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VAS del Documento di Piano – Comune di Cesano Boscone Sintesi non tecnica del Rapporto Ambientale 1 S S i i n n t t e e s s i i n n o o n n T T e e c c n n i i c c a a d d e e l l R R a a p p p p o o r r t t o o A A m m b b i i e e n n t t a a l l e e r r e e l l a a t t i i v v o o a a l l D D o o c c u u m m e e n n t t o o d d i i P P i i a a n n o o d d e e l l P P G G T T giugno 2012 VAS del Documento di Piano del PGT Comune di Cesano Boscone

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VAS del Documento di Piano – Comune di Cesano Boscone Sintesi non tecnica del Rapporto Ambientale

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Comune di Cesano Boscone

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Comune di Cesano Boscone

Sindaco – dott. Vincenzo D’avanzo

Direttore del Settore Territorio e Ambiente – arch. Michela Merlini

Area Sviluppo del Territorio – arch. Roberta Pavesi e arch. Alessio Turati

Area Ecologia e Ambiente – ing. Luca D’Achille

Rapporto curato da Città Possibili srl

Testi, elaborazioni e valutazione: dott.sa Anna Crimella, dott.sa Chiara Vona, dott.sa Anna Parravicini

Collaboratore: dott. Giovanni Vecchio

Elaborazioni cartografiche: dott. Fabio Villa

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Indice

1. Il processo di VAS a Cesano Boscone.................................................................................................................................................................................................. 4

2. Il quadro di riferimento territoriale e ambientale .............................................................................................................................................................................. 6

3. La valutazione ambientale degli Obiettivi del PGT ............................................................................................................................................................................. 8

3.1 La valutazione delle interferenze ................................................................................................................................................................................................. 8

3.2 La valutazione della Coerenza esterna ....................................................................................................................................................................................... 10

4. La valutazione ambientale delle azioni del Piano e le mitigazioni ................................................................................................................................................... 12

4.1 Gli Ambiti di trasformazione e le linee d’azione ......................................................................................................................................................................... 12

4.2 Gli impatti e le mitigazioni ambientali ........................................................................................................................................................................................ 17

5. Il monitoraggio dell’attuazione del PGT ........................................................................................................................................................................................... 31

6. Conclusioni a seguito della raccolta delle osservazioni .................................................................................................................................................................... 32

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1. Il processo di VAS a Cesano Boscone

La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è una procedura finalizzata a valutare gli effetti ambientali derivanti dalle ipotesi di sviluppo e trasformazione urbana proposte nel Documento di Piano del PGT1. Il processo è regolamentato da specifiche indicazioni europee, nazionali e regionali, che ne definiscono il dettaglio in maniera più puntuale via via che ci si avvicina al livello locale.

La VAS accompagna la redazione del Piano e verifica la compatibilità ambientale delle scelte effettuate, individua le azioni di mitigazione e compensazione ambientale da attuare per ridurre gli impatti che non si possono eliminare e verifica inoltre la coerenza del Piano con la pianificazione di livello sovraordinato (provinciale e regionale).

La procedura di VAS si compone di tre documenti principali:

Documento di Scoping (documento introduttivo che descrive la procedura, definisce i contenuti del Rapporto Ambientale e fornisce una prima valutazione delle interferenze tra obiettivi strategici e componenti ambientali),

Rapporto Ambientale (documento principale della valutazione ambientale sopra descritta), organizzato nelle 3 seguenti parti:

• Parte prima (Capitoli 1 – 3): descrizione degli aspetti procedurali su cui si fonda il procedimento di VAS; normativa di riferimento e indirizzi metodologici assunti a riferimento; applicazione del metodo al Piano di Cesano Boscone.

• Parte seconda (Capitolo 4): descrizione del quadro conoscitivo ambientale e socio-economico di riferimento che caratterizza il territorio oggetto del Piano e che costituisce la base per le valutazioni sviluppate nella successiva parte.

• Parte terza (Capitoli 5 – 8): valutazione ambientale del Documento di Piano. A partire dalla valutazione delle interferenze generate dal sistema degli obiettivi di Piano e della coerenza con i principi di sostenibilità (già sviluppata nel Documento di Scoping), si propone un’analisi dettagliata della coerenza esterna rispetto ai Piani/Programmi sovraordinati e tematici, nonché della coerenza interna fra il sistema degli obiettivi e le azioni proposte. Sulla base di criteri ambientali esplicitati, si procede con la valutazione dei potenziali impatti derivanti dall’attuazione dei diversi ambiti di trasformazione del Piano, proponendo possibili mitigazioni e individuando gli indicatori necessari al monitoraggio delle componenti ambientali durante la fase attuativa.

Sintesi non tecnica (documento riassuntivo redatto in forma divulgativa per essere accessibile anche a un pubblico non esperto).

Il processo di VAS è accompagnato e integrato da un percorso partecipativo finalizzato da un lato alla consultazione della comunità locale, dall’altro all’acquisizione dei pareri dei soggetti competenti in materia ambientale e degli enti territorialmente interessati (questi ultimi mediante lo strumento delle Conferenze di Valutazione).

1 Il PGT (Piano di Governo del Territorio) è inoltre composto da due ulteriori documenti fondamentali: il Piano dei Servizi, che definisce la dotazione e la distribuzione sul

territorio di servizi e aree per attrezzature pubbliche, e il Piano delle Regole, che norma le aree del tessuto urbano consolidato, gli immobili assoggettati a tutela, i centri storici e le aree di non trasformabilità.

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Al fine di coinvolgere i cittadini sul tema del PGT l’amministrazione ha previsto l’utilizzo di specifici strumenti di comunicazione, che hanno costituito un canale informativo strutturato:

- il giornale locale, Cesano Notizie, distribuito a tutte le famiglie residenti sul territorio, che ha ospitato articoli dedicati al PGT nell’edizione di febbraio 2010;

- l’attivazione di un sito internet comunale dedicato a PGT e relativa VAS (http://pgtcesanoboscone.wordpress.com), finalizzato sia ad informare in merito al processo di pianificazione e VAS, mettendo a disposizione i documenti tecnici via via prodotti, nonché i verbali delle attività di partecipazione e consultazione, sia a raccogliere i contributi dei cittadini mediante le pagine del blog.

L’informazione e la comunicazione sono state accompagnate da iniziative partecipative, finalizzate a garantire l’ascolto dei cittadini in merito alle scelte che riguardano le trasformazioni della città, attraverso uno scambio bidirezionale tra Amministrazione e tecnici impegnati nel processo di pianificazione e comunità locale. In particolare, le attività svolte sono state:

- un primo incontro plenario aperto a tutta la cittadinanza, per la presentazione del percorso di PGT, VAS e Partecipazione, tenutosi il 10 maggio 2010 presso la Sala delle Carrozze, Villa Marazzi;

- due workshop, tenutisi il 29 maggio e il 13 giugno 2010, dedicati alla raccolta di proposte e istanze da parte dei cittadini, in merito al sistema degli Obiettivi generali e specifici del PGT. Gli allestimenti sono stati preparati con la duplice finalità di illustrare i principali aspetti su cui si basa il percorso di pianificazione e di ascoltare proposte, esigenze e problematiche da affrontare in relazione ai principali temi di cui si compone il Piano (Ambiente naturale e paesaggio, Mobilità, Edilizia residenziale pubblica e privata, Settore produttivo, Commerciale e Terziario, Servizi pubblici e di interesse pubblico). Per ogni tema l’allestimento ha messo a disposizione dei cittadini: la cartografia tematica, con la descrizione dello stato dell’arte sulla base delle previsioni del Piano Regolatore Generale (PRG) vigente, attuate o non ancora attuate; dati e indicatori utili alla comprensione del tema; gli obiettivi generali e specifici dell’Amministrazione per il nuovo PGT. I cittadini intervenuti, con l’ausilio dei facilitatori, dei tecnici e degli amministratori, hanno potuto formulare le proprie osservazioni contestualizzandole rispetto al tema e al territorio, mediante l’utilizzo di post-it colorati da apporre sulla cartografia al fine di: esprimere un commento di carattere generale, segnalare un problema, formulare una proposta, oppure altro. In Allegato 3 il resoconto di quanto emerso e raccolto in questa fase.

- due incontri finali, durante il periodo di deposito antecedente l’adozione, finalizzati alla raccolta di osservazioni e pareri in merito alle azioni che il Documento di Piano propone per il perseguimento degli Obiettivi. Le azioni presentate riguardano da un lato i cosiddetti “Ambiti di trasformazione”, ovvero quelle porzioni di territorio comunale che saranno oggetto di modifiche rispetto al loro stato attuale, e dall’altro gli interventi previsti sul territorio non necessariamente legati a specifici ambiti, ma coinvolgenti l’intera comunità, quali il sistema del verde e la mobilità. Gli incontri sono condotti con l’ausilio di facilitatori e con la partecipazione degli uffici coinvolti nel processo di pianificazione.

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2. Il quadro di riferimento territoriale e ambientale

Il quadro conoscitivo che descrive il territorio di Cesano Boscone e le sue caratteristiche costituisce la base di definizione degli obiettivi del piano e, soprattutto, della valutazione della compatibilità ambientale delle scelte pianificatorie con l’ambiente che le ospiterà.

Nell’ambito del Rapporto Ambientale, con l’aiuto dei numerosi uffici comunali che gestiscono i dati e con il ricorso alle banche dati ambientali di livello sovraordinato (Regione, Provincia, ARPA, ecc.), sono stati approfonditi i seguenti temi: Inquadramento socio-economico; Suolo e sottosuolo; Acque superficiali e sotterranee; Aria e fattori climatici; Paesaggio e beni culturali; Mobilità e trasporti; Rumore; Radiazioni non ionizzanti; Energia; Rifiuti.

