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REPUBBLICA ITALIANA
CORTE DEI CONTI
Sezione del controllo per la Regione Autonoma della Sardegna
Indagine di controllo sulla gestione del canone per acqua - depurazione-
fognatura nei comuni di Alghero, Thiesi, Assemini, Terralba, Siniscola -
(esercizi finanziari 2002-2003-2004)
Il comune di Terralba
Relazione
Magistrato relatore: Consigliere Nicola Leone
Funzionario collaboratore: Giuseppina Ruda
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PREMESSA.
Con delibera n. 15/2004, pubblicata il 23 dicembre 2004, relativa al
programma delle attività di controllo per l’anno 2005, la Sezione del controllo per la
Regione Autonoma della Sardegna ha approvato l’indagine di cui si tratta.
Sono stati individuati cinque comuni. Non si è fatto un campionamento, sia per
il numero limitato di enti coinvolti nell’indagine, rispetto al numero complessivo dei
comuni sardi, sia perché si è in presenza di un controllo sulla singola gestione e non di
un referto. E’ prevalsa l’idea che si tratta non di una singola indagine riguardante una
pluralità di enti, ma di una pluralità di indagini ciascuna delle quali, pur con lo stesso
obiettivo, coinvolge un solo comune. Infatti, la relazione sarà inviata agli organi del
singolo ente. La Sezione del controllo per la Sardegna ha ben presente che la nuova
realtà degli enti locali e del controllo sulle loro gestioni, mentre da un lato crea nuovi
spazi di intervento, dall’altro costringe a rimodulare l’attività della Sezione per
adattarla alla diversa realtà, talvolta, in Sardegna soprattutto, molto piccola alla quale
è necessario, tuttavia, dare segnali di presenza, di attenzione, di disponibilità ad
indicare strumenti gestori più opportuni di quelli eventualmente adottati, mediante la
segnalazione delle criticità gestionali che eventualmente, dal rapporto di controllo,
emergano.
Pertanto, essendo la scelta assai limitata, si è preferito sottoporre a controllo
alcuni dei comuni che già erano stati selezionati per l’indagine sulla gestione della
depurazione delle acque. Si rinvia alla relativa relazione per quanto riguarda i criteri
con i quali è stata effettuata la scelta.
L’ATTIVITÀ ISTRUTTORIA.
L’istruttoria si è svolta sia attraverso la richiesta scritta di documentazione, sia
tramite contatti telefonici con il funzionario referente.
Le informazioni non sono state fornite tutte nei termini richiesti, anche a causa
del mancato riscontro da parte dell’ente a cui è stata affidata la gestione del servizio
nonostante i solleciti dell’Amministrazione.
Documentazione agli atti:
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- Nota istruttoria dell’Ufficio n. 670/III/14 del 11 luglio 2005.
- Riscontro del Comune con nota 12224 del 9 agosto 2005.
- Nota di sollecito dell’Ufficio n.900/III/14 del 11 ottobre 2005.
- Riscontro del Comune con nota 16557 del 13 ottobre 2005.
- Riscontro del Comune con nota 18279 del 4 novembre 2005
L’Amministrazione Comunale di Terralba ha provveduto all’invio della
documentazione richiesta nell’ambito dell’indagine sulla gestione del canone acqua,
depurazione e fognatura per gli esercizi 2002-04.
Nello specifico si accerta:
1) L’invio delle delibere della Giunta Comunale che definiscono le tariffe del
servizio idrico integrato e la determinazione dei costi fissi per gli anni in
esame;
2) L’invio della delibera sullo Stato di Attuazione dei Programmi salvaguardia
equilibri di bilancio per l’anno 2004;
3) L’invio della delibera che approva la Concessione Servizio Riscossione canoni
idrici;
4) Il rinnovo del contratto per l’anno 2002 del servizio accertamento e riscossione
alla Ditta Gestor SpA;
5) L’affidamento all’ESAF del servizio di depurazione e il nuovo schema di
convenzione;
6) Gli indirizzi giuntali al concessionario per la predisposizione dei ruoli 2004 e la
proroga concessa per i pagamenti sempre in riferimento all’esercizio 2004;
7) L’invio delle note sui dati riferiti alla popolazione, alle iscrizioni a ruolo, e alla
dislocazione delle utenze per il 2002;
8) L’invio della Relazione tecnica relativa all’approvvigionamento idrico;
L’invio degli Estratti dei conti consuntivi per i tre esercizi di riferimento in
seguito al sollecito dell’Ufficio n. 900/III/14 del 11 ottobre 2005. In proposito si
specifica che in prima istanza il Comune ha inviato i Piani Esecutivi di Gestione (PEG)
non ritenuti sufficienti al fine dell’indagine, trattandosi di dati esclusivamente
revisionali
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IL QUADRO NORMATIVO - OPERATIVO
La materia dell’acqua, ormai da più di un decennio è stata radicalmente
affrontata dal legislatore, anche regionale, ed è ancora “in movimento”, in Sardegna,
ove comunque, è andato a compimento il disegno di riassetto, con affidamento ad un
gestore unico regionale della gestione dell’acqua. Da qualche parte si è lamentato che
l’effetto complessivo sarà l’aumento dei costi a carico dei cittadini.1
L’effetto è certo per alcuni servizi (tipicamente la nettezza urbana), in quanto è
radicalmente mutato il quadro operativo. Per quanto riguarda la gestione del servizio
idrico, il gestore e la Regione dovranno vigilare perché il monopolio creato non diventi
fonte di sprechi e di inefficienze che, inevitabilmente, si ripercuotono sulle tariffe e,
quindi, sui cittadini. I cittadini, da parte loro, devono comprendere che non vi sono,
non possono esservi, servizi gratuiti (il problema di sgravi per i meno abbienti è un
problema che deve essere affrontato e risolto dalla “politica”) e che, anzi, la migliore
efficienza ed efficacia del servizio può comportare un aumento dei costi e, quindi, delle
tariffe Ma una cosa è offrire ai cittadini un servizio qualitativamente migliore rispetto al
passato, altra cosa è che l’andamento dei costi sia slegato da ogni ottica di risparmio e
di efficienza.
Certamente alla Corte dei conti in sede di controllo si aprono nuovi fronti
operativi dove svolgere azione, da un lato, di collaborazione con le amministrazioni per
l’eliminazione di sacche di inefficienza e di diseconomie e l’individuazione delle migliori
modalità gestionali, dall’altro, nei confronti del cittadino, che dovrà sapere che
l’attività della Corte mira allo svelamento delle inefficienze e delle diseconomie, ed ha
lo scopo di indicare alle amministrazioni le vie migliori per il raggiungimento di risultati
che consentano di coniugare il miglior servizio possibile con il costo più basso possibile
per il cittadino.
