SENATODELLA REPUBBLICA · pitolo conunfondo adisposizione per sop~ penre aIleeventuali deficienze...

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SENATO DELLA R E PUB BL ICA V LEGISLATURA 203a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO VENERDì 14 NOVEMBRE 1969 . o. Presidenza del Vice Presidente GATTO, indi del Vice Presidente SECCHIA INDICE DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentazione o Pago 10995 Deferimento a Commissioni permanenti in sede deliberante. . . . . . . . o. .10995 Deferimento a Commissioni permanenti in sede referente. . . . . . 10996 Presentazione di relazioni. . . . . o . 10996 Seguito della discussione: « Norme relative alle locazioni degli immo- bili urbani» (861) (Approvato dalla Came- ra dei deputati): ARGIROFFI FABIANI MASCIALE . TRABUCCHI . 11020 .11008 . 11028 . 11012 GIUNTA PER IL REGOLAMENTO Variazioni nella composizione Pago 10995 INTERROGAZIONI Annunzio . o . . . . . . .. . 11032 Svolgimento: ADAMOLl . . . . o. .10998. ANTONICELLI . . o. . . 11000 CIFARELLI. o 11003, 11005, 11006 IOZZELLI, Sottosegretario di Stato alla Pre- sidenza del Consiglio dei ministri. 11002, 11005 11006 SALIZZONI, Sottosegretario di Stato per l'in- terno ............ 10997, 11001 TIPOGRAFIA DEL SBNATO (1150)

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SENATO DELLA R E PUB BL I C A

V LEGISLATURA

203a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

VENERDì 14 NOVEMBRE 1969. o.

Presidenza del Vice Presidente GATTO,

indi del Vice Presidente SECCHIA

INDICE

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentazione o Pago 10995

Deferimento a Commissioni permanenti insede deliberante. . . . . . . . o . .10995Deferimento a Commissioni permanenti insede referente. . . . . . 10996Presentazione di relazioni. . . . . o . 10996

Seguito della discussione:

« Norme relative alle locazioni degli immo-bili urbani» (861) (Approvato dalla Came-ra dei deputati):

ARGIROFFI

FABIANIMASCIALE .TRABUCCHI

. 11020

.11008

. 11028

. 11012

GIUNTA PER IL REGOLAMENTO

Variazioni nella composizione Pago 10995

INTERROGAZIONI

Annunzio . o . . . . . . .. . 11032

Svolgimento:

ADAMOLl . . . . o . .10998.ANTONICELLI . . o . . . 11000CIFARELLI. o 11003, 11005, 11006IOZZELLI,Sottosegretario di Stato alla Pre-sidenza del Consiglio dei ministri. 11002, 11005

11006SALIZZONI,Sottosegretario di Stato per l'in-terno . . . . . . . . . . . . 10997, 11001

TIPOGRAFIA DEL SBNATO (1150)

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 10995 ~

14 NOVEMBRE 1969203a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del Vice Presidente GATTO

P RES I D E N T E. La seduta è aperta(ore 9,30).

Si dia lei tura del processo verbale.

T O R E L L I, Segretario, dà lettura delprocesso verbale della seduta antimeridza~na del glOrno precedente.

P RES I D E N T E. Non essendoviosservazioni, Il ,processo verbale è appro"vato.

i pitoIo "Fondo scorta" per il personale delCorpo nazionale dei vigili del fuoco)} (922),previa parere della sa Commissione;

« Istituzione nello stato di prevLsione del~la spesa del Ministero dell'interno di un ca~pitolo con un fondo a disposizione per sop~penre aIle eventuali deficienze di ailcuni ca~piloli relativi all'Amministrazione della pub~blica sicurezza» (924), previa parere dellaSa Commissione;

alla Sa Commissione permanente (Finan~Annunzio di variazioni nella composIzIone ~ ze e tesoro):

della Giunta per il Regolamento

P RES I D E N T E. Comunico di averchiamato a far parte della Giunta per ilJkgolamento il senatore Spagnolli in sosti~tuzione del senatore Caron entrato a farparte del Governo.

Annunzio di presentazionedi disegno di legge

P RES I n E N T E. Comunico che èstato presentato i,l seguente disegno di leggedi iniziativa del senatore:

SCHIETROMA. ~ « Adeguamento economÌiCo

e normativa delle pensioni di guerre )} (945).

Annunzio di deferimento di disegni di leggea Commissioni permanenti in sede deli-berante

P RES I D E N TE. Comunico che iseguenti diseglni di legge sono stati deferitiin sede deliberante:

alla la Commissione permanente (Affaridella Presidenza del Consigho e del1'in~temo):

« IstituzJone neLlo stato di previsione del~la spesa del Ministero dell'interno del ca"

«Modifiche agli articoli 4 ~ secondo,

terzo e quarto comma ~ e 6 del decreto

del Presidente delila Repubblica 11 gennaio1956, n. 5)} (881), previ pa,reri della

1" edella 6" Commissione;

alTa 7a Commissione permanente (Lavo~ri pubblid, trasporti, poste e telecomunica~zioni e marina mercantile):

« Proroga del contributo annuo a favore

dell'Ente autonomo del porto di Palermoprevisto dalla legge 14 novembre 1961, nu"mero 1268» (925), previa parere della saCommissione;

Deputato BELCI. ~ «Modifica dell'ultimo

comma dell'articolo 24 deHa legge 9 luglio1967, n. 589, riguardante il trattamento eco~nomico e lo stato giuridico del personaledell'Ente porto di Trieste)} (926);

all'Sa Commissione permanente (Agricol~tura e foreste):

« Finanziamento delle indagini campiona~rie sulIa consistenza del patrimonio suinico-lo)} (927), previ pareri della la e della Sa

Commissione e della Giunta oonsultiva pergli affari dellle Comunità europee.

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 10996 ~

14 NaVEMBRE 1969203a SEDUTA ASSEMBLEA - REsacaNTa STENaGRAFICa

Annunzio di deferimento di disegni di leggea Commissioni permanenti in sede referente

P RES I D E N T E. Comunico che iseguenti di1segni di legge sono stati deferiti]n sede l'efenente:

alla ]a Commissione permanente (AffiaTidena presidenza del Cansiglio e deU'intemo):

BIAGGI ed altri. ~ « Disciplina den'aper-tura e delJ'esercizio deJ.,!,ecase da giuaoo»(901), pJ1evi paJ1eri del1a 2a, della Sa e della

9" Commissione;

alla 3" Commissione permanente (Affariest,er!):

« Ré\!tifica ed esecuzione della Convenzio-ne conceunente ,la oompetenza giurisdizio-nal,e e l'esecuziane del:le decisioni in mate-ria civile e cammenoiale e Protooal10, fir-mati a Bl1UX'el1esil 27 settembre 1968 » (779),previ pareri della 2a Commissiane e dellaGiunta consultiva per gli affiari deUe Comu-nità eUDopee;

alla 8a Commissione permanente (Agri-coltura e foreste):

CaMPAGNaNI ,ed alltri. ~ « Norme sugliusi civici e sulle univlersi1tà ed associazioniagrarie» (892), previ pareri della la, della 2ae deLla sa Commissione.

Annunzio di presentazione di re,lazioni

P RES I D E N T E. Comunko che ISO-no state presentate le seguenti relaziani:

a nome della la Commissione permanente(Affari della Presidenza del Consiglio e del-!'interno), dal senatore Schiavone, sul dise-gno di legge: Gatti CaporasO' Elena e Formi-ca. ~ « Modi:fica della prima parte del terzo

comma dell'articola 228 del testo unico 3marzo 1934, n. 383 (Legge comunale e pro-vinciale), in materia di riconoscimento delservi1Jio pr,estato da impiegati e salariati deicomuni e delle pmvince presso altre ammi-nistrazioni » (647);

a nome della 2a Commissione permanente(Giustizia e autorizzazioni a procedere), dalsenatore Zuccalà, sul disegno di legge: « Mo-dificaziani al cod[ce di procedura penale inmerito alle indagini preliminari, al diritta didifesa, all'avviso di pracedimenta ed alla no-mina del difensare» (Testo risultante dal-l'unificazione di un disegno di legge gover-nativo e dei disegni di legge di iniziativa deideputati Riz ed altri; Alessi) (737).

Svolgimento di interrogazioni

P RES I D E N T E. L'ordine del gior-no reca lo svolgimento di interrogazioni.

Poiohè le !prime due interrogazioni, laprima del senatore Adamoli e di altri sena-tari e la seconda del senatore AntoniceHi, siriferiscono alla stesso argomenta prorpon-go che siano svolte congiuntMIlente.

Non essendovi osservazioni, così rimaneMabiHto.

Si dia lettura delle due interrogazioni.

T O R E L L I, Segretaria:

ADAMOLI, PERNA, ROMANO. ~ Al Mi-nastro dell'interno. ~ ,Per conas,cere i ter-mini delle ,singalari direttive che sal'ebberostate emanate dal ,potere centrale per !'iscri-zione di agenti di polizia alle scuole mediee universitarie.

Tali eventuali direttive risuiltano applica-te ,con particalare zelo dalla Prefettura edalla Questura di Genova poichè, a quantoè stato possibile accertare sinora, 41 agentisono entrati in ogni ,tipo di scuola media e16 in varie facoltà unirversitarie.

Se lodevole può essere l'asserito !propo-sito di elevare ,la formazione culturale degliagenti ,di pubblica sicurezza, non si carpisceperchè non si autorizzi ogni altro .cittadinoltaliano ~ impiegato, operairo o braccian~

te ,che sia ~ a frequentare ogni tipo discuola gO'dendo del pieno salario a stipen-dio o di adeguato presalario.

Poi,chè, purtroppo, nel no.stro Paese l'ac-cesso alla scuola superiore universitaria èmolto Sjpesso un rprivilegio riservalto a de-terminati settori sociali, è legittimo il SQ-

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Senato della Repubblica ~ 10997 ~ V Legislatura

203a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 14 NOVEMBRE 1969

slpetta, che hannO' avuta i narmaE studentidelle scuale preferite dalla polizia, che sitrattasse dI una maldestra e comunque inac~cettaibile aperaziane di controlla, di vigi~lanza e di intimidaziane.

Gli interroganti chiedono pertantO' di co.nascere se, per l'elevamenta culturale degliagenti di pubblica sicurezza, non sia pos~sihiJe trovare qualohe altra forma menasospetta e chiedanO' inaltre di conascerein quali altre città e in che misura sonostate applicate le asserite direttive, strana~mente ,cancomitanti con l'aziane e la iPre~senza del mavimento studentesto. (int. or. ~

1112)

ANTONICELLI. ~ Ai Ministri dell'mternoe della pubblica istruzione. ~ Per sapere

quali precisazioni di fatta e quale vaJuta.zione essi ritengano di farmulare circa laiscriziane di agenti di pubblica sicurezza ascuale secondarie genovesi, ciò che ha ma~

ti'Vata preaccupazioni nel lacale ambientestudentesco. (into or. ~ 1114)

P RES I D E N T E. Il Gaverna hafaooLtà di rispandere a queste interraga~ZlOnl.

S A L I Z Z O N I, Sottosegretario diStato per l'interno. Devo pregirudizialmenteconfessare, pur nel doveroso rispetto deldiritto di ogni parhmentare di chiederenotizie e ragioni al Governo su fatti de~terminati, di ris~pandere ~ e si è voJu~

to dare immediata risposta anche per ta~le mativo ~ ,con un senso di viva sor~

presa e, anche, di viva amarezza, nel con~statare ohe su iniziative unicamente ispira~te all'indirizzo del miglioramento professio~naIe degli appartenenti alla polizia e al de~si-derio di venire incontro all'umana ansia diquesti giovani per migliorare la loro cultura~d i loro titoli di studio, si voglia imbastireuna speoulazione che sin d'ora respingo nelmO'do più netto.

È noto infatti ~ e se ne tratta, giustamen~

te, in ogni O'ccasiO'ne di dibattito nelle Aulepadamentari ~ quali sianO' le richieste che,proprio da tali sedi, giungonO' oontinuamen~te per sottO'lineare l'esigenza del migliora~

menta qualitativo, formativo e professiona~le degli appaJl'tenenti al,le forz'e dell' ondine.

Ed è in questa direzione ~ come pure èben noto ~ che in tutti questi anni il Mi~nistera dell'interno ha profondamente ope~rata oon~isultati, fecondi e 'Concreti, che ~

mi piaice ricordarlo ~ hanno potuta trovare

constatazione e consenso in vade drcostan~ze e, recentemente, propria in oocasione del~la visita alle varie Scuole di polizia :in Italiadella presidenza e dei membri della Com~missione affa,ri interni della Camera dei de~putati.

È quindi in questo preciso indirizzo ~

più volte sol1ecitato, come ha già detto, nelsua sviluppa con le dichiarazioni di tutti iGruppi parlamentari, compresi quelli cui ap~partengono gli interroganti ~ che la Dke~zione generale della pubblica sicurezza, 'I1el~l'intenta di elevare sempre più il livello 'cul~turale degli appartenenti al Corpo delle guar~die di pubblica sicurezza, ha in questi ultimitempi adottato, in collaborazione con il Mi~nistera della pubblica ist:ruzione, numeroseiniziative.

Fra l'altro, per l'attuaziane di tali inizia~tive è stato attenuta, a norma di legge, ildistacco permanente presso le Scuale allie~vi guardie di pubblica sicurezza di inse~gnanti elementari di ruolo per la svalgimen~to del programma di cultura generale previ~sta per il corsa di istruzione (in particolareper la lingua italiana e l'educazione civica).

Vengono, altresì, annualmente istituiti,presso tutte le Scuole di polizia e presso nu~merosli reparti di pubblica sicurezza, oentridi lettura e di informazione, nonchè corsidì richiama e di aggiarnamenta culturale diistruzione primaria e secondaria.

Inoltre, poichè fin dal 1964 em stata isti~tuita presso il reparto mobile di pubblicasicurezza di Genova, can ottimi risultati, unasezione staccata della scuala media statale({Gaslini» di Genova~Bolzaneto, l'Ammini~straziane della pubblica sicurezza anche perandare incontro alle crescenti richieste delpersonale militare in serviziO', ha ritenutadi organizzare in unica sede, a partire dalcarrente annO' scalastico, un apposita ({ Cen-tro di studio per l'istruziane media e uni-versitaria », con lo scopo di ampliare e com~

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 10998 ~

14 NOVEMBRE 1969203a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

pletare le iniziative a favore degli elementipiù meritevoli, tutti volontari e desiderosidi proseguire negli studi interrotti e di con-s'eguil1e quindi un Ititolo di studia superiorea quello posseduto.

Di tale Centro fanno parte complessiva-mente 167 elementi, dei quali 120 sono statiiscritti ad una delle tre classi di scuola me-dia inferiore, 40 a vari istituti di scuola se-condaria di secondo grado e 7 all'Università.

Gli isc:dtti alla scuola media inferiore fre-quentano le lezioni nell'ambito della stessacaserma del reparto mobile di BO'lzaneto,OViesono state istituite sette classi.

Essendo inconcepibile prevedere un tipodi organizzazione analoga a quella già e5'i~stente per la scuola media inferiore, datolo scarso numero di allievi e la molteplicitàdei corsi di studio (41 allieVii ripartiti fraliceo dassico, liceo scientifico, istituto tec-nico, istituto magistrale, ecoetera, e 7 uni-versitari), si è resO' necessario iscrivel1e gliallievi direttamente presso i diversi istituticittadini.

E a tale proposito ,devo rilevare che, con-trariamente a quanto è maliziosamente ac-cennato nelle interrogazioni, tutte le guardiedi pubblica sicurezza, allievi del oentro distudiO', non sono affatto esonerate dai nor-mali servizi di istituto.

Nei loro riguardi l'Amministrazione si li~mita a cont1emperare le esigenze di serviziocon quella della partecipazione alle lezioni,con notevole sacrificio da parte degli allievi,i quali vi si sobbarcano di buO'n grado con-sci della PO'ssibilità loro offerta non sO'lo dicO'nseguire un titolo di studio superial1e maanche di sviluppare la propria cultura aglieffetti fO'rmativi e pmfessionali.

Il fine che si è proposta l'Amministrazionenell'adottare l'iniziativa di cui trattasi è sta-to, quindi, soltanto quello di aiutare giovaniguardie meritevoli di proseguire negli studi:qualunque altra illazione può e deve essererespinta perchè, oltretutto, gravemente in-giusta nei confronti dei sacrifici e degli sfor-2Ji che questi giov<lni compiono per prose-guire negli studi, senza in alcun modo veniremeno agli altri sacrifici, a tutti ben noti,imposti dal loro diuturno servizio d'istituta.

Ingiusta ed offensiva, in particolare, è l'il-lazione che si sia voluto introdurl1e elementidella palizia nell'ambito studentesco per con-trollarne le intenzioni e prevenire eventualimanifestazioni o svolgere opera di intimida-zione. A questa affermazione ~ ohe devo re~spingere in linea di principio, nel modo piùfermo ed energico~ ~ si può anche, a mioavviso, aggiungere una considerazione: è dadomandarsi se gli interroganti si siana chie-sti come mai, se così si fosse voluto, l'Am-ministraziane avrebbe pensato di concen-trare i detti allievi in un centro ~di studio diuna sola città, e come e perchè la grandemaggioranza di essi possono fruire di classiappositamente distaccate nei lacali medesi-mi della caserma.

P RES I D E N T E. n senatore Adamoliha facol,tà di dichiarare se sia soddisfatto.

A D A M O L I. Signor Presidente, '0'110-revoli colleghi, signor Sottosegretario, leiha voluto Igiocare su un equivoco facile, per~chè sembrerebbe ,che da parte nostra vi siaqualche motivo di riserva sul £aHa che inostri agenti di pubblica sicurezza cerchinodi migliorare la ,loro preparazione cultura-le e pro:fessionale.

Io ero certo ohe SI sarebbe cercato di ri-spondere in questo modo, dando quindi anoi una specie di etkhetta di insensi,bilitàe di faziosità che spesso è comoda .per ov-viare ai problemi di fondo: la ,polizia, la sini-stra, i comunisti; si sa, secondo formule fa-cili, che tutto quello che fa ,la polizia è mo-tivo di osservazione da ,parte di .certi settoripOllitici. Ora, deve essere ben chiaro ,chenoi siamo i primi a sostenere l'esigenza delmiglioramento culturale di tutti. Soltanto,signor SoHosegretario, lei deve cominciarea considerare certi aspetti singolari di que-sta vicenda. Io non vogl1o fare delle bat-tute facili sulla polizia che ad un certo mo-mento dimostra un grande interesse perla scuola. Si parlava dei ,poliziotti che al-l'ulllversltà purtroppo ci andavano con losfoHagente e ,con i lacrimogeni; oggi, ci an-drebbero anche con il libro. Molto bene. Ilfatto è che non si capisce perchè nel nostro

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Senato della Repubblica ~ 10999 ~ V Legislatura

14 NOVEMBRE 1969203a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Paese, dove il problema dell'accesso aglistudi di tutti gli strati ,sociali è un grossoproblema, soltanto in questo settore il Go-verno si dimostra tanto sensibile da risol-venIa in questo mado così radicale. Ma leici deve dire cosa facciamo per gli altri. Gliagenti di polizia vanno a scuola, hanno, illoro stipendio, hanno tutti i lara diritti, 'par-tecIpano a corsi regalari, cosa che nel no-stro ,Paese è un ,privilegia non molto diffu-so. Gli operai se vogliono andare a scuola,i ,pendolari di Genova, di Milano, di Torino,che fanno la vita che tutti conos.ciamo, sevogliono andare a scuola debbono, andarcidi sera, di notte, ,con grossi sacrifici per-sonali. È una situazione difficile. Per i brac-cianti la scuola è inaccessibile.

Stamattina, sui giornali di Roma c'è unanotizia terribile: una rag;azza di 14 anni hatentato il suiddia perchè non riusciva adandare a scuola. Se questa è .la situazionenel nostro Paese, lei deve ammettere, ,si-gnor Sottosegretario, che questo improv-viso amore per ,la cultura, per la scuola da,parte della pubblica sicurezza può avereun' an,golazione diversa e partkolare. Checosa è accaduto? L'anno, scorso .vi è statoil movimento studentesco e c'è anco,ra na-turalmente. Ma l'anno scorso ha avuto lesue manifestazioni più gravi e a Genova in I

modo particolare. Perchè ,proprio quest'an-no, si è deciso di iiScrivere nelle scuole 'Pub-bliche e in tutti gli altri istituti questi agen-ti di pubblica sicurezza? Non c'è is,tituto aGenova che non abbia il suo corpo di poli-zia ,dentro ,le aule, non c'è facoltà a Genovadove non sia iscritto qualche agente di 'PO-lizia.

VARALDO Sono solo sette.

A D A M O L I Sono sette, comunquevedremo se questo non costituisce un fat-tore importante nell'ambito dell'università.Il fatto è che nelle scuOile di Genova si ècreato un disagio profondo. Quindi, inve-ce di creare le migliori condizioni per am-pliare ,la possibilità di studio per i !poliziot-ti si è ridotta la ,possibitlità di tutti. E vi èuno stato di agitazione permanente, direi,giustificato. Bisogna poi considerare l'im-

barazzo di questi bravi agenti di pOilizia chesono isolatI, guardati con sospetto, messida Q)arte. Si è quindi creata una situazioneche è il contrario di quella che dovrebbeessere .l'atmosfera umana, normale, cordia-le delle scuole: si è rotto il ,sistema .dellavita scolastica.

Le cOlse stanno proprio così, onorevoleSottosegretario. Come ,le di,cevo, le iscri~zioni si sono veÒficate in modo massicciosoprattutto in certi istituti professianalidove si era manifestata una ,più viva azio-ne da parte degli studenti. Guardi che nonsi può ris,pondere a questo modo: Iper Ge-nova si tratta di un problema serio. Ieri,a Genova, all'istituto Lambruschini, che èGno di quelli considerato in modo partico-lare ai fini del cosiddetto m:iJglioramentodella cultura, 400 operai sono stati fermiore e ore perchè intendono discutere congli studenti e con gli insegnanti questa si-tuazione. Infatti gH o:perai vogliono andarea scuola come i poliziotti e vogliono sape-re se, come i poliziotti, possono andare ascuola nelle ore di lavoro ed avere lo sti-pendio pieno. Questo è dò che vogliono sa-pere tutti i cittadini italiani. La >cosa poi èancora più interessante se si considera chealcuni studenti di questo istituto Lambru-schini hanno deciso, quakhe giorno fa, difare un'assemblea in palestra 'per discuterequesti problemi e che a quest'assemblea siè presentato il commissario camandante ,lasquadra politica della questura di Genova,il dottor Catalano, per impedirla.

A questo punto mi sembra che sia pro-prio la polizia a decidere come si deve svol-gere, anche dal punto di vista delle espres-sioni democrati,ohe degli studenti, la vitanelle nostre città.

Lei non ha detto nulla sulla situazione,nelle altre città ed è una lacuna abbastan-za singolare. Se è vero che ,vi è questa di-rettiva, perchè solo a Genova o particolar-mente a Genova il prefetto ed H questorehanno sentito quest'esigenza? Perchè que-sto non è accaduto anche a Roma? Perchènon è acca,duto a Milano? Io non dico chequesto debba accadere; dico soltanto checi troviamo di fronte a certi episodi, .che voipoi ,cercate di generalizzare e di teorizzare,

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Senato della Repubblica ~ 11000 ~ V Legislatura

203a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 14 NOVEMBRE 1969

ohe derivano da situazioni .locali che porta-no a quest'esasperazione.

