Sinteticamente - jetimplant.com · 2) Proporzionalità tra diametro impianto e componentistiche...
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Azienda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .2
Storia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .3
Attività culturali . . . . . . . . . . . . . . . .4
Implantologia . . . . . . . . . . . . . . . . .6
DualGrip . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19
Newimplant . . . . . . . . . . . . . . . . . .25
Componentistica protesica . . . . . . .31
Manuale chirurgico . . . . . . . . . . . . .53
Frese SlotDrill . . . . . . . . . . . . . . . . .95
Strumentario . . . . . . . . . . . . . . . . . .111
Kit chirurgico . . . . . . . . . . . . . . . . .112
Osteotomo S8 . . . . . . . . . . . . . . . .114
Chiave dinamometrica K2 . . . . . . .118
Simulatori chirurgici . . . . . . . . . . . .122
Casi clinici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .127
Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . .142
Ringraziamenti . . . . . . . . . . . . . . . .146
Condizioni di vendita . . . . . . . . . . .147
Pubblicità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .149
Indice
Sinteticamente:Vantaggi chirurgici:
1) Impianto con portatore chirurgicoche permette l’ avvitamento.
2) Sistema unico di sgancio digitale del portatore.
3) Avvitamento dell’ impianto rapido (caratteristica dovuta ai tre principi).
4) Impianto idoneo al carico immediato(rugophilia- Dualgrip surface).
5) Guarigione sottoperiostea, intrasucculare,sovragengivale.
Vantaggi protesici:
1) Semplice e versatile protesizzazione,avvitata e/o cementata (anche perni fusi)
2) Proporzionalità tra diametro impiantoe componentistiche protesiche.
3) Sistema connessionale apicale(connessioni profonde).
4) Possibilità di recupero dell’ impianto fratturato(filetto connessionale apicale).
Strumenti chirurgici:
1) Speciale chiave dinamometrica brevettata, utilenella protesi ed indispensabile nella chirurgia.
2) Speciale scalpello a percussione controllata.
3) Kit chirurgico in acciaio facilmente assemblabileed autoclavabile.
Simulatori chirurgici:
1) Fedele riproduzione della midollaree della corticale ossea.
2) Sistema brevettato che replica il decorso del nervo mandibolare.
3) Led rosso che avvisa la minima lesionedelle strutture nervose.
4) Ideale per chi insegna e per chi impara.
Implantologia di successo 11
JETIMPLANT,forte dell’esperienzamaturata in trent’annid’impegno nel settoremedico ortopedico edimplantologico e graziealla costante, continuaricerca, ai contatti con il mondo accademico, Vi offre prodotti innovatividi alta qualità.Obiettivo di JETIMPLANTè migliorare in qualità,in velocità il lavorodell’equipe medico dentista implantologo.Altro obiettivo è il costante impegno allamessa a punto di prodot-ti che tendano al supera-mento degli standardattuali, al complesso sviluppo che si può definire “Implantologia di successo”.
22 Tecnologia, innovazione, ricerca...
Implantologia di successo 33Nascono in questi anni i primi contatti con il mondo ortopedico dentale
Si costituisce la ditta Odontimplant con l’obiettivodi soddisfare l’interesse e l’esigenze del settoremedico/implantare.
In questi anni la ditta Odontimplant brevetta e costruisce numerose tipologie implantari di successo.
Si viene a costituire il primo contatto con professionistidel settore medico ortopedico che dà il via ad un continuo e costante sviluppo nella biomeccanicadei nostri prodotti.
Odontimplant si modernizza nel suo settore produttivo.Macchine a CNC Tornos Bechler Top 100 e ad alto contenuto tecnologico garantiscono un elevato standard di produzione.
In stretta collaborazione con medici professionisti delsettore dentale nasce sin dagli anni 90’ a lineaimplantare M.G. SYNTHESY® che nel 94’ viene ufficial-mente commercializzata dalla ditta Fisiodent di Milano
La ditta Odontimplant ottiene la certificazione ISO 9001- EN 46001 e certificato CE con l’organismoaccreditato TÜV Management Service.
Ulteriore sviluppo in tutte le sue fasi operative e potenziamento del reparto produttivo con l’utilizzo di Tornos Bechler TB DECO
Allo scopo di migliorare la qualità, la rapidità, la sicurezza del complesso lavoro d’equipe chirurgica/protesica, si è sviluppata la sintesi delle moderne procedure, superati gli standards attuali, raggiunto uno sviluppo che si può identificare con implantologia di successo. Vengono offerte al medico/implantologo diverse morfologie e tipologie di superficie che soddisfano le più severe esigenze cliniche.
1970
1975
1980
1685
1990
1994
1998
2000
OGGI
Corsi annualiSvolgimento: analisi dellediverse tecniche di tera-pia implantoprotesicaattuabili a livello ambula-toriale, confrontando levarie metodiche e com-parando i diversi proto-colli, fin nel minimo det-taglio.Viene affrontata tutta laparte strettamente medi-ca, da un punto anamne-stico, sia per ciò cheriguarda le emergenzemediche che si possonoverificare in ambito chi-rurgico.
Obiettivi prioritari:prevenzione, diagnosi eterapia delle malattieodontostomatologiche emaxillo-facciali.
Obiettivididattico formativi:si vuole offrire un quadrocompleto ed aggiornato,volto al miglioramento ealla qualificazione dell’at-tività terapeutica implan-tologica esercitata dalprofessionista.
La Jetimplant rendedisponibile, su tutto il ter-ritorio nazionale, la pro-pria qualificata equipeoperativa ai professionistiabilitati richiedenti chedesiderino svolgere pres-so i loro ambulatorimedici implantoprotesi etecniche chirurgicheusuali ed avanzate attra-verso l’utilizzo della tec-nologia SYNTHESY®.L’equipe è autosufficientenei necessari supportistrumentali chirurgici eanestesiologici.
Attività culturali
Attività culturali44
Nel 1989 furonoprogettati e costruitigli impianti M.G. SYNTHESY ®; essiavevano la caratteristicadi poter essere usatisia come impianti bifasiciche monofasici.Esistevano diverselunghezze ed un solodiametro (3.65 mm) unamisura di Diametro cheallora era tra le più usate.I pilastri protesiciin titanio già nel 1989possedevano caratteristi-che tali da garantiremaggior robustezza esicurezza connessionale,rispetto ai sistemiimplantari alternatividello stesso diametro.
66 Tecnologia, innovazione, ricerca...
1989
Nel 1992 vennerocostruiti impiantiM.G. SYNTHESY ®
a diversi diametri eformalizzate tutte ledefinitive caratteristicheche possiamo trovareoggi nella lineaM.G. SYNTHESY ®
Nel 1994 fu proposta ecommercializzataufficialmente sul mercatoprofessionale italiano lasola tipologia a superficieimpiantare non trattata.
I risultati clinici sino aquel momento avevanodato un’ottima risposta biologica in termini osteointegrativi e di lon-gevità.La linea M.G. SYNTHESY ®
mise in atto uno specificoimpegno nello sviluppobiomeccanico connessio-nale allo scopo di garan-tire al chirurgo una lineaimpianto protesica cheda un lato possegga le migliori caratteristiche di
tecnica chirurgica e deibiomateriali, dall’altroutilizzi una combinazionemeccanica tra impiantoe protesi particolarmentestudiata e sicura neltempo.
Implantologia di successo 77
Schema che dimostra l’ottimo comportamento al carico trasversale C sia del collo del-l’impianto in zona fulcro F che del filetto di connessione impianto-pilastro dovuto allanotevole profondità che raggiunge il perno filettato H all’interno del corpo implantaredi lunghezza R.C = forza di carico protesico trasversale.F = zona fulcro che nel tempo e al carico occlusale apicalizza.R = braccio di resistenza del complesso implanto-protesico.H = profondità ottimizzata della connessione implanto-protesica.
1990
Negli anni 70 già eranopresenti linee implantariche trattavano le superficiendossee in TPS (titaniumPlasma Spray) e ciò diedel’avvio a numerose ricer-che sulle superfici rugose,alla descrizione di nume-rose metodiche ed all’ot-tenimento di migliori suc-cessi a lungo terminecosì come dimostranonumerosi studi clinicilongitudinali (Buser 1987,Schroeder 1981).Gli impianti con le super-fici endossee trattate consabbia (Sand Blasted) ecorrose con acidi (AcidEtched) erano migliori,ottenevano un maggiorcontatto con l’osso chele più ruvide superfici inplasma spray (Buser,Steineman 1991).
M.G. SYNTHESY® instretta collaborazione conla ODONTIMPLANT S.n.c.(Brev n°23015 A/87 del15/12/1987;Brev. N° 20268 A/88 del20/04/1988) aveva pre-parato trattamenti disuperfici di adesione(HA) e trattamenti di sot-trazione (superfici sabbia-te).Dall’ inizio degli anni 90ad oggi la lineaSYNTHESY® mise apunto, perfezionò e conampio anticipo poté col-laudare le definitivemoderne morfologie emodificazioni del titaniodi superficie degliimpiantiSYNTHESYNEWIMPLANT® eSYNTHESY DUALGRIP®
mantenendo peraltroinalterata la morfologia connessionale che soddi-sfa ai più severi giudiziclinici.
Synthesy DualGrip®
Synthesy Newimplant®88
Il titanio è il decimo ele-mento più diffuso sul pia-neta Terra:
NUMERO ATOMICO 22
PESO ATOMICO 47.8
DENSITÀ 4,51 g/cm3
DUREZZA VICKER 80-105
DUTTILITÀ 15-20%
Titanio puro(ISO 5832/1)e leghe (ISO 5832/2 ).Aggiungendo piccolequantità di altri elementi,quali l’ossigeno e il ferro,le proprietà del titaniocambiano considerevol-mente.Ciò viene fatto proprioper poter regolare questeproprietà.
Implantologia di successo 99SYNTHESYNEWIMPLANT® eSYNTHESY DUALGRIP®:
Il titanio come materialeIl Titanio e le sue leghe siutilizzarono in ortopediaimpiantare negli anni ’70e si è dimostrato idealeper questo tipo d’utilizzo;BiocompatibilitàResistenza meccanicaResistenza alla corrosioneIl titanio possiede un modulo di elasticità che èla metà di quello posse-duto dall’acciaio, ciò com-porta una ottima capacitàdi adattamento dell’im-pianto in titanio alle pro-prietà elastiche dell’osso.
Analizzeremo ora le sceltemorfologiche e biomecca-
niche degli impianti:
SYNTHESYDUALGRIP ®
SYNTHESYNEWIMPLANT ®
Morfologia esternadell’impiantoSYNTHESY
DUALGRIP®:Impianto cilindrico
bifasico adue principi
Morfologia esternadell’impiantoSYNTHESY
NEWIMPLANT®:Impianto cilindrico
bifasico atre principi
Synthesy DualGrip®
Synthesy Newimplant®1010
Veniamo ora allacaratteristica morfologiadel filetto, che distingue ilSYNTHESYNEWIMPLANT ®, dalSYNTHESYDUALGRIP ®.
Si sono volute crearefamiglie di impianti, conle quali la chirurgia osseapossa essere il più possi-bile semplificata, versatilema soprattutto adatta allediverse tipologie ossee.
DUALGRIP ® con filettoa due principiper tipologie osseetipo D3–D4(stabilizzazione ottimale).
NEWIMPLANT® con filettoa tre principiper tipologie osseetipo D1–D2(es mandibolo-mesiali)(vedi pagina 55).
Ciò permette di ottenereun facile puntamentonella parte più prossima-le dell’alveolo implantareosseo, guidando l’impian-to, durante la sua rotazio-ne ed avanzamentolungo l’asse dell’alveoloosseo.Inoltre i due o tre principidi filetto aumenterannola velocità di penetrazio-ne del corpo implantarenella sede osseaprecostituita.Gli impianti DUALGRIP ® eNEWIMPLANT® potrannoessere utilizzati in ognicaso di riabilitazione.La maggiore efficaciaperò si otterrà conDUALGRIP ® in osso parti-colarmente tenero,midollare, e conNEWIMPLANT ® in ossoparticolarmente duro,corticale.Sfrutteremo così almeglio le loro caratteristi-che di maggiore superfi-cie implantare, e velocitàdi penetrazione, pur sem-pre ottenendo una suffi-ciente garanzia di stabiliz-zazione primaria.
