Siddharta Avanza con un clic (seguito del volume undici)

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GovindaGovinda  

Con altri monaci s'indugiava un giorno Govinda, Con altri monaci s'indugiava un giorno Govinda, du-rante un riposo nel giardino di cui la cortigiana du-rante un riposo nel giardino di cui la cortigiana Ka-mala aveva fatto dono ai discepoli di Gotama. Ka-mala aveva fatto dono ai discepoli di Gotama.

Aveva sentito parlare di un barcaiolo che abitava Aveva sentito parlare di un barcaiolo che abitava presso il fiume, a una giornata di cammino, e che presso il fiume, a una giornata di cammino, e che

da molti era ritenuto un saggio. da molti era ritenuto un saggio.

Quando Govinda riprese il suo cammino, scelse la Quando Govinda riprese il suo cammino, scelse la via che portava al traghetto, curioso di vedere via che portava al traghetto, curioso di vedere

questo barcaiolo. questo barcaiolo.

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Poiché, sebbene egli fosse vissuto tutta la vita sec-Poiché, sebbene egli fosse vissuto tutta la vita sec-ondo la Regola e fosse anche considerato con risp-ondo la Regola e fosse anche considerato con risp-etto dai monaci più giovani per la sua età e per la etto dai monaci più giovani per la sua età e per la sua devozione, pure non era spenta nel suo cuore sua devozione, pure non era spenta nel suo cuore

l'irrequietezza e l'ansia della ricerca. l'irrequietezza e l'ansia della ricerca.

Venne dunque al fiume, pregò il vecchio che lo Venne dunque al fiume, pregò il vecchio che lo traghettasse, e quando furono sulla barca gli disse: traghettasse, e quando furono sulla barca gli disse: «Tu hai dimostrato molta bontà verso noi monaci «Tu hai dimostrato molta bontà verso noi monaci e pellegrini, molti di noi hai già traghettato. Non e pellegrini, molti di noi hai già traghettato. Non sei anche tu, o barcaiolo, uno che cerca la retta sei anche tu, o barcaiolo, uno che cerca la retta

via?». Parlò Siddharta, e i suoi vecchi occhi erano via?». Parlò Siddharta, e i suoi vecchi occhi erano tutto un sorriso: «Come, tu ti dici uno che cerca, o tutto un sorriso: «Come, tu ti dici uno che cerca, o

venera-bile, eppure sei già avanti negli anni, e venera-bile, eppure sei già avanti negli anni, e porti l'abitoporti l'abito

dei monaci di Gotama?». «Son vecchio, sì - disse dei monaci di Gotama?». «Son vecchio, sì - disse Govinda - ma di cercare non ho mai tralasciato. Govinda - ma di cercare non ho mai tralasciato.

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E mai cesserò di cercare, questo mi sembra il mio E mai cesserò di cercare, questo mi sembra il mio destino. Ma tu pure hai cercato, così mi pare. Vuoi destino. Ma tu pure hai cercato, così mi pare. Vuoi dirmi una parola, o degnissimo?». Disse Siddharta: dirmi una parola, o degnissimo?». Disse Siddharta: «Che dovrei mai dirti, io, o venerabile? Forse que-«Che dovrei mai dirti, io, o venerabile? Forse que-sto, che tu cerchi troppo? Che tu non pervieni a sto, che tu cerchi troppo? Che tu non pervieni a

tro-vare per il troppo cercare?». «Come dunque? - tro-vare per il troppo cercare?». «Come dunque? - chiese Govinda. - Quando qualcuno cerca.» chiese Govinda. - Quando qualcuno cerca.»

Rispose Siddharta: «allora accade facilmente che il Rispose Siddharta: «allora accade facilmente che il suo occhio perda la capacità di vedere ogni altra suo occhio perda la capacità di vedere ogni altra

cosa, fuori di quella che cerca, e che egli non riesca cosa, fuori di quella che cerca, e che egli non riesca

a trovar nulla, non possa assorbir nulla, in sé, per-a trovar nulla, non possa assorbir nulla, in sé, per-ché pensa sempre unicamente a ciò che cerca, per-ché pensa sempre unicamente a ciò che cerca, per-ché ha uno scopo, perché è posseduto dal suo sco-ché ha uno scopo, perché è posseduto dal suo sco-po. Cercare significa: avere uno scopo. Ma trovare po. Cercare significa: avere uno scopo. Ma trovare

significa: esser libero, restare aperto, non aver significa: esser libero, restare aperto, non aver scopo. scopo.

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Tu, venerabile, sei forse di fatto uno che cerca, poi-Tu, venerabile, sei forse di fatto uno che cerca, poi-ché, perseguendo il tuo scopo, non vedi tante cose ché, perseguendo il tuo scopo, non vedi tante cose

che ti stanno davanti agli occhi». che ti stanno davanti agli occhi». «Non capisco ancora completamente - pregò «Non capisco ancora completamente - pregò

Govinda. - Che intendi dire con ciò». Govinda. - Che intendi dire con ciò». Parlò Siddharta: «Un tempo, o venerabile, tanti an-Parlò Siddharta: «Un tempo, o venerabile, tanti an-ni fa, tu passasti già un'altra volta presso questo ni fa, tu passasti già un'altra volta presso questo fi-ume, e vi trovasti un uomo addormentato, e ti fi-ume, e vi trovasti un uomo addormentato, e ti sed-esti accanto a lui per proteggerne il sonno. sed-esti accanto a lui per proteggerne il sonno.

Ma quell'uomo che dormiva, o Govinda, tu non l'hai Ma quell'uomo che dormiva, o Govinda, tu non l'hai riconosciuto». Stupito, come affascinato, il monaco riconosciuto». Stupito, come affascinato, il monaco

fissava il barcaiolo negli occhi. fissava il barcaiolo negli occhi. «Tu sei Siddharta? - chiese timidamente. - Anche «Tu sei Siddharta? - chiese timidamente. - Anche questa volta non t'avrei riconosciuto! Di cuore ti questa volta non t'avrei riconosciuto! Di cuore ti

sa-luto, Siddharta! Di cuore mi rallegro di rivederti! sa-luto, Siddharta! Di cuore mi rallegro di rivederti! Tu sei molto mutato, amico! E così, ora sei Tu sei molto mutato, amico! E così, ora sei

diventato barcaiolo?». diventato barcaiolo?».