Signor Sottosegretario, io sono profon-damente insDddisfatto della sua risposta,poichè è una risposta che non coglie aJ.cu-ni motivi di fondo. Mi auguro che la stam-pa italiana metta in evidenza questa situa-zione che in Italia solo gli agenti di po.li-zia ,pOlssono frequentare le scuole godendodel pieno stipendio e venendo esonerati dalloro lavoro nei giorni di scuola. Questo 10~uò fare solo la polizia. La ragazza delTiburtino si può suicidare perchè nonpuò comperare i libri, ma il Ministero del-,la pubblica istruzione ed il Ministero del-

l'interno non hannO' niente da dire a que-sto proposito, mentre hanno da dire perquanto riguarda la questione della poli-zia. In definitiva si tratta di un atto gravedi intimidazio,ne, di controllo, di ,degenera-zione di rapporti demo,cratici. E mi stupi-sco che J'onorevole Sottosegretario abbiaceDcato nel.la sua introduzione di rovesciareil giudizio nei nostri confronti, come senOli peccassimo di insensibilità. Date a Geenova disposizioni nel senso che tutti .0010-ro che vogliOlno andare a scuola vi possonoandare e le cose saranno subita risolte. Nonè 3Jccettabile, dpetD, ohe solo la poliziapossa avere non dico il privilegio, ma l'ele-mentare diritto ~ IPoichè di un eJementarediritto si tratta ~ di mig.liorare la propriaformazione culturale.

Siamo profondamente insoddisfatti e lacosa non è chiusa, onorevole Sottosegreta-rio. Lei avrà certamente avuto i mattinalidi ieri ed avrà saputo .che a Genova vi èstata un'altra grossa manifestazione ope-raia, seIIliPre per questo mo,tivo, attorno aquesti istituti. ltl discorso quindi è a;pertoe se il Ministero non darà una risposta esau-riente e soddisfacente avremo certamentemotivo di riprendere 1a nostra argOlmenta-ZIOne.

P RES I D E N T E. Il senatore Anto-nicelli ha facoltà di dichiarare se sia sod-disfatto.

A N T O N I C E L L I Signor Presi-dente, onorevole Sottosegretario, onorevDli

cOll,leghi, io mi ero limitato, nella mia inter-rqgaziDne, a chiedere qualche ,chiarLmento.Non si meraviglierà l'onorevole Sottosegre-tario se gli dirò ,che i ohiarimenti non sonO'stati rassicuranti, sono stati anzi tali da ac-cres.cere le mie perplessità e darmi un sen-so di amarezza; anche il Sottosegretario haparlato di amarezza, ma la mia è di un sa-pore diverso.

In realtà la sua risposta è piuttosto cu-riosa ~ mi perdDni, onorevole Sottosegre-tario ~ per il tipo .di spiegazioni che ellaci trasmette. D'accordo, io mi rallegro cheagenti di pubblica sicurezza vogliano mi-gliDrare la loro .cultura; mi di-s1piaceva mol-tissimo ch' essi avessero ÌJl loro (primo in-contrO' con la cultura nel ,corpo a corpoCDn gli studenti. Vedo ,dunque con pi3Jcereche finalmente è lorO' .concesso un altro ti-,po di avviamento,.

Lo dice anche il prefetto di Genova, ri-petendO' le parole del Sottosegretario, che sivuole migliorare in senso moderno e demo-cratico la formazione degli allievi di Pubblicasicurezza. Ma in quali istituti debbono mi-gliorarla? Io mi ricordo che tem,po fa il mi-nistrO' Resti.vo si era rallegrato, e lo ha ri-petuto anche in questa OIocasione, delle esi-stenti scuDle per g.li agenti, del loro ottimofunzionamento e dell'efficiente funzionalità.Ed io penso che proprio in quelle scuole gliagenti debbono migliorare la loro formazio-ne culturale in vista del servizio (puhbHcocui è destinata la loro carriera.

Ma se vannO' in altre scuole per miglio-rare in altra direzione la loro ,cultura, perdiventare domani tecnid, periti, avvocati,ingegneri, medici, godendo dell'attuale li-beralizzazione degli accessi, vanno a ,pro-cacciarsi cultura e diplomi per una profes-sione ben diversa dall'attuale. È chiaro?Quindi un ,po' di pe:Gplessità sul tÌJpo di mi-gHoramento deIla cultura, mi permetta, èlegittima, ed è giustificato il mio disappUill-to per la «curiosità)} della sua risposta.

Una seconda ragione di perplessità è im-plicita nella domanda che rivolgo a mestesso: come .possono questi agenti di pub-bhca sicurezza, che vogliono migliorare [aloro cultura e addirittura IperseguDno lo.scopo di ,conquistare una .licenza ~ imma..

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Senato della Repubblica ~ 11001 ~ V Legislatura

14 NavEMBRE '1969203" SEDUTA ASSEMBLEA -REsocaNTa STENaGRAFICa

gino ~ o un diploma, contemperare con inuovi impegni le esigenze di servizio chenoi sappiamo quanto siano gravose? Sap-piamo che COlsa fa un agente di pUlbbhcaskurezza; sappiamo quanto gli agenti stessisi lamentino del peso del loro servizio; ciònonostante sono così bravi, così volonterosi,così pieni di spirito di sacrilicio che voglio-no migliorare -la 10ro cultura frequentandodi ,persana corsi di lezioni, che non sonoevidentemente corsi per corrispondenza. Checosa può succedere? Che diventino cattivi ail-lievi o cattivi agenti: un contemperamentodi due impe.gni così diversi ma egualmentegravosi mi sembra difficile.

,Persona,lmente non ho aggi-unte da farealle informazioni date testè dal senatocre Ada-moli. Potrei solo aggiungere che senza dub-bio esiste un disagio degli studenti a cau-sa della ,presenza di poliziotti nelle lo.ro aule; non fosse altro perchè queinuovi com[)agni sono un pochino più vec-chi di loro, e perchè ,la loro ,professionestabile non è di quelle che rendano imme-diatamente simpatici e quindi un atteggia-mento di sospetto, di diffidenza è inevita-bile che si costituisca.

Non si è reso conto il Ministro dell'inter-no di questa si-tuazione di disagio, che cer-tamente nelle scuole e nella stessa città siè andata formando, come ha messa in lu-ce il senatore Adamoli? E poichè esiste ereca daIlJno, come si pensa di affrontarla?

Tre, per concludere, sono le mie obie-zioni. Due le ho già fatte; la terza riguardail fatto che sia l'amministrazione stessa delMinistero dell'interno a procurare a sues.pese questi sussidiari strumenti di cultu-ra. Ma se tutte le amministrazioni dello Sta-to Iprocurassero a,Llo stesso moda ai loroimpi:egati la possibilità di mantenersi aglistudi senza perdere il ,loro posto, e ciò fos-se ,consentito anche ai non dipendenti dal-lo Stato, io direi: è una cosa meravigliosa,lo Stato ita.Iiano si è trasformato e senzadubbio il livello della cultura milgliorerà.Ma è proprio strano che solo l'amministra-zione della Pubblica sicurezza e non quelladelle poste o delle guaudie di finanza sianocosì soJleciti .con i loro impiegati. Ho pa,rla-to senza interessi di parte e lei lo sa, ono-

revole SalizZOlni; ma debbo dichiararle chenon posso, nono.stante la mia buona volon-tà, dichiararmi sod.disfatto..

S A L I Z Z O N I, Sottosegretario d'iStato per l'interno. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha faCOiltà.

S A L I Z Z O N I, Sottosegretario dliStato per l'mterno. Non voglio insistere ec-cessivamente su questo punto, ma desidero'semplicemente fare osservare una cosa: permia diretta esperienza posso affermare chenumerose sono le guardie di pubblica si-curezza ohe partecipano. a questi corsi. Idipendenti della pubblica sicurezza non han-no, però, un orario fisso giornalliero e, quin-di, per frequentare i corsi serali, devono es-sere posti in condizione di poterlo fare.

L'amministrazione è andata incontro atale esigenza concedendo a queste guardie

~ ,le quali, ripeto, non hanno un orario

fisso ~ l'agevolazione di non far coincide-re ,l'orario del servizio di istituto con quel-lo dei corsi di studio.

Quindi, ,pur tenendo ,conto del.le osserva-zioni che sono state fatte, respingo questaconsiderazione. (Interruzioni dei senatoriAdamoli ed Antonicelli).

P RES I D E N T E. Segue un'interro-gazione del senatore Cifarelli. Se ne dialettura.

T O R E L L I, Segretario:

CIFARELLI. ~ Al Ministro per gli inter-venti straordinari nel Mezzogiorno e nellezone depresse del Centro-Nord ed al Mini-stro della pubblica istruzione. ~ Per saperese siano a conoscenza del proposito della«Finanziaria Insud» di realizzare un ce-mentificio nel ter,ritorio del comune di Ma-tera, ma a:l di fuori dei limiti dell'agglome-rato della città, in zona Iesce, che fa partedel nucleo di industrializzazione della ValIBusento e di Matera.

Tale localizzazione, che si concreterebbenella costruzione del cementificio nella zo-na di rilevanza archeologica e paesag1gisti-

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 11002 ~

14 NOVEMBRE 196920Y SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

ca arrecherebbe un danno certo allle pos-,sibilità turistiche della città di Matera,mentre la localizzazione dello stesso cemen~tjJfìcio nell'ambito dell'agglomerato suddet-to sodd~sferebbe insieme fondate esigenze3Jmbientali ed urbanistiche e non meno fon~date esigenze di svilu,ppo economko e dioccupa,zione LPer la città di Matera. (int.or. - 578)

P RES I D E N T E. Il Governo ha fa~co:ltà di rispondere a quest'interrogazione.

I O Z Z E L L I, Sottosegretario di Statoalla Presidenza del Consiglio del ministri.

Premetto che, aHa stato, <l'unico a,gglo~merato riconosciuto e munito di piano re-golatore definitivo per il Nuoleo di indu~strializzazione della VaI Basento è quellodi Ferrandina, che dispone ancora di unasuperficie netta utile per localizzazioni in~dustriali di ha. 214.

Il Consorzio industriale ha, a suo tempo(nel dicembre 1968) trasmesso alla Cassaper il Mezzogiorno ed al Comitato dei mi-nistri un progetto di piano regolatore inte-grativo riguardante la nota zona ({ Iesce »,

in comune di Matera, non riconosciuta uf~ficialmente come agglomerato.

In data 26 febbraio 1969, è pervenuta alComitato una richiesta di parere di confor-mità da parte delle Cementerie calabro-Iu-cane, società costituita per il 50 per oentodall'Insud e per il 50 per cento dall'Italce-menti, per la realizzazione nel comprensorioterritoriale consortile del nucleo Valle delBasento di un cementificio.

Come è noto, la localizzazione dei cemen-tifici è strettamente condizionata dalla di-sponibilità in loco di giacimenti di calcaree argilla.

Dopo lunghe e approfondite ricerche geo-logiche è stata individuata per !'insediamen-to ~ nell'ambito del comune di Matera, ri-cadente nel cennato comprensorio consorti-le ~ la zona di Trasanello-Torre Spagnolanella quale sono ubkati giacimenti di note-vole entità e di ottima qualità.

L'area prescelta per la costruzione dellacementeria, benchè vicina a zone soggettea vincolo, è tuttavia al di fuori delle stesse

e non ricade nell'agglomerato di Iesce, comesopra detto, non riconosciuto.

Faccio presente, ,peraltro, che 1'Insud, sen-sibile alle Ipossibilità di sviluppo della zona,ha già preso gli opportuni ,contatti con laSoprintendenza alle antichità e ai monumen-ti, onde concordare la localizzazione dellainiziativa.

L'ubicazione prescelta ~ secondo notizie

fornite dall'Istituto di uedito ~ è determi-nata dalla convenienza di sfruttare i giaci-

l menti presso Matera, in relazione alla quan-tità e alla qualità del calcare e dell'argilla.

Al fine di eliminare gli eventuali danni chela realizzazione dell'impianto potrebbe arre-care alle possibilità turistiche della città diMatera, la Sovrintendenza alle antichità del-la Basilicata, interpellata dal Comitato deiministri, ha comunicato, a seguito di un so-pralluogo effettuato in data 14 aprile ultimoscorso, che i tre villaggi preistorici trinceratideHazona (Murgia Materana) non potevanoessere danneggiati dalla realizzazione del-l'impianto in questione; il problema, pertan-to, veniva a profilarsi sotto l'aspetto paesi-stico e non già archeologico.

Di conseguenza ~ attesa la mancanza divincolo paesistico, e tenuto conto che nes-Sun danno verrebbe arrecato ai menzionativillaggi ~ la stessa Sovrintendenza alle an-tichità, di concerto con il Ministero dellapubblica istruzione, Direzione generale an-tichità e belle arti, rilasciava, in data 10 mag-gio ultimo scorso, il nulla asta per la rea-lizzazione dell'impianto, disponendo l'ado-zione di particolari misure relative alla rea-lizzazione delle ciminiere e allo scarico deifumi.

,Posso comunque assicurare !'interrogante~ ed in tal senso sono state date disposi-

zioni ~ che il Governo seguirà attentamen-te il problema per procedere, nel caso emer-gessero motivi di contrasto tra gli interessidi natura archeologica e quelli di natura in-dustriale, ad una attenta valutazione dellasituazione, al fine di con temperare le diver-se esigenze nel quadro di un armonico svi-luppo economico e sociale della zona.

P RES I D E N T E. Il senatore Cifarelliha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto.

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Senato della Repubblica ~ 11003 ~ V Legislatura

203" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 14 NOVEMBRE 1969

C I FAR E L L I. Onorevo.le Presidente,ringrazia l'onorevole Sottosegretario per idati che ha fornito e per l'esame accuratoche è stato fatto deIla questione. Devo farpresenti però alcuni considerazioni, per lequali nOln posso dkhiararmi soddisfattodella risposta.

La prima è che .la disponibiHtà di terre~no per edificazioni industriali, in relazioneall' estensione in zona lesce di un altro ag-glomerato industriale, non costituisce pre-olusione alla costruziOlne di uno stabilimen-tOl. Come J'onorevole Sottosegretario sa, lalocalizzazione di un'area in un nucleo diindustrializzazione o in uno dei suoi agglo-merati, può anche portare delle conseguen-ze positive per quanto attiene all'entità deicontributi e delle incentivazioni, ma noncostituisce la candicio sine qua non per ot-tenere :contributi ed incentivaziOlni. Del re-sto, proprio in provincia di Matera, vi è il,precedente dello stabilimento Ferro-Sud, ilquale costruito con una spesa notevolissima,e fra 1'altro con l'estensione, a carko dei fOI11-di per .l'industrializzazione, di sei ohilome-tri di strada ferrata a scartamento ordina-rio, (quasi che noi provvedessimo in que-sto modo a,ll' estensione del complesso delJeFerrovie dello Stato). Tale stabilimento, èstato ,costruito al di fuori dell'agglomera-to, nel nucleo d'industrializzazione di Fer-randi,na.

VI' è di più. Mentre le norme vigenti (quel-,le del Comitato dei ministri per tI Mezzo-giorno) stabihvano che potesse esseriCÌ unsolo .agglomerato Iper un nucleo, in questomodo si avviò la ,pratica di costituzione diun secondo agglomerato per lo stesso nu-cleo, con un provvedimento abnorme ri-spetto a quello che accade per tutti gli al-tri nuclei. Infatti le aree più grandi posso-no avere piÙ agglomerati, ma il nucleo nondovrebbe averne più di uno.

Nè vale qui rosservazione che non esi-ste ancora un'approvazione 'riguardo la co~stituz~one di un secondo agglomerato delnucleo di industrializzazione di Ferrandina,in ,contrada lesce.

Per quanto riiguar:da lo :stabilimento inquestione, creato al 50 per cento daII'lnsude al 50 per cento dall'Italcementi, la parti-

colare preoccupazione deriva daLla presen-za dell'lnsud nel capitale, che significa pra-ticamente la presenza degli stessi organi-smi dello sviluppo industriale nel Mezzo-giorno (Insud è Cassa per il Mezzogiorno,Insud è Breda, Insud è Banco di Napoli, ecosì via), organismi che dovrebbero ren-dersi conto delle esigenze ,cmnplessive enon sOlltanto industriali del MezzolgÌOlrno.

IPer 'quanto riguarda dunque la localizza-zione di questi stabilimenti, mi pare chel'argomento faciLmente possa capovolgersi.Io sono pugliese e conosco direi passo pas-so tutta la zona nelle immediatezze di Ma-tera nonchè quella che va verso 1'impa1ca-tocalcareo delle Murge (dieo Gravina, AI-tamura, Irsina). Di calcarea, onorevole sot-tosegretario, li ve n'è di più che di ada in-torno alla terra, in enormi distese, che pos-sOlno benissimo essere utilizzate, ed in ognicaso questa localizzazione dello stabilimen-to in funzione delle disponibilità di mate-ria prima prova troppo, in quanto, secondotale criterio, se si dovesse verificare una ef-florescenza di metano nella zona del Foro ro-mano, dovremmo aindare a piantarvi le tri-velle e costruire nelle vidnanze uno stabili-mento di raffinazione e di distiHazione degliidrocar:buri.

Evidentemente, anche qui ci deve essereun contemperamento delle varie esigenze. Ele esigenze, ,per quanto riguarda Matera, so-no dI enorme importanza. Non :Ci si vengaa parIare dei viMaggipreistorid, in o,rdineai quali, nella sua solerzia, il sovrintendenteaveva prima preso posizione e poi ha ritenu-to opportuno Iche non venissero toce-atL Ilpericolo è che questo stabilimento con lesue ciminiere e in generale con la sua atti~vltà distruggerà una ,parte della zona piùcaratteristica, famosa in tutto il mondo, deiSassi di Matera. Nel complesso panora-mico di Matera questi Sassi costituisconoun monumento, sia pure sui generis, sortospontaneamente nel tempo, nnn tutto frut-to di miseria, ma anche frutto di com,ples-se vicende storiche. Nei Sassi di Matera,per citare un esernpio, Ici sono anche le oasedei ricchi avvocati, ,che un terripo se le fa-cevano scavare a quel modo, e le abi-tavano per proteggere la prnpria persona

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Senato della Repubblica V Legislatura~ 11004 ~

14 NaVEMBRE 196920Y SEDUTA

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ASSEMBLEA -REsacaNTa STENaGRAFICa

e la Ipropria attività ,professionale, impe-gnata contri gli abusi, gli usi civici, gli in~feudamenti, a difesa della libertà. Tal~volta, essi difendevano le proprietà del co-mune di Matera, in continuo e costante ur-to, come tutti i comuni del Mezzogiorno,con lIe pressioni feudali. Ebbene, qualchemese fa si è tenuto, un ,convegno ad alto, li-vello civile, per la difesa del monumentalecomplesso dei Sassi di Matera. Ciò nono-stante, esso dovrebbe venire dist'rutto daun'enorme mole industriale, la quale, oltread essere statica, è anche dinamica: i ce~mentifici non ,pro,ducono, solamente fumo epolvere impaJ,pibile che man mano corrodee distrugge le cose, ma intaccano anche lanatura. Infatti, per estendere le cave, sononecessari scavi e altre analo.ghe attività.

Anche qui si pongono due ,problemi. Occcorre parlar.ci chiaro. La ragione per cuiio sono as,solutamente insoddisfatto è per-chè anco,ra una volta salta agli o,cchi che,al fondo di queste decisioni, vi è la vo-lontà di fare dei piaceri ai sindaci del-le varie città. Bisognava fare un piacereai sindaci di Santeremo, di Irsinia e di al-tri co,muni della zona, e si costruì lo stabi-limento Ferro-Sud, battendo ogni record.Bisognava fare qualcosa di analogo, neiconfronti del comune di Matera ed è statoinsediato uno stabilimento. E questo, no-nostante la prosopopea deUa programma-zione, dei giudizi di conformità, di tuttoquesto strolO1gamento ohe dovrebbe porta-re alla migliore organizzazione del terri-torio. In realtà, non si tratta che del ma-nifestarsi, sotto mentite spoglie, del vec-chio -costume trasformistico: io do unacosa a te, perchè sei del mio partito, e lanego ad un altro perchè è del partito av-versario.

Questi sono i veri sottofondi ,della vi-cenda.

Qui poi si innesta l'altro argomento delqUé1Jlebilsognerà parlare, quello delle cave,in relazione alle possibillità di utilizzazionemigliore del nostro territorio, tenendo pre-senti le esigenze paesistiche e turistichedelle nostre bellezze naturali. È un pro.blema -che riguarda così il monte Ericecome i colli Euganei. E in Italia, tra i vari

portatori della batba'rie distruttrice, deb-bono essere Ico,nsiderati questi complessicementieri i quali 'perseguono i loro finiegoisticamente, senza che nulla faccia lapubblica autorità; e mi riferisco in parti-colare a quegli otgani che p0'ssono adegua-tamente intervenire: la direzione generaledelle miniere, il Minilstero dell'industria, ilComitato dei ministri per il Mezzogiorno,il Ministero del turismo, il Ministero dellapubblirca istruzione. Tutti questi organismidovrebbero porre in essere una sistemazio~ne. E a tale pro,posito devo s0'ttolineareche noi non ,vogliamo, imbalsamare l'Italia(non ho mai pensato questo) ma senzadubbio organizzare per il nos1ro Paese unosviluppo che sia degno, del suo [Jassato edelile presenti condizioni.

Vo,rrei aggiungere Iche, se questo stabili-mento vorrà farsi, anche per Matera saràcome per Napoli. A Napoli, dove si è co-stmita, dove si è ampliata l'aociaieria?Dove imperversa il cementificio? A Poz-zuoli, a Bagnoli: imperversa in quel gol-fo famoso in cui fra l'altro sostò la flottaromana ai tempi deI disastro di Pompei,golfo che interessò il Sannazzaro, i,1 Leo~pardi, e vicino al quale vi è la tomba diVirgilio. In ordine a questo golfo, affioraal sol]ito tutta la retorica nazionale; peròa Napoli non siamo riusciti (noi che ci oc-oupiamo ,di questi problemi), a fare adot-tare agli stabilimenti insediati, nonostantesiano di proprietà dell'IRI, i filtri neces-sari per evitare rammorbamento dellaatmosfera. Avremo la stessa cosa a Matera,e per di più dopo che questi avvenimentiahrove sono stati lamentati e criticati, conil :bollo di consapevolezza del giudizio diconformità e del parere del sovrinten-dente.

Portare ,l'argomento che non esiste ilpiano paesistico ~ mi permetta l'onore-

vole Sottosegretario ~ non mette conto:

i piani paesis1ici ~ ormai 10' sapiPiamo tut-

ti ~ sono pochissimi, e -così anche i vin-cOlli panoramid; gli otganismi poi che deb-bOlno predisporre questi o non hanno mez-zi, o non hanno sensibilità, o sono costi-tuiti proprio da quelle categorie contrariealla <Civiltà. Questo è un problema ,di cui

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Senato della Repubblica ~ 11005 ~ V Legislatura

14 NOVEMBRE 1969203a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

SI e abbastanza informati anche da partedi .chi non è specialista della materia. Guaise portassimo il problema in questi termi~ni: non esiste il piano paesistico, per cuinon si può far niente. In tale caso potremmoavere le più scellerate distruzioni, in no-me deIl'industria, di quanto è interessantee dvilmente rilevante, sOiPrattutto in unPaese come 11 nostro.

Ecco ,le ragioni per le quali, pur .eonogni buona volontà, non posso ritenermisoddisfatto della risposta che mi è statadata dall'onorevole Sottosegretario. Grazie.

I O Z Z E L L I , Sottosegretario d~Stato alla Presidenza del Consiglio dei mi~nistrz. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

I O Z Z E L L I , Sottosegretario dliStato alla Presidenza del Consiglio dei mi~nistri. Vorrei solo aggiungere ,che forse lamia esposizione non è stata esauriente.Con questo non pretendo di voler cambiarel'opinione del senatore Citarelli che pro-babilmente è fondata su maggiori cono-s,cenze della mia. Tuttavia mi pare cheegli nella sua ri,sposta dia per acquisitauna cosa che non lo è allo stato dei fatti.

