Significato di lomi lomi - portalecorsi-ecp.sixtema-ict.it · Il massaggio hawaiano non deve essere...

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1 Significato di lomi lomi Il termine lomi nella lingua hawaiana vuol dire proprio massaggio e attraverso la pratica delle manovre che lo caratterizzano si mira a mettere in contatto e a ristabilire l’armonia tra mente, corpo e anima. Per capire davvero il significato profondo di questo massaggio è importante conoscere la filosofia hawaiana, chiamata “huna” (letteralmente “segreto” o “conoscenza nascosta ”). Secondo questa filosofia, ogni cosa che ci circonda aspira all’armonia e all’amore e ciò introduce quindi quello che è il significato di base del lomi lomi , chiamato anche “loving hands massage” letteralmente massaggio delle mani dell’amore. I movimenti sono profondi, rilassanti ed avvolgenti, che coinvolgono mente e corpo grazie anche alla musica che spesso si accompagna a questi massaggi, dolce e melodica. Ogni esperienza risulta diversa dalle altre, in quanto il massaggiatore adatta i movimenti ai sintomi e ai dolori dell’individuo e per questo motivo viene considerato spesso un massaggio intuitivo, in quanto chi lo pratica deve entrare in sintonia con chi viene massaggiato, sincronizzando i respiri. Ogni isola delle Hawaii ha una tecnica diversa ma generalmente per praticare il lomi lomi si utilizzano avambracci, gomiti, palme delle mani, dita, ginocchi e piedi, inoltre diverse parti del corpo possono essere massaggiate contemporaneamente. Il massaggio, che si avvale dell’uso di oli ed essenze, può essere lento e molto rilassante ma anche più energico, quindi deciso e tonificante.

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Significato di lomi lomi

Il termine lomi nella lingua hawaiana vuol dire proprio massaggio e attraverso la pratica

delle manovre che lo caratterizzano si mira a mettere in contatto e a ristabilire l’armonia tra

mente, corpo e anima.

Per capire davvero il significato profondo di questo massaggio è importante conoscere la

filosofia hawaiana, chiamata “huna” (letteralmente “segreto” o “conoscenza nascosta”).

Secondo questa filosofia, ogni cosa che ci circonda aspira all’armonia e all’amore e ciò

introduce quindi quello che è il significato di base del lomi lomi, chiamato anche “loving

hands massage” letteralmente massaggio delle mani dell’amore. I movimenti sono

profondi, rilassanti ed avvolgenti, che coinvolgono mente e corpo grazie anche alla musica

che spesso si accompagna a questi massaggi, dolce e melodica.

Ogni esperienza risulta diversa dalle altre, in quanto il massaggiatore adatta i movimenti ai

sintomi e ai dolori dell’individuo e per questo motivo viene considerato spesso un

massaggio intuitivo, in quanto chi lo pratica deve entrare in sintonia con chi viene

massaggiato, sincronizzando i respiri.

Ogni isola delle Hawaii ha una tecnica diversa ma generalmente per praticare il lomi lomi si

utilizzano avambracci, gomiti, palme delle mani, dita, ginocchi e piedi, inoltre diverse parti

del corpo possono essere massaggiate contemporaneamente.

Il massaggio, che si avvale dell’uso di oli ed essenze, può essere lento e molto rilassante ma

anche più energico, quindi deciso e tonificante.

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La storia del lomi lomi

Questo massaggio esiste dall’antichità e le tecniche venivano tramandate di famiglia in

famiglia, studiate e modificate dai “Ka Huna” (letteralmente “i custodi del segreto”, ovvero

gli sciamani/guaritori hawaiani depositari delle conoscenze) e venivano considerate delle

vere e proprie panacee per ogni tipo di disturbo, delle vere e proprie tecniche di massaggio

preposte alla cura della persona.

