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“Adeguamento antincendio della Scuola Elementare “Tragliata” sita in via Tulliana n.49 nel territorio del Municipio XIV”
Progetto Esecutivo
RELAZIONE GENERALE
Dott. Geol. Massimo Lenoci
Indice
INDICE
1 PREMESSA ........................................................................................................................ 1
1.1 Normativa di riferimento ............................................................................................... 1
2 DESCRIZIONE DEI LUOGHI OGGETTO D’INTERVENTO ................................................ 5
2.1 Classificazione .............................................................................................................. 5
2.2 Caratteristiche costruttive dell’edificio, consistenza e destinazione ....................... 5
3 DESCRIZIONE SULLO STATO DI CONSERVAZIONE DELL’IMMOBILE E SULLE PROBLEMATICHE DI ADEGUAMENTO ........................................................................... 7
3.1 Problematiche generali ................................................................................................. 7
3.2 Individuazione delle problematiche relative a prevenzione incendi, sicurezza sugli
ambienti di lavoro .......................................................................................................... 7
3.3 Prescrizioni contenute nel Parere di conformità VVF del 23/01/2015 (fascicolo
3895-14709MAR) ............................................................................................................ 8
4 DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DI ADEGUAMENTO PREVISTI NEL PROGETTO
ESECUTIVO ........................................................................................................................ 9
4.1 Opere esterne ................................................................................................................ 9
4.2 Opere impiantistiche ................................................................................................... 10
4.2.1 Impianto idrico antincendio ................................................................................... 10
4.2.1.1 Gruppi di pompaggio ...................................................................................... 10
4.2.1.2 Idranti UNI45 .................................................................................................. 10
4.2.2 Estintori e segnaletica d’emergenza ..................................................................... 11
4.3 Impianti elettrici e speciali .......................................................................................... 11
4.3.1 Interventi puntuali ................................................................................................. 11
4.3.2 Interventi generalizzati sugli impianti elettrici ........................................................ 11
4.3.2.1 Caratteristiche dell'impianto elettrico .............................................................. 12
4.3.2.1.1 Alimentazioni ........................................................................................................ 12
4.3.2.1.2 Dati Di Progetto .................................................................................................... 12
4.3.2.1.3 Dimensionamento dell’impianto ............................................................................ 12
4.3.2.1.4 Livelli di Illuminamento.......................................................................................... 12
4.3.2.1.5 Protezioni dei circuiti da contatti indiretti e da sovraccarichi .................................. 13
4.3.2.2 Descrizione degli impianti ............................................................................... 13
4.3.2.2.1 Collegamenti Ente Distributore ............................................................................. 13
4.3.2.2.2 Quadro Generale di BT (Qg) ................................................................................ 13
4.3.2.2.3 Quadri secondari .................................................................................................. 14
4.3.2.2.4 Illuminazione di emergenza .................................................................................. 14
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4.3.2.3 Distribuzione dell’energia................................................................................ 14
4.3.2.3.1 Vie cavi principali .................................................................................................. 14
4.3.2.3.2 Distribuzione primaria ........................................................................................... 15
4.3.2.3.3 Vie cavi secondarie .............................................................................................. 16
4.3.2.3.4 Quadri secondari .................................................................................................. 16
4.3.2.3.5 Distribuzione secondaria ...................................................................................... 17
4.3.2.4 Corpi illuminanti .............................................................................................. 18
4.3.2.5 Riferimenti a norme tecniche, leggi e regolamenti .......................................... 19
5 INDICAZIONI SULLA SICUREZZA E SULL’ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE AI SENSI DEL D.LGS. 81/08 ................................................................................................. 20
6 TEMPO NECESSARIO PER REALIZZARE L’INTERVENTO .......................................... 21
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1 PREMESSA
Il presente progetto esecutivo comprende le opere civili ed impiantistiche necessarie alla messa
a norma antincendio della struttura scolastica al fine di conseguire il Certificato di Prevenzione
Incendi. Il progetto è stato redatto sulla base del progetto antincendio approvato dal Comando
Provinciale dei VVFF di Roma in data 23/01/2015 e recepisce le prescrizioni contenute nel
stesso parere di conformità. E’ esclusa dal presente progetto la realizzazione della rampa e del
percorso esterni necessari per garantire l’uscita in quota dalle die di fuga dei locali posti al piano
terra delle scuole medie sul lato del cortile interno.
Sono altresì escluse le opere di adeguamento statico del solaio di sottotetto dell’edificio degli
anni 40/50 che sono indicate come indispensabili nella relazione di verifica statica effettuata
dall’architetto Vincenzo Fasolo nel dicembre del 2015 e conseguentemente tutte le opere di
adeguamento delle strutture portanti per raggiugere una resistenza al fuoco pari a R30 come
richiesto nelle prescrizioni contenute nel parere di conformità antincendio.
Tutte queste opere dovranno essere realizzate prima della richiesta di CPI.
1.1 Normativa di riferimento
- Decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50: "Attuazione delle direttive 2014/23/UE,
2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti
pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia,
dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia
di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture";
- D.P.R. 207/2010 (PARTI RESIDUALI) - Regolamento di esecuzione e attuazione del
decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante “ Codice dei contratti pubblici relativi a
lavori, servizi e forniture in attuazione delle Direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE”, in vigore
limitatamente a determinati articoli;
- ANAC: Linee guida attuative del nuovo Codice degli Appalti - Documento di
consultazione - Procedure per l’affidamento dei contratti pubblici di importo inferiore alle
soglie di rilevanza comunitaria, indagini di mercato e formazione e gestione degli elenchi
di operatori economici;
- D.P.R. 1 agosto 2011, n.151- Regolamento recante semplificazione della disciplina dei
procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell’art.49, comma 4-quarter, del
D.L.31/05/2010,n.78, convertito, con modificazioni, dalla Legge 30/07/2010, n.122;
- D.M. 26 agosto 1992 “Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica”;
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- D.M. 3/11/2004(1) Disposizioni relative all'installazione ed alla manutenzione dei
dispositivi per l'apertura delle porte installate lungo le vie di esodo, relativamente alla
sicurezza in caso d'incendio;
- D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380-Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in
materia edilizia;
- D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503-"Regolamento recante norme per l'eliminazione delle
barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici.
