Sinossi - IILA

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Sinossi ARGENTINA "Viudas", di Marcos Carnevale, 2011, 102 min. Elena è una famosa regista documentarista, felicemente sposata con Augusto, un musicista suo coetaneo, dal quale non ha avuto figli. Una mattina Elena riceve una telefonata anonima: Augusto si è sentito male e si trova in ospedale. Nella clinica Elena scopre che ad aver accompagnato Augusto è stata Adela, una giovane trentenne, che risulta essere la sua amante. In fin di vita, suo marito le chiede di occuparsi della giovane... BOLIVIA "Los Viejos", de Martín Boulocq, 2011, HDCam, 80 min. Toño, figlio di genitori desaparecidos sotto la dittatura militare, da ragazzo fu cacciato di casa dalla sua famiglia adottiva e costretto ad abbandonare il piccolo paese nel sud della Bolivia dove era nato e cresciuto. Dopo molti anni decide di intraprendere un lungo viaggio per ricongiungersi con le sue origini e comprendere il suo passato, ma, una volta arrivato, scopre che la situazione è radicalmente cambiata: il padre adottivo soffre di una malattia che gli impedisce di parlare, mentre la cugina Ana, con la quale è cresciuto e che fu il suo primo amore, è ora madre di un bambino di nove anni che alleva da sola...

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Sinossi

ARGENTINA "Viudas", di Marcos Carnevale, 2011, 102 min.

Elena è una famosa regista documentarista, felicemente sposata con Augusto, un musicista suo coetaneo, dal quale non ha avuto figli. Una mattina Elena riceve una telefonata anonima: Augusto si è sentito male e si trova in ospedale. Nella clinica Elena scopre che ad aver accompagnato Augusto è stata Adela, una giovane trentenne, che risulta essere la sua amante. In fin di vita, suo marito le chiede di occuparsi della giovane...

BOLIVIA "Los Viejos", de Martín Boulocq, 2011, HDCam, 80 min.

Toño, figlio di genitori desaparecidos sotto la dittatura militare, da ragazzo fu cacciato di casa dalla sua famiglia adottiva e costretto ad abbandonare il piccolo paese nel sud della Bolivia dove era nato e cresciuto. Dopo molti anni decide di intraprendere un lungo viaggio per ricongiungersi con le sue origini e comprendere il suo passato, ma, una volta arrivato, scopre che la situazione è radicalmente cambiata: il padre adottivo soffre di una malattia che gli impedisce di parlare, mentre la cugina Ana, con la quale è cresciuto e che fu il suo primo amore, è ora madre di un bambino di nove anni che alleva da sola...

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BRASILE "Malu de Bicicleta", di Flávio R. Tambellini, 2010, 96 min.

Luiz Mario è un imprenditore della notte paulista, avventuriero e donnaiolo, collezionista di storie d’amore. Finché viene investito dalla bicicletta della carioca Malu. La coppia vive una storia perfetta che però va a rotoli quando viene scoperta una misteriosa lettera d’amore.

CILE "Sal", di Diego Rougier, 2011, 114 min.

Un regista spagnolo ossessionato dall’idea di girare un western si reca nel nord del Cile alla ricerca di una storia. Una volta arrivato sarà scambiato per un’altra persona. Sarà l’inizio di un’avventura che lo trasformerà nel personaggio che non aveva mai inventato. Un autore che diventa il proprio personaggio e il suo impossibile ritorno.

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COLOMBIA “Karen llora en un bus”, di Gabriel Rojas Vera, 2011, 98 min.

Dopo dieci anni vissuti in una campana di vetro dedicandosi interamente al marito, Karen si rende conto di quante cose non ha realizzato. Non sopportando più la sua situazione decide di fuggire. Con i suoi piccoli risparmi affitta una stanza nel centro di Bogotà e cerca di trovare un lavoro ma la sua età e l’inesperienza glielo impediscono. Si trova quindi a dover decidere se ritornare ad una vita stabile rinunciando alla sua nuova libertà o se affrontare per la prima volta da sola una vita crudele.

