Si fa presto a dire startup

105
Titolo della presentazione Gino Tocchetti [email protected] Si fa presto a dire startup: limiti e potenzialità del metodo "lean startup"

description

Si fa presto a dire startup: limiti e potenzialità del metodo "Lean Startup" - Gino Tocchetti Seminario tenuto a SMAU MILANO 2013, il 23/10/13

Transcript of Si fa presto a dire startup

Page 1: Si fa presto a dire startup

Titolo della presentazione

Gino [email protected]

Si fa presto a dire startup: limiti e potenzialità del metodo "lean startup"

Page 2: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 2

Agenda

1) L'Ecosistema Startup in Italia 3

2) La metodologia “Lean Startup” 33

3) Customer Development 58

4) Il Business Model Canvas 68

5) Benefici e limiti della metodologia “Lean Startup”

Page 3: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 3

L'Ecosistema Startup in Italia

Page 4: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 4

Nuova impresa = Occupazione (USA)

fonte: The Collapse of Startups in Job Creation - Hudson Institute (Settembre 2012)

Page 5: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 5

Nuova impresa = Occupazione (USA)

un milione di nuovi posti di lavoro sono creati ogni anno da aziende che hanno meno di un anno di vita;

la quasi totalità dei nuovi posti di lavoro creati provengono dalle aziende che hanno meno di 5 anni di vita;

il 40% del PIL del 2010 è stato generato da imprese che non esistevano nel 1980.

fonte: Kauffman Foundation via Osservatorio Startup Digitali

Page 6: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 6

Nuova impresa Tech = Occupazione (USA)

fonte: Business Formation and Job Creation in the United States - Kauffman Foundation, Engine (Agosto 2013) - Dati da U.S. Census Bureau

Page 7: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 7

Ciclo dell'Attività Imprenditoriale(Modello GEM)

fonte: Global Entrepreneurship Monitor Italia 2012, Muffato Giacon Saeed (Maggio 2013)

3 mesi circa fino a 3,5 anni

Page 8: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 8

Ciclo dell'Attività Imprenditoriale(Modello GEM)

fonte: Global Entrepreneurship Monitor Italia 2012, Muffato Giacon Saeed (Maggio 2013)

3 mesi circa fino a 3,5 anni

Page 9: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 9

Propensione all'imprenditorialità in ITALIA

fonte: Human Highwayper Italia Startup, Giugno 2013

Page 10: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 10

Propensione: Quali inibitori

fonte: Human Highway per Italia Startup, Giugno 2013

Page 11: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 11

Propensione: Quale tipo di impresa

fonte: Human Highway per Italia Startup, Giugno 2013

Page 12: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 12

Propensione: Che tipo di imprenditore

fonte: Human Highway per Italia Startup, Giugno 2013

Page 13: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 13

Ciclo dell'Attività Imprenditoriale(Modello GEM)

3 mesi circa fino a 3,5 anni

fonte: Global Entrepreneurship Monitor Italia 2012, Muffato Giacon Saeed (Maggio 2013)

Page 14: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 14

Tassi di imprenditorialità (2012) (nelle economie Innovation Driven; ordinati per TEA decrescente)

fonte: Global Entrepreneurship Monitor Italia 2012, Muffato Giacon Saeed (Maggio 2013)

Page 15: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 15

Percezioni ed attitudini (nelle economie Innovation Driven; ordinate per “opportunità percepite”)

fonte: Global Entrepreneurship Monitor Italia 2012, Muffato Giacon Saeed (Maggio 2013)

Page 16: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 16

Andamento TEA 2001:2012 (ITALIA; dati 2011 non rilevati)

fonte: Global Entrepreneurship Monitor Italia 2012, Muffato Giacon Saeed (Maggio 2013)

Page 17: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 17

Motivazione: opportunità vs necessità(ITALIA; dati 2011 non rilevati)

Contributo relativo delle motivazioni basate su necessità e opportunità sull’attività imprenditoriale early stage in Italia (2005-2012)

fonte: Global Entrepreneurship Monitor Italia 2012, Muffato Giacon Saeed (Maggio 2013)

