Set-up per misure di rettilineità Verticale. Prove preliminari hanno evidenziato una deriva...
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Set-up per misure di rettilineità Verticale
Prove preliminari hanno evidenziato una deriva
costante dei valori.Rettilineità Verticale Asse X Alesatrice
0
200
400
600
800
1000
1200
14000
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
8000
9000
1000
0
1100
0
1200
0
Corsa [mm]
Sco
stam
enti
[m
m]
AndataRitorno
Si è supposto che la causa della deriva fosse una TRASLAZIONE e/o una ROTAZIONE delle ottiche
(interferometro e riflettore).
Impiegando comparatori bimillesimali non si è evidenziata nessuna traslazione. Si sono così esclusi:
1) Traslazioni
2) Rotazioni rilevabili delle ottiche
E’ rimasto il dubbio che rotazioni inferiori a circa 20 [mm/m] potessero influenzare la misura soprattutto quando la distanza D fra interferometro e riflettore fosse elevata.
Per eliminare anche piccole rotazioni si è modificato il sistema di fissaggio del riflettore.
Influenza del sistema di fissaggio
-160
-140
-120
-100
-80
-60
-40
-20
0
20
40
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550 600 650
Tempo [s]
Sco
stam
enti
[m
m]
Fissaggio con Portacomparatore
Fissaggio con Squadra
La deriva è scomparsa ed è rimasto solamente l’effetto di disturbo ambientale caratterizzato da oscillazioni attorno al valore costante iniziale (le ottiche venivano mantenute nella stessa posizione per tutta la prova).
Si è cercata un’indicazione qualitativa dell’influenza che l’ambiente che circonda la prova ha sui risultati…
Influenza condizioni ambientali
Sala metrologica D=8,5 m
-60
-50
-40
-30
-20
-10
0
10
20
30
40
50
60
0
100
200
300
400
500
600
Tempo [s]
Sc
os
tam
en
to [m
m]
Sala metrologica D=1,8 m
-60
-50
-40
-30
-20
-10
0
10
20
30
40
50
60
0
10
0
20
0
30
0
40
0
50
0
60
0
Tempo [s]
Sco
stam
ento
[m
m]
Reparto D=1,8 m
-60
-50
-40
-30
-20
-10
0
10
20
30
40
50
60
0 100 200 300 400 500 600
Tempo [s]
Sc
os
tam
en
to [m
m]
Reparto D=8,5 m
-60
-50
-40
-30
-20
-10
0
10
20
30
40
50
60
0 100 200 300 400 500 600
Tempo [s]
Sco
stam
ento
[m
m]
REPARTO
SALA METROLOGICA
D = 1,8 m D = 8,5 m
n
xx 2)(Un indicatore della variabilità dei dati è lo scarto tipo:
Nelle prove eseguite risulta:
- s in reparto risulta 4 volte più grande che in sala metrologica
- s aumenta con la distanza D
Influenza delle condizioni ambientali
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
1 2 3 4 5 6 7 8 9
D [m]
s [m
m]
Sala Metrologica
Reparto
Al termine dell’incontro si era deciso di:
1) Quantificare l’influenza della rotazione delle ottiche sulle misure;
2) Analizzare l’influenza dell’opzione software di mediare i dati in uscita in intervalli di tempo diversi (tempo di media software Tms);
3) Imporre spostamenti noti alle ottiche di misura e analizzare i dati provenienti dalla strumentazione
1) Rotazione retroriflettore
- Ipotesi: Rotazione retroriflettore modifica la lunghezza del percorso ottico dei raggi rileva uno spostamento delle ottiche.
-0,060
-0,050
-0,040
-0,030
-0,020
-0,010
0,000
0 10 20 30 40 50 60
alfa 2 [mm*E-02/m]
Sp
ost
amen
to R
ileva
to L
aser
[m
m]
P3=P2
P3=P2+50mm
P3=P2+100mm
P2-P0=1000-5000-10000
P2-P0=1000-5000-10000
P2-P0=1000-5000-10000
Il modello non corrisponde ai rilevamenti:
-è indipendente dalla distanza P2-P0
-la differenza di percorso ottico individua solamente traslazione delle ottiche.
-Ipotesi: Rotazione retroriflettore modifica la posizione del punto P7 e ciò comporta una diminuzione della sezione del raggio trasmessa dall’interferometro alla testa laser con conseguente diminuzione di intensità del raggio complessivo rilevazione di spostamento in funzione dell’intensità ( f (P0-P2) ).
-Verifica di tale ipotesi necessita di conoscere in dettaglio il funzionamento dello strumento, ma le informazioni tecniche non sono disponibili.
Spostamento P7P3=P2
alfa 2= 0-50 [mm*E-2/m]
-12,00
-10,00
-8,00
-6,00
-4,00
-2,00
0,00
0,000 0,001 0,002 0,003 0,004 0,005 0,006
spostamento X di P7 [mm]
sp
os
tam
en
to Y
di
P7
[m
m] P2=1000
P2=5000P2=10000
Forte dipendenza dei valori di scostamento, da piccole rotazioni del retroriflettore ( in ogni successiva prova si impiegherà l’interferometro come ottica mobile).