- CEI CT-3 Segni Grafici
- CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nomi le non superiore a 1000 V in
corrente alternata e a 1500 V in corrente continua.
- CEI 64-50 Edilizia residenziale. Guida per l'integrazione nell'edificio degli impianti
elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici.
- CEI 11-17 Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Linee
in cavo.
- CEI CEI 17-5 Interruttori automatici per corrente alternata e tensione nominale non
superiore a 1000 V.
- CEI 31-30 Impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione o di incendio.
- CEI 70-1 Gradi di protezione degli involucri. Classificazione.
- CEI 15-15 Nastri autoadesivi per usi elettrici.
- CEI 20-11 Cavi per energia. Prove sui materiali elastici e termoplastici.
- CEI 20-13 Cavi isolati in gomma butilica con grado di isolamento superiore a tre.
- CEI 20-19 Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V.
- CEI 20-20 Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a
450/75OV.
- CEI 20-22 Cavi non propaganti incendio. Prove.
- CEI 20-29 Connettori per cavi di energia.
- CEI 23-8 Tubi protettivi rigidi in polivinilcloruro ed accessori.
- CEI 2-3 Macchine elettriche rotanti.
- CEI 16-2 Individuazione dei morsetti degli apparecchi.
- CEI 16-4 Individuazione dei conduttori isolati e dei conduttori isolati e dei conduttori
nudi tramite colori.
- CEI 17-11 Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori - sezionatori in aria e unità
combinate con fusibili per corrente alternata e tensione nominale non superiore a 1000 V
e per corrente continua e tensione nominale non superiore a 1200 V.
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- CEI 17-13 Apparecchiature costruite in fabbrica - ACF - (quadri elettrici) per tensioni
non superiori a 1000 V in corrente alternata e 1200 V in corrente continua.
- CEI 20-24 Giunzioni e terminazioni per cavi d'energia.
- CEI 23-3 Interruttori automatici di sovracorrente per usi domestici e similari (per
tensione nominale non superiore a 415 V in corrente alternata).
- CEI 23-5 Prese a spina per usi domestici e similari.
- CEI 23-12 Prese a spina per usi industriali.
- CEI 23-18 Interruttori differenziali per usi domestici e similari e interruttori differenziali
con sganciatori di sovracorrente incorporati per usi domestici o similari.
- CEI 11-1 Impianti elettrici - Norme Generali
- CEI 11-8 Impianti di messa a terra
- CEI 17-1 Interruttori a corrente alternata a tensione superiore a 1000V
- CEI 17-6 Apparecchiature prefabbricate con involucro metallico per tensione da 1 a
72.5 kV
- CEI 17-9 Interruttori di manovra ed interruttori di manovra sezionatori per corrente
alternata e per tensioni superiori a 1000V
- CEI 17-12 Apparecchi ausiliari di comando per tensioni non superiori a 1000 V. Parte I
- Prescrizioni generali.
- CEI 17-14 Apparecchi ausiliari di comando per tensioni non superiori a 100OV. Parte II
- Prescrizioni particolari per determinati tipi di ausiliari di comando.
- CEI 23-28 Tubi per le installazioni elettriche: tubi metallici
- CEI 34-21 Apparecchi di illuminazione. Parte I: Prescrizioni generali e prove
- CEI 34-22 Apparecchi di illuminazione. Parte II: Requisiti particolari. Apparecchi per
illuminazione di emergenza
- CEI 34-23 Apparecchi di illuminazione. Parte II. Requisiti particolari Apparecchi fissi
per uso generale
- CEI 81-30 Protezione contro i fulmini
- CEI 34-3 Lampade tubolari a fluorescenza per illuminazione generale.
- CEI 34-4 Alimentatori per lampade tubolari a fluorescenza.
- CEI 34-6 Lampade a vapori di mercurio ad alta pressione.
- CEI 34-7 Alimentatori per lampade a vapori di mercurio ad alta pressione.
- CEI 34-12 Lampade ad incandescenza a filamento di tungsteno per illuminazione
generale.
- CEI 34-15 Lampade a vapori di sodio a bassa pressione.
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- CEI 34-24 Lampade a vapori di sodio ad alta pressione.
- CEI 110-2 Radiodisturbi provocati da apparecchi di illuminazione per lampade
fluorescenti munite di starter.
- CEI 21-6 Accumulatori elettrici al piombo per impianti fissi.
- CEI 30-31 Impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione o di incendio.
- CEI 79-1 Impianti antintrusione, antifurto e antiaggressione e relative
apparecchiature.
- CEI 103- 1 Impianti telefonici interni.
- CEI 103-6 Protezione delle linee di telecomunicazioni dagli effetti dell'induzione
elettromagnetica provocata dalle linee elettriche vicine in caso di guasto.
- UNI 10779 Impianti di estinzione incendi - Reti di idranti - Progettazione, installazione
ed esercizio.
- UNI EN 12845 Installazioni fisse antincendio - Sistemi automatici a sprinkler -
Progettazione, installazione e manutenzione.
- UNI ISO 7240-19 Sistemi fissi di rivelazione e di segnalazione allarme d'incendio -
Parte 19: Progettazione, installazione, messa in servizio, manutenzione ed esercizio dei
sistemi di allarme vocale per scopi d'emergenza.
- UNI 9795 Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d'incendio -
Progettazione, installazione ed esercizio.
- UNI 11292 Locali destinati ad ospitare gruppi di pompaggio per impianti antincendio -
Caratteristiche costruttive e funzionali.
