SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI · 2020. 2. 11. · . Prossima trasmissione Giovedì 15 ottobre...

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Con il CampusDellaModa Carpi si propone come punto di riferimento per il rilancio del tessile. Dall’epoca degli imprenditori fai da te ai manager con una visione moderna e competente di un settore sempre più in rapida evoluzione Ultima chiamata Una copia 1,50 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46) art. 1, comma 1, DCB Ufficio Postale di Carpi (MO) Numero 35 - Anno 24º Domenica 11 ottobre 2009 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI EDITORIALE EDITORIALE N SETTIMANA BIBLICA p. 12 Libertà di informazione: basta una manifestazione a garantirla? Coscienza, non piazza 10 Annalisa Bonaretti on è la prosperità economica ma la pace a garantire la libertà di stampa, questo indica la classifica mondiale 2008 su questo bene prezioso stilata da Reporters sans frontières. L’Italia si classifica al 44° posto su 173 paesi, dopo la Macedonia, prima della Croazia. Ma non bastano questi dati isolati per trarre qualche conclusione, infatti la Germania è al 20° posto, la Gran Bretagna al 23°, la Francia al 35°, la Spagna al 36° come gli Stati Uniti, riconosciuti come patria della liber- tà. Insomma, non proprio una top ten. Un’osservazione sulle posizioni di Spagna e Italia, “due paesi sempre ‘piombati’ dalla violenza mafiosa o politica”. Niente male. Commento generale di Reporters sans frontières: “Dopo l’11 settembre il mondo è chiaramente disegnato. Le grandi democrazie sono destabilizzate e piazzate sulla difensiva, rosicchiano poco a poco lo spazio delle libertà. Le dittature più potenti economicamente rivendicano il loro autoritarismo con arroganza, approfittando delle divisioni della comunità internazionale, della devasta- zione di guerre condotte nel nome della lotta al terrori- smo. I tabù religiosi o politici s’impongono ogni anno davanti a dei paesi che avanzano innanzitutto sulla via della libertà”. Insomma, i predatori della libertà di stampa esistono ancora ma, a onor del vero, non ci sembra abitino in Italia, anche se qualche tentativo di mettere il bavaglio ai giornalisti è sotto gli occhi di tutti. Ma non è strumenta- lizzando questo o quello, ad esempio la legge sulle intercettazioni per cui gli scandali dovranno rimanere top secret, che si difende questa libertà riconosciuta dall’ar- ticolo 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizza- zioni o censure…”. EDUCAZIONE p. 5 Reportage Cristiani in Libano Fabrizio Stermieri ospite del colonnello Enzo Gasparini Casari 19 PAGINA Mirandola Non stiamo a guardare I commercianti si mobilitano per vincere la crisi 11 PAGINA Sport Alla grande Al via la Maratona e nel tennis lo Sporting è campione regionale 10 PAGINA Salute Alleati per la prevenzione I successi nella diagnosi precoce del tumore al seno 9 PAGINA Con il CampusDellaModa Carpi si propone come punto di riferimento per il rilancio del tessile. Dall’epoca degli imprenditori fai da te ai manager con una visione moderna e competente di un settore sempre più in rapida evoluzione 7 PAGINA Un cortile pieno di futuro Inaugurati i nuovi impianti sportivi dell’Oratorio Eden OTTOBRE MISSIONARIO E SINODO p. 3 L’Africa nel cuore Speciale Volontari per le Missioni Pag. 18 Un’ora senza alternative Convegno diocesano: al passo con i tempi Pag. 4 Speciale Scuola Ultima chiamata Ti prendo in Parola Ti prendo in Parola L’invito del Vescovo all’impegno per la comunità L’invito del Vescovo all’impegno per la comunità

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  • Con il CampusDellaModa Carpi si propone come punto di riferimentoper il rilancio del tessile. Dall’epoca degli imprenditori fai da te ai managercon una visione moderna e competente di un settore sempre più in rapida evoluzione

    Ultima chiamata

    Una copia 1,50Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46)

    art. 1, comma 1, DCB Ufficio Postale di Carpi (MO)

    Numero 35 - Anno 24ºDomenica 11 ottobre 2009

    SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI

    EDITORIALEEDITORIALE

    N

    SETTIMANA BIBLICA p. 12

    Libertà di informazione:basta una manifestazione a garantirla?

    Coscienza, non piazza

    10

    Annalisa Bonaretti

    on è la prosperità economica ma la pace a garantirela libertà di stampa, questo indica la classificamondiale 2008 su questo bene prezioso stilata daReporters sans frontières. L’Italia si classifica al

    44° posto su 173 paesi, dopo la Macedonia, prima dellaCroazia. Ma non bastano questi dati isolati per trarrequalche conclusione, infatti la Germania è al 20° posto,la Gran Bretagna al 23°, la Francia al 35°, la Spagna al 36°come gli Stati Uniti, riconosciuti come patria della liber-tà. Insomma, non proprio una top ten. Un’osservazionesulle posizioni di Spagna e Italia, “due paesi sempre‘piombati’ dalla violenza mafiosa o politica”. Nientemale.Commento generale di Reporters sans frontières: “Dopol’11 settembre il mondo è chiaramente disegnato. Legrandi democrazie sono destabilizzate e piazzate sulladifensiva, rosicchiano poco a poco lo spazio delle libertà.Le dittature più potenti economicamente rivendicano illoro autoritarismo con arroganza, approfittando delledivisioni della comunità internazionale, della devasta-zione di guerre condotte nel nome della lotta al terrori-smo. I tabù religiosi o politici s’impongono ogni annodavanti a dei paesi che avanzano innanzitutto sulla viadella libertà”.Insomma, i predatori della libertà di stampa esistonoancora ma, a onor del vero, non ci sembra abitino in Italia,anche se qualche tentativo di mettere il bavaglio aigiornalisti è sotto gli occhi di tutti. Ma non è strumenta-lizzando questo o quello, ad esempio la legge sulleintercettazioni per cui gli scandali dovranno rimanere topsecret, che si difende questa libertà riconosciuta dall’ar-ticolo 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto dimanifestare liberamente il proprio pensiero con laparola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.La stampa non può essere soggetta ad autorizza-zioni o censure…”.

    EDUCAZIONE p. 5

    Reportage

    Cristianiin LibanoFabrizio Stermieriospite del colonnelloEnzo Gasparini Casari

    19PAGINA

    Mirandola

    Non stiamoa guardareI commerciantisi mobilitanoper vincere la crisi

    11PAGINA

    Sport

    AllagrandeAl via la Maratonae nel tennis lo Sportingè campione regionale

    10PAGINA

    Salute

    Alleati per laprevenzioneI successinella diagnosi precocedel tumore al seno

    9PAGINA

    Con il CampusDellaModa Carpi si propone come punto di riferimentoper il rilancio del tessile. Dall’epoca degli imprenditori fai da te ai managercon una visione moderna e competente di un settore sempre più in rapida evoluzione

    7PAGINA

    Un cortile pieno di futuroInaugurati i nuovi impianti sportividell’Oratorio Eden

    OTTOBRE MISSIONARIO E SINODO p. 3

    L’Africanel cuoreSpeciale Volontari per le Missioni

    Pag. 18

    Un’ora senzaalternativeConvegno diocesano:al passo con i tempi

    Pag. 4

    Speciale

    Scuola

    Ultima chiamata

    Ti prendoin ParolaTi prendoin Parola

    L’invitodel Vescovoall’impegno

    per la comunità

    L’invitodel Vescovoall’impegno

    per la comunità

  • 2 11 ottobre '09

    XXVIII Domenica del Tempo Ordinario

    Saziaci, Signore, con il tuo amore:gioiremo per sempreDomenica 11 ottobreLETTURE: Sap 7,7-11; Sal 89; Eb 4,12-13; Mc 10,17-30ANNO B – IV SETT. SALTERIO

    UTiziano, Cristo risorto, part. del Polittico Averoldi (1522),

    Brescia, chiesa dei Santi Nazaro e CelsoChiesa parrocchiale di Neustift (Tirolo)

    Notiziecarpi.tvLe scuse ai telespettatori

    Per una serie di inconvenienti non legati alla nostra responsabilitàla trasmissione di Notiziecarpi.tv di giovedì 1 ottobre è statatrasmessa da è-tv domenica 4 ottobre. C’è rammarico per questa“falsa partenza” visto che si trattava della prima trasmissionedopo la pausa estiva. Ci auguriamo di ripartire con la consuetaregolarità fin dal prossimo appuntamento di giovedì 15 ottobre.Ricordiamo che i servizi tv sono disponibili sul sitowww.carpi.chiesacattolica.it.

    Prossima trasmissioneGiovedì 15 ottobre alle ore 21

    Comunicazioni socialiIl messaggio per la 44° Giornata mondialeI sacerdoti nel mondo digitale

    “Una scelta di continuità e di coerenza”. Così il PontificioConsiglio delle comunicazioni sociali (Pccs), ha definitola scelta del Papa per il tema della 44ª Giornata mondialedelle comunicazioni sociali, “Il sacerdote e la pastorale nelmondo digitale. I nuovi media al servizio della Parola”. Iltema è stato reso noto il 29 settembre nella festa degliarcangeli Michele, Gabriele e Raffaele e si collega all’An-no Sacerdotale.

    Rinnovato il sito dell’Ufficio diocesano

    Merita subito un click la pagina dell’Ufficio diocesanoper le comunicazioni sociali presente sul sito della dio-cesi di Carpi. Un restyling moderno che ha anche unoscopo didattico e dimostrativo circa lepotenzialità del sitodiocesano nelpersonalizzare le pa-gine dedicate agli uf-fici pastorali e alle par-rocchie.

    n proverbio ebraico diceche nemmeno in sognosi può vedere un ele-fante passare attraver-

    so la cruna di un ago. Gesù sidiverte a riformulare il pro-verbio. Dinanzi allo smarri-mento dei discepoli, egli puntalo sguardo al fondo del cuoree dice: certo, da solo, nessunuomo è libero veramente epuò auto-salvarsi! La libertàe la salvezza nascono propriodall’incontro e dalla sequeladi Gesù. Pietro e i discepoligià stanno vivendo questaesperienza, perciò esclama-no: chissà come sarà grandela nostra felicità! Gesù lo con-ferma. Ma lo testimonianoanche le mille storie di chi,avendo lasciato tutto per ilRegno dei cieli, già su questaterra sperimenta la misura delcentuplo in fratelli, sorelle,case. Soprattutto in gioia e inlibertà, due prodotti che scar-seggiano molto nel grandemercato del benessere.Anche il giovane ricco pensache la vita eterna consista nelfare qualcosa in più, inveceGesù gli dice che questa siottiene lasciando tutto e vi-vendo nella libertà e nellapovertà. La libertà da tutto eda tutti; la povertà nel sensodel dono radicale e definitivodi se stessi. Può sembrare unacosa impossibile perfino daafferrare e comprendere, manon “presso Dio”. Proprio innome di Dio ci sono persone

    che hanno lasciato tutto e tut-to – moltiplicato per centovolte – hanno ricevuto in cam-bio dal Suo amore. Sono idiscepoli del Signore, innu-merevoli e in ogni epoca. Li-beri e gioiosi, come France-sco di Assisi, Camillo de Lellis,Teresa di Calcutta, tanto pernominarne alcuni, capostipiti,a loro volta, di schiere di altridiscepoli, uomini e donne fe-lici di lasciare il poco cheavevano e di trovare – pressoDio – il molto che neppureosavano sperare e immagina-re.All’inizio era stato il giovanericco ad attirare l’attenzionedi Gesù perché lo aveva rico-nosciuto come “Maestro buo-no” e gli si era inginocchiatodinanzi, con un gesto di gran-de umiltà. A sua volta, è Gesùche lo colpisce dritto al cuoreperché “fissò lo sguardo su dilui, lo amò e gli disse...”.L’amore di Gesù non riduceil prezzo, non fa sconti, anzisi accompagna a richieste ra-dicali. E’ per questo che ilVangelo di oggi è accostatoalla lettura del libro della Sa-pienza. Per capire la parola diGesù, che gli sgorga dal cuo-re, ci vuole proprio la sapien-za del cuore. Solo allora sipuò lasciare tutto ed esserefelici davvero, senza atten-dersi nulla in cambio: peramore. Per un amoreinnanzitutto ricevuto.

