Seminario Immunostimolanti Parma 2

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Piante ad attività sul sistema immunitario Marco Valussi www.infoerbe.it www.marcovalussi.it

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Piante  ad  attività  sul  sistema  immunitario  

•  Marco  Valussi  •  www.infoerbe.it  •  www.marcovalussi.it  

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Terminologia  

• Immunità:  reazione  nei  confron7  di  sostanze  estranee,  agen7  microbici,  macromolecole  proteiche  e  polisaccaridiche,  che  non  comportano  conseguenze  patologiche  • Sistema  Immunitario  (SI):  cellule  e  molecole  responsabili  dell’immunità.  Combinato  disposto  dell'immunità  innata  e  dell'immunità  specifica.  • Risposta  immunitaria  (RI):  la  risposta  complessiva  e  coordinata  del  SI  all’introduzione  di  sostanze  estranee  • Risposta  immunopatologica:  le  RI  che  comportano  un  danno  tessutale  e/o  uno  stato  di  malaFa  • An7geni:  sostanze  estranee  capaci  di  indurre  una  risposta  specifica  

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Evoluzione  del  SI  

Quale  ruolo?  

Protezione,  auto  riconoscimento  e  memoria  

 

Compar7  

Difese  chimico-­‐meccaniche  (tegumen7,  secrezioni),  difese  rapide  non  specifiche  (immunità  innata),  difese  ritardate  altamente  specifiche  (immunità  ada<va)  

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Immunità  innata  

• Presente  a  quasi  ogni  livello  dell'albero  della  vita.    • Meccanismi  sviluppa7  ca.  800  maf,  diversifica7si  

con  i  metazoi  ca.  600  milioni  maf.    

• Tema  comune:  recePori,  codifica7  nella  linea  germinale,  a  riconoscimento  di  schemi  per  patogeni  e  componen7  self  danneggiate  

• Presente  prima  dell'esposizione,  non  modificata  dall'esposizione,  non  specifica,  non  an7cipatoria,  non  clonale.  

• Ad  azione  immediata  

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Immunità  adattiva  

• Compare  nei  vertebra7  durante  l'evoluzione  dei  corda7,  ca.  500  maf.  • Tema  comune:  sviluppo  soma7co  di  linfoci7  

clonalmente  diversi,  ognuno  con  un  recePore  specifico  ed  unico  per  il  riconoscimento  an7genico.  • IndoPa  dall'esposizione,  an7cipatoria,  specifica,  

clonale.  • AFvazione  lenta  (3-­‐5  gg)  ma  con  memoria  

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Recettori  immunitari  

• Pa@ern  Recogni7on  Receptors  (PRR):  presen7  nelle  primi7ve  specie  di  invertebra7,  recePori  ad  ampio  spePro,  in  grado  di  riconoscere  grandi  famiglie  molecolari  di  carboidra7  e  proteine  su  cellule  estranee.  Già  codifica7  nella  linea  gene7ca  

• Clonal  Rearrangin  Genes  (CRG):  associa7  al  riconoscimento  dell’an7gene  da  parte  dei  recePori  dei  linfoci7  T  e  B  (TCR  e  BCR),  soPopos7  a  selezione  clonale  nell’embriogenesi  

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09/10/12

Immunità innata Immunità specifica

Patogeni riconosciuti da recettori codificati nella linea germinale

Patogeni riconosciuti da recettori generati casualmente

Recettori ad ampia specificità: riconoscono molte strutture molecolari correlate (PAMPS)

Recettori a ridotta specificità: riconoscono un epitopo (determinante antigenico) specifico

I PAMPS sono polisaccaridi e polinucleotidi simili tra patogeni ma non presenti nell’ospite

Molti epitopi sono polipeptidi che riflettono l’individualità del patogeno

I recettori sono PRR (Pattern Recognition Receptors: recettori riconoscimento di schema)

Negli Gnathostomata i recettori sono recettori per antigeni su linfociti T e B

Risposta immediata Risposta ritardata (3-5 giorni) per lo sviluppo clonale

Memoria assente o ridotta delle esposizione previe Memoria delle esposizione previe

In tutti i metazoi? Solo nei vertebrati

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Non  granuloci7  in  immunità  innata  