COSTA RICA "Gestación", di Esteban Ramírez, 2010, 91 min.

Lei non avrebbe mai immaginato che a sedici anni la sua vita avrebbe potuto cambiare così tanto. Lui non aveva considerato che l’amore sessuale avrebbe potuto comportare serie conseguenze. Jessie, un’umile e bella ragazza proveniente da un quartiere povero, figlia di una ragazza madre, beneficia di una borsa di studio presso una scuola conservatorice cattolica. Teo, un adolescente immaturo, figlio unico di una severa professionista, si muove in ambienti della classe medio-alta. Un incontro casuale li lancerà nel turbine emozionale del primo amore che presto sarà messo alla prova. Jessie e Teo faranno inevitabilmente i conti con le

conseguenze dei loro atti e con la doppia morale latinoamericana.

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CUBA "Habanastation", di Ian Padrón, 2011, 90 min.

Il film racconta una giornata di due compagni di scuola, Mario e Carlos, che vivono due realtà completamente diverse. Mario è figlio di un famoso cantante jazz che viaggia all’estero, ha una villa a Miramar, un’auto di grossa cilindrata e conduce un tenore di vita molto alto. Al ragazzo non manca niente, neppure costosi ed esclusivi regali come l’ultimo modello di Playstation che il padre porta in regalo al rientro da un viaggio all’estero. Carlos abita invece in un quartiere marginale nei pressi del Cimitero Colón, chiamato La Tinta, è orfano di madre, vive con la nonna perché il padre è finito in galera dopo aver ucciso un bullo al termine di una

colluttazione. La scuola prepara i ragazzini alla sfilata del Primo Maggio, ma durante la manifestazione Mario si perde e sale in un autobus diretto a Guanabo. L’autista fa scendere il ragazzino vicino al Cimitero Colón, dove per puro caso incontra il compagno di scuola povero col quale trascorrerà tutta la giornata scoprendo una realtà molto diversa da quella alla quale è abituato fino a quando i genitori non ritroveranno le sue tracce e arriveranno a prenderlo per riportarlo a casa. I due bambini nel frattempo avranno però vissuto delle avventure e saranno diventati amici. ECUADOR "Abuelos", di Carla Valencia Dávila, 2011, 93 min.

Un viaggio personale alla ricerca di due nonni. Remo, medico autodidatta ecuadoriano che vuole scoprire l'immortalità. Juan, militante comunista assassinato dalla dittatura militare cilena del '73. Una nipote che cresce fra l'esilio e un universo magico. Due storie, una vicina e l'altra sepolta. Due sogni che si riflettono in due paesaggi, uno fatto di montagne lussureggianti, l'altro arido e desolato.

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GUATEMALA "Cápsulas", di Verónica Riedel, 2011, 103 min.

Fonsi è un bambino di dodici anni che sembra condurre una vita privilegiata. Conoscendo la sua famiglia disfunzionale, vediamo come il suo mondo crolli in poche ore. A causa di una serie di eventi inaspettati, il destino dei personaggi cambia drasticamente e appare una realtà cruda. In Guatemala può accadere di tutto. Il Paese è uno dei corridoi del narcotraffico più attraversati del mondo: le comunità locali ne sono terribilmente pregiudicate e i valori sono distorti dall’avarizia e dall’egoismo. Cápsulas è un film sulla ricerca dell’amore all’interno di una famiglia, ricerca che diventa però un gioco amaro. Il film si addentra negli aspetti sociali, toccando tutti i livelli culturali ed umani dei popoli

centroamericani. HAITI “Seis mujeres de excepción”, di Arnold Antonin, 2011, 85 min.