    Angelo Sceppacerca - Sir

    Heinrich Hofmann, Cristo e il giovane ricco (1889), New York, Riverside Church

    Dal vangelo secondo MarcoIn quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale glicorse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, glidomandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere ineredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiamibuono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci icomandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio,non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onoratuo padre e tua madre”».Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le hoosservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò losguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola timanca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avraiun tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste paroleegli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedevainfatti molti beni.Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli:

    «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze,entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dallesue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto èdifficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammel-lo passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regnodi Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chipuò essere salvato?».Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agliuomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».]Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciatotutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vidico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli osorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e percausa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo,cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli ecampi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo cheverrà».

    Tutto per amore

    Chiesa e mass mediaAppello alla responsabilitàdeontologica

    La Chiesa non vuole imporre a nessuno lapropria morale “religiosa”: essa enuncia dasempre e non può non enunciare – insieme aprincipi tipicamente religiosi – i valori fonda-mentali che definiscono la persona e ne garan-tiscono la dignità, senza alimentare polemichema privilegiando sempre il metodo del confron-to sereno e costruttivo e la ricerca del benecomune. Un ruolo essenziale per la conoscenzae la diffusione di tali valori, richiamati conesemplare chiarezza dal magistero di Benedet-to XVI, spetta oggi ai mezzi di comunicazione.Si può auspicare che nell’esercizio di un compi-to così delicato prevalgano sempre le ragioni ei criteri di una responsabilità deontologica che,se non esclude la possibilità di critiche fondatee costruttive, tuttavia trova la propria ultimaverifica nella capacità di contribuire alla cono-scenza e alla ricerca della verità.

    Cardinale Angelo Bagnascoall’assemblea dei Vescovi europei

  • 311 ottobre '09

    Il programma dell’Ottobre Missionario 2009

    DOMENICA 11 OTTOBRELa sede del Centro Missionario sarà aperta al pubblicotutto il giorno con la bancarella del libro missionario chesi terrà anche domenica 25 ottobre nella parrocchia diSan Nicolò.

    SABATO 17 OTTOBREVEGLIA MISSIONARIA

    Sabato 17 ottobre l’appuntamento con la Veglia Missiona-ria in cattedrale alle ore 21 con la testimonianza dalla CostaD’Avorio di Paola Pavan, missionaria consacrata dellacomunità Missionaria di Villaregia.

    DOMENICA 18 OTTOBREGiornata Missionaria Mondiale in tutte le chiese le Messesaranno dedicate alle missioni.

    MARTEDÌ 27 OTTOBREMartedì 27 ottobre alle 15,30 presso la Chiesa dell’Adora-zione, padre Walter Gherri celebrerà la Santa Messa dichiusura dell’ottobre missionario.

    MercatiniA questi momenti si accompagna la raccolta fondi con il“Mercatino di francobolli, cartoline, santini” (vedi manife-sto), e sabato 17 e domenica 18 ottobre il Mercatino deiPizzi presso il Seminario Vescovile a cura del gruppo delleAnimatrici Missionarie.

    Africa delle guerre di-menticate, delle im-mense risorse che rap-

    presentano una ricchezza maanche la grande sfortuna delcontinente, costretto a subiresul suo territorio guerre deci-se da altri e combattute pro-prio in nome di quelle ric-chezze. L’Africa che è quasisempre raccontata per le suepovertà e malattie; per i con-flitti etnici e la siccità; per lacorruzione e la fame; per ibambini soldato. È a que-st’Africa che papa Benedet-to si rivolge aprendo il se-condo Sinodo dei Vescovi peril continente, tappa di “veri-fica e di rilancio”, come ladefinisce, che si trova a ri-flettere su tre parole chiave:riconciliazione, giustizia epace.Non sono solo le povertà e leingiustizie che Benedetto XVImette in evidenza: certo cisono e non possono essereignorate. Ma c’è un altro vol-to del continente che trovacittadinanza nelle parole pro-nunciate davanti ai 244 padrisinodali, e cioè il volto delle“ricchezze” spirituali che ilcontinente può offrire all’oc-cidente. L’Africa, dice il Papa,“rappresenta un immensopolmone spirituale, perun’umanità che appare in cri-si di fede e di speranza”.Il rischio oggi è che questo“polmone spirituale” possaammalarsi; c’è un nuovocolonialismo – è finito sul

    Benedetto XVI ha aperto il Sinodo per l’Africa indicandoalcune priorità: il primato di Dio, il matrimonio, i bambini

    piano politico, ma non è maidel tutto terminato, dice ilPapa – che il continente ri-schia di subire, fatto di “peri-colose patologie”, le chiamacosì, che stanno “intaccan-do” quel patrimonio spiritua-le e culturale di cui l’umanitàha bisogno ancor più dellematerie prime. La prima pa-tologia è “una malattia giàdiffusa nel mondo occiden-tale, cioè il materialismo pra-tico, combinato con il pen-siero relativista e nichilista”.Poi c’è un secondo “virus”che potrebbe colpire il conti-

    nente, “il fondamentalismoreligioso, mischiato con in-teressi politici ed economici.Gruppi che si rifanno a diver-se appartenenze religiose sistanno diffondendo nel con-tinente africano; lo fanno nelnome di Dio, ma secondo unalogica opposta a quella divi-na, cioè insegnando e prati-cando non l’amore e il rispet-to della libertà, ma l’intolle-ranza e la violenza”.Oltre alle tre parole chiaveche compongono il titolo diquesto appuntamento – “LaChiesa in Africa a serviziodella riconciliazione, dellagiustizia e della pace. Voisiete il sale della terra… voi

    siete la luce del mondo” – ilPapa propone tre ulteriori li-velli su cui deve concentrarsiil lavoro dei padri sinodali: ilprimato di Dio, il matrimo-nio, i bambini.Se il primo rappresenta un“tesoro inestimabile per ilmondo intero”, il senso pro-fondo di Dio vissuto dal con-tinente rischia oggi di essereattaccato, come abbiamo det-to, da “patologie” che l’Oc-cidente esporta, quasi tentandodi soffocare quella “assolutasignoria di Dio” che è “unodei tratti salienti e unificantidella cultura africana”.Poi il matrimonio. Di fronteai molteplici modi in cui ilmatrimonio è vissuto nelleculture africane, segnato spes-so dalla poligamia e da unavisione subalterna della don-na, la Bibbia, afferma Bene-detto XVI, ci presenta unarealtà che “non esiste al difuori della relazione con Dio”.Infine il terzo aspetto, “la re-altà dell’infanzia, che costi-tuisce una parte grande e pur-troppo sofferente della popo-lazione africana”. Il continentevive uno sfruttamento dei mi-nori che spesso non conoscelimiti: è nella memoria di tut-ti l’immagine dei bambinisoldato, rapiti dalle loro fa-miglie e costretti a combatte-re contro la loro volontà.È dunque su questo conti-nente che la Chiesa si ritro-va in questo mese di otto-bre, il mese missionario, ariflettere.In una realtà fatta di povertà,ingiustizie, violenze e guer-re, la Chiesa può dare il suogrande contributo, perché lasua vocazione “è quella diessere profezia e fermento diriconciliazione tra i vari gruppietnici, linguistici ed anchereligiosi, all’interno delle sin-gole nazioni e in tutto il con-tinente. La riconciliazione,dono di Dio che gli uominidevono implorare e accoglie-re, è fondamento stabile sucui costruire la pace, condi-zione indispensabile per l’au-tentico progresso degli uo-mini e della società, secondoil progetto di giustizia volutoda Dio”.

    da Fabio Zavattaro per il Sir

    SABATO 3 E DOMENICA 4 OTTOBRESABATO 10 E DOMENICA 11 OTTOBRE

    Nell'ambito della XIV edizione dimostra del Circolo Filatelico Numismatico Carpense

    Carpi Colleziona 2009

    SABATO 3 E DOMENICA 4 OTTOBRESABATO 10 E DOMENICA 11 OTTOBRE

    ilsarà presente con un mercatino diCentro Missionario

    francobolli,cartoline e santini

    Centro Missionario Diocesano

    OTTOBRE MISSIONARIOOTTOBRE MISSIONARIO

    Centro Missionario Diocesano e Prima Zona pasto-rale (Cattedrale - San Nicolò - San Francesco)

    promuovono un incontro pubblico per accompa-gnare con un’adeguata informazione il Sinodo dei

    Vescovi per l’Africa. Sono stati invitati relatori etestimoni dei processi di riconciliazione in atto nel

    continente africano

    Domenica 11 ottobrealle ore 17

    presso la Sede del Centro Missionario(Corso Fanti, 13 – Carpi)

    Tavola rotonda“Lezioni di riconciliazione

    dall’Africa”Interventi di:Padre Moni Mutambala, sacerdote della Repub-blica Democratica del Congo, docente Nuovo Te-stamento all’Istituto di Scienze religiose di FerraraPadre Nicola Colasuonno, missionario saveriano,ha operato negli Stati Uniti e nella RepubblicaDemocratica del Congo, collaboratore casa editriceEMI di BolognaBrunetto Salvarani, direttore di CEM Mondialità epromotore del progetto “Dudal Jam” in BurkinaFaso per una scuola di educazione alla pace ed aldialogo di vita tra cristiani e mussulmani

    CENTROMISSIONARIODIOCESANO

    Sede: Curia Vescovile,Corso Fanti, 13 - Carpi.Recapiti: Tel e fax 059

    689525. e-mail:[email protected].

    Orario: dal lunedì al saba-to dalle 9 alle 12,30 e ilmartedì dalle 15 alle 18.

    L’

    A servizio della riconciliazione,della giustizia e della pace

    In trent’anni, dal 1978, ilnumero dei cattolici nelcontinente è triplicato, rag-giungendo la cifra di circa165 milioni.

    Domenica 4 ottobre Bene-detto XVI ha aperto i lavo-ri del secondo Sinodo deivescovi per l’Africa a 15anni dal primo, voluto dapapa Wojtyla nell’aprile del1994.

  • 4 11 ottobre '09 Copertina SpecialeScuola

    tiva valida. Probabilmentesarà fatto un elenco dei ra-gazzi che non si avvalgonodell’insegnamento e si cer-cherà di destinare alcune oreaggiuntive all’alternativa”.Mancanza di fondi e oreaggiuntive: un binomio chefa presagire una buona dosedi volontariato per gli inse-gnanti che decideranno disacrificarsi per spirito di ap-partenenza o in nome deivalori radicati nel mestierestesso. Sono molti i docentiancora in attesa di ricevereil corrispettivo per le orestraordinarie accumulate du-rante l’anno scolastico pas-sato.“Alle “Focherini” – dichiaraMargherita Catellani, do-cente Irc – abbiamo decisodi privilegiare l’alternativae l’alfabetizzazione, spenden-do quelle poche ore che avan-zavano per rafforzare questeattività. Possiamo dire di es-sere riusciti, con salti morta-li, a sistemare questo pro-blema nella nostra scuola.Ma effettivamente riconoscoche si sta assistendo ad unasvalutazione dell’insegna-mento della religione catto-lica: è un’ora curriculare, nonfacoltativa”.La soppressione dell’alter-nativa però sembra non in-teressare i “piani alti” delsistema istruzione: “Il mi-nistero non se ne occupa –spiega Cinzia Spinardi, in-segnante di religione allascuola media “A. Pio” –perché questo problema hauna sua geografia, non ri-guarda tutto il Paese, masolo alcune aree del nord:Torino, Milano, Firenze, el’Emilia Romagna. Noi sen-tiamo l’urgenza di sistema-re una situazione comples-sa che si è venuta a creareper effetto dei tagli. E’ dav-vero diseducativo che loStato proponga il nulla inalternativa all’insegnamentodella religione cattolica”.Le soluzioni finora adottatehanno le sembianze di rat-toppi, pezze cucite su unastoffa dai filamenti fragili. Ildirettore dell’UfficioDiocesano Irc, SilvanoFontanesi, cerca di andare afondo nella questione, pro-ponendo quella che pare es-sere la più logica delle solu-zioni, pur essendo affattoscontata: “Non si verrà a capodi questa situazione fino aquando non sarà rivisto ilmeccanismo. E’ necessariorestringere la rosa delle al-ternative da quattro a unasola: o un’ora di religione ouna di alternativa, fornendola dovuta assistenza. Solo cosìla scelta sarebbe davveroequivalente. E’ la normativaa dover essere rivista”.

