità di una pro-duzione autoctona. E’ un progetto coopera-tivo tutto sammarinese, nato dall’Associazione Sammarinese ProduttoriAgricoli (associazione di categoria) e dalle 6cooperative agricole presenti in territorio:Cooperativa Allevatori Sammarinesi,Cooperativa Ammasso Prodotti Agricoli,Cooperativa Olivicoltori Sammarinesi,Consorzio Vini Tipici e Cooperativa

Apicoltori Sammarinesi, Azienda AutonomaCentrale del Latte.

La visita si conclude all’interno della cantinadove si tengono degustazioni di prodotti tipi-ci e tradizionali sempre legati al mondo con-tadino e tutte rigorosamente Terra di SanMarino: bruschette con olio extravergine,piadine calde, formaggi e salumi, vini edolci…un piccolo assaggio delle produzioniagricole del territorio sammarinese. Un progetto comune, che vede l’agricolturadi San Marino proseguire sulla strada dellaqualità e che testimonia la consapevolezza el’impegno degli agricoltori sammarinesi pergarantire valore e sicurezza alimentari insie-me alla difesa dell’ambiente e delle tradizio-ni rurali.Il marchio Terra di San Marino viene rilascia-to solo a quei prodotti tipicamente e natural-

mente sammarinesi, ovvero provenientiesclusivamente dal territorio di San Marino,che hanno seguito il rigido disciplinare diproduzione dettato dal Consorzio e solo inseguito ai controlli di qualità sui prodotti.

Casa Fabrica è un viaggio nella storia, unosguardo al passato per riscoprire antichi valo-ri.

Sede del Museo e del Consorzio Terra di SanMarino: Strada di montecchio,11San MarinoOrari visite : tutte le mattine dalle ore 8.30alle ore 12.30.Ingresso: 3 euro solo museoDegustazioni in cantina con prenotazioneinvio preventivi: 0549 902617 [email protected] www.terradisanmarino.com

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Valle del Conca,una ridente campagna

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L a Valle del Conca ècaratterizzata dalloscorrere delle acque delsuo fiume di caratteretorrentizio, il “Conca”che nasce dal Monte

Carpegna (mt 1415), e dopo un corso dicirca 50 Km si getta nell'Adriatico al con-fine tra Cattolica e Misano (vicino aPortoverde)Il suo corso è accompagnatodalla strada provinciale di fondovalle, inEmilia Romagna nel primo tratto la SP 17(Saludecese) fino a Morciano, poi SP 18fino a confine di Regione nei pressi diSassofeltrio.Entrati nelle Marche procedesu SP 2 fino a Montecerignone.Nei pres-si di questa località il torrente si allonta-na dalla strada che procede per l'abitatodi Carpegna, puntando decisamenteverso il monte Carpegna che raggiungedopo aver attraversato la SP6(Montefeltrese) che unisce MercatoVecchio a Villagrande di Montecopiolo.Lungo il suo corso a parte MercatinoConca e Morciano di Romagna, nonattraversa agglomerati urbani sede dicomune, ma principalmente piccoli bor-ghi e frazioni.La maggior parte deicomuni di questa vallata sono posti sullecolline che fanno da corona al letto delfiume.La vallata si risale partendo daCattolica, e superato velocemente SanGiovanni in Marignano si giunge aMorciano di Romagna.Da qui si può ini-ziare la scoperta dei tanti piccoli borghiche costellano la Valconca. Il nostro itine-rario riguarderà solamente il tratto dellabassa vallata che geograficamente coin-cide con i comuni compresi nellaProvincia di Rimini, al confine con leMarche. L’ambiente ed i luoghi da visita-re vi sorprenderanno per la loro relativaintegrità ed autenticità, e per vivere gior-nate all’aria aperta veramente a misurad’uomo, ove le persone che incontrateancora vi salutano, ove l’ospite è sacro ebenvenuto, ove il rapporto umano èancora quello vero e dove potrete deli-ziare il vostro palato con prodotti genui-ni e naturali della terra ancora coltivatidagli agricoltori del luogo che potreteacquistare nei vari negozi o agriturismi ospacci aziendali sparsi in tutto il territo-rio. Nelle trattorie e ristoranti o agrituri-smi potrete pranzare o cenare indistinta-mente ovunque, la buona tavola ègarantita insieme agli ottimi vini e l’ec-cellente olio, unico della regione insiemea Brisighella. Ovunque i prezzi sono vera-mente contenuti e la qualità ottima.Sia per chi proviene da nord, sia per chiproviene da sud l’uscita consigliata dal-l’autostrada A14 è quella di Cattolica eda qui svoltando a sinistra verso l’internoTesto e foto di Pier Francesco Gasperi

Campagna colorata tra ordinati coltivi e dolci collinecaratterizzate dai folti oliveti e vigneti, dove l’armo-nia dei paesaggi si integra con i numerosi borghimedioevali ed i suoi abitanti fortemente legati allacultura del territorio

Panoramica della Valconca fino al monte Carpegna

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vi troverete immediatamente a SanGiovanni in Marignano, che fu impor-tante granaio dei Malatesta, città ricca diindustrie e servizi, sviluppatasi nella pia-nura, dopo aver abbandonato le preesi-stente posizione d’altura, e una campa-gna fertilissima attraversata dal torrenteVentena, capace di regalare paesaggiordinati ed armoniosi. Il suo centro svelala rilevanza che la località aveva per laSignoria riminese, che sviluppò le sua for-tificazioni, attraverso l’ampliamento dellacinta muraria e la realizzazione del fossa-to alimentato dal Ventena. All’interno delpercorso murario, rinforzato lato mare dadue bei bastioni a pianta ogivale, l’im-pianto urbanistico medievale offre isolatiregolari disposti intorno ad uno spazioaperto, dove fu eretta intorno al XIII sec.la Chiesa parrocchiale di San Pietro.Funge da accesso al borgo murato, sullato nord, la quattrocentesca Torre civicacon orologio, da cui diparte la “Via dimezzo” in realtà Via XX Settembre, su cuisono individuabili numerose fosse dagrano, sono circa 200 i depositi sotterra-nei di cereali censiti che si trovano in tuttoil centro, testimonianza della storia eco-nomica della città, già insediamentoromano poi possedimento benedettino.Oggi nella sua economia accanto all’agri-coltura che si declina in due prodotti chia-ve, il vino e i cereali, ha un ruolo di gran-de rilievo l’industria, tra cui quellaall’avanguardia nel settore della moda.Da visitare il Teatro Massari, edificio“bomboniera”, ottocentesco ben conser-vato ove tutt’ora si tengono spettacoli. Proseguendo sulla strada provincialeverso l’interno dopo pochi chilometri vitroverete a Morciano di Romagna, una

Morciano di Romagna - Fontana del Mercurio

San Giovanni in Marignano

Morciano - Fiera di San GregorioMucca razza romagnola

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città delineata da un impianto urbanisticorisorgimentale, con strade molto ampieprogettate nell’ottocento dal grandeDiomede Forlani, forte dell’esperienzamaturata a Torino. E’ considerata la capi-tale della Valconca, grazie allo sviluppodegli ultimi 150 anni, ed è tuttora il mag-gior centro commerciale “naturale”.Questa era da sempre la sua vocazione,manifestata fin dall’antichità attraverso lefiere e in particolare quella di SanGregorio, con la quale si festeggia l’arrivodella primavera, ancora oggi tra le piùimportanti della Romagna. È nelMedioevo che il suo sviluppo si fecedeterminante grazie all’Abbazia di SanGregorio, il monasterofondato da San Pier Damiani nel 1061,intorno al quale si svilupparono i primiimportanti mercati, poi trasferiti nelborgo sorto sul poggio che si eleva sulConca. Simbolo di Morciano è la piazzadel Popolo con la Fontana del Mercurio.Interressante il Teatro Ronci, la Chiesaparrocchiale di San Michele Arcangelo, laPiazza Boccioni con la scultura “colpod’ala” di Pomodoro, nativo di Morciano.Qui ha sede il Centro Dantesco “S.Gregorio in Conca”, nato per approfon-dire la conoscenza e la divulgazione dellavita e delle opere di Dante Alighieri. Poiproseguite per Saludecio, posto su unasplendida collina a circa otto chilometri.Saludecio, borgo con edifici prstigiosi,con una austerità ottocentesca, non acaso vi si tiene in agosto la manifestazio-ne 800 Festival, in ragione della sua voca-zione culturale e della sua capacità disperimentare in un contesto ambientale estorico-architettonico decisamente favo-revole. Con attorno un paesaggio dolce eallungato, il centro alterna palazzi raffina-ti e importanti edifici sacri alle più sempli-ci case del borgo. I Malatesta ne hannofatto per tre secoli, a partire dal ‘200, unloro possedimento difensivo, per via delconflitto con i Montefeltro ma anche pro-duttivo. Nel tempo La Chiesa ha mante-nuto un ruolo trainante, con potentifamiglie che costruirono palazzi e chiesedi pregio, intellettuali e artisti che conqui-starono grande fama: ne è testimonianzal’attività in loco di Guido Cagnacci che halasciato opere di inestimabile valore. Ciòfino all’800, che si apre con splendore eprosegue con lo stesso tenore, tanto dadotarsi di istituzioni e servizi amministra-tivi che la trasformarono in capoluogo divallata. Ruolo non secondario nella vitacittadina quello del Beato AmatoRonconi, vissuto nel XIII sec. e nella devo-zione dei fedeli per i secoli seguenti, a cuisono dedicati Santuario e Museo.

Saludecio fa parte dei “paesi dipinti” peri suoi numerosissimi murales che sonostati eseguiti negli ultimi trentanni sunumerose case del borgo. Interessatel’orto delle erbe officinali posto all’ester-no della porta montanara. Proseguendoper pochi chilometri raggiungete la vicinaMondaino che ci accoglie con la suapossente rocca, e la sua caratteristicapiazza detta "Padella" per l'originaleconformazione a semicerchio, set cine-matografico e di coinvolgenti rievocazio-ni storiche. Qui gli etruschi, nella loroespansione verso la pianura, si sovrappo-sero agli umbri. Poi i romani arginaronol’invasione dei galli e fondarono il mitodell’origine del paese legato alla figura diDiana, dea della caccia e dei boschi, maanche della luna e delle streghe.Entrando per Porta Marina e passeggian-

do per le sue contrade si può godere dinatura, arte, cultura, con i bei musei chene ripercorrono la storia, fin dalle eregeologiche più remote. Da vedere il con-vento delle Clarisse, la chiesa Parrocchialedi S. Michele Arcangelo, ex convento diSan Francesco, l’esposizione permanentedi maioliche di Mondaino e il museopaleontologico all’interno della roccaMalatestiana. All’esterno del borgo il tea-tro Dimora e parco dell'Arboreto. Infine per deliziare il palato fate una visi-ta al Mulino della Porta di sotto per degu-stare l’ottimo formaggio dop di Fossa diMondaino, oramai famoso in tutto ilmondo. Proseguite per la vicinaMontegridolfo, fa parte de “I Borghipiù Belli d’Italia”. posto ai confini dellaProvincia di Pesaro, e ormai quasi sullavalle del Foglia. Passeggiando per le viuz-

Saludecio

Mondaino

Valle del Conca ROMAGNA

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ze del centro, racchiuso all'interno delcastello che ha conservato praticamenteintatta la sua struttura medioevale, saràfacile provare la senzazione di trovarsi inun tempo passato. Unica la sua strutturache non ha subito stravolgimenti urbani-stici e un accurato restauro ha restituitoagli abitanti e ai visitatori il meravigliosoborgo Da vedere Il palazzo del Municipioche è proprio attaccato alla porta diingresso, l’altro edificio notevole èPalazzo Viviani (ora adibito a prestigiosoalbergo a 4 stelle e ristorante) che sorgesui resti della Rocca. Tutto il centro stori-co restituisce l’immagine precisa del pic-colo castello che ha saputo conservarsi edadattarsi con armonia nel corso di diversisecoli. Segnaliamo anche la veduta pano-ramica che dalle mura si ha della costapesarese, riminese e della bassa vallatadel fiume Foglia Vicino alle mura delcastello si trova la piccola chiesa di SanRocco, costruita nel 1427. Al suo internoè custodita una splendida tela delCagnacci, uno dei pittori protagonisti delSeicento riminese, raffigurante laMadonna col Bambino, adorata dai SantiRocco, Giacinto e Sebastiano.Interessanti

sono anche gli affreschi, uno di un anoni-mo marchigiano del XV secolo e l'altroattribuito a Girolamo Marchesi daCotignola del XVI secolo. In localitàTrebbio si trova il Santuario della BeataVergine delle Grazie che è apparsa nel1548. La chiesa si fa notare per il suo belcampanile e la sua facciata in stile sette-centesco. Al suo interno la tela raffigu-rante la Madonna, è stata realizzata daldanese Pompeo Morganti. Raffigura iluoghi, i fatti e le persone testimoni del-l’evento. Assolutamente da visitare il Museo dellaLinea dei Goti che contiene reperti, rivi-ste e manifesti legati al passaggio dellaLinea Gotica. I materiali bellici espostisono donati o concessi dagli abitanti delposto. I numerosi giornali, cartoline, fotoe vignette risalgono per la maggior parteagli anni 1943 – 44 e costituisconoun’opportunità per il visitatore di acco-starsi al tema della propaganda politica.E' possibile consultare le interessanti rac-colte di riviste e visionare filmati dell’epo-ca della 2° Guerra Mondiale. I repertisono armi, bossoli, bombe a mano emaschere antigas. Altro materiale presen-

te riguarda gli accessori personali del sol-dato.Torniamo nuovamente in direzioneMondaino e imbocchiamo la strada cheporta a Tavoleto, poi transitando da que-sto borgo medievale, che merita unasosta, proseguiamo per altri cinque chilo-metri e raggiungiamo MontefioreConca fa parte de “I Borghi più Bellid’Italia” ed è Bandiera arancione delTouring Club Italiano, nonché “ComuneAmico del Turismo Itinerante”.La vistadella sua Rocca ruba lo sguardo, impo-nente manufatto malatestiano che svettaimprendibile sulla vallata del fiumeConca. Ma raggiunto il suo abitato diimpronta medievale anch’esso affascina einvita a percorrerlo. E intorno un verdecon boschi integri e campagne dolce-mente coltivate si offre con generosità,mentre fa da sfondo la riviera,e il mare disegna l’orizzonte. Montefioreè una meta da non perdere in qualunquestagione dell’anno. Il periodo storico chepiù ha lasciato traccia è quello medievalecon la presenza della potente famigliadei Malatesta che ha dominato il territo-rio riminese nel Trecento e Quattrocentocome vicaria del papa. il Castello, utilizza-to come possente macchina militare ereggia per le vacanze della famiglia, for-nita delle comodità di un palazzo cittadi-no, con soggiorni anche prolungati - unMalatesta, Galeotto Belfiore, vi nacque,nel 1377 - per le battute di caccia e perl’ospitalità riservata a personaggi illustricome papi e imperatori. Questi furono itempi dello sviluppo e il borgo si arricchìdi palazzi, chiese e monasteri, di cui resta-no segni e vestigia. Da visitare la Chiesa diSan Paolo che fu costruita intorno al XIVsecolo ed è la chiesa parrocchiale delCapoluogo. L'architettura trecentesca sinota nella struttura esterna e nel porta-le.La chiesa dell’ospedale e dellaMisericordia Costruita in centro storico aservizio di un piccolo ospizio per i pelle-grini, l’Ospedale del Pozzo, intorno al1470, come si soleva in ogni borgo, con-serva interessanti affreschi d’epoca. IlTeatro Malatesta è un piccolo gioiello chei recenti restauri hanno riportato al suoantico splendore. Di fattura ottocentescaha una pianta a "U" con due ordini digallerie e una platea per complessivi 168posti. La possente Rocca Malatestiana, lasua costruzione è precedente ma unadata è certa, quella del 1337 allorquandoMalatesta Guastafamiglia la trasformò inuna macchina militare capace di essereanche una residenza.L’intera struttura èstata recentemente restaurata e la suamole cristallina si offre in tutta la sua bel-lezza e imponenza, donando al visitatore

�Montefiore Conca

Montegridolfo

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l’atmosfera del tempo nonché un’ampialettura delle stratificazioni storico-archi-tettoniche che l’hanno caratterizzata,restituendole il giusto risalto nell’ambitodella cultura artistica trecentesca. Traqueste la visione del tetto originale che sipuò ammirare salendo nella parte più altada cui si gode un vista mozzafiatosull’Adriatico e sulle colline. A due chilo-metri dal borgo si trova il ll Santuariodella Madonna di Bonora che prende ilnome da un eremita e penitente ritiratosiqui agli albori del 1400. Conserva unaffresco dell’epoca raffigurante laMadonna che allatta Gesù. Il Santuarioche ha ricevuto la forma attuale nei primidecenni del '900, è tuttora il più venera-to e frequentato della diocesi di Rimini.Prima di riguadagnare il corso del fiume èd'obbligo una ulteriore breve deviazionefino a Gemmano, paese coinvolto inun'aspra battaglia nel settembre del1944 e completamente distrutto, oggidell'antico borgo medioevale restanosolo alcuni tratti della cinta muraria. Lasua posizione e gli ampi panorami che sipossono ammirare gli hanno comunquemeritato l'appellativo di "balconedell'Adriatico". Nella frazione diOnferno, a circa otto chilometri, dopoavere attraversato campagne incontami-nate caratterizzate da valloni e canyon,troviamo le Grotte di Onferno che rap-presentano un complesso carsico di note-vole valore la cui esplorazione scientificacompleta, effettuata dallo speleologoQuarina, risale al 1916. Un fiumiciattolosotterraneo ha scavato queste rocce ges-sose dando luogo a cunicoli, stanze,anfratti che si sviluppano nel sottosuolo

per circa 750 metri complessivi. Al pubbli-co sono aperti circa 400 metri di percor-so che coprono il tratto principale e piùspettacolare offrendo la possibilità diosservare grandi stanze con le rare con-formazioni dei “mammelloni”, ampi cor-ridoi segnati dal corso d’acqua sotterra-neo e una delle più numerose e variecolonie di pipistrelli che si trovi in Italia.All’interno della grotta la temperatura èsempre 12 – 14 gradi per cui è benevestirsi appropriatamente comprese cal-zature adatte. Nell’area delle grotte sitrova Il Museo Naturalistico della riservaorientata ed è situato all'interno dell'anti-ca pieve di Santa Colomba completa-mente ristrutturata ed è attrezzato contecnologie multimediali all'avanguardia.Una serie di vetrine mostra esemplari diuccelli, rettili e mammiferi che popolanola riserva e gli ambienti riminesi. La riser-va vanta ambienti esterni di notevole bel-lezza come gli scoscesi calanchi della Ripa

della Morte o i freschi querceti delleSelve, tutti ricchi di flora e fauna con spic-cati caratteri mediterranei.Riportandoci sulla strada provinciale prin-cipale in località Fratte, la percorriamo indirezione mare fino a Santa Maria delPiano, paese in cui è ancora fiorente l’ar-tigianato della terracotta e della ceramicaartistica, poi saliamo a Montescudomagnifica terrazza sulle prime collinedella Valconca, che lambiscono l’anticaRepubblica di San Marino e dialoganocon il Montefeltro. I Malatesta ne feceroun avamposto importante, data la suacollocazione strategica adatta al controllodel territorio. Una posizione tanto feliceda richiamare non solo visitatori maanche nuovi abitanti. Cuore del centrostorico la Piazza del Comune con unpozzo centrale, un giardino sul bastioneda cui si gode una vista amplissima versola costa, una ghiacciaia di forma cilindri-ca e la sommità della Torre di avvistamen-

Valle del Conca ROMAGNA

Montescudo - Museo Etnografico di Valliano

Gemmano - Grotte di Onferno

Valliano - Madonna del Soccorso

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to che era unita alla Rocca tramite cuni-coli sotterranei. Autentico gioiello immer-so nel verde, a quattro chilometri in dire-zione San Marino,la frazione di Albereto,borgo rurale dalla struttura fortificata, diorigine romana, coinvolto nelle ripetutebattaglie tra Malatesta e Montefeltroanch’esso ricostruito da Sigismondo,Signore di Rimini. Ritorniamo aMontescudo e proseguiamo in direzioneRimini e dopo due chilometri arriviamoalla frazione di Trarivi ove si trova laChiesa della Pace, bombardata nel 44, sitratta di una pieve romanica recentemen-te restaurata e nella ex canonica è ospita-to il Museo della Linea Gotica Orientale.Vi si trova la raccolta provinciale fotogra-fica relativa alle vicende belliche della 2^guerra mondiale che interessarono ingran parte il comune di Montescudo

essendo compreso nella linea Goticaorientale. Oltre al materiale fotografico visono pure fucili, mitragliatori, frammentidi bombe ecc.. da Trarivi, svoltiamo adestra e dopo due chilometri ci troviamoin un paradiso naturale, la frazione diValliano, sito molto importante assoluta-mente da visitare. In mezzo ad oliveti evigneti ci appare in tutta la sua bellezza ilSantuario di Valliano, sapientementerestaurato con tecnica conservativa,costruito nella seconda metà delQuattrocento sulle rovine della chiesamedievale detta di Santa MariaSuccurrente, di cui restano i muri perime-trali sotto l’attuale pavimento.La costru-zione quattrocentesca è ampia a navataunica e con il tetto a capriate. Ha un ele-gante presbiterio formato da tre braci diuguali dimensioni e il soffitto a crociera.

Gli affreschi (che all’origine ricoprivanointeramente i tre bracci) celebrano duesoggetti teologici: la Maternità di Maria eil Libro Sacro, tutti di pittori ignoti anchese per alcuni critici dell’arte sono dellaScuola del Ghirlandaio. Molto venerata,presenti moltissimo ex-voto, la Madonnadel Soccorso, rappresentata da una sta-tua lignea della Vergine, molto antica el’unica della provincia, con abiti cuciti edeseguiti dalle donne del posto e con lun-ghi capelli veri, donati dalle ragazze delluogo. Nella ex canonica si trova ilMuseo Etnografico che espone unaraccolta di oggetti e attrezzi strettamentelegati alla cultura prettamente agricoladel territorio. Negli spazi espositivi ritro-viamo fedeli ricostruzioni degli ambientiquotidiani dei contadini del primo '900,l'allestimento di un reparto tessitura constamperia, ed esposizione di tele stampa-te a mano. Nel reparto viticoltura esposi-zioni di botti e giare. Ampia mostra di ter-recotte antiche e non, frutto della tipicaproduzione locale e giochi dell'infanziapovera.Da Valliano saliamo nel Comune diMonte Colombo, è da annoverare tra icastelli malatestiani. Non fa eccezionequesto borgo della Valconca, posto sullato sinistro del fiume, in ordine al suoimpianto fortificato. Nei secoli ha mante-nuto ampi tratti delle sue fortificazioni enello stesso tempo salvaguardando il suocontorno di verde. Se ne ricava una visio-ne d’insieme che offre serenità e armo-nia. Nel centro storico vale la pena pas-seggiare per assaporare le atmosferemedievali e godere del panorama, perpoi scendere al lavatoio settecentesco,una rarità per fattura e tipologia detta “atrabocchi” per via delle sue vasche adaltezza decrescente. Nella frazione diTaverna, a fondo valle, un altro interes-sante lavatoio, miracolosamente salvato,edificato un secolo dopo. La dolce cam-pagna si presenta con grandi vigne e uli-veti da cui si producono ottime uve elpregiato olio extravergine di oliva dop deicolli riminesi. La frazione di San Savino hala sua Rocca che svetta sulla strada prin-cipale. La frazione di Croce si trova su uncrinale al centro del territorio comunaleimmersa in un verde lussureggiante dacui si può godere di una vista a 360 gradi,sia sul mare da dove si può osservaretutta la costa romagnola e se si è fortuna-ti si possono avvistare le montagne dellaCroazia, sia sull’interno da dove si puòosservare l’intera Vallata del Conca fino alMonte Carpegna.Mantenendosi sulla strada provincialeche costeggia il corso del fiume, per stra-de locali che corrono fra ordinati

San Clemente

Monte Colombo

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Valle del Conca ROMAGNA

coltivi,raggiungiamo San ClementeBorgo malatestiano che svela presto alvisitatore la sua appartenenza. Leggibilela cinta muraria, oggetto di recenterestauro e i resti della Rocca con torripoligonali, edificate da SigismondoPandolfo Signore di Rimini. Il centro sto-rico perimetrato dalle mura è attraversa-to da un’unica via che sbuca in piazzaMazzini dove è ospitato il Comune e laChiesa Parrocchiale costruita nell’800 suprogetto dell’architetto Luigi Polettipadre del Teatro Galli di Rimini, su unapreesistente costruzione trecentesca.Accanto si apre la Porta orientale dettaTorre civica di epoca barocca su cui è

posta una lapide a ricordo di un cittadinoillustre, il poeta dialettale GiustinianoVilla, nato qui nel 1842, cantore itineran-te della bellezza e della giustizia sociale,tra i più noti della Romagna. Da segnala-re i bei complessi di Agello e Castelleale,a qualche chilometro dal centro. Oggi ilpaese oltre ad avere una fiorente attivitàagricola punta decisamente verso l’offer-ta enogastronomica e alle iniziative di sal-vaguardia delle tradizioni. Il vino è il prin-cipe di queste terre, considerate produt-trici di un ottimo Sangiovese diRomagna, non a caso il comune è inseri-to nell’Associazione Nazionale Città delVino.

Montefiore Conca: prima domenica di ottobre Mangiarsano, fiera prodotti biologici e ristorazione. Tutte le altredomeniche di ottobre Sagra della Castagna.A dicembre mercatini di natale e nel periodo natalizio nel Borgo attorno alla Rocca il suggestivo Presepe Vivente, infor-marsi per le date allo 0541 980035Mondaino: 18 e 25 novembre Fiera formaggio di fossa e tartufo bianco pregiato.Monte Colombo: 11 novembre Fiera di San Martino con prodotti enogastronomici e cucina genuina del luogo.Morciano: 23 settembre Festa san Michele Arcangelo. Durante tutto il periodo autunnale ed invernale nei fine setti-mana si svolgono numerose fiere a tema all’interno del Padiglione Fieristico, prendere informazioni al 0541 857790o 338 2434105.Per gli altri Comuni è consigliabile informarsi telefonicamente perché molte feste e sagre ed altre manifestazionivengono programmate durante il mese di settembre per tutto il periodo autunnale ed invernale. In molti borghi si ten-gono i tradizionali mercatini durante tutto il mese di dicembre ed altre manifestazioni nel periodo natalizio.

Eventi

In tutti i Comuni si può sostare liberamente anche durante la notte, i camperisti sono ben accetti e benvenuti ovun-que, gli abitanti sono ovunque molto disponibili a fornire informazioni ed a segnalare i conoscitori ed esperti del luogoche generalmente sono disponibili ad accompagnare i turisti nelle visite e a dare spiegazioni.A Montefiore Conca, all’ingresso del paese è presente una bellissima area sosta attrezzata con colonnine elettriche,in zona molto panoramica e vicina al centro. Occorre rivolgersi al Bar Sport in Piazza della Libertà per acquistare il get-tone che consente l’accesso all’area.

Panoramica della Valconca verso la Costa Adriatica romagnola

A destra: Angelo ChiarettiPresidente Centro Dantesco

San Gregorio in Conca - Morciano

A sinistra: Emilio Cavalliscrittore di storie della Valle del Conca, i

suoi libri si possono trovare all’edicolaZanni di Morciano a un prezzo popolare

INFORMAZIONI PRESSO UFFICI TURISTICI E PRO LOCO

IAT Cattolica Via Mancini, 24 - tel:0541 966697, 0541 966621,Gemmano Tel. 0541 854060 int. 11,Mondaino 0541 869046, MontefioreConca 0541 980035, Montegridolfo0541 855067,Museo Goti 0541855320, Saludecio 0541 869731, SanGiovanni in Marignano 0541 828124Montescudo 0541 984178 Vallianomuseo 0541 984078, MonteColombo 0541 984732, Morciano diRomagna 338 2434105 San Clemente0541 980791

Aree di sosta

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Fossombrone, monumentiromani e spelndide aree naturali

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A ntica cittadina di ori-gini romane postanella media valle delMetauro, lungo ilpercorso dell'anticaFlaminia, chiusa tra i

contrafforti dei monti delle Cesane e ilripido versante settentrionale del colledei Cappuccini, dista da Fano e dal mare25 km.Sorge poco più a monte della piana flu-viale dove si estendeva l'abitato di ForumSempronii, così forse denominato dal tri-buno della plebe Gaio SempronioGracco quando sorse in applicazionedella lex Sempronia (attorno al 130 a.C.).Di quel municipio, distrutto durante leinvasioni barbariche, stanno lentamenteriemergendo i resti in località S. Martinodel Piano dove è stato istituito un impor-tante parco archeologico. LaFossombrone attuale appare distesa frapiano e collina nel punto in cui la valle sirestringe e, vista da lontano, è caratteriz-zata da un digradare di tetti da cui emer-gono i campanili delle chiese principali ele parti superiori dei maggiori palazzinobiliari; il tutto sovrastato dalla largaquinta della Corte Alta dei Montefeltrocon il suo aereo loggiato (sec. XV-XVI).Ancora più in alto dominano laCittadella, formatasi al tempo delle scor-rerie barbariche, e dalla sommità delcolle di S.Aldebrando, i ruderi imponentidella Rocca malatestiano-feltresca con ilmassiccio bastione carenato incombentesulle case sottostanti. Tutta una serie diedifici storici che ricordano quandoFossombrone, superati i tempi delle lottee rivalità del periodo comunale volte acontrastare la politica espansionistica diFano, fu prima soggetta ai Malatesta delramo pesarese, diventando poi uno deicentri maggiori del ducato di Urbino,fino alla sua devoluzione alla Santa Sede(1631). Gli anni, quindi, che videro sor-gere la ricordata Corte Alta, sede oggidel Museo Civico con ricca sezionearcheologica e della PinacotecaComunale che custodisce un bel gruppodi tele del forsempronese GianfrancescoGuerrieri (1589-1657). La visita richiedealmeno un intero finesettimana, i luoghi,i musei ed i vari siti vi sorprenderanno evi arricchiranno di storia e di cultura.Ottima la cucina ed i prodotti agricoli,l’olio ed i vini. Veramente tutte eccellen-ze.

LUOGHI DI INTERESSEDanno un certo rilievo a Fossombronealcune vie e quartieri del centro storiconati intorno al XV e XVI secolo, nel perio-do in cui la cittadina fu eletta residenza di

L’antica Forum Semproni, una delle città romane piùimportanti d’Italia, sorta sulla Via Flaminia (che con-giungeva Roma con Fano e Rimini). Ricca di monu-menti, musei, archeologia ed aree naturali

Testo di Luciana Bernucci e foto di Paci e L. Bernucci�

Corso Garibaldi

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campagna della famiglia Della Rovere.Grande rilievo assume corso Garibaldiper i suoi palazzi quattro-cinquecen-teschi come palazzo Staurenghi,Cattabeni, comunale e vescovile ed altrinumerosi palazzi signorili. Molto caratte-ristici sono le strette viuzze, a volte a gra-dinate che si dipartono lateralmente sulcorso Garibaldi sia sul lato monte verso laCorte Alta sia a Valle verso il Metauro.

Una città veramente tutta da vivere edimmergersi per un tuffo nell’alto medioe-vo. Caratteristiche piuttosto singolari peruna cittadina marchigiana i porticatilungo tutto il corso principale, che sen-z’altro denotano l’importanza ed il presti-gio di questo centro della Valle delMetauro. Degno di nota il monumento"il gemellaggio",fusione in bronzo del-l'artista Andrea Corradi.

CHIESEConcattedrale (Duomo) Anticamenteera un'abbazia benedettina, ma fu rifattaquasi totalmente in stile neoclassico daCosimo Morelli di Imola nel 1776-84'fatta eccezione per il quattrocentescocampanile. L'interno è ampio ed ha trenavate; in quella di destra vi è il battisterocon statua lignea del Cristo Risorto delXVII secolo. Nella stessa navata vi sonodue tele: una Madonna con Bambino edi Santi Francesco e Giuseppe delGuerrieri; ed una Madonna con i SantiAnna e Aldebrando e vista diFossombrone di Claudio Ridolfi. Nellanavata di destra si trova l'affresco dellaMadonna della provvidenza di GuidoPalmerucci risalente al XIV secolo, ed uncrocifisso del XVII secolo. Alla fine dellanavata si trova la cappella della Madonnadel rosario con altare in marmo pregiatoe tela del Guerrieri raffigurante laMadonna col Bambino e Sant'Anna,datata al 1627. Dietro l'altare maggiore enel presbiterio. Sotto l'altare sono custo-dite le spoglie di Sant'Aldebrando.L'abside è occupata da una tela del XVIIIsecolo rappresentante la SantissimaTrinità. Caratteristica dell’edificio è lameridiana che si trova nel pavimentodella navata di destra, opera diSempronio Pace del 1780.Chiesa di San Filippo. L'edificio si trovasul lato sinistro del corso, fu edificato trail 1608-13 dai forsempronesi per votopubblico alla nascita del duca FedericoUbaldo figlio di Francesco Maria II DellaRovere.La facciata della chiesa è rimastaincompiuta mentre l'interno barocco hastucchi attribuiti al plasticatore TommasoAmantini. Questa chiesa barocca è utiliz-zata come ambiente per concerti e mani-festazioni artistico-culturali promossi dalcomune e dall' Associazione Vernarecci:che ne cura attualmente la gestione.Chiesa di Sant'Agostino. La chiesa sitrova sempre sulla sinistra di corsoGaribaldi, edificata nel XIV secolo mentrealla fine XVIII secolo fu ampliata e soprae-levata. La facciata a capanna è caratteriz-zata da un grande portale d'arenaria e didue finestre murate del Seicento, si trovaanche lo stemma malatestiano e quellodella corporazione Delli Spetiali (XIV seco-lo), il portone in legno possiede le statuedi Sant'Agostino e Santa Monica risalential XVII secolo. L'interno ad una navata emovimentato da alte colonne, recente-mente riportato alla sua originale colora-zione, conserva l'altare principale del1802, la tela della Natività opera diFederico Zuccari, sopra l'ingresso vi è latela rappresentante Madonna e santi di

Concattedrale

San Filippo

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Fossombrone MARCHE

scuola bolognese secolo XVIII. Nel primoaltare a sinistra si trova la rappresentazio-ne della Madonna della cintura coi SantiMonica e Agostino tela di GiovanniFrancesco Guerrieri.Colle dei Cappuccini. Su un colle di 329m s.l.m., sul lato opposto a Fossombrone,si trova la chiesa di San Giovanni Battista,ora Santuario del Beato BenedettoPassionei, del XVI secolo, con annessoconvento dei Padri FrancescaniCappuccini, uno dei primissimi dell'ordi-ne. Il luogo è chiamato anche Colle deiSanti, perché fu dimora di parecchi reli-giosi santi: Beato Benedetto, SanGiuseppe da Copertino, San Serafino daCapradosso.