Le norme fondamentali si trovano nell’articolo 149 del decreto legislativo 18
agosto 2000, n. 267, Testo unico degli enti locali che, genericamente, si riferisce ai
servizi offerti da tali enti e, più specificamente nella legge 5 gennaio 1994, n. 36 (c.d.
legge “Galli”) Disposizioni in materia di risorse idriche.
Si debbono, inoltre considerare, almeno la legge regionale 17 ottobre 1997, n .
29, Istituzione del servizio idrico integrato individuazione e organizzazione degli ambiti
1 La Nuova Sardegna, pag. 4, Il Giornale di Sardegna, pag. 4 e L’Unione Sarda, pag. 8, tutti del 13 luglio 2005; L’Unione Sarda del 22 settembre 2005.
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territoriali ottimali in attuazione della legge 5 gennaio 1994, n. 36 e la legge regionale
3 luglio 2003, n. 7, Disposizioni in materia di edilizia residenziale pubblica e
integrazioni alla legge regionale 17 ottobre 1997, n . 29.
4. Le risultanze istruttorie.
Si rappresentano, nelle tabelle a seguire, alcuni dati riguardanti il Comune
nonché l’approvvigionamento idrico espresso in mc.,
Non si conosce la cadenza dei pagamenti all’Ente fornitore dell’acqua.
Comune di Terralba
abitanti residenti:10.087
Gestore adduzione: E.S.A.F
Gestore distribuzione: comune di Terralba
Gestore depurazione e fognatura: dal 2003 E.S.A.F
Gestore rilevazione-consumi-bollettazione-incasso dal 1/01/2003 al
31/12/2005:
Ditta Gestor Spa
Il Servizio Idrico Integrato di Terralba, affidato a diversi gestori, amministra
sia le utenze del centro abitato sia le utenze delle frazioni di Tanca Marchese e
Marceddì.
L’Amministrazione comunale, con riguardo alle fonti d’approvvigionamento,
riferisce sull’origine della provvista d’acqua che alimenta la rete idrica, individuando
come adduttori l’ESAF e diversi acquedotti comunali alimentati da pozzi, la cui acqua,
immessa in vasche interrate, viene inviata in rete tramite un sistema di elettropompe.
Il Comune espone i dati sulla portata e tipologia degli impianti, ma non riferisce
sul consumo effettivo annuale, sulla quantità di acqua acquistata dall’ESAF e sul costo
a mc. pagato; mancano inoltre i dati attinenti al servizio fognatura e alla quantità
d’acqua inviata a depurazione.
In ordine al numero degli utenti serviti, riportato in relazione e comprendente
sia il centro abitato sia le frazioni (10.350 abitanti), si nutrono perplessità in
considerazione del fatto che la popolazione residente al 2004 risulta inferiore (10.087
unità).
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In materia di costi si evidenzia che l’esposizione e analisi dei costi presentata
si riferisce unicamente alle spese sostenute per il servizio idrico; nessun dato viene
fornito per quanto riguarda il servizio fognatura e depurazione. Esiste incertezza sulle
spese generali di funzionamento considerate più volte con ammontare diverso.
Si sottolinea che le stime previsionali utilizzate per il calcolo della percentuale
di copertura dei costi del servizio, si discosta, a volte notevolmente, dai costi effettivi
presentati per i diversi esercizi finanziari; tendenzialmente si riscontra una
sopravvalutazione delle spese.
ESERCIZIOPOPOLAZIONE RESIDENTE
POPOLAZIONE FLUTTUANTE**
UTENTI ISCRITTI A RUOLO PER CANONE
UTENTI ISCRITTI A RUOLO PER FOGNATURE
UTENTI ISCRITTI A RUOLO PER DEPURAZIONE
UTENZE NEL PERIMETRO E PER ATTIVITA' DIVERSE
UTENZE NEL PERIMETRO NON SERVITE
2002 10.153 48 4.696 non rilevabile 4.205 197* 294*
2003 10.101 52 non rilevabile " non rilevabile non rilevabile non rilevabile
2004 10.087 61 non rilevabile " " " "**Emigrati - Immigrati
TERRALBA Dati comunicati dall'Ente
La tabella evidenzia il totale della popolazione residente per i tre esercizi
oggetto d’esame e il numero delle utenze iscritte a ruolo per il canone acqua e
depurazione riferite al 2002, mentre il dato sulla popolazione fluttuante fornito
dall’Amministrazione dietro sollecito dell’Ufficio, è il risultato dell’oscillazione degli
emigrati ed immigrati.
Si sottolinea la totale mancanza di informazioni sul servizio fognatura e dei
dati relativi agli esercizi 2003 e 2004.
Il Comune di Terralba riferisce che la richiesta dei dati sulle due annualità
mancanti è stata sollecitata alla ditta Gestor Spa, concessionaria del servizio di
riscossione dei canoni idrici, e che la stessa, malgrado i solleciti, non ha ottemperato
all’invio della documentazione mancante.
Con determinazione n. 109 del 12/12/2002 l’Ente territoriale ha affidato alla
ditta citata la gestione del servizio di riscossione dei canoni idrici ed attività connesse
dietro un corrispettivo del 7% delle entrate sui consumi per i periodo 01.01.2003 /
31.12.2005; il contratto stipulato in data 23 dicembre 2002 Prot. n. 41/2002
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rinegozia diversi servizi pubblici già gestiti dalla Gestor, e approva il Piano d’impresa
presentato dalla stessa Ditta sulle modalità di svolgimento del servizio idrico.
In particolare nel contratto si prevede l’attività di censimento che avviene
fisicamente e capillarmente su tutto il territorio tramite rilevatori istruiti, la
meccanizzazione delle rilevazioni, l’informazione agli utenti e la valutazione della
qualità dei servizi.
Abitanti residenti 10.087 Superficie (Kmq) 34,87 Densità abitativa (ab/Kmq) 289,27 Abitanti fluttuanti 61 Totale abitanti 10.148 Popolazione servita 10.350
La tabella che segue indica la tipologia delle utenze relative al 2002, mancano i
dati per i due esercizi successivi; non comunicati dall’Ente.
779
122213
42754696
Com m erciale
TO TALE
Tipologia utenti serviti nel 2002
Industriale
N.
altre attività
Dom estico
AN
NO
200
4
ArtigianaleIndustrialealtre attivitàCom m ercialeDom estico
TO TALE
ArtigianaleIndustriale
Tipolog iad 'uso
AN
NO
200
2
Artigianale
Com m erciale
AN
NO
200
3
Dom esticoTO TALE
altre attività
Il dato complessivo delle utenze idriche (4.696) coincide con le informazioni
riguardanti le utenze per il servizio depurazione inserite nella tabella a seguire (4.402
+ 294) con riferimento all’esercizio 2002. Nel ribadire la mancanza dei dati per gli
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esercizi finanziari 2003-2004 si sottolinea, altresì, la totale mancanza di informazioni
sul servizio fognature.