Implantologia di successo 1111
In tutti quei casi in cui le tecnichechirurgiche di preparazione dell’alveoloimpiantare sconfinano oltre le corticaliprofonde per guadagnare spazi ossei diprofondità (rialzo subantrale soprattuttoper via crestale) avremo la necessità,durante l’inserimento dell’impianto,che lo stesso apice semisferico possapartecipare all’innalzamento dellemucose antrali e/o nasali in assolutaatraumaticità.
Synthesy DualGrip®
Synthesy Newimplant®1212
Tre piccole fresature auto-maschianti posizionate inzona di confine tra apicesemisferico e pareti late-rali apicali dell’impiantosono necessarie alloscopo di correggere ilpuntamento e facilitanola raccolta dei detritiossei.
Tutto ciò vale certamentese analizziamo la macro-morfologia implantare.Ora, allo stesso modo,dobbiamodiscutere se lamicro-morfologia dellasuperficie endossea puòinfluenzare in qualchemodo la guarigione e/ola durata del complessoimplantoprotesico.
La letteratura dimostraampiamente che lesuperfici endosseerugose si sono rivelatesuperiori, per capacità dicontatto col tessutoosseo e nelle prove dirimozione dallo stessodi quanto lo siano lesuperfici non trattate(Machined titanium).La letteratura dimostrainoltre che le superficinon trattate agiscanonegativamente sullacrescita ossea, ma ancheche una superficieesageratamentelavorata non potenzi lastimolazione ossea.
Implantologia di successo 1313
I dati di Kieswetterconfermano l’influenzadella ruvidità di superficiesullo scatenamento difattori di crescita osseacome le prostaglandineE2 (PGE 2) e il fattore dicrescita (TGF B1).La superficie di titaniomodula l’attività degliosteoblasti e ciò inducea ritenere che una sceltaopportuna ed accuratadella micromorfologiadi superficie dell’impiantopermetta di guidarei parametri autogrini chele cellule costruisconosulla stessa.
Dalla piu’ recente lettera-tura in merito, si traduceanche che una specificatopografia di superficieottimizza i fenomenisopra descritti in unadeterminata tipologiad’osso (D1; D2; D3; D4).Ciò significa che moltoprobabilmente la superfi-cie di un impianto nondev’essere in termini dirugosità omogenea malungo il suo asse coro-noapicale diversificata.
Synthesy DualGrip®
Synthesy Newimplant®1414
La superficie implantareSYNTHESY NEWIMPLANT®
DUALGRIP® SURFACEmicroritentiva vienerealizzata con un processostandardizzato e controllato di sabbiatura,pulizia e sterilizzazione.Il materiale di sabbiaturaAL2O3 ci permette diottenere una specificatopografia superficialemacro e microruvidadifferenziata.Come ampiamentedocumentato in letteratura,il materiale biossidodi alluminio, utilizzatoper il trattamento dellasuperficie di titanio presen-ta eccellenti caratteristichedi biocompatibilità edosteointegrazione. Uno stu-dio di (HOEDT 1990; .. et.al 1992) indicava unadeposizione ossea sullasuperficie di AL2O3 e dititanio assolutamenteidentica in termini quanti-tativi e temporali, mentrel’ampliamento massimodel contatto diretto conl’osso si aveva con impiantiin AL2O3 e ceramica.
Implantologia di successo 1515
Il fenomeno per mezzodel quale specifiche cellu-le contattino preferibil-mente superfici ruvide èstato dimostrato da Riched Harris e prende ilnome di “RUGOPHILIA“.
Una serie di ricerchemostrava che impiantiresi ruvidi con sabbia rag-giungono un più altolivello di torsione di rimo-zione e di contatto ossoimpianto che le superficidi titanio lavorate a mac-china. La ruvidità disuperficie oscillante tra 1e 1,5 µm ha una migliorefissazione all’osso diimpianti in titanio lavoratia macchina, la cui ruvidi-tà di superficie mediavaria da 0,6 a 0,7 µm.
Synthesy DualGrip®
Synthesy Newimplant®1616Profilometria
Punto di misura Rugosità (Ra) m Rugosità (Rmax) m
Testa 1,36 6,79
Scanalatura 1,28 6,87
Filettatura 1,37 8,69
Filettatura 1 0,64 3,57
Filettatura 2 0,56 3,49
Filettatura 3 0,56 3,85
Regione apicale(sabbiatura a 250 m)
Regione centrale(sabbiatura a 80 m)
Materials Laboratory Celestica Italia s.r.l. - Via Lecco, 61 - 20059 Vimercate (MI) - Telefono 039/6395582 - Fax 039/6395051
N.B.: tutti ivalori rilevati sono da considerarsi validi nelle condizioni di prova ambientali e con i parametri strumentali definiti all’atto dell’analisi
Implantologia di successo 1717
Passiamo ora ad analizzare la morfologiae le caratteristiche biomeccaniche dell’in-novativo sistema SYNTHESY ® di connes-sione tra protesi e impianti, certamentetra i più sicuri da un punto di vista mec-canico. Per ottimizzare la resistenza delcomplesso implanto\protesico e la sualongevità, noi dovremo avere una con-nessione tronco conica di appoggio traimpianto e pilastro; inoltre il filetto chepermette la tenuta tra le due componen-ti dev’essere posizionato il più lontanopossibile dalla zona di fulcro meccanico.
SYNTHESY DUALGRIP ® eSYNTHESY NEWIMPLANT®
sono sinonimo di:
• BIOCOMPATIBILITÀ DIVERSIFICATA:Titanio e ceramica AL2O3, due diversimateriali clinicamente collaudati peravere massimi risultati nelle diversesituazioni anatomobiologiche.
• RUGOPHILIA:La parte prossimale endosseadell’impianto possiede una specificarugosità che meglio si adattaalla qualità di osso D1 D2 (corticale).La parte apicale endossea dell’impiantopossiede una piu’ spiccata rugosità chemeglio interagisce con le classi D3 D4.(midollare).
• SICUREZZA CONNESSIONALE.Longevità del complesso impiantoprotesico, grazie al particolare sistemaconnessionale M.G. SYNTHESY®.
Synthesy DualGrip®
Synthesy Newimplant®1818
Synthesy DualGrip®2020Si è voluto costruire unafamiglia di impianti, conla quale la chirurgiaossea possa essere il piùpossibile semplificata,versatile ma soprattuttoadatta alle tipologieossee tipo D3 – D4(stabilizzazione ottimale).Il filetto a due principi cipermette di ottenere unfacile puntamento nellaparte più prossimale del-l’alveolo alveolo implan-tare osseo, guidandol’impianto, durante la suarotazione ed avanzamen-to lungo l’asse dell’alveo-lo osseo.Inoltre i due principi difiletto aumenteranno lavelocità di penetrazionedel corpo implantarenella sede ossea precosti-tuita.
L’impiantoSYNTHESY DUALGRIP ®
potrà essere utilizzato inogni caso di riabilitazione,ma potrà essere maggior-mente efficace in ossoparticolarmente tenero,midollare, dove sfruttere-mo al meglio le suecaratteristiche di maggiorsuperficie implantare evelocità di penetrazione,pur sempre ottenendo una sufficiente garanzia distabilizzazione primaria.
Synthesy DualGrip® 2121
Diametri minimi consigliati nella riabilitazioneimpianto-protesica del singolo elemento dentale.
Ø 3,65 mm
h 10 mm
h 12 mm
h 14 mm
h 16 mm
Ø 4,65 mm
h 10 mm
h 12 mm
h 14 mm
h 16 mm
Synthesy DualGrip®2222
2424 Synthesy DualGrip®
Configurazionedel prodotto finitopronto all’utilizzo
nel settoremedico chirurgico.
Gli impiantiSYNTHESYDUALGRIP®
sono confezionati in“KIT STERILI”che comprendono:
• Impianto;
• Portatore/avvitatore;
• Vite in titaniodi chiusura;
• Prima provetta in vetro per sostenerel’impianto sospeso
• Seconda provettain polipropilene;
• Tappo chiusuradi quest’ultima;
• Etichetta paziente;
• Sigillo garanzia;
• Bugiardino;
• Confezione imballo.
Synthesy Newimplant ®2626Si è voluto costruire unafamiglia di impianti, conla quale la chirurgiaossea possa essere il piùpossibile semplificata,versatile ma soprattuttoadatta alle tipologieossee tipo D1 – D2(es. mandibolomesiali).Il filetto a tre principi cipermette di ottenere unfacile puntamento nellaparte più prossimale del-l’alveolo implantareosseo, guidando l’impian-to, durante la sua rotazio-ne ed avanzamentolungo l’asse dell’alveoloosseo.Inoltre i tre principi difiletto aumenteranno lavelocità di penetrazionedel corpo implantarenella sede ossea precosti-tuita.
L’impianto SYNTHESYNEWIMPLANT®
potrà essere utilizzato inogni caso di riabilitazione,ma potrà essere maggior-mente efficace in ossoparticolarmente duro, cor-ticale, dove sfrutteremo almeglio le sue caratteristi-che di maggiore superfi-cie implantare e velocitàdi penetrazione, pur sem-pre ottenendo una suffi-ciente garanzia di stabiliz-zazione primaria.
Synthesy Newimplant ® 2727
Impianti e componentistiche protesiche speciali: la ditta s’impegnaad evadere l’ordine di detti particolari nel più breve tempo possibile.
Diametri minimi consigliati nella riabilitazioneimpianto-protesica del singolo elemento dentale.
Synthesy Newimplant ®2828
Ø 3,3 mm
h 10 mm
h 12 mm
h 14 mm
h 16 mm
Ø 3,65 mm
h 10 mm
h 12 mm
h 14 mm
h 16 mm
Ø 4 mm
h 10 mm
h 12 mm
h 14 mm
h 16 mm
Synthesy Newimplant ® 2929
Ø 4,65 mm
h 10 mm
h 12 mm
h 14 mm
h 16 mm
Ø 5,65 mm
h 6 mm
h 8 mm
h 10 mm
h 12 mm
h 14 mm
Ø 6,65 mm
h 6 mm
h 8 mm
h 10 mm
h 12 mm
h 14 mm
Impianti e componentistiche protesiche speciali:la ditta s’impegna ad evadere l’ordine di dettiparticolari nel più breve tempo possibile.
3030 Synthesy Newimplant ®
Configurazionedel prodotto finitopronto all’utilizzo
nel settoremedico chirurgico.
Gli impiantiSYNTHESYNEWIMPLANT ®
sono confezionati in“KIT STERILI”che comprendono:
• Impianto;
• Portatore/avvitatore
• Vite in titaniodi chiusura;
• Prima provetta in vetro per sostenerel’impianto sospeso
• Seconda provettain polipropilene;
• Tappo chiusuradi quest’ultima;
• Etichetta paziente;
• Sigillo garanzia;
• Bugiardino;
• Confezione imballo.