La più giovane ha ottant’anni, la meno giovane centocinque. Sono tutte donne attive e creative che hanno contribuito in maniera notevole alla vita culturale e sociale del loro paese. Ciascuna possiede l’elisir dell’eterna gioventù, del quale ci riveleranno i segreti. Sono tutte donne eccezionali.

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HONDURAS "Unos pocos con valor", di Douglas Martin, 2010, 80 min.

Il racconto di una storia di un piccolo gruppo di poliziotti dello squadrone Cobras della polizia ufficiale devoti al senso dell’onore e al rispetto della liceità costituzionale del loro agire. Il film si occupa della distruzione e morte causate da una delle bande di rapinatori più pericolose che abbia mai abbia operato in Honduras: quella tristemente celebre dei

sette fratelli Bustillo Padilla (qui denominati Bustamante Pacheco) che, nel decennio scorso, mise in allarme la società locale e che fu colpevole delle rapine, a livello nazionale, ad una serie di banche e di assalti ai furgoni di latte e bibite, causando una catena di morti e sequestri e un’altra nutrita serie di crimini efferati. Il film mette “il dito nella piaga” mettendo in evidenza pregi e virtù, mostrando la faccia di corrotti e corruttori, registrando viltà, debolezze ed interessi di coloro che si piegarono davanti al crimine organizzato. Nel contempo sottolinea l’audacia di donne e uomini autentici, di alto livello morale, che non si sono lasciati comprare da un rotolo di banconote o intimidire dalle armi. In questo contesto un piccolo gruppo di servitori dello Stato porta avanti il proprio discreto ma efficace lavoro dando prova di come non tutto sia perduto nel Paese. Un alto esempio di come pochi onesti e valorosi possano far fronte concretamente alla delinquenza organizzata.

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MESSICO "Entre la noche y el día", di Bernardo Arellano, 2011, 79 min.

Francisco, un uomo autistico, vive con il fratello Víctor, sua moglie Silvia e Bruno, suo nipote che viene ignorato dalla famiglia e vive chiuso sotto chiave. L’unica attività alla quale può dedicarsi liberamente è passeggiare nel parco, la sera. Un giorno trova un topo e lo prende come mascotte, lo cura e lo nasconde nella propria stanza fino a quando Bruno lo scopre e lo consegna a Silvia che approfitta dell’occasione per liberarsi di Francisco mandandolo a stare da sua sorella Gabriela che vive in un paese lontano. Maltrattato e disprezzato dal fidanzato di Gabriela,

Francisco decide di fuggire e si rifugia nel bosco che circonda il paese, colpito dalla bellezza della natura. Tuttavia scopre presto che anche la natura può essere inospitale e, cercando di andarsene, cade e si ferisce rimanendo quasi in fin di vita. Un vecchio eremita lo soccorre e lo conduce alla sua capanna, lo aiuta a guarire, gli mostra come raccogliere la frutta e lavarsi al fiume. Francisco scopre così una nuova condizione esistenziale nel silenzio del bosco.

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PARAGUAY Santo de la guitarra, la historia fantástica de Agustín Barrios "Mangoré", di Carlos Salcedo Centurión, 2011, 131 min.

Santo de la Guitarra è il primo documentario realizzato sulla vita e l'opera di uno dei più grandi compositori ed interpreti della chitarra classica di tutti i tempi, il paraguaiano Agustín Barrios Mangoré (1885-1944). Il regista, Carlos Salcedo Centurión, da dieci anni conduce ricerche in America ed Europa su tutto ciò che riguarda la storia del musicista paraguaiano. Il documentario narra la storia di Agustín Barrios attraverso i racconti di alcuni anziani che lo conobbero personalmente e dei principali biografi dell'artista. Alcuni di questi personaggi furono suoi ex alunni e raccontano i ricordi e le esperienze vissute con il maestro. Attraverso ogni racconto ci addentriamo in

un mondo fantastico di "chitarre smarrite e maestri dimenticati". Ognuno dei personaggi apporta un pezzo in più al grande puzzle della fantastica storia dell'artista paraguaiano. PERU' "Las malas intenciones", di Rosario García-Montero, 2011, 106 min.

