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Colori compositi

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1News Illuminazione I Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre 2009

osa c'è di più entusiasmante di una bella giornata di sole?Non esiste nulla di più deprimente di un cielo coperto. La luce esercitasu di noi un'influenza determinante, c'è bisogno di dimostrarlo?

Ebbene, sì! La luce troppo spesso viene trascurata nei nostri studi malilluminati. Un'illuminazione scadente (per qualità, quantità e distribuzionedella luce) è una delle principali cause di affaticamento nervoso e fisico, dicefalee e di lordosi di diverso tipo…

Gestita male, la luce riduce la qualità deitrattamenti, deforma i colori delle nostrerilevazioni della tinta dei denti, rallentaimpercettibilmente i nostri gesti, richiededelle regolazioni che ci obbligano aspostarci ... Benché sottovalutata, la forzavitale della luce è legata a noi fino alpunto da ridurre puntualmente e poi inmodo duraturo la nostra produttività e ilnostro rendimento: il nostro corpo è ilnostro principale strumento di lavoro.

In queste poche pagine abbiamo voluto riassumere ciò che è necessariosapere per "addomesticare" la luce e proporvi, come sempre, delle soluzionidirettamente applicabili.

Buona lettura

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"Addomesticare"la luce

“La capacità di illuminaresignifica avvicinarsi il piùpossibile alle condizioninaturali per le quali è statoconcepito il nostro occhio :l'illuminazione naturaleesterna”

Sommario

2 Rispettare il (bio)ritmo del corpo

4 Vedere bene: un obbligo dal punto di vistaprofessionale

6 Tensioni, cefalee, affaticamento nervoso ...la luce è la causa di questi disturbi

8 La rilevazione del colore dei denti,una seccatura

10 Piccoli grattacapi della vita quotidiana

12 Il punto di vista del paziente

14 Illuminazione dello studio dentistico: cosadicono le norme?

18 Sistema combinato lampadaoperatoria/apparecchio di illuminazione :il progetto globale di illuminazione

20 Gli apparecchi di illuminazione : illuminarela sala trattamenti

22 La lampada operatoria : illuminare il campooperatorio

24 Effetti

Nathalie FONTAINEDirettore

Editoriale

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nnoIl nostro corpo è concepitoper vivere al ritmo della luce,al ritmo delle stagioni: in es-

tate le giornate sono lunghe e gli sforzi ri-chiesti da mietiture e vendemmie sonorilevanti. La durata dell'esposizione allaluce del giorno aumenta la secrezione diserotonina, l'ormone dell'attività checondiziona il nostro corpo facendogli as-sorbire questo surplus di lavoro e spin-gendolo all'entusiasmo e alla vivacità.L'inverno,al contrario,è unperiododi ri-dotta attività di caccia o di coltivazione, legiornate sono brevi, il corpo tende al ri-poso. Però la vitamoderna inverte questoritmo stagionale incitandoci a lavoraremolto in inverno e a concederci delle va-canze e/o a fare delle "sieste" in estate.L'apparizione dell'elettricità ha determi-nato questo cambiamento. Rendendo laluce unbene a buonmercato e facilmenteaccessibile, si è profondamente modifi-cato il nostro rapporto con il ritmo na-turale che il corpo ha, malgrado noi,conservato.Ecco perché è frequente pro-vare una spossatezza profonda o addirit-tura dei periodi di depressione all'iniziodell'inverno: il nostro corpo, privato diluce,è depresso,ma la nostra cultura pro-duttivistica lo incita a perseverare neipropri sforzi fino all'estate ...quando saràin piena forma ...ma gli sarà intimato diriposarsi ... e così di seguito durante tuttala vita professionale.

GiornataL'arrivo della notte (e la rarefazionedella luce) provocava nel cervello deinostri antenati una secrezione di me-latonina che predisponeva al sonno.

2 Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre I 2009 News Illuminazione

Il nostro corpo è concepito per vivere in mezzo alla natura, alla luce del giorno.E secondo il ritmo delle stagioni e, quindi, la durata e la qualità di questa lucediurna. La vita moderna ci ha allontanati da questi principi basilari. Bisognadunque tendere a ricostruirne artificialmente le condizioni o accettaredi subirne le conseguenze.

Rispettare i (bio)ritmidel corpo

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3News Illuminazione I Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre 2009

L'ormone che consente al corpo diricostruirsi durante il sonno è situatoal fondo dell'occhio e viene mobili-tato soltanto in assenza di luce. Perquesto motivo chi compie viaggilunghi o frequenti indossa una ma-schera nera sugli occhi durante glispostamenti in aereo: l'assenza diluce è ristoratrice. Per riflesso, il cer-vello analizzerà l'assenza di lucecome un segnale di predisposizioneal sonno.A fine giornata in uno stu-dio mal illuminato, il medico dovràcombattere contro la chimica fuor-viante del proprio corpo. Facendociò, si sentirà stanco, a causa del la-voro penserà, innervosito dai propriinsopportabili pazienti, immaginerà,irritato da questa assistente incom-petente, si dirà...mentre si tratta uni-

camente di una lotta (persa in par-tenza) contro la natura contrariata.Immaginate cosa produce allora lafine di una giornata d'inverno! Al-cuni arrivano a cercare di risolverequesti problemi a colpi di medici-nali ... quando un sistema di illumi-nazione idoneo produrrà il mede-simo effetto di un mattino assolato:ovviamente i colori sono più vivi e ipaesaggi più belli,ma è soprattutto ilcervello a essere inondato di seroto-nina, adrenalina e cortisolo, ormonieuforizzanti dell'attività stimolatidalla luce.

Meno il nostro corpo farà degli sforziper adattarsi alle costrizioni della vitamoderna più il suo rendimento saràelevato.Un sistema di illuminazione

professionale ben progettato hal'obiettivo di riprodurre le condizioninaturali di luce sul luogo di lavoro.

LuminoterapiaLe imprese scandinave hanno rilevatoil basso rendimento del proprio per-sonale durante gli interminabili mesidell'inverno artico.Sono state le primea proporre delle sedute gratuite di lu-minoterapia che consistono nell'es-porsi alcuniminuti ogni giorno a unaluce diurna (artificiale) relativamenteintensa. In una settimana nei soggettisottoposti a trattamento si notano giàun aumento di vitalità e un umore piùpositivo. I risultati della luminoterapiasi traducono in un sentimento di be-nessere, un accrescimento del livello diattività fisica e una migliore tonicità.Questi effetti sono particolarmentemarcati in soggetti di sesso femminiledi età compresa tra 20 e 40 anni.La lu-minoterapia contribuisce così alla re-golazione dell'orologio interno dell'or-ganismo. I ritmi biologici sonoristabiliti ai loro livelli migliori. �

Lo stato vigile e il sonno sono dueaspetti di uno stesso stato fluttuantele cui variazioni circadiane sonodivise in due cicli secondari di circa 12ore ciascuno. In altre parole, soggettiinseriti in un ambiente in cui iriferimenti spazio-temporali sonoaboliti manifestano un ritmobi-quotidiano di propensione al sonno.Il primo e più importante periodo disonnolenza simanifesta attornoall'ora in cui si ha l'abitudine dicoricarsi e raggiunge il culmine tra le3 e le 6. È l'ora in cui il metabolismo ela temperatura corporea sono al lorolivello più basso. Lo stato vigile è alsuo limite più basso, fisicamente si èimpacciati e si ha lo spiritointorpidito.Il secondo picco di sonnolenza simanifesta 12 ore più tardi, tra le 14 ele 16.Meno importante rispetto alprimo, è tuttavia ben noto a tutti: è"l'attacco di stanchezza" dimetàpomeriggio. Associato a torto alladigestione del pasto delmezzogiorno, non è nemmenoconnesso con il caldo del pomeriggio.Quindi non sentitevi in colpa se sietecolti da improvvisa stanchezzaall'inizio del pomeriggio. Una brevesiesta sarà benefica per lamaggiorparte degli individui.

Lo sapete?12:00mezzanotte

12:00mezzogiorno

2:00sonno

profondo

4:30minore

temperaturacorporea

7:30arresto secrezione

melatonina

21:00inizio secrezione

melatonina

22:30arresto peristalsi

intestinale

8:30peristalsi

intestinalefrequente

10:00migliorevigilanza

15:00bassa

vigilanza

17:00maggiore forza

muscolare

18:30maggiorepressionesanguigna

19:00maggiore temperatura

corporea

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Lavorare non è faticoso, sonole pessime condizioni di lavoro (diilluminazione?) che ci affaticano

PreventivoPer richiederegratuitamenteil progettoilluminotecnicodel vs studio,contattareSimit Dental S.r.l.Tel. 0376 267 [email protected]

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occhio umano consente di"vedere" in quasi tutte lesituazioni. Che ci sianoplenilunio, pieno sole o il

crepuscolo, con l'illuminazionearancione delle autostrade o bludei locali notturni, noi "vediamo".Questa accezione del verbo "ve-dere" non ha alcun rapporto con lanozione di "buona visione"; è la"buona visione" a essere assoluta-mente necessaria ai chirurghi-dentisti per svolgere il propriomestiere nelle condizioni di benes-sere visivo e di sicurezza ottimaliper ottenere risultati qualitativa-mente soddisfacenti e ciò durantetutta la giornata e la loro vita pro-fessionale.Infatti noi passiamo la maggiorparte del nostro tempo di lavoroalla poltrona sotto una luce artifi-ciale. In media 2.000 ore all'anno,vale a dire 80.000 ore nel corso diuna vita professionale. Certo è in-dispensabile disporre di un'aper-

tura verso l'esterno, ma la luce delsole contribuisce poco e in modomolto irregolare all'illuminazionedella sala trattamenti e ancorameno a quella della zona di lavoro.Ora, cosa constatiamo?Che i medici generalmente nondanno importanza al loro princi-pale "strumento" di lavoro: i loroocchi. Nell'arredamento dello stu-dio l'illuminazione molto spessoviene trattata come il parente po-vero. Le preoccupazioni di carat-tere decorativo dell'architetto o leconsiderazioni inerenti allo spazioin cui muoversi, la scelta dei mobilispesso hanno il sopravvento suivincoli legati all'illuminazionedella sala trattamenti, quandoquesto aspetto non viene sacrifi-cato per "sforamento del budget".Eppure le cause di una cattiva ca-pacità visiva sono solo due: un di-fetto non corretto dell'occhio o/euna cattiva illuminazione...

