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sistemapiemonteLe Province piemontesinella Società dell'InformazioneRapporto 2008

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LE PROVINCE PIEMONTESI NELLA SOCIETA’

DELL’INFORMAZIONE

Profilo socio-economico e diffusione della banda larga al 2007

Agnieszka Gehringer, Sylvie Occelli,

Dicembre, 2008

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Indice

Executive summary 3 1. Introduzione 5 1.1 Lo studio dei profili provinciali 5 1.2 Le finestre di osservazione e gli indicatori utilizzati 7 2. Finestra di osservazione relativa alle innovazioni 10 2.1 Un richiamo alla nozione di innovazione ed alla sua evoluzione nella letteratura 11 2.2 Modificazioni del tessuto produttivo 14 2.2.1 Variazione delle Unità Locali ad elevata intensità tecnologica 14 2.2.2 Le imprese ICT 16 2.2.3 Import ed export ICT 17 2.3 Modernizzazione e brevettualità 19 2.3.1 La diffusione del sito web 19 2.3.2 Capacità brevettuale 21 3. La finestra relativa alla diffusione sistemica della banda larga nei sistemi locali 25 3.1 La copertura territoriale della banda larga 25 3.2 Le dinamiche di adozione della banda larga 29 3.2.1 Le variazioni tra il 2006 ed il 2007 29 3.2.2 Il potenziale digitale delle Province: un confronto al 2006 ed al 2007 34 3.3 Internet Users 38 3.3.1 Una stima degli utenti Internet al 2012 38 3.3.2 L’adozione di Internet da parte della popolazione del Piemonte: un’analisi dei fattori abilitanti

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3.4 Livelli di utilizzi di Internet nelle aree sub-regionali 45 3.4.1 Uso di Internet nelle imprese 45 3.4.2 Uso di Internet da parte dei cittadini 47 4. La finestra relativa alle performance dei sistemi locali in seguito all’uso delle ICT 50 4.1 Incidenza dell’uso delle ICT sulla performance dei cittadini – indici di digitalicy 51 4.2 Performance delle imprese e percezione degli effetti dell’uso delle ICT 54 4.3 Performance nella PA: la fornitura dei servizi online ai cittadini ed alle imprese 57 5. Osservazioni conclusive 59 5.1 La situazione dei profili provinciali al 2007 e dinamiche di evoluzione 59 5.2 Considerazioni generali ed indicazioni di approfondimento futuro 67 Bibliografia 71 Appendice A 73 Appendice B 79 Appendice C 81

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Executive summary

Da tempo, le innovazioni e le loro relazioni con i processi di crescita socio-economica sono

un tema importante di riflessione negli studi economici e territoriali. Come le innovazioni

legate alle ICT e, in particolare, alla banda larga possano, esse stesse, alimentare processi più

ampi di innovazione sistemica, è però una tematica che presenta aspetti inediti, ad oggi, solo

parzialmente affrontati. Questo studio si propone di offrire un contributo a tale riflessione.

Esso adotta un approccio di tipo pragmatico, nel quale un’analisi concettuale delle relazioni

tra ICT (banda larga) e sviluppo socio-economico viene affiancata da un’analisi empirica dei

della diffusione delle ICT e delle sue potenziali ricadute innovative nei sistemi locali sub-

regionali, rappresentati dalle Province, basata sulle informazioni, raccolte dall’Osservatorio

ICT del Piemonte.

La scelta delle Province non è casuale. In quanto sistemi locali, nel cui territorio interagiscono

una certa molteplicità di attori diversi, anche le Province sono attori da non trascurare.

Ancorché distinti dai precedenti, i sistemi locali provinciali sono, infatti, Attori collettivi, e -

al pari dell’Attore Regione - hanno ruoli, competenze e responsabilità specifici nel realizzare

il profilo di Società dell’Informazione che meglio risponde alle caratteristiche evolutive del

proprio sistema locale.

In questa direzione, sulla base del quadro di analisi già utilizzato nel rapporto del 2006, il

presente studio cerca di verificare il progresso fatto dalle singole Province nel corso del 2007.

Tale quadro di analisi si articola secondo tre (quattro) finestre di osservazione delle relazioni

tra banda larga (ICT) e sviluppo socio-economico. In particolare:

• la prima finestra si propone di verificare se una presenza più massiccia delle ICT (e in

particolare della banda larga) possa avere un’influenza positiva, e possibilmente duratura,

sulla capacità innovativa dei sistemi locali. Proxy di misura utilizzate per rilevare tale

influenza sono: l’andamento degli scambi commerciali in materia ICT, la nascita di

imprese ad alta intensità tecnologica, la capacità brevettuale e la dotazione da parte delle

imprese di siti web;

• la seconda finestra prende in esame il percorso di diffusione delle ICT (della banda larga)

nei sistemi locali cercando di metterne in luce il grado di appropriazione da parte dei

diversi attori. Gli indicatori utilizzati sono, in sostanza, quelli oramai consolidati nel

dibattito sulla Società dell’Informazione relativi alla dotazione, all’adozione ed all’uso

delle ICT. Un approfondimento specifico è stato poi condotto volto a cogliere la capacità

complessiva di ciascun sistema locale di appropriarsi delle ICT;

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• infine, la terza finestra cerca di mettere in luce i cambiamenti migliorativi che possono

essere realizzati nelle diverse sfere della società locale, grazie ad un impiego più incisivo

delle ICT. Gli indicatori utilizzati con riferimento a questa finestra, pertanto, misurano in

sostanza il grado di utilizzo di certi mix di servizi online da parte dei cittadini, delle

imprese e delle Pubbliche Amministrazioni locali.

Nel complesso, come più ampiamente illustrato in altri lavori dell’Osservatorio le dinamiche

di cambiamento del sistema regionale possono essere ritenute positive.

La Provincia metropolitana mantiene la leadership per la maggior parte delle componenti

analizzate. Va fatto osservare, peraltro, che soprattutto in termini di intensità delle dinamiche

osservate, il territorio non metropolitano manifesta una considerevole vivacità ciò che,

ragionevolmente, può essere messo in relazione ai miglioramenti realizzati nella copertura

della banda larga nelle aree sub-regionali.

Un confronto, dell’ordinamento delle situazioni provinciali al 2006 ed al 2007(2008) mostra

come il percorso di costruzione della Società dell’Informazione presenti specificità proprie in

ciascuna Provincia. In particolare:

• con riferimento alla finestra relativa all’innovazione, le posizioni delle province si

mantengono pressoché invariate, con la Provincia metropolitana in testa, seguita da Asti e

da Alessandria. Quest’ultima, insieme alla Provincia cuneese, peraltro, presentano la

variazione di capacità innovativa apprezzabilmente più significativa. Un certo ritardo

contraddistingue, invece, la Provincia di Biella;

• la finestra relativa alla diffusione sistemica delle innovazioni, è quella con riferimento

alla quale un processo di convergenza rispetto alla traiettoria regionale è più evidente. Le

variazioni positive più significative, infatti, si registrano per quelle Province (in

particolare, per quelle di Vercelli e di Biella), con riferimento alle quali la situazione al

2006 era relativamente meno favorevole. Variazioni più contenute si manifestano, invece,

per le aree, dove al 2006 la diffusione delle ICT era più avanzata, le Province di Torino,

di Novara e del VCO;

• infine, con riferimento alle performance locali, le distanze tra le situazioni provinciali

rimangono ancora elevate. A fronte di una dinamica di cambiamento più elevata rispetto a

quella osservata nelle precedenti finestre, una differenza considerevole distingue il livello

raggiunto dal gruppo di testa, costituito dalle Province di Novara, del VCO e di Torino

rispetto alla performance delle altre aree. Anche con riferimento a questa finestra, peraltro,

i miglioramenti più significativi si verificano soprattutto per le Province che al 2006 erano

più svantaggiate, e cioè quelle di Asti, di Vercelli ed in misura minore di Cuneo.

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1. Introduzione

1.1 Lo studio dei profili provinciali

Ormai da alcuni anni, il ruolo e l’importanza delle tecnologie di informazione e di

comunicazione nello sviluppo economico in generale, e in quello territoriale in particolare,

sono oggetto di riflessione non solo negli studi teorici (Jorgenson, 2001, Oliner e Sichel,

2000), ma anche nella formulazione di policy a livello europeo, nazionale e regionale.

Tra le ICT, la banda larga svolge un ruolo inedito nel determinare la direzione e l’intensità di

sviluppo delle tecnologie stesse e, di conseguenza, l’impatto degli effetti che ne derivano. Dal

punto di vista economico, infatti, un vantaggio associato alla banda larga deriva dal fatto che

l’evoluzione continua delle tecnologie legate al suo sviluppo mette in moto meccanismi

competitivi grazie ai quali i fornitori sono continuamente sollecitati a adeguare le proprie

strategie di offerta in termini di prodotti e di servizi, beneficiando al tempo stesso gli

utilizzatori finali.

Nel valutare i molteplici effetti positivi derivanti dalla diffusione e dall’uso della banda larga,

inoltre, occorre andare oltre la considerazione degli effetti positivi che il processo esercita in

termini di innalzamento del livello qualitativo dei servizi offerti da parte sia delle imprese sia

della Pubblica Amministrazione. L’importanza di questi effetti, peraltro, ampiamente

documentata nei lavori dell’Osservatorio ICT, è argomentata anche in questo lavoro.

Il punto chiave che va ribadito con forza, riguarda il fatto che i miglioramenti veicolati dalla

banda larga non si esauriscono nel miglioramento delle organizzazioni e delle condizioni

sociali degli individui, ma formano la base per successive innovazioni e miglioramenti

sistemici in generale. In altre parole, il potenziale innovativo insito nelle tecnologie e nei

modi di utilizzo della banda larga, costituiscono condizioni generative per un ulteriore

sviluppo (si veda il Rapporto di Baseline del 2005), alimentando, nel tempo, la formazione di

altri processi e prodotti anch’essi innovativi.

Infine, occorre ricordare che analogamente a tutti i processi innovativi, anche quelli relativi

alla banda larga, sono caratterizzati da un grado di indeterminatezza, potenzialmente elevato,

che ne impedisce di prevedere con certezza i percorsi di sviluppo. Peraltro, come da tempo

messo in luce da studiosi dei processi innovativi (David, 2000 e 2007) è anche vero che la

realizzazione di uno stadio successivo di sviluppo è condizionato dalle decisioni e dai percorsi

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intrapresi nel passato; in questo senso, un processo innovativo sarebbe caratterizzato dalla

cosiddetta path dependenceTPF

1FPT.

In che modo le condizioni generative, precedentemente menzionate, si coniugano con le

condizioni di path dependence rappresenta uno degli interrogativi più rilevanti nello studio

dell’introduzione della banda larga.

Tali osservazioni hanno delle implicazioni non trascurabili dal punto di vista territoriale. Sulla

base anche delle indicazioni suggerite dagli studi dell’Osservatorio ICT, si può avanzare

l’ipotesi che le performance migliori osservabili in alcune regioni in termini di livello di

diffusione della banda larga, di capacità innovativa e/o di maggior apertura commerciale,

siano da attribuire ad una consapevolezza relativamente più elevata da parte dei diversi

soggetti che in quel territorio risiedono, circa le opportunità di azione create grazie all’uso

delle nuove tecnologie. Tale consapevolezza, a sua volta, dipende da molti fattori di natura

strutturale (disponibilità di infrastrutture, età della popolazione), culturali (livello di

educazione, capacità di apprendimento), istituzionali (esistenza di un quadro normativo e

regolamentare attento alle innovazioni) e comportamentali (capacità di adattamento).

Nel seguito si richiama il percorso di analisi seguito nello studio dei profili provinciali, il

quale, seguendo l’impostazione adottata nel rapporto dello scorso annoTPF

2FPT, fa riferimento alle

finestre di osservazione, mostrate in Fig. 1.1.

B1) Creazioni di nuovi spazi per applicazioni innovative e per lo sviluppo di servizi di

nuova generazione

FO sulle innovazioni

FO sulla diffusione sistemica delle innovazioni

FO sulle performance del sistema

FO sulle conoscenze sistemiche legate alle ICT

Dimensione sostantiva

Dimensione riflessiva

B2) Rafforzamento della posizione internazionale in

ambito ICT del Piemonte

B3) Aumento della competitività del sistema produttivo

B5) Riduzione del divario digitale

B4) Miglioramento dell'azione della PA

B7) Adeguamento ai paradigmi di Internet2

B6) Comunicazione più efficace tra PA, cittadini e

mondo della ricerca

B8) Aumento del livello di conoscenza delle ICT

Finestra di osservazione

Benefici di Wi-Pie Figura 1.1 - Le Finestre di Osservazione ed i benefici di Wi-Pie.

TP

1PT Si riconosce che il concetto in campo economico e’ dovuto a Paul A. David (1985) e si riferisce ad una

sequenza dei cambiamenti economici “in cui importanti influenze sull’eventuale risultato possono essere esercitate da eventi temporaneamente remoti, inclusi gli accadimenti dominati da elementi casuali, piuttosto che dalle forze sistematiche” (David, 1985). TP

2PT Bargero C., Donato L., Occelli S. (2007) Le relazioni tra banda larga e sviluppo della Società

dell’Informazione nelle Province piemontesi, Ires, Torino.

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In particolare, l’approccio proposto delinea un quadro delle relazioni tra ICT e sviluppo socio-

economico nel quale le potenzialità delle ICT di far da leva e di abilitare lo sviluppo di

un’area locale, sono viste come un processo la cui portata innovativa dipende non solo

dall’esistenza di tali potenzialità, ma, anche, dalla capacità del sistema di realizzarle e di

rigenerarle, in modo evolutivo. Dimensione sostantiva e dimensione riflessiva sono pertanto

assi di riferimento principali nella strutturazione stessa delle relazioni tra ICT e sviluppo

socio-economico.

In questa direzione, la prima finestra di osservazione si sofferma sull’analisi delle capacità

innovative del sistema locale che derivano o, quanto meno, che sono alimentate, dalle ICT.

Successivamente, la seconda finestra prende in esame le condizioni e le dinamiche che

caratterizzano i processi di diffusione delle ICT. La terza finestra infine, rivolge l’attenzione

alle conseguenze che tali processi possono (potrebbero) determinare in termini di

miglioramenti delle funzionalità dei sistemi locali.

1. 2 Le finestre di osservazione e gli indicatori utilizzati

Una descrizione delle finestre di osservazione e dei relativi indicatori considerati è contenuta

in Tab.1.1. A proposito di questi ultimi va fatto notare che nell’analisi di quest’anno alcuni

indicatori sono stati modificati, altri sono stati sostituiti o aggiunti. Le modifiche introdotte

derivano dal fatto che, in alcuni casi, l’informazione al 2007 è diversa da quella disponibile al

2006, in altri, l’uso di informazioni aggiuntive ha permesso di approfondire i contenuti trattati

in alcune finestre di osservazione.

Tabella 1.1. Finestre di osservazione ed indicatori di misura

Ambiti di osservazione Principali indicatori

CAPACITÀ INNOVATIVA

capacità del sistema locale di promuovere le innovazioni basate sulle ICT

dinamica delle imprese secondo il livello di intensità tecnologica; imprese ICT; scambi commerciali ICT; dotazione sito web aziendale; capacità brevettuale

DIFFUSIONE DELLE INNOVAZIONI

processi di appropriazione delle ICT da parte dei diversi attori del sistema locale

copertura territoriale delle banda larga; tassi di adozione della banda larga da parte di cittadini e imprese; PA comunali con sito web

PERFORMANCE DEL SISTEMA LOCALE

fruizione ed intensità di utilizzo dei servizi online da parte dei diversi attori del sistema locale

digitalicy nella vita quotidiana (elementare) e digitalicy evoluta; internal ed external business; percezione dell'impatto degli investimenti ICT nell'azienda; servizi di e-gov per livello di interattività

CONOSCENZA SISTEMICA

effetti dell'uso delle ICT su comportamenti e pratiche delle organizzazioni

nd

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La prima finestra di osservazione pone al centro di attenzione le innovazioni quali elementi

cruciali per lo sviluppo del sistema locale, la realizzazione di cambiamenti migliorativi e per

adeguare, nel tempo, le condizioni stesse di generazione delle innovazioni. Più

specificatamente, il punto di vista privilegiato argomenta come la capacità innovativa di un

sistema locale dipenda, in primo luogo, da quella che, proprio attraverso le ICT, il suo tessuto

produttivo è in grado di realizzare.

Due gruppi di misure sono state predisposte. Il primo cerca di cogliere se, ed in che misura, il

tessuto produttivo regionale stia rafforzando la propria componente tecnologica. A questo

riguardo si prendono in esame le caratteristiche del profilo tecnologico delle imprese di nuova

formazione, la natalità delle imprese ICT e l’andamento degli scambi commerciali esteri in

materia di ICTTPF

3FPT. Il secondo gruppo prende in esame due aspetti non trascurabili nel descrivere

il grado di modernizzazione innovativa del tessuto produttivo di un sistema locale, la

dotazione di sito web e la brevettualità, caratteristica quest’ultima convenzionalmente ritenuta

una manifestazione diretta della potenzialità innovativa di un paese o di una regioneTPF

4FPT.

Numerosi fattori concorrono a determinare velocità e direzione della diffusione delle

innovazioni in un sistema locale: le caratteristiche del suo apparato produttivo, la presenza di

adeguate infrastrutture di trasporto e telematiche, il livello di eduzione e l’età giovanile della

popolazione e, non ultima, l’esistenza di istituzioni (l’insieme di norme, leggi, procedure

amministrative) capaci di favorirne i percorsi di sviluppo.

Le attività della Pubblica Amministrazione, in particolare, hanno un ruolo non trascurabile nel

sostenere e rafforzare i processi di innovazione locale.

La loro responsabilità è duplice. In primo luogo, hanno il compito di garantire un

funzionamento efficace dei servizi pubblici offerti alle famiglie e alle imprese. Questo,

TP

3PT In particolare, l’esame della dinamica delle imprese secondo intensità tecnologica consente di cogliere il grado

di avanzamento del percorso di modernizzazione tecnologica del tessuto economico delle aree locali. In direzione analoga si colloca l’esame della nascita di imprese ICT, il cui settore, in Piemonte, ha fatto registrare una vivacità relativamente più elevata di quella dell’intero sistema produttivo. Anche gli scambi commerciali, associati alle importazioni e alle esportazioni ICT possono essere una fonte di innovazione o fungere da stimolo alla produzione di prodotti innovativi. Potenzialmente, sia le importazioni sia le esportazioni hanno un’influenza positiva sulle capacità innovative del sistema locale: mentre le prime lo beneficiano con nuovi prodotti e processi provenienti dall’esterno, i quali possono essere immediatamente utilizzati nel consumo finale o altrimenti impiegati nella produzione interna, le esportazioni dovrebbero provvedere una costante, o ancora meglio, crescente motivazione per mantenere i canali di sbocco già esistenti e crearne dei nuovi – tutto attraverso un livello competitivo e un alto contenuto innovativo dei prodotti offerti.

TP

4PT Diversi contributi hanno discusso i vantaggi e gli svantaggi dell’utilizzo delle statistiche sui brevetti nel

misurare la capacità innovativa e del cambiamento tecnologico a livello nazionale, regionale, industriale o aziendale. Per una sintesi della letteratura si veda ad esempio Griliches (1991).

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peraltro, rappresenta una delle condizioni necessarie affinché il sistema locale possa adeguarsi

tempestivamente alle dinamiche di cambiamento interno ed alle richieste del mercato globale.

In secondo luogo, la fornitura di servizi di livello qualitativamente elevato, costituisce un

fattore importante per rafforzare, da parte della cittadinanza locale, l’apprezzamento del

valore di bene pubblico messo a disposizione di una comunità locale.

La finestra di diffusione sistemica cerca di cogliere alcuni degli aspetti appena citati.

Dapprima, si illustra lo stato della copertura provinciale della banda larga tenendo conto,

anche, delle diverse modalità di offerta disponibili a metà del 2008. Poi, si prendono in esame

i livelli di adozione da parte dei principali attori (i cittadini, le imprese e la PA). In particolare,

si evidenziano i cambiamenti intervenuti tra il 2006 ed il 2007 e si illustrano i risultati di una

stima a livello comunale della quota di adozione della banda larga da parte della popolazione.

Nella direzione di sviluppare un indicatore sintetico di penetrazione della banda larga nelle

Province, si presenta un approfondimento analitico delle situazioni provinciali e della loro

evoluzione tra il 2005 ed il 2007, basato su un concetto da tempo utilizzato negli studi

territoriali di potenziale di interazione.

Allo scopo di cogliere meglio il percorso di penetrazione di Internet nelle aree sub-regionali,

ci si sofferma poi sulle conseguenze, sui tassi di adozione a livello provinciale, del processo di

invecchiamento della popolazione. Infine, l’attenzione si rivolge ad investigare in termini

analitici l’influenza che alcuni fattori socioeconomici e di dotazione tecnologica possono

avere nel concorrere all’adozione di Internet in Piemonte, ed a studiarne l’evoluzione nel

periodo 2005-2007.

Composizione e intensità di utilizzo dei servizi messi a disposizione tramite Internet sono i

principali aspetti considerati nella (terza) finestra di osservazione relativa alle performance dei

sistemi locali. L’ipotesi di fondo è che il rafforzamento nell’uso di servizi online da parte dei

cittadini, delle imprese e della PA, costituisca una componente necessaria non solo per il

miglioramento dell’operare dei diversi attori, ma, anche, per il rafforzamento delle

performance socio-economiche dei diversi sistemi locali nei quali tali attori si trovano ad

agire.

Come nel rapporto dello scorso anno, intensità e paniere di utilizzo dei servizi fruibili tramite

Internet sono considerati come proxy di misura delle performance dei sistemi locali associate

all’uso delle ICT. Gli indicatori utilizzati nella presente analisi sono ottenuti dalla

combinazione di alcune misure elementari relative all’utilizzo (fornitura) di servizi online da

parte dei diversi attori.

