SENAT() DELLA REPUBBLICA · allavigente disciplina inmateria diagevo~ lazioni al settore...

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SENAT() DELLA REPUBBLICA VII LEGISLATURA 3828 SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO MERCOLEDì 21 MARZO 1979 (Pomeridiana) Presidenza del vice presidente VALORI, indi del vice presidente CATELLANI INDICE DISEGNI DI LEGGE Discussione e approvazione: « Conversione in legge, con modificazioni del decreto~legge 30 gennaio 1979, n. 23, concernente modificazioni ed integrazioni alla vigente disciplina in materia di agevo~ lazioni al settore industriale» (1604) (Ap- provato dalla Camera dei deputati) (Rela~ zione orale): BONDI (PCI) . . . . . . . Pago 16888,16891 FORMA(DC), relatore ...... 16886, 16891 NICOLAZZI, ministro dell'industria, del com~ mercio e dell'artigianato ....... 16891 Discussione e approvazione con modifica- zioni: «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 gennaio 1979, n. 26, concernente provvedimenti urgenti per l'amministrazione straordinaria delle gran- di imprese in crisi» (1600) (Approvato dal. la Camera dei deputati) (Relazione orale): PRESIDENTE . . . . . Pago16872 AGRIMI (DC), relatore . 16847, 16869 BENEDETTI (PCI) . 16851 BEORCHIA (DC) . . . . 16900 BERTONE (PCI) .... 16872 CARBONI (DC), relatore 16850, 16861, 16896 DE CAROLIS (DC) ...... 16870 DI MARINO (PCI) 16868, 16871, 16902 FINESSI (PSI) . . . 16871, 16899 LABOR (PSI) ... 16856, 16868 MELIS (Sin. Ind.) . . . . . . 16859 ... NICOLAZZI, ministro dell'industria, del com- mercio e dell'artigianato 16864, 16870, 16896 POLLASTRELLI (PCl) . 16898 VISENTINI (PRI) . . .. 16897 TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

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SENAT() DELLA REPUBBLICAVII LEGISLATURA

3828 SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

MERCOLEDì 21 MARZO 1979(Pomeridiana)

Presidenza del vice presidente VALORI,

indi del vice presidente CATELLANI

INDICE

DISEGNI DI LEGGE

Discussione e approvazione:

« Conversione in legge, con modificazionidel decreto~legge 30 gennaio 1979, n. 23,concernente modificazioni ed integrazionialla vigente disciplina in materia di agevo~lazioni al settore industriale» (1604) (Ap-provato dalla Camera dei deputati) (Rela~zione orale):

BONDI (PCI) . . . . . . . Pago16888,16891FORMA(DC), relatore . . . . . . 16886, 16891NICOLAZZI,ministro dell'industria, del com~mercio e dell'artigianato . . . . . . . 16891

Discussione e approvazione con modifica-zioni:

«Conversione in legge, con modificazioni,del decreto-legge 30 gennaio 1979, n. 26,

concernente provvedimenti urgenti perl'amministrazione straordinaria delle gran-di imprese in crisi» (1600) (Approvato dal.la Camera dei deputati) (Relazione orale):

PRESIDENTE . . . . . Pago16872AGRIMI (DC), relatore . 16847, 16869BENEDETTI (PCI) . 16851BEORCHIA (DC) . . . . 16900BERTONE(PCI) . . . . 16872CARBONI(DC), relatore 16850, 16861, 16896DE CAROLIS (DC) . . . . . . 16870DI MARINO (PCI) 16868, 16871, 16902FINESSI (PSI) . . . 16871, 16899LABOR (PSI) . . . 16856, 16868MELIS(Sin. Ind.) . . . . . . 16859

... NICOLAZZI,ministro dell'industria, del com-

mercio e dell'artigianato 16864, 16870, 16896POLLASTRELLI (PCl) . 16898

VISENTINI (PRI) . . .. 16897

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

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Senato della Repubblica ~ 16846 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

«Conversione in legge, con modificazioni,del decreto-legge 30 gennaio 1979, n. 20,concernente proroga al 30 giugno 1979 del.le disposizioni relative al contenimento delcosto del lavoro nonchè norme in materiadi obblighi contributivi» (1603) (Approvatodalla Camera dei deputati) (Relazioneorale):

CENGARLE (DC)DALLE MURA (PSI)FINESSI (PSI) . .GADALETA (PCI)

MANENTE COMUNALE (DC)

PACINI (DC) . . . . .ROMEI (DC), relatore . .SCOTTI,ministro del lavorodenza sociale . . . . . .

. Pago 16881, 16883. 16877

. . . 16884

. . . 1687516879, 1688316880, 16883

16872, 16881, 16884e della previ.. . . 16882, 16884

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI

Annunzio Pago 16904

Annunzio di ri!ij)oste scritte ad interroga-zioni . . . . . . . . . . . . . . . 16903

Interrogazioni da svolgere in Commissione 16925

MINISTERO DEL TESORO

Trasmissione di documento . . . . . . 16847

ORDINE DEL GIORNO PER LA SEDUTA DILUNEDI' 26 MARZO 1979 . . . . . . . 16926

ENTI PUBBLICI N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del di-

Trasmissione di relazioni . . . . . . . 16847 scorso non è stato restituito corretto dall'oratore.

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16847 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

Presidenza del vice presidente V A L O R I

P RES I D E N T E. La seduta è aper-1

ta (ore 17).Si dJiia lettura del processo verbale.

P A .c I N I, segretario, dà lettura delprocesso verbale della seduta pomeridianadellS febbraio.

P RES I D E N T E. Non essendovi os-servazioni, il processo verbale è a1pprov8lto.

Annunzio di presentazione di relazionirelative ad enti pubblici

P RES I D E N T E. Il Min£stro deltlapubblica istruzione ha tra.sn:w8'SO, ali. sensidell'artilcolo 30 deLla ,legge 20 marzo 1975,n. 70, le Irelazioni sull'attività svolta dai se-gUefIl,tdenJti iPubblici:

Museo nazionale della scienza e dellatecn:ica « Leonardo da VilllCi » di MiIlano;

Istituto geofisico sperimentale di Trie-ste;

Istituto nazionale di ottica (INO) di Fi~renze;

Istituto nazionale di alta matematica(INDAM) di Roma;

Istituto nazionale di geofisica (ING) diRoma;

Istituto elettro tecnico nazionale «G.Ferraris» di Torino;

Istituto nazionale di fisica nucleare(INFN) di Frasca11i!;

Istituto nazionale «G. Kirner ».

Tale documentazione sarà trasmes.sa alla7- Commissione permanente.

Annunzio di documentotrasmesso dal Ministro del tesoro

P RES I D E N T E. Il Ministro deltesoro ha comunicato, ai sensi dell'articolo19 del decreto-legge 10 novembre 1978,n. 702, convertito, con modificazioni, nellalegge 8 gennaio 1979, n. 3, il programma dimassima per l'utilizzazione e la ripartizioneper grandi aree, con particolare riferimentoal Mezzogiorno, dei fondi della Cassa depo-siti e prestiti per l'anno 1979.

Tale documentazione sarà trasmessa alleCommissioni parlamentari competenti.

Discussione del disegno di legge:

«Conversione in legge, con modificazioni,del decreto-legge 30 gennaio 1979, n. 26,concernente provvedimenti urgenti per laamministrazione straordinaria delle gran-di imprese in cvisi» (1600) (Approvatodalla Camera dei deputati) (Relazioneorale)

P RES I D E N T E. L'ordine del gioc-no reca la dislCUlssione del dd.segno di legge:«Conversione Jn legge, con modifilcazJi.'oni,del decreto-legge 30 gennaio 1979, n. 26, con-cernente provvedimenti uI'genti per l'ammi-nistrazione straordinar.Ìia delle grandi impre-se in crisi }), già approVialto d.aMa Camer:a deid~utati e per i~ quale è stata autoriZZl8ltala re:lazione orale.

Pertanto ha facoltà di parlare il relatoresenatore Agrimi.

A G R I M I, relatore. Onorevole Presi-dente, onorevoli col1eghi, signoI1i. del Gover-no, il decreto-legge 30 gennaio 1979, n. 26,

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VII LegislaturaSenato de.lla Repubblica ~ 16848 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

che viene oggi alli'esame del Senato, ha avu-to un iter piuttosto laborioso dinanzi d'al-tro ram.o del Parlamento e qui, in sede diCommissioni riunite giustizia e industria, hasubìto significative modificazioni. Ciò nondeve meravigliare trattandosi di materia as-sai complessa che viene per la prima voltasottoposta ad un esame giuridico particola-reggiato e che reg01a situazioni profonda-mente inserite nel tessuto economico-socialedel paese, sulle quali meglio di me potràriferire il collega Carboni.

Questo settore non trova nelJ.'or<:linm:nentovigente strumelllti idonei rispetto alla situa-zione esistente. Infatti i grandi complessiaziendali che si trovano nella situazione diquella grave crisi che assume giuI1idicalIllen-te il nome di insolvenza si rifanno alle com-plesse norme che co.m;prendoll1Ole procedurefallimentari, sia pure con diverse denomina-ZJiO!11i.Nessuna delle prooodure faù:limentariesistenti è, tuttavia, in condizioni di regc-lare questa materna così da evitare la pre-disposizione di un nuovo strumento Jegi-sJativo.

Non sono adatti a risolvere i problemi oggiemergenti nè il fallimento puro e semplice,che, come si sa, conduce alla parziale soddi-sfazione dei ereditari e porta alla eliminazio-ne dell'impresa e dell'azienda; nè l'ammini-strazione controllata, la quale ha una effica-cia limitata nel tempo, non può durare più didue anni e non consente il trasfeI1ÌlIIlenJtodell'azienda (il che iPotrebbe essere I1IOCeiSsa-rio) ad ,altro imprem.ditore, magard. attraver-so operazioni successive di smembramentoe di riol1dinamento; nè il concordato pre-ventivo, uno Istrumento limitato a san:are .lasituamone debitoria attraverso procedure ditipo transattivo per eliminare l1illa momen-tanea crisi debitoria dell'azienda; e neppure,lo strumento che più si avvicina aille vicendesulle quali ,siamo 'chiamati a decidere, aiOèla liquidazione coatta amministrativa: que-st'ultima procedura è la più vicina al tipo distrumentazione giuridica che viene oggi pro-posto ma se ne discosta nella parte essen-ziale perchè, mentre la liquidaziOil1e coattaamministrativa, con procedure che ,associanola responsabilità degli organd giurisdizionaLia quelLa degli organi di ammÌlllistrazione, por-

ta aHa liquidazione dell'azienda, in questocaso è proprio la liquidazione dell'aziendaquello che si vuole evitare o per lo menotentare di evitare.

Si è pensato così da parte del Governo,con il decreto citato che oggi è all'esamedel Senato per la sua conversione, a unostrumento nuovo denominato, con una ter-minologia nuova, ammimstrazione straordi-naria, la quale si diSICasrtadalJ.a liquidazio-ne coatta amministrativa ~ che peraltro, nei

suoi termini generalLi, è richiamata esplici-tamente nel decreto ~ perchè, ~tre perLaIliquidazione coatta amministrativa, SecOlll-do l'articolo 206 deLla legge faillimentare, ilricorso aLla continuazione dell'esercizio del-l'impresa è un fatto accidentale e piuttostoeccemlOnale, in questo caso invece la conti-nuità dellI'esercizio delll'impresa idi;venta l1illOdei fini da raggiungere con ogni possibileintervento.

L'amministrazione straordÌlllaria di cui qudci OIccupiamo è affidata ad l1ill commissarioo a più commi'ssari i quali abbiano come £i-ne essenziale ~ lo dice espllicitamente l'ar-ticolo 2 così come è stato modifiiCaito da11aCamera e sul quale anche iJ Senato è ;inter-venuto con una lieve modifica di di11ione ~

quello di predisporre un programma: « Ilcommissario predispone un progJ1amma»;più che .liquidare o esauI'ire, quimli, la suaazione nel defindre le fasi faJ1Limentari del-l'impresa, predispone un programma « ,la cuiesecuzione deve essere autorizzata dall'auto-rità di vigilanza su conforme lParere del CI-PI », per prevedere, in quanto possibdle e te-nendo conto degli interessi dei ereditari, unpiano di ,risanamento, non di fal:limento, coe-rente eon gli indirizzi della politilCa industria-le, 'Con indicazd:one specifica degli impianti dari'attivare e di quelli da compll~are, nonchèdegN impianti o complessi aziendaM da tra-sferire e degli eventuali nuovi assetti im-prenditoI1iali. Si tra.tta di una seI1Ìe di com-piti importaJnti ai quaJi dovrall1:Iloessere ohia-mate certamente persone dn grado di COIlrCe-pire progetti di così ampio respi.ro, tecnÌiOa-mente preparate. Ed è chiaro che il Senatofa affidamento su oculate sceJte da parte delGoverno perchè i :commissari chiamati adaJssolvere questo compito ,siano in grado, co-

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16849 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

me prepaI'azione e atti,tudine par,tJicolare, diimpostare chiaramente e in modo esaurien-te una prospettiva di questo genere.

Questi poteri del commi,ssario vengono as-sociati nella legge ad una visione anche que-sta veramente nuova nel contesto deille pro-cedure esecU!twe deIJ'ordinamento giuridicovigente; si affaccia per 1a prima volta nelnostro ordinamento la configurazione delgruppo di aziende o gruppo di società. Finqui tutte le procedme riguardavano }a SIÌ~gola azienda, la ~esponsabi1dtà .dei singoli am-ministratori di una singola azienda. Adesso,con questo decreto (all'articolo 3, per esse-re precisi), si comincia a oornwgurare un oriz-zonte più largo; si guarda aW'azienda nel oon-testo eventuarle di un gruppo eLiaziende nelquale l'azienda stessa si collochi, per veder-ne i legami, per studiarne le connessioni eper vedere eventuallmente le resrponsabilditàche si siano determinate neI C0I1S0della vi-ta e delle v.icende di questo gruppo ed ab-biano portato ~ ai danni dii quella soiCÌetàin particolare colpita dallo stato di insO'lvem-za ~a1le conseguenze che oggi si è chiama-ti a rimediare.

Questo gruppo di società è stato definito(e t'anto la Camera quanto il Senato non ham-no modificato questa enunciazione) nell'ar-ticolo 3 il qUa/le identifica neLle sue quat-tro lettere a), b), c) e d) quaIi sonI() questitipi di società che sU:ritiene possano far par-te di un gruppo per lecaratteristrohe nel de-creto stesso indicate. Sono le sooietà checontrollano un'altra 'società deIJlo steSlSOgrup-po, -Ie società che invece SO'l1!O'cOI1Jtrollatedauna società dello stesso gruppo: c'è questolegame tra controlllato e controllore che puòlegare aziende fra di loro e che Ìi:r1effettd nel-la reaJtà soci!ale es~ste e si è veducato. Perla lettera c) ill legame fra queste 'Società percui si configura l'esistenza di un gruppo Josi riscontra nella diremone unitaria, nel fat.to che ci sia una sola direzione che presie-da a piÙ società, le quali proprio per questovengono ritenute come appartenenti ad unUJnico gruppo. C'è ilnfine la 'lettera d) dellostesso articolo 3, la quale fa riferimento aHesocietà che hanno concesso cred~ti o garan-zie alla società in ammilnistI1azione straordi-

Inaria ~ la società in dissesto ~ e alle so.'CÌetà di cui alle lettere precedentd' per un im-porto superiore, secondo le risultanze del-l'ultimo bilancio, ad un terzo deI valore com-plessivo deiHe proprie attività.

Tutti abbiamo riconosciuto ~ ed anche ilrelatore non può non riconosceplo ~ che qUli

si tratta di un primo arccenlllo di queLla chepotrebbe essere la configurazione di « grup-po» in un futuro assetto, in una futura con-siderazione in tema di riforma del regimedelle società per azioni nel nostro paese. Que-sta dei gruppi di società è una realtà nonprevista nell'ordinamento vigente e che in-vece dovrà essere considerata nel quadro diun riaslSetto del regime delle società per azio-ni. Questa della riforma deJ1le socdetà perazioni è una materia non da oggi alil'atten-zione del PaIÙamento e del Go~erno, una ma-teria la quale, se le vicende politiche delnostro paese potessero avere un andamentomeno fluttuante ed intermittente, avrebbe giàpotuto trovare una soluzione, come dell restoè avvenuto in altri Stati e in altri ordina-menti. Per un assetto stabile di questo ge-nere può giovare anche l'esperienza altrui,che potrebbe es,sere adeguatamoo:te studiatae adattata anche a noi: con ill decreto-leggenon si poteva pretendere una ,compiuta rego-lamentazione, perchè questo è uno strumen-to del quale ~ come gli onO'revoJi colleghisanno ~ mn troppo si abusa per trattare te-mi di carattere generarle, mentre dovrebbeessere limitato a questioni immediate ed ur-genti.

È però Uil1 segno positivo e un titolo dimerito che va senz'altro riconosduto a que-StO decreto il fatto di aver cominciato adoccuparsi di una realtà, di fronte alla qualenon si possono chiudere gli occhi e dalla qua-le bisogna pur trarre qua:liche coll1seguenza.L'adozione dellO' strumento spedale dell'am-ministrazioll1e srtraordinaria" lSeppure rÌ's~de aLl'esigenza di corresponsabi[izzare gli OJ:'-

gani esecutivi (in questo caso il GOVelTIlO,inpersona del Ministro dell'indU!stria e del com-mercio) nella decisione di affidare all'ammi-nistrazione straordinaria una determinata so-cietà che si tro~a in particolari condizioni, haun suo parrticodare limite nel fatto che e<r

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VII LegislaturaSenato de.lla Repubblica ~ 16850 ~

21 MARZO 1979382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO

munque è indispensabile (è U[l 1imite ma èuna garanzia) che la procedura non sfuggaal contro~lo dewJ.iorgarn di giurisdizione, checomunque vi è sempre la preventiva neces~sità di accertare uno stato di insolvenza,compito che deve essere afHdato, come è,all'autorità giudiziaria, al tribunale falli~mentare. È questo li:! presupposto perchèscatti poi tutto il meccamJsmo am.ministra-tivo di ri'Ordinamento e riS'anamento, al qua-le ho prima accennato.

I colleghi potranno agevolmente vederlodal testo della legge, ma non è male qui ri~cordare (sarebbe altrimenti una lacuna del~la relazione) qualii società in de:l:llinitivapos~SIOnoessere assoggetta1te a questo regime. So-no assoggettalte a questo regime, con lievimodifiche rilSpetto a quello che già nel te~sto originario era stabilito, le società cheabbiano un'esposizione debtiJtoria verso iSlti~tuti o aziende di credito (e la Camera ha ag~giunto aa1Iche: presso istituti di previdenzaed aissistenza socia'le) su,periore a cinque vo1-te ill oapitale, ovvero lSuperiore a venti mi~liaI1di di lire, di cui aJlmeno UII10derivanteda finanziamenti agevolati. Queste di&posi~zioni rieoheggi1ano alcune leggi' spociali, giàesisterl!ti nel nostro o:rdinarnento, le quali aJS-soggettavaJI1!o ad una speciale liquidazionecoatta amministrativa ~ una prefigurazione,quindi, dell'istituto che stiamo esaminando

~~ alcuni istituti tra cui gli istituti di cre~dito e di assicurazione ed alcune aziende, osocietà per azioni, o in accomandita perazioni, che avessero vistose esposizioni de-bitorie nei confronti dello Stato, per creditiricevuti da parte deUo Stato. A ciò si aggiun~ge che deve concorrere il requisito dell'in~solvenza, meglio specificata anche qui per-chè, oltre alla dizione generale che si riJcavadall' articoLo 5 della ,legge faltli.mentare, è sta~ta aggi'unta Uillaparticolare esplicazione: al~,lo stato di rrlI1sol1venzaè equiparato il fatto ditrovarsi in debito per mancato versamentodi almeno tre mensilità di retribuzione. Le so-cietà, quindi, che, ~ei confronti dei loro di~pendenti, sd trovano in arretrato di almenotre mensiHtàdi retdbuzione si considerano1nsolventi. Ricorrendo questi due requÌlsiti,scatta, o può scattare, l'appllicazione di que-sta },egge che ~ per cQll:oludere lfaipiidameIlJte

e cedere la parola al collega Carboni ~ non

manca di richiamare, 'Oltre le nonne ammi-nistrative, anche le norme penali. In malte~ria di 'responsab:iJlità penaùesi fa, ilIlfatti,esplicito ,rifeI1ilmento agli alfticoli della leg~ge fallimentare che sanciscono disposiziOlnipenali a carilCO degli amministratori, dei liÌ~quidatori o dei curatori ~ in questo casodei commissari ~ e dei creditori.

Sii applicano anche in questa legge le nor~me che prevedono sanzioni penali a roricodel curatore ~ im questo caso del commis.sario o dei commilssari ~ che dovesse incor-rere nel reato di interesse privato nell' espà~tamento del mandato o accettare retribuzio-ni non dovute. Sono ipotesi cert:!amente diaescLudere dato che abbiamo già detto primadi quale levatura e preparazione scientificae morale deve essere una persona che vengapreposta ad assolvere un compito così de~licato che compocta ripartiziOlIti, suddivisio-ni, smembramenti, aggiustamenti e aliena~zioni aziendali per l'importo di miliardi.

Rimangono le sanzioni a carico del1'im~pren:ditore per eventuali d:iJchiarazioni di de-biti inesistenti e a oarico dei creditori perdomande di ammÌlssioni di crediti inesistentio gonfiati: quindi tutta Ja DJOrmativa penalefallimentare, che è di una certa gravità e chesarà applicata con estrema rigidità, è richia~mata in questa legge.

Con queSiti :presupposti e con queste ga~ranzie, il decreto si presenta, 'già posi.tiva~mente emendato dalla Camera e ulteriormen~te perlezi<mato in sede di Commiìssioni, al~.l'esame del Senato e il relatore non può aquesto punto che chiedere cile vetnga esami-nato con la dovuta attenzione e varato conla necessaria sollecitudine.

P RES I D E N T E. Ha falcoltà di patr-lare :iJI'rclatore senatore Carboni.

C ARB O N I, relatore. Rinuncio a pren~dere la parola, riservandomi di intervenire insede di replica.

P RES I D E N T E. Dichiaro apertala discussione generale.

~ iscritto a parlare il senatore Benedetti.Ne ha faco1tà.

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16851 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 21 MARZO 1979

B E N E D E T T I. Signor Presidente,onorevole Mintstro, onorevoli coIWeghi, noicomuni1sti sentiamo l'esigeiWa di fare un di~scorso molto chiaro sui COl1JtenutÌessenzialie sulle vere, drammatiche ragioni che sonoa base di questo provvedimento.

Diciamo subito che nell deloreto queste ra-gioni non :trovano sOlluzione adeguata, dopoche un vero e proprio 'coLpo di maggioranza,ieri, nelle CommiSlsioni riunhe, eon il votocontrario del Gruppo -comunista e deLla Si-nistra indipendente, ha cancellato la modi-ficazione introdotta dalHa Camera all'articolo3 e ha respinto il nostro emendamento sosti-tutivo. Ci sembra a questo proposito fonda-mentale sottolineare la neoossli:tà di interve-nire con coraggio neil~e gravi macifestazioiIlidi patologia determ.iJnatesi ill U11'afascia delsettore pr(jduttivo, in situazioni che peSiaiIlOnell'economia del paese, che 1tncidono 'sullaproduzione, su interi settori, sul problemadell' occupazione.

Vogliamo rilevare che, dietro queste sitUla~zioni patologiche, ci sono certo i drammi aiIl~che umani di migiliiaia di lavoratori, delle lo-ro famiglie, le necessità di risanamento e diristrutturazione di ÌiIliteri settori produttivi,i problemi del rapporto ,tra prodU7lÌo!11ee ter~ritorio, ma c'è soprattutto ~ e questo cre-diamo sia il plUlIltopolitico di fondo ~ ilcomportamen11o grave,sper:iJco1ato ,di capita-ni di ventura, di cavalieri d'd'llldUlstriaabitua-ti a giocare con il pubblico denaro, abilmen-te spostandolo dalle imprese spolpate aliaimpresa cassaforte con l'uso raffinato deglistrumenti giuridici vilgenti e anoor più infOJ:iZadeilll:eormai enormi carel1ZJedell'ordina-mento giuridico su questo pUlItto.

Questa e non al,tra deve essere, a nostroavvi'so, la chiave di interpretazione e di let-tura del provvedimento, dei sUIOIÌ'limiti no-tevoli, dei pericoli che indubbiamente pre~senta. Abbiamo sostenuto e sosteniamo lanecessi,tà di intervenire eon strumenti legi~slativi che debbono essere particolarmenteaf,fiinati perchè debbono avere, ovv:iamenteanche nel loro reSipiro di genemlità e diastrattezza, .la capacità ~ ohe invece, a no-stro giudizio, compiutameiI1Jte non hanno ~

di incidere sui casi concreti, 'Sulle singole si-tuazionli iP'aroLogiche che sono state provoca-

te e la contestuaile capaICità di ill'ci,dere su si-tuazioni che potrebbero ancO'ra malaugura~tamente ripetersi in futuro; dirò di più: lacapacità deve essere anche e soprattuttoquella di prevenire, per quanto possibile, perquanto possa: essere af.flJdaito a strumenti le-gislativi, il protrarsi e il ripetersi ,di similisituazioni.

Questo è il (punto di SÌIIltJesisul quale nolicomunisti abbiamo costruito la nostra linea:tenere ben fermi i piedi 'sul preJseIlJte, men-tre guardiamo al futuro. Ooaorre predispor~re per il presente Sltrumenti efficaci dota1Ji disufficiente grado di certezza e di capacità diincidere sUl~letante situazioni che, riguardatesotto l"aspetto dei drammi Uàl1aniche evoca~no, dei problemi' che pongono per ci:tJtàe va-ste aree di temtorio, per intere regioni, dob~biamo continuare a chiamare con i nomi cheda giorn~ sono particolarmente ricorrenti neldibattito parlamentare e nella infonnazionegiornalistica, dalla Maraldi alla SIR, alla Li~quichimi'Ca, alla Liquig.as, ai vari groppi sac~cariferi, mentre se le riguaI1diamo nellarealtà che conta, quella di politica eco~nomica, quasi cercando di estrame una ama-ra lezione, meglio dobbiamo chiamare verie propri bubboni della situazci.one economicadel nostro paese.

È qui che noi oogliamo il limite gravissi-mo del provvedimento dopo che in Commis-sione, ripeto, eon il solo voto COl1:t:rariodeiGruppi comunista e della Sinis,tra indipen-dente, è stata cance.L1<atala decisiva innova~zione che alla Camera un vasto schieramen-to di sinistra aveva apportato e non si è v0.-luto dare ingresso alJ'emendamento indub-biamente m:i.gliorativo che a'V'evamo presen~tato e che oggi ha riscosso l'apprezzamentodi larga parte del<la stampa quotidiana. Nonè statO' accolto l'emendamento sostitutivo cherispondeva, certo, all'esjge~ di una più at~tenta e com<piuta lettura dell'idea sottesa ,alnuovo testo introdotto dalla Camera, con lamodifica deJl'articolo 3. Eppure si tratta diun punto decisivo e qua:1i£i'ca!lJJte.Abbiamo ri~cordato in Commissione ~ ad esempio IO' ha

fatto il compagno senatore Pollastrelli nelsuo intervento dinanzi alle Commissioni riu~nite ~ che, senza la modificazione introdot~

ta dalla Camera e soppressa in Commissio-

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Senato della Repubblica ~ 16852 ~ VII Legislatura

21 MARZO1979382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

ne dal voto di maggioranza, nel gruppo Ma-raldi non 'Si potrebbe i1stituire il commissa-rio se non per tre aziende saocarifere susette.

Questo ooncreto riscontro vafu a d.efdni-re l'impor1::alm:adella batta!¥ia che vogliamocondurre. Dieo subito che in questa otti-ca ~ che, a nostro giudizio, è l'unilCa attra-verso la quale il problema possa essere ri-guardato ed affrontato ed è l'unica attmver-so la quale pOS'SIaessere a'VVÌiaitala definizio-ne delle strutture legislative idonee ~ nonabbiamo trovato nei rimedi proposti daglialtri Gruppi soluzioni soddisfacenti, al di làdi quella della quale ci siamo fatti carico neltenrt!ativo dà predisporre ~ come risultla dal-la formulazione di ieri ~ U1I1a'Più attentalettura del testo trasmessrodalla Camera.

E allora deve essere chiaro un punto: o èevi>dente ~ e, semmai, si fa uno sforzo politi-co per renderlo ta:le ~ il nodo economico chesi vuole aggredire o diversamente il proble-ma, nell'oggi o nel domanil, minaccia di re-stare; potrà essere 'aggiustato, conrt:enuto, manon c'è una pmspettiva valida, sicura. assi-stita da sufficienti criteri di ceI1tezza. Qualè il nodo economico che noi abbiamo voilu-to mettere a fuoco? E la configurazione del-la solidarietà passiVla che vale a rompere ilgioco, a smascherarne le regole, a S(pezzareque~la saracinesca che Mocca il circuito diritorno dalla società spolpata alia societàcassaforte. Qui c'è stato e c'è oggi in Aulalo scontro. Voi ci avete contrapposto, col-leghi della Democrazia cristiana, la ricercadi strumenti da riconduj]:~re sostanzialmentenell'ambito de~l'ordinamento e de1!a norma-tiva vigenti. Avete imboccato ~a via, che ètradizionaile e che tradizionaJ1e resta, pur seammodemata, dell'azione revocatoria; Ultlavia che anche nella sperimentazione ormaiqUa!rantennale della legge fallimentare nonha certo dato, anche nelle situazJilOllliecono-miche più dimesse, ben diverse da quelle che'CosrtituiSlOO'110,la vera ragione per .IJaquale di-scutiamo questo provvedimento, risulrta1tichesi possano considerare acquietanti e soddisfa-centi. E allora noi V'iponiamo ~ ve Il'abbia~ma posta e qui la rinnoviamo ~ una do-manda precisa: siete certi, avete !piena COIl-sapevolezza morale e politica e quindi giu-

ridica del fatto che quesrta via proprioperchè lascia runalterato, 8II1ichese si sforzadi incidere su di esso, il sistema di omertà,di vera e propria irresponsabilità, ed usol'espressione in senso tecnico, che è fioritointorno aHa pratlÌlca in primo luogo e allanozione, se di nozione possiamo ancora par-la,re, di società di gruppo ~ siete proprioassolutamente certi e sicuri fino iIIl fO'llidoche questa via potrà dare risultati soddisfa-centi'? E questo chiedo non tanto neUe fi-nezze di quella che potrà essere Il'interpreta-zione della dottrina e della giurisprudenza,ma a partire dai casi concreti di oggi, chetutti abbiamo dinanzi a noi nelle situazionidrammatiche che da tempo pesano sul pae-se, che hanno nome, cognome, ragione socia~le, che concorrono, e non poco, alla rovinadell'economia nazionale, che da tempo ci con-ducono qui nutrite, unitarie delegazioni dioperai, di tecnici, di dirigenti.

E questa la domanda di fondo alla qualevi chi>ediamo di rispondere. E tutto qui il no~do politico del problema di oggi. Siete pro-prio certi di aver trovato lo strumento adat-to? Siete proprio certi che possa servire dav-vero? Siete certi che si poteva così tranquil-lamente respingere l'alternativa, che pur ab-biamo sottoposto alla vostra considerazione,al comune confronto, sulla quale abbiamochiesto sdno all'ultimo e ancora oggi chiedia-mo, avendo qui ripresentato il nostro emen-damento, di discutere, di trovare un punto,un momento di intesa e di collaborazione?Avete valutato sino in fondo la responsabili-tà ~ non trovo altra espressione equiva-lente e quindi uso quella che senza dub-bio è la più cruda e la più dura ma che me-glio può consentire un dibattito a distanza ~

che vi assumete sin da oggi nella concretasituazione che abbiamo di fronte, se doma-ni dovrete verificare, poniamo, l'inadeguatez.za degli strumenti prescelti? I contenuti diquesta responsabiJità sulla quale vi chiamia-mo adesso a discutere perchè diciate chiara-mente se avete questa assoluta certezza, se nesiete convinti al cento per cento; i contenutidi questa responsabilità sono evidenti per ilsemplidssimo fatto che c'era e c'è ancora,solo che lo vogliate, la possibilità di una scel-ta, di una soluzione diversa, sulla quale del

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VII Legislatur:~Senato della Repubblica ~ 16853 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

resto avete dversato apprezzamenti notevolisul piano della valutazione culturale e giuri-dica, obiettando ~ ma non si è capito benenè come nè perchè ~ !'impossibilità a tra-durla oggi in strumento giuridico operativo.

Qual è l'alternativa? È quella rappresenta-ta dall'idea che è nel testo della Camera. E,proprio perchè quel testo poteva apparire dilettura non facile, poteva rivelarsi, per certiaspetti, fonte di contenzioso e di giurisdizio-ne, abbiamo presentato l'emendamento chene costituisce una compiuta rielaborazione.

In noi c'è adesso l'amarezza dovuta al fattoche i compagni del Partito socialista non han-no sostenuto al Senato questa linea, che pureaveva visto alla Camera raccogliersi intornoa sè quel vasto schieramento unitario che haconsentito che passasse la modificazione in-trodotta all'articolo 3. Respingendo questaalternativa soprattutto voi, colleghi democri~stiani, avete fatto una scelta ben precisa; maquando non si è in condizione o in stato di ne-cessiltà o di quasi necessità e si può ,scegliere,evidentemente si valutano, si considerano leresponsabilità connesse alle scelte.

Noi vi poniamo con estrema franchezza ladomanda sulla responsabilità perchè il di~scorso politico deve partire dal presente, daigruppi in dissesto, dalle società cosiddette acostellazione per guardare avanti. È una ri-sposta che vi chiediamo ora, che non possia-mo tollerare venga rinviata al futuro, allaprevisione di possibili costruzioni giurirlicheinterpretative; è una risposta che vi chiedia-mo ora e che ora ci dovete dare. E pro-prio da questa possibilità, che c'era ~ ri-

peto, insisto sino alla monotonia ~ e che

c'è ancora, di scegliere, scaturisce la no-stra proposta volta ad attrarre tutte le al-tre società del gruppo nella responsabilitàsolidale con !'impresa già assoggettata adamministrazione straordinaria, quando e sesi accerta, come abbiamo scritto nell'emen-damento, che tra l'una e le altre intercorro-no collegamenti di carattere finanziario edorganizzativo tali da consentire la comunica-zione degli utili o delle perdite e l'eserciziodei poterj imprenditoriali propri di dascunsoggetto in funzione di uno scopo economi.co comune.

Come voi sapete bene ~ ne paderemo an-che in sede di discussione dell'emendamen-to ~ ci siamo fatti carico di rivedere la strut-tura del testo della Camera valutando alcunevostre obiezioni apprezzabili, se pure non difondo, come quella riguardante la posizione,rispetto alle singole masse da cost,ituirsi, deicreditori di ciascuna società, ai quali indub-biamente, abbiamo detto, deve essere assicu-rata una collocazione prioritaria rispetto aiereditari delle altre società; e questo perevitare una confusione che potrebbe deter-minare il danno e !'ingiusto vantaggio degliuni e degli altri.

Lo stesso discorso abbiamo fatto rispettoalla posizione dei soci che non hanno poteridi controllo. Ma resta, rimane ~ l'abbiamodavanti ~ la questione di fondo.

Certo, lo sappiamo, la nostra proposta èrigorosa; mi pare, se ben ricordo le affrettateletture odierne, che un quotidiano l'abbia de-finita un gioiello di chiarezza.

Credo che abbia riscosso consensi proprioin ragione di questa sua Jinea di rigore; mail rigore e anche il suo contenuto morale na-scono proprio dalla necessità di scelta allaquale voi vi siete sottratti, defilandovi invario modo. Questo è certo. Aggiungo, però,che c'è altrettanto rigore giuridico, il che cidà la forza e, se volete, la pretesa (anche que-sto termine ci sta bene) di parvi incalzante ladomanda sulla assunzione di responsabilità.

Noi avevamo ed abbiamo ancora questa se-ra una graJnde occasione politica da cogliereper incidere sui casi, sui bubboni ~ i nomili abbiamo fatti ed è .inutile che li ripeta ~

che abbiamo di fronte, per delineare, già daadesso, una via certa e sicura di risanamentodelle imprese in crisi e (questo pure ha unagrande importanza) per anticipare misure diriforma del regime giuridico delle societàdel nostro paese che su questa linea segnaun notevole margine di arretramento ancherispetto alle più timÌide, ma comunque piùavanzate legislazioni europee.

Qui c'è una contraddizione che crediamonon alleggerisca, anzi aggrava, secondo noi,la responsabilità che vi assumete. Quandovoi ci dite, come ci avete detto e come pensoabbiate tanta lealtà da ripeterei questa sera:certo 'sono proposte apprezzabili, sulle quali

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16854 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

si può lavorare in seguito (vorrei qui riaprirela parentesi: non possiamo certo concedereiil lusso dei tempi accademici, dei conses5i distudiosi per fare congressi e programmi infuturo, perchè è un'occasione politica che cisi presenta adesso e che noi non vogliamo ve-dere sciupata); quando voi ci dite che si po-trà lavorare in seguito, tranqUiÌUamente (masono forse questi, nel nostro paese, tempitranquilli per i quali< si possano fare previ-sioni così al di fuori della drammatica realtànella quale viviamo?), quando questo ci ditenel senso che non adesso dovremmo porremano a questa anticipazione di riforma, voisostanzialmente ammettete che anche peT icasi di oggi questa sarebbe la soluzione mi-gliore. Non voglio fare !'interprete ad ognicosto del vostro pensiero, ma non riesco adare altra interpretazione, altra soluzionepoliticamente concludente a questo discorso.

Detto questo, poichè voi non ritenete oggipraticabile tale via, potrei avere anche il so-spetto che sia questo l'alibi per non ritenerlapraticabile nemmeno in futuro.

Non ritenendola praticabile, già rinunciatea dare al problema posto dall'esistenza diquesti bubboni l'unica soluzione seria, effi-cace, concludente; l'unica soluzione che mor-da ~ questa è la verità ~ l'unica soluzioneche s1a possibile configurare.

Noi la soluzione l'abbiamo già indiv1duatanell'affermazione del principio <della respon-sabHità solidale, ancorata al tentativo di da-re ~ del resto non è questa la prima voltache accade nel nostro ordinamento ~ unacompiuta definizione giuridica della praticaeconomica del gmppo di società.

Avete posto problemi di garanzie e anchedi garanzie costituzionali, ai quali siamo sem-pre stati e sempre saremo estremamente at-tenti e sensibili; ma in realtà pr,ima bisognaporre il problema dei valori che si vog1ionoaffermare e tutelare. Se siamo d'accordo (esu questo punto ancora ci dobbiamo misura-re) nel definire un «non valore» o addi-rittura un disvalore ~ non solo dal punto divista etico, ma anche dal punto di vista eco-nomico, per il danno che inevitabilmenteproduce, per i guasti che produce nella situa-zione economica del paese, nell'apparato pro-

duttivo, nella situazione occupazionale e fi-nanco nell'ordine pubblico e democratico ~

se siamo d'accordo, dicevo, nel definire undisvalore il collegamento finanziario e orga-nizzativo fra società dello stesso gruppo,collegamento tale da consentire, attraversol'esercizio di poteri imprenditoriali propridi ciascun soggetto, la circolazione, !'inter-scambio, il gioco a mosca cieca degli utili edelle perdite, se siamo d'accordo su questavalutazione, è evidente che problemi di costi-tuzionalità non possono esistere perchè lanostra Costituzione afferma valori e rifiutala tutela di comportamenti che valori non so-no; anzi afferma la necessità di sanzionarecomportamenti di questo genere.

D'altra parte, come sottrarsi al fascino ~

scusate se uso quest'espressione volutamenteun po' ingenua ~ diciamo meglio, alla logicadi quest'argomentazione? Sarebbe comeescludere che tutto il nostro discorso, vi piac-cia o non vi piaccia, trova un fondamentonelle stesse norme del decreto-legge.

I quattro tipi di rapporto definiti dal pri-mo comma dell'articolo 3, nel testo origina-rio del decreto-Iegge, con riferimento alle sin-gole, distinte ipotesi del controllo attivo, delcontrollo passivo, della unicità sostanzialedi direzione, dell'indebitamento superiore alterzo del valore delle attività proprie dellesocietà indebitate, hanno tutti lo scopo, co-me dice la stessa relazione ministeriale, diconsentire di raggiungere, al di là del giuri-dico pluralismo di società, l'unità dell'impre-sa economica sottostante; perchè questo è unaltro dato di fondo: la unicità del disegnoeconomico e il pluralismo giuridico. Ma lanostra proposta, se è compatibile per largaparte con questa premessa, va più in pro-fondità.

Così facendo ~ questa è la certezza checrediamo di poter affermare questa sera ~

viene meno ogni insicurezza, ogni dubbio e sipredispone uno strumento che non solo è digrande valore giuridico, ma è anche di fortee rigoroso respiro morale.

Consentitemi di dire che se non esiste alcu-na legislazione di carattere normativo puroperchè quanto meno si sanzionano compor-tamenti, certo è che ogni tipo di legislazioneche incida nel governo dell'economia ~ e di

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16855 ~

382" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARzo 1979

ciò abbiamo bisogno oggi ~ nelle scelte di

politica economica, ha in sè una materia sot-tostante concreta e corposa.

Ebbene proprio nelle leggi predisposte peril governo dell'economia il respiro morale de.-ve essere di rilievo intenso, smisurato vorreidire, accessibile, avvertibile in concreto dallagrande massa della pubblica opinione. E al.lara qual è il nodo politico, il punto validoper le situazioni di oggi e per la prospettivaalla quale dobbiamo guardare? È lo sforzoche abbiamo fatto e che avremmo graditofosse stato fatto anche con il vostro apportoculturale, tecnico e politico, per la delimita-zione deHa sfera di incidenza del pluralismogiuridico e della misura della reciproca au-tonomia delle singole società che compongo-no il gruppo.

Credo che il quesito possa così riassumer-si: è lecito oggi tutto ciò che può essere ri-compreso neJla definizione del pluralismogiuridico societario, nella definizione dell'au-tonomia nel pluralismo? È lecito anche se lasocializzazione del rischio di impresa, la co-siddetta socializzazione delle perdite, e la pri-vatizzazione del profitto e degli utili diventa- I

no invece la regola costante sempre persegui-ta? Anche se l'interscambio degli utili e delleperdite diventa sotto il segno ~ consentitemi~ sotto il pretesto deJl'autonomia giuridicaun vero e proprio gioco delle parti, in ultimaanalisi il giuoco di una parte sola, con tuttele gravi conseguenze di ordine economico, diordine sociale alle quali prima mi riferivo?

Siamo profondamente convinti che qui c'è,ormai emerge, è venuta avanti ~ non possia-mo far finta di non vederla ~ una forte dosedi illecito, di simulazione, di comportamentofraudolento. E siamo altrettanto certi chetutti abbiamo il dovere, che noi sentiamoprofondamente, di intervenire subito per in-cidere in questo sottofoodo di frode. Pensia-mo che il problema sia maturo per una ricon-siderazione di fondo.