CENTRO STORICOCorso Garibaldi. Lungo il corso si trova-no palazzi monumentali tra i quali quat-tro con facciata a bugnato mentre sulladestra si estende la parte più antica dellacittà, la Corte Bassa. Fu una delle resi-denze forsempronesi dei duchi di Urbino,situata quasi di fronte S.Agostino è unacostruzione cinquecentesca con portica-to, finestre scolpite in arenaria, portale abugnato piatto che pur avendo perdutomolto del suo antico splendore conservaancora la pregevole cappella privata delcardinal Giuliano Della Rovere con all'in-terno stucchi attribuiti al Brandani.Palazzo Ducale (Corte Alta). Questoedificio rinascimentale XVI secolo fucostruito con interventi di Francesco diGiorgio Martini e di Girolamo Genga peril cardinale Giuliano Della Rovere fratellodel duca Guidobaldo II. Il palazzo possie-de un cortile interno sopraelevato, conportali rinascimentali, un elegante balla-toio e un sottostante ninfeo opera diLudovico Carducci; Palazzo Cattabeni.Cinquecentesco palazzo lungo la sinistradi corso Garibaldi detto anche del Montedi Pietà, Palazzo Dedi. Si trova poco oltrePalazzo Cattabeni, sulla destra di corsoGaribaldi, edificato alla fine del XV seco-lo, la facciata è in bugnato piatto.Palazzo comunale. Il palazzo fu operadi Filippo Terzi nel XVI secolo, la facciata abugnato in arenaria e il portico a quattroarcate con alti pilastri, dopo un fregio inpietra liscia possiede un ordine di finestrea fronti triangolari. Corte alta. La costru-zione dell'edificio fu iniziata nel XIII seco-lo e rimaneggiata per volere del DucaFederico da Montefeltro con interventi diLuciano Laurana, Francesco di GiorgioMartini e Girolamo Genga. RoccaMalatestiana (La Cittadella) La roccadel XIII-XV secolo oggi mostra solo i suoiruderi, ma si possono riconoscere i pos-senti torrioni angolari, il mastio e la carat-

teristica pianta pentagonale dovuta all'in-tervento dell’ architetto senese Francescodi Giorgio Martini. Ponte sul Metauro,detto "di Diocleziano". In realtà è origi-nario della seconda metà del secolo XVIII,ha un'unica arcata a schiena d'asino sulmodello dei "ponti del diavolo" di tradi-zione medievale, e collega l'abitato stori-co con il quartiere di S. Antonio. Venneiniziato nel 1776 su progetto dell'archi-tetto romano Filippo Marchionni.Sostituiva un manufatto precedente acinque archi costruito nel 1292 e travoltoda una enorme piena nel luglio del 1765.Si disse che una volta ultimato il manufat-to, le autorità del tempo esitarono a farrimuovere le armature a centine di legnoper paura che crollasse. La rimozionevenne effettuata da un falegname del-l'epoca, dietro promessa della concessio-ne di tutto il materiale. Che sia statocostruito bene lo dimostra il fatto chequando le truppe tedesche in fase di riti-rata nel 1944 minarono il ponte per farlosaltare, vi riuscirono in pieno solo con laterza carica di esplosivo che provocò ilcrollo dell'arco, mentre le prime dueabbatterono solo le spallette laterali.Come si presenta attualmente, vennericostruito dov'era e com'era nell'imme-

diato dopoguerra.

MUSEILa Corte alta attualmente sta ospitandoil museo e la pinacoteca fondate dal-l'omonimo studioso forsempronese nel1901, questa sede venne stabilita neglianni sessanta in seguito al danneggia-mento della prima durante la guerra. Ilmuseo negli ultimi decenni ha subito unagrande espansione a causa dei ritrova-menti fortuiti e delle campagne di scavoa Forum Sempronii, ciò ha reso necessa-rio nel 1997 il totale riallestimento dellesale del museo che mostrano il susseguir-si delle culture umane nella zona.La pina-coteca che si trova dal 1993 nella Cortealta è una prestigiosa collezione nata gra-zie ancora ad Augusto Vernerecci edampliata dalle donazioni di GustavaAugusta Von Stein Ribecchi e dal ConteLuigi Rocchi Camerata Passionei di Jesierede della nobile famiglia fossombrone-se. Nella pinacoteca si possono ammirareopere che vanno dal XVI al XIX secolo,miniature (XVIII e XIX secolo) ed una col-lezione di ceramiche dal XV al XVIII seco-lo. L'Associazione Vernarecci cura attual-mente la gestione di entrambe le struttu-re museali.

Ponte romano ricostruito

Santuario Colle dei Cappuccini

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Casa museo e quadreria CesariniLa casa museo si trova nel cinquecente-sco Palazzo Pergamino un tempo

appartenente all'omonimo letterato, ria-perta al pubblico nel 1988 si articola inventi sale di cui solo una d'arte antica le

restanti contengono opere d'arte con-temporanea e moderna dei migliori artistiitaliani. La quadreria fu lasciata in ereditàal comune nel 1977 dal notaio GiuseppeCesarini. L'Associazione Vernarecci necura attualmente la gestione.Biblioteca civica Passionei Fondata nel 1784 dall'umanista e archeo-logo mons. Benedetto Passionei. Labiblioteca si divide in sezione antica con idisegni di Giulio Romano e UlisseSeverino, le caricature di Pier LeoneGhezzi e alcuni atlanti del Coronelli; lasezione moderna comprende testi di sto-ria, giurisprudenza, letteratura e arte pernon parlare di una raccolta di 3000 fotoed un'altra di editoria marchigiana delXVI secolo.

AREE NATURALI Un canyon sul Metauro: le Marmittedei Giganti. Lungo il Metauro, a 2 km daFossombrone, in località San Lazzaro siincontra una singolare formazione geolo-gica, un fenomeno unico in tutta l’ItaliaCentrale. È una stretta forra - profondacirca 30 metri - scavata dal fiume, quasiun canyon nel quale la corrente dell’ac-qua, trasportando detriti con moto vorti-coso, ha prodotto nella roccia cavità ton-deggianti di differenti dimensioni: lecosiddette Marmitte dei Giganti. Gola (passo) del Furlo: alla suggestionedel paesaggio si unisce una sorprenden-te ricchezza naturalistica nella RiservaNaturale del Furlo, attraversata dal fiumeCandigliano che scorre fra le imponentipareti rocciose della Gola omonima. La Foresta Demaniale delle Cesane digrande interesse è il complesso dei Montidelle Cesane (mt. 648 s.l.m.), sui quali siestende, per oltre 1400 ettari traFossombrone e Urbino, l’omonimaForesta Demaniale. La ricca vegetazione ècostituita prevalentemente da varie spe-cie di pino oltre a roverelle, aceri, lecci enoccioli. Area archeologica Forum Semproniidi San Martino del PianoLa visita all’area archeologica, che é illu-strata da pannelli esplicativi, ha inizio dal-l’area della Chiesa di San Martino, di ori-gine plebana e le cui attuali linee architet-toniche risalgono al XVIII secolo.L’ingresso è posto sulla destra della chie-sa dove vi è anche il parcheggio per leauto. I resti visibili si trovano a suddell’attuale Strada Statale 3 Flaminia,anche se la città si estendeva pure a norddi questa. Il ritrovamento di alcuni mate-riali lapidei databili intorno alla finedell’VIII secolo, insieme alla persistenzadella via urbana che conduceva all’edifi-cio di culto e che, che con ogni probabili-

Zona archeologica San Martino - Antica Flaminia

S.Agostino e Palazzo Ducale

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Fossombrone MARCHE

tà costituiva il kardo maximus della città,portano a collocarla nel luogo dove oggisorge la Chiesa di San Martino del Piano.Si ritiene che ancora nell’VIII secolo lasede vescovile si trovasse nell’area dellacittà romana, per il resto ormai abbando-nata, dato che la popolazione si era spo-stata nel nuovo abitato d’altura. Si è giàavuto modo di dire che la strada consola-re Flaminia ha avuto un ruolo fondamen-tale nella nascita della città e che ne èl’asse generatore dell’impianto urbanisti-co, costituendone il decumanus maxi-mus. La Strada Statale 3 ricalca sostan-zialmente il tracciato della consolare allaquale si sovrappone in parte: poco oltre laChiesa di San Martino, in direzione est,proprio sulla destra dell’attuale strada, èstato messo in luce un tratto del basolatodella Flaminia romana. Nel complessoForum Sempronii aveva una estensione dicirca 24 ettari ed era articolata in isolati(insulae) di forma rettangolare con assemaggiore in senso est-ovest, la cui esten-sione era di m 105x70, vale a dire 3x2actus secondo le misure romane. Nel sitosi notano i resti di un edificio termale, lacui funzione è provata dalla presenza dipilae, le piccole colonne costituite damattoni circolari o quadrati e destinate asostenere un soprastante piano pavime-tale ora non più conservato. È questo ilsistema di riscaldamento noto come“ipocausto”, basato sulla circolazione diaria calda nelle intercapedini sottopavi-mentali, al quale spesso si affiancavaanche una circolazione parietali tramite lamessa in opera di tubuli, e tipico dei com-plessi termali sia pubblici che privati. Ilcomplesso era dotato di alcune vasche,tra cui una di discrete dimensioni (m4,40x2,70), con fondo in mosaico a tes-sere bianche e pareti rivestite da lastre(crustae) in marmo applicate su un dop-pio strato di cocciopesto che aveva fun-zione impermeabilizzante. La documen-tazione archeologica ci attesta che ilmunicipio ebbe un periodo di particolarericchezza nei primi due secoli dell'impero,continuando poi a vivere fino al VI sec.d.C. La ricerca archeologica ed il progre-dire degli studi stanno modificando la tra-dizionale concezione che vedeva nell'etàtardo-antica (III-VI sec. d.C.) un periodo dicrisi e decadenza: essa appare oggiun'età di profondo cambiamento.

AREA SOSTA CAMPERDistante 400 metri circa dal centro stori-co con i suoi servizi commerciali, ristoran-ti, pizzerie ed un parco giochi per bambi-ni a 50 metri circa. Il punto sosta è gra-tuito e aperto tutto l'anno è in una zonatranquilla di periferia, l'accessibilità è

buona ed è fornita di camper service abotola, di facile manovra nel sollevare ilcoperchio in ferro. Si trova nei pressi dellarotatoria ove al centro c’è il piccolo edantico oratorio della “Madonna delleMosse” in Via Morandi - 61034Fossombrone (Coordinate GPS:43.693093,12.81830) Inoltre esiste un’al-tra ampia area a parcheggio dove è pos-

sibile sostare gratuitamente con campersia di giorno che di notte e si trova in Vialedella Repubblica, a circa mt. 50 dal centrourbano, servita da bagni pubblici.Info: Comune di Fossombrone: Corso G. Garibaldi 8 - 61034Fossombrone (PU) Tel. +39 0721.7231 -Pro Loco di Fossombrone:Piazza Dante,Tel. 0721.740377

Montagna sopra il Furlo con il nido dell’aquila

San Lazzaro - Marmitte dei Giganti

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Terre sicane,luoghi indimenticabili

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P iù di due secoli fa,nel suo fondamen-tale “Viaggio inItalia”, WOL-FGANG GOETHEscriveva: “ Senza

vedere la Sicilia non ci si può fareun’idea dell’Italia. E’ in Sicilia che sitrova la chiave di tutto”. Quellachiave l’abbiamo cercata, 230 annidopo, nelle “TERRE SICANE”, oraAgrigentino, un territorio collinareche scende su uno dei mari più bellie antichi del mondo, fra MENFI ePORTO EMPEDOCLE, incontrando lemitiche località archeologiche diERACLEA MINOA, AGRIGENTO, SELI-NUNTE, la cui Acropoli è classificata ilpiù grande Parco archeologicod’Europa, e da sola vale il viaggio.L’interno di questo territorio antichis-simo ha un nome che fa ancora tre-mare, è il BELìCE (con l’accento sullaI e non sulla E), che dopo le tragediedel terremoto, si presenta come la“STRADA LETTERARIA GIUSEPPETOMASI DI LAMPEDUSA”, alla ricer-ca della famiglia del Gattopardo,celebrata dallo scrittore siciliano edal regista cinematografico LuchinoVISCONTI nel film con protagonistigli straordinari Burt Lancaster(Fabrizio Principe di Salina), eClaudia Cardinale, splendidaAngelica deliziosa arrampicatricesociale. Lo scrittore, morto negli anni’50, dipinge la Sicilia dell’Unitàd’Italia con due pennelli: il primoinvoglia a percorrere queste terre, arespirarne l’aria di tutte le civiltà chele hanno attraversate, a fermarsi inogni borgo, piccolo o grande che sia,fra i monti e nelle pianure straripantidi fichi d’india, aranci, limoni, vigne-ti e ulivi, greggi al pascolo e stupen-de testimonianze archeologiche diciviltà passate, spiagge praticamentedeserte come quella nella Riservanaturale della Foce del fiume Belice,di PORTO PALO, LIDO FIORE, GIA-CHE BIANCHE, MARINELLA di SELI-NUNTE o TRISCINA .Con l’altra mano lo scrittore dipingechiari e scuri dei personaggi, dei luo-ghi, dei guasti portati al territorionegli ultimi decenni e di quelli evita-ti, delle tradizioni e delle novità diquesto mini-continente che nonsmetterà mai di stupire. Il nostro“tour sicano” nel sud-ovest dellaSicilia parte da MENFI, capitale agri-cola della zona, fra riserve naturali,oasi incantate, spiagge, paesaggibucolici, rilievi collinari dal profilo

Wolfgang Goethe scriveva: “ Senza vedere la Sicilianon ci si può fare un’idea dell’Italia. E’ in Sicilia chesi trova la chiave di tutto”

di Riccardo Rolfini

Caltabellotta

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inconfondibile e dai colori abbaglian-ti. A mezza strada fra i templi doricidi SELINUNTE e gli scavi archeologicidi Eraclea Minoa, l’antica INYCON diuna volta ed oggi “città del vino”, èanche collegata, da una bella pistaciclabile, a PORTO PALO, la piùimportante località balneare del com-prensorio, Bandiera blu d’Europa gra-zie alla sua spiaggia sabbiosa e alleacque limpide del Mediterraneo, chelambiscono il promontorio protesoverso l’Africa e attracco naturaledelle “Terre Sicane”.

A Menfi, il contesto ambientale èunico e incontaminato Il territorio,attraversato da due fiumi, il Belìce e ilCarboj, è abitato da una comunitàcontadina semplice e sana, che man-tiene tradizioni basate sulla storia deipopoli che qui arrivarono, stanziaro-no e fusero i propri costumi, in tempilontani. E accanto al passato, si apreoggi la Menfi moderna, che siannuncia con la spettacolare “Portadel Sole”, monumentale simbolodella rinascita economica e culturaledella città, dopo che il disastroso ter-remoto del 1968 ne ha cancellato persempre le tante memorie storiche eartistiche. Il monumento sorge nellazona Nord di Menfi ed è costituito dauna sfera centrale e da un contornodi raggi solari.Dici BELìCE ed ecco la fascinosa S.MARGHERITA, in gran parte ricostrui-

Vigneto Menfi

Paesaggio viticolo

Pecore

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ta dopo il terremoto di 44 anni fa,che distrusse anche il cinquecente-sco Palazzo Filangeri di Cutò, orachiamato del GATTOPARDO, perché,legato al famoso romanzo di Tomasidi Lampedusa rievocato, nelle sale del“piano nobile” dal mini-museo dellecere raffiguranti i personaggi porta-ti sullo schermo cinematografico daLuchino Visconti e dai suoi famosiattori. Lo splendido palazzo, in cui loscrittore visse e costruì il massimocapolavoro letterario del secolo scor-so, ospita oggi il Comune, il Parcoletterario e l’istituzione GiuseppeTomasi, e ,sulla facciata porta unmosaico in ceramica raffigurante il“Gattopardo”. Accanto, la Villasecentesca con alberi secolari, quat-tro fontane e la grande serra, pur-troppo spogliata delle piante esotichequi portate dai familiari dello scritto-re, di ritorno dai loro lunghi viaggi nelmondo. Anche la Villa Comunale èricca di sorprese: uno spettacolareviale fresco anche d’estate, il tem-pietto ottocentesco del “Cafè house”con la statua di Flora .A ovest, vale una digressione MON-TEVAGO, con il suo BOSCO MAGAG-GIARO, grande oasi verde con area di

Vigneto Lago Arancio

Torre Porto Palo

SICILIA

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sosta per camper e servizi, vicino alleTerme ricche di piscine, benefichecascate alimentate da acqua termalea 40 gradi, e servizi d’accoglienza. SAMBUCA , a est di S.Margherita, èil terzo polo delle Terre Sicane. Finoal ‘900 si chiamava ZABUT, perchéfondata, oltre un millennio prima,dall’emiro Al Zabut e subito dotatadella fortezza Mazzallakkar sul lagoARANCIO, i cui resti possono essereintravisti dai più fortunati quandocala ai minimi l’acqua di questo baci-no artificiale che lambisce anche laValle dei Mulini e il mare di agrumeti,uliveti e vigneti, dominati dal monteADRANONE con la sua Necropolipunica, la sua Acropoli con l’areasacra e il tempio punico, i resti dellemura e del Santuario delle divinitàCtonie. Sacro e profano si rincorrono in que-ste terre privilegiate, che offrono pro-dotti indimenticabili, come le “Minnidi virgini”, coppie dolcissime di mam-melle virginali ricche di pasta di man-dorle e pistacchi preparate quotidia-namente dal pasticcere Enrico PEN-DOLA e servite tiepide di forno sulbancone di vendita, davanti al profu-matissimo laboratorio nel centro delpaese. Furono create, poco meno ditre secoli fa, da suor Virginia. Primadi lasciare SAMBUCA di Sicilia, unapasseggiata nel caratteristico labirin-to di vicoli arabi e una visita al nuovoTeatro comunale L’idea, costruito daartigiani locali a metà ‘800.La sorpresa finale ci porta a CALTA-BELLOTTA, sui monti a sud-est diSambuca, sopra SCIACCA, a 800metri d’altezza. “Qui non ci si passa,ci si va”: e’lo slogan della stupendacittadina-presepe, dominante tutto ilterritorio che scende nel mare africa-no, in un trionfo di lecci e quercealternati agli alberi di carrubo, tantoamati dal Goethe che, nel suo“Viaggio in Italia”, considerò talipiante come uno dei simboli di partedella campagna di qui, come i man-dorli, gli ulivi, agrumi e vigneti. Lequerce, invece, indicarono fino dal-l’arrivo arabo, il nome della località,“Qal’at-al-Ballut”, appunto “Roccadelle querce”. E’ proprio arroccata,Caltabellotta, che, nel periodo natali-zio diventa il più straordinario prese-pe vivente, con i suoi pastori, gli ani-mali, le strade illuminata dal sole odalla luna, i suoi monumenti arago-nesi che ricordano le vicende lietenarrate dal Boccaccio nella Decimagiornata del “Decamerone”, prota-

Burgio

Campane

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gonisti giulivi Pietro e Costanzad’Aragona ma anche Elisa, a cui isovrani, grati, donarono siaCaltabellotta sia Cefalù. Si sale apiedi, lungo scale e ampi sentieri , frarocce cave, all’Eremo, al convento ealla chiesa di San Pellegrino, dove sipossono trascorrere giorni di pace eascesi, nei silenzi rapiti ad una Siciliaindimenticabile.Altri incontri del sacro col profanoproprio sotto la rupe di Caltabellotta,alla Trattoria-albergo MATES ,gestitada una coppia di creativi interpretidella vita in Sicilia. Lui è medico, exprimario dell’ospedale di Palermo, leiè l’interprete in cucina dei matrimo-nio fra tutte le civiltà prodotte nel-l’isola nel corso dei millenni. E’ arre-datrice, disegna gli oggetti della trat-toria e scrive, fra gli altri volumi, unimperdibile studio intitolato : “Trecucine dei figli di Abramo”. Unacavalcata fra cibi e specialità gastro-nomiche e religiose cristiane, musul-mane e ebraiche attraverso duemilaanni.

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TURISMO all’aria aperta 115

SICILIA

Sambuca Teatro

Sambuca

Parco letterario Gattopardo

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116 TURISMO all’aria aperta

ALTA VALLE DEL CONCA

Fonte di Priapol’acqua dell’amore

Nell’alta Valconca sitrova qusta fonte,detta del piacere. Essainfatti possiede pro-prietà dalle virtù viriliz-zanti che furono sco-perte già dagli antichiromani

S i trova nella frazione di Valle diTeva, un piccolo borgo arroccatosu una collina, in Comune di

Monte Cerignone (Provincia di Pesaro).Siamo nell’alta Valle del Conca a circa 25chilometri da Cattolica e si arriva percor-rendo la strada provinciale che daCattolica porta a Carpegna. DopoMercatino Conca (circa 6 Km) e prima diMontegrimano, fare attenzione, si trovaun cartello stradale sulla sinistra con l’in-dicazione “Valle di Teva”. Imboccate lastrada che è un po’ stretta, piena dicurve, ma la vallate, i luoghi, i canyonnaturali marchigiani, i calanchi vi ripa-gheranno abbondantemente del percor-so stradale un po’ sconnesso e ricco dicurve. Man mano che proseguite la mar-cia vi sentirete alleggeriti ed appagatidagli scorci e panorami unici, fermatevi afotografarli, non capita spesso di trovar-si in un territorio così particolare. Poidopo avere superato la collina, una sortadi valico, si discende la valle per poi risa-lire ancora al paesino di Valle di Teva oveil tempo sembra essersi fermato. Lungotutto l percorso sono presenti le segnale-tiche che indicano la fonte e quindi faci-le arrivare. Gli spazi di sosta vicino allafonte sono scarsi, conviene parcheggiareprima e poi fare due passi e respirare labuona aria ossigenata del luogo che già

vi rende più elettrici. Poi una breve stra-da tra le piccole case rurali vi porta allafonte, ben indicata. Ma quali sono lecaratteristiche peculiari di quest’acqua?La Fonte di Priapo, e una “fonte delpiacere” di cui si può giovare senza con-troindicazioni; pare che questa acqua“miracolosa” abbia virtù virilizzanti giàscoperte dagli antichi romani. Il segretodi queste acque è stato custodito da ben2000 anni dagli abitanti della Valle diTeva (Montecerignone) ed è venuto allaluce grazie alla scoperta del professoreAngelo Chiaretti di Mondaino. Grazie altam tam mediatico del giornale “Il Restodel Carlino” in tutta la Romagna eanche in tutta la penisola, si sparse lavoce che le acque di questa valle aveva-no un potere virilizzante. Gli antichiromani lo sapevano bene perché costrui-rono un tempio votato a Priapo, diodella fertilità. Da allora tanti pellegri-naggi, arrivarono perfino da ogni parted’Italia con damigiane e taniche allamano per poterne bere l’acqua. Un bic-chier d’acqua al posto della pillolablu o gialla? Il risultato sembrerebbeessere assicurato, a giudicare dai tantivisitatori, locali curiosi o turisti speranzo-si, che quasi in processione durante glianni hanno raggiunto il borgo di Valle diTeva. Tanta gente così non si era mai

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Testo e foto diPier Francesco Gasperi

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vista, hanno commentato gli abitanti, unpo’ gelosi del segreto ormai noto dap-pertutto. A testimoniarlo c’è una lungatradizione letteraria, da Plinio in poi. Lecarte seicentesche consultate all’Archiviodi Stato di Pesaro da Angelo Chiaretti etutta una serie di dicerie di paese sulpotere delle acque che giovavano allamascolinità e alla fecondità. Oltre allepotenti virtù erogene quest’acqua èmolto leggera, favorisce la digestione edepura tutto l’organismo, quindi è con-sigliata a qualsiasi persona. Il segretodella virilità dell’acqua di Valle di Teva statutta nell’alta concentrazione di nitrato.A metterlo nero su bianco le analisi rea-lizzate dall’Arpa su incarico del Carlino.L’assunzione di acque con tali caratteri-stiche comporta effetti di vasodilatazio-ne cardiovascolare, e da qui probabil-mente gli effetti curativi che gli antichiromani hanno avuto modo di scoprire,duemila anni fa. Insomma niente mira-coli, ma solo effetti dovuti ai nitratinaturali e quindi buoni che si trovano anotevole profondità dal suolo, trascinatidall’acqua di sorgente che nasceanch’essa da elevata profondità. Pernostra curiosità abbiamo effettuato untest, per verificare gli effetti benefici del-l’acqua di Priapo, su dieci uomini sposa-ti ultrasessantenni e su dieci ultrasettan-tenni, per un periodo di tre mesi. I sog-getti interessati hanno bevuto, in modonon continuativo l’acqua ed i risultati,stando alle dichiarazioni fornite dagliinteressati, ma soprattutto dalle loromogli, sono sorprendenti. Negli over ses-santa per tutti l’effetto è stato positivo

con conferma di una maggiore virilità esoprattutto durata nel rapporto, per gliover settanta l’esito è stato condizionatodalle soggettive condizioni fisiche diogni uomo, ma in sette casi su dieci ci èstato confermato un netto miglioramen-to ed un rapporto più soddisfacente.Queste coppie erano tutte molto con-tente ed hanno riscoperto una nuovagiovinezza. Nell’occasione vale la penaeffettuare una visita alla vicinaMontecerignone. I luoghi da visitaresono:Museo Fotografico Mochi (foto d’epoca1897-1943 chiesa di Santa Caterina)Museo del Caffè (Rocca Feltresca), Il sug-gestivo borgo medievale, SantuariodelBeatoDomenico (XVI sec.), Chiesa diSanta Caterina (XVII sec.), RoccaFeltresca (XIII sec.), Chiesa Santa Mariadel Soccorso (XVII sec.)Contatti Comune tel: 0541.978522www.comune.montecerignone.pu.itUfficio Turistico, Pro loco: 0541.978713

OntheRoad in breve

Priapo è un dio della mitologia greca e roma-na, noto per la sua dote della lunghezza delpene. Figlio di Afrodite e nella maggior parte dellevolte viene attribuito a Dioniso. Leggende minorine fanno figlio, sempre d'Afrodite, ma avuto conErmes, Ares, Dioniso, Adone o con Zeus. Era,gelosa del rapporto adulterino di Zeus conAfrodite, si vendicò con Priapo e gli diede unaspetto grottesco, con enormi organi genitali,particolarmente pronunciati nelle dimensioni delpene e del glande, ritenuti nell'antichità l'originedella vita.

Pompei: Affresco di Priapo,"La massima piacevolezza del

mio pisello,è che nessunadonna gli è mai troppo larga"

Scorcio del Borgo nei pressi della fonte

Panoramica Valle di Teva

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Benessere

S toccarda, la capitale del BadenWuttenberg, ci accoglie con lasua atmosfera di città vivace,

colta, ricca e ridente. Collocata in unaconca tra le colline coperte di famosivigneti, Stoccarda nasconde anchemagnifiche oasi di relax sulle rive delNeckar, dove si aprono stabilimentitermali che hanno origini antichissi-me. In quest'area, infatti, ebbe origi-ne il primo stanziamento celtico, a cuisi sovrappose quello romano, attiratoproprio dalla presenza del fiume edelle preziose fonti termali. Nacquecosì Bad Canstatt, il più importanteforte Romano sul Neckar. Valorizzatepoi nel corso dell'800 dal re delWuttenberg, luogo di incontro prefe-rito da re e imperatori, le fonti terma-li di Stoccarda hanno ripreso nuovavita recentemente e sono apprezzatis-sime da cittadini e turisti. Con 19

fonti, 13 delle quali ufficialmente rico-nosciute come terapeutiche, e 22milioni di litri al giorno di acqua mine-rale, salina e termale, Stoccarda èoggi dunque una delle capitali del ter-malismo europeo.

MineralBad Cannstatt Con la sua particolare architetturaMineralBad Cannstatt è una vera èpropria isola di relax e calma. All’interno, sotto la spettacolarecopertura in vetro o nelle vascheesterne, si può scegliere tra due pisci-ne con una particolare acqua salinatermale a 30° tipica della zona, idro-massaggi e vasche con una tempera-tura di 36° e una piscina a 18° conacqua non riscaldata ad alta concen-trazione di anidride carbonica. Ilreparto sauna, premiato nel 2008 con

Una capitale del termalismo europeo

Terme di Stoccarda

GERMANIA

Rubrica a cura di Franca Dell’Arciprete Scotti

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TURISMO all’aria aperta 119

il marchio di qualità “SaunaPremium”dall’associazione tedescaper la sauna “Deutscher Sauna-Bund”, conta su una superficie di1.200 metri quadrati quattro ambien-ti a diverse temperature tra saune (dicui una meditativa con cromo e musi-coterapica) e bagni di vapore. Nonmancano i massaggi, che presentanoun’ampia scelta per il benessere delcorpo e dello spirito: dal classicoall’Hot Stone, dal Lomi Lomi all’aro-matico, dal plantare al tibetano.

Leuze Mineralbad La stazione termale Leuze Mineralbadoffre due fonti di acque curative adalta concentrazione di anidride carbo-nica e una fonte di acqua minerale,utilizzate in una combinazione di ottopiscine coperte e scoperte per untotale di oltre 1.700 metri quadrati euna temperatura di 20°, 24°, 30° e34° C. Il reparto sauna copre una superficiedi 3.300 metri quadrati e offre 13diverse temperature tra saune internee bagni di vapore, sauna esterna,piscina per bambini e una confortevo-le terrazza all'aperto. Oli profumati,cromoterapia ed essenze alle erbearomatiche rendono unica l’esperien-za nelle saune del Leuze. L'area bambini è la prima realizzata inGermania a coniugare l'idea di unapproccio olistico con un intento edu-cativo all'interno di una piscina ter-male. I 600 metri quadrati dell'areaincludono una piscina di 30 mq fino a35 cm di profondità per i più piccoli euna piscina dai 40 agli 80 cm di pro-fondità per i più grandi.

Benessere

Info: per tutte le informazioni turistiche www.vacanzeingermania.com Per viaggiare: ottima, per raggiungere Stoccarda, la linea Germanwings che ha aumentato recentemente rotte e fre-quenze www.germanwings.com.Per chi preferisce il treno, ottimo il treno DB giornaliero Milano-Stoccarda, che attraversa la Svizzera e passa da Zurigo.www.bahn.com/it

Una visita alle Terme di Stoccarda si può programmare durante la famosa Festa della Birra che si svolge aStoccarda dal 28 settembre al 14 ottobre. La Cannstatter Volksfest, fra le più grandi e antiche al mondo,giunta alla 167esima edizione, si celebra proprio nel Wasen, nella zona termale. Una festa per tutti: settetende della birra, due del vino, spillatura delle botti, sfilata dei tradizionali carri della birra trainati da caval-li, cori musicali e, al centro del Wasen, l’albero della cuccagna. Pacchetti speciali per l’occasione: www.stuttgart-tourist.de

Informazioni utili

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S iete i benvenuti al CentroVacanze San Marino e nellapiù antica e suggestivaRepubblica del mondo.

Il villaggio è composto da un’area“Camping” ed un’area “Hotel”. Il nostro Camping - Village classifica-to a 4 stelle e raccomandato dal sitodi recensioni “Zoover”, è tra i miglio-ri dell’Emilia Romagna. Dispone dioltre 200 piazzole a terrazza, perfet-tamente curate ed in parte coperte daWi-Fi gratuito, tutte dotate di corren-te elettrica con normativa CEE da 220volt / 5 ampere. Corrente elettrica,docce calde 24 ore su 24 e CamperService sono ad uso gratuito deinostri ospiti. www.centrovacanzesanmarino.com

Il Garden Hotel San Marino, inseritonel contesto del villaggio, è compo-sto da 35 Chalets tra cui appartamen-ti monolocali, bilocali dotati di angolo

cottura attrezzati di stoviglie, e came-re d’albergo con ingresso indipenden-te, tutti con riscaldamento ed ariacondizionata autonomi, bagno, Wi-Fgratuito, televisore LCD, Tv sat, frigo-rifero, cassaforte, asciugacapelli, por-tico con terrazzo sul giardino, par-cheggio a fianco dell’alloggio. Diversele tipologie di alloggio: ChaletClassic, Superior, Studio e Family.www.gardenhotelsanmarino.com

Il Villaggio è completamente immersoall’interno di un parco naturale, suuna collina panoramica, da cui si puòammirare gran parte della rivieraadriatica di Rimini e che rendonol’ambiente, il posto ideale per chi

vuole trascorrere una vacanza rilas-sante e nello stesso tempo attiva edivertente. Dista solamente 5’ dal centro storicodi San Marino e 15’ dalla spiaggia diRimini.Grazie alla sua location, si possonoraggiungere facilmente anche le vici-ne città d’arte come San Leo ,Gradara, Urbino e i più importantiparchi giochi della Riviera come l’Italiain Miniatura, Aquafan e Mirabilandia.

Servizi GratuitiPiscina con idromassaggio* - anima-zione* - miniclub* - parco giochi –calcetto – tennis – basket – green vol-ley – ping pong, mountain bike, inter-net point, wireless zone.

Legenda: *da giugno a settembre

Altri serviziRistorante / pizzeria, bar, beach tennis

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Camping

Centro Vacanze San Marino****

Camping Village& Garden Hotel

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/ volley, skate park, bike tours, mini-market

Le nostre"tende attrezzate"Sono la soluzione più economica pertrascorrere le tue vacanze “LowCost” con i giusti comfort. Tenda da25 mq. suddivisa in 2 reparti di cui: lazona notte composta da 2 camerettecon 4/6 lettini da appartamento sud-divise da un guardaroba ed una zonasoggiorno con angolo cottura, arma-dietto, stoviglie, frigorifero, gas e cor-rente elettrica. Tavolo e sedie da giar-dino, sdraio ed ombrellone. Toiletteuomo / donna nelle immediate vici-nanze. Parcheggio auto vicino allatenda.

Le nostre"case mobili"Per i più esigenti, è possibile prenota-re i nostri confortevoli “ChaletCaravan” situati in un’area separatadalle piazzole. Non hanno nulla dainvidiare al tipico bungalow in quanto

non si fanno mancare nulla: Zonagiorno composto da divano letto adangolo, angolo cottura composto daforno e fornelli a gas, tavolo da cuci-na, frigorifero con freezer, lavabo,stoviglie ed accessori. Camerettamatrimoniale, cameretta con due let-

tini separati ed un bagno con box

doccia. Sono tutte provviste di giardi-

no recintato da una siepe ed arredate

con sdrai, ombrellone tavolo e sedie

da giardino. Parcheggio auto vicino

all’ alloggio.

Camping

TURISMO all’aria aperta 121

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122 TURISMO all’aria aperta

Garden Hotel (posto all’interno del villaggio )E’ composto da diversi Chalets vicinitra loro e con diverse tipologie dicamere: Classic - Superior - Studio -Family e Suite.La colazione, se prevista, viene servitaa buffet presso il “Ristorante Garden”,così come per il servizio di mezza pen-sione o pensione completa. In estate iservizi di ristorazione, vengono servitidirettamente sulla panoramica terraz-za che si affaccia sulla piscina del vil-laggio.

