Si torna alle urne in ordine sparso Marcati dall’indistinto · bombardamenti e prostrata dalla...

8
in PROSPETTIVA PERSONA Spedizione in A.P. 45% - Art. 2, comma 20/B L. 662/96 DCB/DC Abruzzo Pescara Reg. n. 119 del 17.10.1974 - Tribunale di Teramo - R.O.C. n. 5615 MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA Anno XXXV - n. 2 - Febbraio 2008 Si torna alle urne in ordine sparso Per la quinta volta, in 14 anni andremo alle elezioni e sia il Popolo delle Libertà sia il Partito Democratico, in nome del cam- biamento e dell’innovazione, presenteranno le stesse facce di sempre, quelle che hanno sempre solo predicato e mai praticato una vera e sana politica di svilup- po. In ordine sparso. Senza semplifi- care, anzi con qualche complica- zione ulteriore. I due partiti schieramenti contrapposti sono sparigliati. Al centro si lotta per l’accaparramento del voto dei moderati, col rischio di avere una ulteriore frammentazione dei cat- tolici: altro che grande centro! Saranno tutti col “centrino” rica- mato in mano:da Mastella alla Rosa bianca di Tabacci, da Casini( a proposito: cosa c’è dietro la sua sofferta candidatura? Forse il suocero Caltagirone?) a Ferrara. A sinistra andiamo dall’arcobaleno a Ferrando, a Boselli e alla sini- stra critica, a destra dalla Santanché alla fiamma tricolo- re e chissà cos’altro verrà fuori…. non ci si capisce nien- te! Li immaginavate 10 candidati a Premier? Siamo costretti a vivere contraddizioni ancora più evi- denti: ad es. in Campania, Sandra Lonardo Mastella ha annunciato che il suo partito non esce dalla coalizione di centro sinistra che governa la Regione, il Comune e la Provincia di Napoli,pur avendo provocato la crisi dell’Unione in Parlamento, per gli arresti avvenuti in Campania( confermati per due assessori e due consi- glieri regionali dell’Udeur): tutto questo è incredibile! Di botto la cosa più importante è diventata la rincorsa al voto mentre la mondezza a Napoli resta lì, l’inflazione aumenta, i salari perdono potere di acquisto. Ora è tempo di promesse,di chi le spara più grosse: le tasse diminuiranno, i salari aumenteranno, ma chi paga? La lotta all’evasione, di cui tanto ci si gloria ha ricevuto di recente uno sberleffo madornale: 22250 imprese in nero, da gennaio a novembre 2007 per un totale di oltre 150000 addetti e una perdita secca per le casse dello Stato di un miliardo e mezzo di euro. Però,come al soli- to, tutti promettono il paradiso in terra dopo aver spen- nato i soliti noti, dipendenti e pensionati. Non si vede però all’orizzonte nessuna diminuzio- ne degli emolumenti parlamenta- ri, nessuna abolizione di enti inu- tili(Comunità montane, Consorzi, Authority, ecc.). Anzi i partiti li hanno moltiplicati per sistemare i loro funzionari e por- taborse; inoltre si sono attribuiti le prebende anche per gli anni a venire della legislatura che non c’è più, gli aumenti bloccati che sono stati sbloccati con gli inte- ressi, mentre la campagna eletto- rale brucerà energie e prebende all’infinito. Altro che tesoret- to…se non si pone riparo sarà dura! L’antipolitica è forte nel Paese in questa fase e le incoerenze politi- che e le presunzioni dei potenti non fanno altro che alimentare questo sentimento. Cosa fare e come? Cominciamo con l’assumere il coraggio e la responsabi- lità. Leggiamo i programmi, vediamo i candidati e deci- diamo chi votare. Non votiamo programmi manifesto e non votiamo i corrotti e i condannati dalla giustizia penale; non votiamo i “Quacquaracqua” di nessuno schieramento, né quelli che sono sempre pronti ad appoggiare i vincitori che rimangono in Parlamento vita natural durante. Guardiamo alle capacità, alla coerenza, alla competen- za e alla moralità testimoniata di chi ci chiede il voto. Votiamo chi difende le nostre idee a costo di essere emarginato dai gruppi e dall’opinione prevalente. Votiamo quelli che vanno in politica non perché non sanno fare altro (alcuni leader se non facessero politi- ca cosa saprebbero fare?), ma perché possono portare la loro esperienza al servizio del bene comune della nazione. Votiamo quelli che saranno capaci di parlare fuori dal coro quando si tratterà di decidere cose che hanno a che fare anche con la coscienza etica non ideologizzata. Non votiamo quelli che per non rompe- re le maggioranze saranno capaci di lacerare le nostre coscienze. Attilio Danese Marcati dall’indistinto E’ passato il giorno della Memoria ma la memoria è ancora lì e ci resta. Corrode l’anima impotente a spiegare l’orrore. Ma di che memoria si tratta? Quella indistinta e massificante che fa dell’Olocausto un tutt’uno, una specie di polpettone di personaggi senza volto, senza identità né storia personale. Un unicum del quale rabbrividire di tanto in tanto un po’ come si fa al ricordo di un film horror particolarmente riuscito. Personalmente in questo periodo in cui la corda emotiva è stata più tesa per via della ricorrenza, un pensiero in partico- lare ha punzecchiato il mio cuore, simi- le ad un sordo dolore che preluda ad un infarto. Il pensiero si è instaurato dopo aver letto certe riflessioni dell’americano Daniel Mendelsohn, espresse nel suo libro “Gli scomparsi” (ed. Neri-Pozza) il cui taglio interpreta i fatti più con l’ani- ma che non con la conta dei forni cre- matori . Ne discende un’interpretazione secondo cui i morti dell’olocausto “non riposano in pace” perché privati della loro identità fisica e psichica di uomini e martiri. Privati di quei dettagli che ren- dono la vita di un particolare essere umano diversa da tutte le altre. Ogni soggetto che entrava nelle docce a gas aveva tutta la sua storia, i suoi affetti, il suo posto, la sua dignità mentre siamo noi i primi che lo consideriamo un senza volto e nome, nient’altro che un ebreo macilento, con un numero sul braccio, torturato e messo a morte dai nazisti. E passiamo ad altro. Mendelsohn, come un segugio ossessionato, va a caccia delle vite singole di alcuni martiri ebrei per studiarne il volto, la personalità ed i sentimenti per poter restituire ad ognu- no il suo ruolo di protagonista. Può darsi che leggere la sua opera possa ren- derci umanamente e storicamente più coscienti e meno esposti all’infarto di cui sopra. d.b. M.D.F. 1989 - Libera-mente - china Il 1° gennaio 1948 è entrata in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana, la legge fondamentale dello Stato. L’Italia era uscita sconfitta dalla seconda Guerra mondiale, devastata dai bombardamenti e prostrata dalla guerra civile, ma desiderosa di rimettere in piedi l’economia e di ricostruire non solo le città e le infrastrutture distrutte dalla guerra, ma anche e soprattutto la vita civile e politica. Da più parti si reclamava un referendum per decidere la sorte istituzionale del Paese e formulare una vera costituzione; entrambi questi obiettivi furono rag- giunti con la consultazione del 2 giugno 1946, che assegnò la vittoria alle forze repubblicane e nello stesso tempo decretò l’elezione dell’Assemblea costituente. La vittoria della soluzione repubblicana segna il ritorno della democrazia dopo venti anni di dittatura, una vera democrazia perché, per la prima volta, anche le donne si recarono alle urne, entrando nella vita politica sia come elettrici sia come elette (anche se in numero esiguo). L’Assemblea, costituita da 556 deputati, costituì una commissione di 75 membri ai quali fu affidata la redazione del testo, che venne approvato a lar- ghissima maggioranza il 22 dicembre 1947 ed entrò in vigore il 1° gennaio del ’48, cento anni dopo la concessione dello Statuto da parte di Carlo Alberto nel 1848 e divenuta poi Costituzione del Regno d’Italia. Come radicalmente nuovo era l’assetto dello stato, così profondamente diver- sa doveva essere la nuova Costituzione. Lo Statuto era un Carta octroyé (accordata n.d.r), concessa dal sovrano e revocabile, la Costituzione è stata formulata dai rappresentanti del popolo democraticamente eletti; nel primo la sovranità apparteneva a un re di diritto divino, al quale spettava l’esercizio del potere esecutivo, che tramandava il potere ai discendenti secondo la legge salica, la seconda proclama solennemente che la sovranità appartiene al popolo, il quale ne delega l’esercizio ai suoi rappresentanti. Il testo della Costituzione è frutto della convergenza tra forze politiche diffe- renti per programma e per orientamento ideologico, e raccoglie l’eredità idea- le di secoli di riflessioni teoriche e lotte per l’affermazione e il rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo. Emilia Perri 1948-2008: i primi 60 anni della Costituzione Italiana

Transcript of Si torna alle urne in ordine sparso Marcati dall’indistinto · bombardamenti e prostrata dalla...

