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I prezzi del presente documento sono aggiornati alla chiusura del mercato del venerdì precedente (salvo diversa indicazione). Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all’Avvertenza Generale. La settimana entrante Europa: dopo che le stime finali dei PMI Manifatturieri hanno visto marginali revisioni al ribasso, i dati per i servizi dovrebbero essere stabili in aprile. Invariata è anche la disoccupazione per la zona euro in marzo. Il focus della settimana però sarà sulla stima flash del PIL che nel 1° trimestre dovrebbe vedere un’accelerazione da 0,4% a 0,5% t/t. Ris. Soc.: BP, BNP Paribas, Volkswagen, Alstom, Repsol, Royal Dutch Shell, Siemens, Société Générale, BMW, Infineon, Engie, HSBC. Italia: Dopo che il PMI manifatturiero di aprile ha superato le attese, dovrebbe recuperare quello dei servizi. La disoccupazione ha visto un aumento imprevisto in marzo all’11,7%. Ris. Soc.: Leonardo Finmeccanica, Telecom Italia, Azimut, MPS, Monclear, Ferrari, Recordati, Snam, Intesa Sanpaolo. USA: dopo che consumi e reddito hanno segnato avanzamenti modesti ma positivi in marzo e l’ISM manifatturiero ha visto in aprile una fisiologica correzione dai massimi di inizio anno, sono positive le proiezioni per l’employment report di aprile. Il consenso anticipa una ripresa dell’occupazione da 98 a 190 mila unità e solo un modesto rialzo della disoccupazione. L’indice ISM non manifatturiero dovrebbero segnare una marginale accelerazione mentre gli ordini all’industria dovrebbero continuare a crescere anche se ad un ritmo inferiore in marzo. Ris. soc.: Apple, ConocoPhillips, Mastercard, Merck &/NJ, Pfizer, MetLife, Time Warner, Kraft Heinz. Focus della settimana Fed: il dibattito si sposta sul bilancio. La riunione del FOMC dovrebbe riservare poche novità con riferimento alla valutazione dello scenario e sul sentiero atteso per i tassi, mentre nuovi spunti potrebbero emergere dal dibattito sulla gestione del bilancio. Nonostante gli ultimi dati macro pubblicati abbiano raccolto qualche segnale di debolezza dal lato dei consumi e le indagini di fiducia per le imprese abbiano lasciato spazio a fisiologiche correzioni dopo i forti aumenti di inizio anno, lo scenario di fondo rimane positivo con una valutazione di rischi bilanciati. Questo quadro supporta un movimento di graduale riduzione dello stimolo monetario che si dovrebbe tradurre in ulteriori due rialzi dei tassi entro fine anno. In linea con le proiezioni precedenti stimiamo il prossimo movimento in giungo e il successivo in settembre o dicembre, in funzione dell’evoluzione della politica fiscale. Date le poche novità su questo fronte, il focus degli operatori si sposterà sui temi di gestione della politica del bilancio: difficilmente il comunicato riporterà variazioni rilevanti e non essendo prevista la conferenza stampa successiva alla riunione i dettagli saranno probabilmente disponibili con la pubblicazione dei verbali tra un paio di settimane. Le minute dovrebbero aiutare a far luce sul meccanismo di riduzione degli acquisti, sui tempi di attuazione delle modifiche e target stimato per il bilancio nel medio termine. Difficilmente, in questa fase, il FOMC sarà pronto a fornire i dettagli della riduzione del bilancio ma l’intenzione del Board sembra quella di impostare una comunicazione il più possibile trasparente e completa di modo da esplicitare con anticipo le modalità e gli strumenti con cui sarà condotta la normalizzazione della politica monetaria, in modo da guidare le aspettative degli operatori. Settimana dei Mercati 2 maggio 2017 12:32 CET Data e ora di produzione 2 maggio 2017 12:42 CET Data e ora di prima diffusione Nota settimanale Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche Ricerca per investitori privati e PMI Team Retail Research Analisti Finanziari Bilancio Fed: attività detenute e dettaglio delle voci, in miliardi di dollari Fonte: Bloomberg

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I prezzi del presente documento sono aggiornati alla chiusura del mercato del venerdì precedente (salvo diversa indicazione). Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all’Avvertenza Generale.

La settimana entrante Europa: dopo che le stime finali dei PMI Manifatturieri hanno visto marginali revisioni al ribasso, i

dati per i servizi dovrebbero essere stabili in aprile. Invariata è anche la disoccupazione per la zona euro in marzo. Il focus della settimana però sarà sulla stima flash del PIL che nel 1° trimestre dovrebbe vedere un’accelerazione da 0,4% a 0,5% t/t. Ris. Soc.: BP, BNP Paribas, Volkswagen, Alstom, Repsol, Royal Dutch Shell, Siemens, Société Générale, BMW, Infineon, Engie, HSBC.