    L’ora alternativa all’insegnamento della religione cattolicaè diventata un problema nelle nostre scuole, soprattuttoalle medie. Con i tagli della riforma mancano ore e insegnanti:che fare? Si esce prima, si entra dopo o... nulla

    Opzione zero

    E spesso, l’unica soluzionepare essere quella di modifi-care l’orario, allo scopo diinserire religione alla primao all’ultima ora. Risultato?Con il consenso dei genitorigli alunni entrano a scuolaun’ora dopo o escono un’oraprima. Non un grande inse-gnamento da parte della scuo-la, ma la riforma impone que-sto tipo di ragionamento.Notizie ha compiuto un viag-gio nelle scuole mediecarpigiane per capire comeci si organizza per risolverequesto problema, sfruttandola flessibilità garantita dal-l’Autonomia scolastica.“Visto che non ci sono ore adisposizione degli insegnanti– spiega Santina Venuta,

    professoressa di matemati-ca alle “G. Fassi” – stiamocercando di inserire i ragaz-zi che non fanno religionein altre classi, ovviamentedi sezioni diverse, con atti-vità da svolgere. Questa è lasoluzione temporanea cheabbiamo adottato per nonlasciare gli alunni soli. Incerte sezioni però ciò non èstato possibile e la scuolaha fatto pervenire ai genito-ri la richiesta di autorizza-zione all’uscita anticipata deifigli”. Maria Calabrò, do-cente Irc in supplenza tem-poranea nello stesso istitu-to, si è trovata di fronte unasituazione quantomeno ca-otica: “Non ci sono i fondiper organizzare un’alterna-

    Daniele Franda

    la scelta è un diritto, vada sé che assicurarnela possibilità e la vali-

    dità è un dovere imprescindi-bile. L’articolo 9 della legge121 del 1985 (conseguente alConcordato dell’anno prima)ha stabilito il diritto di avva-lersi o meno dell’Insegnamentodella religione cattolica (Irc),senza che la scelta possa darluogo ad alcuna forma di di-scriminazione. Una circolaresuccessiva (1991) haregolamentato l’alternativaall’ora di religione, con quat-tro proposte: attività didatti-ca, studio individuale (assi-stito), studio con docente ouscita.Se negli anni passati era sta-to possibile organizzare l’al-ternativa in modo valido (cor-si di alfabetizzazione per stra-nieri, attività di studio, ap-profondimento o ripasso,ecc.), l’anno scolastico incorso, con il suo carico diproblematiche legate ai taglidei fondi e alla riduzione delleore per gli insegnanti, hamesso in luce una falla gi-gantesca in questo sistema.Oggi non è più possibile av-viare o proseguire corsi dialfabetizzazione, o organiz-zare attività formativa.

    n interessante momento di riflessione attorno al mon-do della scuola in una società in continua evoluzione:si potrebbe sottotitolare così l’incontro organizzatodall’Ufficicio diocesano per l’educazione e la scuola,

    che si è svolto venerdì 2 ottobre nei locali del Centro diformazione professionale “Nazareno” di Carpi. “I giovanicorrono...e la scuola?” ha posto al centro del dibattito lafigura dell’insegnante, oggi più che mai alle prese conimportanti cambiamenti che interessano la scuola in generalee gli studenti in particolare. Gli alunni di oggi non assomi-gliano affatto a quelli di 30 o 40 anni fa: in un mondo checambia sono soprattutto i docenti a doversi aggiornare con-tinuamente, per stare al passo con i tempi. E per soddisfare almeglio il compito che viene richiesto loro, l’educazione.Dopo l’introduzione di Antonia Fantini, direttore dell’Uffi-cio diocesano per la scuola, e il saluto di monsignor ElioTinti, Vescovo di Carpi, il tema è stato approfondito alcospetto di un pubblico numeroso da Franco Martignon,ispettore del Ministero della Pubblica Istruzione, e da PaolaBignardi, autrice di numerose pubblicazioni, membro delComitato per il progetto culturale promosso dalla Cei epresidente dell’Azione Cattolica Italiana fino al 2005. Pro-prio l’appassionato intervento della professoressa Bignardiha messo in luce gli aspetti più importanti del “fare scuola”oggi, con la lettura di stralci di temi sulla figura dell’inse-gnante svolti da studenti di alcune scuole medie e superiori.Il risultato è stato un misto di ilarità e di riflessione profonda:le conclusioni hanno tratteggiato la solitudine dei ragazzi dioggi, chiusi nel loro mondo, interessati solo alle poche coseche li circondano; ma anche la loro volontà di confrontarsi dipiù con i docenti, considerati punti di riferimento e accusatidi non ascoltare debitamente le loro richieste, i loro bisogni.Il professore modello, per i ragazzi, non è il permissivista olassista, ma quello che riesce ad essere inflessibile e nelcontempo regalare un sorriso ai suoi studenti, e a trasmetterequella passione per la materia di competenza che non sempresi può dare per scontato nei professori di oggi.

    Daniele Franda

    Il convegno diocesano ha delineato la figuradell’insegnante nella scuola di oggi. Franco Martignone Paola Bignardi gli appassionati relatori

    Al passo con i tempi

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    U

    Settembre pedagogicoIl valore della comunicazione

    Anche quest’anno torna “Settembre pedagogico”, una se-rie di appuntamenti volti a promuovere l’incontro fra lacittà e il mondo della scuola.La manifestazione, organizzata dall’Assessorato comuna-le ai Servizi per la Promozione della Persona in collabora-zione con le Scuole mirandolesi, il contributo della Fonda-zione Cassa di Risparmio di Mirandola e il patrocinio dellaProvincia di Modena, ha come filo conduttore il tema dellacomunicazione, “fondamentale – spiega l’Assessore condelega alla Pubblica Istruzione Lara Cavicchioli – per unascuola e un territorio attivi nello sviluppo delle competen-ze necessarie ai giovani a conoscere e a muoversi in unasocietà dinamica e in continua trasformazione”.Il programma si articolerà su quattro appuntamentinell’Auditorium del Castello e vedrà la presenza di quali-ficati relatori. Dopo i primi incontri, su “Scuola, tecnologiae società” mercoledì 7 e giovedì 8 ottobre con la presenta-zione dei risultati del progetto “Leggere e scrivere… tuttiinsieme”, sabato 10 ottobre alle 9.30 è previsto il convegnosul tema “Il biomedicale per la scuola: un percorso licealetra formazione e specializzazione”. Sempre sabato 10ottobre alle ore 21 sarà l’incontro conclusivo su “Laformazione dei formatori: insegnanti, intellettuali, formatorie loro formazione interdisciplinare”.

    E.T.

    La presentazione del Settembre pedagogico, da sinistra, GiampaoloZiroldi, Dirigente Cultura e Scuola, Carla Farina, responsabileUfficio Pubblica Istruzione, Paola Cavicchioli, Direttrice Didatti-ca e Mario Ventilati, consigliere Fondazione Cassa di Risparmiodi Mirandola

    Margherita Catellani

    Silvano Fontanesi

    Cinzia Spinardi

  • 511 ottobre '09L’inaugurazione delle strutture sportive all’Oratorio Eden che si confermacome un accogliente punto di riferimento educativo per centinaia di giovani della città

    Ma che bel cortile...

    Copertina SpecialeScuolaLuigi Lamma

    impossibile pensare adun oratorio senza corti-le, senza uno spazio de-stinato al gioco. Così

    non si può pensare a un cortilesenza ragazzi e, novità di donBosco, senza educatori inmezzo a loro. Bene ha fattodon Massimo Dotti, presiden-te dell’Aceg, a ricordare ilgrande Santo dei giovani e lasua felice intuizione. Certo itempi cambiano, i ragazzi pre-sentano altri vissuti e altre esi-genze, ma oggi come allorasiamo sempre in una situazio-ne di “emergenza educativa”e chi opera tra e per i giovaniè caricato di una notevole re-sponsabilità che va sostenutae condivisa anche dalle istitu-zioni pubbliche.E’ stato questo il senso dellafestosa manifestazione che siè tenuta sabato 3 ottobre al-l’Oratorio Eden per l’inaugu-razione dei nuovi impiantisportivi collocati all’internodel cortile. “Un ambiente – haricordato il preside della scuo-la Sacro Cuore, FrancoBussadori - che dalla mattinaalla sera, ogni giorno dell’an-no è aperto per accogliere lenumerose attività educativeche si alternano nell’arco del-la giornata, centinaia di ra-gazzi qui trovano un luogoaccogliente, servizi educativiqualificati e persone disposteall’ascolto”.In effetti a rendere l’OratorioEden una realtà assai vivacecontribuiscono diverse realtà,a cominciare dalla Scuola Sa-cro Cuore, per passare allepresenze storiche dell’AgesciCarpi 1 e della società sporti-va Carpine, poi il Centro HipHop con l’Up-prendo per iragazzi con problemi didislessia, i vari gruppi di Azio-ne Cattolica, i complessi mu-sicali che usufruiscono dellasala prove, l’associazioneEffatà con i giovani delle uni-tà di strada, il tutto sotto losguardo attento e l’impegnodi decine di educatori e deigenitori di EdenGè.A presenziare al momento

    L’inaugurazione delle strutture sportive all’Oratorio Eden che si confermacome un accogliente punto di riferimento educativo per centinaia di giovani della città

    inaugurale sono intervenuti ilvescovo Elio Tinti, gli asses-sori Carmelo AlbertoD’Addese e Cleofe Filippi, ildirigente scolastico AttilioDesiderio, Edoardo Patriar-ca per la Fondazione Cassa diRisparmio di Carpi, altri ami-ci sostenitori della scuola e iconsiglieri di amministrazio-ne dell’Aceg, Enrico Contini,Carlo Alberto Medici e Ser-gio Richetti.Nella stessa mattina per tuttigli alunni del Sacro Cuore congli insegnanti e i genitori nelcortile dell’Oratorio Eden ilvescovo Elio aveva celebratola messa di inizio anno scola-stico in Cattedrale così primadella benedizione e del tagliodel nastro in un breve inter-vento ha voluto ricordare don

    In occasione dei 20 anni diattività, la società sportiva“Nazareno Basket” ha deci-so di rinnovarsi, presentan-dosi con una veste nuova,fatta di progetti ambiziosi einteressanti.Sabato 3 ottobre, presso ilpalazzetto dello sport “E.Ferrari”, l’inaugurazione delnuovo corso, con la presen-tazione della “NazarenoFamily”, a cui ha partecipatol’assessore allo sport del Co-mune di Carpi Carmelo Al-berto D’Addese. Non unsemplice progetto sportivo,ma una vera e propria filoso-

    sportiva all’interno della scuo-la nella trasmissione di valoriimportanti quali la lealtà, ilrispetto e l’attenzione ai piùdeboli.Per Edoardo Patriarca si è trat-tato di un ritorno a casa, omeglio in quel cortile che loaccolse per la prima volta nel1966 e che per i decenni suc-cessivi divenne luogo di for-mazione e di amicizia. “Assi-curo – ha detto Patriarca –l’attenzione della FondazioneCassa di Risparmio per lo svi-luppo e il consolidamento diquesta opera che è un punto diriferimento per i giovani dellacittà e per tante famiglie”.Dopo i saluti previsti dal ceri-moniale spazio ai giochi per ibambini che scalpitavano ru-morosi ai bordi dei campi,desiderosi di cimentarsi nellesfide sportive proposte dagliinsegnanti di educazione fisi-ca.Un cortile per essere un am-biente significativo dal puntodi vista educativo deve essereuno spazio curato e ben gesti-to nella sua struttura ma so-prattutto deve contare sullapresenza costante di educatoripreparati e motivati capaci dianimare il luogo con tante at-tività per orientare i ragazziverso tutto ciò che è buono,bello e vero anche nel diverti-mento e nello sport.Da oltre 50 anni questa è lasfida dell’Oratorio Eden.