Illuminazione insufficiente= perdita di acuità visivaLa funzione visiva comprende com-portamenti posturali (orientamentodella testa, del corpo, distanza oc-chio/attività da svolgere), azioni piùdelicate connesse ai muscoli oculo-motori e un'illuminazione soddisfa-cente.La perdita di acuità visiva è la conse-guenza più evidente di una negli-genza a livello di illuminazione.L'acuità visiva è la capacità di dis-tinguere dettagli minuti e viene par-ticolarmente sollecitata nel caso deichirurghi-dentisti. Il degrado fisio-logico che interviene con l'avanzaredell'età è connesso a cambiamentistrutturali che comprendono cam-biamenti nelle prestazioni ottichedell'occhio, la perdita di recettori edi altri elementi neuronali coinvoltinel sistema visivo. La velocità dellapercezione, lo stato vigile, l'emoti-vità come anche l'ipoxia sono ugual-mente fattori che variano a seconda

4 Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre I 2009 News Illuminazione

La cattiva illuminazioneè all'origine di parecchiproblemi clinici(scorretta rilevazione delcolore dei denti, difficileaccesso ad alcunepartidella cavità orale…),ma anchedi caratterepersonale (cefalee,tensioni, stress e,in definitiva,abbassamentodell'acuità visiva).Eppure qualche sempliceregola consente di faredella luce un alleato. ©

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Vedere bene : un obbligo dalpunto di vista professionale

Dott. MaguyLévychirurgo-dentistaa Parigi

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5News Illuminazione I Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre 2009

dell'individuo. Ma in realtà l'acuitàvisiva dipende anche molto dall'in-tensità luminosa, dal contrasto,dallo stato di adattamento della re-tina e dai movimenti oculari. Tra i20 e i 60 anni l'acuità visiva dimi-nuisce di circa il 25%, fattore chepuò provocare fenomeni di acco-modazione, di velocità di adatta-mento o di restringimento delcampo visivo. Può essere accentuatada una cattiva illuminazione omolto semplicemente dall'insuffi-cienza di luce.Il dato è confermato da IsabelleCoupin, ortottista a Saint- Quay-Portrieux: "Il deterioramento dellavista evolvemolto lentamente, senzafarsi notare, senza che ce ne si renda

veramente conto. In primo luogociò che si percepisce meno benesono i contrasti. Poi i dettagli e leminime sfumature di colore. Biso-gna sempre ricordare che, per unocchio sano, senza problemi parti-colari, a 40 anni è necessario il dop-pio della luce rispetto a quellanecessaria a 20 anni e a 60 anni ilquadruplo della luce necessaria a20".L'abbassamento della vista mette ra-dici in modo insidioso. Non vi si fadavvero attenzione, si pensa che "faparte dei rischi del mestiere". Comericorda il dott. Maguy Lévy, chi-rurgo-dentista di Parigi: "A nostrainsaputa assumiamo delle cattiveabitudini e prendiamo coscienzadelle loro conseguenze solo all'ap-parizione dei sintomi. Non si ca-pisce perché si è più stanchi, perchéè più faticoso lavorare, perché

l'umore cambia, perché si è più irri-tabili, più stressati.Abbiamo una ca-pacità di adattamento straordinariafino al momento in cui non la si su-pera e il corpo non risponde più allostesso modo!"

Vedere ciò che si faLavorare all'interno della bocca ri-chiede meticolosità, precisione econcentrazione e affinché venga ef-fettuato nelle condizioni migliori èimperativo vedere ciò che si fa!L'80% delle informazioni elaboratedal cervello infatti sono fornite dallosguardo, vale a dire dalla capacitàvisiva associata all'oculomotricità.L'illuminazione deve dunque facili-tare il gesto chirurgico, l'individua-zione dei dettagli, il discernimentodei colori come pure una buonapostura. Per tutta la giornata il me-dico mette molto a fuoco i partico-lari. Si avvicina al dente interessatoper "vederlo più in grande", in as-senza di strumenti visivi ausiliari.Passa migliaia di volte al giornodalla cavità orale (molto illuminata)al piano di lavoro (fuori campo), op-pure al fondo di un cassetto (in om-

bra) poi torna verso la luminositàdel faro della lampada per illumi-nare la bocca. Facendo ciò i conidell'iride si deformano per adattarsialla quantità di luce e soprattutto aqueste variazioni brusche. Certo,sono fatti apposta per questo... manon a questa frequenza né a questolivello di variazione che non haequivalente in natura. "I nostri occhipassano in permanenza da un "giar-dino" a una "grotta" - osserva il dott.HervéMoyrand, stomatologo - cosache provoca un grande affatica-mento visivo.Pochi installatori sonocoscienti di questo problema e noncomprendono che l'affaticamentooculare deriva dall'assenza di unazona di transizione tra il piano dilavoro e le zone periferiche.Bisognatornare a conoscere la luce e l'armo-nia tra le diverse zone di lavoro perproteggere la vista!"Il nostro sistema cerebrale è format-tato damillenni dalla luce del giorno.È sotto questa luce che dà i risultatimigliori.Un'illuminazione troppode-bole obbligherà il nostro cervello acorreggere le informazioni che per-cepisce e ciò comporta unamaggiorefatica, nervosismo e stress per tutti,paziente compreso. È verso la fine digiornate del genere che il nostromo-rale è in calo, che ci irritiamo rapida-mente, che la nostra resistenza ner-vosa è fragile.Tornati a casa pensiamosolo ad isolarci per riposarci. Alcontrario un buon sistema di illumi-nazione, simile alla luce diurna, tras-metterà energia e aumenterà la pro-duttività e la soddisfazione di tutti."L'illuminazione della sala tratta-menti è fondamentale nell'eserciziodel nostro mestiere. - testimonia ildott. Maguy Lévy - In primo luogoper proteggere la nostra vista. Più sidispone di un sistema di illumina-zione di qualità elevata meno incidel'impegno richiesto per la manuten-zione". �

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L'80% delle informazioninecessarie a curare i pazientipassano attraverso gli occhi

PreventivoPer richiederegratuitamenteil progettoilluminotecnicodel vs studio,contattareSimit Dental S.r.l.Tel. 0376 267 [email protected]

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ltre al fatto che incide diret-tamente sul "nostro orolo-gio biologico interno", unaluce insufficiente comporta

un abbassamento dell'acuità visiva,dunque una difficoltà a individuare idettagli. Ciò appare in modo parti-colarmente chiaro in soggetti pres-biti. Queste persone constatano dipoter "ancora leggere senza occhiali"in piena luce, soprattutto il mattino,mentre l'esercizio è impossibile inpresenza di un'illuminazione debole.La mancanza di luce può dar originea un'imprecisioneneimovimenti ne-cessari per afferrare gli strumenti, aerrori di apprezzamento deicontrasti - già deboli in bocca(bianco su bianco) - e a una mag-giore difficoltà nel valutare le pro-fondità di campo inquanto la visione

binoculare e la convergenza degli oc-chi sono rese più difficoltose dall'af-faticamento. L'occhio funzionacome un sistema ottico con autofo-cus, che realizza una messa a fuocoautomatica effettuando dei movi-menti di adattamento. Queste varia-zioni, denominatemicrofluttuazioni,sono impercettibili, ma possono es-sere sconvolte in periodi di affatica-mento della vista: la messa a fuocodiventa faticosa. Questo affatica-mento può avere come conseguenzadisturbi dell'attenzione e dellaconcentrazione o l'adozione di pos-ture sfavorevoli durante il lavoro, chepossono portare a sforzi deleteri delsistema muscolo-scheletrico. "Si pre-sume che abbiamo permanente-mente una visione binoculare, ma,quando si è affaticati, è l'occhio do-

minante, definito anche "occhio vi-sore", che riprende il sopravvento. -ricorda l' ortottista Isabelle Coupin -L'oculomotricità influisce moltosulla postura.Quando imuscoli ocu-lari non sono completamente fun-zionali a causa dell'affaticamento, ilmedico compenserà,senza accorger-sene, con imuscoli posti alla base delcranio,quelli del collo e con i trapezi.A ciò può anche far seguito una ri-percussione su tutto l'asse corporeocon delle sensazioni di ebbrezza, dinausea..."

