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SIGASCOT Siamo al quarto numero di HIGHLIGHTS e quello che era un progetto in embrione sembra assumere una forma sempre più compiuta , acquisendo una personalità’ più’ definita ad ogni numero. L’idea originaria era quella di creare un E-magazine di informazione “mordi e fuggi”; una sorta di “ street food scientifico” da gustare senza impegno sul proprio PC o sul proprio tablet con rubriche in grado di coprire quelle aree grigie inevitabilmente lasciate dal resto della produzione scientifica di SIGASCOT. Una pubblicazione alternativa, tra Joints e Newsletter, facilmente fruibile, leggera ma ricca di spunti e di curiosità. Perché non dedicare un angolo fisso alla femoro-rotulea che tanto interesse continua a suscitare? E perché non affrontare i più’ scottanti temi medico-legali in modo nuovo, meno paludato? E perché non dedicare un ”area” al mondo della terapia fisica con argomenti trattati da un fisioterapista e non da un ortopedico? E poi una pagina per la letteratura scientifica in pillole, e una per i siti di maggiore interesse per chi vuole essere continuamente aggiornato sulle novità in ortopedia… insomma tanti stimoli, tante informazioni, che SIGASCOT ancora una volta vuole fornire ai propri soci e a chi, pur non iscritto vuole avvicinarsi al mondo stimolante e variegato della nostra Società. E il prossimo anno sono previste altre novità. Dalla rubrica Learning from Gazza”, un modo diverso per aggiornarsi sulla traumatologia dello sport partendo dalle notizie pubblicate sul quotidiano rosa, a una piacevole area dedicata al tempo libero che si occuperà di cibo, arte e di tutto ciò che si può scoprire frequentando le diverse località sede di eventi congressuali. E le idee e le proposte non finiscono qua… HIGHLIGHTS , un modo nuovo per guardare al mondo dell’ortopedia….continuate a seguirci e a sostenerci, e se avete idee nuove comunicatecele….la nostra Redazione sara’ ben lieta di accoglierle e vagliarle….e nel frattempo un BUON NATALE a tutti…senza mai dimenticare….PROUD TO BE SIGASCOT!!! HighLights UN ANNO DI HIGHLIGHTS Collezione Eventi …da non perdere Pearls of Rehab Approfondimenti in tema di Riabilitazione Tempo libero Buona tavola by….Craccos Dialoghi ORTHO-LEG Le questioni medico-legali viste attraverso un dialogo platonico- socratico PFJ Corner Spunti riguardo alle patologie della femoro-rotulea Bacheca dello Specializzando Info per i più giovani Siti…lights Siti web selezionati da visitare Learning from Gazza Spunti dal giornale rosa High…lights on literature Una selezione di articoli interessanti dal mondo Botta e risposta Domande coincise per risposte…precise 25 dicembre 2015 numero 4 SIGASCOT • www.sigascot.com • [email protected]

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SIGASCOT

Siamo al quarto numero di HIGHLIGHTS e quello che era un progetto in embrione sembra assumere una forma sempre più compiuta , acquisendo una personalità’ più’ definita ad ogni numero.

L’idea originaria era quella di creare un E-magazine di informazione “mordi e fuggi”; una sorta di “ street food scientifico” da gustare senza impegno sul proprio PC o sul proprio tablet con rubriche in grado di coprire quelle aree grigie inevitabilmente lasciate dal resto della produzione scientifica di SIGASCOT. Una pubblicazione alternativa, tra Joints e Newsletter, facilmente fruibile, leggera ma ricca di spunti e di curiosità. Perché non dedicare un angolo fisso alla femoro-rotulea che tanto interesse continua a suscitare? E perché non affrontare i più’ scottanti temi medico-legali in modo nuovo, meno paludato? E perché non dedicare un ”area” al mondo della terapia fisica con argomenti trattati da un fisioterapista e non da un ortopedico? E poi una pagina per la letteratura scientifica in pillole, e una per i siti di maggiore interesse per chi vuole essere continuamente aggiornato sulle

novità in ortopedia… insomma tanti stimoli, tante informazioni, che SIGASCOT ancora una volta vuole fornire ai propri soci e a chi, pur non iscritto vuole avvicinarsi al mondo stimolante e variegato della nostra Società.

E il prossimo anno sono previste a l tre novi tà . Dal la rubrica

“Learning from Gazza”, un modo diverso per aggiornarsi sulla traumatologia dello sport partendo dalle notizie pubblicate sul quotidiano rosa, a una piacevole area dedicata al tempo libero che si occuperà di cibo, arte e di tutto ciò che si può scoprire frequentando le diverse località sede di eventi congressuali. E le idee e le proposte non finiscono qua…

HIGHLIGHTS , un modo nuovo pe r gua rdare a l mondo dell’ortopedia….continuate a seguirci e a sostenerci, e se avete idee nuove comunicatecele….la nostra Redazione sara’ ben lieta di accoglierle e vagliarle….e nel frattempo un BUON NATALE a tutti…senza mai dimenticare….PROUD TO BE SIGASCOT!!!