Le legislazioni straniere ~ già Io dicevoprima ~ sia pure con cautela hanno comin-ciato a muoversi lungo questa linea di ten-denza. Consideriamo rilevanti gli apprezza-menti fatti in Commissione sul nostro emen-damento. Voglio dire ~ sento questa neces-sità di chiarezza ~ che le stesse motivazioni

con cui il Gruppo della democrazia cristianae i due relatori hanno dichiarato la loro con-trarietà all'emendamento sono il segno diuna considerazione, quanto meno a grandilinee, della giustezza dell'emendamento stes-so, della prospettiva che noi abbiamo offer-to; sono il segno che è su questa linea chebisogna muoversi. Però a questo punto con-sentitemi di dire che sono anche il segno del-la vostra mancanza di volontà politica ~ at-

tendo che diate una risposta, che possiatecercare di convincerci del contrario, ma cre-do che vi riuscirà molto difficile ~ a rimuo-vere gli evidenti condizionamenti che su que-sta linea intercettano il vostro cammino.

Voglio anche aggiungere, debbo aggiunge-re, che pur nella consapevolezza del fattoche è qui lo scontro politico decisivo, noinon abbiamo mancato di considerare glielementi positivi contenuti nel decreto. Miriferisco soprattutto all'istituto del com-missario alle imprese e non certo per far-ne ~ come tal uno ha temuto e scritto pos-sa avvenire ~ un protagonista carisma-tico (per carità! I problemi dell'economianon si risolvono con i carismi), ma percogliere nell'istituto quell'idea di uno statu-to differenzi-ato per !'impresa sostenuta dalpubblico denaro che ~ ripeto cose dette daaltri; lo ha osservato un acuto giurista diparte nostra ~ anticipa il superamento degliattuali strumenti giuridici di governo del-l'economia mista. Si delinea qui, infatti, ilprofilo di un ordinamento intermedio tra im-presa pubblica e impresa privata, di un veroe proprio statuto che regge l'impresa comun-que sostenuta dal pubblico denaro. L'econo-mia mista nel nostro paese ha da tempo vistoaffermarsi, ma con tante distorsioni e contanti sprechi di pubblico denaro, una terzaforma di imprenditorialità aHa quale ancoranon corrisponde una compiuta definizionegiuridica.

Mi torna qualche ricordo di anni che ormaicredo di poter definire antichi. Diceva un fi~losofo del diritto, mio maestro ~ un filosofodel di-ritto di scuola idealista; però in questaenunciazione del suo pensiero sembrava sipotesse o si dovesse cogliere una contami-nazione marxista incentrata sull'intreccio trastruttura e sovrastruttura ~ che talvolta la

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16856 ~

21 MARZO 1979382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

legge da fonie dell'ordine diventa causa didisordine.

Ebbene, in questi giorni sul filo del nostrodibattito sulla pratica e sulla nozione delpluralismo giuridico societario, ma soprat~tutto ascoltando le delegazioni giunte a tutti iGruppi da ogni parte d'Italia ho pensatospesso a quella frase, al disordine economico,ai bubboni, alle varie Maraldi, alle operazio-ni spericolate, allo scarso se non inesistentepeso che !'interesse pubblico, ma non il pub~bHco danaro, ha avuto in simili operazionicondotte da cavalieri d'industria, da finan-zieri indubbiamente astuti, troppo astuti, marovinosi, ai quali ~ anche questo lo dicocon estrema chiarezza ~ è stata purtroppoconcessa una sostanziale impunità per i gua-sti che hanno prodotto, impunità che essi nonmeritavano.

Ecco perchè prevale stasera nel nostro ap-prezzamento, nella nostra valutazione del de-creto, !'insoddisfazione per una vera e pro-pria occas,ione politica che è stata sciupata,vuoi con la soppressione del testo dato dallaCamera all'articolo 3, vuoi in particolare conla reiezione del nostro emendamento. Abbia~ma ripresentato l'emendamento in Aula per-chè ~ scusate, saremo e vogliamo esse~re ottimisti fino all'ultimo ~ vorremmoancora non considerare perduta questa oc~casione, per il condizionamento che al no-stro voto certo verrebbe dal permanere deltesto attuale con cui vediamo sensibilmentediminuita, resa incerta la reale capacità, chepure abbiamo noi stessi sollecitato e voluto,di intervenire ed incidere sulla situazione dicrisi di grandi imprese del nostro paese. (Ap~plausi dall' estrema sinistra. Congratula~zioni) .

P RES I D E N T E. È iscritto a parLareill senatore LabOlr. Ne ha facoltà.

L A B OR. OnorevOlle Ministro, Ol1iOre~vole Presidente, onorevoli colleghi, i socia-listi, con pieno senso di responsabilità, han-no espresso sin dal momento della sua pre~sentazione un orientamento sostamzialmentefavorevole al de'Creta Prodi, e ciò perchèquesto provvedimento pareva costituire unodegli elementi di una strategia di politica

industriale più vicina, rispetto al recenrtepassato, alle imo?ostazioni di fondo soste~nute da tempo dai sodalJiJsti. Come è noto,riteniamo che i gravi probliemi postd da acu~te Sri.tuazicmi di orisi, che inveSrtono ormaiambiti non marginali del~a strutture indu-striale italiana, debbano essere affrontati uti-lizzando stru,menti specifici, fOllidati su unaanalisi rigorosa delle singole realrtà azien-dalti e imprenditoriali e caratterizzati da UDJ.aassoluta trasparenza e chiarezza. Rifiutia~ma ogni concezione che finisca per piegare!'intera politica industriale all'esigenza delsa~V'ataggio, intrecciando in modo confuso eddrsordinato i mezzi di intervento deLlo Statoe ingarbugliando ancor più l'intricata ma-tassa del sistema di agevolazione finanziariae di sostegno pubblico nei confronti delleimprese.

Se consideriamo la legislazione rece:nte,dobbiamo 'avere chiaro che la legge n. 675,il cui trqppo lungo periodo di. incubazionesembrava concluso con l'i!lÙZìi.odi quest'an.~no, è uno strumento attivo di poli,tica indu-stri<ale lIrecui risorse devono esse~ utiHzzateper operazioni di riconversiOlne o ristruttu-razione industriaàe, o in connessione con ladisciplina meridionalistica per nuove inJizia-tive nel Mezzogiorno, restando dunque esclu-se le operazioni di ingegneria finanziaria o,peggio, i riJpianamenti di deficit pregressi.Sappiamo che la legge n. 787 del 1978 è lostrumento corretto per il risanamento finan-ZJiario di imprese suscettibili, una volta rista-bilite condizioni di equiHibrio finanziario, diuna gestione industriale positiva, cioè, co-me ,si è detto con una tautologia, di impreserisa:IJ.aite. Sappiamo già che ,la forza d.e!l~ecose, che la ,pressdone dei potenti interessiin gioco potrebbe spingere, tanto più nelIlafase di incertezza del quadro politico chestiamo attraversando, verso un uso distor-to dei mezzi di intervento predisposti datale legge e riteniamo che tale possibilitàconsoliderebbe e aggraverebbe un'intollera~bile situazione di confusione tra pubblico eprivato, perpetuando le meno edificanti ten-denze deHo Siato assistenziale.

Per questo abbiamo ritenuto e riteniamoche il decreto Sru11'amministrazione straordi-naria delle imprese in crisi colmi una lacuna

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16857 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 21 MARZO 1979

del nostro ordinamento e si muova in UiI1adirezione corretta; è certo difficile introdur-re modificazioni profonde nel nostro dirit-to societario e neLla disciplina dei procedi-menti concorsuali con un provvedimeID.lto diurgenza, assunto sotto la pressione di con-crete e drammamche esigenze, in un quadroreso confuso sia dall'insufficienza delle rifor-me introdotte in materia societaria negli anniandati (specie con la legge n. 216 del 1974),sia dal sostanziale immobilismo della legisla-zione in materia di fallimento e di altre pro-cedure concorSIUali, ma abbIDJII1Joaccettatodi muoverei con il maggior rigore possibll.ilein una direzione compatibile con la ripresadi un più ampio e meditato diiscOI'so rifor-matore. In particolare l1iteniamo che mette-re mano a~la nuova regolazione de1le disci~pline concorsuali sia un pUl1Jtodi passaggioobbligato in una fase di vaste rilconverstionie mutamenti del nostro apparato industria-Le: i grandi, temi del rapporto tra pianoe mercato resterebbero vuoti se non -si falCes-se subito qualche cosa per restituire vitaJlitàad alcuni punti non evitabili di incontro, diraccordo tm esigenze dei pubblici poteri edinamica del mercato, quale COI1JOI'etamen-te viene sviluppandosi anche nella sua me-todo'logia.

Proprio la consapevolezza dell'importanzadelLa posta in gioco ci impone di dared ca-rico dei prohlemi che nasCOtIlo dalla. nuovarealtà del nostro sistema imprenditoriale,senza abbandonare una -rigorosa attenzioneai meccanismi istituzionali e giuridici. Sap-pdamo infaUi che toccare istituti collaudatidel nostro ordinamento in materia societa-ria e commerciale significa introdurre mo-difkazioni aH/interno di del:iJcarticongegni po-sti ~ si potrebbe dire ~ in una difficile« zona di frontiera)} tra mercato e poterepubblico; aHa luce di questa generale ispi-razione vanno considerati i iProblemi non fa-cili che abbiamo posto e qui riproponiamocon spirito non mutato per quanto at1:lÌleIleaHa discipJina del gruppo di imprese all/dn-temo della presente procedura di ammini-strazione straordinaria.

Il «gruppo}} di imprese costituisce unarealtà cruciale, posta al centro del nostrosistema capitalistico, che trova ancora una

troppo .pallida e sfocata discipliina nonna-tiva. La nozione giuridica del ({ gruppo », dellaholding, da tempo al centro dell'attenzio-ne dottrinale ~ basta pensare, nel campodella storia del diritto co:rnrrnerciale, ai COll.-tributi di Asca:reli1ie della sua SiCuD\1a ~ hatrovato UiI1!aprima sistemazione normativacon norme come quelle im.trodotte dalla leg-ge n. 216 del 1974 e, ai fini di una traispa-rente gestione de1Je pol:iJtiche di incentiva-zione per le grandi iimprese, dalla legge nu-mero 675 del 1977.

Con l'emendamento introdotto 'a1kt Came~ra, su prQposta dell'on'OrevOlle Felisetti, ab-biamo Ì1IJ:tesofr'Onteggiare i più diffusi fe-nomeni patologici ohe l'esperienza rivela al-l'intemo deLla conduzione dei gruppi, preoc-cupati della necessità di attuare la specialeprocedura di amministrazione stmordinariasUllla base di una ric'Ostruzione chiara deHarealtà del gruppo di imprese. Il dibattito cul-turale e politico che ne è seguìto ci ha in-dotto a darei carico, con la massima serie-tà, con il massimo impegno e COIl il piùprofondo senso di respcmsahillità, delle preoc-cupazioni giuridiche e di politica finanzia-ria che sono emerse.

Come ho già detto, siamo pienamente con-sapevoli della complessità dei congegni del-la disciplina societaria e non intendiamoim. nessun modo considerare traslCurabiM estrumentali gli argomenti gimidici seriamen-te condotti e sostenuti, ma, per usare unaespressione impiegata efficacemente dal se-natore Andreatta in Commissione, non pos-siamo « spingere il nostro farisaismo giuri-dico fim.oal punto di ignorare il.'esd:stenz:adeigruppi di imprese}) e dei 10ro patrimoni,quelli sì « solidali », chiudendoci in un astrat-

to formalismo. Abbiamo così ricercato, Iìilflet-tendo con tutto il possibile rigore attornoalle critiche formwate sul testo de11a Ca-mera, una soluzione che salvaguardasse l'esi-genza sostanziale di una coIllSlidel1aZÌonedel-la complessità del gruppo di imprese cui 8jp-partti.:ene la società sottoposta ad a,mmini-strazione straordinaria, attraverso strumentila cui portata innovativa fosse tuttavia in1:i:nea con una ordinata evoluzione del no-stro ordinamento giuridico.

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Senato della Repubblica ~ 16858 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

Un primo rimedio è stato ffindividuato nel~la correzione di ailcuni aspetti deLla disci-plina dell'azione revocatoria, che abbiamorafforzato con il ricorso a particolari pre-sunzioni per situazioni verificatesi all'inter~no del gruppo. Come è noto, infatti, !'interoedificio della revocatoria poggia, sin dalleorigini, su una serie di presunzioni relative oassolute. Abbiamo anche reso praticabile,adottando il procedimento relativo, la disci~plina più celere del rito del lavoro. Abbiamoinoltre proposto uno specifico emendamentoteso a rimuovere l'esenzione soggettiva a fa-vore degli istituti di credito 'speciale, iIlltro-dotta daJJ'articolo 67, ultimo COIIIlIlla,deJlalegge fallimentare e da altre Jeggi speciali.

Siamo piuttosto meravigliati de1l'atteggia~mento negativo assunto, a questo ultimo pro-posito, dalla Democrazia cristiÌ.lana e da al~cum parlamentari di grande dottdna. Inrealtà proprio nnsegnamento della tradizio--naJe dot1:rinJacommercialistica itali.am:ain ma~teria di discipline concorsuali. ~ basta ricor-dare Francesco Ferrara, Satta e Provinciali

~ ha critiÌcaJto tali esenzioni soggettive, estra.-nee ad ogni logÌJCa complessiva dell'istitutodell'azione revocatoria e fonte di non giu~sti:ficati privilegi, senza che nella sos1:alnzasiano ben visibili gli mteressi in gioco. Inuna fase come questa, gli iSitituti di creditospeciale così coinvolti in alcune situazionipatologiche devono per primi accettare ilrigore di una severa disciplina.

Abbiamo poi presentato un emendamentodi attuazione seria dell'articolo 2409 del co--dice ailViilie,nell'ambito del presente decre~to, dando anche al tribunale la facoltà dinominare il commissario amministratore giu~diziario della società che evidenzi gn:-aviir~rego1arità.

Infine abbiamo proposto un emendamentoper il quale gli amministratori delle societàche abbiaiIlo esercitato una direzione unita-ria rispondano, ,solidalmente CO!JJ.gli anmU~rnstratori della Isocietà in amminis.trazionestraordinaria, dei danni cagionart1i alkt so--cietà stess'a. Riteniamo fermamente che ne:t..la stessa logica di responsabilità solidale(purtroppo non vedo tI senatore De Carolised il senatore Andreatta che hanno con noilungamente di,scusso questo tema) vada codn~

volto il socio, il quale controlli la socie-tà che ha causato il danno e che di fattoabbia determinato l'azione degli ammini~straJtori.

Concludendo mi corre l'obbligo di sp[e-gare quello che è stato definito un colpodi maggioranza in Commissione. È una li-bera scclta del Partito sociaHsta italiano,fatta CO!JJ.pieno senso di respoI1Jsabilità. LaFederazione unitaria dei lavoratori chimici,dO[>o aver pubblicamente affermato che si1.1rattaoggi 'di no:minare al più presto il com~missario, di cOIlitrollare e irutervenire su tUIt:-ti gli atti che hanno portato alla situazione dicrisi e di insolvenza, ha esortato i parlamen-tari ad approvare il cosiddetto decreto Prodi.Altrettanto, fino a due minutIi. fa, hannotelefonato i massimi responsabili della Fe-derazione unitaria dei sindacati.

Mi dispiace di doverlo dke in sua alSsen~za, ma vorrei dichiarare al senatore, colle-ga ed amico Benedetti che non c'è mai inpolitica una sola soluzione perfetta, mai!

Noi abbiamo apportato alcune piccole mo-difiche, non sostanziali, agli emendamen-ti 3.2 e 3.3 per facilitare il compito ~

così come abbiamo potuto valutare nelle oreprecedenti a questa riunione ~ di appro-vare il decreto Pro di. Noi siamo s[curidi una cosa, fino a questo momento, onore~vole Ministro, se ella non smentisce il mini~stro Prodi; noi siamo sicuri che, se questasera non facciamo uno sforzo nelle direzionida noi indicate, saremo senza nu]Ja in ma~no, senza nessun decreto. Il ministro Prodiieri ha dichiarato ~ leggo dal sommario ~

che, con ,la modifica 'approvata dalla Came~ra, il Governo non potrebbe accettare la con~ve11Sionedel decreto-legge da esso stesso ema~nato. Io vONei sapere se il mini'8tro Nico-lazzi conferma queSlta linea perchè a1trimen~ti, ben volentieri, noi modificheremmo ilnostro atteggiamento. Ma la preoccupazio-ne che ci muove è quella ~ ed è per que-sto che abbiamo valutato molto bene le no-stre reSiPOlllsabiHtà ~ del presente, è queLladelle grandi aziende in crisi, aUe qualti bis0-gna dalre una risposta. Oggi ci rive1ava il mi-nistro Morlino che simil:i progetti egli ,tienenel cassetto da un anno! Noi saremmo moltolieti di poter addolcire 1'« amarezza» dei

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SenatO' della Repubblica ~ 16859 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pO'merid.) ASSEMBLEA- RESO'CO'NTOSTENOGRAFICO' 21 MARzO' 1979

campagni del senatare Benedetti, ma, se il si-gnar MinistrO' ricanferma quanta il miIlliSttraPradi ha dichia!I1atO'in Camm.iJssione, nai nO'nsiamO' disposti ad arrecare ancara gravi ama-rezze ai lavaratori delle grandi solcietà incrisi, che verrebbero messi in b<:1Jlìadei ore-ditari, in stata di fallimentO'.

la spera ohe «l'Unità» nan mi accuseràdi aver creata qui un clima da Palalido sepanga anch'iO' una damanda al senatare Be--nedetti: ma stasera vai vi prendete la re-spcmsabmtà di affossare il decreta? Perchèsola di questa si tratta, per tutta il discorsache abbiamO' portato avanti.

AbbiamO' davanti agli occhi i ereditori, ifamitari, come abbiamO' sempre sentita di-re, ma abbiamO' anJChe davanti ag1:i occhi ilavoratO'fii; e questo decreta notevalmenteinnovativO' coIDvolge efficacemente le gran-di aziende per la prima volta, coinvalge igruppi, isala le aziende che hannO' atte-nuta eredita agevalata can garanzie da partedella Stata e quindi implica anche una nuovarespansabiLi,tà della Stata. Nai abbiamO' cer-cata nei fatti, nella cancreta situazli.o.ne sta-ric'a e politica in <cui siamO', unO' strurne:rutaper rist.rutturare le aziende in orisi, per re-cuperarle, nO'n per liquida111e domani stessa.

P RES I D E N T E. È ffiscritta a parlareil senatore Melis. Ne ha facOIltà.

M E L IS. Signar Presidente, anarevalerappresentante del Gaverna, colleghi sena-tari, le madifiche appartate dalle Cammis-siani riunite del SenatO' al testa approvatadalla Camera dei deputati del pravvedimentalegislativa concernente gli interventd urgeI1l1:iper ]a ammini'strazione straordimvria delleaziende in crisi, haJD!nasuscitata nel GruppO'dena sinistra indipendente ed in me, sardi-sta, nan lievi perplessità.

SiamO' stati come i calleghi degli altriGru:ppi convinti assertari dell'inderagabileesigenza di elaborare unO' strumenta legisla-tiva nuava ed originale, che consenta al po-tere pubb1Ì1Cauna più incisiva e penetrantecapacità d'interventO' nel gaverna deWappa-rata industriale aperante nel paese, rican-ducenda a caeren:z;a e razianalità le atti-

virtà praduttive nei settO'ri portanti della na-stira ecanomia.

Abbia,ma ritenuta e riteniamO' che l'abban-donare amende gravate da rilevante espasi-ziane debitaria alle ardinarie procedure del-la legge fallimentare signifkherebbe mnesca-re orisi irreversib.iJli di allarmanti proporziO'-ni, le quali pravacherebbera effetti scan-volgeIllti sul piana sociale, ecanomi:ca e ci-vile. Decine di migliaia di operai verrebberolicenziati ed enarmi investimenti, prevalen-temente pubblici, andrebbero vanificati. Unarilevante quota del nastrO' cammercia canl'estera verrebbe cancellata dal mercatO' m,.ternazianale e verrebbe ulteriarmente aumen-tata la dIpendenza italiana dalile impartazio-ni dall'estera; la nostra bilancia cammercialepO'i sarebbe pericalasamente risaspinta versapassività di un nan lantana passata. La credi-bilità steSlsa e il pesa palitica del nasltrapaese risultetrebbero danneggiati.

Ma siamo cansapevoli che sul piana in-terna a pagare le più dure canseguenze sa-rebberO' i lavoratari e in particolare quellideLle regioni meridiana1i e delle isale, nelcui ambita territariale sana, in larga preva-lenza, insediate lIe im.prese in crisi. MeI1l1:revi parla ha ben presenti i circa diecimilaoperai sardi licenziati a m cassa dntegrazia~ne dipendenti dalle industrie chimiche e pe~tlralchimiche della SIR~RUMIANCA, dellaANIC~MONTEDISON, della Metallurgica delTirsa e di tante altre imprese esterne d:aqueste dIpendenti o can esse callegate. Pensoai centri industriali di Cagliari, Ottana, Par-to Torres, sorti 'all'insegna palitica deLla ri-nascita, oggi coinvO'lti glabal.llle:nte nella ari-si, ridatti, Cagliari in particalare, a mutatestimanianza di un fallimentO' inaccettabilee, come tale, fermamente respinto, nan soladagli aperai in .Jatta, ma d~ coscienza ci-vile di tutti i sardi, più che mai decisi a nonsubire passivamente le impO'siziO'ni e le pre-varicazioni esterne.

n problema quindi 1Jravalica il pur signi~ficativa ambita ecanomico in cui trava lasua genesi per acquisire chiare e precisecannotazlani palitiche. Esce dalla sua di-mensiane di interesse privata per cainval-gere, in lermini inequivoci, l'interesse pub-blica. Emerge così il signifioata palitico del

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Senato della Repubblica ~ 16860 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

provvedimento legislativo, vòlto non certo asalvaguardare gli inrteressi di imprenditorii'l1etti~ o disinvolti e spregiudicati ne:Ha ge-s\tione di aziende £inanziate con den.a>ropub-blico, sibbene Le aziende stesse 1m.vista delruolo cui aJSsolvono neloontesto sociale, eco-nomico e civile nel quale sono inserite.

Ho già detto !ChedJ provvedimento rispon-de ad una precisa esigenza di moralizzazio-ne. Di fatto le grandi aziende, anche se no-toriamente in crisi, hanno operato e conti-nuano ad operare extra legem e contra le-gem, fidando in un vero e proprio regimedi impunità, tacitamente concesso, non solodai creditori pI1ivarti, ma daJ1l0 stesso po-tere pubblico. n terrore che con il laTo fal-limento vengano sconvolti equHibri sociali.ed economici, formarti!si per gLi effetti pro-mozionaLi suscitati dalle aziende, crea unarete di condizionamenti, di protezioni, dicomplicità; costdnge lo steSiSO potere pub-blico ad intervenire con ulteriori agevola-zioni finanziarie, insufficienti, di norma, asuperare la crisi, ma, co.munque, suffircientia gwrantire, nel breve periodo, l1a soprav-vivenza aziendale ed occupazionale.

L'imprenditore gode oosì di uno statusdi irresponsabilità profondamente immorailie \

e socialmente pericoloso; mentre, per con-tro, gli opemi, ti:<sindacati, le forze socialidebbono subire una perma:nente condizionedi precarietà, di insJC11Tezzache limita e de-qualifica la loro capacità contrattuale.

L'azienda cessa così di es.sere strumentopropulsore di progresso, di vllita, per degra-darsi a centro di assistenm, di clientela po-litica e, in ultdma anailÌ!si, di corruzione.

Con il provvedimento sottoposto al no-stro esame si taglia netto con gli avvilenticompromessi di cui parlavo; si eS/tJrometto-no dalla gestione gli imprenditori inetti, opeggio, e si dà vita ad una nuova gestioneaffidata ad uno o più commissari-im;prendi-tori, di nomina pubblica, dI cui compito èquello di attivare, entro un termine stabili-to, il processo di rtsaDJaIIlento dell'azienda,assiourando, con la continuità produttiva ela permanenza nel mercato dell'azienda, lasalvaguardia dei posti di :I:avoro.

La previsione legislativa offre all'Ìiniziativadel oommissario un'ampia ed articolata fa-

scia eLi'poteri che, sotto tI controllo del Mi-nistro, del CI.PI e del comitato di sorveglian-za, garantisce il corretto persegujmento ,del~le finalità pubbliche :che sono. ,wlllabase dcl-l'intervento del Governo..

Siamo certo cO'nsapevoli deHa naturastraordinaria di tale provvedimento, che siconfigura sottO' l'aspetto giuridico. quale ec-cezione alle ordinarie procedure previste dal-la legge fallimentare; proprio per questo sa-rebbe stato forse megliO' evitarne J'istituzio~nalizzazione con la previsione astratta di tut-ti i possiooli casi che, verifiicandosene i pre-supposti, potrebbero in avvenke esserne di~sciplinati e limitarsi alla IDdividuazione pu-ra e semplice delle grandi aziende oggi incrisi: aVlremmo fatta maggioce chi'arezza ela-borando Uil10strumento più penetrante edaderente alla reaJltà in atto.

Ma anche seguendo quest' altra solUZJionenon ci saremmo potuti sottrarre all'esigoozadi dar vita ad istituti giuridici che costi-tuiscono una eccezione a quelli ordinari. Inverità questi denunciano ,la loro età e si di-mostranO' superati ed incapaci di dare unarisposta adeguata al multiforme e diné\lffiicoevolversi della moderna economia. Questaesperienza legislativa potrà quindi rivelarsiindubbiamente utile nell'affmntaife la rifor-ma del nostro ardinamento giuridico anchenella specifica materia delle procedure f'aMi-mentari.

Quel che va sottoJineato è l'alssolluta im-praticabilità di ques,te, posto .che la loro ap-plica:zJione condUlI'rebbe all'arresto delleat-tività produttive, all'estromissione dal mer-cato deLle aziende ed al licenziamento gene-ralizzato degli addetti con tutte lIe conse-guenze di ordine economico, sociale e poli-tico faoilmem.te prevedibili. Nè mi pare checon l'odierno provvedimento si violi il prin-cipiO' costituzionale deLla par candido per-chè il diverso trattamento riservato alle gran-di aziende trova la sua piena legittimazionene1la diversità dei presupposti e nel preva-lere dell'interesse pubblico su quello privata.

Siamo altresì concordi sul metodo. prescel-to per l'individuazione delle condizioni og-gettive che debbono sussistere per attivarel'intervento pubblico.

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16861 ~

382" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

Dissentiamo però fermamente dal cont:.et-to seguho dalle Commissioni 'riunite del Se--nato ne1lia valutazione del concetto di grup-po. È ques<to un organismo complesso, strut-turato sulla base di artioolazioni divense,ma coerenti e cOIIJJvergentiail perseguimentodi finalità che sono comuni ed essenzialdJper l'attività di tutte le COIllponemti dell grup-po medesimo. Seguendo un diverso ordineconcettuale, il gruppo viene dilsarticolarto.L'esempio che citava poc'OO2Jiil collega Be-nedetti mi pare sia emblwnatico. E verreb-bero coinvolte nel provvedimento esclusiva-m\.~nte quelle aziende che l'i:rnprenditore hasospinto nelle sabbie mobi!li della esposizio-ne debitoria, sailvaguardamdo al possesso del-lo 8>te3:SOquelle che hanno prosperato pro--prio sulla rovina delle pri.me.

Si perpetuerebbero così una logica e unaprassi di Hpo alSsistenziale, contim.ruando adaddossare alla coHettività gli sperperi, lemalversazioni, i passivi del gruppo e riser-vando all'imprenditore Isolo gli utili.

Ceroto sono ben consapevole che di ciò sipotrà disquisire con pregevoli quanto dottedissertazioni giuridiche ed economiche, mala sostanza politica del risultato resta lasquallida vittoria dei furbi ohe praticano lamorale della sodalizzazione deLle perdite edella privatizzazione degli utili, cosa di cuianche il più sperduto ed emarg1nJato conta-dino deUe nostre campagne è amaritlTIenteconsapeva1e.

Nè a superare questo trattamento di im- Iprudente privilegiG socconre il ricorso aHa'

I azione revocatoria, cui faceva riferinwntoI

pac'ami il collega Dabor, proponibile daicommissari, essendo a tutti nota la estremamacchinosità e lungaggine di questa proce-dura. Per giungere alla senten2Ja occorronoanni, mentre questo provvedimento si ca-ratterizza per la sua urgenza e tempestività.

Per queste considerazioni, ove esse non ve-nissero superate con adeguati emendamenti~ di cui diciamo subito che quello propostoall'articolo 3 dai colleghi del Gruppo comuni-sta ci trova del tutto concordi ~ rifiuteremo

il nostro voto al provvedimento, dichiaran-do l'astensione del Gruppo delJa sdrnistra in-dipendente e del Partito sardo di azione. (Ap-plausi dalla estrema sinistra).

P RES I D E N T E. Dichiaro chiusa ladiSlCussione generaile.

Ha facoltà di parlare il re1atore senatoreCarboni.

C ARB O N I, relatore. Signor Presi-dente, onorevole Ministro, onorevoli cotLle-ghi, è stato qui ricordato che ci troviamodi fronte a una g.rave crisi dei grandi grt1[>-pi Ìir1dustriali. Tutti abbiamo infatti presenti

'Èproblemi che investono la SIR, la Liquigas,la Liquichimica, la Maraldi. Quest:Ja crisi fi-nisce per avere pesanti riflessi negativi sottoi profili produttivo, occupazionale ed ec0-nomico generale e genera ma/Jessen socialii cui effetti SOiIlOevidenti e rischiano di rap-presentare una minaccia per Ila stessa stabi-lità del~'ordine pubblico.

Presidenza del vice presidente C A T E L L A N I

(Segue C ARB O N I, relatore). Lacrisi delle grandi imprese rischia inoltlre diestendersi a tutto :LItessuto delle ima:>resepiccole e artigialllie che operano in funzionedei grandi gruppi.

Gli strumenrti giuridici tradizionali ~ 10

ha ricordato il collega Agrimi ~ i tradizio-naM procedimenti conOOI'suali risultano ina-guati a far fronte MIe necessità di un sem-

I pre maggiore raccordo con le slCelte di pro~gramrnazione economica e comportano co-munque costi sociali troppo alti, colpendoin particolare l'occupazione, cioè migliaia dilavoratori. Si SiPiega:no quindi glli:interventipubblici che non solo nel nostro paese, main tutto ilmondo hanno luogo per evitìaJreche imprese in !Crisi, quando SOlllOdi grandidimensioni, escano dal mercato.

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Senato della Repubblica ~ 16862 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

L'opportun.ità di ISpeciali procedure sosti~tutdve del faJ1limento per Je ipotesi nuove simanifesta nei diversi paesi europei ed ex:traeuropei. Di qui la necessità di individuareuna nuova procedura di fronte alla insuffi~cienza degli strumenti giuridici tradizionaili.Da questa esigeaua è nata J'idea di una pro-cedura di amministrazione straordinaria,prevista dal decreto al nostro esame e che ilcollega Agrimi ha ampiamente illustmto.

Non possiamo dimenrtIicare ~ per rispon-dere alllChe ad alcuni interventi ~ che duesono le condizioni generali che hanno fattoe fam.no da cornice 'al provvedimento in que-stione. La pI1ima può riscontrarsi neJ fatltoche la ricerca di un moderno diritto dellaecOiIlomia, che è un obiettivo necessario eda assumersi in via ordinaria sotto la spin~ta di una positiva evoluzione economilca ~

e noi lo sriamo affrOiIltando ~ si pone iIn~

vece oggi con urgenza sotto J'impatto di OOisiparticolari negativi qttaJli quelli che ho ci~tato, che finiscono per condizionare la linea~rità della ricerca, vuoi perchè viene meno laproporzione tra l'eccezione e la regola, vuoiperchè ill timore di ,distOI'Cere l'ordinamentogeneraile per il soddisfìacimento di obiettivilimitati rende cauti nell"apprezzamento del-le novità di più larga portata.

La seconda condizione è ,che mentre si n-scopre una certa sensibilità verso le regoledel mercato, l'antico prÌ11cilpiosecondo cuil'azienda malata va prestamente isolata perevitare il CO!Iltagiofinisce per rivelatre Ja suainapplicablliità in termini meccanici non ap~pena se ne torna ad udire l'esigenza e il'au-spicio. Ad una finalità sociale rilevante sem-pre, e tanto più nella fase eICO!11omiooin cuiviviamo, si aggiunge UInaragione economica,vale a dire che l'entità dei processi di in~tegrazione, le dimensiond deLl'indotto porta~no con sè il vincolo della sostituzione del~l'imprenditore nella continuità de1ù.'eserciziodell',impresa.

Infatti nella realtà ci troviamo di frontea g:ruppi nei quali alcune parti sono risana~bili, per aLtre si possono agevoJmente tro-vare compratori, altre non possono necessa~riamente essere sottratte alla liquidazione,altre ancora per fina1ità sociaili dovranno

essere mantenute in produzione ,sia pure inperdita.

Non è a caso ~ lo ha ricordato iiI senato-re Agrimi e lo ha ripetuto il senatore Bene-detti ~ che il nodo centrale del provvedi~mento sia stato individuato dad dibattitoin quello dei gruppi, essendo il nostro ordina-mento tuttora privo di una a.ppropriata no-zione di gruppo la quale viene presU[>postaaccessoriamente, senza fondarla, in queiprovvedimenti, come la legge n. 675, nei qualisi fa I1iferimento a {( collegamenti tecnici, OP&rativi e finanziari che configurano l'apparte~nenza ad uno 'Stesso gruppo» e peiI'altro aisoli find della legge.

Ecco quindi che non è da meravigliatrsise nel momento in cui la J:egislazione ita~Hana si appresta a fare un passo in avantiverso il riconosoimento giuridico dei grup-pi economilCi, quesrto passo in avan,ti possasembrare insufficiente di fronte ad esigetl1Zecontrastanti, che quasi si elidono, intorno al-la estensione alle società non jn:solventj omeno del cong:lobamento ne1la procedUJI'a diamm~niS'tramone straordinaria.

Onorevoli colleghi, credo che non possia-mo non esaminare ill provvedimento che ab~biamo varato ~ e del resto è nota l'atten-zione con cui l'abbiamo seguìto e lo abbia-mo ripreso in esame anche dopo che erastato approvato neLl'altra Camera ~ COIIl lanecessaria lungimiranza, guardando non soloagli effetti immediati delle norme, nè sola-mente a1ù.eloro conseguenze sul piano stret-tamente giuridico, ma soprattutto al circuitodelle attese e dei timori che si suscitano,al I1ischio di porre in essere fattori ulterioridi crisi, a:lla possibilità che sul piano dellecondotte finanziarie e aziendali si giunga adottenere risultati opposti a quelli perseguiti.

Non è superfluo ricordare la ratio del prov-vedimento, che instaura una procedura nontanto finalizzata al soddisfacimento dei di-ritti dei credi tori, la cui tutela è più unanecessaria condizione che un fine, quanto,piuttosto, volta a garantire l'obiettivo socia-le della contiInuità della gestione aziendale edelle attiVlità produttive anche sotto il pro-filo dei livelli occupazionali, nonchè a ren-dere quindi possibili, anzichè la liquidazione,il recupero e il risanamento dell'azienda.

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Senato della Repubblica ~ 16863 ~

21 MARZO 1979

VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Anche la legge n. 787 ha visto una figuradi procedimento concorsuare con filnalità nonimmediatamente liquidatorje o di (cessazionedi attività, ma piuttosto di conservazione edi risanamento di 'Complessi aziendali. Manoi abbiamo visto aLla luce dell'esperienzache i consorzi, che dovrebbero essere lo stru~mento naJturale per idsolvere i problemi deigruppi indus1Jriali in crisi, WnCOIltranoa co.stituirsi 1e difficoltà e i tempi che sono sot~to gli occhi di tutti, per cui occorre unostrumento supplementare ohe consenta diprocedere più urgentemente. Uno strumen-to, quindi, che per questo suo carattere nonpuò essere considerato nella logica di unricorso generalizzato ad esso, ma deve, nellospirito, costituire una possibilità di inter~vento suppletiva ed eccezionale.

Operare diversamente porterebbe a subor~dinare ogni scelta aMa maturazione di un di-battito che ha ancora un lungo camminoda percorrere, come è quello .sul ruolo e laresponsabiJlità dell'istituzione finanziaria, enel rapporto con le imprese e nel .rapportocon le politiche che la concernono. Se si adot-ta questo criterio più pragmatico, diminuiscel'mcidenza immediata di obiezioni pur cosìinteressanti, volte ad indicare che oecorre-l'ebbe disponre di parametri per stabilirequando un'impresa sia ;rWsanabileutiilizzanoola n. 787 oppure 11decreto in esame.

In questa logica la conversione del deleTe-to è necessaria, e su questo tutti concordia-mo; dobbiaplo mettere in grado ~ lo ricor-dava il co~lega Labor ~ il Ministro dell'in-dustria di nomilnatre il commissario per laMaraldi, richiesta che ci è 'stata rivolta dal-le delegazioni dei lavoratori che hanno ID-contrato i Gruppi in questi giorni. Ma tI.aneces,sità dà conversione del decreto e 1acistrettezza dei tempi non potevano tutta-via esimerei dal ,ripeDJSare i termini in cuiil decreto è stato modificato dalla Camerasu quella che già prima indicavo come laquestione più delicata. Tale modifica colLpi-va il principio della responsabilità limitata,su cui poggia tutto IÌl nostro diritto societa-rio: e sebbene anche i princìpi non siaJ.1JOintangibili, conviene però che innovazioni diquesta (pol1tata avvengano nel quadro di in-terventi legislativi ordinari, generali e orga~

niCÌ rispetto all'intera materia. In quel casoinfatti si fornirebbe alle àmprese una modi-fica equilibrata del .loro orizzonte di azione,e non brusche variazlÌoni che nel permane--re, per il resto, di una diversa disciplina,hanno riflessi negativi sulle motivazioni del~l'intraprendere, delLa collocazione del rÌ'spar~mio, degli li!Ilvestimenti.

Il contenuto del decreto 8ulil'amminiSltra~zione straordinaria delle grandi iIl1[prese do~veva tendere a modernizzare la .disciplina delfallimento, dell' amministrazione controllata,del concordato preventivo e della liquida~zione coatta amministrativa, adattando taliistituti aille nuove realtà, ma sempre nel~l'ambito dei princìpi genemli del nostro co-dice civile. Pur trova:ndoci di fronte ad unalegislazione d'urgenza, vi è 1a necessità difar rientrare tale .legislazione nell'ambito diuna politica Jegislativa di aggiornamento de-gli istituti fallimentari. La possibilità di tra.sferimenti dalle aziende che fanno acqua aquelle cosiddette « cassaforte» esiste; esi~ste l'esigenza di colpire gli abusi societari;vanno colpiti tali abusi, ma adeguando lalegislazione jn modo coerente e corretto aldiritto fallimentare vigente, senza 'stravolge~re la legislazione attuale. Nel momento incui dobbiamo faJl1Cicarico detlle nuove situa~zioni ~ lo ricordava i.l collega Labor ~ dob-

biamo anche faIrCicarico di armonizzarle ICOndelicati princìpi e strumenti già presenti nelnostro ordinamento.

Siamo certi fino in f01IJJdo ~ chiedeva Hcollega Benedetti ~ che questa via darà irisultati sperati? Non lo 'So; è certo comun-que che ,l'emendamento :presentato alla Ca~mera stravolgeva il concetto di società perazioni e 1a configurazione dei diritti e delleresponsabilità dei soci e dei credi tori e rap-presentava elevati rischi di impugnativa perincostituzionalità, creando una sequela diazioni giudiziarie tali da bloccare l'attività dirisanamento delle aziende, che è l'obiettivoprimario che vogliamo realizzare.

Le soluzioni individuate dalla 2a e lOa Com~missione, con l'attenzione e il COiIlCOII'SOditutti, sono certamente più pratiche ed effi-caci; senza incorrere nelle conseguenze il~lustrate, 'sortiscono però gli effetti sostanzia-

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Senato della Rtpt;.bL'1i.A VIl Legislaturt.~ 16864 ~

21 MARZO 1979382a SEDUTA (pomerid.)

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li voluti; pur prevedendo il coinvolgimentoddle aziende sane nel gruppo che fa acqua,lo coordinano con 1'ordinamento fallimentarevigente. È certamente un pl1Ì!motentativo diaffrontare il problema della crisi dei grandigruppi industriali con serietà, un primo PalS-so in avanti per aggiornare la legislazioneaille nuove esigenze; non sovverte is1J1tuticonsolida.ti del nostro OIl1dinamento, contie-ne una <serie di aggiornamenti e aggiusta-menti tecnici adeguati alLa legge fallimenta-re, è un primo reale passo verso il ricono-scimento wiuridico dei gruppi economici,sposta 1'obiettivo dalla Jiquidazione al risa-namento delle imprese, permette la nominadel commissario nei confronti di quelle aziea1-de rispetto aJlle quali è OpportUiIlO interve-nire eon la massima rapidità, avendo anchepresente che tI sistema del oo;rmllissario vaconsiderato solI()una fase transitoria, di PalS-saggio dalla normativa attuale ad una incui tutto il sistema fallimentare sia :r1iIcon-siderato ed adeguato in modo da evitaredue grossi rischi: 1a destabiJizzazione socia-le e l'irrigidimento ulteriore del sistema eco-nomico.

Onorevoli colleghi, credo che, attraversol'attento, diffiidle lavoro condotto in questegiornate, prima alla Camera e poi qUli alSenato, abbiamo messo le basi !per affron-tare sUlOCessivarnente, in tempi migliori, an-che il discorso ,della morma globale del si-stema fallinlentare. Per questo penso di po-tervi nuovamente rivolgere l'invito a volerapprovare iJ decreto eon gli emendamelIltiapportati. (Applau.si dal centro).

P RES I D E N T E. Ha facoltà di par-lare il Minis11ro dell'indus.tria, dcl commercioe dell'artigianato.

In occasione della sua prima parrtecipa-mone ai lavori del SeDiato, !porgo al mini-stro Nicolazzi un cordiale saluto da partedella nostra Assemblea.

* N I C O L A Z Z I, ministro dell'industria,del commercio e dell' artigianato. Signor Pre-sidente, onorevoli senatori, a poche ore dalconferimento dell'incarico che ho ricevuto,ritengo che diverse ragioni, non esclusa una

di ordine etico, mi debbano esimare dal do-vere svolgere e approfondire argomentazio-ni su un decreto che è stato preparato, di-rei anche sofferto, e ampiamente illustratodal mio predecessore.

Colgo l'occasione per ringraziare i reù.a-t'Ori Agrimi e Carboni per Ja ampia iJlus11ra-zione, per le fondate motivazioni addotte, cheH Governo condivide; ringrazio gli interve-nuti, senatori Benedetti, Labor e Melis: alsenatore Benedetti vorrei solo ricordare, perquanto attiene la modifica dell'articolo 3,specie sull'estensione dello stato di insolven-za con conseguente solidarietà passiva alleso.cietà collegate, che già il Governo si èespresso negativamente, mentre ritiene oradi poter dichiarare illproprio assenso al testoproposto dalle due Commissioni riunite, ilquale meglio risponde all'esigenza di salva-guardare le norme vigenti del diritto falli-mentare.

