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1 n°02 - FEBBRAIO 2020 INNOVARE ATTRAVERSO LA VALORIZZAZIONE DELLA PROPRIETà INTELLETTUALE 2 5 SECONDO LINKEDIN LA BLOCKCHAIN è LA COMPETENZA PIù RICERCATA DALLE IMPRESE NEL 2020 6 3 IL TURISMO GENERA POSTI DI LAVORO, ITALIA PRIMA IN EUROPA L’ARTE DELLA STAMPA DEI FILATI DI RATTI: DECLINAZIONE DI TALENTO E CREATIVITà ITALIANA Il percorso del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la risposta digitale ai bisogni di cittadini e imprese SI SCRIVE DIGITALIZZARE SI LEGGE INNOVARE Nell’era digitale, la trasformazione è il nostro presente. L’innova- zione è il nostro motore. L’evoluzione del mondo del lavoro è nel nostro futuro. La quarta rivoluzione industriale sta cambiando il nostro Paese. Attraverso le nuove tecnologie stiamo rivoluzio- nando il nostro modo di pensare, di dialogare, di informare. Nel- lo scenario attuale, la digitalizzazione è la soluzione per rispon- dere alle nuove esigenze dei cittadini e delle imprese. Queste le grandi sfide dell’era tecnologica che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, da tempo impegnato nel processo di trasformazione digitale, ha colto e affrontato. I risultati raggiunti e i futuri obiettivi sono stati illustrati nel cor- so di un evento ad hoc organizzato dal Dicastero dal titolo “La Giornata della Digitalizzazione: Innovazione e Lavoro, l’Italia è pronta alla sfida?”, presso la Sala Capitolare del Palazzo della Minerva del Senato, a Roma. Le azioni strategiche attuate dall’Amministrazione per dare una risposta “digitale” ai bisogni di cittadini e imprese sono il frutto di un percorso iniziato dieci anni fa. Nel 2017 è stato lanciato l’URP online, un canale interattivo per gestire in modo efficiente e innovativo la comunicazione con i cittadini, basato sulla tecno- logia cloud. Trattasi non soltanto di uno strumento per inoltrare le richieste di supporto, ma di un importante passo verso un modello moderno di Citizen Relation Ma- nagement (CRM) che vede l’utente protagonista. Poi è nato il ChatBot per rispondere a tutte le richieste in tempo reale, e sono stati digitalizzati i servizi per le imprese ri- spondendo anche alle esigenze del mondo imprendito- riale. Massicci interventi di digitalizzazione hanno investito tutta la struttura e hanno accompagnato le norme in materia di politiche del lavoro: dalle comunicazioni obbligatorie al deposito dei contratti per l’acces- so alle agevolazioni; dalla delocalizzazione dei call center alle dimissioni volontarie telematiche; dalla comunicazione per lo smart working fino ad arrivare ai recenti interventi in materia di Reddito di cittadinanza. Questi sono alcuni degli strumenti oggi a disposizione per rendere il viaggio “virtuale” del cittadino all’interno di un’Amministrazione sempre più trasparente, più efficiente ma soprattutto più ricettiva ad accogliere le esigenze che vengono dalla società. Inoltre, dal 13 marzo si accederà a tutti i servizi online del Ministero esclusivamente tramite SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Molto è stato fatto e molto resta da fare. L’adozione di nuove forme di comunicazione digitale, campagne innovative impron- tate ai criteri di trasparenza e veicolate da una community social per entrare in contatto diretto con gli utenti, devono essere intesi come parte di un processo di cambiamento in continuo divenire.

