Sistema camerale 2011 Strutture e servizi CAM

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O S C AM Sistema camerale 2011 Strutture e servizi per l’impresa a cura dell’Osservatorio camerale OSSERVATORI E RAPPORTI

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a cura dell’Osservatorio camerale

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Osservatori e rapporti

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Sistema camerale 2011

Strutture e serviziper l’impresa

a cura dell’Osservatorio camerale

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A cura dell’Osservatorio camerale:

Alberto Caporale, Eugenio Spina, Daniela Tauro

Hanno inoltre collaborato a questa pubblicazione:

Mario Altavilla, Alessandra Asaro, Ettore Battelli, Flavio Burlizzi, Loredana Capuozzo,

Stefano Casagrande, Gaetano De Benedictis, Isabella De Carli, Giuseppe Del Medico,

Amedeo Del Principe, Carlo De Vincentiis, Monica Didò, Sabrina Diella, Gabriella Di Girolamo,

Antonello Fontanili, Roberto Frisari, Mariangela Germano, Ugo Girardi, Barbara Longo,

Francesca Luccerini, Piero Massanisso, Domenico Mauriello, Andrea Muti, Claudio Nicolini,

Caterina Pampaloni, Giovanna Pascale, Fabio Pizzino, Marco Pozzoli, Alessandra Procesi,

Claudia Samarelli, Federica Scipioni, Pierluigi Sodini, Carlo Spagnoli, Patrizia Tanzilli,

Angelo Tedde, Michaela Travaglini, Enzo Maria Tripodi

Si ringrazia Roberto Fontolan per il prezioso contributo.

Supporto tecnico:

Nebo Ricerche PA

Produzione e coordinamento editoriale:

Retecamere Scrl

Materiali e approfondimenti sul sito www.osservatoriocamerale.it

© 2011 Retecamere, Roma

Finito di stampare nel mese di novembre 2011

dalla tipografia Kataconsulting Srl, Roma

ISBN: 978-88-6077-112-4

L’utilizzo delle informazioni contenute nel presente

volume è consentito solo su autorizzazione dell’editore

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Sommario

Premessa 7

Introduzione 9

CAPITOLO 1 Camere di commercio1.1 La rappresentanza istituzionale, i Consigli camerali 151.2 La nuova dimensione istituzionale, il Sistema camerale della riforma 181.3 Unioncamere, la promozione e lo sviluppo del Sistema camerale 20

CAPITOLO 2 Struttura e organizzazione2.1 L’articolazione della rete 372.2 Organizzazione e performance 482.3 Le risorse professionali 55

CAPITOLO 3 Attività, risorse e risultati3.1 Servizi amministrativi, comunicazione, e-gov 673.2 Le attività per la regolazione del mercato, la vigilanza 793.3 La promozione del territorio: il quadro d’insieme dell’azione camerale 95 3.3.1 L’internazionalizzazione del tessuto economico 100 3.3.2 Made in Italy, qualificazione delle filiere, turismo e cultura 114 3.3.3 Il supporto all’innovazione e alla ricerca, la proprietà industriale 135 3.3.4 L’attenzione all’ambiente e allo sviluppo sostenibile, la responsabilità sociale d’impresa 146 3.3.5 Il contributo alla conoscenza del territorio: statistica, studi e documentazione 160 3.3.6 I servizi per l’orientamento, la formazione, il lavoro 170 3.3.7 Il sostegno all’imprenditorialità 2003.4 Le azioni per l’accesso al credito, la finanza per le PMI 2133.5 Le partecipazioni nell’economia, le infrastrutture 2263.6 Programmazione e progettazione comunitaria 232

Nota metodologica 241 Principali acronimi e abbreviazioni 242

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Essere un sistema di amministrazioni al servizio delle imprese comporta, di certo, responsabilità e oneri in parte diversi da quelli che – nell’accezione comune – una pubblica amministrazione è tenuta ad assumere nei riguardi dei propri “portatori

di interesse”. Al tempo stesso, tuttavia, è anche una grande opportunità e uno stimolo continuo a

interrogarsi sulla propria mission, testandone l’adeguamento alle istanze e ai problemi del mondo cui si è rivolti, nonché alle dinamiche e alle “sofferenze” che lo agitano. Un processo che può condurre, ove necessario, a ripensare strategie e programmi senza tutti quegli indugi che spesso finiscono per frapporsi rispetto ai cambiamenti – fati-cosi ma di fatto inevitabili – che l’economia e la società chiedono con forza sempre maggiore alle realtà pubbliche, ora anche con il frequente supporto di input legislativi rigorosi e stringenti.

La fotografia che emerge con riferimento alle dinamiche strutturali, organizzative e di servizio che hanno caratterizzato le Camere di commercio nel 2010 è, appunto, quella di un sistema in continua evoluzione, fortemente ricettivo di fronte agli stimoli di nuovi e consistenti impegni da assumere – nonché investimenti correlati da compiere – tutti in un ristretto arco di tempo: il 2010, infatti, è stato l’anno della riforma dell’ordinamento camerale, nel febbraio, con tutto il conseguente lavoro sui provvedimenti attuativi, dell’avvio a regime della Comunicazione unica e dello Sportello unico per le attività produttive, oltre che della mediazione, civile e commerciale.

A fronte di tali sollecitazioni, il Sistema camerale ha lavorato al proprio interno per articolarsi in modo più funzionale alla realizzazione del disegno di posizionamento stra-tegico voluto dal programma di mandato in essere, nonché per diversificare e ampliare la propria “offerta” di servizi al tessuto produttivo, sfruttando appieno l’evoluzione delle tecnologie e il know-how delle sue risorse professionali.

Premessa

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Far conoscere questo fermento, e i risultati che esso determina, rendendone noti e comprensibili i diversi profili al mondo imprenditoriale, agli interlocutori istituzionali e ai vari organismi impegnati per sostenere la tenuta e lo sviluppo del sistema Italia, è l’intento del presente Rapporto realizzato a valere sui dati raccolti dall’Osservatorio camerale, lo strumento di monitoraggio e di analisi sulla rete delle Camere e sulle dimensioni quantitative e qualitative delle loro attività in favore delle imprese e del territorio.

Un volume – frutto della preziosa collaborazione delle strutture del Sistema durante le impegnative fasi di rilevazione e sintesi dello sforzo corale di Unioncamere nelle suc-cessive attività di interpretazione e divulgazione – che intende accreditarsi quale fonte di conoscenza diffusa del complesso e articolato mondo delle Camere di commercio, e quale terreno di approfondimento e di analisi, in grado di alimentare, anche all’interno del Sistema, il confronto continuo e lo sviluppo di nuove istanze, progettualità, sinergie e collaborazioni.

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Introduzione

Qual è l’anima della nostra vita economica? Quale lo spirito che la sorregge e le dà forza? È fin troppo facile rispondere: l’iniziativa imprenditoriale. Quello slancio a costruire, quella spinta a fare, creare e ideare che ha fatto dell’Italia il Paese a più

alta intensità di piccola e media impresa e, con essa, quello che vanta, nonostante gli strappi e le lacerazioni che tutti conosciamo, un tessuto sociale di invidiabile tenuta. È l’iniziativa imprenditoriale la forza viva del nostro Paese, patrimonio da tutelare e valorizzare in quanto consapevole e orgoglioso protagonista della crescita economica italiana, che ha contribuito a rendere il nostro sistema flessibile ai mutamenti della domanda e capace di conquistarsi nicchie a valore aggiunto anche nei settori maturi.

Nel secondo dopoguerra, e per una lunga fase storica, l’Italia è stata anche un modello. Oggi sappiamo bene che questa forza propulsiva è fortemente indebolita, in gran parte per circostanze esterne, eppure il suo fascino è ancora potente, al punto che, come dimostrano i dati sulla natalità delle imprese, anche gli immigrati desiderano “italianizzarsi” diventando imprenditori.

Il Sistema camerale ha un unico scopo, che si manifesta secondo due linee d’azione: custodire, da un lato, e rinnovare, dall’altro, la tradizione di imprenditoria diffusa che contraddistingue il nostro Paese. Ogni tradizione ereditata, infatti, va sottoposta al vaglio del presente ed è in questo impatto che il passato supera la barriera del tempo – esce dal museo, per così dire – e diventa piattaforma dinamica per l’oggi. Per questo, anno dopo anno, l’impegno del Sistema si sviluppa ascoltando, accompagnando, interpretando e sostenendo l’iniziativa imprenditoriale, dimensione ineliminabile della nostra identità nazionale.

È un fatto di codice genetico, è un fatto di cultura. Nel difficile contesto odierno il Sistema camerale “sente” che l’inevitabile ridi-

mensionamento della spesa pubblica e la maggiore complessità della competizione

Introduzione

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implicano una sfida che lo spirito imprenditoriale può raccogliere: con fiducia, vitalità e intelligenza. In questo incontro/scontro con la realtà, la tradizione viene sospinta a rinnovarsi tralasciando il vecchio e adattandosi alle mutate condizioni ambientali. In fondo è la logica dell’evoluzione depurata da ogni meccanicismo e da ogni determini-smo: l’iniziativa imprenditoriale necessita infatti della libertà dello spirito.

Lo possiamo verificare attraverso le storie e i dati minuziosamente raccolti e “patri-monializzati” dalle Camere di commercio: sono numerosissimi i casi di successo di imprese che, puntando sulla diversificazione dei mercati, sull’innovazione di prodotti e processi e sulla disponibilità alla collaborazione in reti informali e formali, hanno sapu-to trovare gli spunti per un rilancio della propria capacità competitiva e la conquista di nuovi segmenti di mercato.

Come è naturale, proprio la drammaticità del contesto offre rilievo ad alcuni elementi critici che stanno impegnando a fondo le energie del Sistema: migliorare il rapporto tra imprese e finanza; accrescere il numero delle aziende esportatrici e di quelle innovatri-ci; accelerare la semplificazione di adempimenti e procedure; incoraggiare e potenziare tutto ciò che va sotto il nome e la dinamica di “rete”; favorire l’accesso dei giovani all’imprenditoria e concretizzare azioni di sostegno alle start-up.

Le pagine del presente Rapporto, nel raccontare “un anno nella vita delle Camere di commercio”, si appoggiano sull’architettura di questi pilastri del cambiamento.

Dalla concezione a rete dello stesso Sistema all’ottimizzazione delle risorse, dall’af-finamento dell’intelligenza interpretativa e di studio all’investimento sulla formazione, dalla strategia di internazionalizzazione e valorizzazione di imprese e territori a quella del Made in Italy, dal potenziamento riformatore di servizi – come la conciliazione – a una presenza sempre più responsabile nel settore delle infrastrutture: tutti questi ambiti di intervento, che delineano i filoni di attività camerale, sono “attraversati” dalla neces-sità della trasformazione e del rinnovamento.

In tema di internazionalizzazione, ad esempio, a fronte di un mercato che si è ormai globalizzato e in cui l’imprenditorialità italiana – pur dovendo fare i conti con una situazione competitiva sempre più complessa (si pensi solo ai costi della logistica, della tutela della proprietà industriale e dei marchi, ai fenomeni di contraffazione ecc.) – riesce con l’export a mantenere un ruolo di traino della nostra pur modesta ripresa, lo sforzo delle Camere di commercio è teso ad accrescere il numero assoluto di imprese in grado di essere stabilmente presenti sui mercati esteri.

Ciò, tuttavia, non dimenticando l’importanza di puntare con decisione a “fare siste-ma” tra i diversi attori, pubblici e privati (si pensi al ruolo delle grandi banche forte-mente internazionalizzate, o alle potenzialità di creazione di nuovi business e accom-pagnamento delle aziende collegate alla presenza delle maggiori società di consulenza sui mercati emergenti) in una logica di “rete tra le reti” italiane all’estero.

Tra le altre priorità dell’azione camerale vi è poi il tema della semplificazione. Secondo l’Unione Europea, infatti, l’Italia resta uno dei paesi più onerosi per l’apertura di un’attività: ai neoimprenditori, infatti, è richiesto un investimento per l’avvio supe-riore ai 2.500 euro, a fronte di meno di 800 in Germania e di cifre ancora inferiori in

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Introduzione

Francia e Regno Unito. In questi ultimi anni, tuttavia, sono stati compiuti importanti passi avanti nel facilitare la vita degli imprenditori, semplificando e riducendo gli oneri amministrativi e migliorando la relazione tra pubblica amministrazione e imprese.

La serie di processi di semplificazione, già avviati, è ora in corso di perfezionamento: attraverso la riforma (telematizzazione) degli Sportelli unici per le attività produttive, la diffusione della posta elettronica certificata presso le imprese, l’attenzione continua a eliminare le eccessive pastoie burocratiche che gravano sul sistema imprenditoriale. In questi ambiti, l’azione delle Camere intende contribuire in modo fattivo a far mutare la “filosofia di fondo” che finora ha indirizzato il rapporto tra pubblica amministrazione e sistema produttivo: da un’ottica di controllo e vigilanza sulle imprese a una pro-spettiva meno vessatoria e penalizzante, basata sulla fiducia (la stessa che ha portato all’introduzione della Segnalazione certificata di inizio attività – SCIA al posto della più restrittiva Dichiarazione di inizio attività – DIA).

Determinante, poi, il tema delle reti. Quante sono ancora le imprese tagliate fuori dalle opportunità di crescita competitiva a causa di un sottodimensionamento che impedisce loro di sostenere i costi della necessaria innovazione, o di cogliere le oppor-tunità che si aprono sui mercati internazionali? L’aggregazione nella logica delle reti tra imprese di piccola dimensione è una strategia che, per le Camere, sarà centrale nei prossimi anni per sostenere piccole e medie imprese e favorire l’incremento dimensio-nale da micro a piccola e da piccola a media.

In questi anni, inoltre, il Sistema ha lavorato affinché l’interesse generico e scontato (chi mai potrà dichiararsi contrario?) al “fattore giovanile” dell’economia esca dall’oc-casionalità e diventi componente strategica dell’intervento pubblico. Molto c’è ancora da fare, ma quanto emerge dal quadro dell’azione delle Camere dimostra un impegno crescente e costante delle strutture del Sistema nel contribuire alla formazione di risorse umane competenti e adeguatamente preparate ad affrontare – con le imprese e nell’in-teresse della collettività – le sfide dell’economia globale.

Sono solo alcuni esempi dell’impegno che viene ampiamente e analiticamente descritto in questo volume. E che in fondo vuole semplicemente testimoniare il con-tributo delle Camere di commercio a rendere viva e fruttuosa l’eredità che abbiamo ricevuto.

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Capitolo 1

Camere di commercio

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1.1 La rappresentanza istituzionale, i Consigli camerali

La riforma contenuta nel d.lgs. 15 febbraio 2010, n. 23 ha rappresentato il punto di caduta di un lungo percorso di valorizzazione e di rafforzamento dell’identità delle Camere di commercio: Autonomie funzionali1, istituzioni che, nel loro essere parte del “pubblico”, per mission costitutiva sono chiamate a tutelare e promuovere l’interesse generale del sistema delle imprese, di cui sono espressione diretta, favorendo al contem-po il corretto e trasparente dispiegarsi delle dinamiche del mercato. Tutto ciò secondo un modello operativo che si fonda sul concetto di “prossimità” della PA rispetto alla propria utenza – e alle esigenze e ai bisogni di cui è portatrice – teso a garantire alla stessa servizi e risposte efficaci, tempestive e di qualità.

La capacità delle Camere di commercio di assolvere a tali funzioni, elaborando politiche, strategie e indirizzi adeguati a rispondere al complesso insieme di aspet-tative del mondo delle imprese, si fonda sul particolare meccanismo rappresentativo che rende ciascuna Camera un vero e proprio “luogo di democrazia economica”, dove le forze che animano il territorio si incontrano per definire interventi e misure in grado di soddisfare le esigenze di crescita, coesione e sviluppo che il territorio stesso esprime. Uno sforzo che, per un Sistema così articolato e complesso in termini di strutture, risorse e vocazioni, come è quello camerale, richiede un ampio lavoro di consultazione, unito a una forte capacità di selezione e sintesi delle linee che meglio possono caratterizzare i programmi e le azioni della pluralità di soggetti che operano al suo interno.

In ciascuna Camera, tali dinamiche trovano espressione e risalto nel Consiglio, l’or-gano di vertice la cui composizione è definita dalla legge di riordino che ne stabilisce

1 Art. 1, legge 580/1993 come riformata ai sensi del d.lgs. 23/2010 recante il Riordinamento delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura in attuazione dell’articolo 53 della legge 23 luglio 2009, n. 99.

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il numero di componenti in base alla quantità di aziende iscritte nel Registro delle imprese, nonché in proporzione alle caratteristiche produttive dell’area territoriale di competenza2. Un assetto che, di fatto, rende ciascun Consiglio un vero e proprio “spec-chio” dell’economia provinciale.

A dicembre 2010 si contano nel complesso 2.786 consiglieri3, di cui oltre il 60% espressione delle principali associazioni imprenditoriali dei settori del commercio (480 unità in tutto), dell’industria (471), dell’artigianato (461) e dell’agricoltura (274) (tav. 1.1).

Gli ulteriori 1.100 membri risultano per oltre l’80% (893 unità) espressione degli altri settori economici che compongono il tessuto produttivo (tra cui i servizi alle imprese, il turismo, i trasporti e le spedizioni, il credito, le assicurazioni e la coopera-zione), mentre le restanti 207 unità siedono nei Consigli in rappresentanza del mondo

2 Una previsione normativa che assicura, nel tempo, la sostanziale “stabilità” del numero di amministratori operanti presso ogni ente.

3 Numerosità leggermente superiore rispetto a quella registrata nel 2009, circostanza che si motiva nella riduzione, rispetto all‘annualità precedente, del numero di Camere commissariate (1 sola realtà, contro le 2 alla fine del 2009).

Tav. 1.1: La presenza dei settori economici nei Consigli camerali al 31 dicembre 2010 (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Agricoltura9,9Trasporti e spedizioni

5,3

Turismo5,1

Altro settore2,9

Artigianato16,5

Consumatori/utenti3,7

Organizzazioni sindacali

3,8

Servizi alle imprese11,4

Commercio17,2

Cooperazione3,9

Credito3,4

Industria16,9

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1. Camere di commercio

dei consumatori/utenti e dei lavoratori. Una “configurazione rappresentativa” che ben evidenzia la natura dell’ente Camera quale istituzione che, nel gestire funzioni pubbli-che, è governata in modo congiunto da tutte le forze produttive e sociali che di tali funzioni sono – di fatto – dirette destinatarie.

In questo quadro, uno degli elementi qualificanti del provvedimento di riforma risiede, oltre che nella revisione delle modalità di riparto della rappresentanza con-siliare (nel senso di una sempre maggiore “aderenza” alle caratteristiche economiche della circoscrizione territoriale di riferimento), nell’allargamento degli stessi Consigli ai rappresentanti del mondo delle professioni; una scelta tesa a rafforzare il ruolo delle Camere quali istituzioni “del mercato”, oltre che “del sistema delle imprese”, in continuità con quanto avviato nel 1993 (primo riordino normativo dell’ordinamento camerale) momento in cui si è deciso l’ingresso, al loro interno, delle organizzazioni sindacali e dei consumatori.

Lievemente in crescita, rispetto al dato 2009, la quota di rappresentanza femminile (tav. 1.2): un valore di fine anno pari al 6,7% del totale, con un incremento di 0,4 punti percentuali rispetto all’annualità precedente.

Aumenta con decisione, a indicare una tendenza che si sta radicando all’interno del Sistema nella direzione delle pari opportunità, anche la quota di enti camerali nei quali il vertice della struttura tecnica è, per così dire, “a gestione femminile”: al dicembre 2010, infatti, il 15% dei segretari generali delle Camere di commercio è costituito da donne.

Tav. 1.2: La quota di rappresentanza femminile negli organi direttivi al 31 dicembre 2010 (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Donne6,7

Uomini93,3

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1.2 La nuova dimensione istituzionale, il Sistema camerale della riforma

Il 2010 è stato un anno cruciale per le Camere di commercio. L’approvazione del decreto legislativo di riforma dell’originaria legge 580/1993 ha infatti conferito un forte impulso al rafforzamento e alla valorizzazione del ruolo, delle attività e del posizionamento di questi enti all’interno del complesso e articolato panorama delle istituzioni. Con la riforma, in particolare, le Camere si affermano quale luogo naturale in cui le imprese si autoregolano e autorganizzano; una responsabilizzazione diretta delle imprese, nella propria dimensione di autogoverno, che costituisce il vero atto di maturità politica, veicolato dalla norma, nella direzione di un ordinamento in grado di riconoscere il valore sociale del “fare impresa”.

Affermando espressamente la loro natura di “enti pubblici dotati di autonomia fun-zionale”, nonché ancorati al principio – costituzionalmente sancito – della sussidiarietà orizzontale, il provvedimento di riforma ha fatto compiere un passo in avanti all’intero sistema delle istituzioni nella direzione di un federalismo più equilibrato e solidale, che concede spazi a realtà diverse da quelle ad autonomia costituzionalmente garantita.

Tra le principali novità vi è poi l’esplicita introduzione nella legge di quel concetto di “Sistema camerale” – più volte richiamato nel provvedimento – attraverso cui il legi-slatore pone l’accento sulla dimensione “a rete” del mondo delle Camere di commercio: 105 enti autonomi, ma non entità isolate, che si pongono quali elementi cardine di un sistema fatto di più anime operanti nella dimensione nazionale ed estera4, tra loro fortemente interconnesse dal punto di vista strutturale, funzionale e operativo, cui va ad aggiungersi un insieme di strutture specialistiche di necessario supporto per la traduzione dei complessi programmi di intervento in azioni concrete di sviluppo locale.

Dal punto di vista delle funzioni svolte, il passaggio riformatore ha ampliato e con-solidato lo status delle Camere quali enti promotori e garanti delle regole del mercato; queste, oggi, sono in grado di operare con maggiore autorevolezza nella misura in cui molte attività sinora svolte a sostegno delle imprese, spesso stratificatesi nel corso degli anni, sono diventate vere e proprie “competenze” da gestire secondo le logiche della sussidiarietà e, quindi, con accresciuta attenzione verso i bisogni e le istanze rappresentati.

Ciò si evidenzia sui numerosi fronti dell’agire camerale: dagli ambiti dell’intervento più “tradizionale”, tra cui le iniziative volte a semplificare la vita delle imprese dal punto di vista degli adempimenti e le azioni orientate a sostenere un più corretto funzionamento del mercato (garantendo la trasparenza, la certezza e l’equità delle relazioni economiche tra i suoi operatori), ai fronti dell’intervento più marcatamente “promozionale”: l’internazionalizzazione, il sostegno alla competitività del sistema imprenditoriale attraverso la diffusione dell’innovazione e del trasferimento tecnologi-

4 Oltre alle 105 Camere di commercio, fanno parte del “Sistema camerale” le Camere di commercio italiane, quelle italiane all’estero ed estere in Italia, le Unioni regionali e Unioncamere.

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1. Camere di commercio

co, la valorizzazione del capitale umano e il sostegno a uno sviluppo infrastrutturale del territorio che sia funzionale al pieno esprimersi del suo potenziale di crescita, solo per fare qualche esempio.

Il nuovo ruolo delle Unioni regionaliUn ulteriore portato della riforma del 2010 risiede nell’aver dato un impulso forte

per raccordare, in modo innovativo ed efficiente, la programmazione delle Camere di commercio con le strategie e le politiche di sviluppo del Governo e delle Regioni; un quadro rispetto al quale la nuova disciplina delle Unioni regionali costituisce una delle più significative novità.

L’art. 6 della legge 580/1993 ante riforma configurava le Unioni regionali delle Camere di commercio come “normali” associazioni rispetto alle quali era rimandata alla volontà dei singoli enti camerali la scelta di aderirvi o meno. In mancanza di riferimen-ti normativi unitari, la loro stessa organizzazione si presentava notevolmente fluida, circostanza che – soprattutto a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione (2000) che, nel rovesciare l’enumerazione delle competenze legislative, ha spostato dallo Stato alle Regioni gran parte delle decisioni normative nelle materie economiche di tradizionale pertinenza delle Camere – rischiava di far diventare le Unioni regionali l’“anello debole” della rete camerale, rendendo ineludibile un intervento normativo che permettesse al Sistema di rapportarsi agli attori regionali mediante un’adeguata istanza di corrispondente livello.

In questo quadro, una delle più significative innovazioni introdotte dal decre-to legislativo risiede nell’aver “sottratto” la scelta associativa regionale dall’alveo delle decisioni degli organi di governo delle singole Camere, imputandola di fatto al legislatore stesso. La disciplina attuale, infatti, dispone che le Camere di commercio «sono associate» in Unioni regionali, al fine di sviluppare le relazioni con le rispetti-ve Regioni, perseguire nel territorio di riferimento gli obiettivi del Sistema camerale, promuovere servizi comuni ed esercitare congiuntamente le competenze camerali. Ciò, tuttavia, mantenendone inalterata la natura di associazioni di diritto privato, ovverosia «costituite ai sensi del codice civile», una scelta tesa a innestare una fondamentale continuità con la disciplina precedente delle Unioni regionali sotto il profilo della loro qualificazione giuridica.

Oltre a ciò, la norma ha conferito a Unioncamere la competenza a emanare i “prin-cipi” e le “linee guida” cui gli Statuti delle Unioni regionali devono attenersi, in modo da evitare che l’autonomia organizzativa riconosciuta alle singole strutture introduca nella rete difformità suscettibili di comprometterne la coerenza sistemica. Tale scelta ha permesso di realizzare un soddisfacente equilibrio tra le ragioni dell’uniformità e quelle della differenziazione, affidando le prime ai principi e alle linee guida – la cui emanazione ha perciò rimesso al livello nazionale – e la seconda agli spazi di autonomia in capo al livello regionale.

Ciò premesso, i principi e le linee guida, approvati in seno agli organi Unioncamere nel corso dell’anno, e pensati al fine di inserire in modo coerente negli Statuti stessi

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le indicazioni innovative del decreto sul posizionamento di tali strutture5, sono stati formulati prendendo a riferimento un modello aggiornato e proiettato nel futuro del Sistema camerale e della funzione strategica che, nel suo ambito, deve venire assolta dalle Unioni regionali, significativo anello di una catena da rafforzare non solo per rapportarsi più efficacemente con le Regioni, ma anche per conseguire livelli maggiori di efficienza negli interventi sul territorio, in modo da contribuire a sostenere e pro-muovere la competitività delle imprese e dell’economia.

Il decreto ha rilanciato infine la funzione di coordinamento e rappresentanza delle Unioni nei confronti del contesto esterno, in primo luogo delle Regioni; ciò sia attra-verso la possibilità di formulare “pareri e proposte” su questioni che interessano gli specifici sistemi regionali delle imprese, sia raccomandando agli stessi enti Regione di prevederne la partecipazione alle fasi di consultazione e concertazione riguardanti «materie di comune interesse». In questo specifico ambito, la spinta del disposto nor-mativo ha rappresentato un’occasione per intensificare i rapporti e la collaborazione con la Conferenza delle Regioni: ciò ha consentito, nel dicembre 2010, di giungere alla sigla di uno specifico protocollo d’intesa finalizzato ad avviare un percorso per-manente tra il Sistema camerale e le Regioni al fine di perseguire gli obiettivi della semplificazione del contesto normativo di riferimento per l’attività d’impresa e di una maggiore integrazione degli interventi delle economie locali in coerenza con la programmazione regionale.

A tutto ciò si aggiungono poi le specifiche competenze attribuite alle Unioni regionali dalla norma: da un lato, l’attività di osservatorio e il monitoraggio dell’eco-nomia regionale e, dall’altro, la predisposizione del Rapporto sull’attività delle Camere che ciascuna realtà è tenuta a presentare entro il 30 giugno di ogni anno alla rispet-tiva Regione, sintetizzando nella stessa relazione le iniziative realizzate in favore dell’economia locale.

1.3 Unioncamere, la promozione e lo sviluppo del Sistema camerale

Il varo del decreto legislativo di riforma; il recepimento in Italia della cd Direttiva Servizi e la connessa rivitalizzazione delle iniziative legate alla messa a regime dello Sportello unico per le attività produttive; i provvedimenti nel campo della mediazione civile e commerciale e il conseguente impulso alle attività svolte sul fronte della regola-zione del mercato; la necessità di adeguare l’organizzazione delle amministrazioni came-rali ai dispositivi della riforma della pubblica amministrazione (la cd Riforma Brunetta): questi sono solo alcuni degli elementi che hanno animato l’impegno dell’Unione nazio-nale delle Camere di commercio nel primo anno di attuazione del programma di mandato 2010-2012.

5 Tra i principi e le linee guida: la valorizzazione in ambito regionale della dimensione di sistema (art. 1, d.lgs. 23/2010) e la rivisitazione del ruolo delle Unioni regionali per inserire le competenze attribuite per legge, e il riferimento ai servizi e alle attività da svolgere in forma associata.

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1. Camere di commercio

Nel corso del 2010, infatti, a fronte del nuovo scenario istituzionale e normativo, Unioncamere ha operato al fine di favorire il disegno comune e organico delle iniziative realizzate a livello territoriale, in uno sforzo teso a svolgere appieno il proprio ruolo di centro di rappresentanza e di promozione degli interessi generali delle Camere nelle appropriate sedi istituzionali, nonché di supporto (non solo consulenziale, ma anche logistico) per rispondere alle esigenze della rete e assistere il Sistema nel percorso di adeguamento verso un nuovo “modo di essere” pubblica amministrazione in grado di fornire risposte efficaci al mondo sociale e produttivo, con un’azione sempre più tarata sulle specifiche esigenze da quest’ultimo espresse.

In questo quadro, il decreto ha attribuito all’Unione un ruolo strategico all’interno, e a servizio, della rete camerale; nel prevedere per la stessa la possibilità di esercitare direttamente le attività di livello nazionale affidate dal MiSE, stipulando con quest’ul-timo accordi che impegnano l’intera rete camerale, infatti, il provvedimento ha confe-rito maggiore incisività a quelle funzioni di coordinamento e indirizzo degli attori del Sistema che l’Unione deve esercitare per garantire standard uniformi di attività su tutto il territorio6.

Il momento fondativo della nuova identità assunta dalle Camere nell’architettura istituzionale del Paese può identificarsi nella prima Assise di tutti gli amministratori camerali, convocata nel giugno 2010 a distanza di oltre un secolo dalla costituzione dell’ente, un passaggio di grande portata verso un modello aperto e trasparente nella definizione delle scelte fondamentali di “governo condiviso” dell’intero Sistema.

All’interno di un contesto così diversificato e “vivace”, nel corso dell’anno si è data prima attuazione alle priorità strategiche del piano triennale, che delinea un’azione della rete camerale volta – nel complesso – a sostenere l’innovazione e il rilancio compe-titivo dei territori, a rafforzare il mercato e tutelare il Made in Italy, nonché a promuovere il proprio rinnovamento dal punto di vista sia organizzativo sia funzionale.

In tale cornice, l’attività di servizio di Unioncamere si è orientata nel garantire assistenza e supporto costanti alle Camere sui molteplici fronti della loro azione territoriale, spesso anche attraverso la sigla di apposite convenzioni e protocolli con le principali istituzioni, pubbliche e private, operanti nei vari ambiti dell’intervento camerale (cfr. il riquadro a p. 32). Tra questi, di particolare rilievo le iniziative poste in essere per favorire la piena operatività del SUAP e per consolidare le innovative attività – tra cui l’avvio a regime della ComUnica e gli altri servizi per la qualifica-zione, lo sviluppo e la “fruizione” del Registro delle imprese – promosse dal Sistema al fine di semplificare le procedure amministrative gravanti sul tessuto produttivo, accelerando in tal senso il ricorso agli strumenti e alle logiche dell’e-government. Rilevanti le attività svolte, da un lato, in tema di accesso al credito – con interventi, spesso veicolati da appositi accordi e protocolli di intesa, di supporto all’azione del Sistema per avvicinare le PMI al capitale di rischio e stimolare la nascita e lo sviluppo

6 Funzioni, peraltro, che l‘Unione potrà svolgere con aumentata autorevolezza, a fronte dell‘ingresso, nell‘organo di amministrazione, di rappresentanti del MiSE, delle Regioni e delle autonomie locali.

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Sistema camerale 2010. Strutture e servizi per l’impresa

delle microimprese – e, dall’altro, sui temi del rilancio della politica infrastrutturale, con iniziative di coordinamento e di confronto interno alla rete camerale, grazie alle quali facilitare lo sviluppo di proposte attuabili in sinergia con le amministrazioni competenti, a livello nazionale e locale.

Il 2010 si è contraddistinto altresì per l’impegno dedicato al tema dei distretti e, in particolare, alla promozione dello strumento delle reti d’impresa: un insieme di attività, realizzate in collaborazione con la Federazione dei distretti italiani e con RetImpresa, tese a diffondere la cultura del contratto di rete e del “programma di rete” e a soste-nere il ruolo delle Camere nel favorire e rafforzare le reti relazionali tra le imprese e la loro aggregazione. Centrale, inoltre, l’impulso dato alla progressiva integrazione e al coordinamento delle iniziative camerali per la tutela e la qualificazione delle migliori produzioni (e dei territori di provenienza) con quelle di valorizzazione delle stesse sui mercati esteri: tracciabilità dell’origine, certificazione, lotta alla contraffazione, tutela dei prodotti e internazionalizzazione sono gli elementi cardine di una modalità integrata di intervento che l’iniziativa della cd “Rete dei ristoranti italiani nel mondo” sintetizza, come si vedrà in seguito, in modo esemplare. In tema di internazionalizzazione, in particolare, il 2010 ha visto l’attivazione di una nuova modalità di intervento con la promozione – congiuntamente al MiSE e all’allora ICE – di una missione imprenditoriale specificamente rivolta alle PMI.

A tutta la gamma di interventi, per così dire, settoriali si è aggiunta la costante azione di monitoraggio, studio e ricerca svolta – prevalentemente attraverso le inizia-tive del Centro studi e dell’Istituto nazionale distribuzione e servizi (cfr. box 1.1) – per indagare lo stato di salute, le dinamiche e gli scenari che caratterizzano e impattano sui vari comparti del sistema economico, nonché i loro effetti sui modelli e sui livelli di sviluppo territoriale. Ricerche, le cui risultanze sono spesso veicolate in momenti di riflessione “di sistema”, che nel 2010 hanno interessato anche nuovi filoni di appro-fondimento: è il caso, questo, del I Rapporto PIQ – Prodotto interno qualità e di Green Italy, il primo Rapporto sulla green economy.

Rilevante il complesso di attività svolte per riformare, rimodulare e rendere le isti-tuzioni camerali più moderne ed efficienti. Governance, valorizzazione delle funzioni, aspetti organizzativi volti all’efficienza sono alcuni dei principali obiettivi di approfon-dimento strategico perseguiti nel corso dell’anno, attraverso i quali – ad esempio – si è giunti alla definizione delle prime linee guida per lo svolgimento di funzioni in forma associata.

Il 2010, poi, ha rappresentato per tutta la PA un anno di profondo ripensamento dei modelli di funzionamento dei sistemi di programmazione e controllo, da strutturare quale supporto concreto per le attività decisionali e di pianificazione strategica, nonché per la verifica della capacità di ogni ente di tradurre le proprie strategie in azioni. Con questo obiettivo, l’ente ha portato a compimento una complessa attività volta ad assi-milare gli input della cd Riforma Brunetta e a tradurli in specifici schemi operativi messi a disposizione delle Camere, che hanno permesso a queste ultime di farsi apprezzare come punto di eccellenza e di innovazione.

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1. Camere di commercio

Nell’ottica di una più complessiva riforma delle strutture del Sistema, si è lavorato poi al fine di: dare concreta attuazione all’esercizio del controllo analogo sulle socie-tà cd in house delle Camere tramite attività di indirizzo e l’emanazione di specifiche direttive volte ad attuare le norme di contenimento previste dalla legge; di assistere le Camere nella gestione delle novità introdotte sui nuovi principi contabili di redazione e rappresentazione delle poste di bilancio; di migliorare la capacità del Sistema di operare “in rete”, promuovendo la circolazione delle esperienze sia attraverso il potenziamento dei lavori della Consulta dei Segretari generali sia tramite l’operatività del Fondo di perequazione, cui sono demandate le strategie di coesione del sistema, e le attività di monitoraggio della finanza camerale.

L’impegno costante sul fronte della riforma – e più generale sulle relazioni con le istituzioni – ha permesso, poi, di promuovere ulteriormente la visibilità delle Camere e gli interessi generali del Sistema; a latere del continuo monitoraggio dell’iter di approvazione del provvedimento, si è provveduto ad avviare specifiche attività di promozione del tema, e di analisi delle sue ricadute operative, attraverso incontri capillari sul territorio, realizzati anche presso le sedi delle associazioni di categoria. A fianco di tale forma di intervento, sono proseguite le attività di monitoraggio dei lavori del Parlamento e del Governo (tav. 1.3), nonché le attività di studio, analisi e valutazione dell’impatto della loro produzione normativa sul Sistema. La partecipazione a cinque audizioni parlamentari ha rappresentato un modo per portare all’attenzione la posizione delle Camere e creare opportunità di confronto su temi oggetto di dibat-tito parlamentare. Tra questi, il Made in Italy, la partecipazione delle donne alla vita economica e sociale, la disciplina dei metalli preziosi, la riforma costituzionale e lo Statuto delle imprese.

Sul fronte interno all’Unione, infine, nel 2010 sono state intraprese azioni volte a perfezionare gli strumenti e le procedure di gestione e governo delle attività – tramite lo sviluppo di un rigoroso sistema di controllo di gestione, la ridefinizione del processo di contabilità analitica e la ricognizione preliminare di un primo set di indicatori di output – e a potenziare le procedure del Sistema qualità, approfondendo la fattibilità dell’estensione, a partire dal 2011, della certificazione UNI EN ISO 9001 a una serie di processi interni all’ente, trasversali e strategici, quali la pianificazione operativa, il controllo di gestione, la valutazione del personale. Notevole impulso, infine, è stato dato alle attività divulgative, orientate a massimizzare la notorietà di progetti e ini-ziative messe in atto dal Sistema camerale per sostenere e dare impulso al tessuto produttivo; ciò attraverso il lancio di un nuovo mensile di informazione, “La Bacheca di Unioncamere”, la razionalizzazione del progetto editoriale e distributivo della rivista “Politiche e Reti per lo Sviluppo”, e il potenziamento della comunicazione via web attraverso i portali camcom.gov.it e unioncamere.gov.it.

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Sistema camerale 2010. Strutture e servizi per l’impresa

Tav. 1.3: I provvedimenti normativi d’interesse per le Camere di commercio monitorati nel corso del 2010

Provvedimento Titolo ContenutoD.lgs. 23 dicembre 2010, n. 245 Attuazione delle direttive 2009/4/CE

e 2009/5/CE, che modificano la diret-tiva 2006/22/CE, sulle norme mini-me per l’applicazione dei regolamenti (CEE) nn. 3820/85 e 3821/85, rela-tivi a disposizioni in materia sociale nel settore dei trasporti su strada e che abrogano la direttiva 88/599/CEE

Viene attuata la direttiva che prevede maggiori controlli, anche su strada, attraverso apposite strumentazioni, per rilevare eventuali manomissioni dei tachigrafi digitali.

D.lgs. 30 dicembre 2010, n. 235 Modifiche e integrazioni al d.lgs. 7 marzo 2005, n. 82, recante codi-ce dell’amministrazione digitale, a norma dell’art. 33 della legge 18 giugno 2009, n. 69

Viene aggiornata la normativa sul codice dell’amministrazione digitale (CAD). Si opera un richiamo ai principi di valutazione della perfor-mance organizzativa e individuale, nonché quelli relativi alla responsa-bilità dirigenziale. Vengono forniti una diversa disciplina dei pagamenti telematici, nuove regole dirette a garantire una maggiore sicurezza informatica, un maggiore impulso all’uso della posta elettronica certi-ficata (PEC). Infine, vengono intro-dotte la “firma elettronica avanzata” e l’autenticazione delle copie dei documenti in formato elettronico attraverso il ricorso ai notai.

D.lgs. 29 novembre 2010, n. 224 Disposizioni integrative e correttive del d.lgs. 4 agosto 2008, n. 142, recante attuazione della direttiva 2006/68/CE che modifica la direttiva 77/91/CEE relativamente alla costituzione delle società per azioni, nonché alla salvaguardia e alle modificazioni del loro capitale sociale

Vengono recepite le direttive sulla costituzione delle società per azio-ni. In particolare, si modifica l’art. 2343-quater c.c. prevedendo che la data effettiva del conferimento cor-risponda alla data di iscrizione della società al Registro delle imprese.

D.P.R. 20 ottobre 2010, n. 215 Regolamento di semplificazione del procedimento per il recupero dei diritti di segreteria non versati al Registro delle imprese

Viene disciplinato il procedimento di recupero coattivo dei diritti di segreteria non versati al Registro delle imprese.

D.lgs. 3 dicembre 2010, n. 205 Disposizioni di attuazione della diret-tiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novem-bre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive

Viene modificata la Parte IV del d.lgs. 152/2006 inserendo, tra le altre cose, la disciplina del SISTRI istituita con il d.m. 17 dicembre 2009, comprese le sanzioni.

(segue)

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1. Camere di commercio

Decreto 18 ottobre 2010, n. 180 Regolamento recante la determinazio-ne dei criteri e delle modalità di iscri-zione e tenuta del registro degli orga-nismi di mediazione e dell’elenco dei formatori per la mediazione, nonché l’approvazione delle indennità spet-tanti agli organismi, ai sensi dell’art. 16 del d.lgs. 4 marzo 2010, n. 28

Il regolamento definisce le caratte-ristiche sia degli enti preposti alla mediazione sia di quelli deputati alla formazione dei mediatori, tra cui le Camere di commercio, nonché le tariffe, le procedure e i controlli.

Decreto 28 settembre 2010 Modifiche e integrazioni al decreto 17 dicembre 2009, recante l’istituzione del sistema di controllo della traccia-bilità dei rifiuti

Viene prorogato al 30 novembre 2010 il termine previsto per il com-pletamento della distribuzione dei dispositivi USB e l’installazione delle black box. Il decreto, pur mante-nendo la data del 1° ottobre come inizio dell’operatività formale del SISTRI, concede transitoriamente altri tre mesi per l’adeguamento alla nuova normativa e la sostituzione dei supporti cartacei come il registro di carico e scarico dei rifiuti (31 dicembre 2010).

D.P.R. 7 settembre 2010, n. 166 Regolamento recante il riordino dell’Istituto nazionale di statistica

Il regolamento, tra le misure di revisione della struttura organizza-tiva dell’Istituto, riduce il numero dei componenti del Comitato di indirizzo e coordinamento dell’in-formazione statistica ma continua a prevedere il componente designato dal presidente di Unioncamere.

D.P.R. 7 settembre 2010, n. 160 Regolamento per la semplificazione e il riordino della disciplina sullo Sportello unico per le attività produttive, ai sensi dell’art. 38, comma 3, del d.l. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133

Il regolamento di attuazione dell’art. 38 del d.l. 112/2008 stabilisce che lo Sportello unico per le attività produttive diventi l’unico punto di accesso per le pratiche amministra-tive relative allo svolgimento dell’at-tività imprenditoriale, prevedendo la presentazione di una dichiarazione per via telematica alle Camere di commercio, in luogo delle moltepli-ci comunicazioni precedentemente previste.

D.P.R. 7 settembre 2010, n. 159 Regolamento recante i requisiti e le modalità di accreditamento delle Agenzie per le imprese, a norma dell’art. 38, comma 4, del d.l. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133

Il regolamento disciplina le Agenzie per le imprese, soggetti privati accre-ditati tra l’altro a svolgere funzioni di supporto ai SUAP nelle istruttorie di procedimenti amministrativi.

D.lgs. 13 agosto 2010, n. 131 Modifiche al d.lgs. 10 febbraio 2005, n. 30, recante il codice della proprietà industriale, ai sensi dell’art. 19 della legge 23 luglio 2009, n. 99

In attuazione della delega previ-sta nella cd Legge Sviluppo viene armonizzato il codice della proprietà industriale con la disciplina comu-nitaria e internazionale in materia.

(segue)

(seguito)

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Sistema camerale 2010. Strutture e servizi per l’impresa

Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazio-ni, del d.l. 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di com-petitività economica

Tra le principali novità della cd Manovra: nuove norme sui limiti di spesa, soppressione delle stazio-ni sperimentali e trasferimento alle Camere di commercio individuate, introduzione della cd SCIA, che sostituisce la DIA ai fini dell’iscrizio-ne nei registri albi, ruoli tenuti dalle Camere di commercio.

Legge 19 luglio 2010, n. 11 Conversione in legge, con modifi-cazioni, del d.l. 20 maggio 2010, n. 72, recante misure urgenti per il differimento di termini in materia ambientale e di autotrasporto, nonché per l’assegnazione di quote di emissio-ne di CO2

Viene prorogato al 30 giugno 2010 il termine, che era scaduto il 30 aprile 2010, per la presentazione del MUD relativo all’anno 2009.

Decreto 23 giugno 2010 Dati relativi al numero delle imprese, all’indice di occupazione e al valore aggiunto per i settori individuati ai commi 1 e 2 dell’art. 2 del d.P.R. 21 settembre 1995, n. 472

È il decreto che pubblica per ogni Camera di commercio i dati neces-sari alla costituzione dei Consigli camerali.

Decreto 17 giugno 2010 Aggiornamento e istituzione dei diritti di segreteria delle Camere di com-mercio e relativa approvazione della Tabella A

Vengono aggiornati e istituiti alcuni diritti di segreteria delle Camere di commercio, tra cui quelli sul SISTRI.

Legge 4 giugno 2010, n. 96 Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee – legge comunitaria 2009

Il provvedimento contiene, in par-ticolare:• la delega per l’attuazione della direttiva sulla sicurezza dei giocat-toli in cui si prevede il ruolo delle Camere di commercio nell’attività di controllo sul territorio;• la modifica dei termini e l’introdu-zione di ulteriori obblighi informativi per i produttori delle apparecchiature elettriche ed elettroniche;• l’abrogazione della norma che, in materia di vini, impone ai laboratori di analisi di effettuare la ricerca siste-matica dei denaturanti previsti dalla stessa legge.

Legge 22 maggio 2010, n. 73 Conversione in legge, con modifica-zioni, del d.l. 25 marzo 2010, n. 40, recante disposizioni urgenti tributarie e finanziarie in materia di contra-sto alle frodi fiscali internazionali e nazionali operate, tra l’altro, nella forma dei cosiddetti “caroselli” e “car-tiere”, di potenziamento e raziona-lizzazione della riscossione tributaria anche in adeguamento alla normativa comunitaria, di destinazione dei get-titi recuperati al finanziamento di un Fondo per incentivi e sostegno della domanda in particolari settori

Ai fini del contrasto degli illeciti fiscali internazionali, con decorrenza dal 1° maggio 2010, l’obbligo della comunicazione relativa alle delibera-zioni di modifica degli atti costituti-vi per trasferimento all’estero della sede sociale delle società, per fusioni, scissioni e conferimenti di aziende verso gli uffici del Registro delle imprese delle Camere di commercio, dell’Agenzia delle entrate, dell’INPS e dell’INAIL è assolto attraverso la Comunicazione unica.

(segue)

(seguito)

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1. Camere di commercio

D.m. 8 marzo 2010, n. 65 Regolamento recante modalità sempli-ficate di gestione dei rifiuti di appa-recchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) da parte dei distributori e degli installatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE), non-ché dei gestori dei centri di assistenza tecnica di tali apparecchiature

Il regolamento si rivolge ai distri-butori e agli installatori di AEE, prevedendo il ritiro gratuito dell’ap-parecchiatura usata di tipo equiva-lente a quella nuova fornita. Ai fini del ritiro e dell’eventuale successivo trasporto al centro di raccolta o all’impianto autorizzato, tutti questi soggetti dovranno essere iscritti in una apposita sezione dell’Albo gesto-ri ambientali.

D.lgs. 8 aprile 2010, n. 61 Tutela delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei vini, in attuazione dell’art. 15 della legge 7 luglio 2009, n. 88

Si prevede, tra l’altro, che relativa-mente al DOCG e DOC l’esame organolettico sia effettuato da appo-site commissioni di degustazione, tra cui quelle istituite presso le Camere di commercio e, tra i componenti del Comitato nazionale vini DOP e IGP, la presenza di un membro designato da Unioncamere.

Legge 8 aprile 2010, n. 55 Disposizioni concernenti la commer-cializzazione di prodotti tessili, della pelletteria e calzaturieri

Si prevede un sistema di etichettatu-ra obbligatoria per i prodotti tessili, della pelletteria e calzaturieri, le cui fasi di lavorazione devono avveni-re “prevalentemente” in Italia e i cui controlli saranno eseguiti anche attraverso il sistema delle Camere di commercio.

D.lgs. 26 marzo 2010, n. 59 Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno

Si valorizza lo Sportello unico per le imprese e si sancisce il ruolo delle Camere di commercio nella funzio-ne sostitutiva dello Sportello quale snodo in cui far confluire i singoli procedimenti dei diversi soggetti istituzionali coinvolti; si prevede inoltre l’abolizione di ruoli, assog-gettando l’esercizio dell’attività alla presentazione della Dichiarazione di inizio attività (DIA) alla Camera di commercio.

Decreto 23 marzo 2010 Modifica dei modelli di certificati-tipo inerenti al Registro delle imprese pre-visti dall’art. 24 del d.P.R. 7 dicembre 1995, n. 581, e adozione di un modello di ricevuta di accettazione di Comunicazione unica per la nascita dell’impresa

È approvata la modifica dei modelli per il rilascio da parte degli uffici del Registro delle imprese al fine di adeguare gli stessi alle disposizioni dettate dall’art. 2470, commi 1 e 2, c.c. ed è adottato un unico model-lo di ricevuta di accettazione di Comunicazione unica per la nascita dell’impresa.

(segue)

(seguito)

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Sistema camerale 2010. Strutture e servizi per l’impresa

Decreto 16 marzo 2010 Approvazione delle integrazioni alle specifiche tecniche per la creazione di programmi informatici finalizzati alla compilazione delle domande e delle denunce da presentare all’ufficio del Registro delle imprese per via telema-tica o su supporto informatico, appro-vate con d.m. 14 agosto 2009, come integrato dal d.m. 24 novembre 2009

Si procede alla modifica delle speci-fiche tecniche delle domande e delle denunce da presentare al Registro delle imprese al fine di adeguarle alle disposizioni dettate dalla legge 9 dicembre 2009, n. 183, recante il distacco di alcuni comuni dalla provincia di Milano e la loro aggre-gazione alla provincia di Monza e della Brianza, ai provvedimenti dell’Agenzia delle entrate, nonché alle altre modifiche.

D.lgs. 4 marzo 2010, n. 28 Attuazione dell’art. 60 della legge 18 giugno 2009, n. 69, in materia di mediazione finalizzata alla con-ciliazione delle controversie civili e commerciali

Si valorizza la conciliazione delle Camere di commercio, i cui orga-nismi sono iscritti di diritto su sem-plice domanda al registro presso il Ministero della Giustizia.

D.lgs. 15 febbraio 2010, n. 23 Riforma dell’ordinamento relativo alle Camere di commercio, industria, arti-gianato e agricoltura, in attuazione dell’art. 53 della legge 23 luglio 2009, n. 99

Viene data attuazione alla delega contenuta nella cd Legge Sviluppo (legge 99/2009) per la riforma della disciplina prevista dalla legge 580/1993 in materia di Camere di commercio.

Decreto 15 febbraio 2010 Modifiche e integrazioni al decreto 17 dicembre 2009, recante: «Istituzione del sistema di controllo della traccia-bilità dei rifiuti, ai sensi dell’art. 189 del d.lgs. 152/2006 e dell’art. 14-bis del d.l. 78/2009 convertito, con modi-ficazioni, dalla legge 102/2009»

Sono apportate alcune modifiche al SISTRI, tra cui i termini entro i quali le imprese devono iscriversi.

D.lgs. 25 gennaio 2010, n. 12 Attuazione della direttiva 2007/45/CE che reca disposizioni sulle quantità nominali dei prodotti preconfeziona-ti, abroga le direttive 75/106/CEE e 80/232/CEE e modifica la direttiva 76/211/CEE

Le Camere di commercio sono tra i destinatari – in quanto competenti per le attività di sorveglianza del mercato e i consumatori – dell’ag-giornamento della normativa rela-tiva alla metrologia con riferimento alle quantità nominali (gamme) di contenitori e confezioni per la com-mercializzazione di prodotti liquidi e non in imballaggi preconfezionati.

(seguito)

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1. Camere di commercio

L’INDIS – Istituto nazionale distribuzione e servizi è un ufficio tecnico di Unioncamere che, sin dalla sua costituzione (1971) svolge attività di studio e promozione del settore della distribuzione, del commercio e dei servizi.Negli ultimi dieci anni l’attività dell’Istituto si è evoluta nell’ottica di focalizzare l’attenzione delle tematiche di propria competenza verso lo sviluppo dell’economia del territorio e delle imprese, non esclusivamente con riferimento al settore commerciale, ma anche su temi riguardanti le imprese industriali, artigiane e agricole. In questa direzione l’Istituto si rapporta con il territorio mettendo a disposizione le sue capa-cità nella redazione e nello sviluppo dei programmi di riqualificazione territoriale a vantaggio delle imprese; nel dare supporto alle Regioni e ai Comuni negli adempimenti legislativi; nel sostenere l’economia locale, soprattutto con riferimento al monitoraggio sulla formazione dei prezzi e delle tariffe, per garantire la trasparenza e la regolazione dei mercati. Le attività che maggiormente qualificano il ruolo dell’Istituto sono quelle legate al monito-raggio della disciplina commerciale e alle iniziative inerenti alla trasparenza in tema di prez-zi e tariffe; a ciò si aggiungono le attività riguardanti la formazione professionale, la distri-buzione commerciale e l’attività convegnistica e seminariale. Un complesso di iniziative che contribuiscono a consolidare il ruolo dell’INDIS quale punto di riferimento per le Camere di commercio, il mondo istituzionale e associativo negli specifici settori di interesse.La presenza delle Regioni e dell’ANCI nel Consiglio direttivo dell’Istituto, rinnovato proprio nel 2010, ha consentito di realizzare in modo organico le attività del proprio pro-gramma annuale e, in particolare, di avviare un serrato approfondimento sul rilancio della mission dell’Istituto.Nell’ambito del monitoraggio della disciplina commerciale l’Istituto continua nella sua mission di approfondimento delle tematiche inerenti alla materia del commercio attraverso gli incontri programmati della Rete dei corrispondenti regionali sul commercio, nell’ambito dei quali vengono sviluppate riflessioni tecniche su tematiche di interesse per la regolazione del settore distributivo; le potenzialità e le criticità relative all’attuazione della Direttiva Servizi (2006/123/CE, nota anche come Bolkestein), ad esempio, sono state sistematizzate in un apposito documento di lavoro – condiviso con le principali associazioni di categoria, oltre che con il Coordinamento degli assessori regionali sul commercio e con l’ANCI – che ha rappresentato il filone conduttore dell’VIII Convegno di lavoro sul commercio. La collaborazione istituzionale tra il Sistema camerale e le Regioni è stata rafforzata ulte-riormente con il Protocollo d’intesa siglato lo scorso dicembre 2010 tra Unioncamere e la Conferenza Stato-Regioni (cfr. il riquadro a p. 32), con cui ha preso il via un percorso di collaborazione sulle tematiche del commercio e della distribuzione che nei mesi a venire permetterà all’INDIS di consolidare la collaborazione in corso con gli enti locali.Sempre nell’ambito della collaborazione con le Regioni, con il supporto dell’Istituto Tagliacarne nel 2010 sono stati realizzati tre progetti: “Analisi e prospettive della distribu-zione commerciale: elementi per un benchmarking tra le regioni”, “Commercio e inclu-

Box 1.1: INDIS – Istituto nazionale distribuzione e servizi

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Sistema camerale 2010. Strutture e servizi per l’impresa

sione sociale” e “Osservatorio sulla terziarizzazione dell’economia”. Si tratta di studi utili alle Regioni e alle istituzioni per un confronto con il Governo o con altri soggetti pubblici e privati, soprattutto nella prospettiva di istituire presso le Unioni regionali osservatori di supporto ai decisori territoriali.Con riferimento ai rapporti con gli enti territoriali, al fine di individuare strumenti innovati per rilanciare la funzione commerciale del tessuto urbano, l’INDIS ha sviluppato, con la Camera di commercio di Vercelli, un documento di lavoro sulla governance dei distretti del commercio, sulla base del quale sviluppare una collaborazione tra l’Istituto e il mondo associativo per supportare sul territorio la realizzazione e la gestione di detti strumenti.Riguardo ai temi della distribuzione commerciale e, quindi, ai rapporti con il mondo delle imprese, nel corso del 2010 è proseguito l’approfondimento sul tema del franchising, che vede l’Istituto partecipare – assieme ad Assofranchising – alla realizzazione del Rapporto sul franchising in Italia. Strutture tendenze e scenari, presentato in occasione della Conferenza annuale dedicata al franchising che ha luogo presso la Camera di commercio di Milano. Il Rapporto, allo stato attuale, è il più attendibile strumento di conoscenza in materia, che consente di servire con professionalità il mercato e di mantenere un significativo contatto con il Sistema camerale.Sul tema dell’internazionalizzazione delle PMI, l’Istituto partecipa, da qualche anno, alla manifestazione “Matching”, evento di rilevanza internazionale che, attraverso l’incontro tra operatori italiani e buyer stranieri, consente di migliorare le condizioni di sviluppo e di innovazione delle imprese italiane nell’affrontare i mercati stranieri. Sul versante della qualificazione professionale, l’INDIS continua a sviluppare processi di formazione e qualificazione dei futuri operatori del settore commerciale e della grande distri-buzione organizzata. In questa direzione la partecipazione al “Master in Food marketing e comunicazione nell’agroalimentare” di IFOA, al quale l’Istituto fornisce, sin dalla prima edizione, la collaborazione per l’impostazione scientifica dei suoi contenuti, consolidando, così, il proprio ruolo sulla formazione professionale.Altro filone rilevante del lavoro dell’INDIS è quello inerente all’attività di trasparenza dei prezzi e delle tariffe, che concerne l’insieme delle azioni che l’INDIS ormai da più di un ventennio porta avanti, assicurando un presidio al Sistema camerale e agli altri soggetti pubblici e privati interessati a seguire l’evoluzione di queste materie.Dette attività vengono affrontate nell’ambito dell’Osservatorio prezzi e mercati, nel quale – oltre a fare il punto sull’inflazione – si pone l’attenzione anche sui temi dell’evo-luzione dell’inflazione tariffaria e dei suoi riflessi sulle tariffe dei servizi pubblici locali. Alle riunioni, che si svolgono a cadenza bimestrale, partecipano i rappresentanti delle filiere produttive e distributive oltre ai rappresentanti dei Ministeri (dell’Economia e dello Sviluppo Economico), dell’ANCI, dell’ISTAT, di ISMEA ecc. Sono presenti anche le Unioni regionali delle Camere di commercio nell’ottica di una territorializzazione di tali strumenti di analisi che possa andare a vantaggio dei decisori locali. Le risultanze delle riunioni vengono diffuse, oltre che con il bollettino “Tendenze dei prezzi” e sullo spazio dedicato sul sito internet dell’Istituto (www.indisunioncamere.it), anche con i comunicati ripresi dalla stampa nazionale.

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1. Camere di commercio

Con riferimento ai prezzi all’ingrosso, l’attività è realizzata in sinergia operativa con Borsa merci telematica italiana. Tra i risultati si segnala la costruzione di una rete di rilevazione sui mercati all’ingrosso dei prodotti ittici e delle carni (i cui dati si aggiungono a quelli deri-vanti dalle quotazioni dei mercati telematici attivi), finalizzata allo sviluppo delle attività del Sistema camerale rispetto alla rilevazione, all’analisi e alla diffusione dei prezzi all’ingrosso.Sul fronte tariffario, l’INDIS ha proseguito nel 2010 con il monitoraggio sulle tariffe dei servizi pubblici locali pagate dalle famiglie; sulle tariffe, gravanti sulle PMI, per rifiuti solidi urbani e per i servizi idrici; sul costo per l’acquisto all’ingrosso di energia elettrica. I risultati sono confluiti nel Rapporto prezzi e tariffe 2008-2009 e nel Rapporto prezzi e tariffe 2010, presentati entrambi, nel dicembre 2010, al Forum “L’incidenza delle tariffe dei servizi pub-blici locali”. Tali attività consentono al Sistema camerale e alle amministrazioni competenti di svolgere in modo efficace i ruoli (informativo, regolatore ecc.) che sono loro assegnati, dalle diverse normative, in relazione alle tariffe dei settori considerati.Per conto di Unioncamere, l’Istituto è presente nella Commissione centrale per il rileva-mento dei costi dei materiali da costruzione istituita presso il Ministero delle Infrastrutture. A detto Ministero vengono trasmesse informazioni “di sintesi” di una rilevazione effettuata grazie alla collaborazione delle Camere di commercio; tali informazioni, elaborate a livello nazionale, sono indispensabili per l’emanazione di un decreto ministeriale annuale che consente alle imprese del settore di rivedere il prezzo degli appalti pubblici per i materiali che hanno fatto registrare variazioni.L’INDIS realizza altresì attività di carattere divulgativo, anche attraverso l’organizzazione e la partecipazione a iniziative convegnistiche e seminariali, tra cui si segnalano: • il Convegno nazionale sul commercio, organizzato in collaborazione con l’ANCI e

con il Coordinamento interregionale del commercio, che costituisce l’occasione per un dibattito propositivo sulle tematiche che ruotano attorno al commercio. Il Convegno, che si è svolto a Milano (novembre 2010), ha affrontato i temi concernenti l’attuazione della Direttiva Servizi;

• il Forum “Prezzi e tariffe”, organizzato alla presenza dei rappresentanti del mondo istituzionale e associativo, che ha costituito un’occasione di confronto sui risultati delle attività di ricerca sulle tariffe dei servizi pubblici locali;

• “Urbanpromo”, evento di marketing urbano e territoriale organizzato da Urbit, sulle formule organizzative e gestionali delle aree urbane e dei centri storici.

L’attività editoriale, e il sito internet dell’Istituto (www.indisunioncamere.it), compren-dono il complesso di quanto l’INDIS realizza per promuovere la cultura specialistica sulla distribuzione commerciale e sui servizi. Oltre alla pubblicazione delle riviste trimestrali “Disciplina del commercio e dei servizi” e “Tendenze dei prezzi”, nel 2010 l’Istituto ha pubblicato, attraverso un’apposita collana monografica, i seguenti volumi:• La disciplina regionale del commercio. Circolari e risoluzioni;• L’attuazione della Direttiva Bolkestein. La disciplina nazionale e regionale;• Requisiti di commercializzazione delle carni bovine e suine;• Il commercio in tempo di crisi: le leve dell’informazione e dell’innovazione;• Rapporto sulle tariffe dei servizi pubblici locali 2008-2009.

