SEZIONES STRATEGIEANTINCENDIO (S.3Compartimentazione) 11 Maggio... · 2018. 2. 7. · Comando...

21
Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017 1 Il codice di prevenzione incendi SEZIONE S STRATEGIE ANTINCENDIO (S.3 Compartimentazione) Varese 11 maggio 2017 COMANDO PROVINCIALE DEI VIGILI DEL FUOCO DI VARESE Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese S‐1 Dott. Ing. Domenico Battaglia Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione SEZIONE S ‐ STRATEGIE ANTINCENDIO Nella Sezione S sono indicati per ognuna delle 10 misure antincendio (strumenti di prevenzione, protezione e gestionali per la riduzione del rischio d’incendio), i criteri per l’attribuzione dei livelli di prestazione (I, II, III, IV, …) e la scelta delle soluzioni proget‐ tuali. Per ogni livello di prestazione sono specifi‐ cate soluzioni conformi e eventuali solu‐ zioni alternative. S.1 Reazione al fuoco S.2 Resistenza al fuoco S.3 Compartimentazione S.4 Esodo S.5 G.S.A. S.6 Controllo dell'incendio S.7 Rivelazione e allarme S.8 Controllo di fumi e calore S.9 Operatività antincendio S.10 Sicurezza impianti Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese S‐2

Transcript of SEZIONES STRATEGIEANTINCENDIO (S.3Compartimentazione) 11 Maggio... · 2018. 2. 7. · Comando...

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    1

    Il codice di prevenzione incendi

    SEZIONE S ‐ STRATEGIE ANTINCENDIO(S.3 Compartimentazione)

    Varese11maggio2017

    COMANDO PROVINCIALEDEI VIGILI DEL FUOCODI VARESE

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐1

    Dott.Ing.DomenicoBattaglia

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    SEZIONE S ‐ STRATEGIE ANTINCENDIO

    Nella Sezione S sono indicati per ognunadelle 10 misure antincendio (strumenti diprevenzione, protezione e gestionali per lariduzione del rischio d’incendio), i criteri perl’attribuzione dei livelli di prestazione (I, II,III, IV, …) e la scelta delle soluzioni proget‐tuali.

    Per ogni livello di prestazione sono specifi‐cate soluzioni conformi e eventuali solu‐zioni alternative.

    S.1 Reazione al fuoco

    S.2 Resistenza al fuoco

    S.3 Compartimentazione

    S.4 Esodo

    S.5 G.S.A.

    S.6 Controllo dell'incendio

    S.7 Rivelazione e allarme

    S.8 Controllo di fumi e calore

    S.9 Operatività antincendio

    S.10 Sicurezza impianti

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐2

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    2

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    S3) COMPARTIMENTAZIONE

    Finalità: limitare la propagazione dell'incendio e dei suoi effetti verso altre attività o all'interno della stessa attività.

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐3

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    LIVELLI DI PRESTAZIONE ‐ CRITERI DI ATTRIBUZIONE ‐ SOLUZIONI

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese

    Liv. Descrizione Criteri di attribuzione Sol. conformiI Nessun requisito Non ammesso in att. soggette. ‐II È contrastata per un pe‐

    riodo congruo la propa‐gazione dell'incendioverso altre attività eall'interno della stessa.

    Attività non ricomprese negli al‐tri criteri di attribuzione.

    Compartimenti antincendio e di‐stanze  di  separa‐zione (§§ S.3.5‐6‐7‐8)

    III È contrastata per unperiodo congruo la pro‐pagazione dell'incendioverso altre attività e an‐che dei fumi freddiall'interno della stessaattività.

    In base a valutazione del rischio(alto affollamento, geometriacomplessa, piani interrati, altocarico d’incendio qf, presenzasignificativa di sostanzepericolose,lavorazioni pericolose,...Rvita D1,D2,Cii2,Cii3,Ciii2,Ciii3)

    Come Liv. 2 impie‐gando elementi atenuta di fumo(Sa) per la chiu‐sura dei vani dicomunicazione.

    S‐4

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    3

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    CARATTERISTICHE GENERALI

    Sono definite caratteristiche di alcune definizioni di cui al § G.1.8

    Spazio scoperto: Definizione simile al DM 30/11/1983.

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐5

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    CARATTERISTICHE GENERALIFiltro:

    Filtro a prova di fumo

    A differenza del DM 30/11/1983, che prevede che la sovrappressione deve essere garantita in ogni momento.