Page 1: Si torna alle urne in ordine sparso Marcati dall’indistinto · bombardamenti e prostrata dalla guerra civile, ... la sovranità apparteneva a un re di diritto divino, ... (meccanica

in PROSPETTIVA PERSONA

Spedizione in A.P. 45% - Art. 2, comma 20/B L. 662/96 DCB/DC Abruzzo PescaraReg. n. 119 del 17.10.1974 - Tribunale di Teramo - R.O.C. n. 5615

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURAA n n o X X X V - n . 2 - F e b b r a i o 2 0 0 8

Si torna alle urne in ordine sparsoPer la quinta volta, in 14 anniandremo alle elezioni e sia ilPopolo delle Libertà sia il PartitoDemocratico, in nome del cam-biamento e dell’innovazione,presenteranno le stesse facce disempre, quelle che hanno sempresolo predicato e mai praticatouna vera e sana politica di svilup-po.In ordine sparso. Senza semplifi-care, anzi con qualche complica-zione ulteriore. I due partitischieramenti contrapposti sonosparigliati. Al centro si lotta perl’accaparramento del voto deimoderati, col rischio di avere unaulteriore frammentazione dei cat-tolici: altro che grande centro!Saranno tutti col “centrino” rica-mato in mano:da Mastella allaRosa bianca di Tabacci, da Casini(a proposito: cosa c’è dietro la sua sofferta candidatura?Forse il suocero Caltagirone?) a Ferrara. A sinistraandiamo dall’arcobaleno a Ferrando, a Boselli e alla sini-stra critica, a destra dalla Santanché alla fiamma tricolo-re e chissà cos’altro verrà fuori…. non ci si capisce nien-te! Li immaginavate 10 candidati a Premier? Siamo costretti a vivere contraddizioni ancora più evi-denti: ad es. in Campania, Sandra Lonardo Mastella haannunciato che il suo partito non esce dalla coalizione dicentro sinistra che governa la Regione, il Comune e laProvincia di Napoli,pur avendo provocato la crisidell’Unione in Parlamento, per gli arresti avvenuti inCampania( confermati per due assessori e due consi-glieri regionali dell’Udeur): tutto questo è incredibile! Dibotto la cosa più importante è diventata la rincorsa alvoto mentre la mondezza a Napoli resta lì, l’inflazioneaumenta, i salari perdono potere di acquisto. Ora ètempo di promesse,di chi le spara più grosse: le tassediminuiranno, i salari aumenteranno, ma chi paga? La lotta all’evasione, di cui tanto ci si gloria ha ricevutodi recente uno sberleffo madornale: 22250 imprese innero, da gennaio a novembre 2007 per un totale di oltre150000 addetti e una perdita secca per le casse delloStato di un miliardo e mezzo di euro. Però,come al soli-to, tutti promettono il paradiso in terra dopo aver spen-

nato i soliti noti, dipendenti epensionati. Non si vede peròall’orizzonte nessuna diminuzio-ne degli emolumenti parlamenta-ri, nessuna abolizione di enti inu-tili(Comunità montane,Consorzi, Authority, ecc.). Anzi ipartiti li hanno moltiplicati persistemare i loro funzionari e por-taborse; inoltre si sono attribuitile prebende anche per gli anni avenire della legislatura che nonc’è più, gli aumenti bloccati chesono stati sbloccati con gli inte-ressi, mentre la campagna eletto-rale brucerà energie e prebendeall’infinito. Altro che tesoret-to…se non si pone riparo saràdura!L’antipolitica è forte nel Paese inquesta fase e le incoerenze politi-

che e le presunzioni dei potenti nonfanno altro che alimentare questo sentimento.Cosa fare e come?Cominciamo con l’assumere il coraggio e la responsabi-lità. Leggiamo i programmi, vediamo i candidati e deci-diamo chi votare. Non votiamo programmi manifesto enon votiamo i corrotti e i condannati dalla giustiziapenale; non votiamo i “Quacquaracqua” di nessunoschieramento, né quelli che sono sempre pronti adappoggiare i vincitori che rimangono in Parlamento vitanatural durante.Guardiamo alle capacità, alla coerenza, alla competen-za e alla moralità testimoniata di chi ci chiede il voto.Votiamo chi difende le nostre idee a costo di essereemarginato dai gruppi e dall’opinione prevalente.Votiamo quelli che vanno in politica non perché nonsanno fare altro (alcuni leader se non facessero politi-ca cosa saprebbero fare?), ma perché possono portarela loro esperienza al servizio del bene comune dellanazione. Votiamo quelli che saranno capaci di parlarefuori dal coro quando si tratterà di decidere cose chehanno a che fare anche con la coscienza etica nonideologizzata. Non votiamo quelli che per non rompe-re le maggioranze saranno capaci di lacerare le nostrecoscienze.

Attilio Danese

Marcati dall’indistintoE’ passato il giorno della Memoria mala memoria è ancora lì e ci resta.Corrode l’anima impotente a spiegarel’orrore. Ma di che memoria si tratta?Quella indistinta e massificante che fadell’Olocausto un tutt’uno, una speciedi polpettone di personaggi senza volto,senza identità né storia personale. Ununicum del quale rabbrividire di tanto intanto un po’ come si fa al ricordo di unfilm horror particolarmente riuscito.Personalmente in questo periodo in cuila corda emotiva è stata più tesa per viadella ricorrenza, un pensiero in partico-lare ha punzecchiato il mio cuore, simi-le ad un sordo dolore che preluda ad uninfarto. Il pensiero si è instaurato dopoaver letto certe riflessioni dell’americanoDaniel Mendelsohn, espresse nel suolibro “Gli scomparsi” (ed. Neri-Pozza) ilcui taglio interpreta i fatti più con l’ani-ma che non con la conta dei forni cre-matori . Ne discende un’interpretazionesecondo cui i morti dell’olocausto “nonriposano in pace” perché privati dellaloro identità fisica e psichica di uomini emartiri. Privati di quei dettagli che ren-dono la vita di un particolare essereumano diversa da tutte le altre. Ognisoggetto che entrava nelle docce a gasaveva tutta la sua storia, i suoi affetti, ilsuo posto, la sua dignità mentre siamonoi i primi che lo consideriamo un senzavolto e nome, nient’altro che un ebreomacilento, con un numero sul braccio,torturato e messo a morte dai nazisti. Epassiamo ad altro. Mendelsohn, comeun segugio ossessionato, va a cacciadelle vite singole di alcuni martiri ebreiper studiarne il volto, la personalità ed isentimenti per poter restituire ad ognu-no il suo ruolo di protagonista. Puòdarsi che leggere la sua opera possa ren-derci umanamente e storicamente piùcoscienti e meno esposti all’infarto dicui sopra.

d.b.

M.D.F. 1989 - Libera-mente - china

Il 1° gennaio 1948 è entrata in vigore la Costituzione della RepubblicaItaliana, la legge fondamentale dello Stato.L’Italia era uscita sconfitta dalla seconda Guerra mondiale, devastata daibombardamenti e prostrata dalla guerra civile, ma desiderosa di rimettere inpiedi l’economia e di ricostruire non solo le città e le infrastrutture distruttedalla guerra, ma anche e soprattutto la vita civile e politica. Da più parti si reclamava un referendum per decidere la sorte istituzionale delPaese e formulare una vera costituzione; entrambi questi obiettivi furono rag-giunti con la consultazione del 2 giugno 1946, che assegnò la vittoria alleforze repubblicane e nello stesso tempo decretò l’elezione dell’Assembleacostituente. La vittoria della soluzione repubblicana segna il ritorno dellademocrazia dopo venti anni di dittatura, una vera democrazia perché, per laprima volta, anche le donne si recarono alle urne, entrando nella vita politicasia come elettrici sia come elette (anche se in numero esiguo).L’Assemblea, costituita da 556 deputati, costituì una commissione di 75membri ai quali fu affidata la redazione del testo, che venne approvato a lar-

ghissima maggioranza il 22 dicembre 1947 ed entrò in vigore il 1° gennaio del’48, cento anni dopo la concessione dello Statuto da parte di Carlo Albertonel 1848 e divenuta poi Costituzione del Regno d’Italia.Come radicalmente nuovo era l’assetto dello stato, così profondamente diver-sa doveva essere la nuova Costituzione. Lo Statuto era un Carta octroyé(accordata n.d.r), concessa dal sovrano e revocabile, la Costituzione è stataformulata dai rappresentanti del popolo democraticamente eletti; nel primola sovranità apparteneva a un re di diritto divino, al quale spettava l’eserciziodel potere esecutivo, che tramandava il potere ai discendenti secondo lalegge salica, la seconda proclama solennemente che la sovranità appartiene alpopolo, il quale ne delega l’esercizio ai suoi rappresentanti.Il testo della Costituzione è frutto della convergenza tra forze politiche diffe-renti per programma e per orientamento ideologico, e raccoglie l’eredità idea-le di secoli di riflessioni teoriche e lotte per l’affermazione e il rispetto deidiritti fondamentali dell’uomo.

Emilia Perri

1948-2008: i primi 60 anni della Costituzione Italiana

Page 2: Si torna alle urne in ordine sparso Marcati dall’indistinto · bombardamenti e prostrata dalla guerra civile, ... la sovranità apparteneva a un re di diritto divino, ... (meccanica

A vent’anni dalla Lettera apostolica “Mulierisdignitatem” (1988-2008)

Il Congresso, intitolato “Donna e uomo, l’huma-num nella sua interezza”, che ha avuto luogo aRoma dal 7 al 9 febbraio ha cercato di compren-dere il femminile a partire da un’antropologiache recupera il valore della persona e sottolineala relazione tra maschile e femminile.“Oggi siamo testimoni di come la storiografiastia realizzando una revisione metodologica delsuo oggetto e del suo metodo al fine di captareuna visione più universale e unitaria del peregri-nare umano”, ha spiegato laFigueroa, incaricata delPontificio Consiglio dei laiciper questo settore. Hannotenuto una relazione antro-pologica nella seconda gior-nata del Congresso i terama-ni Attilio Danese e Giulia P.Di Nicola, che hanno preci-sato: “La cultura relativistacontemporanea mette in que-stione anche l’identità di gene-re: c’è infatti chi pensa che ladifferenza sessuale non abbiain sé alcun valore oggettivo ediffonde la convinzione cheogni individuo possa stabilire apiacimento la propria identitàsessuale nel dichiararla allapubblica amministrazione”.L’orientamento sessualesarebbe una variabile dipen-dente dai gusti soggettivi, dai contesti, dallenecessità. I nostri hanno invece ribadito che, dauna parte, un’antropologia rispettosa della per-sona si dissocia dalla posizione determinista ebiologica, secondo cui tutti i ruoli e le relazionitra i sessi sarebbero fissati in uno statico model-lo determinato dalla natura, dall’altra però, l’es-

sere umano, non essendo idealisticamente sol-tanto cultura, costruisce la sua storia in un con-fronto dialettico con la natura e con tutti i suoicondizionamenti. Resta fondamentale il tentati-vo di fare un’ermeneutica del corpo e nello stes-so tempo della tradizione culturale che lasciaindividuare alcune caratteristiche del femminile(relazionalità, coscienza del limite, cura dellavita, trasgressione e ironia, volto positivo deldolore) e del maschile (affermazione di sé, lottacontro il limite, dinamismo vitale, normatività,affronto del rischio e della morte) che possonoessere utili per ulteriori piste di ricerca e di dia-

logo.Al convegno ha partecipatoanche il Vescovo di TeramoMons. Michele Seccia insie-me ad altri vescovi e cardi-nali; la rappresentanza dei49 paesi presenti era costi-tuita da un 80% di donnecompetenti e di lunga espe-rienza universitaria o politi-ca. Anche questo è stato unsegno di cambiamento sot-tolineato dal discorso delPapa che ha ricevuto l’interocongresso nella Sala Cle-mentina e ha ribadito comela differenza sessuale donna-uomo sia il cuore dell’antro-pologia umana.