HighLights

UN ANNO DI HIGHLIGHTS

Collezione Eventi …da non perdere Pearls of Rehab Approfondimenti in tema di Riabilitazione Tempo libero Buona tavola by….Craccos

Dialoghi ORTHO-LEG Le questioni medico-legali viste attraverso un dialogo platonico-socratico PFJ Corner Spunti riguardo alle patologie della femoro-rotulea

Bacheca dello Specializzando Info per i più giovani Siti…lights Siti web selezionati da visitare Learning from Gazza Spunti dal giornale rosa

High…lights on literature Una selezione di articoli interessanti dal mondo Botta e risposta Domande coincise per risposte…precise

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SIGASCOT HighLights

SPECIAL EVENTS L’evento clou SIGASCOT di inizio anno sarà sicuramente

SPALLA MILANO 2016 – IV International Meeting

Programmi definitivi e tutti i particolari sul sito www.spallamilano.org o www.sigascot.com

11-12 Febbraio 2016

Sessioni per Chirurghi Ortopedici x I danni ossei nell'instabilità di spalla x Advancement nella chirurgia della cuffia dei

rotatori, i nuovi materiali e le biotecnologie più avanzate

x La protesizzazione inversa di spalla nella traumatologia e nei postumi traumatici

x La chirurgia di revisione nella protesica di spalla x LIVE SURGERY MEETING

Presidenti: Alessandro Castagna, Pietro Randelli Presidenti Onorari: Mario Randelli, Paolo Cabitza

13 Febbraio 2016 Sessioni per Fisioterapisti P. Randelli, A. Castagna, S. Respizzi, M. Conti, G. Lisitano x Prima sessione: instabilità x Seconda sessione: cuffia dei rotatori x Terza sessione: patologia traumatica e

degenerativa x Sessione hands-on laboratorio di fisioterapia

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SIGASCOT

Il ritorno allo sport dopo ricostruzione del legamento crociato anteriore ! Regolarmente vengono pubblicati a livello internazionale diversi studi che affrontano il tema della ripresa dell’attività agonistica dopo ricostruzione del legamento crociato anteriore. Medici e fisioterapisti sono consapevoli delle insidie che nasconde un’intervento chirurgico ed il suo programma riabilitativo che spesso vengono considerati di “routine”, ma che di consuetudinario hanno poco. I non addetti ai lavori, sono portati a pensare che la ripresa dello sport sia automatica e libera da ostacoli, ma spesso il risultato non rispecchia le aspettative del paziente. Secondo una recente meta-analisi (1), il 90% dei pazienti ritiene il ginocchio normale e l’82% dei pazienti riprende a praticare sport ma solo il 63% ritorna al livello pre-infortunio e addirittura il 44% a sport agonistici. La decisione di permettere ad un atleta di riprendere la propria pratica sportiva dovrebbe coinvolgere diverse figure professionali che ruotano attorno all’atleta/paziente (chirurgo, terapista, preparatore e allenatore) e venire basata su fattori intrinseci ed estrinseci. Tra i primi: risposta biologica, tipo di lesione e lesioni associate, variabili anatomiche, compliance e motivazione. Tra i secondi: tecnica chirurgica, tipo di graft e programma riabilitativo. Spesso la decisione viene basata su criteri soggettivi e poco specifici come “stabilità funzionale” e “normale funzione del ginocchio”; quando si parla di criteri oggettivi invece, i più citati sono: tempo trascorso dall’intervento, forza e r.o.m (2). Per approfondire l’argomento si può consultare l’interessante articolo del Prof. Zaffagnini apparso su Joints quest’anno (3).

Il tentativo di oggettivare questi criteri è indispensabile; forse però, e lo testimonia il fatto che a livello internazionale non ci sia ancora una uniformità di vedute, c’è una componente che sfugge alle statistiche e che mantiene una forma di artigianalità dovuta all’unicità della persona e del tipo di atleta. La strada per un linguaggio comune, strumento indispensabile per il confronto e la crescita professionale, comunque è tracciata! !!!BIBLIOGRAFIA 1-Ardern CL, Webster KE, Taylor NF, Feller JA.. Return to sport following anterior cruciate l igament reconstruction surgery: a systematic review and meta-analysis of the state of play. Br J Sports Med. 2011;45:596-606. !2-Barber-Westin SD, Noyes FR. Factors used to determine return to unrestricted sports activities after anterior cruciate ligament reconstruction. Arthroscopy. 2011;27:1697-1705. !3-Zaffagnini S, Grassi A, Serra M, Marcacci M. Return to sports after ACL reconstruction: how, when and why? A narrative review of current evidence. Joints.2015;3(1):25-30. !!!!

!Carissimi Soci, se siete interessati a mandare i

vostri contributi nel campo della riabilitazione contattateci!!!

[email protected]

! !!

a cura di Milco Zanazzo - Comitato Riabilitazione

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Tratto da una consunta pergamena trovata in una bisaccia di una ferrista

rimasta a terra per uno sciopero Alitalia !

Quel ramo del padiglione ortopedico che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di sale operatorie, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelle, vien, quasi a un tratto, a ristringersi per via dello stanzino della caposala per poi prender corso ed allargarsi fino alla stanza del primario.

Per una di queste corsie, tornava bel bello da un convegno Sigascot, sulla sera del giorno 7 novembre dell'anno 2015, il dott. Abbondio, ortopedico del reparto accennato di sopra.

Faceva tranquillamente il suo ufizio, e talvolta, tra una protesi ed un'altra, chiudeva l'atlante chirurgico, tenendovi dentro, per segno, l'indice della mano destra, e, messa poi questa nell'altra dietro la schiena, camminava per i corridoi del reparto a lungo rimuginando.

Il dottore, voltata l'angolo e dirizzando, com'era solito, lo sguardo alla lista degli interventi, vide una cosa che non s'aspettava, e che non avrebbe voluto vedere. Due uomini stavano, l'uno dirimpetto all'altro, al confluente, per dir così, delle due corsie: un di costoro, a cavalcioni di una barella, con una gamba spenzolata al di fuori, e l'altro piede posato sul supporto d'un estintore. L'abito, il portamento, e quello che, dal luogo ov'era giunto il povero ortopedico, si poteva

distinguer dell'aspetto, non lasciavan dubbio intorno alla lor condizione. Avevano entrambi due vestiti neri una cintura lucida di Dolce&Gabbana: a prima vista si davano a conoscere per individui della specie de' bravi funzionari dell'AIFA.