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐6

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    4

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    CARATTERISTICHE GENERALICompartimento a prova di fumo:Per essere considerato a prova di fumo in caso di incendio che si sviluppi in compartimenticomunicanti, il compartimento deve essere realizzato in modo da garantire una delleseguenti misure antincendio aggiuntive verso i compartimenti comunicanti dai quali siintende garantire la protezione dall'ingresso di fumo:• il compartimento è dotato di un sistema di pressione differenziale ;• i compartimenti comunicanti da cui si intende garantire la protezione dall'ingresso di 

    fumo sono dotati di SEFC che mantengono i fumi al di sopra dei varchi di comunicazione (Capitolo S.8);

    • il compartimento è dotato di SEFC, i compartimenti comunicanti da cui si intendegarantire la protezione dall'ingresso di fumo sono dotati di SEFC (Capitolo S.8);

    • il compartimento è separato con spazio scoperto dai compartimenti comunicanti da cui si intende garantire la protezione dall'ingresso di fumo;

    • il compartimento è separato con filtro a prova di fumo dai compartimenti co‐municanti da cui si intende garantire la protezione dall'ingresso di fumo;

    • il compartimento è separato con altri compartimenti a prova di fumo daicompartimenti comunicanti da cui si intende garantire la protezione dall'ingresso di fumo.

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐7

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    CARATTERISTICHE GENERALICompartimento a prova di fumo:

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐8

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    5

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    CARATTERISTICHE GENERALISegnaleticaLe porte tagliafuoco devono esserecontrassegnate su entrambi i lati con cartelloUNI EN ISO 7O1O‐MOO1 o equivalente,riportante il messaggio "Porta tagliafuocotenere chiusa" oppure "Porta tagliafuoco achiusura automatica" se munite di fermoelettromagnetico in apertura.

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐9

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    PROGETTAZIONE DELLA COMPARTIMENTAZIONE (S.3.6)

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese

    Devono essere inseriti in compartimenti distinti:

    – Ciascun piano interrato e fuori terra di attività multipiano.

    – Aree dell'attività con diverso profilo di rischio.

    – Altre attività (es. afferenti ad altro responsabile dell'attività,di diversa tipologia) nella medesima opera da costruzione.

    S‐10

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    6

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    MASSIMA SUPERFICIE LORDA DEI COMPARTIMENTI (m2)

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese S‐11

    Ing. MauroMalizia – Il codice di prevenzione incendi v6.7 ‐ Sezione S: Strategie antincendio

    COMPARTIMENTAZIONE MULTIPIANOPer attività di tutti i compartimenti con Rvita = A1‐A2, B1‐B2, C1‐C2, nelrispetto della massima superficie e altri vincoli (es. esodo).

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese S‐12

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    7

    Ing. MauroMalizia – Il codice di prevenzione incendi v6.7 ‐ Sezione S: Strategie antincendio

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese S‐13

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    REALIZZAZIONE DELLA COMPARTIMENTAZIONE (S.3.7)La classe di resistenza al fuoco minima di ogni compartimento èdeterminata secondo quanto previsto nel capitolo S.2In compartimenti con responsabili diversi, separazione ≥ EI 60.

    Analoga R.F. su comunicazioni (es. porte) tra compartimenti, condispositivo di autochiusura, mantenute sempre chiuse.

    Chiusure varchi tra compartimenti e vied’esodo di stessa attività dovrebbero es‐sere almeno a tenuta di fumi caldi (E) efreddi (Sa).

    Porte tagliafuoco su principali vie di passaggio degli occupantidovrebbero essere munite di fermo elettromagnetico in aper‐tura, asservito ad IRAI.

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese S‐14

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    8

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    CONTINUITÀ DELLA COMPARTIMENTAZIONE

    Compartimentazioni orizzontali e verticali devono formare unabarrieracontinuae uniforme contro lapropagazione dell'incendio.

    Porre particolare attenzione a:

    Giunzioni tra gli elementi di compartimentazione.

    Attraversamento degli impianti (collari, sacchetti, ecc.).

    Canalizzazioni (serrande tagliafuoco o canalizzazioni R.F.).

    Camini.

    Facciate continue.Nota: Utili riferimenti sono costituiti dalle circolari DCPREV n. 5643 del 31 marzo 2O1O e DC‐ PREV 5O43 del 15 aprile 2O13 recanti "GUIDA TECNICA su: “Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili”.

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese S‐15

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    DISTANZA DI SEPARAZIONE (S.3.8)

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 

    In spazio a cielo libero, limita la propagazione dell'incendio. 

    Soluzioni conformi:

    Procedura tabellare (§ S.3.11.2)

    Procedura analitica (§ S.3.11.3)

    Si impone Esoglia = 12,6 kW/m2 (valore convenzionale dell’irrag‐giamento termico dell'incendio sul bersaglio entro cui non av‐viene l’innesco del legno).

    Se qf < 600 MJ/m2 (≈ 35 kgleq/m2) si considera soluzione con‐forme l'interposizione di spazio scoperto (§ S.3.5.1).