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Siddharta rise affettuosamente. Siddharta rise affettuosamente. «Ma sì, barcaiolo. Tanti, Govinda, hanno bisogno di «Ma sì, barcaiolo. Tanti, Govinda, hanno bisogno di

molti cambiamenti, devono portare ogni sorta di molti cambiamenti, devono portare ogni sorta di abiti, e io sono uno di quelli, amico. Sii benvenuto, abiti, e io sono uno di quelli, amico. Sii benvenuto, Govinda, e resta questa notte nella mia capanna». Govinda, e resta questa notte nella mia capanna».

  Govinda passò la notte nella capanna e dormì sul Govinda passò la notte nella capanna e dormì sul

giaciglio ch'era stato un tempo di Vasudeva. giaciglio ch'era stato un tempo di Vasudeva.

Molte domande rivolse all'amico della sua Molte domande rivolse all'amico della sua giovinezza, molto gli dovette raccontare Siddharta giovinezza, molto gli dovette raccontare Siddharta

della propria vita. della propria vita.

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Il mattino seguente, quando per lui fu ora di Il mattino seguente, quando per lui fu ora di ripren-dere il cammino, Govinda disse, non senza ripren-dere il cammino, Govinda disse, non senza

esitazio-ne queste parole: esitazio-ne queste parole:

«Prima ch'io continui il mio pellegrinaggio permet-«Prima ch'io continui il mio pellegrinaggio permet-timi ancora una domanda. Hai tu una dottrina? Hai timi ancora una domanda. Hai tu una dottrina? Hai una fede o una scienza che tu segua, che ti aiuti a una fede o una scienza che tu segua, che ti aiuti a

vivere e a ben fare?». vivere e a ben fare?».

Parlò Siddharta: «Tu sai, amico, che già da giovane Parlò Siddharta: «Tu sai, amico, che già da giovane allora, quando vivevamo tra gli asceti nel bosco, io allora, quando vivevamo tra gli asceti nel bosco, io ero pervenuto a diffidare delle dottrine e dei maes-ero pervenuto a diffidare delle dottrine e dei maes-

tri e ad allontanarmi da loro. tri e ad allontanarmi da loro.

Sono rimasto allo stesso punto. Tuttavia ho avuto Sono rimasto allo stesso punto. Tuttavia ho avuto dopo d'allora molti maestri. dopo d'allora molti maestri.

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Una bella cortigiana è stata per lungo tempo mia Una bella cortigiana è stata per lungo tempo mia maestra, e un ricco mercante fu mio maestro, non-maestra, e un ricco mercante fu mio maestro, non-

ché alcuni giocatori d'azzardo. ché alcuni giocatori d'azzardo.

Una volta anche un discepolo del Buddha in pelle-Una volta anche un discepolo del Buddha in pelle-grinaggio fu mio maestro; egli mi sedette accanto, grinaggio fu mio maestro; egli mi sedette accanto,

interrompendo il suo andare. interrompendo il suo andare.

Anche da lui ho appreso, anche a lui sono riconosc-Anche da lui ho appreso, anche a lui sono riconosc-ente, molto riconoscente. Ma soprattutto ho impar-ente, molto riconoscente. Ma soprattutto ho impar-ato qui, da questo fiume, e dal mio predecessore, il ato qui, da questo fiume, e dal mio predecessore, il

barcaiolo Vasudeva. barcaiolo Vasudeva.

Era un uomo semplice, Vasudeva, non era un filo-Era un uomo semplice, Vasudeva, non era un filo-sofo; ma sapeva ciò che occorre sapere, tanto bene sofo; ma sapeva ciò che occorre sapere, tanto bene

quanto Gotama, era un perfetto, un santo». quanto Gotama, era un perfetto, un santo».

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Disse Govinda: «Ancor sempre Siddharta, tu ami un Disse Govinda: «Ancor sempre Siddharta, tu ami un poco lo scherzo, a quel che vedo. Io ti credo, e so poco lo scherzo, a quel che vedo. Io ti credo, e so

che non hai seguito nessun maestro. che non hai seguito nessun maestro. Ma non hai tu stesso trovato, se non una dottrina, Ma non hai tu stesso trovato, se non una dottrina,

almeno alcuni pensieri, alcuni principi almeno alcuni pensieri, alcuni principi fondamentali che ti son propri e che ti aiutano a fondamentali che ti son propri e che ti aiutano a

vivere? vivere? Se tu mi volessi dire qualcosa di ciò riempiresti di Se tu mi volessi dire qualcosa di ciò riempiresti di

gioia il mio cuore». gioia il mio cuore».

Rispose Siddharta: «Ho avuto pensieri, sì, e princi-Rispose Siddharta: «Ho avuto pensieri, sì, e princi-pi, e come! Tante volte ho sentito in me il sapere, pi, e come! Tante volte ho sentito in me il sapere, per un'ora o per un giorno così come si sente la per un'ora o per un giorno così come si sente la

vita nel proprio cuore. Molti pensieri furono quelli, vita nel proprio cuore. Molti pensieri furono quelli, ma mi sarebbe difficile fartene parte. Vedi, ma mi sarebbe difficile fartene parte. Vedi,

Govinda, questo è uno dei miei pensieri, di quelli Govinda, questo è uno dei miei pensieri, di quelli che ho tro-vato io: la saggezza non è comunicabile. che ho tro-vato io: la saggezza non è comunicabile.