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In particolare, per i cittadini sono stati costruiti due indici. Quello cosiddetto di digitalicy

elementare, che fa riferimento ad una qualche misura della penetrazione di Internet nella vita

quotidiana delle persone. L’indice di digitalicy di secondo livello (o avanzato), fa riferimento

a quegli usi di Internet che, mettendo a disposizione nuove modalità di comunicazione (chat,

video-conferenze, VoIP), possono influire sulle relazioni personali e sociali e favorire la

costruzione di forme (nuove) di organizzazione sociale.

Per le imprese gli indici predisposti fanno riferimento all’utilizzo delle ICT rispettivamente

nella gestione interna ed esterna dell’azienda (indici di internal ed external business) ed ai

giudizi espressi dalle imprese circa i benefici percepiti dalle imprese come conseguenza degli

investimenti nelle ICT e degli usi che ne derivano.

Con riferimento alla PA, infine, gli indicatori utilizzati esprimono l’aliquota di Comuni che

forniscono online un certo mix di servizi ai cittadini ed alle imprese per i diversi livelli di

interattività.

I capitoli successivi si soffermano sui risultati emersi dall’applicazione di ciascuna finestra ad

esclusione di quella relativa alla conoscenza sistemica con riferimento alla quale il lavoro di

analisi richiede un approfondimento specifico che non ha potuto essere realizzato con le

informazioni ad oggi disponibili.

Infine, l’ultimo capitolo richiama i risultati più significativi delle analisi condotte, cercando di

sintetizzare l’avanzamento nei percorsi fatti dalle singole Province.

2. Finestra di osservazione relativa alle innovazioni

Numerosi studi, soprattutto di natura economica, argomentano come un’organizzazione

(un’impresa, una regione o un paese) che innova possieda un potenziale forte (ad esempio, in

termini di produttività) e duraturo che ne sostiene la crescita nel tempo. Considerazioni

analoghe sono anche alla base delle raccomandazioni avanzate dalla stessa Unione Europea

per stimolare meccanismi di crescita tramite le innovazioni nei paesi membri.

Le ICT sono un presupposto fondamentale dei cambiamenti di un’organizzazione, i quali

possono essere più o meno tangibili a seconda che avvengano nei prodotti, nei processi

produttivi, in quelli organizzativi e nelle relazioni che intercorrono tra l’organizzazione e

l’ambiente esterno. I cambiamenti (auspicabilmente migliorativi) che ne deriverebbero, poi,

influenzerebbero il contesto stesso di appartenenza dell’organizzazione, determinando

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modificazioni, le cui forme - possibilmente innovative- potrebbero risultare ancora più

radicali e permanenti.

Misurare l’impatto delle ICT (della banda larga) nel sostenere l’innovazione dell’apparato

produttivo del Piemonte e, più in generale, del sistema socio-economico che lo ospita è uno

degli argomenti di ricerca sul quale anche le future attività dell’Osservatorio ICT si dovranno

impegnare.

In questa direzione, nel seguente paragrafo si fa un sintetico richiamo all’evoluzione del

concetto di innovazione quale si è progressivamente affermato negli studi, di natura

prevalentemente economica. Tale richiamo, si noti, non risponde tanto ad esigenze, legittime,

di collocare le osservazioni proposte nel quadro delle riflessioni teoriche dalla letteratura

economica. Piuttosto, esso nasce da esigenze, più sostanziali, di ricercare presupposti

concettuali utili allo sviluppo di un approccio di analisi delle ricadute innovative dell’impatto

della banda larga (delle ICT), con riferimento alle quali, ad oggi, le interpretazioni proposte

sono ancora ad uno stadio inizialeTPF

5FPT(sulla necessità di elaborare un tale approccio si veda ad

esempio Lane, 2005)

Anche l’esame degli indicatori empirici illustrati nei paragrafi successivi si propone di fornire

materiali empirici per lo sviluppo dell’approccio suddetto.

Due gruppi di misure sono state predisposte. Il primo cerca di cogliere se ed in che misura il

tessuto produttivo regionale stia rafforzando la propria componente tecnologica. A questo

riguardo si prendono in esame le caratteristiche del profilo tecnologico delle imprese di nuova

formazione, la natalità delle imprese ICT e l’andamento degli scambi commerciali esteri in

materia di ICT.

Il secondo gruppo prende in esame due aspetti non trascurabili nel descrivere il grado di

modernizzazione innovativa del tessuto produttivo di un sistema locale, la dotazione di sito

web e la brevettualità.

2.1 Un richiamo alla nozione di innovazione ed alla sua evoluzione nella letteratura

La nascita di innovazioni è legata a numerosi fattori che, ancor oggi, sono oggetto di

investigazione, nonostante da tempo essa sia oggetto di riflessione teorica e di analisi

empirica. Peraltro, la rapidità del progresso tecnico ed i conseguenti mutamenti intervenuti

nelle organizzazioni produttive, ha fatto sì che anche lo studio dei fenomeni innovativi sia

TP

5PT Peraltro, va ricordato, che Internet (e la banda larga) configurano un paradigma socio-tecnico in forte

evoluzione e ancora largamente inesplorato. Le (quattro) finestre di osservazione proposte per analizzare le relazioni tra banda larga e sviluppo regionale, sono state suggerite proprio con lo scopo di fornire un quadro concettuale cui riferire tali interpretazioni.

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stato segnato da cambiamenti considerevoli negli approcci proposti per interpretarne le

dinamiche evolutive.

Nella direzione di cogliere le tappe che hanno segnato l’evoluzione degli studi

sull’innovazione, la Fig. 2.1 ne richiama, senza pretesa alcuna di esaustività, diversi aspetti,

cercando di mettere in luce l’evoluzione nella concezione stessa di innovazione, con

riferimento sia alle caratteristiche del fenomeno, sia alle condizioni (i luoghi ed i fattori) che

ne alimentano l’apparizione o ne favoriscono la realizzazione.

innovazione è alimentata da un'unica fonte, responsabile della

sua generazione

caratteristiche del processo innovativo

luoghi e/o fattori che contribuiscono alla generazione dell’innovazione

innovazione deriva dalla presenza (dall’operare) di un sistema

produttivo, costituito dall’impresa, da attori esterni (istituzioni) e dalle loro

relazioni (sistema innovativo localizzato)

innovazioni nascono nella mente individuale dell’inventore / imprenditore

le innovazioni si generano all’interno dell’industria attraverso le relazioni tra

imprese

innovazioni nascono dalle interazioni tra gli attoriinnovatori (interazioni dirette) con l’ambiente

esterno e con le istituzioni (interazioni indirette)

l'ambiente esterno (le istituzioni, gli stakeholders) influenza la capacità di un

sistema produttivo di generare innovazione

innovazione deriva dalle capacità di un sistema di movimentare (creare, allineare, aggiornare, filtrare, ecc.) le proprie conoscenze, sia attraverso i

singoli attori sia delle collettività

il territorio (regione o paese) nel quale il sistema innovativo è

localizzato ha un ruolo decisivo nel favorire la nascita delle innovazioni

le innovazioni nascono in un ambiente caratterizzato da fattori idiosincratici e da incertezze, in cui interagiscono individui

eterogenei, portatori di conoscenza

l'impresa è il luogo innovativo, grazie ad un team di specialisti in R&S

Figura 2.1 - Schema di lettura dell’evoluzione del concetto di innovazione

I primi approcci volti allo studio dell’innovazione la considerano come un fenomeno ben

circoscrivibile, con riferimento al quale il soggetto responsabile è chiaramente individuabile,

anche se l’attore principale, responsabile del cambiamento innovativo, si è progressivamente

modificato nel corso del tempo (Cusinato e Gibin, 2008).

Fondamentale in proposito è stato il contributo di Schumpeter che ha allargato la prospettiva

di analisi dalla figura dell’imprenditore individuale, in grado di affrontare le pressioni

concorrenziali attraverso un’efficace attività innovativa, all’impresa (ed in particolare ai

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laboratori di ricerca e sviluppo) che produce idee sempre nuove e le implementa nel processo

di produzione ottenendo i risultati sempre migliori; e infine all’intera industria, dove le

interazioni tra le imprese contribuiscono alla nascita dei prodotti e dei processi nuovi, i quali

beneficiano sia l’industria nel suo insieme sia le singole imprese che la compongono.

Ai cambiamenti del soggetto responsabile dell’innovazione si accompagna anche un

mutamento dei fattori e dei luoghi che ad essa concorrono. Mentre per l’imprenditore la mente

era il principale luogo dell’innovazione, per l’impresa e per l’industria, il luogo

dell’innovazione include anche la rete di interazioni tra i diversi attori coinvolti nel processo

innovativo (ad esempio quelle che si instaurano tra un team di specialisti o tra imprese

appartenenti ad un’industria).

Il riconoscimento che tale rete, unitamente alle relazioni che esistono tra questa rete e gli altri

attori non direttamente coinvolti nei processi innovativi, hanno un ruolo importante nel

determinare la performance dell’intero sistema, oltre che gli esiti finali delle innovazioni, ha

portato alla formulazione del concetto di sistema innovativo, introdotto da Lundvall negli anni

’80 (Lundvall, 1985)PF

6FP. Lo stesso Lundvall definisce il sistema innovativo come un insieme di

“elementi e relazioni che interagiscono nella produzione, diffusione e nell’uso della nuova, ed

economicamente-utile, conoscenza” (Lundvall, 1992, p. 2). L’adozione dell’impostazione

sistemica permette inoltre di individuare le relazioni di feedback che governano il

funzionamento dell’intero sistema: l’esistenza di fonti innovative, nella veste di imprenditori,

di imprese o di industrie, ha ragion d’essere se il sistema complessivo in cui operano i diversi

attori abilita loro delle condizioni favorevoli per diventare innovatori. Allo stesso modo, le

ricadute innovative nei modi di produrre, di scambiare e di comunicare, saranno tanto più

efficaci quanto più aperto all’innovazione risulta il tessuto socio-economico (popolazione ed

imprese) del sistema. Il successo di un processo innovativo, infatti, dipende non solo dalle

potenzialità interne degli innovatori e dei centri di sviluppo, ma, anche, dalle condizioni

esterne che potrebbero beneficiare o perfino contrastare gli esiti finali delle innovazioni, ed il

percorso di introduzione nel resto del contesto socio-economico.

TP

6PT L’autore stesso precisa, peraltro, che l’idea risale addirittura al 1841, quando venne pubblicato il volume di

Friedrich List del 1841 “National System of Political Economy”. Altri contributi di rilievo allo sviluppo del concetto di sistema innovativo si trovano ad esempio in Nelson (ed.) (1993), dove l’autore definisce i sistemi innovativi come un set delle istituzioni, le quali attraverso interazioni influenzano la performance delle imprese nazionali; in Patel e Pavitt (1994) dove viene sottolineata l’importanza degli incentivi e delle competenze possedute dalle istituzioni, le quali hanno una rilevanza non di poco conto nell’indirizzare il percorso dello sviluppo tecnologico e nel determinarli la velocità di crescita.

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14

A partire dagli anni ’90 il dibattito sui sistemi innovativi si arricchisce dei contributi offerti

dagli approcci sulla complessità. L’applicazione di tali approcci allo studio dell’innovazione

consente innanzitutto di:

• cogliere meglio la dinamica e la natura endogena dei processi di cambiamento

tecnologico, analizzando più accuratamente il tipo delle interdipendenze tra attori

individuali che contribuiscono a questi cambiamenti (Blume e Durlauf, 2005);

• tener conto della diversità degli agenti e, in particolare, del fatto che questi non hanno

un’informazione perfetta, sono soggetti ad errori, ma, al tempo stesso, sono capaci di

apprendere in maniera additiva e di aggiustare il proprio comportamento individuale ai

cambiamenti di sistema (Beinhocker, 2006, p. 97)

• tenere conto del fatto che le interazioni, pur avendo un contenuto economico, hanno un

forte carattere sociale che non consente agli agenti di decidere e di agire

indipendentemente gli uni dagli altri, ma valorizzando il contenuto collettivo delle

interazioni, porta gli individui coinvolti a formare delle reti in cui le azioni di ognuno sono

il risultato delle stesse interazioni (Nohria e Eccles, 1992). Queste interazioni, peraltro,

possono spiegare come i valori e le informazioni degli agenti, tipicamente trattati come

fattori esogeni negli approcci convenzionali, possano modificarsi e influenzare in modo

significativo le performance dell’intero sistema (Arthur, Durlauf e Lane, 1997).

2.2 Modificazioni del tessuto produttivo

2.2.1 Variazione delle Unità Locali ad elevata intensità tecnologica

Non v’è dubbio che in un sistema regionale, la presenza di imprese ad alta intensità di

tecnologia sia una condizione necessaria per garantire continuità ed espansione dei processi

innovativi, nell’ambito del suo apparato produttivo.

A questo riguardo, l’analisi condotta nel rapporto dello scorso anno sulla distribuzione degli

addetti nelle tre macro categorie definite ad elevata, media e bassa intensità tecnologicaTPF

7FPT,

mostrava come, al 2001, meno del 30% degli addetti apparteneva a unità locali, definite ad

elevata intensità di tecnologia.

TP

7PT Gli addetti rilevati nel Censimento dell’Industria al 2001 erano stati ri-classificati nelle tre categorie definite ad

elevata, media e bassa intensità tecnologica Tale classificazione fa riferimento all’articolazione proposta dall’OCSE la quale per ciascun settore definisce un indice, teorico, di presenza di addetti con competenze ICT. A seconda del valore di tale indice un settore viene definito ad elevata, media e bassa intensità tecnologica.

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15

Al fine di investigare alcuni aspetti dei cambiamenti intervenuti dopo tale epoca, un approccio

di analisi analogo è stato applicato allo stock di unità locali esistenti in Piemonte al 2004 ed

alle unità locali nate e cessate dopo tale epocaTPF

8FPT.

Come mostrato nella Fig. 2.2, nel 2004 il 32% delle UL piemontesi appartenevano a settori ad

elevata intensità tecnologica ed il 13% a quelle a bassa intensità. La Provincia metropolitana e

quella del VCO sono le aree dove si concentravano le aliquote più elevate di UL,

rispettivamente, nel settore ad elevata e bassa intensità tecnologica.

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

Alta intensità 35% 33% 30% 30% 29% 27% 26% 23% 32%

Bassa Intensità 13% 13% 15% 13% 15% 14% 16% 20% 14%

Torino Biella Novara Alessandria Cuneo Asti Vercelli VCO Piemonte

Fonte: elaborazione CSI su dati Regione Piemonte, AAEP (Anagrafe Attività Economico e Produttive)

Figura 2.2 – Aliquota di Unità Locali ad alta e bassa intensità tecnologica nelle Province e in Piemonte al 2004(*) (*) Province ordinate per valori decrescenti delle UL ad alta intensità tecnologica.

Tra il 2005 ed il 2007 la base produttiva piemontese ha subito un lieve restringimento (le UL

cancellate sono state più numerose di quelle iscritte). Se, poi, si esamina il valore del rapporto

tra UL nate e cancellate per macro settore, si rileva che il restringimento suddetto è stato

determinato soprattutto, da una riduzione delle UL nei settori a bassa tecnologia, anche se a

livello regionale, la base produttiva nei settori ad elevata intensità tecnologica si è

ridimensionata di poco e quella a media intensità non si è ampliata.

La Fig.2.3 illustra l’andamento provinciale nei tre macro settori, rapportandolo a quello medio

osservato in ciascuna area. Essa segnala, in particolare, una variazione positiva nel settore ad

alta intensità tecnologica nelle Province di Novara e del VCO. Un andamento relativamente

meno favorevole si registra, invece, nelle Province di Biella e di Cuneo.

TP

8PT L’analisi è stata condotta con riferimento alle informazioni sulle imprese iscritte e cancellate contenute nel

registro delle imprese e raccolte nella banca dati regionale AAEP.

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0.860.880.900.920.940.960.981.001.021.041.061.081.101.121.14

Torino

Biella

Novara

Alessa

ndria

Cuneo

Asti

Vercell

iVCO

Piemon

te

0.860.880.900.920.940.960.981.001.021.041.061.081.101.121.14

icAIicBIicMI

Fonte: elaborazione CSI su dati Regione Piemonte, AAEP (Anagrafe Attività Economico e Produttive)

Figura 2.3 – Rapporto tra UL iscritte e cancellate nel periodo 2005-2007 nei settori ad Alta Intensità tecnologica (icAI), Bassa Intensità (icBI) e Media Intensità (icMI) nelle Province e in Piemonte (*) (*) Province ordinate per valori decrescenti delle UL ad alta intensità tecnologica nel 2004. Valori espressi con riferimento alla variazione media per area.

2.2.2 Le imprese ICT

Nello sviluppo socio-economico delle Province del Piemonte un ruolo non irrilevante gioca

ormai da tempo la presenza e lo sviluppo di imprese ICT. Mentre tra il 2005 ed il 2006 il

numero di nuove unità locali nel settore ICTTPF

9FPT è rimasto pressoché invariato (circa 1100 unità),

nel 2007 esso fa registrare un aumento apprezzabile: le nuove unità locali nel settore, infatti,

sarebbero circa 1500.

La Fig. 2.4 evidenzia l’aliquota delle unità ICT rispetto al totale delle unità locali nate nelle

Province nel 2006 e nel 2007. Anche nel 2007, la Provincia metropolitana è quella

maggiormente interessata dalla nascita di nuove unità locali ICT.

Da segnalare, peraltro, come una dinamica relativamente più vivace si sia registrata

soprattutto nelle Province di Biella, di Novara, di Alessandria e del VCO.

TP

9PT Il settore ICT al quale si fa qui riferimento è quello definito dall’Osservatorio ICT del Piemonte, con

riferimento ai quattro layer: Distribuzione e Commercio, Industria dei Contenuti, Manifatturiero e Servizi Intangibili, individuati dall’OCSE.

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0.0%0.5%1.0%1.5%2.0%2.5%3.0%3.5%4.0%4.5%

Torino

Novara

Biella Asti

Cuneo

Alessa

ndria

VCO

Vercell

i

Piemon

te

1.01.11.21.31.41.51.61.7

20062007var

varUL ICT

Fonte: elaborazione CSI su dati Regione Piemonte, AAEP (Anagrafe Attività Economico e Produttive)

Figura 2.4 – Percentuale delle nuove Unità Locali ICT rispetto al totale delle Unità Locali nate nelle Province e in Piemonte nel 2006 e nel 2007 e indice di variazione (var)(*) (*) Province ordinate per valori decrescenti della percentuale nel 2007. Valori espressi con riferimento alla variazione media per area.

2.2.3. Import ed export ICT

L’andamento degli scambi commerciali ICTPF

10FP del Piemonte ha mostrato una tendenza

crescente dal 2004 per le importazioni e dal 2005 per le esportazioni, Fig. 2.3. Ancorché

negativo, al 2007 il saldo degli scambi del commercio estero delle ICT del Piemonte si è quasi

azzerato.

Tra il 2006 e il 2007, l’incidenza degli scambi commerciali ICT sul totale degli scambi

regionali mostra una lieve diminuzione per quanto riguarda le importazioni (da 8.3% al 2006

a 7.8% al 2007), mentre rimane sostanzialmente stazionaria quella delle esportazioni, Tab.

2.3.

Migliora anche, lievemente, la performance del Piemonte rispetto all’Italia. A fronte di un

aumento di incidenza sia delle importazioni sia delle esportazioni ICT, diminuisce l’incidenza

TP

10PT I settori economici considerati ai fini dell’analisi del commercio estero ICT sono i seguenti:

DE221-Libri, giornali ed altri stampati; supporti sonori registrati DE222-Altri articoli di stampa DL300-Macchine per ufficio, elaboratori ed apparecchiature per sistemi informatici DL311-Motori, generatori e trasformatori elettrici DL312-Apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell'elettricità DL313-Fili e cavi isolati DL32-Apparecchi radiotelevisivi e apparecchiature per le comunicazioni DL332-Strumenti ed apparecchi di misurazione, di controllo, di prova, di navigazione e simili (escluse le apparecchiature di controllo dei processi industriali) KK72-Prodotti informatici OO921-Prodotti cinematografici e di video

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del deficit piemontese negli scambi commerciali ICT sul valore corrispondente dell’intero

territorio italiano.

Fonte: elaborazione Ires su dati Istat

Figura 2.5 - Esportazioni, importazioni e saldo negli scambi commerciali ICT in Piemonte, 2001-2007

Tabella 2.1 Importazioni, esportazioni e il saldo degli scambi commerciali ICT nelle Province e in Piemonte nel 2006 e 2007, valori in milioni di euro

Import Export Saldo

2006 2007 2006 2007 2006 2007

Torino 1795,3 1787,3 1510,6 1498,0 -284,6 -289,4

Vercelli 19,1 36,1 24,2 33,3 5,1 -2,8

Novara 66,5 73,1 127,7 118,4 61,1 45,3

Cuneo 131,8 136,5 160,1 188,3 28,3 51,8

Asti 96,4 110,7 103,6 97,5 7,2 -13,2

Alessandria 61,4 82,7 184,6 289,2 123,2 206,5

Biella 35,7 17,2 21,9 10,4 -13,9 -6,9

VCO 7,1 5,6 7,2 8,4 0,1 2,9

Piemonte 2213,3 2249,2 2139,8 2243,5 -73,4 -5,7

Incidenza ICT

Piemonte su ICT

Italia, valori %

6.6 7.0 9.4 9.7 0.7 0.1

Incidenza ICT su

tot Piemonte,

valori %

8.3 7.8 6.1 6.1 0.9* 0.1*

* il valore percentuale esprime l’incidenza del deficit negli scambi ICT sul surplus negli scambi totali

Fonte: Elaborazioni Ires su dati Istat.

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A livello sub regionale, nel 2007, il saldo degli scambi ICT fa registrare un segno negativo in

diverse Province: in particolare, in quelle di Torino, Vercelli, Asti e Biella. Un andamento

apprezzabilmente positivo si osserva nelle Province di Alessandria e di Cuneo, dove il saldo

quasi raddoppia rispetto al 2006.