D.R.

2 la tenda n. 2 - febbraio 2008

ACCADIMENTI E RIFLESSIONI 2

Presso il Castello cinquecentesco de L’Aquilaabruzzese è in corso, e resterà aperta fino al 31marzo, l’esposizione di cinquanta modelli dimacchine funzionanti tratte dai disegni diLeonardo da Vinci, contenuti nei codici mano-scritti, e costruite dall’artigiano fiorentinoNiccolai dopo un’attenta elaborazione compute-rizzata che ne attesta la fedeltà agli originali. La mostra, strutturata intorno a quattro areetematiche (meccanica civile, idraulica, per il voloe per la guerra) dimostra empiricamente e rendetangibili i capisaldi delle certezze vinciane: ogniassieme articolato (geometrico, anatomico, mec-canico) è il prodotto dell’assemblaggio di “ele-menti macchinali” semplici e il frutto di un sape-re scientifico interdisciplinare basato sulla neces-sità della correlazione delle conoscenze. Si spaziadall’Automobile a balestre alla Vite di Archimede,dall’Aliante al Carrarmato senza tralasciare gliingranaggi più elementari indispensabili al funzio-namento dei congegni più elaborati.L’allestimento, grazie alla sua interattività, coin-volge i visitatori e consente di realizzare, in com-pagnia del personale, un percorso didattico ingrado di plasmarsi sulle capacità cognitive deisingoli fruitori e di stimolare gli osservatori ad unapproccio “sperimentale” dell’apprendimento.

È possibile azionare parte degli ingranaggi, cer-care di ricostruirne l’evoluzione, determinata daapprofondimenti teorici, prove e deduzioni perpoi scoprire come congegni moderni sfruttanoancora parte delle geniali intuizioni. Attivitàricreative di istruzione consentono ai più piccolidi cogliere in maniera ludica alcune nozioni fon-damentali su cui Leonardo fonda contempora-neamente la sua scienza artistica e la sua esteti-ca scientifica. Si tratta di un percorso dinamicoche si conclude nella sezione che ospita nello stes-so ambiente l’Istituto Nazionale di FisicaNucleare, che “apre” le sue porte con pannelliesplicativi per illustrare le novità che animano illaboratorio del Gran Sasso, e l’AssociazioneInsegnamento della Fisica che permette agli stu-denti di riflettere mediante esperimenti stimolan-ti sui fenomeni naturali. Un evento raro e poliedrico, adatto a tutte lefasce di età, a tutti i ragazzi curiosi che desidera-no confrontarsi con genitori, insegnanti e guideed in particolare a tutti coloro che amano smon-tare la realtà per vedere da cosa è composta.

Laura Ambrogi

www.abruzzoleonardodavinci.comOrari: 9.30-18.30 • Tel /fax 0862.414370- cell 330.933330

M.D.F. 1990 - Zia Lella - china e acquerello

Le macchine di Leonardo

Congresso mondiale in Vaticano sulla donna

Spazio aperto a chi desideri raccontare in 450parole (max) il suo ’68.Chiariamo subito, ho fatto il ’68 ma nonsono una sessantottina, sono andata all’uni-versità dopo un liceo passato studiando pocoe chiacchierando molto, contenta infine difare il gran salto verso la vita universitaria. Ecosa trovo? Professori paludati e spessointrovabili, immersi nelle loro materie e“altro dirti non so”, programmi preistorici,ragazzi che ti braccavano come selvaggina inun safari e le stesse sciocchezze e pruderies diprovincia (ricordo lo scandalo dei bolognesiper i sandali infradito). E poi, mica girare dasole, per carità, le ragazze escono in gruppotranne che a messa, come la Gilda delRigoletto, o a lezione, pena qualche “manomorta” assicurata.Insomma, io non volevo andare in Cina, néindossare l’eskimo o la tuta di Mao, io sì,volevo cambiare il mondo, ma solo il nostropiccolo mondo antico, con le sue convenzio-ni e ipocrisie, e tutti gli adulti a dirti cosadovevi fare da grande, e la verginità passa-porto per il matrimonio, e i bar senza donnee a casa presto la sera. Oggi mi rendo contoche i costumi sicuramente si sarebbero evo-luti lo stesso, ma molto più lentamente,insomma, uno scossone ci voleva, ed è fintroppo facile adesso constatare che lo scosso-ne è diventato un sisma permanente, dove lalibertà di scelta si è trasformata in arroganzae la ricerca di un proprio stile di vita è dive-nuta confusione mentale e insicurezza.Ma torniamo a noi, la ragazzina col vestitobuono della Domenica, ormai in jeans eminigonna, si sentiva piena di energia, diidee, pervasa da una specie di gioia di grup-po, un ottimismo ingenuo nei confronti diquel mondo che i giovani avrebbero senz’al-tro cambiato. Sopratutto la possibilità dirompere le convenzioni, il tè delle cinque, ilprofessore che gonfia i programmi dell’esa-me di stato (come è accaduto a me con dueteoremi mai spiegati) o ti impone per annicorsi monografici su poetelli petrarcheschiautori di un pugno di sonetti dimenticabili, leraccomandazioni, il fidanzatino perbene e igenitori che ancora combinavano i matrimo-ni. Ora penso a tutte queste cose con quell’af-fetto che deriva dal distacco e, ahimè, dall’età,ma non dimentico che la “contestazione”,malgrado i suoi eccessi, ha inaugurato un’epo-ca in cui chiunque può dire la sua, il giovaneal vecchio, il debole al forte, e poi “lo spirtoguerrier ch’entro mi rugge” mi tiene sveglia ememore: per il resto, alla prossima puntata.

Lucia Pompei

“Ho fatto il ’68”

ZURIGOGentile Lea Norma sas

Via Paris 16 - 64100 TeramoTel. 0861.245441 - 0861.240755

Fax 0861.253877

“Sono miei i ‘segni’ in questo numero de “LaTenda”. Il comitato di redazione mi ha invitatoad inserirli, io ho acconsentito non senza esita-zioni... devo dire che mi ha fatto piacere”.

Margherita Di Francesco

Page 3: Si torna alle urne in ordine sparso Marcati dall’indistinto · bombardamenti e prostrata dalla guerra civile, ... la sovranità apparteneva a un re di diritto divino, ... (meccanica

Meno fecondo di altri nel campo delle arti figurati-ve, così come in quello dell’architettura e dellamusica, il popolo britannico sembra aver riversatoquasi interamente il suo potenziale creativo in unaletteratura più varia di toni che qualsiasi altra e anessun altra inferiore per altezza e ricchezza di fan-tasia. Un carattere distintivo della letteratura d’oltreManica, tanto più evidente nei periodi di sua mag-giore indipendenza dall’influsso delle letterature con-tinentali, è il senso drammatico, per il quale intendia-mo non solo l’alto potenziale poetico conferitoall’espressione più disador-na che consente a questo diinserirsi felicemente in unadeterminata ‘situazione’,ma anche l’uso della parola‘gestita’ o ‘modulata’, lacapacità, cioè, di suggerirecon la parola scritta il gestoe il tono che l’accompagne-rebbero se parlata.Un’altra caratteristica dellaproduzione letteraria bri-tannica è il gusto dello stra-vagante e dell’incongruoche nel XIX secolo culmi-nava nella letteratura del‘nonsense’. Non va trascu-rato, inoltre, il sottofondodi intensa religiosità o difervido impegno morale esociale presente in tanteopere. Forse sono questi caratte-ri particolari che hannoindotto spesso gli sceneggiatori cinematografici,soprattutto americani ad inserire in film di succes-so brani degli autori inglesi più significativi, fattoche sta anche a dimostrare l’indissolubile legamefra la cultura d’oltre oceano e quella britannica.Prenderemo perciò in esame alcune produzionicinematografiche particolarmente apprezzate siadai cinefili sia dalla critica, quindi appartenentiormai al cult movie.Andando a ritroso nel tempo, ci fa piacere ricorda-re una pellicola del 1961: Splendor in the grass(Splendore nell’erba) di Elia Kazan. Il film fu pre-ceduto da altre pellicole di successo, tutte incentra-te sulle problematiche giovanili del tempo:Gioventù bruciata (1955), La valle dell’Eden(1955) e Scandalo al sole (1959). Splendor in the grass è uno dei tanti film drammati-ci e iperbolici di Kazan dal contenuto audace e

controverso per quel tempo – repressione sessualee nevrosi in due giovani del Midwest americanoimpersonati da Warren Beatty e Natalie Wood.Siamo nel periodo compreso fra al fine degli anniVenti e la grande depressione; gli eventi si svolgo-no in una cittadina rurale del Kansas. Bud (W.Beatty) è il giovane rampollo di una facoltosa fami-glia, campione locale di football; Deanie (N.Wood) è una ragazza semplice figlia di un macella-io. I due ragazzi affrontano le pressioni esterne, sfi-dando costrizioni sociali e differenza di classe. Il

loro rapporto però siincrina per poi finiredrammaticamente: ivalori di una civiltà basa-ta sul business e il rispettodelle convenzioni socialihanno la meglio. Il titolo del film è trattoda una composizione delpoeta romantico ingleseWilliam Wordsworth:Intimations of Immortalityfrom Recollections of EarlyChildhood (Intuizioni dimortalità da ricordi dellaprima gioventù). La lettu-ra di alcuni versi dell’ode,è il momento culminantedella storia tormentata diDeanie e Bud. Invitatadall’insegnante di lettera-tura a leggerne alcuniversi Deanie abbandona

dopo qualche minuto l’aulasconvolta e consapevole che il suo rapporto conBud è giunto alla fine. Quel che colpisce nella let-tura dell’ode è il fatto che essa sembra seguireparallelamente la struggente storia d’amore. Va,inoltre, sottolineato lo stile di Wordsworth cheesprime l’intensità della percezione in modo pron-to ed efficiente con un linguaggio preciso e poeti-camente evocativo il poeta ribadisce il suo convin-cimento che la natura, l’individuo e la vita umanasono intimamente collegati. Ci sembra interessan-te riproporre la decima stanza dell’ode diretta-mente in traduzione.