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Sistema camerale 2010. Strutture e servizi per l’impresa

Febbraio Protocollo d’intesa con il Ministero della Pubblica Amministrazione e Innovazione per l’attuazione delle disposizioni del d.lgs. 150/2009 e l’ottimizzazione del lavoro pubblico nelle autonomie funzionali (Camere di commercio e Unioncamere)

Marzo Accordo attuativo con il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo per dare supporto all’operatività dell’Osservatorio nazionale del turismo attraverso la condivi-sione di dati, analisi e indagini e la costituzione di un apposito Comitato di raccordo

MaggioConvenzione triennale con la Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche (CIVIT) per l’attuazione del d.lgs. 150/2009 in merito alle linee di intervento e alle azioni idonee a realizzare i principi della Riforma Brunetta in tema di “Misurazione, valutazione e trasparenza della performance”

Protocollo d’intesa con il Ministero della Pubblica Amministrazione e Innovazione e l’ISTAT per la realizzazione del portale per l’acquisizione delle informazioni statistiche fornite dalle imprese

GiugnoConvenzione con il MiSE per l’evoluzione delle funzionalità del sistema Prema on line sul portale impresa.gov

Luglio Intesa annuale con l’ICE per il programma congiunto di attività 2010

Memorandum d’intesa con il Comitato nazionale del microcredito (Presidenza del Consiglio) per il sostegno al microcredito e alla microfinanza per il raggiungimento degli Obiettivi del millennio, e in particolare lo sradicamento della povertà

Protocollo d’intesa con RetImpresa per il sostegno ai sistemi imprenditoriali attraverso un contributo alle strategie di promozione tese al recupero competitivo e alla gestione delle attività economiche realizzate attraverso lo strumento delle reti d’impresa

Ottobre Convenzione quinquennale con l’Agenzia delle entrate per la fornitura dei dati relativi ai contribuenti soggetti agli studi di settore per gli anni 2007 e 2009

Principali accordi e convenzioni di rilevanza esterna sottoscritti da Unioncamere nel 2010

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1. Camere di commercio

Novembre Convenzione biennale con il MiSE per il supporto alla realizzazione di iniziative di promo-zione dei diritti e delle opportunità per i consumatori concesse dalla legislazione nazionale e comunitaria

Protocollo d’intesa triennale con il CNDCEC per la promozione di attività volte a miglio-rare la qualità dell’informazione finanziaria, l’accesso al credito, la mediazione quale solu-zione alternativa delle controversie

Accordo annuale con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per la promozione, lo sviluppo e la diffusione del Piano nazionale logistica, della Piattaforma nazionale telematica e del SISTRI, relativamente al trasporto dei rifiuti

Dicembre Protocollo d’intesa con il MiSE per sostenere i progetti delle Camere di commercio in tema di diffusione e trasferimento di innovazione, monitoraggio delle situazioni di crisi delle PMI e promozione e avvio delle reti d’impresa e dei contratti di rete

Convenzione quadro biennale con l’ANCI per la gestione congiunta del portale “Impresa in un giorno” attraverso la costituzione di un Comitato operativo di gestione

Protocollo d’intesa con il Fondo interprofessionale per la formazione continua del terziario (FOR.TE.) per attivare sinergie tra il Sistema informativo Excelsior e il Sistema informativo FORTE

Protocollo d’intesa triennale con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per l’avvio di un percorso di collaborazione e confronto permanente finalizzato alla semplifi-cazione del contesto normativo di riferimento per l’attività d’impresa e l’integrazione degli interventi di sostegno alle imprese, in coerenza con la programmazione regionale

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Capitolo 2

Struttura e organizzazione

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2.1 L’articolazione della rete

Un sistema di istituzioni capillarmente diffuso sul territorio, a servizio delle impre-se e di raccordo tra queste ultime, il mercato e la pubblica amministrazione: una rete di strutture che si sviluppa attorno a 105 nodi provinciali, organizzati e integrati sul piano regionale, nazionale ed europeo, per offrire al tessuto produttivo servizi sempre più evoluti e in grado di rispondere, in modo tempestivo ed efficace, ai bisogni e alle esigenze locali di sviluppo e di crescita; un complesso di enti a cui si aggiungono le realtà camerali italo-estere e italiane all’estero, uno dei canali tra i più importanti per l’accesso della nostra imprenditorialità all’economia globale.

Tav. 2.1: I numeri del Sistema camerale al 31 dicembre 2010

105 Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura

19 Unioni regionali delle Camere di commercio

Unioncamere

Eurochambres

75 Camere di commercio italiane all’estero

35 Camere di commercio italo-estere

9 Centri estero regionali

2.786 Consiglieri espressione delle strutture produttive locali

130 Sedi distaccate per l’erogazione di servizi sul territorio

130 Aziende speciali per la gestione di servizi promozionali e infrastrutture

21 Strutture di sistema

di cui 15 società di servizi

1.888 Partecipazioni con altri soggetti, pubblici e privati, nell’economia

di cui 520 in enti e società per lo sviluppo delle infrastrutture

104 Camere di conciliazione

69 Camere arbitrali

42 Borse merci e sale di contrattazione

27 Laboratori chimico-merceologici

di cui 22 accreditati SINCERT

21 Strutture congressuali

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

L’immagine che emerge dall’ultima rilevazione dell’Osservatorio camerale sintetizza la realtà delle Camere di commercio italiane quale esempio di PA dinamica e moderna, in grado di porsi concretamente a fianco delle imprese, anche grazie all’insieme di strutture “di prossimità”, e tuttavia attenta a fare proprie le istanze di riforma che pongono i temi del miglioramento organizzativo e dell’efficienza del servizio quali elementi guida dell’agire del comparto pubblico.

In questo senso, la rilevazione sulle strutture e i servizi delle Camere di com-mercio per il 2010 conferma il trend, riscontrato negli ultimi anni, verso una decisa razionalizzazione degli assetti strutturali del Sistema che sia in grado di favorire il necessario contenimento dei costi senza compromettere – anzi, migliorando – la qualità e l’efficacia dell’azione di servizio (tav. 2.1): così, ad esempio, la progressiva riduzione nel numero dei punti di accesso “fisico” ai servizi camerali (diminuisce di 20 unità il numero delle sedi distaccate rispetto al 2009) ha una sua ragion d’essere nelle iniziative intraprese negli ultimi anni, dalle singole Camere e a livello di Sistema, per potenziare l’accessibilità e la fruibilità dei propri servizi attraverso i canali di e-government. Iniziative che, se da un lato hanno consentito di compensare adegua-tamente la riduzione dei punti di contatto “materiali” con l’utenza, dall’altro hanno permesso di reindirizzare verso questi stessi punti una gamma di servizi che per loro specifica natura necessitano l’azione di personale qualificato in presenza; è questo il caso di alcune attività connesse al ruolo delle Camere quali enti di regolazione del mercato (dalla gestione delle procedure stragiudiziali di risoluzione delle controversie

Tav. 2.2: I servizi disponibili presso le sedi distaccate nel biennio 2009-2010 (% per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

30,0

19,7

28,1

8,9

13,3

27,4

20,2

25,5

11,5

15,4

0

10

20

30

40

Registro imprese Servizi informativi Altri servizianagrafici

Regolazionedel mercato

Altro

2009 2010

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39

2. Struttura e organizzazione

alle delicate funzioni di vigilanza) che, rispetto al 2009, vedono crescere di 2,6 punti percentuali la loro diffusione nell’ambito del complesso dei servizi camerali erogati in prossimità (tav. 2.2).

Una dinamica che trova conferma nella composizione di quell’articolato insieme di strutture cui si accennava poc’anzi, attraverso le quali le Camere offrono al territorio servizi mirati e a elevato contenuto specialistico. Nel 2010, infatti, cresce tra queste l’incidenza delle Camere arbitrali (quasi il 40% del totale), così come risulta in crescita il peso dei laboratori chimico-merceologici, un supporto essenziale per la competitività locale, soprattutto laddove questa si gioca sulla qualificazione delle filiere di eccellen-za; a ciò corrisponde, ad esempio, una riduzione di peso delle Borse merci e delle sale di contrattazione, che può ben spiegarsi con il progressivo radicamento delle modalità telematiche di negoziazione e di scambio (tav. 2.3).

La spinta verso il miglioramento continuo del servizio si conferma nell’operatività della rete di Aziende speciali camerali il cui rilievo – in termini di ruolo, funzioni e compiti nell’ambito delle linee strategiche del Sistema – è stato ribadito con la riforma, da cui emergono quali strumenti duttili e flessibili attraverso cui le Camere possono gestire, anche in comune, attività e progetti innovativi, nonché luogo privilegiato di creazione e sviluppo di contatti con le imprese.

Pur tra luci e ombre, la formula operativa dell’Azienda speciale dimostra evidenti vita-lità e diffusione. Al 31 dicembre 2010, infatti, sono 130 le strutture attive sul territorio,

Tav. 2.3: La distribuzione delle strutture camerali nel biennio 2009-2010 (% per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

12,414,7

34,8

12,0

16,3

9,8

39,0

15,2

10,713,0 11,9

10,2

0

10

20

30

40

Borse merci Sale dicontrattazione

Camere arbitrali Laboratoriochimico-

merceologico

Strutturecongressuali

Altro

2009 2010

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

impegnate a gestire attività e servizi ad alto valore aggiunto per conto delle Camere sul versante della promozione delle economie locali e del supporto allo sviluppo delle imprese. Oltre la metà delle Camere di commercio (il 57%) dispone di una struttura di questo tipo, e rilevante (31,6%) è anche la quota di enti camerali che ha costituito due strutture specializzate; da ciò risulta un quadro complessivo che presenta Aziende spe-ciali camerali in tutte le Regioni, a cominciare dalla Lombardia dove se ne concentrano ben 14 (tav. 2.4).

Spesso le stesse Aziende gestiscono le proprie attività in una logica di rete per con-seguire economie di scala e di specializzazione, mettendo a fattor comune professionalità e competenze nello svolgimento dei propri compiti specialistici. Una modalità, quella di lavorare in rete, che è nel DNA stesso del Sistema quale insieme coordinato – e stretta-mente interconnesso – di esperienze, scelte, eccellenze, in grado di favorire collaborazioni

Tav. 2.4: Le Aziende speciali delle Camere di commercio nel 2010 (numero per regione)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

1

9

14

39

9

11 6

9 9

1

29

1

1012

2

5

4

4

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41

2. Struttura e organizzazione

e travasi di conoscenza e di risultati (cfr. box 2.1), condizione di partenza di indubbio vantaggio nella continua tensione e ricerca di innovazioni organizzative in grado di migliorare e rendere più efficienti i processi di lavoro e l’erogazione dei servizi verso le proprie comunità di utenti.

Dal punto di vista operativo e funzionale, le Camere tendono a utilizzare le proprie Aziende speciali come un volano che moltiplica gli interventi promozionali e i rapporti con le imprese; ciò, tuttavia, tenendo conto dei vincoli che impongono alle Camere stesse il rispetto dei “criteri di equilibrio economico-finanziario” sul versante della legittimità della costituzione di tali strutture, così come richiamato anche nel decreto di riforma. Una circostanza che spiega, ad esempio, il motivo per cui per oltre il 60% degli enti camerali il dettaglio operativo e gli obiettivi di attività delle proprie articolazioni funzionali risultino ben inquadrati, già in sede di Relazione previsionale e programma-tica, all’interno delle strategie generali della “casa madre”; la quale, del resto, provvede in maniera rilevante al loro finanziamento (tav. 2.5). In circa i due terzi di questi casi, inoltre, le Camere hanno già provveduto ad attivare un monitoraggio sistematico, in corso d’opera, dei principali progetti e obiettivi assegnati alle rispettive Aziende specia-li; un controllo che assume prevalentemente cadenza semestrale o trimestrale (tav. 2.6).

Tornando nel merito dell’architettura del Sistema, risulta di particolare rilievo la tendenza della rete delle Camere a dotarsi di un insieme ramificato di strutture di supporto specialistico al proprio lavoro, operanti in una dimensione che va oltre il territorio provinciale (e con uno sguardo attento anche alla sfera sovranazionale), ma

Tav. 2.5: La definizione degli obiettivi delle Aziende speciali nella RPP da parte delle Camere nel 2010 (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Sì60,6

No39,4

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

in grado di determinare le corrette sinergie per l’intero apparato. Una scelta motivata dalla consapevolezza di come il continuo e progressivo mutamento dei bisogni di un tessuto imprenditoriale alle prese con le evoluzioni del mercato imponga diversifica-zioni e specializzazioni nei contenuti dell’azione a suo servizio.

In questo quadro, al dicembre 2010 si contano 21 strutture “di Sistema” (istituti, fondazioni, associazioni e organismi consortili), di cui oltre 15 società che operano in ambiti tipici dell’intervento camerale e che si contraddistinguono per il fatto di offrire alle Camere stesse una vasta gamma di servizi qualificati e di spiccato con-tenuto scientifico e/o tecnologico (cfr. la mappa del Sistema camerale a p. 240). In un simile quadro, gli investimenti degli ultimi tempi nel modello organizzativo cd in house rappresentano la modalità attraverso la quale le Camere puntano a rafforzare il legame operativo con molte di queste strutture; ciò non solo al fine pratico di acqui-sire know-how e servizi, laddove la rapidità e la specializzazione del legame stesso rendono opportuna tale scelta, ma soprattutto nell’ottica di ampliare gli spazi del proprio intervento in favore del territorio.

Lavorare in rete per “fare sistema”: le funzioni associateIn un contesto come quello sinora descritto è maturata agevolmente la scelta della

riforma del 2010 che ha ufficialmente introdotto la “modalità associativa” nell’esercizio delle funzioni da parte delle Camere, legittimando – in un certo senso – quanto fino ad

Tav. 2.6: Il monitoraggio dei progetti/obiettivi assegnati alle Aziende speciali da parte delle Camere (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Trimestrale17,5

Quadrimestrale11,1

Semestrale42,8

Annuale17,5

Altro11,1

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43

2. Struttura e organizzazione

Proiettando nel contesto esterno di riferimento l’ampia e diversificata gamma di attività delle Aziende speciali – che spazia dalla formazione e dall’orientamento alle professioni, alle attività per l’internazionalizzazione, la valorizzazione delle filiere, l’innovazione e il trasferimento tecnologico, i laboratori e i servizi per la regolazione del mercato –, è pos-sibile individuare un tratto comune che ne orienta l’operato: l’esigenza di promuovere lo sviluppo e di elevare la competitività delle imprese e dei distretti territoriali o delle filiere produttive in cui si articolano le economie locali. Su questi temi, le Aziende speciali lavora-no da tempo con impegno, sviluppando nel contempo importanti collaborazioni, in logica di rete. È il caso dell’accordo siglato a Torino sui temi dell’internazionalizzazione che ha consentito di creare un crescente gruppo di strutture specializzate per valorizzare il Made in Italy all’estero. Come pure il network dei 25 laboratori camerali (Rete-Lab) che, dalla fine degli anni novanta, hanno conseguito notevoli economie di scala e di specializzazione nell’accettazione dei campioni e nell’adozione delle metodologie di analisi. Consolidare ed estendere queste strumentazioni in tutte le Camere di commercio resta un impegno ancora più attuale dell’attività di coordinamento di Unioncamere – che ha aggior-nato le priorità di lavoro nel seminario nazionale di Frascati del 23-24 novembre 2010 – nel momento in cui è sempre più all’ordine del giorno la questione del contenimento della spesa pubblica e della verifica dell’efficienza in tutti i settori della pubblica amministrazio-ne. I numeri resi disponibili in tale occasione confermano, in sintesi, la forza propulsiva insita nella formula, nonostante le tradizionali incertezze operative sul versante normativo che la riforma ha iniziato a superare, sforzandosi di chiarire natura giuridica, struttura, limi-ti di operatività delle Aziende speciali, a integrazione delle indicazioni contenute nella legge 580/1993, nei regolamenti di contabilità del 1997 e del 2005 e nelle circolari ministeriali.

Box 2.1: Una finestra sulla rete delle Aziende speciali camerali

oggi avvenuto in forma spontanea e imponendo, addirittura, tale opzione organizzativa per le Camere di più piccole dimensioni.

La scelta del legislatore, chiara nel suo intento e nelle sue motivazioni politiche1, richiede, peraltro, un lavoro non semplice per dare effettività agli ulteriori obiettivi naturalmente insiti nella stessa – ovverosia la riduzione di costi e il conseguimento di economie di scala – e per coniugare questi ultimi con quei profili di responsabilità e di legittimità che, comunque, investono l’esercizio di funzioni amministrative.

Ciò premesso, nel corso del 2010 la previsione normativa si è tradotta in un forte impegno del Sistema volto a creare le condizioni organizzative e amministrative atte a favorire la più rapida attuazione del messaggio legislativo e, quindi, a determinare

1 In un’epoca di accentuata regionalizzazione di competenze amministrative che toccano gli interessi delle imprese, la capacità di risposta dei soggetti pubblici che sui territori operano in favore delle imprese stesse deve essere adeguata ai loro bisogni, imponendo quindi sinergie e alleanze laddove tali capacità di risposta trovino un limite potenziale nella ridotta organizzazione degli apparati amministrativi titolari di funzioni.

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

moduli organizzativi di “risposta” delle Camere adattabili agli specifici bisogni ed esigenze delle realtà territoriali coinvolte ma, al contempo, con profili di omogeneità tali da assicurare all’interlocutore dei servizi – per sua vocazione spesso impegnato in dimensioni produttive che esulano da uno specifico territorio – le necessarie certezze nel rapporto con l’istituzione Camera.

Le prime soluzioni organizzative, individuate grazie al lavoro svolto dalle Camere con il coordinamento di Unioncamere nazionale, puntano su alcuni elementi di fondo, tra cui la necessità di preservare il rapporto diretto con l’utenza e di conservare e tutelare la responsabilità del singolo ente, coinvolto nella gestione associata, rispetto alle fun-zioni che in tal modo vengono esercitate. Nel caratterizzarsi per un approccio di elevata flessibilità, tali modelli hanno di fatto consentito di incidere già a partire dal 2010 sul fenomeno delle funzioni associate, fermo restando che quest’ultimo aveva comunque una sua dimensione già esistente, sia pure in forma embrionale.

Il monitoraggio sul 2010 dell’Osservatorio (tav. 2.7) ha infatti evidenziato la presenza di questa modalità gestionale in oltre il 50% delle Camere (57 realtà), percentuale che comprende sia le Camere direttamente destinatarie del vincolo di legge – ovvero con un numero di imprese iscritte inferiore a 40.000 (oltre il 60% delle realtà che hanno di fatto adottato il modello) – sia quelle non giuridicamente tenute, ma che, a conferma dell’utilità dello strumento ora consacrato in legge, hanno valutato (alcune da qualche tempo) di intraprendere questa strada per l’esercizio di alcune attività.

Tav. 2.7: Lo svolgimento delle funzioni in forma associata nel 2010 (% Camere)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Sì54,8 No

45,2

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45

2. Struttura e organizzazione

Trattandosi del primo anno alle prese con la novità organizzativa, risulta degna di nota la quota di enti camerali che hanno optato per il passaggio attraverso le Unioni regionali quale modalità privilegiata per lo svolgimento delle funzioni associate (quasi il 37% delle Camere interessate), a fronte di una percentuale inferiore di realtà che opta per la modalità, per così dire, “una a una” con altra Camera (il 26,4%); a dimostrazione della flessibilità di approccio di cui si diceva, invece, sono una ventina gli enti che si sono avvalsi indistintamente di entrambe le modalità operative (anche in questo caso il 36,8%; tav. 2.8).

I primi riscontri da parte delle Camere che hanno introdotto tale modalità gestio-nale (tav. 2.9) fanno emergere come – prima ancora che per aspetti oggettivi, come il contenimento dei costi – la formula adottata abbia inciso positivamente su dimensioni di carattere più tipicamente organizzativo, tra cui spiccano l’innalzamento del livello di capacità nel prestare l’attività richiesta rispetto a quello rilevato nello svolgimento individuale della stessa (punto di vista condiviso da quasi il 34% delle Camere), da un lato, e un miglior utilizzo delle risorse umane e strumentali, anche qui a paragone di quanto avviene in ciascuna realtà rispetto all’esercizio in forma singola della medesima funzione, dall’altro (il 32,1%).

Le funzioni di regolazione del mercato e di supporto alla promozione del sistema imprenditoriale all’estero rappresentano gli ambiti funzionali rispetto ai quali maggio-re è la propensione delle Camere a gestire le attività insieme a un’altra Camera (tav.

Tav. 2.8: Lo svolgimento delle funzioni in forma associata nel 2010 (% Camere per modalità)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Entrambe le modalità

36,8

Tramite le Unioni regionali

36,8

Con altra Camera26,4

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

2.10); si tratta, in prevalenza, delle funzioni di arbitrato e di conciliazione (nel 58,3% dei casi), dei compiti inerenti alla vigilanza (44,4% dei casi) e alla predisposizione di contratti-tipo (quasi il 39%); in parallelo, il ricorso alle Unioni regionali è più frequente per le attività di supporto all’internazionalizzazione (50% dei casi), di informazione economico-statistica (45,2%) e di diffusione dell’innovazione del trasferimento tecno-logico per le imprese (35,7%).

Scelte diverse sulle quali incidono tanto gli specifici input di legge, quanto i com-portamenti e le scelte compiuti nel tempo dalle Camere di commercio atti a creare effi-caci sinergie e partnership; se da una parte la conciliazione rientra tra le funzioni che il decreto di riforma individua esplicitamente come interessate dall’opzione associativa (oltre che – a partire dal novembre 2010 – dagli effetti della riforma del contenzioso civile, che ha reso ineludibile la ricerca di una composizione della controversia tra le parti prima del ricorso al giudice, abilitando anche le Camere di commercio ad accogliere e gestire le istanze di questa fase pregiudiziale), dall’altra, il tema dell’internazionaliz-zazione si muove in un solco consolidato di alleanze e collaborazioni orientate a met-tere a fattor comune le energie professionali presenti nei diversi contesti e a esaltare, quindi, la capacità di risposta su un versante così delicato per l’intera economia, non solo a livello locale.

Tav. 2.9: I vantaggi derivanti dallo svolgimento di funzioni in forma associata nel 2010 (% Camere per motivazione)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

La capacità di erogareil servizio

33,9

Utilizzo delle risorseprofessionalie strumentali

32,1

Contenimento di costi

27,0

Altro7,0

OSCAM_2011.indb 46 22/11/2011 19:16:01

47

2. Struttura e organizzazione

Tav. 2.10: Le funzioni svolte in forma associata nel 2010 (% Camere per funzione e modalità)

Legenda

A Tenuta del Registro delle imprese, del Repertorio economico-amministrativo e degli altri registri e albi attribuiti dalla legge

B Promozione della semplificazione delle procedure per l’avvio e lo svolgimento di attività economicheC Promozione del territorio e delle economie locali al fine di accrescerne la competitivitàD Realizzazione di Osservatori dell’economia locale e diffusione di informazione economicaE Supporto all’internazionalizzazione per la promozione del sistema italiano delle imprese all’esteroF Promozione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico per le impreseG Costituzione di commissioni arbitrali e conciliative per la risoluzione delle controversie tra imprese, tra imprese

e consumatori e tra utentiH Predisposizione di contratti-tipo tra imprese, loro associazioni e associazioni di tutela degli interessi dei consu-

matori e degli utentiI Promozione di forme di controllo sulla presenza di clausole inique inserite nei contrattiL Vigilanza e controllo sui prodotti e per la metrologia legale e rilascio dei certificati d’origine delle merciM Raccolta degli usi e delle consuetudiniN Cooperazione con le istituzioni scolastiche e universitarie in materia di alternanza scuola-lavoro e per

l’orientamento al lavoro e alle professioniO Altro

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

27,8

2,8

5,6

44,4

36,1

38,9

58,3

11,1

19,4

5,6

11,1

5,6

5,6

23,8

19,0

2,4

14,3

21,4

23,8

26,2

35,7

50,0

45,2

28,6

9,5

2,4

0604020

O

N

M

L

I

H

G

F

E

D

C

B

A Tramite le Unioni regionali

Con altra Camera di commercio

OSCAM_2011.indb 47 22/11/2011 19:16:01

48

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

2.2 Organizzazione e performance

Il deciso dinamismo nelle azioni di innovazione e di modernizzazione organizzativa è una caratteristica che, negli ultimi anni, ha fortemente contraddistinto l’operare delle Camere di commercio. Tale aspetto trova riscontro nel consistente volume di interventi e di iniziative censiti dall’Osservatorio camerale nel 2010 e spesso sviluppati attraverso azioni “di rete”, ovvero tramite l’impegno coordinato di gruppi di lavoro intercamerali coinvolti nella defi-nizione di modelli da diffondere e da rendere operativi presso il Sistema (cfr. box 2.2). Dati che confermano la graduale (ma crescente) tendenza verso l’utilizzo di approcci metodolo-gicamente sempre più strutturati che consentano a ciascuna Camera di raggiungere i propri obiettivi di miglioramento, di misurarli e, soprattutto, di garantire che il risultato conse-guito, o la metodologia adottata, possa diventare un patrimonio stabile del singolo ente.

Come nelle precedenti annualità, la gamma di iniziative – sebbene di natura dif-ferente e gestite con un diverso livello di maturità – può essere riconducibile a due grandi categorie di intervento: nella prima si collocano le azioni orientate a ottimizzare la struttura organizzativa e i processi lavorativi, mentre nella seconda sono comprese quelle finalizzate a dotare la singola Camera di sistemi, sempre più evoluti, di supporto al processo di pianificazione e controllo.

In particolare, per quanto riguarda il primo versante, anche per il 2010 oltre la metà delle Camere di commercio (il 52%) ha dato avvio a un processo di riorganizzazione; valore percentuale, analogo a quanto registrato negli anni precedenti, che di fatto esprime la continua tensione alla ricerca di soluzioni in grado di mantenere adeguati standard di servizio per le imprese, dove possibile, anche di migliorarli, ottimizzando le risorse disponibili che (soprattutto quelle di natura professionale) risultano tendenzial-mente stabili nel tempo, quando non in progressiva diminuzione.

Ciò premesso, per quanto riguarda gli interventi di riorganizzazione conclusi nel 2010, il risultato di maggiore incidenza si conferma nella riduzione del numero degli uffici (tav. 2.11); una soluzione che, in organizzazioni di piccole dimensioni e con ridotta disponibilità di mezzi, può consentire di aumentare i margini di flessibilità nell’utilizzo del personale, diminuendo altresì i costi di coordinamento. In percentuale più ridotta, ma comunque signi-ficativa, sono presenti anche interventi che hanno avuto come esito la riduzione della dota-zione organica (oltre il 14%) e, appunto, del personale in servizio (poco meno dell’11%).

Più in generale, a fianco di questi interventi di carattere marcatamente “riorganizzativo”, le Camere hanno dato avvio a iniziative volte all’ottimizzazione delle risorse e al migliora-mento della qualità del servizio reso alle imprese. Tra queste vale la pena segnalare come nel 2010 sia stato portato a compimento uno specifico progetto, realizzato con il coordinamen-to dell’Unione regionale dell’Emilia Romagna, volto a definire una metodologia di intervento che semplificasse e migliorasse i processi di lavoro attraverso la loro reingegnerizzazione e il confronto sistematico tra le Camere di commercio. Un’attività che si è concretizzata nella definizione di un approccio metodologico, quindi replicabile, utile al fine di intervenire sulle “sacche di inefficienza” e sui “colli di bottiglia” che generano costi e sono causa della “non qualità” del servizio (ritardo dei tempi, errori, e altre variabili analoghe).

OSCAM_2011.indb 48 22/11/2011 19:16:01

49

2. Struttura e organizzazione

Sul versante dei servizi per l’efficienza, il 2010 ha visto concludersi alcune delle attività previste nell’ambito di un’iniziativa di sistema a valere sulle risorse del Fondo perequativo, volte ad aumentare la capacità delle Camere di commercio di erogare servizi ad alto valore aggiunto alle imprese, sviluppando le potenzialità offerte dalle tecnologie e dalle metodo-logie in uso nei sistemi aziendali più avanzati applicate ai sistemi di comunicazione e di “ascolto”.Attraverso la realizzazione di tale iniziativa, suddivisa in tre moduli operativi, sono stati resi disponibili alle Camere alcuni strumenti tecnologici, nonché sistemi innovativi, per comu-nicare in modo più rapido, capillare ed efficace con le imprese del proprio territorio, oltre che per monitorare il loro grado di soddisfazione rispetto ai servizi offerti dalle strutture del Sistema camerale.In particolare:a) è stata sviluppata una piattaforma tecnologica attraverso cui gestire in modo capillare

e multicanale la comunicazione con le imprese (Customer Relationship Management). Oltre allo sviluppo metodologico e tecnologico, l’iniziativa ha consentito un’assistenza personalizzata a 69 Camere di commercio e a 7 Unioni regionali per l’utilizzo del CRM e relativa implementazione. La qualificazione di 100.000 imprese ha permesso, inoltre, di reperire informazioni dettagliate attraverso cui rendere possibile una comunicazione più mirata alle esigenze delle imprese;

b) sono state poste le basi per lo sviluppo di una metodologia comune per la realizzazione di indagini di customer satisfaction attraverso cui misurare in modo oggettivo il livello di percezione e di soddisfazione dell’impresa rispetto ai servizi erogati dalle strutture del Sistema camerale. Insieme al primo sviluppo metodologico, sono state realizzate oltre 18.000 interviste alle imprese e sono stati interpellati 1.800 stakeholder che hanno consentito la realizzazione di 20 rapporti regionali;

c) è stato sviluppato – con l’assistenza di Retecamere e la partnership scientifica del CISPA dell’Università di Tor Vergata di Roma – un modello omogeneo di rendicontazione sociale, individuando metodologie e strumenti che possano supportare gli enti camerali nella loro capacità di comunicazione e interazione con i propri stakeholder. L’obiettivo è quello di innalzare la qualità delle rendicontazioni che le Camere compiono nei riguardi delle comunità di riferimento, con l’intento di ingenerare presso le stesse effetti positivi in termini di consenso, legittimazione, riconoscimento e fiducia. Con questo obietti-vo, partendo dall’analisi di quanto già realizzato dalle Camere, sono state definite le linee guida per l’elaborazione del Bilancio sociale, ed è stata inoltre messa a punto una piattaforma tecnologica – accessibile on line attraverso un sito tematico appositamente progettato per le Camere di commercio – che elabora in automatico prototipi standard sui quali ogni Camera può costruire in autonomia il proprio Bilancio sociale.

Box 2.2: Innovare per semplificare: l’azione di sistema per il potenziamento e la modernizzazione dell’intervento camerale

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50

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

L’approccio individuato è stato in seguito applicato dalle Camere di commercio dell’Emilia Romagna, e ha consentito di:• elaborare una mappa dei processi esterni (ossia a impatto sulle imprese) e dei

processi interni (ossia a impatto sugli utenti interni) che ha costituito l’unità di osservazione e di intervento;

• individuare le aree di maggiore assorbimento di risorse umane e che presentano più spiccate criticità;

• analizzare i processi di lavoro maggiormente critici e, quindi, intervenire sui punti che generano i cosiddetti costi della “non qualità”.Un’ulteriore area di impegno, che ha trovato sviluppo nel corso del 2010, ha riguar-

dato gli interventi posti in essere dai singoli enti camerali al fine di dotarsi di processi, metodologie e strumenti per supportare la capacità di pianificare, misurare e rendicon-tare i risultati raggiunti.

Quasi tutte le Camere di commercio (oltre l’80%), infatti, hanno ormai istituito il controllo di gestione, punto focale che alimenta l’intero sistema di programmazione e valutazione. Si tratta di una funzione che, con diversi livelli di attuazione e operativi-tà, svolge importanti compiti tra cui la verifica dello stato di avanzamento del budget direzionale e il monitoraggio – in itinere ed ex post – sullo stato di raggiungimento degli obiettivi posti alle attività e ai progetti. Oltre a ciò, il controllo di gestione svol-ge anche specifiche attività di supporto finalizzate, ad esempio, alla predisposizione dello stesso budget direzionale, alla realizzazione del Bilancio sociale della Camera e al

Tav. 2.11: Gli esiti della riorganizzazione in caso di processo concluso nel 2010 (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

10,7

10,7

10,7

3,6

3,6

32,1

14,3

3,6

0 10 20 30 40

Riduzionedel numero degli uffici

Riduzione della dotazione organica

Riduzionedel personale in servizio

Riduzione di costi

Aumentodel numero degli uffici

Riduzionedelle posizioni dirigenziali

Aumentodelle posizioni dirigenziali

Aumento del personalein servizio

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51

2. Struttura e organizzazione

controllo strategico. L’ampiezza delle funzioni e delle attività attribuite al controllo di gestione, pur derivando da un’esigenza di razionalità organizzativa, trova anche moti-vazione nelle spesso contenute dimensioni degli enti camerali; elemento, quest’ultimo, che non consente margini per la duplicazione di strutture e di uffici deputati ai sistemi di monitoraggio e di rendicontazione.

Le Camere, del resto, già da tempo hanno iniziato a investire in approcci e strumenti di supporto al miglioramento e all’ottimizzazione dei processi (tav. 2.12). L’adozione di modalità di “ascolto” dell’utenza (in prevalenza imprese; tav. 2.13), circa i livelli di soddisfazione sui servizi erogati dalla singola Camera e le relative “attese” rappresenta il principale ambito di interesse: quasi il 60% degli enti camerali ha svolto nel 2010 specifiche rilevazioni di customer satisfaction, anche se (come peraltro dimostra il dato in leggera diminuzione rispetto al corrispondente del 2009) l’utilizzo di tali metodologie non sempre è incardinato in maniera strutturata e continuativa nei processi di pianifi-cazione e controllo dell’ente.

Interessante è anche lo sviluppo di innovative tecniche di indagine finalizzate all’analisi di benchmarking, mentre si registra una buona tenuta nell’adozione di approcci evoluti finalizzati a collocare – in un quadro unitario e coerente – strate-

Tav. 2.12: Principali metodologie utilizzate dalle Camere di commercio per il monitoraggio delle strategie o per il supporto

ai processi nel biennio 2009-2010 (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

59,7

50,0

26,4

25,0

20,8

19,4

12,5

9,7

4,2

2,8

70,3

45,3

20,3

29,7

21,9

14,1

9,4

15,6

4,7

3,1

75 50 250

Customer satisfaction

Sistemi di benchmarking

Balanced Scorecard

Certificazione ISO:9001(Registro imprese)

Certificazione ISO:9001(tutta la Cdc)

Altro

Project management

Indagini di benessereorganizzativo

CAF

EFQM

2009 2010

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52

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

gie, obiettivi, sistemi di misurazione e indicatori multidimensionali. Ciò accade, ad esempio, con l’impulso all’adozione di metodologie derivanti dalla Balanced Scorecard (oggetto di investimento da parte di circa un quarto delle Camere, con un sensibi-le incremento rispetto al 2009), o dall’EFQM e dal CAF (nel complesso, il 7% delle realtà).

Le esperienze più evolute rappresentano una tra le più importanti basi di osser-vazione per dare una risposta a quella che costituisce una forte esigenza verso la rivisitazione, la sistematizzazione e, laddove possibile, la semplificazione, in un’ottica di sistema, del complesso apparato di pianificazione, controllo e rendicontazione degli enti camerali. Esigenza che nasce in concomitanza con la riforma introdotta dal d.lgs. 150/2009 e su impulso della stessa.

Il 2011 ha costituito infatti per le Camere di commercio – al pari di altre amministra-zioni autonome – un anno di attuazione di quanto previsto in materia di applicazione operativa del Ciclo di gestione della performance. Per tale motivo durante il 2010 sono state avviate alcune azioni di sistema, spesso con la partnership scientifica e metodolo-gica di noti enti di ricerca e università, finalizzate a definire approcci e modelli comuni rispondenti ai requisiti essenziali di legittimità e di affidabilità tecnica e metodologica.

In particolare:a) insieme a SDA Bocconi e Università di Castellanza sono state realizzate le linee guida

per l’attuazione del Ciclo di gestione della performance nelle Camere di commercio;

Tav. 2.13: I destinatari delle indagini di customer satisfaction delle Camere di commercio nel 2010 (% per profilo di utenza)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Imprese79,3

Professionisti11,4

Associazionidi categoria

0,6

Pubblicaamministrazione

0,5

Altro8,2

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53

2. Struttura e organizzazione

uno studio innovativo che ha permesso di tracciare principi, ma anche processi, procedure e format per tradurre il Ciclo nella realtà organizzativa degli enti camerali;

b) con Universitas Mercatorum è stato realizzato un apposito studio che riporta le indi-cazioni, gli esempi e i format utili alle Camere per elaborare il sistema di misurazione e valutazione della performance e il piano della performance. Indicazioni che hanno consentito a oltre 50 Camere di commercio di elaborare il piano fin dai primi mesi del 2011, in linea, di fatto, con le scadenze previste al riguardo dalla normativa; oltre a ciò, sempre con il supporto di Universitas Mercatorum, sono state definite l’architettura e le modalità di funzionamento dell’Osservatorio sul ciclo della perfor-mance nelle Camere di commercio. Una proposta, quest’ultima, che ha consentito a Unioncamere di dare seguito a quanto previsto dalla convenzione sottoscritta con la CiVIT e, quindi, di candidarsi quale soggetto deputato, per conto del Sistema camerale, all’attività di monitoraggio sullo stato di attuazione della riforma stessa negli enti-Camera;

c) è stato analizzato il livello di maturazione e attuazione nelle Camere di commercio di quanto richiesto dalla normativa in materia di “trasparenza”; ciò, in particolare, con la progettazione di un sistema interattivo attraverso il quale ogni singola Camera di commercio può individuare le aree di miglioramento. Lo studio è stato affiancato anche dall’individuazione di un format utile per l’impostazione e la reingegneriz-zazione dei siti sulla trasparenza e l’integrità secondo le specifiche richieste dalla nuova normativa;

d) è stata ampliata la batteria di indicatori di benchmarking sviluppata all’interno del Sistema informativo Pareto. In particolare, sono stati individuati anche gli indicatori finalizzati a misurare non solo la performance dell’ente nel suo complesso (dal punto di vista dell’equilibrio economico patrimoniale e delle scelte strutturali), ma anche la performance dei singoli processi che hanno come destinatari gli utenti esterni (le impre-se) e gli utenti interni (gli uffici dell’ente). Attualmente il Sistema informativo Pareto, accessibile attraverso internet, viene utilizzato dalla totalità delle Camere di commercio;

e) in linea con il tema della misurazione della performance è proseguita la collabora-zione con il Ministero della Pubblica Amministrazione per lo sviluppo dei sistemi di analisi della qualità dei servizi. Collaborazione che si è concretizzata nell’individua-zione degli indicatori di misurazione della qualità erogata delle Camere di commercio (all’interno del progetto denominato “Barometro della qualità”) e nell’estensione dei sistemi di analisi della qualità percepita anche ai servizi telematici delle Camere di commercio (applicazione degli emoticons al Registro delle imprese), aspetto – que-sto – che vedrà il suo pieno sviluppo nel corso del 2011.Nel corso del 2010, inoltre, si è colta l’occasione per verificare lo stato di evoluzione

dei sistemi di pianificazione e rendicontazione delle Camere di commercio. Verifica che è stata realizzata attraverso la messa a punto di un sistema di check, testato su diversi enti camerali, i cui risultati emersi hanno evidenziato le aree dove le Camere stesse sono più strutturate, dal punto di vista dei processi e delle metodologie, come anche quelle dove occorre ancora un investimento più cospicuo (tav. 2.14).

OSCAM_2011.indb 53 22/11/2011 19:16:01

54

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

In generale, l’impegno sul fronte del reporting sociale caratterizza ormai stabilmente le attività del Sistema: da una specifica rilevazione condotta nel 2010, infatti, ben 46 strutture (Camere e Unioni regionali) risultano aver rendicontato la propria attività con il Bilancio sociale, un numero che aumenta a 56 se si considera anche lo strumento del Bilancio di mandato. Una pratica che, come già anticipato, è stata fatta propria anche da Unioncamere, la quale – oltre che con le edizioni del documento “a consuntivo”, realizzate a partire dal 2007 – si è cimentata nell’innovativa esperienza di una rendicon-tazione sociale “a preventivo” che consente la rilettura della programmazione dell’ente secondo l’ottica dei propri stakeholder: a riguardo, sono già stati realizzati 3 Bilanci sociali di programma per gli esercizi 2009-2011.

Sempre in tema di rendicontazione, nel corso del 2010 un’attenzione particolare è stata dedicata al tema del Bilancio “di genere” quale strumento di programmazione per tutto il Sistema camerale. L’attenzione verso tale strumento è scaturita non solo dalle recenti disposizioni normative (artt. 8 e 10 del d.lgs. 150/2009), ma soprattutto dalla considerazione che questo tipo di rendicontazione possa rappresentare un’opportuni-tà di crescita culturale e organizzativa per le amministrazioni camerali, rispondendo all’esigenza di comprendere meglio quale sia la ricaduta delle proprie attività anche in un’ottica di genere.

Tav. 2.14: Il livello di corrispondenza del Ciclo delle performance delle Camere di commercio nel 2010

Fonte: Unioncamere, progetto Fondo perequativo “Pianificazione e controllo”

1,79

1,76

1,95

1,462,36

1,06

Modello di funzionamento

I – Pianificazione strategica pluriennale

II – Programmazione e controllo

III – Misurazione e valutazionedelle performance

IV – Valutazione delle risorse umane

V – Rendicontazione

Punteggio ottenuto Punteggio massimo = 3

OSCAM_2011.indb 54 22/11/2011 19:16:01

55

2. Struttura e organizzazione

Il Bilancio di genere consente infatti di analizzare e valutare le politiche con l’obiet-tivo principale di fornire una chiave di lettura di come l’operato di un’organizzazione, che agisce apparentemente in maniera “neutra”, in realtà produca effetti diversi sugli uomini e sulle donne. In modo analogo a quanto realizzato con il Bilancio sociale, per-tanto, Unioncamere ha avviato un cantiere progettuale volto a costruire un modello di Bilancio di genere per le Camere di commercio da adottare al fine di garantire omogeneità metodologica nell’ambito del Sistema. Il gruppo di lavoro costituito a tale scopo, in col-laborazione con l’agenzia di sistema Retecamere e con la partecipazione di alcune realtà camerali, ha elaborato delle linee guida per la gestione del gender reporting; il passo successivo per il 2011 è la loro sperimentazione presso alcuni enti camerali del territorio.

2.3 Le risorse professionali

Attrarre e mantenere il capitale umano migliore, tenerne aggiornate le competenze e continuare ad arricchirle, offrendo opportunità di valorizzazione e sviluppando quel senso di appartenenza all’istituzione Camera che, di per sé, risulta già molto elevato: sono queste le sfide tra le più attuali, con riferimento alla gestione delle risorse umane, che il management delle Camere di commercio è chiamato ad affrontare, e vincere, per mantenere e innalzare gli standard qualitativi e quantitativi della propria “offerta” di servizi.

Tav. 2.15: Trend del personale delle Camere di commercio, 20082010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

9.337 9.355 9.087

7.912 7.789 7.653

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

8.000

9.000

10.000

010290028002

Dotazione organica Personale in servizio

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56

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

L’elemento cruciale con cui fare i conti, in tal senso, è un contesto normativo e organizzativo “stressato” da molte variabili in movimento: reclutamenti contingentati, fondi per la contrattazione decentrata congelati nelle consistenze, trattamenti econo-mici individuali non suscettibili di aumentare sono solo i vincoli principali da tenere presenti, a cui si deve sommare la portata innovativa del d.lgs. 150/2009, di cui già accennato, sui temi della performance organizzativa e individuale.

I dati dell’Osservatorio confermano come per le amministrazioni camerali il blocco parziale del turn-over, che – grazie a una disposizione di legge dedicata – tiene comun-que conto degli equilibri finanziari e dimensionali di ciascun ente, continui a tradursi in un progressivo decremento della forza lavoro complessiva (tav. 2.15): le unità di perso-nale in servizio nel 2010, infatti, segnano un saldo negativo di entità analoga a quella degli ultimi anni (–1,7%). Il segnale più interessante, tuttavia, riguarda la consistenza delle dotazioni organiche, che registra una riduzione degna di nota (–2,9%); segno, quest’ultimo, che si sta progressivamente introiettando il concetto che il contenimento del numero di addetti rappresenta un processo irreversibile e che la strada da percorrere è quella di un ripensamento organizzativo in grado di ridisegnare funzioni e processi sapendo di poter contare su un numero minore di unità di personale.

Il portato della contrazione del personale si riflette, tra l’altro, nella distribuzione delle 105 Camere tra le classi di appartenenza (tav. 2.16), con uno scivolamento, per così dire, a scalare delle stesse verso le classi a numerosità più contenuta: nel 2010, infatti, si registra un sensibile incremento dei soli enti che impiegano fino a 50 unità

Tav. 2.16: Il personale in servizio nel biennio 2009-2010 (numero di Camere di commercio per numerosità di dipendenti)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

10

27

31

17

3

11

32

26

17 1716

3

0

5

10

15

20

25

30

35

Fino a 30dipendenti

Da 31 a 50dipendenti

Da 51 a 70dipendenti

Da 71 a 100dipendenti

Da 100 a 200dipendenti

Oltre 200dipendenti

2009 2010

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57

2. Struttura e organizzazione

di personale (+6 Camere), con la maggioranza delle strutture che si mantiene al di sopra di tale soglia, arrivando a superare le 100 unità nei territori a maggiore densità produttiva che, in proporzione, esprimono maggiore domanda di servizi. Sul versante dei reclutamenti, l’istituto della mobilità tra enti rappresenta il canale di accesso all’impie-go che registra l’aumento più consistente rispetto agli altri: oltre il 40% del personale di categoria C assunto nel 2010, infatti, ha questa provenienza, a dimostrazione della crescente attenzione delle Camere verso modalità alternative di copertura degli organici che siano al riparo dai limiti di legge (tav. 2.17).

Anche in questo caso si riflette la sempre maggiore familiarità degli enti camerali con questa modalità di ridistribuzione della forza lavoro all’interno del pubblico impiego che, da passaggio obbligatorio per poter arrivare a svolgere delle selezioni pubbliche, sta cominciando ad accreditarsi autonomamente come canale economico e rapido per il reclutamento di risorse già formate. Da non trascurare, inoltre, il fatto che, per le realtà numericamente più piccole, il turn-over autorizzato determina una capienza finanziaria spesso insufficiente a programmare l’assunzione anche di una sola unità, così che la mobilità resta l’unica strada percorribile per colmare stabilmente il fabbisogno di per-sonale. A riguardo, tuttavia, una delle criticità segnalate è legata all’investimento sulla riconversione professionale del personale proveniente da altri enti che, una volta in Camera di commercio, è chiamato a colmare un gap di natura “culturale”, prima ancora che relativo al know-how professionale; segno, questo, che l’identità “Camera di com-

Tav. 2.17: Accessi dall’esterno del personale a tempo indeterminato nel 2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

8

33

134

812

13

58

5

0

25

50

75

100

125

150

Dirigenti Livello D Livello C Livello B Livello A

Accessi totali Accessi mediante mobilità

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58

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

mercio” vanta un tratto distintivo geograficamente trasversale, in grado di assicurare standard di selezione, e di conseguente preparazione, non comuni.

L’analisi del dato sulla diminuzione del personale in servizio, oltre ai reclutamenti, impone l’esame del corrispondente fenomeno che entra nella definizione dell’equilibrio di un organico: le cessazioni. In questa dinamica sono due le causali dominanti e che evi-denziano un trend crescente: l’anzianità (+5,7% rispetto al 2009) e le dimissioni (+3,5%). Rispetto a tale dinamica, fa eccezione la categoria di inquadramento più bassa, dove a prevalere tra le cause di cessazione del rapporto di lavoro è la vecchiaia (tav. 2.18).

Se la spiegazione relativa all’interruzione del rapporto di lavoro per il raggiungi-mento dei requisiti per la pensione risulta piuttosto intuitiva, e trova fra le sue ragioni anche la predominanza della presenza femminile nel personale impiegatizio, assai meno lo è il fenomeno delle cessazioni volontarie, che manifestano una distribuzione su tutto il territorio nazionale con spiccata prevalenza (il 55% del totale) nelle regioni del Nord Italia (tav. 2.19).

Tra le ipotesi che possono spiegare il fenomeno si richiamano, da un lato, la “migrazione” dovuta a ragioni personali/familiari e, dall’altro, la scelta professionale di reimpiegarsi senza ricorrere al salvagente della mobilità. Quest’ultima scelta ha, a sua volta, due possibili percorsi: la fuoriuscita definitiva dall’alveo del pubblico impie-go, con la preferenza accordata al mercato del lavoro privato, oppure il passaggio a un’altra amministrazione con un inquadramento più elevato, a seguito della vincita di una selezione pubblica. In entrambi i casi, si tratta di una conferma dell’elevato livello

Tav. 2.18: Le cessazioni dal servizio nel 2010 suddivise per categoria(valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

17,6 12,4 9,7 13,9

44,4

47,1

35,4 38,6

50,0

22,2

29,4

28,3 30,3

19,4 11,1

5,9

15,917,2 11,1

8,0 5,64,2

22,3

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Dirigenti Livello D Livello C Livello B Livello AVecchiaia Anzianità Volontarie Mobilità Decesso/invalidità permanente

OSCAM_2011.indb 58 22/11/2011 19:16:02

59

2. Struttura e organizzazione

di preparazione del personale camerale, che risulta appetibile per le aziende private o che comunque è in grado di evidenziare competenze idonee a livelli di responsabilità superiori nell’ambito del pubblico impiego.

Quanto alle altre possibili motivazioni del fenomeno, vanno tenute in conto da un lato la difficoltà (segnalata anche da chi si occupa di risorse umane all’interno delle Camere) di trovare, nell’attuale quadro di regole, leve motivazionali per trattenere le risorse migliori, che possono quindi avere ridotte difficoltà ad accettare le opportunità offerte dal settore privato, e dall’altro la circostanza che già da ora, e sempre più in futuro, la possibilità di fare carriera nel settore pubblico sarà vincolata al superamento di procedure concorsuali, ed è più probabile che si tratti di opportunità offerte da enti diversi da quello – spesso piccolo – a cui si appartiene.

Il fenomeno della mobilità in uscita, speculare a quanto si diceva poco sopra, evi-denzia un impatto maggiore nelle categorie impiegatizie più elevate (C e D), a conferma che il know-how di livello specialistico del personale proveniente dalla Camera di com-mercio trova agevole collocazione anche oltre il Sistema camerale.

Alla luce del quadro sopra delineato, diventa pertanto cruciale la possibilità di trova-re strumenti e soluzioni che incidano in modo positivo sulla motivazione del personale, a partire dalle modalità ipotizzate nel decreto Brunetta ma senza fermarsi all’incentiva-zione economica che, come molti studi di psicologia del lavoro dimostrano, perde presto la sua efficacia se non affiancata da investimenti sulla crescita professionale e sulla capacità di far sentire la persona al “centro” dell’organizzazione.

Tav. 2.19: Le cessazioni dal servizio nel 2010 suddivise per macroripartizione geografica (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

12,521,8

29,2 27,1

10,5

15,0

24,2

25,8 27,1

31,6

15,0

26,622,5

33,3

26,3

57,5

27,4 22,512,5

31,6

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Vecchiaia Anzianità Volontarie Mobilità Decesso/invaliditàpermanente

Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole

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60

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Dal saldo negativo tra assunzioni e cessazioni risulta un quadro di sostanziale invarianza per quanto attiene alla composizione del personale per categoria (tav. 2.20), dato che conferma il prevalere del personale impiegatizio con responsabilità medio-alte.

La C, peraltro, è una categoria di personale che richiede alcune particolari attenzio-ni. Chiamati a svolgere mansioni specialistiche per le quali, da contratto, è richiesto il possesso del diploma di scuola superiore, questi dipendenti nelle Camere sono spesso cruciali per lo svolgimento di molti processi di lavoro. Per loro, tuttavia, è difficile pro-grammare percorsi di crescita verticale, sia per una indisponibilità finanziaria, sia per un fisiologico ridursi delle posizioni al crescere dei livelli gerarchici che non consente di ipotizzare sbocchi per la maggior parte di essi. Un aspetto, quest’ultimo, che manifesta tutta la sua criticità quando – come tende ad accadere sempre più spesso – si reclutano in questa categoria persone in possesso di laurea (tav. 2.21), capaci, nel breve-medio termine, di maturare le competenze richieste dal proprio lavoro e di esercitarle con gradi crescenti di autonomia. Non vi è dubbio, quindi, che è in questa categoria che si concentra il maggior rischio di emorragia di quelle risorse qualificate che, al debutto nel mondo del lavoro mediante l’ingresso in Camera di commercio, nel medio termine possono essere tentate da scelte professionali meno garantite dal punto di vista della stabilità ma più ricche di prospettive di carriera.

Tav. 2.20: Il trend del personale in servizio delle Camere di commercio suddiviso per categoria (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

3,0

27,3

51,3

15,8

2,62,8

27,1

52,2

15,5

2,4

0

20

40

60

Dirigenti Livello D Livello C Livello B Livello A

2009 2010

OSCAM_2011.indb 60 22/11/2011 19:16:02

61

2. Struttura e organizzazione

Tav. 2.21: I laureati nelle Camere di commercio nel 2010 (% per categoria)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Categoria De dirigenti

57,9

Categoria C42,1

Tav. 2.22: Distribuzione % del personale a tempo indeterminato nelle Camere di commercio per settore di attività nel 2010 (mesi/uomo)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Servizi interni e di staff35,0

Altri servizi al pubblico

8,2Albi, ruoli, marchi,

brevetti12,3

E-gov e diritto annuale4,1

Registro imprese,Tutela del mercato,

Ufficio metrico30,7

Servizi di promozione6,9

Servizi studi2,8

OSCAM_2011.indb 61 22/11/2011 19:16:02

62

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Per quanto riguarda la distribuzione del personale per settore di attività, all’interno delle Camere, il dato 2010 restituisce una fotografia quasi invariata del peso percentuale di assorbimento dei vari settori rispetto al 2009. A parte alcuni lievi aggiustamenti – che rientrano nelle usuali dinamiche di adattamento alle esigenze ordinarie di organizzazione interna – le risorse dedicate ai servizi interni e di staff continuano a rappresentare, anche per il 2010, l’area a più elevata concentrazione (tavv. 2.22-2.23), con una differenza di 6 punti percentuali tra personale a tempo indeterminato (35%) e flessibile (29%). Sebbene l’operato di queste figure risulti indispensabile per garantire il corretto funzionamento della complessa macchina organizzativa camerale, e sebbene – di fatto – i restanti due terzi del personale operino a diretto servizio delle imprese e dei cittadini/consumatori, svolgendo la vasta gamma di attività che caratterizzano la mission delle Camere, tale tendenza dovrà essere rivista a fronte della conferma del trend di riduzione del perso-nale. Tale dinamica, infatti, imporrà agli enti una maggiore attenzione su processi di riconversione delle professionalità presenti in tale ambito organizzativo verso servizi a più alto valore aggiunto per le imprese.

Nel merito delle forme di lavoro flessibile (tav. 2.24), è infine possibile osservare una sostanziale preminenza del ricorso al lavoro somministrato e a contratti a tempo determi-nato, pur in un quadro di generale riduzione delle quantità assorbite dalle diverse tipolo-gie. Fra tutte, un discorso a sé merita la somministrazione. Il volume di unità utilizzate a tale titolo si deve principalmente a due fattori: da un lato, la maggiore specializzazione

Tav. 2.23: Distribuzione % delle forme di lavoro “flessibile” nelle Camere di commercio per settore di attività nel 2010 (giornate/uomo)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Servizi interni e di staff29,0

Altri servizi al pubblico9,2

Albi, ruoli, marchi,brevetti11,4

E-gov e diritto annuale8,5

Registro imprese,Tutela del mercato,

Ufficio metrico30,6

Servizi di promozione9,2

Servizi studi2,1

OSCAM_2011.indb 62 22/11/2011 19:16:02

63

2. Struttura e organizzazione

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Tav. 2.25: Il personale in servizio a tempo indeterminato per classi di età nel 2010 (valori %)

0,9

4,5

12,7

20,9

18,6

15,3

0,4

21,4

5,3

0

5

10

15

20

25

Fino a 29anni

Da 30a 34 anni

Da 35a 39 anni

Da 40a 44 anni

Da 45a 49 anni

Da 50a 54 anni

Da 55a 59 anni

Da 60a 64 anni

65 annie oltre

Tav. 2.24: Il lavoro “flessibile” nelle Camere di commercio nel biennio 2009-2010 (numero di unità per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

501

431

74

18

7

2

518

452

110

23

16

4

0 100 200 300 400 500 600

Personale a tempodeterminato

Somministrazione di lavoro

Collaborazioni coordinatee continuative

Contratti di formazionee lavoro

Cooperative sociali

Lavoratori socialmente utili

20102009

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64

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

delle società fornitrici, che dispongono ormai nei loro database professionalità in possesso delle conoscenze tecniche specialistiche adeguate alle procedure in uso presso le Camere (si pensi ai software specifici o alle attività di sportello peculiari degli enti camerali); dall’altro, la maggiore semplicità di gestione di questa forma di lavoro che, a fronte di un costo superiore rispetto al contratto a termine sottoscritto direttamente dalla Camera, offre però anche il servizio di selezione, gestione paghe e adempimenti connessi.

Un’ultima notazione, infine, sulla mappatura anagrafica. In totale assonanza con le recenti indagini condotte sull’invecchiamento della popolazione del settore pubblico, anche nelle Camere di commercio si riscontra come oltre il 60% del personale a tempo indeterminato abbia più di 45 anni (tav. 2.25). Più in dettaglio, sebbene l’anzianità di servizio media sia pari a 18 anni2, l’età media del personale in servizio è di 47 anni, con una quota di poco più del 20% che supera i 55 anni di età. Vale, dunque, anche per il Sistema camerale l’allarme sullo “shock” anagrafico che rischia di investire nei prossimi anni tutte le amministrazioni pubbliche, e per contrastare il quale è già tempo di prevedere soluzioni.

2 Segno, quest’ultimo, di una capacità degli enti camerali di assicurare – pur nelle ristrettezze della dispo-nibilità di assumere – spazi adeguati per il ricambio generazionale.

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Capitolo 3

Attività, risorsee risultati

OSCAM_2011.indb 65 22/11/2011 19:16:03

OSCAM_2011.indb 66 22/11/2011 19:16:03

67

3. Attività, risorse e risultati

3.1 Servizi amministrativi, comunicazione, e-gov

La riforma del 2010 ha ampliato e consolidato lo status delle Camere di commercio quali enti promotori e garanti delle regole del mercato; grazie al provvedimento, infatti, molte delle attività storicamente svolte dagli enti camerali per favorire la trasparenza del mercato, la crescita e lo sviluppo locale sono diventate vere e proprie “competenze” che le stesse Camere sono chiamate a gestire secondo le logiche della sussidiarietà e, quindi, con un’accresciuta attenzione verso i bisogni e le istanze rappresentate.

Sul fronte della razionalizzazione e semplificazione dei procedimenti, il legislatore ha riconosciuto, di fatto, un primato che le Camere di commercio si sono “guadagnate” nel corso degli anni ponendosi, nel panorama amministrativo, come enti capofila nella promozione e nella concreta realizzazione di progetti volti a facilitare la vita delle imprese nel loro rapporto con la PA camerale. Si tratta di un insieme di interventi volti a rendere più fluidi e agevoli i procedimenti amministrativi, le attività gestionali, le modalità di accesso e presentazione di istanze e documenti; il tutto nell’ottica di ridur-re i costi reali sostenuti dagli imprenditori nell’adempiere agli obblighi previsti dalla legge, offrendo – attraverso lo sviluppo di strumenti tecnologicamente evoluti e servizi integrati – una leva importante per migliorare la competitività del sistema produttivo nella sua interezza.

Un’attenzione che i numeri dell’Osservatorio confermano anche per il 2010, evi-denziando, ad esempio, come ormai quasi la totalità delle Camere (ben 103) metta a disposizione della propria utenza modulistica on line (tav. 3.1); a ciò fanno seguito un incremento pari al 15% sul 2009 nel numero di realtà presso le quali è possibile gestire pratiche on line (a esclusione del Registro delle imprese, informatizzato, per così dire,

OSCAM_2011.indb 67 22/11/2011 19:16:03

68

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

di default), e uno stabilizzarsi di modelli organizzativi in grado di collegare a tale offerta on line anche i tradizionali e correlati servizi (28 realtà). Un’offerta che sembra corrispondere alle esigenze espresse dal territorio, come in parte confermano i numeri relativi alle sezioni più visitate nei siti web camerali, che riguardano – come dichiarano oltre i due terzi delle stesse Camere – attività inerenti alla tenuta dei registri, ai servizi anagrafici e l’accesso alla modulistica stessa (tav. 3.2).

Più in dettaglio, se il fatto di potersi collegare al sito della Camera di commercio, reperire le informazioni e scaricare la relativa modulistica risulta ormai la prassi in quasi tutti gli enti camerali (come confermano i dati 2010; tav. 3.3), l’andare oltre, organiz-zando un adempimento completamente on line tramite l’invio, a mezzo posta certifica-ta, della stessa modulistica, oppure utilizzando una procedura web, è un procedimento più complesso; a riguardo, vale la pena sottolineare l’incremento, base 2009, di oltre 7 punti percentuali del numero di Camere che offrono alla propria utenza la possibilità di inviare telematicamente la modulistica compilata (è il 50% nel 2010).

Tav. 3.1: I numeri di “E-government”

90 Camere di commercio hanno realizzato/avviato progetti di e-government

225 Progetti di e-government attuati

90 Camere di commercio gestiscono pratiche on line (escluso il Registro delle imprese)

103 Camere di commercio in cui è disponibile modulistica on line

28 Camere di commercio in cui sono disponibili servizi on line

42 Camere di commercio hanno svolto indagini sul gradimento dei servizi

1.604 Indagini sul gradimento dei servizi realizzate

37.831 Interviste realizzate nelle indagini sul gradimento dei servizi

62 Camere di commercio realizzano una newsletter

48 Camere di commercio realizzano una rivista

12 Camere di commercio dispongono di una web tv

90 Camere di commercio hanno realizzato seminari sulle procedure telematiche del Registro delle imprese e degli altri servizi amministrativi

48.790 Numero totale di partecipanti ai seminari sulle procedure telematiche del Registro delle imprese e degli altri servizi amministrativi

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

OSCAM_2011.indb 68 22/11/2011 19:16:03

69

3. Attività, risorse e risultati

Registro imprese,Albi e ruoli

39,6Servizi anagraficie modulistica

23,1

Bandi e concorsi7,1

Finanziamentie contributi

9,5

Altro20,7

Tav. 3.2: I siti web delle Camere: le sezioni più visitate nel biennio 2009-2010 (% di Camere per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

93,6

42,3

15,4

94,4

50,0

15,6

0 25 50 75 100

Possibilitàdi scaricare/stampare

la modulistica

Possibilità di inviotramite e-mail della modulistica

compilata

Possibilità di gestireinteramente on line

la pratica

20102009

Tav. 3.3: L’interattività delle pratiche gestite on line nel biennio 2009-2010* (% di Camere per livello di interattività attivato)

*Escluso Registro delle imprese.

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

OSCAM_2011.indb 69 22/11/2011 19:16:03

70

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Laddove presente, in particolare, il servizio on line concerne soprattutto le attività di tutela della proprietà industriale e di sostegno all’internazionalizzazione (ca. il 43% in entrambi i casi), cui fanno seguito, nel 39,3% dei casi, i servizi offerti per la rego-lazione del mercato (tav. 3.4).

Delle oltre 200 specifiche progettualità realizzate sui temi dell’e-government, le ini-ziative più diffuse tra le Camere continuano a essere quelle volte a garantire la massima diffusione dello strumento della firma digitale presso il sistema delle imprese, requisito essenziale per l’accesso ai servizi telematici connessi alla “vita” delle imprese, e ad avviare iniziative di collaborazione con gli enti locali per l’allineamento tecnologico e informativo e per il coordinamento nella gestione ed erogazione di servizi per il terri-torio (tav. 3.5).