Nome   AFvato  da   Funzioni  Macrofagi   Cos7tuen7  microbici  

generici  non  Ag,  Ag  opsonizza7  

Fase  induFva  ed  effePrice  immunità  specifica:  fagocitosi  ed  APC  

Cellule  NK   Citochine,  mancanza  di  MHC  su  cellule  non-­‐self  

 

Fase  effePrice  immunità  specifica,  su  cellule  infePate  da  virus  o  tumorali:  rilascio  sostanze  citoli7che  

Granuloci7  in  immunità  innata  

Nome   Funzioni  aFvate  Neutrofili,  basofili,  eosinifoli   Fase  effePrice  immunità  specifica:  fagocitosi  aFvata  da  

citochine,  aderenza  epiteli  e  migrazione  Leucoci7  in  immunità  ada<va  

Nome   AFvato  da   Funzioni  

Th1   Ag-­‐MHC  II  su  macrofago   AFva  macrofagi,  rilascia  citochine  chemiotaFche  

Th2   Ag-­‐MHC  II  su  B   S7mola  B  a  produrre  Ig  

Tc   Ag-­‐MHC  I  su  cellula  infePa   Lisi  cellule  infePe  B   ContaPo  con  an7gene   APC  e  produzione  Ig  

APC   ContaPo  con  Ag  o  per  infezione  virale  

Presenta  Ag  a  T  

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Immunità innata

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Fagociti mononucleati (FMN)

• Recettori generici per molecole batteriche come peptidoglicani, lipopolisaccaridi, ecc. (ad es. TLR) ed anche per antigeni opsonizzati

• Fagocitosi, sostanze battericide (ROS, NO), citochine chemiotattiche

• Azione su patogeni intracellulari

• Partecipano alla Fase induttiva (come APC) ed a quella effettrice dell’immunità specifica.

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Granulociti

• Fagocitosi, aderenza epitelio e migrazione tessuti

• Partecipano alla Fase effettrice della immunità specifica, stimolati dalle citochine.

• Neutrofili: fagocitosi, infiammazione, riconoscono anticorpi e complemento

• Eosinofili: fagocitosi, sostanze citotossiche antelmintiche

• Basofili: proinfiammatori simili a mastociti, mediatori vasoattivi da IgE

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Mastociti

• Recettori per IgE e citochine, rilascio mediatori vasoattivi; infiammazione, allergie, elmintiasi

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Cellule NK

• Simili a linfociti T.

• Stimolati dalle citochine, partecipano alla Fase effettrice della immunità specifica, su cellule infettate da virus o tumorali

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Complemento

• Famiglia di molecole ematiche in forma inerte, attivabili per contatto diretto con microbi (P. alternativo), per contatto con complesso anticorpo-antigene (P. classico) o per legame con mannosio (P. lectine)à cascata

• Anafilotossina à infiammazione e chemiotassi

• Opsonizzazione à fagocitosi

• Percorso citolitico à complesso membrana

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Citochine

• Messaggeri chimici sintetizzati dai leucociti, sopr. cellule T e macrofagi

• Interferoni (leucociti infettati da virus): inibizione replicazione virale, aumento resistenza, aumento citotossicità NK, aumento granulociti

• TNF (FMN stimolati da lipopolisaccaridi): aumento adesione endoteliale e capacità battericida granulociti, poi febbre, sonno, coagulazione, IL-2. IL-6. poi collasso e sepsi

• IL-2 e -6

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Risposta di fase acuta

• Vascolare: mastociti --> istamina, fattori chemiotattici neutrofili ed eosinofili, aumento flusso ematico --> infiammazione acuta --> eicosasinoidi (leucotrieni e prostaglandine)

• Cellulare: supporta la risposta vascolare e fornisce i mattoni risposte non-specifica e specifica. Prima cellule NK (citolisi) e i fagociti (fagocitosi e ROS), poi granulociti (aderenza epitelio e migrazione tessutale)

• Umorale: sostiene ed aumenta l’infiammazione e la fagocitosi con mediatori chimici: serotonina, istamina, chinine, eicosainoidi, complemento e linfochine.