Componentistica protesica 3333Vite di
guarigione h0
Codici
Ø35-VG0per impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-VG0per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-VG0per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-VG0per impianti Ø 6,65 mm
Vite diguarigione h4
Codici
Ø35-VG4per impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-VG4per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-VG4per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-VG4per impianti Ø 6,65 mm
Vite diguarigione h6
Codici
Ø35-VG6per impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-VG6per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-VG6per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-VG6per impianti Ø 6,65 mm
Moncone avvitabileh8 cementabile
Codici
Ø35-MACper impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-MACper impianti Ø 4,65 mm
Ø55-MACper impianti Ø 5,65 mm
Ø65-MACper impianti Ø 6,65 mm
Moncone avvitabileh10 cementabile
Codici
Ø35-MAMper impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-MAMper impianti Ø 4,65 mm
Ø55-MAMper impianti Ø 5,65 mm
Ø65-MAMper impianti Ø 6,65 mm
Moncone avvitabileh12 cementabile
Codici
Ø35-MALper impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-MALper impianti Ø 4,65 mm
Ø55-MALper impianti Ø 5,65 mm
Ø65-MALper impianti Ø 6,65 mm
Componentistica protesica3434
Moncone drittovite passante h0
Codici
Ø35-MVP0per impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-MVP0per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-MVP0per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-MVP0per impianti Ø 6,65 mm
Moncone drittovite passante h1
Codici
Ø35-MVP1per impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-MVP1per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-MVP1per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-MVP1per impianti Ø 6,65 mm
Moncone drittovite passante h2
Codici
Ø35-MVP2per impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-MVP2per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-MVP2per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-MVP2per impianti Ø 6,65 mm
Componentistica protesica 3535
Moncone drittovite passante h3
Codici
Ø35-MVP3per impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-MVP3per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-MVP3per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-MVP3per impianti Ø 6,65 mm
Moncone cementabileangolo a 15°
Codici
Ø35-MCA15per impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-MCA15per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-MCA15per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-MCA15per impianti Ø 6,65 mm
Moncone cementabileangolo a 25°
Codici
Ø35-MCA25per impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-MCA25per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-MCA25per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-MCA25per impianti Ø 6,65 mm
Componentistica protesica3636
Moncone cementabileangolo a 15° + spalla
Codici
Ø35-MCA15Sper impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-MCA15Sper impianti Ø 4,65 mm
Ø55-MCA15Sper impianti Ø 5,65 mm
Ø65-MCA15Sper impianti Ø 6,65 mm
Moncone cementabileangolo a 25° + spalla
Codici
Ø35-MCA25Sper impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-MCA25Sper impianti Ø 4,65 mm
Ø55-MCA25Sper impianti Ø 5,65 mm
Ø65-MCA25Sper impianti Ø 6,65 mm
Moncone fresabilecementabile 15°
Codici
Ø35-MFCA15per impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-MFCA15per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-MFCA15per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-MFCA15per impianti Ø 6,65 mm
Componentistica protesica 3737
Moncone fresabilecementabile 25°
Codici
Ø35-MFCA25per impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-MFCA25per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-MFCA25per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-MFCA25per impianti Ø 6,65 mm
Moncone fresabilevite passante 15°
Codici
Ø35-MFVPA15per impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-MFVPA15per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-MFVPA15per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-MFVPA15per impianti Ø 6,65 mm
Moncone fresabilevite passante 25°
Codici
Ø35-MFVPA25per impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-MFVPA25per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-MFVPA25per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-MFVPA25per impianti Ø 6,65 mm
Componentistica protesica3838
Moncone vite passante15° h1
Codici
Per impianti Ø 3,3/3,65/4 mmØ35-MA0015H1 posizione 1Ø35-MA3015H1 posizione 2
Per impianti Ø 4,65 mmØ45-MA0015H1 posizione 1Ø45-MA3015H1 posizione 2
Per impianti Ø 5,65 mmØ55-MA0015H1
Per impianti Ø 6,65 mmØ65-MA0015H1
Moncone vite passante25° h1
Codici
Per impianti Ø 3,3/3,65/4 mmØ35-MA0025H1 posizione 1Ø35-MA3025H1 posizione 2
Per impianti Ø 4,65 mmØ45-MA0025H1 posizione 1Ø45-MA3025H1 posizione 2
Per impianti Ø 5,65 mmØ55-MA0025H1
Per impianti Ø 6,65 mmØ65-MA0025H1
Moncone vite passante15° h1 con spalla
Codici
Per impianti Ø 3,3/3,65/4 mmØ35-MA0015H1S posizione 1Ø35-MA3015H1S posizione 2
Per impianti Ø 4,65 mmØ45-MA0015H1S posizione 1Ø45-MA3015H1S posizione 2
Per impianti Ø 5,65 mmØ55-MA0015H1S
Per impianti Ø 6,65 mmØ65-MA0015H1S
Componentistica protesica 3939
Moncone vite passante25° h1 con spalla
Codici
Per impianti Ø 3,3/3,65/4 mmØ35-MA0025H1S posizione 1Ø35-MA3025H1S posizione 2
Per impianti Ø 4,65 mmØ45-MA0025H1S posizione 1Ø45-MA3025H1S posizione 2
Per impianti Ø 5,65 mmØ55-MA0025H1S
Per impianti Ø 6,65 mmØ65-MA0025H1S
Monconevite passante 15° h2
Codici
Per impianti Ø 3,3/3,65/4 mmØ35-MA0015H2 posizione 1Ø35-MA3015H2 posizione 2
Per impianti Ø 4,65 mmØ45-MA0015H2 posizione 1Ø45-MA3015H2 posizione 2
Per impianti Ø 5,65 mmØ55-MA0015H2
Per impianti Ø 6,65 mmØ65-MA0015H2
Monconevite passante 25° h2
Codici
Per impianti Ø 3,3/3,65/4 mmØ35-MA0025H2 posizione 1Ø35-MA3025H2 posizione 2
Per impianti Ø 4,65 mmØ45-MA0025H2 posizione 1Ø45-MA3025H2 posizione 2
Per impianti Ø 5,65 mmØ55-MA0025H2
Per impianti Ø 6,65 mmØ65-MA0025H2
Componentistica protesica4040
Moncone vite passante15° h2 con spalla
Codici
Per impianti Ø 3,3/3,65/4 mmØ35-MA0015H2S posizione 1Ø35-MA3015H2S posizione 2
Per impianti Ø 4,65 mmØ45-MA0015H2S posizione 1Ø45-MA3015H2S posizione 2
Per impianti Ø 5,65 mmØ55-MA0015H2S
Per impianti Ø 6,65 mmØ65-MA0015H2S
Moncone vite passante25° h2 con spalla
Codici
Per impianti Ø 3,3/3,65/4 mmØ35-MA0025H2S posizione 1Ø35-MA3025H2S posizione 2
Per impianti Ø 4,65 mmØ45-MA0025H2S posizione 1Ø45-MA3025H2S posizione 2
Per impianti Ø 5,65 mmØ55-MA0025H2S
Per impianti Ø 6,65 mmØ65-MA0025H2S
Moncone conico concappetta removibile h1
Codici
Ø35-MCR1per impiantiØ 3,3/3,65/4 mm
Ø45-MCR1per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-MCR1per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-MCR1per impianti Ø 6,65 mm
Componentistica protesica 4141
Moncone conico concappetta removibile h2
Codici
Ø35-MCR2per impiantiØ 3,3/3,65/4 mm
Ø45-MCR2per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-MCR2per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-MCR2per impianti Ø 6,65 mm
Attacco a bottone h0
Codici
Ø35-AB0per impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-AB0per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-AB0per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-AB0per impianti Ø 6,65 mm
Attacco a bottone h1
Codici
Ø35-AB1per impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-AB1per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-AB1per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-AB1per impianti Ø 6,65 mm
Componentistica protesica4242
Attacco a bottone h2
Codici
Ø35-AB2per impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-AB2per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-AB2per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-AB2per impianti Ø 6,65 mm
Moncone vite passante25° h2 con spalla
Codici
Ø35-AB3per impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-AB3per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-AB3per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-AB3per impianti Ø 6,65 mm
Moncone conico concappetta removibile h1
Codici
Ø35-AB4per impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-AB4per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-AB4per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-AB4per impianti Ø 6,65 mm
Componentistica protesica 4343
Transfer per improntatipo 1
Codici
Ø35-TT1per impiantiØ 3,3/3,65/4 mm
Ø45-TT1per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-TT1per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-TT1per impianti Ø 6,65 mm
Transfer per improntatipo 2
Codici
Ø35-TT2per impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-TT2per impianti Ø 4,65 mm
Ø55-TT2per impianti Ø 5,65 mm
Ø65-TT2per impianti Ø 6,65 mm
Perno calcinabile
Codici
Ø35-PCper impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-PCper impianti Ø 4,65 mm
Ø55-PCper impianti Ø 5,65 mm
Ø65-PCper impianti Ø 6,65 mm
Componentistica protesica4444
Bussola calcinabile
Codici
Ø35-MCper impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-MCper impianti Ø 4,65 mm
Ø55-MCper impianti Ø 5,65 mm
Ø65-MCper impianti Ø 6,65 mm
Omologo gesso
Codici
Ø35-Oper impianti Ø 3,3/3,65/4 mm
Ø45-Oper impianti Ø 4,65 mm
Ø55-Oper impianti Ø 5,65 mm
Ø65-Oper impianti Ø 6,65 mm
Componentistica protesica 4545
CC1
Cacciavite a brugola corta per codici con bollino giallo
CL1
Cacciavite a brugola lungaper codici con bollino giallo
CC2
Cacciavite a brugola cortaper codici con bollino verde
CL2
Cacciavite a brugola lungaper codici con bollino verde
Componentistica protesica4646
BC1
Brugola corta 30 mm perimpianti Ø 3,3 - 3,65 - 4 mm
BL1
Brugola lunga 90 mm perimpianti Ø 3,3 - 3,65 - 4 mm
BSC1
Chiave super corta solo perimpianti Ø 3,3 - 3,65 - 4 mm
BC2
Brugola corta 30 mm perimpianti Ø 4,65 mm
BL2
Brugola lunga 90 mm perimpianti Ø 4,65 mm
BC3
Brugola corta 30 mm perimpianti Ø 5,65 - 6,65 mm
BL3
Brugola lunga 90 mm perimpianti Ø 5,65 - 6,65 mm
20 m
m90
mm
30 m
m
30 m
m
30 m
m
90 m
m
90 m
m
Componentistica protesica 4747
Protocolli di protesizzazione diretta4848
1 = taglio per altezza 14 2 = taglio per altezza 12 3 = taglio per altezza 10
Protocolli di protesizzazione indiretta 5151
1 = taglio per altezza 14 2 = taglio per altezza 12 3 = taglio per altezza 10
Configurazionedel prodotto finitopronto all’utilizzo
nel settoremedico chirurgico.
La componentisticaprotesicaSYNTHESY®
è confezionata in“KIT” e comprende:
• Provetta
Biopur Safe Lock ®
• Etichetta paziente
• Sigillo garanzia
• Bugiardino
• Confezione imballo
Confezionamento5252
Selezione dei pazienti5454Il successo protesico alungo termine degliimpianti endossei è datodalla loro corretta incor-porazione nell’osso, quin-di ancora da una precisaprogettazione anatomo-chirurgica, ed ancoranaturalmente da una piùampia valutazione di indicazioni relative edassolute che l’odontoiatradeve compiere prelimi-narmente all’atto chirurgi-co stesso:• Valutazione psicologicadei pazienti.• Possibili procedure pro-tesiche alternative allachirurgia implantare.• Anamnesi generale:condizioni di salute gene-rali del paziente, assettometabolico, cardiocircola-torio, alterazioni processiintercellulari e o abbas-samento delle difeseimmunitarie che possonoessere controindicazionirelative o assolute agliinterventi chirurgiciimplantologici.
• Anamnesi locale, salutedei tessuti duri e molliparodontali che devonoessere valutate ed even-tualmente trattate primadella terapia implantare.• Caratteristiche morfolo-giche (qualità, quantitàossea, topografia ossea,altezza e spessore).• Motivazione e manteni-mento dell’igiene orale.• Il trattamento simulta-neo e quindi progettoglobale delle due arcatedentali: eliminare le con-taminazioni microbiche ocorretti piani occlusaliantagonisti, altezze verticali occlusalimantenute.• Analisi esami radiologicispecifici: rx endorale; rxortopanto-mografia edeventuale radiografiadella mano ed eventualeT.A.C. .• Analisi modelli di studio.• Classificazione dellaqualità ossea (Misch,1990).• Eventuali, se necessarie,placche di guida chirurgica.
Manuale chirurgico 5555D1 – compatta spessaZona frontale della man-dibola edentula atrofica
D2 – Compatta porosaspessa – spongiosa amaglie stretteArcata mandibolare, fron-tale e laterale;Zona frontale (linguale)del mascellare superiore.
D3 – Compatta porosasottile – spongiosa amaglie largheZona frontale (facciale) elaterale dell’arcata delmascellare superiore;Zona dell’arcata lateralemandibolare;Esiti di osteoplastica neicasi D2.
D4– Spongiosa a maglielargheZona del tuber;Esiti di osteoplastica neicasi D3.
D1 Vantaggi:- buona stabilità primariadegli impianti;- estesa superficie di con-tatto impianto/osso- è possibile incorporareimpianti corti.D1 Svantaggi:- riduzione dell’irrorazio-ne sanguigna- frequentemente, ridottaaltezza dell’osso (rappor-to impianto-corona) diffi-cile preparazione delletto implantare (rischiodi surriscaldamento).