Buona parte del successo delle iniziative intraprese si deve all’impegno del Sistema nel mettere a punto strategie di comunicazione mirata, che fanno leva su una complessa gamma di strumenti e modalità, anche innovativi, di raggiungimento e “socializzazione” della propria utenza. A riguardo, il dato 2010 (tav. 3.6) conferma gli strumenti – marca-tamente istituzionali – del comunicato e della conferenza stampa come quelli privilegia-ti dalle Camere, cui fanno seguito l’utilizzo di spazi pubblicitari su riviste e quotidiani (utilizzati da circa l’80% delle Camere) e di spot radiotelevisivi (il 60%), che spesso “sfociano” in vere e proprie collaborazioni strutturate con le tv locali. Da segnalare come alla lieve, ma diffusa, riduzione nelle percentuali di utilizzo dei vari strumenti – dinamica che deriva, con tutta probabilità, sia da un aumento nel numero di Camere attive su vari fronti, sia da una presumibile riduzione nelle risorse disponibili, rispetto

10,7

28,6

17,9

32,1

28,6

42,9

42,9

10,7

21,4

39,3

19,4

60,2

25,2

63,1

36,9

65,0

92,2

35,9

36,9

90,3

1007550250

Altro

Ambiente e turismo

Finanziamenti europei

Informazionistatistico-economiche

Innovazione e ricerca

Internazionalizzazione

Marchi, brevetti, qualità

Mercato del lavoroe nuova imprenditorialità

Promozionee valorizzazione delle filiere

Regolazione del mercato

Modulistica on lineServizi on line

Tav. 3.4: Il collegamento tra modulistica e servizio on line nei vari settori di attività camerale nel 2010 (% di Camere per ambito)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

OSCAM_2011.indb 70 22/11/2011 19:16:03

71

3. Attività, risorse e risultati

a quanto speso in servizi, per così dire, “reali” verso il territorio – faccia eccezione lo strumento della campagna on line, utilizzato da circa un terzo delle Camere, che, tra i nuovi media, rappresenta lo strumento più strategico per sostenere specifiche iniziative di comunicazione.

83

65

40

25

12

80

58

47

29

11

0 25 50 75 100

Diffusione firma digitale

Attività CRM

Collaborazione con enti localiin tema di e-government

Gestione on line dell’acquistodi beni e servizi

Servizi info/promozionaliofferti tramite telefonia mobile

o televisione digitale

20102009

Tav. 3.5: I progetti di e-government realizzati dalle Camere di commercio nel biennio 2009-2010 (numero per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

96,1

79,4

55,9

42,2

29,4

93,9

81,8

57,6

91,2

24,5

24,5

20,6

2,0

98,0

45,5

26,3

24,2

26,3

22,2

2,0

0 25 50 75 100

Comunicato stampa

Conferenza stampa

Spazi pubblicitarisu riviste e quotidiani

Spot radio/tvsu iniziative della Camera

Collaborazionestrutturata con tv locali

Campagna on line

Brochure istituzionale

Pubblicazione di bannerdella Camera su siti esterni al sistema

Guida ai servizi

Spazi informativisu pagine Televideo

20102009

Tav. 3.6: Gli strumenti di comunicazione verso l’esterno utilizzati dalle Camere di commercio nel biennio 2009-2010 (% per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

OSCAM_2011.indb 71 22/11/2011 19:16:03

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Nello specifico, l’analisi territoriale mostra come siano le Camere di commercio del Nord Ovest quelle più propense all’utilizzo di tale strumento di comunicazione, che risulta viceversa ancora poco diffuso presso le realtà del Nord Est e del Sud e Isole. Nelle regioni meridionali, tuttavia, si rileva un più ampio utilizzo di banner per promuovere iniziative all’esterno del Sistema; radio-televisione e brochure istituzionali appaiono invece gli strumenti di comunicazione con maggiore appeal presso le Camere del Centro Italia, mentre le realtà del Nord Est si distinguono per una maggiore attenzione agli strumenti operativi come la guida ai servizi camerali (tav. 3.7).

In linea generale, il 2010 è stato un anno determinante per le attività svolte in tema di e-government caratterizzandosi, da un lato, per l’entrata a regime della ComUnica; dall’altro, per l’impulso dato dal legislatore al rafforzamento del ruolo del SUAP, e, infine, per l’introduzione dell’obbligo, in capo alle società di capitali, di depositare al Registro delle imprese le tabelle contabili che fanno parte del bilancio in formato elettronico elaborabile (XBRL). Tutti fronti rispetto ai quali l’impegno e il ruolo delle Camere sono risultati per ovvie ragioni determinanti.

In particolare, la ComUnica – la nuova procedura interamente telematica e sostituti-va delle precedenti modalità di trasmissione della modulistica al Registro delle imprese e agli altri enti interessati, che mette in comunicazione diretta le imprese con la Camera

23,8

20,0

24,5

24,7

14,0

22,8

24,7

43,3

24,0

50,0

33,3

16,0

21,4

21,5

25,6

21,1

19,8

13,3

20,0

19,0

40,0

26,5

28,0

34,9

29,8

27,2

26,7

24,0

50,0

23,8

24,0

27,6

25,8

25,6

26,3

28,4

16,7

32,0

0 25 50 75 100

Guida ai servizi

Brochure istituzionale

Comunicato stampa

Conferenza stampa

Collaborazione strutturatacon tv locali

Spot radio/tv su iniziativedella Camera

Spazi pubblicitari su rivistee quotidiani

Campagna on line

Pubblicazione di bannerdella Camera su siti esterni al sistema

Spazi informativi su pagineTelevideo

Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole

Tav. 3.7: Gli strumenti di comunicazione verso l’esterno utilizzati dalle Camere di commercio nel 2010: analisi territoriale

(% Camere per area e tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

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73

3. Attività, risorse e risultati

di commercio, l’Agenzia delle entrate, l’INPS e l’INAIL – è divenuta pienamente opera-tiva e obbligatoria, per ogni forma giuridica d’impresa (imprese individuali e società), a partire dal 1° aprile 2010.

La sua diffusione, pur fra qualche difficoltà, è stata resa possibile grazie alla cam-pagna di formazione messa in opera dagli enti camerali e dalla realizzazione di alcuni strumenti di natura informatica di supporto in favore delle imprese e degli intermediari che le assistono. Tra questi, in particolare, un corso di e-learning reso disponibile sul sito istituzionale www.registroimprese.it finalizzato a guidare gli utenti nell’utilizzo dei nuovi programmi informatici, nonché una specifica sezione con le FAQ realizzate e con-divise con le altre pubbliche amministrazioni coinvolte nella procedura. Un complesso di azioni che hanno portato, nei primi 9 mesi di piena operatività della stessa (dal 1° aprile al 31 dicembre 2010), alla presentazione agli uffici del Registro delle imprese di oltre 2,07 milioni di domande.

Sempre in tema di strategie di semplificazione delle procedure di avvio delle atti-vità d’impresa, e di sviluppo economico, il legislatore ha di recente rafforzato il ruolo centrale del SUAP emanando, con il d.P.R. 160/2010, il regolamento di riordino della disciplina degli stessi sportelli, già previsti presso i Comuni dai primi provvedimenti di attuazione del decentramento amministrativo (d.lgs. 112/1998). Il SUAP si configura quale unico punto di accesso per tutte le vicende amministrative riguardanti l’attività produttiva del richiedente, con il compito di fornire una risposta unica e tempestiva in luogo di tutte le amministrazioni coinvolte nel procedimento. Per i Comuni che non lo istituiscono, le funzioni vengono esercitate dalle Camere di commercio, mediante il por-tale impresa.gov – che assume la denominazione di impresainungiorno.gov.it – gestito da Unioncamere congiuntamente con l’ANCI.

Il portale impresainungiorno.gov.it (tav. 3.8), che come sancito dal d.lgs. 59/2010 rappresenta anche il Punto di contatto nazionale previsto dalla Direttiva servizi, è stato anch’esso operativamente attivato a partire dal mese di aprile 2010 per offrire il servizio di assistenza dedicato ai prestatori di servizi del mercato interno, e nel corso dell’anno è stato continuamente aggiornato per rispondere alle ulteriori funzioni alle quali è chiamato dalla riforma del SUAP.

Per quanto riguarda la nuova modalità di deposito in formato XBRL, alla fine del 2010 il volume di bilanci depositati alle Camere di commercio risultava pari a 1.007.520 unità, di cui 875.226 (ben l’87%) contenenti un’istanza XBRL; il 97,8% di questi bilanci risulta correttamente presentato nel nuovo formato, a dimostrazione della facilità di utilizzo della nuova modalità di deposito bilanci. Tuttavia, al fine di migliorare ulterior-mente la qualità dei dati contenuti nelle tabelle contabili, rendere ancora più agevole l’utilizzo di tale modello e completare il percorso avviato nell’ultimo quinquennio, nel luglio 2010 è stata promossa una modifica della tassonomia (consegnata all’Organismo italiano di contabilità per gli ulteriori adempimenti previsti dalla legge) ed è stato elaborato – a cura di un apposito tavolo di lavoro coordinato da Unioncamere – uno schema di tassonomia della Nota integrativa al bilancio, sempre in XBRL, al fine di completare il percorso avviato cinque anni or sono.

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74

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

La collaborazione con le altre PA ha poi reso possibile il costante miglioramento della qualità dei dati contenuti negli archivi camerali. In particolare, nel 2010 sono stati acquisiti dall’Agenzia delle entrate i codici aggiornati di attività (codifica ATECO 007) presenti nell’Anagrafe tributaria, in modo da poter confrontare tali informazioni con quelle iscritte nel Registro delle imprese e di recuperare la descrizione delle attività economiche non denunciate alle Camere di commercio, mentre con l’INPS è stato con-solidato il flusso di informazioni relativo al numero degli addetti presenti in ciascuna impresa che, attualmente, viene pertanto fornito con cadenza semestrale e con un maggiore grado di affidabilità e di tempestività rispetto al passato.

Gli uffici del Registro delle imprese, inoltre, hanno proseguito nell’attività di “puli-zia” del Registro stesso, dando con ciò attuazione a quanto previsto dal d.P.R. 247/2004 e dall’art. 2490, ultimo comma, c.c., per quanto riguarda le imprese individuali e le società di persone, nel primo caso, e le società di capitali nel secondo. Nel mese di

Tav. 3.8: L’home page del portale impresainungiorno.gov.it

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75

3. Attività, risorse e risultati

giugno 2010, infine, Unioncamere ha consegnato al MiSE gli elenchi provinciali delle cooperative – circa 15.000 – che non avevano depositato il bilancio negli ultimi cinque anni e si venivano a trovare, così, nelle condizioni per essere sciolte con provvedimento dell’Autorità e successivamente cancellate.

Documenti amministrativi a supporto del commercio internazionaleNel quadro delle azioni tese a favorire la libera circolazione delle merci, il Sistema

camerale gestisce una serie di attività amministrative determinanti per la semplifica-zione degli adempimenti connessi con le operazioni doganali; attività che, in ragione di ciò, costituiscono un concreto supporto al commercio internazionale. Tra queste si annoverano principalmente le attività relative al rilascio dei Carnet ATA, esercitate dalle Camere di commercio per conto di Unioncamere nazionale, e quelle relative al rilascio dei certificati di origine, competenza che le stesse Camere detengono sin dal 1955, oggi sancita nell’articolato della riforma (art. 2, comma 2, lett. l).

Il Carnet ATA consente agli operatori di esportare e importare temporaneamente le proprie merci a fini promozionali, educativi, scientifici o tecnico-professionali, in esen-zione dal pagamento dei dazi doganali, giacché le merci sono destinate a rientrare nel nostro Paese una volta esaurito lo scopo della visita nel paese di destinazione. Gli oltre 27.000 documenti rilasciati, su base nazionale, nel triennio 2008-2010 confermano il forte utilizzo dello strumento nel nostro Paese, che si colloca al 5° posto per la loro emissione, dopo Germania, Svizzera, Francia e Stati Uniti.

La garanzia, dovuta alle amministrazioni doganali dei vari Stati, che le merci intro-dotte temporaneamente siano riesportate si fonda su un sistema di controlli, verifiche e monitoraggi che coinvolge in prima istanza la responsabilità contrattuale e finanziaria di Unioncamere, in qualità di ente garante, ma che richiama il forte impegno di ogni Camera che gestisce il rapporto con gli operatori a livello locale.

I certificati di origine, invece, sono documenti richiesti per l’importazione delle merci in alcuni Stati che nell’esercizio della propria politica commerciale favoriscono l’ingresso di merci provenienti da alcuni paesi piuttosto che da altri (tra questi, in particolare, i paesi arabi, dell’America Latina, del Sud Est asiatico e dell’Est Europa). In alcuni casi tali titoli costituiscono, inoltre, requisito essenziale per l’accesso al credito all’esportazione.

Le norme generali che regolano l’attribuzione dell’origine non preferenziale e le modalità di emissione dei relativi certificati derivano dal codice doganale comunitario, e in attesa delle disposizioni di applicazione del codice doganale aggiornato (regola-mento CE 450/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio), resta in vigore quanto disposto dal vecchio codice (regolamento CEE 2913/1992) e dalle relative disposizioni di applicazione, disciplinate dal regolamento CEE 2454/1993 e s.m.i. Da tale normativa derivano specifici obblighi rispetto all’attività di controllo che le Camere di commercio devono esercitare, ai fini della certificazione d’origine, per assicurare la condizione che la merce cui si riferisce sia originaria, senza ambiguità, di un particolare paese; un aspetto che rileva, in particolar modo, in un’epoca come quella attuale in cui la delo-

OSCAM_2011.indb 75 22/11/2011 19:16:04

76

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

calizzazione della produzione e il commercio internazionale determinano una rilevante movimentazione delle merci.

Nell’agosto 2009, sulla base delle mutate esigenze del commercio internazionale, della vigente normativa comunitaria, delle linee guida dell’Associazione delle Camere di commercio europee (Eurochambres) e della Convenzione internazionale di Kyoto sulla semplificazione e armonizzazione delle procedure doganali, il MiSE – in collaborazione con Unioncamere – ha aggiornato le disposizioni nazionali alle Camere di commercio per il rilascio dei certificati di origine non preferenziale.

Tali disposizioni hanno introdotto – in particolare per le merci di origine nazionale e comunitaria – la possibilità di rendere da parte del richiedente una dichiarazione sostitu-tiva d’atto notorio. Per tale fattispecie, di conseguenza, le Camere di commercio accettano al momento dell’istanza la dichiarazione sostitutiva (DSAN), con la quale il dichiarante assume piena responsabilità di quanto asserito sull’origine delle merci oggetto dell’espor-tazione. Dichiarazione che può essere assoggettata a successivo controllo a campione, nell’eventualità del quale l’interessato è chiamato a comprovare, con idonea documenta-zione di supporto, l’origine dichiarata. I controlli successivi, che le Camere devono attivare ai sensi del d.P.R. 445/2000, sono poi finalizzati a garantire massima efficacia all’azione amministrativa e a reprimere gli eventuali abusi nella dichiarazione d’origine.

L’attività di controllo documentale che le Camere esercitano per certificare l’origine delle merci all’esportazione, sia in prima istanza, sia in fase di controlli successivi, è piuttosto rilevante. In termini di numeri – a livello nazionale – nell’ultimo triennio sono stati rilasciati quasi 2 milioni di certificati1, a cui si aggiunge un indotto di altri documenti collaterali sottoposti a vidimazione da parte delle Camere di commercio prima della presentazione alle autorità consolari dei paesi di destinazione delle merci: il totale 2010 è risultato pari a circa 423.000 visti, con un aumento del 14% rispetto al corrispondente dato 2009.

Nel complesso, il 2010 ha fatto registrare un aumento nell’emissione dei documenti per l’export superiore al 20%, se comparato al 2009, un dato perfettamente in linea con l’incremento delle attività di esportazione e un segnale positivo rispetto alla precedente stagnazione determinata dalla congiuntura negativa dell’ultimo biennio, anche se non si è ancora in linea con i valori del 2008.

Su questi aspetti, nel corso del 2010 le Camere di commercio hanno promosso una serie di azioni formative, a livello provinciale, proprio per condividere con le imprese le problematiche inerenti alla certificazione d’origine e renderle partecipi e coscienti delle responsabilità assunte con la DSAN, che – come detto – è strumento ormai utilizzato nell’iter di rilascio dei certificati.

Una delle principali evoluzioni attese in questo settore riguarda la spinta alla pro-gressiva diffusione di procedure telematizzate. Sebbene a oggi il grado di applicazione di tecnologie informatiche nei vari Stati di destinazione coinvolti si presenti così diver-

1 Nello specifico, sono 746.550 i certificati rilasciati nel 2008, 535.377 nel 2009 e 688.555 nel 2010, un decremento – quello del 2009 – che risente del forte calo dell’export, rispetto al quale si è registrato un leggero recupero nel 2010.

OSCAM_2011.indb 76 22/11/2011 19:16:04

77

3. Attività, risorse e risultati

sificato da non consentire l’ipotesi di una dematerializzazione integrale dei certificati d’origine, presso 35 realtà camerali già esistono esperienze di telematizzazione della domanda del certificato, che può essere inoltrata dalle imprese interessate attraverso un’apposita piattaforma in tecnologia web che prevede l’impiego della firma digitale e gestisce l’intero iter della domanda, sino all’emissione formale del documento richiesto. Un passo importante che il Sistema sta compiendo verso una migliore integrazione di questa tipologia di servizi che, in futuro, le Camere potranno anche svolgere in forma associata.

I progetti sul territorio in tema di “E-government”Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Ancona Nuovo sito internet e web tv Altro

Arezzo Sportello Impresa Associazioni di categoria

Avellino SPOCS Altro

BeneventoApertura presso la sede camerale di uno sportello decentrato dell’Agenzia delle entrate

Altro ente pubblico

BergamoPredisposizione delle linee guida per la redazione della modulistica PDF accessibile

BiellaConvegno ComUnica “La comunicazione unica per la nascita dell’impresa”

BolognaL’organizzazione snella: un approccio alla semplificazione dei processi e al miglioramento continuo

Unioncamere nazionale, Unioncamere regionale, Camera di commercio

Caltanissetta Progettualità aziendale nella scuola Unioncamere regionale

Campobasso Camera Total Click Altro

Cremona Tavolo su ComUnica Ordini professionali, altro ente pubblico

Cuneo Guida ai servizi on line

Fermo Avvio ComUnica

Ferrara Realizzazione newsletter camerale Associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Ordini professionali

Genova Blogimpresa Associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Ordini professionali

Grosseto E’GO Unioncamere nazionale, altro

Isernia Recupero arretrati Registro delle imprese Progetto di sistema Unioncamere nazionale, altro

La Spezia Adozione sistema VoIP Unioncamere regionale

LatinaCollegamento Registro delle imprese-Uffici giudiziari del Tribunale di Latina

Ministero

Livorno Dematerializzazione atti deliberativi (Giunta, Consiglio, dirigenti)

Associazioni di categoria, Camera di commercio, altro

(segue)

OSCAM_2011.indb 77 22/11/2011 19:16:04

78

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

I progetti sul territorio in tema di “E-government”Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Macerata Sistema informativo della PA della provincia di Macerata

Regione, Provincia, Camera di commercio, altro ente pubblico, altro

Mantova Rete SUAP per la semplificazione amministrativa nei rapporti con le imprese Unioncamere regionale, Regione, Comune

Massa-Carrara Rinnovo del sito internet camerale

Monza e Brianza Cabina di regia per attivazione SUAP Regione, Provincia, Comune

Pavia Network ComUnica Unioncamere nazionale

Perugia Sperimentazione e avvio di ComUnica; Diffusione firma digitale

Associazioni di categoria, Ordini professionali, imprese, altro

Pesaro e Urbino Avvio ComUnica e Albo imprese artigiane Regione, Camera di commercio

Pescara Progetto per l’eliminazione del digital divide Regione, Provincia

Pordenone ComUnica Associazioni di categoria, imprese

Ravenna Modulistica on line Camera di commercio

Reggio Emilia Diffusione firma digitale Associazioni di categoria, Ordini professionali

Rieti Network ComUnica

Salerno E-government camerale Associazioni di categoria, Ordini professionali, Comune

Siena Progetto CRM Altro

TeramoRevisione generale del sistema dei flussi documentali per la gestione integrata dei processi lavorativi in modalità informatica

Unioncamere nazionale, Camera di commercio

Torino Posta elettronica certificata interna

Treviso Ciao Impresa Campagne informative Altro

VerbaniaPercorso di sperimentazione Sportello unico per le attività produttive telematiche

Associazioni di categoria, Ordini professionali, Provincia, Comune, altro ente pubblico

Vicenza Avvio e consolidamento di ComUnica Associazioni di categoria, Ordini professionali, altro ente pubblico, altro

Viterbo Attivazione del tavolo Focus impresa e lavoro Altro

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

(seguito)

OSCAM_2011.indb 78 22/11/2011 19:16:04

79

3. Attività, risorse e risultati

3.2 Le attività per la regolazione del mercato, la vigilanza

La conferma data dal legislatore alla centralità del ruolo delle Camere quali enti di regolazione rappresenta il punto di caduta del forte investimento compiuto in questi anni dal Sistema per promuovere la trasparenza, la certezza e l’equità delle relazioni economiche tra gli operatori del mercato; impegno consistente che trova la sua eccel-lenza nella gestione stragiudiziale e rapida delle controversie tra imprese e tra imprese e consumatori.

Tav. 3.9: I numeri di “Regolazione del mercato”

614 Arbitrati gestiti

131 Giorni di durata media degli arbitrati conclusi

531,8 Mila € di valore medio degli arbitrati conclusi

9 Camere di commercio hanno realizzato corsi di formazione sull’arbitrato

354 Arbitri formati

17.251 Conciliazioni gestite

52 Giorni di durata media delle conciliazioni concluse

11,4 Mila € di valore medio delle conciliazioni concluse

30 Camere di commercio hanno realizzato corsi di formazione sulla conciliazione

1.068 Conciliatori formati

di cui 77 in materia di diritto societario

7.175 Iscritti all’Albo conciliatori al 31/12/2010

di cui 1.682 accreditati al Registro degli organismi di mediazione civile e commerciale del Ministero della Giustizia

99 Iniziative/procedure attivate per il controllo sulla presenza delle clausole inique inserite nei contratti

di cui 55 su istanza di parte

71 Iniziative/procedure concluse per il controllo sulla presenza delle clausole inique inserite nei contratti

41 Iniziative/procedure attivate in materia di predisposizione e promozione di contratti-tipo

di cui 2 su istanza di parte

18 Iniziative/procedure concluse in materia di predisposizione e promozione di contratti-tipo

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

OSCAM_2011.indb 79 22/11/2011 19:16:04

80

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Gli enti camerali si collocano, oggi, tra i principali interlocutori dell’utenza in un ambito finora improntato esclusivamente a una volontarietà delle scelte individuali per affrontare e risolvere un conflitto destinato a sfociare in un giudizio civile. È proprio grazie a questa esperienza, consolidatasi nel tempo, che nel 2010 le Camere hanno saputo affrontare gli impegni connessi alla tempestiva “preparazione” della propria offerta di servizi rispetto all’impatto delle nuove norme sulla mediazione civile e com-merciale (operative dal novembre 2010), che rendono la ricerca preventiva della com-posizione del contrasto – a opera delle parti coinvolte – una condizione di procedibilità della domanda giudiziale, da esperire in sedi qualificate.

Uno sforzo innovativo che, come mostrano gli ultimi dati dell’Osservatorio (tav. 3.9), si è aggiunto al consistente lavoro svolto dal Sistema sui filoni consolidati – e ante riforma – della conciliazione, oltre che dell’arbitrato.

La rete arbitrale In particolare, nel corso del 2010 le 69 Camere arbitrali hanno gestito complessiva-

mente 614 procedure (tav. 3.10), di cui 521 tra imprese e 93 tra imprese e consumato-ri; cifre che consolidano un numero complessivo di 4.538 arbitrati gestiti nel periodo 1999-2010, di cui oltre l’80% relativo a rapporti tra imprese e circa il 20% a rapporti tra imprese e consumatori, con un valore economico medio delle domande pari a 531.800 euro e una durata di definizione, sempre media, pari a 131 giorni (oltre 30 giorni in meno rispetto allo stesso dato 2009). Dal punto di vista della distribuzione territoriale, nel 2010 gli arbitrati risultano concentrati soprattutto nel Nord e in modo particolare nel Nord Est (oltre il 40% dei casi).

254

353

210

313

404 421456 468

631614

0

100

200

300

400

500

600

700

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Tav. 3.10: Il trend degli arbitrati nel periodo 2001-2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

OSCAM_2011.indb 80 22/11/2011 19:16:04

81

3. Attività, risorse e risultati

31,3

25,2

10,4

0,6

22,2

2,3

13,6

18,9

25,5

21,9 20,9

7,2

0

15

30

45

Dirittosocietario

Commerciale Altro Appalto Immobiliare Finanziario

2009 2010

Tav. 3.11: La distribuzione % degli arbitrati tra imprese per settore nel biennio 2009-2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

41,7

21,4

12,6

5,8

1,0

20,4

7,5

17,5

37,6

22,6

10,8

1,1

0

15

30

45

Immobiliare Commerciale Dirittosocietario

Appalto Altro Finanziario

2009 2010

Tav. 3.12: La distribuzione % degli arbitrati tra imprese e consumatori per settore nel biennio 2009-2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

OSCAM_2011.indb 81 22/11/2011 19:16:04

82

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

La sfera del diritto societario, il campo commerciale e il settore degli appalti rappre-sentano gli ambiti più ricorrenti delle domande di arbitrato tra imprese. In particolare, rispetto al dato 2009, per le specifiche tipologie di controversia si registra una signifi-cativa riduzione (di oltre 5 punti percentuali sul precedente 31,3%) degli arbitrati rela-tivi a questioni di diritto societario, che invece risultano in crescita nelle procedure tra imprese e consumatori (erano il 17,5% nel 2009); risulta invece sensibile l’incremento delle procedure in ambito commerciale, soprattutto per quanto riguarda le controversie tra imprese, con un incremento di oltre 8 punti percentuali rispetto al dato precedente (tavv. 3.11-3.12).

In linea con il trend degli ultimi anni, il valore economico più ricorrente per gli arbitrati amministrati nel 2010 si colloca nella fascia economica più piccola, per un massimo di 25.000 euro; rispetto al 2009 le controversie collocate in tale fascia fanno registrare un incremento di oltre 10 punti percentuali se tra imprese – si passa dal 14,2% al 24,5% – e di oltre il 4% se tra imprese e consumatori: dal 29,1% si arriva infatti al 33,3% (tavv. 3.13-3.14). In linea generale, per oltre la metà delle controversie (di entrambe le tipologie) il valore economico non supera i 100.000 euro, mentre per i soli arbitrati tra imprese e consumatori la percentuale arriva a quasi il 70% del totale. Rileva inoltre evidenziare come sia nettamente diminuita la quota degli arbitrati tra imprese per i quali non risulta determinabile il valore: da oltre il 36% del 2009 si è passati a poco più del 7% nell’ultimo anno.

14,2

8,5 7,6 7,4

1,9

36,4

24,5

15,1 14,0

17,3

10,5

7,1

11,9 10,8

1,3

7,4

1,5 2,6

0

10

20

30

40

Fino a 25.000 €

Da 25 a 50.000 €

Da 50 a 100.000 €

Da 100 a 250.000 €

Da 250 a 500.000 €

Da 500 a 2.500.000 €

Da 2,5 a 5.000.000 €

Oltre 5.000.000 €

Valorenon

determinabile

2009 2010

Tav. 3.13: La distribuzione % degli arbitrati tra imprese per valore economico nel biennio 2009-2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

OSCAM_2011.indb 82 22/11/2011 19:16:04

83

3. Attività, risorse e risultati

29,1

24,3

4,9

1,93,9

33,3

6,5

2,2

15,5 15,5

4,9

19,317,1

18,3

1,12,2

0

10

20

30

40

2009 2010

Fino a 25.000 €

Da 25 a 50.000 €

Da 50 a 100.000 €

Da 100 a 250.000 €

Da 250 a 500.000 €

Da 500 a 2.500.000 €

Da 2,5 a 5.000.000 €

Oltre 5.000.000 €

Valorenon

determinabile

Tav. 3.14: La distribuzione % degli arbitrati tra imprese e consumatori per valore economico nel biennio 2009-2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

75,0

61,5

50,0

21,2

Minori tempi Minori costi Affidabilità Altro

100

75

50

25

0

Tav. 3.15: Principali motivi per i quali le parti preferiscono rivolgersi al servizio di arbitrato delle Camere di commercio nel 2010 (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

OSCAM_2011.indb 83 22/11/2011 19:16:04

84

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

L’impegno profuso dalle Camere in materia di arbitrato si concretizza anche nelle attività di formazione, con 9 enti camerali che, nel 2010, hanno realizzato iniziative in questo ambito, formando oltre 350 arbitri (tav. 3.9). Per quanto riguarda, infine, le motivazioni che hanno portato le parti a utilizzare il servizio di arbitrato delle Camere di commercio emerge una situazione generale confortante; in particolare, a conferma di quanto emerso anche nell’annualità precedente, il motivo principale (richiamato nel 75% dei casi) risiede nella maggiore speditezza delle procedure (tav. 3.15).

La rete conciliativa Nel periodo 2001-2010 le Camere di commercio hanno gestito un numero pari a 93.933

procedure di conciliazione (tav. 3.16), il 75% delle quali relativo a controversie nascenti da rapporti tra imprese e consumatori e il restante 25% da rapporti tra imprese. Solo nel 2010 le domande gestite dalle Camere sono state 17.251, con un valore medio di 11.400 euro e una durata media di 52 giorni, dato sensibilmente inferiore rispetto al corrispon-dente valore 2009 (68 giorni), un aspetto di ulteriore conferma dei tempi contenuti della procedura conciliativa. Dal punto di vista territoriale, le conciliazioni gestite nel 2010 risultano concentrate principalmente nel Sud e Isole (quasi il 61% dei casi).

Nel complesso, le domande di conciliazione tra imprese e consumatori gestite dalle Camere hanno riguardato principalmente il settore delle Telecomunicazioni (tav. 3.17), anche se rispetto al 2009 si riscontra una maggiore varietà rispetto alla tipologia dei casi trattati.

Tra le conciliazioni nei cosiddetti Settori specifici, pari al 2,6% del totale, pre-valgono quelle relative alle fattispecie Condominio (25,2%), Risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti (18,5%) e Risarcimento del danno da responsabilità medica (10,5%).

864 1.1382.128

4.5836.304

9.326

14.051

20.246

18.04217.251

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Tav. 3.16: Il numero delle conciliazioni negli anni 2001-2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

OSCAM_2011.indb 84 22/11/2011 19:16:05

85

3. Attività, risorse e risultati

Contratti bancarie finanziari

1,7

Industria edile1,4

Telecomunicazioni72,5

Altro8,8 Commercio

8,2

Turismo2,0

Artigianato1,9

Contratti assicurativi

0,9Settori specifici2,6

Tav. 3.17: La distribuzione % delle conciliazioni nelle controversie tra imprese e consumatori per settore nel 2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Industria manifatturiera

1,0Settori specifici

3,5

Telecomunicazioni58,8

Altro14,9

Commercio8,4

Artigianato3,4

Diritto societario3,1

Industria edile2,0

Subfornitura1,8

Diritti reali1,7

Turismo1,4

Tav. 3.18: La distribuzione % delle conciliazioni nelle controversie tra imprese per settore nel 2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

OSCAM_2011.indb 85 22/11/2011 19:16:05

86

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Anche nelle conciliazioni tra imprese prevale il settore delle Telecomunicazioni (quasi il 60%) con, subito a seguire come singoli settori, il Commercio (8,4%), l’Artigianato (3,4%) e la sfera del Diritto societario (3,1%) (tav. 3.18). Tra le conciliazioni relative ai Settori specifici – pari al 3,5% del totale – si evidenziano i segmenti dei Contratti assi-curativi (23,6%), dei Contratti bancari e finanziari (22,3%) e della Locazione (19,7%).

Per quanto concerne la distribuzione delle conciliazioni, tra quelle concluse con verbale, per classi di valore economico, anche il dato 2010 conferma come la classe più ricorrente sia quella più piccola (fino a 1.000 euro), sebbene nelle controversie tra imprese e consumatori risulti in concentrazione maggiore (oltre il 70%) rispetto alle fattispecie tra imprese. Dal confronto con i corrispondenti dati 2009 non si notano par-ticolari scostamenti nei valori percentuali per le altre fasce (tavv. 3.19-3.20).

Di notevole rilievo l’impegno del Sistema in attività, per così dire, “collaterali” rispetto alle procedure di conciliazione; nel 2010, 30 Camere hanno svolto specifiche attività formative, contribuendo a formare 1.068 conciliatori. Più in generale, il numero totale di mediatori iscritti negli elenchi delle Camere di commercio a fine 2010 è pari a 7.175 unità e, di questi, 1.682 accreditati al Registro degli organismi di mediazione del Ministero della Giustizia (cfr. tav. 3.9). A tale data, inoltre, sono già 63 le Camere di commercio che hanno adeguato il regolamento di mediazione a quello predisposto da Unioncamere nel mese di novembre dello stesso anno; 66, invece, le Camere che hanno provveduto ad adeguare il tariffario.

69,0

24,2

6,0

0,6 0,2

71,3

23,4

4,30,7 0,3

0

15

30

45

60

75

Fino a 1.000 € Da 1.000 a 5.000 € Da 5.000 a 25.000 € Da 25 a 50.000 € Oltre 50.000 €

2009 2010

Tav. 3.19: La distribuzione % delle conciliazioni concluse con verbale tra imprese e consumatori per valore economico

nel biennio 2009-2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

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87

3. Attività, risorse e risultati

45,1

33,0

14,4

4,62,2

0,7

44,0

34,6

15,7

3,3 2,00,4

0

10

20

30

40

50

Fino a 1.000 € Da 1.000 a 5.000 € Da 5 a 25.000 € Da 25 a 50.000 € Da 50 a 250.000 € Oltre 250.000 €

2009 2010

Tav. 3.20: La distribuzione % delle conciliazioni concluse con verbale tra imprese per valore economico nel biennio 2009-2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

86,9

77,4

58,3

17,9

0

25

50

75

100

Minori tempi Minori costi Affidabilità Altro

Tav. 3.21: Motivi per cui le parti preferiscono rivolgersi al servizio di conciliazione delle Camere di commercio nel 2010 (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

OSCAM_2011.indb 87 22/11/2011 19:16:05

88

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Come per l’arbitrato, anche per la conciliazione il motivo più ricorrente che spinge le parti a utilizzare il servizio fornito dalle Camere risiede nella maggiore rapidità delle procedure (circa l’87% dei casi), sebbene si registri un notevole incremento, pari a ben 14 punti percentuali rispetto al corrispondente dato 2009, sul profilo dell’affidabilità (tav. 3.21).

La predisposizione dei contratti-tipo e il controllo sulle clausole iniquePer la realizzazione di un mercato più libero e trasparente, e a conferma del ruolo

delle Camere di commercio quali veri e propri enti di regolazione dello stesso, nel 2010 è proseguito l’impegno del Sistema nelle attività di predisposizione e divulgazione di contratti-tipo e pareri di controllo sull’uso di clausole inique tra imprese, loro associa-zioni e associazioni dei consumatori e degli utenti; strumenti a carattere preventivo, che si predispongono per evitare l’insorgenza di controversie tra consumatori e imprese, finalizzati non solo a tutelare i contraenti deboli, ma anche a garantire rapporti corretti tra le imprese (cd B2B), con particolare attenzione a quelle piccole e medie.

L’applicazione del contratto-tipo ha l’importante vantaggio di arginare gli inconve-nienti che si possono presentare quando vengono stipulati i cosiddetti “contratti stan-dard”, di solito predisposti dalle imprese. In alcuni casi queste ultime pongono il consu-matore in una posizione di svantaggio, mentre in altri i testi contrattuali sono definiti con termini ambigui e poco chiari, rendendo scarsamente trasparenti diritti e obblighi delle parti. Lo svolgimento di queste attività consente di assicurare regole di trasparenza e di equità nella fase di stesura grazie alla collaborazione delle diverse componenti eco-nomiche e sociali che trovano nelle Camere una sede ideale per raggiungere un accordo.

Nel corso del 2010, nell’ambito del gruppo di lavoro composto da 18 Camere di com-mercio e coordinato da Unioncamere, sono stati condivisi a livello nazionale un codice di etica commerciale, un parere sulle clausole inique e 8 contratti-tipo (nei settori del Commercio, dei Servizi e del Turismo), che si vanno ad aggiungere agli altri già condivisi a livello nazionale negli anni precedenti e oggi tutti consultabili nell’apposito portale web tematico (tav. 3.22).

Il portale, contenente tutti i contratti-tipo, i pareri resi sulle clausole inique e i codici di condotta condivisi a livello nazionale, è peraltro dotato di una rete intranet dedicata agli uffici camerali preposti alle specifiche attività. L’obiettivo è quello di contribuire alla creazione di un mercato trasparente e informato, regolato da norme chiare, conosciute e condivise, per accrescere la fiducia di imprese e consumatori e vincere insieme la sfida della modernizzazione del nostro sistema economico.

Nel corso dell’anno, 88 Camere di commercio hanno aderito a una specifica iniziativa di sistema per la “divulgazione contratti-tipo e controllo clausole abusive”, a valere sulle risorse delle annualità 2007-2008 del Fondo perequativo, che hanno permesso di indi-viduare sul territorio – ai sensi dell’articolato della legge di riforma – i referenti dell’Uf-ficio di regolazione del mercato preposto alle relative attività, nonché a predisporre 41 contratti-tipo, con particolare attenzione ai settori dell’Artigianato, del Turismo e dei Servizi, con i primi due settori in netta crescita rispetto al 2009 (tav. 3.23).

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3. Attività, risorse e risultati

Da segnalare una specificità d’intervento per così dire “ribaltata” rispetto al dato 2009, quando emergeva l’assoluta prevalenza del settore Immobiliare, che da solo rap-presentava ben il 32,5% del totale, contro il 13,2% del 2010. Una novità probabilmente dovuta al maggiore coordinamento delle Unioni regionali e di Unioncamere nel mettere a disposizione delle singole Camere, e degli operatori, modelli contrattuali già condivisi a livello regionale e/o nazionale proprio in questo settore.

Sempre nel corso del 2010 sono state attivate 99 procedure amministrative di controllo sull’uso di clausole inique (cfr. tav. 3.9), ovvero clausole che determinano, a sfavore del consumatore, uno squilibrio rilevante nei diritti e negli obblighi derivanti da un contratto. Si tratta di un dato assai rilevante, soprattutto se si considera che i controlli sulle clausole inique erano 40 nel 2008 e 46 nel 2009, con un aumento nel 2010 del 115% delle proce-dure. L’incremento è sicuramente dovuto alla maggiore conoscenza del servizio da parte di imprese, consumatori e loro associazioni, come testimoniano le 55 procedure avviate su iniziative di parte; coerente, quindi, anche il dato di ben 71 pareri resi a conclusione delle procedure di controllo, contro i 41 pareri del 2009. Tra i settori presi in esame (tav. 3.24) è da rilevare quello della mediazione immobiliare, ormai in calo costante dal 2005 al 2009, e con un dato che si è stabilizzato nel 2010. Si registrano, inoltre, lievi scostamenti nel Commercio (21,9% nel 2010, contro il 22,0% del 2009) e nel settore Assicurativo/bancario/finanziario (18,8% nel 2010, contro il 19,5% del 2009).

Tav. 3.22: Il portale delle Camere di commercio sui contratti-tipo: www.contratti-tipo.camcom.it

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Da segnalare, infine, l’attivazione nel 2010 di ben 12 azioni inibitorie contro l’uso di clausole inique, in particolare su segnalazione di associazioni dei consumatori, a opera el 2010 delle Camere di commercio di Palermo e Firenze, con un dato in netto aumento rispetto alle 3 azioni promosse del 2009.

Immobiliare13,2

Assicurativo/bancario/finanziario2,6

18,4 Condominio5,3

Industria

Artigianato

5,3

Servizi e trasporto15,7

Turismo18,4

Commercio13,2

Altro 7,9

Tav. 3.23: La predisposizione dei contratti-tipo per settore nel 2010(valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Immobiliare28,1

Assicurativo/bancario/finanziario18,8

Condominio3,1

Servizi e trasporto15,6

Turismo9,4

Commercio21,9

Altro3,1

Tav. 3.24: Il controllo sulle clausole inique per settore nel 2010 (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

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3. Attività, risorse e risultati

Le attività di vigilanza del mercato: metrologia legale e sicurezza prodottiCon il trasferimento dei beni e delle risorse degli UPICA e degli Uffici provinciali

metrici del MiSE, dal 1° gennaio 2000 alle Camere di commercio sono stati attribuiti i compiti e le funzioni inerenti alla sicurezza dei prodotti e alla metrologia legale; fun-zioni che sono state confermate dalla riforma del 2010, che attribuisce alle attività di vigilanza un ruolo di delicata rilevanza istituzionale nell’ambito della regolazione del mercato.

La metrologia legale, in particolare, è quella branca della “scienza delle misure” che si occupa di garantire la correttezza di quelle misure utilizzate per le transazioni commerciali e – più in generale – di garantire la pubblica fede in ogni tipo di rapporto economico tra più parti attraverso l’esattezza della misura. In tale settore, in pochi anni le Camere di commercio hanno assicurato un significativo impegno, dotandosi sul territorio di una rete di circa 300 ispettori che verificano annualmente oltre 300.000 strumenti di misura, per sostenere un mercato più trasparente a beneficio delle imprese e dei consumatori.

In merito agli strumenti oggetto di verifiche ispettive, va premesso che – a seconda del periodo di fabbricazione – questi ultimi sono soggetti alla normativa nazionale ovvero a quella comunitaria (direttiva 22/2004/CE MID, recepita in Italia con il d.lgs. 2 febbraio 2007, n. 22); tale distinzione ha impatto sul tipo di controllo svolto dalle Camere: nel primo caso si tratta di verifiche prime, verifiche periodiche e sorveglianza casuale, mentre nel secondo caso di vigilanza del mercato e di controlli metrologici successivi.

La “vigilanza del mercato” si svolge prima della messa in servizio dello strumento di misura; a riguardo, le Camere hanno il compito di verificare che gli strumenti siano debitamente muniti della marcatura CE e della marcatura metrologica supplementa-re M e che soddisfino i requisiti essenziali previsti dal d.lgs. 22/2007. I “controlli metrologici successivi”, invece, si articolano in due tipologie di verifica: la verifica periodica (attualmente l’utente metrico può rivolgersi alternativamente alla Camera di commercio o a un laboratorio autorizzato, mentre dal 13 aprile 2013 tale verifi-ca potrà essere svolta solo dai laboratori, autorizzati da Unioncamere) e i controlli metrologici casuali.

Le Camere di commercio, inoltre, svolgono importanti e delicate funzioni dirette a garantire che nel mercato circolino prodotti sicuri. La vigilanza, in questo ambito, è oggetto di molteplici normative, stratificate nel tempo e volte ad assicurare che i pro-dotti immessi nel mercato siano conformi ai requisiti tecnici previsti nelle discipline di settore; le competenze delle Camere per lo svolgimento dei controlli sul territorio, in particolare, si estendono ai prodotti elettrici, ai giocattoli, ai dispositivi di protezione individuale di I categoria, ai prodotti ricadenti nell’ambito del codice di consumo, ai prodotti tessili e alle calzature (sostanziandosi nella verifica sulla corretta composizione dell’etichettatura).

Al fine di rafforzare le attività a tutela dei consumatori, nel giugno del 2009 il MiSE e Unioncamere hanno sottoscritto un protocollo d’intesa, finalizzato – tra l’altro – a

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

dare attuazione al regolamento 765/2008/CE, che pone norme in materia di accredita-mento e vigilanza del mercato e dispone che gli Stati membri adottino specifici pro-grammi di vigilanza. La stipula del protocollo2 rappresenta un’importante occasione per le Camere di commercio, sia per potenziarne l’impegno istituzionalmente già assunto, in qualità di soggetti che svolgono attività di vigilanza, sia per creare le condizioni che consentano loro di svolgere tale funzione in modo più efficace, con una diffusione maggiore sul territorio nell’ambito di un piano nazionale di coordinamento.

Nel progetto, in corso anche nel 2011, sono state impiegate risorse pari a 5 milioni di euro – la metà delle quali provenienti da uno specifico fondo del Ministero alimen-tato dalle sanzioni amministrative irrogate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, mentre l’altra metà dal Fondo perequativo delle Camere – destinate, da un lato, a realizzare alcune attività “generali” (svolte da Unioncamere con il supporto di alcuni soggetti specializzati) e, dall’altro, a potenziare le attività di controllo da parte delle singole Camere.

Nella fattispecie, le attività di carattere generale comprendono: la formazione del personale camerale addetto alla vigilanza, la configurazione di un sistema informativo per la gestione e il monitoraggio dei controlli effettuati (VIMER), la definizione di procedure operative per lo svolgimento dei controlli, la predisposizione di un piano di comunicazione alle imprese e agli utenti, l’elaborazione di una convenzione quadro con i laboratori per l’esecuzione delle analisi di campione a condizioni negoziali agevolate nel settore della sicurezza prodotti, l’implementazione del sistema di gestione telema-tica delle manifestazioni a premio (Prema on line), la gestione del call center in tema di prezzi e tariffe. L’attività di controllo, invece, si pone come obiettivo quantitativo concordato lo svolgimento complessivo, da parte delle Camere, di controlli fisici su circa 30.000 unità tra prodotti e strumenti di misura, oltre che la realizzazione di 1.500 veri-fiche documentali e di 2.000 analisi di campione. Rispetto a quest’ultimo tema, la sicu-rezza prodotti vede un inquadramento sistematico delle Camere di commercio, alle quali viene affidata non solo l’attività di vigilanza del mercato (svolta dall’Ufficio ispezioni), ma anche i relativi poteri sanzionatori (di competenza del distinto Ufficio sanzioni).

Al giugno 2011, 77 Camere di commercio hanno aderito all’iniziativa, con una partecipazione completa di tutti gli enti appartenenti alle Regioni Abruzzo, Molise, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto e un sostanziale equilibrio nella distribuzione geografica delle partecipazioni tra le Camere del Nord (32) e del Centro (29), seguite infine da quelle del Sud e Isole (13).

2 Nel quale è stabilito che le attività di vigilanza debbano concentrarsi nei settori della sicurezza prodotti, della metrologia legale e dell’etichettatura di prodotti tessili e calzaturieri.

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3. Attività, risorse e risultati

I progetti sul territorio in tema di “Regolazione del mercato”Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

AostaSeminario e attività collaterali per la sensibilizzazione di arbitrato e mediazione civile

Arezzo Convenzione per la formazione di conciliatori con l’Università di Siena Università

Ascoli Piceno Vigilanza del mercato Unioncamere nazionale

Avellino Rafforzamento attività di vigilanza Unioncamere nazionale, altro ente pubblico, altro

Benevento Formazione per conciliatori

BergamoIniziativa del Sistema camerale in materia di contratti-tipo e controllo clausole inique

Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Camera di commercio, istituto/centro di ricerca

Bologna Tavolo di lavoro contratto-tipo vendita a domicilio di elettrodomestici

Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, associazioni dei consumatori

Brescia CONCILIA Clic

Cagliari Promozione dei servizi di conciliazione Università, altro ente pubblico, altro

Campobasso Conciliazioni CORECOM Molise Altro

CrotonePartecipazione al tavolo di lavoro Unioncamere nazionale sul controllo delle clausole vessatorie e contratti-tipo

Unioncamere nazionale, associazioni dei consumatori

Cuneo Settimana della conciliazione Ordini professionali

Fermo Attivazione dell’Ufficio metrico

FirenzeContratti per adesione e controllo istituzionale di vessatorietà: l’esperienza della Camera di commercio di Firenze

Università

Gorizia Formazione per conciliatori

Grosseto Sportello delocalizzato della Camera arbitrale e di conciliazione

LivornoAttivazione di un tirocinio presso la Camera attraverso una convenzione con l’Università di Pisa

Università

Lodi Casa senza preoccupazioni Unioncamere regionale, Camera di commercio

Lucca Diffondere la cultura della conciliazione per una gestione positiva dei conflitti Comune, altro

Macerata Ciclo di seminari sulla tutela del Made in Italy e sicurezza dei prodotti

Associazioni di categoria, Ordini professionali, università

MantovaRafforzamento attività di vigilanza e controllo del mercato a tutela dei consumatori

Unioncamere nazionale, Ministero, altro

Massa-Carrara Rafforzamento e promozione del servizio di arbitrato amministrato

Milano Codice etico e contratti-tipo settore mobili e arredamento Associazioni di categoria, imprese

(segue)

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

I progetti sul territorio in tema di “Regolazione del mercato”Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

ParmaConvegno “L’arbitrato amministrato e la mediazione-conciliazione nel sistema delle ADR”

Pavia Rafforzamento del servizio di conciliazione Unioncamere regionale

Perugia Tutela e promozione dei marchi collettivi Regione, Comune

Pesaro e UrbinoIstituzione della delegazione di Pesaro e Urbino presso la Camera arbitrale Leone Levi

Camera di commercio

Piacenza Promozione mediazione civile

Pisa Progetto sicurezza, vigilanza, mercatoUnioncamere nazionale, Unioncamere regionale, associazioni di categoria, associazioni dei consumatori

Pistoia

Convenzione per l’attuazione del protocollo d’intesa relativo al rafforzamento delle attività di vigilanza e controllo del mercato a tutela dei consumatori

Unioncamere nazionale

Pordenone Progetto Salomone Ordini professionali, altro ente pubblico, altro

RavennaAccordo con Tribunale di Ravenna per la sperimentazione e regolamentazione della mediazione delegata

Reggio Emilia Convegno sulla normativa Ordini professionali

Sondrio Costituzione del tavolo dei consumatori Associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Provincia

Torino Ampliamento della collana “Guide ai diritti”

TrevisoWorkshop “La nuova disciplina della mediazione in materia civile-commerciale”

Trieste Conciliamo TriesteUnioncamere nazionale, Ordini professionali, Ministero, università, altro ente pubblico

Udine Rafforzamento vigilanza e controllo mercato Unioncamere nazionale

Varese Progetto casa Associazioni di categoria, associazioni dei consumatori

Venezia Acquisti sicuri

Verbania Settimana della conciliazione Unioncamere regionale, Ordini professionali

VeronaRafforzamento della promozione e diffusione dei servizi di conciliazione nel Veneto

Unioncamere regionale, Regione, Camera di commercio

VicenzaRafforzamento della promozione e diffusione dei servizi di conciliazione nel Veneto

Unioncamere regionale

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

(seguito)

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3. Attività, risorse e risultati

3.3 La promozione del territorio: il quadro d’insieme dell’azione camerale

Con la riforma del 2010 molte delle attività svolte storicamente dalle Camere di com-mercio sono divenute vere e proprie competenze delle stesse, sia negli ambiti del più “tradizionale” intervento per la semplificazione della vita delle imprese e la trasparenza del mercato, sia con riguardo alle attività di carattere marcatamente promozionale; atti-vità svolte da ogni Camera in funzione delle specifiche esigenze espresse dal territorio, il cui fine risiede nel migliorare le condizioni “di contesto” sostenendo lo sviluppo coeso e la crescita competitiva del tessuto imprenditoriale.

Nel novero di tali funzioni uno degli elementi che impegnano la programmazione degli interventi delle Camere riguarda il corretto equilibrio nella gestione delle risorse finanziarie affidate loro dal sistema delle imprese sotto forma di diritto annuale; ciò nella consapevolezza che il rapporto con il tessuto economico locale si gioca, di fatto, sulla capacità di “restituire” al territorio in modo efficace e produttivo quanto versato dagli attori che in esso operano.

In merito – e malgrado il leggero contenimento3 delle risorse disponibili deri-vante dal combinarsi di fattori sia strutturali, come è il caso delle imposizioni di contenimento della spesa delle PA presenti nelle ultime manovre di finanza pubbli-ca e che prescindono dalla “qualità” delle spese stesse, sia contingenti, tra cui il perdurare di una crisi economica che, di fatto, incide sui bilanci camerali – l’ultimo monitoraggio dell’Osservatorio evidenzia una sostanziale tenuta del volume di risorse impiegate dalle Camere per lo svolgimento di funzioni di carattere promozionale. Nel corso del 2010, infatti, circa il 50% del complesso di risorse restituite al territorio sotto forma di interventi economici4 è stato destinato a finanziare una vasta gamma di iniziative promozionali stricto sensu: poco meno di 250 milioni di euro, spesi dalle Camere in iniziative volte a sostenere l’economia “oltre” la crisi, favorendo l’interna-zionalizzazione del tessuto economico, promuovendone la competitività attraverso l’introduzione di soluzioni innovative, tecnologicamente avanzate e sostenibili, anche dal punto di vista ambientale, tutelando e valorizzando le filiere dell’eccel-lenza produttiva e del Made in Italy rispetto ai competitor internazionali e agendo su alcuni dei principali “fattori di competitività”: formazione, informazione, cultura d’impresa (tav. 3.25).

3 Contenimento che, come si vedrà (cfr. tav. 3.28), le Camere sono state in grado di compensare con l’aumentata capacità di reperire risorse “terze”.

4 Si tratta di 500 milioni di euro, rilevati grazie allo specifico monitoraggio svolto da Unioncamere sui bilanci camerali per il 2010. Tale importo, oltre alle somme di cui nel dettaglio del presente capitolo, tiene conto anche di ulteriori somme trasferite al territorio direttamente – tramite, ad esempio, contributi alle imprese concessi “a bando” e/o attraverso appositi sistemi di incentivazione relativi ai vari “ambiti” di intervento, nonché finanziando attività promozionali in ambiti non monitorati in questa sede, ovvero attinenti ai temi della regolazione del mercato, della semplificazione e dei servizi amministrativi, già trattati nel presente volume – ovvero garantendo il necessario sostegno finanziario all’operatività delle proprie Aziende speciali, queste ultime di servizio diretto al territorio.

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Tav. 3.25: Volume delle risorse spese nel 2010 per il finanziamento di interventi di promozione dell’economia locale

Linee di attività Ammontare

totale (mln €)

di cui tramiteAziende speciali

mln € % sul totale linea

Internazionalizzazione 83,5 31,6 37,8

Innovazione, trasferimento tecnologico e proprietà industriale 33,0 2,6 8,0

Turismo e cultura 34,7 6,7 19,2

Valorizzazione e promozione delle filiere 38,8 5,0 12,9

Formazione, orientamento, alternanza, università e lavoro 31,1 11,3 36,4

Statistica, studi, ricerche e documentazione 9,8 0,4 4,5

Ambiente 5,0 0,3 6,8

Servizi per l’imprenditorialità 7,4 1,7 23,6

Green economy, sviluppo sostenibile e CSR 4,7 0,6 13,2

Totale 247,9 60,4 24,4

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Il dato specifico, che fa registrare una flessione di appena il 3% rispetto al cor-rispondente dato 2009, racchiude in sé uno sforzo teso ad aggregare e concentrare finanziamenti e azioni sulle linee di lavoro che maggiormente rispondono alla domanda di servizi da parte del mondo imprenditoriale. In dettaglio (tav. 3.26), l’analisi delle destinazioni di spesa, anche in un’ottica di trend, mostra con evidenza una concentra-zione dell’impegno verso leve di intervento che, dati i connotati della crisi e le carat-teristiche del sistema produttivo nazionale, più di altre possono contribuire a sostenere le peculiarità e tipicità delle imprese italiane nel percorso verso la piena ripresa: in quest’ottica, i progetti e le attività volti a proiettare i nostri imprenditori sui mercati internazionali si confermano l’asse portante dell’attività delle Camere, alle quali nel 2010 è stato destinato oltre il 33% delle risorse censite (ben 83,5 milioni di euro, +7% sul 2009), cui fa da pendant l’azione volta a promuovere il Made in Italy su tali mercati attraverso attività orientate a qualificare e valorizzare le filiere di eccellenza (quasi 40 milioni di euro nel 2010, il 15,7% del totale, con un incremento del 13,6% rispetto alle risorse impiegate nel 2009).

A questa evidente strategia di riposizionamento si abbina l’insieme di iniziative e attività poste in essere per aumentare l’attrattività dei territori, con interventi di valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale finalizzati, tra l’altro, a dare concreto sostegno alle imprese operanti nel settore turistico e nel suo indotto: quasi 35 milioni di euro nel 2010, il 14% del totale in disponibilità.

Significativo, con 33 milioni di euro di spesa (oltre il 13% del totale monitorato, seppure a fronte di una sensibile riduzione rispetto al 2009), l’intervento sui temi

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3. Attività, risorse e risultati

dell’innovazione, del trasferimento tecnologico e della tutela della proprietà industriale: ambiti di punta su cui da sempre le Camere sono impegnate per sostenere il migliore posizionamento delle imprese nazionali in uno scenario competitivo in continua evo-luzione e all’avanguardia. Sul medesimo filone concettuale, orientato all’innovazione e, più in generale, alla qualità del “fare impresa”, si evidenzia uno stabile impegno nel pro-muovere la sostenibilità – ambientale ed etica – del modello imprenditoriale; CSR, green economy, sviluppo sostenibile, attività informative e formative per la tutela ambientale sono settori cui le Camere hanno destinato quasi 10 milioni di euro nel 2010, ammon-tare che quasi equivale a quanto veicolato verso quelle attività di monitoraggio e informazione che le stesse, tradizionalmente, svolgono quali osservatori privilegiati dei fenomeni economico-sociali locali.

Le iniziative finalizzate alla qualificazione e valorizzazione del capitale umano, fattore determinante per il concreto rilancio di lungo periodo del sistema economico, hanno assorbito un volume di risorse pari a oltre 31 milioni di euro, di cui oltre il 36% (11 milioni) “restituito” al territorio attraverso la rete delle Aziende speciali. Medesimo ragionamento sul versante relativo all’insieme di attività e di servizi che il Sistema pone in essere per sostenere l’imprenditorialità nazionale: dalla nascita di nuove imprese al loro armonioso sviluppo (quali fattori di coesione e inclusione sociale), finanche alla loro sopravvivenza: oltre 7 milioni di euro anche per il 2010, di cui quasi il 24% (1,7 milioni) impiegati tramite le proprie strutture operative.

Tav. 3.26: Trend del volume di risorse spese per interventi di promozione dell’economia locale nel biennio 2009-2010

(% per linea di attività)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

33,7

13,3

14,0

15,7

12,6

2,0

3,0

1,9

30,6

17,5

13,6

13,6

12,8

4,0

3,4

2,8

1,8

3,8

0 10 20 30 40

Internazionalizzazione

Innovazione, trasferimentotecnologico e proprietà industriale

Turismo e cultura

Valorizzazione e promozione delle filiere

Formazione, orientamento,alternanza, università e lavoro

Statistica, studi, ricerchee documentazione

Ambiente

Servizi per l’imprenditorialità

Green economy, svilupposostenibile e CSR 20102009

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

In generale, a partire dal monitoraggio sulle attività 2009, il dato economico dell’in-tervento camerale a fini promozionali è ottenuto tenendo anche conto delle risorse veicolate per il tramite delle Aziende speciali, i segmenti specializzati delle Camere operativi sul territorio che – in un’ottica di sussidiarietà – sono in grado di interloquire direttamente con il sistema delle imprese.

Ciò premesso, il dato 2010 (tav. 3.27) conferma l’importanza del loro ruolo poiché circa un quarto delle risorse destinate alla promozione locale si è tradotto in specifici interventi proprio attraverso la rete delle Aziende speciali; un importo di 60,4 milioni di euro (quasi 10 in più rispetto al dato 2009) che ha consentito di generare azioni mirate di sviluppo, di cui oltre la metà destinata a specifiche iniziative sui temi dell’interna-zionalizzazione: il 52,3%, oltre 31 milioni.

Tuttavia, se è vero che l’internazionalizzazione risulta anche per il 2010 l’ambito di maggiore operatività delle Aziende, sono le iniziative nei campi della formazione, del turismo e del supporto allo sviluppo dell’imprenditorialità quelle per le quali – almeno in termini economici – si registrano gli incrementi più sensibili rispetto all’annualità precedente. In particolare, aumenta di 9 punti percentuali (era il 9,6% nel 2009) la quota di risorse destinate agli interventi per il mercato del lavoro, e di oltre 3 e 2 punti percentuali il peso economico delle azioni di sostegno alla com-petitività turistica e all’imprenditorialità locale attraverso l’erogazione di specifici servizi.

Tav. 3.27: Le risorse spese nel 2010 per la promozione dell’economia locale, il dettaglio delle Aziende speciali

(% per ambito di intervento)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Camere di commercio

75,6Aziende speciali

24,4

Ammontare totale: 248 milioni di euroInternazionalizzazione

52,3

Innovazione, TTe proprietà industriale

4,4Turismo e cultura

11,0

Valorizzazione filiere8,3

Formazione, università, lavoro18,8

Statistica, studie ricerche

0,7Ambiente

0,6Serviziper l’imprenditorialità

2,9

CSR, green economy, sviluppo sostenibile

1,0

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99

3. Attività, risorse e risultati

Per quanto riguarda la copertura economica degli interventi promozionali monitorati dall’Osservatorio camerale (tav. 3.28), il trend 2009-2010, pur confermando la netta prevalenza delle risorse proprie delle Camere (in larga misura i diritti versati alle stesse dal sistema imprenditoriale quale fonte di finanziamento pressoché esclusiva), pone in luce una dinamica che, sebbene attesa, sarà interessante verificare in futuro: al ridursi delle quote di risorse provenienti direttamente dai bilanci del comparto pubblico (delle Camere, con una flessione del 3,5%, e di altri enti, per una riduzione di oltre il 4%), aumenta la capacità del Sistema di reperire risorse dalla sfera privatistica sia attraverso accordi, collaborazioni e sponsorizzazioni (+3,2%), sia rivolgendosi direttamente al mercato con attività di carattere commerciale – come la vendita di spazi pubblicitari su periodici camerali, l’affitto di sale istituzionali per ospitare convegni, seminari e conferenze, ovvero l’erogazione di specifici servizi di assistenza e consulenza on line e on site – che, pur non caratterizzando la mission delle Camere, vanno a “completare” il quadro dell’azione delle Camere di commercio, assicurando forme di copertura di alcuni costi delle attività istituzionali in favore del territorio (+1,7%).

Tav. 3.28: Trend delle fonti di copertura degli interventi di promozione dell’economia locale realizzati (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

69,1

14,1

1,7 1,8 3,2

65,6

9,9

2,9 3,46,4

10,1 11,8

0

15

30

45

60

75

Contributo direttocamerale

Contributi di altri enti

Programmi comunitari

Fondo perequativo Vendita di servizi Privati (imprese, fondazioni, sponsor)

2009 2010

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100

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

3.3.1 L’internazionalizzazione del tessuto economico

Il 2010 ha segnato per il nostro Paese un lento processo di risalita, nel perdurare di una crisi economico-finanziaria che si protrae da alcuni anni; in base ai dati dell’ICE5, infatti, a metà del 2009 il commercio mondiale è ripartito e i volumi di interscambio sono nettamente aumentati rispetto ai precedenti trimestri, pur rimanendo al di sotto dei valori massimi.

L’export italiano gioca un ruolo trainante nella prospettiva di un graduale supera-mento della crisi – processo, peraltro, strettamente legato alla ripresa di alcuni mercati importanti quali Cina e Stati Uniti –, con una forte influenza esercitata dalle regioni del Mezzogiorno, che si sono dimostrate attori fondamentali nelle strategie di ripresa della competitività sui mercati internazionali. Secondo i dati ISTAT del marzo scorso, infatti, e considerando i territori regionali che maggiormente contribuiscono ai flussi commerciali con l’estero, gli aumenti più elevati delle esportazioni hanno riguardato, nel 2010, la Sardegna (+59,4%), la Sicilia (+47,6%), la Puglia (+20,2%) e la Campania (+18%).

