SINCRONICITA'- Un Paradigma Per La Mente

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    SINCRONICITA'- Un paradigma per la mente

    Il seguente libro tratta della sincronicita' e in particolaredei processi di pensiero che lasottintendono. Ognuno nella propria esperienza soggettiva ha potuto constatare strane coincidenzeche risaltano per l'elevato contenuto simbolico e di significato che hanno presentato relativamenteall'esperienza stessa del soggetto.Quando si parla di sincronicita' viene spontaneo far riferimento ad eventi legati da un filo misteriosoche non puo' essere spiegato in termini di causa e effetto. Il concetto di sincronicita', difficilmente

    accettabile in una concezione scientifica occidentale, e' particolarmente caro alleconcezionifilosofiche orientali e nella filosofia antica. Alcune pratiche esoteriche considerano il principio disincronicita' come ovvio e sottinteso, per esempio l'astrologia.

    Nel testo che segue, invece, il concetto di sincronicita' viene interpretato come una modalita' difunzionamento dei processi conoscitivi della mente: la tesi consiste nell'osservare come tutti i

    processi conoscitivi si basino sulla coincidenza di segni che poi divengono significativi tramite unprocesso di selezione che ne sottolinea la pertinenza. Sostanzialmente il cervello funziona come unpotente selezionatore di coincidenze e quindi le sincronicita' acquistano una particolare rilevanzaper le funzioni conoscitive. Il passaggio successivo consiste nell'ipotesi che il principio disincronicita' abbia una propria consistenza nel mondo reale. Nel libro vengono presentati i

    principali meccanismi di pensiero che sono stati individuati tramite gli studi di intelligenza

    artificiale. Tali modelli di strutturazione dei processi cognitivi vengono costantemente messi inrapporto con il principio di sincronicita'.

    Capitolo 1Capitolo 2Capitolo 3Capitolo 4Capitolo 5Capitolo 6Capitolo 7Capitolo 8Capitolo 9Capitolo 10Capitolo 11

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    Capitolo 12Capitolo 13Capitolo 14Capitolo 15Capitolo 16

    Capitolo 17Capitolo 18Capitolo 19Capitolo 20Capitolo 21Capitolo 22Capitolo 23Capitolo 24Capitolo 25Capitolo 26Capitolo 27

    Capitolo 28Capitolo 29Capitolo 30

    Capitolo 1

    Riflessioni sull'intelligenza artificiale

    INTRODUZIONEDa quali presupposti possibile partire per crearsi una rappresentazione del mondo?Il mondo accessibile solo tramite una rappresentazione soggettiva oppure esiste una "REALT"di cui la filosofia pu darci ontologicamente conferma?Ecco alcuni temi su cui sono stati scritti fiumi di inchiostro; domande a cui, ancora, non sappiamodare risposte definitive. Il mio punto di partenza, curiosamente, trae spunti dalla scienza deicalcolatori: affermato con Wittgenstein che le proposizioni della filosofia sono condannate a essere

    prive di valore informativo sul mondo, anche se suscettibili di essere una chiarificazione di quelleproposizioni che sono informative intorno al mondo, beninteso non gi riferendosi a dati di fatto,ma correggendo i nostri errori d'uso nel riferire dati di fatto; accettato, non senza alcune riservecritiche, il materialismo dialettico che ci fornisce per lo meno una "Realt" indipendente

    dall'osservatore (alcuni eminenti fisici hanno suggerito la possibilit, almeno in linea di principio,che l'osservatore influenzi irriducibilmente la realt con il solo atto conoscitivo) traiamo dunque lenostre considerazioni da un campo estremamente pragmatico come quello della scienza deicalcolatori.

    Nel seguito oseremo invadere il campo della filosofia anche se non dichiaratamente; non intendorispolverare i classici testi e trattati, anche se inevitabilmente incontreremo nel corso logicodell'esposizione espliciti od impliciti riferimenti alle "scuole" di pensiero dominanti.Il mio intento dichiarato consiste nel tentativo di scuotere il lettore rispetto ad assunti all'apparenza"ovvi" che di fatto non lo sono. Nel seguito verranno suggerite idee evidentemente "riduttive";appellandomi alla pazienza del lettore, vorrei ricordare la complessit ed importanza dei temitrattati, tale da giustificare la palese incompletezza degli schemi concettuali utilizzati per affrontarli.

    Che cos' un oggetto.

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    La filosofia della seconda met del XIX secolo nella maggior parte dei suoi esponenti caratterizzata, nella variet delle forme, da un denominatore, che sembra comune sia alla correnteempirista che all'idealistica: la riduzione dell'oggettivit ad "apparire" e del fatto a rappresentazione.Questa assunzione diviene evidente necessit rispetto al compito di costruire automi o macchine

    pensanti.

    L'ingegnere che progetta un sistema a calcolatore "deve" compiere un lavoro di suddivisioneinevitabile: il mondo, la macchina e ci che la macchina sa del mondo.Da questo punto di vista una macchina pensante si presenta naturalmente nel contesto delmaterialismo dialettico. anche vero che nessuno (finora) ha ancora costruito una macchina veramente "pensante"; maquesto un altro discorso.Che cosa una macchina pu sapere del mondo?Se per macchina intendiamo un calcolatore digitale si rende necessario specificare una qualche(complessa quanto si vuole) rappresentazione del mondo rispetto alla quale il computer elaborarisposte "intelligenti".Il lettore attento avr notato come abbiamo liquidato senza "critica" la dipendenza della cosa dal

    soggetto: questo poneva il problema di dar ragione dell'iter progressivo della conoscenza di unoggetto o di un campo di fenomeni e di come lo "spirito" potesse trascendere il carattereframmentario e meccanico o contraddittorio del suo rappresentare e rappresentarsi.Il giudizio, non pi inteso come sforzo di adeguamento ad un'oggettivit gi data ed esterna, cioessenzialmente come asserzioni vere e false, ma ridotto a concezione psicologica ripetitiva delfenomenico che diviene mera espressione di credenza o di attesa e previsione.La riduzione del giudizio a espressione di credenza e previsione ben si accorda con le indaginigenetiche sull'ideologia e i comportamenti delle nuove scienze dell'uomo, ma si presentaindifferente al corpo costituito delle scienze fisiche, della matematica e della logica.La scienza pretende di essere una rappresentazione oggettiva di un certo ambito di realt.Se la sua radice sperimentale-percettiva come e perch il suo universo si presenta diverso dalmondo dell'esperienza quotidiana? Come e perch la rappresentazione qualitativa e soggettivo

    privata della cosa si trasforma in un'indicazione in cui la cosa designata sotto indici astratti e coltain relazioni quantitative, che variano secondo i tipi generali dell'aspetto del fenomenico che lascienza speciale mette in luce?Come "l'esperienza" qualitativa e imprecisa della quotidianit si scinde e ricomponenell'esperimento quantitativo?E infine, gli enunciati della logica formale e della matematica, cos necessariamente eaprioricamente validi e nel contempo cos radicati nel discorso di ogni scienza fino a costituirne iltessuto della legalit deduttiva, come potevano trovare giustificazione e riconoscimento del lorosenso essendo come ogni proposizione reale, mere generalizzazioni dell'esperienza?

    Per l'empirismo il problema radicale consiste nel passare dalla rappresentazione al concetto.L'empiria ci offre, s, percezioni di cambiamenti successivi o di oggetti giustapposti, ma non gi unaconnessione necessaria.Dovendo la percezione restare il fondamento di ci che vale come verit, l'universalit e la necessitsembrano qualche cosa di ingiustificato, un'accidentalit soggettiva, una semplice abitudine, il cuicontenuto pu essere costituito cos o altrimenti.La connessione necessaria pu essere fornita solo dalla struttura interna presente nella macchina

    pensante e corrisponde ai limiti intrinseci alla macchina stessa.Una macchina che non percepisce il verde non vedr "mai" il verde.Ora pu una macchina pensante avere una percezione interna; non una percezione di s stessa comeoggetto, ma una percezione della propria percezione? (Cogito ergo sum)

    Dal punto di vista umano per l'introspezione esiste un'impossibilit di una effettiva osservazione deipropri atti psichici, che non possono essere colti nel loro svolgersi originario, in quanto il nostro

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    tematizzarli, concentrando la nostra attenzione su di essi, li modifica irrimediabilmente, fino adistruggerne il carattere di attivit.(un concetto analogo espresso dal principio di indeterminazione nell'ambito della fisica delle

    particelle) Brentano, d'altra parte affermava risolutamente l'evidenza della percezione interna, cometipico strumento che ci permette di cogliere il fenomeno psichico nella sua struttura.

    In ogni nostro atto mentale, sia esso una rappresentazione, un giudizio o un moto di desiderio oripulsa, siamo costretti a riconoscere una forma unica essenziale: il simultaneo essere consci e delcontenuto e del nostro atto di coscienza che ha presa su di esso.Per esempio, non possiamo udire un suono senza essere consci non solo del suono stesso, ma anchedell'essere consci di udirlo.La coscienza di s raggiunta, nell'esperienza umana, direttamente e nel medesimo atto in cui si consci di un qualsiasi contenuto.

    Nel chiarire la relazione fra questi due poli necessariamente compresenti nell'atto di coscienzaBrentano introduce il termine di "intenzionalit":"L'in-esistenza intenzionale peculiare solamente ai fenomeni psichici.