Cantate, dunque, voi uccelli, cantante un canto di gioia!E fate sì che gli agnellini saltellinoCome al suono di un tamburello!Noi col pensiero ci uniremo alla vostra moltitudine,

Voi che zufolate e voi che giocate,Voi che oggi sentite nel cuoreLa contentezza del Maggio!Che importa se il fulgore, un tempo sì radioso,E’ ora per sempre sottratto al mio sguardo?Benché nulla possa ridarmi l’oraDi splendore nell’erba e di gloria nel fiore,Noi non piangeremo, bensì trarremo Forza da ciò che rimane:Dalla primordiale unitàChe essendo stata deve per sempre esistere, Dal conforto che viene Dalla sofferenza umana;Dalla fede che penetra al fondo della morte,Dagli anni che portano la riflessione filosofica.

L.P.

la tenda n. 2 - febbraio 2008 3

CULTURA3

Lo spazio bianco o dell’attesaVVaalleerriiaa PPaarrrreellllaa non ha talento per il dolore: ce l’ha per l’ironia, per lacompassione, per la definizione di mappe invisibli di sentimenti e di esi-stenze. Ma non per il dolore, quello che dalle pagine di un libro è ingrado di toccare le corde più profonde e mordere lo stomaco. E a voi sce-gliere se ciò sia un limite o un dono. Lo spazio bianco, da poco pubblica-to da Einaudi, racconta una storia che dolorosa lo è e anche terribilmen-te attuale: una madre sola che si trova a fare i conti con la sua bimba nataprematura e chiusa in un’incubatrice, con medici incapaci e psicologhevolenterose, madri solidali e incasinate, sigarette fumate di nascosto edestenuanti attese in un tempo sospeso e fuori dal tempo. Maria aspettache Irene nasca di nuovo o muoia e, nel frattempo, prova a riempire lospazio bianco insegnando Dante all’umanità deragliata delle scuole sera-li, aggrappandosi con un misto di rabbia e rassegnazione alle sue conqui-ste personali e sociali, aspettando una svolta, qualunque sia. Tutto intor-no, c’è Napoli, città da cui farsi ubriacare, lontana da ogni cartolina e più

che mai traboccante di colori forti e di un’umanità che si arrangia, corre,si inventa la vita. E che l’autrice racconta con lo sguardo amorevole elucidissimo di chi ha conquistato una giusta distanza ma non si è allon-tanato davvero. La Parrella abbandona i toni ironici, divertiti e allegramente rassegnatidei precedenti libri (Mosca più balena e Per grazia ricevuta-- ed.. minimumfax) e ricrea un’atmosfera sospesa e rarefatta in cui l’attesa di qualcosa èciò che aleggia in ogni pagina e fa da controcanto all’impazienza dolen-te della protagonista, che di sé dice: “Io non sono buona ad aspettare…Aspettare senza sapere è stata la più grande incapacità della mia vita”. Unromanzo dell’attesa e della sospensione, dunque,ma anche dell’amore inmolte delle sue forme e del dolore; ma soprattutto un romanzo in cuiriconoscere l’istinto,umanissimo,scomposto,spesso silenzioso, allasopravvivenza e alla vita davanti agli scherzi del destino.

Valeria Cappelli

LETTURE EXTRA MOENIA

Fotogrammi di letteratura inglese

M.D.F. 1989 - Contentezza del maggio china

ConcorsoVIII edizione del Premio Il Convivio 2008

GGiiuurriiaa: Presidente onorario prof. GiorgioBarberi SquarottiA) PPooeessiiaa,, pprroossaa ee aarrttii ffiigguurraattiivvee -- 66 sseezziioonnii --

SSccaaddeennzzaa:: 30 maggio 2008.1) PPooeessiiaa iinneeddiittaa a tema libero in qualunque lin-gua; 2) PPooeessiiaa aa tteemmaa lliibbeerroo iinn lliinngguuaa ddiiaalleettttaallee;;3) Raaccccoonnttoo iinneeddiittoo di massimo 6 pagine (spa-ziatura 1,5); 4) LLiibbrroo eeddiittoo a partire dal 1998 (poesia- romanzo- saggio); 5) PPiittttuurraa ee ssccuullttuu--rraa: si partecipa inviando foto chiara e leggibiledi un’opera pittorica o scultorea, in duplicecopia, del formato circa 20x29cm; 6) PPooeessiiaa,,RRaaccccoonnttoo,, lliibbrroo eeddiittoo,, ppiittttuurraa oo ssccuullttuurraa ppeerr gglliissttuuddeennttii cchhee nnoonn aabbbbiiaannoo ssuuppeerraattoo ii 1188 aannnnii oche non abbiano completato gli studi superiori .

B) PPrreemmiioo TTeeaattrraallee AAnnggeelloo MMuussccoo -- 33 sseezziioonnii --SSccaaddeennzzaa:: 30 maggio 2008.

1) OOppeerraa tteeaattrraallee iinneeddiittaa iinn ddiiaalleettttoo ssiicciilliiaannoo/2)OOppeerraa tteeaattrraallee iinneeddiittaa iinn lliinngguuaa iittaalliiaannaa oo nneeoollaa--ttiinnaa (anche dialettale, ma con traduzione italia-na)/3) OOppeerraa tteeaattrraallee eeddiittaa iinn qquuaalluunnqquuee lliinngguuaaoo ddiiaalleettttoo.Info: Segreteria del Premio, Via PietramarinaVerzella, 66 - 95012 Castiglione di Sicilia (CT)Italia, tel. 0942-986036, cell. 333-1794694, e-mail: [email protected].; [email protected]; [email protected]. È possibileanche consultare il sito: www.ilconvivio.org

Page 4: Si torna alle urne in ordine sparso Marcati dall’indistinto · bombardamenti e prostrata dalla guerra civile, ... la sovranità apparteneva a un re di diritto divino, ... (meccanica

4 la tenda n. 2 - febbraio 2008

PARLIAMO DI... 4

Medicina

Medice cura te ipsum

Libro

Piero Angela, il 24 gennaio u.s, presso la Banca diTeramo ha presentato il libro scritto con L. Pinna, LLaassffiiddaa ddeell sseeccoolloo.. EEnneerrggiiaa.. 220000 ddoommaannddee ssuull ffuuttuurroo ddeeiinnoossttrrii ffiiggllii (Mondadori)

Partendo dal presupposto ben noto che il petrolio,attualmente protagonista assoluto dell’approvigio-namento energetico, è in via di esaurimento e sicalcola che tra quattro o qualche decennio in piùdovrebbe esaurirsi, Piero Angela ha analizzato levalutazioni degli economisti e dei geologi a riguar-do: pur nella diversità di opinioni non bisogna sot-tovalutare il problema che investe già la generazio-ne che ora sta crescendo. Nel 2050, più o meno, lacrisi sarà acuta anche perché nello scenario globa-le sono entrate nazioni come la Cina e l’India let-teralmente affamate di oro nero. In tale quadrol’Italia, paese povero di fonti energetiche e costret-to ad acquistare altrove ciò che serve per lo svilup-po industriale e per mantenere un livello di vitaaccettabile, è quanto mai sollecitata a trovare alter-native: dal carbone - riserve per 200 anni con alcu-ne controindicazioni che si sta cercando di risolve-re - all’energia idroelettrica - molto sfruttata maagli sgoccioli e, pur ideando altri modi di utilizza-zione, non rappresenterebbe una soluzione al pro-blema - all’energia solare e a quella eolica - ma glispecchi, i pannelli o le torri eoliche richiederebbe-ro spazi molto ampi per una produzione quantita-tivamente molto bassa - all’idrogeno che non esiste

in natura: per estrarlo dall’acqua serve energia e ilpassaggio, comporta dispersione (potrebbe essereutile nelle città, per ridurre l’inquinamento). Resta,infine, il nucleare che spaventa ancora: il ricordodella catastrofe di Chernobyl è vivissimo ma vadetto che non si è trattato di un incidente bensì diun esperimento folle che voleva portare la centraleal massimo della potenza per poi vedere quantopoteva durare. Nel mondosono attive 443 centralinucleari e mai nessun inci-dente. I problemi riguarda-no lo smaltimento delle sco-rie e il reperimento di sitiadatti. Per trovare una solu-zione bisogna valutare qualè il male minore. Si è pensa-to anche alla decrescita eco-nomica: consumare menoenergia per fare le stessecose, evitare sprechi, macambiare modello ci farebbetornare secoli indietro.Il libro non propone soluzio-ni: è un’analisi accurata e priva di preconcetti cheintende anche stimolare la discussione, sollecitarel’interesse e la presa di coscienza di una necessitàimpellente, specialmente in Italia dove tale atteg-giamento ancora manca.

g.f.

Energia: la sfida del secolo

Cinema

Nell’epoca che siamo abituati a considerare cen-tro di esposizione permanente, quello che contaprobabilmente non è più ciò che appare, ma ciòche compare. La figura del fantasma diventa sim-bolo dei tempi, perché contemporaneamente èun segno che parla di se stesso e un indice deiprocessi tecnologici di sostituzione dell’immagi-ne all’esperienza fenomenica: appartiene a tuttala cultura del visibile in quanto perfetto esempiodi “ciò di cui stiamo parlando” ogni giorno dellanostra vita.Si potrebbe così pensare al fantasmatico comecondizione naturale del mezzo cinematografico– espressione sintetica per indicare antonoma-sticamente la cultura del visibile. Come dimo-strato dall’eccitante idea di fotografare i fanta-smi nata insieme alla possibilità di riprodurre larealtà, anche il film ha poi stimolato le zoned’uso della pellicola per scoprire nei fotogrammi

persone morte, volti oscuri, fantasmi appunto.La riproduzione tecnica della realtà ha moltipli-cato, anziché eliderla, la soggettività fantasma-tica, senza per nulla espungerla dall’universopanvisibile in cui viviamo.Dunque: il cinema produce fantasmi; anche lepersone, i corpi, gli attori che vediamo nei filmdi settanta, ottanta anni fa. Morti viventi, réve-nants, spettri inconsapevoli: chi può evitareuna fitta di dolorosa nostalgia – vero e propriosentimento luttuoso – assistendo oggi a un filmdi cui sia protagonista Katharine Hepburn?Sarebbe, però, ingenuo pensare che il fanta-sma possa appartenere solo alla suggestionedel mezzo e alle sue conseguenze sull’immagi-nario. Perché non credere che esistano anchetesti-fantasma, generi-fantasma, film-fanta-sma?