Cayetana, una bambina di otto anni, intelligente ma con una personalità ombrosa e distorta, cresce nella violenza terrorista che agitava il Perù trent’anni fa. Figlia di padri separati, Cayetana riceve da sua Madre Inés una notizia inaspettata: è incinta. Il suo fragile mondo crolla e dichiara che il giorno della nascita di suo fratello sarà il giorno della sua morte. Solo la sua immaginazione e l’irruzione degli eroi nazionali dei suoi testi di scuola – Olaya, Grau, Bolognesi – potranno salvarla da un ambiente familiare sempre più estraneo in un paese sul punto del tracollo.

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REPUBBLICA DOMINICANA Jean Gentil, di Laura Amelia Guzmán e Israel Cárdenas, 2010, 84 min.

Il professore Jean Gentil cammina tutto il tempo alla ricerca di lavoro. La sua figura elegante si distingue tra la gente, un cristiano esemplare, con i libri sotto il braccio. Gli scenari che fanno da sfondo al suo peregrinare sono mutevoli: edifici, uomini al lavoro, rumore e movimento. Anche se il lavoro nell’edilizia è una possibilità per un haitiano senza lavoro, Jean non si sente in grado di fare un tale lavoro; si considera un intellettuale. Per questo da anni è alla ricerca di un lavoro degno di lui e delle sue conoscenze. Stanco della città, parte alla volta del cuore dell’isola nel tentativo di riconciliarsi grazie alla sua fede e alle sue credenze e dare così l’ultima opportunità a se stesso

e a Dio.

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URUGUAY “El casamiento”, di Aldo Garay, 2011, 72 min.

Il film racconta la particolare storia d’amore e d’amicizia fra Julia Brian – transessuale uruguayana – e Ignacio González, un ex operaio edilizio. Julia e Ignacio si erano conosciuti in una piazza la sera della vigilia di Natale di molti anni addietro. Entrambi soli, avevano deciso di passare insieme le feste, diventando da quel momento inseparabili. Ora Julia ha 65 anni. Fino all’adolescenza si chiamava Oscar Alberto, quando cominciò a travestirsi prese il nome Julia. Nel 1993, nella Clinica dell’Ospedale dell’Università Statale della Repubblica, dopo rigorosi accertamenti fisici e psicologici, si sottopose a un’operazione per cambiare sesso che fece diventare Oscar Alberto-

Julia il secondo uruguayano biologicamente trasformatosi in donna. Paradossalmente dovette attendere fino al 2005 perché lo stesso stato che aveva permesso, in un ospedale pubblico, il suo cambiamento di sesso riconoscesse legalmente la sua nuova identità femminile. Ignacio ha 75 anni e si nota quanto sia stata dura la sua vita. Sopravvissuto per anni grazie a lavori precari e malpagati, visse per strada, alcolizzato, fino a quando conobbe Julia che gli diede sostegno e stabilità familiare. Questa è la storia di El casamiento, una vicenda semplice e tenera di gente comune che ha avuto la fortuna di incontrarsi in una piazza…

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VENEZUELA

Reverón, di Diego Rísquez, 2011, 90 min.

Una storia d’amore sulle sponde del Mar dei Caraibi tra il 1924 ed il 1954. Scopriamo l’universo del grande artista plastico venezuelano Armando Reverón, la sua relazione con Juanita, sua musa e inseparabile compagna, gli amici che lo frequentano, la costruzione e ricostruzione degli oggetti che costituiscono il suo mondo e la sua ossessione per la luce dei tropici che lo acceca. Assisteremo allo sviluppo della sua malattia mentale e del suo universo ludico, affettivo e doloroso, di quello spazio magico chiamato “El Castillete”.