Eliminare l'abbagliamentoL'abbagliamento è un fattore di stresstanto per il medico e la sua assistentequanto per il paziente. Bisognadunque fare di tutto per eliminarlo.L'abbagliamento è la conseguenza di

6 Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre I 2009 News Illuminazione

Si accusano l'età, lepreoccupazioni o lecattive condizionifisiche, si dice aglialtri: "Questo lavoromi uccide", talvolta siassumonomedicinaliche comportano altrieffetti indesiderabili,si conoscono tutti gliosteopati dellacittà...quandounabuonagestionedell'illuminazionedello studio porrebbefine al nostro calvario. ©

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Tensioni, cefalee,affaticamento nervoso ...la luce è la causa di questi disturbi

OIsabelle CoupinOrtottista,Saint-Quay-Portrieux

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7News Illuminazione I Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre 2009

un flusso di luce troppo elevato per illivello di adattamento dell'occhio.Può essere diretto: questo per esem-pio è il caso in cui in auto di notte siincrocia un veicolo con un fanalemal regolato. Oppure può essere in-diretto, ce ne si dimentica troppospesso: i riflessi e il riverbero sul pa-vimento o su superfici riflettenti cos-tituiscono un'importante fonte dimalessere.La sensazione di abbaglia-mento allora varia considerevol-mente a seconda che questa luce sitrovi al centro o al margine delcampo visivo. Infatti la zona più sen-sibile all'abbagliamento è il centrodel nostro campo visivo, che corris-

ponde alla parte centrale della nostraretina. In uno studio dentistico, l'ab-bagliamento può essere solo pun-tuale, ma è sempre seguito da untempo di recupero. L'abbagliamentodiminuisce il comfort visivo e pro-voca un calo delle prestazioni. Com-porta stress e un forte affaticamentoper l'iride nonché una permanenzadi alcune immagini sul fondodell'occhio. Le conseguenze sonouno stato di tensione (ricordiamocigli interrogatori della polizia nei film"noir"), un forte affaticamentodell'occhio al termine della giornatache influisce sull'acuità visiva e, indefinitiva,dei danni ai nervi ottici, si-tuazione questa che necessita di unacorrezione. Lo stress della squadraoperatoria si tradurrà in un'atmos-fera più tesa, un senso di irritazione

quando lo sguardo passa da unazona illuminata a una più buia.

Il comfort visivoVedere bene senza sforzare gli occhiè l'elemento alla base di un buoncomfort visivo.Trascurare questo as-petto della vita professionale ha mol-teplici conseguenze negative, tantoin ambiente lavorativo quando nellavita dopo il lavoro, la sera o con ilpassare degli anni. Un buon comfortvisivo richiede una luce ripartita inmaniera omogenea, senza abbaglia-mento e senza zone d'ombra nellazona di lavoro e ai margini. Esserecircondati da una buona illumina-zione significa infatti evitare moltafatica.. Significa terminare la propriagiornata in condizioni di tono fisicotali che non solo il lavoro non è in-

grato, ma anche la serata si annunciapositiva e piacevole. Vedere bene si-gnifica ritardare l'utilizzo di corret-tori della vista (occhiali o lenti acontatto) e rendere ottimale l'uso distrumenti ottici ausiliari (lente d'in-grandimento, microscopio). Ricor-diamo che la lente binoculare non èdestinata unicamente a medici miopio presbiti. Essa consente anche di ve-dere meglio con un minor sforzodella vista. Vedere bene significa ga-rantire una diagnosi performante.Evidentemente la scelta del colore deidenti è l'esempio che tutti conoscono.Ma ce ne sono di più importanti,come leggere correttamente una ra-diografia o trascurare un ponte per-ché alle 17 l'affaticamento dei vostriocchi ha fatto cadere il vostro livellodi acuità visiva e di attenzione. �

Riconoscereuno stato diaffaticamentooculareL'affaticamento ocularepresenta diversisintomi: occhi chepizzicano, irritazioni esensazioni di secchezzaoculare che sonocausate daun'insufficienza disecrezione lacrimale.Sbattiamo le palpebredalle 12 alle 20 volte alminuto: ciò consente laformazione ininterrottadi un film lacrimaleche protegge lasuperficie dell'occhio.Alcuni lavori però,come guardare a lungoattraverso una lentebinoculare, possonodar luogo a unadiminuzione di questafrequenza diammiccamento edunque seccare lasuperficie degli occhi(allo stesso modo dellavoro di fronte alloschermo).

AstuziaIn caso di disturbi passeggeri della

vista non sforzatela: sbattete le

palpebre e cambiate focale. Guardate

lontano, dritto davanti a voi a una

distanza di almeno cinque metri. È

una reazione da adottare, che

dovrebbe essere messa regolarmente

in pratica per riposare gli occhi.

Non abbiamo più l'occasione di vivere ilcrepuscolo. Infatti, al calare della sera, accendiamole lampade all'interno delle nostre case o deinostri uffici. Eppure il crepuscolo lascia ai nostriconi (vista diurna) il tempo necessario per passaregradualmente la staffetta ai bastoncelli (vistanotturna). Prima dell'avvento dell'elettricità

avevamo bisogno dei nostri bastoncelli percircolare di notte, evitare il pericolo,eventualmente cacciare. L'equilibrio dell'occhionecessita la stimolazione di tutte le sue parti. E ciòche noi non utilizziamo si atrofizza.Prendiamoci allora il tempo di consentire ai nostriocchi di riposarsi nella penombra!

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I benefici del crepuscolo

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Bisogna rientrare a casa propriasenza aver voglia di isolarsi per riprendersidalla giornata di lavoro

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el campo dell'odontoiatriaestetica sono stati com-piuti dei progressi consi-derevoli. Tuttavia, la scelta

del colore dei denti resta ancoratroppo spesso una tappa aleatoria,fonte di delusione per il paziente, difrustrazione per il medico e ditempo e denaro perduti per tutti incaso di risultati negativi.

Attenzioneall'illuminazioneIdentificare la tinta di un dente nonè così semplice: anche se si ha espe-rienza, nella scelta del colore cor-retto, simile a quello del dente origi-nale, si viene turbati da numerosifattori che entrano in gioco. Traquesti elementi di rischio figurano laqualità dell'illuminazione al mo-mento della rilevazione del coloredel dente presso lo studio del me-dico, ma anche l'illuminazione dellaboratorio che può essere diversada quella dello studio dentistico.Ov-viamente anche la brillantezza, latraslucidità e l'opalescenza condi-zionano la percezione del colore equindi la sua definizione ... di nuovobisogna aver prima scelto la buonatinta di base! Altri aspetti che in-fluenzano l’operazione sono: i raggidel sole, la posizione del paziente,l'ora del giorno, i colori circostanti, lastanchezza del medico, il tempo dis-ponibile, il livello di competenzaumana e anche il numero di tintesulla scala colori! Infatti, più sono letinte più raffronti si possono com-

piere. E l'occhio si affatica nel cer-care di selezionare quella più similealla dentatura del paziente. Alcontrario, meno tinte campione fi-gurano sulla scala colori, più la rile-vazione del colore del dente è alea-toria, in quanto su un campionarioristretto esistono grandi divergenzecromatiche tra un colore e l'altro.

Attenzione alla luminanzaPer riprodurre fedelmente l'esempiovivente, la luce è il primo elementoda controllare. Infatti, come tuttisanno, la percezione del colore è di-versa a seconda della sorgente lumi-nosa (luce diurna, lampada a incan-descenza o tubo fluorescente).

Classicamente si consigliava di sce-gliere il colore del dente alla lucediurna, rivolgendosi verso il nord, inuna giornatamediamente soleggiata.Sfortunatamente non tutti gli studihanno una finestra rivolta a nord e ipazienti si recano presso i chirurghi-dentisti anche la sera.Dunque è pre-feribile uniformare la scelta dellatinta sotto una sorgente di luce arti-ficiale che riproduca la luce delgiorno. Il dott. Pierre Galbois, chi-rurgo-dentista aChantilly,utilizza daquattro anni un apparecchio di illu-minazione Albédo di Degré K:"Prima di dotarmi dell'Albédo avevoprovato dei tubi al neon spiralati coneffetto "luce diurna", poi un grosso

8 Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre I 2009 News Illuminazione

Quante volte abbiamo effettuato una posa senza essere soddisfatti del colore?E quante pose abbiamo rinviato per questo stessomotivo, con le ben noteconseguenze sul nostro rendimento? E se la causa di ciò fosse stata la luce?

Dott. PierreGalboisOdontoiatra,Chantilly

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La rilevazione delcolore dei denti,una seccatura

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9News Illuminazione I Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre 2009

blocco integrante lampadina a incan-descenza, U.V. e luce nera. Però nonero sempre soddisfatto delle tinte chesceglievo. Eppure lavoro facendo ri-corso a una scala colorimolto classicae, ovviamente, il mio odontotecnicopossiede la stessa, come pure un sis-temadi illuminazione identico almio.Se si rifanno i quattro denti superioritutti insieme si ha il 100 % di possibi-lità di riuscita. Invece, se si fa un soloincisivo, si hanno maggiori rischi disbaglio. L'ideale è disporre di un'illu-minazione che consenta di rilevare ilcolore senza prevaricare su di esso,che questa tinta sia riproducibiledall'odontotecnico e che, una voltaimpiantato in bocca, questo dentevada bene al paziente. Bisognadunque che l'illuminazione non mo-difichi la tinta e sia il più possibile si-mile a quella naturale. In quattro anninon ho dovuto ripetere la rilevazionedel colore di un solo dente!..."

Attenzione ai riflessiLa visione dei colori è assicuratadalla tinta dei tubi fluorescenti, masoltanto se si realizzano dellecondizioni di abbagliamento conte-nuto.Ciò che l'industria dei tubi al neonproduce al giorno d'oggi dà risultaticosì elevati in termini di resa del co-lore che si va oltre la capacitàdell'occhio di distinguere le sfuma-ture. Per contro la luminanza (bril-lantezza) delle zone illuminate edelle superfici illuminanti disturbal'occhio durante l'analisi dei colori.Dal momento che la lampada ope-ratoria è estremamente abbagliante,per la rilevazione del colore deidenti è davvero necessario spe-gnerla (qualsiasi essa sia) e utiliz-zare soltanto la luce fornita da unalampada per visita medica per illu-minazione generale a luminanzamolto bassa. �

Lo sapete?L'occhio umano

identifica gli oggetti

in funzione delle

proprie informazioni

cromatiche.

In base a queste

ultime la percezione

può essere interrotta

quando una sorgente

luminosa

complementare si

riflette sull'oggetto.

Nel momento in cui si

effettua qualsiasi

confronto di colori

bisogna dunque

escludere tale effetto

di abbagliamento.

