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RELAZIONE SULLA
PERFORMANCE 2015 20 giugno 2016
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
“La strada che porta allo Spazio passa per il nostro Paese”
1. PRESENTAZIONE DELLA RELAZIONE E INDICE
L'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Ente pubblico nazionale assimilato agli enti di ricerca e vigilato dal Ministero dell'Università e della Ricerca, è nata nel 1988, con il compito di promuovere, sviluppare e diffondere la ricerca scientifica e tecnologica applicata al campo spaziale e aerospaziale, nonché con quello di sviluppare servizi innovativi perseguendo obiettivi di eccellenza e coordinando e gestendo i progetti nazionali e la partecipazione italiana a progetti europei e internazionali, avendo altresì attenzione al mantenimento della competitività del comparto industriale italiano.
Con tale mandato, in meno di due decenni, ha conquistato un ruolo di attore di importanza mondiale sulla scena della scienza spaziale, delle tecnologie satellitari, dello sviluppo di mezzi per raggiungere ed esplorare il cosmo anche attraverso lo stretto e continuo rapporto di collaborazione con la NASA, e con le altre Istituzioni del settore, che l’ha portata a partecipare a molte delle più interessanti missioni scientifiche degli ultimi anni come pure alla costruzione ed allo sviluppo delle attività della Stazione Spaziale Internazionale.
L’ASI ha intrapreso, sin dal 2014, un percorso innovativo finalizzato ad un più efficace e concreto coordinamento degli strumenti di cui deve dotarsi ogni Pubblica Amministrazione per rendicontare agli stakeholders l’utilizzo delle risorse pubbliche assegnate quale naturale corollario delle attività previste dalla Legge e con l’ottica di sviluppare programmi finalizzati a rispondere ai bisogni del Paese nei settori della cultura, della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione anche al fine di generare valore sociale ed economico.
In risposta agli orientamenti dell’Autorità Nazionale Anticorruzione in merito all’opportunità di assicurare un’adeguata sostanziale integrazione del Ciclo della performance con gli strumenti ed i processi relativi alla prevenzione della corruzione, alla trasparenza ed alla qualità dei servizi, l’Agenzia ha integrato il Piano della Performance, il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione ed il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità, non soltanto sotto il profilo della coerenza tra gli obiettivi, gli indicatori e i target, ma anche attraverso la redazione di un “testo unico”, omogeneo nei suoi contenuti, denominato “Ciclo Integrato della Performance 2015-2017”.
Quale momento di rendicontazione, che segue la programmazione integrata confluita nel testo unico sopra cennato, si è predisposta la presente Relazione che è stata redatta ai sensi del D.lgs. 150/2009 e secondo quanto previsto dalle linee guida della CIVIT (ora ANAC), oggetto della deliberazione n. 5/2012 del 7 marzo 2012.
Il documento presenta, a consuntivo, i risultati organizzativi e gestionali raggiunti rispetto ai singoli obiettivi programmati nel Piano della Performance 2015-2017, evidenziando, ove presenti, gli eventuali scostamenti registrati nel corso dell’anno, con le relative cause.
Premesso quanto sopra, nel rinviare per i dettagli alla lettura del documento nel suo insieme, non si può non rappresentare con soddisfazione come, nonostante il particolare momento storico, l’Agenzia sia riuscita ad ottenere risultati molto positivi, sia in relazione alla performance istituzionale sia nell’ambito organizzativo e di rispetto della legalità, per i quali si ritiene doveroso ringraziare tutti i dipendenti dell’ASI per il contributo da ciascuno rilasciato per le parti di propria competenza.
Prof. Roberto Battiston Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
Sommario 1. PRESENTAZIONE DELLA RELAZIONE E INDICE ..................................................................... 2 2. SINTESI DELLE INFORMAZIONI DI INTERESSE PER I CITTADINI E GLI ALTRI STAKEHOLDER ESTERNI ......................................................................................................................... 4
2.1. IL CONTESTO ESTERNO DI RIFERIMENTO .................................................................................................................. 4 2.2. L’AMMINISTRAZIONE .......................................................................................................................................... 8 2.3. I RISULTATI RAGGIUNTI ...................................................................................................................................... 13 2.4. LE CRITICITÀ E LE OPPORTUNITÀ .......................................................................................................................... 18
3. OBIETTIVI: RISULTATI RAGGIUNTI E SCOSTAMENTI ...................................................... 19 3.1. ALBERO DELLA PERFORMANCE ............................................................................................................................ 19 3.2. OBIETTIVI STRATEGICI ....................................................................................................................................... 22 3.3. OBIETTIVI E PIANI OPERATIVI .............................................................................................................................. 23 3.4. OBIETTIVI INDIVIDUALI ...................................................................................................................................... 25
4. RISORSE EFFICIENZA ED ECONOMICITÀ ............................................................................... 28 5. PARI OPPORTUNITÀ E BILANCIO DI GENERE ...................................................................... 29 6. IL PROCESSO DI REDAZIONE DELLA RELAZIONE SULLA PERFORMANCE ............... 31
6.1. FASI, SOGGETTI, TEMPI E RESPONSABILITÀ ............................................................................................................. 31 6.2. PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA DEL CICLO DELLA PERFORMANCE .............................................................................. 31
7. ALLEGATI ............................................................................................................................................ 32
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2. SINTESI DELLE INFORMAZIONI DI INTERESSE PER I CITTADINI E GLI ALTRI STAKEHOLDER ESTERNI
2.1. Il contesto esterno di riferimento
Contesto esterno L’impegno dell’ASI, come riassunto dal nuovo statuto, è quello di promuovere, sviluppare e diffondere la ricerca scientifica e tecnologica applicata al campo spaziale e aerospaziale e lo sviluppo di servizi innovativi, perseguendo obiettivi di eccellenza, coordinando e gestendo i progetti nazionali e la partecipazione italiana a progetti europei e internazionali. Questo impegno trova terreno fertile in un Paese che, dal punto di vista prettamente scientifico, è quarto al mondo per numero assoluto di pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali con più del 10% del numero complessivo di interventi, e che, attraverso la costellazione dei 4 satelliti COSMO-SkyMed (CS-K), detiene saldamente la leadership nel campo dell'osservazione della Terra. Dal punto di vista tecnologico l’industria aerospaziale italiana continua a svolgere un ruolo propulsivo sull’economia: tra aerei, elicotteri, veicoli spaziali e loro componenti in Italia si contano 572 attività tra sedi di impresa e unità locali, in crescita in un anno del 3,7%. All’interno del comparto lavorano anche le imprese legate al nuovo business dei droni. Complessivamente il settore aerospaziale, solo nella fabbricazione, impiega oltre 24mila addetti. L’interscambio del settore vale circa 2 miliardi di euro nei soli primi tre mesi del 2015 (per tutto il 2014 erano 8 miliardi di Euro), l’export pesa per quasi 1,3 miliardi. Primi Paesi importatori nel 2015 sono Stati Uniti (323 milioni di euro), Francia (240 milioni di euro) e Regno Unito (105 milioni). Capofila nelle esportazioni è la Lombardia, che tra gennaio e marzo 2015 ha fatto volare nel mondo più di 445 milioni di Euro, esportando soprattutto verso Emirati Arabi Uniti, Algeria e Regno Unito. (giugno 2015-elaborazioni dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza in collaborazione con Camera di commercio di Milano, su dati Registro Imprese e Istat Coeweb). L’azione dell’ASI sostiene e incoraggia iniziative di attori nazionali (della ricerca e del mondo industriale) volte a cogliere le opportunità offerte dalla partecipazione ai programmi di sviluppo europei e quelli in ambito internazionale ricercando sinergie e convergenze anche tra i diversi utenti nazionali in un’ottica di economia e massimizzazione dei ritorni dagli investimenti nel settore. Particolare attenzione è dedicata alle attività di trasferimento tecnologico e sostegno alle start up; con tale spirito l’ASI nel 2015 ha sottoscritto un Accordo Quadro di Collaborazione con il Consorzio Hypatia, partecipato da enti pubblici di ricerca (INFN e CNR), da Università (“La Sapienza” e “Tor Vergata”), oltre che da una pluralità di imprese, che prevede la realizzazione di un Laboratorio per le Key Enabling Technologies (KET- lab) presso la sede dell’ASI. In aggiunta all’elemento nazionale, è importante rilevare che l’Agenzia Spaziale Italiana ha la sua sede legale nel Lazio, regione che vanta una tradizione nel settore aerospaziale che risale all’inizio del Novecento e in cui sono presenti grandi gruppi di eccellenza internazionale nei settori elettronica, sensoristica, avionica, componentistica e materiali innovativi, “spazio” e applicazioni e servizi satellitari, e in cui la gran parte del panorama imprenditoriale è costituito da realtà di piccole e medie dimensioni di subfornitura elettronica, ICT, materiali avanzati e servizi aeronautici e aeroportuali. Nei numerosi impianti esistenti si producono componenti dei lanciatori Ariane e Vega, satelliti, radar e sistemi di equipaggiamento per velivoli ed elicotteri. Il Lazio è l’unica regione italiana in cui è presente l’intera filiera aerospaziale, una peculiarità che crea un vantaggio competitivo a livello nazionale e internazionale. Nella regione si trovano inoltre le sedi generali, dell’ENAV (National Air Traffic Control Service Provider) e dell’ENAC (la Autority di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore dell’aviazione civile in Italia) e dell’ESRIN (European Space Research Institute) facente capo all’ESA (Agenzia Spaziale europea). In ambito internazionale l’Italia è oggi considerato un Paese leader nel mondo per le attività spaziali. È il terzo contributore dell’Agenzia Spaziale Europea, cui riversa circa il 50% delle risorse annuali disponibili. La partecipazione a programmi qualificati, purché con ruoli e ritorni di qualità per l’Italia, è cruciale per garantire sviluppi scientifici, tecnologici, industriali, economici e sociali. Oltre alle attività spaziali in collaborazione con l’ESA, l’ASI coopera a livello internazionale con le più importanti agenzie spaziali del mondo, grazie ad una serie di partnership strategiche o legate a