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2 DESCRIZIONE DEI LUOGHI OGGETTO D’INTERVENTO
2.1 Classificazione
L’attività scolastica risulta preesistente alla entrata in vigore del D.M. 26/08/1992 ed anche
all’entrata in vigore del Decreto Ministeriale 18 dicembre 1975 (come risulta dal verbale di
consegna del 11/12/1974 - Inventario del Patrimonio Immobiliare - Comune di Roma).In base al
punto 1.1 del D.M. 26/08/1992, essa sarà adeguata alle prescrizioni di cui al punto 13 del D.M.
26 agosto 1992.
In relazione alle presenze effettive contemporanee previste nell'edificio di alunni e di personale
docente e non docente, esso è classificabile di tipo 1: avendo un numero di presenze
contemporanee da 101 a 300 persone come di seguito specificato:
Piano Terra:
1. 2 aula da 25 alunni = 2 x 25 = 50
2. 3 aule da 26 alunni = 3 x 26 = 78
3. 1 aula da 13 alunni = 1 x 13 = 13
Totale = 141
Piano Primo:
1. 1 aula da 14 alunni = 1 x 14 = 14
2. 2 aule da 16 alunni = 2 x 16 = 32
Totale = 46
Per un Totale Generale = 187 + 20% = 224
A seguito del D.P.R. 01 agosto 2011 n° 151 ricade in categoria: Attività 67.1.B: Scuole di ogni
ordine, grado e tipo, collegi, accademie con oltre 150 persone presenti (fino a 300
persone).
2.2 Caratteristiche costruttive dell’edificio, consistenza e destinazione
Il complesso scolastico di cui trattasi ha accesso pedonale e un accesso carrabile da via
Tulliana, 49 e comprende sia la scuola primaria che secondaria.
E’ costituito da un edificio principale in muratura collegato a un edificio prefabbricato in legno e
rivestimento in lamiera metallica ad un solo piano. Isolato si trova un piccolo prefabbricato in cui
è contenuta un’aula informatica. Gli edifici interessati dagli interventi proposti con il presente
progetto sono di proprietà di Roma Capitale, ubicati nel territorio del Municipio XIV e risultano
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censiti al catasto urbano al foglio 157, Part. 64 (Codice IBU 4397). Dal punto di vista urbanistico
ricadono in area con destinazione a servizi per l’istruzione, la destinazione d’uso è scuola
primaria e secondaria.
L’edificio principale è a copertura piana, risulta costruito negli anni cinquanta, ed è disposto su
due piani fuori terra. Il fabbricato è stato realizzato con struttura in muratura portante con
tamponature tramezzature in laterizio.
I muri esterni ed interni sono rifiniti con intonaco civile con tinteggiatura. I pavimenti interni sono
in ceramica. Le aperture sono costituite da infissi in alluminio e/o legno. La copertura
dell’edificio a tegole è a doppia falda con canali di gronda e discendenti pluviali.
E’ presente una scala di sicurezza esterna.
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3 DESCRIZIONE SULLO STATO DI CONSERVAZIONE DELL’IMMOBILE E SULLE PROBLEMATICHE DI ADEGUAMENTO
3.1 Problematiche generali
L’edificio principale non si presenta in buono stato di conservazione. Sia le pavimentazioni, i
rivestimenti che gli infissi necessitano interventi di manutenzione straordinaria.
Sono stati segnalati dei fenomeni lesionativi alle strutture dell’edificio che hanno portato
l’Amministrazione ad effettuare delle verifiche e una perizia statica redatta a firma dell’Architetto
Vincenzo Fasolo nel dicembre 2015 che prescrive interventi di consolidamento statico del solaio
sottotetto. Tali interventi, esclusi dal presente progetto, saranno altresì necessari per
l’ottenimento del Certificato di Prevenzione Incendi, in quanto il Comando prescrive che tutte le
strutture portanti siano certificate almeno R30.
Non vi è un adeguato impianto antincendio conforme alle normative UNI 10779; non è presente
centrale idrica antincendio e serbatoio accumulo e, inoltre manca l’allaccio all’acquedotto
comunale.
I maniglioni antipanico sono mancanti in alcuni accessi.
L’illuminazione d’emergenza è presente solo in alcuni locali e quindi deve essere integrata.
Sarà rifatto integralmente il sistema di alimentazione principale elettrico nonché i quadri elettrici
di piano dell’impianto elettrico.
Sarà quindi rifatto ex novo il quadro e l’impianto elettrico a tutti i piani per renderli più funzionali.
Deve essere realizzato impianto di segnalazione allarme.
3.2 Individuazione delle problematiche relative a prevenzione incendi, sicurezza sugli
ambienti di lavoro
Le problematiche maggiori di prevenzione incendi riguardano la mancanza di adeguamento dei
principali impianti.
Per quanto riguarda l’adeguamento generale degli impianti, si rileva quanto segue:
impianto antincendio interno: non presente, manca centrale autoclave e riserva idrica
conforme alla norma UNI 10779 e UNI 62485
estintori e cartellonistica: lacunoso ed in alcune zone mancante
quadri elettrici principali e di piano: da sostituire
distribuzione elettrica principale: da sostituire (cavidotti e cavi)
illuminazione d’emergenza: da integrare e sostituire quella già presente
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3.3 Prescrizioni contenute nel Parere di conformità VVF del 23/01/2015 (fascicolo 3895-
14709MAR)
1. Le strutture portanti e di separazione dell’edificio dovranno avere resistenza pari
ad almeno REI 30,
2. Sia assicurato il regolare deflusso all’esterno delle persone presenti nell’edificio in
conformità a quanto disposto al punto 5 del D.M. 26/08/1992;
3. Eventuali materiali di rivestimento e quelli suscettibili di prendere fuoco su
entrambe le facce dovranno essere previsti e posti in opera secondo le modalità e
le indicazioni contenute al punto 3.1 del D.. 6.3.1992 tenendo però conto che tali
materiali sono ora classificati dal D.M. 10.3.2005, i prodotti da costruzione privi di
specifica tecnica, senza la quale non possono essere marcati CE e quelli che non
sono prodotti secondo tale direttiva dovranno essere classificati ed omologati ai
sensi del D.M. 26.6.1984 e successive integrazioni e modifiche;
4. Le porte delle uscite di sicurezza che immettono in luogo sicuro dovranno essere
larghe minimo 1,20 nel punto più stretto, apribili a semplice spinta nel senso
dell’esodo e dotate di maniglione antipanico. Le porte delle aule scolastiche
durante l’apertura non dovranno ridurre la sezione netta dei corridoi o costituire
intralcio per l’esodo. In particolare le porte delle aule T03, T04, T05 dovranno
essere arretrate in modo da lasciare sgombera la sezione netta del corridoio,
5. Gli impianti elettrici del complesso dovranno essere realizzati in conformità ai
disposti di cui alla legge 1° marzo 1968, n.186.Il complesso essendo di tipo 1
potrà utilizzare come impianto sonoro di allarme a campanelli normalmente in uso
a condizione che venga codificato un suono dedicato;