    Nessun fenomeno fisico sembra mostrare qualcosa di simile.

    cos noi possiamo definire i fenomeni psichici dicendo che essi sono quei fenomeni checontengono oggetti in se stessi mediante intenzionalit".Seguendo alla lettera l'argomentazione di Brentano, un ingegnere che si prefiggesse di costruire unamacchina pensante dovrebbe essere in grado, per poterla costruire, di creare un processo psichico; oin altri termini un fenomeno di coscienza.Presi da scoramento rispetto ad una tale impresa lasciamo la psicologia "genetica", che si ponecome obiettivo lo studio degli atti psichici, e ripieghiamo sulla psicologia "descrittiva", comeindagine "intuitiva" sui processi psichici: come descrizione delle propriet strutturali degli stessi.I problemi che Brentano dischiude possono essere indicati come:1) Status degli oggetti di coscienza, in relazione con l'oggettivit della cosa e con l'oggettivitideale;2) Rapporto tra il soggetto e la sfera dei significati; logica e genesi di senso delle categorie;noeticit dell'attivit della coscienza.Il fenomeno psichico si presenta legato a tre elementi: l'atto mentale, il contenuto e l'oggetto.Il contenuto di un atto mentale di presentazione parte necessariamente integrante della

    presentazione, mentre l'oggetto assolutamente esterno ad essa: al punto da non avere affattobisogno di esistere.Noi possiamo soltanto pensare a una montagna d'oro, avendo un'idea con un certo contenuto; ilcontenuto esiste nell'idea, mentre l'oggetto non ha nessuna esistenza nell'idea o in nessun altroluogo.Possiamo pensare anche ad un quadrato rotondo, in tal caso non esiste nessun oggetto, diviene un

    mero gioco linguistico.Emergono due tesi salienti:1) Fra contenuto e oggetto vi una irriducibile differenza di "status ontico". Per i due elementisono incatenati fra di loro, nel senso che non si pu dare contenuto senza oggetto e l'oggetto non

    pu presentarsi alla coscienza che attraverso il contenuto. Ma considerata l'assoluta indipendenzache intercorre fra di essi, il loro rapportarsi non potr tanto definirsi una relazione, quanto piuttostouna necessaria correlazione.2) Ogni atto mentale si riferisce a un oggetto assolutamente esterno che non cessa di essere oggetto(cio di possedere gli essenziali caratteri dell'estraneit al mentale e del presentarsi opposto-innanzial pensiero) se non esiste di fatto o perch contraddittorio.Il contenuto per definizione mentale, mentre l'oggetto pu possedere propriet che nessun mentale

    esistente ha la possibilit di possedere:Una montagna d'oro un oggetto esteso, fatta d'oro, pi grande o pi piccola di altre montagne.

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    Evidentemente la montagna d'oro, malgrado la sua inesistenza, possiede tutte le determinazioni diun oggetto fisico.Un primo errore consiste nel porre immediatamente il contenuto nella struttura significativa delgiudizio.Un secondo errore consiste nel far regredire il contenuto a mera copia dell'oggetto.

    Capitolo 2

    Per evitare di cadere da un estremo all'altro possiamo aggrapparci ad una teoria che riesca amantenersi in equilibrio sullo spartiacque di questi opposti errori, ma a prezzo di indicare unasemplice classificazione di elementi, che resta inerte e muta e che sembra quasi indifferente aconfrontarsi con il senso comune e con i concetti e le costruzioni della scienza.Cercare una rappresentazione fedele del rapporto della coscienza all'oggetto porta ad inevitabilidifficolt.Occorre allora partire dalla percezione pi concreta e vicina alle esperienze sensibili.Percezione intesa nel suo senso pi pieno di avvertimento della coscienza dell'esistenza di unoggetto.La percezione ha cos tra tutti gli atti la funzione di una esperienza primitiva da cui gli altri attidell'esperienza traggono la loro forza fondatrice. Ed appunto sul concreto terreno della percezionesensibile che la trascendenza dell'oggetto si rivela in tutta la sua immediata evidenza. evidente che la visione e la cosa vista, la percezione e la cosa percepita si riferiscono l'unaall'altra, ma per necessit di principio non fanno tutt'uno, n realmente n per essenza.Prendiamo ad esempio una tavola e la sua percezione; girandole attorno io ho costantemente lacoscienza dell'esistere di questa sola ed medesima tavola, che rimane in s stessa assolutamenteimmutata.Mentre la percezione della tavola costantemente mutevole: una continuit di percezioni

    mutevoli.La percezione quello che , nel costante fluire della coscienza; anzi essa stessa un flussocostante: il presente percettivo si muta continuamente nell'annessa coscienza di un passato

    prossimo, mentre spunta un nuovo presente.La percezione non un momento muto e cieco della vita psichica, ma percezione di un particolareoggetto: emergere di un percepito gravido di senso.Ora cosa pu percepire un computer?Una risposta ovvia ma riduttrice la seguente:l'attivazione di canali afferenti, o pi precisamente l'attivazione di celle di memoria connesserigidamente a canali di comunicazione.Prendiamo ad esempio la percezione di un'immagine.

    L'immagine deve essere registrata su un supporto leggibile dall'elaboratore deve essereinterpretabile in termini spaziali e potrebbe far riferimento a "oggetti" in essa contenuti.Tali oggetti dovrebbero essere identificati in relazione ad altre celle di memoria che neconsentirebbero una classificazione.Una difficolt che ci appare evidente consiste nella differenza insormontabile tra la percezione dauna parte e la rappresentazione simbolico-significativa dall'altra.Un errore da cui necessario sgomberare il campo consiste nella assunzione della percezione come"copia" dell'oggetto esterno.In nessun senso la percezione pu essere la "copia" dell'oggetto reale: l'oggetto reale emerge da unlavorio di astrazioni basato sulla trasformazione delle percezioni in "idee" che rimangono costantidurante tutto l'atto percettivo.

    Dal punto di vista dell'ingegnere della conoscenza invece necessario un legame funzionale che sistabilisca tra la percezione e l'oggetto; tanto pi e tanto meglio il simbolo rappresenta l'oggetto nellasua interezza percettiva tanto pi semplificato il lavoro di progettazione.

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    Il sensibile non pu essere definito come l'effetto immediato di uno stimolo esterno, perch ginella percezione scorgiamo la genesi di un processo di integrazione in cui il testo del mondo esternonon ricopiato bens costituito.Si definisce pertanto una distinzione fra "schema" ed "eidos" che si pongono rispettivamente comesorgenti della raffigurazione e di significati nella predicabilit.

    L'eidos, seppure intuito "in carne ed ossa", trascende ogni raffigurazione e ogni comprensioneesauriente, e si pone come limite-guida del pensare e del nostro orientamento nel mondo.L'eidos, a differenza della cosa, non reale e non psicologico, come non pu essere localizzato innessun posto del mondo spazio-temporale: non viene dunque incontrato come si incontranocasualmente gli oggetti che erano l gi da prima, ma viene intuito sulla base di percezioni edesperienze concrete e di operazioni vissute.Proprio in questo consiste quello che stato chiamato "il miracolo della coscienza"; nel proiettareessenze che illuminano di senso l'esperienza e consentono la significativit del giudizio su di essa e,

    pi in generale, la razionalit del discorso teorico.Elementi necessari all'intelligibilit della tipicit della vita, esse, proprio come universali, non sonomai comprese o analiticamente circoscritte nelle varie deduzioni concettuali, ma si pongono sempre

    come qualcosa d'altro rispetto al dato, che di esse solo parziale aspetto ed esempio.Da questo punto di vista la fenomenologia si pone come scienza delle essenze, in una genesinaturale che lega la sfera dell'esperienza con quella del giudizio.Le essenze non sono separate dall'esistenza, anche se appaiono tali nel linguaggio; il linguaggio un mezzo, che come tale codifica e restringe la ricchezza originale dell'esperire, nel momento stessoin cui, correggendosi ed adeguandosi continuamente, fa trasparire la sorgente trascendentale delsignificato.

    Nel silenzio della coscienza originaria si vede apparire non soltanto ci che vogliono dire le parole,ma anche ci che vogliono dire le cose, il nucleo di significato primario attorno al quale siorganizzano gli atti di denominazione ed espressione.Dal punto di vista del linguaggio solo le cose sono veramente oggetti, intese come poloassolutamente irriducibilmente altro dalla coscienza nel rapporto originario io-mondo, mentre tuttigli altri termini posseggono un'oggettivit derivata e mediata dal linguaggio stesso.In complesso, il valore filosofico fondamentale della teoria della denotazione di Russell consistenella chiara consapevolezza della separazione vigente fra la sfera del significato, del discorso e larealt esterna: l'assunzione nel giudizio dell'esistenza di alcunch non implica l'esistenza di unoggetto denotato, e la significativit della proposizione, e quindi dell'asserzione che la esprime, nonimplica l'esistenza di un oggetto su cui la proposizione "verta" o a cui si riferisca.

    Capitolo 3

    I nomi rappresentano le cose nel linguaggio. Gli eventi sono entit complesse legate alla realt inmaniera diversificata, essi richiamano coincidenze e correlazioni coordinate dal sistema percettivo ecognitivo. Vi sono alcune modalit tramite le quali gli esseri umani colgono l'unit della percezionee costruiscono l'identit del soggetto percepito. L'essere coscienti di un evento coinvolge stratisuccessivi di codifica ed elaborazione; il termine ultimo dell'atto conoscitivo sfugge all'analisianalitica del processo nel suo insieme.Un calcolatore in grado di simulare un colloquio del tipo domanda e risposta ma l'attore principalerimane l'essere umano l'unico in grado di attribuire un senso all'intero colloquio.Un calcolatore fornisce una risposta in termini di complessit eppure il processo di comprensionesfugge perfino ad una definizione formale: il calcolatore reagisce ma non comprende ci chesuccede.

    Nemmeno facile stabilire cosa si intende per comprensione. Si potrebbe dire che il calcolatorecomprende una parola se risponde conformemente al significato della parola stessa; analizzando ilmeccanismo con cui una eventuale risposta automatica viene ottenuta ci si rende conto che non

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    esiste un punto in cui la parola viene compresa ma semplicemente lo stimolo corrispondente ad unaparticolare parola determina una risposta corrispondente.La rappresentazione del mondo passa attraverso l'apparato sensoriale che ne codifica gli elementi inuna memoria storica. La traduzione che avviene intrinsecamente legata all'organismo che la

    produce, o al meccanismo percettivo. Le connessioni tra i vari elementi sono rappresentate da

    connessioni tra stimoli coesistenti.La coincidenza e la sincronicit degli stimoli producono relazioni logiche tra gli elementirappresentati. La vicinanza spazio temporale produce una somiglianza tra le percezioni e determinaun rapporto su cui l'organismo pu intervenire ampliando o restringendo il raggio d'azione dellafunzione di discernimento.Avviene cos il riconoscimento di luoghi rivisitati e la mistura di cambiamenti e mutazioni vienericondotta alla storia dell'organismo. Il divenire sempre pi frenetico viene rapportato al passatoiscritto nella memoria e con esso confrontato, grazie alla relativa stabilit di questo processo che

    possibile costruire una rappresentazione coerente della realt.Il riconoscimento degli oggetti avviene sulla base di un confronto tra i segni lasciati sul supportomnemonico. Le somiglianze tra gli oggetti possono essere espresse in termini di somiglianze tra i

    segni; il mondo dei segni si isola dal mondo reale presentando una propria indipendenza: l'iniziodella fondamentale frattura tra la realt e la rappresentazione.La continua interazione tra il mondo e il percepito produce il necessario allineamento trarappresentazione e realt. Lo sviluppo dell'insieme di relazioni tra i segni segue un proprio schemadi implementazione indipendente dal mondo reale.Le regole e le leggi a cui sottostanno i segni nella rappresentazione vengono indirizzati tramite lasuccessione di esperienze, eventi fondamentali nel processo di memorizzazione. Esistono leggifondamentali intrinseche nell'organismo; tali leggi mostrano un naturale allineamento con le leggidella matematica e della logica. La strutturazione dell'organismo, plagiato dall'evoluzione storica,mostra una base oggettiva strettamente connessa a leggi generali.Un calcolatore pu simulare un tale processo di memorizzazione prendendo a fondamento leggi di

    prossimit, operazioni di intersezione e di unione, strutture matematiche generali e fondamentali.Nel gioco di stimolo e risposta un programma pu districarsi con una certa disinvoltura, comemostrato da programmi che giocano a scacchi in maniera egregia.Una prima osservazione la seguente: il programma gioca a scacchi egregiamente, ma non sa digiocare a scacchi; non ne ha nessuna consapevolezza.