In un quadro simile, il 2010 ha confermato l’impegno del Sistema camerale per la promozione delle imprese italiane all’estero e, più in generale, per il sostegno all’in-ternazionalizzazione del tessuto economico locale; un impegno che la riforma ha cri-stallizzato tra le competenze delle Camere, da esercitare in raccordo con i programmi del Governo, e che trova la sua ragion d’essere nella specializzazione funzionale delle stesse rispetto all’erogazione di servizi reali alle imprese per il loro accompagnamento sui mercati esteri, all’organizzazione di incontri di partenariato, all’assistenza sui temi legati alla contrattualistica, alla fiscalità e agli aspetti doganali.

Gli ultimi dati dell’Osservatorio camerale (tav. 3.29) censiscono in 101 il numero delle Camere di commercio che, nel corso del 2010, hanno svolto iniziative e attività inerenti all’internazionalizzazione, talvolta delegando in toto l’attività alle Aziende speciali (28 casi) o comunque in collaborazione con le stesse (25). Ciò attesta come sia in crescita la tendenza delle Camere ad avvalersi di strutture specializzate che, proprio in un’ottica di sussidiarietà, sappiano interloquire direttamente con il sistema delle imprese e svolgere un ruolo incisivo nella promozione all’estero delle eccellenze locali e del nostro Made in Italy, spesso in collaborazione con gli enti Regione e il mondo associativo. Significativo altresì l’aumento nel numero dei desk e delle antenne all’estero, spesso collocate presso le locali Camere di commercio italiane, che passano dalle 106 nel 2009 alle 113 nel 2010; un dato che testimonia il progressivo rafforzarsi di queste strutture e, con ciò, dell’integrazione tra Sistema camerale italiano e la sua componente estera, come peraltro sancito nel decreto legislativo di riforma.

5 Rapporto ICE 2009-2010: L’Italia nell’economia internazionale.

OSCAM_2011.indb 100 22/11/2011 19:16:06

101

3. Attività, risorse e risultati

Tav. 3.29: I numeri di “Internazionalizzazione”

101 Camere di commercio hanno svolto, nel corso del 2010, attività per l’internazionalizzazione delle imprese italianedi cui:28 delegando l’attività alle Aziende speciali25 in collaborazione con le Aziende speciali

84 Sportelli al pubblico dedicati all’internazionalizzazione

113 Antenne e desk all’estero gestite direttamente dal Sistema camerale

di cui:39 in Asia25 in Europa17 in Nord America16 in Sud America15 in Africa1 in Oceania

544 Partecipazione a fiere e mostre all’estero

337 Ricevimento di delegazioni estere in Italia

302 Organizzazione di missioni commerciali con operatori all’estero

10.464 Aziende hanno partecipato ad attività promozionali

68 Camere di commercio hanno realizzato iniziative con Sistemi camerali internazionali

441 Iniziative di collaborazione con Camere di commercio di altri paesi

di cui:148 in Unione Europea79 in Europa extra Unione Europea64 in Medio Oriente-Nord Africa56 in Asia44 in Centro-Sud America36 in Nord America11 in Oceania3 in Africa Subsahariana

749 Attività formative per le imprese del territorio e gli operatori esteri

20.640 Partecipanti ad attività formative inerenti all’internazionalizzazione

20.559 Numero di consulenze alle imprese erogate in tema di internazionalizzazione

23.407 Utenti di attività di consulenza erogate in tema di internazionalizzazione

83,5 Milioni di € liquidati

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

OSCAM_2011.indb 101 22/11/2011 19:16:06

102

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Nel merito, inoltre, i dati 2010 confermano la progressiva specializzazione funziona-le delle Camere verso attività di carattere promozionale (+10 punti percentuali sul 2009; tav. 3.30) e di informazione-consulenza alle imprese (nel complesso +5 punti), orientate a fornire al tessuto imprenditoriale strumenti operativi adeguati ad affrontare le com-plessità dei mercati internazionali. Una dinamica a cui fa da contrappeso la riduzione dell’intervento diretto sui temi della formazione specialistica (–10% di realtà attive in tale ambito rispetto al 2009), settore in cui sempre più forte è l’impegno diretto della rete delle Aziende speciali, attive in modo trasversale nelle diverse sfere di interesse del “fare impresa”.

Nello specifico, per quanto concerne le attività di carattere promozionale (tav. 3.31), si registra una diminuzione di circa 8 punti percentuali del numero delle missioni commerciali con operatori all’estero (dalle 329 nel 2009 alle 302 del 2010) e di ben il 18% nelle iniziative per la partecipazione o il sostegno alla realizzazione di fiere e mostre all’estero (da 644 a 544). Un dinamica, questa, che si spiega alla luce di quella “spinta”, che ha progressivamente preso corpo nel mondo camerale, verso la razionaliz-zazione delle iniziative e delle missioni, e che trova sostanza anche nelle scelte degli ultimi anni – effettuate da Unioncamere – tese a concentrare le missioni all’estero in poche e selezionate iniziative nelle quali far convergere un numero significativo di Camere di commercio e di territori.

Tav. 3.30: Camere di commercio che hanno svolto attività inerenti all’internazionalizzazione nel biennio 2009-2010

(% Camere per tipologia di attività)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

64,9

19,6

82,2

28,7

72,2

24,727,8

54,5

28,7

15,8

0

25

50

75

100

Attivitàpromozionali

Attività formative Attivitàinformative

Attivitàdi consulenzaalle imprese

Altre attività

2009 2010

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103

3. Attività, risorse e risultati

Una scelta politica cui corrisponde anche una maggiore attenzione, da parte del MiSE, sull’utilizzo delle risorse pubbliche da parte dei soggetti preposti alle attività di internazio-nalizzazione: negli ultimi anni infatti, anche alla luce delle nuove competenze delle Regioni in materia (cfr. riforma del Titolo V della Costituzione), il Governo ha posto l’accento sulla necessità di fare sistema e, all’interno delle singole istituzioni, di evitare una dispersione delle risorse e una frammentazione di iniziative.

Tale impulso alla razionalizzazione delle iniziative si è tradotto, per le Camere, in una maggiore focalizzazione degli obiettivi che si perseguono con le attività di promo-zione; rispetto all’annualità precedente questi si sono tradotti in misura quasi esclusiva nel sostegno agli investimenti diretti all’estero, con un numero di interventi che balza dai 246 del 2009 agli oltre 630 del 2010 (tav. 3.32).

Nel corso del 2010 Unioncamere ha accompagnato in modo significativo questa tendenza al sostegno di politiche di investimenti all’estero rafforzando il rapporto con SIMEST, coinvolta sia nelle missioni nazionali sia nella presentazione dei propri servizi nel corso di specifiche iniziative organizzate dal Sistema camerale sul territorio (ad esempio in Piemonte ed Emilia Romagna). Una politica di collaborazione, quella tra Unioncamere e SIMEST, che si rafforzerà ulteriormente a valere sull’accordo di collabo-razione sottoscritto tra le due istituzioni marzo scorso.

Tav. 3.31: Attività di promozione dell’internazionalizzazione realizzate nel biennio 2009-2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

644

337

329

544

337

302

0 100 200 300 400 500 600 700

Partecipazione a fieree mostre all’estero

Ricevimentodelegazioni estere

in Italia

Organizzazionedi missioni commercialicon operatori all'estero

20102009

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104

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Tav. 3.32: Obiettivi delle iniziative di promozione realizzate nel biennio 2009-2010 (numero per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

246

489

633

187

0 150 300 450 600 750

Investimenti diretti

Accordidi distribuzionee collaborazione

commerciale

20102009

Tav. 3.33: I partner delle Camere di commercio nelle attività promozionali realizzate nel 2010 in tema di internazionalizzazione

(valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

CCIE31,8

ICE19,3

Desk camerali17,7

Altro31,2

OSCAM_2011.indb 104 22/11/2011 19:16:07

105

3. Attività, risorse e risultati

Le Camere di commercio italiane all’estero rappresentano, tuttavia, il partner privile-giato delle politiche di internazionalizzazione in quanto coinvolte fattivamente in quasi il 32% delle iniziative messe in campo nel 2010 (tav. 3.33); l’ICE, partner in circa il 19% dei casi, conferma comunque il proprio ruolo di istituzione pubblica di riferimento del Sistema – anche grazie alla programmazione congiunta di attività che è assicurata, sin dal 2001, tramite le intese operative con Unioncamere –, mentre si afferma il crescente

Tav. 3.34: Le attività di consulenza delle Camere in materia di internazionalizzazione nel 2010 (% per tipologia di richiesta)

A50,1

B1,3

C3,9

D5,4

E16,7

F0,5

G2,1

H3,4

I3,8

L0,2

M4,9

N7,7

Legenda

A Orientamento/informazioneB Stesura dei contrattiC Aspetti finanziari e assicurativiD Aspetti fiscaliE Dogane e trasportiF Partecipazione a gare d’appaltoG Partecipazione a progetti comunitariH Partecipazione a finanziamenti comunitari o internazionaliI Assistenza a iniziative imprenditoriali di investimento produttivo direttoL Implementazione dell’utilizzo del commercio elettronicoM Tutela del Made in Italy e della proprietà intellettualeN Ricerca partner

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

ruolo dei desk camerali, partner nell’attuazione di politiche per l’internazionalizzazione in oltre il 17% dei casi di collaborazione.

Per quanto riguarda le attività di consulenza, i dati evidenziano l’emergere di nuovi ambiti di domanda da parte del tessuto imprenditoriale – e conseguente offerta da parte delle Camere – di approfondimenti di carattere specifico (tav. 3.34).

In particolare, si confermano anche per il 2010 le specializzazioni relative all’orientamento e all’informazione alle imprese (oltre il 50% dell’offerta complessiva di consulenza) che includono anche l’aspetto della formazione, dell’assistenza per gli aspetti fiscali (5,4%), finanziari e assicurativi (3,9%), nonché di uno specifico e significativo supporto agli imprenditori in materia di dogane e trasporti (oltre il 16% dell’oggetto di consulenza, con una sensibile crescita rispetto al 2009). Al contem-po si consolidano anche attività di assistenza di tipo nuovo, tra cui quelle inerenti alla tutela del Made in Italy e della proprietà intellettuale sui mercati esteri (4,9%), nonché ai servizi specifici tesi alla ricerca di partner imprenditoriali (quasi l’8% del totale).

Tav. 3.35: Le attività informative in tema di internazionalizzazione nel 2010: gli strumenti utilizzati (% per tipologia di strumento)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Riviste periodiche6,1

Bollettini4,5

Newsletter29,5

Guide manuali11,4

Studi paese/guide agli investimenti

9,1

Ricerche di mercato3,0

Informazioni on line36,4

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3. Attività, risorse e risultati

Le attività informative in materia di internazionalizzazione (tav. 3.35) vengono prevalentemente svolte attraverso l’utilizzo dei canali on line (nel 36,4%), cui si aggiungono canali di maggiore prossimità al destinatario finale dell’informazione, come la newsletter (strumento adottato in circa un terzo dei casi) e le guide, queste ulti-me sia di carattere manualistico (11,4% di utilizzo) sia focalizzate su temi specifici, legati ad esempio alle tipologie di investimento per paese di destinazione (oltre il 9% dei casi). In questo quadro, il portale Globus rappresenta uno strumento centrale che Unioncamere, da diversi anni, valorizza per fornire consulenza specialistica alle imprese e una conoscenza delle iniziative camerali di maggiore rilievo.

Anche i tradizionali sportelli per l’internazionalizzazione stanno nettamente evol-vendo dalla loro impostazione originaria (tav. 3.36); la crescita di peso dell’offerta di informazioni di carattere specialistico (il 37,5% del totale) rende questi ultimi un partner autorevole nei confronti degli SPRINT, promossi a livello territoriale dalle con-venzioni operative tra MiSE e Regioni.

Considerando le filiere economiche “obiettivo” dell’azione camerale – in favore delle quali, cioè, si sono indirizzate le iniziative per l’internazionalizzazione del 2010 –, si riscontra una certa stabilità nelle scelte del Sistema (tav. 3.37): la filiera agroalimenta-

Tav. 3.36: Gli sportelli al pubblico dedicati all’internazionalizzazione: ambiti principali di informazione nel 2010 (valori % per ambito)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Ricerca partner 11,2

Informazioni specialistiche

37,5

Paesi/settori/mercati 23,7

Strumenti finanziari per l’internazionalizzazione

7,5

Fiere all’estero 3,8

Opportunitàdi business

10,0

Altro6,3

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

re6, in particolare, conferma la sua preminenza nelle logiche d’intervento, con circa un terzo del complesso delle iniziative orientate a promuovere e/o consolidare la presenza sui mercati internazionali delle imprese dei suoi vari comparti; oltre il 45% delle restanti progettualità ha interessato le filiere della meccanica (17,2%), dell’abitare (15,8%), del tessile e abbigliamento (12,3%). Di rilievo l’intervento nei tradizionali comparti della nautica (6,7%) e dell’oreficeria (4,2%), mentre è di particolare interesse evidenziare il peso dei comparti dell’energia e dell’ambiente (oltre l’8% delle iniziative), segno dell’importanza attribuita ai relativi asset nelle strategie per il rilancio competitivo del Paese.

In linea generale, cresce la propensione delle Camere a collegarsi con quei mercati che, in termini di consumo, offrono maggiori opportunità di sviluppo alle aziende ita-liane (tav. 3.38); significativo, in questo senso, il trend in costante crescita dei rap-

6 L’intervento in favore della filiera agroalimentare risulta, più di altri, tipico di una strategia che integra, da un lato, azioni di valorizzazione e qualificazione dei vari comparti produttivi con quelle, successive e/o parallele, di loro promozione all’estero: a riguardo, e come si vedrà meglio in seguito (cfr. p. 127), nel 2010 è stata avviata un’apposita iniziativa di sistema dedicata alla ristorazione italiana nel mondo, che, impostata a livello centrale da Unioncamere e finanziata a valere sulle risorse del Fondo intercamerale di intervento, ha visto attivarsi la rete delle Camere di commercio italiane e italiane all’estero in un’ottica di fattiva collaborazione.

Tav. 3.37: La distribuzione delle iniziative di internazionalizzazione nel 2010 per filiera-obiettivo (% per filiera)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Abitare 15,8

Tessile/abbigliamento12,3

Meccanica 17,2

Oreficeria 4,2

Agroalimentare 29,5

Nautica 6,7

Energia/ambiente 8,1

Altro 6,2

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3. Attività, risorse e risultati

porti tra le Camere italiane e i sistemi dell’area asiatica (quasi +3% rispetto al 2009) e dell’area del Medio Oriente e del Nord Africa che, con oltre il 14% delle iniziative, vede pressoché raddoppiate le istanze di collaborazione rispetto al 2009.

In questo quadro Unioncamere ha teso a incoraggiare nel 2010 una politica di atten-zione nei confronti dei paesi del Mediterraneo attraverso l’apposita iniziativa di sistema a valere sul Fondo di perequazione denominata “Med in Italy”.

Il progetto, che ha coinvolto circa 70 Camere di commercio italiane (in prevalenza del Sud), ha previsto complessivamente un centinaio di iniziative, realizzate con il sup-porto locale di partner camerali istituzionali e imprenditoriali dei paesi cd Med (Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Libia, Marocco, Siria, Tunisia e Turchia), che hanno riguardato complessivamente più di 1.000 imprese, di cui un terzo proveniente dagli stessi paesi; nello specifico, tali iniziative si sono sviluppate con riguardo alle filiere di intervento quali – a conferma dell’importanza poc’anzi richiamata – l’energia e l’am-biente, l’agroalimentare e l’agroindustria, l’edilizia e l’housing, la blue economy (ovvero le opportunità economiche derivanti dal mare), la formazione e la ricerca. A riguardo, vale la pena sottolineare come, anche a fronte dei cambiamenti politici intervenuti nel corso del 2011, il rapporto con l’area del Medio Oriente e del Nord Africa rimarrà pre-sumibilmente strategico per il nostro sistema paese, anche in un’ottica di intervento in materia di institutional building.

Tav. 3.38: Le collaborazioni con Sistemi camerali internazionali per area geografica (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

17,8

9,5

14,512,7

39,4

10,67,2

1,54,2

9,8

33,6

17,8

0,7

8,210,0

2,5

0

10

20

30

40

50

UnioneEuropea

Europa extraUnioneEuropea

MedioOriente-Nord

Africa

Africasubsahariana

Nord America Centro-SudAmerica

Oceania Asia

2009 2010

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Con riferimento agli obiettivi specifici delle collaborazioni attivate con le Camere di altri paesi (tav. 3.39), si conferma anche per il 2010 come risulti prioritario l’intervento volto a chiudere accordi di distribuzione e collaborazione commerciale (il 53,6%, con una crescita di oltre 4 punti percentuali rispetto al 2009), cui fanno da contraltare la sostanziale tenuta delle iniziative per il supporto agli investimenti diretti (8,3%) e un ruolo ancora di rilievo per la creazione di joint-venture.

Per quanto riguarda il dato relativo alle fonti di copertura degli interventi in favore dell’internazionalizzazione (tav. 3.40), si registra anche per il 2010 una netta – e pre-vedibile – preponderanza delle risorse provenienti direttamente dai bilanci camerali: in linea con il dato generale, tuttavia, la leggera riduzione rispetto alla precedente annua-lità (quasi –3%) risulta più che compensata dalla capacità delle Camere di recuperare una quota sensibile di risorse attraverso la propria presenza sul mercato (+ quasi il 6% derivante dalla vendita di servizi).

Tav. 3.39: Gli obiettivi delle iniziative di collaborazione con le Camere di commercio di altri paesi nel 2010 (valori % per obiettivo)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Joint-venture(società miste)

4,8

Accordidi distribuzionee collaborazione

commerciale53,6

Altro33,3

Investimenti diretti8,3

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111

3. Attività, risorse e risultati

I progetti sul territorio in tema di “Internazionalizzazione”Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Agrigento I prodotti della Valle dei Templi lungo la rotta del Nord Europa

Alessandria Piemonte IncontractAncona Progetto Cina AltroAosta Obiettivo ExportArezzo Seminari per l’internazionalizzazione Associazioni di categoria

Avellino Promozione del settore agroalimentare nel Regno Unito Altro

Belluno Sinergie venete per l’internazionalizzazione

BeneventoAzioni per il coordinamento e l’efficienza delle iniziative di sistema delle Camere di commercio

Altro ente pubblico

Bergamo Camper itinerante per le piazze d’Europa 2010

Biella IDEA Export

Bologna Incoming buyer del settore agroalimentare da USA, Canada e Messico

Unioncamere nazionale, Unioncamere regionale, Camera di commercio

Bolzano Meeting architetti

Brescia Certificazione per l’estero: aggiornamenti e novità telematiche

Brindisi Promozione di iniziative e azioni di sistema Sportello internazionale

Tav. 3.40: Fonti di copertura degli interventi economici delle Camere di commercio in tema di internazionalizzazione nel 2010 (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Contributo diretto camerale

50,4

Contributi di altri enti

9,0

Programmi comunitari

1,7

Fondo perequativo 1,9

Vendita di servizi27,1

Privati (imprese, fondazioni, sponsor)

9,9%

(segue)

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

I progetti sul territorio in tema di “Internazionalizzazione”Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Cagliari Antenna ASCAME ItaliaCaltanissetta Progetti FESR 2007-2013 Unioncamere regionale

Catania Progetti internazionalizzazione PO FESR 2007-2013 misura 5.2.1

CatanzaroLa provincia di Catanzaro nel mondo per la promozione del territorio IV annualità

Chieti Enterprise Europe Network

CremonaProgramma pilota per la valorizzazione integrata dei prodotti tipici agroalimentari in Nord America

Ordini professionali, altro ente pubblico

Crotone Progetto SIAFTCuneo Piemonte Incontract

Enna Esportazione di un nuovo modello di vendita per l’agroalimentare siciliano

Ferrara Ferrara International Meeting Associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Ordini professionali

Firenze Progetto BE2WEEN Foggia Euro&Med Food 2010

Forlì-Cesena Temporary Management;Internazionalizzazione delle filiere

FrosinoneInnovazione e trasferimento tecnologico alle PMI: design e creatività per la competizione di filiera

Genova Energia & ambiente nelle città del Mediterraneo

Associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Ordini professionali

Grosseto Innova per l’internazionalizzazione Unioncamere nazionale, altroLa Spezia SeaFuture 2010 Unioncamere regionaleLatina Programma CABOTs Ministero

LodiPartecipazione alle attività dell’Adp Camere Regione Lombardia in tema di internazionalizzazione

Lucca Organizzazione eventi con l’estero

Macerata Evento promozionale in Cina Regione, Provincia, Camera di commercio, altro ente pubblico, altro

MantovaIncentivazione della partecipazione a fiere e missioni all’estero a favore delle imprese mantovane

Unioncamere regionale, Regione, Comune

Massa-Carrara Incoming delegazione architetti canadesi Matera Progetto SIAFT

Milano Forum economico e finanziario per il Mediterraneo II edizione

Modena Incoming di operatori e giornalisti del settore biomedico

Monza e Brianza Italian Life Style in New York Regione, Provincia, ComuneNuoro Italian Wine Week

Padova Attivazione servizio finanza per l’internazionalizzazione

Parma Missione imprenditoriale in Australia (Sydney e Melbourne)

(segue)

(seguito)

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113

3. Attività, risorse e risultati

I progetti sul territorio in tema di “Internazionalizzazione”Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

PaviaGiornata di promozione turistica della Lombardia sul mercato della Svizzera tedesca

Unioncamere nazionale

Perugia Ambasciatori dell’Umbria in Centro e Sud America

Associazioni di categoria, Ordini professionali, imprese, altro

Pesaro e Urbino Saloni del turismo Regione, Camera di commercioPescara Vita, vite Il gusto delle eccellenze pescaresi Regione, ProvinciaPiacenza Temporary Export Manager

PisaCompartecipazione a eventi di promozione dell’olio nell’ambito della manifestazione “Primolio di Volterra”

Pistoia Immagine Italia & Co. 2010Potenza Progetto SIAFTPrato Tuscany Italian ExcellenceRagusa Missione AlgeriaRavenna NauticaMed World Camera di commercioReggio Calabria Progetto SIAFTReggio Emilia Deliziando 2010 Associazioni di categoria, Ordini professionali

Rieti Internazionalizzazione: coordinamento ed efficienza delle iniziative camerali

Rimini Il Sud del Mediterraneo incontra il design e i prodotti italiani (Med in Italy)

Roma SPRINT LazioRovigo Meeting della giostraSondrio Club degli esportatori Taranto Italia a tavola Incoming MateraTerni Tasting Umbria in Austria Torino TOSM

TrentoIl Trentino incontra il Québec: opportunità di collaborazione economica, scientifica e tecnologica

Trieste FVG-Med: reti e conoscenze

Varese Incoming di buyer esteri del settore automotive da Europa e Canada

Venezia Buy Made in Veneto

Verbania Casalinghi del Lago MaggioreAssociazioni di categoria, Ordini professionali, Provincia, Comune, altro ente pubblico

Vercelli Crescere nell’export per consolidare l’economia locale

Verona Wine Top Praga Vibo Valentia Scandinavia Gourmet

Vicenza Missione commerciale in Giordania e Libano

Associazioni di categoria, Ordini professionali, altro ente pubblico, altro

Viterbo Missione imprenditoriale “Material & Design” Seoul 2010 Altro

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

(seguito)

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114

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

3.3.2 Made in Italy, qualificazione delle filiere, turismo e cultura

Fare leva sulla capacità di muoversi velocemente verso segmenti di mercato che, più degli altri, apprezzano la qualità e l’originalità del nostro Made in Italy, così da trovar-si pronti al ripartire dei consumi: è questa la sfida competitiva che il nostro Paese è chiamato a vincere per uscire dal morso di una crisi economica che sta mettendo a dura prova il tessuto produttivo della piccola e media impresa italiana. Con questa consape-volezza, il Sistema camerale ha da tempo avviato una serie di progettualità e iniziative volte a promuovere e valorizzare le filiere del Made in Italy (tav. 3.41) rappresentando, in gran parte dei casi, la premessa, e al contempo necessaria integrazione, dell’insieme di interventi in favore dell’internazionalizzazione del tessuto economico nazionale e a sostegno del migliore posizionamento competitivo del Paese sui mercati esteri.

Tav. 3.41: I numeri di “Valorizzazione e promozione delle filiere”

97 Camere di commercio hanno svolto, nel corso del 2010, attività per la promozione delle filiere

di cui:

11 delegando l’attività alle Aziende speciali

34 in collaborazione con le Aziende speciali

712 Attività promozionali svolte dalle Camere di commercio per la valorizzazione delle filiere

13.438 Partecipanti alle attività promozionali realizzate dalle Camere di commercio per la valorizzazione delle filiere

236 Iniziative realizzate dalle Camere di commercio per la valorizzazione delle produzioni locali

30 Camere di commercio ricoprono il ruolo di organismo di certificazione nell’ambito delle iniziative per la valorizzazione delle produzioni locali

38,8 Milioni di € liquidati

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Nel 2010, in particolare, quasi tutte le Camere hanno svolto attività di valorizzazione delle filiere, con interventi soprattutto di carattere promozionale (oltre 700 iniziative) che hanno visto il coinvolgimento diretto di quasi 13.500 operatori; una forte attenzio-ne, tuttavia, è stata posta all’attuazione di interventi specifici di “qualificazione” delle stesse filiere, una forma di supporto tra le più efficaci per accompagnare le imprese nel necessario percorso di riposizionamento nel mercato globale. Attraverso un forte richiamo all’origine delle nostre produzioni, al loro design e alla loro ideazione, infatti, la qualificazione appare lo strumento più idoneo per affrontare con nuovo slancio la competizione internazionale: ciò in quanto la tracciabilità e la certificazione – elementi cardine della qualificazione stessa – significano garanzia della storia del prodotto, e quindi della sua origine, ma anche trasparenza sui materiali impiegati, sui metodi di

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115

3. Attività, risorse e risultati

lavorazione, sull’ideazione, sul design e sulla qualità finale dell’offerta proveniente dai territori7.

Ed è proprio lo scommettere sulla qualità finale – e certificata – dell’offerta quale asset strategico per la competitività sui mercati che ha portato le Camere ad avviare un insieme di iniziative volte a progettare e realizzare schemi di tracciabilità delle filiere produttive; in questo senso i comparti sui quali si è iniziato a lavorare sono quelli dell’agroalimentare (con un incremento nel numero di Camere attive, rispetto al 2009, pari al +8%; tav. 3.42), del tessile e dell’oreficeria.

Nel corso del 2010, l’impegno del Sistema per la certificazione dei prodotti agro-alimentari si è incentrato soprattutto nel comparto vitivinicolo, investito da radicali novità normative a seguito dell’emanazione da parte dell’Unione Europea della nuova Organizzazione comune di mercato; attualmente sono 30 le Camere di commercio autorizzate a effettuare i controlli previsti dalla nuova OCM vino per complessive 100 denominazioni, circa il 29% del totale delle denominazioni riconosciute. A riguardo, nel corso dell’anno Unioncamere ha seguito – e tuttora segue – i lavori di emanazione dei

7 ll 2010, a riguardo, ha portato all’elaborazione di due progetti dedicati al tema della “Qualificazione delle filiere del Made in Italy e dell’offerta turistica”, un’iniziativa di sistema promossa da Unioncamere, alla quale è stato collegato un prototipo che – in raccordo con l’iniziativa di sistema e avente i medesimi obiettivi – proponeva alle Camere di commercio e Unioni regionali la realizzazione di strumenti specifici di qualificazione dei prodotti e servizi.

Tav. 3.42: Le iniziative di valorizzazione e promozione per filiera-obiettivo nel biennio 2009-2010

(% di Camere per filiera d’intervento)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

43,3

25,8

12,4 9,3 7,2

92,8

84,5

43,3

28,9

15,510,3

7,2

0

25

50

75

100

Agroalimentare Artigianatotradizionale

Altro TAC Arredamento Oro

2009 2010

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116

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

decreti attuativi della legge di riforma dei meccanismi di controllo dei vini a denomina-zione di origine, nell’ambito dei quali valorizzare le competenze esercitate in materia, da oltre 40 anni, dal Sistema camerale. Le Camere di commercio si sono dovute altresì organizzare anche per la predisposizione delle attività di controllo negli altri comparti produttivi, esercitando in tal senso il proprio ruolo di organismi di certificazione (tav. 3.43); a questo scopo, e a beneficio del Sistema, Unioncamere ha promosso la realiz-zazione di uno specifico approfondimento di studio per analizzare i sistemi di controllo sulle filiere agroalimentari in uso nei diversi paesi europei.

Altro settore investito, nel corso del 2010, da forti novità normative è stato quel-lo ittico, dove con una specifica regolamentazione comunitaria sono state introdotte norme per valorizzare l’origine dei prodotti. La valorizzazione della filiera del mare (un sistema di imprese e di lavoratori che operano nei settori della pesca, della cantieri-stica, dei trasporti marittimi e del turismo marino, che, nel suo complesso, incide per il 3,4% sul valore aggiunto prodotto nel nostro Paese) rappresenta un’altra sfida per le attività camerali. Si tratta, infatti, di un ambito che costituisce una grande risorsa per il recupero di competitività del Paese e per il quale le Camere – attraverso azioni integrate di sistema – possono raggiungere risultati operando su diversi fronti: da quello della semplificazione amministrativa e del monitoraggio, con la valorizzazione dei dati e delle informazioni delle diverse fonti camerali, ad attività specifiche volte a garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti.

Tav. 3.43: Il ruolo delle Camere quali organismi di certificazione nel biennio 2009-2010 (numero Camere per ambito)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

14

0101

2

18

65

1

0

5

10

15

20

Sostegnoper il riconoscimento

della denominazione di origine

Sostegno per la nascitadi marchi collettivi

Elaborazione/adesionea disciplinari di tracciabilità

Consorzi

2009 2010

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117

3. Attività, risorse e risultati

Il comparto della moda, da sempre uno degli ambasciatori del Made in Italy nel mondo – che si trova ad affrontare le conseguenze di una forte concorrenza internazio-nale, spesso anche sleale (attraverso, ad esempio, il progressivo diffondersi del feno-meno della contraffazione), e che necessita di uno sforzo congiunto di rilancio e valo-rizzazione –, rappresenta uno dei principali ambiti dell’impegno del Sistema che opera, da qualche anno a questa parte, al fine di realizzare un modello di tracciabilità volontaria e il relativo sistema di controllo. Il 2010 ha visto la presentazione ufficiale dei risultati del rapporto “M2 – Meridiano Moda”, realizzato nel corso del 2009, dove si è posta l’at-tenzione sui temi ritenuti critici per il rilancio della filiera, individuando tra le priorità di intervento il tema della tracciabilità e dell’etichettatura – anche in chiave europea – per una chiara e trasparente comunicazione al consumatore della provenienza delle merci.

In tema di tutela delle produzioni locali, prosegue l’impegno delle Camere di com-mercio nel sostenere la nascita e l’attività di consorzi produttivi, nel promuovere il riconoscimento della denominazione di origine dei prodotti delle eccellenze locali e la registrazione dei marchi collettivi geografici (tav. 3.44), altro importante strumen-to – la cui fonte risiede in una specifica direttiva comunitaria che definisce i segni e le indicazioni che nel commercio possono servire per designare l’origine geografica dei

Tav. 3.44: Le iniziative delle Camere di commercio per la valorizzazione di prodotti locali nel biennio 2009-2010

(numero per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

81

53 50

36

81 80

4035

0

25

50

75

100

Sostegnoper il riconoscimento

della denominazione di origine

Sostegno per la nascitadi marchi collettivi

Elaborazione/adesionea disciplinari di tracciabilità

Consorzi

2009 2010

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118

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

prodotti – che si è particolarmente affermato, oltre che nel comparto agroalimentare8, anche nel tessile, nelle lavorazioni in ferro, negli intarsi, nelle lavorazioni in pietra e in legno, nell’oreficeria, nella realizzazione delle ceramiche e dei vetri; ciò valorizzando, nel complesso, 108 prodotti tipici e tradizionali, con interventi nelle fasi di redazione dei disciplinari e dei regolamenti per l’uso dei marchi, oltre che con riferimento al sistema dei controlli.

L’ambito di applicazione del marchio collettivo geografico è stato inoltre esteso anche all’artigianato artistico e tradizionale; complessivamente sono oltre 40 i prodotti valorizzati secondo questa modalità e, nella fattispecie, circa un terzo di tali marchi (14, per la precisione) è stato progettato per contraddistinguere le lavorazioni e le finiture di pietre, mentre ulteriori 4 per le lavorazioni dell’oro.

Nel comparto orafo, di particolare rilievo è l’attività svolta dalla rete dei laboratori chimico-merceologici camerali con le loro molteplici competenze esercitate, oltre che per le stesse Camere, soprattutto in favore delle imprese del territorio e delle istituzio-ni locali (tav. 3.45): si tratta, ad esempio, di controlli sulla conformità degli oggetti

8 Rispetto al quale, nel corso degli ultimi anni, le Camere hanno valorizzato con marchi collettivi geografici prodotti quali i Cappelletti ferraresi, il Grano della Maremma grossetana, la Salsiccia di Bra, il Gelato di Pizzo, il Pecorino trapanese, le Carni del Tratturo, la Mortadella della Lunigiana, la Rosamarina dell’Alto Jonio cosentino, la Nocciola dell’Irpinia, gli Amaretti di Modena, la Ciliegia di Giarre, il Pane di Altopascio, il Panettone tipico della tradizione artigiana milanese, la Birra della Bergamasca; o interi territori come le Terre del Palladio e la Tuscia viterbese.

Tav. 3.45: Numero e tipologia di utenti dei laboratori chimico-merceologici camerali per tipologia di servizio nel 2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

42.250

2.088879 1.328

30.395

1.581 1.9051.008

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

45.000

Imprese Altre Cameredi commercio

Altri organismipubblici

Altri utenti privati

Campioni analizzati

Rapporti di prova emessi

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119

3. Attività, risorse e risultati

preziosi alla normativa di riferimento, di analisi sui beni orafi del patrimonio artistico italiano, di verifiche metrico-legali di bilance, di certificazioni della qualità e delle caratteristiche tecniche e commerciali dei materiali orafi e gemmologici.

Con una legge del 1940 i laboratori di analisi furono inseriti ufficialmente nelle strutture camerali, con la conseguente rapida diffusione sul territorio nazionale. A par-tire dagli anni cinquanta le strutture hanno acquisito vocazioni operative strettamente collegate all’economia locale: è il caso del laboratorio della Camera di Trieste specia-lizzato nelle analisi sul caffè o di quello di Udine sul mobilio. Negli anni a seguire, i laboratori hanno via via esteso le loro competenze a ulteriori settori di intervento, adattandole alle richieste del mercato locale e internazionale; oggi, questi rappresenta-no un punto di riferimento per il Sistema camerale e un partner affidabile delle piccole e medie imprese impegnate nell’ottenimento delle garanzie di conformità dei prodotti agli standard di commercializzazione.

Punto di forza dei laboratori, come di molte altre strutture specializzate operanti nel Sistema, è la loro organizzazione in rete (ReteLab), modalità che consente di potenziare e moltiplicare i servizi offerti a beneficio delle imprese e dei clienti; ciò è possibile grazie alla stretta collaborazione assicurata nell’ambito del Sistema, che consente anche alle Camere di commercio non dotate di laboratorio di analisi di poter garantire l’ac-cettazione dei campioni offrendo, così, un punto di erogazione dei servizi della rete.

Tav. 3.46: Le abilitazioni dei laboratori chimico-merceologici camerali nel 2010 (% di laboratori per tipologia di prove di filiera)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Agroalimentare76,7

Metalli preziosi1,6

Ambiente12,3

Tessile, calzature, pelletteria

2,1

Altro7,3

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120

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

I servizi della rete dei laboratori coprono diversi settori merceologici (tav. 3.46) a partire proprio dai comparti dell’agroalimentare (quasi il 77% del totale dei laboratori attivi), che registra il maggior numero di prove rispetto alle quali sono abilitati al fine di garantire il rispetto dell’igiene e della qualità degli alimenti attraverso analisi chimi-che, nutrizionali ed etichettatura, analisi per il piano HACCP e per il rilascio delle certi-ficazioni di qualità. L’impegno nel settore ambientale (oltre il 12% di strutture attive) riguarda le analisi delle acque e delle emissioni – sia in atmosfera sia negli ambienti di lavoro –, il trattamento e recupero dei rifiuti, le analisi sui rifiuti industriali e sui fanghi di depurazione. Il ruolo dei laboratori camerali risulta inoltre fondamentale anche nel comparto del tessile e abbigliamento, dove gli ambiti di intervento spaziano dalle prove sui tessuti (di infiammabilità, composizione, rispondenza a specifici requisiti) all’etichettatura dei prodotti finali.

In ultima analisi, per essere efficaci, gli interventi di qualificazione delle produ-zioni richiedono anche un’adeguata strategia di comunicazione e promozione, in senso stretto, che sintetizzi in immagine il lavoro che c’è dietro i singoli prodotti, la storia da cui hanno origine, la qualità e la sicurezza derivanti dalle loro certificazioni. I dati dell’Osservatorio restituiscono un’intensa attività promozionale svolta nel 2010, anche attivando forme di collaborazione e partenariato con altri attori del territorio (tavv.

Tav. 3.47: Le iniziative di promozione a cui le Camere hanno partecipato con altri soggetti e/o istituzioni locali nel biennio

2009-2010 (% per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

24,3

8,4

1,7

70,4

20,6

7,11,9

65,6

0

25

50

75

Attivitàfieristico-espositive

Realizzazionedi campagne informative

e pubblicitarie

Concorsi e premi Realizzazione strumentiper il commercio

elettronico e/o web

2009 2010

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121

3. Attività, risorse e risultati

Tav. 3.48: L’adesione alle iniziative delle Camere per la promozione delle filiere nel biennio 2009-2010

(numero di imprese per tipologia di iniziativa)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

4.238

3.423

2.022

907584

4.861

4.221

1.525

293

2.538

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

Organizzazionediretta di fiere

e mostre in Italia

Partecipazionea fiere e mostrenella provincia

Partecipazionea fiere e mostrefuori provincia

Altro Missioni e visiteguidate

2009 2010

Tav. 3.49: Fonti di copertura degli interventi economici delle Camere di commercio in materia di valorizzazione e promozione

delle filiere nel 2010 (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Contributo direttocamerale

70,8

Contributidi altri enti

9,9

Programmicomunitari

1,6

Fondo perequativo2,0

Vendita di servizi2,2

Privati (imprese,fondazionie sponsor)

13,5

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

3.47-3.48); in particolare, rispetto al 2009 si registra un sensibile aumento dell’impe-gno nella realizzazione di attività fieristico-espositive, di livello nazionale e territoriale, cui si associa un sostanzioso incremento nel numero di adesioni da parte dei sistemi imprenditoriali locali.

Il dato relativo alla copertura finanziaria degli interventi di valorizzazione e pro-mozione delle filiere si pone in sensibile controtendenza rispetto al trend generale (tav. 3.49): l’incremento di circa il 13% del volume complessivo di risorse destinate a tal fine (oltre 4 milioni di euro di maggiore spesa rispetto al 2009) deriva – quasi integralmente – dalle risorse aggiuntive che le Camere mettono a disposizione, in senso stretto, dal proprio bilancio, ovverosia che provengono dalle imprese del territorio e che vengono restituite sotto forma di maggiori servizi e iniziative.

Il turismo, la valorizzazione degli asset culturaliLa qualificazione e il potenziamento degli attrattori ambientali e culturali del terri-

torio rappresentano uno dei principali ambiti di intervento delle Camere, e si traducono in azioni orientate a sostenere la vitalità e la competitività dell’offerta turistica, miglio-rando il contesto operativo per gli attori di una filiera che – con oltre 383.000 imprese nel 2010 (13.000 in più del 2009), 54,4 miliardi di euro di valore aggiunto e 752.000 dipendenti (pari al 6,5% di tutti gli occupati dell’industria e dei servizi) – costituisce un asset strategico per la crescita del Paese.

Le imprese turistiche italiane dispongono di un forte sistema di offerta, attrattivo soprattutto della domanda internazionale che nel 2010 è tornata a crescere; tuttavia, sebbene il settore sia riuscito a recuperare su questo fronte, lo stesso ha registrato una notevole debolezza nel proprio prodotto di punta – quello “balneare” – maggiormente legato alla domanda interna. A questa dinamica le nostre imprese ricettive hanno rea-gito abbassando di circa il 10% i prezzi rispetto al 2008; un indubbio vantaggio per i turisti stranieri, ma insufficiente a tenere in pareggio i bilanci delle imprese che – nei soli mesi estivi – devono realizzare il fatturato dell’anno. Elemento che ha determinato un calo di oltre il 2% dei risultati globali del sistema turistico nazionale.

Una più efficace promozione turistica del prodotto “Italia” necessita dunque di interventi strategici e integrati. Così, nel 2010 Unioncamere ha definito i contenuti di un progetto volto a tracciare e avviare un insieme di attività delle Camere in materia di politiche per il turismo, messe – queste ultime – in relazione con le attività svolte dalle stesse nell’ambito della qualificazione dei territori e delle filiere del Made in Italy. Una serie di progettualità innovative basate sulla valorizzazione del patrimonio enoga-stronomico e ambientale italiano, nonché sul ruolo della cultura e della creatività quali elementi strategici dello sviluppo economico locale. Un complesso di iniziative che ha costituito un’importante occasione per orientare le politiche promozionali del Sistema e consolidare il dialogo tra lo stesso e le altre componenti istituzionali e associative coinvolte nella filiera turistica italiana.

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3. Attività, risorse e risultati

Tav. 3.50: I numeri di “Turismo e cultura”

95 Camere di commercio svolgono attività per la promozione turistica

di cui:

14 delegando l’attività alle Aziende speciali

15 in collaborazione con le Aziende speciali

15,1 Milioni di € investiti dalle Camere di commercio per la promozione del settore turistico

70 Investimenti diretti delle Camere di commercio per la promozione del settore turistico

di cui:

46 per lo sviluppo infrastrutturale (12,6 mln di €)

24 per l’assetto del territorio (2,5 mln di €)

65 Camere di commercio hanno realizzato attività per la qualificazione delle imprese turistiche del territorio

34 Camere di commercio hanno strutturato un Osservatorio sul turismo

491 Iniziative realizzate per la valorizzazione del territorio

25 Camere di comercio hanno realizzato corsi di formazione e/o aggiornamento professionale per operatori turistici

4.477 Partecipanti ai corsi di formazione realizzati dalle Camere di commercio

127 Partecipazioni a manifestazioni fieristiche dedicate al turismo

di cui:

65 in Italia

62 all’estero

74 Camere di commercio hanno sponsorizzato/sostenuto iniziative culturali

449 Iniziative realizzate in ambito culturale

34,7 Milioni di € liquidati

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Nel quadro delle attività di sostegno al recupero competitivo dei sistemi economici locali è stato altresì elaborato uno specifico prototipo per le progettualità delle Camere di commercio che si fonda sul presupposto in base al quale, se da un lato è necessario studiare le filiere e i territori collegati per qualificare i prodotti turistici quali portavoce dell’identità italiana (le cui componenti fondamentali sono ospitalità, cultura e produzioni locali), dall’altro è indispensabile qualificare il sistema di accoglienza turistica in modo tale da riuscire a “raccontare” meglio i nostri territori.

Con questa logica, che porta ad affiancare all’iniziativa “centralizzata” interventi volti a personalizzare i progetti in funzione delle specifiche esigenze dei territori, il Sistema camerale ha inteso farsi promotore dei tanti “turismi” su cui l’Italia può con-tare, fatti di territori, di enogastronomia, di artigianato, di “giacimenti” culturali e

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

artistici; in una parola, di emozioni locali. Una contaminazione di elementi e interventi che trova però coerenza in una vision nazionale: costruire la certificazione delle tipicità locali con lo scopo di rendere oggettive e quindi riconoscibili le diversità dei territori, ma come combinazione di quel mix di elementi del gusto e del bello che, appunto, vanno sotto la definizione di Italian lifestyle.

Così, sono 95 le Camere di commercio che nel 2010 hanno realizzato attività per la promozione turistica del territorio (tav. 3.50) sia con investimenti diretti a garantire la sua accessibilità e a promuoverne il migliore assetto (oltre 15 milioni di euro inve-stiti a tal fine), sia attraverso una pluralità di azioni rivolte agli attori strategici del comparto turistico: dalla formazione all’aggiornamento professionale per gli operatori dei vari sottocomparti, alla promozione del partenariato tra le istituzioni – pubbliche e private – cui compete definire e attuare le politiche di settore.

Un complesso di interventi cui si aggiunge la specifica attività di monitoraggio svolta attraverso la rete degli Osservatori provinciali sul turismo (34 realtà camerali ne hanno strutturato uno proprio), con impianti di ricerca e analisi sulle dinamiche e sui fenomeni che interessano i vari sottocomparti e che seguono, in larga misura, il modello dell’Osservatorio nazionale del turismo, istituito dalla Presidenza del Consiglio in partenariato con Unioncamere. Tale allineamento metodologico consente il bench-marking della situazione complessiva del turismo italiano con le situazioni particolari delle singole realtà locali, garantendo informazioni utili alla definizione di adeguate policy di sviluppo del settore e alla programmazione di coerenti iniziative promozionali.

Tav. 3.51: Gli ambiti di approfondimento degli Osservatori provinciali sul turismo delle Camere di commercio nel biennio 2009-2010

(% per ambito)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

66,7

58,3

58,3

41,7

41,7

25,0

53,3

46,7

46,7

41,7

33,3

20,0

0 25 50 75

Turismo storicoe di valorizzazione dei beni

culturali

Turismo enogastronomico

Turismo d’affarie congressuale

Turismo ambientale

Altro

Turismo nautico 20102009

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125

3. Attività, risorse e risultati

La decennale esperienza del Sistema camerale su questi temi, e l’importante colla-borazione con il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, nell’am-bito dell’accordo quadro del dicembre 2009, hanno infatti permesso la realizzazione di approfondimenti di tipo qualitativo su segmenti particolari dell’offerta turistica italiana utili alla definizione e proposizione di politiche innovative di sistema per lo sviluppo del settore (tavv. 3.51-3.52). Interventi e iniziative orientati a sostenere i vari “turismi” e brand territoriali in cui si articola l’offerta italiana, con un’attenzione che, pur rimanendo in genere focalizzata sui comparti dell’enogastronomia e del turismo storico e culturale, guarda con sempre maggiore interesse al comparto congressuale, strumento cardine attraverso il quale favorire la destagionalizzazione dell’offerta, nonché possibile – e ulteriore – perno per promuovere le relazioni strategiche e industriali del sistema Italia (+11% di Camere attive, in tale ambito, rispetto al dato 2009).

Il superamento di quelle difficoltà che, come nel settore turistico (fiore all’occhiello dell’economia italiana), sono emerse in modo trasversale in tutti i comparti economico-produttivi del sistema Italia, richiede investimenti in attività che rilancino l’offerta considerata nel suo complesso. A tal fine, secondo una logica che contraddistingue l’intervento camerale e che vede le politiche promozionali di settore realizzate né tutte al centro, né tutte in periferia, serve un modello attraverso il quale far emergere le peculiarità e le tipicità locali, in un quadro chiaro di politiche nazionali. Il tutto con una maggiore uniformità di intervento che permetta alle Camere di valorizzare e rendere sempre più significativo l’apporto che il Sistema è in grado di assicurare nelle singole

Tav. 3.52: Le iniziative per la valorizzazione turistica del territorio nel biennio 2009-2010 (% di Camere per ambito d’intervento)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

67,6

52,1

9,9

28,2

12,7

62,3

48,1

29,9

16,9

16,9

7550250

Turismoenogastronomico

Turismo storicoe di valorizzazionedei beni culturali

Turismo ambientale

Turismo d’affarie congressuale

Turismo nautico20102009

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

regioni. È proprio in questa direzione, di strategia integrata e uniforme per la qualifi-cazione dell’offerta turistica, che opera il progetto “Ospitalità Italiana”, l’iniziativa di sistema delle Camere di commercio – promossa dalla società consortile Isnart – che dal 1997 consente di garantire al consumatore standard qualitativi uniformi per le imprese turistiche.

Il marchio “Ospitalità Italiana” è una certificazione di qualità dell’offerta ricettiva e ristorativa in Italia che, nel 2010, ha coinvolto oltre 10.000 aziende turistiche (tav. 3.53). Per fornire maggiore stimolo alla crescita qualitativa delle imprese turistiche ita-liane, il Sistema camerale ha messo in campo un’ulteriore iniziativa, il Premio Ospitalità italiana, assegnato a quegli operatori che, in base al giudizio dei clienti ospitati, hanno saputo meglio investire nella qualificazione dei propri servizi, fino a raggiungere soddi-sfacenti livelli di eccellenza. A latere della premiazione ufficiale, il Sistema provvede a mettere in campo azioni di formazione, consulenza, comunicazione e sensibilizzazione per indirizzare le imprese turistiche verso quel modello di qualità che deve caratteriz-zare l’ospitalità. Nel 2010 si sono candidate al premio oltre 5.500 imprese, votate da 65.000 clienti.

Un’efficace politica di sostegno alla competitività turistica del Paese richiede, oltre che investimenti volti a qualificare l’offerta ricettiva, anche interventi strategici per lo sviluppo e il potenziamento delle infrastrutture di supporto alle stesse attività turisti-che. Su questo versante, il trend degli investimenti da parte delle Camere di commercio

Tav. 3.53: Strutture che hanno conseguito il marchio/certificato di qualità nel biennio 2009-2010 (% per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

38,9 38,8

14,2

1,2

12,6

1,8

7,9

38,640,3

5,7

0

10

20

30

40

50

Alberghi Ristoranti Agriturismi Stabilimentibalneari

Altro

2009 2010

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127

3. Attività, risorse e risultati

rappresenta un fenomeno consolidato, che ha visto un significativo incremento di attenzione per le infrastrutture di supporto al turismo congressuale, uno degli ambiti del settore turistico che, come si è detto, manifesta il più elevato potenziale di crescita (tav. 3.54).

In generale, il territorio italiano si presenta come una vera location a cielo aperto; il suo valore aggiunto consiste nel grande appeal che l’Italia, per la sua storia, la sua cucina, il suo stile di vita, continua a esercitare nell’immaginario collettivo a livello internazionale. Su queste premesse trova fondamento la crescente attenzione verso la definizione e la promozione di politiche innovative di un turismo legato alle risorse culturali del nostro Paese, caratterizzate da interventi tesi a metterne a sistema e valo-rizzarne i diversi elementi (arte, cultura, patrimonio architettonico) attraverso i quali aprire una nuova frontiera del turismo: l’insieme di fattori identitari del territorio, dalle ricette alle manifestazioni locali, agli usi e costumi, al patrimonio monumentale, archi-tettonico e artistico, vero asset che dobbiamo salvaguardare e far crescere in termini qualitativi e di servizi in Italia, per poi meglio valorizzarlo all’estero (tav. 3.55).

Il turismo culturale rappresenta, in sostanza, un fattore su cui puntare per vincere la sfida della competitività internazionale; una delle sue componenti fondamentali è la cultura enogastronomica, che si pone alla base del progetto, promosso a livello cen-trale da Unioncamere, denominato “Ospitalità italiana. Ristoranti italiani nel mondo”. Con tale iniziativa, il Sistema camerale, insieme ai suoi partner istituzionali, è riuscito

Tav. 3.54: Gli interventi per lo sviluppo delle infrastrutture turistiche nel biennio 2009-2010 (% di Camere per ambito)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

35,0

25,0

7,5

2,5

13,0 13,0

20,0

10,0

32,6

19,621,8

0

10

20

30

40

Altro Strutturealberghiere

Puntidi accoglienzainformazione

per turisti

Porti turistici Centricongressuali

Attrezzaturesportive

2009 2010

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

nell’impresa di costituire una rete di ambasciatori nel mondo delle nostre migliori produzio-ni e tradizioni enogastronomiche; l’aver dato vita a una rete di eccellenze – una realtà che si compone già dei primi 750 ristoranti, presenti in 55 paesi e 65 grandi città – che sono espressione dello stile italiano rappresenta un risultato molto importante in termini di strategia di marketing per il nostro Paese, significa aver dato il via a una fondamentale catena di distribuzione non soltanto delle nostre migliori produzioni, ma anche dei nostri territori. Un risultato che è stato possibile grazie al prezioso contributo delle Camere di commercio italiane all’estero, canale formidabile per veicolare l’Italia sul territorio internazionale che può e deve essere attivato, sia in funzione di promozione del brand nazionale sia, di volta in volta, per iniziative specifiche di valorizzazione dei diversi brand turistici territoriali.

Un “risultato nel risultato” del progetto è il percorso che ha visto attivarsi una specifica collaborazione con ministeri, enti e associazioni competenti, che rappresenta una componente fondamentale per il successo dell’iniziativa. La logica del partenariato (tav. 3.56) è essenziale per l’integrazione delle politiche di sviluppo a livello locale, e dunque nelle attività sul turismo delle Camere e delle Unioni regionali con le relative Province e Regioni, in una collaborazione che mette il territorio al centro delle azioni e gli enti camerali e amministrativi locali a servizio delle imprese.

Tav. 3.55: Le attività per il sostegno e la sponsorizzazione di iniziative culturali nel biennio 2009-2010 (% di Camere per ambito di intervento)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

68,9

48,6

36,5

29,7

14,9

69,3

40,0

33,3

37,3

10,7

7550250

Spettacoli

Mostre d’arte

Premi culturali

Altro

Restauri di opereed edifici di pregio

2009 2010

OSCAM_2011.indb 128 22/11/2011 19:16:09

129

3. Attività, risorse e risultati

Tav. 3.56: Il partenariato con la PA locale per l’integrazione delle strategie di sviluppo turistico del territorio nel biennio 2009-2010

(% di Camere per tipologia di partnership)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

97,3

21,9

15,1

6,8

98,6

21,6

17,6

16,2

0 25 50 75 100

Promozione turistica

Informazione economica

Servizi alle imprese

Altro

2009 2010

Tav. 3.57: Fonti di copertura degli interventi economici delle Camere di commercio in materia di turismo nel 2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Contributo direttocamerale

87,3

Contributidi altri enti

6,7

Programmicomunitari

0,5

Fondo perequativo3,6

Vendita di servizi0,1

Privati (imprese,fondazionie sponsor)

1,8

OSCAM_2011.indb 129 22/11/2011 19:16:09

130

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

I progetti sul territorioin tema di “Made in Italy, la qualificazione delle filiere”

Camera di commercio Titolo progetto PartenariatoAgrigento Partecipazione al Macfruit Camera di commercioAlessandria Piemonte Cortese DOC Provincia, altroAncona Tipica Provincia, ComuneAosta Rigenergia 2010 Regione, Comune, altro ente pubblicoArezzo Piano promozionale congiunto ProvinciaAvellino Iniziative Vinitaly 2010Bergamo Polo nautica Regione, Provincia, altro

BiellaCubi in movimento Ambasciata del territorio biellese e piemontese annualità 2009-2010

Associazioni di categoria, Camera di commercio, imprese

Bologna Partecipazione fiera Sana

Bolzano Introduzione nuovo marchio comune per i vini dell’Alto Adige Provincia

Brescia Piano straordinario di promozione del Franciacorta DOCG

BrindisiDonne: innovazione e cultura nell’agroalimentare Sportello Assistenza agroalimentare

Cagliari Mercato Verde Associazioni di categoria, Provincia, Camera di commercio

Campobasso Progetto Comune sostenibile ComuneCatania Progetto Arancia rossa Associazioni di categoria, imprese

Catanzaro Promozione e valorizzazione delle filiere produttive Associazioni di categoria, imprese, altro

Cremona Stradivarius Unioncamere regionale, Regione, Camera di commercio, imprese

Cuneo Viaggio tra i prodotti Associazioni di categoria, Provincia, altroFermo Tipicità 2010 Associazioni di categoria, ComuneFirenze Patto di filiera Regione, Provincia

Forlì-Cesena Piano di marketing territoriale Provincia, Comune, Camera di commercio, imprese, altro

Genova Partecipazione al Salone del gusto di TorinoUnioncamere regionale, associazioni di categoria, Regione, Camera di commercio, imprese

Grosseto Maremma Wine Shire Associazioni di categoria, imprese

IserniaPolitiche di sviluppo e qualificazione del sistema turistico e produttivo della provincia di Isernia

La SpeziaCostituzione Consorzio per la promozione dell’olio extravergine e Consorzio per la promozione del comparto del verde

Latina Piattaforma Biotech (Latina Biotech LABIO)

Associazioni di categoria, Ordini professionali, Regione, Provincia, istituto/centro di ricerca, imprese

Lecce Valorizzazione e promozione delle filiere del Made in Italy Altro

Lecco Marchio collettivo di qualità Premana Comune, Camera di commercio, università, imprese

Livorno La Toscana di Vetrina ToscanaUnioncamere regionale, associazioni di categoria, Regione, Camera di commercio

Lodi Rassegna gastronomica del Lodigiano 2010 Provincia, imprese, altro(segue)

OSCAM_2011.indb 130 22/11/2011 19:16:09

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3. Attività, risorse e risultati

I progetti sul territorioin tema di “Made in Italy, la qualificazione delle filiere”

Camera di commercio Titolo progetto PartenariatoLucca Mostra dell’agricoltura e del territorio 2010

Macerata Valorizzazione del tartufo della Marca di Camerino Università

Mantova Vinitaly 2010 Provincia

Matera Euro & Med FoodUnioncamere nazionale, Camera di commercio, Camera di commercio estera

MilanoProgetto pilota per l’introduzione di nuove razze bovine negli allevamenti milanesi e lombardi

Associazioni di categoria, Camera di commercio, università, istituto/centro di ricerca

Monza e Brianza Sostegno alla produzione della pasta al farro “Made in Brianza” Associazioni di categoria, imprese

Nuoro Settimana del formaggio Associazioni di categoria, Comune, imprese, altro

Oristano SardegnacavalliAssociazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Regione, Provincia, Comune

Padova Progetto Qualità e attrattività dei centri storici

Associazioni di categoria, Comune, università, imprese

PaviaBando per la concessione di contributi alle PMI per la partecipazione a fiere e per la promozione dell’economia

Perugia Promozione tracciabilità ITF Unioncamere regionale, associazioni di categoria

Pesaro e Urbino Realizzazione menu e pizza “Terre di Rossini e Raffaello”

Associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Provincia

Pescara Mediterranea Associazioni di categoria

Potenza Rafforzamento segreteria tecnica prodotti a marchio DOP DOC

Ordini professionali, Ministero, Regione, Camera di commercio, altro ente pubblico, imprese

Ragusa Cioccolato artigianale d’Italia: un caso specifico

Associazioni di categoria, Comune, Camera di commercio, altro

Ravenna Filiera corta Associazioni di categoria, Camera di commercio, imprese

Reggio CalabriaArtigianato e design Programma per la crescita dell’artigianato artistico locale

Associazioni di categoria, università

Reggio Emilia Concorso enologico “Matilde di Canossa Terre di Lambrusco” Regione, Provincia, Comune, altro

Rieti Interventi a favore della competitività delle filiere produttive

Roma Zero residui di fitofarmaci nell’olio d’olivaRovigo Valorizzazione prodotti a marchio europeiSalerno Campagna amica Associazioni di categoria, altro

SiracusaTurismo e valorizzazione del territorio a Siracusa - Cultura del turismo rurale, itinerari enogastronomici, agriturismo e prodotti agroalimentari di qualità

Associazioni di categoria, Provincia, Comune, altro

Sondrio Promozione e valorizzazione del marchio Valtellina Associazioni di categoria, Provincia, altro

Terni Sviluppare e valorizzare le produzioni locali Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, Regione, imprese

(segue)

(seguito)

OSCAM_2011.indb 131 22/11/2011 19:16:09

132

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

I progetti sul territorioin tema di “Made in Italy, la qualificazione delle filiere”

Camera di commercio Titolo progetto PartenariatoTorino Maestri del gusto Associazioni di categoria, ProvinciaTrapani Siciliamo Provincia, Camera di commercio

Udine Partecipazione al Salone del mobile di Milano

Varese Art. Art. Promozione dell’artigianato artistico varesino

Associazioni di categoria, Provincia, Comune, università, imprese

Venezia Vino e vetroAssociazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Regione, Comune, Camera di commercio, imprese, altro

Verbania Il Lago Maggiore, le sue valli, i suoi sapori Progetto Interreg

Associazioni di categoria, Provincia, imprese, altro

Viterbo Gustavagando Percorsi enogastronomici Associazioni di categoria, associazioni dei consumatori

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

I progetti sul territorioin tema di “Turismo e cultura”

Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Ancona Welcome to Ancona Regione, Provincia, Comune, altro ente pubblico

Arezzo Marchio di qualità per gli agriturismi aretini Istituto/centro di ricerca

AvellinoBando per contributi a favore di gruppi turistici che soggiornano in provincia di Avellino

Benevento Marchio Ospitalità Italiana AltroBergamo Notti di luceBiella Passione di Sordevolo Regione, altroBrescia Road show Mille Miglia Imprese

BrindisiTurismo e valorizzazione dei beni culturali: identità italiana per la valorizzazione del patrimonio culturale e immateriale

Camera di commercio

Cagliari Piattaforma web partecipativaAssociazioni di categoria, Regione, Provincia, Camera di commercio, istituto/centro di ricerca, imprese

CampobassoSistema trasversale per l’attuazione del programma “Albergo diffuso e ospitalità nei borghi del Molise”

Unioncamere regionale, Provincia, Comune, altro

CatanzaroTurismo e valorizzazione dei beni culturali: una rete di imprese per la valorizzazione del patrimonio catanzarese

Istituto/centro di ricerca

Chieti Valorizzazione Costa dei Trabocchi Associazioni di categoria, Provincia, Comune, altro ente pubblico, imprese

CremonaWorkshop sul turismo musicale ed educational tour per operatori europei ed extraeuropei specializzati in turismo musicale

Unioncamere regionale, associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Regione, Provincia, Comune, Camera di commercio, Camera di commercio estera, altro ente pubblico, imprese

Crotone Valorizzazione dell’accoglienza(segue)

(seguito)

OSCAM_2011.indb 132 22/11/2011 19:16:10

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3. Attività, risorse e risultati

I progetti sul territorioin tema di “Turismo e cultura”

Camera di commercio Titolo progetto PartenariatoCuneo Marchio di qualità del turismo Regione, Provincia

EnnaTurismo, qualificazione dei territori, tracciabilità e promozione della filiera ennese

Associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, imprese

Fermo Commercio e terziario

FerraraProtocollo d’intesa per la promozione coordinata del turismo nella provincia di Ferrara

Associazioni di categoria, Provincia, Comune

FirenzeProtocollo d’intesa per la promozione turistica, il marketing turistico, il marketing territoriale della provincia di Firenze

Provincia, Comune, Camera di commercio, altro ente pubblico

Forlì-CesenaProgetto di marketing del territorio allargato delle province di Forlì-Cesena e Ravenna

Provincia, Comune, Camera di commercio, imprese, altro

Genova Tavolo di promozione di Genova e del territorio

Provincia, Comune, Camera di commercio, altro

GrossetoSviluppo di incoming turistico attraverso la valorizzazione dell’Aeroporto civile di Grosseto

Regione, Provincia, Comune, Camera di commercio

IserniaPolitiche di sviluppo e qualificazione del sistema turistico e produttivo della provincia di Isernia

Latina 1° Congresso delle imprese sul turismo integrato

Livorno Osservatorio turistico provinciale Provincia, altroLodi Distretto lodigiano del cicloturismo Regione, Provincia, Comune, imprese

Lucca Lucca Card Creazione di card turistica per il territorio provinciale Provincia, Comune

MacerataProgetto per la creazione di una domanda di servizi turistico-ricreativi in un paese europeo (Germania) per il sistema territoriale di Pievebovigliana

Comune

Mantova Flavors of Lombardy

Unioncamere regionale, associazioni di categoria, Regione, Provincia, Comune, Camera di commercio, Camera di commercio estera, altro ente pubblico, imprese

Massa-CarraraTurismo, qualificazione dei territori e dei centri commerciali naturali

Unioncamere nazionale

Matera Tavole Palatine Provincia, Comune, Camera di commercio, altro ente pubblico

MessinaRealizzazione di percorsi integrati volti a sostenere l’occupabilità nel settore del turismo in provincia di Messina

Unioncamere nazionale, Ministero

MilanoRealizzazione di attività di promozione internazionale del sistema turistico milanese e lombardo

Unioncamere regionale, Regione

Modena Marchio qualità Ospitalità Italiana Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, Camera di commercio

Monza e Brianza Sponsorizzazione beni e iniziative culturali RegioneNovara Incoming operatori turistici svedesi

(segue)

(seguito)

OSCAM_2011.indb 133 22/11/2011 19:16:10

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

I progetti sul territorioin tema di “Turismo e cultura”

Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Padova Padova Carrarese Associazioni di categoria, Comune, altro ente pubblico, imprese

Pavia Partecipazione attività IAT provinciale Provincia, ComunePerugia Progetto turismo Associazioni di categoria, imprese, altroPesaro e Urbino Marchio di qualità

PescaraTurismo, qualificazione dei territori, tracciabilità e promozione delle filiere: i prodotti turistici del Made in Italy

Associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, istituto/centro di ricerca, imprese

Pisa Piano di comunicazione degli eventi del centro storico di Pisa

Provincia, Comune, altro ente pubblico, imprese

Pordenone Pordenonelegge.it Festa del libro con gli autori

PotenzaTurismo, qualificazione dei territori, tracciabilità e promozione delle filiere: i prodotti turistici del Made in Italy

Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Provincia, Comune, Camera di commercio

Ragusa Sviluppo del turismo e valorizzazione dei beni culturali

Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, Provincia, Comune, Camera di commercio, università, istituto/centro di ricerca

Ravenna Piano di marketing del territorio allargatoAssociazioni di categoria, Regione, Provincia, Comune, Camera di commercio, Camera di commercio estera, altro ente pubblico, imprese

Reggio Calabria Osservatorio turistico provinciale

Reggio Emilia Progetto di marketing territoriale con Reggio Children srl Imprese, altro

RietiTurismo e valorizzazione dei beni culturali: identità italiana per la valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale

Roma Festival letteratura di viaggioSassari Turismo e valorizzazione dei beni culturali

SavonaTurismo e valorizzazione dei beni culturali: identità italiana per la valorizzazione del patrimonio culturale, e materiale

Istituto/centro di ricerca

Taranto Tavolo per il turismo di Taranto Associazioni di categoria, Provincia, Comune, Camera di commercio, altro

Terni Marchio di qualità Ospitalità Italiana Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, imprese

Torino Yes! Torino for travellers Associazioni di categoria, Provincia, ComuneVarese Agenzia del turismo Provincia

Venezia I Master class in arti visive e design Associazioni di categoria, Camera di commercio, altro

Verbania Incontrarsi senza confiniAssociazioni di categoria, Provincia, Camera di commercio, altro ente pubblico, imprese, altro

Vibo Valentia Portale del turismo in provincia di Vibo Valentia www.vibovagando.it Provincia

Vicenza Marchio Ospitalità Italiana per le imprese alberghiere Altro ente pubblico

ViterboContributi a fondo perduto a favore delle strutture ricettive che aderiscono al progetto Welcome in Tuscia

Imprese

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

(seguito)

OSCAM_2011.indb 134 22/11/2011 19:16:10

135

3. Attività, risorse e risultati

3.3.3 Il supporto all’innovazione e alla ricerca, la proprietà industriale

Incoraggiare l’ideazione e la realizzazione di nuovi prodotti da collocare sul mercato e/o di nuovi processi finalizzati a migliorare l’organizzazione tecnologico-produttiva delle aziende; sostenere la ricerca applicata, in raccordo con gli istituti universitari e i poli di ricerca; promuovere il trasferimento tecnologico da questi ultimi alle imprese; favorire lo sviluppo di strategie e di approcci nuovi, diversi o non sperimentati alle attività impren-ditoriali, sono solo alcuni aspetti delle attività svolte dal Sistema camerale al fine di promuovere e alimentare un circuito virtuoso – e stabile – di crescita economica di lungo periodo che faccia leva sull’innovazione quale fattore primario di competitività.