PreventivoPer richiedere gratuitamenteil progetto illuminotecnicodel vs studio, contattareSimit Dental S.r.l.Tel. 0376 267 [email protected]

Come raccomanda Jean-Louis Portier, odontotecnico aVaucresson: "Un colore sirileva all'inizio della seduta,quando il dente è ben umido.Quando il dentista effettua larilevazione del colore dopo cheil paziente è rimasto a lungosulla poltrona il dente sidisidrata, diventa bianco e latinta subisce una variazione".Ciò evita anchel'affaticamento visivo delmedico. La scelta della tintadovrà essere realizzata primadell'anestesia per nonmodificare il colore dei tessutiparondontali.La selezione della tinta deveessere rapida, basarsi sempresulla prima scelta, perché gliocchi si affaticano nel giro di5-7 minuti. Inoltre, tuttol'ambiente deve essere il piùneutro possibile. Domandatealle pazienti di togliersi ilrossetto e coprite gli abiti dicolore vivo con un tessutogrigio. Scegliete rapidamentee affidatevi sempre alla vostraprima decisione perché gliocchi a lungo andare siaffaticano e le valutazioniperdono la loro affidabilità.La soluzione migliore èraffrontare dente e scalacolori ad intervalli di 10secondi. "Sul mercato esiste ungran numero di scale colori.Sono tutte più o meno valide inquanto coprono solo in modoincompleto la gamma di coloridei denti naturali. Ecco perchéla scelta del campione che siavvicina di più al colore di basedeve essere effettuatarapidamente per evitare ilfenomeno di accomodazionevisiva" sostiene il dott.Moyrand.

Cinque consigliper il rilevamentodel colore dei denti

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È la cattiva qualità della lucedelle nostre sale di trattamento ad essereresponsabile della maggior parte degli erroriattinenti ai colori

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tutta la regione intraboccale riduceparzialmente al minimo le posturescorrette e facilita i trattamenti".Cosa ci si aspetta da una lampadaoperatoria? In primo luogo: unabuona illuminazione del campoope-ratorio, che, evitando le zone d'om-bra e le ombre portate (strumenti,mani e capo del chirurgo), metta inevidenza i contrasti, i volumi e i det-tagli del campo operatorio nella ma-niera più netta possibile, limitandonel contempo l'abbagliamento delmedico e del paziente.Ma non è suf-ficiente: deve soprattutto essere facileda maneggiare.Cosa ci si attendedaunbuon sistemadi illuminazione mediante plafo-

niera? Che ricrei un ambiente lumi-noso, idoneo per la pratica dell'odon-toiatria, che mette a notevole repen-taglio la vista dal momento cherichiede di fissare per un periodo ditempo estremamente prolungatodettagli piccolissimi in condizioni dicontrastomolto debole.Ai sensi dellanorma EN12464-1 non c'è nulla dipiù costrittivo.

PuliziaSulla lampada operatoria sono finitispruzzi di sostanze spray prodottidalle turbine o di materiale (peresempio dopo un'asportazione deltartaro) che si sono infiltrati nellacomplessità della sua struttura e che

10 Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre I 2009 News Illuminazione

L'illuminazioneresponsabile di tuttiimali? Nonproprio,maguardate finoa chepuntoun'illuminazioneprogettatamale puòrovinare la qualitàdella vita di tutto ilpersonale.

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Piccoli grattacapidella vita quotidiana

Mal di schienaQuante volte al giorno sollevate ilbraccio e quindi la spalla per regolarela lampada operatoria? Questo gestoapparentemente insignificante eser-cita sulla vostra colonna vertebraleuna distorsione che si aggiunge aquella, quasi antagonista,del suo tra-dizionale avvitamento affinché i vos-tri occhi abbiano accesso alla cavitàorale. Il prof. Jean Ginisty, professoreall'università RenéDescartes-ParisVe specialista di patologie dell'appa-rato locomotore, afferma che piùdell'80 % dei trattamenti sono effet-tuati in visione diretta: "Questomodo di lavorare presenta il graveinconveniente di aumentare la fles-sione in avanti del corpo del medicocome pure la rotazione con inclina-zione laterale del tronco e del rachidecervicale. Ne risulta, parallelamentealla lombalgia, un diffuso numero dicasi di cervicalgie associate a nevral-gie cervico-brachiali"."Si pensa sempre di evitare il mal dischiena investendo in una seduta er-gonomica e facendo sport,ma spessoci si dimentica di interessarsi allaluce - prosegue il dott. Moyrand -Ora,si lavora spessopiùdi 40 ore set-timanali alla poltrona e si dimenticache una perfetta illuminazione di

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11News Illuminazione I Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre 2009

è faticoso e lungo eliminare. Per evi-tare questo lavoro si prende l'abitu-dine di allontanare la lampada ope-ratoria rendendo così alquanto vanala sua utilità. Taluni proteggono lalampada operatoria con una pelli-cola trasparente... evitando così chesi raffreddi. I sistemi di illumina-zione a soffitto attualmente sono ge-neralmente fuori dalla portata diun'assistente. La loro pulizia èdunque rimandata al momento op-portuno, in cui si potrà salire su unascaletta, talvolta staccare la lampada,aprirne la struttura, pulire uno peruno gli alveoli, richiudere .... tantovale ammettere che ci si presta rara-mente a questo genere di esercizio.Talora il prodotto utilizzato è di na-tura tale da rovinare la superficie ri-flettente degli alveoli riducendonecosì l'efficacia di illuminazione.

Calore e rumoreIl calore emessoda alcuni apparecchidi illuminazione (soprattutto sullasommità della testa) spinge ad allon-tanarli o a cambiare il loro orienta-mento ... a scapito dell'efficacia.D'al-tro canto i ventilatori emettono unrumore di fondo leggero, ma irri-tante. Questa tecnologia sorpassatanecessita che i dispositivi siano rego-larmente messi fuori tensione.

AsepsiLe maniglie delle lampade operatorietrasmettono i batteri di un pazienteall'altro. Per evitare questa mancanzadi asepsi è uso frequente applicare unapellicola trasparente molto fastidiosada gestire. D'altronde la catena diigiene può essere interrotta dal flussodi aria calda di un ventilatore posto aqualche decina di centimetri dallabocca e che, con il proprio soffio,metta continuamente in circolo i resi-dui delle sostanze spray e altri residuiatmosferici. Insomma una plafonieraaccumula impunemente polvere espruzzi in un ambiente molto caldo aldi sopra della zona di trattamento. �

Le condizioni di eserciziodella medicina differisconoradicalmente. In un bloccooperatorio il paziente èaddormentato o ha gli occhicoperti da un campo operatorio,cosa che non si verifica in studiodove ha gli occhi aperti ed èsensibile all'abbagliamento. Inun blocco di chirurgia generale siopera su diversi campi (testa,addome, torso...), spesso ampi,mentre in odontoiatria il campoè limitato alla bocca. In unblocco operatorio si lavora inpiedi e in diverse persone(spesso da 3 a 5) mentre inodontoiatria si è al massimo due.Evidentemente le condizioni diilluminazione (ombre portate,quantità di luce, profondità dicampo, campi periferici dellazona di operazione) sono moltodiverse e le apparecchiatureprogettate per i blocchioperatori abbaglierebbero ilpaziente di un dentista, losottoporrebbero a stress,illuminerebbero dei campi chenon devono esserlo ecreerebbero dei contrasti cheaffaticherebbero il chirurgo.

Lampada scialiticaper chirurgia o no?

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La prima qualità di unsistema di illuminazioneperformante : farsidimenticare

Dott. HervéMoyrandStomatologo

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er ricorrere a una metaforaavente per oggetto il settoredentistico: nelle persone chesoffrono di alitosi le cellule

del naso divengono insensibili aquesti odori, solo chi vive attorno aloro ne è disturbato (senza tuttaviaosare segnalarlo). Allo stesso modo,in studio, il medico e il personalenon fanno più caso alle macchie diumidità,alle riviste con i fogli piegatie ad altri dettagli che però nonman-cheranno di disturbare i nuovi pa-zienti. Questi ultimi giudicherannoin fretta il loro medico dai soli ele-menti che sono in grado di cogliere(tempi di attesa prolungati, dolore,empatia, ma anche stato della salad'attesa dello studio e aspetto delmedico e del personale curante).Questi "dettagli che uccidono" pos-sono avere il sopravvento sullacompetenza clinica del chirurgo-dentista e ridurre il successo dellostudio.

Abbagliamento dellalampada operatoriaUna volta passi, ma farsi curare neltimore del "lampo" successivo ètroppo.A ogni cambiamento di po-sizione la regolazione avventatadella lampada operatoria mandanegli occhi del paziente un fasciodi luce della stessa natura di quelladel sole di cui si conoscono gli ef-fetti nefasti per gli occhi.In ogni caso, il solo timore diquesto lampo aumenta lo stress delpaziente che spesso non ne ha bi-sogno.

Illuminazione eccessivadella plafonieraVi ricordate i film "noir" americani incui i poliziotti cercavano di aumen-tare la tensione e la stanchezza delmalvivente proiettandogli il fascio lu-minoso di una lampada dell'ufficio aqualche centimetro dal viso? Un'illu-minazione permanente troppo forteaffatica e stressa il paziente che nonha lo stesso angolo di visione del per-sonale dello studio, che spesso non sene accorge per niente. Al contrario,l'effetto "molto illuminato" gli dà lasensazione inversa. Tuttavia l'illumi-nazione deve essere ben distribuita enon abbagliante per rassicurare e cal-mare il paziente che sarà inoltre piùfacile curare.