Vorrei altresì \rispondere al senatore Laborcomunicandogli che questa mattina ho par-lato con il ministro Prodi, che si è dettosodddsfatto dell'accordo raggiunto con loemenda.mento 3.2; io non ho che da confer-mare questa 'Soddisfazio.ne e mantene:re lalinea che egli stesso. ha anche espressa. (Com-menti dall'estrema sinistra).

Ci richiamia;mo illfine ai criteri generaliche hanno originato il provvedimento, cheha subìto neù. corso di questi mesi notevolicambiamenti e che ha ricevuto il confortodell sostanziale assenso dei Gruppi politici,neI senso di consentire al Governo di interve-nire il più presto possibile nelle grandi azien-de in difficoltà. Questa legge è stata ispirataproprio àallo stato delle grandi aziende indifficoltà e servirà a risolvere eventuali altresituazioni che dovessero cre:arsi. Essa pD:'efi-gura altresì la riforma del regime delle so-cietà ed in partrlJcolare della legge fallimen-tare, che specialmente nell'istituto dell'am-ministrazione corutroUata deve essere adegua-ta alle esigenze dd una moderna economiaindustriale.

P RES I D E N T E. Passiamo all'esa-me dell'articoJo unico nel testo proposto daJ.-le Commissioni rriunite 2a e lOa. Se ne dialettura.

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16865 ~

382" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTOSTENOGRAFICO 21 MARZO 1979

P I T T E L L A, segretario:

Articolo unico.

È convertito in legge il decreto-legge 30gennaio 1979, n. 26, concernente provvedi-menti urgenti per l'amministrazione straor-dinaria delle grandi imprese in crisi, con leseguenti modificazioni:

l'articolo 1 è sostituito dal seguente:

Art. 1. ~ (Imprese soggette all'ammini-strazione straordinaria e norme applicabili).

~ Le imprese di cui al primo comma del-

l'articolo 1 della legge fallimentare, appro-vata con regio decreto 16 marzo 1942, n. 267,sono soggette a procedura di amministra-zione straordinaria, con esclusione del fal-limento, qualora abbiano una esposizione de-bitoria, verso istituti o aziende di creditoo istituti di previdenza e di assistenza so-ciale, superiore a cinque volte il capitaleversato ed esistente secondo l'ultimo bilan-cio approvato nonchè a venti miliardi dilire, di cui almeno uno per finanziamentiagevolati.

Quando sia stato accertato giudiziariamen-te, ai sensi degli articoli 5 e 195 della leggefallimentare, d'ufficio o ad iniziativa dei sog-getti indicati dall'articolo 6 della predettalegge, lo stato di insolvenza dell'impresa ov-vero l'omesso pagamento di almeno tre men-silità di retribuzione, il Ministro dell'indu-l'>tria,del commercio e dell'artigianato dispo-ne con proprio decreto, di concerto con ilMinistro del tesoro, la procedura di ammi-nistrazione straordinaria.

La procedura si attua ad opera di unoo tre commissari sotto la vigilanza del Mi-nistro dell'industria, del commercio e del-l'artigianato ed è disciplinata, in quanto nondiversamente stabilito con il presente decre-to-legge, dagli articoli 195 e seguenti e dal-l'articolo 237 della legge fallimentare. Larevoca del commissario è disposta su pare-re conforme del Comitato dei ministri peril coordinamento della politica industriale(CIPI). Del comitato di sorveglianza devo-no far parte, a seconda che sia composto

da tre o da cinque membri, uno o due ere-ditari chirografari, scelti tra persone parti-colarmentt~ esperte nel ramo di attività eser-citato dall'impresa. A tutti gli effetti stabi-liti dalla legge fallimentare, il provvedimen-to di cui al comma precedente è equiparatoal decreto che ordina la liquidazione coattaamministrativa;

l'articolo 2 è sostituito dal seguente:

Art. 2. ~ (Poteri e compenso del com-missario). ~ Con il decreto che disponela procedura di ammiI1lÌstrazione straordi-naria può essere disposta, tenendo ancheconto dell'interesse dei ereditari, la continua-zione dell'esercizio dell'impresa da parte delcommissario per un periodo non superiore adue anni, prorogabile una sola volta per nonoltre un anno su conforme parere del CIPI.Con successivi decreti, tenendo anche contodi eventuali richieste del comitato di sorve-gli2.nza e su conforme parere del CIPI, puòessere in tutto o in parte revocata l'autorizza-zione a continuare l'esercizio dell'impresa.

Il commissario predispone un program-ma, la cui esecuzione deve essere autoriz-zata dall'autorità di vigilanza su conformeparere del CIPI. Il programma deve preve-dere, in quanto possibile e tenendo contodegli interessi dei ereditari, un piano di ri-sanamento. coerente con gli indirizzi del-la politica industriale, con indicazione spe-cifica degli impianti da riattivare e di quel-li da completare, nonchè degli impianti ocomplessi aziendali da trasferire e degli even-tuali nuovi assetti imprenditoriali; per quan-to possibile deve essere preservata l'unitàdei complessi operativi, compresi quelli datrasferire.

Sino a quando il programma non è ese-cutivo, gli atti eccedenti l'ordinaria ammi-nistrazione devono essere specificatamenteautorizzati dal CIPI a pena di nullità. L'au-torizzazione non è necessaria per gJi atti pre-visti nell'articolo 35 della legge fallimenta-re, se di valore non superiore a lire duecen-to milioni.

Nella distribuzione di acconti ai eredita-ri previsti dal secondo comma dell'articolo212 della legge fallimentare, sono preferiti

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Senato della Repubblica ~ 16866 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

i lavoratori dipendenti e le imprese arti~giane e industriali con non più di centodipendenti.

Il compenso del commissario è liquida~to dall'autorità di vigilanza in base agli emo-lumenti spettanti ai presidenti degli enti pub-blici economici e tenendo conto della enti.tà della gestione;

dopo l'articolo 2, è inserito il seguente:

Art. 2~bis. ~ (Garanzia dello Stato). ~ IlTesoro dello Stato può garantire in tuttoo in parte i debiti che le società in ammini~strazione straordinaria contraggono con isti~tuzioni creditizie per il finanziamento dellagestione corrente e per la riattivazione ed ilcompletamento di impianti, immobili ed at-trezzature industriali.

L'ammontare complessivo delle garanzieprestate ai sensi del precedente comma nonpuò eccedere, per il totale delle imprese ga~rantite, i cinquecento miliardi di lire.

Le condizioni e modalità della prestazio~ne delle garanzie saranno disciplinate condecreto del Ministro del tesoro su conformedelibera del CIPI.

Gli oneri derivanti dalle garanzie grave-ranno su apposito capitolo dello stato diprevisione del Ministero del tesoro, da clas~sificarsi tra le spese di carattere obbliga-torio;

all'articolo 3, secondo comma, il primoperiodo è sostituito dal seguente:

L'accertamento giudiziario dello stato diinsolvenza delle società suindicate è compiu-to dal tribunale ai sensi del secondo commadell'articolo 1, anche per iniziativa del com-missario o dei commissari.

e al medesimo comma, le parole: del re-gio decreto 16 marzo 1942, n. 267, sono so-stituite dalle seguenti: della legge fallimen-tare;

all'articolo 3, dopo il secondo, sono ag-giunti i seguenti com mi:

Nei confronti delle società di cui al primocomma, ancorchè non sia stato accertato lostato di insolvenza, il commissario o i com-

miSlsari delle società poste in amministra-zione straordinaria possono esperire l'azionerevocatoria di cui all'articolo 67 de1la leggefallimentare, relativamente agli atti indica-ti ai nn. 1, 2 e 3 dello stesso articolo, postiin essere nei cinque anni anteriori alla sen~tenza dichiarativa dello stato di insolvenzadella società in amministrazione straordina-ria, e relativamente agli atti indicati al n. 4e al secondo comma di detto articolo, postiin essere nei tre anni anteriori.

Ai fini dell'esperimento dell'azione il com-missario o i commissari possono richiedereinformazioni alla Commissione nazionale perle società e la borsa, e ad ogni altro pubblicoufficio, che sono tenuti a fornirle entro tren~ta giorni. Possono altresì chiedere allaCONSOB di effettuare, allo scopo di accer~tare tutti i rapporti di carattere giuridico epatrimoniale intercorsi tra le società in am-ministrazione straordinaria e quelle passiva~mente legittimate rispetto all'azione revoca-toria di cui al comma precedente, le indaginiconsentite dalla legge 7 giugno 1974, n. 216.L'accertamento deve compiersi entro 120giorni dalla data della richiesta.

Le domande giudizi ali previste dai commiprecedenti e quelle di responsabilità cui ilcommissario è legittimato a norma deH'arti-colo 206, primo comma, della legge faHimen-tare, vanno proposte dinanzi al tribunaleche ha accertato il primo stato di insolven-za ai sensi dell'articolo 1, secondo comma,con il rito disciplinato dalla legge 11 agosto1973, n. 533. Le relative sentenze sono prov~visoriamente esecutive.

Le norme di cui ai commi precedenti sonoapplicabili anche agli atti e ai fatti posti inessere anteriormente all'entrata in vigore delpresente decreto~legge;

all'articolo 4, primo comma, sono sop~presse le parole: al momento della dichiara~zione o successivamente; al secondo comma,le parole: del regio decreto 16 marzo 1942,n. 267, sono sostituite dalle seguenti: dellalegge fallimentare;

l'articolo 5 è sostituito dal seguente:

Art. 5. ~ (Interventi di società consortili).~ Ai fini dell'acquisto di aziende, complessiaziendali o impianti appartenenti alle impre-

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Senato della Repubblica

382a SEDUTA(pomerid.)

VII Legislatura~ 16867 ~

~.

ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

se poste in amministrazione !Straordinaria aisensi del presente decreto, le società consor~tili, di cui alla legge 5 dicembre 1978, n. 787,possono costituire nuove società per azioni.

Le disposizioni del presente decreto nonsi applicano, dalla data della costituzionee per la durata della società consortile, alleimprese per il cui risanamento sia stata auto-rizzata la costituzione di società consortiliai sensi della legge 5 dicembre 1978, n. 787,nè alle società che le controllano a normadel secondo comma dell'articolo 2 della leg-ge mede:oima. Tuttavia la società consortilepuò in ogni momento domandare la dichia-razione giudizi aria dello stato di insolvenzadi tali imprese, ai sensi e per gli effetti delpresente decreto;

dopo l'articolo 5, è inserito il seguente:

Art. 5-bis. ~ (Agevolazioni fiscali sui tra-sferimenti). ~ I trasferimenti di aziende odi complessi aziendali, anche relativi a sin-goli rami di impresa, appartenenti alle im-prese poste in amministrazione straordinariaai sensi del presente decreto sono soggettialla imposta di registro nella misura fissadi un milione di lire;

all'articolo 6, il primo ed il secondocomma sono sostituiti dai seguenti:

Ai fini di quanto previsto dalla legge fal-limentare, relativamente alle imprese per lequali è stata disposta la procedura di am-ministrazione straordinaria è competente iltribunale che ha accertato lo stato di insol~venza ai sensi del secondo comma dell'arti-colo 1 del presente decreto, ferma restandola competenza ordinaria per le opposizionialle sentenze dichiarative dello stato di in-solvenza e alle sentenze di cui all'articolo 4del decreto stesso.

L'opposizione non sospende l'esecuzionedella sentenza.

La cancellazione di iscrizioni ipotecariesui beni delle imprese in amministrazionestraordinaria venduti dal commissario è or-dinata con decreto del Ministro dell'indu-stria, del commercio e dell'artigianato;

21 MARZO 1979

dopo l'articolo 6, sono inseriti i se.guenti:

Art. 6-bis. ~ (Modalità di trasferimenti dicomplessi aziendali). ~ Nei casi di trasferi-menti di aziende, impianti o complessi azien-dali o di immobili o mobili in blocco è con~sentita la vendita senza incanto e la venditaad offerta privata, previa l'autorizzazionedell'autorità di v,igilanza e sentito il pareredel comitato di sorveglianza.

Nei casi predetti, il valore dei beni da tra-sferire è determinato da uno o più espertinominati dal commissario liquidatore i qualisi atterranno ai criteri di valutazione propria ciascuno dei beni da trasferire e, quandotrattasi di aziende o complessi aziendali, adun criterio di valutazione che tenga conto,tra l'altro, della redditività all'atto della sti~ma e nel biennio successivo.

Art. 6-ter. ~ (Durata di applicazione).Le disposizioni del presente decreto si ap-

plicano sino all'entrata in vigore di una nuo-va legge di riforma del regime delle società.

P RES I lO E N T E. Avverto che gliemendamenti si riferiscono agli articoli delldecreto-Iegge da convertire così !COmepro-posti dalle Commissioni riunite.

Si dia lettura degli emendamenti presen-tati all'articolo 3.

P I T T E L L A, segretario:

Sostituire il secondo comma con i se~guenti:

« Le società indicate nel comma che prece-de, anche quando non versano in stato diinsolvenza, sono solidalmente responsabilicon l'impresa già assoggettata ad ammini-strazione straordinaria, se si accerta che fral'una e le altre intercorrono collegamenti dicarattere finanziario od organizzativo talida consentire la comunicazione degli utili odelle perdite e l'esercizio dei poteri impren-ditoriali propri di ciascun soggetto in fun~zione di uno scopo economico comune. Nellaripartizione dell'attivo di ogni singola im-presa i creditori di essa 'sono preferiti ai cre~

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16868 ~

21 MARZO 1979382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

ditori delle altre; in ogni caso restano salvii diritti dei soci non titolari di poteri di con-trollo sulla società tali da determinare, difatto, le scelte economiche.

L'accertamento delle condizioni necessarieper l'estensione della procedura è compiutodal tribunale ai sensi del secondo commadell'articolo 1, anche per iniziativa del Com-missario. Alla procedura di amministrazio~ne !Straordinaria, da disporre con separatodecreto per ciascuna società, devono esserepreposti gli stessi organi nominati con il de-creto di cui al primo comma dell' articolo 1,salvo eventuale integrazione del comitato disorvegLianza anche in eccedenza al numer-omassimo previsto dall'articolo 198 della leg-ge fallimentare ».

3.4 DI MARINO, BENEDETTI, BERTONE,POLLASTRELLI, LUBERTI, TROPEA-

NO, PETRELLA

Dopo ti terzo comma inserire il seguente:

« Alle azioni revocatorie cui sia legittimatoil commissario dell'impresa in amministra-zione straordinaria non si applicano le di-sposizioni dell'articolo 67, ultimo comma,del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, edogni altra che sottragga istituti o aziendedi credito alla revocatoria fallimentare ».

3. 1 FINESSI, LABOR

Dopo ti quarto comma, inserire il se-guente:

« Il Commissario è legittimato a proporrela denuncia prevista dall'articolo 2409 del co-dice civile contro gli amministratori e i sin-daci delle società indicate alle lettere a), b) ec) del primo comma del presente articolo.ave il tribunale accerti la sussistenza dellepiù gravi irregolarità di cui al terzo commadel citato articolo 2409 il commissario potràessere nominato amministratore giudiziariodella società i cui amministratori hannocompiuto le gravi irregolarità sopra indi-cate ».

3.2 FINESSI, LABOR

Dopo l'ultimo comma, aggiungere il se-guente:

« Nei casi di società collegate a norma del~l'articolo 3, primo comma, ove si verifichil'ipotesi di una direzione unitaria, gli ammi-nistratori delle società che hanno esercitatotale direzione rispondono in solido con gliamministratori della società in amministra-zione straordinaria dei danni da questi cagio~nati alla società stessa. Tale responsabilitàsi estende personalmente e solidalmente alsocio il quale contralli la società che ha ca-gionato il pregiudizio e che di fatto abbia de-terminato l'azione degli amministratori ».

3.3 FINESSI, LABOR

D I M A R I N a. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

D I M A R I N a. Prendo Ja parola bre-vemente per rifarmi all'intervento del sena-tore Benedetti ]l. quale ha largamente iUu~strato, nel corso della diSICUSlsionegenerale,l'emendamento 3.4. Come è stato da luiampiamente ribadito, consideriamo essenZJÌa-le questa proposta di modifica perchè a no-stro parere rappresenta l'unrico modOl per ga-rantire, attraverso la solidarietà passiva ditutte le imprese direttamenrte o indiretta-mente rinrteressate all'impresa insolvente, chenon ci siano trocchi o manorvre che pOISisa-no permettere praticamente di SlCaricaJt"esul-la collettività le perdite, salvaguardando in-vece i fondi delle cosiddette imprese ca.s'sa-forte, e le responsabiHtà di alcuni cavailillerid'industria, come sono stati qui chiamati.

Pertanto, per ,le ragioni 'ampiamente illu-strate dal senatore Benedetti, rinnoviamo InI1ichiesta del voto favorevole all'emendamen-to che porta la mia firma.

L A BaR. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

L A B OR. Signor ,Presidente, per quan~to riglJa.rd:a l'emendamento 3.1, esso è statogià ampiamente illustrato neU'inrtervento insede di discussione generale. Desidero solo

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Senato della Repubblica ~ 16869 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

sottolineare che l'articolo 67 del1a legge fal-Irl.'l11entaresottrae gli istituti e Je aziende dicredito all'azione revocatOll1ia. Sembra !peròstrano che, nelle situazioni ,che tutti cono-sciamo, :Ie aziende di credito non venganosoggettivamente coinvolte e questa è la ra~gione del nostro emendamooto.

Per quanto riguarda l'emendamento 3.2,si propone di arriochire il contenuto del-l'articolo 2409 del codice civile, collegandolocon la revocatoria propria di questo decre~to. Per di più si autorizza il tribunale ~ ilche prima, in base all'articolo 2409, non po~teva avvenire ~ a nominare, evootualmente,quale amministratore giudiziartiode1l:a socie-tà i cui amministratori abbiano compiutogravi irregolar1tà anche il commissario stes~to. Si tratta di una facoltà e non di un ob~bligo.

Infine a nostro giudizio è essenziale la !pro-posta contenuta nell'emendamento 3.3 checredo sia opportuno rileggere: «Nei casi disocietà collegate a norma dell'articolo 3, pri-mo comma, ove si verifichi !'ipotesi di unadirezione unitaria, gli amministratori dellesocietà che hanno esercitato tale direzione I

rispondono in solido con gli amministratoridella società in amministrazione straordina-ria dei dan1l1ida questi cagionati alla socie-tà stessa ».

Si tratta di un passo avanti importanteche per la prima volta recepisce tale indi-rizzo. È evidente che siamo di fronte ad unanuova ,realtà 'societaria e non più dd: frontealla vecchia azienda di tipo familiare. Abbia~mo poi affermato che la stessa responsabilitàsi estende personalmente e solidalmenJte aisocio iJ quale controlli la società che ha ca~gionato il pregiudizio, cioè il danno, e chedi fatto abbia determinato l'azione degli am-ministratori. Se un socio ha « determinato »,è facile individuarlo; ai ricordava più di uncollega anche stamane che questo socio !puòessere semplicemente un dipetndente dellaholding, un dipendente del gruppo, un di~pendente di una multinazionale qualsiasi cheappare come un socio autonomo che, conle sue decisioni, può aver cagionato alla so~cietà il danno irreversibiJe, il .danno che laporta al falLimento. Non si vede perchè, ono-revoli colleghi, non :si debba approvare in

solido tutto J'emendamento 3.3 come fer~mamente auspica il Partito socialista italiano.

P RES I D E N T E. Invito i re1atoriad esprimere il parere sugli emendamentiin esame.

A G R I M I, relatore. Signor Presidente,già nella relazione ho fatto presente come ladelineazione della figura del gruppo, cosìcome viene fuori dal decreto emendato dal-le Commissioni riunite, comincia a stabilireun certo vincolo che prende atto della real-tà, ma non può estendersi fino a travolgerei punti fondamentaH dell'attuale assetto le-gislativo deltle società. La società si fondasu due cardini essenziali. (Interruzione delsenatore Labor). La società tradizionale, nonc'è dubbio, risponde nell'ambito del propriopatrimonio, perchè è una persona giuridicadiversa da queUa dei singoli soci; il secondopunto fondamentale è che ciascun socio ri~sponde nei limiti del proprio conferimento.Noi abbiamo cominciato ad introdurre lafigura del gruppo, cioè nell'ambito del grup-po abbiamo delineato un'azione revocatoriapiù incisiva, più ampia, più specifica e piùrapida anche per il rito del lavoro che vie-ne applicato alle relative procedure. Nell'am~bito del gruppo quindi questa revocatoria èpiù aspra; dico nell'ambito del gruppo per-chè auello che interessa è certamente ilperse~uire penaJlmente i responsabili ma, es~s-enzialmente, ai fini del risanamento, è direcuperare ciò che, in pregiudizio della so-cietà, è stato alienato, ma:Iamente alienato.Certo interessa anche il perseguire la re~sponsabilità degli amministratori; ed infattil'emendamento che fa riferimento a questo,il 3.3, per la parte che riguarda gli am~ministratori, ritengo che si possa appro-vare. In questo quadro quindi come relatoredevo esprimere parere negativo sull'emenda~mento Di Marino, Benedetti ed altri perchèin modo più articolato ma non per questopiù chiaro elimina dall'emendamento già ap-provato alla Camera l'unico riferimento espli-cito agli « atti compiuti in pregiudizio dellasocietà amministrata» e sostituisce alla fra-se generica e non ammissibile giuridicamen-te (società che si trovino coinvolte in fatti

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Senato della Repubblica ~ 16870 ~ VII Legislatura

21 MARZO 1979382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

di sostanz1ale confusione patrimoniale o ge-stionale) la dizione più ampia ma non moltopiù chiara di cui, appunto, aHa prima partedell'emendamento 3.4.

Non so dove il senatore Benedetti abbialetto ~ non sono stato lettore attento come

lui deHa stampa di oggi ~ che si tratti diun gioiello di chiarezza, ma definire gioiellodi chiarezza una norma giuridica che parladi sostanziale confusione mi sembra un po'eccessivo. Ciò mi induce ad esprimere parerecontrario all'emendamento 3.4.

Parere contrario devo egualmente esprime-re ad un allargamento pericolosissimo e nonsufficientemente valutato nell'emendamento3.1 dei senatori Pinessi e Labor, che intendenon applicare a:1,J'azione revocatoria cui ,sialegittimato il commissario dell'impresa l'ul-timo comma dell'articolo 67 della legge fal-limentare, che si riferisce agli istituti dicredito. In tutta la legislazione fallimentareè prevista una deroga del genere perchè que-sti istituti sono regolati anche dalla legisla-zione fallimentare (vedi articoli 194 e 195deHa legge) in modo autonomo e diverso.Agli istituti e alle aziende di credito, agliistituti assicuratori e ad altre società sonoapplicate infatti forme di lliquidazione coattaamministrativa che li sottraggono alla pro-cedura normale, perchè <ilsistema creditizioè tale che non può essere implicato senzapericolo di ripercussioni gravi in un'azionerevocatoria generalizzata. Perciò esprimo pa-rere contrario all'emendamento 3. 1. Espri-mo invece parere favorevole all'emendamen-to 3.2 dei senatori Finessi e Labor, riguar-dante la migliore precisazione delle respon-sabilità ex articolo 2409 del codice civilecontro gli amministratori non soltanto sulpiano penale, cosa che è ovvia, ma anche sulpiano delle irregolarità di tipo civile o am-ministrativo che possono portare a conse-guenze egualmente gravi.

Parere parzialmente favorevole esprimo in-fine all'emendamento 3. 3 dei senatori Finessie Labor tendente a perseguire la responsabili-tà di alcuni amministratori. La materia, tut-tavia, non può essere regolata rapidamente eun po' superficialmente in un decreto-leggeche riguarda, come giustamente diceva il se-natore Melis, alcune società o gruppi che for-

se sarebbe stato meglio indicare espressa-mente. La norma di carattere generale do-vrebbe implicare la responsabilità del socioche domina effettivamente !'impresa. Unaelaborazione attorno a questo punto esistenella dottrina ed ha portato a conseguenzelungamente elaborate in dottrina e ,in altrelegislazioni. Non credo però che si possa,con una frase finale, nel comma di un emen-damento, inserire genericamente la conside-razione della responsabilità di un socio checontrolli dietro le quinte l'attività di ungruppo. Comunque, identificare responsabi-lità di amministratori coinvolti in una dire-zione unitaria è una cosa; altra cosa è par-lare, al di fuori degli ammini:stratori, di so-d che in quanto taM, secondo i princìpi dellasocietà per azioni, rispondono neH'ambitodel loro conferimento.

Concludendo, esprimo parere contrario al-l'emendamento dei senatori Di Marino e Be-nedetti 3.4; parere contrario all'emendamen-to 3.1 dei senatori Finessi e Labor; parerefavorevole all'emendamento 3.2 ed anche al-l'emendamento 3.3 esclusa la frase: «Taleresponsabilità si estende... » cioè l'ultimo pe-riodo.

P RES I D E N T E. Invito il Governoad esprimere il parere.

N I C O L A Z Z l, ministro dell'indu-stria, del commercio e dell' artigianato. IlGoverno è d'accordo con il relatore.

P RES I D E N T E. Passiamo alla vo-tazione degLi emendamenti.

D E C A R O L IS. Domando di par-lare per dichiarazione di voto e per richiede-re la 'Votazione per parti separate dell'emen-damento 3. 3.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

D E C A R O L IS. Signor Presidente,il Gruppo democristiano vota contro l'emen-damento 3.4, contro l'emendamento 3. 1 ea favore dell'emendamento 3.2. Vota anchea favore dell'emendamento 3.3 fino alle pa-role: «da questi cagionati alla società stes-sa ». Per questo chiedo la votazione per par-ti separate dell'emendamento.

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;:)enafo della Repubblica ~ 16871 ~

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382a SEDUTA (pomerid.)

VII Legislatura

ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFiCO

F I N E S SI. Domando di parlare perdichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

F I N E S S J. Dichiaro che il Grupposocialista si asterrà dalLa votazione dell'emen-damento 3.4.

D I M A R l N O. Domando di par-lare per dichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

D I M A R I N O. Il Gruppo comunistavoterà a favore dell'emendamento 3.1 esuccessivamente anche dell'emendamento3.2, presentati dai senatori Finessi e Labor,perchè, pur ritenendo la nuova dilsciplinadella revocatoria non suffioiente, pensiamoche con le norme proposte da:l Gruppo so-cialista si renda più efficace la nuova di-sciplina.

P RES I D E N T E. Metto ai votil'emendamento 3.4, presentato dal senatoreDi Marino e da altri senatori, non accettatonè dai relatori nè dal Governo. Chi l'appro-va è pregato di alzare la mano.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 3.1 presen-tato dai senatori Finessi e Labor, non accet-tato nè dai relatori nè dal Governo. Chil'approva è pregato di alzare la mano.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 3.2, presen-tato dai senatori Finessi e Labor, accettatosia dai relatori che dal Governo. Chi l'ap-prova è pregato di alzare la mano.

È approvato.

Se non vi sono osservazioni, la richiestadi votazione per parti separate dell'emenda-wento 3.3, presentato dai senatori Finessi eLabor, avanzata dal senatore De Carolis, siintende accolta. Metto pertanto ai voti laprima parte dell'emendamento fino alle pa-role: «cagionati alla società stessa », accet-

21 MARZO 1979

tata dai relatori e dal Governo. Chi l'approvaè pregato di alzare la mano.

È approvata.

Metto ai voti la restante parte dell'emen-damento 3. 3, non accettata nè dai rdatori,nè dal Governo. Chi l'approva è pregato dialzare la mano.

Non è approvata.

Passiamo 'aH'esame dell'articolo aggiunti-vo proposto con l'emendamento 5. 0.1. Sene dia lettura.

B A L B O, segretario:

Dopo l'articolo 5, inserire il seguente:

Art. ...

"Dopo l'articolo 4 della legge 5 dicembre1978, n. 787, è inserito il seguente:

«Articolo 4-bis. ~ Il Ministro dell'indu-stria, del commercio e dell'artigianato, unavolta approvati i piani di risanamento aisensi del precedente articolo 4, può convoca-re gli istituti di credito a medio e lungo ter-mine che esercitano il credito industrialee le aziende di credito, i quali risultino es-sere creditori dell'impresa il cui piano dirisanamento è stato approvato, affinchè de-liberino sulla costituzione di una società con-sortHe ai sensi e per gli çffetti di cui all'ar-ticolo 1, destinata al risanamento dell'impre-sa medesima.

La cost,ituzione della società consortile de-ve essere approvata dalla maggioranza degliistituti ed aziende votanti la quale rappre-senti due terzi della totalità dei crediti degliistituti ed aziende convocati per la delibe-razione.

La partecipazione alla società consortile,la cui costituzione è approvata a norma delcomma precedente, è vincolante per tutti gliistituti ed aziende convocati per la delibe-razione, i quali sono obbligati a parteoiparealla società consortile in misura proporzio-nale ai rispettivi crediti nei confronti dellaimpresa da risanare, fermi restando i limiti

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.SJenaio della Repubblica VIl Legislatura..=.:.=.~~~ ~~~ ~..~~~~

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~ 16872 ~

21 MARZO 1979382a SEDUTA (pomerid.)

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ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

previsti dal quinto e sesto comma dell'arti-colo 1 della presente legge.

È tuttavia consentito agli istituti od azien-de dissenzienti o che non abbiano partecipa-to alla votazione di rinunciare a parteciparealla società consortile negando la propriaadesione con comunicazione al Ministro del-!'industria, del commercio e dell'artigianatoentro il termine perentorio di 15 giomi dalladata della deliberazione. In tal caso le quo-te di partecipazione dei credi tori che abbia-no negato la propria adesione saranno ripar~tite fra gli istituti e le aziende partecipantiin misura proporzionale alle rispettive quo-te, sempre nel rispetto dei limiti previsti dalquinto e sesto comma dell'articolo 1 dellapresente legge.

Dalla data dell'invio della convocazionedi cui al primo comma e per i due anni suc-cessivi, gli istituti e le aziende che hannonegato la propria adesione non possono, sot-to pena di nullità, iniziare o proseguire azio-ni esecutive sul patrimonio dell'impresa peril cui risanamento è stata costituita la societàconsortlle nè possono acquistare di'ritti diprelazione con efficacia rispetto agli istitutied aziende di credito che hanno partecipatoalla società consortile medesima. Le prescri-zioni che sarebbero state interrotte dagli at-ti predetti rimangono sospese e le decaden-ze non si verificano.

Le attribuzioni di cui al presente articolopossono dal Ministro dell'industria, del com-mercio e dell'artigianato essere delegate allaBanca d'Italia» ".

5.0.1 POLLASTRELLI, DI MARINO, BENE-

DETTI, BERTONE, BONDI, FERRUC-

CI, POLLIDORO, ZANINI

BER T O N E. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

BER T O N E. Signor Presidente, chie-diamo una breve sospensione della seduta,in quanto si sta formulando un nuovo testodell'emendamento 5. 0.1.

P RES I D E N T E. Sospendo laseduta.

(La seduta sospesa alle ore 19,05 è ripre-sa alle ore 19,35).

Onorevoli colleghi, poichè la redazione dellnuovo testo dell'emendamento 5. 0.1 richie-derà ancora qualche tempo, la discussionedel disegno di Jegge n. 1600 viene momenta-neamente sospesa e si passerà alla discus-sione dei successivi argomen ti all' ordine delgiorno.

Discussione e approvazione, con modifica-zioni, del disegno di legge:

«Conversione in legge, con modificazioni,del decreto-legge 30 gennaio 1979, n. 20,concernente ,proroga al 30 giugno 1979delle disposizioni relative al contenimentodel costo del lavoro nonchè norme in ma-teria di obblighi contributivi» (1603)(Approvato dalla Camera dei deputati)(Relazione orale)

P RES I D E N T E. L'ordine del gior-no reca la discussione del disegno di legge:«Conversione in legge, con modificazioni,del decreto-legge 30 gennaio 1979, n. 20, con-cernente la proroga al 30 giugno 1979 delledisposizioni relative al contenimento del co-sto del lavoro nonchè norme in materia diobblighi contributivi », già approvato dallaCamera dei deputati e per il quale è stataautorizzata la relazione orale. Ha pertantofacoltà di parlare il relatore.

R O M E I, relatore. Signor Presidente,signor Ministro, onorevoli colleghi, per man-dato ricevuto dalle Commissioni riunite 6'"e Il a riferisco in senso favorevole al dise-gno di legge n. 1603, concernente la conver-sione in legge, con modificazioni, del decre-to-legge 30 gennaio 1979, n. 20, che prorogaal 30 giugno 1979 le disposizioni relatiiVe alcontenimento del costo del lavoro.

H « senso favorevole» non è senza pro-blemi e senza perplessità. Personalmente so-no preoccupato: il paese, le imprese, i la-voratori si attendevano legittimamente chenoi fossimo qui a varare una legge di rior-dino complessivo di tutta la materia degli

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.':!t?iWIO àella RerJU bblìc[), VII Legislatura~ 16873 ~

21 MARZO 1979382a SEDUTA (pomerid.)<====='

ASSEMBLE.", -RESOCONTO STEKOGRAn':o

sgravi contributivi; strumento necessario enon rinviabile della ristrutturazione del co-sto del lavoro.

Di ciò prendemmo solenne impegno in oc-casione del dibattito ~UJlrultima proroga del-~a fiscalizzazione degli oneri sociali; ciò pre-vedeva il piano triennale; ma la crisi dellamaggioranza che sosteneva il precedente Go-verno ha spazzato via quelle speranze, rin-viandole nel tempo.

Non nascondo la mia preoccupazione; vor-rei poter dire che questa sarà davvero l'ulti-ma proroga e che quanto non si è potutofare a gennaio, lo si farà a luglio; ma reali-sticamente le incognite sono davvero molte.

Eppure tutti siamo convinti che, se nonf,i procede ad una profonda modifica dellastruttura del costo del lavoro, gli sforzi percontenere J'inflazione risulteranno vani, dalmomento che nella situazione attuale ,ad ognipunto di aumento dell'indice del costo dellavita consegue una crescita di quasi un puntoe mezzo del costo del lavoro.

Il primo decreto-legge ~ parlo del decre-to~legge n. 15 del 1977 ~ pure iscrivendosinella logica del contenimento del costo dellavoro, fu una misura congiunturale e nondi ristrutturazione.

Per questa ragione, dovendo allora sceglie-re un criterio oggettivo, capace di individua-re le attività in favore delle quali era piùurgente intervenire, si pensò alla competi-tività internazionale. Da qui la scelta delleimprese manufatturiere ed estrattive, conesclusione delle imprese artigiane e di quelleedili ed affini.

Tuttavia la pressione dei costi ha fatto sìche i successivi provvedimenti si discostas-sero dal rigoroso criterio della esportazionee rispondessero invece ad esigenze, pur le-gittime, ma di carattere interno. A questeultime esigenze rispondono 'anche talunescelte operate dal Governo con ill decretosottoposto al nostro esame, nonchè le scel-te operate daill'altro ramo del Parlamentoin sede di prima lettura.

T,ali scelte, con l'inclusione di settori diattività sulla base di criteri diversi da quello3:dottato in origine, vengono oggi conside-rate discriminatorie dai settori rimasti esclu-si dal beneficio. Il problema si è posto in

modo particolare con !'inclusione delle azien-de artigiane; inalusione che determina unadiversità di costi tra le imprese all'internodello stesso settore di attiNità economiche.Ci renderemo meglio conto di queste V'aluta-zioni esaminando le norme del decreto-leggee gli emendamenti apportati dall'altro ramodel Parlamento.

L'articolo 1 del decreto da convertire nonsi limita infatti a prorogare al 30 giugno1979 il termine della fiscalizzazione; includeanche tra i beneficiari le imprese che, co-stituitesi come società per azioni, esercitanol'attività di progettazione di impianti indu-striali, nonchè le aziende idrotermalie leimprese di noleggio e di distribuzione difilm e di esercizio delle sale cinematogra-fiche. Al riguardo è stato fatto rilevare che,se la progettazione appare coerente con i cri-teri di competitività internazionali più voltericordati e se l'inclusione delle aziende idro-te:rmali sana una discriminazione della pre-cedente legge di proroga che aveva inclusosoltanto le terme collegate con gli alberghi,non altrettanto si può dire per ila distribu-zione dei film e per le sale cinematogra-fiche. Perchè ~ si è chiesto ~ includere lesale cinematografiche e non anche il settoreautotrasporti e le lavanderie industriali?

Come dicevo, la Camere ha invece inclu-so le aziende artigiane che non hanno moltoa che fare con i problemi dell'esportazione,anche se rappresentano un'area sociallmenterilevante del nostro sistema economico.

La ratio di questa scelta non è ~ o lo èsalo in parte ~ la competitività internazio-nale dei nostri prodotti: l'a ratio è più sem-pHcemente quella, comune a tutti, di conte~nere la dinamica del costo del lavoro.

Le Commissioni riunite non potevano tut-tav.iJanon interroga'fsi sulle conseguenze, an-che di natura sindacale, che !'introduzionedi una disparità di costo del lavoro all'in~terno di uno stesso ramo di industria puòdeterminare. Ciò sarebbe risultato partico-larmente sconvolgente per il settore dell'edi~lizia, dove operam.o imprese artigiane e in-dustrilali, ma dove il rapporto di lavoro èdisciplinato da un unico contratto collet~tivo attualmente in fase di rinnovo. Ancheper quest'ultima considerazione le Commis-

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Senato della Repubblica VII Legislatw'Q~ 16874 ~

21 MARZO 1979382a SEDUTA (pomerid.)~

ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

sioni riunite propongono di emendare ,tI te-to della Camera stabilendo che l'intero -set-tore dell'edilizia artigianale e industriale ven-ga riconsiderato in sede di riordina di tutt'ala materia. Viene così propasto di confer-mare l'inclusione nel provvedimento delleaziende artigiane, con esclusione però diquelle edili e affini.

È opportuno, a scanso di equivoci, preci-sare il significato della parola « affini}} chetroviamo affiancata al termine «edili}} inaltri atti legislativi, come, ad esempio, lalegge suHa oassa integrazione guadagni perl'edilizia. Con il termine « affini}} ci si rife-risce ad attività strettamente complementa-ri all'attività di costruzione, come imper-mealizzazioni, pitturazioni eccetera, ma nonad attività che producono beni utilizzatidall'edilizia, come quelle inerenti a materialida costruzione, manufatti in cemento, pre-fabbricati e via dicendo.

L'articolo 2 del decreto fissa in dieci annidalla data di assunzione del lavoratore losgravio cantributiva già prevista dal testounico delle leggi sul Mezzogiorno. La misuraè da condividere anche se non rivestiva ca-rattere di urgenza.

L'articolo 3 fissa al 25° giorno del mesesuccessiva a quella di scadenza dei pedodipaga il termine per il versamento dei contri-buti riscossi attualmente dall'INPS. Un pri-mo emendamento della Camera estende talefacoltà anche per il versamento dei contri-buti per l'assicuraziane contro le malattie.lnoiltre, sempre con emendamentO' della Oa-mera, sona state abragate le dispasiZJioni checonsentano il versamento dei cantributi conperiodicità diversa dal mese, ad esempio peri settori del credito, dei servizi tributari, deiservizi appaltati eccetera, fermo restandO'l'obbligo di veTsare tali contributi entro il25° giarna del mese successivo, con esclu-sione naturalmente dei lavaratori dipenden-ti dell'agricoltura, dei damestici e dei marit-timi, per i quali vige un sistema contributivadel tutto particalare.

La Camem ha poi aggiunto un articola3-bis secando il quale, giusta la diziane can-tenuta nella legge n. 573 del 1977, dalloaprile 1979 si cansidera espartatare abitualechi nell'anno a nella media del triennia so-

lare precedente abbia effettuato espartazia-ni superiori rispettivamente al 40 e wl 30 percento del volume di affari. Anche se si trattadi un ulteriare varca all'ammissione dei be-nefici, la narma è coerente con il ricardatacriteriO' volto a favorire le imprese espar-tatrici.

Gli artica li 4 e 5 del decreto disciplinanorispettivamente l'imputaziane della spesa ela decarrenza. La Oamera infine ha aggiuntaben sette articali aJlla legge di conversione,articali che disciplinanO' materie in larga par-te diverse a estranee rispetta al costa dellavora. Ne riferisca succintamente. Nessunaosservazione circa l'articolo 2 che chiarisceche lo sgravio contributivo previsto dall'ar-ticalo 1 del decreto-legge n. 15 del 1977 siapplica, per quanto riguarda la tredicesimae le altre mensilità aggiuntive, soltanto al-l'anno 1977, ma non agli anni successivi.

Siamo d'accordo sull'articolo 3, secondoil quale non si dà luogo a sanzioni per ine-satta a incompleta dichiélrazione azierndale aifini contributivi, purchè il datare di lavorarettifichi o integri spontaneamente la dichia-razione infedele o comunque vi provvedaentro 30 giorni dalla data della richiesta daparte dell'INPS. Vi è però da osservare cheil riferimento al quinto comma dell'articolo4 del decreto-legge n. 352 del 1978 risultaerrato. Al riguardo chiarisco che l'articolo.].del suddetto decreto stabilisce l'obbligo peri datori di lavoro di presentare wU'INPSentro il 31 marzo di ciascun anno le denuncenominative dei lavoratari occupati e com-mina, in caso di ina5'servanza di tale obbli~go, la sanzione amministrativ:a.

Il quinto comma dell'articolo 4 in parolaprevede invece l'abrogazione del terzo e defquarto comma dell'articolo 38 della legge 30aprile 1969, n. 153, che disciplinano il rila-scio ai lavoratori dell'estratto conto. È quin-di evidente che il richiamo operato nel testodella Camera è dovuto a un mero er.coremateriale e che nella fattispecie si è volutoestendere la sanatoria prevista per Je de-nunce contributive anche al'le denunce no-minative dei lavoratori. Da qui l'emendamen-to proposto dalle Commissioni riunite, cheè un emendamento di carattere n~eramentetecnico.

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16875 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

Opportuna parrebbe anche la norma del~l'articolo 5 secondo la quale le imprese ma-nifatturiere ed estrattive sono individuatecon riferimento alla classificazione ISTAT,:mche se l'ino1usione di attività non manifat~turiere tra i benefici ari della fiscalizzazioneridimensiona il significato logico di questaprecisazione. Inoltre bisognerà valutare sela scelta di questo criterio fatta ora perallora, cioè ora per il 1977, non determineràqualche problema, vista che sinO' a qui leimprese maooatturiere sono state individua~te con criteri diversi. Potrebbe ciaè nascereun problema ~ e lo chieda alI Ministro del

lavaro ~ di esclusioni retro attive can conse-guente obbligo di restituziane dei beneficifruiti durante i trascorsi anni.

L'articola 6 riguarda l'inquadramentO', aifini previdenziali, nel settore agricolo, di at-tività sicuramente riguardanti l'agricalturama che per motivi vari sana oggi inquadratenel settare dell'industria. EsprimendO' l'as~senso delle Cammissioni asservo tuttavia chela soluzione proposta risulta parziale, essen~do urgente risolvere anche i prablemi dell'in-quadramento previdenziale dei dipendenti daallevamenti zootecnici, da attività di ripro~duzione dei pesci in acque interne, da im~prese cooperative di trasfarmazione dei pro-dotti agricoli. Purtroppo il dibattito in senoaH'11a Commissione non ha fatto i progressisperati. Esprimo l'augurio che ciò possa av-venire in un prassimo futuro.

