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SENATO DELLA REPUBBLICA VIII LEGISLATURA 84a SEDU1'A PUfJBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO MARTEDì 5 FEBBRAIO 1980 Presidenza del vice presidente VALORI, indi del vice presidente OSSICINI INDICE CONGEDI . . . . . . . . . . . . Pag. 4407 CORTE COSTITUZIONALE Trasmissione di sentenze 4409 Ordinanze emesse da autorità giurisdizio- nali per il giudizio di legittimità 4410 DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentazione .... 4407, 4459 Deferimento a Commissione permanente in sede deliberante . . . 4408 Deferimento a Commissioni permanenti in sede referente . . . .. .... Presentazione di relazione 4408 4408 4458 Trasmissione dalla Camera dei deputati ELENCHI DI DIPENDENTI DELW STATO ENTRATI O CESSATI DA IMPIEGHI PRESSO ENTI QD ORGANISMI INTER- NAZIONALI O STATI ESTERI . . . . ENTI PUBBLICI 4410 Annunzio di richiesta di parere parlamen- tare su proposta di nomina . . . .. 4408 INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI Annunzio 4459, 4460 Interrogazioni da svolgere in Commissione 4470 Ritiro di interrogazioni . . . . . . . . 4471 Svolgimento: Pag. 4411 e passim 4451 4445 PRESIDENTE BACICCHI (PC l) BAUSI (DC) COLOMBO, ministro delle poste e delle te. lecomunicazioni 4435 DELLA BRIOTTA (PSI) 4423 FABBRI (PSI) ... .4413,4420 PASSINO (Misto-PLl) 4442 GHERBEZ Gabriella (PCl) ... 4455 LAVALLE (Sin. Ind.) . . . .. 4432 LEPRE (PSI) . 4452, 4458 LETTIERI, sottosegretario di Stato per l'in- terno . . . . .4447, 4454 MIANA (PCl) . . . . . . 4419 PIERALLI (PCI) . . . .. 4440 REBECCHINI, sottosegretario di Stato per l'industria il commercio e l'artigianato 4415,4422 ROMANÒ (Sin.Ind.) ......... 4444 SANTUZ, sottosegretario di Stato per gli af- fari esteri . . . . . . . . . . . . . 4430 MINISTERO DEL TESORO Trasmissione di re!azione 4409 ORDINE DEL GIORNO PER LA SEDUTA DI MERCOLEDI' 6 FEBBRAIO 1980 .. 4471 SU UN EPISODIO AVVENUTO ALLA CA. MERA DEI DEPUTATI IL 1° FEBBRAIO PRESIDENTE ........ .4410,4411 STANZANI GHEDINI (Misto-PR) . . . . . 4410 TIPOGRAPIA DEL SKNATO (1200) ~ 4

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SENATO DELLA REPUBBLICAVIII LEGISLATURA

84a SEDU1'A PUfJBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

MARTEDì 5 FEBBRAIO 1980

Presidenza del vice presidente VALORI,indi del vice presidente OSSICINI

INDICE

CONGEDI . . . . . . . . . . . . Pag. 4407

CORTE COSTITUZIONALE

Trasmissione di sentenze 4409

Ordinanze emesse da autorità giurisdizio-nali per il giudizio di legittimità 4410

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentazione . . . . 4407, 4459Deferimento a Commissione permanente insede deliberante . . . 4408

Deferimento a Commissioni permanenti insede referente . . . .. ....

Presentazione di relazione

4408

4408

4458Trasmissione dalla Camera dei deputati

ELENCHI DI DIPENDENTI DELW STATOENTRATI O CESSATI DA IMPIEGHIPRESSO ENTI QD ORGANISMI INTER-NAZIONALI O STATI ESTERI . . . .

ENTI PUBBLICI

4410

Annunzio di richiesta di parere parlamen-tare su proposta di nomina . . . .. 4408

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI

Annunzio 4459, 4460

Interrogazioni da svolgere in Commissione 4470

Ritiro di interrogazioni . . . . . . . . 4471

Svolgimento:

Pag. 4411 e passim44514445

PRESIDENTE

BACICCHI (PC l)BAUSI (DC)COLOMBO, ministro delle poste e delle te.

lecomunicazioni 4435DELLA BRIOTTA (PSI) 4423

FABBRI (PSI) . . . .4413,4420PASSINO(Misto-PLl) 4442GHERBEZ Gabriella (PCl) . . . 4455LAVALLE(Sin. Ind.) . . . .. 4432LEPRE(PSI) . 4452, 4458LETTIERI,sottosegretario di Stato per l'in-terno . . . . .4447, 4454MIANA(PCl) . . . . . . 4419PIERALLI(PCI) . . . .. 4440REBECCHINI,sottosegretario di Stato perl'industria il commercio e l'artigianato 4415,4422ROMANÒ(Sin.Ind.) . . . . . . . . . 4444SANTUZ,sottosegretario di Stato per gli af-fari esteri . . . . . . . . . . . . . 4430

MINISTERO DEL TESORO

Trasmissione di re!azione 4409

ORDINE DEL GIORNO PER LA SEDUTA DIMERCOLEDI' 6 FEBBRAIO 1980 .. 4471

SU UN EPISODIO AVVENUTO ALLA CA.MERA DEI DEPUTATI IL 1° FEBBRAIO

PRESIDENTE . . . . . . .. .4410,4411STANZANIGHEDINI(Misto-PR) . . . . . 4410

TIPOGRAPIA DEL SKNATO (1200) ~ 4

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Se,lato delia Repubblica ~ 4407 ~ VII I Legislatura

5 FEBBRAIO1980

~ .

84a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del vice presidente V A L O R I

P RES I D E N T E. La seduta è aper-ta (ore 17).

Si dia lettura del processo verbale.

B U Z I O, segretario, dà lettura del pro-cesso verbale della seduta del 30 gennaio.

P RES I D E N T E. Non essendovi os-servazioni, il proces'so verbale è approvato.

Congedi

P RES J D E N T E. Hanno chiesrto con~gedo i senatori Argiroffi per giorni 8 e Co-Iajanni per giorni 4.

Annunzio di presentazionedi disegni di legge

P RES I D E N T E. In data 10febbraio1980, sono stati preseI1ltati i seguenti disegnidi legge:

dal Ministro dei lavori pubblici:

« Ulteriori disposizioni per il ripristino deibeni privati distrutti dalla guerra» (696);

dal Presidente del Consiglio dei ministri:

«Assunzione a carico dello Stato ddle spe-se per i funerarli del senatore Pietro Nenni »(697);

dal Ministro dei trasporti:

{( Brogazione di contributi straordinari aglienti pubblici ed agli imprenditori cO'Ilcessio-nari di autoservizi di linea per viaggiatorinon trasferiti alla competenza regionale»(700);

dal Ministro delle finanze:

« Norme sui, corsi della Scuola di poliziatributaria e sulla frequenza dei corsi deUaScuola di guerra dell'Esercito da parte degliufficiali del Corpo della Guardia di finanza»(701).

È stato presentato il seguente disegno dilegge:

dal Ministro dell'industria, del commercioe deU'artigianato:

« Provvedimenti urgenti per la costruzionee l'esercizio delle centrali termoelettricheconvenzionali» (702).

In data 1° febbraio 1980, sono stati presen-tati i seguenti disegni di legge di iniziativadei senatori:

SPINELLI, FERRALASCO, PITTELLA, CIPELLINI,

SCAMARCIO, SIGNORI, BARSACCHI, BOZZELLO VE-

ROLE, FINESSI, MARAVALLE, NOVELLINI, SEGRE-

TO, SCEVAROLLI e JANNELLI. ~ « Legge-quadrosui servizi sociali» (698);

CROLLALANZA, FILETTI, FINESTRA, FRANCO,

LA ~USSA, MARCHIO, MITROTTI, MONACO, PECO-

RINO. PISANÒ, PISTOLESE, POZZO e RASTRELLI.~ « Ripristino delle decorazioni al valor mi-litare per i combattenti della guerra di Spa-gna» (699).

È stato presentato il seguente disegno dilegge di iniziativa dei senatori:

SPADOLINI, GUALTIERI, PINTO e VENANZETTI.~ « Riforma degli studi medici» (704).

È. stato presentato il seguente disegno dilegge di iniziativa del:

Consiglio regionale della Valle d'Aosta. ~«Modificazioni alla legge 7 febbraio 1979,n. 44, riguardante la concessione alla Valle

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Senato della Repubblica~

~ 4408 ~ VIII Legislatura

5 FEBBRAIO198084a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

d'Aosta dell'esenzione fiscale per determina~te merd e contingenti» (703).

A..."1nunziodi deferimento di disegno di leggea Commissione permanente in sede de-liberante

P RES I D E N T E. Il seguente dise-gno di legge è stato deferito in sede deli.berante:

alla 8a Commissione permanente (Lavoripubblici, comunicazioni):

«Classificazione nella seconda categoriadelle opere idrauliche lungo la Marrana diPrima Porta e suoi affluenti» (532), previpareri della 1a e della 6a Commissione.

Annunzio di deferimento di disegni di leggea Commissioni pennanenti in sede refe-rente

P RES I D E N T E. I seguenti disegnidi legge sono stati deferiti in sede referente:

alla 14Commissione permanente (Affari co-stituzionali, affari della Presidenza del Con~siglio e dell'interno, ordinamento generaledello Stato e della pubblica amministra-zione):

«Soppressione dell'Ente autonomo Espo-sizione universale di Roma» (544). previo pa-rere della sa Commissione;

alla 44 Commissione permanente (Difesa):

BARSACCHIed altri. ~ «Modifiche alle di-sposizioni vigenti in materia di conferimentodi medaglie al valore militare» (522), previpareri della la e della sa Commissione;

«Norme in materia di indennizzo privile-giato aeronautico in favore dei superstiti deicaduti nell'adempimento del dovere» (631),previ pareri della 1a e della sa Commissione;

alla 9" Commissione permanente (Agricol-tura) :

ZAVATTINIed altri. ~ <f Ordinamento deiConsorzi agrari e della Federazione italiana

dei consorzi agrari» (477), previ pareri dellala, della 2a e della tOa Commissione;

alla 10" Commissione permanente (Indu-stria, commercio, turismo):

DEL PONTE ed altri. ~ «Attuazione della

politica mineraria» (493), previ pareri dellaJa, della 3a, della 4a, della sa, della 6a e della7a Commissione;

« Provvedimenti urgenti per la costruzionee l'esercizio delle centrali termoelettricheconvenzionali» (702), previ pareri deHa la,della sa, della 7a, della 8a e della 12a Commis-si0ne;

alle Commissioni permanenti riunite la(Affari costituzionali, affari della Presiden-za del Consiglio e dell'interno, ordinamentogenerale dello Stato e della pubblica ammi-nistrazione) e 10" (Industria, commercio,turismo) :

({ Riordinamento delle Camere di commer-cia)} (489), previ pareri della 2a, della sa,

della 6a e dena 11a Commissione.

Annunzio di presentazione di relazione

P RES I D E N T E. A nome della7a Commissione permanente (Istruzione pub-blica e belle arti, ricerca scientifica, spetta-colo e sport), in data 4 febbraio 1980, ilsenatore Buzzi ha presentato la relazionesul disegno di legge: «Delega al Governoper il riordinamento della docenza univer-sitaria» (626y (Approvato dalla Camera dei1 t t ')aepu.a l .

Annunzio di richiesta di parere parlamen-tare su proposta di nomina in ente pub-blico

P RES l D E N T E. Il Ministro peril lavoro e la previdenza sociale ha inviato,ai sensi dell'articolo 1 della legge 24 gen~naio 1978, n. 14, la richiesta di parere par-lamentare sulla proposta di nomina del dot-tal' Ignazio Caruso a presidente della Cas-sa marittima meridionale.

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Senato della Repubblica VIII Legislatura,,~~-""===:::"===_..~-

~ 4409 ~

5 FEBBRAIO 1980

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ASSEMBLEA.. RESOCONTO STENOGRAFICO84a SEDUTA

Tale richiesta, ai sensi dell'articolo 139-bisdel Regolamento, è stata deferita alla HaCommissione permanente (Lavoro, emigra-zione, previdenza sociale).

Annunzio di relazionetrasmessa dal Ministro del tesoro

P RES I D E N T E. Il Ministro deltesoro, in osservanza alle disposizioni dicui all'articolo 130 del testo unico di leggesull'Istituto di emissione e sulla circola-zione bancaria e di Stato, ha presentato larelazione sull'andamento dell'Istituto diemissione e sulla circolazione bancaria edi Stato per l'anno 1978 (Doc. IX, n. 1).

Tale documento saTà trasmesso ailla 6aCommissione permanente

Annunzio di sentenzetrasmesse dalla Corte costituzionale

P RES J D E N T E. A norma. dell'artico-lo 30, secondo comma, della legge 11 marzo1953, n. 87, il Presidente deUa Corte costirtu..1Jiona]e, con lettere del 30 gennaio 1980, hatrasmesso copie di sentenze depositate nellastessa data in cancelleria, con le quali la Cor-te medesima ha dicbitarato l'illegittimità co-stituzionale:

a) de1l'articolo 16, commi cinque, sei esette della legge 22 ottobre 1971, n. 865, comemodificati dall'articolo 14 deHa legge 28 gen-naio 1977, n. 10;

b) dell'articolo 19, comma primo, dellalegge 28 gennaio 1977, n. 10, e dell'articolo 20,comma terzo, della legge 22 ottobre 1971, nu-mero 865, come modificato dall'arti(:olo 14della legge 28 gennaio 1977, n. 10;

c) dell'articolo unico della legge 27 giu-

gno 1974, n. 247, nella parte in cui, converten-do in legge, con modificazioni, il decreto-legge 2 maggio 1974, n. 115, ne modifica l'ar-ticolo 4, estendendo l'applicazione delle di-sposizioni dell'articolo 16, commi cinque, sei

e sette, della legge n. 865 del 1971 a tutte leespropviazioni comunque preordinate allarealizzazione di opere o di interventi da par-te dello Stato, delle Regioni, delle Province,dei Comuni o di altri enti pubblici o di di-ritto pubbHco anche non territoriali. Senten-za n. 5"del 25 gennaio 1980 (Doc. VII, n. 23);

dell'articolo 13 del regio decreto--Iegge 14aprile 1939, n. 636 (Modifi.cazioni delle di-sposizioni sulle assicurazioni obbligatorie perJ'invaLidità e la vecchiaia, per la tubercolosie per la disoccupazione involontari'a), con..vertHo nella legge 6 luglio 1939, n. 1272, so-stituito con l'articolo 2 della legge 4 aprile1952, n. 218 (riordinamento delle pensionisull'assicurazione obbligatoria per l'invaJidi-tà. la vecchiaia e i superstiti), e con l'articolo22 della legge 21 luglio 1965, n. 903 (Avvia-mento alla riforma e miglioramento dei trat-tame.nti di pensione della previdenza sociale),

I nella parte in cui (comma quinto) stabilisceche « se superstite è il marito la pensione ècorrisposta solo nel caso che esso sia ricono-sciuto invalido al lavoro ai sensi del primocomma dell'articolo 10 ». Dichiara altresìd'ufficio, ai sensi dell'articolo 27 della leggeIl marzo 1953, n. 87, la illegittimità costitu-zionale dell'articolo 11, comma primo, dellalegge 9 dicembre 1977, n. 903 (Parità di trat-tamento tra uomini e donne in materia dilavoro) limitatamente alle parole « decedutaposteriormente alla data di entrata in vigoredella presente legge ». Sentenza n. 6 del 25gennaio 1980 (Doc. VII, n. 24);

1) dell'articolo 69 della legge 10 agosto1950, n. 648, nella parte in cui non prevede,accanto alla vedova, anche il vedovo qualesoggetto di diritto alla riversibilità del.la pen-sione di guerra già fnuta dal coniuge;

2) d~ll'articolo 59 della legge 18 marzo1968, n. 313, nella parte in cui non prevede,accanto alla vedova, anche il vedovo quale.soggetto di diritto del trattamento econo-mko stabilito dall' annessa tabella L. Senten-za n. 9 del 25 gennaio 1980 (Doc. VII, n. 25).

I predetti documenti saranno trasmessialle Commissioni competenti.

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Senato della Repubblica ~ 4410 ~ VIl I Legislatura

5 FEBBRAIO1980848 SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Annunzio di trasmissione di elenchi di di-pendenti dello Stato entrati o cessati daimpieghi presso enti od organismi inter-nazionali o Stati esteri

P RES I D E N T E. Nello scorso mesedi gennaio, i Ministri competenti hanno da-to comunicazione, ai sensi dell'articolo 7della legge 27 luglio 1962, n. 1114, delle au-torizzazioni revocate o concesse a dipenden-ti dello Stato per assumere impieghi o eser-citare funzioni presso enti od organismi in-ternazionaLi o Stati esteri.

Detti elenchi sono depositati in Segrete-ria a disposizione degli onorevoli senatori.

Annunzio di ordinanze emesse da autoritàghuisdizionali per il giudizio di legittimi-tà della Corte costituzionale

P RES I D E N T E. Nello scorso mesedi gennaio sono pervenute ordinanze emes-se da autorità giurisdi~ionali per la trasmis-sione alla Corte cosHtuziO'nale di atti rela-tivi a giudizi di legittimità costituzionale.

TaLi ordinanze sono depositate negli uffi-ci del Senato a disposizione degli onorevolisenatori.

Su un episodio avvenuto alla Cameradei deputati n 1° febbraio

S T A N Z A N I G H E D I N I. Doman-do di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

S T A N Z A N I G H E D I N I. SignorPresidente, con voluto, esclusivo riferimen-to alle versioni che sono state fornite, inparticolare da alcuni giornali, in merito aquanto è avvenuto nel corso della sedutanotturna della Camera dei deputati di ve-nerdì scorso 10 febbraio, fatti che hannovisto <ilcollega Spadacda ed il sottoscritto,non per nostra volontà, come protagonisti,avvertiamo la necessi'tà, dovuta, di fornirequi in quest' Aula poche, essenziali precisa-

ziOiJ1irelative unicamente ai fatti, così comeessi si sono effettivamente svolt1.

Tutto ciò a tutela non tanto ddla nostradignÌità personale, quanto di quella dell'As-semblea di cui facciamo parte, poichè è inquesta veste che ne si'amo 'stati coinvolti eresi partecipi.

Il collega Spada:ccia ed io ci trovavamonella tribuna della Camera riservata ai se-natori nel momento in cui si svolgevano inAula prO'lungati e ripetuti incidenti. Un grup-podi deput'aÌ'Ì, wa via più consi'stente, siè rivolto al nostro indirizzo contestando lalegi'ttimità della nostra presenza. Noi nonabbiamo oVViÌ;amente risposto nè con gesti,nè con parole. Dopo quale-he minuto alcunicommessi sono venuti per dnformarsi SUinanostra veste ed ,identità, chiedendoci i do-cumenti; dopo averne preso atto, cortese-mente si sono scusati.

Nonostante questa verifica, la contestazio-ne nei nostI'Ì confrontÌi è proseguita dn Aula,sotto eLinoi. Ritenendo che la causa di quan-to sopprendentemente avveniva potesse at-tribuirsd alla mia limitata notorietà ~ co-

me vi è noto, sono alla mia pI1ima legisla-tura ~ al fine di contribuire ad una pron-ta cessazione di quanto si stava verifican-do in Aula nei nostri confronti, ho nuova-mente estratto la tessera del Senato e l'hoesibita ai colleghi deputati. È stato questol'unico gesto da me, da noi compiuto. IlPresidente di turno ha nel frattempo ordi-nato lo sgombero delle tribune del pubblicoed alcuni commessi hanno invitato anchenoi ad alloDltanalfci. Abbiamo contestato chel'allontanamento del pubblico potesse riguar-dare anche i membri della nostra Assemblea.tanto più che l'ordine non ri!guardava latribuna della stampa, pregando i commes-si di far presente a chi di dovere che solosu invito dei questori, o qualora la Presiden-za avesse espldcitamente ordinato il nostroallontanamento, ci saremmo adeguaJti. E co-sì infatti ci siamo comportati non appenai<lPresidente di turno della Camera dei de-putati ha ritenuto pubblicamente ed esplici-tamente di impartire questo ordine.

Riteni'amo anche d1 dO'Ver precisare cheil riferimento fatto da alcuni giornali ~ sem-

pre tralasciando in questa sede di prendere

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Senato della R~pubblicu ~ 4411 ~ VIII Legislatura

5 FEBBRAIO198084a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

in consiJderaz~one le interpretazioni, i s'igl1i-ficati, i toni ed il linguaggio ~ alla presen-za del segretario del partito radicale, Giu-seppe Rippa, è anche questo, quanto meno,inesatto 'perchè 'al momento deU'incidentequesti si era al'lontanato.

Respingiamo quindi come diffamatoria laresponsabilità a1ttribuitaci di aver voluto pro-vocare inoidenti, come pure ogni versionedata dei faUi che tenda a dimostrare unanostra interferenza nei lavori dell'Assembleadella Camera. Da parte nostra vi è stata uni-camente una presenza, oltre ohe del tuttolegittima per noi anche doverosa, ed uncomportamento rispettoso delle prerogativedel Parlamento e di chiunque ne facciaparte.

Questo e solo questo qui, in questa Aula,ritenevamo e riteniamo fosse nostro dovere,signor Presidente, riferire e precitsare. GrarzJe.

P RES I D E N T E. Senatore StanzaniGhedini, le do atto delle precrsazioni da leifornite che, come di regola, resteI'anno agIiatti della nostra Assemblea.

Svolgimento di Interpellanzae di interrogazioni

P RES I D E N T E. L'm,dine del gior-no reca lo svolgimento di una interpellan-za e di interrogazioni.

Avverto che, dopo la diramazione dell'or-dine del giorno, sono state presentate le in-terrogazioni 3 - 00520, dei senatori Romanòe Fiori, e 3 -00521, dei senatori Bausi edaltri, riguardanti la terza rete televisiva inToscana. Esse, essendo COl1!l1resseeon altregià iscritte all'ordine del giorno, verrannosvolte nel corso di questa seduta.

Avverto a:ltresì che, congiuntamente all'in-terpellanza, saranno svolte anche le interro-gazioni 3 - 00055,3 - 00124 e 3 - 00339 che ver-tono sullo stesso argomento.

Si dIa lettura dell'interpellanza e delle sud-dette interrogazioni.

B U Z I O, segretario:

FABBRI, FINESSI, SCEV AROLLI, NOCI,BARSACCHI, PITTELLA, SIGNORI. ~ Al

Preside11te del Consiglio dei ministri ed alMinistro dell'industria, del commercio e del-l'artigianato. ~ Per' S'apere se non si rjlj:engadi dover immediatamente [intervenire per farsospendere l'attiV1ità deUa centrale nuclearedi Caorso, in provincia di Piacenza, rimessaimprovvtsamente in funzione quasi di sop-piatto, eludendo le richieste della Regione,degLi Enti locali e dei sindacati, volte ad at-tenere precise garanzie 'sulla sicurezza del-!'impianta prima della sua attivaziQne.

La decisione ~ che castituisce un graveatto di violenza contro le popolazioni e leloro assemblee elettive ~ appare tanto più

ingiustificata se si: pensa agli episodi che inpassato avevano provocato un comprensi-bile allarme nella zona e se si ha presentela risaluziane, votata aH'unanimità dal Con-siglio regionale nella seduta del 24 lugliO'1979, con la quale si avanzavanO' precise econcrete proposte, quali: la reaHzzaziane diuna rete di mon1toraggio automatico per ilcontrollo dell'inquinamentO' radia attivo, l'av-via di una indagine epidemiologica, la re-visione periQdica del piano di emergenzacon la callaborazione degli Enti locali, lastipula di un protocollo fra l'Enel e le 01'-ganizzaziO'ni sindacali, onde garantire la piùampia informaziO'ne sulla sicurezza e l'igie-ne de,l lavoro.

Per sapere, inoltre, se non si ritenga chela censura dell'operato dell'Enel, con l'ortH-ne immediato di sospensione dell'attività, siaindiS'pensabile anche per ass:iJcurare un mini-mo di serenità al dibattito suUa questionenucleare, essendO' evidente che, in tale del>ica-tissima mateda, non possonO' essere cansen-titi nè l'arbitrio, nè Ì' colpi di manO' degliorgani tecnici, con il più assolute disprez-zo deHe esigenze delle papolazioni e con unaimposizione autoritaria nei confronti delleautonomie locali, ed essendo altrettanto evi-dente che, ove l'a decisiane delI'Enel nanvenga revooata, si deve concludere che essaha l'avallo e l'approvazione dell'autorità p0-litÌ'ca.

(2 - 00025)

MIANA, BERTONE, POLLI DORO, MILA-NI Giorgio, BONAZZI, BOLLINI. ~ Al Pre-sidente del Consiglio dei ministri ed al Mi-nistro dell'industria, del commercia e dell'aro

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Senato della Repubblica ~~ 44 i 2 ~ VII I Legislatura

84a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAP1CO

tigianato. ~ Ritenendo necessario procedere

ad un riesame complessivo della congruen-za dei sistemi di sicurezza degli impiantielettronucleari e dell'efficienza dei piani diemergenza per j lavoratoI1i addetti a taliimpianti e per la tutela della salute dellepopolazioni, nonchè per la salvaguardia del-rambiente, gli interroganti chiedono di es-sere informati:

a) sulla natura esatta delle disfunzionied dnconvenienti che si sono verificati du-rante le prime prove della centrale elettronu-cleare di Caorso, per quanto riguarda la si-curezza degli impianti, e nel corso di quellerelative al piano di sicurezza interna;

b) su quali misure ed iniziative si inten-dono prendere per garantire ~ in strettacollaborazione con gli Enti locali e le Re-gioni ~ una più pronta e completa infor-mazione ai lavoratori ed alle popolazioniriguardo alla sicurezza interna ed esterna eai relativi piani di emergenza;

c) su quali provvedimenti sono statipresi e/o sI intendono prendere ~ in accor-do con le organizzazioni sindacali dei lavora-tori ~ per garantire livelli di preparazioneprofessionale deHe maestranze addette aHacentrale adeguati aHa pericolosità dell'im-pi'anto.

Inoltre, ritenendo che la centrale elettro-nucleare di Caorso noh possa entrare in fun-zione se non dopo severi ed ulteriori accer.tamenti relaHvi a:1la sicurezza dell'impianto,come risulta anche da ripetute richieste del-le Regiona, degli Enti locali, dei sindacatie di enti ed associazioni, si chiede di cono-scere se sono già state avviate le procedureper l'urgente nomina di una commissionedi qualificati esperti aventi compiti' di valu-tazione del grado di affidabiIità dei mezzi edelle modalità con cui sono garnnNte la si-curezm delle centrali nucleari itaHane e laprotezione, sanitaria ed ambientale dei lavo-ratori e delle popolazioni.

Infine, si chiede di sapere quali diretti'Vesono state d:mpartite all'Enel e quali pro-grammi sono stati predisposti per il recu-pero e l'utilizzo del calore per gli usi civili,agricoli ed industriali.

(3 . 00055)

5 FEBBRAIO 1980

MIANA, BONAZZI, STEFANI, TOLO-MELLI. ~ Al Presidente del Consiglio deiministri ed al Ministro dell'industria, delcommerc;c e ddi'artigianato. ~ Per sapere:

per quali motivi l'Enel, disattendendole richiese': del Consiglio regionale dell'Emi-lia-Romagna e del Consiglio comunale di' Pia-cenza, abbia avviato al 50 per cento dellapotenza, e ciaè ad altre 400 megawatt, lacentrale elettronudcare di CaorsO' ed ilCNEN abbia concesso la sua autorizza-zione;

se non ritenga, f), accagliendO' la richie-sta urgente del pi :::.:::dente della RegioneEmiHa-Romagna, di discutere, con i rappre-sentanti regionali e locali interessati, in me-rito alle garanzie di sicurezza che debbonoessere date per l'avvio della centrale, sospen-dendo frattanto la decisione dell'EneI.

(3-00124)

FABBRI. ~ Al Ministro dell'industria, delcommercio e dell' artigianato. ~ Richiamatala precedente interpellanza, rimasta senzarisposta, relativa a quanto avvenuto nell'esta-te scorsa alla centrale nucleare di Caorso,si chiede che il Governo, interrompendo ilsilenzio durato già troppo, voglia informa-re ~l Senato circa le reali condizioni di fun-zionamento di tale centrale.

In particolare, si chiede di conoscere:a) quanta è realmente avvenuto ne:lla

estate scorsa;b) quali siano la natura e l'entÌ'tà del

nuovo inconveniente di cui ha recentemen-'te riferita la stampa e che ha pravacato ilferma dell'impianto;

c) a quanto ammonta il costo giorna-liero della parziale o totale ìmpossibi1ità difunzionamento della centrale;

li) in qual modo vengano infarmate lecomunità locaLi, anche attraverso gli entilacaH ed i sindacati, in ordine alle decisionioperative ed alle condizioni della centrale.

Si chiede, altresì, di conoscere:se il Gaverna condivide l'orientamento

manifestata da] presidente dell'Enel, in oc-casione di un recente convegno a Mantarva,in ordine all'opportumità della costruzionedi alcune centrali a carbone, con conseguen-te giudizio negativo sull'esperienza fin quiacquisita dall'Enel in campo nucleare:

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Senato della Repubblica ~ 4413 ~ VIII Legislatura

5 FEBBRAIO 198084a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

se non ritiene di dover fin da ora ab-bandonare ogni ipotesi di costruzione dellacentrale nucleare nella VaHe Padana, e se-gnatamente nei pressi del comune di Viada-na (Mantova), nel cuore di una zona in-tensamente popolata, con gravissimo pre-giudizio di un patrimonio agrkolo di parti-colare valore;

se non ritiene, al fine di consenHre unamaggiore conoscenza circa le condizioni incui opera la centrale di Caorso, di doverpromuovere o autorizzare una visita in locodei parlamentari interessa'ti ad un adeguatocontrollo sulla sicurezza dell'impianto.

(3 - 00339)

F A B B R I. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

F A B B R I. Signor Presidente, signorrappresentante del Governo, onorevoli col-leghi, l'interpellanza da me presentata nel-l'estate scorsa ha per oggetto il funziona-mento della centrale nucleare di Caorso; adessa ha fatto seguito una interrogazione sul-lo stesso tema in relazione ad avvenimen-ti svoltisi successivamentc.. Non è il caso di compiere una sorta di

riassunto e di parafrasi dei due documenti.È facile prevedere che il Governo approfit-terà di questa circostanza per informarci delsuo punto di vista e per dare al Parlamen-to notizia dei suoi orientamenti dopo laconferenza di Venezia: un co1legamentorispetto a questa assise mi pare inevi-tabile. Voglio subito osservare, a questoproposito, che la discussione di oggi non puòsostitui1re quel più ampio dibattito sul pro-blema della scelta nucleare che il Parlamen-to dovrà, una volta o l'altra, compiere quan-do un qualche Governo deciso a governaresarà in grado di presentare un piano ener-getico degno di questo nome.

Mi atterrò strettamente al tema della rruiainterpellanza cominciando con il rilevare chenon discuto neppure della validità o menodeHa scelta nucleare perchè questa non èla sede; mi limito a pilevare che i «fa:lchd »del nucleare, che a Venezia sono scesi incampo assai agguerriti, non mi hanno cer-

tamente convinto: non è il caso di minimiz-zare i rischi enormi connessi all'utilizzazio-ne dell' energia nucleare. Voglio qui subitosottolineare che, dal momento che purtrop-po la centrale nucleare di Caorso è già sta-ta costrutta, vogliamo discutere del funzio-namento di questa centrale, delle modalitàdi gestione, degli standards di sicurezza; vo-gliamo insomma evitare che, essendo ~ al-

meno ad avviso di chi parla ~ la sceltanuoleare quanto meno tormentosa, per menegativa, Caorso faccia per tutti da caviae che l'esperienza si faccia sulla pelle dellepopolazioni che vivono in questa regionesenza il rigore che sarebbe necessario.

In attesa delle informazioni che il Gover-no vorrà comunicarci, credo che alcuni pun-ti fermi, dopo l'esperi/enza di Caorso, sianoormai definitivamente acquisiti. La sceltadi Caorso è stata compiuta quanto meno al-la leggera e addirittura senza criterio: or-mai si registra una larga convergenza di opi-nioni secondo le quali si è trattato di unascelta sbagliata.

La commissione Salvetti, lo so, difendequesta scelta, che qualcuno ha definito com-piuta sulle infide sabb~e del fiume, ma nien-te ci potrà convincere che la scelta di unalocalità così densamente popolata sia stataoculata. Comunque si è trattato di una scel-ta all'italiana, non preceduta dai necessariapprofondimenti in sede tecnica, scientifica,geologica e così via.

Altro punto fermo: la costruzione dellacentrale è avvenuta anch'essa all'italiana;sono stati compiuti 17 subappalti nella co-struzione della centrale; secondo notizie dibuona fonte H costo del ritardo nell'entratain piena produzione della centrale è statostimato in 250 milioni al giorno. Anche suquesti aspetti noi chiediamo chiarimenti.

Un aLtro punto fermo ~ ed è molto im-portante ~ riguarda la preoc.-"Upata valuta-zione negativa sugli effetti della mancataindividuazione di una vera autorità destina-ta a programmare e a controllare la sicurez-za dell'impianto. Abbiamo assistito ad uncontrasto tra l'Enel ed il CNEN. L'Enel sem-bra spinto dalla necessità di accelerare l'ini-zio della piena produzione della centrale sen-za andare troppo per il sot1Jile, perchè l'obiet-

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5 FEBBRAIO 198084a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOORAFICO

tivo primario è evitare il black~out. Il CNENinvece, secondo la sua funzione istituziona-le, sembra animato da spirito di maggiorevigilanza.

Un altro ~nsegnamento, purtroppo ancheesso negativo, che si può ri'cavare dall'espe~denza, sia pure precaria e parziale, dellacentrale di Caorso è la mancanza di vitademocratica aHa base di questa grossa no~v~tà che è il funzionamento di una centrale.È mancato un rapporto corretto, leale, sen-za segreti da nascondere agli sprovvedutiamministratori o cittadini di periferia, tralo Stato e gli enti st'ataM da una parte, laregione, gli enti locali, i lavol'atori dellacentrale, le organizzazioni sindacali dall'al-tra. La regione Emilia-Romagna non avevacertamente un atteggiamento pregiudiz~al-mente vstile, o ,almpl1o ostHe come moltiavrebbero desiderato; eppure non v'è statamai una intesa perfetta tra Stato, enti sta-tali, regione. Più volte la regione ha avutot1tolo per dolersi del comportamento deglienti preposti al funz:ionamento della cen-trale.

Per quanto riguarda i LirveHidd sicurezza,sono di fronte a noi in questi giorni, oltrela relazione della commissione Salvetti, leosservazioni dì minoranza ed è alla nostraattenzÌ!one anche il rapporto dei tre espertistatunitensi nominati dalla associazione« Amici della terra ». Mi pare che molti deirmeV'i svolt:i da questi esperti siano fon-dati e non possano essere liquidati sbdga-tivamente. Si tratta indubbiamente di unresponso autorevole e quindi non lo svalu-terò dicendo che molte delle considerazioni,delle contestazioni, dei rilievi che sono oggifatti da esperti di rango internazionale era-no già stati compiruti da chi ViÌvel'esperien-za quotidiana della convivenza con una cen-trale, cioè dagli amministratori locaLi e dal-la stessa regione. FoJ'se non c'era neppurebisogno di tanta scienza. Vogllio dire chele zone d'ombra e di insicurezza della cen-trale erano già state denunciate da sinda~caLiSiti,dana regione, dagli en1:i locali.

Noi vorremmo che ci fosse una rispostarassicurante, non elusiva. I quesiti sono mol-ti, non ripeterò 1a lunga lista che è contenu-ta nella mia interpellan:z;a e nella mia in-

terroga21ione: ne sintetizzerò alcuni, ancheaHa luce 'degli ultimi avvenimenti. È veroche la commilssione Salvetti, nell'espI1ime~re un giudizio. sulla sicurezza dell'impianto,ha appHoato a Caorso rjJ codice cosiddettoRasmus-sen, sUiperato anche perchè Caorso,a differenza di Peachbottom cui si riferiscedI rapporta Rasmussen, è collocato in unazona intensamente popolata?

Perchè ancora non si affronta il rischiadella fusione del nocciolo? Esiste questo ri-schio, e in che misura? V'è poi il proble-ma delle misure di sicurezza eccezionali(qualcuno ha suggedto l'introduzione delcircuito-extra per allargare il nocoiolo incaso di fusione, e del si,stema anticalore,il core-catcher, come si dice in inglese) inpresenza del d'schio massimo. Si è dettoche il CNEN, se richiesto, è disponibile adinserire tra i disposi tivi di sicurezza anchequeste mFsure eccezionali. Perchè non è sta-to ancora predisposto un pi'ano di emergen-za adeguata ai rischi della cent:rale, senzaminimizza<rJi ed avendo di mira una cor-ris-pondenza fra i rischi e le misure neces~sarie per eliiminarl:i, prevenendaH a evitan-done le disastrose conseguenze? Le richie-ste che in questa sede riteniamo. di poterprospettare al Governo sono quelle cheormai in modo unaiDii:mee concorde ven-gonoa'V'anmte dalla regione, dad sinda-cati e dagli enti locali; chiediaiIDa che nonvi sia rI passaggio al funzionamento. al 1(10per cento, come chiede l'Enel, della centra~le di Caorso senza una veri,fica complessivache deve investire l'impianto nella sua glù-baHtà e quindi anche la partecipazione deilavoratori e l,a loro preparazione sotto ilprofilo tecnalogico. Il problema dell'adde-stramento va risolto subito e non tra dueo tre anni, avendo cura di garantire che ilavoratari non siano addetti ciascuno a unsettore particella<re, ma che vi sia un con-trollo complessivo delle maestranze sul fun-zionamento dell'impianto. Chiediamo ancheun severo contro110 degLi standards e dellemisure di sicurezza, avendo cura di assicu-rare una proporzione tra le misure di sicu~rezza e i rischi.