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La saggezza che un dotto tenta di comunicare ad La saggezza che un dotto tenta di comunicare ad altri, ha sempre un suono di, pazzia». «Vuoi scher-altri, ha sempre un suono di, pazzia». «Vuoi scher-zare?» chiese Govinda. «Non scherzo dico quel che zare?» chiese Govinda. «Non scherzo dico quel che

ho trovato. La scienza si può comunicare, ma la ho trovato. La scienza si può comunicare, ma la saggezza no. Si può trovarla, si può viverla, si può saggezza no. Si può trovarla, si può viverla, si può farsene portare, si possono fare miracoli con essa, farsene portare, si possono fare miracoli con essa,

ma dirla e insegnarla non si può. Questo era ciò ma dirla e insegnarla non si può. Questo era ciò che da giovane avevo più d'una volta presentito e che da giovane avevo più d'una volta presentito e

che mi ha tenuto lontano dai maestri. che mi ha tenuto lontano dai maestri.

Ho trovato un pensiero, Govinda che tu riterrai di Ho trovato un pensiero, Govinda che tu riterrai di nuovo uno scherzo o una sciocchezza, ma che è il nuovo uno scherzo o una sciocchezza, ma che è il

migliore di tutti i miei pensieri. migliore di tutti i miei pensieri.

Ed è questo: d'ogni verità anche il contrario è vero!Ed è questo: d'ogni verità anche il contrario è vero! In altri termini: una verità si lascia enunciare e In altri termini: una verità si lascia enunciare e

tradurre in parole soltanto quando è unilaterale. tradurre in parole soltanto quando è unilaterale.

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E unilaterale è tutto ciò che può essere concepito E unilaterale è tutto ciò che può essere concepito in pensieri ed espresso in parole, tutto unilaterale, in pensieri ed espresso in parole, tutto unilaterale, tutto dimidiato, tutto privo di totalità, di sfericità, tutto dimidiato, tutto privo di totalità, di sfericità,

di unità. di unità.

Quando il sublime Gotama nel suo insegnamento Quando il sublime Gotama nel suo insegnamento parlava del mondo, era costretto a dividerlo in parlava del mondo, era costretto a dividerlo in

sam-sara e nirvana, in illusione e verità, sofferenza sam-sara e nirvana, in illusione e verità, sofferenza e li-berazione. Non si può far diversamente, non c'è e li-berazione. Non si può far diversamente, non c'è

al-tra via per chi vuol insegnare. al-tra via per chi vuol insegnare.

Ma il mondo in sé, ciò che esiste intorno a noi e in Ma il mondo in sé, ciò che esiste intorno a noi e in noi, non è unilaterale. Mai un uomo, o un atto, è noi, non è unilaterale. Mai un uomo, o un atto, è

tutto samsara o tutto nirvana, mai un uomo è tutto samsara o tutto nirvana, mai un uomo è interamente santo o interamente peccatore. interamente santo o interamente peccatore.

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Sembra così, perché noi siamo soggetti alla illusio-Sembra così, perché noi siamo soggetti alla illusio-ne che il tempo sia qualcosa di reale. Il tempo non ne che il tempo sia qualcosa di reale. Il tempo non è reale, Govinda; questo io l'ho appreso ripetutam-è reale, Govinda; questo io l'ho appreso ripetutam-

ente, in più d'una occasione. ente, in più d'una occasione.

E se il tempo non è reale, allora anche la disconti-E se il tempo non è reale, allora anche la disconti-nuità che sembra esservi tra il mondo e l'eternità, nuità che sembra esservi tra il mondo e l'eternità,

tra il male e il bene, è un'illusione».tra il male e il bene, è un'illusione».

«Ma come?» chiese Govinda ansiosamente.«Ma come?» chiese Govinda ansiosamente.

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«Ascolta caro, ascolta bene! Il peccatore ch'io sono «Ascolta caro, ascolta bene! Il peccatore ch'io sono e che tu sei è peccatore, sì, ma un giorno sarà di e che tu sei è peccatore, sì, ma un giorno sarà di nuovo Brahma, un giorno raggiungerà il nirvana, nuovo Brahma, un giorno raggiungerà il nirvana,

sarà Buddha. sarà Buddha.

E ora vedi: questo "E ora vedi: questo "un giornoun giorno" è illusione, è soltan-" è illusione, è soltan-to un modo di dire! Il peccatore non è in cammino to un modo di dire! Il peccatore non è in cammino

per diventare Buddha, non è coinvolto in un per diventare Buddha, non è coinvolto in un proces-so di sviluppo, sebbene il nostro pensiero proces-so di sviluppo, sebbene il nostro pensiero non sap-pia rappresentarsi le cose diversamente. non sap-pia rappresentarsi le cose diversamente. No, nel peccatore è, già ora, oggi stesso, il futuro No, nel peccatore è, già ora, oggi stesso, il futuro Buddha, il suo avvenire è già tutto presente, tu Buddha, il suo avvenire è già tutto presente, tu devi venera-re in lui, in te, in ognuno il Buddha devi venera-re in lui, in te, in ognuno il Buddha

potenziale, il Buddha in divenire, il Buddha potenziale, il Buddha in divenire, il Buddha nascosto. nascosto.

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Il mondo, caro Govinda, non è imperfetto, o impe-Il mondo, caro Govinda, non è imperfetto, o impe-gnato in una lunga via verso la perfezione: no, è gnato in una lunga via verso la perfezione: no, è perfetto in ogni istante, ogni peccato porta già in perfetto in ogni istante, ogni peccato porta già in

sé la grazia, tutti i bambini portano già in sé la sé la grazia, tutti i bambini portano già in sé la vecchi-aia, tutti i lattanti la morte, tutti i morenti la vecchi-aia, tutti i lattanti la morte, tutti i morenti la vita eterna. Non è concesso all'uomo di scorgere a vita eterna. Non è concesso all'uomo di scorgere a che punto sia il suo simile della propria strada: in che punto sia il suo simile della propria strada: in bri-ganti e in giocatori d'azzardo si cela il Buddha, bri-ganti e in giocatori d'azzardo si cela il Buddha,

nel Brahmino può celarsi il brigante. nel Brahmino può celarsi il brigante. La meditazione profonda consente la possibilità di La meditazione profonda consente la possibilità di

abolire il tempo, di vedere in contemporaneità abolire il tempo, di vedere in contemporaneità tutto ciò che è stato, ciò che è ciò che sarà, e allora tutto ciò che è stato, ciò che è ciò che sarà, e allora tutto è bene, tutto è perfetto, tutto è Brahma. Per tutto è bene, tutto è perfetto, tutto è Brahma. Per questo a me par buono tutto ciò che esiste, la vita questo a me par buono tutto ciò che esiste, la vita

come la morte, il peccato come la santità, come la morte, il peccato come la santità, l'intelligenza co-me la stoltezza, tutto dev'essere l'intelligenza co-me la stoltezza, tutto dev'essere

così, tutto richiede solamente il mio accordo,così, tutto richiede solamente il mio accordo,