    Un ponte tra sport e famigliaLa società Nazareno Basketrilancia: educazione e fair play

    fia improntata sul fair play,che mette al primo posto illato sano dello sport.“A partire da questa stagione inostri allenatori – dichiaraAlberto Ganzerli, direttoregenerale della PallacanestroNazareno – non protesteran-no mai nei confronti delle de-cisioni arbitrali. Chiederemoai genitori di fare altrettanto edi applaudire ogni giocata, sia

    tà anche sul web, con il sito(www.nazarenobasket.it, cu-rato da Daniele Lugli) che siproporrà come interfaccia didialogo tra stampa, giocatori,genitori e società.Le premesse per una stagionepiena di soddisfazioni e diver-timento ci sono tutte.

    D.F.

    Da sinistra Giorgio Valenti,Alberto Ganzerli e Massimo Ariani

    Ma che bel cortile...

    E’

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    BPER Mutuo Famigliatutti a casa con il mutuo per tutti

    dei nostri ragazzi che di quelliavversari”.Della “famiglia” Nazarenofanno parte il “papà” e la“mamma” (la prima squadramaschile militante nel cam-pionato di serie D, quella fem-minile e le giovanili finoall’under 17), i “figli adole-scenti” (categoria che va dagliunder 13 all’under 15) e il“bebè” (il minibasket). Novi-

    Vincenzo Benatti, il sacerdoteche negli anni ’50 inizio l’ope-ra e fondò l’Aceg, e ringrazia-re la Fondazione Cassa di Ri-sparmio di Carpi per il contri-buto economico che ha resopossibile la realizzazione deinuovi impianti sportivi.Dell’importanza di un siste-ma di istruzione integrato trasoggetti pubblici e privati hainvece parlato il dirigente sco-lastico Attilio Desiderio, in-tervenuto in rappresentanzadel Provveditore agli Studi diModena, mentre l’assessoreD’Addese ha rimarcato il va-lore educativo della pratica

    Con il rifacimento della pavimentazione dell’interocortile entro il quale sono stati ricavati i campi dacalcetto, basket e pallavolo viene così completato ilprogetto di manutenzione straordinaria che ha toccatodapprima il balcone sovrastante i portici conl’impermeabilizzazione e messa in sicurezza deipilastrini che reggono le inferiate. Un intervento che nelsuo complesso ammonta a circa 200mila euro in partecoperti con il determinante contributo della FondazioneCassa di Risparmio di Carpi.

    AlbertoD’Addese

    Edoardo Patriarca e Franco Bussadori

    Da sinistra Enrico Contini, DonMassimo Dotti, Sergio Ricchetti,Carlo Alberto Medici

    Attilio Desiderio

    Monsignor Elio Tintial taglio del nastro

  • GRUPPO AIMAG

    Il nostro gas costa il 35%*in meno

    *da ottobre 2009, calcolato sul prezzodella componente energia

    come da delibere AEEG per il mercato domestico

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    Dall’inizio dell’anno ad oggi Sinergas ha abbassato il prezzo del gas del 35%. Una riduzione concreta, pen-sata per farti risparmiare davvero. E non finisce qui: la grande convenienza di Sinergas è fatta di tanti vantaggi. Consulenza personalizzata su risparmio energetico, fonti alternative, assistenza nella scelta della tariffa migliore, negli aspetti fiscali e amministrativi. Sinergas è l’unica ad offrirti, da sempre, un servizio vicino al territorio e alle tue esigenze.

  • 711 ottobre '09CronaCarpi

    Annalisa Bonaretti

    punto di equilibrio traGian Fedele Ferrari ePhilip Taylor si chia-ma Achille Franco

    Martini.Tra le parole del presidentedella Fondazione Cassa di Ri-sparmio di Carpi e quelle deldirettore del Campus c’è ve-ramente un abisso che AchilleFranco Martini, presidente delCampusDellaModa, con gar-bo ha saputo colmare.Durante l’inaugurazione,Martini ha ricordato “cosa c’èdietro a questo taglio” e haripercorso le tappe. Nel 2008,in Fondazione, “è nata l’ideadi far nascere questo strumen-to, il tessile-abbigliamento re-sta ancora il settore primariodel nostro distretto”. Così,dopo una sorta di mappaturadel territorio, dove esistono“70-80 piccole e medie azien-de a forte possibilità di espan-sione, ben conoscendo l’atti-tudine all’imprenditorialitàche c’è a Carpi, abbiamo par-lato con l’Università di Mo-dena nella persona delprofessor Tiziano Bursi, conla Regione, con le varie asso-ciazioni, con le aziende. Tanticolloqui singoli avviati daPhilip Taylor e, sin dall’ini-zio, abbiamo trovatocondivisione. Nell’elaborareil progetto – ha sottolineatoMartini – abbiamo tenuto con-to delle proposte delle azien-de, così è nata la società aresponsabilità limitataCampusDella Moda. Il consi-glio ha espresso nella mia per-sona il presidente”. Martiniracconta che il primo proble-ma logistico è stato trovare lasede, poi adeguarla alle ne-cessità della nuova realtà. “Unringraziamento – ha precisatoFranco Martini – va a GlaucoVerzelloni (ingegnere, mem-bro del consiglio di indirizzodella Fondazione ndr) perchéè riuscito a realizzare quantovedete nei tempi e nei costiprevisti”. Un altro ringrazia-mento è stao rivolto aManuela Pisoni perché “nonso se in Italia ci sia un’altrapersona pari nell’ambito deicorsi e dei piani di studi”. Unbuon acquisto, dunque, d’al-tronde la signora gode diun’ottima fama. Dopo la sele-zione dei docenti “di alto pro-filo, in particolare imprendi-tori e manager perché abbia-mo voluto privilegiare il mon-do del lavoro, e degli studenti,tutti motivatissimi - inglese,competenza profonda, attitu-dine, questo serviva per supe-rare il test d’ingresso -, lapartenza vera e propria: il 19ottobre iniziano i primi tremaster e a gennaio 2010 ilcorso triennale. La strutturadecolla e riteniamo possa es-sere un buon aiuto al territo-rio, soprattutto per quelleaziende a forte potenziale disviluppo, a condizione chesappiano crescere. Laglobalizzazione ha cambiatolo scenario mondiale, com-porta scelte rapidissime”. In-somma, Martini ha ribaditoche Carpi esiste, che ce la pos-

    siamo ancora giocare ma ser-vono nuovi strumenti, la con-sapevolezza che niente è piùcome prima e che “ilCampusDellaModa avrà tan-to più successo più avrà con-tatto con le aziende. Admaiora”, la sua conclusione.Un discorso equilibrato cheha spiegato le ragioni per cui èimportante credere al Campussenza scendere troppo nei det-tagli, come è consuetudine inun’inaugurazione. Ferrari, in-vece, pur cominciando con unpositivo “a volte i sogni siavverano”, ha accennato allafusione con CarpiFormazionee 32 secondi dopo l’inizio delsuo discorso letto “così nonmi sbaglio, sarò preciso e nonverrò frainteso”, ha sottoline-ato di “essere fortemente de-luso dall’indifferenza degliimprenditori carpigiani. For-se non capiscono l’importan-za del CampusDellaModa. LaFondazione continuerà a so-stenerlo e a sostenere lo svi-

    luppo del settore, ma se lecose non cambiano ci vedre-mo costretti a unriadeguamento del progetto.Questo dovevo dire, e questoho detto”. Poi, lo ha ribadito.La schiettezza va apprezzataritenendola un pregio e nonun difetto, ma si sa che ci sonomodi e luoghi per esprimerla eun’inaugurazione, soprattuttocon i ragazzi-alunni presenti,non è sembrata la sede oppor-tuna. Ferrari dovrebbe cono-scere bene l’imprenditoriacarpigiana facendone parte dauna vita intera e, francamente,stupisce il suo stupore. Ov-viamente è auspicabile che ilCampus venga capito e soste-nuto, ma questo sfogo che suo-nava un po’ come una mezzaminaccia era fuori luogo. Al-meno adesso. Certo pareggia-va l’ottimismo eccessivo diPhilip Taylor per cui era tutto“favoloso, meraviglioso”. Eha tanto insistito, con quel suoitaliano pittoresco, da sembra-re un pochino esagerato. Perquesto le parole equilibrate diMartini ci sono sembrate ve-ramente quelle più adatte. Glielogi devono arrivare dagli al-tri e l’eccesso di criticità puòessere rimandato. Oquantomeno, se gli imprendi-tori non aderiscono, è oppor-tuno fare una riflessione, madi questo avremo occasione diparlare più avanti.Dopo le dichiarazioni, il cuo-re dell’inaugurazione, la con-segna delle borse di studio. Ilprimo a offrirne una è statoClaudio Saraceni, ammini-stratore di Garc, seguito daGianni Prandi (tre) presiden-te di Radio Bruno. Un casoche siano due imprenditori di

    La bolletta energetica, gas ed ener-gia elettrica, rappresenta una voceimportante nella gestione delleimprese. Prezzi contenuti, con-sapevolezza delle proprie esigenzee chiarezza nella struttura dei co-sti sono le esigenze che esprimo-no gli imprenditori.È per rispondere a questi bisogniche Tradecom (Società del Siste-ma Ascom Confcommercio) eSinergas (Società di vendita gased energia del Gruppo Aimag)hanno stipulato, in questi giorni,un importante accordo che porte-rà notevoli benefici in ambitoenergetico alle imprese associateAscom Confcommercio Modena.“Il momento economico difficile- afferma Giorgio Vecchi,vicepresidente provinciale AscomConfcommercio - impone atten-zione ai costi aziendali, anchericercando fornitori disposti a ga-rantire l’impegno di una consu-lenza tecnica finalizzata adottimizzare i consumi, in basealle esigenze individuali”.Da questi presupposti nasce ineffetti la sintonia fra le due socie-tà che fondano il vantaggiocompetitivo sul rapporto di fidu-cia con il cliente, offrendo condi-zioni economiche di assoluto in-teresse; chiarezza e trasparenzanella struttura dei costi; assisten-za continua e consulenzepersonalizzate.Nasce dunque un nuovointerlocutore, dal quale le impre-se possono ottenere sia l’energiaelettrica di Tradecom che il gasdi Sinergas, con l’intuibile van-taggio di una consulenza d’insie-me. Le imprese del territorio,grazie al fatto che Tradecom eSinergas mettono a disposizionepersonale qualificato e facilmen-te raggiungibile, disporranno dun-que di un unico fornitore integra-to, in grado di consigliare le tarif-fe più vantaggiose, affiancando-le anche nella gestione degli aspettifiscali e contrattuali.

    Info: tutte le sedi di AscomConfcommercio nella provincia diModena e gli uffici di Sinergas adisposizione degli utenti.

    Accordo Tradecom / Sinergasper il territorio della provincia di Modena

    Bolletta consapevolee servizi personalizzati

    Il 2 ottobre è statoinaugurato ilCampusDellaModa

    Il

    “Meno arroganza,più lavoro”“Meno arroganza,più lavoro”

    settori completamente diversioppure un segnale? Sta di fat-to che può valere per entrambiquella frase che indica la dif-ferenza tra “il grande mana-ger, quello che ha fatto i quat-trini, dal grande-grande ma-nager, quello che si ricorda direstituire qualcosa al territo-rio”. Loro lo hanno fatto, spe-riamo non resti un comporta-mento isolato. Due borse distudio sono state donate daFabio Renzi, segretario ge-nerale di Simbola, fonda-zione per le qualità italiane.Alla fine, si è parlato anche

    dello stile delCampusDellaModa, “menoarroganza, più lavoro”. Unascuola che prepara alla vita,non solo alla professione. Pro-getto ambizioso, ma crederci,adesso, è d’obbligo. Nessunaipoteca sul futuro comunque,e soprattutto, ci auguriamo,nessuna rigidità da parte dinessuno. In tempi di comples-sità assoluta, la flessibilità èuna delle migliori virtù.

