Seminario Immunostimolanti Parma 2
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Piante ad attività sul sistema immunitario
• Marco Valussi • www.infoerbe.it • www.marcovalussi.it
Terminologia
• Immunità: reazione nei confron7 di sostanze estranee, agen7 microbici, macromolecole proteiche e polisaccaridiche, che non comportano conseguenze patologiche • Sistema Immunitario (SI): cellule e molecole responsabili dell’immunità. Combinato disposto dell'immunità innata e dell'immunità specifica. • Risposta immunitaria (RI): la risposta complessiva e coordinata del SI all’introduzione di sostanze estranee • Risposta immunopatologica: le RI che comportano un danno tessutale e/o uno stato di malaFa • An7geni: sostanze estranee capaci di indurre una risposta specifica
Evoluzione del SI
Quale ruolo?
Protezione, auto riconoscimento e memoria
Compar7
Difese chimico-‐meccaniche (tegumen7, secrezioni), difese rapide non specifiche (immunità innata), difese ritardate altamente specifiche (immunità ada<va)
Immunità innata
• Presente a quasi ogni livello dell'albero della vita. • Meccanismi sviluppa7 ca. 800 maf, diversifica7si
con i metazoi ca. 600 milioni maf.
• Tema comune: recePori, codifica7 nella linea germinale, a riconoscimento di schemi per patogeni e componen7 self danneggiate
• Presente prima dell'esposizione, non modificata dall'esposizione, non specifica, non an7cipatoria, non clonale.
• Ad azione immediata
Immunità adattiva
• Compare nei vertebra7 durante l'evoluzione dei corda7, ca. 500 maf. • Tema comune: sviluppo soma7co di linfoci7
clonalmente diversi, ognuno con un recePore specifico ed unico per il riconoscimento an7genico. • IndoPa dall'esposizione, an7cipatoria, specifica,
clonale. • AFvazione lenta (3-‐5 gg) ma con memoria
Recettori immunitari
• Pa@ern Recogni7on Receptors (PRR): presen7 nelle primi7ve specie di invertebra7, recePori ad ampio spePro, in grado di riconoscere grandi famiglie molecolari di carboidra7 e proteine su cellule estranee. Già codifica7 nella linea gene7ca
• Clonal Rearrangin Genes (CRG): associa7 al riconoscimento dell’an7gene da parte dei recePori dei linfoci7 T e B (TCR e BCR), soPopos7 a selezione clonale nell’embriogenesi
09/10/12
Immunità innata Immunità specifica
Patogeni riconosciuti da recettori codificati nella linea germinale
Patogeni riconosciuti da recettori generati casualmente
Recettori ad ampia specificità: riconoscono molte strutture molecolari correlate (PAMPS)
Recettori a ridotta specificità: riconoscono un epitopo (determinante antigenico) specifico
I PAMPS sono polisaccaridi e polinucleotidi simili tra patogeni ma non presenti nell’ospite
Molti epitopi sono polipeptidi che riflettono l’individualità del patogeno
I recettori sono PRR (Pattern Recognition Receptors: recettori riconoscimento di schema)
Negli Gnathostomata i recettori sono recettori per antigeni su linfociti T e B
Risposta immediata Risposta ritardata (3-5 giorni) per lo sviluppo clonale
Memoria assente o ridotta delle esposizione previe Memoria delle esposizione previe
In tutti i metazoi? Solo nei vertebrati
Non granuloci7 in immunità innata
Nome AFvato da Funzioni Macrofagi Cos7tuen7 microbici
generici non Ag, Ag opsonizza7
Fase induFva ed effePrice immunità specifica: fagocitosi ed APC
Cellule NK Citochine, mancanza di MHC su cellule non-‐self
Fase effePrice immunità specifica, su cellule infePate da virus o tumorali: rilascio sostanze citoli7che
Granuloci7 in immunità innata
Nome Funzioni aFvate Neutrofili, basofili, eosinifoli Fase effePrice immunità specifica: fagocitosi aFvata da
citochine, aderenza epiteli e migrazione Leucoci7 in immunità ada<va
Nome AFvato da Funzioni
Th1 Ag-‐MHC II su macrofago AFva macrofagi, rilascia citochine chemiotaFche
Th2 Ag-‐MHC II su B S7mola B a produrre Ig
Tc Ag-‐MHC I su cellula infePa Lisi cellule infePe B ContaPo con an7gene APC e produzione Ig
APC ContaPo con Ag o per infezione virale
Presenta Ag a T
Immunità innata
Fagociti mononucleati (FMN)
• Recettori generici per molecole batteriche come peptidoglicani, lipopolisaccaridi, ecc. (ad es. TLR) ed anche per antigeni opsonizzati
• Fagocitosi, sostanze battericide (ROS, NO), citochine chemiotattiche
• Azione su patogeni intracellulari
• Partecipano alla Fase induttiva (come APC) ed a quella effettrice dell’immunità specifica.