Che i due descritti di sopra stessero ivi ad aspettar qualcheduno, era cosa troppo evidente; ma quel che più dispiacque al dottor Abbondio fu il dover accorgersi, per certi atti, che l'aspettato era lui. Perché, al suo apparire, coloro s'eran guardati in viso, alzando la testa, con un movimento dal quale si scorgeva che tutt'e due a un tratto avevan detto: è lui; quello che stava a cavalcioni della barella s'era alzato, tirando la sua gamba; l'altro s'era staccato dall'estintore muro; e tutt'e due gli s'avviavano incontro. Egli, tenendosi sempre l'atlante chirurgico aperto dinanzi, come se leggesse, spingeva lo sguardo in su, per ispiar le mosse di coloro; e, vedendoseli venir proprio incontro, fu assalito a un tratto da mille pensieri. Domandò subito in fretta a se stesso, se, tra i bravi e lui, ci fosse qualche uscita di reparto, a destra o a sinistra; e gli sovvenne subito di no. Fece un rapido esame, se avesse peccato contro qualche Ente regolatorio, o avesse sbagliato l'indicazione di qualche DRG; ma, anche in quel turbamento, il testimonio consolante della coscienza lo rassicurava alquanto. I bravi funzionari dell'AIFA però s'avvicinavano, guardandolo fisso.

- Signor ortopedico, - disse un di que' due, piantandogli gli occhi in faccia.

- Cosa comanda? - rispose subito il dottor Abbondio, alzando i suoi dal libro con le illustrazioni di Netter, che gli restò spalancato nelle mani, come sur un leggìo.

- Lei ha intenzione, - proseguì l'altro, con l'atto minaccioso e iracondo di chi coglie un suo inferiore sull'intraprendere una ribalderia, - lei ha intenzione di maritar domani nel corpo dei poveri pazienti operati Renzo Midollino e Lucia Membranella!

- Cioè... - rispose, con voce tremolante, il dottor Abbondio: - cioè. Lor signori son uomini di mondo, e sanno benissimo come vanno queste faccende. Il povero ortopedico non c'entra: i pazienti si rompono, e poi... e poi, vengon da noi; e noi... noi siamo i servitori dello SSN.

- Or bene, - gli disse il bravo funzionario dell'AIFA, all'orecchio, ma in tono solenne di comando, - questo matrimonio tra prodotti biologici non s'ha da fare, né domani, né mai.

- Ma, signori miei, - replicò il dott. Abbondio, con la voce mansueta e gentile di chi vuol persuadere un paziente, - ma, signori miei, si degnino di mettersi ne' miei panni. Se la cosa dipendesse da me,... vedon bene che a me non me ne vien nulla in tasca... Le staminali vengon tratte dal midollo e sono cellule del paziente, la membranina mi fa quel minimo d'effetto tenda che m'ausilia la rigenerazione!!!

- Orsù, - interruppe il bravo, - se la cosa avesse a decidersi a ciarle, lei ci metterebbe in sacco. Noi non ne sappiamo, né vogliam

a cura dell’Avvocato Stefano Fiorentino

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!saperne di più. Ortopedico avvertito...

lei c'intende. - M a l o r s i g n o r i s o n t ro p p o

giusti,troppo ragionevoli... - Ma, - interruppe questa volta l'altro

funzionario, che non aveva parlato fin allora, - ma il matrimonio tra i due prodotti non si farà, o chi lo farà non se ne pentirà, perché non ne avrà tempo, perché si entra nelle Terapie Avanzate Combinate.

- Zitto, zitto, - riprese il primo oratore: - il signor ortopedico è un uomo che sa il viver del mondo; e noi siam galantuomini, che non vogliam rovinargli la carriera, purché abbia giudizio. Signor Ortopedico, l'illustrissimo EMA/CAT nostro padrone la riverisce caramente.

Questo nome fu, nella mente del dottor Abbondio, come, nel forte d'un temporale notturno, un lampo che illumina momentaneamente e in confuso gli oggetti, e accresce il terrore. Fece, come per istinto, un grand'inchino, e disse: - se mi sapessero suggerire...

- Oh! suggerire a lei che ha la specializzazione in ortopedia! - interruppe ancora il bravo funzionario dell'AIFA, con un riso tra lo sguaiato e il feroce. - A lei tocca. E sopra tutto, non si lasci uscir parola su questo avviso che le abbiam dato per suo bene; altrimenti... ehm... sarebbe lo stesso che fare quel tal matrimonio. Via, che vuol che si dica in suo nome all'illustrissimo EMA/CAT?

- Il mio rispetto... - Si spieghi meglio!

-... Disposto... disposto sempre all'ubbidienza -. E, proferendo queste parole, non sapeva nemmen lui se faceva una promessa, o un complimento.

I bravi funzionari AIFA le presero, o mostraron di prenderle nel significato più serio e se ne andarono. !!

MORALE Se usate cellule autologhe del paziente

e dispositivi medici in un unico tempo chirurgico, senza un procedimento di fabbricazione industriale del prodotto finale ma combinandoli in sala operatoria, il r i sul tato di ffici lmente potrà essere considerato una Terapia Avanzata per Combinazione, in quanto manca il requisito dell'"industrializzazione del procedimento" richiesto dalla normativa di settore.