Italia: Dopo che il PMI manifatturiero di aprile ha superato le attese, dovrebbe recuperare quello dei servizi. La disoccupazione ha visto un aumento imprevisto in marzo all’11,7%. Ris. Soc.: Leonardo Finmeccanica, Telecom Italia, Azimut, MPS, Monclear, Ferrari, Recordati, Snam, Intesa Sanpaolo.

USA: dopo che consumi e reddito hanno segnato avanzamenti modesti ma positivi in marzo e l’ISM manifatturiero ha visto in aprile una fisiologica correzione dai massimi di inizio anno, sono positive le proiezioni per l’employment report di aprile. Il consenso anticipa una ripresa dell’occupazione da 98 a 190 mila unità e solo un modesto rialzo della disoccupazione. L’indice ISM non manifatturiero dovrebbero segnare una marginale accelerazione mentre gli ordini all’industria dovrebbero continuare a crescere anche se ad un ritmo inferiore in marzo. Ris. soc.: Apple, ConocoPhillips, Mastercard, Merck &/NJ, Pfizer, MetLife, Time Warner, Kraft Heinz.

Focus della settimana Fed: il dibattito si sposta sul bilancio. La riunione del FOMC dovrebbe riservare poche novità con riferimento alla valutazione dello scenario e sul sentiero atteso per i tassi, mentre nuovi spunti potrebbero emergere dal dibattito sulla gestione del bilancio. Nonostante gli ultimi dati macro pubblicati abbiano raccolto qualche segnale di debolezza dal lato dei consumi e le indagini di fiducia per le imprese abbiano lasciato spazio a fisiologiche correzioni dopo i forti aumenti di inizio anno, lo scenario di fondo rimane positivo con una valutazione di rischi bilanciati. Questo quadro supporta un movimento di graduale riduzione dello stimolo monetario che si dovrebbe tradurre in ulteriori due rialzi dei tassi entro fine anno. In linea con le proiezioni precedenti stimiamo il prossimo movimento in giungo e il successivo in settembre o dicembre, in funzione dell’evoluzione della politica fiscale. Date le poche novità su questo fronte, il focus degli operatori si sposterà sui temi di gestione della politica del bilancio: difficilmente il comunicato riporterà variazioni rilevanti e non essendo prevista la conferenza stampa successiva alla riunione i dettagli saranno probabilmente disponibili con la pubblicazione dei verbali tra un paio di settimane. Le minute dovrebbero aiutare a far luce sul meccanismo di riduzione degli acquisti, sui tempi di attuazione delle modifiche e target stimato per il bilancio nel medio termine. Difficilmente, in questa fase, il FOMC sarà pronto a fornire i dettagli della riduzione del bilancio ma l’intenzione del Board sembra quella di impostare una comunicazione il più possibile trasparente e completa di modo da esplicitare con anticipo le modalità e gli strumenti con cui sarà condotta la normalizzazione della politica monetaria, in modo da guidare le aspettative degli operatori.

Settimana dei Mercati

2 maggio 2017 12:32 CET Data e ora di produzione

2 maggio 2017 12:42 CET Data e ora di prima diffusione

Nota settimanale

Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche

Ricerca per investitori privati e PMI

Team Retail Research Analisti Finanziari

Bilancio Fed: attività detenute e dettaglio delle voci, in miliardi di dollari

Fonte: Bloomberg

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Scenario macro

Area euro

Sorprendono al rialzo i dati di fiducia nella zona euro. Miglioramenti diffusi a tutte le componenti si leggono nei sondaggi della Commissione Europea in aprile mentre, su base nazionale, salgono ai massimi dal 2011 sia l’indice INSEE per le imprese francesi che l’IFO per quelle tedesche. In Italia migliora il clima nel manifatturiero ma non per i consumatori. Delude la stima flash del PIL francese. Inflazione europea: componenti e contributo alla variazione dell'indice

Fonte: Bloomberg

La stima preliminare dell’inflazione europea sorprende al rialzo le previsioni e, dopo l’ampia correzione di marzo, torna ad accelerare da 1,5% a 1,9% a/a. Piuttosto marcato risulta anche il recupero per la misura core che sale da 0,7% a 1,2% a/a. In attesa del dettaglio completo del dato, diffuso con la stima finale, un primo spaccato delle diverse componenti chiarisce come l’accelerazione dei prezzi sia spiegata quasi esclusivamente dall’inflazione dei servizi, mentre rimangono trascurabili i contributi di energia e beni industriali a fronte di una variazione negativa per i prezzi di alimentari, alcolici e tabacco. A guidare il rimbalzo dei prezzi in questa fase sono, infatti, i prezzi di pacchetti vacanze e servizi di intrattenimento che nell’aprile del 2016 erano crollati del 2,8% m/m a seguito delle festività Pasquali. L’aprile del 2017 ha visto invece una variazione di segno opposto che ha sostenuto il temporaneo rialzo dell’inflazione. Su base nazionale la contribuzione più ampia è venuta dalla Germania (0,15%), seguita da Italia (0,11%) e Spagna (0,05%) mentre è nullo il peso della Francia.