L’analisi delle componenti ambientali ha consentito di produrre una sintesi delle criticità e dei punti di forza del territorio di Cesano attraverso il ricorso alla cosiddetta “Analisi SWOT”, di seguito riportata.

Punti di Forza

• Saldo positivo della popolazione

• Vasta rete di servizi (scolastici, ludico-sportivi, socio-sanitari)

• Elevata qualità naturale delle acque destinate al consumo umano

• Riduzione delle emissioni pro-capite di CO2 nell’ultimo quinquennio grazie alle politiche intraprese sul risparmio energetico e sul ricorso alle energie pulite

Punti di Debolezza

• Elevata urbanizzazione del territorio (70,4% del totale)

• Inclusione del territorio comunale nella Zona Critica individuata dalla Regione Lombardia per il conseguimento degli obiettivi di qualità dell’aria (superamenti dei limiti di NO2 costanti nel periodo considerato, dovuti principalmente al traffico veicolare)

• Contenuta dotazione di piste ciclabili

• Presenza di sistema di fognatura misto sulla maggior parte del territorio

Opportunità

• Vicinanza del centro urbano al Parco Agricolo Sud Milano

• Presenza sul territorio di fontanili e rogge

• Accesso alla linea ferroviaria Milano-Mortara

• Buona offerta di collegamento col capoluogo lombardo ad opera del trasporto pubblico Milanese

• Vivacità del settore produttivo

Rischi

• Presenza di aree marginali appartenenti a Comuni limitrofi (Milano, in particolare)

• Presenza di rilevanti direttrici viarie (Tangenziale Ovest di Milano e SS 494 – Nuova Vigevanese)

• Presenza di un elettrodotto in posizione centrale rispetto al centro abitato

• Progressiva contrazione delle attività commerciali di dettaglio

Tabella 2.1. Analisi SWOT del territorio di Cesano Boscone.

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Oltre a tale sintesi, è stato possibile rappresentare mediante cartografia gli elementi peculiari del territorio, sia che essi costituiscano vincoli da rispettare, criticità da considerare o elementi qualificanti da valorizzare.

La loro rappresentazione si sovrappone agli Ambiti di Trasformazione previsti nel Documento di Piano, che verranno affrontati con maggior dettaglio nei prossimi capitoli.

Figura 2.2. tavola delle criticità e delle potenzialità (fonte: Città Possibili su dati di studi di settore, 2011)

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3. La valutazione ambientale degli Obiettivi del PGT Il PGT si fonda su un sistema di obiettivi che è stato approvato con Delibera di Giunta Comunale (n. 11 del 26 gennaio 2010) che conferma e completa il disegno del territorio così come definito nell’ambito del vigente PRG, in ragione della sua recente predisposizione e del suo stato di attuazione. Il Documento di Piano riporta tale sistema, composto da 6 obiettivi generali articolati in obiettivi specifici, organizzati in “Obiettivi da perseguire in accordo con gli Enti sovra-ordinati e/o confinanti” (Obiettivi 1 e 2) e “Obiettivi da perseguire localmente” (Obiettivi 3, 4, 5, 6).

3.1 La valutazione delle interferenze

Il primo tipo di valutazione del sistema degli obiettivi riguarda la determinazione delle possibili relazioni (“interferenze”) tra la realizzazione degli obiettivi e le componenti ambientali (così come formulate a livello europeo dalla direttiva CE 42/2001). Tale valutazione, affrontata già nel Documento di Scoping, mette a confronto il sistema degli obiettivi con i principi di sostenibilità ambientale desunti dai documenti di VAS elaborati in sede di pianificazione sovraordinata: il PTR e il PTCP.

La tabella seguente riporta integralmente tale valutazione, individuando, oltre alla descrizione qualitativa delle possibili interferenze, anche l’ambito di influenza per ogni obiettivo, ovvero le componenti ambientali potenzialmente coinvolte.

Obiettivo generale Obiettivi specifici Ambito di influenza Descrizione interferenza

1. Definire e

affermare il ruolo

metropolitano di

Cesano Boscone anche

in riferimento al nuovo

PTCP e all’attuazione

del PTC del Parco Sud

a. Indurre R.F.I. e Regione Lombardia a creare un nodo di interscambio di prima cintura della rete del Servizio Ferroviario Regionale

b. Indurre la Provincia alla riqualificazione funzionale e ambientale della direttrice Vigevanese – Lorenteggio

c. Consolidare il ruolo del Parco Agricolo Sud Milano quale elemento strategico del sistema paesistico metropolitano, promuovendone la fruizione (in particolare del Comparto D)

d. Assumere il ruolo di polo di servizi assistenziali e sanitari

Aria Aree verdi Mobilità e trasporti Popolazione e salute

Le interferenze generate dalla realizzazione della nuova fermata ferroviaria sono potenzialmente positive per quanto riguarda il calo dei flussi di traffico veicolare indotto da un minor ricorso all’auto privata per spostamenti sistematici, con conseguente miglioramento della qualità dell’aria nell’area, che fa peraltro parte della Zona Critica per la Qualità dell’Aria della Regione Lombardia. Miglioramenti in tal senso possono derivare anche dalla riqualificazione ambientale della nuova Vigevanese, tenendo in considerazione che eventuali nuove funzioni individuate dovranno essere agevolmente raggiungibili con mezzi di trasporto pubblici. Il potenziamento della fruibilità del Parco Agricolo può generare un incremento di spostamenti, che quindi vanno orientati verso soluzioni sostenibili (piste ciclo-pedonali, TPL); oltre a ciò, va considerata la pressione antropica indotta sul comparto dall’incrementata fruizione, al fine di tutelare la biodiversità dell’area.

2. Promuovere lo

sviluppo della mobilità

sostenibile e la

riduzione dei flussi di

traffico

a. Migliorare l’accessibilità alla rete metropolitana milanese anche attraverso la mobilità ciclabile

b. Migliorare le connessioni con il sistema ferroviario regionale sulla linea Milano-Mortara, a partire dalla realizzazione della nuova fermata ferroviaria sul territorio di Cesano

c. Ridurre il traffico di attraversamento del centro abitato e

Aria Mobilità e trasporti Rumore Suolo

Il potenziamento dei collegamenti su ferro potrà determinare miglioramenti della qualità dell’aria come conseguenza della riduzione del traffico veicolare, come già riportato in relazione all’Ob. Gen. 1. Il potenziamento del sistema ciclopedonale può concorrere agli stessi benefici, soprattutto se articolato in modo tale da agevolare non solo la fruizione delle aree verdi, ma anche i collegamenti al sistema dei trasporti pubblici milanesi, riducendo quindi sensibilmente gli spostamenti sistematici verso il capoluogo.

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il conseguente inquinamento atmosferico mediante il completamento della nuova viabilità (via Magellano, via degli Ippocastani, Q.re degli Olmi del Comune di Milano)

d. Connettere Cesano Boscone con i grandi Parchi Urbani dei Comuni confinanti (Milano e Corsico) attraverso un sistema ciclopedonale

e. Potenziare il sistema di piste ciclabili nell’ottica del completamento della rete provinciale, con particolare riguardo al sistema ciclabile dei navigli

Il completamento della nuova viabilità di collegamento con Milano può invece determinare impatti quali l’inquinamento atmosferico e il rumore, dipendenti massimamente dall’incremento dei flussi di traffico.

3. Promuovere il

riutilizzo dell’edificato

esistente e lo sviluppo

del patrimonio edilizio

residenziale, senza

prevedere ulteriore

consumo di suolo

agricolo

a. Promuovere il recupero di aree industriali dismesse a fini residenziali

b. Promuovere una politica della casa fondata sull’incremento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica comunale o di altri Enti e su interventi di housing sociale di privati o di Enti no profit

c. Promuovere il ricorso a criteri di qualità ambientale e risparmio energetico nelle attività di nuova edificazione

d. Garantire la compatibilità della funzione residenziale con la presenza degli elettrodotti siti sul territorio

Suolo Energia Popolazione e salute Mobilità e trasporti Acque sotterranee Rifiuti Radiazioni Aria e cambiamenti climatici

In un contesto di elevata urbanizzazione quale quello caratterizzante il territorio in oggetto, la richiesta di edilizia residenziale dettata dal saldo positivo della popolazione dovrebbe essere soddisfatta mediante recupero dell’esistente, onde evitare consumo di ulteriore suolo libero da edificazione. Oltre a ciò è necessario considerare che l’aumento degli insediamenti abitativi determina un aumento dei consumi idrici ed energetici, la produzione di nuovi rifiuti e un potenziale incremento della mobilità locale, con conseguente inquinamento atmosferico. Il ricorso a criteri di qualità ambientale nelle attività di nuova edificazione può concorrere a contenere le interferenze in campo energetico, mentre il perseguimento dell’Ob. Gen. 2 quelle relative al traffico e all’inquinamento atmosferico. In sede di VAS verranno analizzate le azioni legate al controllo e al contenimento dei campi elettromagnetici connessi alla presenza dell’elettrodotto sito nella porzione orientale del territorio.