Perimetro urbano 4205 Frazione Marceddì spiaggia 278Frazione Tanca Marchese 188 16Insediamenti sparsi 9TOTALE UTENZE 4402 294
Utenti serviti da impianto depurazione
case sparse
TOTALE UTENZE
Utenti non serviti da impianto depurazione
Il Consiglio comunale con deliberazione n. 77 del 25/11/2005 affida all’Ente
Sardo Acquedotti e Fognature il servizio di depurazione dei reflui civili del comune di
Terralba e della borgata Tanca Marchese, per consentire l’immissione di detti reflui nel
depuratore consortile realizzato e gestito dall’ ESAF su delega regionale.
La convenzione di durata annuale rinnovabile alla scadenza, fissa le tariffe
relative al servizio sulla base dei metri cubi di acqua somministrata agli utenti come
risulta dai ruoli dei consumi idrici del Comune, che ha l’onere di fatturare il canone di
depurazione e l’impegno di trasferire all’ESAF le somme periodicamente riscosse entro
90 gg. dall’accertamento.
Le spese per la fatturazione del canone di depurazione (7% dell’importo
fatturato) vengono trattenute dall’Amministrazione comunale, che peraltro ha
l’obbligo di corrispondere all’ESAF gli interessi in caso di mancato rispetto dei tempi in
fase di accertamento e versamento.
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Nella tabella che segue si espongono le tariffe applicate nel periodo oggetto
d’esame e determinate dal Comune di Terralba in base alle disposizioni di legge:
ESERCIZIO DEPURAZIONE**** FOGNATURE*****
*****aumento previsto del 1% per il 20000-2005: € 0,00878 per 2002 €. 0,001756 per il 2003 €. 0,000263 per il 2004
contatore 1.1/2 € 12,50 + iva per annocontatore 2 € 15,00 + iva per anno
***Le spese fisse a carico dell'utente sono stabilite con Delibera n. 124 del 1/7/2003 che rettifica la deliberazione 232/2002 (fissa le tariffe per 2003) integrandola
€ 0,0877980,262618 +
addiz.RAS €. 0,025823
"
oltre i 150 mc annui € 1,27
tariffa unica € 1,35
**Per l'annualità 2003 si evidenzia che le tariffe calcolate sulla base dei dati 2002 incrementate del 5,26% non sono esatte , infatti i costi a mc presi come base per il calcolo percentuale, sono diversi da quelli approvati con delibera comunale n.28/2002
da 37 a 100 mc annui € 0,64da 101a 150 mc annui € 0,96oltre i 150 mc annui € 1,272004
fino a 36 mc annui € 0,38
0,087798
2002
uso industrialefino a 36 mc annui € 0,33
spese fisse a carico utente***
da 37 a 100 mc annui € 0,56da 101a 150 mc annui € 0,83
contatore 1 € 10,00 + iva per anno
CONSUMI
dal 1/7/2002 €. 0,262618
uso domestico
contatore 1/2 € 7,50 + iva per annooltre i 150 mc annui € 1,09
**** sono state riportate le tariffe come da convenzione con ESAF
€ 0,0877980,262618 + addiz.RAS 0,038734
TARIFFAZIONE APPLICATA ESERCIZI 2002-2003-2004
fino a 36 mc annui € 0,38
2003**
tariffa unica € 1,35
tariffa unica € 1,09
da 37 a 100 mc annui € 0,64da 101a 150 mc annui € 0,96
Con Deliberazione della Giunta Comunale n. 28 del 28.02.2002
l’Amministrazione approva il quadro economico del servizio idrico per l’anno 2002 e
conferma le tariffe in vigore nell’esercizio 2001 in grado di garantire la copertura del
servizio nella misura del 92,48%.
In attinenza alle tariffe per l’esercizio 2003, approvate con Delibera n. 232 del
31.12.2002, si rappresenta che le stesse hanno subito un incremento del 5,26%
considerato l’intendimento dell’Amministrazione di Terralba di garantire la copertura
dei costi nella misura del 95%. Si sottolinea in proposito che le tariffe 2002,
considerate per il calcolo dell’incremento del 5,26%, non corrispondono a quelle
stabilite dalla deliberazione n. 28/2002 menzionata.
Con Delibera n.124/2003 si rettifica la deliberazione n. 232/2002, integrandola
con le spese fisse a carico degli utenti del servizio idrico non considerate per errore
materiale.
Tali spese indicate in tabella stabiliscono.
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• la fascia minima di consumo pari a 36 mc annui, da intendersi come
consumo minimo contrattuale annuo da applicarsi per ogni utenza
domestica e no alla relativa tariffa;
• spese di noleggio degli apparecchi di misura;
• spese fisse per spedizione bollette e solleciti stabilite dalle
convenzioni con il servizio postale.
Confermato per l’esercizio 2004 l’obbiettivo della copertura dei costi in misura
pari al 95% senza far ricorso a nessun adeguamento tariffario. Le tariffe applicate per
il 2004 sono approvate con determinazione n. 269 del 30.12.2003.
La tabella indica, per il periodo 2002-2004, le percentuali di copertura dei costi
prevista con l’indicazione delle entrate e delle spese presunte per il servizio idrico:
Anno Copertura costiServizio Acquedotto
2002 92,48%2003 95,00%2004 95,00% 586.661,00
594.637,48650.022,07650.022,07
586.661,00
Entrate presunte Spesa presunta
549.904,86
In materia di tariffe per il servizio di fognatura e depurazione l’Amministrazione
Comunale, con Deliberazione n. 125/94 e ai sensi della L. 36/94 art. 4, determinava
la tariffa in misura di lire 170 (€. 0,087798) per metro cubo scaricato considerando il
volume di acqua fornita, prelevata o comunque accumulata. Tale tariffa riconfermata
nel 1996 (deliberazione n. 223/96) risulta dall’esame degli atti, tuttora in vigore per
quanto riguarda il servizio di fognatura, mentre dal 2003 con l’attivazione del
depuratore consortile viene applicata una diversa tariffazione per il servizio di
depurazione.
Il canone di depurazione per l’esercizio 2003, deliberato in data 31.12.2002 con
verbale n. 235, approva per le utenze civili la tariffa di €. 0,258228 al mc a cui si
applica la percentuale del 5%, che il comune paga all’Ente di gestione, per le ulteriori
spese amministrative e generali per un totale di €. 0,2711394.
Come già indicato nelle note della tabella sulla tariffazione il canone non
corrisponde a quello contemplato nella convenzione stipulata con l’ESAF, dove la
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tariffa per il 2003 prevede un costo al mc di 0,262618 più l’addizionale RAS di
0,025823 per un totale di 0,288441.
Con Delibera n. 274 del 30.12.2003 si fissano le tariffe per l’annualità 2004
determinando in € 0,087798 il costo per il servizio di fognatura. Si prevede inoltre per
il medesimo servizio, un aumento del 1% per il quinquennio 2002-2005 calcolato sulla
tariffa base di €/mc 0,087798, in conformità a quanto disposto dalla Legge Regionale
n. 7/2002 art.14 comma 14.
