Seminario La percezione del tempo e dello spazio alla vigilia della Prima Guerra Mondiale"
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La percezione del tempo e dello spazio alla vigilia
della Prima Guerra Mondiale
Maura Franchi (Università di Parma)Istituto Gramsci, Istituto di Storia Contemporanea
Ferrara, 21 febbraio 2014
Il tempo che abbiamo
quotidianamente a nostra disposizione è come un elastico: le passioni che sentiamo lo espandono, quelle che ispiriamo agli altri lo contraggono, mentre l'abitudine riempie quello che rimane (Marcel Proust)
Dal tempo misurato al tempo vissuto
Il primo messaggio della storia è trasmesso il 24 maggio 1844 alle 8,45
Morse a Washington telegrafa a Vail a Baltimora: "What Hath God Wrought"
"Quali cose ha creato Dio"
Cambiano l’immaginario collettivo
Plasmano i desideri a livello di massa
Introducono l’idea di altri mondi possibili
Le immagini
Le nuove tecnologie introducono le parole
chiave del nuovo secolo Velocità Sfida Potenza Liberà Sogno Stupore Meraviglia
Parole chiave per l’immaginario collettivo
Nel 1909 viene inaugurata la linea Transiberiana
Tra fine 800 e inizio 900 si sviluppano i collegamenti ferroviari tra le Paesi, con l'apertura dei principali trafori alpini.
Servizi di lusso che lasciano un'impronta indelebile nell'immaginario collettivo e
diventano simboli del progresso economico e tecnologico dell'intero continente europeo
Negli anni tra il 1913 ed il 1918, ben 136
tipi di aerei militari vengono progettati, costruiti ed inviati nei teatri operativi.
La sola Francia, entrata in guerra con meno di 140 apparecchi, conclude il conflitto con circa 4.500 unità, avendone in totale prodotte circa 68.000 nell’intero periodo.
Il 5 ottobre 1914, a dieci anni dal primo volo con un aeroplano,
avviene il primo abbattimento della storia
“quando salgono, quando stanno per
fare costellazione obbediscono (…) a leggi non meno precise di quelle che reggono le costellazioni. (…) Definitivamente assimilati alle stelle, se ne distaccano per andare in caccia o per rientrare dopo il cessato allarme (…) e nemmeno le stelle stanno più al loro posto” (Proust)
Vicino alle stelle!