4. Elevare la qualità

dell’ambiente e del

paesaggio, anche

attraverso la

costituzione di una

rete di spazi verdi,

quanto più connessa

possibile

a. Migliorare e favorire le connessioni tra i parchi extraurbani e le aree a verde interne all’abitato

b. Dare attuazione al Piano della fruizione e dei percorsi del Parco Agricolo Sud per quanto riguarda il Comparto D, con attività di sviluppo delle connessioni ciclopedonali e di tipo naturalistico

c. Potenziare il sistema di piste ciclabili nell’ottica del completamento della rete provinciale

d. Riqualificare e valorizzare la rete delle acque superficiali come elemento della rete ecologica provinciale a partire dalla riqualificazione dei fontanili

e. Realizzare il “Polmone Verde” nella porzione nord-occidentale del territorio (previsti 20 nuovi ettari di bosco e zone umide), nell’ambito di un grande intervento di livello regionale denominato “10.000 ettari di nuovi boschi e sistemi verdi multifunzionali”

f. Sostenere le aziende agricole orientandone l’operato verso modelli polifunzionali che garantiscano il mantenimento e la costruzione di paesaggio agricolo di

Aree verdi e biodiversità Acque superficiali Aria e cambiamenti climatici Beni paesaggistici e culturali

Tutti gli obiettivi specifici concorrono a migliorare le componenti ambientali coinvolte. L’organizzazione di un sistema di collegamento delle aree verdi interne ed esterne al centro abitato può inoltre favorire l’utilizzo della bicicletta, oltre che nei momenti di svago, anche per gli spostamenti sistematici, contribuendo a contenere il traffico locale e a migliorare la qualità dell’aria locale. In tal senso, anche la creazione del “Polmone verde” concorre a un miglioramento dell’aria grazie al contributo vegetazionale all’assorbimento della CO2. Si raccomanda la piantumazione di specie locali al fine di tutelare la biodiversità di un’area che è sita all’interno del Parco Agricolo Sud.

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qualità

5. Ridefinire e

organizzare

urbanisticamente le

esigenze di servizi

pubblici e di interesse

pubblico

a. Tutelare e controllare gli elementi architettonici di interesse storico e artistico del centro storico

b. Potenziare e riqualificare gli spazi di interesse collettivo anche attraverso la riorganizzazione delle funzioni del centro urbano

c. Adeguare la Piattaforma Ecologica al fine di rispondere alle esigenze di produzione locale e agli standard definiti a livello provinciale

d. Promuovere una maggiore efficienza energetica con la conseguente riduzione delle emissioni atmosferiche facilitando la realizzazione di sistemi innovativi di produzione e distribuzione dell’energia termica, quali il teleriscaldamento (quartiere Giardino ed edifici pubblici)

Popolazione e salute Beni paesaggistici e culturali Rifiuti Suolo Energia Aria e cambiamenti climatici

La riorganizzazione delle funzioni site nel centro storico favorirà un maggiore afflusso di cittadini nella porzione centrale del territorio, per il quale andranno valutate nuove esigenze di sosta all’esterno della ZTL, individuando modalità diversificate in funzione dei motivi e dei tempi della sosta. Si consiglia inoltre di concentrare le attività pianificatorie nell’organizzazione di sistemi di mobilità dolce che consentano il raggiungimento del centro storico senza ricorrere all’auto privata. Per quanto concerne la Piattaforma Ecologica, sarà necessario valutare la compatibilità degli interventi connessi all’adeguamento con il sito ospitante; Nel caso dell’istallazione della nuova centrale di produzione energetica (teleriscaldamento), gli esiti delle conferenze di servizi e le autorizzazioni rilasciate dagli Enti preposti attestano la compatibilità del progetto con il contesto di inserimento. Tale centrale non è soggetta a Valutazione di Impatto Ambientale.

6. Dare risposta alle

esigenze dell’apparato

produttivo, del

commercio e dei

servizi, in ordine ai

processi di

trasformazione che

investono questi

settori

a. Prevenire l’abbandono e il degrado delle zone prevalentemente produttive al confine col capoluogo, valutando ove necessario la possibilità di conversione a funzioni terziarie e commerciali

b. Mantenere il carattere prevalentemente produttivo dell’area ricompresa tra il Parco Agricolo e le zone residenziali (via Magellano) per evitare processi di uso intensivo

c. Sostenere i processi di trasformazione delle attività produttive, consentendo usi diversificati degli immobili destinati alle attività produttive

d. Rafforzare la capacità attrattiva del centro storico attraverso l’attuazione del PRUIP e l’insediamento di attività commerciali di qualità

e. Garantire il mantenimento delle funzioni commerciali esistenti, impedendo la realizzazione di nuovi insediamenti commerciali destinati alla grande distribuzione

Popolazione e salute Mobilità e trasporti Rifiuti

La conversione delle zone periferiche da produttive a commerciali può condurre a un incremento della mobilità, con conseguente peggioramento delle condizioni di traffico e inquinamento atmosferico locali. L’insediamento di nuove attività commerciali in zone attualmente non utilizzate può inoltre determinare nuove esigenze in termini di servizi (energia, acqua, gas) e produzione di rifiuti appartenenti a frazioni diverse da quelle attualmente raccolte.

Tabella 3.1.1. Matrice di valutazione delle interferenze.

3.2 La valutazione della Coerenza esterna

La valutazione del sistema degli obiettivi si basa in secondo luogo sull’analisi della coerenza con i contenuti dei Piani territoriali emessi dagli Enti sovraordinati, quali la Regione e la Provincia, nonché con i contenuti dei Piani settoriali o tematici già vigenti sul territorio, quali ad esempio il Piano del Parco Agricolo Sud Milano. Tale valutazione prende il nome di “Coerenza esterna”.

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La tabella di seguito riporta l’elenco dei Piani assunti a riferimento.

Piano/Programma Ente

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ni

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PTR (Piano Territoriale Regionale) Regione Lombardia

PTPR (Piano Territoriale Paesistico Regionale) Regione Lombardia

PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) Provincia di Milano

Piano d’Area del Sud Milano Provincia di Milano (promotore)

Pia

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PTC (Piano Territoriale di Coordinamento) Parco Agricolo Sud Milano

PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) Autorità di Bacino del Fiume Po

Piano di Contenimento e Abbattimento del Rumore sulla rete stradale Provincia di Milano

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PRG del Comune di Milano Comune di Milano

PRG del Comune di Corsico Comune di Corsico

PRG del Comune di Trezzano Comune di Trezzano

Tabella 3.2.1. Piani e programmi considerati nella valutazione della coerenza esterna.

L’analisi della coerenza esterna, riportata per esteso nell’ambito del Rapporto Ambientale, ha mostrato una sostanziale coerenza tra il sistema degli obiettivi del PGT di Cesano Boscone e i contenuti dei Piani considerati.

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4. La valutazione ambientale delle azioni del Piano e le mitigazioni

4.1 Gli Ambiti di trasformazione e le linee d’azione

Il Documento di Piano si compone di differenti tipologie di contenuti: le aree di trasformazione (dette “ambiti”) che ne costituiscono il cuore, e le linee d’azione che contengono indicazioni strategiche su questioni che riguardano l’intero territorio, quali il sistema della mobilità, il paesaggio e il sistema del verde.

Le tabelle seguenti ne riassumono i contenuti di massima.

Ambito di Trasformazione Descrizione

1. AT Piazza Nuova – Via degli

Olmi (di proprietà ISF)

1.a Piazza Nuova

1.b Via degli Olmi

Risistemazione dell’area pubblica tra via N. Sauro e via Monegherio, detta “Piazza Nuova”. Funzioni previste:

• verde pubblico attrezzato

• posteggi pubblici (parte in superficie e parte interrati)

• spazi di aggregazione (funzioni commerciali e di servizio)

• nuovo centro polifunzionale con auditorium/convegni/sala consiglio Conversione a destinazione residenziale (servizi socio-sanitari nel PRG), con:

• realizzazione residenza privata

• realizzazione parco pubblico

• cessione di parte delle aree a standard per la realizzazione di ERP

• destinazione di parte degli alloggi a residenza in affitto a canone moderato 2. AT Parrocchia San Giovanni

Battista

Risistemazione dell’area di proprietà parrocchiale, con:

• realizzazione di edilizia residenziale

• realizzazione edificio a servizi (palestra/sala polifunzionale/musica)

• realizzazione nuovi spogliatoi per i campi sportivi su territorio comunale

• cessione al comune del diritto d’uso di alloggi per esigenze sociali 3. AT via Isonzo sud – Viganò Conversione a destinazione mista commerciale – residenziale (produttivo nel PRG), con:

• sistemazione via Isonzo mediante creazione di spazio pubblico pedonale, pista ciclabile, sosta TPL

• realizzazione di strutture di vendita

• realizzazione di residenza privata

• destinazione di alloggi ad affitto a canone moderato/patto di futura vendita/convenzionata

• realizzazione di funzioni miste (artigianale/direzionale/professionale/commercio di dettaglio)

• interramento dell’elettrodotto

• realizzazione percorsi pedonali protetti di collegamento con piazza Falcone

• risanamento del sito industriale

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4. AT via Gobetti - Don Sturzo

Nell’ambito della riqualificazione del quartiere, che prevede la riorganizzazione di un ampio comparto di servizi e aree pubbliche non utilizzate, si prevede:

• modifica dell’assetto e della destinazione funzionale degli edifici pubblici esistenti mediante la loro demolizione e la ricostruzione di un nuovo edificio scolastico

• creazione di un parco pubblico

• realizzazione di nuova edilizia residenziale privata con spazio di aggregazione sociale (piazza) e funzioni di servizio e ricettive

• destinazione di alloggi in affitto a canone moderato/patto di futura vendita/convenzionata

• completamento e riqualificazione del Complesso Sportivo Polifuzionale (regolato dal Piano dei Servizi) 5. e 7. AT Nuova Vigevanese –

Interscambio FFS

Definizione di funzioni connesse alla fermata ferroviaria FFS della linea Milano-Mortara Ambito 5. Progettazione urbanistica della Fermata del servizio ferroviario regionale, con:

• Realizzazione di funzioni sulla base delle proposte dei futuri operatori

• Realizzazione di parcheggio di interscambio a servizio di FS e funzioni a servizio

• Cessione dell’area con procedura di evidenza pubblica Ambito 7. Progettazione urbanistica della Fermata del servizio ferroviario regionale, con:

• Realizzazione di funzioni ricettive, terziarie direzionali e di servizio

• Cessione al Comune del 40% dei diritti volumetrici 6. AT via Acacie Riqualificazione di un’area interclusa in ambito residenziale, già oggetto di Programma Integrato di Intervento non adottato, che

prevede:

• Realizzazione di residenza come funzione primaria

• Destinazione di alloggi in affitto a canone moderato/patto di futura vendita/convenzionata

• Previsione di standard di qualità legati alla riqualificazione ambientale di alcune aree a verde

Tabella 4.1.1 Ambiti di Trasformazione proposti dal Documento di Piano del PGT.