Oggetto di vagl,io e di verifica debbonoessere inoltre i criteri di gestione e l'ade-

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~eYlato della Repubblica VIII Legislatura~ 4415 ~

5 FEBBRAIO 1980~

ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENaGRAFICa84a SEDUTA

gua tezza dei piani di emergenza e dei can~trolli sugli effetti che si praducana nel ter-ritorio a causa dell'attività deJla centrale:una attenziane particolare dovrà essere ri~servata ad cantrolli epidemiologici. Esisteuna commissiane consultiva, finalmente isti-tuita fra enti locali, enti di Stata e regiane.RiteniamO' che a questo organismo passaessere affidata la verifica glabale di cui ab-biamo detto. È appartuna sattolineare finda ora che la verifica deve essere ispirataa regole mal to precise. Il rapporta fra tuttii protagonisti di questo controllo generaledeve essere aperto e leale, senza omissis,senza segreN, senza problemi da occultare.Di fronte al rischio nuoleare non ci passanO'essere zone d'ombra o zone top secret.

Il secando principio è quello dell'informa-zione completa; questo è il modo miglioreper evitare iiI diffondersi di pamco ingiusti-ficato. L'infarmazione deve essere cample~ta per la gente che vive sul pasto e che èsoggetta al rischio nucleare. Se vi è il pe-ricalo massimo, si deve prevedere un pianodi evacuazione. E tutti saprpjaill'o che que-sta evacuaziane dovrebbe l1iguardare buonaparte della Lambardia ed anche parte dellaEmilia, da Piacenza a Parma. La localizza~zione, sbagliata, in un'area densamente pa~pO'lata è stata campiuta, per cui o arre-sHama definitivamente la centrale e rinun-ciamo a farla funzianare appure, se pensia-mo di farla funzionare, dobbiamo presen-tare alla commissione consultiva, ma soprat-tutto agli enti di governo locale, che nonsono un quid minus nei confronti dei qualivi sia da fare una contrattazione, ma sanaprotaganisti di pieno diritta nelle scelte cheriguardanO' il lorO' territorio, un piano disicurezza che non lasci spazio a rischi.

La normalità deJla vilta democratica inquesta zona è forse già compromessa e quan-do si è in presenza di impianti di questot1po sorgano questiani di sicurezza, non rtan-to ~ come sarebbe giusto ~ per le persa-ne che vivano in loco, ma per la tutela degliinteressi pubblici. E ciò determina il peri-colo che nella zana si instauri una speciedi clima poliziesco. Questo è ciò che vaglia-mo evitare ed è proprio per questa che in-sistiamo sulla necessità di un rapporto aper-

to, diverso, leale con la regi'One, gli enti lo-cali, le organizzazioni sindacali, le popolazio-ni che risiedono nel territaria.

Bisogna fare di tutto perchè nella zonadi Caorso, in quella paTte dell'Emilia-Roma~gna e della Lombardia, la agibilità demo~cratica e la stessa tranquillità del vivere quo-tidiano di quelle popalazioni non sianO' com-promesse. Perciò bisogna garantire il mas-simo confronto ed il massimo controllo sul-la realtà dell'impianto, sul suo funzianamen-to, sulle misure di sicurezza adottate.

A questo scopo riteniamo che, dopo chela verifica sarà stata campiuta dalla com~missione cansultiva, prima dell'avvio com~pleto della produzione, sia indispensabile lacamunicazione da parte del Governo al Par-lamento dei dati relativi, previa discussionenel consiglio regionale dell'Emilia~Romagna,in modo che decisioni di così grande respan~sabilità non vengano assunte, come sembrasia stato fatto in passato, a CUOI'leggero,ma con il controllo da parte dell'opinianepubblica, della stampa, deUe assemble elet~tive e del Parlamenta.

Per quanto riguarda gli altri aspetti spe-cifioi dell'interrogazione, richiamo il testodei documenti che abbiamo presentato nel~la speranza che il Governa possa questa vol-ta essere esauriente, riservandoci nella no~stra repHca di puntualizzare ancora il. nostropunto di vista.

P RES I D E N T E. Il Governa ha fa-coltà di rispondere 'alla interpellanza ed al-le interrogazioni 3 - 0005, 3 - 00124 e3 - 00339.

R E B E C C H I N I, sottosegretario diStato per l'industria, il commercio e l'arti~gianato. Signor Presidente, risponderò allainterpellanza presentata dal senatore Fabbri,or ora illustrata, nonchè alle interrogazio-ni presentate dal senatore Fabbri e dalsenatore Miana e da altri senatori, sulla cen-trale elettronucleare di Caorso.

Prima di entrare nel merito dei quesitispecifici posti dai senatori interraganti, ri-tengo utile premettere alcuni brevi cenni sul-la storia della centrale. Si tratta, come ènoto, di un impianto ca5'truÌJta con i requi-

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Senato della Repubblica ~ 4416 ~ VIII Legislatur;,/

84a SEDUTA :\~ SE~1BLEA ~ RESDCONTO STENOGRAFICO r:; FEBBRAIO 1980

siti di sicurezza applicati alle centrali adacqua bollente realizzate negH Stati Unitid'America in varie località, la cui progetta-zione e tecnologia ha incorporato tutti ipossibili miglioramenti ed aggiornamentidelle normative nel frattempo intervenute,nonchè tutte le richieste formulate dalle au-torità di controllo.

La prima criticità della centrale è stataraggiunta il 31 diJcembre 1977. Il primo pa-rallelo con la rete nazionale è stato effet-tuato il 23 marzo e in tale data è iniziatala fase numero 1, che ha portato al 30 percento della potenza le prove nuclea]1i, e chesi è conclusa il 12 luglio dello stesso anno1978. La fase numero 2, che ha portato al50 per cento della potenza, è stata condot-ta a termine 1'8 agosto 1978 e la fase nume-ro 3, che ha portato al 70 per cento, è sta-ta completata il 17 febbrado 1979.

Alla fine della terza fase, tenuto contoche ]0 stato deJle conoscenze sul fU!1ziona-mento dei monitori di idrogeno non garan-tiva in modo accettabile la funzione deglistessi, il CNEN chiese un programma di pro-ve presso il fornitore sotto la propria vigi-lanza, allo scopo di caratterÌ<Zzare comple-tamente la strumentazione in questi6ne. Inattesa dei risultati, il CNEN sospese il ri-lascio del permesso per il raggiungimentodella piena potenza.

Su richiesta ddl'Enel, aHo sc0'p0 di effet-tuare alcune prove compatibili con una po~tenza di impianto del 50 per cento, il CNEN,in attesa dei predetti richiesti risultati, ri-lasciò il nulla osta per il funz~onamento del-l'impianto sino al 50 per cento, potenza perla quale non erano necessari i monitori diidrogeno.

Da parte degli onorevoH interroganti sifa presente che l'avviamento della centraledi Caorso sarebbe stato caratteflizzato da nu-merosi inconvenienti. Anche sc questo è so-stanz~almente esatto, bisogrm rimarcare 11fatto che se un impianto viene sottopostoad un periodo di prove, anzichè essere por-tato direttamente alla piena 'Potenza, eviden-temente non è casuale. Giò avviene ancheper evidenziare tutti i possibili difetti di fun-zIonamento dei vad sistèmi singolarmentee nel loro complesso e quindi per parA irimedi del caso, come è stato fatto.

La fase cosiddetta di rodaggio è infatticomune a tutte le macchine. Nel caso inparticolare di una centrale nucleare, tale fa-se viene svolta ovviamente carr attenzioneancora maggiore, dando peS0 'calvolta anchead inconvel1Jienti che ,in qualsiasi altro im-pianto verrebbero rimossi seTlz:a nemmenouna valutazione delle cause.

Rispondo comunque su alcuni dei princi-pali inconvenienti registrati: sono state ri-scontrate infiltrazioni di acqu3. di entità leg-germente superiore al previsto nel:e interca-pedlni delle fondazioni. L'u.ncol1ven:'ente è daattPibuirsi a difetti locali neUo strato di 1m-permeabilizzazione esterna. Nonostante taleinconveniente non ponesse problema alcunodi sicurezza, le fondazioni sono state ripor-tate all'asciutto mediante il sistema già esi-stente di aggottamento de]l'acqua all'ester-no degli edifici.

Ancora: è stato rilevato il cedimento dialcuni attacchi dei supporti di tubazioni al-le strutture in cemento armato. Oltre agliinterventi di ripar8.zione già eseguiti, ilCNEN ha richiesto un esteso controllo ana~litico e sperimentale delle condizioni dei sup-po,rti di tubazioni e componenti dell'impian-to, da cui non sono emersi elementi ostati-vi al rilascio del nulla asta per il prosegui-mento dcHe prove stesse.

Un limitato numero di manipolatori delbanco di' controllo ha mostrato alcuni di-fetti. Si è provveduto, per misura cautela-tiva, a sostituire subito e integralmente imanipolatori dello stesso tipo. Durante lafermata dell'impianto si è veri,ficata la fuo-ruscita di vapore debolmente radioattivo dauna valvola in manutenzione. Tale eventoè stato provocato da erroneo azionamentodi un sis.tema di spruzzamento dell'internodel recipiente in pressione. È stato accer-tato, comunque, che i lavoratori impegnatinel1a manutenz,ione non hanno subìto alcu-na contaminazione conseguente all'evento dicui' trattasi.

Per quanto concerne in particolare !'in-conveniente verificatosi in data 14 novem-bre 1979: si fa presente che la centrale èstata fermata a causa di una perdita d'ac-qua da uno scambiatore del si'stema dd ri-mozione del calore residuo ed è stata riav-viata, a riparazione eseguita il 26 novembre.

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Senato della Repubblica ~ 4417 ~ VIII Legislatura

84a SEDUTA (:::SL".lbLEA - RESOCONTOSTENOGRAFICO 5 FEBBRAIO 1980

Il Governo ~ carne è nata ~ nel rece~pire le istanze provenienti dal Parlamento,dalle regiani, dalle forze sociali e dall'opinio~ne pubblica, peraltro spesso fuorviata da in~formazioni non sempre esatte, nell'agostodel 1979 diede inoarico ad un'apposita com-missiane 'tecnica, composta da esperti ditendenze diverse e di pravata esperienza especifica campetenza, formulando dei que-siti sui problemi della sicurezza degli im-pianti elettronucleari in generale ed -in par~ticolare anche per quanto riguarda la cen~trale di Caarso. Il ques,ito riguardante Caor~so è stato alla predetta cammissione casìpraposto: «Accerti la commissione se i cri-teri di sicurezza della centrale di Caorsae di quelle in costruziane Ti'sultino allineati,con riguardo alla tutela della salute dell'uo~mo e dell'integrità dell'ambiente, ai miglio--l'i standards adottati per impianti analogM ».Per dare esaurienti risposte al quesitO' for~mulato, la commissione ha dedicato all'ar-gomenta diverse sedute ed ha effettuata unaapposita, apprafandita visita sull'impianto.

'La commissiane ha quindi ritenuto di affer~mare che la centrale di CaO'rsa è allineata aimigliari standards adottati per centrali ana-laghe della stessa generazione e che in me-rita agli incanvenienti verificati'si nella fasedi prava si è trattata di problemi comune~mente emergenti in impianti di natevolecamplessità e che nan hannO' toccata comun-que minimamente aspetti fondamentali del~la sicurezza.

Per quanta cancerne l'esita della eserci-tazione di emergenza, tenutasi il 25 lugliO'1979 presso l'impianta, si fa presente chequesta, pur avendO' dimastrata una suffilCÌen~te preparazione del persanale, ha evidenzia~tO'la necessità di appartare alcune miglioriealle infrastrutture esistenti. Tald migliori eriguardanO' in primo luago il problema del-la strumentazione in dotaziane alle squadreradiometriche; è stata rilevata infatti chedetta strumentaziane, a sua tempo omaloga-ta dal MinisterO' dell'lintema carne idoneaall'uso campale ed in gradO' di misurare ilivelli di contaminaziane ambientale carri-spondenti ai livelli di l1iferimenta di emer-genza, non è idanea a misurare i valari dicantaminaziane ambientale attesi in conse~

guenza di un ipatetica incidente. Ciò per~chè tali valari sòna notevalmente inferiariai sapra detti livelli di riferimento e gliapparecchi nan sona tanta sensibili da po--tedi registrare esattamente.

È stata pertantO' ,richiesta l'integrazianedella strumentaziane con altra dotata di mag~giore e più perfetta sensibiUtà. A seguito del-l'esercitaziane di cui sapra, è stata inaltrerichiesto dal CNEN all'esercente di adatta-re altre misure migliarative delle infrastrut~ture eS1'stenti, carne ad esempiO' datare ilcentro di cantralla d'emergenza di un siste-ma di catalagaziane e immagazzinamentO'degli eventuali campioni ambientali, renderepiù personale il sistema di censimentO' deilavoratari addetti e coordinare megliO' la ca-municaziane can Ie autarità es'terne.

Per quanto riguarda l'<informazione ai la~vara tori e ,alle popalaziaI1!Ì, si fa presenteche fin dalle prime fasi della castruzionedell'impianta è stata costituita, carne d'al-trande è stata poc'anzi ricordata dal sena-tare interpellante, una cammissiane consul-tiva di esperti per la centrale nucleare dli.Caarso, can il campita di assicurare la dif-fusiane delle infarmaziani relative alla cen-trale stessa. Di tale commissiane fanno par-te, altre a tecnici del CNEN e dell'EneI,rappresentantd delle amministrazioni locali,della regiane e dei camuni. In'Oltre, incan-tri tecnici sana tenuti can le arganizzazianisindacali pressa la stess'O CNEN, su richie-sta di dette arganizzazioni.

Circa la preparaziane professianale dellemaestranze addette alla centrale, si precisache pressa quest'ultima è funzionante unaappasita unità can il campita precipua dicurare la farmaziane del personale stesso, inattesa che diventi 'Operativa la specifica cen-tra di addestramentO' già prevista nel pro~gramma approvata dall'EneI. In'Oltre, in can~farmità alle intese intervenute can la regioneEmilia nell'incantro che avven.'l'e a Ramaal MinisterO' dell'industria 11 13 agostO' 1979,il CNEN provvede da allara a dare periodi-che infarmazioni alla regione, ana presiden-za della regiane e agli uffici prepasti, non-chè alla cammissiane cansultiva sull'anda-mentO' dell'attività di avviamentO' e di cal-lauda delle centrali, in un rapparta con-

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',erzaw della Repubblica VIII Legislatura~ 4418 ~

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Assm.1BLEA . RESOCONTO STENOGRAFICO84a SEDUTA

tinuo, dinamico ed aperto con la regionee con gli enti locali interessati. Al riguardomi preme affermare la piena dispomibilità~ poichè di ciò ne è fatto cenno, non ri-cordo bene se nell'interpellanza o lin unadelle interrogazioni ~ del Ministero in or-dine ad una visita nella centrale dei parla-mentari che ne avessero interesse, che ilMinistero dell'industria ritiene utile ed op-portuna.

Per quanto c()ncerne, i1nfi,ne, il piano diemergenza esterna, s.i fa presente che que-sto ha formato oggetto di un apposito que-sito posto alla commissione per la ~icurez-za nucleare, che ha formulato un pareresostanzialmente positivo sul piano di emer-genza di Caorso, suggerendo peraltro pro-poste migIiorative di carattere generale inordine a tutte le attività ad alto rischio, equindi non solo a quelle nucleari, da defi"nire al più presto neHe sedi opportune.

Infine, per quanto riguarda il recupero el'utilizzo di calore per gli usi civili, agricolie industriali, si informa che il problema èattualmente allo studio dell'Enel 'nei suoivari aspetti tecnici.

Per quanto riguarda le centrali a carbone,la commissione consuItiva interregionale perla programmazione economica, in data 11gennaio scorso, ha espresso !'intesa sul pia-no Ene] relativo al programma di cosrtru-zione di tali centrali, di cui al disegno dilegge annunciato anche in apertura di sedu-ta, che sarà sottoposto all' esame della Com-missione industria, credo da domani, in se-de referente.

Si tratta di circa 12.000 MW di nuovapotenza da installare nel più breve tempopossibile, predisponendo anche le adegua-te strutture portuali e di trasporto.

Per l'attuazione più pronta passibile ditale programma, attese le implicazioni diordine finanziario e generalti rispetto allaeconomÌ'a del paese, il Governo ha provve-duto, eon i1 citato disegno di leggeappro-vato dal Consiglio dei ministri il 10 feb-braio scorso, a snellire le procedure, nel ri-spetto del potere delle autonomie locali, :iJnmerito alla localizzazione delle centralistesse.

Il Governo, nel quadro delle conclusionideIla conferenza di Venezia qui richiamata

anche dal senatore interpellante, e per gliaspett,i più generali ad essa connessi, si ap-presta ad esaminare gli aspetti, operativiche da Venezia scaturiscono per un avviopiù organico deUa problematica nucleare s'lIl-la base di inter,reY.lti che, da una prima ana-lisi, possono essere espressi nei seguenti pun-ti: 1) creazione di un organismo per la vi-gilanza e il controllo per tutte le attivitàad alto dschio; 2) il problema della sicurez~za visto, più che sotto ci:! profilo procedu-rale e di pacchetti normativi, come sistemae come accertamento delle competenze ne-cessarie all'espletamento delle varie attivitàconnesse con la realizzaZJione e 1'esercizio de-gli impianti; 3) scelta monofiliera, come [n-dirizzo che consenta un maggiore approfon-dimento delle prablematiche associate agliimpianti nucleari; 4) articolazione della com-mittenza in modo che l'Enel eserciti effet-tivamente il ruolo che gli deriva dalle sueresponsabilità istituzionali di architetto-in-gegnere; partecipaz~one ana progettazione ecostru:lJione dell'intero impianto nel rispet-to dei ruoli dell'industria costruttrÌ'ce; po-tenziamento e adeguamento delle strutturedell'Ene! per ril raggiungimento degli obiet-tivi suddetti; 5) 'ruolo dell'industria elettro-meccanica nucleare: concentramento artico-:lato ma efficiente, con chiara suddivisionedei compiti, nella complessiva struttura in-dustriale in mO'do da rispondere alle reaHesigenze di un cancreto programma di rea-lizzazione di più centrali, carne proposto dalpiano EneI; 6) centra di addestramentO' pro-fessionale, che consenta, mediante oppartu-ni strumenti quali i simula tori di impianto,una selezi'one di idonei elementi e loro ad-destramento iniziale e riaddestramento pe-riodrca in tutte le possibili situaziani ope-rative dell'impianto, ivi comprese le siltua-ziond. eLiemergenza; 7) necessità di infarma-zione aperta intorno ai problemi dell'ener-gia 'in genere e sugH asp~tti connessi ai gran-di insediamenti energetici; promozione cul-turale sui problemi energetici in tutto il pae-se attraverso forze politiche, enti locali edaltre istituZlioni; 8) adeguamento e coordi-namento delle attuali strutture preposte aisettori idrografico, idrogeologi:co, meteoro-logico, sismico, sanitario, difesa dell'ambien~te !Ìn generale, con adeguate preparazioni

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SenatO della Repubblica ~ 4419 ~ VIII Legislatura

5 FEBBRAIO198084a SEDUTA /Ì-SSD.IBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

delle competenze specialistiche necessarie alpaese; 9) potenziamento dei meccanismi dicoordinamento a livello ~nternazionale edin particolare europeo; 10) adeguato rap~porto con organismi locali (commissioni con-sultive di esperti a livello locale) per unacorretta partecipazione delle comunità lo-cali al di'scorso delle centrali, come previ~sto dalle attuali convenzioni di Caorso e diMontalto.

]\1 I A N A. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

M I A N A. Onorevole Pres.idente, ono-revoli colleghi, onorevole Sottosegretario, midichiaro parzialmente soddisfatto ~ e lomotiverò ~ della risposta da'ta dal Sotto-segretario alle interrogazioni ed all'interpel~lanza presentata dal senatore Fabbri sia inmerito alle questioni ed agli interrogativiposti dall'entrata in funzione della centra-le elettronucleare di Caorso sia, più in ge~nerale, in relazione ai problemi connessi alricorso all'energia nucleare nell'ambito diuna revis[one anche profonda; che ritenila~ma debba avvenire al più presto in Parla-mento, del vecchio piano energetico del di-cembre 1977.

~

In merito ai problemi posti dalla entratain funzione della centrale di Caorso, pren-do atto che da parte del Sottosegretario,a nome del Governo, è stata data una sededi 'risposte che riassumono quello che ègià stato detto a VenezÌ'a nel rapporto del-la commissione per la sicurezza degli im-pianti nucleari. Queste risposte erano staterichieste da tempo dal nostro partito e dainostri Gruppi parlamental1i al Senato e al-la Camera dei deputati ed erano anche at-tese daHa regione, dagli enti locali dell'Emi-lia-Romagna, dall'ammin~strazione provin-dale di Piacenza ed 'insieme dalle popola-zioni. Esse in parte confermano gli allarmie lasciano irrisolti i quesiti che a suo >tem-po erano posti circa le disfullZJioni che siemno verificate sia nel momento della scel-ta del sito di Caorso (ad esempio, le infil-traZJioni dell'acqua non sono inconvenientida poco) sia nel momento della costruzione

della centrale. Infatti il sistema di costruzio-ne seguìto non ha permesso all'Enel di ave-re in mano la direzione dei lavori e non hapermesso alle industrie itaHane un'attivapartecipazione a tutte le fasi della costru-zione degli impianti, da quelle più semplicia quelle più delicate, ed ha reso più diffi-cile anche il sistema dei controlH.

.

Voglio dire che, mentre prendo atto chea queste di,sfunzioni si sono posti ripari

~ lei ha fatto un elenco sia delle di-sfunzioni che degli interventi che ne sonoseguìti ~ purtuttavia rimangono alcuni pro-blemi in relazione ai quali ritengo che ilGoverno debba prendere appropriate e ur-genti iniziat~ve per una messa a punto de-gli impianti e soprattutto per dare tutte lenecessarie garanzie alle popolazioni, alle for-ze politiche, agli enti locali, alla regione eal Parlamento della Repubblica italiana. In-fatti dal modo come saranno affrontati erisolti i problemi che sto per sottolinearedipende anche il nostro giudizio circa il mo~do e ci.'! metodo che si deve perseguire nel-l'affrontare una politka energetica che ab-bia anche la necessaria componente nuclea-re, ma che venga perseguita con grande ri~gare e severità e sotto un sistema di control-li che deve abbracciare il piano tecnico-scien-tifico ed anche lil livello poHtico~culturale.

Per quel che riguarda la centrale di Canr-s'O, rimangono, a mio parere, due problemifondamentali ai quali lei, onorevole Sotto-segretario, non ha dato delle risposte sod-disfacenti. Capisco che lei non ne potessedare perchè queste risposte soddisfacentinon le ha date neanche il rapporto presel1~tato a Venezia da parte della commissioneincaricata di elaborare il rapporto sulla si-curezza delle centrali nucleari.

In primo luogo, ne v.uene fuori un quadroper cui ancora, da parte degli enti incari~cati della gestione di un impianto di que-sto genere, non si ha fino in fondo la pa-dronanza della tecnologia che deve presie-dere alla gestione di un impianto di siffat-to alto rischio e di siffatta delicatezza. Inol-tre le garanzie di sicurezza sono ancora par-ziali e incomplete: lungo questa strada oc-corre ancora procedere e mi auguro che alpiù presto lIe misure più generali che lei

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84a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

preannundava siano portate alla discussio-ne in Parlamento.

Si pone poi il problema di una rielabo-razione approfondita del piano di emergen~za: in attesa di discutere il sistema dei pia-ni di emergenza per tutti gli impianti adelevato -rischio, si proceda alla rielabora-zione del piano di emergenza per quel cheriguarda la centrale nucleare di Caorso, per-chè senza tale rielaborazdone, insieme aglialtri aspetti che prima ho ricMamato, noiriteniamo che l'impianto non possa entra-re in funzione a pieno regime.

Del resto, questa è la richiesta unanimeche viene avanzata da part~ della regione,degli enti locali, di tanta parte delle forzesociali e delle popolazioni. A questo pro-posito rilevo che non sono stati ancora ac-colti gli orientamenti e le proposte ~ nonsolo le richieste, ma le proposte ~ emersiin tutte le sedi per una revisione approfon-ditta del piano di emergenza, che significaintanto ~vviare una informazione che solle-citi anche una partecipazione viva, coscien-te, consapevole della popolazione, che deveconoscere i rischi della installazioI!e di unimpitanto di questo genere ed essere messain condizione di partecipare alle scelte. Quin-di il piano di emergenza deve far parte diquesto metodo di gestione di un dmpiantodi questo genere.

L'altro aspetto è Quello èhe riguarda l'ad-destramento, la professionalità del persona~le. Io credo, onorevole Sottose~retario, chenon possiamo aspettare il 1983 (pare che ilcentro d'addestramento Enel che si insedie-rà, a Piacenza sarà pronto ad entrare in fun-zione nel 1983): se la centrale ha bitsognodi entrare in funzione a 'Pieno regitme a bre-ve scadenza è necessario prendere le misu-re dovute per garantire la più alta profes-sionalità al personale addetto a questa cen-trale.

Per ultimo, mentre prendo atto che quan-to meno sono allo studio programmi per

i'1recupero del caJo1."e,ritengo che anche suquesta strada si debba procedere an modopiù snedito, dando direttive all'EneJ di ela-borare rapidamente Questi proQ'rammi in ac-cordo con chi ha 1a responsabilità deUa pro-g!'ammazione del territorio per il recupero

5 FEBBRAIO 1980

del calore ai fini degli usi civili, industrialie agricoli.

F A B B R I. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

F A B B R I. Signor Pres.idente, signorSottosegretario, onorevoli colleghi, franca~mente non poss~amo dirci interamente sod-disfatti deIla risposta del Governo, anche sesiamo lieti che la nostra iniziativa abbia co-stretto finalmente il Governo, dopo il lun-go silenzio, ad affrontare il tema scottanteed evidentemente sgradito di questa espe-l'lenza di Caorso.

Non possiamo dichiararci soddisfatti nonper ostilità preconcetta all'operato del Go~verno, dell'End, delle autorità statali chehanno seguìto ed avviato il funzionamentodella centrale di Caorso. Siamo insoddisfat-ti perchè non abbiamo avuto risposte per-suas.ive, puntuali e complete ai problemiche abbiamo posto.

La risposta è in larga misura elusiva, nonaffronta il problema della localizzazdoll'e, pro~babilmente perchè si sarebbe dovuto confes-sare che si è commesso un gravissimo er-rore; ma occorre anche avere il coraggiodi ammettere gli errori. Non si è fornitaalcuna risposta circa i danni conseguenti airitardi connessi ai subappalti nella costru-zione della centrale; non si è detto nulladi predso circa il rischio massimo, cioè cir-ca :il rischio di fusione del nocciolo e quin~di circa le misure adeguate a questo rischioestremo; non si è detto nulla di chiaro cir~ca il mancato funzionamento dei censoridi idrogeno e soprattutto, come ha già. rile-vato il collega Miana, è mancata chiarezzasul problema del piano di emergenza, sunecaratteristiche di tale piano e sul modo incui il piano stesso verrà predisposto e ap-plicato.

Nel rapporto Salvetti si è fatto un richia-mo agli standards tradizionali per impiantidi questo tipo dimenticando che, secondo launanime osservazione degli esperti, questilivel1i di. sicurezza, anche sotto il profilotecnologitco, devono ritenersi superati dopol'episodio della centrale eli Three Milesbland

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~';Ci1aLUdella RepiJbblica ~ 4421 ~

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VIII Legislatura"...~.~~..~..~ ~~.~~~~.~~ ~ .~~~ ~.u '~~.._~.n ~n~~..__~~