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Immunità adattiva

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Immunità adattiva

• Antigene immunogeno: molecola riconoscibile dalla struttura del SI specifico e capace di indurre una risposta specifica del SI specifico

• Repertorio clonale (10e14-10e8)

• Selezione positiva e negativa

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Linfociti T

• Riconoscono tutte le possibili specificità antigeniche in natura (repertorio clonale T) solo se le proteine sono accoppiate ad un MHC.

• Mostrano tolleranza verso il self.

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Fasi risposta adattiva

• Fase di riconoscimento dell’antigene ed induzione

• Fase di attivazione: proliferazione e differenziazione in cellule effettrici e memoria

• Fase effettrice: attivazione linfociti B e macrofagi, citotossicità

• Termine: eliminazione Ag, niente stimolo sopravvivenza, apoptpsi T effettori

• Memoria immunologica

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Linfociti T

• Th: nessuna attività citotossica o fagocitica, senza le altre cellule del SI sarebbero inutili. attività di attivazione e coordinamento di linfociti B, macrofagi, cellule NK, Tc

• Varie sottopopolazioni: Th1, Th2, Tfh, Th17, Treg

• Tc: attività citotossica su cellule infettate da virus, simile a NK

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Linfociti Th

• Th1: partecipa nella immunità cellulomediata e in quella anticorpale. Controllano patogeni intracellulari (virus e certi batteri come Listeria e micobatteri). Stimolano con citochine i linfociti Tc contro i patiogeni intracellulari

• Th2: sostengono i linfociti B e sono essenziali per la produzione di IgE di qualche sottoclasse di IgG per il controllo di patogeni extracellulari

• Treg: se attivati secernono IL-10 e TGF-beta, forti immunosoppressori, che agiscono su Th1, Th2, NK, Tc. Agiscono direttamente sulle APC, inattivandole.

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Linfociti T

• In caso di virus capaci di infettare qualsiasi cellula, i Tc riconoscono le cellule infette e agiscono per citotossicità

• In caso di altri patogeni processati da APC o per antigeni solubili si attivano i Th che esprimono citochine di allarme e coordinazione

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Immunità umorale

• Sistema di difesa ulteriore, dopo l’immunità innata e l’immunità adattiva cellulomediata

• Elimina microorganismi esterni alle cellule, grazie agli anticorpi (Ig) che viaggiano nel flusso ematico

• Funziona di solito solo con il supporto dei Th, a parte quando incontra antigeni polisaccaridici o lipidici da membrane di G- e cocchi, che inducono l’attivazione dei linfociti B da soli

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Anticorpi • Proteine specifiche leganti Ag che neutralizzano

e opsonizzano Ag ed attivano il complemento per promuovere infiammazione e fagocitosi

• Prodotte da cellule B attivate

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Linfociti B NB: Il repertorio clonale B non necessita di legame con MHC.

1. Interazione antigene-B

2. Processazione, B diviene APC

3. Interazione B-Th

4. Th --> citochine --> attivazione B

5. Proliferazione B --> produzione Ig con specificità antigenica identica al recettore di superficie

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Meccanismi effettori Ig

1. Effetto neutralizzante su tossine

2. Opsonizzazione

3. Citotossicità cellulomediata Ig dipendente

4. Complemento via classica

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SI innato

LisiFagocitosi

Infiammazione

Chemiotassi

SI adattivo

PresentazioneAttivazione

Infiammazione

Anticorpi specifici

Opsonizzazione

Memoria

Lisi

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• Treg:  se  aFva7  secernono  IL-­‐10  e  TGF-­‐beta,  for7  immunosoppressori,  che  agiscono  su  Th1,  Th2,  NK,  Tc.    Agiscono  direPamente  sulle  APC,  inaFvandole.  

• L’eliminazione  degli  Ag  annulla  lo  s7molo  alla  sopravvivenza  e  causa  l’apoptpsi    dei  T  effePori  

Feedback  negativo  

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SI:   sistema   biologico   complesso,   adaFvo,   altamente  diversificato,  robusto  e  resiliente,  con  proprietà  emergen7  di  regolazione  e  di  risposta  storicizzata.  