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n°02 - FEBBRAIO 2020

Innovare attraverso la valorIzzazIone della proprIetà Intellettuale

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secondo lInkedIn la blockchaIn è la competenza pIù rIcercata dalle Imprese nel 2020

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Il turIsmo genera postI dI lavoro, ItalIa prIma In europa

l’arte della stampa deI fIlatI dI rattI: declInazIone dI talento e creatIvItà ItalIanaIl percorso del ministero del lavoro e delle politiche sociali

e la risposta digitale ai bisogni di cittadini e imprese

sI scrIve dIgItalIzzare sI legge Innovare

Nell’era digitale, la trasformazione è il nostro presente. L’innova-zione è il nostro motore. L’evoluzione del mondo del lavoro è nel nostro futuro. La quarta rivoluzione industriale sta cambiando il nostro Paese. Attraverso le nuove tecnologie stiamo rivoluzio-nando il nostro modo di pensare, di dialogare, di informare. Nel-lo scenario attuale, la digitalizzazione è la soluzione per rispon-dere alle nuove esigenze dei cittadini e delle imprese. Queste le grandi sfide dell’era tecnologica che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, da tempo impegnato nel processo di trasformazione digitale, ha colto e affrontato.I risultati raggiunti e i futuri obiettivi sono stati illustrati nel cor-so di un evento ad hoc organizzato dal Dicastero dal titolo “La Giornata della Digitalizzazione: Innovazione e Lavoro, l’Italia è pronta alla sfida?”, presso la Sala Capitolare del Palazzo della Minerva del Senato, a Roma.Le azioni strategiche attuate dall’Amministrazione per dare una risposta “digitale” ai bisogni di cittadini e imprese sono il frutto di un percorso iniziato dieci anni fa. Nel 2017 è stato lanciato l’URP online, un canale interattivo per gestire in modo efficiente e innovativo la comunicazione con i cittadini, basato sulla tecno-logia cloud. Trattasi non soltanto di uno strumento per inoltrare le richieste di supporto, ma di un importante passo verso un

modello moderno di Citizen Relation Ma-nagement (CRM) che vede l’utente protagonista. Poi è nato il ChatBot per rispondere a tutte le richieste in tempo reale, e sono stati digitalizzati i servizi per le imprese ri-spondendo anche alle esigenze del mondo imprendito-riale.Massicci interventi di digitalizzazione hanno investito tutta la struttura e hanno accompagnato le norme in materia di politiche del lavoro: dalle comunicazioni obbligatorie al deposito dei contratti per l’acces-so alle agevolazioni; dalla delocalizzazione dei call center alle dimissioni volontarie telematiche; dalla comunicazione per lo smart working fino ad arrivare ai recenti interventi in materia di Reddito di cittadinanza. Questi sono alcuni degli strumenti oggi a disposizione per rendere il viaggio “virtuale” del cittadino all’interno di un’Amministrazione sempre più trasparente, più efficiente ma soprattutto più ricettiva ad accogliere le esigenze che vengono dalla società. Inoltre, dal 13 marzo si accederà a tutti i servizi online del Ministero esclusivamente tramite SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.Molto è stato fatto e molto resta da fare. L’adozione di nuove forme di comunicazione digitale, campagne innovative impron-tate ai criteri di trasparenza e veicolate da una community social per entrare in contatto diretto con gli utenti, devono essere intesi come parte di un processo di cambiamento in continuo divenire.

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Lo sviluppo del nostro sistema produttivo passa anche attra-verso la tutela della proprietà intellettuale. Brevetti, marchi e disegni industriali costitui-scono per le aziende un fattore altamente competitivo che ha ricadute importanti sulle econo-mie territoriali. In Italia un posto di lavoro su 3, ovvero quasi 7 milioni di posti di lavoro, si tro-va in aziende che fanno un uso intensivo di marchi e brevetti. E queste aziende contribuiscono da sole al 47% del PIL naziona-le. In tale contesto, il Ministero dello sviluppo economico (Mise) ha adottato un pacchetto di misure previste dal Decreto Cre-scita, ora divenute operative, per un finanziamento comples-sivo di 50 milioni di euro. L’obiettivo è facilitare e promuovere l’innovazione delle Pmi attraverso la proprietà intellettuale e fornire un quadro di strumenti finanziari e normativi in grado di dare stabilità e certezza sia alle imprese che investono sul loro know-how che alle università e agli enti di ricerca impegnati in progetti di ricerca e sviluppo da trasferire in campo industriale. Il pacchetto prevede cinque misure che intendono valorizzare brevetti, marchi e disegni e favorire il trasferimento tecnologi-co delle attività di ricerca e sviluppo. Nel dettaglio si tratta dei bandi Brevetti+, Disegni+4, Marchi+3 che sono dedicati alle imprese, mentre per università ed enti di ricerca, sono attivi il bando UTT (che finanzia progetti di potenziamento degli Uffi-ci di Trasferimento Tecnologico) e il bando PoC che finanzia brevetti attraverso progetti Proof of Concept, ovvero realizza-zioni incomplete o abbozzi di un progetto o metodo (domande aperte fino al 27 febbraio). Sul fronte imprese, il bando Brevetti+, con una dotazione di 21,8 milioni di euro, riconosce un incentivo per acquistare servizi finalizzati alla valorizzazione economica di un brevet-to in termini di redditività, produttività e sviluppo di mercato.