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:ìSSi.:;,iBLEA .. RESOCONTO SfENOUUflCO

~~~;i..~~~~~~ni~~ Ma sopr~;tutt~.' credo ~i.T::11~~eg;~~;.m~..~::~:. :11' a~j~ist~~ZiO-poter qu:. corrfermare ~ ed è una impres- ne provinciaLe di Piacenza, del piccolo cornu-sione comune a tutti i colleghi ~ che le in- ne di Caorso, dove un sindaco che non osoformazioni del Governo non hanno certa- definire eroico, ma che certamente è dota-mente fugato i nostri dubbi, le nostre ap- to di grande senso di responsabilità, si tro-prensioni, le nostre perplessità, anzi hanno va di fronte a problemi enormi e quindi èconfem1ato che tali preoccupazioni erano sottoposto a pressioni fortissime sulla ba-fondate. Siamo in presenza di un rodaggio se di riferimenti ammantati di sicurezza tee-travagliatissimo ed è inuti,le 'la tendenza del nica, che poi trovano scarso conforto nei fat-Governo a minimizzarlo. Noi non vogliamo ti, come purtroppo dimostra il florilegio de-enfatizzare, ingigantire i riscP.1Ì: purtroppo gH inconvenienti, alcuni dei quali banali, chei rischi sono quelli che sono, sono obiettivi però ci pongono di fronte al rischio comples-e la somma degli inconvenienti che qui il siva dell'impianto.Sottosegr~tario ha riconosciuto è preoccu- I Ecco perchè, onorevoli colleghi, ritengopante, per non dire paurosa e allarmante. che H Parlamento debba ese:rcitare la mas-Questi inconvenienti sarebbero accettabili sima vigilanza su questo impianto. Credoper il rodaggio di una antica macchina treb- di poter confermare l'assunto con il qualebiatrice, ma fanno rabbPÌvidilre poichè ri- ho concluso la mia iniziale esposizione: oc-guardano una centrale nucleare. Ecco per- corre una verifica globale sulla centrale dichè riteniamo che questa discussione sia Caorso. Nessun funzionamento a pieno ritmoestremamente opportuna e che sia opportu- ~ è già preoccupante il funzionamento al 50no costringere il Governo a presentare al per cento, che è in atto ~ senza una verifica

Parlamento questo primo rappotto suH'espe- effettuata da esperti autorevoli il cui re-rienza di Caorso. Non sono giustificabili il sponso sia imparziale, con il consenso de-silenzio da luglio ad ora e la minimizzazio- gli enti locali, del comune, della provincia,ne. L'esperienza di Caorso certamente non della regione, delle organizzazioni sindacali.apre il varco all'oltranzismo nucleare, come Niente via libera a Caorso senza un contro 1-

non apre dI V'arco all'oltranzismo nucleare H lo del Parlamento, senza un dibattito in que-dibattito di Venezia; anzi l'esperienza di st'Aula, senza il conforto di una decisioneCaorso ci convince della necessità di com- avallata dal Parlamento.piere uno sforzo prioritario per la promo-zione e lo sviiuppo di energie alternative.

La risposta del Governo, che pure ha qual-che accento persuasivo, pone a tutti :il pro-blema di un maggior approfondimento sottoil profHo tecnico-scientifico. Il presidentedella regione emiliana, al dibattito di Vene-zia, ha dichiarato che bisogna favorire la~reaz:one di una sorta di cultura su questiaspetti tecnologici in modo che non vi stiapiù Ul: recinto nel quale soltanto ti tecnici~ i competenti possono decidere. Si trattainvece di decisioni che esigono informazionecompleta e CO:!1sensogenerale. Questa con-vergf:;nz2'~di conser~:>i, questa apertura nelleinformazioni e questo approfondimento ditEtti g!i aspetti del problema debbono ca-ratterÌp::lre la costruzione del piano di emer-genza. Mi sarei atteso dal Governo una mag-giore generosi t? nei conf!"onti del cgmpor-tamento altamente responsabi:le non solo

84a SEDUTA

P RES I D E N T E. SelIDe un'interro-gazione de! S::'J1atore DelIa B:r;'Otta. Se nedia lettura.

B U Z I O, segretario:

DELLA BRIOTTA. ~ Al Ministro dell'in-

dustria, del commercio e dell' artigianato. ~Premesso:

che la società AGIP nucleare, cui è affi-dato il compito di reperire, in Italia o al-l'estero, l'uranio necessario per far fronteai programmi nucleari già realizzati in Ita-lia, sta conducendo ricerche in varie zonedel nostro Paese, che hanno riguardato inparticolare la VaI Rendena, le Alpi liguri,l'Alto Lazio, le Prealpi Orobiche;

che, aJllo stato attuale delle ricerche, !'in-teresse si è prevalentemente concentrato nel~la zona situata nelle Prealpi Orobiche (VaI

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ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO84a SEDUTA

Seriana sul versante meridionale bergama-sco, e VaI Vedello, sul versante settentrio-nale valtellinese), dove sarebbero stati indi-viduati dei giacimenti in parte già sfrutta-bili e in parte potenziaJImente sfruttabili,

l'interrogante chiede di conoscere:quali sono le quantità sfruttabili già

oggi nei due distinti giacimenti di Novazzae di VaI Vedello e quale sarà il prezzo sucui viene presuntivamente calcolata la con-venienza allo sfruttamento;

quali sono le quantità potenzialmentesfruttabili, sempre nei due distinti giacimen-ti, avendo come parametro i diversi prezzidell'uranio sul mercato internazionale;

quali sono le ragioni per cui sono stateabbandonate le ricerche nelle altre zone delpaese in cui esse erano state intraprese, esegnatamente se esse non riguardano soloproblemi di convenienza economica;

quali spese sono state sostenute finoraper la ricerca dei due giacimenti e qualisono stati i contribut.i ottenuti al riguardodaLla Commissione esecutiva della CEE edi mutui agevolati della BEI, in base al pro-gramma avviato nel 1976 ai sensi dell'arti-colo 70 del Trattato Euratom;

quali studi sono stati condotti per co-noscere la situazione geologica dell'Alta VaISeriana e deLla VaI Vedello e zone circo-stanti, sia in sede di presentazione dei pro-getti di ricerca, ai sensi della legge minera-ria, sia in una fase successiva, e a qualitecnici sono stati commissionati;

se non si ritiene che tali studi debbanoin ogni caso essere approfonditi, in relazio-ne al problema specifico delle ricerche e del-lo sfruttamento dei giacimenti già indivi-duati, mettendo altresì a disposizione delcomune di Piateda e della comunità mon-tana della Valtellina una somma necessariaperchè possano conferire autonomamente unincarico a professionisti di loro fiducia cheseguano lo studio e tutelino l'interesse dellepopolazioni loca:li;

quali misure sono state adottate a sal-vaguardia della salute degli addetti alla ri-cerca mineraria nelle due zone, di chi gesti-sce il sistema di sicurezza e di chi lo con-trolla, e in particolare se si ritiene soddi-sfacente o meno la situazione esistente' ,

quali sono gli intendimenti della societàAGIP nucleare, in relazione all'attuale e fu-turo fabbisogno italiano di combustibili nu-cleari, per l'eventuale sfruttamento del gia-cimento, e in particolare dove si intende ef-fettuare la lavorazione industriale del ma-teriale uranifero (triturazione e lavorazionicollegate) ;

se, in relazione ai programmi di cui alpunto precedente, non si intende mettere alcorrente gli amministratori comunali dellazona dei problemi che ne deriveranno, perconsentire un approccio scientificamente cor-retto ai problemi stessi;

quali garanzie verranno fornite in par-ticolare al comune di Piateda (Sondrio), neJcui territorio si trova la VaI Vedello, anchein relazione alle richieste formulate da que-sto con lettera del 30 ottobre 1979;

quali iniziative si intendono assumereper dare una corretta informazione su pro-blemi su cui esiste una radicata diffidenzada parte della popolazione locaJe, la qualeha il diritto di sapere cosa sta avvenendoin casa propria.

(3 -00335)

P RES I D E N T E. Il Governo ha fa-coltà di rispondere a questa interrogazione.

R E B E C C H I N I, sottosegretariodi Stato per l'industria, il commercio e l'ar-tigianato. Desidero innanzi tutto informareche la società SIMUR (società italiana mine-rali uraniferi), controllata dall'AGIP, ha fino-ra investito 7 miliardi di lire per lo sviluppodella miniera di Novazza ed alla stessa socie-tà è stato affidato il compito della futuracoltivazione del giacimento uranifero sito nel-la omonima località.

In base ad uno studio di fattibilità, la BEIha concesso alla SIMUR un finanziamentoagevolato per un ammontare di 9 miliardidi lire.

Circa le misure adottate a salvaguardia de-gli addetti e dell'ambiente, desidero precisa-re che la SIMUR, nel corso dell'attuazionedei suoi programmi, intende difendere e con-servare al massimo possibile !'integrità del-l'ambiente, nonchè soprattutto quella degli

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Senato della Repubblica ~ 4423 ~ VIII Legislatura

84" SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

addetti ai lavori della miniera, come poi pre-ciserò.

La SIMUR è a disposizione degli enti lo-cali e della popolazione per tutte le informa-zioni relative all'impatto ambientale deri-vante dall'insediamento industriale che sipropone di realizzare.

AI.J'uopo sono stati attuati, da specialisti,studi riguardanti la radioattività ambientaleed inoogini sulla vegetazione, sulla fauna esugli alimenti.

È pronto il progetto dell'impianto di trat-tamento del minerale uranifero, }a cui reaHz-zazione è condizionata da atti amministratividi enti locali. Esso sarà localizzato in prossi-mità della miniera. Sono altresì allo studio e<;iprogettano idonee protezioni delle discari-che degli sterili provenienti dall'impianto ditrattamento.

Riguardo invece alle manifestazioni urani-I~eredella VaI Vedello, l'AGIP sta operando inquesta zona nella fase esplorativa ed ha fino-ra eseguito 5.577 metri di gallerie e 29.286metri di sondaggi.

Studi di caratterizzazione ambientale sonoin corso da parte dell'AGI P e del CNEN. Inparticolare uno studio riguardante l'ambien-te geologico, la stabilità dei versanti, la re-visione del vincolo idrogeologico ed un esamegenerale delle acque è stato commissionatodi:1JJa comuniltà montana della ValtelHna aduna équipe di esperti; i costi di tale interven-to saranno assorbiti dall'AGIP.

La società è in costante contatto con glienti locali. particolarmente con il~comune diPiateda (Sonc:rio), a cui r1f~risce diretta;nen-te sui lavori eseguiti e sui programmi che in-1ende attuare.

Le riserve ascerb1e di uTanio, al JJ dicernbre 1978. sono vahnabili, nella COl1é;eS-sione di Novazza, in ] .200 wnnellate ~n vistadi uran:c '::;ontenuto e, ne! complesso delledue SOìxa citate valli. in 2.aOO tonnellatèprobabili. considerando En costo di produ-ziO!-IC.per l chilogrammo di nranio tnt' glisn c 130 dol1ari.

A costi sensibilmente maggiori, le r;se;:vepossono esse.ce valutate tra le 5.000 e le 10mila tonnellate di uranio.

L'intervento del gruppo ENI nel campodella ricerca uranifera ha avuto inizio nel

5 FEBBRAIO 1980

1955. L'esplorazione fu affidata, nell'ambitodello stesso gruppo, alla SOMIREM.

SuJle aree indiziate ad uranio è stata con-dotta un'intensa attività di ricerca in super~fici~ ed in sotterraneo. La prospezione a ter~ra ha interes-sato 20.000 chilometri quadratidi territorio, di cui oJtre 7.000 con attività didettaglio.

l'attività .?splorativa è ripresa intensa-mente dopo la crisi energetica del 1973. InVaI Seriana, l'AGI P ha sviluppato studi dibase geologico-strutturali che hanno permes-so di localizzare le aree con manifestazioni:lranifere. In VaI Vedello, oltre a campagnedi prospezione spettrometrÌc:1 eliportata eradiometrica di dettaglio a terra, sono statieffettuati lavori di ricerca con sondaggi egallerie che hanno e~"idenziato numerose ma-nifestazioni uranifere di r~lievo.

Le ricercbe si sviluppano, oltre che in VaISeriana e in Va,l Vedello, anche in altre zo-ne del paese.

Sulle Alpi Occidentali, in particolare, du-rante il 1979 l'attività esplorativa è stata no-tevole; essa è stata articolata in rilievi spet-trometrici eliportati, in lavori geologici didettaglio e nell'esecuzione di un programmadi sondaggi.

Attualmente i permessi di ricerca per mi-nerali radioaltivi sono 49, per complessivi6.050 chilometri quadrati di territorio. Inessi vengono regolarmente eseguiti program-mi di lavoro sotto il controllo dei distrettiminerari.

La sicurezza e protezione sanitaria dei la-voratori della industria estrattiva e delie po-polazioni contro le radi-azioni ionizzanti so-no giuridicamente tutelate dal decreto delPresidente della Repubblica 13 febbraio1964, n. 185, e dal decreto del Presidente del-la Repubblica 5 dicembre 1969, n. 1303, incombinato disposto con il decreto ministe-riale 13 maggio 1978.

L'ingegnere capo del distretto minerario,con l'assistenza tecnica del CNEN, accertal'esistenza potenziale di rischio da radiazio-ni, stabilisce le determinazioni da effettuaree dispone le prescrizioni di legge.

D E L L A B R IOT T A. Domando diparlare,

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Senato della Repubblica ~ 4424 ~ VIII Legislatura

5 FEBBRAIO 198084a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

D E L L A B R IOT T A. Signor Presi-dente, onorevole rappresentante del Governo,data la ristrettezza di tempo di cui dispongoai sensi del Regolamento, mi limiterò adalcune considerazioni di carattere generaJe,riservandomi di tornare sul problema in al-tra occasione.

Lo scopo della mia interrogazione era diottenere una serie di informazioni su unamateria abbastanza complessa e delicata,come quella delle ricerche di materiale ura.ni:fero; contemporaneamente rivolgevo al Go-verno alcune richieste minime, a salvaguar-dia de1le popolazioni del comune di Piateda,sul cui territorio insistono i lavori di ricercadi uranio, e dei comuni confinanti, fra iquali, non credo sia un provincialismo dir-lo, c'è anche quello di Ponte in Valtellinadel quale sono sindaco.

Un primo gruppo di domande riguardavala quantità potenzialmente sfruttabile diuranio, avendo come parametro i diversiprezzi dell'uranio, de spese finora sostenute,i contributi accordati dalla CEE e i mutuiconcessi dalla BEI, ai sensi dell'articolo 70del trattato Euratom. Devo dire che le ri-sposte al riguardo da parte del rappresen-tante del Governo sono abbastanza soddisfa-centi.

Questi dati mi sembravano indispensabiliper completezza di informazione su una ma-teria che non possiamo lasciare ai sold ad-detti ai lavori, perchè non dovrebbe piùesserci posto, nella nostra epoca, per gli al-chimisti ed i detentori della pietra filosofale.Perchè chiedevo il valore e la quantità di ura-nio? Per sapere qual è la posta in gioco.

Dirò subito che sarebbe sbagliato mettersisu questo terreno, nel gestire tutta la pro-blematica connessa oggi aJlle ricerche, doma-ni allo sfruttamento industriale dell'uranio.Prima di qualsiasi altro problema, per noisocialisti viene quello della sicurezza per ilavoratori impegnati nei cantieri di ricercao di sfruttamento o, domani, negli stabi-limenti di lavorazione e, insieme, quedlo del-la. difesa delle condizioni ambientali dellazona.

Non intendiamo però escludere neppurel'aspetto remunerativo, sia ben chiaro, per-chè non siamo degli ipocriti. D'altra partenon possiamo neanche dimenticare la lungabattaglia dei montanari per i sovraccanoniidroelettrici. Dall'uranio viene energia comedaN'elettricità; a cavare l'uranio si fannoguasti anche maggiori di quelli che si fannoper produrre energia elettrica dall'acqua.Però non vogliamo barattare i problemi piùimportanti riguardanti la salute con bustepaga più pesanti o con posti di lavoro.

Siamo fortunatamente usciti da un periodonel quale per ottenere posti di lavoro lagente in montagna era disposta a dannarel'anima. Forse non sarà male che il Gover-no ricordi che gli stessi territori su cui in-sistono i giacimenti di minerale uraniferosono stati oggeUo di sfruttamento di acqueper la produzione di energia idroelettrica eche la costruzione delle centrali, comincia-ta dopo la prima guerra mondiale e termi-nata nel secondo dopoguerra, ha lasciato ineredità decine e decine di invalidi da silico-si: è un'eredità finita perchè di silicosi simuore con alcuni decenni di anticipo, e quin-di i giovani minatori e carpentieri che han-no lavorato nelle gallerie fra il 1940 e il1950 non ci sono più.

Poste queste premesse, è giusto che lagente si preoccupi del valore della ricchez.za che si vuole sfruttare, delle conseguenzeche ne potrebbero derivare, delle misure chesi dovrebbero adottare. Se 30 o 40 anni fafossero state rispettate tutte le misure di si-curezza, che pure esistevano, nonostante ladurezza dei tempi, forse avremmo avuto;meno invalidi da silicosi; avremmo avutoun numero minore di invalidi, ma sarebbe-ro aumentati anche i costi degli impianti.

Ripropongo quindi con forza il problemadella compatibilità dei costi conseguenti al-la introduzione di misure di sicurezza chenon solo rispettino formalmente la legge(l'onorevole rappresentante del Governo hacitato i dispositivi) ma che garantiscano inconcreto la salute degli addetti e deille po-polazioni.

Su questo voglio essere molto chiaro, per-chè diversamente c'è sempre la possibilità difare come si è fatto in VaI Rendena, in pro-

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 4425 ~

5 FEBBRAIO 198084a SEDUTA :\"SEMRLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

vincia di Trenta, dove un presunto giaci-mento di uranio (su cui il rappresentantedel Governo non ha fornito le informa-zioni che mi sarei atteso), per iJ qualeci sono stati rilevanti stanziamenti comuni-tari, è stato abbandonato perchè i sindacidi quei comuni si sono rifiutati di dare lenecessarie autorizzazioni e hanno costrettola regione Trentina ad adeguarsi. È vero chela regione Trentina è una regione a statutospeciale, ed è anche vero che le regioni astatuto speciale hanno poteri superiori aquelle a statuto normale e mezzi finanziarienormi, ma il problema non cambia.

Prendo atto della risposta positiva perqùanto riguarda la messa a disposizione dimezzi a favore della comunità montana del-la Valtellina, dei rapporti instaurati con ilcomune di Piateda, il cui sindaco è ancheesso di fronte a problemi più grandi di lui,come quello di Caorso, come ci l1icordava te-stè il senatore Fabbri, in ordine agli studigeologici del1a zona. Era una richiesta mini-ma, naturalmente. Resto invece insoddisfattoper le infonnazioni fornhe sulle misure adot-tate a favore degli addetti. Esse ripetonoquanto avevo mode di leggere nel materialediffuso a cura ci",U'AGIP.Ri1evo che non sonostate finora compiute rilevazioni sistemati-che, con periodicità ravvicinata, sUlHe con-centrazioni di radon nell'aria, nelle acquepotabili e superficiali sia nel cantiere chenel territorio circostante. Mi riservo di for-mulare in altra sede richieste precise perquanto riguarda la sistematicità delle rileva-zioni, con punti dislocati nel territorio e conperiodicità ravvicinata. Per l'acqua, ad esem-pio, non sono riuscito a venire in possessodi dati ufficiali per i:l territorio del comunedi Piateda. Una rilevazione condotta sulleacque da alcuni giovani, con campioni chesono stati esaminati presso l'università diPavia, porta a conclusioni abbastanza allar-manti perchè la quantità di radon accertatasarebbe 8.ssai vicina al limite di legge, che èdi 10.000 picurie per indJi:vidui normald adul-ti, e quindi af,sai sup~riore a quella di 3.300picurie-litro per i minori di 5 anni. Esistein proposito una richiesta del comune diPiateda che deve essere soddisfatta. Vorreiaggiungere ancora che il dato relativo al

radon contenuto nell'aria all'interno dellaminiera ~ come mi si dice da persone checonoscono la materia ~ è molto al di sopradel limite di concentrazione previsto dallanorma di legge, che è di 100 picurie-litro peresposizione di 168 ore settimanali e di 300per esposizione fino a 40 ore. Rmevo dallefonti AGIP che prima della volata esso eradi 315, per salire poi a 570 dopo 10 minuti,a 720 dopo 65 minuti e a 1.880 dopo 110.Si sa che il cambiamento di turno nella la-vorazione di miniera avviene senza interrom-pere la lavorazione stessa dopo la volata.Gli addetti entrano in miniera quando leconcentrazioni di radon sono enormi. Lasorveglianza dei cantieri ai fini del rispettosostanziale delila norma credo che sia quindiessenziale.

Mezzo secolo fa i minatori che scavavanola roccia si toglievano la maschera che do-veva filtrare l'arya per impedire che la pol-vere di silice scendesse nei polmoni. Oggi,dico per dire, ma forse nella mia afferma-zione ci sono elementi di verità, potrebbeanche darsi che non si faccia funzionaresempre la ventilazione.

Poi c'è il problema delle acque di scolodella miniera, sulle quali deve essere effet-tuato un controllo giornaliero e che devo-no essere poi opportunaaente trattate al fi-ne di eliminare tutti i residui radioattivi.

C'erano poi nella mia interrogazione unaserie di domande su problemi che si ricolle-gano all'eventuale sfruttamento dell giacimen-to e alla lavorazione industriale. La popola-zione non chiede la verità a rate; vuole sa-pere come finirà questa storia. Se si ipotiz-za l'esistenza di un giacimento di 2.000 ton-nellate di uranio, che potrebbe diventare di5.000 tonnel1late da estrarre da materiali chelo contengono nella misura del 3 per mille,bisognerà estrarre milioni e milioni di ton-nell3Jte di mater13Jle, diciamo da 7 milioni a17 milioni. Poi si dovrà macinare questi ma-teriali per ridudi a polvere finissima, trat.tarla con acido solforico, separare le partiuranifere da quelle l'esidue, che dovrannoessere depositate in discarica. Dove verràcollocato l'impianto? L'onorevole rappresen-tante del Governo mi ha detto che esso vel'.rà collocato all'imbocco della miniera. Ma

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Senato della Repubblica ~ 4426 ~

84a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

siamo a 2.000 metri di altezza e la lavora-zione riguarderà milioni di metri cubi di

~ materia/le triturato, da 4 milioni a 10 milio-ni ~ non so se rendo !'idea ~, che dovrà poiessere depositato in una zona, con i normalirischi di un'industria chimica di grosse di-mensioni ed anche con i rischi connessi altipo di materiale trattato e lavorato.

Che cosa accadrà dal punto di vista ge~logico ed ambientale in una zona che è statagià disastrata nel corso dei secoli dallo sfrut-tamento delle miniere di ferro fino all'etànapoleonica (e lo si vede da:llo stato deiboschi) ?

Nel dichiararmi solo parzialmente soddi-sfatto ripropongo tutta questa problematicaall'attenzione del Governo con intendimenticostruttivi. Non vogliamo aizzare le popo-lazioni, ma difenderle, anche perchè se lagente non è messa in grado di sapere, ci so-no i rischi degli esorcismi, e sappiamo be-ne, in tutto quanto attiene al nucleare, quan-te sono le possibillità di evocarli, con tuttociò che ne consegue.

Chiedo quindi che il Governo faccia suele mie sollecitazioni, che si rinsaldi il rap-porto con gli enti locali, che si migliorinole informazioni.

P RES I D E N T E. Segue un'interro-gazione del senatore La Valle e di altri se-natori. Se ne dia lettura.

B U Z I O, segretario:

LA VALLE, PROCACCI, PIERALLI, DEL-LA BRIOTTA, ANDERLINI, BRANCA, RO-MANO. ~ Al Ministro degli affari esteri. ~

Per sapere che cosa risulti al Governo, qualinotizie si possano ottenere e quali azioni ditutela siano state esperite o si possano espe-rire presso le autorità del Governo argentinointorno all'argentino di origine italiana JorgeAggio, di anni 30, « sparito» a Buenos Airesil 31 luglio 1976, la cui sparizione è stata re-gistrata dai familiari presso istituzioni uma-nitarie.

Gli interroganti chiedono la stessa cosa ri-guardo a Hugo Josè Agosti, di anni 23, « spa-rito» a Buenos Aires il 7 novembre 1976.

VIII Legislatura

5 FEBBRAIO1980

Gli interroganti chiedono analoghe notizieriguardo alle seguenti persone di origine ita-liana di cui si danno qui di seguito il cogno-me, il nome, l'età, il luogo di sparizione ela data della medesima:

Aieta De Gullo Angela 56

Andreoti Juan Carlos 23Andreani Jorge Luis 26Arrighi Ricardo Jorge 24

Angelmi Luis Alberto 31

Archetti Armando 33Abutti Maria Guillermina 25

Arteta Elba ZuIema 28Amore Sil~a ~Agostinelli Silvia Mirta 24

Arzeno Florencia Cecilia 22Babuya Horacio Alberto 26

Baccini Hector Federico

Bartucci Francisco 28

BatelIi Susana Mirta 34Bazze Hugo Sladi

Bara valle Ana Maria 28

Ballestrino Ester 59Bellagamba Hugo Francisco -Il

Bellan tuono Jorge ~4

Benvenuto Carlos Alberto 27Benvenuto Jorge D 24

Berardo Amado 39

Bertolino Silvia Raquel 22Bertoni Daniel Jorge 31

Berardi Jose Pablo 29

Ik.ardo Amado

Beraldo Remo 42

Beretta Em ique Mario 34

Bettanin Guillermo JuanBettim Antonio B

l3ellocclllo bene Ine. 25

Bianco Alicia Hilda 23Blanco Maria Powce De So

Biassutl Luis Enrique 11Biemposto Maria Cristina 21

BIanchi Angel

Bietti Liliana Mabel 24

Bruzzone Hilda Teresa 23Borzi Oscar Isidro 35

Boitano Miguel Angel 20

BOItano Adriana SilvIa 24Borgogno Daniel Argentino

BonfiglIo Teodoro Alfredo 25Bonm Eduardo Roberto 28

Bonafmi Mana Elena Bugnone De 25

BonafIl1l Jorge Omar 26

Bonafmi Raul 24

Bonaldi Adriana Irene 23Botto Fernando Diego 28

Bonctto Jose RobertoBoglIano Adrian 29

Bos~io Alberto Oscar 35BurglOne Carlos Norberto 26

Bugattl Roberto Horacia 31

BuseHo Osvaldo Enrique 31

BucheUm Oscar Daniel 22

Buchelini Miguel Angel 18

Buchelmi Hector Roberto 21

Beretta Graciela Alicia

Buenos AIresBuenos AiresLa PlataSan Nico]asBanfieldEsteroF. SolanoLa PlataCastelarZarateLa PlataPachecoLa PlataF. Varela

Buenos AiresSan Martin

Buenos AiresBueno~ Aires

Buenos Aires

Buenos AiresBuenos Aires

Buenos Aires

Cordoba

Buenos AiresBuenos Aires

Buenos Aires

Buenos AiresBuenos Aires

Buenos Aires

La PlataBuenos Aires

Buenos AiresBuenos Aires

Buenos Aires

Buenos Aires

Buenos Aires

Lanus

Buenos AiresBuenos AiresCordoba

B. BlancaLa Plata

La Plata

La PlataBeriso

Villa ElIsa

La Plata

Moron

Estero

Villa Bosch

Villa Bosch

Villa Bosch

Buenos Aires

5-8-1625-10-76

5-7-77

16-6-7717-3-77

24-1-7724-3-76

22-2-17

15-7-77

20-11-77

9-10-7721-5.76

25-11-76

29-7-7621-12-7620-10-76

27-8-76

8-12-77

19-4-7713-7-76

7-8-767-8-76

17-7-76

30-10-76

2-9-777-3-76

17-7-76

8-12-77

3-11-767.5-76

18-3-77

6-8-7730-4-76

8-12-77

30-12-76

24-8-77

25-7-77

3-8-7730-4-7729.5.76

24--1-7727-3-1012-3.7723-2~77

25-5-78

8-2-776-12-77

1-12-76

21-3-77

1-2-77]2-8-77

18-11-76

7-10-76

22-10-76

8-9-7629-6-77

26-6-77

5-9-77

28-12-76

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Senato della Repubblica ~ 4427 ~

84a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

Bignasco Claudio Daniel

Blzzanelli Ester Rosario

Berrutti AlfredoBompadre Jorge Hector

Capello Jorge Antonio

Castrogiovani Cayetano A

Cataro Luis CarlosCamarata Guillermo NestorCampolongo Graciela

Campoprnno Julio Cesar

Ca,tellim Maria Eloisa

Castello Marcelo AnibalCagnola Eduardo A.

Capuccio Salvador

Cassano Ofelia AliciaCagoom Ricardo Luis

Caro Marta SusanaCampari Ricardo Hector

Cattaneo AtiIlO JOlge

CereLtl Con rado

Cerruti Fernando RubenCecconi Tulio EduardoCiriglIano Luis German

Clgliuti Eduardo Ornar

Clttadmi Ricardo Alberto

Ciancia Luis Alberto

Cravotti Oscar HoraciaConti

Collarini Carlos A

Colaneri Julio Cesar

Colloba AntonioColumbo Alvaro Martm

Cummateo LuIs

Costantini Mana Cristina

Colella Eduardo Alberto

Craveno Riccardo AlfredoCleatOle Laura Noemi

CupalOli Guillermo Hernan

Cherzamu. Juan CarlosChiara Ricardo Daniel

ChldichJmo Ricardo Daria

Chinettl Jorge LuisChiappe Maria Adela

Chiarante Javier

ContnscianI Luis RobertoColombo SergIo Vicente

Corvo Donato Antonio

Cassataro Eduardo Juan

Cassataro Hector Daniel

Concetti MabelCamarotti Osvaldo DamelCampolongo Graciela

Cangiani Lelia Antonio

Cosentino Alba Luz

Curto Campanella Lidia NoemI

Conti Antomo LuisCenotta Ahcia DoraCazzulo LUIS Alberto

Camataro Tomas Ricardo

Cnstaldl Domingo Francisco

Cavallo Hector Hugo

D'AmIco David GuillermoD'Amico Luis Rodolfo

D'Amico Maria CristinaD'AlesSlO Jose Luis

D'Agostmo MIgUel Angel

D'Anielo Alfredo Gustavo

2023

Marti,nez

Buenos AiresRosario

Buenos AiresAvellaneda

Bernal O.

2733162720 Buenos Aires

2022262338

TucumanLibertad

Buenos AiresM. del Plata

La Plata

Banfield

23

24

43

3534

23

F. VarelaBuenos AiresBuenos Aires

Buenos AiresFloridaQuilmes

Buenos AiresBuenos Aires

Buenos Aires

La PlataBuenos Aires

2537

22

2620

~921

28

l345

3122

Buenos Aires

Buenos AIres

Caseros

La Plata

2128

Olivas

Buenos Aires

Buenos Aires

Villa Ade!.

Buenos Aires

R. MejIaBuenos Aires

Buenos Aires

27

27

4622

24

20

2625

29

4523

20

34

3925

3129

23

3640

29

1726

22

29

18

22

La PlataBuenos AiresLanus O.La PlataV. MatheuBuenos AiresTemperleyV. AdelinaCordobaTucumanBuenos AiresM. del PlataTucumanS. MartmV. ConcepcIOnBuenos AiresBuenos AiresGarimGarimM. del PlataBuenos AiresCastelarCordoba

7-4-7622-9-76

5-2-778-11-76lH-76

24.8-77

20-1-777-4-76

30-5-7621-10-76

11-11-76

4-2-775-10-779.2-77

23.3-773.4-76

1-5-76

3-11-76

4-1-1721-7-1610.5-76

21-7-7720-8-15

25-5-77

17-8-76

7-12-1615-7.76

5-5-76

1.9-7721.1.76

20-8-7619-11-16

15-5-7625.1.77

10-11-768.12-7528.3.76

13-5.76

11-5-7613.11.17

20-11-7616.8.76

12-2-18

3-6-766-12-7626-8-7120-5.78

22-2.71

6-12.771-11.76

18-5-76

30-5-7610-6.77

23.9-76

4-8-7819-6-761.11.76

22.11.76

3-878

12-10-784.8.78

10-8-7610.8.76

26-2-7828.1.77

2-7-71

26-3-76

D'Angelo Julio Raul 20De Angelis Jose Alberto 23

De AngelIs Ruben MarioDaroqUl Damel Alberto 23Daroqui Juan Carlos 31)

DaroqUl Jorge Arturo '5De Cristofaro Eugenio Osvaldo 22

De Tomasi Walter Daria 19De Vicenti Nestor 25

De Vicenti Azucena Villaflor De 52De Vicenzo Roberto E. D.

Dell'a,to de Demarco P. G. 22Del Conte Fernando amar 30

Del Gesso Juan Domingo 33De Francesco Carlos

Della Flora Jose Maria 22Depaoli Raul Alberto

Ditotino Tomas del Ca~mell

Demaestri Daniel Luis 27

Demarco Ambrosio 23

DesIo Alejandro Enrique ~~

Degregori Eduardo Jose 26

Defelipe Mirta Susana 22

DemarchI Hector ErnestoDI Rosa Juan Felix 29

DI Rosa Claudio (italiano) 21Di Paolo Juan Carlos 26

DI Pasquale JorgeDipalostro Mario 22

Ditoffino Tomas Cannen 38Divito Gabriel (Italiano)

Divito m Prieto Marta B. 28

D'Onofno Rosana Victoria 21D'Onofrio Ema 24

DoreJli Raul Aurelio 25

Dominici Oscar Jose 30Dongo Pablo Hermes 26

Dorronsoro Dardo Sebastian 63Dottori Horacia 31Ducca Maria Rosa 26

Durante Juan Omar 27Duretto Jorge Luis

D'Uva Alberto 25Druetta Pedro Hector 32Dentesano Elvira AlbaDa Costa Amenco Gerommo 29

D'Ambra Carlos Alberto 24D'Ambra Alicia Raquel 23DI Stefano AlicIa Carmen 25

Di Bernardo Juan 26DI Mutila Daniel Julio 21

D'Arcangelo Luis Tomas 25Donadio Alberto Eliseo 12

Damora Yolanda Mabel 23

Di Spalatro Mario Alberto

FalIvene Roberto NandoFanchi Raul Edgardo 23

Fantmo Raul Bernardo 25

Farrone Patricia SilviaFerraro Armando Jorge

Ferrero Jose Miguel

Ferrari Mariel Silvia 22Ferrari Alejandro Daniel

Ferri EdIt Alicia 24

FlOre Vicente 26

Forrmca Alejandro LU15 19Fate Fortunato Leandro 38

VIII Legislatura

5 FEBBRAIO 1980

BanfieldBuenos Aires

La PlataLa Plata

Buenos Aires

Buenos Aires

Avellaneda

Avellaneda

Rosario. La Plata

S. MiguelBuenos Aires

F. VarelaLa PlataLa PlataFlorida

MerloBuenos AiresVilla Bosch

Cordoba

Buenos AiresF. VarelaAvellanedaRamos MejiaCordobaBuenos AiresLujan

Buenos Aires

Mendoza

M. del PlataV. Martelli

Buenos AiresCordoba

Buenos Aires

La PlataBuenos Aires

La PlataBuenos AiresCordobaProv. di B. A.La PlataCordobaProvo di B. A.

Buenos Aires

Cordoba

Buenos AIres

Buenos Aires

La PlataQuilmes

Buenos Aires

Tucuman

4-7.7611.9.76

13.1.77

15.7-77

12-9-77

15.7-7'114-9.16

12.10-16

30-11-76

10-12-77

21-976

5-11-7612-8-77

6.3-7512.76

12-4.775.5.77

28.11.76

9.2-77

5-11-76

5-9-768-10.76

9-9-765.8-76

8-6-7123-3-77

24-11.7729.11.76

14-2-77

30-11-7629-11-74

17.7.77

20-10-1617.7-17

20-3.761.7-76

20.8.76

26-6-768.76

4-4-7626-8-77

14-8-7617-9.76

21-4-7627.7.77

14-10-76

20-11-7612.7.76

11.11.76

12-5-7830-8-77

8-2-772.9.78

11-5-76

14-2-7'129.1-71

8-7628-2-17

20-7-763.1.77

18-10-15

14-1-7722.7-77

7-6-7723-9.77

4-5-761.12-76

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Senato della Repubblica ~ 4428 ~

84a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Fondovila Carlos Alberto

FosattI Luis

Fontenla Hugo AlbertoFondovilla Carlos Daniel

Fontana Liliana CleliaFraccarolli Humberto Luis

FranCISCO Manuel Francisco

Franconetti Adriana M. C.Franconetti Eduardo Alvaro

Franchelli de Dobelli A. R

Frattasi Genoveva

Falco Dora LIliana

Fontenla Faustino

Gaetan Juan NicolasGalletti LilIana Elida

GalllzzI Julio CesarGaleano Julio Eduardo

Galli Pedro RaulGagliano Juan Carlos

Gararuzo Delia Elena

Garntano Alberto CarmeloGargiulo Hector Hugo

Garuti Antonio AngelGaregnani Juan CarlosGervasi Maria Elena

Gastaldi Daniel Al~jandroGiampa Juan Jose

Ghiglia Jeronimo Gabriel

GhiglIano Santiago

Giardello Horacio Gerardo

Giribaldi ~ Mario Alejandro

Giribaldi Osvaldo Jose C.Grassi Gustavo Enrique

Grittini Nora C.Grossi Charles del Carmen

Guastavino Manuel Ernesto

Guede DanteGuede Hector Ricardo

Guagnini Diego Julio

Gmdi Jorge

GUIdo Raul AlfredoGuagnini Luis RodolfoGuglIara Julio Jorge

Garberoglio Ricardo Miguel

Garuti Eduardo AlbertoGalicchio EstellaGIOSSO Domingo

Giachetti Maria ErnestinaGiombini Gustavo Rodolfo

Graziuso Jose Maria

Garramone Daniel Fausto

Grosso Carlos

Infantino Jorge Rosario

La Cioppa Jorge JoseLagrotteria Salvador A.

Lamorte RosaLanzafame Miguel Angel

Lauroni EnzoLa Spina Nora SusanaLavagna Roberto Carlos

Lertora Fernando R.

Lertora Marta Noemi

Lovazzano BeatrizLlberatorio Salvador E.Llzardo MIlagroLogiurato Luis Maria

LoglUrato Arold Santos

22

20

26

2327

~O

28

Buenos AiresBuenos AiresCaseros

La Plata

Buenos AIres

Buenos AiresBuenos Aires

Ramos Mejia

19

20

33

31

2526

25

202134

27

2239

36

Buenos Aires

Buenòs Au'esJ osec. Paz

Buenos AiresSan Martin

Zarate

San Justo

Mar del PlataBuenos AIres

Tucuman

M. del Plata

Lanus

3226303023292625453048

La PlataSan IsidroBuenos AiresNeuquenEsteroJujuyBuenos AiresBuenos AiresV. MaderoBuenos AiresProv di B. A.Quilmes

26292633352220

Wilde

M. del Plata

Bueno' AiresLa Pla...a

Provo di B. A.Buenos AJres

Rosario

Rosario

Buenos AiresHaedo

S FernandoNecochea

Buenos Aires

Buenos Aires

Provo dI B. A.

28282026

211920252128

33

2518

283943

26-11.76

4-6-7725~8-n

1.7-77

23-2-779.11-76

17-2-7717-2.7720~3-76

Logiurato Fabian Aroldo

Lois Alejandro OscarLois Ricardo OrnarLoiacono Jorge Gayetano

Lombardo Estela B.Logoluso Alejandro Jose

Lombardi Edgardo HumbertoLupo Jorge HectorLuzzy Asuncion Graciela

Lescano Jorge Elbio

Latromco Vicente EnriqueLepon Jose Antonio Claudio

La Rosa Carlos CayetanoLezana Graciela Mirian

Lerema Elena Paulina

LechesI Raul Mauricio

Mannone Roberto

Mallana Oscar Geronimo

Manasi HectorMangone Jose Hector

ManzottI Daniel AldoMaratea Enrique Atilio

Marconeto Luis AlbertoMarchetti Americo Jorge

Marchini A.Marinoni Rodolfo Luis

Marom Juan Patricio

Marom Maria B.

Marotta Arturo Gustavo

Marotta Guillermo

Martma HugoMasera Pincollini Omar R.

Mastrogiacomo Marta Celmira

Mattioli M. O.

Mattarollo Raul HumbertoMaturano Orlando EnriqueMastrangelo Margarita M.!vhgnaco Rita

Mignone Monica Maria C.

Menna Domingo

Menna Reinaldo Martin

MesagIi Osvaldo Raul

Miam Alberto Daniel

Micucci Viviana ErciliaM,CUCCI Daniel Bernardo

Meza Carlos Alberto

Mincorace AlicIa Manna

Mmcorace JorgeMu ettI Maria Elena

Mobili in Boneto Ana L.

MoHam Liliana Edith

Monari in Poyastro G. C.

Monardo Norma GladIsMorandml Nestor Luis

Morandini Cristina del ValleMonardI Hector Jose

Moro de Vicenzo M. S.Mon eSSI Ruben Osvaldo

Moschim Enrique AntonioMosso in Carvelaro A.

Mosso Patricia

Mucciolo Irene NelidaMusso Pablo Daniel

Motta Ruben Hugo

MoltraslO Jorge Luis

ManfredI AngelMarocche Ornar Alejandro

VIII L.zgislatura

5 FEBBRAIO 1980

17

19242323213731213022]l

452231452632

Buenos Aires

Buenos AiresBuenos Aires

Buenos Aires

M. del Plata

M. del Plata

18.4~786.12~77

16.6-7613-7-7727.8-7612.8-7730.9.76

7-6.7618.9-7617-1.785.3.76