Sport e divertimentoMiniclub e animazioneNel periodo estivo, da metà giugnoalla fine di agosto, Il nostro Mini Clubè a disposizione gratuita per i Vs. pic-coli dalle 10:00 alle 12:00 e dalle16:00 alle 18:30I nostri animatori Vi coinvolgerannocon nostri corsi di acquagim, torneisportivi e giochi collettivi. Le serate si

svolgeranno ogni sera presso il “TeatroArena” con simpatici sketch diCabaret, Baby Dance e balli collettivi.PiscinaArmoniosa e rilassante con idromas-saggio ed isoletta tropicale. La partecircolare è per i più piccini, mentre unponte in legno separa la parte piùampia che è per tutti. Sono diverse leattività in acqua; soft gym, acquagyme balli di gruppo, oltre ovviamente aitradizionali giochi.TennisCampo da tennis di dimensioni regola-ri. Dispone di impianto di illuminazio-ne notturna.CalcettoCon fondo in sintetico verde e didimensioni regolari, è a disposizione ditutti i clienti del Centro Vacanze SanMarino. Dispone di impianto di illumi-nazione notturna.BasketCampo da basket regolarePallavolo (Green Volley)Con un fondo di finissimo prato è

l'ideale sostitutiva al tradizionalebeach-volley. Dispone di impianto diilluminazione notturna.Bocce e Ping PongCampo per la pratica delle bocceposto nelle vicinanze della piscina etavolo da ping-pong adiacente al risto-rante.Bike TourLe nostre receptionist saranno liete difornirti tutte le informazioni e le pian-tine dei circuiti per ciclisti e per moun-tain bike che abbiamo scelto per te.Per i dilettanti consigliamo il“Panoramic Bike Tour” per un'emozio-nante discesa in bicicletta attraverso lestrade di San Marino….. senza far fati-ca!

Sport a pagamentoPercorsi ciclistici Su richiesta, una nostra guida ti con-durrà attraverso le più emozionantistrade cittadine dell’entroterra di SanMarino e dintorni, scegliendo con te ilpercorso più adatto alla tua forma fisi-ca.Fardamatti Skateparkwww.fardamatti.comUno degli skatepark più belli d'Italia...Organizza corsi, eventi e manifestazio-ni durante il periodo estivo.Beach Planetwww.ibsbeachplanet.comPer tutti gli amanti del beach-volley edel beach-tennis, 5 campi da giococoperti in inverno e all’aria aperta inestate.

ServiziReceptionGli operatori parlano correttamente,inglese, tedesco, olandese e francese esono a Vs. completa disposizione perinformarvi su cosa c’è da vedere esugli eventi di San Marino. Gli opera-tori, Vi informeranno inoltre su even-tuali escursioni per le città d’arte o peri parchi divertimento più noti dellariviera.Wi-FiDiverse piazzole sono coperte da wi-figratuito. Naviga, lavora e leggi la tuaposta anche in vacanza.Internet Point2 internet point sono a disposizionegratuitamente per i nostri ospiti.MarketIl Mini-market è situato all'ingresso delvillaggio vicino alla reception.All'interno si possono acquistare oltreai normali generi alimentari anche i

Camping

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TURISMO all’aria aperta 123

Camping

CENTRO VACANZE SAN MARINO - Camping Village - Strada San Michele, 50 - 47893 - Repubblica di San MarinoTel. +378 (0) 549 903964 - Fax +378 (0) 549 907120 - [email protected] -www.centrovacanzesanmarino.com

INFORMAZIONIIl Centro Vacanze San Marino ha abolito le tariffe di alta StagioneOramai si parla solo di crisi finanziaria, perdita del lavoro, inflazione, nuove tasse, aumento dell’iva e della benzina!! Ognivolta che accendiamo la televisione non facciamo altro che sentire parlare di questo!! Purtroppo è la realtà ed il tutto rica-de sui noi cittadini. E stato proprio a questo proposito che abbiamo voluto pensare ad un antidoto contro la crisi ed è perquesto che abbiamo deciso di sostenere i nostri amici campeggiatori. Come? .. ABBIAMO ABOLITO LE TARIFFE DELL’ALTASTAGIONE!!!. Si, proprio così, a tutti coloro che soggiorneranno per un minimo di 3 notti con il loro camper, roulotte otenda, verrà applicato il listino della media stagione anziché dell’alta. PERCHE’ LA VACANZA E’ UN DIRITTO DI TUTTI!!

prodotti tipici della Repubblica di SanMarino. Inoltre si possono comprareaccessori da campeggio, abbigliamen-to sportivo, cartoline postali e franco-bolli. Il Mini Market è aperto da Pasqua aSettembre.RistoranteIl ristorante pizzeria “Garden” con ter-razza panoramica sulla piscina è rino-mato anche dalla clientela locale per lanota cucina romagnola, per i suoiprimi fatti in casa e per le nostre spe-cialità di carne. Se poi siete degliamanti della pizza, avrete solo l’imba-razzo della scelta tra le nostre sfizioseproposte.Auto e biciUna piccola utilitaria con 4 - 5 posti,molto versatile e con una grande auto-nomia. Disponibile sia per periodi lun-ghi che brevi escursioni di mezza gior-nata. Per gli amanti dei pedali, sono adisposizione ad uso gratuito dellaclientela alcune mountain-bike peresplorare i sentieri dei nostri boschi.Autobus, taxi e servizio transfertAutobus di linea n. 7, fermata all'in-gresso del villaggio.Con la linea 7 è possibile raggiungerel'ospedale ed il centro storico.I biglietti possono essere acquistatidirettamente presso la reception.A richiesta trasferimenti con minibusper stazione ferroviaria ed aeroporto diRimini ed anche per il mare. (servizio apagamento).

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124 TURISMO all’aria aperta

Ossiacher See: Camping e lido balneare

V acanze con tutti gli elemen-ti. In riva al lago con acquapura e potabile. Atmosfereromantiche in montagna.

Avventure indimenticabili in aria. E sem-pre in mezzo alla natura in una dellezone più soleggiate della Carinzia.Il nostro campeggio e il nostro lido bal-neare si trovano a soli cinque minuti dal-l’uscita autostradale, all’estremità occi-dentale del lago Ossiacher See. Punto dipartenza ideale per tante escursioni apiedi e in bicicletta nei dintorni. E dopo legite, il lago invita a rinfrescarsi facendosport acquatici oppure nella nostra pisci-na adatta anche a chi non sa nuotare.Ma potete anche concedervi momenti dipuro relax. Lo spazio non manca di certo:la spiaggia è lunga 200 metri.L’ospitalità per le famiglie è un valoremolto apprezzato non solo nel nostrocampeggio e lido balneare, ma anche neidintorni. Intorno al lago trovate emozio-nanti mete turistiche: il castello diLandskron con spettacolo di uccelli rapa-ci, il recinto dei macachi Affenberg e ilparco naturale del monte Dobratsch invi-tano visitatori grandi e piccini a fare emo-zionanti scoperte. E per chi vuole prova-re di persona l’emozione del volo, l’altaquota dell’alpe Gerlitzen è il posto giustoda cui decollare per un volo sopra il lagoin parapendio biposto.Durante le gite e le escursioni ai luoghid’importanza storica della zona si ascol-teranno i racconti delle appassionantivicende del passato.Fate il pieno d’energia per anima e corpopraticando Yoga e Tai Chi nei luoghid’energia allestiti artisticamente oppureconcedendovi un po’ di sano divertimen-to.Il buonumore è garantito grazie a diversisport acquatici (sopra, intorno e anchesotto il lago con le immersioni subac-quee) e all’allegra e variopinta animazio-ne per i bambini. La sera, intorno alfuoco sulla spiaggia, l’atmosfera si fairresistibilmente romantica.Nel nostro campeggio su terreno pianeg-giante e interamente privo di barrierearchitettoniche (anche nei moderni servi-zi sanitari) si possono trascorrere vacanzeperfette per ogni gusto, ogni età e ognilivello di attività.La nostra offerta gastronomica vi con-sente di scoprire comodamente i saporidi tutta la cucina dell’Alpe-Adria. Nel

ristorante da poco rimodernato e nelchiosco spuntini serviamo prelibatezzetipiche della Carinzia e dell’area dove lanostra regione s’incontra a sud con laSlovenia e l’Italia. E se vi viene un po’ dinostalgia: grazie alla connessione WLANpotete mandare un saluto via internet adamici e parenti rimasti a casa.

Sulle piste da sciin tutta comoditàGrazie alla sua posizione sulla riva del pit-toresco lago Ossiacher See, il nostrocampeggio invernale oltre ad essere il piùbello della Carinzia è anche il più como-do per gli sciatori.Un servizio gratuito di bus navetta portadirettamente alla partenza della cabino-via per la vicina zona sciistica dell’AlpeGerlitzen... e senza code, dal momentoche lo skipass si può acquistare diretta-mente alla reception del campeggio.Esteso su di un’area complessiva di 5,4ettari, il campeggio offre un’infrastruttu-ra adeguata per le condizioni invernali, ivialetti sono asfaltati e sgombrati dallaneve, i servizi sanitari privi di barrierearchitettoniche sono riscaldati e confor-tevoli anche d’inverno. La nostra cucinadell’Alpe-Adria prepara squisite specialitàregionali tipiche della stagione invernale.Il comfort a prova di maltempo invernaledel nostro campeggio (i servizi sanitarisono riscaldati) comprende anche depo-siti sci con serratura e depositi scarponiriscaldati. Oppure si possono lasciare scie scarponi alla stazione intermedia degliimpianti di risalita dell’Alpe Gerlitzen,dove mettiamo a disposizione appositestrutture di deposito.E dopo lo sport invernale, vi invitiamo adistendervi sulla sedia sdraio nella nostraterrazza al sole protetta dal vento.A proposito di sport invernali: non cisono soltanto le piste da sci e snowboarddell’Alpe Gerlitzen. Nel vicino parconaturale del monte Dobratsch si trovanodiverse piste ben tracciate per gli amantidello sci di fondo, e la pittoresca vetta delmonte di casa di Villach invita a faresplendide escursioni sci alpinistiche o con

le ciaspole.Ecco i vantaggi per gli ospiti delnostro camping e del lido balneare,compresi nel prezzo o con contributospese:- Serata intorno al fuoco in riva al lagoogni sabato sera (solo con tempo favore-vole!)- Speciali luoghi d’energia: artistiche stelein pietra invitano a potenziare la caricaenergetica di anima e corpo- Festa per le famiglie ogni secondadomenica dalle ore 15- Visite guidate gratuite nei dintorni ognimercoledì e giovedì a particolari localitàd’interesse naturalistico, culturale o aluoghi d’energia nei dintorni.Trasferimento con auto propria.- Windsurf, vela e canoa. Prove per prin-cipianti ogni domenica alle ore 10, 11 e12- Noleggio gratuito canoa da lago, paga-ia e giubbotto salvagente (cauzione)- Gita guidata in canoa con l’ingegnerGerhard Putz, guida naturalistica e ani-matore, ogni venerdì alle ore 10.- Distensione al sole sul pontile conBarbara Fischbacher: Yoga, Qi Gong estretching- Corse sull’acqua con banana boat eciambellone ogni sabato e domenicadalle ore 14.00 - Cabinovia Gerlitzen Kanzelbahn: scon-to ca. 10 % sul biglietto giornaliero ofamiliare- Scuola di volo “Kärntner Flugschule”:buono da euro 20,- per la prenotazionedi un volo in parapendio biposto obuono da euro 40,- per la prenotazionedi un corso giornalieroVari extra gratuiti al nostro lido sullago Ossiacher See:Grande parcheggio all’ombra, ombrello-ni e sdraio gratis, ping pong con racchet-te e palline gratis, campo da beachvolley,aquavolley, campo da calcio e da street-ball, docce e toilette.

Dove i vostrisogni

si avverano

Camping invernale

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Ossiacher See: 9520 Annenheim – Kärnten - T: +43 4248 2757 - F: +43 4248 2757 57Sito: www.camping-ossiachersee.at - E-mail: [email protected]

Camping invernale

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126 TURISMO all’aria aperta

Prossimi appuntamenti

LOSANNA (SVIZZERA)DÉSALPE DE L’ETIVAZ

U n modo per conoscere una popolazione al di fuori deiluoghi comuni e delle immagini stereotipate è parte-

cipare alle feste locali, momenti tradizionali spesso legatiai ritmi dell’economia agricola e a occasioni come il raccol-to o la transumanza.Vicino all’affascinante Losanna, i pascoli delle Alpi ePrealpi vodesi che si stendono tra il Ghiacciaio deiDiablerets e i vigneti della costa del lago Lemano, dal 10marzo al 10 ottobre sono il regno di centinaia di muccheche assaporano erba e fiori incontaminati, già nelSettecento indicati come i più ricchi di profumi per ricava-re un latte da cui si otteneva un eccellente formaggio.Il 29 settembre a Désalpe, uno dei tanti graziosi borghisparsi lungo l’arco del lago, si svolge la festa del transitodelle mandrie fantasiosamente addobbate e accompagna-te dai pastori nei costumi tradizionali.La giornata che inizia alle 9,00 è ricca di molti momenti:dal delizioso mercatino artigianale alle esibizioni dei corialpini e dei suonatori dei lunghi corni tipici delle Alpi sviz-zere e austriache, allo spettacolo degli sbandieratori e allapresenza dei Barbus de La Gruyère.Per i golosi il momento più esaltante è la fabbricazione delformaggio. Si tratta dell’Etivaz Aoc il cui aroma e gustosono determinati dall’abbondanza e dal tipo dei fiori checrescono nei pascoli.È il classico formaggio d’alpeggio prodotto artigianalmen-te su fuoco di legna con latte crudo. Il processo avvienedirettamente sul pascolo in modo da non sottoporre illatte allo shock del trasporto e conservare gli aromi tipicidi quell’alpeggio e di quella fioritura.(info: www.etivaz-aoc.ch)

ALTA BADIAORIENTEERING

I n Alta Badia dal 14 al 16 settembre un weekend dedi-cato all’orienteering.

Cos’è l’orienteering? Chiamato anche ‘sport dei boschi’, èuna disciplina che si pratica utilizzando una carta topografi-ca realizzata appositamente e con segni convenzionali unifi-cati in tutto il mondo. Si tratta di una prova (individuale o asquadre) contro il tempo in cui il concorrente, utilizzandocarta e bussola, deve giungere al traguardo nel minor tempopossibile dopo essere transitato per una serie di posti di con-trollo nei quali dovrà registrare il passaggio sul proprio ‘testi-mone di gara’.Vince ovviamente chi impiega il tempo minore, ma non chi èil più veloce: infatti la capacità di orientarsi rapidamente e discegliere i percorsi migliori è il segreto del successo.Alla gara possono iscriversi intere famiglie e ogni membro aseconda di età, sesso o capacità si riconosce in una delletante categorie previste.L’orienteering può essere praticato a livello sia agonistico, siaescursionistico e amatoriale con il solo scopo di stare all’ariaaperta, immersi nella natura e rappresenta un’ottima occa-sione di conoscenza e tutela ambientale nell’ottica di unostile di vita ecologico.Le mappe, molto particolareggiate, non servono solo per legare, ma sono un insostituibile supporto per l’attività ludicae ricreativa quotidiana: sul retro, infatti, vi sono le principalicaratteristiche di questo sport (incluse le diverse tipologie dipercorsi) e l’indicazione delle varianti culturali-ambientalicome la descrizione delle piante esistenti presso i punti dicontrollo.L’Alta Badia ha in programma di incrementare gli attuali dueimpianti omologati per un’estensione di circa 5 kmq. fino aoltre 18 kmq. di cartografia nel comprensorio.(info: www.altabadia.com)

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Prossimi appuntamenti

TURISMO all’aria aperta 127

Rubrica in collaborazione con Salvatore Longo

I n Assisi - uno dei più emozionanti siti che arte e reli-giosità hanno saputo creare - dal 21 al 23 settembre

si svolgerà Wte - Word Tourism Expo 2012, un comples-so di manifestazioni (3ª Borsa del Turismo Città e SitiUnesco, terza edizione dei premi Turismo ResponsabileItaliano e Turismo Cultura Unesco) che quest’anno siarricchirà di un’ulteriore iniziativa molto interessante: leGiornate della Dieta Mediterranea Unesco. Anche la loca-tion presenta caratteri di novità: è il nuovo polo culturaledella città umbra costituito dal Teatro Lyrick e dal nuovis-simo PalaEventi.Al 2011 i siti Unesco nel mondo sono 936 distribuiti in153 Paesi tra i quali è leader l’Italia con 47.I siti Unesco, se promozionati e conosciuti in modo ade-guato, rappresentano un formidabile strumento d’attra-zione garantendo a tutti i turisti che cercano la certezzadi non avere delusioni (e sono la grande maggioranza) laqualità di quanto andranno a vedere. Manifestazionicome quelle di Assisi rappresentano un’opportunità per ilpubblico di scoprire possibili mete.Visitare Word Tourism Expo è un’occasione unica perapprendere in quali località vi sono siti Unesco: non moltisanno quali siano i 47 italiani, figuriamoci quelli degli altriPaesi. Accanto quindi alle collettive di Lombarda, Puglia,Toscana e Sicilia e a Grecia, Marocco e Spagna (che insie-me all'Italia hanno visto riconoscersi la DietaMediterranea come patrimonio Unesco) il pubblico avràla possibilità di contattare queste località ‘speciali’ e leloro particolarità di Germania, Giordania, Fiandre, Cina eSan Marino e di molte altre nazioni, a volte vere sorpreseper il comune grado di conoscenze.Le “Giornate della Dieta Mediterranea Unesco” voglionofar conoscere in tutti i suoi aspetti questo modello nutri-zionale e culturale dal 2010 inserito nella lista del patri-monio immateriale dell’Unesco come esempio di eccel-lenza di stile di vita oltre che alimentare.(info: www.worldheritagetourismexpo.com)

ASSISIWORD TOURISM EXPO

COURMAYEURTOR DES GÉANTS

S i concluderà il 16 settembre a Courmayeur la terza edi-zione di Tor des Géants, incredibile competizione che si

svolge non solo lungo i più bei sentieri della Valle d’Aosta,ma anche e soprattutto nella mente e nei cuori dei parteci-panti: non è, infatti, molto importante salire sul podio delvincitore poiché vincono tutti quelli che partendo hannocercato di superare i propri limiti fisici e mentali.Entra nel mito, indipendentemente dal tempo impiegato apercorrere i 330 km. con oltre 24.000 metri di dislivello, chipartito da Courmayeur il 9 settembre riesce a tornarvi aven-do concluso questo itinerario unico al mondo attraverso ilParco Nazionale del Gran Paradiso e quello Regionale delMont-Avic (il 63% dei 473 partecipanti nel 2011, 34 ledonne al traguardo).Non si creda che la competizione sia solo per specialisti: chipuò corre, tutti gli altri - e sono la stragrande maggioranzadei 600 iscritti di 26 nazioni (625 quelli in lista d’attesa) -camminano e a volte trotterellano e se sono allenati - men-talmente oltre che fisicamente - possono raggiungere il tra-guardo anche a 70 anni come il belga Yves Meurgei nel-l’edizione 2011.Tor des Géants è stato definito un ‘sogno’, ma saggiamen-te l’assessore al turismo della Val d’Aosta AurelioMarguerettaz (cui spetta il merito di averla immaginata) hatenuto a precisare che non si tratta di un sogno come quel-lo di cantare bene una canzone in televisione e divenirefamoso: “siamo in montagna e occorre valutare e calibrarebene le proprie forze e prepararsi duramente e a lungo”.È una competizione che emoziona anche gli spettatori evale la pena andare in quei giorni per percorrere qualchetratto anche breve di quest’eccezionale complesso di sen-tieri, bearsi degli splendidi panorami, ma soprattutto pertornare a vivere i valori più veri: non quelli dei facili succes-si e del denaro, ma quelli di cui sono portatori questi uomi-ni e donne che giungono al traguardo felici dopo una corsa- almeno quattro giorni e tre notti per i più atletici (per glialtri anche 7 giorni e 6 notti) - attraverso i sentieri che sisnodano ai piedi del Monte Bianco, del Gran Paradiso, delMonte Rosa e del Cervino (i quattro giganti oltre i 4.000),avendo scavalcato 25 colli oltre i 2.000 metri e goduto delfascino di 30 laghi alpini. (info: www.tordesgeants.it)

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BOLZANOFESTIVAL DELL’INNOVAZIONE

D al 27 al 29s e t t e m b r e

Bolzano diverràcapitale del futuro:si svolgerà, infatti,in quei giorni il 1°F e s t i v a lde l l ’ I nnovaz ionedurante il qualeverranno presenta-te le più recenti tec-nologie in tema dienergie rinnovabili.Il traguardo che sipone Bolzano è diarrivare in pochianni a un clamoro-so e rivoluzionariorisultato: riscalda-mento ed energia acosto e inquina-mento zero, un tra-guardo ambizioso(che oggi può sem-brare utopistico),ma non perBolzano che ancoraprima che il foto-voltaico entrassenel comune sentire,o quasi, avevaadottato forme dirisparmio energeti-co e di sfruttamen-to intelligente delle risorse del suolo.Durante il Festival il pubblico sarà guidato per le stradedi Bolzano tra edifici privati e pubblici in cui il futuro ègià presente: in molti di questi sono già stati istallatiimpianti green che fino a poco tempo fa erano solo pro-totipi da laboratorio.Durante i tre giorni della manifestazione possono essereviste da vicino tecnologie verdi e fonti energetiche eascoltati relazioni, workshop e forum volti a sensibilizza-re e informare il pubblico su innovazione, nuove tecno-logie ed economia etica.In occasione del Festival 14 location dalla tradizionalePiazza Walther all’originale e bellissimo Museion atten-dono i visitatori per far loro conoscere la propria animagreen.Interlocutori privilegiati del Festival saranno i bambini aiquali verranno dedicati appositi laboratori e workshopperché l’innovazione è un seme da gettare nel fertile ter-reno dell’infanzia.Infine il tema del Festival approderà anche a tavola:molti ristoranti della città presenteranno piatti innovati-vi, ma con ingredienti a km 0, rigorosamente green.(info: www.innovationfestival.bz.it, tel. 0471 068306)

REGGIA DI VENARIAUNA CORSA DA RE

S i svolgerà il 14 ottobre e avrà un duplice significato:celebrerà il quinto anniversario del ritorno alla vita della

Reggia di Venaria e sarà l’inizio della collaborazione con ilParco La Mandria, naturale prolungamento dei GiardiniReali, venendo a creare un unicum ambientale, culturale eturistico senza eguali in Europa.Una Corsa da Re è una competizione podistica ed ecologi-ca e non competitiva riservata a chi desidera passare unagiornata immerso nella natura incontaminata, oltre chenaturalmente ai runner appassionati.Per consentire la partecipazione a tutti, indipendentementedall’età e dal grado di preparazione atletica sono stati pre-visti 3 differenti percorsi: 4 km, dedicati a famiglie e bambi-ni, 10 km adatti ai corridori amatoriali e la mezza maratonada 21 km.La partenza è prevista nei Giardini della Reggia, mentre ilritrovo sarà nel Gran Parterre Juvarriano, nel Parco Alto,ponendo subito i partecipanti in contatto con la bellezza deiGiardini della Venaria e la maestosità del ComplessoSabaudo.Certamente i percorsi più lunghi permetteranno di ammira-re oltre all’intero complesso anche il Borgo antico della cittàdi Venaria, ma quello di 4 km. - fattibile da tutti, anche daibambini più piccoli - è una splendida passeggiata (intera-mente nei Giardini della Reggia) tra storia, bellezza, arte enatura che partendo dalla Peschiera, magico specchio d’ac-qua in cui si riflette la maestosità del Palazzo, prosegueverso i resti del Tempio di Diana, per tornare nel GranParterre. Tutti hanno visitato o desiderano visitare Versailles e i suoigiardini: la Corsa è anche occasione per far conoscere real-tà italiane altrettanto belle, ma non altrettanto note.(info: www.baserunningteam.it)

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RAVENNAGIALLOLUNA NERONOTTE

G iunge alla decima edizione la bella manifestazioneravennate (21-30 settembre) dedicata a uno dei più

intriganti generi letterari. Confessi la propria colpa chi invita sua non ha mai letto un giallo o un noir di qualsiasitipo e valore letterario: dal mitico Sherlock Holmesall’umano e compassato Maigret passando attraverso idetective del filone americano, senza dimenticare i grandigiallisti italiani come Scerbanenco, o non ha letto o com-prato almeno un Giallo Mondadori.L’Italia è patria di grandi giallisti e nella manifestazione diRavenna verrà celebrato il quarantesimo anniversario dellapubblicazione del primo romanzo giallo di Fruttero eLucentini, quel ‘La donna della domenica’ che divennesubito un ‘caso’.Un altro anniversario importante ricordato a Ravenna saràquello del detective privato Pepe Carvalho: quarant’annifa (curiosa coincidenza) usciva in Spagna il romanzo speri-mentale ‘Ho ammazzato J.F. Kennedy’ di Manuel VásquezMontalbán.Indipendentemente dagli anniversari di questi due avveni-menti che in qualche modo hanno segnato la storia delgiallo europeo il cartellone di GialloLuna NeroNotte saràricco e appassionante.All’interno di una tensostruttura allestita nel cuore diRavenna (piazza del Popolo) si svolgeranno gli incontri congli autori nazionali e internazionali e i laboratori.Riproposto l’appuntamento con Il giallo dei debuttanti,giornata (27 settembre) dedicata ai nuovi autori lanciati daeditori italiani.Molto attesa la proclamazione del vincitore del Concorsoletterario riservato ai giovani e agli esordienti. Il premio èquello più bello per un esordiente: la pubblicazione dellapropria opera.A inaugurare lamanifestazione(21 settembreore 21) saràun’ in t r iganteserata tra musi-ca e letteraturacon brani musi-cali di alcunimiti del rock cuiè spettata unamorte prematu-ra e, per esserein tema, miste-riosa…Un delitto versose stessi nonandare aRavenna dal 21al 30 settem-bre!( i n f o :www.gial lolu-na.it, tel. 3356485088)

MODENAPOESIAFESTIVAL

D al 27 al 30 settembre tornano a Modena i versi deigrandi poeti con PoesiaFestival: giunta all’ottava edizio-

ne, la manifestazione modenese ha avuto negli scorsi anniquali protagonisti degli incontri con il pubblico i principalipoeti nazionali e molti ospiti di notorietà internazionale.Un aspetto particolarmente interessante è la sua dinamica:non si svolge in un’unica location, ma coinvolge i borghi anti-chi di sette comuni modenesi (Castelnuovo Rangone,Castelvetro di Modena, Marano sul Panaro, Spilamberto,Vignola, Castelfranco Emilia e Maranello): un’occasione pervisitare il territorio dell’Unione Terre di Castelli, ricco e gene-roso di storia, natura e sapori, ma fuori dai consueti circuitituristici.In PoesiaFestival la poesia non solo è letta e ascoltata, maanche vista in scena: come per il passato attori, cantanti epersonaggi dello spettacolo proporranno lavori dedicati allapoesia nell’ottica dell’incontro tra i linguaggi. Tra gli artistiche si esibiranno nell’ottava edizione Nicola Piovani con unospettacolo in musica sui “Viaggi di Ulisse” e Alessio Boni conun recital dedicato ad Alda Merini, grande figura di donna edi poetessa.(info: www.poesiafestival.it)

BRESCIAFIORINSIEME

D al 15 al 23 settembre una delle più belle piazze italia-ne (Piazza Duomo a Brescia) diverrà ancora più bella

ospitando un giardino di 1.200 mq con vasche acquatiche,fioriere con arbusti ornamentali, graminacee, piante perenni,una grande area gioco per bambini e un palco per incontried eventi. Lo splendore dei fiori e delle piante e la tavolozzadei loro colori saranno ulteriormente valorizzati dalle quintenaturali offerte dal Duomo e dai magnifici palazzi che circon-dano la piazza.L’obiettivo è di diffondere una corretta conoscenza e culturadell’ambiente troppo spesso assente e che quindi necessita dimaggiore attenzione: giardini, parchi e terrazze non devonoessere soltanto gradevoli esteticamente, ma inserirsi armo-niosamente nel proprio contesto ambientale senza alterarnedinamiche e processi naturali. Occorre, quindi, scegliere infase di creazione piante adatte al nostro clima e non - pur sebelle e d’immagine - provenienti da habitat diversi.Questi e altri temi saranno trattati in incontri e seminari pro-grammati nei due weekend della manifestazione con loscopo di creare una più diffusa cultura del verde e di sugge-rire i modi per mantenerlo. Perché le piante sono belle edanno gioia, ma occorre accudirle e curarle.Nei giorni 15-16-22-23 dalle 10 alle 19 si svolgerà unaMostra mercato di piante e fiori che permetterà di soddisfa-re la voglia di acquisto degli appassionati.(info: Associazione Florovivaisti Bresciani, tel. 030 3534008,www.florovivaistibs.it)

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130 TURISMO all’aria aperta

È un evento di per séeccezionale una

mostra di bonsai, ma lo èancora di più quandoavviene in un luogo unicoper fascino e bellezza: iGiardini di CastelTrauttmansdorff notianche come i ‘Giardini diSissi’, imperatrice austriaca resa mitica dall’interpretazionecinematografica di Romy Schneider. Bonsai open air si svol-gerà, infatti, dal 28 al 30 settembre sulle tribune intorno alLaghetto delle ninfee. I bonsai non sono solo alberi coltivatiin vaso e miniaturizzati dall’abilità dell’uomo, ma l’espressio-ne di un’antica civiltà e della filosofia zen: nascono in Cina eda lì ‘invadono’ il Giappone e sono espressione di un’arte chepuò essere sintetizzata nei tre concetti di artigianalità, amoreper il giardino e per l’arte. Nel corso della manifestazioneesperti offriranno consulenze (gratuite) per la cura di questepiante molto particolari. L’autunno nei Giardini di CastelTrauttmansdorff non è però solo bonsai: a settembre, quan-do l’estate cede il passo alle prime brume, colori e sensazio-ni trionfano. Con la prima aria frizzante le viti sono rese mul-ticolore dai grappoli d’uva e dalle foglie, poi quando la tem-peratura scende sbocciano gli aster, mele e melograni matu-rano creando macchie di colore e il profumato clerodendrofiorisce nei giardini acquatici. Uno spettacolo impareggiabile.E a sera nel ristorante Schlossgarten si possono gustare ledelizie di Markus Ebner e, fino a quando tempo e tempera-tura lo permettono, cenare sulla splendida terrazza con vistasui giardini e sullo sfondo le montagne del Gruppo Tessa.Infine essendo i Meranesi una popolazione civile non soloquasi tutti i percorsi possono essere usufruiti dalle personediversamente abili e dai loro accompagnatori, ma per lorol’ingresso è gratuito. (info: www.trauttmansdorff.it)

T orna dal 13 al 28 settembre a Pisa, nell’emozionantecornice della Cattedrale e del Camposanto

Monumentale, con la sua 12ª edizione Anima Mundi -Rassegna Internazionale di Musica Sacra affidata per il setti-mo anno alla direzione del Maestro inglese Sir John EliotGardiner, uno specialista. Anima Mundi è un ‘luogo musica-le’ dall’identità precisa, immediatamente riconoscibile, in cuil’antico e il moderno, il nuovo e il nuovissimo sono momen-ti di uno stesso percorso materiale e spirituale interpretatoed espresso attraverso la magia delle note. L’edizione 2012copre cinque secoli: dalla riscoperta di un dramma baroccoalla prima assoluta dell’opera vincitrice del ‘Concorso dicomposizione di Musica Sacra Anima Mundi 2012’. Altrimomenti da non perdere sono il 25 settembre un concertoin cui il suono barocco è protagonista a livello sia strumen-tale, sia vocale con la celebre soprano Nuria Real e il presti-gioso ensemble Concerto Köln in un percorso da Pergolesi eVivaldi fino a Bach e il concerto di chiusura (28 settembre)dedicato alla Missa Solemnis di Beethoven. (info: www.opa-pisa.it)

PISAANIMA MUNDI

BOLSENAVISITUSCIA

S i svolgerà a Bolsena dal 6 all’8ottobre la 6ª edizione di

VisiTuscia, la manifestazione creataper promuovere il turismo della pro-vincia di Viterbo che può proporremoltissimi piccoli centri storici, unambiente naturale molto vario ecaratterizzato da splendidi specchiacquei come il lago di Bolsena eun’enogastronomia di antica tradi-zione basata sugli eccellenti prodottilocali.La cultura popolare si esprime con un folklore non a usoturistico, ma espressione di una civiltà antica e con una con-cezione di vita rivolta al benessere di cui oggi sono interpre-ti il wellness, le terme e lo sport, quello autentico da viverea contatto con la natura come la Vela (praticabile sia sullago di Bolsena, sia su quello di Vico) e l’Ippoturismo per ilquale la Provincia ha predisposto diverse ippovie nel quadrodi una politica rivolta a cercare sempre motivi nuovi e origi-nali per attrarre il turista. Fanno parte dello stesso progettoanche l’individuazione e messa a punto di una nuova retedi sentieri che offrono la possibilità di praticare il Trekking adiversi livelli di difficoltà e il supporto all’apertura di nuovicampi da Golf, disciplina che anche in Italia sta conoscen-do ina notevole diffusione.L’appuntamento di Bolsena offre quindi la possibilità diprendere contatto con una terra, la Tuscia, antica come sto-ria e civiltà e moderna come capacità di proporsi al visitato-re.(info: tel. 0761 344600, www.visittuscia.it)

GIARDINI DI CASTEL TRAUTTMANSDORFF BONSAI OPEN AIR

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L’ autunno è una delle stagioni più belle per trascorre-re qualche ora in campagna godendone le luci parti-

colari e la tavolozza di colori che fanno di ogni panoramaun quadro impressionista.Un’occasione particolarmente intrigante è …così giocava-no i nostri nonni… un percorso, nel Castello di Pralormo,che ogni domenica dal 9 settembre al 28 ottobre per-mette ai più piccoli di conoscere giochi di cui forse nonhanno mai sentito parlare, ma che hanno fatto divertire iloro nonni contribuendo a svilupparne la creatività moltopiù degli attuali elettronici e informatici.Il percorso coinvolgerà il Castello, la serra, il fienile, il gra-naio della cascina Castellana e il parco in cui si potrà gio-care e fare picnic.È un bellissimo viaggio nel tempo che inizia a metàOttocento per concludersi con il mitico calciobalilla.Trenini, case e mobili in miniatura, libri e trottole, pallotto-lieri e abecedari, uno dei primi Monopoli, il miticoMeccano, le scatole di costruzioni e uno chalet diBiancaneve già della Disney, ma anche il modellino in legnodi uno dei primissimi frigoriferi, bambole di ogni tipo edepoca con i relativi corredi e i servizi di piatti e porcellanein miniatura… costituiscono un mondo oggi sconosciuto,ma che è giusto e bello far vivere per qualche ora ai piùgiovani sottraendoli alle play station.E se si sceglie il 14 ottobre, s’incontra anche MesserTulipano che divenuto giardiniere mostra e insegna a pian-tare i bulbi di tulipano (ma anche di altri fiori primaverili) ea coltivarli e i visitatori potranno farsi coinvolgere anchenella creazione di aiuole.Una giornata diversa e divertente e poi in ottobre la zonadove sorge il Castello di Pralormo è terra di tartufi…(info: tel. 011 884870, www.castellodipralormo.com)

CASTELLO DI PRALORMO…COSÌ GIOCAVANO I NOSTRI NONNI…

EMILIA ROMAGNAUN MARE DI SAPORI 2012

F ino a settem-bre la riviera

romagnola sarà ani-mata da una serie dieventi dedicati allamemoria diGiovanni Pascoli dicui ricorre il cente-nario della scompar-sa. Il poeta ci halasciato versi indi-menticabili su que-sta terra, che fu per lui grande nel bene e nel male. Chi nonricorda “O cavallina, cavallina storna che portavi colui che nonritorna….”, una delle sue più famose poesie in memoria delpadre assassinato. Nonostante questo atroce fatto di sangue loabbia segnato per tutta la vita, il tempo rimarginò questa feri-ta attraverso gli affetti familiari e le amicizie consolidate. La sua passione per la convivialità passava attraverso il cibo,allietata da profumi e sapori prodotti da una terra generosa.Solo per citarne alcuni: i Prosciutti di Parma e Modena, ilParmigiano Reggiano, la Mortadella di Bologna, gli AcetiBalsamici Tradizionali di Modena e Reggio Emilia, i Salumi pia-centini, le Pesche e le Nettarine di Romagna, l’Olio diBrisighella, il Lambrusco, il Sangiovese e l’Albana di Romagna,il Pignoletto, il Gutturnio, il formaggio Squacquerone, il Panemontanaro, la Piadina, l’Anguilla ….Il programma comprende :

Tramonto DiVino, dove in otto serate da luglio a settembre sipotranno degustare le etichette selezionate da A.I.S(Associazione Italiana Sommelier) in abbinamento con le eccel-lenze gastronomiche regionali, presentate nella nuova guida“Emilia-Romagna da Bere e da Mangiare 2012-2013”. Da nonperdere l’occasione di farsi fotografare in compagnia delleeccellenze gastronomiche della regione, per avere la possibilitàdi vincere un week-end alla scoperta dei sapori dell’EmiliaRomagna. A Cesenatico il lancio gastronomico della nuovaDOP Squacquerone di Romagna. Confermato anche per que-st’anno il gemellaggio gastronomico e musicale fra il mare el’appennino.SaporiDaMare, quando il cibo diventa spettacolo: un tour iti-nerante per la promozione delle 17 perle enogastronomicheferraresi, promosso dallo chef Mauro Spadoni. Tutto il pro-gramma da giugno ad ottobre su www.saporidamare.itFuoco al Mito, 4 appuntamenti dedicati al Parmigiano-Reggiano e alla sua produzione in diretta, con la spettacolarecottura sul fuoco a legna del latte nella caldaia di rame. Il pub-blico sarà coinvolto nel gioco del “Peso-Forma” che consistenello stimare il peso della forma.Sapore di Sale, è l’evento in programma ogni anno a Cervia nelsecondo week-end di settembre. Le novità di quest’anno sonodue, la prima riguarda il centenario della nascita di MilanoMarittima e il relativo omaggio culinario a Milano, la secondariguarda un evento particolarmente interessante per i buongu-stai: verrà aperta la prima forma di Parmigiano-Reggiano“Vacche Rosse al Sale di Cervia”, stagionato 24 mesi.Gli eventi sono consultabili su: unmaredisapori.com, con lapossibilità di iscriversi alla newsletter e di accedere ai canaliFacebook e YouTube dedicati.