Pertanto, valutate bene il protocollo applicativo ed affrontate pure i "Bravi" a testa alta! !! !

a cura dell’Avvocato Stefano Fiorentino

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Fig 1

Un' eccessiva distanza TA-GT è di frequente riscontro nei pazienti affetti da instabilità rotulea obiettiva secondo la classificazione Lionese. Questa distanza esprime in termini numerici il concetto più ampio di malallineamento assiale e fornisce informazioni preziose sia nella caratterizzazione del paziente instabile che nella pianificazione di eventuali interventi di correzione. La prima descrizione della misura si deve a Goutallier e Bernageau (1) che utilizzavano radiografie assiali a 30° di flessione. In seguito, grazie agli studi di Henri Dejour, la metodica di misurazione venne adattata alla tomografia computerizzata e vennero per la prima volta descritti i valori standard e la soglia patologica (> di 20 mm) (2). Negli ultimi anni numerosi Autori hanno validato l' utilizzo della RMN come strumento di misura della TA-GT (3-5), con l' obiettivo di limitare l' utilizzo di radiazioni ionizzanti e valutare anche i reperi cartilaginei. Grazie a numerosi programmi di visualizzazione delle immagini disponibili anche per l' everyday practice, è possibile misurare con buona affidabilità e riproducibilità la distanza TA-GT sul proprio computer(6-7), seguendo alcuni semplici step:

TA-GT Do it on your own... Paolo Ferrua, Martina Ricci, Francesco Uboldi SSD Chirurgia Articolare del Ginocchio Istituto Ortopedico Gaetano Pini Milano

1) Identificare il taglio femorale assiale in cui siano meglio visualizzabili i condili posteriori. Tracciare su questo piano la retta tangente ai condili posteriori ( linea bicondiloidea di riferimento) Fig.1

a cura di Paolo Ferrua - Comitato Formazione

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1. Goutallier D, Bernageau J, Lecudonnec B (1978) The measurement of the tibial tuberosity. Patella groove distanced technique and results Rev Chir Orthop Reparatrice Appar Mot 64(5):423-428

2. Dejour H, Walch G, Nove-Joseerand L et al (1994) Factors of patellar instability: an anatomic radiographic study. Knee Surg Sports Traumatol Arthrosc 2(1):19-26

3. Schoettle PB, Zanetti M, Seifert B et al. (2006) The tibial tuberosity-trochlear groove distance. A comparative study between CT and MRI scanning. Knee 13:26-31

4. Thakkar RS, Del Grande F, Wadhwa V et al. (2015) Patellar instability: CT and MRI measurements and their correlation with internal derangement findings Knee Surg Sports Traumatol Arthrosc (2015) May 5 Epub ahead of print

5. Hinckel BB, Gobbi RG, Filho NN et al. (2015) Are the osseous and tendinous-cartilaginous tibial tuberosity-trochlear groove distances the same on CT and MRI? Skeletal Radiol 44: 1085-1093

6. Camp CL, Heidenreich MJ, Dahm DL et al (2014) A simple method of measuring tibial tubercle to trochlear grove distance on MRI: description of a novel and reliable technique. Knee Surg Sports Traumatol Arthrosc 29 October 2014 Epub ahead of print

7. Wittstein JR, Bartlett EC, Easterbrook J et al. (2006) Magnetic resonance imaging evaluation of patellofemoral malalignement Arthroscopy 22: 643-649

8. Skelley N, Friedman M, Mc Ginnis M et al. (2015) Inter and intraobserver reliability in the MRI measurement of the tibial tubercle-trochlear groove distance and trochlea dyslpasia. Am J Sports Med 43(4):873-8

Bibliografia

Fig

2

Fig

3

2) Selezionare il taglio femorale in cui identificare il fondo della troclea. E' importante scegliere, soprattutto in un contesto di displasia trocleare, il taglio più prossimale possibile in cui sia presente cartilagine: scegliere un tratto più distale, infatti, altererebbe la misurazione in maniera sostanziale. Incollare la linea bicondiloidea di riferimento su questo taglio e tracciare una retta perpendicolare a quest'ultima passante per il fondo della troclea (Retta A). Fig.2

3) Selezionare il taglio più distale a livello della tibia. A questo livello nella maggior parte degli esami RMN l' apofisi tibiale non è visualizzabile ed è quindi necessario utilizzare il tendine rotuleo come riferimento(freccia gialla). Incollare la linea bicondiloidea di riferimento e la retta A su questo taglio. Tracciare una retta parallela a quest'ultima e perpendicolare alla bicondiloidea passante per il centro del tendine rotuleo (Retta B). Fig. 3

4) Misurare la distanza TA-GT definita come la distanza tra le due rette A e B misurata sulla linea bicondiloidea di riferimento.

Secondo numerosi autori i valori medi e la soglia patologica della distanza TA-GT sono inferiori di circa 3mm alla misurazione effettuata con al TAC(5, 8). Si ritiene quindi patologica una distanza TA-GT superiore a 17mm alla RMN (8)

a cura di Paolo Ferrua - Comitato Formazione

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Il 12 dicembre è iniziato a Milano il PRIMO TALENT sull’artroscopia!

Solo 3 dei 16 partecipanti arriveranno alla finale di Firenze! Follow-us on sigascot.com

NON DIMENTICATE I BANDI FELLOWSHIPS! Info sul sito! AAA-SIGASCOT Fellowship (Argentina) DJO/Aircast Travelling Fellowship (Europa) European Arthroscopy SFA/AGA/SIGASCOT/AEA/SPAT/ESSKA

HOL for YOUNG, un successo! Dopo il successo di novembre 2015, “HOL for Young: cartilagine”, raddoppia! Due edizioni previste nel 2016! Seguici su facebook.com/sigascot

SIGASCOT OpenDay Surgery Da fine febbraio 2016 potrete scaricare la NUOVA App SIGASCOT, un modo semplice per prenotarvi un posto in sala operatoria! Gratis!

28 febb

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SITI… Informazioni, curiosità, spunti e novità dal Web

http://academy.esska.org

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Puoi leggere Joints gratis anche su PC

Jointsjournal.eu

Dal sito ESSKA consigliamo i video tratti dalle sessioni del congresso “Early OsteoArthritis” di Verona 2015!

Accessibile ai Soci ESSKA Ai soci SIGASCOT sconto di 20€ sulla quota ESSKA 2016

Speciale APPLICAZIONI per smartphone

SIGASCOT OpenDay Surgery Da fine febbraio 2016 potrete scaricare la NUOVA App SIGASCOT, un modo semplice per prenotarvi un posto in sala operatoria!

Una delle migliori App per la traumatologia. Classificazioni, programmi chirurgici e consigli pratici dall’ AO Fundation! Imperdibile.