Page 18: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 18

Le Startup Innovative (Restart Italia)

fonte: Restart Italia! - Luglio-Settembre 2012

innovazione

tecnologica

Page 19: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 19

innovazionesociale

Le Startup Innovative (Restart Italia)

fonte: Restart Italia! - Luglio-Settembre 2012

Page 20: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 20

La mappa di Italia Startup

fonte: www.italiastartup.it/mappa/ (aggiornato al 18/10/13)

Page 21: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 21

Le Startup Innovative su RegistroImprese

fonte: startup.registroimprese.it/ (aggiornato al 14/10/13)

Page 22: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 22

Le Startup Innovative (MindTheBridge 2012)

Ricerca riguardante:

imprese create di recente

o ancora progetti imprenditoriali

operanti in settori innovativi

con solidi piani di sviluppo

con un significativo fabbisogno di capitali già nell'early stage

Si tratta approssimativamente di una base di 4-8000 imprese, con un tasso di crescita di 800/1000 all'anno

fonte: Startups in Italy, Facts and Trends - Mind The Bridge CrESIT Survey 2012 (Marzo 2013)

Page 23: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 23

Le Startup Innovative (MindTheBridge 2012)

fonte: Startups in Italy, Facts and Trends - Mind The Bridge CrESIT Survey 2012 (Marzo 2013)

Page 24: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 24

Le Startup Innovative (MindTheBridge 2012)

fonte: Startups in Italy, Facts and Trends - Mind The Bridge CrESIT Survey 2012 (Marzo 2013)

Page 25: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 25

Chi sono gli startupper (MindTheBridge 2012)(con riferimento alle Startup Innovative)

fonte: Startups in Italy, Facts and Trends - Mind The Bridge CrESIT Survey 2012 (Marzo 2013)

Page 26: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 26

Chi sono gli startupper (MindTheBridge 2012)(con riferimento alle Startup Innovative)

80% hanno già lavorato (per 8-9 anni in media)17% hanno lavorato all'estero56% ha un età compresa tra 26 e 35 anni

23% non sono alla prima startup 8% di questi hanno già avuto un'exit87% di questi sono ancora impegnati nella precedente8% delle precedenti startup sono state fondate all'estero50% di queste hanno pianificato un rientro in Italia

72% delle iniziative di 1 solo fondatore sono ancora “wannabe”I soci sono generalmente 2 - 3I dipendenti sono generalmente 4 - 5

fonte: Startups in Italy, Facts and Trends - Mind The Bridge CrESIT Survey 2012 (Marzo 2013)

Page 27: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 27

Come si finanziano (MindTheBridge 2012)(con riferimento alle Startup Innovative)

70% hanno già ottenuto qualche forma di finanziamento58% nella forma di bootstrapping (con mezzi propri)8% nella forma di bandi regionali6% da banche o fondazioni6% da aziende non creditizie8% da angels7% da seed funds1,2% da venture capitals

65K euro è il finanziamento medio

75% del finanziamento è speso in product development57% in marketing and sales38% in R&D

fonte: Startups in Italy, Facts and Trends - Mind The Bridge CrESIT Survey 2012 (Marzo 2013)

Page 28: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 28

Partnership preferite (MindTheBridge 2012)(con riferimento alle Startup Innovative)

53% cercano un partner69% degli altri cercano un seed, e il 59% un venture capital

57% puntano ad un'exit (M&A)10% pensano ad un'IPO32% non intendono vendere

fonte: Startups in Italy, Facts and Trends - Mind The Bridge CrESIT Survey 2012 (Marzo 2013)

Page 29: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 29

fonte: startup.indigenidigitali.com/(aggiornato al 18/10/13)

La mappa di IndigeniDigitali

Page 30: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 30

Startup (non solo Innovative) e fallimento

Occorre prima definire “fallimento” per una startup...Occorre poi vedere “se” la startup è formalmente avviata...