    Noi osserviamo il comportamento del mondo, compreso gli altri esseri umani, sulla base di un giocodi stimolo e risposta; su questa base un calcolatore potrebbe diventare competitivo con ilcomportamento di un essere intelligente.Esiste nell'essere umano un punto in cui l'informazione in ingresso viene "compresa", dopo di che

    provoca una risposta pi o meno logica; nel calcolatore esiste solo la possibilit di avere una

    risposta che appare logica, manca la funzione di comprensione dell'informazione in ingresso. possibile aumentare il grado di comprensione di una informazione in ingresso aumentando ilnumero di relazioni tra l'input e il corpo di informazioni presenti in memoria, ovvero aumentando isignificati connessi ad una determinata informazione.Il significato legato ad una informazione, dal punto di vista informatico, risulta connesso ad unaulteriore rappresentazione, in cui compare come informazione correlata: in questa successione dirappresentazioni incluse l'una nell'altra non si vede la fine: l'attribuzione del significato partecipa adun gioco di rimandi ricorsivi continui ed infiniti.La sovrapposizione spazio temporale degli eventi, la sincronicit, produce una relazione potenzialeche pu essere l'inizio di una relazione stabile tra le esperienze in tal modo correlate.La sincronicit tra eventi provoca una rete di interconnessioni che consente di stabilire la pertinenza

    dei rapporti tra gli oggetti. solo tramite questa rete di connessioni che possibile stabilire il significato, inteso comerelazione tra segni nella rappresentazione.

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    La coincidenza spaziale determina i rapporti tra gli oggetti nonch la loro collocazione.La coincidenza temporale determina un nesso di causa-effetto essenziale nella catena disvolgimento causale degli eventi.La probabilit che un evento si sovrapponga ad un'altro nello spazio-tempo fornisce un indice diconferma delle leggi fisiche che governano gli eventi stessi.

    Tanto pi la sovrapposizione appare improbabile tanto pi aumenta la forza che conferma unapossibile legge fisica che governa il fenomeno stesso.La conoscenza di una legge fisica che sottenda al fenomeno riduce il fenomeno stesso alla

    prevedibilit statistica che da essa si ricava.I corpi lasciati liberi nel campo gravitazionale cadono con un grado elevato di probabilit. (a menoche non finiscano in orbita).Come un organismo ricava la legge fisica a partire dai dati dell'esperienza?Il processo avviene in stadi successivi. Il primo passo concerne la sincronicit degli eventi stessi.Il secondo coinvolge l'osservazione di costanti statisticamente stabili.Un organismo non pu prescindere dalla propria struttura cognitiva, e nemmeno dal proprioapparato sensoriale. Tutti gli eventi avvengono sullo sfondo di un meccanismo percettivo e

    procedono su diversi stadi di astrazione.Ogni elemento percettivo si articola in successive astrazioni perdendo la propria naturaframmentaria per convergere in uno schema generale in grado di essere interpretato in termini diclassi e aggregati.Alcune automobili sono "rosse", il rosso diviene una classe astratta in grado di raccogliere lacaratteristica comune. evidente che occorrono diversi livelli di astrazione in cui gli eventi si trasformano e in cuimostrano le concomitanti caratteristiche.L'automobile di per s una classe, anch'essa estratta dal mutevole percepire; il rosso appare comeuna costante riconoscibile come stimolo all'interno della rappresentazione opportuna.La percezione elaborata in strati successivi presenta diversi piani e livelli di astrazione, a ciascun

    piano la coincidenza tra segni fornisce la chiave per determinare le costanti significative.Il segno un oggetto che denota un altro oggetto e che pu essere il tramite per significare altrioggetti ancora.La rete di rimandi continua in un vortice senza fine. Il collegamento tra il segno ed il suo significato

    pu essere simulata da un calcolatore, ma l'essenza di un tale processo sfugge all'analisi.Il segno pu trasformarsi in simbolo, nel momento in cui racchiude in s la sintesi di una storiacomplessa.Tutto il linguaggio permeato di simboli.Un organismo reagisce sulla base del proprio linguaggio pi o meno complesso, il passaggio dallostimolo alla risposta avviene sulla base dell'intricato sistema di correlazioni che legano i segnali al

    loro significato.Il colore rosso provoca nel toro una reazione aggressiva, e pure possibile provocare salivazionenel cane sottoponendolo ad un condizionamento di stimoli.Il segno nella nostra esperienza percettiva mutevole, e ritrova una propria stabilit tramite unaelaborazione che coinvolge funzioni elementari della memoria.L'analisi delle somiglianze, basata sulle differenze e le coincidenze, consente il riconoscimento delsegno che diviene il fondamento della stimolazione e della elaborazione dell'organismo.Una delle pi evidenti difficolt nel simulare un simile processo a calcolatore consiste proprio nellagrande variet di possibilit di significati che il segno pu produrre.Una ulteriore complicazione deriva dal fatto che uno stesso segno pu, in dipendenza di undeterminato contesto, riferirsi a distinti e a volte inconciliabili significati.

    Per non parlare dell'ambiguit del linguaggio naturale. Indispensabile alla comprensione di unmessaggio la memoria. La memoria costituisce la lavagna su cui le parole ed i simboli sonoregistrati.

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    Capitolo 4

    La coscienza potrebbe essere generata da rientri tra mappe neuronali. In altri termini il cervelloconterrebbe connessioni circolari che collegando mappe diverse produrrebbero quel senso di unitche tipico della coscienza. Memoria e percezione si fondono in un tutto indivisibile

    meravigliosamente organizzato ed unitario.Coscienza anche coscienza di s.La percezione di s stessi che con un circolo di connessioni rientranti sposta l'attenzione dal mondoall'io percipiente.

    Nonostante il senso di unit indubbiamente il sistema nervoso strutturato a strati pi o menoautonomi.La recisione del corpo calloso tra i due emisferi porta alla scissione della personalit.L'organismo vivente in continuo ascolto degli stimoli che gli provengono dal mondo esterno, entrain simbiosi con esso.Le catene di causa ed effetto, di stimolo e risposta determinano il comportamento dell'organismo: lamemoria ne conserva la traccia.Il sistema nervoso duplica al proprio interno le relazioni che si manifestano nel mondo reale,

    produce una mappa di connessioni che replicano le correlazioni percettive.Un meccanismo di evoluzione basato su valori di merito consente al cervello di allinearsi agli eventiche si verificano nella realt.Gli algoritmi genetici sono un esempio di come ci possa realizzarsi.Un algoritmo genetico basato sulla riproduzione di individui, nel nostro caso connessioni, con

    premiazione di quelli pi idonei.L'evento nel reale la molla che fa scattare il meccanismo di percezione e di classificazione.Quando due eventi si verificano in coincidenza si ottiene una sincronicit che viene registrata dallamemoria.

    Una sincronicit pu essere rara oppure frequente.Il contenuto informativo ricavabile da una sincronicit tanto pi elevato quanto pi raro l'eventoregistrato.Le connessioni si rafforzano se frequentemente percorse e determinano quelle che poi diverranno le"leggi" naturali.La capacit di astrarre leggi generali da eventi contingenti una funzione tipica del cervello. possibile che tale capacit derivi dalla possibilit strutturale di manipolare insiemi, eseguireoperazioni di intersezione ed unione di insiemi: selezionare ed associare.Una visione dualistica della mente vedrebbe la coscienza come in conciliabile con la materia, in unavisione materialistica la coscienza sarebbe un fenomeno complesso del funzionamento del cervello. possibile costruire un oggetto cosciente?

    Per quanto ne sappiamo siamo ancora lontani da questo obiettivo. possibile costruire una macchina che si comporta come se fosse intelligente?Questa la sfida dell'intelligenza artificiale. possibile costruire una macchina in grado di simulare un uomo?Sono stati costruiti programmi a calcolatore che simulano un colloquio umano, il calcolatore viene

    presto smascherato ma questi studi appaiono promettenti.Certamente in questo caso non sembra che la macchina debba essere cosciente per poter superare iltest.Molti studiosi, per varie ragioni, si sono convinti che il calcolatore elettronico non un buonsimulatore del cervello, in particolare non ne coglie l'essenza del funzionamento.La ricerca nel settore informatico compie sforzi notevoli nel tentativo di dotare il computer delle

    funzionalit del cervello, come la capacit di apprendere dall'esperienza o la capacit di astrazione.

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    Analizzando come un calcolatore esegue determinati compiti ci si fa un'idea teorica di come ilcervello possa eseguire gli stessi compiti e viceversa: alcuni pensano che tale modello sia fuorviantea causa delle differenze strutturali abissali tra il computer e il cervello.D'altra parte il cervello sa contare, grandi progressi sono stati fatti dotando le macchine dellacapacit di contare. Per cui sembra che il miglior contributo possibile della ricerca derivi

    dall'analizzare le funzionalit del cervello settorialmente e quindi cercare di riprodurle con l'ausiliodi un computer. Riprodurre, o anche solo simulare, un cervello nella sua globalit sembra essereancora troppo fuori dalla portata delle attuali conoscenze.

    Nel computer il motore principale costituito dal microprocessore che esegue le istruzionisequenzialmente, anche i pensieri fluiscono nella mente in maniera apparentemente sequenziale.La complessit del compito viene superata da un programma globale che tiene conto di tutto ilcontenuto della memoria.

    Nell'uomo esiste una coordinazione degli stimoli che provengono dall'inconscio: funzioni dicorrezione rettifica e selezione forgiano il prodotto finale.Microprocessori che lavorano in parallelo formano un sistema complesso che decentra i compiti.Le successioni si intersecano e le priorit cambiano.