Il lomi lomi era considerato in passato come una tecnica sacra (nui), un gesto curativo per i

momenti di difficoltà e un dolce rituale per celebrare i momenti importanti della vita e le

fasi di grande cambiamento; un rituale che segnava il passaggio a una fase nuova della vita,

portando l’uomo alla vera consapevolezza di sé, alla maturità fisica e spirituale.

Oggi il massaggio lomi lomi ha mantenuto la stessa profonda accezione dell’antico termine,

ovvero quella di stabilire un unione tra corpo interno ed esterno, un ricongiungimento

dell’essere con la sensibilità del proprio corpo, allo scopo di donare fluidità ed equilibrare le

energie.

Ma agli inizi dell’Ottocento , quando nelle Hawaii sbarcarono i primi missionari, la tecnica

del lomi lomi venne disprezzata e catalogata come primitiva: molte furono le leggi

introdotte per vietare agli sciamani Kahuna locali di praticare tale massaggio, che presso i

nativi polinesiani era considerato invece alla stregua di una terapia medica.

Nonostante ciò, il lomi lomi non è scomparso ma anzi è sopravvissuto fino ai giorni nostri,

in cui è apprezzato e praticato in molte parti del mondo.

Nel mondo occidentale la più famosa personalità riconosciuta è zia Margaret (vero nome

Margaret Kalehuamakanoelulu’uonapali Machado) la più famosa sciamana insegnante di

lomi lomi del mondo, deceduta nel 2009 a 93 anni. Era la sola ad essere stata riconosciuta

dallo stato delle Hawaii come Kahuna ufficiale dell’arcipelago.

I benefici e tecniche del lomi lomi.

I benefici del lomi lomi sono diversi e sono riscontrabili su più fronti in quanto esso agisce

sul corpo ma anche sulla mente e sullo spirito.

Anticamente era usato dai Kauna come tecnica curativa, come rituale familiare e per

facilitare la digestione. Oggi chi lo pratica e segue la filosofia huna per ottenere i risultati

maggiori consiglia di seguire altri principi per potenziare l’effetto di questo flusso di energia

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che si genera. Meditazione, dieta specifica, preghiera sono alcuni dei principi base a cui si

ispira chi intende creare uno stato di pace attraverso emozioni piacevoli.

E’ un massaggio in armonia con il tutto, con il respiro dell’Universo, che parte dal principio

che un corpo teso non è un corpo sereno, in cui fluiscono le energie; l’energia bloccata del

corpo viene liberata quindi dal massaggio.

Solitamente è una persona sola che esegue la tecnica ma possono essere anche due.

Questi movimenti partono dalla schiena, per poi scendere verso gli arti, braccia, mani,

gambe e piedi, per poi riprendere sulla parte anteriore del corpo.

Le aree che traggono maggiore beneficio da questa cura naturale sono il sistema linfatico, il

sistema circolatorio e l’apparato muscolare; il massaggio lomi lomi risulta quindi

tonificante, rilassante e un toccasana naturale per la circolazione. Inoltre riequilibra la

respirazione e l’umore. Il lomi lomi porta armonia, relax e amore in piena sintonia con la

natura.

L’azione drenante, decontratturante ed elasticizzante sul corpo, infatti, si combina al

ritrovamento di una positività sopita sul piano psicologico ed alla sensazione di benessere e

relax. Il massaggio quindi agisce anche sul sistema nervoso favorendo il rilassamento e aiuta

a sbarazzarsi delle tensioni e smuovendo le energie positive.

Il massaggio lomi lomi è basato principalmente sul ristabilire l’energia vitale, detta mana,

all’interno della persona e siccome il mana circola in tutto l’Universo, questo massaggio

serve ad armonizzare la persona dentro di sé ma anche con il mondo circostante. Chi lo

pratica è importante che abbia, nei confronti della persona a cui viene trasmesso, un

sentimento positivo, di amore, un benessere da cedere in ogni cellula del ricevente. Solo

così, come dice la stessa antica filosofia hawaiana huna, il massaggio è completamente

efficace: tutto è alla ricerca di armonia e amore, così è importante che si mantenga questa

trasmissione, un flusso armonioso di energie.