Mi sembra perciò che la seconda parteddla risposta ed anche il senso, il valoredi questa intemogazione in rapporto aJIdialogo che si stabilisce siano 'sufficienti pro~priO per 'poter fornire elementi al fine di rive~dere o formare un giudizio. Faccio presen~te che sono state date disposizioni proiPriopel'chè si cercasse di realizzare quel con~tempeiamento in base ai quesiti posti dal~la sua i:nterrogazione. Quindi, il ,problemadella inesistenza dell'agglomerato è un da-to di fatto, sia ,pure non unieo e determi~nante elemento ,per poter accedere allarealizzazione di una nuova localizzazionei'ndustriale. L'esistenza della materia pri-ma sarà certamente diffusa ~ come lei ha

detto ~. però evidentemente qui si pada-

va, alla luce di dati tecnici, della partico~lare qualità e quantità della materia primaanche se queste non costitui,scono un ele-mento decisivo e determinante. Vi sono,invece, una serie di dementi ai quali si

contrappongono le osservazioni ,che lei ave-va ,già fatto nella sua interrogazione e chequi ha ripetuto, seppure arricchite ed am~pliate, e in base alle quali. lei si dichiara in~soddisfatto ,per il fatto che è stato messain movimento un meccanismo che consen~te, forse, di raggiungere i,1 suo fine, giaochèdisposizioni sono state date proprio perchè,attese le diverse esigenze, venga esaminatala possibilità di realizzarne un contempe~ramento.

Volevo solo chiarire questi elementi aJsenatore Cifarelli; altrimenti si potrebbedare per acquisita la realizzazione di unostabilimento e di una iniziativa che oggiacquisiti non sono.

C I FAR E L L I. Damando di parhre.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

C I FAR E L iL I . Vorrei solo precisareall'onorevole Sottosegretario la 'ragione del~la mia insoddisfazione. Mi è stato dato percerto il nulla asta della Sovrintendenza,onde mi pareva di avere acquisito che lostabilimento si fa.cesse.

È chiaro, quindi, che queste posizionidrastiche si pangono in prospettiva, ,più chein attualità, nella speranza che in quellazona 10 stabilimento non già si contempericon le altre esigenze, ma addirittura nonsi faccia.

P RES I D E N T E. Segue un'interro~gazione del senatore Cifarelli. Se ne dia let~tura.

T O R E L L I, Segretario:

CIFARELLI. ~ Al Ministro per gli inter-venti straordinari nel Mezzogiorno e nellezone depresse del Centro-Nord. ~ Per cono~scere quali opere intenda programmare perl'adeguamento delle condizioni di vita civilee per lo sviluppo economico dell'isola diPantelleria.

In particolare !'interragante richiama laattenzione:

1) sulla neoessità che, anche con finan~ziamenti della Cassa per il Mezzogiorno, sia~no realizzati d'urgenza il prolungamento

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V LegislaturaSenato della Repubbliw ~ 11006 ~

14 NOVEMBRE 1969203a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

della pista di volo dell'aeroporto e la demo~lizione di ostacoli sul terreno che rendonoscarsamente agevole l'aeroporto di Pantel~leria;

2) sull'esigenza dello sgombero dellemacerie çhe rendono impraticabile lo spec~chio d'acqua del «Porto Cartaginese» diPantelleria e sulla inderogabile necessitàdel prolungamento del molo « Nasi» di det~to porto;

3) sull'indispensabile potenziamento del~l'approvvigionamento idrko dell'isola, sen-za del quale lo sviluppo turistico della stes~sa non può avere razionale fondamento.(int. or. - 765).

P RES I D E N T E. Il Governo ha fa~coltà di rispondere a questa interrogazione.

I O Z Z E L L I, Sottosegretario di Sta-to alla Presidenza del Consiglio dei ministri.Premetto Iche gli interventi riguardanti ilprolungamento della pista di volo dell'aero-porto di Pantelleria e la rimozione delle ma-cerie onde rendere possibile l'approdo al«Porto Cartaginese» della suddetta isola,non rientrano nei programmi della Cassa peril Mezzogiorno in corso di attuazione.

Dette esigenze potranno essere esaminatein sede di predisposizione dei programmi divalorizzazione dei comprensori turistici peril prossimo quinquennio, da coordinare, perquanto riguarda l'aeroporto, con i program-mi di potenziamento ed ammodernamentopredisposti dalla competente Amministrazio-ne ordinaria.

.

È da tenere presente, peraltro, che il CIPE,dopo avere esaminato in data 12 giugno 1969il disegno di legge del programma aeropor-tuale nazionale, ha successivamente, in data24 settembre 1969, riesaminato la questione,formulando osservazioni ci:uca le previsionidi spesa contenute nel cennato schema.

In particolare, è stata richiesta la specifi-cazione, per ciascun aeroporto, delle spesecorrenti e degli investimenti fissi.

Allo stato, risulta che le amministrazionicompetenti (Ministeri dei trasporti, della di-fesa e del bilancio) sono giunte alla faseoonclusiva dell'elaborazione dei dati richie-

sti, per cui è da prevedere che quanto primaIl problema potrà essere risolto dal CIPE.

Quanto, infine, all'approvvigionamentoidrico-potabile, la «Cassa », oltre al serba~toio per lo scarico delle navi cisterna già rea~lizzato, ha in corso gli studi, d'intesa con ilCNR, per una definitiva soluzione del proble-ma, attraverso un impianto di dissalamento,cui si provvederà non appena acquisiti glielementi definitivi d'indagine.

P RES I D E N T E. Il senatore Cifa~relli ha facoltà di dichiarare se sia soddi~sfatto.

C I FAR E L L I. Signor Presidente, deb-bo dichiararmi sostanzialmente soddisfat~to, per due argomenti fondamentali: innan-zitutto per le comunkazioni dell'onorevoleSottosegretario drça il potenziamento delloapprovvigionamento idrko di Pantelleria.Prendo atto con sodd~sfazione della volontànon soltanto di completal'e le opere già im~postate e attuate dalla Cassa per il Mezzo~giorno, ma di çollocare nell'Isola di Pantelle~na un Impianto di dissalazione (che è unodei più importanti, quanto a elaborazionetecnica, delle isole minori), il che porteràun enorme vantaggio .per questa isola. Deb~bo dire che ho presentato questa interro~gazione p~r una ragione morale, oltre çhepratica. La ragione è questa: Pantelle-ria non è al centro d'Italia, è anzi !'iso-la più periferica del nostro Paese, inmezzo al Mediterraneo, più vilcina alla Tu-nisia çhe non alla Skilia. Ed è un'Isola ~

non so s'e l'onorevole Sottosegretario diret-tamente la conosca, ma se posso permet-termi un consiglio lo inviterei a visitarla ~

di rara bellezza, tutta vulcanka, r~cca fral'altro di testimonianze interessantissime, daquelle archeologiche della civiltà mediterra-nea a quelle dell'inconsueto paesaggio agri-colo antivento, della operosità e serietà degliabitanti. Ora questa isola, nell'isolamento ~

è un giuoco di parole ma è la realtà ~ alquale la geografia e il mare la costringono,finisce con l'essere vox clamantis in deserto,e bisogna andare a Pantelleria per rendersiconto di come, dai giorni burrascosi dellaguerra, se si toglie un paio di mediocri ini~

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 11007 ~

14 NOVEMBRE 1969203" SEDUTA ASSEMELEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

ziative, null'ahro è stato fatto di ciò che ilpubbHco potere avrebbe dovuto. Nulla, dal-l'eliminazione delle macerie che sono lì, inpiazza, appena si sbarca, alla realizzazione

delle minime infrastrutture necessane perlo sVIluppo turistico. Giacchè Il tUrIsmo è Ilfatto grosso e nuovo dell'isola: per iniziatIvaitaliana e non italIana e comunque per mo-vimento di privati, Pantelleria ha una Cl e-scel1te prospettiva turistica, provata da unahiusso di vlsitarori che, durante i meSI esti-VI, è di rilevante entità. E il turismo è lagrande speranza, perchè, come si sa, l'agri-coltura isolana è in notevole difficoltà: que-st'anno, per esempio, è stato disastroso peri coraggiosi agricoltori di Pantelleria. Tor-nando ai due quesiti della mia inierrogazlO-ne, l'onorevole Sottosegretario ha ragionequando dice che determinate provvIdenzenon sono di competenza del Comitato delIl1Illlstri per il Mezzogiorno. Però, Iper l'espe-rienza che ne ho, e sotto l'angolazione com-prensoriale turistica, Pantelleria fa parte delcomprensorio turistico determinato dal pia-no di coordinamento 'Che è tuttora in vigore,iino al 31 dicembre 1970, ed è proprio alComitato dei ministri per il Mezzogiornoche spetta il promovimento delle azioni difondo per la valorizzazione turistica di quel-la terra e il coordinamento delle iniziativedelle varie amministrazioni competenti. Dimodo che, quando io sento che in sede CIPEil Comitato dei ministri sta seguendo losforzo di messa a punto dei vari program-mi, debbo porre l'accento sulla necessitàche il Comitato dei ministri ~ e per esso il

Ministro per il Mezzogiorno ~ segua questo

insieme di esigenze, affinchè possano giun-gere allo scopo. Per essere un po' più preciso,vorrei aggiungere che, per quanto riguardail Porto Cartaginese, è stata cakolata unaspesa di una ventina di milioni per far sal-tare ruderi e macerie che si trovano sulluo-go e ne rendono inutilizzabile lo speoèhiod'acqua. E le previsioni di spesa per il pro-lungamento del molo Nasi sono di circaun miliardo. Inoltre, per quanto riguardal'aeroporto, si tratta di far saltare, con ladinamite o con altro mezzo moderno (macredo che, trattandosi di lava, dovrà essereusata la dinamite), una specie di microsK::o-

pica collinetta, che mette in continuo peri-colo, nell'atterraggio e nel decollo, quegliappareochi Fokker, che portano sul luogogran parte di turisti, e che costituiscono ilcollegamento più efficace e moderno tral'isola, la SicHia e le altre parti d'Italia.

Ora, la Direzione generale dell'aviazionecivile ha predisposto una certa cifra: si trat-ta di integrarla, con una spesa che non su-pererebbe i 300 milioni. Ecco perchè mi au-guro che queste opere, la cui entità è com-patibile con le disponibilità in atto e la cuiindispensabilità per lo scopo di valorizza-zione turistica è di tutta evidenza, venganoseguite non soltanto in sede CIPE.

Vorrei inoltre aggiungere, che, per quan-to riguavda la straordinarietà degli inter-venti della Cassa per il Mezzogiorno, pro-prio il motivo turistico e la situazione con-dizionante dell'accesso dal mare e di quellodal cielo giustificherebbero un possibile in-tervento diretto della Cassa, se non altroad integrazione degli sforzi che, da una par-te la Direzione generale dell'aviazione civile,quindi il Ministero dei trasporti, e dall'altrail Ministero dei lavori pubblici, intendonocompiere per queste opere.

Quindi, confermando la mia soddisfazione ,rivolgo, se me lo consente, al Sottosegreta-rio, il più accorato appello, affinchè non av-venga che un bel giorno o una agitazione,o ~ lungi sia ~ qualche disgrazia all'aero-porto, suscitino il grande fervore delle ope-re, 'Come spesso avviene per le nostre cose,in cui interveniamo un'ora dopo piuttostoche dieci minuti prima. Grazie, signor Presi-den te.

P RES I D E N T E Lo svolgimentodelle interrogazioni è esaurito.

Seguito della discussione del disegno dilegge: « Norme relative alle locazioni de-gli immobili urbani» (861) (Approvatodalla Camera dei deputati)

P RES I D E N T E. L'ordine del giornoreca il seguito della discussione del disegnodi legge: {{ Norme relative alle locazioni de-gli immobili urbani », già approvato dallaCamera dei deputati.

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Senato della Repubblica ~ 11008 ~ v Legislatura

203a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENaGRAFICO

È iscritto a parlare il senatare Fabiani.Ne ha facoltà.

F A B I A N I Signal' Presidente, ana-revale Sottosegretario, onorevoli calleghi, ildibattito sulla crisi politica che caratterizzaaggi la vita delle istituzioni demacraticheregistra ripetute affermazioni di uamini re-sponsabili della palitica governativa sull'ap-portunità di recepire le istanze e l,e spinteche provengono dal Paese. Il disegna di leg-ge che discutiamo qui offre una ottimaoccasiane per verificare se certe affermazia-ni sono fatte con onesta convinzione oppurerispondono al solito disonesta gioca di diree non fal'e.

Infatti il disegno di legge che è al nostroesame ha dei limiti che non rispondono alleistanze del Paese. I lavoratori di varie cate-gorie, di tutte le tendenze politiche (gli ope-rai, gli impiegati, gli artigiani, i Icommer-cianti, i professianisti), oggi sono mabili-tati sul terreno ,della lotta e chiedono inmodo inequivocabile che questa disegno dilegge sia adeguato alle loro, esigenze irri-nunciabili. Bsse lottano per raggiungere loobiettivo di una disciplina urbanistica nuo-va che intraduca l'equo canone, che modifi-chi radicalmente il mpporto oggi esistentetra l'iniziativa privata e quella pubblica nelcampo delle costruzioni edilizie. In attesache questi abiettivi possano essere tradottiin una legge dello Stato, chiedono che siamodificato il disegno di legge che è aggi alnostro esame e che sia modificato nel sensoche esso aocolga il blocco generalizzato deicontratti e dei canoni per un tempo suflÌlCien-temente necessario alla pI'eparazione e allaapprovaziane della nuova disciplina.

Per questi obiettivi i tre maggiori sinda-cati del nostro Paese, la CGIL, la CISL e laUIL hanno concordato sulla dichiarazione,

di sciopero generale per il 19 di questo me-se, cioè per mercoledì prossimo. È uno scio-

pero di protesta con un significata inequi-vocabile e con un obiettivo chiaro. Questoatto di protesta è rivolto direttamente anoi, al Senato, e vuole che il Senato tengaconto delle ragiani di fondo che sono allabase di questa stessa protesta.

14 NOVEMBRE 1969

Ho detto che nel dibattito sulla crisi pa-litica che investe oggi il nastro Paese non siè mancato di registrare affermazioni di buo-na volontà da parte degli stessi argani diGoverno, di uomini prepasti alla direzianedei partiti, che oggi hanno la responsabilitàdel Gaverno. Si è riconosciuta la necessitàdi compiere una svolta, di recepire le istanze'e le spinte Iche pl'ovengono dal Paese comeuna necessità per poter superare l'attualecrisi della nostra vita politica e per poteravviare il Paese su un terreno di profondorinnovamento democratica che risponda aquelle che ormai sono chiaramente le volon.tà, le esigenze della stragrande maggioranzadel popO'lo italiano.

Ma a queste affermazioni, a queste espres-sioni di buona volontà, come si rispondeesattamente sul piano degli atti concl'eti, deifatti specifici? Si aocolgono poi queste istan-ze? Abbiamo qui il disegno di legge sui fittiche, come sappiamo, è quello che è; se vo-gliamo far seguire i fatti alle parole, nonabbiamo che da fal'e una cosa molto sempli-ce: modificare questo disegno di legge, aoco-gliendo le rivendicazioni che !Ci sono postedal movimento che investe tutto il Paese.

Ma purtroppo fino ad ora questa volontànon l'abbiamo sentita esprimere, nè dal rap-presentante del Governo nè tanto mena dairappresentanti della maggioranza che si so-no pronunciati durante questo dibattito. An-zi si tende a respingere la richiesta dei sin-dacati, giustificando i limiti contenuti neldisegno di legge, particolarmente in riferi-mento ai tempi di scadenza al 1970, camestimolo all'elaborazione di un provvedimen-to per una nuova sistemazione generale delproblema urbanistko e della casa.

È certamente una strana giustificazionequesta, è il solito espediente per sfuggire allestrette della situazione. Non è difficile, se ilGoverno ne ha volontà, fare presto. Ma quan-te volte il Governo ha promesso, quante vol-te ci ha abituati a questa maniera di risol-vere i problemi attraverso limiti insoppor-tabili, contraddizioni stridenti e rinvii abi-tuaIi che lasciano la situazione come l'han-no trovata!

Io penso che sarebbe veramente onesto edanche politicamente vantaggioso fare un esa-

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Senato della Repubblica ~ 11009 ~ ti Legislatura

14 NOVEMBRE 1969203a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

me di coscienza, vedere le colpe gnavi delpassato e oercare di fare oggi e non domanitutto quanto è possibile per non aggravarnele conseguenze.

In fondo il diritto alla casa in una societàbasata sulla proprietà privata è un dirittoimprescindibile. In questa società non c'ènulla che non appartenga a qualcuno, nonc'è un pezzettino di suolo sul quale non cisia l'impronta della proprietà privata! Equando un cittadino vuole stabilire il pro-prio nido per crearsi la propria famiglia,dove va se non è fra quei privilegiati cheposseggono quaLche cosa? E qui s'impone ildovere da parte dello Stato di assicurare alcittadino in quanto tale, in quanto uomo,la possibilità della propria esiMenza e dellapropria procreazione. Lo Stato ha il doveredi assicurare la casa a tutti i cittadini, a tuttii lavoratori, a tutti coloro che non hannouna proprietà privata e che non hanno mez-zi per potersela procurare da soli.

Non c'è nessuno che non riconosca alme-no formalmente, questo diritto e m~i sonomancati questi riconoscimenti formali. Ba-sterebbe leggere la relazione a questo stessodisegno di legge per ritrovare tutte Le ra-gioni di questo dovere dello Stato di prov-vedere a fornire una casa deoente a tutti icittadini, indipendentemente dalle possibili-tà economiche di cui essi dispongono. Le af-fermazioni quindi non mancano, ma man-cano i fatti, anzi i fatti contraddicono com-pletamente a queste affermazioni. Basta ri-volgere lo sguardo alla politica della casafatta negli ultimi venti anni dai Governi chesi sono succeduti, per vedere quale è statoil molo dello Stato,. deH'iniziativa pubblicanella politica delle costruzioni edilizie e qua-le spazio è stato lasciato all'iniziativa pri.vata.

Si è detto che in questi ultimi cinque anniil rapporto non ha superato il 7 per centodell'iniziativa pubblica nei confronti dellainiziativa privata. Ma i cittadini che nonhanno mezzi per procurarsi la casa, i lavo-ratori che non sono in condizione di poterrispondere alle sfacciate esigenze della spe-culazione privata, sono ben più del 7 percento della nostra popolazione. D'altra par-te, cosa ha fatto durante qu~sti vent'anni il

Governo peI1chè !'iniziativa privata si potessesvolgere in un corretto regime di norme cheevitasse illeciti arrkchimenti e vergognosespeculazioni che hanno avuto tutto l'aspettodi una vera e propria rapina a danno delpatrimonio pubbHco e del pubblico interes-se? Sarebbe logico e giusto domandarsi daquali princìpi di giustizia sociale provengail diritto dei proprietari di aree di modificarenel cÙ'rso di pochi anni il prezzo delle loroaree fabbricabili, aumentandolo di dieci eanche di cento volte. Cosa hanno fatto que-sti proprietari di aree fabbricabili per giu-stificare questo loro diritto all'aumento deiprezzi? Perchè queste aree sono state vaI 0-'rizzate? Chi ha pagato le spese di questa va-lorizzazione? Non sono state forse spese fat-te a carko della collettività nazionale? Nonsono stati forse i comuni investiti da questespese di urbanizzazione? Non sono i comuniche proprio per le loro attività, per le loroopere di urbanizzazione primaria hanno fat-to rialzare i costi delle aree? Si sono presii soldi da tutti e, quando si dice da tutti, sisa poi chi è che paga. In Italia non pagainfatti chi ha di più poichè questi ha mag-giori possibilità di sfuggire al fisco, mentrechi ha meno ha anche minori possibilitàdi evitare le imposizioni del fisco. In loon-elusione dunque chi paga sono i meno ab-bienti, i quali contribuiscono di più a soste-nere le spese di questi atti amministrativiche poi si risolvono a favore delle aree fab-bricabili facendo ne rialzare i prezzi in ma-niera vertiginosa.

Ogni città, direi ogni borgo è testimonian-za di questo, ma io più precisamente soquello che è avvenuto a Firenze, la mia cit-tà, la quale oltretutto ha vissuto tre annifa la drammatica esperienza dell'alluvioneche è stata elemento aggravante la situazio-ne e che si è dimostrata un incentivo alloaumento dei prezzi delle aree fabbricabili,sviluppando gli appetiti dei proprietari diqueste aree.

Si parla di costi e di fitti. Ma qual è !'in-cidenza del costo delle aree fabbricabili suifitti? Oggi tale incidenza a Firenze è pari ,e,molte volte, superiore al costo di costruzio-ne. Alla periferia, non al centro, dove il costodi costruzione di un vano, grazie anche alla

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Senato della Repubblica ~ 11010 ~ V Legislatura

203a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 14 NOVEMBRE 1969

legge~ponte ed alle inJcidenze che essa haavuto sui costi dei materiali, si aggira in~torno al milione e 250 ed al milione e 500mila lire (parlo di un vano dell' edilizia nondi lusso, anzi di modesta e modestissima en~tità) !'incidenza del costo delle aree fabbri~cabili è di oltre un milione e mezzo a stan~za. Oggi a Firenze non si trova infatti unvano di abitazione che possa essere accessi~bile a prezzi minori di questo.

È ,chiaro che, facendo il rapporto costo~fitti, si ha la stessa proporzione. Quindi, casedi abitazione di interi quartieri che potreb~bevo essere affittate al prezzo di 2()"'25milalire al mese, a causa della rendita, parasS'ita~ria, vengono oggi affittate a 40 o 45 milalire mensili, contribuendo così ad impingua~re i già gonfi portafogli della speculazioneprivata e dei proprietari di aree; mentre è daconsiderare che le ragioni oggettive di que~sto incremento di valore risiedono nel pesosopportato da tutti i cittadini nel pagare leopeDe che appunto sono servite a valorizzarequeste aree.

Quante volte i comuni si sono rivorlti alGoverno e al Parlamento (parlO' di anni or~mai lontani; mi riferisoO' particolarmente al~la mia esperienza diretta come sindacodi una grande città), quante volte i sin~dad si sono rivolti al Parlamento ed al Go~verno affinchè prendessevO' delle misure, ap~provassero delle leggi che potessero dare aicomuni strumenti adeguati per oombattere~a speculaziane, per cO'ntenerla perlomeno,per essere in grado di oreaJ1e un assetta ur~banistioo a misura umana.

Ma il Governo non ha mai voJuto affron~tare questo problema in mado oor,rettO'. Èsempre sfuggito a questo sollecito che pro-veniva da esperienze dirette di esigenze ir~dnunciabili, cile esprimeva non l'interessedi una singO'la categoria ma quello deHa stra~grande maggiaranza dei cittadini italiani eanche quello delle generazioni future. Infat-TIi,il male che è stato fatto in materia urba-nistica è tanto grande. Non c'è bisogno cheio mi soffermi ad elencare tutti gli aspettidisumani, tutte le drammatiche situazioniche si sono determinate. Prima di me han~no parllato molti colleghi che hanno avutomodo di denunciare questi danni, documen~

tandoli; e poi è un problema che è a cono-scenza di tutri.