Forse non tutti sanno che gli ultimi 10 Congressi Nazionali sono indicizzati e per ogni Main session è disponibile una bibliografia aggiornata interattiva! Da provare e usare.

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La tenodesi laterale extra-articolare combinata a ricostruzione del LCA riduce l’nstabilità rotatoria del ginocchio ? Secondo Hewison et al., SI. In questa revisione sistematica della letteratura, che, partendo da 3.612 lavori raccolti, ha finito per includerne 29 (8 randomizzati e 21 non randomizzati), i risultati pubblicati dimostrano una significativa riduzione del pivot shift nei pazienti in cui alla ricostruzione del LCA era stata associata una tenodesi o una ricostruzione del legamento antero-laterale. Tuttavia tutti gli studi esaminati hanno dimostrato un elevato rischio di bias legato al tipo di tecnica utilizzata, ai metodi di standardizzazione, ai criteri di scelta dei pazienti. I risultati clinici infine non sono stati differenti fra i due gruppi [Level of evidence III].

Lateral extra-articular tenodesi reduces rotational laxity when combined with anterior cruciate ligament reconstruction:a systematic review of the literature . Arthroscopy. 2015;31(10):2022-2034

I risultati dell’impianto di scaffolds meniscali sono soddisfacenti ? Secondo Warth e Rodkey, SI. In questa revisione sistematica sono stati considerati 13 studi (19 di livello 4, 2 di liv. 2 e uno di liv. 1) con un follow-up compreso fra i 3 mesi e i 12,5 anni. In tutti i lavori considerati si è registrato un miglioramento degli score soggettivi rispetto ai valori registrati nel post-operatorio. Obiettivamente in tutti e 7 i lavori che hanno confrontato i risultati radiografici preop. con quelli registrati nel follow-up si sono osservati minimi o nessun segno di degenerazione artrosica. Negli studi in cui è stata eseguita una RMN si è osservato un segnale iperintenso nella sede di impianto dello scaffold che tuttavia diminuiva col tempo. Ai second-look artroscopici eseguiti gli scaffold meniscali hanno dimostrato per lo più un riassorbimento nel corso del tempo. Da questa revisione emerge che gli scaffold meniscali rappresentano un valido iniziale primo passo verso la rigenerazione meniscale, MA non ancora una soluzione definitiva [Level of evidence IV]. Resorbable collagen scaffolds for the tretment of meniscus defects:a systematic review.

Arthroscopy. 2015;31(5):926-941

La tecnica di riparazione delle radici meniscali dà dei risultati clinici positivi? Secondo Feucht et al., SI. Secondo questa revisione sistematica condotta su 7 studi per un totale di 172 pazienti rivalutati ad un follow-up medio di 30,2 mesi, lo score di Lysholm è migliorato da 52,4 a 85,9, mentre radiograficamente e alla RMN non si è registrato un peggioramento del quadro artrosico rispettivamente nell’84% e nell’82%. Alla valutazione artroscopica la percentuale di guarigione è stata del 62%. Basandoci sui risultati di questo lavoro, la reinserzione delle radici meniscali migliora sicuramente il risultato funzionale a breve termine diminuendo l’estrusione meniscale MA non garantisce una guarigione stabile nel tempo e non possiamo ancora affermare,dato il breve follow-up,che prevenga l’evoluzione artrosica nella sede di riparazione.(Level of evidence IV)

Arthroscopic transtibial pull-out repair for posterior medial meniscus root tear.A Systematic review of clinical ,radiographic and second-look arthroscopic results. Arthroscopy. 2015;31(9):1808-1816

L’infiltrazione di PRP intra-articolare migliora Ie condizioni delle ginocchia sintomatiche a causa di degenerazione artrosica iniziale? Secondo Filardo et al., SI. Dalla revisione sistematica della letteratura su questo argomento, in cui sono stati selezionati 59 studi (9 in vivo, 2 in vivo e in vitro, 36 in vitro e 22 clinici), emerge che gli studi preclinici dimostrano che l’uso intra-articolare del PRP puo’ stimolare un miglioramento dell’ambiente intra-articolare con un beneficio non solo sulla cartilagine ma anche sul tessuto meniscale e sinoviale. TUTTAVIA clinicamente il PRP si è rivelato efficace soprattutto in pazienti giovani con una degenerazione iniziale ma per un periodo di tempo breve. Numerose variabili biologiche vanno ancora studiate e approfondite per poter ottimizzare l’uso del PRP nel trattamento della condropatia e della degenerazione artrosica.

Platelet-rich plasma:why intra-articular ? A systematic review of preclinical studies and clinical evidence on PRP for joint degeneration.

KSSTA. 2015;9:2459-2474 04/2015

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SIGASCOT HighLights

Primavera

Lights on… 2016 SIGASCOT events!

Inizio anno

Dopo estate

Bologna SIGASC-OST: school of Osteotomy 1 Corso Osteomie di Ginocchio

Roma 4 Corso Formaz. femoro-rotulea Combined Meeting with Internationa Patellofemoral Study Group

Firenze 6 Congresso Nazionale

SCADENZA BANDI FELLOWSHIP

6 Inverno

Lamezia Terme (CZ) Lesioni cuffia rotatori e insitabilità di spalla

Rozzano (MI) Spalla Milano 2016 IV International Meeting

Torino I Traumi Sportivi Prevenzione, trattamento e recupero

Londra (UK) XXV Congresso ISOKINETIC – Footbal medicine

Barcellona (ESP) 17 ESSKA Congress

Sorrento (NA) 13 ICRS World Congress

Roma (Sala delle Armi CONI) III Int. Congress Sport Traumatology

11-13 feb

1 apr

2-3 dic

28-30 sett

28 feb

9-11 apr

20 feb

22-23 gen

4-7 mag

24-27 sett

29-30 gen

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SIGASCOT HighLights

14 e 62 anni 10 e 66 anni

Il più giovane ed il più vecchio paziente operato da Voi di ricostruzione LCA?