Da segnalare, peraltro, come in quasi tutte le Province (ad eccezione delle aree Asti e di

Novara) l’incidenza delle esportazioni ICT sul totale provinciale cresca rispetto al 2006; Fig.

2.6.

-14%-12%-10%-8%-6%-4%-2%0%2%4%6%8%

10%12%14%

Asti

Torino

Alessa

ndria

Cuneo

Vercell

i

Novara

Biella

VCO

Piemon

te

Import 2007 Import 2006

Export 2007 Export 2006

Fonte: Elaborazione Ires su dati Istat

Figura 2.6 - Incidenza delle importazioni e delle esportazioni ICT, sul totale delle importazioni e delle esportazioni nelle Province e in Piemonte al 2006 e al 2007

2.3. Modernizzazione e brevettualità

2.3.1 La diffusione del sito web

Un semplice, ma significativo indicatore del grado di modernizzazopne del tessuto produttivo

è rappresentato dalla quota delle imprese dotate di un sito web (Fig. 2.7). Attraverso le varie

funzioni che esso può svolgere, infatti, il sito web costituisce un’interfaccia efficace non solo

per rafforzare la presenza dell’impresa nel mercato, ma, anche, per veicolarne i cambiamenti.

A livello regionale, tra il 2006 e il 2007, la dotazione di sito web nelle imprese piemontesi

rimane sostanzialmente invariata (intorno all’80%). Le imprese della Provincia di Torino

rafforzano di poco il loro vantaggio relativo rispetto al Resto della Regione, anche se le

differenze sono modeste, Fig.2.7. Da segnalare, con riferimento alle imprese manifatturiere, le

variazioni positive prodottesi nelle Province di Asti, Vercelli e di Cuneo, Fig.2.8.

Anche dal punto di vista delle funzioni svolte dal sito, in tutte le Province non si riscontrano

significativi miglioramenti ad eccezione che nella Provincia di Vercelli, dove, per le imprese

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manifatturiere, la percentuale dei siti con cui i clienti possono interagire è cresciuta di oltre 10

punti percentuali. A fronte di ciò, è interessante far rilevare che, nel 2007, le imprese che

risiedono in aree esterne a quella metropolitana dispongono di siti che offrono ai clienti una

gamma più ampia di servizi a loro rivolti, di quelli messi a disposizione dalle imprese

localizzate nella Provincia metropolitana, Fig. 2.9.

Fonte: Osservatorio ICT, Piemonte

Figura 2.7 - Dotazione di sito web aziendale da parte delle imprese nella Provincia di Torino, nel Resto della Regione e in Piemonte, al 2006 e 2007

45%

50%

55%

60%

65%

70%

75%

80%

Cuneo

Torino Asti

Alessa

ndria VCO

Novara

Vercell

iBiel

la

Piemon

te

2006

2007 2006 2007 2006 2007 2006 2007

Alessandria 7,2% 7,5% 4,9% 1,3% 1,2% n.d.

Asti 6,4% 8,1% 1,5% n.d. 0,0% n.d.

Biella 7,5% 9,7% 1,9% 1,4% 0,0% 2,7%

Cuneo 9,9% 5,3% 2,5% 3,8% 0,0% 0,8%

Novara 9,6% 10,3% 1,8% 1,0% 1,0% 2,9%

Torino 12,7% 9,8% 4,3% 4,8% 2,7% 0,9%

VCO 7,7% 6,6% 1,2% 4,7% 1,6% n.d.

Vercelli 5,0% 15,6% 4,9% 5,2% 0,0% 0,7%

Piemonte 10,3% 9,0% 3,5% 3,5% 1,6% 1,1%

Siti dove i clienti possono interagire e-commerce*

e-commerce e gestione azienda*

a) Presenza di siti web b) Funzioni dei siti web

Fonte: Infocamere

Figura 2.8 - Presenza e funzioni del sito web nelle Province e in Piemonte, confronto 2006 – 2007 (*) (*) I siti con e-commerce offrono la possibilità di effettuare le operazioni commerciali; siti con e-commerce e gestione azienda rendono possibili transazioni commerciali integrate con il software per la gestione aziendale

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21

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

Con

sulta

reca

talo

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/o s

tato

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Ser

vizi

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sazi

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Per

sona

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odot

ti/se

rviz

i

Foru

m d

idi

scus

sion

e

PiemonteProvincia di TorinoResto regione

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 2.9 – Attività che i clienti possono svolgere sul sito delle imprese, in Piemonte, nella Provincia di Torino e nel Resto della Regione al 2007

2.3.2 Capacità brevettuale

Convenzionalmente, la capacità brevettuale è ritenuta una manifestazione diretta e facilmente

osservabile (in quanto statisticamente misurabile) della potenzialità innovativa di un paese o

di una regione. Concettualmente, inoltre, essa rappresenta un veicolo che favorisce la

creazione di altre innovazioni e l’implementazione di nuovi prodotti tecnologici.

L’esame dell’andamento della capacità brevettuale a livello nazionale mostra il profondo

divario tra il nord e il sud del paese, Fig. 2.10.

0%5%

10%15%20%25%30%35%40%45%50%

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Nord Centro Sud Isole

0.00.20.40.60.81.01.21.41.61.82.0

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Nord Centro Sud Isole

a) Valori percentuali b) Numero brevetti per 1000 abitanti

Fonte: Elaborazione Ires su dati dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi

Figura 2.10 - Capacità brevettuale in alcune Regioni del Nord, Centro, Sud e dell’Italia insulare 2000 – 2007 (*) (*)Le Regioni considerate nell’analisi sono state classificate nel modo seguente: Nord - Piemonte, Lombardia, Liguria; Centro - Lazio, Emilia-Romagna; Sud - Campania, Puglia, Calabria; Isole - Sicilia, Sardegna.

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Ancorchè indiscuttibile, tale divario nel periodo 2000-2007 tende ad attenuarsi. Cresce, in

particolare, la capacità brevettuale di alcune Regioni del sud che nel periodo considerato quasi

raddoppiano il numero di brevetti prodotti, Tab.2.2.

Tabella 2.2 Numero di brevetti in alcune Regioni del Nord, Centro, Sud e nell’Italia insulare, 2000 – 2007(*) a) Valori assoluti (migliaia)

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Nord 29.2 27.5 26.6 25.8 26.1 26.6 26.3 27.2

Centro 16.5 15.4 15.3 15.1 15.8 15.8 17.2 17.6

Sud 3.0 3.0 3.4 3.6 3.8 4.1 5.0 5.2

Isole 1.4 1.5 1.6 1.6 1.7 1.7 1.9 2.2

Italia 63.3 60.3 60.2 59.2 61.6 62.9 66.7 69.2

a) Valori percentuali

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Nord 46.1 45.6 44.1 43.7 42.3 42.3 39.4 40.1

Centro 26.1 25.5 25.4 25.5 25.7 25.0 25.8 25.5

Sud 4.8 5.0 5.7 6.1 6.2 6.5 7.5 7.4

Isole 2.2 2.5 2.6 2.7 2.8 2.7 2.9 3.2

Italia 100.0 100.0 100.0 100.0 100.0 100.0 100.0 100.0

Fonte: Elaborazione Ires su dati dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi

(*) Le Regioni considerate nell’analisi sono state classificate nel modo seguente: Nord - Piemonte, Lombardia, Liguria; Centro - Lazio, Emilia-Romagna; Sud - Campania, Puglia, Calabria; Isole - Sicilia, Sardegna

Confrontando la capacità brevettuale nel Piemonte rispetto a quella delle altre Regioni

italiane, si rileva che la performance relativa del Piemonte nel 2007 (156 brevetti per 100 mila

abitanti) rimane sostanzialmente invariata rispetto al 2000 (158 brevetti per 100 mila abitanti,

Fig. 2.11), anche se ha avuto un andamente altalenante nel periodo: calo negli anni 2001-

2003, stabilità dal 2003 fino al 2006, ed aumento nel 2007.

Tra le altre Regioni del nord, la Liguria ha registrato risultati simili a quelli del Piemonte, ma

con un leggero calo nell’ultimo anno considerato, mentre la Lombardia non è ancora riuscita a

recuperare il livello del 2000. Una performance positiva è registrata dall’Emilia-Romagna con

una crescita considerevole dell’indice a partire dal 2005. Anche le Regioni del sud (con una

sola eccezione della Calabria nel 2007) e quelle insulari, nonostante il divario con le altre

Regioni rimanga considerevole, hanno riportato un andamento costantemente crescente in

tutto il periodo considerato.

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23

0.0

0.2

0.4

0.6

0.8

1.0

1.2

1.4

1.6

1.8

2.0

2.2

2.4

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Lombardia

Emilia-RomagnaLazio

Piemonte

Liguria

Puglia

Campania

Sicilia

Sardegna

Calabria

Fonte: Elaborazione Ires su dati dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi

Figura 2.11 - Capacità brevettuale (numero brevetti per mille abitanti) per alcune Regioni nel periodo 2000 – 2007

Concentrando ora l’attenzione sulla capacità innovativa nella Regione piemontese, tra il 2006

ed il 2007, il numero di brevetti passa da circa 5800 a 6800 (Tab. 2.3). Tale aumento è

determinato dalla crescita dei brevetti per marchi, mentre è leggermente scesa la percentuale

delle innovazioni da invenzioni, da modelli ornamentali e da modelli di utilità.

Tabella 2.3 Brevetti nelle Province ed in Piemonte, 2006 e 2007

a) Numero di brevetti al 2006

Invenzioni Marchi Modelli ornamentali

Modelli utilità totale Totale va % su

Piemonte

Torino 19.6 74.7 1.7 3.9 100.0 4770 81.9 Vercelli 5.6 87.0 0.0 7.4 100.0 54 0.9 Biella 14.7 65.5 4.3 15.5 100.0 116 2.0 VCO 15.8 59.2 3.9 21.1 100.0 76 1.3

Novara 8.2 74.7 8.9 8.2 100.0 158 2.7 Cuneo 10.4 83.9 1.0 4.7 100.0 192 3.3

Asti 11.7 80.5 3.9 3.9 100.0 154 2.6

Alessandria 9.6 77.4 5.0 8.0 100.0 301 5.2

Totale va 1049 4368 128 276 5821 5821 100.0 % su

Piemonte 18.0 75.0 2.2 4.7 100.0

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24

b)Numero brevetti al 2007

Invenzioni Marchi Modelli ornamentali

Modelli utilità Totale % su

Piemonte

Torino 17.7 77.9 1.4 3.0 100.0 5414 79.8 Vercelli 4.4 88.9 0.0 6.7 100.0 45 0.7 Biella 17.8 75.6 1.1 5.6 100.0 90 1.3 VCO 1.3 76.0 2.7 20.0 100.0 75 1.1

Novara 6.8 83.1 5.6 4.5 100.0 177 2.6 Cuneo 3.8 91.6 2.5 2.2 100.0 367 5.4

Asti 7.7 87.6 2.1 2.6 100.0 194 2.9

Alessandria 5.2 88.7 3.1 3.1 100.0 426 6.3

Totale 1038 5413 115 222 6788 6788 100.0 % su

Piemonte 15.3 79.7 1.7 3.3 100.0

Fonte: Elaborazione Ires su dati dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi

La principale fonte di brevettualità in Piemonte deriva dai marchi. Seguono le invenzioni

brevettate, particolarmente rilevanti nelle Province di Torino (17,7%) e di Biella (17,8%), i

modelli di utilità, con una percentuale che raggiunge il 20% nel VCO; ed infine, i modelli

ornamentali – i quali, ad eccezione della Provincia di Cuneo, hanno ulteriormente perso la

loro importanza relativa tra il 2006 e il 2007.

Al livello provinciale, la Provincia di Torino distanzia in misura significativa il resto del

territorio regionale, nonostante un leggero calo registrato nel 2007, Fig.2.12. Tra le Province

non metropolitane le più innovative sono Province di Alessandria e di Cuneo, le quali nel

2007 registrano un miglioramento in termini assoluti e relativi rispetto al 2006. Da segnalare

il calo considerevole della capacità brevettuale della Provincia biellese.

0%

1%

2%

3%

4%

5%

6%

7%

Alessa

ndria

Cuneo

Asti

Novara

Biella

VCO

Vercell

i0.6

0.8

1.0

1.2

1.4

1.6

1.8

20072006var

var

Fonte: Elaborazione Ires su dati dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi

Figura 2.12 -Brevetti nelle Province in percentuale sul totale regionale, 2006 e 2007(*) (*) La Provincia metropolitana non è mostrata per ragioni di leggibilità.

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25

3. La finestra relativa alla diffusione sistemica della banda larga nei sistemi locali

Questo capitolo si sofferma sullo stato di avanzamento del percorso di diffusione delle ICT

(della banda larga) nelle aree locali. Attenzione particolare è rivolta alla formulazione di

considerazioni utili alla valutazione delle diverse situazioni provinciali.

Il capitolo è articolato in quattro parti. La prima illustra lo stato della copertura provinciale

della banda larga, tenendo conto anche delle diverse modalità di offerta disponibili a metà del

2008.

La seconda parte prende in esame i livelli di adozione da parte dei principali attori (i cittadini,

le imprese e la PA). In particolare, si evidenziano i cambiamenti intervenuti nell’ultimo anno

e si illustrano i risultati di una stima a livello comunale della quota di adozione della banda

larga da parte della popolazione. Infine, nella direzione di sviluppare un indicatore sintetico di

penetrazione della banda larga nelle Province, si presenta un approfondimento analitico delle

situazioni provinciali e della loro evoluzione tra il 2005 ed il 2007, basato su un concetto da

tempo utilizzato negli studi territoriali di potenziale di interazione.

La terza parte è dedicata ad un’analisi della penetrazione di Internet e del suo percorso di

avanzamento nelle aree sub-regionali. In particolare, l’attenzione è rivolta ad investigare due

tematiche relative alla diffusione della rete fra i cittadini. La prima riguarda le conseguenze,

sui tassi di adozione a livello regionale e provinciale, del processo di invecchiamento degli

utenti di Internet. La seconda si propone di investigare in termini analitici l’influenza che

alcuni fattori socioeconomici e di dotazione tecnologica possono avere nel concorrere

all’adozione di Internet in Piemonte, ed a studiarne l’evoluzione nel periodo 2005-2007.

L’ultima parte del capitolo, infine, mette in luce i cambiamenti provinciali intervenuti tra il

2006 ed il 2007 nel livello di utilizzo di Internet relativamente alla fruizione (fornitura) di

alcuni servizi.

3.1. La copertura territoriale della banda larga

Come ampiamente discusso in altri rapporti dell’Osservatorio, nel corso del 2007, si assiste ad

un miglioramento significativo nella diffusione della banda larga nel territorio regionale. La

percentuale di Comuni piemontesi il cui territorio è totalmente o parzialmente coperto dalla

banda larga (xDSL), passa dal 60% (marzo 2007) al 77% (marzo 2008). A tale epoca, metà

delle Province piemontesi raggiungono o superano l’80% di Comuni copertiTPF

11FPT. La Provincia

TP

11PT Data la natura del fenomeno, è ragionevole attendersi che al momento della pubblicazione del presente

rapporto, le percentuali di copertura saranno più elevate dei valori riportati nel testo.

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26

relativamente più svantaggiata, quella di Cuneo, ha una percentuale di copertura del 66%. Le

crescite più significative si sono realizzate nelle Province di Biella e di Cuneo, Fig. 3.1.

30%40%50%60%70%80%90%

100%

Torino

Alesssandria

Novara Asti

VCOBiella

Vercelli

Cuneo

Piemonte

1.01.11.21.31.41.51.6

2007 2008 var0807

copertura variazione

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.1 - Comuni con ADSL nelle Province e nella Regione al 2007 ed al 2008TPF

12FPT

Tenendo conto della copertura fornita dagli operatori Wi-FiTPF

13FPT e degli interventi relativi alle

MAN provinciali in fibra ottica, previsti dalla realizzazione della linea strategica 3 di Wi-

Pie TPF

14FPT, la situazione della copertura del territorio regionale è, in realtà, più articolata.

Come evidenziato nella Fig. 3.2, infatti, esiste oggi in Piemonte una certa varietà nelle

modalità di accesso alla banda larga, ciò che in futuro potrà influire sia sulle decisioni di

adozione da parte di coloro che ancora non ne dispongono, sia sull’intensità e le modalità di

fruizione dei servizi veicolabili attraverso la rete. Analizzando i mix di offerta, si rileva che:

• i Comuni ancora privi di accesso a servizi di banda larga (fibra ottica, xDSL o wireless)

sono il 9%; ma essi rappresentano solo l’1,3% della popolazione (delle famiglie). Tali

Comuni, peraltro, avranno a breve una copertura satellitare;

• la presenza di una sola soluzione a banda larga (xDSL o wireless) interessa il 44% dei

Comuni dove risiede il 18% dei cittadini piemontesi;

TP

12PT I dati di copertura si riferiscono al mese di marzo. In alcune rappresentazioni relative all’adozione della banda

larga, riportate nel seguito questo stesso dato viene attribuito all’anno precedente. TP

13PT Dal 2007, l’Osservatorio ICT del Piemonte ha iniziato la rilevazione dell’offerta di banda larga anche da parte

di operatori diversi da quelli di telefonia fissa. Il rilevamento del 2007 ha interessato in particolare gli operatori Wi-Fi. TP

14PT L’analisi degli esiti dei bandi di gara del programma Wi-Pie per la posa della fibra ottica http://www.

csipiemonte.it/ gare/corso_ aggiudicazione/02_07/index.htm, consente di distinguere tra una serie di comuni in cui la fibra ottica è già stata posata (34 comuni) ed altri 131 comuni in cui la fibra ottica non è ancora stata posata, ma che si prevede di coprire a breve.

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27

• una quota analoga di Comuni vede affiancare alla presenza della xDSL l’offerta di uno o

più operatori wireless, in questo caso però la quota di popolazione interessata cresce

considerevolmente rispetto al caso precedente (40% dei cittadini).

• infine, il 3% dei Comuni dispone di un’offerta più variegata, ma in essi risiede ben il 40%

della popolazione.

0%5%

10%15%20%25%30%35%40%45%

nessuna solowireless

solo dsl dsl + 1wireless

dsl e piudi 1

wireless

dsl - wifi -FO

ComuniPopolazioneFamiglie

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.2 - Aliquota di Comuni, di popolazione e di famiglie per tipo di accesso alla banda larga in Piemonte, 2008

Esaminando più in dettaglio la presenza di tale tipologia di accesso a livello provinciale si

rileva che, Fig. 3.3a e 3.3.b:

• oltre quasi il 60% delle famiglie che risiedono nella Provincia metropolitana può accedere

ad un mix relativamente ampio di servizi di banda larga (fibra ottica, xDSL, Wi-Fi);

• nella Provincia di Alessandria il 65% delle famiglie (circa il 70% dei Comuni) dispone del

solo accesso alle xDSL;

• quasi il 50 % delle famiglie di Vercelli e di Novara, può scegliere tra un accesso tramite

xDSL o tramite servizi di un solo operatore Wi-Fi;

• Cuneo e Biella sono le Province nelle quali l’aliquota di famiglie (oltre il 30%) che può

disporre di un connessione xDSL o scegliere tra i servizi di più di un operatore Wi-Fi è

più elevata.

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28

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Torino

Vercell

i

Novara

Cuneo

Asti

Alessa

ndria

Biella

VCO

Piemon

te

dsl - wifi - FOdsl e piu di 1 wirelessdsl + 1 wirelesssolo dslsolo wirelessnessuna

Comuni

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.3a - Aliquota di Comuni per tipo di accesso alla banda larga nelle Province, 2008

0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%

100%

Torino

Vercell

i

Novara

Cuneo

Asti

Alessa

ndria

Biella

VCO

Piemon

te

dsl - wifi - FOdsl e piu di 1 wirelessdsl + 1 wirelesssolo dslsolo wirelessnessuna

Famiglie

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.3b - Percentuale di famiglie per tipo di accesso alla banda larga nelle Province, 2008

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29

3.2 Le dinamiche di adozione della banda larga

3.2.1 Le variazioni tra il 2006 ed il 2007

I progressi raggiunti nella copertura territoriale della banda larga e la dinamica positiva dei

processi di adozione da parte di tutti gli attori piemontesi, si riflettono in un’ulteriore

riduzione del divario digitale (di prima generazione), tra le Province.

Dal punto di vista della copertura territoriale della banda larga, i miglioramenti più

significativi si registrano per Cuneo e per Biella, Province nelle quali, all’inizio del 2007 il

livello di accesso si attestava su valori modesti, Fig.3.1.

TO06

VC06

NO06

CN06AT06

AL06

BI06

VCO06

PIE06

TO07

VC07

NO07

CN07

AT07

AL07

BI07VCO07

PIE07

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

45% 50% 55% 60% 65% 70% 75% 80% 85% 90%comuni coperti

BL popolazione

2007

2006

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.4 – Posizione al 2006 e al 2007 delle Province e del Piemonte relativamente ai Comuni coperti ed all’adozione di banda larga da parte della popolazione (*)

(*) Per la popolazione la dimensione delle bolle è proporzionale alla popolazione con più di 15 anni.

La Provincia metropolitana consolida la sua posizione di leadership in termini di adozione

della banda larga da parte dei cittadini, Fig.3.4. La Provincia novarese che nel 2006

condivideva con Torino la posizione di testa, nel 2007 mostra elementi di inerzia. Da

segnalare, la dinamica apprezzabilmente vivace registrata dalla Provincia del VCO, i cui

cittadini, al 2007, raggiungono una percentuale di adozione di banda larga pari a quella

regionale.

La Fig.3.5 presenta una mappa del valore di adozione comunale, stimato da una procedura

descritta nell’Appendice A.

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30

Figura 3.5 – Percentuale di adozione di banda larga della popolazione. Stima al 2007.

