Serrapetrona e la Vernaccia D.O.C - marchigianieumbri.info · querce, ornelli, carpini, onta-ni e...

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DI MILANO E LOMBARDIA S S e l'attento turista volesse trovare un luogo che contempo- raneamente coniughi bellez- ze paesaggistiche a vestigia storiche e artistiche di note- vole importanza, una tradi- zionale ospitalità e una gra- devole e genuina cucina ad un ambiente tuffato nel verde e nel silenzio, in completo relax, non può non salire a Serrapetrona, nell'entroterra maceratese, percorrendo i sei km. che la collegano alla superstrada Civitanova- Foligno e alla frazione di Caccamo sull'omonimo lago. Ho detto salire perché Serrapetrona è situata a 500 mt. sul livello del mare, fra verdi colline che si elevano fino a 1000 mt. Essa racchiude vestigia fin dall'alto medioevo (il termine stesso "Serra", di origine lon- gobarda, indica un abitato fortificato con funzioni di sbarramento a difesa dell'ini- zio di una valle). Non si può Aut.DCO/DC/Milano/ PDI/1074/2002 09/09/2002 Periodico trimestrale dell’Associazione Marchigiani & Umbri di Milano e Lombardia. Anno 2 N° 2-3 - Spedizione in abbonamento postale – diffusione gratuita – sede legale: Via Telesio, 17 redazione Giuliana de Antonellis, Via Alghero, 15 20128 Milano - Segreteria: Via Romilli, 18 20139 Milano – Ottobre 2004 Con il patrocinio delle Regioni Marche e Umbria IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE A: SEGRETERIA ASSOCIAZIONE VIA ROMILLI, 18 20139-MILANO Serrapetrona e ... la Vernaccia D.O.C.G S errapetrona è un piccolo centro posto nel declivio delle pendici del monte detto “Schiena d’asino” nella pro- vincia di Macerata, da cui dista 29 Km, raggiunge m. 494 s.l.m..Il territorio comu- nale si estende su una super- ficie di 37,56 kmq e confina con le circoscrizioni di S.Severino Marche a N, di Tolentino e Belforte ad E, di Caldarola a S-SE, di Camerino ad O-SO e di Castelraimondo a NO. La posizione dell'abitato centra- le risulta delle più privilegia- te : protetto a N dalle propag- gini del monte Colleluce e tutto proteso al sole. Attraversa il borgo a valle la statale 502, che unisce le valli del Chienti e del Potenza, tagliata a sua volta dalla provinciale proveniente da Camerino e che prosegue alla ss 77 in località Le Grazie di Tolentino. Territorio esclusivamente montuoso o collinare inciso da valli profonde con declivi, raggiunge la massima altitu- dine nel Monte d'Aria (m.957), la minima a valle del lago di Borgiano (m.240). Rivestono i declivi e le pro- fondità impervie delle valli macchie e boschi cedui di querce, ornelli, carpini, onta- ni e noccioli. Il terreno è particolarmente favorevole all'ulivo, mentre dovunque prospera la vite, che qui appunto produce quella qualità di uva nera che ha reso celebre Serrapetrona per la sua ver- naccia. quindi non rimanere felice- mente sorpresi nell'ammira- re, tra i vari reperti artistici, le croci lignee e d'argento dell'età gotica di Cecco da Camerino, gli affreschi grot- teschi, le pale d'altare e il pregevolissimo "polittico" di Lorenzo d ‘Alessandro e la "crocifissione" di scuola camerinense, di Girolamo di Giovanni nelle Chiese di S. Francesco e S. Lorenzo; ...gli incunaboli, le antiche pergame- ne del 1100, le bolle e lo "statu- to" dell'età feudale, quando Serrapetrona lottò per diventare Comune, contenute nell'archi- vio storico; ...l'antichissima "fonte delle Conce" che seguita a versare apprezzate acque oligo-minerali; ...il "museo del- l'uomo” con attrezzi e materiali utilizzati dall'antica tradizione contadina e ospitato in alcuni locali del restaurato "castello" di età longobarda. Un grazie sincero ed un lieto arrivederci. Giampiero Feliciotti In viaggio verso il nostro Comune le strade, le autostrade, le stazioni ferroviarie e l' aeroporto In aereo: Aeroporto "R. SANZIO" di Ancona-Falconara. In treno: Stazione ferroviaria di Tolentino. In auto: A 14 Bologna-Taranto uscita Macerata-Civitanova Marche. S S econdo la tradizione riportata in antichi docu- menti, Serrapetrona avrebbe avuto il suo nome da un certo Petronio, ricco e valoroso cit- tadino romano, qui rifugiato per sfuggire a persecuzioni. Le sue origini, tuttavia, sono ancora più antiche; infatti, nel suo territorio, sono state ritrovate tracce di insedia- menti che risalgono alle epo- che paleo e neolitica. Difendono Serrapetrona due cinte murarie medievali con quattro massicce porte. Fin dai primi anni del ’200 il paese era tutto stretto attorno alla chiesa di San Clemente e al palazzo pubblico già sede del feudatario. Fu aggregata come libero comune al distretto di Camerino dalle autorità papali nel 1240 durante la lotta tra guelfi e ghibellini, e ne divenne poi parte integrante della Signoria. Di quell'epoca resta il ricco patrimonio di perga- mene del comune, e opere pittoriche di Lorenzo D'Alessandro. Pochi centri nella regione vantano tanta splendida storia e tanta splen- dida arte. La sua storia si lega anche alla produzione di quell'ottimo vino spumante naturale "VERNACCIA". La produzione della vernaccia è una produzione secolare. Fin dai tempi più antichi è stata sempre uno dei più accreditati prodotti di queste terre. Lo stes- so Dante ne era ghiottissimo: " ...e purga per digiuno le anguil- le di Bolsena e la Vernaccia.". Preistoria e protostoria La scoperta di un insedia- mento umano neolitico a Maddalena di Muccia (MC) nel 1965 ha riproposto agli studiosi la questione della presenza delle primitive civilta' nelle Marche. Fino a quell'anno, per il territorio gravitante intorno alla citta' di Camerino, tracce della civilta' neolitica e, come sem- bra, anche delle precedenti paleo e mesolitica, erano apparse nei bacini fluviali dell'Esino (Matelica 1888), del Potenza (Castelraimondo 1880-1884, Pioraco 1882, Palente e Torrone di Camerino rispettivamente 1925 e 1957) e del Chienti (Serrapetrona 1873-1887, Torre di Beregna 1882). La zona piu' ricca di rinvenimen- ti fra tutte rimane la valle del torrente Cesolone lungo tutto il suo corso, dalla sella spar- tiacque vigilata dal fortilizio varanesco della torre di Beregna fino alla confluenza nel Chienti presso Le Grazie (Tolentino). Serrapetrona ne e' l'abitato piu' importante, situato a circa meta' del corso del torrente, e nel cui territo- rio comunale si trova quasi per intero il relativo bacino. In questa zona sono state individuate almeno sei sta- zioni disseminate lungo il tratto della strada di posizio- ne, o anche detta del sale, che la solcava scendendo dall'Umbria per la sella di Gelagna attraverso la conca di Camerino e per Tolentino fino al mare. Sotto i Da Varano Come libero comune Serrapetrona fu aggregato al distretto di Camerino dalle autorità papali nel 1240 durante la lotta tra guelfi e ghibellini. La vita politica e sociale dei suoi abitanti fu quindi regolata dagli statuti dei quali ammiriamo l'unica raccolta esistente del 1473, gelosamente custodita nell'Archivio comunale. E’ chiaro che sotto il dominio del Comune di Camerino, ma specialmente più tardi con la signoria dei Da Varano, le magistrature di Serrapetrona, pur conservando le vecchie denominazioni, subirono riduzioni di potere, come avvenne anche per gli altri piccoli comuni, già antiche pievi (FELICIANGELI), dotati di statuti propri ed assegnati a Camerino con giurisdizione vicariale, per cui ebbero la definizione di terre raccomandate. Su di esse, infatti, pendeva la rivendicazione del Rettore della Marca perché non pro- priamente considerate perti- nenti a Camerino, ma piutto- sto terre confinarie del mede- simo, che mantennero spirito autonomistico mai spento, semmai sminuito dal podestà o vicario che la città o i Da Varano vi nominavano. Cenni storici Entrando nel paese, ci si accorge che il mondo freneti- co e rumoroso nel quale viviamo, è rimasto alle nostre spalle e quindi scivoliamo nel passato. E' una sensazione gradevolissima, quasi fisica, che si accentua nell'istante in cui ci si rende consapevoli del silenzio che ci circonda, un silenzio da molti dimenti- cato. L'impressione è ancora piu' profonda per chi giunge dalle avveniristiche citta' ita- Girovagando liane. La campagna intorno tace, e questo silenzio antico si gode perche' non è assolu- to, perche' si percepisce in esso l'eco dello scrosciare dell'acqua della fontana e il sottile frusciare del vento. Il suono delle campane dell'o- rologio antico della piazza è l'unico rumore ufficiale del paese. Ad accentuare di piu' questa atmosfera di serenita' e di poesia contribuisce molto l'aria pura, che si respira. Questo clima mite e salutare è consigliato dai medici ai bambini gracili e agli adulti esauriti. In questo clima è piacevole ammirare luoghi sacri e profani del paese. Monumenti Chiesa di S. Lorenzo Costruita nel XV sec. circa- L'interno della chiesa è a pianta rettangolare con soffitto a capriate e presenta un ampio vano illuminato da due mono- fore aperte sulla parete sini- stra. Sulla parete absidale c'è la Crocefissione attribuita al pittore Girolamo Di pergamene dal 1131 al 1648, numerosi documenti relativi ai Varano oltre a documenta- zioni di diretta emanazione pontificia ed a strumenti notarili. Interessanti la serie delle lettere (sec. XIV - XVI) ed il catasto anteriore al 1478. Della serie delle rifor- manze il volume piu' antico è del 1370. Al sec. XV risalgo- no la serie dei danni dati, degli atti civili; al sec. XVI le entrate e uscite, al XVII il Monte di pieta'. Presso l'ar- chivio comunale sono con- servati anche archivi di comunita' ora scomparse: Borgiano e Castel San Venanzio. Chiesa di S. Francesco Costruita nel sec. XIV - Tutta la costruzione si articola in un gran quadrilatero compo- sto dal convento e dalla chie- sa; essa, senza facciata, si salda a questo corpo sopra un arco d’accesso al convento. Ospita un grandioso polittico di Lorenzo d’Alessandro e, sulle pareti, presenta nume- rosi frammenti di affreschi di varie epoche e un gioiello cruciforme che viene detto “Croce santa” Giovanni. Chiesa di S. Maria di Piazza Costruita nel sec. XVI - L'interno, ad unica navata ed abside semicircolare scandite da lesene con capitelli a foglie d'acanto e stilobati modanati, presenta una grande tela con la Vergine Assunta tra gli Angeli. Archivio storico L'archivio comunale, anche se non rilevante quantitativa- mente, è comunque di un certo pregio; merita di essere segnalato lo statuto pergame- naceo del 1473 in cinque libri, che ingloba elementi risalenti ai primissimi tempi delle libertà comunali; 82