E' bene sapere anche che Le Startup Innovative non possono fallire:“Il legislatore al fine di predisporre una disciplina di favore per le START UP innovative ha accordato, tra l'altro, una specifica disciplina per le situazioni di crisi. Nell'art. 31 del Decreto Sviluppo bis (D.L. 179/2012 convertito con modifiche dalla L. 221/2012) al 1° comma viene stabilito che le START UP innovative non sono soggette alla generalità delle procedure concorsuali di cui al R.D. n. 267 del 16 marzo 1942 (come il fallimento, il concordato preventivo, la liquidazione coatta amministrativa).I casi di crisi per queste imprese si risolveranno per cui con il procedimento di composizione della crisi da sovraindebitamento e di liquidazione del patrimonio, procedura definita dalla L. n. 3 del 27 gennaio 2012.”

fonte: www.fiscoetasse.com/blog/le-situazioni-di-crisi-nelle-start-up-innovative/

Page 31: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 31

Startup (non solo Innovative) e fallimento

Normalmente una startup fallisce se finiscono i soldiin attività di laboratorio, prima ancora di andare sul mercato

Oppure quando il mercato boccia il prodotto e non ci sono più soldi da investire nel necessario ripensamento

Oppure per conflitti tra i soci, che diventono più aspri quando i soldi stanno per finire

Il finanziamento del progetto imprenditorialeè un fattore critico (ma non è una garanzia)

In realtà le startup incontrano le stesse difficoltà delle aziende normali, amplificate dalla maggiore incertezza:

è quindi ancora più importante gestire l'incertezza

Page 32: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 32

Startup (non solo Innovative) e fallimento

fonte: ChubbyBrain 2012 - www.ChubbybBrain.com/blog/top-reasons-startups-fail-analyzing-startup-failure-post-mortem/

Strategia

Marketing

Management

Team

Finanziamento

Page 33: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 33

Dal quadro generale emerge:

In Italia:

Il tasso di imprenditorialità è basso ma in ripresa

Gli aspiranti imprenditori italiani si sentono capaci, più di quelli in paesi con lo stesso tasso di imprenditorialità

➔ potrebbe essere un'illusione

Vedono poche buone opportunità, hanno molta pura di fallire, e quindi mostrano scarse aspirazioni

➔ grande incertezza

Attribuiscono molto peso al problema del finanziamento➔ viene inteso come una risposta all'incertezza, oppure viene

sovrastimato il fabbisogno a causa dell'incertezza

Page 34: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 34

La metodologia “Lean Startup”

Eric Ries

Page 35: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 35

Incertezzaregole complicate

e sconosciute

Page 36: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 36

informazioni sul contesto

insufficienti o inadeguate

Incertezza

Page 37: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 37

disorientamento

Incertezza

Page 38: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 38

supporto esterno inaffidabile

Incertezza

Page 39: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 39

tranelli

(involontari ma anche no)

Incertezza

Page 40: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 40

L'incertezza è l'unica certezza

Possibili cause di incertezza:

- eventi non prevedibili senza errore

- velocità e radicalità del cambiamento

- mancanza di informazioni

- informazioni ambigue

- errori e mancanza di qualità

- mancato rispetto degli accordi

- conflitti di interesse e azioni ostili

L'incertezza porta a rischiare, sbagliare, fallire

Page 41: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 41

Tipologie di rischi

Nei progetti imprenditoriali, come in tutti i progetti di innovazione, i rischi riguardano diversi aspetti del progetto, e più in generale del contesto in cui il progetto viene eseguito

1) Rischi interni al progetto- Complessità dell'oggetto del progetto- Team di progetto- Rapporti con l'ambiente finale e il committente- Rapporti con altri fornitori e l'azienda capo-commessa

2) Rischi esterni al progetto, connessi al contesto di business- Il livello di complessità- Il livello di innovazione- Il livello di qualità attesa- Il livello di competizione- Il livello di sicurezza da garantire verso l'esterno e l'interno- Il livello di riservatezza

Page 42: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 42

Risk Management

Page 43: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 43

Risk Management

Page 44: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 44

Risk Management

Page 45: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 45

Risk Management

tipicamente nell'ambito di un progetto:

Page 46: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 46

Risk & Opportunity Management

In una prospettiva più ampia i rischi nascondono delle opportunità:

OPPORTUNITA' = upside risk

- Eventi incerti che si traducono in vantaggi- Assunzioni molto conservative >

Accadimenti favorevoli che rilassano i vincoli assunti >

Maggiori probabilità di successo

MINACCIA = downside risk

- Eventi incerti che procurano svantaggi o danni- Assunzioni che non reggono alla prova dei fatti >

Accadimenti negativi, imprevisti o sottovalutati >Maggiori probabilità di fallimento del progetto

E1

E2

Page 47: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 47

“Una startup è un'entità temporanea alla ricerca del suo business model

sostenibile.