Con riferimento alle imprese è da segnalare come, nel corso dell’anno appena trascorso, la

dinamica di adozione della banda larga, sia stata più vivace nelle Province non metropolitane,

Fig.3.6. In particolare, in tali aree, la quota di imprese che hanno acquisito connessioni con

velocità superiore a 2 Mb/s cresce di quasi 20 punti percentuali, dal 49% nel 2006 al 68% nel

2007. I valori regionali valgono, rispettivamente, il 52% e il 70%.

Da notare, inoltre, che proprio nelle aree non metropolitane si manifesta un interesse

relativamente più marcato nei confronti di connessioni con velocità superiore a 10 Mb/s,

Fig.3.7a.

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31

40%45%50%55%60%65%70%75%80%85%90%

Piemonte RestoRegione

ProvinciaTorino

Piemonte RestoRegione

ProvinciaTorino

0.951.001.051.101.151.201.251.301.351.401.45

var% adozioni xdsl > 2 Mbs

2006 2007 var

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.6 Imprese che dispongono di connessioni xDSL o di connessioni con velocità superiori a 2 Mb/s, in Piemonte, nella Provincia di Torino e nel resto della Regione, 2006-2007

12.0%

12.5%

13.0%

13.5%

14.0%

14.5%

15.0%

Piemonte Provinciadi Torino

RestoRegione

31%32%33%34%35%36%37%38%39%

> 10 Mbps

Interesse inconnessione>10 Mbps

Interesse> 10 Mbps

0%5%

10%15%20%25%30%35%40%45%

Costotroppoelevato

Nondisponibilenell'area

Nonnecessario

Adozionepianificata

entroprossimo

anno

PiemonteProvincia di TorinoResto Regione

a) Interesse per velocità > 10 Mbps b) Motivi di non adozione della banda larga

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.7 - Imprese che manifestano un interesse in connessioni con velocità superiori a 10 Mb/s, e motivi della non adozione della banda larga in Piemonte, nella Provincia di Torino e nel resto della Regione, 2007

A fronte dei miglioramenti nella diffusione territoriale della banda larga conseguiti tra il 2005

ed il 2007, la non disponibilità del servizio è ancora il principale motivo che ne impedisce

l’adozione, Fig. 3.7b. Tale mancanza è lamentata soprattutto nella Provincia di Torino.

Al 2007, le imprese manifatturiere della Provincia di Cuneo, di Biella e di Novara, sono

all’avanguardia per livello di adozione di banda largaTPF

15FPT. Le variazioni più apprezzabili tra il

2006 ed il 2007 si sono verificate nelle Province di Vercelli e di Cuneo, Fig.3.8.

TP

15PT Il rilevamento dell’Osservatorio ICT del Piemonte sulla diffusione delle ICT nelle imprese non consente di

effettuare un confronto significativo a livello provinciale. Pertanto nel seguito si fa riferimento al rilevamento

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32

CN06

BI06

VCO07TO06

VC06

NO06

AT06

AL06

VCO06

PIE06

TO07

VC07

NO07CN07

AT07

BI07

PIE07AL07

30%

35%

40%

45%

50%

55%

60%

65%

70%

75%

80%

85%

45% 50% 55% 60% 65% 70% 75% 80% 85% 90%comuni coperti

BL imprese manifatturiere

2007

2006

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte e Infocamere

Figura 3.8 – Posizione al 2006 e al 2007 delle Province e del Piemonte relativamente ai Comuni coperti ed all’adozione di banda larga da parte delle imprese manifatturiere (*)

(*) Per le imprese la dimensione delle bolle è proporzionale al numero di unità locali con più di 10 addetti.

La Provincia metropolitana è la meno dinamica anche se, nell’ultimo anno, oltre il 35% delle

sue imprese - valore questo il più elevato fra le Province - dispone di connessioni con velocità

superiore a 2 Mb/s, Fig. 3.9. Da segnalare come la crescita di quest’ultime sia stata

considerevole soprattutto nella Provincia biellese, dove l’aliquota di imprese con questo tipo

di connessioni raddoppia, passando da 13.6% nel 2006 a 28.6% nel 2007.

0%10%20%30%40%50%60%70%80%

Torino

Novara VCO

Alessa

ndria

Cuneo

Biella Asti

Vercell

i

Piemon

teTori

no

Alessa

ndria

Biella

Novar

aAsti

VCOCun

eo

Vercell

i

Piemon

te

> 2Mbps < 2Mbps2006 2007

Fonte: Infocamere

Figura 3.9 – Aliquota di imprese manifatturiere che hanno banda larga per velocità di connessione nelle Province e in Piemonte al 2006 e al 2007 (*) (*) Province ordinate per lavori decrescenti della disponibilità di connessioni con velocità superiore a 2Mb/s.

effettuato dalle Camere di Commercio, per le industrie manifatturiere, la cui consistenza numerica consente un approfondimento a livello sub-regionale.

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33

Al 2007, la dotazione di sito web da parte delle amministrazioni comunali ha raggiunto un

livello discreto, Fig. 3.10a. In ben cinque Province, l’80% dei Comuni dispone di un sito web.

Nel corso dell’ultimo anno la diffusione dei siti è stata più vivace nelle Province di Vercelli e

di Alessandria, per quanto, al 2007, la loro dotazione rimanga ancora al di sotto della media

regionale.

VC07

BI07

TO06

VC06

NO06

CN06

AT06

AL06

BI06

VCO06PIE06

TO07

NO07

CN07

AL07

VCO07

PIE07

15%

25%

35%

45%

55%

65%

75%

85%

95%

45% 50% 55% 60% 65% 70% 75% 80% 85% 90%

AT07

comuni coperti

siti-web

2007

2006

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.10a – Posizione al 2006 ed al 2007 delle Province e del Piemonte relativamente ai Comuni coperti ed ai Comuni con sito-web ufficiale(*)

(*) La dimensione delle bolle è proporzionale al numero di Comuni delle Province.

A fronte di un consolidamento della presenza dei siti web, l’offerta di servizi online risulta

ancora limitata. Al 2008, solo nelle Province di Novara, del VCO e di Torino la quasi totalità

dei siti disponibili è in grado di offrire almeno 1 servizio online, Fig. 3.10b.

0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%

Novara

VCOTori

noBiel

la

Piemon

te Asti

Cuneo

Alessa

ndria

Vercell

i0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%

sito 2006sito 20081 servizio O-L 20061 servizio O-L 2008

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.10b – Comuni con sito sito-web ufficiale e con 1 servizio online nelle Province e in Piemonte, 2006-2008 (*) (*) Rilevamento web-survey. Province ordinate per lavori decrescenti della disponibilità di servizio online al 2008.

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34

3.2.2 Il potenziale digitale delle Province: un confronto al 2006 ed al 2007

Un aspetto che può essere interessante investigare con riferimento alla diffusione della banda

larga nei territori provinciali è il seguente: dati certi livelli di adozione di banda larga da parte

dei diversi attori che risiedono in un’area, qual è il Potenziale di Interazione Digitale (PID)

dell’area?

Un concetto utile cui fare riferimento per rispondere a questo interrogativo è quello di

potenziale geografico, quale elaborato negli anni ’60 nell’analisi dello sviluppo insediativo

(Hansen, 1959). Data una distribuzione di risorse nelle zone di un territorio, ZBj B ed una misura

delle distanze fra le zone, dBijB, il potenziale di risorse di zona j, relativamente a quelle risorse, è

espresso da:

AZBj B= ΣBi BZBj B/ dBij B. (1)

Ovvero il potenziale di risorse disponibile in una zona dipende dal livello di risorse esistenti

nelle altre zone del sistema, scontato dalla distanza che intercorre tra quella zona e tutte le

altre.

Prendendo in esame solo il Piemonte ed immaginando che la Regione sia isolata dal resto del

mondo, il Potenziale di Interazione Digitale di una provincia i, può essere definito come

(Occelli, 2008):

PIDBi B= PPBi B + ΣBi B PRBijB ,B B(2)

dove :

PPBi B rappresenta la componente di interazione prodotta dall’area stessa (componente Propria);

ΣBi BPRBij Brende conto degli effetti di rete (componente di Rete) prodotti sulla provincia dai

potenziali di interazione delle altre province (influenza ricevuta).

Per ciascuna provincia, la componente Propria di interazione potenziale, PP è definita come:

PPBi B= PBi B*exp(-(1-a1))+FBi B*exp(-(1-a2)) + MBi B*exp(-(1-a3))B B(3)

dove :

PBi B è la popolazione (con più di 15 anni);

FBi B è il numero di imprese nel settore manifatturiero (con più di 10 addetti);

M Bi B è il numero di amministrazioni comunali.

a1 e a2 è la percentuale di adozione della banda larga, rispettivamente per la popolazione e

per le imprese. Per i comuni, a3, rappresenta la percentuale di comuni con sito web.

Nella definizione della componente primaria, pertanto, la distanza è espressa in termini di

quota di coloro che non hanno accesso alla banda larga o che non hanno un sito web. Tanto

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35

più elevata è la quota di non adottatori, tanto più basso sarà il contributo dei singoli fattori alla

componente (propria) di interazione potenziale di ciascuna provincia.

L’effetto esercitato dalla componente di rete, PRBij, B può essere espresso come:

PRBij B= PPBi B* PPBj B * DBij B*(I Bi B /Ij) B B(4),

dove DBijB rappresenta una misura della distanza tra le province ed è definita come:

DBij = B exp(- |covBi B- cov Bj B|* (L/covBi B))B B(5)

covBi Bè la quota di comuni che dispone di banda larga nella provincia i;

L è il livello di saturazione della copertura;

I Bi B è la percentuale di utilizzatori di Internet nella provincia i;

La distanza tra le Province, pertanto, sarà tanto più elevata quanto più grande è la differenza

tra le quote di copertura (modulate rispetto al loro livello di saturazione). Una distanza

elevata, quindi, riduce l’influenza che una provincia i può avere sulla provincia j.

Si suppone, infine, che tale effetto sia influenzato anche dai livelli di utilizzo di InternetTPF

16FPT.

La Fig. 3.11a presenta il valore del Potenziale di Interazione Digitale (eq. 2) nelle Province e

in Piemonte al 2006 e al 2007 TPF

17FPT.

0.000.050.100.150.200.250.300.350.40

Torino

Vercell

i

Novara

Cuneo

Asti

Alessa

ndria

Biella

VCO

Media

regiona

le

1.00

1.10

1.20

1.30

1.40

PID 2006PID 2007var07-06

varPID

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.11a – Valore del Potenziale Digitale, nelle Province e in Piemonte al 2007 e variazione rispetto al 2006

Al di là dei valori provinciali, con riferimento ai quali spicca, ovviamente, la Provincia

metropolitana, l’aspetto sul quale è opportuno soffermarsi riguarda la variazione temporale

TP

16PT La considerazione di questa variabili fa sì che il calcolo dell’indicatore possa continuare ad essere valido

anche quando tutti i comuni delle province saranno coperte dalla banda larga, cosa che già è sostanzialmente vera. In questo caso, la distanza espressa dal termine D, diventerebbe ininfluente e l’effetto di interazione dipenderebbe solo dalle differenze tra l’utilizzo di Internet. TP

17PT L’analisi al 2005 non può essere condotta perché non si dispongono dei dati per le imprese a tale epoca.

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36

dell’indicatore predisposto. Essa mette in luce che, tra il 2006 ed il 2007, mediamente, il

potenziale digitale della Regione è cresciuto del 20%. Punte più elevate si riscontrano,

soprattutto, nella Provincia di Biella, dove la crescita è di circa il 40% e nelle Province di

Cuneo, Asti ed Alessandria, le quali mostrano una variazione superiore alla media (intorno al

25%).

L’andamento delle due componenti dell’indicatore predisposto, componente Propria e di Rete,

è mostrata nella Fig.3.11b. In questo caso gli aspetti da sottolineare sono i seguenti:

• in primo luogo, la componente di Rete pesa relativamente di meno rispetto alla

componente Propria, Fig.3.12. Inoltre, proprio per come è definita, la sua importanza

relativa è più elevata per le Province più piccole, le quali si avvantaggiano dei

potenziali delle Province più grandi;

• in secondo luogo, la crescita della componente di Rete è apprezzabilmente superiore a

quella della componente Propria, Fig. 3.11b (essa, infatti, risente di due processi: la

variazione della copertura dei Comuni e dell’utilizzo di Internet). Da rilevare come gli

aumenti più significativi di tale componente si osservino nelle Province di Biella e di

Novara. Per quest’ultima e per la Provincia metropolitana la variazione del potenziale

proprio è la meno elevata.

0.00

0.05

0.10

0.15

0.20

0.25

0.30

Torino

Vercell

i

Novara

Cuneo

Asti

Alessa

ndria

Biella

VCO

Media

regiona

le1.001.101.201.301.401.501.601.701.80

Potenziale ProprioPotenziale di RetevarPPvarPR

varPotenziali

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.11b – Valore delle componenti (Propria e di Rete) del Potenziale di Interazione Digitale, nelle Province e in Piemonte al 2007 e variazione rispetto al 2006 (*)

(*) Per come gli indicatori sono costruiti il valore del potenziale proprio è compreso tra 0 e 1 e quello di rete tra 0 e 7.

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37

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

Torin

o

Vercell

i

Novara

Cuneo Asti

Alessa

ndria

Biella

VCO

Media

region

ale

2006

2007

Quota della componente di rete

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.12 – Peso della componente di Rete sul valore del Potenziale di Interazione Digitale, nelle Province e in Piemonte al 2006 ed al 2007

Un ultimo approfondimento che merita fare riguarda l’effetto esercitato dalla componente

Propria di interazione, PRBijB, la cui sommatoria per righe o per colonne della corrispondente

matrice consente di ottenere, per ciascuna Provincia, una misura, rispettivamente,

dell’influenza ricevuta dalle altre Province (ovvero ciò che in precedenza è stato indicato

come componente di Rete) e di quella esercitata da ciascuna area su tutte le altre.

La Fig. 3.13 illustra i valori di tali indicatori al 2006 ed al 2007, riportando anche il valore

del rapporto fra influenza esercitata e influenza ricevuta (RAP)TPF

18FPT. Oltre ad evidenziare,

nuovamente, la variazione positiva intervenuta tra il 2006 ed il 2007 nei valori degli indicatori

di rete, il grafico segnala anche che le differenze relative degli scambi si sono attenuate.

0.00

0.02

0.04

0.06

0.08

0.10

0.12

Torino

Vercell

i

Novara

Cuneo

Asti

Alessa

ndria

Biella

VCOTori

no

Vercell

i

Novara

Cuneo

Asti

Alessa

ndria

Biella

VCO

0.50.60.70.80.9

11.11.21.31.4

Influenza ricevutaInfluenza esercitataRAP

2006 2007

Influenza RAP

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.13 – Valore dell’influenza esercitata e ricevuta dalle Province e del loro rapporto (RAP) al 2006 e al 2007

TP

18PT A livello regionale, i valori degli indicatori di influenza esercitata e quelli di influenza ricevuta sono uguali.

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38

3.3 Internet Users

3.3.1 Una stima degli utenti Internet al 2012

Un aspetto più volte sottolineato negli studi sulla diffusione di Internet, riguarda il fatto che

l’uso della Rete risulta una prerogativa di una popolazione giovane, caratterizzata da livelli di

istruzione e di reddito mediamente più elevati, ed appartenente ad una famiglia collocabile in

una posizione intermedia nel ciclo di vita familiare (ovvero in una famiglia di dimensione

medio grande con figli ancora adolescenti). Tali aspetti si rilevano anche per il Piemonte

dove, rispetto al 2006, nel 2007 si osserva un aumento degli utenti di Internet soprattutto per

la popolazione con livelli di educazione e di reddito più elevati, Fig.3.14.

0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%

GENERALE16

-2425

-3435

-4445

-5455

-6465

-74

OVER75

ness

una e

duca

zione

diploma sc

uola

media

diploma m

aturità

>=laurea

<1.000

1000

-2000€

2000

-2500€

2500

-4500€

>4500

€0.000.200.400.600.801.001.201.401.601.80

utenti 2006 utenti 2007 var2007-2006utenti var

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.14 - Aliquota di popolazione che usa Internet, per classe di età, titolo di studio e reddito al 2006 e al 2007

Fra la popolazione giovane (16-24 anni), coloro che usano Internet sono ormai più del 77%

della popolazione appartenente a tale classe di età. Da segnalare, peraltro, che tra il 2006 ed il

2007 gli incrementi più significativi nell’utilizzo di Internet si verificano per le fasce di età

matura ed anziana.

E’ ragionevole ritenere che tale andamento sia l’esito di due processi principali:

• un processo di natura individuale, di apprendimento, alimentato da fattori diversi - quali

l’esposizione alla comunicazione dei media, la disponibilità di corsi di formazione, la

curiosità personale, la crescente disponibilità di tempo libero - che motiverebbero un

individuo ad imparare ad utilizzare Internet;

• un processo di natura collettiva, prodotto dall’esito di effetti di interazione con la

popolazione che già utilizza Internet (trovandosi a dover interagire con un numero

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39

crescente di individui che già utilizzano le nuove tecnologie, cioè, la popolazione meno

giovane avrebbe maggiori stimoli ad adottare Internet).

Ai processi sopra menzionati, inoltre, va aggiunto anche quello prodotto dall’invecchiamento

demografico, secondo il quale, in un certo territorio, l’invecchiamento degli utenti di Internet

(costituiti per lo più da individui giovani) contribuirebbe, nel tempo, a diffondere l’uso della

Rete nella popolazione di quel territorio.

Poiché il processo di invecchiamento demografico è un fenomeno particolarmente rilevante

per il Piemonte, può essere di interesse investigarne le possibili conseguenze sulla

popolazione di utenti Internet. In questa direzione, a partire dalle previsioni dell’Osservatorio

calcolate dall’IresTPF

19FPT al 2012 è stata effettuata una stima per Provincia degli utenti Internet a

tale anno, calcolando i tassi di utilizzo di Internet per classi quinquennali al 2007 TPF

20FPT e

proiettando i valori così ottenuti nelle relative coorti al 2012.

L’unica assunzione introdotta è che, nel 2012, tutti gli individui appartenenti alla coorte più

giovane (quella tra 16 e 20 anni) utilizzino Internet (al 2007, peraltro la percentuale degli

utilizzatori superava l’80%).

La Tab.3.1 illustra i risultati ottenuti per classi decennali di etàTPF

21FPT. Come per l’anno appena

trascorso, nei prossimi 5 anni, le variazioni positive più significative nelle quote di utenti di

Internet si dovrebbero verificare nelle classi di età più avanzata.

I risultati a livello provinciale sono illustrati nella Fig. 3.15 (i risultati per classe di età sono

riportati nell’Appendice B) la quale mostra che:

• a fronte di un aumento della popolazione piemontese con più di 15 anni di circa l’1%,

l’aumento dei potenziali utenti Internet è superiore al 10%;

• per il solo effetto di invecchiamento della popolazione, al 2012 la percentuale di utenti

Internet in Piemonte salirebbe a circa il 53%, rispetto al 48% attuale;

• Cuneo e Novara, le Province demograficamente più giovani, sono le aree nelle quali, nei

prossimi 5 anni, gli utenti Internet crescerebbero di più, anche se la Provincia

metropolitana è quella che beneficerebbe maggiormente dell’esito dell’invecchiamento

degli attuali Internet users (al 2012, infatti, essi sarebbero poco meno del 58% dei

residenti con più di 15 anni).

TP

19PT Si veda la sezione relativa all’Osservatorio demografico su ww.ires.piemonte.it.

TP

20PT Tali valori sono quelli ottenuti dall’indagine sui cittadini condotta dall’Osservatorio ICT del Piemonte nel

2007. TP

21PT Si precisa che le percentuali di utilizzo di Internet riportate in tabella per il 2007 sono lievemente diverse da

quelle ricavate dall’indagine sui cittadini, poiché si riferiscono ai dati di popolazione a tale anno. L’indagine dall’Osservatorio ICT del Piemonte fa riferimento ad una popolazione campionaria al 2006.

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40

Tabella 3.1 Popolazione ed utenti di Internet al 2007 ed al 2012 Popolazione % utenti Internet

2007 2012 2007 2012

var2012-

2007

15-24 378616 395220 78.9% 86.6% 1.10

25-34 567088 512685 69.7% 68.3% 0.98

35-44 706767 681329 70.6% 65.4% 0.93

45-54 604131 660662 59.0% 70.6% 1.20

55-64 564933 577453 36.7% 47.5% 1.29

64-74 518973 505107 14.3% 23.9% 1.67

oltre 75 465813 522827 4.0% 7.1% 1.77

Totale 3806321 3855284 48.6% 52.8% 1.09

Popolazione 4352188 4436603

% popolazione oltre

14 87.5% 86.9%

Fonte: elaborazione Osservatorio ICT del Piemonte su dati Osservatorio Demografico IRES

30%

35%

40%

45%

50%

55%

60%

Cuneo

Novara

Biella Asti

Piemon

teVCO

Alessa

ndria

Torino

Vercell

i0.95

0.97

0.99

1.01

1.03

1.05

1.07

1.09

1.11

1.13

1.15

utenti 2007utenti 2012Var Utenti InternetVar popolazione

varutenti

Fonte: elaborazione Osservatorio ICT del Piemonte su dati Osservatorio Demografico IRES

Figura 3.15 - Variazione 2012-2007 della popolazione (con più di 15 anni) e degli utenti di Internet nelle Province e in Piemonte (*) (*) Province ordinate per valori decrescenti della variazione degli utenti Internet

3.3.2 L’adozione di Internet da parte della popolazione del Piemonte: un’analisi dei fattori abilitanti

Questo paragrafo si propone di approfondire in termini analitici l’influenza che alcuni fattori

socioeconomici e di dotazione tecnologica possono avere nel concorrere all’adozione di

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41

Internet da parte della popolazione piemontese, studiandone inoltre l’evoluzione nell’ultimo

triennio.