Marisa Saccomandi

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BAIA DI IMPERIAVELE D’EPOCA - XVII EDIZIONE

I colori, i profumi della città di Imperia e... l'alba e il tra-monto delle vele fanno il resto, offrendo quel quadro

magico e suggestivo che farà da sfondo dal 5 al 9 settem-bre alla17ma edizione delle “Vele d’Epoca", appuntamen-to classico in Riviera nonché una tra le tappe più prestigio-se del Circuito "Panerai Classic Yachts Challenge 2012",l'evento velico internazionale che attrae attorno a sé tuttigli appassionati del settore. Si tratta di percorsi che, oltre ad essere impegnativi sotto ilprofilo agonistico, mantengono la sfida nei pressi dellacosta, garantendo uno spettacolo irripetibile “dal vivo” didecine e decine di vele al vento.Regate dal gusto particolare, dal fascino retro che vede pro-tagonisti assoluti antichi gioielli del mare, veri e propri capo-lavori "flottanti" che hanno scritto intere pagine di storiadella nautica mondiale. Imbarcazioni costruite dal 1950(Vintage Yachts) e al 1976 (Classic Yachts), oltre a replichein linea con il Regolamento degli Yachts d'Epoca e Classici.Sono inoltre ammessi gli "Spirit of Tradition Yachts" confor-mi ai requisiti e gli yacht delle classi della StazzaInternazionale e della Stazza Universale e monotipi. DaEilean a Bona Fide, da Tuiga a Orion. Veri e propri gioielligalleggianti provenienti da Stati Uniti, Canada, Inghilterra,Francia, Russia, Malta, Italia, Mar dei Caraibi e Principato diMonaco. Fin dalla prima edizione del 1986, le Vele d’Epoca di Imperiasono state organizzate dall’Assonautica Provinciale diImperia con il contributo della Camera di Commercio diImperia, con il patrocinio della Regione Liguria, dellaProvincia di Imperia, del Comune di Imperia e Prefettura,con la cooperazione logistica della Capitaneria di Porto edel Porto di Imperia S.p.A.. L’evento è reso possibile grazieal supporto tecnico dello Yacht Club Imperia, dello YachtClub Sanremo, dello Yacht Club Marina degli Aregai, delClub del Mare Diano Marina, del Circolo Nautico Arma eClub Nautico San Bartolomeo al Mare e da numerosi volon-tari.

Antonella Fiorito

FAVIGNANATROFEO CHALLENGE IGNAZIO FLORIO 2012

D al 12 al 15 settembre Favignana ospitera' la 7/a edi-zione del Trofeo challenge 'Ignazio Florio' di vela. E'

una regata d'altura, aperta a Yacht Club italiani e interna-zionali e articolata su tre giorni di prove costiere tra le isoleEgadi e di prove sulle boe nello specchio d'acqua traFavignana e Trapani. Un evento ormai consolidato che peri suoi contenuti sportivi e tecnici attira ad ogni edizioneequipaggi ed appassionati della vela sempre più numerosi.Un appuntamento da non mancare non solo per gli aspettiagonistici, ma anche per le iniziative culturali che la accom-pagnano in una cornice tra le suggestive del MediterraneoLa manifestazione e' stata presentata a Roma dal presiden-te dello Yacht Club Favignana, Chiara Zarlocco, che ha poiconsegnato il Trofeo all'armatore di 'Bohemia Express', vin-citore della scorsa edizione. Presenti tra gli altri il Presidentedella VII Zona FIV Ignazio Pipitone e i velisti dello YCF, PeppeFornich, Matteo Miceli e Andrea Fornaro “E’ vero – ha detto il presidente Pipitone - che il contornomeraviglioso delle Egadi ha la sua notevole parte nel fasci-no della regata, ma la capacità di coniugare sport, naturaed evento è un'abilità tutta da attribuire allo YCF e al suopresidente Chiara Zarlocco. In sette anni c'è chi ha tentatodi emulare la competizione, e possiamo per questo daremerito al prototipo per essere di sostegno alla Sicilia nelcreare e lanciare eventi simili anche in altri luoghi dei nostrimari, ma nessuno tuttavia può vantare al timone uno skip-per come Chiara Zarlocco.Sulla stessa onda emotiva le parole di Matteo Miceli eAndrea Fornaro che già si sentono proiettati nello specchiod'acqua delle Egadi. Matteo ed Andrea sono gli skipper dipunta dello YCF, Matteo dice che sente forte e coinvolgen-te l'ospitalità dello staff dello YCF e l'impeccabile organiz-zazione della regata. "Io solco i mari del mondo e di migliamarine ne ho fatte tante con le mie barche a vela e non èfacile andare per mare e sentirsi sicuri, ma non posso nonpensare alla bellezza del campo di regata, del contestonaturalistico e ai progressi di livello agonistico o alla parte-cipazione sempre più importante raggiunti dalla regata neivari anni”.Oltre 40 banche si sono già iscritte a questa settima edizio-ne.

Antonella Fiorito

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100 STRADE DA MOTO IN ITALIALE CURVE PIÙ APPASSIONANTIDALLA VALLE D’AOSTAALLA SICILIA

U n ricco ventaglio di itinerari dalla Valled’Aosta alla Sardegna selezionati da

Tiziana Crimella, giornalista, viaggiatrice,motociclista, che gli appassionati di mototu-rismo potranno percorrere lungo tutta lapenisola italiana e le sue innumerevoli bel-lezze. Oltre alle tappe che lo compongono,ogni itinerario è accompagnato da utiliinformazioni tecniche, mappe, altimetrie,nonchè da curiose indicazioni sulle feste e lesagre del posto e sulle sue specialità gastro-nomiche. Le indicazioni sulla lunghezza deltragitto, sul tempo di percorrenza previsto,su eventuali pedaggi e particolarità dell’iti-nerario, con suggerimenti circa la tipologiadi moto più adatta a percorrerlo, caratteriz-zano ogni scheda, completata da brevi boxdedicati ai principali luoghi di interesse.Sono indicati inoltre la stagione migliore incui visitare le varie località, eventuali stradesterrate, i punti di rifornimento del carbu-rante, e i centri di assistenza meccanica piùfacili da raggiungere.I percorsi, selezionati accuratamente, inclu-dono gli scorci più affascinanti e le curve piùdivertenti alla guida delle due ruote.Collana: Le Guide Mondadori pp 288 a colo-ri Prezzo: 24euro

ALPINISMO, TUTTI I CONSIGLI IN UN LIBRO

A lpinismo, un nome, una pas-sione che sta coinvolgendo

sempre più persone: è un mododi esprimersi, è uno stile di vita.Alpinismo, Tutti i consigli peraffrontare in sicurezza l’arrampi-cata su roccia e ghiaccio (EditoreUlrico Hoepli Milano, 2012),accompagna in un viaggio allascoperta di questo affascinantemondo, per affrontarlo concoscienza e sicurezza. Il volume èun manuale rivolto agli alpinistiche desiderano acquisire solidebasi sulle quali costruire le proprieabilità. Per i principianti è unostrumento utile per conosceremeglio l'attrezzatura, le manovree le tecniche di base, per i più esperti costituisce un'occasione per perfezio-nare le proprie conoscenze e, forse, rivedere in meglio abitudini consolidate.Dolomite ha voluto collaborare alla realizzazione del progetto perché credenella forza della passione, crede nella natura ed è convinta che per vivere lamontagna a 360° gradi sia necessario conoscerla da vicino, affrontandola insicurezza e con il massimo comfort. E proprio mossa da questa filosofia ognianno Dolomite propone calzature altamente tecnologiche, ponendo massi-ma attenzione alla ricerca per l’innovazione e il design.Piergiorgio Vidi è Guida Alpina Istruttore, Istruttore Nazionale del SoccorsoAlpino e Direttore della Scuola Nazionale Tecnici del Soccorso Alpino. Haaperto parecchie vie sulle Dolomiti e la via Infinito Sud al Cerro Torre. È inol-tre tester e consulente nella realizzazione di materiali tecnici per l'attività alpi-nistica.Dopo anni di attività professionale, con questo volume ha finalmente decisodi trasmettere una parte del proprio "sapere", frutto di passione e di unagrande esperienza personale.Consapevole di quanto il fattore soggettivo giochi un ruolo fondamentale inquesto tipo di sport, Vidi apre il volume con un breve excursus sui pericoli incui si può incorrere perché spinti dal desiderio di conquistare la vetta, di emo-zionarsi e di mettersi alla prova, elementi che portano l’alpinista a non esse-re consapevole di ciò che potrebbe accadere. Per muoversi con un discretomargine di sicurezza bisogna conoscere i propri limiti e i pericoli insiti nellamontagna.Prima di entrare nel vivo dell’arrampicata, l’autore dà ottimi consigli perun’adeguata preparazione atletica, suggerisce l’alimentazione corretta daseguire, fornisce cenni di primo soccorso ed indica l’attrezzatura, l’abbiglia-mento ed i materiali tecnici ottimali per portare a termine la salita in sicurez-za e con maggiore comfort.Ed ecco la parte clou del volume: un capitolo intero dedicato alla sicurezzanel quale Vidi spiega le diverse varianti di nodi che si possono effettuare perlegarsi alla corda, i diversi sistemi di legatura, gli ancoraggi sulla roccia e sulghiaccio, invitando sempre a porre la massima cura e precisione. Si arriva allemanovre con la corda, in salita ed in discesa e non viene trascurata la pro-gressione in fase di avvicinamento al punto di attacco, per passare alle tec-niche corrette da applicare durante la salita.Un vero e proprio manuale che si conclude con alcune proposte di ascensio-ne, delle quali Vidi indica il materiale necessario da utilizzare, le difficoltà edi tempi di percorrenza.Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno reso possibile la pubblicazionedel libro.

Novità Editoriali

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L’opinione di... Beppe Tassone

Il turismo itineranteaffronta la crisi

I nizia l’autunno in un momento diforte crisi e di gravi preoccupazioni:ce n’è per tutti ed il turismo è sicu-

ramente uno dei settori che ne risentemaggiormente.Non tutti i tipi di turismo alla stessamaniera, questo va sottolineato e di que-sto occorre tenere conto.Quello itinerante porta dentro di sé cro-mosomi che lo aiutano a superaremomenti di forte difficoltà e ad affrontar-li con la forza e la capacità di chi possie-de elementi tali da “fare la differenza”.L’autonomia, innanzi tutto e poi la capa-cità di poter modulare spese e tempi sulproprio standard di vita, senza le media-zioni e gli accomodamenti che altri setto-ri invece impongono.Di qui, sia pure in una situazione di reces-sione, alcuni dati lasciano ben sperare,anzi fanno da traino ad altri segmenti delvariegato mondo del turismo italiano.In questa situazione i Club e leAssociazioni s’inseriscono al meglio esono in grado di apportare ulteriori rica-dute benefiche, a condizione di mante-nere intatta la credibilità nei confronti deipropri associati e di “marcare la linea” diquello che dovrà essere il programmafuturo.

In questi ultimi anni molte associazioni,sull’onda del tutto è possibile, hannoscelto strade e strategie che la crisi attua-le ha dimostrato non essere appaganti,da questo deve necessariamente derivareun insegnamento per tutti in previsionedel futuro.Le associazioni, innanzi tutto, sonol’espressione delle esigenze e delle aspi-razioni dei propri soci e da questo trag-gono forza, ma anche un impegno fortea non tradirne le radici.In momenti di crisi i protagonisti del turi-smo, gli utenti, debbono innanzi tuttosentirsi rappresentati e poi toccare conmano programmi, idee, visioni a medio elungo termine in grado non solo di dareuna speranza, ma anche di indirizzare ilsettore verso realtà del tutto diverse daquelle attuali.Scelte che potevano sembrare rivoluzio-narie non hanno retto alla prova dellacrisi: tornare alle origini, al Club comerappresentante d’interessi, d’aspirazionie d’ideali costituisce un impegno prima-rio che non può venire disatteso, pena laricerca di nuovi sistemi aggregativi, cosache non è auspicabile.Il Salone di Parma, in questo senso, devee può trasformarsi in una palestra nella

quale, sgomberato il campo da anticheincomprensioni, si cominci a parlare unamedesima lingua e si torni a disegnareun futuro fatto di sinergia, di desiderio distare insieme e di capacità di saper pro-porre un programma credibile e realizza-bile.Non si tratta di un sogno di fine estate,ma di un’esigenza forte alla quale nessu-no deve sentirsi in diritto di sottrarsi: ilturismo plein air è estremamente impor-tante per l’economia nazionale, non solosotto il profilo della vendita di mezzi edell’esistenza di un’imponente rete dicommercializzazione, ma anche comenuova risposta alle esigenze di un cre-scente mondo che si affaccia al tempolibero.La forza del nostro segmento di turismoderiva proprio da un collante forte cherende uniti gli utenti con quanti vendonoe commercializzano mezzi ed accessori: iClub da sempre costituiscono un ele-mento forte d’organizzazione e di coe-sione.Fare uno sforzo in più in momenti di dif-ficoltà mi pare un dovere, prima ancorache un obbligo dettato dall’attuale con-dizione del nostro Paese.

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I llegio, delizioso borgoincastonato nei verdi

monti della Carnia, conti-nua la tradizione di presen-tare esposizioni che merita-no di essere godute da unampio pubblico.Quest’anno sono i bambinii protagonisti dell’intriganteracconto che attraverso 80opere (pitture su tavolalignea, dipinti su tela, altarie sculture con numerosiinediti nelle sezioni dal ‘200al ‘400 italiano) dal primosecolo a.C. fino alNovecento - provenienti danumerose sedi europee -evidenzia il tenero e dolcerapporto tra Dio che si èfatto Bambino e l’infanziaindicata come condizione diprofonda autenticità, teso-ro da conservare anchenelle età successive soprat-tutto nella società attualeimpoverita nei valori.Malgrado la considerazionemarginale dei bambini aitempi della nascita delCristianesimo, nell’AnticoTestamento l’infanzia è pro-tagonista gioiosa della vitaumana ed espressione dellabenevolenza divina, anzil’attesa di un bambinodiventa segno dell’alleanzatra Dio e Israele e ai bambi-ni è affidata spesso la salva-guardia del patto tra Dio e ilsuo popolo.Nel Nuovo Testamento l’at-teggiamento di Cristo con il“Sinite parvulos ad me veni-re” ne rovescia la considera-zione abituale affermando

che “Chiunque diventeràpiccolo come questo bam-bino, sarà il più grande nelregno dei cieli”.Ecco quindi il Bimbo allatta-to teneramente nellaMadonna col Bambino diDefendente Ferrari o vene-rato nella Sacra Famiglia diAnnibale Carracci e in LaVergine in adorazione delBambino di AntoniazzoRomano o nelle scultureche lo rappresentano dasolo mentre benedice o conSan Giovannino o sullespalle di San Cristoforo diLuca Cranach il Vecchio.Intrigante la conclusionedella mostra che evidenzianell’iconografia la presa dicoscienza dall’Ottocento inpoi di una sacralità dell’in-fanzia attraverso tematichesociali che ne stigmatizzanolo sfruttamento e ne com-piangono la sofferenza.

136 TURISMO all’aria aperta

TORINO

Informazioni utili

Informazioni utili

Sede: Illegio (Tolmezzo/Ud):Casa delle EsposizioniOrari:10.00 – 19.00 da mar-tedì a sabato - 9.30 – 19.30domenica - lunedì chiusoDurata: fino al 30 sett. 2012Biglietto mostra: interoeuro 8.00, ridotto euro 6.00,ridotto scuole euro 3.00, gra-

tuito sotto i 6 anni. Visitaguidata gratuita ogni 20minutiInformazioni e prenota-zioni: 0433 44445, 04332054, www.illegio.itCatalogo: Allemandi & C.Editore

Sede: Torino: GAM, ViaMagenta 31Orari: 10.00 – 18.00 damartedì a domenica - lunedìchiuso - La biglietteria chiudeun’ora primaDurata: fino al 30 sett. 2012

Biglietto mostra: interoeuro 10.00, ridotto euro8.00, gratuito fino a 18 anniInformazioni: 0114429518, www.gamtorino.it Catalogo: Charta Editore

Rubrica a cura di Wanda CastelnuovoEventi e mostre

ILLEGIO (TOLMEZZO/UD)

I BAMBINI E IL CIELO

Madonna col Bambino

2006-2012

FANG LIJUNIl precipizio sopra le nuvole

I nteressante aperturadella Gam di Torino alla

cultura orientale avulsa dafalsi stereotipi con lamostra - la prima personalein Italia - dedicata all’artistacinese Fang Lijun (nato nel1963 a Handan e attivo aPechino), notissimo nel suoPaese quale esponente del‘Realismo cinico’, correntenata negli anni ‘ 90 e voltaad analizzare la storiasocio-politica del ‘900 conun occhio particolare allaRivoluzione culturale e adaltri eventi come PiazzaTian’anmen fino all’attualeboom economico.30 opere di enormi dimen-sioni organizzate in duepiani colpiscono il visitatoredi ogni età non solo perl’imponenza delle immagi-ni, ma anche per l’icasticoe tagliente umorismo chele caratterizza e che lasciaspesso sconcertati: è indu-bitabile che la volontà del-l’artista di suscitare ‘unatempesta travolgente’ cheinduca interrogativi trovauna realizzazione nellameraviglia suscitata daidualismi ottimismo/pessi-mismo e amore/morte chealeggiano sovrani.

Le opere non sono caratte-rizzate da titoli, ma da dateo al massimo da annisegnati da variazioni pitto-riche.Un diverso modo di sentiree di vedere il dolore e lasofferenza che emergonotramite un’apparente fra-stornamento dettato daquantità e ripetitività e daun profondo senso diangoscia, quasi la sommadelle paure di tutti.In mostra sono presentialcuni inediti tra cui moltocoinvolgente 2006-2012con una sequela ordinatadi grattacieli avvolti danebbia; all’orizzonte unospiraglio di luce evidenziainsieme a topi e pipistrelliuna moltitudine di farfalledai colori sgargianti ebimbi trasportati da cico-gne: immagini dal valoresimbolico in una societàmassificata in cui l’indivi-duo ha la consapevolezzadella sua finitezza e cercadi volare al di sopra del gri-giore quotidiano.“Polli in batteria” e “polliruspanti”: i primi “felici”, isecondi “fortunati”, aquale tipo apparteniamonoi?

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Eventi e mostre

TURISMO all’aria aperta 137

MAROSTICA/VI

Informazioni utili

Sede: Marostica/VI: Sale delCastello Inferiore, PiazzaCastello 1Orari: 9.00 – 12.30 e 14.30– 19.30 (la biglietteria chiudealle 19.00)Durata: fino al 14 ott.2012

Biglietto mostra: interoeuro 7.00, ridotto euro 5.00,ridotto scuole euro 4.00Informazioni e prenotazio-ni: 0424 72127, www.eventi-marostica.itCatalogo: Skira Editore

FANO/PU

Informazioni utili

COSROE DUSI 1808-1859. Diario artisticodi un veneziano alla corte degli Zar

A rtista, intellettuale escrittore Anselmo

Bucci (Fossombrone 1887- Monza 1955) personag-gio eclettico e affascinan-te è presentato attraversouna selezione di dipinti,incisioni, album e docu-menti d’archivio ineditiposti accanto a opere dialtre figure di spicco delNovecento a lui legatequali Dudreville, Funi,Malerba, P. Marussig,Oppi, Sironi, Bonzagni,Modigliani, Viani Wildtsolo per citarne alcunecome risulta da foto, let-tere, dediche autografe…L’ampia retrospettivarende giustizia a un per-sonaggio singolare che èuscito dall’ambito provin-ciale recandosi a Parigidove, malgrado alcunistenti iniziali, incontra efrequenta numerosi artistiaffinando la propria arte efacendola conoscere tra-mite i ‘Salon’.Bucci ha partecipato atti-vamente al primo conflit-to arruolandosi conBoccioni, Funi, Martinettie Sant’Elia nel BattaglioneVolontari Ciclisti Lombardie lasciandone emozionan-ti testimonianze comeCannone del 1917, halavorato quale arredatoree decoratore sui grandipiroscafi, orgogliodell’Italia, ha affrescato ilPalazzo di Giustizia diMilano e ha lasciato riccatestimonianza anche in

campo letterario comecritico per ‘Il Corrieredella Sera’, ‘l’Ambrosia-no’ e per alcuni periodici.Tra le intriganti testimo-nianze del Nostro acominciare dagli esordidel periodo marchigianorisultano particolarmenteinteressanti lo splendidoLa Ruche (L’alveare), anti-ca struttura poligonalericca di finestre e di atelier- nata dalla volontà delloscultore Alfred Boucherper dare ospitalità tramitecifre simboliche, spessonon versate, a giovaniartisti di talento - nelquartiere Vaugirard, I pit-tori, ironico autoritrattocon un cappello di mura-tore fatto di carta di gior-nale e la riscoperta a unasettantina di anni dall’ulti-ma esposizione della telaIn volo del 1920, un gran-de successo anche pecu-niario per un personaggioda scoprire.

ANSELMO BUCCI E GLI AMICI DEL 900Martini, Oppi, Sironi, Wildt

In volo

M arostica, scrigno dimeraviglie artistiche

ed enogastronomiche,dedica con l’ausilio deglieredi la prima monograficaa Cosroe Dusi (Venezia1808 - Marostica 1859),straordinario, eclettico eraffinato artista ingiusta-mente dimenticato, il cuitalento lo ha fatto definirei l “ T i n t o r e t t odell’Ottocento”.Discendente di un’agiatafamiglia di Bergamo,mostra tanta attitudine aldisegno che la madre, rima-sta vedova, si convince amutare le sue aspettativeverso l’unico figlio e gli fafrequentare l’Accademia diBelle Arti, ambiente vivace eall’avanguardia in unaVenezia sofferente per esse-re passata da dominante asuddita.Pur sostenuto dai suoi mae-stri come Teodoro Matteiniche gli insegna il ritratto emalgrado i notevoli pro-gressi che lo portano a esse-re un pittore ‘finito’ a ven-t’anni, non riesce a trovareun’occupazione continua aVenezia ed è vittima di unadiaspora di talenti simileall’odierna.Sposato con la figlia delloscultore Bartolomeo Ferrari,lavora aiutato dalla suaconoscenza delle lingueprima nel Tirolo, in Carinziae a Monaco lasciando moltetestimonianze poi a SanPietroburgo dove quale pit-tore di corte e Accademicoottiene successi, riconosci-

menti e fama presso lo zarNicola I.Vasta è la produzione diDusi - pittore romantico egrande colorista - tra tele,tavole d’altare, disegni,sipari e bozzetti per sceno-grafie teatraliLa mostra con più di 200opere - di cui moltissimeinedite - oltre all’intrigantediario non ancora integral-mente studiato, presentainteressanti dipinti come IlCaffè ritratto d’epoca, difamiglia e di costume con lepregiate tazze di porcellanatedesca, eccezionali disegnidal tratto rapido e sicurocome i Gondolieri di tra-ghetto, litografie raffinate edivertenti tra cuiPescivendoli e l’icasticatempera su carta con ilRitratto di Mugik, capolavo-ro d’introspezione psicolo-gica: una scoperta da gode-re.

Ritratto di Mugik

Sede: Fano/PU: GalleriaCarifano, Palazzo Corbelli, ViaArco d’Augusto 47Orari: 18.30 – 22.30 da mar-tedì a domenica - lunedìchiuso

Durata: fino al 30 sett. 2012Ingresso liberoInformazioni: tel. 199 151123, www.sistemamuseo.it,www.creval.itCatalogo: Silvana Editoriale

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A Longiano, non lontanoda Cesena, città di arti-

sti famosi quali Alberto Sughie Giovanni Cappelli, vive elavora il pittore Pier PaoloCanducci che caratterizza laterra di origine con operenelle quali sia il folklore che lavita agreste sono il pernointorno al quale gira tutta lasua poetica espressionista.Innamorato della Romagna,diviene con colori arditi e pre-parazione tutta personaledella tela, un menestrello checanta la gioia delle stagioni ela vita dei borghi, cogliendoattraverso una ritrattisticamaterica, leggermente alte-rata per dare un senso al nonfinito della forma e la possibi-lità di entrare nella figuraspeculando con la fantasia,l’immaginazione di chi vuole,oltre alla storia, anche la leg-genda in ciò che viene narra-to.Lo conoscono tutti, e i turistinon possono non fermarsi aln. 15 di via Santa Maria percuriosare nel suo atelier sem-pre aperto, sottostante ilcastello malatestiano, nelquale oltre al tripudio deicolori e alla preziosità dellefabulazioni effigiate si respiraaria di accoglienza e cortesiaa tutto tondo, con quellagentilezza che soltanto inRomagna la fa da padrona.I paesaggi e gli scorci che vivi-ficano il territorio sono benidentificabili, quasi amabil-mente processati, nel lavoroquotidiano, alle fiere o allefeste popolari nei singoli

gesti di uomini, donne, bam-bini, con tecniche diverse masempre univoche nel timbroche connotano l’opera di chilavora da tanti anni in perfet-ta solitudine, senza rincorreremode o correnti che fuorvie-rebbero la sua improntagenuina, calda e corale, ovel’armonia e la solarità sorreg-gono ogni creazione.Il pittore si identifica negliimpasti ad olio e tecnichemiste ben campiti con trattidi spatola che dinamicizzanotutto il rappresentato, dandooriginalità a ciò che il riguar-dante vede.Nulla è calligrafico o voluta-mente accattivante. La sua èpittura per la pittura ove ilvero si vede ma la verità è nelsostrato di ogni composizio-ne. L’artista Canducci senza sfor-zi apparenti questo sa fare equesto ci regala.

Eventi e mostre

138 TURISMO all’aria aperta

CHIETI

PRIMO CENTENARIO DELLA NASCITA“SASSU E CORRENTE 1930-1943”

LONGIANO

PIER PAOLO CANDUCCIUN ARTISTA TUTTO ROMAGNOLO

di Guerrino Mattei

P romossa dallaFondazione Carichieti

e curata da Elena Pontiggiaed Alfredo Paglione dal 25luglio con chiusura il 7 otto-bre prosegue a Palazzo de’Mayo di Chieti la mostraintitolata “Sassu e Corrente1930-1943”.L’esposizione ripercorre lastagione fondamentale diAligi Sassu, nel centenariodella nascita, e documentaorganicamente, per laprima volta in Abruzzo enell’Italia centrale, il movi-mento di Corrente nato nel1938 intorno all’omonimarivista fondata da ErnestoTreccani. Raduna vari gio-vani artisti, come Birolli,Guttuso, Sassu, Migneco,Valenti, Cassinari, Morlotti,Vedova e altri tra cui, inposizione più autonoma,Manzù, Tomea, Broggini,Mucchi.Non formano un gruppo,ma sono accomunati da unespressionismo inizialmentelirico, poi sempre più reali-stico, impostato sul colore,la luce e l’espressione deidrammi e delle passioni del-l’esistenza. La rivista chiu-de nel 1940, ma il movi-mento rimane in vita fino al1943.Il percorso della mostra,che comprende oltre 50opere, muove dalla figuradi Sassu (Milano 1912-Maiorca 2000), di cui rac-coglie un significativonucleo di dipinti degli anniTrenta e Quaranta. Fra que-

sti spiccano i Dioscuri,1931, considerati gli esitipiù lirici del ciclo degliUomini Rossi; il gigantescoencausto dei Ciclisti, 1931,del Museo Barbella; imonumentali Argonauti inColchide del 1935; la cele-bre Deposizione e lo spetta-colare, allucinato Conciliodi Trento, 1941-42,entrambi del Museo dellaSanta Casa di LoretoIl percorso espositivo docu-menta poi le opere di tuttigli altri protagonisti delmovimento, fra cui andreb-bero citate almeno le scul-ture di Manzù e Broggini;l’apocalittico (e profetico)Drago di Tomea, 1937; l’in-quietante Uomo dal ditofasciato di Migneco; L’isoladei cani del 1938 eGabbiani di Valenti; i pae-saggi del primo Morlotti.La mostra è accompagnatada un catalogo edito daAllemandi con un analiticosaggio di Elena Pontiggia edal volume Il movimento diCorrente, edito daAbscondita, sempre dellaPontiggia, corredato con iprincipali testi e documentidi Corrente.

Informazioni utili

Sede: S.E.T. Spazio EsposizioniTemporaneePalazzo de’ MayoLargo Martiri della Libertà -66100 Chieti

Informazioni: [email protected] – tel: +39 0871 359801 -

347606

Informazioni utili

Sede: Via Santa Maria, 15

47020 – Longiano (FC)

Informazioni: T. 0547.665161

L’atelier è aperto tutti i giorni

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Eventi e mostre

TURISMO all’aria aperta 139

TIEPOLO NERO: OPERA GRAFICA E MATRICI INCISE

Q uesta importante mostra curata daLionello Puppi e Nicoletta OssannaCavadini, è frutto della fattiva col-

laborazione di tre istituzioni: il m.a.x.Museo di Chiasso, l'Istituto Nazionale per laGrafica di Roma e la Fondazione MuseiCivici di Venezia. Inaugurata nell'invernoscorso al Museo di Chiasso è stata poi pre-sentata, nell'aprile successivo, all'IstitutoNazionale per la Grafica di Roma per esse-re infine ospitata a partire dal 21 luglio2012, nelle sale di Ca' Rezzonico – Museodel Settecento Veneziano. La mostra rap-presenta una non comune occasione con laquale si esibisce al pubblico una parte deirami incisori prodotti dalla famiglia Tiepolo;questo raro ed importante patrimonio del-l'arte, consiste in trentatre lastre in rameincise all'acquaforte dal Tiepolo delle qualisette per mano di Giambattista e venticin-que di Giandomenico ed una solamente diLorenzo. Opere queste in piccola parte finoad ora offerte alla fruizione del pubblicoche, presentando segni inchiostrati impres-si dal lavoro dell'artista nella matrice, susci-tano una certa emozione. Occasione que-sta importante per l'approfondimento su

materiali artistici come le matrici e le incisio-ni, in fondo ancora poco noti pur essendodi una assoluta rilevanza per lo studio dellastoria dell'arte; proprio le matrici, tutte diproprietà della Fondazione Civici Musei diVenezia ed accuratamente restauratedall'Istituto Nazionale della Grafica, posso-no esser oggi messe tra loro a confrontopermettendo di valutare la grande qualitàraggiunta dallo straordinario artista qualeGiovanni Battista Tiepolo (Venezia 1696 –Madrid 1770), grande innovatore anche inquesto genere come risulta dalla selezionedegli esemplari presentati nella mostra.Acqueforti con illustrazione di “Capricci”dove appaiono rappresentati anche maghiin atteggiamenti che ci ricordano atti distregoneria, cosa molto discussa durante lametà del settecento, “Scherzi di fantasia”,una selezione di stampe del figlioGiandomenico che ne continua l'attività,sul tema della “Fuga in Egitto”, matrici inci-se poste a raffronto dell'opera a stampa,dimostrano in modo inconfondibile il gran-de valore del maestro veneto. L'incisione,come è noto, fu per Giambattista un'artecoltivata a lungo ed in maniera assoluta-

mente riservata; una produzione di opere dieccezionale interesse iconografico oltre chetecnico e stilistico, non destinata al merca-to che il figlio Giandomenico rese nota,pubblicandola per la prima volta, solo dopola sua scomparsa. Questa importante espo-sizione sembra quasi anticipare la grandemostra su Giambattista che si aprirà il pros-simo 15 dicembre a Villa Manin diPassariano, ma tende anche sottolineare ilgrande patrimonio sia di qualità che diquantità, delle opere appartenenti alGabinetto delle Stampe e dei Disegni delMuseo Correr. Oltre quarantamila stampecatalogate e circa ottomila disegni, costitui-scono un importantissimo strumento percoloro che sono interessati allo studio dellagrafica veneziana, sopratutto settecente-sca, dai duecentocinquanta fogli guarde-schi, ai centoquarantuno schizzi di mano diPietro Longhi, alle numerosissime prove diGiambattista e Giandomenico Tiepolo de“l'Album Gatteri”, ai fogli di GaspareDiziani, agli schizzi di Luca Carlevarijs, diFrancesco Fontebasso, di GiambattistaPittoni.