Ancora alla ricerca del graft ottimale; STG 80%, BPTB 15%, quadricipitale 5%

STG 35%, BPTB 60%, quadricipitale 5%

Quale innesto? Percentuali?

Donne, sport di salto, contatto diretto come il rugby

Problemi estetici, inginocchiamento sul lavoro, dolore anteriore, double bundle

Hamstring per chi?

BTBP per chi?

Calciatori, < 18aa, valghi, iperlassi, revisioni STG Tutti tranne i casi di STG

Tratto i professionisti come dilettanti, stresso l’indicazone a farli in acuto

In tutti gli atleti tranne sport con rotazioni in flessione oltre 90-100° (judo)

Negli atleti professionisti la scelta dell’innesto è sport-dipendente? Se si avete esempi?

Ricostruzione anatomica, ma come? Tecnica transtibiale, anteromediale,out-in?

STG per via AM, BPTB out-in, quadricipit. all-inside TransTibiale 40%, out-in 60%

Quasi mai, priorità ai tunnel Si, senza grande convinzione Conservate il residuo del legamento?

Quale tipo di fissazione tibiale e femorale in rapporto al tipo di innesto?

STG: femore Cross-pin da mediale (RigidFix Curve), tibia BioIntrafix o vite in peek; BPTB: viti riassorbibili

Tibia: vite ad interferenza, femore: sistema a sospensione o vite ad interferenza

Fact poiché sempre esistito; fiction come stabilizzatore in quanto soprattutto propriocettivo

Esiste, ma funziona in associazione alle altre strutture anatomiche del compartimento AL

Legamento antero-laterale: Facts or fiction?

Percentuale di gesti periferici laterali e/o mediali associati a ricostruzione di LCA oggi?

Max 20%. Plastica periferica con Fascia lata (scuola Prof. Perugia, Coker-Arnold). Nelle revisioni, iperlassi con jerk +++, riparazioni associate open di lesioni di capsula

Laterali 20%, mediali 5%

Quante ricostruzioni parziali in percentuale? Ci credete?

Ci credo sempre meno; 3-4 pz / ultimo anno (<1%) Raro. 7-10 casi su 200 annui

Ac. Tranexamico e anestetico nei t. molli (sinoviale e muscolo); drenaggio 24h; LWMH 3-4 settimane; tutore in estensione solo per camminare 3-4 settimane; criocompressione sperimentale

Drenaggi (se plastica della gola)

PostOp: drenaggi, criocompressione, terapia antalgica?

Ezio Adriani Luigi Pederzini

LCA & dintorni oggi

Ritorno allo sport: criteri funzionali o temporali? Quanto tempo in media?

Criteri clinici, obiettivi e soggettivi. RMN al 5° mese, test funzionali (muscolari e propriocettivi), test sul campo (pro). Rientro medio 5-8 mesi

Una rubrica a domande e risposte “flash” che, aiutando a focalizzare il pensiero e l’approccio dei più importanti Opinion Leaders SIGASCOT su topics

chirurgici comuni, possa servire da guida ai più giovani o ai meno esperti.

5-8 mesi: criteri funzionali e temporali

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SIGASCOT HighLights

Tratto da: La Gazzetta dello Sport del 10 novembre 2015

A cura di SIGASCOT

UNA NUOVA RUBRICA La notizia pubblicata dalla “Gazzetta” , come spunto di approfondimento per conoscere di piu’ e meglio una patologia, una tecnica chirurgica ,un percorso riabilitativo. Una nuova rubrica di HIGHLIGHTS in grado di regalare ,partendo dal quotidiano, un aggiornamento scientificamente serio e approfondito sulla traumatologia dello sport.

PUBALGIA E SPORT HERNIA NELLO SPORTIVO

Il termine pubalgia definisce una patologia di difficile connotazione anatomo-fisio-patologica, caratterizzata da un dolore in regione inguinale di tipo cronico di difficile gestione, spesso strettamente correlata all’attività sportiva. La diagnosi è complessa e richiede sovente una valutazione clinica e strumentale multidisciplinare. La diagnosi differenziale comprende la sportsman’s hernia (sinonimi “athletic hernia”, “Gilmore’s groin”, “sports hernia”) con il quale si vuole indicare invece un semplice indebolimento della parete posteriore del canale inguinale, in assenza di una vera erniazione dei tessuti molli, che risulta nel più dell’80% dei casi in una irritazione nervosa e tendinea potenzialmente molto debilitante, in grado anche di allontanare per diverso tempo l’atleta dall’attività sportiva. La patologia inguinale è una problematica piuttosto comune negli sportivi, specie in quelli di alto livello, soprattutto se coinvolti in gestualità sportive ripetute nel tempo quali la calciata, le rapide accelerazioni e decelerazioni, gli improvvisi cambi di direzione. E’ stata proposta recentemente una classificazione schematica che identifica 6 cause principali responsabili del dolore inguinale. CAUSE PRINCIPALI PUBALGIA • Patologia dei muscoli adduttori • Tendinopatia dell’ Ileo psoas • Patologie associate alla parete addominale (Tendinopatia

Retto, Sportsman’s Hernia, ernia inguinale e femorale) • Patologie correlate al pubic bone stress (patologia sinfisi) • Patologie dell’articolazione coxo-femorale (Femuro-

Acetabular Impingement) • Neuropatie periferiche (n. femoro-cutaneo laterale, n.

genito-femorale, n. femorale, n . otturatorio)