Al netto degli interventi nel tessuto consolidato, gli Ambiti di Trasformazione previsti nel Documento di Piano presentano una capacità insediative di oltre 390 alloggi (con dimensione media di 80-85 mq di s.l.p.2), in grado di ospitare una popolazione teorica di circa 940 abitanti (considerando mediamente per ogni abitante 100 mc di spazio); l’edilizia “facilitata”, con 134 alloggi, incide su tale capacità insediativa nella misura del 34% circa, come illustrato nel dettaglio nella tabella seguente.

Ambiti/aree Alloggi totali Alloggi liberi In affitto moderato Con patto di vendita

AT Olmi (ISF) 115 80 20 15

Standard Olmi (ISF) 15 - - 15

AT Parrocchia S.G. Battista 17 14 3 -

AT Isonzo sud – Viganò 80 44 18 18

2 La S.l.p. (o Superficie Lorda di Pavimentazione) indica la superficie di tutti i pavimenti al lordo delle murature interne ed esterne.

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AT Gobetti – Sturzo 120 84 24 12

AT Acacie 45 36 - 9

Totale alloggi 392 258 65 69

Dimensione media alloggi 80-85 mq

Abitanti per alloggio (media) 2,4

Tabella 4.1.2. Capacità insediativa dei nuovi Ambiti di Trasformazione.

Linea d’azione Descrizione

Mobilità Il DdP prevede la realizzazione di una nuova viabilità di collegamento tra le Vie Montegrappa e via degli Ippocastani, con la funzione di ridistribuire e ridurre i flussi di attraversamento di quartieri la cui maglia viabilistica è particolarmente debole. L’area interessata dall’intervento è sita a nord-ovest del territorio comunale ed è ricompresa nel Parco Agricolo Sud Milano.

Il PGT conferma inoltre la previsione di PRG relativa alla circonvallazione esterna industriale come infrastruttura necessaria alla complessiva riorganizzazione viabilistica, modificandone parzialmente il tracciato. L’opera ha la finalità di allontanare il traffico dal centro abitato garantendo così anche un miglioramento dell’accessibilità al quartiere residenziale di Muggiano (Milano) che oggi utilizza la viabilità interna al territorio cesanese; è altresì funzionale all’accessibilità al Comparto di fruizione “d” del Parco Sud e devia dal centro urbano i flussi di traffico intercomunale nord – sud. Il nuovo tracciato viabilistico è stato recepito come opera in previsione nella proposta di adeguamento del PTCP e interessa il territorio di Cesano solo in piccola parte a ridosso del comparto industriale di via Magellano.

Per quanto riguarda la mobilità ciclo-pedonale, il DdP rimanda allo schema strutturale l’individuazione delle direttrici principali di collegamento tra spazi verdi interni ed esterni al territorio comunale, nonché di collegamento con alcuni rilevanti poli attrattori quali la fermata della MM Bisceglie, sita in territorio del Comune di Milano (a questo proposito si rileva che al fine di realizzare tale collegamento si renderà necessario l’avvio di un dialogo col capoluogo lombardo). Il DdP prevede che la realizzazione di buona parte dei percorsi ciclabili sia a carico degli Ambiti di Trasformazione.

Oltre a ciò, il PGT (nell’ambito del Piano dei Servizi) fa propri gli obiettivi di miglioramento del sistema viabilistico e della mobilità enunciati nel Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) e riassumibili in:

• Fluidificazione e moderazione del traffico, mediante interventi di separazione della componente “dolce” sulle arterie principali e di moderazione (es. Zone 30) sulle arterie locali;

• Istituzione delle Isole Ambientali, cioè aree con movimenti veicolari ridotti e finalizzate al recupero della vivibilità degli spazi urbani, quali le Zone Traffico Residenziale (ZTR), le Zone a Traffico Limitato (ZTL) e le aree pedonali.

Il PGTU affronta nel dettaglio i singoli interventi sul territorio, identificando le arterie e le intersezioni che necessitino di interventi prioritari.

Verde urbano Il DdP non prevede la destinazione a verde di nuove superfici oltre a quelle già destinate a tale funzione dal vigente PRG. Demanda tuttavia ad alcuni specifici Ambiti di Trasformazione la riqualificazione delle aree prevedendo la sistemazione a parco o verde urbano fruibile delle porzioni di territorio che circonderanno i nuovi interventi edificatori. Si fa particolare riferimento all’AT 1a e all’AT 4. È inoltre prevista la realizzazione di collegamenti ciclo-pedonali con alcuni grandi parchi urbani siti all’esterno del territorio comunale, quale il Parco dei Fontanili di Milano e il Parco Travaglia a Corsico.

Paesaggio Il DdP individua come elementi portanti del sistema paesaggistico locale, dal punto di vista della valenza ecologica, le aree sottoposte alla tutela del Parco Agricolo Sud Milano; gli interventi attivi si concretizzano nel potenziamento delle aree boscate con azione congiunta del Parco e del Comune, attraverso il

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contributo di compensazione ambientale.

Tabella 4.1.3. Linee d’Azione proposte nel Documento di Piano del PGT.

La figura 4.1.3 riportata alla pagina seguente ripropone la tavola generale (Schema strutturale) del Documento di Piano; è possibile individuare in arancione gli Ambiti di trasformazione sopra descritti, caratterizzati dai numeri di riferimento (cerchiati).

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Figura 4.1.3. Schema strutturale del Documento di Piano (fonte, Uffici comunali, 2011)

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4.2 Gli impatti e le mitigazioni ambientali

Il processo di valutazione ambientale è condotto con l’obiettivo di garantire che le strategie e gli interventi di trasformazione progettati in sede di stesura del Piano siano integrati con gli obiettivi di salvaguardia e valorizzazione delle risorse ambientali che compongono il territorio e la sua identità.

Tale approccio si traduce non solo nella valutazione degli effetti che potrebbero derivare dalle scelte pianificatorie, al fine di verificarne la coerenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile assunti a riferimento, ma soprattutto nell’integrazione di criteri ambientali che costituiscano indirizzo e raccomandazione per le modalità di attuazione di tali scelte.

A partire dall’analisi delle caratteristiche morfologiche e ambientali degli ambiti oggetto di trasformazione, considerando le ipotesi di sviluppo e trasformazione descritte nel Documento di Piano, sono di seguito individuati e descritti, in via generale, i possibili impatti potenzialmente determinati sulle diverse componenti ambientali; a seguire viene proposta una sintesi delle schede di valutazione di dettaglio degli ambiti di trasformazione, all’interno delle quali sono esplicitate le pressioni ambientali e gli impatti da queste potenzialmente derivanti, nonché le indicazioni progettuali e attuative, anche di carattere contenitivo, compensativo e mitigativo, volte a ridurre e contenere tali pressioni.

Impatti diretti Descrizione

Consumo di suolo Il suolo, oltre ad essere risorsa ambientale in sé, esplica numerose funzioni ecologiche e paesistiche: il suolo libero è innanzitutto permeabile, svolgendo un ruolo cruciale nel bilancio idrologico e micro-climatico; è assorbitore di CO2, concorrendo a diminuire la presenza in atmosfera di gas climalteranti; è produttore di potenziale biodiversità e garantisce una parte della produzione alimentare.

Gli AT che prevedono espansione urbana su aree libere allo stato di fatto, indipendentemente dalla destinazione urbanistica delle stesse nel PRG vigente e dallo stato di manutenzione e gestione delle stesse, generano a tutti gli effetti impermeabilizzazione del terreno e consumo della risorsa suolo con la conseguente perdita delle funzioni paesistico-ambientali ad essa connesse.

Impermeabilizzazione di ampie superfici Le espansioni previste su aree libere determinano la perdita di suolo drenante con un potenziale impatto sulla capacità di ricarica della falda e la necessità di regimazione delle acque meteoriche, con un aumento del carico inquinante sui corpi d’acqua recettori per il dilavamento delle aree impermeabilizzate.

Alterazioni delle dinamiche paesistiche I processi di sviluppo e trasformazione del territorio possono alterare l’identità dei siti, siano questi in ambito agrario o in ambito urbano, alterando elementi preesistenti significativi, naturalistici e antropici, che caratterizzano i contesti di riferimento. In particolare, in ambito agricolo, le trasformazioni non governate da attenti processi pianificatori possono determinare una perdita di valore paesaggistico, connessa alla compromissione degli elementi naturali e dei manufatti che fanno parte dell’identità agraria, nonché una interruzione della continuità morfologica e funzionale del tessuto agricolo; in ambito urbano, possono rilevarsi impatti estetico percettivi connessi alla discontinuità morfologico-architettonica degli edifici e dei manufatti, oltre che degli arredi urbani e delle sistemazioni a verde, con particolare criticità là dove esistano pre-esistenze storiche.

Costruzione di nuova viabilità e aumento del

volume complessivo di traffico

Qualora non siano fortemente privilegiati servizi e infrastrutture dedicati alla mobilità sostenibile, la realizzazione di nuove funzioni, siano esse residenziali o commerciali, determina nuovo traffico indotto, con un aumento delle

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automobili in circolazione nell’area interessata dalla trasformazione/espansione, nonché un conseguente aumento delle emissioni in atmosfera e dei livelli di inquinamento acustico.

Aumento del consumo energetico La realizzazione di nuove funzioni, siano esse residenziali o commerciali, genera un aumento dei consumi energetici connessi all’illuminazione, al riscaldamento/condizionamento e alla fornitura di acqua calda sanitaria negli edifici, con il conseguente aumento delle emissioni in atmosfera, qualora non siano state adottate fonti energetiche alternative ai combustibili fossili.