AsepsiAnche se non ha le conoscenze tec-niche né le informazioni necessarieper valutare il vostro grado diasepsi, il paziente coglierà a spizzi-chi e bocconi i dettagli che gliconsentiranno di crearsi una(falsa?) opinione. Lo stato dei ser-vizi igienici (come nel caso dei ris-toranti) è parte di ciò. Ma il pa-ziente trascorre l'80% del propriotempo di presenza nello studio afissare la lampada operatoria e l'ap-parecchio di illuminazione.Ne conosce i minimi dettagli: mac-chie, stato di usura, insetti mortiimprigionati nella struttura nonsmontabile del lampadario, spruzzidi spray sulla lampada operatoria

12 Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre I 2009 News Illuminazione

Lavorando tutti i giorni nello stesso posto non se ne notanopiù i difetti,che però talvolta sonodevastanti per l'immagine dello studio.Manteniamouno sguardo vigile, controllandodettagli spesso trascurati.

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Il punto di vistadei pazienti

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13News Illuminazione I Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre 2009

(le stesse tracce di una settimanaprima?) e molti altri dettagli che ilpersonale clinico non sospetta dalmomento che guarda permanente-mente lungo l'asse inverso rispettoa quello del paziente.

Posa rinviataUna rilevazione scorretta del coloredel dente non è mai vissuta come untentativo virtuoso in direzione delcolore giusto, ma come l'incapacitàdel medico di decidersi in manieraprofessionale riguardo aqualcosa chefa certamente parte delle sue compe-tenze (perché un odontotecnico sa-rebbe più competente?). Senza consi-derare la frustrazione provata doposettimane di speranza e di attesa.

Tinta insoddisfacenteIngannato egli stesso dalle cattivecondizioni di illuminazione il pa-ziente accetta la posa dell'incisivocentrale e si accorge con l'uso chenon va bene.Bisogna d'altronde notare che lamaggior parte delle volte questaconstatazione giustificata verràfatta quando il paziente dovràconfrontarsi con il realismo dellaluce del giorno... che conseguenzeci saranno per lo studio?

Se va bene un paziente che chiededi rifare il lavoro, se va male un pa-ziente che mette in discussione,con una prova in bocca, il livello diqualità del vostro servizio. �

Una tendenza rilevantedelle attese dei consumatoriè indirizzata alla ricercadi un impatto minoresull'ambiente esull'ecosistema. La maggiorparte degli studi ha giàintrapreso questo approcciocivico con l'obiettivo diridurre l'impronta ecologicadella propria attività

attraverso la ricerca di unminor consumo di

energia elettrica e dimaterie prime daparte delleapparecchiature eattraverso la ricerca disoluzioni che

producano menorifiuti, come la

riduzione del numero ditubi al neon per le

plafoniere e l'utilizzo perl'illuminazione operatoria dilampade a LED che hanno unciclo di vita di 20 anni e nonnecessitano di sostituzione.

Improntaecologica

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“ ”I pazienti reagiscono ai problemilimitandosi a cambiare odontoiatra

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alla sua introduzione lanorma europea relativaall'illuminazione dei luoghidi lavoro interni NF EN

12464-1 precisa che: "per consentirealle persone di svolgere efficiente-mente ed accuratamente i loro com-piti visivi, deve essere assicurataun’illuminazione adeguata ed appro-priata. […]. Il grado di visibilità ecomfort richiesto per un luogo di la-voro dipende dal tipo e dalla duratadelle attività".Ciò significa che il chi-rurgo-dentista che esige il massimodai propri occhi per lunghe oreconsecutive è particolarmente inte-ressato all'applicazione della norma-tiva all'interno del progetto del suoimpianto di illuminazione.Le normeapplicabili ai progetti di illumina-zione degli studi sono due,almeno inEuropa. Sono la ISO EN NF 9680 at-tinente alla lampada operatoria e la

14 Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre I 2009 News Illuminazione

Illuminazione della sala trattamenti :cosa dicono le norme?

zona operatoria

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La norma è un sistema diriferimento incontestabile su undeterminato argomento, stabilitoper consenso e approvato da unorganismo riconosciuto che indicalo stato della scienza, dellatecnologia, delle competenze,delle soluzioni di carattere tecnico,delle regole, delle linee direttrici odelle caratteristiche per delleattività o i loro risultati,garantendo un livello di ordineottimale in un contesto dato.

Cos'è una norma?

Zone Azona di lavoroZone B

zona di passaggioZone C

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Si impongono comeun’evidenza: chi realizza l'impianto di illuminazionedeve riprodurrein un interno le condizioni naturali di illuminazionedel luogodi lavoro. Esistononormeche stabiliscono le condizioni ottimali di illuminazione di uno studio dentistico. Ènecessario che il "progetto dell'impianto di illuminazione" ne rispetti almenodueperessere conforme agli obiettivi di benessere e di sicurezza del sistemadi illuminazione sulluogodi lavoro. La squadra operatoria potrà quindi lavorare nellemigliori condizioni.

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EN NF12464-1 per l'impianto di il-luminazione nel suo complesso, ge-nerale e del campo operatorio.Queste norme hanno come obiettivoquello di descrivere le condizionimi-nime che il progetto di un impiantodi illuminazione deve rispettare: l’il-luminazione delle diverse zone, leombre portate, il fastidio provocatodall'abbagliamento (UGR), la distri-buzione della luce (luminanze), il co-lore della luce (grado Kelvin) e l’in-dice di resa cromatica (IRC). Se tuttele regole sono rispettate, il progetto èa norma. Il progetto si basa sulla saladi trattamento e non sulla zona di la-voro, sicché l'architettura del luogo ele attività eseguite hanno la loro im-portanza. Non si potranno dotaredei medesimi apparecchi una sala ditrattamento da 9 m² e una sala ditrattamento con annesso ufficio diconsultazione.Per contro il risultato del progettodi un impianto di illuminazione persala trattamenti dovrà sempre es-

15News Illuminazione I Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre 2009

sere a norma.Il lavoro di un tecnico delle luci se-rio consiste nell'ideare sistemi di il-luminazione che faranno luceconformemente allo stato delleconoscenze esistenti in materia (lenorme) e nell'ottenerne la certifica-zione secondo i regolamenti di si-curezza relativi ai trattamenti in vi-gore (le direttive e la lorotrasposizione nelle leggi nazionali).

Partire dalla cavità oralePer garantire una buona illumina-zione della sala trattamenti è ne-cessario analizzare a fondo le esi-genze nella loro globalità, partendodalla cavità orale. Per questa zona,denominata zona operatoria eposta a 90 cm dal pavimento, ab-biamo bisogno di un'illuminazioneforte (almeno 20.000 lux) più uni-forme possibile sulla superficie oc-cupata da una bocca aperta, al finedi evitare le ripetute regolazionidella lampada operatoria al mi-

nimo movimento del paziente. L’il-luminazione è limitata dal riflessodei denti – che costituisce unafonte di abbagliamento per il me-dico – e dal contrasto con la zonaadiacente, detta zona di lavoro, incui si trovano gli occhi del paziente(1.200 lux massimo). La zona di la-voro è quella in cui si trovano tuttigli strumenti, i vassoi, le vaschette ei cassetti, gli aspiratori e il portastrumenti, ovvero una superficie diun quadrato di 120 cm di lato in-centrata sulla bocca. In questazona, a 90 cm dal pavimento, l'illu-minazione media deve essere di1.000 lux.

La zona in cui ci si muove occupail resto della sala trattamenti e sitrova a 75 cm dal pavimento; la suailluminazione media deve essere di500 lux con un'uniformità d'illumi-nazione tale che tra l'illuminazionemedia e il punto minimo sia ri-spetto almeno un fattore 2.

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Non è sufficiente richiamarsi a una norma, pretendetedai costruttori degli impianti di illuminazione di attestareil rispetto delle prestazioni pretese dalle norme

Zona operatoriaperfettamente illuminata

Sceltadelle tinte

La scelta delle tinte

esige il rispetto di

quattro parametri:

una temperatura del

colore di 6.500 k, un

indice di resa

cromatica almeno del

90%, unUGR (Indice

unificato di

abbagliamento)

inferiore a 16 e un

livello di

illuminazione elevato

(5.000 lux). Un

apparecchio di

illuminazione con

queste prestazioni è

straordinariamente

sofisticato.

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Occuparsi delle transizioniL'occhio del medico passa centinaiadi volte al giorno da una zona all'al-tra, provocando a ogni passaggiouna reazione dell'iride che si chiudeo si apre per adattarsi alle variazionid'intensità della luce. Ciò è vero insenso orizzontale,ma anche in verti-cale, sulle pareti e sul soffitto.Questesuperfici devono essere tassativa-mente illuminate per gestire icontrasti. Per la medesima ragione sieviterà di scegliere mobili bianchie/o con superfici laccate che riflet-tono enormemente la luce. In illumi-notecnica si parla di contrasto delleluminanze. Trascorso qualche annoin un ambiente inappropriato, l'oc-chio si affatica e si danneggia. L'oc-chio, che è fatto per un ambiente "na-turale", funziona perfettamente esenza fatica grazie alla luce del sole ea quella del cielo, le nostre due sor-genti di luce originali. La buona illu-minazione di una sala di trattamentocomprenderà un sole e un cielo, unalampada operatoria e una lampadaper uso medico di illuminazione ge-nerale, che si gestiranno con buonsenso, "in modo naturale".