Dioevo che le conseguenze di questi danninon ricadranno solo sui cittadini di oggima anche su queUi di domani perchè ,le bar-riere di cemento che hanno ingabbiato leoittà facendone delle prigioni, deLle zone pri-ve di vespirO', non ,serviranno solo per ,la ge~nerazione atturrle, ma anche per quelle fu~ture. Purtroppo questo danno non è più ri~mediabile e :la coilpa è dei Governi che nonhanno aooolto le sollecitazioni dei comuni,come era loro dovere, in qualità di strumen-ti politki al servizio del Paese e nell'intere,s~se delle popolazioni~ presenti e future. Essiinvece hanno risposta in modo ,insufficientee contraddi<ttorio; sono intervenuti semprein ritardo e senza risolvere i problemi, macercando solo di rinviarli.

Eppure non è che non si fosse visto giu~sto in oerti momenti. Ricordo, se la memo~ria non mi inganna, che risaJe a prima del1962 un progetto di legge Sullo sulla disci-plina urbanistica. Se questo progetto di leg-ge che prevedeva misure abbastanza corag~giose" e rinnavatrici, anche Se aveva dei limi~ti che non mancammo di denunciare, fossediventato legge nel momento in cui :fu pre~sentato aHa Camera, in questi ul<timi sei osette anni si saDebbero potute salvare moltecose; si sarebbero potuti contenere m01ltiprezzi e creare condizioni ,del tutto diverseda quelle che abbiamo oggi. Certamente glispeculatori delle aree fabbricabili avrebberorapinato alla Nazione a:lcune migliaia di mi-liardi di meno e probabilmente oggi la fa~miglia di un lavoratore italiano avrebbe fat-ta meno sacrificio peT poter adeguarsi aicosti degli affitti. La stessa situazione ,eco~nomica del Paese avrebbe potuto essere di~V'ersa, perchè i miHardi aocumulati can lespeculazioni sulle aree frahbricabili, arraf-fati e rapinati senza impegni e senza rischi,non sono certamente quelli che poi sono sta~ti indirizzati ottimamente negli arientamentidi sviluppo dell'economia nazionale. Vi ,ri-corderete che scandcl!1o suscitò la presen~tazione di quel disegno di legge. Tutta laopinione ben pensante ebbe a dire cose difuaco contro quel tentativo di disciplina m~deTna dei problemi dell'urbanistica. I co~

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Senato della Repubblica ~ 11011 ~ V Legislatura

203a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 14 NOVEMBRE 1969

muni si batterono oon energia perchè quel~la proposta di l,egge fosse approvata, ma i,lGovel1no non tal1dò a ritirarla, a farla, passarenegli archivi delle buone intenzioni. Certoqualche cosa bisognava fare ed io non negoche H GoveJ:1Ilaabbia fatto qualche oosa; hodetto soltanto che l'ha fatto tardi, male edin modo cQintraddittoriQi.

V,i è stata la 'legge n. 167, strumento chesebbene tardivo poteva, qualora avesse avu-to la PQissibilità di un'attuazione estesa ,edincontrastata, fare qualche cosa di buono;avrebbe potuto limitare la speculazione, !'in-cremento dei costi; avrebbe potuto, e questoera anche maggiarmente importante, inoI'e-mentare l'iniziativa pubblica mettendosi adispasizione dell'edilizia convenzionata e diquella finanziata daHo Stata. Ma sappiamotutti i limiti di incidenza di questa legge suiproblemi della castruziQine edi'lizia, 'limiti chesono derivati, prima di tutto, dal fatto chesi è dato ai comuni uno strumento in unacondiZ!ione finanziaria impossibile per poter-lo sfruttare. Quando non vi sono soldi, tuttele buone intenzioni di fare qualche oosa ,d~mangano allo stato di vQilontà e le condizio-ni finanziarie dei comuni hanno posto limitiche non hanno permesso un'inoidenza note~voIe, evidente, appariscente, influente sui co-sH e sulla speculazione. Vi è stata poi la 'leg~ge n. 246 sul plusvalore delle aree fabbrica-bili, ma anche questa legge che, se conside-rata astrattamente è una legge non disprez-zabile, è stata in gran parte vanificata daUamancanza di sufficienti mezzi finanziari. Di~fatti i cQimuni dovrebbevo applicare la tas-sa, sul plusvalore facendo una valutazionedell'incremento di valore di queste aree e,quando i privati non aocettassero certe va-lutazioni e denunciassero un valore inferio-re, i comuni dovrebbero avere 1a possibilitàdi passare all'esproprio sulla base dei valoridenunciati. Ma come fa i,l comune a passareall'esproprio quando nQin ha i quattrini perpagarlo? Dove li trova quest1i soldi? Ecc'Ol'inefficienza di questa legge, ecco il suo par-ziale valQire, ecco la contraddit'Orietà dellapolitica del Governo che fa, ma fa semprepoco ed in modo che quel poco sia difficil-mente applicabile. Si è sempre avuta paurae si ha tuttora paura di cQilpire i centri dellaspeculazione.

Abbiamo poi avuto la legge~pante e nonstarò qui a denunciare gli effetti che es-sa ha ,determinato suI mercato. Mai siera visto nelle costruzioni edilizie un boomcome in quest'anno 1969; mali si era assistitoaid una corsa al rialzQi dei costi oome inquesto periodo; mai si SQinorilas'CÌate licen-ze così in fretta come durante il periQidoprevisto da questa legge: e si è costruito infretta, si è costruito male, sii è costruito alrialzo. Ciò ha influitQi su~lpeggioramento ditutta 'la situazione nel campO' dell'urbani~s1:ica.

La politica del Governo in materia urba~nistica ha avuto una sua Iogica. E questaLogica trova il suo punto di partenza alla basedegli ,interessi dell'iniziativa privata e dellespeculazioni mUe aree fabbricabili. In nes-sun altro Paese i proprietari di aree fabbri-cabili, i grandi costruttori di case hannofatto probabilmente dei così buoni affari co-me in Italia. Ma è anche vero ~ e questorisulta da dati ineccepibili che pr,ovengonodagli stessi organi del MEC ~ che iIlavorato-

re italiano, 'l'operai'O italiano, l'impiegatoitaliano deve togliere dal,la sua paga unafetta così alta per poter rispondere ai CQistidelle case, ai canoni degli affitti. Quindi èla politica dei privilegiati che si è fatta adanno dei menQi abbienti. Ci sembra, ono-revoli coHeghi, che a questo punto (nel qua~le Qirmali credo che quello che c'era da diresia statIO in gran parte detto) il Governo ela maggioranza dovrebbero seriamente me~ditare e convenire sulla opportunità di ade~guarsi alle incalzanti richieste che proven-gono da numerose categorie di lavoratoriitaliani.

NoicomunÌ'sti, assieme a tutta l'op,posi~zione di sinistra, non abbiamo tralasciatoniente nella condotta della nostra battagliaparlamentare per riuscire a conseguire que~sto risultato. Già il disegno di legge appro~vato <l'HaCamera era sostanzialmente diver~so da queUo presentato dal Governo. Qui alSenato la nostra battaglia ha fatto compren-dere come non fosse possibile pervenire aduna votazione che ignorasse la realtà delPaese e le poderose lotte che sono in corsodi svolgimentO'. Grazie a questa nostra lot-ta, il Senato ha fatto un passo avanti cheper ora è soltanto di carattere interlocuto~

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Senato della Repubblwa V Legislatura

203a SEDUTA

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14 NOVEMBRE 1969ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

l'io, ma che è logico riteneve ~ o almenoslperare ~ che sia anche preparatoria aduna maturazione di convinzioni decisa~mente oI1ientate ad alccogliere 'le richiestefandamentali che sono al,la base deLle latteunitarie e che esprimono gli interessi legit~timi della quasi totalità del pO'poflo itaHana.

Comunque nO'i intendiama per'Venire a que~sta risultato e nulla tralasoeremo per con~seguirlo. Sappiamo che sO'ltanto dimO'stmn~

d'Ola capacità di oamprendere 'le ragi'Oni pra~fande del grande mavimenta unitario che og-gi vede O'perai di tutte le tendenze palitiche,assieme ad impiegati, commerC'Ìanti e profes~sionisti, scendere in lotta per rivendicare uncambiamenta radicale neHa pailitica dellacasa, della salute, dell'istruziane eccetera,sappiamO' che sO'ltanta dimostrando di c'Om-prenJdere che oggi è maturata nd Paese unasituazione nuava che va avanti e daUa quale Inon si può sfuggire con veochi espedient'i alservizia degIl interessi dei grandi manapolie della speculaziane privata, soltantO' com~pI1endendo da parte ddle farze poli.tiche que-ste ragioni, esse potrannO' contribuire alla I

formazione di un assetto nuovo che garan~tisca quel profondo rinnovamenta socialee democra,tico quale vogliono 'le grandi mas~se del pO'polo itaHano.

Su questo punto nadale deilla prospettivadi svi'luppa demacratico, nai oomunisti chie-diamo a tutti, socialisti e cattalici, di pren~dere respO'nsabi:le pasizione, traducendo inatti concreti di politka parlamentare queUècanvinzioni che, fina a che rimangona enun~cÌaziani di buana valantà, finiscona per la~sciar passare le sce! te dei manapoli e dellaspeculazione privata. È ora che finisca l'Ospettaoala scandaloso che ha le sue dram-matiche testimonianze in ogni città d'ItaHa.Questo vuale la cascienza del Palese, quest'Ovogliana le masse che scenderanno in lattamercoledì prossimo. Nai c'Omunisti sappia-mo di rappresentare in quest'Assemblea lavo'lontà del grande movimenta che agita lemasse dei lavoratori; sappiamO' di portarequi in questo dibattito le ragioni profandedella lorO' ,lotta" Per questo ai siama propo~sti di madificare il disegna di legge in di~scussione e di far passare il blacco genera~lizzato dei contratti e dei canani per il pe~

riado necessaria all'avvio di una rifarma ditutta la politica della casa che veda la mes"sa ail bando deUa rendita parassitaria, ['equocanone, una disdpHna urbanistica raziona~le ed umana, un massima investimento difondi che cap'Ovalga il rapporto Ì'fa l'inizia~tiva privata e quella pubblica. Grazie. (Ap-plausi dall'estrema sinistra. Congratulazioni).

P RES I D E N T E. È i,soritta a par~Tare il senatare T.rabucchi,. Ne ha facaltà.

T R ABU C C H I. Assistenda a questadiscussiane, che è incaminciata ,can tantacalare e continua 'Oggi invece in un am~biente c'Osì tranquilla e sereno, nan possanon richiamare aMa mia mente e,d ai mieiuditori il giudizia di .orazia che, padandadi quei giovani poeti che caminciavanobene i loracailljpanimenti e finivano vol~garmente, così commentava: desinet inpiscem mulier formosa superne. Non var~rei essere pra,pria io i,l P,iscis finale, peròmi ,pare che ormai sia stato detta tuttaquella che ,si pateva dire. Ci sarà qualcheosservazione da fare: la farò madestamen~te, anche se il relatore davrà essere pazien~te ed asca.ltarmi per un pa'di tempo, Icosìcome ha fatta finara ascaltanda tanti di~scarsi su tanti aIìgomenti che meriterebbe~ra veramente che martedì egli avesse Japossihilità ,di parlare .per l'O mena tre giQlf~ni infila.

ABENANTE E tre natti.

T R ABU C C H I. Vorrei soltanta,dunque ricordare alcune cose. Nai stiamaanzitutta discutenda una legge ,pravviso.ria,una .legge destinata ad avere la sua appli~cazione fino alla fine del 1970 e, per alcunei,potesi previste, efficacia fina al prima se~mestredel 1971, (più o meno).

È una legge quindi ,che deve essere >con~siderata per que.Ila che è: come una n'Ormaprovvisoria, anche can tanti ,difetti, ano.revale relatO're, possiama dire, ma a.piPOir~tatrke di indubbia utilità. Per nan dimen~ticare le osservaziani da fare, cominceròsubita, anche se nan è farse questo l'ar~gamento principale su cui deva intratte~

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Senato della Repubblica ~ 11013 ~ V Legislatura

14 NOVEMBRE 1969203a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

nervi, segnalando due errori di stampa chemi permetto di riJevare, per.chè i,l sensodella norma deve essere evidentemente con-trario a quello ,che sembra evidente a .chi.legga gli artkoli 7 ed 8 dDve, dopo il nu-mero 1577, non deve essere messo il pun-to e virgola, in quanto si continua a svi-luppare IO' stesso cDncetto, a parlare, cioè,di casi in ,cui la regola normativa subisceeccezioni. «Sono escluse », si dke, daUaproroga «.le società costituite secondo i:l

librO' V del codice civile », ciDè secondo LIlibro del codice che tratta del lavoro, «ec-cettuate le società cooper.ative e mutuali-stiche riconosciute, eacetera », «nDnchè leimprese commerciali . . . »; devono dunque

essere anche queste ultime eocettuate, sidevono cioè applicare anche a questa lenorme che nDn si applicano alle societàcommerciali; si pensi infatti che le impresedi ,cui si trat,ta devono ,essere « organiz.zatein sDcietà semplici e in nome collettivo,e non essere iscritte nei rUDli.. . » per unasomma superiore ad un .limite prefissato(scilicet: se vogliono godere delila prorogastabilita da questa legge).

Siocome evidentemente è l'eccezione checontinua nel ,di,scOTso non dobbiamo lascia-re quel ,punto e virgola, altrimenti sembrache d~po i:l punto e virgola ,si rcontinui ildiscorso non rcon un'eccezione all'eccezionema nel senso che siano escluse dal beneficiodella proroga anche le imprese commercia-li e artigiane più piccole. Si vuole inveceche le imprese commerdaili e artigianepiù piccO'le rUsufruiscanO' anche esse delbeneficiO'. È evidente che non 'C'è bisognodi un emendamento; si tratta di un er-rore di stampa, voglio richiamarlo all'a,t-tenzione dell'onorevole relatore, perchè sifaccia in mO'do rche, in sede di votazione,non si voti anche l'errore di stampa, U checi costringerebbe poi a prolporre una mo-dificazione della legge.

Forse questo è l'argomento più utile cheio abbia affrontato in questa, discussioneper,chè ci eviterà quanto meno di dare for-za ,legislativa, per effetto di un errore distampa di per se stesso evidente, ad unanorma che acquisterebbe senso OppDStO aquello che è nell'intento del legislatore.

Indipendentemente dar questa osservazio-ne, ho constatato clhe qui si sono svolte unj-tamente due discussioni.

M O N T I N I, relatore. Senatore Tra-hucchi, lei ci parlava di due errori distampa.

T R ABU C C H I Inbtti questo er-rore si ri,pete due volte; cioè due volteviene riportato erroneamente quel puntoe 'virgola, negli articoJi 7 ed 8.

MONTINIriparleremo.

relatore. Comunque ne

G U A N T I Occorre una giusta pun-tualizzazione. (Ilarità).

T R ABU C C H I Sono italiano dilingua veneta e, come tutti quem che nonconoscono bene la lingua, pongo una mag-giore attenzione nel ,leggere. Per me par-lare e slcrivere in italiano è quasi comefare un compito di latino, quindi abbiatepazienza, onorevoli ,colleghi; se quakhevolta vedo quello ,che gli altri non vedonoe non lascio ,passare qualche modesto sva-riO'ne.

TO'rnando al nostrO' dislcorso, nei due te-mi della ,dis.oussiDne, quello sulla legge equello sulla politica della casa, effettiva-mente si sono svolti dibattiti del tutto dirversi. Sul tema della politica della casanon è senza significato che in questo mo-mento, proprio al Senato, s,i stiano trat-tando tre argomenti che vDrrei definire ~ inun certo sensO' ~ ,cDncettua,lmen te .con-

nessi; si discute della proprietà edilizia, sidis,cute, nelle Commissioni 2a e 8a congiun-te, della proprietà fondiaria e si discute,quando si parla dello statuto dei lavorato-ri, della proprietà imprenditoriale.

In sostanza le tre dis,cussioni si aocen-trano intorno ad un tema fondamentale:calcolare quali possono e devono essere ilimiti della proprietà nelle sue tre espres-sioni di fronte alle esigenze sociali. ,In fon-do la dis,cussione che si svo'lge e .che potràportare poi all'ap,provazione di questo mo-desto disegno di legge ~ modesto, onore-

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vole Sottosegretario, non per il suo con~tenuto, ma per la sua scarsa durata e, diconseguenza, per la sua limitata effìoacia~ sta a dimostrare che sta maturandO',nell'apinione degli uomini politici, inter~preti dell'opinione pubblica, il concetto chein nessun caso la ,propri,età da se stessapuò essere considerata come produttivasenza tener conto della sua utilità sociale,della esigenza cioè che essa si, adatti all''Uti~lità ~ociale e quindi dei l1miti che JJossonoessere posti alla proprietà e alrl'eserciziodella proprietà stessa proprio per esigenzesociali.

Non se ne dorranno i colleghi dell'oppo~sizione che stanno ascoltando se io mi mo.stro consenziente in questo a certe lorotesi: il riconoscimento della funzione socialedella prqprietà, il riconoscimento della pro~

prietà non come un semplice concetto qui~

ritaria, ma come un servizio sociale ancoraprima che fosse accolta negli atti dellaCostituzione Haliana era nei canoni fonda~mentali deHa nostra dattrina sociale cat~tolica. Lasciate che io sia contento, quindi,anche se devo riconoscere che il superamento

del concetto quiritario, vogliamo dire dellalegislazione napoleonica dalla quale discendeper lunghi e difficili decenni la nostra legi~slazione attuale, avviene per crisi, attra~verso fasi quasi rivolluzionarie in cui si af~fermano anche forze più o meno intelli-gentemente scatenate e ,che forse non han.lo la cQlsdenza precisa di quello che si puòin un certa momento domandare a soprat~tuto ottenere. Il passaggio però si attuacontemporaneamente attraverso fasi legisla~tive, le quali, destinate a regolare la vitanazionale a periodi predsi, attuano alcunimomenti del passaggio stesso, momenti chedevono essere visti e riconsiderati con unconcetto, diciamo così, storico, da lontano,onde poter osservare come lentamente sisiano fatta strada affermazioni sempre piùvivad nel senso sociale e sempre meno col~legate al concetto di proprietà come sem~plice espansione della sfera giuridica perso~naIe non sufficientemente ispirata alla ne~cessità del mondo moderno, al ,concetto cioèdella cooperazione di varie persone chedevono coordinare il loro operato per arri~vare ad attuare genericamente il bene dellacorllettività.

Presidenza del Vice Presidente SECCHIA

(Segue T R ABU C C H I). Detto que~sto devo dire ohe però in questi passaggia gradino che noi stiamo attuando, qualchevolta .ci troviamo di fronte due tipi di dif~ficoltà da superare che derivano dalla strut~tura del diritto e dalla reazione economica.Se prendiamo un provvedimento di qual~siasi tipo dobbiamo tenere conto deLle duecose. Di una purtroppo teniamo molta spes~so conto in modo insufficiente e cioè dellaimmissione di ogni provvedimento nel si~sterna giuridico. E Se io ho ,degli elementidi lamentela. . .

G I A N Q U I N T O. Che difesa d~bolesta facendo!

T R ABU C C H I. Non sto fa,cendonessuna difesa.

G I A N Q U I N T O. Sta difendendoquel mas trkiattolo di disegno di l~gge.

T R ABU C C H I. Non mi faccia per~dere del tempo, per piacere, io .sto trovan~do i difetti del disegno di legge ,per cui leise mai mi dovrebbe aiutare. Metto in ri-lievO' dei difetti se nDn li ha visti.

Il disegnO' ,di legge in qualche punto nonsiimmette con esattezza nel sistema giuri~dicO' generale. che riglUa'rda non soltanto ilcontratto di locazione, si,stema che viene in~vocato più volte qui dentro perchè ispirato a

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concetti che possono esser,e in contra'sto conla realtà legislativa. Dko subito ad esem~pio che il rkhiamo al reddito im,ponibileagli effetti dell'imposta cOII1jplementare nonragpresenta un modo regolare per conce~pire la capacità contributiva e soprattuttoper valutare la ,riochezza del dttadino (di~co questo anche se poi alpproverò il disecgno di legge Iperchè si tratta di norma det~tataper un periodo breve).

Infatti qui va tenuto conto che la detra~zione per membri di famiglia concessadalla legge sulla com,plementare non ,corri~sponde al bisogno effettivo per mantenereun membro della famiglia. Conseguentemen~te quando stabiHamo per l'appHcazionedella legge la condizione ({ purchè il contri-buente non sia iscritto per la somma... » fac~dama veramente una distinzione non giustasenza distinguere queHi che hanno cinque,sei o sette persone a carico da quelli chenon ne hanno nes:suna; nonostante ,sappia~ma benissimo che la detrazione per personaa carico è molto inferiore a quella che po-trebbe risultare da una valutazione del bi-sogno familiare.

Così pure quando raffrontiamo il redditodell'impiegato con quello dell'agrkoltor,eche, per fortuna o sfortuna sua, ancora ètassato sulla base di un catasto 'Che non è,confessiamolo, modernissimo, non conside~riamo che si tratta di due parametri del tut~to diversi.

In sostanza, non è che abbia delle grossedifficoltà, ma devo osservare che nel siste~ma di riferimento non si è adottato un p'a-:mmetro che corrisponda veramente al siste~ma della legislazione italiana. Rivolgendo~mi poi al Sottosegretario che mi 'sta aJdascoltare con tanta pazienza (cercherò di ap~profittame il meno possibile) debbo rileva~re che non mi trova consenziente l'articolo 1là dove stabiliSlce la necessità di dimoskareda parte di a1cuni, che io definisco disgra~ziati, che i loro proventi e quelli della fami-glia anagrafica non superano complessiva~mente le 150 mila lire mensili. Io sfidochiunque a dare una prova negativa di que-sto tipo. Sono certo che nessuno sarà maiin grado di farlo. Una dimostrazione negati-va in questo senso è cosa veramente dia~

bolka. Evidentemente ,supplirà, supplet ec-clesia, dkiamo noi di una certa \par'te, laequità del giudice; ma non è men vero cheper la legge sia una grossa menda, mendadovuta alla necessità di inserire in un siste-ma, di approntare un provvedimento chedeve ,coHegarsi con molti altri troppo celer~mente: le conseguenze della fretta sono co~sì inevitabili.

C'è poi un terzo punto di vista che comeparlamentare non posso approvare anchese lo potrò tollerare per

~

ragioni pratkhe.Intendo riferirmi al fatto che alla gradua~zione degli sfratti che si propone vengaconnessa, si attribuisca la conseguenza de'l-l'obbligo della continuazione nel pagamen-to del canone a cui il conduttore eraantecedentemente tenuto fino al giorno,dell'e£fettivo rilascio. Il iCOncetto, dal <pun~to di vista econQ[nko~sociale è giusto.In pratica si dice: tu ottieni una proro-ga in relazione ad una situazione di mer~cato <contingente; non è giusto che non siacondannato ai danni perchè sei venuto me~no ad una sentenza di condanna. Aiocettandoperò questo concetto poniamo un provve~dimento di natura esecutiva in <contrastocon gli effetti di un giudicato. Sarebbe mol-to meglio allora dare al giudice che emetteil provvedimento (faccio questa propostapel1chè venga recepita in una prossima leg-ge di proroga; credo infatti Iche questa nonsarà l'ultima) la possibilità di prorogare ano, di concedere more o no; non al giudke,dell'esecuzione la facaltà di prorogare losfratto ma al giudice che dichiara H dirit-to altrimenti dovremmo affermare che sel'esecuzione può venire ,differita non pos~siamo inficiare l'effetto della sentenza cheabbia stabilito esattamente il dovere di ri~lascio dell'immobile ad una determinatascadenza. Le conseguenze economkhe delnon rilascio dovrebbero essere, in teoria pu-ra, ragguagliate ai dannL Invece noi per ra~gioni pratiche ~ e giustamente ~ dici ama

che debbono essere ragguagliate soltanto alcanone di affitto. Per rendere possibile laconciliazione della dottrina con la praticaè giusto che il potere di dilazione lo diamoal giudice che ha emesso la sentenza, non aquello che provvede sull'esecuzione, giiUdi.