D2 Vantaggi:- buona stabilità primaria,- buona tendenza allaguarigione (irrorazionesanguigna),- preparazione semplicedel letto implantare.D2 Svantaggi:- nessuno.
D3 Vantaggi:- buona irrorazione san-guigna.D3 Svantaggi:- difficile preparazionedel letto implantare(ampliamento del foropraticato con il trapano),- è necessario il massimosfruttamento della dispo-nibilità ossea, ridottasuperficie di contattoimpianto-osso (prevederel’aumento del numerodegli impianti).
D4 Vantaggi:- nessuno.D4 Svantaggi:- difficile preparazionedel letto implantare (sta-bilità primaria),- necessario il massimosfruttamento della dispo-nibilità ossea,- ridotta superficie di con-tatto impianto-osso (pre-vedere l’aumento delnumero degli impianti).
Infarto miocardicorecente, o ≤ a 6 mesi• Stress chirurgico =>Tachiaritmia/Ipertensione• Vasocostrizionecontrollata• Terapia anticoagulantein corso• Rischio di infezione peril miocardio, l’endocardioe il pericardio
Severi disordini renali• I tubuli non riassorbonoil Ca + + con perditametabolica dello stesso• Malfunzionamentodel PTH• Ritenzione di endotossi-ne plasmatiche• Rischio di infezioni• Osseopenia metabolica
Controindicazioni assolute
Selezione dei pazienti5656
≤
Protesi valvolarecardiacheLimitatamente alle classiNYHA 3-4
Osseomalacia• Ipofosfocalcemia ossea• Non integrazione
dell’impianto• Osseopatia
demineralizzante
Diabete resistenteal trattamento(scompensato)• Macro-micro angiopatie
sistemiche• Disordini metabolici
(CI, Na, Mg, ecc.)• Predisposizione alla
degenerazionedei tessuti
• Difficoltà di guarigione• Maggior rischio
di infezioni
Radioterapia recentecon alti dosaggi• Riduzione dei
meccanismi di difesa• Compromissione delle
difese vascolari• Riduzione
dell’osseoinduzione• Riduzione
dell’osseoconduzione• Predisposizione alla
necrosi dei tessuti• Perdita della attività
fisiologica del periostio• Maggior rischio
di infezioni
Turbe coagulatorie• Micro-macro emorragie
Insufficienza epaticaavanzata• Ipoproteinemia• Caduta dell’azione
cementata• Difficoltà alla guarigione
Cronico e severoalcolismo• Disordini epatici, cirrosi• Aplasia midollare,
disturbi dellacoagulazione, infartoda stress, aneurismi,ecc.
• Ritardi di guarigione• Disordini psicologici• Igiene scarsa• Maggior rischio
di infezioni
Assunzione di droghe• Perdita del senso
della priorità• Sottonutrizione• Predisposizione
alle infezioni• Perdita di resistenza
della malattia• Disordini psicologici• Scarsissima igiene• Difficoltà di follow-up
Malattie e tumoriin fase terminale
Manuale chirurgico 5757
Controindicazioni generalidell’osteointegrazione• Paziente non cooperante• Attitudine a portare
protesi tradizionale• Salute generale
compromessa• Problemi economici• Controindicazioni
intraorali
Controindicazionirelative• Chemioterapia• Disordini renali lievi• Disordini epatici• Disordini endocrini• Disordini psicologici
e psicosi• Mancanza di compren-
sione e motivazione• Piano di trattamento
non realistico• AIDS, casi sieropositivi• Uso prolungato
di corticosteroidi• Disordini del metaboli-
smo calcio-fosforo• Disordini eritropoietici
Selezione dei pazienti5858
Controllare i contaminan-ti microbici presenti nellamalattia parodontaleprima di eseguire un trat-tamento implantologico.
I denti naturali sono ser-batoi di germi che posso-no colonizzare il sitoimplantologico anche conbatteri patogeni.
Manuale chirurgico 5959
Anamnesi psicologica;Anamnesi medica;Anamnesi dentale:
Tabella riassuntiva
Selezione dei pazienti6060
Esame obiettivoPalpazioneMisurazione spessoriValutazioni radiologicheCorrelazioni interocclusali
RadiologiciMisurazioniGuida chirurgicaValutazione preprotesica
Sondaggio osseopreoperatorio.Valutazione paramentriossei:
Scelta della tipologiaimplantare:
Valutazione terminalecomplessiva:
MorfologiaAltezzaSpessoreQualità
Documentazionefotografica
ClinicaAnatomicaStrumentaleEsteticaFoneticaPsicologica
Manuale chirurgico 6161
Protocolli preoperatori
Per ottimizzare il risultatoimplanto-protesico ènecessario e fondamenta-le che accanto al chirurgoimplantologo si venga acreare un'équipe di lavo-ro costituita da numerosialtri professionisti ognunodotato di un ruolo benpreciso (v. tabellaseguente).Chirurgo Implantologo:Valutazione, pianificazio-ne e trattamento delcaso.Assistente chirurgico:Assistenza attiva al tavolooperatorio.
Preparazione del personale,del campo operatorio
e del paziente.
Protocolli preoperatori6262
Strumentista:Catalogazione, immagaz-zinaggio, ordinazione econtrollo del materialeper impianti e di salaoperatoria: sterilizzazionegenerale degli strumentiper chirurgia orale; steri-lizzazione e decontami-nazione speciale di stru-menti per implantologiae su componenti intraos-sea; preparazione delcampo operatorio; con-trollo e manutenzionemotori per implantologia;schedatura chirurgica delpaziente implantologico;lavaggio e confeziona-mento strumentario per iprossimi interventi.
Anestesista:Anestesia o sedazione delpaziente a rischio o contrattamento implantologi-co impegnativo.Assistente di sala:Preparazione del pazientee suo sostegno psicologi-co; assistenza all’aneste-sia; assistenza allo stru-mentista durante l’inter-vento (soluzione fisiologi-ca, componenti, garze,ecc.); assistenza alpaziente a fine intervento(tamponi, borse di ghiac-cio, analgesici di primanecessità).
Protesista:Valutazione e discussionedel piano terapeutico etrattamento.Assistente:Catalogazione, immagaz-zinaggio, ordinazione econtrollo delle compo-nenti protesiche; pre-parazione del pazientealla poltrona e assistenzaalla poltrona; compilazio-ne scheda protesica;spiegazione, sostegnopsicologico.
Manuale chirurgico 6363
Prevenzione
- Identificare il paziente a rischio(anamnesi, esame obiettivo semplificato,richiesta di consulenza medica ed esamidiagnostici)
- Attuare misure preventive specifichein presenza di patologie sistemiche
-Adeguare gli interventi terapeuticie farmacologici in base alle condizionidel paziente
- Dimettere il paziente in condizioni psi-cofisiche ottimali o con accompagnatore
-Fornire indicazioni su terapie econdotta postoperatoria
Terapia
- Disporre di sufficienti attrezzature estrumentario per la rianimazione eterapia d’urgenza
- Dotarsi di un corredo farmacologicoaggiornato e controllato
- Possedere preparazione e competenzaper erogare la terapia
- Applicare con tempestività le manovre indispensabili nel caso di emergenzaconcretata
Obblighi etici, deontologici e medico-legali nellaprevenzione e terapia delle complicazioni operatorie
Protocolli preoperatori6464
Valutazione del rischio medico
• A) Tipo di patologia• B) Stadiazione della
patologia (con questi fattori si collocail paziente in una Classe ASA)
Valutazione del trauma operatorio
• A) Invasività, Durata, Complessità, Algogenicità, Q.tà anestetico
• B) Habitus paziente (ansia, fobie, ecc.)
• C) Previsioni decorsopost-operatorio(problemi infettivi, algogeni, alimentari, eperformance del paziente
Profilassiemergenze
• A) Presenza/Assenzadi competenza
• B) Presenza/Assenzadi attrezzature
Albero decisionale chirurgico
Valutazione del rischio perioperatorio
Piano di trattamento odontoiatrico
Manuale chirurgico 6565
Stadiazionedel rischio-paziente
PAZIENTE A RISCHIOBASSO(ASA 1)
Stadiazionedella patologia
Paziente sano con ottima-buonaperformance.
Modificazioni deltrattamento odontoiatrico
Eseguire il normale tratta-mento senza limitazioniin base alle necessitàodontoiatriche edaspettative del paziente
Valutazione del rischio medico e adeguamento
Protocolli preoperatori6666
Stadiazionedel rischio-paziente
PAZIENTE A RISCHIOALTO
(ASA 3)
Stadiazionedella patologia
Paziente con:•Una o più patologiein stato avanzato conlimitazione delle attività lavorative
•Sintomatico•Scarsa risposta allaterapia o non in terapia
•Patologia instabile,in evoluzione
•Ridotte riserve funzionali
Modificazioni deltrattamento odontoiatrico
Eseguire terapie semplici(necessarie e d’urgenza)adottando precauzionispecifiche per patologia;Proteggere l’ambientecon consulentiValutare costo-beneficiodegli interventiConsiderare piani di terapia realisticied alternativi
Stadiazionedel rischio-paziente
PAZIENTE A RISCHIOMEDIO / BASSO
(ASA 2)
Stadiazionedella patologia
Paziente con:•Malattia sistemicadi lieve entità che non limita l’attività lavorativa•Scarsamente sintomatico•Buona risposta allaterapia
•Patologia compensatastabilizzata•Buone riserve funzionali
Modificazioni deltrattamento odontoiatrico
Eseguire il normale tratta-mento senza limitazioniin base alle necessitàodontoiatriche edaspettative del paziente
?
Stadiazionedel rischio-paziente
PAZIENTE A RISCHIOMOLTO ALTO
(ASA 4)
Stadiazionedella patologia
Paziente con:•Patologie di severa entità che limitanototalmente le attività lavorative
•Sintomatico•Scarsa rispostaalla terapia
•Patologia scompensata con costane pericolodi vita
Modificazioni deltrattamento odontoiatrico
Controindicazioneal trattamentoambulatorio esterno;Inviare il pazientein ambiente protetto
del piano di trattamento odontoiatrico
Manuale chirurgico 6767
Per ogni interventoimplantare si presupponeche l’operatore abbiaesperienza pratico-clinicanel campo della chirurgiaorale; all’operatore esper-to si richiede inoltre unatecnica delicata e velocesoprattutto quando sitratta di interventi dichirurgia ossea(Maeglin, 1998).
Chirurgia implantologicaper l’utilizzo delle linee
implantari SYNTHESY
Protocolli preoperatori6868
Misure preoperatorie• Lo studio dentistico,l’ambulatorio e le saleoperatorie devono essereadeguatamente provvistedi strumenti e farmaci,come previsti dalla legge,in tutti gli ambienti sani-tari dove vengono esegui-te manovre chirurgiche diun certo impegno.• Rigorosa sterilità in tuttele manovre perioperatorie.
• Disinfezione accuratacutanea e delle mucoseorali, isola mento delcampo operatorio.• Ai pazienti ansiosi èconsigliata la sommini-strazione ben-zodiazepi-ne (15 – 25 mg.) almenoun’ora prima della chirur-gia; E’ consigliabile che ilpaziente sia accompagna-to subito dopo la suadimissione.
• Somministrazione diantibiotici: in caso diinterventi chirurgicicomplessi: trattamentoantibiotico one-shot perbrevissimo tempo o profi-lassi a breve termine oancora ciclo di terapiaantibiotica della durataminima di 5 giorni.Principi attivi: amoxicillinao penicilline orali. In casodi allergie alla penicillinapossono essere indicati imacrolidi, chinolonici ecc.