Controindicazioni

Il massaggio lomi lomi è indicato per tutti poiché aiuta ad ottenere uno stato di

rilassamento totale che aiuta indiscutibilmente a scacciare lo stress a cui siamo sottoposti

ogni giorno.

Ciononostante, esattamente come accade per altre tipologie di trattamenti, esistono casi in

cui questo massaggio non è raccomandato o, addirittura, può essere sconsigliato.

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Il massaggio hawaiano non deve essere praticato in caso di:

Infezioni in atto, stati febbrili, malattie contagiose, ascessi, infezioni respiratorie

acute

Affezioni della pelle (es, herpes, eczemi, fuoco di sant’Antonio)

Infiammazioni acute (es, edema articolare, cisti…)

Eccessiva debilitazione del ricevente, stato di shock

Arteriosclerosi in stato avanzato, artrite reumatoide acuta, cancro, emofilia

Gravi affezioni a livello renale e cardiocircolatorio

Pressione sanguigna elevata

Condizioni post-operatorie o post-infarto del miocardio

Osteoporosi avanzata, traumi fisici gravi, fratture, ferite, ematomi ed ecchimosi,

ernie, ustioni

Emorragie, flebiti, trombosi, infiammazione delle vene varicose

Infiammazioni dell’apparato intestinale, costipazione, diarrea

Gravidanza, sindrome premestruale e mestruazioni

I sette principi degli sciamani huna

“huna” è una parola che significa “segreto” ma con un’estensione diversa che possa far sotto intendere a qualcosa di misterioso, con huna si intende una filosofia e non un insieme di metodi esoterici superficiali mischiati alla rinfusa, si tratta altresì di una filosofia molto pratica senza connotazioni di tipo religioso. Seguire i 7 principi presenti in questa filosofia è un modo per sperimentare la vita ad un livello molto più profondo e soddisfacente: costituiscono infatti una sorta di visione del mondo che può essere tranquillamente applicata anche nel nostro contesto moderno. Questi principi di base che governano la vita sono condensati in 7 parole hawaiane non facilmente traducibili in una lingua occidentale, pertanto si preferisce tradurle con una frase che possa descrivere il concetto o l’essenza di quella parola in un modo più preciso:

1. IKE: il mondo è come pensi che sia.

Tutto è sogno, i sistemi sono arbitrari.

L’idea fondamentale della filosofia una è che ciascuno di noi ovvero i nostri 3 sé: - il subconscio – KU - il sé cosciente – LONO - e il super cosciente o Sé superiore – AUMAKUA

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creano la nostra personale esperienza della realtà attraverso le proprie convinzioni e interpretazioni, azioni abituali e reazioni, aspettative, paure, desideri, pensieri e sensazioni. Noi siamo creatori o meglio CO-CREATORI del mondo e huna insegna a creare in modo consapevole. Più in generale questo principio dice che abbiamo una forte capacità di dare noi un senso alle cose. Se pensiamo che stiamo perdendo tempo crediamo realmente di perdere tempo, se siamo convinti di fare qualcosa di buono per noi e per gli altri questo sistema di credenze è diverso per cui faremo davvero qualcosa di buono, quindi è questo ciò che porteremo a casa. La responsabilità è nostra. Siamo noi a decidere. Sono io che porto la mia visione del mondo nella situazione in cui mi trovo. Sono io che do il nome e il valore alle cose.

2. KALA: non ci sono limiti, tutto è possibile.

Tutto è collegato, la separazione è un’illusione, non si sono limiti.