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SSe l'attento turistavolesse trovare unluogo che contempo-

raneamente coniughi bellez-ze paesaggistiche a vestigiastoriche e artistiche di note-vole importanza, una tradi-zionale ospitalità e una gra-devole e genuina cucina adun ambiente tuffato nel verdee nel silenzio, in completorelax, non può non salire aSerrapetrona, nell'entroterramaceratese, percorrendo i seikm. che la collegano allasuperstrada Civitanova-Foligno e alla frazione diCaccamo sull'omonimo lago.Ho detto salire perchéSerrapetrona è situata a 500mt. sul livello del mare, fraverdi colline che si elevanofino a 1000 mt. Essa racchiude vestigia findall'alto medioevo (il terminestesso "Serra", di origine lon-gobarda, indica un abitatofortificato con funzioni disbarramento a difesa dell'ini-zio di una valle). Non si può

Aut.DCO/DC/Milano/PDI/1074/2002

09/09/2002

Periodico trimestrale dell’Associazione Marchigiani & Umbri di Milano e Lombardia. Anno 2 N° 2-3 - Spedizione in abbonamento postale – diffusione gratuita – sede legale: Via Telesio, 17 redazione Giuliana de Antonellis, Via Alghero, 15 20128 Milano - Segreteria: Via Romilli, 18 20139 Milano – Ottobre 2004

Con il patrocinio delle Regioni Marche e UmbriaIN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE A : SEGRETERIA ASSOCIAZIONE V IA ROMILL I , 18 20139-MILANO

Serrapetrona e ... la Vernaccia D.O.C.G

Serrapetrona è un piccolocentro posto nel declivio

delle pendici del monte detto“Schiena d’asino” nella pro-vincia di Macerata, da cuidista 29 Km, raggiunge m.494 s.l.m..Il territorio comu-nale si estende su una super-ficie di 37,56 kmq e confinacon le circoscrizioni diS.Severino Marche a N, diTolentino e Belforte ad E, diCaldarola a S-SE, diCamerino ad O-SO e diCastelraimondo a NO. Laposizione dell'abitato centra-le risulta delle più privilegia-te : protetto a N dalle propag-gini del monte Colleluce etutto proteso al sole.Attraversa il borgo a valle lastatale 502, che unisce levalli del Chienti e delPotenza, tagliata a sua volta

dalla provinciale provenienteda Camerino e che proseguealla ss 77 in località LeGrazie di Tolentino.Territorio esclusivamentemontuoso o collinare incisoda valli profonde con declivi,raggiunge la massima altitu-dine nel Monte d'Aria(m.957), la minima a valledel lago di Borgiano (m.240).Rivestono i declivi e le pro-fondità impervie delle vallimacchie e boschi cedui diquerce, ornelli, carpini, onta-ni e noccioli. Il terreno è particolarmentefavorevole all'ulivo, mentredovunque prospera la vite,che qui appunto producequella qualità di uva nerache ha reso celebreSerrapetrona per la sua ver-naccia.

quindi non rimanere felice-mente sorpresi nell'ammira-re, tra i vari reperti artistici,le croci lignee e d'argentodell'età gotica di Cecco daCamerino, gli affreschi grot-teschi, le pale d'altare e ilpregevolissimo "polittico" diLorenzo d ‘Alessandro e la"crocifissione" di scuolacamerinense, di Girolamo diGiovanni nelle Chiese di S.Francesco e S. Lorenzo; ...gliincunaboli, le antiche pergame-ne del 1100, le bolle e lo "statu-to" dell'età feudale, quandoSerrapetrona lottò per diventareComune, contenute nell'archi-vio storico; ...l'antichissima"fonte delle Conce" che seguitaa versare apprezzate acqueoligo-minerali; ...il "museo del-l'uomo” con attrezzi e materialiutilizzati dall'antica tradizionecontadina e ospitato in alcunilocali del restaurato "castello"di età longobarda. Un grazie sincero ed un lietoarrivederci.

Giampiero Feliciotti

In viaggio verso il nostro Comune le strade, le autostrade, le stazioni ferroviarie

e l' aeroporto

In aereo: Aeroporto "R. SANZIO" di Ancona-Falconara.In treno:Stazione ferroviaria di Tolentino. In auto:A 14 Bologna-Taranto uscita Macerata-CivitanovaMarche.

SS econdo la tradizioneriportata in antichi docu-

menti, Serrapetrona avrebbeavuto il suo nome da un certoPetronio, ricco e valoroso cit-tadino romano, qui rifugiatoper sfuggire a persecuzioni.Le sue origini, tuttavia, sonoancora più antiche; infatti,nel suo territorio, sono stateritrovate tracce di insedia-menti che risalgono alle epo-che paleo e neolitica.Difendono Serrapetrona duecinte murarie medievali conquattro massicce porte. Findai primi anni del ’200 ilpaese era tutto stretto attornoalla chiesa di San Clemente eal palazzo pubblico già sededel feudatario. Fu aggregatacome libero comune aldistretto di Camerino dalleautorità papali nel 1240durante la lotta tra guelfi eghibellini, e ne divenne poiparte integrante dellaSignoria. Di quell'epoca restail ricco patrimonio di perga-mene del comune, e operepittoriche di LorenzoD'Alessandro. Pochi centrinella regione vantano tantasplendida storia e tanta splen-dida arte. La sua storia si legaanche alla produzione diquell'ottimo vino spumantenaturale "VERNACCIA". Laproduzione della vernaccia èuna produzione secolare. Findai tempi più antichi è statasempre uno dei più accreditatiprodotti di queste terre. Lo stes-so Dante ne era ghiottissimo: "...e purga per digiuno le anguil-

le di Bolsena e la Vernaccia.".

Preistoria e protostoriaLa scoperta di un insedia-mento umano neolitico aMaddalena di Muccia (MC)nel 1965 ha riproposto aglistudiosi la questione dellapresenza delle primitivecivilta' nelle Marche. Fino aquell'anno, per il territoriogravitante intorno alla citta'di Camerino, tracce dellacivilta' neolitica e, come sem-bra, anche delle precedentipaleo e mesolitica, eranoapparse nei bacini fluvialidell'Esino (Matelica 1888),del Potenza (Castelraimondo1880-1884, Pioraco 1882,Palente e Torrone diCamerino rispettivamente1925 e 1957) e del Chienti(Serrapetrona 1873-1887,Torre di Beregna 1882). Lazona piu' ricca di rinvenimen-ti fra tutte rimane la valle deltorrente Cesolone lungo tuttoil suo corso, dalla sella spar-tiacque vigilata dal fortiliziovaranesco della torre diBeregna fino alla confluenzanel Chienti presso Le Grazie(Tolentino). Serrapetrona nee' l'abitato piu' importante,situato a circa meta' del corsodel torrente, e nel cui territo-rio comunale si trova quasiper intero il relativo bacino.In questa zona sono stateindividuate almeno sei sta-zioni disseminate lungo iltratto della strada di posizio-ne, o anche detta del sale, chela solcava scendendo

dall'Umbria per la sella diGelagna attraverso la concadi Camerino e per Tolentinofino al mare.

Sotto i Da VaranoCome libero comuneSerrapetrona fu aggregato aldistretto di Camerino dalleautorità papali nel 1240durante la lotta tra guelfi eghibellini. La vita politica esociale dei suoi abitanti fuquindi regolata dagli statutidei quali ammiriamo l'unicaraccolta esistente del 1473,gelosamente custoditanell'Archivio comunale. E’chiaro che sotto il dominiodel Comune di Camerino, maspecialmente più tardi con lasignoria dei Da Varano, lemagistrature di Serrapetrona,pur conservando le vecchiedenominazioni, subironoriduzioni di potere, comeavvenne anche per gli altripiccoli comuni, già antichepievi (FELICIANGELI),dotati di statuti propri edassegnati a Camerino congiurisdizione vicariale, percui ebbero la definizione diterre raccomandate. Su diesse, infatti, pendeva larivendicazione del Rettoredella Marca perché non pro-priamente considerate perti-nenti a Camerino, ma piutto-sto terre confinarie del mede-simo, che mantennero spiritoautonomistico mai spento,semmai sminuito dal podestào vicario che la città o i DaVarano vi nominavano.