L'articola 7 introduce una sanatoria a fa-vore di quei lavoratori iscritti negli elenchinominativi dei dipendenti da aziende del >set~tore agricolo e deferiti all'autorità giudizia~ria per presunta indebita iscriziane in talielenchi. Si tratta di una soluzione socialmen-te apprezzabile tenuto anche conto del ca-rattere meramente alimentare delle presta-zioni percepite e che quindi non possanoessere rimborsate agli istituti erogatori.

Infine l'articolo 8 riguarda le nomine deivice direttori generali dei diversi enti pub~blici che vengonO' dichiarate compatibili conla legge n. 70 del 1975 sulla riforma del pa-rastato. Debbo dire al riguardo che quantihanno gridato in questi giorni allo scandaloper questa scelta dimenticano o fingono didimenticare le esigenze di funzionalità degli

enti pubblici da cui discendono le nominein questione.

Onorevoli colleghi, ho cercato di illustrarecon obiettività il contenuto delJe norme sot-toposte al nostro esame, il cansenso e levalutazioni critiche che esse hanno sollevatonelle ooe Commissioni. Sollecito ora il vo~stro consenso alle modifiche proposte dalleCammissioni riunite per le ragioni che hoindicato. ~ un consensO', quella che chiedo,dovuto ad una situazione di forza maggioreche non ci consente purtroppo di f.are diver~samente.

Consapevole di questa esigenza ribadiscola convinzione che non è più procrastinabileuna riconsiderazione globale degli sgravicontributivi per conferire razionalità econa-mica al sistema e per mod~ficare l'attualestruttura del costo del lavoro. Pur nella si-tuazione di crisi politica non sarà senza si~gnificato che il Senato assuma formalmentel'impegno di fare tra qualche mese quantonon ha potuto fare all'inizio di quest'anno.Deve essere qualcosa di più che una semplicepromessa. Il Governo ha già istituito una,commissione di studio di Uil1aproposta dilegge di riardino complessiva della materia.La si faccia assiduamente lavorare questacommissione nonostaJnt1:ela crisi affinchè al-la scadenza dell'attuale praroga si possa di-scutere il pravvedimento evitandO' di praro~gare ancara. (Applausi dal centro).

P RES I D E N T E. Dichiara apertala discussiane generale.

:È'.iscritto a parlare il senatore Gadaleta.Ne ha facaltà.

G A D A L E T A. Onorevole Presidente,anorevole Ministro, onarevoli colleghi, alnastro esame, come ha spiegata dianzi ilrelatore, è il disegno di legge di conver-siane in legge can madificaziani del decreta~legge 30 gennaiO' 1979, n. 20, cancernentela proraga al 30 giugnO' 1979 delle dispasi~ziani relative al cantenimenta del casta dellavara, nanchè narme in materia di abbli~ghi cantributivi.

Ancora una volta si tratta di discutereed approvare un provvedimentO' di praragacon decreto di urgenza.

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Senato della Repubblica ~ 16876 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 21 MARZO 1979

Noi del Gruppo comunista dobbiamo rile-vare che con la presentazione dei prim:i decre-ti di fiscalizzazione ~ questo, se non erro,è il sesto emanato ~ è emerso l'impegno delGoverno a presentare un provvedimento or-gainico e definitivo in base alle esperienze eche si doveva inserire la fiscaHzzazione deglioneri sociali in un quadro più organico dipolitica economica.

È chiaro che con questa situazione il 30giugno prossimo [si deve tornare sull' argo-mento con un altro decreto.

Dobbiamo rilevare che dalle dichiarazioniespresse in Commissione dal rappresentantedel Governo la causa di una mancata propo-sta organica è dovuta al fatto che il proble-ma si doveva definire con ]'approvazionedel piano triennale e tutto ciò non è statopossibile. Consentiteci aHora di rilevare ilfatto che, se il Governo avesse visto il lega-me stretto tra piano triennale e oneri socia-li. oggi avrebbe orientamenti definiti e nongenerici -e temporanei. In !sostanza, onorevo-li colleghi, vi è il fatto che iJ Governo haprevisto i fondi di spesa solo per i primisei mesi del 1979 e non ha potuto accoglie-re la proposta per una fiscalizzazione orga-nica e non del tutto provvisoria. Nel ,dibat-tito in Commissione al riguardo e per altriproblemi sono stati espressi dubbi e per-plessità in ordine al fatto anche che moltisettori non beneficiano ancora di fisoalizza-zione. molti sono quelli che avrebbero dirit-to allo sgravio, molti sono quelli che nonpossono attendere oltre.

Onorevole Ministro, trattasi di importanticategorie come quelle degli autotrasporta-tori non artigiani, degli addetti ana pescacostiem, degli addetti alcre ~avanderie in-dustriali. Anche questo importante e inde-r09;abile problema riteniamo dovrà essereaffrontato e risolto3!1 più presto. Resta fer-ma la nostra convinzione suna necessità didover affrontare alcune importanti modifi-che al provvedimento, e su questo argomen-to vi è necessità di tornare al più presto, perun problema di regolamentazione di tuttala materia in senso generale, di affrontarein questo quadro della fiscalizzazione gliaspetti della previdenza e dell'assistenza, iproblemi della produzione e dello slViluppo

dell'economia e del Mezzogiorno. Ma credoche 10 scopo principale ~ e su questo sia-mo tutti d'accordo ~ deve essere quellodell'occupazione e del Mezzogiorno e La ne-cessità di alleggerire la condizione del costodel lavoro.

Inoltre, non ci possi'amo sottrarre all'ob-bligo di esprimere una rÌ!serva e una 'Critioasevere alla norma contenuta nell'articolo 8del disegno di legge. Si tratta di UJllanormaintegrativa che ahera Il'aissetto [normativa or-ganicamente delineato daJ.la legge n. 70 del1975 per quanto }1iguarda (la discirplina dellefunzioni di!rigenziali negli enti ;pubblici. Lam3!teria non rientrerebbe nell'ambito di quel-la [correttamente disciplinabile con 10 stru-mento del decreto.legge e Lanorma può \Susci-tare altre deroghe, che dovrebbero invece es-sere inquadrate in una legge di revisionedella struttura degli enti. Comunque, po-niamo all' onorevole Ministro come condizio-ne che il Governo si impegni a vigilare per-chè non si dilati l'interpretazione e l'appli-cazione deH'artÌiColo 8 di questa legge aldi là dei grandi enti previdenziali per i qua-li può trovarsi una relativa giustificazionenella nomina dei vice direttori generali.

Pur con questi' limiti, dobbiamo dare attoe rilevare che sia alla Camera dei deputati ~

così come ha detto il relatore senatore Ro-mei poc'anzi ~ che in Commissione qui al

Senato abbiamo contribuito a perfezionareil più possibile questo decreto-legge, tenen-do conto anche dei fatti nuovi intervenutidopo l'ultimo decreto di fiscalizzazione: lainclusione nel decreto delle aziende artigia-ne; ma £ira queste aziende aI1tdgi!anenQn figu-rano quelle addette al settore dell'edilizia edaffini. Allo scopo, nelle Commissioni con-giunte e in Commissione lavoro stamattinaabbiamo avuto un ampio dibattito, ci sonostate proposte e valutazioni dei diveI'si Grup-pi ed anche del rappresentante del Governo:la conclusione che abbiamo avuta è chenon sono comprese queste aziende artigia-ne del settore dell'edilizia ed affini non peruna decisione di carattere punivo nè perchèsi vuole ignorare i grandi problemi di questavasta categoria del settore dell'edilizia; viè stato, infine, l'impegno comune, di tutti i

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JeiWLO della Repubbhca VII Legislatura~ 16877 ~

21 MARZO 1979382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Gruppi, ed unanrl.me è stato il consenso inCommissione di definire ,subito un provve-dimento appropriato per dare una \Soluzioneadeguata ed organica al problema del costodel lavoro anche in un settore così importan-te della vita economica e sociale del nostropaese.

Nel provvedimento si alCColgono giusteistanze anche di altre categorie artigiane,specie in questo momento particolare di gra-ve crisi economica e sociale: le istanze delleimprese di distribuzione e noleggio dei filme di esercizio delle sale dnematografiche, eper i lavoratori bmccianti si risolve il pro-blema della situazione 1ncresciosa che si emdeterminata nel campo dell'assistenza e dellaprevidenza, richiesta avanzata in primo luo-go da parrte delle organizzazioni sindacali,con una sanatoria.

Vi è poi il problema dei lavoratori fore-stali: illprovvedimento coglie gli elementi es-senziali che più volte sono Istati discussi e va-lutati nella Commissione lavoro del Senato,che avevano trovato collocazione nel disegnodi legge present'ato in questo stes,so ramodel Parlamento, a firma della Democraziacristiana, del Partito comunista, del Partitosocialista e degli Indipendenti di sinistra, mi-rante a dare necessaria soluzione al rappor-to di lavoro di carattere agricolo, non de-formandolo come si verifica nelle varie ge-stioni delle attività forestali.

Questa soluzione, aacolta nell'articolo 6 deldisegno di legge, tiene conto di una giustarivoodi:cazione del movimento sindacale chedefinisce come agricolo H rapporto di lavo-ro che oomunque si svolge neLl'attività diforestazione. Il Governa con questo decretapropone UiIla proroga deNe disposiziani inordine aJla fisca1izzazilone degli oneri sociald.

Con le :valutaziani, le praposte e le osser-vazioni fatte a nome del Gruppo comunista,dichiariamo di essere favorevoli all'approva-zione del presente disegno di legge. (Applau-si dall' estrema sinistra) .

P RES I D E N T E. È'. iscritta a par-lare il senatore Dalle Mura. Ne ha facoltà.

D A L L E M U R A. Signor Presidente,onorevole Mdnistro, onorevoli colleghi, l'esa-

me del decreto-legge di proroga della fisca-lizzazione degli oneri sociali ripropone an-cora una volta all'attenzione del Parlamentoi più spinosi problemi che investono il pae-se: l'occupazione, l'efficienza della spesapubblica, il Mezzogiorno, rammentare i qua-li non può essere interpretato come cedi-mento al gusto fine a se stesso di rinnovarela liturgia, se solo si considera quat! è l'oc-caJsione che ce ne dà lo spunto. Siamo difronte all'ennesimo provvedimento di emer-genza, che ci pare sia appunta l'occasione rea-le di riflessione per porsi due ordini di inter-rogativi: l'opportunità delle misure da adot-tare, la validità dello strumenta prescelto.

L'aver richiamato all'inizio la partata deiproblemi legati al pwvvedimento può diper sè costituire una parziale risposta alpI1imo quesito e, al tempo stessa, l'esplici-tazione della motivazione di fando che ani-ma la posizione del mio Gruppo di frontead esso.

Tutti conosciamo la stretta relaziane checorre tra costo del lavoro ed espansione ~

quantomeno mantenimento ~ della baseproduttiva e tra questa e offerta di lavoro.Orbene, sarebbe possibile dunque, in pre-senza di tali cons.iderazioni, rigettare unprovvedimento che, quantunque semplicisti-co ed imperfetto, appare nel brevis<simo pe-riodo un mezzo per evitare indesiderabili con-traccolpi sul piano occupazionale che tantepreoccupazioni desta per lo sviluppo demo-cratico e sociale del paese? Certamente no.La consapevolezza di dover contribuire co-struttivamente a questa tematica, del resto,se da un lato suggerisce l'assunzione di di-rette responsabilità nel senso del manteni-mento al 30 giugno del regime in atto ~ poi-

chè il suo brusco venir meno ricadrebbe in-discriminatamente sulle aree social1 e ter-ritoriali più deboli ~ dall'altro ha indottoalla proposizione, alla Camera, di quelle mo-dificazioni del testo originario che sono statepromQsse anche dal PSI, nell'ottica di massi-mizzare l'utilizzo dei margini di migliora-mento che esso forniva, e che sono note.

Va però aggiunto che questo nO'Il ci faritenere soddisfatti.

L'aver contribuito all'arricchimento dellastesura originaria del testo del decreto-legge

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Senato de.lla Repubblica ~ 16878 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 21 MARZO 1979

non può nè deve costituire alibi, per il Go-verno ed il Parlamento, ad un accantona-mento ulteriore della problema1Jica comples-sa che attorno ad esso sussiste.

Siamo infatti di fronte a misure opportune,sÌ, ma ancora 1argamenteirnsufficienti. È inuna tale visione che si inserisce la criticache sento di dover sollevare quindi sullavalidità sostanziale dello strumento utiliz-zato, ultimo di una !Serie troppo lunga diprovvedimenti tampone. Non è possibile nonevidenziare quali stridenti contraddizioni siimanifestino tra le esigenze strutturali chesalgono dal paese e le risposte congiuntura-li che ad esse vengono date; tra l'urgenza diintervenire ed il ripetersi di rinvii per ne-cessari approfondimenti che una revisioneorganica e tempestiva dell'intera materia ri-chiede.

È dalla inorganlicità del provvedimentoche discendono le disparità di trattamentoche ancom si ravvisano nell'ambito di al-cune categorie, disparità che IlIOIJ1si pOSiSOIIlOnemmeno tentare di elimÌll1are in questa sededata la ristrettezza del tempo a disposizione,ma più ancora per lo stato di crisi politicache tocca Governo e Parlamento.

Non può sfuggire il pericolo insito nelprotrarsi di una azione incentrata su siffat-te misure che agiscono soltanto come cor-rettivi degli effetti di un fenomeno, certa-mente non trascurabile nel contesto dellaripresa della competitività internazionale delnostro sistema e di stimolo al recupero delsottosviluppo nel Mezzogiorno, senza peròtoccarne le cause e, comunque, al di fuoridi una politica organica di carattere piùcomplessivo.

E ciò con quali conseguenze? Ci SiÌ.chiedeinfatti quale sia il costo che il sistema nelsuo insieme deve !Sopportare per questa curasintomatica. Ci si chiede soprattutto qualirÌisultati scaturirebbero da una verifica suLlaefficienza economica degli interventi finan-ziari attiVlati. Certamente non possono esse-re soddisfacenti.

Da questa analisi discende che la via dapercorrere in futuro in questo campo nonpuò essere che quella deUa ricerca e dellarimozione delle cause che agiscono in senso

distorsivo facendosi caI1ico di aggredirle concoreggio e puntualità.

L'impegno che il Governo a suo tempo haassunto per la nomina di una commissioneformata dalle -varie parti sociali per lo stu-dio di un provvedimento generale è ora chesi traduca in iniziativa concreta. Il ParLa-mento ha il dovere di chiederne conto per-chè inaccettabile sarebbe la riproposizionein futuro della medesima tematica nei ter-mini attuali.

Soltanto con uno strumento di questo re-spiro, del resto, è posSlibile ottenere chel'intervento pubblico dispieghi il suo poten-ziale di stimolo sull'economia restituendoun qUladro di certezze al posto di provviden-ze 'scoordinate, estemporanee ed ispirate piùa criteri assistenziali che di promozione dd-10 sviluppo. (Applausi dalla sinistra).

P RES I D E N T E . Dichiaro chiusa ladiscussione generale. Restano da svolgere al-cuni ordini del giorno. Se ne dia :lettura.

B A L B O, segretario:

Il Senato,

considerato che il decreto-legge 30 gen-naio 1979, n. 20, non ha potuto valutare lacondizione di precarietà economica delle im-prese addette alla pesca costiera in quantonon era possibile affrontare in questa sedeLepur fondate richieste di una categoria cheè destinata a finire se non si interviene conadeguati provvedimenti ad alleviarne la si-tuazione contributiva, gravata da oneri neiriguardi della Cassa marittima, della Cassadi previdenza marinara e dell'INPS;

rilevato che occorre intervenire anchecon provvedimenti amministrativi oltre chelegislativi ai fini di determinare una più cor-retta distinzione tra imprese di piccola, me-dia e grande pesca, con riferimento al ton-nellaggio di stazza e al tipo di reti (pescadi pesce azzurro e di altura),

invita il Governo a far proprie le preoccu-pazioni che si manifestano, allo scopo di in-tervenire concretamente in favore della ca-tegoria interessata.

9. 1603.1 MANENTE COMUNALE, ROMEI

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16879 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

Il Senato,

constatato che con il decreto-legge inconversione non sono state comprese a go-dere dei benefici della fiscalizzazione le im-prese di autotrasporto merci in conto terzie le imprese che esercitano attività di cor-riere e di spedizioniere, ad eccezione diquelle artigiane e di quelle che beneficianodella fiscalizzazione ai sensi dell'articolo 1della legge 8 agosto 1977, n. 573, in quantoesportatrici abituali di servizi;

avuta presente l'alta incidenza del fat-tore lavoro che .incide mediamente nellamisura del 60 per cento sul costo del tra-sporto;

ritenendo distorsivo e non coerente aHatendenza di una evoluzione strutturale del-Tautotrasporto verso una sempre maggioreprofessionalità e specializzazione, stimolareil trasporto in conto proprio ammesso agodere della fiscalizzazione quale attivitàaccessoria delle imprese beneficiarie;

rilevata l'opportunità di evitare danno-se distorsioni di concorrenza e discrimina-zioni all'interno del settore;

considerato, infine, che l'estensione del-la fiscalizzaziéme degli oneri sociali alle pre-dette imprese opererebbe per H contenimen-to dell'aumento dei prezzi, attenuando lalievitazione delle tariffe di trasporto, cheincidono sulle materie prime, sui semilavo-rati e sui prodotti finiti,

impegna il Governo:

ad estendere con urgenza a tutte le im-prese di autotrasporto merci iscr:itte all'al-bo ai sensi della legge 6 giugno 1974, n. 298,e a tutte le imprese di spedizione iscrittenegli elenchi di cui aHa legge 14 novembre1941, n. 1442, le norme relative al conte-nimento del costo del lavoro.

9.1603.2 PACINI, TALAMONA

Il Senato,

in sede di esame del disegno di leggen. 1603 di conversione in legge, con modifi-cazioni, del decreto-legge n. 20 del 1979;

rilevato che l'articolo 1 del predetto de-creto ha disposto che la riduzione contri.

butiva si applichi anche alle imprese checostituitesi come società per azioni eserci-tano in forma industriale l'attività di pro-gettazione di impianti industriali,

impegna il Governo

nel quadro del previsto riesame globaledel problema del contenimento del costo dellavoro ad estendere le norme sulla fiscaliz-zazione degli oneri sociali alle imprese chein forma di società per azioni esercitano at-tività di manutenzione dei predetti impianti.

9.1603.3 CENGARLE, ROMEI

M A N E N T E C O M U N A L E. Doman-do di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

M A N E N T E C O M U N A L E. Deside-ro illustrare l'ordine del giorno n. 1 ancheperchè durante H dibattito in Commissioneavevo presentato un emendamento che ri-guardava le imprese degli addetti alla pe-sca costiera; in quella sede il rappresentan-te del Governo aveva osservato che in real-tà l'onere aggiuntivo non avrebbe superatoH miliardo e 600 ~ilioni, ma che i problemierano di una certa complessità per cui laCamera non aveva ritenuto di accogliere unaproposta di modifica analoga a quella cheavevo presentato io e che veniva incontroalle esigenze manifestate dalla categoria de-gli addetti appunto alla pesca costiera. Diconseguenza .t'emendamento è stato trasfor-mato nell'ordine del giorno che ovviamentepone in grande rilievo il fatto che la cate-goria dei pescatori della piccola e media pe-sca è .destinata addirittura a sparire se nonsi interviene con adeguati provvedimenti di-retti ad aLleviare la situazione contributiva,che è gravata da oneri nei riguardi del,laCassa marittima, della Cassa di previdenzamarinara e dell'Istituto nazionale per la pre-videnza sociale.

Quindi è importante che il Governo adot-ti dei provvedimenti amministrativi, oltreche legislativi, per introdurre una più cor-retta distinzione fra le imprese eli ;piccola,media e grande pesca, con riferimento al

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Senato della Repubblica ~ 16880 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

tonnellaggio di stazza e al tipo di reti (pe~sca di pesce azzurro e pesca di altura).

Colgo anche l'occasione per ricordare, co~me ha già fatto il relatore, che imprese chein forma singola o associata si dedicano al~l'allevamento, riproduzione e selezione dianimali destinati all'a:limentazione nonchèdei pesci di acque interne, sia dolci che sal-mastre, possono avere una loro collocazio~ne nell'ambito della fiscalizzazione degli one~ri sociali. D'altra parte vi sono anche leimprese singole o associate che si dedicanoalla raccolta, manipolazione, trasformazio~ne ed alienazione di prodotti agricoli e zoo-tecnici contenuti in prevalenza nell'aziendapropria o dei propri soci. A tale riguardoil concetto di «prevalenza}) non viene me~no quando cause eccezionali connesse al~l'utilizzo degli impianti ed alla commercia~lizzazione impegnano temporaneamente e invia strumenJ:ale un maggiore utilizzo deiprodotti provenienti da terzi.

P A C I N I. Domando di paPlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

P A C I N I, Onorevole Presidente, ono~revole Ministro, onorevoli colleghi, il dise~gno di legge n. 1603 che stiamo per appro~vare esclude dai benefici derivanti dall'ap-plicazione del,le norme relative al conteni~mento del costo del lavoro e delle normein materia di obblighi contributivi le im~prese che operano nel settore della spedi-zione e deH'autotrasporto merci in contoterzi. Sia le aziende di spedizione sia quel~le di autotrasporto professionale, operandosul piano nazionale ed internazionale, svol-gono nel nostro paese un'attività economicaindispensabile, integrativa ma inscindibileda quel,la delle aziende di tutti gli altri set~tori merceologici.

Ad esse infatti fa capo, per una serie dicircostanze ambientali, 1'80 per cento deltraffico globale delle merci e quindi dellematerie prime, dei semilavorati e dei pro-dotti trasformati annualmente in Italia.

Tra i fattori di produzione deHe citate im~prese assume un posto preminente quellodel lavoro.

Ora solo una parte di queste ultime azien-de, quelle cioè aventi qualifica di esporta-tore abituale, è stata ammessa a godere deibenefici della fiscalizzazione ai sensi del-l'articolo 1 della legge 8 agosto 1977, n. 573.

Pertanto, se la fiscalizzazione degli onerisociali deve essere intesa, secondo la comu~ne opinione, come un provvedimento neces~sario ad assicurare il contenimento dei prez-zi ed il l'iequilibrio intersettoriale oltrechèinternazionale dei costi di manodopera, nonsi vede perchè tra le imprese destinatariedel provvedimento stesso non debbano es~sere comprese anche quelle che operano nelsettore autotrasporti e spedizioni.

A maggiormente avallare .la tesi esposta,valgono le seguenti ulteriori considerazioni:nel settore trasporti~spedizioni, che rappre-senta, nel sistema economico, la deJicatafase distributiva della produzione e incidecome tale sul prezzo dei beni di largo con-sumo (in particolare del,le derrate, il cuiprezzo è S'pesso influenzato per il 30-40 percento dad costi del traspor.to), la fisca1l~-zione degli oneri sociali chiaramente con~sentirebbe: anzitutto, di contenere l'aumen~to dei prezzi, attenuando la lievitazione del~le tariffe di trasporto; inoltre, di incremen-tare la produttività aziendale attraverso unaminore viscosità dei prezzi con conseguen~te possibiHtà di maggiori investimenti nelsettore, di aumento della competitività siasul mercato interno sia su queUo interna-zionale e, in quest'ultimo caso, di corrispet-tivo aumento delle entrate valutarie.

Poichè l'attività del settore in parola è diprevalente impiego di manodopera, inciden-do il costo del lavoro nella misura del 60per cento sul costo del trasporto, risultachiaro quanto utile sarebbe l'estensione delprovvedimento in discussione a questo set~tore.

Inoltre, accordando la fiscalizzazione de~gli oneri sociali alla industria e negandolaal settore trasporti e spedizioni, si viene afavorire H trasporto in conto proprio, effet~tuato dalle industrie come attività accesso~ria a tutto danno dell'attività di trasportoprofessionale, esercitata appunto dalle dit~te del settore autotrasporti e spedizioni, co~me servizio specializzato e quindi più eco~

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16881 ~

382" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

nomico, più efficiente e più aggiornato sulpiano tecnologico.

In altri termini, con misure fiscali di talgenere, si incoraggia all'interno del settoredell' autotrasporto quel proliferare abusivodel « conto proprio» che la legge n. 298 del1974 ha inteso viceveJ:1sa eliminare, per laconcorrenza i1llecita che può rare al «'COtl~to terzi » e al fine di assicurare i presuppo-sti del progettato rilancio dell'auto trasportoprofessionale.

Espresse queste considerazioni a sostegnodell'ordine del giorno da me presentato as~sieme al collega Talamona, rivolgo all'ono-revole Ministro una viva sol,lecitazione a far-si carico dF~iproblemi che ho esposto e cheriguardano un settore significativo dell'eco-nomia del paese.

C E N GAR L E. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

C E N GAR L E. Signor Presidente, ono-revole Ministro, onorevoli colleghi. Nelle se~dute delle Commissioni riunite finanze e te-soro e lavoro ci siamo proposti di non esten-dere ad altre categorie i benefici della fisca-lizzazione anche perchè il provvedimento alnostro esame è sostanzialmente un provvedi-mento di proroga, per cui i:l problema deillafi.scalizzazione dovrà trovare una sua logicacollocazione in un disegno di legge organicoche abbracci tutti i settori che si intendonoagevolare. Di qui la necessità di segnalareal Governo, oltre quei settori evidenziati dalrelatore e dai colleghi Manente Comunalee Pacini, un settore 'Come quello de1la manu~tenzione degli impianti industriaJ1i, attraver-so l'ordine del giorno che ho avuto l'onoredi presentare. Soprattutto negli ultimi tem-pi il settore delle imprese che curano lamanutenzione di impianti industriali si ètrovato in gravi e crescenti difficoltà perl'aumento degli oneri contributivi che inci-de evidentemente sul costo della manodo-pera. All'interno del mercato nazionale ciòprovoca un'azione punitiva nei confrontidelle imprese in regola con i contratti e ivel1SaIIlenti .dei contributi; poichè, trovatesiqueste con dei costi e quindi con dei prezzi

nettamente superiori a quelli dei troppi con~correnti privi di scrupolo che effettuano Ja~varo nero, sono costrette a rinunciare a quo-te di mercato e quindi a non favorire rau-spicato aumento dell' occupazione. Ciò poneun problema anche per quanto riguarda lapartecipazione delle nostre imprese alle ga~re internazionali. Una ,diminuzione del costodi lavoro per queste imprese ritengo possaconsentire non solo H mantenimento degliattuali livelli occupazionali, ma altresì po-trebbe favorire l'assorbimento di significa~tive quote di manodopera.

Oltre a ciò è facilmente comprensibile co~me l'ammettere queste aziende ad usufruiredeHa fiscalizzazione degli oneri sociali puòcostituire uno sprone anche per le aziendeminori del settore a regolarizzare la posi~zione contributiva dei propri dipendenti.

Con l'ordine del giorno presentato affidoall'attenzione del Governo questo problema,augurandomi che alla scadenza della proro-ga esso trovi la collocazione adeguata nel~l'organico provvedimento sulla fiscalizzazio-ne auspicato da tutti i Gruppi politici.

Nel ringraziare il relatore Romei per lasua ampia e documentata relazione ed i col~leghi che si sono impegnati a dare al prov-vedimento, con adeguati emendamenti, unasua omogeneità anche per quanto riguardal'iIJ!serimento ai benefici della fiscalizm.ziK>..ne degH ar.tigiarui" coJ,go J'occa:sione ~ se miè consentito, signor Presidente ~ per annun-ciare sul disegno di legge 1603 il voto favo-revole del Gruppo ddLa democrazia c.rl~stiana.

P RES I D E N T E. Ha facoltà di par-lare il relatore.

R O M E J, relatore. Ringrazio i colleghiGadaleta e Dal,le Mura per il contributo fOT~nito ad integrazione di quanto ho detto. Inparticolare ringrazio i,l senatore Gadaletaper essersi associato al ,mio rammarico pernon essere potuti pervenire a quel provvedi-mento di ristrutturazione organica del co-sto del lavoro che era negli auspici di tutti.E penso che sia da ,lui condiviso pure il ram~marico per 1'ulteriore ritardo che la crisi po-litica inevitabi,lmente comporta.

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Senato deJla Repubblica ~ 16882 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARzo 1979

Quanto all'articolo 8 di chiarimento sullalegge n. 70 del 1975, è vero che esso esulacompletamente dall'ambito proprio dell'ori~ginario decreto~legge che è quello del con~tenimento del costo del lavoro, ma è verotuttavia che analoga censura potrebbe es-ser mossa ad altre norme introdotte dallaCamera nella legge di conversione.

Nel merito ho già detto. Si tratta di unanorma dettata da esigenze di funzionalitàdegli enti pubblici previdenziali. Non deb~bo aggi ungere altro se non ringraziare anchei senatori Cengarle, Manente Comunale ePacini per i,l contributo fornito con i loroordini del giorno sui quali concordo.

P RES I D E N T E. Ha facoltà di parla-re il Ministro del lavoro e della previdenzasociale.

s C O T T I, minis tra del lavoro e dellaprevidenza sociale. Signor Presidente, ono~revoli senatori, esprimendo il mio ringrazia~mento al senatore Romei per la relazioneed a coloro che sono intervenuti nel dibat-titO, devo sottolineare due cose in via pre-gludiziale. Innanzitutto noi siamo arrivatia questo ,provvedimento dopo aver presen~tato in sede di piano tI1iermale Ul1Japropostadi unificazione delle aJiquote contributive edi manovra sulle stesse collegata agli obiet-tivi settoriali e generali di politica economi~ca. Secondariamente, gli studi tecnici sonostati compiuti da parte del Ministero e del~l'INPS ai fini dell'unificazione del~e aliquotee poi abbiamo costituito la commissione, se-natore Dalle Mura, che è in grado di potereanche in questo periodo lavorare sulla ba~se degli studi tecnici che avanzano una seriedi proposte e di soluzioni alternatirve sullaunificazione delle aliquote contributirve e sul~la manovra di riduzione.

Detto questo, concordo anch'io che l'at~tuaJe provvedimento, essendo una prorogadi una misura congiunturale adottata in unmomento particolare agli inizi del 1977 difronte alla crisi ddl'autunno 1976, presentatutte le caratteristiche di inadeguatezza chequi sono state sottol<ineate,

Devo dire al senatore Romei che l'esten~sione del beneficio contributivo alle imprese

-cinematografiche di distribuzione ed eserci-zio è avvenuta a seguito di un ordine delgiorno del Senato in occasione dell'esamedel passato decreto e che, tuttavia, ai finidell'esportazione il complesso dell'attivitàcinematografica è essenziale per la produ-zione interna e la stessa entità degli incassideHe sale cinematografiche incide ai fini del~le possibilità di esportazione.

Per quanto riguarda alcuni aspetti parti~colari che sono stati qui sollevati a propo-sito degli articoli 3 e 4, riguardanti ,le misu~re adottate in materia di denuncie contribu-tive nell'agosto scorso e rafforzate dalla leg~ge finanziaria, gli effetti di tali misure sisono fatti sentire in termini positivi. Il get-Wo contributivo de] mese di gennaio 1979è superiore al gettito contributivo del gen-naio 1978 di oltre il 40 per cento. L'azionedeterrente e pratica delle norme in questio~ne è stata quindi estremamente positiva.

Per quanto riguarda l'articolo 5, vorreidire al re latore che non siamo di fronte auna interpretazione autentica che opera extunc, ma di fronte a una intenpretazioneche opera da oggi. Quindi le questioni chein questo momento sono in discussione an-che di front~ alla autorità giudiziaria nonsono pregiudicate dalla norma dell'articolo 5.

Per quanto riguarda l'articolo 8, è statochiesto un preciso chiarimento della sua por-tata. Vorrei dire con molta chiarezza chenon è possibile immaginare che i grandi entiprevidenziali, facciamo il caso specifico del-l'INPS che amministra complessivamenteprestazioni per oltre 22.000 miliardi, possa~no essere gestiti da un solo direttore gene-rale senza una di'rezione generale che abbiauna sua articolazione e una oaipaCità di CIOIOr~dinamento e di controllo deLle diverse ge~stioni ;previdenzial:i.

Circa la richiesta che viene fatta di unimpegno del Governo a vigilare perchè ,l'ap-plicazione della norma sia relativa solo aigrandi enti previdenziali, assumo formal~mente questo impegno per quanto riguardala responsabilità del Ministero del lavoronei confronti degli altri enti che rientranosotto la sua vigilanza.

Per quanto riguarda gli ordini del giorno,debbo dire che, nel merito della questionesoUevata nell'ordine del giorno del senatore

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Senalo della RepublJUca ~ 16883 ~ VII Legislatur(l

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

Manente Comunale, concordo sulla giustez-za della impostazione, come anche per gli al-tri due ordini del giorno, ma debbo far pre-sente che siamo di fronte a un Governo nuo-vo che non ha ancora -definito il suo pro-gramma e che non si è ancora presentatoalle Camere. Pertanto posso accogliere que-sti ordini del giorno come raccomandazione,non più di questo, stante la situazione neHaquale ci muoviamo.

P RES I D E N T E . Senatore ManenteComunale, insiste per !a votazione dell'ordi-ne del giorno il. l?

MANENTE COMUNALE. N~insisto.

P RES I D E N T E. Senatore Pacini, in-siste per la votazione dell'ordine del giornon. 2?

P A C I N I. Non insisto.

P RES I D E N T E . Senatore Cengarle,insiste per la votazione dell'ordine del gior-no n. 3?

C E N GAR L E. Non insisto.

P RES I D E N T E. Passiamo all'esamedegli articoli nel testo proposto dalle Com-missioni riunite 6a e Ita. Se ne dia lettura.

B A L B O, segretario:

Art. 1.

È convertito in legge il decreto-legge 30gennaio 1979, n. 20, concernente proroga al30 giugno 1979 delle disposizioni relative alcontenimento del costo del lavoro nonchènorme in materia di obblighi contributivi,con le seguenti modificazioni:

All'articolo 1, primo comma, dopo le pa.role: si applica altresì, sono inserite le se-guenti: alle imprese artigiane, escluse quelleedili ed affini, limitatamente ai lavoratoridipendenti e con esclusione dei titolari e deicoadiuvanti, nonchè.

21 MARZO 1979

All'articolo 3, S0110 aggiunti i seguenticommi:

Il termine di cui al comma precedentesi applica anche al versamento dei contri-buti dovuti all'Istituto nazionale per l'assi-curazione contro le malattie, nonchè alleCasse mutue provinciali di malattia di Tren-ta e Balzano.

A decorrere dal periodo di paga relativoal mese di aprile 1979 sono abrogate le di-sposizioni che COTlsentono ai datori di lavorodi effettuare il versamento dei contributi dicui ai commi precedenti con periodicità di-versa da quella mensile.

Resta salvo quanto previsto dalle vigentidisposizioni relativamente ai contributi do-vuti per gli operai agricoli, gli addetti aiservizi domestici e familiari nonchè ai con-tributi dovuti alle gestioni della Cassa na-zionale per la previdenza marinara.

Sono fatte salve inoltre le disposizioni dicui all'articolo 6, terzo comma, del decretodel Presidente della Repubblica 26 aprile1957, n. 818.

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

Art. 3-bis.

Con effetto dal 10 aprile 1979, ai fini dellaapplicazione del presente decreto, si conside-ra esportatore abituale, giusta la dizionecontenuta nella legge 8 agosto 1977, n. 573,chi nell'anno o nella media del triennio so-lare precedente ha effettuato esportazioniper un ricavo complessivo, tenendo contoanche dell'esportazione effettuata tramitecommissionari, superiore rispettivamente al40 e al 30 per cento del volume d'affarideterminato a norma del decreto del Presi-dente della Repubblica 26 ottobre 1972,n. 633, e successive mooificazioni, con esclu-sione dell'ammontare delle cessioni di beniin transito depositati in luoghi soggetti avigilanza doganale.

(E approvato).

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SenatO' della Repubblica ~ 16884 ~

21 MARZO 1979

VII Legislatura

382a SEDUTA (pomericl.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

Art.2.

Il credito contributivo relativo alla tre-dicesima mensililà di cui all'articolo 1, pri-mo comma, del decreto~legge 7 febbraio1977, n. 15, convertito, con modificazioni,nella legge 7 aprile 1977, n. 102, si intenderiferito alla sola tredicesima mensiIità corri-sposta nell'anno 1977.

Le norme di cui all'articolo 2, primo esecondo comma, del decreto-Iegge 6 luglio1978, n. 353, nel testo sostituito dall'-articolo1 della legge di conversione 5 agosto 1978,n. 502, vanno interpretate nel senso che lariduzione e la esenzione contributiva ivi pre-viste non si applicano alla tredicesima men-siIità nè ad altre eventuali mensiIità aggiun-tive.

(E approvato).

P RES I D E N T E. Passiamo all'esamedell'articolo aggiuntivo proposto con l'emen-damento 2. O. 1. Se ne dia lettura.

B A L B O, segretario:

Dopo l'articolo 2, inserire il seguente:

Art .

Nella denuncia di cui all'articolo 30 dellalegge 21 dicembre 1978, n. 843, i d:atori dilavoro devono anche indicare l'ammontarecomplessivo ddle retn:ibuzioni assoggettatea ritenuta ailla fonte ad fini dell'dmposta sUiIreddito delle persone fisiche, l'ammontaredclle detrazioni di imposta operate nonchèl'ammonrt:are deLle ritenute versate, secondole modalità che saranno .stabmte dalìl'Isti:tutonazionale della previdenza sociale.

2. 0.1 CIPELLINI, TALAMONA,DALLEMu-RA, SIGNORI, FABBRI, FINESSI,MARAVALLE,DI NICOLA

F I N E S SI. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

F I N E S SI. L'emendamento si illustrada sè.

P RES I D E N T E. Invito il relatore eil Governo 3d esprimere il parere sun'emen-damento in esame.

R O M E I, relatore. Mi rimetto al pareredel Governo.

S C O T T I, ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale. Signor Presidente, il Go-verno non ha obiezioni su questo emenda-mento anche se fu giudicato dal Presidentedell'altro ramo del Parlamento improponi-bile, come risulta dagli atti ...

V I V I A N I . Questo non interessa ilSenato.

S C O T T I, ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale. Da parte mia non vi ènessuna obiezione, per cui il Governo è fa-vorevole all'emendamento.

P RES I D E N T E. Metto ai voti l'emen-damento 2. O. 1, presentato dal senatore Ci-peHini e da ahri senatori, per il quale il re-latore si è rimesso al Governo che lo ac-cetta. Chi l'approva è pregato di alzare lamano.

Non è approvato.

Passiamo all'esame degli articoli succes-sivi. Se ne dia: lettura.

B A L B O, segretario:

Art.3.

Nei caSI m cui le denunce previste dal-l'articolo 4 del decreto-legge 6 luglio 1978,n. 352, convertito, con modificazioni, nellalegge 4 agosto 1978, n. 467, e dall'articolo 30della legge 21 dicembre 1978, n. 843, risul-tino inesatte o incomplete, non si fa luogoall'applicazione delle sanzioni previste daicitati articoli 4, commi secondo e quarto,e 30, qualora il datare di lavoro provvedaa rettificare o ad integrare, spontaneamenteo comunque entro il termine di 30 giornidaHa data della richiesta dell'Istituto nazio-nale della previdenza sociale, i dati forniticon le denunce stesse.

(E approvato).

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SenalO delle.. Re.pubblicu ~ 16885 ~

21 MARZO 1979382a SEDUTA (pomerid.)

VII Legislatura_~~"'=--=-~~~--::::=:':'-_"'-~--""o

ASSE.:I.I{BLSA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Art.4.

Il termine previsto dal primo comma del-l'articolo 4 del decreto-legge 6 luglio 1978,n. 352, convertito, con ma ,dificazioni nellalegge 4 agosto 1978, n. 467, per la presenta-zione aH'Istituto nazionale della previdenzasociale delle denunce nominative dei lavora-tori occupati, è prorogato, limitatamente alledenunce relative aH'anno 1978, dal 31 marzo1979 al 30 giugno 1979.

Alla stessa data è prorogato il termine dicui al pdmo periodo del quarto comma delpredetto articolo 4, per quel che concernela consegna al lavoratore, a cura del dataredi lavoro, della copia della denuncia nomina-tiva riferentesi al 1978.

CE approvato).

Art. 5.

Le imprese manifatturiere ed estrattivedi cui all'articolo 1, primo comma, del de-creto-legge 7 febbraio 1977, n. 15, conver-tito, con modificazioni, nella legge 7 aprile1977, n. 102, sono individuate con riferimen-to alla classificazion~ delle attività econo-miche predisposta dall'Istituto centrale distatistica.

CE approvato).

Art.6.

Agli effetti delle norme di previdenza edassistenza sociale, ivi comprese quelle re-lative all'assicurazione contro gli infortunisul lavoro e le malattie professionali, si con-siderano lavoratori agricoli dipendenti glioperai assunti a tempo indeterminato o de-terminato, da:

a) amministrazioni pubbliche per i la-vori di forestazione nonchè imprese sin-gole o associate appaltatrici o concessiona-rie dei lavori medesimi;

b) consorzi di irrigazione e di migliora-mento fondiario, nonchè consorzi di bonifi-ca, di sistemazione montana e di rimboschi-mento, per le attività di manutenzione degliimpianti irrigui, di scolo e di somministra-

zione delle acque ad uso irriguo o per lavoridi forestazione;

c) imprese che, in forma singola o as-sociata, si dedicano alla cura e protezionedella fauna selvatica ed all'esercizio control-lato della caccia;

d) imprese non agricole singole ed asso-ciate, se addetti ad attività di raccolta diprodotti agricoli.

CE approvato).

Art.7.

I lavoratori, che pur non sussistendonele condizioni e non avendone i requisiti ab-biano usufruito di trattamenti previdenzialie assistenziali previsti per il settore agri-colo per periodi di competenza antecedentiallo gennaio 1979, sono esonerati dal rim-borso delle prestazioni corrisposte dall'INPSe dall'INAM.

Sono fatti salvi i diritti maturati finoal 31 dicembre 1978 ai fini delle prestazionia carico dell'assicurazione generale obbliga-toria per l'invalidità, vecchiaia e superstiti.

CE approvato).

Art.8.

Non sono incompatibili con la legge 20marzo 1975, n. 70, e con effetto dalla datadi entrata in vigore della legge stessa, ledisposizioni legislative e gli atti deliberativiapprovati dagli organi di vigilanza che pre-vedono l'attribuzione delle funzioni, o la no-mina, di vice direttori generali negli entipubblici di cui alla tabella annessa alla sud-detta legge.

Agli interessati si applica il trattamentoprevisto dalla nota in calce alla tabella 2,allegata al decreto del Presidente della Re-pubblica 26 maggio 1976, n. 411.

CE approvato).

P RES I D E N T E. Metto ai voti .il di-segno di legge nel suo complesso.

Chi l'approva è pregato di alzare la mano.

~ approvato.

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382a SEDUTA (pomerid.)