Granulociti
• Fagocitosi, aderenza epitelio e migrazione tessuti
• Partecipano alla Fase effettrice della immunità specifica, stimolati dalle citochine.
• Neutrofili: fagocitosi, infiammazione, riconoscono anticorpi e complemento
• Eosinofili: fagocitosi, sostanze citotossiche antelmintiche
• Basofili: proinfiammatori simili a mastociti, mediatori vasoattivi da IgE
Mastociti
• Recettori per IgE e citochine, rilascio mediatori vasoattivi; infiammazione, allergie, elmintiasi
Cellule NK
• Simili a linfociti T.
• Stimolati dalle citochine, partecipano alla Fase effettrice della immunità specifica, su cellule infettate da virus o tumorali
Complemento
• Famiglia di molecole ematiche in forma inerte, attivabili per contatto diretto con microbi (P. alternativo), per contatto con complesso anticorpo-antigene (P. classico) o per legame con mannosio (P. lectine)à cascata
• Anafilotossina à infiammazione e chemiotassi
• Opsonizzazione à fagocitosi
• Percorso citolitico à complesso membrana
Citochine
• Messaggeri chimici sintetizzati dai leucociti, sopr. cellule T e macrofagi
• Interferoni (leucociti infettati da virus): inibizione replicazione virale, aumento resistenza, aumento citotossicità NK, aumento granulociti
• TNF (FMN stimolati da lipopolisaccaridi): aumento adesione endoteliale e capacità battericida granulociti, poi febbre, sonno, coagulazione, IL-2. IL-6. poi collasso e sepsi
• IL-2 e -6
Risposta di fase acuta
• Vascolare: mastociti --> istamina, fattori chemiotattici neutrofili ed eosinofili, aumento flusso ematico --> infiammazione acuta --> eicosasinoidi (leucotrieni e prostaglandine)
• Cellulare: supporta la risposta vascolare e fornisce i mattoni risposte non-specifica e specifica. Prima cellule NK (citolisi) e i fagociti (fagocitosi e ROS), poi granulociti (aderenza epitelio e migrazione tessutale)
• Umorale: sostiene ed aumenta l’infiammazione e la fagocitosi con mediatori chimici: serotonina, istamina, chinine, eicosainoidi, complemento e linfochine.
Immunità adattiva
Immunità adattiva
• Antigene immunogeno: molecola riconoscibile dalla struttura del SI specifico e capace di indurre una risposta specifica del SI specifico
• Repertorio clonale (10e14-10e8)
• Selezione positiva e negativa
Linfociti T
• Riconoscono tutte le possibili specificità antigeniche in natura (repertorio clonale T) solo se le proteine sono accoppiate ad un MHC.
• Mostrano tolleranza verso il self.