Non ci sono veri confini tra noi e il nostro corpo, tra noi e le altre persone, noi e il mondo, noi e l’Entità superiore (Dio). Nell’huna, Dio e l’Universo (cioè tutto ciò che è, era o sarà) sono la stessa cosa. Le classificazioni, i sistemi, le etichette sono nostre invenzioni, possono cambiare, mentre in realtà dietro ad ogni sistema esiste un’unità essenziale, la fonte della vita, “Il grande mistero”. Un altro significato di questo principio è che la nostra creatività ha un potenziale illimitato. Possiamo creare qualsiasi cosa siamo in grado di concepire. Possiamo cambiare tutto e in qualsiasi momento lo vogliamo, perché il mondo è come lo vediamo. Huna è basato sull’uso molto creativo delle nostre facoltà, sulla manipolazione creativa dei nostri pensieri, comportamenti, credenze. I limiti sono quelli che noi poniamo, si tratta pian piano di allargare il cerchio della propria esistenza, di allontanare i limiti, i paletti di quello che accettiamo.

3. MAKIA: l’energia scorre dove si pone l’attenzione

E l’attenzione va dove scorre l’energia.

Cerchiamo di essere sempre consapevoli di cosa pensiamo, di cosa facciamo, in che stato d’animo siamo, come viviamo, perché quella è la direzione che noi diamo all’energia. Imparando ad accrescere e a dirigere il mana, il flusso dell’energia (con parole, immagini, volontà, entusiasmo, eccitazione…) accresciamo anche il nostro potere e conseguentemente la nostra capacità di manifestare nella realtà quello che desideriamo e di cui abbiamo bisogno. Creiamo un seme, focalizziamo l’energia su di esso finché non si manifesta nella realtà. Ottieni quello su cui ti concentri (nel bene e nel male). Il metodo più diretto per aumentare e migliorare il mana è la trasformazione degli atteggiamenti negativi in positivi. Si è

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consapevoli e si accettano amorevolmente pensieri o sentimenti negativi quando si presentano, ma li si modifica consapevolmente nel loro opposto. Un pensiero negativo può essere bilanciato da un pensiero positivo, un’immagine che creiamo e non ci piace può essere cancellata quando questo anello di collegamento sarà veramente chiaro e trasparente, sapremo anche creare bene e manifestare quello che desideriamo veramente.

4. MANAWA: adesso è il momento del potere

Adesso è in relazione all’attenzione e il potere aumenta con l’attenzione.

Dal presente si può cambiare passato e futuro. Abbiamo nel qui e ora il potere di cambiare le convinzioni limitanti legate magari ad esperienze del passato e piantare coscientemente i semi di un futuro di nostra scelta. L’unica cosa frenante è essere in dubbio, non agire, indugiare. L’importante è fare qualcosa, agire senza paure, stando attenti però a quello che facciamo mantenendoci consapevoli. Attenzione a quello che chiediamo, potremmo ottenerlo. E’ quando siamo concentrati nel momento presente che diventiamo più efficienti in quello che facciamo perché il mana esiste soltanto nel momento della consapevolezza.

5. ALOHA: amare vuol dire essere felici insieme

L’amore aumenta col diminuire della critica: tutto è vivo, cosciente e sensibile.

Il più profondo significato di aloha è: “la gioiosa (oha) condivisione (alo) dell’Energia vitale

(ha) nel momento presente (alo)”.

Si tratta di ascoltare il proprio sentire, andare nella direzione del cuore, fluire con le cose, lasciarsi andare, camminare in bellezza. E’ importante valutare quello che stiamo facendo, se porta felicità o meno. Se dà benessere, libertà, amore, va bene, lo sviluppiamo e andiamo nella direzione del cuore. Se non porta alcunché del genere è bene cambiare direzione. Bisogna essere fluidi, imparare a cavalcare l’onda, seguire i movimenti delle cose come l’acqua. Se mi sto muovendo con gioia, danzando, cantando, celebrando, allora la via è quella giusta, non sto sbagliando direzione. E l’Universo lo conferma manifestando eventi positivi. Come dentro così fuori.

6. MANA: tutto il potere viene da dentro

Tutto è intriso di potere ed il potere viene dall’autorevolezza.