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la mia buona volontà, la mia amorosa comprensio-la mia buona volontà, la mia amorosa comprensio-ne, e così per me tutto è bene, nulla mi può far ma-ne, e così per me tutto è bene, nulla mi può far ma-le. Ho appreso, nell'anima e nel corpo, che avevo le. Ho appreso, nell'anima e nel corpo, che avevo

molto bisogno del peccato, avevo bisogno della vo-molto bisogno del peccato, avevo bisogno della vo-luttà, dell'ambizione, della vanità, e avevo bisogno luttà, dell'ambizione, della vanità, e avevo bisogno della più ignominiosa disperazione, per imparare la della più ignominiosa disperazione, per imparare la rinuncia a resistere, per imparare ad amare il mon-rinuncia a resistere, per imparare ad amare il mon-do, per smettere di confrontarlo con un certo mon-do, per smettere di confrontarlo con un certo mon-do immaginato, desiderato da me, con una specie do immaginato, desiderato da me, con una specie di perfezione da me escogitata, ma per lasciarlo, di perfezione da me escogitata, ma per lasciarlo, invece, così com'è, e amarlo e appartenergli con invece, così com'è, e amarlo e appartenergli con

gioia. Tali, o Govinda, sono alcuni dei pensieri che gioia. Tali, o Govinda, sono alcuni dei pensieri che mi sono venuti in mente».mi sono venuti in mente».

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Siddharta si chinò, alzò una pietra da terra e la Siddharta si chinò, alzò una pietra da terra e la sop-pesò sulla mano. «Questa - disse sop-pesò sulla mano. «Questa - disse

giocherellando - è una pietra, e forse, entro un giocherellando - è una pietra, e forse, entro un dato tempo, sarà terra, e di terra diventerà pianta, dato tempo, sarà terra, e di terra diventerà pianta,

o bestia, o uomo. Bene, un tempo io avrei detto: o bestia, o uomo. Bene, un tempo io avrei detto: ""Questa pietra è soltanto una pietra, non val Questa pietra è soltanto una pietra, non val

niente, appartiene al mondo di Maya: ma poiché niente, appartiene al mondo di Maya: ma poiché forse nel cerchio delle trasforma-zioni può anche forse nel cerchio delle trasforma-zioni può anche

diventar uomo e spirito, per questodiventar uomo e spirito, per questo io attribuisco anche a lei un pregio io attribuisco anche a lei un pregio". ".

Così avrei pensato un tempo. Ma oggi invece Così avrei pensato un tempo. Ma oggi invece penso: questa pietra è pietra, ed è anche animale, penso: questa pietra è pietra, ed è anche animale, è anche dio, è anche Buddha, io l'amo e l'onoro non è anche dio, è anche Buddha, io l'amo e l'onoro non

perchéperché un giorno o l'altro possa diventare questo o un giorno o l'altro possa diventare questo o

quello, ma perché essa è, ed è sempre stata, tutto. quello, ma perché essa è, ed è sempre stata, tutto.

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E appunto questo fatto, che sia pietra, che ora mi E appunto questo fatto, che sia pietra, che ora mi appaia come pietra, proprio questo fa sì ch'io l'ami, appaia come pietra, proprio questo fa sì ch'io l'ami,

e veda un senso e un valore in ognuna delle sue e veda un senso e un valore in ognuna delle sue ve-ne e cavità, nel giallo, nel grigio, nella durezza, ve-ne e cavità, nel giallo, nel grigio, nella durezza,

nel suono che emette quando la colpisco, nel suono che emette quando la colpisco, nell'aridità e nella umidità della sua superficie.nell'aridità e nella umidità della sua superficie.

Ci sono pietre che hanno al tatto un'apparenza ole-Ci sono pietre che hanno al tatto un'apparenza ole-osa, o come di sapone e altre che paiono foglie, al-osa, o come di sapone e altre che paiono foglie, al-

tre sabbia e ognuna è speciale e prega l'Om a tre sabbia e ognuna è speciale e prega l'Om a modo suo, ognuna è Brahma, ma nello stesso modo suo, ognuna è Brahma, ma nello stesso

tempo è an-che pietra, è oleosa o grassa come tempo è an-che pietra, è oleosa o grassa come sapone e appun-to questo mi piace e mi sembra sapone e appun-to questo mi piace e mi sembra

meraviglioso e de-gno di adorazione. Ma non farmi meraviglioso e de-gno di adorazione. Ma non farmi più dir altro di ciò. più dir altro di ciò.

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Le parole che colgono il significato segreto, tutto Le parole che colgono il significato segreto, tutto appare sempre un po' diverso quando lo si appare sempre un po' diverso quando lo si

esprime, un po' falsato, un po' sciocco, sì, e anche esprime, un po' falsato, un po' sciocco, sì, e anche questo è questo è

bene e mi piace moltissimo, anche con questo sono bene e mi piace moltissimo, anche con questo sono perfettamente d'accordo, che ciò che è tesoro e perfettamente d'accordo, che ciò che è tesoro e saggezza d'un uomo suoni sempre un po' sciocco saggezza d'un uomo suoni sempre un po' sciocco

alle orecchie degli altri». alle orecchie degli altri».