Stati Uniti

Segnali deboli arrivano dalle indagini di fiducia che, tanto per i settori produttivi quanto per i consumatori, registrano una modesta correzione in aprile rispetto ai massimi di marzo. Il tono delle indagini sembra così adeguarsi all’andamento meno brillante dei dati reali mentre dal mercato immobiliare emergono ancora indicazioni positive per le vendite di case. PIL: stime preliminare e dettaglio delle componenti

Fonte: Bloomberg

Delude ampiamente al ribasso le attese la stima preliminare del PIL che, nel 1° trimestre, segna un deciso rallentamento dal 2,1% di fine 2016 a 0,7% t/t su base annualizzata. Il dettaglio delle componenti mostra una fortissima riduzione dei consumi privati che, dopo essere cresciuti al ritmo record del 3,5% t/t nel 4° trimestre 2016, sono crollati a +0,3% t/t, deludendo le attese di 0,9% t/t. Anche scontato un certo grado di stagionalità ricorrente nel 1° trimestre (tipicamente debole negli ultimi anni) e considerato l’impatto di diversi fattori transitori, tra cui il clima avverso, il dato appare piuttosto debole tanto più che, rispetto alla voce dei consumi, si registrano rallentamenti in tutte e tre le principali componenti di spesa (beni durevoli, beni non durevoli e servizi). Il dato peraltro è suscettibile di potenziali revisioni. A questo di aggiunge un contributo negativo delle scorte dopo due trimestri di aumenti. La contrazione della spesa pubblica dovrebbe invece rivelarsi temporanea date le attese di una politica fiscale espansiva. Complessivamente le prospettive dovrebbero essere quelle di un rimbalzo della crescita già nel 2° trimestre.

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Mercati Obbligazionari

Titoli di Stato

Settimana volatile per il debito governativo dell’area euro con le curve più ripide, soprattutto sui periferici. In chiusura di ottava il BTP a due anni tratta in area -0,12% mentre il decennale si ferma a ridosso del 2,25%.

Performance titoli di stato dei principali paesi dell’area euro

Note: indici Total Return EFFAS Bloomberg Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

La riunione della BCE di fine aprile si è conclusa con la conferma del livello dei tassi e della forward guidance - ossia l’orientamento rispetto alle future mosse di politica monetaria. Draghi ha usato toni più accomodanti delle attese, sottolineando come i rischi rispetto alla crescita nell’area euro siano ulteriormente diminuiti ma restino sbilanciati verso il basso e, soprattutto, come l’inflazione – al netto della volatilità di breve periodo che deve pertanto essere trascurata nelle valutazioni – resti ancora al di sotto del target, e come il trend di “graduale” rialzo dei prezzi sia ancora dipendente dall’orientamento di politica monetaria ultra-espansiva. Pertanto, come Draghi ha sottolineato, i tassi resteranno sui livelli attuali (o inferiori) per un lungo periodo di tempo dopo il termine del programma di acquisto titoli.

Corporate

L’esito incoraggiante del primo turno delle elezioni francesi e la retorica della BCE, che ha confermato di voler mantenere un sostanziale grado di accomodamento monetario, hanno fornito un buon supporto al comparto del credito europeo che ha chiuso la settimana con performance positive, sia sugli IG che sugli HY (+0,4% e +0,3%, rispettivamente). Mercato primario altalenante.

La dinamica degli spread sul mercato corporate europeo

Fonte: Thomson Reuters su indici BofA/ML

Nel corso dell’ultimo mese i corporate bond hanno messo a segno una buona performance, con gli HY (+0,9%) che hanno sovraperformato gli IG (+0,4% circa). Come si può vedere dal grafico, mentre nella prima metà di aprile gli spread hanno seguito un andamento prevalentemente laterale, nell’ultima settimana del mese l’effetto positivo del primo turno delle elezioni francesi ha innescato una ripresa della propensione al rischio di cui hanno beneficiato, in particolare i titoli HY. Il differenziale tra HY ed IG ha così registrato un deciso restringimento (-11% circa da inizio aprile). La riunione della BCE e il buon andamento delle trimestrali – con molti risultati superiori alle attese - hanno fornito ulteriore carburante alla propensione al rischio. Gli acquisti della BCE nell’ambito del CSPP, avviato lo scorso giugno, si mantengono piuttosto elevati (1,6 miliardi di euro in media nelle ultime due settimane, poco al di sotto della media di 1,8 miliardi segnata dall’avvio del programma). La nostra view tattica Moderatamente Positiva sul comparto HY resta per ora premiante anche se sul comparto pesano delle criticità valutative che suggeriscono un approccio selettivo.