 Rete   complessa   di   popolazioni   cellulari   dotate   di   sistemi   di  segnalazione   inter-­‐   ed   intracellulare,   con   diversità  recePoriale   linfocitaria,   con   selezione   clono7pica   e  compe7zione  a  livello  cellulare,  con  capacità  di  migrazione  e  interazione   nei   tessu7   linfoidi   e   di   disseminazione   in   tuPo  l’organismo,   di   regolazione   omeosta7ca   con   capacità  adaFva  ad  un  ambiente  mutevole  

Tiriamo  alcune  somme  

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SI:   risultato   di   un   percorso   evolu7vo   di   milioni   di   anni,   il  miglior   compromesso   realis7camente   oPenibile   tra   difesa  dalle   infezioni   (immunoaFvazione)  e  difesa  dai  meccanismi  immunitari  stessi  (infiammazione,  stato  ossida7vo)  

 Se  possedere  una  risposta  immunitaria  mediamente  più  rapida  ed   aggressiva   fosse   preferibile   per   l’organismo,   questa  risposta   sarebbe   stata   selezionata   a   livello   evolu7vo,   e  sarebbe  già  presente.    

 

Tiriamo  alcune  somme  

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•  I  fenomeni  immunitari  si  accompagnano  sempre  a  fenomeni  infiammatori  ed  ossida7vi  • Una  infezione  comporta  sempre  una  s7molazione  immunitaria  • Ciò  che  da  una  prospeFva  è  immunos7molazione  da  un  altro  è  infiammazione,  o  infezione  • Ad  una  aFvazione  segue  sempre  una  riduzione  di  aFvità    

Tiriamo  alcune  somme  

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• Ha  senso  intervenire  sul  SI  di  un  individuo  immunocompetente?  • Quale  intervento  avrebbe  più  senso?  • Quali  altri  soggeF  potrebbero  giovarsi  di  tale  intervento?  • Nei  sistemi  a  rete,  quali  sono  gli  interven7  più  controproducen7?  • Quali  caraPeris7che  dovrebbe  avere  un  intervento  su  una  rete?  

Tiriamo  alcune  somme  

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•  Il   SI   di   un   immunocompetente   non   dovrebbe  necessitare   di   interven7   se   non   in   caso   di  emergenza,   in   caso   contrario   si   sposta   l’equilibrio  fuori  dall’oFmale.  

•  Il  SI  di  un  immunodepresso  potrebbe  giovarsi  di  uno  spostamento  verso  la  maggior  aFvità.  

•  Un  sofferente  di  malaFe  autoimmuni  è  a   rischio   in  caso  di   immunos7molazione  dell’immunità  adaFva,  ma  potrebbe  giovarsi  di  una  più  intensa  fagocitosi.  

•  Un   malato   oncologico   potrebbe   giovarsi   di   una  maggior  immunosorverglianza  

Tiriamo  alcune  somme  

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•  Il   SI   è   una   rete   capace   di   adaParsi   ai   cambiamen7  ambientali:   modificarne   alcuni   parametri   singoli  potrebbe   causare   effeF   compensa7vi   e   ridurne  l’adaPabilità.  

•  Piante   ad   aFvità   su   sistemi   di   regolazione   a   livelli   più  eleva7  potrebbero  modificare  la  plas7cità  della  rete  

•  L’u7lizzo   automa7co   di   un   immunos7molante   in  presenza   di   infezioni   deve   essere  meditato.   In   genere  siamo   estremamente   competen7,   ed   in   grado   di  affrontare   le  piccole   infezioni,  ed   in  ques7  casi   l’uso  di  piante  può  essere  superfluo  

Tiriamo  alcune  somme  

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Piante e SI

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Immunostimolanti non specifici

• Spesso contenerti polisaccaridi riconoscibili dai recettori del SI innato

• Non agiscono a livello delle cellule della memoria immunitaria

• Aumentano numero ed attività di granulociti, macrofagi ed NK

• Portano ad immunomodulazione, attività antitumorale, cicatrizzazione

• Azione farmacologica decresce in maniera rapida, necessario somministrarli ciclicamente.

• Potenzialmente utile ai primi segni di infezioni, e nella profilassi a breve termine delle malattie da raffreddamento e influenzali.