6. Dovranno essere osservate le regole di esercizio enunciate nel punto 12 del D.M.
26.08.1992;
7. Le cassette dei naspi dovranno essere collocate in posizione fruibile e che non
costituisca intralcio ai fini dell’esodo;
8. Poiché non è indicato come avviene il riscaldamento centralizzato dell’edificio,
qualora sia effettuato con centrali termiche alimentate a combustibile gassoso o
liquido e l’impianto ha potenzialità termica superiore a 116 kW, lo stesso dovrà
essere realizzato in conformità delle relative norme tecniche ovvero D.M.
12.04.1996 e D.M. 28.04.2005 e ll.mm.ii;
9. Dovrà essere installata apposita segnaletica di sicurezza conforme a quanto
previsto dal del D.Lgs 81/2008 a tutta l’attività nel suo complesso.
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4 DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DI ADEGUAMENTO PREVISTI NEL PROGETTO
ESECUTIVO
Alla luce delle problematiche riscontrate e dalla necessità di rendere alcuni impianti ancora più
funzionali alle esigenze degli utenti, gli interventi di adeguamento di cui al presente progetto
esecutivo sono i seguenti:
Realizzazione impianto antincendio;
Adeguamento dell’impianto elettrico, dotato di pulsante di sgancio in posizione presidiata;
Adeguamento illuminazione d’emergenza;
Allarme sonoro;
Realizzazione impianto altoparlante;
Installazione di porte di sicurezza e segnaletica di sicurezza;
Cartellonistica;
Impianto d’illuminazione d’emergenza;
Cartellonistica;
Opere edili
- Adeguamento delle porte ubicate sulle vie d’esodo. Sostituzione di porte con
modifica del senso di apertura verso l’esodo e sostituzione dei maniglioni
antipanico esistenti non muniti di marcatura CE.
- Realizzazione della compartimentazione EI 120 del locale caldaia con intonaco
antincendio posato sia a rivestimento che a soffitto;
- Realizzazione di bussola d’ingresso alle aule T03, T04, T05 della scuola primaria
con porta di accesso di 120 cm in modo da lasciare sgombera la sezione netta del
corridoio;
- Allargamento del vano di passaggio a 120 cm di luce della porta di accesso alla
scala di sicurezza esterna;
- rimozione serramento esistente di facciata interferente con la scala di sicurezza
esterna, ridimensionamento del vano con tamponamento e rinforzo della parte
superiore e fornitura e posa di nuovo serramento EI 60, dimensione 80x80 cm.
4.1 Opere esterne
Sono altresì previste opere esterne quali gli scavi per l’alloggio della centrale idrica antincendio
e delle relative condotte idriche in pressione.
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E’ esclusa dal presente progetto la realizzazione della rampa e del percorso esterni necessari
per garantire l’uscita in quota dalle die di fuga dei locali posti al piano terra delle scuole medie
sul lato del cortile interno.
4.2 Opere impiantistiche
4.2.1 Impianto idrico antincendio
4.2.1.1 Gruppi di pompaggio
Il gruppo di pompaggio antincendio è a servizio della rete idranti della scuola e della palestra ed
installato in un locale prefabbricato dedicato adiacente a quello della centrale idrica. Il gruppo è
“sopra battente” e pesca acqua da un serbatoio antincendio interrato in acciaio al carbonio da 8
mc netti, posto in prossimità del locale con il gruppo stesso. La vasca è stata dimensionata per
fornire riserva di un’ora ipotizzando il funzionamento contemporaneo di tre idranti. Il suo
reintegro è realizzato mediante uno stacco dedicato dalla fornitura dell’acquedotto,
indipendente dall’acqua potabile per scuola e palestra.
La stazione di pompaggio è caratterizzata da una portata di progetto di 14,4 mc/h.
Il gruppo di pressurizzazione è a norma UNI EN 12845 ed è composto da una motopompa,
un’elettropompa ed una pompa pilota di compenso. Il locale che lo ospita ha le caratteristiche di
ventilazione imposte dalle normative e lo scarico delle canne di evacuazione fumi della
motopompa.
Dal gruppo di pressurizzazione parte uno stacco interrato in PEAD che va ad alimentare un
anello di distribuzione sempre in PEAD che cinge il complesso sul quale si innesta anche un
attacco motopompa VVF posto vicino all’ingresso della scuola.
Dall’anello partono i rami verso l’interno dell’edifico, fino a raggiungere i cavedi in cui sono
alloggiate le montanti. A differenza dei tubi interrati, la rete all’interno del fabbricato è tutta in
acciaio zincato.
4.2.1.2 Idranti UNI45
Tutto il complesso è servito da idranti interni UNI45 in cassette a muro, omologate EN671, con
manichetta di lunghezza pari a 40 m.
Come detto, gli idranti sono alimentati da un anello interrato in PEAD De 90 all’esterno e da
tubazioni in acciaio zincato all’interno, posate in cavedio, in controsoffitti e in traccia a muro.