    Come fa un calcolatore a riconoscere un volto?Il processo sembra essere sequenziale: un successivo confronto con immagini memorizzate.Quando un bambino riconosce un volto noto il processo sembra essere di natura globale: lo stimoloattiva delle vie nervose che reagiscono immediatamente ripescando dalla memoria un pattern unico.Ma il problema del riconoscimento non si ferma a questo livello.Per riconoscere un volto occorre essere in grado di astrarre.Inclinazioni diverse, luce diversa, prospettiva diversa sono tutte variabili che alterano l'immagine ericonoscere l'identit che ad esse soggiace tutt'altro che ovvio.L'astrazione presuppone una elaborazione degli stimoli originari.Gli stimoli vengono classificati ed ordinati.Promettenti per i problemi di riconoscimento sono le reti neurali.Esse consentono un certo margine di variazione dello stimolo conservando il riconoscimento dellostesso.Sembrerebbe che una memoria imperfetta possa essere migliore di una assolutamente fedele.D'altra parte siamo perfettamente in grado di ricordare un numero di telefono senza alterarne ilcontenuto.Il cervello esegue una meravigliosa sintesi nel processo di memorizzazione estrae i dettagli rilevantidal contesto trascurando le informazioni sovrabbondanti che lo metterebbero in crisi.In casi di ipnosi dettagli che parevano dimenticati si sono rivelati presenti nel ricordo: ci fa pensareche le potenzialit del cervello siano veramente notevoli.Un calcolatore pu considerare irrilevanti determinate informazioni sotto determinati vincoli, ed

    possibile costruire una classe astratta a partire da una base di input.Il problema consiste nel rendere significativa tale classe per i molteplici fini a cui pu esseresoggetta.

    Capitolo 5

    Un altro aspetto interessante la capacit di prestare attenzione soltanto ad un piccolo insieme deglistimoli. In un campo visivo sono presenti una moltitudine di stimoli, l'attenzione consente difocalizzare solo un piccolo insieme selezionato.L'attenzione si sposta nel campo visivo rendendo attuale l'elemento che si vuole osservare,isolandolo dal resto dell'immagine. Ma non una selezione banale, l'oggetto si staglia dal contesto

    acquisendo una propria identit, una propria unitariet di oggetto separato ed indipendente dal resto.L'oggetto pu essere spostato, ruotato o altrimenti manipolato e conservare nonostante ci la

    propria individualit.

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    L'attenzione attratta dagli stimoli ma si sposta conformemente ai desideri della volont.L'attenzione determina l'ordine con cui i vari elementi vengono percepiti ed elaborati dal cervello.Gi nell'occhio, nella retina, comincia il processo che porter alla differenziazione tra l'oggetto e losfondo. Il meccanismo di riconoscimento stratificato, ma solo con la messa a fuoco, dovutaall'attenzione, l'oggetto viene isolato. Le informazioni vengono comprese sulla base delle relazioni

    che esse stesse coinvolgono. La memoria interviene immediatamente nel problema delriconoscimento. Le connessioni si eccitano conformemente alle relazioni richiamate in essere dallamemoria: l'eccitabilit stessa delle connessioni rappresenta la memoria.Consideriamo il movimento di una mano, esso ci sorprende per la sua incredibile complessit: unnumero notevole di connessioni nervose organizzate armonicamente producono gli stimoli necessarialla contrazione dei muscoli. Il movimento armonioso nonostante la complessit degli stimolinecessari.Paragonato al movimento di un braccio meccanico, il semplice movimento di una mano ci mostra lacomplessit con cui si ha a che fare quando si analizza l'output del sistema nervoso centrale.Miriadi di stimoli coordinati si dipartono dal cervello per raggiungere i muscoli della mano.Il tutto coordinato dalla volont in un unico atto.

    Il cervello il prodotto dell'evoluzione, che si sia formato un organo tanto complesso per selezionenaturale un fatto notevole.Consideriamo un uomo mentre cammina; procede, mantiene l'equilibrio, valuta il percorso e magari

    pensa a qualcos'altro.Immaginare una macchina che esegua tutte queste funzioni contemporaneamente esula dalle

    possibilit tecnologiche attuali.Possiamo costruire automobili che posseggono una limitata capacit di movimento; utilizziamosemplificazioni. sulla base di semplificazioni simili che possibile simulare le funzionalit cognitive dell'uomo.Sono stati scritti programmi che giocano a scacchi egregiamente.Il campo di azione stato limitato ad una scacchiera con pezzi che si muovono con precise regole

    ben definite. Lo scopo del gioco chiaro e un programma sofisticato in grado di simulare questacapacit della mente. Analogamente in molti settori possibile affrontare l'arduo compito diemulare il comportamento del cervello. Studi linguistici e psicologici forniscono le basi per lacostruzione di algoritmi che simulano particolari caratteristiche del comportamento umano e ingenerale delineano i criteri probabilmente utilizzati dal pensiero logico deduttivo.La capacit di memorizzare informazioni ottenibile utilizzando un supporto magnetico.Il cervello utilizza un metodo completamente diverso ma ci non inficia la possibilit di simulare lamemoria. Il cervello funziona come un tutto ma sono individuabili strati gerarchici successivi econnessioni rientranti. Un computer strutturato per funzionare sequenzialmente ma pu esserereso modulare, possono essere collegati pi microprocessori in parallelo e possono essere simulati

    elementi in rete tipo le reti neurali. Anche se le modalit di funzionamento sono diverse, in linea diprincipio, una volta simulate le funzionalit base possibile costruire analogie di funzionamentoche creano un parallelismo tra cervello e calcolatore.Astrazione, apprendimento, riconoscimento, coordinazione sono tutte funzioni che delimitano

    promettenti aree di ricerca. Sottostante a queste diverse funzionalit esiste un problema comune: larappresentazione delle informazioni.La rappresentazione delle informazioni un aspetto cruciale e si presenta in maniere diversedipendentemente dal problema in esame.A livello di microprocessore le informazioni sono rappresentate da successioni ordinate di bit equesto un primo limite che la tecnologia del computer impone.Il computer manipola stringhe di bit il cervello potenziali elettrici tra sinapsi neuroniche: la

    differenza notevole.

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    In ogni caso le varie funzionalit concernono le informazioni astratte rappresentate e pertantoquando si ottiene un comportamento del computer simile a quello umano si pu dire di aver coltoun aspetto significativo caratterizzante il processo che si sta studiando. veramente sorprendente la versatilit e la potenzialit di un calcolatore elettronico.La complessit dell'applicazione si rispecchia nella complessit della rappresentazione utilizzata ma

    con stringhe di bit si pu rappresentare informazioni di notevole complessit.La struttura utilizzata assorbe in se stessa la natura del problema, per cui estremamentedifficoltoso separare il problema dalla rappresentazione delle informazioni.Il linguaggio naturale fornisce una prima fondamentale codifica delle informazioni.Rappresentare parole del linguaggio con stringhe di bit una delle prime applicazioni che consenteil colloquio tra computer ed esseri umani. Ma in questa codifica si perde la semantica del le parole.Per il sistema nervoso centrale una parola rappresentata da scariche neuronali che coinvolgonomolteplici connessioni, per un computer una parola semplicemente una stringa di bit.La differenza notevole.La costruzione di intricati collegamenti tra le parole un argomento tipico nella tecnologia dei data

    base. Solitamente si definiscono delle classi di parole collegate ad altre classi con puntatori;

    nonostante costruzioni estremamente sofisticate la complessit tipica delle connessioni cerebralinon nemmeno sfiorata. Le tecniche di disegno dei data base sono estremamente importanti per lasoluzione di problemi di intelligenza artificiale ed una via interessante per affrontare il problemadella semantica. Il significato di una parola verrebbe colto tramite una complessa ramificazione dicollegamenti con altre parole. Nonostante queste osservazioni il computer si destreggiaegregiamente con la sintassi ma non riesce a risolvere pienamente il problema della semantica.Lo schema input - elaborazione - output il principale metodo di funzionamento di un computer,ma mentre il calcolatore completamente succube ai dati di input un essere umano manifesta unamaggiore elasticit. Un essere umano in grado di rispondere in maniera diversa a fronte di unostesso input.Mentre un computer ripropone le stesse reazioni a seguito di una parola in ingresso, un essereumano pu rispondere, e spesso lo fa, in maniera diversa. L'output dipende anche da stati interni checoinvolgono un processo che si dipana nel tempo in maniera continua. possibile simulare questo comportamento ipotizzando un processo interno che si svolga concontinuit e che consenta di modificare il comportamento sulla base dello stato corrente ad undeterminato momento.Un essere umano pu produrre autonomamente un discorso articolato, un computer si trova in nettadifficolt a riprodurre un simile comportamento, non tanto per la mole del discorso prodotto, quantoal significato, soprattutto se il corso del discorso procede in maniera imprevedibile e non

    programmata a priori.L'evoluzione dei computer segue un ritmo notevole.

    In pochi anni dalla sua nascita il computer ha compiuto passi da gigante. La tecnologia ha ridotto ledimensioni, velocizzato e potenziato i microprocessori e software innovativo ha fatto la comparsasulla scena. Il cervello ha dovuto attendere milioni di anni per poter raggiungere le prestazioni cheoggi conosciamo.L'evoluzione naturale ha seguito delle linee preferenziali, sarebbe interessante conoscere imeccanismi base che hanno prodotto un oggetto cos complesso come il cervello: su che base certefunzioni sono state selezionate rispetto al loro formarsi in embrione.Sono le stesse leggi che governeranno e determineranno le prestazioni dei computer del futuro?Le leggi di mercato e la competizione tra fornitori determinano delle linee di sviluppo che a primavista sono decisamente diverse da quelle che si sono storicamente verificate in natura.Verosimilmente entro pochi decenni la potenza di calcolo dei computer sar tale da poter affrontare

    compiti estremamente complessi. Ci sono prestazioni che sono pi adatte a un computer rispetto adaltre. Probabilmente questa predisposizione del computer per il calcolo porter ad applicazioni

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    estremamente diverse da quello che solitamente si ritiene possa essere eseguito dal cervello;nonostante ci molte funzionalit tipiche del cervello saranno simulate a calcolatore.