Manuale chirurgico 6969
Tipo di terapia
Non invasive
Semplici(terapie d’urgenza, neces-sarie, brevi; in assenza dicontatto con la gengiva)
Estese(terapie di elezione, com-plesse, durata <60 min)
Descrizione
Visita, radiografie,istruzione all’igiene oralemodelli di studio, aggius-tamenti di protesi mobili
Detartrasi sopragengivale;medicazioni, otturazioni,pulpotomia, su singolidenti, regolazione diapparecchi ortodontici
Levigatura radicolare,conservativa a quadranti,endodonzia, protesi, ban-daggio ortodontico
Trauma
Assente
Ridotto
Ridotto
Valutazione del trauma operatoriodei principali trattamenti odontoiatrici
(terapie non chirurgiche)
Protocolli preoperatori7070
Tipo di terapia
Semplici(brevi interventi d’urgenzao necessari, privi di diffi-coltà, in un’unica sede)
Complesse(interventi di elezione inun’unica sede, durata<30-60 min, rapida guari-gione e decorso postoper-atorio)
Estese(interventi in più sedi,guarigione e decorsopostoperatorio prolunga-to)
Descrizione
Estrazioni isolate e sem-plici, curettaggio, gen-givoplastica, drenaggio diascesso
Estrazioni multiple,estrazioni singole di dentiin inclusione ossea, inter-venti con lembo, chirur-gia endodontica, impiantisingoli
Estrazioni multiple didenti in inclusione ossea,bonifica di un’arcata,impianti multipli, inter-venti estesi e complessi
Trauma
Ridotto
Moderato
Elevato
Valutazione del trauma operatoriodei principali trattamenti odontoiatrici
(terapie chirurgiche)
Manuale chirurgico 7171
Farmaci• Benzodiazepine• Atropina• Effortil• Adrenalina• Cortisonici• Aminofillinici• Nitroglicerina subl. Spray• Nifedipina• Salbutanolo Spray• Analgesici• Antibiotici locali• Antinfiammatori• Ipotensivi
Presidi• Ambu• Bombola ossigeno• Flebo clisi• Cannula Mayo• Lacci• Ago cannula ecc.• Pulsossimetro• Monitor• Defibrillatore semiaut.
Farmaci e presidi raccomandatida tenere sempre disponibili
Protocolli preoperatori7272
• Pazienti a rischio:Dall’anamnesi ed esameobiettivo, il paziente vacollocato in una fasciadi rischio metabolica ocardiocircolatoria.Dal rapporto invasivitàchirurgica e riservecardiocircolatorie emetaboliche, scaturisce lagestione polispecialisticao meno.Particolare sorveglianzaperioperatoria va riservatain alcuni pazienti a rischio:1) Insufficienza cardiaca
o coronaropatica2) Ipertesi3) Diabetici4) Epilettici5) Diatesi allergiche6) Coagulopatici
Lo stato dell’arte racco-manda, per certi pazientio invasività chirurgichesostenute, comunque l’u-tilizzo strumentale perio-peratorio almeno per iprincipali paramentri vitali(E.C.G., P.A., saturimetria).• La sedoanalgesia dinorma è consigliata percomfort del paziente(odontofobici e lipotimi-ci), inoltre per comfortdell’operatore chirurgo.• La narcosi: indicazionerelativa per richiesta delpaziente.Per alte esigenze chirurgi-che e di silenzio operato-rio.Per portatori di handicape psicotici ecc...
Misurepreoperatorie
speciali
Manuale chirurgico 7373
Cognizioni e addestramentodi terapia d’urgenza
Essere in grado di porrediagnosi d’emergenza;essere in grado dieseguire semplicimanovre riabilitative(assistenza ventilatoria,massaggio cardiaco ester-no, iniezione di farmaci)
Dotazione essenzialenello studio dentistico
Protocolli preoperatori7474
Farmaci per emergenze
Iniettabili Tabella pag. 72
Non iniettabiliVasodilatatore (trinitrina);Ossigeno, ecc
Strumentario
DiagnosiSfigmomanometrofonendoscopio monitor
RianimazioneBombola ossigeno con vae vieni, pallone di Ambu,pinza di Magil, aspiratorealta velocità
MedicazioneMateriale per iniezione(lacci emostatici, aghi esiringhe)Soluzioni disinfettanti,garze e cerotti
Manuale chirurgico 7575
Incisione chirurgica:
L’incisione chirurgicadev’essere scelta e attua-ta in modo che si possaavere visibilità del campooperatorio e una bunarestituzio ad integrumdella ferita. La superficieossea dev’essere benesposta ed illuminata,inoltre dev’essere accura-tamente toilettata da resi-dui periostei ecc..Se il campo operatorio èadeguatamente ampio,risulta ridotto il trauma acarico dei lembi (Krüger,1982; Härle, 1989; Mc.Gowan, 1990).L’incisione deve quindi:• Non danneggia re lestrutture anatomiche cir-costanti.• Promuovere un’adegua-ta visibilità del campo.• Favorire una coperturadell’impianto endosseo.• Mantenere ed assicura-re una sufficiente nutri-zione vascolare dei lembi.
Chirurgia implantare
Protocollo chirurgico7676
Incisione chirurgicamandibolare
Incisione in cresta conscarico vestibolare (solitamente per parzialiedentulie)
Schema dell’incisionevestibolare, scarico lin-guale.Consente una sicuracopertura degli impiantibifasici nel contempo unabuona visione del campooperatorio.
Schema dell’incisione incresta, scarico vestibolare.Si ottiene in questomodo la completa coper-tura dei siti im-plantariper impianti bifasici adopera dei lembi mucope-riostei.
Incisione vestibolare, sca-rico linguale (solitamenteper parziali edentulie)
Manuale chirurgico 7777
Incisione mandibolare in cresta
Schema di incisionequando non è necessarial’esposizione dei foramimentonieri, la sutura puòessere in punti staccati oa punti da materassaio.
Protocollo chirurgico7878
Incisione chirurgica nelmascellare superiore.
Schema d’incisione chirurgica nel primo quadrante; incisionechirurgica in cresta.L’incisione è indicataquando si utilizzanoimpianti monofasici.
Schema d’incisione chi-rurgica nel primo qua-drante; incisione chirurgi-ca palatina. Il lembovestibolare presenta van-taggi estetici e la possibi-lità di coprire sufficiente-mente gli impianti bifasi-ci, inoltre l’uso di even-tuale placca di guida chi-rurgica. Durante l’incisio-ne della parte distale sideve prestare attenzioneal decorso del fasciovascolare (arteria palatinamaggiore).
Manuale chirurgico 7979
Impianto singolo: esten-sione dell’incisione chi-rurgica mascellare. Pereventuale innesto di tes-suto osseo o quandonecessita un’ampia espo-sizione del campo opera-torio.
Impianto singolo: disegnod’incisione chirurgicaparodontale; viene prefe-rito con quantità osseasufficiente e per la con-servazione delle papilledegli elementi dentaliprossimali, la lunghezzadel lembo in senso vesti-bolo palatale non devesuperare il doppio delladistanza mesodistale.
Protocollo chirurgico8080
In arcata o emiarcataedentula, incisione palati-na lembo mucoperiosteoribattuto vestibolar-mente. Si procede alloscollamento del lembovestibolare con l’aiuto deinecessari scarichi a livellodel foro incisivo; il lemboconsente una buonavisione del campo opera-torio e il possibile utilizzodi placche chirurgiche diguida.
Manuale chirurgico 8181
Accurata toilettechirurgica della superficie ossea esposta
La superficie osseadev’essere assolutamenteassente anche dei piùpiccoli residui periosteiallo scopo di garantireun’ottimale processo diosteointegrazione.
Scelta del sitoimplantare osseo
• Nella chirurgiaimplantare semplice:Il sito sarà quello dell’ele-mento dentale perduto.
• Nella chirurgiaimplantare complessa:Vanno scelti siti implanta-ri seguendo indicazioniriguardanti il carico occlu-sale che dev’essere il piùpossibile in asse all’assedell’impianto e nellezone distali, se l’anatomiaossea lo permette, leposizioni mesiodistaliseguiranno posizionitriangolari capaci diottimizzare il caricoocclusale.
Protocollo chirurgico8282
Sempre nella chirurgiaimplantare complessa èbuona norma utilizzarequale aiuto nella identifi-cazione dei siti implantarimascherine chirurgicheprecostruite nel setupchirurgico.
Manuale chirurgico 8383
• Per quanto riguarda lascelta del diametrodell’impianto si dovrannoseguire i consigli datidalla seguente tabella:
Sostituzione del singoloelemento dentale:dimensioni anatomichedei denti, lunghezze(min. 10 mm) e diametriminimi degli impianti SYNTHESY® raccomandati;
Gli impianti di diametroridotto Ø 3,3 e 3,65 mmsono da considerarsicome impianti speciali.Vanno utilizzati in caso dicresta alveolare di spes-sore 5-6 mm. Questi impianti hannocomunque una resistenzaminore rispetto a quellicon diametro ≥ Ø 4mm. Per questo motivo sisconsiglia il loro uso nelleindicazioni con carico occlusale accentuato.Si raccomanda comeregola generale l’uso diimpianti con il diametromaggiore.
Se il diametro e/o la lunghezza dell’impiantousato è inferiore ai daticonsigliati è obbligo del medico avvertireil paziente che la durataimplantoprotesica può essere inferiorealla durata media(impianti 80% a 10 anni).
Protocollo chirurgico8484
Per la chirurgia ambulatorialeè fortemente raccomandato:
• Adeguata medicalizzazione ambientalecon supporti farmacologici e strumentali.
• Regola aurea: la protezione ambientaledeve essere tanto più alta, quanto più
alta è l’invasività e bassa la performancedel paziente.
• Una compilazione della cartella clinicain cui si evidenzi la classe di rischio del
paziente (classi ASA).
• La programmazione di un piano dilavoro che tenga conto di alcune
determinanti:– Presenza/assenza di competenze
e/o attrezzature
– Valutazione della classe di rischiodel paziente
– Valutazione del trauma chirurgico
– Impatto sulla performance postoperatoria del paziente di una
guarigione normale o complicata
Manuale chirurgico 8585
Conclusioni:
Incisione a tutto spessoredel lembo muco-gengiva-le e suo scollamentodalla corticale ossea. Siprocede alla prima fora-tura seguendo le indica-zioni anatomiche e fun-zionali protesiche con lostrumento tagliente(Fresa Iniziare (cod. FI) -Komet cod. L67IK).Anche se non è d’obbligoil raffreddamento interno,è comunque sempre consigliabile e lo diventaquando si superano i cento giri al minuto.
Si procede all’allargamen-to del sito implantareosseo sempre alla pro-fondità desiderata (nelcaso illustrato 12 mm)con fresa SLOTDRILL®
(COD. F28) Ø 2,8 mm. Igiri consigliati sono:(vedi capitolo frese)
Successiva fase di prepa-razione del sito implanta-re osseo con fresaSLOTDRILL® (COD. F32)Ø 3,2 mm.
Chirurgia ossea8686
Ultima fase di preparazio-ne del sito implantareosseo con fresaSLOTDRILL® (COD. F40)Ø 4 mm; si termina lapreparazione del sitoimplantare per impiantiSynthesy® (Ø 4,65,mm)con fresa SLOTDRILL®
(COD. F42) Ø 4,2 mm.I giri consigliati sono:(vedi capitolo frese)
L’impianto viene sblistera-to e con manovre osser-vanti la più severa sterili-tà viene con il suo porta-tore appoggiato alla partepiù prossimale del sitochirurgico implantare. Siprocede al suo primoimpegno nel sito osseocon movimenti di pres-sione ed avvitamentodigitali.
Quando l’impegno del-l’impianto nel sito osseoè sufficiente il portatoreviene svitato dallo stessoed allontanato come dafigura.
Manuale chirurgico 8787
Chirurgia ossea8888
La completa fase di avvita-mento del corpo implan-tare viene effettuata conl’apposita chiave a brugo-la corta (COD.BC2) o lun-ga (COD.BL2) secondo lenecessità. La chiave acrick dinamometrica(COD.K2) viene inseritanell’apposita sede esago-nale prossimale dellachiave a brugola. Tutto ciòviene eseguito facendomolta attenzione a man-tenere la direzione diinserimento dell’impiantotenendo il pollice o l’indi-ce contro la chiave cric-chetto. Al termine dellafase di avvitamento l’im-pianto dev’essere ben sta-bile nell’alveolo stesso,prerogativa fondamentaleper l’ottenimento dell’o-steointegrazione.
La vite di chiusura dell’impianto si trovaalloggiata nella parteprossimale del portatore,dal quale viene svitata col cacciavite corto (COD. CC1)o lungo (COD. CL1).
La vite di chiusura vieneportata all’impiantoendosseo ed avvitatanello stesso nella suaparte iuxta-ossea .Si procede alla disinfezio-ne della ferita chirurgica,alla sutura ed al controllodell’emostasi.