La lampada operatoriadetta lampada scialiticaLa norma ISO 9680 definisce duesuddivisioni di forma ellittica dell'il-luminazione della zona operatoria:• una centrale, di almeno 50 mm/25mm, la cui illuminazione massimadeve poter essere regolata da 8.000 a20.000 lux o più. L’intensità al mar-gine di questa zona deve essere di al-meno il 75 %.L'intensità ridotta cor-risponde alla necessità di ridurre alminimo la polimerizzazione deicompositi durante le operazioni diotturazione.• Un'ellisse concentrica attorno allaprecedente, la cui misura è definitada un'illuminazione di almeno il50% rispetto al massimo. Dunque10.000 lux quando il punto centraleè a 20.000 lux.L'illuminazione collaterale non devemai sorpassare i 1.200 lux negli oc-chi del paziente.La lampada scialiticasi posiziona al di sopra della testa delmedico affinché il fascio di luce, sepossibile, sia sullo stesso asse del suo

sguardo. Si limiterà così l'abbaglia-mento ad opera dei raggi luminosiche sfuggono lateralmente dal riflet-tore della lampada operatoria. Piùl'apparecchio è piccolo e menoscalda, più questa posizione è realiz-zabile. Il fissaggio della lampadascialitica può essere effettuato inma-niere diverse:• Su una colonna dell’unità denti-stica: in questo caso sale e scende conla poltrona, ma durante l'atto vibraanche. La lunghezza del braccio, se èinsufficiente, può rendere impossi-bile il posizionamento "entro l'assedello sguardo del medico".• Fissata al soffitto : una posizionepiù ergonomica rispetto a quellasulla colonna no comma consente diliberare lo spazio destinato al pa-ziente, l'accesso alla poltrona e lo

spazio di lavoro della squadra opera-toria.• Con funzione "travelling" (su bina-rio): in questo caso c'è l'ulteriore van-taggio di evitare ilmovimento di "us-cita di sede" della spalla quando sisposta la lampada operatoria. È unvantaggio innegabile per questa arti-colazione sollecitata in senso contra-rio dozzine di volte al giorno.Una lampada operatoria deve posse-dere tre assi di rotazione, è la condi-zione per cui a ciascuna posizione dilavoro corrisponde una possibilità diilluminazione senza ombre provo-cate dall'interferenza della testa deichirurghi. L'apparecchio deve essereagevolmente liberato dalla polvere,pulibile e deve avere una superficiedisinfettabile. Le maniglie devonoessere asportabili e sterilizzabili.

16 Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre I 2009 News Illuminazione

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Agli imperativi imposti dalle norme in materiadi illuminazione si aggiungono quelli di asepsidei dispositivi luminosi e le nostre personaliesigenze di carattere estetico

Area di illuminazione confortevole in funzione della temperatura del colore e della luminanza. L'alogena è confortevole solamente a 80 lux(che corrispondono alla luce dell'alba o del tramonto). Il sistema di illuminazione che riproduce la luce del giorno permette di selezionare lecorrette ombre di colore da unminimo di 2500 lux.

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Temperatura colore (Kelvins)

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Diagramma di Kruithof

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17News Illuminazione I Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre 2009

Sistema per illuminazionegenerale di uno studiomedico, con luce diurna dif-fusa da una plafonieraL'illuminazione delle zone di lavoroe di movimento, dei muri e del sof-fitto richiede un apparecchio moltosofisticato, in grado di garantiremol-teplici prestazioni :1. Organizzazione delle luminanze:fare in modo che i contrasti presentinel locale (muri, pavimento, soffitto,superfici verticali e orizzontali deimobili) non determinino abbaglia-menti ricorrenti della squadra ope-ratoria e del paziente2. Gestione dell'illuminazione (lux)delle tre zone, dalla più forte - soprala bocca - alla più debole - lungo imuri3. Scelta delle tinte: riproduzione diuna luce diurna• Temperatura del colore: 6.500 K• IRC, indice di resa cromatica, su-periore al 90%,• UGR, indice unificato di abbaglia-mento, inferiore a 16,

• Illuminazione superiore a 2.500lux, soltanto al momento della sceltadelle tinte.4. Cancellazione delle ombre portate5. Luminanza molto debole per nonabbagliare - e dunque non stressare -il paziente. Perché un paziente sottotensione non soltanto è più difficileda curare, ma conserverà un cattivoricordo del trattamento e questo puòandare a scapito della reputazionedello studio.6. Igiene, nel senso che l'apparecchionon deve essere né un nido di mi-crobi né un ricettacolo di polvere. Icriteri per una sala trattamenti pre-vedono almeno la disinfezione dellasuperficie degli apparecchi. Un si-stema di illuminazione, che sia unaplafoniera oppure no, deve essereimpermeabile alla polvere e preferi-bilmente anche alle sostanze spray.Infatti, anche se scalda poco, un ap-parecchio di illuminazione costi-tuisce una fonte di calore ideale perla riproduzione dei microbi, postaproprio sopra la poltrona. �

Il sistema illuminante è centrato sulla bocca del paziente.La parte inferiore è sospesa a 210 cm dal pavimento.La parte superiore è almeno a 10 cm ed almax a 80 cm dal soffitto.L’illuminazionemassima è di 10.000 cd/m2.

Soffitto :min 240 cmmax 300 cmindice di riflessione 80%

In alcuni studi è presenteanche una scrivania nellasala operatoria. E’necessarioilluminare quest’area a 500lux con una luce più caldarispetto a quella che illuminail resto della sala.

Zona di lavoro :Identificata come zona E2,centrata sulla bocca, la suasuperficie di 1m2 è situataa 90 cm dal pavimento edil livellomedio di illuminazioneè di 1.000 lux.

Zona di passaggio : Identificata come zona E1, situata a 75 cm dalpavimento ed a 50 cm dalmuro, l’illuminazionemedia è di 500 lux.

Il pavimento ha un indicedi riflessione del 40%max.

Le pareti hanno un indicedi riflessione del 75%.

Posizione occhi paziente: 1.200 luxal massimo (ISO 9680)

Lampadaoperatoria:ISO 9680

Zona operatoria: Identificata come zona E3,situata a 90 cm dal pavimento. L’illuminazioneè garantita dalla lampada operatoria conformealla normativa ISO 9680.Per quanto riguarda l'illuminazione generale,non fornisce più di 1500 lux (EN12464-1).

La luminanza è unamisura dellabrillantezza. È laquantità di luce emessao riflessa per unità disuperficie nelladirezionedell'osservazione. Lasua unità di misura èla candela/m². Per unasorgente si parla diluminanza primaria:per esempio nel casodi una lampada o diuna finestra; per unasuperficie illuminatache riflette la luce siparla di luminanzasecondaria: è il casodella luna, di un muro,di un soffitto, del pavimento, di un piano di lavoro,di un vassoio metallico. Per il soffitto di uno studiodentistico la luminanza si limita a 10.000 cd/m².

Cos'è la luminanza?

LuxIl grado di illuminazione si esprime in lux: 1 lux corrispondeall'illuminazione della luna piena.100.000 lux a una giornata di cielo molto azzurro.

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Le normative dell’illuminazione

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zione tra questi due dispositiviconsente di assicurare il passaggioda una zona all'altra, migliaia divolte al giorno se necessario, condisinvoltura e comodità, senzastress né affaticamento.Jean-Marc Kubler, fondatore dellasocietà Degré K, da più di 20 anniinveste tutte le proprie energie nelmiglioramento dell'illuminazionedegli studi dentistici. È lui ad averprogettato questa soluzione com-

binata che oggi si impone come ilprodotto di riferimento nel set-tore.La sua conferenza sull'argomento,al congresso 2009 dell'ADF, ha di-mostrato l'interesse verso questoapparecchio combinato, dal mo-mento che lo stato attuale dellatecnologia non consente a ununico dispositivo di gestire il com-plesso delle attese dei chirurghi-dentisti in materia di luce.

olo la combinazione deidue sistemi complementariconsente di ottemperarealla totalità delle condizioni

poste dal capitolato d'onericoncernente l'illuminazione inambito odontoiatrico. Così, lalampada operatoria assicurerà l'il-luminazione della zona A (cavitàorale). La lampada di illumina-zione generale si occuperà dellezone B e C. La buona coordina-

18 Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre I 2009 News Illuminazione

Degré K, società con una vasta esperienza nell'ambito dell'illuminazione deglistudi dentistici, propone I See, un sistema completo di illuminazione checombina una lampada di illuminazione generale, Albédo, con una lampadaoperatoria dalle prestazioni elevate, LOLé. Il tutto assicurando l'illuminazionesoddisfacente di qualsiasi sala trattamenti.

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Soluzioni per unailluminazione integrale

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Zona A

Suddivisione dell’illuminazione a zone

Zona operatoriaZona della bocca illuminata:-per la scialitica (norma ISO 9680). Il cuore del fascio dellalampada operatoria illumina la cavità orale a 25.000 lux suuna superficie di 4 x 4 cm.-per la plafoniera con 1.500 lux max a livello della bocca delpaziente (norma En 12464-1).

Zona B

Zona di passaggioIlluminata dalla plafoniera (norma EN 12464-1)con indicazione di 1.000 lux in media.

Zona C

Zona di circolazioneIlluminata dalla plafoniera (norma EN 12464-1)con indicazione di 500 lux in media.

PreventivoPer richiederegratuitamenteil progettoilluminotecnicodel vs studio, contattareSimit Dental S.r.l.Tel. 0376 267 [email protected]

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19News Illuminazione I Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre 2009

L'idea alla base di I SeeDegré K ha ideato "I See" che integranel medesimo apparecchio una lam-pada di illuminazione generale (Al-bédo) collegata mediante una fun-zione "travelling" a una lampadaoperatoria a Led (LOLé). Il posizio-namento dell'illuminazione èdunque ottimizzato: è questo ele-mento a conformarsi alla vostra po-sizione di lavoro e non il contrario; lafunzione "travelling" riduce di oltre il50% lo sforzo da compiere per effet-tuare il moto traslatorio della lam-pada operatoria, i suoi spostamentiavvengono in modo fluido e confor-tevole. L'assenza di bracci o di barrad'appoggio fissata all'unità dentisticafacilita gli spostamenti del personale

e del paziente, in particolar modoquando si accomoda e quando sialza. L'installazione del dispositivo èsemplice e rapida, il limitato pesodell'insieme ne consente la sistema-zione su strutture in calcestruzzo oin legno senza necessità di rinforziper i soffitti. È l'unico sistema di illu-minazione per studi dentistici chegarantisce nel contempo il rispettodelle norme relative al benessere ealle prestazioni in ambito visivo (EN12464-1 e ISO 9680), incorporandoun "progetto di impianto di illumi-nazione per studio dentistico", la cer-tificazione CE per dispositivi medici(MMD 93/42) e il grado IP50 di im-permeabilità alla polvere e aglispruzzi di sostanze spray. �

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Per rispettare tutte le condizioni necessarie per l'illuminazionedi uno studio dentistico un solo apparecchio non è sufficiente,bisogna unire una lampada operatoria e una lampada perilluminazione generale ideate per completarsi reciprocamente.