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Per molti anni Roma ha avuto una presenza altalenante rispetto alla promozione della produzione

cinematografica latinoamericana: spesso sporadica, a volte improvvisata, a tratti interessante ma

discontinua, in molte occasioni al limite dell’avventura e del rigore che richiede la corretta promozione, e

per giunta, in più di un’occasione, si sono riscontrati episodi preoccupanti di pirateria. Voglio essere chiaro:

promuovere il cinema latinoamericano spesso significa divulgare un tipo di cinema che per la sua storia, la

sua influenza e i suoi diretti legami di parentela è molto più vincolato all’Italia di quanto questa non lo sia

con qualsiasi altro paese europeo, anche confinante. Così come è naturale che l’America Latina reclami la

presenza dell’Italia, della sua cultura e della sua arte - sempre più assenti nel subcontinente - allo stesso

modo l’America Latina aspira a mantenere la presenza del mondo della cultura italiana, i legami e le

relazioni con essa.

Inoltre Roma è una vetrina importante che non può essere trascurata. Nelle capitali europee con maggiori

legami con l’America Latina, ci sono istituzioni che si occupano con un certo rigore della diffusione e della

promozione delle diverse cinematografie del subcontinente americano. Pertanto la responsabilità di cui si è

fatto carico l’Istituto Italo-Latino Americano, con il prezioso appoggio delle istituzioni del Comune di Roma,

lo spazio prestigioso - quale è la Casa del Cinema - nel quale si realizza la presente Mostra, e il

coinvolgimento in prima persona di ciascuna Ambasciata, creano le condizioni per poter pensare che

questo evento possa avere futuro. Lo hanno capito bene i produttori, i distributori internazionali e i cineasti

che hanno gentilmente ceduto le opere che rientrano nel programma, che presentiamo all’attenzione degli

amanti del cinema e del pubblico che frequenta la Casa del Cinema.

Come tutti gli eventi che fanno i primi passi, anche questo lo fa con cautela e “tastando” il terreno, tanto

più che i criteri di selezione delle opere sono elementi di novità, dal momento che nella selezione non vi

partecipa solo il curatore, ma è coinvolta ciascuna Ambasciata; così facendo il progetto si configura come

una specie di responsabilizzazione collettiva. In tempi di crisi si richiede inoltre una buona dose di fantasia

dal momento che ogni opera è prevista con sottotitoli in italiano, il che implica costi superiori ai fondi

disponibili. Al riguardo è stato decisivo il contributo degli studenti della Scuola per Interpreti e Traduttori di

Trieste che collaborano con il Festival del Cinema Latino Americano - che si realizza nella città giuliana - che

hanno reso possibile presentarci con tutte le opere sottotitolate.

Per concludere, giusto due parole sulle opere in programma. Questo evento è stato pensato come

un’occasione nella quale ciascun Paese fosse presente con un’opera. In un continente dove la storia, le

tradizioni, i mezzi disponibili e il mercato interno sono molto diseguali, non era affatto facile maturare un

criterio equilibrato, che permettesse di elaborare un programma che evitasse confronti impropri o che

esulasse dai criteri che abbiamo concepito nel proporre l’evento. Era ed è importante la rappresentatività,

la non esclusione di nessuno, e non poteva essere altrimenti quando ad organizzarlo è l’IILA, istituzione che

agglutina l’Italia e i paesi latinoamericani.

Siamo lieti che si affacci su Roma questa Mostra, che viene presentata con la volontà e la speranza di

restare. Come sempre, saranno la maturità, la visione e la sensibilità delle istituzioni italiane a permettere

che, attraverso il cinema, si ristabiliscano ponti e si allarghino finestre, che nell’epoca attuale si rendono più

che mai necessari e imprescindibili nei rapporti con una parte del mondo con la quale l’Italia è

indissolubilmente legata.

Rodrigo Diaz (Curatore)