SenalO della Repubblb.. ~ 16886 ~ Vl}~I:~is~at1!!:..a,~~~~~~~~~~~~~~~~~~~,,~~~~"~~~

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21 MARZO 1979ASSE.MELL\ - RESOCONTO STENOGR.lT'KO

Discussione e approvazione del disegno dilegge:

({ Conversione in le~ge, con modificazioni,del decreto-legge 30 gennaio 1979, n. 23,concernente modificazioni ed integrazionida vigente disciplina in materia di age-volazioni al settore industriale» ( 1604)(Approvato dalla Camera dei deputati)(Relazione orale)

P RES I D E N T E. L'ordine del giornoreca la discussione del disegno di legge:({ Conversione in Jegge, con modificazioni,del decreto--legge 30 gennaio 1979, n. 23,concernente modificazioni ed integrazionialla vigente disciplina in materia di agevo-lazioni al settore industriale», già approva-to dalla Camera dei deputati e per H qualeè stata autorizzata la relazione orale.

Pertanto ha facoltà di parlare il relatore.

FOR M A, relatore. Le vicende della pro-posta che ci viene presentata per la con-versione in ,legge del decreto-legge 30 gen-naio 1979, n. 23, sono richiamate parzialmen-te daJla relazione ministeriale al decreto. Diquesta materia si è discusso a lungo in oc-casione della discussione sulla legge di ri-strutturazione e riconverisione indUlStriale. Lelentezze e la non applicabilità di certe pro-cedure sono state oggetto di richieste assaigiuste delle categorie e sono state aJtresì di-battute dalla stampa.

La necessità di consentire e sveltire il fun-zionamento della normativa per le agevola-zioni al settore industriale risulta ora piùevidente ;per il perdurare di una situazionedifficile che tuttavia esiste nella ripresa con-giunturale e che potrebbe precluderme le pos-sibilità e contribuire a mantenere una si-tuazione di crescente obsoJescenza degli im-pianti. Questo sia al Sud che ail Nord. Que-sta situazione potrebbe anche non consen-tire la tempestiva sostituzione di produzioninon più idonee.

Si profila di conseguenza un aggravamen-to di certe deficienze nel mercato interno edesterno. In situazione normale si sarebbepotuto 'meglio ricorrere ad altro strumento

legislativo. Ma oggi la congiuntura politicae J'urgenza di operare rendono indispensa-bile 'l'uso dello strumento che ci viene pro-posto. Il che del resto è stato ammesso daogni parte, come ha dimostrato la discussio-ne al/la Camera dei deputati e nelle Com-missioni.

II testo approvato dall'altro ramo del Par-lamento modifica in qualche punto il decre-to originario e introduce alcune disposizio-ni che consentono di far funzionare in giust1limiti le agevolazioni già previste per i,l Cen-to-Nord. Introduce altresì il concetto di 8m-modernamento delle aziende fra i .presup-posti delle agevolazioni in conto capitale.

Il testo che è pervenuto al Senato adeguaahresì alcuni limiti di intervento al mutatovalore monetario e ai costi degli impianti edelle strutture. Ha anche aggiunto alcunielementi nuovi. È da rilevare particolarmentel'istituzione di un fondo centrale di garan-zia per i finanziamenti concessi dagli isti-tuti e dalle aziende di credito contemplatinella legge 25 luglio 1952, n. 949. Questofondo ~ è stato osservato ~ costituiscestrumento di ripartizione del rischio, ma sidovranno osservare norme di rigida gestio-ne che non consentano di trasformarlo inun motivo di deresponsabilizzazione degliistituti primari. È anche statuita l'applica-zione di tassi .agevolati nel corso delle pro-cedure per 1'ottenimento dei provvedimentidi integrazione del tasso di riferimento daparte deNa Cassa per il Mezzogiorno o delMinistero dell'industria. Si vuole così rime-diare, nei limiti del possibile, alla necessarialunghezza delle procedure ed evitare che l'al-to tasso di interesse nel periodo di pream-mortamento crei passività non preV1iste perle aziende ristrutturate, riconvertite o am-modernate. Infine, avendosi presente l'altonumero di pratiche giacenti in atteS'a che ladeterminazione delle aree di applicazionedeHe norme per il Centro-Nord siano st:abi-lite, sono state opportunamente introdottenorme ad lwc provvedendo per le praticheevase e per le operazionj stipulate a talSsopari a quello di riferimento vigente al mo-mento di stipula dei contratti.

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Senato della Repubblica

382a SEDUTA(pomerid.)

VIl Legislatura~ 16887 ~

~

21 MARZO 1979ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

In corso di discussione è stata anche ri-chiamata l'attenzione del Governo sulla ne-cessità di rendere utHizzabili prontamente ifondi disponibili in form di leggi precedenti.È un' osservazione da rimetters.i alla conti-nuità dei Governi. Da qualche parte sonostate avanzate preoccupazioni per le modi-fiche che ampliano e talora sopprimono illimiti degli investimenti ai quali si appUca-no le ragevolazioni. Non sembra che questilimiti comportino rischio di sottrarre mezziaLle piccole e medie imprese per favorire im-prese maggiori. Sono infatti adottate cau-tele che sembrano efficaci e d'altra parte lemodifiche introdotte costituiscono un ade-guamento a costi crescenti sia per effettodeLl'inflazione che per la mutata tipologiadell'impresa media, anche in relazione ainuovi generi di prodotti che un paese di in-dUlStria avanzata deve offrire al mercato.

È stata affacciata qualche perplessità sul-l'opportunità o meno deUa riduzione di sca-glioni della quota incentivabile previsti dal-l'articolo 69 del testo unico sugli interventinel Mezzogiorno. Le Commissioni riunite nonhanno ritenuto utHe modificare in materia iltesto votato daUa Camera dei deputati.

Nell'insieme, pur con le sue limitazioni econ le difficoltà che si pongono all'attuazio-ne di questo provvedimento per la 'situazio-ne umana e oggettiva in cui si muove, sem-bra che esso .affacci strumenti atti a susci-tare, anche per il Mezzogiorno, iniziative uti-li per un incremento dell'.attività manifattu-riera e per un possibile contenimento deicosti, così da aiutare a superare quel sensodi sfiducia che sembra pervadere il paese difronte alle storture di un'attività legislativaforse esuberante, ma anche troppo soventeine£ficace. Votandolo, si renderanno operan-ti alcune di queste norme alle quaLi abbia-mo lavorato insieme con qualche speranza.(Applausi dal centra).

P RES I D E N T E. Dichiaro apertala discussione generale. ~ iscritto a parlareil senatore Bandi il quale, nel corso del suointervento, svolgerà anche l'ordine del gior-no da lui presentato insieme ad altri sena-tori. Se ne dia lettura.

B A L B O, segretario:

Il Senato,

valutate le difficoltà in cui si trovano leimprese minori dell'Italia centro-settentrio-nale impegnate in investimenti per nuovi im-pianti, ampliamenti e ammodernamenti nellearee insufficientemente sviluppate dell'Italiacentrale e settentrionale e per ammoderna-menti nei restanti territori del Centro-Nord, acausa della parziale o incompleta attuazionedeH'articolo 7 del decreto del Presidente del-la Repubblica n. 902 del 1976,

invita il Governo:

a predisporre le necessarie iniziative aifini della definitiva individuazione delle areescarsamente sviluppate del Centro-Nord sul-b base dell'applicazione congiunta, sia delcriterio degli attuali e più recenti indicatoristatistici di sviluppo, sia dei programmi diassetto del territorio, come previsto dal se-condo comma del citato articolo 7 del decre-to del Presidente della Repubblica n. 902, an-nul1ando la deliberazione del CIPI del 21 di-cembre 1977 e sostituendola con altra sullabase dei seguenti criteri da far valere nei con-fronti di ogni regione per l'adozione dei nuo-vi atti deliberati vi:

a) individuazione per aree e non percomuni;

b) individuazione di un valore medioper area;

c) individuazione del varIare minimoattribuibile ad ogni comune all'interno diogni area;

d) individuazione del totale massimodi popolazione nell'ambito del quale le Re-gioni possono indicare le aree di insufficientesviluppo secondo i loro piani .di assetto ter-ritoriale.

9. 1604. 1 BaNDI, POLLASTRELLI, POLLIDORO,

ZANINI, ROSSI Raffaele, SASSO-NE, BERTONE, V ANZAN, CHIELLI,

CIACCI

P RES I D E N T E. I.l senatore Bandiha facoltà di parlare.

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Senato della Repubblica ~ 16888 ~ VII Legislaturcl

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

B O N D I. Signor Presidente, onorevoleMinistro, onorevoli colleghi, come già ha ri-cordato il relatore, il provvedimento al no-stro esame, già approvato dalla Camera deideputati e trasmesso aLl'Aula dalle Commis-sioni sa e lOa, riguarda la conversione inlegge, con modificazioni, del decreto 30 gen-naio 1979, n. 23, concemente appunto mo-dificazioni e integrazioni alla vigente disci-plina in materia di agevolazioni al settoreindustriale.

Si tratta, in verità, di un provvedimentoche in parte recepisce e fa proprie varieproposte di legge già all'esame del Parla-mento e non giunte, per varie motivazioni,aH'approvazione definitiva, essendosi ferma-te in questa o nell'altra Assemblea legisla-tiva. In parte però raccoglie poi anche esi-genze varie che, pur non essendo state og-getto di proposte di legge, erano e sonotuttavia necessarie per rendere più 'speditae funzionale la macchina delle agevolazionial settore industriale. Ricordo che una dellemotivazioni per cui certe proposte di legge,recepite poi dal decreto al nostro esame, nonsono giunte all'approvazione definitiva delParlamento è da ricercarsi nel fatto che pro-prio noi comunisti avevamo chiesto delle de-lucidazioni e delle notizie su ciò che taliprovvedimenti avrebbero determinato: talinotizie le abbiamo avute grazie alla nostrainsistenza che si è sviluppata non solo neldibattito che si è svolto qui al Senato maanche nelle riunioni formali ed informali chevi sono s'tate anche aHa Camera. Non tuttoc'è stato pienamente chiarito, ma molte del-le nostre richieste sono state soddisfatte eper questo diamo un giudizio parzialmentepositivo del provvedimento e positivo saràil nostro voto per la sua definitiva appro-vazione.

Quali sano e quali eI1ano le nostre richie-ste e le nostre preoccupazioni? In primo luo-go, che la retroattività del provvedimento,cioè tutti quegli interventi che andranno invigore con effetto dall'entrata in vigore dellalegge 2 maggio 1976, n. 183, con retroat-t!ività di due anni, non permettesse QpeI'a-mani al di fuori delle delibere del CIPI.Sembra che ciò interessi Uill solo Ìiniterven-to, e precisamente quello deLl'Olivetti nel

Marcianese, in provincia di Calserta cosache ci trova consenzienti. In secondo luogo,eravamo preoccupati del fatto che l'eleva-mento dell tetto da 15 a 30 miildardi ~ cheera già srtato approvato dal Senato con ilcJd.segno di legge n. 1312 ~ non SIIlaturas-se i.l1 'Proposito del legilslatore che era edè quello di favoritre le piccole e medie im-prese. C'eravamo (e siamo) preoccupati per-chè questo provvedimento tiene conto inprimo luogo del sopravvenuto deprezza-mento della lira a seguito dell'infJazione edel fatto che, grazie anche 'alle possibilitàdi intervento di grandi complessi nei! Mezzo-giorno, possa permettere lo sviluppo di unindotto industriale e di servizi di cui H be-neficiario sia soprattutto la piccola e mediaimpresa (a questo riguardo credo che l'im-pegno del Governo debba essere particolar-mente attivo).

Perciò, anche se il provvedimento potràpermettere l'insediamento della Fiat-Peugeotne1la ValI di Sangro, si'amo preoccupati peril fatto che ciò di per sè non comporta unaumento dell'occupazione al Sud o comun-que un trasferimento di impianti dal Nord alSud, perchè è necessario controllare quantaparte deJl'autoveicolo si farà in Italia o inFrancia, quanta si farà a Torino o in VaI diSangro e soprattutto quali componenti diqueste auto o di altri mezzi di trasporto chesi faranno in VaI dd Sangro saranno farttidalle aziende dell'indotto che dovrà sorgere,con la garanzia delle commesse da parte dellegrandi imprese, in queste zone del Mezzo-giorno. Dovrà esse-rci l'impegno del Governoperchè si abbia lo sviluppo dell'assistenzatecnica a queste aziende, lo sviluppo di corsiprofessionali, la creazione di vere e propriearee attrezzate affinchè non si ripeta, siapure sotto la spinta di interventi delle azien-de private, il fenomeno delle cattedrali neldeserto, come è successo fino ad oggi.

Di questo ci siamo preoccupati e ci preoc-cupiamo dal momento che sappiamo chenon solo ci sono state, nonostante gli im-pegni della Fiat, nuove as<sunzioni 1n azien-de dei! Nord ma sappiamo anche che spessoparti dei veicoli che si costruiscono nel Sudo che si dovrebbero costruire nel Sud ven-

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16889 ~

3823 SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

gono da Torino se non addirittura dalla Spa-gna, dan'Argentina o dal Brasile.

Avevamo manifestato perplessità ancheper ciò che concerne il rifinanziamento o ilriferimento almeno alle leggi nn. 1101 del1971 e 464 del 1972, riferimenti contenutiappunto neli'articolo 11 del presente decre-to. Ciò perchè sapevamo (e tutti sappiamo)che tali leggi dovevano essere soppresse conl'approvazione della legge n. 675 sulla ricon-versione e ristrutturaZ'ione ed anche perchèvolle:vamo garantirci che il richiamo a detteleggi per concedere anche contributi in con-to capitale previsti dalla legge 6 settembre1971, n. 853, non potesse riaprire quei famosirubinetti dei provvedimenti a pioggia chenon avrebbero trovato il nostro consenso.

L'aver precisato, come si fa nel testo tra-smessoci dalla Camera, che si tratta di ini-ziative per le quali sia già stato emanatoil decreto di concessione e che il contributoviene concesso limitatamente agli investi-menti fissi avviati a realizzazione entro unanno daU'entrata in vigore del presente de-creto, ci ha permesso di conoscere l'entitàdel fenomeno che sapp.iamo essere limitatoa sei aziende, tutte bisognose di intervento.Abbiamo evitato così che si procedesse aduna corsa al contributo con il rischio addi-rittura di finanziare dei morti, dal momen-to che i dati che il Ministero ci aveva for-nito 'si riferivano ad aziende esistenti nel1976 ma di cui si era persa, in un primomomento, addirittura la strada del loro cam-mino.

Quindi abbiamo chiesto ed ottenuto que-ste precisazioni; il che ci ha portato a daTeil nostro voto favorevole 'alla Camera e ciporta ad esprimere opinione favorevole an-che qui al Senato.

Oltre a questo abbiamo ottenuto che fos-se specificamente previsto lo scioglimentodei comitati di cui alle citate vecchie leggied il trasfedmento di tutti i fondi aUa leg-ge n. 675, come in quest'ultima era stabilito.

Vi sono poi una serie di norme tendentia facilitare, in varie forme ma soprattuttocon agevolazioni fiscali, la crescita industria-le del Sud e provvedimenti tendenti a sneihHrele procedure burocramche. Per la realizza-zione di queste norme vi è stato sempre

Yassenso, ed. anche direi una pressione no-stra perchè si prendessero tali provvedi-menti.

Il decreto poi affronta una serie di prov-vedimenti che riguardano più particolarmen-te la piccola e media impresa sia nel Mez-zogiomo che nel Centro-Nord. Questo per-chè in parte recepisce disegni di legge giàpresenti ed in parte fa proprie iniziative eproposte che erano state già oggetto di di-soussione anche qui ail Senato, in Commis-sione ed in Aula. Per questa parte dei prov-vedimenti previsti non possiamo che rile-vare l'estremo ritardo con cui vengono presi.Sottolineiamo anche l',insufficienza di essiperchè, nonostante il deoreto che oggi ap-proviamo, non può ancora decollare e nondeconerà il meccanismo previsto dal decre-to n. 902 del 1976 e riguardante appunto ilcredito agevolato al settore industriale, de-creto che rappresenta l'unica .legge effetti-vamente operante a vantaggio della picco-la e media impresa industriale.

Infatti, anche dopo l'approvazione del pre-sente decreto, occorrerà a.Imeno un altro at-to che dovrà essere deciso dal CIP'} sullabase dell'articolo 7 del decreto del Presiden-te della Repubblica n. 902 e relativo alla de-finizione delle aree insu£ficientemente svi-luppate del Centro-Nord. È un provvedimen-to che doveva essere preso già da oltre dueanni e che è stato prima disatteso e poistravolto quando il CIPI ha deliberato indata 31 dicembre 1977 con criteri che tmdi-scono e stravolgono appunto la lettera e lospirito del citato articolo 7 del decreto n. 902che prevede espressamente che nella delimi-tazione delle aree si tenga conto di 'aree ap-punto e non di comuni e che si faccia rife-rimento anche ai programmi di 'assetto terri-toriale predisposti dalle regioni. Ebbene, tut-to questo da quella delibera non viene presoin cOTIisiderazione. Di qui la nostra insisten-za ed anche l'ordine del giorno che, già ap-provato dalla lOa Commissiont::;, riproponia-mo in Aula per invitare nuovamente il Go-verno ad impegnarsi al riguardo. Ho pre-messo questo proprio per introdurre iJl di-scorso sulla seconda parte del decreto al no-stro esame. Per tutti i discorsi e tutti gliammiccamenti che si sono fatti sulla piocola

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Senato della Repubblica ~ 16890 ~ VIl Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA' RESOCONTO STENOGRAFICO

e media impresa, per tutto quello che sen~tiremo anche dire nel futuTO, credo sia giu-sto e necessario dire chiaramente come stan-no le cose nel settore dell'aiuto concretoana piccola e media impresa cioè nel settoredel credito agevolato. Ebbene il decreto delPresidente delila Repubblica n. 902 con cui èstata attuata la delega al Governo previstadall'articolo 15 della legge 9 maggio 1976,n. 183, proprio per unificare e riordinare ladisciplina sul credito agevolato, e che è statoprevisto, ricordo, soprattutto per la piccolae media impresa, prevede uno stanz:iamentodi 3.200 miliardi di cui 1.426, parli al 35 percento, al Centro-Nord e 1.774 miliardi, pari al65 per cento, ai territori del Mezzogiorno.Inoltre al fondo sono stati trasferiti dallaex legge 30 luglio 1959, n. 623, 108,7 miliar-di per il Centro-Nord e 201,2 miliardi per ilMezzogiorno. Ebbene sono state presentateal 31 agosto 1978 ben 6.500 domande di fi-nanziamento per avere i contributi previstida questa legge. Questo ci dice quanta at-tesa e quanto interesse ci siano per l'attua-mone di questo provvedimento. Cosa è suc-cesso? È successo che il comitato si è costi- I

tuito solo nel novembre; si è riunito duevolte; ha esaminato 62 operazioni per 33 mi-liardi e 700 milioni; ne ha approvate 19 per10 miliardi e 400 milioni, mentre ne ha re-spinte 34.

Questi sono dati ufficiali del Ministerodell'industria e credo che non ci sia perico-lo di -smentita. Forse .il proverbio secondocui la montagna ha partorito il topolino nonè mai stato valido come in questo caso.

Ma battute a parte, credo che dobbia-mo prendere in -seria considerazione lecause che hanno impedito questa applica-zione. Si è detto: perchè c'erano difficoltà adapplicare l'articolo 19 sul prefinanziamento,perchè c'erano difficoltà per il completa-mento della documentazione, perchè c'era-no incertezze di interpretazione per quantoconcerne la definizione del concetto di am-modernamento ed infine, ragione però nonul1Jima, perchè c'era e c'è il manCélJtocompie-tamento della individuazione delle aree insuf-ficientemente sviluppate del Centro-Nord.Dopo il tentativo di rilando da parte del-l'allora ministro Donat Cattin delle varie

21 MARzo 1979

leggi incentivanti, si presenta questo decreto;viene rivisto l'articolo 19 sul prefinanzia-mento; viene previsto uno snelHmento dellepratiche relative aHe richieste di finanzia-mento fino a due miliardi; vengono rivistialcuni criteri per la definizione del concettodi ammodernamento permettendo akune as-sunzioni soprattutto in direzione deH'occu-pazione giovanile e femminile; viene data lapossibiHtà di tmsferimento a certe aziendeche devono trasferirsi da una località all'al-tra del comune o del comprensorio per ra-gioni urbanistiche. Viene quindi propostauna serie di provvedimenti che ci trovanoconcordi. Addirittura viene poi previsto Hrecupero di tutte le domande fatte fino al31 dicembre 1977 (articolo 3-ter del decretoal nostro esame); viene in£i,ne esteso il fondodi garanzia già previsto dalla legge n. 675,estendendolo a tutte le aziende.

Ma tutti questi provvedimenti non servi-rebbero al vero scopo se non sì giunge ancheai1la rimozione delle cause che hanno impe-dito la delibera CIPI per la definizione dellearee insufficientemente sviluppate.

Abbiamo riproposto questa sera 1'0I'dinedel giorno perchè, proprio recependo le ri-chieste fatte prima del 31 dicembre 1977(citato art. 3-ter), non possiamo più dimen-tioarci del fatto che noi ripristiniamo le 'Vec-chie aree depresse previste daHa legge n. 614mentre c'è un decreto che prevede nuovicriteri e sarebbe quanto mai negativo nonprevederne l'attuazione.

Queste cose ~ mi si permetta la battuta~ le abbiamo dette anche ieri sera al mi-

nistro Prodi, ma sia noi e soprattutto luinon ci eravamo accorti, parafrasando il Ber-ni, che staV'a combattendo pur essendo mor-to, e quindi le riproponiamo -questa serain Aula, augurandoci che saranno accolte. Cipermettiamo anche di ricordare che nel cor-so dì questi dibattiti abbiamo sollevato altTÌtre problemi importanti: 1) quelilo relativoal rifinanziamento ed alla modifica della leg-ge n. 1329, la famosa legge Sabatini sulla ven-dita e l'affitto di nuove macchine utensili e diproduzione; 2) abbiamo sollevato la necessitàdell'adeguamento del J:imite del credito age-volato concesso dall'Artigiancassa portandoload 80 milioni, come già fu impegnato iJ Go-

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VII Legislaturas'?~WW àella Repubblicv ~ 16891 ~

382" SEDUTA (pomerid.) A(,SEMDL>: \ ~ RESOCONTO STENOGRI\FICO

verna can un ardine del giorno approvatadal SenatO' e come è scritta anche nel pianatriennale; 3) avevamO' chiesta e chiediamO'di rifinanziare la legge n. 374 del 1976, lafamasa legge Minnocci sui consarzi tra [apiccala e media impresa artigi!ana, che Siièdimostrata particalarmente valida per ciòche riguarda il settore dell' espartaziane.

Ebbene, onorevoli calleghi, tutti questipravvedimenti assieme a quelli previsti daldecreta in discussione sano quanta mai ne~cessari perchè si abbia veramente un quadraarganica di riferimentO' per la piccala e me~dia impresa che, specialmente in certe zanedel nastrO' paese, rappresenta l'asse pO'l'tan-te della nastra econamia.

AbbiamO' discussa e ridiscuterema dopO'un pravvedimenta certa impartante cheriguarda grossi complessi; quandO' ci sanainvece pravvedimenti per la piccala e mediaimpresa, la nastra attività ~ permettetemidi didO' ~ nan è casì solerte.

PertantO' siamO' d'accardo nell'appravareil decreta, ma vagliamO' che ci sia con ildecreta e can gH altri provvedimenti la de~finiziane veramente campleta di un quadradi riferimento a cui la piccala e media im-presa passa guardare per il sua sviluppa.(A.pplausi dall' estrema sinistra).

P RES I D E N T E. Dichiara chiusala discuSlSiane generale. Ha facoltà di parlareil relatare.

FOR M A, relatore. Pensa che Ja re-plica su quanta detta dal senatare Bondipassa essere contenuta in una sastanzialeadesione a case che rIel resta ci hannO' tra-vata cancardi .in Cammissiane e neLla can-ferma che il sistema di cantributi in cantacapitale, quale qui delineata, nan castituisceaffattO' l'apertura di camadi rubinetti.

Qualche perplessità, semmai, ha suscitatal'inserzione in questa pravvedimenta di prav-vedimenti di natura fiscale.

Quanta all'ardine del giarna presentata,esso sostanzialmente ripete un ardine delgiarna già vatata all'unanimità dalla lOaCammissiane e pertantO' il mia parere è

21 MARZO'1979

favarevale, richiamandO' l'attenziane del Mi-nistro sull'appartunità del punta c) in rela-zione ai punti a) e b) dell'ardine deil giarnastessa.

P RES I D E N T E. Ha facaltà diparlare il MinistrO' dell'industria, del cam-mercia e dell'artigianatO'.

N I C O L A Z Z I, ministro dell'indu-stria, del commercio e dell'artigianato. Can-corda can le asservaziani fatte dal relatare.Il Gaverna accaglie anche l'ardine del giornO'.

P RES I D E N T E. Senatare Bandi,insiste per la vataziane dell'ardine delgiarna?

B O N D I. Nan insista.

P RES I D E N T E. PassiamO' all'esa-me del'l'articala unica. Se ne dia lettura.

P A L A, segretario:

Articola unica.

:È:canvertita in legge il decreto-legge 30gennaiO' 1979, n. 23, cancernente madifica-ziani ed integramani alla vigente disciplinain materia di agevalaziani al settare indu~striale, con le seguenti madificaziani:

L'articolo 2 è sostituita dal seguente:

Il prima camma dell'articala 69 del testaunica appravata can decreta del Presidentedella Repubblica 6 marzO' 1978, n. 218, ècosì madificata, can effettO' dall'entrata invigare della legge 2 maggiO' 1976, n. 183:

a) al punta 3) sana sappresse le para-le « e fina a 15 miliardi di lire »;

b) il punta 4) è sappressa.

L'articolo 3 è sostituito dal seguente:

Il terza camma dell'articala 69 del testaunica appravata can decreta del Presidentedella Repubblica 6 marzO' 1978, n. 218, èsastituita, con effettO' dall'entrata in vigare

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16892 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

della legge 2 maggio 1976, n. 183, dal se-guente:

«In caso di ampliamento, ammoderna-mento e riattivazione di stabilimenti preesi-stenti, l'appartenenza delle iniziative agliscaglioni di investimenti di cui ai preceden-ti commi del presente articolo, e quindi lamisura del contributo in conto capitale, èdeterminata tenendo conto degli investimen-ti fissi preesistenti al netto degli ammorta~menti tecnici e delle rivalutazioni per con-guaglio monetario, ai quali vanno sommatii nuovi investimenti; nell'ipotesi di riattiva-zione sono ammessi a contributo soltanto inuovi investimenti ».

Dopo l'articolo 3 sono aggiunti i seguenti:

Art. 3-bis.

Ai fini dell'applicazione dell'articolo 8 deldecreto del Presidente della Repubblica 9novembre 1976, n. 902, si considerano « am-modernamenti» le iniziative le cui attuazio-ni specifiche non presuppongono un aumen-to dell'occupazione aziendale, ad eccezionedi quello derivante dall'applicazione dellalegge 1° giugno 1977, n. 285, e successive mo-dificazioni, nonchè daWincremento di mano-dopera femminile, e che srano volte ad ap-portare innovazioni agli impianti, con l'obiet-tivo di conseguire un aumento della pro-duttività.

Si considerano « ammodernamenti » anchele iniziative che, ove richiesto da vincoliurbanistici, comportino cambiamenti nellaubicazione dello stabilimento purchè talemutamento ubicazionale avvenga nell'ambi~to del medesimo comune del comprensorio,ove definito, o delle comunità montane o deicomuni viciniori.

Art. 3~ter.

Ai fini dell'applicazione del decreto delPresidente della Repubblica 9 novembre1976, n. 902, limitatamente alle domandedi finanziamento agevolato presentate agliistituti ed aziende di credito anteriormente

21 MARZO 1979

al 31 dicembre 1977, si considerano areeinsufficientemente sviluppate del centro-nord .le zone depresse determinate ai sensidella legge 22 luglio 1966, n. 614, e succes-sive modificazioni e integrazioni.

L'articolo 4 è sostituito dal seguente:

I primi due commi dell'articolo 63 deltesto unico approvato con decreto del Pre-sidente della Repubblica 6 marzo 1978,n. 218, sono sostituiti, per le domande diagevolazione presentate successivamente al-l'entrata in vigore della legge 2 maggio 1976,n. 183, dai seguenti commi:

« Sono ammissibili al finanziamento a tas-so agevolato le iniziative dirette alla costru-zione di nuovi stabilimenti industriali ovve-ro all'ampliamento, alla riattivazione o al-l'ammodernamento di stabilimenti esdstenti,indipendentemente dall'ammontare degli in-vestimenti in impianti fissi.

Il finanziamento anzi detto è concedibilelimitatamente ai primi 30 miliardi di liredi investimenti in impianti fissi nel casodi nuovi stabilimenti; nel caso di amplia-mento, riattivazione o ammodernamento distabilimenti esistenti, il finanziamento è li-mitato all'importo risultante dalla differen-za tra il limite di 30 miliardi e l'ammontaredegli investimenti fissi preesistenti al nettodegli ammortamenti tecnici e della rivalu-tazione per conguaglio monetario; il relati-vo tasso di interesse, comprensivo di ognionere accessorio e spesa, sui finanziamentiagevolati di cui alla presente rubrica, è fis-sato nella misura del 30 per cento del tassodi riferimento.

Nei casi di riattivazione sono ammessi alcredito agevolato soltanto i nuovi investi-menti fissi fino al raggiungimento, valutatocon i criteri di cui al precedente comma, del-l'importo di 30 miliardi di lire di investimen-ti fissi}).

Il limite di 15 miliardi di cui al secondocomma dell'articolo 72 ed al primo commade!ll'articolo 74 del citato testo unico è ele-vato a 30 miliardi.

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Senato della Repubblica VII Legislaturac:

~ 16893 ~

21 MARZO 1979382a SEDUTA (pomerid.) ASSEl\'IBLE,\ ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

All' articolo 5 sono aggiunti i seguenticommi:

L'agevolazione di cui agli articoli 26, ter-zo comma, 36, secondo comma, del decretadel Presidente della Repubblica 29 settem-bre 1973, n. 601, e 105, primo comma, deltesto unico approvato con decreto del Pre-sidente deLla Repubblica 6 marzo 1978, nu-mero 218, si intende applicabile anche allesocietà che, avendo realizzato nei territoriivi indicati nuove iniziative produttive, eser-citino anche fuori dei territoI'Ì medesimialtre attività. In tal caso l'agevolazione siapplica limitatamente alla parte di redditoderivante dalle iniziative produttive del Mez-zogiorno.

La disposizione del precedente comma co-stituisce interpretazione autentica delle nor-me ivi indicate.

L'articolo 6 è sostituito dal seguente:

All'articolo 60 del testo unico approvatocon decreto del Presidente della Repubbli.ca 6 marzo 1978, n. 218:

a) il secondo comma è sostituito dal se-guente:

« Per le iniziative di ristrutturazione e ri-conversione industriale, nonchè per i nuoviimpianti e gli ampliamenti di qualsiasi di-mensione, conformi ai programmi finaliz-zati di cui ail quarto comma dell'articolo 2della legge 12 agosto 1977, n. 675, localiz-zate nei territori di cui all'articolo 1 del pre-sente testo unico, le agevolazioni finanzia-rie previste da tale legge sono cumulabili,a valere sulle disponibilità del Fondo perla ristrutturazione e la riconversione indu-striale di cui al primo comma dell'artico-lo 3 della predetta legge, con il contributodi cui all'articolo 69, primo comma, del pre-sente testo unico, nei limiti del 70 per cen-to del costo globale preventivo del pro-getto» ;

b) il terzo comma è soppresso;

c) il quarto comma è sostituito dal se-guente:

« Le imprese di cui al decimo comma del-l'articolo 3 della legge 12 agosto 1977, nu-

mero 675, per i progetti di ristrutturazio-ne e di riconversione localizzati nel centro-nord possono accedere alle agevolazioni pre-viste dalla legge stessa allorchè i progettiprevisti nei programmi complessivi di cuial richiamato decimo comma risultino con-formi ai programmi finalizzati per la partein essi rientrante e prevedano che almenoH 40 per cento del costo globale preventi-vo dei programmi complessivi stessi sia darealizzarsi nei territori di cui all'articolo 1del presente testo unico ».

L'articolo 7 è sostituito dal seguente:

Il decimo comma dell'articolo 3 della leg-ge 12 agosto 1977, n. 675, è sostituito dal se-guente:

«Le imprese il cui capitale sociaJIe siapari o superiore a lire 30 miliardi, per ac-cedere alle agevolazioni di cui alla presen-te legge sono tenute a comunicare al CIPI,oltre quanto disposto dall'articolo 4 del de-creto-legge 30 aprile 1976, n. 156, conver-tito, con modificazioni, nella legge 24 mag-gio 1976, n. 350, i programmi complessividegli investimenti costituiti dai progetti dinuovi impianti, di ampliamento e di ammo-dernamento, nonchè i progetti di ristruttu-razione e di riconversione ammissibili aibenefici della presente legge, di cui fonda-tamente si prevede l'inizio della realizzazio-ne entro l'anno successivo a quello della pre-sentazione delle richieste di agevolazioni. Sidovrà indicare in particolare: l'oggetto del-le iniziative; i progetti di ristrutturazionee riconversione; il periodo di tempo di at-tuazione dei progetti stessi; il relativo pia-no di finanziamento e l'entità finanziariacomplessiva; la manodopera per la qualesono richieste agevolazioni alla mobilità, conla specificazione delle categorie e delle qua-Jifiche nonchè delle quote di occupazionefemminile e giovanile; j processi di decen-tramento produttivo che prevedono di at-tuare; le previsioni di integrazione nell'am-bito aziendale delle attività decentrate; ilivelli compless,ivi di occupazione finale; laprevista localizzazione delle iniziative contenute nei progetti; gli eventuali fabbisogniinfrastrutturali. Tali programmi devono al-

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Senato della Repubblica ~ 16894 ~ VII Legislatura

21 MARZO 1979382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

tresì essere comunicati alla Presidenza del-la Commissione parlamentare di cui al suc-cessivo articolo 13 ».

L'articolo 10 è sostituito dal seguente:

Il quarto comma dell'articolo 6 della leg-ge 12 agosto 1977, n. 675, è sostituito dalseguente:

« La gestione delle agevolazioni di cui al-le lettere a), b) e c) del primo comma del-l'articolo 4, nonchè dei contributi in con-to capitale di cui al secondo comma del-l'articolo 60 del testo unico approvato condecreto del Presidente della Repubblica 6marzo 1978, n. 218, può essere affidata al-l'istituto di credito a medio termine di cuial primo comma del presente articolo, an-che in deroga alle norme di legge e di sta-tuto, in base ad apposita convenzione, daapprovarsi con decreto del Ministro dell'in-dustria, del commercio e dell'artigianato, diconcerto con il Ministro del tesoro ».

L'articolo 11 è sostituito dal seguente:

Alle iniziative ubicate nei territori di cuiall'articolo 1 del testo unico approvato condecreto del Presidente della Repubblica 6marzo 1978, n. 218, per le quali sia giàstato emanato il decreto di concessione deicontributi previsti dalla legge 10 dicembre1971, n. 1101, e dall'articolo 9 della legge8 agosto 1972, n. 464, e non anche il contri-buto in conto capitale di cui alla legge 6ottobre 1971, n. 853, può essere concesso,limitatamente agli investimenti fissi avviatia realizzazione entro un anno dal,l'entrata invigore della legge di conversione del presen-te decreto-legge, il contributo in conto capi-tale nella misura prevista daU'articolo 69del testo unico approvato con decreto delPresidente della Repubblica 6 marzo 1978,n. 218, così come modificato dal prece-dente articolo 2, sulla base dei criteri e del-le modalità di cui alla legge 6 ottobre 1971,n. 853.

l Comitati interministeriali previsti dalleleggi di cui al primo comma dell'articolo 17deLla legge 12 agosto 1977, n. 675, sonosciolti.

L'articolo 12 è sostituito dal seguente:

Il primo comma dell'articolo 4 del decre-to del Presidente della Repubblica 9 no-vembre 1976, n. 902, è sostituito dal se~guente:

« La concessione del credito agevolato neicasi previsti dagli articoli 5, 6 e 8 del pre-sente decreto, a favore delle imprese che rea-lizzano neJ centro-nord progetti comportan-ti un investimento globale superiore a lire2.000 milioni è subordinata all'autorizzazio-ne da parte del ClPl ai sensi e per gli ef-fetti dell'articoJo 3 del decreto-legge 30 apri-le 1976, n. 156, convertito, con modificazio-ni, nella legge 24 maggio 1976, n. 350 ».

Dalle spese ammissibili àlle agevolazionipreviste dalle leggi relative agli incentivi fi~nanziari a favore di iniziative industriali siintendono esclusi gli interessi intercalari.

Dopo l'articolo 12 sono aggiunti i seguenti:

Art. 12-bis.

Il primo e il secondo comma dell'arti-colo 20 della legge 12 agosto 1977, n. 675,sono sostituiti dai seguenti:

« t costituito presso 1'Istituto centrale peril credito a medio termine (Mediocreditocentrale) il "Fondo centrale di garanzia" peri finanziamenti a medio termine che gli isti-tuti ed aziende di credito di cui all'artico-lo 19 della legge 25 luglio 1952, n. 949, con-cedono alle medie e piccole imprese indu-striali, anche in forma cooperativa, defini~te ai sensi dell'articolo 2, lettera I), dellapresente legge.

La garanzia del fondo di cui al commaprecedente è di natura sussidiaria e puòessere accordata dal Mediocredito centraleagli istituti ed aziende di credito indicatial precedente comma, su richiesta dei me-desimi o delle imprese interessate.

La garanzia si esplica sino a 30 milioninella misura del 90 per cento della perdi-ta subita daLl'Istituto finanziatore e può rag-giungere 1'80 per cento dell'eccedenza, afronte del capitale, degli interessi di mora

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Senato della Repubblica ~ 16895 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

calcolati in misura comunque non superio-re al tasso di riferimento determinato aisensi del decreto del Presidente della Repub-blica 9 novembre 1976, n. 902, vigente almomento della stipula del contratto, nonchèa fronte degli accessori e delle spese, dopoaver esperito tutte le procedure ritenute uti-li, d'intesa con il Mediocredito centrale, neiconfronti del beneficiario del finanziamen-to e di eventuali altri garanti.

I Limiti dei finanziamenti per i quali puòessere concessa la garanzia del "Fondo" so-no determinati dal CIPI su proposta delMinistro dell'industria, del commercio e del-l'artigianato, sentito il Mediocredito centra-le, ad eccezione dei finanziamenti concessiai sensi della presente legge alle piccole emedie imprese industriali, i quali possonofruire della garanzia del Fondo per l'interoloro ammontare ».

Art. 12-ter.

L'articolo 19 del decreto del Presidentedella Repubblica 9 novembre 1976, D. 902,come modificato dall'articolo 66 del testounico approvato con decreto del Presiden-te della Repubblica 6 marzo 1978, n. 218,è sostituito dal seguente:

«Gli Istituti di credito, indicati nel pre-cedente articolo 3, che deliberino operazio-ni di credito agevolato ai sensi del presentedecreto, sono autorizzati, anche in derogaa norme di legge o di statuto, a stipulare ifinanziamenti al tasso di interesse agevola-to previsto per le iniziative indicate nei pre-cedenti articol<i S, 6, 8 e 12 ed a procede-re alla loro erogazione in conformità allenorme del presente decreto e alle successi-ve norme di attuazione nonchè ai contratti,senza attendere che i provvedimenti di con-cessione del contributo in conto interessisiano emanati dal Ministro dell'industria,del commercio e dell'artigianato o dalla Cas-sa per il Mezzogiorno.

Qualora i suddetti provvedimenti non sia-no emanati entro sei mesi dalla data di sti-pulazione, gli Istituti di credito potrannochiedere alle imprese finanziate, per ognirata scadente successivamente, anche !'im-

porto corrispondente aHa rispettiva quotadi contributo in conto interessi ancora nonconcesso, fermo restando che per la primarata viene mantenuto il tasso agevolato diinteresse.

Nel caso che le iniziative siano ammesseal credito agevolato, il contributo è con-cesso in relazione al tasso di riferimentovigente alla data della stipulazione del con-tratto, con decorrenza daHa data della pri-ma erogazione dell'importo finanziato. Ri-scosso il contributo, gli Istituti accredite-ranno alle imprese finanziate quanto da es-se eventualmente pagato in applicazione delprecedente comma ».

Art. 12-quater.

Per le operazioni che sono state stipula-te dagli Istituti di credito a medio termi-ne con riferimento al decreto del Presiden-te della Repubblica 9 novembre 1976, n. 902,prima della data di entrata in vigore delpresente decreto-legge a tasso pari o supe-riore al tasso di riferimento vigente al ma-

I mento della stipula del contratto di finan-ziamento, il contributo in conto interessi èconcesso con decorrenza dalla data dellastipula ed in misura pari alla differenzatra il tasso di riferimento vigente al momen-to della stipula ed il tasso che per ciascunaoperazione è applicabile ai sensi degli arti-coli S, 6 e 8 del decreto del Presidente del.la Repubblica 9 novembre 1976, n. 902.

P RES I D E N T E. Metto ai voti ildisegno di legge nel suo articolo unico. Chil'approva è pregato di alzare la mano.

t!: approvato.

Ripresa della discussione e approvazione,con modificazioni, del disegno di leggen. 1600.

P RES I D E N T E. Riprendiamo ladiscussione del disegno di legge n. 1600.ì? pervenuto alla ,Pres,idenza ed è stato di-stribuito il nuovo teSlto deJ.I'emendamootoS. O. 1. Se ne dia lettura.

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VII LegislaturaSenaw della Repubblica ~ 16896 ~

21 MARZO 1979382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

P A L A, segretario:

Dopo l'articolo S, inserire il seguente:

Art. ...

11 DopO' l'articolo 4 delLa legge 5 dtilcembre1978, n. 787, è inserito il seguente:

«Articolo 4~bis. ~ Il Ministro del tesoro,sentito il parere del Comitato per il creditoe ,risparmio, una volta approvati i piani diI1ÌS'aname:nto ai sensi del precedente articolo4, può convocare gli istituti di credito a me~dio e ~UlligOtermine che esercitano il creditoindustriale e le amende di credito, i quali ri~suLtino essere creditori dell'impresa il cuipiano di risanamento è stato approvato, af~finchè deliberino sulla costituzione di unasocietà consortile ai sensi e per gli effetti dicui all'articolo l, destinata al risanamentodell'impresa medesima.

La costituzione della società consortile de~ve essere approvata dalla maggioranza degliistituti ed azien~ votanti la quale rappre~senti tre quarti della totaHtà dei crediti degliistituti ed aziende convocati per <ladelibera~zione.

La partecipazione alla soaietà consortile,la cui costituzione è approvata a norma delcomma precedente, è vincolante per tutti g1iistÌ'tuti ed aziende oonvocati per la delibera~zione, i quali sono obbligati a partecipare al~la società consortile in misura proporzio~nalle ad.rispettivi crediti nei confronti deùl'im~presa da risanare, fermi restando i limiti pre~visti dal quinto e sesto comma deWarticolo 1della presente legge.

:E:tuttav.ia consentito agli istituti od azien-de dissenzienti a che non abbiano ;partecipa~to alla votazione di rinunoiare a parteciparealla società cOil1sortilenegando la propria ade~sione con comunicazione al Min~stro del te~soro entro il termine perentorio di trentagiorni da11a comunicazione della deldberazio~ne. In tal caso le quote di partecipazione deicreditori che abbiano negato la propria ade~sione saranno ripartite fra gli istituti e leaziende partecipanti in misura prQIPortliona-le alle rispettive quote, sempre nel rispetto

dei limiti previsti dal quinto e sesto commadeLl'articolo 1 della presente legge.