Una startup non è una impresa in piccolo.”

Steve Blank

Page 48: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 48

La metodologia “Lean Startup”

Agile, Adattativa, Non Lineare, Iterativa, Incrementale, Sperimentale...

fonte: The Lean Startup, Eric Ries (2011)

Page 49: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 49

Come funziona

Si procede iterativamente, NON linearmente

Si avanza a piccoli passi, VELOCI

Inizialmente costruisci poco, testi molto, investi poco

> MINIMUM VIABLE PRODUCT

Senza aver paura di sbagliare, anzi sperimentando

Se sbagli, osservi impari e riprogetti

> PIVOT

Lo sviluppo del PRODOTTO viene spostato DOPO i test sul MERCATO

Page 50: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 50

Pronti a cambiare idea?

minimumviable

productrisultatodel test

nuovaidea

Ideainiziale

Pivot

Page 51: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 51

Principi cardine della metodologia

1) Chiunque è imprenditore (Entrepreneurs are everywhere)

Non sono richiesti particolari requisiti, una volta che si è compreso che una startup è un'attività umana volta a creare prodotti e servizi accettati dal mercato, in condizioni di grande incertezza

2) Essere imprenditore significa gestire(Entrepreneurship is management)

L'impresa non è solo il frutto di una decisione, non è un punto di arrivo. Richiede una gestione continua: l'imprenditore è un manager, che deve gestire soprattutto l'incertezza.

fonte: The Lean Startup, Eric Ries (2011)

Page 52: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 52

Principi cardine della metodologia

3) Apprendimento validato (Validated Learning)

Le startup non hanno solo lo scopo di produrre prodotti e servizi, ma anche e soprattutto quello di permettere un apprendimento validato di come realizzare un business sostenibile

4) Sperimenta - Misura - Progetta(Build - Measure - Learn)

L'impresa deve soprattutto trasformare idee in prodotti; misurare come I clienti rispondono; e decidere se cambiare e riprogettare, o perseverare. L'impegno deve consistere nell'accelerare al massimo questo ciclo.

5) Innovazione continua (Innovation Accounting)

Per essere sicuri che l'innovazione ci sia e sia continua, occorre misurare i progressi, fissare “milestones”, decidere priorità

fonte: The Lean Startup, Eric Ries (2011)

Page 53: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 53

In che senso è “lean”

In Lean Thinking, “valore” è tutto ciò che procura beneficio al cliente; tutto il resto è “spreco”.

Ma a causa dell'incertezza, potrei non sapere chi è il clientee che cosa il cliente considera un beneficio.

Dunque in una startup è “valore” tutto ciò che mi aiuta a capire (apprendere) cosa è considerato un beneficio dal cliente.

L'apprendimento è quindi l'unità di misura dello sviluppo di una startup.

fonte: The Lean Startup, Eric Ries (2011)

Page 54: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 54

Due ordini di ipotesi da verificare

IPOTESI DI VALORE

Il miglior indicatore del valore di quacosa è il fatto che ci sia qualcuno che spontaneamente dedica il proprio tempo e la propria attenzione.

IPOTESI DI CRESCITA

Fattore cruciale per la crescita è l'attivazione di reti col passaparola.Fondamentale quindi è la selezione di “early adopters” opportuni.

Bisogna prestare attenzione al fatto che un MVP può confermare valore, ma non prospettive di crescita.

fonte: The Lean Startup, Eric Ries (2011)

Page 55: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 55

Minimum Viable Product

MVP è la versione del prodotto che permette un ciclo completo Build-Measure-Learn col minimo sforzo, inteso come consumo di energie e tempo.

fonte: The Lean Startup, Eric Ries (2011)pics from http://uxdesign.smashingmagazine.com/2012/10/10/lean-startup-is-great-ux-packaging/

Page 56: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 56

Customer Development

contrapposto a Product Development

Steve Blank

Page 57: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 57

Product Development Diagram

Semplificando, un approccio PER PRODOTTO è stato tradizionalmente utilizzato anche per trovare i clienti, decidere il tempo opportuno per il lancio, e calcolare le vendite, quindi anche per definire i piani e i finanziamenti.