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programmi specifici. Si va, in tal modo consolidando una capacità di costruire relazioni che costituiscono un volano importante anche per il comparto industriale dell’aerospazio italiano. Dal 1998, anno in cui è partita la collaborazione ASI-NASA per la partecipazione al programma International Space Station (ISS), l’ASI ha condotto oltre 70 esperimenti a bordo della Stazione Spaziale, molti dei quali hanno visto l’Agenzia coordinare la realizzazione e il lancio sulla Stazione di apparecchiature sofisticate e complesse, in grado di sottostare a tutti i vincoli imposti da un ambiente tanto sfidante quale quello spaziale. Dal 1992 sette astronauti italiani hanno volato nello spazio e già dal 2013 con Luca Parmitano, e nell’anno appena trascorso con l'avventura di Samantha Cristoforetti e lo strepitoso successo della missione "Rosetta", il patrimonio tecnico e scientifico del nostro Paese nel settore spaziale ha ottenuto un grande riconoscimento ben oltre il territorio nazionale e conquistato un posto d’onore nell’informazione che quotidianamente entra nelle case degli italiani. Appare quindi evidente che, anche in una congiuntura non propriamente positiva, lo Spazio costituisce ancora un settore trainante per l'intera economia. Non solo in via diretta, per le capacità che offre, per esempio nel settore delle telecomunicazioni e dell'osservazione della Terra, ma anche in via indiretta, per le positive ricadute economiche che le produzioni di missili e satelliti hanno in vari settori tecnologici di punta (nanotecnologie e nuovi materiali). L’importanza strategica del settore spazio per il Paese e per l’Europa si sostanzia nella possibilità di sviluppare applicazioni e di fornire servizi utili al cittadino, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni, in risposta ad una domanda pubblica e privata in costante crescita. Allo scopo di creare una governance efficace delle attività spaziali, è stata istituita presso la Presidenza del Consiglio una “cabina di regìa”: un Comitato che, con il supporto di gruppi di lavoro con rappresentanti ASI e di tutta la comunità aerospaziale nazionale, sia in grado di gestire le competenze di tutti ministeri coinvolti e indirizzare la cooperazione tra centri di ricerca, amministrazioni pubbliche, università, mondo dell’impresa. Un’iniziativa trasversale alle formazioni politiche, che punta a rilanciare le competenze scientifiche dell’Italia nel terreno aerospaziale, per rendere il nostro paese protagonista di una ricerca innovativa che riverbera i propri effetti in numerosi campi fondamentali: difesa, sicurezza civile e militare, trasporti, telecomunicazioni, ambiente. L’elemento strategico fondamentale espresso dalla “Cabina di Regia Spazio” è la necessità di catalizzare le esigenze ed orientare i finanziamenti in settori ritenuti strategici, mettendo a sistema i canali d’intervento tradizionali della politica spaziale nazionale con le risorse dei programmi europei e gli investimenti privati. In tal senso è stato definito, con il contributo dell’ASI, il “Piano Strategico Space Economy” che analizzando le potenzialità del settore, individua nei prodotti e servizi innovativi “abilitati” dalle infrastrutture spaziali (il così detto “downstream”) i settori maggiormente suscettibili di sviluppo. I rapporti con la Comunità Internazionale L’Agenzia, direttamente o mediante accordi inter-governativi, partecipa a numerosi programmi internazionali distinguendosi per la propria predisposizione alla collaborazione bilaterale e multilaterale. Infatti, lo sviluppo di programmi spaziali con altri paesi, di analoghe, diverse o complementari competenze tecnologiche e scientifiche, può rappresentare uno strumento privilegiato di cooperazione bilaterale non solo industriale, ma anche istituzionale e governativa. Allo stesso tempo i grandi programmi d’infrastruttura spaziale per loro stessa natura richiedono una mobilitazione di capacità tecnologiche e finanziarie e di una connotazione geopolitica tale da rendere la dimensione internazionale, europea e/o extra europea, essenziale per il conseguimento più efficiente ed efficace degli obiettivi di sviluppo e di accrescimento delle capacità nazionali esistenti. Oggi la Space Economy è riconosciuta dall’OECD come uno dei più efficaci motori di crescita economica, anche oltre il confine del comparto spaziale. L’Italia partecipa da anni a programmi in cooperazione con partner di primo piano del settore, quali USA e Russia, con gli altri Paesi tecnologicamente sviluppati quali Giappone, Canada e Israele, ma
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anche con Paesi emergenti come Cina, India, Argentina, Brasile, Emirati Arabi e Paesi in via di sviluppo come il Kenya o diversi Paesi del sud America. USA. La NASA si conferma il leader delle attività spaziali per l’ampia gamma di programmi in corso e di nuova concezione e per budget approvato (17.500 miliardi di dollari per il 2015). Alcuni dossier del “portafoglio” Spazio, come il Codice Internazionale di Condotta sulle attività spaziali, la partecipazione al sistema GALILEO PRS e l’esplorazione spaziale nei suoi aspetti politici, sono guidati direttamente dal Dipartimento di Stato. Le altre agenzie federali coinvolte nelle attività spaziali, quali NOAA e USGS hanno intensificato l’impegno negli organismi multilaterali come GEO e CEOS per la gestione dei rischi naturali e dei cambiamenti climatici. Russia. Le attività spaziali in Russia risentono delle recenti tensioni politiche internazionali, sebbene il governo abbia aumentato notevolmente gli investimenti nelle attività aerospaziali, ritenendole strategiche per l’economia, riorganizzando il settore spaziale. Per Roscosmos si prevede un budget di circa 7.9 miliardi di dollari l’anno dal 2013 al 2029, e sono stati confermati: il progetto di una nuova Stazione Spaziale Russa, i nuovi vettori Angara, l’Advanced Crew Vehicle a 6 posti e l’Heavy Launcher per trasportare l’uomo sulla Luna. E’ stato anche approvato un importante stanziamento di fondi per il sistema di navigazione GLONASS (665M$ per il 2013, 703 M$ per il 2014 e 1.493M$ per il 2015); il sistema, che comprende oggi 24 satelliti in orbita, raggiungerà nel 2020 il numero di 30 satelliti di nuova generazione e un’espansione del sistema di ricezione a terra con 19 nuove stazioni al di fuori del territorio russo. Infine, è partito il progetto di ristrutturazione del cosmodromo di Plesetsk (vicino Mosca, impiegato principalmente per lanci in orbita polare) ed è stato inaugurato il nuovo cosmodromo a Vostochny per alleggerire la dipendenza dal cosmodromo di Baikonour in Kazakistan. Cina. La Cina intende affermarsi come potenza politica globale e leader in campo scientifico e tecnologico. In linea con altri settori strategici, le attività spaziali in Cina si stanno sviluppando a ritmi sostenuti, sia in ambito militare, che civile e commerciale. Nel 2012 il paese ha dimostrato di aver raggiunto un elevato grado di tecnologia con il primo docking in orbita tra la capsula abitata Shenzou-9 e il primo modulo della Stazione Spaziale cinese, Tiangong, che si prevede sia completata entro il 2022. Gli obiettivi principali della politica spaziale cinese sono tutti collegati alla promozione dello sviluppo scientifico, economico e sociale del Paese, alla sicurezza nazionale e all'indipendenza tecnologica. In tale direzione l’industria spaziale cinese sta provvedendo allo sviluppo e alla realizzazione di sistemi nazionali di navigazione satellitare (COMPASS-BEIDU), di comunicazione e di osservazione della terra, di sistemi completi di esplorazione, accompagnati dalla capacità di lancio di vettori per l’accesso autonomo e utilizzo dello spazio extra-atmosferico (13 modelli di vettori già esistenti sul mercato e messa a punto del nuovo Vettore LM-5,6 e 7 per orbite LEO e GTO per i prossimi 20-30 anni). Il budget cinese nel settore spaziale è stato a lungo riservato a causa della forte condivisione tra attività spaziali civili e attività militari ma fonti accreditate assicurano una crescita di un fattore 5 dal 2006 al 2011 di cui il 60% dedicato ad attività civili. Nel 2012 il budget è salito a 3,8 miliardi di dollari, dei quali 1,8 miliardi affidati alla China Manned Space Agency (CMSA) per lo sviluppo della stazione spaziale cinese. Giappone. E’ uno dei Paesi che ha sviluppato attività spaziali lungo tutta la catena del valore dalla manifattura, al lancio, al controllo e allo sviluppo di servizi a valore aggiunto in tutti i settori, quali osservazione della Terra, navigazione, telecomunicazione, scienza (esplorazione dell’Universo e del sistema solare), volo umano, moduli abitativi e veicoli di rientro. Il paese, peraltro, ha capacità autonome di lancio. Il budget di circa 900 milioni di dollari è gestito da una complessa e articolata governance, che va dallo Strategic Headquaters for Space Development, all’Office of National Space Policy, allo Space Policy Committee, fino all’Agenzia spaziale, JAXA, definita come “core implementation agency” che fornisce il supporto tecnico a tutte le attività spaziali nazionali, inclusa la sicurezza. Altri paesi. Giocano con determinazione ruoli di primo piano in differenti settori nel panorama internazionale, India, Israele, Corea del Sud, Brasile, Argentina e Messico. Nuovi paesi entrano nella competizione o nella cooperazione spaziale, quali Iran, Sud Africa, Nigeria, Emirati Arabi.
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Un rapporto ormai decennale esiste con il Kenya, con il quale l’Italia ha un accordo intergovernativo dagli anni 60 relativo alla Base “Luigi Broglio” a Malindi. I rapporti con l’Unione Europea L’importanza e la valenza dei rapporti con l’Unione Europea (UE) sono richiamati nello Statuto dell’ASI che annovera tra i suoi compiti quello di promuovere, sostenere e coordinare la partecipazione italiana a progetti e iniziative dell'Unione Europea nel campo spaziale e aerospaziale. L’UE sulla base del Trattato di Lisbona (articoli 4 e 189 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea) ha posto la politica spaziale al centro della strategia Europa 2020 e della nuova rivoluzione industriale, riconoscendo così l’importanza strategica trasversale dello spazio visto come strumento per lo sviluppo da un lato delle politiche europee di Sicurezza e Difesa, dall’altro per lo sviluppo di quelle ambientali, trasporti, agricoltura e sviluppo rurale, pesca, ricerca e altre. Il Consiglio "Competitività", nella sessione del 30 maggio 2013, ha adottato le conclusioni sulla “Politica industriale dell'UE in materia di spazio ‐ Liberare il potenziale di crescita economica nel settore spaziale”. In particolare è stato evidenziato che lo spazio contribuisce direttamente agli obiettivi della strategia Europa 2020 ed è stato riconosciuto che l'industria spaziale può dare un apporto alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro e che i servizi e le applicazioni basati sulla tecnologia spaziale svolgono sempre più un ruolo cruciale e crescente nella società moderna. A questo riguardo, occorre sottolineare che il settore dei servizi satellitari riveste grande importanza per l'economia dell'UE, in quanto trasforma gli investimenti nelle infrastrutture spaziali in applicazioni e servizi concreti a beneficio dei cittadini. A puro titolo esemplificativo, secondo EuroSpace, le vendite di satelliti per telecomunicazioni rappresentano più del 60% del fatturato degli ultimi 10 anni dei produttori di satelliti. All’interno del Consiglio dell’Unione Europea le attività spaziali sono state fino ad oggi in carico al Consiglio di Competitività e al Consiglio Trasporti e sono trattate all’interno del Gruppo Consiliare Spazio (Space Working Party – SWP) e del Gruppo Consiliare Trasporti Intermodali e Reti (Working Party on Transport Intermodal Questions and Networks, dove viene discusso il programma Galileo). L’Agenzia Spaziale Europea L’Italia è un Membro fondatore dell’Agenzia Spaziale Europea e partecipa attivamente a tutte le sue attività. Le attività dell’ESA sono di due tipi: programma obbligatorio e programma opzionale. Le attività obbligatorie, finanziate con il contributo obbligatorio di tutti gli Stati membri dell’Agenzia, calcolato in base percentuale rispetto al prodotto interno lordo di ciascun paese, includono il Programma scientifico, i costi delle infrastrutture e le attività generali. L’ESA sviluppa inoltre una serie di programmi opzionali nei quali la partecipazione è facoltativa e la scelta del livello della contribuzione destinata a ciascun programma è lasciata ai singoli Paesi (il valore minimo percentuale della sottoscrizione per partecipare a tali programmi è un quarto del PIL). L’ESA opera sulla base di criteri di ripartizione geografica, ovvero garantisce che gli investimenti realizzati in ciascuno Stato membro, mediante i contratti industriali per i programmi spaziali, siano proporzionali al suo contributo (attualmente il valore minimo garantito dei ritorni per ciascun paese è complessivamente pari a 0.94, mentre per i singoli programmi il valore varia partendo da un minimo di 0.84). Tale caratteristica è certamente l’aspetto che ha consentito all’ESA di ottenere negli anni un budget via via crescente e di far aumentare il numero dei suoi Stati membri da 11 iniziali agli attuali 22. L’ESA opera sulla base delle direttive del Consiglio, il massimo organo decisionale dell’Agenzia, che si riunisce sia a livello di delegati che a livello Ministeriale (normalmente ogni tre anni per approvare e sottoscrivere nuovi programmi). Ogni Stato membro è rappresentato nel Consiglio ed ha diritto ad un voto, a prescindere dal suo effettivo contributo finanziario. L’Italia, anche dopo l’ultimo Consiglio Ministeriale ESA del 2014, rimane il 3° contributore tra gli stati membri, dopo Francia e Germania. Mediamente negli ultimi 5 anni il budget italiano in ESA,
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rispetto al totale delle contribuzioni di tutti gli Stati membri e del Canada, è stato intorno al 14%. Inoltre, la nostra contribuzione all’attività mandatorie ed ai programmi opzionali ESA è mediamente compresa tra il 55% e il 65% rispetto alla diponibilità (entrate) dell’ASI.