La funzione "travelling":• consente di evitare gli ingombri connessi con i dispositivi di fissaggio delle lampadeoperatorie,• sgombra il campo di arrivo e di partenza del paziente,• facilita gli spostamenti del personale clinico e riduce gli sforzi di regolazione.L'ampiezza di movimento consente tutte le posizioni di lavoro, consuete o estreme(controllo dell'occlusione su paziente seduto, illuminazione dal retro della faccialinguale degli incisivi mandibolari, spostamento laterale della lampada operatoriaquando il medico si pone di fronte alla bocca del paziente).

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a sua superficie è sufficienteper coprire direttamente lazona di lavoro con una qua-lità equivalente a quella della

luce diurna grazie a dei tubi fluore-scenti controllati da ballast elettro-nici. Albédo è stato evidentementeprogettato per illuminazione diretta-indiretta: è l'unico modo di dividerel'illuminazione diffondendo la lucenel resto del locale (fino a 18 m² e 3mdi altezza).La riflessione della lucesul soffitto la riflette e la divide inmodo uniforme in tutta la sala trat-tamenti. Maggiore è la superficiedell'apparecchio di illuminazione,meno ombre portate ci sono. Per unlavoro a quattro mani si preferirà ilmodello di dimensioni maggiori.

AbbagliamentoLa sua luminanza,molto bassa ed es-tremamente uniforme, è molto ripo-sante sia per il paziente sia per la

squadra operatoria.Gli spiacevoli ab-bagliamenti dovuti ai passaggi dallezone meno illuminate a quelle mag-giormente illuminate vengono tenutisotto controllo.Anche le superfici ri-flettenti sonomeno abbaglianti.

ColoreIl sistema rispetta la temperatura(6.500 k) e l’indice di resa cromatica(> 90), il livello di illuminazione ele-vato e la bassa luminanza necessaria consentire la scelta della tinta incondizioni incomparabili. La lucediurna con orientamento verso nordcosì ricostruita è molto più confor-tevole e consente di compiere inpochi secondi delle scelte affidabili eprecise.

AsepsiFinite le arrampicatepericoloseper cer-care di pulire un lampadario dallaforma complicata. La struttura com-

pletamente chiusa del sistemaAlbédoe le sue linee sottili e slanciate consen-tono una pulizia - sopra e sotto l'ap-parecchio - eunadisinfezionedella su-perficie completemediante il semplicepassaggio di un panno umido, comenel casodi tutti gli apparecchi della salatrattamenti.La lampada è impermea-bile alla polvere e agli spruzzi di so-stanze spray e gli insetti non possonopenetrare al suo interno...

RegolazioneUn comando a raggi infrarossi azio-nato da un semplicemovimento dellamano ("no touch") consente di sce-gliere due livelli di illuminazione dicui uno più intenso (LUX +) per lachirurgia, la scelta delle tinte, l’orto-donzia o la luminoterapia. Il tutto conun consumo di elettricità e una di-spersione di energia ridotti del 20-25% rispetto alle generazioni di pro-dotti precedenti.

20 Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre I 2009 News Illuminazione

Bisogna che il lavoro quotidiano si svolga nelmassimo comfort visivo : senzazonebuie, senza abbagliamenti e senza sforzi d'accomodazionementre sieffettuano imolteplici passaggi dalla zona illuminatamolto intensamente dellacavità orale a quelle circostanti. Albédo èun apparecchio davvero completo.

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Gli apparecchi di illuminazione :illuminare la salatrattamenti

L PreventivoPer richiederegratuitamenteil progettoilluminotecnicodel vs studio,contattareSimit Dental S.r.l.Tel. 0376 267 [email protected]

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21News Illuminazione I Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre 2009

NormeAlbédo è l'unico apparecchio di illu-minazione che al tempo stesso ri-sponde alle esigenze relative al benes-sere e alle prestazioni visivi (normeche disciplinano i progetti dei sistemidi illuminazione degli studi dentisticiEN 12464-1 e ISO 9680) e ai requisitirichiesti dall'attestato di conformitàalla regolamentazione europea inma-teria di dispositivi medici(MMD93/42) e che dispone di ungrado di impermeabilità IP50 che loprotegge dalla polvere e dagli spruzzidi sostanze spray.

LuminoterapiaQuesta tecnica è frequentemente uti-lizzata dai nordici che devono sop-portare un lungo periodo invernale.Si tratta, programmando due inter-valli quotidiani di esposizione a un'il-luminazione simile alla luce diurnada 2.500 lux, di consentire, attraversoi foto-ricettori del corpo umano, unamodifica dell'emissione di melato-nina da parte dell'epifisi, con il risul-

”La luce della plafoniera diffonde l’illuminazione in modo armonioso in tutta la sala operatoria.

Rifinitura

Impermeabilità IP50

DesignDisinfettabile Funzione LUX con comando ad infrarossi

tato di un ritorno al dinamismo, albuonumore e alla voglia di viverecome accade al ritorno delle bellegiornate. La funzione è integrata neldispositivo ed è totalmente priva dirischi. Bisogna considerare che soloun'esposizione ripetuta e regolareproduce dei risultati, il pazientedunque non è assolutamente interes-sato.

LED o neon?Il successo sempre maggiore dei LEDè giustificato dai formidabili risultatiottenuti da questa tecnologia di semi-conduttori la cui resa raddoppia ogni18mesi.Qualche anno fa avevano an-cora tonalità dominanti blu, verdi orosse, oggi invece i LED si avvicinanosempre di più alla luce bianca delgiorno. Allora perché non illuminaretutto con i LED? Per l'illuminazionedirezionale (un percorso, un quadro,un tavolo, la cavità orale), i LED (100lumen/watt) hanno già detronizzato lalampadina a incandescenza (7lumen/watt) o quella alogena (20

lumen/watt).Ma per sistemi di illumi-nazione suddivisa (un'aula, un corri-doio, una sala trattamenti) i tubifluorescenti (anch'essi con 100lumen/watt) sono gli unici a poter dif-fondere largamente la luce su una su-perficie estesa e in tutte le direzioni(pavimento, muri e soffitto) per ga-rantire la necessaria illuminazionemultidirezionale diretta-indiretta.Nessuna società leader nella realizza-zione di impianti di illuminazione perspazi destinati al grande pubblico,am-bienti professionali o di carattere tec-nico ha peraltro sostituito la proprialinea di prodotti per l'illuminazionegenerica con "tubi fluorescenti" conprodotti dotati di LED,contrariamenteai sistemi di illuminazione puntualidove si assiste a una fioritura di questanuova tecnologia. Ma gli esperticoncordano nell'affermare che la tec-nologia dei LED in definitiva finirà perraggiungere quella dei tubi fluore-scenti quando si vedranno i risultatidegli sviluppi in corso, non prima co-munque di 2 o 3 anni. �

Albédo, la lampada della soluzionecombinata I See, consente di lavorareogni giorno nel miglior comfort visivo :senza zone buie, senza abbagliamentie senza sforzi d'accomodazione mentresi effettuano i molteplici passaggi dallazona illuminata molto intensamentedella cavità orale a quelle circostanti

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Dal momento che i LED hanno un ci-clo di vita di circa 20 anni non è ne-cessario cambiare le lampadine.

AsepsiLOLé è classificato come apparecchioIP 50 secondo la norma IP (pubblicatada IEC: International ElectrotechnicalCommision), ciò significa che è im-permeabile alla polvere e alle vaporiz-zazioni. La sua struttura ermetica è le-vigata e accessibile: non è necessariopulire le parti interne. La pulizia diLOLé è semplice grazie all’utilizzo diun panno umido o mediante vaporiz-zazione di un prodotto per la disinfe-zione delle superfici. Le maniglie sonosmontabili e sterilizzabili. Il tutto ga-rantisce un’asepsi senza pari e unamanutenzione veloce e facile.

IlluminazioneLa forma rettangolare dello spot digrandi dimensioni (165 x 80) garan-tisce durante il trattamento una buona

visibilità nella cavità orale e un’eccel-lente protezione degli occhi del pa-ziente dall’abbagliamento. Anche se ilpaziente muove la testa, non è neces-saria alcuna regolazione dello spot.L’intensità luminosa diminuisce pro-gressivamente sui bordi esterni inmodo da facilitare l’adattamentodell’occhio. L’intera cavità orale, anchele parti più profonde, sono illuminateuniformemente dalla zona centraledello spot. Lo spot, di colore bianconeutro (4300 K) e conforme allenorme dell’IRC , sfrutta tutte le nuovepossibilità aperte dalla revisione dellanormativa 9680 di settembre 2007.Permette di identificare meglio, ris-petto ai leds bianco freddo (6500 K), lenuances giallo/rosso/marrone sinto-matiche in fase di diagnosi e di fresa-tura che vanno ad identificare unapossibile carie, un’infiammazionegengivale o l’approccio alla camerapulpare. La sua intensità luminosa èregolabile fino a 50 000 lux.

rgonomiaLoLe dispone di un sistema diaccensione e di regolazionedell’ intensità grazie alla rile-

vazione di alcuni movimenti precisidella mano quando questa viene posi-zionata a pochi centimetri di distanzadalla testata. Si può inoltre disporre diun dispositivo di accensione e spegni-mento dell’apparecchio o di regola-zione dell’intensità dell’illuminazione.Questa funzione“no touch” limita i ri-schi di contaminazione crociata. Latestata è orientabile secondo tre assi,ciò consente all’odontoiatra di variaregli angoli secondo le sue esigenze,conservando contemporaneamentel’asse orizzontale dello spot paralleloalla linea del sorriso. La flessibilitàdella regolazione evita inoltre al dot-tore di spostare la testa per evitare diincrociare il fascio di luce. Le dimen-sioni della testata e l’assenza di emis-sione di calore permettono di posizio-nare LOLé in prossimità del viso delpaziente, riducendo anche l’angolo tral’illuminazione e l’asse di visionedell’odontoiatra. Questa condizione èimperativa per ridurre l’abbaglia-mento del professionista causato dalriflesso della luce sui denti bianchi.