Tav. 3.58: I numeri di “Innovazione, trasferimento tecnologico e proprietà industriale”

76 Camere di commercio svolgono azioni di supporto all’innovazione, al trasferimento tecnologico e alla proprietà industrialedi cui:4 delegando l’attività alle Aziende speciali17 in collaborazione con le Aziende speciali

103 Uffici marchi e brevetti

98.585 Utenti degli Uffici marchi e brevetti

19 PatLib sul territorio

di cui 14 nelle Camere di commercio

4.268 Utenti dei PatLib

34 Punti di informazione brevettuale (PIP) sul territorio

di cui 26 nelle Camere di commercio

3.998 Utenti PIP

511 Strumenti utilizzati per la promozione dell’innovazione tecnologica

di cui:202 Collaborazioni istituzionali, con università e centri di ricerca169 Convegni, mostre79 Altro31 Indagini30 Pubblicazioni

25 Sportelli al pubblico dedicati ai temi dell’innovazione, trasferimento tecnologico e proprietà industriale

6.144 Utenti degli sportelli al pubblico dedicati ai temi dell’innovazione, trasferimento tecnologico e proprietà industriale

33,0 Milioni di € liquidati per l’innovazione, il trasferimento tecnologico e la proprietà industriale

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

OSCAM_2011.indb 135 22/11/2011 19:16:10

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Nel nostro Paese, infatti, le complessità del trasferimento tecnologico appaiono marcate a causa sia della limitata capacità di collegamento e relazione tra le imprese, sia della difficoltosa comunicazione tra i potenziali detentori dell’innovazione tecnolo-gica e le aziende quali utilizzatori finali della tecnologia. L’intervento delle Camere di commercio si colloca in questo contesto e si traduce, da un lato, in attività di promo-zione e accompagnamento, svolte in raccordo con organismi ed enti esterni (università, istituti di ricerca, consorzi e poli tecnologici), dall’altro, in attività di monitoraggio e di aggregazione dei fabbisogni tecnologici delle imprese, nella diffusione di informazioni in campo brevettuale (e di connessa sensibilizzazione sui temi legati alla tutela della proprietà industriale), nonché in attività di carattere formativo nel campo della norma-zione, della certificazione, della sicurezza e della qualità.

Innovare, tuttavia, non significa soltanto incoraggiare/supportare le imprese già esistenti sul mercato, ma anche creare uno sbocco a tutti quei potenziali imprenditori dotati di idee vincenti ma con scarse possibilità di attuazione. In questo scenario si inserisce l’impegno della rete camerale nel favorire la nascita di nuove imprese innova-tive non solo tramite attività di vero e proprio “scouting” di idee, ma anche attraverso la predisposizione e l’utilizzo di strumenti specifici per la partecipazione al capitale di rischio delle nuove imprese (seed capital).

Tav. 3.59: Gli utenti delle Camere di commercio sui temi dell’innovazione, del trasferimento tecnologico

e della proprietà industriale nel 2010 (% per profilo di utenza)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Impresa56,9

Singoloimprenditore

18.6

Cittadino10,8

Università2,0

Professionista/consulente

3,9

Mandatariodi proprietàindustriale

7,8

OSCAM_2011.indb 136 22/11/2011 19:16:10

137

3. Attività, risorse e risultati

L’impegno e il ruolo esercitati dalle Camere di commercio su questi ambiti – priorità strategiche d’intervento del Sistema, realizzate a valere sull’esperienza acquisita nel tempo e sulla base delle linee di attività spesso intraprese con il supporto tecnico-operativo della rete di Aziende speciali – trovano conferma, anche per il 2010, nei dati dell’Osservatorio (tav. 3.58); gli enti camerali, in particolare, giocano un ruolo primario in relazione alle attività di tutela della proprietà industriale grazie alle funzioni eser-citate dagli Uffici marchi e brevetti (una rete di 103 strutture sul territorio nazionale) che svolgono sia attività di sportello, per il deposito delle domande di brevetto e la registrazione dei marchi, sia di prima informazione e orientamento alle modalità legate alla tutela della proprietà industriale. Una rete che, nel 2010, ha offerto servizi a oltre 98.000 utenti sul territorio, principalmente imprese.

Una più completa attività di assistenza a queste ultime è garantita dai 40 centri specializzati di informazione brevettuale PatLib e PIP, attivi sempre presso le Camere. I centri PatLib, in particolare, sono biblioteche brevettuali collegate in rete con gli altri uffici europei, per una consultazione puntuale dei database, che forniscono servizi spe-cializzati come il monitoraggio a livello internazionale sui singoli settori tecnologici; i centri PIP, invece, sono punti di accesso informativo con l’obiettivo di diffondere l’infor-mazione per la tutela della proprietà industriale. Tali centri di informazione, accreditati dall’EPO, sono nati dall’esigenza europea e dei singoli Uffici brevetti nazionali di poter disporre di organismi specialistici in grado di fornire informazioni sul sistema di proprietà industriale, e su temi strettamente connessi, operando a tal fine in un contesto locale.

Tav. 3.60: Le domande di deposito agli Uffici brevetti e marchi nel biennio 2009-2010 (numero depositi per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

55.122

26.069

9.470

8.860

4.941

4.231

4.175

2.500

1.181

208

52.876

24.717

9.605

8.330

3.463

3.674

3.991

5.863

2.287

1.123

174

3.639

0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000

Marchi

Traduzione brevetti UE

Invenzioni

Istanze varie

Marchi internazionali

Annotazioni

Trascrizioni

Servizi dei PatLib-PIP

Modelli di utilità

Disegni e modelli

Modelli ornamentali 20102009

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

I dati dell’Osservatorio registrano, per il 2010, un numero di utenti totali dei centri PatLib e PIP superiore alle 8.200 unità; cifre importanti, che testimoniano il ruolo rico-nosciuto alle Camere quali centri informativi privilegiati. Nel dettaglio, gli utenti che si recano in Camera di commercio per avere informazioni sono principalmente imprese, soprattutto di piccole dimensioni (ca. il 57% del totale degli utenti), e – a seguire – singoli imprenditori e cittadini (quasi il 30%), mandatari di proprietà industriale o pro-fessionisti e università (tav. 3.59).

Consistenti nel corso del 2010, e in crescita rispetto al 2009, le attività relative alle domande agli Uffici brevetti e marchi di deposito dei brevetti per modelli di utilità, invenzioni, disegni e modelli (+3,7% rispetto al 2009) e, soprattutto, di registrazione di marchi d’impresa (il 4,2% di

Tav. 3.61: Le attività svolte dalle Camere su innovazione, trasferimento tecnologico e proprietà industriale nel 2010

(% di Camere per tipologia di attività)

Legenda

A Valorizzazione di nuovi brevetti e marchiB Sensibilizzazione/informazione sui temi della lotta alla contraffazioneC Informazione in materia di sicurezza, normazione e qualitàD Consulenze specifiche e progettazioneE Studio e ricercaF Assistenza e supporto tecnologico alle impreseG Formazione per le impreseH Informazione sulle opportunità finanziarie in tema di innovazioneI Realizzazione di seminari, convegni e workshopL Interrogazione banche dati per la tutela (ricerche anteriorità registrazioni)M Informazioni di base o di carattere generaleN Raccolta di domande di deposito per la registrazione di brevetti, marchi, disegni

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

98,7

85,5

53,9

31,6

26,3

25,0

21,1

18,4

18,4

17,1

10,5

100,0

0 25 50 75 100

N

M

L

I

H

G

F

E

D

C

B

A

OSCAM_2011.indb 138 22/11/2011 19:16:10

139

3. Attività, risorse e risultati

domande in più rispetto all’annualità precedente, oltre 2.200 in valore assoluto) che le Camere di commercio svolgono in ottemperanza alla legislazione vigente (tav. 3.60).

Un incremento che si spiega anche con la maggiore agilità delle operazioni di deposi-to, le quali, a partire dal 2006, possono avvenire anche telematicamente grazie alle proce-dure informatiche attivate da InfoCamere, attraverso il servizio web Telemaco e il sistema di firma digitale. A riguardo, nel 2010 il numero di pratiche depositate attraverso modalità telematiche ha superato i numeri del deposito cartaceo (oltre 36.000 pratiche web, contro le circa 33.700 su carta), mentre per i cd “seguiti”, ovvero i documenti integrativi alle domande di deposito e relative/ulteriori pratiche amministrative, il rapporto risulta ancora più alto: oltre 15.800 pratiche telematiche, il doppio rispetto a quelle su carta (7.086).

A fianco di questi interventi, e in risposta rispetto alle esigenze delle imprese, oltre la metà degli enti camerali nel 2010 ha organizzato sul territorio apposite iniziative di comunicazione sotto forma di seminari, convegni e workshop relativi sia alle normative di riferimento e alla tutela della proprietà industriale sia ad aspetti più tipicamente commerciali. Importante è stata anche l’attività di assistenza sulle opportunità di finanziamento, garantita da oltre il 30% degli enti camerali (tavv. 3.61-3.62). Di rilie-vo, inoltre, le attività formative rivolte agli imprenditori garantite dagli uffici preposti attraverso corsi ad hoc; attività alle quali si aggiungono ulteriori iniziative realizzate in funzione delle specifiche esigenze espresse dal territorio: dagli audit tecnologici alla creazione di poli innovativi, dalla costituzione del Business Angel Network alla realizza-zione di studi di fattibilità per l’innovazione di processi produttivi.

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Tav. 3.62: I principali ambiti dell’attività seminariale/informativa delle Camere di commercio nel 2010 sui temi dell’innovazione

(% di Camere per ambito di approfondimento)

67,7

59,7

48,4

37,1

24,2

17,7

0

25

50

75

Brevettie marchi

Innovazione Tutelae valorizzazionedella proprietà

industriale

Bandie finanziamenti

Energia Altro

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140

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

In parallelo alle attività di studio e ricerca delle singole Camere di commercio si col-locano le iniziative condotte da Unioncamere. Nel 2010, in particolare, sono proseguite le attività dell’Osservatorio brevetti, marchi e design con l’obiettivo, come per gli anni passati, di monitorare la capacità brevettuale delle imprese italiane grazie alla raccolta, alla sistematizzazione e all’analisi dei dati sui depositi delle domande, appunto, di bre-vetti, marchi e design, nonché di fornire servizi di approfondimento sui settori tecnolo-gici di punta delle imprese italiane, e infine servizi informativi rivolti direttamente alle imprese. Le attività che ricadono nell’ambito dell’Osservatorio, comunicate attraverso pubblicazioni ed eventi, sono state condotte per Unioncamere dalla società consortile Dintec, specializzata sui temi dell’innovazione.

Fonte: Osservatorio Unioncamere brevetti, marchi e design 2010, elaborazioni su dati EPO

Tav. 3.63: Distribuzione per regione delle domande di brevetto di imprese italiane pubblicate dall’EPO: totale anni 1999-2009

Domande di brevetto

4.100 a 13.300 (4)1.100 a 4.100 (2)

400 a 1.100 (4)300 a 400 (2)200 a 300 (2)100 a 200 (1)

0 a 100 (5)

OSCAM_2011.indb 140 22/11/2011 19:16:10

141

3. Attività, risorse e risultati

L’Osservatorio, in particolare, ha considerato e analizzato, per il periodo 1999-2009, le domande di brevetto italiane pubblicate dall’EPO e le domande di registrazione di marchi comunitari depositate da richiedenti italiani presso lo UAMI e, nell’ultima annualità, anche le domande di design comunitario depositate nel periodo 2003-2009 (tavv. 3.63-3.65). La significatività dell’indagine risiede nel far emergere una serie di informazioni relative alle tecnologie di supporto sia ai settori emergenti, come anche quelli in espansione, sia ai settori in crisi o in fase di stallo, nonché alle specializzazioni produttive delle diverse macroaree italiane e all’importanza attribuita dalle imprese agli asset immateriali nei diversi settori. Il confronto con i principali competitor sui mercati internazionali contribuisce a far meglio comprendere la situazione italiana.

Fonte: Osservatorio Unioncamere brevetti, marchi e design 2010, elaborazioni su dati UAMI

Tav. 3.64: Distribuzione per regione delle domande italiane di marchio comunitario depositate presso UAMI: totale anni 1999-2009

Domande di marchiocomunitario

6.300 a 16.000 (2)3.000 a 6.300 (3)1.100 a 3.000 (3)

800 a 1.100 (3)400 a 800 (3)300 a 400 (1)

0 a 300 (5)

OSCAM_2011.indb 141 22/11/2011 19:16:11

142

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Ulteriori azioni di stimolo alla nascita di reti di collaborazione sul tema dell’inno-vazione sono avviate anche attraverso la piattaforma informativa www.innovazione.unioncamere.it che raccoglie e diffonde informazioni, risultati, conoscenze, esperienze acquisiti nel campo dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, con l’obiettivo ulti-mo di promuovere le attività del Sistema camerale sugli specifici temi dell’innovazione e del trasferimento tecnologico e offrire alle imprese strumenti mirati a rispondere alla domanda d’innovazione e a migliorare il proprio posizionamento competitivo (tav. 3.66).

L’attenzione del Sistema camerale a queste tematiche si misura dall’impegno econo-mico sostenuto dalle Camere di commercio nel corso degli anni: i dati dell’Osservatorio

Fonte: Osservatorio Unioncamere brevetti, marchi e design 2010, elaborazioni su dati UAMI

Tav. 3.65: Distribuzione per regione delle domande di design comunitario depositate da parte di richiedenti italiani presso UAMI:

totale anni 2003-2009

Domande di design comunitario

6.200 a 17.900 (3)4.700 a 6.200 (3)1.900 a 4.700 (2)

400 a 1.900 (4)200 a 400 (2)

0 a 200 (6)

OSCAM_2011.indb 142 22/11/2011 19:16:11

143

3. Attività, risorse e risultati

per il 2010, infatti, quantificano in oltre 30 milioni l’impegno economico del Sistema verso questa specifica tipologia di iniziative, di cui oltre l’80% erogato sotto forma di contributo diretto camerale e una quota crescente (+3,2% rispetto al 2009) recuperato, dalle Camere, a valere sulla programmazione comunitaria (tav. 3.67).

Tav. 3.66: La piattaforma informativa delle Camere di commercio per creare, gestire e utilizzare l’innovazione tecnologica

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Tav. 3.67: Fonti di copertura degli interventi economici delle Camere di commercio in materia di innovazione,

trasferimento tecnologico e proprietà industriale nel 2010 (valori %)

Contributo direttocamerale

83,9

Contributidi altri enti

7,2

Programmicomunitari

4,0

Fondoperequativo

2,4

Vendita di servizi1,4

Privati (imprese,fondazioni,

sponsor)1,1

OSCAM_2011.indb 143 22/11/2011 19:16:11

144

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

I progetti sul territorio in tema di “Innovazione, trasferimento tecnologico e proprietà industriale”

Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Ancona Trasferimento tecnologico, innovazione delle filiere produttive e sviluppo sostenibile

Aosta Nuovi strumenti di animazione tecnologica per le imprese innovative valdostane

Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, Regione, università, istituto/centro di ricerca, imprese

Arezzo Sportello per l’innovazione e per le energie alternative

Istituto/centro di ricerca, altro ente pubblico

AvellinoBando di contributi alle PMI per investimenti in innovazione e sicurezza, anche in materia igienico-sanitaria

Benevento Costituzione di un Laboratorio idee e brevetti

BergamoSeminario “La gestione della proprietà industriale e intellettuale nell’attività di impresa e nei progetti di ricerca e sviluppo”

Bologna I percorsi per innovare la casaAssociazioni di categoria, Ordini professionali, Regione, università, istituto/centro di ricerca, altro

Bolzano Patent swot Università, imprese

Cagliari Formaggio ricco Marchio di qualitàAssociazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Ordini professionali, Regione, università, istituto/centro di ricerca, altro ente pubblico, imprese

Catania Premio miglior domanda di brevetto Ordini professionali, Camera di commercio, università

Catanzaro Club delle imprese innovative Associazioni di categoria

Como Innovation Community Como-Ticino per l’innovazione d’impresa Università, istituto/centro di ricerca

Cremona Creating Local Innovation through a Quadruple Helix

Camera di commercio estera, università, istituto/centro di ricerca, altro ente pubblico, imprese, altro

Cuneo

Presentazione tecnica al tavolo innovazione della ricerca svolta dal COREP: Strategie territoriali e innovazione organizzativa delle PMI. Le esperienze della provincia di Cuneo nel contesto europeo

Associazioni di categoria, università, imprese

Ferrara Bando “Innovazione per la competitività” Associazioni di categoria, Provincia, università

Firenze Studi di fattibilità per poli di innovazione Regione, università, istituto/centro di ricerca, imprese

Forlì-Cesena

Help brevetti e marchi: servizio di consulenza in materia di proprietà industriale a favore delle imprese e con l’ausilio dei consulenti in proprietà industriale

Frosinone Tutela e valorizzazione della proprietà industriale

Associazioni di categoria, Ordini professionali, università, altro

Genova Catalogo Energiapiù Associazioni di categoria, Provincia, impreseGorizia Tutela dei prodotti brevettati l.r. 26/2005

Grosseto Percorsi di innovazione delle PMI Camera di commercio, istituto/centro di ricerca

Lecco Lecco Crea Innovazione Unioncamere regionale, associazioni di categoria, Regione, Camera di commercio, università, istituto/centro di ricerca, imprese

Lodi Animazione dell’innovazione locale Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, Camera di commercio, altro

Lucca Lucca Innova Istituto/centro di ricerca

Macerata Programma di sviluppo dell’innovazione in provincia di Macerata Provincia, istituto/centro di ricerca, altro

(segue)

OSCAM_2011.indb 144 22/11/2011 19:16:11

145

3. Attività, risorse e risultati

I progetti sul territorio in tema di “Innovazione, trasferimento tecnologico e proprietà industriale”

Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

MantovaRafforzamento delle attività di vigilanza e controllo del mercato a tutela dei consumatori

Unioncamere nazionale, Unioncamere regionale, Ministero, altro

Massa-Carrara Aperitivo con la ricerca

Milano Technoscouting Regione, Provincia, Comune, altro entepubblico

Modena 4° bando Fondo innovazione Provincia, Comune, Camera di commercio, altro

Novara Bando Innovazione

Nuoro Monitoraggio e ispezione sulla sicurezza dei prodotti Altro

PadovaRecupero delle potature di vigneti, frutteti e residui da processi di vinificazione, finalizzato alla valorizzazione energetica

Associazioni di categoria, istituto/centro di ricerca, imprese

Pisa Orientamento brevetti e marchi Unioncamere regionalePordenone Archimede 2010

Potenza Accordo per la promozione dell’innovazione Rinnovo protocollo

Associazioni di categoria, Provincia, Camera di commercio, università

Ravenna Imprese innovative e imprenditoria femminile

Unioncamere regionale, Provincia, Camera di commercio, università, istituto/centro di ricerca

Reggio Calabria Attivazione del Club delle imprese innovative

Università, istituto/centro di ricerca, imprese, altro

RovigoBando di finanziamento per agevolare le PMI in materia di consulenza per lo sviluppo d’impresa e di alta formazione

Sassari Trasferimento tecnologico e innovazione nelle filiere produttive del Nord Sardegna

Sondrio LaurIMP I e II edizione Unioncamere regionale, associazioni di categoria, altro ente pubblico, imprese

Taranto Innovation Point

Torino ALPS Enterprise Europe Network

Unioncamere regionale, associazioni di categoria, Ordini professionali, Ministero, Regione, Provincia, Comune, Camera di commercio, Camera di commercio estera, università, istituto/centro di ricerca, altro ente pubblico, imprese, altro

TriesteAuditing e report aziendali sulla diffusione della proprietà industriale presso le PMI di Trieste

Associazioni di categoria, Regione, università

Varese Mech-net Meccanica e crisi. Nuovi elementi di trasferimento tecnologico

Unioncamere regionale, associazioni di categoria, Regione

Venezia Servizio di consulenza integrata per l’innovazione tecnologica Altro

Verbania Maggiore InnovazioneAssociazioni di categoria, Provincia, Camera di commercio estera, istituto/centro di ricerca, altro

Vercelli Partecipazione e sostegno Polo energetico Verona Sportello Tutela proprietà intellettuale Ordini professionali

Vibo ValentiaStudi di fattibilità per l’innovazione del sistema infrastrutturale ed economicoportuale

Viterbo Pubblicazione semestrale rivista tecnico-scientifica “Corylus & Co”

Associazioni di categoria, Ministero, università, imprese

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

(seguito)

OSCAM_2011.indb 145 22/11/2011 19:16:11

146

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

3.3.4 L’attenzione all’ambiente e allo sviluppo sostenibile, la responsabilità

sociale d’impresa

I temi dell’innovazione, del miglioramento competitivo e della salvaguardia dell’ambiente quale risorsa determinante per lo sviluppo del Paese sono seguiti in stretta correlazione tra loro dalle Camere di commercio, enti di riferimento operativo, indirizzo e informazione per le imprese anche riguardo agli adempimenti previsti dal legislatore in materia di tutela e controllo del patrimonio ambientale, oltre che per la raccolta di dati dalle imprese, il loro trasferimento alla PA, centrale e locale9, e

9 Attività che le Camere svolgono per consentire alle imprese la presentazione del MUD, la raccolta delle comunicazioni relative ai COV e alle emissioni (PRTR), le AIA, le iscrizioni al Registro delle apparecchiature elettriche ed elettroniche e al Registro delle pile e accumulatori.

Tav. 3.68: I numeri di “Ambiente”

92 Camere di commercio hanno effettuato attività in campo ambientale

di cui:6 delegando l’attività alle Aziende speciali13 in collaborazione con le Aziende speciali

4.827 Numero totale di iniziative realizzate

256.684 Numero totale di utenti/beneficiari delle iniziative realizzate

82 Sportelli ambiente attivati dalle Camere di commercio

314.992 Mila dichiarazioni MUD presentate per via informatica

100.838 Mila dichiarazioni MUD presentate per via cartacea

2.648 Dichiarazioni PRTR trasmesse via web

520 Nuove imprese iscritte nel Registro AEETEL

633 Variazioni di dati comunicati al Registro AEETEL

3.842 Comunicazioni annuali trasmesse al Registro AEETEL

359 Nuove imprese iscritte nel Registro pile

299 Variazioni di dati comunicati al Registro pile

1.846 Comunicazioni annuali trasmesse al Registro pile

283.749 Dispositivi SISTRI consegnati dalle Camere relativi a 247.157 pratiche

98.507 Dispositivi SISTRI consegnati dalle Sezioni relativi a 17.694 pratiche

5,0 Milioni di € liquidati

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

OSCAM_2011.indb 146 22/11/2011 19:16:12

147

3. Attività, risorse e risultati

la promozione di una più profonda attenzione al tema con apposite iniziative divul-gative.

In questo ambito di intervento cresce sensibilmente nel 2010 il numero di Camere attive (l’88%, +6 punti percentuali rispetto al 2009; tav. 3.68), le quali, anche attraver-so la propria rete di sportelli sul territorio, svolgono attività di supporto, informazione e sensibilizzazione. Una vasta gamma di iniziative – oltre 4.800, per un totale di quasi 257.000 utenti/beneficiari – che, in oltre l’86% dei casi, si traducono in forme di assi-stenza diretta alle aziende (tav. 3.69).

Entrando nel merito delle attività, il trend 2009-2010 conferma la prevalenza dell’or-ganizzazione di incontri sul territorio, con quasi il 58% dei casi; nella fattispecie, si registrano gli incrementi più sensibili nell’organizzazione di convegni e manifestazioni (+4,2% rispetto al 2009), di specifici momenti formativi (+4,9%) e nella realizzazione di studi e pubblicazioni sui temi ambientali (+8,4%) (tav. 3.70).

L’impulso alla realizzazione di attività formative e informative trova giustificazione alla luce della forte evoluzione che il settore ha conosciuto negli ultimi anni – in conco-mitanza con l’accresciuta sensibilità maturata ai diversi livelli verso i temi dell’ambiente e della tutela del suo patrimonio – e della necessità di procedere con l’aggiornamento del personale camerale chiamato ad assistere gli operatori del settore e le imprese sulla corretta applicazione delle norme; il 2010, in particolare, ha visto l’introduzione formale

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Tav. 3.69: Le attività svolte dalle Camere di commercio in tema di ambiente nel 2010 (% di Camere per macrotipologia di iniziative)

Informazionealle imprese,

sensibilizzazione5,6

Assistenzaalle imprese

86,8

Interrogazionedi banche dati

7,1

Promozionedella certificazione

ambientale0,5

OSCAM_2011.indb 147 22/11/2011 19:16:12

148

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

del SISTRI, il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti che affida alle Camere il compito della distribuzione, ai soggetti previsti dalla normativa, dei dispositivi necessari al suo funzionamento. Attraverso un sistema di controllo dei dati delle iscrizioni al SISTRI con quelli del Registro delle imprese, le Camere hanno consegnato, nei mesi da luglio a dicembre 2010, circa 380.000 dispositivi ed espletato circa 270.000 pratiche su tutto il territorio nazionale.

Anche per il 2010, i settori dell’industria (circa 6 punti percentuali in più rispetto al 2009) e dell’artigianato (+3,9%) risultano predominanti quali “destinatari” delle inizia-tive attuate in materia ambientale (tav. 3.71); iniziative per le quali le Camere, anche attraverso la rete delle Aziende speciali, hanno sostenuto spese per circa 5 milioni di euro, coperti per oltre il 64% da risorse derivanti da un contributo diretto camerale e per quasi il 18% dalla vendita di servizi (tav. 3.72).

Le certificazioni di sostenibilità e di impatto ambientale sono ambiti di intervento strettamente legati al tema della cd CSR; etica, solidarietà sociale e sviluppo sostenibile rappresentano ormai dei capisaldi per sostenere la crescita del sistema economico, nella misura in cui le strategie e le politiche di sviluppo non possono prescindere dall’impatto che l’esercizio delle attività economiche può ingenerare sulla società e sull’ambiente. L’attenzione degli operatori economici, dell’opinione pubblica e – più in generale – dei portatori di interesse si concentra, da tempo, sull’integrità delle imprese e sugli atteg-giamenti da queste assunti non solo nei confronti dei propri azionisti, ma anche della società nel suo complesso: per questo, ogni impresa che adotti un comportamento “socialmente responsabile”, mostrando di interagire e rispettare il territorio e la società

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Tav. 3.70: Le iniziative intraprese per sostenere l’ambiente nel biennio 2009-2010 (% di Camere per tipologia di intervento)

53,5

50,0

19,8

16,3

14,0

57,7

54,9

28,2

22,5

12,7

6040200

Convegni, manifestazioni

Corsi di formazione

Studi, pubblicazioni

Incentivi finanziarialle imprese

Partecipazionein organismi, consorzi,

società

20102009

OSCAM_2011.indb 148 22/11/2011 19:16:12

149

3. Attività, risorse e risultati

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Tav. 3.71: Gli ambiti di intervento per le iniziative attuate dalle Camere sui temi ambientali (% di Camere per settore)

41,9

40,7

36,0

33,7

32,6

14,0

47,8

44,6

34,8

33,7

32,6

16,3

0 10 20 30 40 50

Industria

Artigianato

Agricoltura

Servizi

Commercio

Altro20102009

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Tav. 3.72: Fonti di copertura degli interventi economici delle Camere di commercio in materia di ambiente nel 2010 (valori %)

Contributodiretto camerale

64,2

Contributidi altri enti

8,8

Programmicomunitari

4,0

Fondoperequativo

4,2

Venditadi servizi

17,8

Privati (imprese,fondazioni, sponsor)

1,0

OSCAM_2011.indb 149 22/11/2011 19:16:12

150

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

civile che la circonda, dispone di un valore aggiunto che – è stato dimostrato – può rappresentare un fattore di vantaggio competitivo sul mercato.

Questa crescente consapevolezza ha fatto sì che, a partire dal 2004, le Camere di commercio avviassero un complesso di azioni in tema di CSR grazie alle quali assicurare la massima diffusione della “cultura della CSR” presso gli interlocutori sociali, economici e istituzionali, nonché fornire informazioni e assistenza alle imprese per realizzare modelli di responsabilità sociale che (come era stato disegnato dalla Commissione europea) potes-sero andare oltre le prescrizioni legali vigenti puntando sul carattere della volontarietà.

Nel corso degli anni, tuttavia, sono intervenuti molti cambiamenti che hanno impat-tato sulle attività svolte dalle Camere su questo versante; in alcune realtà l’impegno si è rafforzato, in altre è mutato, portando gli enti camerali a “riadattare” la propria visione sul tema in funzione degli input ricevuti dal territorio, e incrociando il tema della CSR con altri ambiti di interesse. Oltre che su questi profili, quindi, con sempre maggiore frequenza le Camere sono chiamate a dare supporto alle imprese e agli operatori su tematiche, per così dire, affini: l’ambiente, lo sviluppo sostenibile, la green economy, il risparmio energetico e le fonti di energia rinnovabile; un’affinità che trova riscontro nella denominazione stessa degli sportelli camerali, spesso classificati con binomi quali CSR-ambiente; CSR-energia-certificazioni; CSR-sviluppo sostenibile; CSR-polo innovativo e CSR-green economy.

Tav. 3.73: I numeri di “CSR, sviluppo sostenibile e green economy”

54 Camere di commercio svolgono azioni inerenti alla CSR

di cui 18 delegando l’attività alle Aziende speciali o in collaborazione con queste ultime

50 Camere di commercio svolgono azioni inerenti alla green economy

di cui 18 delegando l’attività alle Aziende speciali o in collaborazione con queste ultime

32 Camere di commercio svolgono azioni inerenti allo sviluppo sostenibile

di cui 6 delegando l’attività alle Aziende speciali o in collaborazione con queste ultime

33 Sportelli al pubblico dedicati alla CSR

2.177 Utenti degli sportelli al pubblico dedicati alla CSR

4,7 Milioni di € liquidati

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Ciò premesso, nel 2010 è cresciuto il numero di enti camerali che hanno svolto atti-vità inerenti specificamente alla CSR: 54 realtà (+30% rispetto al 2009), di cui circa un terzo avvalendosi della collaborazione delle proprie Aziende speciali (tav. 3.73) e oltre la metà (33 strutture) attraverso sportelli dedicati che, nel corso dell’anno, hanno ero-gato servizi a oltre 2.100 utenti sul territorio. Oltre il 55% delle Camere attive, in parti-colare, ha realizzato specifiche iniziative seminariali, organizzato convegni e workshop

OSCAM_2011.indb 150 22/11/2011 19:16:12

151

3. Attività, risorse e risultati

nell’ambito dei quali valorizzare le migliori pratiche condotte dalle imprese, premiare le eccellenze e avviare progetti specifici di diffusione della cultura della responsabilità sociale (tav. 3.74).

Numeri in crescita, rispetto al 2009, che mostrano un trend positivo analogo per le attività di informazione – veicolate soprattutto tramite newsletter inviate a indirizzari mirati per settore economico e profilo d’impresa – sugli strumenti di gestione, sulle agevolazioni finanziarie presenti nel territorio e sugli indicatori che rendono un’impresa socialmente responsabile. Il crescente impegno delle Camere, focalizzato su attività di carattere informativo, mostra di ricevere un buon feedback dal territorio, come ben evi-denziano i dati relativi alla partecipazione/interesse per le iniziative camerali – soprattut-to di carattere informativo-statistico (studi e ricerche) – spesso svolte in collaborazione con le università e le altre strutture di ricerca (tavv. 3.75-3.76).

La forte attività di promozione, realizzata anche attraverso la diffusione delle buone prassi che concretamente dimostrano l’operato dell’azienda e i risultati ottenuti, mira a dare un contributo concreto al superamento dei principali profili di debolezza del tes-suto produttivo, che risiedono sia nella carenza di informazioni e conoscenza – anche se ci sono realtà locali come i piccoli distretti dove il concetto di responsabilità sociale è così radicato nel comportamento degli imprenditori che loro stessi, per primi, non ne riconoscono l’aspetto innovativo/strategico – sia nella difficoltà di incorporare la CSR nella strategia aziendale di lungo periodo.

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Tav. 3.74: Le attività in tema di CSR nel biennio 2009-2010 (% di Camere per tipologia)

28,6

19,0

50,0

42,9

23,8

14,3

55,6

46,3

22,2 20,4

13,011,1

0

20

40

60

Realizzazionedi seminari,

convegnie workshop

Informazionidi base

o di caratteregenerale

Formazioneper le imprese

Informazioniin materia

di certificazione,formazione

e qualità

Supportoin percorsi

di certificazione

Studio e ricerca

2009 2010

OSCAM_2011.indb 151 22/11/2011 19:16:12

152

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Tav. 3.75: Le attività in tema di CSR nel biennio 2009-2010(numero di partecipanti/beneficiari per tipologia)

2.337

1.130

115216 283

81

1.128

550 518

60

1.957

1.234

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

Realizzazionedi seminari,

convegnie workshop

Informazionidi base

o di caratteregenerale

InformazioniStudio e ricercain materia

di certificazione,formazione

e qualità

Formazioneper le imprese

Supportoin percorsi

di certificazione

2009 2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Tav. 3.76: Gli strumenti utilizzati dalle Camere di commercio nel 2010 per le attività in tema di CSR, green economy e sviluppo sostenibile

(valori %)

Pubblicazioni14,2

Convegni58,4

Indagini5,7

Collaborazioni istituzionali,

con università e centri di ricerca

21,7

OSCAM_2011.indb 152 22/11/2011 19:16:12

153

3. Attività, risorse e risultati

Il 2010, tuttavia, è stato l’anno in cui la UNI ISO 26000 in tema di responsabilità sociale ha terminato con successo il suo complesso iter di elaborazione (durato oltre cinque anni) ed è finalmente stata pubblicata come norma tecnica internazionale. La norma – definita con l’intento di incoraggiare l’adozione, in tutto il mondo, delle migliori pratiche di CSR – raccoglie i frutti di un accordo generale su aspetti rilevanti quali le definizioni e i principi generali, le questioni cruciali che devono essere affron-tate in tema di responsabilità sociale, l’integrazione della responsabilità sociale nelle attività complessive di un’organizzazione. Un norma che potrà fornire alle organizza-zioni del settore pubblico e di quello privato una guida armonizzata e universalmente applicabile alle pratiche di responsabilità sociale e da cui con tutta probabilità – a fronte di una lunga evoluzione che ha ingenerato numerose aspettative – deriveranno consistenti sollecitazioni agli sportelli CSR delle Camere sugli aspetti legati alla sua concreta applicazione.

Per quanto riguarda le tematiche affini alla CSR, invece, l’azione sempre più diffusa è confermata dall’Osservatorio (cfr. tav. 3.73) che registra un sostanziale incremento nel numero di realtà attive; nel 2010, infatti, 32 realtà camerali (erano 24 nel 2009) hanno effettuato interventi in tema di sviluppo sostenibile e ben 50 (contro le 30 dell’anno precedente) hanno condotto interventi specifici nell’ambito della green economy.

La green economy è d’altro canto tema di grande attualità a livello mondiale, che porta già in sé lo sviluppo sostenibile, l’efficienza energetica e la ricerca di fonti ener-getiche rinnovabili. Si tratta, di fatto, di una rilettura dei tradizionali comparti del sistema economico in chiave di sostenibilità delle azioni e dei comportamenti, il cui sviluppo andrà fortemente a impattare sui comportamenti e la competitività delle PMI italiane. Un fenomeno da monitorare anche per il nostro Paese, in quanto si accompagna ad aspettative e opportunità, intese come nuovi mercati, nuovi posti di lavoro, nuove risorse da valorizzare; si ritiene in particolare che possano essere i settori delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica i principali ambiti in cui si registrerà il maggior incremento di occupazione.

Per conoscere più a fondo la green economy in Italia e promuoverne le opportunità di sviluppo, Unioncamere, in collaborazione con la fondazione Symbola, ha avviato una linea di attività che si è “tradotta” in una ricerca originale, GreenItaly, tramite la quale è stato possibile sistematizzare dati e informazioni inerenti ai diversi aspetti del tema; ciò grazie al coinvolgimento di esperti di diverse estrazione e competenze, di Camere di commercio, di organismi associativi e, non da ultime, di imprese che stanno guidando la riconversione in chiave sostenibile del Made in Italy. A seguito dell’ottimo riscontro avuto dalla ricerca, si è ritenuto importante procedere alla declinazione dei dati sia con riferimento ai settori economici, sia a livello territoriale. Da qui l’idea di un roadshow con le Camere di commercio, avente come obiettivi il condividere conoscenze e com-petenze fra i diversi protagonisti dell’economia verde e delle filiere produttive, da un lato, e il promuovere le imprese, valorizzando le esperienze più avanzate e innovative, dall’altro. Le tappe del 2010 si sono svolte a Rimini (presso la fiera Ecomondo), con le

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Camere di commercio di Ancona sui sistemi locali, di Pordenone sul legno e arredo, di Ascoli Piceno sulle fonti rinnovabili, di Venezia sul settore costruzioni, e a Viareggio, con la Camera di commercio di Lucca sulla nautica.

Oltre a ciò, si è ritenuto utile continuare ad approfondire alcune questioni aperte in relazione all’impatto del fenomeno sul fronte occupazionale; nel 2010 è proseguita, a livello centrale, l’attività di ricerca con la collaborazione della consortile Dintec per la ricognizione sugli ambiti che più direttamente ricadono nella sfera della green eco-nomy, dimensionandoli dal punto di vista economico (con un’attenzione particolare ai fabbisogni sul versante professionale e formativo), fino a individuare – sulla base degli elementi quantitativi e qualitativi emersi – gli indirizzi per la realizzazione di azioni che motivino e sostengano le PMI a operare con un approccio green.

A tutte queste attività, nel 2010 si è aggiunta la riprogettazione del portale di Unioncamere e degli sportelli CSR delle Camere di commercio www.csr.unioncamere.it

Tav. 3.77: Il nuovo portale della responsabilità sociale d’impresa del Sistema camerale

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155

3. Attività, risorse e risultati

che – il linea con le attività istituzionali – fa convergere insieme i tre temi della CSR, della green economy e in ultimo, ma non meno importante, dell’energia, riguardo al quale importanti e innovativi interventi sono previsti per il 2011 (tav. 3.77).

A fronte di questi numeri in crescita risulta stabile nel tempo l’entità dell’impegno economico del Sistema volto al finanziamento di questo filone di interventi: 4,7 milioni di euro, nel 2010, coperti quasi integralmente con risorse derivanti direttamente dai bilanci camerali (quasi l’88% del totale, con un incremento di oltre 16 punti percentuali rispetto allo stesso dato 2009) (tav. 3.78).

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Tav. 3.78: Fonti di copertura degli interventi economici delle Camere di commercio in materia di CSR, green economy

e sviluppo sostenibile nel 2010 (valori %)

Contributo diretto camerale

87,6

Contributidi altri enti

7,4

Programmi comunitari

0,3

Fondo perequativo

4,6

Privati (imprese, fondazioni e sponsor)

0,1

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156

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

I progetti sul territorio in tema di “Ambiente”Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Ancona SISTRI Associazioni di categoria, imprese

Aosta Adozione di sistemi di gestione ambientale per rafforzare la competitività delle PMI Associazioni di categoria, Regione

Arezzo E-Ambiente Altro

Avellino Gestione Comitato promotore APO EMAS del Distretto conciario di Solofra

Associazioni di categoria, Comune, Camera di commercio, altro ente pubblico, imprese

Benevento Seminario sulla compilazione del MUD

Bergamo Bando per contributi a imprese industriali per interventi in campo ambientale

Bolzano Formazione sul SISTRI e Newsletter Ambiente

Brescia MUD 2010 Seminario

Brindisi Servizio Chiavi in mano

Campobasso SISTRI

Caserta SISTRI Ciclo di incontri informativi per le imprese Associazioni di categoria

Catania Raccolta differenziata comune di Licodia Eubea Altro ente pubblico

Como Convenzione con associazioni di categoria Associazioni di categoria

Crotone Formazione in campo ambientale Altro

FermoSupporto all’adozione di sistemi di gestione ambientale per rafforzare la competitività delle imprese

Ferrara SISTRI Distribuzione dispositivi USB

Genova Ciclo di seminari di assistenza alle imprese per iscrizione al SISTRI

Unioncamere regionale, associazioni di categoria, Camera di commercio

Grosseto Network ERUnioncamere nazionale, Camera di commercio, Camera di commercio estera

IserniaSistemi di gestione ambientale per rafforzare la competitività delle imprese dei settori lattiero-caseari e oleario della provincia di Isernia

LatinaEMAS di distretto finalizzato all’attestato APO a supporto dei comparti chimico-farmaceutico e agroalimentare del territorio

Associazioni di categoria, Regione, Provincia, Camera di commercio, università, istituto/centro di ricerca, imprese

Lecco SISTRIUnioncamere nazionale, Unioncamere regionale, Ministero, Camera di commercio, istituto/centro di ricerca, imprese

Lodi SISTRI Associazioni di categoria

Mantova EMAS Easy Unioncamere nazionale, Unioncamere regionale, associazioni di categoria, Regione

Massa-Carrara SISTRI La gestione del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti

(segue)

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157

3. Attività, risorse e risultati

I progetti sul territorio in tema di “Ambiente”Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

MateraProgetto preliminare di riqualificazione del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti urbani nei comuni della provincia di Matera

Camera di commercio, altro

Milano SISTRI Associazioni di categoria

Modena Corso per gestione rifiuti SISTRI

Monza e Brianza SISTRI Associazioni di categoria, Ministero, Camera di commercio

Nuoro SISTRI

Padova Azienda pulita Associazioni di categoria, Provincia, altro ente pubblico, imprese, altro

Pavia Innovazione nella sicurezza sul lavoro, energia e ambiente Regione

Perugia SISTRI Giornata formativa per i nuovi adempimenti

Pesaro e Urbino SISTRI Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, Ministero

Pisa Sportello Qualità, ambiente, sicurezza Associazioni di categoria, Camera di commercio, università, imprese

Pistoia Seminario normativa rifiuti MUD e SISTRI

Pordenone SISTRI

Potenza Adozione di sistemi di gestione ambientale per rafforzare la competitività delle imprese

Provincia, Camera di commercio, altro ente pubblico

Ravenna Ravenna Provincia del Sole Camera di commercio, altro

Siena Corso di perfezionamento esperti in legislazione ambientale XI edizione Università

Taranto SISTRI - Distribuzione dispositivi Associazioni di categoria

Torino Incontri formativi in materia di normativa rifiuti

Varese SISTRI Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, Ministero

Verbania Supporto alla certificazione EMAS per le strutture alberghiere congressuali

Vercelli SISTRI Distribuzione dispositivi USB Associazioni di categoria

Viterbo

Protocollo d’intesa con la Provincia di Viterbo per la concessione di contributi alle PMI del territorio in merito alle certificazioni dei sistemi di gestione ambientale ISO 14001:04 e alla registrazione EMAS

Provincia

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

(seguito)

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

I progetti sul territorio in tema di “CSR, green economy e sviluppo sostenibile”

Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Ancona Bilancio di sostenibilità Istituto/centro di ricerca

Arezzo Laboratori d’impresa Associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, imprese

Avellino APO Distretto industriale di SolofraAssociazioni di categoria, Regione, Provincia, Comune, Camera di commercio, imprese, altro

BeneventoLa produzione di energia in ambiente agricolo: un’opportunità per le imprese beneventane

Bergamo Detenuti al lavoro

Bologna Premio Giovani imprenditori 2010

BresciaPartecipazione al bando di raccolta delle buone pratiche, indetto da Unioncamere Lombardia

Unioncamere regionale

Campobasso Innovenergy

Catanzaro La green economy: un nuovo modello di sviluppo sostenibile Istituto/centro di ricerca

Cremona Fabbrica delle bioenergieRegione, Provincia, Comune, Camera di commercio, università, altro ente pubblico

Cuneo Supporto alle imprese per l’adozione di sistemi di gestione ambientale

Associazioni di categoria, università, imprese

Forlì-Cesena Marchio Impresa Etica Associazioni di categoria

Frosinone Contributi alle PMI per l’innovazione energetica e ambientale

Genova RSI Ambiente Camera di commercio, imprese

IserniaGreen economy: efficienza energetica per la competitività e lo sviluppo sostenibile delle PMI

Latina Premio Impresa energia, turismo e ambiente

Unioncamere regionale, associazioni di categoria, università, istituto/centro di ricerca, imprese

Lodi Green economy. Economia fa rima con ecologia Comune

Lucca CHANGE Chambers Promoting Intelligent Energy for SMEs Unioncamere nazionale

MacerataProgetto di informazione e sensibilizzazione sulle linee guida e sulla RSI

Ordini professionali, Ministero

Milano Formazione sulla legislazione ambientaleUnioncamere regionale, associazioni di categoria, Regione, Camera di commercio, università

Modena Premio Responsabilità sociale d’impresa Associazioni di categoria, Provincia, Camera di commercio

Monza e Brianza Fondazione distretto Green Hi-TechAssociazioni di categoria, Regione, Provincia, Comune, Camera di commercio, imprese

(segue)

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159

3. Attività, risorse e risultati

I progetti sul territorio in tema di “CSR, green economy e sviluppo sostenibile”

Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Padova Premio Nuova energiaAssociazioni di categoria, Ordini professionali, Provincia, Comune, università, istituto/centro di ricerca, altro ente pubblico, imprese

Pisa Punto assistenza energie rinnovabiliAssociazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Ordini professionali, Camera di commercio, imprese

Pistoia CHANGE Unioncamere nazionale, Camera di commercio, istituto/centro di ricerca

Potenza Seminario “Efficienza energetica degli edifici”

Ravenna Premio Ambiente 2010

Unioncamere nazionale, Unioncamere regionale, associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Ministero, Regione, Provincia, Comune, Camera di commercio, università, imprese

Reggio Calabria Legalità = Sviluppo Associazioni di categoria, Regione, altro ente pubblico, imprese

Rimini Percorsi Associazioni di categoria, Ordini professionali, altro ente pubblico, altro

SiracusaImprese innovative a Siracusa Creazione di uno sportello informativo per l’innovazione tecnologica nel settore delle energie rinnovabili

TorinoIntervento finanziario per abbattimento costi servizi ambientali del Laboratorio chimico camerale

Trieste Corsi per progettisti CasaClima Associazioni dei consumatori, Ordini professionali, altro

Venezia Forum internazionale energia

Unioncamere regionale, associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Ordini professionali, Ministero, Regione, Provincia, Comune, Camera di commercio, istituto/centro di ricerca, imprese, altro

Verbania CSR: percorso di formazione per la redazione del Bilancio sociale

Vicenza Bando Regione Veneto in tema di certificazioni etico-sociali Regione

Viterbo Premio RSI Università

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

(seguito)

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160

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

3.3.5 Il contributo alla conoscenza del territorio: statistica, studi e docu-

mentazione

L’attività di informazione economica rappresenta una costante, e un punto di forza, in tutta la storia delle Camere di commercio; tramite i propri Uffici studi e statistica, dislocati su tutto il territorio nazionale, il Sistema camerale svolge infatti una funzione primaria di sostegno allo sviluppo sfruttando appieno la profonda conoscenza dell’economia locale derivante dagli archivi amministrativi di cui dispone la singola Camera, elaborati a fini statistici attraverso la disseminazione di informa-zioni e di conoscenza di diretta utilità per il tessuto imprenditoriale in cui si innesta. In generale, infatti, la capacità di fornire precise e articolate informazioni sull’assetto economico locale, a cui si aggiunge la qualificata lettura delle sue dinamiche, rap-presenta un servizio ad alto valore aggiunto in grado di dare supporto, assistere e orientare le strategie e le decisioni degli attori (pubblici e privati) che sul territorio di fatto operano.

Tav. 3.79: I numeri di “Studi, ricerche e informazione economico-statistica”

101 Camere di commercio con un Ufficio studi che effettua attività di informazione e divulgazione al pubblico

636 Studi e ricerche autonomamente effettuate dalle Camere di commercio

300 Osservatori economici realizzati

505 Riviste e pubblicazioni edite dalle Camere di commercio

di cui:

383 periodiche

122 non periodiche

56 Camere di commercio hanno realizzato progetti/iniziative in collaborazione con enti locali o ad essi rivolti

9,8 Milioni di € liquidati

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Ciò premesso, la gravità e la velocità con cui la crisi finanziaria internazionale ha investito negli ultimi anni il mondo delle imprese hanno enfatizzato ancor di più l’im-portanza del ruolo dell’“informazione” per interpretare in modo tempestivo e accurato i fenomeni economici. L’impatto di tali fenomeni ha reso più incalzante la domanda di analisi e statistiche che dessero conto, e contribuissero a comprendere maggiormente, dei cambiamenti in atto. In risposta a tale esigenza, nell’ultimo biennio il Sistema camerale ha intensificato la produzione di studi e ricerche originali in grado di spiegare gli avvenimenti economici in corso, nonché le relative implicazioni nei diversi settori di attività; ciò, fra l’altro, al fine di mettere a disposizione dei decisori politici ed eco-

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3. Attività, risorse e risultati

nomici informazioni sempre più aggiornate e dettagliate per orientare le loro scelte in termini di misure economiche a sostegno delle imprese e, per estensione, dei sistemi produttivi locali (tav. 3.79).

Ogni Ufficio statistica, oltre a produrre propri studi e ricerche, opera quale organo del più ampio Sistema statistico nazionale10, garantendo una serie di funzioni di fon-damentale importanza in quanto rete territoriale di riferimento per tutte le statistiche economiche. In particolare, attraverso la partecipazione ai diversi Circoli di qualità organizzati dall’ISTAT, vengono costantemente illustrate, valorizzate e successivamente diffuse le attività di ricerca realizzate, di anno in anno, dal Sistema camerale e inserite nel PSN. Con riferimento alle attività quali organi del SISTAN, in particolare, rileva sot-tolineare il ruolo svolto da Unioncamere e da diverse Camere di commercio (oltre all’Isti-tuto Guglielmo Tagliacarne e a InfoCamere) nell’ambito della X Conferenza nazionale di statistica – organizzata dall’ISTAT il 15-16 dicembre 2010 – in occasione della quale è stata presentata e valorizzata, con un proprio stand, la vasta attività di produzione statistico-economica del Sistema.

Ciò premesso, tra le linee di ricerca e gli ambiti di approfondimento maggiormen-te valorizzati e diffusi nel campo dell’informazione economico-statistica, spiccano

10 Ovvero il SISTAN, secondo quanto disciplinato dal d.lgs. 322/1989 che ha radicalmente trasformato il sistema statistico italiano, affiancando all’ISTAT una pluralità di enti e organismi tra cui le Camere di commercio.

Tav. 3.80: L’informazione economico-statistica delle Camere di commercio per temi di ricerca (numero di Camere per ambito)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

9690

8468

6649

4839

3736

333131

2821

1414

137

5

1007550250

Demografia impreseIndice dei prezzi al consumo

Congiuntura provinciale e regionaleDomanda di lavoro e professioni (Excelsior)

Commercio con l’esteroOccupazione (indagine ISTAT)Prezzi all’ingrosso (dati assoluti)

Bilancia del turismoCassa integrazione guadagni

Prezzi dei prodotti agricoliDati sul credito

Commercio internoConti economici territoriali

Prezzi materie primePrezzi alla produzione

Indici della produzione industrialeRetribuzioni, contratti, costo del lavoro

Conti economici nazionaliAltro

Prezzi tariffe servizi pubblici locali

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

anche per il 2010 gli studi riguardanti l’analisi del territorio (tav. 3.80); tra questi, in particolare, gli approfondimenti sulla demografia delle imprese (realizzati dalla quasi totalità delle Camere), sulle dinamiche dei prezzi e sull’occupazione, sul turismo e sul commercio con l’estero, sul mercato del lavoro e sui fabbisogni occupazionali e formativi espressi dalle stesse imprese. La particolare fase congiunturale che sta attraversando il Paese soprattutto sul versante dell’occupazione ha inoltre portato a rafforzare le specifiche attività di “osservatorio” sull’economia locale, nonché a esa-minare più a fondo alcuni indicatori relativi al mercato del lavoro quali la CIG; l’analisi delle misure per il rilancio della competitività inoltre ha favorito l’approfondimento di temi nuovi, tra cui – come già accennato in precedenza il tema della green economy (tavv. 3.81-3.82).

Diffusa, tra le Camere, la tendenza a realizzare iniziative/progetti di studio e ricerca in collaborazione con le istituzioni e gli enti del territorio. Iniziative che, se nella mag-gioranza dei casi riguardano la realizzazione di Osservatori economici (dedicati a temi congiunturali, al mercato del lavoro o al monitoraggio di alcuni settori), in alcuni casi si concentrano su ambiti di interesse che risentono di attenzioni connesse alla congiun-tura e/o alla specificità del territorio: credito e internazionalizzazione in primo luogo.

Il ruolo delle Camere quali “osservatori privilegiati” delle economie locali, del resto, ha trovato la ormai tradizionale espressione e valorizzazione in occasione dell’8a

edizione della Giornata dell’economia, tenutasi a livello nazionale il 6 maggio 2010, a

Tav. 3.81: Gli Osservatori economici realizzati nel 2010 (numero per ambito di indagine)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

74

67

40

26

25

20

17

16

15

0 20 40 60 80

Economie locali, congiuntura,settori economici

Prezzi e mercati

Mercato del lavoro

Credito

Turismo e cultura

Internazionalizzazione

Contraffazione

Green economy

Altro

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3. Attività, risorse e risultati

cui ha fatto seguito la manifestazione a livello provinciale, realizzata il giorno succes-sivo in maniera congiunta nelle 105 Camere di commercio. A tal fine, il Centro studi Unioncamere (cfr. box 3.1) – in collaborazione con l’Istituto Guglielmo Tagliacarne e InfoCamere – ha predisposto e messo a disposizione con dettaglio provinciale e regiona-le appositi report statistici e documenti di analisi sullo stato delle economie provinciali, in modo che ciascuna Camera di commercio e Unione regionale potesse leggere in modo originale le tendenze evolutive del proprio sistema produttivo locale.

Sono state affrontate diverse tematiche economiche: lo stato delle economie locali, la situazione delle aziende nei diversi settori di attività, le performance e le strategie delle PMI, lo scenario e le opportunità dei mercati esteri, le criticità sul versante cre-ditizio e, non da ultimo, l’impatto degli andamenti economici sul versante occupazio-nale11. Alla Giornata ha aderito la quasi totalità delle Camere di commercio, ciascuna delle quali ha presentato e pubblicato il proprio rapporto sulle tendenze evolutive dei sistemi produttivi locali, suscitando, come di consueto, un grande interesse presso i media e l’opinione pubblica: numerose testate giornalistiche nazionali e locali vi hanno dato risalto, spesso con servizi dettagliati finalizzati ad analizzare e commentare le informazioni economiche e statistiche messe a disposizione degli utenti. Il coinvolgi-

11 La 9ª edizione della Giornata dell’economia, la più recente, si è tenuta a livello nazionale il 5 maggio 2011. Tra i nuovi temi approfonditi in tale occasione (nelle 131 tavole statistiche, relative a 18 diverse tematiche, messe a disposizione delle Camere) vi sono stati il riposizionamento strategico delle imprese italiane all’estero, i servizi per la competitività e l’attrattività dei territori, il reddito e la ricchezza delle famiglie.

Tav. 3.82: Studi e pubblicazioni realizzati nel biennio 2009-2010 (numero per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

462

210

9640

636

196

8138

0

100

200

300

400

500

600

700

Studi e ricercheautonomamente

effettuati

Studi e ricerchecommissionati

all’esterno

Rivistesulle economie locali

Pubblicazioninon periodiche

di carattere promozionale

2009 2010

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Lo sforzo compiuto dal Centro studi Unioncamere nella valorizzazione del patrimonio informativo gestito a fini amministrativi dalle Camere di commercio, unito alle varie indagini condotte periodicamente su campioni statisticamente rappresentativi di impresa e all’originale valorizzazione dei dati statistici pubblici, ha permesso anche nel corso del 2010 di disporre di un’imponente mole di informazioni sugli andamenti dei diversi settori economici e delle economie locali. Nel corso dell’anno è stato innanzitutto rafforzato il sistema di monitoraggio svolto su base trimestrale circa gli andamenti economici dei diversi settori dell’industria manifatturiera, delle costruzioni, del commercio, del turismo e degli altri servizi alle imprese e alle persone, con particolare attenzione all’artigianato e alle differenze per dimensioni d’impresa e per territorio. Ciò attraverso 12 indagini campionarie nazionali, i cui risultati sono stati diffusi con appositi comunicati stampa. Sul fronte dei consumi, in collaborazione con la società ref., si è provveduto ad analizzare l’evoluzione dei comportamenti delle famiglie italiane e il relativo impatto sulla struttura e sulle performance delle diverse tipologie di esercizi commerciali. Dopo aver ricostruito la serie storica dei primi due bimestri dell’anno, è stato di nuovo realizzato il bollettino bime-strale “Vendite Flash” (sul fatturato e su altri andamenti economici della GDO), avendo acquisito i relativi dati da altri istituti di ricerca, quali ACNielsen e IRI Infoscan, società leader nelle ricerche di mercato in Italia sulle vendite della GDO.Con riferimento agli aspetti di natura macroeconomica, è proseguita la collaborazione con il centro di ricerche Prometeia finalizzata all’elaborazione e diffusione di “scenari di sviluppo” per le diverse regioni italiane e per i principali indicatori (PIL, investimenti, consumi, occupazione, export, valore aggiunto settoriale). Sono stati pertanto predisposti con Prometeia due scenari di sviluppo per il 2010, diffusi entrambi in occasione dell’8a Giornata dell’economia: il primo relativo alle economie regionali, il secondo invece riguar-dante l’evoluzione attesa dei mercati internazionali e il possibile impatto sulle performance delle imprese nei diversi territori e nei diversi comparti del manifatturiero. In particolare, il Centro studi Unioncamere ha realizzato in collaborazione con l’Associazio-ne delle Camere di commercio europee Eurochambres la consueta indagine annuale sull’an-damento congiunturale delle piccole e medie imprese europee Eurochambres Economic Survey 2010, con riferimento all’economia italiana. L’indagine, condotta su un campione di 1.150 imprese, ha consentito di analizzare l’andamento dei principali indicatori econo-mici (fatturato, export, investimenti, occupazione, clima di fiducia) registrato dalle imprese italiane e di effettuare una comparazione territoriale con le analoghe indagini realizzate in 27 diversi paesi europei. Il Centro studi cura inoltre da molti anni un’attività di elaborazione sull’universo dei bilanci delle società di capitale (oltre 800.000), volta a favorire una più approfondita analisi economica su scala settoriale e territoriale in Italia e ad analizzare performance e compor-tamenti di alcune specifiche tipologie imprenditoriali (società partecipate e controllate

Box 3.1: Le attività 2010 del Centro studi Unioncamere

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3. Attività, risorse e risultati

mento diretto di soggetti imprenditoriali in occasione dell’evento di lancio nazionale dell’iniziativa ha consentito di offrire spunti originali al dibattito sulle prospettive dell’economia italiana, a partire dalle strategie adottate per reagire allo scenario con-giunturale (riposizionamento di mercato, investimento nel marchio, innovazione di prodotto in chiave ecosostenibile ecc.)12.