Fasi risposta adattiva
• Fase di riconoscimento dell’antigene ed induzione
• Fase di attivazione: proliferazione e differenziazione in cellule effettrici e memoria
• Fase effettrice: attivazione linfociti B e macrofagi, citotossicità
• Termine: eliminazione Ag, niente stimolo sopravvivenza, apoptpsi T effettori
• Memoria immunologica
Linfociti T
• Th: nessuna attività citotossica o fagocitica, senza le altre cellule del SI sarebbero inutili. attività di attivazione e coordinamento di linfociti B, macrofagi, cellule NK, Tc
• Varie sottopopolazioni: Th1, Th2, Tfh, Th17, Treg
• Tc: attività citotossica su cellule infettate da virus, simile a NK
Linfociti Th
• Th1: partecipa nella immunità cellulomediata e in quella anticorpale. Controllano patogeni intracellulari (virus e certi batteri come Listeria e micobatteri). Stimolano con citochine i linfociti Tc contro i patiogeni intracellulari
• Th2: sostengono i linfociti B e sono essenziali per la produzione di IgE di qualche sottoclasse di IgG per il controllo di patogeni extracellulari
• Treg: se attivati secernono IL-10 e TGF-beta, forti immunosoppressori, che agiscono su Th1, Th2, NK, Tc. Agiscono direttamente sulle APC, inattivandole.
Linfociti T
• In caso di virus capaci di infettare qualsiasi cellula, i Tc riconoscono le cellule infette e agiscono per citotossicità
• In caso di altri patogeni processati da APC o per antigeni solubili si attivano i Th che esprimono citochine di allarme e coordinazione
Immunità umorale
• Sistema di difesa ulteriore, dopo l’immunità innata e l’immunità adattiva cellulomediata
• Elimina microorganismi esterni alle cellule, grazie agli anticorpi (Ig) che viaggiano nel flusso ematico
• Funziona di solito solo con il supporto dei Th, a parte quando incontra antigeni polisaccaridici o lipidici da membrane di G- e cocchi, che inducono l’attivazione dei linfociti B da soli
Anticorpi • Proteine specifiche leganti Ag che neutralizzano
e opsonizzano Ag ed attivano il complemento per promuovere infiammazione e fagocitosi
• Prodotte da cellule B attivate
Linfociti B NB: Il repertorio clonale B non necessita di legame con MHC.
1. Interazione antigene-B
2. Processazione, B diviene APC
3. Interazione B-Th
4. Th --> citochine --> attivazione B
5. Proliferazione B --> produzione Ig con specificità antigenica identica al recettore di superficie
Meccanismi effettori Ig
1. Effetto neutralizzante su tossine
2. Opsonizzazione
3. Citotossicità cellulomediata Ig dipendente
4. Complemento via classica
SI innato
LisiFagocitosi
Infiammazione
Chemiotassi
SI adattivo
PresentazioneAttivazione
Infiammazione
Anticorpi specifici
Opsonizzazione
Memoria
Lisi
• Treg: se aFva7 secernono IL-‐10 e TGF-‐beta, for7 immunosoppressori, che agiscono su Th1, Th2, NK, Tc. Agiscono direPamente sulle APC, inaFvandole.
• L’eliminazione degli Ag annulla lo s7molo alla sopravvivenza e causa l’apoptpsi dei T effePori
Feedback negativo
SI: sistema biologico complesso, adaFvo, altamente diversificato, robusto e resiliente, con proprietà emergen7 di regolazione e di risposta storicizzata.
Rete complessa di popolazioni cellulari dotate di sistemi di segnalazione inter-‐ ed intracellulare, con diversità recePoriale linfocitaria, con selezione clono7pica e compe7zione a livello cellulare, con capacità di migrazione e interazione nei tessu7 linfoidi e di disseminazione in tuPo l’organismo, di regolazione omeosta7ca con capacità adaFva ad un ambiente mutevole
Tiriamo alcune somme
SI: risultato di un percorso evolu7vo di milioni di anni, il miglior compromesso realis7camente oPenibile tra difesa dalle infezioni (immunoaFvazione) e difesa dai meccanismi immunitari stessi (infiammazione, stato ossida7vo)
Se possedere una risposta immunitaria mediamente più rapida ed aggressiva fosse preferibile per l’organismo, questa risposta sarebbe stata selezionata a livello evolu7vo, e sarebbe già presente.