• Potenzialmente coadiuvante nelle patologie autoimmuni, nella immunosoppressione, in oncologia per ridurre l’immunoevasione

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Attivazione cellule NK

1. Attivazione dei recettori Toll-like (TLR).

2. Attivazione dei recettori per le lectine.

3. Attivazione dei recettori per β-glucano.

• Andrographis paniculata

• Echinacea angustifolia

• Glycyrrhiza glabra

• Schisandra chinensis

• Grifola frondosa, Lentinus edodes

• Withania somnifera

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Piante a polisaccaridi attivi sui TLR

• Astragalus membranaceus

• Ganoderma lucidum

• Panax ginseng e P. quinquefolius

• Echinacea angustifolia ed E. purpurea

• Eleutherococcus senticosus

• Platycodon grandiflorum

Dato che i polisaccaridi sono insolubili in alcol, è necessario assumere queste piante in forma di polvere, infuso o decotto.

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Immunostimolanti  speci/ici  • Picrorrhiza kurroa potente azione stimolante la produzione di anticorpi

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Monografie

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Allium sativum 1.  SI  cellulare  innato  e  specifico  

• Citotossicità  e  fagocitosi  macrofagi,  cellule  NK,  cellule  killer  IL-­‐2-­‐aFvate  

• Proliferazione  T  ed  equilibrio  Th-­‐1/Th-­‐2  2.  SI  umorale  innato  e  specifico  

• Induce  rilascio  IL-­‐2,  TNF-­‐alfa,  INF-­‐γ,  NO,  Heath  Shock  Proteins  

• Ripris7na  risposta  an7corpale  soppressa  

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Allium sativum

• Forse  efficace  nella  prevenzione  delle  malaFe  invernali  (raffreddore)  

• Posologia:  2-­‐4  gr  di  aglio  fresco;  400-­‐1200  mg  polvere  secca;  600-­‐1200  mg  es  Kwai;  900-­‐2400  mg  ES  AGE  Kyolic  

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Eleutherococcus senticosus 1.  SI  cellulare  innato  e  specifico  

• Aumenta  aFvità  di  fagocitosi  e  di  secrezione  di  citochine  da  parte  dei  macrofagi,  e  l'aFvità  citosta7ca  delle  cellule  NK  

• Inibisce  l’anafilassi  mastocito  dipendente  

• Aumenta  la  proliferazione  e  la  differenziazione  dei  linfoci7  B  (dosi  basse)  ma  la  riduce  a  dosi  elevate  

• Aumenta  la  proliferazione  di  linfoci7  T  helper  e  la  loro  aFvità  

2.  SI  umorale  innato  

• Inibisce  il  rilascio  di  IL-­‐4,  IL-­‐5,  e  IL-­‐12,  s7mola  quello  di  IL-­‐6  

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Eleutherococcus senticosus • Probabilmente  efficace  nella  prevenzione  delle  mala<e  da  

raffreddamento  (raffreddore  ed  influenza),  sopraPuPo  in  combinazione  con  Andrographis  paniculata,  assun7  almeno  72  ore  prima  dei  sintomi,  e  con7nua7  per  4-­‐5  giorni  

• Efficace  per  ridurre  frequenza,  severità  e  durata  delle  infezioni  da  Herpes  Virus  7po  2  

• Forma  e  posologia:  1-­‐4  gr  di  radice  secca,  10  ml  di  TM,  fino  a  30  se  stress  elevato  

• Controindicato  in  infezioni  acute  se  non  supportato  

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Echinacea spp. S7mola  il  SI  innato  con  pochi  effeF  sul  SI  specifico  1.  SI  cellulare  innato  e  specifico  • Aumenta  numero,  aFvità  generale  e  fagocitaria  macrofagi  e  monoci7  • Aumenta  numero,  funzionalità  e  citotossicità  NK  • Aumenta  numero  granuloci7  e  loro  aderenza  a  cellule  endoteliali  • Modifica  rapporto  leucocitario:  aumento  linfoci7  e  monoci7,  riduzione  neutrofili  e  eosinofili  • Proliferazione  linfoci7  T  2.  SI  umorale  innato  • TNF-­‐α,  IL-­‐1,  IL-­‐2  ,  NO,  INF-­‐b2:  tuPe  sostanze  che  s7molano  le  cellule  NK,  e  l’aFvità  an7virale  • Riduce  PGE2  che  sopprime  l’aFvità  delle  cellule  NK  • Produzione  ROS  