DaNa data dell'invio dell'avviso di COil1VO-cazione di cui al primo comma e per i dueanni successivi, gli istituti e le amende chehanno negato la propria adesione non pos~sono, sotto pena di nullità, iniziare o p'rose~guire azioni esecutive sul patrlimonio dell'im~presa per.il cui risanamen:to è stata costituitala società consortile nè possono acquistarediritti di prelazione con effiJcacia rispettoagli istituti ed aziende di credito che hannopaol'tecipato alla società consorti.1e medesima.Le prescriZ'iond che sarebbe!t'o state interrot~te dagli atti predetti rimangono sospese e ledecadenze non si verifiCaJI1o» ".

5.0.1 POLLASTRELLI, .DI MARINO, BENE-

DETTI, BERTONE, BONDI, FERRUC-CI, iPOLLIDORO, ZlANINI

P RES I D E N T E. Invito la Com-missione ad eSlprimere il iPaJI1e:I'esull' emenda~mento in esame.

C ARB O N I, relatore. n testo che èstato presentato parte da alcune situazionidi fatto che rendono estremamente difficilela Icostituzione delle sooietà rconsortili. Loemendamento appunto tende a faioiHta-re lacosmtuzione di tali consorzi evitando che ipiani di risanamento delle imprese restinobloccati per la mancata adesione degli ;j.lsti~tuti di creclito.

Certamente non mancano preoccupazrOil1irispetto alla presentazione di questo emen~damento per la introduzione di sanzioni neiconfronti delle banche che non abbiano ade-rito al consorzio. Tuttavia, considerato chequeste sanzioni sono state ridotte rispetto alprimitivo emendamento e considerato che laconvocazione da parte del Ministro del te-soro è fac0'ltativa, il nostro parere è favo-revole.

P RES I D E N T E. Invito il Governoad esprimere il parere.

N I C O L A Z Z I, ministro dell'indu~stria, del commercio e dell' artigianato. Mirimetto alle decisioni deH'Assemblea.

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Senato della Repubblica ~ 16897 ~ VII Legislatura

21 MARZO1979382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

P RES I D E N T E. Passliamo aUa vo~tazione.

V I S E N T I N I. Damanda dà parlareper dichiaraziane di vota.

P RES I D E N T E. Ne ha facol'tà.

V I S E N T I N I. Signal' IPresidente,debba conferrnaT<e quello che ha detto, cioèche sono contrario al:l'emendamenrto. La sam~zione di cui si è padata, prevista nei con~fronti delle banche e degli istirtuti che nonaderiscano alla società consortile, non è diestrema gravità; sostanzialmente è la saspen-siva di amoni esecutive pel' due anni. Trat~tandosi di crediti nei canfronti di societàche non sano nelle condizioni più floride,probabilmente ,le esecuziond avrebberO' co-mUinque SlCarsi risultati. Chi non vuole ade~rire alila sacietà consortile può, entro 30 gior-ni, secanda Ja modifica aprportarta, dichiararela sua non adesiane, 'Sia PUI'e con la conse~guenza del congelamenta dei orediti per dueanni.

Credo che la materia poteva formare og-getto eventualmente di uno studia e di unprovvedimento a sè stante, diversa dalla leg-ge n. 787 nella quale questa narma si inse~ri'soe maiIissimo perchè ,le sacietà consartilipreviste da questa legge nan debbanO' ne~cess'ariamente comprendere tutti i oreditoridi una società che si trovi lin situaziani didifficaltà nè si rivolgonO' necessariamente aduna singola specifica impresa in difficoltà;anzi !'indirizzo della legge 787 è che l'impre~sa di cui si ha ruguarda non sia una im-presa strutturalmente dissestart:a ma abbiasoltanto delle temporamee difficoltà finan-zi'arie. E le società cons:ortd1i costituite tradue, cinque, sei banche o istituti di credito

~ e nan neceJssarÌ'amente fra rtutm i 'Credi~tori ~ passano acquistare azioni e obb1iga~mani convertibili (e solo questa possonO' faree non interventi di alltro tipO') emesse dalleimprese i cui pia1ni dIi ,risanamento vengonO'approvati ai sensi dell'arti,colo 4. Quindi èinesatto, perchè non è questa il caratteredella norma, che la ,sooietà can:sartdJle è de-stinata al risanamento dell'impresa perchèper legge può fare soltanto sottoscriziani di

azioni e di obbligazioni convertibili emesseda società che rientrano nei piani di risana-mento. Le società cansortili possono sotto-scrivere azioni e abbligazioni convertibili: diuna impresa o di più imprese, e quindi nansono specificamente destinate a nessuno. Daun punto di vista procedurale, neUa conce-ziane della legge la società consartile precedeil piano di risanamento. E l'articolo 4, perquanto in modo non vincolativo, quindi condei dubbi interpretativi. sembra presupporreche, quando viene approvato il piano di risa.namento dell'impresa, la società cansortilesia già stata castituita.

Pertanto la dilSposizi'One si inserisce assaimalamente, anzi non si illiSerisce affrutto edarà luogo a mo[ti dubbi interpretativi, nel~la discU.p1inadeLle società 'Coltlsortili casì co-me prevista dalla legge 787.

Nel merito la norma attribuisce al Mini~stro del tesoro poteri eccessiv,i. Egli, SOCO!11~do la n'Orma propasta, può conVlOCare i ere-ditari. Ma che casa ISUOcedese invece checanvocarli tutti i ereditari, banche e ,jjstitUJtidi creditO', ne conv'Oca salo una !parte? Ci puòessere anche una semplice omissi'One ~ e

di questo Iparlo ~ evidenremente Ìil1perfet~tissima buona fede; ci possonO' essere anchedei crediti cantes,tatJi nei confronti delle IStes~se banche e istituti di credito. ,PO'i si pon~gona ,sullo stesso piano tutti i mediti delJebanche e degli istituti dIi crediita. E se 11concordato falLimentare esclude la parteci-pazione al voto dei ereditari che ha:nno pri~vilegi c'è una ragione, perchè la situazionedel creditaI'e chirografario è profandamen-te diversa da quella del 'Credlit'Oreche ha unprivilegio e poi ne11'ordine dei !privilegi lasituazione ,di un ereditare è diversa da quel.la di un altJro; per cui possono trovarsi IOOIID-promessi quelli che hanno già delle situazioniacquisite perchè gli altri impongono qualchecosa che è contrO' il 101ro interesse e che

n'On rientI'a nel sistema, e viceversa. Qui sipongono tutti i ereditari sUill'Ostesso pianasenza che vi sia la possibilità di un esattaaccertamento di crediti, con una larga di~sorezionallità del Ministro del tesorO' e senzadire che DOsaavviene se questo non convocatutti i creditori ma 81010una parte.

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Senato de.lla Repubblica ~ 16898 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

Coocludo dicendo 'che questa nor.ma mimeraviglia perc:hè le società consor\Jili eranO'e dovevanO' rimanere uno strumento di su-peramento della cI1Ìs:Ìlà dave la crisi del-l'impresa ha carattere sicuramelIlte tempora-neo e deriva sicuramente da fatti puramen-te fin3lIlziari: cioè un indeootamelIllto fattoquand'O i taSiSi di interesse eranO' più bassie che èdivelIltata insapportablle, perchè nonancora l1Ìversaro sui prezzi, quando i tassidi :interesse sano saliti. Questa è l'ipotesi ti-pica. Le imprese in dissesto strutturale pererrori di investimenti, per impianti sbaglia-ti o altre cose, o perchè non hanno mercatoo hanno sbagHata la scelta deililQloro atlti-vità imprenditoriale, devona andare con lenorme concarsuali (e propria in questasede si sano iIIltrodotte ~ e devo dire cheanche fuori di questa sede mi sono bat-tuto per questo ~ delle procedure speciali)a farme speciaJi di ,Liquidaziane coatta ,ammi-nistrativa, così come previste dal provvedi-mentO' che stiamo per approvare. Credo chequesto tentativo di riportare situazioni cosìimproprie ,alle società consortili lSIia un er-rone, perchè le società consomiH, r.ipeta, deb- .bono servire in quelle ipotesi che abbiamO'

I

:lungamente illustrato qui ~ ero telatore e Iho presentato una amplissima relazione que-sta estate ~ e non nelle situazioni profoIlr-damente malate. Questa anche per un'altraragione: perchè vi sono delle ,situazioni didlÌissesto in cui è bene che tra J'istituto dicredito a gli istituti 'O le banche che hannafinanziato il dissesto e 1'imprendirtore disse-stato vi sia finalmente una frattura, un taglioe che le sistemazioni non contJinuino ad avve-nire per linee interne, tanto più che in al-cuni casi si parla anche di respOlIllsabiJlità adi presenze poHtiche. È qUlÌlIldi neceslSaiI1Ìoche in presenza di situazioni di dissesta visia il commissario liquidatore, pubbLka uf-ficiale, che accerti esattamente le resp011Jsa-bilità di agnUJ10 e che 'Ognuno, comprese lebanche e gli istituti di credito, prendanoatto, attraverso la liquidazione conco11Suale,delle perdite subite. Qui è un tentativo, noncerto degli onorevoli senatorii proponentima di chi ha sollecitato ques,ta norma (ab-biamo ricevuto tutti un pezzo di carta chela canteneva), di partare la situaziane di

profandi dissesti di alcune imprese fuaridella via corretta, che è quella di partico~ariprocedure cancorsuali qual è nel pravvedi-mento che stiama esaminando, can tutte lesanziani anche penali che questa camporta,per mantenerle invece in una sistemazio~ne, diciamo c'Osì volgarmente a banalmente,in famiglia, per le linee dirette, tra gli istitutiche hanna finanziato il dissesta e l'imprendi~t'Ore dissestata, all'infuori di ogni controllo...

L A B OR. C'è iJ conitlrollo della Ba:ncad'I tam.

V I S E N T I N I. La Banca d'Italia nondeve controllare affatto questo: la Bancad'I ta1ia ha la vigilanza IsuMe,società consor-tili perchè non superino le percentuaLi: diiIIlvestimento che debbono rispettare, ma nonha nessun controllo pO'iper quanto riguardale ,sistemaziani che avvengono tra le societàcansortili e le imprese finanziarie.

Per le ragioni es,poste sono contrario aquesta emendamento.

POLLASTRELLI. DomandodipaJIlllare per dichiarazione di: voto.

P RES I D E N T E. Ne ha £acootà.

P O L L A S T R E L L I. Onorevole Mi-nistro, onorevali colleghi, si~r Presidente,prendo la parOlla solo per mativare il vatafavorevole sull'emendamento che abbiamopresentato come Gruppo comunista. Questoemendamento tende a rimuolVere gli osta~coli che già si sona verificati, a comunquesi potrebbero verificare in casi specifid, allacostituziane della società consartile.

Intam.'Ìo vaglio subito affermare che conquesto emendamento :non si tende ad eserai~tare coercizione nei confronti di a~cuno, per-chè è sempre una facaltà del Ministro deltesoro mettere in atto quanto in esso è s:an~cito ed anohe perchè da parte degli stessiistituti dì credito minoritari sul totale dellamassa dei credità maturati nei confronti del-l'impresa da risanare può essere esercitatala facoltà di rinunciare a partecipare al con-sorzio. Si tende invece a superare l'os.tacoloeventuale frapposto nei canfronti degli isti-

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VII LegislaturaSenato de.lla Repubblica ~ 16899 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

tuti di crernto che detengono la maggioran-za dei credhi, che abbiamo fi,ssato in trequarti, per costituire tla società consortile,congeLando da parte degli altri istituti mi-nonitari la conti:nuazione ed i!mpedoodo !'ini-zio di azioni degali nei confrorni dell'impre-sa debitrice da risanare; ail.l'uopo è plJ:'evisrtatutta una specificaziane della normativa chene consegue, che dovrà tendere a facilitarela costituzione di queste società consort:ili;il tutta, ripeto, sulla base ,di una facoltà delMirustra e per casi specifici, dopo che que.-sti abbia fotografato in modo preciso .le di-verse ,situazioni; contemporaneamente senzacoercizione alcuna nei confronti degli isti-tuti di aredito i quali, convocati per deilibe-rare la eventuaJe costituzione delila società,hanno la 'Piena libertà di! aderire o menoalla delibera di costituzIione. Comunque laparte minoritaria degli istituti di credito. puòsempre rinunciare a partecipare aIlla societàconsortile, con l'obbligo però, secondo quan-to prescrive l'emendamento, di non proce-dere ad azioni di rocupero dei crediti chepotrebbero essere di disturba, a comunquepotrebbero. provocare ILanon pa:rte:cipazioll1ealla società consortile degli istituti maggiori-tam per i crediti che haruno maturato neiconfronti dell'i.mpresa in crisi da risanare.

P RES I D E N T E. Metto ai voti laemendamento 5. O. 1, accettato dai relatorie per il quale il Governo Sii rimette all'As-semblea. Chi l'approva è pregato di aJlzarela mano.

È approvato.

Passiamo alla votaziane del disegno dilegge nel suo articolo unico.

F I N E S SI. Domando di parlare perdichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

F I N E S SI. Onorevole Presidente, ono-revole Ministro, onorevoli coHeghi, a nomedel Gruppo socialista annuncio il voto favo-revole alna converSlione in legge del decretosulle grandi aziende in difficoltà nel testocosì come modificato daillLa Camera p:r<ima

21 MARZO 1979

e dal Senato poi, anche se il testo del decre-to si presta a critiche di merito e di metodo.Infatti noi sconooamo ora il peso delle man-cate riforme alla legge sulle società per azio-ni, alla legge delle partecipazioni srta:tali, IIlOn-chè alla legge fallimentare, eSlSendo evidentea tutti che le norme che regolano questematerie, concepite in tempi a prevalente eco-no.mia agri.cO'la,non rispondono assoLutamen-te più alla moderna realtà del nastro mon-do economico industriale.

Sarà dunque un fatto positivo se l'occa-sione di questo decreto imporrà al Governo.e al Pan1ame:nto l'impegno di Po.rre mano atali riforme nel minor tempo possibile. Ladiscussione che si è venuta svilluppando at-torno al disegno di legge del 10 agosto 1978prima, poi sul con testuale decreto-leggeDonat-Cattin del 6 ottobre 1978 ed inHnesul decreto PiTodi (il ministro Pro.di è duratoil tempo di una cometa: questo ,all'insegnadel rinnovamento. della Democrazia cI1istia-na) ha messo in evidenza ai1cun:i contrastidi fondo sul modo di concepire ~a funziO!nedell'imprenditore nella nostra società e sUllmodo con il quale va regolamentata la vitae l'azione delle società per azioni e del[eimprese private, specie alUa luce dei disse-sui clamarosi nei settori deLla chimica e de-gli zuccherifici. La SIR di Rovelli e la Ma-raldi S0110 davanti agli occhi di tutti, cosìcome sono. davanti a noi i lavoratori di que-ste aziende.

Tali cOI1ltrasti hanno faJtta temere, 'speciedopo l'emendamento proposto dal1'onorevoleFeHsetti, votata dalle sinistre (dal PSI al PCI,al PSDI, al Partito radicale, a Democraziaproletaria) aMa Camera nella seduta del 7marzo, che il decreto potesse essere l'itiraItoo lasciato oadere. Noi socialisti ascriV1iamoa noi stesSiÌ un duplice merito; quello diavere scongiurata il rischio. della caduta deldecreto e quindi del commissario nonchè dimerito di aver contribuito ad apportare al~l'originario :testo minisrteriale delle modifioa-zioni migliorative che mispOl1idonoad esigen-ze tecnica-giuridiche ma anche e sopmttut-to ad esigenze sociali e momli a tutela del-le quali si era mosso il nostro Grt1ippO alUaCamera.

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VlI LegislaturaSenato de.,lla Repubblica ~ 16900 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

Anche per questo, al di là e al di s'Opradi ogni tentazi'One elettoral:i:stica del mamen-

t'O e al di là e aJ di sopra di agm teIlJta-zione di handie.ra, esprimiamo UiIl vato favo-revole perchè .siamo convinti di fornire unservizia ai lavoratori e all'econamia dcl na-stro paese: infatti, condilividiamo l'intentodi sattrarre aJl'arca:ko istituta dcl fallimen-t'O quelle grandi aziende in crisi, la liquida-zione delle quali, prima di essere una giu-sta sanzione per l'imprenditare ~ncapaice edisonesto, è saprattutto una condanna peri lavaratari che voogO!l1Opniwti del pOlstOdi /lavoro :che l'O Stato, a causa del datnaroagevolato, ha concess'O e per il'economia ita-liana nel suo complesso. La nomina deJl 0Q[)1-

missario ministeriale, con la scopo non giàdi Liquidare ma di risanare le grandi azien-de, va quindi -candivisa peochè cOiITÌs!p'Onden-te agli interessi generali dei Lavaratori e del-l'ecanomia, in quanto tende al recUpe:l1()delilivelli 'Occupazion:éili e praduttivi.

Grave è !la responsabiMtà della Democra-zia cristiana per aver mifiutat'O di candivi-dere (quanto men'O in attesa di una piiù 'Or-ganica riforma) il campletamenta della nor-mativa nei confronti deù.l'imprendiltore so-stanzialmente azianista daminante in uncomplessa di sacietà callegate in gruppa, cheabbia compiuta a:tm di distrazione a di tra-vas'O di beni a damno della sacietà insalventeo altri atti e fatti di direzione, anzi di im-posiziane aziendale pregiudizievoli.

Nan respingiama la partica~are disciplinadella revacataria, carne ha argamentata pun-tUallmente il senatare Labor nel suo inter-vento, 'che prevede l'azione di inlÌZiativa delcammissaria, l'indagùne dclla 'stessa sulleaziende del gruppa con poteri ispettivi del-la Consab, l'inversione dell'onere della pro-va sul punta del pregiudizio, ~a presunzia-ne di conoscenza, l'adozione del mta del la-varo e la retraattività quinquennale dal gtilOr-

n'O della sentenza dichtarativa della statadi insolvenza.

La Demacmzia cristiana ha can sing'Ola-re tenaoia rifiutata che siano comprese leazi'Oni del S'Ocioconsiddetto tJirann'O, ci'Oè delsocia unico e maggioritario che abbia fattoprevalere s111'1esocietà del gruppo Je sueimpostazioni gestionali. In questa m'Odo si

21 MARZO 1979

sarebbe evitato !10'scoglio costituzianale del-la responsabilità limitata di 'Ogni sing'Olasocietà allle proprie obbligazioni, si aons~guirebbe l'effettO' giuridico e m'Orale di chia-mare il reSlponsabile a rispondere deil deficitcon i suoi beni per moda che, specie da iP,ar-te di sacietà che hannO' largamente attintoa mutui agevOllati, non scia più cansentitala scandalasa pratica di sodalizzare le per-dite e di privatizzare i profitti.

Siamo favarevali, infine, al provvedimen-to perchè, pur nei suoi limiti, cansentedi prestare a migiiaia di lavoratori ed allel'Ora famiglie lIDO strumeruto che davrebbeallontanare la minaccia deilla crisi nelle Jaroaziende e del lircenzia,menta. Certo, si potmafare malto di più e di m~i'O, ma non ribor-reremO' a furbizie in funzione elettorale, saIl-vandoci l'anima con una 'astensione e con-t,ando sul fatta che comunque altri bràugualmente passare questa decreto.

Signor Presidente, 'Onorevoli ca1:J:eghi,noiperoiò, nanostante le nastre cI'Ìtiohe e leriserve e soprattutto augurandoci che da unlato le gestioni commissari ali rriescanO' a rea-lizzare l'obiettivo del risooa:ment'O delle im-prese in difficaltà e dall'altro che questodecreto costituisca il momell1>to,di SV'Oltaedi impegna del1a l1Ìforma deille leggi sullepartecipazioni stataH, suMe sooietà perr azionie sullla disciplina delle pracedure concorsua-li e faLlimentari, voterem'O a favare dellacanversiane in legge di questa decreto--Iegge.

B E O R C H I A. Domanda di parlareper dichiaraziane di V'OtO'.

P RES I D E N T E. Ne ha faICaltà.

B E O R C H I A. ,Sign'Or P,residente, s,i-gnor Ministro, anarevali coHeghi, n Gruppodeilla Demacrazia cristiana voterà a favoredel disegno di legge di conversione del de-creta-legge n. 26, cancernente provvedimentiurgenti per l'ammini,straziane straardinariadeille gI1Mldi imprese in crisi, nel .testo rie-laborata ~n parte dalle Commissioni riunitegiustizia e industria e con le ulteriari, utilie posJtive integrazioni apportate a: seguJ.todel dibattito in quest'Aul,a.

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Senato de.lla Repubblica ~ 16901 ~ VII Legislatura

21 MARZO 1979382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Il provvedimento che ci accingiamo a vo-talre, con rl'auspicio che la Camera dei depu~tati vorrà quindi deflnitivamente approvarloentro i termini p.revism, perchè questo d~chiede Wa situazione presente e doè che ildecreto non decada ma possa essere iJIl'tegral~mente e subito approvato, è di gerande diJ1Jte~resse e di notevole importam.za. Esso com-sponde ad una esigenza realmente avvertita,concretamente presente: queIJadi evitare d.negativi riflessi di ordine Isodrule ed econo-mico derivanti dalla crd1si di grandi impre-se, esigenza che :richiede una tempestiva edurgente Disposta per evitare che quei rimes~si si trasformino SellliZ'altro in un obiettivopregiudizio per l'economia nazionale, e so~prattutto in un danno reale per quei lavo~ratori che con il fallimento delle impresevedrebbero irrimediabilmente compromessoil loro posto di lavoro, il loro reddito, la si-curezza delle loro famiglie.

Ragioni dd ordine economico e ragioni diordine sociale, richiamate aJIlChenella pun~tuale replica del senatore CarbOll1i, hannoquindi indotto il Governo (e qui deside~namo esprimere UIllparticolare apprezzamen-to al Ministro proponente che ha seguitocon paJrticolare attenzione e COll1in:telligerutecura il tormentato iter parlamentare del de~creta e contemporaneamente associarci alPresidente della nostra Assemblea nel fOlr~mulare UIll cordiale augurib al nuovo tilto-lare del Dicastero dell'industria) ad un prov~vedimen10 finalizzato al risanamento e quin~di alla sopravvivenza delle grandi imprese incrisi; provvedimento che quindi per le suemotivazioni di fondo e nelle sue linee ge-nerali ha trovato ampio consenso, anche seha suscitato alcuni insoddisfazioni ed alcuneriserve su particolari aspetti.

La constatazlione de1Ja inidonedtà alle fi~nalità del risanamento de~i atturuli ~st,itU'tie delle vigenti procedure conco:rsuali e lanecessità quindi di un loro adeguamentohanno portato alla introduzione nell'ordina~mento dd; un nuovo istituto, cl[ un nuovoe composito procedimento che non voglioqui analizzare nei suoi dettagli ~ lo ha fat-to con la consueta bravura il relatore sena-tore Agrimi ~ ma del quale si può sen,Ùdtiroaffermare che non è frutto di es:temporanee

invenzioni o di frettolose fantasie giuriddchegiaochè i suoi elementa, già altrove dibattutied elaborati, appaiono ora compatibili COlIll'ovdinamento e illdOlIleial fme; un procedd-mento nel quale troviamo momenti giu:risdi~zionali e atti amministrativi drcondati tuttida un sistema dd garanzie e di :controm lacui funzione è queLla di ridurre ogni possi-bile ed eccessiva discrezionalità e quindi. irischi ad essa connessi, ma nel contempo èanche quella di consentire quell'autonomia,quella iniziativa che sono indispensabili al-

l' opemre nell' economia.Il testo ora al voto finale di questa As~

semblea non apipare lesivo di princìpi costa-tuzionaJli nèdIi quelli generaJlti del nostro or-dinamento giuridico. L'aver fugato le preoc-oupazioni che in proposito erano sorte in~torno ad una parte del testo pervenutoci dal-l'altro ramo del Parlamento e sulle qualipreoccupazioni ora mi pare superfluo sof-fermarmi, è medto che spetta a tutte leforze poHtirche che, fermamente intenzionatea salvare il principio che aveva dettato lamodificaziOlIle introdotta a~la Camera, han-,no elaborato norme nOlIl solo più chiara-mente leggibili ma soprattutto più ct:6icace-mente ,apPllicabili e qUiÌndi veramente idoneeal perseguimento di quello sCOp'Oche nonè 'soltanto di una ma è di tutte le parti po-litiche, quello scopo che rCOIIlicastica, dcor-rente, ripetuta defini21ione è quell'O di evi-tare che in qualche modo furbesco,ancheformalmente ineccepibile, Isi possano. \Soda-lizZ)ando le perdite, stoI'I1lare e privatizzaregli utili.

La novità nOlIl consiste soltanto neil~a in-trodU21ilOnee neLl'ordirnamento di quest'O ism-tuto dell'ammini:stmzione straordinaria che,anche per alcune sue affinità alla liquida-zione coatta ammin:i:strativ:a, Irisp(){]]Idee cor-risponde alla I1ichiesta co:stituzionooe dd unacoordinata tutela dell'interesse pubbHco edeg1li interessi privati, ma anche nell'ulterio~re approccio aJlla definizione giuI1Ì1dioadelgruppo economico, nella ulteriore ricerca diindividuazione degli elementi essenziali ecostitutiVir del gruppo e dei modi di cOillega~mento tra le imprese e quindi !ÌTluna primadisciplina, se pur ora limitata \Soltanto acerti ma imp.ortanti effetti, di una reaJtà per

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Senato de.lla Repubblica ~ 16902 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTOSTENOGRAFICO 21 MARZO 1979

tanti versi ancora oscura del nostro sdiSite-ma economico.

A questo proposito, non ritengo superfluollichiamare, come è stato fatto aiIlche daaltri, <l'esigenza, che in questa occasil()(l1esiè nuovamente manifestata, di por mano alllariforma in termini di ammodemamento delldiritto delle società, delle disposizioni sulfaUimento e 'Sulle altre proceduTe COIIlCorSua~li per elaborare quel nuovo diritto dell'eco-nomia al quaile non so1taJIlito ci ,soUecita!nole indicazioni e le direttive comunitarie, mache la realtà stessa dei fatti economid ela loro rillevanza sociale e politica. oggi ciimplOne. L'aver frattanto, seppure con qual-ch~ indubbia difficoltà e ~ come qualcuno af-ferma ~ anche con qualche persistente la-cuna, introdotto qualche elemento di novità,qUal1che calibrata mescol~a di iSltituti e diformule ~ cito soltanto l'estensione dei ter-mind e l'innesto del rito del ,lavoro all'azio-ne revocatoria promovibile dal commissa-rio ~ non contraddice di certo alla esigen-za sopra ri:cordata che pe:r.rnane e consenrteuna più accurata preparazione aIl1che in ~e-senza e .in verifica di quelle prime esperioo-ze che .il provvedimento in esame ce~tamoo-te produrrà.

Questo non vuoI dire, senatore Benedettie colleghi del Partito comunista, rinunciarea precise assunzioni di responsabilità, elu-dere scelte neceSlsarie, ma significa consa-pevofezzza piena, senza carismi e se.ma pro~fetismi, della deHcatezza di un sistema che, seha bisogno di essere sostenuto, ha soprattut-to bisogno di eSlsere migliorato, reso più 'COe-rente e più corrispondente alle esigenze ge-nerali. È però un sistema che dubito possain questo momento sopportare tToppe peri-colose innnovazioni che rovescerebbero conuna serie di reamoni a catena. altrettantodannose conseguenze in altri settori del[aeconomia nazionale, proiducOOido,ioone altre'situazioni di drammatica criSli.

Concludendo, onorevoli colleghi, e ripeten-do ~l nosltro pieno consenso al prowedimeil1.~to, mi pare si possa affeIJl1iare IChe esso èil risultato di una comune meditazione e diun leale cOi11firontoper dare una effiicace etempestiva dsposta a 'situazioni che, comealtri hanno detto e sostenuto, vog1l!iamo e

dobbiamo considerare ;anomale, a lSituazdonidi gIiavi difficoLtà che vogLiamo recuperarealla normalità con una disciplina che ano-mala non sia rispetto ai princìpi del nostroordinamento, che non lo stravolga producen-do pericolose lesdbni e quindi ulteriori situa-zioni di disagio, di tensioni., infine di gravedanno nei rapporti economici, in queLli so~ciaJi e dillquelli politici. (Applausi dal centro).

D I M A R I N O. Domando di parlareper dichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha fìaroltà.

D I M A R I N O. Signor Preside!l1Jte,onorevoli colleghi., :ill Gruppo comunista siasterrà dal voto sulLa conversione in leggedi questo decreto perchè riconosce da unaparte i ,lati poSlitivi che esso :indubbiame!l1Jtecontdene, ma dall'altra vailuta i lati negativiche ad esso sono connessi.

I lati positivi sono già stati qui ricordati:si introduce nella nostra legislazione unostrumento nuovo ed ag.itle d'intervento peT,procedUTe di risanamento e di riorganizza-rione in una certa fascia di imprese in crisitra cui i,mportanti e fondamentali settorideHa nostra industria cmmica. Questo stru-mento esige evidentemente però l'impegnopolitico del Governo e del Ministro dell'in-dustria per essere usato bene con !'impiegodi adeguate capaldtà e con chiarezza di vo-lontà e di idee. Contemporaneamente ~l .de-creto con le modifiche introdotte in questaseduta prevede ,am.cheuna normativa a pro~posrito dei consorzi per H risanamento delleimprese che può facilitare <la formazione ditali consorzi, e1dminando forme di sabotag-gio o di resistenze che hanno finora impe-dito la formaziOlIle dei consorzi stessi in mol~ti casi con gravi conseguenze per il destinodi certe imprese e per 1a Slituaz.iooe dei la-voratori.

Vi è però un lato negativo 'Che è già statoqui ampiamente denunciato. Si è discussomolto a proposito dell'emendamento da noipresentato, dei pericoli che la disciplina danoi suggeri1ta potrebbe far correre alla salva-guardia dell'autonomia e del~a certezza deidiritti delle dmprese. Ma si è sottQlValutato

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Senato della Repubblica

382a SEDUTA(pomerid.)

VIl Legislatura~ 16903 ~

21 MARZO 1979ASSE:VlBIEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

un fenomeno assai grave e ,pernicioso: nellagiungla delLle agevolazioni e degli nootivie neLle maglie del diritto socdetaria si sanomosse da anni figure di sindoneschi capitanidi ventura riuscendo ad aìccumu~are colossaliprofitti, areando imprese che pO'i sono statetravolte in vicende assai dramma:tkhe, met-tendO' in pericalo ill lavoro di masse impo-nenti di operai e nello stesso tempo met-tendO' in crisi settori fondamentali dell'in-dustria italiana, soprattuttO' dell'andustriachimica, ma anche di aJltre industrie comequella saccarifera eccetera.

Questi capitani di ventura, gettando Je lo-ro ragnatele intricate, hannO' dao:meggiarta eminacciana di cO'ntinuare a danneggiare pro-fO'ndamente il nastrO' paese. Si è creata inprOlpOlSitoun neolagismo che voglia ric'Or-dare per nan fare n'Orni: «,la rovellizzazio-ne »; ciaè il fenamena nato da questi esem-pi ed il neolagisma della «ravel1izz:azione»dell'industria italiana indicano le maglie in-tricate dii sacietà che si 'sona create per riu-scire ad assorbire enormi profitti, 'a spesedell'erario, riversando sulla collettività enar-mi perdite.

Abbiamo avanzato in questa sensa unanostra praposta drast1i:ca che non è stataascoltata. Si è preferita ricarrere ad un altrotipo di disciplina che è pdù tradi2ionale eche si muave nell'ambita di una legislazionee di un istituto consolidato, come quello 001-la discipH.na fallimentare ed in partiCO!1aTedella revocatoria. Purtroppa però J'Ì\s1Jituto~ dobbiamo s,aperlo ~ n'On ha precedentidi grande effioacia nel passata. Abbiamo illtimore che COIIlquesta disciplina, che si muo-ve nell'alveo di una tradizione giuridica piùconsoLidata, anche se di non gaJra:ntita effi-cada e comunque abbastanza vecchiJa ed ob-soleta in molta parte, non si paslSa riusciread affandare fina in fondo il bisturi nellapatOllagia dell':ÌIlldustria italli:ana che si è crea-ta in alcune fasce di iII1(prese, evitando chesi realizzino nuovi imbrogli a danno dellacoJlettività.

Abbiamo collaborato con il nostro votoaffinchè alicuni emendamenti saci,a1istd pas-sassero per rendere più efficace e più PUIIl-gente questa disoiplina della revaoatoria, ma

conserviamo la nostra perplessità ed ~l no-stro dubbia che possa essere efficace finoim fondo per quelli che sono lÌ probJemi chesi pangono. ,Pertanto lavorerema con tuttele nostre forze 'affinchè attraverso l'azionedel Gaverno, attraverso l'azione dei commÌJs-sari, attraverso i dispaSiÌtivi predisposti daquesta legge anche neIl'ambi:tO' degli ÌJstitumche sono stati creati, si possa operare nelmodo migli:ore, troncando questi tentamiVi.

Il nastra pertanto ,s:arà un atteggiamenropasitivo, un atlteggiamento dIi massimo im-pegna. Non possiamo però, a CUOI'leggero~ e non per ragioni di comodo come è !Statoqui detta ~ aSisumerCÌ la responsabifità divotare urn provvedimentO' che am un puntoessenzialle può, a nostro avviso, lasciare an-cora ,aperti spimgli perchè SiÌpassano con-tinuare manovre disinvOllte a danno dellaeconomia nazionale ed anche a danno dIivaste categarie di lavoratori.

Per questo, pur 'rÌ!conoscendo la positiVli-tà di molte parti di questa d~segno dd legge,di fronte a questa perplessità, di fronte aLlariserva abbastanza grave che abbiamo sul-l'efficaoia reale della disciplina adotta,ta neicasi parto1agi'Cia tutti nom ci asterremo sul-[a conversione in legge del decreto-legge.(Applausi dall'estrema sinistra).

P RES I D E N T E. Metto ai voti ildi'segno di legge nel suo articola unioa. Chil'apprava è pregato di alzare la mano.

:È approvato.

In attesa della conclusione della Conferen-za dei Presidenti dei Gruppi parlamentari,sospendo Ja seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 21,35, è ripresaalle ore 22).

Annunzio di risposte scrittead interrogazioni

P RES I D E N T E. I Ministri com-petenti hanno inviato risposte scritte ad in-terrogazioni presentate da onorevoli sena-tori.

Tali risposte sono state pubblicate in dueappositi fascicoli.

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VII LegislaturaSenato de.lla Repubblica ~ 16904 ~

21 MARZO 1979382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

Annunzio di interpellanze

P RES I D E N T E. Invito il senatoresegretario a dare annunzio della interpellaiIl-za pervenuta ailla Presidenza.

B A L B O, segretario:

LA VALLE, GALANTE GARRONE, LAZZA-RI, GOZZINI, VINAY, ROMANO. ~ Ai Mi-nistri dell'interno e di grazia e giustizia. ~]n relazione a quanto riferito dalla stampaGulIe affermazioni di Roberto Villa, FabioZoppo ed Umberto Lucarelli, i giovani fer-mati e poi rilasciati in relazione all'omicidioTorregiani, secO\l1do le quali essi avrebberosubìto maltrattamenti e sevizIie durante l'ar-resto e gli interrogatori, gli interpellanti chie-dono di conoscere come Siisono svolti i fatti,se ci sono state violazioni di dir.i.trticootituzio-nalmente sanciti' e quali determinazioni il Go-verno vogìia assumere perchè risuJti sempreinconfutabilmente certo che nell'opera diprevenzione e di repressione dei crimini edel terrorismo nessun organo dello Statovenga meno al rispetto della V!Ìta, così damettere a repentaglio la vita di colpevoli edincolpevoli, come nel caso dell'uccisione delmedico Luigi Di Sarro, nonchè al rispettoddla dignità, dell'integrità e dei fondamen-tali diritti umani di indiziati, inquisiti e de-tenuti.

Gli interpellanti fanno notare, tra l'altIro,che se le pratiche usate dalle forze investitedella tutela dell'ordine e della sicurezza pub-blica dovessero divenire oggetto d.i censuraper comportamenti lesivi dei valori e dei di-ritti suddetti, il terrorismo, come è avvenutoin altri Paesi, otterrebbe finalmente ed ino-pinatamente quella legittimazione che essoinvano cerca e che l'ordinamento democrati-co italiano e 10 Stato di diritto gli hanno fi-nora precluso.

(2 - 00257)

Annunzio di interrogazioni

P RES I D E N T E. Invito H senatoresegretario a dare aamunzio delle interroga-11Ìol1li pervenute 'alla P/residenza.

B A L B O, segretario:

MOLA, FERMARIELLO. ~ Al Ministrodella marina mercantile. ~ Premesso che lelinee di navigazione del golfo di Napoli dellas.p.a. « Caremar », la periodicità dei colle-gamenti ed il tipo di naviglio ~ contraria-

mente a quanto stabilisce la legge n. 169 del1975 ~ non sono adeguati a soddisfare leesigenze di mobilità dei cittadini, di effi-cienza dei servizi postali e commerciali, dipromozione dello sviluppo sociale ed econo~mica delle isole e delle attività turistiche,si chiede di conoscere:

a che :punto è il programma di costru~zione dei 7 nuovi traghetti della « Caremar »

e quali sono le date della loro immissionein esercizio;

se il Ministro non ritiene opportuno, diintesa con il Ministro dei lavori pubblici,esaminare con la Regione Campania le deci-sioni da assumere per l'adeguamento dellestrutture e delle attrezzature portuali ai nuo~vi tipi di traghetti che saranno immessi inesercizio per consentire il loro approdo conmanovre 'agevoli;

se non ritiene utile che la « Caremar })

effettui la radiazione di soltanto 3 delle at-tuali 10 navi in esercizio, eviti la vendita dinavi ancora effioienti ai privati e giunga cosìa possedere 14 navi di cui 4 da utilizzare,d'estate, in navigazione e, d'inverno, per ilgiro di 1avori di manutenzione e di ripara-zioni del parco navi.

(3 - 01268)

MOLA. ~ Al Ministro dei lavori pubblici.~ Per conoscere:

quali siano i motivi per cui non ha an~cara provveduto a stipulare, con l'Aziendadei mezzi meccanici di Ancona, in attuazio~ne dell'articolo 2 della legge n. 355 del 1976,la convenzione, ripetutamente da essa richie-sta, di abilitazione all'esecuzione di opereportuali;

che cosa si proponga di fare per elimi-nare subito l'evidente inadempienza in cuiè incorso e che è di grave ostacolo all'operadi qualificazjone e di sviluppo del porto diAncona.

(3 - 01269)

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VII LegislaturaSenato de.lla Repubblica ~ 16905 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

MANNa. ~ Al Ministro dei trasporti. ~

Per conoscere se corrisponda a verità lanotizia giornalistica relativa alla cessione acompagnie di bandiera estere, da parte del-1'«AJitalia », dell'esercizio di ainee conces-se per Cairo, Khartum, Damasco, Amman.

Nel caso affermativo, l'interrogante chiededi conoscerne i motivi e se sia stato adot-tato qualche provvedimento per evitare ilconseguente nocumento ai livelli occupazio-nali del settore.

(3 - 01270)

BONAZZI. ~ Al Ministro del tesoro. ~

Per sapere se sia vero:che, violando l'articolo 14 della legge

20 aprile 1978, n. 154, per cui entro sei mesidaJJ.'entrarta in vigore della legge, e cioè en-tro il 21 novembre 1978, il Ministro avrebbedovuto emanare il regolamento di attuazione,tale atto non è stato compiuto, con la con-seguenza che li:! 'CO[}:sd.gùiodi amministrazionedell'Istituto poligrafico e Zecca dello Statonon ha, a sua volta, sottopos1to aU'approva-zione del Ministro i regolamenti di servizioe del personale sia deN'Istituto che dellascuola dell'arte della medaglia e del museodella Zecca, poichè tale adempimento è con-dizionato da11'emanazione del ~egolamentodi aJttuazione, dovendo avvenire entro 6 mesida tale emanazione;

che tale ritardo, mantenendo precarietàed incertezza su molti rilevarrrti aspetti delfunzionamento della Zecca nel nuovo inqua-dramento dntrodotto con la ilegge n. 154 del1978, rischia di cornprometterne la funziona-lità e di frustrare ed alterare, per difetto ditempestività e di volontà del Govocno, la rea-lizzazione degli intendimenti di riorga!TI!izza-zione e di risanamento che il ,Parlamento hasanzionato con .}'approvazione della suddettalegge.

Per sapere, pertanto, se il Ministro nonintenda provvedere rsenza mdugti.o all'emana-zione del !regolamento di attuazione, dopoave.fIlo sottoposto all'esame da parte del Co-mitato consultivo della Zecca, corne dispostodall'ultimo comma del citaJto articdlo 14.

(3 - 01271)

BONAZZI. ~ Al Ministro del tesoro. ~Per sapere:

se, in contrasto con le assicurazioni for-nite dal sottosegretario di Stato onorevoleMazzarrino, il 20 giugno 1978, rispondendo,in Commissione finanze e tesoro del Sena-to, all'interrogazione n. 3 - 00970, sia veroche sono giacenti presso la Cassa specialeper le monete e per i biglietti di Stato 47milioni 500.000 monete già confezionate inbarili e presso la Zecca 20.000.000 di mo-nete per metà già confezionate .in barili e permetà pronte per esserlo, per difetto nell'or-ganizzazione del trasporto alle Tesorerie pro-vinciali;

se non ritenga che l'ineffidenza dei tra-sporti renda inutile il rilevante aumento del-la produzione conseguito dopo l'inquadra-mento della Zecca nel Poligrafico dello Sta-to, che si verifichi pertanto la paradossalesituazione che la Cassa speciale e la Zeccanon sappiano più dove custodire le mone-te prodotte, mentre permane, nel Paese, no-nostante il netto miglioramento verificatosi,carenza di monete metalliche, e che debbaessere subito realizzata, anche introducendoinnovazioni tecniche e burocratiche, un'or-ganizzazione efficiente ed adeguata per iltrasporto e la distribuzione delle monete,tale da assicurare che tutta la produzionerealizzata daIJa Zecca, secondo il program-ma indicato dalla direzione generale del Te-soro, giunga tempestivamente agli utenti.