Govinda ascoltava in silenzio. «Perché mi hai detto Govinda ascoltava in silenzio. «Perché mi hai detto quella faccenda della pietra?» chiese, dopo una quella faccenda della pietra?» chiese, dopo una

pausa, esitando. pausa, esitando.

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«Mi venne detto senza premeditazione. O forse era «Mi venne detto senza premeditazione. O forse era per dire che appunto questa pietra, e il fiume, e per dire che appunto questa pietra, e il fiume, e

tut-te queste cose dalle quali possiamo imparare, tut-te queste cose dalle quali possiamo imparare, io le amo. Posso amare una pietra, Govinda, e io le amo. Posso amare una pietra, Govinda, e

anche un albero o un pezzo di corteccia. Queste anche un albero o un pezzo di corteccia. Queste sono cose, e le cose si possono amare. Ma le parole sono cose, e le cose si possono amare. Ma le parole

non le posso amare. Ecco perché le dottrine non non le posso amare. Ecco perché le dottrine non contano nulla per me: non sono né dure né molli, contano nulla per me: non sono né dure né molli, non hanno colo-re, non hanno spigoli, non hanno non hanno colo-re, non hanno spigoli, non hanno odori, non hanno sapore, non hanno null'altro che odori, non hanno sapore, non hanno null'altro che

parole. parole. Forse è questo ciò che impedisce di trovar la pace: Forse è questo ciò che impedisce di trovar la pace: le troppe parole. Poiché anche liberazione e virtù, le troppe parole. Poiché anche liberazione e virtù, anche samsara e nirvana sono mere parole, Govin-anche samsara e nirvana sono mere parole, Govin-da. Non c'è nessuna cosa che sia il nirvana, esiste da. Non c'è nessuna cosa che sia il nirvana, esiste

solo la parola nirvana».solo la parola nirvana».

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Disse Govinda: «Non una sola parola è il nirvana, Disse Govinda: «Non una sola parola è il nirvana, amico. È un pensiero». amico. È un pensiero».

Siddharta continuò: «Un pensiero, sia pure. Devo Siddharta continuò: «Un pensiero, sia pure. Devo confessarti, mio caro, che non faccio una gran di-confessarti, mio caro, che non faccio una gran di-

stinzione tra pensieri e parole. Per dirtela schietta, stinzione tra pensieri e parole. Per dirtela schietta, non tengo i pensieri in gran conto. Apprezzo di più non tengo i pensieri in gran conto. Apprezzo di più

le cose. le cose.

Qui a questo traghetto, per esempio, ci fu, mio Qui a questo traghetto, per esempio, ci fu, mio pre-decessore e maestro, un uomo, un santo uomo, pre-decessore e maestro, un uomo, un santo uomo,

che per tanti anni credette semplicemente nel che per tanti anni credette semplicemente nel fiume e in nient'altro.fiume e in nient'altro.

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Egli aveva notato che la voce del fiume gli parlava, Egli aveva notato che la voce del fiume gli parlava, e da quella imparava, essa lo educava e lo istruiva, e da quella imparava, essa lo educava e lo istruiva, il fiume gli pareva un dio, e per tanti anni non sep-il fiume gli pareva un dio, e per tanti anni non sep-pe che ogni brezza, ogni nuvola, ogni uccello, ogni pe che ogni brezza, ogni nuvola, ogni uccello, ogni

insetto è altrettanto divino e può essere insetto è altrettanto divino e può essere altrettanto saggio e istruttivo quanto il venerato altrettanto saggio e istruttivo quanto il venerato

fiume. fiume. Ma quando questo santo se ne andò nella foresta, Ma quando questo santo se ne andò nella foresta, allora sapeva già tutto, sapeva più di te e di me, allora sapeva già tutto, sapeva più di te e di me,

senza maestro, senza libri, solo perché aveva senza maestro, senza libri, solo perché aveva avuto fede nel fiume». avuto fede nel fiume».

Govinda disse: «Ma ciò che tu' chiami "Govinda disse: «Ma ciò che tu' chiami "cosecose", è for-", è for-se qualcosa di reale, di essenziale? Non è soltanto se qualcosa di reale, di essenziale? Non è soltanto illusione di Maya, soltanto immagine e apparenza? illusione di Maya, soltanto immagine e apparenza? La tua pietra, il tuo albero, il tuo fiume, sono forse La tua pietra, il tuo albero, il tuo fiume, sono forse

realtà?». realtà?».

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«Anche questo -disse Siddharta - non mi preoccupa «Anche questo -disse Siddharta - non mi preoccupa molto. Siano o non siano le cose soltanto apparen-molto. Siano o non siano le cose soltanto apparen-za, allora sono apparenza anch'io e quindi esse so-za, allora sono apparenza anch'io e quindi esse so-no sempre miei simili. Questo è ciò che me le rende no sempre miei simili. Questo è ciò che me le rende così care e rispettabili: sono miei simili. Per questo così care e rispettabili: sono miei simili. Per questo

posso amarle. Ed eccoti ora una dottrina della posso amarle. Ed eccoti ora una dottrina della quale riderai: l'amore o Govinda, mi sembra di quale riderai: l'amore o Govinda, mi sembra di tutte la co-sa principale. Penetrare il mondo, tutte la co-sa principale. Penetrare il mondo,

spiegarlo, dispr-ezzarlo, può essere l'opera dei spiegarlo, dispr-ezzarlo, può essere l'opera dei grandi filosofi. grandi filosofi.

Ma a me importa solo di poter amare il mondo, non Ma a me importa solo di poter amare il mondo, non disprezzarlo non odiare il mondo e me; a me impor-disprezzarlo non odiare il mondo e me; a me impor-ta solo di poter considerare il mondo, me e tutti gli ta solo di poter considerare il mondo, me e tutti gli

esseri, con amore, ammirazione e rispetto».esseri, con amore, ammirazione e rispetto».