Il nome dato in origine a huna era ho-omana, che significa “creare mana, energia, forza

vitale”. Quando sappiamo come creare mana sappiamo come accrescere i nostri potenziali

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nascosti. Tutto il potere viene da dentro. Non esiste un vero potere al di fuori di noi, perché

il potere dell’Universo agisce attraverso di noi nella nostra vita. Noi siamo il canale attivo di

questo potere, pertanto le nostre scelte e le nostre decisioni lo dirigono. Nessun’altra

persona può avere potere su di noi o sul nostro destino a meno che noi non glielo

permettiamo. Spesso ci allontaniamo dal nostro potere cercando appigli fuori. Speriamo

che qualcuno versi dentro di noi quello che in realtà è già presente.

Mana significa contemporaneamente l’insieme di potenza, autorità/fiducia ed energia”. E’

la forza che permea tutto il creato. In oriente viene chiamato “Chi”, “Qi”, “Ki” o “Prana”.

Rappresenta l’energia vitale di ogni fenomeno esistente e della vita stessa.

Gli hawaiani ritengono che alcuni oggetti e forme di vita abbiano più mana di altre ma che in ogni cosa ci sia mana, comprese le montagne e le pietre. Il mana può anche riferirsi al potere personale di ogni individuo; non si riferisce solo al talento, al carisma o al fascino, ma al vero e proprio potere. Si tratta di una intrinseca qualità di comando e leadership. Si può ottenere il mana tramite continua e costante applicazione e non è raro che una volta ottenuto un grande mana la persona in questione si sia così evoluta spiritualmente da non cercare più di ottenerlo. Uno sciamano huna usa il mana in tutto quello che fa, il suo potere è dato dall’uso che fa dell’energia, che dirige con intento inflessibile, grande fiducia, autorità e capacità. Ogni azione cosciente aumenta il proprio mana. Qualsiasi cosa fatta con presenza e focalizzazione contribuisce a costruire mana. Il mana, in breve, si basa sulla consapevolezza e l’attenzione.

Avere una quantità sufficiente di mana è essenziale nella pratica del lomi lomi.

Il primo passo è dunque sviluppare mana riconoscendo e quindi evitando tutto ciò che ci fa

perdere o ci assorbe mana. Visto che ogni cosa che si compie richiede una certa quantità di

mana, bisogna imparare ad usarlo saggiamente e prestare attenzione in ciò che si fa.

Le perdite di mana possono avvenire a livello fisico, emozionale e mentale.

- A livello fisico si perde mana a causa dello stress e della tensione eccessiva. Anche

l’inattività fa si che il corpo patisca e diventi più debole. Bisogna cercare di non farsi

incastrare dagli eccessivi impegni e passare di corsa da un compito all’altro. Inoltre

non bisogna abusare dei propri limiti mangiando poco e male, fumando e

consumando in eccesso alcol o quel che è peggio droghe.

- Il nostro livello emozionale influisce sul nostro mana più di quanto faccia la nostra

parte fisica. Uno scatto d’ira può farci consumare una quantità di mana di un’intera

giornata. La tristezza, le preoccupazioni, la paura, e l’autocommiserazione se

prendono il sopravvento ci possono prosciugare completamente. Il senso di bisogno

rappresenta un’altra falla emozionale, basti pensare a tutto ciò che una persona può

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fare per ottenere un complimento o per impressionare gli altri. Anche il risentimento,

la gelosia, l’invidia e il criticare costantemente gli altri ci privano di ogni possibilità di

sviluppare vero e autentico potere personale.

- A livello mentale avvengono alcune delle perdite di mana più difficili da individuare.

Dare giudizi, saltare alle conclusioni ed etichettare gli altri è pericoloso per il mana.

Qualsiasi eccesso dal punto di vista mentale ci toglie energia. Parlare inutilmente

troppo a lungo, fare sogni ad occhi aperti su eventi che non potranno mai accadere,

continuare a rinvangare avvenimenti e conversazioni del passato, tutto questo

richiede tanta energia che non tornerà indietro. Anche sistemi di credenze limitanti

possono sabotare la nostra vita: “non vado bene, sono troppo vecchio, troppo magro,

troppo grasso, troppo basso etc.” , o darsi troppa importanza ci può drenare della

nostra energia: “pensare di sapere tutto, che siamo superiori etc.” spreca il nostro

potere personale.

