Seminario «Il Paesc di Roma Capitale» Francesco La Vigna ... · La Strategia di Resilienza di...

La Strategia di Resilienza di Roma - [email protected] Seminario «Il Paesc di Roma Capitale» – 6/6/2019Casa della città - RomaFrancesco La Vigna – Resilience Team [email protected]

mailto:[email protected]


La Strategia di Resilienza di Roma - [email protected] Seminario «Il Paesc di Roma Capitale» – 6/6/2019Casa della città - Roma

Outline

• Introduzione al concetto di Resilienza

• La resilienza e le città

• Esempi di programmi nazionali e internazionali sulla resilienza

• Roma e la resilienza

• Progetto Roma Resiliente

• Strategia di resilienza

• Principali azioni di Adattamento

• Conclusioni



La Resilienza Urbana è

la capacità del sistema città, composto da

individui, comunità, istituzioni, imprese,

infrastrutture, sistemi e ambiente naturale,

di sopravvivere, adattarsi e crescere a

prescindere da quali stress cronici e shock

acuti subisca.



La resilienza e le città

Oggi, il 54 % della popolazione mondiale vive in aree urbane, una percentuale che dovrebbeaumentare al 66 % entro il 2050. Alcune proiezioni mostrano che l'urbanizzazione combinatacon la crescita complessiva della popolazione mondiale potrebbe aggiungere ulteriori 2,5miliardi di persone alle popolazioni urbane entro quella data. Per questo motivo sono sorti alivello globale numerosi programmi di sviluppo volti ad incrementare la resilienza delle città.

La Gestione ed il controllo delle aree urbane è diventata di conseguenza una delle piùimportanti sfide dello sviluppo del 21° secolo, ma le città sono un complesso insiemestratificato di territorio, infrastrutture, mezzi di trasporto, edifici e popolazione, la cuidifficoltà di gestione aumenta con l’aumento delle dimensioni del territorio e del numerodegli abitanti.



La resilienza e le città – Programmi nazionali ed internazionali

UNISDR (United Nation Office for Disaster Risk Reduction) E’ un settoredelle Nazioni Unite nato per assicurare il coordinamento e le sinergie trale attività di riduzione del rischio catastrofi del sistema delle NazioniUnite e le organizzazioni regionali e le attività in settori socio-economicie umanitari.

ANCI – Campagna Città Resilienti E’ una campagna dell’ANCI(associazione nazionale comuni italiani) che rilancia in Italia la campagnainternazionale dell’ONU Making Cities Resilient che propone unachecklist in dieci punti in cui vengono presentate le misure essenziali perrendere le città resilienti. I dieci punti del programma evidenziano ilruolo fondamentale della comunicazione tra l’amministrazione, il piùampio sistema di protezione civile e i cittadini.

URBACT – Programma dell’Unione Europea sullo scambio di buonepratiche tra città all’interno del quale vi è il network Resilient Europe. Lecittà del network lavorano insieme per imparare e condividereesperienze con l'obiettivo di promuovere la resilienza e la sostenibilità



La resilienza e le città – Programmi nazionali ed internazionali

C40 è un network composto dalle più grandi ed importanti città delmondo con la finalità comune di lotta ed adattamento ai cambiamenticlimatici. L’organizzazione sostiene la collaborazione effettiva tra le cittàmembro attraverso la condivisione delle best practices e delle azioniconcrete e misurabili messe in atto dalle varie città.

100 Resilient Cities è un programma promosso e finanziato dallaFondazione Rockfeller con l’obbiettivo di rendere più resilienti 100 tra lecittà più importanti del pianeta.



Roma e la resilienza – Il Programma 100 Resilient Cities

Roma è entrata a far parte del programma a fine 2014. Dopo il primo anno di lavoro, in corrispondenza del commissariamento della città il progetto ha subito un’interruzione, avendo prodotto il primo risultato, ovvero la Valutazione Preliminare di Resilienza. A settembre 2017 il progetto ha ripreso nuovo slancio portando a presentare pubblicamente la Strategia di Resilienza di Roma a giugno del 2018.

Attraverso questo «framework»Il programma 100 RC cerca di

valutare in modo oggettivo tutte le città che fanno parte del

programma, secondo determinate«dimensioni» e i relativi «drivers»



Roma e la resilienza – Valutazione Preliminare di Resilienza

L’analisi delle differenti componenti restituisce una rappresentazione che di fatto corrisponde ai punti di forza, ma soprattutto di debolezza della città.

Dal framework di Roma si capisce che c’è tanto da lavorare, specialmente per quel che riguarda la “Governance”.