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«Questo lo capisco - disse Govinda. - Ma appunto in «Questo lo capisco - disse Govinda. - Ma appunto in ciò egli, il Sublime, riconobbe un inganno. Egli pre-ciò egli, il Sublime, riconobbe un inganno. Egli pre-

scrisse la benevolenza, la generosità, la scrisse la benevolenza, la generosità, la compassio-ne, l'indulgenza, ma non l'amore; egli ci compassio-ne, l'indulgenza, ma non l'amore; egli ci

proibì di vincolare il nostro cuore nell'amore di proibì di vincolare il nostro cuore nell'amore di cose terre-ne». «Lo so - disse Siddharta, e il suo cose terre-ne». «Lo so - disse Siddharta, e il suo

sorriso pare-va ora raggiante. - Lo so, Govinda, e, sorriso pare-va ora raggiante. - Lo so, Govinda, e, vedi, qui sia-mo proprio nel cuore delle opinioni, vedi, qui sia-mo proprio nel cuore delle opinioni,

dei contrasti di parole. Poiché io non posso negare dei contrasti di parole. Poiché io non posso negare che le mie paro-le sull'amore non siano in che le mie paro-le sull'amore non siano in

contrasto, in apparente contrasto con le parole di contrasto, in apparente contrasto con le parole di Gotama. Gotama.

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Appunto per questo diffido tanto delle parole, per-Appunto per questo diffido tanto delle parole, per-ché so che questo contrasto è illusorio. So che son ché so che questo contrasto è illusorio. So che son d'accordo con Gotama. Come potrebbe non conosc-d'accordo con Gotama. Come potrebbe non conosc-ere l'amore, lui che aveva riconosciuto tutta la ca-ere l'amore, lui che aveva riconosciuto tutta la ca-ducità, la nullità del genere umano, eppure amava ducità, la nullità del genere umano, eppure amava tanto gli uomini da impiegare tutta una lunga vita tanto gli uomini da impiegare tutta una lunga vita

laboriosa unicamente a soccorrerli, ad ammaestrar-laboriosa unicamente a soccorrerli, ad ammaestrar-li! Anche in lui, nel tuo grande maestro, mi son più li! Anche in lui, nel tuo grande maestro, mi son più care le cose che le parole, la sua vita e i suoi fatti care le cose che le parole, la sua vita e i suoi fatti più che i suoi discorsi: sono più importanti gli atti più che i suoi discorsi: sono più importanti gli atti

della sua mano che le sue opinioni. Non nella paro-della sua mano che le sue opinioni. Non nella paro-la, non nel pensiero, vedo la sua grandezza, ma la, non nel pensiero, vedo la sua grandezza, ma

nella vita, nell'azione».nella vita, nell'azione».

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Tacquero a lungo i due vecchi. Tacquero a lungo i due vecchi. Poi Govinda parlò, mentre s'inchinava per prendere Poi Govinda parlò, mentre s'inchinava per prendere congedo: «Ti ringrazio, Siddharta, di avermi rivela-congedo: «Ti ringrazio, Siddharta, di avermi rivela-

to qualcosa dei tuoi pensieri. Sono pensieri to qualcosa dei tuoi pensieri. Sono pensieri singola-ri, in parte, e non tutti mi sono riusciti singola-ri, in parte, e non tutti mi sono riusciti immediata-mente chiari. Ma comunque sia, ti immediata-mente chiari. Ma comunque sia, ti

ringrazio, e ti auguro giorni di pace».ringrazio, e ti auguro giorni di pace». (Ma in segreto pensava: Questo Siddharta è un uo- (Ma in segreto pensava: Questo Siddharta è un uo-mo stupefacente meravigliosi pensieri esprime, e mo stupefacente meravigliosi pensieri esprime, e

la sua dottrina sembra un po' pazzesca. Ben la sua dottrina sembra un po' pazzesca. Ben altrimen-ti suona la pura dottrina del Sublime, più altrimen-ti suona la pura dottrina del Sublime, più chiara più pura, più razionale, e non contiene nulla chiara più pura, più razionale, e non contiene nulla di bizzar-ro, di pazzesco o di ridicolo. Ma ben altro di bizzar-ro, di pazzesco o di ridicolo. Ma ben altro che i suoi pensieri mi sembrano le mani e i piedi di che i suoi pensieri mi sembrano le mani e i piedi di

Siddharta, i suoi occhi, la fronte, il respiro, il Siddharta, i suoi occhi, la fronte, il respiro, il sorriso, il modo di salutare, di camminare. sorriso, il modo di salutare, di camminare.

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Mai, dacché il nostro sublime Gotama entrò nel nir-Mai, dacché il nostro sublime Gotama entrò nel nir-vana, mai ho incontrato un uomo del quale sentissi vana, mai ho incontrato un uomo del quale sentissi così distintamente: costui è un santo! Soltanto lui, così distintamente: costui è un santo! Soltanto lui, questo Siddharta mi ha fatto questa impressione. questo Siddharta mi ha fatto questa impressione.

La sua dottrina può esser strana, pazzesche posso-La sua dottrina può esser strana, pazzesche posso-no suonare le sue parole, ma il suo sguardo e la no suonare le sue parole, ma il suo sguardo e la sua mano, la sua pelle e i suoi capelli, tutto in lui sua mano, la sua pelle e i suoi capelli, tutto in lui irradia una purezza una pace, irradia una serenità irradia una purezza una pace, irradia una serenità

e mitez-za e santità, quale non ho mai visto in e mitez-za e santità, quale non ho mai visto in nessun uomo dopo la morte del nostro sublime nessun uomo dopo la morte del nostro sublime

maestro). maestro).

Mentre Govinda svolgeva questi pensieri, e una Mentre Govinda svolgeva questi pensieri, e una contraddizione si dibatteva nel suo cuore, l'amore contraddizione si dibatteva nel suo cuore, l'amore

lo trasse a inchinarsi ancora una volta a Siddharta. lo trasse a inchinarsi ancora una volta a Siddharta. Questi sedeva tranquillamente, e Govinda gli fece Questi sedeva tranquillamente, e Govinda gli fece

un profondo inchino. un profondo inchino.