    Capitolo 6

    Una delle strade pi battute dai ricercatori di intelligenza artificiale consiste nell'ideare algoritmiche manifestino la capacit di apprendere.Occorre definire cosa si intende per apprendimento: in effetti il campo di indagine vastissimo.Un primo rudimentale apprendimento lo si ottiene direttamente dalla memorizzazionedell'informazione. Apprendere dall'esperienza per fa riferimento a qualcosa di pi complesso dellasemplice registrazione dell'informazione nuova. Un tipico esempio la rete neurale che impara adeseguire un certo compito sulla base di ripetuti tentativi.Un altro esempio sono gli algoritmi genetici che imparano dall'esperienza trovando la soluzione perselezione di popolazioni. Le forme di apprendimento sono molteplici.Un tipo di apprendimento consiste nel generare un insieme di regole che risolvano un determinatocompito. Utilizzando un algoritmo genetico possibile selezionare un insieme di regole checontrollano le risposte del sistema determinando un comportamento intelligente. Il sistema, secasualmente genera una regola intelligente allora se la ricorda aumentandone la diffusione nella

    popolazione e la ripropone pi frequentemente. Con questa tecnica possibile controllare un"animale" che si muove in un reticolo di caselle contenenti o cibo o pericoli, guidandolo verso ilcibo ed evitando i pericoli.Le regole che governano il movimento sono generate in popolazioni e selezionate sulla basedell'esperienza; le regole che portano l'animale verso il cibo si riproducono maggiormente rispettoalle altre, in questo modo il sistema impara e l'animale comincia a muoversi con una certaintelligenza. interessante notare che non esiste una regola "programmata" ma le regole buone vengono

    generate e selezionate in maniera casuale.Nelle reti neurali il processo di apprendimento risiede nei pesi con cui i vari neurodi sono connessi.All'inizio i pesi sono casuali, per mezzo di prove ripetute le connessioni buone vengono rafforzate eil risultato finale che il sistema impara a rispondere con una certa intelligenza.Anche in questo caso non vi una programmazione esplicita ma il processo di prova ed errore checonsente al sistema di imparare.La scala delle difficolt di apprendimento cresce in base all'aumentare della complessit delcompito da svolgere e la rappresentazione che viene fornita al sistema gioca un ruolo essenziale.Tra i compiti pi complessi possiamo trovare l'apprendimento di un linguaggio naturale.Una tra le difficolt che incontriamo nell'apprendimento di un linguaggio risiede nel fatto che ilinguaggi naturali sono ambigui.

    Una parola pu significare pi cose.Una frase pu essere interpretata in pi modi.Le prestazioni di un bambino che impara un linguaggio in pochi anni partendo da zero sonocertamente notevoli. La tecnologia attuale non ancora in grado di costruire macchine in grado di

    padroneggiare un linguaggio naturale nemmeno a livello di sintassi.Un primo problema fondamentale consiste nelle tecniche di rappresentazione delle informazioni.In un calcolatore l'informazione rappresentata da una stringa di bit.Il significato attribuibile ad un'informazione risiede nelle relazioni con altre informazioni.Le relazioni tra informazioni si formano tramite coincidenze che si verificano nello spazio e neltempo.Mentalmente noi ci creiamo delle aspettative sulle correlazioni esistenti tra le informazioni che

    riceviamo dai sensi.Queste aspettative costituiscono una mappa di relazioni tra eventi.

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    Quando si verifica una coincidenza spaziale o temporale siamo in grado di ricavare una relazioneinerente la correlazione tra eventi.Tanto pi improbabile la coincidenza tanto maggiore il contenuto informativo che ne ricaviamo.Relazioni ormai consolidate vengono date per scontate e quando le incontriamo le riteniamo ovvie;sulla base di queste noi traiamo conseguenze in catene di causa ed effetto che costituiscono la trama

    del nostro pensiero deduttivo.Le coincidenze che ci sorprendono producono invece un effetto di sincronicit, esse contengono unamaggiore quantit di informazione.Anche se non siamo autorizzati a trarre conclusioni definitive, le relazioni pi improbabili sonoquelle che ci interessano maggiormente e ci suggeriscono teorie che desideriamo comprovare.Un fenomeno altamente improbabile che si verifichi nel nostro campo di azione pu risultare molto

    pi convincente rispetto ad una serie di osservazioni di eventi banali. evidente che una particolare coincidenza pu essere dovuta al semplice caso ma noi consideriamol'evento come significativo e costruiamo su di esso una intera teoria; il passo successivo consistenella conferma o nella smentita della teoria stessa.Il punto essenziale risiede nella possibilit di falsificare la teoria. Teorie facilmente falsificabili

    sono ritenute buone teorie. Noi tutti conosciamo il fascino delle teorie non falsificabili.Eventi connessi da teorie non falsificabili sono particolarmente esplicatori del mondo e possiedonouna notevole forza di attrazione.La mente si adagia su catene deduttive conseguenti ma non falsificabili in cui ogni evento trova lasua collocazione in una teoria del tutto.La mente desidera costruire una spiegazione, in termini di causa ed effetto, della realt.Ogni cosa pu essere connessa ad un'altra ed ogni evento pu essere la causa di un altro.Su questo terreno di possibilit la mente costruisce il proprio sapere.Solo una rigorosa metodologia scientifica pu evitare i tranelli insiti in una tale tendenza allarazionalizzazione dei fatti.Purtroppo la metodologia scientifica mostra dei limiti di applicabilit.La causa ultima risulta essere inaccessibile ad un approccio scientifico.Tutta la nostra conoscenza si fonda sulle connessioni tra eventi, le parole con gli oggetti, le

    percezioni con altre percezioni, le azioni con gli eventi.La coordinazione sensomotoria consente le prime esperienze di causa ed effetto, l'azione diafferrare si connette all'oggetto afferrato.Il bambino impara le conseguenze delle proprie azioni con l'esperienza, impara la consistenza deglioggetti ed impara a manipolarli.Collega i movimenti della mano ai desideri della propria volont.Esperimenta che alcuni oggetti sono ruvidi altri morbidi.Collega gli eventi e contemporaneamente costruisce una mappa di relazioni che utilizza per

    interpretare il mondo.Le relazioni sono memorizzate nel supporto cerebrale e vengono interpretate da un io proprio dellamente.In un calcolatore il programma che elabora la memoria. Le informazioni sono connesse da

    puntatori. Reti di connessioni possono essere strutturate sulla base di coincidenze proprie dellerappresentazioni, il problema consiste nell'allineamento semantico tra rappresentazione einformazione originaria. evidente che la rappresentazione dipende dalla struttura del supporto mnemonico.Per un cervello le connessioni sono collegamenti tra neuroni.Per un computer l'informazione codificata in stringhe di bit.Le informazioni contenute in un giornale sono parole del linguaggio.

    Un computer pu memorizzare le informazioni contenute in una pagina di giornale senzacomprenderne il significato.

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    La trasformazione delle parole a informazioni dotate di significato necessita di una complessa retedi correlazioni.

    Non sufficiente memorizzare fedelmente il contenuto della pagina ma necessario attivare unacomplessa rete di connessioni.Ogni parola fa riferimento ad una costellazione di altre parole, immagini, esperienze, eventi che

    vengono richiamati alla memoria.Il numero di tali connessioni cresce notevolmente con l'esperienza.Inoltre il cervello costruisce instancabilmente delle teorie tramite le quali interpreta le informazioniche riceve, attraverso questo processo di conferma o smentita che il fatto viene compreso

    pienamente.A volte lievi stimoli provocano risposte notevoli; stimoli selezionati sono particolarmentesignificativi rispetto al contesto di fondo.La mappa delle connessioni semantiche solitamente differente dalla mappa delle connessionifisiche tra gli eventi.Il cervello riesce ad isolare le stimolazioni rilevanti da quelle che non lo sono.Una piccola stimolazione pu rivestire un ruolo rilevante per una determinata funzionalit.

    Situazioni di questo tipo si riscontrano abbondantemente nei problemi di riconoscimento diimmagini; particolari minimi possono essere determinanti per l'identificazione di un determinatooggetto. L'attenzione gioca un ruolo fondamentale ed governata dalla volont.

    Noi siamo in grado di estrapolare da un indizio un'informazione complessa, per esempioriconosciamo una nave osservando solo la cima del pennone in lontananza.Ogni parola soggetta ad una certa struttura di controllo che ci fornisce una certa aria di famigliadella parola stessa; sulla base di tale struttura possiamo stabilire se la parola ricordata proprioquella giusta oppure no.Il ricordo di tipo globale, ricordiamo intere frasi e le parole sono soggette ad un tipo di controllo

    basato su assonanze familiari.Possiamo avere la parola cercata sulla punta della lingua cercando di ricordarla esattamente ed adun certo punto ecco siamo sicuri la parola ritorna alla mente ed quella giusta.Tempo e spazio sono elaborati strutturalmente dal cervello; in essi si collocano tutte le esperienze,la logica stessa ne soggetta.Costruiamo le nostre strutture mentali sulla base di indizi e completiamo la rappresentazioneutilizzando strutture funzionali innate.

    Nella fase di sviluppo del cervello determinate connessioni vengono rafforzate ed altre indebolitesulla base dell'esperienza ma in ogni caso sempre rimanendo soggette alla struttura stessa delcervello.

    Capitolo 7

    La musica ci offre una interessante analogia, la melodia sempre diversa ma ogni melodia scomponibile in un ristretto numero di note.Una melodia pu essere rappresentata da note su uno spartito musicale, da tasti di un pianoforteoppure da onde sonore.Un modo solito di memorizzare informazioni consiste nell'identificare degli attributi; l'informazioneviene quindi rappresentata da una collezione di attributi.Ogni attributo pu generare un'astrazione ed ogni attributo pu delimitare un campo di applicabilit.Raggruppando attributi si possono definire oggetti arbitrari.In questo modo possibile definire dei prototipi estratti da una collezione di oggetti. possibile identificare ogni attributo con un nome; in tal caso le informazioni sono descritte da un

    insieme di nomi e da associazioni tra i nomi stessi.Ogni associazione pu essere rappresentata da un insieme di relazioni binarie che collegano unnome ad un insieme di altri nomi.

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    In questo modo la nostra rappresentazione diventa una collezione di nomi e di associazioni. possibile programmare un algoritmo di ottimizzazione dei percorsi possibili che collegano tramitele associazioni i vari nomi.Una associazione rappresenta una coincidenza spazio-temporale di eventi.Un colloquio consiste in un percorso di navigazione che ci porta da un nome ad un'altro.