In questa direzione, a partire dalle informazioni raccolte dall’indagine campionaria condotta

annualmente dall’Osservatorio ICT nel periodo 2005-2007, è stato applicato un modello di

regressione logistica, il quale consente di stabilire una relazione tra una variabile binaria -

rappresentata in questo caso dall’uso o dal non uso Internet -, ed un insieme di variabili

predittive che possono influenzare la variabile presa in esameTPF

22FPT.

In questa applicazione, la scelta delle variabili esplicative è stata guidata dai seguenti criteri:

a. la disponibilità in serie storicaTPF

23FPT delle informazioni di base e la loro aggiornabilità futura;

b. la facilità interpretativa;

c. la robustezza delle stime nelle prove preliminari effettuate per i vari anniTPF

24FPT.

Ancorché numericamente limitate, le variabili selezionate possono essere ricondotte a quattro

distinti ambiti che, come ampiamente argomentato negli studi dell’Osservatorio, concorrono a

spiegare l’uso di Internet:

a. il profilo individuale: età e livello di istruzione (almeno di grado universitario);

b. la situazione socio-economica del nucleo familiare: disponibilità di un reddito di livello

elevato (superiore a 2500 euro mensili);

c. la familiarità con l’uso delle ICT: uso di banda larga;

d. il grado di propensione a migliorare le proprie competenze nell’uso delle ICT:

partecipazione a corsi per apprendere (migliorare a) ad utilizzare un PC o Internet.

E’ superfluo ricordare che alcuni degli ambiti citati rappresentano aree nelle quali interventi di

politiche pubbliche in materia di Società dell’Informazione possono avere un’influenza

significativa.

Il modello di regressione logistica specificato secondo le variabili sopra elencate è stato

applicato a livello regionale e a livello provincialeTPF

25FPT. Non inaspettatamente, i risultati delle

TP

22PT Il modello descrive la probabilità (espressa sotto forma logit) dell’occorrenza della variabile, come relazione

lineare con le variabili predittive. Sia y la variabile binaria dipendente che indica l’uso (1) o il non uso (0) di Internet, e p la probabilità che y sia 1, p = prob(y=1). Siano x1, .., xk un insieme di variabili predittive.

La regressione logistica di y rispetto a x1, ..., xk stima, β Bk B attraverso il metodo della massima verosimiglianza, i valori dei parametri β B0B, βB1B, . . . , della seguente equazione:

logit(p) = log(p/(1-p))= βB0 B+ β B1B*x1 + ... + βBkB*xk (1). In termini di probabilità, l’equazione precedente diventa: p= exp(βB0 B+ β B1B*x1 + ... + βBkB*xk)/(1+exp(βB0 B+ βB1B*x1 + ... + β BkB*xk)) (2). TP

23PT Si ricorda che le informazioni utilizzate non si riferiscono ad un panel, ma a campioni casuali di

popolazione,opportunamente stratificati (per provincia e classe di età della popolazione). Pertanto non è da escludere che non possano esistere delle distorsioni nelle stime. TP

24PT In altre parole, in tutte le applicazioni del modello a livello regionale, le variabili selezionate sono tutte

sempre statisticamente significative.

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42

stime a livello regionale, mostrati nella Fig. 3.16, sono del tutto coerenti con le considerazioni

sulla situazione piemontese richiamate in 3.2, consentendo, inoltre, di specificarne meglio

alcuni aspetti.

In primo luogo, con riferimento al mix di variabili considerate emerge che l’uso di banda

larga rappresenta la variabile più significativa nel contribuire all’uso di Internet, seguita dalla

partecipazione ai corsi, dal livello di istruzione, dalla disponibilità di un reddito elevato e

dall’età. Con riferimento a quest’ultima, è da sottolineare che quest’ultima interviene con un

segno negativo, e riflette il fatto che l’uso della Rete tende ad essere una prerogativa di una

popolazione giovane.

In secondo luogo, il confronto negli anni, pur limitato ad un arco di tempo assai limitato,

mostra che il contributo dell’uso della banda larga si rafforza, così come quello della

partecipazione ad un corso di formazione. Da sottolineare che, tra il 2006 ed il 2007, il

contributo di quest’ultima variabile si rafforza ancor di più di quello dell’uso della banda

larga.

-0.200.000.200.400.600.801.001.201.401.601.802.002.202.402.60

eta universita bandalarga corso redditoalto

200720062005

Figura 3.16 - Valori dei coefficienti delle variabili introdotte nel modello logit per il Piemonte al 2005, 2006 e 2007

Tali osservazioni si possono cogliere in modo ancor più chiaro dalla Fig. 3.17, la quale riporta

i risultati delle stime, quali ottenuti dopo la trasformazione esponenziale dei valori originali

(vedi eq. 2 nella nota 23). Tale trasformazione, infatti, permette di evidenziare come, ad

esempio, a parità dei valori delle altre variabili un aumento (unitario) dell’uso della banda

larga, contribuisca di oltre 10 volte ad un aumento del rapporto tra uso e non uso di Internet. Il

contributo di un incremento (unitario) della partecipazione ad un corso di formazione, poi,

avrebbe un’influenza di circa 7 volte, quello del livello di istruzione di circa 4 e quello del

reddito di circa 2.

TP

25PT Si noti per inciso che l’introduzione, tra i predittori del modello, di una variabile territoriale, ad esempio

l’appartenenza alla provincia metropolitana, risulta infatti non significativa.

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43

0123456789

101112

universita bandalarga corso redditoalto

200720062005

Figura 3.17 - Effetti delle variabili del modello logit sull’adozione di Internet in Piemonte al 2005, 2006 e 2007

Nel caso dell’età, variabile che diversamente dalle precedenti non è binaria, il suo l’effetto

sull’utilizzo della Rete (ovvero sul rapporto tra uso e non uso di Internet) è illustrato in Fig.

3.18, dove ne sono riportati i valori stimati per intervalli quinquennali di età. L’andamento

delle curve ottenute mostra chiaramente come: a) l’aumento dell’età inibisca l’uso di Internet;

b) il contributo della variabile età, rispetto a quello delle altre, sia comunque modesto.

0.00

0.05

0.10

0.15

0.20

0.25

0.30

0.35

0.40

0.45

16 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75

2007

2006

2005

anni

effetto

Figura 3.18 - Effetto della variabile età sull’adozione di Internet in Piemonte al 2005, 2006 e 2007

Estendendo l’analisi a livello provinciale, gli effetti delle diverse variabili (ad esclusione di

quello relativa all’età, il cui valore è sempre inferiore a 1) sono illustrati nella Fig. 3.19, dove

sono riportati solo quegli effetti che risultano statisticamente significativi.

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44

05

10152025303540455055

Torin

o

Vercell

i

Novara

Cuneo Asti

Alessa

ndria

Biella

VCO

universita

bandalarga

corso

redditoalto

2007

02468

10121416182022

Torino

Vercell

i

Novara

Cuneo

Asti

Alessa

ndria

Biella

VCO

universitabandalargacorsoredditoalto

2006

02468

10121416182022

Torino

Vercell

i

Novara

Cuneo

Asti

Alessa

ndria

Biella

VCO

universitabandalargacorsoredditoalto

2005

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.19 - Effetti delle variabili del modello sull’adozione di Internet nelle Province al 2005, 2006 e 2007TPF

26FPT

Un esame dei grafici di Fig.3.19 indica che:

a) l’uso della banda larga è, sempre, significativo in tutte le Province ed in tutti gli anni ad

eccezione che nelle Province di Vercelli e di Asti nel 2005. Il fatto, poi, che proprio in

quest’area, nell’ultimo anno, tale variabile abbia un effetto considerevolmente elevato,

TP

26PT I grafici non riportano i valori delle variabili che non sono statisticamente significative, anche se la loro

influenza in alcuni casi non è disprezzabile.

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45

può essere ragionevolmente interpretato come conseguenza dei progressi realizzati nel

miglioramento della dotazione infrastrutturale della rete di banda larga di questo territorio;

b) la disponibilità di un reddito elevato, non pare, almeno a livello sub-regionale, avere un

ruolo significativo sull’adozione di Internet. La sua influenza, riscontrata nel 2005, (e solo

nelle Province di Vercelli, Asti, Novara e Biella) viene meno nel 2006, e riappare nel

2007 solo nella Provincia metropolitana;

c) il ruolo del livello di istruzione si manifesta con una certa intensità solo nel 2006. Nel

2007, per contro, tale ruolo ha un effetto significativo solo nelle Province di Torino, Asti,

Alessandria e soprattutto in quella di Vercelli;

d) la partecipazione ai corsi di formazione risulta una variabile importante per tutte le aree

locali, in particolare nel 2005 e nel 2006. Nel 2007, la sua presenza appare non rilevante

solo nelle Province di Biella del VCO e di Asti.

A prescindere da considerazioni sulla bontà esplicativa del modello che ispira questa analisiTPF

27FPT,

l’approfondimento effettuato segnala come - e ciò vale soprattutto nell’ultimo anno - i fattori

che motivano l’uso di Internet, non siano omogenei in tutto il territorio regionale. L’analisi

condotta, infatti, suggerisce che i diversi fattori potrebbero combinarsi in mix compositi e, a

seconda dei contesti locali, avere un’incisività più o meno rilevante nel motivare la

popolazione di un’area ad usare la Rete.

3.4 Livelli di utilizzi di Internet nelle aree sub-regionali

3.4.1 Uso di Internet nelle imprese

L’uso del web tende ad essere maggiormente sfruttato dalle imprese localizzate nella

Provincia metropolitana, anche se le differenze con il resto del territorio regionale non sono

elevate, Fig. 3.20.

Sia in termini di dipendenti dell’azienda che fanno uso delle diverse funzionalità della Rete,

sia in termini di imprese che usano la Rete per interagire con il mercato (acquisti e vendite

online), l’area metropolitana risulta lievemente più avvantaggiata rispetto al resto del

territorio regionale. Ciò vale anche dal punto di vista dell’accesso ai servizi di e-government,

con riferimento ai quali, si rileva una lieve contrazione tra il 2006 ed il 2007, Fig. 3.21.

TP

27PT L’applicazione di un approccio di regressione logistica è un esercizio analitico che presenta indubbi vantaggi

per descrivere (la manifestazione di) un fenomeno di diffusione tecnologica. Va osservato, tuttavia, che esso non è sufficiente per lo studio dei processi responsabili della diffusione/appropriazione della tecnologia sia nell’ambito familiare sia in quello delle organizzazioni.

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46

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Resto Reg ione

Provinc ia di TorinPiemonte

Resto Reg ione

Prov inc ia di TorinPiemonte

Resto Reg ione

Provincia di TorinPiemonte

Resto Reg ione

Provinc ia di TorinPiemonte

Piemonte

>75%50-75%

NavigazionePosta Applicazioni

condiviseInvio

documenti multimediali

0%5%

10%15%20%25%30%35%40%45%50%

2007 2006 2007 2006

Piemonte

Provincia di Torino

Resto Regione

AcquistiVendite

a) Aliquota di dipendenti usano il web per alcune b) Aliquota di imprese che acquistano e vendono on funzioni line Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.20 – Utilizzo del web da parte delle imprese nella Provincia di Torino, nel Resto della Regione e in Piemonte, 2007

50%52%54%56%58%60%62%64%66%68%70%72%

Piemonte Provincia di Torino Resto Regione

2007

2006

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.21 – Aliquota di imprese che hanno interagito con la PA negli ultimi 12 mesi in Piemonte, nella Provincia di Torino e nel resto della Regione, 2006-2007

Va osservato, tuttavia, che per le imprese che usano i servizi di e-government, nell’ultimo

anno, si rafforza l’intensità di utilizzo. A questo riguardo la Fig.3.22 riporta il valore medio di

utilizzo per un mix di servizi (pagamento tasse, dichiarazione fiscale, richiesta certificati,

richiesta autorizzazioni, gare di appalto e richiesta finanziamenti) e mostra come tale valore,

benché più elevato nelle aree non metropolitane, sia cresciuto relativamente di più proprio

nella provincia metropolitana (si veda l’appendice C per il dettaglio di tali valori).

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47

20%

22%

24%

26%

28%

30%

32%

34%

Piemonte Provincia di Torino Resto Regione1.101.121.141.161.181.201.221.241.261.28

20072006var

media var

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.22 – Intensità media di utilizzo di alcuni servizi(*) di e-government da parte delle imprese che interagiscono con la PA, in Piemonte, nella Provincia di Torino e nel resto della Regione al 2006 e al 2007 (*) Pagamento tasse, dichiarazione fiscale, richiesta certificati, richiesta autorizzazioni, gare di appalto e richiesta finanziamenti 3.4.2 Uso di Internet da parte dei cittadini

Se la crescente disponibilità della banda larga ha favorito l’accesso alla Rete da parte dei

cittadini, a livello regionale l’aliquota di popolazione che usa Internet passa infatti dal 43%

nel 2006 al 47% nel 2007. L’effetto forse ancor più vistoso si manifesta nell’aumento di

coloro che la usano giornalmente, Fig. 3.23.

Particolarmente significativo è stato l’incremento registrato nel Piemonte Nord-Orientale e, in

particolare, nelle Province di Vercelli, di Biella, e del VCO. Al 2007, gli assidui della Rete nel

VCO superano il 70% e nelle Province di Alessandria, Vercelli e Novara raggiungono il 65%.

Un po’ inaspettato risulta il fatto osservato nella Provincia metropolitana.

30%35%40%45%50%55%60%65%70%75%

Torino

VCO

Vercell

iAsti

Alessa

ndria

Cuneo

Novara

Biella

Piemon

teVCO

Alessa

ndria

Vercell

i

Novara

Torino

Cuneo

AstiBiel

la

Piemon

te

30%35%40%45%50%55%60%65%70%75%2006 2007

Usa InternetUso giornaliero

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.23 – Aliquota di cittadini che usano Internet e che usano la Rete giornalmente nelle Province e in Piemonte al 2006 e al 2007 (*)

(*) Dati provinciali ordinati per valori decrescenti al 2007.

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48

I cambiamenti nel livello e nella tipologia di utilizzo che i cittadini fanno della Rete

costituiscono proxy da non trascurare per valutare l’intensità di penetrazione della banda

larga. In questa direzione, analogamente a quanto fatto nel rapporto dello scorso anno, nel

seguito ci soffermiamo sull’esame di tre particolari servizi: gli acquisti online, l’online

banking e l’e-health, Fig.3.24.

Il primo, è forse quello da più tempo utilizzato. Tra il 2006 ed il 2007, l’evoluzione più

significativa negli acquisti online è avvenuta nelle Province di Novara e di Alessandria, dove

ormai oltre il 60% degli utenti di Internet usufruisce di questo tipo di servizio. Tra le altre

Province, la Provincia del VCO e quella metropolitana si collocano sopra la media

piemontese pari al 55%, mentre le rimanenti quattro stanno al di sotto di tale valore.

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.24 – Aliquota di utilizzo di alcuni servizi Internet nelle Province e in Piemonte al 2006 e al 2007 (*)

(*) Dati provinciali ordinati per valori decrescenti al 2007.

Da sottolineare la dinamica, considerevolmente vivace, registrata nell’uso dei servizi e-health

intesi come l’accesso alle informazioni sanitarie e l’interazione con il medico. Ancora nel

2005 l’aliquota dei cittadini che accedevano a questo tipo di servizi era apprezzabilmente

inferiore a quella degli altri due. Nel 2007, l’importanza dei servizi e-health è ormai pari a

quella dell’online banking. L’uso dei servizi di e-health, peraltro, ha fatto registrare la crescita

più elevata nell’ultimo anno. Variazioni positive, particolarmente significative, si osservano

nelle Province di Torino, Asti, Novara e di Alessandria.

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49

Un ultimo cenno, infine, merita di essere fatto ai cambiamenti che l’uso della Rete potrebbe

determinare nelle modalità di accesso alle attività (ed alle loro sedi), potendo influire in

misura significativa sulla mobilità delle persone (e delle merci).

Circa ¼ dei cittadini piemontesi che usano Internet ritiene che la Rete possa avere un impatto

significativo sulla riduzione degli spostamenti associati allo svolgimento delle loro attività

(lavoro, studio, gestione domestica ecc.). Come evidenziato in Fig. 3.25 la percezione di tale

impatto risulta più marcata con riferimento agli spostamenti per lavoro, per la visita a parenti

e amici, per lo svolgimento di pratiche e per lo studio.

A livello provinciale, Cuneo ed Asti e, forse sorprendentemente anche Torino, sono le

Province nelle quali le aspettative nelle possibilità della Rete di ridurre gli spostamenti per

lavoro sono più elevate, Fig.3.26a. Per il VCO e Vercelli, invece, le aspettative di riduzione si

manifestano soprattutto con riferimento agli spostamenti per studio.

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

lavoro

visita parenti/amici

pratiche amministrative

studio

totale

attività ricreative

shopping

visite mediche

cure familiari

spesa

moltoabbastanzapocoper nulla

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.25 – Impatto dell’uso di Internet sugli spostamenti associati allo svolgimento di alcune attività in Piemonte, 2007

La Fig. 3.26b illustra l’impatto atteso della Rete su alcuni spostamenti non sistematici, quelli

per pratiche amministrative, shopping e cure sanitarie. Essa segnala come le Province

settentrionali, in cui la presenza di servizi di e-gov è relativamente più consolidata, siano più

sensibili alle possibilità di usare la Rete per svolgere pratiche amministrative. Alessandria e

Cuneo mostrano, invece, un interesse più spiccato per la possibilità di evitare spostamenti

relativi alle cure sanitarie.

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50

10%

15%

20%25%

30%

35%

40%

Cuneo

Asti

Torino

Piemon

te

Novara

VCO

Vercell

i

Alessa

ndria

Biella

lavoro studio

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

VCOTori

no

Novara

Piemon

teBiel

la

Vercell

iAsti

Alessa

ndria

Cuneo

pratiche amministrative shopping cure sanitarie a) Impatto sugli spostamenti per lavoro e per studio(*) b) Impatto sugli spostamenti per pratiche amministrative shopping e cure (**) Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 3.26 - Aliquota di Internet users che ritengono che la Rete possa avere un impatto significativo sulla riduzione degli spostamenti nelle Province e in Piemonte, 2007 (*) Province ordinate per valore decrescente dell’impatto sugli spostamenti per lavoro. (**) Province ordinate per valore decrescente dell’impatto sugli spostamenti per pratiche amministrative

4. La finestra relativa alle performance dei sistemi locali derivante dall’uso delle ICT

Composizione e intensità di utilizzo dei servizi messi a disposizione tramite Internet sono i

principali aspetti considerati in questa finestra di osservazione. L’ipotesi di fondo è che il

rafforzamento nell’uso di servizi online da parte dei cittadini, delle imprese e della PA,

costituisca una componente necessaria non solo per il miglioramento dell’operare dei diversi

attori, ma, anche, per il rafforzamento delle performance socio-economiche dei diversi sistemi

locali nei quali tali attori si trovano ad agire. Se, infatti, l’accesso alla Rete è capillarmente

diffuso nel territorio regionale e mette a disposizione, in tutte le aree, condizioni generative

inedite per lo sviluppo socio-economico, sfruttarne le possibilità a livello locale, dipende,

usando la terminologia introdotta nel capitolo 3, dalla capacità degli attori coinvolti di

concretizzare il potenziale di interazione digitale disponibile nelle diverse aree.

Come nel rapporto dello scorso anno, intensità e paniere di utilizzo dei servizi fruibili tramite

Internet sono considerati delle proxy di misura delle performance dei sistemi locali associate

all’uso delle ICT, nella convinzione che un uso più intenso di servizi online sia comunque un

fattore necessario per promuovere il miglioramento della performance socio-economica di un

sistema locale. Gli indicatori utilizzati nella presente analisi sono ottenuti dalla combinazione

di alcune misure elementari relative all’utilizzo (fornitura) di servizi online da parte dei

cittadini, delle imprese e della PA, offerti dalle imprese e dalla PA stessa.

Le variazioni prodottesi negli indicatori predisposti non lasciano dubbi sul fatto che le ICT

siano ormai una componente pervasiva di gran parte delle attività quotidiane appartenenti alla

sfera personale, a quella professionale ed a quella pubblica.

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51

4.1 Incidenza dell’uso delle ICT sulla performance dei cittadini – indici di digitalicy

L’osservazione dell’evoluzione dell’intensità di uso dei diversi servizi Internet da parte dei

cittadini consente di predisporre una misura di familiarità digitale, indicata anche

sinteticamente con indice di digitalicy. A seconda, inoltre, del grado di maturità raggiunto

nella diffusione dei servizi fra gli individui di una popolazione è, inoltre, possibile distinguere

diversi livelli di digitalicy, che, nel rapporto dello scorso anno, erano stati definiti come

elementare, avanzato ed evoluto.

Per consentire un confronto con il rilevamento al 2006, tuttavia, gli indicatori di digitalicy

hanno dovuto essere modificati. Nel procedere alla ri-definizione dei nuovi indicatori, inoltre,

si è cercato di migliorarne l’intelligibilità cercando, da un lato, di semplificare la misurazione

- e in questa direzione sono stati predisposti solo due livelli dell’indice, elementare ed

avanzato - e, dall’altro, di selezionare misure più facilmente apprezzabili anche ad un livello

intuitivo.

Nel definire l’indice di digitalicy elementare, pertanto, si è ritenuto opportuno che questo

facesse riferimento ad una qualche misura della penetrazione di Internet nella vita quotidiana

delle persone. Quanto più tale penetrazione è consolidata, infatti, tanto più è ragionevole

attendersi che la popolazione abbia raggiunto un livello di alfabetizzazione tale da possedere

una qualche familiarità con la Rete. L’indice utilizzato, pertanto, fa riferimento

all’informazione relativa all’uso di Internet ai fini dello svolgimento delle faccende personali,

raccolta nell’indagine annuale presso i cittadini.