26-8.76

29-10.76

12-5-7725.3-76

30-8-7630-4.76

2.9-7~

29-9-778-5.76

28-5-7623-9-773~11.765.8.77

15.10.76

7.10-76

7-10.76

30-5-7723.9.77

19-6.7621.12~77

16-9.7611.11)77

21-2.78

5-2.7724-8.77

6.5-781O.8~76

18-11-7630.5-77

16-5-78

22-11-7714.5.76

9-11-76

Provo di B. A. 28-4-714-3.77

8-8-77La Plata 20-11.76

M. de La Plata 3.8-77Buenos Aires 27.4.77

Buenos Aires 27-4-77Buenos Aires 29-5-76Buenos Aires 7-4-76Buenos Aires 20-6.77

Buenos Aires 13-6.77

Buenos Aires 12.6.76

37

Buenos AiresSan MartinBuenos Aires

Buenos AiresF. VarelaV. Zagala

La PlataOlivo

Tafi ViejoRamos MejiaIng. Bunge

Buenos AiresMoron

Buenos Aires

Ramos MejiaCordoba

Buenos Aires

Buenos AiresNeuquen

Buenos Aires

Buenos Aires

Buenos Aires

28

2433

2633

21

232220

30 Mar del Plata

Mendoza

La PlataSanta FeQuilmes

Buenos Aires

La PlataBuenos Aires

Buenos Aires

32

19

23

2736

:rr24

471922

CordobaS. FernandoMartinez

23251819

Buenos Aires

Buenos Aires

La Plata

24

2720

2223

Buenos Aires

Cordoba

Buenos AiresBuenos AiresC. De Mayo

RosarioBuenos Aires23

39Buenos Aires

222625273619

La PlataTemperley

Cordoba

San FernandoTucuman

M. del Plata

12-6.76

22-9-767.11.76

18-10.7628.4-7729.3.7710.95.4-77

26.10-77

23-10-7624.5-7826.5.78

3-8.789.12.76

21.12.77

17-6.7629.4.76

19.4.77

27-7.76

30.8-7~24.6.7729.4.77

15.8-76

13-8-7621-7.76

29-9-77

5-4-77

5-4-7726.4.76

7-4-7616.10-77

12-1-7726.10-7627-2.76

21-7.77

15-5-77

15-6-7126-7.76

14-5-7619-7.76

30-12-7519-9-77

11-11.76

11-11-7628-2-77

23-7-76

23-7-7614.10.76

1.2-77

8-6.7625.11-77

8.7-76

18-9-7718-9.777.5.77

27-9-7614.9-76

3-12.76

27-4.76

11-7-7627-1.78

25-10-76

7-1-7613.12.76

8.8.76

18-9.76

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Senato della Repubblica ~ 4429 ~

84a SEDUTA ,\~SE~ltlBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Meza Sabino

Mtani Mario JoseMassucco MarIO Eriberto~jonaco LUls Carlos

Multrazzi Jose Alberto

Magnarelli Miguel Angel

Molfmo Mario Vicente

Niccolla Graciela Esther

Noia in MezzagraNoziglia Antomo Amadeo

Nanni Rodolfo Francisco

Occinuto CatalmaOlivieri in Ducca Maria C.Orfano GUlllermos Lucas

Orfano Pantaleon DanielPalUdI Osvaldo CayetaJio

Palazo Ricardo Luis

PaolIno Gustavo EdgardoPasquarrosa Juan Carlos

Pasquarrosa Jose Jacinto

PastoIi Eduardo JulioPercivati Franco De Manzotti

Paciaroni VICtor Hugo

Petrini Osvaldo SergioPetrica Antonio

Petacchiola GabrIella

Peron Jorge Luis

Pettma Rodolfo Emilio

Piazza Segur Guillermo

PIOlI Santarelli Cora Maria

Pironi Aldo Antonio

Pitelli Anabella

PollettI Enrique A.

Polletti in Gallo Maria

Porta Ada Victoria

Porta Gabriel A.Poggio Horacio Norberto

Pucheta Elba RosarioPuppo Roberto Jose

Pruneda Alberto ArmandoPalacin Patricia Dina

Pastori Eduardo Julio

Padin VicentePolicastro in Sansone Liliana

Pellico Aldo CirilloPecoraro JuanPecoraro Susana Beatriz

Pifaretti Ana MariaPesci EduardoRagni Alfredo Oscar

Ramella Miguel

Ravignani Maria TeresaRebori Jorge Lucia

Rebor! Humberto Antonio

Ricci Eduardo LuisRiganti Damel EduardoRiggiardo Juan Enrique

RmaldI MarioRmga Francisco

RISSO Daniel JorgeRISSO Jorge Eduardo

Rizzolo Miguel Angel

Robustelli Oscar JoseRoggerone Carlos Maria

Rondoletto Pedro

Rondoletto Maria

Rondoletto S,lvia Mabel

55 El Tigre 13.5.7626 San Isidro 10-8.78

37 Buenos Aires 12.7.78

V. Maris (CBA) 11.1.78

23 Zarate 20-11.76

23 Escobar 1.9.76

21 Buenos Aires 21.2.7723 Buenos Aires 3.6.77

30 Buenos Aires 13-10.7629 3.6.77

30 La Plata 6.7.78

51 Buenos Aires 15-11.7636 Buenos Aires 4.76

21 Buenos Aires 2-12.76

25 Buenos Aires 30.7.76

Buenos Aires 13.4.7621 16.9.76

21 Buenos Aires 23.7.76

26 Buenos Aires 13.7.76~7 Buenos Aires 15.7.76

37 Moron 11.9.7621 Buenos Aires 24.8-76

25 Cordoba 3.6.76

21 S. Lugares 3.7.77

33 La Plata 14.9.'7617 Olivos 8.10.76

25 Buenos Aires 20.6.77

23 La Plata 15.6.76Buenos Aires 28-10-76

24 B. Blanca 25.11.76

22 Buenos Aires Il.3.76

34 Buenos Aires 9.6.77

27 Buenos Aires 2.2.77

25 V. Lopez 27.8.76

19 Banfield 7.8.76

Provo di B. A. 25.11.76

36 Cordoba 23.7.76

40 25.5.76

46 Zarate 23.1.78

24 Buenos Aires 19.2.7723 Buenos Aires 5.4.78

37 Moron 11.9.7620 V. Ballester 8.4.77

24 Buenos Aires 26.3.77Cordoba 3.8.76

49 Buenos Aires 18.6.7711 Buenos AIres 18.6.77

33 28.6.78

36 Buenos Aires 23.10.7~

22 Neuquen 23.12.76

46 Moron 10.11.77Buenos Aires 8.8.76

48 Olivos 1.2.77

Buenos Aires 2.2.77

21 La Plata 31-3.77

29 B. Blanca 22.3.7624 Lanus 9.2.77

28 Provo di B: A. 30.6.7729 Quilmes 29.10.77

27 Moron 12.9.77

25 Cordoba 27.3.76

23 4.7.7623 La Plata 15.12.763C Buenos AIres 12.4.77

58 Tucuman 2.11.76

52 Tucuman 2.11.7626 Tucuman 2-11.76

Rondoletto Jorge O.Rossi Ruben RobertoROSSI Roberto

Rossi in Rossetti Liliana 1.Rosso Hector Emilio

Rovella Daniel MarcosRuffa Ricardo Amado

Russo Cristobal Costantino

Rlcciardino Luis AnselmoRizzo Oscar Albe,rtoRepetto Raul Alberto

Romanutti Daniel Oscar

Russo Horacio Hugo

Rosetti Benjamin

Ratto Hector AnibalRagucci Rodolfo Armando M.

Rugilo Juan Carlos

Salemi LuisSalerno Mario Enrique

Salloreti in Massolo M. E.

Sangiorgio Carlos Andres

Santangelo Norberto Daniel

Santini Mario Luis

Santoro Roberto Jorge

Santucho Manuela del Rosario

Santucho Maria del Valle

Saracho Carlos AlbertoSatragno Juan Miguel

SartI Beatriz Cristina

Sartor Hector JoseSClUttO Alicia Noemi

Scanmbolo Jorge Oscar

Scorzelli JorgeScala Felisa Irene

Scutari Hugo Alberto

SClarreta Raquel Alicia

Scianca in Khun Teresita M.Scarpata Alvabor Miguel

Sessatelli Alberto

Secafien Enrique Eugenio

SIrottI Elvira CarmenSimgaglia Roberto J. C.

SIlvestrI in Cagni L. M.S,monazzi Alberto L. del Vane

Sonini Alejandro Renato

Soriano RoqueSpacavento Adriana ClaudiaSpagnoli in Vera Marta A.

Spalatro Mario Alberto

Spatola Humberto Osvaldo

Speratti Horacio Rodolfo

Stefanelli Liliana Teresa

Stola Samuel Angel

Strada DanIel AlbertoSzapiro Edmundo Daniel

Scocco Eduardo LuisSantini Mario Luis

Saracho Orlando AbelSpataro Carlos Osvaldo

Soldati Berta Maria

Tallone Renato Carlos

TardIVO Irma NoemiTempone Virginia BeatrizTempone Mario

Tocco Jose Daniel

Tomasin Emilio Jaime

Tommasi Maria Esther

VIII Legislatura

5 FEBBRAIO 1980

21 Tucuman 2-11-7653 Buenos Aires 9.12.77

23 Jose Marmol 15.6.7621 La Plata 10.12.76

~ 1~~U23 Ramos Mejia 16-11.7723 Cordoba 2.4-76

31 Buenos Aires 5.3.78

20 Cordoba.~

~~27-4.76

21 M. del Plata 18-3.7748 Boulogne 11-6-7823 Cordoba 10.11-7725 Buenos Aires 22.7.78

'Z1 Buenos Aires 1-5.7831 G. Catan 12.8.7732 Buenos Aires 7.5.7625 Buenos Aires 21.8.7818 Zarate 4-3-7725 La Plata 1.12-7623 La Plata 5.10.7626 Buenos Aires 24.6.76

Buenos Aires 14-9.76

38 Buenos Aires 1.6.7635 Buenos Aires 13.7.7626 L. de Zamora 19.12.7513 Avellaneda 16.9.7733 Mar de Ajo 26.2.7822 Lanus Este 17.5.7729 ~7724 Cordoba 26.2.7629 Buenos Aires 18.6.7621 Provo di B. A. 5.8.7627 La Plata 24.11.7721 Buenos Aires 5.8.7721 La Plata 19.11-7622 Virreyes 31.5.7624 14-11.7~

7624 Haedo 14-3.7729 Ramos Mejia 19.3.7740 Buenos Aires 11.5.7624 La Plata 22.6.7724 Cordoba 1-6-76

San Fernando 21.5.7627 San Justo 17.3.762S Cordoba 4.11.7724 Buenos Aires 3.8.7622 Flor. Varela26 Buenos Aires 7-12.7739 Florida 6.6-7622 Lanus 7.2.7844 La Plata 19.11.7619 14-4.7613 Buenos Aires 15-10.7620 Cordoba 12.7522 Mendoza 16.5.7622 Buenos Aires 27-5.7829 San Isidro 29.6-7729 Tucuman 6-7.7619 Ciudadela 15-5.7726 Moreno 8-6.76

Mar del Plata 26-1.7740 Provo di B. A. 4-920 Buenos Aires 6.7726 San Martin 29-4.1624 Adrogue ~3.76

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Senato della Repubblica ~ 4430 ~ VI II Legislatura

84a SEDUTA A8SEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Tonioli Silvio Francisco

Tonioli Eduardo JoseToranzo Roberto

Toso Hugo OsvaldoTrombini Eduardo HectorValetti Roberto Claudio

Vaccarilli Alberto LuisVattino Daniel OmarVentura Carlos Marcelo

Vensentini Rosalba

Ventura VIctor HugoVlapiano Osvaldo Ricardo

VIzzini Jose Antonio

Yacomosi Alcira AngelaZampicchiatti GustavoZingarctti Z. P.ZOPpI Ricardo Jalme

Zucario Ricardo JoseZuppa Nestor Oscar

Zacari Armando AgustinZanzi Rolando AlbertoCiarangolo Sergio V.ictor

Di Lorenzo Juan Carlos

Danti Roberto Oscar

Gorrini Alberto Jorge

Cerrotta Alicia DoraGudano Carlos Alberto

Beretta Magdalena

3421281730184624271927253648202018~1633302427312328

ZarateCordobaBuenos AiresBuenos Aires

Buenos Aires

Saenz Pena

Provo di B. A.

Buenos AiresBuenos Aires

F. VarelaBuenos AiresI. CasanovaM. del PlataQuilmes

Buenos AiresCordoba

La Plata

San JustoCarapacha

Buenos Aires

Tucuman

Haedo

Buenos Aires

TucumanOlivos

Buenos Aires

23.8-769.2-774-4-787.7.764-4.771.7.77

4-11.7719.8.7728.3.772-9-775.1.77

15.12.7614-12.76

11.7~7.5.77

28-8-7623.7.769.1.76

24.11-769.2.77

20.7.782.10.786.11.76

18-10.773.6.7711.768-76

28.12-76

Analoghe notizie gli interroganti chiedonoriguardo ai seguenti cittadini italiani re-sidenti in Uruguay o italo-uruguaiani scom-parsi in Argentina (tra parentesi la data delloro arresto):

Del Fabro Ricardo

Mazzuchi Wmston

Chizzola Eduardo

Gaetano Maigor Josè

Gatti Antuna Gerardo

Gatti Casal Adriana

Zaffarom Jorge

Islas in Zaffaroni Maria Emilia

Zaffaroni Islas Mariana

Arnone Hernandez Armando BernardoRecagno Pablo

LUPI Mari Norma

D'Elia Julio Cèsera

D'Elia Yolanda .Borelli Cattaneo Raul

Sobnno GuillermoGallo E. .Dosetti Edmundo JosèSignora Dosetti .Gambaro Raul

Bosco Munoz Alfredo

Aree Gustavo

Giordano HectorSerra Helio

Bcntin FelIx

(7.75)

(8-2-76)(17.4.76\

(5.76)

(9.6.76)

(8-4-77)(27.9.76)

(27-9.76)

(27.9.76)

(1.10.76)

(1.10.76)

(6.77)

(12-12.77)(12.12.77)

(23.12.77)

(24-12.77)(25.12.77)

(27.12-77)(27.12.77)

(27.12.77)(27.12-77)

(12-77)

(6-6-78)(27-6-78)

(13-8-78)

Gli interroganii chiedono, altn;sì, di sa-pere quali iniziative il Governo intenda as~sumere 'per indurre il Governo militare al'-

5 FEBBRAIO 1980

gentino a permettere e facilitare l'espatriodall'Argentina di cittadini italiani che sitrovano in staLO di detenzione per motivipolitici.

Riguardo alla recente legge argentina checontempla l'anticipazione della dichiarazio~ne di morte presunta fino a soli tre mesidopo la « sparizione }>, gli interroganti chie~dono quali passi il Governo intenda fareper far j~ecedere le autorità argentine da taleposizione lesiva dei diritti dell'uomo e taleda colpire, tra gJi altri, cittadini italiani oeH origine italiana, e, riguardo ane dichjara~zioni (~el Governo ~ qUI;sto proposito giàrese alla Camera dei deputati, chiedono serisulti al Ministro che in tutte le legislazio-ni civili, c ia ogni C130 in quelle di tradizio~ne europea occidentale, ,le leggi sulla dichia-razione di morte presunta sono intese inprimissimo luogo alla tutela degli scompar~si di cui non si abbia notizia, e <iolo in viasubordinata e successiva, quando sia tra-scorso un moho lungo periodo di tempo,sono intese alla tuteh degli. interessi deiparenti o dei terzi, e se dunque, in una leggechesovvertc questi princìpi, non siano daravvisar si motivazioni di repressione pe.liti.ca e di cancellazione delle tracce di dc1itticommes<ii.

(3 ~ 00427)

P RES I D E N T E. Il Governo ha fa-coltà di rispondere a questa interrogazione.

S A N T U Z, sottosegretario di Statoper gli affari esteri. Il rispetto dei dirittifondamentali dell'uomo è sempre stato frai punti qualificanti della linea di politicaestera del Governo, che si adopera costan-temente per ottenere il ripristino delle li-bertà democratiche, ovunque esse siano di-sconosciute.

In coerem<l con tali princìpi, l'Italia hasempre promosso e appoggiato ogni inizja~tiva -~ e prime fra tutte quelle prese nel~l'ambho delle Nazioni Unite ~ mirante adenunciare e conda.nnare le violazioni di queidiritti inalienabili che i membri della co-munità internazionale si sono ripetutamenteimpegnati a rispettare, sottoscrivendo pattiche sanciscono l'irrinunciabilità delle liber~

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VIII Legislaturao

Senato della Repubblica ~ 4431 ~

5 FEBBRAIO 198084a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

tà civili, politiche, economiche, sociali e cul~turali degli individui.

In particolare, il problema dei connazio~naIl «scomparsi» in Argentina, che fu findan'inizio oggetto di preoccupata attenzioneda parte dell'opinione pubblica e delle for~ze politiche italiane, continua ad essere mo-tivo di viva e costante apprensione per ilGoverno. Il Ministero degli affari esteri e lecompetenti rappresentanze diplomatico..çon~solari sono attivamente impegnati per otte-nere notizie sulle persone «scomparse» eper la positiva conclusione di ogni smgolocaw di cui direttamente od indirettamentesi venga a conoscenza.

In proposito va rilevato che sul problemadegli « scomparsi» le autorità argentine, puravendo sempre rifiutato e continuando a ri~fiutare ogni diretta responsabilità del feno-meno, si sono dichiarate disponibili a svol-gere tutte le possibili indagini in merito aisingoli casi. Non può essere tuttavia sotta-ciuto che le medesime autorità, qualora leindagini svolte diano esito negativo, si di~chiarano impossibilitate a fornire ulteriorielementi: ciò non ha impedito e non impe~dirà al Governo italiano, anche in questicasi, di continuare a svolgere ogni possibileinsistente interessamento.

In particolare, per quanto riguarda il ca-so del signor Enrique Jorge Aggio, sul cuistato di cittadinanza sono in corso accerta-menti, « scomparso» in Buenos Aires il 31luglio 1976 ed il cui nominativo si è appre-so da un elenco elaborato recentemente daAmnesty International) sana state imparti-te disposizioni all'ambasciata d'Italia inBuenos Aires affinchè svolga ogni possibilericerca in proposito, effettuando i passi piùadeguati presso le autorità argentine al fi-ne di conoscerne la sorte.

Nel caso del cittadino argentino di ori-gine italiana Ugo Giuseppe Agosti, la cuiscomparsa, avvenuta nel novembre 1976,venne notificata alla nostra ambasciata nelluglio 1977, il Ministero degli affari esteriargentino, al quale la suddetta rappresen-tanza diplomatica si era formalmente rivol-ta per ottenere precise notizie sul suo con-to, ha fatto conoscere che le indagini svol.

te per il ritrovamento del signor Agosti han-no dato esito negativo.

Per quanto riguarda poi gli altri 515 no-minativi di persone « scomparse» in Ar-gentina, elencati nell'interrogazione, 150 ri-sultano già noti al Ministero degli affariesteri, sia per diretta denuncia della rela-tiva scomparsa presso la nostra ambasciatae gli uffici consolari italiani in Argentina,sia per notizie ricavate indirettamente daaltre fonti. Di queste 150 persone, Il risul-tano in possesso della sola cittadinanza ita-liana, 131 sono doppi cittadini (italiani edargentini), mentre 8 non possono considerar-si nè cittadini italiani nè doppi cittadini.Nello stesso gruppo di nomi risulta inclusauna persona già liberata (Lidia Noemi CurtoCampanella) e due deceduti (Tullio EdoardoCeccoli, ucciso in un conflitto a fuoco conle forze militari il 29 giugno 1977, e JuanGuillermo Bettanin, deceduto in circostanzenon chiarite).

1 rimanenti 365 nominativi di cui al sud-detto elenco, finora non noti al Ministero,sono stati trasmessi all'ambasciata d'Italiai.n Buenos Aires affinchè ne accerti la citta-dinanza ed esperisca altresì i necessari passipresso le autorità argentine per ottenere no~tizie sulla loro sorte.

Per quanto riguarda i connazionali detenu-ti per motivi politici in Argentina, desideroInnanzi tutto confermare che anche per que-sta categoria si vanno intensificando da par-te italiana gli sforzi in loro favore. Graziealle pressioni esercitate assiduamente neiconfronti delle competenti autorità argenti-ne, inclusi i colloqui da me avuti ad alto li-vello a Buenos Aires in occasione del miorecente viaggio in America latina, nel corsodel 1979, come è noto, è stata ottenuta la li-berazione di tutti i rimanenti detenuti poli~tici in possesso della sola cittadinanza ita-liana, mentre la sopra descritta azione si èora concentrata sui 263 argentini di origiJ1.eitaliana che risultano tuttora in carcere. Frale varie misure atte a sollecitare la libera-zione dei predetti connazionali, da parte ita-liana si concede solitamente il libero ingres-so nel nostro paese ed il rimpatrio a spesedell'erario in favore di coloro che, già libe~rati o in procinto di esserlo, non hanno an-

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Senato della Repubblica ~ 4432 ~ VII I Legislatura

5 FEBBRAIO198084a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

cara potuto espletare gli adempimenti ne-cessari per il riconoscimento della loro cit-tadinanza italiana e risultano quindi ancorastranieri al momento della loro scarcera-zione.

Per quanto concerne poi i cittadini italia-ni residenti in Uruguay o italo-uruguaianiscomparsi in Argentina de&idero rinnovarel'impegno del Governo italiano ad interve-nire presso le autorità aI1gentine con tuttii mezzi a disposizione .per ottenere ogni uti-le notizia al riguardo.

Riguardo infine alla recente legge argen-tina sulla dichiarazione di morte presuntadegli scomparsi, in merito alla quale il Go-verno ha gi.à illustrato il 25 ottobre scorsoi passi svoltli al proposito presso il Gover-no argentino, desidero confermare che daparte italiana ci si rende ben conto dei ri-schi insiti nella predetta normativa, che po-trebbe certo prestarsi a soluzioni aberrantidel problema degli « scomparsi Il,

Ed è proprio la consapevolezza di questirischi che ha spinto il Mtnistero degli affa-

l'i esteri ad esprimere immediatamente efermamente al Governo argentino la profon-da preoccupazione dell'Italia per l'adozionedel provvecLimento in parola, l'applicazionedel quale, peraltro, non risulta fino ad oggiessere indirizzata ai fini da tante parti giu-stamente paventati.

Nel confermare ancora una volta davantial Senato l'impegno del Governo a seguirecon ogni attenzione i problemi oggetto del-l'mterrogazione, S'i osserva che l'esperienzadi questi anni ha dimostrato che l'opera pa-ziente, tenace e ferma condotta per via di-plomatica ha portato spesso ai risultàti de-siderati, senza comunque voler dimentka-re altre iniziative. anche ec1atanti e pur det-tate dalla giusta e drammatica emozidne perla sorte di tante persone scomparse, che po-trebbero essere considerate. Il Governo ri-tiene perciò che un'azione paziente ed in-defessa, portata avanti a tutti i livelli e inparticolare attraverso l'attivazione degli or-gani diplomatico-consolari italiani in Ar-gentina, possa continuare a dare positivi ri-sultati.

Presidenza del vìce presidente O S S I C I N I

L A V A L L E. Domando di parlare.

P RES I D E N T E, Ne ha facoltà.

L A V A L L E, Signor Presidente, si-gnor Sottosegretario, ringrazio il Governoper le notizie che ci sono state fornite, pren-dendo l'occasione da questi reiterati appelliche abbiamo rivolto perchè ci fosse un in-teressamento concreto del nostro Governoalla situazione drammatica degli scomparsiin Argentina. Devo dire che purtroppo lapercentuale dei risultati conseguiti rispettoal numero delle persone scomparse segnala-te è piuttosto limitata. Comunque non sia-mo di fronte ad un problema di quantitàpoichè, anche se si riuscisse ad avere notiziedi una sola persona di cui si è cercato di can-cellare la memoria daMa cronaca, dalla vita

familiare, dalla vita civile e politica, non po-tremmo che esprimere il nostro sollievo ela nostra gratitudine per quello che il Go-verno ha potuto fare.

Recepiamo lo sforzo e le informazioni cheil Governo ci ha dato, soprattutto come im-pegno a reperire, nei tempi più brevi passi-bi:li, notizie sulle altre centinaia di personedi cui allo stato delle cose non si sa ancoranulla (in particolare delle persone inclusenell'elenco che abbiamo fornito in questaoccasione e di cui il Governo ha riconosiutodi essere venuto per la prima volta a cono.scenza) .

Certo, signor Sottosegretario, questo elen-co che abbiamo presentato non poteva esse-re nè completo nè preciso in tutte [e sueparti, perchè la questione di cui discutiamoè di morte civile, di scomparsa, di soppres-

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VIII LegislaturaSenato clella Repubblica ~ 4433 ~

5 FEBBRAIO 198084a SEDUTA ASSEMBLF...A ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

sione della presenza pubblica e quindi è chia-ro che anche questi elenchi non si possonoricostruire se non con estrema fatica e dif~ficoltà. D'altra parte è anche chiaro che cisiamo limitati a quei residenti in Argentinache o hanno la doppia cittadinanza o hannonomi di origine italiana o sono di cittadinan-za italiana, perchè questa è la possibilità cheil nostro paese ha di intervenire in una ma-teria che altrimenti potrebbe essere rivendi~cata come interna al,la Repubblica argentina.

E chiaro che questa non è che un'occasio-ne e un motivo che noi abbiamo colto: inrealtà il problema degli scomparsi va benal di là dei nostri connazionali o di citta~dini che possono avere un cognome italiano.L'elenco di 500 e più persone scomparse nonè che una piccola avanguardia, un piccolocampionario di una ben più vasta schieradi migliaia e migliaia di persone che in que~sti ultimi anni sono scomparse in Argenti~na: si fanno cifre dell'ordine di 15.000 o di30.000 persone, Per non parlare déna situa-zione di altri paesi dell'America latina.

Certo, noi siamo consapevoli che nessunadi queste persone si chiama Sacharov: nes-suna di esse ha a disposizione tutto l'appa-rato della stampa, della radio, della televi~sione, dei grandi mezzi di informazione, de-gli strumenti per la fabbricazione del con-senso deli'Occidente. Quindi il loro tentati-vo di riemergere alla vita e di invocare ilrispetto dei loro diritti civili è necessaria-mente più difficile e riscuote meno clamorie meno riscontri: proprio per questo è tan-to più necessario quello che in sede poli~tica si può fare.

Non vorrei che nelle ultime parole delSottosegretario ci fosse un accenno al valo-re del silenzio, di un'azione puramente di-plomatica, e non invece a quella che è unanecessaria sollecitazione da parte dell' opinio-ne pubblica, dei movimenti popolari, perchèè solamente nel nome della solidarietà perquesti scomparsi e nel rifiuto del silenzioche possiamo sperare di fare qualcosa.

Questi sono nomi di vittime fin qui sco-nosciute, che cerchiamo di far conoscere inquanto vittime della repressione del potere,di una normalizzazione pbliziesca che evi-dentemente non può essere una normalizza~

I

zione. Per noi sono nomi sacri proprio per-chè appartengono a persone scomparse, chesi vorrebbe cancellare dalla faccia della ter-ra. D'altra parte credo che la cosa non pos-sa finire con una semplice richiesta di in-formazioni: credo che il vero problema siaquello di operare a livel:lo generale perchèin America latina possano ristabilirsi con-dizioni di normalità democratica, di lega-lità e di rispetto di quei princìpi che so-no comuni a tutta la civiltà giuridica dell'Oc-cidente e che rischiano di essere violati nonsolo dal!' azione di forze di polizia coUate-rali o non ufficiali, che fuoni di qualsiasiregola e di qualsiasi norma giuridica risol-vono brutalmente il problema di una con-flittualità aperta in quei paesi, ma addirit-tura da vere e proprie disposizioni di legge,come quella sugH scomparsi a cui ci siamoriferiti e a cui lei stesso, signor Sottosegre-tario, si è riferito; ed è una legge che cer-tamente, se usata nel senso di voltare unapagina, di chiudere un capitolo, di tirare ~

per così dire ~ un frego su tutto quelloche è successo, sul conflitto, sulla guerra in-testina che c'è stata in questi anni nell'Ame-rica latina, sarebbe una forma non certo dinormalizzazione giuridica, ma di v.iolazionedei diritti umani: sarebbe una nuova formadi soppressione di qUallsiasi criterio di ogget-tiVlÌ.tàgiuridica e umana.

Non posso che chiedere al Governo di in-sistere nell'azione di cui alcuni frutti e al-cuni elementi ci sono statd forniti, di nonrinunciare a nessun tentativo, a nessunosforzo, anche se possa essere consideratopuntiglioso o insistente. Credo che, quandosi tratta di garantire la vita, il ritorno dipersone che sono scomparse (e molte diloro purtroppo non torneranno perchè or-mai sono state ucoise), nessuno sforzo siaeccessivo~Quindi penso che non~si debberinunciare, se c'è ancora qualcuno da salva-re, da restituire alle famiglie, alla vita ci-vile, al consorzio umano.

I

! P RES I D E N T E. Passiamo ora aLlo

I

svolgimento congiunto delle interroga:moni3 ~ 00480, 3 -00494, 3 -00520 e 3 ~ 00521, tutte

I riguardanti la terza rete televisiva in Tosca-

I

na. Se ne dia lettura.

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Senato de.lla Repubblica ~ 4434 ~ VIII Legislatura

5 FEBBRAIO198084a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

B U Z IO, segretario:

PERNA, PIERALLI, TEDESCO TATÒ Gi-glia, VALENZA, FERRARA Maurizio, BON-DI, MARSELLI. ~ Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni. ~ In relazione allasospensione delle trasmissioni della terza re-te televisiva in Toscana, in seguito ad un'or- I

dinanza del pretore di Lucca, considerato chela RAI ha agito legittimamente in applicazio-ne della legge di riforma n. 103, della conven-zione RAI-Stato e degli indicizzi e delle de-libere della Commissione parlamentare perl'indirizzo e la vigilanza dei servizi radiotele-visivi, gli interroganti chiedono di cono-scere:

1) perchè il Ministro non ha ritenuto diassumere una chiara posizione in difesa delservizio pubblico radiotelevisivo nei confron-ti dell'azione di emittenti private che, fuoridi ogni normativa di legge, hanno abusiva-mente occupato spazi riservati ai programmidi sviluppo della RAI;

2) quali misure urgenti intende adottareper garantire il diritto degli utenti RAI dellaToscana, che pagano il canone, a ricevere letrasmissioni della terza rete TV in condizioniottimali;

3) perchè il Ministro non ha ancoraprovveduto, nonostante i ripetuti annunci,a presentare in Parlamento un disegno di leg-ge per la regolamentazione dell'emittenzaprivata in ambito locale, pur disponendo ilsuo Ministero delle precedenti elaborazioniche sono state aHa base del « disegno di leg-ge Gullotti », presentato al Senato nella pre-cedente legislatura.

(3 - 00480)

MALAGODI, FASSINO. ~ Al Ministro del-le poste e delle telecomunicazioni. ~ In rela-zione alla controversia in atto in Toscanafra la RAI e 14 emittenti pI'ivate TV, le cuiemirssioni venivano oscurate da un l'Iipetitore posto darla RAI sul Monte Serra perla diffusione della terza rete, considerata lapossibilità, affermata da fonti autorevoli,ivi compreso il Ministro, di concilia're leemissioni della terza rete con quelle delle,TV private con la semplice riduzione di po.

tenza deLla terza rete mooesima, gli interro-ganti chiedono di sapere:

1) se il Ministro s,ia al corrente dell'ino-pinato comportamento della RAI che, inve-ce di adeguare la portata dei propri impian-ti in modo da garantire anche le esigenzedelle emittenti libere, così come le venivaordinato dal magistrato, ha interrotto deltutto le trasmissioni della terza rete con leconnesse, possibHi responsabiltità civi.Ji e pe-nali;

2) perchè non sia immediatamente in-tervenuto per evitare tali comportamenH del-la RAI;

3) come intenda procedere per garanti-re il 'dspetto dei dirritti costitu7jonali e del-la legge da parte della RAI che, pur con laattuazione della terza rete, non può certoattentare al pluralismo deH'informazione edalla libertà;

4) come intenda procedere per propor-re di dare alla materia una disciplina defi-nitiva, coerente con la suddetta libertà ed ilpluralismo di informazione.

(3 - 00494)

ROMANÒ, FIORI. ~ Al Ministro delleposte e delle telecomunicazioni. ~ In se-guito all'ordinanza del pretore di Lucca chesospendeva lIe trasmissioni della terza retetelevisiva della Toscana e in considerazioneche la RAI ha agito legittimamente in ap-plicazione della legge di riforma n. 103 del1975, delle convenzioni RAI-Stato e delledelibere della Commissione parilamentareper l'indirizzo e la vigilanza dei servizi l'a-diotelevisivi, gli rinterroganti chiedono di co-noscere:

perchè nei confronti dell'azione di emit-tenti private, che hanno abusivamente oc-cupato spazi riservati alla RAI, il Ministronon ha ritenuto opportuno assumere unachiara posizione;

quali misure intende adottare il Ministroal fine di garantire il diritto degli utentiRAI della Toscana di l'Iicevere in condizioniottimali le trasmissioni della terza rete TV;

perchè il Ministro, nonostante le pro-messe, non ha ancora provveduto a pre-sentare in Parlamento un disegno di legge

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Senato della Repubblica ~ 4435 ~ VIII Legislatura

5 FEBBRAIO 198084a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

per la regolamentazione dell'emittenza pri-vata nelq'ambito locale.

(3-00520)

BAUSI, CALARCO, COLOMBO Vittorino(V.). ~ Al Ministro delle poste e delle te~lecomunicazioni. ~ In relazione ai recentiepisodi sui quali è intervenuto il pretore diLucca disponendo, in sede giudiziaria, la ri-duzione della emittenza del ripetitore d~llaRAI-TV della 3a rete posto suILmonte Serra,si chiede di conoscere quali provvedimenti siintendono prendere per consentire la prose-cuzione dell'attività della 3a rete nel rispet-to del pluralismo, conformemente alla notasentenza della Corte costituzionale in mate-ria di trasmissioni radiotelevisive.

(3 - 00521)

P RES I D E N T E. Il Governo ha fa-coltà di rispondere a queste interrog~oni.

C O L O M B O, ministro delle poste edelle telecomunicazioni. Signor Presidente,onorevoli col:leghi, desidero innanzituttoesprimere un ringraziamento a lei, onore-vole Pres.jdente, e agli onorevoli interrogantiper' aver portato, e con tutta tempestività,la questione in argomento nella competenteed appropriata sede di questa Assemblea. Ilproblema delle sedi di competenza sull'argo-mento è infatti ancora aperto (AUila parla-mentare, Commissioni di merito, neHe qualifra l'altro si discutono i bilanci del com-parto delle poste e telecomunicazioni, Com-missione speciale per la vigilanza e per ilcontrollo RAI~TV, le concessionarie).

Mi permetto di rilevare l'urgenza di unaverifica e di una chiarificamone definitivaper mettere ill Parlamento nella reale condi-zione di esercitare con assoluta proprietà ilproprio diritto-dovere di sindacato, senza me-nomazioni di sorta dovute a meccaniSllIli. chedi fatto rivelano una certa rigidità, e perpermettere all'Esecutivo di rispondere conaltrettanta puntualità, ampiezza e respon-sabilità a tutte le richieste presentate daisignori parlamentari, senza dover usare lalaconica frase « Riferiamo quanto ricevuto

dalla concessionaria RAI», il che alla finelascia tutti inevitabilmente insoddisfatti.

La vicenda scaturita dal ricorso propostoda alcune emittenti radiotelevisive privateal pretore di Lucca, pur avendo di per sèoggetto ed effetti circoscritti, ha assunto nonartificiosamente un risalto su scala naziona-le perchè essa è indubbiamente rivelatricedi una situazione di frizione tra le emitten-ti televisive private e il servizio pubblicoradio televisivo nazionale.

L'avvio da parte della RAI, il 15 dicembrescorso, deLle trasmissioni della terza rete te-levisiva su buona parte del territorio nazio-nale ha invero fatto giungere tale situazionea un punto critico, in alcune zone special-mente, come appunto in quella di Lucca.Giova innanzitutto esporre i fatti relativi atale vicenda prima di sottoporre alle con-siderazioni di questa Assemblea alcuni temidi piÙ vasto contenuto cui la vicenda stessafornisce argomento e che non sono sfuggitialla sensibilità degli onorevoli interroganti.

Come ho già accennato, in Toscana alcu-ne emittenti private, sostenendo che l'ecces-siva potenza dell'impianto della terza retetelevisiva ubicato sul Monte Serra provoca-va interferenze tali da non consentire lorodi proseguire nell'attività di radiodiffusionegià da tempo svolta, convenivano, nel di-cembre scorso, la RAI-TV davanti ail pre-tore di Lucca chiedendo provvedimenti ur-genti atti a far cessare «il comportamentodi spoglio, molestia e comunque di interfe-renza sul possesso e/o sull'uso dcfie frequen-ze delle emittenti ricorrenti quali erano esussistevano prima del 15 dicembre 1979 ea far cessare l'impedimento e il disturbo ar-recato alla ricezione ».

Con ordinanza dell'8 gennaio 1980 il pre-tore, accogliendo in via cautelare le richiestedelle ricorrenti, sulla base della considera-zione che il programma deHa terza rete pote-va essere i.rradiato anche con una potenza ta-le da non disturbare le emittenze televisiveprivate della zona, ordinava alla RAI di ov-viare alla turbativa causata alle emittenti ri-correnti mediante opportuni accorgimentitecnici che eliminassero gli inconvenienti la-mentati.

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Senato della Repubblica ~ 4436 ~ VIII Legislatura

84a SEDUTA AS!)EMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

Il provvedimento del pretore veniva impu-gnato in appello dalla RAI dinanzi al tribu-nale di Lucca. Questo però si dichiarava in-competente e rinviava gli atti ail.pretore perla decisione di merito sulla causa per la qua-le era già fissata l'udienza del giorno 4 delcorrente mese, successivamente rinviata algiorno 15 prossimo venturo.

È stato rinviato anche l'esame di un se-condo ricorso presentato al tribunale di Luc-ca da parte della RAI contro l'ordinanzadel pretore. In relazione a oiò l'amministra-zione delle poste e delle telecomunicazioniprovvedeva a costituirsi in giudizio con ilpatrocinio dell'Avvocatura dello Stato inter-venendo ad adiuvandum a fianco dellaconcessionaria. A questo stesso scopo, findal 12 gennaio del 1980 ~ quindi prima an-cora della discussione dell'appello ~ questoMinistero aveva già confermato alla RAI, per-chè potesse renderlo noto in giudizio, che laapprovazione degli impianti della terza reteriguardava anche le caratteristiche tecnicheindicate dalla concessionaria per i singoli im-pianti, compresa quindi la potenza di emis-sione degli impianti stessi.

Sotto l'aspetto processuale, inoltre, l'am-ministrazione segnalava all'Avvocatura delloStato che il pretore di Lucca difettava digiurisdizione sulla qué'stione propostagli, con-siderando il carattere amministrativo delladisciplina delle frequenze.

Impregiudicate restando tali eccezioni dirito, occorreva peraltro ottemperare intanto,in via provvisoria, al provvedimento caute-lare del pretore. ,

A quest'ultimo proposito la RAI, con telex !del 18 gennaio, comunicava che, in mancan- '

Iza di diversa indicazione da parte del Mini- ,

stero delle poste e delle telecomunicazioni, II

a partire dalla mezzanotte avrebbe interrot- Ito l'irradiazione dell'impianto della terza re- 1

te TV di Monte Serra.Con telex del 21 gennaio, il Ministero fa-

ceva presente che, ferma restando ogni azio-ne a tutela del servizio pubblico radiotele-visivo, occorreva nel frattempo non inter-rompere il servizio stesso, non contenendol'ordinanza del pretore tale ingiunzione. IlMinistero invitava pertanto la RAI a riatti-

5 FEBBRAIO 1980

vare l'impianto della terza rete di Monte Ser-ra con ridotta potenza di emissione.

Avendo la RAI, con telex dello stesso gior-no 21 gennaio, contestato !'interpretazionedata dal Ministero delle poste e delle tele-comunicazioni all'ordinanza del pretore diLucca, con successivi telex del 22 e 24 gen-naio il Ministero, dopo aver fornito chiari-menti sulla es,atta interpretazione dell'ordi-nanza pretorile secondo correnti canoni er-meneutici, rinnovava fOI'IIlalmente alla RAIl'invito a riattivare in via transitoria !'impian-to di Monte Serra, dando indicazioni preci-se sulla potenza di emissione dell'impiantostesso, potenza che, alla luce della motivazio-ne dell'ordinanza pretorile, doveva ritenersiquella utilizzata in via sperimentale primadelIS dicembre 1979.