Questo non si applica in particolare a mercati sconosciuti, ad alto livello di incertezza.

fonte: The Four Steps to the Epiphany,Steve Blank (2nd edition: 2006)

Page 58: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 58

Limiti ed errori dell'approccio PD

1) Dove sono i clienti?

2) Il concetto di “lancio sul mercato” non regge piu'

3) Il focus va tutto sull'esecuzione, non su ricerca e apprendimento

4) Il focus va tutto sull'esecuzione invece che sull'agilità

5) La validazione delle iIpotesi dello startupper ricade sui collaboratori

6) Il focus va sul “prodotto finito” piuttosto che sul “minimo insieme di funzionalità”

7) Chi investe su un simile approccio va incontro a probabile fallimento

8) La mancanza di milestone significative per Vendite, Marketing e Business Development

9) Il modello basato sullo Sviluppo Prodotto non porta a misure significative dei risultati di vendita

10) Il modello basato sullo Sviluppo Prodotto non porta a misure significative dei risultati di marketing

11) Crescita dimensionale del team non è dettato da stime affidabili

12) La spirale della morte: investire troppo nel lancio del prodotto

fonte: The Four Steps to the Epiphany,Steve Blank (2nd edition: 2006)

Page 59: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 59

Il modello Customer Development

Per non perdere di vista il CLIENTE è bene affiancare al modello di Sviluppo Prodotto, un modello di SVILUPPO CLIENTE.

La prima parte è fortemente esplorativa. La seconda potrebbe essere affrontata in modo lineare (waterfall).

fonte: The Four Steps to the Epiphany,Steve Blank (2nd edition: 2006)

Page 60: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 60

Possibili pivot nel CD

Un “pivot” si avrà ogni volta che viene cambiata una parte fondamentale del business model, durante il Customer Development.

Le ragioni possono essere diverse e più o meno complesse:

- una diversa politica di prezzo

- riposizionare il prodotto, cambiare il target

- cambiare il set di funzionalità

- trasformare un prodotto “monolitico” in una famiglia di prodotti

- cambiare canale di vendita, cambiare il programma di acquisizione clienti

fonte: The Four Steps to the Epiphany,Steve Blank (2nd edition: 2006)

Page 61: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 61

Vantaggi dell'approccio CD

1) Priorità al mercato

2) Iterazioni

3) La verità sta fuori dell'ufficio / bottega / azienda (“out of the building”)

4) Il fallimento è un'opzione

5) I soldi non fanno la differenza

6) Il focus sul cliente porta anche a selezionare i clienti

fonte: The Four Steps to the Epiphany,Steve Blank (2nd edition: 2006)

Page 62: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 62

Customer Development Manifesto

Una startup è un'ORGANIZZAZIONE TEMPORANEA, progettata per RICERCARE un possibile BUSINESS MODEL scalabile e riproducibile.

NON CI SONO VERITA' ALL'INTERNO dell'ufficio / bottega /azienda, quindi è necessario muoversi all'esterno. L'approccio allo sviluppo del cliente deve essere simile all'APPROCCIO “AGILE”.

I FALLIMENTI NON SONO UN PROBLEMA, e fanno parte della ricerca. Se si ha PAURA DI SBAGLIARE inevitabilmente si finirà per farlo.

Le ITERAZIONI (pivot) sono guidate da elaborazioni dei continui test “pass/fail”. Nessun BUSINESS PLAN sopravvive al confronto coi clienti. Le ipotesi vano verificate attraverso ESPERIMENTI coi clienti. Non tutte le startup sono uguali. Il TIPO DI MERCATO condiziona tutto.

Le METRICHE per le startup differiscono da quelle per le aziende tradizionali. Il PROGRESSO si misura in trasformazioni di ipotesi in fatti.

fonte: steveblank.com/2012/03/29/nail-the-customer-development-manifesto/

Page 63: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 63

Customer Development Manifesto

Decisioni prese velocemente e SENZA PAURA, ritmo nell'iterazione del ciclo. Una startup senza PERSONE guidate da PASSIONE è morta il giorno in cui apre. Le Funzioni e le cariche nelle startup sono differenti dalle aziende.