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ce che può essere, tra l'altro, anche di gra-do inferiore.

Queste osservazioni possono essere com-pletate anche da qualche altra. Potrei ag-giungere per esempio (e qui entriamo nelcampo economico) che l'indice di affolla-mento delle stanze va bene come parame-tro per ,certi effetti ma non va assolutamen-te bene per determinare i casi di prorogadegli sfratti: chi debba lasciare una casapiù grande, perchè i membri della sua fa-miglia se ne sono andati ~ supponiamo ~felkemente per il matrimonio o, j.nfelice~mente, per morte, trOlVerà evidentementebloocati gli appartamenti più piocoli. Checosa potrà fare? Evidentemente si troveràin crisi gravissima. Supponiamo che la dimi-nuzione degli elementi nella famiglia abbiafatto venir meno il parametro oocupaziona-le che la legge prevede cOlme limite alle nor-me di blocco; come si rimedierà se le casepiù piccole sono tutte bloccate? C'è da chie-dersi dove andrà questa famiglia disgra-ziata, che può darsi abbia perduto propriogli elementi ,che guadagnavano. Non si può,in un mondo che si vuole tenere libero, vin-colarne solo una parte, come non si può, sesi fa un regime di blocchi, pensare di fareun trattamento diverso per categoria senzatener conto delle situazioni particolari. Seè possibile infatti dividere abbastanza be-ne chi sta bene e può pagare un maggior ca-none dal punto di vista della capacità finan-ziaria, è molto difficile fare distinzioni dalpunto di vi'sta dei vani perchè le famigliecrescono e diminuiscono. La mia, ad esem-pio, come è cresduta in un certo periodo unpo' più della media, così ora sta diminuen-do felicemente, per ma'trimoni un po' piùrapidamente della media; quando crescevala mia famiglia vi erano anche due abitantiper 'stanza, adesso si verifica che ce ne sonoassai di meno ed arriveremo al punto che ri-marrò solo io con mia moglie nella casa,ma non sarà facile trovare subito la casaadatta a noi.

I due parametri, l'uno perchè non siconcorda, con la legge finanziaria, l'altro per-chè non si~concorda con la realtà mutevole econ il fatto che si bloccano le Icase di minornumero di vani, non sono senza ingiustizia

applicabili. Attraverso però le varie propo-ghe e il buon senso degli italiani e dei giu-dki che sanno valutare queste drcostanze,probabilmente le conseguenze di una leggenon perfetta potranno essere superate. Mol-to spesso in questi casi la bonomia e lospi-rito pratico dagli italiani rendono discretii risultati di una legge inappl]cabile. Maguai se si volesse essere legalitari al Icentoper cento, commetteremmo con una leggecosì enormi ingiustizie!

Abbandonando queste osservazioni rpret-tamente legali si potrebbe fare qualche cen-no anche di imperfezioni delle norme in qual-che altro punto. Si potrebbe per esempio ac-cennare a quanto è disposto in materia diaziende ~ questa è una questione delicatis-'sima ~ quando si fa riferimento alla impo-sta complementare. Infatti, quando ,si diceall'articolo 7che: « la disoiplina del presen-te articolo non si applica quando il condut-tore o il ,subconduttore siano iscritti ai finidell'imposta complementare per l'anno 1969per un reddito superiore ai 6 milioni di li-re », si fa un grosso pastiocio perchè se sitratta di aziende si deve tener conto nondelIe imposte personali (complementare) madi quella sul reddito aziendale: ]'impostacioè sui redditi di ricchezza mohile. Sapeteinfatti voi che agli effetti fiscali soggetto diimposta è anche la collettivi,tà di persone;nelle aziende nelle quali vi sono più pro-prietari agli effetti deUa imposta sui red-diti di ricchezza mobile, la collettività deititolari è considerata unko soggetto. Il pas-saggio perciò dall'imposta di ricchezza mo-bile a quella complementare viene ad in-trodurre elementi del tutto estranei a quellodel reddito aziendale.

Possiamo fare l'esempio di due sod arti-giani o commel1cianti dei quali uno sia tas-sato per la complementare per più di seimilioni o perchè sua moglie è stata così bra-va da denunciare anche i titoli al portatoreche possedeva, faccio un'ipotesi assurda...

M O N T I N I , relatore. Qui si fa distin-zione tra conduttore e subconduttore; nonsi parla della famiglia anagrafica!

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T R ABU C C H I Facevo solo degliesempi ed ammettevo l'ipotesi che uno deiSOIci avesse un reddito del tutto estraneoa quello della sua azienda.

M O N T I N I , relatore. Se peJ1mette L-re~do che la legge abbia voluto forzare nei li~miti consentiti ad una costituzione di so~cietà in nome collettivo perchè c'è una spe~cie di sfavore per le sO'cietà di fatto.

T R ABU C C H I. Sì, lo capisco, maev~dentemente non posso essere del tuttod"accolìdo: visto, come dicevo, che si trattadi una legislazione provvisoria, pO'S'siamopassaJ1ci sopra e pensare che poi le cose siagg~usieranno. Ma questa sarà una spintaper far sì che chi superi di pO'co i 6 milionifaccia .in modo da non denuncianli datoche l'accertamento ,che sarà fatto dopo treo quattro anni sarà inefficace agli effetti diques.ta legge che è transitoria. Non voglio fa~re altre osservazioni di natura legale, rper~chè dobbiamo guardare la legge soprattuttoda un punto di vista economico: da tale pun~to di vista, la legge ,deve soprattutto renderepossibile il :passaggio da un regime, l'attuale,all'altro, a qruello cioè che sarà dato all'edili~zia attraverso le misure che il Governo deveproporci e che se il Governo non ci prO'por~rà, cer,cheremo di proporre noi; iPerchè quinoi siamo abituati troppo abituati, onorevo~li colleghi dell' O'pposizione, a domandaresempre al Governo che ci prO'ponga le leggi.(V ivaci interruzioni dall' estrema sinistra).

G I A N Q U I N T O. C'è il sabotaggiodel Governo ad ogni nostra iniziativa.

T R ABU C C H I. Questo Io diremo alMinistro dei rapporti con il Parlamento. Noidobbiamo prendere atto che il Governo ciproporrà indiscutibilmente delle misure cheoercheremo siano quanto più sO'ciali possi~bi.li. Qui devo fare un'al,tra osservazione.Forse il ritardo che si è avuto nella legi~s1azione e nell'attuazione è stato dovuto adue motivi: al motivo consueto anzitutto:progrediscono i bisogni ma non cresconoproporz.ianalmente i mezzi per soddisfarli;è difficile far fronte a tutti i bisogni come

si presentano. Secondariamente ad altro mo~tivo: dobbiamo pensare infatti che, c'èstata negli ultimi periodi una certa tenden~za, di cui mi lamento io stesso, ad eocessi~va aocentrameto dei fondi a dispasizione ed èmolto diminuita conseguentemente la con~cessione di fondi per l'edilizia in sede perife~rica, anche a comuni che potevano prenderee potreibbero ancora prendere iniziative; è di~minuito il rkO'rso agli organi lacaili. Gli stessiistituti autanomi hanno dovuto far ricorsoalle famose leggi della Ges.cal che sono leg,gJicorrispondenti ad un periO'do vogliamo di~re eccessivamente accentratore della nostrapolitica. Non sono mai stato e non sono tut~tara un accentratore. Vorrei che la mia vO'cearriva,sse perciò al di là di quelli che miascoltano, proprio per dire: anche primache ven!!.a l'istituto regionale e anche quan~do sarà venuto tale istituto, lasciate un po'più di libertà di azione all'amministrazione

lO'cale, la quale se ha la possibilità di inter~venire direttamente è certamente in gradO'di intervenire subito e di intervenire meglio.Un'altra osservazione di natura economicaè che, evidentemente, di manO' in mano chenoi affermiamo il concetto sociale dellapro~prietà viene meno la spinta all'iniziativa pri~vata di provvedere aHa costruzione di caseda ,concedere in affitto; tutte le norme chepossiamo emanare per fare diminuire laredditività teorica delle case, per ragioni,che abbiamo appena riconosciuto comevalide, naturalmente urtano contro il siste~ma dell'iniziativa privata. Ed allora mi pa~re giusto (avete visto che non è vero che di~,fenda le linee del Governa; quando ci sonoda fare delle critiche le faccio) il Iconcetto

espO'sto nell'altro ramo del Parlamento dalMinistro della giustizia quando ha afferma~to che bisogna ricarrere anche ai sistemi diaiuto al pagamento dell'affitto. Infatti, senoi non arriviamo ad attuazioni di questo ge~nere, dobbiamo necessariamente affermareche tutta la edilizia deve pJ'1esto o tm'1di fini~re in mano pubblica. E vorrei che tutti ri~canoscessero che questo icomporterebbequanto meno un notevole ritardo nella 'rea~lizzazione di quell' equilibrio per il raggiun~g~mento del quale noi discutiamo oggi contanta premura.

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Farò ancora un altro rilievo. In alcunecittà, soprattutto del Nord, si san create dif-ficoltà per la casa e si sono determinate lerelative conseguenze dal punto di vista del~l'altezza dei canoni, conseguenze che quisono state lamentate e le cui cause sonostate individuate nella migrazione internadal Sud al Nord, nell'industrializzazione delNord e così via; ma il male deriva anchedal fatto che nè da parte nostra nè da partedel Governo si è data sufficiente importanzaal fatto che le città nuove e le città veochiesi devono espandere congiuntamente aHaespansione dei mezzi di trasporto. Noi con~tinuiamo ad urlare ,contro le aziende muni~dpalizzate dei trasporti perchè pr-esentanoi bilanci in passivo, ma non abbiamo ancoracapito ~ tutto ciò l'ho ripetuto anche nelmio ultimo intervento sul bilancio ~ cheil pmblema dei trasporti urbani sta diven-tando essenzialmente integrativo del pro~blema dell'urbanistica da una parte e diquello dei trasporti in genere dall'altra. Nonpossiamo permettere che i comuni finiscanoaddirittura incapsulati da veochie leggi, esiano quindi costretti ad accumulare disa-vanzi 'su disavanzi per quanto riguarda leaziende di trasporto, pretendendo nello stes~So tempo che si pensi alla diffusione dellaedilizia cittadina. È evidente che si tratta didue problemi strettamente connessi che de-vono essere congiuntamente esaminati.

Il problema non è solo quello della ,casa:è quello della casa, della struttura delle cit-tà, dei traspor-ti urbani. A questo punto vor-rei ricordare ciò che diceva l'onorevole Bo-sco quando era Ministro della giustizia. Egliaffermava che ogni cittadino che si trasfe~risce da una città ad un'altra implica, perla città nella quale si trasferisce, circa duemilioni di spesa (questo era il conto che fa~ceva allora il ministro Bosco, oggi i milionisaranno diventati probabilmente tre) e ciòper infrastrutture in espansione che si ren-dono sempre necessarie. Ma dico io ~ que-

sto non lo diceva l'onorevole Bosco ~ diquei due milioni almeno un milione o unmilione e mezzo finiscono a carico del co~mune che aoquisisce un cittadino che contri-buirà

~

solo come un modesto lavoratore maper il quale deve provvedere, almeno in buo~na parte, alle infrastrutture, a quelle infra-

strutture che oggi, per lo meno sulla carta,dovrebbero essere a carico di chi vende learee, o ottiene le lottizzazioni sia pure attra-verso difficoltà veramente notevoli.

Un'ultima osservazione, sempre dal pun~to di vista economico, concerne il fatto cheleggi come le attuali si inseriscono, come hodetto, a gradi, cioè per fasi determinate, inun sistema, sia in periodi di enorme espan~sione che in periodi di forte contrazione edi~lizia. È facile, e lo è di certo ancora, la specu-1azione ma non è ahrettanto facile prevenir~la. La reazione alla legge~ponte, lo si voglia onon lo si voglia e la conseguente espansionecostruttiva, ha portato via mattoni e fer~roo VorI1ei che qualcuno dei membri anchedell' opposizione potesse andare a chiederealla Finsider se gli danno ferro, se ne hannoa disposizione, che andasse a chiedere quan~to c'è di riserva in ,certi cantieri. Non è que~stione di prezzo tanto o pOlca; non ce n'è.L'eccesso dell'espansione edilizia, e non sol-tanto edilizia, e contemporaneamente la li~mitazione della produzione, dovuta Cbl pe~riodo tutt'altro che tranquillo ,che stiamo at~traversando, hanno reso veramente deficientitutti i materiali edilizi. Così mentre i primiedi,fici costruiti permettevano una rendi,tanotevo.Je; l'èdilizia sovvenzionata non ha cor~so altrettanto. È infatti l'edilizia popolareche deve tener conto dei prezzi fissi, dellanecessità di fare gli appalti e ddla regola-mentazione attuale ,di questi (il disegno dilegge Zannier per gli appalti in aumentoinfatti giace ancora). È per questo che, pernecessità economica, le case per la borghesiae per l'aha borghesia ,sono state costruiteda parte dei ,privati; al contrario quelle dinatura popolare hanno avuto insufficientistanziamenti e le costruzioni di case popola~

ri sono rimaste a terra paralizzate a causadelle conseguenze di un sistema legislativoche, creato ,per un ,determinato periodo (an-che la legge ponte doveva essere valida perun breve periodo di tempo, mentre mi sem-bra fatta 'per !'infinito), si è protratto invecenel tempo, onde si è determinato lo squili~brio che noi oggi piangiamo.

Certo, un po' di c01pa l'abbiamo anchenoi, e anche noi dobbiamo fare il nostro

atto di contrizione e la nostra pubblica con~

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14 NOVEMBRE 1969203" SEDUTA ASSEMPLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

fessione. Noi chiediamo troppo spesso alGoverno di aiutal'ci in modo da far meglionel futuro, attraverso non soltanto una pro-grammazione, ma soprattutto una visionepiù generale dei bisogni del nostro Paese. Mapoi chi attua?

C'è stato ancora- un fatto dannoso al qualeoccorre mettere rimedio al più presto; inten-do parlare della legge, buona provvisoria-mente, ma non per il futuro, che ha reso pra-ticamente inutile l'istitutodel1e case per gliimpiegati dello Stato. Come possiamo infattitrasferire un impiegato, per esempio, a Mila-no, quando metà del suo stipendio servireb-be appena per l'affitto? L'istituto delle caseper gli impiegati dello Stato è sorto per po-tcr garantire a tutti un alloggio di servizio.Noi gli alloggi di servizio li abbiamo lasciatia riscatto agli impiegati fortunati che già ligodevano. La conseguenza di questa norma èstata che noi abbiamo oggi uffici esuberantidi ~personale nel Sud e vuoti nel Nord.

Molte dunque, onorevoli colleghi, sonostate le cause della situazione in cui si tro-viamo, ma dobbiamo 'vedere tutto il com-plesso funzionamento delle varie cause se vo-gliamo porre rimedio al disordine odiernonon solo con leggi ispirate dal desiderio diprovvedere immediatamente, ma con leggiispirate ad una visione :che tenga conto diogni aspetto del problema, e che tenga cioèconto della situazione del commerdante, del'professionista e di tutte le altre categorie.

,ora akune osservazioni sociali.Talvolta noi abbiamo pietà di un commer-

ciante che ha un reddito ridotto (anohe se,generalmente, per un commerciante, un red-dito imponibile che si aggiri sui sei milio-ni annui non è certo poco); ma non si ricor-diamo del fatto che molto spesso due com-mercianti :si trovano l'uno vicino all'altro e

l'uno di questi paga un fitto bloccato e l'al-tro un fitto sbloccato. È questa una graveingiustizia distributiva che abbiamo creato,ingiustizia alla quale dobbiamo, presto o tar-di, porre rimedio. Non è giusta la situazionea titolo di esempio testè profiilata: perchè iprezzi di vendita rimangono uguali, i]Jerchèla situazione commerciale resta la stessa peri due negozianti; ma l'uno beneficia di unarendita e faltro non ne beneficia. La rendita

di posizione non si forma soltanto per ilpropnetario delle aree, non si forma soltan-io per il proprietario delle case, ma si formaanche per i titolari di negozio per le nostreleggi mal fatte: se vogliamo essere giusti,dobbiamo essere giusti sotto tutti i punti divista.

L'ultimo rilievo che devo fare riguarda lanecessità di prendere in considerazione ilripristino dei vecchi quartieri, soprattuttonel cuore delle v,ecchie città. Ma lo sappiamonoi che molta parte deHe case dei quartierivecchi sono diventate ,praticamente inabita-bili rispetto ai bisogni della popolazione cheoggi domanda un minimo di riscaldamento,un minimo di servizi, e che nelle case vec-chie queste cose non ci sono? Che perciòmentre c'è fame di case nuove sono ,sfitte leveochie?

È vero che questo fatto è diretta conse-guenza della legge relativa al blooco deivecchi fitti riportato al 1942 (qualsiasi pro-prietario è sta,to distolto dal fare lavoridi ripristino); ma dobbiamo anche rilcol'dareche nei veochi centri ci sono vincoli e sopra-vincoli di natura artistica, vincoli e sopra-vincoli di piano regolatore; vincoli di ognigenere, anche di regolamento sulle vecchiecase. E siocome diventa sempre più difficilee costoso sostenere edifici cadenti, noi stia-mo così a,ssistendo alla destruzione dellevecchie città, se è vero che distruggiamole nostre beJlezze coprendo le aree .con lenuove ,case di cemento (ne abbiamo sentitoparlare anche dal senatore Fabiani), anche,le nostre bellezze artistiche, lasciando de-

perire in modo veramente grave tutti i vec-ohi centri storici, sono destinate a scompa-

nre.Nei vecchi centri storici gli stessi occu-

panti ~ io ci sto e quindi lo osservo ~

si dedassano giorno per giorno. E natural-mente questo declassamento porta ad unaminore utillizzazione, a una più transandatamanutenzione e alla conseguente impossibi-

lità di far sì che i veochi centri abbiano amantenere quel colore, quelle caratteristiche,anche, diciamo così, quell'importanza senti-

mentale che è legata al ricordo di fatti edi nomi storki, che è legata soprattutto ad

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tr LegislatufàSenato della Repubblico ~ i 1020 ~

14 NOVEMBRE 1969203a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

ogni particolare, ad ogni pietra, ad ognicolonnina che si trova, alle costruzioni inmattoni, ai portoni a volta, alle finestre adogiva e ad un'infinità di piccoli partico-lari che ci raccontano come un libro e forsepiù di un libro tutta la vita passata.

Tutto questo è stato terribilmente abban-donato. Non 'c'è nessuna facilitazione, nep-pure quella fiscale, per chi mette a posto lecase dei vecchi centri. E poi ci lamentiamoche viene ad essel1ci una richiesta enOl1medi case nUOve in periferia. Ma se noi contri-buissimo al rilPristino delle case vecchie, sa-pete quanti alloggi potremmo avere in più?Anche qui siamo deficienti, siamo deficientinoi legislatori (io stesso che ho da un announ disegno di legge nella busta e non hoancora finito di completarlo), ed è deficienteil Governo, anche il povero Ministro del-l'istruzione, che noi abbiamo carilCato di trop-pe cose, e che talvolta sembra ignorare cheanche le antichità e le belle arti dipendonoda lui.

Dobbiamo gual1dare quindi il problemadelle case ~ e finisco veramente ~ nellasua integrità; guardiamalo in occasione diquesta legge che ci apprestiamo ad appro-vare, nonostante tutti i suoi difetti più for-mali che sostanziali, ma ,come legge tran-sitoria; in occasione di essa proponiamo-ci di colla<borare serenamente, come noiintendiamo, con il Governo, da legislatorie da uomini che vivono la vita del mondo,perchè sotto tutti gli aspetti, non soltantosotto l'aspetto della necessità di case popo-lari, so:prattutto sotto ,l'aspetto di un equili-brio edilizio, sotto l'aspetto della conserva-zione ,di ciò ,che esiste e della valorizzazionedi ciò che può essere valorizzato, sotto loaspetto dei servizi pubblici che devono essereportati fuori degli stretti confini comunali ~

ripeto ~ sotto tutti questi aspetti il proble-ma della casa va esaminato con serenità econ tranquillità, senza che la tranquillità de-generi nella negl1igenza, ma con la tranquilli-tà ohe permette un lavoro più proficuo e red-ditizio di quello svolto nel momento dell'agi-tazione e con provvedimenti improvvisati.Sia la nostra tranquillità ispirata alla visionereale dei bisogni della Nazione, delle zone diimmigrazione, delle zone rurali, delle zone

montane, di tutta quella parte del Paese chesi è aperta in questi ultimi tempi alla civiltà,ma che ha :bisogno dell'aiuto, dell'interventodello Stato, delle provincie, dei comuni, at-traverso tutta la loro mganizzazione, peJ:1chèsi possa realizzare quello che da tempo noiauspichiamo in relazione agli intemssi stessideUa famiglia: che ogni famiglia abbia unasua casa che le permetta una vita tranquillae pacifica e Le permetta anche di impartirequel tanto di educazione civile e morale chepuò essere impartito in una casa dove non visiano stanze sovraffollate dove si rispettinole norme igieniche, ma dove ci siano vera-mente le condizioni per un continua e pa-cifico progresso. Grazie. (Applausi dal centroe dal centro-sinistra).

P RES I D E N T E. È iscritto a par-lare il senatore AI1gil'Offi.Ne h:a falcoltà.

A R G I R OFF I. Ritengo che una de-finizione sociologica di quella che con di-verse implicazioni viene definita la condi-zione dell'uomo nel sU'o habitat oostituiscail dato di partenza e insieme J'obiettivo per!'identificazione dei vuoti di democrazia deiquaH il cittadino italiano è latore.

La proiezione ambientale ed attiva deipl10blemi che investono l'elemento primor-diale di libertà, costituito dal diri:tto allafunizione di alcuni beni oome la casa, i ve-stiti o il cibo, e quindi'dal diritto alla salute,oggi può esprimersi utilmenDe sOIlo attra-verso l'impegno di porre [l'uomo come sog-getto di promanazioni poHtiche.

Questo è il senso della nostra battagliaparlamentare e soprattutto il midollo del-l'attuale ispirazione 'storica, così evidentenelle grandi masse alle quaM noi siamo or-ganicamente saldati.

Vogliamo dire con ohiarezza queSito persottolineare i,l significato di quella che, anostro parere, va oggi considerata come unapausa di dpensamento del momento poli-tico vissuto dal mondo del 'lavoro e anche,da 1C010l'O,che esprimono l'Esecutivo; unapausa di ripensamento da non sopravvalu-tare, ma neanche da sottovalutar,e. V oglia-ma dire che voi non dovete sODtovalutare,interrogando voi stessi, la risonanza dei

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tr LegislaturaSenato della Repubblica ~ 11021 ~

203a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 14 NOVEMBRE 1969

ianti diritti umani ohe vengono fortementedvendicati dal prroletarJato Jtaliano.

D'altro canto, oggi s'Ùno rinveniJbili in Ita~Jia, :al limi:te dei processi di distrazione data~i elementad diritti, due specie di distor-sioni: una pr'Ùvocata e presente nelle isoledi superindustrializzazione e un'al:tra legataa forme di pietrificazione stori.ca, come nelMezzogiorno. I lavoratori sono vittirrne em~blematiche da un canto di un avreSlto seco~lare di progresso civile non ancona corretto,dall'altro di una preciJpitosa promozione tec~nologica che in vent'anni ha proiettato sullamacohina produttiva le strozzature dell'am-modevnamento e che a ciò ha sacrificato osubordinalto ogni altro probiema c;ivHe.