Nel riformulare tale invito l'amministra-zione delle poste e delle telecomunicazioniribadiva che tale riduzione di potenza mira-va esclusivamente ad ottemperare al prov-vedimento cautelare emesso dal pretore diLucca con l'ordinanZa in questione, senzapregiudizio quindi per la deoisione sulla que-stione di merito, per la quale l'amministra-zione assicurava ulteriormente alla RAI lapropria presenza in giudizio.

Nel contempo il Ministero richiamava l'at-tenzione della concessionaria sulle responsa-bilità di natura penale, civile e amministra-tiva che avrebbero potuto derivare dalla in-terruzione o dalila sospensione del pubblicoservizio, conseguenti a una applicazione ar-bitrariamente estensiva del provvedimentocautelare adottato dal pretore.

A tale ulteriore invito il presidente dellaRAI, in data 25 gennaio, rispondeva trasmet-tendo una delibera del consiglio di amn.rlni-strazione di quella società che confermavauna precedente delibera adottata in data 23gennaio, con la quale veniva presa la deci-sione di tenere spento il trasmettitore diMonte Serra in attesa di conoscere la pro-nuncia di merito del pretore.

Dallo svolgimento dei fatti esposti credosi rilevi con linearità e chiarezza che il Mi-nistero delle poste e delle telecomunicazioni,concedente l'esercizio del pubblico serviziotelevisivo, è intervenuto prontamente e uni-vocamente per la salvaguardia delle seguen-

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Senato della Repubblica ~ 4437 ~ VIII Legislatura

5 FEBBRAIO 198084a SEDUTA A'3SE~IBLEA-R.bSOCO;\!m STE,iOGRAFIOJ

ti esigenze: 1) difesa in giudimo del pubbli-co servizio radiotelevisivo in coerenza coni provvedimenti amministrativi che ne hannoapprovato !'installazione, le caratteristichetecniche e hanno assegnato le frequenze dautilizzare; 2) esatta ottemperanza al prov-vedimento cautelare impartito datll'autoritàgiudiziaria, alla cui osservanza, fin quandonon venga revocato o annullato, la RAI e lastessa amministrazione delìe posie e delletelecomunicazioni, come ogni altro soggettogiuridico, non possono legalmente sottrarsi;3) continuazione dell'esercizio del pubblicoservizio radictelevisiyo ne1Ja misura massi-ma possibile con l'ottemperanza all'ordinan-za del magistrato, senza indulgere quindi adeccessi e reazioni che non si confanno ,al-l'equilibrato e responsabile comportamentodi chi gestisce non un bene proprio, bensìun servizio che è a disposmone dell'interacollettività; 4) sal1.vaguardia, correlativamen-te, del diritto degli utenti di ricevere taleservizio, diritto che non può essere frustra-to da artificiose e forzate applicazioni delprovvedimento cautelare emesso dal magi-strato, il quale, come ogni altro provvedi-mento dell'autorità giudiziaria, postula unadempimento esatto, vale a dire nè limitatoper difetto, nè arbitrariamente estensivo pereccesso.

£ da auspicare che la stessa autorità giu-dìziaria fornisca soHecìtamente un'interpre-tazione autentica che chiarisca incontesta-bilmente la portata ed il preciso contenutodell'ordinanza in questione (a meno che que-sta non venga annullata o revocata).

Con ciò l'episodio che ha dato spunto alleinterrogazioni cui si risponde dovrebbe chiu-dersi senza ulteriori tergiversazioni.

Non è da credere, infatti, che la RAI pos-sa persistere in un atteggiamento di arbitra-ria sospensione della trasmissione della ter-za rete, che esporrebbe gli amministratori aresponsabilità di ordine penal1.e, civile edamministrativo, obbligando il Ministero del-le poste e delle telecomunicazioni,. qualéconcedente, all'adozione dei provvedimentisanzionatori di propria competenza.

Peraltro, come è stato esattamente avver-tito dagli onorevoli interroganti, la questio-

ne non si esaurisce nell'episodio che ha datoad essa spunto.

Vi è intatti un insieme di comportamentiche rivela una situazione di disagio ~ dIdisorientamento per una carenza normati-va che non può ulteriormente protrarsi sen-za 'inconvenienti per l'ordinato svolgimentodi una democratica, progredita e civile coe-sistenza.

Esiste infatti la tendenza di alcune emit-tenti radiotelevisive private ad occupare fre-quenze già utilizzate da altri prnvati ed an-che alcune di quelle utilizzate dal pubblicoservizio televisivo e da altri servizi pub-blici. ,

In questi ultimi casi gli organi di vigilanzadell'amministrazione deHe poste e .delle te-lecomunicazioni non mancano di intervenireper reprimere l'invadenza. Interventi creI ge-nere avvengono, infatti, quotidianamente peropera assidua e tenace degli ispettori delleposte e delle telecomunicazioni, pur nei li-miti consentiti dalJ.a vigente normativa.

Allo stesso modo l'amministramoI1Je delleposte e telecomunicamoni non manca di in-tervenire con pari sollecitudine per il rispet-to degli accordi internazionali, impedendonon consentite irradiazioni nel territorio de-gIri Stati confinanti.

£ noto in proposito l'intervento effettua-to nei confronti della emittente privata Ra-dio 24, che lettenwmente inondava ampiezone della vicina Confederazione elveticacon una stazione costruita sul nostro terri-torio ma all'estrema vicinanza del confinee le cui apparecchiature sono state primadisattivate e poi, su denuncia della stessaEscopost, sottoposte al sequestro del magi-strato, essendo stati manomessi i sigilli. Leautorità svizzere hanno espresso i~ loro am-pio compiacimento per questa nostra azione.

Ma è innegabile che la situazione non èfacilmente dominabile Jn assenza di una ag-giornata disciplina legislativa della materia.

~ noto, infatti, che quando venne ema-nata la legge di riforma n. 103 del 1975 nonc'erano ancora le televisioni private via etere.

Di tale situazione risente innegabilmenteanche il piano nazionale di ripartizione del-le frequenze, benchè approvato nel dicem-bre 1976.

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Senato della Repubblica ~ 4438 ~ VII I Legislatura

5 FEBBRAIO198084a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Le emiLtenti Pliiyate costituiscono inveceoggi una realtà che l'ordinamento non puòpiù Ignorare. Lo dimostrano anche gli inter-venti, come quello in questione, dell'autori-tà giudiziaria, i quali assumono, come spessoaccade, una funzione surrogatoria, tendendoa colmare in qualche modo i vuoti lasciatidalla legislazione, il che non può essere cer-to riguardato dall'autor,ità politica con ras-segnazione inerte.

Resta dunque tuttora attuale l'esigenm diun intervento del legislatore nazionale, af-finchè siano disciplinate l'assegnazione dellefrequenze e 1'effettuazione dei conseguenticontrolli e siano fissate le condizioni checonsentano l'autorizzazione all'esercizio deldiritto di iniziativa privata, in modo che,esso « si armonizzi e non contrasti» con ilpreminente interesse generale e si svolganel rispetto dei doveri e degli obblighi, an-che internazionali, conformi alla Costitu-zione.

Certo, la disponibilità delle frequenze ètutt'altro che illimitata ed è anzi molto piùridotta forse di quanto la Corte costituzio-nail.e non abbia mostrato di ritenere con laricordata sentenza.

Di fronte a tale ridotta disponibilità difrequenze, ci son attualmente in Italia 676emittenti private e 3.353 emittenti radiofo-niche, oltre a 446 ripetitori di programmiesteri.

Bisogna riconoscere peraltro che si sonoverificati sviluppi per cui, nel giro di treanni, quello spirito pionieristico che ha ca-ratterizzato le prime esperienze soprattuttotelevisive è stato abbandonato per far po~toad una vera e propria imprenditorialità.

Si è cominciata a delineare una esigenzadi concentrazione, derivante dalla constata-zione che diventava più facile acquisire pub-blicità e che i costi di produzione e di ge-stione venivano suddivisi su più gestori.

Ciò ha determinato di rif11iessoun miglio-ramento qualitativo delle trasmissioni eduna progressione costante degli spettatori. Siritiene che nel giro di tre anni il numerodei telespettatori di emittenti private si siaquadruplicato, arrivando ad eguagliare comenumero i lettori della carta stampata quoti-diana.

L'esperienza ha dunque dimostrato che ilpluralismo non può vivere e prosperare con10 spontaneismo e la pro1iferazione « di mill-le fiori »: senza un ambito e una organizza-zione adeguati, i mille e più fiori sono de-stinati ad aJppassire rapidamente, senza giun-gere a frutto di effettiva partecipa~ione de-mocratica.

Due appaiono essere i requisiti fondamen-tali perchè un'emittente radiotelevisiva pos-sa radicarsi e svolgere una sua reale fun-zione: un'organizzazione produttiva su sca-la professionalmente ed economicarrrente va-lida, un ambito di diffusione adeguato allanaturale cerchia di destinatari del messag-gio e capace di assicurare un sufficiente flus-so di entrate pubblicitarie.

Non si può ignorare che per le emittentiprivate l'unica fonte di entrata è la pubbli-cità e bisogna evitare errori che possano por-tare, prima o poi, ad una «gepizzazione»delle emittenti private, a meno che non sidebba pensare già nel nascere ad un inter-vento del tipo di quello per l'editoria, peril quale mi dichiaro decisamente contrario.

n tema in discussione tocca pertanto ar-gomenti di generale interesse e di particD-;lare attualità: 1a coesistenza del mezzo tra-smissivo pubblico e di quello privato, lanecessità di pervenire ad una disciplina or-ganica del fenomeno.

Esiste certamente, e va attentamente con-siderato come momento di reale crescita de-mocratica, tutto l'insieme dei problemi del-le emittenti private e soprattutto quello diuno spazio adeguato che ad esse va ricono-sciuto.

Ma esiste anche la necessità di una piùserena considerazione del servizio pubblicoradiotelevisivo e della sua funzione che re-sta invero ~ e ci tengo a ribadirlo ~ es-senziale e preminente: ed è alla stregua ditali criteri che va interpretato il concettodi «libertà di antenna ».

Per la discipJina della materia il Governo~' come è noto ~ nella passat'a legislaturaaveva presentato un disegno di legge che siispirava ai criteri affermati dalla Corte co-stituzionale con la citata sentenza e cherappresentava un primo tentativo di mette-re ordine nel settore sulla base delle cogni-

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Senato della Repubblica ~ 4439 ~ VIII Legislaturd

5 FEBBRAIO 198084a SEDUTA ASSEMBLEJ\ - RESOCONTO STENOGRAFICO

zioni e alla luce degli orientamenti in quelmomento acquisiti. Tale iniziativa è decadu-ta per l'anticipato scioglimento delle Camere.

Il disegno di legge n. 1308 della preceden-te legislatura aveva, a mio avviso, contenuto,strutture e finalità che per alcune linee gui-da possono ritenersi tuttora validi ed attua-li. Per tale parte della sua impostazione essopuò essere considerato come un utille pun-to di riferimento intorno al quale ho ricer-cato in questi mesi un nuovo coagulo diconsensi, per pervenire ad una aggiornatae più razionale disciplina della materia.

Ma c'è un punto nodale dal quale occorrepassare, un punto forse non considerato asufficienza in sede di predisposizione del di-segno di legge n. 1308. Esso è la determina-zione attenta ed analitica delle frequenze di-sponibili, le quaJ1i rappresentano il supportotecnico necessario per stabilire il grado pro-porzionale di compatibilità tra la rete pub-blica e gli impianti privati.

È per questo che, prima di riproporre alParlamento un disegno di legge sul1a mate-ria, ho investito una commissione di quali-ficati esperti (comprendente tecnici dell'am-ministrazione deHe poste e telecomunicazio-ni, rappresentanti della RAI e delle associa-zioni maggiormente rappresentative delleemittenti radio televisive private) del compi.to di procedere alla ricognizione della di-sponibilità globale delle frequenze e conse-guentemente aHa determinazione del fabbi-sogno ottimale dei due settori e del gradodi compatibilità delle diverse esigenze, te-nendo presenti le reali condizioni geografi-che ed orografiche dell'Italia, che non sonocerto, da paragonare a quelle di un grandee piatto foglio da disegno su cui abbozzareun modello qualsiasi.

La commissione ha fornito le pdme indi-cazioni soltanto lunedì della settimana scor-sa e gli uffici del Ministero delle poste e del-le telecomunicazioni sono già al lavoro perla loro valutaziorìe.

Devo peraltro anticipare che può già rile-varsi che le indicazioni dell'apposita com-missione non appaiono molito esaurienti, pro-prio per le oggettive difficoltà della materia.

Malgrado ciò, mentre proseguirà l'appro-fondimento tecnico-analitico della comples-

sa problematica, ritengo che non possa es-sere ulteriormente differita la riproposizio-ne al Parlamento di un testo normativo inmateria.

Da più parti, anzi, viene soHecitata unainiziativa legislativa del Governo; su questastrada ci si è già incamminati, e specie se siincontrerà la necessaria rispondenza delleforze politkhe ci si ripromette di ripresentare nelle prossime settimane un disegno dilegge che, assestandosi sull'area di consensiacquisiti con la precedente iniziativa e ba-sandosi sull'intelaiatura di quella, tenga con-io delle esperienze maturate in questa ulti-mi 3 anni e degli aggiornati orientamentidelle forze politiche più rappreseI1Jtative.

D'altra parle, onorevoli senatori, il dirittodi iniziativa legislativa è già stato messo inessere da alcune parti politiche con le pro-poste di legge già presentate in Parlamentoe del cui contenuto il Governo intende avva-lersi nella sua azione.

La nuova normativa, sempre ispirata deindicazioni ben note della Corte costituzio-nale, dovrebbe provvedere in particolare: 1)innanzitutto a regolare la ripartizione dellefrequenze disponibili per la radiodiffusionetra il servizio pubblico nazionale, le radio ele televisioni locali e i ripetitori dei program-mi radiotelevisivli stranieril; 2) a definire inmaniera appropriata l'ambito locale, sulla ba-se dei criteri indicati dalla Corte costituzio-nale e avendo riguardo alle realtà sociali ealle risul,tanze degli accertamenti tecnici svol-ti e di quelli in corso sulle disponibilità e sul-la utilizzazione delle frequenze.V'è da rilevare in proposito che, nonostantela diversità delle disponibilità effettive delilefrequenze rispetto a quella che presumibil-mente la Corte ha tenuto a presupposto, l'in-dicazione della Corte costituzionale non è diper sè angusta ed appare corrispondente allarealtà da disciplinare e suscettibHe quindi diappropriata traduzione nell'emananda nor-mativa. La Corte, infatti, parla di un ambitodi esercizio « il cui carattere locale deve es-sere ancorato a ragionevoli parametri di or-dine geografico, civico, socio-economico checonsentano di circoscrivere una limitata eomogenea zona di utenza, senza, peraltro, ec-cessive restrizioni, tali da vanificare l'eserci-

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0elw'ro della RBpubbltcc.~~~~~~

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~ 4440 ~ VII I Legislatura

5 FEBBRAIO 1980ASSEMBLEA . RESOCONTO STENOGRAFICO84a SEDUTA

zio medesimo », come ad integrare le dispo-sizioni della legge di riforma, coordinandoopportunamente la vigente normativa conla nuova regolamentazione degli impianti lo-cali. Le modifiche devono salvaguardare ilruolo insostituibile del servizio pubblico na-zionale, al quale è demandato il fondamenta-le compito di rendere accessibile la radio e latelevisione a tutte le istanze politiche, cul-turali, sociali e r~ligiose, senza alcuna discri-minazione, garantendo però, in coesistenzacon esso, l'effettiva e dinamica esplicazionedi un'iniziativa privata che sia espressionereale e non effimera, con speciale riguardoalla sussistenza economica, di pluralismo cuIturale e sociale, in corrispondenza con la co-munità di base in cui si radica.

In tal modo e per tale verso si verrebbe asuperare il concetto deHa concorrenza adogni costo tra servizio pubblico e radiotelevi-sione privata, concorrenza vista puntiglio sa-mente nel senso della contrapposizione diimpianto ad impianto, di organizzazione adorganizzazione che tra l'altro riprodurrebbela figura del confronto tra l'elefante e la pul-ce e si potrebbe invece tendere a realizzare,in forma nuova, addirittura attraverso unasorta di osmosi culturalle e professionale, laarmonizzazionc dell'iniziativa privata con ilservizio pubblico mdiotekV'lsivo.

È questo un obiettivo che la Corte costitu-zionale ha chiaramente additato al legislatorenazIOnale, ma che non è facile in pratica per-seguire. Ma è la stessa pratica della demo-crazia che non è facile: la democrazia rendecomplessa e faticosa la ricerca della soluzio-ne di non pochi ~roblemi, perchè mira a con-temperare tutte le giuste esigenze, a salva-guardare tutte le legittime istanze, a far coe-sistere nella libertà i diritti e lo sviluppo civi-le e sociale di tutti, individui, gruppi e orga-nizzazioni pubbliche. La democrazia non è fa-cile, ma è un valore che non conosce surro-gati perchè arricchisce incomparabilmente lavtita sociale del1a pienezza della realtà del-l'uomo; una realtà che non accettiamo chevenga repressa nè compressa. E il plurali-smo è la traduzione della democrazia nellarealtà quotidiana.

Il pluralismo, inteso come metodo, sce!1tae segno di una politica e di un costume de-

l110cratici, è un postulato imprescindibileche in una reale democrazia va ~cce:ttato,sostenuto e potenziato, se SIivuole arricchi~re tutto un bagaglio ideale, culturale c dia-lettica. Del resto, questo è il preciso conte-nuto della sentenza della Corte.

Situazioni diverse, esistenti in ailcuni paesidemocratici dell'Europa (cito la Francia e laGermania) risultano ormai anacronistiche edin ritardo sia sul piano giuridico dei dirittifondamentali dell 'uomo ~ vedi la vertenzain essere che ha coinvolto il segretario delPartito socialista Mitterrand ~ sia su quellotecnico risultante inevitabilmente daJll'avven-to dei satelliti nel settore che da soli e diret-tamente saranno in grado di coprire non lasola provincia di Lucca, ma buona parte del-

, l'Europa.

A tali criteri si ispirerà il testo normativache il Governo si ripropone di ripresental'eal Parlamento per la disciplina delle radio-televisi011li private.

Nel frattempo, qualora si riscontrasse chei tempi necessari per un'intesa sul delicato ecomplesso tema portino a protrarre ancoraa lungo l'attuale stato di incertezz.a e confu-sione che regna neI settore, il Governo si ri-serva di valutare se non debba proporre unprovvedimento provvisorio che, senza pregiu-dizio di sorta per la discipHna organica del-la mater-Ìa, valga a consentire una precisa ri-cognizione della situazione esistente, al finedi prevenire inconvenienti che possono pre-sentare aspetti di gravità specie per le possi-bili interferenze delle radiotrasmissioni pri-vate in quei servizi che mediante la radioad esempio garantiscono la sicurezza dellepersone e dei beni (quale Il servizio di sicu-rezza del volo) ed anche per i possibili pro-blemi connessi alla tutela dei minori, già inessere, del resto, per il settore della proie-zione cinematografica.

Onorevoli senatori, ringrazio nuovamentetutti. in particolare gli onorevoli interrogan-ti, per guesta opportunità di confronto e pergli apporti costruttivi per la soluzione delproblema.

P I E R A L L I, Domando di parlare.

P RES J D E N T E, Ne ha facoltà.

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84a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

P I E R A L L I. L~ vicenda che si è aper-ta a seguito dell'ordinanza del pretore diLucca che ha accolto un ricorso delle televi.sioni priyate contro la rete 3 della RAI-TVè uscita subito dall'ambito regionale e hamesso in evidenza un contrasto di fondo sul-le prospettive dell'informazione pubblica ra-diotelevisiva del paese: infatti, partendo daquella sentenza., alcune tra le più consistentitelevisioni private, gruppi finanziari e im.prenditoriali, e alcuni autorevoli giornalihanno ritenuto che rosse giunto il momentoper sferrare un'offensiva al monopolio sta-tale e alJ'azienda pubblica che gestisce ilservizio radiotelevisivo ed in particolarecontro !a terza rete che nasce a fatica tuttanuova nell'ambito della legge di riforma.

Dietro il vittimismo che si è potuto legge-re su una parte della stampa sul presuntoprepotere della RAI-TV e in nome del plu-ralismo della proprietà che non' significagarantire, come invece fa e ancor più devefare la radiotelevisione, il pluralismo verodelle voci, delle opinioni e dell'accesso, inreaità si manifesta abbastanza chiaramenteil tentativo di mantenere fuori dalle infor-mazioni re&ionali e locali la radiotelevisio-ne di Stato e di acquisire definitivamenteuna situazione illegale di fatto in assenza diuna legge di regolamentazione e di auto-rizzazione.

Infatti le TV private più forti vanno or-mai ben al di là degli ambiti locali indi-cati dalla stessa sentenZia 202 della Corte co-stituzionale e con i ripetitori travalicano iconfini regioilali ed alcune anche quelli na-

Izionali, disturbano, come lei stesso ha ricor-dato, onorevole Ministro, le emittenti pub-

I

bliche dei paesi confinanti, probabilmenteI

con l'intento di giungere, in un secondo tem- Ipo, ad un collegam.ento tra gruppi privati

Iche idranga anche su] pjano nazionale il Imonopolio pubblico.

I

Che questa sia, ne! suo complesso, la po-Ista in gioco, riportata in primo piano dalla !

sentenza di Lucca, si sono ben resi contoI

sia la Commissione parlamentare di vigilan- iza e il consiglio di amministrazione della iRAI-TV che i gliornalisti radiotelevisivi, le

!

regioni, i sindacati, l'associazione regionaleI

della stampa toscana che in forme diverseI

hanno fatto emergere pressioni, documenti,prese di posizione sul suo Ministero perchèsi muovesse nella difesa del servizio pubbli-co che istituzionalmente gli compete.

Lei, onorevole Ministro, questa sera si èdilungato sul fatto che si sarebbe mosso eonquesto m tento, ma ha fatto bene a dirceloperchè francamente non ce ne eravamo ac-corti, non solo noi che abbiamo presentatol'interrogazione, ma anche i giornali che han~no sostenuto la campagna delle televisioniprivate. Per esempio, « La Nazione» di Fi-renze, che ha sostenuto questa campagnaanche perchè proprio oggi doveva inaugu-rare la sua televisione privata, dopo il suointervento ha scritto: « Questa presa di po-sizione moho precisa del ministro Colombonon lascia dubbi sui suoi difficili rapporticon la televisione di Stato. David sta diven-tando Golia. Nessuna voce più autorevolepoteva le\'arsi a chiedere le stesse cose chele emittenti private propongono in questigiorni ». Capisco che possa esserci una certaenfatizzazione d~ comodo, ma la sostanzanon cambia molto.

Ancora oggi 10 stesso giornale torna sul-l'argomento, sempre prendendo atto, essocon rammarico, noi invece con soddisfazione,dell'intervento in verità in ritardo dell'avvo-cato dello Stato ad adiuvandum la RAI, difronte alla magistratura lucchese, e dice chenella sua comparsa l'avvocato dello Statoassunv~ una posizione molto vicina a quelladei difensori clelìa televisione di Stato equindi del tutto diversa dalle tesi che pub-blicamente il ministro Vittorino Colomboaveva sostenuto pochi giorni fa, sollevandoun vespaia di polemiche.

c O L O M B O, ministro delle poste edelle telecomunicazioni. Bastava che lo di-cesse la RAI-TV; bastava che la RAI-TV di~cesse quelJo che abbiamo fatto.

B O N D I. Bastava che lo dicesse lei.

C O L O M B O, ministro delle poste edelle telecomunicazioni. Io J'ho detto e l'hoanche fatto. Ma i.J servizio pubblico nazio-nale, come deve dire giustamente le cose fat-

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te dalla regione Toscana, deve dire anchele cose giuste che ha fatto il Ministro.

P E R N A. Quando il Governo fa un co-municato, la RAI è tenuta a trasmetterlo.

C O L O M B O, ministro delle poste edelle telecomunicazioni. È tanto obbligatache almeno i colleghi della sua parte nonl'hanno sentito. VuoI dire che non l'ha tra-smesso con la voce forte come lo avrebbedovuto trasmettere.

P I E R A L L I. Credevo che venisse col-to il tono un po' iironico della mia frasequando ho detto: non ce ne eravamo ac-corti. In realtà tutti ci eravamo accorti dicerte cose, tanto è vero che l'interpretazionedella sua posizione, pur partendo da inte-ressi contrapposti, è stata abbastanza univo-ca, come dimostrano i testi che ho citato.

Nella nostra interrogazione abbiamo an-che ricordato che con Monte Serra accesoal massimo volume una parte consistentedella Toscana non riceve comunque il TG 3e la rete 3, ad esempio la città di Arezzo. Ave-vamo anche chiesto che cosa si pensava difare per ovviare a tale inconveniente.

Ma la questione che ci intcressa di piùe che è poi la ragione di fondo di tutte ledifficoltà che sono nate e che sono in corsoè la mancata presentazione deJ.la legge di re-goIamentazione delle televisioni locali.

Non c'è dubbio che anche la sentenza delpretore nasce dal vuoto legislativo, che ègrave e che, a parte il fatto che prolungan-dosi consente a chi lo voglia di impadronirsidell' etere che è rimasto disponibile, dà luo-go a continui rkorsi, mettendo anche in dif-ficoltà la magistratura perchè, come ha det-to il rappresentante della Avvocatura delloStato proprio ieri a Lucca, le televisioni lo-cali si disturbano continuamente anche traloro.

n coro è unanime nel denunciare !'ina-dempienza del Governo e del suo Ministero.Onorevole Ministro, noi abbiamo ascoltatocon attenzione quella parte del suo discorsoin cui ella ha messo in rilievo la esigenzae l'intemione di presentare al più presto que-sto prbge1 to di legge: però la legge è pron-

ta dal 17 luglio 1978, è firmata dal suo pre-decessore; e noi ci siamo chiesti perchè nonla presenta, in quanto per misurare il consen-so dei partiti e delle forze politiche mi pareche un posto ci sia ed è proprio il Parla-mento. È qui che si può vedere come si rea-lizzano i confronti e gli accordi necessari suquel testo di legge che era stato concordato.

c O L O M B O, ministro delle poste edelle telecomunicazioni. Onorevole collega,mi permetta una interruzione rapidissima:perchè non presentate anche voi, come Grup-IPO comunista, un disegno di legge?

P I E R A L L I. Certo, ma, se mi consen-te, altra cosa è se lo presenta il Governocon la sua autorità e con le sue priorità. Ilpunto è che quel disegno di legge non è sta.to presentato e ancora oggi lei non ci hadato assicurazioni su quando può essere pre.sentato. Noi riteniamo che il progetto dilegge che era stato predisposto, magari eonqualche variante s~ lei ritiene di emendarlo,valga a definire l'assetto istituzionale di tut-ta l'ut1lizzazione deHe emittenti locali.

Il piano delle frequenze è un'altra cosa ecrediamo che possa essere preso in conside-razione anche successivamente: l'urgenza èdi pres.cntare l'assetto istituzionale di questamateria, cosa che ancora non è stata fatta.Le faccio presente, onorevòle Ministro, chei tecnici del suo Ministero avevano già ap-provato quel suo progetto di legge: quindinon si può continuare ancora a rimandarnela presentazione.

Mallgrado le buone intenzioni manifestate,consideriamo la sua risposta ancora evasivac non soddisfacente. Siamo del parere chenon si debbano assolutamente adottare prov-vedimenti provvisori e pensiamo che al piùpresto debba essere presentato alla discus-sione deJ Parlamento il disegno di legge, per-chè così il legislatore potrà fare la sua parte.

F ASS I N O. Domando di parlare.

P RES l D E N T E. Ne ha facoltà.

F ASS I N O. Onorevole Presidente, ono-revole Ministro, colleghi, !'interrogazione

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Senato della Repubblica ~ 4443 ~ VIII Legislatura

5 FEBBRAIO 198084a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

presentata dal collega Malagodi e da meprendeva le mosse dalla preoccupazione, nonsolo nostra ma espressa anche da parecchialtri colleghi, derivante dal comportamentodella RAI per la instaJllazione degli impiantidi grande potenza sul Monte Serra, di cuiperaltro l'onorevole Ministro ha fatto oggiuna circostanziata illustrazione. Ma questapreoccupazione è ancora aumentata perchèrisulta, almeno da fonti giornalistiche nonsmentite, che la potenza impiegata dalla RAIper ilrradiare le trasmissioni della terza retesarebbe, alcuni dicono, doppia o, dicono al-tri, quadmpla rispetto a quella utilizzataper le emissioni del secondo canale e addi-rittura venti volte superiore al segnale dellemaggiori emittenti private della zona.

Tale comportamento ci autorizza a sospet-tare, se ci è consentito, che nella lotta con-tro l'emittente privata la MI non si accon-tenti più dei cospicui mezzi finanziari, tec-nici e umani a sua disposizione, ma puntiormai a rendere sostanzialmente impossibilela concorrenza. In questo caso la Toscanapotrebbe costituire una sorta di esperimentopilota da applicare poi ad altre regioni, la-sciando da parte tutto il pluralismo di cuisovente si conclama la priorità quanto al-trettanto sovente si dimentica che esiste.Pare impossibile: ma aLla MI non bastanoi quattrini di ogni tipo (il canone pagato da-gli abbonati, il quasi totale e discutibile mo-nopolio del mercato pubblicitario, gestitoattraverso la SIPRA, le ingenti risorse tec-niche, lo sterminato numero di collaborato-ri: 466 dirigenti, 10.526 impiegati, più giorna-listi, funzional'i eccetera) per convincere icittadini a sintonizzare i propri televisorisulle reti RAI, invitati a ciò dal richiamoesercitato dai programmi, sovente discutibili.

La vera aspirazione della RAI, a quantopare, sembra invece consistere nell'impedirein questo caso ai cittadini di sintonizzarsiin alcun modo sui canali alternativi, dive-nendo impossibi,le per loro ricevere alcun-chè di diverso sulle ahre frequenze, resetutte bUlie e coperte dalla 'Potenza (o dallaprepotenza) dell'ente concessionario.

Noi riteniamo che ana RAI-TV siano aper-te o possano restare aperte altre vie, diverse

da una guerriglia di questo tipo, per indur-re i cittadini ad affezionarsi ai suoi program-mi. Una potrebbe essere quella rappresen-tata dalla scelta oculata dei giornalisti, sele-zionati non secondo i vigenti criteri di lottiz-zazione, ma in base a princìpi obiettivi, esoprattutto di giornalisti non dimentichi, co-me sovente dimostrano di essere, che sonoal servizio della collettività e non già delpartito che ha loro procurato il posto;un'altra potrebbe essere una politica di le-sina e di taglio delle spese inutili di perso-nale, di programmi. Non scordiamo che mol-ti di questi vengono commissionati all'ester-no dell'azienda, anche quando non vi è unaassoluta necessità, per restare poi spesso ar-chiviati senza essere mai trasmessi.

Ma al di là di queste considerazioni, quan-to è avvenuto induce al sospetto ~ ed è suquesto che intenderei sottolineare la nostraposizione ~ che la RAI intenda considerarela terza rete come un sofisticato strumentoper occupare manu militari quel,J'ambito lo-cale che la giurispmdenza costituzionale hariservato invece alle emittenti non statali.

Ed è proprio questo, ripeto, il dato piùaHarmante, così come è allarmante consta-tare come all'interno della dirigenza dellaRAI persista la convinzione che vi siano dif-ferenze tra l'informazione radiotelevisiva equella a mezzo della carta stampata, quandoinvece è ben nota la sentenza della Cortecostituzionale n. 202 del 1976 che riCOlIlosceche la Costituzione tutela ogni tipo di atti-vità di infol'mazione e che l'impresa radio-televisiva, così come la stampa di un gior-nale, è libera ed anzi costituisce un dirittofondamentale del cittadino e come tale nonrimuovibile finchè resta vigente questa Co-stituzione.

La RAI, al contrario, dopo aver attentatoa questo diritto e dopo aver perso LI con-fronto giudiziario in primo e in secondogrado con i cittadini, ha fatto di peggio: hacercato lo scontro aperto con la magistra-tura. Il magistrato di Lucca ha ordinato allaRAI non già lo spegnimento, ma l'attenua-zione della potenza dei suoi impianti in To.scana, al fine di evitare quei disturbi allealtre emittenze, E pare che dal punto di

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vista tecnico tali accorgimenti non solo sia-no possibili, ma persino utili alla stessa RAIai fini di una migliore ricezione del secondocanale. Spegnendo invece del tutto i propriimpianti, la RAI ha privato del servizio pub.blico migliaia di cittadini puntando all'esa-sperazione delJa controversia, scavalcandol'aspetto giudiziario e facendola diventareuna questione politica.

Ora ~ e concludo, onorevole Presidente ~

proprio questo è il punto: ha la RAI il dirit-to di ricorrere a questi mezzi? Ha il dirittodi sfidare la magistratura? A parere dei li-berali è pericoloso che il singolo, anche lasingola potentissima organizza~ione qual èla RAI, possa tentare di farsi giustizia dasè e, una volta sconfitta in un processo or-dinario, cercare magari l'aiuto di quelle stes-se forze politiche cui rende quotidianamentedei favori, non solo, ma costringendo alla so-lidarietà anche chi aveva prima tentato dimantenersi equanime e garante dei superio-ri interessi dello Stato, interessi che nonsempre coincidono con quelli del gruppo di-rigente, a nostro avviso, dell'ente concessio-nario del servIzio pubblico.

Per queste ragioni e per quanto nel frat-tempo è accaduto (noi non concordiamo adesempio sull'intervento nel giudizio ad adiu-vandum, deciso all'ultimo momento: nè pri-ma nè dopo noi l'avremmo ammesso), nonposso dichiararmi del tutto soddisfatto dellarisposta del Ministro, anche se mi au-guro che i provedimenti conseguenti pos-sano I1iparare, almeno in parte, aUe ca-renze normative alle quali lo stesso Mi-nistro ha alluso, possano III parte cioèriparare a quanto è accaduto e soprat-tutto possano portarci a una legge pre-cisa' che regoli il tutto, salvaguardandoperò ~ anche in questo campo ~ il princi-pio fondamentale dell'iniziativa privata, tan-to più importante se ci riferiamo poi al raf-fronto citato dal Ministro fra l'elefante ela pulce (all'elefante, che in questo caso ècostituito dal monopolio, e alla pulce che èrappresentata dalle emittenti private).

R O M A N Ù. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

R O M A N Ù. Signor Ministro, non sonosoddisfatto, ma immagino che neppure leisia molto contento. Penso che nessun gover-nante responsabile possa essere contento didover affrontare problemi di enorme serietàe valenza politica, come quello di cui stiamoparlando questa sera, discutendone con lamagistratura o af>sistendo la RAI in giudizio,mentre perd-;Jra l'interruzione di un serviziopubblico che interessa una intera regione.Lei ha detto, signor Ministro, che aveva l'i.salto il problema dando alla c~ncessionariadisposizioni che sono state disattese. Ora iodomando: cosa significa, in un caso comequesto, abbassare la potenza di un ripeti-tore, come il suo Ministero ha chiesto di farec come lei ci ha ricordato? E chi stabilisceil livello giusto? Il problema del rapportoe della convivenza tra servizio pubblico eprivato, che è impllcito nella sentenza dellaCorle costituzionale, è precisamente il pro-blema di quale spazio e di quanta potenzasono destinati al servizio pubblico e di qualespazio e quanta potenza sono destinati ai pri-vati. Questo problema è, nè più nè meno,quello della regolamentazione dell'intero si-stema radiotelevisivo. E stiamo aspettandoche qualcuno dia soluzione a questo proble-ma. Ma finchè questa soluzione non ci sarà,le televisioni private ~ questo ce lo dimen-tich1amo sempre e comunque ~ sono ille-gali e andrebbero chiuse. Invece, visto chela regolamentazione non c'è, si va avanti de-teriorando la situazione fino a questi limitie si va avanti a colpi di mano e di pretori,in una situazione veramente inverosimile,inimmaginabile altrove e impossibile da qua-lificare in termini civili.

Ci rendiamo conto ora, nella dura concre-tezza dei fatti e delie circostanze, di cosaabbia significato a suo tempo la fine del mo-nopolio e quali virtualità di disgregazione,di rissa e di manovre contenesse la sua san-zione. Ci rendiamo conto ora del fatto chela vera posta in gioco non è la libera mani-festazione del pensiero, ma qualcosa di mol-to più concreto, cioè consistenti interessieconomici e di potere che la perdurante si-tuazione di disordine e di ilìegalità tendea rendere sempre più oscuri e protervi.