Innovare attraverso la valorIzzazIone della proprIetà Intellettualepartono i nuovi incentivi per finanziare brevetti, marchi e disegni industriali e rendere più competitive pmi, università e centri di ricerca

Il mise ha adottato un pacchetto di misure previste dal decreto crescita, ora divenute operative, per un finanziamento complessivo di 50 milioni di euro

Ne possono beneficiare micro, piccole e medie imprese, com-prese le startup innovative, cui è riservato il 15% delle risorse stanziate (domande a Invitalia fino a esaurimento delle risor-se). Il bando Disegni+4 prevede invece finanziamenti per le im-prese di piccola e media dimen-sione volti ad acquistare servizi che valorizzino disegni e modelli registrati dall’1 gennaio 2018 (le

domande vanno presentate ad Unioncamere dal 27 febbraio).Marchi+3 vuole favorire la registrazione di marchi dell’Unione Europea e internazionali ed è rivolto alle imprese di piccola e media dimensione. Le domande possono essere presentate ad Unioncamere dal 30 marzo 2020.Inoltre, tra le misure va ricordata la procedura di incentivo “Voucher 3I – Investire In Innovazione” previsto nel Decreto Crescita, ora attivo grazie al decreto attuativo. La misura ha l’obiettivo di sostenere le startup innovative nel percorso di brevettabilità e di valorizzazione dei loro investimenti tecnolo-gici e digitali. Con risorse finanziarie pari a 6,5 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2019-2021, le imprese possono acquisire servizi di consulenza relativi a: ricerche e verifica della brevettabilità dell’invenzione; stesura della domanda di brevetto; deposito all’estero della domanda nazionale di bre-vetto. I termini e le modalità operative per le domande sono gestite da Invitalia.Secondo gli studi dell’Ufficio europeo dei brevetti (Epo) e dell’Ufficio Europeo per la Proprietà Intellettuale (Euipo), le im-prese che richiedono brevetti, marchi o disegni hanno il 21% di possibilità in più, rispetto alle altre, di aumentare il proprio fatturato. L’Italia, inoltre, ha un’ottima posizione nella classifica dei Paesi che tutelano i marchi e i disegni: al secondo posto in Europa e quarta a livello mondiale.

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l’arte della stampa deI fIlatI dI rattI: declInazIone dI talento e creatIvItà ItalIanamassima attenzione per i giovani in azienda, dato che più del 60% dei nuovi assunti è rappresentato da personale under 30. nel bienno 2018-2019 sono state assunte 111 persone

ogni stampa rappresenta la sintesi dell’eccellenza artigianale del comasco, fatta di attenzione per i dettagli e rispetto della tradizione, senza dimenticare i processi produttivi innovativi