La rete è stata calcolata per contenere le velocità e le perdite di carico nelle tubazioni; in linea di
principio i vari tratti hanno i seguenti diametri interni:
tubazione che alimenta 1 idrante: 1” ½
tubazione che alimenta 2 idranti: 2” ½
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tubazione che alimenta 3 idranti: 3”
La rete e il gruppo di pressurizzazione sono dimensionati per assicurare la contemporaneità di
funzionamento degli idranti stabilito dalla legge di riferimento e per garantire anche
all’apparecchio in posizione idraulicamente più sfavorita 120 l/min e 2 bar al bocchello.
4.2.2 Estintori e segnaletica d’emergenza
L’intervento prevede di installare a tutti i piani estintori a polvere portatili da 6 kg nelle posizioni
strategiche per consentire un primo intervento n caso di incendio da parte del personale.
Inoltre, in corrispondenza dei quadri elettrici sarà posizionato un idrante a CO2 da 5 kg che ha
una notevole efficacia in caso di primo intervento per incendio su apparecchiature elettriche.
Si prevede di installare a tutti i piani la necessaria segnaletica di emergenza e sicurezza in
riferimento al DPR 495/96, e D.L. 81/08.
La segnaletica sarà di tipo di individuazione delle vie d’esodo, indicazione dei presidi
antincendio e di sicurezza segnalazione di pericolo, informazione sulle procedure in caso di
allarme, piantine “tematiche” illustranti il posizionamento e le vie d’esodo.
4.3 Impianti elettrici e speciali
Per quanto riguarda l’adeguamento degli impianti elettrici ai piani si rilevano interventi “puntuali”
di adeguamento ai vari piani.
4.3.1 Interventi puntuali
Rifacimento della distribuzione principale e dei quadri elettrici
Rifacimento delle prese di alimentazione e dei punti luce per l’illuminazione
Rifacimento dell’illuminazione di emergenza
4.3.2 Interventi generalizzati sugli impianti elettrici
Gli impianti previsti a servizio del complesso in oggetto, saranno progettati in conformità alle
normative vigenti.
Il punto di consegna dell’energia avverrà all’esterno del fabbricato dove sarà realizzato un
locale per l’alloggiamento del contabilizzatore di energia del distributore della rete elettrica e di
un quadro elettrico del cliente a protezione delle linee di alimentazione principali delle seguenti
utenze:
Quadro elettrico generale di fabbricato
Quadro elettrico utenze idriche antincendio
L'impianto elettrico avrà origine come sopra descritto e sarà costituito da:
- Quadri elettrici principali
- Quadri elettrici secondari
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- Distribuzione principale
- Distribuzione secondaria
- Impianto luce, FM, utenze impianti meccanici
- Stazione di energia di sicurezza UPS (diffusione sonora)
- Distribuzione finale ed apparecchi utilizzatori
4.3.2.1 Caratteristiche dell'impianto elettrico
4.3.2.1.1 Alimentazioni
Tutte le utenze, in condizioni normali di esercizio saranno alimentate con energia di rete, fornita
dalla Società Distributrice, in Bassa Tensione, su n. 1 linea, che avrà, nel punto di consegna, le
seguenti caratteristiche:
tensione nominale: 400 V
frequenza: 50 Hz
L'impianto di distribuzione dell'energia di rete a valle della cabina di trasformazione sarà di tipo
TT la cui definizione (CEI 64-8, VI Edizione) è la seguente:
.T - collegamento diretto a terra di un punto del sistema (nel nostro caso il neutro);
.T - collegamento delle masse all’ impianto di terra
4.3.2.1.2 Dati Di Progetto
I valori della tensione previsti per l'alimentazione degli utilizzatori dell'impianto saranno:
400 V/50 Hz per le utenze trifasi di F.M., illuminazione.
230 V/50 Hz per le utenze monofasi di E.I., illuminazione.
4.3.2.1.3 Dimensionamento dell’impianto
La potenza elettrica del complesso è stata così determinata, partendo dalle potenze nominali, o
di targa, delle apparecchiature, attribuendo una determinata potenza alle utenze FM (prese aula
500 W, prese fotocopiatrice 1000 W, prese uffici 400 W).
Per le tabelle dettagliate dei carichi applicati va fatto riferimento alle tabelle allegate al calcolo
elettrico.
I coefficienti di utilizzazione delle utenze collegate ai quadri di zona sono stati considerati pari a
0,8, quello di utilizzazione pari a 0,7, considerando che in media ogni due aule è presente una
speciale ed ammettendo una non contemporaneità di utilizzo delle stesse.
4.3.2.1.4 Livelli di Illuminamento
I corpi illuminanti atti a garantire l’individuazione delle vie di esodo sono state inserite secondo
normativa (al di sopra di ogni uscita e ad ogni cambio di rirezione), sono state inserite nel
progetto.
L’illuminazione ambiente, seppur progettata, è stata stralciata dal presente intervento.
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4.3.2.1.5 Protezioni dei circuiti da contatti indiretti e da sovraccarichi
I circuiti luce e forza motrice saranno protetti da interruttori automatici magnetotermici provvisti
di relè differenziale ad alta sensibilità.
Le sezioni dei Quadri secondari di zona, che raggruppano più circuiti nelle sezioni luce, saranno
protette da interruttori magnetotermici generali di sezione, associato ad un relè differenziale ad
alta sensibilità.
Gli interruttori generali dei Quadri secondari di zona che raggruppano sezioni luce e/o energia
saranno di tipo non automatico.
Gli interruttori del Quadro Generale di BT (QGBT), che saranno a protezione delle linee che
alimentano i Quadri di zona del complesso, saranno di tipo magnetotermico con relè
differenziale dimensionati in modo da garantire selettività con i circuiti a valle.
Tutti gli interruttori saranno dimensionati in modo tale da sopportare la corrente di corto circuito,
nel punto preso in analisi, così come previsto dalle Normative CEI e IEC.