Tiriamo alcune somme
• I fenomeni immunitari si accompagnano sempre a fenomeni infiammatori ed ossida7vi • Una infezione comporta sempre una s7molazione immunitaria • Ciò che da una prospeFva è immunos7molazione da un altro è infiammazione, o infezione • Ad una aFvazione segue sempre una riduzione di aFvità
Tiriamo alcune somme
• Ha senso intervenire sul SI di un individuo immunocompetente? • Quale intervento avrebbe più senso? • Quali altri soggeF potrebbero giovarsi di tale intervento? • Nei sistemi a rete, quali sono gli interven7 più controproducen7? • Quali caraPeris7che dovrebbe avere un intervento su una rete?
Tiriamo alcune somme
• Il SI di un immunocompetente non dovrebbe necessitare di interven7 se non in caso di emergenza, in caso contrario si sposta l’equilibrio fuori dall’oFmale.
• Il SI di un immunodepresso potrebbe giovarsi di uno spostamento verso la maggior aFvità.
• Un sofferente di malaFe autoimmuni è a rischio in caso di immunos7molazione dell’immunità adaFva, ma potrebbe giovarsi di una più intensa fagocitosi.
• Un malato oncologico potrebbe giovarsi di una maggior immunosorverglianza
Tiriamo alcune somme
• Il SI è una rete capace di adaParsi ai cambiamen7 ambientali: modificarne alcuni parametri singoli potrebbe causare effeF compensa7vi e ridurne l’adaPabilità.
• Piante ad aFvità su sistemi di regolazione a livelli più eleva7 potrebbero modificare la plas7cità della rete
• L’u7lizzo automa7co di un immunos7molante in presenza di infezioni deve essere meditato. In genere siamo estremamente competen7, ed in grado di affrontare le piccole infezioni, ed in ques7 casi l’uso di piante può essere superfluo
Tiriamo alcune somme
Piante e SI
Immunostimolanti non specifici
• Spesso contenerti polisaccaridi riconoscibili dai recettori del SI innato
• Non agiscono a livello delle cellule della memoria immunitaria
• Aumentano numero ed attività di granulociti, macrofagi ed NK
• Portano ad immunomodulazione, attività antitumorale, cicatrizzazione
• Azione farmacologica decresce in maniera rapida, necessario somministrarli ciclicamente.
• Potenzialmente utile ai primi segni di infezioni, e nella profilassi a breve termine delle malattie da raffreddamento e influenzali.
• Potenzialmente coadiuvante nelle patologie autoimmuni, nella immunosoppressione, in oncologia per ridurre l’immunoevasione
Attivazione cellule NK
1. Attivazione dei recettori Toll-like (TLR).
2. Attivazione dei recettori per le lectine.
3. Attivazione dei recettori per β-glucano.
• Andrographis paniculata
• Echinacea angustifolia
• Glycyrrhiza glabra
• Schisandra chinensis
• Grifola frondosa, Lentinus edodes
• Withania somnifera
Piante a polisaccaridi attivi sui TLR
• Astragalus membranaceus
• Ganoderma lucidum
• Panax ginseng e P. quinquefolius
• Echinacea angustifolia ed E. purpurea
• Eleutherococcus senticosus
• Platycodon grandiflorum
Dato che i polisaccaridi sono insolubili in alcol, è necessario assumere queste piante in forma di polvere, infuso o decotto.