(3 -01272)

PASTI. ~ Al Ministro della difesa. ~ Pre-

messo:che il presidente del Comitato dei capi

di stato maggiore americani, nel suo docu-mento al Congresso sulla «Posizione mili-tare degli Stati Uniti per l'anno fiscale1979 », afferma quanto segue: «In Italia gliinteressi degli Stati Uniti e della NATO in-contrano incertezza a causa dell'espandersidell'influenza politica comunis~a nel Gover-no. Non è possibile dire come questa influen-za inciderà sulle relazioni militari Stati Uni-ti-Italia. Gli Stati Uniti stanno esplorandomezzi, quali le periodiche conversazioni trail Comitato dei capi di stato maggiore (ame-ricano) e lo stato maggdore della Difesa (ita-

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16906 ~

382a SEDUTA (p01nerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

Hano), recentemente stabilite, per manteneree migliorare le buone relazioni che sono esi-stite tra le due Forze armate. La sottrazionedel territorio italiano alle operazioni degliStati Uniti e della NATO limiterebbe seve-ramente le forze NATO in questa area »;

che tale nuovo canale di comunicazioneha dichiaratamente una funzione di pressio-ne politica che nulla ha in comune con lenormali consultazioni militari per le qualiesistono normali canali comuni NATO;

che i contatti «politici» tra i verticimilitari americani e nazioOOili possono fa-cilmente degenerare con ingerenze non cer~to auspicabili dei vertici militari italianinella vita politica nazionale (il passato delnostro Paese dimostra quanto dette inter~ferenze siano pericolose);

che tale inaccettabile sudditanza politi-ca di vertice spiega e giustifica la subordina-zione dei nostri servizi segreti a quelli ame~ricani, come i recenti fatti hanno dimo~strato,

l'interrogante chiede al Ministro di farsapere:

1) se sia a conoscenza di tali contattipolitici;

2) se non ritenga necessario e doverosofarli cessare per ristabilire l'autonomia poli-tioa del Paese.

(3 - 01273)

VINAY, PASTI. ~ Al Ministro degli af-fari esteri. ~ Per sapere quale giudizio diail Governo italiano della grave situazionedetermilllatasi a seguito del}'jntervento cine-se nel Vietnam e quaLi iniziative il Governoitaliano intenda assumere al fine di contm-buire al ristabilimento della pace ed allaripresa di una politica di disteIllsione nelmondo.

(3 ~ 01274)

CALAMANDREI. ~ Ai Ministri degli af-fari esteri, del commercio con l'estero e del-le partecipazioni statali. ~ Per sapere senon ritengano di dover sollecitamente ri-cercare contatti ed accordi con il nuovo re~gime iraniano in ordine alle cospicue inte-se economiche precedentemente stipulate egià divenute operanti per la realizzazione in

Iran di grandi progetti di sviluppo da partedel lavoro, della tecnica e dell'imprendito-cia italiani, allo scopo di confermare taliintese in un quadro di amicizia e, se occor~re, di adeguarle alle esigenze di una coope-razione basata sul reciproco vantaggio, esi-genze alle quali ~ come risulta anche dadichiarazioni rilasciate ad organi di stampaitaliani ~ legittimamente si guarda oggi nel~

l'Iran con nuova e viva sensibilità.(3 - 01275)

MURMURA. ~ Al Ministro dei lavori pub~blici. ~ La ben nota, gravissima situazionedell'intera Calabria, la cui particolare con~formazione geografica e le cui caratteristi-che fisiche esigono pronti, effettivi e ra~zionali interventi in direzione della regima~zione dei corsi d'acqua e delle fiumare, èstata notevolmente peggiorata in conseguen-za dell'entrata in vigore dei decreti del Pre-sidente deHa Repubblica n. 8 de11972 e n. 616dd 1977, che, consentendo gli interventi sta-tali unicamente nell'ambito dei bacini idro-grafici interregionali e limitatamente alleopere di I, II e III categor,ia, rappresen-tano ben piccola cosa rispetto all'intero ter-ritorio regionale ca!labrese, per cui le opereidrauliche sono ivi quasi scomparse conconseguente assai notevole danno.

Si chiede, pertanto, che, nel quadro del-l'emergenza ed utilizzando l'opportuna col-laborazione con la Regione, la quale ha inol-trato siffatta richiesta, il Ministro provvedaad interventi concreti e solleciti in dettosettore.

(3 - 01276)

SIGNORI. ~ Al Ministro dell'interno. ~

Per sapere se rispondono a verità le notizieriguardanti presunte falsificazioni di atti uf-ficiali relativi a funzionar,i di pubblica si~curezza che avrebbero provocato l'abbassa-mento della valutazione qualitativa ai finidel concorso per la nomina a dirigente su-periore, notizie che hanno destato notevoleinquietudine, in tutta Italia, fra numerosifunzionari di pubblica sicurezza che potreb~bel'o essere stati danneggiati da analoghe jr~regolarità.

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Senato de.lla Repubblica ~ 16907 ~ VII Legislatura

21 MARZO1979382" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

Per conoscere, inoltre, se sono stati accer-tati i fatti citati e, dn caso affermativo, qualiprovvedimenti si intendono prendere neiconfronti dei responsabili di atti così gravie preoccupanti.

(3 .01277)

BERTONE, TOLOMELLI. ~ Ai Ministridella difesa e del lavoro e della previdenzasociale. ~ Per sapere:

se corrisponde al vero la notizia secon-do la quale il Ministro della difesa avrebbefirmato un decreto per l'assunzione, nei pros-simi anrn, di 14.000 allievi operai. negli arse-nali militari;

se nel decreto si prevede che le assun-zioni dei giovani siano fatte senza nessunatrattativa con il sindacato e attraverso unaselezione, con prova scritta e orale, violandocon ciò la legge n. 285, la quale prevede chele assunzioni dalle liste speciali vengano fat.te seguendo la graduatoria, così come è av-venuto per tutti gli altri Ministeri.

(3 - 01278)

SIGNORI. ~ Al Ministro delle partecipa-zioni statali. ~ Premesso:

che, a duea:nni di distanza dal crac fionanziario dell'EGAM e ad oltre un anno dalsuo scioglimento, l'opinione pubblica, scon-certata e turbata dagli errori gestionali edalle avventurose iniziative che portaronoquell'ente di Stato ad uno dei disastri finan-ziari più clamorosi di questo dopoguerra,non riesce a sapere qual è la reale e defini-tiva cifra di quel pauroso deficit;

che il provvedimento legislativo appro-vato per lo scioglimento dell'ente stabilì unfinanziamento, da parte dello Stato, di 983miliardi di lire, di cui 406 e 577 da portarein aumento ai fondi di dotazione, rispettiva-mente, dell'IRI e dell'ENI ~ quale provve-

dimento per la ricapi1Jalizzazione delle azien-de ex EGAM ~ destinato a ciascuno dei dueenti ereditati, per la realizzazione dei nuoviprogrammi di investimento, ed aJ.la coper-tura delle perdite degli anni 1978, 1979 e1980;

che a tale somma però vanno aggitmte,in base all'articolo 7 del decreto di soppres-sione dell'EGAM, altre considerevoli cifre:

150 miHardi per provvedere ad impianti, 120miliardi per la definitiva sistemazione delsoppresso Ente e deHe sue finanziarie e 230miliardi per coprire le peJ1dite al 31 ottobre1977, senza contare i 90 miliardi stanziatialla fine del 1976 per pagare gli stipendi edi salari arretrati dei dipendenti EGAM e ver-sare un anticipo a tacitazione sugli importidovuti ai vari forni tori;

che se si tirano le somme si perviene atotali da capogiro (circa 1.500 miliardi) e che:VIbuco iniziale dai tempi del malgovernoEinauc1i si è trasformato in una voraginedella quale non si intravvede la fine, se è veroche ENI ed IRI, nonostante gli stanziamen-ti così cospicui ricevuti per chiudere la par-tita EGAM ed avviare il relativo processo dirisanamento industriale, starebbero per farericorso ad un prestito obbligazionario di 300miliardi sottoscritto da 80 istituti di credito,

l'interrogante chiede di sapere se la vocedi tale prestito obbligazionario corrispondea verità, se la proposta ha avuto fapprova-rione delle autorità monetarie e se il Mini-stro non ritiene opportuno informare conchiarezza e precisione il Parlamento ed icittadini di qual è in realtà la situazione de-bitoria delle aziende ex EGAM, di quali fon-di sono stati assegnati e finora erogati al-

l'ENI e aH'IRI per rilevare e gestire le aZJien-de ex EGAM e di quanto è costata e verràancora a costare al contribuente italiano, so-prattutto al contribuente a reddito f!i,ssochepaga al 100 per cento le tasse, la megaloma-ne politica aziendale dell'ex presidente del-l'EGAM, Einaudi, ispirata e coperta dai suoialti protettori politici.

(3 -01279)

SIGNORI. ~ Al Ministro dei lavori pub-blici. ~ Per sapere se è a conoscenza dellostato di manutenzione della strada statalen. 233, nel tratto Paganico-Bivio Cipressino(Grosseto), della lunghezza di circa 2 chilo-metri.

Tale tratto di strada, che assorbe un in-tenso traffico, da anni versa in completo sta-to di abbandono, per cui percorrere lo stessoè pericoloso, scomodo e faticoso e crea no-tevoli difficoltà alla popolazione della zona

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16908 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

ed a chi, provenendo da altre località, è co-stretto a percorrerlo.

Ciò chiesto e premesso, !'interrogante do-manda se non si ritenga urgente effettuare inecessari lavori di sistemazione e di ripara-zione del tratto stradale in oggetto per eli-minare, così, i gravi disagi attuali ed il le-gittimo risentimento delle popolazioni in-teressate.

(3 - 01280)

BONAZZI, CARRI, MAFFIOLETTI. ~ AiMinistri di grazia e giustizia e dell'interno. ~Per avere notizie ~ anche in relazione a re-centi indicazioni emerse sulla stampa in me-rito DJle inda;:;,ini svolte dalla Magistraturasull' Dssassinio di Alceste Campanile, avvenu-to il 12 giugno 1975 ~ circa la fase attualedell'istruttoria e la sua prevedib1le conelu-siene, considerando i quattro anni trascorsidan'omicidio e la necessità di punire i re-sponsabili e scoprire tutte le connessioni trasettori estremisti e violenti ed il terrorismo,di cui detto drammatico episodio appare unaulteriore Lestimonianza.

(3 - 01281)

SìGNORI. ~ Al Ministro clel!'intemo. ~

Per sapere se, a seguito dell'uccisione delmedico romano Di Sa!ITOe dinanzi al verifi~carsi sempre più frequente di luttuosi inci-denti provocati da forze di polizia addette ablocchi stradali, non si intenda emettereprecise disposizioni al fine di regolare conrigore i comportamenti e gli interventi deitutori della legge, dal momento che appareno;} ammissibile l'uso degli abiti civili pers.:;rvizi che non riguardino la prevenzione, lainformazione e la stretta attività di poliziagiudiziaria, onde evitare che si ingeneri neiGiLtadini il dubbio che, di volta in volta, pos-sa trattarsi di aggressioni da parte di ma:lvi-venti e aon già di azioni di polizia, e per tu-telare, come è giusto e necessario, le stesseforze dell' ordine.

Per sapere, infine, se non si ritengano ne-cessarie una ristrutturazione delle scuole diformazione professionale della pubblica s,i-curezza e dei carabinieri ed una revisionedei metodi di arruolamento del personale.

(3 - 01282)

TOLOlvlELU, DONELLI, MARGOTTO. ~Al Ministro della difesa. ~ Per sapere:

a) se il Ministro è a conoscenza del fattoche .Latelevisione privata romana GBR mettein onda un programma, dedicato alle Forzearmate, dal titolo: «All'erta sto », trasmis-sione che viene poi diffusa a livello naziona-le attraverso altre emittenti private;

b) se e quali contribum i:l Ministero dàper la realizzazione di tale programma, siasul piano organizzativo, sia sul piano finan-ziario;

c) p.er quali motiv,i il Ministero ha inter-rotto la collaborazione, ottenuta attraversoapposita convenzione, con la RAI~TV-Specia-le TVM per la realizzazione di trasmissioniper militari;

ci) se contributi sono stati versati, qualivalutazioni hanno indotto il Ministero a de~stinare denaro pubblico al finanziamento diprivati per iniziative di interesse generalealle quali sono preposti organi o enti pub-blici.

(3 - 01283)

GOZZINI, GALANTE GARRONE. ~ Al

Ministro di grazia e giustizia. ~ In relazio-

ne al trasferimento di 14 detenuti dal car-cere di Santa Teresa in Firenze ad altri isti-tuti sparsi pel. tutto il territorio nazionaJe,trasfel'imenti E:.vvenuti in due mandate suc-cessive, si chiede di conoscere:

a) quali siano i « gravi e comprovati mo-tivi di sicmezza» che hanno determinato iprovvedimenti in questione, dal mO'mentoche tali mo1Ji'Vinon sono specificati negliatti e tenuto conto che altri motivi, fraquelli previsti nell'articolo 42 dell'ordinamen.to penitenziario, non sembrano sussistereper nessuno dei trasferiti;

b) se ~ dato che tutti i trasferitd: eramo

ammessi a1l 1avoro esterno in base all'arti-colo 21 del detto ordinamento e poichè ilcarattere coilleitivo del provvedimento eoclu-de, si deve ritenere, quaJsiasi criterio selet-tivo ~ il vero motivo non sÌla da rkercarenella volontà di scoraggiare l'applicazione didetto articolo, fino a renderla del tutto im-possibile;

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Senato della Repubblica~

~ 16909 ~

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V11 Legislature

21 MARZO1979382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMDLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

c) se ~ qualora l'ipotesi ora fOI1Imlata

risulti reale ~ non debba concludersi chela giusta e doverosa preoocupazione dellasicurezza finisce per annuHare indiscrimina~tamente, e dunque ingiustamente, i fini costi~tuzionali della riforma, sottraendo anche adetenuti non pericolosi, che hanno sempretenuto condotta irreprensibHe, e dunque daconsiderare recuperabili, gli strumenti previ~sti per il loro « reinserimento sociale» (vici-nanza a:w.a ;residenza delle famiglie, artico.lo 42; :lavoro, articoli 15, 21; trattamento in-dividualizzato, articolo 13; studio, articolo19, quarrto comma: uno deli.detenuti trasfe~riti, Fadda Luciano, frequentava con otti~mo profitto la facoltà di agraria dell'Univea:-~sità di Firenze, ciò che, da A1lghero, non glisarà più possibile);

d) se, infIDe, una politica carceraria sif~fatta, nel caso sia confermata o comunquenon smentita dai fatti, manifestandosi comeuna vera e propria contrOfIiforma, oltre acontrastare in maniera stridente con le di-chiarazioni pii.!.volte rese dal Minli.stro, nonrischi di suscitare od accrescere, negli ope~ratori penitenziari ~ che già lavorano in

condizioni spesso di estrema difficoltà ~

disoricntamento, sfiducia e grave incertez~za nell'interpretazione della legge, e di fo~mentare, nei detenuti, l'attitudine al criminee l'avversione alla società piuttosto che ladisponibilità 2. quella «rieducazione» e aquel «reinserimento» nella società medesi~ma, che la legge in vigore esplicitamente im-pone di perseguire.

(3 ~ 01284)

BALBO. ~ Al Ministro della pubblica istru~zione. ~ Premesso che è a tutti noto chenegli istituti tecnici localizzati e funzionan~ti nella città di Roma persistono in gene~

l'aIe condizioni di endemico disordine, im-paragonabili a quelle esistenti in altre scuo-le della Capitale, !'interrogante chiede al Mi~nlstro di far sapere:

a) se e quali provvedimenti intenda adot-tare, nella sua competenza, per ristabilire

l'ordine nelle scuole predette;b) se gli risulti che nell'istituto tecnico

industriale «Fermi» è praticamente sospe~

sa da tempo ogni seria ed ordinata attivitàdidattica e che !'istituto stesso funziona or~mai come un centro permanente di agita-zioni, di sobillazioni e di intimidazioni, ge-stite da piccoli gruppi organizzati e specia~lizza ti in azioni violente che frequentemen~te si effettuano a danno delle cose (deva~stazioni e distruzioni di aule e suppellettilied incendi di automobili appartenenti a do~centi non succubi) e delle persone, aggredi~te e percosse.

L'interrogante si permette far presente chel'istituto «Fermi» ha oltre 2.000 studentiche si avvicendano in tre turni di lezioni,si vale dell'opera di circa 200 insegnanti edamministra un bilancio di quasi 3 miliardidi lire. L'istituto che è posto nell'area diMonte Mario, priva di istituzioni sociali, co~stituisce un punto di raccolta di giovani pro-venienti da tutte le zone della città. È per~ciò facilmente accessibile ad imprese di stru~mentalizzazione per fini politici, le quali in-cidono non solo sull'attività didattica prati~camente vanificandola, ma turbano anche lavita che si svolge nel circostante quartiere.

Il danno maggiore e più irrimed:iabile ènaturalmente quello che si COllSeIl1teche igiovani arrechino a se stessi, mancamdo diacquisire in tempo debito quelle conoscenzee capacità che sole ne permettono !'inseri-mento nel mondo del lavoro. Tale dannoè tanto più socialmente pregiudizievole quan~to più si tratta di giovani che, nella lorostragrande maggioranza, provengono da fa-miglie non abbienti.

(3 ~ 01285)

MANCINO, MANENTE COMUNALE. ~

Al Ministro del lavoro e della previdenzasociale. ~ Per sapere se, a conoscenza dellacircolare n. 1jR.C.j1979 del 30 gennaio 1979della sede INPS di Avelìino, non ritiene dideterminare direttive di carattere generale,al fine di un orientamento comune e di unacorretta interpretazione della legge 5 ago~sto 1978, n. 502.

Infatti, nella citata circolare la sede INPSdi Avellino ha comunicato che i dato l'i dilavoro, per beneficiare degli sgravi contri~

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16910 ~

21 MARZO 1979382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTO STENOGRAFICO

butivi di cui alla legge 25 ottobre 1978,n. 1089, e successive modificazioni ed inte-gl'azioni, sono obbligati ad assicurare aipropri dipendenti trattamenti non inferioria quelli minimi stabiliti da contratti collet-tivi nazionali di lavoro di categoria, stipu-lati dalle organizzazioni sindacali maggior-mente rappresentative, ai sensi dell'articolo 4deIJa legge 5 agosto 1978, n. 502, con de-correnza dal 17 settembre 1978.

Per il conseguimento degli sgravi l'INPSfa obbligo ai datori di lavoro di trasmetteredichiarazione di responsabilità secondo unmodello predisposto da esso istituto ed av-verte che l'lnosservanza dei minimi contrat-tuali comporta la restituzione delle sommerelative al beneficio dello sgravio, oltre chel'appli.cazione della sanzione, pari a 5 voltela somma dello sgravio indebitamente go-duto.

A parere degli interroganti, la circolaredell'INPS va ritenuta illegittima. Infatti, seè vero che la legge 5 agosto 1978, n. 502,all'articolo 4 statuisce che «le retribuzionicontributive (di cui alla presente legge) siapplicano alle imprese che assicurano aipropri dipendenti trattamenti non inferioria quelli minimi previsti dai contratti col-lettivi nazionali di categoria stipulati dalleorganizzazioni sindacali maggiormente rap-presentative », è anche vero che essa devevalere solo nei confronti dei datori di la-voro che beneficiano dello sgravio dei con-tributi INAM e non anche dello sgraviocontributivo INPS, atteso che la legge inquestione non estende l'applicazione dell'ar-ticolo 4 allo stesso INPS.

Peraltro, si osserva che, per godere deibenefici di cui alla legge 25 ottobre 1968,n. 1089, e successive modificazioni e inte-gl'azioni, è richiesto il solo obbligo del ver-samento del contributo contro la disoccu-pazione.

Alla stregua delle considerazioni antefatte,gli interroganti chiedono di conoscere leiniziative del Ministro al fine di evitare ri-percussioni di carattere economico, soprat-tutto nei confronti delle aziende di mediae piccola dimensione.

(3 -01286)

LUZZATO CARPI. ~ Al Ministro del te-soro. ~ Premesso:

che a So110 Collina (Bergamo) è statascoperta una zecca clandestina di banconoteda lire 50.000 e materiale già pronto allospaccio per parecchie decine di miliardidi lire;

che malgrado le assicurazioni dei diri-genti della Banca d'Italia sulla pressochèassoluta impossibilità di falsificazione didetta banconota, essa sarebbe stata falsifi-cata nel maggior quantitativo mai verifica-tosi in questi ultimi anni,

!'interrogante chiede di conoscere:a) il quantitativo di biglietti di banca

falsi riscontrati dalla Banca d'Italia negliultimi anni e la percentuale dei bigliettifalsi da lire 50.000;

b) quali contromisure immediate laBanca d'Italia ha adottato e quali intendeadottare per stroncare tale gravissimo ille-cito che ha causato una vera e propria psi-cosi del falso fra i cittadini al punto che labanconota non viene più accettata soprat-tutto a Milano, e nell'hinterland milanese;

c) se, in considerazione del fatto che lastessa è, per la sua facile confondibilità conla banconota da lire 10.000, accettata condifficoltà (numerosissimi reclami sono statisollevati da ogni parte), il Ministro non in-tende sostituirla immediatamente con altraavente migliore colorazione e stampigliaturae che dia maggiori garanzie e credibilitàpresso gli operatori di quella attualmentemessa in circolazione in modo perlomenoimprovvido.

(3 -01287)

MARAVALLE. ~ Al Ministro della pub-blica istruzione. ~ Per conoscere quali cri-teri hanno ispirato l'ufficio studi e program-mazione del suo Ministero nel compilare lacircolare 21 febbraio 1979, n. 1204.

Si chiede, in particolare, di conoscere:i criteri adottati per l'invio ad un limi-

tato numero di scuole;i criteri scientifici ispiratori delle clas-

sificazioni.Si chiede, inoltre, se l'ufficio studi ritiene

!'insegnante sufficientemente preparato asvolgere compiti che esulano per gran parte

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;)f:nuw della Repu.bblica ~ 16911 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

dalla sua preparazione professionale, senzauna adeguata conseguente competenza spe-cifica.

Si chiede, infine, se gli esperti del Mini-stero non ritengono il metodo della classi-ficazione contrario alla nuova tematica diinserimento e di integrazione degli handi-cappati.

(3 - 01288)

SIGNORI. ~ Al Presidente del Consigliodei ministri ed al Ministro dell'industria, delcommercio e dell' artigianato. ~ Per sapere senon si ritiene grave e sconcertante che, conappositi decreti ministerial.i, si siano fissatealcune indennità di carica, sia pure al lordodelle ritenute erariali, ne1la misura seguente:per il preSiid:ente dell'Enellire 130 milioni aJn-

nui; per il vice presidente dello stesso entelire 70 milioni annui; per il presidente del-l'Istituto nazionale assicuramoni lire 90 mi-lioni annui.

Fatti di tale natura sono tanto più gravi edincomprensibili poichè estendono e rendonosempre più inestricabile la cosiddetta « gD.un-

gla retributiva» sulla quale, non a caso, haindagato recentemente il Parlamento.

Per sapere, inoltre, se non si ritiene cheindennità di carica di dette entIità siano iill-compatibili con <l'attuaile precaria SlÌtuazioneeCO!D.omicadel Paese, non rappresenrtdno unaenorme sperequazione tra cittadini e, in gene-rale, non cos1lltuiscano un obiettivo discredi-to dello Stato democratico e repubblicanoche già ill terrorismo colpisce tanto dura-mente.

(3 - 01289)

Interrogazionicon richiesta di risposta scritta

MURMURA. ~ Al Ministro della pubblicaistruzione. ~ Per conOlScere quale fonda-mento abbia la notizia oi'rcolante in aLcuniambienti in ordine a modalità, non eccessiÌ-vamente ortodosse, osservate per la distri-buzione dei buoni-libro agli alunni del Liceoscientifico di Serra San Bruno.

Infatti, J'uDJÌcità del,la casa editrice forni-trice dei libri, la sua estranejtà a materie

21 MARZO 1979

scolastiche e la stranezza oirc~ le accennatemodaHtà richiedOillo accertamp.nti vorrti a fu.gare le esistenti perplessità.

(4 -02481)

MASCAGNI. ~ Al Presidente del Consigliodei ministri ed al Ministro della pubblicaistruzione. ~ Premesso che i licei scientificidi lingua italiana e di lingua tedesca diMerano, in provincia di Balzano, dopo deci-sione unanime dei dspettivi consigli di isti-tuto, degli studenti interessati e dei lorogenitori, hanno deciso di realizzare un espe-rimento consistente nel reciproco scambioper una settimana di una decina di studentiper ognuna delle due scuole, con un mas-simo di due per classe, così da consentireai giovani una ftuttuosa esperienza di chiarointendimento educativo e formativo con col-leghi dell'altra lingua;

osservato che tale esperimento non vio-la affatto la norma autonomistica (artico-lo 19 del nuovo statuto di autonomia) se-condo cui «nella provincia di Balzano !'in-segnamento nelle scuole materne, elementari

I e secondarie è impartito nella lingua ma-terna italiana e tedesca degli alunni da do-centi per i qua1i tale lingua sia ugualmentequella materna}}, e, semmai, su un pianostrettamente formale, si armonizza con lasuccessiva prescrizione secondo cui nellescuole dei vari ordini « è obbligatorio l'inse-gnamento della seconda lingua che è impar-tito da docenti per i quali tale lingua èquella materna »;

rammentato che, di fatto, in provinciadi Balzano sono numerosi gli studenti dilingua italiana che frequentano stabilmentescuole di lingua tedesca ed anche gli stu-denti di lingua tedesca che frequentano scuo-le di lingua italiana, per libera determina-zione degli interessati e con conseguenteconsenso da parte delle autorità scolastiche,

l'interrogante chiede di conoscere se ilGoverno sia al corrente di un drastico inter-vento di pochi giorni addietro dell'inten-dente scolastico di lingua tedesca, teso adaffermare l'illiceità dell'esperimento appenainiziato tra i due licei scientifici di linguRitaliana e di lingua tedesca di Merano e adordinarne l'immediata cessazione.

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Senato della Repubblica ~ 16912 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 21 MARZO 1979

Poichè l'episodio ha suscitato viva sor-presa e forte risentimento sia tra gli stu-denti e le rispettive famiglie, sia, e più am-piamente, nell'ambiente scolastico e nellapubblica opinione, l'interrogante chiede seil Governo non intenda esprimere sul meritodella vicenda una sua valutazione che, aldi fuori di qualsiasi interferenza in quelleche sono le prerogative autonomistiche pro-vinciali, costituisca un contributo ad unaesatta interpretazione delle norme di leggein materia (si fa riferimento, ad esempio,alla lettera e) del secondo comma dell'arti-colo 6 del decreto del Presidente della Re-pubblica 31 maggio 1974, n. 416, recepitodalla legge provinciale 5 settembre 1975,n. 49, che, tra i poteri del consiglio di isti-tuto, prevede la «promozione di contatticon altre scuole o istituti al fine di realiz-zare scambi di informazioni e di esperienzee di intraprendere eventuali iniziative di col-laborazione », nonchè al principio fondamen-tale contenuto all'articolo 1 del medesimodecreto del Presidente della Repubblica se-condo cui la scuola ha ({ il carattere di unacomunità che interagisce con la più vastacomunità sociale e civica»), valutazione cherappresenti anche un orientamento generalenella difficile fase di attuazione dell'auto-nomia speciale per la provincia di Balzanosecondo un indirizzo per cui la legittimae doverosa tutela dell'identità ed integritàdei gruppi linguistici e delle rispettive aspi-razioni, tradizioni e culture non abbia a sca-dere a forme di rigida separazione che malsi concilierebbero con gli elementari e de-mocratici princìpi di una reciproca cono-scenza e di una fiduciosa comprensione nelriconoscimento della necessaria convivenza.

(4 -02482)

NENCIONI. ~ Al Ministro di grazia egiustizia. ~ Con riferimento:

1) alla prevista relazione in merito agliistituti proposti dalla legge sull'equo canone;

2) ai vigenti contratti «atipici» di lo-cazione finanziaria (leasing) che rappresen-tano, come è stato dimostrato dall'indagineconoscitiva presso la la e la 2a Commissio-ne permanente del Senato, un importantestrumento produttivo,

l'interrogante chiede di conoscere se ilMinistro non ritenga di dover considerareespressamente che tali contratti non posso-no identificarsi con i contratti tipici di loca-zione per la nozione giuridica e per la di-sciplina specifica.

(4 - 02483)

de' COCCI, MEZZAPESA, GIOV ANNIEL-LO, PECORARO, DELLA PORTA, COSTA,SALERNO, ROMEl, SMURRA, COLELLA.~ Al Presidente del Consiglio dei ministried ai Ministri del commercio con 1'estero,degli affari esteri e dell'agricoltura e delleforeste. ~ Per conoscere qU3llli provvedimen-

ti intende con urgenza adottare in meritoalla situazione ed alle prospettlive del['e&por-tazione ortofrutticola ed agrumaria.

Tale situazione dOOlUJ1iCiaun notevole peg-gioramento, già evidente aLla fine del 1977e Pirvelatosi preoccupante nei primi 10 mesidel 1978, con un 0010, ,rispetto aJllo stessoperiodo deLl'anno precedente, del14 per cen-to in quantità e deL 7 per cento in vailore.Sembra abbas'tane:a fondata la previsione chealla fine del 1978 i:l consunrtivo registrerà, aconfronto del 1977, una minO/I'e espomazioneda 4 a 5 milioni di quintali ed un milJ10reintroito valutario di circa 100 miHardi dilire.

Considerata l'importanza dell' es{portazionedi cui trattasi, sia perchè voce attiva premi-nente della biJ.oocia agricolo-alimentare, infome deficit, sia perohè attività traiOOlIlte de~-la produzione e di molti settori indotti (tra-sporti, imbaililaggi!, industria del £redido) conriflessi altamente positivi per l'occupaztione,spetcialmente del Mezzogiorno, appare ur-gente la ricerca di provvedimenti atti a fer-mare tale regresso ed a determinare un'in-versione di tendenza. Giò è tan:to più neces-sario ,in relazione all'adesione di nuovi Pae-si mediterranei al,la Comunità europea versola quale si dirige circa il 75 per cento delnostro traffico ortofrutlticolo verso Festero.

Al ri!guaJI'donon è senza significato H fattoche i nuovi Paesi ca:ndidati hanno costi eprezzi di gran lUill:gainferiori a quelli italianie che H potenziale produttivo ortofrutticolospagnolo è tale da rappresentare il 40 percento deLla produzione agricola totaJIe di

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VII LegislaturaSenatu dell'l Repubblica ~ 16913 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

detto Paese, che presenta un tasso di auto~approvvigionamento del 243 per cento per gliagrumi e del 110 per cento per la frutta egli ortaggi.

La stessa Commissione CEE prevede chel'adesione della Spagna costituirà un ulterio-re stimoJo aLle produzioni spagnole, ancheperchè ill costo della ma:no d'opern locatle re-sterà ancora per un certo tempo inferiorea quello della mano d'qpera comunitaria.

A:ppare, inoltre, 1ogico ritenere che situa-zioni del tipo di quelle cOTIiStatate per laGreda e per la Spagna esistano, forse inmisura più accentuata, negli altri PaesiÌ pro~duttori concoI'lI'enti del bacino mediterraneo(Marocco, Tunisia, Egitto, Israele).

Poichè non è immaginabile che, fino aquando non si raggiungerà un ragionevoleequilibrio fra i prezzi comunitari e quellidei predetti .Paesi, le nostre esportazioni pos-sano risultare .concorrenzi~i, :risulta eviden-te che la perdita di ullteriori spazi di mer-cato nonchè u1teriori diminuzioni del traffi-co non siooo evitabili senza l'ausilio di va-lide forme di intervento.

Gli interroganti, pertanto, ritengono chedebba essere posta in atto una decisa a2lÌO-ne pru:Ltica per realizzare o strumenti di di-fesa (sistema dei prelievi aIIlalogo a quenoin vigore per i prodotti agricoli continentali)almeno per i prodotti ortofrutticoli ~reschidi base soggetti ad organizzazione di merca-to e per .le £rutta secche, o, in subordi\lJ!ata,strumenti di sostegno attraverso l'es'tensionedelle compensazioni finanziarie ai più im-portanti iProdotti diretti verso la Comunitàed una più ampia arppHcazione ed un aumen-to della misura delle restitu~Ì'oni per i pro-dotti esportatd. verso Paesi terzi allorquan-do è constatata Uilla differenza fra i prezzicomunitari e quelli dei Paesi COl1!CODrenti.

Talli richieste rappresentano un' esigenzaobiettiva ed inderogabile per l'avvenire del-l'es,porta:mone ortofrutticola italiana se -sivUOlle evitare che permanga e si accrescala tendenza Ìin atto di una diminuzione deIJeespofltazion!Ì ed un aumento delle importa-zioni. Ma, in a.ggiunta agli interventi in sedecomunitaria, H nostro Governo, nelle attualiinasprite situazioni concorrenziali, non puòcontinuare a lasciare un settore di espOTta~

21 MARZO 1979

zione così ,importante senza adeguati s'tru-menti che prevedano un credito agevolatoper 'la creazione e l'ammodernamento degliimpianti di 1avorazione e di conservazione,o attraverso un'apposita legge che rimpiazzila preesistente n. 703 dello agosto 1959, oaccrescendo adeguatamente gùi srtanziamentideLla legge n. 517 dellO ottobre 1975 in mo-do che possano coprire anche le esigenzedel settore esportativo.

Inoltre sarebbe opportuno consentire aglioperatori or1tofrutticoli ed agrumari dd. po~ter beneficiare delle provvidenze previste dal-la legge n. 183 del 2 maggio 1976 per quantoriguarda i terdto['i assistiti dailla Cassa peril Mezzogiorno.

(4 - 02484)

BRANCA, GALANTE GARRONE, ROMA-NO. ~ Ai Ministri di grazia e giustizia edell'interno. ~ Per sapere se sono al cor-rente:

della convinzione, che si va sempre piùdiffondendo nel Paese, della impossibilitàche lo scrittore Pasolini sia stato ucciso sol-tanto da un ragazzo, conv,inzione avvalorataanche dall'estrema gravità delle moltepliciferite, di cui obiettivamente testimon1anoreperti fotografici pubblicati di recente;

del modo come sono state condotte asuo tempo le indagini di polizia giudizi aria,che hanno trascurato di approfondire seriindizi di un reato plurisoggettivo (mancataescussione di eventuali testimoni, manca,totentativo di identificazione di una macchinache la notte del delitto seguì l'auto delloscrittore, eccetera).

Per sapere, infine, che cosa intendono fa-re, nei limiti delle loro competenze, perchèsi apra finalmente un procedimento a ca-rico di ignoti, il che sarebbe assai più age-vole se lo stimolo venisse da atti di Go-verno.

(4 - 02485)

MURMURA. ~ Al Ministro dell'industria,del commercio e dell'artigianato. ~ Per co-noscere quale provvedimento intenda l'Enelassumere per evitare che, ad ogni mode.sta pioggia, venga interrotta l'erogazione del-l'energia elettrica nella frazione Piscopio di

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Senato della Repubblica ~ 16914 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRiìFICO 21 MARzo 1979

Vibo Valentia, che provoca non solo dannialle attività produttive, ma anche preoccu-pazioni nei cittadini e lamentele nei confron~ti dell'Ente pubblico.

(4 - 02486)

FENOALTEA. ~ Al Ministro dell'interno.~ Per sapere se non ritenga opportuno~ al fine di evitare equivoci che possonoavere tragiche conseguenze per persone in~nocenti ~ disporre che i controlli stradali,con intimazione dell'« alt}) agli automobili-sti ed uso delle armi contro quanti a taleintimazione non ottemperino, siano affidatiesclusivamente ad agenti dell' ordine in di-visa.

(4 ~ 02487)

CHIELLI. ~ A} Ministro dell'agricolturae delle foreste. ~ A seguito di numeroseriunioni effettuate nelle zone agricole dellaprovincia di Grosseto, si è potuta rilevareresistenza di notevole preoccupazione tra ico.Jtivatori per il fatto che, nonostante leprenotazioni a suo tempo commissionate ele sollecitazioni giornaliere effettuate dagliorganismi cooperativi, essi non riescono adessere forniti del necessar.io quantitativo diconcimi chimici, indi'spensabiLi per le colti~vazioni cerealicole.

Ad esempio, la cooperativa « Ambrogina »

del comune di Cinigiano, composta da 452soci coltivatori, su una richiesta di 6.000quintali di nitrato ammonico, qualità 26~27e urea qualità 25-10, ha fino ad oggi otte-nuto la fornitura di soli 1.150 quintali diprodotto, pari, cioè, a circa il 20 per centodel fabbisogno. È noto che la produzionedi cereali s,i riduce di circa il 50 per centose non fornita in tempo debito del giustoquantitativo di nitrato e urea, e per il fattoche tale concimazione, per essere efficace,debba essere effettuata entro il mese dimarzo, sembra che le preoccupa~ioni dei coJ-tivatori debbano essere considerate più chegiustificate.

Si chiede, pertanto, di conoscere:quali provvedimenti il Ministro intende

assumere nei confronti delle società «Mon-tedison », ANIC, eccetera, produttrici di taliprodotti ~ le cui carenze nel mercato na~

zionale deriverebbero da manovre di imbo~scamento con l'intento di premere sul CIPaffinchè ne autorizzi l'aumento di prezzo ~

che le predette società, incuranti degli inte-ressi nazionali, venderebbero per la maggiorparte all'estero, ove sembra che possano rica-vare maggiori profitti;

quali iniziative urgenti intende assume-re per fornire il mercato nazionale dei pro~dotti chimici occorrenti alle produzioni agri-cole e come ritiene di intervenire, nei con~fronti delle eventuali ditte inadempienti, persalvaguardare la produzione cerealicola ita~liana, che rischia di essere dimezzata perirresponsabilità certamente non imputabiliai contadini coltivatori.

(4 -02488)

MARANGONI, FEDERICI, VANZAN. ~

Al Ministro dei lavori pubblici. ~ Per sa~pere se sia a conoscenza che, dal 17 febbraio1979, per provvedimento dell'ANAS, le po-polazioni dell'isola di Ariano nel Polesine(Rovigo) sono costrette, per l'ennesima vol-ta, in uno stato di grave disagio per l'im~proVV'isa chiusura al traffico del ponte sta-bile sul Po di Venezia, in località Curicchi,che collega direttamente l'isola di Ariana nelPolesine con il territorio dell'importante co-mune di Adria, del Delta palesano, e con ilbas'so ferrarese.

Poichè la chiusura dell'importante manu-fatto si protrarrà, a quanto ha dichiarato ilrappresentante del compartimento ANAS diVenezia nella l1iunione tenutasi presso il Ge-nio civile di Rovigo il giorno 19 febbraio1979, per un periodo non inferiore a 3 mesi,onde eseguire ,lavori di rafforzamento allefondazioni dei pHoni lesionati, che permet-teranno poi solo il transito del traffico leg~gero, è chiaro che le conseguenze di talestato di cose si tradurranno in incalcobbilidanni economici e sociali per l'intera comu-nità della zona bassopolesana, già duramen-te provata da un perenne stato di depres-sione.

Da tutto ciò consegue che le popolazionidell'isola di Ariano nel Polesine (comuni diAriano, Taglio di Po e COl'bola, con circa20.000 abitanti), per raggiungere la città diAdria o il capoluogo della provincia, dovran-

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Senato della Repubblica ~ 16915 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO

no obbligatoriamente compiere un vero eproprio viaggio con vari disagi e con gravicolpi aHa loro economia e al commercio.

Per dette ragioni, gli interroganti chiedo-no al Ministro di far conOlScere:

1) come intenda intervenitre per la rea-lizzazione delle misure di emergenza, comeponte in chiatte, traghetto e rampe di ac-cesso, che permettano la ripresa del traf-fico e del collegamento;

2) quali misure intenda adottare peruna rapida progettazione ed un adeguatofinanziamento del nuovo manufatto, cosìcome viene richiesto e ritenuto indispen~sabile dalla Regione Veneto, dall'ammini-strazione provinciale di Rovigo, da comunibassopolesani, da enti tecnici e dalle popo-lazioni, considerando anche che, a causa del~le frequenti piene del fiume Po, l'attualeponte rappresenta grave pericolo per gli abi~tanti deUa zona in caso di crollo, in quantoai lati è innestato negli argini maestri delfiume;

3) quali tempi di realizzazione sarannonecessari per vedere costruito il nuovo pon-te e risolto il grave problema che colpiscedetta numerosa comunità.

(4 ~ 02489)

SGHERRI, CARRI, FEDERICI, MINGOZ~ZI, OTTAVIANI, CEBRELLI, MOLA. ~ AlMinistro dei trasporti. ~ Premesso:

che esiste tra i lavoratori un diffusostato di malessere e di malcontento che hadwto luogo, nelle ultime settimane, a ricor-renti agitazioni sindacali, tali da determi~nare una grave situazione in tutto i,l traspor-to aereo;

che pesanti sono le responsabilità delGoverno e numerose le carenze della dire-zione ddl' « Alitalia », le quali provocano datempo un vero e proprio disservizio nelsettore,

gli interrogalll!ti chiedono di conoscere qua-li provvedimenti sono stati presi o si inten~dono prendere su questioni di rilevante edurgente importanza, quali:

J) la sicurezza ed H controllo del volo;2) la costituzione del Consiglio nazio-

nale dell'aviazione civile;

21 MARZO 1979

3) la ristrutturazione della Direzione ge-nerale dell'aviazione civile;

4) il controllo e la selezione delle som-me stanziate dalle varie leggi per gli ae-roporti;

5) la politica condotta dal' {{ Alitalia »,con riferimento specifico agli investimenti,ai piani di sviluppo (soprattutto per quantol1iguarda H trasporto merci), ai voli chartersed infine nei confronti del personale.

(4 - 02490)

SALERNO. ~ Al Ministro della pubblicaistruzione. ~ Premesso:

che con decisione del 14 lugl:io 1978 ilConsiglio di Stato ha affermato che la legge30 luglio 1973, n. 477, non ha inteso sacrifi-care i diritti già acquisiti dagli insegnantiin base aHa precedente normativa (legge25 luglio 1966, n. 603, legge 2 aprile 1968,n. 468, legge 6 dicembre 1971, n. 1074) aifini dell'ammiss.ione in puolo e che, pertan-to, aH'entrata in vigore della stessa leggen. 477, l'Amministrazione, ove non vi avessegià provveduto, doveva provvedere alle no-mine degli insegnanti compresi nelle gradua-torie ad esaurimento nelle percentuali pre-viste daHa legge, determinate sulla base deiposti istituiti in ciascun anno scolastico pre-cedente allI'anno 1973~74;

che a tutt'oggi l'Amministrazione non haancora adottato nessun provvedimento pernormalizzare una 'situazione che non è certoimputabile ai docenti interessati;

che i docenti suddetti hanno sostenutonon lievi spese per vedersi ricono~ciuto, aseguito di azione legale, un diritto che di~scende dalla legge,

!'interrogante chiede di conoscere qualeprovvedimento il Ministro intenda adottarecon urgenza per dare esecuzione ad un pre-ciso disposto legislativo, oltre che ad unaautorevole pronuncia giurisprudenziale, an-che al fine di stroncare ulteriori forme dispeculazioni, quali quelle assunte da un fan-tomatico Centro studi che si appoggerebbe,non si sa quanto legittimamente, ad un notosindacato autonomo, ,}a cui serietà è peral-tro fuori discussione. Il predetto Centro,infatti, ha organizzato un'associazione di in~segnanti interessati, invitandoli a pesanti

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Senato della Repubblica ~ 16916 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

ulteriori esborsi per adire nuove e, a giu-dizio dello scrivente, inutili azioni legali.