Aumento dei rifiuti prodotti L’insediamento di nuove funzioni nelle aree destinate allo sviluppo della città comporta necessariamente un aumento dei rifiuti prodotti dalla popolazione che andrà a risiedervi o dalle attività commerciali che ivi si esplicheranno. In quest’ultimo caso, particolare attenzione va rivolta al carico derivante dalla produzione degli imballaggi connessi al trasporto e alla distribuzione delle merci. Si ricorda altresì che il potenziamento della raccolta differenziata rappresenta un’azione fondamentale per la gestione dei rifiuti, ma non risponde alla necessità di garantire una strategia volta alla riduzione dei rifiuti prodotti.

Aumento dei consumi idrici L’insediamento di nuove funzioni nelle aree destinate a trasformazione/espansione della città comporta un aumento dei consumi idrici connessi alle funzioni residenziali e commerciali.

Aumento del carico idrico ed inquinante nel

sistema fognario

L’insediamento di nuove funzioni residenziali e commerciali comporta un incremento della pressione esercitata sul sistema di collettamento delle acque reflue, bianche e nere. In questo caso non solo è necessario valutare la compatibilità fra l’attuale portata del sistema fognario e il nuovo carico previsto dai nuovi insediamenti, ma è necessario prevedere l’adeguamento delle strutture in termini di separazione dei due tipi di rete, prevedendo inoltre in loco la realizzazione di impianti di recupero delle acque meteoriche per gli usi meno nobili.

Aumento dell’inquinamento acustico La realizzazione di nuove funzioni residenziali e commerciali determina la necessità di una verifica del clima acustico nelle aree interessate dalle trasformazioni, per valutare la compatibilità di tali funzioni con il contesto al contorno, in relazione ai livelli di emissioni e immissioni sonore, nonché la necessità di intervenire con eventuali azioni di mitigazione al fine di garantire il rispetto delle prescrizioni effettuate in sede di zonizzazione (ad esempio in tema di vincoli circa i ricettori sensibili).

Tabella 4.2.1. Impatti potenziali determinanti sulle componenti ambientali.

A partire dalle caratteristiche del contesto di riferimento e considerando le pressioni ambientali potenzialmente correlate agli ambiti di trasformazione (AT), in sede di VAS, particolare attenzione è stata rivolta a tre temi specifici, ritenuti cruciali per garantire la sostenibilità dei processi di trasformazione a livello locale: il contenimento del consumo di suolo, il risparmio energetico e la mobilità dolce. In riferimento a tali temi, sono stati individuati i criteri ambientali che devono costituire indirizzo e raccomandazione per l’attuazione delle trasformazioni previste nel piano:

1. Il contenimento del consumo di suolo

Tutti gli ambiti di trasformazione descritti nel Documento di Piano, fatta eccezione per l’AT 4 (per il quale si rimanda all’approfondimento specifico contenuto nella scheda di valutazione) e per una piccola parte dell’AT 2, interessano aree di espansione/trasformazione già previste dallo strumento urbanistico vigente e riconfermate nel nuovo strumento urbanistico, seppur con diverse funzioni. Sebbene molti AT prevedano la riqualificazione di aree già urbanizzate, viene tuttavia rilevato che alcuni AT, in particolare l’AT 1.b, riguardano aree libere allo stato di fatto e che l’insediamento di nuove funzioni in tali ambiti comporterà

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una perdita di suolo libero e l’impermeabilizzazione di nuove superfici. Per questi ambiti sono quindi introdotte misure di mitigazione e compensazione degli impatti previsti.

Innanzitutto per ambiti di progetto destinati all’espansione per funzioni residenziale, terziarie e tempo libero, almeno il 40% della superficie territoriale dovrà essere mantenuta permeabile in profondità, come da valore obiettivo del PTCP (nel caso di funzioni produttive/commerciali tale valore sarà il 15%).

Oltre a ciò, il PGT prevede che per gli ambiti di espansione, per ogni mq di superficie territoriale oggetto di trasformazione urbanistica occorre cedere e attrezzare a verde ecologico 1 mq di superficie in pianta da reperire in aree esterne al comparto oggetto di edificazione. Le aree individuate a tale scopo e le attrezzature ecologiche da realizzare costituiscono la compensazione ecologica dovuta per i consumi di suolo prodotti e tali aree si aggiungono alla dotazione di aree per servizi pubblici o di interesse pubblico previste dalla legge ovvero dal piano dei servizi, ivi comprese quelle destinate al verde pubblico. Gli interventi o opere o attrezzature a verde ecologico consistono nella realizzazione di nuovi sistemi naturali permanenti che vanno ad aumentare il bilancio ecologico del comune (siepi, filari, prati permanenti, boschi, aree umide, …). A completamento di tali opere ecologiche sono ammesse le opere per la fruizione (i percorsi ciclo-pedonali, piccole opere di consolidamento del suolo, ridisegno dei canali e rogge, ecc..) in misura tale da non superare il 30% del costo complessivo delle attrezzature a verde ecologico.

2. Il risparmio energetico

Coerentemente con gli obiettivi di sviluppo sostenibile assunti a riferimento dal Piano, recependo gli orientamenti forniti dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale, viene assunto che le nuove edificazioni previste dai processi di espansione e trasformazione urbanistica siano realizzate secondo i criteri dell’edilizia sostenibile, facendo riferimento in particolare alle norme e ai requisiti di sostenibilità già indicati nel Regolamento Edilizio Comunale (Approvato con d.c.c. n.23 del 25.07.2007, Capo III, Sezione II, III, IV, V). Nello specifico le potenzialità edificatorie degli AT sono assoggettate alla condizione che gli insediamenti raggiungano elevate prestazioni ambientali di risparmio energetico, ossia alla certificazione in classe A+, A o B degli edifici; si ricorda infatti che, ai sensi dell’art. 6 del d.lgs. 192/2005 e art. 2 del d.lgs. 133/2006, inoltre, gli edifici di nuova costruzione e quelli di superficie superiore a 1.000 metri quadrati interessati da ristrutturazione integrale, devono essere dotati, al termine dei lavori, di un attestato di certificazione energetica.

Si evidenzia, inoltre, che, secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 28 del 3 marzo 2011 (c.d. Decreto Rinnovabili o Decreto Romani) sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, in attuazione della direttiva 2009/28/CE, dal 2012, in tutte le nuove costruzioni e negli immobili sottoposti a ristrutturazioni rilevanti di interi edifici (cioè interventi di demolizione e ricostruzione) gli impianti di produzione di energia termica devono essere progettati e realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria e delle seguenti percentuali della somma dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento:

a) il 20 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013;

b) il 35 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016;

c) il 50 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è rilasciato dal 1° gennaio 2017.

Il provvedimento varrà a prescindere dai regolamenti edilizi dei singoli comuni e sarà dunque in vigore su tutto il territorio nazionale.

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3. La mobilità dolce

In relazione ai processi di sviluppo e trasformazione descritti nel piano, al fine di contenere i livelli di emissioni inquinanti in atmosfera e di ridurre i volumi di traffico locale e globale che interessano il territorio, è necessario garantire il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi per la mobilità dolce, volti a favorire l’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata.

Il riferimento da assumere è ancora una volta costituito dai principi di sostenibilità ambientale desunti dagli obiettivi di PTR e PTCP, che introducono elementi inerenti il sistema della mobilità in diversi ambiti tematici, a partire dalla qualità dell’aria, ove si deve prevedere una riduzione delle emissioni inquinanti e il raggiungimento di livelli di qualità che non comportino rischi o impatti negativi significativi per la salute umana e l’ambiente, nonché dalla mobilità vera e propria, ove si richiede di garantire una mobilità competitiva, sicura, protetta e rispettosa dell’ambiente, fino al tema della salute umana, che dev’essere protetta rispetto ai fattori di minaccia.

In riferimento alle trasformazioni previste dal PGT sul territorio, ogni intervento che interessi significativamente le arterie viabilistiche (nuova realizzazione, manutenzione straordinaria o riqualificazione) dovrà prevedere l’inserimento di elementi dedicati alla mobilità dolce (ciclabile o pedonale), prevedendo la messa in sicurezza di tale componente lungo le arterie principali e le intersezioni critiche.

In caso di realizzazione di nuove infrastrutture, come citato nel par. 7.2, il riferimento in fase progettuale è costituito dal Repertorio B “Repertorio degli interventi di riqualificazione ambientale”, allegato alle NTA del PTCP della Provincia di Milano, che al paragrafo M affronta il Sistema delle infrastrutture per la mobilità, individuando in particolare:

1. Interventi di mitigazione e fasce di vegetazione

2. Interventi di bypass faunistici di infrastrutture lineari.

Tali interventi avranno contemporaneamente lo scopo di conferire valore aggiunto alla qualità ecologica e contenere gli impatti ambientali generati dalla nuova infrastruttura.

Di seguito si riporta una sintesi dell’analisi degli ambiti di trasformazione sviluppata in sede di Rapporto Ambientale.

Ogni scheda riporta il dimensionamento dell’ambito, il contesto in cui si inserisce e lo stato attuale, l’analisi dei punti di forza/criticità legati alla realizzazione della trasformazione, la traduzione, specifica per singolo ambito, delle possibili azioni di mitigazione e compensazione sopra descritte a livello generale.

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AT 1.a – Piazza Nuova Superficie dell’ambito: 10.418 mq

Contesto

L’AT si trova posizionato nel centro cittadino, a ridosso del centro storico e degli uffici comunali e si presenta già completamente urbanizzato (la componente permeabile è infatti fortemente compromessa); nonostante la sua centralità, attualmente l’area è scarsamente fruita a causa della limitata presenza di elementi attrattori per la comunità locale. La via N. Sauro, che collega l’area pedonale centrale al cimitero posto sul confine col capoluogo lombardo, appare degradata e buia a causa di un vetusto muro che separa l’AT dalla sede stradale. Il DdP propone quindi la sua riqualificazione inserendo funzioni che attribuiscano all’area un valore di pregio.