2.2. L’Amministrazione
Fig. 1 - Organigramma ASI fino al 4 novembre 2015 (Del. CdA n. 20IX11/230/2013)
L’Agenzia, ai sensi dell’art. 18 dello Statuto, ha definito nel corso del 2015 un nuovo assetto organizzativo, operativo dal 5 novembre, che presenta le seguenti caratteristiche peculiari:
• è basato sull’istituzione di un solo Coordinamento Tecnico-Scientifico per le attività istituzionali;
• favorisce la riduzione dei centri di responsabilità e dei riporti gerarchici; • ottimizza l’utilizzo delle risorse tecniche a prescindere dalla specializzazione, favorendo la
pianificazione delle risorse stesse in funzione dei carichi di lavoro; • garantisce l’unitarietà dell’azione istituzionale minimizzando la possibilità di duplicazioni o
carenze e favorendo lo scambio interdisciplinare, fondamentale in periodi di grave carenza di investimenti;
• le unità operative gestiscono i programmi di pertinenza in autonomia. La Presidenza per lo svolgimento delle sue attività si avvale di una Segreteria e delle Unità Organizzative di staff (Supporto Organi e Partecipate, Strategie e Politica Industriale, Relazioni Internazionali, Alta Formazione, Unità Tecnica di Presidenza, Relazioni Esterne e URP, Sicurezza). La Direzione Generale si avvale di una Segreteria, e delle Unità Organizzative di staff (Affari Legali e Giuridici, Supporto Tecnico-gestionale, Prevenzione e Protezione, Infrastrutture e Sistemi Informativi, Qualità e Processi), oltre che della Struttura di Misurazione delle Performance, del Centro di Geodesia Spaziale; inoltre sono a diretto riporto del Direttore Generale la Direzione
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Coordinamento Tecnico Scientifico (che coordina le Unità Infrastrutture satellitari Radar, Volo Umano e Microgravità, Telecomunicazioni e Navigazione, Lanciatori-Trasporto Spaziale e Programma Prora, Osservazione della Terra, Esplorazione e Osservazione dell’Universo) e la Direzione Coordinamento Amministrativo (che coordina le Unità Contratti, Gestione e Valorizzazione Risorse Umane, Amministrazione, Contabilità e Finanza). È stato inoltre istituito il Coordinamento Strategico dell’ASI, che facilita la comunicazione tra sfera strategica e sfera operativa rispondendo alle esigenze di condivisione delle strategie e delle politiche industriali, e formalizzato il Coordinamento Tecnologico, già istituito nel 2010 per armonizzare il fabbisogno tecnologico dell’Agenzia anche attraverso la realizzazione di RoadMap.
Fig. 2 – Nuovo Organigramma ASI, in vigore dal 5 novembre 2015, aggiornato al 23 maggio 2016 (Decreto DGN n. 247 del 31/05/2016) Si riportano di seguito i principali dati riguardanti il personale, le articolazioni territoriali, le risorse finanziarie, i settori e le organizzazioni destinatarie degli investimenti dell’Agenzia. Il Personale La consistenza del personale in servizio presso ASI al 31 dicembre 2015, è rappresentata nella seguente tabella:
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TIPO PERSONALE
QUALIFICA I II
III
IV
V
VI
VII
VII
I
Totale
Personale di ruolo
Dirigente 1 1
Dirigente tecnologo 18 18
Primo tecnologo 45 45
Tecnologo 24 24
Collaboratore tecnico er 12 6 11 29
Funzionario di amm.ne 11 9 20
Collaboratore di amm.ne 10 9 15 34
Operatore tecnico 4 1 4 9
Operatore di amm.ne 2 3 5
Personale di ruolo totale 18 46 24 23 25 24 18 7 185
Tempo determinato
Dirigente 0 0
Dirigente tecnologo 9 9
Primo tecnologo 12 12
Tecnologo 11 11
Collaboratore tecnico er 2 2
Funzionario di amm.ne 1 1
Tempo determinato totale 9 12 11 0 1 2 0 0 35
Totale complessivo 27 58 35 23 26 26 18 7 220
Tab. 1 - Consistenza del personale in servizio al 31/12/2015 (fonte: VRU)
Le previsioni di reclutamento di personale per il 2015, previste nel Piano Triennale di Attività 2015-2017, non hanno ancora trovato corso in quanto, alla data del 31/12/2015, si era in attesa dell’autorizzazione a bandire da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica. Le risorse finanziarie assegnate Per il 2015 le entrate accertate in conto competenza per l’anno sono state pari a euro 783.093.779,88. Di seguito il dettaglio delle entrate di bilancio con esposizione della percentuale di incidenza per tipologia di entrata:
Tipologia di entrata Descrizione 2015 %
Entrate derivanti da trasferimenti da parte dello Stato
Contributo ordinario 500.992.242,82 63,98%
Contributo per progetti premiali 0,00 0,00%
Contributo per progetti bandiera 27.000.000,00 3,45%
Contributi altri Ministeri 48.650.000,00 6,21%
Entrate derivanti da trasferimenti da parte di istituti diversi dallo Stato
Contributi da enti pubblici, privati e organismi internazionali
528.178,34 0,07%
Entrate proprie dell'ente
Altre entrate 142.429.681,92 18,19%
Entrate da commercializzazione dati COSMO-SKyMed
2.899.464,50 0,37%
Proventi patrimoniali e mobiliari Proventi da partecipazioni a consorzi e società
1.661.493,80 0,21%
Poste correttive di spesa Poste correttive 3.365.428,35 0,43%
Entrate aventi natura di partite di giro Partite di giro 55.567.290,15 7,10%
TOTALE 783.093.779,88 100,00%
Tab. 2– Entrate 2015 (dati BP-CBI-2016-63 RELAZIONE SULLA GESTIONE DELL’ANNO 2015 e relativi allegati)
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Anche per il 2015 il contributo ordinario del MIUR, pari al 63,98%, è assolutamente preponderante; ad esso si aggiunge il contributo derivante da altri Ministeri (prevalentemente relativo alla contribuzione del Ministero della Difesa alle attività di COSMO-SkyMed) e quello per i progetti bandiera. Le articolazioni territoriali La sede centrale dell’ASI si trova a Roma, dove operano la Presidenza, la Direzione generale e le direzioni tecniche e amministrative; l’Agenzia è inoltre presente in due centri operativi: il Centro di Geodesia Spaziale di Matera e il Broglio Space Center di Malindi in Kenya.
Il CGS - Centro di Geodesia Spaziale di Matera, dedicato al Prof. Giuseppe (“Bepi”) Colombo, è stato inaugurato nel 1983 grazie a uno sforzo congiunto del Piano Spaziale Nazionale del CNR, della Regione Basilicata e della NASA. La Regione Basilicata dedica una continua attenzione alle attività del Centro, origine di un indotto significativo, sia in termini di ritorni per le piccole e medie imprese locali, che di ricaduta occupazionale. Dedicato principalmente alla Geodesia Spaziale e al Telerilevamento, il CGS svolge le proprie attività in un contesto internazionale, si può per molti aspetti qualificare come “centro di eccellenza” per le attività che vi hanno luogo e per le dotazioni impiantistiche e infrastrutturali, ed è sede di attività di formazione a livello universitario e internazionale. Il CGS è una delle poche stazioni per osservazioni geodetiche fondamentali della rete internazionale.
Il Centro Spaziale “L. Broglio” (Broglio Space Centre – BSC) di Malindi in Kenya, dal 2004 gestito dall’Agenzia Spaziale Italiana (anche se la presenza di ASI al BSC risale al 1995, con l’installazione della stazione in banda S per la missione BeppoSAX), è l’unica base ASI al di fuori dal territorio italiano ed è noto altresì come Base San Marco. La locazione equatoriale (circa 3° di latitudine dall’equatore) è tale da renderla potenzialmente una delle migliori basi al mondo per il lancio e controllo in orbita di satelliti e vettori. La presenza Italiana sul sito è regolata da un accordo internazionale intergovernativo tra Italia e Kenya, un nuovo accordo intergovernativo per una durata decennale è attualmente in fase di finalizzazione. Servizi resi e utenti serviti L’Agenzia Spaziale Italiana ha individuato due servizi diretti al cittadino che sono espletati attraverso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico e il Distretto Virtuale, per i quali sono stati definiti i relativi standard di qualità, oggetto d’informazione e di preciso impegno nei confronti dell’utenza interna ed esterna, consuntivati nel documento “Standard di qualità dei Servizi – consuntivo 2015” (RS-SMP-2016-002) Unità Relazioni Esterne e URP (REU) Nel corso del 2015 hanno usufruito del servizio:
Contatti web
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
Facebook. L’attuale pagina deriva dalla fusione di due precedenti pagine, risalenti al 2011. Le due pagine in questione erano rispettivamente centrate sull’ASI in generale e sulla Web TV. Per facilitare la gestione, il monitoraggio e l’analisi dei dati statistici, nel 2014 le due pagine sono state unite in quella attuale che riguarda sia le attività dell’ASI e le ultime novità del settore spaziale che la WebTV. La pagina, ad oggi (06.06.2016), ha 20.732 utenti che ne seguono le attività. Negli ultimi sei mesi ha avuto un incremento dell’utenza pari a oltre 3.500 unità (aumento del 20,2%). Gli utenti interagiscono attivamente con i “mi piace”, i commenti sotto i singoli contenuti, la condivisione di foto, video e altri contenuti su altre pagine e utilizzando il mailbox. Twitter. La pagina dell’ASI, ad oggi (06.06.2016), ha 77.200 followers. Negli ultimi sei mesi ha avuto un incremento dell’utenza pari a oltre 12.000 unità (aumento del 18,7%). Youtube: gli iscritti, ad oggi (06.06.2016) sono 3991. Negli ultimi sei mesi il canale ha avuto un incremento dell’utenza pari a oltre 300 unità. I video presenti nel canale hanno totalizzato oltre 786.000 visualizzazioni, con un incremento del 20,5% rispetto a sei mesi fa. Google Plus: la pagina ASI su questo social network è stata creata nel 2014 con funzione di supporto alla Web Tv. Ad oggi (06.06.2016) gli iscritti sono 347. I video hanno totalizzato 224.065 visualizzazioni, con un incremento del 53,1% rispetto a sei mesi fa.
Richieste per mail (informazioni e accessi) L’URP ha due caselle di posta elettronica, di cui una di posta certificata. La casella di posta ordinaria ha ricevuto circa 700 e-mail per richiesta d’informazioni e 3 e-mail per gli accessi agli atti. La casella di posta certificata ha ricevuto oltre 100 e-mail per richiesta d’informazioni e per invio di comunicazioni formali da parte di altri enti. Sono pervenute anche una decina di e-mail per richieste di accesso agli atti. Si precisa che per ambedue le caselle sono state escluse dal conteggio le e-mail relative alla divulgazione di corsi, master, convegni, eventi in quanto esulano dalle categorie indicate.
Richieste per fax (informazioni e accessi) sono stati ricevuti circa 15 fax, ma pressoché esclusivamente per comunicazioni formali da parte di altri enti e, talora, di organizzazioni sindacali. Il fax, come strumento di contatto verso l’ente, è usato assai raramente. L’utenza preferisce servirsi della posta elettronica (anche certificata) e della messaggistica di Facebook.