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Senato della Repubblica

84a SEDUTA

~ 4445 ~ VIII Legislatura

5 FEBBRAIO 1980ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Una legge di regolamentazione avrebbedovuto essere fatta, con carattere di grandeurgenza, un'ora dopo la sentenza della Cor-te costituzionale. Il fatto che siano passatianni ed anni hq dell'incredibile e lascia so-spettare i disegni più oscuri. Non sono un« dietrologo » di professione, ma per un casodi questo genere non c'è altra spiegazione.Tutto quanto era prevedibile allora con ilpiù nero pessimismo si sta puntualmenteverificando, perchè nel frattempo anche lasituazione della RAI si sta deteriorando traspartizioni sofisticate, inefficienze, crisi dibilancio, insicurezza crescente, perdita diidentHà. Perciò mi domando: cosa si aspet-ta ad intervenire? Onorevole Ministro, leistasera ci ha detto che sta studiando un pro-getto di legge, bontà sua; allora ce lo fac-cia giungere al più presto.

C O L O M B O, ministro delle poste e del-le telecomu1iicazioni. Perchè non ci aiutalei che è così esperto?

R O M A N Ù. Se lei!me lo chiede, i'Opos-so aiutarÌa. Quando verrà in Parlamento ilsuo disegno d1 legge io ,interverrò con quel-la che lei, bontà sua, chiama la mia espe-rienza ...

C O L O M B O, ministro delle poste e del-le telecomunicazioni. Lei, senatore Romanò,è senatore deHa Repubblica e perciò ha itldiritto di aiutard.

R O M A N Ù. Ma lei è il Governo.

C O L O M B O, ministro delle poste e del-le telecomunicazioni. Sono ollOiràto di questarichiesta che continuamente rivolgete all'E-secutivo, ma è una responsabilità che è beneassumersi insieme.

R O f..lA N O. Noi infatti aspettiamo chelei ci mandi il disegno di legge per parteci-pare con grande spirito di collaborazione al-la sua elaborazione. Ma, finchè non arriveràquesto disegno di legge, ho il diritto di do-mandarmi fino a che punto si intende lasciarprecipitare una situazione che rende il no-

stro paese oggetto del sarcasmo di tutti.Questo lascia pensare che ancora non ci sisia resi conto della pericolosità politica ditutto questo.

L'episodio della Toscana non è che unaavvisaglia di quanto può succedere in fu-turo se non ci sarà un vero e proprio so-prassalto di consapevolezza di tutte le forzepolitiche ed una precisa assurrmone di re-sponsabilità da parte del Governo per arri-vare ad un equiìibrato riordinamento di tut-to il settore, RAI compresa. Non dimenti-chiamo infatti che la regolamentazione del-la emittenza privata ha la sua chiave divolta nel ruolo e nella funzione che sarà at-tribuita alla RAI.

B A USI. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

B A V SI. Signor Presidente, ringraziovivamente il Ministro per la sua circostan-ziata e diffusa risposta. Mi sembra di averindividuato nelle sue parole, al di là dellaricostruzion~ fedele c puntuale dei fatti, unpunto di equilibrio importante che confer-ma, se mai ce ne fosse stato bisogno, la va-lidità di un documento che non dobbiamomai dimenticare quando si parla di questoargomento, cioè il contenuto illuminantedella sentenza della Corte costituzionalen. 202 del 1976. Non vorrei che alcuni col-leghi troppo facilmente si dimenticasserodei princìpi affermati in tale sentenza, cheè una sentenza importante. Prendendo attodel fatto che si tratta di una materia persua natura dinamica sotto il profilo tecni-co, nel termine di pochi anni è stato affer-mato dalla Corte costituzionale (la differen-za tra Ja sentenza del 1974 e quella dèl 1976è -indubbiamente rilevante e non casuale)che Ja disponibilità delle bande di frequen-za delle trasmissioni via etere era tale daconsentire la Jibertà di iniziativa privatasenza per.icolo di monopoH o di oligopoliiprivati, dato anche il costo non rilevantedegli impianti. Queste sono le parole testua-li della sentenza n. 202 del 1976.

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Senato della Repuòblica ~ 4446 ~ VI II Legislatura

5 FEBBRAIO1980

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84a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Quindi va considerato, a mio giudizio chesono venuti a mancare i presupposti tassa-tivamente richiesti dall'articolo 43 della Co-stituzione che legittimano l'esistenza dellariserva dello Stato, che vuole come presup-posto l'esistenza di un monopolio. E pro-prio perchè si è riconosciuto che il mono-polio non esisteva, vengono a mancare con-seguentemente i presupposti della riserva afavore dello Stato. La realtà che si è venutaquindi a definire a seguito della sentenzadel,la Corte costituzionale è contrassegnata,a mio giudizio, da almeno due prineì:pi fon-damentali: il principio del pluralismo, af-fermato nella sentenza n. 202, e quello dellapreminenza del servizio pubblico nazionale,che è cosa diversa dal monopolio.

La soluzione da ricercarsi anche al pro-blema del ripetitore di Monte Serra nonpuò nè deve uscire da questo binario, cheesige una coerente convivenza ~ questo èappunto il pluralismo ~ tra emittenti pri-vate e la preminenza del servizio pubblico.

Sono perfettamente d'accordo che è ne-cessaria una regolamentazione rapida e, perquanto mi riguarda come componente delParlamento, faccio io medesimo atto dicontrizione, in quanto ritengo che il poterelegislativo abbia questi obblighi, senza de-ferirli con troppo faoiloneria all'Esecutivo,che viceversa ha compiti diversi nella distri-buzione costituzionale dei poteri. Però trail dire che manca una regolamentazione eil dire che le televisioni private sono ille-gali ~ come qualcuno ha detto ~ c'è unagrande differenza. (Interruzioni dall'estremasinistra). Sono non regolamentate: il che èmolto diverso. Il fatto che un diritto, qualequello della lib-ertà di informazione, quindidi emissione, non sia regolato, non ha Ì1èpuò avere come conseguenza il venir menodel diritto. Questo principio è stato affer-mato anche in altri casi: vedasi il dirittodi soiopero, ad esempio. Più volte la ma-gistrature ha detto: H fatto che lo scioperonon siÌa regolato, non sta a slignificare Hvenir meno del diritto di sciopero.

Il problema che si pone in Toscana, quin-di, è quello della coeS'istenza di due dirittiambedue. di derivazione costituzionale. Co-me ha detto il Ministro, è fuori dubbio che

H ripetitore di Monte Serra sia legittima-mente da considerare a disposizione dellaterza rete e della RAI-TV. Se poi la dimen-sione dell'utilizzazione, cioè la potenza delripetitore sia rispettosa o meno degli altruidiritti ~ questo è il punto ~ è un proble-ma sul quale l'autorità giudiziaria, che amio giudizio è competente a farIa, dovràpronunciarsi e sul quale, proprio nel rispet-to deHe reciproche competenze, non è datoin questa sede di intervenire.

Ma proprio perchè il punto del conten-dere non è il diritto o meno della RAI-TVdi utHizzare il ripetitore di Monte Serra ~i'1che è fuori discussione), bensì il modo diusarlo, l'intensità d'uso o più esattamentela potenza di emissione, ritengo sia dove-roso per la RAI-TV, proprio per essere tito-lare di un servizio preminente a caratterepubblico, di riprendere l'attività della terzarete in Toscana, adeguandosi alle prescri-zioni del pretore di Lucca, che non possonoavere 'interpretazione diversa da questa.

Mi dichiaro quindi soddisfatto della ri-sposta del Ministro, permettendomi peral-tro di avanzare una richiesta che spero tro-vi la sua disponibilità, signor Ministro. Sia-mo di fronte ad una vertenza giudiziaria:in questi casi il miglior consiglio è di ten-tare in ogni modo di giungere ad un accor-do. Per questo credo che il Mini1Sitero, cheil Ministro delìe poste e delle telecomund-cazioni personalmente ben potrebbe farsipromotore di un incontro tra le parti checontendono tra loro in sede giudiziaria perricercare quella intesa e quella conclusioneche è auspicabiIe avvenga intorno ad untavolo di'Verso da quello del'le aul'e del tri-bunale. (Applausi dal centro).

P RES I D E N T E. Passiamo ora allosvolgimento delle interrogazioni 3 - 00251 e3 - 00268, entrambe concernenti lo scoppioavvenuto nell'ottobre 1979 nella polverieradi Spilimbergo. Se ne dia lettura.

G I O V A N N E T T I, segretario:

BACICCHI, GHERBEZ Gabriella. ~ AlPresidente del Consiglio dei ministri ed aiMinistri dell'interno, della difesa e del lavo.

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C,enalo della Repubblica ~ 4447 ~ VIII Legislatura

5 FEBBRAIO198084a SEDUTA ASSEl'dBLEA ~ RESOCONTO STENOGR.t\FICO

ro e della previdenza sociale. Per cono-scere:

la dinamica dei disastrosi scoppi verifi-catisi il 12 ottobre 1979 nella polveriera deifrateJli Roina a Tauriano di Spilimb~rgo,provocando 5 vittime, numerosi feriti e con-sistenti danni materiali ad un rilevante nu~mero di persone dei centri abitati limitrofialla stessa polveriera;

'quali inchieste sono state predisposteper accertare, con il necessario rigore, even-tuali responsabilità in merito agli scoppi,al ri-spetto delle norme di sicurezza nelle ope-razioni che si svolgevano neJlo stabilimentoed alla stessa compatibilità dell'esistenza diuno stabilimento abilitato alla manipolazio-ne di esplosivi e di un deposito militare diesplosivi in prossimità di centri abitati;

quali garanzie di sicurezza vengono ri-chieste alle ditte che partecipano alle proce-dure per l'aggiudicazione delle munizionialienate dalle autorità militari;

quali misure si intendono prendere, nel-

l'ambito delle norme della legge di riformadelle servitù militari, per limitare l'esisten-za in molte mn(' del Friilli, e particolarmen-te nella zona che è stata teatro della sciagu-ra, di troppo numerosi apprestamenti mili-tari particolarmente pericolosi e perchè, co-munque, gli stessi siano collocati lontano daicentri abitati;

quali prov-vedimenti si intendono adot-lare a favore delle famiglie delle vittime edei feriti, nonchè per assicurare il riSalTi-mento dei danni, provocati dagli scoppi, al-le abitazioni, aDe cose ed alle attività pro-[luttivc.

(3 ~ 00251)

LEPRE. ~ Al Presidente del Consiglio dei

m,inistri ed al Ministro della difesa. ~ Per

conoscere quali urgenti provvidenze inten-dano predisporre per ìi soccorso ai familia-ri delle vittime ed ai feriti nello scoppiodel deposito militare di Tauriano, in comu-ne di Splliml1ergo, recentemente avvenuto,che ha lesionato gravemente anche abitazio-ni, fabbricati e beni nelle frazioni di Tau-I~iano ed Istrago.

Per conoscere, altresì, se, nel caso sianostate rispettate le misure di sicurezza, non-

chè accertate ]e e~atte cause del gravissimosinistro, che per poco non ha rischiato dideterminare una vera e propria strage, dataanche l'imprudente ubicazione del depositoai margini cleJl'abitato e su una via di note-yale traffico, quali interventi radicali inten-da attuare il Governo a salvaguardia dellasicurezza e dello sviluppo di tali popolazio-ni, da tealpo inchiodate in una soffocanterete di. servitù militari.

(3 - 00268)

P RES I D E N T E. Il Governo ha fa-coltà di rispondere a queste interrogazioni.

L E T T I E R I, sottosegretario di Sta-to per !'interno. Premetto che la società, lacui prevalente attivItà consiste nella demili-tarizzazione di proiettili fuori uso (smontag-gio e recupero delle polveri esplosive e delleparti metalliche, allo scopo di rivenderle, pre-vi opportuni trattamenti, per scopi civili) siaggbdicò, nel maggio 1979, in una venditaall'asta tenuta in Germania, un quantitativadi 160.000 proiettili anticarro da 105 mm.,di proprietà di comandi americani o NATO,non più utilizzati e giacenti in vari cantierimilitari del paese.

Le clausole delì'atto di vendita prevede-~\Tanoche la demilitarizzazione avrebbe do-vuto essere effettuata entro c non oltre ilmese di gennaio 1980.

Alla data dell'aggiu.dicazione dell'asta, nel-l'azienda erano occupate 20 persone, rite-nute insufficienti a condurre a termine, neltempo stabilHo, il relativo lavoro, sicchè ladi.tLa aveva deciso di assumere provvisoria-mente altre 10 o 15 unità.

La ricerca di nuovo personale aveva peròincontrato notevoli. difficoltà per moltepli-ci cause, tra le quali la particolarità e laprecarielb del lavoro, nonchè la carenza dimano d'opera, impegnata, in quelle zone,!lclJa ricostruzione deJJe opere danneggiate'dal sisma del 1976.

È risultato, in effetti, che il presidentedella società~, ingegner Costante Rovina, siera rivolto al competente ufficio di colloca-mento; lo stesso ingegner Rovina ha di-chiarato di avere fatto pubblicare avvisieconomici su tre quotidiani di importanza

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:)enato della Repubblica ~ 4448 ~ VII I Legislatura

5 FEBBRAIO198084a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

locale e di essersi rivolto personalmente adun rappresentante della Federazione provin~dale unitaria dei lavoratori chimici, ma sem.pre con esito negativo.

In tale situazione ~ ha dichiarato anco~ra ~ egli aveva rappre5entato le difficol-tà di reperire mano d'opera al capitanoCammarota, comandante del deposito muni-zioni «Forte Chiarlie» ubicato nelle vici.nanze del proprio s,tabilimento, il quale gliaveva offerto la propria personale colJabo-razione per l'esecuzione dei lavori.

L'ingegner Rovina ha aggiunto, infine, diaver affidato al capitano Cammarota le ope-razioni di disimballo delle cassette ~ in cuierano contenuti i proiettili sistemati, cia-scuno, in appositi cilindri di cartone ~ edi estrazione dei proiettili, che avrebberodovuto poi essere portati nell'apposito re.parto per lo smontaggio e l'estrazione deibossoli e dei relativi sacchetti contenentil'esplosivo di .lancio, da parte del persona-le specializzato della ditta.

SecO'ndo .10 stesso dichiarante, il capitanosi era impegnato ad eseguire personalmenteil lavoro con la collaborazione del mare-sciallo De Peru ~ artificiere presso il cita-to deposito militare ~ di comune conoscen-za e di indiscussa capacità professionale,nonchè di altri elementi al cui reperimentoavrebbe provveduto egli stesso. In compen-so l'ufficiale 'aveva chiesto la corresponsio-ne di lire 1.200.000 a titolo di anticipo el'assegnazione di un posto appartato nelpiazzale dello stabilimento, lontano dalla vi-sta del personale, nonchè un orario di lavo.ro pomeridiano che non coincidesse con iturni di entrata e di uscita del personalemedesimo.

Il lavoro, iniziato nella seconda metà disettembre, veniva svolto dal capitano Cam.marota, da due sottufficiali, da due civilioccupati presso il deposito dell'esercito e daoinque militari di leva.

Il giorno 12 ottobre, verso le ore 17,15,mentre si trovavano ad operare iJ capitano,i due sottufficiali ed uno dei civili (l'altroera assente, i cinque militari di leva si era-no allontanati per consumare dl rancio edil personale della ditta era uscito per fineturno) si verificava una forte esplosione con

notevoli effetti distruttivi che causava l'im-mediato decesso dei predetti e di un ragaz~W, che veniva colpito da un pezzo di corni.done staccatosi daIJa propda abitazione sitaa circa 800 metri dal luogo deHa esplosione.

Questa, inoltre, causava il ferimento di al-tre venti persone con prognosi dai 5 ai 30giorni, e danni ad abitazioni la cui consi.stenza è ancora in corso di accertamento.

Risultano deceduti il capi1tano Cammaro-ta, il maresciallo De Peru ed il sergente Lo-retta, tutti in servizio presso il V Corpo d'ar-mata di stanza a Pordenone, nonchè l'ape.raio artifioiere Bagnaro! della vicina polve-riera militare. .

Tutti e quattro, al momento dell'esplosio-ne, si trovavano aH'intemo del cantiere, do-ve da poco era terminata la normale attivitàlavorativa.

Il quinto deceduto ve!niva identificato peril ragazzo Luca Lazzarini di anni 12.

Lo stabilimento era autorizzato allo scari-camento, ripristino e caricamento di proiet-tili a norma del vigent~ testo unico delle leg-gi di pubblica sicurezza. con licenza rilascia-ta dal prefetto di Pordenone, per delega delM',inistro dell'interno, all'ingegner RovinaCostante.

Il complesso risultava articolato in nume-ro~i ambienti o reparti costituiti da uffici, of-ficine, magazzini, locali di servizio, depositi,celle e vasche.

Poichè, come accennato, risultava che lequattro persone decedute prestavano abusi-vamente la loro attività, dopo l'orario di nor-male lavoro dell'opificio militare, ravvisandonel comportamento dell'industriale la viola-zione, seppur motivata da carenza di perso--naIe specializzato, di un suo preciso obbligoin ordine alla tutc.la della vita dei lavoratorie della incolumità pubblica, il prefetto diPordenone procedeva all'immediata sospen-sione a tempo indeterminato della licenza,mentre la competente autorità giudiziaria po-neva sotto sequestro l'intero complesso, i re-lativi materiali e la documentazione per l'ac-certamento delle responsabilità penali in or-dine all'accaduto.

Allo stato, pertanto, non è possibile fornireulteriori elementi in quanto, come si è detto,i relativi documenti sono acquisiti all'incar-

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Senato della Repubblica~».

~ 4449 ~ VIII Legislatura

5 FEBBRAIO1980A~~SE:\I ELL.\. R1 :SOC'O:-UO STENOGRAFIC}84a SEDUTA

to processuale e quindi sono coperti dal se-greto istruttorio. Tuttavia, non si può esclu-dere l'ipotesi che la tragedia trovi la sua ori-gine in un fatale errore o imprudenza dellesuddette quattro persone che erano all'in-terno dello stabilimento.

In particolare l'autorità giudiziaria di Por-denone ha adottato i seguenti provVedimenti:

a) sequestro dello stabilimento, sia ai fi-ni di sicurezza e di incolumità pubblica, siadi conservazione della prova;

b) sequestro di tutti i beni ed i valori diproprietà dei suddetti fratelli, a garanzia deicrediti di cui agli articoli 189 e 190 del codicepenale;

c) bonifica del cantiere;cl) apertura dj un'istruzione formale a ca-

rico dei fratelli Rovina;e) perizia tecnica, tuttora in corso, di-

retta ad accertare le cause della sciagura ele relative respOlnsabilità, nonchè, in partI-colare, l'eventuale violazione delle misuredi sicurezza.

I fratelli Rovina, arrestati il 18 ottobrescorso su ordine di cattura emesso dal pro-curatore delJa Repubblica per concorso indisastro colposo, sono stati posti in libertàprovvisoria il 5 novembre successivo.

L'attività degl:i stabHdmenti che trattanomaterie esplodenti, è disciplinato dal testouniJco delle leggi di pubblica siourezza e rela-tivo regolamento (in particolare, articoli 46e seguenti del testo unico; articoli 81 e se-guenti del regolamento) e dalle leggi perla prevenzione degli infortuni sul lavoro eper l'igiene del lavoro (in particolare, arti-colo 4 della legge 22 luglio 1961, n. 628; ar-ticoli 398 e 401 del decreto del Presidentedella Repubblica 27 aprile 1955, n. 547; arti-coli 63 e 64 del decreto del Presidente del-la Repubblica 19 marzo 1956, n. 303).

La citata normativa prevede che la fab-bricazione, il deposito, la vendita e il tra-sporto di materiali esplodenti è soggetta aspecifiche licenze di pubblica sicurezza, chesono rilasciate previa accertamento delleprescritte condizioni di sicurezza, stabilen-do altresì la vigilanza sul rispetto delle di-sposizioni in materia di sicurezza dei luo-~hi di lavoro in cui vengono trattati i ma-teriali in questione.

La pencolosità, sotto molti aspetti, del-l'esercizio di quelle attività non è certo sot-tovalutata dal Ministero dell'interno, cheproprio nel maggio dello scorso anno, po-chi mesi prima del fatale incidente, avevadiramato una circolare con la quale invita-va i prefetti e i questori ad intensificare lemisure di vigilanza e di prevenzione nel de-licato settore, procedendo ad accurati con-trolli per accertare, fra l'altro, la rispon-denza delle singole attività alle rispettivelicenze e alle prescrizioni imposte nell'inte-resse della sicurezza e dell'incolumità pub-bJica, nonchè la conformità delle registra-zioni.

.

In tale linea, nel giugno successivo si eratenuta, presso la prefettura di Pordenone,una riunione, cui avevano partecipato i re-sponsabili dei vari organi di polizia ed irappresentanti delle categorie interessate,ai quaJi erano state illustrate le misure attea ,prevenire le sottrazioni di esplosivi spe-cie nei cantieri d'impiego e durante il tra-sporto; erano state, inoltre, impartite di-sposizioni agli organi di polizia per un piùintenso ed accurato controllo dei quantita-tivi richiesti dai consumatori e per la pre-disposizione di scorte adeguate a mezzo diguardie giurate onde garantire un più sicu-ro trasporto.

Per quanto concerne, poi, in particolarela ditta dei fratelli Rovina, la questura diPordenone non aveva mancato, per quantodi competenza, di eseguire cdntrolli per pre-venire la sottrazione di esplosivi, mentre lacommissione tecnica provinciale per le ma-terie esplodenti aveva effettuato visite diverifica sia in occasione della voltura dellelicenze di polizia, di cui fino al gennaio 1970era titolare il padre dell'ingegner RovinaCostante, sia successivamente; da ultimoera stata svolta un'is,pezione in data 3 ot-tobre 1978, durante la quale era stata, però,accertata la mancanza assoluta di esplosivosia nelle riservette che nelle vasche.

Da parle sua l'ispettorato del lavoro, aseguito di specifica denuncia della Federa-zione unitaria lavoratori chimici, aveva ese-guito nell'ottobre 1973 una approfondita vi-sita di prevenzione cdntro glli infortuni alcantiere dei fratelli Rovina che si era con-

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Senato della Repubblica ~ 4450 ~ VII I Legislatura

84a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

elusa con l'emanazione di trenta provvedi-menti di diffida, il cui contenuto era statoportato a conoscenza dei lavoratori interes~sati, anche mediante l'affissione nell'albosindacale dell'azienda. Dopo quella data ilsuddetto ispettorato non ha mancato di eser~citare, con carattere di pedodicità, ulterioricontrolli, ed il risultato positivo di una taleaziane può essere desunto dal fatto che nonsono pervenute altre denunce, nè da partesindacale nè da altre parti, nonchè dallacircostanza che per l'anno 1979 l'INAIL, inconsiderazione del basso numero di infortu~

~ni Dresso lo stabilimento, ha ridotto l'am~,montare del «premio ».

Successivamente all'avvenuta esplosioneIl Ministero dell'interno 11aimpartito ai prc~fetti ed ai questori ulteriori Istruzioni per1'i1ntensificazione delle misure di vigilanza edei controlli dell'a1 tivÙ? relativa agii csplo~sivi, con !'invito anche a stabilire opportu-ne intese con i competenti uffici del lavoro.

InoJtre, l'ispellorato del lavoro ha dispo~sto un'ispezione allo stabilimento dei fratel~II Rovina, a conclusione della quale riferi-rà all'autorWt giudiziana circa gìi elemen~ti acquisiti anche al fine dell'eventuale ri-conoscimento, nei confronti delle vìttime, diun rapporto di lavoro subordinato, produt~tivo di obblighi in materia di assicurazlOuisooiali, delle quali potrebbero beneficiare icongiunti delle vittime.

Circa le provvi denze a favore delle tami~glie dei deceduti cui entrambe le interroga-zioni fanno riferimento, informo che il Mi~nistero della difesa, oltre ad avviare le pro-cedure per la concessiane alle stesse deltrattamento pensionistico ordinario, haprovveduto ad erog8xe la somma di lire500.000 ad ogni nucleo familiare, quale in-tervento assistenziale urgente previsto per icasi di decesso n011 dipendenti da causa di~ervi7.jo. La ~tes~a somma è stata concessaal maresciallo Lazzarini a titolo di rimbor-so per le ~pese sostenute per il decesso delfiglio Luca.

Anche l'Opera nazionale assistenza orfanidei militari di carriera deJl'esercito ha adot-tato a favore degli orfani de! personale mili~tare deceduto nell'esplosione dello stabili-

5 FEBBRAIO 1980

mento di TaurÌano di Spilimbergo, i segucnUprovvedimenti:

signora Nadia D'Alben vedova del capitanoCammarota:

lire 200.000, quale contributo assistenzain hmiglia per il figHo Fabio, che in attofrequenta la scuola elementare;

lire 250.000 (in corso di espletamento),quale contributo straordinario per il figlioStefano, di età inferiore ai 3 anni;

signora Angela Carta vedova del marescia]-Ie maggiore De Peru:

lire 400.000, quale contribuito assistenzain famiglia per il figlio Michele, che in attofrequenta la souola secondaria superiore;

lire 400.000. quale contributo assistenzain famigHa per la figlia Marla, che in attofrequenta la scuola secondaria superiore;

1ìre 200.000, qual<e contributo assistenzain famiglia per il figlio Giovanni, che i'11attofrequenta la scuola elementare;

lire 200.000, quale conl ributo assistenzain famiglia per il figlio Sebastiana, che inatto frequenta la scuola elementare;

signora Concetia Garofali vedova del ser~;e;1le maggiore Loretta:

lire 500.000, quale coDtributo straordi:na~l'io per i figli Giovanni e Caterina, di età in-feriore ai 3 anni.

11 comune di Spilimbergo, sensibile aldramma umano verificatosi, ha messo poi adisposizione delle famiglie colpite la sommadi lire 5.000.000 mentre con una sottoscri-zione popolare si è raccolta la somma di 1ire2.600.000.

Per quanto concerne, infine, i quesiti postidagH interroganti circa l'ubicazione degli sta~bilimenti mHitari, il Ministero della difesa hafatto conoscere al riguardo che rientra in unpossibile programma di ristrutturazione larealizzazione di nuovi e più moderni depo-siti che sostituiranno parte di queHi attuali.

Lo stesso Dicastero ha soggiWlto che la de~[h1Jzionc delle :wne d.i dislocazione di nuovidepositi e magazzini militari avviene dopo laconsultazione tra le autorità civili e mHitarinell'ambito dei comitati misti paritetici dicui alla legge 24 dicembre 1976, n. 898, sullapuova regolamentazione deJ1e servitù mNi"tdri.

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S.:;nmo della Repubblica ~ 4451 ~ VIII Legislatura

5 FEBBRAIO 198084a SEDUTA ASSBMF.LEA ~ RESOCO(\;TO SrENOGRAJ:1CO

Concludo esprimendo la costernaziane delGoverno per il fatale incidente, che ha cau~sato tante vittime, anche innocenti, e gettatonel lutto le loro famiglie, ed assicurando che

~ al di là delle respansabilità che potrannoessere accertate dall'autorità giudiziario. ~

.10n si tralascerà di verificare che, come giàdi,sposto, sia intensificata al massimo, da par~te degli organi campetenti, l'opera di vigilan~za nei confranti delle imprese civili che trat~tana materie esplodenti.

B A C I C C H I . Damando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

B A C I C C H I. Signal' Presidente, purdandO' atto della dettagliata rispasta del sat~tosegretaria Lettieri, devo manifestare 10.mia insaddisfaziane per le cose che sano sta~te detle. Nell'interrogaziane chiedevamo qua~Ii accertamenti delle responsabiltità eranostati finora compiuti. Capisco il segretoi'struttorio per gli accertamenti che sono inatto da parte della magistratura; capisco ilriserbo a questa riguardo, tuttavia bisagnadire che ci sono delle responsabilHà di O'rdi~ne generale che questa esplasione purtrappoha messo in evidenza.

Il punto è di sapere, per esempio, qualigaranzie di sicurezza reale vengono richiesteaHe ditte che manipolano munizioni alienatedalle forze armate. I fatti che sono avvenutinena polveriera dei frat'elli Rovina, così comeli ha descritti l'anorevole Sottosegretario, di-mO'strano che le garanzie richieste a questeditte sano moho, ma malto relative, se è verache l'impresa in questione non aveva il per~sanale necessario e per procurarselo campi~va atti che nan so come possano essere giudi~oati, pakhè chiedeva la collabarazione extra~contrattuale, fuari dell'orario di Javoro. a mi~litari, e 5:: è vero inoltre che questa impresa,che d'altra parte aveva precedenti di inciden-ti anche ~ravi negJi anni passati, sia pure pa~recchio lontani, è ubicata in un pasto v1Ì'cinis~sima a un'altra polveriera militare e soprat~tutto vicino a centri abitati.

Dobbiamo dire che soja una fortunatacaincidenza, nella enarme sdagu.ra che si èabbattuta su quelle famiglie, su quelle persa~

ne, su quelle genti, ha fatto sì che i decedutisiano stati ~ è terribile daver dire questo ~

soltanto cinque e i ferivi venti, perchè l'esplo~sione verificatasi ha pravacato danni in unraggio di cinque ch:iJlometri e mezzo daBapolveriera. Ora una autorizzaziane deve esse-re data tenendo conto che un qualsiaSIÌ inci~dente può creare per una zona così vasta unpericalo notevole.

Le cose che ci sano state dette, pertantO',non possono lasciarci saddisfatti e oltre tut~to non può lasoiarci soddisfatti l'ultimo ele-mentO'. I danni già accertati, onarevole Sot-tasegretario, da parte della regione sono pur-troppo notevol,i e la regione, qualora anche\'olesse intervenire, trova dei limiti in questasm, azione poichè solo in occasione di cala~mità naturali, a narma dello statutO', è abili-tata a legiferare. Ebbene, secondo gH accer-'tamcnvi, si tratta di danni all'agricoltura per1 miliardo e 300 miliani, di danni alle indu-strie per 483 miliani, di danni alle abHazionip;;r 1 ~niliardo e 478 milioni: sono quindi3 miliardi ~ 261 miHoni che nessun seque-stro delle proprietà dei fratelli Rovina, i ti.tolari della fabbrica, patrà risarcire.

Ora la questione drammatica che si pOne, per parte almeno di questa gente ~ che non

è ricca, che ha già subìto le canseguenze di-sastrose del terremoto, che è ancora indaffa-rata nella ricostruzione ~ è come sa. portrà

far fronte a questa nuova sciagura, a questidanni. Lei, onorevole Sottosegretario, non ciha detto niente a questo rigtlardo: di qui an~che la nostra insoddisfazione che più in gene-rale vagliamo manifestare per la candizioneveramente grave in cui si trava H FI1iuF, pie-

.no di apprestamenti militari, pieno di servitùmiJitari, pieno di polveriere. Tutta queHazona del FriuH è praticamente una palverie-

l'a. Il Parlamento ha approvata la legge diriforma delle servitll militari, ma purtroppoè trascarso un lungo periodo e in questa As~semblea si è già davuta votare una deragaalla revisione delle servitÙ miHtari perchèil Gaverno ha lasciata scadere d termini ditale revisione senza nemmeno emanare il re-golamento della legge. È evidente che 'in que~sta situazione, in zone che pullulana di que.sti apprestamenti, j danni che si possono ve~

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 4452 ~

5 FEBBRAIO 198084a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

rificare a persone e a cose, le sciagure, i luttisi susseguono l'uno all'altro.

Noi le chiedevamo anche che cosa il Go-verno intende fare per-creare Ulna situazionedi maggiore tranquillità, di maggiore norma-lità in quella parte del paese: a questo ri-guardo lei, onorevole Sottosegretario, e mene dolgo, non ha detto niente. Di qui la no-stra insoddisfazione ma anche la nostra fer-ma richiesta al Governo di 'provvedere nonsolo per quanto riguarda l'accelerazione ditutti i lavori della commissione preposta al-la revislione delle servitù militari onde ar-rivare al riordino e agli alleggerimenti diquesti pesi che esistono in Friuli, ma ancheper quanto riguarda la possibiHtà di venireincontro alle famiglie che hanno subìto dan:lnida questa esplos,ione.

L E P RE. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

L E P RE. Signor PresIdente, signor Sot-tosegretario, onorevoli colleghi, neanche ioposso dichiararmi soddisfatto della rispostadel Sottosegretario. Proprio sabato scorso,presenti i parlamentari della regione, si ètenuta in quella zona, a Spilimbergo, unariunione dove i rappresentanti della comuni-tà montana e degli enti locali interessati han-no rivolto un accorato appello a chi di do-vere, alla regione e al Governo, perchè sisoprassieda a quell'infittirsi delle servitù mi-litari che, nonostante la legge di riforma, atre anni dalla sua promulgazione, ancora i

perdura.Proprio in quei pressi vi è il poligono

aereo per i.l quale la regione ha fatto ricorsopresso la Presidenza del Consiglio chiedendola sospensione.

Vi è il greto del Cellina ~, disposizione,vincolato in permanenza per leeserciJtazioniNATO. Vi è un poligono a nord di Spilim- '

bergo che interessa tutta la zona dello spi-limberghese terremotata, nella quale si fanno ttiri sopra le abitazioni, creando una situazio-ne di tremenda angoscia.

In questo contesto si è prodotta questasciagura per la quale vi sono delle respon-

sabilltà, a nostro avviso, perchè questo de-posito, come ha detto il senatore Bacicchi,è stato localizzato all'ingresso del paese, inuna zona che vent'anni fa ha assistito a unastrage per una causa analoga. Quindi la pre-venzione, a mio avviso, è stata carente pro-prio a causa deH'ubicazione: ne abbiamo vi-sto gli effetti.

Fatte queste considerazioni, sollecito pre-cisi impegni da parte del Governo. La regio-ne, in data 24 gennaio, ha trasmesso alla Pre-sidenza del Consiglio, al Ministero dell'inter-no, al Ministero dei lavori pubblici e a quellodell'agricoltura e delle foreste una nota nellaquale denca i danni e l'ammontare dei mezzioccorrenti per riparare le abitazioni e le in-trastrutture danneggiate. La regione non hai mezzi per intervenire; si chiede pertantoche, in analogia con quanto ebbe a fare loStato nel 1967, in occasione di un altro scop-pio che colpì la città di Udine, lo Statointervenga con immediatezza.

Un altro grosso problema è quello del trat-tamento pensionistico. Prendiamo atto dellasolidarietà, dimostrata e quantificata in ci~fre dal Sottosegretario, con le famiglie deiferiti. Occorre offrire certezze sul problemadell'indennizzo e degli eventuali trattamentipeJlsionistici e assistenziali. Si è trattato diinfortunio sotto un certo aspetto perchè, anostro avviso, era prevedibile, dato il tipodi materiale che veniva utilizzato alle portedi paesi come Tauriano e Spilimbergo e cheavrebbe potuto provocare sciagure ancorapiù dolorose di quelle che si sono verificate.

P RES I D E N T E. Saranno per UJlti-ma svolte congiuntamente le numerose inter-rogazioni all'ordine del giorno concernentiattentati compiuti a Trieste nello scorso me-se di gennaio. Se ne dia lettura.

G I O V A N N E T T I, segretario:

GHERBEZ Gabriella, BAçICCHI, FLAMI-GNI. ~ Ai Ministri dell'interno e di graziac giustizia. ~ Premesso:

che un ennesimo attentato fascista èstato portato a compimento, nella notte trail 9 e il 10 gennaio 1980, a Trieste, doveè stata completamente distrutta una sede del

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Senaco della Repubblica VIII Legislatura~ 4453 ~

5 FEBBRAIO 1980

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ASSEMBLB.> - RESOCOxTO STS:-::OGR,\FfCf,84a SEDUTA

PCl, nel passato già ripetutamente oggettodegJi attacchi dell'estrema destra;

che questo fatto si aggiunge all'ormailunga catena di attentati ed aggressioni chela destra eversiva sta da anni organizzandoin quella città, e che esso si inquadra neldisegno più generale inteso a colpire le isti~tuzioni repubblicane e la Costituzione, non~chi> a sovvertire l'ordine democratico;

che la situazione di Trieste deve esse-re tenuta in particolare considerazione perla sua specificità di città di frontiera, gior-nalmente visitata da decine eli migliaia dituristi stranieri,

gli interroganti chiedono di sapere:quali misure siano state prese o Sl Ill-

tendano prendere per individuare e colpirei colpevoli, i responsabili ed i mandanti;

quali misure straordinarie si intendanopredisporre per tutelare la sicurezza dellesedi, delle organizzazioni e delle istituzionidemocratiche, nonchè dei cittadini in gene-re, e per prevenire ulteriori azioni terrori-stiche e sovversive;

come si intenda rafforzare nella cittàl'apparato delle forze di polizia e la dispo-nibilità dei mezzi tecnici in dotazione dellastessa.

(3 ~ 00449)

G8ERBEZ Gabriella, BACICCHl, FLAMI-GNI. ~ Ai Ministri dell'interno e di graziae giustizia. ~ Premesso:

c~1e a poche ore di distanza dall'incen~dio delJa sede del PCl di Rozzol (Trieste),gli attentatori fascisti hanno portato a ter-mine, nella stessa città, nella notte tra il 10e 'l'll gennaio 1980, un nuovo atto terrori~stico distruggendo la sede della Democraziacristiana di Servo la e provocando ingentidanni;