Page 31: Siddharta Avanza con un clic (seguito del volume undici)

«Siddharta, tutti e due siamo diventati vecchi. «Siddharta, tutti e due siamo diventati vecchi. Difficilmente ci rivedremo ancora in questa forma Difficilmente ci rivedremo ancora in questa forma umana. Vedo, amico, che tu hai trovato la pace. Io umana. Vedo, amico, che tu hai trovato la pace. Io riconosco di non averla trovata. Dimmi ancora una riconosco di non averla trovata. Dimmi ancora una parola, o degnissimo amico, dammi qualcosa ch'io parola, o degnissimo amico, dammi qualcosa ch'io possa afferrare, ch'io possa comprendere! Dammi possa afferrare, ch'io possa comprendere! Dammi

qualcosa che mi accompagni nel mio cammino. qualcosa che mi accompagni nel mio cammino. Spesso è gravoso il mio cammino, e spesso oscuro, Spesso è gravoso il mio cammino, e spesso oscuro,

Siddharta». Siddharta».

Siddharta taceva e lo guardava con quel suo Siddharta taceva e lo guardava con quel suo sorriso tranquillo, sempre uguale. Govinda lo sorriso tranquillo, sempre uguale. Govinda lo

guardava fisso in volto, con ansia, con desiderio.guardava fisso in volto, con ansia, con desiderio.

Page 32: Siddharta Avanza con un clic (seguito del volume undici)

La sofferenza d'un eterno cercare era scritta nel La sofferenza d'un eterno cercare era scritta nel suo sguardo, la sofferenza d'un eterno non trovare. suo sguardo, la sofferenza d'un eterno non trovare.

Siddharta guardava e sorrideva. Siddharta guardava e sorrideva.

«Chinati verso me! - sussurrò piano all'orecchio di «Chinati verso me! - sussurrò piano all'orecchio di Govinda. - Chinati verso di me! Govinda. - Chinati verso di me!

Così, ancora più vicino! proprio vicino! Baciami Così, ancora più vicino! proprio vicino! Baciami sulla fronte. Govinda!». sulla fronte. Govinda!».

Ma mentre Govinda obbediva alle sue parole, mera-Ma mentre Govinda obbediva alle sue parole, mera-vigliato, eppure attratto dal grande amore e da vigliato, eppure attratto dal grande amore e da

una specie di presentimento, e si accostava a lui e una specie di presentimento, e si accostava a lui e gli sfiorava la fronte con le labbra, gli accadde gli sfiorava la fronte con le labbra, gli accadde

qualcosa di meraviglioso. qualcosa di meraviglioso.

Page 33: Siddharta Avanza con un clic (seguito del volume undici)

Mentre i suoi pensieri ancora s'occupavano delle Mentre i suoi pensieri ancora s'occupavano delle meravigliose parole di Siddharta, ancora si meravigliose parole di Siddharta, ancora si

sforzava invano, e con una certa ripugnanza di sforzava invano, e con una certa ripugnanza di pensare l'a-bolizione del tempo, d'immaginarsi pensare l'a-bolizione del tempo, d'immaginarsi nirvana e sam-sara come una cosa sola, mentre nirvana e sam-sara come una cosa sola, mentre

perfino un certo disprezzo per le parole dell'amico perfino un certo disprezzo per le parole dell'amico combatteva in lui con l'amore sconfinato e col combatteva in lui con l'amore sconfinato e col

rispetto, ecco quel che gli accadde: Non vide più il rispetto, ecco quel che gli accadde: Non vide più il volto del suo amico Sid-dharta, vedeva invece altri volto del suo amico Sid-dharta, vedeva invece altri

volti, molti, una lunga fila, un fiume di volti, volti, molti, una lunga fila, un fiume di volti, centinaia migliaia di volti, che tutti venivano e centinaia migliaia di volti, che tutti venivano e

passavano, ma pure apparivano anche tutti passavano, ma pure apparivano anche tutti insieme, e tutti si mutavano e rinnovav-ano insieme, e tutti si mutavano e rinnovav-ano

continuamente, eppure erano tutti Siddharta. continuamente, eppure erano tutti Siddharta.

Page 34: Siddharta Avanza con un clic (seguito del volume undici)

Vide il volto d'un pesce, d'un carpio, con la bocca Vide il volto d'un pesce, d'un carpio, con la bocca spalancata in un dolore infinito, un pesce in spalancata in un dolore infinito, un pesce in

agonia, con gli occhi che scoppiavano - vide il volto agonia, con gli occhi che scoppiavano - vide il volto d'un bimbo appena nato, rosso e pieno di rughe d'un bimbo appena nato, rosso e pieno di rughe

contrat-to nel pianto - vide il volto d'un assassino, contrat-to nel pianto - vide il volto d'un assassino, e vide costui piantare un coltello nella pancia d'un e vide costui piantare un coltello nella pancia d'un

uomo - vide, nello stesso istante, questo uomo - vide, nello stesso istante, questo malfattore incate-nato e in ginocchio davanti al malfattore incate-nato e in ginocchio davanti al boia, che gli mozzava la testa con un colpo della boia, che gli mozzava la testa con un colpo della

mannaia. mannaia.

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Vide i corpi d'uomini e donne nudi, negli atti e Vide i corpi d'uomini e donne nudi, negli atti e nella lotta di frenetico amore - vide cadaveri nella lotta di frenetico amore - vide cadaveri distesi tran-quilli, freddi, vuoti - vide teste distesi tran-quilli, freddi, vuoti - vide teste

d'animali, di cinghi-ali, di coccodrilli, d'elefanti, di d'animali, di cinghi-ali, di coccodrilli, d'elefanti, di tori, d'uccelli - vide dei, vide Krishna, vide Agni - tori, d'uccelli - vide dei, vide Krishna, vide Agni -

vide queste immaginivide queste immagini e questi volti mescolati in mille reciproci rapporti, e questi volti mescolati in mille reciproci rapporti,

ognuno aiutare gli altri, amarli, odiarli, ognuno aiutare gli altri, amarli, odiarli, distruggerli, rigenerarli, ognuno avviato alla morte.distruggerli, rigenerarli, ognuno avviato alla morte.