Cenni storici

Entrando nel paese, ci siaccorge che il mondo freneti-co e rumoroso nel qualeviviamo, è rimasto alle nostrespalle e quindi scivoliamo nelpassato. E' una sensazionegradevolissima, quasi fisica,che si accentua nell'istante incui ci si rende consapevolidel silenzio che ci circonda,un silenzio da molti dimenti-cato. L'impressione è ancorapiu' profonda per chi giungedalle avveniristiche citta' ita-

Girovagandoliane. La campagna intornotace, e questo silenzio anticosi gode perche' non è assolu-to, perche' si percepisce inesso l'eco dello scrosciaredell'acqua della fontana e ilsottile frusciare del vento. Ilsuono delle campane dell'o-rologio antico della piazza èl'unico rumore ufficiale delpaese. Ad accentuare di piu'questa atmosfera di serenita'e di poesia contribuiscemolto l'aria pura, che sirespira. Questo clima mite esalutare è consigliato daimedici ai bambini gracili eagli adulti esauriti. In questoclima è piacevole ammirareluoghi sacri e profani delpaese.

Monumenti

Chiesa di S.LorenzoC o s t r u i t anel XV sec.c i r c a -L ' i n t e r n odella chiesaè a piantarettangolarecon soffitto

a capriate e presenta un ampiovano illuminato da due mono-fore aperte sulla parete sini-stra. Sulla parete absidale c'èla Crocefissione attribuita alpittore Girolamo Di

pergamene dal 1131 al 1648,numerosi documenti relativiai Varano oltre a documenta-zioni di diretta emanazionepontificia ed a strumentinotarili. Interessanti la seriedelle lettere (sec. XIV - XVI)ed il catasto anteriore al1478. Della serie delle rifor-manze il volume piu' antico èdel 1370. Al sec. XV risalgo-no la serie dei danni dati,degli atti civili; al sec. XVI leentrate e uscite, al XVII ilMonte di pieta'. Presso l'ar-chivio comunale sono con-servati anche archivi dicomunita' ora scomparse:Borgiano e Castel SanVenanzio.

Chiesa di S. FrancescoCostruita nel sec. XIV - Tuttala costruzione si articola inun gran quadrilatero compo-sto dal convento e dalla chie-sa; essa, senza facciata, sisalda a questo corpo sopra unarco d’accesso al convento.Ospita un grandioso politticodi Lorenzo d’Alessandro e,sulle pareti, presenta nume-rosi frammenti di affreschi divarie epoche e un gioiellocruciforme che viene detto“Croce santa”

Giovanni. Chiesa di S. Maria di PiazzaCostruita nel sec. XVI -L'interno, ad unica navata edabside semicircolare scanditeda lesene con capitelli a foglied'acanto e stilobati modanati,presenta una grande tela conla Vergine Assunta tra gliAngeli.

Archivio storicoL'archivio comunale, anche senon rilevante quantitativa-mente, è comunque di uncerto pregio; merita di esseresegnalato lo statuto pergame-naceo del 1473 in cinquelibri, che ingloba elementirisalenti ai primissimi tempidelle libertà comunali; 82

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Direttore responsabile: Pasquale GuerrieriCaporedattore e coordinamento editoriale:

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Antonellis, Comune di Serrapetrona, Marta Gili,GiampieroFeliciotti, Donatella Dolcini, Giorgio Evangelisti,

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n° 613 del 28 settembre 1999

Museo dell’Uomo

Nell'anno 1995 l'amministra-zione comunale ristruttura unaantica torre di guardia con lerispettive buche dove uscivano

D a alcuni anni a questaparte, il Comune di

Serrapetrona sta restaurandoe riutilizzando numerosinuovi spazi del piccoloborgo per iniziative volte arivalutare l’ar-te e la culturamarchigiana.Infatti, dal2003, un anti-co palazzotrecentesco,situato nelcuore del cen-tro storico, èd i v e n u t oP inaco t eca ,o v v e r o ,Museo d’ArteS a c r aContempora-nea e galleriad’arte. D’interesse storicoanche come struttura archi-tettonica, l’edificio ora portacon sé un ruolo di fondamen-tale importanza: sarà destina-to a conservare, raccogliereed esporre opere pittoriche escultoree che rappresentinol’identità culturale marchi-giana profondamente cristia-na. Altra peculiarità di talemuseo sta nella generositàdelle famiglie degli artisti edegli stessi artisti che hanno

NASCITA DI UNA PINACOTECA….accettato la sfida di que-st’iniziativa offrendo gra-tuitamente le opere.“Si spazia dall’immagineclassica, in cui sonorispettati la mimesi…,

l’ordine… ela proporzio-ne, a quellaespressioni-sta, che alte-ra quei cano-ni per sotto-lineare ildisagio pro-prio del con-temporaneo.Si va dal sin-tetismo geo-m e t r i c o“ a s t r a t t o ”alla figura-zione iper-

realista di matricepop…”(Stefania Severi,critica d’arte).Altro merito di tale inizia-tiva è quello di essereriuscita a far “evadere”l’arte sacra dai canoniprestabiliti, che la relega-no nell’ambito esclusivodegli spazi ad essa depu-tati, consentendone unapiù ampia fruizione. E ilconfronto con una religio-sità, filtrata da diverseanime, offre importantispunti di riflessione in unmomento storico in cui lareligione, a volte con vio-lenza, a volte con speran-za, entra inevitabilmentenel nostro vivere quoti-diano.

le canne di cannone. All'internodella torre, grazie all'opera diRinaldo Antolini, volontariolocale, e' stato messo a puntoun piccolo museo con tutti glistrumenti serviti all'uomoprima dell'avvento della piu'sofisticata tecnologia. Glioggetti sono stati donati dallefamiglie del circondario e guar-dandole si ha la sensazione diripercorrere lo sviluppo socio -economico della collettivita' diSerrapetrona.

Scopriamo insieme la bontà della tradizione locale: dalla Vernaccia, di cui parleremo più avan-ti, al ciauscolo fino al formaggio pecorino, la Comunità Montana riserva delle fantastiche sor-prese per il tuo palato.

RicottaDopo la preparazione del for-maggio pecorino, il siero dilatte residuo viene riposto in uncaldaio e riscaldato a 80-90 °C.La ricotta si coagula ed affiorain fiocchi in superficie dopodi-ché viene raccolta con unmestolo forato e riposta inappositi cestini a gocciolare.

La ricotta ancora tiepida ha un sapore particolare. Dopo la sgocciolatura viene raffreddata perassumere una maggior consistenza; può essere a questo punto consumata come tale, per apprez-zarne appieno la delicata freschezza, oppure utilizzata nelle tipiche ricette marchigiane dai primipiatti ai dolci.

Prodotti tipici

Olio extravergione d'oliva In tutte le Marche l’olivo colorad’argento il paesaggio agrario;non fa eccezione il territoriodella Comunità Montana deiMonti Azzurri dove l’olio extravergine ha particolari caratteridi tipicità dati dal clima, dal ter-ritorio e dalle tante varietà d’oli-vo. Queste, mescolate tra loro,arricchiscono l’olio di sapori e di profumi mentre, spremute in purezza, caratterizzano e rendo-no tipico l’olio monovarietale che risulta particolare per le spiccate caratteristiche di ciascuntipo. Le varietà locali sono inoltre preziose perché, alcune meglio di altre, resistono al freddo.

Formaggio pecorino L’allevamento delle pecore, dasempre presente nelle collinemarchigiane con greggi deri-vanti dai ceppi Fabrianese,Vissano e Sopravissano, ha resodisponibili notevoli quantità dilatte utilizzato nella produzionedi formaggi e ricotte. Il pecorinoè un formaggio ottenuto esclusi-vamente da latte ovino di provenienza locale. La crosta è più o meno giallastra a seconda dellamaturazione. La pasta è bianca, scarsamente occhiata. Il gusto è sapido e delicatamente pastosoe diventa più intenso con la stagionatura.

CiauscoloIl ciauscolo si distingue da altrisalumi perché la carne, fine-mente macinata, e l’alta per-centuale di grasso lo rendonomorbido e spalmabile come unpâté. Il ciauscolo di fegato èuna variante caratteristica chesi ottiene aggiungendo il fega-to di maiale durante la macina-

tura in quantità definite dal gusto della famiglia o dall’arte del norcino. L’impasto viene infinearomatizzato con scorza d’arancia.

Carni bovineIl sistema produttivo agricolo marchigiano è caratterizzato dalla presenza di piccoli allevamen-ti di razze bovine da carne. Ogni stalla ha in media meno di quindici capi che vengono allevaticon metodi ancora tradizionali ed alimentati con foraggio coltivato nell’azienda stessa. LaMarchigiana è la razza da carne più diffusa nel territorio. Questa deriva dall'incrocio tra i bovi-ni Podolici autoctoni (i primi bovini addomesticati di cui si ha notizia) e la razza Chianina.Successivamente è stata migliorata incrociandola con tori di razza Romagnola. Recentemente larazza Marchigiana ha ottenuto il riconoscimento europeo dell'IGP (Indicazione GeograficaProtetta) assegnatole come Vitellone bianco dell'Appennino Centrale, unitamente a Chianina,Romagnola, Podolica e Maremmana.

Il paese vive su manifestazio-ni sportive da competizioneorganizzate dalle rispettivefederazioni nazionali aderential CONI: canoa e canottag-gio, motonautica e barche avela telecomandate.

L’ultima domenica del mesedi agosto è riservata alla"Sagra dello Scartoccio", iltradizionale frutto del maisarrostito sulla brace o cottolessato, oltre ai soliti standgastronomici.Nella prima domenica dopo ilferragosto, da oltre ventianni, si organizza la tradizio-nale "Sagra della Vernaccia"preceduta da serate gastrono-miche per l’abbinamento delprodotto.

Esistono nel territorio percor-si per mountain-bike di variolivello e aziende agrituristi-che per praticare equitazione. Nelle vicinanze, Tolentino eCaldarola offrono stagioniteatrali di buon livello unita-mente allo Sferisterio diMacerata.

