Q.

SETTE PEZZI PER IL FUOCO

Tu che sei il segno

della mia comunione

con dio, arranca e raggiungimi

– io sporta dall'eremo

a mezzo busto di guardia

e colta in flagrante

reato di brama.

L'amore ha due tempi: oltre a quello

del vivere c'è il sopravvivere,

obelisco di memoria e buon

parafulmine.

Così bulina paziente

una storia, sii parsimonioso

con le saette – si fanno

di certi scempii…

L'amore ha due tempi,

e non sempre

li vive entrambi.

Le tue dita armate d’artigli

morbidi in quel che richiamano

mi rendono incandescente,

come la cera mi curvo.

Per essi m'inarco, un riso

inopportuno – per non gridare,

quando, tre di conto, mi slacciano

il fascio dei nervi, sapienti.

Io sono tutta stupore quando,

saltando la veglia, noi due

si passa dal sonno all'amore;

allora son versi

con dita di rosa

e assenzio

sui pennini dorati:

laudano, laudano Te

o mio Signore.

Una cinta

di falangi contratte

avvinta alla tua vita

di vespa.

Fra il rampicante nodoso

delle passioni

lievita un fondo

di matriarcato,

e mi preghi:

– Sto maneggiando

un amore.

Quotidiano e con un incudine sul cuore,

mentre lavo i piatti dell'ultima cena

(sia chiaro: in minuscolo e in ordine di tempo!)

con caraffe di tua assenza m'avveleno

e cado preda dei pensieri più distorti:

– Che sia forte per vaghezza di dolore?

In sorte ho avuto l'alloro e le tue offerte,

ma vedrai che in certe prove io non vinco.

Io non esibirò il trofeo delle tue forme nude;

io sono più il cancello che si chiude e ci protegge,

sorregge l'occhio a chi si volse

al cammeo delle nostre cento bacche rosse

Le nostre malinconie

si osservano diverse

– io le trovo nei libri,

tu le perdi nei quadri –

ed entrambe organiche vivono

di caducità terrestre;

foglie, farfalle,

epidermide morta.

Di questo tu ne hai maggiore coscienza,

o forse a me manca del sacrificio.

Festa, carola d'estate

il tuo pensiero;

festa inaudita

il dubitare del tuo riso

ora ch'è giunto il buio

che è rifugio alle falene!

I tuoi occhi di ciliegio

lacrimanti gioia

nel pensare «M'ama,

è proprio vero!»

mi baluginano in cuore,

mentre al di là del mare

tu dici che mi cerchi

fra le coltri calde,

e il nostro amore covi

tra le pieghe dei cotoni…

21/1/2013

Sette scritti che risalgono a qualche tempo fa – tre o quattro anni orsono indicativamente. Ho pensato che avessero del potenziale, anche se volatile e molto ben nascosto. Li ho rimaneggiati, adattandoli il più possibile a quella che è la mia scrittura attuale.

Prima di metterli definitivamente via.

Se non altro, sette pezzi per il fuoco.

Q.

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