22 Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre I 2009 News Illuminazione

La soluzione combinata I See si componedi un apparecchio di illuminazionee di una lampada operatoria.La tecnologia del LED supera quelladelle lampade alogene e consentedi proporre una lampada che rispondaagli imperativi clinici apportandonello stesso tempo benessere,estetica e asepsi.Dimostrazione.

La lampadaoperatoriailluminazione della cavità orale

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23News Illuminazione I Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre 2009

Nuova versione della normativa ISO 9680 : che cosacambia per le lampade scialitiche ?La commissione tecnica ISO ha fatto evolvere lanormativa 9680 nel 2007 in particolare inmerito a :1. Il colore della luce è indice della resa del colore :In precedenza la luce prodotta doveva avere più di5000K e un indice di resa del colore di 80.Successivamente l’indice della resa del colore èstato portato a 85 e il campodel colore della luce èstato ampliato.Questo per unmotivo essenziale: la lampadaoperatoria serve per la diagnosi e l’illuminazionedurante la cura e le operazioni ma non deveMAISERVIRE alla scelta delle tinte, neppure alladiagnostica e alla loro cura. Almomento dellediagnosi e della cura è fondamentale distinguerele nuances di giallo/ rosso/marrone dei tessutigengivali e dei denti. E’necessaria dunque unaluce di un bianco neutro (tra 4000 e 5000 K) conun ottimo indice di resa del colore (>85).LOLé 2 rispetta questi cambiamenti dellanormativa: la sua temperatura del colore è di 4300K con un indice di resa del colore di 85.2. La forma centrale dello spot, definita perun’illuminazione almeno uguale al 75%

dell’illuminazionemassima, è passata da uncerchio di 50mmdi diametro ad una elisse ditagliaminima (25mmx 50mm). Considerandoche l’apertura di una bocca può raggiungere i 75mm,molti odontoiatri ed alcunimembri dellaCommissione ISO hanno espresso il lorodisaccordo per questa riduzione del“fascioluminoso”.Visto che la normativa fa riferimento ad un valoreminimo, LOLé 2 permette uno spot centrale benpiù ampio che comprende tutta l’apertura dellabocca. E’ inoltre dotata di una profondità di campouguale a quello di una bocca (circa 7 cm) inmodoche la bocca del paziente dimedesima grandezzasia illuminata uniformemente e inmodo intensosu tutta la sua superficie e profondità. Il comfort el’acutezza visiva dell’odontoiatra sono quindimassimi in tutte le aree operatorie. Il fatto che ilpaziente possamuoversi durante il trattamentonon inducono ad un’ulteriore regolazione dellalampada operatoria. La visione in fondo allabocca con un bisturi è lamedesima che a livellodegli incisivi.

CertificazioneLOLé è l’unica lampada operatoria a LED checonsidera contemporaneamente le norme relativeall’illuminazione ISO 9680 e le norme di igienee pulizia in uso nelle sale di cura odontoiatriche.

• E’ l’unica lampada operatoria chesoddisfa le norme in vigore• Dotata di funzione di alta intensitàluminosa per l’implantologia• Assenza di ombre portate• Nessuna sostituzione di lampadina• Nessuna emissione di calorepercettibile• Assenza di ventola e quindi di rumore• Consumo di elettricità trascurabileinferiore ai 5W in fase dimassimapotenza- Il colore della luce favorisce ladiagnosi- Illuminazione uniforme della cavitàorale (sia in superficie che inprofondità)• Pulizia semplificata

Caratteristiche vincentidella lampadaoperatoria LOLé

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La visione uniforme e chiara della zonada trattare è assicurata, senza necessità di“adattamento oculare”. Le ombre sonoeliminate grazie al posizionamento deisistemi Leds calcolato con la massimaprecisione possibile.La ripartizione dellospettro luminoso dei Leds di LOLé è unfattore studiato appositamente per per-mettere di dividere per 10 gli effetti dipre-polimerizzazione dei compositi ri-spetto alle lampade operatorie alogene edi evitare tutti i filtri, in genere di coloregiallo,necessari alle altre lampade opera-torie a led cheutilizzano altre tipologie diled. Segnaliamo che i 50 000 lux di illu-minazione sono ottimizzabili a condi-zione che il resto della sala operatoria siailluminata secondo le normative al finedi evitare un forte contrasto tra la cavitàorale ed il resto dell’ambiente e di conse-guenza la necessità dell’occhio dell’odon-toiatra di “adattarsi” causando un affati-

camento visivo e perdita di tempo.Se le condizioni di illuminazione gene-rale sono conformi, questa forte illumi-nazione:- Rinforza l’acuità visiva dell’odontoiatradurante le fasi delicate di alcuni tratta-menti ad esempio di endodonzia, im-plantologia e chirurgia- Permette di allontanare la lampadaoperatoria dalla bocca del paziente nellafase iniziale del trattamento senza ri-schiare di essere penalizzati a livello diilluminazione e senza il rischio di abba-gliare il paziente grazie all’ingegnoso si-stema ottico brevettato che canalizza ilflusso luminoso dei leds contenendo lapotenza luminosa dello spot indipen-dentemente dalla distanza del posiziona-mento di LOLé.Le azioni meno critiche dell’odontoiatrapossono essere effettuate invece adun’intensità di 25/30 000 lux. �

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LOLé, la lampada operatoria dell’apparecchio combinato I See, consentedi vedere tutto all’interno della bocca, il dente oggetto dell’intervento,quelli vicini, quello antagonista, i tessuti molli, la saliva che scende versola gola…senza necessità di regolazione, senza ombre, senza abbagliareil paziente né disturbare gli odontoiatri.

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li installatori di strutture perdentisti della rete Degré Ktraggono beneficio dall'assi-stenza del costruttore e dalla

sua imprescindibile esperienza nellaprogettazione e nella realizzazione dicentinaia di impianti di illuminazioneper studi dentistici. Nella maggior partedei casi l'apparecchio combinato I See ègià idoneo, ma se il vostro gabinettodentistico presenta delle particolaritàsarà allora necessario realizzare un pro-getto personalizzato, incombenza di cuisi occupa Degré K. L'elaborazione diquesto studio sarà giustificata dalla di-mensione eccezionale del locale, dallasua forma particolare, dal colore dellepareti, dalla qualità delle superfici riflet-tenti, dall'originalità dell'arredamento odalla specificità del vostro lavoro. �

24 Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre I 2009 News Illuminazione

Per godere nel vostro studio dei vantaggi derivanti da un buona gestione della luceè sufficiente contattare il distributore di Degré K della vostra area per realizzareuno studio personalizzato delle vostre esigenze da integrare in un progettocomplessivo relativo all'impianto di illuminazione della vostra sala trattamenti.

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Avvaletevi dei beneficidi una luce bengestita nel vostro studio

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TESTIMONIANZADott. Harold KINGChirurgo-dentista, Marsiglia (13)

RimpiantiQuando ha avuto luogol'allestimento del mio studio non hodato istruzioni particolari in materiadi impianto di illuminazione,mentre avevo dato direttive benprecise riguardo alla poltrona,all'unità, ai mobili... Ora, nell'attivitàquotidiana l'illuminazione haun'importanza tale che se, come sidice, dovessi rifare l'impianto lointegrerei completamente nel mioprogetto come un elemento diergonomia e di comfort.

« Il lavoro è piùefficace conun sistema diilluminazionepensato da deglispecialistidell'illuminazionein campo dentistico. »Dott. Maguy LÉVY (60)

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Tabelle: Marc Goldstain

Fotografie: Christian Baraja

Galerie Quai Est - F-94200 Ivry-sur-Seine

La Vostra Arte Merita La Luce

lampada operatoria a Led con funzione travelling (a scorrimento)

& sistema di illuminazione medicale generale per la chirurgia

Distributore esclusivo per l ’ Ital ia: Simit Dental S.r . l . - Via Pisacane, 5/A – 46100 Mantova Tel.: +39 0376 267811 – Fax +39 0376 381261 - E-mail : info@simitdental . it - www.simitdental . it

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25News Illuminazione I Abstract tratti dalla rivista Indépendentaire dicembre 2009

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L'illuminazioneè parte integrantedella dotazionedello studio,sullo stesso pianodella poltrona,dell'unità edell'arredamento

« Da quando horifatto l'impiantodi illuminazionenon sono mai statoobbligato a rifareuna sola tinta. »Dott. Jean-François

GARNIER (67)

« Le mie tensioni e imiei mal di testa sonoscomparsi da quandoil mio impianto diilluminazione è statoadattato al mio mododi lavorare »Dott. Chantal RAQUIN (01)

TESTIMONIANZAPatrice de PONCINSAmministratore di centridi cure dentali a Parigi (75)

Una verae propria lucediurna

Tre delle nostre saletrattamenti non avevanoaperture verso l'esterno etutti evitavano dilavorarvi. Abbiamo fattoelaborare uno studio perdotare questi locali didispositivi riproducenti laluce diurna. Da allora lesquadre non fanno alcunadifferenza tra le sale ditrattamento "cieche" equelle aperte versol'esterno. Nelle giornateinvernali o di cattivotempo la sala attrezzata èpersino preferita.

Per richiedere gratuitamente

il progetto illuminotecnico

del vs studio, contattare

Simit Dental S.r.l.

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