Un’impresa che occupa più di 800 persone, progettando e stampando tessuti di pregiata finitura nel coma-sco. Stiamo parlando di Ratti Spa (Gruppo Marzotto), realtà nata nel 1945 e oggi fra le maggiori produttri-ci al mondo di tessuti stampati, uniti, tinti in filo e jacquard dedicati all’ab-bigliamento, cravatteria, camiceria, mare e arredamento. L’intervistato è Fabrizio Goggi, responsabile marke-ting dell’azienda.Quali sono i vostri must?Arte della stampa, tecnologia eco-sostenibile e totale sicurezza in ogni fase produttiva. Da sempre fondia-mo la nostra storia su valori quali sti-le, eleganza e qualità. Ogni stampa Ratti rappresenta la sintesi dell’ec-cellenza artigianale del distretto co-masco, fatta di attenzione per i dettagli e rispetto della tradizione, senza dimenticare i processi produttivi innovativi e hi-tech che permeano il settore moda. Siamo un esempio concreto di arti-gianalità totalmente “Made in Italy”, sviluppando il ciclo completo del prodotto: dalla fase creativa vera e propria con il disegno e la progettazione del tessuto, fino alla sua nobilitazione.Una delle parole chiave che vi contraddistingue sul mercato è “sostenibilità”. Ci spiega meglio?Oggi, l’emergenza ambientale rappresenta una consapevolez-za crescente sia da parte dei consumatori, sia dei brand e in quest’ottica Ratti ha scelto di intraprendere un percorso di me-dio e lungo periodo che ha un traguardo molto preciso: quello della piena integrazione nelle strategie di business del Gruppo. Per Ratti la sostenibilità è da intendersi nel senso più ampio e completo del termine; investendo negli ultimi quattro anni oltre 20 milioni di euro nel proprio progetto “Ratti for Responsability”, che ha consentito di ridurre i consumi di acqua, energia elettrica, gas metano ed emissioni di CO2 nell’ambiente. I risultati ottenuti so-

no stati possibili perché frutto di una visione comune: la sostenibilità è in-fatti un valore condiviso da ognuno di noi all’interno di Ratti.Come vi relazionate con il territo-rio e la comunità che vi circonda-no?La valorizzazione del territorio in cui operiamo rappresenta per noi un im-pegno a tutto campo, non solo at-traverso i partenariati e le iniziative istituzionali, ma anche tramite un impegno quotidiano in tema di or-ganizzazione, logistica e operatività, che mira a far crescere le realtà lo-cali, ottimizzando l’uso delle risorse. Connessioni locali ma, al contem-po, anche forte internazionalizzazio-ne delle competenze, perché è solo dall’incontro e dallo scambio tra le

culture differenti che si ottiene un prodotto in grado di incontrare il gusto delle più importanti case di moda di tutto il mondo. L’anno scorso riscosse un bel risalto mediatico la vostra scelta di vietare la possibilità di fumare ai lavoratori in azien-da. Da dove ha origine l’idea?La nuova regola è entrata in vigore nel nostro stabilimento di Guanzate dal primo giugno 2019. È solo una delle ultime misure che Ratti ha adottato recentemente in questa direzione. L’intento è quello di migliorare le politiche di welfare aziendale attraverso il perseguimento di una nuova cultura della salute. Abbiamo quindi deciso di promuovere uno stile di vita che possa contrastare, nel lungo periodo, l’insorgenza di malattie croniche ad alto impatto sociale. Per questo ai fumatori interessati abbiamo anche pro-posto un programma strutturato di incontri formativi organizzati dalla “Lega italiana lotta contro i tumori”. I nostri dipendenti han-no così potuto confrontarsi con un medico e uno psicologo che avevano il compito di spiegare i danni provocati dal fumo e fornire consigli su come reagire alla dipendenza tabagica. Con questa

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Fabrizio Goggi, responsabile marketing Ratti Spa

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una volta la logica era quella di trasmettere competenze da una generazione all’altra; adesso il passaggio di testimone è più complesso, perché alcuni mestieri sono scomparsi o comunque mutati

strategia, che può sembrare quan-tomeno singolare abbiamo dimostra-to di voler investire anche e soprattut-to sulla tutela delle nostre maestranze, da cui in fin dei con-ti dipendono le sorti stesse dell’azienda intera.Date spazio ai gio-vani in azienda?Rappresentano il futuro, la nostra più importante risorsa. Però non bisogna perdere l’esperienza dei “di-versamente giovani”. Una volta la logica era quella di trasmettere conoscenze e competenze da una generazione all’altra; adesso il passaggio di testimone è più complesso, perché alcuni mestieri sono scomparsi, spazzati via dal progresso tecnologico o comun-que decisamente mutati. Ci vuole quindi maggiore attenzione in tutti gli ambiti, a partire dalle scuole: per questo lo scorso anno, in collaborazione con il Setificio Isis Paolo Carcano abbiamo ero-