Procedura di prova:
-Reparto con ottiche ferme
-D = 1.8-5.15-8.5 [m]
-Tms = 0-0.1-1-10 [s]
-t = 10 [s]
-n = 60
Indice della variabilità dei risultati: s (scarto tipo)
2) Influenza di Tms
-60
-50
-40
-30
-20
-10
0
10
20
30
40
50
60
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550 600
Tempo [s]
Sc
os
tam
en
to [ m
m]
s - diminuisce all’ aumentare di Tms
- aumenta molto più significativamente all’aumentare della distanza
0
5
10
15
20
25
30
35
Tempo media software [s]
s [m
m]
i 1800 R 2,0 1,4 1,3 1,0
i 5150 R 9,3 12,5 8,4 5,1
i 8500 R 24,5 25,2 21,8 13,8
Tms=0 Tms=0,1 Tms=1 Tms=10
3) Imposizione spostamenti noti
Procedura di prova:
-Reparto (ambiente di impiego)
-Controllo spostamenti interferometro tramite comparatore bimillesimale
-D = 5.15 – 8.5 [m]
-Tms = 1-10 [s]
-t = 10 [s]
-n = 60
-Spostamenti imposti : x = 0-100-200-300-400-500 [mm]
Si ottengono quattro serie di dati del tipo:
0
100
200
300
400
500
600
1 5 9
13
17
21
25
29
33
37
41
45
49
53
57
61
65
69
73
77
81
85
89
93
97
10
1
10
5
10
9
11
3
11
7
12
1
Sc
os
tam
en
ti [m
m]
Serie2
5150 t1
Per ogni prova è stata individuata una retta interpolatrice y=mx+q (curva di taratura) con l’utilizzo della tecnica dei minimi quadrati.
Spostamenti Imposti [mm]
Spo
stam
enti
Rile
vati
[mm
]
-100
0
100
200
300
400
500
600
0 100 200 300 400 500 600
Laser
MinQ
+2S0
-2S0
Data la bassa dispersione dei valori di m e q è ipotizzabile l’impiego di una curva di taratura per un uso pratico dello strumento.
m
1,030
1,040
1,050
1,060
1,070
1,080
Tms 1 Tms 10 5150 Tms1 8500 Tms1 5150 Tms 10 8500 Tms10
Si sono così ottenuti 4 valori di:
- Coefficiente angolare: m
- Intersezione asse delle uscite: q
q0
4
8
12
16
20
Tms 1 Tms 10 5150 Tms1 8500 Tms1 5150 Tms10
8500 Tms10
[ mm
]
Relativamente ad ogni prova è stato calcolato lo scarto tipo dei residui rispetto alla retta interpolante:
2
)( 2
0
n
yyi
i
Scarto tipo:
y = m xi + q (retta min quad in corrispondenza all’ingresso xi)
yi = lettura strumentazione laser
0
5
10
15
20
s 0[mm]
S0 8 8 17 15
5150 Tms1 5150 Tms 10 8500 Tms1 8500 Tms10
-100
0
100
200
300
400
500
600
0 100 200 300 400 500 600
Laser
MinQ
+2S0
-2S0
Per abbassare la dispersione s si sono raggruppati i dati rilevati a gruppi di 5-10-20 e si è calcolato nuovamente lo scarto tipo per ogni classe di raggruppamento.
Si ottiene così che s diventa funzione di :
-Tms
-D
-Numero di punti per ogni gruppo
s = f (Tms, n° punti, D)
0
5
10
15
20
s 0[mm]
8500 Tms10 15 10 6 4
8500 Tms1 17 9 7 5
5150 Tms 10 8 6 5 3
5150 Tms1 8 5 4 5
M1 M5 M10 M20
s : - debolmente dipendente da Tms
- oltre M5 diminuisce lentamente
- è fortemente dipendente da D
Variabilità di s in prove diverse:
M5 (4p.ti)
0
10
20
s 0 [mm]
1800 Tms1 0,53 0,45 0,45
1800 Tms10 0,58 0,54 0,43
5150 Tms1 2 5 9 1 3 3 1 4 3
5150 Tms10 1 3 6 4 3 10 6 2 2
8500 Tms1 11 12 13 9 6 9 5 7 9
8500 Tms10 5 14 6 8 8 3 13 11 9
1-20 21-40 41-60 0 100 200 300 400 500
ottiche fisse Taratura
s medio s +2*s(s medio)
Tms 1 0,48 0,6Tms 10 0,52 0,6Tms 1 3,5 7,7Tms 10 4,0 9,2Tms 1 8,8 13,7Tms 10 8,6 15,6
1,8
5,15
8,5
Esempio calcolo dell’incertezza
Si è presa, come esempio, la prova eseguita con D=8.5 m, Tms=10 s e utilizzando i dati a gruppi di 5 (M5).
Si sono applicati tre metodi di calcolo dell’incertezza rispetto alla retta di interpolatrice ai minimi quadrati:
1) YE2s [ s è lo scarto tipo di tutti i residui della prova in esame rispetto alla retta MinQuad STMQ]
2) Y E2s [s formula di Mandel]
3) YE2s [ s metodo propagazione della varianza]
4) Si è aggiunta l’incertezza dichiarata da HP
M5
-50
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
500
550
600
0 100 200 300 400 500
Spostamenti Imposti [mm]
Spo
stam
enti
Rile
vati
[m
m]
+ksig0
ksig0
Ymq
-ksy
+ksy
+HP
-HP
Letture
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
0 100 200 300 400 500 600
Spostam imposti [mm]
2 s [m
m]
Prop.Var.Mandel
STMQIncertezza HP