Contatti telefonici circa 650 (in media 2 al giorno), con particolari picchi durante i periodi in cui sono stati pubblicati bandi di concorso e di gara oppure in concomitanza di particolari eventi. Distretto Virtuale Si tratta di una piattaforma interattiva web 2.0 che consente l’interazione degli stakeholders del settore spaziale nazionale e internazionale (imprese, enti pubblici, soggetti di ricerca, associazioni imprenditoriali, Regioni, Università, ecc.). Permette di mappare sia gli andamenti economici delle attività spaziali (addetti, fatturato, R&ST, ecc.) sia tutte le specificità e le vocazioni espresse dal territorio e di promuoverne la valorizzazione in modo sinergico e interattivo, anche con operazioni di finanza integrativa. La piattaforma si articola in 3 tools:
un data base delle imprese e della comunità scientifica (Directory);
una piattaforma documentale (Content manager);
un comunicatore e-mail tematico, ovvero una newsletter bidirezionale, suddivisa in “threads”, utilizzabile da tutti i soggetti registrati per inviare messaggi alla community. Modalità di erogazione
Il servizio è effettuato tramite web e, per quanto riguarda la prima registrazione tramite e-mail, fax, telefono. La prima registrazione è validata dall’Amministratore del sistema previa effettuazione della istruttoria per la verifica dei requisiti richiesti.
Utenza che usufruisce del servizio Imprese, Enti pubblici di ricerca e non, professionisti, associazioni imprenditoriali, soggetti internazionali privati e pubblici tra cui ESA. Circa ESA va segnalato che il Distretto Virtuale è stato
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scelto dal Pilot Group SCSES in materia statistica come modello applicabile a tutte le imprese europee, appositamente tradotto e posto nella sezione Space Economy del sito ESA, dove è correntemente oggetto di sperimentazione su un certo numero di Paesi membri con l’intento di creare un modello unificato di raccolta periodica di dati settoriali. Nel corso del 2015 l’utenza del tool “Directory” è rimasta stabilmente oltre i 200. Essa si è estesa a oltre 400 considerando anche gli altri tools, ovvero il Content Manager e il Comunicatore email. A questo numero si possono aggiungere le circa 100 utenze sperimentali create nel progetto ESA Pilot di cui sopra.
2.3. I risultati raggiunti
Contratti stipulati nel 2015 Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati relativi ai contratti istituzionali, cioè contratti industriali e contratti di ricerca ( esclusi accordi e convenzioni) , stipulati nel 2015. Al 31 dicembre 2015, sono stati stipulati 85 contratti istituzionali per un impegnato complessivo fino a conclusione contratto (a vita intera) di € 253.036.712,70, comprensivo IVA, ove prevista, e per un impegnato relativo al 2015 (impegni assunti nel 2015 a valere sul 2015) pari a € 109.645.584,52. Di tali 85 contratti, 42 sono principali, 20 sono atti aggiuntivi e 23 sono le proroghe. Vengono considerati tra questo novero anche i contratti afferenti alle Relazioni Internazionali e alle Infrastrutture e Sistemi Informativi. I contratti cosiddetti industriali in tutto sono 38, mentre quelli di ricerca scientifica 47. Nell’ambito dei contratti industriali, vi sono 20 contratti principali, 10 atti aggiuntivi e 8 proroghe. Nell’ambito, invece, dei contratti di ricerca scientifica, riscontriamo 22 contratti principali, 10 atti aggiuntivi e 15 proroghe. Nella Tab. 3 vengono rappresentati gli impegni economici (vita intera, impegno sulla annualità 2015; IVA) riferiti al 31 dicembre 2015, suddivisi per:
ambito di sviluppo (industriali o ricerca scientifica)
tipologia di contratto (contratti, atti aggiuntivi e proroghe).
Tipologia Contratto Numero Contratti
Impegnato 2015 (IVA inclusa)
Impegnato a vita intera (IVA
esclusa)
Impegnato a vita intera (IVA
inclusa)
Istituzionale Industriale 38 € 76.831.214,62 € 224.426.870,51 € 225.315.538,49
Contratto 20 € 8.542.948,53 € 23.489.033,99 € 24.377.701,97
Atto Aggiuntivo 10 € 68.288.266,09 € 200.937.836,52 € 200.937.836,52
Proroga 8
Ricerca Scientifica 47 € 6.766.511,20 € 26.598.840,75 € 27.721.174,21
Contratto 22 € 3.452.478,20 € 14.617.340,75 € 15.739.674,21
Atto Aggiuntivo 10 € 3.314.033,00 € 11.981.500,00 € 11.981.500,00
Proroga 15
Totale complessivo 85 € 83.597.725,82 € 251.025.711,26 € 253.036.712,70 Tab. 3 - Distribuzione numerica dei contratti Industriali e di Ricerca Scientifica, relativi importi economici (fonte: SMP)
Nella Tab. 4 sono rappresentati i medesimi dati con in più il dettaglio delle unità organizzative (dati aggregati per unità organizzativa), per fornire una precisa indicazione della distribuzione delle attività istituzionali all’interno dell’organizzazione.
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
Unità Organizzativa Numero Contratti
Impegnato a vita intera (IVA
inclusa)
Impegnato 2015 (IVA inclusa)
CGS-Centro di Geodesia Spaziale - Matera 1 € 6.223.849,21
COT-Direzione Coordinamento Tecnico 1 € 300.000,00 € 100.000,00
EOS-Esplorazione e Osservazione dell'Universo 37 € 31.274.221,89 € 12.041.348,59
LTP-Lanciatori, Trasporto Spaziale e Programma Prora
5 € 1.260.738,00
UIR-Infrastrutture Satellitari Radar 1 € 1.397.575,43
UIS-Infrastrutture e Sistemi Informativi 1 € 4.501.742,67
UOT-Osservazione della Terra 9 € 3.782.807,00 € 1.801.074,76
URI-Relazioni Internazionali 1 € 0,00
UTI-Tecnologia e Ingegneria 11 € 199.539.958,50 € 67.869.552,35
UTN-Telecomunicazioni e Navigazione 10 € 3.873.432,00 € 1.432.794,92
VUM-Volo Umano e Microgravità 8 € 882.388,00 € 352.955,20
Totale 85 € 253.036.712,70 € 83.597.725,82 Tab. 4 - Contratti istituzionali firmati nel 2015 aggregati per unità organizzative (fonte: SMP)
La Tab. 5 è la più completa per quanto riguarda gli atti di natura contrattuale dell’annualità considerata; infatti rappresenta come i contratti istituzionali stipulati nel 2015 siano suddivisi per unità organizzative e all’interno di queste come sono aggregati, sia per quanto riguarda i contratti di ricerca sia per quelli industriali – con relativi subtotali-, secondo la natura contrattuale: contratti principali, atti aggiuntivi e proroghe.
Unità Organizzativa Numero Contratti
Impegnato a vita intera (IVA
inclusa)
Impegnato 2015 (IVA inclusa)
CGS-Centro di Geodesia Spaziale - Matera 1 € 6.223.849,21
Ricerca Scientifica 1 € 6.223.849,21
Contratto 1 € 6.223.849,21
COT-Direzione Coordinamento Tecnico 1 € 300.000,00 € 100.000,00
Ricerca Scientifica 1 € 300.000,00 € 100.000,00
Contratto 1 € 300.000,00 € 100.000,00
EOS-Esplorazione e Osservazione dell'Universo 37 € 31.274.221,89 € 12.041.348,59
Istituzionale Industriale 6 € 13.522.436,89 € 7.100.190,59
Contratto 3 € 12.943.013,30 € 6.520.767,00
Atto Aggiuntivo 3 € 579.423,59 € 579.423,59
Ricerca Scientifica 31 € 17.751.785,00 € 4.941.158,00
Contratto 13 € 6.870.285,00 € 2.427.125,00
Atto Aggiuntivo 9 € 10.881.500,00 € 2.514.033,00
Proroga 9 € 0,00
LTP-Lanciatori, Trasporto Spaziale e Programma Prora
5 € 1.260.738,00
Istituzionale Industriale 5 € 1.260.738,00
Contratto 1 € 1.260.738,00
Atto Aggiuntivo 1 € 0,00
Proroga 3 € 0,00
UIR-Infrastrutture Satellitari Radar 1 € 1.397.575,43
Istituzionale Industriale 1 € 1.397.575,43
Atto Aggiuntivo 1 € 1.397.575,43
UIS-Infrastrutture e Sistemi Informativi 1 € 4.501.742,67
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
Unità Organizzativa Numero Contratti
Impegnato a vita intera (IVA
inclusa)
Impegnato 2015 (IVA inclusa)
Istituzionale Industriale 1 € 4.501.742,67
Contratto 1 € 4.501.742,67
UOT-Osservazione della Terra 9 € 3.782.807,00 € 1.801.074,76
Istituzionale Industriale 3 € 1.219.655,00 € 428.676,76
Contratto 3 € 1.219.655,00 € 428.676,76
Ricerca Scientifica 6 € 2.563.152,00 € 1.372.398,00
Contratto 3 € 1.463.152,00 € 572.398,00
Atto Aggiuntivo 1 € 1.100.000,00 € 800.000,00
Proroga 2 € 0,00
URI-Relazioni Internazionali 1 € 0,00
Ricerca Scientifica 1 € 0,00
Proroga 1 € 0,00
UTI-Tecnologia e Ingegneria 11 € 199.539.958,50 € 67.869.552,35
Istituzionale Industriale 11 € 199.539.958,50 € 67.869.552,35
Contratto 2 € 579.121,00 € 160.709,85
Atto Aggiuntivo 5 € 198.960.837,50 € 67.708.842,50
Proroga 4 € 0,00
UTN-Telecomunicazioni e Navigazione 10 € 3.873.432,00 € 1.432.794,92
Istituzionale Industriale 10 € 3.873.432,00 € 1.432.794,92
Contratto 10 € 3.873.432,00 € 1.432.794,92
VUM-Volo Umano e Microgravità 8 € 882.388,00 € 352.955,20
Istituzionale Industriale 1 € 0,00
Proroga 1 € 0,00
Ricerca Scientifica 7 € 882.388,00 € 352.955,20
Contratto 4 € 882.388,00 € 352.955,20
Proroga 3 € 0,00
Totale 85 € 253.036.712,70 € 83.597.725,82
Tab. 5 - Contratti istituzionali firmati nel 2015 aggregati per unità organizzative e all’interno di queste suddivisi per natura contrattuale-subtotali per contratti di ricerca scientifica e per quelli industriali. (fonte: SMP)
Valori economici dei contratti istituzionali 2011 – 2015 Di seguito sono riportati i risultati dell'analisi degli impatti delle scelte economiche e d’investimento dell’ASI sul tessuto economico/industriale del paese. Per una migliore comprensione dei dati, i contraenti e i sotto contraenti sono stati classificati in cinque diverse tipologie:
Grande Industria
PMI (piccole e medie imprese, massimo 250 addetti e 50 M/euro di fatturato)
Enti Pubblici
Università
Consorzi/ RTI (Raggruppamenti Temporanei di Imprese) Nel periodo considerato sono stati stipulati complessivamente 509 contratti, di cui 242 sono contratti principali, 75 atti aggiuntivi e 192 proroghe.
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
2011 2012 2013 2014 2015 Totale
Contratto 54 30 75 41 42 242
Atto Aggiuntivo 11 17 14 13 20 75
Proroga 31 51 45 42 23 192
Totale 96 98 134 96 85 509 Tab. 6 - Contratti stipulati dal 2011 al 2015 (fonte: SMP)
La distribuzione del valore economico dei contratti nei confronti dei destinatari, sia in qualità di contraente sia di sotto contraente, è mostrata nel grafico 1. I valori dei contratti sono a vita intera, IVA esclusa, gli importi sono espressi in M€.
Grafico 1 - Valori economici per tipologia di destinatari (fonte: SMP)
Infine si riporta l’analisi dei contratti istituzionali dell’ASI stipulati nel 2015 dal punto di vista della contraenza (Prime) e sotto-contraenza, indispensabile proprio per valutare gli impatti economici dei finanziamenti erogati dall’Agenzia per lo svolgimento delle sue attività istituzionali. Nella Tab. 7 vengono indicati gli importi economici ricevuti dai soggetti destinatari (i valori sono senza IVA) in qualità di Prime e in qualità di Sotto-contraenti.