È consigliabile che duran-te tutto l’atto chirurgico ilcampo operatorio vengairrigato abbondantemen-te da liquido fisiologico. Venga eliminato ogniresiduo osseo che spessosi trova profondamente aldi sotto dei lembi muco-periostei.Il lembo stesso dev’esse-re riposizionato il piùrapidamente possibilesuturando con punti damaterassaio 3/0 o 2/0iniziando dalla linea me-diana, passando poi aipunti distali ed infine aipunti inter-medi evitan-do, se possibile, di inter-ferire con gli impianti sot-tostanti.
Protocollo post-chirurgico
Protocolli post-chirurgico9090
Misure post-operatorieimmediate:
Il paziente disinfetta accu-ratamente il cavo oralecon soluzioni adatte.Può essere necessario farassumere già nel post-chirurgico un farmacoanalgesico ed antinfiam-matorio.Dopo aver controllatocon molta attenzione l’efficacia dell’emostasipuò essere dimessosecondo le manovre prudenziali già preceden-temente descritte.
Misure post-operatorie:
Il paziente il giornoseguente l’interventodev’essere visitato percontrollarne lo stato disalute generale e locale(estensioni dell’edema,eventuali ematomi, even-tuali deiscenze, eventualiparestesie e anestesieresidue). Le suture ven-gono rimosse dai sei aidieci giorni controllandol’edema residuo e disin-fettandodelicata mente la ferita invia di risoluzione. Tutto ilmateriale di suturadev’essere accuratamenteasportato perché even-tuali residui lasciati in sitopotrebbero avere effettodeleterio sulla prognosidi guarigione.
Manuale chirurgico 9191
• Gli impianti endosseibifasici vengono espostidopo tre mesi dall’inseri-mento nella mandibola edopo sei mesi nelmascellare. L’interventochirurgico viene eseguitoin anestesia locale (vediCap. Selezione deipazienti, Misure preope-ratorie).• Le tecniche di taglio chi-rurgico per esporre gliimpianti sono:1 - Incisione muco-cresta-le o para-crestale palataleper permettere medianteriposizionamento apicaledel lembo mucoso l’e-sposizione degli impiantibifasici e contemporanea-mente una sufficientebanda di gengiva aderen-te vestibolamente agliimpianti.
Fase chirurgica di esplorazionedegli impianti
Esposizione degli impianti9292
2 - Incisione chirurgicasovrastante l’impiantobifasico da farsi esclusiva-mente quando ci si trovain presenza di ampiezone di gengiva aderente.3 - Incisione chirurgicacrestale lunga o breve inapice dellagengiva cheratinizzata,consigliabile solo quandola banda di gengiva ade-rente è molto ampia.4 - L’esposizione degliimpianti bifasici con latecnica dell’elettro bisturinon è consigliabile.
• Esposti gli impianti daltessuto mucoperiostoquesti devono essereliberati accuratamente daqualsiasi eccessiva cresci-ta ossea sopra la vitetappo con strumentimanuali taglienti.
• Col cacciavite a brugola(Cod. CC1/CC2 oCL1/CL2) si procede allarimozione della vitetappo dall’impianto.• Si procede ad un accu-rato lavaggio interno confisiologica e soluzioni dis-infettanti della parteinterna dell’impianto.• S’inserisce il pilastro diguarigione (Cod.VG0/VG4/VG6) all’im-pianto stesso attraversol’utilizzo del cacciavite abrugola (Cod. CC1/CC2 oCL1/CL2). La scelta del-l’altezza del pilastro diguarigione dipende dallospessore del lembomucoperiosteo.• Dopo aver accurata-mente deterso la feritachirurgica si procede alcontrollo dell’emostasi ealla sutura con punti stac-cati.
Si dimette il pazientesotto terapia antidolorifi-ca ed antinfiammatoria.• La ferita chirurgica vacontrollata i giorniseguenti; a sette-diecigiorni, vanno rimossi ipunti di sutura e dopoalmeno trenta giorni sipuò passare alla fase ciprotesizzazione provviso-ria. La sovrastrutturaprovvisoria deve garantireuna fase di stress occlu-sale rieducativo e nellostesso tempo atraumaticoin eccesso per i primi tremesi dal carico occlusale,sperimentando in talmodo anche la rispostain termini funzionali edestetici da parte delpaziente. (Vedi bugiardi-no componentistica pro-tesica)
Manuale chirurgico 9393
Frese9696Quando si parla, oggi, diimplantologia oromaxillo-facciale sembrano , da unlato, risolte le problemati-che dell’implantologiatradizionale, dall’altro cre-scono in maniera espo-nenziale le esigenze este-tiche del paziente, e larisposta terapeuticaimplantoprotesica.
Frese 9797Negli anni passati valeval’abitudine di posizionaregli impianti dove lo spes-sored’osso lo permetteva, ciòcostringeva l’operatore,per ricreare armonia edesteticaall’arcata dentaria, adampie correzioni sulmanufatto protesico.Spesso si poneva lanecessità di creare unampio sovracontorno“ridge lap“, causa spessodi inestetismi e parodon-topatie.
Frese 9999Verso la fine degli anni80’, la comparsa delletecniche di rigenerazionedei tessuti, ci ha permes-so di raggiungere predici-bili risultati terapeuticifunzionali ed estetici.Le tecniche di rigenera-zione del tessuti paro-dontali, ideate da Nymane Dahlin, ci permettonodi posizionare gli impiantiin maniera “protesicamente guidata“anche in presenza di unavanzato riassorbimentocrestale.
Oggi si riesce, per laprima volta, graziea queste metodichechirurgiche, a copriredifetti ossei perimplantariprecedentemente diagno-sticati o scoperti in sedeintraoperatoria (deiscen-ze, fenestrazioni ecc. ).
Frese100100Nonostante le tecnichechirurgiche a nostra disposizione, è anchevero che ,un numeromaggiore di atti operatorirappresenta un inconveniente per ilpaziente e che spesso gliinterventi sui tessuti mollie duri praticati dall’odon-toiatra, per raggiungereun risultatosoddisfacente, vengonogiudicati insoddisfacentidal paziente.
Frese101101E’ necessario mettere inatto tecniche chirurgicheimplantoprotesiche com-patte, in grado di ridurreil numero degli interventie la loro invasività.Da questo punto di vistasarebbe un vantaggio se,al posto dell’osso autolo-go, si potesse fare affida-mento, con la certezza diuna prognosi fausta, susostituti ossei e/o suormoni della crescita(BMP).
Frese102102Sino ad oggi però, i trapianti d’osso autolo-go, dalle eccellenti pro-prietà osteoconduttive edosteoinduttive, sono con-siderati il modello esem-plare di riferimento tratutte le tecniche di tra-pianto osseo.
Frese103103Ciò implica il prelievo daun sito donatore diversodal sito chirurgicoimplantare, con conse-guente aumento delrischio di complicanzechirurgiche, morbilitàe costi, oltre che maggiordifficoltà e durata dell’in-tra e del postoperatorio.Alla luce di tutti questiproblemi la lineaimplantare Synthesy®
e JETIMPLANT nel 1999hanno brevettato unostrumento chirurgico deltipo fresa, per l’implanto-logia ed ortopedia.
Frese104104Come è noto gli stru-menti del tipo fresa, chevengono normalmenteutilizzati in implantologia,non consentono il recu-pero del materiale osseoche viene asportato perfresatura.Inoltre, si incontrano no-tevoli difficoltà per otte-nere un corretto raffred-damento degli strumentidurante le fasi operative.
La ditta JETIMPLANT e ilDr. Mauro Galvan hannostudiato e realizzato unafresa che offre sia la pos-sibilità di confinare inuna zona predetermi-nata il materiale osseoasportato, consentendocosì la sua eventualeriutilizzazione che la pos-sibilità di assicurare lecondizioni ottimali di raf-freddamento, con mag-gior durata per l’utensilee soprattutto con un’azio-ne di fresatura più unifor-me e corretta.
Frese105105Lo strumento chirurgicopresenta il vantaggio dinon richiedere l’utilizza-zione di valvole di nonritorno ad esso connesseper il raffreddamentodurante la fase di foratu-ra.In particolare, si sottoli-nea che è stato realizzatoun strumento chirurgicoestremamente pratico efunzionale, il qualeconsente di avere a dis-posizione un elemento ingrado di realizzare, conestrema praticità e preci-sione, tutti gli interventidi fresatura ossea, con ilgrande vantaggio di poterrecuperare il materialeosseo asportato.
Frese106106
La fresa SLOTDRILL® possiedeun semplice ed efficace sistema diraffreddamento interno senza valvolaantireflusso.
La fresa SLOTDRILL® durante la fase difresatura può confinare all’interno dellasua particolare cavità “SLOT” il materialeosseo asportato, materiale ideale pertutta la chirurgia rigenerativa.
La fresa SLOTDRILL®, al contrario ditutti gli altri strumenti similari che pos-siedono piccoli fori e canali facilmenteobliterabili dal materiale fresato, è facileda pulire e da sterilizzare dal personaleabilitato.
Patented N° MI99A 000964
Frese108108
Sequenza frese consigliata per la preparazione del sito implantare
• Raffeddamento interno attivo.• Morfologia atta a raccogliere osso autologo.• Configurazione. corta 34 mm, lunga 40 mm.• Tacche a laseratura:10 - 12 - 14 - 16• In funzione al tipo di osso varia la velocità consigliata:
osso tipo D1. . .800 - 1200 g.p.m.osso tipo D2. . .400 - 800 g.p.m.osso tipo D3. . .250 - 650 g.p.m.osso tipo D4. . .250 - 450 g.p.m.
Frese109109Uso delle freseM.G. SYNTHESY®
per la raccolta dell’osso:Dopo aver forato la corti-cale con la tecnica usualea raffreddamento si puòprocedere nei casi indica-ti, alla foratura a seccoa numero mai superiorea 200 giri/min. Dopoalcuni giri si estrae la fre-sa dall’alveolo e con unaspatola sterile si estrael’osso raccolto nello spa-zio all’interno della fresa.La stessa tecnica si ripetecon le successive freseM.G. SYNTHESY®
a diametro maggiore sinoall’ultimazione dell’alveo-lo implantare.Se il prelievo si dovessepresentare difficoltoso acausa della possibileeccessiva emorragiaintralveolare è consigliabi-le iniettare a piccole dosiun anestetico con adrena-lina durante la fresatura. ilmateriale osseo così recu-perato va raccolto in unapposito contenitore ste-rile e coperto con garzesterili umidificate.
Per la morfologia specia-le, le freseM.G. SYNTHESY® nonsi possono otturare equindi dopo l’utilizzo chi-rurgico esse devono esse-re solo lavate e/o vibratein ultrasuoni con gli ap-positi liquidi disinfettanti,blisterate e autoclavatea vapore.Dopo venti tagli chirurgicil’ugnatura della fresa puòsubire un consumo taleda consigliarnela sostituzione.Si raccomanda che lostrumento fresa chirurgi-ca non va mai lasciatoper lungo tempo inambiente umido.
110110 Frese
Configurazionedel prodotto finitopronto all’utilizzo
nel settoremedico chirurgico.
Le frese M.G. SYNTHESY®
sono confezionate non sterili in “KIT”che comprende:
• Provetta
Biopur Safe Lock ®
• Etichetta paziente
• Sigillo garanzia
• Bugiardino
• Confezione imballo
La chirurgia implantoprotesica negli ultimi anni ha reso possibili soluzioni riabilitativeprotesiche fisse che sono diventate essenziali nella pratica quotidiana odontoiatrica.Anche l’odontoiatra medio, oggi, per soddisfare le moderne esigenze del paziente,deve attivarsi professionalmente ed attrezzarsi con adeguati strumenti tecnici per rag-giungere tali obiettivi.
La JETIMPLANT S.r.l. vuole, con il Kit SYNTHESY® d’implantologia, mettere a disposi-zione dell’odontoiatra uno strumento moderno che gli permetta risparmio di tempo,ergonomia di lavoro, semplificazione chirurgica.:
Kit chirurgico112112Kit chirurgico SYNTHESY® per implantologia
Kit chirurgico113113Le caratteristiche fondamentali delKit SYNTHESY® di implantologiapossono essere così descritte
- Il Kit è composto da una base e uncoperchio; nel suo interno si trovanoalloggiati due inserti: uno specificamentededicato alla procedura chirurgica, condescritti tutti i vari passaggi di foratura ele rispettive sedi per posizionare le freseossee SLOTDrill®; l’altro inserto vano concoperchio, può raccogliere tutti gli stru-menti chirurgici scelti di volta in volta dal-l’operatore. Rimane a disposizione unterzo vano di libero utilizzo.
