Silvia chiesa geopolitica micri

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SILVIA CHIESA MASTER MICRI IULM 2012/2013 LA STORIA CHE SCRIVE LA GEOGRAFIA “Geographie without Historie hath life and motion but at randome, and unstable. Historie without Geography like a dead carkasse hath neither life nor motion at all” 1 . Il tema della relazione che intercorre tra Storia e Geografia è stato trattato innumerevoli volte dagli studiosi; ha attirato l’attenzione degli uomini sin da quando essi iniziarono ad esaminare la natura della società umana sulla faccia della terra. I filosofi antichi speculavano sulla connessione tra le persone e l’ambiente circostante, e le storie di Erodoto e Tucidide ( storici della Grecia Antica con punti di vista differenti sulla storia, per Erodoto “la storia è retta dal disegno imperscrutabile degli dei”, mentre per Tucidide la storia è studiabile, conoscibile e prevedibile nella misura in cui lo è la natura umana, di cui essa è manifestazione”) sono impregnate di descrizioni geografiche e di considerazioni a riguardo. Lungo il periodo dell’età del Medioevo, tale speculazione venne messa da parte e ci fu poi una riscoperta di essa con il Rinascimento. La relazione che lega Storia e Geografia è particolarmente forte poiché esse rappresentano due dimensioni fondamentali dello stesso fenomeno. La Storia vede e racconta l’esperienza umana dal punto di vista della percezione temporale, la Geografia invece racconta tutto ciò dal punto di vista dello spazio. Queste dimensioni di Tempo e Spazio sono congiunte in una “danza simbolica”, una perpetua retroazione (feedback) interattiva nella quale una dimensione influenza costantemente l’altra (la geografia di un luogo dipende dalla sua storia (modifiche umane) come la storia dipende dalla geografia del luogo (adattamento dell’uomo a determinati luoghi, e modifiche della natura per poter vivere più agevolmente)). Ciò che deve essere compreso è che (come riportato nell’epigrafe in apertura) né la Geografia, né la Storia, possono essere comprese in modo adeguato in assenza di una o dell’altra, l’unica via per poter avere una visione corretta del mondo è considerare queste due discipline complementari. 1 PETER HEYLYN, “Microcosmus, or a little description of the great world” (1621) 2 Bradley Commission on History in Schools, Building a History Curriculum: Guidelines for Teaching

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SILVIA CHIESA MASTER MICRI IULM 2012/2013

LA STORIA CHE SCRIVE LA GEOGRAFIA

“Geographie without Historie hath life and motion but at randome, and unstable. Historie without Geography like a dead carkasse hath neither life nor motion at all”1.

Il tema della relazione che intercorre tra Storia e Geografia è stato trattato innumerevoli volte dagli

studiosi; ha attirato l’attenzione degli uomini sin da quando essi iniziarono ad esaminare la natura

della società umana sulla faccia della terra. I filosofi antichi speculavano sulla connessione tra le

persone e l’ambiente circostante, e le storie di Erodoto e Tucidide ( storici della Grecia Antica con

punti di vista differenti sulla storia, per Erodoto “la storia è retta dal disegno imperscrutabile degli

dei”, mentre per Tucidide la storia è studiabile, conoscibile e prevedibile nella misura in cui lo è la

natura umana, di cui essa è manifestazione”) sono impregnate di descrizioni geografiche e di

considerazioni a riguardo. Lungo il periodo dell’età del Medioevo, tale speculazione venne messa

da parte e ci fu poi una riscoperta di essa con il Rinascimento. La relazione che lega Storia e

Geografia è particolarmente forte poiché esse rappresentano due dimensioni fondamentali dello

stesso fenomeno. La Storia vede e racconta l’esperienza umana dal punto di vista della percezione

temporale, la Geografia invece racconta tutto ciò dal punto di vista dello spazio. Queste dimensioni

di Tempo e Spazio sono congiunte in una “danza simbolica”, una perpetua retroazione (feedback)

interattiva nella quale una dimensione influenza costantemente l’altra (la geografia di un luogo

dipende dalla sua storia (modifiche umane) come la storia dipende dalla geografia del luogo

(adattamento dell’uomo a determinati luoghi, e modifiche della natura per poter vivere più

agevolmente)). Ciò che deve essere compreso è che (come riportato nell’epigrafe in apertura) né la

Geografia, né la Storia, possono essere comprese in modo adeguato in assenza di una o dell’altra,

l’unica via per poter avere una visione corretta del mondo è considerare queste due discipline

complementari.