Molte perdite avvengono contemporaneamente su diversi piani, con un po’ di onesta

introspezione e auto-osservazione possiamo capire dove abbiamo le nostre perdite di

mana.

Ogni azione, sentimento, sensazione e pensiero è un’opportunità per riempirci o svuotarci

di mana. Se si vuole fare di più, essere di più o avere di più occorre più mana. Una volta

individuate le nostre “falle” energetiche e cominciato a porvi rimedio possiamo sviluppare il

nostro mano in modo più diretto.

Dato che si può perdere mana su più livelli, sugli stessi livelli può anche essere acquisito:

- Fisicamente: per mantenersi forti e vitali bisogna bilanciare correttamente attività

fisica e riposo. Ascoltare il nostro corpo riguardo al cibo da consumare e al sonno

necessario è particolarmente importante. Molto utile sarebbe imparare nuove

competenze sia che si tratti di uno sport, un ballo, una lingua straniera. Va interrotto

il circolo vizioso tra periodi di attività frenetica e periodi di eccessivo relax e inattività.

Ci si deve sforzare di completare ogni cosa che si deve fare nel tempo necessario.

Passate del tempo in mezzo alla natura poiché essa emana mana che può essere

prontamente utilizzato.

- Emozionalmente: coltivare l’arte della pazienza, dell’auto accettazione, del perdono

e cercare di sviluppare un senso di pace interiore. Non bisogna essere perfetti a tutti i

costi. Accettare gli altri, dato che anche loro non sono perfetti. Sviluppare fiducia,

prendersi cura di se stessi. E’ più importante il modo in cui si fa qualcosa di ciò che si

fa.

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- Mentalmente: cercare la vera comprensione. Cercare la conoscenza non solo tramite

i libri ma soprattutto con l’esperienza diretta ogni volta che ne sia possibile. Studiare

e imparare cose nuove. Sviluppare la concentrazione e la visualizzazione. Coltivare

credenze cha rafforzano e nel contempo liberarsi di quelle che le limitano e

indeboliscono.

7. PONO: l’efficacia è la misura della verità

C’è sempre un altro modo per fare la stessa cosa

Non esiste una verità assoluta, ma c’è una verità effettiva a ciascun livello di coscienza

individuale.

Huna è un sistema molto pratico. Qualsiasi sistema di conoscenza viene preso in

considerazione più per la sua convenienza che per la sua realtà. C’è sempre più di un modo

per fare qualcosa. Una differente organizzazione della stessa conoscenza potrebbe risultare

altrettanto valida per altri scopi. In altre parole tutti i sistemi sono arbitrari. Siamo liberi di

usare quello che per noi funziona meglio, stando attenti ovviamente a non fare niente che

sia in contraddizione con il rispetto degli altri.

“la definizione di crescita personale secondo l’Huna è accrescere la consapevolezza, le capacità e la felicità e si applica a tutte le forme di consapevolezza, dagli atomi alle galassie, che si tratti di forme animali, vegetali o minerali. Negli esseri umani la spinta verso la crescita è localizzata nel Ku (il subconscio).” Serge Kahlii King (sciamano Huna)

HO’OPONOPONO

Gli hawaiani vedevano il corpo come un’unità interconnessa di corpo, mente e spirito; sapevano che i problemi di una di queste parti poteva influenzare negativamente le altre, così come la guarigione di una poteva avere effetti positivi sulle altre. Erano consapevoli anche del fatto che l’essere umano non poteva essere al suo meglio qualora si fosse disconnesso dal suo vero spirito. Il lomi lomi non era praticato senza indirizzarsi anche allo stato mentale ed emozionale dell’individuo e uno dei modi più comuni per rimanere sulla “strada giusta” era la pratica dell’ho’oponopono che significa “correggere ciò che è sbagliato” sia che si tratti di pensieri, sentimenti o credenze. Oggigiorno gli effetti fisiologici dello stress sono ben documentati e la relazione tra emozioni non risolte e credenze negative è ben compresa e accettata come un dato di fatto.