Per quanto riguarda la definizione del secondo livello di digitalicy, si è preferito tralasciare

l’esame del paniere di usi della Rete a disposizione di un individuoTPF

28FPT e, invece, rivolgere

l’attenzione a quegli usi di Internet che, mettendo a disposizione nuove modalità di

comunicazione, possono influire sulle relazioni personali e sociali, e favorire la costruzione di

forme nuove di organizzazione sociale o la ridefinizione di quelle già esistenti.

L’indice di digitalicy avanzata pertanto fa riferimento ai seguenti usi di Internet: scrivere i

messaggi istantanei e partecipare a chat, effettuare chiamate telefoniche tramite web e infine

effettuare le videoconferenze.

La Fig.4.1 presenta i valori dell’indice di digitalicy elementare al 2006 ed al 2007. Esso

evidenzia un progresso marcato in pressoché tutte le Province, ad eccezione che nella

TP

28PT Tale approccio è stato applicato nello studio dello scorso anno, dove il paniere è stato specificato a partire da

un’analisi statistica della compresenza di diversi usi di Internet. Benché del tutto pertinente, tale approccio ha però l’inconveniente che le informazioni rilevate subiscono delle modifiche nelle indagini annuali e pertanto non sono facilmente confrontabili.

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52

Provincia di Biella, dove rimane sostanzialmente stazionario, benché nel 2006 il suo livello

fosse fra i più elevati. Un miglioramento significativo si osserva, in particolare, nelle Province

di Asti e di Cuneo le quali nel 2006 erano fra le Province più arretrate.

0%

2%4%

6%

8%10%

12%

Asti

Torino

VCONova

ra

Alessa

ndria

Cuneo

Biella

Vercell

i

Piemon

te

1.0

1.52.0

2.5

3.03.5

4.0

20062007var

varIndice

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 4.1 - Indice di digitalicy elementare: impatto (elevato) di Internet nella vita quotidiana nelle Province e in Piemonte, al 2006 e al 2007 (*) (*) L’indice esprime la percentuale della popolazione che dichiara che Internet ha un impatto elevato sullo svolgimento delle faccende domestiche. Province ordinate per valori decrescenti dell’indice al 2007.

L’indice di digitalicy avanzato è espresso come media dei seguenti usi di Internet: effettuare

chiamate telefoniche (VoIP), scrivere i messaggi istantanei e partecipare a chat e infine

effettuare videoconferenze, Fig.4.2. Per tutti questi usi, e, in particolare, per i primi due, si

rileva un aumento significativo tra il 2006 ed il 2007. In tutte le Province, le chiamate

telefoniche tramite Internet risultano relativamente più diffuse, rispetto alle chat e, in

particolare, alle videoconferenze, la cui penetrazione è ancora a uno stadio iniziale.

Da sottolineare le buone posizioni al 2007 registrate, per tutti gli usi, dalle Province di Torino,

Cuneo e Vercelli. La Provincia di Alessandria è ancora in testa per quanto riguarda l’uso di

Internet per videoconferenze, ma riporta una tendenza pressochè stazionaria nell’uso del chat

e negativa per quanto riguarda le chiamate telefoniche via Internet.

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53

0%

2%

4%

6%

8%

10%

12%

14%

16%

Torin

o

Cun

eo

Nov

ara

Ast

i

Ver

celli

VC

O

Bie

lla

Ale

ssan

dria

Pie

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te

Torin

o

Ver

celli

Cun

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i

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VC

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Ale

ssan

dria

Ver

celli

Torin

o

Cun

eo

Nov

ara

Ast

i

VC

O

Bie

lla

Pie

mon

te

0.0

1.0

2.0

3.0

4.0

5.0

6.02006 2007 var

VoIP chatvideoconferenze

var% di uso

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 4.2. Uso di Internet per chiamate telefoniche, chat e videoconferenze nelle Province e in Piemonte al 2006 e al 2007(*) (*) Province ordinate per valori decrescenti dell’indice al 2007.

I valori dell’indice di digitalicy avanzata al 2007, Fig.4.3, collocano in posizione di testa la

Provincia metropolitana. Essi mostrano altresì che la Provincia di Cuneo è quella che, nel

complesso, è stata contraddistinta da una dinamica di crescita relativamente più vivace. Una

stasi si riscontra nelle Province di Alessandria, di Biella e del VCO.

0%

2%4%

6%

8%10%

12%

Torino

Vercell

i

Cuneo

Asti

Novara

Alessa

ndria

VCOBiel

la

Piemon

te

0.81.01.21.41.61.82.02.22.42.62.8

20062007var

varindice

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 4.3 - Indice di digitalicy avanzata nelle Province e in Piemonte, al 2006 e al 2007

(*) Province ordinate per valori decrescenti dell’indice al 2007.

Un raffronto dei risultati relativi agli indicatori di digitalicy elementare ed avanzato nelle

Province mette in luce due aspetti che meritano di essere sottolineati:

• in primo luogo, la presenza di Internet nella vita quotidiana (indice di digitalicy

elementare) è migliorata sensibilmente in tutte le Province, e tale miglioramento è

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54

stato accompagnato da un’attenuazione delle differenze tra le situazioni provinciali

rilevate un anno prima;

• in secondo luogo, i miglioramenti dei valori dell’indice di digitalicy avanzata, pur

apprezzabilmente vivaci in diverse Province, hanno interessato soprattutto la Provincia

di Torino.

4.2 Performance delle imprese e percezione degli effetti dell’uso delle ICT

Anche con riferimento alle imprese, gli indici predisposti sono stati un po’ semplificati

rispetto a quelli predisposti nel rapporto dell’anno scorso, anche se fanno riferimento ad

ambiti analoghi. Tre principali indici sono stati elaborati:

a. indice di internal business ICT che fa riferimento all’utilizzo delle ICT sulla gestione

interna dell’azienda. L’indice è calcolato come media dei valori riferiti all’uso delle ICT,

da un lato, nella gestione dei processi interni all’azienda – presenza di reti Intranet, di

programmi specifici per la gestione del magazzino e delle relazioni con i clienti e delle

catene di fornitori (ERP, CRM e SCM) -, e dall’altro nell’innalzamento del livello di

competenza dei propri dipendenti (ricorso a strumenti di e-learning e corsi di formazione

inerenti le ICT);

b. indice di external business che fa riferimento all’utilizzo delle ICT sulla gestione delle

relazioni esterne all’azienda. Diversamente che nello studio dell’anno scorso dove erano

stati distinti due tipi di indici (di base ed avanzato), nel presente rapporto è stato

predisposto un unico indice che tiene conto delle relazioni con la forza lavoro (tele-

lavoro), delle interazioni con la PA e delle transazioni di mercato (acquisiti e vendite

online);

c. un indice che sintetizza i giudizi espressi dalle imprese circa i benefici percepiti dalle

imprese come conseguenza degli investimenti nelle ICT e degli usi che ne derivano.

La Figura 4.4 mostra come la variazione positiva dei valori dell’indice di internal business,

rilevata tra il 2006 ed il 2007 sia stata sostenuta, esclusivamente, da miglioramenti nell’uso

delle ICT per la gestione interna all’azienda, mentre si è indebolita l’attenzione verso la

formazione dei dipendenti.

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55

10%12%14%16%18%20%22%24%26%28%

Piemon

te

Provinc

ia di Tori

no

Resto de

l Piem

onte

Piemon

te

Provinc

ia di Tori

no

Resto de

l Piem

onte

0.60.70.80.91.01.11.21.31.4

Gestione azienda

CompetenzedipendentiIndice di InternalBusinessVar gestioneaziendaVar competenzedipendentiVar indice

2006 2007 varIndici

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 4.4 - Indice di internal business delle imprese in Piemonte, nella Provincia di Torino e nel Resto del Piemonte al 2006 e al 2007(*) (*) Gli indici di variazione sono espressi come rapporto tra il valore al 2007 e quello al 2006.

L’indice di external business cerca di evidenziare in che misura le ICT siano un elemento

chiave nel mantenere e nello sviluppare le relazioni che le imprese instaurano con il contesto

esterno, e, in particolare, con i clienti, con la forza lavoro e con la Pubblica Amministrazione.

Anche per questo indice, la ricaduta positiva delle ICT sulla performance delle relazioni con

l’ambiente esterno registra risultati significativamente migliori nella Provincia metropolitana,

Fig. 4.5.

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

50%

2006 2007 2006 2007 2006 2007 2006 2007

PIEMONTE Provincia di Torino TO resto del Piemonte

tele-lavoro

uso e-gov

acquisti on-line

vendite on-line

a) Componenti dell’indice

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56

10%12%14%16%18%20%22%24%26%28%

PIEMONTE Provincia di Torino resto delPiemonte

1.001.051.101.151.201.251.301.35

2006 2007 var var

b) Valori dell’indice e variazione 2006-2007

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 4.5 - Indice di external business delle imprese in Piemonte, nella Provincia di Torino e nel Resto del Piemonte al 2006 e al 2007(*) (*) Indice calcolato come media dei valori delle componenti illustrate in 4.5a.

Va osservato, tuttavia, che per l’uso dei servizi di e-gov e le vendite on–line, le aree esterne

alla Provincia torinese presentano dinamiche relativamente più positive di quelle rilevate nella

Provincia metropolitana.

La Fig. 4.6 riporta il valore medio dei giudizi espressi dalle imprese circa i benefici percepiti

dalle imprese come conseguenza dell’uso di reti e di applicativi delle ICT.

0% 2% 4% 6% 8% 10% 12% 14% 16% 18% 20% 22% 24% 26% 28% 30%

possibilità di rimanere al passo coi concorrenti

riduzione costi comunicazione interna

aumento efficienza attività produttive

maggiore supporto ai venditori

maggiore controllo rete di vendita

riduzione costi trasferte e spostamenti personale

riduzioni costi attività amministrative

aumento conoscenza clienti

miglioramento servizi post-vendita

miglior coordinamento con i fornitori

aumento numero prodotti/servizi sviluppati

riduzione time to market per nuovi prodotti

riduzione rischio fallimento nuovi prodotti PiemonteProvincia di TorinoResto Regione

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 4.6 – Media dei giudizi espressi da parte delle imprese circa i benefici percepiti derivanti dall’uso delle ICT in Piemonte, nella Provincia di Torino e nel Resto del Piemonte al 2007

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57

Sia per le imprese localizzate nella Provincia metropolitana, sia per quelle nel resto delle aree

della Regione, la possibilità di stare al passo con i concorrenti rappresenta il beneficio

maggiormente rilevante, mentre la riduzione del rischio di fallimento di nuovi prodotti, è

quello meno significativo.

La figura mostra che i giudizi circa i benefici degli investimenti nelle ICT sono molto simili

sia per le imprese della Provincia metropolitana sia per quelle che operano al di fuori di tale

area. Da questo punto di vista, è ragionevole ritenere che la maggior parte delle imprese

piemontesi (almeno quelle con più di 10 addetti) siano consapevoli dei vantaggi delle ICT,

indipendentemente dall’area in cui sono collocate.

Va rilevato, peraltro, che la riduzione dei costi di comunicazione interna risulta

particolarmente apprezzata per le aziende torinesi, mentre la possibilità di dare un maggior

supporto ai venditori si rivela relativamente più importante per le imprese che risiedono nelle

altre aree piemontesi.

Nel complesso, anche con riferimento a questo indice, le imprese della Provincia di Torino si

rivelano più sensibili ai benefici delle ICT.

4.3 Performance nella PA: la fornitura dei servizi online ai cittadini ed alle imprese

Pur consapevoli che l’offerta online non sia di per sé una condizione sufficiente a qualificare

la performance dell’operato di una Pubblica Amministrazione, tuttavia, non v’è dubbio che

essa ne costituisca una componente, oggi, sempre più importante.

Gli indicatori qui considerati, pertanto, rappresentano una misura dei servizi e-gov (servizi

online di competenza dei Comuni) offerti dalle PA piemontesi ai cittadini ed alle imprese,

Tab.3.1.

Tabella 3.1 Elenco dei servizi presi in esame (*)

PER IL CITTADINO PER L'IMPRESA

SERVIZI ALLA FAMIGLIA Assegno nucleo familiare AUTORIZZAZIONI Autorizzazione sanitaria somministrazione

temporanea alimenti e bevande Contrassegno di invalidità Autorizzazione Unica SUAP

Iscrizione centri estivi AVVIAMENTO DI NUOVE ATTIVITA' Denuncia inizio attività edilizia (DIA edilizia)

Richiesta assistenza domiciliare Dichiarazione Inizio Attività produttive (DIA)

SERVIZI SPORTELLO ANAGRAFE Autocertificazione anagrafica TASSE Dichiarazione ICP (IMPOSTA COMUNALE

SULLA PUBBLICITA)

Carta di identità Pagamento canone/tassa occupazione suolo e aree pubbliche (COSAP/TOSAP)

Dichiarazione cambio di abitazione Pagamento ICP

Richiesta certificati anagrafici BANDI Bandi di gara

TASSE Dichiarazione TARSU COMUNICAZIONI Comunicazione vendite straordinarie/liquidazioni/saldi/promozioni

Pagamento contravvenzioni CONCESSIONI Concessione occupazione permanente suolo pubblico

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58

Pagamento ICI

Pagamento TARSU

SCUOLE/FORMAZIONE Iscrizione a corsi comunali

Iscrizione asilo nido

Iscrizione servizio mensa scolastica

Pagamento quote mensa scolastica

Pagamento retta asilo nido comunale

Richiesta esenzione pagamento mensa scolastica

PERMESSI CONCESSIONI Concessione passo carrabile

Permesso di transito per zone a traffico limitato (ZTL)

CONCORSI Concorsi pubblici

BIBLIOTECA Consultazione cataloghi e prestito bibliotecario

SEGNALAZIONI Segnalazione guasti / dissesto stradale

VISURA CATASTALE Visura catastale

(*) Presenza di servizi rilevati dall’ Osservatorio ICT del Piemonte, tramite Web Survey.

La Fig. 4.7 mostra, per ogni Provincia, l’aliquota di Comuni che mette a disposizione online

informazioni o moduli scaricabili per i servizi elencati in Tab.3.1.

Servizi per i cittadini

0%5%

10%15%20%25%30%35%40%45%50%55%60%65%70%75%

Novara

VCOTori

noAsti

Cuneo

Vercell

iBiel

la

Alessa

ndria

Piemon

te

2008

2006

Servizi per le imprese

0%5%

10%15%20%25%30%35%40%45%50%55%60%65%70%75%

VCONova

ra

Torino

Biella

Cuneo

Vercell

i

Alessa

ndria Asti

Piemon

te

2008

2006

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 4.7 – Aliquota di Comuni che offrono servizi informativi e la possibilità di scaricare moduli nelle Province e in Piemonte, al 2006 e al 2008 (*) (*) Province ordinate per valore decrescente dei valori al 2008.

A fronte del miglioramento non disprezzabile osservato tra il 2006 ed il 2008 nella fornitura

di servizi di e-gov, al 2008 l’offerta in Piemonte è ancora modesta: essa è disponibile, infatti,

nel 40 % dei Comuni per quanto riguarda i servizi alle famiglie e nel 35% per quanto riguarda

i servizi alle imprese.

Inoltre, differenze significative si osservano fra le Province. Nelle Province del VCO, di

Torino, e di Novara, infatti, servizi online, accessibili tramite sito web, sono presenti in oltre il

60% dei Comuni, valore che si dimezza in quasi tutte le altre Province. Tale divario già

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59

presente nel 2006 permane anche al 2008, nonostante in alcune Province i miglioramenti

siano stati considerevoli: nella Provincia di Asti, ad esempio, l’aliquota di Comuni che

offrono servizi online ai cittadini è più che raddoppiata tra il 2006 ed il 2008. Crescita analoga

si registra nella Provincia di Biella per quanto riguarda i servizi alle imprese.

Se, infine, si guarda alla disponibilità di servizi di tipo transattivo, le performance regionali

risultano assai modeste, benché, anche per questo tipo di servizio, il tasso di crescita tra il

2006 ed il 2008 sia stato positivo. Come evidenziato in Fig. 4.8, tuttavia, il livello di

disponibilità di questa modalità di servizio non è neanche lontanamente comparabile a quello

registrato dai cittadini e dalle imprese nell’uso dei servizi di online banking.

Cittadini

0%2%4%6%8%

10%12%14%16%

Torino

Biella

Vercelli

NovaraVCO

Cuneo

Alessandria Asti

Piemonte

20082006

Imprese

0.0%

0.5%

1.0%

1.5%

2.0%

Tor ino

B iella

Vercelli AstiCuneo

VCONovara

Alessand ria

P iemonte

20082006

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

Figura 4.8 – Aliquota di Comuni che offrono servizi transattivi nelle Province e in Piemonte, al 2006 e al 2008 (*) (*) Province ordinate per valore decrescente dei valori al 2008.

5. Osservazioni conclusive

5.1 La situazione dei profili provinciali al 2007 e dinamiche di evoluzione

I lavori dell’Osservatorio ICT del Piemonte hanno ripetutamente sottolineato l’importanza del

contributo dei diversi attori (in particolare dei cittadini, delle imprese e delle Pubbliche

Amministrazioni locali) nella costruzione della Società dell’Informazione piemontese.

In quanto sistemi locali, nel cui territorio interagiscono una certa molteplicità di attori diversi,

anche le Province sono attori da non trascurare. Ancorché distinti dai precedenti, i sistemi

locali provinciali sono, infatti, Attori collettivi, e - al pari dell’Attore Regione - hanno ruoli,

competenze e responsabilità specifici nel realizzare il profilo di Società dell’Informazione che

meglio risponde alle caratteristiche evolutive del proprio sistema locale.

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60

In questa direzione, sulla base del quadro di analisi proposto, il presente studio ha cercato di

verificare il progresso fatto dalle singole Province nel corso del 2007.

Tale quadro di analisi si articola secondo tre (quattro)TPF

29FPT finestre di osservazione delle

relazioni tra sviluppo socio-economico e banda larga (ICT). In particolare:

• la prima finestra si propone di verificare se una presenza più massiccia delle ICT (e in

particolare della banda larga) possa avere un’influenza positiva, e possibilmente duratura,

sulla capacità innovativa dei sistemi locali. Proxy di misura utilizzate per rilevare tale

influenza sono: l’andamento degli scambi commerciali in materia ICT, la nascita di

imprese ad alta intensità tecnologica, la capacità brevettuale e la dotazione da parte delle

imprese di siti web;

• la seconda finestra prende in esame il percorso di diffusione delle ICT (della banda larga)

nei sistemi locali cercando di metterne in luce il grado di appropriazione da parte dei

diversi attori. Gli indicatori utilizzati sono, in sostanza, quelli oramai consolidati nel

dibattito sulla Società dell’Informazione relativi alla dotazione, all’adozione ed all’uso

delle ICT. Un approfondimento specifico è stato poi condotto volto a cogliere la capacità

complessiva di ciascun sistema locale di appropriarsi delle ICT (definizione di una misura

sintetica del potenziale digitale delle province ed esame dei fattori che concorrono a

spiegare l’uso di Internet da parte dei cittadini);

• infine, la terza finestra cerca di mettere in luce i cambiamenti migliorativi che possono

essere realizzati nelle diverse sfere della società locale, grazie ad un impiego più incisivo

delle ICT. Come illustrato nell’introduzione, un’ipotesi sta alla base degli indicatori

predisposti in questa finestra. Quella secondo cui le possibilità messe a disposizione dalla

banda larga di accedere a (utilizzare) un ventaglio di servizi sempre più ampi e

tecnologicamente più avanzati sono una condizione necessaria, seppur non sufficiente, per

il miglioramento dell’operare dei diversi attori e, conseguentemente, per l’innalzamento

delle performance del sistema locale. Gli indicatori utilizzati con riferimento a questa

finestra, pertanto, misurano in sostanza il grado di utilizzo di certi mix di servizi online da

parte dei cittadini, delle imprese e delle Pubbliche Amministrazioni locali. Per quanto

assai rozza, un’ipotesi di questo tipo sta alla base delle considerazioni avanzate in alcuni

studi recenti sull’impatto della banda larga sullo sviluppo (si veda in particolare Fornefeld,

Delaunay Elixmann, 2008), le quali argomentano come un aumento di produttività delle

TP

29PT Si ricorda che, originariamente, erano state individuate quattro finestre di osservazione, con la quarta riferita

alla conoscenza sistemica. Tuttavia, per motivi di incompletezza dei dati per una rigorosa analisi della quarta finestra, si è dovuto escluderla dal presente studio.

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imprese possa essere messa in relazione diretta con un incremento dell’uso dei servizi

onlineTPF

30FPT.

Poiché per alcuni degli indicatori predisposti non è possibile procedere ad una loro

articolazione territoriale, le considerazioni finali sono state organizzate in due tabelle di

sintesi: la prima più generale, Tab.5.1, riporta i risultati più rilevanti dell’analisi relativamente

ad una articolazione della Regione nelle due macro aree, costituite dalla Provincia di Torino e

dal resto dell’area regionale, la seconda, Tab. 5.2 presenta una sintesi a livello provinciale,

relativamente ad un set più limitato di risultati.

Le indicazioni sintetizzate in Tab. 5.1 confermano dinamiche di cambiamento del sistema

regionale che, nel complesso, possono essere ritenute positive. Emerge, infatti, un

rafforzamento dei presupposti innovativi, testimoniato da un consolidamento della presenza di

imprese ad alta intensità tecnologica e di imprese ICT, da una riduzione del saldo negativo

negli scambi commerciali ICT e, infine, da un miglioramento della capacità brevettuale della

Regione (sia in termini assoluti, sia rispetto alle altre Regioni italiane). Come più ampiamente

illustrato in altri lavori dell’Osservatorio, emerge anche un consolidamento dell’importanza

della banda larga, osservabile soprattutto in un’intensificazione dell’uso dei servizi online

messi a disposizione dalla Rete. Con riferimento ai cittadini, nel 2007 i valori mostrati dagli

indici di digitalicy, elementare ed avanzata, non lasciano dubbi sulla portata dell’impatto che i

servizi online esercitano sulle diverse sfere della vita sociale. Un risultato positivo, pur se

relativamente meno significativo, si riscontra anche nei valori degli indici di performance

relativi alle imprese. I giudizi circa i benefici derivanti dagli investimenti e dall’uso delle ICT

ne testimoniano, inoltre, un apprezzamento non trascurabile.