Per il servizio di depurazione si applica la tariffa prevista in convenzione pari a
€/mc 0,262618 oltre all’addizionale RAS che per l’anno 2004 risulta pari a €/mc
0,038734.
Si riproducono, nella tabella a seguire, le limitate informazioni fornite
dall’Amministrazione in rapporto alla quantità dell’acqua acquistata e immessa in rete
annualmente, al costo effettivo pagato a mc., e alla quantità d’acqua inviata al
processo di depurazione. La mancanza di tali elementi non consente nessun tipo di
considerazioni sullo stato della rete di distribuzione, su eventuali interventi di
manutenzione e sulla valutazione di presumibili perdite.
MCInviati adepurazione
impegno pagamento residuo2002 370.404,24 273.105,95 97.298,292003 429.359,60 235.213,77 194.145,832004 527.500,34 507.254,32 20.246,02
**imessi in rete mc 1.808.080per il Comune e mc. 110.000 per Tanca Marchese( dati da indagine depurazione)
Acquisto beni di consumo espresso in €
Anno MC acquistati**
Costo alMC
12
2002 2.411.344,65 241.701,84 2.653.046,49 469.210,69 48.000,00 517.210,69 1.942.133,96 193.701,84 2.135.835,802003 2.294.718,12 237.805,75 2.532.523,87 770.636,62 101.929,26 872.565,88 1.524.081,50 135.876,49 1.659.957,992004 1.979.796,39 186.273,46 2.166.069,85 611.309,16 82.359,70 693.668,86 1.368.487,23 103.913,76 1.472.400,99
Residui Competenza Totale Residui Competenza Totale Residui Competenza Totale2002 155.944,49 699.250,13 855.194,62 150.866,92 547.969,92 698.836,84 5.077,57 151.280,21 156.357,782003 155.675,24 775.221,74 930.896,98 146.823,17 452.962,94 599.786,11 8.952,07 322.258,80 331.210,872004 327.665,22 743.323,62 1.070.988,84 290.029,77 613.391,77 903.421,54 37.635,45 129.931,85 167.567,30
residui attivi
Proventi acquedotto
TotaleProventi
acquedottoTotale
Proventi acquedotto
Totale
Anno
Proventi raccolta acque
reflue
SERVIZIO IDRICO INTEGRATO ESERCIZI 2002-2003-2004
Anno Riscosso
ENTRATE
AccertamentoProventi
raccolta acque reflue
SPESE
Impegno Pagato Residui passivi
Proventi raccolta acque
reflue
La tabella che precede riproduce per ogni esercizio finanziario i totali estrapolati
dal conto del bilancio come riportati nella gestione entrate e gestione spese.
In relazione alle entrate si specifica che le stesse concernono due diverse
tipologie disposte nello specifico in: 1) proventi acquedotto comunale e 2) proventi
raccolta acque reflue. I dati riportati sia in fase d’accertamento sia di riscossione sono
il prodotto delle entrate in c/competenza e in c/ residui.
Si evidenzia un decremento graduale dei proventi accertati nel corso del
triennio e un aumento se pur minimo delle somme riscosse nell’esercizio 2003, rimane
comunque altissimo l’accumulo dei residui.
Si può altresì osservare che le somme accertate in entrata sono notevolmente
superiori a quelle di cui si tiene conto nella determinazione della copertura dei costi del
servizio (si sono accertate entrate, nel 2002, per euro 2.653.046,49, ma ai fini della
copertura del costo del servizio si prendono in considerazione entrate per euro
549.904,86 e, analogamente si fa per i due esercizi successivi considerati).
Non è chiaro se la differenza tra le entrate accertate e l’importo in entrata
utilizzato per il calcolo del costo del servizio non dipenda dal fatto che parte dell’acqua
proviene da pozzi comunali. L’Ente dovrà spiegare, in sede di deduzioni, l’incoerenza
delle cifre.
Si riportano in percentuale le entrate riscosse sugli importi accertati, e la
capacità di spesa dimostrata dall’Amministrazione per ogni esercizio finanziario :
13
Esercizio % di riscossione sull’accertato % di pagamento
sull’impegnato
2002 19,49 81,71
2003 34,45 64,43
2004 32,02 84,35
La tabella analizza la tipologia dei costi e l’incidenza che assumono rispetto al
costo finale del servizio, valutati sugli impegni assunti per ciascun anno finanziario.
Si evidenzia la riduzione di tutti i costi in maniera per lo più graduale con
l’unico incremento rappresentato dall’esborso per l’acquisto dell’acqua. L’
approvvigionamento della materia prima incide sulla spesa finale in modo incisivo
giungendo nel 2004, a rappresentare il 50% circa del costo terminale sostenuto
dall’Ente per l’intero svolgimento del servizio.
Si vuole sottolineare che i dati reali per le entrate, così come per le spese
divergono notevolmente dalle previsioni avanzate dall’Amministrazione in sede di
determinazione delle tariffe e di copertura dei costi.
2002%** 2003 %** 2004 %**89.309,26 10,44 92.838,87 9,97 100.668,21 9,39
370.404,24 43,31 429.359,60 46,12 527.500,34 49,25309.718,45 36,21 326.052,53 35,02 362.360,67 33,8378.479,24 9,17 75.813,99 8,14 72.998,00 6,817.283,43 0,85 6.831,99 0,73 7.461,62 0,69
0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00855.194,62 930.896,98 1.070.988,84
Personale
Costo totale del Servizio idrico integrato
Analisi del costo per il Servizio Idrico Integrato sugli impegni assunti
** Percentuale d'incidenza della tipologia di spesa sul costo complessivo del Servizio Idrico Integrato
Ammortamenti di esercizio
Acquisto beni di consumo e/o materie primePrestazioni di servizioInteressi passivi e oneri finanziaridiversi
ESERCIZIOTIPOLOGIA COSTO
Inmposte e tasse
14
CONCLUSIONI.
In conclusione occorre, innanzi tutto, rilevare che i dati richiesti non sono stati
forniti nella loro interezza. Al riguardo è necessario che l’Amministrazione comprenda
che il rapporto collaborativo, tra la Corte dei conti in sede di controllo sulle gestioni e,
appunto, gli enti soggetti a controllo (articolo 3 della legge 14 gennaio 1994, n. 20,
così come delineato dalla Corte costituzionale, può esplicarsi in modo funzionale per gli
enti solo se la collaborazione è piena e completa.
La discussione in sede di deliberazione di affidamento del servizio della
riscossione (deliberazione consiliare n. 109 del 12 dicembre 2002, già citata) consente
di osservare come gli amministratori abbiano coscienza che sia possibile recuperare
l’arretrato in materia di riscossione del canone acqua.