Ricordiamo inoltre cheSerrapetrona si trova alleporte del Parco Nazionale deiSibillini, quei "monti azzurri"di fronte ai quali s’incantavaGiacomo Leopardi, meta esti-va ed invernale per moltisportivi e appassionati dellamontagna.

La vicina Tolentino è ancheuna frequentata stazione ter-male, grazie alle sorgenti diacque salsobromoiodiche esolfuree che sgorgano nellalocalità di S.Lucia, moderna-mente attrezzata.

Eventi da non perdere

Comune di Serrapetrona (MC) www.comune.serrapetrona.mc.itinfo: 0733.908321

[email protected]

Rielaborazione testi e foto di Marta Gili e Giuliana de Antonellis

DD II MM II LL AA NN OO EE LL OO MM BB AA RR DD II AA

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Q uanto c’è pervenu-to sulla vita delmaestro severinese,

ci consente di ricostruireabbastanza agevolmente ilprofilo biografico e di saperechi fosse Lorenzo d'Ales-sandro, nella sua veste diartista e di cittadino. Lavicenda umana del pittore,che nell'opera sua più ricca efastosa non volle apporre néfirma né data, si consumo'quasi per intero nella cittàd’origine, senza peraltrooltrepassare i confini delleMarche. Nato probabilmenteintorno al quinto decenniodel Quattrocento, Lorenzod'Alessandro appartenne aduna famiglia di fabbri: ilpadre, il nonno ed il fratello,infatti, esercitarono talemestiere. Tra le opere piùimportanti, lasciate dal pitto-re in molte chiese diSerrapetrona, ricordiamo lasua opera maggiore: ilPolittico, fatto fare dai fratiper raccontare alla gente conincantevoli immagini, lanascita e la morte di Gesu'.Ad assistere ai due unicimomenti in cui l'uomo è erimane solo con se stesso, cisono santi famosi del firma-mento cristiano abbigliaticon le vesti dei ricchi, gia'inclusi nella religiosita'popolare come Pietro,Giacomo, Francesco, Gio-vanni il Battista e Sebastianoche ferma con il suo corpo lefrecce della peste. Il Politticofu probabilmente dipinto frail 1485 ed il 1490 per l'altaremaggiore della chiesa di SanFrancesco, dove si trovaattualmente con la stessa

funzione di dossale d'altare.La grande ancona è compo-sta di 26 tavole, tra piccole egrandi, 10 delle quali forma-no i due ordini o registri e lerimanenti 16, di dimensionimolto minori, compongonola predella. Alla base deipannelli del registro superio-re corre un piccolo podio cheal centro, sotto la tavola dellaPieta', sale a forma di perga-mo per assecondare la sotto-stante arcata, piu' ampiadelle altre ed ornata di centi-nature tripartite, simili aquelle con cui termina il pan-nello del Cristo morto. Soprale 4 tavole del registro supe-riore, in luogo dei consuetitimpani acuminati, si trovanoaltrettanti ornamenti diforma mistilinea contornatida cornici e volute di foglia-mi, sormontati da un lanter-nino poggiato su una speciedi calice d'un fiore e termi-nante con pinnacoli menoesili di quelli con cui si pro-lungano, ad altezze decre-scenti, decorate di fronde edin forma di spiga di miglio odi panico, le colonnine tortilidell'ordine superiore. Al cen-tro del firmamento, che s'in-nalza sopra la tavola dellaPietà, c'e' un vero e propriotripudio di cuspidi, trafori epiccole guglie dominate dauna cupola esagonale su cuisi erge il solito lanterninocon pinnacolo, alla sommita'del quale è posata una sta-tuetta del Redentore, in attodi benedire, pitturata a vivacicolori. La superficie dellacornice è coperta di finedoratura secondo l'uso,peraltro antichissimo, codifi-

cato nell'Eta' di mezzo daEraclio (sec. XI) e Teofilo(sec. XII), e riproposto piu'tardi da Cennino Cennini(fine sec. XIV) nonche' dalVasari (sec. XVI). Gli orna-menti della grande ancona sicompletano con parti varia-mente colorate, rilievi inpastiglia e finte gemme dimateriale policromo incasto-nate qua e la' secondo la con-suetudine degli artisti deltempo. Il Polittico, che stan-do alle notizie tramandatecidal Servanzi Collio fu ripro-dotto poco dopo il 1840 conun disegno di FortunatoPetrelli, inciso su lastra cal-cografica in modo da diffon-derne l'immagine fra "i pitto-ri, gli architetti e gli amantidelle belle arti", e' statorestaurato a Firenze nella pri-mavera del 1961 ( un simileprovvedimento era gia' statoadottato nel 1947 - 48 dalprof. Rotondi), prima diessere inviato a Venezia perla mostra e nel 2003 aCamerino nell’ambito dellamostra sul 400.

Lorenzo D'Alessandro e il POLITTICO

L e ricerche plastiche cheGiancarlo Marchese hacondotto dai primi anni

cinquanta ad oggi rivelanouna concezione della sculturacome luogo di forme aperte edinamiche, punto di incontrodi molteplici tensioni spazialiche hanno come punto di rife-rimento storico sia l’articola-zione dei piani di natura cubi-sta sia il divenire del movi-mento di evocazione futuri-sta.L’attenzione verso le formeessenziali si è sviluppata al dilà delle scelte figurative oastratte, realistiche o informa-li, affidandosi volta per voltaal sentimento della costruzio-ne dominato dalla passioneper le tensioni contrappostedello spazio ambientale in cuila scultura si colloca.Questa necessità di non chiu-dere mai i pensieri plastici inschemi spaziali prevaricantiha consentito allo scultore didialogare con il paesaggionaturale e urbano in modosempre diverso. Ogni sceltaplastica è caratterizzata da unrapporto emotivo con lo spa-zio inteso nella duplicevalenza di territorio finito einfinito, progettato con rigorerazionale e, nel contempo,vissuto con profonda emozio-ne, passando da precisi riferi-menti spaziali alle traiettoriecosmiche della visione.Sipario, soglia, porta, fine-stra: queste sono le figure

simboliche che Marchesecostruisce attraverso vetro eghisa, entrambi prodotti dallafusione della sabbia, elementiche oscillano tra prospettiveimpalpabili in cui l’occhiovaga seguendo il trasparenterespiro del paesaggio.Sono opere legate alla dimen-sione imprevedibile deltempo, ai ritmi elementaridella vita, alle vibrazionidella superficie sfiorata daombre e bagliori, alle rifra-zioni purissime che Marcheseconsidera come spazi autono-mi che inventano nuoveforme di paesaggio”.(Claudio Cerritelli)“Le sue sculture di vetro,pareti o diaframmi in costantemovimento, raccolgono e dif-fondono la luce, assorbonocolori e forme dell’atmosferae dell’architettura che le cir-conda, istituiscono nuove einedite relazioni con i luoghi

e gli spazi circostanti, secon-do un’idea di scultura assolu-tamente originale, ma checonferma i suoi legami conuna linea della ricerca plasti-ca che ha una forte presenzanell’arte del Novecento: quel-la che propone una concezio-ne di apertura e movimentodei volumi e che prediligeuna visione dinamica delleforme”.(Francesco Tedeschi)Dal 10 luglio al 20 settembre2004 presso gli spazi diPalazzo Besta a Teglio (So) siè tenuta la mostra “Echi diluce” composta di sei opereprogettate appositamente peril chiostro e dieci sculturerealizzate negli ultimi cinqueanni. Era inoltre presenteun’opera che celebra i cin-quecento anni dell’apparizio-ne della Madonna di Tirano,che sarà poi collocata nelMuseo Etnografico di Tirano.

fgi

La scultura come genesi

della trasparenza e come “forma aperta”

GIANCARLO MARCHESEEchi di luce a Palazzo Besta

E ' stata allestita, presso ilCentro di Paleontologia

Vegetale della Foresta Fossiledi Dunarobba, una interes-santissima mostra paleonto-logica dedicata ai reperti fos-sili animali e vegetali rinve-nuti nell'Umbria meridionale

a seguito dei recenti scavi,realizzati dalla Soprinten-denza per i beni archeologicidell'Umbria, in collaborazio-ne con l'Università LaSapienza di Roma. La mostra costituisce unlungo viaggio nel tempo allascoperta dell'ambiente umbrotra 3.3 e 1.5 milioni di annifa, quando l'antico MarTirreno lambiva i MontiAmerini e nella conca diAvigliano e Montecastrilli siestendevano le sponde meri-dionali del grande lagoTiberino. Acque saline delmare da un lato e quelle dolcidel lago dall'altro, caratteriz-zavano l'ambiente. Da ciò iltitolo: Il Grande Lago(Tiberino), il Fiume (Tevere),la Foresta Fossile, il Mare(Tirreno); il sistema delle

acque terrestri e di quelle flu-viali ed il sistema faunisticofloreale, che vi si sviluppaintorno. Nella mostra sono espostireperti fossili che testimonia-no la storia del bacinoTiberino nel lento avvicen-darsi degli ambienti dal lagoal fiume. Per la prima voltavengono messi a disposizionedel pubblico e degli studiosireperti sia di mammiferi chedi invertebrati, il cui interessescientifico valica i confiniregionali.Con questa mostra la ForestaFossile di Dunarobba vienesottratta dal suo isolamentoper essere inserita in un con-testo storico ambientale arti-colato e variato nel tempo.