che il fatto conferma la sistematicitàdell'azio:1e terroristica nel quadro del quan-to ma! evidente piano eversivo;

che si rende quindi necessario a Trie-ste un energico ed urgente intervento a tu-tela delle istituzioni democratiche e per ga~ralìtire a tutta la popolazione sicurezza etranquillità,

gli interroganti, facendo seguito alla inter~rogazione n. 3 ~00449, presentata il 10 gen~

naio 1980, chiedono di conoscere come siintenda far fronte aHa situazione, nonchèquali misure ~ ed entro quali termini ~ siintendano predisporre.

(3 - 00460)

GHERBEZ Gabriella, BACICCHI, FLA-MIGNI. ~ Al Ministro dell'interno. ~ Pre~

lnesso:

che un nuovo, ennesimo attentato diampie proporzioni è stato compiuto a Trie~ste nella notte tra il 19 ed il 20 gennaio1980, quando i fascisti hanno incendiato,provocando danni ingentissimi, il cinema« Ritz », in cui avrebbe dovuto svolgersi uncomizio regionale del PCI alla presenza del-l'onorevole Alessandro Natta;

che esso rientra nell'ormai lunghissimacatena di azioni che le organizzazioni fa~sci~te stanno compiendo a Trieste da anni;

che dette azioni sono, evidentemente,parte del piano terroristico che le forzeeversive stanno attuando nel Paese, al finedi rovesciare l'ordine democratico e di col~pire la Repubblica costituzionale;

che sinora non sono state predispostemisure corrispondenti per far fronte allacomplessa e difficile situazione della ~ittà,

gli interroganti chiedono di sapere:quali misure sono state prese per im~

ped~re il ripetersi di fatti criminosi, ancheprocedendo alla chiusura di noti covi, neiquali si teorizza la violenza e dai quali par-tono le provocazioni e gli attentati;

quali misure si intendono prendere alfine di rafforzare l contingenti di polizia aTrieste;

come si intende procedere per predi~sporre misure di prevenzione e per conse~gnare i colpevoli alla giustizia.

(3 -00482)

LEPRE. ~ Al Ministro dell'interno. ~ Perconoscere:

quali urgenti proV'Vedimenti intende in-il aprendere al fine di individuare ed assicu-rai'C alla giustizia i responsabili dell' enne-simo attentato perpetrato, nella notte tra

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V III Legislatura.)(Jlllto della Repubblica ~ 4454 ~

5 FEBBRAIO 198084a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

il 9 <:d il 10 gennaio 1980, a Trieste, dove èstata distrutta la sede di una sezione delPCI, attentato che ripete analoghe violenzedi matrice fascista che hanno colpito in pas-sato la città;

quali misure intende attuare per rinfor-zare il servizio di polizia e di ordine pub-bJico nel capoluogo giuliano, anche in consi-derazione della sua delicata posizione di cit-là di confine.

(3 - 00453)

LEPRE. ~ Al Ministro dell'interno. ~ Inriferimento all'interrogazione presentata il10 gennaio 1980 sulla situazione dell'ordinepubblico nella città di Trieste, aggravatasidopo l'attentato perpetrato, nella notte trail 10 e 1'11 gennaio, alla sede della Democra-:c~acristiana di Servola, che segue diappooa24 ore quello ai danni della sede del Partitocomunista di Rozzol, sempre a Trieste, sichiede di conoscere, pertanto, come si in-tenda provvedere per garantire la tutela del-l'ordine pubblico e democratico deUa cittàgiuliana.

(3 -00462)

LEPRE. ~ Al Ministro dell'interno. ~ Perconoscere quali misure intende concreta-mente intraprendere per assicurare l'ordinepubblico e democratico nella città di Trie-ste, permanentemente minacciata da atten-tati fascisti, ripetuti si anche nella notte trail 19 ed il 20 gennaio 1980 con l'incendio delcinema « Ritz », dove era in programma perdomenica 20 una manifestazione regionaledel PCI.

Provvedimenti radicali ed affidamenti pre-cisi si rendono indispensabili, come segna-lato anche nelle due interrogazioni presen-tate dallo scrivente, e che ancora attendonorisposta, in occasione di analoghi episodicriminosi che hanno colpito di recente unasede del PCI ed una sede della DC, nellastessa città giuliana, e che manifestano l'esi-stenza di un disegno criminoso che consenteampia libertà di azione ed impunità a man-danti ed esecutori.

(3 -00491)

P RES T D E N T E Il Governo haf:1coJtà di rispondere a queste interrogazioni.

L E T T l E R I, sottosegretario di Sta-to per l'iute1 no. I tre attentaN che sj sonoverifica li nella città di Trieste nel periodoche va dallO al 20 gennaio del corrente,anno, lutti portali a termine con la mede-sima tecnica incenaiarla, mediante uso diìiquido infiammabile, hanno colpito una se-zione del Partito comunista, una della De-mocrazia cristiana ed una sala cinemato-grafica.

L'attenta10 contro la sede del Partito co-munista in località Rozzol è stato com-piuto ne]]a natt~ de! 10 gennaio ed è stato ri~\',;ndicato, con telefonata alIa redazione diun qUOLidiano locale, da un sedicente movi~mento « Lotta rivoluzionaria ». Su una pa~relC della sezione comunista è stata traccia~ta, con vernice spray colar nero, la :,critta({ Onore ai camerati caduti )}.

L'attentato ai danni della sezione della De-mocrazia cristiana in via Baiamol1ti è avve-nuto il giorno successivo, alle ore 3,30 circa.Anche in questo caso gli autori hanno lascia-to una scritta, peraltro incompleta, forse acausa del rapido diffondersi dell'incendio,composta dalle sole parole {( O noi )}.

Il 20 gennaio, verso le ore 5, è stata presadi mira una sala cinematografica in viaSan Francesco, ove era in programma, perquella stessa mattina, un comizio promossodal Partito comunista. Quest'ultimo atten~tata è stato rivendicato con una telefonataalla redazione locale del quotidiano udinese{( 1I Messaggero Veneto» da sedicenti nu~dei di difesa triestina.

Sui muri esterni del cinema sono statiriscontrati, tracciati sembra qualche oraprima dell'attentato, scritte anticomuniste edisegni del simbolo del Fronte della gio-ventù.

I danni riportati dai locali colpiti sonoingenti e tali da rendere inagibili sia le duesezioni di partito che la sala cinemato-grafica.

I tre attentati, anche se variamente ri-vendicati, per le comuni modalità di esecu-

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Senato della Repubblica ~ 4455 ~ VIII Legislatura

84a SEDUTA .A<SSE1\1BLEA- RESOCONTOSTENOGR1\PIcn

zione inducono ad orientare le indagini ver-so un unico gruppo eversivo.

Inoltre, gli obiettivi colpiti, le scritte rin-venute e le date degli attentati, immediata-mente successive alle manifestazioni pro-mosse, per i giorni 8, 9 e 10 gennaio, dalFronte della gioventù nella ricorrenza del-l'episodio delittuoso avvenuto in Roma nel1978 davanti alla sezione del Movimento so-ciale-Destra nazionale in via Acca Larentia,lasciano presumere l'appartenenza degli at-tentatori all'area dell'estrema destra ever-siva.

Le indagini per !'individuazione dei re-sponsabili, condotte dagli organi di poliziasotto la direzione dell'autorità giudizi aria,proseguono con la massima attenzione e ca-pillarità.

I ricordati episodi, per quanto al momen-to appaiano marginali nell' operosa e civilerealtà della città giuliana, nella quale è benprofondo e radicato, in tutti gli strati del-la popolazione, !'impegno a realizzare unapacifica convivenza, non sono stati mini-mamente sottovalutati, nella loro obiettivagravità e nella loro minacciosa potenzialità,dai responsabili dell'ordine pubblico, chehanno avvertito il dovere di compiere unapprofondito esame della situazione.

Invero, lo stesso 20 gennaio, giorno del-l'ultimo episodio delittuoso, ha avuto luogoin prefettura una riunione con l'interventodei dirigenti di tutte le forze dell'ordine,nel corso della quale è stata esaminata lasituazione dell'intera provincia di Trieste,specificamente in rapporto ai gravi episodidi cui sopra. ravvisandosi correlativamentela necessità di una ancor più incisiva atti-vità di coordinamento delle forze dell'or-dine, il cui impegno peraltro non è mai ve-nuto meno, e di una intensificazione dellemisure di vigilanza e di prevenzione.

Il Ministero dell'interno ha provveduto,di recente, a completare l'attuazione del giàprevisto incremento del personale militaredi pubblica sicurezza nella provincia e deirelativi mezzi con l'assegnazione di 24 nuo-ve unità alla questura di Trieste, di armi edi nuovi automezzi e di tutto quanto puòessere necessario per fronteggiare in ma-

5 FEBBRAIO 1980

niera più compiuta gli episodi di cui sitratta.

È evidente che un tale intervento, pur nonessendo risolutivo, rappresenta quanto èstato possibile disporre, condizionatamen-te alla ben nota situazione degli organicidella .pubblica sicurezza in generale, e allepressanti e numerose richieste di rinforzidi personale avanzate da altre zone dovenon è meno rilevante il problema dell'or-dine pubblico. D'altra parte la situazionegenerale del paese in questo difficile mo-mento pone in una condizione non equili-brata di necessità e disponibilità di uominie mezzi.

Desidero, a conclusione, ribadire !'impegnocostantemente manifestato dal Governo di'adoperarsi con tutti i mezzi a disposizione econ il responsabile e pieno concorso dell'ap-passionata dedizione delle forze dell'ordine,per fronteggiare, a difesa dei fondamentalivalori della società democratica, !'inammissi-bile ricorso alla violenza come strumento dilotta politica.

GHERBEZ GABRIELLA.Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

GHERBEZ GABRIELLA.Onorevole Presidente, onorevole Sottosegre-tario, onorevoU colleghi, pur avendo seguìtocon molta attenzione la risposta del rappre-sentante del Governo, devo dire che se sonosoddisfatta per le misure che sono state pre-se, la mia soddisfazione è pur sempre mol-to limitata. Evidentemente non si è compresoesattamente il problema, nè la portata dellostesso.

Non traggo questa impressione soltantodall'atteggiamento che il Governo ha tenutpverso la città di Trieste, ma dalla stessa re-plica, quando il Sottosegretario afferma chequeste manifestazioni hanno un carattereancora ({ marginale», che ({non sono deter-minanti}), per cui non destano eccessivapreoccupazione...

L E T T I E R I, sottosegretario di Statoper l'interno. Non ho detto questo.

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Senato della Repubblica VIII Legislatura~ 4456 ~

5 FEBBRAIO 1980

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,\:~SI:;\IBLf, \. > RESOC.ONTO S1E"Or;!~M;j(' )84a SEDUTA

G H E R B E Z GAB R I E L L A. No,ma la conclusione praticamente è questa! Vo-glio richiamare l'attenzione del Governo suTrieste, in tutta serenità e con alto sensodi responsabiHtà. Non è la prima volta chelo faccio, già l'ho fatto due volte nella PCommissione. Mi sembra però opportunofado anche in questa sede.

Questi episodi non sono dei casi isolati,ma fa!lno parte di una lunghissima catena,che va avanti da anni, a Trieste. Essi fannoparte del piano 1-,istematico eversivo localeche rientra nel piano generale teso a stra-'I,-olgere la situazione del paese, a colpire laRepubbJica e le sue istituzioni, a rovesciarel'attuale ordine democratico.

Se abbiamo un grossissimo problema di or-dine pubblico, un problema molto serio, Trie-ste rappresenta un problema all'interno del-lo stesso, ma pur sempre è un problema na-zionale, anche se potrebbe dare l'impressio-ne di essere un problema di campanile.

Onorevole Sottosegretario, richiamo l'at-tenzio!le del Governo, ancora una volta, sulfatto che la città di Trieste ~ non dimen-tichiamolo! ~ si trova in una posizione geo-grafica molto delicata, particolare, di confi-ne e di incontro non solo tra due paesi condiversi regimi, con diversa cultura, storia etradizio;Je, ma anche tra due mondi diversi.È una città con caratteristiche particolari al51-<.0interno: è stata fortemente emarginatanel dopoguerra, la sua economia è statasmembrata, fatta a pezzetti; il suo ruolo dicittà che collega l'Italia al suo vicinato, checcllegf'. due mondi così distinti è stato ac-cantoWtto proprio attraverso le scelte cheil Guyemo ha fatto nei confronti di Trieste.E ,i segni di questa scelta, che è una sceltapolitica, si sentono profondamente, vi'Vissimi,nel tessnto della città, nella costante, ineso-rc:~bi1ecaduta demografica da un lato, e, dal-l'altro, nell'invecchiamento della città, in cuiun teao della popolazione è entrato in quie-.:'c.:nza. Queste scelte hanno creato, attraver-so ] tempo, uno stato d'animo particoJare,

l:~ tt'nsione e di preoccupazione, che in qual-che modo si esprime quotidianamente. Ma'r~ sono anche momenti nuovi, che si sonoprodotti nella stoda di Trieste in un periodoniÙ r::cente, per esempio, successivamente alTmttato di Osimo, che ha finalmente defini-

to, positivamente, il problema dei confini trai due paesi, l'Italia e la Jugoslavia, e li haresi stabili; ma con esso si sono risvegliatiantichi odi, nazionalismi e vecchi rancori evi h~nno trovato terreno fertile le spinte scio-viniste e fasciste che hanno prodotto nuoveed anomale situazioni con cui dobbiamo farei conti in modo diverso da come si fannoattualmente a livello nazionale, verticistico.La normalizzazione dei rapporti con la vi-cina Jugoslavia ~ ecco un altro aspetto ~ha prodotto fu'1 fenomeno nuovo ed impor-tante: quello dello sviluppo di un intensotraffico di confine, che ha consentito lo svi-luppo terziario inferiore, che oggi rappresen-ta una buona fetta dell'attività economica lo-cale (guai se non ci fosse in questo momen-to), consistente ma anche, naturalmente, pre-caria. Ciò significa, però, che ogni giorno siriversano a Trieste decine di migliaia di per-sone (10 dico anche in quest'Aula, dopo aver-lo già due volte sottolineato in Commissio-ne), un flusso turistico, che si rinnova con-tinuamente e che è positivo ai fini dell'av-vicinamento dei popoli confinanti, ma che,non c'è dubbio, ha anche un momento alquale dobbiamo prestare attenzione: nasco-sta all'interno di questa massa di gente, èfacile per la maJavita manovrare o ordireign:;bili trame. Inoltre, va rilevato che attra-verso Trieste si è sviluppato proprio in que-ste particolari condizioni il più aJrportanteca11ale di traffico della droga, come è statodel resto molto chiaramente dimostrato dal-]a briJlante azione che gli agenti di pubbli-ca sicurezza e le guardie di finanza hanno., . ( .portato CI.termme Que meSI or sono aZIOnepnrtroppo resa vana, come è noto, dalla ro-cajTIbolesca quanto inaudita azio~e di trafu-gamento di quel grossissimo quantitativo didroga dal Palazzo di giustizia!).

'C'è inoltre il problema della tutela e dellavigihnza dei. confini, a Trieste, e della suacosta. 'Vi è iJ 1raffico via mare, con tutte leEe('essità e i problerd che questo comportadal pLmto di vista di intervento, presenza ovigE:::T!zacirca l'ordine pubblico. C'è poi lapresenza di, due nazionalità etniche distinte,che se da un Iato costituisce un elementoposhiv2 di altissimo interesse morale, cul-turale e civile, da valo~'izzare e sostenere,rappresenta anche l'occasione, pe~ i mesta-

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SenalO dt:.lla Repubblica ~ 4457 ~ VII I Legislatura

5 FEBBRAIO198084a SEDUTA :bSE:\1BI.EA -RESOCONTO STENOGRAFICO

tori sciovinisti e fascisti, per tentare in ognimodo la contrapposizione della popolazione,per avviare le spinte all'odio e all'intolleran-za :::lazionale.

Si tratta di una città capoluogo di unaregione dove ~ non scordiamocelo ~ ci so-no obiettivi militari, dove è colloca to untelL.':; =-:-~l'esercito italiano, dove la provoca-zione può esserci in qualsiasi momento. E:anche una città di incontro ~ e ne abbiamodimostrazioni ~ delle componenti eversivebtemazionali.

Infine: Trieste è stata sì, la città da cui~ 10.storia lo dice ~ è partita la spinta fa-scista; ma è pur vero che essa è rimasta pro-fondamente e compatta!Ilente antifascista equest'ultimo aspetto (pur in questa situazio-ne così difficile e complessa) assi~me aglia1tri aspetti sopra rilevati, inevitabilmenteproduce spinte da un lato e situazioni par-ticolari dall'altro, che si devono tenere sem-pre in evidenza.

Va tenuto presente altresì che l'azione ever-siva e le provocazioni vengono, in tutti que-sti anni, portati avanti a Trieste, in primapersona, dalle organizzazioni fasciste. Delresto mi sembra di cogliere questo accennonella stessa risposta dell'onorevole Lettieri.

A Trieste non abbiamo avuto azioni «vi-sive» della portata di quelle che abbiamoavuto a Roma e in qualche altra grandecittà italiana (anche se abbiamo avuto qual-che fatto sensazionale nei dintorni di Trie-ste: l'unico tentativo di dirottamento avve-Huto in Italia è stato quello di Ronchi, evi era coinvolto un esponente del Movimentosooiale italiano. L'autcrbomba poi, che hacausato la morte dei quattro carabinieri diPeteano, la ricordano tutti!). Ma si sono avu-te azioni che avrebbero potuto produrre con-seguenze gravissi:rr;.e, delle vere stragi. Esem-pi: le bombe fatte es.plodere in certi palazzi,di fronte agli ingressi di famiglie antifasci-ste, la miccia accesa in una scuola elemen-tare slover,a, gli attentavi all'università. Tut-ti episodi che avrebbero potuto produrrestrag~ e solo per casi fortuiti questo non èavvenuto!

Si è avuta q:1asi ogni giorno una miriadedi fatti che si sono susseguiti l'uno all'altroe non so cosa avverrà nei prossimi mesi

quando ci troveremo coinvolti in una certa-mente difficile campagna elettorale.

Ora, devo rilevare che, di fronte a questa-situazione, che non è stata compresa, vi èuna insufficiente risposta da parte del Go-verno, una forte sottovalutazione, soprattut-to da parte del Ministero degli interni, la cuiattenzione richiamo nuovamente sui fatti diTrieste.

Le forze dell'ordine pubblico sono di granlunga insufficienti. Le 24 unità in più pre-viste sono un contributo alla soluzione delproblema, ma certo non coprono le esigen~ze. Nell'opera di prevenzione non si è potu-to fare quasi niente a Trieste, mentre si sa~l'ebbe potuto fare molto, se ci fossero statipiù uomh.i a disposizione, proprio perchèsappiamo quali piste si devono seguire. Laazione della magistratura è tutto un discorsoa parte: è stata debole, il suo operato è cri-ticabile.

Non posso dilungarmi su questo, ma ilproblema deve essere affrontato.

Le misure di vigilanza ordinaria sono sta-te insufficienti e saltuarie. Qualche piccolamisura « utile}} è stata presa dopo i ripetutirichiami. Ma si tratta di misure secondarie,marginali e precarie. Soprattutto non si èpresa in considerazione seriamente la situa-zione, nè globalmente, nè complessivamente,nè nel contesto dei problemi più seri difronte ai quali stiamo nel paese per quantoriguarda. il settore dell'ordine pubblico.

Ost>erviamo, ad esempio, con quale diffi-coltà si va avanti nella discussior:e attornoal dis;::gno di legge TI.122 ~ che non è statoanCOl"a accolto ~ relativo alle g'Jardie di fi-:lailZ2. e agli a3:::nti di pabblica sicurezza cheerano prima inquadrati nei moli dell'ex Go-verno militare alleato. Vediamo quali riserve:;ssurde e incomprensibili vi si oppongono daparte del Ministero!

Dunque, Trieste deve essere, prima di tut-to, considerata come problema nazionale. De~ve esseI'd una svolta nella coscienza di chicopre i pesti di responsabilità nel nostrop:::.csenc.i confronti del problea:a di Trieste;si Ò~V0!.10prendere iniziative più efficaci perC[u3nto riguarda il rafforzamento dei contin-genti locaii. Bisogna dotare gli stessi deglistrumenti necessari. Bisogna accogliere la

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Senato della Repubblica ~ 4458 ~ VIII Legislatura

84a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 5 FEBBRAIO 1980

legge di cui ho parlato prima. C'è un discor-so da fare, a parte, per quanto riguarda lamagistratura. Bisogna anche avere il corag-gio di prendere misure drastiche nei con-fronti dei cow, che tUltti conosciamo, perchiuderli! Una iniziativa concreta che si po-trebbe prendere in breve tempo potrebbeessere quella di stabilire dei sottorganici pro-vinciali per il personale presso le questuredel Friuli-Venezia Giulia.

Questo è quanto volevo dire. Chiedo scusaal Presidente per i tempi, ma c'erano tre in-terrogazioni e molti problemi da sottoporre2.11'attenzione dell' Assemblea.

L E P RE. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

L E P RE. Signor Presidente, signorSottosegretario, onoi'evoli senatori, a:nch'ioprendo atto delle dichiarazioni del rappre-senante del Governo circa la individuazionedel colore politico di questa violenza, cosìcome prendo atto di quanto ha detto circaun iniziale rafforzamento, anche se insuffi-ciente ~ e condivido quanto ha detto lasenatrice Gherbez GabdeIla ~ delle farze atutela dell'ordine pubblico e democraticodella città giuliana. Prendo anche atto delledifficaltà obiettive del Governo in una si-tuazione in cui !'impegno delle farze a tuteladell' ordine è purtroppo mobilitato in ogniparte del nostro territorio, anche se ciò nonci esime dal dire che questi non sono fattimarginali e che anzi fatti del genere posso-no poi trasformarsi in esperie!Ilze ben piÙnegative (ricordiamo le aggressioni alle scuo-le di Roma agli inizi degli anni '60 da partedi fascisti individuati e fotagrafati). Abbia-mo visto poi come certe situazioni sboccano ..in manifestazioni di maggiar violenza.

Pertanto, a mio avviso, c'è anche UIlla ca-renza di impegno ~ si comprenda il signi-ficato della parola ~ poliltico nel reprimerequesta violenza fascista a Trieste. Si trattadi una città che ha grossi problemi che scot-tano, che ha la disoccupazione giavanile, so-prattutto inteHettuale, più dolente dell'inte-ro paese, che vive in u'Jla situazione quindiche potrebbe sfociare in tensioni a valte

anche violente. Ebbene questa città, contutti i suoi problemi, situata sul confine piÙ

~ aperto che abbiamo nel nostro paese, sottoil profilo della collaborazione con la Jugo-slavia e dei traffici coin l'Est, ha avuto sol-tanto la violenza fascista, facilmente indi-viduabile nei covi.

Pertanto la nostra richiesta al rappresen-tante del Governo è che si faccia portavocepresso chi ha respansabilità al riguardo ~

mi pare che sia arrivato sul pasta il nuovoquestore di Udine ~ al fine di mobilitareimmediatamente quel po' di forze che ha esaprattutto di svolgere un' opera di preven-zione per far sì che questa violenza storicafascista nella città giuliana abbia a cessare,a garanzia e premio dei sacrifici che la po-palazione triestina, soprattutto i suod. giova-ni, ha sopportato ed a garanzia del ruoloche Trieste ha anche come ponte di pacesul piano internazionale.

Qui si innesta quanto detto dalla sena-trice Gherbez circa il tentativo. fascista chesi muove in una logica che vuole fare an-dare indietro la storia, per rompere un equi-librio che è costato enarmi sacrifici ed harichiesto redproca comprensione da partedella compasita realtà etnica triestina. Tut-to ciò ci deve far riflettere e dire che questaviolenza ha da cessare, che con una dire-zione politica capace di prevedere e di in-dividuare questi fatti non devono piÙ ripe-tersi simili manifestazioni di attacco alleforze democratiche e popolari impegnate neigrossi problemi della città triestina.

P RES I D E N T E. Lo svolgimento.dell'interpellanza e delle interrogazioni èesaurita.

Annunzio di disegni di leggetrasmessi dalla Camera dei deputati

P RES I D E N T E. Il Presidente dellaCamera dei deputati ha trasmesso i seguen-ti disegni di legge:

C. 1014. ~ « Modifiche alla legge 26 mag-gio 1975, n. 327, in materia di trattamentoassistenziale e previdenziale del personalenan di ruolo, docente 0 non docente, in ser-

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Senato della Repubblica ~ 4459 ~ VIII Legislatura

5 FEBBRAIO198084a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

\'izio all'estero» (70S) (Approvato dalla 34C(Hnmissione permanente della Camera deideputati) ;

C. 67~230. ~ Deputati ACCAME; MARZOTTO

CAOTORTAed altri. ~ « Disciplina dei serviziaerei non di linea» (706) (Approvato dalla]00 Commissione permanente della Cameradei deputati).

ft-..nnunzio di presentazionedi disegno di legge

P RES l D E N T E. È stato presen~tato il seguente disegno di legge d'iniziativadei senatori:

DONAT-CATTIN, BARTOLOMEI, FERRARI~AG-

GRADI, de' COCCI, DEL PONTE, FRACASSI, LAPEN-

TA, LAVEZZARI, LONGO, SAPORITO, VETTORI,

MURMURA, COLOMBO Vhtorino (V.), BOMBAR-

DIERI, D'AMICO, CASTELLI, AMADEO, BAUSI,

GRAZIOLI, ROMBI e FORNI. ~ « Riordinamen-to delle Camere di commercio » (707).

Annunzio di interpellanze

P RES I D E N T E. Invito il sena-tore segretario a dare annunzio dell'inter-pellanza pervenuta alla Presidenza.

G I O V A N N E T T I, segretario:

BARTOLOMEI, BAUSI, ROSI, PETRILLI.~ Ai Ministri dell'industria, del commercioe dell' artigianato, delle partecipazioni stata-li e dei lavori pubblici. ~ Rilevata la gravesituazione economica ed occupazionale del~l'Amiata, resa pHI acuta dalla persistentecrisi in cui versa l'industria mineraria;

considerato che 1.200 operai minatori sitrovano da 3 anni in cassa iJntegrazione, chetale provvidenza scade il 30 marzo 1980 eche la cassa integrazione, protratta per cosÌlungo tempo, ha prodotto rilevanti guastisociali e mortificato un nucleo operaio al-tamente qualificato;

valutato che in altre occasioni il Par-lamento ha impegnato il Governo ad assu-mere misure a difesa dell'occupazione, an~che attraverso adeguate iniziative indm,trialisostitutive;

considerato che, in data 22 settembre1976, il Governo ha sottoscritto un accordocon le organizzazioni sindacali dei lavora-tori per garantÌire la manutenzione attiva del-le miniere di mercurio e la realizzazione diiniziative industri'ali sostitutive;

preso atto che la Regione Toscana staprovvedendo ad attrezzare l'area industria-le necessaria ad ospitare le attirv.ità sostitu-tive, -che l'ANAS ha inserito nel proprio pro-gramma trÌ<ennale akune opere vi/arie indi-spensabili, che l'Enel sta provvedendo allacostruzione dell' elettro dotto a servizio dellearee industrÌiali, mentre esistono affidamen-ti coerenti da parte dei Ministeni dell'agri-coltura e dell'industria per la concessionedei necessari finanziamenti agevolati, chel'ENI ha accolto la richies'ta degli Enti 10-ca1:i di mantenere ana proprietà pubblica i6.000 ettari di bosco e terreni agrari delleex società « Siele» e {(Monte Amiata », chesono stati avviati i contatti ed rin alcunicasi perfezionati gli accordi per le nuoveini'ziative industriali e che per altre iniziati-ve gli accordi sono in corso di perfeziona-mento;

manifestata tuttavia la propria preoc-cupazione per la lentezza con cui vengonoportati avanti gli impegni e, quindi, per ilpericolo esistente che alla scadenza dei 3anni di cassa integrazione non sia possibilleriprendere l'attività produttiva e ripristinarel'occupazione operaia nella zona,

gli interpellanti chiedono al Governo senon ritenga di dover intervenire presso l'ENIe gli aJtri enti di gestione onde assicurare,entro il 30 marzo 1980:

1) la manUltenzione attiva deUe miniereed una ripresa ohe sia, fra l'altro, in gradodi garantire l'approvvigionamento di mercu-rÌ'o necessario ai consumi ed al fabbisognodel mercato nazionale;

2) il perfezionamento dei progetti delleattiviltà industriali sostitutive, garantendo 10avvio delle opere di impiantistica e fi'ssan-do con precisione i tempi entro i quali talistrutture dovranno esS'er~ ultimate ed entra-re in produzione;

3) 1a definizione dei tempi entro i qua~li dovranno entrare 'in produzione ed esse~re trasferite alle nuove attività industriali

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Senato de.lla Repubblica ~ 4460 ~ VIIl Legislatura

5 FEBBRAIO 198084a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

le maestranze eccedenti le esigenze dellaripresa delle attività minerarie, avviandocontestualmente gli operai ai corsi di qua~lificazione professionale, finanziati dallo Sta~to, così da dare certezza e coerenza ad unprogramma coordinato e finalizzato alle esi~genze della riconversione industriale e dellaripresa produttiva;

4) !'impegno dell'ENI, alia scadenza del~la cassa integrazione (30 marzo 1980), a rias~sorbire la mano d'opera che, per quella da~ta, risulti eccedente dspetto alla manuten~Dione attiva ed alia parziale rrpresa produt~tlva delle miniere o che non sia stato an~cora possibile inquadrare negli organici del-le attività sostitutive, o avviare ai corsi diqualificazione professionale programmati neitermini e con i criteri delineati nei Pl1nti3 e 4 della presente interpellanza;

5) la rapida definizione delle procedu~re di appalto di 3 lotti della strada statale({Cassia» e del f,inanziamento, non appenapronti i progetti esecutivi, del tratto finaledei collegamento Amiata~Autostrada del sole;

6) la cessione dei terreni agrario~fore--&tali deJle ex società mercurifere {{Siele» e

« Monte Amiata » all'ENI o ad aziende 'a par~tedpazione statale, con il vincolo di una lo~ro utilizzaz~one produttiva, con il concorsodella Regione, di cooperative agro~silvo~pa-siorali e turistiche e di privati, i quali, nel-!'interesse generale della zona e den'econo~mia, si impegnino ad operare nel quadrodella valorizzazione delle risorse naturali edambientali del territorio.

(2 ~ 00113)

Annunzio di interrogazioni

P RES I D E N T E. Invito il sena-tore segretario a dare annunzio delle inter-rogazioni pervenute alla Presidenza.

G I O V A N N E T T I, segretario:

DI MARINO. ~ Al Ministro dell'agricol-tura e delle foreste. ~ Per sapere:

per quali ragioni il Governo italianonon aveva ancora dato, a tutto il 15 gen-naio 1980, il parere richiesto dalla Commis-

sione delle Comunità europee circa le di-mensioni minime di attività economica peril riconoscimento delle associazioni dei pro-duttori, rendendosi in tal mode responsa-bile del ritardo nell'emanazione delle mo-dalità di applicazione del Regolamento sul-.le associazioni dei produttori da parte dellaCEE;

quali sono gli orientamenti che il Mi-nistro intende seguire per la formulazionedel citato parere, anche in relazione alle pre-cise proposte avanzate in merito dalle or-ganizzazioni professionali e dal Centro na-zionale forme associative e cooperative (CEN-FAC).

(3 - 00513)

MARAVALLE, BOZZELLO VERO LE. ~ AlMinistro dei lavuri pubblici. ~ Premesso:

che con sentenza del 31 gennaio 1980la Corte costituzionale ha stabilito che !'in-dennità di esproprio non può essere più cal-colata facendo riferimento al valore agri~colo medio dei terreni della zona;

che a seguito di detta sentenza rischia-no di essere bloccati i programmi di edi-lizia popolare,

gli interroganti chiedono di conoscere qua~li provvedimenti il Governo intende adotta-re per colmare, nel breve periodo, il vuoto

, legislativo che si è venuto a creare, nonchèper dare ai comuni la possibilità di portarea termine i propri piaI'J di sviluppo.

(3 - 00514)

GIOVANNETTI, BaNDI, CIACCI. ~ AlPresidente del Consiglw dei ministri ed aiMinistri dell'industria, del commercio e del-l'artigianato e del commercio con l'estero. ~

(Già 4 -00702).(3 - 00515)

SPITELLA. ~ Al Presidente del Consigliodei ministri ed al Ministro dell'interno. ~

(Già 4 -00764).(3 -00516)

LIBERTINI, CIPELLINI. ~ Al Presiden-te del Consiglio dei ministri ed ai Ministridei trasporti, della difesa e delle poste edelle telecomunicazioni. ~ Per sapere qua-

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Senato della RefJ~lbbiica VIII Legislatura~~~~~~~~.~~~~~~....

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~ 4461 ~

5 FEBBRAIO 198084a SEDUTA

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ASSE;\.J:Bf.EA - RESOCONTO STENOGRAFICO

li provvedimenti si intendono adottare perrisolvere la drammatica situazione creatasinel settore radio assistenza sia aeroportua-le che di navigazione, la cui inefficienza edinoperativhà pregiudicano seriamente la si-curezza e la regolarità dei voli, nonchè gliinteressi economici della nazione.

In particolare, si chiede di conoscere imotivi e le relative responsabilità di simileanacronistico stato di fatto. Ad esempio,si cita il èaso dell'aeroporto di Torino-Ca-sene: l'impianto ILS è stato dichiarato fuo-ri servizio a seguito di interferenze radio-elettriche da un velivolo radio-misure ATIil 17 dicembre 1979 (vedasi nota prima clas-se A-5134) e alla data odierna si è ancorain attesa della riapertura dell'impianto.

La situazione qui denunciatfl ~ a cuidevono aggiungersi altre limitazioni ed ava-rie ad hnpianti di radio assistenza e di con-trollo del traffico aereo, tutte ricadentinelle responsabilità dei 1\1inistri competen-ti ~ pregiudica seriamente il regolare svol-gimento di tutte le operazioni di volo del-l'aeroporto, con grave danno per l'utenza,nonchè per la regolare effettuazione di tut-ti i voli charters programmati nell'inverno1979-80, con la conseguente vanificazionedegli sforzi compiuti dagli enti ed opera-tori pien:ontesi per lo sviluppo turisticodella regioTIC'.

(3 - 00517)

BOLDRINI, CORALLO, TOLOMELLI. ~

Al Ministro della difesa. ~ Per sapere perquali l'agioni non si è provveduto alla riva-lutazio1:e del contributo del gruppo di com-battimento ({Cremona» e della formazionepartigiana, che hanno combattuto nello stes-so settore del fro:c.te del Senio dal gennaio1945 alla conclusione della guerra, nono-stante le documentate relazioni ripetuta-mente presentate dal generale Clemente Pri-mieri, già comandante dell'unità.

Fin dal 1966 il generale Primieri, dopouna particolare ed attenta ricerca storica,ha Iproposto un riesame del ciclo operativodei reparti regolari e 'partigiani italiani, dapane del Ministero, per una rivalutazionedel1e, decorazioni concesse nel settembre1945. Ri:petutamente ha poi interessato, nel

1977, il capo :di Stato maggiore dell'Eser-cito, Andrea Cucino, il generale GiuseppeCalamani, il generale Andrea Viglione, ca-po di Stato maggiore generale, e lo stessoPresidente del Consiglio, onorevole GiulioAndreotti.

Ebbene, nonostante le risposte interlocu-torie di alcuni alti ufficiali e di rappresen-tanti del Governo, che riconoscevano il va-lore della documentazione, sia italiana, siaalleata, che suffraga la richiesta di rivederel'attività e la funzione svolte da questi cor-pi nella fase conclusiva della' guerra, il Mi-nistero non ha proceduto ad un'attenta ri-considerazione delle p:::ocJposteavanzate dalgenerale Clemente Primieri.

Si chiede, pertanto, di conoscere se il Mi.nistro non intenda valutare attentamentequanto è stato esposto affinchè i sacrificidei miliu:ri volontari ç partigiani siano giu-stamente riconosciuti nel contesto del pa-trimonio storieo del nostro Paese.

(3 - 00518)

LIBERTINI, GUERRINI, VALENZA. ~

Al Ministro delle poste e delle telecomuni-cazioni. ~ Per conoscere i motivi che st~m-no determinando, in Calabria, in Carr:paniae nel Lazio, liceaziamenti di lavoratori de-gli appalti SIP.

È preoccupante ed incomprensibile che,all'indomani di aumenti tariffari che hannofornito alla SIP ingenti disponibilità finan-ziarie e quando questa società annuncia va-sti investimenti, si proceda a misure dra-stiche di riduzione dell' occupazione, a me-no che ciò non derivi da una caduta delladomanda provocata dagli aumenti tariffari.

In particolare, si chiede di avere un qua-dro dettagliato degli appalti in essere, dellaloro incidenza occupazionale e dei licen.ziamenti.

(3 - 00519)

ROMANO, FIORI. ~ Al Ministro delleposte e delle telecomunicazioni. ~ In se-guito all'ordinanza del pretore di Lucca chesospendeva le trasmissioni della terza retetelevisiva della Toscana e in considerazioneche la RAI ha agito legittimamente in ap-plicazione della legge di riforma n. 103 del

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:)enato della Repubblica ~ 4462 ~

5 FEBBRAIO 1980

VIII Legislatura~'~~~~~~,-'~~"'~~~~.-==O====C'C

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AS'iE~,IDLEA - RESOCONTO STP.JOGH'\FIC(\84a SEDUTA

1975, delle convenzioni RAI-Stato e delledelibere della Commissione parlamentareper !'indirizzo e la vigilanza dei servizi l'a-radio televisivi, gli interroganti chiedono diconoscere:

perchè nei confronti dell'azione di emit-tenti private, che hanno abusivamente oc-cupato spazi riservati alla RAI, il Ministronon ha ritenuto opportuno assumere unachiara posizione;