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gato più di 7mila ore di formazione in azienda ai ragazzi e ragazze, che hanno accolto con grande entusiasmo questa opportunità.Ci sono posizioni aperte al momento in Ratti? Prospettive future?Più del 60% dei nuo-vi assunti in azienda negli ultimi due anni è rappresentato da per-sonale under 30. At-tualmente stiamo va-

lutando l’inserimento di alcune figure nelle aree tecnico/industriali di produzione e creativa. Nel biennio 2018-2019 abbiamo assun-to 111 persone a fronte di 79 uscite per dimissioni, aumentan-do l’organico del 10% circa rispetto allo stesso range temporale precedente. Per il prossimo biennio 2020-2021 prevediamo un consolidamento del livello occupazionale raggiunto, tenendo an-che conto del turnover in uscita generato dai vari pensionamenti previsti.

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è invece la spagna a registrare il più alto valore aggiunto lordo nel settore turistico con 236.131 milioni di euro, ovvero il 27% di quello totale dell’ue. seguono la germania e la danimarca

Il turIsmo genera postI dI lavoro, ItalIa prIma In europanel 2019, secondo il report tourism satellite accounts in europe, il settore ha generato complessivamente 16,5 milioni di opportunità di lavoro in quindici paesi dell’ue

L’Europa è la princi-pale meta turistica mondiale. Il turismo è un settore che offre un significativo con-tributo alla crescita e si propone come un’area di sviluppo di nuove opportunità di lavoro nel settore turistico o settori di-rettamente collegati, soprattutto per i gio-vani. In Italia il turi-smo dà lavoro a 4,2 milioni di persone e il nostro è il Paese eu-ropeo in cui le attività turistiche generano il maggior numero di posti. Ad attestarlo è Eurostat, che ha pubblicato il report “Tourism Satellite Accoun-ts in Europe”, un’indagine statistica che nell’edizione 2019 evi-denzia come il settore abbia generato complessivamente 16,5 milioni di posti di lavoro in quindici paesi dell’Unione europea. Se l’Italia è in vetta alla classifica per l’occupazione nel turismo, è invece la Spagna a registrare il più alto valore aggiunto lordo nel settore turistico con 236.131 milioni di euro, ovvero il 27% di quello totale dell’Ue. Segue la Germania (105.252 milioni di eu-ro), la Danimarca (89.041 milioni di euro), l’Italia (87.823 milioni di euro) e la Gran Bretagna (83.492 milioni di euro).Per quanto riguarda l’impatto complessivo del turismo sul Pro-dotto Interno Lordo (PIL) del paese, la Croazia è in testa (9,8%), seguita da Malta (5,8%), Portogallo (5,6%), Spagna, Austria, Olanda e l’Italia che si posiziona al settimo posto con il 4%. In media il turismo contribuisce per il 3,4% al PIL dei paesi euro-pei.Il Report analizza anche altri valori perché il turismo contribui-sce non solo alla crescita economica dei paesi e delle regioni, ma anche al loro sviluppo sociale e culturale. Quanto spendono i visitatori nei paesi che visitano? Se si analizza questo dato,

la Francia è prima in classifica con 64,221 milioni di euro, pa-ri al 16% della spe-sa turistica totale nell’UE (405.000 mi-lioni di euro). Al se-condo posto la Spa-gna (59,213 milioni di euro), terza l’Italia (48,148 milioni di eu-ro, 12% del totale), Germania (39,555 milioni di euro), Olanda (32,490 mi-lioni di euro) e Gran Bretagna (31,650 milioni di euro). Que-

sti sei paesi rappresentano il 68% del totale della spesa dei tu-risti in arrivo in Europa. In particolare, i dati mostrano come i visitatori che si muovono in giornata hanno un impatto del 46% sul livello della spesa turistica interna. I turisti notturni rappresentano il 90% della spesa turistica in en-trata (stima basata sui dati di 20 stati membri in grado di distin-guere per tipo i visitatori). La percentuale più alta è stata regi-strata da Malta (99%), Regno Unito (98%) e Portogallo (97%). Al contrario, la quota più bassa è attribuita alla Slovenia (47%), a causa del gran numero di viaggi in transito nello stesso gior-no. Gli spostamenti dei residenti di un determinato paese verso paesi esteri e/o gli spostamenti dei residenti di un determinato paese all’interno dello stesso (il cosiddetto Turismo Domestico) generano la crescita, lo sviluppo economico e, quindi, il benes-sere individuale e collettivo.Per molti paesi, il turismo è un motore importante per il com-mercio internazionale di servizi. Per i 27 paesi per i quali sono disponibili entrambe le serie di dati, le spese turistiche in entrata rappresenta quasi un quarto (23%) degli scambi internazionali di servizi, che vanno dal 5% in Belgio a oltre il 50% in Spagna (56%) e Croazia (72%).