Tipologia Contraente Prime Sotto contraente Totale (Prime e Sotto
contraente)
Grande Industria € 19.039.353,77 € 757.828,24 € 19.797.182,01
PMI € 3.772.287,00 € 1.666.562,00 € 5.438.849,00
Enti Pubblici € 14.066.771,64 € 1.521.276,28 € 15.588.047,92
Università € 1.812.930,00 € 3.889.001,07 € 5.701.931,07
Consorzi/RTI € 204.439.701,26 € 60.000,00 € 204.499.701,26
Totale complessivo € 243.131.043,67 € 7.894.667,59 € 251.025.711,26
Tab. 7 - Valori economici (non comprensivi di IVA) erogati ai soggetti destinatari suddivisi tra Prime e Sotto contraente– 2015 (fonte: SMP)
I grafici seguenti mostrano come il valore economico viene ripartito tra i vari soggetti in qualità contraenti (Prime) e sotto-contraenti.
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
Grafico 2 - Ripartizione dei valori economici erogati ai soggetti Prime (fonte: SMP)
Grafico 3 - Ripartizione dei valori economici erogati ai soggetti Sotto contraenti (fonte: SMP)
Nella lettura dei tre grafici risulta evidente che i finanziamenti ASI sono formalmente per lo più erogati a Consorzi ed RTI, soprattutto in relazione ai Prime, nella consapevolezza, però, che nell’ambito del dato complessivo corrisposto a Consorzi/RTI, pari ad € 204.499.701,26 , emergono contratti per importi complessivi di € 198.960.837,50 corrisposti a RTI formate da soggetti riconducibili alla categoria della grande industria (una RTI costituita da Telespazio (S.p.A.) e Thales Alenia Space Italia per un importo di € 181.708.842,50, ed una costituita da Carlo Gavazzi Space, Officine Galileo e Rheinmetall Italia [ex-Oerlikon Contraves] per un importo di € 17.251.995,00). Il medesimo dato rappresentato dal grafico 2, alla luce di questo approfondimento risulta come da grafico 4 seguente.
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
Grafico 4 - Ripartizione dei valori economici erogati ai soggetti Prime (fonte: SMP)
2.4. Le criticità e le opportunità
Criticità Nel 2015 l’Agenzia ha ancora risentito della incertezza determinata dal processo di riorganizzazione, che, seppur definito negli ultimi mesi dell’anno, ha comunque condizionato l’azione amministrativa e tutta l’attività correlata. La maggior criticità emersa negli incontri effettuati con i responsabili di unità, in sede di monitoraggio dell’avanzamento degli obiettivi operativi periodico e consuntivo, riguarda la carenza di personale da dedicare ad attività più “operative” (la creazione di database, la redazione di procedure, linee guida, ecc.), criticità questa che ha determinato la ripianificazione dell’obiettivo operativo n. 14/2015 – “Definizione del Piano delle azioni per il sostegno e lo sviluppo dei centri di eccellenza”. Altra criticità riscontrata su cui intervenire, è la difficoltà di coinvolgimento della struttura in tutto il Ciclo della Performance, in considerazione delle risorse umane, numericamente insufficienti in relazione alle molteplicità e complessità delle attività che l’Agenzia è chiamata a svolgere per mandato istituzionale. In sostanza il Ciclo, allo stato attuale, non è percepito da una parte della struttura come strumento utile ad evidenziare, misurare e valutare ciò che facciamo. Tenuto conto dell’alta professionalità del personale e dei molteplici impatti sulla società in termini di innovazione tecnologica e ricerca scientifica, sarà fondamentale arrivare ad una definizione di obiettivi, indicatori e target maggiormente performanti sia quantitativamente sia qualitativamente. Infine, poiché gli obiettivi pianificati hanno previsto il coinvolgimento di più strutture organizzative, pur con la definizione di un “Core team” (composto da una unità referente più un numero variabile di unità responsabili dell’obiettivo), in fase di rendicontazione è emersa la difficoltà di attribuire il giusto grado di responsabilità per la loro realizzazione; questa consapevolezza determinerà, per il futuro, l’individuazione di un’unica Unità responsabile del raggiungimento dell’obiettivo. Opportunità Nonostante le criticità sopra descritte, nell’anno in esame gli Obiettivi Operativi sono stati realizzati per il 90%. La principale risorsa dell'ASI, come di tutti gli organismi ad alto contenuto scientifico e tecnologico, è rappresentata dalle professionalità disponibili e dalla potenziale capacità di produrre altre conoscenze, qualità che risiedono nelle persone che vi lavorano con le loro competenze, il loro impegno e le loro idee. Conseguentemente il reclutamento, il mantenimento e la valorizzazione delle risorse umane sono lo strumento decisivo per svolgere con successo la missione dell'ASI.
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
3. OBIETTIVI: RISULTATI RAGGIUNTI E SCOSTAMENTI
3.1. Albero della performance
Di seguito è rappresentato graficamente il cascading degli obiettivi di performance dell’ASI, che è il risultato dell’evoluzione della Performance così come concepita dall’Agenzia. Alla Performance Istituzionale, che attiene la mission dell’Ente e che deriva dagli indirizzi di politica generale del comparto, dalla situazione macroeconomica complessiva, dalle esigenze degli stakeholders di riferimento e dai rapporti con le Agenzie Spaziali europee ed internazionali (tradotti concretamente nei documenti strategici - Documento di Visione Strategica Decennale - e operativi – Piano Triennale di Attività), si affiancano la Performance Organizzativa, derivante dall’autovalutazione organizzativa (Common Assessment Framework) e la Performance sui temi di Anticorruzione e Trasparenza, entrambe funzionali alla realizzazione della Performance Istituzionale e ad essa trasversali.
Fig. 3 - Albero della performance dell’ASI (fonte: Piano Triennale della Performance 2015-2017)
Di seguito viene illustrato graficamente, per i diversi ambiti di performance, il dettaglio dei temi, degli obiettivi strategici da essi derivati e degli obiettivi operativi utili al loro conseguimento, con indicazione del grado di realizzazione raggiunto nel corso del 2015. Un ulteriore dettaglio, completo di target ed elenco delle Unità responsabili della realizzazione del singolo obiettivo, è contenuto nella “Mappa degli obiettivi” in allegato al presente documento.
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
Fig. 4 - Performance Istituzionale – Temi da 1 a 4
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
Fig. 5 - Performance Istituzionale - Tema 5
Fig. 6 - Performance Organizzativa e di Prevenzione della Corruzione - Temi 6 e 7
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
3.2. Obiettivi strategici
L’Agenzia ha approvato per il triennio 2015-2017, come già avvenuto nell’anno passato, un documento unico, omogeneo nei suoi contenuti, per la gestione integrata della Performance. Il documento “Ciclo Integrato della Performance 2015-2017” è costituito dal Piano della Performance, dal Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e dal Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità. Di seguito se ne riporta la struttura logica.
Fig. 7 – Il Ciclo Integrato della Performance 2015-2017
Il documento presenta una introduzione generale nella quale, viene descritto il contesto di riferimento interno ed esterno, anche legato ai temi della trasparenza e della prevenzione della corruzione, e le informazioni di interesse per i cittadini e gli stakeholders, riferite alla mission, alla struttura organizzativa e alle modalità operative dell’Agenzia. Le tre diverse sezioni, Piano performance, Piano di Prevenzione della corruzione e Programma per la Trasparenza, affrontano le rispettive tematiche, mentre la mappa degli obiettivi, a chiosa del documento, riassume in maniera unitaria gli obiettivi strategici ed operativi di performance istituzionale (mission dell’ASI), di performance organizzativa e performance in tema di prevenzione della corruzione. I temi prioritari di intervento che il Piano Triennale di Attività (PTA 2015-2017) ha indicato, hanno consentito la definizione di obiettivi strategici di ampio respiro. L’analisi delle informazioni raccolte con l’autovalutazione organizzativa (sulla base del modello CAF1), adottato dall’Agenzia, ha consentito di individuare le aree da migliorare e, su queste, i responsabili dell’agenzia si sono esercitati per esprimere le loro priorità ed individuare degli obiettivi di miglioramento. Per finire gli obiettivi di Prevenzione della Corruzione e di Trasparenza, sulla scorta delle norme intervenute e degli aggiornamenti al Piano Nazionale Anticorruzione, hanno completato il quadro delle strategie per il triennio 2015-2017 dell’Agenzia. La mappa traccia il percorso logico con cui si è prevenuti alla identificazione degli obiettivi strategici: Area: individuazione degli ambiti principali, fondamentalmente derivanti dalla struttura organizzativa dell’Agenzia e dall’ambito normativo, costituti dall’Area Performance Istituzionale, dall’Area Performance Organizzativa e dall’Area di Prevenzione della corruzione e Trasparenza; Tema: individuazione degli interventi sul comparto nazionale e a livello internazionale, di valenza politico–strategica; Obiettivo strategico: definizione delle azioni richieste perché l'organizzazione raggiunga la propria
mission.
1 Il Common Assessment Framework è stato progettato per essere usato in qualsiasi settore della Pubblica Amministrazione, a tutti i livelli: nazionale, regionale e locale. Può essere usato, secondo le circostanze, sia come parte di un programma sistematico di riorganizzazione, sia come base per indirizzare le azioni di miglioramento in singole organizzazioni pubbliche.
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
Gli obiettivi strategici (3-5 anni) sono stati sviluppati, pertanto, seguendo il modello schematizzato di seguito.
INDICAZIONE DEGLI STAKEHOLDERS
INDIRIZZI DI POLITICA GENERALE DEL
COMPARTO
NORMATIVA IN TEMA DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
SITUAZIONE MACRO ECONOMICA
COMPLESSIVA
RAPPORTI CON AGENZIE SPAZIALI EUROPEE E
INTERNAZIONALI
DVSDocumento di Visione Strategica Decennale
PTA Piano Triennale di Attività
PTPCPiano Triennale per la
Prevenzione della Corruzione
PTTIProgramma Triennale per la Trasparenza e
l’Integrità
Nome gruppo Nome gruppo
AREA STRATEGICA
PERFORMANCE ISTITUZIONALE
AREA STRATEGICA
PERFORMANCE ORGANIZZATIVA
AREA STRATEGICA
PREVENZIONE CORRUZIONE E TRASPARENZA
OBIETTIVO STRATEGICO
4
OBIETTIVO STRATEGICO
1
OBIETTIVO
STRATEGICO2
OBIETTIVO OPERATIVO
OBIETTIVO OPERATIVO
OBIETTIVO OPERATIVO
LIVELLO STRATEGICO
LIVELLO OPERATIVO
OBIETTIVO OPERATIVO
OBIETTIVO OPERATIVO
Nome gruppo
Piano di Miglioramento 2015 -2016
Autovalutazione organizzativaCAF
OBIETTIVO STRATEGICO
3
OBIETTIVO STRATEGICO
6
OBIETTIVO STRATEGICO
5
OBIETTIVO OPERATIVO
OBIETTIVO OPERATIVO
Fig. 8 - Processo di individuazione degli obiettivi strategici e operativi
I risultati di consuntivo degli Obiettivi Strategici triennali contenuti nell’allegata “Mappa degli obiettivi 2015-2017”, completa di indicatori e target, sono direttamente riconducibili a quanto consuntivato per gli obiettivi operativi. Nel corso dell’anno 2015 non sono intervenute variazioni su obiettivi, indicatori e target.
3.3. Obiettivi e piani operativi
Ogni obiettivo strategico è articolato in obiettivi operativi, ciascuno dei quali concorre, per quota parte, al conseguimento del outcome finale previsto. Nel corso dell’anno 2015 non sono intervenute variazioni su obiettivi, indicatori e target e soggetti/unità responsabili. Di seguito è rappresentato il cascading degli obiettivi operato dall’Agenzia.