Risparmia i fondi mentre si sta cercando il business model: spendili dopo che l'hai trovato. Comunica e condividi le lezioni imparate.

Le startup sono a proprio agio nell'INCERTEZZA, nel caso e nel cambiamento.

fonte: steveblank.com/2012/03/29/nail-the-customer-development-manifesto/

Page 64: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 64

Il Business Model Canvas

Alex Osterwalder

Page 65: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 65

Cos'è il Business Model

Un modello che descrive come l'azienda crea, distribuisce e cattura valore.

Ogni business model è composto dalle stesse tipologie di componenti. Sono le loro caratteristiche specifiche, e le modalità con cui interagiscono, a rendere unici i diversi business model.

Cos'è il Business Model Canvas

Il Business Model Canvas è uno modello preimpostato con 9 componenti “standard” dell'impresa, col quale diventa facile l'investigazione, l'analisi e la comprensione della complessità dei fattori che influenzano un progetto innovativo o una startup.

Il Business Model Canvas è stato inizialmente proposto da Alexander Osterwalder nel suo primo lavoro Business Model Ontology (2004) e successivamene sviluppato dallo stesso Osterwalder, da Yves Pigneur e da Alan Smith insieme ad una community di 470 esperti in 45 paesi del mondo. Questo ha portato alla pubblicazione del libro Business Model Generation, oggi un best seller mondiale tradotto in 26 lingue.

fonte: www.businessmodelgeneration.com/

Page 66: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 66

Il Business Model CanvasAttivitàChiave

Valoreproposto

Ricavi

Clienti

Costi

Partnerstrategici

Canali didistribuzione

e vendita

RisorseChiave

Marketing e Fidelizzazione

fonte: www.businessmodelgeneration.com/

Page 67: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 67

Il Business Model Canvas

fonte: www.businessmodelgeneration.com/

INTERNO ESTERNO

PRODOTTO MERCATO

Page 68: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 68

fonte: www.businessmodelgeneration.com/

Page 69: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 69

Business Model Environment

fonte: www.businessmodelgeneration.com/

Page 70: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 70

fonte: www.businessmodelgeneration.com/

Il modello inizialmente è pura TEORIA

Page 71: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 71

Ricerca del Business Model Sostenibile

COMPRENDERE I POSSIBILI BUSINESS MODEL

PROTOTIPARE BUSINESS MODEL ALTERNATIVI CON “MINIMUM VIABLE PRODUCT”

VALUTARE OGNI BUSINESS MODEL

TESTARE I BUSINESS MODEL COL METODO “CUSTOMER DEVELOPMENT” ED ITERARE CON “PIVOT”

Page 72: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 72

fonte: Alexander Osterwalder

COMPRENDERE I POSSIBILI BUSINESS MODEL

Page 73: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 73

fonte: Alexander Osterwalder

COMPRENDERE I POSSIBILI BUSINESS MODEL

Page 74: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 74

PROTOTIPARE BUSINESS MODEL ALTERNATIVI

fonte: Alexander Osterwalder

Page 75: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 75

AttivitàChiave

Valoreproposto

Canali didistribuzione

e vendita

Ricavi

Clienti

Costi

RisorseChiave

Partnerstrategici

EsempioMarketing e

Fidelizzazione

Page 76: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 76

PROTOTIPARE BUSINESS MODEL ALTERNATIVI

Page 77: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 77

PROTOTIPARE BUSINESS MODEL ALTERNATIVI

Page 78: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 78

PROTOTIPARE BUSINESS MODEL ALTERNATIVI

Page 79: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 79

VALUTARE OGNI BUSINESS MODEL

SWITCHING COSTS

Quanto è facile o difficile per il cliente passare ad un'altro concorrente?

RECURRING REVENUES

Ogni vendita costituirà un nuovo sforzo isolato, o potrà far parte di un flusso di operazioni che daranno ciascuna il loro ritorno economico?Quanto equamente distribuite nel tempo saranno le entrate?

EARN BEFORE YOU PAY

Sarai in grado di guadagnare prima di iniziare a pagare?

GAME CHANGING COST STRUCTURE

La tua struttura di costi risulterà essere sostanzialmente diversa e migliore di quella dei concorrenti?