Desta però perplessità l’affidamento, non solo senza gara, ma senza neppure
un’indagine di mercato, del servizio alla società Gestor S.p.A., già affidataria del
servizio di riscossione dell’imposta sulla pubblicità e le affissioni (con aggio del 60 per
cento, da ridurre al 57 per cento!), riconoscendo alla società incaricata un aggio del
sette per cento superiore a quanto richiesto, per esempio da Poste Italiane S.p.A. per
il servizio di riscossione del canone acqua – fognatura – depurazione (si deve dare
atto, peraltro, che il servizio comprende anche la lettura dei contatori): tuttavia, per
esigenze di trasparenza dell’azione amministrativa, sarebbe stata necessaria
un’indagine di mercato o – meglio ancora - una licitazione privata.
La mancanza di dati sull’acqua immessa in rete ed acquistata non consente
alcuna osservazione sullo stato delle rete idrica e fognaria.
CONTRO DEDUZIONI DELL’ENTE
Il comune di Terralba, con nota n. 20909 del 15.12.2005, a firma del
Segretario Generale, ha inviato le proprie osservazioni in merito a quanto rilevato
dalla Sezione. Dopo aver espresso il proprio rammarico per avere dato l’impressione di
non avere voluto prestare la massima collaborazione alla Corte dei Conti nell’esercizio
del controllo sulla gestione il Segretario Generale afferma la volontà di colmare le
lacune informative segnalate nella relazione, per cui, di seguito, si riporta
integralmente quanto evidenziato dal comune di Terralba.
15
Nelle risultanze istruttorie, a pagina 4 della relazione, si afferma che
• non si conosce la cadenza dei pagamenti all’Ente fornitore dell’acqua.
• Il Comune non riferisce sul consumo effettivo annuale, sulla quantità d’acqua
acquistata dall’ESAF e sul costo a mc. Pagato. Mancano, inoltre, i dati attinenti
al servizio fognatura alla quantità d’acqua inviata a depurazione.
• In ordine al numero degli utenti serviti, riportato in relazione e comprendente
sia il centro abitato sia le frazioni (10.350 abitanti), la Corte nutre perplessità
in considerazione del fatto che la popolazione residente al 2004 risulta
inferiore (10.087).
• Nessun dato viene fornito per quanto riguarda il servizio fognatura e
depurazione.
Dalle apposite dichiarazioni dei rispettivi Responsabili di servizio, si evince quanto
segue:
1. Il pagamento della fornitura dell’acqua all’ESAF avviene con cadenza
trimestrale.
2. In merito a consumo effettivo annuale, alla quantità di acqua acquistata
dall’ESAF, sul costo a MC pagato e ai dati sulla depurazione e fognatura si
espone la seguente tabella riepilogativa:
16
Anno 2002 Anno 2003 Anno 2004
acqua prodotta dal
comune
MC 1.043.249 MC 941.705 MC 651.499
Acquistata
dall’ESAF
MC 680.851 MC 927.686 MC 822.287
Tariffe acqua
acquistata
dall’ESAF
€. /MC
0.296963*
€./MC
0.336050**
€/Mc
0.336050
€/MC0.336050 Tariffa 1 dal gennaio a
luglio *
Tariffa 2 da luglio a
dicembre**
Costo di acquisto
acqua ESAAF
€. 236.362 €.360.100,10 €. 301.392
Acqua avviata a
depurazione
*MC 75.992 MC 79.000 **MC184.458,50
Costo personale
fognatura e
depurazione
€.45.608.40 €. 47.292.64 €. 48.751.93
Spese per
fognatura e
depurazione
€.40.185,38 €. 36.959,79 €. 25.390,31
Mutui fognatura €. 75.246,74 €. 71.945,99 €. 69.328,00
Entrata ruolo
fognatura
€. 53.064,66 €. 44.774,00 €. 36.555,99
Entrata ruolo
Depurazione
€.
6.660,10***
€.
5.586,83****
€. 120.829,16
Fatturati ad utenze MC 549.622 MC 458.299 MC 368.917
* nell’anno 2002 e 2003 la depurazione avveniva solo nella borgata di Tanca
Marchese. I reflui del centro abitato di Terralba erano privi di depurazione.
** nell’anno 2004 i reflui di Terralba sono stati depurati nel depuratore
consortile a partire dal mese di luglio.
I dati sull’acqua depurata sono ottenuti sulla base dell’acqua fatturata, nel
depuratore di Tanca Marchese non vi erano dispositivi per il rilevamento dei
reflui in ingresso e i dati del depuratore consortile di Terralba, ancorché non
17
forniti dall’ ente gestore (ESAF), non sarebbero comunque attendibili a causa
della presenza di reflui provenienti da acque piovane e di falda che si
mescolano ai reflui fognari del centro abitato di Terralba.
*** La somma di €.6.660,10 riguarda soltanto la quota depurazione della
frazione di Tanca Marchese, in quanto per la restante parte del territorio
Comunale non si era provveduto alla fatturazione. Tale quota, pari ad
€.145.874,87, è attualmente oggetto di fatturazione e si prevede di incassarla
entro l’anno 2006, per cui il totale complessivo della depurazione per l’anno
2002 è pari ad €.152.534,97.
**** La somma di €.5.586,83 riguarda soltanto la quota depurazione della
frazione di Tanca Marchese, in quanto per la restante parte del territorio
Comunale non si era provveduto alla fatturazione. Tale quota, pari ad
€.123.053,88, è stata fatturata unitamente al ruolo per l’anno 2004, per cui il
totale della fatturazione della depurazione relativa all’anno 2003 è pari a
€.128.640,71.
3) La differenza tra popolazione servita (10.350) e popolazione residente (10.087)
precedentemente comunicata si giustifica in quanto si e cercato di stimare il numero
di utenti che occasionalmente o per lavoro possono utilizzare l’acqua potabile a
Terralba.
4) Le tipologie degli utenti serviti per gli anni 2003 e 2004 sono le seguenti
TIPOLOGIA UTENTI SERVITI
ANNO 2002 2003 2004
Artigianale 77 503 452
Industriale 9 5 8
Altre attività 122
Commerciale 213 78 91
Domestico 4275 4.193 4241
TOTALE 4696 4.779 4693
18
Esercizio Popolazione residente
Popolazione fluttuante
Utenti iscritti a ruolo per
canone
Utenti iscritti a ruolo per fognature
Utenti iscritti a ruolo per
depurazione
Utenze nel
perimetro e per attività diverse
Utenze nel
perimetro non
servite
2002 10.153 48 4.696 4.402 188* 421 294
2003 10.101 52 4.779 4.768 689* 421 294
2004 10.087 61 4.693 4.399 4.399 551 294
* i dati del ruolo per la depurazione anni 2002 e 2003 sono da intendersi quelli
derivanti dalle scritture contabili degli anni di riferimento e quindi limitati alla
fatturazione della zona di Tanca Marchese . Come già sopra specificato la fatturazione
della restante parte del territorio Comunale è stata effettuata in data successiva.