    S‐16

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    9

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    METODI PER DETERMINAZIONE DISTANZA DI SEPARAZIONE

    Nel § S.3.11 sono decritti imetodi per determinare ladistanza di separazione “d”in spazio a cielo libero traambiti della stessa attività otra attività diverse, che con‐sente di limitare ad una so‐glia prefissata Esoglia l'irrag‐giamento termico dell'in‐cendio sul bersaglio.

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐17

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    Elementi radianti

    Piano radiante

    Piastre radianti

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐18

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    10

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    Elementi radianti: aperturee rivestimenti della facciatatramite cui è emesso versol'esterno il flusso di energiaradiante dell'incendio (es. fi‐nestre, rivestimenti combu‐stibili, pannellature metalli‐che, vetrate, aperture, ...).

    Piano radiante: superficiconvenzionali dell'edificiodalle quali sono valutate le distanze di separazione.Si approssimano le chiusure con piani verticali, tangenti e nonintersecanti, omettendo aggetti incombustibili (es. balconi, ...).Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐19

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    Sul piano radiantesi proiettano or‐togonalmente:

    la geometriadegli elementi radianti;

    i confini dicompartimen‐tazione (es. so‐lai REI, pareti REI, ...).

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐20

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    11

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    Piastra radiante: porzione del piano radiante impiegata peril calcolo semplificato dell'ir‐raggiamento termico sul ber‐saglio.

    È l'inviluppo delle proiezionidegli elementi radianti conrettangoli Bi x Hi.

    Per ciascuna piastra radiante si calcola la percentuale di fora‐tura pi, imponendo in ogni caso pi ≥ 0,2.

    Quindi si calcola “d” con la Procedura tabellare o analitica.

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐21

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    Calcolo percentuale di foratura

    Percentuale di foratura pi per ciascuna piastra radiante

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 

    pi = Srad,i / Spr,i dove, per l’i‐esima piastra radiante:

    Srad,i : sup. compl. delle proiezioni degli elementi radianti;

    Spr,i  : sup. compl. della piastra radiante.

    S‐22

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    12

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    Determinazione tabellare della distanza di separazione

    Si determina la distanza di separazione in modo che l'irraggia‐mento termico sia Esoglia ≤ 12,6 kW/m2.

    Per l'i‐esima piastra radiante:

    di = αi pi + βi di distanza di separazione [m]

    pi percentuale di foratura per l'i‐esima piastra radiante

    αi, βi coefficienti ricavati da tabelle in base a (Bi x Hi) e qf:

    tab. S.3‐7 per qf > 1200 MJ/m2;

    tab. S.3‐8 per qf ≤ 1200 MJ/m2.

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐23

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    Determinazione tabellare della distanza di separazione

    Qualora il compartimento retrostante l'i‐esima piastraradiante sia dotato di misure di controllo dell'incendioalmeno di livello IV (Estintori + Idranti + Sistemaautomatico di su porzioni di attività), la distanzadi separazione può essere dimezzata.

    Ai fini della procedura tabellare, la distanza di separa‐zione in spazio a cielo libero tra ambiti della stessa attività o traattività diverse e assunta pari al massimo dei valori delle di‐stanze di ottenute per tutte le piastre radianti relative al pianoradiante in esame.

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S24

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    13

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    Tab. S.3‐7: coefficienti α e β per attività con qf > 1200 MJ/m2

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐25

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    Tab. S.3‐8: coefficienti α e β per attività con qf ≤ 1200 MJ/m2

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐26

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    14

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    Procedura per la determinazione analitica della distanza diseparazioneConsente di determinare la distanza di separazione che limita l’irraggiamentotermico dell’incendio sul bersaglio ad una qualsiasi soglia Esoglia espressa inKW/mqLa distanza di misurata tra l'i‐esima piastra radiante ed il bersagliogarantisce adeguata separazione se è verificata la seguente relazione:F ₂₋₁ ∙ E ₁ ∙ Ef

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    15

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    Procedura per la determinazione analitica della distanza diseparazioneLa potenza termica radiante dell'incendio convenzionale E₁ è imposta come segue in funzione del carico di incendio specifico qf del compartimentoretrostante l'i‐esima piastra radiante:

    se qf > 12OO MJ/m²:E ₁ = σ ∙ T ⁴ = 5,67∙1O‐8 ∙ (1OOO + 273,16)⁴ = 149 kW/m²

    se qf

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    16

    ESEMPIO PRATICO METODO TABELLARE DI ATTIVITA’ SOGGETTA AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI

    Lavorazione e deposito carta e cartoni 

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐31

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐32

    Attribuzione del profilo R vita ai diversi compartimenti

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    ESEMPIO PRATICO

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    17

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐33

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    Per la distanza di separazione in spazio a cielo libero tra il contenitore in progettoed il bersaglio, costituito da un’altra attività a minore carico d’incendio eminore percentuale di foratura , i dati di ingresso sono:• B= 60 m• H=4,5 m• qf < 1.200 MJ/mq;elementi radianti [lunghezze in cm]• n. 5 aperture 120 x 210,• n. 1 apertura 300 x 300,• n. 1 apertura 800 x 300