Punti di forza/opportunità

• Creazione di nuovo verde attrezzato, in collegamento con l’area verde adiacente il cimitero;

• Inserimento di funzioni di eccellenza che fungano da richiamo per la comunità locale e che garantiscano maggiore sicurezza anche nelle ore serali;

• Progettazione partecipata con la comunità locale per la definizione delle funzioni da inserire, con particolare attenzione alle attività da insediare nell’area.

Criticità/rischi

• Aumento della pressione automobilistica nel centro urbano conseguente alla realizzazione di un grande posteggio;

• Ingenti lavori edili di sistemazione con conseguente sollevamento di materiali edili e polveri nel centro cittadino (temporaneo).

Mitigazioni e indicazioni per l’attuazione del PGT

Verde urbano: si consiglia di progettare il nuovo verde pubblico attrezzato in continuità con le aree verdi collegate, favorendo essenze arboree autoctone e possibilmente con elevato potere assorbente nei confronti della CO2. Ove possibile, e compatibilmente con lo stato di salute degli esemplari, è preferibile salvaguardare e ri-piantumare gli alberi esistenti di grandi dimensioni.

Mobilità: l’area offre l’opportunità di collegamento ciclabile da un lato con il centro cittadino, dall’altro con il parco dei Fontanili (sito a nord-est dell’AT, sul territorio del Comune di Milano) e quindi con la fermata della Metropolitana di Bisceglie.

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AT 1.b – via degli Olmi Superficie dell’ambito: 36.979 mq; Volumetria residenziale: 28.200 mc

Contesto

L’AT si trova posizionato lungo il confine con il Quartiere degli Olmi, sito nel Comune di Milano; tale quartiere è caratterizzato da complessi residenziali multipiano (da 8 a 12 piani) e separato dal Comune di Cesano da un’arteria a scorrimento veloce, la via Ferruccio Parri (che diventa a est la SP 114). Come previsto dal PRG vigente, il comparto immediatamente adiacente a ovest è in fase di attuazione e assumerà anch’esso vocazione residenziale. Le aree a sud e a est dell’AT mantengono invece destinazione a Servizi socio-sanitari (anch’esse di proprietà dell’ISF).

Attualmente l’area si trova in stato di abbandono e si presenta permeabile per la quasi totalità della sua superficie. Nella porzione orientale sono presenti zone alberate; per tutta la sua estensione, l’ambito ricade all’interno di un elemento individuato dalla Provincia di Milano nell’ambito della rete ecologica provinciale, regolamentato dall’Art. 61 delle NTA del PTCP e denominato come “zona periurbana o extraurbana su cui attivare il consolidamento ecologico”.

Punti di forza/opportunità

• continuità con il comparto residenziale a ovest;

• cessione di parte della superficie per la realizzazione di edilizia popolare;

• cessione di parte della volumetria per residenze in affitto a canone moderato/patto di futura vendita/convenzionata;

• realizzazione di un parco urbano pubblico, fruibile dai comparti residenziali a sud-ovest dell’area, ad elevata densità abitativa.

Criticità/rischi

• perdita di una vasta superficie permeabile;

• aumento delle pressioni ambientali antropiche in termini di produzione rifiuti, consumi idrici, consumi energetici, inquinamento atmosferico dovuto a incremento del traffico e impianti di riscaldamento;

• prolungata fase di cantiere, con movimentazione di polveri (temporaneo).

Mitigazioni e indicazioni per l’attuazione del PGT

Paesaggio: le trasformazioni del territorio all’interno degli elementi individuati dalla Rete ecologica provinciale sono regolamentate da specifici articoli delle NTA del PTCP; in particolare l’art. 61 richiama l’art. 42 comma 3 delle NTA, che regola la gestione delle aree di frangia3, individuando come obiettivo principale

3 Il PTCP, all’art. 42 definisce le frange urbane come «gli ambiti posti ai margini del paesaggio urbano, caratterizzati da una frammistione funzionale e tipologica, con

un’organizzazione territoriale casuale (margini sfrangiati, costruzioni prive di geometrie riconoscibili), di un contesto che ha perso le proprie identità, sia strutturali che di paesaggio, privo di un impianto urbano di qualità. I criteri e le modalità di intervento ammesse in tali aree rispondono al principio della riqualificazione».

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quello del recupero e la riqualificazione di tali aree, sottolineando che «a) i progetti di nuova edificazione vanno integrati con proposte relative all’inserimento paesistico dell’opera nel contesto di frangia; b) in alternativa a forme di intervento episodiche o isolate vanno promossi accordi fra soggetti pubblici e privati al fine di incentivare uno sviluppo orientato alla razionalizzazione funzionale e morfologica delle aree di frangia.»

Verde urbano: al fine di mantenere il più possibile elevato l’indice di permeabilità dell’area, il nuovo comparto residenziale dovrebbe presentarsi il più possibile compatto, localizzato a ridosso di uno dei margini adiacenti alle aree già edificate; gli edifici dovrebbero inoltre essere pensati con un elevato numero di piani, in continuità ad esempio con i complessi del Quartiere degli Olmi, al fine di ridurne il numero e contenere il consumo effettivo di suolo e superficie permeabile. Sempre in quest’ottica, le aree a parcheggio dovrebbero essere posizionate a ridosso degli edifici, in modo da non frammentare l’area a parco.

Il parco urbano di nuova realizzazione dovrebbe prevedere la presenza di aree boscate, caratterizzate da presenze arboree autoctone e ad elevato potere assorbente della CO2. Per quanto concerne gli interventi di riqualificazione e trasformazione degli elementi naturali già presenti sull’area, è necessario fare riferimento al Repertorio B, allegato alle NTA del PTCP della Provincia di Milano: nell’ambito sono infatti presenti filari, siepi e arbusteti segnalati nel Sistema Paesistico Ambientale del PTCP (Tavola 3 del PTCP) e regolamentati dall’art. 64. Tale articolo prevede che gli interventi ammessi su tali elementi siano volti alla loro valorizzazione.

Acqua, energia e materiali: al fine di contenere i consumi idrici ed energetici, gli edifici dovrebbero essere realizzati secondo i principi della bio-edilizia, secondo i criteri su esposti nel par. 7.3; oltre a tali aspetti, in fase di progettazione di dettaglio è bene prevedere l’installazione di elementi in grado di orientare i comportamenti dei futuri abitanti, quali la dotazione degli scarichi con doppio tasto o tasto di stop per modulare il flusso idrico secondo le esigenze. Per quanto riguarda il consumo di materie prime, si consiglia il ricorso minimo a materiali di cava, per privilegiare elementi riciclati.

Mobilità: al fine di contenere il più possibile il traffico automobilistico e il suo conseguente effetto nocivo sulla qualità dell’aria, il nuovo comparto residenziale dovrebbe essere dotato di collegamenti ciclopedonali con i principali poli attrattori, fra cui in particolare il centro cittadino e la fermata della metropolitana di Bisceglie, coerentemente con quanto suggerito per l’AT 1.a. il nuovo comparto residenziale non risulterebbe inoltre servito dalla navetta comunale; si suggerisce pertanto di valutare una possibile estensione del percorso, visto il sensibile aumento di abitanti nella zona.

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AT 2 – Parrocchia San Giovanni Battista Superficie dell’ambito: 20.121 mq; Volumetria residenziale: 4.140 mc;

Contesto

L’AT si trova posizionato nel centro cittadino in un contesto completamente urbanizzato. L’area destinata ad ospitare l’edificio a servizi, a fianco del cinema Cristallo è allo stato di fatto non asfaltata, ma fortemente compromessa (viene attualmente adibita a parcheggio) e presenta un unico elemento di pregio costituito da un albero secolare lungo il suo lato settentrionale; l’area che invece ospiterà gli spogliatoi, di proprietà comunale, è l’unica di fatto permeabile e classificata a “verde pubblico ed attrezzature sportive” nel PRG vigente.

Anche i campi sportivi costituiscono elementi permeabili, ma non sono interessati da alcun intervento di trasformazione.

Punti di forza/opportunità

• miglioramento della qualità dei servizi nel centro urbano;

• disponibilità di alloggi per esigenze sociali.

Criticità/rischi

• perdita di suolo libero, seppur contenuta;

• aumento della pressione automobilistica nel centro urbano come conseguenza dell’introduzione di nuovi elementi di richiamo, nuovi parcheggi e, seppur in maniera limitata, nuove residenze.

Mitigazioni e indicazioni per l’attuazione del PGT

Mobilità: è consigliabile inserire nell’ambito elementi che inducano i cittadini a muoversi con mezzi alternativi all’auto privata; vista la natura sportiva delle strutture e il conseguente target cui si rivolgono (ragazzi e giovani) potrebbe essere opportuno prevedere l’allestimento di rastrelliere per le biciclette nelle aree a parcheggio. In tale ottica è opportuno prevedere corsie ciclabili protette sulle principali vie di accesso al centro sportivo, quali via Grandi e via Pogliani (nel suo tratto carrabile).

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AT 3 – via Isonzo sud – Viganò Superficie dell’ambito: 26.291 mq; Volumetria commerciale: 21.000 mq; Volumetria residenziale: 19.500 mc;

Contesto: l’AT, già individuato dal PRG come “Zona speciale soggetta a progettazione urbanistica unitaria”, si posiziona all’interno di uno dei principali poli prevalentemente produttivi del territorio comunale, al confine col Comune di Corsico. Sui tre lati nord, est e sud sono infatti posizionati insediamenti prevalentemente produttivi e commerciali, mentre sul lato ovest, oltre la via Isonzo (caratterizzata da un consistente traffico sia locale sia di attraversamento verso la SS 494 Nuova Vigevanese), si trovano aree a servizi (mercato) e, oltre, aree più prettamente residenziali.