(4 - 02491)

SALERNO. ~ Al Ministro della pubblicaistruzione. ~ Premesso:

che innumerevali interrogazioni ed in-terpellanze sull'ISEF di Napoli pongono in-quietanti interrogativi sull'attività di un Isti-tuto cui sono interessati migliaia di giovanistudenti del Lazia, della Cailabria, della Cam-pania, della Puglia e della Basd1icata;

che can precedente interpellanza, cuinon è stata data risposta, è stato chiesto disapere quali interventi avesse effettuato ilMinistero, cui spetta la vigHanza, per porrefine a uno stato di confusione ormai nonpiù tollerabile;

che, in attesa di tale intervento., deverilevar.si che con la sostituzione del com-missario non sono state rimosse le occasio-ni di inconvenienti gravi che si verificanotuttora a'}l'ISEF di Napoli;

che le posizioni di Hlegittimità di alcunidocenti permangono tuttora, con grave pre-giudizio sulla validità di tutti gli atti daessi compiuti;

che, oltre che sui docenti, la gestioneprecedente all'attuale ha rifles'si anche suaIi

'"studenti, dato che in occasione dell'ammis-sione aH'ISEF si sono verificati innumere-voli casi di dubbia legittimità (ill 70 percento degli ammessi è risultato provenienteda una sola provincia, con ammissione, avolte, di interi gruppi di famiglia),

nnterragante chiede di conascere se nonsia il caso di nominare, sia pure in colla-boraziane con l'attuale commi'ssario, unaCommissione ministeriale incaricata di farluce su tutta la gestione dell'ISEF di Napoli,che presenta aspetti preaccupanti anche sot-to il profilo direttamente amministrativo eciò in attesa di procedere a un radicale ri~r-dinamento degli ISEF, in ordine al quale erastato propasto dall'UNIEF e dallo SNALSun emendamento, non fatta praprio dal Go-verno, in sede di conversione del decreto-legge sull'Università, inteso a delegare il Mi-nistro ad emanare uno o più decreti Der ilriordino di tutti gli ISEF, la ristruttur~zionesu corsi quadriennali con il canseguimento

della laurea e la sistemazione deJle fascedacenti di tutto il personale. Il mancato ac-caglimenta di tale emendamento. da partedel Senato ha camportato l'assunziane digravi corresponsabilità, dato che, in assenzadi un intervento or.ganico, si assiste, giornodopo giorno, ad un proliferare di sezionistaccate degli ISEF (Catanzaro dipendenteda Balogna, Genova da Firenze, Cagliari daL'Aquila), tutte in posizioni di evidente ille-gittimità, avallata dall'Amministrazione chesu tali istituzioni ha l'obbligo della vigilanza.

(4 - 02492)

PEGORARO. ~ Ai Ministri dell'agricoltu-

ra e delle foreste, dell'industria, del com-mercio e dell' artigianato e delle finanze. ~

Premesso:che sona già iniziati i lavari stagionali

agricoli e che detti lavori corrono il rischiodi subire farti intralci a causa dei ritardi chesi verificano nei rifornimenti di carburanteper usa agricolo ai distributori autorizzatida parte delle sacietà fornitrici;

che gli operatori in settori specializzatidell'agricoltura, come i florovivaisti, gli awi-coltori e quanti in genere utilizzano. i carbu-ranti per le loro. produzioni, subiscono giàora gravi danni per la penuria di carburante;

che tutto ciò può arrecare grave dannoall'agricoltura ed all'economia nazianale poi-chè in tale situaziane i distributori autoriz-zati non sona neJle condiziani di soddisfarele esigenze dei coltivatori, dei contoterzistie delle cooperative,

l'interrogante chiede di conoscere se i Mi-nistri non ritengono necessario interveniresollecitamente presso dette sacietà fornitricidi oarburante, in mado da garantire il nor-male rifornimento per il settore primario.

(4 - 02493)

MINNOCCI. ~ Al Ministro degli affariesteri. ~ Per conascere il suo parere e quel-lo del sua Dicastero. sulla Riso.luziane n. 686,relativa alla Canferenza delle Nazioni Unitesulla scienza e la tecnica al servizio dellasviluppo, approvata dailll'Assemblea parla-mentare del Consiglia d'Eurapa nella sedutadel 30 gennaio. 1979, su proposta deUa Cam-missiane scienm e tecnologia (Doc. 4269).

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VII LegislaturaSenatO' della Repubblica ~ 16917 ~

382a SEDUTA (pomerid.) ASSErv1BLEA- RESOCQNTOSTENOGRAFICO

Nella Ri,soluzione in esame -l'Assembleaparlamentare del Consiglio d'Europa, con-sapevole dell'interdipendenza economica tirai Paesi industriarlizzati ed i Paesi in via disviluppo, invita i Governi degli Stati mem-bri ed il Comitato preparatorio dell'UNCTADa definire una politica comune nei confron-ti dei Paesi in villadi sviLuP(pOin vista dellaprossima Conferenza, a dare priorità al tra-sferimento ed alla diffusione delle tecnologieper usi civili rispetto a que~le per UlSimili.taci per il miglioramento delle condizionisociali ed economiche del Terza Manda ead accordare un tra,ttamenta preferenzialealle indUlStrie dei Paesi in via di svilupponel campo dei brevetti e delle tecnolagie rei-cordando come tutti i Paesi del mondo etutte le organizzamoni internazionali debba-no porre ,le proprie conoscenze al serviziodel progresso di tutti i Paesi. Si sottoLinea,inoltre, l'importanza delfe i:nfrastrutture edei servizi pubblici, con particolare riguardoall'agriooltura, aLle materie prime, all'am-biente ed aH'espansione industriale.

Si chiede, in particolare, che ill sistema diaiuti alla sviluppa, messa in atta daJle Na-ziani Unite, venga ristrutturata per megliO'rispandere alle esigenze attuali e venga ac-cresciuto il potere delle Cammissioni regia-nali dell'ONU.

Si chiede al Mini'stro interrogato attraver-sa quali iniziative, che sii auspicano soHeciteed adeguate, intenda veni<re incontro aille ri-chieste formu~ate nella Risoluzione in esame.

(4 - 02494)

MINNOCCI. ~ Al Presidente del Consi-glio dei ministri. ~ Per canoscere il puntodi vista del Gaverna sulla Raccamandazianen. 852, cancernente il terrarismo in Eurapa,approvata dall'Assemblea paI'lamentare delConsiglia d'Eurapa nella seduta del 31 gen-naiO' 1979, su prapasta della Cammissianeper le questiani palitiche (Doc. 4258).

Nella Raccamandazione in esame l'Assem-blea parlamentare del Consiglia d'Eurapacondanna le aziani terroristiche qualunquesia la lara mativaziane e manifesta inquie-tudine per tale pericolasa minaccia, dallaquale nessun Paese eurapea può considerar-si al ripara. L'Assemblea, dopO' aver sottali-

21 MARZO 1979

neata che i Paesi membri debbanO' agire pereliminare le condizioni saciali che possanO'essere all' arigine di certe farme di violenzae debbano rafforzare le 'strutture demacrati-che, e dopO' aver ribadita che le strategieantiterroristiche debbano essere compatibilicon il rispetta delle Costituzioni nazionali edella Canvenziane eurapea dei diritti dell'uo-mO', ricorda che una strategia antiterroristi-ca globale a livello nazionale deve campor-tare anche la mabilitaziane della coscienzapapalare al fine di sostenere le istituzianidemacratiche e di isalare i terraristi.

Osservando can preaccupaziane l'attualeinternazionalizzazione del terrarisma, l'As-semblea chiede ai Gaverni degli Stati mem-bri di concardare una Convenzione interna-zionale sulla cattura degli ostaggi, di esami-nare l'appartunità di un'altra Convenzianeinternazianale per sanzionare le vialazianidelle Convenziani sulla pirateria aerea (Con-venziane di TokyO' del 1963, Canvenzianedell'Aja del 1970 e Canvenzione di Mantrealdel 1971), di caordinare le reciproche azioni

~ arrivando, se necessaria, all'introduzionedi emendamenti ~ per l'applicazione dellaConvenzione di Vienna del 1961 concernentele relazioni diplomatiche e di aderire all'Ac-corda di Bonn del 17 lugI.io 1978 sulla pira-teria aerea, cancluso fra le sette principalinaziani industriali dell'Occidente. Si invita-no, inoltre, i Gaverni degli Stati membri aportare avanti ogni azione possibile per ladissuasione del terrorismo, la callaborazia-ne fra gLi Stati, l'armanizzazione giuridioanecessaria per impedire installazioni terra-ristiche nei loro territoI'i, azioni congiuntedelle palizie e migliaramenta delle tecnicheattuali.

Si ricarda, inaltre, agli Stati membri cheè necessaria pracedere ad una rapida ratifi-ca della Canvenziane europea per la repres-sione del terrarisma e si propangono riunia-ni periadiche dei Ministri dell'interna per ilcoardinamenta delle politiche nazionali can-tra il terrarisma.

Si chiede al Gaverno attraversa quali ini-ziative, che si auspicana il più possibilesallecite ed efficaci, intenda affrontare ilgrave problema posto in evidenza dalla Rac-comandazione.

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'ie-nato della RepubblÙ.{i VII Legislatura~ 16918 ~

21 MARZO 1979~""

382a SEDUTA (pomerid.)

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ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

MINNOCCI. ~ Al Ministro degli affari

esteri. ~ Per conoscere il suo parere e quel-lo del suo Dicastero sulla Raccomandazionen. 853, concernente la situazione nella regio-ne mediterranea, approvata dall'Assembleaparlamentare del Consiglio d'Europa nellaseduta dello febbraio 1979, su proposta del-la Commissione per le questioni politiche(Doc. 4268).

Nella Raccomandazione in esame l'Assem-blea parlamentare del Consiglio d'Europa,sottolineata !'importanza di una collabora-zione economica, finanziaria e politica trai Paesi rivieraschi del Mediterraneo, racco-manda ai Governi degli Stati membI'i di raf-forzare i legami tra i Paesi del Mediterra-neo e gli altri Paesi europei, dando una mag-giore «dimensione mediterranea}} alle atti-vità del Consiglio d'Europa allo scopo dicontribuire efficacemente alla stabilità eco-nomica e sociale di questo Paese. Si chiedeinoltre ai Governi dei Paesi membri del Con-siglio d'Europa di contribuire all'attuazionedel « capitolo mediterraneo}} dell' Atto finaledella Conferenza sulla sicurezza e la coope-razione in Europa.

Si chiede al Ministro interrogato attraver-so quali iniziative, che si auspicano solleci-te ed efficaci, intenda dare seguito alle ri-chieste formulate nella Raccomandazione inesame.

(4 -02496)

MINNOCCI. ~ Al Ministro della pubblicaistruzione. ~ ,Per conoscere il suo parere equello del suo Dicastero sUilla Raccomanda-:zJionen. 850, relativa aHa cooperazione cul-turale europea, approvata daWA:ssembleaparlamentare del Consiglio d'Europa nellaseduta del 30 gennaio 1979, su propostadella Commissione cultura ed edUJCazione(Doc. 4214).

Nella Raccomandazione in esame l'Assem-blea parlamentare del Consiglio d'Europaribadisce che la Convenzione culturade eu-ropea costituisce la base principale deJl'atti-vità europea nel campo culturale e chiede aiGoverni degli Stati membri di stabilire con-tatti più stretti tra i Ministri delll'istJruzioneeuropei e di assicurare un maggiore 0001'-

dinamento tra le attiv.i:tà culturaLi degli orga-nismi intergovernativi (UNESCO, OCSE eCEE) sia fra di loro che con il Consigliod'Europa.

Si chiede inoltre che il Consiglio sia ef-fkacemente rappresentato in seno aHa Fon-dazione europea che dovrebbe essere creatae che non dovrebbe limitarsi a comprenderei soli Paesi membri della Comunità europea.

Si chiede infine al Ministro interrogatoattraverso quali iniziative, che si auspicanosollecite ed adeguate, intenda vooire :incon-tro aLle richieste formulate nella Raccoman-dazione in esame.

(4 - 02497)

MINNOCCI. ~ Al Presidente del Consigliodei ministri. ~ Per conoscere il punto divista del Governo sulla Raccomandazionen. 851, concernente la politica dell'ambien-te in Europa nel 1977-1978, approvata dal-l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Eu-ropa nella seduta del 30 gennaio 1979, suproposta della Commissione per l'assetto delterritorio ed i poteri locali (Doc. 4267).

Nella Raccomandazione in esame l'Assem-blea parlamentare del Consiglio d'Europa, ri-cordando come la politica deH'ambiente de-ve tener conto dei problemi economici esociali e preoccupata per l'1nquinamento delMediterraneo, invita i Governi degli Statimembri a ratificare le Convenzioni ~nterna-zionali esistenti in materia ecologica, conparticolare riguardo all'Accordo di Monacodel 1976 e alla Convenzione di Barcellona,relativi alla protezione del Mediterraneo, adappoggiare il Centro per la lotta contro !'in-quinamento petrolifero istituito a Malta, adimpiegare l'Agenzia spaziale europea attra~verso l'uso dei satelliti per la protezione del-l'ambiente, a coordinare a livello ammini-strativo le azioni nazionali in materia ea proteggere ~ sia con la conclusione diConvenzioni che con l'azione amministrati-va ~ l'ambiente nelle regioni di confine, apromuovere i collegamenti con le organiz-zazioni internazionali competenti per la pro-tezione della fauna e ad elaborare un Codi-ce internazionale per la prevenzione dell'in-quinamento derivante dal petrolio, tenutoconto dei gravi recenti incidenti.

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~enalO della R~~pubbli~ lA VII Legislatura~ 16919 ~

21 MARZO 1979

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382a SEDUTA (pomerid.)

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ASSEMBLEA RrSOCONTO STENOGRAF leO

Si chiede al Governo attraverso quali ini-ziative, che si auspicano sollecite ed ade-guate, intenda venire incontro alle richiesteformulate nella Raccomandazione in esame.

(4 -02498)

POLLASTRELLI. ~ Al Ministro dei tra-sporti. ~ Sulla linea delle Ferrovie delloStato Viterbo-Attigliano i lavori di rifaci-Inento dell'armamento proseguono molto a.cilento, talchè l'assicurazione a suo tempofornita dall'Azienda che sarebbero stati ul-timati per il prossimo mese di maggio sidimostra allo stato dei fatti tnattendibile.

Sembra che i materiali (rotaie, traverse,caviglie) vengono consegnati con enormi ri-tardi, mentre non è certo se è stata oppor-tunamente prevista sulla linea stessa la re-visione delle curve a raggio stretto, la sosti-tuzione dei deviatori nelle !Stazioni di Mon-tefiascone, Grotte S. Stefano e Sipicciano,la sostituzione della linea telefonica (da al-cuni giorni la stazione di Sipicciano è iso-lata per avarie telefoniche con conseguenteritardo sulla circolazione dei treni su tuttala linea e ripercussioni sulla linea Viterbo-Roma e Capranica-Orte), la centralizzazionedel passaggio a livello al chilometro 38+ 168con cavo sotterraneo e leva nel banco ACEe la soppressione definitiva di quello alchilometro 37 + 839 (attualmente entrambiin consegna a privati) come da richiestaavanzata dalle organizzazioni sindacali del-

l'artigianato provinciale.L'interrogante chiede di sapere:

a) se non si ritiene opportuno di pro-cedere con speditezza nella esecuzione deilavori suddetti già appaltati e iniziati, alfine di ultimarli almeno prima del settem-bre 1979, per rendere operante la linea almomento del cambio degli ora~i ferroviari;

b) se sono già stati programmati i par-ticolari accorgimenti tecnici enunciati inpremessa.

(4 -02499)

ZITO. ~ Al Ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale. ~ Premesso:

che negli ultimi anni la produzione agri-cola nella zona jonica reggina è stata scar-sa e, in alcuni casi, nulla;

che ciò è dipeso da vari fattori, tra iquali le calamità naturali che si sono abbat-tute sul territorio, gli incendi che in estatedevastano intere zone, e la generale arre-tratezza delle strutture agricole locali;

che la quasi totalità delle aziende agri-cole sono di piccole o piccolissime dimen-sioni;

che per tali ragioni i piccoli proprie-tari e i coltivatori diretti stentano a trovareuna qualche remunerazione per la loro at-tività;

che in detta situazione pesantissimidiventano gli oneri derivanti dai contributiagricoli giornalieri, sia per l'aumento cheè intervenuto e che supera il 25 per cento,sia per la procedura di pagamento biennale,per cui si pagano in anticipo le somme pre-vedibilmente dovute per l'anno successivo;

che a tutto ciò si aggiunge il fatto chein alcuni casi i piccoli proprietari e i colti-vatori diretti sono costretti a pagare arre..trati dovuti per gli anni precedenti,

si chiede di sapere quali provvedimentiil Ministro intenda adottare o promuovereperchè il peso dei contributi agricoli diventimeno oppressivo e soprattutto perchè siaa carico dell'agricoltore solo l'onere relativoalle prestazioni effettuate, eliminando l'in-giusto pagamento anticipato attualmenterichiesto.

(4 - 02500)

ZITO. ~ Al Ministro delle finanze. ~ Persapere:

se è a conoscenza del grave disagio ar-recato all'utenza dal fatto che il servizio«visure e certificazioni catastali» sia statoaccentrato presso l'Ufficio tecnico erarialedi Reggio Calabria, mentre detto servizioveniva fornito fino a tre anni fa, in via sus-sidiaria, dai due uffici diJstrettuali delle im-poste dirette di Locri e Palmi;

se e quando intende restituire tale ser-vizio ai due uffici di!Strettuali suddetti, inmodo da risparmiare ai richiedenti che nonvogliano affidarsi a esosi faccendieri deiviaggi lunghi e costosi: infatti i richiedentisono spesso costretti ad effettuare più di unviaggio, in quanto il rilascio dei certificati

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Senato della Repubblica ~ 16920 ~ Vil Legislaturlii

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA-RESO'CO'NTO' STENO'GRAFICO'

nan è quasi mai simultaneo alla richiesta,e le distanze dal capaluaga passanO' essereanche di 150 chilometri, mal serviti peraltrO'dai mezzi pubblici di trasporta e malta ca-stasi per quelli privati.

(4 -02501)

RUFINO. ~ Al MinistrO' dei lavori pub-blici. ~ Per canascere quali iniziative inten-de assumere il sua MinisterO' per risaI verein mO'da definitiva 1'annasa prablema dellaviabilità delle zone interne deJla Campaniaed in mO'da particalare del tratta della sta-tale che callega Avellina-Liani megliO' cana-sciuta can il name di « Ofantina ».

Tale impartante strada statale, che è statainterratta per quasi due anni e riaperta altraffica nel settembre 1978, è ara di nua-va nan transitabile per una frana nel trattaCastelvetere-Pante Ramita. Questa incre-sciasa situaziane, che danneggia in mO'daevidente i traffici tra Napali-Avellina e lezone dell'Alta Irpinia, nan può nan esserefranteggiata in prima luaga attraveI'Sa ilpranta ripristina delle parti stradali franate,e pO'i can apere di cantenimenta degli smat-tamenti e varianti di ampliamentO' camequelle già previste nel tratta tra ChiusanO'San Damenica e Castelvetere, in mO'da darendere definitiva la realizzaziane dell'{( Ofan-tina» quale arteria stradale di scarrimentavelace, can caratteristiche unifarmi nell'in-tera tratta della statale e dandO' casì mO'daagli utenti di quelle zane quella sicurezzanel transitarla che aggi è malta carente edin certi tratti presenta addirittura situazianidi pericala per resistenza di innumerevalicurve, per il fanda stradale sdruccialevale,per i lunghi percarsi transennati e can unacarreggiata strettissima.

(4 - 02502)

TEDESCHI. ~ Ai Ministri dei trasportie dell'industria, del commercio e dell'artigia-nato. ~ Per sapere:

1) se sia infO'rmatO' del fatta che, meJ:1-tre i vali « Alitalia » sana blaccati da 23 giar-ni, alla direziane della Campagnia ci si preac-cupa di concludere un cO'ntrattO' di circa

21 MARZO'1979

70.000 dO'llari per « sponsO'rizzare» le auto-mO'bili FIAT negli Stati Uniti;

2) se nan ritenga di daver intervenireper evitare che l'abbinamento danneggi lanastra industria automabilistica, legandO' al-le autO' ita<Hane, che fO'rtunata,mente cO'rronO'in tutta il monda, l'immagine di una Cam-pagnia aerea statale, che non riesce a faJl"volare lÌ suO'i aerei.

(4 -02503)

MANENTE COMUNALE. ~ Al Ministro deibeni culturali e ambientaIi. ~ Premesso:

che sana siate rilevate dal serviziO' gior-nalistica apparsa su {( Il Mattino» le candi-ziani disastrase nelle quali versano gli scavieffettuati ad Elea;

che tutta la parte della città partata allaluce attraversa tanti sacrifici e tante spesesastenute negli anni decarsi è completamen-te invasa dalle acque piovane che in que-st'ultimo invernO' sana state intensissime;

che la città eleatica corre il rischio diI finire per il nstagna delle acque che raggiun-

ge Ila prafondità di 4 metri generando la vi-siane di un pantanO' che, pare, sola nei mesiestivi evapara lasciandO' però larghe traccedi fangO' che certa nan sana destinate allaconservaziane delle mura e dei preziasi mo-saici;

che, per la radicale saluziane del pra-blema che minaccia di far tarnare ndl'abliouna delle più impartanti testimonianze distaria e di cultura del manda intera, nan ba-sta una piccaI a pampa di sallevamenta inse-ri.ta negli scavi, perchè questa ha una ca-pacità ridotta e certamente insufficiente edinadeguata allo scapa, tenuto conta che ilsuo funzionamentO' è collegata alla presenzadei custodi, i quali sono costretti a fermarlanelle ore di chiusura degli scavi;

che sarebbe oppartuna finanziare, altreall'installazian~ di una pampa idravara dinatevale capacità da far entrare in funzionead agni allagamentO', la castruzione di ap-posita canale di scola così da mantenere inperfetta efficienza gli scavi;

che Elea è unica testimanianza archeo-lagica rilevante della casta del Cilento e

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Senato della Repltbblìca ~ 16921 ~ VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

costituisce per la sua rinomanza mondiale unpunto di riferimento per lo sviluppo del tu-rismo;

che !'impianto di illuminazione costruitodall'Enel non trova possibilità di essereesercitato a pieno, perchè manca chi devesostenere le spese di consumo che dovreb-bero essere assunte, a parere dell'interrogan-te, dalla soprintendenza alle antichità e mo-numenti;

che occorre intervenire con apposito fi-nanziamento al fine di proseguire gli scavie per la manutenzione anche deìl'« agorà »che un tempo non lontano era adibita a con-certi e rappresentazioni culturali,

si chiede di conoscere quali provvedimentisi intendono adottare al fine di eliminaregli inconvenienti lamentati e per sollecita-mente intervenire a salvare l'inestimabile pa-trimonio che appartiene alla comunità na-zion3.le e rappresenta il richiamo continuodi studiosi anche stranieri che sono portatiad Elea a scoprire i luoghi immortalati dallacelebre scuola.

(4 - 02504)

CONTERNO DEGLI ABBATI Anna Marla,SALVUCCI, BERNARDINI, URBANI. ~ AlMinistro della pubblica istruzione. ~ Persapere per quale motivo il suo Ministeroha organizzato una «schedatura» deglihandicappati nella scuola, senza tenerconto della pericolosità e della scarsascientificità dell'iniziativa, nè dell'ormaiacquisita consapevolezza che è impossibileetichettare gli handicappati nel corso dellaetà evolutiva; la pericolosità è dovuta, se-condo il parere degli interroganti. alJa possi-bitlità che dalla schedatura nascano nuoveforme di emargim.azione, anche mascherate;la scarsa scientificità è dovuta non tanto aicriteri ~ dei quali non si intende discutere

in questa sede ~ quanto al fatto che valu-

tazioni e risposte sono chieste agli insegnan-ti totalmente impreparati a simili classifica-zioni.

Inoltre, mentre le norme relative agli or-gani collegiali prevedono discussione e pro--

21 MARZO 1979

grammazione collegiaJ.e in relazione agli aJun-ni in diffiicoltà, alla classificazione di cui sitratta ciascun insegnante può provvedere dasolo, con tutte le conseguenze di relatività esoggettività di giudizio che si possono facil-mente immaginare.

Pertanto gli interroganti sollecitano l'ab-bandono deLl'iniziativa e il ritiro della cir-colare.

(4 - 02505)

TEDESCHI. ~ Al Ministro di grazia egiustizia. ~ Con riferimento al « diario del-la camera di consiglio» del processo Lock-heed pubblicato dalla rivista «Panorama »,nonchè alle gravissime rivelazioni in essocontenute, l'interrogante chiede:

a) se siano state disposte indagini voltead accertare se le cronache riferite in quel« diado» siano rispondenti a verità;

b) in caso affermativo, se e quaH inda-gini siano in corso per individuare il respon-sabHe della «fuga» di notizie;

c) in caso contrario, se siano stati adot-tati i provvedimenti del caso.

Per conoscere, inoltre, sempre se il « dia-l'io» risultasse autentico, che cosa intendefare il Governo dinanzi ad una sentenza emes-sa da una camera di consiglio i cui mem-bri si sarebbero tenuti in continuo collega-mento con l'esterno col mezzo della TV edei giornali e, quindi, sarebbero stati influen-zati al punto che, secondo il documento,avrebbero deciso di mostrarsi « severi» perreazione alla sentenza di archiviazione del-lo scandalo petrolifero emessa dal1a Com-missione parlamentare inquirente.

(4 - 02506)

MINNOCCI. ~ Ai Ministri della sanità,dell'agricoltura e delle foreste, dei lavoripubblici e dei beni culturali e ambientali. ~Per sapere se siano a conoscenza dello statodi degradazione ambientale del lago di Nemile cui acque, inquinate dall'accumulo di ri-fiuti di un ospedale e di taluni centri UT-bani, causano ~ secondo quanto accertatoda uno studio condotto dallo stabilimento

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VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16922 ~

21 MARZO 1979382" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

ittiogenico di Roma ~ frequenti morie dipesci nonchè anomalie nello sviluppo dellaflora e della fauna e per conoscere qualiinterventi si intendano adottare per restitui-re l'area del lago all'originario equillibrioecologico.

(4 -02507)

MINNOCCI. ~ Al Ministro dei beni cul-turali e ambientali. ~ Per sapere se è statopredisposto un programma di intervooti. ope-rativi al fine di arrestare il fenomeno dicorrosione dei monumenti maa:mo:rei di epo-ca romana che ~ come segnalato da unaricerca effettuata da un' équipe dIi espertiguidata dal professar La Regina ~ I1ischia

di distruggere entro alcuni anni la documen-tazione fondamentale della storia den'arteromana esistente nel centro storico dellaCapitale.

(4 -02508)

VINAY, PIERALLI, AJELLO, CALAMAN-DREI, DE SIMONE. ~ Al Ministro degliaffari esteri. ~ Per conoscere:

a) l:he ragioni per lIequali è stato negatoj~ vtÌ!stoalla delegazione nord core-ana (vistocrnesto il 20 febbraio 1979) che doveva par-tecipare alla Conferenza internazionme perla riunifÌiCazione della Corea teDJUtasia Romail 9 e 10 marzo;

b) quale azione ill Governo intende svol-gere per la suddetta riunificazione per viapacifica e democratica sia pelI"eliminare unpossibile focolaio di guerra sia per la giu-sta causa di un popOllo che da decenni aspi-ra alla propria unità.

(4 - 02509)

PINNA. ~ Al Ministro della difesa. ~Premesso che l'interrogante fin dalla scor-sa legislatura aveva più volte sollevato ilproblema di una riduzione delle servitù mi-litari che ormai da lungo tempo gravano sul-la Sardegna, senza peraltro ottenere da par-te del Governo alcuna risposta al riguardo;

considerato che in vaste zone dell'Isolacontinuano implacabilmente 'le esercitazionimilitari, con particolare riguardo nel poligo-

no di tiro di Santa di, a poche centinaia dimetri dai popolosi centri di Arborea, S. Ni-colò d'Arcidano, Terralba e Marrubiu;

accertato che la massiccia presenza del-le forze militari a causa delle esercitazionipone limiti ragguar,devoli all'esercizio deUapesca nella valle di Marceddì (Terralba) congrave nocumento per ol'attività economica deipescatori;

rilevato, come peraltro più volte segna-lato, che le esercitazioni dei velivoli super-sonici a bassa quota provocano l'aborto dinumerosi ca1>ivaccini in Arborea, vale a direnel più grande centro di allevamento deNaSardegna, che la stessa produzione del com-parto avicolo viene seriamente compromes~sa e che ~ infine ~ tali esercitazioni pon-gono in serio pericolo l'incolumità pubbli-ca, sia attraverso i mitragliamenti raso ter-ra o a pelo d'acqua e sia mediante i bombar-damenti verso obiettivi in linea d'aria a po~chi metri dalle civili abitazioni,

si chiede di conoscere quali urgenti misureil Ministero intenda assumere per la riduzio-ne delle servitù militari e per garantire losviluppo economico di intere zone che ne so-no impedite proprio dalla presenza delle cen-nate servitù.

(4 - 02510)

MODICA, MAFFIOLETTI. ~ Al Ministrodell'interno. ~ Per conoscere per quali mo~tivi non si sia provveduto allo scioglimentodel Consiglio comunale di Artena (Roma) no-nostante che detto Consiglio non sia stato ingrado di approvare il bilancio preventivoper iJ 1978, approvazione cui ha dovuto prov-vedere invece un commissario ad acta nomi-nato dall'organo regionale di controllo.

(4 ~ 02511)

BONAZZI, CARRI. ~ Ai Ministri dell'in-terno e di grazia e giustizia. ~ Per sapere,in relazione all'attentato incendiario avve-nuto il 30 gennaio 1979 a Reggio Emilia invia Lumumba n. 7 ai danni dell'abitazionedel SlÌndaco deHa città Ugo Benassi:

se sia VetrOche a seguito di un primosommario rapporto della Questura di Reg~gio Emilia dello febbraio 1979 il pubblico

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Senato della Repubblica ~ 16923 ~ VIT Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) ASSE.:\1BLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO 21 MARZO 1979

ministero ha chiesto, in data 2 febbraio 1979,ed i.l giudice istruttore di Reggio Emilia hadisposto, con sentenza 8 febbraiO', non d~versi procedere per essere rimasti ignoti gliautori del reato, senza aJ.cuna ulteriore in~dagine altre quelle effettuate dalla Questuranell'immediatezza del fatto;

se ritenga che l'attività cosi svolta siaadeguata, in relazione anche alla natura, alllagravità del fratto, aJlla esigenza di perseguire,con il massimo impegno e con tutti i mezzidi cui gli organi dello Stato pas,sano ddJs:por-re, ogni manifestazione di teppismo o di ter-rorismo.

(4 ~02512)

FOSSA. ~ Al Ministro delle finanze. ~ P.re-

messo che da tempo, per mancanza di perso-nale della dogana, ancora oggi largamenteinadeguata a soddisfare le esigenze del traf-fko portuale, si registrano ~avi disfunzioninelle operazioni di sbarco e di imbarco nelporto di Genova, provocando notevole dannoal porto stesso ed all'economia nazionale,nanchè disagio agli utenti, agli operatori edai funzionari doganaLi, !'interrogante chiedeal Ministlro se non ritenga urgente ed indil1a~zionabile assumere provvedimenti organici eglobaJli al fine di. superare l'attuale grave si~tuazione che rischia di paralizzare comple<ta~mente >l'attività del più importante scalo na~zionale.

(4 ~02513)

CAZZATO. ~ Al Ministro dei trasporti. ~

Premesso:che in risposta alla sua interrogazione

n. 4 ~ 01316 del28 settembre 1977, con la qualesi chiedeva se, a seguito dei lavori di elettri~ficazione della linea ferroviaria Bari~Taran-to, per le eventuali interruzioni del serviziocausate dai lavori in corso, il Companimentodelle Ferrovie dello Stato di Bari avesse pre~disposto mezzi sostitutivi che in ogni caso as~sicurassero agli operai e studenti pendolarii necessari collegamenti con le città di Barie Taranto e nel con tempo dessero la garanziaagli altri viaggiatori di potersi collegare conil resto d'Italia;

che, nella risposta del 26 ottobre 1977, ilMinistro assicurava, tra l'altro, che il Com-partimento delle Ferrovie dello Stato di Ba-ri avrebbe predisposto in tempo utile i prov-vedimenti necessari per fronteggiare le situa-zioni di fatto che si sarebbero potute deter-minare per limitare al massimo gli eventualidisagi a carico degli utenti;

che tale impegno il Compartimento delleFerrovie dello Stato di Bari non ha mante~nuto provocando enormi ritardi (basta consi~derare che su un tratto di circa 100 chilome-tri della Bari~Taranto, i treni impiegano 4 -5ore e ciò determina ripetutamente vibrateproteste da parte degli operai che perdono iturni di lavoro e degli studenti che arrivanocon notevoli ritardi sia alla sede universitariadi Bari che alle scuole medie superiori di Ta~l'anta e di Gioia del Colle) e che ad aggravarela situazione contribuisce la condizione in cuii pendolari sono costretti a viaggiare (vetturesporche, fredde ed assolutamente insufficien-ti con grave pericolo per l'incolumità deglistessi viaggiatori),

l'interrogante chiede di sapere:1) quando saranno ultimati i lavori di

elettrificaz10ne liniziati da circa due anni (ilritmo con cui SIiprolCede lascia presupporretempi lunghi);

2) nell'attesa del completamento dei sud~dettlÌ lavori, quaili misure di carattere ecce-zionale e S<tmordinario si riltiene adattare, al~10 scopo di assicurare minore disagio aglioperai e studenti pendolari e a tutti gli utenti.

Inoltre, tenuto presente che la scelta fattada parte dell' Azienda delle Ferrovie dello Sta-to, riguardante l'elettrificazione della linea,non risolve nè per oggi nè tanto meno ;per ilfuturo i problemi in contestazione, si chie-de quale azione il Ministro ritiene di in~traprendere per affrontare la vera causadi fondo della pr~à del servizlio, per ri-mediare a1:la quale occarre ill raddoppia deibinari sulla Taranto-Bari.

(4 ~02514)

GIACALONE. ~ Al Ministro dei trasporti.~ Per sapere quali provvedimenti abbia pre~so o intenda prendere per estendere, a se-guito dell'accoglimento dei ricorsi straordi~nari al Presidente deUa Repubblica prodotti

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Senato della Repubblica

382a SEDUTA(pomerid.)

VII Legislatura~ 16924 ~

~

21 MARZO 1979ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

da alcuni dipendenti delle Ferrovie dello Sta-to avverso il diniego dei benefici previsti dal-l'articolo 5 della legge n. 471 del 1958, le de-cisioni stesse nei confronti di tutti i ferro-vieri trovanti si in analoghe situazioni. Unprovvedimento siffatto, atteso dal personaleinteressato, si ispirerebbe, a giudizio dell'in-terrogante, a criteri di giustizia e di equità.

(4 - 02515)

GIACALONE. ~ Al Ministro dell'interno.~ Premesso che il direttore generale degliaffari generali e del personale del suo Mini-stero, in data 22 novembre 1978, ha inflitto aldirettore di sezione ragioneria, ragionierSalvatore Martinez, in servizio presso la Pre-fettura di Trapani, la sanzione della riduzio-ne di un decimo dello stipendio per la duratadi un mese;

considerato che gli addebiti contestati alsuddetto hmzionario sono stati determinatida una diversa valutazione del suo diretto su-periore sul modo di accreditare un'erogazio-ne disposta dal Ministero (il ragionier Mal"tinez intendeva attenersi alle giuste indicazio-ni ministeriali di portare l'operazione all' e-sercizio 1978, residui 1977, mentre il diretto-re aggiunto di divisione, suo superiore gerar-chico, rifiutando qualsiasi serena discussionecon il suo diretto collaboratore, avrebbe vo-luto, ,senza fornire spieg.aziol1lÌ, costringer-lo a scegliere una diversa via di rilevazionecontabile dell'operazione oggetto della con-tesa) ;

risultando da tutto il carteggio in possessodell' Amminis trazione dell'in temo:

1) che il prefetto di Trapani, senza en-trare nel merito della controversia, ha intesoconcentrare tutta la responsabilità del la-voro dell'ufficio sul direttore di divisione;

2) che lo stesso Ministero ha tralasciatodi dare un giudizio di merito sul contrastoche sta a base della sanzione disciplinare,

l'interrogante chiede di sapere se il Mini-stro intende avallare simili metodi di direzio-ne autoritaria della Pubblica amministrazio-ne, lesivi dello spirito di iniziativa e della di-ligenza dei funzionari, colpevoli di essere ge-losi della propria personalità.

(4 - 02516)

D'AMICO. ~ Al Ministro per gli interventistraordinari nel Mezzogiorno. ~ Per conosce-re il seguito che si intende dare alla richiestache risulta formulata agli organi della Cassaper ,iJ.Mezzogiorno, ron .la nota n. 86 del 12gennaio 1979, dal Consorzio della bonifiioafrentana in Abruzzo.

Rilevato:che detta richiesta si muove nel quadro

dell' esigenza dello sviluppo della vasta arearicompresa nella giurisdizione operativa diquell'ente, che si identifica con i territoriattraversati dai fiumi Moro e Feltrino;

che tale esigenza ~ emergente dailla real-

tà costituita da mgguardevoli estensioni ditel100ni agricoli in alto grado ,suscettivi di va-lorizzazione a fini produttivi ~ è stata finoradisattesa non provvedendosi nemmeno ad av-viare la creazione delle necessarie idonee in-frastrutture viarie di base;

che le iniziative assUlThtein propos.irto,dapprima dalle AmministrazJÌoni looaJi equindi dal citato Consorzio aJ momento del-l'inclusione dell'area 'am.zidetta nel suo com-prensorio ~ con ,la elabora.:cione dei progettidi 'strade denominate « Fondovalle Moro» e«Fondovalle Feltrino», rimaste non finan-Z\l.ate pur essendosene rappreseDJtata l'indi.-spensabilità e l'urgenza ~ ,sono state finoraprive di effetti, largamente vanificando glisforzi che gli agrico1tori per parte loro sonoandati compiendo con le coltd'Vaziona specia-lizzate introdotte nella zona;

che lIe opere di cui 5opiI"asono da consi-derare preliminari, più che inrtegratdve e com-plementari, a quelle riguardanti il complessodi !invasi e di impianti allo studio da partedello stesso Consorzio per l'irriga:mone di nonmeno di 5/6.000 etta'rÌ di terreno;

che non è da trascuraiI"e la funzione Ìin-tersettoriale delle sopra Ìindicate fondova/lliperchè contemporaneamente fruibili, sia per10 sviluppo deWagrico1tura che per favorireil turismo, potendo essere UJt:ilizzateper col-legare agevolmente mare e monti del-l'Abruzzo,

l'interrogante ritiene di esprimere l'avvisoche un'oggettiVla valutazione delle moltepldciconsiderazioni esposte a faIVore della rea/Hz-1Jamone deme due strade di fondova1le, resa

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Senato della Repubblica ~ 16925 ~

21 MARZO 1979

VII Legislatura

382a SEDUTA (pomerid.) .\c-SL:-.ll;l L\ - RESOCONTO STENOG1UnCO

peraltro sollecitamente possibile dalladispo-nibilità deLle relative progettazioni, possa in.dUNe ad accogliere ,la richiesta richiamatain premessa e, in tal senso, si permette di for-mwlare anche il suo pressante responsabilevoto pers.onale.

(4 -02517)

D'AMICO. ~ Al Ministro della pubblicaistruzione. ~ Per conoscere i provvedimen-ti che si ritiene di adottare in riferimentoalle motivate e giustificate proteste levatein tutto il Paese dal personale della scuolacollocato a riposo alla data del 10 settem-bre 1978, per le conseguenze derivanti a suodanno dall'applicazione della recente leggedi copertura finanziaria dei miglioramentIeconomici, che lo esclude dal godimento delrelativo beneficio.

Premesso:che fino a tutto il 15 aprile 1978 il pre.

detto personale, prossimo al collocamentoa riposo, era garantito dall'articolo 13 dellalegge n. 517 del 1977 nel senso che i miglio-ramenti economici in corso di definizionesarebbero stati ad esso riconosciuti preve-dendosene la decorrenza economica dal 10ottobre 1978;

che tale garanzia veniva confermata, tral'altro, nelle diverse fasi dello sviluppo de-gli accordi tra le rappresentanze sindacalied il Governo;

che la data del collocamento in quie-scenza dell'anzidetto personale, 10 settembre1978, non è frutto di mia scelta liberamentefatta dagli interessati, ma deriva da dispo-sizioni vincolanti alle quali non è dato sot-trarsi,

l'interrogante non può esimersi dalgiudicare legittime le proteste di cui soprae chiede pertanto che siano assunte le ini-ziative atte a porre rimedio alla palese in-giustizia di cui detto personale lamenta diessere vittima.

(4 - 02518)

PEGORARO. ~ A.l Ministro dei trasporti.~ Per sapere se è a conoscenza della richie-sta, avanzata da numerosi utenti delle Ferro-vie dello Stato, tendente ad ottenere l'aggiun-

ta di un nuovo treno sul percorso Vicenza-Treviso alle ore 14 - 14,30 di tutti i giorni.

Poichè la mancanza di tale treno crea gra-vi disagi a coloro che lavorano a Vicenza conorario di lavoro continuato o che, comunque,operano in detto capoluogo, o arrivano contreni provenienti da Verona e non trovanocoincidenza, si chiede di conoscere se il Mi-nistro non ritenga opportuno valutare atten-tamente la proposta in modo che possa veni-re accolta, dato anche che si tratta di unaJinea in sviluppo ed in via di ammoderna-mento con l'elettrificazione in atto.

(4 - 02519)

Interrogazioni da svolgere in Commissione

P RES I D E N T E . A norma dell'artico.lo 147 del Regolamento, le seguenti interro.gazioni saranno svolte presso le Commissio.ni permanenti:

la Commissione permanente (Affari costi-tuzionali, affari della Presidenza del Consi-glio e dell'interno, ordinamento generale del-lo Stato e della pubblica amministrazione):

3 -01277 del senatore Signori;3 - 01282 del senatore Signori;

2a Commissione permanente (Giustizia):

3 - 01256 dei senatori Gozzini e Guarino;

3aCommissione permanente (Affari esteri):

3 - 01275 del senatore Calamandrei;

4a Commissione permanente (Difesa):

3 -01278 dei senatori Bertone e Tolo-meHi;

7a Commissione permanente (Istruzionepubblica e belle arti, ricerca scientifica, spet-tacolo e sport):

3 - 01288 del senatore Maravalle;

8a Commissione permanente (Lavori pub-blici, comunicazioni):

3 - 01280 del senatore Signori.

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Senato della Repahbiii'(; ~ 16926 ~ v'Il Legislatura

ASSEMBLEA ~ RESOCONTOSTENOGRAFICO il MARZO 19793820. SEDUTA (pomerid.)

Ordine del giornoper la seduta di lunedì 26 marzo 1979

P RES I D E N T E. Il Senato torneràa riunirsi in seduta pubblica lunedì 26 marzo,alle ore 17, con il seguente ordine del giorno:

Discussione dei disegni di legge:

1. Bilancio di previsione dello Stato perl'anno finanziario 1979 e bilancio plurien~

naIe per il triennia 1979-1981 (1594) (Ap-provato dalla Camera dei deputati).

2. Rendiconto generale dell'Amministra-zione deUo Stato per l'esercizio 1977 (1595)(Approvato dalla Camera dei deputati).

La seduta è tolta (ore 22).

Dott. PAOLO NALDINIConsigliere preposto alla direzione delServizio dei resoconti parlamentari