GETTING OTHERS TO DO THE WORK

Il tuo business model sarà in grado di trasformare i tuoi clienti e le eventuali terze parti in generatori di valore a tuo vantaggio?

fonte: Alexander Osterwalder

Page 80: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 80

VALUTARE OGNI BUSINESS MODEL /2

SCALABILITY

Quanto rapidamente e facilmente potrà crescere il tuo business senza urtare ostacoli di percorso (come infrastrutture, l'assistenza ai clienti, …) ?

VIRALITY / NETWORK EFFECT

Quanto virale sarà il business model? Quanto sostanziali saranno i benefici che si potranno condividere con altri?

PROTECTION FROM COMPETITION

Quanto il business model potrà proteggerti dai competitor?

fonte: Alexander Osterwalder

Page 81: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 81

TESTARE I BUSINESS MODEL COL METODO“CUSTOMER DEVELOPMENT”

fonte: www.businessmodelgeneration.com/

(*)

(*) soprattutto se c'è una piattaformada sviluppare, ma non solo

Page 82: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 82

Altri modelli BMC-like: Lean Canvas

fonte: Ash Maurya

Page 83: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 83

Ash Maurya, “Running Lean”, 2012

Page 84: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 84Ash Maurya, “Running Lean”, 2012

identifica il piano A

identifica i rischidocumenta il ciclo BML

seleziona il BM

scala

Page 85: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup

Altri: Value Proposition Canvas

Anche noto come Customer Value Canvas...

fonte: businessmodelalchemist.com/blog/2012/01/the-customer-value-canvas-v-0-8.html

Page 86: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup

http://businessmodelalchemist.com/blog/2012/01/the-customer-value-canvas-v-0-8.htmlhttp://businessmodelalchemist.com/blog/2012/08/achieve-product-market-fit-with-our-brand-new-value-proposition-designer.html

Altri: Value Proposition Canvas

1) Select a specific Customer Segment in the Canvas. That Segment will become the one you outline in more detail on the right hand side of the Customer-Value Canvas Map

2) Specify the specific job(s) that Customer Segment is trying to get done.

3) Now outline all the things that represent a gain to the customer for the outlined job, and all the things that represent a pain to the customer for the outlined job.

4) Select the Value Proposition aimed at the Customer Segment outlined on the right-hand side of the Customer-Value Canvas Map. That's the Value Proposition you outline in more detail on the left hand side of the Customer-Value Canvas Map.

5) Specify the specific bundle of products and services targeted at the selected Customer Segment.

6) Now outline how exactly that bundle of products and services should create gains or relieve the customer's pain regarding the outlined job

7) Most Value Propositions compete with others for the same Customer Segment. I like thinking of this as an "open slot" that will be filled by the company with the best fit..

Page 87: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 87

Altri: Consumer Trend Canvas

fonte: TrendWatching.com

Page 88: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 88

Business Model vs Business Plan

BUSINESS PLAN:

è statico: una volta finito così rimane

è una simulazione: una collezione di fatti che si ipotizza accadranno

è utile in certe occasioni (richiesta di finanziamento)

ha il valore di un piano (ma non è Project Management)

BUSINESS MODEL:

- è dinamico: segue un continuo lavoro di revisione

- aiuta a definire e sostenere le sperimentazioni sull'impresa

- aiuta a ricercare (e trovare) il modello sostenibile

- è fondamentale durante tutto lo sviluppo dell'impresa

Nessun Business Plan sopravvive al primo contatto col cliente

fonte: Steve Blank

Page 89: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 89

Benefici e limiti della metodologia“Lean Startup”

Page 90: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 90

Benefici: Customer + Product Development

… customer first, then product

Page 91: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 91

Benefici: Keep it simple

… minore complessità, maggiore valore. per tutti

Page 92: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 92

Benefici: Non tutto ma subito

… minimo, economico, veloce, dimostrativo

Page 93: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 93

Benefici: Costi (e tempi) sotto controllo

… risparmia per quando serviranno davvero

Page 94: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 94

Benefici: Risk & Opportunity Management

… anticipare l'imprevedibile

Page 95: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 95

Benefici: Mantenere la visione d'insieme

… e non focalizzare solo sui singoli aspetti dell'impresa e del modello di business, o peggio solo su quelli che sono più congeniali o più facili da affrontare per l'imprenditore

Page 96: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 96

Benefici: Né “just do it”, né “analysis paralysis”

La metodologia aiuta a governare la complessità evitando di prendere decisioni illogiche all'insegna del “Just do it”.