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• Probabilmente  efficace  nel  ridurre  i  sintomi  e  la  durata  del  raffreddore  (e  forse  dell’influenza),  del  10-­‐30%,  se  assunta  alle  prime  avvisaglie  di  malaFa,  e  u7lizzata  per  1-­‐2  seFmane.    Non  sembra  efficace  nella  prevenzione  del  raffreddore,  ma  i  da7  sono  ambigui.  

• Probabilmente  efficace  nel  prevenire  infezioni  vaginali  da  Candida  ricorren7,  se  in  combinazione  con  un  traPamento  topico  

• Posologia:  1-­‐3  gr  radice  E.  angus9folia  (10-­‐30  ml  TM),  2-­‐6  gr  fiori  E.  purpurea  (20-­‐50  ml  TM)  

Echinacea spp.

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Nonostante  l’avver7mento  della  Commissione  E  sul  non  u7lizzo  in   malaFe   autoimmuni,   questa   rimane   una   cautela  specula7va.   Casi   non   accerta7   di   erithma   nodoso,  leucopenia,  peggioramento  dell’autoimmunità,  epa7te  acuta  e  ipereosinofilia.  

 Da7   sperimentali   però   supportano   l’ipotesi   che   Echinacea  

s7moli   quasi   esclusivamente   le   cellule   NK,   con   possibili  effeF   posi7vi   in   caso   di   DT2   e   quando   l’autoimmunità   sia  secondaria  ad  una  infezione  cronica  

Echinacea spp.

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Andrographis paniculata

•  S7mola  risposta  immunitaria  an7gene  specifica  e  non  an7gene  specifica  in  modelli  sperimentali  

•  S7mola  la  fagocitosi  in  vitro  e  in  modelli    

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• Probabilmente  efficace  nella  prevenzione  delle  mala<e  da  raffreddamento  (raffreddore  ed  influenza),  sopraPuPo  in  combinazione  con  Eleutherococcus  sen9cosus,  assun7  almeno  72  ore  prima  dei  sintomi,  e  con7nua7  per  4-­‐5  giorni  

• Si  ipo7zza  che  una  assunzione  profilaFca  di  Andrographis  per  due  mesi  riduca  del  50%  il  rischio  di  ammalarsi  di  raffreddore.  

• La  pianta  riduce  febbre  e  dolore  associa7  a  faringotonsilli7  se  prese  a  dosi  elevate  (6  gr/die)  

• Forma  e  posologia:  2-­‐3  gr  (20-­‐40  ml  TM)  o  6  gr  per  faringotonsilli7  (50  ml  TM)  

Andrographis paniculata

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• Anche  per  Andrographis  esistono  da7  preliminari  che  indicano  come  essa  non  peggiori  e  in  alcuni  casi  migliori  le  condizioni  di  soggeF  con  malaFe  autoimmuni.    

• In  par7colare  esistono  due  piccoli  studi  clinici  su  pazien7  sofferen7  di    artrite  reumatoide  e  su  pazien7  affeF  da    colite  ulcerosa.  

Andrographis paniculata

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1.  SI  cellulare  innato  e  specifico  • Aumenta   il   numero   e   la   funzionalità   dei   macrofagi   e   la   loro   aFvità  fagocitaria  e  chemiotaFca  • Aumenta  la  citotossicità  delle  cellule  NK  e  LAK  • Aumenta il numero e la funzionalità degli splenociti  • S7mola  la  produzione  di  linfoci7  • Si  lega  ai  recePori  sui  linfoci7  B  • Ripris7na  la  funzionalità  compromessa  di  linfoci7  Th  

2.  SI  umorale  innato  e  specifico  • S7mola  ed  aumenta  la  risposta  dell’interferone  alle  infezioni  virali    • S7mola  la  secrezione  di  IL-­‐1,  IL-­‐2  e  TNF  • Migliora  la  risposta  an7corpale  ad  un  an7gene  resentato  da  Th  • Aumenta  la  produzione  di  an7corpi  IgA  ed  IgG  Dosi  basse  sembrano  agire  come  immunos7molan7,  ma  a  dosi  elevare  (>29  gr/die)  la  sopprimono      