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Valute e Commodity

Cambi

Apertura di ottava all'insegna della forza del dollaro in un clima di minore avversione al rischio che penalizza lo yen. Lo spettro di una hard Brexit indebolisce la sterlina confermando come eventuali turbolenze nel distacco dall’UE possano ostacolare il recupero della divisa britannica.

Cambio EUR vs. USD, GBP e JPY (da gennaio 2017)

Fonte Bloomberg ed elaborazioni Intesa Sanpaolo

Sul fronte cambi tengono banco i movimenti del dollaro specie contro lo yen. La divisa USA ha toccato il massimo a un mese nei confronti dello yen, a spingere al rialzo il biglietto verde i commenti del segretario al Tesoro Mnuchin, che ha aperto alla possibilità di emissioni oltre il tratto trentennale della curva. Il dollaro accelera più vistosamente contro yen (sopra 112) e meno contro euro, stabile in area 1,09. Di contro lo yen perde terreno anche sull'euro in un clima di minore avversione al rischio, dopo la disponibilità mostrata da Trump a incontrare il leader nordcoreano Kim Jong Un. Sul fronte Brexit, il mandato a Barnier, capo negoziatore UE, contiene diversi elementi indigesti a Londra, tra cui la richiesta di onorare gli impegni finanziari già assunti e di assicurare i diritti dei cittadini UE; si affaccia quindi lo spettro di una possibile hard Brexit. A farne immediatamente le spese è la sterlina che perde terreno contro euro e contro dollaro confermando il nostro scenario secondo cui solo una soft Brexit potrà ridare slancio alla divisa britannica.

Materie Prime

In apertura di settimana, prevale un blando ottimismo su tutti i comparti. Il petrolio recupera nonostante la produzione libica sia in aumento. Dati cinesi neutri, l'economia ha mostrato segnali di assestamento in aprile, secondo le indagini PMI, non esercitando alcuna pressione sulla domanda di commodity.

Andamento dei principali indici commodity

Nota: media mobile a 30 giorni, serie storiche dei principali indici dei prezzi delle materie prime; 01.01.2008 = 100. Fonte: Bloomberg, elaborazioni Intesa Sanpaolo

Da inizio anno le commodity sono in territorio negativo (-7% circa), spinte dalla debolezza dell'Energia (-13,5%) e salvate solo da Preziosi (+8,5%) e Industriali (+6,5%). Sul petrolio insiste l'azione del Cartello OPEC che continua ad esercitare pressioni affinché i tagli alla produzione di greggio proseguano oltre giugno e si spingano fino a fine anno. Le attese sono quindi per il meeting ufficiale di Vienna previsto per il 25 maggio e sulle conseguenti decisioni della Russia. A ostacolare questo processo resta la forte produzione USA di shale-oil che alimenta il surplus di scorte e complica lo scenario (+11 a 698 le trivelle attive la scorsa settimana in USA), Moderatamente Positivo, sul greggio. A frenare i prezzi del petrolio, la notizia della ripresa della produzione in Libia, risalita a 760.000 barili giornalieri, massimo dalla fine del 2014, con l'ipotesi di ulteriori aumenti produttivi.

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Mercati Azionari

Area euro

L’esito del primo turno delle elezioni presidenziali francesi ha sostenuto le borse europee che mantengono un’impostazione positiva. Secondo i dati Reuters nell’ultima settimana i fondi azionari europei hanno raccolto 2,4 mld di dollari di flussi netti d’investimento, la migliore performance da dicembre 2015. A beneficiare di questa rinnovata fiducia sono in particolare i comparti: Finanziario, Retail e Industriale.

Andamento indice Euro Stoxx, Beni Personali e Risorse di Base

Nota: 02.01.2016 = base 100. Fonte: Bloomberg

Superato il pericolo populista, in Francia il mercato si sta concentrando sui fondamentali delle società e in particolare sui risultati del 1° trimestre che vengono rilasciati in questo periodo e che, nella maggioranza dei casi, risultano superiori alle attese. Brillano in particolare le società del Lusso grazie ai risultati positivi di LVMH seguita da alcuni brand del lusso italiani. Il ritorno di fiducia sull’azionario europeo sta facendo ripartire le iniziative di fusioni ed acquisizioni e in generale sostiene le operazioni di carattere straordinario. A livello settoriale si nota un riposizionamento degli investitori sul comparto Bancario che nell’ultimo mese recupera il 4,7% a livello di indice europeo. Tuttavia sul comparto continua a pesare la pressione della BCE per una soluzione tempestiva dei crediti in sofferenza, che in alcuni casi potrebbe mettere gli istituti di credito più deboli nelle condizioni di forzare gli interventi di risoluzione. Nell’ultima settimana le prese di beneficio hanno riguardato le Risorse di Base e le Telecomunicazioni.