Hans Ranalli

Il “fantasma” simbolo dei tempi - prima parte

Volontariato

Come ogni anno, l’appuntamento di beneficenza con le Sorelle della S. Vincenzo si è ripetuto, nelpomeriggio del 23 gennaio, presso le sale del Circolo cittadino di Teramo. E’ un appuntamento atte-so perché è quasi uno strumento utile a ravvivare il mondo del volontariato che silenziosamente operanella nostra città. E’ una voce che guida l’interiorità dell’anima proiettata verso il bene e l’amore peril prossimo, amore che le organizzatrici diffondono a piene mani: giornate e giornate laboriose perconciliare la loro opera con gli impegni familiari poiché è molto forte l’impulso che sentono di atti-varsi per chi soffre, piange, ha fame. La presenza di S. E. il vescovo Michele Seccia ed il suo affet-tuoso saluto, hanno offerto il giusto riconoscimento alla manifestazione presieduta dalla dott. ssaDaniela Marcozzi, coadiuvata egregiamente dalla sig.ra Maria Nigro e da tutte le Sorelle Vincenzianeche hanno offerto un gustoso buffet ed una ricca lotteria realizzata con oggetti svariati, donati gene-rosamente da numerosi cittadini commercianti di Teramo. Inoltre un momento davvero emozionan-te è stato offerto dai ‘Pueri cantores’ del Coro Verdi che hanno eseguito con tanta bravura brani dimusica sacra e graziose filastrocche, sotto la guida del M° Umberto De Baptistis.Attraverso il nostro giornale, la città di Teramo ringrazia l’organizzazione delle Sorelle Vincenzianeper la proficua operosità e la forte solidarietà che le contraddistingue.

L.R.

Insieme a fin di bene

Occupiamoci una volta tanto della salute delmedico, e in particolare del giovane medico:esiste una specie di dottorino in via di forma-zione che si chiama specializzando che è benconosciuto da chi si cura negli ospedali uni-versitari. Lo specializzando è la forza lavorodei grandi ospedali universitari, perché è unarticolo abbondante, economico, che nondeve per forza dormire né svagarsi e che sipuò sfruttare a volontà dicendogli che cosìimpara un mestiere (aggiungiamo che all’oc-correnza fa anche da punching ball ai profes-sori e ai medici più grandi, che possono sfo-gare su di lui gli stress personali del caso e lopossono chiamare acefalo, microcefalo,encefalitico senza tema di ritorsioni). Percapire di che vitaccia parliamo basti pensareche in America lo specializzando si chiamaresident (ovvero è uno che risiede dentrol’ospedale), e in Francia per lo stesso motivointerne (ha persino l’alloggio dentro l’ospeda-le). Per questi motivi normalmente lo specia-lizzando è stressato.Un articolo del British Medical Journal ripor-ta dati registrati in due ospedali pediatriciamericani. Gli autori hanno misurato con deitest standardizzati e validati lo stato emotivodi 123 specializzandi e poi hanno contatoquanti errori di prescrizione (tipo di farmaco,

posologia, via di sommini-strazione etc) facevano, inun’osservazione durata unpaio di mesi. In base ai testi giovani medici venivanosuddivisi in affetti - e non -da depressione e affetti - enon - da esaurimento, piùle combinazioni (depressiesauriti). La differenza fradepressione ed esaurimen-to nervoso è che nel secon-do i sintomi alterano il rap-porto con il lavoro ma nonla vita personale. Totale,risulta che gli specializzan-

di depressi fanno 6 volte più errori dei nondepressi. Il medico esaurito invece non fa piùdanni degli altri. Il vero dato impressionante, che viene fuoridallo studio, è che il 20% degli specializzandiè affetto da depressione e il 74% (tre ragazzisu quattro) da esaurimento (definito comeun’astenia mentale che si sviluppa in rispostaallo stress occupazionale cronico). Che il 20%degli specializzandi sia affetto da depressioneè gravissimo, primo perché questa cifra è dop-pia di quella che si riscontra nella popolazio-ne generale e poi perché lo specializzando èsempre molto giovane (25-30 anni); dato chequasi nessuno di questi giovani medici ha unastoria precedente di depressione, alcuni auto-ri ipotizzano che sia proprio la specializzazio-ne ad essere collegata all’insorgere delladepressione. Questo studio solleva dei pro-blemi etici molto importanti, perché risultache i giovani medici hanno una qualità dellavita misera, cui consegue una scarsa produtti-vità sul lavoro, che può persino mettere arepentaglio la sicurezza dei pazienti.

Emilia Carloni

M.D.F. 1985 - Se sei amico ciao, se sei gatto miao - china

Page 5: Si torna alle urne in ordine sparso Marcati dall’indistinto · bombardamenti e prostrata dalla guerra civile, ... la sovranità apparteneva a un re di diritto divino, ... (meccanica

la tenda n. 2 - febbraio 2008 5

CRONACHE TERAMANE5

OSSERVATORIO

Con il freno a mano tiratoSi può prevedere il futuro attraverso l’intuito?La percezioneintuitiva è stata sempre definita come un’attività derivantedal subconscio della mente che accede a precedenti espe-rienze passate ormai dimenticate. Questa teoria è stataormai superata da studi recenti, che mettono in evidenza lacapacità di diversi organi o sensori di captare i segnali prove-nienti dal mondo esterno (soprattutto quelli che hanno unagrossa rilevanza emozionale) che danno luogo all’intuizionesempre associata ad una sensazione positiva o negativa di unevento che sta per avvenire. Tutto per dire che, da questoosservatorio e chi ci segue lo può constatare facilmente attra-verso gli arretrati, azzecchiamo quanto avverrà prossima-mente. Intuito? Capacità di interpretare i segnali? Tuttoenormemente più semplice. Conosciamo i teramani e sap-piamo come la pensano. Per cui è facile fare il profeta in que-sta città che vuole continuare a marciare con il freno a mano:perché qui, purtroppo sta il problema. Il freno a mano tirato.Impedisce il libero movimento, la crescita, l’abbandono dalsonno che contraddistingue quelli che vivono sotto l’ombradel Gran Sasso. Freno a mano tirato e la voglia di dire sem-pre no. A tutto e a tutti.Senza provare vergogna. Perché la gente dimentica chi, conuna amministrazione diversa, elogiava l’idea di realizzare unposteggio a Piazza Dante ed oggi ne diventa un fiero anta-gonista. Si dimentica chi aveva scelto la zona di Rapino perrealizzare una centrale a gas ed oggi, con l’amministrazioneche ha mutato colore, ne impedisce la realizzazione. Sidimentica chi prima ha ostacolato la discarica La Torre, poicon la fascia da sindaco l’ha invece inaugurata e c’è ancoragente che è stata zitta per otto/ nove anni, quando c’era lui,ed oggi che lui non c’è più, si erge a paladino della discarica.Storie di una provincia che si ostina a viaggiare con il freno amano. Ma è tempo di elezioni e quindi in questo periodo nesentiremo e ne sentirete di belle: ferrovia da allungare (pro-vate e trovare un orario aggiornato in stazione, oppure pro-vate a partire in un giorno festivo), nuovo palazzetto da rea-lizzare, mentre il nuovo stadio oramai edificato da mesi nontrova la soluzione per essere inaugurato. Freno a mano tira-to per impedire la crescita, per continuare a restare cosìcome siamo. Ma è tempo di elezioni, bisogna pensare purealla prossima tornate elettorale cittadina. Meglio non espor-si eccessivamente. E tollerare, senza forzare, ma alcunedomande vanno comunque poste. Ora va bene il serviziourbano contromano lungo la Circonvallazione? Ora vannobene le rotonde ideate da un assessore di sinistra che, pro-prio per le sue idee innovative, venne “esonerato” dall’incari-co proprio da una amministrazione di sinistra? Ed il vecchiostadio Comunale nel quale si gioca con deroga da decenni èproprio tanto più sicuro di quello nuovo? Continuate a tene-re il freno a mano tirato. Ma perché gli altri dovrebberorinunciare alle opportunità che le tecnologie offrono, soloperché qualcuno non le gradisce? Già perché? Sembra divivere oltre Mombasa. Invece viviamo ancora a Teramo.

Gustavo Bruno

Un teramano al VaticanoCome è noto, tra i sacerdoti teramaniimpegnati fuori dalla nostra provincia c’èanche don Francesco Di Felice. Sul quoti-diano cattolico ‘Avvenire’ del 27 gennaiou.s., abbiamo letto la notizia sulla nominafatta da Papa Benedetto XVI dei nuovimembri della Congregazione per le chieseorientali e poi anche la notizia della con-ferma di Mons. Di Felice come consultoredel Pontificio Consiglio per la famiglia.

don Giovanni Saverioni

A tavola con gli antenatiLa deliziosa raccolta di utensili di cucina edattrezzi della vita quotidiana esposta in dodi-ci sale nel nostro Museo Civico col titolo“L’uomo… e il cibo. Dal Paleolitico all’Imperoromano tra realtà e immaginario” rimarrà visibi-le fino al 31 maggio di quest’anno.E’ un’occasione da non perdere e soprattuttoda non sottovalutare, come spesso accade,per il solo fatto di averla qui, pre^ t-à porter.Molto significativo a tale proposito quantoscrive l’assessore Di Dalmazio sul pieghevoledella mostra:”… intendiamo riposizionareTeramo in un ruolo di capitale culturale… Inaltre parole vogliamo far sì che la vivacità cul-turale della città possa tornare ad esprimersied affermarsi.” Ecco dunque l’atteggiamentogiusto perché il dimenticato nostro carocapoluogo si riimmerga in un probabile suopassato culturale del quale per troppo tempoè stato privato.Oggi ed in questa occasione sono di scena ireperti della celebre necropoli diCampovalano assieme a quelli del Mavone,di Bazzano a L’Aquila e di tante altre illustriprovenienze geografiche e museali. Si trattadi una successione veramente pregevole,capace di rapire l’immaginario di noi uomini

del terzo millennio verso affascinanti portalidel tempo facendoci immaginare storieremote e sentire intuizioni che possono dircitanto su noi stessi e sulla nostra evoluzione. L’idea poi di legare l’esposizione ad una sortadi iter del cibo attraverso i tempi, ha il fasci-no di seguire un aspetto irrinunciabile dellavita, aspetto gioioso, piacevole e magicocome può essere l’amore e il respiro stesso.Il cibo e l’eccellenza del vino dalla semplici-tà primordiale dell’uomo cacciatore, con lesue lance, pietre e lame, ai banchetti trionfa-li e alle agapi sacrali dei culti religiosi fino agiungere al fasto dell’impero romano fracoppe e crateri di varia foggia e materia , frapiatti, cucchiai e finanche colini, ad attesta-re che in fin dei conti la vita dell’uomo, alme-no sotto certi aspetti, è stata sempre simile ase stessa. Per non dire degli “spiedini” capa-ci di proiettarci in osterie ante-litteram a beree mangiare in compagnia dell’intera famigliaFlinstone.Ci muoviamo nel bel museo da una salaall’altra osservando più di trecento reperti,uno più evocativo dell’altro. Ma basta rac-contare. Sono lì: andiamoli a vedere!