Paradossalmente sono 'rinvenibili, in for-me e a livelli str1denti e diversi, iUJguali prro-blemi; la tragedia del Mezzogiorno si sco~pre come un dato comune alle zone del Surd,linsieme a vasti agglomer,ati metropolitanie suburbani nel triangolo iJndustriale; lacarenza di strutture civili denunzia lo stessadoloroso peso in Lucania o in SaDdegna, ealla periferia delle mitiche capitali delLasocietà del benessere. Per tali motivi ab-biamo voluto e ci proponiarrno in questasede di denunziare, attraverso interventi espedfiche ]nfoDillazioni, una serie di pro~hlemi e di situazioni esemplari che 'SiUJgge~riscano il tessuto di verifica per indIcazionioperative da,lle quali si potesse e si possapartire per proporre' soluzioni legislativenuove e 'più comp'lete idelle assurI1de sceltefinora adottate e che ancora ci vengono im-poste.

Le due componenti indicate nel quadrosociologico italiano si denunciano con dram-matica evi,denza tanto nelle zone del sot-tos\éiluppo sottoposte ,recentemente a unprocesso di ammodernamento tumultuoso,quanto nelle z'Ùne già importantemente iUr~banizzate che sono state investite e conge~stionate da una precipitosa emigrazione in-terna. Basterebbe pensare a ciò che si èverificato nel segmento compreso fra Ska~ousa, 'Prialo ed Augusta, [n riferimento alprimo fenomena, e aHe periferie di Torinoe di Milano per quanto concerne l'altro.

Zone Is,ecolarmente artkolate a ritmi disottociviltà pastorali impravvisamente con-

gestionate da interventi agganciati, senzaalouna alternativa a spazi'Ù per considera~zioni Uiillane, a un disegno rproduiltirvo cheritrova spinte e logiche est'erne e lontane;tale è la condizione emersa nei cosiddettipoli di s'Vriluppo del Mezzogiorno, dove l'an-titesi di iJmpossibili mutuazioni che passinoiCon tale metodo attraverso la dimensionedei probilemi dell'uomo provoca sacrifici el,acerazioni non compensabili in un ragio-nevole arco di tempa.

D'altro canto, improwise e rovinose real-tà in .città investite da una improrvvisarmmigrazione che traumatizza e sconvolgeequilibri socia1i in 'tutte ,le componenti ur-bane; le inohieste Sivolte a Torino-città sugliimmigrati denunciano dalti traumatizzanti,carne !'incremento di malattàe sociali diincidenza già iJDri'levante, l'aument'Ù global,edei taSlsi di analfabetismo; infine l'aggra-varsi di un problema dI'ammatic'Ù comequeLlo della casa e quindi di tutte le infra-strutture igieniche che r1propongono inteDlnini equiparabili a quelli delle zone ru-irali ~ sopratrtutto nel Mezzogiorno ~ lequestioni fondamenta1i del rapporto e deiconsumi civili. Anche a Milano, oome vienericordato da una 'l'eoente relazione del CNEL«.al rapido incDemento dei comuni compresidal retroterra milanese per !'inurbazione divaste masse agricole (17 milioni di persone,cioè un terza della popolazi'Ùne italiana hacambiato residenza negli ultimi dieci anni,con un fenomeno senza precedenti nel tem-po e negli alltri Paesi europei) non ha c'Ùr~(risposto un alt'rettanto rapido sviluppo delleinfrastrnttuDe e dei servizi ». Inohre, l''Ùccu~pazione assumeva lfol1me artificiase e disar-maniche, la domanda risultava progressiva~mente inferiore all'ininterrotto flusso immi-gratorio, si accentuava il fenomeno dei la~voratori pendolari, !'insediament'Ù prresen-lava caratteristiohe caotiche stupmnda ognilogiJca organizzativa nd!'impro:vrvisa crescitadei centri residenziali.

Il fenomeno si è ulteriormente aocentuatoper la mancanza di scdte e di provvedi- 'menti che si proponessero di affrontare lasomma complessiva dei problemi emeIlgenti,preesistenti e suscitati: dai tipi di sceltecompiute dai monopdli; dalla martellante

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V LegisLaturaSenato della Repubblica ~ 11022 ~

14 NOVEMBRE 1969203" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

propaganda consumistÌ!ca interv,enuta a mo~dificare senza un minimo di preparazioneculturale e pskologka il campoI1tamenti:-sma delle popolazioni rumli; dalla man-canza ,di una politica omogenea ohe, supe~randa il sistema di interventi verticali, ten-desse a ,recuperare la problematica preesi~stente in disegni globali, anohe Ise zonali,forniti da istanze democratiche basali.

Un dato recentemente riassunto dal ci~tato rapporto suUa situazione sociale delPaese del CNEL, rivela, attraverso le oSCÌlI~lazioni di incremento 'regianale di popab~zione, il reale costo umano della vicendaeconomica e delle scelte politiche del regimecapitalistico, entrambe a monte del più spe-cifica problema delila casa. Ne11'arco di unsecolo, e cioè dal 1861 al 1961, 1a Liguriaha avuto un incremento democrafico chepel1centualmente l'ha portata, nei comunicon più di 100.000 abitanti, dal 17,4 al 52,2;la Lomba~dia è passata dall'8,1 al 25,3; ilLazio dal 24,1 al 55,1; il Piemonte dal 6,1al 26,2.

A questo gruppo di regioni privHegiatesegue ,l'incremento 1.mifor;me, intorno al 10per cento, della Toscana, del Veneto, dellaCampania, della Puglia e della Sicilia. Infi~ne, .la SaI'degna con un aumenta ohe vadal 5,3 ail 12,8; l'Umbria dall'8,2 al 13,9 ela Calabria dal 2,4 ,ail 7,4. In quanto alFriuli,essa denuncia addirittura un decre~mento che l'ha portato del 26 per ,cento del1921 al 22,7 del 1961.

Ma un altro dato denuncia partkolare in-teresse, e cioè che nel decennio 1951~61le regioni di minore incremento sono La Li~guria con 1'1,1 per cento e il Veneto e laCalabria can io 0,5 per oento.

Una prima ,considerazione da farsi è chel'unità d'Italia,iSotto l' ombreUo patriottico,ha contrabbandato una strntturaz'ione delloStato ,ohe in cento anni ha compiuto sceltecapitailistiche ad uso di un rpmgresso tec~nologiico ,che sin dal 1861 iha tenuto contosoLtanto delle inflessibili ipateohe delll'accu~JIlulazione oapitalistica; gIà. uomini sonostati sempre esclusi da tale processo, cheè passruto sulla testa del dibattito parla-mentave e delle necessità dei cittadini, iquali proprio ndle tristi Clifa:edella emigra-zione e quindi dei ter:ribHi squilibri della

allogazione e del'l"abitazione delllUnciano lasostanZJiale mancanza di democrazia basaledeHe attuali metodologie politiche.

Altro eLemento di rilievo che emerge congrande evidenza è ila sostanziale continuitàdelle scelte politiche del recente periodopastbeIHco: da un lato, sono sempre le re~gioni del Mezzogiorno che pagano lo scottocl[ un aocentmmento tecno~pl'oduttivisticoche non ha il tempo, la valontà e J'impegnodi tener conto del dato umano; dall'altro,sono le regioni del NOI'd ad essere iStra~vdlte in una condizione che ~,e analoga,specie nelle nuove tristi periferie, alLe zonepiù squallide del Mezzogiorno.

Per quanto riguarda iJl nostro discorso,ciò signifioa ~ tra le tante cose ~ chealla radioe delle malattie presenti nei tu~guri del Sud e neHe megalopoli del Nord,con percentualli spesso incl'edibilli neUe ZiO~ne depl'esse d'Italia, sono proprio lÌ.numeridella misleria che nascono da p:mdse sceltedi dasse compiute attraverso fe mistifica~zioni democraticistiche di disegni di leggecome 1'861, ,in un sistema parlamentare cheva restituito invece al suo ruolo legittimodi espressione delle esigenze e deHa volontàde1le categorie del lavoro, che faranno pre-sto e fortemente sentire la lara voce e que~sta 'loro volontà. '

E un'altra impl1essionante cifra di impH~cazione del problema 'risulta quella reLativaall'incremento democrafÌoo italliano nel de~cennio 1951~61. Premettendo che l'urbaniz~zazione esprime la promoziane neUe zonedi interventa industriale, si rileva che leprovince deil Centro-Nord sono aumentatedel 4,1 per cento, pa,ssando dal 31,5 al 35,6,mentre il Mezzogiorno è avanzato dal 22,6 al25,4 con lUna maggiorazione del 2,8 cioè dipO'co p'iù della metà del Centro-Nord.

Ma il significata di tale maggiorazioneviene nel Sud totalmente riassorbito danaeocedenza na turalle che raggiunge la cifradel 90,7 per cento contro il 19,4 del Nord,mentre la migrazione urbana effettiva è nelSud del 9,3 per cento -contro 1'80,6 del Nord.Alcuni studiosi di tali fenomeni ammettonogli squilibri del sistema di urbanizzazioneverificatisi nel corso del decennio citato, masostengono che il Sud, nonostante la suagenerale stasi, ha consentito sul piano della

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Senato della RepubblicG. ~ 11023 ~ V Legislatura

203~ SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 14 NOVEMBRE 1969

a~maJtura urbana l'inizio di quella maggioreun1ficazione economica e civile che ha costi-tuito :l'obiettivo di tutta rla politica meridio"nalistica del dOlpoguerra. In realltà non siriesoe a comprendere su che cosa poggi unaconsiderazione di tal genel'e, ove ci si dfe-risca aHe dfre recentemente denunciate perle regi ani del Mezzogiorno, dO've esistonotuttav,ia e si sono addirittura acutizzati mol-ti dei vuoti dvili dei quali il Sud è secolareportatore.

Bas terà fare qualohe cenno di esemplifi-cazione proprio in rÌJferimento aLl'odiernotema di dibattitO'.

N problema ddla casa è da denunciarsicome uno dei più gravi del MezzOlgiorno,uno di quelli attraverso cui S'i può tentarel'identificazione delle condizioni mediche eumane di un processo come quello del qualeabbiamo ricordato alcune cifre. La casa,come componente del rapporto di civiltàinteressa i] medico, il sociologo, n politicoe ]1 cittadino peI1chè costituisce una dellepiù dnlmose componenti del fm1dello diauetratezza del Sud.

I fatti vedficatisi due anni or sono adOppido Mamertina in provinoia di ReggiaCalabria, nel rione Tuba, costituito da unl1iugolo di squallidi tuguri dove sono mortimisteriosamente otto bambini; i fatti di Ca-bras in SaI1{:legna, ierseraricO'I1dati in que-sta stessa Aula, dove sono morti tanti altribambini; l'ono:revole Borsari ha parlato diGaltellì; potrei citare le famigerate scuolerurali della provincia di Reggia Calabria, fre-quentate da scolaresche a£fette da anchilo-stomiasi: queste cose dimostrano che ancheillproblema della casa non 'può essere con-siderato sOllo per se stesso come una speciedi disgrazia improvvisamente abbattutasi acompromettere la rispettabilità fonrnale del-

la famiglia sociale. La casa è lo speochiopiù evidente della condizione 'degli uomini;

in t3lle specchio si staglia <l'immagine ditutte :le manchevolezze, dei diretti, dei VIZI,degli egoismi, degli errori di un certo tipodi strutture.

Riferendoci ai dati ISTAT della sola cittàdi Reggia Calabria, risulta nel 1951 che l'in-clIce di affollamento delle 27.609 abitazioni

è di 1,91. Già ll'indice indicato denunciaun tipo di abitazione che viene definita« afforllata ». Ma solo analizzando i dati, ri-sulta che dI taaia:bitazioni soltanto 7.544sono indlcate come ({ non affO'llate », mentretutte le rimanenti sono « affollate» e «so-vraffollate}} di primo, secondo e terzo grado,cioè abitate fino da quattro persone ed anchepiù. Si rinviene poi nelle statistiche Ja di-zione «all1:ri alloggi» che indica baracche,magazzini, grotte, scantinati, caserme, ,cam-pi pro£ughi, eccetera: aliloggi non dotati diseI1vizi singoli, ohe assommano a ben 2.725ed ospitano 10.582 persone, e infine la di-zione ({coabitazioni» IOhe addirittura non

indica abitazione, ma solo presenze in nu-mero di 3.084.

L'analisi di tali :Cifre ,co.nsente di dichiara-re che almeno sino al 1961 il 50 per centodella pO'polazione del capoluogo calabrese ha'Vissuto in ragione ,di una media di 3-4 per-sone per stanza. Per il censimento del 1961i dati non sono gran che migliorati perchèle abitazioni sono salite a 32.413 e l'indicedi densità è sceso a 1,51, skchè la mediadi O'ccupazione si desume si sia spO'statasu tre abitanti per stanza.

Tali cifre si riferiscono aHa città di Reg-gia, considerata la più moderna deJ,la re-gione, visto che il terremoto del 1908 si èsostitu1to al Governo ne1ll'opera di bonifica.Ma 'le cifre di Catanzaro ove l'indice di den-sità per stanza sale da 1,51 a 1,69 e di Co-senza dOi\Te si riscontra l'l,53 indicano chela situazione degli altri centri è ancora piùdrammatica.

Le cifre ISTAT di:cono a]JIcO'ra che dal 1951al 1961 si sono costruite circa quattromilacase, ma ciò in concreto s1gnUica che Il'au-mento regionale è stato del 9,4 mentre qruel-lo nazionale risulta del 23,8 e che quindinel 1951 lIe abitazioni calabresi costituivanoil 4 Iper cento di quelle nazionali, mentre nel1961 addirittura sono scese al 3,6 per cento.

Tale esame ho vO'luto compiere per avan-Z3:l1euna precisa dO'manda circa le illazioniche sO'no state avanzate nelle conclusioni cheanche il rapporto dell' ottobre 1968 del CNELripete. In realtà 'i'urbanizzazione, che pureè stata molto modesta nel Sud, è avv:enutacon -caratteristiche le più misere e squali~

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Senato della Repubblica ~ 11024 ~ V Legislatura

'203" SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO' STENOGRAFICO 14 NOVEMBRE 1969

ficanti, e neppure in presenza di un incre~mento praticamente t'rascurabHe il GO'Viennoha saputo o vO'luto trovare gli elementaristrumenti di intervento. La imp'OstaziO'neusuraia della legge che discutiamO' ne èuna riprova, e non starò qui ad analizzareulteriormente dati che a'ltri prima di mehanno efficacemente illustrati o contestati.

Non è vero che « l'armatura urbana med-diona'le» abbia operato alcuni fondamen-tali elementi di unificaziO'neeconO'mka eciviile: è vero invece ed esattamente il oon-trario, e basta ripetere in tutte le dttà deilSud il semplice esame che io ho compiutoper Reggio Calabria per rendersene canto.Del resto, i fatti che si verificano a NapO'liin questi giorni ne sono la chiara riprova.

V'Oglio aggiungere che la situazione edili-zia di Reggia è stata illuminata in manieraimpressionante dall'inohiesta, alla quale hopartecipato, pro.mossa qualche anno fa daallcune organizzaziO'ni demO'cratiche e svdhada una équipe di medici e ingegneri. L'inda-gine ha denunciatO' una miseria soffocante,nella quale lo stesso argomento per il qualelo studio era stavo prO'pO'stO', e ciO'è il pro-blema dell' abitaziO'ne, si è oO'llO'cato a uncerto livellO' della ricerca nOoncO'me elementodi primario interesse, ma co.me fattore com-plementare e inevitabile. I ricercatori sonorimasVi travO'hi. da ciò che è emerso sullostato di squallore presente nei tuguri visi-tati e la miseria del MezzO'giorno è ancorauna vo.lta divenuta la pvotagonista prepo"tente e dO'lorosa deHa ricerca.

L'inchiesta si è riferita a 300 case di dif-ferenti quartieri per un numero di 453 vanie di 1.406 abitanti: indice di densiotà riscon-trato 3,1; indice di occupazione delle piazzeletto 1,32; case :fornite di s.olo uscio, cioècon una sOlla apertura 28 per cento., cOondueaperture 31 per centO'; gli inquilini de!1lavecchia caserma Borrace (che 500110in questigiorni va smobilitando dopo una 100tta diventi anni da parte delle organizzazioni de-mocratiche, queHa caserma BO'rrace nellaquale si ritrovavano. nuoleI di bambini de-turpati dai morsi dei tO'pi, cO'stretti cO'me

sO'no stati a vivere in condizioni di assolutaincivHtà) e tutti gli inquilini dell sinistrorione TrabocchettO' (496 famiglie, cOon un

com;plesso .di 2.0'69 abitanti) hanno le latrinein comune: si tratta di uno o più buchi af-fiancati, colmi di rifiuti, aHogati in vani diun metro quadrato, senza tetto e senza porte.

L'83 per cento di tali case sono prive diinto.naco; il 18 per cento SiOno costruite dicartone, carta ed assi. Nell 64 per centodetle abitazioni le fO'gnatuI1e nOon sono cata-logabiili perchè prive di serviziO' autO'nomO';nel 40 per cento non vi è acqua cO'r'rente. Ri-cordiamoci che in Calabria il 61 per centodelle case ancora nO'n dispO'ne di un attaccodiretto di acqua corrente, secondO' lIe sta-tistiche IoSTAT.

È da considerare che nel 1951 l'indice ca~labrese di affO'llamento stanze era del 49,2per centO' superiore a:lla media itaiEana, men-tre nel 1961 tale indice scendeva al 42,7 percento. Le statistiche ISTAT cO'nfermanoquindi la sostanza dei dati citati, quando ri-cordano che il migliO'ramento è assolutamen-te apparente poichè ,l'indice si è abbassatoquasi esclusivamente a causa dello svuota-mento di vaste zone residenziali, soprattuttonelle campagne per la massiccia emigrazionenel decennio. A ciò si aggiunga che sono sem-pre abitati in Calabria, ,come in Sicilia del re-sto, tutti i paesi .che il decreto del 1908 di-chiarò inabitabili .perchè frano si e privi diservizi.

L'inchiesta sulle raccO'glitrici di 'Olive ca-labr'esi aveva del resto riscontrato che leabitaziO'ni di quelle lavoratrici hanno un in-dice di densità del 4,3 per cento a vano;che iil 78 per cento di esse è « umidissima »;che l'indice di occupazione letto è di 1,91 (va-d a dire che in ogni piazza letto dormono inmedia due persone); che il 74 per eento ècostituito da tuguri.

Dopo il Lazio, che presenta 38.000 baraccheo grotte abitate, .delle 193.000 oensite in Ita-lia (ma quante altre migliaia ve ne sono inrealtà, quanti tuguri nel vasto hinterland nonsOolodella campagna, ma anche deiHe vecchiee nuove zone suburbane?), la Calabria, cOonle sue 24.000 grO'tte, viene al seoondo pO'sto.Ma il fenO'meno dell baracchismo è commIea vaste zO'ne dell MezzO'giorn'O, in Sicilia ein Sardegna, in Lucania e in Abruzzo, P O'i-chè le condizioni di un enorme numero diabitazioni non riescono a dare al termine

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Senato della Repubblica ~ 11025 ~ V Legislatura

20Y SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 14 NOVEMBRE 1969

baracchismo un suo specifico significato,non trattandosi di un fenamena oontingenteche esprima il critica problema degli aUoggi.Nel Mezzogiorno non è in genere possibilestabilire una misura differenziale tra le vaTiecategorie di case, poichè gran pa,rte dei pae~si sono strutturati con tuguri secolari e spes~so con trogloditi dove tutta la famiglia, so.vente numerosa, vive in un unico ambiente.

E per quanto riguarda la rete fognante, larilevazione ISTAT del giugno 1963 riferisceche una rete totale fognante esiste sollo nel34,7 per cento dei comuni i,taliani, mentre il14,4 ne è completamente privo, e il 50,9 di~spone di una fiete parziale (ma che cosa si~gnifica in effetti ciò, alla Juce dei numel'osiepisodi di intossicaziOil1e collettiva che sistanno verificando specie in questo ultimoanno?).

In sostanza, 6 milioni di italiani risultanonel 1963 ancora sprovvisti di fognature, 20milioni parzialmente provvisti e soltanto 14milioni serviti di rete fognante.

L'osservazione anche ,sommaria dei datisottolinea ancora per il Veneto il suo ruolodi Mezzogiorno del Nord, alI primo postocom'è cÙ'n il 37,6 per cento della popolazionepriva di fognature, seguito dalla Sardegnacon il 28,7, dal Friuli e dalla Calabria conil 19,4 e il 19,1 per cento. Il dato che peròmi sembra più significativo è quelilo relativoal numero dei comuni dotati di impianti de~purativi cO'mpleti di fagnatura: su 8.049 co-muni esistenti in Italia, solo 32. Nessun im~pianto totale vi è in Piemonte, Vail d'Aosta,Alto Adige, Veneto, Emilia, Marche, Umbria,Abruzzi, Malise, Calabria.

Le latrine interne allle abitazioni servonodi 43.788.810 abitanti sOllo 30.810.038, mentre12.978.722 persone dispongono saltanto dilatri<ne esterne all'abitaziane.

In quanto a'l bagno, in Italia, solo in 3 mi~lioni 763.505 case esso è presente, servendoin tutto 14.030.090 cittadini (sO'lo 14 mi:liorridi italiani possono farsi ill bagno; queste ci~fre debbono essere considerate nella lorodrammaticità), e !'impianto di riscaldamentO'esiste soiltanto per 6.622.921 persone, chene usano in 1.922.730 abitazioni.

Il problema delle fognature in Italia è al-la base di tanti episodi di inquinamento deJ~

'le acque non sO'lo laddove le condizioni ge-

nerali di igiene denunciano secolari caren~ze, ma anche all'inte:mo di grandi città perle quali ormai i<lproblema assume dramma~tici aspetti. Una serie di enormi fattori si ad~dizionano al progressivo impoverimento del~le falde idriche e i prodotti di rifiuto indu-striaH e chimici sempre più complessi oon~tribuiscono in maniera determinante a supe-rare Ila soglia di patabilità idrica quasiovunque.

D'altro canto, il modo stesso con il quale,spesso irrazionalmente, vengano affidate atecnici incompententi la prO'grettazione e ,la

costruzione dei servizi fagnanti e delle tuba-ture d'acqua è alla base di Ulna situazio-ne che richiede ben a!ltro studio e ben altrointervento. Non è evidentemente possibileper tanti comuni ita:liani affrontare con ,leproprie 'limitate dispO'nibilità tecniche edeconomiche questa importante componentedei servizi igienici di base; ma O'rganismidi inteJ1Vento statali, zonali, possono forniresoluzioni, pur,chè si riconosca autorità e com-petenza agli enti locali, dalla inizi<ativa deiquali lIe soluzioni non possono non dipen~dere.

È per questo che parlare di case servitedi acquedotti funzionanti è oggi in Italiaquasi un non senso. La maggior parte di que~ste case, di questi acquedotti, non solo nonrispondono alle esigenze quantitative richie~ste, ma sono diventati pericolo di gravi in-fezioni e di iniossicazioni.

Su 24.000 oentri, di 8.000 comuni conside-rati, 18.000 sono forniti di acquedotto, 6.000ne sono privi. Se il ca.lcolo si effettua pernuclei, risulta che 26.000 ne sono forniti,mentre 30.000 ne sono privi, anche se sonoabitati. Si tratta in sostanza di circa 20miliani di itaHani che non dispongono diacqua potabile o ne dispongono in manierainsufficien te.

M O N T I iN I, relatore. Deve sapere, se~natore Argiroffi, che ci sono dei comuni chenon hanno un acquedotto in quanto sonoin possesso di una tale ricchezza d'acquache nan ne hanno bisogno.