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Gli hawaiani sapevano che rimanere attaccati al risentimento, al senso di colpa o ad altre emozioni negative, tende a farle degenerare dentro di noi, conducendo a problemi ancora più grandi. Un esempio della pratica dell’ho’oponopono nella vita quotidiana è dato dall’uso all’interno di molte famiglie per cancellare tutte le incomprensioni e gli eventuali risentimenti prima che tramontasse il sole: ogni membro della famiglia parlava a turno, perdonando gli altri ed eventualmente chiedendo scusa per il proprio comportamento. In questo modo l’unità familiare era preservata così da poter continuare a vivere in armonia.

OLA PONO, La salute di tutto il corpo Nella tradizione polinesiana c’è solo una parola per “essere malati” o “comportarsi da malati” che si dice ma’i o per “comportarsi cronicamente da malati” che si dice ma’i ma’i. La via che conduce alla salute è la via del cambiamento di credenze su se stessi, così da far prevalere una maggiore armonia e rispetto per sé e per gli altri. In questo modo il corpo sperimenta il cambiamento inteso dalla mente. Detto più semplicemente da Serge Kahili King “la guarigione è un effetto del cambiamento di credenze. Cambia la mente per cambiare il corpo”. Senza alcun dubbio dal punto di vista huna e sempre di più anche dal punto di vista della medicina moderna, l’origine della malattia è lo stress che risulta dal conflitto tra come il mondo è e come vorremmo che fosse oppure tra chi siamo e chi vorremmo essere. Spesso la malattia è una “benedizione” sotto mentite spoglie perché la condizione fisica ci fa fermare, riflettere e riconsiderare la nostra vita, e dalla malattia spesso emerge una nuova persona con una nuova visione della vita. E’ più utile accogliere la malattia come un insegnamento ed essere aperti a nuove introspezioni attraverso l’esperienza della malattia e della guarigione consapevole.

PULE Pule significa preghiera ed è con una preghiera che si inizia sempre una sessione tradizionale di lomi lomi. Molto prima che studi di diverse prestigiose università in tutto il mondo documentassero il potere della mente umana di influenzare il mondo attorno ad essa, molti grandi guaritori in diversi paesi del globo usavano il potere di aiutare gli altri attraverso la preghiera. Il lomi lomi tradizionale inizia sempre con la pule che può essere silenziosa, espressa verbalmente o come un canto tradizionale hawaiano. La pule permette al praticante di “centrarsi” e lo prepara ad essere il tramite per un servizio altruistico e disinteressato, come anche di focalizzare l’intenzione e sviluppare l’intuito durante il massaggio, andando istintivamente o soffermandosi maggiormente su quella parte del corpo che ne ha più bisogno.

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La pule prepara anche il ricevente ad aprirsi alla possibilità di guarigione e di essere più ricettivo verso livelli di realtà e consapevolezza più sottili. Prima di iniziare una sessione di lomi lomi una persona dovrebbe essere nel giusto stato d’animo; a questo serve la pule.

Suggerimenti preliminari prima del massaggio Prima di iniziare una sessione di lomi lomi svuotarsi completamente e focalizzarsi sul respiro per qualche momento:

- Con ogni espirazione….svuotarsi - Con ogni inspirazione…mana

Usare la visualizzazione per vedere il mana che riempie il proprio corpo. Ogni tocco durante il massaggio deve essere fatto con tutto il proprio essere. Non consentire alla mente di vagare. Mantenere un senso di leggerezza e buon umore. Rimanere connessi. Emanare accettazione e pace. Una volta finita la sessione, continuare a sentirsi vuoti, senza giudizi o aspettative di sorta. Accettare i risultati e i feedback nel caso ci fossero e poi lascarseli alle spalle. Infine mahalo pau (grazie è tutto)

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