Stress individuati nella prima fase



Shock individuati nella prima fase



Strategia di Resilienza di Roma

https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/strategiaresilienza180618.pdf


https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/strategiaresilienza180618.pdf


Struttura della strategia



LA RESILIENZA NON RIGUARDA SOLO FENOMENI NATURALI, IN QUANTO SI RIFERISCE ANCHE A

COSTUMI SOCIALI, EVENTI ANTROPICI, INFRASTRUTTURE, TRASPORTI E MODALITA’ DI

GOVERNANCE.

CERCHIAMO PERO’ DI FOCALIZZARE L’ATTENZIONE SUGLI

ASPETTI LEGATI AL CAMBIAMENTO CLIMATICO

SIA PERCHE’ MAGGIORMENTE IN TEMA CON IL PAESC,

SIA PERCHE’ COME SI E’ VISTO

I SUOI EFFETTI SONO PERCEPITI COME MOLTO IMPATTANTI SULLA CITTA’



• 1AP1 - Mettere a sistema una centrale operativa unica per lagestione ordinaria ed emergenziale della città

• 1B2 - Creare un database geografico unico, aggiornabile econdiviso

• 1B3 - Istituire il Servizio Geologico Capitolino per unificare lagovernance relativa al sottosuolo

• 2AP1 - Governare il rilancio del Tevere attraverso la realizzazione diprogetti coordinati dall’Ufficio Speciale Tevere

• 2F1 - Programmare, progettare ed attuare i lavori di messa insicurezza delle infrastrutture e degli immobili pubblici con prioritàper gli edifici scolastici

• 2G1 - Realizzare infrastrutture verdi e blu per la mitigazione delleisole di calore urbano

• 2G2 - Valutare gli effetti del cambiamento climatico e promuovereuna maggiore consapevolezza tra i cittadini

• 2G3 - Realizzare infrastrutture e progetti pilota per mitigare il rischioallagamento

• 4A – Preservare la rete ecologica e recuperare il valore della risorsa acqua

• 4B – Perseguire l’efficentamento energetico e l’uso delle risorse

rinnovabili

Principali Azioni di adattamento



La centrale operativa unica



Nato per volontà del Sindaco di Rio Eduardo Paès nel 2010, dopo i disastrosi eventi geologico-idraulici dell’aprile del medesimo anno, ed inaugurato solo 8 mesi dopo, il 31/12/10Il Centro de Operaçoes è una avanzatissima centrale operativa che tramite la collaborazione di tutti gli organi di governo della città (dipartimenti, società municipalizzate e di servizi) e per mezzo di un avanzatissimo sistema informatico appositamente sviluppato da IBM, permette un controllo capillare, H24 su tutto quello che accade in città.

Opportunità per il controllo integrato della città Il COR di Rio



Opportunità per il controllo integrato della città La centrale operativa e il COC di Roma

La Sala Operativa della Protezione Civile di RomaCapitale è il presidio permanente e continuativoche opera h24 tutti i giorni dell’anno.In emergenza la Sala assicura il flusso continuodelle informazioni mantenendo i contatti con leStrutture Operative Comunali, comprese leOrganizzazioni di Volontariato, la Prefettura e gliEnti interessati. Provvede al monitoraggio deifenomeni in atto, si occupa di diramare allerte edatti urgenti e presta supporto al Centro OperativoComunale (COC) quando costituito.



Sistemi di avviso massivo Droni per controllo capillare

Telecamera per controllo remoto

Radar meteo

Opportunità per il controllo integrato della città Proposta di riorganizzazione



La composizione del C.O.R.C. (Centrale Operativa Roma Capitale) sarà organizzata in modo da avere sempre una rappresentanza delle realtà che contribuiscono alla normale attività cittadina oltre che a quelle che agiscono in caso di emergenza (Dipartimenti, aziende municipalizzate, comparto sicurezza etc.).

Struttura sovraordinata rispetto all’organizzazione dipartimentale, potrà essere una Direzione dell’ufficio extra-dipartimentale di Protezione Civile e il Direttore , così come il Room Manager dovranno necessariamente avere una formazione da Disaster Manager.

ambiente, territorio, beni culturali e reti sicurezza, soccorso, viabilità, trasporti e comunicaz.

S.G.C. Dip.Amb SIMU SIMU P.civP.civ Pol. Loc. Pol. Loc. Pol. Loc. Pol. Loc.

SIMU Dip.Amb Dip.Amb Dip.Amb P.civP.civ Pol. Loc. Pol. Loc. Pol. Loc. Pol. Loc.

ACEA Sovr. Naz. Sovr. Cap. Turismo P.civP.civ S.O.S. S.O.S. ATAC ATAC

Meteo Roma Nat Pol. Loc. Pol. Loc. P.civP.civ VV.FF. C.C. P.S Autostra.

ABR Meteo AMA AMA ACEA112 112 118 RFI ANAS

CBTAR ABT ACEA ENEL ENItelecom wind H3G Vodafon. Astral

A disp. A disp. A disp. A disp. A disp. A disp. A disp. A disp. A disp. A disp.