    Sono le 11.45 quandoEnrico Campedelli tagliail nastro mentre un PhilipTaylor grida a voce alta“bravo!”.Prima il sindaco avevasottolineato l’importanzadel Campus, “innanzituttoguardando la situazionedell’economia locale”.Sull’unificazione Campus-Carpi-Formazione haosservato che è positivo“lavorare sul tema moda a360°, pensando ancheall’internazionalizzazionedelle imprese. Questo – haosservato – è un distrettoimportante, e la posta ingioco è importante. Occor-re rafforzare il tema delmade in Italy. Noi, lostiamo facendo con lenostre forze. A Prato èintervenuto il governo, nonlo ha fatto per Biella e perCarpi, e questo va a onoredella nostra città, dei suoiimprenditori e dei suoicittadini”.

    “Come novello assessore,guardo con simpatia alprogetto, ma anche conattenzione e prudenza, vistoil momento di crisi che c’è”,le parole del neo-assessorealle Politiche economicheSimone Morelli.

    Provengono soprattuttodalle province di Mode-na e Reggio Emilia icinquanta ragazzi iscrittial Campus. Numerose leaziende del distretto cheli hanno già richiesti instage.

    Pochi gli imprenditori di settore presenti, ma glispazi non permettevano più di tanto: Gianguido

    Tarabini con Attilio Bedocchi(Blumarine), AndreaScacchetti, nel consiglio delCampusDellaModa, SauroMambrini di Champion e unrappresentante del gruppo LaPerla.C’erano anche Maurizio Lusvardi e FedericoPoletti, ma in veste rispettivamente di presiden-te Lapam distretto di Carpi e Lapam-Moda.

    TradecomTradecom è una societàdi trading di Energia Elet-trica, promossa daConfcommercio, la cui at-tività consiste nell’acqui-stare energia elettrica sullibero mercato alle mi-gliori condizioni, perrivenderla a prezzi com-petitivi, a vantaggio dellepiccole e medie imprese.Il costo-energia è un one-re che riduce lacompetitività delle Azien-de italiane a livello euro-peo. Risparmiare è quin-di obiettivo importante,non facile da realizzarenelle attuali condizioni dimercato che penalizzanoil sistema Italia ed in par-ticolare le piccole e me-die imprese. Tradecom èuna società grossista colcompito specifico di pro-muovere la stipula deicontratti disomministrazione di ener-gia elettrica con i nuoviutenti che si affaccianosul mercato libero. L’attività di Tradecomcompleta e rafforza la retedei servizi che Ascom-Confcommercio offre aipropri associati.

    SinergasSinergas, società delGruppo Aimag, nasce nel1989 in forma di consor-zio per la promozione delrisparmio energetico; inseguito allaliberalizzazione del mer-cato dell’energia, vienetrasformata nella societàdi vendita del gas. Dal2007 Sinergas è una SpA,con sede a Carpi. Nel 2008ha realizzato un fatturatodi oltre 110 milioni dieuro, servendo 100 milaclienti. Le aree di mag-giore presenza sonol’Emilia Romagna, laLombardia ed il Veneto.

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    GianguidoTarabini

    AndreaScacchetti

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    I ragazzi del Campus

  • 911 ottobre '09

    Un gioco di squadra

    CronaCarpiAnnalisa Bonaretti

    ttobre si tinge di rosaessendo il mese dedica-to alla sensibilizzazionee alla prevenzione del

    tumore al seno, ma offre un’op-portunità per parlare in sensolato di prevenzione. Ad esem-pio, oltre alla mammografia cheha raggiunto buoni risultati masiamo ancora lontani (manca il30%) a raggiungere il 100%,dovrebbe aumentare la rispostaallo screening sul tumore al col-lo dell’utero con il Pap test eanche quello per il tumore alcolon che si può diagnosticareprecocemente con un sempliceesame, il sangue occulto nellefeci. Bastano due minuti persalvare una vita, ma spesso nonriflettiamo abbastanza su que-sto aspetto e andiamo oltre. Sba-gliando, perché, dati scientificialla mano, là dove c’è loscreening e funziona, la per-centuale di guarigione è decisa-mente più elevata.“Abbiamo visto persone chestavano benissimo, assoluta-mente asintomatiche che hannoscoperto di avere un tumoregrazie al sangue occulto nellefeci – sottolinea FabrizioArtioli, direttore dell’Unità ope-rativa di Medicina oncologicadi Carpi e Mirandola -; per quan-to riguarda lo screening del tu-more alla mammella – prose-gue – la regione EmiliaRomagna, a ragione, ha allar-gato il range che diventa dai 45ai 75 anni. Carpi è l’unica sededell’Azienda Usl ad avere atti-vato il percorso di Breast unitche significa diagnosi,stadiazione, intervento chirur-gico, possibilità di supportopsicologico, terapie, controlli equesto dà indubbi risultati, nonè un caso se la provincia diModena è la seconda, dopo quel-la di Forlì, per percentuale diguarigione. Oggi, per curare ilcancro, occorre un sistemamultidisciplinare che noi siamoin grado di adottare. Possiamodire con ragionevolezza – sot-tolinea Artioli – che oggi tredonne su quattro guariscono dalcancro alla mammella. Altrodato importante: il tumore allamammella, da noi, non aumen-ta, in America sta addiritturadiminuendo e questo grazie aun mutamento degli stili di vita.Perché, va ricordato, anche ilfumo incide in questa patolo-gia, non solo nel cancro al pol-mone”.

    Artioli crede fortemente all’im-portanza della prevenzione e laconferma arriva con un conve-gno che si terrà a Mirandola ilprossimo 28 novembre che haper tema proprio la prevenzio-ne. Si discuterà sull’incidenzadell’alimentazione, sui fattoriambientali, sullo stress sia rife-rito all’insorgenza dei tumoriche alla guaribilità, ma si parle-rà anche di esami perché, sotto-linea il primario, “ci sono quelliche servono e quelli inutili che,oltre a essere una grossa spesaper la comunità, sono soprattut-to una enorme fonte di stressper il paziente. Stress che sipotrebbe evitare. Per la cura deltumore – continua Artioli – unruolo molto importante lo gio-cano proprio le donne guariteche sono le migliori testimonialdella vittoria sul cancro. Anchei gruppi di auto-aiuto sono pre-ziosi per tendere alla guarigio-ne, quanto meno per vivere ilperiodo della cura con una mag-giore serenità”.Come spiega giustamenteSilvana Borsari, responsabiledei Consultori familiari dellaprovincia di Modena, “attornoagli anni Settanta le donne han-no iniziato a parlare di preven-zione, molto prima degli uomi-

    ni dunque, ma rimane sempreun 30 per cento di donne chenon aderisce allo screening peril tumore alla mammella e un40% per quello al collo del-l’utero. Queste non risposte –afferma Borsari – sono legatealla paura. Generalmente sonodonne sole, con scarsa capacitàdi autotutelarsi, anche per que-sto, tra donne, è importante ilpassa-parola. La nostra salute –commenta Borsari – è legata astili di vita: movimento, sanaalimentazione, ridurre i grassiinsaturi, eliminare il fumo, con-cederci qualcosa anche, perchéno, fa bene alla nostra salute. Seguardiamo al futuro c’è di chepreoccuparsi: aumenta l’obesi-tà e il sovrappeso nei bimbi enegli adolescenti, ma dobbia-

    Un gioco di squadra

    O

    Prosegue l’iniziativa promossa dall’assessora-to alle Politiche ambientali e dal Servizio Ver-de Pubblico del Comune di Carpi che collega illieto evento dell’arrivo di un bambino a unconcreto impegno per l’ambiente, sulla sciadella legge 113 del 1992. Stanno infatti arri-vando ad ogni famiglia nella quale sia presenteun bambino nato nel 2007 o nel 2008 le lettereche ricordano come l’amministrazione comu-nale stia piantando un albero per ognuno deinuovi nati in città, 710 l’anno scorso e 613 nel2007. La zona interessata è l’area di riforestazioneche si trova tra Fossoli e San Marino, tra via

    Martinelli e via Remesina Esterna. Le pianteprescelte sono aceri, pioppi e olmi, oltre afrassini e querce.L’intento è quello di sensibilizzare tutti, citta-dini e amministratori, sul tema della qualitàdell’ambiente e più complessivamente sullaqualità della vita per una città sempre piùverde. “Sui temi ambientali ed in particolaresulla valorizzazione e tutela del patrimonioverde della città questa amministrazione sicaratterizzerà attraverso una serie di iniziativeche coinvolgeranno diversi soggetti” dichiaral’assessore all’Ambiente Simone Tosi .

    Un albero per ogni neonatoOltre 1.300 piante per i lieti eventi del 2007 e 2008

    La testimonialEnrica Gasparini è campionessa mondiale di pattinaggio arotelle, specialità coppia danza, “uno sport minore”, come lodefinisce lei, ma che l’ha fatta “crescere molto”. E’ stata sceltacome testimonial dell’Ottobre Rosa, si dice entusiasta di poteroffrire la sua immagine per un’iniziativa così importante eracconta, con un pizzico di indignazione, quello che vede nelsuo ruolo di maestra elementare. “Bambini che a merendamangiano solo merendine e gnocco fritto, così io, per cercaredi cambiare queste loro pessime abitudini, organizzo la gior-nata della frutta o cose del genere. Anche questa, credo, èprevenzione”. Domestica certo, ma validissima.

    Liste d’attesaVa bene parlare di preven-zione, ma che dire davantialle lunghissime listed’attesa per effettuare unamammografia? GiuseppeCaroli, direttore generaledell’Azienda Usl, affermache il probema sono letroppe richieste. “Non vadimenticato – osserva –che chi si sottopone amammografia prenderadiazioni che non fannobene. Se non ci sonoproblemi particolari, èraccomandabile unamammografia ogni dueanni. Occorre ricordare –insiste Caroli – chemammografia ed ecografiasono complementari, unanon sostituisce l’altra eche la mammogarfiaidentifica il tumorenell’85% dei casi. Perquesto l’autopalpazionemensile è raccomandabile.Chi ha subito un interven-to al seno non rientra nelloscreening ed esce dalleliste d’attesa; il follow upè un percorso a sé”. Comedire: se sei o sei statamalata, hai una corsiapreferenziale. Ci manche-rebbe anche che non fossecosì.

    mo stare attenti anche al contra-rio, da noi il burka delle donneè la taglia 42”.Borsari, come Artioli, ricordaalle donne di non dimenticarequell’esame semplice che non

    costa nulla che èl’autopalpazione, almeno unavolta ogni tre mesi, meglio ognimese perché non c’è nessunocome la donna a conoscere beneil suo seno. “Ci sono anche ifalsi negativi – ammette SilvanaBorsari -; se una donna si ritro-va un sintomo e ha fatto unamammogafia sei mesi prima,non lo sottovaluti, ma si facciavedere dal medico, ci sono an-che tumori che si sviluppanomolto rapidamente e ce ne sonoaltri che la mammografia nonvede. Affidiamoci dunque alnostro sentire, se si ha attenzio-ne al proprio corpo lo si cono-sce bene”. Attori, non compar-se, della nostra salute.

    I datiCon circa 40 mila casi all’anno, 152 ogni 100 mila, il tumoreal seno, in Italia, colpisce una donna su dieci ed è, tra lepatologie oncologiche, la più diffusa tra le donne.In provincia di Modena, secondo il registro tumori, nel 2006i nuovi casi sono stati 528, con un indice complessivo disopravvivenza dell’88%. Una percentuale lusinghiera checonferma l’importanza della diagnosi precoce, anche se èopportuno ricordare che per essere considerate guarite biso-gna aspettare cinque, meglio dieci anni, dall’insorgenzadella malattia.