abc

SSAALLOOTTTTOO CCUULLTTUURRAALLEE 2008 con il contributo della Fondazione TercasSALA DI LETTURA “PROSPETTIVA PERSONA” via N. Palma - Teramo

MMEERRCCOOLLEEDDÌÌ 55 -- oorree 1188..0000Conosciamo i giovani artisti

“Orchestra Giovanile da Camera Quattroquarti”A cura di GGrreeeenn CClloouuddss

VVEENNEERRDDÌÌ 77 -- oorree 1188..0000Conosciamo le associazioni:

FIDAS A cura di GGaabbrriieellee DDii CCeessaare

MMEERRCCOOLLEEDDÌÌ 1122 -- oorree 1188..0000Amore e Letteratura

L’eros beneficoA cura di EElliissaabbeettttaa DDii BBiiaaggiioo e

BBeenneeddeettttoo DDii CCuurrzziioo

GGIIOOVVEEDDÌÌ 1133 -- oorree 1188..0000Rileggiamo la BibbiaUomini e Profeti: Giona

a cura di LLuucciiaannoo VVeerrddoonnee

MMEERRCCOOLLEEDDÌÌ 1199 -- oorree 2211..0000chiesa Annunziata

Meditazione polifonica sulla settimana SantaMottetti polifonici

a cura del CCoorroo SSiinnee NNoommiinnee

MMEERRCCOOLLEEDDÌÌ 2266 -- oorree 1188..0000Presentazione del libroLe donne raccontano

A cura della CCoommmmiissssiioonnee RReeggiioonnaallee PPaarriiOOppppoorrttuunniittàà

MMaarrzzoo 22000088

La Corale Verdi compie 60 anniNata nel 1948 grazie alla passione del M° Ennio Vetuschi, la corale ancora oggi, a sessan-t’anni di distanza, è protagonista nel panorama musicale della nostra città . Invitiamo tuttia festeggiare il ‘Coro di Teramo’:1122 mmaarrzzoo - Sala polifunzionale della provincia- Teramo - ore 21.00Il Coro e il folklore - EEnnnniioo VVeettuusscchhii -direttore3300 mmaarrzzoo - Chiesa di San Domenico - ore 21.00Requiem di G. FauréCorale Verdi e Orchestra giovanile abruzzeseMMaarrccoo AAnnggiiuuss - direttore

M.D.F. 1992 - Coralmente - china e acquerello

Page 6: Si torna alle urne in ordine sparso Marcati dall’indistinto · bombardamenti e prostrata dalla guerra civile, ... la sovranità apparteneva a un re di diritto divino, ... (meccanica

16ª GIORNATA FAI DI PRIMAVERA

6 la tenda n. 2 - febbraio 2008

6

1166ªª GGIIOORRNNAATTAA FFAAII DDII PPRRIIMMAAVVEERRAA55 -- 66 AAPPRRIILLEE 22000088

ccoonn iill PPaattrroocciinniioo ddii:: RReeggiioonnee AAbbrruuzzzzoo,,CCoommuunnee,, PPrroovviinncciiaa ee UUnniivveerrssiittàà ddeeggllii SSttuuddii ddii TTeerraammooIInnaauugguurraazziioonnee della manifestazione ““ GGiioorrnnaattaa ddii PPrriimmaavveerraa ddeell FFaaii 22000088””::

IInnaauugguurraazziioonnee della manifestazione““GGiioorrnnaattaa ddii PPrriimmaavveerraa ddeell FFaaii 22000088””::44 AAPPRRIILLEE -- oorree 1177,,3300

SSaallaa CCoonnssiilliiaarree ddeell CCoommuunnee ddii TTeerraammoo,, iinn PPiiaazzzzaa OOrrssiinniiAlla presenza delle autorità cittadine,l’attore Mauro Di Girolamo terràun Recital di poesie dialettali teramane ( di Alfonso Sardella e di altri

poeti) . Seguirà un buffet.

II BBEENNII AAPPEERRTTII aa TTEERRAAMMOOAA CCUURRAA DDEELLLLAA DDEELLEEGGAAZZIIOONNEE FFAAII DDII TTEERRAAMMOO

Gli orari di apertura,visite guidate e lezioni ,salvo diversa indicazione,si riferiscono ai giorni di

SSAABBAATTOO 55 ee DDOOMMEENNIICCAA 66 aapprriillee

CCAATTTTEEDDRRAALLEE ((DDuuoommoo))Visite guidate - ore 10,00 - 11.00 e 16.00 – 17.00

a cura degli apprendisti Ciceroni del corso di laurea in ComunicazioneArtistica Multimediale dell’Università di Teramo.

Lezione della prof. Raffaella Morselli: ore 16.00 - 17.00

MMUUSSEEOO AARRCCHHEEOOLLOOGGIICCOO ““FFrraanncceessccoo SSaavviinnii”” -- Via Delfico, 36Visite guidate: ore 9.00 - 12.30 / 15.00 - 18.00

a cura degli operatori didattici Lezione della dott. Paola Di Felice : ore 10.00

SSAANNTT’’AANNNNAA DDEE’’ PPOOMMPPEETTTTII ((AAnnttiiccaa CCaatttteeddrraallee)) -- P.za Sant’Anna,Visite guidate: ore 9.00 - 13.00 / 15.00 - 18.00 - a cura degli apprendi-

sti Ciceroni del Liceo Europeo “Melchiorre Delfico” di Teramo

BBIIBBLLIIOOTTEECCAA PPRROOVVIINNCCIIAALLEE ““MMeellcchhiioorrrree DDeellffiiccoo”” -- Via Delfico, 16Visite guidate: ore 9.00 - 18.00 - a cura dei bibliotecari

Lezione del dott. Luigi Ponziani : ore 11,30

CCHHIIEESSAA DDII SSAANNTTAA CCAATTEERRIINNAA -- Corso Cerulli - apertura ore 9.00 - 13.00 / 15.00 - 18.00

Visite guidate: Sabato 5 ore 9.00 - 13.00 - Domenica 6, ore 9.00 -18.00 – a cura dagli apprendisti Ciceroni del Liceo Artistico Statale di

Teramo - Alle ore 15,30 saranno presenti le sig.re Eugenia e TaniaBonnici Castelli, proprietarie del bene, che risponderanno alle nostre curiosità.

LLIICCEEOO CCLLAASSSSIICCOO ‘‘MM.. DDeellffiiccoo’’ - AAppeerrttuurraa ssttrraaoorrddiinnaarriiaa -- SSaabbaattoo 55 aallllee oorree 1155,,3300 -- “Un viaggio nella memoria”: visita al

Laboratorio di Fisica e agli strumenti antichi a cura del prof. Ennio Marinari.

“Echi di Dante” performance degli alunni del Liceo Classico Europeo -a cura della prof. Gianna Cocciolito.

AA SSPPAASSSSOO PPEERR CCOONNOOSSCCEERREE TTEERRAAMMOOore 9.00 - 18.00 a cura dei Ciceroni del Liceo Artistico Statale -L’itinerario sarà realizzabile solo su prenotazione in Piazza Orsini

CCOONNCCLLUUSSIIOONNEE DDEELLLLAA GGIIOORRNNAATTAA DDII PPRRIIMMAAVVEERRAA DDEELL FFAAII DDoommeenniiccaa 66 -- oorree 1199 -- Celebrazione della Santa Messa , in

Cattedrale,con Sua Eccellenza Mons. Michele Seccia Vescovo diTeramo ed Atri

SSPPEETTTTAACCOOLLIISala S. Carlo - Via Delfico n. 16

SSaabbaattoo 55 - ore 17.00 - CONCERTO - Musiche di F. Paolo TostiIIttssuukkoo OOddaa - soprano; MM..°° AAnnttoonniioo CCaassttaaggnnaa- pianoforte;

MMaauurroo DDii GGiirroollaammoo -voce recitante;ore 21 CONCERTO - Canzoni di Fabrizio De Andrè

a cura del gruppo musicale KKaammppiinnaa DDoommeenniiccaa 66 - ore 17.00 - CONCERTO- Musiche e poesie napoletane

EEddvviiggee GGiiuussttoo- soprano; M° AAnnttoonniioo CCaassttaaggnnaa - pianoforte;MMaarriioo DDee BBoonniiss -- voce recitante

ore 21: CONCERTO - Canzoni Soul Music ed altro a cura di FFrraannccoo PPeelllleeggrriinnii ed i suoi allievi

Gli spettacoli verranno presentati dalla dott. LLaauurraa DDee BBeerraarrddiinniinnss

SSaabbaattoo 55ee ddoommeenniiccaa 66 -- ore 11.00 /13.00 e 15,30 / 18.00 -- Piazza Martiri Della Libertà

AANNIIMMAAZZIIOONNEE ppeerr ii rraaggaazzzzii ffiinnii aaggllii 1111 aannnnii a cura di PPiieerroo AAsssseennttii e VViinncceennzzoo MMaacceeddoonnee della CCoommppaaggnniiaa

TTeeaattrraallee ““SSppaazziioo TTrree””..MMUUSSIICCAA IINN PPIIAAZZZZAA

Piazza Orsini - Musiche di Bach, Beethoven etc.PPiieettrroo PPaattrriiaarrccaa - pianoforte

Largo S. Matteo - Musiche di Bach, Beethoven etc.SSiimmoonnee SSccaarrnnaattii -pianoforte

GGAARRAA DDII TTIIRROO AALLLLAA FFUUNNEE -- Piazza Martiri della LibertàParteciperanno le scuole superiori di Teramo -Giudici di gara

Federazione Italiana Giochi e Sport TradizionaliLe attività che si svolgeranno in Piazza Martiri saranno presentate da

AAlleessssaannddrroo TTeennttaarreellllii..