quali misure lintende adottare il Ministroal fine di garantire il diritto degli utentiRAI della Toscana di ricevere in condizioniottimali le trasmissioni della terza rete TV;

perchè il Ministro, nonostante le pro.messe, non ha ancora provveduto a pre.sentare in Parlamento un disegno di leggeper la regolamentazione dell'emittenza pri-vata nell'ambito locale. (Svolta nel corso del-la seduta),

(3 - 00520)

BAUSI, CALARCO, COLOMBO Vittorino(V.). ~ Al Ministro delle poste e delle te-

lecomunicazioni. ~ In relazione ai recentiepisodi sui quali è intervenuto il pretore diLucca disponendo, in sede giudiziaria, la ri-duzione della emittenza del ripetitore dellaRAI TV della 3a rete posto sul monte Serra,~,ichiede di conoscere quali provvedimenti siiintendono prendere per consentire la prose.cuzione dell'attività della 3a rete nel rispet-to del pluralismo, conformemente alla notasentenza della Corte costituzionale in mate-ria di trasmissioni radiotelevisive. (Svoltanel cor,,>odella seduta).

(3 - 00521)

CROLLALANZA. ~ Al Ministro. dei tra-sporti. ~ Per conoscere i motivi che hannoindotto l'amministrazione ferroviaria ad abo.lire le corse dei treni Mi1ano-Lecce e Leece-Milano, ignorando le esigenze di collegamen-to di un'importante città della regione Pu-glia, espressione non soltanto di vitalità cul-turale ed artistica, ma anche notevole centrodi affari nel settore industriale, nella produ-zione e nel commercio agricolo.

Purtroppo, quando si ritiene di apportareeconomie al disastroso bilanoio economicodelle ferrovie, è in modo particolare il Mezzo-

giorno a subirne le maggiori conseguenze, ilche è in pieno contrasto con la cosiddettaprioriLà che il Governo afferma di riservareal Mezzogiorno.

(3 - 00522)

CROLLALANZA. ~ Al Ministro per gli in-terventi straordinari nel Mezzogiorno. ~ In

reJazione alla proposta di programma 1980per l'intervento straordinario nel Mezzogior-no, elaborata dalla Regione Puglia, nell'am-bito dei progetti speciaìi 14 e 23, per l'utiliz-7azione delle acque degli scherni idrici inPuglia e in Basilicata ~ che prevedono ilcompletamento dello schema Fortore per laprovincia di Foggia, la costruzione dell'ac-quedotto dell'Ofanto, l'avvio dell'irrigazionecon acque superficiali nella fascia costierabarese ed il completamento dello schemaSinni, con prosecuzione deIJe adduttricinel basso Salento e la relativa costruzionedell'acquedotto potablle, nonchè l'utilizza-zjon~ a fini irrigui ddle acque reflueurbane depl.~rate ~ !'interrogante chiede

di conoscere se il Ministro non riteng2.di considerare tale proposta di essenzialepriorità e, quindi, meritevole di accoglimen-to, per fronteggiare la sete di acqua dellaPuglia, sia ai fini potabili che di potenzia-mento dell'economia agricola della regione.nonchè le esigenze di ordine sociale, stante ilpreoccupante fenomeno della disoccupa-zione.,

(3 - 00523)

SIGNORI. ~ Al Ministro degli affari esteri.~ Mentre i cittadini ed i Paesi democraticidel mondo domandano che sia restituita lalibertà ad Andrej Sacharov, lo scienziato so-vietico è stato minacciato di morte da perso-ne armate introdottesi nell'appartamento diconfinato che abita nella città di Gorkij.

Nella consapevolezza che in questi ultimitempi altri dissidenti sovietici, come Biblen-ko, Bogatyrev, Brunov, Tamonis, Dejnega,Skraba, hanno perduto la vita in circostanzemisteriose, l'interrogante domanda quali ini-ziative intende assumere il Governo italianoper contribuire a &alvaguardare la vita di Sa-charov e, quindi, evitare che al premio Nobelper la pace sia fatta fare la stessa fine che a

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Senato della Repubblica VIII Legislatura~ 4463 ~

5 FEBBRAIO 1980

~

ASSEMBLEA -RESOCONTO STBNOGR'\HCO84a SEDUTA

suo tempo fece il fondatore dell'armata ros-sa, Leone Trotskij.

(3 . 00524)

MARCHIO, FINESTRA. ~ Al Presidentedel Consiglio dei ministri. ~ Per C()lnoscerele ragioni per le quali non è stato ancoraemanato il decreto di r.iconoscimento del-l'evento di pubblica calamità per le zone del-la Ciociaria, in relazione all'alluvione del 14e 15 novembre 1979, in conseguenza dellaquale i comuni interessati della provmc;a diFrosinone hanno r.iportato danni che ;:oonoquantificati dagli organi di accertamento incirca 25 miliardi.

(3 - 00525)

MARCHIO. ~ Ai Ministri delle finanze,delle partecipazioni statali e dell'industria,del commercio e dell'artigianato. ~ Per co-noscere se risponde a verità:

ohe ad Isola Lid (Frosinone) la cartiera« Emilio Boimond }), devoluta allo Stato converbale del pretore di Sora in data 14 set-tembre 1978, sia stata successivamente, cioèil 16 settembre 1979, dichiarata fallita daltribunale di Cassino su istanza deIl'INPS edeII'INAM;

che la società FIDIECO s. r.1., con sedein Roma, abbia inoltrato domanda di affittodella cartiera « Emilio Boimond }) agli orga-ni competenti.

In caso affermativo, si chiede di conosce-re le ragioni per le quali non si sia procedutoa soddisfare la richiesta avanzata per garan-tire cosÌ il livello ocupazionale e l'utilizza-zione delle centrali idroelettriche allo statonon utilizzate, con una perdita di 3.000 chi.lovattore e la disoccupazione di 130 persone.

(3.00526)

COLELLA. ~ Al Ministro dt?111e finanze. ~

Presa conoscenza della lettera 31 gennaio1980, n. 795-bis, con la quale il Ministro, ri.ferendosi ad una recente comundcazione del-l'Ufficio di presidenza della Corte dei conti,ritiene sufficientemente fugati i dubbi sullalegittimità del decreto minis,teriale 23 mag-

gio 1977, concernente la restituzione dell'im-posta di fabbricazione sull'acquavite di vi-naccia esportata, in quanto, nel caso di spe-cie, non sono stati effettuati cumuli di abbuo-no con restituzione di imposta (in altritermini, non si sarebbe mai verificato cheun ditta ammessa all'abbuono dell'impo~sta, abbia poi usufruito della restituzione);

tenuto conto:che trattasi di un argomento del tutto

inedito, dall'interrogante nemmeno sfioratoin quanto, in tal caso, sarebbe venuta a con-figurarsi una ver~ e propria truffa aHa Sta-to, con complicità di funzionari ad ogni Hvel-lo, mai assolutamente adombrata;

che l'interrogante è costretto ancora unavolta a ripetere che, 'ai sensi del secondo com-ma dell'articolo 8 del regio decreto-legge 10marzo 1937, n. 226, è fatto divieto al Ministrodi concedere la restituzione dell'imposta difabbricazione sulle acquaviti esportate;

che l'interrogante ancora una volta è co-stretto ad evidenziare i passi sa1ienti dei pa-reri dell'Ufficio di coordinamento della Cor-te dei conti, di oui al foglio 7 dicembre 1979,n. 8331, e dell'Avvocatura generale delLo Sta-to, di cui al foglio 181ugIio 1974, n. 17512 (pa-rere dell'Ufficio di coordinamento deHa Cortedei conti: « Il decreto ministeriale 23 maggio1977 appare adottato in dispregio aHa dispo-sizione del secondo comma dell'articolo 8 delregio decreto-legge 10marzo 1937, n. 226. Que-sta disposizione, infatti, nel consentire la re-stituzione dell'imposta sugli spiriti per pro-dotti esportati diversi da quelli indicati ne-gli articoli precedenti, implicit8lI11ente negadetto beneficio per le acquaV'iti e altri pro-dotti contemplati nell'articolo 1 dello stessoregio decreto-legge, giacchè per questi pro-dotti destinati all'esportazione è previsto dal-l'articolo 5 del medesimo regio decreto.leggeil regime dell'abbuono dell'dmposta »; pareredell'Avvocatura generale dello Stato: «Co.desto Ministero non ritiene di. poter accoglie-re la richiesta di restituzione del'l'impostaperchè H decreto ministeria:le può essereemanato soltanto per prodott,i d~versi daquelli indicati nello stcs'so articolo 8 e negliarticoli precedenti e le acquaviti, per le qua-

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Senato della Repubblica VII I Legislaturc.

84a SEDUTA

~ 4464 ~

5 FEBBRAIO 1980

~

ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

li verrebbe richiesta la restituzione del tribu-to, sono invece tra i prodotti indicati nei pre-cedenti articoli e propriamente nell'articolo1. Quci>ta Avvocatura generale dello Stato ri-tiene senz'altro fondato e legittimo il rifiutoopposto alla richiesta»);

che i suddetti pareri si riferiscono inte-gralmente alla questione sollevata dall'inter-rogante e nulla hanno a che vedere con il cu-mulo fra i due regimi di abbuono e resHtuzio-ne che per la prima volta ora viene enunciato;

che i pareri dall'mterrogante richiamati,oltre a quanto risulta dagli atti parlamentaripreliminari alf'approvazione del regio decre-to-legge n, 226, dovevano Iservire al Ministroal fine di usare la diHgenza dovuta nei casidi specie, cioè di uniformare le proprie deei-siQni a prudenti considerazioni, specialmentequando trattasi di esborsi di somme che, sedovessero intervenire i rilievi da parte dellaCorte dei conti, sarebbero di quasi impossi-bile recupero,

l'interrogante chiede che ill Ministro, senzafar ricorso, per il rispetto dovuto allo stessoParlamento, ad ulteriori argomenti semprepiù non pertinenti, dichiari solo ed esclusiva-mente 'se, alla luce dei due pareri suddetti, in-tenda o meno revocare ìI decreto ministeriale23 maggio 1977,

(3 - 00527)

Interrogazionicon richiesta dì risposta scritta

FASSINO. ~ Al Ministro dei beni cultu-rali e ambientali. ~ Premesso che, sul sup--plemento ordinario alla Gazzetta Ufficialen. 191 del 13 luglio 1979, sono stati pubbli-cati Il bandi di concorso per titoli ed esamia posti di restauratore nel ruolo del perso-nale della carriera di concetto per diversespecializzazioni;

rilevato che il termine di 30 giorni per]a presentazione delle relative domande è

scaduto da oltre 5 mesi e che il meccani-smo procedurale del concorso è rimasto bloc-cato non essendo stata neppure nominata laCommissione d'esame;

osservato che tale grave ritardo impe-disce il sodçlisfacimento di talune esigenzedi una giovane struttura dell'amministrazio-ne che dovrebbe essere posta in grado dioperare con adeguati organici specializzatial fine di corrispondere alle necessità im.poste dalla tutela del patrimonio culturaleitaliano,

l'interrogante chiede di conoscere se siaintendimento del Ministero procedere con ladovuta sollecitudine agli adempimenti con-corsuali, onde poter assumere entro tempibrevi il personale di cui è stata individuatala necessità.

(4 -00769)

MURMURA. ~ Al Ministro dell'interno. ~

Molti Enti locali vanno ricevendo in questigiorni diffide, da parte degli Uffici provin-ciali del lavoro, rivolte all'assunzione diret-ta di personale appartenente a categorie pro-tette perchè sono ivi carenti le percentualifissate dalla legge 2 aprile 1968, n. 482, edalle successive modifiche ed integrazioni,e tanto anche oltre i limiti stabiliti dalle

I leggi per la finanza locale.Poichè dall'inosservanza di dette diffide

possono derivare responsabilità anche penalidegli amministratori, l'interrogante chiededi conoscere e la legittimità di siffatte dif-fide, che potrebbero anche considerarsi abro-gate per effetto della vigent~ disciplina inmateria di assunzioni da parte degli Entilocali, e l'eventuale rapporto tra detta di-sciplina ed i piani dì ristrutturazione deiservizi e degli uffici.

(4 - 00770)

rvfURMURA. ~ .t~lPresidellt€:- del Consiglio

dEL ministri, ~ Per conoscere quali Regioni,'

c per qlwlc ammontare, hanno adottato, nd.

l'ambito delle rispettive competenze, pianiper la realizzazione di opere pubbliche.

(4 ~ (0771)

SEGA. ~ Al Ministro della difesa. ~ Pre-

messo:che il 9 ottobre 1978, a seguito di un

grave incidente avvenuto nel corso di eser-

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Senato della Repubblica ~ 4465 ~ VI I I Legislatura

5 FEBBRAIO 198084"' SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

citazioni in una caserna dell'Esercito di Ro-ma, è- deceduto il soldato di leva DonegàLauro, nato il J" E'ettembre 1957 e residentea Ceregnano (Rovigo);

che alla famiglia del caduto, di mode-stissime condizioni economiche (il padre ma~navale e la madre disoccupata), non sonostate risarcite neppure le spese per i fune~l'ali e per il loculo cimiteriale;

che la Direzione generale delle pensio-ni del Ministero, con decreto negativo n. 851,posizione n. 22803, in data 12 novembre 1979,ha respinto la domanda di pensione privi~legiata ordinaria inoltrata dal padre, Done-gà Benito,

l'interrogante chiede di conoscere:quali provvedimenti intenda predisporre

il Ministro al fine di garantire un giusto edumano risarcimento morale e materiale perdei genitori che perdono figli nella pienez~za della vita, caduti al servizio della patria,nell'adempimento del loro dovere di solda-ti, sia pure di leva;

nel caso specifico, se non ritenga dove-roso risarcire almeno le spese vive soste-nute e documentate dalla famiglia del ca~duto.

(4 - 00772)

CROLLALANZA. ~ Al Ministro per gliinterventi straordinari nel Mezzogiorno. ~Per conoscere se stia assumendo consistenza!'iniziativa, da lui prospettata, di varare an-che un progetto speciale della Cassa per ilMezzogiorno per la soluzione di alcuni anno-si problemi di C0111petenza statale non piùdilazionabili, riguardanti le esigenze di svi-lùppo economico e sociale della città di Ba-ri e della stessa regione, con particolare ri-guardo:

. a) all'aeroporto, tuttora in condizione di

assoluta inadeguatezza di strutture e di si-curezza;

b) al porto, bisognoso per i suoi trafficidi nuovi piazzali, di ampliamento di banchi-ne e di efficienti attrezzature meccaniche;

c) alla vetusta stazione ferroviaria che,secondo l'approvato nuovo piano regolatore

della città, dovrebbe essere interrata allo sco~po di eliminare quella che, con la sua cinta,costituisce una barriera tra il centro murat-tiano e la vasta area di sviluppo urbanisticoed edilizio densamente popolata, sorta al dilà del suo attuale tracciato, una stazione che,comunque, non è più in condizione di corri-spondere alle crescenti esigenze del norma-le traffico ferroviario, che si acutizza in mo-do particolarmente accentuato in alcuni pe-riodi dell'anno, determinando gravissimi in-convenienti di ordine economico e sociale.

Poichè tali problemi ~ nonostante il ruoloal quale è assurta la città di Bari, sia nel earn.po nazionale che in queHo internazionale,per le numerose manifestazioni mercantiliche si susseguono nell'anno alla Fiera delLevante e per l'intraprendenza e la laborio-sità della sua gente ~ pur manifestandosisempre più assillanti, non hanno trovato enon trovano ancora adeguata soluzione nel-l'ambito delle rispettive competenze settoria~H, è più che naturale ed opportuno che siinquadrino con organica visione in un pro.getto speciale, così come è avvenuto con iprovvedimenti in atto di esecuzione adotta-ti per Napoli e Palermo.

Bari ha tutti i titoli per essere considerata,nei ~uoi bisogni di vita e di progresso, allastessa stregua delle due altre grandi cittàdel Mezzogiorno.

(4 - 00773)

DELLA BRIOTTA. ~ Al Ministro degliaffari esteri. ~ Premesso:

che la scorsa settimana il giornalistaFranco Ferrari e l'operatore Enrico Perrecafurono fermati e sequestrati per varie oreda mi1itari sovietici in Afghanistan;

che il giorno 29 gennaio 1980 un nuo-vo atto di intimidazione è stato compiutoai danni dei due inviati, ai quali, malgrado ipermessi firmati Jal10 stesso Ministro ai-ghano dell'informazione e dal capo della po-lizia di Kabul per autorizzare riprese televi~sive nel carcere di Pouli Charki, è stato nuo~vamente impedito di compiere il loro la-voro;

che i predetti giornalisti sono stati in-fatti fermati da soldati sovietici, i quali han~

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Senato della Repubblica VIII Legislatura.~~ 4466 ~

5 FEBBRAIO 198084a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

no loro strappato le macchine da presa ed ilregistratore, mentre le pellicole estratte sono~tate gettate neIIa neve;

che solo dopo alcune ore essi hannopotuto riacquistare la libertà,

l'interrogante chiede di conoscere qualiiniziative abbia assunto il Governo per otte-nere dalle autorità sovietiche ed afghane ilrispetto dell'incolumità fisica dei giornalistiitaBani e, insieme, la possibilità per essi disvolgere il proprio lavoro.

(4 -00774)

DELLA BRIOTTA. ~ Al Presidente delConsiglio dei ministri. ~ Premesso:

che il consorzio agrario di Corno aveva,alla data del 31 dicembre 1978, una situazio-ne debitoria di lire 2.954.940.494, come risul-ta dagli atti di bilancio;

che recentemente la società di riassicu.razione FATA ha costituito una fidejussioneper la ,somma di 10 miliardi di lire « a garan-zia di eventuali credito l'i », nel momento incui il predebto consorzio agrario si è fusoeon queHo di Sondrio e con la società « La-rius », per dare vita al consorzio agrario in-terprovinciale di Sondri'o e Corno,

l'interrogante chiede di conoscere qualesia l'effettiiVa situazione debitoria dei predet-ti enti al momento della fusione e come sianostati tutelati gli interessi della collettività inordine agli immobili ed aIIe attrezzature, peri quali ci siano stati contributi regionali,nazionali o comunitari.

(4 - 00775)

SEGNANA, VETTORI, SALVATERRA. ~

Al Ministro dei lavori pubblici. ~ Per sape-re innanzi tutto se sia a conoscenza del gravedisagio provocato neII'ambito delle conces-sioni autostradali a seguito deIIe recenti de-cisioni adottate sulle tariffe di pedaggio.

Infatti, con il voto 17 gennaio 1980 delconsiglio di amministrazione dell'ANAS, conil quale sono state fissate nuove tariffe dipedaggio dallo febbraio 1980, da un latosi è ricreata la giungla tariffaria abrogandoil principio introdotto con il decreto-legge 23dicembre 1978, n. 813, convertito con legge19 febbraio 1979, n. 51, e, dall'altro, si è pro-dotta un'ingiustificata disparità di tratta-

mento tra le varie concessionarie, basata sul-le convenzioni in atto, che non sono più at-tuali per le sopravvenute e mutate situazionied esigenze.

Conseguentemente, mentre alcune conces-sionarie vengono a fruire di tariffe unitariesuperiori a quelle vigenti sulla rete autostra-dale in gestione aHa « Società autostrade»del gruppo IRI, alcune autostrade in crisidevono devolvere, su un conto corrente in-fruttifero del Tesoro, non solo 1 lira per iveicoli passeggeri e 3 lire per i veicoli mercicome le autostrade IRI, ma anche una no-tevole quota dei pedaggi da loro incassati,rappresentata dalla differenza fra quelli lorospettanti per convenzione e queHi vigenti perJa ({ Società autostrade ».

Ciò avviene nonostante che queste societàabbiano accumulato pesanti indebitamentiche hanno provocato il maturare di interessimorator! verso istituti finanziatori e chenon siano nemmeno in grado di pagare lerate dei mutui in scadenza e, in qualche caso,di fronteggiare l'ordinaria manutenzione.

A titolo esemplificativo si segnala la situa-zione dell'« Autostrada del Brennero ,>s.p.a.,la quale, a causa di queste incongruenze edel ritardo nel provvedere da parte del-l'ANAS, nel 1978 ha praticato tariffe del 33per cento inferiori a quelle IRI, incas'sandocosì, a consuntivo, 9 miliardi in meno nonpiù recuperabili; nel 1979, facendo pagareagli utenti pedaggi uguali a quelli vigenti sul-la rete IRI, ha devoluto allo Stato 14.500milioni, pari a circa il 30 per cento degli in-cassi; nel 1980, pur aumentando del 20 percento le tariffe per gli utenti, ma disponen-do di una tariffa del 46 per cento inferiore aquella IRI, ha devoluto allo Stato attorno ai22 miliardi di lire.

La misura di queste devoluzioni, imposteanche alle società che dovrebbero poter di-sporre di tutto quanto incassato per fronteg~giare le loro esigenze, seppure basata sulleCGnvenzioni di concessione, appare in stri-dente contrasto con il trattamento riservatoad altre concessionarie, in particolare aNa« Società autostrade" del gruppo IRI, che,con 3.000 chilometri di rete e con 350 miliar-di di pedaggi, nel 1979 ha devoluto meno di

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5 FEBBRAIO 1980

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30 miliardi ed altrettanti ne devolverà nel1980, pur avendo ottenuto l'aumento dei pe.daggi nella misura del 20 per cento.

Gli interroganti chiedono, pertanto, di co-noscere:

1) quale criterio abbia orientato il prov-vedimento del 17 gennaio 1980 del consigliodi amministrazione dell'ANAS, che ha intro-dotto nel settore autostradale incomprensi-bili disparità di trattamento;

2) se il 'Ministro non ritenga opportunoe necessario porre fine a questo assurdo edingiustificato stato di cose adottando unprovvedimento, a norma dell'articolo 6 dellalegge 24 luglio 1961, n. 729, in modo da por-tare le tariffe, nella « disponibilità» di tuttele autostrade in crisi, al livello di quelle invigore sulla rete gestita dalla « Società au-tostrade» del gruppo IRI, con devoluzioneunicamente di 1 lira e di 3 lire;

3) per quale ragione l'ANAS non abbia fi-no ad oggi provveduto alla revisione dei pia-ni finanziari ai sensi dei combinati dispostidegli articoli 5 e 6 della legge 28 aprile 1971,n. 287, con adeguamento delle tariffe allanecessità dell'equilibrio delle concessionarie,evitando così che si arrivasse all'attuale si-tuazione.

(4 - 00776)

BOLDRINI. ~ AL Ministro della difesa.~ Per sapere:

quali norme e disposizioni sono stateapplicate per non procedere al riconosci-mento, a tutti gli effetti, della concessionedella medaglia d'argento al valor militareper attività partigiana al generale GiuseppeBertone, il cui decreto presidenziale è sta-to firmato in data 29 giugno 1977 e regi-strato alla Corte dei conti il 6 ottobre 1977;

se il Ministro non ritiene opportunoappunto procedere ad un attento riesamedella pratica per un pieno riconoscimentodella decorazione concessa.

(4 - 00777)

JERVOLINO RUSSO Rosa. ~ Ai MinistrI

dei lavori pubblici e dell'interno. ~ Si ri-chiama l'attenzione dei Ministri interrogati

sulla gravissima situazione del traffico neiprimi chilometri della via Cassia, che si sno-dano nel territorio del comune di Roma al.l'interno di un quartiere altamente popo-lato nel quale, quindi, si somma il transitodelle vetture in partenza ed in arrivo daRoma lungo la via consolare, con il traf-fico locale o, comunque, collegato ai resi-denti nel quartiere.

A causa di tale situazione sono ormai,purtroppo, frequenti gravissimi incidentistradali. Fra gli altri, !'interrogante ricordache lungo i primi chilometri della Cassia:

1) il 7 marzo 1979 è stata investita educcisa sulle strisce l~ signora Maria Casa-vecchia, di 28 anni;

2) il 27 ottobre 1979 è stata investitala ~ignora Maria Gran in Cerretti, rÌiportan-do ferite varie che hanno reso necessari 60giorni di degenza;

3) il 3 novembre 1979 è stata uccisaAngela Paolillo, di 78 anni;

4) 1'11 novembre 1979 è stato uccisoEmiliano Torri, di 8 anni e 6 mesi;

5) il 29 novembre 1979 è stato uccisoFrancesco Paladino, di 25 anni;

6) il 15 dicembre 1979 è stata investitala signora Anna Colombi in Galli, ripor-tando ferite varie che hanno reso necessari30 giorni di degenza;

7) il 2 gennaio 1980 è morto MarcoVitale a seguito di un incidente avvenutoil 15 dicembre.

Tale spaventosa serie di incidenti richie-de pronti interventi a tutela della sicurezzadegli abitanti della zona.

In particolare, l'interrogante chiede chelungo i primi chilometri della via Cassia,che attraversano l'abitato:

a) siano stabiliti e fatti rispettare pre-cisi limiti di velocità;

b) sia installata un'efficace illuminazio-ne della strada al posto dell'attuale, del tut-to scarsa ed assolutamente ine£ficiente;

c) siano particolarmente illuminati ipassaggi pedonali;.

d) sia assicurato un intenso ed idoneo

controllo del trafifico;

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Senato della Repubblica ~ 4468 ~ VIII Legislatura

5 FEBBRAIO 19808411. SEDUTA ASSEl\llBLEA . RESOCO'~TO STENOGRAFICO

e) siano tempestivamente curate la pre~disposizione di idonei marci<lipiedi, ove man~canti, e la riattazione di quelli esistenti.

(4 -00778)

CANETT!, MORANDI, CONTERNO DEGLIABBAT! Anna Maria. ~ Al Ministro dellapubblica istruzione. ~ Preso atto della con-venzione CONI~Ministero siglata il 4 feb.braio 1978 per l'incremento dell'attività spor-tiva nella scuola;

considerato che si tratta di una inizia-tiva di notevole interesse, che può segnareun'inversione di rotta nei sempre incerti rap-porti tra l'insegnamento di educazione fisicae lo sport nel,la scuola italiana;

valutata l'opportunità di non fermarsia questo primo passo, ma di proseguire inquesta direzione, intensificando i rapporti ele iniziative;

constatato che, per una politica dellosport nella scuola (che concerne soprattuttoimpianti ed insegnanti), occorrono dati certidi partenza e profonde riforme in diversedirezioni,

gli interroganti chiedono di conoscere seil Ministro non ritiene necessario:

censire in maniera esatta gli impiantisportivi scolastici Ci dati esistenti sono for-temente contraddittori, a seconda delle fon-ti di informazione), con riferimento al1'ubi~cazione, a:1l'uso, alla tipologia ed alla loro« apertura », nelle ore non scolastiche, in di-rezione delle società sportive;

modificare i programmi di insegnamen-to delle scuole elementari e medie inferiorie superiori, dando all'att.ività motoria ed allosport maggiore spazio;

presentare al più presto un disegno dilegge per la riforma degli istituti superioridi educazione fisica (ISEF), ~lemento indi-spensabile per una politica dello sport nellascuola' e per realizzare i fini della stessaconvenzione ora firmata;

modificare i programmi, finchè reste-ranno in vita, degli attuali istituti magistraliper quanto concerne l'educazione fisica, con-siderando ohe è in questa scuola che si for-

mano gli insegnanti elementari, che dovran-no poi operare nella fase pill delicata del-l'insegnamento delle attività motorie;

introdurre le attività motorie nei pro.grammi delle s~;uole materne.

(4 -00779)

CROLLALANZA. ~ Al Ministro dei lavoripubblici. ~ Per conoscere se non ritengaoramai più che giustificato ~ consideratele attuali strutture del porto di Bari, le quali,nonostante l'importanza geopolitica di dettoporto, non consentono un'adeguata rispostàalle necessità operative della dinamica deitrasporti, in relazione all'hinterland del qua-le esso è il centro di convergenza. nè di di-sporre di aree e mezzi adeguati all'espleta-mento dei servizi portuali, se non previa con-cessione demaniale ~ accogliere il voto una-nime del Consiglio comunale dellla città e de-gli operatori economici interessati perchèl'attuale consorzio del porto di Bari sia rico-nosciuto come ente autonomo.

(4 - 00780)

ZITO. ~ Al Ministro delle poste e delletelecomunicazioni. ~ Per sapere le ragioniper le quali gli uffici postali di Bovalino,Grotteria, Marina di Gioiosa, Marina di Cau-lonia e Roccella Jonica, costruiti dalla « Ital-stat ,> e, secondo la notizia data dalla stessasocietà in un comunicato pubblicitario re-centemente apparso sui giornali, già prontiper il servizio al pubblico, non sono entratiancora in funzione.

Il ritardo, ormai grave, dell'apertura deisuddetti uffici provoca rischi di degradazio-ne degli immobili e perpetua il disagio degliimpiegati e dei cittadini che continuano aservirsi dei vecchi uffici.

(4 -00781)

ZITO. ~ Al Ministro del lavoro e della pre-videnza sociale. ~ Nel solo mese di gennaio1980 si sono verificati, nella provincia di Reg-gio Calabria, due mcidenti mortali sul lavo-ro: il primo nel cantiere della società SICEdi Archi, il secondo nel cantiere della societàSALCOS di Mammola. Entrambi gli incidenti

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Senato della Repubblica ~ 4469 ~ VIII Legislatura

5 FEBBRAIO 198084a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

sono stati causati dalla mancanza di idoneestrutture di prevenzione, quali ponteggi e re.ti protettive.

Questi due incidenti non sono casi isolati,bensì rientrano in un quadro molto preoccu-pante per quanto riguarda la sicurezza neiposti di lavoro nella provincia di Reggio Ca-labria.

In relazione a quanto sopra, si chiede disapere:

se il Ministro non ritenga di dover di-sporre che venga esercitato il più strettocontrollo sulle misure di prevenzione e sicu-rezza messe in atto nei luoghi di lavoro, e spe-cie nei cantieri edili della provincia di ReggioCalabria;

se non ritenga, altresì, che debba esserecontrollata 'la fondatezza delle voci secondole quali le imprese vengono spesso informa-te in anticipo delle ispezioni nei cantieri, tro-vando così il tempo ed il modo di far allon-tanare gli operai non in regola.

(4 . 00782)

DAL FALCO. ~ Al Minis.tro dell'interno.~ Per essere informato sull'assassinio di

Fabio Maritati, figLio del maresciallo di pub-blica sicurezza Maritati, capo della squadramobile presso la Questura di Verona, assas-sinio che potrebbe indicare come anche sin-goli componenti delle famiglie degli appar-tenenti alle forze dell'ordi'ne (pubblica si-curezza, carabinieri, Guardia di finanza)possono entrare nel mirino della violenza,secondo la logica di un'escalation che nonconosce limiti.

In altri termini, se vittima è un compo-nente della famiglia di un rapprese!I1tantedelle forze dell'ordine e se tale azione eri-minosa è da imputare o da collegare all'at-tività di tutore dell'ordine del capofamiglia,a quali concrete e continuative forme di so-lidarietà può

~ fare r.icorso lo Stato? Oggicome oggi, praticamente a nessuna.

Non si vogliono certamente ipotizzare for-me di risarcimento che, nella fattispecie,cioè quando si entra nella sfera dei senti-menti e degli affetti familiari, non hannoe non poSSO'IlOavere unità di misura mate-riale, ma è altrettanto vero che lo Stato,còme espressione organizzata della comuni.

tà civile e, quindi, depositario della sua so-lidarietà, non può arrestarsi sulla soglia diun nucleo familiare colpito nella sua piùprofonda intimità.

L'interrogante invita, pertanto, il Mini-stro a met,tere prontamente allo studio ogniconseguente misura amministrativa o prov-vedimento legislativo, dandone tempestivanotizia al Parlamento ed all'opinione pub-blica.

(4.00783)

MIRAGLIA. ~ Ai Ministri dei trasporti edel commercio con l'estero. ~ Premesso:

che dal 10 gennaio 1980 sono in appli-cazione nuove tariffe ferroviarie per il tra-sporto di ortofrutticoli in carico misto, com-prendente piÙ di tre prodotti diversi;

c.he tali aumenti, a seconda dei puntidi partenza, di arrivo o di transito di con-fine, hanno sl1bìto incrementi dal 70 al 130per cento, provocando immediata reazionenegativa della categoria degli importatori-esportatori di prodotti ortofrutticoli;

che tali aumenti tariffari si aggiungonoal perdurante disservizio ferroviario chescoraggia l'uso della ferrovia come mezzo ditrasporto piÙ diffuso per le derrate alimeln-tari,

l'interrogante chiede di conoscere:i motivi per cui è stata adottata la tas-

sazione normale per i carichi da uno a treprodotti ortofrutticoli, mentre sono stateadottate tassazioni più elevate per i carichidi più di tre prodotti, anche a parità di pesotrasportato;

se, in considerazione del fatto che lenuove misure si ripercuotono negativamentesul grado di competitività delle produzioniitaliane, specie di quelle meridionali, avvia-te all' esportazione verso i mercati esteri,non si ritenga di dover rivedere le decisio-ni assunte, così contribuendo a migliorarela già critica e pesante situazione dell' exportverificatasi nel 1979.

(4 - 00784)

FLAMIGNI. ~ 111 Ministro dell'interno. ~

Per sapere:qual è l'attività che viene svolta dalla

società «Metrofuoco », eon sede a Roma,

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Senato della Repubblica ~ 4470 ~ V I I I Legislatura

5 FEBBRAIO 198084a SEDUTA ASSEMBLEA- RESOCONTO STENOGRAFICO

in via Palestro, e in base a quali autorizza-zioni e norme di legge;

se essa è osservante di tutte le normedi legge vigenti in merito ai servizi antin-cendi;

quali sono i suoi rapporti con il Co.mando provinciale dei vigili del fuoco diRoma;

se è stata autorizzata dal Ministro perl'uso in pubblico di uniformi, fregi e sim~boli.

(4 . 00785)

MIRAGLIA. ~ Al Ministro dei trasporti.~ Con riferimento alla preannunciata inat-tivazione dell'aeroporto civile di Brindisi,resa necessaria dall'esecuzione di alcuni la-vori e prevista per il periodo compreso trail 15 febbraio 1980 ed il 10 marzo 1980, conla chiusura della pista principale 14/32 e peri giorni 16-17 e 23-24 febbraio con la com-pleta chiusura dell'aeroporto, l'interrogantechiede di conoscere ,se il Ministro non riten-ga di dover intervenire con urgenza ondescongiurare l'inagibilità per un periodo cosìlungo di una struttura aeroportuale tantonecessaria per Brindisi e l'intero Salento,adottando le soluzioni proposte dall'ATI, chepermetterebbero, mediante opportuni accor-gimenti operativi, di conciliare l'esigenza diesecuzione dei lavori previsti con quella tesaad assicurare !'ininterrotto servizio allo sca-lo aeroportuale.

(4 - 00786)

MALAGODI,FASSINO. ~ Al Ministro de-gli affari esteri. ~ In relazione aHa notiziadella devastazione della sede diplomaticafrancese in Libia, che segue di pochi giorni!'infiltrazione di forze filo-libiche che ha,tra l'altro, costretto il Governo tunisino a ri-ohiedere un aiuto logistico di militari fran-cesi per bloocare sul nascere al/tre possibilipiù vaste operazioni, gli interroganti:

preoccupati per la tensione che si vacreando tra la Tunisia e la Libia, la qualesembra seguire nei suoi movimenti una stra-tegia destabilizzante nella zona non del tuttoestranea alle' recrudescenze dell'espansioni-smo sovietico in atto, e per il diffondersi

sempre più frequente, in Libia ed altrove,della violazione delle sedi diplomatiche inspregio dei più elementari princìpj di dirittointernazionale;

considerato che in questa occasione èstata violata la sede diplomatica di l1il10Statocomunitario e che all'Italia, per questo pe-riodo, è affidata la presidenza di turno dellaComunità,

chiedono di conoscere se il Ministro abbiaadottato o intenda adottare iniziative diplo-matiche a nome delle comunità presso il Go-verno libico, volte ad una maggiore prote-zione delle sedi diplomatiche comunitariee di tutti gli ahri Paesi.

(4 -00787)

Interrogazioni da svolgere in Commissione

P RES I D E N T E. A norma dell'arti-colo 47 del Regolamento, le seguenti inter-rogazioni saranno svolte presso le Commis-sioni permanenti: -

4a Commissione permanente (Difesa):

n. 3 -00309, del senatore Signori, sulle pre-stazioni di lavoratori autonomi alle Forzearmate;

8" Commissione permanente (Lavoripubblici, comunicazioni):

n. 3 - 00504, dei senatori Panico ed altri,sulla soppressione di vari treni in Puglia;

n. 3 -00509, del senatore Corallo, sugli aero-mobili della società « I tavia »;

10" Commissione permanente (Industria,commercio, turismo):

n. 3 - 00515, dei senatori Giovannetti edaltri, sulla situazione aziendale della socie~tà «Italconsult»;

12e Commissione permanente (Igiene esanità):

n. 3 -00508, dei senatori Ciacci ed altri,sulle convenzioni con le cliniche universi-tarie.

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Senato della Repubblica ~ 4471 ~ VIII Legislatura

5 FEBBRAIO198084" SEDUTA '\SSE.\IBLEA . RESOCONTO STENOGRAFICO

Annunzio di dtfro di fntelTOgazlon1

P RES I D E N T E. Invito il sena-tore segretario a dare annunzio dell'elencodi interrogazioni ritira:te dai presentatori.

G I O V A N N E T T I, segretario:

n. 3 -00281, del senatore Spinel.li, al Mi.nistro delle partecipazioni statali.

Ordine del giornoper la seduta di mercoledì 6 febbraio 1980

P RES I D E N T E. Il Senato torneràa rìunirsi in seduta pubblica domani, mer-

coledì 6 febbraio, alle ore 17, con il seguenteordine del.giorno'

J. Deliberazione sulla riohiesta di dichiara-zione d'urgenza, ai sensi dell'articolo 81del Regolamento, per il disegno di legge:

OSSICINI ed altri. ~ Ordinamento del-la professione di psicologo (615).

II. Discussione del disegno di legge:

Delega al Governo per il riordinamentodeIJa docenza universitaria (626) (Appro-vato dalla Camera dei deputati).

La seduta è tolta (ore 20,40).

Dott. PAOLO NAUJINIConsigliere preposto alla direzione delServizio dei resoconti parlamentari