Astragalus membranaceus

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Astragalus membranaceus

•  Forse efficace nella prevenzione delle malattie da raffreddamento (raffreddore) e nel trattamento della rinite allergica se assunto nel lungo termine

•  Forma e posologia: tradizionalmente 10-30 gr in decotto, 20-40 ml TM

•  Controindicata in infezioni acute

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Astragalus membranaceus

L’u7lizzo  di  Astragalo  in  malaFe  autoimmuni  è  a  mio  parere  più  delicato,  ma  esistono  due  case  reports  su   due   soggeF   affeF   da   sindrome   nefro7ca  secondaria   ad   una   nefropa7a   membranosa  idiopa7ca.  

D a   n o t a r e   c h e   A s t r a g a l o   è   a n c h e   u n  an7nfiammatorio.  

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Ganoderma lucidum 1.  SI  cellulare  innato  e  specifico  • AFvità  tumoricida  cellule  NK  e  macrofagi  • AFvità  tumoricida  T  2.  SI  umorale  innato  e  specifico  • Aumenta  TNF-­‐alfa,  ,  IL-­‐1b,  IL-­‐2,  IL-­‐6,  INF-­‐gamma  • Modulazione  di  NF-­‐kB,  secrezione  citochine  da  macrofagi  e  T  (via  TLR,  recePori  per  le  lec7ne  e  per  il  β-­‐glucano)  • Una  proteina  (LZ-­‐8)  mostra  aFvità  immunosoppressiva  riducendo  la  risposta  an7corpale  agli  an7geni  

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Grifola frondosa

1. SI cellulare innato

• Attiva le cellule NK ed i macrofagi

• Attiva le cellule Tc

2. SI umorale innato

• Stimola la produzione di IL-1, e di anione superossido

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Agaricus blazei

1. SI cellulare innato

• Aumento attività cellule NK

2. SI umorale innato

• Aumento produzione degli interferoni.

• Aumento produzione delle interleuchine. ���

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Tinospora cordifolia 1. SI cellulare innato e specifico • Attività NK fagocitosi dei macrofagi conteggio leucocitario • Proliferazione T e B 2. SI umorale innato e specifico • Secrezione IL-1 e TNF, attività percorso alternativo complemento • Profilo citochine associato a Th1: IL-1β, IL-12, IL-18, IL-6, IFN-γ, TNF-α • Antinfiammatorio ed antiossidante • Posologia: 1-3 gr, 10-20 ml TM

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Uncaria tomentosa 1. SI cellulare innato e specifico

• Stimola la fagocitosi da parte dei macrofagi

• Aumenta l’attività di NK e granulociti

• Aumenta l’emivita dei linfociti umani T e B

2. SI umorale innato

• Inibisce il rilascio di TNF-alfa

• Stimola NF-κB, IL-2 e Il-6

• Più interessante come antinfiammatorio

• Posologia: 60-100 mg di estratto secco

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Viscum album 1. SI cellulare innato • Stimola proliferazione ed attività citolitica delle cellule

NK • Stimola proliferazione e attività delle LAK • Aumenta fagocitosi dei macrofagi periferici • Aumenta numero ed attività dei neutrofili

2. SI umorale innato e specifico • Stimola rilascio di IL-1, IL-2, IL-6, IL-12, TNF-a • Aumenta la ipersensibilità ritardata e la formazione di anticorpi

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Azadiractha indica 1. SI cellulare innato

• Aumento conteggio e risposta proliferativa leucociti, attività fagocitaria macrofagi

2. SI umorale innato e specifico

• Aumento produzione migration inhibition factor (MIF) e IFN-g splenico

• Aumento IgM e IgG e in genere di anticorpi

• Posologia: 1-2 gr, 10-20 ml TM

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Probiotici  •  La  flora  microbica  intes7nale  ènparte  del  SI  in  senso  lato,  ed  è  necessaria  per  la  sua  maturazione;  tramite  l’interazione  PSA-­‐recePori,  essa  può  correggere  deficienze  di  T  e  disequilibri  Th1/Th2,  e  dirigere  la  organogenesi  linfoide  