Stati Uniti

Gli indici statunitensi tornano in prossimità dei massimi assoluti, in scia alla riforma fiscale dell’Amministrazione Trump e a risultati societari migliori delle attese. Il Presidente ha fornito le linee guida del provvedimento fiscale che prevede una riduzione delle aliquote per imprese (dal 35% al 15%) e famiglie, con un impatto stimato a 4 tln di dollari sul gettito fiscale nel prossimo decennio. Relativamente alle trimestrali, attualmente hanno riportato 303 dei 500 gruppi appartenenti all’S&P500 con una crescita media degli utili del 15,8% e sorprese positive pari al 76,2%; pertanto, il consenso ha rivisto al rialzo le stime degli utili del trimestre al 12,76%, grazie anche al recupero di Finanziari ed Energia (fonte Bloomberg); senza questi contributi la crescita sarebbe pari all’8,56%.

Andamento indice S&P500, Eurostoxx e FTSEMIB

Nota: 02.01.2016. Fonte: Bloomberg

I risultati societari e Outlook ancora incoraggianti per i prossimi trimestri garantiscono ulteriore forza relativa al Tecnologico, con l’indice settoriale tornato in prossimità dei massimi storici del 2000. Al momento, il comparto evidenzia una crescita media degli utili pari al 24,4%, trainati soprattutto dal deciso incremento del settore dei semiconduttori. Inoltre, la percentuale di sorprese positive, ovvero di dati superiori alle attese, si attesta all’83%. Il rialzo dei tassi di mercato dai minimi dello scorso mese garantisce sostegno ai Finanziari, sulla prospettiva di un impatto favorevole sui risultati di bilancio e in particolare sui margini di interesse. D’altro canto, il comparto risente delle ultime dichiarazioni del Presidente Trump, circa l’intenzione di separare le attività di banca commerciale da quelle di investment banking nell’ambito delle grandi istituzioni finanziarie statunitensi. Maggiore debolezza per Utility e Telefonici.

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Analisi tecnica

FTSEMIB

FTSEMIB – grafico settimanale Livelli tecnici

Resistenze Supporti 22.740 20.177

21.998-22.218 19.931-19.925 21.730 19.492-19.442 21.418 19.350.19.336 21.194 19.028

20.930-20.983 18.535-18.424 18.131 17.859-17.757 17.426 17.042

Fonte: Bloomberg Nota: valori in grassetto identificano livelli di forte valenza

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Stoxx 600

Stoxx 600 – grafico settimanale Livelli tecnici Resistenze Supporti

412-415 379 409-410 376 404,5 373-372

399-400 368-367 391-393 361-360 389-390 358-355

339-336 333-332 329-327 318 315-312 308 302

Fonte: Bloomberg Nota: valori in grassetto identificano livelli di forte valenza

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

S&P500

S&P500 – grafico settimanale Livelli tecnici Resistenze Supporti

2.884 2.370-2.360 2.710 2.332-2.328 2.620 2.322-2.316 2.550 2.257

2.490-2.500 2.233-2.214 2.450 2.193-2.187

2.398-2.400 2.119 2.083-2.074 2.042 2.025

1.991 1.937-1.931

Fonte: Bloomberg Nota: valori in grassetto identificano livelli di forte valenza. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

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Gli appuntamenti della settimana entrante

Calendario mercati italiani Data Evento Società/Dati macroeconomici Stima Preced.Lunedì 01 - Risultati societari - Martedì 02 Dati Macro (••) PMI Manifattura di aprile 56,2 56,0 (•) Tasso di disoccupazione (%) di marzo, preliminare 11,7 11,5 Risultati societari - Mercoledì 03 - Risultati societari Leonardo Finmeccanica, Telecom Italia Giovedì 04 Dati Macro (••) PMI Servizi di aprile 53,6 52,9 Risultati societari Azimut, Banca Monte dei Paschi di Siena, Monclear, Ferrari, Recordati, Snam Venerdì 05 - Risultati societari Intesa Sanpaolo

Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. (•) Il numero di pallini (da uno a tre) indica l’importanza del dato nel periodo di riferimento; (*) Dati già pubblicati; in tabella sono riportati da sinistra il dato effettivo e il consenso. Fonte: DirezioneStudi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza

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Calendario mercati esteri Data Paese Società/Dati macroeconomici Stima Preced.Lunedì 01 USA (*) (•••) ISM Manifatturiero di aprile 54,8 56,5 (•) ISM Manifatturiero, indice dei prezzi di aprile 68,5 67,5 (••) Spesa per costruzioni m/m (%) di marzo -0,2 0,4 (••) Reddito personale m/m (%) di marzo 0,2 0,3 (•) Deflatore dei consumi privati a/a (%) di marzo 1,8 1,9 (••) Consumi privati m/m (%) di marzo 0,0 0,2 Risultati Europa - Risultati USA - Martedì 02 Area euro (*) (••) Tasso di disoccupazione (%) di marzo 9,5 9,4 (••) PMI Manifattura di aprile, finale 56,7 56,8 Germania (*) (••) PMI Manifattura di aprile, finale 58,2 58,2 Francia (*) (••) PMI Manifattura di aprile, finale 55,1 55,1 Regno Unito (*) (••) PMI Manifattura di aprile 57,3 54,0 USA (••) Vendite di auto (milioni, annualizzato) di aprile 17,1 16,5 Vendite di Auto di aprile 17,1 16,5 Giappone (*) Base monetaria a/a (%) di aprile 19,8 - Risultati Europa BP Risultati USA Apple, ConocoPhillips, Mastercard, Merck &/NJ, Pfizer Mercoledì 03 Area euro PPI a/a (%) di marzo 4,2 4,5 PPI m/m (%) di marzo -0,1 0,0 (•••) PIL t/t (%) del 1° trimestre, stima flash 0,5 0,4 (•••) PIL a/a (%) del 1° trimestre, stima flash 1,7 1,7 Germania (••) Variazione dei disoccupati (migliaia) di aprile -11,0 -30,0 (••) Tasso di disoccupazione (%) di aprile 5,8 5,8 Regno Unito PMI Costruzioni di aprile 52,0 52,2 USA (••) Variazione degli occupati ADP (migliaia) di aprile 175,0 263,5 (•••) ISM non Manifatturiero di aprile 55,8 55,2 (•••) Riunione FOMC (decisione sui tassi, %) 1,0 1,0 Risultati Europa BNP Paribas, Volkswagen Risultati USA MetLife, Time Warner, Kraft Heinz Giovedì 04 Area euro (••) PMI Servizi di aprile, finale 56,2 56,2 (••) PMI Composito di aprile, finale 56,7 56,7 (••) Vendite al dettaglio m/m (%) di marzo 0,1 0,7 (••) Vendite al dettaglio a/a (%) di marzo 2,1 1,8 Germania (••) PMI Servizi di aprile, finale 54,7 54,7 Francia (••) PMI Servizi di aprile, finale 57,7 57,7 Regno Unito PMI Servizi di aprile 54,5 55,0 USA (••) Produttività t/t ann. (%) del 1° trimestre, preliminare 0,0 1,3 (•) Costo del lavoro per unità di prodotto t/t ann. (%) del 1° trimestre, prel. 2,7 1,7 (••) Nuovi sussidi di disoccupazione (migliaia di unità), settimanale 248,0 257,0 (••) Sussidi di disoccupazione continuativi (migliaia di unità), settimanale 1990,0 1.988 (••) Nuovi ordini all'industria m/m (%) di marzo 0,4 1,0 (•) Bilancia commerciale (miliardi di dollari) di marzo -44,5 -43,6 (••) Ordini di beni durevoli m/m (%) di marzo, finale 0,7 0,7 (••) Ordini di beni durevoli esclusi trasporti m/m (%) di marzo, finale - -0,2 Risultati Europa Alstom, Repsol, Royal Dutch Shell, Siemens, Société Générale, BMW,

Infineon

Risultati USA - Venerdì 05 USA (•••) Variazione degli occupati non agricoli (migliaia) di aprile 190,0 98,0 (•••) Tasso di disoccupazione (%) di aprile 4,6 4,5 (•••) Variazione degli occupati nel settore Manifatturiero (migliaia) di aprile 10,0 11,0 (•) Credito al consumo (miliardi di dollari) di marzo 14,0 15,206 Risultati Europa Engie, HSBC Risultati USA -

Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. (•) Il numero di pallini (da uno a tre) indica l’importanza del dato nel periodo di riferimento; (*) Dati già pubblicati; in tabella sono riportati da sinistra il dato effettivo e il consenso. Fonte: DirezioneStudi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza

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Settimana dei mercati 2 maggio 2017

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Performance delle principali asset class

Principali indici azionari economie avanzate (var. %) Principali indici azionari economie emergenti (var. %)