Ognuno testimonianza appassionatamente Ognuno testimonianza appassionatamente dolorosa della loro caducità, eppure nessuno dolorosa della loro caducità, eppure nessuno

moriva, ognuno si trasformava soltanto, veniva moriva, ognuno si trasformava soltanto, veniva un'altra volta gene-rato, riceveva un volto sempre un'altra volta gene-rato, riceveva un volto sempre nuovo, senza che, tuttavia, ci fosse un intervallo di nuovo, senza che, tuttavia, ci fosse un intervallo di

tempo fra l'uno e l'altro volto.tempo fra l'uno e l'altro volto.

Page 36: Siddharta Avanza con un clic (seguito del volume undici)

Tutte queste immagini e questi volti giacevano, Tutte queste immagini e questi volti giacevano, fluivano, si generavano, galleggiavano e rifluivano fluivano, si generavano, galleggiavano e rifluivano l'uno nell'altro, e sopra tutti v'era costantemente l'uno nell'altro, e sopra tutti v'era costantemente

qualcosa di sottile, d'impalpabile, eppure reale, co-qualcosa di sottile, d'impalpabile, eppure reale, co-me un vetro o un ghiaccio sottilissimo, interposto, me un vetro o un ghiaccio sottilissimo, interposto, come una pellicola trasparente, un guscio o una come una pellicola trasparente, un guscio o una

forma o una maschera d'acqua, e questa maschera forma o una maschera d'acqua, e questa maschera sorrideva, e questa maschera era il volto sorrideva, e questa maschera era il volto

sorridente di Siddharta, che egli, Govinda, proprio sorridente di Siddharta, che egli, Govinda, proprio in quell‘-istante sfiorava con le labbra. in quell‘-istante sfiorava con le labbra.

Page 37: Siddharta Avanza con un clic (seguito del volume undici)

E, così parve a Govinda, questo sorriso della ma-E, così parve a Govinda, questo sorriso della ma-schera, questo sorriso dell'unità sopra il fluttuar schera, questo sorriso dell'unità sopra il fluttuar

delle forme, questo sorriso della contemporaneità delle forme, questo sorriso della contemporaneità sopra le migliaia di nascite e di morti, questo sorri-sopra le migliaia di nascite e di morti, questo sorri-so di Siddharta era appunto il medesimo, era esat-so di Siddharta era appunto il medesimo, era esat-tamente il costante, tranquillo, fine, impenetrabile, tamente il costante, tranquillo, fine, impenetrabile, forse benigno, forse schernevole, saggio, multirug-forse benigno, forse schernevole, saggio, multirug-oso sorriso di Gotama, il Buddha, quale egli stesso oso sorriso di Gotama, il Buddha, quale egli stesso l'aveva visto centinaia di volte con venerazione. l'aveva visto centinaia di volte con venerazione.

Così - questo Govinda lo sapeva – così sorridono i Così - questo Govinda lo sapeva – così sorridono i Perfetti.Perfetti.

Page 38: Siddharta Avanza con un clic (seguito del volume undici)

Senza più sapere che cosa fosse il tempo, senza Senza più sapere che cosa fosse il tempo, senza più sapere se questo brivido fosse durato un più sapere se questo brivido fosse durato un

secondo o un secolo, senza più sapere se esistesse secondo o un secolo, senza più sapere se esistesse un Siddh-arta, o un Gotama, un Io o un Tu, ferito un Siddh-arta, o un Gotama, un Io o un Tu, ferito nel più pro-fondo dell'anima come da una saetta nel più pro-fondo dell'anima come da una saetta

divina, la cui ferita fosse tutta dolcezza, divina, la cui ferita fosse tutta dolcezza, affascinato e sciolto nel-l‘intimo suo, Govinda affascinato e sciolto nel-l‘intimo suo, Govinda

rimase ancora un poco china-to sul tranquillo volto rimase ancora un poco china-to sul tranquillo volto di Siddharta, che aveva giu-stappunto baciato, di Siddharta, che aveva giu-stappunto baciato, ch'era stato giustappunto teatro di tutte quelle ch'era stato giustappunto teatro di tutte quelle

immagini, di tutto quel divenire, di tutto immagini, di tutto quel divenire, di tutto quell'essere. quell'essere.

Page 39: Siddharta Avanza con un clic (seguito del volume undici)

Il volto era immutato, dopo che la profondità Il volto era immutato, dopo che la profondità delle mille rughe s'era di nuovo chiusa sotto la delle mille rughe s'era di nuovo chiusa sotto la

sua superficie, ed egli sorrideva tranquillo, sua superficie, ed egli sorrideva tranquillo, sor-rideva dolce e sommesso, forse molto sor-rideva dolce e sommesso, forse molto benigna-mente, forse molto schernevole, benigna-mente, forse molto schernevole, esattamente com'egli aveva sorriso, il esattamente com'egli aveva sorriso, il

Sublime.Sublime. Profondamente s'inchinò Govinda, sul Profondamente s'inchinò Govinda, sul suo vecchio viso corsero lacrime, delle quali egli suo vecchio viso corsero lacrime, delle quali egli nulla sapeva, come un fuoco arse nel suo cuore il nulla sapeva, come un fuoco arse nel suo cuore il sentimento del più intimo amore, della più umile sentimento del più intimo amore, della più umile venerazione. Profondamente egli s'inchinò, fino a venerazione. Profondamente egli s'inchinò, fino a

terra, davanti all'uomo che sedeva immobile e il cui terra, davanti all'uomo che sedeva immobile e il cui sorriso gli ricordava tutto ciò ch'egli avesse mai sorriso gli ricordava tutto ciò ch'egli avesse mai amato in vita sua, tutto ciò che nella sua vita vi amato in vita sua, tutto ciò che nella sua vita vi

fosse mai stato di prezioso e di sacro.fosse mai stato di prezioso e di sacro.

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(conclusione dell’opera) (conclusione dell’opera)

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