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È la blockchain a trovarsi in cima all’elenco delle competenze che le aziende di tutto il mondo stanno ricercando tra i candidati in questo 2020: a dirlo è la voce autorevole del social network LinkedIn che - tramite la sua filiale, LinkedIn Learning, la quale offre video corsi tenuti da esperti di software, creatività e com-petenze aziendali - ha condotto il rituale studio che intercetta i nuovi trend nel campo delle abilità professionali “hard” e “soft” più ambite ogni anno nel mondo.La definizione di blockchain è nota: si tratta di un data base di-stribuito, ovvero un “registro di transazioni” composto da blocchi di dati, in cui questi sono memorizzati su più computer collegati tra loro via internet attraverso un’applicazione specifica che per-mette di interfacciarsi con la “catena”; prima di essere consoli-dato all’interno di un blocco, ogni dato e ogni blocco vengono sottoposti a un processo di validazione.Tale tecnologia di conservazione dei dati, così in voga oggi, in realtà risale al 2009 con l’avvento delle criptovalute per suppor-tare in seguito l’uso di titoli del calibro di Bitcoin. La capacità di archiviare, convalidare, autorizzare e spostare i dati in Rete attraverso la blockchain fa sì che conservare e trasmettere qualsiasi risorsa digitale sia possibile in modo sicuro. Inoltre è applicabile, oltre che nel settore finanziario, anche in comparti come la vendita al dettaglio, la logistica, l’assistenza sanitaria e l’agricoltura.Dunque, sebbene si tratti di una soluzione business “già nota”

e prioritaria in tutto il mondo, è la prima volta che la blockchain entra nella classifica annuale di LinkedIn. Al suo ingresso addi-rittura è balzata in prima posizione.Al secondo posto troviamo le competenze nell’ambito del cloud computing, la tecnologia che consente di archiviare, gestire e recuperare i dati via internet. Al terzo il ragionamento analitico, inteso come la capacità di dare un senso ai dati e scoprire in che modo questi possano agevolare il processo decisionale in azienda. L’intelligenza artificiale (IA), tecnologia che sviluppa l’apprendimento automatico, è la quarta skill più richiesta da par-te dei datori di lavoro. A seguire il design UX, processo volto ad analizzare e accrescere la soddisfazione e la fedeltà dell’utente migliorandone l’usabilità e l’interazione con il prodotto tecnolo-gico.LinkedIn ha anche classificato le competenze “soft” più ricer-cate. L’elenco è simile a quello del 2019, con la creatività che si mantiene al primo posto tra le qualità interpersonali più get-tonate. A seguire, la capacità di persuadere, fondamentale per trasformare in realtà qualsiasi progetto in un mondo sempre più competitivo e, infine, lo spirito di collaborazione: gli imprenditori apprezzano chi sa lavorare in una squadra, aspetto cruciale per il successo di ogni organizzazione.

la capacità di archiviare, convalidare, autorizzare e spostare i dati in rete attraverso la blockchain fa sì che conservare e trasmettere qualsiasi risorsa digitale sia possibile in modo sicuro

secondo lInkedIn la blockchaIn è la competenza pIù rIcercata dalle Imprese nel 2020le competenze nell’ambito del cloud computing e il ragionamento analitico si classificano, rispettivamente, al secondo e terzo posto

colophonRedazione Cliclavoro

direzione generale dei sistemi Informativi, dell’Innovazione tecnologica, del monitoraggio dati e della comunicazioneVia Fornovo, 8 - 00192 Roma

www.cliclavoro.gov.it

n°02 - febbraIo 2020

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