    Si ottiene p=0,17, non assuntoper il calcolo poiché inferiore a0,2 comunque imposto dal codice

    BERSAGLIO

    8

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐34

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    Il carico di incendio (qf) del compartimento interessato risultainferiore a 1200 MJ/mq; pertanto si attribuiscono ai coefficienti α e βi valori 1,9 e 5,6 della tabella S. 3‐8.Applicando la formula d=αp+β si avrà d=1,9*0,2+5,6=5,98m,condizione verificatarispetto al distanziamento di progetto pari a 8 m

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    18

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐35

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    Il carico di incendio (qf) del compartimento interessato risultasuperiore a 1200 MJ/mq; pertanto si attribuiscono ai coefficienti α eβ i valori 6,5 e 8,5 della tabella S. 3‐7.Applicando la formula d=αp+β si avrà d=6,5*0,2+8,5=9,8m,condizione non verificatarispetto al distanziamento di progetto pari a 8 m

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐36

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    Per la distanza di separazione in spazio a cielo libero tra lo stoccaggioall’aperto «emettitore» ed il «bersaglio» costituito dal fabbricato, concarico di incendio inferiore e percentuale di foratura minore, i dati diingresso sono : B1=40m; B2=20m; H=3m ; qf >1200 MJ/mq; p=1Pertanto si attribuiscono ai coefficienti α e β i valori di cui alla tabellaS. 3‐7

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    19

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐37

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    Pertanto si attribuiscono ai coefficienti α e β i valori di cui alla tabellaS. 3‐7:B1=40m α1=2,6 ; β1=5,1 Applicando la formula d=αp+β si avràd=2,6*1+5,1=7,7m, condizione non verificatarispetto al distanziamento di progetto pari a 6 m

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐38

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    Pertanto si attribuiscono ai coefficienti α e β i valori di cui alla tabellaS. 3‐7:B2=2m α2=3,6 ; β2=3,6 Applicando la formula d=αp+β si avràd=3,6*1+3,6=7,2m, condizione non verificatarispetto al distanziamento di progetto pari a 4 m

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    20

    La soluzione conforme comporterebbe la ridefinizione progettuale delle distanze oindifferentemente , la compartimentazione tra lo stoccaggio all’aperto e la porzione delfabbricato posta in corrispondenza.Si evidenzia che l’adozione della misura di controllo dell’incendio di livello di prestazione IV(Estintori + Idranti + Sistema automatico di su porzioni di attività), per l’emettitorepermette il dimezzamento delle distanze di separazione risultanti dal computo con ilmetodo tabellare o analitico.

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐39

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    ESEMPIO PRATICO PROCEDURA ANALITICA DI ATTIVITA’ SOGGETTA AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐40

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione

    Si supponga che per l’edificio al centro dell’illustrazione S.3‐4 valga qf=1500Mj/m², L=D=W=H₂=2m; H₁=8m; B₁=B₂=10 m. La distanza dal bersaglio d=10 m.Per la piastra radiante 1, si calcola p₁=0,15;F₂₋₁,₁ =0,034; se df = 3m allora Ef= 0,593.Quindi la potenza termica radiante dovuta all’incendio convenzionale incidente sul bersaglio è pari a :F₂₋₁,₁ ∙E₁∙Ef= 0,034∙149 KW/m²∙0,593= 2,9 KW/m²Per la piastra radiante 2, si calcola p₂=0,40;F₂₋₁,₂ =0,034; se df = 3m allora Ef= 0,593.Quindi la potenza termica radiante dovuta all’incendio convenzionale incidente sul bersaglio è pari a :F₂₋₁,₂ ∙E₁∙Ef= 0,025∙149 KW/m²∙0,593= 2,2 KW/m²La massima potenza radiante incidente sul bersaglio posto a 10 m, dovuta all’incendio convenzionale 

    nell’edificio considerato, è pari a 2,9 KW/m²

  • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese 11/05/2017

    21

    GRAZIE PER L’ATTENZIONEDott. Ing. Domenico Battaglia

    Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese  S‐41

    Ing. Domenico Battaglia– Il codice di prevenzione incendi ‐ Sezione S: Strategie antincendio – S3 Compartimentazione