La Tab.5.1 mostra inoltre che, non inaspettatamente, la Provincia metropolitana mantiene la

leadership per la maggior parte delle componenti analizzate. Va fatto osservare, peraltro, che

soprattutto in termini di intensità delle dinamiche osservate, il territorio non metropolitano

manifesta una considerevole vivacità ciò che, ragionevolmente, può essere messo in relazione

ai miglioramenti realizzati nella copertura della banda larga nelle aree sub-regionali.

Una sintesi descrittiva della dinamica evolutiva delle Province piemontesi è mostrata la Tab.

5.2, dove le indicazioni riportate cercano di evidenziarne, soprattutto, le specificità dei

cambiamenti osservati tra il 2006 ed il 2007(e per alcuni indici tra il 2006 e il 2008).

TP

30PT Lo studio menzionato, in particolare, si spinge ad affermare che, a livello Europeo, l’uso di tecnologie di e-

business nelle imprese, aumenterebbe ad un tasso medio annuo circa il 3% annuo, cui corrisponderebbe, a livello macroeconomico un aumento di produttività medio annuo dell’0.25% (p.85).

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Tabella 5.1. Variazioni 2006-2007 nel profilo della Società dell’Informazione in Piemonte, nella Provincia di Torino e nel Resto del Piemonte Piemonte Provincia di Torino Resto Regione

stasi nella nascita di imprese, più marcata fra le imprese a bassa intensità tecnologica

rapporto UL nate/cancellate >1 per le imprese a media intensità tecnologica

miglioramento nel numero delle imprese ICT nate

concentra il numero maggiore delle imprese ICT, ma il tasso di natalità è inferiore a quello medio regionale

tasso di natalità delle imprese ICT positivo e più elevato di quello regionale

I finestra: Innovazioni

calo dell’incidenza degli scambi commerciali ICT sugli scambi totali, ma migliora il saldo (ancora negativo) degli scambi ICT

calo scambi commerciali ICT, peggiora il saldo (già elevato) degli scambi ICT

saldo degli scambi commerciali ICT positivo in ulteriore miglioramento

dotazione siti web aziendali invariata rispetto al 2006

dotazione di siti web azienda il lieve crescita

dotazione siti web aziendali stazionaria ma i servizi offerti più sviluppati

crescita della brevettualità nel 2007 forte capacità brevettuale, ma calo nel 2007

capacità brevettuale (modesta) ma aumento

progresso notevole della copertura comunale della BL (xDsl)

relativo rallentamento del tasso di crescita della BL (xDls)

apprezzabile vivacità del tasso di crescita della BL (xDLS)

crescita significativa delle imprese con connessioni >2Mb/s e dell'adozione della BL fra i cittadini

fenomeni di difusione della banda larga relativamente più intensi

crescita apprezzabile dei Comuni con un sito ufficiale e con un servizio online

% di Comuni con un sito web e con un servizio on-line fra i più elevati nella regione (ma inferiori a quelli di alcune province del Piemonte Nord-Orientale)

intensità di sviluppo relativamente più elevati

II finestra: Diffusione sistemica

veloce crescita del potenziale digitale (20%)

potenziale digitale il piu’ elevato nella Regione, ma crescita contenuta

valori del potenziale digitale molto inferiori a quelli rispetto alla Prov di Torino, ma in forte crescita

aumenta in modo apprezzabile l'aliquota di imprese che acquistano on-line

dinamica più accentuata

si intensifica l'uso dei serviczi di e-gov da parte delle imprese

cresce in misura relativamente più intensa

nonostante l'incremento modesto, l'intensità’ di uso rimane più elevato che nella Prov di Torino

notevole incremento dei cittadini che fanno ricorso agli acquisti on-line, all’on-line banking e all’e-health

miglioramento marcato dell’indice di digitalicy elementare

miglioramento dell’indice di digitalicy elementare più significativo che nella Prov di Torino

l’indice di digitalicy avanzata, cresce in misura più elevata di quello di digitalicy elementare

valore il più elevato in Piemonte crescita modesta dell' indice di digitalicy avanzata

III finestra: Performance del sistema

locale

quasi stazionarietà dell'indice di internal business; variazione dovuta soprattutto all'uso delle ICT per la gestione interna aziendale

variazione più positiva dell’indice

l’indice di external busibess cresce in misura più elevata di quello di internal business (variazione positiva soprattutto degli acquisti on-line e del telelavoro)

dinamica più vivave dell'indice

discreta consapevolezza dei benefici delle ICT; benefici maggiori dagli investimenti ICT sono stati percepiti per mantenersi al passo con i concorrenti

imprese torinesi sono più sensibili ai benefici dagli investimenti ICT

offerta crescente, ma ancora modesta dei servizi e-gov ai cittadini e alle imprese

la Provincia metropolitana non è la più dotata

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Tabella 5.2. Variazioni 2006-2007 nei profili provinciali della Società dell’Informazione al 2007 I finestra: Innovazioni II finestra: Sistemica III finestra: Performance del sistema

locale crescita degli scambi commerciali ICT, migliora il valore positivo del saldo – la miglior performance nella Regione

crescita significativa dell'adozione della connessione >2Mb/s da parte delle imprese manifatturiere

rafforzamento della capacità brevettuale rispetto al totale regionale

rafforzamento del potenziale digitale stazionarietà del valore dell’indice di digitalicy avanzata. Nel 2007 risulta tra i più modesti

Alessandria

uso dei servizi online da parte dei cittadini superiore alla media regionale,in particolare, degli acquisti online

% significativa dell'uso delle videoconferenze+D26

peggioramento del saldo scambi commerciali ICT. L'incidenza del export ICT sul totale cresce

% Comuni con sito web sopra la media regionale

miglioramento significativo dell’indice di digitalicy elementare. Nel 2007 il più elevato nella Regione.

crescente dotazione siti web aziendali

rafforzamento apprezzabile del potenziale digitale

crescita apprezzabile (2006-2008) dell’offerta dei servizi e-gov per i cittadini (valori vicini alla media regionale); debole crescita dei servizi alle imprese

Asti

rafforzamento della capacità brevettuale rispetto al totale regionale

ruolo significativo e crescente nel tempo della banda larga nel determinare l’uso di Internet

calo degli scambi commerciali ICT, ma diminuisce il valore negativo del saldo

miglioramento apprezzabile della copertura comunale della BL (tasso di crescita il più alto nella Regione)

stazionarietà del valore dell’indice di digitalicy elementare che rimane sotto la media regionale

peggioramento della già debole posizione nella dotazione siti web aziendali

crescita significativa dell'adozione della connessione >2Mb/s da parte delle imprese manifatturiere (al 2007, valore vicino alla media regionale

stazionarietà del valore dell’indice di digitalicy avanzata, il più basso nella Regione

peggioramento della capacità brevettuale

% Comuni con sito web fra le più alte nella Regione.

2006-2008, crescita significativa nell’offerta dei servizi e-gov alle imprese

Biella

rafforzamento apprezzabile del potenziale digitale

crescita degli scambi commerciali ICT; migliora il saldo

miglioramento significativo nella copertura comunale (tasso di crescita dei comuni coperti sopra la media regionale). Crescita elevata dell’adozione di BL da parte dei cittadini e delle imprese (i più alti livelli nella Regione)

miglioramento significativo dell’indice di digitalicy elementare

crescente dotazione siti web aziendali

diffuso uso di BL da parte delle imprese

la più significativa crescita del valore dell’indice di digitalicy avanzata nella regione (per tutte le componenti)

rafforzamento della capacità brevettuale rispetto al totale regionale

rafforzamento apprezzabile del potenziale digitale

Cuneo

uso dei servizi online da parte dei cittadini sopra la media regionale

lieve crescita di incidenza delle importazioni ICT, ma calo delle esportazioni ICT

rallentamento nella dinamica di copertura territoriale della BL

crescita dell'indice di digitalicy elementare superiore alla media regionale

capacità brevettuale quasi invariata crescente adozione da parte delle imprese manifatturiere della connessione <2Mb/s

buona offerta dei servizi e-gov: oltre il 70% dei Comuni dispone di servizi online per i cittadini (livelli più elevati nella Regione) e circa il 55% per le imprese

% Comuni con sito web sopra la media regionale

crescente uso giornaliero di Internet, % sopra la media regionale.

Novara

maggior intensità degli acquisti online

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diminuzione del valore negativo del saldo commerciale ICT

livello dotazione territoriale BL ai livelli della media regionale

crescita significativa dell’indice di digitalicy elementare; nel 2007 il valore è superiore alla media regionale

leggero peggioramento della capacità brevettuale

Incremento significativo dell’adozione di BL da parte dei cittadini

% Comuni con sito web sopra la media regionale

l’indice di digitalicy avanzata è stazionario: aumenta di poco il ruolo delle chiamate, ma diminuisce quello del chat e delle videoconferenze

% della popolazione che usa Internet giornalmente è la alta nella Regione

VCO

uso dei servizi online da parte dei cittadini sopra la media regionale (soprattutto gli acquisti online)

buona offertadei servizi e-gov: circa il 60% dei Comuni offre servizi online

crescita degli scambi commerciali ICT, ma il saldo è negativo

crescita apprezzabile della dotazione di BL da parte delle imprese manifatturiere

l’indice di digitalicy elementare cresciuto, ma ancora sotto la media regionale

crescente dotazione siti web aziendali

ruolo significativo della formazione universitaria nel determinare l’uso di Internet

incremento marcato del valore dell’indice di digitalicy avanzata, per tutte le componenti

Vercelli

leggero peggioramento della capacità brevettuale

aumento dell’uso giornaliero di Internet il più elevato nella Regione

offerta dei servizi e-gov tra le più elevate: oltre il 60% dei Comuni mette a disposizione servizi online per i cittadini e per le imprese

Le osservazioni riportate nella Tab. 5.2 mostrano che il percorso di costruzione della Società

dell’Informazione presenta specificità proprie in ciascuna Provincia. Nondimeno, qualora si

volesse avere un’idea generale di come tali percorsi procedano, relativamente alla traiettoria

seguita dalla Regione nel suo complesso, è possibile fare riferimento ai risultati di un

esercizio analitico che, per ciascuna Provincia, costruisce un indice composito relativo alle

diverse finestre al 2006 ed al 2007 e ne confronta la variazione tra le due epocheTPF

31FPT. Tali

risultati sono mostrati nei grafici di Fig. 5.1 e Fig.5.2.

TP

31PT Calcolato per ciascuna finestra di osservazione, l’indice sintetico per provincia tiene conto di un set di

indicatori elementari, riportati nelle didascalie di Fig.5.1. Tale indice è ottenuto, semplicemente, come somma del valore indice di ciascun indicatore elementare (dove il valore di riferimento regionale è posto uguale a 100). Nel calcolo dell’indice, inoltre, si suppone che tutti gli indicatori elementari abbiano la stessa importanza. Naturalmente, un’applicazione più raffinata della procedura potrebbe essere effettuata per tener conto della diversità di importanza attribuibile alle misure considerate, in relazione ai punti di vista che osservatori diversi potrebbero avere nel valutare il ruolo di ciascun indicatore.

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40

50

6070

80

90

100

110120

130

140

Torin

oAsti

Alessa

ndria

Novar

a

Cuneo

Biella

VCO

Verce

lli0.80

0.85

0.90

0.95

1.00

1.05

1.10

1.15

1.20

2006

2007

variazione

Finestra 1: innovazione

indice variazione

Fig.5.1a Finestra di osservazione relativa alle innovazioni. Indicatori elementari:

a) nuove imprese ad elevata intensità tecnologica (% sulle imprese nate totali) b) nuove imprese ICT (% sulle imprese nate totali) c) export ICT (% sull’export totale) d) presenza di sito web nelle imprese del settore manifatturiero (% sulle imprese totali) e) brevetti per 100 ab.

60

70

80

90

100

110

120

Torin

o

Alessa

ndria

Novar

aAsti

Biella

VCO

Verce

lli

Cuneo

0.90

0.95

1.00

1.05

1.10

1.15

1.20

1.25

1.30

20062007

variazione

Finestra 2: diffusione sistemica

indice variazione

Fig.5.1b Finestra di osservazione relativa alla diffusione sistemica. Indicatori elementari:

a) comuni coperti da XDSL (% sul totale) b) cittadini che accedono a banda larga (% su popolazione) c) imprese del settore manifatturiero che dispongono di connessioni con velocità superiore a 2Mbps (%

sulle imprese totali) d) pubbliche amministrazioni locali PA che hanno un sito web (% sul totale dei comuni) e) aliquota di popolazione che accede a Internet giornalmente (% degli utenti Internet).

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40

60

80

100

120

140

160

180

Novar

aVCO

Torin

oAsti

Verce

lli

Cuneo

Biella

Alessa

ndria

0.70

0.90

1.10

1.30

1.50

1.70

1.90

2006

2007variazione

Finestra 3: performance

indice variazione

Fig.5.1c Finestra di osservazione relativa alle performance. Indicatori elementari:

a) indice di digitalicy elementare (% di popolazione che usa Internet frequentemente nella vita quotidiana) b) indice di digitalicy avanzata (% di utenti che usano la rete, per telefonare, webconference e per chattare) c) imprese del settore manifatturiero che possiedono un sito web dove i clienti possono interagire (% sul

totale imprese) d) siti web della PA che offrono almeno un servizio informativo per i cittadini (% sul totale dei comuni); e) siti web della PA che offrono almeno un servizio informativo per le imprese (% sul totale dei comuni);

Figura 5.1 Indici compositi delle situazioni provinciali nelle tre finestre al 2006 e al 2007 e variazione tra i due anni(*) (*) Situazioni provinciali ordinate per valori decrescenti al 2007

In primo luogo, non del tutto inaspettatamente, una certa stabilità emerge con riferimento alla

finestra relativa all’innovazione, Fig.5.1a: tra il 2006 ed il 2007, infatti, l’ordinamento delle

Province rimane inalterato, con la Provincia metropolitana in testa, seguita da Asti e da

Alessandria. Quest’ultima, insieme alla Provincia cuneese, peraltro, presentano la variazione

di capacità innovativa apprezzabilmente più significativa tra i due anni considerati, Fig.5.2.

Un certo ritardo contraddistingue, invece, percorso di avanzamento della Provincia di Biella.

In secondo luogo, la finestra relativa alla diffusione sistemica delle innovazioni, Fig.5.1b è

quella con riferimento alla quale, l’avvicinamento dei percorsi provinciali alla traiettoria

regionale emerge con maggiore evidenza. In altre parole, i cambiamenti registrati tra il 2006

ed il 2007, tendono a colmare i divari pregressi: le variazioni positive più significative, infatti,

si registrano per quelle Province (in particolare, per quelle di Vercelli e di Biella), con

riferimento alle quali la situazione al 2006 era relativamente meno favorevole. Variazioni più

contenute si manifestano, invece, per le aree, dove al 2006 la diffusione delle ICT era più

avanzata, le Province di Torino, di Novara e del VCO.

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AL,CN NO

BI,TO, VC

AT, VCO

VC, BI ATAL, CN

NO,TO VCO

AT, VCNO

BI, ALTO

VCO, CN

Dinamica più veloce

Dinamica in linea

Dinamica più lentaFinestra 1:

innovazione

Finestra 2: diffusione sistemica

Finestra 3: performance

Figura 5.2 Raggruppamento delle dinamiche provinciali rispetto all’evoluzione regionale 2006- 2007

Se con riferimento alla diffusione delle innovazioni, è ragionevole affermare che un processo

di superamento del divide digitale, almeno quello legato alle reti tecnologiche di prima

generazione, si sta realizzando nei sistemi locali, con riferimento alle performance locali, le

distanze tra le situazioni provinciali rimangono ancora elevate. A fronte di una dinamica di

cambiamento mediamente più elevata rispetto a quella osservata nelle precedenti finestre, una

differenza considerevole distingue il livello raggiunto dal gruppo di testa, costituito dalle

Province di Novara, del VCO e di Torino rispetto alla performance delle altre aree. Anche con

riferimento a questa finestra, peraltro, i miglioramenti più significativi si verificano

soprattutto per le Province che al 2006 erano più svantaggiate, e cioè quelle di Asti, di

Vercelli ed in misura minore di Cuneo.

5. 2. Considerazioni generali ed indicazioni di approfondimento futuro

Pur nei limiti dello schema analitico predisposto, l’analisi condotta ha cercato di evidenziare il

contributo che la banda larga può dare nel sostenere lo sviluppo delle diverse aree locali.

L’approccio proposto delinea un quadro delle relazioni tra ICT e sviluppo socio-economico

nel quale le potenzialità delle ICT di far da leva e di abilitare lo sviluppo di un’area locale,

sono viste come un processo, la cui portata innovativa dipende non solo dall’esistenza di tali

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potenzialità (la dimensione sostantiva di Fig.1.1), ma, anche, dalla capacità del sistema di

realizzarle e di rigenerarle, in modo evolutivo (la dimensione riflessiva di Fig.1.1).

Dimensione sostantiva, alla quale sono riconducibili le finestre di osservazione relative

all’innovazione ed alla loro diffusione sistemica, e dimensione riflessiva, rispetto alla quale si

possono collocare le finestre di osservazione rivolte alle performance locali ed alla

conoscenza sistemica, sono, pertanto, assi di riferimento principali nella strutturazione stessa

delle relazioni tra ICT e sviluppo socio-economico.

Se le riflessioni di questo testo saranno presto superate grazie agli studi che in futuro verranno

realizzati alla luce di un quadro interpretativo progressivamente più ricco, le finestre di

osservazione proposte rappresentano, però, punti di vista irrinunciabili. Da questo punto di

vista, non v’è dubbio che uno sforzo dovrà essere intrapreso per affinarne le capacità di

restituire interpretazioni sempre più puntuali ed intelleggibiliTPF

32FPT.

In questa direzione, trascurando gli aspetti di natura più metodologica, le seguenti

considerazioni possono essere avanzate.

• Con riferimento alla finestra relativa all’innovazione, ci si può chiedere, ad esempio, se gli

indicatori utilizzati siano sufficientemente rappresentativi di come la banda larga possa,

non solo essere di sostegno ad altre importanti iniziative e progetti regionali in merito

all’innovazione (l’incubatore del Politecnico, il distretto digitale, i poli di innovazione,

Topix, ecc.), ma, anche, favorirne le possibilità di funzionamento sinergico, facendone,

inoltre, circolare le ricadute positive nei diversi sistemi locali.

• Con riferimento alla finestra relativa alla diffusione sistemica, oltre all’esame delle

dinamiche di penetrazione delle ICT tra i diversi attori, appare importante studiare come

tali dinamiche si realizzino nelle diverse pratiche sociali nei quali gli attori operano, ove

con pratiche sociali ci si riferisce alla realizzazione delle funzioni urbane legate alla

TP

32PT Da questo punto vista, forse anche per le tematiche relative alla Società dell’Informazione, si sta lentamente

guarendo dalla sindrome di carenza di indicatori, che regolarmente si manifesta quando un nuovo fenomeno appare (diventa importante) lungo il percorso di evoluzione storica di un società. Ciò non significa abbandonare la riflessione sugli indicatori, bensì significa fare a meno di ricorrere all’alibi della loro carenza, spesso invocato per rimandare lo studio di un fenomeno. Pertanto, occorre: • da un lato, rafforzare la sistematicità della raccolta e della normalizzazione delle misure (almeno di quelle

già consolidate), per garantire continuità di monitoraggio e profondità prospettica delle attività di osservazione sui fenomeni di diffusione e di impatto delle ICT;

• dall’altro, non dimenticare che l’indicatore è uno strumento di mediazione cognitiva, il cui significato e significatività dipendono, in ultima istanza, da come questo concorre all’intelleggibilità di un problema. Da questo punto di vista, è del tutto evidente, che un indicatore sarà tanto più efficace quanto più: a) il contesto in cui esso è utilizzato è capace di apprezzarne la capacità esplicativa, b) le sue valenze nel collegare pezzi di informazione diversa sono elevate; c) rafforza la consapevolezza circa le relazioni tra azioni - quelle che derivano dai comportamenti degli agenti individuali e collettivi (le policy) - e le decisioni che motivano quelle azioni e d) favorisce la comunicazione, tra agenti diversi, delle descrizioni interpretative di un fenomeno.

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residenza, alla sanità, all’educazione, alla mobilità, al tempo libero, alla produzione, al

commercio ed alla sicurezza. La nozione attualmente in voga di piattaforma, alla cui

definizione concorrono una certa pluralità di elementi - un’infrastruttura tecnologica di

comunicazione, un mix di servizi (relativi alla realizzazione di una certa funzione urbana),

una certa pluralità di attori coinvolti nella produzione e nella fruizione dei servizi stessi

(gli stakeholders, ma anche i fruitori) -, ben riflette l’esigenza di collocare la messa in

opera delle ICT e dei relativi servizi all’interno delle pratiche sociali. Un aspetto più

generale che in proposito risulta ancora insufficientemente indagato riguarda l’influenza

esercitata dalla dimensione normativa/comportamentale che sta alla base di ciascuna

praticaTPF

33FPT e che agisce da filtro/modulatore nella penetrazione e nell’accettazione di un

nuovo dispositivo ICT e dei relativi servizi. Da questo punto di vista, l’attore pubblico ha

compiti e responsabilità specifici nel predisporre un quadro istituzionale e normativo che,

ai vari livelli di competenza, favorisca i processi di diffusione delle ICTTPF

34FPT.