4.3.2.2 Descrizione degli impianti
4.3.2.2.1 Collegamenti Ente Distributore
Dal contatore di energia sito in locale adiacente l’entrata principale al complesso edilizio,
dipartiranno le linee di alimentazione fino al quadro generale esterno al fabbricato sito nello
stesso locale (QGE). Dal QGE patiranno le linee di alimentazione con percorso in cavidotto
interrato a servizio del quadro generale di fabbricato QG, del quadro idrico antincendio QAI.
4.3.2.2.2 Quadro Generale di BT (Qg)
Il quadro sarà realizzato mediante barriere o diagrammi costituiti da più strutture componibili
autoportanti indipendenti e normalizzate, in modo da eseguire una segregazione dal punto di
vista elettrico e meccanico.
Ogni elemento sarà costituito da una parte anteriore suddivisa in scomparti orizzontali
contenenti le apparecchiature.
Gli elementi contenuti nelle strutture costituiranno la sezione di alimentazione e distribuzione
dell'energia di rete.
Dalle sbarre di distribuzione del quadro generale (QG) saranno derivati gli interruttori di
protezione delle linee di alimentazione di:
Quadri di piano
Quadro centrale termica piano terra (QCT)
Quadro centrale antincendio
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Le alimentazioni per le centrali degli impianti di trasmissione dati e sicurezza e l’impianto
fotovoltaico.
Il quadro sarà corredato degli strumenti per le misure di tensione, di corrente.
Sarà prevista una barra di rame, fissata alla struttura del quadro, alla quale saranno collegati
tutti gli elementi metallici presenti nel quadro per i quali non sarà garantita la continuità elettrica
con le strutture metalliche e tutti i conduttori di protezione delle linee di distribuzione primaria.
4.3.2.2.3 Quadri secondari
I quadri secondari, siano quelli di piano o quelli da questi derivati, saranno del tipo ad armadio
con appoggio a terra e/o a parete ad elementi modulari formato da una o più strutture
metalliche indipendenti accessibili frontalmente, aventi grado di protezione IP4X o IP55 a
seconda dei luoghi di installazione).
Nella parte inferiore del quadro correrà una barra di rame fissata su supporti isolati alla quale
saranno collegati tutti gli elementi metallici presenti nel quadro per i quali non sarà garantita la
continuità elettrica con le strutture metalliche e tutti i conduttori di protezione delle linee di
distribuzione primaria.
Si vedano gli schemi dei quadri di progetto per la ripartizione dei carichi sulle diverse aree
dell’edificio.
4.3.2.2.4 Illuminazione di emergenza
L'illuminazione di sicurezza, sarà realizzata mediante l'uso di gruppi lampade corredate di
opportuni gruppi batterie che assicurino la durata prevista per la gestione dell’esodo (autonomia
60 minuti) con accumulatori Ni-Cd, cablati direttamente sulle apparecchiature di illuminazione,
per le quali sarà previsto almeno n.1 tubo per ciascuna lampada alimentata in continuità.
4.3.2.3 Distribuzione dell’energia
4.3.2.3.1 Vie cavi principali
La rete di distribuzione principale è costituita da tutte le linee elettriche di alimentazione derivate
dai quadri generali di distribuzione (QGE-QG).
La rete di distribuzione derivata dal quadro generale è articolata come riportato nello schema
unifilare del quadro generale esterno di bassa tensione di progetto. Essa avrà percorso dal
locale sito all’esterno del fabbricato, in cavidotto fino al punto di ingresso al fabbricato (indicato
sugli elaborati grafici di progetto). La rete di distribuzione derivata dal quadro generale QG è
articolata come riportato nello schema unifilare del quadro generale di bassa tensione di
progetto. In prossimità dei quadri elettrici secondari le linee di alimentazione ad essi dedicate
avranno percorso in canali metallici o in tubazione rigida fino agli stessi.
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Le vie cavo principali saranno realizzate in canali metallici (posa a soffitto) o tubazioni di pvc
rigide (posa a parete od a soffitto); per la posa interrata saranno utilizzati cavidotti in doppio
strato in polietilene rinforzato ad alta densità.
Le vie cavo dovranno presentare idonee barriere tagliafiamma sui passaggi fra locali
appartenenti a differenti compartimentazioni antincendio della classe antincendio del
compartimento attraversato.
4.3.2.3.2 Distribuzione primaria
La distribuzione primaria comprenderà tutte le linee di collegamento e le canalizzazioni tra il
quadro generale di bassa tensione QGE-QG sino al raggiungimento di tutti i quadri di zona da
questi direttamente alimentati.
Le cadute di tensione considerate per il calcolo delle sezioni dei cavi dovrà essere la seguente:
CIRCUITO DISTRIBUZIONE
TOTALE MAX PRIMARIA SECONDARIA
LUCE 2% 2% 4%
FM 2% 2% 4%
MOTORI 3% 3% 6%
V% = K * I * L (R * cos ɸ + X sin p) 100
dove:
k = 3 per circuiti trifasi equilibrati
k = 2 per circuiti monofasi
Le relazioni necessarie da soddisfare per il calcolo delle sezioni dei cavi e delle relative
protezioni, sono le seguenti:
In Iz Ib Iz If Iz * 1.45
dove:
In = corrente dell’interruttore
Iz = portata max a regime permanente del cavo
Ib = Corrente nominale del carico
If = corrente convenzionale di intervento dell’interruttore
Dovrà inoltre tenersi conto dei coefficienti di riduzione della portata in regime permanente dei
cavi in funzione dei seguenti parametri:
variazione della temperatura ambientale
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tipo di posa dei cavi
rapporto di sezione tra conduttori di fase e di neutro
vicinanza di altri cavi attivi
variazione della temperatura del cavo
4.3.2.3.3 Vie cavi secondarie
Le vie cavi secondarie saranno realizzate dai quadri di piano e di zona con percorso nel
corridoio e saranno realizzate in canali metallici o in tubazioni di PVC rigido per la posa in
controsoffitto, o in PVC flessibile per la posa entro massetto, gli stacchi alle scatole di
derivazione saranno eseguiti mediante tubazioni in materiale plastico di tipo rigido a vista.