Quali tra queste è la causa più frequente in ambito sportivo di pubalgia? In ambito sportivo la patologia dell’area pubica colpisce prevalentemente gli atleti di sesso maschile (73%) nella fascia di età compresa tra i 20 e i 30 anni L’incidenza delle diverse cause eziologiche è inoltre percentualmente differente nei due sessi: mentre il 77% delle donne e il 45% dei maschi presenta problemi dell’anca (Hip Joint Related), i problemi degli adduttori (22%), della parete addominale e le reazioni da stress del pube (19%) sembrano prerogative quasi esclusive del sesso maschile (solo il 3% e il 4% rispettivamente tra le donne). Nel calcio la pubalgia rappresenta il 12,8% di tutte le patologie tra i maschi e il 6,9% tra le donne e trattasi prevalentemente di una problematica propria dei muscoli adduttori. Uno studio prospettico dell’UEFA su calciatori professionisti di alto livello ha stimato infatti che la pubalgia rappresenta il 12-16% di tutti gli infortuni stagionali. L’incidenza totale è stata stimata intorno a 1.1/1.000 ore (3.5/1.000 ore di partita e 0.6/1.000 ore di allenamento). Ciò significa che nel corso di una stagione, mediamente, una squadra registra 7 episodi di pubalgia, con più del 50% dei casi risultanti in più di una settimana di stop dell’attività sportiva. Anche la patologia della parete addominale è relativamente frequente nei calciatori (11% dei casi), specie di alto livello, dove frequentemente è associata ad altre problematiche della regione pubica (70% dei casi). In particolare come riportato in letteratura l’impingement Femoro Acetabolare (FAI) è frequentemente presente nel 18% dei casi.

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La patologia tendinea Il trattamento conservativo, quando possibile, è sempre da preferirsi al trattamento chirurgico. Nel caso delle tendinopatie inserzionali croniche degli adduttori, la scelta chirurgica deve avvenire in tutti quei casi in cui non ci sia una adeguata risposta alla terapia conservativa (entro 4-6 mesi dall’ insorgenza dei sintomi) o si verifichi una diminuzione progressiva del livello di performance agonistica. Le tecniche chirurgiche in tali situazioni sono molteplici: in alcuni casi può persino rendersi necessaria una tenotomia inserzionale adduttoria, eventualmente anche bilaterale (malgrado la problematica sia solo unilaterale) per evitare squilibri della dinamica pelvica. In tali situazioni, come riportato dalla letteratura internazionale, in media gli atleti sono in grado di tornare allo stesso livello sportivo in circa il 76% dei casi (Range compreso tra 54% e 76%) entro 4 mesi dall’intervento chirurgico, e nel 92% entro 12 mesi. Un problema emergente: la sportsman herniae Anche in caso di sport hernia la prima scelta deve essere sempre un atteggiamento conservativo: la maggior parte dei disturbi dell’area pubica connessi ad alterazioni della parete addominale si risolvono abitualmente con un trattamento medico-fisioterapico adeguato, senza evolvere necessariamente ad un quadro di sportsman’s hernia conclamato. In tal caso invece, l’unico modo per risolvere alla radice il problema è quello di rimuovere la causa eziologica asportando l’impegno del grasso preperitoneale negli orifizi presenti in tale regione riducendo le pressioni intra-addominali e rinforzando le strutture anatomiche di parete. Negli anni ’90, nei quali era senza dubbio molto più rara l’indicazione al trattamento chirurgico, erano infatti già noti i benefici delle tecniche di rinforzo della parete addominale e del canale inguinale (intervento di Bassini), semplificati successivamente mediante l’uso di retine artificiali. Il ritorno allo sport era però gravato da tempi di recupero particolarmente lunghi (3-6 mesi). Negli ultimi anni, grazie all’avvento delle tecniche di chirurgia mini-invasiva laparoscopica, è stato possibile garantire un ritorno allo sport sempre più precoce (generalmente in 2-3 settimane), determinando però in questo modo anche un ampliamento delle indicazioni chirurgiche. Allo stato attuale non esistono studi che dimostrino una maggior efficacia dell’intervento open rispetto a quello laparoscopico, tuttavia è noto che quest’ultimo permetta di avere un ricovero e un ritorno all’attività sportiva più rapidi. La tecnica transaddominale preperitoneale laparoscopica per il trattamento della sports hernia si dimostra sicura, gravata da un bassissimo rischio di complicanze maggiori, e da un basso tasso di complicanze precoci. Il problema principale per gli atleti rimane il dolore postoperatorio, che può ritardare il ritorno all’attività agonistica; per quanto sia inferiore con la tecnica laparoscopica rispetto alle tecniche open, esso si presenta nel 10% circa dei pazienti operati, ma nella grande maggioranza dei casi si risolve entro qualche mese dall’intervento con adeguata terapia medica. Secondo la nostra casistica, confermata anche dai dati della letteratura internazionale, più del 90% dei pazienti ritorna all’attività sportiva dopo 4 settimane e quasi il 100% entro 12 mesi. Anche il tasso di recidiva risulta essere decisamente più basso, pari al 2-3% dei casi.