- Tutti gli inserti, base e coperchio del Kitsono assemblabili tra loro ad incastro. Ciòpermette una facile detersione, disinfe-zione, sterilizzazione e riassemblaggio daparte del personale paramedico. Ciò per-mette anche di sostituire un inserto conun altro.
- Il Kit, per la sua particolare struttura edesign consente delle semplici manovredi confezionamento e di sterilizzazione asecco o in autoclave a vapore da partedel medico dentista.
- Tutti gli strumenti chirurgici, una voltainseriti nelle loro apposite sedi, costruitecon specifiche caratteristiche meccani-che, non possono subire spostarnenti oribaltamenti di alcun genere, durante lamanipolazione del KIT SYNTHESY® d’im-plantologia.
Il Kit sterile viene aperto sul campo ope-ratorio facilitando l’operatore chirurgonella scelta ed utilizzo degli strumentifrese ed accessori chirurgici.
Il Kit correttamente assemblato e chiusova inserito nelle apposite buste autosigil-lanti e sottoposto ad autoclavatura.
Osteotomo S8114114Osteotomo S8 Patented N° MI2003A 000336
Nella chirurgia osteo-plastica, nella chi-rurgia rigenerativa ossea e nell’implanto-logia odontoiatrica, vengono utilizzatisempre più strumenti, osteotomi, chesono fondamentalmente degli scalpelli.Questi strumenti di tipo tradizionale ven-gono utilizzati, dai medici dentisti, comescalpelli per i rimodellamenti ossei enell’esecuzione dei piccoli e grandi rialzidel seno mascellare.L’utilizzo degli osteotomi tradizionali pre-senta alcune problematiche e difficoltàpratiche, relative alla corretta percussio-ne in termine di direzione, assialità eforza dello sfondamento.
Jetimplant® ha realizzato un osteotomoin cui la forza e la direzione della per-cussione possono essere perfettamentecontrollate.L’osteotomo S8 Jetimplant® possiede uncorpo battente, attivato dalla semplicetrazione digitale e su questo possonoessere applicati puntali a diametri emorfologie diverse. Il nuovo strumentoS8 è realizzato in acciaio chirurgicosecondo le normative ISO 5832-1 e puòessere usato per tutte le tipologie diimpianti endossei utilizzati dal chirurgoimplantologo.
Otto puntali scalpello in un solo strumento
• Predeterminazione e calibrazione dellaforza battente dipendente dalla minoreo maggiore trazione esercitata sull’ orga-no percussore dello strumento.
• Predeterminazione e sicurezza deglisfondamenti ossei avendo a disposizio-ne stop di posizione.
• Percussione di intensità variabile, per-fettamente orientata in quanto la per-cussione è sempre coassiale con l’orien-tamento della punta scalpello.
• Osteotomo perfezionato in cui la forza,la direzione e la profondità dello sfonda-mento osseo sono perfettamente con-trollate.
L’utilizzo chirurgicoviene così semplificato:
1. Scelta del puntale
2. Montaggio del puntale sul percussore,calibrazione della profondità prestabilita.
3. Montaggio della ghiera stop chirurgicasul puntale (determinazione dello sfondamento osseo).
4. Puntamento con leggera pressionedello strumento al sito osseo
5. Caricamento dell’organo percussorefacendo trazione sullo stesso
6. Rilascio dell’organo percussore
7. La manovra verrà continuata sino al raggiungimento dello sfondamentovoluto
8. Corticali particolarmente resistenti possono essere sfondate facendo usodel martello all’estremità caudale dellostrumento
Osteotomo S8115115
Osteotomo S8116116Per un utilizzo corretto dell’osteotomo apercussione controllata S8 è necessariocalibrare la forza battente, dipendentedalla maggiore o minore trazione eserci-tata sull’organo percussore dello stru-mento, e predeterminare con sicurezzagli sfondamenti ossei grazie a degli stopdi posizione. Inoltre, la percussione diintensità variabile deve essere perfetta-mente orientata, in quanto è semprecoassiale con l’orientamento della puntascalpello. L’osteotomo S8 è stato perfe-zionato affinché la forza, la direzione e laprofondità dello sfondamento osseopossano essere perfettamente controlla-te; questo è attuabile anche grazie allapossibilità di applicare ad un solo stru-mento otto puntali scalpello diversi eintercambiabili che presentano ugnaturedi taglio e diametri differenti in funzionedell’impianto da utilizzare.Per l’impiego chirurgico di S8 è quindisufficiente scegliere il puntale più adatto,inserirlo sul percussore e calibrare laprofondità prestabilita, montare la ghierastop chirurgica sul puntale (avendo pre-determinato l’entità dello sfondamentoosseo), puntare con leggera pressionedello strumento al sito osseo, caricare equindi rilasciare l’organo percussore.Occorrerà ripetere la manovra fino alraggiungimento dello sfondamento volu-to; per corticali particolarmente resistentisi può ricorrere all’uso del martello all’e-stremità caudale dello strumento.
Prove ed analisi condotteSi è voluto controllare l’efficacia dellostrumento e la sua eventuale pericolosi-tà o difetti simulando situazioni chirurgi-che le più realistiche.Materiali e metodi.Sono stati utilizzati legno di balsa, lami-na di cera 4 mm, simulatore mandibola-re con caratteristiche di durezza osseaD3 D4, e blocco maxillo-facciale umanoper eseguire con lo strumento gli sfondamenti delle corticali ossee. Si sono controllate l’efficaciadel colpo e si è voluto controllarne la misurazione in Ncm.Si è voluto anche saggiare l’efficacia, insituazioni anatomiche particolari, delbuon funzionamento della ghiera stop.
Raccomandazioni:Tutte le fasi di chirurgia implantoprotesi-ca sono complesse e altamente speciali-stiche. L’operatore deve aver seguitoadeguati corsi d’istruzione.
Ogni procedimento deve aver avuto un’adeguata valutazione diagnostica, clinica ortognatodontica.Procedure scorrette possono causare laperdita dell’impianto e danni biologici.
Osteotomo S8 117117
L’osteotomo S8 SYNTHESY®
viene confezionato con:• Contenitore chirurgico• Busta autosigillante• Bugiardino• Etichetta• Confezione imballo
Chiave dinamometrica118118Chiave dinamometrica K2
Patented N° MI2002A 002682
La chiave dinamometrica K2 SYNTHESY®
è realizzata in acciaio chirurgico e titanio(Gr 5) secondo le norme ISO 5832-1/2,essa può essere utilizzata per le lineeimplantari DUAL GRIP® NEWIMPLANT®
e loro componentistiche.
La chiave dinamometrica K2 SYNTHESY®
può essere utilizzata sui pazienti esclusi-vamente da professionisti abilitati e daititolari dei laboratori odontotecnici nel-l’ambito del loro specifico lavoro.La chiave dinamometrica K2 è progetta-ta come parte di un unico sistemaSYNTHESY®, quindi impianti, componen-tistica protesica e strumentario chirurgi-co devono essere originali e utilizzatisecondo le precise raccomandazionid’uso fornite dal costruttore.
Il professionista può inserire l’inserto desiderato come da figura.
Chiave dinamometrica119119
Il crick dinamometrico agirà conil torque desiderato facendo leva digitalefino a fine corsa come in figura
Chiave dinamometrica120120Chiave dinamometrica K2
1a FaseChirurgicaNella fase chirurgica(guarigione primaria del-l’osso) e’ importanteottenere la stabilizzazioneprimaria dell’impianto maquesta la si deve otteneresenza provocare esageratistresses di awitamento,compressivi ischemici edi necrosi dell’osso rice-vente il corpo implantare.per questa ragione l’im-pianto deve essere awita-to con una forza torcentemassima di 72 ncm ± 5per gli impianti di diame-tro sino al 3,65 mm; 102ncm ± 5 per gli impiantidi diametro 4 mm esuperiori.
2a FaseCarico provvisorioNella seconda fase chirur-gica, scoprimento degliimpianti, il montaggio deipilastri di guarigione van-no awitati a 22 ncm ± 5.Al momento del caricoprowisorio e’ avvenuta laguarigione primaria ma sie’ ancora in una fasedelicata di rimaneggia-mento dell’osso. Questa fase puo’ durareda uno a tre mesi.
3a FaseCarico definitivoNella terza fase di caricodefinitivo (rimaneggia-mento awenuto, stabiliz-zazione del callo osseo) ipilastri protesici devonoessere awitati a 32 ncm± 5 per evitare fenomenidi svitamento. E’ consi-gliabile anche cementarei pilastri definitivi.
Utilizzo della chiave dinamometrica
Sinteticamente,il successo implantoprotesico consistenel portare a termine tre fasi operative:
Patented N° MI2002A 002682
Chiave dinamometrica121121
22 Ncm ± 5
Avvitamento dei pilastri provvisori e definitivisu rialzi per via vestibolare che crestale.
Consigliabile cementare
Avvitamento dei pilastri provvisori e definitivisu rigenerazioni ossee di una certa entità
22 Ncm ± 5
Avvitamento dei pilastri provvisori e definitivisu rialzi per via vestibolare che crestale.
Consigliabile cementare
Avvitamento dei pilastri provvisori e definitivisu rigenerazioni ossee di una certa entità
22 Ncm ± 5
Avvitamento dei pilastri provvisori e definitivisu rialzi per via vestibolare che crestale.
Consigliabile cementare
Avvitamento dei pilastri provvisori e definitivisu rigenerazioni ossee di una certa entità
22 Ncm ± 5
Avvitamento dei pilastri provvisori e definitivisu rialzi per via vestibolare che crestale.
Consigliabile cementare
Avvitamento dei pilastri provvisori e definitivisu rigenerazioni ossee di una certa entità
22 Ncm ± 5Avvitamento dei pilastri di guarigione
Avvitamento dei pilastri provvisori e definitivisu rialzi per via vestibolare che crestale.
Consigliabile cementare
Avvitamento dei pilastri provvisoriAvvitamento dei pilastri provvisori e definitivi
su rigenerazioni ossee di una certa entità
32 Ncm ± 5Forza di avvitamento
di tutte le componentistiche protesiche nellefasi protesiche definitive standard
42 Ncm ± 5Per i Ø > 4
Dopo le protesizzazioni provvisorie
72 Ncm ± 5Per i Ø ≤ 4
Momento di torsione limitedurante la chirurgia implantare
102 Ncm ± 5Per i Ø ≥ 4,65
Momento di torsione limitedurante la chirurgia implantare
ConfezionamentoK2 SYNTHESY®:• N° 2 Buste • Bugiardino • Etichetta • Confezione imballo
Simulatori chirurgici122122
Fedele riproduzione della corticalee midollare ossea.
Semplice sistema brevettato che replicail decorso del nervo mandibolare.
Led rosso che avvisa la minima lesionedella delicata struttura nervosa.
Simulatori chirurgici SC - SC1 - SC2
Perfetti!Per chi insegna.Per chi impara.
Ideali per corsibase ed avanzati
di chirurgia osseaed implantare.
Patented N° MI2003A 002342
Simulatori chirurgici123123
A) Osso sintetico dotato di corticale edosso spongioso dalle densita’ variabili(D1, D2) ; (D3, D4). queste caratteristi-che simulano esattamente le caratteristi-che anatomiche reali.Radiopacita’ ossea paragonabile allestrutture anatomiche viventi.B) Il simulatore chirurgico e’ rivestito dauna simil-mucosa in polivinilsilossanoche per la sua caratteristica chimicofisicaben si addice alle manovre chirurgichedi taglio, scollamento e sutura delleesercitazioni pratiche simulate.C) Il canale mandibolare e’ composto dauna struttura reticolata esterna metallicae da un corpo metallico filiforme internoalla maglia reticolata, cio’ puo’ simulareo la lesione del nervo mandibolare (rot-tura della maglia o la netta recisione delnervo mandibolare stesso (rottura ditutte due le componenti metalliche.all’uscita del forame mentoniero lamaglia metallica si apre a ventaglio al disotto della parte mucosa; cio’ per evi-denziare l’eventuale possibile lesionecon strumenti chirurgici parodontali delnervo mandibolare all’uscita del foramementoniero.