    Tumore al seno: tre donne su quattro guarisconograzie alla diagnosi precoce e ai percorsi multidisciplinariTumore al seno: tre donne su quattro guarisconograzie alla diagnosi precoce e ai percorsi multidisciplinari

  • 10 11 ottobre '09Ivano Barbolini alla presentazione della Maratona

    Un’edizionespeciale

    CronaCarpi

    IL SAPORE DELLA SALUTENEL NUOVO MILLENNIO:

    qualità, consapevolezza e nuove povertà

    La Fondazione Cassa di Risparmio di Carpidà il via a una serie di iniziative sul tema dellasalute, prevenzione e riabilitazione, ambito nelquale ogni anno sostiene interventi di rilevateimpegno in collaborazione con la direzione del-l’azienda sanitaria locale e l’amministrazionepubblica, per tutelare la salute dei cittadini delterritorio.

    L’iniziativa vede il coinvolgimento del servi-zio sanitario pubblico, dei medici di famiglia, inparticolare il Circolo Medico di Carpi, dei Co-muni del territorio e interventi di grandi organiz-zazioni locali di produzione alimentare (Coldiretti),distribuzione (CONAD e COOP) e rappresen-tanza dei consumatori (Federconsumatori).

    Il progetto si apre con due appuntamenti dicarattere congressuale nelle mattinate di venerdì9 e sabato 10 ottobre, a partire dalle ore 9.00,presso l’Auditorium San Rocco. Le questioniaffrontate riguarderanno l’acquisto e il consumoconsapevole e sicuro degli alimenti.

    In particolare, nella giornata di venerdì saranno affrontate le tematiche dellasicurezza alimentare, della filiera produttiva qualificata e riconoscibile per il consuma-tore e dell’educazione alla salute, per dare autonomia ai cittadini nei loro acquisti.Sabato si rifletterà sulle problematiche di un’alimentazione equilibrata soprattutto inrelazione all’invecchiamento, fase dell’età in cui occorre trovare risposte sempre piùadeguate all’aumento dei problemi di salute e di portafoglio. Ai partecipanti, surichiesta, verranno forniti attestati giornalieri di presenza e il materiale delle argomentazionitrattate.

    L’iniziativa proseguirà nei prossimi mesi con dibattiti su tematiche specificherelative alla salute nel nostro territorio, un venerdì al mese, fino a maggio 2010, alle ore21.00 presso L’ Auditorium San Rocco. L’ingresso a tutti gli appuntamenti è gratuito.

    opo un anno di ospedaleè favoloso essere di nuo-vo qui tra di voi, lo so-gnavo” e noi, lo spera-

    vamo. Grande la commozionenel rivedere in pista IvanoBarbolini, presente alla confe-renza stampa di presentazionedella “sua” Maratona d’Italiamemorial Enzo Ferrari, giuntaall’edizione numero 22, e dellaSittam Granfondo Italia, che sidisputeranno rispettivamente il10 e 11 ottobre prossimi. Oggial timone dell’evento c’è la suafamiglia, dalla moglie Vannaai figli Cristiana e Mirco; ma ilpater familias – che si sta ri-prendendo in tempi record dopol’ictus che lo colpì l’11 settem-bre 2008, proprio alla vigiliadella Maratona del Centenariodi Dorando Pietri – ha volutocomunque dare il saluto iniziale

    agli ospiti della presentazione.E qualche giorno dopo ha volu-to andare, accompagnato dallamoglie, a trovare il Vescovo,portandogli pass e programmadi quella che è una sua creaturacarissima, la Maratona.L’edizione di quest’anno erafondamentale, dopo l’euforia delCentenario. “Avevamo dueobiettivi – ha spiegato CristianaBarbolini –: dare un segnale dicontinuità organizzativa alla ma-nifestazione e non disperdere ilpatrimonio di promozione con-quistato lo scorso anno”. Il ri-sultato è stato raggiunto, vistoche ad oggi gli iscritti alla ma-ratona sono 1.500, quelli dellagara ciclistica 1.700.Un punto sottolineato anche daAlberto D’Addese, assessoreallo Sport del Comune di Carpi.“Il numero di adesioni è ottimo,

    questa gara resta ai primi postitra le maratone italiane – haricordato –. Per questo motivolo scorso giugno tutte le ammi-nistrazioni comunali attraver-sate dal percorso hanno rinno-vato per altri cinque anni la con-venzione con l’organizzazione”.Cristiana Barbolini ha poi elen-cato tutte le novità dell’edizio-ne 2009 della Maratona. A cau-sa dei cantieri per il restauro dicorso Cabassi, gli ultimi 2 chi-lometri sono stati modificati eattraverseranno il centro stori-co di Carpi. Gli atleti arriveran-no al traguardo di piazza Marti-ri da corso Fanti, dal lato oppo-sto rispetto agli anni scorsi. “Echissà che l’anno prossimo nonsi decida di mantenere questamodifica”, ha ammessoBarbolini.

    A.B.

    Ivano Barbolini alla presentazione della Maratona

    Il sogno si è avverato. L’obiettivo era stato sfiorato in piùoccasioni, ma quando sembrava a portata di mano, sfuggivalasciando una profonda amarezza, ma regalando anche la fermavolontà di farcela. E così è stato: la squadra dello Sporting Clubdi Carpi capitanata da Giorgio Guidetti, dopo essersi aggiudicatala promozione in serie C, ha vinto domenica 4 ottobre il titoloRegionale di serie D1 maschile battendo il C.T. Reggio Emiliacon il punteggio di 4 a 3.Sui campi dello Sporting Club di Carpi alle 9 è iniziata la lungamaratona che si è conclusa alle 19. Dopo ben otto ore di gioco loSporting Carpi e il C.T. Reggio Emilia erano sul punteggio di 3a 3; è servito quindi il doppio di spareggio per decretare lasquadra vincitrice del titolo Regionale di serie D1.La superfinale si è svolta davanti ad un folto pubblico (tracui molti degli oltre 120 ragazzini della scuola di tennis direttadal maestro Andrea Artioli) che ha sostenuto calorosamente igiocatori dello Sporting . Il primo set è stato avvincente,con scambi di altissimo livello tecnico ed agonistico; il secondoè stato vinto con un netto 6-0 dallo Sporting Club di Carpi conun Andrea Artioli in gran forma e un Alessio Tinti che haacquistato fiducia in se stesso dimostrando di essere dotato diun talento da campione.Alla fine, più delle parole, parlava il volto di capitanGuidetti. Abbracciato dai suoi ragazzi, abbandonata la grandetensione, è uscito il bellissimo sorriso dell’ambita e soffertavittoria. Da segnalare la grande correttezza in campo di tutti igiocatori davanti ad un divertito ed appassionato pubblico disoci, genitori e di ragazzi della scuola Tennis.

    Lo Sporting Club si aggiudicail Campionato regionale

    Campionissimi

    Un’edizionespeciale

    “D

    Non vogliamo dare giudizisulla manifestazione che si èsvolta nei giorni scorsi a Romaper difendere la libertà di in-formazione, il rischio che fossepiù una dimostrazione politi-ca che altro esiste, ma è statoun bene che abbia puntato,per un attimo solo ahinoi, iriflettori su questa libertà“vigilata”. E ci piacerebbeche qualche riflessione inmerito la facessero non solo icittadini, ma anche i giorna-listi. Persone, ci piace pensa-re, non una categoria, attentea trasmettere i fatti, a raccon-tare sì la realtà ma non paghidi fermarsi lì. Perché è senzadubbio vero che i fatti vannoseparati dalle opinioni, manon è meno vero che a ungiornalista si chiede di anda-re costantemente alla ricercadi quei fili invisibili che le-gano passato e futuro, azionee reazione, causa ed effetto.L’obiettività assoluta non esi-ste, non può esistere, ma latensione morale verso di leisì, quella non può mai venirmeno.Certamente fare questo me-stiere oggi, in una società cosìcomplessa, è più difficile diun tempo: descrivere gli even-ti, commentarli, passi< inter-pretarli è ben altra cosa machi fa questo lavoro non puòsottrarsi a tutto ciò. A questopunto il “discernimento sa-piente” è strada obbligata.Dunque è imprescindibile un

    pieno coinvolgimento dellacoscienza. E allora addio alcinismo che oggi ci arriva siada destra che da sinistra, masono una destra e una sinistraalla deriva, che stanno per-dendo sempre più il contattocon i cittadini, con la vitavera. A chi, per sottolineareche nel nostro paese la libertàdi stampa esiste e porta adesempio la mole di informa-zione presente sul mercato,rispondiamo che non è laquantità a fare la libertà, mala qualità. Qualità che vienedall’onestà e dalla coscienzapulita dei giornalisti, ovvio,

    ma anche degli editori, deipubblicitari, di tutti coloroche, insieme, danno vita al“prodotto” giornale, program-ma televisivo o radiofonicoche sia. Internet merita undiscorso a parte.Produrre informazioni e an-che selezionarle richiede acu-me ma anche buon senso euna discreta sensibilità. Nonsi può scrivere sempre tutto,spesso sarebbe controprodu-cente, ma mai si deve chinarela testa o piegare la schienaed essere asserviti a questo oquel potente di turno. Perchéil rischio, quello vero, è pro-prio questo, costeggiare ilpotere e rimanerne invischiati.Di giornalisti scendiletto cene sono fin troppi, sembranoben di più di quelli che urla-no e sbraitano per tutelare laloro poltrona o il loro padro-ne. E anche qui ne incrocia-mo sia a destra che a sinistra.Ma non è solo la politica afare da padrona, anche ipotentati economici non sonoda meno e chi non ha ricevu-to la telefonata di un qualcheimprenditore, manager o isti-tuzione intimidisce e minac-cia di tagliare la pubblicità,scagli la prima pietra.Per difendere la libertà di in-formazione crediamo ferma-mente che servano rettitudi-ne, credibilità e un pizzico dicoraggio. Alla lunga, l’unicocapitale che rende è proprioquesto. A.B.

    ontinua dalla primaC Coscienza, non piazza

    In occasione della Granfondo e della Maratonad’Italia saranno presen-ti, con uno stand inPiazza Martiri, gliAmici del Perù, asso-ciazione che sostienealcuni progetti disolidarietà e coopera-zione a Monterrey-Huaraz. Gli oggettivenduti sono creatidalle bimbe dell’orfa-notrofio, dalle donne incarcere e dalle mammedei bimbi malati dileucemia.

    Monsignor Elio Tinti, Ivano Barbolini, Vanna Amadei

    Gianni Setti premia Giorgio Guidetti e la squadra dello Sporting

  • 1111 ottobre '09Mirandola Concordia

    Era Franca di nome e franca ditemperamento, FrancescaGuanciali Franchi vedovaPacchioni; ci ha lasciati a cau-sa di una malattia contro laquale ha lottato invano.Nata a Comunanza (AscoliPiceno), era venuta a Mirandolaper frequentare la scuola me-dia, ospite dell’allora Ispetto-re Martinelli, amico di fami-glia, che, trasferito poi a Mo-dena, la prese con sé, quasi“adottandola” come figlia.L’esperienza mirandolese diquegli anni non fu “esaltante”per l’allora adolescente Fran-ca, che si sentiva più respintache accolta dalle coetanee edall’ambiente in genere; aModena, dove frequentò il li-ceo “Muratori” e poi l’Uni-versità fino alla laurea in Giu-

    risprudenza, si trovò bene eproprio a Modena, all’età di 17anni, conobbe Luigi Pacchioni(lui ricordava sempre ai figli ilgiorno in cui ebbe la “beatavisione” di quella ragazza cheveniva da lontano e che gliaveva preso il cuore). Fu perentrambi l’inizio di un amoreimmenso, vissuto con intensi-tà anche dopo che Luigi se neera andato, troppo presto, permalattia.Cinque figli, quattro femminee un maschio, e un esercito dinipoti; tanta gioia, tanti amicie tante vicende, alcune anchemolto dolorose, a causa dellequali entrambi conobbero l’avi-dità e l’ingratitudine di un cer-to prossimo; la costanza del-l’agire con correttezza; la ge-nerosità verso la San Vincen-

    zo e verso la Comunità Parroc-chiale; lo spendersi attraversoi “talenti” che il Signore avevadonato loro: questi furono iconnotati principali della splen-dida famiglia Pacchioni.Franca, inoltre, dotata di unavoce dolce e suadente, bravanella recitazione, aveva colla-borato con una nascente radiolocale, poi aveva “prestato” lasua voce all’Unione Ciechi, perla quale leggeva libri interi sunastri che vengono tuttora ascol-tati da chi non ha più la vista.Dal 2000, nell’ambito del Pro-getto della San Vincenzo con-tro l’analfabetismo, prestavala sua opera di VolontariaVincenziana presso l’istitutotecnico statale “Galilei”, for-nendo un prezioso aiuto ai do-centi con l’affiancare alcuni

    Una lacrimaper i defunti evapora,un fiore sulla tombaappassisce,una preghiera, invece,arriva fino al cuoredell’Altissimo.