Le informazioni prodotte e diffuse in occasione della Giornata dell’economia sono state successivamente rese disponibili al pubblico su Starnet (www.starnet.unioncamere.it), il portale statistico del Sistema camerale. Il sito, che ha visto una significativa riproget-tazione nelle funzionalità e nella veste grafica, viene costantemente aggiornato da una redazione di oltre 100 persone degli Uffici studi e statistica di Camere di commercio e

12 Nell’edizione 2011, invece, le testimonianze degli imprenditori hanno riguardato – in primo luogo – lo strumento del contratto di rete quale misura da intraprendere per una maggiore competitività e forza imprenditoriale.

dagli enti locali, cooperative ecc.). Nel 2010 sono stati acquisiti e trattati i bilanci relativi all’esercizio 2008 di tutte le società di capitale, nonché dell’Archivio soci, del Registro delle imprese e di altre fonti amministrative gestite dal Sistema camerale e da altri enti pubblici e privati di ricerca.I dati così ottenuti sono stati utilizzati nell’ambito di una serie di ricerche e indagini svolte dal Centro studi, valorizzate anch’esse nell’ambito della Giornata dell’economia. Attraverso l’utilizzo di tale banca dati bilanci, e in collaborazione con la società di Mediobanca R&S Spa, è stato sviluppato e implementato un inedito modello matematico-statistico in grado di misurare la capacità economica e finanziaria delle società di capitale italiane di piccole e medie dimensioni e, dunque, il relativo rischio creditizio, quantificabile sulla base di un set di indicatori economico-finanziari.Con specifico riferimento al monitoraggio dei sistemi imprenditoriali di piccola e media dimensione, nel corso dell’anno è stato curato curato, insieme a Mediobanca, l’aggior-namento dell’indagine annuale sulle medie imprese industriali italiane. Tale indagine ha mirato, da un lato, a misurare il grado di robustezza delle medie imprese di fronte a un’inversione di tendenza così repentina dei mercati internazionali; dall’altro, a cercare di far luce sull’impatto della crisi su questo importante segmento dell’economia italiana. Il rapporto Medie imprese è stato presentato, come di consueto, in un convegno nazionale e in due convegni organizzati a livello territoriale, con riferimento alle regioni del Nord Ovest e del Nord Est. Partendo dall’indagine sulle medie imprese italiane e con l’obiettivo di analizzare i risultati e la situazione finanziaria delle medie imprese anche a livello europeo, è stato messo a punto un nuovo progetto in forma di partnership tra Unioncamere, Ricerche e Studi Spa di Mediobanca e Confindustria volto all’elaborazione di un Rapporto annuale sulle medie imprese industriali in Europa. A novembre 2010 è stata pertanto presentata la prima ricer-ca sulle medie imprese europee, che, in una prima fase sperimentale, ha riguardato quelle operanti in Germania, Italia e Spagna.

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Unioni regionali e si è sempre più connotato come lo strumento di accesso principale al patrimonio informativo sulle economie locali del Sistema camerale. Secondo gli ultimi dati a disposizione (aprile 2011), il portale web Starnet è stato visitato in media giornaliera circa 1.000 volte da poco meno di 500 utenti che, durante ciascuna sessione di naviga-zione, hanno visualizzato una media di poco più di 4 pagine.

Oltre alle opportunità legate a eventi come la Giornata dell’economia, gli studi, le ricerche e le informazioni a carattere economico-statistico vengono rilasciati dalle Camere di commercio secondo una tempistica strettamente legata alla natura stessa del dato da divulgare: le indagini a carattere congiunturale vengono infatti diffuse nella maggioranza dei casi a cadenza trimestrale, quelle sui prezzi a cadenza bimestrale, mentre gli studi sul mercato del lavoro (in primo luogo quelli realizzati a partire dalle informazioni messe a disposizione attraverso il Sistema informativo Excelsior) vengono pubblicati a cadenza annuale.

Al fine di soddisfare una tipologia di utenza sempre più ampia e diversificata, gli Uffici studi e statistica delle Camere hanno utilizzato varie tipologie di canali per la comunicazione e divulgazione delle pubblicazioni realizzate sulle diverse tematiche eco-nomiche. In particolare, uno specifico sviluppo hanno avuto le modalità telematiche che interessano a oggi quasi la totalità delle Camere di commercio e che per la prima volta lo scorso anno hanno superato i canali tradizionali di accesso, quali il servizio telefo-

Tav. 3.83: I canali utilizzati dalle Camere di commercio nel biennio 2009-2010 per l’attività di informazione e divulgazione al pubblico

dei dati economici (% di utilizzo per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

95,1 93,1 92,2

84,3

94,197,0 96,0

88,1

0

25

50

75

100

Contatto diretto E-mail Servizio telefonico Sito web

2009 2010

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167

3. Attività, risorse e risultati

nico e gli sportelli diretti, che nel passato avevano sempre rappresentato gli strumenti privilegiati nel rapporto con il pubblico (tav. 3.83).

L’impegno delle Camere di commercio nella produzione di dati e di ricerche originali, realizzate quasi esclusivamente grazie a risorse economiche provenienti dagli stessi bilanci camerali – anche se crescono sensibilmente, di circa 2 punti percentuali, i con-tributi provenienti da enti terzi (tav. 3.84) –, nonché la continua e capillare attività di promozione e diffusione dell’informazione prodotta, infine, vengono accompagnati da iniziative mirate a sensibilizzare istituzioni, imprese e cittadini sui diversi temi legati allo sviluppo economico territoriale, contribuendo così ad affermare il ruolo nevralgico delle Camere nell’orientare e promuovere lo sviluppo del Paese.

Tav. 3.84: Fonti di copertura degli interventi economici delle Camere di commercio in materia di statistica, studi, ricerche

e documentazione nel 2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Contributodiretto camerale

90,8

Contributidi altri enti

5,8

Fondoperequativo

1,8

Venditadi servizi

0,6

Privati (imprese,fondazionie sponsor

1,0

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

I progetti sul territorio in tema di “Studi, ricerche e informazione economico-statistica”

Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Ancona Laboratorio territoriale per il raccordo tra la domanda e l’offerta di lavoro

Associazioni di categoria, Regione, Provincia, università, altro ente pubblico

Aosta Realizzazione di un SIOE Regione

Arezzo Rapporto sul sistema infrastrutturale della Provincia di Arezzo

Camera di commercio, istituto/centro di ricerca

Avellino Sistema di monitoraggio tariffe e prezziBari Excelsior 2010 Unioncamere nazionale, Ministero

Belluno Dalle spade agli occhiali: i prodotti bellunesi nel mondo. Dinamiche passate e attuali Altro

Benevento Osservatorio economico provinciale

Bergamo Sistema di monitoraggio delle tariffe e dei prezzi a carico delle imprese

Unioncamere nazionale, Unioncamere regionale, associazioni di categoria, Camera di commercio

Biella Osservatorio sul turismo biellese Provincia, altro

Bologna Laboratorio territoriale per il raccordo tra la domanda e l’offerta di lavoro

Unioncamere regionale, associazioni di categoria, Regione, Provincia, Camera di commercio, istituto/centro di ricerca, altro ente pubblico

Bolzano CasaClima: effetti diretti e indiretti per l’Alto Adige

Associazioni di categoria, Provincia, istituto/centro di ricerca, imprese

Brindisi Excelsior 2010 Provincia, Comune, istituto/centro di ricerca, altro ente pubblico

Campobasso Avvio collaborazione con Unioncamere Molise Unioncamere regionale

Como Nautica Accordo di programmaCrotone Polos 2010

Cuneo Sistema di monitoraggio delle tariffe e dei prezzi Associazioni di categoria, altro

Enna Pubblicazione Enna in cifre Ministero, Provincia, Comune, istituto/centro di ricerca, altro ente pubblico

Fermo Giornata dell’economiaFerrara SMAIL Provincia, istituto/centro di ricerca

Firenze Tavolo sulla pelletteria Associazioni di categoria, Camera di commercio, altro ente pubblico, imprese

Forlì-Cesena SIMET Comune, altro

Genova Monitoraggio tariffe e prezzi Unioncamere nazionale, Camera di commercio, istituto/centro di ricerca

Gorizia Indagine congiunturale sulle imprese della provincia

Grosseto Rapporto strutturale PolosLa Spezia Rapporto sull’economia provincialeLatina Le reti di impresa Associazioni di categoria

Livorno Scuola chiama impresaUnioncamere regionale, associazioni di categoria, Regione, Camera di commercio, imprese, altro

Lucca Relazione economica e indicatori statistici

Macerata Nuova struttura e presentazione dei dati congiunturali mensili e trimestrali Unioncamere regionale

Mantova Osservatorio dei fabbisogni occupazionali e di competenze nelle imprese mantovane

Associazioni di categoria, Provincia, Comune, altro

(segue)

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169

3. Attività, risorse e risultati

I progetti sul territorio in tema di “Studi, ricerche e informazione economico-statistica”

Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Massa-Carrara Indagine sulla propensione all’internazionalizzazione delle imprese locali

Messina Giornata dell’economiaMilano Indagine sui consumi delle famiglie milanesi Comune, altroMonza e Brianza Osservatorio Brianza Economia

Novara Laboratorio territoriale per il raccordo tra la domanda e l’offerta di lavoro

Associazioni di categoria, Provincia, università, altro ente pubblico

Pavia Giornata dell’economiaPerugia Indagine sulle medie imprese manifatturiere UniversitàPesaro e Urbino Giornata dell’economiaPisa Excelsior 2010 Unioncamere nazionale

Pistoia Osservatorio tariffe e prezzi Unioncamere regionale, Regione, Camera di commercio

Ravenna Avvio del Centro studi con amministrazione provinciale con relativo dataware-house Provincia

Reggio Calabria Osservatorio tariffe e prezzi Comune

Reggio Emilia Osservatorio economico, coesione sociale, legalità

Unioncamere regionale, associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Provincia, Comune, università

Rieti Osservatorio tariffe e prezzi

Roma Osservatorio sul non profit Provincia, università, altro ente pubblico, imprese, altro

Siena Osservatorio economico provincialeUnioncamere nazionale, Unioncamere regionale, associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Provincia, Comune, università, altro ente pubblico

Sondrio Relazione sull’andamento economico della provincia di Sondrio

Unioncamere nazionale, Unioncamere regionale, associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Regione, Provincia, Comune, Camera di commercio, imprese

Terni Giornata dell’economia Provincia

Torino Analisi delle relazioni transfrontaliere nell’ambito dell’AlpMed

Unioncamere regionale, Camera di commercio, altro

UdineAnalisi dei fabbisogni formativi e delle dinamiche occupazionali del settore agroalimentare

Associazioni di categoria, Regione, Provincia, Camera di commercio, imprese, altro

Varese Osserva Associazioni di categoria, Provincia, istituto/centro di ricerca

VerbaniaSMAIL: aggiornamento banca dati e modulo integrativo su età, genere e nazionalità degli imprenditori

Istituto/centro di ricerca

VeronaVerona nel mondo Report 2010. L’economia internazionale dagli anni zero agli anni dieci

Università

Vibo Valentia Osservatorio economico provinciale

Vicenza Destagionalizzazione delle serie storiche degli indici economici congiunturali

Unioncamere regionale, associazioni di categoria

Viterbo Rapporto sull’economia della Tuscia viterbese

Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, istituto/centro di ricerca

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

(seguito)

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

3.3.6 I servizi per l’orientamento, la formazione, il lavoro

I temi inerenti al rapporto tra sistemi formativi, mercato del lavoro e mondo della produzione sono da tempo al centro dell’impegno della rete delle strutture camerali nell’ambito delle funzioni d’interesse generale che queste ultime svolgono per lo svilup-po dei sistemi produttivi e delle economie locali.

In tal senso, il rafforzamento delle competenze relative alla «cooperazione con le istituzioni scolastiche e universitarie in materia di alternanza scuola-lavoro e per l’orientamento al lavoro e alle professioni», previsto dalla recente riforma dell’ordi-namento camerale, rappresenta un importante riconoscimento per l’azione svolta dal Sistema al fine di migliorare e rendere più stretto il collegamento tra canali formativi ed esigenze delle imprese e dei territori.

Anche per il 2010, l’insieme delle iniziative intraprese dalle Camere e dalle loro Aziende speciali sui temi della formazione, della valorizzazione del capitale umano e della transizione dei giovani al lavoro ha contribuito a consolidare e valorizzare ulte-riormente il ruolo acquisito negli ultimi anni quale anello di congiunzione tra sistemi formativi e mondo del lavoro, rivolgendosi verso il potenziamento delle iniziative di rete tese a rafforzare i rapporti tra scuola, università e territorio per favorire l’occupabilità dei giovani in uscita dai percorsi formativi; promuovere il sistema dell’alternanza scuola-lavoro; realizzare azioni per orientare le scelte formativo-professionali dei giovani e degli adulti; gli altri servizi e strumenti per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e formazione e, in stretta relazione con il tema dell’alternanza e del raccordo tra periodi di studio ed esperienze lavorative, per dare impulso alla formazione continua e permanente, soprattutto per innalzare i livelli di partecipazione e di coinvolgimento del personale e dei titolari delle PMI nei processi di aggiornamento delle conoscenze e competenze professionali.

Per garantire, in prospettiva, un’adeguata spinta all’attuazione dei nuovi compiti e funzioni specifici previsti dalla normativa di riforma, nel corso dell’anno è stata inoltre data continuità a un’apposita linea progettuale a valere sul Fondo di perequa-zione (già avviata nel 2009), volta a promuovere l’attivazione e lo sviluppo presso le Camere di commercio di una rete di Laboratori territoriali permanenti per l’incontro domanda-offerta di formazione e lavoro, che intendono fungere da tavoli locali di studio, concertazione, dialogo, programmazione, ideazione e progettazione dell’offerta formativa e di servizi di orientamento. A fine 2010, inoltre, è stata anche approvata dagli organi di Unioncamere la progettazione e messa a punto di una nuova iniziativa di sistema in tema di “Promozione della cooperazione con le istituzioni scolastiche e universitarie e potenziamento dell’orientamento nei settori tecnico-scientifici”. Tutto ciò appare peraltro perfettamente in linea con gli obiettivi fissati sia nella Strategia europea per l’occupazione, sia nel Piano d’azione congiunto dei ministri del Lavoro e dell’Istruzione, Università e Ricerca per l’occupabilità dei giovani, “Italia 2020”, varato nel mese di luglio 2009 e al quale ha aderito anche (durante il 2010) il ministro per la Gioventù.

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3. Attività, risorse e risultati

Tav. 3.85: I numeri di “Formazione, orientamento, alternanza, università e lavoro”

100 Camere di commercio hanno svolto attività di formazione

di cui:

31 delegando l’attività alle Aziende speciali

15 in collaborazione con le Aziende speciali

4.310 Corsi e/o seminari realizzati direttamente

84.757 Partecipanti ai corsi e/o seminari realizzati direttamente

97.071 Ore totali dei corsi e/o seminari realizzati direttamente

di cui 9.379 di stage

83 Camere di commercio hanno utilizzato uno o più strumenti per l’analisi dei fabbisogni professionali e formativi

55.443 Utenti coinvolti nei servizi/attività di informazione e orientamento formativo e lavorativo

67 Camere di commercio hanno svolto servizi/attività per l’alternanza scuola-lavoro (ex art. 4, legge 53/2003)

19.594 Studenti partecipanti nei servizi/attività per l’alternanza scuola-lavoro (ex art. 4, legge 53/2003)

24 Camere di commercio hanno svolto servizi/attività per la formazione continua di lavoratori occupati

15.226 Partecipanti ad attività di formazione continua per lavoratori occupati

88 Camere di commercio hanno sottoscritto, attivato o proseguito accordi di collaborazione con università

62 Camere di commercio hanno realizzato servizi/attività di tirocini, accompagnamento e incontro domanda-offerta di lavoro

10 Camere di commercio hanno realizzato servizi/attività per la formazione continua di lavoratori occupati in collaborazione con Universitas Mercatorum

5 Camere di commercio sono tra i fondatori di una o più fondazioni per la costituzione dei nuovi istituti tecnici superiori

1.921 Convegni, seminari, altri eventi e iniziative pubbliche in tema di formazione, orientamento, alternanza, università e lavoro

915 Articoli, servizi e informative sui media relativi alle attività realizzate

34,1 Milioni di € liquidati

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Gli ultimi numeri dell’Osservatorio camerale (tav. 3.85) confermano questo accresciuto impegno nel numero di Camere di commercio che – nel 2010 – hanno assicurato lo svol-gimento di attività formative, contando a tal fine su un network di strutture distribuite capillarmente su tutto il territorio nazionale: 100 realtà (contro le 87 del 2009) operative in tal senso, sia direttamente (nel 54% dei casi) oppure tramite delega alle proprie artico-lazioni funzionali o in collaborazione con le stesse. In merito, aumenta in valore assoluto il numero di Camere che, su tali tematiche, agiscono “in proprio”; se, in parte, ciò si spiega nella scelta – operata in alcune realtà territoriali – di chiudere l’Azienda speciale in precedenza dedicata a tali compiti, in misura senz’altro prevalente il fenomeno trova

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

motivo nella peculiare natura degli ambiti di azione che hanno tratto negli ultimi anni maggior impulso (vedi, ad esempio, alternanza scuola-lavoro), spiccatamente legati a una vocazione e a finalità istituzionali di politica economica e sociale al servizio dello sviluppo.

Nel complesso, si tratta di un impegno in sensibile e continua crescita, con oltre 4.300 azioni di formazione, tra corsi e seminari realizzati direttamente dalle Camere frequentati da quasi 85.000 allievi (+6% sul 2009), per un costo complessivo dichiarato che supera i 34 milioni di euro. Va evidenziato che quasi tutti i suddetti indicatori fanno registrare considerevoli incrementi rispetto all’anno precedente, attestando dunque sforzi e investi-menti crescenti delle strutture camerali nei vari settori dell’azione formativa sul territorio.

Tra i vari ambiti dell’azione formativa delle Camere va sottolineato l’impegno nella formazione continua di chi già è occupato, cui si sono dedicate lo scorso anno 24 Camere, realizzando specifiche attività a beneficio di un totale di oltre 15.000 utenti. In notevole e costante sviluppo risulta inoltre l’impegno delle strutture camerali negli altri ambiti collegati alla formazione: ben 67 (+7 realtà sul 2009) Camere di commercio hanno integrato e arricchito la propria offerta con servizi e attività nel campo dell’infor-mazione e dell’orientamento formativo e lavorativo, che hanno raggiunto in complesso più di 55.000 utenti; 62 (+9 rispetto all’annualità precedente), invece, quelle attive sul versante dei tirocini e delle azioni di accompagnamento e incontro domanda-offerta

Tav. 3.86: Gli utenti dei corsi/seminari formativi organizzati dalle Camere di commercio nel 2010 (% per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Studenti scuole superiori

25,8

Studenti universitari0,9

Inoccupatie disoccupati

3,6

Lavoratoriin CIG/mobilità

1,3

Lavoratoridipendenti

21,3

Lavoratoriautonomi/imprenditori

28,4

Aspirantie neoimprenditori

14,2

Altro 4,5

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3. Attività, risorse e risultati

di lavoro. Da evidenziare, poi, che la stragrande maggioranza degli enti camerali (88) intrattiene da tempo rapporti di collaborazione con il sistema universitario.

Per quanto concerne la tipologia degli utenti delle iniziative formative camerali, si tratta in prevalenza di lavoratori autonomi, imprenditori o aspiranti e nuovi imprenditori che, complessivamente, rappresentano più del 40% del totale (tav. 3.86). Significative sono però anche le quote degli studenti di scuole superiori (circa un quarto, con un incremento di 8 punti percentuali rispetto al 2009) e di lavoratori già occupati come dipendenti.

Aumenta nel 2010 il numero di realtà camerali che, al fine di progettare i propri interventi nel campo della formazione e dell’orientamento, hanno utilizzato strumenti per l’analisi dei fabbisogni professionali e formativi; elemento che conferma l’attenzione cre-scente per le attività “a monte” dei processi di formazione, orientamento e inserimento al lavoro, in quanto propedeutiche e funzionali al buon esito di questi ultimi. In particolare, ben 73 Camere (quasi il 70% del totale delle Camere e delle sole che si sono impegnate in quest’ambito di attività) si sono basate su Excelsior13, mentre circa la metà di esse (35) ha

13 Il Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro e con un ampio coinvolgimento (in sede sia di rilevazione, sia di diffusione dei dati) della rete delle Camere di commercio, fornisce dal 1997 un quadro previsionale della domanda di figure professionali espressa dalle imprese, rappresentando ormai una fonte fondamentale per l’analisi delle tendenze evo-lutive del mercato del lavoro. Informazioni e aggiornamenti sono sempre disponibili sul sito dedicato: www.excelsior.unioncamere.net.

Tav. 3.87: Strumenti per l’analisi dei fabbisogni professionali e formativi utilizzati nel 2010 dalle Camere di commercio

(numero di Camere che utilizzano ciascuna tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

73

35

35

28

14

4

3

0 20 40 60 80

Sistema informativoper l’occupazione e la formazione (Excelsior)

Tavoli di confronto con associazioniimprenditoriali, organismi sindacali, singole aziende

Studi e ricerche promossi in sedelocale dalle Camere di commercio

Commissioni, comitati o gruppi di lavoroper l’incontro domanda-offerta di formazione e lavoro

Partecipazione a poli formativitecnico-professionali e/o partnership

per corsi IFTS o ITS

Altro

Studi e ricerche promossi in sede localeda organismi bilaterali delle parti sociali

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

dichiarato di aver organizzato tavoli di confronto con associazioni imprenditoriali, organi-smi sindacali o singole aziende, lo stesso numero (35) ha fatto ricorso a studi e ricerche ad hoc promossi in sede locale, un terzo (28) si è avvalso di commissioni, comitati o gruppi di lavoro per l’incontro domanda-offerta di formazione e lavoro, poco più di un sesto (14) ha tratto elementi utili dalla partecipazione a poli formativi tecnico-professionali e/o partner-ship per corsi IFTS o ITS. Residuale, infine, il numero delle strutture che fanno uso di studi e ricerche promossi, sempre localmente, da organismi bilaterali delle parti sociali (tav. 3.87).

Sotto il profilo economico (tav. 3.88), e limitatamente alle attività promosse e realizzate dalle sole Camere di commercio, al di là di una stabilizzazione, al di sopra dei 34 milioni di euro, delle risorse complessivamente investite, emerge il peso netta-mente prevalente (oltre il 52%) delle risorse derivanti da contributi diretti delle stesse o comunque da fonti di finanziamento interne al Sistema camerale (Fondo perequativo), a fronte di un 31% circa derivante da finanziamenti comunitari e contributi di altre istituzioni pubbliche (ministeri, Regioni, Province ed enti locali) e di poco più del 13% ottenuto dalla vendita di servizi sul mercato. Ancora del tutto marginale, anche se in leggera crescita, l’accesso a finanziamenti privati – imprese, fondazioni e sponsor – e alle risorse dei Fondi paritetici interprofessionali per la formazione continua.

Tav. 3.88: Fonti di copertura degli interventi economici delle Camere di commercio in materia di Formazione, orientamento, alternanza,

università e lavoro nel 2010 (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Contributo diretto camerale

45,7

Contributi di altri enti 20,1

Provenientida programmi comunitari

10,8

Fondo perequativo 6,3

Vendita di servizi13,2

Privati (imprese, fondazioni e sponsor)

0,3

Fondi paritetici interprofessionali

per la formazione continua3,6

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3. Attività, risorse e risultati

Nel quadro sopra delineato, specifico rilievo assume l’avvio, negli ultimi due anni, di nuove azioni sperimentali a supporto della programmazione e progettazione formativa, volte a favorire e sviluppare sul territorio i collegamenti tra mondo della formazione e mondo del lavoro per assicurare la realizzazione di iniziative più in linea con la domanda espressa dai contesti produttivi. Sforzi particolari sono stati così dedicati a promuovere l’attivazione presso le Camere di commercio di “Laboratori territoriali permanenti per l’incontro domanda-offerta di formazione e lavoro e lo sviluppo del capitale umano nei mercati del lavoro locali”, grazie alla destinazione di apposite linee di finanziamento a valere sul Fondo perequativo 2006 e 2007-2008 (tav. 3.89). Si tratta in pratica di comitati, gruppi di lavoro o tavoli di dialogo, concertazione, proposta, progettazione, programmazione, indirizzo e monitoraggio degli interventi formativi e occupazionali, che vanno ad affiancare e arricchire l’offerta di percorsi di orientamento e alternanza per studenti delle scuole superiori e universitari nonché di aggiornamento e formazione continua per occupati, fino alla sperimentazione di nuovi strumenti e metodologie per la valutazione degli esiti formativi e occupazionali degli interventi, anche in un’ottica di customer satisfaction e di riconoscimento e certificazione dei crediti formativi e delle competenze, tramite indagini sull’utenza degli interventi formativi (allievi e imprese).

Nella seconda metà del 2009 erano stati avviati i 40 progetti proposti e ammessi a finanziamento del Fondo perequativo 2006 sull’allora nuova linea prioritaria, poi con-clusi nel 2010, anno in cui, su questa stessa linea ma a valere sull’annualità di Fondo 2007-2008, sono stati ammessi a finanziamento e avviati altri 36 progetti. In tal modo è stato possibile coprire in totale 73 province, seppure adottando modalità organizza-tive, linee realizzative e livelli di sviluppo (soprattutto per quanto riguarda gli appro-fondimenti e gli strumenti relativi alle fasi di rilevazione, analisi e specificazione dei fabbisogni professionali e formativi) fortemente differenziati in funzione delle peculiari caratteristiche, situazioni ed esigenze presenti nelle varie realtà locali.

A partire dagli ultimi mesi dell’anno, sono state poste in essere azioni volte ad accentuare l’impegno dei Laboratori proprio in merito alla raccolta e analisi di ulteriori informazioni a carattere quantitativo, ma soprattutto qualitativo, per affinare il quadro di monitoraggio dei fabbisogni professionali e formativi dei rispettivi territori (anche in termini di competenze).

Da Excelsior trae impulso anche l’attività del Sistema camerale in tema di orienta-mento, consolidatasi negli ultimi anni con una serie di iniziative volte alla diffusione e valorizzazione dei dati raccolti per favorirne l’utilizzo integrato con altre fonti conosci-tive istituzionali esistenti sulla formazione e sul mercato del lavoro14; ciò anche tramite Jobtel (www.jobtel.it), il portale dell’orientamento di Unioncamere aggiornato quoti-dianamente e promosso anche attraverso seminari formativi a livello nazionale e locale. Ciò premesso, nello svolgimento delle proprie attività di informazione e orientamento scolastico, universitario e lavorativo, le 67 realtà camerali impegnate territorialmente

14 MIUR, ISTAT, ISFOL, Ministero del Lavoro, Italia Lavoro, Almalaurea, Almadiploma, Regioni, Province, Informagiovani ecc.

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

(tav. 3.90) hanno raggiunto nel complesso oltre 55.000 utenti, in netta maggioranza studenti delle scuole superiori (il 42%) e delle scuole medie inferiori (circa 21%, con un incremento di peso di oltre 15 punti percentuali sul 2009) (tav. 3.91).

In linea generale, l’azione orientativa pare concentrarsi in misura sempre maggio-re sul versante delle iniziative rivolte alla popolazione scolastica, con un’attenzione crescente per le attività di base destinate ai ragazzi delle scuole medie o addirittura (fatto nuovo e per certi versi sorprendente) ai bambini delle elementari. A causa del perdurante stato di crisi economica e occupazionale, inoltre, buona parte delle azioni delle Camere è destinata alla popolazione di inoccupati, disoccupati e, soprattutto, in misura crescente, cassaintegrati e lavoratori in mobilità (quasi il 10% del totale); men-tre risulta esigua e in netto calo, al confronto con gli anni precedenti, la quota degli studenti universitari coinvolti (poco più dell’1%, –4 punti percentuali rispetto al 2009).

Tav. 3.89: La mappa dei Laboratori territoriali per il raccordo domanda-offerta di formazione e lavoro nel 2010

Fonte: Rapporto di monitoraggio sui Laboratori territoriali per il raccordo tra domanda e offerta di formazione e lavoro 2010

73 province

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3. Attività, risorse e risultati

Molto ridimensionato nell’ultimo anno, rispetto alle tradizionali vocazioni del passa-to, appare il peso dei lavoratori autonomi, degli imprenditori, degli aspiranti e neoim-prenditori e degli studenti universitari. Va tuttavia considerato che queste categorie di utenza rientrano tra i beneficiari tipici delle specifiche attività svolte nel campo della “creazione d’impresa” dai Servizi o Punti nuova impresa, presenti in molte realtà territoriali con un’offerta integrata in cui rientrano anche le azioni di orientamento al lavoro indipendente, accanto ad altre di informazione, formazione, assistenza tecnica e accompagnamento in fase di redazione del business plan e di successivo start-up imprenditoriale. Da sottolineare, infine, che il numero totale di utenti è cresciuto di ben il 50% nel solo ultimo anno e addirittura quadruplicato rispetto al 2008.

Entrando nel merito delle attività svolte (tav. 3.92), nel registrare una forte crescita delle azioni di orientamento realizzate in collaborazione con gli istituti scolastici (424

Tav. 3.90: La mappa dei servizi e delle attività camerali di orientamento formativo e professionale nel 2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

67 province

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

quelli coinvolti nel 2010), le azioni di orientamento per il 2010 si sono basate soprat-tutto sull’organizzazione di incontri di gruppo (932) e seminari, convegni ed eventi pubblici (367), destinati sia agli utenti finali (persone in cerca di lavoro, studenti, giovani e loro famiglie), sia agli operatori. Varie strutture camerali hanno offerto anche percorsi personalizzati di assistenza e consulenza orientativa, attraverso oltre 14.000 incontri e colloqui individuali (finalizzati al bilancio di competenze, alla somministra-zione di test o altri strumenti di autovalutazione ecc.), il cui numero è addirittura più che raddoppiato nell’ultimo anno. In diminuzione, viceversa, sono le iniziative e gli eventi pubblici di natura seminariale e convegnistica. Ciò denota un forte spostamento dell’impegno camerale dal versante puramente informativo-promozionale a quello dei servizi di consulenza e assistenza personalizzati e mirati ai singoli utenti in cerca di opportunità di formazione e lavoro.

Tav. 3.91: La tipologia di utenti dei servizi/attività di informazione e orientamento formativo e lavorativo realizzati

dalle Camere di commercio nel 2010 (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Studentiscuole medie

20,9

Studentiscuole superiori

42,0

Studenti universitari 1,2

Studentielementari/scuole

primarie7,4

Inoccupatie disoccupati

9,6

Lavoratoriin CIG/mobilità

14,4

Lavoratoriautonomi/imprenditori

2,0

Aspirantie neoimprenditori

1,2

Lavoratori dipendenti 1,3

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3. Attività, risorse e risultati

Tav. 3.92: Principali dati sui servizi/attività di informazione e orientamento formativo e lavorativo delle Camere di commercio

nel biennio 2009-20102009 2010

N. totale utenti 37.515 55.443

N. incontri individuali/colloqui di orientamento, consulenza e bilanci di competenza 7.068 14.494

N. incontri di orientamento di gruppo 678 932

N. seminari, convegni ed eventi pubblici 408 367

N. pubblicazioni, opuscoli e guide orientative realizzati 579 608

N. complessivo copie di pubblicazioni, opuscoli e guide orientative diffusi 138.807 206.888

N. istituti scolastici e formativi coinvolti nelle attività di orientamento 322 424

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Attivi, quasi ovunque, anche servizi specifici d’informazione e orientamento al lavoro indipendente, rivolti quindi ad aspiranti imprenditori e lavoratori autonomi, nonché altre iniziative volte alla diffusione della cultura d’impresa. Completano l’of-ferta la realizzazione e diffusione di materiali, prodotti editoriali, guide e strumenti informativi aggiornati (608), per un totale di copie diffuse vicino a 207.000 (+50% rispetto al 2009). A tale proposito va sottolineato che di recente, a livello nazionale ma anche a uso delle iniziative delle varie Camere, Unioncamere ha sperimentato nuovi strumenti e servizi di comunicazione orientativa mirati a scuole, famiglie, operatori di orientamento per proporre, in chiave semplificata e divulgativa, i dati Excelsior e, nel contempo, i principali elementi informativi sul nuovo quadro dell’offerta formativa deri-vante dal prossimo riordino dei cicli d’istruzione scolastica e universitaria. Tutto questo si accompagna alla partecipazione delle singole strutture camerali attive sul territorio a manifestazioni ed eventi specializzati organizzati da altri soggetti e partner istituzionali o in collaborazione con gli stessi.

Uno degli elementi più rilevanti nel quadro delle iniziative sui temi dell’orientamen-to e della formazione è dato dallo sviluppo e dal consolidamento del “network” camerale per l’alternanza scuola-lavoro, in parallelo con la progressiva applicazione del d.lgs. 77/2005 (attuativo dell’art. 4 della legge delega di riforma della scuola 53/2003); nel 2010, infatti, sono proseguite le attività di sperimentazione dell’alternanza15, per le quali si è assistito all’intensificarsi delle collaborazioni delle Camere con scuole e Uffici scolastici regionali per la promozione e la realizzazione di azioni congiunte in attuazio-ne del protocollo d’intesa del 27 giugno 2003 tra Unioncamere e MIUR.

15 Attività che – come noto – vedono le Camere di commercio investite di un ruolo istituzionale quali soggetti da coinvolgere in sede di progettazione, attuazione e valutazione di questo tipo di percorsi formativi, nonché come potenziali soggetti di convenzioni per l’accoglienza di studenti in tirocinio formativo.

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Dai dati raccolti dall’Osservatorio camerale – integrati sulla base di quelli provvisori di stima tratti da un apposito monitoraggio – risultano 67 le Province coinvolte in progetti di alternanza scuola-lavoro con il concorso delle strutture camerali (tav. 3.93), per un numero complessivo di 1.082 percorsi realizzati, che hanno impegnato 439 scuole (licei, istituti tecnici, professionali e d’arte), 19.594 alunni partecipanti – con una media di 36 alunni in alternanza per scuola – e più di 2.700 imprese coinvolte (tav. 3.94). Quasi 2.000 di queste ultime hanno ospitato in totale più di 3.000 studenti per esperienze di stage o tirocini aziendali.

Tutti gli indicatori fanno registrare dati in netta crescita, fatta eccezione per il numero di Province coinvolte (78 nel 2009), il numero medio di alunni per scuola e l’investimento complessivo del Sistema camerale; sebbene nell’ultimo anno le Camere abbiano investito oltre 1,8 milioni di euro (spesso integrati dal cofinanziamento – in

Tav. 3.93: La mappa dei servizi e attività camerali per l’alternanza scuola-lavoro 2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

67 province

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3. Attività, risorse e risultati

misura variabile – degli Uffici scolastici regionali a valere sulle risorse MIUR, e, seppure in pochi casi, di Regioni, Province o altri enti locali), la somma complessiva risulta più che dimezzata al confronto con le precedenti annualità, finanziate dal Fondo pere-quativo con una specifica linea dedicata. In tal modo, comunque, si giunge in otto anni di sperimentazioni a un importo di quasi 18 milioni di euro (cui vanno aggiunti i cofinanziamenti esterni).

In sintesi, pertanto, pur in presenza di un leggero calo del numero di realtà terri-toriali coinvolte, queste ultime riescono, anche nonostante minori disponibilità finan-ziarie, a conseguire migliori risultati, che appaiono quindi frutto del raggiungimento di una maggiore “maturità” progettuale e operativa, cui si accompagna la capacità di ottimizzare ed elevare i livelli di efficienza ed efficacia degli interventi.

Tav. 3.94: Principali dati sui servizi/attività per l’alternanza scuola-lavoro delle Camere di commercio nel biennio 2009-2010

2009 2010

N. percorsi realizzati 1.040 1.082

N. istituti scolastici coinvolti 386 439

N. complessivo studenti partecipanti 18.260 19.594

N. imprese coinvolte nelle attività 2.293 2.749

N. studenti collocati in stage/tirocinio aziendale 2.902 3.072

N. imprese ospitanti stage/tirocini aziendali 1.939 1.971

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Nel 2010 le attività formative principalmente svolte nei percorsi di alternanza sono state i moduli formativi in aula di orientamento e cultura d’impresa (43 iniziative) e gli stage o tirocini in azienda (39 Camere). Meno diffuse le visite aziendali, l’impresa formativa simulata e altre attività pratiche laboratoriali (tav. 3.95).

Tutte le iniziative hanno visto territorialmente la costituzione o il rafforzamento di network relazionali e organizzativi, spesso sulla base di apposite convenzioni e accordi operativi: più di 200 quelli sottoscritti solo nell’ultimo anno. Le reti territoriali per l’alternanza hanno interessato normalmente almeno quattro tipologie di soggetto: le singole Camere o l’Unione regionale, l’Ufficio scolastico regionale, le singole scuole, le singole aziende. Spesso, inoltre, ai suddetti attori si sono affiancate le associazioni di categoria e/o i competenti uffici degli enti locali (Regioni, Province, centri per l’im-piego, Comuni). Più raramente sono stati coinvolti anche altri soggetti quali sindacati, centri di formazione professionale o strutture tecniche territoriali specializzate; un bilancio, quello dei primi otto anni di sperimentazione, estremamente positivo, da cui si evince come le Camere di commercio siano riuscite nella difficile impresa di porsi, in un lasso di tempo relativamente ridotto, come il primo (e per ora unico) network realmente nazionale di servizi per l’alternanza scuola-lavoro.

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Fra le altre iniziative collegate al tema del raccordo tra scuola e impresa, nel 2010 si è conclusa la quinta edizione dell’ormai consueto Premio di Unioncamere Scuola, cre-atività, innovazione (2009-2010), che mira a rafforzare il trinomio ricerca-formazione-innovazione tecnologica e ha visto un ampio coinvolgimento a livello territoriale delle Camere in fase di lancio, promozione e diffusione dei risultati dell’iniziativa. La stessa, nel rivolgersi a studenti e insegnanti delle scuole medie superiori e dei corsi di IFTS, prevedeva la possibilità di partecipare, proponendo idee che presentassero elementi concreti di fattibilità e sostenibilità economica, a tre diverse sezioni: “Prodotti inno-vativi”, “Servizi innovativi” e “Design innovativo”. Il 26 maggio 2010 si è tenuto il Seminario nazionale dedicato all’alternanza, che ha ospitato la cerimonia di premiazione dei vincitori della quinta edizione. Al termine della valutazione condotta dall’apposito Comitato, 15 studenti dei gruppi che avevano presentato i 35 progetti finali sono stati premiati con borse per un valore complessivo di 45.000 euro (cui vanno aggiunti 43.200 euro di compensi ai docenti tutor dei gruppi ammessi all’ultima fase e 7.500 euro di dotazioni finanziarie per l’acquisto di supporti didattici a titolo di riconoscimento alle scuole dei progetti vincitori)16. Nell’ultimo trimestre dell’anno si sono avviate le attività di preparazione, progettazione e promozione propedeutiche al lancio della sesta edizio-

16 Ciò a conclusione di un percorso iniziato, nella fase 1, partendo da 198 progetti iscritti, provenienti da 154 istituti scolastici di 71 province, con 1.525 studenti partecipanti, accompagnati da 257 docenti tutor; la fase 2 aveva poi visto la presentazione di 164 progetti preliminari, provenienti da 68 province; 37 di essi erano stati ammessi alla fase 3 e invitati a presentare (entro gennaio 2010) il proprio progetto finale (2 dei quali hanno rinunciato).

Tav. 3.95: Servizi/attività svolti dalle Camere di commercio nel 2010 in materia di alternanza scuola-lavoro per tipologia

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

43

39

18

17

10

0 10 20 30 40 50

Moduli formativiin aula

Stage/tirociniin azienda

Visite aziendali

Impresa formativasimulata

Altre attività pratichee laboratoriali

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3. Attività, risorse e risultati

ne, anche realizzando un apposito video promozionale e attivando nuovi contatti con il Ministero degli Affari Esteri per allargare la partecipazione alle scuole italiane all’estero.

Ulteriore elemento d’interesse, nel quadro delle recenti politiche in materia d’istruzione e formazione, è rappresentato dalla progressiva rilevanza del canale post diploma (parallelo ai percorsi universitari) per la specializzazione tecnica superiore dei giovani e degli adulti diplomati, occupati e non occupati. Questo sistema, denominato IFTS, a cui le strutture formative delle Camere di commercio si sono avvicinate già da qualche anno, potrebbe trarre impulso dalle recenti innovazioni normative, che offrono strumenti idonei alla successiva fase di messa a regime del sistema dell’IFTS, nel quadro del rafforzamento della filiera tecnico-scientifica e dell’alta formazione professionale, con l’obiettivo di un forte raccordo con le misure di sostegno alla competitività e allo sviluppo economico.

Con la legge finanziaria per il 2007 e la legge 40/2007 si era stabilito che gli IFTS – riorganizzati nell’ambito del potenziamento dell’offerta formativa post diploma ad alta specializzazione, alternativa al percorso universitario, la cui promozione deve servire a valorizzare la cultura tecnica e scientifica – avrebbero fatto parte dell’Ordinamento nazionale dell’istruzione. La disciplina di riorganizzazione del sistema IFTS (d.P.C.M. 25 gennaio 2008), oltre a prevedere la costituzione di un apposito fondo stabile per il suo finanziamento, stabiliva che le strutture presso le quali i percorsi dell’IFTS si sarebbero realizzati si dovessero chiamare “Istituti tecnici superiori” (ITS), parte integrante dei nuovi “Poli tecnico-professionali”, da costituire in ambito provinciale o subprovinciale, per diffondere in modo stabile e organico la cultura scientifica e tecnologica e per so-stenere le misure destinate allo sviluppo sociale, economico e produttivo.

Con ciò, l’offerta formativa risulterà riorganizzata secondo due distinti tipi di per-corso: gli ITS, finalizzati al conseguimento di diplomi di tecnico superiore relativi alle figure adottate con apposito decreto allo scopo di rispondere a fabbisogni formativi diffusi sul territorio nazionale, in riferimento a 6 aree tecnologiche coincidenti con quelle individuate dal MiSE in “Industria 2015”17; gli IFTS, invece, stabiliti dalle Regioni nell’ambito delle loro competenze esclusive in materia di programmazione dell’offerta formativa, rilasceranno certificati di specializzazione tecnica superiore. Tutto ciò apre nuove e interessanti prospettive d’impegno anche per le strutture camerali.

A fine 2010 era già stata autorizzata in tutta Italia la costituzione di 58 ITS, di cui possono far parte, come soci fondatori, istituti tecnici, istituti professionali, enti di formazione accreditati a livello regionale, università, enti locali, imprese e altri soggetti del mondo economico-produttivo, comprese le Camere di commercio. Viste la novità e la rilevanza di questo nuovo canale di alta formazione, sono stati avviati contatti e azioni per valutare e discutere l’opportunità di promuovere e sviluppare, nel quadro della sopracitata iniziativa di sistema a valere sul Fondo perequativo 2009-2010, una presenza diffusa delle strutture camerali nelle compagini promotrici dei costituendi ITS.

17 Ovvero le aree: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, nuove tecnologie per il Made in Italy, tecnologie innovative per i beni e le attività culturali, tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Obiettivo principale diviene quindi quello di sperimentare e mettere a punto possibili modelli di partecipazione alla governance delle fondazioni e di offerta di contributi e servizi, a partire dalle esperienze realizzate in questi anni tramite il Sistema informativo Excelsior, i percorsi di alternanza scuola-lavoro, i corsi IFTS e i Laboratori territoriali per il raccordo domanda-offerta di formazione e lavoro e lo sviluppo del capitale umano. È da ritenersi, infatti, di particolare urgenza un impegno specifico e attivo del Sistema camerale su questo tema, specialmente considerando che, nelle proposte di fondazioni ITS finora approvate dal MIUR, solo in 13 casi le Camere sono tra i soggetti fondatori e che i primi percorsi dei nuovi istituti partiranno nell’autunno 2011.

A seguito dell’approvazione del d.lgs. 276/2003, attuativo della legge di riforma del mercato del lavoro (30/2003), è stato previsto che anche le Camere di commercio

Tav. 3.96: La mappa dei servizi e delle attività camerali per i tirocini formativi, l’accompagnamento e l’incontro domanda-offerta

di lavoro nel 2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

62 province

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3. Attività, risorse e risultati

possono essere abilitate a livello regionale, in «regime particolare di autorizzazione» (presupposto indispensabile per poter richiedere e ottenere la conseguente iscrizione all’Albo delle agenzie del lavoro), allo svolgimento di attività volte a favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. Ciò premesso, nei pochi casi in cui la normativa regionale per lo svolgimento delle attività di intermediazione sia stata effettivamente varata (e 42 realtà camerali attive in questo ambito segnalano come ciò non sia avvenu-to), è opportuno ricordare come a oggi 2 sole Camere abbiano chiesto, e ottenuto, l’abi-litazione, potendo quindi ora a tutti gli effetti operare come agenzie di intermediazione. Per il momento, pertanto, e sebbene le Camere rivestano sempre più sul territorio un ruolo di “facilitatori” per quanto attiene al necessario raccordo con la domanda espressa dalle imprese, soprattutto grazie a stage e tirocini a carattere professionalizzante18; la maggior parte delle strutture camerali continua a offrire in questo ambito servizi che giungono fino al collocamento in stage o tirocinio.

Secondo l’ultima rilevazione dell’Osservatorio camerale (tav. 3.96), nel 2010 ben 62 Camere (+12 rispetto al 2009) hanno garantito, come componente della propria offer-ta di servizi, attività in questi ambiti di intervento. Nell’insieme, sono stati erogati 159 servizi o attività su questo versante, destinati a un totale di oltre 20.000 utenti,

18 Regolati in Italia dall’art. 18, legge 196/1997 – cd Pacchetto Treu –, e dal relativo regolamento di attua-zione contenuto nel d.m. 142/1998.

Tav. 3.97: Servizi/attività di tirocini, accompagnamento e incontro domanda-offerta di lavoro svolti dalle Camere

di commercio nel 2010 per tipologia

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

41

31

24

22

17

17

7

5403510

Consulenza/orientamento

Progettazione, organizzazionee collocamento in azienda

per stage e tirocini

Assistenza e tutoraggio

Gestione banche datiper l’incontro domanda-offerta

Promozione degli allievipresso imprese

Altro

Placement(inserimento lavorativo)

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

secondo un modello ormai consolidato che prevede – oltre alle attività propedeutiche di analisi e informazione sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese – inter-venti individuali di consulenza e orientamento (41 realtà), finalizzati talvolta anche ad analisi e bilancio delle competenze e conseguente formazione breve di adattamen-to delle stesse), di supporto progettuale e organizzativo per la fase di collocamento in azienda (31 casi), di assistenza e tutoraggio nei confronti degli stagisti durante l’esperienza in azienda (24), la gestione di banche dati e del processo di abbinamento tra domanda e offerta di tirocini (22) e la promozione degli allievi presso le imprese (17). Esigua, invece, la presenza di strutture camerali (appena 7) che offrono anche servizi di placement, accompagnando il giovane fino all’effettivo inserimento lavora-tivo (tav. 3.97).

Tav. 3.98: Utenti dei servizi/attività di tirocini, accompagnamento e incontro domanda-offerta di lavoro

delle Camere di commercio nel 2010N. persone collocate in stage/tirocinio aziendale 4.449

N. imprese ospitanti stage/tirocini aziendali 2.304

N. imprese che si sono rivolte alle Camere per la ricerca di personale da assumere 496

N. persone disoccupate/in cerca di prima o nuova occupazione che si sono rivolte alle Camere per ricerca di lavoro 16.407

N. persone collocate/assunte/inserite o reinserite in azienda con rapporto di lavoro 792

% media di persone formate/assistite che hanno trovato lavoro grazie all’attività camerale 31%

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Per quanto concerne l’utenza dei vari servizi (tav. 3.98), 4.449 (circa 500 in più rispetto al 2009) sono le persone collocate in stage o tirocinio aziendale, presso oltre 2.300 imprese ospitanti. Alle Camere di commercio si sono rivolte più di 16.400 persone disoccupate, in cerca di prima o nuova occupazione (categoria di utenza più che triplicata in un solo anno) e 496 aziende alla ricerca di personale da assumere. Le Camere hanno dichiarato di aver favorito in 792 casi (il triplo dell’anno precedente) il collocamento, l’assunzione, l’inserimento o il reinserimento di personale in azienda; in merito, grazie ai sistemi e/o strumenti per il monitoraggio e la valutazione degli esiti formativi e occupazionali conseguiti dai corsi e dalle altre attività svolte, risulta come, in media, il 31% delle persone formate o assistite dalle Camere abbia trovato lavoro (in sensibile calo dal 44% del 2009).

Al fine di sperimentare in alcune realtà provinciali queste importanti funzioni di servizio alle imprese e al territorio, negli ultimi anni sono state attivate apposite partnership tra Unioncamere e altri organismi istituzionali (nazionali e internazio-nali), finalizzate a favorire e accompagnare l’inserimento lavorativo di specifiche categorie di lavoratori rientranti in fasce di particolare rilievo e interesse sociale

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3. Attività, risorse e risultati

e istituzionale. L’accordo di collaborazione siglato nel 2004 con il Ministero della Difesa, ad esempio, ha trovato seguito nella firma di analoghe intese operative ter-ritoriali tra alcune Camere di commercio e i presìdi militari sul territorio; in merito, nel 2010 si è lavorato a nuove convenzioni territoriali, nonché alla definizione della nuova convenzione quadro nazionale tra Unioncamere e PREVIMIL, sottoscritta nei primi mesi dello scorso anno con l’obiettivo di promuovere esperienze di tirocinio in azienda negli ultimi mesi della leva volontaria per agevolare il reinserimento nel mondo del lavoro civile.

Unioncamere ha anche messo a punto e rafforzato, nel corso degli anni, una serie di strumenti a sostegno delle iniziative degli enti camerali per la formazione, l’orientamen-to e la promozione di tirocini formativi. Tra questi, si conferma la crescita dei numeri del Sistema informativo POLARIS (www.polaris.unioncamere.it), un portale web che consente la gestione on line di una “banca dati tirocini” per l’inserimento e la consul-tazione dei curricula di studenti e delle offerte di stage da parte delle aziende, nonché la condivisione di strumenti, informazioni e contenuti editoriali utili agli operatori e agli utenti dell’alternanza formativa; l’ultimo anno (come quelli precedenti) si è chiuso per POLARIS con un bilancio positivo e in costante crescita (tav. 3.99): quasi 58.000 schede inserite nei database (26.900 curricula, 1.000 enti formativi, 8.000 aziende, 8.600 proposte di stage e più di 11.000 tirocini attivati).

Tav. 3.99: I principali numeri del portale POLARIS al 31 dicembre 2010N. curricula 26.900

N. aziende 8.000

N. proposte di stage 8.600

N. enti formativi 1.000

N. tirocini attivati 11.150

Fonte: Rapporto di monitoraggio e statistiche Sistema informativo POLARIS 2010

Tra le molteplici attività svolte dalle Camere, la formazione continua e permanente rappresenta l’unico ambito che, anziché crescere, incontra difficoltà di decollo e, anzi, fa registrare, per i vari indicatori, dati in diminuzione rispetto all’anno precedente. Nel corso del 2010 sono state realizzate oltre 1.500 iniziative finalizzate a formare e/o aggiornare complessivamente oltre 15.000 lavoratori dipendenti, coinvolgendo nelle attività quasi 4.600 imprese, sottoscrivendo anche, in qualche caso (31 segnalazioni), appositi accordi o convenzioni (tav. 3.100). Ancora poco diffusi appaiono l’erogazione diretta a lavoratori o imprese di voucher formativi (circa 122.000 euro a beneficio di poco più di 600 lavoratori, quasi tutti occupati in qualità di imprenditori e lavoratori autonomi) e i rapporti con i Fondi paritetici interprofessionali delle parti sociali per la formazione continua (da cui sono però scaturiti progetti per un valore complessivo di risorse che supera 1.600.000 euro).

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Tav. 3.100: Principali dati sui servizi/attività per la formazione continua dei lavoratori occupati svolti dalle Camere di commercio

nel biennio 2009-2010(in totale e per ripartizione territoriale)

Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Italia

2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010

Corsi realizzati 786 777 446 485 206 274 19 29 1.457 1.565

Lavoratori partecipanti 9.722 6.342 7.946 7.153 2.253 1.427 466 304 20.387 15.226

Imprese coinvolte nelle attività 2.641 300 1.464 4.151 386 184 1 33 4.492 4.668Accordi/convenzioni sottoscritti sul territorio 42 16 0 1 15 10 1 4 58 31

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Le iniziative formative camerali per occupati rappresentano, tra l’altro, un fenomeno diffuso quasi esclusivamente nell’Italia settentrionale, quanto meno in dimensioni di un certo rilievo, che invece diminuisce già sensibilmente al Centro (17,5% dei corsi, 9% dei lavoratori e 4% delle imprese), fino a risultare quasi del tutto assente nel Mezzogiorno. In particolare, nelle Camere del Nord Ovest si concentrano circa la metà dei corsi realiz-zati, il 42% dei lavoratori partecipanti e il 52% degli accordi sottoscritti (anche se solo poco più del 6% delle imprese coinvolte); mentre il peso delle Camere del Nord Est si attesta quasi su un terzo per i corsi, si avvicina alla metà per i lavoratori e addirittura al 90% per le imprese.

Nel 2010 è proseguita l’attività didattica di Universitas Mercatorum (cfr. box 3.2), l’Università telematica del Sistema camerale – istituita nel 2006 sulla scia di quanto disposto dal decreto Moratti-Stanca del 2003 e ss. – allo scopo di razionalizzare e valo-rizzare a livello di sistema il patrimonio di esperienze accumulate dalle strutture came-rali nel campo della formazione continua e, in particolare, della formazione a distanza, nonché quelle realizzate da molti anni nell’ambito delle collaborazioni con le università. Si tratta di un importante impegno a livello di sistema, che intende attribuire una forte centralità alle Camere di commercio in vari momenti. In virtù di ciò, è stata anche attivata un’apposita iniziativa di sistema, a valere sulle risorse del Fondo perequativo 2007-2008, su “Università telematica, alta formazione e formazione continua”. Ciò per dare impulso alle azioni di sostegno, promozione, consolidamento e sviluppo dell’Ateneo Universitas Mercatorum, con l’obiettivo prioritario di sviluppare la partecipazione delle Camere, supportando la creazione di “sportelli territoriali università-impresa”, presso le 30 che hanno aderito all’iniziativa, per il raccordo operativo con la domanda territoriale oltre che per la promozione, comunicazione e diffusione delle attività sul territorio.

L’iniziativa intrapresa attraverso Universitas Mercatorum non è l’unica attivata sul versante universitario. La formazione universitaria, infatti, è da sempre ritenuta una leva strategica per lo sviluppo economico e sociale del Paese ed è per questo che, tra i rapporti tradizionalmente consolidati dalle Camere di commercio con altri enti e istitu-

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3. Attività, risorse e risultati

A pochi anni dalla sua nascita (2006), Universitas Mercatorum – l’Università telematica costituita dal Sistema delle Camere di commercio per contribuire allo sviluppo del capitale umano – ha superato le fasi iniziali di costituzione e start-up per entrare in quella dello sviluppo.L’ateneo telematico, con la sua facoltà di Economia, si rivolge a un target di persone già inserite in un’impresa e a giovani e meno giovani che vivono lontano dalle sedi universitarie tradizionali, intenzionati a frequentare un’università senza dover sopportare le forti spese di vitto e alloggio in trasferta. A partire dall’anno accademico 2010-2011 l’offerta formativa si è arricchita nelle materie legate alla cultura d’impresa, all’organizzazione della gestione, alla finanza aziendale, e nelle tematiche amministrative e del controllo di gestione. Il corso di laurea triennale in Gestione d’impresa – classe ministeriale L-18 delle lauree in Scienze dell’economia e della gestione aziendale – si articola, pertanto, in due diversi percorsi formativi: l’uno in Gestione delle imprese e l’altro in Amministrazione, imprese e controllo delle performance, entrambi tesi a dare una concreta risposta alle esigenze formative raccolte dal Sistema camerale, a livello locale. Nel 2010, inoltre, si è operato un importante sforzo organizzativo volto a fornire in aggiunta al corso di laurea triennale un solido apporto anche nel settore della forma-zione continua e dell’alta formazione, ambiti necessari a formare persone in grado di rispondere alla rapidità dei cambiamenti tecnologici e alla maggiore domanda di nuove specializzazioni. In tal senso, per l’anno accademico 2011-2012 è stato programmato l’avvio di due master universitari in tema di relazioni industriali e gestione delle risorse umane nelle aziende del settore creditizio e finanziario, da un lato, e sulle tematiche lega-te alla sicurezza sul lavoro, alla prevenzione di reati societari, ai modelli di organizzazione della gestione, alla tutela dell’ambiente nonché alla responsabilità sociale dell’impresa, dall’altro. Per promuovere l’iscrizione all’anno accademico 2010-2011, anche nel 2010 l’ateneo telematico ha sottoscritto nuove convenzioni con strutture nazionali e territoriali che si sono aggiunte a quelle definite nelle annualità precedenti con associazioni di categoria, enti pubblici e strutture locali e ha erogato 100 borse di studio (grazie al sostegno finanziario dell’Unioncamere) a copertura parziale dei costi di immatricolazione al corso di laurea triennale, destinandole ai dipendenti delle imprese aderenti alle principali associazioni di categoria nazionali e ai dipendenti di queste ultime; alle donne che lavorano; agli impren-ditori e/o loro figli/parenti fino al primo grado, anche per agevolare il passaggio generazio-nale; ai portatori di handicap con un’invalidità certificata.Sempre nel corso dell’anno, nell’ambito dell’iniziativa di sistema “Università telematica”, l’ateneo ha supportato 26 Camere di commercio per l’attivazione di sportelli denominati “Università delle imprese”; canale che ha consentito, tra l’altro, di favorire la raccolta dei fabbisogni professionali provenienti dai diversi territori coinvolti e di avvicinare tutti coloro

Box 3.2: Universitas Mercatorum

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

che, per impegni di lavoro o familiari, hanno dovuto abbandonare il sogno di accedere a un corso di studi universitario. Di particolare rilievo le azioni avviate nel 2010 in tema di internazionalizzazione: l’adesio-ne, in giugno, alla Rete UNIMED, organismi che costituiscono una rete di collegamento al fine di promuovere programmi didattici e scientifici comuni, finalizzati al rilascio di diplomi postuniversitari; la definizione, in collaborazione con Assocamerestero, di un’idea progettuale per l’avvio sperimentale di un’iniziativa il cui obiettivo risiede nel promuovere il patrimonio conoscitivo dell’ateneo alle comunità italiane nel mondo.Nel 2010 la campagna di comunicazione di Universitas Mercatorum si è incentrata nelle seguenti attività:• restyling e aggiornamento del sito internet www.unimercatorum.it (è in tale contesto

che si è provveduto a creare una sezione del sito dedicata agli Sportelli università delle imprese);

• campagna Direct Email Marketing attraverso il keyword advertising; e campagna “Caffè della mattina” e “Caffè della sera” su Radio 1 (trasmissione “Baobab”) e su Radio 2 (trasmissione “Il ruggito del coniglio”);

• presentazioni Universitas Mercatorum in circa 20 Camere di commercio con la presenza di associazioni imprenditoriali, rappresentanti dei lavoratori e dei consumatori, persona-le camerale e di enti pubblici locali, media locali;

• elaborazione e diffusione di comunicati stampa per la promozione dell’ateneo in media nazionali e locali, anche di supporto agli uffici stampa delle Camere di commercio.

È stata inoltre implementata la presenza dell’ateneo in internet. Nello specifico ciò ha com-portato, da un lato, la gestione dei social network Facebook e LinkedIn, considerati canali ulteriori di diffusione di news e di ampliamento di contatti utili per Universitas e, dall’altro, la presenza dell’ateneo su You Tube con tre filmati.Nel corso dell’anno, inoltre, la platea dei soci si è allargata a seguito della procedura di ampliamento del capitale sociale, avviata e conclusasi nel 2010; la compagine societaria si compone attualmente di 46 soci, di cui 37 Camere di commercio, 5 Unioni regionali, Unioncamere, Dintec, IFOA e Istituto Guglielmo Tagliacarne. I numeri 2010 di Universitas Mercatorum restituiscono un costante aumento degli iscritti (siamo a quota 500), 5 docenti in ruolo, 16 docenti a contratto, 1 presidio e-learning presso IFOA, 2 tutor metodologici e 23 tutor di materia, numerose convenzioni stipulate con associazioni di categoria e professionali; presenza in enti camerali soci di Universitas Mercatorum; 25 sportelli dell’ateneo in Italia, costituiti con altrettante Camere di com-mercio. Nel 2010, infine, l’ateneo ha laureato i suoi primi 20 studenti, nelle due sessioni di laurea: in aprile, con la cerimonia pubblica dal titolo “Pergamene in festa”, alla presenza dell’artista Gabriele Lavia e dei maestri Valerio Losito e Alberto Bagnai, e nel mese di luglio.

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3. Attività, risorse e risultati

zioni sul territorio, una posizione di rilievo meritano proprio quelli con il mondo acca-demico, anche in virtù della comune natura istituzionale di “enti autonomi funzionali”. La collaborazione tra rete camerale e università si è sviluppata, nel corso degli anni, in molteplici modalità; in molti casi le Camere di commercio hanno favorito l’attivazione di nuovi poli e sedi universitarie, hanno contribuito finanziariamente a iniziative di formazione e ricerca realizzate negli atenei e si sono impegnate nel sostegno ai processi di innovazione e di sviluppo locale e nel migliorare la rispondenza dell’offerta formativa accademica alle esigenze del mondo del lavoro e del territorio.

Il quadro che emerge dall’ultima rilevazione dell’Osservatorio camerale relativo alle collaborazioni in atto con il sistema universitario (tav. 3.101) conferma come in quasi tutte le province italiane (88) gli organismi camerali siano attivi (direttamente

Tav. 3.101: La mappa delle collaborazioni tra Camere di commercio e università nel 2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

88 province

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

o indirettamente) nelle collaborazioni con le università (per un totale di 170 segna-late); nella maggior parte dei casi si tratta di rapporti sistematici, spesso frutto della sottoscrizione, dell’attivazione o della prosecuzione di appositi accordi formali. La modalità di collaborazione largamente prevalente (76 casi) è data dalla concessione di contributi (in finanziamenti o in servizi) per iniziative specifiche (tav. 3.102); altre due voci importanti in chiave politico-strategica per le Camere (ancorché meno diffuse, visto che riportano, rispettivamente, 36, 23 e 21 segnalazioni) sono anche quelle legate all’adesione a consorzi, fondazioni o società di sostegno all’università, alla presenza nel consiglio di amministrazione delle università e alla partecipazione a comitati di coor-dinamento, indirizzo o valutazione di corsi di laurea triennale o specialistica; più rara l’erogazione di contributi finanziari non specifici (14).