D) Fascio vascolo-nervoso “nervo mandi-bolare in metallo collegato con un siste-ma di allarme ottico “led rosso” che cipermette con estrema veridicita’ disegnalare l’eventuale errore chirurgico dilesione o di tranciatura del nervo duran-te le manovre chirurgiche simulate.
Simulatore chirurgico SC:specifiche A
Simulatore chirurgico SC1:specifiche A+B
Simulatore chirurgico SC2:specifiche A+B+C+D
La linea di simulatori chirurgici mandibolari SC, e’ stata progettata e costruita allo scopodidattico, per ottimizzare le manovre chirurgiche implantologiche simulando nel migliormodo possibile le caratteristiche anatomiche reali.
Specifiche tecniche generali dei simulatori SC, SC1, SC2:
Simulatore chirurgico SC2
Step1: eseguire radiografiadel sito chirurgico prestabilito
Step2. inserire il jack nell’apposita sede
Step 3: l’estremità del cavo elettricovà applicato allo strumento chirurgico
(manipolo o altro)
Step 4: assemblaggio completato primadell’intervento chirurgico simulato
Simulatori chirurgici124124Esempio sequenza utilizzosimulatore chirurgico SC2
Step 5: taglio della mucosa gengivale.
Step 6: scollamentoed apertura del lembo.
Step 7: fasi chirurgiche di foratura.
Step 8: controllo radiograficodelle varie fasi di foratura.
Step 9: nel momento in cui lo strumentochirurgico và a contatto con la struttura
anatomica del canale mandibolare siverifica l’immediata accensione del led.
Step 10: il simulatore chirurgicomandibolare, è composto da corticale
e midollare nelle divese densità:(D1, D2) e (D3, D4).
Simulatori chirurgici125125
Casi clinici128128
Controllo rx-grafico a 9 anni: il rapporto corona-radicetende ad invertirsi soprattutto in creste osee sottili.
Vistose aree di abrasione in manufatto ororesinacon stop occlusali aurei su impianti; controllo clinicodopo 13 anni.
Frattura dell’impianto osteointegratoproprio in zona fulcro dopo 5 anni.
Frattura dopo 10 anni del pilastro protesico in 15, sinoti la diversa morfologia dei pilastri utilizzatirispetto alla linea M.G. SYNTHESY®.
Stesso caso clinico della figura 4: si eliminano le spire(di vecchia concezione) debordanti dall’osso e siaggiunge un impianto M.G. SYNTHESY® in zona 14.
Casi clinici129129
Radiografia di controllo; caso finito.
Smg3 sezionato: si notino l’ideale appoggio del pilastroprotesico al collo dell’ impianto e l’estrema
apicalizzazione del filetto femmina caratteristichefondamentali del sistema M.G. SYNTHESY®.
Esagono del pilastro calcinabile antirotazione (6x) tuttala linea M.G. SYNTHESY® viene progettata, costruita,
controllata e commercializzata osservandole rigorose normative UNI EN ISO 9001/46001.
Controllo ortopantografico a 8 annidalla riabilitazione implanto protesica.
Impianti M.G. SYNTHESY® prima generazione.
Controllo clinico a 8 anni dello stesso casodella figura n°10.
Casi clinici130130Caso AGrave perdita ossea mascellare e mandibolarecon parestesie a carico dell’area mentoniera edell’emimandibola sinistra.
Toilette chirurgica e rigenerazione ossea-tissutalesia mascellare che mandibolare.Controllo radiologico a 2 mesi dalla chirurgia.
Posizionamento di 6 impianti osteointegrabiliM.G. SYNTHESY® Smg1; controllo radiograficodopo il posizionamento dei pilastri di guarigione.
Controllo clinico a 2 mesi dal posizionamentodei pilastri di guarigione (Smg1-PGTAC).
Controllo radiografico dopo il posizionamentodei transfers per la presa d’impronta (Smg1-TT).
Fase di laboratorio: sugli omologhi (Smg1-O) vengonoposizionati i pilastri troncoconici (Smg1-PPTCA1).
Casi clinici131131
Fase di laboratorio: sui pilastri in titanio tronco-conicivengono posizionati i calcinabili con vite di bloccaggio
(Smg1-PPTCA1) per l’esecuzionedi un’arcata oro-resina fissa-rimovibile.
Posizionamento dei pilastri definitivi tronco-conici(Smg1-PPTCA1) capaci di annullare gli eventuali
disparallelismi tra i diversi impianti. Controllo clinico.
Visione gengivale del manufatto definitivo oro-resina;si notino le battute di arresto sul fondo ottenute
dalla fusione delle cappette calcinabili.
I fori permettono il passaggio delle viti di fissaggioche ancora l’arcata ai pilastri in titanio.
Controllo radiografico del caso finito a 3 anni: superiormente 4 impianti M.G. SYNTHESY®
reggono una barra aurea con 4 attacchi ot-cap.
Casi clinici132132Caso BGli elementi dentali superiori ed inferiori, compromessidal punto di vista paradontale vengo sostituiti da ottoimpianti M.G. SYNTHESY® Smg1 nell’arcata superiore,e da cinque impianti nell’arcata inferiore.
RX di controllo impianti: arcata superiore.
Posizionamento dei pilastri in titanio angolati e quindicementati (Smg1-PPTAC1) e lievemente corretti per correggere definitivamente il parallelismo.
Fase di laboratorio: prova dei metalli-ceramica.
Controllo a distanza del manufattometallo-ceramica su impianti.
RX ortopantomografia di controllo a 4 anni di distanza.
Casi clinici133133Caso C
Frattura e perdita per incidente automobilisticodegli elementi dentali 12-11-21 e frattura ossea
della corticale vestibolare a 3 giorni dall’ incidente.
Avulsione dei residui radicolari.
Innesto osseo autologo+eterlogo (BIO-OSS).
Dopo 6 mesi dall’ innesto osseo si eseguono 3 impianti M.G. SYNTHESY® n°1 Smg1 e n°2 Smg3;
RX di controllo nella fase di protesizzazioneoro-resina provvisoria.
Controllo clinico.
RX di controllo del complesso implantoprotesicometallo-ceramica definitivo.
Casi clinici134134Caso DSpazio protesico molto ridotto: in tutti questi casirisulta difficile se non impossibile la protesizzazionecon sistemi convenzionali osteointegrabili.
Presa dell’ impronta; si è proceduto anche all’improntadi posizione dell’impianto in 46 (Smg1-PC).
Fase di laboratorio; manufatto metallo-ceramica sumodello gesso; la brugola (BL) blocca la fusioneall’omologo.
Metallo ceramica sfilato dal modello; si notino le ritenzioni intracoronali per gli elementi dentalie la ritenzione esagonale per l’impianto.
Si può notare il foro e la vite di chiusura in 46.
Controllo clinico del caso; il foro occlusale verrà chiuso con materiale composito estetico.
Casi clinici135135Caso E
Elemento singolo metallo-ceramica da cementareall’impianto; ciò garantisce l’ottenimento di un’ottima estetica. Si è utilizzato il perno calcinabile (Smg1-PC).
Controllo clinico a 3 anni dell’elementometallo-ceramico singolo
su impianto della figura precedente.
Caso FVisione palatale di due metallo-ceramiche confine preparazione intragengivale agli impianti.
Visione vestibolare delle due ceramiche: si notino i dueperni fusi in lega ceramica da cementare agli impianti.
Il sistema M.G. SYNTHESY® in questi casi offremolteplici possibilità di protesizzazione
sia fisse-avvitate che fisse-cementate.
Casi clinici136136Caso GSostituzione dei 4 centrali inferiori attraverso un pontemetallo resina-fisso ma rimovibile in paziente anziano.Visione linguale (Smg1-MC).
Il lavoro protesico data la grave compromissioneparodontale dei residui elementi dentali puòin futuro essere trasformato facilmentein ancoraggio per overdenture.
Visione vestibolare del ponte metallo-resina-fissoma rimovibile svitando le due viti intracoronali.
Controllo clinico ad un anno; la rigidità del ponte assicura una migliore prognosi agli elementi dentalilimitrofi molto compressi.
Casi clinici 137137Caso H
Controllo radiografico: posizionate 2 viti di guarigione. (Smg1-PGTAC) su 2 impianti osteointegrati SMG1 in 46.
Corona metallo-ceramica-fissa ma rimovibile supilastri troncoconici (Smg1-PPTCA1) la fusione
viene facilitata con l’ausilio delle relativecappette calcinabili.(Smg1-PPTCA1).
Le sedi troncoconiche assicurano un’ottimastabilità della corona.
RX di controllo a 4 anni.
Casi clinici138138Caso ISi è trattato endonticamente il 37 e si sono eseguiti2 impianti M.G. SYNTHESY® SMG3 post-estrattivi immediati in 36.
RX di controllo dopo 3 anni.
Caso LParodontopatia diffusa; definitivamente compromessigli elementi dentali dell’ arcata inferiore: si procedeall’estrazione e all’ esecuzione di 10 impiantiM.G. SYNTHESY®.
Controllo clinico dopo rimozione del provvisorio;i pilastri sono avvitati, cementati (Smg1-PPTAM) elievemente preparati. L’impronta in 36 dato il suodisparallelismo viene monconizzato come pilastro.
Fase di laboratorio: ceratura per la costruzione delmanufatto metallo-ceramica in 3 ponti separati.
Casi clinici139139
Parti in metallo ceramica: si notino le correttemorfologie delle strutture metalliche
che garantiscono la resistenza della ceramica.
Controllo clinico a 5 anni.
Controlo clinico a 5 anni; gruppo frontale.
Controllo ortopantomografico a 5 anni.
Casi clinici140140Caso MOrtopantomografia iniziale; si procede all’ avulsionedegli incisivi inferiori, all’osteoplastica ed all’inserimentodi 4 impianti M.G. SYNTHESY®.
Controllo clinico dopo la seconda fase chirurgica si noti-no i pilastri di guarigione (Smg1-PGTAH4).
Dopo aver rimosso i pilastri di guarigionesi procede all’esecuzione della barra aureasecondo la tecnica diretta.
Vengono posizionate le cappette calcinabili (Smg1-MC)antirotazione con la loro vite di fissaggio agli impiantiM.G. SYNTHESY®.
Vengono legati tra loro le cappe con resina duralaymolto lentamente con la tecnica del pennello.
Particolare della figura precedente.
Casi clinici141141
Rimossa la barra dalla bocca vengono calzati gli omologhi (Smg1-O) e strette le viti di chiusura.
Fase di laboratorio: particolare della barra per overdenture dopo la lucidatura.
Controllo clinico dopo il montaggio della barra aurea.
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Ringraziamenti146146
Tutte le immagini presenti nel presentecatalogo sono di proprietà esclusiva
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Si ringraziano:
L’anestesista:Dr. Aldo Bova;
per i suggerimenti apportatinella gestione medicadel paziente chirurgico
I dottori:Dr. G. Bareggi; Dr. P. Bertelli;
Dr. M. Bortone; Dr. M.G. Giuliani;Dr. G. Martinotti; Dr. M. Vanelli;
Dr. F. Zilocchi;per il loro contributo scientifico clinico.
Dr. Mauro Galvan med. Chir.Resp. Sviluppo e progettazione
Condizioni di vendita 147147Condizioni di venditaLe presenti condizioni generali di vendita si intendonoaccettate con il conferimento di ogni ordinazione daparte del cliente.Qualsiasi variazione sarà valida solo se accettatadalla società per iscritto.Il listino prezzi della società è soggetto a modifica inqualsiasi momento e senza preavviso.La merce viaggia a rischio e pericolo del cliente,anche se consegnata franco destino.I termini di consegna hanno valore indicativo.La società si riserva la facoltà di effettuare ancheconsegne parziali.I pagamenti della merce devono avvenire secondole modalità ed entro i termini convenuti.In caso di inadempienza la società si riserva il dirittodi variare le condizioni di pagamento per nuove for-niture o di sospenderle e di ricorrere a ogni altramisura cautelativa o esecutiva per il totale recuperodei propri crediti.Ogni reclamo o difetti per danneggiamenti dovràessere comunicato per iscritto entro otto giorni dalricevimento della merce.Eventuali resi dovranno essere preventivamenteautorizzati dalla società.
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