Utenti serviti da impianto di depurazione
2002 2003 2004
Perimetro urbano 0 0 4202
Frazione di Tanca Marchese 188 188 188
Frazione di Marceddì 0 0 0
Insediamenti sparsi 9 9 9
Case sparse 0 0 0
Utenti non serviti da impianto di depurazione
2002 2003 2004
Perimetro urbano 4205 4.288 0
Frazione di Tanca Marchese 0 0 0
Frazione di Marceddì 278 278 278
Insediamenti sparsi 0 0 0
Case sparse 16 16 16
Acquisto beni di consumo espresso in €.
ANNO MC acquistati dall’esaf
MC Prelevati da pozzi comunali
Inviati a depurazione
Costo a €/ MC Depurazione
Impegnato Pagamento Residuo
2002 680.851 1.043.249 75.992 0.2711394 370.404,24 273.105,95 97.298,29 2003 927.686 941.705 79.00 0.288441 429.359,60 235.213,77 194.145,83 2004 822.287 651.499 184.458,50 0.301352 527.500,34 507.254,32 20.246,02
19
5) In merito a quanto disposto dalla delibera della giunta comunale n. 235 del
31.12.2002, si specifica che i proventi di cui alla tariffa adottata €. 0.2711394,
determinata prendendo come base la tariffa dell’ESAF in vigore dal 01.01.2002 di €.
0.258228 incrementata del 5%, non erano dovuti all’ESAF, in quanto al momento di
tale deliberazione la gestione del servizio depurazione e della bollettazione avveniva
in economia.
Detta tariffa è stata modificata solo dopo l’approvazione dello schema di convenzione
di cui alla deliberazione CC n. 77 del 25.11.2003, convenzione che peraltro non è
stata ancora stipulata a causa della continua evoluzione, abbastanza
confusa,sull’assetto societario del nuovo ente Gestore.
6) Per quanto riguarda il quadro del servizio idrico integrato esercizi 2002-2003-2004
riportato nella relazione a pagina 9, sono stati riportati correttamente ad eccezione del
dato relativo ai residui passivi anni 2003, in cui per errore viene riportata la cifra di
€.8.952,07 in luogo di €.8.852,07. Ciò ha, evidentemente, contribuito a falsare la
somma dei residui e della competenza che ammonta ad €.331.110,87. Inoltre, con
riferimento al tasso di copertura del servizio idrico, occorre precisare come lo stesso
venga individuato sulla base dei dati contabili esclusivamente di competenza
(€.549.904,86) e non con il dato cumulativo comprendente la competenza ed i
residui riportati appunto nel quadro suddetto.
Infine occorre precisare che l’affidamento alla Gestor S.p.A. del servizio di
accertamento e riscossione dei canoni idrici è avvenuta in base a quanto previsto
dall’art. 10, comma 2, della legge 488 del 28.12.2001. La suddetta norma della legge
finanziaria 2002 dava, infatti, la possibilità ai Comuni che avevano in corso di
esecuzione un rapporto di concessione del servizio di accertamento e riscossione
dell’imposta comunale sulla pubblicità e dei diritti sulle pubbliche affissioni, di
avvalersi, previa rinegoziazione dei contratti in essere, dei titolari dei medesimi
rapporti anche per la riscossione di altre entrate comunali e per le relative attività
propedeutiche, connesse o complementari. Il Comune di Terralba, avvalendosi di tale
facoltà e facendo una valutazione preventiva sulla convenienza economica e
sull’opportunità di tale operazione, decideva di affidare alla Gestor S.p.A - già titolare
del servizio di accertamento e riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità e dei
diritti sulle pubbliche affissioni (rinegoziando, come peraltro da Voi osservato, in
20
ribasso il relativo canone dal 60% al 57%) - anche il servizio di riscossione delle
entrate patrimoniali relative al servizio idrico, ivi comprese le attività propedeutiche e
quelle connesse. Si è provveduto, innanzitutto, ad effettuare un quadro economico dei
costi che avrebbe dovuto sostenere l’Ente per gestire in proprio tale servizio. Da tale
valutazione è emerso che la convenienza economica del Comune sarebbe stata
notevole. La valutazione è avvenuta tenendo innanzitutto conto del costo di un
dipendente appartenente alla categoria C1 da impiegare l’intero anno, negli orari
d’ufficio, per fornire tutte le informazioni e la relativa modulistica agli utenti (euro
26.500,00) e del costo di n°2 letturisti da impegnare almeno tre mesi all’anno (euro
11.800,00), per la lettura semestrale delle 5.000 utenze di questo Comune,
permettendo in tal modo che alcuni dipendenti comunali fossero impiegati ad altri
compiti. A tali spese vanno, poi, aggiunte quelle per la stampa, emissione e recapito
delle fatture dei consumi idrici, quantificabili circa in euro 11.550,00.
A tal punto lo scrivente, esperendo una informale indagine di mercato, ha appurato
che in Sardegna, oltre alla Gestor S.p.A., solo l’Esaf e Poste Italiane erano in grado di
assicurare il servizio di riscossione di tale tributo. La proposta della Gestor S.p.A.,
però, si mostrava la più interessante poiché comprendeva non solo l’attività di stampa,
emissione e recapito delle fatture dei consumi idrici, ma anche quella iniziale di
censimento di tutte le utenze, la lettura semestrale dei contatori per il primo anno, con
possibilità per il secondo, su richiesta dell’Amministrazione, di effettuare la lettura a
cadenza trimestrale o diversa cadenza. Includeva, inoltre, l’apertura e funzionamento
di uno sportello per il contribuente e, a richiesta dell’Amministrazione, la sostituzione
e/o spostamento dei contatori o parti di contatori, nonché i lavori necessari ai nuovi
allacci. Facendo una comparazione costi / benefici la soluzione più congrua appariva,
pertanto, quella di affidare il servizio in questione alla Gestor S.p.A., ad un aggio del
7%, con un costo a carico del Comune di circa 35.000,00 euro ( pari al 7% delle
somme da iscrivere a ruolo che ammontano presuntivamente a euro 500.000,00).
Fino all’anno 2002 l’incasso delle somme relative al canone idrico, fognatura e
depurazione è stato affidato a Poste Italiane S.p.A.. Per ciascun bollettino versato
l’amministrazione comunale corrispondeva al concessionario una somma di euro 0,77.
Poiché le utenze di questo Comune sono circa 5.000 e per ciascuna utenza sono
previsti tre versamenti, Poste Italiane S.p.A. percepiva circa euro 11.550,00.
Successivamente si è avvertita la necessità di riconfigurare l’intero servizio e, in
particolare, di rivedere e aggiornare la mappa delle utenze idriche, di aumentare la
21
frequenza delle letture dei contatori, di istituire un ufficio apposito per le informazioni
agli utenti. Si trattava, quindi, di una prestazione ben più ampia rispetto a quella che
Poste Italiane era in grado di poter garantire. Dopo aver fatto la suddetta valutazione
ed averne riscontrato la convenienza economica, si decideva, pertanto, di affidare il
servizio alla Gestor S.p.A., cogliendo l’opportunità fornita dalla legge finanziaria 2002.