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
Fig. 9 - Il cascading degli obiettivi
Gli Obiettivi Operativi sono stati ideati come azione sinergica di più Unità, dal momento che la loro realizzazione richiede competenze e responsabilità trasversali; si tratta in sostanza di obiettivi di gruppo che richiedono la collaborazione di diverse componenti dell’ente al fine del conseguimento del risultato. Di tali obiettivi sono investiti i responsabili di unità, equiparabili in questo contesto al personale dirigenziale. Per ciascun obiettivo operativo sono stati individuati:
• il core team ossia le unità che hanno definito, gestito e monitorato il grado di raggiungimento dei risultati attesi;
• il referente, colui che ha coordinato e rappresentato il core team e che si è interfacciato con la Struttura di Misurazione della Performance;
• le unità coinvolte, ossia le unità che hanno partecipato, seppur in modo marginale, per la parte di rispettiva competenza, al raggiungimento dell’obiettivo.
L’avanzamento, riportato in termini percentuali medi, è stato stimato in base alle informazioni fornite dalle unità responsabili, riscontrabili in documentazione e atti. L’eterogeneità di contributi non ha sempre consentito di valutare l’effettivo avanzamento con la medesima metodologia. La percentuale media di raggiungimento degli obiettivi di performance è del 90% ed è così articolata:
• Performance istituzionale – 86%
• Performance organizzativa – 100%
• Performance in tema di Prevenzione della Corruzione – 97%
La percentuale dell’86% riferita agli obiettivi operativi rientranti nella Performance Istituzionale si è concretizzata dal maggior contributo raggiunto nell’ambito delle tematiche T2 – Sviluppo e consolidamento della conoscenza, T3 - Studio della presenza umana nello spazio vicino alla Terra come esempio di condizioni fisiche limite, T4 - Miglioramento della capacità competitiva e sviluppo produttivo del tessuto industriale e T5 - Sviluppo di iniziative innovative con centri di eccellenza nel settore della ricerca, produzione e erogazione di servizi ad alto contenuto tecnologico rispetto al contributo raggiunto nell’ambito della tematica T1 - Governo del territorio.
Con riferimento a tale percentuale non può che evidenziarsi favorevolmente la sua alta realizzazione nonostante la fase di riorganizzazione amministrativo-gestionale che ha caratterizzato l’Agenzia nel secondo semestre del 2015.
Quale naturale corollario, a completamento della performance Istituzionale, al raggiungimento della percentuale totale media del 90%, hanno contribuito, rispettivamente al 100% ed al 97%, anche le tematiche T6 -Modello di autodiagnosi organizzativa e T7 - Etica, legalità e trasparenza.
Di seguito sono rappresentati i risultati raggiunti nel corso del 2015 dall’ASI; in modo particolare il grafico 4 sintetizza il valore raggiunto dal singolo obiettivo operativo, mentre il grafico 5 fornisce una visione complessiva della performance articolata per classi di raggiungimento obiettivo (fino al 74%, tra 75% e 99%, 100%). Nelle rappresentazioni grafiche non si è tenuto conto dell’obiettivo
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
operativo n. 13/2015 che risulta avere un target di più ampio respiro e la cui rendicontazione avverrà nel 2016.
Grafico 5 - Percentuale di raggiungimento per singolo obiettivo operativo (fonte: SMP)
Grafico 6 - Raggiungimento obiettivi per classe percentuale (fonte: SMP)
3.4. Obiettivi individuali
La performance è intesa come il contributo (risultato e modalità di raggiungimento del risultato) che le varie componenti di un’organizzazione apportano attraverso la propria azione al raggiungimento delle finalità e degli obiettivi generali dell’organizzazione stessa e, in ultima istanza, alla soddisfazione dei bisogni della collettività per i quali essa è stata costituita ed opera. Il Sistema di Misurazione della Performance prevede, alla luce del D.Lgs 150/2009, art. 9, che la performance individuale sia il risultato di una valutazione effettuata sulla base di due componenti:
• Performance di risultato (obiettivi) • Performance di comportamento, collegata a competenze e atteggiamenti della risorsa nello
svolgimento dell’attività. La valutazione comportamentale attiene agli atteggiamenti assunti relativamente agli obiettivi assegnati.
Così come la performance di risultato si distingue in organizzativa, di gruppo e individuale, gli obiettivi di comportamento sono distinti in aree di competenze professionali come dettagliato nel
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“dizionario delle competenze”, la cui personalizzazione sarà valutata dall’Amministrazione in seguito alla mappatura delle competenze del personale ASI, la cui conclusione è prevista per il 2017.2 L’Amministrazione ha pertanto adottato il seguente sistema:
Fig. 10 - Modalità di valutazione della Performance Individuale (fonte: Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance - ND-OIV-2011-001)
Nelle more del completamento dell’anagrafe delle competenze del personale ASI, l’amministrazione ha provveduto ad assegnare gli obiettivi individuali/di gruppo:
• al Direttore Generale mediante decreto del Presidente, adottato in esecuzione della delibera del CdA n. 42/2015 “Nomina del Direttore generale dell’Agenzia Spaziale Italiana ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera f) dello Statuto”
• al Dirigente amministrativo ed ai Responsabili di unità, per la parte di performance di risultato, attraverso l’approvazione del Ciclo Integrato della Performance 2015-2017.
Gli obiettivi del Direttore Generale, assegnati con decreto del Presidente n. 18 del 12 maggio 2015, consistono nell’attuazione del deliberato di cui al punto 2) della Deliberazione CdA n.33/2013 che recita “di attribuire al Direttore Generale la realizzazione del Ciclo Integrato della performance, di cui al punto 1, attraverso l’assegnazione degli obiettivi operativi alle Unità Organizzative, così come indicato nella mappa degli obiettivi operativi 2015-2017”. Il Target associato prevede una percentuale di realizzazione degli obiettivi operativi pari almeno al 75% entro il 31/12/2015 (Tab.8); il raggiungimento del target assegnato determina la corresponsione della componente “retribuzione di risultato” al 100%. Nell’ambito di tale contesto, come dettagliato nel par. 3.3, la percentuale di raggiungimento degli obiettivi di performance è risultata pari al 90%, quale media di realizzazione dei 20 obiettivi operativi che compongono le tre diverse categorie di performance: Istituzionale (14 obiettivi, realizzata per l’86%), Organizzativa (4 obiettivi, realizzata al 100%) e di Prevenzione della corruzione (2 obiettivi, realizzata al 97%):
2 Piano Integrato della Performance 2016-2017 (PN-SMP-2016-001)
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
Obiettivo Direttore Generale Target Realizzato
Realizzazione degli obiettivi operativi assegnati alle Unità Organizzative nell’ambito del “Ciclo Integrato della Performance 2015-2017”
almeno 75%
90%
Tab. 8 - Obiettivi del Direttore Generale (fonte: decreto Presidente ASI n. 18 del 12 maggio 2015)
La definitiva valutazione degli obiettivi del Direttore Generale avverrà successivamente alla validazione della presente Relazione, ad opera dell’OIV, che, in forza dell’art.14, comma 4 lettera e) ed f) del D.Lgs. 150/2009, “propone, sulla base del sistema di cui all'articolo 7, all'organo di indirizzo politico-amministrativo, la valutazione annuale dei dirigenti di vertice e l'attribuzione ad essi dei premi di cui al Titolo III”. Il Direttore Generale, secondo quanto disposto dal decreto di assegnazione degli obiettivi per l’anno 2015, relazionerà circa le ulteriori attività gestionali portate a compimento nel corso dell’anno in oggetto, delle quali si riporta di seguito una sommaria elencazione (Tab. 9):
Ambito Gestionale
Attività Atti di riferimento
Approvazione ed adozione del nuovo Statuto dell’Agenzia Spaziale Italiana
Deliberazioni CdA nn. 29 del 01/04/2015, 77 del 03/06/2015 e 140 del 28/07/2015
Ridefinizione della macro organizzazione dell’Ente
Deliberazioni CdA nn. 80 del 24/06/2015, 190 dell’11/11/2015, 203 del 30/11/2015 Ordine di Servizio n. 14 del 26/10/2015
Approvazione del Piano Triennale di Attività 2016-2018
Deliberazione CdA n. 213 del 22/12/2015
Assestamento 3^ variazione al preventivo finanziario decisionale e gestionale 2015 in termini di competenza e di cassa ed al preventivo decisionale triennale 2015-2017 in termini di competenza
Deliberazione CdA n. 81 del 24/06/2015
Ambito del Personale e di Benessere Organizzativo
Attività Riferimento
Conclusione della procedura selettiva per la gestione dell'asilo nido aziendale dell'ASI
Aggiudicazione definitiva avvenuta con Decreto del Direttore Generale n. 123/2016 del 8/03/2016
Attivazione della Polizza Sanitaria collettiva per il personale dipendente dall’ASI
Comunicazione ASIUSERS del 10 giugno 2016
Avvio delle politiche di valorizzazione delle risorse umane
Predisposizione e distribuzione della scheda “Piano di Unità”
Accordi sindacali
Ipotesi di accorso su CCNI “Criteri per l’attuazione dell’art.8 del CCNL ASI 2002-2005, II biennio economico 2004-2005: riduzione dei tempi di permanenza per il passaggio di fascia all’interno dei tre livelli del profilo di tecnologo” sottoscritto il 24/11/2015; Ipotesi di accordo “Fondo trattamento accessorio anno 2014 per il personale dei livelli IV-VIII sottoscritto il 14/12/2015”
Tab. 9 - Attività definite o avviate nel corso del 2015 (fonte: provvedimenti Cda, comunicazioni interne, sito web)
Con riferimento, invece, agli obiettivi del Dirigente Amministrativo, nella Tab. 10 sono riportati gli obiettivi operativi assegnati e la Performance di risultato.
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
S.6 - Favorire il mantenimento/crescita della competitività del tessuto industriale, con particolare riferimento alle PMI, ai centri di ricerca, alla grande industria, relativamente allo
sviluppo di tecnologie, prodotti e servizi.
Op. 11/2015 - Definizione di una metodologia per individuare gli indicatori che consentano la misurazione della crescita dello sviluppo industriale
100% rif.
CI-UPI-2016-006
S.9 - Consolidare l’utilizzo del modello Common Assessment Framework (CAF) allo scopo di migliorare la Performance organizzativa di Agenzia
Op. 16/2015 - Migliorare l’implementazione delle strategie nell’intera organizzazione; migliorare la pianificazione, l’attuazione e la revisione delle attività per la modernizzazione e l’innovazione
100% rif.
RS-CAF-2016-002
S.10 - Promozione della legalità, della trasparenza e dell'innovazione
Op. 19/2015 - Pianificazione e realizzazione degli interventi organizzativi volti a prevenire il rischio di corruzione
94% Rif.
RS-RPC-2016-005 Op. 20/2015 - Divulgazione della cultura dell'integrità e della trasparenza
100%
Tab. 10 - Obiettivi del Dirigente Amministrativo Responsabile PEI e Responsabile della Prevenzione della Corruzione
4. RISORSE EFFICIENZA ED ECONOMICITÀ
I dati riassuntivi della gestione 2015 sono esposti nella Tab. 11, che mostra i dati complessivi delle uscite per l’anno 2015 per macro voci di spesa.