Informazionitel e fax 0744.940348

Mostra "Il grande lago, il fiume, la foresta, il mare" Frammenti di Paleontologia in Umbria

Avigliano Umbro - Centro di Paleontologia Vegetale della Foresta Fossile di Dunarobba, Loc. Casacce, 9 Aprile - 28 Novembre 2004

D al 29 maggio al 7novembre 2004 è aperta

a Pergola la mostra-evento“Tardogotico e Rinascimentoa Pergola. Un ritorno, unascoperta, una mostra”, orga-nizzata dal Comune diPergola, dalla Provincia diPesaro e Urbino, dalleSoprintendenze per il patri-monio storico artistico edemoetnoantropologico delleMarche di Urbino e dellaLombardia Occidentale, conil Patrocinio della RegioneMarche, della Comunità

Montana del Catria e Cesanoe la collaborazione della Dio-cesi di Fano, Fossombrone,Cagli e Pergola.Un importante avvenimento,con un itinerario dislocato peril centro storico di Pergola,volto a riscoprire aspetti dellavita artistica, politica ed eco-nomica del centro cesanense,particolarmente legato allesignorie dei Malatesta eMontefeltro, senza dimenti-care l’influenza di Gubbio,città alla quale deve la propriaorigine in un periodo le cui

testimonianze sono in granparte andate perdute.Per informazioni: 0721.734090 - 0721.7373274

T a rdogotico e Rinas ci m e nto a Perg ola.Un ritorn o, una scopert a, una mostra .

N ell'ambito del progetto “ilNovecento e oltre”, presso

gli ambienti della Salara diPalazzo della Signoria di Jesi, sisvolge una rassegna finalizzataad incrementare l'attenzione e lasensibilità per l'arte contempo-ranea, articolata in due momen-ti espositivi: uno dedicato ad unautore del XX secolo ed un'altrariservata ai nuovi percorsi del-l'arte marchigiana. Ad inaugura-re il progetto, promossodall'Assessorato alla Cultura delComune di Jesi, in collabora-zione con la Regione Marche, laProvincia di Ancona, il ProgettoLeggere il ‘900 e l'agenziaNoicultura, sarà la mostra "Ilmare scolpito. Sculture e dise-gni di Valeriano Trubbiani", acura di Armando Ginesi, chesarà aperta dal 18 settembre al31 ottobre 2004. Lo scultore Valeriano Trubbianipresenta una mostra originale,

progettata per l'occasione, conle opere realizzate in un arco ditempo che va dal 1980 al 2004riguardante il mare, tema quasimai affrontato nella scultura,che per l'artista assume la

dimensione di fluttuanti avven-ture plastiche nelle acque mari-ne, lacustri o fluviali, quasisempre abitate dai suoi immagi-nifici animali. Le opere sonocirca ottanta, delle quali la mag-gior parte inedite: circa trentasculture di varie dimensioni etrenta disegni - due espressioniartistiche complementari nel-

l'artista - suddivise in quattrosezioni: Blocco d'acqua, Ilgorgo, I bambini e il mare, Glianimali e l'acqua. Inoltre unaquinta sezione documentariariguarda la collaborazione diValeriano Trubbiani con il regi-sta Federico Fellini per la realiz-zazione del film “E la naveva...” del 1983, con visualizza-zioni grafiche e plastiche del-l'artista e documenti inediti. Lamostra prevede un allestimentoscenografico progettato apposi-tamente dall'architetto MassimoDi Matteo. Il catalogo, di 160pagine, è un importante volumecon testi critici di Carlo FabrizioCarli e Armando Ginesi, testi-monianze di Federico Fellini ePierre Restany, e una poesia diEdoardo Sanguineti dedicataall'artista dal titolo “Pericolosecrociere” pubblicata una solavolta sulla rivista D'Ars nel 1984.

www.noicultura.it

Il 'Mare' di Trubbiani in mostra a Jesi

V isto il notevole succes-so è stata prorogata

fino all’ 8 dicembre, con lestesse modalità di apertura edi visita, la mostra "NicolausPictor. Nicolò di liberatoredetto l'Alunno. Artisti e bot-teghe a Foligno nel Quattro-cento" con sede a Foligno,

presso il Palazzo Trinci.L'evento artistico ha l'ob-biettivo di ricostruire lafigura e il percorso pittoricodell'Alunno, il maggior pit-tore folignate delRinascimento, le cui operesono state restaurate negliultimi anni e saranno espo-

ste per la prima volta.Un'occasione unica perammirare l'arte di colui cheil Vasari denomino'"l'Alunno", dopo che l'arti-sta firmo' il polittico conser-vato nella chiesa di SanNicolo' a Foligno, come"Alumnus Fulginiae".

Prorogata fino all’ 8 dicembre la mostra "Nicolaus Pictor.Nicolò di liberatore detto l'Alunno"

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LU IGI ST I PA , UN G E N IO M AR C HIG I AN O DI M E NT IC A T O

Sicuramente pochim a r c h i g i a n ihanno conosciutoLuigi Stipa o

hanno avuto corrette noti-zie sulle sue invenzioni cheavrebbero potuto cambia-re la storia aeronautica. Equesta non è una esagera-zione, perché questo pic-colo marchigiano avrebbepotuto dare al mondo eall’Italia gli aeroplani areazione con almeno undecennio di anticipo. Unrisultato, già questo, condelle ricadute enorme-mente positive per ilnostro paese che sarebbestato all’avanguardia nelmondo in questo settorecosì importante. Ma chedire poi dei siluri a reazio-ne inventati dall’Ing.Stipa, del suo pulsoreatto-re che diversi anni piùtardi fu utilizzato dallaGermania per motorizzarele sue bombe volanti V-1che martirizzaronoLondra. Stipa aveva bre-vettato in vari paesi, fra i

quali anche la Germania,il pulsoreattore e in guerrai tedeschi si presero il bre-vetto, lo migliorarono conle loro più moderne tecno-logie e non riconobberoniente a Stipa; un veroatto di pirateria. E ancorache dire dei suoi progettidi aeroplani bimotori dacombattimento, dei trimo-tori e quadrimotori con ipropulsori e le eliche inse-riti nello spessore alareper diminuire la resistenzaall’avanzamento.Di tutto questo, di que-st’uomo geniale non com-preso per ignoranza o perpreordinato sabotaggiodel suo lavoro, si è occu-pato di recente lo scrittoree giornalista GiorgioEvangelisti in un bel libroesaustivo dal titolo

“LUIGI STIPA: UNSOGNO LUNGO UNAVITA”.Il libro, appena uscito, èstato presentato l’11 set-tembre 2004, in anteprima,al Museo dell’Aria e delloSpazio nel Castello di SanPelagio, a Due Carrare in

provincia di Padova, circa10 chilometri a sud delcapoluogo. Questa manife-stazione si è svolta, congrande successo, alla pre-senza di un numeroso pub-blico qualificato, civile emilitare, che ha voluto cosìrendere giustizia e omaggioa questo genio miscono-sciuto il cui lavoro è statoper decenni sabotato eimpedito per motivi politicie per volgari motivi d’inte-ressi e di invidia personali.Era tempo che qualcunoaffrontasse questa paginaoscura e poco edificantedella storia del nostropaese, con serietà, senzafare del facile scandalismo,ma dicendo le cose cosìcom’erano e come risulta-no da una rilevante massadi documenti e di prove.

Nato ad Appignano delTronto il 30 novembre1900, Luigi Stipa, doporegolari studi nel corso deiquali dimostrò uno spiccatointeresse per la tecnica, nel1917 a soli 17 anni, siarruolò volontario nei ber-saglieri ciclisti e poco dopopassò ai reparti aerei delRegio Esercito, come tecni-co motorista di aviazione.Conclusa la prima guerramondiale, Stipa riprese glistudi e nel 1924 si laureò iningegneria civile idraulicaall’Università di Padova.Tre anni più tardi, nel 1927,conseguì una seconda lau-rea a Roma in ingegneriaaeronautica. Nel marzo del1928 entrò, come ufficialedi complemento, nei servizitecnici della RegiaAeronautica dove raggiun-se, in seguito, il grado ono-rifico di Generale Ispettoredel Genio Aeronautico.Da tempo studiava per rea-lizzare un nuovo tipo diaeroplano che egli conside-rava rivoluzionario e dopocinque anni di studi concre-tizzò il suo lavoro in dise-gni e calcoli che presentòalle autorità aeronautichecompetenti. Come ogniinnovatore incontrò delledifficoltà, in particolarequelle create ad arte da unsuo superiore che volevaappropriarsi del suo lavorobrevettandolo a proprionome. In seguito al rifiutodi cedergli gratuitamente ilfrutto del proprio lavoro,Stipa fu poi sempre ostaco-lato, ma sarebbe megliodire perseguitato, da que-st’uomo. Stipa riuscìcomunque a costruire il suoaeroplano, ma la stessa per-sona ne vincolò e minimiz-zò le proporzioni bensapendo che riducendole sisarebbero in parte vanifica-ti i benefici dell’invenzionestessa.

L’aeroplano, denominatoStipa-Caproni perchévenne costruito negli stabi-limenti della Caproni diTaliedo, Milano, venneprodotto in un solo esem-plare nel 1932. Lo Stipa-Caproni venne portato involo, con Stipa a bordo, aTalieto il 7 ottobre 1932 dalpilota collaudatoreDomenico Antonini cheespresse dei giudizi estre-mamente positivi su questovelivolo sperimentale.Anche la stampa si interes-sò largamente di questoprimo volo che occupò lepagine, non solo delle rivi-ste aeronautiche del tempo,ma anche quelle dei quoti-

diani di tutto il mondo.L’Ing. Stipa, l’Ing. Capronie Domenico Antonini furo-no poi invitati a un ricevi-mento in loro onore offertodal quotidiano “Il popolod’Italia”, di proprietà delDuce, ma il progettistamarchigiano che un po’ eraschivo e un po’ era su unaposizione critica rispetto alregime, rifiutò e si fececosì qualche potente nemi-co in più. Egli risposenegativamente, e questa fuuna vera sciocchezza,anche all’invito di presen-tare il suo aeroplano alSalone dell’Aeronautica diParigi perdendo così l’oc-casione di farlo conoscereed apprezzare di colpo intutto il mondo. Dopo unapresentazione a terra ed involo a Parigi che ne avreb-be dimostrato la validità aitecnici internazionali e algrande pubblico degliappassionati di aviazione,sarebbe stato molto piùdifficile per i nemici siStipa svilire questa inven-zione e questa macchina,ostacolarlo e infine elimi-narla per sempre con unfinto incidente voluto epreparato a tavolino.