CA' REZZONICO – MUSEO DEL SETTECENTO VENEZIANO – 21 LUGLIO/15 OTTOBRE 2012

di Gianantonio Schiaffino

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140 TURISMO all’aria aperta

Eventi e mostre

RINASCIMENTO IN TERRA D’AREZZO,UN AFFASCINANTE PERCORSO

I ntrigante la nuova proposta dei ‘PiccoliGrandi Musei’ mirata a valorizzare glisplendidi musei e le eccellenze artistiche

in terra d’Arezzo e nella Valdichiana, nelQuattrocento luoghi ‘fiorentini, in cui sononati o hanno lavorato i più importanti prota-gonisti dell’epoca come spiega egregiamentesottotitolo di questo percorso culturale e arti-stico unico nel suo genere: Da Beato Angelicoe Piero della Francesca a Bartolomeo dellaGatta e Luca Signorelli in Val di Chiana.Un angolo di Toscana dove hanno operatoanche Donatello Neri di Bicci, Michele daFirenze, Andrea della Robbia, Sansovino eFilippo Lippi lasciando testimonianze che daCastiglion Fiorentino a Cortona, daLucignano a Foiano, da Civitella a Marcianodella Chiana oltreché ad Arezzo costituisconooggi uno straordinario museo diffuso omeglio un “sistema-museo” che rafforza isingoli componenti.Si tratta di un viaggio che può essere fatto dalcentro alla periferia, da Arezzo a Cortona, oviceversa con l’ausilio di pubblicazioni e guide(Rinascimento in terra d’Arezzo, MuseoNazionale d’Arte medievale e moderna adArezzo, Museo diocesano del Capitolo diCortona e Pinacoteca Comunale e Pieve diSan Giuliano a Castiglione Fiorentino) utili adapprofondire l’incontro con le opere delRinascimento contrassegnate da una verarivoluzione del colore e delle forme.Per l’occasione è nato il Pass PMG 2012 gra-tuito (valido fino al 18 novembre) che dà dirit-

to a parecchie agevolazioni quali itinerari,speciali visite guidate e laboratori: per alcuneattività occorre prenotare. Sono anche previ-ste iniziative ludico-educative rivolte ai ragaz-zi dai 6 ai 12 anni per sensibilizzarli al mondodell’arte.Per tale evento alcune opere sono ritornate làdove sono nate come dalla PinacotecaVaticana l’Incoronazione della Vergine (PalaMarsuppini) di Filippo Lippi (fiorentino in terrad’Arezzo): nata per la Chiesa del monasteroolivetano di San Bernardo di Arezzo, è oggivisibile nel locale Museo Nazionale d’artemedievale e moderna.La tavola con San Rocco davanti al palazzodella Fraternita dei Laici ad Arezzo è tornatanella sede storica della Fraternita - compa-gnia religiosa dedita a opere di carità e assi-stenza e attiva dalla prima metà del ‘200 - laquale l’aveva commissionata a Piero diAntonio Dei, detto Bartolomeo della Gatta(altro fiorentino giunto giovanissimo adArezzo) le cui opere si ritrovano più volte nelpercorso come lo splendido San MicheleArcangelo, una devota e il suo bambino dellaPinacoteca Comunale di CastiglionFiorentino: entrambe presentano il personag-gio principale con una piacevolmente smisu-rata imponenza.Doverosa la visita al Duomo aretino dove laMaddalena di Piero della Francesca colpisceper il suo aspetto affascinante, semplice eumile mentre nella Cappella Bacci dellaChiesa di San Francesco sempre ad Arezzo la

Battaglia di Eraclio e Cosroe dello stesso pit-tore appare, pur nell’apparente movimento,colta come un fotogramma di una pellicola.Anche il Museo Diocesano di Arezzo riserva lapiacevole sorpresa di vedere riunite le prezio-se sculture di Michele da Firenze sparse sulterritorio e di rara bellezza comeSant’Antonio abate seduto in faldistorio,mentre quello di Cortona offre un’ampiapanoramica sulle opere di Luca Signorellicome la celeberrima ed eleganteAnnunciazione sul cui sfondo appaiono vaga-re dopo la cacciata dall’Eden le figurine diAdamo ed Eva mentre sulla predella sono rac-contate le tradizionali storie della Vergine; inquest’ultima cittadina (al MAEC) il tondo -secondo molti critici dello stesso Signorelli -rappresenta la Madonna col Bambino, l’ar-cangelo Michele e santi: se da un lato l’arcan-gelo, vinto il diavolo, tiene con la destra unastadera con due ‘animule’ di cui una dannatae l’altra ‘salvata’ di un giusto, dall’altro SanMarco presenta alla Vergine il modellino diCortona per impetrarne la protezione.Un modo diverso per scoprire Arezzo e la suaprovincia girovagando con libertà quasi‘esploratori’ dei grandi tesori del nostroQuattrocento o seguendo i vari autori, masempre rimanendo stupefatti per le bellezzeammirate e facendo proprio un territorio prezioso e spesso sconosciuto.

Info: www.rinascimentointerradarezzo.it

di Wanda Castelnuovo

Piero della Francesca, Battaglia di Eraclio e Cosroe

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TURISMO all’aria aperta 141

ROVERETO/TN (Mart), FAUSTO MELOTTI. ANGELICO GEOMETRICO: intrigante racconto dellafase di rinascita a partire dagli anni ’60 con l’individuazione delle radici metafisiche della sua arte.Fino al 30 settembre 2012. Info: 800 397760, www.mart.tn.itSIRTORI/LC (Villa Tre Tetti, Via Belvedere 39), GIORGIO RIVA. SCOLPIRE LA LUCE: suggestivesculture luminose che dal crepuscolo creano incantate e sinestetiche emozioni visivo-uditive. Finoa settembre 2012. Info: 339.7899501, www.giorgiorivaopere.itBORDIGHERA/IM (Fondazione Terruzzi - Villa Regina Margherita), SGUARDI SULNOVECENTO. COLLEZIONISMO PRIVATO TRA GUSTO E TENDENZA: ricca carrellata di artisti chetestimoniano la vivacità del clima culturale del Novecento. Fino al 30 settembre 2012. Info: 018427611, www.fondazioneterruzzivillamargherita.itFAENZA/RA (Museo Internazionale delle Ceramiche), PALADINO CERAMICHE: più di centoopere raccontano l’avventura dell’artista con l’argilla di cui ha saputo cogliere infinite possibilità.Fino al 7 ottobre 2012. Info: 0546 697311, www.micfaenza.orgSAINT-TROPEZ/Francia (Museo L’Annonciade), DA DAUMIER A GIACOMETTI. LA SCULTURADEI PITTORI. 1850-1950: originale e illuminante analisi dell’attrazione di molti pittori nei confron-ti della scultura in cui ottengono risultati superbi. Fino all’8 ottobre 2012. Info: 0033 (0)494178410, www.amis-annonciade.fr/museeVARESE (Villa Panza), BILL VIOLA REFLECTIONS: undici installazioni in dialogo con la collezionepermanente suggeriscono un percorso spirituale di grande intensità. Fino al 28 ottobre 2012. Info:0332 283960, www.fondoambiente.itTORINO (Museo Nazionale della Montagna), LE INNAMOREVOLI DONNE DELLE NEVI: centocopertine di riviste (1886-1949) testimoniano l’accattivante legame tra passione alpina e figurafemminile in evoluzione. Fino all’11 novembre 2012. Info: 011 6604104, www.museomonta-gna.orgAREZZO (Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna + 7 sedi), RINASCIMENTO INTERRA D’AREZZO: straordinario viaggio attraverso un accattivante museo diffuso alla ricerca deigrandi Maestri del Quattrocento. Fino al 18 novembre 2012. Info: 055 2340742, www.rinasci-mentointerradarezzo.itMARTIGNY/CH (Fondation Pierre Gianadda), VAN GOGH PICASSO KANDINSKY…COLLEZIONE MERZBACHER. IL MITO DEL COLORE: caleidoscopico tripudio cromatico di una col-lezione raffinata e preziosa frutto di passione e gusto. Fino al 25 novembre 2012. Info: 0041 277223978, www.gianadda.chASIAGO/Vi (Museo Le Carceri), I CAPOLAVORI DELL’ARTE: intrigante omaggio alle grandi cor-renti artistiche internazionali e ai loro autori dal XVI secolo a oggi. Fino al 25 novembre 2012. Info:0424 63854, www.asiago.itGENOVA (Museo Luzzati a Porta Siberia + Magazzini del Cotone modulo 1), PINOCCHIOBIENNALE 2012: deliziosa, onirica e divertente carrellata nell’iconografia contemporanea del cele-berrimo burattino per fare sognare grandi e piccoli. Fino al 13 gennaio 2013. Info: 010 2530328,www.museoluzzati.it

Per la pubblicazione degli eventi e mostre scrivete a: Silvia Sacchi, [email protected]

- Fino al 30 settembre

- Fino a settembre

- Fino al 30 settembre

- Fino al 7 ottobre

- Fino all’8 ottobre

- Fino al 28 ottobre

- Fino all’11 novembre

- Fino al 18 novembre

- Fino al 25 novembre

- Fino al 25 novembre

- Fino al 13 gennaio

Eventi e mostrein breve

Di seguitoun elenco

degli eventi edelle mostre

in corso,per permettervi

di organizzarela vostra

gita culturale

di Wanda Castelnuovo

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Rubrica a cura di Pier Francesco Gasperi con la consulenza tecnica di Claudio D’Orazio Assicurazioni

Assicurazioni e dintorni

I ncidenti stradali, abbastanza strani,stanno interessando un trattodell’Autostrada A19 che collega le

città siciliane di Palermo e Catania. Nonsi sa se siano delle coincidenze a fareaumentare la statistica sugli incidenti,nel tratto di A19, oppure se si stia verifi-cando un fenomeno che, fino a questomomento, non trova una spiegazioneplausibile. Ciò che è accaduto, comun-que, è fuori dall’ordinario: fari e motoresi spengono, di colpo, ed il guidatoreperde controllo del proprio veicolo. Iltratto autostradale interessato agli inci-denti stradali è quello della galleria diTremonzelli, sempre sulla A19, che

manda in tilt autovetture di ogni tipo,provocando incidenti a catena. E’ l’inter-rogativo per gli esperti dopo l’ennesimo,strano, incidente nella galleria lungo laPalermo-Catania. L’ultima persona adesserne coinvolta è un collega giornali-sta, che guidava lungo il tratto autostra-dale in questione.La dinamica è semprela stessa: l’auto entra in galleria, quan-do, all’improvviso, arriva un black-outche blocca ogni dispositivo della vettura.I fari ed il motore si spengono ed il gui-datore perde il controllo del proprio vei-colo. Esperti dei Vigili del Fuoco e altritecnici stanno prendendo in esame ognielemento per spiegare lo strano fenome-

no. Sembra di assistere, ancora unavolta, ad altri strani fenomeni che sonoaccaduti, sempre in Sicilia, a Caronia,dove una serie di incendi si alimentava-no improvvisamente all’interno delle abi-tazioni del paesino.Anche in quel caso,esperti di tutte le forze dell’ordine sisono arrovellati il cervello per cercare dispiegare i corto-circuiti che si sviluppava-no vicino alle abitazioni. Anche leFerrovie dello Stato hanno prestato i loroingegneri, nel tentativo di dare una spie-gazione. Aspettiamo una risposta ancheper gli strani black-out lungo la A19 traPalermo e Catania.

Incidenti stradali strani sulla A19 Palermo-Catania

I l sistema GPS non funziona e l’autofinisce nel lago. È l’incidente incon-tro al quale è incappato un giovane

senegalese, in Spagna, non riuscendo adevitare di imbattersi nelle acque di unlago, che non erano segnalate dal suonavigatore, morendo. Il suo amico,seduto accanto, miracolosamente si èsalvato. È quanto avvenuto in un incredi-bile incidente stradale occorso per il solomotivo che l’automobilista ha seguito leindicazioni del suo navigatore satellitare,guidando tranquillo verso la sua morte.Fidandosi dello strumento, posto sul cru-scotto, il giovane senegalese non hatemuto, nemmeno per un attimo, che il

suo GPS potesse avergli dato delle infor-mazioni fallaci, inabissandosi con la suavettura all’interno del lago, non segnala-to dallo strumento. La dinamica dell’inci-dente è stata raccontata dall’unicosuperstite all’incidente, che è riuscito aduscire dall’auto ed a risalire fino in super-ficie .Ai poliziotti che lo ascoltavano,quasi increduli, l’ospite ha raccontatoche stavano percorrendo una strada dicampagna che attraversa un paesino mache, proprio nel suo centro, si interrom-pe per la presenza di un lago artificiale.La colpa è da ascrivere a molteplici fatto-ri, come il buio, l’inesperienza, la nonconoscenza del luogo ma, anche e

soprattutto, al sistema GPS, che non eraaggiornato. Del resto, il navigatore serveproprio per indicare una strada scono-sciuta al guidatore, altrimenti non avreb-be senso. L’incidente stradale ha messoin luce, ancora una volta, il pericolo delmancato aggiornamento dei navigatori,che non segnalano strade chiuse o inpessimo stato di conservazione e nonriescono ad aggiornarsi, tralasciando icambi dei sensi unici o la creazione diinvasi d’acqua. Un problema reale chepregiudica la sicurezza alla guida delleproprie autovetture.

Incidenti stradali: GPS rotto e auto nel lago

I l dato messoci a disposizionedall’Organizzazione Mondiale dellaSanità è spaventoso, nel mondo

decedono qualcosa come un milione eduecentomila persone a cause di inci-denti della strada, in Italia muoionoqualcosa come 6.000 persone, cosìcome restano feriti, a volte con conse-guenze irreversibili, ben 50 milioni dipersone in tutto il pianeta; una cifraenorme che non ha pari con nessunamalattia e nessuna guerra capace diapportare una simile apocalisse, se solosi pensi al numero di feriti nel mondo,pari quasi agli abitanti del nostro Paese.Ovvio che l’attenzione degli Stati e dellaComunità Scientifica è quanto mai rivol-ta a quest’emergenza in direzione dellasicurezza stradale che dovrà anche trac-

ciare quelle linee e quegli obiettivi causadi tale mortalità da sinistri stradali. Ma arendere più fosca la situazione intervieneun altro elemento afferente ad un’inedi-ta ricerca compiuta da Shankuan Zhu e icolleghi del Medical College delWisconsin, che avalendosi anche dei piùsofisticati crash test di cui oggi l’industriaautomobilistica dispone, associando idati in particolari database e studiando-ne l’effetto sulla persona, si sarebbe sta-bilito che in caso di incidente della stra-da a subire le più gravi conseguenzesono le persone obese. Ci si chiede aquesto punto che nesso vi sia fra l’obesi-tà e la lesione da trauma che può giun-gere a stroncare la vita della persona. Gliscienziati che hanno condotto la ricercanon avrebbero dubbi, l’obeso, rispetto al

soggetto normoteso, patisce più graviconseguenze per la minore elasticità delcorpo di adattarsi all’impatto, alla diver-sa distribuzione del grasso sulle superficidel corpo che risultano così meno pro-tette dalle fasce muscolari. Per non con-tare e a questo punto riteniamo moltopiù importante quest’ultimo dato rispet-to ai primi, che all’obeso manca anche lapossibilità di un recupero maggiorerispetto alla persona normopeso, acausa delle compromissioni di tipo meta-bolico del suo corpo, a causa anche delfatto che spesso l’obeso è già affetto damalattie quali il diabete che rendono lepossibilità di recupero, a causa di sovrap-poste complicazioni fra le più disparatepossibili, infezioni, squilibri elettroliticietc., più ardua e lunga.

Incidenti stradali: più a rischio le persone obese

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L uogo ideale in cui godere deibenefici delle rinomate acquetermali di Abano, in una sugge-

stiva cornice paesaggistica-naturale, èl'Ermitage Hotel Bel Air - Medical Hoteldi Abano Terme, situato alle pendici delParco Regionale dei Colli Euganei, nelluogo in cui la pianura incontra la colli-na di origine vulcanica. L'Hotel può offrire vari programmi e ser-vizi: un programma termale, con possi-bilità di usufruire di convenzione direttacon il Sistema Sanitario Nazionale per lafango-balneo terapia e le cure inalatoriepresso lo stabilimento termale internoall’hotel, un percorso benessere e relaxcoccolati dalle attenzioni del centrobenessere, un percorso riabilitativo per-sonalizzato usufruendo dei servizi delprimo ambulatorio specialistico di medi-cina fisica e riabilitazione inserito in unresort termale, convenzionato con iprincipali istituti assicurativi italiani, unprogramma dimagrimento grazie alla

consulenza di personale medico specia-listico e di operatori qualificati nell’am-bito della nutrizione del fitness e dellescienze motorieLe camere accessibili sono in totale 3:

una Suite ubicata al piano terra e altredue Suite ubicate rispettivamente al 3°e al 1° piano. Sono presenti anche altre4 camere-Suites dotate di spazi ampi eagevoli.

Village for all – V4A® è il marchio diqualità internazionale del turismoaccessibile, che attraverso le informa-zioni divulgate garantisce alle personecon disabilità (ridotta permanente otemporanea), limitazioni sensoriali (cie-chi e sordi), allergie e intolleranze ali-mentari, agli anziani, diabetici, dializza-ti, persone obese e alle famiglie conbambini piccoli, di poter scegliere dove

trascorrere le vacanze.Village for all – V4A® è il primo net-work di strutture turistiche accessibilialle persone con disabilità. Garantisceun’informazione attenta, affidabile,precisa, verificando personalmente ognistruttura prima dell’affiliazione, garan-tendo così le informazioni su misure,dimensioni e spazi, senza consegnare“patenti di accessibilità” ma dando alle

persone la possibilità di scegliere auto-nomamente la propria vacanza nel vil-laggio che saprà soddisfare meglio leesigenze del singolo e dei suoi familiari.Village for all – V4A® si occupa inoltredella formazione del personale al fine digarantire ai turisti dei villaggi affiliati unalto livello di qualità dell’accoglienza. “A ciascuno la sua vacanza!”

144 TURISMO all’aria aperta

Village for all srl - Via Frutteti 115/a, 44123 Ferrara - Presidente: Roberto VitaliTel. +390532067120 - Fax +390532067121 - Mail: [email protected] - www.villageforall.net

G razie alla messa a punto diV4AInside®, App che migliora ilprocesso di raccolta ed elabora-

zione dei dati relativi all’accessibilità,V4A® da gennaio è in grado di fornireinformazioni sull’accessibilità di tutte lestrutture turistiche ricettive, e ben lovediamo dai nuovi arrivati nel network!Un centro termale wellness riabilitativo,

l’Ermitage Bel Air Medical Hotel di AbanoTerme –PD, uno stabilimento balneareaccessibile, lo Chalet Alta Marea di CupraMarittima -AP-, due hotel, l’Hotel GardenLido di Loano -SV- ed il Best Western BluHotel Roma di Roma, un residence-villag-gio, l’Airone Bianco Residence Village diComacchio -FE- … e ancora tante altrenovità in arrivo nei prossimi mesi!

Il Marchio Internazionale di Qualità V4A®per tutti e per tutte le strutture turistiche!

Arrivano Terme e Wellness per tutti!

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146 TURISMO all’aria aperta

ACTItalia Federazione

C ari Presidenti dei nostri Club ecari tesserati ACTItalia, anchequest’anno, dall’8 al 16 set-

tembre p.v. la nostra FederazioneNazionale sarà presente a “Il Salone delCamper” di Pama nella stessa posizionedell’anno scorso (Padiglione 4 standC026).Per approfondire la conoscenza del ter-ritorio parmense, abbiamo costruitoun’interessante iniziativa, assieme alComune di Sala Baganza, a “Il Salonedel Camper” e con la rivista Plein Air,con un ricco programma in concomi-tanza della manifestazione fieristica.Come ben sai, ogni Club a noi affiliatoha diritto di promuovere le proprie atti-vità presso lo stand ACTItalia con inizia-tive e materiali da distribuire e se qual-cuno del tuo Club volesse anche darciuna mano a presidiare lo stand saràaccolto a braccia aperte.Mandaci una nota con le tue idee e timetteremo nelle condizioni di soddi-sfarle nel limite del possibile. Abbiamoun certo numero di biglietti a tariffaridotta, per cui se t’interessano non haiche richiederceli.Durante la manifestazione presentere-mo il 52° Rally Europa.Il 52° Rally Europa 2013, che si svolgeràdal 16 al 20 maggio 2013 al CampingUNION LIDO di Cavallino-Treporti(Venezia) uno dei più prestigiosi cam-peggi che abbiamo in Italia, la cui pre-parazione è avviata da tempo, per favo-rire l’incontro tra i campeggiatori edincoraggiarne l'amicizia con attività turi-stiche di livello europeo. I risultati attesisono: l’arricchimento culturale di gran-de valore sociale, perseguito con unospirito di fratellanza tra persone chepraticano lo stesso modo di fare turi-smo. Con lo stesso spirito presenteremo la“Giornata mondiale del Turismo”, chenegli anni scorsi ha visto la partecipazio-ne di ambasciatori ed operatori turistici,

provenienti da molte parti del mondo,anche oltreoceano.Il nostro Convegno, che si svolgerà nel

pomeriggio di sabato 15 settembre alleore 16,30, nella Sala dei 300 avrà il tito-lo: “ACTITALIA - prospettive2012/2013” con il quale illustreremo leiniziative della federazione a favore deipropri tesserati e di conseguenza di tuttii campeggiatori.

Ma la vera novità che sarà presentata alpubblico è che ACTItalia Federazione èdivenuta Socio di diritto della CUNA –Commissione Tecnica di Unificazionedell’Autoveicolo, ente federato all’UNI –Ente Nazionale Italiano di Unificazione,che persegue lo scopo di contribuireall’individuazione delle più appropriatescelte tecniche nel campo delle macchi-ne mobili e loro componentistica, non-chè di prodotti affini o connessi adautocaravan e caravan.Questa opportunità è stata fortementevoluta da ACTItalia, che da anni ponesul tappeto i temi della sicurezza, oltreai problemi della vulnerabilità al fuoco acarico di camper e caravan. Piuttostoche confondersi con iniziative di tipolegale, rincorrendo circolari dei vigili delfuoco, cavilli burocratici, ordinanze sin-dacali, procedimenti amministrativi epenali, riteniamo più opportuno sedersiad un tavolo tecnico, assieme ai costrut-tori dei veicoli ed all’istituzione pubbli-ca, per cercare alla fonte le soluzioni piùrispondenti a salvaguardare dai rischi inostri familiari e noi stessi.Quest’anno di nuovo ospiteremo nelnostro stand il nostro affiliato "RIVARS”- Registro Italiano dei Veicoli AbitativiRicreazionali Storici, per mettere l’ac-cento sulla delicata problematica dellamanutenzione periodica e programma-ta dei veicoli e relativa messa a norma dialcuni componenti obsoleti, che potreb-bero diminuire l’efficienza e mettere incrisi le dotazioni di sicurezza dei vecchi

e nuovi mezzi.Poi, continueremo ad occuparci deibambini - campeggiatori turistici didomani, offrendo loro il tradizionalezucchero filato, per dare più agio aigenitori di confrontarsi nel nostro standsui temi dei bambini in camper. E’ unimpegno, nel quale ci aiuta un altroClub a noi federato: “Vacanze apertoper ferie”, con il quale, negli anni scor-si, abbiamo distribuito diverse migliaiadi zuccheri filati a tutti i bambini presen-ti in fiera e quest’anno la fiera stessa hapensato di orientare servizi verso lefamiglie. Bene! C’è un’occasione in piùper agire in sinergia.Il Camper Solidale di Mantova ci hachiesto uno spazio, che volentieri con-cediamo anche a tuo Club se fosse inte-ressato.Come vedi stiamo compiendo uno sfor-zo notevole per mettere in condizione inostri federati a partecipare alla vitaassociativa della Federazione, che, a suavolta, si aspetta un corrispondente con-tributo d’idee e di attività dai suoi.Ti aspettiamo,

Il PresidentePasquale Zaffina

A.C.T.ITALIA a “Il Salone del Camper 2012”

A.C.T.Italia Federazione - Associazione Campeggiatori Turistici d’ItaliaViale G. Massaia, 39 - 00154 Roma - tel. 06 5140979 - fax 06 97255047 - [email protected] - www.actitalia.it

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Confedercampeggio

Confederazione Italiana Campeggiatori, via Vittorio Emanuele 11 - 50041 Calenzano (FI)tel. 055.882391 - fax 055.8825918 - [email protected] - www.federcampeggio.it

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Direzione e RedazioneStrada Cardio, 1047899 GalazzanoRepubblica di San MarinoTel. 0549 941379Fax 0549 [email protected]

Editrice TURIT s.r.l.

Responsabile della pubblicitàGiampaolo AdrianoCell. 338 9801370pubblicità@turit.it

Direttore responsabileGiuseppe [email protected]

Art DirectorSilvia [email protected]

Hanno collaboratoIsotta Bartoletti, Pier Francesco GasperiAngelo Lo Rizzo, Salvatore LongoRiccardo Rolfini, Tania Turnaturi

GiG 3

Eeditorialedi Salvatore Longo

Sommario4 Fatti & Commenti

6 Itinerari- Tra vini e castelli

- Tuscia da gustare

- Terre sicane in cantina, dispensa e cucina

24 Gastronomia- Auguri per il 10° compleanno

del Festival del Brodetto

- Bologna capitale del Gelato

- La vite più vecchia del mondo vive in Alto Adige

29 Ricetta

30 Eventi gustosi

36 Buongustaio

38 Recensioni

L a calura di una bella giornata estiva mi ha indotto a cercare un po’ difresco nelle campagne liguri dove avevo trascorso molte estati dell’in-fanzia e della giovinezza.

Erano anni che non percorrevo le antiche strade, un tempo sterrate, cheattraverso campi coltivati e prati s’inerpicavano per la collina. Si camminavada soli, ma non si era mai soli: s’incontrava sempre qualche contadino allavoro e ci si fermava a parlare dei campi, delle coltivazioni e di come anda-va la stagione.Poi c’erano gli alberi da frutta, ciliegi e peschi prevalentemente, qualchealbero di prugne e noci, e noi ragazzi si cercava di mangiare qualche fruttodalla pianta e in tempo di ciliegie - allora era giugno e le ciliegie erano sapo-rite e non solo grosse - si dava una mano a raccoglierle: era un divertimen-to salire sugli alberi (a rischio… indigestione!).E un giorno tra fine giugno e metà luglio in paese arrivava ‘la trebbiatrice’ed era gran festa.Percorrendo quelle stradine, ora asfaltate, ma deserte salvo qualche inqui-nante moto rumorosa e alcune auto, mi venivano in mente quegli anni forsepiù poveri, ma certamente più sereni: ora al posto del grano ci sono imagazzini di una catena della Gdo e invece degli orti tante fabbrichette ingran parte chiuse e abbandonate, i giovani sono andati in città a inseguireil sogno di turno e i vecchi li trovi sul sagrato della chiesa uno accanto all’al-tro immersi nei loro tristi silenzi.Molte frazioni sono abbandonate o quasi e non si rianimano nemmeno d’e-state perché il turismo è andato scomparendo con l’affermarsi della civiltàpost-agricola: di tre alberghi ne è rimasto uno, seconde case e ville sonochiuse, le due trattorie rimaste vivacchiano e i bar sulla piazza si sono dimez-zati - nonostante l’avvento dell’arredo urbano e il traffico parzialmente vie-tato - sono semivuoti, mentre prima i gestori per recuperare tavolini e sedieallontanavano noi che consumavamo poco o niente.È valsa la pena distruggere una cultura e una ricchezza per creare non si sabene cosa? Cercare di cancellare la memoria dalle nostre origini e fare delcontadino una figura marginale e dell’agricoltura un lavoro da cui fuggire?Il turismo scompare non solo perché il mondo è sempre più alla portata ditutti, ma anche perché l’abbandono della civiltà agricola ha spesso inquina-to le campagne rendendole simili alle città o le ha rese invivibili per la scar-sità di servizi e non lo rivitalizzano ‘sagre’ che spesso di tradizionale hannosolo il comunicato stampa.Salvo eccezioni le antiche ricette delle cucine regionali e locali scompaionocon la morte dei vecchi e le nuove versioni rielaborate dagli chef o realizza-te con i prodotti che si trovano sul mercato spesso di quel piatto hanno soloil nome.Sempre meno i ragazzi e i bambini (i consumatori di domani) conoscono ilvero gusto di una zucchina o di una pesca o la differenza tra una ‘zucchina’e una ‘trombetta’: è da loro che occorre iniziare a costruire un consumato-re che sia attratto non dall’immagine, ma dal gusto, magari inserendo neiprogrammi scolastici corsi sull’alimentazione affidati non a laureati da collo-care, ma a contadini che sappiano raccontare con entusiasmo la loro espe-rienza, descrivere l’anima dei prodotti e spiegare per esempio perché lemonoculture sono in genere un errore.Occorre da parte dello Stato e delle sue emanazioni sul territorio assecon-dare quei giovani (o anche meno giovani) che sentono il desiderio di torna-re al mondo agricolo: potrebbe essere una risposta (parziale e limitata quan-to si vuole) alla crescente disoccupazione creata da quella società sul cuialtare l’agricoltura è stata quasi sacrificata e un modo per cominciare a sot-trarre i consumatori alla dittatura dei sapori standardizzati e globalizzatidalle multinazionali dell’alimentazione.

È VALSA LA PENA SACRIFICARELA CULTURA AGRICOLA?

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4 GiG

Rubrica in collaborazione con Salvatore Longo

F&Cfatti & commenti

MASTERCHEF ITALIA IN VAL DI FASSA

D a diversi anni non c’è canale televisivo che nonaffidi le proprie fortune a una trasmissione eno-

gastronomica, coinvolgendo uno dei tanti chef più omeno famosi (alcuni trascorrono più tempo ai fornellidella televisione che a quelli del proprio ristorante),giornalisti specializzati e veri o presunti guru dellacucina.Tra le molte trasmissioni una delle più seguite e inte-ressanti è MasterChef che cerca di proporre qualco-sa di originale come in questo caso in cui i concor-renti sono stati convocati nel Rifugio Maria al SassPordoi (2.950 m.) dalla cui terrazza, un vero balconesulle Dolomiti, si gode un panorama spettacolare.Notevole l’impegno di SkyUno che ha dovuto porta-re in quota troupe televisiva e attrezzature di cucinamontate sulla terrazza in modo da rendere spettaco-lare l’esibizione dei concorrenti grazie anche alleriprese effettuate dall’elicottero.I 2.950 metri del Sass Pordoi se hanno assicurato aipartecipanti la gioia di una visione di rara bellezzahanno determinato qualche problema ai fornelli peri diversi tempi di cottura dovuti all’altitudine: se sonostati bravi a superare tutte le difficoltà, lo sapremo adicembre vedendo la trasmissione su SkyUno e ascol-tando commenti e osservazioni di Carlo Cracco,Bruno Barbieri (entrambi chef pluristellati) e del gurudella ristorazione Joe Bastianich.Apprezzatissimo il pranzo (a base di salumi e for-maggi locali) preparato dal Rifugio Maria, e nonpoteva essere altrimenti essendo coinvolti il Puzzonedi Moena e lo Cher de Fascia accompagnati da unottimo Pinot Nero: i classici sono sempre i migliori.

SALUTE E BENESSERE IN ALTA BADIA

A lta Badia sanitè (sanitè nella lingua parlata dalla minoranzaladina dell’Alto Adige significa ‘salute’) è stata un’iniziativa

dedicata alla salute e al benessere del corpo e della mente e ha tra-sformato l’Alta Badia in una palestra a 2.000 metri.Molti sono stati i personaggi da Kristian Ghedina (uno dei miglio-ri discesisti nella storia dello sci alpino italiano ed europeo) al notoalpinista Simone Moro che hanno fornito indicazioni e consigli sul-l’attività fisica e mentale.Salute e benessere sono peraltro espressione di uno stile di vita sin-tesi di numerosi fattori tra cui, importantissima, un’alimentazionecorretta ed equilibrata, ricca di vitamine e povera di grassi come haindicato il Dott. Lucio Lorusso (specialista in Scienze dell’alimenta-zione). A lui si deve l’elaborazione di un piatto del benessere abase di pasta di farro, ragù di lonza, speck dell’Alto Adige e cremadi ricotta. L’equilibrio fra i nutrienti e la presenza della fibra delcereale forniscono energia a lento assorbimento adatta all’attivitàfisica mentre la carne, il salume sgrassato e i formaggi assicuranoil corretto apporto di proteine e quindi il giusto sostegno allamuscolatura.Il piatto è stato rivisitato dallo chef stellato Giancarlo Morelli cheha aggiunto un pizzico di creatività: sono nati così i Maltagliati difarro al ragù di lonza, speck dell’Alto Adige crispy, crema di ricot-ta marinata al fieno di montagna. Il piatto è stato inserito neimenù di tutti i ristoranti dell’Alta Badia aderenti all’iniziativa.Lorusso ha anche pensato ai più piccoli sempre più a rischio diobesità per uno stile di vita prevalentemente sedentario. Ha quin-di creato la merenda del campione per educare e sensibilizzareanche i bambini (e i loro genitori) a una corretta alimentazione.Il panino dei campioni - ideale per fornire un pasto genuino e com-pleto - è realizzato con due fette di pane ai cereali e un ripieno dispeck dell’Alto Adige in versione sgrassata abbinato a ricotta vac-cina lavorata a crema con spinaci frullati (espediente per introdur-re la verdura, spesso poco amata dai bambini). E per bevanda ilsucco di mela, ottimo anche per gli adulti.È un po’ più faticosa da preparare della ‘merendina’ preconfezio-nata, ma molto più sana.Come noto già ai Romani (mens sana in corpore sano) il corpo ela mente vanno di pari passo per cui fare attività fisica in quota èun toccasana non solo per il corpo, ma anche per la mente avve-nendo all’aria aperta lontano dallo stress e dall’inquinamento cit-tadino.E la vista sullo splendore delle montagne completa la rigenerazio-ne della mente.