D'altra parte rappresenta anche un valido aiuto a condurre attività di sperimentazione ed apprendimento ordinate e ricche di senso, col risultato di scongiurare analisi farraginose e inconcludenti.

Page 97: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 97

Limiti: Non comfortevole in imprese B2B

… ed, in generale, per le imprese che hanno necessità di concentrarsi sul prodotto (competenza tecnica, capacità produttiva, progettazione stringente) e che delegano il marketing e le vendite ai propri (pochi) clienti diretti

Non è ovviamente particolarmente utile in mercati maturi e “conosciuti”, sempre che ne siano rimasti

In generale non è conveniente nei casi (possibili) in cui l'accesso al mercato non è un problema

E' anche vero che spesso è solo un'illusione non doversi occupare del mercato: tutti nella filiera ne sono condizionati

Page 98: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 98

Limiti: Poco spazio ai sogni

Nei casi di prodotti molto innovativi, che introduce nuovi modelli di comportamento da parte del cliente, è difficile individuare dei “minimum viable products” con cui testare alcuni aspetti limitati delle funzionalità e dell'esperienza d'uso.

Anche in questi casi la metodologia introduce notevoli vantaggi, ma non è semplice applicarla

”Se avessi chiesto ai miei clienti cosa volevano, mi avrebbero risposto: un cavallo più veloce” - Henry Ford

Page 99: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 99

Limiti: Talvolta la velocità sembra fretta

In alcuni casi il progetto imprenditoriale è portato avanti in parallelo ad altre attività, e questo rilassa il vincolo temporale. La metodologia dev'essere accompagnata da altre “schede”, sia per approfondimento che per memo.

E' anche vero che potersi sottrarre al vincolo temporale è spesso una illusione.

”If things seem under control, you are just not going fast enough.” - Mario Andretti

Page 100: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 100

Limiti: Le persone non proprio al centro

Fattore critico di successo per ogni progetto imprenditoriale sono le persone: le competenze, la capacità di fare squadra e di collaborare con apertura e fiducia. Questi aspetti non sono al centro della metodologia, che richiede un approccio distintivo.

La specifica delle risorse e delle attività chiave deve corrispondere alle reali capacità del team.

La capacità relazionale e di apprendere velocemente può essere considerata una risorsa chiave.

Page 101: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 101

Limiti: Imprese (con impatto) sociale

Alcune imprese utilizzano la componente “business” per mantenere attività con grande impatto sociale (imprese sociali)

Ci sono anche i casi in cui il “ritorno” non è diretto (quindi non c'è un profitto diretto), ma indiretto: si ottengono traffico (tipicamente in business basati su internet), visibilità, reputazione, e altro, che verrà poi capitalizzato con altre attività.

Il Business Model Canvas rimane valido in gran parte, ma occorre introdurre qualche artificio per poterlo utilizzare in modo efficace in questi casi.

Page 102: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 102

Limiti: Focus sugli effetti, non sulle cause

Il metodo Lean Startup non è un buon metodo di indagine. Presuppone un'attività di studio e ricerca, e aiuta a controllare la corridpondenza del risultato delle sperimentazioni con l'assunto teorico. Viene quindi privilegiato il cambiamento (pivot) prima che la comprensione profonda.

Da un lato può essere un approccio conveniente di fronte alla complessità, ma occorre non lasciarsi portare da una deriva di superficialità.

Page 103: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 103

Bibliografia essenziale

Page 104: Si fa presto a dire startup

Gino Tocchetti: Si fa presto a dire startup 104

Page 105: Si fa presto a dire startup

Titolo della presentazione

Gino Tocchetti

Business developer, interim manager, consulente direzionale. Esperto di modelli a rete nel settore business e nello sviluppo territoriale.

[email protected] 6003422

knowwing e' una societa' di consulenza e servizi di Social Business e Trasferimento di Innovazione

www.knowwing.it