L’Ing. Luigi Stipa morì adAscoli Piceno il 9 gennaio1992. Era stato un uomo,sotto certi aspetti, difficile:non era un diplomatico,ma diceva sempre quelloche pensava in faccia agliinteressati. Un modo one-sto di porsi, ma che sicura-mente non paga. Se ritene-va di avere ragione, nonfaceva in alcun modo unpasso indietro. Basti pen-sare che non esitò a citarein giudizio il ministrodell’Aeronautica che inquel momento era BenitoMussolini. Nel corso dellasua lunga vita, forse ancheper il suo carattere pocoincline a lasciar correre,

subì grandi ingiustizie.Sicuramente non cercavadi ingraziarsi i potenti diturno, non li incensava,anzi, per essere più esatti,nei casi migliori li ignora-va. Rivalità professionali

con colleghi e superiori,più graditi al regime diallora, vennero semprerisolte a suo sfavore e, vistii presupposti, non potevaessere diversamente; soloun sognatore poteva spera-re in soluzioni diverse.Molti lettori leggendo que-sto libro rimarranno nonsolo stupiti e interessati,ma forse anche increduli,ma tutto ciò che è statonarrato fin qui è veritàdocumentata e corredata diuna vasta e probante docu-mentazione che è stata inparte inclusa nel libro.Il volume “Luigi Stipa, unsogno lungo una vita” diGiorgio Evangelisti, euro

32, è reperibile, oltre chenelle migliori librerie,anche direttamente allaEditoriale Olimpia di SestoFiorentino telefonando alnumero verde 800 018350.

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La manifestazione ripercorsa attraverso l’attività del servizio ProtezioneCivile e l’informazione curata dall’Ufficio stampa della Giunta regionale

L ’Azione Cattolica Italiana ha organizzato, nelle Marche, una festa pellegrinaggio che si èsvolta dal 1 al 5 settembre. L’incontro nazionale - che ha coinvolto diversi centri marchi-

giani e, in particolare, la città di Loreto – era stato dichiarato, dal presidente del Consiglio deiministri, “Grande Evento”. La festa ha coinvolto bambini e adulti, di tutta Italia, in una serie dimanifestazioni culminate con la celebrazione eucaristica di Montorso (Loreto), presieduta dalSanto Padre Giovanni Paolo II che ha beatificato tre “servi di Dio” dell’Azione Cattolica:Alberto Marvelli, Pina Suriano e Pietro Tarrés. La Regione Marche e il dipartimento nazionaledella Protezione Civile hanno collaborato con l’Azione Cattolica, curando gli allestimenti e variaspetti della logistica. Alla messa celebrata dal papa hanno partecipato oltre 200 mila fedeli, aiquali è stata garantita ogni forma di assistenza, anche sanitaria, grazie a un lavoro iniziato tremesi prima. Marche News ripercorre questo lavoro, riproponendo i comunicati stampa stilatidalla Regione.“Le Marche si sono lasciate coinvolgere da un avvenimento di grande importanza e hanno sapu-to farsi carico delle esigenze espresse dalle realtà di tutta Italia e anche al di fuori dei suoi con-fini. Abbiamo perfezionato un modo di lavorare insieme con il volontariato, con i nostri ragaz-zi, costruendo un vero e proprio modello marchigiano, istituzionalizzato, in grado di far fronteai grandi eventi. In un momento in cui divampa la follia terrorista cogliamo questa occasioneper costruire una risposta di civiltà, libertà e democrazia”.

da Marche News

Le Marche al centro di un grande evento nazionale, tra fede e testimonianza

E ’ stato un susseguirsi d’abbracci, esclamazioni, ricordi, sorrisi in un clima di grande euforia:oltre 150 marchigiani fuori regione, con delegazioni provenienti dagli Stati Uniti,

dall’Australia, dal Sudafrica, si sono ritrovati nella Sala del Consiglio Provinciale di Pesaro peril convegno promosso dalla “ Consulta delleAssociazioni Marchigiani fuori Regione”, dalla“Comunità Marchigiana di Bologna” e dalleProvince di Pesaro e Urbino.All’incontro istituzionale, a cui hanno presoparte le massime Autorità provinciali e locali,nonché esponenti del mondo artistico e dell’im-prenditoria, ha fatto seguito un breve percorsoturistico in città, la visita ai Musei Civici, allaVilla Imperiale e alla mostra “I Della Rovere”.La giornata si è conclusa con una visita allamostra di Lorenzo Sguanci ed un drink di arrive-derci nel 2005.

Il convegno ha messo in luce la volontà delle associazioni di avere come principale fine lo svi-luppo e la conoscenza degli aspetti storici ed artistici della regione, per arricchire il senso diappartenenza e trasformare gli associati in potenziali promotori della loro terra d’origine, recu-perando valori, la cui memoria, complice la lontananza ed il correre del tempo, tende fatalmen-te ad affievolire.La Provincia con la Regione ed altri Comuni ha espresso l’intenzione di lavorare insieme per farconoscere quanta ricchezza e quante personalità portano alto il nome delle Marche nel mondo.La nostra Associazione era rappresentata dal Presidente, dott.ssa Carla Stipa, e da una conside-revole rappresentanza di soci.

Eda Bartolucci

XIV Convegno dei Marchigiani fuori regionePesaro 21 agosto 2004

L a Parrocchia Sacra Famiglia, con il patrocinio della Città diCesano Maderno-Assessorato alla Cultura, ha organizzato

nei giorni 17-18-19 settembre 2004 una festa con protagoni-sta la regione Marche e i suoi prodotti tipici; formaggi, salumi,vini, legumi, olio, dolci e manufatti dell’artigianato tipico. Lanostra associazione ha collaborato con lo staff organizzativofornendo supporto logistico nel contattare le aziende presentiall’evento. Nel corso della festa ci sono stati anche deimomenti culturali su Leopardi e un concerto dedicato aRossini e la sua musica. La manifestazione ha avuto un gransuccesso di pubblico. gda

Le MARCHE a Cesano Maderno

Un anno insiemeB ene, ci siamo, l’ultimo trimestre del 2004 è iniziato e noi ci siamo impegnati, come al soli-

to, per stare assieme a tutti i nostri amici soci marchigiani, umbri e non in convivi, riunio-ni letterarie e quant’altro.Certo non è facile soddisfare tutti, non è facile organizzare e trovare qualche cosa di nuovo,ma ci proviamo nello spirito di amicizia che ci unisce.Vi ricordate le risate allo Zelig? Le pizzate e il pranzo dal Messicano? E quegli incontri aPasqua, Natale e Carnevale che hanno lasciato il segno nell’angolo dei ricordi di ore trascorsecon amici? Non parliamo poi del ballo al Nearco o della gita a Dorno ove, in trattore, abbiamogirovagato tra le risaie. Le varie conferenze poi come quelle sulle streghe, sull’iridologia o distoria su Leonardo ecc. hanno ottenuto un successo insperato. Da non dimenticare gli aperiti-vi e i dopocena al Bar Doria e il pomeriggio al Mama Cafè. Anche gli spettacoli teatrali hannoriscosso un certo interesse.Non è facile, credetemi, pensare e trovare sempre qualche cosa di nuovo cercando di soddisfa-re le aspettative di tutti. Per fare ciò, e chi era presente all’approvazione del bilancio se lo ricor-derà benissimo, abbiamo distribuito un questionario sulle aspettative e le preferenze dei nostrisoci i cui risultati di seguito ad illustrarVi:

INCONTRI LETTERARI Ad argomento storico 58,33% - regionale37,50% - legale 16,67% - religioso 8,33% - lette-rario 50,00% - astrofisico 8,33% - di attualità16,67%

VISITE A TEATRI – MUSEI Opere, classica, musicals 58,33% - teatro 54,17%- televisivi 8,33 % - musei 33,33% - ballo24,66% - mostre 41,66%

ESCURSIONIIn treno 33,33% - in pullman 45,83% - inLombardia 45,83% - In Umbria e Marche33,33%

CONVIVISempre a Milano 20,17% - saltuariamentefuori Milano 66,67% - solo serali 29,17% -solo pomeridiani 33,33% - in agriturismo54,17%

Il 45,83% ritiene inoltre che gli incontri letterari debbano essere gratuiti mentre il 33,33 % ritie-ne di dover contribuire in parte alle spese. Il 20,83% opta per l’applicazione di tariffe differenziate tra soci e non soci.Per quanto concerne poi il nostro giornale il 62,45% ritiene che sia ben fatto ed interessantementre nessuna scheda lo riporta brutto o inutile.Tra le curiosità lette nelle schede ricordiamo che un socio ha espresso il desiderio di fare unagita in Sicilia e qualcuno ha chiesto di organizzare soggiorni al mare durante la bassa stagione.Abbiamo inoltre letto delle richieste specifiche concernenti le escursioni in nave o aereo men-tre le pizzerie e i ristoranti dovrebbero esser più vicini alle fermate delle metropolitane.A nome di tutto il Consiglio Direttivo ringrazio per la collaborazione e... c’è posto per tutti perorganizzare qualche cosa.