Immunostimolanti speci/ici • Picrorrhiza kurroa potente azione stimolante la produzione di anticorpi
Monografie
Allium sativum 1. SI cellulare innato e specifico
• Citotossicità e fagocitosi macrofagi, cellule NK, cellule killer IL-‐2-‐aFvate
• Proliferazione T ed equilibrio Th-‐1/Th-‐2 2. SI umorale innato e specifico
• Induce rilascio IL-‐2, TNF-‐alfa, INF-‐γ, NO, Heath Shock Proteins
• Ripris7na risposta an7corpale soppressa
Allium sativum
• Forse efficace nella prevenzione delle malaFe invernali (raffreddore)
• Posologia: 2-‐4 gr di aglio fresco; 400-‐1200 mg polvere secca; 600-‐1200 mg es Kwai; 900-‐2400 mg ES AGE Kyolic
Eleutherococcus senticosus 1. SI cellulare innato e specifico
• Aumenta aFvità di fagocitosi e di secrezione di citochine da parte dei macrofagi, e l'aFvità citosta7ca delle cellule NK
• Inibisce l’anafilassi mastocito dipendente
• Aumenta la proliferazione e la differenziazione dei linfoci7 B (dosi basse) ma la riduce a dosi elevate
• Aumenta la proliferazione di linfoci7 T helper e la loro aFvità
2. SI umorale innato
• Inibisce il rilascio di IL-‐4, IL-‐5, e IL-‐12, s7mola quello di IL-‐6
Eleutherococcus senticosus • Probabilmente efficace nella prevenzione delle mala<e da
raffreddamento (raffreddore ed influenza), sopraPuPo in combinazione con Andrographis paniculata, assun7 almeno 72 ore prima dei sintomi, e con7nua7 per 4-‐5 giorni
• Efficace per ridurre frequenza, severità e durata delle infezioni da Herpes Virus 7po 2
• Forma e posologia: 1-‐4 gr di radice secca, 10 ml di TM, fino a 30 se stress elevato
• Controindicato in infezioni acute se non supportato
Echinacea spp. S7mola il SI innato con pochi effeF sul SI specifico 1. SI cellulare innato e specifico • Aumenta numero, aFvità generale e fagocitaria macrofagi e monoci7 • Aumenta numero, funzionalità e citotossicità NK • Aumenta numero granuloci7 e loro aderenza a cellule endoteliali • Modifica rapporto leucocitario: aumento linfoci7 e monoci7, riduzione neutrofili e eosinofili • Proliferazione linfoci7 T 2. SI umorale innato • TNF-‐α, IL-‐1, IL-‐2 , NO, INF-‐b2: tuPe sostanze che s7molano le cellule NK, e l’aFvità an7virale • Riduce PGE2 che sopprime l’aFvità delle cellule NK • Produzione ROS
• Probabilmente efficace nel ridurre i sintomi e la durata del raffreddore (e forse dell’influenza), del 10-‐30%, se assunta alle prime avvisaglie di malaFa, e u7lizzata per 1-‐2 seFmane. Non sembra efficace nella prevenzione del raffreddore, ma i da7 sono ambigui.
• Probabilmente efficace nel prevenire infezioni vaginali da Candida ricorren7, se in combinazione con un traPamento topico
• Posologia: 1-‐3 gr radice E. angus9folia (10-‐30 ml TM), 2-‐6 gr fiori E. purpurea (20-‐50 ml TM)
Echinacea spp.
Nonostante l’avver7mento della Commissione E sul non u7lizzo in malaFe autoimmuni, questa rimane una cautela specula7va. Casi non accerta7 di erithma nodoso, leucopenia, peggioramento dell’autoimmunità, epa7te acuta e ipereosinofilia.
Da7 sperimentali però supportano l’ipotesi che Echinacea
s7moli quasi esclusivamente le cellule NK, con possibili effeF posi7vi in caso di DT2 e quando l’autoimmunità sia secondaria ad una infezione cronica
Echinacea spp.
Andrographis paniculata
• S7mola risposta immunitaria an7gene specifica e non an7gene specifica in modelli sperimentali
• S7mola la fagocitosi in vitro e in modelli
• Probabilmente efficace nella prevenzione delle mala<e da raffreddamento (raffreddore ed influenza), sopraPuPo in combinazione con Eleutherococcus sen9cosus, assun7 almeno 72 ore prima dei sintomi, e con7nua7 per 4-‐5 giorni
• Si ipo7zza che una assunzione profilaFca di Andrographis per due mesi riduca del 50% il rischio di ammalarsi di raffreddore.