CCOONNCCOORRSSOO:: ““ FFRROOMM TTHHEE SSTTRREEEETTSS TTOO TTHHEE GGAALLLLEERRIIEESS --CCOONNTTEESSTT WWRRIITTEERRSS 22000088””

Educare i giovani e meno giovani al rispetto dell’ambiente e dell’artemettendo a disposizione appositi spazi per esprimere la propria creati-

vità. (Bando nel riquadro a pagina 7)

RINGRAZIAMENTIAApppprreennddiissttii CCiicceerroonnii: Liceo Europeo “M. Delfico”, Liceo Artistico

Statale, Università degli Studi di - Facoltà di Scienze dellaComunicazione..

EE iinnoollttrree ::Gianni Chiodi, Sindaco di Teramo, Mauro Di Dalmazio, Assessore alla

cultura e Camillo De Remigis Consigliere comunale di Teramo, RosannaDi Liberatore, Assessore alla cultura, e Antonio Assogna, Assessore

all’ambiente, della Provincia di Teramo; Mons. Michele Seccia, Vescovo diTeramo e Atri, Don Aldino Tomassetti; i Dirigenti scolastici di Teramo:Vincenzo Rofi, Liceo Classico “M. Delfico”; Anna Maria Tatone, LiceoArtitstico Statale; Serafina Garbati, ITC “B. Pascal”; Marilena Cannella,

Liceo scientifico “A. Einstein”; Silvia Manetta, ITC “V.Comi”; G. DiGiannatale, Istituto liceale “G. Milli”; M.R. Fracassa, Istituto professiona-le servizi alberghieri, commerciali e turistici “L. Di Poppa”; A. Sperandio

I.T.I. “E. Alessandrini”; Antonio Castagna, I.M.P. “Braga”I Ciceroni e Volontari FAI: Raffaella Morselli, Storica dell’Arte ePreside Corso di laurea in Scienze della Comunicaziona; Paola DiFelice: Direttore Museo Archeologico; Luigi Ponziani, Direttore

Biblioteca Provinciale; Eugenia e Tania Bonnici Castelli, proprietariedella chiesa Santa Caterina; Gruppo Musicale “Kampina”; Itsuko Oda:

soprano; Franco Pellegrini ed i suoi allievi, Spazio Tre laboratorioTeatrale, Mario De Bonis, FIGEST, Comunicazione Artistica

Multimediale MEDIAMANIAK Communication

Page 7: Si torna alle urne in ordine sparso Marcati dall’indistinto · bombardamenti e prostrata dalla guerra civile, ... la sovranità apparteneva a un re di diritto divino, ... (meccanica

la tenda n. 2 - febbraio 2008 7

LA PAGINA DEL FAI Fondo per l’Ambiente Italiano7

a cura della Delegazione FAI di Teramo

ConcorsoXXVVII eeddiizziioonnee ddeellllaa GGiioorrnnaattaa FFAAII ddii pprriimmaavveerraa

La Delegazione FAI di Teramo, in collaborazione con il Comune e laProvincia di Teramo e MediaManiak Communication Agency, indice ilconcorso

CCoonnccoorrssoo ““FFRROOMM TTHHEE SSTTRREEEETTSS TTOO TTHHEE GGAALLLLEERRIIEESS””CCOONNTTEESSTT WWRRIITTEERRSS 22000088

RREEGGOOLLAAMMEENNTTOO AArrtt.. 11 -- Tutti i partecipanti devono effettuare le pre-iscrizioni entro e nonoltre il 15 marzo 2008, compilando l’apposito modulo di iscrizione (dispo-nibile sul sito http://www.faiteramo.org), completo del proprio curriculumartistico e book, nel caso se ne possieda uno.AArrtt.. 22 --La partecipazione è gratuita e aperta a tutte le età.AArrtt.. 33-- È possibile effettuare l’opera, in gruppo, in coppia, individualmente.AArrtt.. 44 --Sono accettate iscrizioni di gruppo da parte di scuole.AArrtt.. 55 --I partecipanti devono rispettare le tematiche: AArrttee,, NNaattuurraa,, TTrraaddiizziioonneeAArrtt.. 66 -- Le suddette tematiche devono essere inerenti al territorio Teramano.AArrtt.. 77 -- Le opere verranno realizzate il 5/04/2008 e il 6/04/2008 fino alleore 13,00, presso Piazza Martiri della Libertà, a Teramo.Il materiale e ipannelli per la pittura verranno forniti gratuitamente dal FAI.AArrtt.. 88 -- Le superfici dei suddetti pannelli saranno 60cm x 80cm perespressioni particolari ( di gruppo o singole)AArrtt.. 99 -- I graffiti saranno sottoposti ad insindacabile giudizio dei giurati.

LLaa ggiiuurriiaa èè ccoommppoossttaa::Assessore alla Cultura del Comune di Teramo Avv. Mauro Di Dalmazio;Assessore alla Cultura della Provincia di Teramo Rosanna Di LiberatoreProf. Silvestro Cutuli - Prof. Giulia Valentini - e Prof. Fabbri Gabriella.Prof. Francesco Tentarelli

PPrreemmii 11°° pprreemmiioo:: Offerto dalla Delegazione FAI di Teramo;22°° pprreemmiioo:: Offerto dall’UTET di Teramo;33°° pprreemmiioo:: Offerto da EUROGLASS s.r.l. di Teramo

PPeerr iinnffoorrmmaazziioonnii::SSiittoo:: www.faiteramo.org •• EEmmaaiill:: [email protected]:: 00886611--224477116655 FFaaxx:: 00886611--225533339933

ATTIVITÀ

Alla scoperta di un borgo anticoLa strada rotabile che dalla marina di Pineto saleall’antico borgo di Mutignano offre al viaggiatoreun panorama delizioso, ricco dei colori intensi delmare e dei profumi delicati della pineta, che ricopreancora oggi in parte il colle su cui è arroccato ilnostro borgo.Arrivati in cima alla collina il visitatore si trovaimmerso in uno scenario naturale di notevoleimpatto paesaggistico: l’azzurro del mare che siconfonde con il cielo, il verde delle vallate, il gial-lo dei campi lavorati, il marrone sbiadito dei calan-chi, le case sparse e più in alto i palazzi antichidella città di Atri e di Silvi.Ci si sente invasi da un sentimento di benessere chesi rafforza nel momento in cui ci si accorge di averraggiunto la meta: Mutignano, censito tra i borghipiù belli della nostra meravi-gliosa Italia, si presenta così alvisitatore come una piccolaoasi di pace.Il paese si sviluppa lungo ilcrinale di una collina e si pre-senta come una tipica struttu-ra fortificata, un borgo anticoe affascinante: la posizionenaturale e lo sviluppo urbanodell’insediamento lo rendonoparticolarmente adatto alladifesa da qualsiasi aggressio-ne esterna.In epoca medievale il borgo

conosce un vivace aumentodemografico. Dalla metà delQuattrocento è interessato dauna immigrazione di slavi provenienti dalla città diRagusa, al di là dell’Adriatico. Passato alla diocesidi Atri, nel 1251, il borgo è feudo della nobile fami-glia degli Acquaviva alla quale viene restituito nel1462 da Ferrante I d’Aragona.Ricco di chiese e di palazzi il piccolo borgo si svilup-pa lungo il Corso Umberto I, da cui si diramanopiccole stradine laterali, sino ad arrivare a una piaz-zetta decorata da bellissimi “murales”. Dalla piaz-zetta si sale al Castello che costituisce la parte piùantica e più elevata del luogo. Dal Castello il pano-

rama è notevole per l’ampia prospettiva circolaresui monti e il mare.La Chiesa medievale (1350) di San Silvestro papa èun edificio che si presenta oggi come restaurata nel‘400 e nel ‘700, ad unica navata con tetto a capria-te e torre campanaria sulla facciata d’ingresso.Sull’altare si mostra una bellissima tavola di AAnnddrreeaaDDeelliittiioo, il grande pittore abruzzese di età rinasci-mentale che, nel periodo in cui operò nellaCattedrale di Atri eseguì anche questa tavola tripar-tita che raffigura al centro papa San Silvestro bene-dicente con a sinistra due scene di miracoli delsanto e a destra una disputa teologica e il battesimodell’Imperatore Costantino e della madre Elena. Latavola mostra in modo certo gli omaggi del Delitioalla cultura fiorentina, in particolare quella più

conservatrice monopolizzatadall’Angelico e da DomenicoVeneziano. L’immagine di SanSilvestro rimanda alla tavoloz-za pittorica di quest’ultimoartista. Purtroppo le due partilaterali della tavola sono statetrafugate da ignoti ladri mentresi è salvata la parte centrale deltrittico.Proseguendo la passeggiatalungo il Corso Umberto I siincontra un’altra bellissimaChiesa, di epoca medievale,dedicata a Sant’Antonio, Chiesarestaurata di recente e utilizza-ta, per la sua perfetta acustica,

anche per l’esecuzione diconcerti.Raggiunta la piazzetta siammirano dei bellissimi“murales”, ricchi di colo-re e con scene della vitaquotidiana, legate ailavori nei campi e incasa.Un’accogliente osteria,“Il Bacucco”, diretto con

amore e intelligente gestione, situata anch’essa inuna zona del paese con un panorama mozzafiato, èaperta agli ospiti alla degustazione di piatti dellacucina locale, alcuni dimenticati ma piacevolmenteritrovati dallo chef.L’osteria propone, con un calendario a temi, piattidella cucina povera abruzzese rivisitati non secondoil modo “moderno” ma attraverso una ricostruzionerigorosamente antica e con utilizzazione di prodot-ti rigorosamente naturali, provenienti dalle terredelle colline atriane, innaffiati con vini locali dinotevole e sapiente fattura.Ma la rivalutazione del borgo sia a livello dell’offer-ta turistica e artistica sia a livello del restauro degliarredi urbani, non è possibile senza l’opera diun’amministrazione locale impegnata a risolvere iproblemi del degrado e dell’abbandono, problemiche coinvolgono molti centri minori della nostraProvincia. Mutignano ha la fortuna di avere tra isuoi concittadini l’Assessore alle politiche sociali delComune di Pineto, Daniele Costantini, che è natoe vive tuttora nel nostro Borgo. Ed è anche grazieall’impegno di Daniele che il Borgo antico diMutignano da qualche anno sta vivendo una stagio-ne felice della sua storia.La raccomandazione che, come semplice viaggiato-re curioso, voglio indirizzare al simpatico, intelli-gente, attivo e giovane Assessore, è quella di sapertrovare un giusto equilibrio tra conservazione einnovazione del contesto urbano e sociale delnostro Borgo e di saper comunicare e valorizzare lastoria e la cultura di un delizioso Paese.