Roberto Mingolla

LA STAMPA SI ACCORGE DI NOI !……..c’ero anch’io il 21agosto a Pesaro. E’ stata lasolita festa di abbracci e diben tornati nelle Marche, lanostra terra.La televisione e la carta stam-pata ci hanno dato grandespazio nelle loro edizioni e

perciò siamo molto orgoglio-si di leggere i nostri nomi e diricevere i complimenti per ilnostro operato fuori regione.Il Messaggero, il Resto delCarlino, Il Corriere Adriaticoed altri hanno scritto per piùgiorni anche dell’Ass. deiMarchigiani e Umbri diMilano e Lombardia e vistoche l’incontro di Pesaro eraparticolarmente legato all’ar-te (Mostra “I Della Rovere”)ha fatto notizia la presenzadi grandi artisti tra i qualiWalter Valentini, fotografatocon la nostra presidenteD.ssa Carla Stipa mentrel’annunciatrice Rai RosannaVaudetti ha letto il pensiero diun marchigiano “altrove”:Alle Marche – Da te, terranostra, ritorniamo! /Terra

dolcissima, unica,/ dentro ilcuore conserviamo intatte/lecose che ci fanno sentire in teradicati:/il commosso ricordodei nostri cari,/l’affetto degliamici fedeli, le nostre antichetradizioni,/il nostro paese, lesue vie e le sue chiese./

Rinnoviamo questo nostroamore sempre ardente:/sapre-mo trasmetterlo alle nuovegenerazioni.Il presidente della Provinciadi Pesaro e Urbino Sen.Palmiro Ucchielli, nel saluta-

re gli intervenuti, invita lastampa, la stessa sera alle ore21, a Pergola dove la nostrasocia, pittrice BaronessaMaria Lucia Soares, accoltadal sindaco Giordano Borri edall’assessore Armando Roiaha donato un suo quadro, ditecnica inedita dipinto sualcantara, al Museo deiBronzi Dorati.Lo stesso sindaco ha ringra-ziato per mezzo di una calo-rosissima lettera l’Associa-zione e la Baronessa Soaresper il graditissimo dono chefarà parte del patrimonio arti-stico del Museo di Pergola.E’ con piacere che archivia-mo un’altra giornata che gra-tifica la nostra “missione” dimantenere vivi i rapporti conla nostra regione.Diamo appuntamento a tuttiper l’agosto 2005 in un’altracittà marchigiana.La stampa continuerà a parla-re di noi!!!………………

Gianni Escarotico

Caro lettore,la nostra Associazione da parecchi anni svolge la sua funzione di aggregazione, di promozione e di scambio favorendo

la crescita di amicizia e di simpatia tra Marchigiani-Umbri e non. Numerose sono le iniziative agevolate alle quali potrai partecipare iscrivendoti e dando il tuo contributo personale.

La quota associativa per il 2004 è di 50 euro che potrai versare direttamente tramite bonifico bancario sul conto correnten.4495811 c/o UNICREDIT BANCA - ABI 2008 CAB 01 631 intestato all’

ASSOCIAZIONE DEI MARCHIGIANI E UMBRI DI MILANO E LOMBARDIAoppure telefonare ai numeri: 02 5391178 / 348 2643438 - Fax 02 5391623

Sperando nella tua adesione, ti ringraziamo e ti aspettiamo

INVITO AL TESSERAMENTO

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M entre oggi sono suffi-cienti poche ore di volo

per entrare nella terra delsogno e lasciarsi abbracciarenon solo dall’atmosferamagica che sempre l’ha per-vasa, ma anche da una con-fortevolissima attrezzaturaalberghiera e di trasporto,quarant’anni fa, quando lanostra autrice si recò per laprima volta in India, la situa-zione era ben diversa: menosmaliziata, naive, non ancorapiegata a sottili e sapienticompromessi per accattivar-si lo straniero. La curiositàper riti e cerimonie al di

Appunti di un viaggio nel passato

RECENSIONE

fuori dei nostri costumi edelle nostre logiche, l’eccita-zione per avvenimenti roman-zeschi, l’ammirazione permonumenti incantati, addirit-tura fiabeschi, il raccapriccioper certe scene ripugnanti, lostupore per spettacoli naturalihanno dato forma e consisten-za ad un viaggio in cuiFiammetta Positano deVincentiis , donna e turista disquisita sensibilità, si è sentitatrasportata fuori del tempo“europeo”, in una dimensioneestraniante eppure palpabile,sospesa tra il volo di fantasiae la diretta esperienza oravisiva, ora acustica, ora olfat-tiva.

Prof.ssa Donatella Dolcini

Fiammetta Positano de Vincentiis

India magia e coloriEd. L’Arciere

L e Marche rispondonoanche alle esigenze

degli appassionati della neve.Numerose e differenziatesono le attività sportive ericreative praticabili in uncontesto ambientale straordi-nario e tutto da scoprire chepuò vantare uno dei ricono-scimenti più ambiti, la defi-

nizione di "Parco deiSibillini".Nella stagione invernale èpossibile praticare lo sci alpi-no grazie ai moderni impian-ti di risalita di Sassotetto(Sarnano), della Pintura(Bolognola), di Frontignano(Ussita) e di Monte Prata(Castel S. Angelo sul Nera)che permettono di raggiunge-re piste di varia lunghezza edifficoltà.Anche lo sci di fondo trovanelle Marche straordinarieofferte.Nei monti Sibillini vi sonoinoltre ambienti gratificantiper discipline più tecnichecome lo sci-escursionstico elo sci-alpinismo.

Andiamo a sciareLocalità sciisticheAcquacaninaBolognolaCastel S.Angelo sul NeraMontecopioloMonte PiselliSarnanoUssita - Frontignano

Quando la stagione invernalevolge al termine altre attivitàsportive sono praticabili inqueste meravigliose monta-gne, una vasta gamma di sen-tieri per l'escursionismo apiedi o in mountain bike,alcuni tra i luoghi più famosid'Europa per il volo libero e itorrenti montani per gli sportacquatici estremi. Le vasteofferte della nostra regioneper gli appassionati dellosport di montagna permetto-no di vivere le Marche nonsolo d'estate ma anche diinverno.

Dal 1993 Umbria Jazzpropone questa rassegna

invernale a cui fanno da cor-nice il teatro ottocentesco"Luigi Mancinelli", le saledel Museo "Emilio Greco"nel trecentesco Palazzo

Soliano, la Sala deiQuattrocento del Palazzo delPopolo e il palazzo dei Sette.Fedele alla propria formula,la manifestazione offre con-certi da mezzogiorno a notteinoltrata in un clima di festa

di fine anno di grande spetta-colarità con cena di SanSilvestro.Il Gospel di Capodanno sitiene nella splendida cornicedel Duomo.

Informazioni: 0763.341772

Umbria Jazz Winter Orvieto (Tr) dicembre/gennaio

A l Museo "Claudio Faina"di Orvieto sarà aperta al

pubblico a partire da venerdì10 settembre 2004 fino al 9gennaio 2005, una interessan-

te mostra incentrata sullafigura di Luciano Bonaparte(1775-1840), fratello diNapoleone, e sull'illustrazio-ne delle sue fortunate campa-gne di scavo compiute inEtruria. Personaggio eclettico conmolteplici interessi culturali,Luciano Bonaparte nutrì unavera passione per l'archeolo-gia che fu ricambiata da note-voli successi. Fu infatti in unadelle sue campagne di scavoche venne alla luce la necro-poli di Vulci, una delle mag-giori città-stato dell'Etruria;un evento che ebbe risonanzainternazionale per l'eccezio-nalità del ritrovamento, lega-to anche alla notorietà del

personaggio. In mostra, oltre a due suoitaccuini di scavo, riferiti aglianni 1829-30 l'uno e al 1840l'altro, una serie di rarissimelitografie realizzate negli anni1828-1830 da Luigi MariaValadier per conto delBonaparte e raffigurantiscene tratte dai vasi che anda-va riscoprendo. Con l'occasione verrannoaperte al pubblico altre tresale del piano nobile diPalazzo Faina affrescate daldecoratore Annibale Angelinie dalla sua scuola negli anniSessanta dell'Ottocento.

Informazioni: 0763.341511

Mostra "Citazioni archeologicheLuciano Bonaparte archeologo"

Orvieto, Museo Faina. Dal 10 settembre 2004 al 9 gennaio 2005, in mostra l'illustrazione delle campagne di scavo in Etruria del fratello di Napoleone

L a manifestazione si svol-ge nel centro storico e

tende a valorizzare il tartufobianco o trifola (TuberMagnatum Pico), una dellepiù pregiate presente inbuona quantità nelle campa-gne dell'Alta Valle delTevere.Il fascino del tartufo biancoha molte componenti: il pro-fumo acuto, inconfondibile

e assoluto, la grandezza e laforma, che deve essere lapiù regolare e arrotondata

possibile, il sapore inegua-gliabile, che si esprime almeglio servito crudo senzabisogno di salse e condi-menti. Nei numerosi standpresenti vengono espostioltre al tartufo altri prodottidel bosco come funghi,castagne, miele, marmellatecon frutti di bosco, olio,vino, formaggi.

Informazioni: 075.8554922

Mostra del Tartufo e dei Prodotti del BoscoCittà di Castello (Pg)Novembre

I l concorso, nato nel 1981 eormai impostosi all'atten-

zione generale per serietà eperfezione organizzativa, èvolto ad affermare in campointernazionale la produzionevinicola umbra come tipicoprodotto di qualità.Un concorso importante cheutilizza il metodo di valuta-zione dell'Union Internatio-nale des Oenologues, enteche raggruppa le diverseorganizzazioni dei principalipaesi produttori.Un momento, quindi, diattento giudizio della miglio-re produzione vinicola, a ves-sillo della qualità "made inItaly".La manifestazione è riservataagli operatori del settore,enologi, giornalisti italiani estranieri. Da non dimenticare,nel mese di agosto, il simpati-co appuntamento dei Vina-relli: la piacevole consuetudi-ne di stare insieme fra tavoleimbandite, bicchieri di vino,fogli e colori, per dipingere,confrontarsi e divertirsi fragente attenta al mondo del-l'arte e, naturalmente, delvino.