Descrizione Impegnato 2015 %
Spese per gli organi 460.474,46 0,06%
Spese per il personale 18.674.951,56 2,37%
Spese di funzionamento 10.155.108,83 1,29%
Spese per la ricerca 18.456.531,36 2,34%
Spese per contratti industriali 175.027.423,88 22,20%
Spese per la contribuzione all'ESA 486.510.367,32 61,71%
Spese per Malindi 8.369.199,65 1,06%
Spese per la formazione e comunicazione nel campo spaziale 2.154.733,89 0,27%
Altre spese 11.403.501,29 1,45%
Altre spese per investimenti 962.266,56 0,12%
Spese per TFR/TFS 591.462,65 0,08%
Partite di giro 55.567.290,15 7,05%
TOTALE 788.333.311,60 100,00%
Tab. 11 – Uscite 2015 (dati BP-CBI-2016-63 Relazione sulla gestione dell’anno 2015 e relativi allegati)
Complessivamente circa l’85% delle uscite è destinato all’attività istituzionale dell’Agenzia.
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
5. PARI OPPORTUNITÀ E BILANCIO DI GENERE
L’ASI, anche attraverso la costante interazione con il CUG, Comitato Unico di Garanzia, opera un monitoraggio continuo degli elementi interni e della società, utili a definire, nel tempo, il concetto di pari opportunità, tenendo conto della crescente complessità dei diversi contesti sociali e organizzativi in cui esso si cala. L’impegno deve essere quello di coniugare al concetto di equità – condizioni e strumenti per tutti per accedere alle opportunità di sviluppo individuale – quello di diversità, ovvero della qualità di essere diversi. Le quattro principali dimensioni, individuate dall’Agenzia, che compongono le pari opportunità sono:
Genere
Disabilità
Razza - Etnia
Gruppo Sociale Tali dimensioni rispondono alla volontà di consolidare la partecipazione delle donne al mondo del lavoro, di valorizzare quella dei soggetti che presentano disabilità, di far crescere l’integrazione tra popoli di diversa razza ed etnia e di abbattere tutte quelle discriminazioni che possano nascere dall’appartenenza a determinati gruppi sociali. Nell’ambito del sistema di misurazione e valutazione della Performance, la dimensione delle pari opportunità è integrata nell’intero ciclo di gestione della performance e si compone di: Bisogni Individuazione dei bisogni degli stakeholder e ricerca di eventuali possibili discriminazioni (di genere, di disabilità, di razza, ecc.); Obiettivi Individuato un rilevante livello di sensibilità, la dimensione delle pari opportunità può costituire l’aspetto prevalente dell’obiettivo, dandone evidenza nella descrizione dello stesso, oppure potrebbe configurarsi come una delle molteplici variabili da misurare tramite appositi indicatori, come descritto nei successivi punti; Input e Processi Sia gli indicatori relativi ai processi, sia alcuni tipici input possono richiedere l’utilizzo di appositi indicatori che chiariscano il perseguimento delle pari opportunità; Output e Risultati Il conseguimento dei risultati e degli output previsti è di fondamentale importanza e una delle tipologie prevalenti per verificare l’effettiva integrazione delle pari opportunità. Outcome Costituiscono lo stadio finale di verifica del raggiungimento degli obiettivi concernenti le pari opportunità. Istituto del Telelavoro Dal 2010 in Agenzia è stato attivato il progetto del telelavoro. Nel primo ciclo sono state rese disponibili 10 posizioni, pari al 4 % della dotazione organica; nel 2013 si è avviata la nuova procedura di selezione per un numero di posizioni pari a 15, rappresentante circa il 6% della dotazione organica, attivate con decorrenza 1 dicembre 2014, ed alle quali si sono aggiunte nel corso dell’anno 2015 n.5 posizioni concesse “extra ordinem” con provvedimento del Direttore generale. L’istituto, prioritariamente, è rivolto a coloro che si trovino nelle seguenti situazioni:
disabilità psico-fisiche tali da rendere disagevole il raggiungimento del luogo di lavoro;
esigenze di cura dei figli minori di anni 12; esigenze di cura nei confronti di familiari o conviventi, da certificarsi debitamente;
maggiore tempo di percorrenza quotidiana dall' abitazione del dipendente alla sede. La tabella evidenzia la distribuzione per tipologia di contratto e genere delle tre tornate.
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
2011 2014 2015
uomini donne uomini donne uomini donne
tempo indeterminato 2 7 3 10 3 14
tempo determinato 1 1 1 1
comandati
Totale 2 7 4 11 4 15
Tab. 12 - Distribuzione delle posizioni di telelavoro (fonte: VRU)
Attività del CUG 2015 Il neoinsediato CUG ha svolto nel 2015 attività e azioni per il perseguimento delle pari opportunità e il benessere organizzativo. Circa la salute e la sicurezza del luogo di lavoro si sono avviate le procedure di affidamento per una tettoia per il parcheggio disabili motori, nonché per l’asilo nido interno che sarà aperto anche ad utenti dipendenti di altri enti di ricerca nonché al quartiere. Il CUG ha seguito lo sviluppo del concetto di “lavoro agile” inserito nella legge 124/2015 (c.d. legge Madia) come elemento parallelo al telelavoro cercando, inoltre, di elaborare un progetto sulla sua fattibilità in Agenzia Spaziale. Circa le tematiche del benessere organizzativo è stato dato nuovo impulso allo sportello interno, aperto a tutti i dipendenti, di segnalazioni al CUG con la creazione del nuovo indirizzo “[email protected]”, ritenuto più accattivante e friendly rispetto al precedente. C’è stato un buon riscontro con diversi contatti da parte di colleghi per segnalare situazioni diversificate di malessere anche di forte intensità. Tali situazioni sono state riportate con efficacia nella Relazione CUG 2015. Vanno anche menzionate le 2 pubblicazioni (semestrali) del Foglietto web CUG ASI, aperto al contributo di tutti i dipendenti. Circa l’Organizzazione il CUG è stato oggetto di un (tardivo) coinvolgimento a scopo consultivo da parte del vertice di Ente, con riguardo al disciplinare ASI in “materia di rotazione degli incarichi” ai fini dell’eliminazione del conflitto di interessi. In questo ambito il CUG ha fatto notare la situazione di particolare difficoltà in cui si trovano, per questi o altri provvedimenti, i dipendenti a tempo determinato, pressati in una ristretta finestra temporale nella legittima aspettativa di una coerente valorizzazione professionale. Circa i rapporti con l’esterno, il CUG ha aderito sino dalla sua costituzione al Forum CUG PA, associazione a cui partecipano circa 60 Enti Pubblici rilevanti (centrali, locali e di tutti i settori), tra i quali i principali EPR (CNR, INAF, INGV, Università, ISPRA, INFN, ecc.). Si tratta di una rete che sta operando in modo molto utile sia per il coordinamento informativo, sia per azioni collettive rappresentative e promozionali ad uso di tutti i CUG della PA italiana. Formazione Nella tabella successiva vengono riportate le attività di formazione del 2015 in termini di numero di corsi erogati, partecipanti, ore fruite e risorse economiche investite:
Tipologia formativa
Numero attività
Numero partecipanti
Numero ore fruite
Investimento (€)
Corsi esterni 62 105 2.175 79.881
Corsi interni 9 105 2.826 28.057
TOTALE 71 210 (di cui 132 donne)
5.001 107.938
Tab. 13 - Eventi formativi ASI nel 2015 (fonte: VRU)
Sono state realizzate 71 iniziative formative alle quali hanno partecipato 210 unità di personale complessive per un totale di 5.011 ore fruite.
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
La presenza femminile è stata di 132 unità, che hanno fruito di 2.718 ore, pari al 54% del totale. Relativamente alle attività di formazione organizzate on-site, il gradimento medio riportato dai partecipanti risulta essere stato pari all’80%. Le tematiche affrontate, oltre a derivare da necessari aggiornamenti rispetto all’evoluzione delle norme, in particolare in materia di contrattualistica pubblica (con la partecipazione di 12 unità di personale), hanno riguardato la formazione linguistica (53 unità di personale), la gestione delle risorse umane (31 unità di personale) e il Codice di Comportamento e Anticorruzione (40 unità di personale).
Grafico 7 - Distribuzione di genere delle ore di formazione erogate (fonte VRU)
6. IL PROCESSO DI REDAZIONE DELLA RELAZIONE SULLA PERFORMANCE
6.1. Fasi, soggetti, tempi e responsabilità
Di seguito la Tab. 14 che sintetizza il processo seguito per la redazione della Relazione e i soggetti coinvolti:
FASE del PROCESSO SOGGETTI COINVOLTI TEMPO
IMPIEGATO (inizio-fine)
RESPONSABILITÀ
Redazione del consuntivo degli obiettivi al 31 dic 2015
SMP + Responsabili e collaboratori di tutte le Unità organizzative
2 mesi Struttura di Misurazione della Performance
Analisi e armonizzazione dei dati e dei contributi raccolti
SMP + Responsabili e collaboratori di tutte le Unità organizzative
15 gg Struttura di Misurazione della Performance
Redazione della Relazione sulla Performance
Direzione generale, ACF, REU, SMP, UPI, URI, VRU
15 gg Struttura di Misurazione della Performance
Tab. 14 – Fasi, soggetti, tempi e responsabilità
6.2. Punti di forza e di debolezza del ciclo della performance
La Performance è lo strumento e la vetrina ufficiale attraverso la quale programmare concretamente le attività dell’Agenzia, cercando di evidenziare i notevoli ed onerosi sforzi profusi nel settore di riferimento anche al fine di “rendicontare” oggettivamente al cittadino quanto l’Agenzia “produce” per il contribuente.
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
Dall’analisi dell’autovalutazione del modello organizzativo dell’Agenzia completata nel 2014, a fronte di grandi capacità comunicative e di disponibilità verso gli stakeholders esterni, sono emerse alcune criticità tutte interne all’Agenzia (instabilità del modello organizzativo ed eccessiva burocratizzazione, mancanza di comunicazione interna, limitata o incoerente valorizzazione del personale sulla base delle rispettive competenze); queste criticità si manifestano in una percezione del Ciclo della Performance come strumento non utile ad evidenziare, misurare e valutare ciò che facciamo. Più in generale e gli obiettivi appaiono poco sfidanti, soprattutto se paragonati alla qualità e alla quantità di lavoro svolto dall’Agenzia. Con l’intento di eliminare i punti di debolezza descritti, nel 2015 sono stati avviati 4 progetti (coincidenti con gli Obiettivi Operativi di Performance Organizzativa) che si propongono di:
migliorare la gestione della Leadership;
migliorare l’implementazione delle strategie nell’intera organizzazione; migliorare la pianificazione, l’attuazione e la revisione delle attività per la modernizzazione e l’innovazione;
attivare un sistema di indicatori di risultato del personale e definire i relativi obiettivi;
migliorare la percezione dei dipendenti sulle tematiche di benessere. In particolare il progetto n. 2. si propone di pianificare una reale integrazione tra i vari soggetti coinvolti nel Ciclo della Performance, in coerenza con il ciclo di programmazione economico-finanziaria e di bilancio.
7. ALLEGATI
Allegato 1 Mappa obiettivi strategici ed operativi; Allegato 2 Lista degli acronimi; Allegato 3 Tabella dei documenti del ciclo di gestione della performance.