• La pianta riduce febbre e dolore associa7 a faringotonsilli7 se prese a dosi elevate (6 gr/die)
• Forma e posologia: 2-‐3 gr (20-‐40 ml TM) o 6 gr per faringotonsilli7 (50 ml TM)
Andrographis paniculata
• Anche per Andrographis esistono da7 preliminari che indicano come essa non peggiori e in alcuni casi migliori le condizioni di soggeF con malaFe autoimmuni.
• In par7colare esistono due piccoli studi clinici su pazien7 sofferen7 di artrite reumatoide e su pazien7 affeF da colite ulcerosa.
Andrographis paniculata
1. SI cellulare innato e specifico • Aumenta il numero e la funzionalità dei macrofagi e la loro aFvità fagocitaria e chemiotaFca • Aumenta la citotossicità delle cellule NK e LAK • Aumenta il numero e la funzionalità degli splenociti • S7mola la produzione di linfoci7 • Si lega ai recePori sui linfoci7 B • Ripris7na la funzionalità compromessa di linfoci7 Th
2. SI umorale innato e specifico • S7mola ed aumenta la risposta dell’interferone alle infezioni virali • S7mola la secrezione di IL-‐1, IL-‐2 e TNF • Migliora la risposta an7corpale ad un an7gene resentato da Th • Aumenta la produzione di an7corpi IgA ed IgG Dosi basse sembrano agire come immunos7molan7, ma a dosi elevare (>29 gr/die) la sopprimono
Astragalus membranaceus
Astragalus membranaceus
• Forse efficace nella prevenzione delle malattie da raffreddamento (raffreddore) e nel trattamento della rinite allergica se assunto nel lungo termine
• Forma e posologia: tradizionalmente 10-30 gr in decotto, 20-40 ml TM
• Controindicata in infezioni acute
Astragalus membranaceus
L’u7lizzo di Astragalo in malaFe autoimmuni è a mio parere più delicato, ma esistono due case reports su due soggeF affeF da sindrome nefro7ca secondaria ad una nefropa7a membranosa idiopa7ca.
D a n o t a r e c h e A s t r a g a l o è a n c h e u n an7nfiammatorio.
Ganoderma lucidum 1. SI cellulare innato e specifico • AFvità tumoricida cellule NK e macrofagi • AFvità tumoricida T 2. SI umorale innato e specifico • Aumenta TNF-‐alfa, , IL-‐1b, IL-‐2, IL-‐6, INF-‐gamma • Modulazione di NF-‐kB, secrezione citochine da macrofagi e T (via TLR, recePori per le lec7ne e per il β-‐glucano) • Una proteina (LZ-‐8) mostra aFvità immunosoppressiva riducendo la risposta an7corpale agli an7geni
Grifola frondosa
1. SI cellulare innato
• Attiva le cellule NK ed i macrofagi
• Attiva le cellule Tc
2. SI umorale innato
• Stimola la produzione di IL-1, e di anione superossido
Agaricus blazei
1. SI cellulare innato
• Aumento attività cellule NK
2. SI umorale innato
• Aumento produzione degli interferoni.