A G I R OFF I. 1.0 non posso approfan-dire qui questo tema; voglio solo ricordarleche l'anno scorso c'è stata la conferenza in~

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203a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 14 NOVEMBRE 1969

ternaziona'le « Acqua per la pace », nella qua~le si è dimostrato come i legislatori italianida 20 anni a questa Iparte si siano abituati,specialmente in alcune zone del Mezzogior~no, a:ll'idea che non si poteva consumare senon un <certo quantitativa di acqua potabile.In altri termini, siccome ci si era ahituatiaH'idea che in Ca1lahria non ci si ilavava, i 'Pia~ni per il cinquantennio di rifornimento idri~00 della Calabria erano stati fatti su questopregiudizio: i calabresi non si lavano quin~di non hanno bisogno di un rifornimentO'idrico, nDn hanno bisogno di affrontare O'r~ganicamente questa problema. È evidenteche un discorso di questo genere non si puòfare, ed io la inviterei, senatore Montini, arileggere ,le statistiche relative aHa dramma~tica situazione del Mezzogiorno italiano. Sepoi pensiamo che in città come Roma, comeNapoli, come Milano l'acqua manca per in~tere set,timane, ebbene io non capisco chesenso concreto possa assumere la sua obie~ZIone.

Il problema degli inquinamenti poi è unproblema che investe tutta l'Ita:lia, ed è dun~que uno di quelli più acutamente emergen~ti e che compromettono ulteriormente la di~sponibilità del rifornimentO' [drico !dellecase, negli abitati italiani. Tra le immediateimplicazioni igienico.sociO'logiche questo èuno dei problemi più acuti che la casa su~scita, e che non vengono quasi per nullarecepiti dall'a,ttuale disegno di legge gO'ver~nativo (questo è il punto) preoccupato di di~fendere, purtroppo, ben altri princìpi; impli~cazioni alle quali noi riferiamo i'1 profondovero motivo de1'la nostra battaglia attuale,quando invitiamo l'Esecutivo a penetrare ilnodo poHtico del problema della casa, a spie~gare ill proprio impegno prioritario versocomponenti da ritenersi non settoriali, pro.prio perchè di natura evidentemente sociale.Fra questi, appunto, il problema degh in~quinamenti e della generale carenza di rifor~nimentO' idrico che citavamo, dal momentoche rifornimento idrico significa sistemarzione dei badni imbriferi, significa politicadi riorganizzazione e di studio deUe condi~zioni idro~geologiche dell", zone omogenee,significa osservazione delle oonseguenze del~

l'uso indiscriminato degili anticrHtogamici

per la loro ,diffusione (se ne è constatata, daparte dell'ufficio d'igiene del Comune diFirenze, la presenza fino a 30 metri di pro~fondità) e nei frutti (per contatto o perassorbimento radicale); studio dell'inqU'ina~mento ddle falde freatiche e delle sorgenti acausa del ,loro impoverimento (cosa di cuipoco fa appunto parlavamo, e che moiJtipH~ca l'azione degli agenti tossici per condensa~zione); eccetera. Tale problema implica an~che quello degli inquinamenti atmosferici,provocati in grande misura dalla mancanzadi provvedimenti relativi aUa depurazionedegli scarichi industriali e dei veicoli a com~bustione. Agli esempi riportati recentemen~te dal CNEL altri non meno impressio~nanti se ne potrebbero aggiungere comequello di un intero quartiere di Reggio Ca~labria abitato da asmatici, divenuti tali perla combustione quotidiana <cheramministra~zione comunale colà ha disposto per annideHe spazzature della città.

D'altro canto, proprio per rispondere alvelleitarismo contenuto negli articoli 1, 2e 3 del disegno di legge n. 861, noi ci chie~diamo e vi chiediamo: come si giunge a taliassurdi episodi di disinteresse da parte dialcune amministrazioni? A quale livello po~litico e storicD vanno ricercate le respon~sabi'lità?

Forse, qualche osservazione a proposHodelle scelte compiute nel recente ventenniopuò stimolare una cor'retta identificazionedi tali elementi.

È interessante, a ta'le proposito, attraver~so una critka di tipo induttivo, analizzare lestatistiche relative ai tipi di consumo dellefamiglie urbane e rurali nei Paesi della CEE.Perchè quando neHa legge voi parlate di red~diti, dovete anche esprimere politicamenteuna conclusione; dovete dimostrare di avercapito che non si tratta sallo di numeri cheanalizzate e incasellate ma di cifre nelle qua~!li si riversano livelli e paramet,ri di rpriva~Zlioni e di sfruttamento.

L'italiana appartenente alle famiglie diaperai, impiegati e funzianari, spende piùdi tutti gli altri per consumi alimentari e me.no per 'igiene e salute: rispettivamente, il45,9 e il 2,3 per cento dei suoi guadagni.NeUe famiglie degli agricoltori tale dato si

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Senato della RepubblicC! ~ 11027 ~ V Legislatura

20Y SEDUTA ASSEMBLEA ~ REsocaNTa STENOGRAFICO' 14 NaVEMBRE 1969

mantiene, e le percentuali si aocentuanoulteriormente al 43,9 e all'1,9. Se si cansi~dera poi che sO'no sempre gli italiani a spen~dere mena degli altri per beni durevali diuso domestico, e ciaè il 6,4 e 11 4,7, se nepuò facilmente dedurre che il reddito dei la~varatori italiani viene cansumato per benidi prima necessità, e che la spazio economicoresiduo è molto angusta, soprattuttO' per ilavoratari rurali.

La c'Osa assume una sua particolare epreoccupante importanza :soprattutto perquanto riguarda la vace <{ igiene e salute »,

che costituisce il consuma più urgente so-prattutto in direzione dei cittadini che lavo-

ranO' nelle zone rurali, che sono le più pO'-vere e bisognase di assistenza. Ed è a quesitO'punta che si coagula il prablema de!ila casanel Sud.

Non esiste nel Mezzagiorna e non ha ra~gionevoli praspettive di sviluppo, allo statoattuale delle cose, una rete urbana parago~nabile a queJla già ampiamente sviluppatasiattorno alle aree metrapolitane del Centra~Nord. Non è quindi facile programmare unariorganizzazione dei servizi e quindi dei canesumi se non si consentirà il saddisfacimentodelle necessità primardiali che aggi impe-gnanO' quasi totalmente il redditO' dei dtta~dini del Sud. È questa la cansideraziane chedeve ispirare una legge socia'le per la casa.Tale considerazione va'le avviamente anche,per le zone lontane dal Sud geografico, mavicine e anarlogabili ad esso per i fenamenidi osmosi demagrafica ai quali si è accen-nato.

Noi vagliamO' ripetere queste cose can mal-ta forza, proppio dinanzi alla testardagginecan cui i nostri emendamenti sano stati re-spinti.

Il problema di un'abitaziane che nan siastrumento di sfruttamentO', ma una casaumana aHagata in spazi verdi e datata diun nueleo di servizi interni ed esterni, equindi il problema delle attrezzature collet-tive, delle :scuole (si pensi che vi sono regio~ni d'Ita'lia, come la Lucania e la Ca'labria,dove manca oltre il 60 per cento delle auleelementari e di avviamento tecnico prafes-sionale e dove l'analfabetismo ariginale ediritarno raggiunge valori che toccanO' il 50

per cento), queHo degli impianti sportivi,degli asili nido, delle scuole mateme e so-prat>tutto dei servizi sanitari viene oggi av~vertito in misura sempre più acuta paichèla differenza tra progresso tecnologico e con~diziane effettiva dell'uomo è diventata ormaiuna frattura.

Non si può continuare can gli interventiframmentari di investimentO', con i famige~rati mutui che mortificanO' e impiccano esi~stenze di intere famiglie, oon le case Gescal,quandO' non si pensa, con la partecipazioneorganica e programmata dello Stato, allacondizione degli uomini versa cui la nostraopera di politici deve spiegarsi.

Inchieste come quelle pramosse :l'annO'scorsa dal Ministero della sanità sui nucleiscolari delle pravince di Casenza e di Reg~gio Calabria, denunzianO' un'intollerabilecondiziane di disaHmentaziane e una gam~ma di ma:lattie infantili che difficilmente hariscantro in altri Paesi eurapei. La mancan~za cranica di cibO' si denuncia come un datacastante neiHe famiglie del MezzogiornO' e lemalattie endemiche ampiamente presenti nelSud confermano la dolorosa miseria di vastezone italiane. A ciò propria un meridianale,come io sona, nan può non accostare la ter~ribile analaga condizione di milioni di bam~bini imprigionati nelle maglie fittissime dicemento che armai attanagHano antiche enobiH città, umiliate nella '10'1'0 fisionomiastarica come mai, neanche can :le guerre edi terremati, era accaduto prima del recenteventennio; bambini che, come ci ha mostratoun recente serviziO' televisivo, nan hannO'mai visto un prato nè una muoca, bambinispesso figli di quegli emigrati che distruggo~no gli anni più fertili della loro esistenzaper tornare in Italia e comperare un fazzo~letto di terra can tutti ilara sudati risparmi.

In una situazione di generale carenza, ri~conosciuta come tale anche in sede ufficia:le,l'onere dei casti di urbanizzazione dal 1951al 1965 ha rappresentato solamente 1'1 per

centO' del redditO' nazionale, mentre il ritmO'di espansione nel settore delle costruzioniha raggiunto il valare del 60 per cento, tra~scurando quasi. del tutta le infrastruttureurbane. Il boom edilizio è esplasa in direzio-ne ddla speculaziane privata, sfruttandO'

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14 No.VEMBRE1969203a SEDUTA ASSEMBLEA -RESo.Co.NTo. STENo.GRAFICO

preesistenti attrezzature urbane e aggravan-done quindi ,la precedente insufficienza.

Questo è 11motivo per il qua,le ~ e avreivoluto dido ieri al senatore Perri ~ le co.n-dizio.ni di vita e di salute dei cittadini nonsolo non hanno. ricavato alcun beneficio daltipo di investimenti finora ado.ttato, ma han~no visto addirittura aggravarsi i loro pro-blemi più elementari.

Oggi dobbiamo affrontare responsabilmen-te il pro.blema degli strumenti legisllativi edeffettivi con i quaH si è sino ad o.ra pretesodi raggiungere primo.rdiali obiettivi di recu-pero umano, come >la casa, specie in direzio-ne di situazioni vas1:issime di continuo atten-tato al benessere, come quelle in cui miHonidi cittadini subiscono sin dai primi anni del-1'Iinfanzia un'ininterrotta serie di traumi so-ciali e quindi bio.lO'gici.

Per questo noi ci battiamo oggi, neH'Auladi PalazzO' Madama, per questo parHamo deidiritti di questi uomini; diritti maturati sulgrande terreno civile nel quale e non controil quale ,le decisio.ni dei politici devono spie-garsi, diritti che noi indichiamo con prO'Po.stevitali e con le p:recise soluzioni giuridichegià illustrate dai miei compagni di partito.

Le eleganti astrazioni giuridiche del sena-tore Trabucchi provocano da un lato ammi-razione per 'la sua abilità di arrampicarsi su-gli specchi di un disegno di legge che egli ri-conosce antisto.rico, brutto e pieno di inc:re-dibili «punti e virgole »; dall'altro esse ~

mi scusi senatore Trabucchi ~ proprio perla grazia goldoniana dei loro ritmi verbaH,non possono non provocare il sorrvsO'.

Ciò, mi pare evidente, porta ad una con-clusione chiara e precisa: il progetto non èun sacramento, e poichè tutti lo rico.nasconocattivo, modifichiamola.

n problema che noi vi proponiamo e alIquale vi invitiamo con viva partecipazianeè quel,lo di avvicinarsi con nuava sensibi-lità al complesso e spesso doloroso diagram-ma saciale ed umano dal quale nai ritenia-mo sorga questo messaggio appassionato,questa spinta che mercoledì 19 novembreinvestirà tutto il Paese; avvicinarsi per pren-dere atto, per verificare i fatti dell'uomo, perricercarne le cause con impegno nuovo eresponsabile, per proporre e spingere a so-

luzioni specifiche su problemi antichi e pro-fandi di diritto naturale come quello deUacasa; per saluziani diverse da quelle sinO'raadottate, che consentano anche a voi di ri-trovarvi come no.i siamo vicinO' a masse didiseredati, di uomini, di donne, di bambiniche sono stati fina ad .oggi relegati ai marginidella società italiana e partendo dai quali in-vece si deve subito ricomincia're un discorsanuoiVO, ipregnante di ,giustizia e di libertà. (Vi-vi applausi dall' estrema sinistra. Congratu-lazioni).

P RES I D E N T E È iscritta a par-lare il senatore Masciale. Ne ha facoltà.

M A S C I A L E. Signor Presidente,onorevoli colleghi, non mi saffermerò sugliaspetti tecnici di questo ,disegno di leggeperchè altri coUeghi del mio Gruppo e delGrup.po comunista ne hanno rparlato. Cer-cherò, sia pure brevemente, di fornire al-cuni ,dati e di porre alcuni quesiti. Mi di-s,piace ,che sia assente l'onorevole ministroGava, il quale, comunque, leggerà i reso-conti, perchè avrei voluta rivOllger,gli al-cune ,domande e precisamente .se, nelJagiornata di veri, lui ed il Governo nel suoinsieme abbiano letto o meno «Il Messa,g-gero ».

Nella pagina «Annunci economICI» silegge testualmente: « Istituto nazionale caseimpiegati dello Stato », cioè l'INCIS, « alie-na mediante ,gara pubblica su terreno sitoin Roma località VaI Melaina, metri qua-drati 10.700 al Iprezzo base di lire 325 mi~lioni. Per informazioni rivolgersi all'Ufficioaffari patrimoniali ,dell'INCIS di Roma ».

Prima ,considerazione: si tratta di unfatto scandaloso. Tutti i giorni si sta mo-,bilitando la .polizia qui a Roma per butta-re via i ,cittadini baraccati che océupano ipalazzi, tutti i giorni gli impiegati delloStato, per i quali è sorto questo i,stituto,chiedono, so.llecitano e reclamano, accantoalla soluzione del problema della libertànegli uf.fici e nei posti di lavoro, il dirittoad avere una casa perchè versano i contri-buti, mentre, con la massima disinvoltura,l'istituto INCIS fa apparire sul «Messag-gero» del 13 novembre l'annuncio .di ven-

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V Legislatura:,enato della Repubbllca ~ 11029 ~

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dita a 30.500 lire al metro quadro camebase d'asta. SiamO' bravi quando, dabbiamavendere! Il presidente di questo IstitutO'e i vari Ministeri che la cantrallana da"vrebbera ,canascere ,la deficienza di allag"gi, nan sola nella città di Roma, ma intutto il Paese!

Mi può dire qualcosa l'onarevale Ba? El'onarevale Sattasegretaria? Bene ha fattal'anarevole Ga.va a nan essere ,presente.Può risJJandere a questa mia ,domanda lamaggiaranza? Può rispandere il senatoreTrabucchi (che nan vedo in Aula) il qualeha osannata al disegna di legge?

Basterebbe soltantO' questa .citazione perdirvi: andate via e subito, prima che siatrappa tardi! Queste cose diremO' durantela manifestaziane per la casa che si sval~gerà il 19 nav,embre, ciaè mercole,dì pras~si,mo.

Ma, onarevole Presidente, nan è salaquesta l'aspetto negativo che intendevo es.a~minare nel carso del mia intervento,.

Su un giornate gavernativa, «La Gazzet~ta del Mezzogiarna)} di martedì Il navem~bre, a Ipagina 10, Ic'è un articolo, dal titala« Città senza case !per chi non ha soldi »,a firma del dattar Domenica Di Gioia. Va"lete sa,pere qualche notizia intornO' all'au~tore di questo articola? È un funzianariadi JJrefettura checandanna apertamente lainsensibiEtà dei vari GO'verni IOhe si sanasuoceduti nel nostra Paese! Il dattor Da~menico Di Giaia scrive che gli investimentipubblici sana calati, contrariamente allestatistiche che .ci ha letta il senatare Tra~bucchi (ep,pure iO' credo che egli canascaabbastanza bene i numeri), e che spessarestanO' inutilizzate ingenti samme mentrei signari dell'INCIS di Rama pravvedana,pO'i, a,d alienare terreni, a nO'n costruirecase per i propri dipendenti, eccetera.« Gravi ritardi nelle ~pere di urbanizzazilO~ne. Occarrana leggi più dfici.enti ». È quin~di in aperta polemka con vai l'autO're del~l'artkalO'.

Vi risparmierò, anarevali col1eghi, la let~tura campleta dell'articalo, ma varrei farequalche citaziane. «Il problema della casatarna ad essere ripraposto in termini dram~matki all'attenziO'ne dell'apiniane ipubbHca.La crisi degli al,laggi, anzichè essere risal~

ta, SI e acuita saprattutta nelle città surri~scaldate dalla penuria di abitaziani a made~sta canane di affitta. Il probJema interessain particO'lare i grandi centri, ma nan v'èdubbio ohe le preoccUJ]azioni del cara~casasiano avvertite ovunque can maggiare aminare tensione dalle classi meno abbienti.

« Dispiace infatti canstatare » ~ dke l'ar~ticalista della maggiaranza (quale finezzadi linguaggiO' per salvare l'anima sua e delGaverna!) ~ «ohe l'interventa pubbliconel campo dell' edilizia ecanomica e papa~lare si sia andata se.ill!Pre più cantraendananastant.e le buone intenziani di favorirela realizzazione di un vasta pragramma dicostruziani. I dati sana noti: gH investi~menti pubblici nel settore, nel 1968, hannO'castituita 11 7,4 per .centa del totale degliinterventi nell'edilizia, contro i,l 25 per cen~to .del 1951 ». FacciamO' perciò come la tar~taruga, onorevole Ministro, standO' a questidati che sano ufficiali perchè forniti daivari Ministeri.

« Non v'è quindi di che sltupirsi se i cetipopalari ponganO' in termini più pressantial1'attenzione dei pubhHci !pateri il dram~ma della casa con tutta la complessità deisuai .problemi. L'iniziativa pubblka nel set~tare edilizio viene chiamata quindi sul iban~co degli imputati. La Gescal nan riescea.d attuare i suai programmi e ingenti :sam~me restanO' inutilizzate. I prindpali entioperanti nel settore edilizio' (INCIS, Isti~tuta case autanome pO'polari, IstitutO' perla svilluPiPo dell' edilizia saciale) si muavanain un camPo minato dai camplicati mecca~ilismi legis.lativi ,e dalle lungaggini delleprocedure.

Le difficaltà maggiori, Iperò, vengonO' cer~tamente dal1'aoquisiziO'ne delle aree me~diante esprapria e dalle opere di ur.baniz~zazione; quand'anche si applichi il meocani~smo esprapriativa della legge 18 aprile1962, n. 167, è da seguire un proced~mentaincantrasto cO'n l'esigenza di rapidità deiprogrammi castruttivi, alla cui realizzazia.ne ,sona legate le attese di tante famigliecostrette a vivere in baracche a in localiantigieni.ci e sapraffallati ».

Non vada altre, onarevali colleghi: arti~cO'la, pensierO', arientamenta di uno dellamaggiaranza ripO'rtata in un organo di

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 11030 ~

14 NOVEMBRE 196920Y SEDUTA ASSEMELEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

stampa della maggioranza, annuncio sul« Messaggero» di ieri di certe storielle !pocopuhte; e sarei andato al di là se qui fossestato presente ,l'onorevole Gava, tutor,e, sidice, della giustizia per essere Ministro digrazia e giustizia. Ma, rileggendo tutto iltesto del disegno di legge, a conti fatti,rientrano nel blocco forse un milione difamiglie con contratti anteriori al 1947,mentre per gli altri si dovrà passare per leforche dell'ac,certamento che le abitazioninon siano «dassificate di ,lusso» e che nn~quilino con la famiglia non sia iscritto perun reddito superiore a 3 milioni. Secondogli esperti, il varco lasciato alle possibilitàdi ulteriori aumenti assomiglia piuttostoad una faHa che a un turacciolo. Nessunpro'Vvedimento calmieratore, infine, per lemig,liaia di eserdzi commerciali e di botte~ghe artigiane colpite a più riprese dagliaumenti. Questo il nucleo delle decisioni delGoverno sul ,problema delle case, accoltecon un plebiscito di contrasti e non solo dal~le sinistre, perchè anche le ACLI, in una let~tera del presidente Gabaglio a,l Ministro dellavoro, giudicano il blocco non generalizzatoper !'intero territorio nazionale soltantouna risposta parziale ed episodica ad unproblema che è causa di profonda t,ensionein tutto il Paese, fra tutti i lavoratori e laspia di un atteggiamento governativo cheavaJla le scelte del potere economico e del-Ie forze deHa speculazione edilizia. Il bloc~co, così concepito, rimane a mante ,dellas,peculazione che realizza ingenti profittIsulle aree e sulle nuo'Ve costruziani in spre~gio di ogni 'Vincolo urbanistico, mantenendoad alti livelli il costo della ,casa. Nelle ulti~me settimane, a Roma, per esempio, l'Unio~ne consorzi volontari ~ nuclei edilizi fuoripiano regolatore ~ ha rile'Vata altri nuo'Vicasi ,di lottizzazione abusiva di terreni ndlafasÒa suburbana, di Acilia, Tarrenova,Prima Porta,Prenestina e 'Via dicendo. E ladanza dei terreni e delle costruzioni con ti~nua. Questo per citare Roma, ma altrettan~to avviene a Bari, dove vivo, a Napoli, dovetutto si sfascia, a Torino, a Milano, ovun~que in tutto il Paese. Non a caso ~l Gover~no esclude con per'Vicada la IPossibilità diuna legge sull'equo canone che investirebbela totalità degli inquilini offrendo un para~

metro unico e c,almieratore dei prezzi; nona caso il blocco degli affitti a'V'Viene sempread affitti già aumentati congelando i prezziai più alti livelli anziohè favorirne una di~minuzione. Non a caso, onorevoli colleghidella maggioranza, si bloccano gli laffitti manon gli sfratti, ,lasciando largo spazio alleiniziatl'Ve della proprietà privata anche almargine dell'applicazione delle nuove nor~me. Senonchè il problema della casa ha re~gistrato, negli ultimi mesi, alcuni sostanzia~li mutamenti. Fino ad ora, salvo casi paretic01ari ed episadici, la latta per la casa sirisalve'Va, nella pratica, in un conflitto del~1'inquilino singola cantro il fronte coalizza~to della speculazione, con risultati facil~mente prevedibili. Le latte recenti, le accu~pazloni di Napoli, di Roma, di Bari ,a,l quar~tiere SanPao.lo, lo sciapero generale di To~rino, gli scioperi di Milano e di Firenze,hanno trasferito il problema della casa sulterreno degli scontri di classe.

Ecco, onO'l<e'Voli colleghi, la mgione perla quale non mi sono soffeI'lmato sugli aspet~ti tecnici deJla questione. Il collega Argi~

l'oHi parlava del problema della casa comeserrvizio sociale. Il prob1ema della casa è ilpunto in oui si scontmno gli interessi deilavoratori e la prepotenza dei padI'oni.

Questa è la ragione per la qUalle noi, soli~darizzando Icon tutti i lavonatori italiani chescenderanno in sciopero il 19 di questomese, ,facciamo un'ulteriore scelta: essereaccanto ai 11avo.ratori che chiedono la casaed una ,legislazione più democmtica e piùavanzata. L'operaio si è Ireso Qonto che il,furto sulla busta ,paga non avviene soltantonegli avari calcolatori della cassa di fabbri~ca, ma continua nella ,rapina di un affittocOlme nella Ispirale ascendente dei prezzi deigeneri di consumo. Attualment,e !'incidenzadel fitto ,libem sul sallario medio industriale(questi dati sono stati rilevati in un docu~mento unitario della CISL, CGIL e UIL) su~pera il 50 per cento, mentl1e l'incidenza del,fitto parzialmente bloocato arriva, dopo gliultimi scatti, alI 35 per cento e !'incidenzadei fitti cosiddetti di edilizia pubblica ad ol~tre il 15 per cento. Per Ie nuave costruzioni,sempre di edilizÌ!a pubblica, vi sono casi incui i fitti giungono anche aH' altezza del 35

Iper cento.