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fatti & commenti

GiG 5

PESCA DI LAGO

I molti problemi della pesca sono spesso ignorati siadai cittadini, sia dalla stampa, sia purtroppo da chi

istituzionalmente dovrebbe occuparsene.L’attività dei pescatori, i rischi insiti nella professione ele difficoltà per la quotidiana sopravvivenza tra costicrescenti e guadagni sempre più contenuti sonogeneralmente ignorati dall’opinione pubblica sensibi-lizzata dai media solo quando qualche peschereccioviene sequestrato dai nostri dirimpettai mediterranei. Non esistendo questa problematica per i pescatoriche svolgono la propria attività sui laghi, di loro nonsi parla mai. Anzi moltissimi ne ignorano anche l’esi-stenza.Sono quindi una piacevole eccezione le iniziative - dicui è capofila la Provincia di Como - di un progettointerregionale di valorizzazione dei prodotti ittici siatradizionali sia innovativi dei laghi insubrici e di effet-tuare un’analisi economica della filiera della pescaprofessionale in tutte le aree lacustri aderenti. Le pro-vincie interessate sono Como, Lecco, Varese, Novara,Verbania e il Canton Ticino. Il primo dato evidenziatodalla ricerca è la grande frammentazione in piccolerealtà individuali a conduzione diretta, dinamica con-fermata dal numero di pescatori professionali presen-ti nelle diverse province: 51 a Como, 19 a Lecco, 27 aVarese, 7 a Novara, 14 a Verbania e 30 in Canton Tici-no.Circa il 70% delle aziende lavora direttamente ilpescato, le altre vendono sul punto di sbarco il pesceintero soprattutto ai privati e ai ristoratori (rispettiva-mente 42% e 26% della produzione).È evidente l’opportunità che le aziende inizino a ‘faresquadra’ superando l’attuale grande parcellizzazioneche non permette di sfruttare completamente lepotenzialità del prodotto ittico lacustre con nocu-mento sia per i pescatori sia per i consumatori.

V ino e arte hanno avuto da sempre un rapporto intenso: neisecoli sono pochi gli artisti di cui si racconta disdegnassero cibi

e vino, mentre invero si sa di molti, anche grandi, che si abbando-navano a qualche eccesso.Una felice contiguità esiste tra artista e vignaiolo perché entrambiprotesi a creare capolavori e per conseguire questa finalità dispostia compiere ogni sacrificio. Spesso il produttore diviene un collezio-nista o un mecenate stabilendo un intenso rapporto con l’artistaprediletto.È il legame che per molti anni ha unito la famiglia Majolini ad AligiSassu, pittore e scultore eccelso. Già nel 1995 una tiratura limitatadel Franciacorta Pas dosé era stata dedicata al Maestro e numero-se sue opere abbelli-scono la Cantina tracui la splendida statuabronzea Cavalli inna-morati che dal 2001si staglia sui vignetidella Franciacortacelebrando la naturae la sua forza nelladimensione di unquotidiano che divie-ne eterno.Una riproduzione alaser del cavallo edella firma di Sassudecora la selezione dibottiglie con cui laCantina Majolinirende omaggio alMaestro nel centena-rio della nascita(1912-2012) unendo-si alle celebrazionipreviste nell’arco del-l’anno un po’ ovun-que e che hanno duemomenti importantinelle mostre ‘Memo-rie su carta’ aperta adaprile al NationalMuseum of Fine Artsdi La Valletta (Malta) e‘100 anni dalla nasci-ta del Maestro AligiSassu - Dipinti’ che siinaugurerà il 29 set-tembre a Villa Filippinidi Besana in Brianza.E ognuno dovrebbeavere come guidadella propria vita lafrase del Maestroinserita sulla bottigliadel Pas dosé ‘AligiSassu’: “Io sono vota-to alla pittura, al dise-gno, alla scultura. Perquesto continuerò acercare, a lavoraresino all’ultimo alito divita”.

MAJOLINI CELEBRA ALIGI SASSU

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Tra vini e castelli

Iitinerari

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Mentre, lasciata Bolzano e ilfascino discreto del suocentro medievale e diun’architettura originalissi-

ma (unione di elementi alpini e medi-terranei), mi accingevo a percorrere unbreve tratto della Strada del vino del-l’Alto Adige (creata nel 1965) per rag-giungere Caldaro, riflettevo che per assa-porare le sorprese di un campanile svet-tante in un borgo abbarbicato sullamontagna o di una pieve che piccola eantica appare improvvisa dietro unacurva o di un castello che domina e pro-tegge dall’alto di uno sperone rocciosooccorre tornare ai ritmi slow più conge-niali all’uomo.La ‘strada’ è un itinerario geografico,storico, turistico e culturale che si svi-luppa per circa 30 km., spesso con unapropria segnaletica, tra splendidi vignetidi uve - che al solo nominarle richiama-no al naso e in bocca complessi bouquet- e Cantine che con i loro nomi scandi-scono la storia del vino altoatesino enon dimenticano mai che il vino deveparlare agli uomini e non alle Guide.L’idea del viaggio slow mi induce a visi-tare il bel Castel Firmiano (del 945, maè del 1474 l’attuale articolazione - restau-rata nel 2006 - voluta da Sigismondod’Austria che ne fece il baluardo del-l’Impero contro Venezia) che dall’altodomina la ‘strada’. Imponente con le suestrutture è il cuore del Messner Moun-tain Museum, un complesso di cinquemusei in cui il grande scalatore ed esplo-ratore ha raccolto memorie, oggetti pre-ziosi e testimonianze delle culture deipopoli di montagna di tutto il modo.A Firmiano quadri, foto, cimeli e scul-ture si mischiano a suggestive installa-zioni multimediali e scandiscono unpercorso museale piuttosto atletico alcui termine, giusta ricompensa, nel risto-rante del castello un semplice e appeti-toso pasto a base di specialità localiannaffiate da un Terlaner o da un Sau-vignon permette di recuperare le energiespese.La vicina Terlano in primavera è unatappa obbligata: è la patria dello splen-dido asparago Margarete (dal nome del-l’ultima regnante del vecchio Tirolo)

Lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige non solocantine eccezionali e la sinfonia di sapori di unagustosa gastronomia, ma anche castelli, dimoresignorili dalla particolare architettura e splendidipaesaggi dai campanili svettanti tra i vigneti

Testo di Salvatore Longo - Foto: Strada del vino, Consorzio turistico Bolzano,Vigneti e Dolomiti e Museo Provinciale del Vino a Caldaro

Panorama Terlano

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rigorosamente raccolto a mano. Puòessere gustato solo a Terlano, Vilpiano eSettequerce (i paesi in cui è coltivato)perché la limitata produzione soddisfasolo il consumo locale. Inoltre gustan-dolo a poche ore dalla raccolta il sapo-re è diverso: provare per credere.Prima di giungere a Caldaro, meritauna sosta (anche lunga) Appiano sullastrada del vino caratterizzata oltre cheda vigneti e frutteti da 180 residenzesignorili e castelli che ne rendono parti-colare il paesaggio: un unicum per laricchezza di stimoli culturali.Non si può lasciare Appiano senza averpercorso la Passeggiata dei tre castelliche inizia a Castel Corba, una casa torredel XIII secolo (oltre all’albergo vi è unottimo ristorante) e sale attraversando ilbosco al Castel Boymont, residenzaromanica fortificata da cui si gode unospettacolare panorama. Attraversata laprofonda gola, si giunge a Castel Appia-no, costruito nel XII secolo a strapiom-bo sulla valle, raccolto attorno a un‘mastio’ pentagonale alto 30 metri.Prima di rientrare ad Appiano attraver-so un simpatico sentiero tra gli arbustie una bella strada tra i vigneti si posso-no ritemprare le forze con una gustosamerenda a base di specialità locali -tutte ottime, c’è l’imbarazzo della scelta- nel ristorante del Castello. Si consigliadi non fare la gita di mercoledì: è ilgiorno di riposo del ristorante.Poiché anche la gola ha i suoi dirittiuna tappa obbligata è lo Zur Rose, unodei migliori ristoranti italiani, non per-ché stellato Michelin, ma per la filoso-fia del simpaticissimo e comunicativoHerbert Hintner che ha nella qualità,nel rispetto della stagionalità dei pro-dotti e nel non cercare ‘effetti speciali’ iprincipi della propria cucina. Anche sevi è un’ampia scelta, è un delitto nongustare ricette della tradizione Tirolese,ad esempio in autunno i Ravioli di fari-na di pere secche e formaggio grigio cuifar seguire un’appetitosa Variazione ditestina di vitello.Un altro locale in cui semplicità, qua-lità e ottimo prezzo si uniscono a un’at-mosfera tipicamente tirolese è il Risto-rante Bad Turmbach gestito dalla fami-

Caldaro

Castel Appiano

Un panorama tipico: Castello,Chiesa e vigneti

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glia Wömdle: ho annaffiato con un otti-mo Pinot Bianco di produzione dellacasa alcuni piatti tradizionali veramentenotevoli. Se la stagione lo consente, sipuò mangiare all’aperto sotto le chiomedegli alberi rasserenando, oltre la gola,anche lo spirito con la dolcezza di unpanorama di vigneti e frutteti.Dopo l’ottimo pasto, raggiungo Calda-ro sulla Strada del Vino (tappa conclu-siva di questo mio breve percorso) il cuilegame con l’enologia è profondo, tral’altro ha un vino che può fregiarsi delsuo nome: il Lago di Caldaro ottenutodalla Schiava, vitigno che ha trovatointorno al lago il proprio habitat ideale.I produttori hanno anche elaborato ilprogetto Charta del Lago di Caldaro esono nati i Vini della Charta.Anche Caldaro è ricca di residenzesignorili risalenti al XVI e XVII secoloin cui trionfa lo ‘stile d’Oltradige’. Ètestimonianza del desiderio di una clas-se emergente (composta da piccolanobiltà, proprietari terrieri e ricchi mer-canti) che trae la propria ricchezza dalsuccesso della produzione vinicola di

rendere più comode e prestigiose le pro-prie abitazioni medievali o di costruir-ne nuove di prestigio. Le committenzesono affidate ad architetti e artisti ita-liani i quali innestano il gusto rinasci-mentale nell’architettura medievale enel gotico: è lo ‘stile d’Oltradige’ di cuinotevole esempio è nel centro di Calda-ro il Gasthof zum Weissen Rössl. Splen-

dida l’insegna in ferro battuto che mihanno detto essere del settecento: l’avreiportata via insieme alle bottiglie divino!Anche a Caldaro, come in tutto il SudTirolo è più difficile mangiar male chemangiar bene, l’autunno poi è una sta-gione ricca di sapori e dopo le diete esti-ve ci si può permettere qualche piatto

Alegra convivialità altoatesina

Cantina Museo Provinciale del Vino

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sostanzioso come la Rosticciata di stoc-cafisso o gli Schlutzkrapfen.Personalmente ho molto apprezzato,anche per il rapporto qualità/prezzo, ilCastel Ringberg in cui nelle romantichesale di metà ‘600 si può gustare un’otti-ma cucina altoatesina e di ricerca e ilWindegg (sempre cucina altoatesina)ospitato in una casa nobiliare dell’800 eposizionato su un promontorio convista su lago e vigneti.Colpisce visitando le varie Cantinedella zona - grandi o piccole, personalio sociali - l’elevata qualità di tutti i vini,risultato di una cura quasi maniacale

della vigna e di un amore profondo peril vino.Sarebbe inutilmente ripetitivo parlareper esempio della vicina Cantina di Ter-lano: ho degustato un’ampia gamma deiloro vini ed è molto difficile trovarneuno che non sia notevole, naturalmentenella fascia di prezzo di riferimento. Milimiterò a ricordare il Terlano Char-donnay 1998, un vino per le grandioccasioni che vale il prezzo, il TerlanoPinot Bianco 2010, un gran vino per ilconsumo quotidiano e il Terlano PinotBianco Vorberg Riserva 2008, un incre-dibile Pinot che mi è rimasto nella

memoria.La visita alla Cantina di Terlano mi hapermesso di conoscere una realtà colle-gata di estremo valore: il Sentiero didat-tico di Terlano. Si tratta di un percorsopedonale tra i vigneti di circa 3 km.:numerosi cartelli didattici collocati neipunti più significativi raccontano inmodo chiaro e conciso il territorio, lavigna e il vino. Inoltre il susseguirsi displendidi paesaggi fa comprenderecome l’azione dell’uomo possa miglio-rare la Natura quando la rispetta.Al termine del percorso vi è la piccola,ma eccezionale Cantina SebastianStocker specializzata nella produzionedi spumante (uno dei migliori cheabbia gustato): sempre e solo millesima-to (tre le tipologie Brut, Natur e Riser-va) è ottenuto da uve Sauvignon, Char-donnay e Pinot Bianco. Gli altri viniprodotti sono un aromatico Sauvignone l’originale e interessante TerlanerBianco - fiore femminile. Quest’ultimoè una ‘chicca’ essendo ottenuto dal viti-gno Terlaner Bianco ormai quasi scom-parso (oltre a Stocker lo coltivano soloi Masi Kohler e Lehenegg), uno deipochissimi vitigni che necessita di pol-line femminile per riprodursi.Il rapporto particolare che ha Caldarocon la cultura del vino è testimoniatodall’affascinante Museo del Vino del-l’Alto Adige, uno dei più belli tra imolti visitati in Italia e all’Estero e ilprimo creato (anno di fondazione:

Veduta dalla Strada del vino

Castel Firmiano

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1955) a Sud delle Alpi.La sede è in un edificio medievale nelcentro di Caldaro, un tempo ‘cantina adecima’ e residenza della locale magi-stratura. Nelle sue ampie sale poste sudue livelli scorre la storia del vino inSudtirolo scandita dagli attrezzi cheaccompagnavano il lavoro del vignaiolodurante l’anno: dalla pergola al torchiocioè dalla vite al vino. Inoltre sonoricordati i mestieri collegati: dal bottaioai carrettieri del vino, ai ‘Saltner’ (guar-diani dei vigneti). Se si è fortunati, sipuò godere la brillante spiegazione diJohanna Frei, l’entusiasta direttrice delMuseo. La sorpresa più bella e interes-sante è però nel giardino del Museodove è stato realizzato un vigneto diantichi vitigni (8 a bacca bianca e 10 abacca rossa, comprese le tre varietà dellaSchiava), alcuni dei quali divenutimolto rari e conservati per passione dapochissimi produttori. Durante l’autun-no i visitatori potranno piluccare egustare queste uve particolari.Ho avuto la possibilità di una degusta-zione di vini prodotti con questi vitigni(repliche il 6 e il 13 settembre alle15,30): affascinante! Interessante il con-fronto tra il vino ottenuto dall’anticovitigno Lagrein e quello frutto dell’at-

tuale versione.Non conoscevo Peter Sölva, una dellepiù antiche aziende di Caldaro: dal1731 ne è documentata con continuitàl’attività vinicola tramandata da padrein figlio, ma le radici risalgono nei seco-

li poiché sembra che Andreas De Silvasia giunto in Tirolo nel 1200 facendo ilvignaiolo. Il nome originario (trasfor-matosi con il passare del tempo inSölva) è stato ripreso per la linea DeSilva ottenuta dalle uve delle vecchie

Cantina di Terlano con inizio percorso didattico

Antico Torchio presso Museo Provinciale del Vino

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vigne. Ricordo un eccezionale Sauvi-gnon di grande eleganza e raffinatobouquet. Anche la linea dei vini pro-dotti in parte con uve da vendemmiatardiva ha un antico nome di famiglia,Amistar, un’antenata che nel 1678

sposò un De Silva. Tra questi vini, tuttinotevoli, ho apprezzato (ma sono inte-ressanti anche le cuvée) in particolare ilGewürztraminer caratterizzato da gran-de morbidezza e il Cabernet Franc alquale è quasi incredibile la personalità

data dal 5% di uve appassite. Infine Ivigneti classici: splendida l’interpreta-zione della Schiava, un vitigno semplicee generoso che andrebbe rivalutato esuggestivo il confronto con il Gewürz-traminer Amistar. Comune caratteristi-ca di questi vini è aver avuto il temponecessario per esprimersi, senza forzatu-re tecniche.Molto più giovane (è del 1999), ma nonmeno valida la produzione della TenutaKlosterhof: Oscar Andergassen e ilfiglio Hannes si propongono (riuscen-doci ottimamente) di produrre viniarmoniosi e strutturati nel rispetto dellatradizione, ma senza rinunciare a unequilibrato supporto delle moderne tec-nologie. Tra i vini che più mi hannocolpito un eccezionale Moscato Giallo,vino secco di grande freschezza e armo-nia, il Pinot Bianco ‘Trifall’ cui fermen-tazione e maturazione in legno d’acaciaconferiscono una suggestiva personalitàe il Rosé ‘Summer’. Tra i ‘rossi’ lo stu-pendo Pinot Nero ‘Panigl’ mi permettedi concludere ottimamente una degu-stazione fortunatamente intervallata daun gustoso speck e da un affascinanteformaggio che ancora ricordo e rim-piango.Collegato alla Tenuta un deliziosoGarni (la colazione mattutina è da ‘lec-carsi i baffi’).Dopo aver dato un’ultima occhiata albel Lago di Caldaro circondato daivigneti, mi accingo a partire, ma nonposso farlo senza immagazzinare nellamemoria le spettacolari visioni panora-miche sull’Oltradige e le Dolomiti chesi godono dal Passo della Mèndola cuisi accede da Caldaro con una comodafunicolare.Il proposito naturalmente è tornare pre-sto: ho ancora tanti vini da gustare!

Per campeggiareEsiste un simpatico campeggio sulla sponda sud occidentale del lago circondato da un canneto e dai vigneti impiantatisui pendii collinari.Sankt Josef am Kalterer See - Località San Giuseppe al Lago 75 - Tel. 0471960170 - www.camping-kalterersee.com

Che splendido colore!

Lago di Caldaro e vigneti

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Alcune ricette

Schlutzkrapfen (per 4 persone)IngredientiPer la pasta:150 g. di farina di segale, 100 g. di farina di frumento, 1 uovo, 50-60ml. di acqua tiepida, 1 C di olio, salePer il ripieno:150 g. di spinaci bolliti (circa 300 g. di spinaci freschi)50 g. di cipolle tritate fini, 1/2 spicchio d'aglio, 1 C di burro, 100 g.di ricotta, 1 C di formaggio grana, 1 C di erba cipollina, 1 puntinadi noce moscata, pepe appena macinato, salePer completare il piatto:Formaggio grana grattugiato, burro fuso, erba cipollina tritata finePreparazionePer la pasta:mescolare le due farine, disporle a fontana sulla superficie di lavoro,salarle e praticarvi una buca al centro; versarvi un composto ottenu-to mescolando uovo, acqua tiepida e olio e impastare il tutto fino aottenere una massa omogenea. Coprire l'impasto e far riposare per30 minuti.Per il ripieno:tritare finemente gli spinaci, rosolare la cipolla e l'aglio nel burro.Unire gli spinaci e poi abbassare la fiamma. Aggiungere la ricotta, ilparmigiano e l'erba cipollina, insaporire con noce moscata, sale, pepee mescolare bene.Per realizzare gli SchlutzkrapfenStendere la pasta e ricavare una sfoglia sottile. Lavorare la pasta il piùvelocemente possibile in modo che non si secchi. Con una forminarotonda e liscia ritagliare dei dischi di pasta del diametro di 7 cm.Con l'aiuto di un cucchiaio o di una tasca per pasticcieri disporre ilripieno a mucchietti al centro di ogni dischetto. Bagnare il bordocon dell'acqua e piegare i dischetti a metà creando in questo modopiccole mezzelune. Premere i bordi con le dita.Per completare il piatto:cuocere gli Schlutzkrapfen in acqua salata e disporli sui piatti.Cospargerli di formaggio grana e servirli con burro fuso ed erbacipollina.Tempo di cottura: 3-4 minutinota:Il ripieno può essere completato anche con patate lesse passate alsetaccio.Rosticciata di stoccafissoIngredienti (per 4 persone)200 g. circa di stoccafisso, 200 g. di patate cotte con la buccia e taglia-te a fette, 30 g. di cipolle, 40 ml. di olio extravergine, 1 l. di brodo dipesce o di acqua, 50 ml. di vino bianco, 100 ml. di pannaPer il condimento:? spicchio d'aglio tritato, 1 cucchiaio di aneto tagliato finemente, 1cucchiaio di prezzemolo tagliato finemente, 1 foglia di alloro, 1 cuc-chiaio di aceto di vino bianco, 1 pizzico di cannella, sale e pepe appe-na macinatoPer la guarnizione:carote, zucchine, cavolo rapa e cipolla frittaPreparazioneMettere a mollo lo stoccafisso in acqua fredda per almeno 3 giorni,in modo che si riduca la quantità di sale. Farlo cuocere poi a fuocodolce con brodo di pesce (1 ora e mezzo - 2 ore), raffreddarlo nelbrodo e infine scomporlo in piccoli pezzi. Rosolare le patate in unapadella antiaderente con olio. Tagliare la cipolla a striscioline e roso-larla nell’olio d’oliva, aggiungere poi l’aglio e il pesce e continuare lacottura. Unire il vino bianco, la panna, l’aneto, il prezzemolo, l’allo-

ro e le patate rosolate. Condire infine con il sale, il pepe, l’aceto e lacannella. Prima di servire far riposare per qualche minuto.Nota:Servire con verdure cotte ed eventualmente con insalata di stagione

Variazione di testina di vitelloIngredienti (per 4 persone) per la pralina di testina di vitello:200 g. di testina di vitello già cotta dalla macelleria, 1 carota, mezzacipolla, 1 ramo di sedano, 1 ramo di timo, 5 foglie di basilico, sale epepe, 50 g. di fondo bruno di vitelloPreparazione:macinare la testina di vitello con le erbe, aggiungere il fondo di vitel-lo e far cuocere ca. 5 minuti.Versare in un tegamino alto 1,5 cm, far riposare nel frigo per ca. 2ore. Dopo tagliare a cubetti quadrati.Ingredienti per la crosta alle erbe:200 g. di pane bianco grattugiato, 10 foglie di basilico, 20 foglie diprezzemolo, 2 rami di timo, 1 ramo di rosmarino, 2 foglie di salviaPreparazione:tritare tutte le erbe e mescolare con il pane bianco grattugiato.Le praline di testina vengono impanate con farina, uova sbattute e leerbe e fritte in olio d’oliva extravergine a 160 gradi ca. per 4 minuti.Ingredienti per le millefoglie di testina di vitello:100 g. di testina di vitello cotta, 100 g. di patate tagliate a fette sotti-li, 100 g. di timo tritato, sale e pepe, 3 cucchiai di olio d’oliva extra-vergine, 1 cucchiaio di aceto balsamicoPreparazione:fare bollire le fette di patate per ca. 3 minuti e lasciare raffreddare.Tagliare la testina di vitello a fette sottili. Mescolare il timo tritato,sale, pepe, aceto balsamico e olio d’oliva e fare una vinaigrette.Preparazione sul piatto:iniziare con una fetta di testina, mettere sopra una fetta di patata(questo procedimento ripeterlo altre 2 volte), riscaldare sotto il grille versare la vinaigrette leggermente sopra.

Testina di vitello con la vinaigrette al pomodoro ebasilico:Ingredienti (per 4 persone):200 g. di testina di vitello cotta, 100 g. di pomodori maturi, pelati etagliati a dadini, 1 spicchio d’aglio tritato, 50 g. di cipolla tritata, 5foglie di basilico tagliato a julienne, sale e pepe, 1 cucchiaio di acetobalsamico, 3 cucchiai di olio d’oliva extravergine Preparazione:mettere i pomodori in una ciotola e mischiarli assieme a sale, pepe,aglio tritato, basilico, aceto balsamico e olio d’oliva extraverginePreparazione sul piatto:la fettina di testina tagliata di spessore piú grosso e riscaldata nelfondo di verdura si mette sul piatto e si condisce con la vinaigrettedi pomodori e basilico.

Ravioli di farina di pere secche e formaggio grigioIngredienti (per 4 persone)Per i ravioli:50 g. di farina di grano, 30 g. di semola di grano duro, 50 g. di fari-na di pere essiccate, 1 uovoPer il ripieno:200 g. di patate cotte, 50 g. di burro temperatura ambiente, 80 g. diformaggio grigio spicciolato, sale e pepePer la guarnizione:40 g. di formaggio grigio, 60 g. di erba cipollina tagliata fine, un po’di farina di pere secche e burro sfuso

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Tuscia da gustare

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La Tuscia è un territorio tutto dascoprire, oltre che per il suoambiente naturale, incontamina-to conserva una elevata vocazio-

ne agraria, unica in Italia, ciò la distin-gue da ogni altro territorio ed è caratte-rizzato da antiche tradizioni culinarieprotratte e rinnovate nel tempo con crea-tività e passione, nel rispetto della tipi-cità dei sapori ed esaltandone il gusto disempre di cui si può godere ed apprez-zare attraverso i migliori prodotti dellaterra e delle ricette autentiche che sonostate tramandate dalle generazioni che sisono susseguite sino ad oggi. Il viaggionella tradizione enogastronomica dellaTuscia è anche un viaggio nelle storie eleggende del suo territorio e dei suoiabitanti, e dei particolari e sorprendentisapori, tutti immancabilmente da gusta-re. La gastronomia della Tuscia, oltre allaparticolare posizione geografica, che lapone al crocevia tra i sapori della cucinatoscana, di quella umbra e di quellaebraico-romanesca, si arricchisce dellapresenza di prodotti locali di prima qua-lità, garantiti dal marchio Tuscia Viter-bese assegnato dalla locale Camera diCommercio, e per alcuni di essi anchedai riconoscimenti Dop e Igp dellaComunità Europea. Fra questi prodottiil primo posto spetta sicuramente ainostri oli di oliva. Le due tipologie di oliextravergini che hanno ottenuto la regi-strazione da parte della Comunità Euro-pea sono: l’olio extravergine d’oliva“Canino Dop”, che viene ricavato inmassima parte da olive della varietà“caninese” un olio che ha un’acidità frale più basse d’Italia. Quest’olio è utiliz-zato soprattutto da coloro che prediligo-no una cucina dai sapori decisi e amanogustare nei condimenti l’aroma dell’oli-va, ma è indispensabile soprattutto percondire e cucinare alcuni piatti chefanno parte della tradizione gastronomi-ca della Tuscia (zuppe e minestre di legu-mi, bruschette, carni alla cacciatora, spez-zatini con animali da cortile e cacciagio-ne). L’altra varietà, denominata Olioextravergine d’oliva “Tuscia Dop”, èinvece un olio dal sapore più delicato,meno piccante di quello della “DopCanino”. Le sue caratteristiche fonda-mentali sono: colore verde smeraldo conriflessi dorati; odore fruttato che ricorda

Un viaggio insolito e particolare attraverso isapori e le tradizioni culinarie autentiche che vifaranno degustare cibi prelibati oramai dimenti-cati e generosi profumi della terra accompagnatida vini eccellenti

A cura di Pier Francesco Gasperi - foto P.F. Gasperi e Guida della Tuscia�

Vecchio carro agricolo - anni ‘30

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il frutto sano, fresco, raccolto al puntoottimale di maturazione; sapore di frut-tato medio con equilibrato retrogusto diamaro e piccante di intensità variabile.Rimane impossibile elencare, seppursommariamente, i piatti nei quali si pos-sono utilizzare i nostri oli. Dall’olio pas-siamo ad un altro alimento di uso quo-tidiano, il pane. Oltre ai numerosi panioggi di moda, quello più interessante ecertamente il tradizionale “Pane biancocasereccio”, non salato, a mollica com-patta, fatto con il lievito naturale, diproduzione strettamente artigianale, chetroviamo sotto forma di grosse pagnot-te; fragrante quando è fresco, ma utiliz-zabile anche per una settimana soprat-tutto per le zuppe, la panzanella e labruschetta. C’è però nella nostra provin-

cia anche un pane ancor più caratteristi-co, il “Pane giallo di Monteromano”,che si differenzia rispetto al pane comu-ne perché è prodotto con lievito natura-le e farina (semola) di grano duro, percui la mollica presenta una maggiorecompattezza e umidità, un sapore carat-teristico ed un colore tendente al gialloscuro. Tra i prodotti caseari della Tuscia,i più tradizionali ed interessanti sonoquelli prodotti con il latte di pecora,primo fra tutti il Pecorino RomanoDop, quello a forme giganti, detto “conla lacrima”, frutto della tradizionepastorale del nostro territorio che risaleal tempo degli Etruschi, usato soprattut-to per condire gli spaghetti a cacio epepe o quelli alla carbonara, gli gnocchicon le patate, la pasta casalinga fatta con

acqua e farina (i lombrichelli), la polen-ta e altri piatti ancora. Numerose sonole altre varietà di Pecorini artigianali,sempre a base di latte di pecora, com-mercializzati in varie fasi di stagionatu-ra e con caratteristiche diverse, compre-se quelle oggi di moda (pecorino difossa, di grotta, tartufato ecc). Quellofresco è ottimo per fare crostini al fornocon le alici, mentre quello non comple-tamente stagionato è apprezzato dagliintenditori per essere gustato insiemecon le fave fresche o con le pere. Ultimofra i prodotti con latte di pecora c’è illatticino più interessante, la “Ricotta diPecora della Tuscia”, dal sapore parti-colarmente delicato, decisamente piùgradevole di quella a base di latte vacci-no, da gustare al naturale nella colazio-ne del mattino sul pane tostato, oppureda utilizzare nei vari dolci tradizionali(ciambellone, ravioli di Carnevale, cro-stata). Le carni di “Bovini di razzaMaremmana” provengono da animaliallevati ancora oggi in piena libertà nelterritorio della Maremma, con la qualesi preparano bistecche alla brace esoprattutto un piatto tipico viterbese, laPignattaccia. Inoltre sono presentinumerosi greggi di ovini di razza sarda,comisana e vissana, che attualmente rap-presentano una delle produzioni più dif-fuse d’Italia. L’uso in cucina è però limi-tato soprattutto al periodo pasquale,anche se le ricette tradizionali a based’agnello sono numerose e vanno dalclassico abbacchio arrosto con patate,all’abbacchio brodettato coi carciofi,all’abbacchio alla cacciatora, alle costo-lette d’abbacchio “a scottadito”, allecostolette fritte dorate, per finire con lacaratteristica zuppa d’agnello alla viter-bese detta “giubba e calzoni”. Un altroprodotto tipico della Tuscia è il “Coni-glio Leprino Viterbese”, una varietàche si caratterizza perché viene allevatoall’aperto, senza uso di farmaci o dimangimi arricchiti. Dal maiale, oltrealla gustosa Porchetta di Bagnaia, repe-ribile in ogni angolo di strada e consi-derata una delle migliori fra quelle delLazio, si ricavano numerosi insaccati.Tra questi il ricercatissimo guanciale, lapancetta arrotolata, la coppa di testa, illombetto, il capocollo, salami vari, tracui la tipica susianella e il salame cotto

La tradizione della pasta fatta in casa

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itinerari

e salsicce bianche e nere. Di ottima qualità anche i pesci del lagodi Bolsena, pescati ogni giorno e servitinei ristoranti e nelle trattorie. Dai latta-rini ai delicati filetti di persico fritti,dalla zuppa di pesce, meglio nota comesbroscia, alla tinca cucinata a porchet-ta o nel brodo con i tagliolini, dal core-gone arrosto fino alle famose anguilledel lago di Bolsena che costarono alpapa Martino IV non solo la vita, ma lacondanna a “purgare per digiuno” nelpurgatorio dantesco. I più famosi Legumi tipici della Tusciasono sicuramente i Fagioli del Purgato-rio di Gradoli, i fagioli di Sutri, i ver-dolini di Viterbo, le lenticchie diOnano, come pure i Ceci del solco drit-to di Valentano. Questi legumi, che unavolta costituivano l’elemento principaledel tradizionale “piatto unico”. Oggisono usati più spesso per le minestre,semplicemente conditi con olio extra-vergine di oliva e odori vari (cipolla,sedano, rosmarino). E volentieri accom-pagnano il tonno, le acciughe, il baccalà,l’aringa. Oppure le cotiche del maiale, lesalsicce, la carne lessata o lo spezzatinodi vitello.Fra le verdure coltivate da secoli nel ter-ritorio, sono da nominare gli Ortaggidel Lago di Bolsena (pomodori scatolo-ni), i broccoli da fare ‘”strascinati inpadella”, gli asparagi verdi di Canino, ipeperoni, le melanzane e i finocchi dellaMaremma laziale. Molto apprezzate lePatate delle Grotte di Castro (AltoViterbese), utilizzati in una infinità dipreparazioni. Un discorso a parte meri-terebbero le Carote di Viterbo in bagnoaromatico, una volta reperibili in com-mercio conservate in caratteristici vaset-ti di coccio, ma purtroppo oggi divenu-te introvabili. Consistevano in una labo-riosa confettura in salsa agrodolce diuna particolare cultivar di carote colorviola, e venivano usate prevalentementecome accompagnamento dei bolliti dicarne. Rimanendo nel campo dei vegeta-li, le verdure molto ricercate sono leErbe selvatiche, note a Viterbo comeerbarelle, con le quali si prepara la sapo-ritissima “misticanza”; alcune di questesi possono trovare anche in commercio,come gli Strigoli (silene inflata) idealiper le frittate; la Borragine, usata per le

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Tagliolini ai funghi

Scultura di frutta

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tradizionali frittelle; il Gurgulestro(Apium nodiflorum) ottimo condito ininsalata; la gustosissima Cicoria selvati-ca indispensabile per il nostro piattopiù caratteristico, l’acquacotta, ma lacicoria è un ottimo contorno ancheripassata in padella e in molte altre pre-parazioni. Tra i funghi della Tusciasono particolarmente pregiati i porcinidei Colli Cimini, gli ovoli e i carnosiferlenghi, considerati una prelibatezzasoprattutto se cucinati alla brace. Il tar-tufo estivo (scorzone) attualmente èricercato per il suo rapportoqualità/prezzo. Discretamente diffusa e di buona qua-lità anche la produzione del miele e pro-dotti vari dell’apicoltura, che si giovadella ricchezza floreale del territorio.Particolare, perché piuttosto raro e dal

gusto caratteristico, perfetto nell’abbina-mento con la ricotta di pecora, il mieledi marruca, prodotto da alcuni apicol-tori di Tarquinia.Per quanto riguarda i Prodotti dolciari,bisogna prendere in considerazionequelli tipici delle festività, come le pizzedi Pasqua, il pangiallo natalizio, lefrappe le castagnole, i ravioli con laricotta in uso a carnevale e le frittelle diriso di S. Giuseppe. Un altro prodottoimportante sono i Tozzetti (biscottocroccante con nocciole dei Colli Cimi-ni). Altri dolci prodotti artigianalmentesono le ciambelline al vino, gli amarettidi Blera, le crostate e i ciambelloni.