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Azionario (var. %) 1 settimana 1 mese 12 mesi da inizio annoMSCI 0,0 1,6 12,3 7,5MSCI - Energia -1,6 -2,5 0,3 -7,9MSCI - Materiali -0,8 0,8 14,8 7,2MSCI - Industriali -0,2 2,6 15,5 9,1MSCI – Beni di consumo durevoli 0,7 3,0 12,7 10,1MSCI – Beni di consumo non durevoli -0,9 1,2 3,1 7,8MSCI - Farmaceutico 1,1 2,0 5,2 10,0MSCI - Servizi Finanziari -0,6 0,9 19,4 5,0MSCI - Tecnologico 1,5 3,3 31,7 15,6MSCI - Telecom -1,2 -2,0 -5,3 -1,6MSCI - Utility -0,8 0,3 1,3 6,2Stoxx 600 0,0 1,5 13,4 7,1Eurostoxx 300 -0,4 2,1 17,7 8,9Stoxx Small 200 0,5 3,8 17,3 11,8FTSE MIB 0,0 1,0 11,3 7,6CAC 40 0,2 3,0 19,1 8,5DAX 0,0 1,1 24,0 8,4FTSE 100 -0,3 -1,1 16,0 1,4S&P 500 0,6 1,1 14,7 6,7Nikkei 225 1,9 2,8 20,4 1,7Bovespa 2,6 0,6 21,3 8,6Hang Seng China Enterprise 2,0 2,1 16,9 11,9Micex 2,4 1,6 3,8 -9,2Sensex 0,9 1,0 16,8 12,3FTSE/JSE Africa All Share 3,2 3,5 1,8 6,4Indice BRIC -0,3 2,0 21,0 13,6Emergenti MSCI -0,3 2,2 17,3 13,6Emergenti - MSCI Est Europa -0,2 2,9 15,5 3,0Emergenti - MSCI America Latina -0,7 0,3 16,0 11,9

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

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Principali indici obbligazionari economie avanzate (var. %) Principali indici obbligazionari corporate ed emergenti (var. %)

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Obbligazionario (var. %) 1 settimana 1 mese 12 mesi da inizio annoGovernativi area euro -0,2 0,6 0,0 -0,9Governativi area euro breve termine (1 - 3 anni) 0,0 0,1 0,1 -0,2Governativi area euro medio termine (3 - 7 anni) 0,2 0,5 0,4 -0,3Governativi area euro lungo termine (+7 anni) -0,1 1,0 -0,4 -1,6Governativi area euro - core 0,0 0,0 0,3 -0,7Governativi area euro - periferici 0,0 0,0 1,5 -0,3Governativi Italia -0,5 0,2 -2,2 -1,8Governativi Italia breve termine 0,0 0,2 0,1 -0,2Governativi Italia medio termine 0,1 0,3 -0,5 -0,7Governativi Italia lungo termine -0,2 0,4 -4,6 -3,5Obbligazioni Corporate 0,4 0,5 2,7 0,8Obbligazioni Corporate Investment Grade 0,4 0,5 2,0 0,4Obbligazioni Corporate High Yield 0,3 0,9 6,7 2,0Obbligazioni Paesi Emergenti USD 0,2 1,6 8,5 5,6Obbligazioni Paesi Emergenti EUR 0,1 0,7 4,5 1,9Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - America Latina 0,3 1,7 7,3 3,9Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - Est Europa 0,1 0,4 3,3 1,1

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

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Principali valute (var. %) Principali materie prime (var. %)

Note: un numero positivo indica un rafforzamento mentre un numero negativo indica un indebolimento della divisa estera rispetto all’euro; la percentuale indica cioè la performance di un euro investito in valuta estera. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Valute e materie prime (var. %) 1 settimana 1 mese 12 mesi da inizio annoEUR/USD -0,3 2,4 -5,3 3,8EUR/JPY -0,7 -3,3 0,2 0,5EUR/GBP 0,6 0,8 -7,4 0,7EUR/ZAR -0,9 0,6 13,8 -0,3EUR/AUD 0,3 -3,3 3,8 0,7EUR/NZD -0,2 -3,6 3,9 -4,0EUR/CAD -0,2 -4,4 -3,3 -5,3EUR/TRY 1,3 0,3 -16,6 -4,3WTI -1,5 -3,6 9,0 -9,2Brent -0,9 -2,3 12,6 -9,2Oro -0,7 0,8 -3,0 9,2Argento -3,9 -7,4 -4,3 5,7Grano 9,7 5,2 -6,0 9,9Mais 1,2 1,4 -5,4 4,9Rame 2,2 -1,0 14,4 4,4Alluminio -1,8 -2,6 13,8 12,8

Per le valute le performance indicano il rafforzamento (numero positivo) o indebolimento (numero negativo) della divisa estera rispetto all’euro; la percentuale indica cioè la performance di un euro investito in valuta estera. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

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Avvertenza generale Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto, italiano autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo.

Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d’Italia e Consob per lo svolgimento dell’attività di investimento appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo.

Le informazioni fornite e le opinioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute affidabili e in buona fede, tuttavia nessuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Le opinioni, previsioni o stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del presente documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito.

I dati citati nel presente documento sono pubblici e resi disponibili dalle principali agenzie di stampa (Bloomberg, Thomson Reuters).

Le stime di consenso indicate nel presente documento si riferiscono alla media o la mediana di previsioni o valutazioni di analisti raccolte da fornitori di dati quali Bloomberg, Thomson Reuters, FactSet (JCF) o IBES. Nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse.

Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste d’acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi amministratori, rappresentanti o dipendenti assume alcun tipo di responsabilità (per colpa o diversamente) derivante da danni indiretti eventualmente determinati dall’utilizzo del presente documento o dal suo contenuto o comunque derivante in relazione con il presente documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi.

Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli Analisti Finanziari e di coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le persone ad essi strettamente legate possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti.

Il presente documento è pubblicato con cadenza settimanale: il precedente report è stato distribuito in data 24.04.2017.

Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, è rivolto esclusivamente a soggetti residenti in Italia e verrà messo a disposizione del pubblico indistinto attraverso i siti internet di Banca IMI (http://www.bancaimi.prodottiequotazioni.com/Studi-e-Ricerche) e di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com) nella sezione Risparmio-Mercati. La pubblicazione al pubblico su tali siti viene segnalata tramite il canale aziendale social Twitter @intesasanpaolo https://twitter.com/intesasanpaolo .

L’elenco di tutte le raccomandazioni su qualsiasi strumento finanziario o emittente prodotte dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e diffuse nei 12 mesi precedenti è disponibile sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_elenco_raccomandazioni.jsp.

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Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse

Intesa Sanpaolo S.p.A. e le altre società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo (di seguito anche solo “Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo”) si sono dotate del “Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231” (disponibile in versione integrale sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo: http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/governance/ita_wp_governance.jsp, ed in versione sintetica all’indirizzo: https://www.bancaimi.com/bancaimi/chisiamo/documentazione/mifid.html) che, in conformità alle normative italiane vigenti ed alle migliori pratiche internazionali, include, tra le altre, misure organizzative e procedurali per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse, ivi compresi adeguati meccanismi di separatezza organizzativa, noti come Barriere informative, atti a prevenire un utilizzo illecito di dette informazioni nonché a evitare che gli eventuali conflitti di interesse che possono insorgere, vista la vasta gamma di attività svolte dal Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, incidano negativamente sugli interessi della clientela.

In particolare, l’esplicitazione degli interessi e le misure poste in essere per la gestione dei conflitti di interesse – facendo riferimento a quanto prescritto agli articoli 69-quater e 69-quinquies del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14.05.1999 e successive modifiche ed integrazioni, all'articolo 24 della " Disciplina dei servizi di gestione accentrata, di liquidazione, dei sistemi di garanzia e delle relative società di gestione” emanato da Consob e Banca d'Italia, al FINRA Rule 2241 e NYSE Rule 472, così come FCA Conduct of Business Sourcebook regole COBS 12.4.9 e COBS 12.4.10 - tra il Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo e gli Emittenti di strumenti finanziari, e le loro società del gruppo, nelle raccomandazioni prodotte dagli analisti di Intesa Sanpaolo sono disponibili nelle "Regole per Studi e Ricerche" e nell'estratto del "Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse", pubblicato sul sito internet di Intesa Sanpaolo S.p.A.

Sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_archivio_conflitti_mad.jsp è presente l’archivio dei conflitti di interesse del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo.

Banca IMI S.p.A., una delle società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, agisce come market maker nei mercati all'ingrosso per i titoli di Stato dei principali Paesi europei e ricopre il ruolo di Specialista in titoli di Stato, o similare, per i titoli emessi dalla Repubblica d'Italia, dalla Repubblica Federale di Germania, dalla Repubblica Ellenica, dal Meccanismo Europeo di Stabilità e dal Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria.

Certificazione degli analisti

Gli analisti che hanno predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, i cui nomi e ruoli sono riportati nella prima pagina del documento, dichiarano che:

(a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale, obiettiva, indipendente, equa ed equilibrata degli analisti;

(b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse.

Altre indicazioni

1. Né gli analisti né qualsiasi altra persona strettamente legata agli analisti hanno interessi finanziari nei titoli delle Società citate nel documento.

2. Né gli analisti né qualsiasi altra persona strettamente legata agli analisti operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d’Amministrazione nelle Società citate nel documento.

3. Sette degli analisti del Team Retail Research (Paolo Guida, Ester Brizzolara, Laura Carozza, Piero Toia, Fulvia Risso, Mario Romani, Serena Marchesi) sono soci AIAF.

4. Gli analisti citati non ricevono bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di investment banking.

Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso da parte di Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati, informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Intesa Sanpaolo.

Chi riceve il presente documento è obbligato ad uniformarsi alle indicazioni sopra riportate.

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Settimana dei mercati 2 maggio 2017

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 14

Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Responsabile Retail Research Paolo Guida Analista Azionario Analista Obbligazionario Ester Brizzolara Serena Marchesi Laura Carozza Fulvia Risso Piero Toia Cecilia Barazzetta Analista Valute e Materie prime Mario Romani

Editing: Monica Bosi, Sonia Papandrea