All’interno degli spazi tecnici in genere, in cavedii dedicati, o entro eventuali controsoffitti ed in
tutti i casi in cui le condutture non siano in vista, sarà ammesso l’impiego di tubazioni in
materiale plastico di tipo rigido aventi funzione di guida cavo (non è consentito a tal fine
l’impiego di tubazioni di tipo corrugato); solo nei casi in cui le condutture non siano soggette a
sollecitazioni di carattere meccanico è possibile l’utilizzo di tubazioni di tipo flessibile corrugato.
Non è pertanto consentita la posa libera dei cavi, anche se con guaina, se non limitatamente ai
tratti di raccordo fra le tubazioni guidacavo nei casi in cui queste sono ammesse (e per una
lunghezza comunque inferiore ai 50 cm), se non diversamente indicato in progetto.
Tutte le vie cavo, incluse le tubazioni guida cavo, dovranno essere opportunamente fissate a
soffitto o a parete mediante sistema di fissaggio indipendente da qualsiasi altro impianto; in ogni
caso nessuna via cavo dovrà essere ancorata o appoggiata a strutture di arredo, a controsoffitti
o ad eventuali elementi di ancoraggio degli stessi.
Sarà impiegata raccorderia atta a conferire alla installazione un grado di protezione idoneo in
relazione alla classificazione dell'ambiente.
Negli ambienti in cui è richiesto l’uso di tubazioni in PVC, queste dovranno essere del tipo
pesante con raccordi ad innesto rapido tali da garantire un grado di protezione minimo pari ad
IP 4X e resistente al fuoco (prova a filo incandescente alla temperatura di 850 °C).
Tutti gli impianti elettrici dovranno essere sfilabili, con percorso lineare e facilmente accessibili.
Nel caso di condutture parallele, l’interdistanza dovrà essere tale da non permettere la
reciproca influenza termica.
Le derivazioni o giunzioni dei cavi saranno sempre eseguite mediante muffole (o connessioni
similari) o all’interno della cassetta di derivazione.
E’ tollerato l’impiego di morsetti volanti del tipo a mantello, per giunzioni e derivazioni semplici
di cavi la cui sezione non dovrà superare i 4 mm2.
4.3.2.3.4 Quadri secondari
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I quadri secondari saranno tutti alimentati dalla rete di distribuzione primaria.
Saranno da considerare quadri secondari i quadri alimentati dal QGE e dal QG.
Potranno essere di due tipi: ad armadio per posa diretta a pavimento o del tipo sospeso per
montaggio a parete. Gli interruttori, di tipo modulare, bipolari, tripolari e tetrapolari, saranno
raggruppati nelle sezioni costituenti ciascun quadro.
Per ogni sezione sarà montato un interruttore dotato di sistema di blocco per impedire l'apertura
del pannello con le apparecchiature installate all'interno del quadro, sotto tensione.
L'accessibilità ai comandi degli interruttori sarà ottenuta a mezzo di asole continue praticate sui
pannelli di protezione degli elementi sotto tensione.
Il quadro sarà chiuso frontalmente con uno sportello incernierato munito di pannello trasparente
per il controllo a vista delle condizioni di funzionamento degli interruttori.
I Quadri Secondari in genere saranno dotati di un interruttore generale non automatico dal
quale si deriveranno le sotto-sezioni protette da un interruttore differenziale magnetotermico per
l'alimentazione delle utenze luce, forza motrice e l’alimentazione dei centralini di stanza, ove
previsti. Dal quadro QASC (generale ascensore), dovrà essere derivato il quadro di potenza
ascensore posto nella zona cabina.
Dovranno essere computate nella fornitura anche le linee derivate da questi ultimi quadri fino ai
quadri di comando e controllo ascensori, forniti da altri.
La composizione di ogni singolo quadro dovrà corrispondere a quella riportata negli elaborati
grafici del progetto.
4.3.2.3.5 Distribuzione secondaria
Dai quadri secondari partiranno tutti i circuiti, di alimentazione degli utilizzatori dell'energia
elettrica, che costituiranno la distribuzione secondaria.
Tutti i circuiti di alimentazione dei corpi illuminanti e delle prese saranno realizzati con
conduttori del tipo non propaganti l’incendio tipo N07V-k (CEI 20.22 III) protetti da tubazioni in
PVC pesante rigido o flessibile autoestinguente.
Le vie cavi, tubazioni PVC transiteranno al di sopra dei controsoffitti nei corridoi.
Le tubazioni di alimentazione degli impianti luce e forza motrice derivate saliranno al di sopra
del solaio del piano superiore, annegate nel massetto del pavimento o in posa entro traccia a
parete.
In prossimità delle stanze verranno posate delle cassette di derivazione opportunamente fissate
o incassate da cui partiranno le linee che collegheranno i circuiti luce, fino ai corpi illuminanti
ed i punti di comando.
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I punti di utilizzo (prese E.I.) saranno montati a vista come indicato negli elaborati di progetto,
mentre le torrette a pavimento saranno fissate a opportune basi fissate alla pavimentazione.
Le tubazioni saranno rigide nei tratti a vista, saranno del tipo flessibile se utilizzati sotto traccia,
all’interno del massetto o all’interno di pareti mobili.
Il numero dei circuiti derivato da ogni quadro sarà proporzionale alla superficie servita.
I circuiti saranno realizzati con due tipi di impianto: "stagno" e "protetto".
Quello di tipo stagno sarà realizzato in tutti i locali tecnici, zone bagni-spogliatoi.
Quello di tipo protetto sarà realizzato in tutti gli altri locali dell'edificio.
Il tipo di comando dei circuiti di alimentazione dei corpi illuminanti sarà: centralizzato o locale.
Quello centralizzato sarà realizzato nelle scale e per l’illuminazione esterna.
Quello locale sarà realizzato negli ambienti di servizio, nelle aule, negli uffici e nei locali tecnici.