Per quanto riguarda la natura del contributo camerale alle attività realizzate in col-laborazione, nella maggioranza dei casi questa si sostanzia nell’erogazione di servizi come componente esclusiva (44,2%) o abbinata all’esborso di risorse finanziarie (nel 18,8% dei casi si tratta di entrambi i tipi), mentre meno diffuso ma in sensibile crescita (37%) risulta il sostegno con soli finanziamenti. L’impegno finanziario dichiarato dalle Camere a favore delle università per il 2010 è pari a circa 5 milioni e mezzo di euro. L’inizio delle collaborazioni attualmente attive risale per oltre il 40% alla prima metà del passato decennio e per circa il 37% agli ultimi cinque anni, mentre quelle ultradecen-nali (ossia precedenti il 2000) sono poco meno di un quarto. Nel merito delle attività

Tav. 3.102: Modalità di collaborazione con le università nel 2010 (numero di Camere di commercio per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

76

36

23

21

14

0 20 40 60 80

Contributi (finanziamenti o servizi) per iniziative specifiche

Partecipazione con altri organismi pubblici e privati a consorzi,fondazioni o società di appoggio o sostegno all’università

Presenza nel consiglio di amministrazione dell’università

Partecipazione a comitati di coordinamento, indirizzoo valutazione di corsi di laurea triennale o specialistica

Contributi finanziari non specifici

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3. Attività, risorse e risultati

praticate (tav. 3.103), prevale nel 2010 l’attivazione di stage e tirocini (40,3%), seguita dall’organizzazione di iniziative congiunte di promozione e comunicazione (38,9% sul totale delle 202 segnalate), dalla realizzazione di ricerche e studi economici (29,2%), sul mercato del lavoro (25%) e la ricerca scientifica e tecnologica (anch’essa 25%) che, tuttavia, a differenza dei primi due ambiti di ricerca, risulta in calo rispetto allo stesso dato 2009. Meno presenti, rispetto al passato, anche le attività di placement e, soprat-tutto, borse di studio e dottorati di ricerca. Infine, 38 Camere sono state consultate dall’università in sede di programmazione dell’offerta formativa, come previsto dall’art. 11, d.m. 3 novembre 1999, n. 509.

Negli ultimi anni alcune strutture camerali hanno avviato un nuovo filone di atti-vità, confluito nelle ipotesi progettuali riguardanti la già menzionata nuova iniziativa di sistema di Fondo perequativo 2009-2010, per promuovere e sperimentare iniziative volte ad attivare stage internazionali a vantaggio di studenti italiani e stranieri. Lo scopo è quello di diffondere la cultura dell’internazionalizzazione, incoraggiare la mobi-lità transnazionale e sostenere la formazione di risorse umane preparate per interagire in ambito internazionale, in linea con la domanda di competenze espressa dalle imprese (specialmente quelle che operano in più paesi e che vedono in una maggiore apertura di spazi oltreconfine un elemento fondamentale per le loro strategie di crescita). Tutto

Tav. 3.103: Attività realizzate dalle Camere di commercio con le università nel biennio 2009-2010 (% per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

40,3

38,9

29,2

25,0

25,0

25,0

22,2

20,8

20,8

16,7

8,3

4,2

4,2

45,1

26,8

32,4

19,7

15,5

25,4

28,2

18,3

21,1

9,9

9,9

42,3

2,8

0 10 20 30 40 50

Stage/tirocini

Iniziative di promozionee comunicazione

Ricerche e studi economici

Ricerche scientifichee tecnologiche

Ricerche, studi, analisie informazioni sul mercato del lavoro

Altro

Docenze

Master e scuole di specializzazione

Servizi di orientamento studenti

Iniziative di sviluppo localee progetti innovativi

Corsi IFTS

Placement (inserimento lavorativo)

Dottorati di ricerca 2009 2010

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

ciò offrendo ai giovani l’opportunità di fare esperienze utili per allargare le prospettive occupazionali ed entrare in un mercato del lavoro sempre più globalizzato.

In tale ambito s’intende, in primo luogo, promuovere la messa a punto e lo sviluppo di modelli e percorsi di alternanza aperti alla dimensione internazionale dei processi formativi, lavorativi ed economico-produttivi, incentrati su stage e tirocini formativi e di orientamento anche all’estero e/o in contesti e realtà produttive internazionali (ossia presso le sedi, sia su territorio nazionale, sia in altri paesi, di imprese straniere, multi-nazionali e italiane attive oltreconfine e sui mercati internazionali), destinati a ragazzi italiani delle scuole superiori e universitari, come parte integrante del loro curriculum di studi19. Secondo i dati dell’Osservatorio, le 14 Camere che hanno realizzato nel 2010 que-sto tipo di esperienze hanno coinvolto in totale 1.880 giovani, in maggioranza studenti universitari (oltre il 35%), seguiti da quelli delle scuole superiori (circa 30%) e dell’IFTS (27,5%) (tav. 3.104). Il resto dell’utenza è più o meno equidistribuito tra lavoratori dipendenti e aspiranti o neoimprenditori. Le risorse investite su questo filone si aggi-rano intorno ai 392.000 euro. Uffici scolastici regionali, scuole, università, centri studi, Province, Regioni, aziende, associazioni imprenditoriali, agenzie di sviluppo locale, incu-batori d’impresa e Camere di commercio italiane all’estero sono stati i principali partner.

Nel corso del 2010 è stata avviata una riflessione per sviluppare nuove iniziative di formazione in Italia e nei paesi di origine di laureati, tecnici e lavoratori qualificati stranieri, a partire dalla valorizzazione delle migliori esperienze già realizzate all’interno del Sistema camerale quali, ad esempio, le due inserite nell’ambito dell’intesa ICE-Unioncamere; il progetto “Invest your talent in Italy” e il progetto “Formare ingegneri stranieri in Italia”20. Nel complesso, tutte le suddette azioni puntano soprattutto a favorire la conoscenza di altri mercati del lavoro e di altre economie, il perfezionamento linguistico e il dialogo interculturale. Esse possono inoltre costituire, in prospettiva, un elemento rilevante in nuove politiche di attrazione delle alte professionalità straniere in Italia, andandosi a collegare anche a una fase di ripresa, rilancio e sviluppo del protocollo d’intesa Unioncamere-OIM, sottoscritto nel 2004, che aveva tra le finalità la stipula di accordi specifici per percorsi sperimentali, a carattere provinciale o regionale, di selezione, reclutamento, formazione e inserimento lavorativo di personale immigrato presso le imprese locali.

Si avverte infatti sempre più la necessità, da parte delle imprese (che ne lamentano la carenza), di personale adeguatamente qualificato e in possesso di competenze utili

19 Modelli come quelli già realizzati, ad esempio, dalle Camere di Verona, Padova, Vicenza, Reggio Calabria, Macerata, Siena e Potenza (cui è stato dedicato nel 2010 anche un video promozionale, realizzato e diffuso da Unioncamere in occasione della manifestazione nazionale “Job&Orienta”, tenutasi a Verona nel mese di novembre).

20 Di cui il primo, nato da un’idea del Ministero degli Esteri, con la Camera di commercio di Torino capofila, ha permesso la formazione di oltre 120 studenti indiani laureati in discipline tecniche presso le università italiane grazie a una proficua collaborazione tra mondo universitario, Sistema camerale, aziende e ICE; e il secondo, attuato dalle Camere di commercio di Lecco e Como, in collaborazione con il Politecnico di Milano, giunto alla sua quinta edizione, ha consentito nel tempo la formazione di laureati provenienti da diverse aree geoeconomiche del mondo, nonché l’effettuazione di specifici stage degli studenti selezionati presso le aziende italiane coinvolte nei programmi di attività.

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3. Attività, risorse e risultati

ad affrontare i processi di internazionalizzazione e globalizzazione e a muoversi age-volmente in ambienti transnazionali come condizione indispensabile per aprire nuovi sbocchi commerciali, accrescendo, rafforzando e migliorando la presenza delle imprese italiane nei mercati esteri (anche come veicolo di promozione del Made in Italy); svi-luppare la capacità delle aziende e dei lavoratori d’interfacciarsi, sia nei processi di vendita e distribuzione sia in quelli di acquisizione e produzione (vedi, ad esempio, i casi di delocalizzazione), con imprese, lavoratori, consumatori, sistemi economici e normativi stranieri.

Come accennato sopra, il Sistema camerale è un efficace punto di snodo per la dif-fusione della “cultura d’impresa” e delle competenze imprenditoriali necessarie a chi intenda mettersi in proprio o semplicemente assumere “atteggiamenti imprenditivi” nella ricerca e nell’esercizio della propria occupazione. In quest’ambito d’azione sono presenti anche, in particolare, nella stragrande maggioranza delle realtà camerali, servizi e sportelli dedicati alle azioni di informazione, orientamento, formazione e assistenza tecnica per aspiranti imprenditori e lavoratori autonomi. Si tratta di un settore di atti-vità che prende spunto dal ritorno di attenzione, a livello sia nazionale sia comunitario, per il tema della creazione d’impresa e dell’autoimpiego nei processi di job creation, vista l’esigenza di affrontare l’attuale stato di crisi tramite uno spostamento dalle sole

Tav. 3.104: La tipologia di utenti dei percorsi di stage e alternanza all’estero e in contesti internazionali organizzati

dalle Camere di commercio (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Studentiscuole superiori

30,1

Studenti IFTS 27,5

Studenti universitari

35,4Occupaticome lavoratori

dipendenti 3,7

Aspirantie neoimprenditori

3,3

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

“politiche passive” alle “politiche attive del lavoro”, tese dunque all’imprenditività, alla mobilità e alla creazione di nuovi posti e opportunità di lavoro.

Favorire il potenziamento di tali politiche comporta anche un sistema efficace di inserimento, qualificazione, riqualificazione e reimpiego, prevedendo un nuovo utilizzo degli ammortizzatori sociali, secondo una visione di “welfare promozionale” nel quale la ricerca attiva del lavoro, l’aggiornamento e la formazione permanente a salvaguardia dell’occupabilità siano componenti essenziali. Si tratta pertanto, nel complesso, di iniz-iative in linea con uno dei principali pilastri della Strategia europea per l’occupazione e ben inserite, in buona misura, nel solco di uno degli ambiti più tradizionali d’impegno delle strutture camerali, strutturato e articolato nella rete dei Servizi o Punti nuova impresa.

Nell’ultimo anno molte delle attività poste in essere su questa linea dal Sistema cam-erale si sono collocate nel quadro complessivo degli interventi anticrisi, anche in colle-gamento e in attuazione dell’accordo di programma tra Unioncamere e MiSE, sottoscritto nel mese di luglio 2009 (cfr. il riquadro a p. 222), destinate a sostenere l’occupazione, in primo luogo, proprio valorizzando le opportunità offerte dalle forme di autoimpiego (attraverso la creazione di nuove imprese e soprattutto di nuova “microimprenditorial-ità”), e, in secondo luogo, aiutando le imprese esistenti in difficoltà e i loro lavoratori con interventi e strumenti concreti per salvaguardare e valorizzare – in modo diretto o indiretto – le risorse umane e la loro “occupabilità”, non solo garantendo supporto a chi aspiri ad avviare nuove attività imprenditoriali, bensì anche finanziando fondi per l’anticipazione delle indennità di CIG o erogando contributi e incentivi per la formazione e l’assunzione di personale qualificato o riqualificato.

Il programma, nel suo complesso, ha consentito di sperimentare e dare nuovi impul-si per interessanti sviluppi di questo intero filone di attività; si tratta quindi di un contributo importante al potenziamento delle “politiche attive del lavoro”. Molte delle iniziative, inoltre, hanno visto territorialmente la costituzione o il rafforzamento di network relazionali e organizzativi che hanno coinvolto solitamente le singole Camere o Unioni regionali, le singole aziende, le associazioni di categoria e i competenti uffici degli enti locali (Regioni, Province, Comuni, centri per l’impiego).

Le azioni realizzate potranno senz’altro favorire, in prospettiva (e come ricaduta futura interna al Sistema), un processo di crescita, sviluppo e qualificazione degli inter-venti camerali volti a rafforzare e potenziare, non solo a fronte della crisi, ma anche a regime, i servizi destinati a promuovere e sostenere l’imprenditorialità, l’occupazione e la valorizzazione del capitale umano come componenti essenziali delle dinamiche di sviluppo locale. Va infatti ribadito che, al di là delle suddette finalità a breve termine di sostegno all’occupazione, le azioni poste in essere in quest’ambito dal Sistema camerale si pongono obiettivi più a medio e lungo termine riguardanti, in generale, la promozione e valorizzazione della “cultura d’impresa”, divenuta negli ultimi anni una componente importante anche nelle iniziative e nell’offerta di servizi delle Camere destinati a stu-denti e operatori di scuole e università.

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3. Attività, risorse e risultati

I progetti sul territorio in tema di “Formazione, orientamento, alternanza, università e lavoro”

Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Ancona V edizione della Scuola per consulenti e revisori ambientali EMAS Università

Arezzo Consumare ad occhi aperti Associazioni dei consumatori, Ordini professionali, altro ente pubblico

Avellino Bando per contributi alle PMI per favorire la formazione professionale

Benevento Dall’idea all’impresa

Bergamo Distretti del commercio Associazioni di categoria, Camera di commercio

Biella

Convenzione per il funzionamento in Biella dei corsi di laurea delle facoltà di Economia e di Scienze politiche dell’Università degli studi di Torino negli anni accademici dal 2008-2009 al 2018-2019

Provincia, Comune, altro

BrindisiLaboratori territoriali per il raccordo tra la domanda e l’offerta di formazione e lavoro

Associazioni di categoria, università, istituto/centro di ricerca, imprese

CagliariLaboratori territoriali per il raccordotra la domanda e l’offerta di formazione e lavoro

Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, Ordini professionali, Provincia, Camera di commercio, università, altro ente pubblico, imprese

CampobassoLaboratori territoriali per il raccordo tra la domanda e l’offerta di formazione e lavoro

Unioncamere regionale, associazioni di categoria, imprese

Caserta Progetto formazione on the job Università

CatanzaroProgetto pilota di formazione e inserimento sociale per le categorie svantaggiate e in particolare per le minoranze Rom

Regione

Como Rete territoriale per l’orientamento Associazioni di categoria, Provincia, università, altro

CremonaSviluppo della competitività della filiera turistica della provincia di Cremona

Unioncamere regionale, associazioni di categoria, Regione, Provincia, Comune, Camera di commercio, imprese

CuneoSeminario “Sviluppo e creazione di valore nei settori economici della provincia di Cuneo”

Associazioni di categoria, università, imprese

Enna Sportello Punto nuova impresa Enna Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, università, imprese, altro

Fermo Corsi di ingegneria per le attività imprenditoriali del territorio

Ferrara Seminari di orientamento imprenditoria femminile

Associazioni di categoria, altro ente pubblico

Firenze A scuola di anticontraffazione II fase Ministero, altro ente pubblicoFrosinone Progetto SPAL Regione

Genova ARIOS Associazioni di categoria, Provincia, Camera di commercio, università, altro

GoriziaCompetenze: fattore chiave di sviluppo economico (indagine sul fabbisogno del lavoro)

Comune, Camera di commercio, altro ente pubblico

GrossetoLaboratori territoriali per il raccordo tra la domanda e l’offerta di formazione e lavoro

Unioncamere regionale, Camera di commercio, imprese

(segue)

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

I progetti sul territorio in tema di “Formazione, orientamento, alternanza, università e lavoro”

Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Isernia Impres@ctiva

Lecce Esperta dei mercati esteri Associazioni di categoria, Camera di commercio, altro ente pubblico, imprese

Lecco Formazione ingegneri stranieri in ItaliaUnioncamere nazionale, associazioni di categoria, Ministero, Regione, Camera di commercio, università, altro ente pubblico, imprese

Livorno Trade fair student

Lodi Sviluppo del capitale umano nei mercati territoriali del lavoro

Unioncamere regionale, associazioni di categoria, Ministero, Provincia

Lucca Minimaster di introduzione alla PNL applicata ai contesti organizzativi

MacerataVisita studio presso la Camera di commercio italiana a Londra e aziende londinesi

Camera di commercio estera, imprese

MateraLaboratori territoriali per il raccordo tra la domanda e l’offerta di formazione e lavoro

Unioncamere nazionale, Ministero, Camera di commercio, istituto/centro di ricerca

MessinaRealizzazione di percorsi integrati volti a sostenere l’occupazione nel settore del turismo in provincia di Messina

Unioncamere nazionale, Ministero, altro ente pubblico

Milano Progetto SIN.TES.I Piano Fondimpresa Camera di commercio, università, altro

Modena Lavoro estivo guidato 2010 Provincia

Monza e Brianza Progetto Start Unioncamere regionale, Regione, Camera di commercio, università

Novara Seminario orientamento scolastico

Nuoro Corso sommelier

Oristano Fai un’impresa Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, Ministero, università

Padova Progetto Marco Polo Ministero, Camera di commercio, altro ente pubblico, altro

Parma Adesione alla Fondazione per l’istituzione di un ITS

Provincia, Comune, istituto/centro di ricerca, imprese

PaviaLaboratori territoriali per il raccordo tra la domanda e l’offerta di formazione e lavoro

Unioncamere regionale, Provincia, Camera di commercio, università, altro ente pubblico, altro

PerugiaLa strada del cachemire Consulenze per lo sviluppo e la promozione delle produzioni di alta qualità

Regione, imprese, altro

Pisa Impresa in azione Unioncamere regionale, associazioni di categoria, Provincia

Pordenone Women in progress: dalla crisi all’opportunità Provincia

Potenza Laboratori territoriali per il raccordo tra la domanda e l’offerta di formazione e lavoro

Ministero, Provincia, Camera di commercio

RagusaTraining meeting − Una nuova generazione di imprese per l’innovazione e l’internazionalizzazione

Reggio Calabria Corsi professionali nel design

(seguito)

(segue)

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199

3. Attività, risorse e risultati

I progetti sul territorio in tema di “Formazione, orientamento, alternanza, università e lavoro”

Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Rieti Laboratorio idee di sviluppo per la provincia di Rieti

Rimini La città dei mestieri: un ponte fra scuola e impresa

Associazioni di categoria, Provincia, altro ente pubblico, imprese

Roma KNE Associazioni di categoria

Rovigo Start up 2010

Salerno Job Training Università, altro

Siena Sviluppo del capitale umano nei mercati territoriali del lavoro

Unioncamere nazionale, Unioncamere regionale

Siracusa Università telematica, alta formazione e formazione continua

Sondrio Laboratori territoriali per il raccordo tra la domanda e l’offerta di formazione e lavoro Unioncamere regionale, altro

Taranto Progetto Domo Associazioni di categoria, Provincia

Torino Progetto Scuolav Associazioni di categoria, Ministero, Provincia, università, imprese

Treviso Laboratori per il cambiamento III edizione

Udine Laboratorio di orientamento e alternanza scuola-lavoro

Associazioni di categoria, Ordini professionali, Regione, Camera di commercio, università, imprese

Verbania Polo formativo energetico ambientaleAssociazioni di categoria, Regione, università, istituto/centro di ricerca, imprese

Verona Protocollo qualità stage scuola superioreAssociazioni di categoria, Provincia, Comune, Camera di commercio, altro ente pubblico, altro

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

(seguito)

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200

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

3.3.7 Il sostegno all’imprenditorialità

L’azione nell’ambito delle politiche di sostegno alla creazione d’impresa costituisce uno dei più tradizionali ambiti dell’offerta di servizi delle Camere di commercio e s’inserisce nella più ampia strategia europea di promozione, sviluppo e consolidamento dell’impren-ditorialità; una strategia complessa, definita in vari documenti dell’Unione Europea in cui si rimarca la necessità di promuovere lo spirito imprenditoriale, la cultura d’impresa e le competenze imprenditoriali e gestionali, di ridurre gli appesantimenti burocratici e di migliorare l’accesso delle PMI al credito e ai mercati, quindi le capacità di crescita, consolidandone il dialogo e la consultazione attraverso la mobilitazione e l’impegno totale di tutti gli attori interessati, pubblici e privati, a livello regionale, nazionale ed europeo.

Tavola 3.105: I numeri di “Servizi per l’imprenditorialità”

94 Camere di commercio hanno svolto attività inerenti alla promozione di nuove imprese

di cui:

23 delegando l’attività alle Aziende speciali

20 in collaborazione con le Aziende speciali

82 Attività di supporto per lo sviluppo di nuove imprese

di cui:

31 convegni

51 seminari, riunioni e incontri tecnici

51 Camere di commercio hanno svolto attività inerenti alla promozione nell’ambito dell’imprenditoria giovanile

86 Camere di commercio hanno svolto attività inerenti alla promozione nell’ambito dell’imprenditoria femminile

18 Camere di commercio hanno svolto attività inerenti alla promozione delle nuove imprese degli immigrati

14 Camere di commercio hanno svolto attività inerenti al passaggio generazionale d’impresa

24 Camere di commercio hanno svolto attività e servizi a sostegno delle imprese in crisi o in difficoltà

2.287 Partecipanti alle attività e ai servizi a sostegno delle imprese in crisi o in difficoltà

4,2 Milioni di € liquidati per le attività e i servizi a sostegno delle imprese in crisi o in difficoltà

7,4 Milioni di € liquidati

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

In merito, cresce nel 2010 il numero di Camere che dichiarano di aver svolto attività riguardanti la promozione di nuove imprese (tav. 3.105): 94 realtà che – spesso con il supporto delle rispettive Aziende speciali – hanno operato a specifico sostegno alle imprese, con un impiego complessivo di risorse finanziarie pari a quasi 7,5 milioni di

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201

3. Attività, risorse e risultati

euro. Tale importo, di per sé consistente, risulta quasi quattro volte superiore rispetto a quanto registrato appena tre anni fa, a dimostrazione di come questo ambito di azioni rappresenti uno dei principali focus dell’azione camerale per fronteggiare il protrarsi della difficile situazione economica e dell’occupazione. Numerosi, in questo quadro, i convegni, seminari, riunioni e incontri tecnici (in totale 82 nell’ultimo anno) specifica-mente destinati ad aspiranti e neoimprenditori.

Grazie a una costante attenzione ai bisogni dell’utenza e alla capacità di interpretare le evoluzioni in atto, risultano significativi i risultati ottenuti nel 2010 con riferimento alle attività dei Punti nuova impresa (o Servizi nuova impresa) camerali, un modello operativo che, opportunamente contestualizzato e rivisto in ciascun territorio, si carat-terizza per le attività di sportello, erogate sistematicamente e a prevalente contenuto informativo e promozionale sui temi del credito, delle agevolazioni di fonte pubblica, dei dati e delle opportunità di mercato, alle quali fa seguito un’intensa attività di orientamento, di formazione, di affiancamento allo start-up, di accompagnamento alla redazione del business plan e pure, sebbene in misura minore (ma in crescita negli ulti-mi due anni, nel quadro delle varie misure anticrisi poste in essere anche dal Sistema camerale), di erogazione di contributi all’avvio d’impresa.

È infatti cresciuto l’impegno delle diverse realtà camerali sia nella tipologia sia nella quantità dei servizi erogati (tav. 3.106): continuano a prevalere nettamente le infor-mazioni sulle risorse finanziarie (fornite dalla quasi totalità delle strutture camerali), agevolate o meno, cui fanno seguito le informazioni per l’accesso al credito e quelle relative al mercato (anch’esse fornite nella stragrande maggioranza dei casi), mentre in forte aumento, rispetto al passato, appaiono le attività di formazione agli aspiranti imprenditori per la messa a punto di progetti di fattibilità e ai nuovi imprenditori nella fase di avvio dell’impresa. In merito, dal confronto delle richieste dell’utenza rispetto all’offerta di servizi, emerge l’opportunità per la rete camerale di incrementare ulterior-mente l’erogazione di assistenza tecnica e formazione in fase di start-up (a riguardo cfr. l’interessante esperienza di Unioncamere Lombardia con il progetto “Start”; box 3.3).

Considerato che l’attività delle Camere di commercio si pone in una chiave pubblica di guida e orientamento e, pertanto, non su un piano specialistico-consulenziale, gli sviluppi tecnologici e la presenza di altri soggetti, pubblici e privati, che offrono servizi agli aspiranti imprenditori, stanno facendo evolvere i servizi camerali da un lato nella direzione del maggiore utilizzo del web per le relazioni con l’utenza – con la messa a disposizione di strumenti e banche dati – e dall’altro nell’avvio di partenariati con gli altri attori del territorio: nel primo caso, emblematico è il nuovo “SNI online”, adottato sul territorio dai Servizi nuove imprese attivi presso varie Camere di commercio, mentre per le attività in partenariato si parte dai BIC e dalle altre Agenzie di sviluppo locale, per arrivare ai Centri provinciali e alle Agenzie regionali per l’impiego.

In generale, i servizi a favore dell’imprenditorialità si caratterizzano poi per una forte trasversalità con altri ambiti di azione camerale, che di fatto ne arricchisce l’effi-cacia: le principali sinergie si trovano con le attività del Registro delle imprese (sia dal lato “amministrativo” sia da quello “statistico”), con le attività di formazione, sviluppo

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

e valorizzazione del capitale umano (alternanza scuola-lavoro, politiche attive del lavo-ro, orientamento al lavoro, formazione continua, aggiornamento e qualificazione delle risorse umane), nonché tutti i vari altri comparti dei servizi alle imprese: innovazione, sviluppo locale, internazionalizzazione, infrastrutture, finanza e credito.

Negli ultimi anni, tuttavia, si evidenzia una tendenza alla specializzazione dei servi-zi, che portano le Camere a rappresentare un’interfaccia efficace per gli utenti portatori di specifiche esigenze, cui vengono rivolti strumenti e prodotti ad hoc: spicca, in que-sto senso, l’assistenza verso l’imprenditorialità giovanile, alla cui promozione si dedica circa la metà (il 49%) delle Camere impegnate su questi temi, soprattutto fornendo informazioni sulle agevolazioni offerte dalle apposite normative e dalle misure regiona-li, nazionali e comunitarie di sostegno. I servizi richiesti più di frequente dai giovani aspiranti imprenditori riguardano in via prioritaria le informazioni sulle modalità di erogazione dei contributi e sui settori ammessi ai finanziamenti (nell’insieme quasi due terzi del totale), mentre per il resto si tratta di assistenza tecnica e formazione nella fase di avvio (più di un quinto delle strutture camerali) e servizi informativi relativi a dati di mercato (tav. 3.107).

Tav. 3.106: I servizi di informazione e le attività formative per gli aspiranti imprenditori nel biennio 2009-2010

(% di Camere per tipologia di attività)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

92,0

90,9

79,5

73,9

58,0

54,5

27,3

25,0

20,5

94,5

94,5

85,7

72,5

46,2

41,8

22,0

24,2

18,7

0 25 50 75 100

Informazioni sulle agevolazioni offertedalle leggi per il sostegno

dell’imprenditorialità giovanile

Informazioni su altre agevolazionie incentivi finanziari regionali

e/o nazionali e/o comunitari

Informazioni per l’accesso al credito

Informazioni sul mercato

Formazione ai nuovi imprenditorinella fase di avvio dell’impresa

Formazione agli aspirantiimprenditori per la messa

a punto di progetti di fattibilità

Informazioni su impresepotenzialmente concorrenti,

clienti o fornitrici

Altri servizi/attività

Informazioni su possibilicollaborazioni con altri imprenditori 20102009

OSCAM_2011.indb 202 22/11/2011 19:16:18

203

3. Attività, risorse e risultati

Altro specifico ambito di intervento riguarda il “segmento” dell’imprenditorialità femminile, che vede il Sistema camerale – grazie alla rete degli appositi Comitati, costituiti in quasi tutte le realtà locali – rappresentare, da tempo, uno dei maggiori protagonisti istituzionali.

Nel tempo, l’attività della rete dei Comitati per l’imprenditoria femminile (nata da un protocollo d’intesa tra Unioncamere e MiSE) ha permesso di conseguire obiettivi e realizzare attività importanti. Tra queste si annovera il “Giro d’Italia delle donne che fanno impresa”, manifestazione itinerante – giunta nel 2010 alla terza edizione – pro-mossa da Unioncamere con la collaborazione delle Camere e dei Comitati, con l’obiettivo di promuovere, sostenere e valorizzare le donne che fanno impresa.

Il “Giro” 2010 si è articolato su nove tappe territoriali a Cagliari, Genova, Ragusa, Frosinone, Foggia, Padova, Trieste, Pesaro e Matera, focalizzate sul tema di fondo del “passaggio generazionale e della continuità d’impresa” con declinazione al femminile.

In linea con quanto avviene ogni anno, inoltre, un ampio numero di Camere (86 in tutto) ha realizzato attività specifiche di supporto al tessuto imprenditoriale costituito da donne, con oltre il 76% delle Camere attive sui fronti dell’orientamento e dell’infor-mazione sugli strumenti agevolativi, dell’organizzazione di iniziative di sensibilizzazio-ne e formazione specifica, e dell’erogazione di servizi alle imprenditrici o aspiranti tali (tav. 3.108).

Tav. 3.107: Informazioni richieste più frequentemente nell’ambito delle attività per la promozione dell’imprenditorialità giovanile

nel biennio 2009-2010 (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

22,1

32,8

12,2

24,4

33,3

8,9

32,9 33,4

0

10

20

30

40

Settori ammessiai finanziamenti

Assistenza tecnicae formazione nella fase

di avvio

Modalità di erogazionedei contributi

Dati di mercato

2009

2010

OSCAM_2011.indb 203 22/11/2011 19:16:18

204

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

A testimonianza della preziosa integrazione tra Camere e Comitati, in gran parte del territorio – e in misura anche maggiore rispetto allo scorso anno – anche nel 2010 le attività per la promozione dell’imprenditoria femminile sono state concordate dalla Camera con il Comitato locale, e in quasi l’80% dei casi il Comitato è stato il soggetto attraverso il quale tali attività sono state svolte (tavv. 3.109-3.110).

Vale la pena sottolineare come gran parte delle attività legate all’imprenditoria femminile e realizzate nel 2010 – a partire dal Giro d’Italia arrivando a sessioni forma-tive per le Camere di commercio su questi temi – abbia riguardato anche il tema della trasmissione d’impresa: tenendo conto dei dati sull’età anagrafica della popolazione imprenditoriale, infatti, si è ritenuto opportuno promuovere la continuità d’impresa quale percorso per non disperdere, bensì consolidare, il tessuto aziendale da un lato, e dall’altro individuare specifici percorsi di accesso all’impresa per le donne. Sempre nel 2010, inoltre, sono state avviate le attività per giungere alla predisposizione di linee guida per la redazione del Bilancio di genere quale strumento di programmazione con un’ottica di pari opportunità per tutto il Sistema camerale.

Oltre a ciò, si conferma l’attenzione delle Camere verso la promozione e il sostegno all’imprenditorialità straniera, soprattutto di cittadini extracomunitari e neocomuni-tari, cui sono stati dedicati appositi strumenti e servizi da oltre il 17% delle realtà camerali operanti su questo filone (tav. 3.111). Un’azione che si traduce, per lo più, nella realizzazione di ricerche e studi quantitativi e qualitativi sul fenomeno (classica

Tav. 3.108: Camere di commercio che hanno realizzato servizi e iniziative per le aspiranti imprenditrici nel 2010 (% per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

76,7

66,3

59,3

52,3

50,0

38,4

26,7

23,3

0 20 40 60 80

Orientamento/informazionesugli strumenti agevolativi/opportunità

Servizi di supporto alle impresee alle aspiranti imprenditrici

Conferenze, seminari e workshoporganizzati sul tema

Iniziative di sensibilizzazionee comunicazione

Attività di formazioneper aspiranti imprenditrici

Accompagnamento per l’accessoalle agevolazioni/opportunità

Servizi di studio, analisie approfondimento

Indagini/studi realizzatiin materia

OSCAM_2011.indb 204 22/11/2011 19:16:18

205

3. Attività, risorse e risultati

Tav. 3.109: Camere di commercio in cui le attività per l’imprenditoria femminile sono state programmate con il CIF nel biennio 2009-2010

(valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

62,1

9,1

28,8

10,3

22,4

67,3

0

25

50

75

In gran parte sìNoSì

2009 2010

Tav. 3.110: Camere di commercio che hanno svolto le proprie attività in materia di imprenditoria femminile attraverso il CIF nel biennio

2009-2010 (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

83,3

10,06,7

79,8

13,17,1

0

25

50

75

100

Il CIF non è costituitoNoSì

2009 2010

OSCAM_2011.indb 205 22/11/2011 19:16:18

206

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

la partecipazione alla redazione degli Osservatori regionali e provinciali sulle migra-zioni, con i dati delle imprese a titolarità straniera estratti dal Registro delle imprese, ma anche iniziative di ricerca più specifiche) e/o nell’edizione di guide di accompa-gnamento all’imprenditorialità per aspiranti e neoimprenditori stranieri, nonché nella realizzazione di progetti pilota o sperimentazioni mirati a favorire la successione di imprese artigiane da cittadini italiani a cittadini stranieri, e l’attivazione di desk e sportelli di accoglienza che forniscono informazioni indirizzate all’utenza straniera, sia di primo livello su come iscriversi alla Camera di commercio, ottenere la partita IVA e aspetti relativi al permesso di soggiorno, sia più mirata all’avvio di precise attività d’impresa.

Oltre a ciò, cresce l’attenzione verso le imprese innovative e quelle a crescita rapida (imprese “gazzelle”), sulle quali la Commissione europea sollecita l’interesse degli Stati membri, nonché verso l’imprenditorialità sociale che ha nella legge 118/2005 il fonda-mento legislativo. Su quest’ultima linea di attività il Sistema camerale è presente da alcuni anni con progetti e iniziative (anche a valere su finanziamenti comunitari) che mirano a favorire il consolidamento e lo sviluppo delle organizzazioni di terzo settore e in particolare delle imprese sociali. Come appena accennato, con particolare riferi-mento all’imprenditorialità femminile, un altro tema di rilievo su cui potrà incentrarsi, soprattutto in prospettiva, l’intervento camerale riguarda il sostegno alla trasmissione d’impresa e al passaggio generazionale, problema che coinvolge oggi in Europa milioni di aziende, prevalentemente di piccola e micro dimensione. Gli stessi Gruppi di esperti

Tav. 3.111: Camere di commercio che hanno svolto attività in relazione alle nuove imprese di immigrati nel 2010 (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Sì17,3

No82,7

OSCAM_2011.indb 206 22/11/2011 19:16:19

207

3. Attività, risorse e risultati

attivati – attraverso una stretta collaborazione tra Unioncamere e il MiSE – in seno alla Commissione europea (2000-2006) confermano la necessità di intervenire per tempo e attraverso azioni specifiche al fine di aiutare circa un terzo di tutte le imprese europee che – nell’arco di un decennio – stanno affrontando la loro trasmissione da una genera-zione all’altra o a terzi. Il tema è particolarmente complesso e implica azioni coordinate sui diversi territori; in quest’ottica la rete delle Camere rappresenta il soggetto ideale per affrontare tale problematica, in una prospettiva di sistema e di supporto esteso (tav. 3.112).

Nel corso dell’anno, inoltre, diverse Camere hanno intrapreso misure innovative e originali per il sostegno e l’assistenza personalizzata, di natura economica, professionale, consulenziale e tutoriale – talora anche sul piano strettamente umano e personale – a imprenditori e imprese in difficoltà (24 realtà in tutto, tra cui le Camere di Padova, Monza e Brianza e Trieste, con le iniziative descritte nel box 3.4; un insieme di iniziative di cui hanno usufruito oltre 2.200 utenti, con un impegno economico del Sistema pari a oltre 4 milioni di euro.

Tav. 3.112: Il passaggio generazionale d’impresa: le attività svolte dalle Camere di commercio nel biennio 2009-2010 (% per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

7,7

11,5

34,6

15,4

30,8

13,0

8,7

13,0

30,4

34,9

0

10

20

30

40

AltroMonitoraggio Informazionisulle normative italiane

e comunitarie di sostegno

Corsi di formazione Contributifinanziari/agevolazioni

2009 2010

OSCAM_2011.indb 207 22/11/2011 19:16:19

208

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Un intervento di dimensioni considerevoli è quello attuato tramite il progetto “Start”, frutto della collaborazione tra la Regione Lombardia e il Sistema delle Camere di commer-cio lombarde. L’iniziativa, nel quadro dell’accordo di programma per la competitività del sistema economico lombardo, è nata per promuovere e sostenere la diffusione di cultura imprenditoriale e la creazione di nuove imprese al fine di contribuire a combattere la disoc-cupazione e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro, con una particolare attenzione alla nascita di imprese avviate da giovani e socialmente orientate. Il progetto “Start” (nell’am-bito del Piano d’azione 2010 dell’Adp nell’Asse 3 – Microimpresa e artigianato) prevede l’erogazione di servizi reali e la concessione di aiuti economici a supporto dello start-up d’impresa. Al progetto partecipa anche il Comune di Milano (DC Attività produttive, poli-tiche del lavoro e dell’occupazione), che cofinanzia le azioni a favore di soggetti residenti e domiciliati nei quartieri disagiati delle sue periferie. Il progetto, attraverso un «sistema di servizi e aiuti economici integrati a filiera», intende rispondere ai diversi bisogni dello start-up d’impresa: dal momento del concepimento dell’idea imprenditoriale fino alla gestione d’impresa nei primi due anni di attività, ha come focus fondamentale l’investimento sul “capitale umano” degli aspiranti e neoimprenditori (uomini, donne e giovani in difficoltà occupazionale – inoccupati o disoccupati, cassintegrati o iscritti alle liste di mobilità – resi-denti/domiciliati in Lombardia e intenzionati ad avviare un’attività autonoma sotto forma d’impresa con almeno un altro socio). I servizi e gli aiuti economici sono suddivisi in azioni: • seminari di orientamento sul mettersi in proprio aventi lo scopo di trasferire le prime

informazioni e conoscenze per la definizione dell’idea imprenditoriale;• corsi di formazione finalizzati a trasferire contenuti e metodologie per la definizione del

progetto imprenditoriale;• servizi individuali di assistenza personalizzata e consulenza specialistica per accompa-

gnare i beneficiari nella stesura del business plan;• aiuto economico consistente nell’erogazione di contributi in conto capitale per investi-

menti materiali e immateriali riconducibili allo start-up d’impresa;• servizi di mentoring, affiancamento e consulenza specialistica per supportare l’impren-

ditore nella gestione dei primi due anni di attività della neoimpresa.

Box 3.3: Il progetto “Start” di Unioncamere regionale Lombardia: diffusione della cultura imprenditoriale e sostegno allo start-up

OSCAM_2011.indb 208 22/11/2011 19:16:19

209

3. Attività, risorse e risultati

Negli ultimi anni diverse strutture camerali hanno promosso e realizzato una serie di iniziative particolarmente innovative per aiutare imprenditori e imprese in difficoltà. Tra queste rientra l’iniziativa della Camera di commercio di Padova che, insieme con Comune, Provincia, sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, associazioni di categoria e dei consu-matori, ha costituito, fin dall’inizio del 2009, un apposito tavolo istituzionale in funzione anticrisi, che ha portato poi in seguito (grazie al lavoro svolto per tutto l’anno trascorso) a un “patto di coesione sociale” (febbraio 2010) fra amministrazione comunale, Provincia, ente camerale, università e servizi sanitari delle USL provinciali padovane e (marzo 2010) all’attivazione del primo e per ora unico numero verde telefonico gratuito, gestito da per-sonale altamente qualificato, con specifiche competenze in ambito psicologico e professio-nale, appositamente ideato per creare un punto di ascolto e raccogliere le domande di aiuto da parte di imprenditori in crisi, lavoratori e rispettivi familiari. La Camera di commercio di Monza e Brianza, invece, in collaborazione con Formaper, ha aperto già dal mese di luglio 2009 lo Sportello anticrisi help impresa per assicurare la presenza di tutor, consulenti d’impresa, psicologi, a servizio soprattutto delle microimprese in grave difficoltà a causa della crisi economica. Uno staff di tre persone è disponibile per spostarsi a domicilio ed eseguire un check-up dell’azienda per valutare se i problemi sono strutturali o congiunturali e proporre soluzioni adeguate. L’inserimento della figura dello psicologo è stata prevista perché nel fare impresa è sempre più importante tenere conto oggi dell’elemento vocazionale. Allo sportello gli imprenditori possono anche trovare informa-zioni sui bandi pubblicati a sostegno delle aziende e sulle convenzioni attuate con alcuni istituti di credito. La Camera di commercio ha altresì istituito un fondo di solidarietà per sostenere i casi più critici. A Trieste, infine, opera SOS impresa, il servizio attivato dall’Azienda speciale camerale Aries per rispondere alle emergenze delle piccole imprese. Il primo contatto, tramite il numero verde, è con un consulente, che ascolta le necessità dell’imprenditore ed effettua una prevalutazione. Quindi si mette a disposizione dell’imprenditore un servizio di “prima emergenza” attivando, a seconda dei casi, le consulenze di un avvocato, di un esperto di banca, di un commercialista, di un consulente di marketing e di uno psicologo che possono offrire risposte rapide per fronteggiare la situazione di crisi e uscire dall’emergenza. I con-sulenti incontrano gli imprenditori singolarmente attraverso una serie di appuntamenti che si svolgono nella sede camerale. Il servizio SOS impresa, novità assoluta in Friuli Venezia Giulia, è gratuito e garantisce totale riservatezza.

Box 3.4: Nuove misure di sostegno e assistenza personalizzata a imprenditori e imprese in difficoltà promosse dalle Camere di commercio

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210

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Tutte le “novità” e gli sviluppi sopra delineati mostrano la capacità del Sistema camerale di adeguare e aggiornare i contenuti e le modalità del rapporto con l’utenza, in chiave integrata e complementare con quelli offerti da altri soggetti operanti sul territorio del mondo sia associativo che istituzionale (servizi per l’impiego, università, Informagiovani ecc.). Per quanto riguarda le risorse economiche utilizzate (tav. 3.113), in questo quadro vale la pena sottolineare come i servizi all’imprenditorialità erogati dal Sistema si basino in nettissima prevalenza (circa due terzi del totale) su contributi diretti della Camera di commercio, mentre quelli di altri enti sono meno di un sesto e in sensibile diminuzione, superati significativamente nel 2010 dai finanziamenti di Fondo perequativo, pari a poco meno di un quinto.

Molto ridotto e del tutto marginale, invece, il peso delle risorse ricavate da vendita di servizi, programmi comunitari e privati (imprese, fondazioni e sponsor); ciò a con-ferma di come tale tipologia di servizi faccia parte di un ambito di intervento, non solo prerogativo delle Camere, ma anche sostanzialmente fondato sull’autofinanziamento. Un aspetto, quest’ultimo, che rende ancor più rilevante la considerevole ripresa dell’impe-gno delle strutture camerali su questo versante, e che mette in luce una reale crescita di interesse e attenzione per una sfera d’azione di sempre maggiore rilievo nelle strategie di politica economica e occupazionale.

Tav. 3.113: Fonti di copertura degli interventi economici delle Camere di commercio per il sostegno all’imprenditorialità nel 2010 (valori %)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Contributo direttocamerale

65,2

Contributidi altri enti

13,5

Programmicomunitari

0,1

Fondo perequativo19,0

Vendita di servizi0,2

Privati (imprese,fondazioni,

sponsor)2,0

OSCAM_2011.indb 210 22/11/2011 19:16:19

211

3. Attività, risorse e risultati

I progetti sul territorio in tema di “Servizi per l’imprenditorialità”Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Ancona Realizzazione “Guida ai servizi del territorio sulla creazione d’impresa”

Associazioni di categoria, Ordini professionali, Regione, Provincia, Comune, università, imprese, altro

Aosta Sportello per l’imprenditoria femminile Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, Regione

Arezzo Creare impresa

Avellino Sostegno all’imprenditorialità femminile

Bergamo Incubatore d’impresa Camera di commercio, altro

Biella Sportello Più credito all’impresa Unioncamere regionale, Camera di commercio, altro

Bologna Premio Giovani imprenditori 2010 Associazioni di categoria

Brescia Progetto Crisalide Unioncamere nazionale, Unioncamere regionale, Comune

Cagliari Women Ambassadors in Italy Associazioni di categoria, Camera di commercio, altro ente pubblico, imprese

Campobasso Sostegno all’imprenditorialità femminile Associazioni di categoria

CatanzaroDonne e impresa: valorizzazione dell’imprenditoria femminile della provincia di Catanzaro

Istituto/centro di ricerca

Como Start

Cremona Crisalide Unioncamere nazionale, Unioncamere regionale, Camera di commercio, altro

Enna Sportello Punto nuova impresa Enna

Fermo Progetto Colombo Incentivi alle persone per il lavoro autonomo

FerraraBando per la concessione di contributi a sostegno della realizzazione di progetti per il supporto allo start-up e allo sviluppo d’impresa

FirenzeSottoscrizione documento d’intenti per la costituzione di un sistema provinciale per l’avvio delle attività d’impresa

Provincia, Comune, Camera di commercio

Forlì-CesenaFondo competitività per progetti innovativi, start-up, trasmissione d’impresa, capitalizzazione e aggregazione

GenovaFondo di garanzia per il sostegno alla creazione di nuove imprese artigiane e commerciali

Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, Camera di commercio

Grosseto Sportello Punto impresa

IserniaPromozione di nuova imprenditorialità e sostegno all’occupazione: dall’idea… all’impresa: cantieri formativi

Lecce Valutazione dei bisogni di orientamento scolastico e professionale degli studenti Associazioni di categoria, università, altro

Lecco Start Unioncamere regionale, Regione, altro

Livorno La responsabilità sociale come strategia di sviluppo

(segue)

OSCAM_2011.indb 211 22/11/2011 19:16:19

212

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

I progetti sul territorio in tema di “Servizi per l’imprenditorialità”Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Lodi Start Unioncamere regionale, associazioni di categoria, Comune, università

Lucca Seminario “Start to business” Associazioni di categoria, università, istituto/centro di ricerca

Macerata Autoimprenditorialità giovanile e femminile

Matera Risposta Associazioni di categoria

Milano Start Unioncamere regionale, Camera di commercio

Modena Avvio dello sportello informativo integrato Camera di commercio-Provincia Provincia, Camera di commercio

Monza e Brianza Hub Young Regione, Comune, Camera di commercio

Pavia StartUnioncamere nazionale, Unioncamere regionale, associazioni di categoria, Ministero, Regione, Camera di commercio, università, altro

Perugia Primavera inFormazione Unioncamere regionale, associazioni di categoria, Camera di commercio, altro

PisaSostegno all’occupazione attraverso la promozione dell’autoimpiego e della microimprenditorialità

Associazioni di categoria, Provincia, università

Ravenna Imprenditori nuovi, nuovi imprenditori Altro

Reggio Calabria Occupazione e mercato del lavoro

Rieti Sportello per l’imprenditoria femminile

Rovigo Sportello Nuova impresa e start-up giovanile Altro

Savona Seminario “Creazione impresa artigiana” Associazioni di categoria, Regione

Sondrio Start Unioncamere regionale, imprese

Terni Le imprese delle donne Unioncamere nazionale, università

Torino Protocollo operativo con Invitalia Spa Altro

Trieste SOS impresa

Varese Start Unioncamere regionale, Ministero, Regione, Camera di commercio

Verona La formazione come strategia: autoimprenditorialità e orientamento

Vibo Valentia Sportello per l’imprenditoria femminile Associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, altro

Viterbo Sostegno e promozione d’impresa nel Viterbese

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

(seguito)

OSCAM_2011.indb 212 22/11/2011 19:16:19

213

3. Attività, risorse e risultati

3.4 Le azioni per l’accesso al credito, la finanza per le PMI

Il 2010 è stato un anno complesso per i mercati creditizi. La crisi economica e finanziaria, peraltro aggravatasi negli ultimi anni, ha infatti prodotto situazioni di criticità nelle relazioni tra banche e imprese che le Camere di commercio hanno affrontato con grande slancio e prontezza arginando le difficoltà e i rischi del settore del credito.

Nel corso dell’anno, infatti, quasi ogni Camera ha svolto specifiche azioni per favo-rire l’incontro tra la domanda e l’offerta di credito (tav. 3.114): in particolare, ben 90 realtà hanno adottato interventi mirati di supporto all’economia (di cui circa il 13% con il supporto delle proprie Aziende speciali), tradottisi in oltre 600 azioni che hanno permesso di erogare quasi 60 milioni di euro in contributi diretti a beneficio di oltre 18.000 imprese (+13% di beneficiari rispetto al 2009)21. Un volume di risorse, quello erogato tramite contributi, che non comprende il sostegno camerale ai Confidi, che ha rivestito, come di consueto, un ruolo chiave negli strumenti utilizzati dalle Camere di commercio per favorire l’accesso al credito delle micro e piccole imprese.

Tav. 3.114: I numeri di “Finanza e credito”

90 Camere di commercio hanno svolto, nel corso del 2010, attività relative alla finanza e al credito

di cui:

5 delegando l’attività alle Aziende speciali

7 in collaborazione con le Aziende speciali

611 Attività svolte relative alla finanza e al credito

59,5 Milioni di € di contributi finanziari diretti erogati dalle Camere di commercio alle imprese

di cui:

15,3 destinati al settore Artigianato

12,6 destinati al settore Commercio

11,7 destinati al settore Industria

9,2 destinati al settore Servizi

6,4 destinati al settore Agricoltura

3,2 destinati al settore Turismo

1,1 destinati al settore Cooperazione

18.190 Imprese beneficiarie dei contributi finanziari diretti erogati

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

21 Da sottolineare come circa il 50% di queste risorse sia stato trasferito alle imprese con la specifica finalità di sostenerne l’accesso al credito sotto forma di contributi in conto interessi o a fondo perduto.

OSCAM_2011.indb 213 22/11/2011 19:16:19

214

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Cresce, consolidandosi nel tempo, il numero delle azioni basate sulla partnership con i Consorzi di garanzia fidi (tav. 3.115): circa il 50% delle attività svolte dalle Camere nel 2010 sui temi del credito e della finanza (291, contro le 236 del 2009), infatti, riguarda il sostegno ai Confidi, anche se continua ad assumere un certo peso l’attività diretta che le Camere svolgono nell’assicurare alle imprese rapporti convenzionali con i principali gruppi bancari e con gli istituti creditizi a vocazione più localistica (sono 87 le convenzioni direttamente sottoscritte tra Camere e banche).

Significativa anche l’attività di promozione e consulenza sul credito (63 azioni terri-toriali) che testimonia il forte impegno delle Camere nelle azioni di servizio alle imprese, soprattutto quelle di più piccole dimensioni, che hanno necessità di assistenza nell’in-staurare rapporti proficui con gli istituti bancari e che spesso non possiedono un’ade-guata cultura finanziaria per approcciarsi al mondo creditizio in maniera autonoma; un ruolo che, tra l’altro, è confermato dal triplicarsi delle attività di formazione realizzatesi rispetto all’anno precedente. Sempre forte, infine, la funzione svolta dalle Camere quali “Osservatori” privilegiati dei fenomeni economici e finanziari che impattano sui territori, attraverso l’attivazione di tavoli periodici di rilevazione e diffusione di dati, la pubbli-cazione di bollettini e servizi di informazione, la realizzazione di seminari e congressi.

Riguardo alla distribuzione settoriale delle risorse finanziarie (tav. 3.116), si eviden-zia come sia sempre il settore dell’artigianato ad assorbire la maggior parte dei contribu-ti (oltre 15 milioni di euro, pari al 26% del totale), sebbene la distribuzione settoriale delle risorse nel 2010 si sia riequilibrata rispetto all’annualità precedente, che registrava un divario più significativo tra imprese artigiane e gli altri settori. Stabile l’entità dei

Tav. 3.115: Attività svolte dalle Camere di commercio sui temi inerenti alla finanza e al credito (numero per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

291

87

63

37

50

44

39

236

105

73

53

49

42

12

0 50 100 150 200 250 300

Sostegno ai Confidi

Rapporti/convenzionidirette con le banche

Servizi di promozionee consulenze sul credito

Tavoli periodici di rilevazionee diffusione dati

Pubblicazioni di datie servizi di informazione

Realizzazionedi seminari, congressi ecc.

Iniziative per la formazionedirette alle imprese 20102009

OSCAM_2011.indb 214 22/11/2011 19:16:19

215

3. Attività, risorse e risultati

contributi diretti alle imprese del commercio (12,6 milioni di euro), mentre risulta in sensibile incremento il sostegno alle imprese industriali (11,7 milioni), dei servizi e dell’agricoltura, che hanno ricevuto rispettivamente circa 9,2 e 6,4 milioni di euro.

Per quanto riguarda invece la forma tecnica utilizzata per l’erogazione dei contributi (tav. 3.117), data la discesa dei tassi di interesse nel corso del 2010, le Camere hanno privilegiato, nella quasi totalità dei settori economici (con l’eccezione della coopera-

Tav. 3.116: Contributi finanziari diretti erogati dalle Camere di commercio per settore economico nel biennio 2009-2010 (mln di €)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

15,3

12,6

11,7

9,2

6,4

3,2

1,1

21,3

12,5

9,8

6,7

5,4

4,6

1,0

0 5 10 15 20 25

Artigianato

Commercio

Industria

Servizi

Agricoltura

Turismo

Cooperazione 20102009

Ammontare totale 2009: 61,3 milioni 2010: 59,5 milioni

Tav. 3.117: Contributi finanziari diretti erogati dalle Camere di commercio nel 2010 (% per settore economico e modalità)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

55,456,6

73,9 76,1

54,9

43,447,4

29,2 26,1 23,9

45,152,6

70,8

44,6

0

25

50

75

100

Industria Commercio Artigianato Agricoltura Servizi Turismo Cooperazione

Conto interessi Conto capitale

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216

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

zione), la contribuzione in conto capitale rispetto a quella in abbattimento dei tassi di interesse, sopperendo così in modo efficace anche alla riduzione degli interventi agevolativi garantiti dallo Stato e dalle Regioni alle piccole imprese.

Il ruolo delle Camere di commercio nel sostegno ai ConfidiIl 2010 ha rappresentato un anno cruciale per il sistema dei Confidi, protagonisti di

un’evoluzione radicale derivante dall’attuazione di quanto previsto nella legge quadro di riforma del settore, adottata nel 2003, che ha condotto circa 40 enti mutualistici a trasformarsi in veri e propri intermediari finanziari vigilati dalla Banca d’Italia, e che ha comportato importanti adeguamenti per gli organismi di garanzia sia sotto il profilo patrimoniale sia sotto quello organizzativo. Un processo di cambiamento rispetto al quale le Camere di commercio hanno garantito un forte supporto agli stessi Confidi, chiamati, tra l’altro, a fronteggiare una situazione congiunturale critica che da un lato ha accresciuto la domanda da parte delle imprese di garanzie e dall’altro ha visto aumentare le insolvenze, e quindi le perdite, dei Confidi stessi.

Il Sistema camerale è andato incontro a questa maggiore necessità di risorse finan-ziarie espressa dai Confidi assicurando l’erogazione di quasi 28 milioni di contributi ai Fondi di garanzia. Di grande rilievo anche la somma destinata dalle Camere ad abbattere gli interessi pagati dalle imprese sui finanziamenti garantiti dai Confidi, pari a quasi 12 milioni (tav. 3.118); una forma di sostegno che rappresenta un aiuto indiretto ai Confidi, che vedono la loro garanzia valorizzata e resa più appetibile alle imprese grazie alla riduzione del tasso di interesse applicato. Un importo ulteriore, per un ammontare

Tav. 3.118: Contributi erogati ai Confidi nel 2010 per tipologia (migliaia di € per tipologia)

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

4630 27 95 340 429

1.323

5.852

6.955

6.094

298

7.444

1.226

1.886

3.1073.459

2.177

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

8.000

Agricoltura Industria Artigianato Commercio Servizi Intersettoriale

Fondo rischi Conto interessi Altre forme

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217

3. Attività, risorse e risultati

che si avvicina a 1 milione di euro, è stato invece destinato ad altre forme di contributo: si tratta, per lo più, di risorse che le Camere di commercio hanno indirizzato a coprire i costi di gestione degli organismi di garanzia, oppure a sostenere parte delle spese legate ai processi di fusione o di razionalizzazione della rete.

Dall’analisi del riparto dei contributi camerali rispetto ai diversi settori economici emerge come i primi beneficiari delle somme erogate siano i Confidi dell’artigianato (25% del totale), seguiti dai Confidi del commercio (22%) e da quelli dell’industria (17%). Da sottolineare la crescita della quota dei contributi concessa ai Confidi intersettoriali (dal 16% del 2009 al 20% del 2010), che testimonia l’evoluzione degli stessi organismi verso aggregazioni che superano i confini non solo territoriali ma anche settoriali e il crescente interesse delle Camere verso tali strutture innovative di garanzia.

Occorre ricordare, inoltre, come accanto alle forme contributive “tradizionali” dei Fondi di garanzia e dell’abbattimento tassi, nel corso del 2010 si siano consolidati i Fondi di cogaranzia e di controgaranzia, costituiti nel 2009 per fronteggiare la grave crisi finanziaria ed economica. Tali strumenti, per la cui creazione le Camere hanno investito oltre 50 milioni di euro, assicurano una copertura patrimoniale significativa per i Confidi che ne beneficiano, pur non prevedendo un trasferimento diretto di risorse agli stessi (se non in caso di default). Si evidenzia inoltre come, anche nell’ottica di una cogestione di tali nuovi strumenti, le Camere abbiano avviato nel tempo importanti sinergie, soprattutto con gli enti locali come le Regioni (è il caso dell’esperienza di Confiducia; cfr. box 3.5) ma anche con le amministrazioni provinciali e i Comuni, con l’obiettivo di rendere sempre più efficace la propria azione.

Le Camere di commercio lombarde e Unioncamere Lombardia, in collaborazione con la Regione, hanno deciso di attuare un intervento volto a migliorare l’accesso al credito delle imprese, sostenendo il livello di garanzie erogato dai Confidi. L’iniziativa ha previsto la cre-azione di un fondo denominato Confiducia, gestito da Federfidi Lombarda, Consorzio fidi di secondo grado che, attraverso una capillare rete diffusa su tutto il territorio lombardo, ha operato su finanziamenti, accesi da piccole e medie imprese regionali, garantiti da Confidi di primo livello aderenti a Federfidi. Per tale misura il Sistema delle Camere lombarde ha stanziato 31 milioni di euro a cui si sono aggiunti i 20 milioni delle Regione per integrare le risorse patrimoniali di Federfidi. L’esperienza di Confiducia, iniziata nella prima metà del 2009, si è conclusa il 31 marzo 2011, dispiegandosi attraverso due modalità (o misure) di intervento alternative, gestite da Federfidi per conto e su mandato della Regione e del Sistema camerale lombardo:

Box 3.5: Confiducia: l’azione di sistema delle Camere di commercio lombarde

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218

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

• l’intervento di cogaranzia (Prima Misura), che è consistito nel rilascio da parte di Federfidi di una garanzia pari al 45% del valore del prestito che si è andata ad aggiun-gere a quella, pari al 25% del valore del prestito, concessa dal Confidi di primo livello. Tale cogaranzia è stata rilasciata da Federfidi a valere sulle risorse messe in campo da Regione e Sistema camerale lombardo;

• l’intervento di controgaranzia (Seconda Misura), invece, ha previsto che la garanzia a favore dell’impresa fosse concessa per intero (sempre nella misura del 70% del valore del prestito) dai Confidi di primo livello, che hanno ricevuto da Federfidi una controga-ranzia pari al 62,29% del rischio assunto, coperta per il 39% da risorse della Regione e per il 61% dalle risorse del Sistema camerale.

Analizzando i principali risultati ottenuti dal Fondo al 31 marzo 2011, la Prima Misura ha permesso di soddisfare in tutto oltre 7.000 richieste, per un importo complessivo di finan-ziamenti garantiti di poco superiore a 435 milioni di euro; mentre per la Seconda Misura, a fronte di 4.455 pratiche accolte, l’importo erogato si è attestato sui 410 milioni di euro. Nel complesso, quindi, le due Misure hanno permesso di erogare finanziamenti per un ammontare pari a circa 845 milioni di euro, di cui hanno beneficiato quasi 11.500 imprese. L’iniziativa si è orientata, principalmente, a sostenere quelle imprese che hanno avuto bisogno di prestiti per fronteggiare le esigenze di liquidità. In tale contesto, Unioncamere Lombardia ha giocato un ruolo decisivo di coordinamento, stanziando inoltre ben 5 milioni di euro per accrescere l’effetto leva complessivo e per sopperire alle insufficienti disponibilità delle singole Camere che hanno visto esaurirsi il Fondo.Confiducia si è rivelato un Fondo di aiuto concreto alle imprese, un intervento straordi-nario per favorire la liquidità alle PMI, aumentando il livello di garanzie oggi sostenuto dai sistemi dei Confidi di primo e secondo livello. Nato come piano da oltre 50 milioni di euro, ha permesso di garantire consistenti flussi di finanziamento dalle banche alle imprese del territorio. Inoltre, poiché l’iniziativa si è sviluppata con il pieno coinvolgimento dei Confidi, questi ultimi, per l’esperienza e la vicinanza alle imprese, sono stati in grado di offrire un supporto professionale e adeguato al sistema bancario nel processo di erogazione dei finanziamenti; sistema che, anche grazie a un’intesa con ABI Lombardia, ha poi assi-curato finanziamenti a tassi e condizioni di favore alle imprese. Le Camere di commercio della Lombardia, a fronte della crisi finanziaria e delle criticità congiunturali, ha dimostrato dunque una forte e immediata capacità di reazione per contrastare il deterioramento del clima di fiducia e rilanciare il processo di sviluppo.