    Sant’Agostino

    San Vincenzodi MirandolaFranca,talentia serviziodegli altri

    piuttosto positiva: “Nell’acces-so al credito le difficoltà sonosicuramente aumentante rispet-to a qualche anno fa, ma rispet-to ad altre categorie, come adesempio le aziende artigianecon dipendenti, non possiamolamentarci, la situazione è piut-tosto tranquilla. Del resto lerichieste nella nostra zona nonsono aumentate troppo, anchegrazie ad una gestione accortadelle attività”.I problemi per i negozianti sem-brano aumentare sempre di piùinvece che diminuire. I giova-ni non si avvicinano più a que-sto settore perché i guadagnisono scarsi e si crea quindi unenorme problema di ricambiogenerazionale. “Questa attivi-tà – continua Corsi - non fa piùda cassa di compensazione alladisoccupazione come in pas-sato e le botteghe non vengonopiù trasmesse di padre in fi-glio. La maggior parte dei ne-gozianti stringe i denti nel te-

    Eleonora Tirabassi

    aperitivo insieme perdiscutere dei problemidella città, questo ilmodo con cui Ascom

    Confcommercio=Fam diMirandola ha deciso di incon-trare giovedì 1 ottobre nego-zianti e artigiani.L’associazione, che da anni sioccupa di rappresentare, tute-lare e fornire servizi alle pic-cole e medie imprese, ha cosìpresentato presso il Bar Prestige,gli incontri serali e i corsi pre-visti per il 2009-2010. Le ini-ziative spaziano dalle strategiedi marketing, alla sicurezza sullavoro, dai consigli in meritoall’inventario, ai rapporti conle banche.“Siamo scesi in piazza per av-vicinare l’associazione ai ne-gozianti. – spiega il presidentedi Confcommercio Mirandola,Alessandro Benedusi –. Inquesto modo possiamo averescambi di opinioni, discuteredei problemi e trovare insiemenuove idee e soluzioni. Inoltreè anche un’occasione per farconoscere i servizi che offria-mo”.L’incontro di giovedì ha per-messo anche di fare il puntodella situazione in merito alla

    crisi economica nel mondo dellepiccole attività. Roberto Cor-si, vice-segretario e responsa-bile sindacale di zona, spiegacome la crisi in questo settorein realtà non sia iniziata dal2008: “Già da diversi anni ilpiccolo commercio soffre diun lento declino, essendo peròuna struttura semplice e agile,questo settore ha una capacitàdi incassare maggiore rispettoad altri”.Se i dati elaborati della Came-ra di Commercio di Modenaevidenziano come per le im-prese il punto più basso dellacrisi economica sia stato appe-na raggiunto e da lì si possasolo lentamente risalire, lo stes-so secondo Corsi non vale peri piccoli negozianti: “Si trattadi un problema diverso, in quan-to la caduta non è stata vertica-le e profonda come negli altrisettori. Si cerca di salvare l’at-tività tagliando il più possibilele spese, riducendo magazzino

    e offerta”.I problemi che i negozianti sitrovano costretti ad affrontaresono molteplici e di diversotipo, fra tutti l’elevato costodegli affitti, che non percepen-do i cambiamenti di questomomento storico sono rimastialtissimi e la spietata concor-renza della grande distribuzio-ne. “Il Comune promuove ini-ziative per agevolare i piccolinegozianti, ma la realtà che cicirconda è fatta di grandi cen-tri commerciali, con logistichepiù comode per il cliente, apartire dai parcheggi. – Affer-ma Corsi – I consumatori ve-dono abbassarsi sempre più lapropria capacità di spesa, ilche li indirizza verso i grandimagazzini, con prezzi sì piùaccessibili, ma anche prodottitutti uguali fra loro che dannocosì vita ad un triste processodi massificazione”.In merito ai rapporti con lebanche, Corsi ha una visione

    Un

    alunni stranieri, e nel “Filò”dove le signore l’ascoltavanoleggere racconti o narrare espe-rienze di vita.Da qualche anno, instancabilemissionaria, a casa sua riunivapersone in cerca di “Speran-za”, alle quali offriva la “LietaNovella” della Parola di Dio.Certa nella sua fede e sicuranel totale abbandono alla vo-lontà del Padre, fino all’ultimosi è affidata a Lui, mantenendoquella serenità che può scatu-rire solamente da un credo ra-dicato e vissuto con coerenza.Franca, ti ricorderemo con af-fetto tutti i giorni della nostravita!

    Le Sorelle della San Vincenzo

    Roberto Corsi

    Uniticontrola crisi

    nere aperta l’attività attenden-do la pensione. La categorianel suo insieme non è in ginoc-chio, ma allo stesso tempo nonriesce più a dare un contributoalla società. Si sta per così direspegnendo”.Causa del lento declino è an-che la diversa fruizione delcentro storico rispetto al pas-sato. I ritmi di vita sono piùveloci, le donne lavorano e laspesa al centro commercialerisulta quindi molto più como-da. “Bisogna ripensare al mododi vivere il centro storico, –sostiene Corsi - la sola chiusu-ra del tratto ripavimentato diPiazza Costituente, di cui moltosi discute, non è una soluzio-ne. Un cartello di divieto nonbasta se non è accompagnatoda iniziative che cambino ilmodo di considerare il cen-tro”.Il quadro delineato per i picco-li negozianti non è certo deimigliori, l’invito però è di te-nere duro e promuovere insie-me iniziative per riportare lepersone nel centro della città.Da soli non si può fare nulla,solo restando uniti sarà possi-bile affrontare la crisi e lasciarsiquesto periodo nero alle spal-le.

    Gli operatoridel commercioalla ricerca dinuove soluzioniper superarele difficoltàdi accessoal credito,il caro-affitti e iproblemi legatialla viabilitàdel centrostorico

    Mirandolain rosaUn mese

    per la prevenzione

    Per tutto il mese di ottobre2009 il Municipio e il Ca-stello Pico di Mirandolasaranno illuminati di rosa,per richiamare l’attenzio-ne sulla prevenzioneoncologica, ed in partico-lare per ricordare ad unnumero sempre più eleva-to di donne l’importanzadella diagnosi precoce deitumori alla mammella.L’iniziativa è promossa sulterritorio provinciale dal-le Aziende sanitarie mo-denesi in collaborazionecon Lilt Modena eIlcestodiciliege, e con ilsostegno della Conferen-za Territoriale Sociale eSanitaria.Sempre sul tema della lot-ta ai tumori si segnala an-che l’importante convegnoscientifico intitolato “Laprevenzione in Oncologia”,che si svolgerà a Mirandola(Auditorium del Castello)sabato 28 novembre. Ilconvegno è organizzatodall’Unità Operativa diMedicina oncologica di-retta da Fabrizio Artioliin collaborazione con il Co-mune di Mirandola.

    E.T.

    Alessandro Benedusi

    Franca Pacchioni

  • 12 11 ottobre '09Una Chiesa che prende il largo, sospinta dalla Parola di Dio.L’invito alla Lectio divina quotidiana attraverso il Calendariettodel Settore apostolato biblico e il mandato ai catechisti

    Pescatori di uomini

    Chiesa di Sant ’ IgnazioCarpi - Corso Fanti, 44

    Ufficio Catechistico DiocesanoSettore Apostolato Biblico

    Settimana Biblica Diocesana

    Diocesi di Carpi

    Il Vangelo di Luca e Attidegli Apostoli

    O T T O B R E 2009

    Domenica 4Giornata Diocesana della Parola di Dio

    Presieduta dal Vescovo Mons. Elio Tinti

    Lectio divina (Lc 5,1-11) Tenuta da don Roberto Vecchidirettore dell’Ufficio Catechistico Diocesano

    Giovedì 15

    “Zaccheo scendi subito, perchè oggi devo fermarmi a casa tua. Scese in fretta e lo

    accolse pieno di gioia” (Lc 19,6)

    La gioia della vita cristiana

    Prof.ssa Maria Luisa RigatoBiblista della Pontificia Università Gregoriana

    di Roma

    Lunedì 19

    “Oggi si è compiuta que-sta Scrittura che voi avete ascoltato” (Lc 4,21)

    La vocazione di Gesù e la nostra

    d. Matteo CrimellaEsegeta della Diocesi di Milano

    Giovedì 22

    “Nessun servitore può servire due padroni...non potete servire

    Dio e la ricchezza” (Lc 16,13)

    L’opera lucana:

    il vangelo dei poveri

    d. Enrico CasadeiDottorando in Teologia Biblica presso

    il Pontificio Istituto Biblico in Roma

    ore 16.00

    ore 20.45

    ore 20.45

    ore 20.45

    Benedetta Bellocchio

    er celebrare la Gior-nata Parola di Dio, nelVespro di domenica 4ottobre, un passo di

    Luca, Vangelo che sarà letto,meditato, pregato, contem-plato nel prossimo anno li-turgico. Un testo che serveper celebrare il mandato chein questa Giornata il Vesco-vo conferisce a tutti coloroche si sentono servitori dellaParola nelle parrocchie: èquello della “pesca miraco-losa” (Lc 5,1-11), meglio, del“Duc in altum” scelto da Gio-vanni Paolo II come movi-mento necessario alla Chiesaper entrare nel difficilissimoterzo millennio.A commentarlo, per tanti fe-deli - catechisti, educatori,insegnanti, religiosi, sacer-doti e laici che vogliono apri-re con un momento forte diascolto della Parola il nuovoanno pastorale - don Rober-to Vecchi, direttore dell’Uf-ficio catechistico diocesano.Molte, all’interno della sualectio, le sottolineature pervivere un rapporto con la Pa-rola di Dio che, sia personal-mente sia come comunità cri-stiana, non è sempre facile.L’invito, a perseverare nellapreghiera, a casa: “con co-raggio e fiducia bisogna la-sciare che lo Spirito ci guidi”ha esortato don Vecchi.Come in Sant’Ignazio intor-no al Vangelo, nel brano diLuca la folla si stringe a Gesùperché vuole ascoltare la Pa-rola di Dio: Gesù è colui che‘pesca’ gli uomini ‘affamati’di questa Parola perché in luiessa è presente in pienezza.Egli offre uno spazio acco-gliente e amoroso dove spe-rimentare la Parola di Dio,che è il luogo in cui Dio simanifesta, vivo e misericor-dioso.La Parola di Dio ha a che farecon la missione, lapredicazione, con tutto ciòche aiuta a entrare in rappor-to vitale con Gesù e i predi-catori cristiani - i catechisti -continuano la sua opera diportavoce della Parola di Dio:“Da catechisti - ha chiestoallora don Vecchi - cosa di-ciamo? Ci sentiamo inade-guati, costretti o schiacciatidall’essere i portavoce diqualcuno? La novità del cri-stianesimo è che Gesù è, in-sieme, pienamente il porta-voce di Dio e pienamente sestesso: più portiamo la Paro-la di Dio, allora, più siamonoi stessi”. C’è una vita inconcordanza con il Padre checi ama: questo fa un tutt’unodella persona. La Parola diDio, ha poi aggiunto il sacer-dote, è data agli uomini permezzo di relazioni amicali,per prima quella con Gesù,ma anche in quelle quotidia-ne: l’annuncio non è fatto didiscorsi astratti ma è la capa-cità di produrre reciprocità,relazioni amorose che per-mettano all’altro di rispon-dere.Ed ecco che insieme a Gesù

    c’è Simone, il pescatore-di-scepolo che oscilla tra la suaesperienza ‘professionale’ ela risposta alla parola cheGesù gli rivolge. “Questooscillare è anche di noi tutti”ha osservato don Vecchi, chevogliamo fare con la nostratesta e però anche essere ami-ci di Gesù, gettare le reti comeSimon Pietro, ‘pescatore diuomini’. “Tale accezione si-gnifica per noi oggi esser ca-paci di dare vita a chi ci èaffidato, donandogli Gesù.Dobbiamo intrecciare gesti eparole per essere veri cate-chisti. Nella nostra parroc-chia, e fuori, - ha chiarito -siamo pescatori di uomini,capaci di far loro incontrarela vita, la salvezza che è Cri-sto. Senza aver paura - haaggiunto - perché le reti nonsi rompono. Bensì con fidu-cia, speranza, la voglia dipensare in grande, consape-voli che pescare non è porta-re a sé, ma portare a Cristo”.Questa la scommessa dellavocazione, da vivere in Cri-sto e nella Chiesa. E se nelbrano non vi è una chiamataesplicita di Gesù a Pietro,nell’anno vocazionale un’os-servazione si può fare: “difronte a un Gesù che ti amacosì, che ti chiama ad esserepescatore di uomini, lasci tut-to per seguirlo. Chissà se que-sta voglia di essere missiona-ri – ha concluso don RobertoVecchi – è il nostro motore aseguire Gesù. Ce lo auguria-mo e lo chiediamo al Signorein questo nuovo anno pasto-rale”.