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
RS-SMP-2016-001
All. 1 MAPPA OBIETTIVI STRATEGICI E OPERATIVI 2015
Consuntivo al 31/12/2015
Are
a
Tema Obiettivo Strategico
N°
ob
j
op
era
tivo
Obiettivo Operativocore team e
referente ( r)
Altre Unità
coinvolteIndicatore Target 2015 Consuntivo al 31/12/2015
S.1 - Contribuire al governo del
territorio attraverso lo sviluppo di
sistemi, tecnologie e servizi di
Telerilevamento, Telecomunicazioni,
Localizzazione e Navigazione e la loro
interoperabilità
1/2015
Costruzione e gestione di un database dei
sistemi, tecnologie e servizi forniti da ASI agli
utenti per il governo del territorio
PCO (r), IGS, NAV, TLCCDT, GAL, GEO,
GMU, OST, PCS, SIC
Mappatura nazionale attraverso un db
dedicato
(per tutti i Settori di riferimento)
Disponibilità db entro il 31/12/2015
50% Definita Struttura del DB - I motivi che non hanno consentito il
raggiungimento completo dell'obiettivo sono di natura organizzattiva
(nuova macro organizzazione intervenuta che ha ridefinito le
competenze delle unità tecniche e il carico di attività in capo alle
unità del core team)
2/2015Incrementare la diffusione degli strumenti per
il governo del territorioCDT , GAL, GEO (r)
GMU, IGS, PCO,
NAV, OST, TLC
Numero degli atti negoziali in vigore
(al 31/12)
Almeno pari all’anno precedente
(49 atti negoziali) 78%
3/2015Migliorare gli indici di qualità degli strumenti
per il governo del territorioGMU, OST, PCS (r), SIC
CDT, GAL, GEO,
IGS, PCO, NAV, TLCParametri di qualità degli atti negoziali
a) Definizione dei parametri di
qualità entro il 31/7/2015
b) Calcolo dei parametri entro il
31/12/2015
a) 100: completata la definizione dei parametri
b) 60% effettuato test di validazione dei parametri su un campione di
atti negoziali
4/2015
Mantenere il livello nazionale di capacità di
ricezione, elaborazione ed archiviazione dati
spaziali
Chief scientist (r), EOS,
GEO, OST Quantità di dati archiviati vs numero missioni 16 missioni in corso 100%
5/2015Organizzare e diffondere eventi scientifici
internazionali e nazionali
Chief scientist (r), EOS,
URPGEO, OST, FRI Eventi scientifici 3 eventi internazionali 100%
6/2015
Attivare tutte le azioni interne necessarie alla
pubblicazioni di bandi per borse di studio,
assegni di ricerca e dottorati
Chief scientist (r), FRI,
RUMBandi per borse, assegni di ricerca e dottorati
5 bando per borse, 1 bando per
assegni di ricerca e 1 bando per
dottorati
100%
7/2015
Definire modalità e contenuti per un sistema
di ricognizione delle pubblicazioni finalizzato
alla valutazione e valorizzazione dell'attività
scientifica svolta da ASI
Chief scientist (r) , LTS,
SIT (DOC)EOS, GEO, OST
a) Disponibilità del sistema
b) Estrazione datia) ottobre 2015
b) dicembre 2015
a) 100%
b) 100%
S.4 - Partecipazione a missioni
spaziali per fornire risposte a
tematiche scientifiche di grande
rilevanza per lo sviluppo della
conoscenza della Terra, del Sistema
Solare e dell'Universo dallo spazio.
8/2015
Attivare tutte le azioni interne necessarie
emissione di contratti per la realizzazione di
strumenti, SW o S/S spaziali
Chief scientist( r), EOS GEO, OSTN. di strumenti realizzati e/o SW per missioni
spaziali
11 strumenti e/o release SW per
missioni spaziali
(per strumenti si intendono i
modelli STM, EM, EQM, PFM, FM,
ecc. - degli strumenti)
100%
Studio della presenza umana
nello spazio vicino alla Terra come
esempio di condizioni fisiche
limite
S.5 - Massimizzare la valorizzazione
degli investimenti fatti sulla Stazione
Spaziale Internazionale
9/2015
Realizzazione di strumenti e/o esperimenti da
imbarcare sulla ISS e attività di divulgazione ad
essi correlate
VUS (r), URP
a) % di utilizzo delle risorse allocate ad ASI in
attuazione MoU MPLM
b) N. eventi divulgativi
a) > 95%
b) n. 4 eventi divulgativi
a) 100%
b) 100%
Governo del territorio
S.2 - Stipulare atti negoziali con
organismi pubblici e privati
(nazionali, sovranazionali e
internazionali)
Sviluppo e consolidamento della
conoscenza
S.3 - Consolidare e migliorare il
posizionamento della ricerca italiana
nel campo delle scienze spaziali della
Terra, del Sistema Solare e
dell'Universo.
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Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
RS-SMP-2016-001
All. 1 MAPPA OBIETTIVI STRATEGICI E OPERATIVI 2015
Consuntivo al 31/12/2015
Are
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Tema Obiettivo Strategico
N°
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tivo
Obiettivo Operativocore team e
referente ( r)
Altre Unità
coinvolteIndicatore Target 2015 Consuntivo al 31/12/2015
10/2015Implementare le azioni di coinvolgimento degli
stackeholders esterni
LSR (r) , GMU (per
l’anno 2015)
OST, CIDOT, NAV
(per l’anno 2015)
Lancio di bandi, workshop, call for ideas,
infoday
Bandi: 2
Workshop/Infoday: 2 100%
11/2015
Definizione di una metodologia per
individuare gli indicatori che consentano la
misurazione della crescita dello sviluppo
industriale
LSR (r) , SAS, PEC TEA, GAL, PCO, IGSDefinizione delle caratteristiche/struttura
della metodologiaentro 31/12/2015 100%
12/2015
Definizione e verifica del processo e delle
procedure per la mappatura dei Centri di
Eccellenza
QTA (r), TEA EOS, OST, GEO
a) Layout del processo, sua descrizione, elenco
ed emissione delle procedure per la
mappatura
b) Effettuazione di test-case
a) Emissione del Report finale entro
30/10/2015
b) Effettuazione di un test-case
entro 31/12/2015
a) 100% - Emesso manuale di processo
b) ) 95% - il test-case è stato avviato con l’invio del modulo da
compilare e della richiesta di rapido riscontro a circa una decina di
Centri tra privati e pubblici (THASI, CGS, Selex/FINMECCANICA,
Kayser, INFN, INAF, ASI/Matera, IMT, CISAS…)
13/2015 Mappatura dei Centri di Eccellenza QTA, TEA (r ) EOS, OST, GEO
a) Enumerazione/elencazione dei centri di
eccellenza per settore tecnologico
b) Realizzazione e mantenimento Data Base
na Non previsto target per il 2015
S.8 - Identificazione delle strategie e
loro e attuazione a sostegno e
sviluppo del settore e verifica dei
risultati
14/2015Definizione del Piano delle azioni per il
sostegno e lo sviluppo dei centri di eccellenzaEOS (r),OST, GEO LSR; TEA
a) Rapporto sulle Linee Guida per il sostegno e
lo sviluppo dei centri di eccellenza
b) Approvazione Piano e test cases
c) Numero azioni avviate
a) Approvazione delle Linee Guida
per il sostegno e lo sviluppo dei
centri di eccellenza
b) non previsto target per il 2015
c) non previsto target per il 2015
10%
L'obiettivo operativo è stato riprogrammato per l'anno 2016 con
emissione della proposta di Linee Guida entro il 31/12/2016 in
considerazione della necessità di essere in possesso degli elementi di
cui all'Ob. Op. precedente (indicatore a)
15/2015 Migliorare la gestione della Leadership STG, TEA, CTRa) Esecuzione e risultato dell’autovalutazione
b) Attivazione dei progetti di miglioramento
a) non previsto target per il 2015
b) entro il 30-6-15 100%
16/2015
Migliorare l’implementazione delle strategie
nell’intera organizzazione; migliorare la
pianificazione, l’attuazione e la revisione delle
attività per la modernizzazione e l’innovazione
PEC, CBI SIT, CTR, RUMa) Esecuzione e risultato dell’autovalutazione
b) Attivazione dei progetti di miglioramento
a) non previsto target per il 2015
b) entro il 30-6-15 100%
17/2015Attivare un sistema di indicatori di risultato
del personale e definire i relativi obiettiviRUM, SIT STG
a) Esecuzione e risultato dell’autovalutazione
b) Attivazione dei progetti di miglioramento
a) non previsto target per il 2015
b) entro il 30-6-15 100%
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Miglioramento della capacità
competitiva e sviluppo produttivo
del tessuto industriale
S.6 - Favorire il
mantenimento/crescita della
competitività del tessuto industriale,
con particolare riferimento alle PMI,
ai centri di ricerca, alla grande
industria, relativamente allo sviluppo
di tecnologie, prodotti e servizi.
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Sviluppo di iniziative innovative
con centri di eccellenza nel
settore della ricerca, produzione e
erogazione di servizi ad alto
contenuto tecnologico
S.7 - Approfondimento delle
dinamiche di creazione e sviluppo dei
centri di eccellenza per il dominio di
riferimento ASI (settore spazio)
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Modello di autodiagnosi
organizzativa
S.9 - Consolidare l’utilizzo del
modello Common Assessment
Framework (CAF) allo scopo di
migliorare la Performance
organizzativa di Agenzia
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
RS-SMP-2016-001
All. 1 MAPPA OBIETTIVI STRATEGICI E OPERATIVI 2015
Consuntivo al 31/12/2015
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Tema Obiettivo Strategico
N°
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Obiettivo Operativocore team e
referente ( r)
Altre Unità
coinvolteIndicatore Target 2015 Consuntivo al 31/12/2015
18/2015Miglioramento della percezione dei
dipendenti sulle tematiche di benessereAFL, URP, PPR
a) Esecuzione e risultato dell’autovalutazione
b) Attivazione dei progetti di miglioramento
a) non previsto target per il 2015
b) entro il 30-6-15 100%
19/2015
Pianificazione e realizzazione degli interventi
organizzativi volti a prevenire il rischio di
corruzione
PEI (r), CTR RUM, CBIEmissione e/o adozione delle direttive /
procedure / disciplinari secondo pianificazione
a) completamento delle misure
previste per il 2014 (già realizzate
all'85%)
b) adozione del disciplinare di
rotazione degli incarichi e suo
monitoraggio
c) mappatura di 4 processi per
l'individuazione di ulteriori misure
di prevenzione
a) 83%
b) 100%
c) 100%
Con riferimento al target a) si precisa che la percentuale al
31/12/2015 risente dell'annullamento/sospensione di 2 azioni
programmate.
20/2015Divulgazione della cultura dell'integrità e della
trasparenzaPEI (r) , URP RUM, CTR, CBI,
a) Convegni e seminari formativi/informativi
b) Studio di fattibilità degli automatismi di
pubblicazione dei dati di trasparenza
a) 4 incontri 100%
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Etica, legalità e trasparenzaS.10 - Promozione della legalità, della
trasparenza e dell'innovazione
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Modello di autodiagnosi
organizzativa
S.9 - Consolidare l’utilizzo del
modello Common Assessment
Framework (CAF) allo scopo di
migliorare la Performance
organizzativa di Agenzia
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
Lista dei principali acronimi utilizzati nella relazione della Performance 2015
CAF Common Assessment Framework
CBI Unità Contabilità e Bilancio
CGS Centro di Geodesia Spaziale - Matera
COT Direzione Coordinamento Tecnico
CUG Comitato Unico di Garanzia
DGN Unità Direzione Generale
EOS Unità Esplorazione e Osservazione dell'Universo
ESA European Space Agency
LTP Unità Lanciatori, Trasporto Spaziale e Programma Prora
MIUR Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
SMP Unità Gestione e Valorizzazione Risorse Umane
UIR Unità Infrastrutture Satellitari Radar
UIS Unità Infrastrutture e Sistemi Informativi
UOT Unità Osservazione della Terra
URI Unità Relazioni Internazionali
UTI Unità Tecnologia e Ingegneria
UTN Unità Telecomunicazioni e Navigazione
VUM Unità Volo Umano e Microgravità
VRU Struttura di Misurazione della Performance
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016
Documento Data di
approvazione Data di
pubblicazione Data ultimo
aggiornamento Link al
documento
Sistema di misurazione e valutazione della performance
28/01/2011 02/02/2011 18/06/2013 Sito web
Amministrazione trasparente
Ciclo Integrato della Performance 2015-2017
30/01/2015 04/02/2015 01/04/2015 Sito web
Amministrazione trasparente
Standard di qualità dei servizi
30/01/2015 04/02/2015 ------- Sito web
Amministrazione trasparente
Allegato alla deliberazione del CdA n. 99/2016 del 21 giugno 2016