Testo a cura di Italo Arieti, Accademia Italiana della cuci-na, tratto dalla Guida Eno-gastronomica della Tuscia con-sultabile gratuitamente sul sito: www.visituscia.it

I vini della Tuscia

La zona dell’Alta Tuscia è coinvoltanelle produzioni di tre vini DOC e spa-zia dal confine umbro - vicino alla cittàdi Orvieto - fino a tutti i territori intor-no al Lago di Bolsena, in provincia diViterbo. La prima tappa del viaggio eno-logico in Alta Tuscia ci porta a conosce-re un vino la cui denominazione DOCfa riferimento al grande comune umbroche per una parte dei suoi territori siincunea nel profilo della regione Lazio:si tratta del vino di Orvieto prodottonei centri medievali laziali di Casti-glione in Teverina, Civitella d’Aglianoe Graffignano.A Castiglione in Teverina è stato recen-temente inaugurato un Museo del Vinoin cui, oltre all’enoteca, si trovano anchespazi per la degustazione dei prodottitipici locali. Si prosegue quindi versoLubriano per entrare in contatto conuna natura spettacolare. Mentre il pic-colo paese è in alto, su una rocca tufaceacon la bella Piazza San Giovanni Batti-sta che guarda verso Civita di Bagnore-gio, in un panorama unico al mondo,nei dintorni si trovano le belle rupi dellaValle dei Calanchi.Dopo pochi chilometri si arriva al lagodi Bolsena. A destra, verso Nord si rag-giungo i territori della produzionedell’Aleatico di Gradoli, a sinistra,verso sud, si procede verso Montefia-scone per degustare il celebre vino Est!Est! Est! Nelle campagne di Gradoli edintorni si produce un vino assai origi-nale e inconsueto per le produzionilaziali: l’Aleatico, odoroso e aromatico.Poco distante si trova il paese di SanLorenzo Nuovo, con un impianto urba-nistico che segue la progettazione della“città ideale” secondo i canoni del Sette-cento.Poi vi è il piccolo centro di Grotte diCastro che attira visitatori e turisti perla storica “sagra della patata”, prodottotipico della zona. Infine Latera, con ilPalazzo Ducale e la Chiesa di San Cle-mente, in alto su una roccia vulcanica adue passi dal lago di Bolsena e dal Lagodi Mezzano, quasi al confine con laToscana. Acquapendente, Onano eProceno appartengono allo stesso disci-plinare del vino Aleatico DOC.Dalle terre dell’Aleatico si torna indietro

Tipica cantina della Tuscia

Piatti della gastronomia tipica della Tuscia

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e, costeggiando le rive del Lago di Bolse-na si raggiunge Montefiascone, famosaper una leggenda secondo la quale unmesso dell’imperatore Carlo V segnò trevolte la parola “est!” sulla porta di unacantina locale per indicare con enfasiche qui c’era il miglior vino della zona.Nei dintorni di Montefiascone, le altrecittadine interessate al disciplinare delDOC sono Marta, Capodimonte, Bolse-na e Valentano. Tipicità di Marta è unvino dalla produzione non estesa,appartenente al disciplinare DOC deiColli Etruschi Viterbesi e che prendeil nome di Cannaiola, le varie tipolo-gie del Colli Etruschi Viterbesi, il Cer-veteri, il Vignanello il Tarquinia.

A Tavola con gli etruschi

La Confesercenti di Viterbo, con l’ini-ziativa A tavola con gli Etruschi, invitaad una più profonda conoscenza dellacucina locale. A tavola con gli Etruschiè rappresentata ormai da più di ventianni nella provincia di Viterbo. Dal2008 si abbina con l’iniziativa allaGuida enogastronomica della Tuscia. Alsuo interno è contenuto un elenco diprodotti tipici e tradizionali riconosciu-ti e pubblicati sulla Gazzetta Ufficialecon una presentazione dei prodotti amarchio riconosciuti, con relativi disci-plinari, sono inoltre incluse le schededei ristoranti che hanno aderito all’ini-

ziativa A Tavola con gli Etruschi. Iristoranti che partecipano all’iniziati-va presentano il loro menù a prezzofisso “tutto compreso”, accettando cosìun criterio di offerta al pubblico che siè affermato sul piano internazionale eche risulta gradito sia agli ospiti italianiche stranieri. La collaborazione del dot-tor Italo Arieti, autore di pregevoli librisulla cucina della Tuscia, è stata necessa-ria e opportuna per un’adeguata impo-stazione dell’aspetto strettamente culina-rio. La realizzazione dell’iniziativa èstata possibile grazie al patrocinio del-l’Assessorato al Turismo della RegioneLazio, della Camera di Commercio diViterbo e della Provincia di Viterbo, chene hanno compreso e valorizzato l’im-portanza turistica e commerciale, dimo-strando una sensibilità perfettamenteadeguata alle funzioni pubbliche loroaffidate. Tutti sono invitati a coglierel’occasione di questa iniziativa per visi-tare la Tuscia Viterbese, scegliere i risto-ranti e i menù più graditi, trascorreremomenti sereni al riparo da tutte le sor-prese, tranne quelle gradevoli.

Per consultare l’elenco dei risto-ranti aderenti all’iniziativa andaresul sito www.visituscia.it poi clic-care sull’icona pdf “convenziona-ti”

GENNAIOCarnevale - RonciglioneSagra della frittella di cavolfiore - TuscaniaLa Cavalleria - SutriCarnevale civitonico - Civita CastellanaFEBBRAIO Il Pranzo del Purgatorio - GradoliAPRILESagra dell'Asparago - CaninoPalio di San Anselmo e Sagra del biscotto - BomarzoMAGGIO San Pellegrino in Fiore - ViterboLo sposalizio dell'albero - VetrallaFesta della Madonna SS del Monte - MartaSagra del Lattarino - MartaFesta dei Pugnaloni - Acquapendente (VT)Festa di San Pancrazio - MontefiasconeSagra del Pecorino - Nepi GIUGNOSagra del Tartufo Estivo - FaleriaSagra delle Fettuccine - Grotte Santo Stefano Sagra delle Ciliegie - Sant'Angelo di Roccalvecce Sagra del Cinghiale - Soriano nel CiminoLa Tonna - BagnoregioFesta del Corpus Domini - BolsenaLUGLIOLa Sagra del Pizzicotto - LateraI misteri di S. Cristina - BolsenaSagra Del Melone - Montalto di CastroFesta del Pane e dei Buoni Sapori - Monte RomanoLudika 1243 - ViterboMedioevo a Soriano - Soriano Nel CiminoFesta del Villano - MartaAGOSTOSagra del Fagiolo - Sutri Sagra Tartufo e Castrato - BleraSagra Della Nocciola - CaprarolaSagra Arrosticini Di Pecora - Villa San GiovanniLa Tiratura del Solco Dritto - ValentanoSapori d'Estate - CapodimonteSagra Pappardelle al Cinghiale - AcquapendenteSagra della Lumaca - GraffignanoFiera del vino - MontefiasconeSagra del cavatello - VitorchianoFesta del Pescatore - MartaFesta del vino - Castiglione In TeverinaFesta del vino - VignanelloSagra della Pastorizia - FarneseSETTEMBRELa Macchina di Santa Rosa - ViterboSagra della Salsiccia - GalleseSagra del Fungo Porcino - Oriolo RomanoSagra del Fagiolo - Sutri Sagra Della Nocciola - CaprarolaOTTOBREGiornate della castagna - CanepinaSagra della Castagna - ValleranoSagra delle Castagne - Soriano Nel CiminoFesta della castagna - CarbognanoSagra del marrone - LateraSagra della Castagna - San Martino al CiminoNotte delle Streghe - CalcataSagra della cioccolata a Squajo - TuscaniaNOVEMBREOrte in cantina - OrteFesta del vino e dell'olio novello - VignanelloDICEMBRETuscia Deliziosa - BomarzoFesta dell'olio novello - Soriano Nel CiminoSagra dell’Olivo e dell’Olio - Canino

Eventi

Tuscia, il territorio

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Terre sicane in cantina,dispensa e cucina

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Terre sicane in cantina, dispensae cucina. Abbiamo già lodatole sterminate, elegantidistese di uliveti e vigneti, con

al centro cantine note in tutto il mondo,come la PLANETA, in contrada DISPEN-SA, che produce il prestigioso “Cometa”,o la “SETTESOLI” con la già citata lineaMandrarossa che ha fiori all’occhiellocome il Nero d’Avola in purezza e il Car-tagho, premiato con 3 bicchieri dal Gam-bero Rosso, e con la produzione di uveAnsonica e Insolia, che alimentano leDoc siciliane “Contessa Entellina” ,”Menfi” ed alcuni ottimi Marsala. Fra ibianchi, quelli, monovarietali, della linea“Mandrarossa”, fra cui il “Fiano”, solarecultivar del sud italiano selezionato dapiccoli vigneti di eccellenza, e il “Costa-dune Grecanico” le cui uve nascono dadune sabbiose e il cui vino, ricco di pro-fumi di agrumi, gelsomino e oleandro, èideale come aperitivo. L’ultimo “gioielloMandrarossa” abita a Caladeitufi diMenfi e, su un fazzolettino di terra, daipochi filari amorevolmente curati, matu-ra con lentezza la “vendemmia tardiva” ,vigneto di chardonnay per un indimenti-cabile “vino da meditazione”.Mandrarossa è anche L’OLIO, nellevarietà Nocellara, Val di Mazara e Le tufa-re a testimonianza della presenza deifamosi uliveti .Fra le tipicità sicane, un’eccezionaleVASTEDDA, formaggio del Belice pro-dotto da latte di capra “tibetana” dallapasta filata e dalla forma piccola e piatta,simile ad una focaccina; i carciofi spino-si di Menfi, il ficodindia di S. Margheri-ta e Montevago, consigliato dai mediciper il miglioramento delle funzioni rena-li, e il Melone d’inverno, nelle varietàCartucciaro a buccia gialla, Porceddu abuccia verde, Madras e Amarillo, prontida luglio a dicembre.

L’ACCOGLIENZATENUTA STOCCATELLO, ai limiti delgià citato Bosco Magaggiaro di PAR-TANNA di Menfi, un elegante agrituri-smo sulla provinciale 42, a pochi chilo-

Una cavalcata fra cibi e specialità gastronomichedi questa splendida terra

di Riccardo Rolfini �

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�metri da Selinunte e dal mare, è apertatutto l’anno, è un a delle grandi testimo-nianze dell’accoglienza sicana. Professio-nalità e gentilezza sia in cucina sia atavola, sia nelle stanze, tutte a pianoterra, sia in piscina all’aperto sia sottol’incredibile cielo stellato delle notti sica-ne.Mail: [email protected], cell.3339035428.

A RIBERA ARANCEE “CIBO SINCERO”All’estremo oriente delle Terre sicane,RIBERA è non solo la rinomata capita-le delle fragoline spontanee dei boschi, edegli agrumi, e in particolare delle aran-ce Dop, ma è anche una cittadina rispet-tosa delle tradizioni gastronomiche e del“Cibo sincero”, cui dedica annualmenteun delizio eco-pic-nic nei giardini dellaVilla Comunale, legato a iniziative a pro-tezione degli animali autoctoni siciliani,

come la bovina che dà il Caciocavalloragusano e le Capre girgentane, dellaValle del Belice, dalle inconfondibilicorna a spirale dall’aspetto tibetano , ocome le pecore dal cui latte deriva l’indi-menticabile “Vastedda”. A inizio estate,la Compagnia del cibo sincero di Riberaha presentato, infine, l’asino Ragusano,una delle razze siciliane autoctone piùgiovani, il cui latte ha una valenza pococonosciuta, ma il suo contenuto proteicoè simile a quello del latte umano, e quin-di ideale per neonati allergici ad altri tipidi latte.Da Ribera, è dolce la discesa a mare, finoalla TORRE del torrente VERDURA ,che dà il nome all’elegante “ VerduraGolf & spa RESORT” , con ristorantesulla terrazza a picco sul mare.Da Ribera, una delle ricette più semplicie facili del “Gambero Rosso” siciliano:l’insalata di arance, per 4 persone: 4 gros-se arance, cento grammi di olive nere

dolci, 2 0 3 cucchiai di olio extraverginedi oliva, sale e pepe macinato fresco.COME : pelare al vivo le arance, toglien-do con la buccia la parte bianca; tagliate-le a fettine e sistematele, accavallate, inun gran piatto; completate l’insalata conle olive snocciolate, divise a metà e distri-buite fra le arance; spolveratele di sale epepe e con l’olio. Completate con anellidi cipolla rossa e pezzetti di aringa salatao filetti di acciughe sotto sale.

NUMERI E INFOLe SOAT di Menfi e Sciacca dell’assessoratodelle Risorse agricole e alimentari della Regionesiciliana intendono far conoscere e promuoveretradizioni gastronomiche, artigianato, cultura,storia, paesaggio e offerta turistica delle TerreSicane, nella parte centro-occidentale della Pro-vincia di Agrigento. L’ente promotore dell’inizia-tiva “Progetto del distretto Belice-Carboj” è adisposizione a Menfi. Via Collegio 21, tel.092571397, mail: [email protected].

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itinerari

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Cucina e tradizione saranno,come sempre, gli ingredientiche caratterizzeranno questa

decima edizione del Festival interna-zionale del Brodetto, promosso edorganizzato dalla Confesercenti diPesaro-Urbino, unitamente ad altrienti pubblici ed organizzazioni priva-te.Il gustoso appuntamento di fine estatesarà sul lungomare di Fano dove dal 7al 9 settembre antiche tradizioni e cul-ture diverse si coalizzeranno per anda-re alla scoperta del profondo dellevarie anime marinare. Una vera e pro-pria disfida del mare. E come tutti glianni saranno decine di migliaia le per-

sone provenienti da varie parti d'Italiama anche dall'estero, attratte dainumerosi stand gastronomici in cuisarà servito il brodetto, nelle sue variee differenti presentazioni, E quest'an-no sempre sul lungomare, nell'areashow cooking, cuore nevralgico dellamanifestazione, i visitatori potrannodegustare, insieme al brodetto, lapunta di diamante della produzionevitivinicola marchigiana, rappresenta-ta dall'Istituto di Tutela Vini IMT.

Sarà Paolo Notari del programma Bao-bab Radio 1 a condurre la sfida trachef mentre la selezionata Giurìa com-posta, fra gli altri, da Enzo Vizzari eFiammetta Fadda, decreterà la miglio-re zuppa di pesce di questa decima edi-zione.A rappresentare la migliore produzio-ne enologica marchigiana saranno inove vini bianchi prodotti dai soci delConsorzio con le denominazioni:Castelli di Jesi Verdicchio RiservaDogc, Verdicchio di Matelica RiservaDogc, Verdicchio dei Castelli Doc clas-sico superiore, Verdicchio dei Castellidi Jesi Doc, V erdicchio di Matelica,Bianchello del Metauro, Colli Macera-

Auguri per il 10° compleannodel Festival del Brodetto

Sfida gourmet in riva all'Adriatico

Ggastronomia

a Fano il campionato

più gustoso d'Italia

di Angelo Lo Rizzo

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tesi Doc “Ribona”, Verdicchio Castellidi Jesi Doc spumante, Marche biancoigt, assieme ai nove vincitori della 1^selezione internazionale Vini da Pesce.“Anno dopo anno il Festival del Bro-detto è diventato un punto di riferi-mento – dichiara Alberto MazzoniDirettore del Consorzio Imt – un'im-portante vetrina per promuovere inostri vini bianchi delle Marche con-frontati con i vincitori della 1^ Sele-zione internazionale Vini da Pesce”.La ridente cittadina di Fano, in pro-vincia di Pesaro, è forse l'unica localitàd'Italia che dedica l'intero mese di set-tembre al brodetto di pesce. Infatti dasempre il re della gastronomia faneseè, appunto, il pesce. A Fano la ricettaoriginaria locale, custodita dall'Acca-demia del Brodetto, ripropone con gli

aromi e l'olio d'oliva, gli ingredientiusati dai pescatori a bordo delle bar-che: “conserva” di pomodoro e aceto

diluito in acqua. La bontà della ricettaderiva dalla freschezza del pesce e dallavarietà delle specie utilizzate.

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gastronomia

Da fine settembre un Museo con feste, dolci incontri e sorprese ad Anzola Emilia

Apre, il 27 settembre, il Gelato Museum Carpigiani, una struttura innovativa dedicata all'approfondimento, alla docu-mentazione e alla trasmissione della storia, dei valori e della cultura del gelato artigianale, alimento fresco e di alta qua-lità che rappresenta l'eccellenza e la creatività del nostro Paese nel mondo. E poi seguiranno altri due giorni di inaugura-zione: visite guidate, workshop didattici per i più piccoli, degustazioni di gelato e molte altre deliziose sorprese.Sarà, prima di tutto, ricordato l’inventore del gelato, un italiano cadorino che, 110 anni fa, emigrato negli Usa, brevettòil cono gelato a Washington. Nel nome di questo connazionale sarà aperta, durante la “Tre giorni golosa”, la sfida persapere “Quale sarà la forma del cono gelato del futuro? Sarà sempre un cono? In quale contenitore lo mangeremo neiprossimi anni?”<Il Gelato Museum Carpigiani si propone come punto di riferimento per il settore, vuole dare radici e valorizzare stori-camente questo alimento fresco e di alta qualità ed il mestiere del gelatiere, diffondendone nel mondo eccellenza, creati-vità e “gusto”>, spiega Romano Verardi, presidente della Fondazione Bruto e Poerio Carpigiani, con sede ad Anzola Emi-liaPresidente della Fondazione Bruto e Poerio Carpigiani .Verardi ricorda che “questa nascita segue di pochi mesi l’ isti-tuzione ufficiale della Giornata Europea del Gelato (24 marzo), e che il Museo è nato riconvertendo una porzione dellostabilimento Carpigiani di oltre 1000 metri quadrati, inse-rendo un patio giardino, e creando un percorso interattivo,fra macchine vecchie e nuove, documenti e preziose foto sto-riche, ad Anzola Emilia alle porte di Bologna. Infine, l’i-naugurazione si ricollega alle celebrazioni del 2011 per ilcentenario della nascita di Poerio Carpigiani, fondatore colfratello Bruto dell’azienda ora leader mondiale del settore.Dal 27 settembre 2012, Via Emilia 45, 40011 Anzola dell’E-milia, Bologna Aperto da lunedì a sabato, ingresso gratuito (fino a data dadefinire) con visita guidata, su prenotazione. Workshopdidattici sul gelato artigianale per bambini, ragazzi e adulti Info e prenotazioni: www.gelatomuseum.org – +39 0516505306, [email protected]

Bologna capitale del Gelato

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gastronomia

Settembre è il mese della vendemmia:il rito, antichissimo, affonda le radicinella civiltà egizia che sviluppò la col-tivazione della vite e la produzione delvino. Alcuni ritrovamenti archeologicidatano la crescita spontanea della vitisvinifera addirittura a 300.000 anni fa.La vendemmia è festa collettiva. ACastel Katzenzungen di Prissiano, inAlto Adige a poca distanza da Bolza-no, è una festa che prelude a un even-to ammantato di sacralità. La località posta a 600 m di quota,nelle vicinanze del Parco naturale delGruppo di Tessa, sul Monte di Mezzodi Tesimo, è un piccolo centro di circa

800 abitanti, definito il paese deicastelli per il gran numero di questeresidenze e la presenza di ruderi diantichi manieri nel suo territorio:Castel Sant’Erasmo, Castel Fahlburg,Castel Wehrburg, Castel Valle, CastelZwingenburg, tutti risalenti al Medioe-vo, che testimoniano l’interesse susci-tato dalla zona grazie alle favorevolicondizioni climatiche e suggestive bel-lezze paesaggistiche. La collina di S.

Ippolito, tra Tesimo e Prissiano, harivelato tracce di insediamenti umanifin dalla preistoria.Agli amanti dell’escursionismo Prissia-no offre una fitta rete di sentieri checonducono al Parco di Tessa aprendo-si su visioni da cartolina illustrata. Epoi, escursioni in mountain bike tra ilussureggianti boschi o sulle pisteciclabili in bici con tutta la famiglia, epercorsi da trekking attraverso la cam-pagna straripante di frutteti di mele olungo i fianchi delle alture punteggia-te di masi e case contadine.La prima citazione di Castel Katzen-zungen, posseduto da Henricus de

La vite più vecchia del mondovive in Alto Adige

Il prezioso vino dellegrandi occasioni

Testo e foto di Tania Turnaturi

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gastronomia

Cazenzunge, risale al 1244. Le vicendesuccessive lo videro appartenere a variecasate tra cui i conti di Thun, finchénel XVI sec., sotto i signori di Breisa-ch, assurse al ruolo di residenza nobi-liare tra le più importanti della regio-ne. Divenuto patrimonio di famiglierurali, ne iniziò la decadenza. Nel1978 è stato restaurato da Ernst Pobit-zer di Merano che lo ha aperto a visi-tatori e ospiti per banchetti, matrimo-ni, eventi gastronomici e d’affari.La costruzione, tipicamente rinasci-mentale, visibile dalla superstrada Bol-zano-Merano abbarbicata sulla collinafestonata di filari di meli grondantifrutti rosseggianti, apre all’interno lesale del piano superiore per congressi eseminari, le sale a volta del pianterrenoper banchetti e cene di gala, l’affumi-catoio per cene eleganti e piccoli grup-pi, la cantina per la degustazione deivini, oltre a spuntini e merende neisalotti, potendo accogliere fino a 450persone, mentre le feste estive vengonoapprontate nel giardino.Sotto il ponte di pietra che immettenel castello, sul pendio nord del giar-dino, cresce rigogliosa la vite Versoaln,che nelle annate migliori consente unaproduzione di oltre 600 bottiglie, ven-dute presso il castello numerate e for-nite di certificato di identità.La vendemmia del Versoaln, anticovitigno originario della Val Venosta,nel panorama della campagna altoate-sina è un evento che assume connota-zioni uniche, come unica è la vite cheda 350 anni vive nei giardini della resi-denza patrizia, nota anche come Casteldel Gatto, a ridosso di un anticomuro, su un povero terreno di porfidodove per secoli si è accumulato mate-riale alluvionale che ne copriva il tron-co giunto a misurare 1 metro di cir-conferenza, ed espande i suoi tralcidensi di foglie frastagliatissime su unpergolato di castagno, estendendosi suuna superficie di 300 metri quadrati. Ipiccoli grappoli di fitti chicchi traspa-renti di media grandezza, turgidi amaturazione, somigliano a lampionci-ni penduli, se si scende la scaletta inpietra aperta sul muretto di recinzionedel giardino, insinuandosi sotto il per-golato per ammirarne la magnificenza

dell’estensione e la dovizia della pro-duzione: gioia per gli occhi e poi per iltatto al momento della raccolta,accompagnata da canti e espressioni digiubilo che deliziano l’orecchio, men-tre l’olfatto e il gusto vivranno il loroacme all’atto della degustazione.Ecco un vino che con la sua unicitàblandisce i cinque sensi!Sull’origine del nome si sono svilup-pate varie versioni: una sostiene che siauna storpiatura di Versailles, essendola Val Venosta simile alla campagnafrancese ricca di vigneti; un’altra ipo-tesi ritiene che il nome sia legato allaposizione delle vigne altoatesine dispo-ste su pendii ripidi che richiedonol’uso di ceste legate con le corde per iltrasporto dell’uva e, infatti, nel dialet-to sudtirolese l’espressione “versoaln”significa “assicurare il raccolto e tra-sportarlo mediante corde”. Un’ulterio-

re opinione accredita la derivazionedal termine pre-romano Faxoal oppureFrason che indicava una fila di strisceparallele lunghe e strette.La leggenda racconta che sia stata pian-tata agli inizi del XV sec dagli Schlan-dersberg, all’epoca proprietari delcastello, mentre le prime testimonian-ze si trovano in alcuni documenti risa-lenti al 1660.Gli sudi scientifici condotti dal den-drologo M. Worbes presso l’Interna-tional Tree Ring Laboratory di Gottin-ga in Germania per incarico del Cen-tro di Sperimentazione Agraria e Fore-stale Laimburg, nel 2004 hanno attri-buito alla vite un’età di 350 anni che larende, comunque, la più antica del pia-neta. Dal 2006 è sotto il patrocinio deiGiardini di Castel Trauttmansdorff diMerano e la sua cura è affidata allaScuola professionale per la frutticoltu- �

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ra, viticoltura e floricoltura Laimburgdi Ora, un polo di eccellenza per l’a-gricoltura e la viticoltura in AltoAdige.In Europa esiste un’altra sola vite pari-menti longeva, che cresce a Maribor inSlovenia, nota come Stara Trta (vec-chia vite). La pianta, bene culturale altoatesino emonumento naturale, fornisce unquantitativo d’uva di circa 300 kg, con-ferita alla Cantina del Centro speri-mentale Laimburg che ne ricava pochecentinaia di bottiglie, numerate e certi-ficate, di vino bianco dai riflessi ver-dognoli, leggermente fruttato, di strut-tura delicata e decisa acidità, con con-tenuto zuccherino inferiore a 17 gradibarbour, vero nettare degli dei, desti-nato a pochi eletti.La Cantina, scavata nel cuore dellamontagna, è gestita dal Podere Provin-ciale Laimburg e dal 1975, nell’ambi-to del Centro di SperimentazioneAgraria e Forestale Laimburg, svolgeattività di ricerca e sperimentazionerivolta alla produzione vitivinicola edenologica della regione. Il Versoaln è veramente il vino dellegrandi occasioni. I Giardini di CastelTrauttmansdorff a Merano offrono aivisitatori che aderiscono al pacchetto

turistico Giardini & Vino la degusta-zione della preziosa bevanda, nel corsodella visita guidata del giovedì. I Giar-dini del cosiddetto Castello di Sissiospitano una serie di rarità botaniche,a testimonianza di un impegno tesoalla salvaguardia di specie a rischio diestinzione. Nel parco si coltivanoanche varietà locali di vino e di pianteda frutto quasi del tutto scomparsi sulterritorio e perfino dimenticati come ivini autoctoni Blatterle, Gschlafener,Jungferle, la mela Kalterer Böhmer ola pera moscatella. Sotto la loro tutela, oltre alla vite diVersoaln dal 2006, si trova un olivo di700 anni. Tali esemplari rari, vengonostudiati, incrociati e gli studi archivia-ti in una banca genetica presso il Cen-tro di Sperimentazione Laimburg. Questi Giardini, visitati da oltre 300mila persone all’anno, propongono 80ambienti botanici costituiti da pianteoriginarie di tutto il mondo, 10 padi-glioni artistici e numerose stazionisensoriali che attivano le percezioni.Nel corso della visita viene illustrata lastoria millenaria dell’enologia in AltoAdige come patrimonio storico-cultu-rale della viticoltura e descritte le pro-prietà organolettiche del vino conesperienze multisensoriali accompa-

gnate da eventi culturali ed enogastro-nomici che promuovono e valorizza-no i prodotti autoctoni. Il percorsoillustrativo prevede la visita al vignetoe al forziere posto all’aperto dettoTabernaculum, dove si possono ammi-rare la copia in oro di un vinacciolo di7000 anni donato dalla Georgia e deivinaccioli altoatesini risalenti a 2400anni fa. I visitatori vengono poi trasfe-riti in pullman a Castel Katzenzungenper la visita del castello, del giardino edella vite Versoaln, con degustazione. Quest’anno, il 15 giugno è stata cele-brata la prima festa della fiorituradella vite Versoaln organizzata dall’As-sociazione turistica di Tesimo-Prissia-no, Castel Katzenzungen e Giardini diCastel Trauttmansdorff, con un varie-gato programma di iniziative culturalie musicali e l’assaggio di specialitàgastronomiche della zona come lazuppa al vino Versoaln e la cremadolce al vino Versoaln con compostadi mela. Le visite guidate alla vite sonostate precedute da un’introduzionesulla millenaria tradizione vitivinicolaaltoatesina di Heike Platter, direttricemarketing dei Giardini di CastelTrauttmansdorff, mentre ThomasKnoll, presidente dell’Associazioneturistica di Tesimo-Prissiano ha espres-so l’orgoglio della popolazione localeper la loro vite.Tramite il pacchetto Giardini & Vino-Piaceri dell’Alto Adige, da agosto aottobre è possibile visitare i Giardinidi Castel Trauttmansdorff, con trasfe-rimento in pullman a Castel Katzen-zungen per la visita alla vite e degusta-zione del vino Versoaln.Dal 12 aprile al 25 ottobre di que-st’anno, ogni giovedì, visita guidatacon punto d’incontro direttamentedavanti a Castel Katzenzungen alleore 16.Vendita di vini dal lunedì al venerdì inorario d’ufficio.

Informazioni:

Tel. . +390473927018

[email protected]

gastronomia

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Non si può rimanere indiffe-renti davanti a questi dilem-mi, meglio andare a fondo,

immergersi totalmente nelle duecreme e scegliere consapevolmente. Sisa che i dolci al cucchiaio sono i pre-feriti per la loro morbidezza e lo scio-gliersi in bocca senza resistenza ma,se a questa cremosità, si aggiunge unsuperiore strato croccante di zucche-ro caramellato, il godimento è totale.Le due creme sono di antica tradizio-ne, la cui prima documentazionerisale al 1600, una nata in Spagnanella regione della Catalunya, l’altrain Inghilterra, col nome di BurntCream, dove nello zucchero caramel-lato alcuni college imprimevano illoro stemma. I francesi si appropria-rono di questa “crema bruciata”facendone un simbolo nazionale. Ildolce viene quasi sempre servito inmonoporzioni, dentro contenitoriresistenti al calore chiamati: cocotte,pirofile, ramequin in francese…Ad Alghero, città di tradizione cata-lana, la crema viene versata sopra unabase di pasta sfoglia e la crosta di zuc-chero caramellato si ottiene con unostampo arroventato. Le due cremehanno altri parenti, come il crèmecaramel e la zuppa inglese. Le diffe-renze la fanno gli ingredienti.

Crema catalana (per 4 porzioni):4 tuorli d’uovo100 gr. di zucchero1 cucchiaio di amido di mais (maize-na)Mezzo litro di latte1 stecca di cannella, limone, zucche-ro di canna.Sciogliere l’amido in poco latte fred-do e montare in un altro recipiente leuova con lo zucchero.Portare a ebollizione il latte con lacannella spezzettata e il limone inscorza o grattugiato. Filtrare il tuttoattraverso un colino sulle uova e lozucchero, mescolando energicamenteaffinchè le uova non si rapprendanocol calore. Rimettere sul fuoco iltutto per altri due minuti per poi

riempire le formine per trequarti delcontenitore. Lasciare raffreddare emettere in frigorifero per almeno dueore. Al momento di servire si ricoprela crema con lo zucchero di cannaper circa 2 millimetri di spessore. Lamoderna tecnologia ha inventato unparticolare attrezzo, una specie dipiccola fiamma ossidrica, per cara-mellare velocemente e perfettamentelo zucchero (gli antichi usavano ferriarroventati), se non si è in possesso diquesto strumento si usa il grill delforno. Si mettono le cocotte dentrouna casseruola con acqua fredda oacqua e ghiaccio (per non cuocereulteriormente la crema) e per un paiodi minuti si accosta la teglia al grillper ottenere una rapida bruciaturadello zucchero.

Crème brulée (per 4 porzioni):4 tuorli d’uovo100 ml. di latte250 ml. di panna (se si usa solo lapanna 400 ml.)60 gr. di zuccheroun bacello di vaniglia, zucchero dicanna.Portare a ebollizione, sempre rigiran-do, il latte e la panna, profumati conla stecca di vaniglia. Sbattere i tuorlicon lo zucchero e versarli a filo nellatte, dopo avere tolto la vaniglia.

Mescolare con una frusta amalga-mando il tutto. Finire di cuocere lacrema in forno, a bagnomaria, per 50minuti. Il forno va preriscaldato a170° e le cocotte inserite dentro unateglia con l’acqua fino a metà delcontenitore. Dopo la cottura raffred-dare e mettere in frigorifero. Stessaprassi per caramellare. La crema deveessere ben ferma ai bordi e morbidaal centro.Come si può notare l’esecuzione diquesta seconda crema è più comples-sa e ricca, sia per la seconda cotturain forno sia per l’uso della panna;cannella e vaniglia le distinguono nelprofumo.In film come Amelie e scrittori comeManuel Vazquez Montalban hannocercato di descrivere l’attimo fonda-mentale in cui la crosta amarognoladello zucchero si rompe e incontra ladelicatezza della crema. Non è faciledecidere quale sia la migliore, impe-gnamoci nella scelta perché questipiccoli piaceri della vita possono ren-dere sopportabile realtà sempre piùcupe. Qualcuno, esagerando, assicura chese nel fondo delle creme si mettonofrutti di bosco o ciliegie sciroppate ilrisultato migliora.

Crema catalana o Crème brulée?

Rricettadi Isotta Bartoletti

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E Geventi gustosiRubrica in collaborazione con Salvatore Longo

S i chiama “Vignaioli per un giorno”...ed è l'originaleesperienza che Carpenè Malvolti, insieme all'Hotel Best

Western Canon d'Oro di Conegliano riserva a coloro che il15 e 16 settembre prossimi decideranno di trascorrere unWeek end di...vino tra i colli coltivati a Glera, il vitigno cheregala lo spumeggiante Prosecco. Il Week end di...vino avrà inizio già venerdì 14 sera con unaperitivo all'Hotel Canon d'Oro e una cena di benvenuto inun ristorante del centro storico di Conegliano. Il fine setti-mana “esperienziale” entrerà comunque nel vivo a partiredalle 9,30 di sabato 15 settembre, con la partenza in pull-man alla volta dei vigneti dove – se i tempi di vendemmialo permetteranno – si potrà partecipare in prima personaalla raccolta delle uve alla presenza di uno dei più impor-tanti conferitori della storica azienda spumantistica Car-penè Malvolti. Al termine del passaggio in vigna, pranzotipico della vendemmia a base di spiedo in un agriturismoimmerso tra i filari di Prosecco, prima di riprendere la visitaalla scoperta della Strada del Prosecco, con soste e visiteguidate da Combai a Follina, a Rolle, Refrontolo e San Pie-tro di Feletto. Una visita con degustazione in Carpenè Mal-volti concluderà il tour prima della cena.Domenica 16 settembre visita guidata alla città di Cone-

gliano, prima di concludere l'originale esperienza con unbrindisi di arrivederci al Castello e il pranzo di saluto. Ilcosto di questo week end “esperienziale” è di 275 ? a per-sona e comprende aperitivo e cena del venerdì sera aConegliano, “l'attrezzatura da lavoro” – forbici e guanti - ilpranzo della vendemmia, la degustazione in cantina, lacena del sabato, i pernottamenti in camera doppia superiore prima colazione, pranzo della domenica e la guida per ilsabato pomeriggio e la domenica mattina e il pullman perla visita ai vigneti. I trasferimenti da e per Conegliano sonoesclusi.