• Gli approfondimenti che andrebbero effettuati con riferimento alla terza finestra sono, in

larga misura, già da tempo oggetto di riflessione soprattutto negli studi di management

science. Parlare di performance di un’organizzazione, infatti, evoca immediatamente la

necessità di affrontare questioni relative alla produttività, agli standard di qualità e, più in

generale, alle condizioni (peraltro molteplici e diverse!) che garantiscono, nel tempo, la

sostenibilità stessa dello sviluppo dell’organizzazione. Le osservazioni formulate nello

studio già menzionato di Fornefeld, Delaunay e Elixmann (2008) sull’impatto economico

della banda larga, sono, pur nella loro generalità, molto eloquenti nel mettere in luce un

certo numero di aspetti che non possono essere trascurati: a) l’incremento di produttività,

b) l’innalzamento del profilo professionale della forza lavoro e c) la creazione di posti di

lavoro aggiuntivi legati nei nuovi settori (innovativi) che si creeranno grazie alle ICT. Ma

l’innalzamento degli standard di qualità dello sviluppo economico, è solo uno degli aspetti

rispetto ai quali si deve confrontare la performance dello sviluppo di un sistema locale.

Come argomentato anche in recenti studi (si veda l’Action Plan per gli Stati Uniti, Rintels,

2008) altri aspetti relativi alla qualità dell’esistenza e delle condizioni stesse di

sopravvivenza dell’organizzazione cui apparteniamo devono essere convenientemente

presi in considerazione. A questo proposito, alcuni degli interrogativi cui rispondere

riguardano pertanto come la banda larga e servizi ICT possano innalzare la gamma degli

TP

33PT Un mix di leggi e procedure istituzionali e di comportamenti individuali iscritti nella cultura degli usi e dei

costumi di una collettività che, pertanto, ne regolamentano il funzionamento a livello collettivo. TP

34PT Ciò che, in altre parole, significa affrontare i problemi di legittimazione delle azioni (chi fa che cosa, come ed

a quale livello) e di attribuzione delle responsabilità di coloro che devono sostenere i relativi costi.

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standard di qualità della vita, ovvero gli standard di salute e di educazione della

popolazione, quelli di sostenibilità energetica ed ambientale, di sicurezza degli

insediamenti, nonché di partecipazione democratica alla vita civile.

• Essendo la meno consolidata di tutte le quattro finestre, non è facile menzionare gli

approfondimenti da effettuare con riferimento alla finestra relativa alla conoscenza

sistemica. La sua analisi dovrà essere oggetto di uno studio ad hoc. Qui, si può richiamare

quanto già introdotto nel rapporto dello scorso anno, circa il fatto che il miglioramento del

funzionamento delle organizzazioni, associato all’uso delle ICT passi, anche, attraverso

processi di generazione, trasmissione ed accumulazione delle conoscenze, sia perché

incorporata negli artefatti, sia perchè mediata attraverso le ICT (i sistemi informativi ed i

programmi di calcolo) sia perché veicolata attraverso le reti tecnologiche e quelle socio-

tecniche sta alla base di questa finestra di osservazione. Osservare tali fenomeni significa

in sostanza studiare la capacità del sistema di progettare, orientare e creare il proprio

futuro.

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71

Bibliografia

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73

APPENDICE A

La procedura utilizzata nella stima comunale dell’adozione della banda larga

Scopo di questa analisi è la stima a livello comunale, della quota di popolazione che adotta la

banda larga a partire dalle informazioni aggregate rilevate dall’indagine dell’Osservatorio ICT

presso i cittadini.

In sostanza, il quesito che ci si pone è il seguente: data una serie di informazioni relative

all’adozione della banda larga da parte della popolazione, articolata secondo alcune

caratteristiche, rilevate con riferimento ad un certo livello territoriale (provincia, aggregazione

di comuni) è possibile ottenere una stima della quota di adozione a livello comunaleTPF

35FPT?

Date certe condizioni sulla disponibilità di informazioni a livello comunale, la risposta può

ritenersi affermativa e la procedura di stima messa in opera si ispira all’approccio di analisi

noto con il nome di micro-simulazione.

Nato negli anni ’50 per affinare la descrizione dei comportamenti degli agenti di un sistema

socio-economico, l’approccio di micro-simulazione è stato originariamente sviluppato, con lo

scopo di ricostruire basi informativi più dettagliate di una popolazione di individui, sfruttando

le informazioni disponibili per certe categorie di popolazione TPF

36FPT.

Le prime applicazioni della micro-simulazione sono state motivate dall’esigenza di superare

le semplificazioni e le generalizzazioni insite nelle formulazioni analitiche che consideravano

un sistema socio-economico in termini aggregati, o lo descrivevano tramite agenti

rappresentativi di categorie di soggetti. L’approccio proposto, infatti, cerca di rappresentare

gli agenti individuali ed i loro comportamenti e di descriverne i cambiamenti che avvengono

nel tempo. Questo spostamento di attenzione, da un’analisi aggregata o di settore alla

ricostruzione delle decisioni individuali, ha dato un contributo indiscutibile

all’approfondimento dello studio delle dinamiche di cambiamento dei fenomeni socio-

economici.

TP

35PT Una stima ancora piu’ raffinata potrebbe giovare a ottenere i tassi di adozione non soltanto per il totale della

popolazione comunale, ma, sempre a livello comunale, anche per i diversi gruppi di eta’. Si presume, e cio’ viene spiegato nel testo di questa appendice, che una tale stima potrebbe portare ad un miglioramento significativo dei risultati fin’ora ottenuti. TP

36PT Uno dei primi autori a sviluppare questo approccio per lo studio dei fenomeni socio-economici fu Orcutt

(1957). Negli anni ’80, nella direzione anche di fornire indicazioni di policy più mirate, la micro-simulazione divenne oggetto di notevole attenzione nel campo della geografia quantitativa vennero sviluppati diversi modelli per analizzare la dinamica degli eventi demografici e residenziali ( Clarke, Keys e Williams,1981, Clarke,1986 e Clarke e Wilson, 1986). Questi lavori, peraltro, possono ritenersi uno dei precursori dei moderni approcci ad agenti, dove l’attenzione si rivolge all’osservazione delle interazioni tra individui eterogenei.

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74

Formalmente, la costruzione di un modello di micro-simulazione richiede la specificazione di

un insieme di caratteristiche di un campione rappresentativo di individui appartenente ad una

certa popolazione di interesse. L’informazione riguardante gli individui è associata ad una

lista degli attributi, che poi può essere estesa alla popolazione complessiva al campione,

rigenerando cioè la base informativa ogniqualvolta necessario. Ciò può avere dei vantaggi non

trascurabili per la gestione di grosse base dati, in cui le unità sono caratterizzate da un gran

numero di attributi. Infine, un tale approccio si caratterizza per una certa flessibilità nella

rappresentazione dei risultati data dal fatto che non esiste un predeterminato modello

aggregato dei risultati, il quale, di conseguenza, può essere predisposto in modo da per

rispondere meglio alle esigenze dell’utilizzatore TPF

37FPT.

Come introdotto, l’applicazione di questo approccio al caso piemontese è stata finalizzata a

generare una stima della quota di adozione comunale di banda larga da parte della

popolazione, a partire da informazioni aggregate di tale grandezza, ricavate dall’indagine

dell’Osservatorio ICT. In particolare, sono state utilizzate tre fonti informative:

• la quota di popolazione che adotta la banda larga, disponibile a livello provinciale, e

all’interno di ciascuna Provincia, per dimensione dei comuni (comuni piccoli – con meno

di 10 mila abitanti, e comuni grandi - con più di 10 mila abitanti), rilevata dall’indagine

sui cittadini;

• la popolazione (con più di 16 anni) per comune al 2007;

• la presenza di copertura comunale di banda larga (aDsl) al 2007.

Per effettuare la stima a livello comunale è stato utilizzato il metodo del simplesso, facilmente

implementabile su un foglio elettronico, tramite l’applicazione di una funzione Excel.

Due ipotesi generali stanno alla base dell’implementazione operativa della procedura:

a. i valori provinciali delle stime ottenute devono rispettare il più possibile le informazioni

note: la quota di popolazione che adotta la banda larga, a livello provinciale (e per gruppi

di comuni);

b. il valore comunale della stima per un comune coperto da banda larga non può essere nullo

(l’ipotesi infatti è che la presenza di servizio di banda larga da parte di un operatore

risponde ad una certa domanda del servizio da parte della popolazione).

La figura A.2.1 illustra graficamente lo schema della procedura seguita.

La finestra A descrive i dati di partenza che costituiscono la fonte dei dati per la simulazione.

TP

37PT Per dettagli sui vantaggi dei modelli di micro-simulazioni vedi Clarke e Holm (1986) Microsimulation

methods in spacial analysis and planning, Working Paper 476.

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popolazione potenziale per comune pop. comunale c.piccoli c.grandi

stime comunali popolazione comunale c.piccoli c.grandi tassi di adoz.

Finestra B: popolazione da stimare

popolazione – dati aggregati pop. potenziale tassi di adoz. dell‘OssICT pop. connessa

piccoli

grandi

tot prov

com

uni Pcp acp Ccp= Pcp* acp

Pcg acg Ccg= Pcg* acg

Pprov aprov Cprov= Pprov* aprov

Pc1 Pcp1 Pcg1

… … …

Pci Pcpi Pcgi

… … …

Pcn PCpn PCgn

ΣPprov ΣPcp ΣPcg

stime – dati aggrregati popolaz. tassi di adoz.

com

uni piccoli

grandi

tot prov

Scp bcp

Scg bcg

Sprov bprov

Sc1 Scp1 Scg1 bc1

… … … …

Sci Scpi Scgi bci

… … … …

Scn Scpn Scgn bcn

Σ Sprov Σ Scp Σ Scg bprov

popolazione connessa c.piccoli c.grandi min max min max

CP1,min CP1,max CG1,min CG1,max

… … … …

CPi,min CPi,max CGi,min CGi,max

… … … …

CPn,min CPn,max CGn,min CGn,max

Finestra A: dati di partenza dell‘OssICT

Funzione obiettivo: minagr(Cprov – ΣSprov)

Figura A.2.1 Schema rappresentativo costruito per la procedura di micro-simulazione

In particolare, la finestra e’ suddivisa in due campi. Il campo in alto contiene i dati aggregati e

cioè: le somme per comuni piccoli (PBcp B), per comuni grandi (PBcg B) e per totale provinciale

(PBprovB) della popolazione potenzialeTPF

38FPT, i tassi di adozione della banda larga per comuni piccoli

(aBcp B), per comuni grandi (aBcg B) e per la provincia (aBprov B), e infine il valore della popolazione

connessa in comuni piccoli (CBcp B), in comuni grandi (CBcg B) e in provincia (CBprovB) - data dal

prodotto tra la corrispettiva popolazione potenziale e il tasso di adozione.

TP

38PT Si definisce popolazione potenziale la popolazione che risiede nei comuni coperti da banda larga.

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76

Il campo inferiore si riferisce ai dati comunali e contiene, nella matrice sinistra la popolazione

potenzialeTPF

39FPT per ogni singolo comune, distinto a seconda se è piccolo o grande, e nella

matrice a destra l’intervallo di variazione, definito dai due estremi, minimo e massimo, della

(stima) di popolazione che adotta la banda larga.

I valori di tali estremi sono stati ricavati dall’esame della distribuzione dei tassi di adozioni a

livello provinciale, poi applicati alla popolazione potenziale di ciascun comune.

La finestra B si riferisce alla popolazione stimata, cioè la popolazione ottenuta dalla

procedura di simulazione, come risultato di iterazioni successive effettuate attraverso la

minimizzazione di una funzione obiettivo, soggetta a certi vincoli imposti sulla popolazione

da stimare.

Più in dettaglio, la procedura di stima, effettuata per ogni provincia, prevede una funzione

obiettivo, del tipo:

minarg (CBprovB - ΣSBprov B) (1)

dove CBprovB è stata descritta sopra e ΣSBprovB è la sommatoria provinciale riferita alla popolazione

da stimare.

Ci sono quattro vincoli, due a due riferiti alla popolazione a livello comunale distinta per

dimensione dei comuni, i quali stabiliscono gli intervalli nei quali i rispettivi valori della

popolazione devono trovarsi. Ognuno dei quattro vincoli impone che ogni elemento del

vettore riferito alla popolazione comunale nei comuni piccoli/grandi sia maggiore/minore

uguale al valore di ogni cella del corrispondente vettore dei valori minimi/massimi della

popolazione per comune piccolo/grande. Analiticamente, i quattro vincoli possono essere

espressi nei seguenti termini:

[SBcp1 B=>CPB1,min B; … ;SBcpiB=>CPBi,min B; … ; SBcpn B=>CPBn,min B] (2)

[SBcp1 B<=CPB1,max B; … ;SBcpiB<=CPBi,max B; … ; SBcpnB<=CPBn,max B] (3)

[SBcg1 B=>CGB1,min B; … ;SBcgiB=>CGBi,min B; … ; SBcgn B=>CGBn,min B] (4)

[SBcg1 B<=CGB1,max B; … ;SBcgiB<=CGBi,max B; … ; SBcgn B<=CGBn,max B] (5)

dove i primi due si riferiscono alla popolazione nei comuni piccoli e gli ultimi due – alla

popolazione nei comuni grandi.

Come introdotto, la procedura di stima appena descritta è stata realizzata in ambiente Excel,

dove si è fatto l’uso dello strumento del SolverTPF

40FPT. Inoltre, per assicurare la replicabilità futura

TP

39PT In tale matrice, pertanto, ci saranno delle righe con valori nulli corrispondenti ai comuni in cui non è stata

ancora adottata la banda larga. TP

40PT Solver può essere utilizzato per una vasta serie di problemi che richiedono l’ottimizzazione, lineare e non

lineare, di una certa funzione obiettivo soggetta a dei vincoli posti sul campione a cui si riferisce la stessa funzione.

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della procedura, le operazioni effettuate sono state memorizzate in opportune macro. Ciò

significa che in futuro sarà possibile aggiornare le stime semplicemente attualizzando i valori

della popolazione potenziale sia quelli relativi ai comuni che quelli relativi al raggruppamento

dei comuni per la loro dimensione.

Va segnalato che si sono incontrati alcuni problemi di natura tecnica derivanti dalle

limitazioni dimensionali delle procedure eseguibili dal solver. Esso è stato particolarmente

limitativo nel caso delle Province grandi (con più di 200 Comuni) ovvero per la Provincia di

Cuneo (250 Comuni) e di Torino (315 Comuni). Per risolvere il problema è stato necessario

dividere i Comuni in due gruppi e procedere alla stima separatamente per ogni gruppo,

definendo un’opportuna funzione obiettivo per ogni gruppo e stimando i valori comunali

separatamente per entrambi i gruppi.

La tabella A.2.2 presenta un confronto fra valori stimati e valori osservati per provincia e

classe di comuni (rispettivamente, le variabili bBcp B, bBcgB, bBprov B della matrice superiore nella

Finestra B e le variabili aBcp B, a BcgB, a Bprov B della Finestra A).

Tabella A.2.2. Tassi di adozione della banda larga stimati e osservati per dimensione dei comuni nelle Province piemontesi nel 2007

tassi di adozione della banda larga

Comuni piccoli Comuni grandi Tot. provinciale stimati osservati stimati osservati stimati osservati

Alessandria 0,341 0,309 0,353 0,380 0,348 0,348 Asti 0,228 0,208 0,375 0,412 0,298 0,298 Biella 0,228 0,273 0,464 0,398 0,314 0,314 Cuneo I gruppo 0,139 0,240 0,544 0,452 0,331 0,331 II gruppo 0,384 0,373 0,257 0,255 0,343 0,343 Novara 0,328 0,226 0,284 0,375 0,302 0,302 Torino I gruppo 0,417 0,474 0,359 0,311 0,383 0,383 II gruppo 0,486 0,343 0,410 0,441 0,423 0,423 Verbania 0,279 0,301 0,497 0,486 0,375 0,375 Vercelli 0,271 0,320 0,480 0,405 0,348 0,348

I risultati delle stime a livello aggregato possono ritenersi abbastanza soddisfacenti. Sono

buone a livello provinciale, anche se in alcuni casi gli scostamenti a livello sub-provinciali

sono ancora un po’ elevati, in particolare per la Provincia di Cuneo (I gruppo di Comuni), di

Novara e di Torino.

Anche a livello comunale, le stime ottenute presentano una certa rigidità, nel senso che la

procedura seguita dal Solver polarizza i valori di stima sui valori estremi introdotti con i

vincoli.

Fra le strade possibili da seguire per ovviare al problema si possono suggerire le seguenti:

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a. inserire nella funzione obiettivo (1) una seconda componente, costruita dalla varianza dei

tassi di adozione a livello comunale calcolati a partire dai dati osservati. La funzione

obiettivo diventerebbe:

minarg [(CBprovB - ΣSBprov B) + α·var(aBc1 B, … , a Bci B, … , a Bcn B)] (6)

dove a Bci B con i = (1…..n) sono i tassi di adozione osservati a livello di comune e α è un

parametro di bilanciamento, da definire attraverso una procedura di calibrazione;

b. estendere la procedura seguita per la popolazione totale, alla popolazione distinta per

classi di età. Anche con i limiti imposti dal Solver, ciò consentirebbe di tener meglio delle

caratteristiche demografiche dei comuni.

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APPENDICE B

Popolazione e percentuali di utenti Internet, per classi decennali di età nelle Province, al 2007 e stime al 2012. Vercelli VCO Popolazione % utenti Internet Popolazione % utenti Internet classi di età 2007 2012 2007 2012 classi di età 2007 2012 2007 2012

15-24 15050 15272 76.2% 85.4% 15-24 13721 14350 85.4% 83.8% 25-34 21835 19704 80.7% 74.0% 25-34 20844 18983 56.4% 58.9% 35-44 28010 25952 62.3% 73.2% 35-44 27154 25937 66.6% 55.3% 45-54 24834 26766 66.3% 66.2% 45-54 22645 25277 48.9% 71.0% 55-64 22462 23541 31.4% 45.5% 55-64 21054 21629 45.8% 41.8% 64-74 22086 19882 11.6% 19.7% 64-74 19662 19071 21.3% 43.8% oltre 75 21598 23182 10.7% 8.8% oltre 75 17241 19090 2.2% 3.9% Totale 155875 154300 48.1% 52.5% Totale 142321 144336 47.0% 51.0% Popolazione 176509 175698 Popolazione 161969 165060

% popolazione oltre 14 88.3% 87.8%

% popolazione oltre 14 87.9% 87.4%

Alessandria Asti Popolazione % utenti Internet Popolazione % utenti Internet classi di età 2007 2012 2007 2012 classi di età 2007 2012 2007

15-24 34187 36528 68.9% 84.0% 15-24 18218 19591 84.5% 88.0% 25-34 51983 49393 69.1% 56.1% 25-34 27063 25988 73.3% 60.6% 35-44 68440 65051 72.8% 70.2% 35-44 33687 33180 67.1% 63.7% 45-54 60032 65652 62.0% 72.2% 45-54 29612 32356 56.1% 75.3% 55-64 57524 57641 30.1% 43.9% 55-64 27780 28768 27.7% 33.0% 64-74 55415 52695 13.7% 16.8% 64-74 25387 24187 10.4% 20.3% oltre 75 56883 59772 2.0% 6.3% oltre 75 26764 28254 3.1% 7.1% Totale 384464 386733 44.9% 49.0% Totale 188511 192323 45.4% 49.3% Popolazione 431706 438242 Popolazione 215139 221372 % popolazione oltre 14 89.1% 88.2%

% popolazione oltre 14 87.6% 86.9%

Cuneo Novara Popolazione % utenti Internet Popolazione % utenti Internet classi di età 2007 2012 2007 2012 classi di età 2007 2012 2007

15-24 54414 56661 85.8% 83.8% 15-24 32014 33529 70.6% 77.0% 25-34 75267 71825 58.7% 68.3% 25-34 48848 45098 66.5% 60.9% 35-44 91061 90176 61.7% 57.2% 35-44 60794 59239 62.6% 65.9% 45-54 77799 86527 45.5% 60.7% 45-54 50431 57137 44.7% 46.5% 55-64 70554 73985 30.6% 29.1% 55-64 43416 46644 19.0% 38.9% 64-74 65129 62941 4.7% 19.0% 64-74 39689 38347 7.4% 11.4% oltre 75 62337 68041 5.2% 4.8% oltre 75 35999 40583 0.0% 3.2% Totale 496560 510156 42.4% 46.5% Totale 311191 320576 40.8% 44.5% Popolazione 574877 592885 Popolazione 357536 370648 % popolazione oltre 14 86.4% 86.0%

% popolazione oltre 14 87.0% 86.5%

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Torino Biella Popolazione % utenti Internet Popolazione % utenti Internet classi di età 2007 2012 2007 2012 classi di età 2007 2012 2007

15-24 195432 203000 81.1% 89.3% 15-24 15602 16376 55.6% 78.6% 25-34 297926 260227 73.8% 74.7% 25-34 23348 21668 58.6% 46.0% 35-44 367872 353125 75.9% 67.8% 35-44 29747 28730 58.7% 53.2% 45-54 312959 339102 63.7% 76.3% 45-54 25819 27859 68.1% 76.3% 55-64 297281 299959 42.8% 55.9% 55-64 24868 25303 34.4% 48.5% 64-74 268262 265895 18.3% 27.9% 64-74 23362 22192 9.3% 17.5% oltre 75 222509 260121 4.8% 9.1% oltre 75 22489 23985 0.0% 1.9% Totale 1962242 1981430 53.2% 57.5% Totale 165234 166113 41.2% 45.7% Popolazione 2246864 2284049 Popolazione 187706 189582 % popolazione oltre 14 87.3% 86.8%

% popolazione oltre 14 88.0% 87.6%

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81

APPENDICE C Utilizzo di alcuni servizi di e-government da parte delle imprese in Piemonte, nella Provincia

di Torino e nel Resto della regione al 2006 e al 2007

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

paga

men

tota

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Provincia di Torino

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