Informazioni 075.5772686 - 075.5739386

Banco d'Assaggio dei Vini d'Italia

Torgiano (Pg) - Novembre

U na bella iniziativa dellaRegione Marche consi-

ste nel contattare i discen-denti dei marchigiani emigra-ti nel mondo che vogliono,per un breve periodo, sog-giornare in Italia, vedere iluoghi di origine dei lorogenitori, nonni ecc. e svilup-pare amicizie con coetaneimarchigiani anche residentiin altre regioni d’Italia. Nel 2004 alcuni figli di emi-granti marchigiani, durante imesi di settembre e ottobre,sono così venuti in Italia eoltre che esser ospitati nelleMarche hanno chiesto di visi-tare alcune città come Roma,

Milano ecc. e di esser ospitipresso famiglie anch’esse diorigine marchigiana.All’iniziativa non è stata datamolta pubblicità se non nelConvegno annuale deiMarchigiani nel mondo chequest’anno, nel mese di ago-sto, ha avuto luogo a Pesaro.Dati i tempi brevi la nostraAssociazione non ha potutoattivarsi, come suo solito, nelmerito ma per il prossimoanno pensiamo di organizza-re anche noi qualche cosa etrovare “volontari” che ospi-tino per un breve periodo –circa una settimana – questiragazzi quasi marchigiani,

provenienti dal mondo, il cuidesiderio primario consistenello stringere amicizie,conoscenze ed esperienzecon coetanei Italiani, figli dimarchigiani.-Coordinatore del tutto è ilProf. Silvio Ferri , Presidentedella Famiglia Marchigianadi Bologna che provvederà acontattare nel merito l’appo-sito ufficio della RegioneMarche. Per Milano la dispo-nibilità a collaborare all’ini-ziativa dovrà esser comunica-ta a Roberto Mingolla, Tel eFax 02.6438813 e-mail: [email protected]

Roberto Mingolla

INIZIATIVA REGIONE MARCHE

India magia e colori

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MEDAGLIA D'OROcon la monocultivar

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profumo di pomodoro -gusto dolce - abbinamento: tutto quanto

è bollito

CAMPIONI DEL MONDO LOS ANGELES MAGGIO 2004

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Proviene da uve del vitigno omonimo, coltivato fin dagli antichitempi. Si ricorda che il Conti, nella "Storia di Camerino e dintorni",riferisce che nel Medio Evo, un polacco al soldo di truppe mercena-

rie, attratto dalla Vernaccia prodotta nella zona esclamasse:"Domine, Domine quare non Borgianasti regiones nostras"

(Signore, Signore, perchè non hai fatto le nostre terre comeBorgiano? - Borgiano è una frazione del Comune di Serrapetrona).

Certo è che nel 1893 la produzione era tanto piccola che si diede perestinto il suo vitigno, la Vernaccia nera, anche se nel 1876 un docu-

mento ufficiale del Ministero dell'Agricoltura, il "BollettinoAmpelografico", sottolineava come "fin dal 1872 la Vernaccia venne

dichiarata la prima delle uve colorate per fornire eccellenti vini dapasto". Vino raro ma molto apprezzato: scrittori di fama, come

Mario Soldati, e gastronomi illustri hanno celebrato le sue virtù.

L'eccellenza di questo spumante rosso naturale, derivato da una vendemmia particolare dovemeta' dell'uva viene messa ad essiccare su graticci prima di essere spremuta, non impedì che laproduzione rimanesse sempre molto limitata. Ancora oggi, dopo lo sviluppo produttivo seguito

al riconoscimento della Doc nel 1971, la superficie vitata è di solo 45 ettari!

Alla preparazione di questo vino concorre generalmente l'uva omonima per l'85%, il restante15% è rappresentato dal Sangiovese, Montepulciano o Ciliegiolo. Una parte delle uve di

Vernaccia (circa il 40%) viene fatta appassire leggermente.

La Vernaccia di Serrapetrona ed i suoi caratteri organolettici.

Aspetto. Spuma rossa evanescente, perlage abbastanza sottile e persistente. Per non perdere lafresca fragranza del vino la presa di spuma si ottiene in tempi brevi. Colore: rosso rubino intenso, spesso coronato da sfumature purpuree.

Profumo: Persistente di frutta rossa molto matura, di confetture, di fiori rossi appassiti, di spezie.

Gusto: Amabile, sapido e caldo, tannini vellutati e detergenti, corpo morbido, equilibrato, per-sistente, piacevole retrogusto leggeremente amarognolo. Offre insolita fragranza e armonia,

raramente riscontrabili nei pochissimi vini rossi spumanti esistenti. Gradazione alcoolica minima svolta 11,5 °C;

Contenuto in zucchero riduttore da svolgere non inferiore a gr. 10 per litro; Acidita totale minima 5,5 per mille;

Estratto secco netto minimo 22 per mille.

La Vernaccia di Serrapetrona ed i suoi abbinamenti.

Bevuto giovane, la fragranza del vinospumante, dolce o amabile, si coglie inun calice abbastanza ampio, non dis-persivo, a temperatura di 12°-14° C

che favorisce la volatilizzazione deglielementi odorosi e mette in evidenza la

sua delicata e calda avvolgenza. Quello secco si serve ad una tempera-

tura di 15°-16° C. Abitualmente la Vernaccia di

Serrapetrona si destina a dessert ed aldolce in generale. Preferibilmente apasticceria secca, biscotti e pandolcirustici. Fino all'inizio del secolo, neigiorni di ricorrenza agresti, si offriva

polenta di mais condita con la "sapa" (mosto altamente concentrato a fuoco) e Vernaccia spu-meggiante.

La modesta presenza di zuccheri naturali, residui della fermentazione, e l'anidride carbonica,esaltano con delicatezza il fascino della successione odorosa che invita alla meditazione.Sorprende l'accostamento della Vernaccia, del tipo secco, a formaggi piccanti e semiduri,

mediante grassi, a fermentazione fungina, oltre a carni più impegnative e a bolliti salsati allamostarda di frutta.

La sagra della Vernaccia è una spontanea creazione paesana, è sorta gradualmente, come espressione d’attualità, ed ha preso forma piena fin dagli anni '60.

Organizzata e condotta dalla Pro Loco, la Sagra della Vernaccia si celebra ogni anno in agosto, richiamando un grande afflusso di pubblico proveniente anche

da oltre i confini della provincia di Macerata.Alla Vernaccia è abbinata la Rassegna “Antiche Armonie” di teatro, danza e musica che

quest’anno si svolge :domenica 10 ottobre 2004 - domenica 14 novembre 2004 - domenica 12 dicembre 2004

Rielaborazione testi e foto di Marta Gili e Giuliana de Antonellis

La Vernaccia D.O.C.G. di Serrapetrona

Ambito Riconoscimento aiFRANTOI CELLETTI

MIGLIORI... Le migliori olive ascolaneOlive verdi, carne di manzo, maiale, pollo, parmi-giano reggiano, uova, olio di oliva, vino bianco,cipolla, carota, sedano, farina di grano tenero,pangrattato, sale, noce moscata, aromi naturali.

Ingredienti per 6 persone:500 g di farina; 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva; 1 cucchiaio di zucchero; mosto fre-sco d'uva bianca; 1/2 panetto di lievito di birra; 1 pizzico di sale.

Versate la farina a fontana sulla spianatoia, fate sciogliere il lievito in poca acqua tiepida, impa-statelo con un po’di farina, ponetelo al centro della fontana e coprite con altra farina. lasciate lie-vitare lontano da correnti d'aria per mezz'ora, quindi impastate con l'olio, un pizzico di sale emosto in quantità sufficiente ad ottenere un impasto morbido ma consistente. Formate tanti baston-cini e ricavate da ognuno di essi delle ciambelle. Disponete le ciambelle distanziate tra loro su unaplacca da forno unta, infornate a 180 °C circa e fate cuocere per 35 - 40 minuti.

Ciambelle al mosto

Ingredienti per 4 persone:400 g di farina; 200 g di zucchero; 100 g di uvetta; 1 scorza di limone non trattato (solo laparte gialla); 50 g di lievito di birra; 1 /2 l. di mosto fresco bianco; 1 bicchiere di olio extra-vergine di oliva; 1 pizzico di sale; Olio per la placca da forno.

Fate intiepidire due o tre cucchiaiate di mosto, ponetevi mezzo cubetto di lievito e lasciate lie-vitare, coperto, fino a quando sulla superficie del lievito non compariranno delle crepe: saran-no necessarie circa 2 ore. Sciogliete in poca acqua tiepida il lievito rimasto. Mescolate farina,zucchero, uvetta, scorza di limone grattugiato, mosto e lievito ed impastate. Dovrete ottenereuna pasta da pane piuttosto morbida: se l'impasto fosse eccessivamente fluido unite farina, sefosse troppo duro, del mosto. Lavorate bene e ricavate delle pagnottelle tonde del diametro di 5- 6 centimetri. Disponetele su una placca da forno unta, piuttosto distanti l'una dall'altra, copri-te con un telo pulito e sul telo mettetene un'altro di tessuto lievemente impermeabile. Fate lievi-tare 2 - 3 ore prima di infornare a 180°C e far cuocere per 20 - 30 minuti.

Maritozzi al mosto

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Suggerito da:

CONSORZIO TUTELA VINO SPUMANTE DOC VERNACCIA DI SERRAPETRONAComune di Serrapetrona (MC) via Leopardi, 18 - Tel. 0733.90 83 21 Fax 0733.90 83 22

[email protected] www.comune.serrapetrona.mc.it

Associazione dei

di Milano e Lombardia