    Una Chiesa che prende il largo, sospinta dalla Parola di Dio.L’invito alla Lectio divina quotidiana attraverso il Calendariettodel Settore apostolato biblico e il mandato ai catechisti

    Pescatori di uominiNutrirsidella ParolaIl Vescovo:un impegno ulterioreper la comunità

    “Questi momenti ciaiutano a sentire tuttal’importanza e necessitàdella Parola di Dio nellanostra vita personale ecomunitaria”, ha detto ilVescovo ai fedeli riunitiin Sant’Ignazio.Monsignor Elio Tinti,che ha presieduto lacelebrazione e ha conse-gnato a tutti ilCalendarietto per lalectio divina quotidianadi Luca e Atti degliApostoli, ha colto l’occa-sione per rilanciarealcuni punti delle nuovelinee pastorali, proprioperché la Chiesacarpigiana possa viveresecondo l’invito di SanGiacomo che nella sualettera scrive ‘accoglietecon docilità la Parola cheè stata piantata in voi epuò portarvi alla salvez-za’. “Siate di quelli chemettono in pratica laParola, e non ascoltatorisoltanto”, ha esortato ilVescovo riprendendo iltesto e indicando poiquattro ambiti, quattroopportunità da prenderesul serio affinché il cuoresia puro: “L’ascolto dellaParola nella Liturgiafestiva”, da vivere “conautenticità e profondità”;la Lectio divina;i Centri di ascolto dellaParola nelle case, “dacontinuare, incrementaree vivere come unapossibilità importante diformazione permanente”;infine gli incontribiblico-catechetici resipossibili grazie al servi-zio offerto dal Settoredell’Apostolato Biblicodell’Ufficio Catechistico.Molte occasioni di cuiessere “ambasciatoripresso le comunitàparrocchiali”, in unospirito missionario che sidilata. Ha chiesto infatti,il Vescovo, un “impegnoulteriore, profondo, piùanimato sulla Parola diDio. Sia la nostra unacomunità – ha concluso -che si nutre di Parola diDio”.

    Il Calendariettoarriverà,

    tra alcunesettimane,

    anche a tuttigli abbonati,in allegato

    con Notizie

    2009/20102009/2010

    LectioLectio ContinuaContinua

    VVANGELOANGELO SECONDOSECONDO LLUCAUCA EE AATTITTI DEGLIDEGLI AAPOSTOLIPOSTOLI

    UUFFICIOFFICIO CCATECHISTICOATECHISTICO DDIOCESANOIOCESANO Settore Apostolato BiblicoSettore Apostolato Biblico

    Diocesi di CarpiDiocesi di Carpi

    P

    “Pregare, pregare, pregare sulla Scrittura”Il Calendarietto e la Lectio continua

    “La Sacra Scrittura va pregata, sia il punto di partenza e ilpunto di arrivo della nostra preghiera. La vita entri nellaScrittura attraverso la preghiera e la Scrittura entri nella vitaattraverso la preghiera” ha detto don Roberto Vecchi all’ini-zio del suo intervento, rilanciando le intenzioni del ConcilioVaticano II. E per sostenere i credenti in questo, alla Giornatadella Parola di Dio il Vescovo ha consegnato il Calendariettodella Lectio continua, la lectio divina quotidiana che daalcuni anni viene proposta ai credenti della Diocesi comemodalità per nutrirsi della Parola di Dio contenuta nellaScrittura e vivere meglio il Vangelo che viene letto e pregatodurante l’anno liturgico – a partire dalla prima domenicad’Avvento, il Vangelo di Luca – assaporandolo nella suainterezza. E proprio per questo accanto al Vangelo dell’annoC non possono mancare gli Atti degli Apostoli, seconda partedell’opera lucana.Strutturato con un’introduzione alle fasi della Lectio, conalcuni testi utili e indicazioni per farsi sostenere, confrontan-dosi con gli altri, in questa preghiera, il Calendarietto riportaanche le date degli incontri verifica della Lectio continua che

    Vita della Chiesa

    si svolgono presso il monastero di Santa Chiara di Carpi.Chi desidera più copie per regalarle in parrocchia o nei gruppigiovani e adulti come proposta di preghiera e formazione,può richiederle all’Ufficio catechistico.

  • 1311 ottobre '09

    Benedetta Bellocchio

    ietro i catechismi vi èun’architettura antro-pologica solida, unpreciso percorso pe-

    dagogico che accompagnala persona, secondo un cam-mino progressivo, dentro lavita cristiana. E questo cam-mino l’ha tracciato donValentino Bulgarelli, diret-tore dell’Ufficio catechisti-co regionale, giovedì 1 otto-bre, illustrando quella partedi progetto catechistico ita-liano destinata ai ragazzi dai6 ai 14 anni (si proseguirànel corso di febbraio coicatechismi per giovani eadulti). “Io sono con voi”,“Venite con me”, “Saretemiei testimoni”, “Vi ho chia-mato amici” sono i titoli,conosciutissimi, che accom-pagnano questa fascia d’età,ma pochi sono coloro chesanno che non si tratta sem-plicemente di quattro testidiversi ma di un vero e pro-prio itinerario che, seguen-do la crescita umana e spiri-tuale della persona, dentrol’anno liturgico, attraversola Parola di Dio, nella pre-ghiera e con la grazia deisacramenti, la accompagnaalla fede. Per questo si puòdire che la dimensionevocazionale “esplode neicatechismi” se si riesce adaver presente la totalità del-l’itinerario di iniziazione cri-stiana, in cui Dioprima si rivela,poi con Gesùchiama l’uomo aldiscepolato e allacostruzione dellaChiesa. Per ciascu-no dei quattro te-sti, don Bulgarelliha esposto gli ele-menti essenziali eindicato una paro-la chiave: dalla sco-perta dell’identità difigli di Dio amati, sipassa all’avere Gesùcome modello, perpoi scoprire, sceglie-re, realizzare, mani-festare e vivere unprogetto che si aprealla relazionalità, allascoperta cioè, comeamici di Gesù, dellavocazione di ciascu-no al dono di sé per lacostruzione del Regnodi Dio.Prendere in mano conquesta consapevolez-za i catechismi, e do-narli, leggerli, pregarli coiragazzi stessi, come voglio-no i Vescovi, dovrebbe es-sere il primo compito di chifa iniziazione cristiana. Larealtà è invece quella di gran-di fatiche e resistenze, comeè emerso anche dagli inter-venti del dibattito. “La miaimpressione - ha commen-tato il sacerdote - è che nonsiano tanto i testi in sé e persé complicati, quanto piut-tosto vi sia una comunitàcristiana che si è molto im-poverita e quindi non riescepiù a usare questi strumenti

    pensato, pregato, progettatodalla comunità tutta, coneducatori e catechisti benformati. Questo il punto forteemerso da entrambi gli in-contri del corso formativoorganizzato dall’Ufficio ca-techistico diocesano: “que-sta capacità di progettare -ha osservato don Bulgarelli-, il sapere che c’è un ac-compagnamento che dev’es-sere graduale ma progressi-vo ritengo sia molto impor-tante per la vita stessa dellacomunità cristiana”.Da “catechismo” a“iniziazione cristiana” nonè allora un semplice pas-saggio terminologico ma,ha aggiunto, “un grandecambio di mentalità che vie-ne richiesto non solo ai ca-techisti ma alla comunità.Questo è sicuramente il pas-saggio più complicato: riu-scire a produrre percorsi chesostengano, accompagninole persone nella vita cristia-na vuol dire certamente fareun’operazione diversa ri-spetto alla semplice preoc-cupazione di preparare qual-cuno per i sacramenti. Que-sta - ha concluso - è la gran-de sfida in campo che spe-riamo la rivisitazionedell’iniziazione cristianapossa portare dentro le co-munità cristiane”.

    D

    che sono, non dobbiamo maiscordarlo, figli del ConcilioVaticano II - meglio, delprimo documento pastoraledella Chiesa italiana che re-cepisce il Concilio, “Il rin-novamento della catechesi”- e dunque chiedono ancheuna formazione rinnovata.Sono difficili per questo,forse abbiamo perso un po’i codici per decodificarequesti testi che sono bellis-simi e che chiedono propriouna mentalità di fede perpoterli proporre e quindianche per poterli utilizza-

    re”. Non basta dire, insom-ma, “si è sempre fatto così”,ma nemmeno occorre scan-dalizzarsi di fronte alla sfi-ducia nei confronti del li-bro-catechismo, sostiene donBulgarelli. Piuttosto “farechiarezza - ha detto -. Quan-do sparisce il libro del cate-chismo, il libro della fede, ilproblema è: un catechistadove li prende i contenuti,come li media, cosa dice,cosa racconta?”.L’iniziazione cristiana è uncammino diffuso nel tempoe un atto pedagogico che va

    Vita della ChiesaCorso di formazione sull’iniziazione cristiana:alla scoperta del progetto catechistico italiano, un itinerario gradualee progressivo per generare alla fede. Fondato sui testi Cei

    Un cambio di mentalità

    Corso di formazione sull’iniziazione cristiana:alla scoperta del progetto catechistico italiano, un itinerario gradualee progressivo per generare alla fede. Fondato sui testi Cei

    Un cambio di mentalità

  • 14 11 ottobre '09

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    dell’Ac, è stato relatore alladue giorni di formazione cheha visto insieme Acr, Giovanie Adulti dell’associazione. Apartire dalla “Lettera aicercatori di Dio”, il sacerdotesi è concentrato sul tema delprimo annuncio, un vero e pro-prio “modo di essere della co-munità e dei credenti, che dicela capacità di incontrare l’al-tro sul confine tra credere enon credere”. Il credente, haosservato, è colui che si lasciaper primo interrogare dalladomanda ‘chi è Cristo per te?’,‘che indirizzo dà alla tuavita?’, e il suo stile di incontrodev’essere attento a vedereprima di tutto lo spazio in cuiDio si muove.Ma deve anche conoscere ilmondo. Quattro i binomi indi-viduati dal sacerdote per defi-nire l’oggi. “C’è una resisten-za che si manifesta come obie-zione al soprannaturale, maallo stesso tempo, unafascinazione verso ciò che èmisterioso”. Allora, ha sotto-lineato il relatore, occorre en-trare nel cammino di ricercadell’altro, prendendo sul se-rio le sue obiezioni, quasi avoler “prolungare la domandapiù che dare una risposta. Per-ché se la risposta blocca, ladomanda può creare un per-corso su cui procedere insie-me”.Il linguaggio religioso, tra dif-ficoltà e affascinanti risonan-ze crea il secondo binomiopresente nella cultura: “biso-gna fuggire l’ecclesialese maanche avvertire quali paroleinvece hanno una risonanzaper le persone, come ‘perdo-no’, ‘speranza’”