L’impianto di illuminazione dei corpi illuminanti collegati a doppio punto di comando avrà doppia
linea di alimentazione.
Per le cadute di tensione da considerare per il calcolo delle sezioni dei cavi relativi ai circuiti,
riferirsi alla tabella di calcolo ed agli schemi unifilari.
4.3.2.4 Corpi illuminanti
I corpi illuminanti adottati nell'impianto all'interno dell'edificio saranno scelti in funzione delle
caratteristiche dell'ambiente di installazione.
In tutti i locali tecnici o all’aperto saranno installati corpi illuminanti IP55.
Negli altri locali senza controsoffitto, saranno installati corpi illuminanti per fissaggio a soffitto
con schermo aperto, installazione a plafone.
Nei corridoi, negli atri e locali corredati di controsoffitto saranno installati corpi illuminanti da
incasso con le stesse caratteristiche dei precedenti, installazione ad incasso.
Nei bagni saranno installati corpi illuminanti (minimo IPX4) con schermo in metacrilato,
policarbonato o similare.
I corpi illuminanti saranno corredati di una o più lampade fluorescenti in funzione del livello di
illuminamento e del coefficiente di uniformità richiesto.
In prossimità delle uscite di sicurezza e lungo le vie di fuga saranno posizionati corpi illuminanti
autoalimentati per lampada fluorescente 1x8W con l'indicazione di uscita di sicurezza.
Per ciò che riguarda l'impianto luce interno si precisa quanto segue:
lungo i corridoi, gli atri ed altri locali di passaggio i corpi illuminanti saranno alimentati in
numero specificato negli elaborati grafici con un circuito di continuità, ossia ogni
plafoniera avrà cablato un circuito di carica batteria e inverter per intervento automatico
in mancanza di rete e batteria tampone al ni-cd con autonomia di 60 minuti.
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i corpi illuminanti relativi ai vani scale verranno alimentati come sopra con un circuito di
continuità, ossia ogni plafoniera avrà cablato un circuito di carica batteria e inverter per
intervento automatico in mancanza di rete e batteria tampone al Ni-Cd con autonomia di
60 minuti.
all'interno delle aule e degli uffici saranno previsti un certo numero di corpi illuminanti
alimentati in continuità, come sopra descritto, e comunque tale alimentazione sarà
prevista per i corpi illuminanti installati davanti ad ogni porta di uscita di ogni locale.
I corpi illuminanti di sicurezza saranno alimentati con un circuito di continuità, ossia ogni
plafoniera avrà cablato un circuito di carica batteria e inverter per intervento automatico in
mancanza di rete e batteria tampone al ni-cd con autonomia di 60 minuti, saranno posti lungo le
vie di esodo e sopra le porte che conducono a luogo sicuro dinamico, essi avranno pittogramma
indicante la direzione di uscita.
4.3.2.5 Riferimenti a norme tecniche, leggi e regolamenti
Gli impianti ed i componenti dovranno essere realizzati a regola d'arte (Legge 186 del 1.3.68).
Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componenti, dovranno corrispondere alle
norme di Legge e di regolamenti vigenti alla data del contratto ed in particolare dovranno essere
conformi:
- alle prescrizioni dei VV.F. e delle Autorità locali;
- alle prescrizioni ed indicazioni dell’ENEL Azienda Distributrice di energia elettrica, per
quanto di loro competenza nei punti di consegna;
- alle prescrizioni e indicazioni della TELECOM;
- alle disposizioni di Legge e Norme CEI.
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5 INDICAZIONI SULLA SICUREZZA E SULL’ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE AI
SENSI DEL D.LGS. 81/08
Si individuano le principali indicazioni sulla sicurezza e sulle principali problematiche
individuate, che saranno dettagliatamente descritte nella redazione del PSC, verificando le
interferenze, le modalità che si intendono adottare nell’allestimento e nell’organizzazione del
cantiere, per garantire l’uso degli spazi e per mantenere la continuità di funzione delle attività
dell’edificio scolastico.
Il cantiere è caratterizzato dalla presenza di varie zone di intervento localizzate all'interno
dell'edificio scolastico, quindi, dalle analisi e valutazioni, risultano per l’area circostante i
seguenti rischi:
presenza di polveri durante le operazioni di demolizione e rimozione;
presenza di rumore durante le operazioni di demolizione;
possibili lesioni a persone estranee al cantiere durante la movimentazione dei materiali;
caduta dall'alto di materiale durante le operazioni di movimentazione di profilati e
montaggio della scala di sicurezza all'esterno.
Tutti i lavoratori impegnati dall’impresa appaltatrice e dalle eventuali subappaltatrici, dovranno
essere adeguatamente formati ed informati sia sui rischi generici delle lavorazioni che sui rischi
specifici.
Tutti gli operai dovranno obbligatoriamente e sempre utilizzare i prescritti DPI (minimo: scarpe,
tute, caschetto, guanti, occhiali paraschegge).
Tutte le attrezzature di lavoro utilizzate, da quelle normali e personali, a quelle collettive,
dovranno essere conformi a quanto previsto negli opportuni allegati al D. L.81/08, e munite di
certificazioni e/o marcature CE.
Dovranno essere tenute a regolari intervalli riunione di coordinamento sulla sicurezza in modo
commisurato all’entità del cantiere ed alle pericolosità rilevate.
Tutte le aree di lavoro dovranno essere adeguatamente transennate e minimizzare l’eventuale
pericolo di interferenze tra le lavorazioni in cantiere e le attività dell’edificio scolastico.
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6 TEMPO NECESSARIO PER REALIZZARE L’INTERVENTO
La durata dell’appalto è prevista in 240 gg naturali e consecutivi, in quanto è necessario tener
conto sia dell’approvvigionamento di specifiche attrezzature impiantistiche sia della posa in
opera. Le varie fasi relative alle tipologie dei lavori sono specificate nel cronogramma allegato al
Piano di Sicurezza e Coordinamento.