L’area, nella sua metà settentrionale, seppur permeabile si presenta in avanzato stato di abbandono e compromissione; è inoltre caratterizzata dalla presenza di un elettrodotto ad alta tensione, che di fatto dequalifica l’intero ambito limitando fortemente gli interventi potenzialmente realizzabili.

Punti di forza/opportunità

• recupero di un’area degradata;

• interramento dell’elettrodotto con conseguente contenimento dell’inquinamento elettromagnetico;

• vicinanza del Parco Travaglia, sito nel Comune di Corsico;

• creazione di nuove possibilità occupazionali;

• fluidificazione della viabilità e messa in sicurezza della mobilità dolce;

• cessione di parte della volumetria per residenze in affitto a canone moderato/patto di futura vendita/convenzionata.

Criticità/rischi

• aumento del traffico indotto dalle strutture di vendita e dalla nuova residenza sulla via Isonzo, già individuata come arteria critica per il traffico elevato e percepita dalla comunità locale come pericolosa in sede di consultazione;

• aumento delle pressioni antropiche dovute sia alla nuova residenza, sia alle nuove strutture di vendita, in termini di produzione di rifiuti, consumi energetici, consumi idrici, inquinamento atmosferico.

Mitigazioni e indicazioni per l’attuazione del PGT

Verde urbano e permeabilità: al fine di mantenere il più possibile elevato l’indice di permeabilità dell’area, il nuovo comparto residenziale e commerciale dovrebbe presentarsi il più possibile compatto e caratterizzato da edifici pensati su più piani, in modo anche da destinare a verde la maggior superficie possibile; il verde di arredo previsto dovrà prevedere essenze arboree autoctone e possibilmente con elevato potere assorbente nei confronti della CO2.

Mobilità: come peraltro previsto dal PGT stesso, in fase di pianificazione attuativa andranno valutate soluzioni di accesso alle strutture di vendita tali da non congestionare ulteriormente la via Isonzo; i parcheggi dovranno inoltre essere dotati di posti dedicati alla mobilità leggera (rastrelliere per biciclette), in modo

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da consentire ai clienti di prediligere mezzi non inquinanti. Sempre in sede di pianificazione attuativa andrà valutata la possibilità di accesso ciclo-pedonale al parco Travaglia, in accordo con la proprietà dell’area immediatamente adiacente al parco e con il Comune di Corsico.

Acqua, energia e materiali: sia per le residenze, sia per le strutture di vendita andranno studiati e stabiliti criteri edilizi che consentano di risparmiare le risorse naturali da utilizzare (come già espresso per l’AT 1.b); per quanto riguarda le strutture di vendita, che essendo di rilevanti dimensioni saranno particolarmente energivore, potrà essere valutato l’approvvigionamento energetico attraverso fonti di energia rinnovabile, quali il solare fotovoltaico o termico (o, al limite, il teleriscaldamento, già presente in alcuni quartieri del territorio comunale). In funzione degli accorgimenti adottati, costituirà un’opportunità l’allestimento di una campagna di comunicazione per i clienti, finalizzata a renderli edotti sui comportamenti da assumere e sulle caratteristiche ecologiche delle strutture.

AT 4 – via Gobetti – via Sturzo Superficie dell’ambito: 51.598 mq; Volumetria residenziale: 28.800 mc

Contesto

L’ambito si trova in una posizione strategica “di cuscinetto” tra porzioni fortemente urbanizzate e aree agricole appartenenti al Parco sud, posizionate a nord-ovest dell’area in oggetto. Sul lato meridionale, l’ambito confina infatti con il Quartiere Tessera, caratterizzato da elevata densità abitativa e prospiciente la Statale 494 Nuova Vigevanese, mentre a est con la grande struttura di vendita dell’Auchan; a nord, l’ambito confina con il Villaggio dello Sport, complesso sportivo polifunzionale che trova completamento nella riorganizzazione del Complesso Sportivo Polifunzionale (descritto in maggior dettaglio nel Piano dei Servizi).

L’area è destinata nel PRG vigente in parte a servizi e in parte a verde e presenta vaste zone permeabili; in particolare, l’area verde a ridosso dell’Auchan, seppur in stato di parziale abbandono, viene utilizzata dagli abitanti del quartiere (in genere come “area cani”); tale area presenta zone alberate con esemplari di grandi dimensioni, che tuttavia sono risultati affetti da patologie o comunque in cattivo stato di salute.

Le aree a servizi sono caratterizzate da strutture vecchie e obsolete, non più funzionali alle esigenze del quartiere.

Per quanto concerne l’edificabilità dell’area attualmente destinata a verde, il Comune, non potendo prevedere ulteriore consumo di suolo (DGP 332 del 24 maggio 2006) in ragione di un’attuazione del PRG vigente inferiore al 75%, ha previsto lo scambio di volumetrie con un’area per cui il PRG prevedeva trasformazione da servizi sportivi a residenza. Tale area corrisponde a una porzione del Villaggio dello Sport.

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Punti di forza/opportunità

• riqualificazione di un quartiere ad elevata densità abitativa con l’introduzione di nuove funzioni e spazi di aggregazione;

• realizzazione di una nuova scuola;

• disponibilità di un’area verde fruibile per gli abitanti del quartiere;

• completamento di un comparto sportivo oggetto di grande attenzione da parte della comunità locale;

• cessione di parte di volumetrie con disponibilità di alloggi in affitto a canone moderato/patto di futura vendita/edilizia convenzionata.

Criticità/rischi

• parziale perdita di suolo libero e permeabile;

• aumento della densità abitativa in un quartiere che già presenta alti indici;

• aumento del traffico residenziale in ambito già percepito come eccessivamente trafficato (come emerso in sede di consultazione);

• aumento delle pressioni ambientali antropiche dovute all’aumento dei residenti, in termini di produzione rifiuti, consumi idrici, consumi energetici, inquinamento atmosferico dovuto a incremento del traffico e impianti di riscaldamento;

• prolungata fase di cantiere, con movimentazione di polveri e inerti da demolizione.

Mitigazioni e indicazioni per l’attuazione del PGT

Verde urbano: è fondamentale che il nuovo comparto residenziale si presenti il più possibile compatto e posizionato in adiacenza ai nuovi edifici previsti per i servizi (edificio scolastico), in modo da evitare la frammentazione dell’area verde e contenere al massimo la sua riduzione rispetto alla superficie attuale; come previsto dal DdP stesso, tale area deve essere abbastanza profonda da poter fungere da tampone rispetto alla presenza del centro Auchan e dei suoi parcheggi (in particolare quello nord, adiacente all’AT); poiché l’area verde è oggetto di attenzione da parte dei residenti della zona, sarebbe opportuno tenere in considerazione le osservazioni sviluppate in sede di consultazione, quali ad esempio la necessità di aree cani, la cui dotazione pare scarsa sul territorio comunale.

Per quanto riguarda il completamento del complesso sportivo, seppur regolamentato dal Piano dei Servizi, si suggerisce in questa sede di progettare le strutture necessarie a ridosso delle aree già urbanizzate, lasciando quindi un fascia a filtro delle zone site a ovest del comparto, alcune attualmente destinate ad orti, altre agricole; in ragione dello scambio di volumetrie a residenza sopra citato, è in ogni caso fondamentale che le strutture previste consentano di mantenere il più possibile la permeabilità dell’area. Nell’ottica infine di mitigare il più possibile gli interventi edificatori, sarebbe opportuno prevedere interventi di messa a dimora di siepi e filari lungo i margini che separano l’ambito da tali aree, costituendo quindi strutturate fasce tampone e potenziando i sistemi naturali esistenti (come previsto anche dal PTC del Parco Agricolo Sud Milano; cfr. par 6.2 del rapporto Ambientale).

Mobilità: come peraltro previsto dal DdP, l’area dovrà essere dotata di percorsi ciclabili in grado di collegarla con i principali poli attrattori e nodi di interscambio, in particolare con la fermata ferroviaria, posizionata a sud della SS 494. Vista la rilevanza e la pericolosità di tale arteria viabilistica, è fondamentale che tali percorsi ciclo-pedonali siano in sede protetta. Poiché il territorio comunale è di fatto poco esteso (3,98 kmq), sarebbe opportuno evidenziare i collegamenti ciclabili del Quartiere Tessera anche con il centro cittadino o la fermata MM di Bisceglie, che dista infatti circa 5 km, distanza percorribile con la bicicletta. Il Quartiere è attualmente già servito dalla navetta comunale, di cui potrebbero essere rivalutate le frequenze delle corse in ragione del maggior numero di abitanti previsti nell’area; tale valutazione dovrebbe inoltre prevedere l’estensione del tracciato alla fermata ferroviaria, attualmente non servita dal TPL (questione emersa anche in sede di consultazione).

Acqua, energia e materiali: al fine di contenere i consumi di acqua, energia e materiali, anche in questo caso è opportuno fare ricorso a criteri di bioedilizia (cfr.

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par 4.2). In questa sede si sottolinea l’importanza di applicare tali criteri anche (e soprattutto!) all’edificio scolastico di nuova costruzione, che potrà costituire da un lato un esempio replicabile successivamente nelle altre strutture dell’area e, dall’altro, uno stimolo per lo sviluppo dell’educazione ambientale scolastica.

AT 5 e 7 – Nuova Vigevanese – Interscambio FFS Superficie ambiti: 11.695 mq (7); 20.818 mq (5)

Contesto

Gli ambiti sono posizionati nella porzione meridionale del territorio, a sud della SS 494 Nuova Vigevanese, al confine col Comune di Corsico, in una zona destinata prevalentemente a produzione e grande distribuzione; l’area si presenta completamente urbanizzata e in stato di parziale degrado. Entrambi i sub-comparti sono attualmente destati a parcheggio, il 7, di proprietà di METRO, funzionale all’attività commerciale, ma fortemente sottoutilizzato, il 5, di proprietà comunale, funzionale alla fermata ferroviaria, scarsamente utilizzato nonostante l’intervento recentemente realizzato da RFI.