    Uno stimolo attiva uno o pi nomi i quali a loro volta attivano altri nomi connessi tramite leassociazioni presenti fornendo una risposta consistente in un insieme di nomi.Un simile insieme di nomi pu rappresentare un oggetto, un evento o un concetto astratto.Il meccanismo di navigazione prevede semplici operatori matematici come l'intersezione o l'unionedi insiemi. Con questa tecnica possibile simulare un semplice ragionamento coinvolgente eventilegati da causa ed effetto oppure simulare un colloquio complesso che preveda un operatore umanocome controparte. Un operatore umano in grado di allargare o restringere il contesto del discorso e

    pilotare il colloquio verso un fine sensato.Esistono associazioni di tipo fisico, di tipo logico, di tipo contestuale e di altro tipo ancora.All'interno della testa risiede un "io della coscienza" che coordina le varie informazioni in un tuttounico producendo un effetto di globalit e di coordinamento.

    Le sensazioni confluiscono tutte in un unico punto in cui il soggetto ha coscienza di s. Da questopunto proviene la risposta soppesata dall'individuo, una risposta cosciente.L'aspetto sorprendente il senso di unit che ciascuno di noi prova rispetto al proprio io.In realt molto verosimilmente nell'io confluiscono miriadi di mappe neuronali, moltepliciinformazioni anche contrastanti, molti sottosettori contribuiscono al fenomeno della coscienza.

    Nella nostra esperienza la coscienza si manifesta unitaria e globale, essa comprende tuttol'individuo in ogni sua parte e controlla con un unico atto tutto l'organismo. possibile pensare ad un algoritmo supervisore e controllore del funzionamento di un computer,ma quello che si realizza con il fenomeno della coscienza si presenta di tipo completamente diverso,

    per afferrare cosa intendo dire basta pensare a cosa ci viene in mente quando cerchiamo di definireil proprio io, la propria identit ed individualit.Un programma supervisore esegue il proprio compito senza "sapere" di eseguire alcunch.

    Non esiste un punto in cui l'informazione viene conosciuta, essa viene semplicemente elaborata.Noi viviamo nel presente ma la nostra consapevolezza abbraccia un intero intervallo di futuro-passato, gli eventi sono interconnessi nel tempo.Percepiamo lo scorrere del tempo con continuit e la memoria rende conto degli eventi passatiinfluenzando, tramite il presente, il futuro.Le capacit di previsione fanno parte di un bagaglio di conoscenze che consentono alla coscienza,intesa come supervisore, di scegliere le azioni da compiere con una certa elasticit rispetto agliinput sensori contingenti, non si attua un mero processo di stimolo-risposta ma piuttosto uncomplesso processo decisionale in cui passato e futuro entrano in ballo per determinare le scelte e le

    azioni.Il pensiero si snoda da stati fisici determinati e procede verso stati possibili in un divenirecontrollato dalla consapevolezza e da regole tipiche della razionalit.Gli eventi sono correlati secondo regole che ne evidenziano le similarit e che raffrontano i diversiaspetti in un atto sintetico.I fatti sono memorizzati, elaborati, alterati, scomposti e ricomposti il tutto all'interno di un processodinamico di contrapposizione.In questo contesto grande importanza assumono le sincronie spaziali e temporali ravvisabili neglieventi stessi in relazione a teorie esplicative e classificatorie costruite per rendere conto dei fatti.Il centro di tutto questo elaborare si presenta unitario, eppure in esso possiamo identificare varisettori e sottosettori.

    Nel magma che si genera la mente riesce a discernere ci che rilevante da ci che non lo .Le relazioni non sono semplicemente un rapporto tra due entit ma coinvolgono una quantit diassociazioni e di distinzioni che possono assumere significati differenti.

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    Non solo il contesto ma anche altri fattori come ad esempio la volont possono colorare in un sensoo in un altro le relazioni tra eventi.Il ragionamento pu partire da un determinato fatto e proseguire per associazione verso differenticonclusioni, i dati sono ordinati a seconda delle necessit logiche e fedelmente si susseguono

    producendo una catena di cause ed effetti.

    Il presente immerso nel passato e nel futuro, la storia del soggetto ne determina le scelte presentiproiettandole nel futuro.Tutta l'attivit cosciente informata dal passato ed elabora le informazioni sulla base delle necessit

    presenti distaccando le in un periodo temporale che si dilata nel tempo.Tutta l'attivit cognitiva ruota sull'azione della memoria che tiene conto di eventi del passato pi omeno remoto.Un bambino costruisce la propria consapevolezza sulla base di esperienze motorie, queste sisedimentano per raggiungere un nuovo livello di astrazione e generalit.L'afferrare, il toccare, lo spostare oggetti costituiscono l'attivit primaria che determina lacostruzione delle cognizioni sul mondo e sulle sue leggi: la logica prima che verbale costituita dauna logica fattuale, leggi che governano le percezioni e i movimenti.

    La memoria colleziona eventi e li organizza in una fitta rete di connessioni, vicinanze spaziali etemporali determinano le relazioni elementari.Il linguaggio utilizza nomi per denotare oggetti, le relazioni tra nomi e oggetti sono arbitrarie mauna volta stabilite divengono fondamentali.La catena di collegamenti nome-oggetto pu essere allungata ed essere soggetta a trasformazioniche ne consente un pi ampio utilizzo.Tecniche computazionali consentono di gestire relazioni complesse tra nomi; una gestione analogaa quella che noi utilizziamo estremamente difficile da simulare, i collegamenti tra parole simoltiplicano a dismisura e sono necessarie strutture dati estremamente complesse.Le informazioni competono l'una con l'altra per essere oggetto della attenzione, la ragnatelaaumenta a dismisura. Meccanismi di selezione naturale sono un buon esempio di come si possasemplificare il sistema classificatorio.

    Capitolo 8

    Il meccanismo descritto presenta alcune caratteristiche tipiche delle funzionalit degli algoritmigenetici. In un algoritmo genetico, tipicamente, una configurazione viene associata ad una azione; lacorrettezza della funzione rispetto ad un problema da risolvere viene premiata sia a livello di "peso"della regola sia con maggiori probabilit di riproduzione della regola stessa.Elementi importanti sono le mutazioni, variazioni casuali delle regole che consentono di sondareregole casualmente migliori rispetto alle regole generatrici. Le regole vengono attivate in un

    determinato ambiente con caratteristiche tali da "premiare" o "punire" le regole stesse: la bont diuna azione rispetto ad una determinata configurazione avviene tramite una funzione di valutazione. possibile tenere conto di vincoli sul sistema; tali vincoli possono essere inglobati nella funzione divalutazione stessa.Il meccanismo logico con cui il sistema procede verso una soluzione del problema risultarelativamente semplice. dimostrato che il sistema converge in maniera esponenziale: teoremafondamentale degli algoritmi genetici. interessante affrontare con questi algoritmi problemiconcreti; per esempio la preparazione di un orario scolastico.Il problema degli orari scolastici relativamente ben definito si tratta di determinare una particolarecombinazione di ore di insegnamento distribuite su un certo numero di classi.Il problema quindi un problema combinatoriale in cui il numero di permutazioni che si possono

    analizzare enorme, in particolare tale per cui una scansione di tutte le possibili combinazioni nonpu essere effettuata nella pratica nemmeno da potenti elaboratori.Dal punto di vista degli algoritmi genetici il problema si pone nel modo seguente:

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    1) analisi di una generazione iniziale di permutazioni2) valutazione delle configurazioni sulla base dei vincoli imposti3) premiazione e riproduzione delle configurazioni migliori4) analisi della generazione prodotta5) nel caso in cui venga trovata una soluzione compatibile con tutti i vincoli il processo si arresta

    altrimenti il processo viene ripetuto.Occorre analizzare la velocit di convergenza del metodo. In particolare le probabilit ed i premirelativi affinch l'algoritmo si presenti come un "gioco equo".In altri termini i "premi" debbono essere una funzione della probabilit legata alla creazione di unaconfigurazione "buona" in ogni caso non detto che le famiglie che si riproducono maggiormentecontengano la soluzione cercata.Certamente evolveranno verso configurazioni con alti valori della funzione di valutazione; questonon sufficiente a garantire che la combinazione cercata appartenga alle famiglie selezionate.Inoltre il processo, fondamentalmente casuale, di creazione delle configurazioni non promette ilsostanziale miglioramento sperato nei tempi di esecuzione.Occorre introdurre criteri aggiuntivi legati alla struttura delle configurazioni medesime.

    In particolare:1) una creazione di configurazioni che sia fin dall'inizio compatibile con i principali vincoli (locali);2) una stabilit maggiore per configurazioni che sono soluzione in sottosistemi per il problemacompleto;3) una sostanziale "estinzione di massa" per configurazioni buone che, dopo un determinato tempo,non producono la soluzione cercata.Analizzando questi punti possibile arrivare alle seguenti considerazioni:1) il principio di generazione casuale delle configurazioni rimane, anche se pilotato da "regolelocali"2) il principio di risoluzione tramite utilizzo di soluzioni a sottoproblemi3) il principio di ritorno su scelte prese in precedenza (back tracking) facile riconoscervi alcuni criteri solitamente utilizzati nella programmazione di sistemi diintelligenza artificiale. Approcci differenti portano a medesimi criteri.Probabilmente esiste una logica generale sottostante che consente l'evidenziazione di trasformazionidi rappresentazione che portano la soluzione di un determinato problema nel campo di pidiscipline.Anche le reti neurali possono essere reinterpretate alla luce di alcuni concetti computazionali.Le leggi fisiche scoperte da newton suggeriscono una stretta correlazione tra le condizioni iniziali incui un sistema si trova ad un certo istante e le modalit con cui il sistema si evolve nel tempo.La meccanica quantistica moderna introduce alcuni elementi di in determinazione che di fattoimpediscono la completa previsione dell'evoluzione di un sistema fisico.

    Anche rimanendo nell'ambito della meccanica classica possibile immaginare sistemi fisici in cuivariazioni infinitesime nelle condizioni iniziali producono differenze di grandezza infinita dellostato del sistema dopo un tempo sufficientemente lungo.Per esempio, una pallina in equilibrio instabile su un potenziale a campana, a seguito di una

    perturbazione, rotola da una parte oppure dall'altra raggiungendo posizioni distanti a piacere.Cause infinitesime possono produrre effetti di grandezza infinita.Ovviamente, quando si costruiscono modelli di rappresentazione della realt, ci si concentra sullerelazioni che presentano una stabilit di fondo: modelli intrinsecamente instabili, come quelli chesembrano essere modelli realistici, sono accuratamente evitati proprio per la difficolt ditrattamento che presentano.Le relazioni di causa ed effetto prese in considerazione sono quelle maggiormente definite: in

    particolare, a livello di rappresentazione formale, in un calcolatore le relazioni sono rappresentateda connessioni del tipo tutto o niente, ovvero relazioni di equivalenza completamente definite.