Una diagnosi difficile Una osservazione di carattere puramente aneddotico, ma che deve stimolare una riflessione è invece la seguente: esite infatti in ambito sportivo una considerevole discrepanza per due fattori: Nei paesi oltreoceano le artroscopie d’anca rappresentano l’intervento maggiormente praticato in caso di “groin pain”. Nei paesi europei la sportsman’s hernia è l’intervento più praticato, e la distribuzione del numero di calciatori operati nei vari club è estremamente variabile, oscillando da uno o due atleti fino ad arrivare a circa la metà dei calciatori operati addirittura bilateralmente. Queste differenze possono pertanto essere ascritte a vari fattori ipotizzabili di carattere socio-epidemiologico come ad esempio una variabilità dell’incidenza delle differenti sindromi responsabili dei dolori dell’area pubica. Ciò può derivare però anche da problematiche decisamente più discutibili quali per esempio possibili errori nel percorso diagnostico, clinico e strumentale. In conclusione la diagnosi della pubalgia è sempre particolarmente complessa, potendo riconoscere molteplici entità eziopatogenetiche. Il corretto inquadramento deve prevedere una profonda conoscenza delle patologie da sport e talora contemplare un approccio multidisciplinare. Riabilitazione post-operatoria La riabilitazione ed il ritorno allo sport si basa su alcuni principi generali di recupero locale dei tessuti interessati dalla chirurgia, riequilibrio delle forze muscolari che agiscono sul bacino e recupero di un adeguato livello di atletizzazione. Non esistono precise linee guida al riguardo e l'approccio deve essere personalizzato. In linea generale è indicato rispettare un periodo di riposo post-op di circa 7-15 giorni per facilitare la guarigione delle ferite chirurgiche e la riduzione della flogosi locale, ev. in associazione a terapia farmacologica. Verranno poi introdotti i primi esercizi, dapprima isometrici e sottomassimali, per arrivare gradualmente ad esercitazioni di core stability più complesse e dinamiche. I muscoli coinvolti nel programma riabilitativo saranno prevalentemente il trasverso dell'addome, gli addominali obliqui, i retti addominali, gli adduttori ed i flessori d'anca, ma tutta la muscolatura di tronco e bacino verrà coinvolta. Da un punto di vista delle terapia fisiche non vi sono indicazioni specifiche, mentre la manualità può essere utile per favorire lo scollamento dei tessuti e delle cicatrici, una volta che queste siano guarite. L'aspetto cardiovascolare può essere curato fin dalle prime fasi con esercitazioni aerobiche per gli arti superiori (ergometro a braccia) per poi arrivare ad inserire lavoro aerobico su cyclette e infine con la corsa in linea.

Dalla Redazione SIGASCOT: Dott. Giacomo Zanon , Dott. Andrea De Carli, Dott. Marco Bargagliotti , Dott. Alberto Combi, Dott Giuseppe Sansonetti; Dr. Lorenzo Boldrini (Riabilitazione) 1/2015

Proseguendo il recupero ed incrementando l'intensità del lavoro l'atleta potrà tornare sul campo ed eseguire esercitazioni più specifiche per i movimenti del calcio completando il percorso di riatletizzazione e di recupero funzionale. I tempi di ripresa possono essere stimati in circa 1-2 mesi dall'intervento.

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Partecipare ad un Congresso vuole anche dire, nei piccoli ritagli di tempo, conoscere una nuova localita’, scoprirne, guidati da chi la conosce , gli angoli nascosti , gli aspetti piu’ caratteristici, gustarne i sapori e gli odori. In questa rubrica di puro intrattenimento ,HIGHLIGHTS, vuole fornire ai Congressisti le indicazioni di un ristorante, di un albergo ,di un luogo di cultura poco conosciuto dai circuiti turistici tradizionali , da frequentare se per Congresso o per diletto vi capitasse di transitare da quel posto.

SigascoTime-Out: CARLOFORTE (CA)

Settembre 2015, Osteria della Tonnara, Arrivare a Carloforte da Milano, non è semplicissimo. Non è un’avventura,

certo, ma il viaggio si compone di tutti i mezzi di locomozione: aereo, macchina, nave. L’arrivo sull’isola però è entusiasmante: la luce, i colori dell’isola, il profumo del mare. Appunto, i profumi……i profumi caratterizzano la cucina di Carloforte, tonnara rinnomata in tutto il mondo. Non esiste ricetta che possa prescindere dal tonno….giusto il dolce. Accompagnato da un grande amico, entro nell’Osteria della Tonnara Da Andrea. L’insegna sa di semplice, di mare, di peschereccio. Il locale è semplice, curato ma semplice come l’insegna, ordinato: il legno ed il blu delle tovaglie, riportano ai colori del mare. Cosi come semplici e meravigliosi sono i piatti ordinati per me dal mio amico: ovviamente il tonno come protagonista assoluto. Il tutto inizia con un carpaccio crudo di tonno, condito semplicemente con olio locale. Il tonno è diverso, più saporito e dolce, più persistente al palato, ne mangeresti un quintale…..è buono, è leggero.

E’ poi il turno delle Fresine alla Andrea: fresine, stile tagliatella di pasta fresca, lasciata molto al dente. Condite con tonno di Carloforte sotto’olio trattato, trito di olive verdi e nere autoctone, capperi e scorza di limone grattugiata. Le fresine sono al limite del duro, perfette per raccogliere ed incontrare il sapore del tonno, delle olive: il colpo di genio è senza dubbio la “grattatina di scorza di limone”, che garantisce quel tocco di acidità che si sposa clamorosamente bene con il retrogusto dolce del tonno.

By Craccon

T E M P O L I B E R O

MEETING(S) … WITH FOOD

SIGASCOT HighLights

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Non poteva mancare poi una semplicissima tagliata di tonno. Semplice, ma straordinaria. La griglia con brace a legna, conferisce al tonno quel mantello ligneo che è perfetto con il cuore dolce del tonno: fuori cotto e dentro crudo, fuori legno e dentro dolce mare, fuori croccante e dentro morbido. Dopo una giusta pausa, utile per una bella chiacchiera, ecco per concludere le turtette di pasta frolla con ripieno di ricotta di pecora e uovo, servite calde con miele e canditi, accompagnate da un bicchiere di Moscato. Dolce ed acido si incontrano con grande armonia con un piccolo vantaggio per il dolce, soprattutto per la presenza del caldo e dei canditi. Carloforte, il tonno, i sapori semplici della terra e del mare……semplicemente un’esperienza per il palato.

Chi è il Nostro critico in incognito? Segui i suoi consigli e suggerisci posti e curiosità su facebook.com/sigascot e resta in contatto con Noi ?

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Ridiamoci su….

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Qualisys studia e progetta sistemi per l’analisi del movimento al top della tecnologia tanto da essere chiamati in causa anche dal mondo del grande schermo. PRIMI nel progettare un sistema di analisi del movimento in piscina.

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potete visionare i video riguardanti le più moderne tecniche chirurgiche.

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