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Senato della Repubblica ~ 11031 ~ V Legislatura

203a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 14 NOVEMBRE 1969

Vi è strata una gmnde agitazione a Lecce.Gli inquirlini delle case popolari hanno detto:pel'chè l'Istituto case popo'lari è sul terrenoconcorrenziale per superare i paI1alffietri deiprivati padmni? La .connessione tra ~e gran-di lotte salariali ed il diritto aid una casa adequo canone si è stabilita nei £atti. Gli ediliscioperano denunciando che i prOlfitti deicostruttori di oase aumentano mentre il po-tere di acquisto del sabrio dei veri arteficidel boom diminuisce. L'incidenza del costodel 1av011Onell'edilizia ha avuto, in questoultimo decennio, una costante riduzione sulcosto complessivo deLle opeve. Esso è in-Fatti passato da percentuali superiori al 30per cento aH 'attuale 22 per cento portandosicosì a livelli inferi ari ad altri settori manu-fatturieri.

Quando si :parh deUa casa i grandi teori-CI del neOlcapitalismo na:zio[ljale s£OIderano ilmeglio della loro fantasiosa 1Jellminologia echiamano questi fenomeni, oOln una puntadi snOlbismo, fenomeni patolog1ci. COSI hascritto Francesco Forte su « Il Giorno» dialcune settimane fa, quasi a suggerire chealila malattia ci dobbiamo 'rassegnare: sa-rebbe l'eredità della guer1I1a, ddle coabita-zioni del dopoguerra, un problema annosoe sciagurato che il balzo in avanti dell'eco-nomia provvederà ad eliminare. Bontà SUIa,dell'articolista de « Il Giorno »!

Ma non è con ques11e pennellate linguisti-che che si possono risolvere i gI1arviproblemidella società itJaHana. Voi, che vi ispiratead una alta .concezione, ad un grande jrdeale,come conciliate questo stato di ease con larealtà del Paese ? Voi che vi scandalizzateper alcuni :batti che avvengono nel Paese e lidefinite rcontJrari alla morale? Ma vi rendeteconto che, per esempio, lad Andria ci sonoquasi 1.000 famiglie eomprendenti 11 milaesseri umani (sono famiglie numerose) sen-za aoquedotto e senza fognatuna? Questagente si vede castret11a a buttaI1e sulla pub-bHca via tutto i,l Iiquame e si tmva ,in can-diziani igienirOhe veramente disumane. Mal-grado i nostri interventi suHe autorità pre-poste alla risolu2!ione di questi pmblemi,tutto si affida alla provv]l(lrenza. Conosoe ilGoverno, che ne pallIa spesso con enfasi,que1'lo che è stlato fatta nel Mezzogiorno diIta1i:a? Vi darò ailcuni dati che riguardano

la regione ,pugliese: «lJaregionre in rcifr-e »,questo era il carte110 di alcuni lavomtoriche sciopemvano.

COIlsentitemi, signor Presidente, questopiccalo riferimento: i disoccupati inPuglianel 1951 erano 100 miLa, nel 1968, 400 mila.Su ogni 5 lavorrutari uno 'si tmva aLl'estero.Àbbilamo 344 m11a braocianti e salariati ilcui guadagno medio, ona11evoli estensori diquesto disegno di Ilegge, si 3Jggim per unintero anno intorno alle 210.000 lire, perchèci sono alcune leggi ohe fissano ,Le grardua-torie p.er i braccianti, e èL1cono: tu s.ei unl:avorato11e eccezionale, hai diritto a 50 gior~nate lavorative; tu sei un salariato fisso ehai diritto a 200 giornate lavomtive. Lamedia nell'anno è di 104 giornate lavorati-ve. Onorevoli rool1eghi, i giorni dell'annonon sono 104 nè 50. Se 'Considerate che an-che quelli che lavorano tutti i giorni del-l'anno avvertono nel Paese grandi disagi,'Come potete pretendere che quella gente,che voi stessi dite che dev.e lavorare 100g,iorni all'anno, se ne stia buona? Altro chescioperare! Bisognerebbe Irovesdare tuttoper farvi capire, una volta per sempre, chebisogna cambia11e strada. Manovali ed ope-mi: salari medi da 40, 70 mila liDe mensiH.Casa particolare: le operaie deIl'industriadeH'abbigliamento, con 100 lire all'ora. Centolire all' oIra!

ÀUle scorastiche: mancanti. L'Italia è unPaese ad altissimo livello culturale: cono~sdamo Dante, Petramca, Ca]1duoci e via di-scorrendo. Questo nelle graIldi manifesta-zioni ufficiali; ma in realtà qual è la s1tua-zione? Mancano seimHa aule scalastkheper i bambini che nan devono studiare Dan-te, ma devono imparare l'aLfabeto, bambi~ni di 5, 6, 7, 8, 9 anni. Per quanto riguardala scuola media mancanO' 5 mila aule scola~stiche.

Le abitazioni. Qui il quadro è ancora più{( beno », onorevoli colleghi: 889.295 abita-zioni. Di queHe che ,ci sono 457 mila sonosenza acqua potabile, senatore Montini, enon certo per voler i'mmettere acqua nellakrigazione in agricoltura

Sa l'onorevole Montini che 54 anni £a i la~vor:atori pug1iesi, ai te,mpi di Gaetano Sal~vemini, e ancora prima; ai tempi di Bovio,di Imbriani, soendevano in piazza p.erchè si

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 11032 ~

14 NOVEMBRE 1969203a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

moriva di sete? Infatti si scrisse: Arsaet sitibonda Apulia.

Onorevoli colleghi, nel 1969 anche nell'in-dustriosa Bari, la capitale (aLcuni direbberola capitale delLe Puglie o del Mezzogiorno:non so quante oapitalì abbiamo), ane duee mezza del p.omeriggio l'aoqua se ne va. Enei comuni ddla provincia di Bari, come delleccese, del foggiano, del brindisino, delta:rantino, .l'acqua viene centellinata comeil caffè: due, Itre o quattro ore al maSSImo.

Ebbene, dioevo ohe 457 mila fabitazionisono senz'aoqua potabile; 240 mila abita-zioni sono addidttura senza latrina! Questisono i dati ricavati da uno studi.o compiutodal Comitato della pmgI13!mmazione puglie-se: queste cifre non vengono fornite daesperti del PSIUP o del Partilto comunista;s.ono dati vostri. Di ca<se senza bagno ce nesono 760 mila. Si conosce pOlca il bag.no. Perfortuna sulla costa c'è il maJ:1e. Slccome ab-biamo un bellissimo clima soppedJamo conl'acqua marina a certe esigenze igienkhe,pnorevoli colleghi. Negli ospedali inoLtremancano 27 milIa posti-letto.

Un ultimo dato ed ho finito: l'acqua pergli usi civili, agricoli e imLustlfiali ed a que-sto proposito mi 'rivolgo a lei, senatoreMontini. In Pugl,ia abbiamo 80 metri cubi diacqua per abitante, distribuiti nel modo chesappia<mo; mi pare che a Milano ve ne siano980 per a<bitante. E n.oi disouti,amo una leggesui fitti mentve ci troviam.o davanti questiart100li così contmddittori, fJ:1eddi, che nondicon.o niente perohè i,l problema della casa,onorevoli colleghi, non è un fatto burocra-tico. Se volete una società più civille, dovetepure riconoscere che i servizi sociali dellacasa sono f.o']]ldamentalie che attraversoquesti l'uomo si sente veramente tale.

Ro finito, onorevoH oolleghi e signor Pre-sidente. Dilungarmi sarebbe vana fati,ca per-ohè l'espedenza ci ha insegnato ohe più sipaula a questa maggi.oml1za, a questi Go-verni, meno si 'rieSlce a farsi capi1re. Iniziòla battaglìa nelle pJ:1eoedenti legislature ilmio compagno di parte Roda; l'esito fuqueillo che £ued ella, senatOJ:1e Montini, simemvigl1a, ma n.on dovrebbe memvigliarsi.Proprio perchè domani non vi siano dellesorprese, bi1sogna cambiare indirizzo perchèpiangere quando è troppo tardi serve s.olo

ad intenerire quelli 'ohe stanno intorno enon a far aprire gli QIochi di fronte aLlavealtà.

I lavoratori i,taliani dkonoahe le caseci s.ono, e lo diciamo anche noi. Se non cele date, hanno scritto i lavoratori nel corsodelle l.oro manifestazioni, noi le occupe-remo.

Signori della mag1gioranza, assumetevitutte le responsabilità, noi ci siamo assuntele nostlre; o .cambiate stlrada o saranno ifatti a faTvela cambiare.

P RES I D E N T E. Rinvio il seg.uitodella discussione alla prossima seduta.

Annunzio di interrogazioni

P RES I D E N T E. Si dia letturadelle interrogazioni pewenute alla Presi."denza:

G E R M A N O " Segretario:

BORSARI. ~ Ai Ministri del lavoro e del-la previdenza sociale e dell'interno. ~ Persapere se sono a conoscenza che il giorno 7novembre 1969 al cementificio « Segni)} diSavignano (Modena), mentre era in corsouno sciopero di quelle maestranze, la poliziaed i cara!binieri, su richiesta della direzione,sono intervenuti e, tra l'altro, sono ,entratinello stabilimento intimidendo i lavoratorie costringendo i membri della commissioneinterna a recarsi in caserma dove sono statisottoposti ad interrogatorio;

se non ritengano che tale comportamen-to delle forze dell'ordine costituisca un gra-ve atto contro il diritto di sciopero e unainammissibile interferenza nella vertenza sin-dacale, interferenza che incoraggia nntran~sigenza e il comportamento provocatorio delpadronato;

per conoscere, infine, quali misure si in~tende adottare nei confronti di chi ha di-sposto un simile intervento, anche allo scopodi evitare il ripetersI di analoghi episodi.(int. or. - 1198)

PREZIOSI, DI PRISCO, VENTURI Lino,TOMASSINI. ~ Al Ministro dell'interno. ~

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Senato della Repubblica ~ 11033 ~ V Legislatura

14 NOVEMBRE 1%9203" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

La sede del PSIUP deHa Federazione di Ca-serta è stata oggetto, nella serata di ieri 13novembre 1969, di un proditorio e provocato-rio atto di aggres,sione con mezzi incendiari.

Si chiede di conoscere quali iniZiÌative sia-no state prese per l'individuazione dei re-sponsabili, tenendo conto che, a parere degliinterroganti, le indagini non sono dif,fioili,essendo da indirizzare verso ambienti benindividuati della destra che tenta, anche nel-la zona della Campania, azioni prodHoriecontro i movimenti e le organizzazioni demo-cratiche e popolari. (int. or. - 1199)

CODIGNOLA. ~ Ai Ministri della pub-

blica istruzione e dell'interno. ~ Per saperese siano a conoscenza della denuncia sportacontro 15 ragazzi del liceo «Mamiani » di Ro-ma e contro la loro insegnante professoressaOrtensia Lami Leonardi, per i reati di oc-cupazione e di interruzione delle lezioni, conriferimento a fatti avvenuti 1'11 dicembredell'anno passato, e quali dichiarazioni essiabbiano da fare nei cònfronti di un metodorepressivo che continua ad essere adottatonei confronti di giovani che si propongonodi partecipare attivamente al dibattito, aper-to in tutto il Paese, sulla riforma della scuo-la, e nei confronti dei non molti insegnantiche giustamente esercitano il diritto ed ildovere civico di ascoltare questi giovani, ren-dendoli sempre meglio consapevoli delleloro funzioni e delle loro responsabilità dicittadini. (int. or. - 1200)

Interrogazionicon richiesta di rispO'sta scritta

RUSSO. ~ Al Ministro della pubblicaistruzione. ~ Premesso che il furto della« Natività» del Caravaggio rappresenta unagrave menomazione del nostro patrimonioartistioo,

per conoscere se tutto è stato fatto perreperire l'importante dipinto, tra i più si-gifi,cativi del grande artista, e che costituiscel'ornamento essenziale dell'ambiente per cuifu creato. (int. sor. ~ 2641)

VERONESI, BOSSO. ~ Al Presidente del

Consiglio dei ministri ed ai Ministri delle

finanze e di grazia e giustizia. ~ Per cono-

SJcere se non ritengano opportuno e dovero~so dare, con urgenza, le d~sposizioni del ca~so perchè la Direzione generale del conten-zioso ,del MinisteI10 delle finanze desis'Ìa dal-l'iniziativa reoentemente presa di ritenereil diritto alla restituzione dell'imposta difabbrkazione sui filati esportati prescrittoai sensi deIl'articolo 18 del decreto-legge3 gennaio 1947, n. 1, qualora nel termine didue anni dalla da'la di presentazione delledomande di restituzione non venga intcr;po-sto dagli aventi diritto un nuovo atto inter-ruttivo della rpresorizione, sia perchè talenuova impostazione costituisce un'innova-zione sostanziale ,dell'interpretazione dellalegge rispetto ana prassi finora seguita daI-l'A:mministrazione finanziaria nella liquida-zione delle domande di restituzione dellaimposta sui filati, sia perchè il notevole ri~ta~do con cui avviene il recupero di taMcrediti è addebitabile solo a,I,I'Ammin1st,ra-zione e non certo agli operatori.

Quanto sopra in considerazione anche delfatto che, sovente, malgrado i ripetuti in-terventi eSiperiti dagli aventi diritto per unpiù sollecito espletamento dei ,rimborsi, lerelative domande inoontrano periodi di gia-cenza rp'resso Je Intendenze di finanza, primadi essere esaminate, di gran lunga superioriai due anni. (int. scr. - 2642)

VBRONESI. ~ Ai Ministri delle finanze,del cO'mmercio con l'estero e dell'industria,del cO'mmerciO' e dell' artigianato. ~ Per sa~pere se sono al corrente che tre Paesi delMEC (Paesi Bassi, Belgio e Germania occi-dentale) usufruiscono da anni di rilevanticontingenti tariffaJ:1i di piombo greggio inesenzione da dazio, onde permettere a:lle lo-ro industrie utHizzatrici di sostenere costiinferiori, con vantaggio anche per le espor~tazioni, e che inizierà quanto prima, in sedecomunitaria, l'esame delle domande di rin-novo o di nuova corncessione per n 1970.

Per conoscere altresì se è stata presa inconsiderazione l'opportunità, nel perfeziona-nato regime di unione doganale europea, dichiedere per l'Italia un analogo contingentetariffario, che sia commisurato alle esigenzedel'l'industria nazionale di trasformazione delpiombo, sia nel settore elettrico, sia in quel-lo chimico.

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Senato della Repubblicc. ~ 11034 ~ V Legislatura

14 NOVEMBRE 1969203a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Una ta:le misura potrebbe attenuare il di~sagio delle aziende di trasformazione; re-stitui,re alle stesse più obiettive condizioni di I

competitività; scongiurare il pericolo di di-storsioni, a nostro danno, della concorrenzaintracomunitaria, per le quali riesce oradifficile, in regime di unione doganale, mc-cogliere la documentazione che faccia pro-va per le autorità comunitarie, come è avve-nuto nel passato, quando tali contingentivennero temporaneamente sospesi. (in,t: sor.-2643)

MURMURA.'7"

Ai Ministri del lavoro edella previdenza sociale e dei lavori pub-blici. ~ L'intel1rogante, ohe ha dpetuta-mente fatto pJ:1esente La gmvissima situa-zione edilizia neLla pDOvinda di OatanzaroOIVle'tuttom esistono, accanto a migliaia difatisoenti case, centinaia di baraoche co-struite in ocoasione dei tel1r;emoti del 1905e del 1908, ,chiede di oonoslcere le ra-gioni del trattamento tanto negativo pra-ticato con la moen1:e distribuzione dei gia-oenti fondi ddla GESCAL e riLeva l'indi-spensabilità di UJna ooncreta e sollecita re-visione ddla decisione assunta. (iillt. s'Or. -2644).

PELLICANO'. ~ Ai Ministri dell'agricol-tura e delle foreste e dell'interno. ~ Per sa-pere se siano a conosoenza della situazionedi grave disagio economico, di disgregazio-ne sociale ,e di dissanguante emigrazione incui si trova la Calabria e particolarmentela provincia di Reggio Calabria, dovuta prin-oipalmente alla mancanza di industrie e alladisastrosa politica agraria che non cura ladifesa del suolo, non incoraggia l'importantefunzione sociale della piccola proprietà con-tadina e continua a mantenere i coloni e glienfiteuti perpetui e miglioratari in una con-dizione opprimente e subalterna, e qualipl10vvedimenti intendano p:rendere affinchèvenga solLecitata l'applicazione della leggen.607.

Per tale motivo tutta la regione è in fer-mento e già i dirigenti dell'Alleanza conta-dina, del1e ACLI, delle tre grandi confedera-zioni sindacali e dei partiti politici più avan-zati hanno raggiunto l'accordo unitario per

lottare, affinchè la situazione calabrese cam-bi e si rinnovi radicalmente.

A Motta San Giovanni il 10 novembre 1969centinaia di coloni ed enfiteuti, con la so-lidarietà della popolazione e la unitariletàdi tutte le organizzazioni sindacalri di cate-goria, hanno costituito un corteo e con car-telloni hanno percorso le vie del paese pro-testando contro la classe dirigente che ritar-da volutamente l'applicazione della leggen. 607 per ,continuare a favorire i padroni.

La vibrata protesta si è conclusa in PiazzaAlecci, dove i dirigenti sindacali e politicihanno parlato per puntualizzare i problemiddla terra e dei contadini e della necessitàdi continuare la lotta uni tana affinchè ven-ga, al più presto, applicata la legge, consen-tendo ai contadini nuovi poteri d'iniziativae l'affrancamento della terra per hberarli dalsecolare retaggio d'ignobile sfruttamento edi feudali rapporti di subordinazione. (int.scr. - 2645)

PELLICANO'. ~ Ai Ministri della sanità,

dei lavori pubblici e dell'interno. ~ Per sa-per,e quaH ilmmediati provvedimenti inten-dano prlendel1e per Tisolvere la grave situa-zione ohe si è deter;minata a DDOSi, frazione

I di RizziÌconi, provincia di Reggia Calabda,dove !'intera popolazione (uomini, donne ebambini) ill 7 novembre 1969 ,si è loosltituitain corteo e ha raggiunto con cartelloni Riz-ZJiooni protestando unitariament'e ed ener-gicamente contro le autorità comunali, pro-vinciali e goveI1I1Jati:ve.

La frazione di Drosi vive da sell1[Jre inun completo rubbandono particol,armente!per l'as.petto igienico-sanitario e, per laincuria deU'tamminisvrazione oomunale e perl'inerzia dell'ufficiale sanitario, si sono veri~noati, da aill'ni, vari casi di tifo.

La :rete fognante iniziata è stata sospesaproprio quando l'inverno lilmperversa e hacostretto così La popolazione a vivere nelfango e nelle pozzanghere ed a camminaresulle strade malrconce e nel piÙ caotko dis-sesto.

In una situaziÌone di assoluto abbandono,di miseria, di caDenza igienÌiCo-saniltaria e digrave disagio economioo nessuno si è ac~corto deU'tinquilHamento dell'acqua potabiJle

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Senato della Repubblica ~ 11035 ~ V Legislatura

203a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 14 NOVEMBRE 1969

e dei oonseguenti oasi di tifo. Sohan1'o dopola vibrata protesta della popolazione, il ca-po gabinetto del prefetto, portandosi sul Iuo-go, ha oonstatato la g:r~aveeallalI1IDante si1'ua-

ziO'ne e ha assurrto pliecisi impegni per iprovv,edimenti di 'emeIigen2ìa.

I provvedimenti debbono OOil1!sisÌit~reinun'opera di bonifioa e di r,innovamento perev;itare altI1i malanni ,e t8Jltve protesrte che,porta tea1l'esasperaziOlne, potreb bevo espri-mersi in ribellionev;em e propl1ia. Cinto scr.

-2646)

VENTURI Lino. ~ Al Ministro dei tra-sporti e dell'aviazione civile. ~ Per saperese è a conoscenza del grave stato di disa~gio degli utenti e dei dipendenti dell'ATAdel comune di Andorno Micea (Vercelli) con-seguente alla politica privatistica della di-rezione ATA volta a ridimensionare ed apeggiorare progressivamente il servilzio tra-,sporti (corse, automezzi, personale e sala-ri), e come intenda venire incontro alle esi-genzeespresse da quella Giunta municipaile,nell'interesse ,stesso della collettività e delprogresso del biellese. (int. 'scr. - 2647)

LI VIGNI. ~ Al Ministro delle partecipa-zioni statali. ~ Per sapere se non intendarivedere la decisione a suo tempo presa dinon intervenire per permettere all'aziendaCEE-MZ di Copparo (Ferrara) di riprenderee sviluppare la propria attività produttiva.

Infatti, dopo la dichiarazione di fallimentodella CEE-MZ, i lavoratori, in sede di eser-cizio provvisorio, rischiano di perdere daun momento all'altro il posto di lavoro: perdi più la pesante presenza di mutui IMIsvuota nei fatti il privilegio dei lavoratoriper quanto riguarda la percezione delle lorospettanze arretrate. Ciò è particolarmentegrave, trattandosi di zona considerata de-pressa. (int. scr. - 2648)

GERMANO'. ~ Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni. ~ Premesso che rinmolti !comuni della provincia di Messina nonè possibile rioevere le trasmissioni televisivedel primo e del secondo canale,

per conoscere se intenda disporre per-chè siano eseguiti i lavori relativi all'impian-to di trasmettitori localri al fine di eliminare

le cause che non permettono la ricezione deiprogrammi televisivi. (int. ser. - 2649)

ABBIATI GRECO CASOTTI Dolores. ~ AlMinistro del lavoro e della previdenza socia-le. ~ Per saQJere:

se si,a a conoscenza deLla serrata attua-ta dallo 'stabilimento SMI di Brescia perostacolare il libero esercizio del diritto di'sciopero da parte dei lavoratori;

se non ritenga rehe la serrata sia uno stru-mento di ,ricatto in contrasto con lo spi:ritodella Costituzione e che il dilagare di questapratica da parte deLle imprese richieda l'ado-zione di norme ~ anche in sede di approva-zione dello statuto dei lavoratori ~ che con-sentano l'intervento dei pubblici poteri perripristinarre nelle vertenze sindacali il preesi-stente ,rapporto tm le parti che, con il suocomportamento antisindacale il padronatotenta di stravolgere a proprio favore. (int.scr. - 2650)

Ordine del giornoper le sedute di martedì 18 novembre 1969

P RES I D E N T E. Il Senai'o tomeràa riunirsi martedì 18 novembre in duesedute pUibbliche, Ila prima alle ore 9,30 e la>seconda alle ore 16,30, eon il seguente ordi-.ne del giorno:

L Seguito della di,scussione del disegno dileg,ge:

Norme relative alle locazioni degli im"mobili urbani (861) (Approvato dalla Ca-mera dei deputati).

II. Discussione del disegno di legge:

Ratifica ed esecuzione delle Convenzio~ni nn. 91, 99, 103, 112, 115, 119, 120, 122,123, 124 e 127 dell'Organizzazione inter-nazionale del lavoro (788).

La seduta è tolta (ore 13,20).

Dott. ALBERTO ALBERTI

Direttore generale dell'Ufficio dei resoconti parlamentarI