CONSIDERAZIONI FINALI
Le controdeduzioni esposte dall’’Amministrazione comunale nella relazione a
firma del Segretario Generale (nota di riscontro n. 20909 del 15/12/2005) consentono
di avere un quadro più preciso della gestione del Servizio idrico e della conduzione del
Servizio fognatura e depurazione.
La tabella riepilogativa elaborata dall’Amministrazione evidenzia per gli esercizi
interessati all’indagine:
- il consumo effettivo d’acqua specificando le quantità acquistate dall’ESAF e le
quantità prodotte negli acquedotti comunali;
- il costo a mc pagato trimestralmente all’Ente adduttore;
- le quantità d’acqua avviate a depurazione.
- le entrate a ruolo;
- le spese sostenute specificandone la tipologia;
- i Mc fatturati alla utenza;
In merito alla depurazione, l’Amministrazione specifica che la stessa è
effettuata nel 2002 e 2003 solo nella borgata di Tanca Marchese, mentre i reflui del
centro abitato privi di depurazione fino a luglio 2004 da tale data, confluiscono nel
depuratore consortile. La mancanza dei dispositivi per il rilevamento dei reflui in
ingresso del depuratore di Tanca Marchese, e inattendibilità dei dati, causata dalla
presenza dei reflui provenienti da acque piovane e di falde che si mescolano ai reflui
fondiari del centro abitato di Terralba, non consentono di stabilire la quantità effettiva
di acqua depurata, di conseguenza la stima è quantificata sulla base dell’acqua
contabilizzata in fattura.
A tal proposito si rappresenta:
22
- il dislivello esistente fra i mc d’acqua a disposizione (prodotta dal comune +
ESAF) e i mc. fatturati alle utenze;
- l’incompabilità del dato espresso per l’esercizio 2004 sulle quantità di acqua
avviata a depurazione;
- la discordanza del dato presentato in riferimento all’ammontare delle entrate
a ruolo depurazione esercizio 2003 nell’ambito delle due diverse indagini di
controllo (canone acqua –depurazione). Emerge infatti dall’esame incrociato
degli atti che il totale delle entrate presentata dal Servizio Direzione e Affari
Generali (nota n.20909 del 15.12.2005) è di Euro 128.640,71, mentre
l’ammontare riportato dal Servizio Gestione delle Risorse (nota n.11958 del
05.08.2005) è di Euro 111.867,16.
Riscontrato che le entrate messe a ruolo per il servizio di depurazione sono da
riferirsi soltanto alla quota per il depuratore di Tanca Marchese, nella tabella a seguire
si evidenzia la fatturazione e la previsione d’incasso per la restante parte del territorio
comunale:
2002 2003 2004
TANCA MARCHESE €. 6.660,10 €. 5.586,83 €.120.829,16
TERRITORI COMUNALI
€.145.874,87
Attualmente in corso di fatturazione da incassare nel 2006
€.123.053,88
Fatturata o da fatturare unitamente al ruolo per l’anno 2004
TOTALI €.152.534,97 €.128.640,71 €.120.829,16
In materia di costi si evidenzia nel prospetto rappresentato la tipologia di
spesa così come riportata dall’Amministrazione per il servizio di fognatura e
depurazione. Nessuna delucidazione in merito alle spese di funzionamento considerate
più volte nell’analisi dei costi del servizio, si presume integrato, presentata nella nota
n.408 del 04.08.2005.
Tipologia di spesa 2002 2003 2004
Costo personale
fognatura e depurazione
€. 45.608,40 €. 47.292,64 €. 48.751,93
Spese per fognatura e
depurazione
€. 40.185,38 €. 36.959,79 €. 25.390,31
Mutui fognatura €. 75.246,74 €. 71.945,99 €. 69.328,00
23
Le spese e le entrate così espresse non sono riscontrabili nel conto del bilancio,
in quanto i valori espressi nel documento contabile sono cumulativi dell’intero servizio
idrico integrato
In merito al numero degli utenti serviti e alla popolazione residente si prende
atto delle precisazione ed integrazioni rese dall’Amministrazione comunale, si
concorda inoltre sull’errore di battitura e sulla individuazione dei dati contabili
esclusivamente di competenza come base per il rilevamento del tasso di copertura del
servizio idrico, e, in attinenza al canone di depurazione per l’esercizio 2003, si
accentuano i dubbi già manifestati dall’Ufficio istruttore in seguito alle precisazione
fornite all’Amministrazione sulla mancata stipula della convenzione con l’ESAF.
Si nutrono perplessità sulla validità di applicazione di una tariffa modificata e
attuata in base ad uno schema di convenzione.
OSSERVAZIONI CONSEGUENTI AL CONTRADDITTORIO DELL’ADUNANZA DEL
16.03.2006
Il 16 marzo 2006, presenti i rappresentanti l’Amministrazione comunale, si è
riunita la Sezione di controllo per deliberare sull’Indagine gestione del canone idrico
del Comune di Terralba per gli anni 2002-2003-2004.
Il Magistrato relatore nell’illustrare gli esiti a cui l’Ufficio Istruttore è pervenuto,
ha riferito su notizie di stampa circa il contenzioso fra il Comune di Terralba e i
cittadini, sul recupero dei canoni idrici ed ha chiesto notizie circa le ragioni del ritardo
nel recupero dei residui attivi. Ha sottolineato, inoltre, la mancata depurazione, per
due anni, dell’acqua fornita al centro abitato, precisando che occorrerebbe conoscere
dove, in quel periodo, veniva scaricata l’acqua non avviata a depurazione.
Il Sindaco di Terralba in ordine ai ritardi nel recupero dei residui, ha precisato
alla Sezione che l’indagine in oggetto parte dall’esercizio 2002 e pertanto non tiene
conto delle situazioni pregresse, riferendo inoltre che:
- l’attuale amministrazione, entrata in carica nel 2002, ha già provveduto ad un
procedimento di risanamento dei conti tenendo conto della capacità dei cittadini di far
fronte alle richieste di pagamento;
- al momento dell’insediamento non erano ancora state emesse le bollette
relative al 1999;
24
- la diminuzione del numero degli utenti rispetto alla stabilità della popolazione
è giustificata dal fatto che a Terralba esiste una falda acquifera per cui molti cittadini
fanno uso del pozzo disdicendo le utenze;
Si introduce di seguito il discorso sulla produzione dell’acqua e sulla ciclicità del
fenomeno siccità in Sardegna, evidenziando gli sforzi e le risorse impiegate
dall’Amministrazione regionale nel realizzare opere pubbliche capaci di mantenere
almeno l’acqua proveniente dalle piogge. In materia, il Sindaco sottolinea che il
Comune di Terralba si è adeguato agli indirizzi regionali partecipando ai bandi per la
ristrutturazione delle reti idriche e dà notizia, alla Sezione, sullo stato dei lavori di
rifacimento della rete idrica locale, specificando che attualmente è in fase finale il
rifacimento di una parte della stessa, e che successivamente si intende coprire la
ristrutturazione dei due terzi l’intera rete idrica comunale.