•  Il  ripris7no  (protezione)  della  flora  baPerica  dopo  (durante)  traPamento  an7bio7co  e  disturbi  GIT  riduce  (previene)  diarrea,  dissenteria  e  aumenta  capacità  di  combaPere  patogeni  GIT  

•  Da7  deboli  su  immunos7molazione  direPa  aPraverso  i  recePori  Toll-­‐like  

•  I  da7  sono  compa7bili  con  effePo  infiammatorio  o  risposta  immunitaria  

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Probiotici  •  Necessari  maggiori  studi,  ma  l’intervento  deve  essere  più  complesso  

•  Il  microbioma  è  in  equilibrio  compromissorio  con  noi,  ci  fa  abbastanza  bene  da  sopportare  che  ci  possa  far  male,  e  come  per  il  SI,  meglio  non  giocare  con  un  equilibrio  raggiunto  in  tanto  tempo  

•  Il  microbioma  umano  è  ricco  di  1800  generi  e  15-­‐36.000  specie,  e  nonostante  le  somiglianze,  le  differenze  interindividuali  sono  molto  grandi  

•  Gli  interven7  sono  ridoF  in  quan7tà  (come  in  1  gr  di  feci)  e  in  varietà  (2-­‐4  ceppi  contro  migliaia)  

•  Al  momento  è  come  modificare  l’ecologia  di  una  giungla  piantando  due  pian7ne  granturco.  

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Frutta, verdura, fibre solubili

• Flavonoidi,  carotenoidi  e  lignani  contenu7  in  fruPa  e  verdura  aumentano  la  funzione  immunitaria  

• Un  elevato  contenuto  in  fibre  altamente  solubili  rispePo  a  quelle  insolubili  (fruPa,  verdura,  legumi)  è  associato  a  un  miglioramento  della  funzione  immunitaria  

•   Le  fibre  solubili  e  gli  acidi  grassi  possono  dare  sostentamento  alla  flora  baPerica  intes7nale  e  proteggere  i  lipidi  alimentari  dall'ossidazione  

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Conclusioni  •  I  da7  clinici  si  concentrano  su  malaFe  da  raffreddamento  e  delle  alte  vie  respiratorie,  anche  se  i  da7  tradizionali  speso  non  riguardavano  tali  problemi  

•  Le  indicazioni  posi7ve  dei  primi  studi  clinici  sono  state  ridimensionate  da  studi  clinici  di  maggior  qualità  

•  L'eterogeneità  di  dosaggi  e  forme  galeniche  impedisce  ancora  di  trarre  conclusioni  certe  

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Conclusioni  •  Scarseggiano  gli  studi  clinici  in  altri  sePori  più  interessan7  e  più  vicini  alla  pra7ca  tradizionale.  

•  Un  naturale  interesse  va  al  possibile  ruolo  in  altri  7pi  di  infezioni,  nelle  neoplasie  e  in  qualche  misura  in  certe  patologie  autoimmuni  

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Conclusioni  •  In  soggeF  debilita7  interven7  di  profilassi,  come  il  miglioramento  degli  s7li  di  vita,  riduzione  dello  stress,  dieta  ricca  in  fibre  solubili,  u7lizzo  di  adaPogeni  ad  aFvità  immunomodulante  e  di  immunomodulan7  ad  azione  specifica  sulla  fagocitosi  e  sulle  cellule  NK  potrebbero  risultare  in  una  riduzione  generale  delle  recidive,  e  ad  una  miglior  processazione  di  da7  immunitari.  

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Conclusioni  •  In  caso  di  infezioni  acute  ha  senso  l'u7lizzo  a  breve  termine  degli  immunomodulan7,  non  il  loro  u7lizzo  come  profilassi  

•  Vanno  sempre  combina7  ad  altre  classi  di  piante  coadiuvan7,  sinergiche  aPraverso  altri  meccanismi,  e  modulan7,  ad  esempio  an7nfiammatori,  s7molan7  della  circolazione,  s7molan7  delle  secrezioni  gastriche  ed  epatobiliari,  an7microbici  direF,  an7ossidan7,  ecc.