!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1!PETER!HEYLYN,!“Microcosmus,!or!a!little!description!of!the!great!world”!(1621)!2!Bradley!Commission!on!History! in!Schools,!Building!a!History!Curriculum:!Guidelines! for!Teaching!

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“…history and geography provide the context of time and place for ideas and methods drawn from

the social sciences- anthropology, economics, political science, psychology, and scoiology. In turn,

the formulations of the social sciences offer lively questions to explore in the historical narrative,

and numberless insights to enrich it.”2

Prendendo in considerazione lo stretto rapporto tra Geografia e Storia e osservando come gli uomini

e le loro azioni si intersecano con queste due materie oggetto di studio, non si può che aprire una

parentesi riguardante il Paesaggio.

Che cosa è il paesaggio?

“landscape means an area, as perceived by people, whose character is the result of the action and

interaction of natural and /or human factoris”3.

Il paesaggio ha uno stretto legame con Geografia e Storia perché esso rappresenta il risultato

dell’evoluzione della natura e dell’azione dell’uomo, il termine in sé è di difficile definizione ma

probabilmente la migliore è che “il paesaggio è la forma dell’ambiente”, ciò in quanto ne

rappresenta l’aspetto visibile4

Il paesaggio è una sorta di libro che raccoglie le memorie della storia, attraverso esso possono

riaffiorare i ricordi di tempi passati, esso può essere portatore di manifestazioni, di epifanie.

“da un paesaggio possono piovere le immagini, le epifanie il tempo ritrovato nelle sensazioni che

riaffiorano dal tempo perduto. Attorno ad un immagine ne nascono altre ed è come se si sfornasse

un campo di analogie, di simmetrie, di contrapposizioni […] un paesaggio-memoria che scandisce

l’accaduto con tutta l’irrevocabilità del giudizio che fissa inesorabilmente ciascuno alla sua storia

…” 5

Attraverso il Paesaggio, attraverso le trasformazioni che esso ha subito negli anni, possiamo

addentrarci nella storia che lo ha pervaso e qui capiamo quanto sia viscerale il legame tra storia e

geografia.

Osservando e studiando l’Italia, Paese dalle mille sfaccettature, dai più diversi paesaggi

comprendiamo la storia che l’ha caratterizzata , capiamo perché regioni della stessa nazione siano

cosi differenti, capiamo quanti differenti influssi essa abbia avuto, portando ad avere una

!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!2!Bradley!Commission!on!History! in!Schools,!Building!a!History!Curriculum:!Guidelines! for!Teaching!History!in!Schools,!National!Council!for!History!Education,!2000!3!convenzione!europea!del!paesaggio!articolo!1!4!BAROCCHI.R,!“dizionario!di!urbanistica”!Franco!Angeli,!Milano,!sec!ed.!1984!5!abstract!da!GIUSEPPE!CAMPIONE!“da!un!paesaggio!le!epifanie!del!tempo!ritrovato…”!!

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moltitudine di costumi inseriti nella stessa Penisola, studiando la stessa forma peculiare della nostra

nazione capiamo il perché di queste differenze; una nazione che per la sua conformazione si

avvicina a diverse culture a noi limitrofe creando in particolar modo un grande divario tra nord e

sud. Questa comprensione non potrebbe essere possibile senza uno studio Geografico e Storico di

fondo. Noi dobbiamo chiederci “perché la nostra nazione ha queste caratteristiche? Cosa hanno

forgiato i luoghi che la compongono?”

Ed è allora che risponderemo a noi stessi che la storia di questi luoghi cosi diversi tra loro è data

dal rapporto indissolubile che c’è tra storia e geografia e che è la storia che scrive la geografia

stessa.