EUGENIO GIANNELLA

Carissimi aderenti,Vi comunico il programma della nostra Delegazione per il mese di marzo

pregandoVi di prenderne nota, di essere presenti e pubblicizzare le nostre attività.MMAARRZZOO 22000088

1133 mmaarrzzoo 22000088 oorree 1166..3300Presentazione del libro di poesie “Le strade bianche” di LLeeaannddrroo DDiiDDoonnaattoo, a cura del critico letterario Simone Gambacorta. Sede FAI, ViaBenedetto Croce n. 44, (Villa Mosca) Teramo. Segue Buffet.

1166 mmaarrzzoo 22000088GGiioorrnnaattaa aa FFeerrmmoo,, città tra le più illustri e caratteristiche delle Marche,per monumenti d’arte e valore ambientale. Visita ai monumenti(Duomo, Palazzo dei Priori, Piazza del Popolo ecc.) e ad una dimorastorica,privata, della città. Partenza ore 8,00, da Teramo (p.za S. Francesco); ore 8,30 ingressoautostrada a Mosciano. Prenotazione presso la sede del Fai mediante versamento di un accontodi Euro 20,00 non rimborsabili.Per un aggiornamento delle attività del FAI consultare il sito www.faitera-mo.org e il sito del FAI nazionale www.fondoambiente.it

Saluti affettuosi.Franca Di Carlo Giannella

M.D.F. 1986 - Borgo immaginato - china

Page 8: Si torna alle urne in ordine sparso Marcati dall’indistinto · bombardamenti e prostrata dalla guerra civile, ... la sovranità apparteneva a un re di diritto divino, ... (meccanica

La terzina dantesca del canto XII delPurgatorio scolpisce nella pietra del Girone deiSuperbi l’immagine di Saul, primo re degliEbrei, che si uccide per non cadere nelle manidei Filistei, nemici del suo popolo. Esempio diybris punita, il quadro immortalato da Dante èl’ultimo atto di un dramma “politico” che haper protagonisti: Dio, il profeta Samuele e il re.Eletto per volontà del popolo contro ilparere di Samuele, Saul tenta di inaugura-re un nuovo corso storico che vede,accanto al potere della divinità, la presen-za di un’autorità laicamente intesa cheprenda le distanze dall’immanenza diIahvè. Saul altro non è che il simbolo diuna logica volontà terrena che confidanella concretezza del potere regale, voltoal benessere collettivo. In tal modo però sicrea un tragico dualismo tra fede e seco-larità: nel dramma biblico Dio parla perbocca di Samuele che diventa così il reale anta-gonista di Saul. Il re, a sua volta, tenta unapproccio razionale e paritario con Iahvè, inter-pretandone i dettami. Già all’inizio della vicen-da si intuisce il problematico rapporto tra ilprofeta ed il re; mentre Saul è ancora ignaro delsuo destino, Samuele lo apostrofa inequivoca-bilmente, dicendogli: “Sono io il veggente (…). Ti

congederò domani mattina e ti manifesterò tuttoquanto sta nel tuo cuore” (Samuele I – 9,19).Il profeta rivendica dunque a se stesso la cono-scenza assoluta attraverso la rivelazione, men-tre Saul deve esserne solo un mero strumento.Il monarca, però, si ritiene il principale referen-te del benessere degli Ebrei e crede sincera-mente che regole e cerimoniali di fede possano

essere concretamente mutati, circoscrivendo ilruolo di Iahvè entro limiti puramente consulti-vi e interlocutori. Due sono i momenti crucialiche provocano l’insanabile dissidio tra l’Uomoe la Divinità: in previsione della battaglia con iFilistei, Saul attende sette giorni l’arrivo delProfeta che dovrà compiere un rito propiziato-rio per ottenere il favore divino. Stanco per l’at-

tesa, Saul stesso si arroga il diritto di celebrareil sacrificio, scatenando l’ira di Samuele chedisconosce il Sovrano: “Iahvè si è già scelto unuomo secondo il suo cuore” afferma il sacerdote(ibid., 13,14). La distanza aumenta quando,sconfitto il popolo degli Amaleciti, “Saul e il suopopolo risparmiano Agag, re di Amalek e il megliodel suo bestiame (…); invece votarono all’anatema

tutto il bestiame scadente e patito” (ibid.15,9). Rimproverato da Samuele, il re diIsraele ribatte: “Ho peccato per averetrasgredito la parola di Iahvè e i tuoiordini, mentre ho avuto riguardo alpopolo e ho ascoltato la sua voce”. (ibid.15, 24 ).Il tentativo di Saul di mediare tra un acri-tico ossequio a Dio e “illuministica”ragione di stato, naufraga miseramente,perché Dio/Samuele gli preferirà il giova-ne Davide. Al vecchio re non resta quin-

di che chiudersi nel Limbo di una follia, popo-lato solo di ricordi e fantasmi. Abbandonatoda Iahvè, sconfitto dai Filistei, egli ritorneràsovrano di se stesso, ma solo per uccidersi,recuperando in extremis la propria dignità intel-lettuale irragionevolmente e spietatamente cal-pestata da un assurdo assolutismo religioso.

B.D.C.

SATURA LANX 8

Direttore responsabileAttilio Danese

Via Torre Bruciata, 1764100 Teramo

Tel. 0861.244763 - Fax 0861.245982e-mail: [email protected]

RedazioneSala di Lettura - Via N. Palma, 33 - Teramo

Tel. [email protected]

Direttore onorariodon Giovanni Saverioni

ProprietàCRP

Via N. Palma, 37 - 64100 Teramo

EditoreGiservice srl

Via del Baluardo, 10 - 64100 TeramoTel. 0861.250299 - Fax 0861.254832

[email protected]

Legge n. 196/2003 Tutela dei dati personali.Resp. dei dati la direzione de La TendaVia Nicola Palma, 33 - 64100 Teramo

La redazione si riserva di apportare le modificheche riterrà opportune. Gli originali non si

riconsegnano. La responsabilità delle opinioniresta personale. Per consegnare gli articoli

è preferibile la via e-mail:[email protected]

Abbonamento euro 10c/c n 10759645 intestato

a CRP, Via N. Palma, 37 - 64100 Teramo

IL GUSTO... LETTERARIO

O Saùl , come su la propria spadaQuivi parevi morto in Gelboè,Che poi non sentì pioggia né rugiada

(Dante, Purg. XII, 40-42 )

La lotta si aggravò contro Saul : (…) egli fu ferito grave-mente dagli arcieri. (…) Allora Saul prese la spada e silasciò cadere su di essa.

(Samuele I : 31, 3-4 )

Per commemorare l’anniversario della scompar-sa di AAttttiilliioo LLuucciiddii , padre di Mara, Luigi eBarbara (moglie di mio fratello), ho scritto que-ste parole, riprendendo uno spunto annotato giàlo scorso anno, quando ho sentito il bisogno diattenuare il rimpianto, creatosi nel mio animo,per non aver partecipato, causa forza maggiore,alle esequie.Attilio, come sa chi l’ha conosciuto, ha costruitoil suo futuro edificandolo,letteralmente, matto-ne su mattone, da emigrato, lavorando nelle fer-rovie tedesche: al di là della retorica, la grandez-za dell’Italia, secondo me, è dovuta in buonaparte ai nostri emigrati. Essi hanno spesso lavo-rato in ambienti ostili dove, per il solo fatto diessere italiani, erano considerati figli di un Dio

minore (ora, perfortuna, è abba-stanza diverso:gli italiani diseconda e terzagenerazione sonoal potere oppureaffermati mana-ger nel campodell’industria odell’economia). Mi lega ad Attiliola sua esperienzadi vita: mi riporta

alla mente una lettura antologica, dei tempi dellascuola, in cui si racconta di un lavoratore delle fer-rovie che mangia, per pranzo, un panino con lamortadella mentre i signori viaggiatori sono servi-ti e riveriti nel vagone ristorante, nell’ovattata ele-ganza profumata da un vaso di giunchiglie cheaddobba i tavolini. L’autore del racconto,però,snobba gli sfarzi e preferisce esaltare l’opera del-l’umile lavoratore delle ferrovie, talmente ligio alproprio dovere da far sì che i vasi delle giunchiglietremino il meno possibile, al passaggio del trenosugli scambi.Ebbene penso che Attilio nella sua vita abbia sem-pre fatto sì che tutte le avversità, compresa l’ulti-ma, che lo ha prematuramente strappato ai propricari, siano sempre state come il tremore dellegiunchiglie: da attenuare il più possibile.Grazie Attilio per tutto quello che hai fatto e perla sincera amicizia che hai dato a coloro che tihanno conosciuto.

Cesare Malandra

In ricordo di Attilio Lucidi

TACCUINORRaalllleeggrraammeennttii aa

Mariano Marinari, per la laurea in ingegneria del-l’ambiente e del territorio, conseguita con lode pressol’Università de L’Aquila

RRiiccoorrddaannddooCarla Lanciaprima, moglie di Alessandro Core, pre-

maturamente scomparsaLuigi Lucchese, marito di Fernanda Cappelli

LLaa TTeennddaa vivrà con il tuo abbonamento:annuale 10 euro, sostenitore 20 euro, cumulativo con la rivista “Prospettiva persona” 37 euro c/c n. 10759645 intestato a CRP,Via N. Palma, 37 - 64100 TeramoPPeerr llee iinnsseerrzziioonnii nneell ““TTaaccccuuiinnoo””:: TTeell.. 00886611..224444776633

SSoocc..ddeellllaa mmuussiiccaa ee ddeell tteeaattrroo‘‘PP.. RRIICCCCIITTEELLLLII’’

PPrroossaaTeatro Comunale - Teramo

GGiioovveeddìì 66 MMaarrzzoo -- ore 21.00Le cirque invisible

regia VViiccttoorriiaa CChhaapplliinn//JJeeaann BBaappttiissttee TThhiieerrrrèèeeCCoonncceerrttoo

Aula Magna Convitto -- TeramoVVeenneerrddìì 1144 MMaarrzzoo - ore 21:00Orchestra da Camera di Praga

MMaassssiimmoo QQuuaarrttaa -- direttore e solista

AA..TT..AA..MM..

PPrroossaaTeatro Comunale – Teramo

GGiioovveeddìì 1133 MMaarrzzoo - ore 21.00Miseria e nobiltà

di EEdduuaarrddoo SSccaarrppeettttaa