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    Insiemi matematici che prevedono la possibilit di relazioni sfumate sono conosciuti come fuzzysets (insiemi sfumati), studi recenti mostrano come molti problemi in ambito di incertezza possanoessere affrontati con questi strumenti.Comunque la struttura stessa dei dati, ovvero delle informazioni codificate in un computer, porta aduna definizione di base che non tiene conto delle sfumature: questa circostanza chiama in causa

    l'utilizzatore umano per quanto riguarda la valutazione e l'interpretazione delle informazioniprodotte. possibile anche introdurre un criterio di somiglianza tra i dati, consentendo classificazionisfumate: insiemi simili sono per definizione insiemi sfumati.Anche in questo caso l'interpretazione degli attributi significativi, su cui si basa la misura dellasomiglianza, riposa fortemente sull'uso che l'operatore umano le attribuir.L'estrema velocit e potenzialit di calcolo che l'elaboratore dimostra di possedere lo mettono ingrado di svolgere compiti tali che un essere umano non potrebbe controllare.La rappresentazione interna del mondo, in un calcolatore, tale per cui solo le informazioni pisignificative sono presenti, in forma di dati, mentre la maggior parte delle informazioni a contornonon compaiono oppure sono distorte.

    Questi fatti congiuntamente producono l'effetto di affidare ai calcolatori compiti per i quali nonsono adatti, producendo di fatto soluzioni incomplete e a volte scadenti.A volte ci meravigliamo di queste scarse prestazioni comparate alla indiscussa capacit di calcoloche un elaboratore possiede ed ad altri compiti in cui eccelle rispetto alle possibilit umane: laragione principale risiede nella diversa rappresentazione del problema che invariabilmente esiste traun elaboratore ed un essere umano.Consideriamo un gioco formale come gli scacchi. In un gioco di questo tipo le regole sono bendefinite e il calcolatore dovrebbe essere in grado di battere l'uomo.Al momento in cui scrivo questo non si ancora verificato, anche se vi sono buone prospettive,negli anni futuri, che il campione del mondo di scacchi possa essere un calcolatore.Consideriamo la comprensione del linguaggio.Vi sono grandi difficolt da superare per realizzare un programma che fornisca risposte sensate adun interlocutore umano. Innanzitutto una parola fa riferimento ad un insieme di altri dati correlatiche ne forniscono il significato.Un altro problema fondamentale risiede nella costruzione verbale, sintassi e grammatica. possibile costruire una rete semantica che leghi le parole per realizzare connessioni in grado difornire il significato delle parole.

    Capitolo 9

    Il punto critico risiede nella rappresentazione; nei modelli che abbiamo a disposizione.

    Un bicchiere d'acqua pu essere un modello del mare?Entrambi contengono dell'acqua. Ovviamente non tutti i fenomeni che si producono nel mare

    possiedono un corrispettivo nel bicchiere d'acqua.L'acqua del bicchiere bagna come quella del mare ma difficilmente si annega in un bicchiered'acqua, non ci sono tempeste od onde gigantesche.In effetti notevole che in un modello possano esistere gli stessi rapporti che valgono nella realt.Un modello forzatamente solo una parte del reale, come pu rappresentare fedelmente tutta larealt?Un modello particolarmente potente costituito dalla matematica.L'intelligenza artificiale utilizza modelli matematici.Si possono fare alcune considerazioni filosofiche sull'intelligenza artificiale.

    Vi sono alcuni quesiti che questa disciplina pone: riuscir una macchina a comportarsi in maniera intelligente? riuscir una macchina a comprendere il linguaggio?

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    riuscir una macchina ad affrontare problemi non strutturati? riuscir una macchina ad emulare il comportamento umano? esiste un limite di complessit per un computer?

    Tutte queste domande scaturiscono dal confronto tra le prestazioni di un programma per calcolatoree le prestazioni umane.A questo punto sorge una domanda inquietante: sar mai possibile per un computer emulare lacoscienza umana?

    Nel tentativo di fornire una risposta a queste domande si cercato di definire un ambito adeguatoalle caratteristiche dei computer. In particolare si sostenuto che l'importante il comportamentocomplessivo del sistema e non i principi che sottostanno al funzionamento del sistema stesso.Pragmaticamente, in sostanza, sono state definite delle caratteristiche comportamentali cheipotizzano un comportamento intelligente: se la macchina risponde in maniera intelligente allora sene deduce che effettivamente intelligente.Da questo punto di vista non si cerca pi di fornire di anima la macchina, ma piuttosto di costruirealgoritmi di risoluzione che funzionino anche in ambito di incertezza: un risultato notevole

    costituito dai programmi che giocano a scacchi.Purtroppo risultati altrettanto brillanti non si riescono ad ottenere quando si affrontano problemimeno strutturati come per esempio la comprensione del linguaggio.L'analisi comparata della psicologia cognitiva e delle tecniche di intelligenza artificiale pu portarealcuni chiarimenti sulle impreviste difficolt incontrate dai computer.Un aspetto critico in tal senso risiede nel processo di rappresentazione delle informazioni nella basedi conoscenza.Possiamo individuare delle catene causali nel processo conoscitivo umano esattamente allo stessomodo in cui le troviamo nel flusso di input/output in un computer.In un uomo le informazioni sono differenziate in maniera maggiore a causa della variet degli inputsensoriali e vengono eleborate fin dall'inizio del processo di percezione, ma sostanzialmente ogni

    informazione per essere percepita deve essere "codificata" e "trasportata" all'interno del sistemanervoso. Le tecniche di codifica delle informazioni sono state analizzate a fondo dai moderniinformatici e il supporto magnetico attuale presenta una potenzialit ed efficacia notevoli.Un aspetto fondamentale in ogni rappresentazione parte dal presupposto che esista unacorrispondenza definita tra l'informazione e il dato codificato; proprio a questo livello che sorgonoi problemi maggiori.In sostanza deve esistere una sincronicit essenziale tra il mondo reale e la sua rappresentazione.La relazione pi semplice che pu esistere tra due dati l'associazione e un colloquio procede perassociazioni.Le associazioni possono essere rappresentate tramite coppie di puntatori memorizzati in posizionicontigue spazialmente: una relazione logica viene tradotta in una relazione spaziale.

    Seguendo queste idee si possono sviluppare programmi che gestiscono le informazioni in termini diassociazioni.Lo scopo principale consiste nello studiare il comportamento di tali programmi in ambito diincertezza e verificare l'efficenza di comportamento nella risoluzione di problemi, nel sostenere uncolloquio uomo-macchina e nella comprensione del linguaggio.

    Nel modello relazionale di data base i dati sono organizzati in classi omogenee, in particolare simanipolano tabelle di domini predefiniti.Il processo di astrazione si sviluppa sia riconoscendo informazioni come appartenenti ad undeterminato dominio sia creando nuovi domini sulla base delle informazioni elaborate.Il processo conoscitivo elastico e procede nei due sensi della catalogazione e creazione dellecategorie. Se consideriamo catene associative possiamo individuare delle soglie che determinano il

    riconoscimento di una informazione in un gruppo o viceversa la creazione di un nuovoraggruppamento. Le associazioni possono essere determinate da somiglianze o coincidenzenell'input percettivo, oppure possono essere generate da legami di causa ed effetto sulle

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    stimolazioni nervose. Il supporto fisico su cui le informazioni sono codificate non per nullatrascurabile; infatti quando tentiamo di utilizzare il calcolatore per simulare un simile processosiamo costretti ad individuare come criteri di somiglianza delle caratteristiche fisiche diregistrazione, per esempio la continuit spaziale.Per un calcolatore le relazioni logiche sono tradotte in legami o connessioni tra dati, principalmente

    di tipo spaziale; probabilmente una codifica analoga avviene anche nel sistema nervoso centrale.I problemi di aggiornamento sono tra i pi studiati dal punto di vista informatico. Se i domini nonsono corrispondenti a classi ben definite e stabili nella realt allora il data base degradarapidamente. Anche se i domini sono stabili si verificano spesso anomalie di aggiornamento dovutealla dipendenza funzionale tra i dati. In particolare anche le relazioni debbono essere stabili: se undato dipende da un'altro allora deve possedere la stessa dinamica di aggiornamento per evitareincongruenze nel data base. Appare evidente come un buon disegno di data base scaturisca da unaanalisi di una realt completamente strutturata. In casi reali le informazioni non sono affattostrutturate, esse debbono strutturarsi man mano che il processo di memorizzazione procede.Per affrontare questo problema occorre individuare una relazione generale che possa valere in tutti icasi; una tale relazione non pu essere disgiunta dal supporto fisico utilizzato.

    Una correlazione che comprenda tutte le informazioni rappresentabili potrebbe essere utile alloscopo; occorre per un processo di differenziazione che tenga conto delle numerose relazioni

    particolari che sussistono tra le informazioni stesse.Per esempio: un canarino un uccello, un uccello un animale, un animale un essere vivente,anche un gatto un essere vivente; esiste quindi una relazione tra un canarino e un gatto, ma esisteanche la possibilit che il gatto si mangi il canarino.Per descrivere questo stato di cose non sufficiente costruire le categorie sulla basedell'appartenenza, occorre gestire anche relazioni funzionali basate sulle interazioni tra gli oggettirappresentati. Queste relazioni sono trasversali e rendono difficile la progettazione di un data baseche le contempli.L'individuazione degli oggetti nella loro individualit sta alla base di un buon progetto di data base,ma questo processo non affatto banale: pensiamo alle difficolt che si incontrano nel determinare icontorni degli oggetti presenti in un'immagine.Il processo riconoscitivo per cui un volto si staglia sullo sfondo incredibilmente complesso, comedimostrano gli studi in corso sul problema del riconoscimento automatico delle immagini.Il concetto di "oggetto" esula e va oltre il processo percettivo.Possiamo infatti definire oggetti completamente astratti.Per memorizzare in maniera efficace delle informazioni occorre quindi individuare gli oggetti a cuiesse stesse si riferiscono, occorre una rappresentazione di tali oggetti e non ultimo necessariodefinire le relazioni logiche che tra di essi sussistono.Per concludere queste riflessioni accenner al fatto che la realt in evoluzione e quindi gli oggetti

    e le relazioni mutano nel tempo, con ritmi diversi pi o meno celeri, la base di conoscenza deveessere in grado non solo di strutturarsi ma anche di modificare la propria struttura.

    Capitolo 10

    Recentemente sono state sviluppate dei programmi di simulazione del comportamento umano,principalmente per quanto riguarda sessioni di dialogo secondo lo schema:DOMANDA ==> PROGRAMMA ==> RISPOSTAQueste ricerche fanno parte delle nuove frontiere dell'intelligenza artificiale. In particolare lacreazione di personalit virtuali o entit virtuali. Una delle pi interessanti conseguenze pratichedella simulazione dei processi mentali dell'uomo la creazione di Entit Virtuali.