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219

3. Attività, risorse e risultati

I progetti sul territorio in tema di “Finanza e credito”Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Ancona Tavolo di concertazione sul credito Associazioni di categoria, università, altro

AostaAccesso al credito delle micro e piccole imprese: accompagnamento e facilitazione nella fase di start-up e/o ristrutturazione

Unioncamere nazionale, associazioni di categoria

Arezzo Fondo per favorire l’accesso al credito alle PMI Unioncamere nazionale, altro

Ascoli Piceno La tutela del credito d’impresa

Avellino Bando di contributi ammodernamento imprese artigiane

Benevento Contributi in conto interessi su microfinanziamenti alle microimprese

Bergamo Attività per abbattimento interessi

BiellaFondo di garanzia sul microcredito nell’ambito dell’accordo di programma MiSE-Unioncamere per il sostegno del credito e dell’occupazione

Unioncamere nazionale, Unioncamere regionale, associazioni di categoria, Ministero, Regione, Camera di commercio, altro

BrindisiCostituzione di Fondo di garanzia per agevolare l’accesso al credito delle microimprese nella provincia

Cagliari Fondo di cogaranzia o controgaranzia per le PMI Altro

Campobasso Progetto Fondo di garanzia con la Provincia di Campobasso Provincia, altro

Catanzaro

Strumenti per favorire l’accesso al credito delle micro e piccole imprese, la promozione di una nuova imprenditorialità e il sostegno all’occupazione

Associazioni di categoria, altro

Como Partecipazione Fondo mobiliare finanza e sviluppo impresa Camera di commercio

Cremona Confiducia Unioncamere regionale, Regione, Camera di commercio, altro

Crotone Bando sul microcredito

Enna Credito alle microimprese Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, altro

Fermo Bando Consorzi e cooperative di garanzia collettiva fidi

Ferrara Fondo di garanzia aggiuntiva per favorire maggiori linee di credito Provincia, Comune, Camera di commercio

Firenze Progetto America Latina Unioncamere regionale, Camera di commercio, imprese

Forlì-CesenaFondo competitività per progetti innovativi, start-up e trasmissione impresa, capitalizzazione e aggregazione

Altro

Genova Fondo di garanzia per le imprese alluvionate

Unioncamere regionale, associazioni di categoria, Camera di commercio, altro

Grosseto Bando di concessione contributi per il sostegno all’occupazione Imprese

IserniaAccesso al credito per le micro e piccole imprese nell’ambito dell’accordo di programma MiSE-Unioncamere

Unioncamere nazionale, Provincia

La Spezia Sostegno alle imprese attraverso la creazione di due Fondi di controgaranzia Provincia, Comune, altro

(segue)

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220

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

I progetti sul territorio in tema di “Finanza e credito”Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Lecco Lecco Crea Innovazione Regione, università, istituto/centro di ricerca

Livorno Bando per la concessione di contributi in conto capitale

Lodi Bando in conto abbattimento tassi per investimenti e liquidità Unioncamere nazionale, Provincia, altro

Lucca Linea credito nuova impresa Provincia

Macerata Fondo di solidarietà regionale Regione, Provincia

Massa-CarraraRegolamento per la concessione di contributi in conto interessi su microfinanziamenti concessi da banche convenzionate

Associazioni di categoria, Provincia, Comune

Matera Sostegno al credito PMI materane

Milano Bandi per creditoAssociazioni di categoria, Provincia, Comune, Camera di commercio, altro ente pubblico, imprese

Modena 4° bando Fondo innovazione Associazioni di categoria, Provincia, Comune, Camera di commercio, altro

Monza e BrianzaProtocollo d’intesa di anticipazione sociale dell’indennità di cassa integrazione straordinaria in deroga nell’ambito della provincia di Monza e Brianza

Associazioni di categoria, Provincia, Camera di commercio, altro

Novara Bandi per favorire l’accesso al credito

Oristano Promozione accesso al credito PMI attraverso abbattimento tassi di interesse

Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, Ministero, Camera di commercio

Padova Rete di sostegno territoriale agli imprenditori in difficoltà Comune

Pavia Protocollo di intesa tra banche ed enti pubblici per anticipo crediti prosoluti

Perugia Sostegno al Fondo rischi dei Confidi Regione, Camera di commercio

Pesaro e UrbinoContributi a sostegno di programmi di investimento mediante abbattimento interessi maturati sui finanziamenti accesi dalle imprese della provincia

Pisa Sostegno accesso al credito Provincia, Comune, altro

Pistoia Contributi per il sostegno al credito nelle PMI Altro

Potenza Bando per Progetti pilota promozione e sviluppo reti d’impresa Regione

RagusaConvenzione con Consorzi fidi per agevolare l’accesso delle imprese femminili

RavennaAccordo provinciale per interventi di sostegno ai redditi delle famiglie e alla competitività del sistema imprenditoriale della provincia di Ravenna

Associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Provincia, Comune, Camera di commercio, imprese

Reggio CalabriaProgetto nell’ambito dell’accordo MiSE-Unioncamere: “Una rete per l’accesso al credito”

Altro

(seguito)

(segue)

OSCAM_2011.indb 220 22/11/2011 19:16:20

221

3. Attività, risorse e risultati

I progetti sul territorio in tema di “Finanza e credito”Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

RietiStrumenti per favorire l’accesso al credito delle micro e piccole imprese, promozione e sostegno occupazione

Salerno Strumenti per favorire l’accesso al credito delle micro e piccole imprese Ministero

Savona Costituzione di un Fondo di garanzia per la liquidità delle PMI

Unioncamere regionale, Camera di commercio

Siracusa Creare impresa e sostenere le PMI attraverso i Consorzi fidi Associazioni di categoria

Sondrio Progetto liquidità Associazioni di categoria, Provincia, imprese

Taranto Impresa credito facile con i Confidi Altro

Terni Sostegno ai Confidi Regione, Camera di commercio

TriesteConvenzione tra Camera di commercio e Confidi Trieste per sostenere la ricapitalizzazione e l’accesso al credito delle PMI della provincia di Trieste

VareseProtocollo di intesa ai fini dello smobilizzo da parte di banche o intermediari finanziari di crediti vantati dalle imprese verso la PA

Associazioni di categoria, Provincia, Comune, altro ente pubblico, imprese, altro

VeneziaErogazione contributi alle imprese della provincia di Venezia tramite tre bandi di finanziamento

Associazioni di categoria, imprese, altro

Vercelli Intervento straordinario Consorzi garanzia Associazioni di categoria, Provincia, altro

VeronaBandi di contributo ai Consorzi e alle cooperative di garanzia fidi per incremento del Fondo rischi e bando per l’estensione delle garanzie

Vicenza Revisione del regolamento di contribuzione Confidi

Associazioni di categoria, Camera di commercio, altro

Viterbo Supporto al sistema creditizio tramite i Confidi

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

(seguito)

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Nell’ultimo anno una parte consistente delle numerose azioni realizzate dal Sistema came-rale si colloca nel quadro complessivo degli interventi anticrisi – anche in collegamento e in attuazione dell’accordo di programma tra Unioncamere e MiSE, sottoscritto nel luglio 2009, volto sia a creare nuove imprese sia ad aiutare quelle esistenti (specialmente quelle di minori dimensioni) ad affrontare la crisi in atto. D’intesa con Unioncamere e le associazioni più rappresentative delle imprese, il MiSE ha convenuto sull’opportunità che il Sistema delle Camere di commercio realizzasse un apposito programma straordinario di interventi a sostegno delle micro e piccole imprese italiane nella difficile situazione economica. In particolare, l’art. 7, comma 3, del decre-to 30 aprile 2009 sulle misure del diritto annuale (G.U. n. 114 del 19 maggio 2009) ha previsto che le risorse del Fondo perequativo destinate alla realizzazione di progetti fossero utilizzate per contribuire a un’iniziativa straordinaria del Sistema finalizzata alla realizzazione di interventi a sostegno dell’accesso al credito da parte delle micro e piccole imprese e dei livelli occupazionali, con particolare attenzione per le aree del Mezzogiorno. Nell’accordo di programma sono state delineate le linee attuative di tale iniziativa, confe-rendo centralità alle azioni volte allo sviluppo della microimprenditorialità, dell’autoimpie-go e dell’attività di finanziamento e di garanzia del microcredito. Il Comitato congiunto, appositamente istituito per la gestione dell’accordo, ha ritenuto opportuno predisporre e promuovere presso le Camere di commercio e le Unioni regionali un unico prototipo articolato in due distinte linee progettuali, tra loro correlate ma sviluppabili anche separa-tamente e in forma modulare:1. sostegno all’accesso al credito delle micro e piccole imprese (a far leva sulle iniziative del

Sistema camerale volte a favorire la crescita del settore del microcredito e della microfi-nanza, con la realizzazione di progetti finalizzati ad assicurare l’abbattimento dei tassi di interesse e/o la copertura di garanzie a singoli aspiranti imprenditori e/o a imprese già avviate beneficiarie di microfinanziamenti);

2. promozione di nuova imprenditorialità e sostegno all’occupazione (sulla scia delle azioni camerali per finanziare misure volte ad aiutare le imprese in difficoltà e i loro lavora-tori, intervenendo, in fasi critiche della vita aziendale, sulla fondamentale leva della salvaguardia e valorizzazione delle risorse umane, al fine di offrire strumenti concreti di sostegno – diretto e indiretto – ai livelli occupazionali).

In virtù di quanto sopra, tra la fine del 2009 e i primi mesi del 2010, le Camere sono state chiamate a proporre al finanziamento del Fondo perequativo (ai sensi dell’art. 4, comma 1, dell’accordo di programma) i loro progetti per: 1. le azioni eventualmente già realizzate o avviate e in fase di realizzazione a partire dal 1° luglio 2009; 2. le azioni relative a nuova progettualità, da avviare e realizzare fino a tutto il primo semestre del 2010.

L’accordo di programma anticrisi del 2009 tra Unioncamere e MiSE: la fase attuativa dell’azione straordinaria di sistema

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223

3. Attività, risorse e risultati

Ciò ha determinato un afflusso di risorse aggiuntive, che hanno favorito ulteriormente un processo di crescita, sviluppo e qualificazione degli interventi volti a rafforzare e potenziare, non solo a fronte della crisi, ma anche a regime, i servizi destinati a promuovere e sostenere l’imprenditorialità come componente essenziale delle dinamiche di sviluppo locale.

Linea progettuale 1: “Sostegno all’accesso al credito delle micro e piccole imprese”Nel merito della prima linea progettuale, l’azione delle Camere si è posta l’obiettivo di contribuire fattivamente a far crescere nel nostro Paese le iniziative per il microcredito, con ricadute positive in termini di migliori condizioni di accesso al credito; elemento, questo, considerato tra le misure chiave per aiutare le micro e piccole imprese – e, attraverso il sostegno all’avvio di un’attività imprenditoriale, i singoli cittadini – nell’affrontare la diffi-cile congiuntura in atto. Due le tipologie di azioni messe in opera:Azione 1. Costituzione di appositi Fondi di garanzia per il microcredito – I Fondi costituiti hanno prestato garanzie sui microcrediti erogati a favore di microimprese o di aspiranti imprenditori. L’azione è stata condotta in partnership con Confidi, intermediari finanziari e banche.Azione 2. Programma di abbattimento degli interessi sui microfinanziamenti – Le Camere di commercio hanno concesso contributi in conto interessi alle imprese per finanziamenti di importo massimo pari a 30.000 euro.Accanto alla costituzione dei Fondi di garanzia e all’erogazione di contributi in conto interessi, le Camere di commercio potevano finanziare specifiche attività di informazione e formazione sulla microfinanza, espressamente rivolte ad accompagnare i soggetti cui fosse stata concessa la garanzia, nonché attivarsi per la creazione di un network di figure profes-sionali dedicate ad attività di tutoring e consulenza.

Principali risultatiSono stati realizzati 39 progetti, di cui ben 21 destinati alla creazione di Fondi di garanzia (53,8% del totale); 12 (il 30,8% del totale), invece, i progetti che hanno prodotto una contribuzione a favore delle imprese per l’abbattimento degli interessi pagati sulle linee di microfinanziamento concesse dalle banche e/o da intermediari finanziari. Soltanto 5 le iniziative che hanno realizzato contemporaneamente entrambe le attività di costituzione di Fondi di garanzia e di contribuzione in conto interessi a favore delle imprese.Le imprese beneficiarie di tali iniziative territoriali sono state oltre 9.000, mentre il valore economico totale della progettualità ha sfiorato i 15 milioni di euro. Significativo, invece, il numero dei partenariati attivati, pari a 67, realizzati principalmente con Confidi, banche, intermediari finanziari ed enti locali.Nella progettualità territoriale, un ruolo minore è stato esercitato dalle attività di formazio-ne (3 in totale) e di assistenza/consulenza (3 in totale) sul microcredito rivolte alle microim-prese; ciò, probabilmente, in ragione dell’enfasi posta sull’importanza degli investimenti finanziari come elemento distintivo della progettualità per l’accesso al credito e lo sviluppo del microcredito.

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Linea progettuale 2: “Promozione di nuova imprenditorialità e sostegno all’occupazione”Nel merito degli esiti della ricognizione condotta sulle iniziative realizzate per la seconda linea progettuale, in tema di “Promozione di nuova imprenditorialità e sostegno all’occu-pazione”, l’obiettivo generale è stato declinato secondo tre direttrici di obiettivi specifici: 1. garantire adeguato supporto a singoli cittadini che aspirassero o aspirino ad avviare una

nuova attività imprenditoriale; 2. finanziare fondi per l’anticipazione delle indennità di CIG; 3. erogare contributi e incentivi per la formazione e l’assunzione di personale qualificato o

riqualificato.Nel complesso, tra il 1° luglio 2009 e il 30 luglio 2010, le Camere e le Unioni regionali valutate hanno realizzato su questa linea progettuale 37 azioni, di cui 19 già completate o comunque avviate all’epoca della presentazione delle proposte al finanziamento del Fondo perequativo e 17 relative invece a nuova progettualità. Quasi la metà dei progetti (48,6%) ha riguardato l’erogazione di “Contributi per finanziare servizi di supporto alla nuova imprenditorialità e all’autoimpiego”, poco meno di un terzo (32,4%) l’erogazione di “Incentivi e contributi per finanziare la formazione e l’occupazione” e il 13,5% entrambi i tipi d’azione. Praticamente trascurabili altri tipi d’intervento, tra cui il “Finanziamento di fondi per l’anticipazione delle indennità di CIG”, in un solo caso, peraltro in abbinamento alle altre due azioni, e più generici interventi per disoccupati e aspiranti imprenditori.Le suddette azioni, come mostra la tabella, si sono concluse con risultati ragguardevoli sia per numero e caratteristiche degli interventi e dei beneficiari raggiunti, sia sotto il profilo degli effetti occupazionali: l’importo complessivamente rendicontato dalle Camere è pari a quasi 5.500.000 euro, di cui più di 1.600.000 utilizzato per l’erogazione di incentivi e contributi diretti a fondo perduto a imprese o a loro lavoratori (oltre ai sopracitati 50.000 euro a titolo di anticipo CIG); quasi 2.000 gli aspiranti imprenditori partecipanti a moduli, incontri e colloqui di gruppo per la creazione d’impresa; oltre 2.000 colloqui indi-viduali di orientamento, assistenza, affiancamento e accompagnamento al lavoro dipen-dente e indipendente; 186 business plan, 98 nuove imprese create e quasi 160.000 euro di contributi complessivamente erogati direttamente a neoimprenditori; quasi 1.400.000 euro di contributi e incentivi erogati a 445 imprese per creare o salvare in tutto ben 537 posti di lavoro (con contratto di lavoro dipendente o atipico), di cui 245 per diplomati e tecnici qualificati. Nella loro globalità, se sommiamo l’autoimpiego delle nuove imprese create, i progetti hanno consentito di garantire 635 posti di lavoro; più di 50.000 euro di contributi e voucher formativi erogati direttamente a lavoratori per partecipare ad attività di formazione e riqualificazione; oltre 6.000 i destinatari complessivi, di cui quasi il 70% inoccupati, disoccupati, lavoratori in CIG o mobilità. Nel complesso, i risultati rilevati possono dunque considerarsi molto positivi, seppure, naturalmente, con un’estrema variabilità da realtà a realtà, relativa tanto alle misure adottate dai singoli soggetti camerali attuatori, quanto, soprattutto, ai risultati occupazionali in termini di nuove imprese e di posti di lavoro creati o salvati.

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3. Attività, risorse e risultati

Principali risultatiRiassumiamo di seguito i principali risultati della seconda linea progettuale al 30 luglio 2010

Valore risorse rendicontate/erogate nel 2010 per progetti di sostegno all’occupazione (€) 5.434.500

di cui valore incentivi e contributi diretti erogati a fondo perduto a imprese o loro lavoratori (€) 1.617.752

N. moduli formativi e seminari informativi e promozionali per aspiranti imprenditori 112

N. aspiranti imprenditori partecipanti ad attività di gruppo (colloqui orientativi, moduli formativi e seminari) su cultura d’impresa e strumenti per business plan 1.974

N. business plan elaborati e analizzati 186

N. percorsi individuali di orientamento, assistenza, affiancamento e accompagnamento personalizzato (colloqui, coaching, bilanci di competenze e profili utente) 2.232

Valore contributi erogati direttamente a neoimprenditori1 (€) 160.000

N. imprese destinatarie di contributi e incentivi diretti per formazione e occupazione 445

Valore incentivi e contributi erogati direttamente a imprese per formazione e occupazione1 (€) 1.400.000

Valore contributi e voucher formativi erogati direttamente a lavoratori (€) 55.800

N. lavoratori riqualificati in corsi e attività formative 124

N. complessivo posti di lavoro creati o salvati (lavoro indipendente nuove imprese, lavoro dipendente o atipico) 635

di cui:

N. nuove imprese create 98

N. posti di lavoro creati o salvati (lavoro dipendente o atipico) 537

N. diplomati o tecnici qualificati assunti o stabilizzati (lavoro dipendente o atipico)2 245

N. totale beneficiari interventi a sostegno dell’occupazione 6.300

di cui n. inoccupati, disoccupati e lavoratori in CIG o mobilità beneficiari interventi a sostegno dell’occupazione 3.800

1 Si tratta di un “di cui” dei 5.434.500 euro erogati complessivamente e dei 1.617.752 di incentivi e con-tributi totali a fondo perduto a imprese o loro lavoratori.

2 Si tratta di un “di cui” dei complessivi 537 posti di lavoro dipendente o atipico creati o salvati.

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226

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

3.5 Le partecipazioni nell’economia, le infrastrutture

Il ruolo del Sistema camerale nel sostenere la crescita e lo sviluppo dei territori passa anche da investimenti di carattere strutturale, che si affiancano agli interventi annuali finora rappresentati e che si sostanziano in una fitta rete di partecipazioni delle Camere in enti, società, consorzi e altri organismi che operano nel mercato in ambiti determinanti per lo sviluppo territoriale.

In linea generale, le Camere sono da sempre impegnate nella promozione e nello sviluppo di strutture e infrastrutture di interesse economico generale, sia materiali che immateriali, volte a promuovere e migliorare la competitività del Sistema Paese. Nel 2010, il volume delle risorse investite nell’economia ammonta a circa 740 milioni di euro (+20% rispetto al 2009), distribuiti su poco più di 1.800 partecipazioni singole (tav. 3.119), un numero inferiore di oltre 130 unità rispetto all’equivalente 2009, a dimostrazione di come stia proseguendo nel Sistema il processo orientato a raziona-lizzare l’impiego di risorse, riducendone la dispersione, in favore di un impegno più concentrato su settori ritenuti, in questa fase, a maggiore valenza competitiva.

Tav. 3.119: Il quadro delle partecipazioni camerali nel 2010Numero Capitale investito (mln €)

Infrastrutture 520 612,00Istituti di credito/fondazioni bancarie 53 0,45Confidi 324 0,65Altre 991 126,96Totale partecipazioni 1.888 740,06

Il dettaglio delle altre partecipazioni

NumeroCapitale investito (mln €)

Quota associativa

(mln €)Promozione e commercio all’estero e assistenza all’export 44 1,60 1,12Formazione 118 9,53 1,55Organismi e istituti di cultura e ricerca 159 9,06 3,42Turismo 69 3,33 1,93Assistenza e diffusione dell’innovazione tecnologica 122 17,31 1,42Credito (esclusi Confidi, istituti di credito e fondazioni bancarie) 39 15,86 0,04Tutela e valorizzazione delle produzioni locali 164 7,46 1,59Promozione e sviluppo locale 276 62,81 5,64Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Un dato che, come si vedrà, trova sponda nel differenziale di incremento (2010, base 2008) tra il volume complessivo di risorse investite in partecipazioni e il corri-spondente importo destinato ai soli comparti infrastrutturali; a fronte di una variazione del +5% sul primo versante (740 milioni nel 2010, contro i 703 del 2008), si registra infatti un ben più consistente +17% di risorse destinate al rilancio dell’infrastruttura-

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227

3. Attività, risorse e risultati

zione del territorio, con investimenti in fiere e spazi espositivi, centri commerciali e mercati agroalimentari (612 milioni di euro in totale nel 2010, oltre l’80% del capitale complessivamente investito, con un incremento di 5 punti percentuali sul solo 2009).

Gli investimenti nelle “altre partecipazioni”, rilevanti sia numericamente sia in ter-mini di capitale investito (circa il 17% del totale), riguardano in prevalenza le quote sottoscritte dalle Camere in enti e organismi di promozione dello sviluppo locale (276 partecipazioni per un capitale investito di oltre 62 milioni di euro e un valore com-plessivo delle quote associative versate pari a oltre 5 milioni di euro). Numericamente rilevanti anche le quote sottoscritte in organismi di tutela e valorizzazione delle pro-duzioni locali (oltre 160, per oltre 7 milioni di euro di investimenti), nonché l’impegno nel sostegno a organismi e istituti di cultura e di ricerca, e altri attivi nell’ambito della promozione e diffusione dell’innovazione tecnologica (122 partecipazioni per un capita-le investito pari a circa il 13,5% del totale del capitale investito destinato alle “altre” partecipazioni, e una quota associativa di quasi 1,5 milioni di euro), dati che testimo-niano l’importanza attribuita dalle Camere ai fattori immateriali alla base dello sviluppo.

Anche nel 2010 si conferma inoltre una certa dinamicità del portafoglio delle par-tecipazioni camerali, sebbene con percentuali leggermente inferiori sul 2009, quando oltre il 73% delle realtà aveva modificato la configurazione dei propri investimenti, con interventi di profilo sia quantitativo – di incremento o riduzione di quote di capitale – sia strategico – volto cioè a reindirizzare il presidio su settori a maggiore potenziale di crescita; tale valore, come era lecito aspettarsi, scende a un comunque considerevole 68,3% nel 2010 (tav. 3.120).

Tav. 3.120: % di Camere che hanno modificato il proprio portafoglio partecipazioni nel 2010

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Sì68,3

No31,7

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

La consapevolezza che la ragione di fondo che guida le Camere a investire sul terri-torio sia data, più che dal valore, dal rilievo strategico per l’economia locale dell’oggetto della partecipazione (sia esso un’infrastruttura o un ente di promozione o altro), è sot-tolineata dal fatto che nel 2010 meno del 40% delle realtà camerali dichiari di volere modificare il proprio portafoglio nel prossimo triennio.

L’azione per lo sviluppo delle infrastruttureNel 2010 le partecipazioni nelle infrastrutture intercettano, in termini di capitale

investito, oltre l’87% del valore complessivo delle risorse impiegate del Sistema nel sostegno all’economia attraverso questa modalità di intervento (–7 punti percentuali sul 2009). Un dato che conferma come, in generale, e sebbene nel complesso si evi-denzi un trend in aumento del capitale investito, prosegua il percorso di razionaliz-zazione degli investimenti già avviato in maniera incisiva nel 2009. L’evoluzione che ha caratterizzato il triennio 2008-2010 (tav. 3.121) evidenzia come a fronte di una diminuzione del numero delle partecipazioni di uno scarso 10%, il valore del capi-tale investito è aumentato di più del 17% in questo macrosettore. La diminuzione del numero di partecipazioni ha riguardato tutte le macrocategorie infrastrutturali, pur interessando in modo più pronunciato le infrastrutture di rete (in particolare il settore ambiente dove si sono dimezzati sia le partecipazioni sia il capitale investito dal 2009 al 2010).

Riguardo alle infrastrutture di supporto all’economia, si nota una certa stabilità nell’ambito del sistema fieristico ed espositivo, pur con valori del capitale investito in leggera crescita, mentre tra le infrastrutture di trasporto, di fronte a una relativa sta-bilità del quadro complessivo di questo settore, spiccano le partecipazioni nelle strade (aumentate rispetto al 2009 sia in numero – da 84 a 98 – sia in valore del capitale investito – da 48,6 milioni di euro a 58,6 milioni di euro) e il minore peso relativo delle infrastrutture per lo sviluppo economico del territorio (si tratta di attività di tipo imma-teriale legate alle infrastrutture, al fine di meglio identificare alcune partecipazioni in società/enti non di “realizzazione” di infrastrutture, quanto piuttosto di “promozione e progettazione” di interventi infrastrutturali): queste pesavano circa un terzo del totale nel 2009 mentre ora rappresentano in numero circa il 22%.

Con riferimento alla “presenza” del Sistema nel comparto energetico e in quello delle telecomunicazioni e dell’energia, entrambi di rilievo strategico per la promozione e il sostegno alla competitività locale, si evidenzia come le stesse rappresentino la quota più importante delle infrastrutture cd “di rete”, sia in termini numerici (25 su 33 par-tecipazioni) sia di capitale investito. Tra queste, le 10 partecipazioni che riguardano il settore delle TLC sono concentrate sostanzialmente nel Nord del Paese; mentre le 15 relative al comparto energetico – alcune delle quali si riferiscono agli ambiti della promozione di energie rinnovabili, altre sono aziende multiservizi, oppure di costruzio-ne di impianti di cogenerazione – presentano una localizzazione più “omogenea” sul territorio, al Centro e al Nord.

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3. Attività, risorse e risultati

Tav. 3.121: Il trend delle partecipazioni camerali nelle infrastrutture 2008-2010

2008 2009 2010Capitale totale investito (mln €) 521,2 584,2 612,0Numero totale partecipazioni 573 548 520

NumeroCapitale

inv. (mln €)

NumeroCapitale

inv. (mln €)

NumeroCapitale

inv. (mln €)

Infrastrutture di supporto all’economia 145 296,4 135 294,8 131 321,2Sistema fieristico ed espositivo 89 232,0 85 253,2 85 282,8Mercati agroalimentari e centri commerciali 56 64,3 50 41,6 46 38,4Infrastrutture di trasporto 381 222,7 367 287,2 356 289,0Portualità 33 11,2 30 10,1 30 10,2Aeroporti 97 112,9 95 118,4 95 114,3Strade 84 46,0 84 48,6 98 58,6Intermodalità e logistica 52 20,0 51 22,1 52 22,1Sviluppo economico/infrastrutturale territorio 115 32,5 107 87,9 81 83,7Infrastrutture di rete 47 2,2 46 2,1 33 1,9Ambiente 17 0,3 16 0,2 8 0,1Telecomunicazioni o energia 30 1,9 30 1,9 25 1,8Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Il dato relativo alla distribuzione territoriale delle quote (tav. 3.122) conferma il posizionamento delle Camere del Centro Italia quali enti in prima linea sul fronte degli investimenti (oltre 288 milioni di euro, circa il 47% del capitale investito dal Sistema, con un incremento dei flussi pari a circa il 20% rispetto al 2009), sebbene il numero maggiore di partecipazioni sia detenuto dalle Camere del Nord Est che, insieme, con-vogliano quasi il 26% del capitale complessivamente trasferito, con investimenti medi poco al di sotto del milione di euro. In sensibile aumento, invece, gli investimenti riconducibili alle realtà del Nord Ovest (+2,4 milioni di euro investiti rispetto al 2009), mentre il quadro che caratterizza il Sud e Isole mostra un minor numero di partecipa-zioni e un valore più ridotto del capitale veicolato, anche se con il maggior numero di Camere interessate. Questo fa sì che, mentre nelle altre circoscrizioni territoriali ogni Camera che detiene partecipazioni ne ha, in media, più di 6, nel Meridione la media si riduce a 3 partecipazioni per ente.

Il 2010 ha visto il consolidamento di alcune iniziative del Sistema, nonché l’avvio di nuove. Tra le prime, nel corso dell’anno si è lavorato a livello centrale e periferico per lo sviluppo di un upgrade dell’architettura e delle funzionalità del portale nazionale delle infrastrutture di trasporto e logistica del Sistema camerale (TRAIL), curato dalla consor-tile Uniontrasporti, che rappresenta la principale fonte informativa sulle infrastrutture, esistenti e in fase di costruzione (tav. 3.123), nonché il punto di confluenza di dati e informazioni su temi quali i trasporti, le infrastrutture e la logistica.

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Tav. 3.122: Partecipazioni nelle infrastrutture per macroripartizione territoriale nel 2010

Area N.CCIAA

N. partecipazioni

Capitale medio investito (€)

Capitale investito (€)

Nord Ovest 22 136 744.278,1 101.221.827,8

Nord Est 22 165 956.274,6 157.785.316,0

Centro 25 134 2.152.554,0 288.442.230,0

Sud e Isole 31 85 759.443,1 64.552.665,6

Italia 100 520 1.176.927,0 612.002.039,3

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

Oltre all’implementazione di ulteriori portali di livello regionale (Abruzzo, Calabria, Lazio, Puglia, Sardegna e Umbria) e alla realizzazione del periodico “Trail Informa”, il portale si è arricchito di nuove funzionalità: è stata aggiunta la sezione dedicata alle grandi infrastrutture europee, quella dedicata alle infrastrutture di supporto all’econo-mia (le fiere, che rappresentano uno dei primi settori d’investimento delle Camere di commercio, nonché i mercati all’ingrosso), e alle statistiche sui trasporti, fornendo così un maggiore contenuto informativo agli utenti e nuovi servizi di reportistica.

Tav. 3.123: TRAIL, il portale nazionale delle infrastrutture di trasporto e logistica del Sistema camerale

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3. Attività, risorse e risultati

Nel 2010, tra le attività avviate e da sviluppare e che segnano anche un ampliamen-to del raggio d’azione delle Camere – dalle infrastrutture di trasporto alle reti materiali e immateriali – vi sono quelle che rientrano nell’ambito dell’accordo di programma sottoscritto a dicembre 2010 tra il MiSE e Unioncamere con l’obiettivo di sostenere progetti delle Camere di commercio volti a favorire la diffusione e il trasferimento dell’innovazione. In tale ambito un ruolo prioritario è stato conferito alla promozione dei servizi ICT avanzati, resi disponibili dalla banda larga, con un’azione focalizzata in modo particolare sulle PMI e, quindi, sulle esigenze di un particolare segmento di domanda che soffre maggiormente le ricadute del cd digital divide, e che rischia di non poter cogliere appieno le opportunità di sviluppo connesse al pieno utilizzo della rete.

Sempre nel 2010, a seguito di un ulteriore accordo sottoscritto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la rete camerale ha rivolto il proprio impegno nella diffusione e nella discussione del Piano nazionale della logistica. La promozione e l’or-ganizzazione di momenti di confronto tra operatori, imprese e il Ministero per discutere i contenuti del Piano ha avuto il fine di individuare, tra le linee proposte, le priorità di azione nei diversi territori coinvolti, al fine di consentire al sistema imprenditoriale locale di recuperare competitività nella logistica, settore che vede l’Italia particolar-mente debole.

Nel solco delle attività avviate nel 2010 che troveranno pieno sviluppo durante il 2011, da evidenziare – infine – la costituzione in seno a Unioncamere della Commissione nazionale infrastrutture, il cui obiettivo risiede nel facilitare, da parte delle Camere, l’assunzione di un ruolo più strategico e proattivo nei confronti dei policy maker; ciò sia con riferimento alla definizione delle priorità infrastrutturali, soprattutto di livello locale, sia nella promozione del dialogo tra i diversi stakeholder del territorio per preve-nire le situazioni di conflitto che spesso impediscono o rallentano l’esecuzione di opere.

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

3.6 Programmazione e progettazione comunitaria

Uno dei più importanti filoni di attività del Sistema camerale riguarda la “partita” dei Fondi strutturali. In linea generale, il sostegno delle Camere alle politiche per le imprese si manifesta nella partecipazione – in qualità di partner istituzionali delle amministrazioni regionali – agli interventi della programmazione comunitaria, preziosa occasione per l’innesco di sinergie positive, lo sviluppo di un dialogo incisivo e costrut-tivo con le singole Autorità di gestione, nonché la presentazione di progetti sviluppati in base alle vocazioni e alle singole esperienze territoriali (tav. 3.124). Ciò premesso, la programmazione 2007-2013 ha subìto nel nostro Paese forti ritardi nella sua attuazione. Il ritardo si è manifestato in tutta la sua gravità non solo nelle regioni “Convergenza” (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Basilicata, quest’ultima in phasing out), principali beneficiarie delle allocazioni previste nel quadro della politica di coesione, ma anche in diverse realtà delle regioni “Competitività e occupazione” con un ammontare di risorse da certificare entro il 31 dicembre 2011 pari a circa 8 miliardi di euro. La particolare gravità del ritardo nell’attuazione degli interventi ha richiesto la messa a punto di misure di accelerazione, da parte delle amministrazioni nazionali e regionali, da attivare nel corso del 2011.

Tav. 3.124: I numeri di “Programmazione e progettazione comunitaria”

24 Camere di commercio componenti dei Comitati di sorveglianza dei POR FESR e FSE 2007-2013

7 Camere di commercio hanno presentato proposte all’Autorità di gestione nell’ambito della programmazione regionale

10 Numero proposte all’Autorità di gestione nell’ambito della programmazione regionale

71,7 Milioni di € di budget complessivo delle proposte all’Autorità di gestione nell’ambito della programmazione regionale

23 Camere di commercio hanno partecipato a bandi o avvisi di gara finanziati dai fondi strutturali 2007-2013

5 Bandi/avvisi nazionali a cui hanno partecipato le Camere di commercio

12 Bandi/avvisi regionali e/o locali a cui hanno partecipato le Camere di commercio

9 Avvisi di cooperazione territoriale a cui hanno partecipato le Camere di commercio

97,5 Milioni di € di budget complessivo dei bandi/avvisi di gara finanziati dai fondi strutturali 2007-2013 a cui hanno partecipato le Camere di commercio

11 Camere di commercio hanno sottoscritto e partecipato a progetti europei a Sportello Bruxelles

40 Numero di progetti europei a Sportello Bruxelles a cui le Camere di commercio hanno partecipato

23,6 Milioni di € di budget complessivo dei progetti europei a Sportello Bruxelles a cui le Camere di commercio hanno partecipato

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

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233

3. Attività, risorse e risultati

Relativamente alle regioni obiettivo Convergenza (tavv. 3.125-3.126), i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze – aggiornati al 28 febbraio 2011 – mostrano ancora un forte ritardo nell’attuazione, che in media è pari al 9,82% per i pagamenti e al 21,17% per gli impegni su un ammontare complessivo di circa 43,6 miliardi di euro per l’attuale programmazione 2007-2013: di tale cifra, circa 22 miliardi sono cofinanziati dallo Stato attraverso il Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie, mentre 17,8 miliardi sono cofinanziati dal FESR e 3,7 miliardi dal FSE.

Tav. 3.125: Obiettivo Convergenza FESR: attuazione finanziaria per intervento al 28 febbraio 2011

InterventoContributo totale

2007-2013 (a)(€)

Attuazione finanziaria

Impegni (b)(€)

Pagamenti (c)(€)

Impegni (b/a) (%)

Pagamenti (c/a) (%)

POIn “Attrattori culturali, naturali e turismo”1 1.031.151.814,00 89.824.604,89 89.824.604,89 8,7 8,7

POn “Energie rinnovabili e risparmio energetico” 1.607.786.352,00 663.474.427,19 156.960.453,18 41,3 9,8

PON “Governance e AT” FESR 276.190.810,00 92.085.275,70 45.303.747,30 33,3 16,4

PON “Istruzione Ambienti per l’apprendimento” 495.309.830,00 231.028.198,85 152.317.168,72 46,6 30,8

PON “Reti e mobilità” 2.749.457.782,00 743.552.897,13 312.895.416,62 27,0 11,4

PON “Ricerca e competitività” 6.205.393.642,00 1.587.541.904,47 571.850.098,81 25,6 9,2

PON “Sicurezza per lo sviluppo” 1.158.080.874,00 396.297.258,82 184.457.870,64 34,2 15,9

Calabria2 2.998.240.052,00 586.332.677,94 271.224.677,19 19,6 9,0

Campania 6.864.795.198,00 685.699.623,68 492.518.116,93 10,0 7,2

Puglia3 5.238.043.956,00 1.331.414.519,41 462.546.450,69 25,4 8,8

Sicilia 6.539.605.100,00 914.080.122,23 512.591.719,50 14,0 7,8

Basilicata 752.186.373,00 229.679.765,77 130.767.826,73 30,5 17,4

Totale 35.916.241.783,00 7.551.011.276,08 3.383.258.151,20 21,0 9,4

1 Dato aggiornato alla certificazione di spesa del 29 dicembre 2010.2 Gli impegni sono quelli acquisiti e validati sul sistema di monitoraggio. I pagamenti si riferiscono alla

certificazione del 22 dicembre 2010.3 I pagamenti si riferiscono alla certificazione del 24 dicembre 2010.

Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato

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234

Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

Tav. 3.126: Obiettivo Convergenza FSE: attuazione finanziaria per intervento al 28 febbraio 2011

InterventoContributo totale

2007-2013 (a) (€)

Attuazione finanziaria

Impegni (b) (€)

Pagamenti (c) (€)

Impegni (b/a) (%)

Pagamenti (c/a) (%)

Campania1 1.118.000.000,00 74.644.000,34 26.539.407,52 6,7 2,4Calabria 860.498.754,00 125.251.275,44 86.618.807,25 14,6 10,1Sicilia 2.099.239.152,00 91.005.003,07 78.187.671,99 4,3 3,7Basilicata 322.365.588,00 96.729.935,41 60.704.325,39 30,0 18,8Puglia2 1.279.200.000,00 172.097.773,72 121.399.687,59 13,5 9,5PON “Governance e azioni di sistema” 517.857.770,00 149.433.803,51 55.915.884,75 28,9 10,8PON “Competenze per lo sviluppo” 1.485.929.492,00 969.543.062,82 467.654.470,85 65,2 31,5

Totale 7.683.090.756,00 1.678.704.854,31 897.020.255,34 21,8 11,71 Dati del bimestre precedente.2 Pagamento aggiornato con la certificazione di spesa al 23 dicembre 2010.Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato

Tav. 3.127: Obiettivo Competitività FESR: attuazione finanziaria per intervento al 28 febbraio 2011

InterventoContributo totale

2007-2013 (a) (€)

Attuazione finanziaria

Impegni (b) (€)

Pagamenti (c) (€)

Impegni (b/a) (%)

Pagamenti (c/a) (%)

Abruzzo 345.369.139,00 94.973.712,94 55.383.470,39 27,5 16,0Emilia Romagna1 346.919.699,00 106.939.760,34 43.056.979,84 30,8 12,4Friuli Venezia Giulia 303.001.323,00 72.450.113,02 26.914.044,36 23,9 8,9Lazio 743.512.676,00 235.079.612,85 79.465.253,83 31,6 10,7Liguria 530.235.365,00 148.527.009,12 57.530.626,43 28,0 10,9Lombardia 532.000.000,00 248.420.535,42 104.686.844,50 46,7 19,7Marche2 288.801.634,00 99.824.189,73 82.260.570,86 34,6 28,5Molise 192.518.742,00 21.037.130,85 18.791.298,56 10,9 9,8PA di Bolzano 74.918.344,00 39.925.531,06 12.988.986,25 53,3 17,3PA di Trento 64.287.142,00 38.661.651,82 16.172.441,52 60,1 25,2Piemonte 1.076.958.254,00 535.952.125,19 246.504.226,43 49,8 22,9Toscana3 1.126.652.231,00 288.017.773,02 177.494.974,83 25,6 15,8Umbria 348.116.092,00 140.166.999,04 59.196.490,79 40,3 17,0Valle d’Aosta 48.810.613,00 23.482.956,10 14.491.196,84 48,1 29,7Veneto 452.688.244,00 190.726.801,82 99.417.803,19 42,1 22,0Sardegna 1.701.679.413,00 378.888.987,41 328.215.203,66 22,3 19,3Totale 8.176.468.911,00 2.663.074.889,73 1.422.570.412,28 32,6 17,41 I pagamenti si riferiscono alla certificazione del 6 dicembre 2010.2 I pagamenti si riferiscono alla certificazione del 16 dicembre 2010.3 Dati del bimestre precedente.Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato

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3. Attività, risorse e risultati

Per le regioni obiettivo Competitività (tavv. 3.127-3.128) il livello di attuazione, registrato al 28 febbraio 2011, è pari in media al 19,33% per i pagamenti e al 35,17% per gli impegni, rispetto a un ammontare complessivo, per il ciclo 2007-2013, che supera i 15,8 miliardi di euro. Di tale allocazione, oltre 9,4 miliardi sono cofinanziati dallo Stato attraverso il Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie, mentre 3,1 miliardi sono cofinanziati dal FESR e altrettanti 3,1 miliardi dal FSE.

Tav. 3.128: Obiettivo Competitività FSE: attuazione finanziaria per intervento al 28 febbraio 2011

InterventoContributo totale

2007-2013 (a) (€)

Attuazione finanziaria

Impegni (b) (€)

Pagamenti (c) (€)

Impegni (b/a) (%)

Pagamenti (c/a) (%)

Abruzzo1 316.563.222,00 30.432.617,28 30.432.617,28 9,6 9,6

Emilia Romagna 806.490.114,00 504.658.096,86 303.037.844,36 62,6 37,6

Friuli Venezia Giulia 319.225.628,00 146.138.023,31 96.143.214,32 45,8 30,1

Lazio2 736.077.550,00 136.513.978,38 88.979.547,34 18,5 12,1

Liguria 395.073.052,00 162.656.682,74 72.077.572,57 41,2 18,2

Lombardia 798.000.000,00 388.401.282,06 165.701.429,70 48,7 20,8

Marche 281.551.141,00 99.513.309,73 60.309.201,65 35,3 21,4

Molise 102.897.150,00 29.999.018,74 20.262.145,26 29,2 19,7

PA di Bolzano 160.220.460,00 90.481.957,74 45.321.327,85 56,5 28,3

PA di Trento 218.570.270,00 171.299.680,57 81.214.106,00 78,4 37,2

Piemonte 1.007.852.446,00 411.111.035,11 249.067.788,54 40,8 24,7

Toscana3 664.686.347,00 239.482.013,64 91.681.781,86 36,0 13,8

Umbria 230.417.088,00 84.239.049,33 51.289.161,39 36,6 22,3

Valle d’Aosta4 82.278.860,00 34.230.944,11 12.430.410,04 41,6 15,1

Veneto5 716.697.817,00 125.019.273,70 104.847.942,67 17,4 14,6

Sardegna 729.291.176,00 211.970.198,75 151.375.918,93 29,1 20,8PON “Azioni di Sistema” 72.000.000,00 32.628.212,32 9.396.470,47 45,3 13,1

Totale 7.637.892.321,00 2.898.775.374,37 1.633.568.480,23 38,0 21,4

1 Dato aggiornato con la certificazione di spesa del 9 dicembre 2010.2 Pagamento riferito alla certificazione del 9 dicembre 2010.3 Dati riferiti al bimestre precedente.4 Dati riferiti al bimestre precedente.5 I dati sono quelli acquisiti e validati sul sistema di monitoraggio.

Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato

Nel corso del 2010 Unioncamere – in collaborazione con alcune agenzie naziona-li – ha sviluppato un intenso lavoro progettuale sui due programmi interregionali: il POIn “Energie rinnovabili” e il POIn “Attrattori culturali, naturali e turismo”, avviando parallelamente una stretta interlocuzione con le Autorità di gestione dei rispettivi pro-

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

grammi. Nello specifico, riguardo al primo, è stata elaborata una proposta progettuale di informazione e sensibilizzazione sui temi dell’energia (misura 2.6 del POIn) e conte-stualmente è stato realizzato uno studio sulle ESCo, società che offrono servizi integrati finalizzati all’efficienza energetica.

Riguardo al secondo POIn, sono state elaborate cinque proposte progettuali, inol-trate all’Autorità di gestione e alla Presidenza del CTCA del Programma. Le proposte insistono su quattro azioni trasversali, su cui le Camere di commercio sono soggetti beneficiari insieme ad altri soggetti istituzionali. Un altro filone di attività ha riguar-dato il servizio di segnalazione degli avvisi e bandi di gara al Sistema camerale: si tratta delle gare che vengono di volta in volta emanate in attuazione dei programmi operativi dell’attuale programmazione, inclusa la cooperazione territoriale: il dato a consuntivo dell’anno 2010 è stato pari a 132 gare segnalate attraverso il portale unioncamere.net.

A livello comunitario, il Sistema ha seguito da vicino il “dibattito” sviluppatosi – a partire dalla seconda metà del 2009 e per tutto il 2010 – sul futuro della politica di coesione fra la Commissione europea e gli Stati membri. Ciò anche grazie all’azione dei “corrispondenti” delle strutture camerali a Bruxelles, tra cui la Staff Services (cfr. box 3.6) che agiscono al fine di promuovere con maggiore efficacia l’internazionalizzazione e la partecipazione da parte delle Camere di commercio ai programmi e ai finanziamenti dell’Unione Europea.

In questo contesto di riferimento e nell’ambito della prima Convention delle Unioni regionali delle Camere di commercio (Milano, 18 maggio 2010) gli interventi mirati dei rappresentanti del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del MiSE in merito alla riforma della politica di coesione, hanno stimolato – nei rappresentanti regionali e camerali – riflessioni e approfondimenti sulle modalità di collaborazione tra Regioni e Sistema camerale, con una specifica attenzione alla dimensione comunitaria. In un ulteriore incontro tematico delle Unioni regionali (Matera, 16 settembre 2010) sono state poste al centro dell’attenzione due tematiche strettamente collegate: lo stato dell’arte e le prospettive di utilizzo delle risorse comunitarie, con riferimento allo specifico apporto progettuale del Sistema camerale.

Infine, nell’incontro nazionale delle Aziende speciali (Frascati, 23-24 novembre 2010) sono stati attivati interventi sull’attuazione della programmazione comunita-ria dei Fondi strutturali 2007-2013, nell’ambito del tavolo di lavoro sulle priorità di intervento camerale per la competitività del “sistema territorio”; gli spunti di rifles-sione sulle modalità di partecipazione, quali ad esempio quelli sugli avvisi di gara dei Programmi di cooperazione territoriale, hanno fatto emergere l’importanza di lavorare su “progettualità di sistema”, sebbene tali attività richiedano molto esercizio e molta sperimentazione, data la complessità tecnico-amministrativa dei Programmi.

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3. Attività, risorse e risultati

L’attività 2010 di SSB asbl è stata fortemente influenzata, da un lato, dalla riforma dell’or-dinamento delle Camere di commercio e dalla conseguente progressiva focalizzazione sulle rinnovate competenze camerali e, dall’altro, dal significativo incremento delle iniziative in ambito Eurochambres a fronte del primo anno di presidenza italiana dell’associazione europea.Il posizionamento su Bruxelles di SSB corrisponde oggi a un perimetro di azione ben deli-neato, sempre più orientato al servizio ai soci ma con una crescente attenzione alla valoriz-zazione delle funzioni del Sistema camerale, a un’attività di lobby istituzionale sui dossier di maggiore attualità (turismo, conciliazione, Made in, Small Business Act, diritto societario), un progressivo accreditamento presso le istituzioni europee e una sempre crescente attività d’informazione sulle opportunità offerte dall’Europa.In quest’ambito, il 2010 ha visto la realizzazione, da parte di SSB, del Sistema informativo sui bandi europei a gestione diretta, in linea dal giugno su www.unioncamere.net nonché il Sistema informativo sulla legislazione europea e sulle attività di Eurochambres in linea, sempre su www.unioncamere.net, a partire da aprile 2011.Nello stesso tempo, nell’ambito del servizio di back office, il 2010 fa registrare un incremen-to pari a circa il 30% nei contatti intercorsi con i vari enti camerali rispetto al dato 2009. Oltre agli enti associati a SSB asbl, è stata fornita assistenza a 12 Camere di commercio, 4 Unioni regionali, 1 Centro estero, 9 Agenzie nazionali, 13 Aziende speciali di Camere di commercio. La struttura è stata inoltre impegnata nella ricerca di relatori UE per eventi in Italia (tra i quali la decima edizione del Forum AIC tenutosi ad Ancona il 26-28 maggio 2010) e nell’assistenza a 8 missioni camerali. Tra queste si ricorda la presentazione ufficiale, il 13 aprile 2010, della Borsa merci telematica italiana presso il Parlamento europeo, non-ché l’organizzazione di due audizioni a livello di Commissione europea per promuovere lo strumento Excelsior.In materia di progettazione comunitaria, secondo una recente rilevazione durante gli ultimi anni 25 Camere di commercio, 30 Aziende speciali, 13 Unioni regionali, 3 Centri estero, 12 organismi partecipati hanno preso parte a progetti europei. Tra questi vi sono le 31 realtà camerali membri dell’Enterprise Europe Network. Durante il 2010 l’assistenza alla progettazione fornita da SSB, finalizzata ad agevolare la partecipazione del Sistema camerale ai programmi comunitari, è stata erogata – secondo varie modalità – a 21 realtà camerali. In quest’ambito, si inquadra in particolare l’assistenza fornita da SSB a Ecocerved per la presentazione del progetto nell’ambito di Life+ e il progetto Erasmus dei giovani imprenditori, dove SSB insieme a Mondimpresa ha coinvolto e assistito vari enti camerali del Mezzogiorno, aderenti alla rete EEN, favorendo la loro partecipazione nel progetto.Per quanto riguarda l’assistenza per la partecipazione ai progetti europei realizzati da Eurochambres, SSB ha continuato la promozione delle attività dell’EBTC India, centro servizi per le PMI, avviato da un consorzio europeo sotto la responsabilità di Eurochambres

Box 3.6: SSB – Staff Services in Brussels

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

stessa, e del programma “Understanding China”, finalizzato a migliorare l’informazione, formazione e comunicazione nei rapporti di affari UE-Cina. I rappresentanti delle Camere di commercio di Viterbo, Bolzano, Torino e Frosinone hanno preso parte all’attività di formazione svoltasi per quattro settimane tra l’Unione Europea e la Cina. Per quel che concerne i nuovi progetti, l’azione di SSB si è concentrata sui due bandi per l’apertura di European Business Centre in Cina e Tailandia (che, oltre a Eurochambres, hanno visto il partenariato delle due Camere di commercio italiane in loco) e per il progetto “East Invest”, finalizzato allo sviluppo delle opportunità di affari con l’Europa orientale, al quale, oltre a Unioncamere, partecipano come partner il CEIPiemonte, Formaper, Mondimpresa, Promofirenze e Unioncamere Veneto. La proposta presentata al riguardo da Eurochambres insieme ad altri 83 partner europei si è aggiudicata il finan-ziamento di 7 milioni di euro.Sempre nel corso dell’anno, SSB ha curato l’organizzazione di alcuni momenti formativi, tra cui si ricorda un corso di formazione, tenutosi il 22-23 febbraio sulle opportunità di finan-ziamento europee al quale hanno partecipato funzionari appartenenti a 28 enti camerali di 15 differenti regioni e a 3 Camere italiane all’estero.Il 10-11 giugno 2010 è stato inoltre organizzato a Bruxelles il corso di formazione, promos-so da ASPIN, Azienda speciale della Camera di commercio di Frosinone, sui programmi europei per l’imprenditoria femminile destinato a un gruppo di 15 imprenditrici.SSB ha altresì fornito assistenza all’organizzazione e allo svolgimento di alcuni importanti eventi; in merito si ricorda l’organizzazione con Eurochambres della seconda edizione del Parlamento europeo delle imprese. L’evento, tenutosi a Bruxelles il 14 ottobre, ha visto la partecipazione di centinaia di imprenditori che, simulando una riunione del Parlamento europeo in sessione plenaria, hanno avuto l’opportunità di discutere e di votare su questioni sensibili e d’importanza strategica per le imprese. La delegazione italiana era formata da 66 presidenti e amministratori delle Camere di commercio. Gli uffici di Bruxelles hanno fornito la consueta assistenza sugli aiuti di Stato attraver-so la risposta a 28 quesiti riguardanti soprattutto le deroghe temporanee decise dalla Commissione per far fronte alla crisi finanziaria e gli aiuti in agricoltura. Rispetto a quest’ultimo settore, in ottemperanza al regine di aiuto emanato da Unioncamere in favore delle PMI attive nel settore agricolo (regime N 241/01), sono state ricevute e analizzate le relazioni inviate da 30 enti camerali ed è stata predisposta la relativa relazione da inviare alla Commissione europea. Per quanto riguarda i seminari di aggiornamento sul tema, un primo evento di aggiorna-mento generale, al quale hanno partecipato 21 enti camerali, si è svolto il 14 luglio. Un secondo evento si è tenuto il 3 dicembre e ha visto la partecipazione di 31 enti camerali. Oggetto dell’incontro è stata la presentazione del nuovo regime Unioncamere, in vigore a partire da gennaio 2011 e sostitutivo dell’ormai superato regime 241/2001.

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3. Attività, risorse e risultati

I progetti sul territorio in tema di “Programmazione e progettazione comunitaria”

Camera di commercio Titolo progetto Partenariato

Ancona COINSET Associazioni di categoria, Provincia, Camera di commercio, università, altro

Arezzo Progetto di marketing territoriale ConsumAretino

Ascoli Piceno Enterprise Europe NetworkUnioncamere regionale, associazioni di categoria, Camera di commercio, università, istituto/centro di ricerca, imprese

Benevento Progetto Centro commerciale naturale Associazioni di categoria, associazioni dei consumatori

Biella Imagining Growth Camera di commercio estera, altroBologna Accordo attuativo provinciale per cessione

crediti pro solutoUnioncamere regionale, Provincia, Comune

CagliariMedports Sviluppo dei cluster di imprese nei servizi avanzati per la logistica portuale nel bacino del Mediterraneo

Unioncamere nazionale, associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Ministero, Regione, Provincia, Comune, Camera di commercio, università, istituto/centro di ricerca

Campobasso Progetto ORSA

Cuneo VALORTAssociazioni di categoria, Camera di commercio, università, istituto/centro di ricerca, altro

Forlì-Cesena Convegno “Verso quale modello di sviluppo” Provincia, altroGrosseto Azioni di animazione economica Associazioni di categoria, Comune, altroLatina CIRA Comune, universitàLivorno Pimex Associazioni di categoria, Provincia,

Camera di commercio, altro

Lodi Biogesteca Piattaforme di biotecnologie verdi

Regione, Camera di commercio, università, istituto/centro di ricerca, altro ente pubblico

Lucca Change

Milano SimplerUnioncamere regionale, associazioni di categoria, Regione, Camera di commercio

Oristano Innonautics Provincia, Comune, Camera di commercio, università

Padova Made in Padova Associazioni di categoria, istituto/centro di ricerca, imprese

Pesaro e Urbino Urbino Press Award Provincia, Comune, imprese, altroPescara Assistenza al turista ospite nella città

di Pescara Regione, altro ente pubblicoPotenza Tavolo interistituzionale sul credito Associazioni di categoria, Provincia, Comune

SondrioProgetto DMO Progetto di sviluppo del sistema turistico della Provincia di Sondrio

Associazioni di categoria, Regione, Provincia, Camera di commercio, imprese

Taranto Consulta per lo sviluppoAssociazioni di categoria, Provincia, Comune, Camera di commercio, altro ente pubblico, altro

Torino Erogazione contributi di varia tipologia a iniziative di enti terzi

Associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, Comune, università, altro ente pubblico

Trieste Investire a Trieste Missione a Tel Aviv, Sidney, Melbourne

Associazioni di categoria, istituto/centro di ricerca

Venezia CITIESAssociazioni di categoria, Regione, Comune, Camera di commercio, Camera di commercio estera, istituto/centro di ricerca, altro

Fonte: Unioncamere, Osservatorio camerale 2011

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

105 Cameredi commercio

Oltre 1.800 partecipazioni in enti e società del territorio

69 Camere arbitrali104 Cameredi conciliazione

27 Laboratori chimico-

merceologici

42 Borse merci e Sale di contrattazione

130 Aziende speciali

130 Sedi distaccate

19 Unioni regionali

9 Centri estero regionali

31 strutture camerali nei 5 Consorzi EEN

75 Camere di commercio italiane all’estero

35 Camere di commercio italo-estere

InfoCamere

Tecno Holding

IC Outsourcing

Assocamerestero Assicor

ITF Filiera Moda

Assonautica

Agroqualità

BMTI

Isnart

IstitutoG. Tagliacarne

Mondimpresa

Retecamere

Dintec

Uniontrasporti

INDIS

Ecocerved

Jobcamere

UniversitasMercatorum

TecnoServiceCamere

Tecnoborsa

SSB – StaffServices in Brussels

La mappa del Sistema camerale al 31 dicembre 2010

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3. Attività, risorse e risultati

NOTA METODOLOGICA

Il presente volume è stato realizzato a valere sulle informazioni raccolte con la rile-vazione 2011 dell’Osservatorio camerale, sulle dimensioni strutturali, organizzative e di servizio delle Camere di commercio. Con particolare riferimento alle specifiche attività di servizio, la rilevazione tiene conto di quanto realizzato dalle Camere anche con il coinvolgimento delle proprie Aziende speciali.

Il questionario somministrato alle Camere di commercio si compone di 18 schede ed è stato aperto alla compilazione on line dal 14 marzo al 27 aprile 2011 tramite il sito internet www.osservatoriocamerale.it; il patrimonio informativo, aggiornato al 31 dicembre 2010, è contenuto nel database Osservatorio camerale; la popolazione di riferimento per la rilevazione è costituita da tutte le Camere di commercio (105 enti) e dalle loro Aziende speciali (130 organismi nel 2010).

Di seguito si riporta il numero di Camere di commercio che hanno risposto al questionario, per singola scheda.

N. di Camere di commercio al 31 dicembre 2010 105

N. di Camere di commercio che hanno compilato il questionario 105

N. di Camere di commercio che hanno chiuso la rilevazione 104Numeroscheda Denominazione Dettaglio delle Camere

che hanno risposto a ciascuna scheda

1 Organi 1051

2 Organizzazione 104

3 Personale 105

4 Servizi amministrativi, comunicazione ed e-government 104

5 Internazionalizzazione 104

6 Formazione, orientamento, alternanza, università e lavoro 104

7 Valorizzazione e promozione delle filiere 104

8 Finanza 104

9 Partecipazioni camerali 104

10 Innovazione, trasferimento tecnologico e proprietà industriale 104

11 Ambiente 104

12 Servizi per l’imprenditorialità 104

13 Sviluppo locale, programmazione e progettazione comunitaria 104

14 Turismo e cultura 104

15 Statistica, studi, ricerche e documentazione 104

16 Biblioteche e gestione documentale 104

17 Regolazione del mercato 104

18 Green economy, sviluppo sostenibile e CSR 104

1 Alla data di riferimento per la rilevazione una Camera di commercio risulta commissariata.

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

PRINCIPALI ACRONIMI E ABBREVIAZIONI

ABI Associazione bancaria italianaAdp Accordo di programmaADR Alternative Dispute ResolutionAEE Apparecchiature elettriche ed elettronicheAEETEL (Registro delle) Apparecchiature elettriche ed elettroniche telematicoAIA Autorizzazioni integrate ambientaliAIC Adriatic and Ionian Chambers of CommerceAlpMed Alpi MediterraneoALPS Aosta Liguria Piemonte SystemANCI Associazione nazionale comuni italianiAPO Ambito produttivo omogeneoARIOS Azioni regionali integrate di orientamento scolastico art./artt. Articolo/iasbl Association sans but lucratifASCAME Associazione delle Camere di commercio e industria del MediterraneoASPIN Azienda speciale internazionalizzazioneAT Assistenza tecnicaATA Admission temporaire/Temporary AdmissionATECO (Classificazione delle) Attività economicheBE2WEEN Bridging Enterprises To empoWer Environmental and Energy NetworksBIC Business Innovation CentreBMTI Borsa merci telematica italianaB2B Business to BusinessCABOTs Central Asia Business Organizations TrainingsCAD Codice dell’amministrazione digitaleCAF Centro assistenza fiscalecd Cosiddetto/a/i/eCdc Camera/e di commercioCE Comunità europeaCEE Comunità economica europeaCEIPiemonte Centro estero per l’internazionalizzazione del PiemonteCGIL Confederazione generale italiana del lavoroCIF Comitato/i per l’imprenditoria femminileCIG Cassa integrazione guadagniCIRA Centro integrato di ricerca applicataCISL Confederazione italiana sindacati dei lavoratoriCISPA Centro interdipartimentale di studi sulla pubblica amministrazioneCITIES Creative Industries in Traditional Intercultural SpacesCiVIT Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni

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Principali acronimi e abbreviazioni

CNDCEC Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabiliCOINSET Competenze innovative per l’imprenditorialità navale nel settore dei trasporti e del turismo diportisticoComUnica Comunicazione unica d’impresaCORECOM Comitato regionale per le comunicazioniCOREP Consorzio per la ricerca e l’educazione permanenteCOV Composti organici volatiliCRM Customer Relationship ManagementCSR Corporate Social Responsibility (cfr. anche RSI)CTCA Comitato tecnico congiunto di attuazioned.l. Decreto legged.lgs. Decreto legislativod.m. Decreto ministerialed.P.R. Decreto del presidente della RepubblicaDC Direzione centraleDMO Destination Management OrganizationDOC Denominazione di origine controllataDOCG Denominazione di origine controllata e garantitaDOP Denominazione di origine protettaDSAN Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietàEBTC European Business and Technology CentreEEN Enterprise Europe NetworkEFQM European Foundation for Quality ManagementEMAS Eco-Management and Audit SchemeEPO European Patent OfficeER Energie rinnovabiliESCo Energy Service CompanyFAQ Frequently Asked QuestionsFESR Fondo europeo di sviluppo regionaleFOR.TE. Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua del terziarioFSE Fondo sociale europeoGDO Grande distribuzione organizzataHACCP Hazard Analysis and Critical Control PointsIAT Informazioni e accoglienza turisticaICE Istituto nazionale per il commercio esteroICT Information and Communication TechnologyIDEA Incontri su domanda per un estero accessibileIFOA Istituto formazione operatori aziendaliIFTS Istruzione formazione tecnica superioreIGP Indicazione geografica protettaINAIL Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro

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Sistema camerale 2011. Strutture e servizi per l’impresa

INPS Istituto nazionale della previdenza socialeIRI Information Resources Inc.ISFOL Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratoriISMEA Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentareISO International Organization for StandardizationISTAT Istituto nazionale di statisticaITS Istruzione tecnica superiore/istituto tecnico superioreKNE Knowledge network esteroLABIO Latina BiotechLaurIMP Laureandi/laureati nelle micro, piccole e medie impreselett. LetteraMID Measuring Instruments DirectiveMiSE Ministero dello Sviluppo EconomicoMIUR Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della RicercaMUD Modello unico di dichiarazione ambientaleOCM Organizzazione comune di mercatoOIM Organizzazione internazionale per le migrazioniORSA Osservatorio regionale sulla sicurezza alimentarePA Pubblica amministrazionePatLib Patent LibraryPEC Posta elettronica certificataPIP Patent Information PointPIQ Prodotto interno qualitàPMI Piccole e medie impresePNI Punti nuova impresaPNL Programmazione neurolinguisticaPO Progetto operativoPOIn Programma operativo interregionalePOLARIS Progetto per l’orientamento al lavoro, l’alternanza e il raccordo tra le imprese e i sistemi formativiPON Programma operativo nazionalePOR Programma operativo regionalePREVIMIL (Direzione generale della) Previdenza militare, della leva e del collocamento al lavoro dei militari congedatiPRTR Pollutant Release and Transfer RegisterPSN Programma statistico nazionaleRAEE Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettronicheRPP Relazione previsionale e programmaticaRSI Responsabilità sociale d’impresa (cfr. anche CSR)s.m.i. Successive modifiche e integrazioniSCIA Segnalazione certificata di inizio attivitàSDA Scuola di direzione aziendale

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Principali acronimi e abbreviazioni

SIAFT Southern Italy Agri Food TourismSIMEST Società italiana per le imprese all’esteroSIMET Sistema integrato di monitoraggio dell’economia del territorioSINCERT Sistema nazionale per l’accreditamento degli organismi di certificazioneSIOE Sistema informativo Osservatorio economicoSISTAN Sistema statistico nazionaleSISTRI Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiutiSMAIL Sistema di monitoraggio annuale delle imprese e del lavoroSMEs Small Medium EnterprisesSNI Servizio nuove impreseSPAL Sistema politiche attive lavoroSPOCS Simple Procedures Online for Cross-border ServicesSPRINT Sportelli regionali per l’internazionalizzazioneSUAP Sportello unico per le attività produttiveTAC Tessile, abbigliamento, calzatureTLC TelecomunicazioniTOSM Torino Software and Systems MeetingTT Trasferimento tecnologicoUAMI Ufficio per l’armonizzazione del mercato internoUIL Unione italiana del lavoroUNCTAD United Nations Conference on Trade and DevelopmentUNI Ente nazionale italiano di unificazioneUNIMED Unione delle università del MediterraneoUPICA Ufficio provinciale dell’industria, del commercio e dell’artigianatoUSB Universal Serial BusUSL Unità sanitaria localeVALORT Valorizzare l’orticoltura transfrontalieraVIMER (Sistema di) Vigilanza del mercatoVoIP Voice over IPXBRL eXstensible Business Reporting Language

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