• Aumento produzione delle interleuchine. ���
Tinospora cordifolia 1. SI cellulare innato e specifico • Attività NK fagocitosi dei macrofagi conteggio leucocitario • Proliferazione T e B 2. SI umorale innato e specifico • Secrezione IL-1 e TNF, attività percorso alternativo complemento • Profilo citochine associato a Th1: IL-1β, IL-12, IL-18, IL-6, IFN-γ, TNF-α • Antinfiammatorio ed antiossidante • Posologia: 1-3 gr, 10-20 ml TM
Uncaria tomentosa 1. SI cellulare innato e specifico
• Stimola la fagocitosi da parte dei macrofagi
• Aumenta l’attività di NK e granulociti
• Aumenta l’emivita dei linfociti umani T e B
2. SI umorale innato
• Inibisce il rilascio di TNF-alfa
• Stimola NF-κB, IL-2 e Il-6
• Più interessante come antinfiammatorio
• Posologia: 60-100 mg di estratto secco
Viscum album 1. SI cellulare innato • Stimola proliferazione ed attività citolitica delle cellule
NK • Stimola proliferazione e attività delle LAK • Aumenta fagocitosi dei macrofagi periferici • Aumenta numero ed attività dei neutrofili
2. SI umorale innato e specifico • Stimola rilascio di IL-1, IL-2, IL-6, IL-12, TNF-a • Aumenta la ipersensibilità ritardata e la formazione di anticorpi
Azadiractha indica 1. SI cellulare innato
• Aumento conteggio e risposta proliferativa leucociti, attività fagocitaria macrofagi
2. SI umorale innato e specifico
• Aumento produzione migration inhibition factor (MIF) e IFN-g splenico
• Aumento IgM e IgG e in genere di anticorpi
• Posologia: 1-2 gr, 10-20 ml TM
Probiotici • La flora microbica intes7nale ènparte del SI in senso lato, ed è necessaria per la sua maturazione; tramite l’interazione PSA-‐recePori, essa può correggere deficienze di T e disequilibri Th1/Th2, e dirigere la organogenesi linfoide
• Il ripris7no (protezione) della flora baPerica dopo (durante) traPamento an7bio7co e disturbi GIT riduce (previene) diarrea, dissenteria e aumenta capacità di combaPere patogeni GIT
• Da7 deboli su immunos7molazione direPa aPraverso i recePori Toll-‐like
• I da7 sono compa7bili con effePo infiammatorio o risposta immunitaria
Probiotici • Necessari maggiori studi, ma l’intervento deve essere più complesso
• Il microbioma è in equilibrio compromissorio con noi, ci fa abbastanza bene da sopportare che ci possa far male, e come per il SI, meglio non giocare con un equilibrio raggiunto in tanto tempo
• Il microbioma umano è ricco di 1800 generi e 15-‐36.000 specie, e nonostante le somiglianze, le differenze interindividuali sono molto grandi
• Gli interven7 sono ridoF in quan7tà (come in 1 gr di feci) e in varietà (2-‐4 ceppi contro migliaia)
• Al momento è come modificare l’ecologia di una giungla piantando due pian7ne granturco.
Frutta, verdura, fibre solubili
• Flavonoidi, carotenoidi e lignani contenu7 in fruPa e verdura aumentano la funzione immunitaria
• Un elevato contenuto in fibre altamente solubili rispePo a quelle insolubili (fruPa, verdura, legumi) è associato a un miglioramento della funzione immunitaria
• Le fibre solubili e gli acidi grassi possono dare sostentamento alla flora baPerica intes7nale e proteggere i lipidi alimentari dall'ossidazione
Conclusioni • I da7 clinici si concentrano su malaFe da raffreddamento e delle alte vie respiratorie, anche se i da7 tradizionali speso non riguardavano tali problemi
• Le indicazioni posi7ve dei primi studi clinici sono state ridimensionate da studi clinici di maggior qualità
• L'eterogeneità di dosaggi e forme galeniche impedisce ancora di trarre conclusioni certe
Conclusioni • Scarseggiano gli studi clinici in altri sePori più interessan7 e più vicini alla pra7ca tradizionale.
• Un naturale interesse va al possibile ruolo in altri 7pi di infezioni, nelle neoplasie e in qualche misura in certe patologie autoimmuni
Conclusioni • In soggeF debilita7 interven7 di profilassi, come il miglioramento degli s7li di vita, riduzione dello stress, dieta ricca in fibre solubili, u7lizzo di adaPogeni ad aFvità immunomodulante e di immunomodulan7 ad azione specifica sulla fagocitosi e sulle cellule NK potrebbero risultare in una riduzione generale delle recidive, e ad una miglior processazione di da7 immunitari.
Conclusioni • In caso di infezioni acute ha senso l'u7lizzo a breve termine degli immunomodulan7, non il loro u7lizzo come profilassi
• Vanno sempre combina7 ad altre classi di piante coadiuvan7, sinergiche aPraverso altri meccanismi, e modulan7, ad esempio an7nfiammatori, s7molan7 della circolazione, s7molan7 delle secrezioni gastriche ed epatobiliari, an7microbici direF, an7ossidan7, ecc.