Punti di forza/opportunità

• Riqualificazione di un’area strategica per la comunità attualmente in stato di degrado;

• creazione di un parcheggio di interscambio potenzialmente in grado di favorire l’intermodalità;

• insediamento di nuove funzioni terziarie/produttive/ricettive;

• creazione di nuove opportunità occupazionali.

Criticità/rischi

• presenza di un ramo dell’elettrodotto che attraversa il comparto 7, con tensione pari a 132 kV;

• collocamento degli AT in classe IV della zonizzazione acustica (aree ad alta attività umana).

Mitigazioni e indicazioni per l’attuazione del PGT

Mobilità: come previsto dal PGT, è di fondamentale importanza che l’AT sia collegato al sistema di piste ciclabili comunali, in modo da favorire il ricorso a mezzi non inquinanti per il raggiungimento della fermata ferroviaria, anche per non aggravare la già compromessa situazione di traffico che caratterizza la SS 494 nelle ore di punta; deve essere inoltre garantito l’attraversamento ciclopedonale in sicurezza di tale arteria; al fine di promuovere maggiormente il ricorso alla bicicletta, in sede di pianificazione attuativa e cessione dell’area potrà essere previsto un parcheggio anche per tale mezzo. Come già sottolineato a proposito dell’AT 4, sarebbe inoltre opportuno valutare il prolungamento del percorso della Navetta comunale fino alla fermata ferroviaria.

Elettromagnetismo: per quanto riguarda il sub comparto a nord di proprietà di METRO, sarà necessario in fase attuativa ponderare il posizionamento delle funzioni che prevedono permanenze maggiori di 4h al di fuori delle fasce di rispetto degli elettrodotti (15,2 m per elettrodotti di tale voltaggio), oppure

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valutare, con gli operatori coinvolti, la fattibilità di un interramento della linea.

Inquinamento acustico: la classe IV in cui è posizionato l’AT potrebbe determinare criticità rispetto all’insediamento di attività quali la residenza o la ricettività alberghiera; in fase di pianificazione attuativa sarà opportuno valutare il livello di immissioni sonore nell’area, in particolare in corrispondenza dei luoghi ove si intendano posizionare tali funzioni e comunque nelle ore notturne.

AT 6 – via Acacie Superficie dell’ambito: 2.654 mq; Volumetria residenziale: 11.700 mc

Contesto

L’area interessata dall’AT è inserita in un contesto quasi esclusivamente residenziale, in una porzione piuttosto centrale del territorio comunale; sul lato nord confina con un’area destinata a verde. L’edificio presente, che occupa gran parte dell’ambito, è attualmente non utilizzato e lo stato di abbandono sta favorendo il progressivo degrado dell’area. Il comparto può considerarsi completamente urbanizzato: la componente non edificata risulta infatti fortemente compromessa.

Punti di forza/opportunità

• Riqualificazione di un’area in stato di abbandono;

• Miglioramento dell’accessibilità ciclo-pedonale del Parco Rancilio;

• Recupero di aree abbandonate a fini residenziali;

• Riqualificazione di aree a verde come compensazione;

• Cessione di parte della volumetria per appartamenti con patto di futura vendita/convenzionati.

Criticità/rischi

• Aumento della densità abitativa in un quartiere che già presenta alti indici;

• Aumento delle pressioni ambientali antropiche dovute all’aumento dei residenti, in termini di produzione rifiuti, consumi idrici, consumi energetici, inquinamento atmosferico dovuto a incremento del traffico e impianti di riscaldamento.

Mitigazioni e indicazioni per l’attuazione del PGT

Mobilità: al fine di contenere il traffico locale generato dai nuovi residenti, il nuovo comparto residenziale dovrà essere collegato mediante piste ciclabili ai principali poli attrattori del territorio; l’ambito è peraltro interessato dal passaggio della Navetta comunale (via dei Salici), di cui andrebbe valutata la necessità di adeguamento (in termini di frequenza delle corse) per far fronte alle esigenze dei nuovi abitanti, tenendo conto anche degli altri interventi residenziali precedentemente affrontati.

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Acqua, energia e materiali: al fine di contenere i consumi di acqua, energia e materiali, anche in questo caso è opportuno fare ricorso a criteri di bioedilizia (cfr. par 4.2).

Verde urbano: qualora in sede di pianificazione attuativa si preveda di inserire elementi di verde nel comparto, sarebbe opportuno che questi fossero collocati in adiacenza all’area verde esistente posizionata a nord dell’ambito; per quanto riguarda la riqualificazione di altre aree a verde (come standard di qualità da fornire), si rimanda a quanto esposto nel par. 4.2 a proposito del contenimento del consumo di suolo.

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5. Il monitoraggio dell’attuazione del PGT

Attraverso il sistema di monitoraggio, in fase di attuazione, sarà possibile sviluppare le attività di controllo necessarie alla tutela delle componenti ambientali.

In particolare, il sistema di monitoraggio si articola in indicatori deputati sia alla descrizione dello stato delle componenti ambientali (indicatori di stato e pressione), sia alla valutazione del raggiungimento degli obiettivi (indicatori di prestazione).

La responsabilità delle attività di monitoraggio compete al Settore Territorio e Ambiente, in particolare, agli uffici competenti per l’urbanistica e l’ambiente.

È importante ricordare, inoltre, che l’informazione e la comunicazione costituiscono elementi fondamentali del processo di VAS, anche in fase di monitoraggio: per questo motivo è importante che i contenuti delle attività di monitoraggio siano resi disponibili ai soggetti competenti e al pubblico interessato, mediante la stesura di un report redatto in forma tecnica per gli addetti ai lavori, ma anche in forma più divulgativa, se destinato a interlocutori non competenti in materia ambientale; tale documento può anche essere messo a disposizione attraverso il web.

Il quadro degli indicatori proposto nel Rapporto Ambientale è stato estrapolato dall’articolato sistema utilizzato nell’ambito della descrizione del quadro ambientale, facendo riferimento in particolare alle indicazioni fornite dalla Provincia di Milano nell’ambito del PTCP, agli ambiti di influenza connessi al sistema degli obiettivi del PGT e alla concreta possibilità di reperire i dati per il popolamento di tali indicatori.

Per ogni indicatore è stato proposto un “valore obiettivo” da raggiungere che serva da riferimento in fase di attuazione.

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6. Conclusioni a seguito della raccolta delle osservazioni

A seguito delle Conferenze di Valutazione, delle considerazioni effettuate in sede di VAS, della raccolta di osservazioni da parte della cittadinanza e delle parti sociali, nonché del dialogo politico, l’Autorità Procedente responsabile del processo di definizione del PGT ha inteso effettuare alcune modifiche al Documento di Piano, riducendo, talora anche significativamente, i volumi e le superfici destinate a edificazione.

Per quanto riguarda gli Ambiti di Trasformazione si riduce il numero degli abitanti teorici previsti da circa 940 a 725/750, per arrivare a 850 complessivi considerando gli interventi previsti nel tessuto urbano consolidato e regolamentati dal Piano delle Regole. Ciò comporta una riduzione del 25% circa delle Slp destinate a residenza, cui si aggiunge una ulteriore riduzione delle slp destinate a funzioni commerciali e miste.

La nuova potenzialità edificatoria del Documento di Piano è quindi riassumibile nella seguente tabella (si veda per confronto la tabella 4.1.2), che riporta anche i dati definitivi relativi al dimensionamento degli ambiti e delle superfici interessate da edificazione4.

Ambiti di trasformazione con funzione residenziale St (Mq.) Slp mq. alloggi abitanti

totali liberi in affitto a riscatto o convenzionati

Ambito 1 b- ISF Olmi

ERP su aree a standard 36.161 6.600

850 80 10

55 15 10 10

190 25

Ambito 2 - Parrocchia San Giovanni Battista 18.926 1.380 17 14 3 40

Ambito 3 – Isonzo Viganò 27.038 6.500 80 44 18 18 190

Ambito 4 – Gobetti – Don Sturzo 51.965 6.800 85 60 16 9 200

Ambito 6 - Acacie 2.707 2.730 33 27 6 80

TOTALE 136.797 24.910 305 200 52 53 725

Tabella 6.1.1. Nuova capacità insediativa negli Ambiti di Trasformazione con funzione residenziale (fonte: Documento di Piano, maggio 2012).

Premettendo che le indicazioni fornite nel Rapporto Ambientale e validate durante il processo di VAS circa le mitigazioni e compensazioni ambientali da considerare in fase di pianificazione attuativa rimangono valide (par. 4.2), le modifiche intervenute nel Documento di Piano e sopra riportate comportano un contenimento degli impatti ambientali correlati al Piano sotto diversi punti di vista:

• la riduzione delle Slp destinate a edificazione consente di ridurre la componente di impermeabilizzazione del suolo;

• la riduzione nel numero di abitanti teorici consente di ridurre il carico di inquinamento connesso ai consumi idrici ed energetici, alla produzione di rifiuti, nonché al traffico indotto;

4 Per il dettaglio descrittivo dei singoli ambiti si rimanda alle schede progettuali inserite nel Documento di Piano.

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• la quantificazione delle superfici a Standard consente di stimare che oltre il 30% della superficie territoriale coinvolta negli ambiti di trasformazione sarà destinata a verde urbano, di cui la maggior parte fruibile dai cittadini, con un incremento rispetto a quanto previsto nel PRG vigente; la trasformazione a verde fruibile consente inoltre di recuperare una notevole porzione di aree oggi degradate o in stato di abbandono.