Guerrino Mattei

COLLINE CONEGLIANO E VALDOBBIADENE

VIGNAIOLI PER UN GIORNO

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D al 4 al 7 ottobre 2012 la prima kermesse interamen-te dedicata alla salute e al turismo

Tra mente e corpo, quattro giorni di equilibrio perfettoSi svolgerà a Rovigo, dal 4 al 7 ottobre 2012, nella splendi-da cornice naturale del Delta del Po, dove si concentranooltre trecentocinquanta specie di fauna e fantastiche ric-chezze ambientali, la prima kermesse interamente dedica-ta alla salute e al turismo "Mens sana in corpore sano". Alcentro dell'esposizione il mondo dello "stare meglio", trat-tato attraverso analisi e approfondimenti di tutte quelletematiche che l'abbracciano. L'obiettivo è quello di farechiarezza e dare trasparenza a un comparto in crescita dellanostra economia che "produce" spesso disinformazione.La superficie espositiva sarà suddivisa su tre aree a temadistinte:Alimentare, con un focus specifico sui prodotti per intolle-ranti e allergici, la cosmetica naturale e la fitoterapia; Wellness, con riferimento particolare ai centri benessere, leSpa e le palestre che offrono corsi e tecniche olistiche;Turismo, con un occhio attento al "turismo slow" e alla

vacanza-fitness con grande attenzione alle aziende agritu-ristiche. "Mens Sana in Corpore Sano", nelle quattro giornate diesposizione che andranno dal giovedì alla domenica, avràla doppia anima "BusinessToBusiness" e "BusinessToCon-sumer". La prima prevarrà nelle due giornate iniziali, offriràun ricco programma di workshop dedicato agli addetti ailavori e vedrà interventi di personalità di spicco del panora-ma nazionale e internazionale.La seconda sarà orientata al grande pubblico con una no-stop di appuntamenti, intrattenimenti e assaggi che coin-volgeranno i visitatori, creando un filo diretto con gli espo-sitori.

Antonella Fiorito

ROVIGO

MENS SANA IN CORPORE SANO

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eventi gustosi

L a Dieta Mediterranea è una di quelle realtà di cui tutti par-lano, ma in effetti pochi ne conoscono le diverse sfaccet-

tature. Ben vengano quindi le Giornate della Dieta Mediter-ranea programmate ad Assisi dal 21 al 23 settembre (pres-so il nuovo polo culturale del Teatro Lyrick e Pala Eventi) senon si trasformeranno nell’ennesima Mostra-mercato di pro-dotti tipici.La Dieta Mediterranea, com’è noto, è stata inserita dall’Une-sco nel ‘Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità’ rap-presentando uno stile di vita che comprende l'insieme delleconoscenze, delle abilità e degli spazi culturali con i quali ipopoli mediterranei hanno creato intorno al mangiare, attra-verso i secoli, una perfetta sintesi tra ambiente culturale,organizzazione sociale e universo religioso. Si basa sul rispet-to per il territorio e la biodiversità, garantisce la conservazio-ne e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri colle-gati alla pesca e all'agricoltura.Rappresenta, quindi, un complesso di conoscenze e tradizio-ni che formano una filiera culturale dal paesaggio alla tavolaattraverso colture, pesca, conservazione, trasformazione epreparazione degli alimenti e dei cibi.E’ un modello nutrizionale - rimasto costante nel tempo e conlievi varianti nei diversi Paesi dovute soprattutto alle tradizio-ni religiose e salutistiche - costituito principalmente da olio dioliva (possibilmente extravergine), cereali, frutta fresca osecca, verdure, moderate quantità di pesce, latticini e carne,condimenti ed erbe officinali. Il vino (nei Paesi in cui è con-sentito berlo) ne fa parte integrante, altrimenti è sostituito dainfusi (ma è tutt’altra cosa).A oggi i Paesi indicati dall’Unesco quali autentici interpretidella Dieta sono quattro: Grecia, Italia, Marocco e Spagna (èallo studio il possibilità di ampliare il club ad altre nazioni chesi affacciano sul bacino del Mediterraneo).Le Giornate si articolano in un’area espositiva con possibilitàdi degustare e acquistare i prodotti e una Cooking Show edegustazioni guidate a cura di noti chef - provenienti da Ita-lia, Grecia, Marocco e Spagna - che si esibiranno ogni giornonel teatro (dalle 17 alle 19,30 circa) elaborando ricette rap-presentative del loro Paese con i prodotti del proprio territo-rio. Il pubblico potrà seguire le performance culinarie, faredomande e al termine di ogni show degustare i piatti prepa-rati.Incontri e convegni scientifici, culinari e salutistici permette-ranno di approfondire diversi aspetti di questo classico dellediete.(info: www.medietexpo.com)

ASSISI

LE GIORNATE DELLA DIETAMEDITERRANEA

S aranno il 29 e 30 settembre le giornate dedicate al con-sueto appuntamento con il Festival Franciacorta in Can-

tina, manifestazione di riferimento per un vino e un territo-rio che s’identificano reciprocamente.È uscito recentemente per i caratteri di Electa Berlucchi, unosplendido volume in cui la storia del Franciacorta si leggeattraverso quelle di Guido Berlucchi e Franco Ziliani e si restastupiti di come in soli cinquant’anni le terre ai piedi del lagod’Iseo abbiano scoperto una vocazione che permette loro dicompetere per qualità e notorietà (ovviamente non perquantità) con realtà - come lo Champagne - che hannosecoli di storia.In questo week-end di fine settembre si potranno approfon-dire i segreti dei vitigni Chardonnay, Pinot Bianco e PinotNero (da cui si ottiene il Franciacorta) e incontrare i produt-tori che organizzano percorsi di visita e degustazioni: è sem-pre un’emozione immergersi nelle luci soffuse di una canti-na avvolti da quel particolare bouquet che ne impregna l’a-ria.Per quanti, invece, vorranno imparare ad abbinare il Fran-ciacorta, ristoranti e agriturismo associati alla ‘Strada delFranciacorta’ proporranno speciali menù della tradizione eoriginali creazioni, suggerendo abbinamenti con le tipologieBrut, Extra Brut, Extra Dry, Satèn, Demi Sec o Rosé, inoltremolti produttori hanno predisposto incontri con delle ‘chic-che’ del gusto: dalle mozzarelle di bufala campana, alla sar-dina essiccata del lago d’Iseo, al grigio del casentino, al nerodei Nebrodi… per citare solo alcune delle molte suggestionigolose che arricchiranno questo speciale weekend.Anche chi ama l’arte e la musica trova in alcune Cantine lapossibilità di confrontare mostre d’arte o esibizioni musicalicon l’arte somma di un ottimo Franciacorta.E che dire della degustazione di otto annate consecutiveoltre a un’anteprima?La Franciacorta è terra di antiche civiltà e cultura, quindi traun brut e un satèn, un extra dry e un rosé è possibile (esarebbe un delitto non farlo) visitare abbazie, borghi, palaz-zi, ville, giardini e riserve naturali e conoscendo il territorio‘capire’ meglio il Franciacorta.Le diverse destinazioni si possono raggiungere anche inmodo originale: con itinerari trekking, in bicicletta o… incarrozza, modi diversi per vivere più a fondo l’atmosfera e lospirito della Franciacorta, un mix di sapori, arte, musica edemozioni.(info: www.festivalfranciacorta.it, www.stradadelfranciacor-ta.it)

FRANCIACORTA

FESTIVAL FRANCIACORTA

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eventi gustosi

S i svolge a Stoccarda - bella, interessante e vivace capi-tale del Baden-Württemberg - dal 28 settembre al 14

ottobre la 167ª edizione della Cannstatter Volksfest, unadelle più antiche, suggestive e coinvolgenti feste della birradella Germania.È il quartiere di Cannstat che ospiterà sui 37 ettari delWasen lungo il fiume Neckar la festa secondo una secola-re tradizione che risale a Re Guglielmo I del Württembergil quale insieme alla moglie Katharina organizzò il 28 set-tembre 1818 una festa popolare con corse di cavalli e pre-miazione dei migliori capi di bestiame per stimolare l’eco-nomia regionale in crisi in seguito alle guerre napoleoni-che. Le feste sono solo 167 perché 28 per motivi vari (com-presi quelli bellici) non sono state effettuate. Peculiarità della Cannstatter Volksfest è il suo carattere sto-rico e genuino che la distingue rispetto a tutte le altre, avolte più note. A Stoccarda i sette grandi padiglioni dellabirra, cui si aggiungono i due del vino (non dimentichiamoche la regione è un’ottima produttrice di vini e una speci-fica festa, ‘Stuttgarter Weindorf’, si svolge dal 23 agosto al9 settembre) e il villaggio di Almhüttendorf sono intornoall’albero della cuccagna, simbolo storico che ricorda le ori-gini legate alla festa per il raccolto.Nulla fa vivere lo spirito della città come la cerimonia d’a-pertura in cui dopo la spillatura della botte da parte del sin-daco avviene una sfilata nei costumi e con le musiche tra-dizionali e i carri della birra (domenica 30) trainati da caval-li sfarzosamente addobbati e accompagnati da gruppimusicali e cori di tutta la regione.Naturalmente ai boccali di birra si accompagnano i gusto-si, genuini e nutrienti piatti della tradizione come Maulta-schen (ravioli con ripieno di salsiccia, spinaci, uova, cipollae prezzemolo), Kässpätzle (gnocchetti di farina serviti consalsa al formaggio fuso), göckele (pollo arrosto) e Schupf-nudeln con crauti, solo per ricordarne alcuni.La Cannstatter Volksfest rappresenta anche un’ottimaoccasione per visitare Stoccarda con gli splendidi edifici (adesempio il Castello di Solitude aperto fino al 31 ottobre) ei tanti e interessanti musei (tra cui quello dedicato alla viti-coltura) e per vedere una delle intriganti mostre quali la‘Mostra sulla Civiltà Celtica’ (15 settembre 2012 - 17 feb-braio 2013).(info: www.wasen.de, www.stuttgart-tourist.de)

STOCCARDA

CANNSTATTER VOLKSFEST

GUASTALLA

PIANTE E SAPORI PERDUTI

I ntrigante appuntamento nell’ultimo weekend di set-tembre (29-30) nella ridente e storica Guastalla con

Piante e sapori perduti, due giorni dedicati sia alla risco-perta di frutti e fiori del passato sia ai prodotti tipici delnostro Paese, mai sufficientemente conosciuti in un’epocain cui si rischia una standardizzazione del gusto.Un appuntamento da non mancare: i piatti della tradizioneemiliano-romagnola - come lo ‘stracotto di somarina conpolenta’, i ‘ciccioli’ che tanti ricordi d’infanzia risvegliano inchi ha vissuto l’epoca dello ‘strutto’ (splendido condimen-to ormai desueto) fatto in casa, il ‘gnocco fritto’ o lo ‘stra-cotto d’asina’ - si confrontano con quelli di altre tradizioniregionali, tasselli del grande mosaico della cultura gastro-nomica nazionale.A Guastalla si possono scoprire o riscoprire prodotti - comeil formaggio della vacca rossa reggiana o quello della bian-ca modenese, o il lambrusco di uva fogarina - che merita-no comunque un viaggio nelle terre che li producono sco-prendo con l’occasione tesori d’arte e paesaggi purtroppoignorati dagli usuali itinerari turistici.Salvaguardando i sapori della tradizione, Piante e saporiperduti non può non occuparsi del Re della nostra cucina:l’extravergine d’oliva cui infatti dedica Olea - Un percorsotra gli oli d’Italia con degustazioni guidate e incontri perconoscerne caratteristiche e proprietà: si potranno assag-giare e confrontare extravergine delle varie regioni, capirele differenze tra le diverse cultivar, testare la vacuità di alcu-ni luoghi comuni e avere suggestivi colloqui sull’evoluzionedel concetto di qualità con famiglie che producono olio daoltre cento anni.Le tentazioni di Piante e sapori perduti sono tante: comeignorare la 1ª Tenzone tra le città del Tortello che vedrà sfi-darsi il ‘Tortello dolce di zucca di Guastalla’ e il mantovano‘Tortello amaro di Castel Goffredo’ che deve fama e aromaall’erba di San Pietro? O il Palio di San Lucio (Santo protet-tore dei casari) che vedrà sfidarsi due caseifici per ognicomune intorno al Po con forme di Parmigiano-Reggianodi 24 e 28 mesi? O il derby tra gli aceti balsamici di Mode-na e Reggio? O gli appuntamenti di Mustum Ardens riser-vati alle marmellate fatte in casa?Infine per prolungare le piacevoli sensazioni fornite allagola qualche acquisto nelle centinaia di bancarelle dellaDispensa del Po dedicata alle gastronomie che ruotanoattorno all’area fluviale e in cui si potranno conoscere queisapori antichi spesso noti solo per i rimpianti degli anziani.E se dopo tanti assaggi si ha ancora voglia di cibo, osteriee punti di sosta lungo il percorso ci attendono per arricchi-re la nostra cultura. E il sapere merita ogni ‘sacrificio’.(info: Tel. 0522 219812, www.pianteeanimaliperduti.it)

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eventi gustosi

VAL D’ULTIMO

LE SETTIMANE DELL’AGNELLO

P asta o pizza in qualsiasi parte del mondo identificano ilnostro Paese e il ‘primo’ è alla base di qualsiasi menù in

tutte le regioni. Un intrigante percorso tra le diverse spe-cialità può essere fatto a Foligno dal 27 al 30 settembrein occasione della 14ª edizione de I Primi d’Italia - FestivalNazionale dei Primi Piatti che animerà il centro storico dellabella cittadina umbra con i suggestivi Villaggi del Gusto.Riso, pasta, polenta e zuppe saranno protagonisti di unaquattro giorni golosa, piena di scoperte poiché accanto aiprimi delle diverse tradizioni regionali vi saranno quelli dellacucina creativa di chef internazionali come Mauro Uliassi eGennaro Esposito. Si potranno scoprire anche forme parti-colari di pasta diffuse spesso in aree molto limitate, cono-scerne la storia e l’origine, a volte casuale ma quasi sempredovuta a ragioni specifiche e apprendere le ricette che levalorizzano al massimo perché ogni ricetta importante ha lasua pasta.Nella Corte di Palazzo Trinci vi saranno il grande Mercatodella pasta e le Gallerie dei formati speciali e Regionali: unospettacolo e un trionfo della fantasia degli artigiani.In piazza della Repubblica due momenti simpaticamenteformativi attendono curiosi e appassionati: Pasta d’autore eIncontri con le stelle in cui saranno ‘maestri’ oltre a chefstellati personaggi del mondo della cucina e dello spetta-colo.Infine poiché il buon gusto si forma da piccoli ecco I Primid’Italia Junior che proporrà attività ludiche e di animazionestrettamente connesse ai ‘primi’.Non mancheranno appuntamenti culturali e momenti lega-ti alla moda con simpaticissimi abiti fatti di pasta, alla let-tura, al cinema e al ‘bon ton’ durante i quali l’esperta Bar-bara Ronchi della Rovere intratterrà sul galateo (ovviamen-te della pasta).Grande attenzione sarà dedicata ai cibi gluten free cheriguardano un numero sempre maggiore di allergici e intol-leranti.Da non perdere l’utile e interessante novità food & kitchen,un’area espositiva di oggetti per la cucina tra design e tra-dizione.(info: www.iprimiditalia.it)

FOLIGNO

I PRIMI D’ITALIA

L a Val d’Ultimo è una splendida e affascinante valle pococonosciuta nei pressi di Merano. Occasione per scoprir-

la è dal 15 al 30 settembre la 12ª edizione delle Settima-ne dell’agnello, appuntamento da non perdere sia dagliappassionati della carne d’agnello (per morbidezza, saporie fragranze senza eguali), sia da chi ama la gustosa gastro-nomia locale e tradizionale, talvolta riletta dai cuochi(anche dei masi) in chiave moderna.Agnelli e pecore rappresentano una componente impor-tante nell’economia di questa piccola valle caratterizzataanche dalla lavorazione della lana per cui durante Le Setti-mane si svolge il mercato di Pracupola dove tra i molti pro-dotti esposti possono essere acquistati le classiche ciabatte,oggetti di arredamento e vestiti in lana cotta o feltro.La Val d’Ultimo insieme all’Alta Val di Non e alla Val Veno-sta fa parte del marchio esclusivo LaugenRind creato peraffermare i valori di un’agricoltura sostenibile, di una pro-duzione etica e di un’alimentazione sana in cui tornino isapori autentici. Gli agnelli per esempio provengono dallarazza Grigio Alpina nota per l’alta qualità delle carni e sonoallevati nei pascoli intorno ai masi senza utilizzare additivichimici per mangimi.(info: www.ultental-deutschnonsberg.info)

GUASTALLA

MOSTRA POMOLOGICA

L a Mostra pomologica è dedicata a mele e pere antichee dimenticate, quelle di cui parlavano i nostri genitori e

i più anziani forse ricordano d’aver assaporato. Si svolgeràa Guastalla nel weekend di fine settembre (29-30) inoccasione di ‘Piante e animali perduti’.Saranno esposte 260 varietà di cui sarà possibile acquistar-ne e gustare ben 105 di stagione come le mele e pereinvernali (dal campanino alla cavilla fino al pòm cavèc) esaranno disponibili anche assaggi misti delle due specieprovenienti dai frutteti invernali. Inoltre potranno essereritrovate la pera bianca (detta anche cocomerina) dallapolpa zuccherina e rossa come se fosse imbevuta di vino, lasuccosa pera mora di Faenza, la cinquecentesca mela Cavil-la di origine germanica e la Renetta Champagne coltivatain Francia dal 1700 e tante altre specie anche più recenti,ma egualmente scomparse dagli scaffali come le meleCarla dalla pasta tenerissima, le acidule Renette, le sapori-te Teresa o le rugose mele ruggine dal colore della buccia.

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eventi gustosi

I l Parco delle Cascine è uno degli angoli di Firenze piùconosciuti se non altro per le infinite citazioni in canzoni,

film e romanzi famosi. Dallo scorso anno ha un motivo inpiù per essere amato: Expo Rurale - la cui edizione 2012 sisvolgerà dal 20 al 23 settembre - che lo trasforma in unbellissimo angolo di campagna toscana, forse la più famo-sa e ammirata al mondo.Expo Rurale sono sei ettari open air di prati e campi colti-vati con protagonisti animali e frutti della terra: una gran-de fattoria straripante di attività. Completano il panorama5.500 mq. di spazi coperti per mostre (interessante e istrut-tivo il confronto indiretto tra una dedicata ai prodotti-sim-bolo dell’eccellenza toscana e una che svela i falsi alimen-tari), dibattiti, incontri con i protagonisti e le protagoniste(grande spazio è riservato alle donne che con passione einiziativa hanno creato esemplari realtà di recupero e valo-rizzazione di antiche razze quasi estinte come i polli del Val-darno o l’agnello di Zeri o l’asino amiatino), laboratori earee per bambini.A Expo Rurale si può imparare a realizzare un orto (magariper il balconcino di casa), a curare le piante perché nonbasta acquistarle e annaffiarle per averle sempre rigogliose,a degustare i vini, gli oli e i diversi prodotti alimentari eidentificarne l’origine regionale, a scoprire i segreti dellacucina tradizionale toscana, a fare il pane, a salare le alici etante altre piccole/grandi attività che un tempo formavanoil comune sapere di ogni famiglia.Si può anche scoprire il piacere di fare la spesa direttamen-te nell’orto o nella bottega dei produttori (saltando anchenei prezzi tutti gli altri passaggi della filiera).E ancora apprendere cos’è una casa ecocompatibile ocome s’innestano le viti o si pota un olivo o come si munge.Grandi e piccini potranno ammirare da vicino gli animalidella fattoria e quelli dei grandi allevamenti, capire la diffe-renza tra un pollo ruspante e uno cresciuto in batteria,gustare le merende di una volta (pane e salame, pane emarmellata…) ben più sane delle attuali ‘merendine’ pre-confezionate e fare degustazioni di filiera: dalla olivicolturaall’itticoltura sono tutte presenti anche con propri spacci eristoranti.Expo Rurale offre infine la possibilità di vivere un weekendcome se si fosse in campagna, passeggiando tra prati eboschi o lungo le sponde di un rumoreggiante ruscello otra i filari di un vigneto o facendo il classico picnic sull’erba.(info: www.exporurale.it)

FIRENZE

EXPO RURALE

I sapori del Garda del tempo dei nonni e le loro evoluzio-ni nel futuro sono il tema della nuova edizione di Ciotto-

lando con Gusto, in programma il 29 e 30 settembre aMalcesine, l’affascinante borgo che raccolto intorno allosplendido castello (spesso sede di interessanti mostre) siaffaccia sulla sponda veronese del Lago di Garda.La creatività dei ristoratori che operano nei tanti locali delcentro storico (meta dei buongustai durante tutto l’anno)farà viaggiare nel tempo la cucina di quest’angolo delVeneto: ciascuno proporrà, infatti, un piatto ispirato allatradizione o cercherà di regalare a gourmet e curiosi unaproiezione gustosa facendo assaporare quella che potreb-be essere la cucina prossima ventura. Ciottolando conGusto conferma la divertente formula che trasforma ilpasto in una golosa ‘caccia al tesoro’ in cui il ‘tesoro’ è rap-presentato da un piatto che incuriosisce.Con la mappa della cittadina in mano gli appassionati dellabuona tavola potranno scegliere tra le diverse proposte ela-borate da bar, enoteche, ristoranti e pizzerie e ciascun ‘con-corrente’ grazie ai coupon ritirati alla partenza potrà creareil proprio menù scegliendo il primo piatto di un ristorante eil secondo di un altro e così via fino al dessert e al caffèandando su e giù per le belle e antiche viuzze di Malcesine(e mangiando con più appetito per il cammino compiuto:un pasto… sportivo). Dal pesce non solo di lago all’Extra-vergine d’Oliva del Garda i visitatori-buongustai potrannosoddisfare le proprie curiosità girando tra le viuzze di Mal-cesine e ammirando i magnifici scorci panoramici sul lago.(info: Malcesine Più tel. 045 7400837)

GARDA

CIOTTOLANDO CON GUSTO

SAN VITO LO CAPO

TEMPURICAPUNA

A settembre, quando il pesce capone (così chiamatoper la forma del capo molto pronunciata) lascia i fon-

dali e sale in superfice, San Vito Lo Capo da sei anni lo‘festeggia’ (dal 21 al 23) con Tempuricapuna.I visitatori potranno alternare degustazioni di molti primi esecondi piatti a base di pesce azzurro e di pesce capone, aconcerti e all’esperienza unica di andare in mare con ipescatori.Caponi, alici, sarde, spatola e tonno saranno al centro dilaboratori in cui si potranno conoscere (e gustare) le diver-se specie ittiche che insieme ai prodotti derivati e alle spe-cialità agroalimentari del territorio trasformeranno in un iti-nerario del gusto la strada principale della cittadina.(info: www.tempuricapuna.it)

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GiG 35

eventi gustosi

L’ autunno è sta-gione magica

in Valtellina nonsolo per gli splendidicolori che sulle pen-dici della montagnacaratterizzano ivigneti, ma ancheperché è il trionfodella sua enogastro-nomia.Ed è un fiorire d’ini-ziative.Il 15 e 16 settem-bre a Teglio è Piz-zocchero d’oro. Sitratta del secondoweekend settembri-no (il primo è 8 e 9)dedicato alle famo-se tagliatelle digrano saraceno cotte con patate e verze e condite con for-maggio Valtellina Casera e burro d’alpeggio. I ristorantilocali fanno a gara nell’esaltarne la tradizionale ricetta.Da fine settembre iniziano fino a novembre, sempre aTeglio - in questo periodo capitale gastronomica della Valle- i Weekend del gusto occasione per assaporare menù atema (a prezzi contenuti) che variano dalla selvaggina aisapori autunnali.E tra una sosta al ristorante e una degustazione in una delletante e ottime cantine della zona si può visitare il centrostorico con il Palazzo Besta e la panoramica Torre ‘de li belimiri’.A Morbegno dal 28 al 30 settembre e dal 5 al 7 ottobreè di turno il vino con Morbegno in cantina, occasione in cuisi aprono al pubblico anche molte cantine private: previstidiversi percorsi tra le cantine più belle della zona in cuipoter assaggiare gli splendidi vini delle docg e doc Valtelli-na, sempre accompagnati da gustosi spuntini, mentre lestrade del centro storico sono una continua tentazione coni produttori di salumi e formaggi e i vari consorzi di tutela.Tra le altre feste e sagre è da ricordare, nei paesi dellacostiera dei Cech, Gustosando, rassegna enogastronomicache abbina panorami suggestivi ai piatti della tradizione.E dal 12 al 14 ottobre sempre a Morbegno l’ultracente-naria Mostra del Bitto - dedicata al più famoso formaggiodella Valle e tra i più gustosi del panorama caseario nazio-nale - attende i gourmet di tutt’Italia. La particolarità di questo formaggio prodotto solo in alpeg-gio (quindi nei mesi estivi quando i pascoli sono ricchi dierbe e fiori) è di poter essere stagionato anche oltre diecianni come indica il suo nome: Bitto infatti deriva dal termi-ne celtico Bitu che significava eterno. Nel centro storico di Morbegno sarà un susseguirsi di even-ti, degustazioni, percorsi guidati, concorsi e tanti momentidi svago a dimensione familiare grazie anche a programmiper i più piccoli.Espositivamente è la sintesi della Valtellina: accanto al Bittogli altri grandi formaggi dal Casera allo Scimudin, i tipicisalumi, i vini e i molti prodotti frutto della passione dei Val-tellinesi.(info: www.valtellina.it)

VALTELLINA

WEEKEND GUSTOSI

D ebutterà il 29 - 30 settembre un’iniziativa dedicataalle eccellenze enogastronomiche del Made in Italy:

GustoCortina che avrà una location eccezionale nelle raffi-nate sale dell’Hotel de la Poste, prestigioso esempio del-l’hotellerie ampezzana.Chiare e definite aspirazioni e finalità: divenire punto diriferimento per appassionati e gourmet senza rinunciare apromuovere ed esportare l’immagine Italia in termini sia diprodotti, sia di territorio perché immenso, ineguagliabile einimitabile è il nostro patrimonio di arte, storia, cultura enatura.Vino, cucina d’autore e paesaggio sono i tre pilastri diGustoCortina che si propone di ‘vendere’ in modo integra-to queste nostre eccellenze proponendo ad esempio viagginei distretti vitivinicoli italiani più attraenti sotto l’aspettoculturale e paesaggistico, oltre che enologico. In quest’otti-ca molto interessante è Vigneto 1.350 di Cortina, forse ilpiù alto d’Europa, esempio di viticoltura eroica cui è statodedicato anche un convegno nell’ambito del dibattito sullanecessità di recuperare il valore agricolo del territorio.Scenari di-vini e Peccati di Gola sono le aree dedicate adegustazioni e assaggi dei prodotti esposti nell’Hotel de laPoste, ma la novità più curiosa (una primizia anche a livellonazionale) sarà Lezioni di… chef: le case private di Cortinaapriranno le porte ai visitatori che vorranno seguire questigustosi e originali incontri. Sarà anche un’occasione perscoprire il vero spirito dei cortinesi, aperto alla convivialità eben diverso da tanti preconcetti e luoghi comuni.Altro intrigante tema è l’utilizzo e l’importanza delle erbespontanee, un patrimonio di cultura popolare - che va oltreil loro uso nell’alimentazione per investire i settori dellasalute e del benessere - che non deve andare disperso.(info: www.gustocortina.it)

CORTINA D’AMPEZZO

GUSTOCORTINA

SERRA PISTOIESE

SAGRA DELLA PATATA FRITTA

C he passione per grandi e piccini le patate fritte! Equale occasione migliore della Sagra della Patata Fritta

domenica 30 settembre - a Serra Pistoiese (borgo dallastoria antica sito a circa 25 km. da Montecatini, Pescia ePistoia) - per gustarle! Creata nel 1966 è divenuta un cultper i buongustai e i tanti appassionati.Intorno alle 14,30 sotto un enorme padellone di circa 2,5metri di diametro sarà acceso il fuoco e si darà il via, tra iltripudio e l’attesa generali, alla frittura tanto desiderata.Dopo circa mezz’ora inizia la distribuzione delle ‘croccantidelizie’: essendo gratuita, è opportuno non abbandonarsisenza freni alla golosità.Il programma prevede alle 17 la premiazione della simpati-ca gara dedicata alla “Patata più grossa nazionale” inun’atmosfera resa più incandescente dai supporter dei pro-duttori locali.L’evento è un’occasione per riscopre sapori e piatti tipicidelle antiche tradizioni della montagna pistoiese: potrannoessere gustati tra le molte tipicità i Necci con ricotta e conNutella (una sorta di crêpe realizzata con apposite piastre econ farina di castagne).(info: tel. 0572 69018, www.serrapistoiese.it)

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Bil buongustaio

L’esterno

Piacevole e frizzante per il pranzo o la cena o anche soloper l’aperitivo dove si possono godere dei tramonti perdi-fiato e dove bere un calice di buon vino… diventa un’espe-rienza da non perdere. La sala

Moderna, caratterizzata dal bianco colore che ci piace, mini-malista, luminosa, elegante per cene di lavoro o per serate alume di candela.La pizzeria

Ambiente familiare riconciliante, dove gustare i nostri cro-stini e la nostra pizza con la cura e la simpatia che ci con-traddistinguonoLa grotta e la cantina dei vini

Quello che ha reso “Il Piccolo” il locale dove non puoi man-care se vuoi passare una serata romantica o dove portarlaper far colpo; l’ambiente suggestivo, gli abbinamenti e ilcibo metteranno la ciliegina sulla torta.

Ristorante Il Piccolo

Differenziato da quattro ambienti uniti tutti da una sola filosofia

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il buongustaio

Via del Serrone, 15 - Rep San Marino - Tel 0549 992815 - www.ilpiccolosanmarino.it - [email protected]

Aperture dal martedì alla domenica - Giorno di chiusura lunedì - Nel periodo estivo Lunedi a pranzo aperto

LA SCHEDA

Il ristorante Il Piccolo nasce nel 1971. Sarete accolti in un ambiente giovane e familiare da Mario che vi sapràdeliziare con un’ottima cucina a base di pesce. Chef: Canio Cillis

Sfida difficile quella di portare avanti l’eredità di Nazzareno Chiaruz-zi nel essere il primo ristorante esclusivamente di pesce a San Marino,soprattutto quando legata a questa idea la vicina Rimini per tradizioneè più facilitata nel impresa.Ma da sette anni in un crescendo di soddisfazioni credo che la nostraclientela, sammarinese e non, abbia imparato a conoscerci e ad apprez-zare la continua ricerca nel proporre ricette rivisitate, servite con sempli-cità.Trasformando la visita al Piccolo non solo in un momento dove si vannoa gustare piatti e vini sapientemente miscelati fra loro ma anche in un’e-sperienza di sensazioni.

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Rrecensioni

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I n un’epoca in cui l’immagine è dive-nuta importantissima vi è un fiorire di

diete, spesso assurde, che perdono divista lo scopo primario di un’alimenta-zione sana ed equilibrata.Il bel volume di Nicola Sorrentino eAllan Bay (un gastronomo e un dietolo-go) è un vademecum per il consumato-re che vuol essere attento alla qualità esalubrità degli alimenti protagonisti deipasti quotidiani.Cosa mangiamo nasce dal principio chechi vuol nutrirsi con intelligenza deveinnanzi tutto conoscere virtù e difettidei vari alimenti e poi regolarsi di con-seguenza: non è obbligatorio tenerneconto, basta esserne coscienti.Cosa mangiamo è quindi una guida su250 prodotti di uso comune dei qualigli autori descrivono storia e informa-zioni generali, proprietà, virtù, con-troindicazioni, composizione chimica eprincipi nutrizionali, come sceglierli e

cosa evitare, come conservarli e utiliz-zarli.Leggendo il volume chiunque può‘costruire’ consapevolmente la propriadieta: un’alimentazione corretta edequilibrata è, infatti, alla base dell’effi-cienza lavorativa, della resistenza allemalattie e della qualità della vita.Ognuno può seguire la dieta che prefe-risce, certo è che la ‘dieta mediterra-nea’ - come riconosciuto anche dall’U-nesco - è la più adatta per le caratteri-stiche morfologiche e geoclimatichedei nostri Paesi essendo povera di acidigrassi saturi e di proteine animali e riccadi carboidrati, fibre e antiossidantinaturali.Cosa mangiamo è di facile consultazio-ne: i 250 alimenti sono inseriti in ordi-ne alfabetico (dalla A di Acciughe allazeta di Zucchina) ed è completato da50 ricette sfiziose create per l’occasio-ne.

(N. SORRENTINO, A. BAY: Cosa man-giamo, Milano, 2011, Mondadori Edi-tore, pp. 576, euro 19.90)

PROSECCO SUPERIORE

COSA MANGIAMO

“I veri intenditori non bevono vino:degustano segreti”. Questa cita-

zione di Salvador Dalí è una delle tantepiacevoli sorprese di Conegliano e Val-dobbiadene Prosecco superiore, il belvolume di Andrea Zanfi per i caratteri diSeB editori, interessante casa editrice diColle di Val d’Elsa molto attenta a sele-zionare temi e autori in modo da distin-guersi nel mare magnum di pubblica-zioni alla moda, ma molto spesso scar-samente originali.Non è il caso di Andrea Zanfi - autorepremiatissimo negli ultimi dieci anni alivello nazionale e internazionale - il cuimaggior pregio è la grande umanità chelo porta a ‘vivere dentro’ le situazioni dicui vuol scrivere riuscendo a trasmetteresensazioni e sentimenti reali ed emozio-ni provate nell’incontrare le persone dicui racconta.Conegliano Valdobbiadene ProseccoSuperiore è un libro di ricette, un rac-conto, la storia di un vino di cui nel

mondo si vendono milioni di bottiglie eallo stesso tempo nulla di tutto questo:è un’idea innovativa, un modo diversodi raccontare questo vino su cui ormaisono state scritte migliaia di parole.Nell’opera di Zanfi non si legge del Pro-secco, ma lo si vive, si capiscono le realidifferenze del Superiore, molto piùprofonde di quelle evidenziate dallaclassica scheda tecnica e quelle tra Docge Doc che non sono semplicementegeografiche e ci si rende conto del per-ché il volume si apre con un “Smettia-mola con il prosecchino per favore!!!”60 ricette di grandi chef internazionalifanno percepire la capacità del ProseccoSuperiore di sapersi coniugare perfetta-mente con qualsiasi tipo di cucina(veneta, russa, toscana, australiana…) erapportare con gli ingredienti più dispa-rati.Il volume della SeB - splendide e artisti-camente originali le foto di FrancescoOrini - è ricco di aneddoti, storie e curio-sità che ci mostrano come il Prosecco

Superiore sia un grande vino di cui dob-biamo imparare a difendere qualità edignità.(ANDREA ZANFI, Conegliano e Valdob-biadene Prosecco Superiore, Colle di Vald’Elsa, 2012, SeB editori, pp.248, euro20.00)

di Salvatore Longo

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