    Queste ricerche ipotizzano che in ogni persona convivano contemporaneamente un certo numero di"zone mentali".

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    L'identificazione esatta del numero di zone ha occupato gran parte della ricerca durante il passatodecennio. Da un paio di anni si pensa di essere riusciti a isolare le variabili principali ed anche unnumero significativo di leggi che ne regolano il funzionamento.La prima conseguenza che tramite un numero grande, ma non in finito, di variabili si pensa sia

    possibile rappresentare la mente di ciascuna persona. Ne consegue, per esempio, che possibile

    prevedere con una certa affidabilit le sue decisioni o, altro esempio, intervenire per migliorarnesensibilmente le prestazioni.Inoltre si pensa che il modello di rappresentazione possa essere utilizzato, non solo per riprodurre lamente di una specifica persona, ma anche per simulare "persone che non esistono".Un esempio pratico forse aiuter a comprendere meglio. Supponiamo che, tramite un numero N divariabili, sia possibile rappresentare in modo soddisfacente la mente di un uomo.Supponiamo inoltre di essere in grado di misurare, con una certa precisione, i valori di questevariabili e di identificare le leggi che ne regolano il comportamento.Supponiamo infine che un bravo professionista sia disposto a farsi analizzare la mente dietroadeguato compenso (ma l'amore per la scienza non pu avere prezzo...).Avremo cos ottenuto una riproduzione mentale semplificata della nostra coraggiosa "cavia".

    Supponiamo ora di modificare i valori delle N variabili.Che cosa otterremo ?Otterremo una riproduzione mentale di una mente che non esiste.Otterremo una Entit Virtuale.La modifica "a casaccio" dei valori delle variabili pu portare a dei comportamenti divertenti (perchi si diverte con queste cose) ma naturalmente di nessuna utilit pratica.Viceversa se le modifiche vengono indirizzate ad uno specifico fine le utilit pratiche si faranno

    particolarmente interessanti.Questo, secondo alcuni, pu essere considerato lo scopo ultimo della Intelligenza Artificiale: lacreazione di Entit Virtuali dotate di propria conoscenza, esperienza e personalit.Entit utili all'uomo, non certo sostitutive e, men che meno, antagoniste.

    Negli ultimi mesi sono nate, all'interno di alcuni laboratori di ricerca, un discreto numero di entitvirtuali. Alcune di queste sono state direttamente messe a disposizione di brokers assicurativi e ditrader finanziari.Il concetto di personalit virtuale o di entit virtuale parte dall'ipotesi che ci che conta sia ilcomportamento risultante dal corretto funzionamento del programma nel rispondere a domande.L'approccio teorico segue lo schema della "black box" ovvero ci si prefigge la costruzione di una"scatola nera" in grado di rispondere ad una serie pressoch infinita di input.DOMANDA ==> PROGRAMMA ==> RISPOSTAAllo stato attuale delle conoscenze questo approccio sembra a molti il pi robusto sia in terminiteorici che applicativi.

    Infatti consente di utilizzare un discreto numero di strumenti software gi elaborati e l'impattopsicologico si dimostrato, in situazioni analoghe, ben accettato.L'obiettivo operativo consiste nel configurare la reazione della black box in modo tale da somigliareil pi possibile allo stile di reazione della persona da sintetizzare.In fondo la percezione che noi abbiamo della personalit di un individuo non altro che l'insiemedelle sue reazioni rispetto ai quotidiani stimoli esterni: le sue opinioni, il modo di esprimerle, il suomodo di rapportarsi con noi, con gli estranei, con gli eventi che scorrono.

    Naturalmente il grado di sofisticazione necessaria ad elaborare una risposta universale ad ungenerico stimolo complesso ancora molto lontana dalle attuali capacit della intelligenzaartificiale. Questo per non vuol dire che non sia possibile fissare, anche se fondamentalmente inmodo statico, alcuni aspetti della personalit di un individuo. Ad esempio da una persona

    opportunamente interrogata si pu ricavare un discreto numero opinioni fino a capirne i trattisalienti della personalit. Una volta capita la struttura della personalit si pu tentare anche dieffettuare delle previsioni comportamentali spesso abbastanza coincidenti con i comportamenti

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    osservabili. L'idea di base che sta alla costruzione della black box proprio questa: osservare ilcomportamento di un individuo conseguente a determinati stimoli e fissarlo in modo riproducibile.L'esempio pi semplice (ma anche il pi interessante in generale) di sequenza "stimolo =>reazione" sicuramente quello legato alla sequenza "domanda => risposta" in ambito verbale.

    In fondo sarebbe gi un eccellente risultato poter costruire una blackbox che sia in grado di

    rispondere ad un elevato numero di domande verbali riproducendo fedelmente il modo incui risponderebbe l'individuo da sintetizzare. Ed allo stato attuale della tecnologia

    probabilmente questo anche l'unico obiettivo raggiungibile nell'arco di qualche anno.A tutti piacerebbe interagire con i propri antenati o con personaggi del passato, famosi e non.Gli eventuali scritti (o pi in generale le opere) che questi personaggi ci hanno lasciato sono una

    prima forma di elementare e limitata interazione nel tempo. Quando leggiamo un libro o ascoltiamoun brano musicale in un certo senso l'autore, anche se morto da molti secoli, comunicadirettamente con noi.L'intelligenza artificiale ci permetter di ampliare e dilatare significativamente la nostra interazionetemporale con le generazioni future. Anche se simulata la comunicazione sar comunque bidirezionale e appena i progressi teorici lo consentiranno la blackbox sar in grado di adattarsi anche

    ad eventi strutturalmente nuovi come l'opinione su un futuro avvenimento di cronaca o la posizionerispetto ad una nuova idea politica o filosofica.In alcuni laboratori sono stati realizzati dei prototipi che presentano comportamenti particolarmenteinteressanti. In particolare, nel seguito, descriver un prototipo realizzato in Italia dagli I-Labs.Il prototipo realizzato rappresenta i primi mattoni di un edificio che naturalmente sar molto picomplesso ed articolato. Esso comunque contiene tutti gli elementi strutturali dell'intero progetto emolte delle future funzionalit. Da un punto di vista applicativo il programma perfettamentefunzionante anche se in grado di riconoscere (e quindi rispondere) ad un numero limitato di frasi.Rispetto al progetto finale le principali limitazioni riguardano l'interfaccia verbale ed ilriconoscimento visivo.Oggi il colloquio tra entit virtuale e uomo avviene tramite frasi scritte sul video e battute sullatastiera. Entro pochi mesi probabile che la tecnologia "text-to-speech" sia utilizzabile per farrispondere in modo vocale all'entit virtuale con la voce della persona sintetizzata. Entro pochi mesidovrebbe essere possibile anche affidare ad una telecamera un efficiente riconoscimento visivodella persona che intende colloquiare. Il vero salto qualitativo da un punto di vista dell'interfaccia siavr comunque solo quando la tecnologia del riconoscimento vocale "speech-to-text" sarsufficientemente universale ed affidabile.Il programma stato sviluppato seguendo un particolare Schema teorico di riferimento.Dopo la fase dei cosiddetti sistemi esperti classici (quelli basati sul concetto di "shell + base diconoscenza") negli ultimi anni le ricerche nel campo della Intelligenza Artificiale si sonofondamentalmente indirizzate verso tre aree principali comunemente conosciute come:

    reti neurali fuzzy logic algoritmi genetici

    Ognuna delle tre diverse metodologie ha conseguito importanti risultati in alcuni settori applicativispecifici come la robotica, il riconoscimento ottico ed acustico, la produzione di software, i processidi simulazione biologica, i modelli previsionali, etc...Ma, fino ad oggi, nessuna di queste metodologie si rivelata adeguata alla gestione di una realtcomplessa e stratificata come pu essere quella di un sistema che ha l'obiettivo di riprodurre inmodo soddisfacente la personalit di un individuo.L'approccio proposto trae origine dalla interazione di un modello di comunicazione verbale (cherappresenta il modo di colloquiare tra l'uomo e la macchina), di un modello di memorizzazionedelle informazioni (che rappresenta la metodologia con la quale le informazioni vengonometabolizzate) e di un modello matematico-simbolico (che rappresenta in modo tendenzialmentesoddisfacente i processi mentali dell'uomo). Quest'ultimo modello di rappresentazione dei processi

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    mentali a sua volta il prodotto di una doppia interazione tra un modello formale-deduttivo(rappresentante la cosiddetta dimensione logica dei processi mentali umani) ed un modellooperazionale-induttivo (rappresentante la cosiddetta dimensione analogica).Avremo quindi:

    Modello di rappresentazione dei processi mentali

    Modello di memorizzazione dell'informazione Modello di comunicazione verbale

    = Entit Virtuale

    I tre modelli utilizzati sono stati sviluppati all'interno degli I-Labs. Vediamo ora le caratteristicheprincipali dei tre modelli di riferimento utilizzati.

    Capitolo 11

    MODELLO DI RAPPRESENTAZIONE DEI PROCESSI MENTALIAlla base del progetto troviamo la convinzione che l'attivit mentale umana sia rappresentabile daun modello. Ma cosa significa rappresentabile da un modello ?Semplificando, ma non troppo, potremmo dire che i nostri pensieri sono descrivibili medianteformule matematiche. Allo stesso modo in cui possiamo calcolare la traiettoria di un pianeta,analizzare la forma delle onde radio o prevedere il punto di fusione di una sostanza.Che il funzionamento della nostra mente sia riconducibile ad un modello matematico oramai unconcetto accettato da quasi tutta la comunit scientifica internazionale. La disputa filosofica,centrale nella nostra attuale civilt, verte sui limiti a cui questo concetto applicabile.Alcuni sostengono che non esistono limiti di applicabilit: cio che qualsiasi nostro pensiero oattivit mentale rappresentabile in modo matematico-simbolico. Altri sostengono che esistono

    alcune attivit mentali che non saranno mai rappresentabili in modo formale.

    Le caratteristiche del modelloL'accettazione della possibilit che i nostri pensieri siano formalizzabili in un modello matematico solo il primo passo verso la comprensione dei nostri processi decisionali. Il difficile arriva quando sitentano di definire le caratteristiche proprie del modello. Naturalmente questo un "argomento difrontiera" e, come tutti gli argomenti di frontiera, soggetto a vivaci dispute tra i ricercatori.