L’Amministrazione sottolinea che la mancanza di acqua nei pozzi, e i limiti di
legge sempre più restrittivi sulla qualità della acqua prodotta dagli stessi, ha
determinato il disuso e la chiusura di questi ultimi, con accrescimento della provvista
da acquistare dall’ESAF. Attualmente si assiste a un’inversione di tendenza dovuta sia
alle minori dispersioni della nuova rete idrica sia alla fine del periodo di siccità che ha
portato alla riattivazione di alcuni pozzi con conseguente diminuzione degli
approvvigionamenti.
Con la ristrutturazione dell’intera rete idrica si dovrebbe raggiungere un livello
ottimale di produzione e decremento della quantità d’acqua acquistata.
Appurato l’uso frequente dell’acqua prodotta dai pozzi, viene chiesto agli
Amministratori se tale forma di approvvigionamento potrebbe creare problemi di
igiene pubblica, se gli utilizzatori dei pozzi pagano i canoni per la depurazione e la
fognature, se è stato fatto un censimento degli stessi, e se i cittadini per realizzare un
pozzo devono chiedere un’autorizzazione al Comune e versare un contributo.
Il Sindaco ammette che l’uso dell’acqua prodotta nei pozzi potrebbe creare dei
problemi, in quanto trattasi di acque non controllate, e che occorrerebbe che i
proprietari si dotassero di appositi impianti di depurazione.
Sul secondo punto il Sindaco chiarisce che la problematica è ancora più
complessa e che in materia esistono delle sentenze discordanti della Corte di
Cassazione. Precisa che inizialmente era stata data un’interpretazione in base alla
quale, in mancanza di impianto di depurazione, non beneficiando il cittadino di un
servizio, il canone non era dovuto. Successivamente, alla luce di due sentenze del
25
2005 (febbraio e settembre), si è ritenuto che il canone è comunque dovuto, per cui il
Comune si è attivato per chiedere i canoni di depurazione per gli esercizi dal 1999 al
2002, tenendo conto del fatto che nel frattempo sono intervenute nuove norme che
hanno riclassificato la natura del tributo da tributaria a patrimoniale, ponendosi così
problemi legati ai diversi termini di prescrizione previsti.
L’Amministrazione ha altresì approntato una procedura per la rilevazione della
quantità d’acqua consumata in anni precedenti al fine di stabilire quale sia la media di
consumo e determinare le giuste tariffe che dovranno essere applicate per l’uso della
fognatura e per l’uso del depuratore. È stato richiesto ai cittadini uno sforzo aggiuntivo
per sanare le situazioni pregresse.
Alla richiesta del Relatore sull’ammontare medio della bolletta per il servizio
idrico il Sindaco ha riferito che per un anno è di circa 168 euro, più un terzo per la
depurazione con una media di 220 euro a famiglia.
Il responsabile del Settore Tecnico del comune ha altresì specificato che,
mentre nel 2004 vi era stata la necessità di acquisire l’acqua dall’ESAF a causa della
grave siccità, nel 2005 con l’impianto di due nuovi pozzi e grazie al rifacimento di
gran parte della rete, si è registrato un miglioramento della pressione con una
diminuzione drastica della provvista di acqua dall’ESAF che attualmente si aggira in
circa 300 mila metri cubi annui, con un forte risparmio sul bilancio comunale.
In merito all’esistenza di situazioni di morosità e contenzioso, il responsabile
del Servizio Finanziario ha precisato che si è si è provveduto a fare un controllo sulla
situazione dei residui e dei crediti in genere, con un’indagine preliminare per rivedere
le ragioni giuridiche che supportano i crediti.
Circa la morosità, l’Amministrazione ammette che è notevole, mentre per
quanto riguarda i contenziosi non ne risulta formalizzato alcuno, si segnalano soltanto
richieste di chiarimenti da parte dei cittadini.
Il Segretario Generale, ha sottolineato, in merito al contenzioso, che data la
situazione dei crediti arretrati per i canoni di fognatura, si è operato in modo che le
richieste di pagamento dell’arretrato non comportino eccessivi sacrifici per i cittadini.
Circa l’affidamento del servizio riscossione alla Società Gestor piuttosto che al
servizio Postel offerto da Poste Italiane S.p.A., l’Amministrazione ha esposto i
vantaggi che ne giustificavano la scelta, compresa l’apertura giornaliera di uno
sportello con la possibilità di gestione degli utenti tramite gli stessi della GESTOR, con
conseguente risparmio di risorse comunali. L’Amministrazione ha sottolineato che il
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Comune di Terralba, in linea di principio, preferisce bandire le gare d’appalto per
l’affidamento dei servizi, ma che nel caso di cui trattasi si è preferito la scelta diretta
ma sempre a termini di legge. In proposito si evidenzia che, informalmente, è stata
esperita un’indagine di mercato al fine di verificare chi sul mercato offriva questa
tipologia servizio in Sardegna, ed eseguito calcoli precisi per constatare la
convenienza.
Il Segretario comunale in adunanza ha dato notizia dell’attività svolta dalla
GESTOR (anche in altri Comuni sardi) affermando che, nonostante il contratto
stipulato con l’Amministrazione contemplasse tutta una serie di obblighi ed
adempimenti, il servizio prestato si è dimostrato pessimo e che il Comune sta
procedendo alla risoluzione del contratto per inadempimento. Alla domanda specifica
formulata dal Relatore se la Gestor abbia fornito il conto della gestione, il Segretario
Generale ha risposto che non è stato ancora reso e che che si è in presenza di tutta
una serie di inadempimenti gravi da parte della Gestor, per cui il Comune è
intenzionato a chiedere il risarcimento dei danni.
Circa i versamenti dei canoni da parte degli utenti, l’Amministrazione sottolinea
che questi vengono fatti direttamente nelle casse comunali.
Il Sindaco, ad integrazione di quanto già riferito riguardo alle problematiche
relative ai tributi in generale, ha manifestato i problemi derivanti dalla gestione del
personale (mobilità, richieste di trasferimento, ecc.), che hanno impedito di stabilire
una situazione di normalità. Ha evidenziato, inoltre, che i tagli operati per il Comune di
Terralba si aggirano intorno all’8 %, con conseguenti riflessi sulla disponibilità di
risorse per i servizi sociali (scuole, associazioni, asili nido, giudice di pace, ufficio di
collocamento).
Per quanto riguarda il rispetto del Patto di stabilità, il Sindaco sottolinea che
già dal primo anno di amministrazione il Comune ha rispettato il Patto di Stabilità
anche se ciò ha comportato delle penalizzazioni.