A disp. A disp. A disp. A disp. A disp. A disp. A disp. A disp. A disp. A disp.

Uff. Direttore

Sala crisi C.O.C. Sala briefing

Room manager

Screen Wall

Opportunità per il controllo integrato della città Proposta di riorganizzazione



Il Servizio Geologico Capitolino



Resilienza e geologia a Roma



Resilienza e geologia a Roma

Frane e sprofondamenti Allagamenti da piogge intense

31 gennaio 2014130 mm in una sola notte

Precipitazioni nel 2013 a Roma

Alluvioni




Governo Città

Dip. PAU

Propri dati cartacei e

digitali

Proprio web gis in intranet

1 esperto

Proprie relazioni con enti esterni

Dip. SIMU


digitali7 Geologi


Uff. Extradip. Protezione

Civile

1 esperto

1 ingegnere idraulico

Proprie relazioni con entri esterni


digitali


Dip. Tutela Ambientale


digitali


(datato)

3 Geologi

7 esperti


Soluzione1

Soluzione4

Soluzione2

Soluzione 3

• Attuale frammentazione delle competenze «geologiche» dell’amministrazione capitolina



• Nuova razionalizzazione degli uffici che si occupano di sottosuolo a Roma

Governo città

Servzio Geologico Capitolino (SGC)

Tutti i dati condivisi tra gli uffici che si occupano

di sottosuolo

Unico database generale

Unico riferimento nei rapporti

istituzionali esterni

Visibilità e presidio su territorio

Geologi ed esperti che lavorano assieme su aspetti differenti ma con base di informazioni e

referenti in comune

Attività amministrativa dei vecchi uffici

trasferita nel SGC

Attività di Pianificazione

Attività di supporto a

tutte le strutture

Funzione di supporto tecnico alla protezione

civile

Protocolli post

emergenziali

Unica soluzione




• Possibili funzioni da aggiungere alle attuali competenze amministrative degli uffici che vi confluirebbero:

• Definizione delle mappature di base della città ad oggi mancanti o deficitarie

• Catasto cavità sotterranee

• Carta aree propensione al dissesto

• Carta aree soggette a risalite di fluidi vulcanici

• Definizione di un Regolamento delle Cavità Sotterranee

• Riordino microzonazione sismica di Primo Livello

• Monitoraggio sistematico del sottosuolo secondo piani prestabiliti

• Pianificazione di possibili soluzioni innovative per la mitigazione del rischio allagamento urbano

• Pianificazione di attività volte alla riduzione dell’impermeabilizzazione del suolo urbano

• Identificazione zone dove sia necessario progettare bacini interrati di stoccaggio delle acque meteoriche

• Valorizzazione degli ambienti ipogei di Roma anche per finalità ricreative, turistiche e culturali

• Valorizzazione dei geositi e delle sorgenti storiche di Roma

• Etc.




Ulteriori opportunità per incrementare la resilienza della città – infrastrutture verdi e blu



Ulteriori opportunità per incrementare la resilienza della città

Stoccaggio delle acque meteoriche

Prendendo esempio da molte città con problemi di allagamento anche a Roma potrebbero essere realizzati dei grandi serbatoi interrati da usare come stoccaggio temporaneo delle acque in eccesso durante le piogge intense. Sistemi con funzioni analoghe sono stati realizzati anche in superficie (ad esempio a Rotterdam) attraverso le cosiddette «piazze allagabili»

Barcellona

Rio de Janeiro

Rotterdam



L.R. n.3 del 21/4/2016 Disciplina in materia di piccole utilizzazioni locali

di calore geotermico

Ulteriori opportunità per incrementare la resilienza della città – Geotermia a bassa entalpia



Ciclo idrologico <vs> Ciclo idrologico urbanoResilienza e idrogeologia a Roma



Roma «Regina Aquarum»



Roma «Regina Aquarum» GDE – Groundwater Dependent Ecosystems

(Gli ecosistemi dipendenti dalle Acque Sotterranee)

Area Umida della Cervelletta



Ulteriori opportunità per incrementare la resilienza della città – Tutela risorse idriche

Tutela delle risorse idriche

Roma ha una grande estensione territoriale e lefalde acquifere insistenti sul territorio sonoquotidianamente minacciate da potenzialicontaminazioni sia da classici idrocarburiprovenienti dai molti distributori, sia da solventiclorurati, pericolose sostanze che «affondano»nell’acquifero e si disperdono molto facilmente.Questa problematica ha determinatol’interessamento da parte di tutti gli enticompetenti in materia e la creazione di un tavolotecnico interistituzionale con la finalità dimettere insieme le forze e proteggere la risorsa.

Roma ha messo in campo oltre alla cartografiaidrogeologica realizzata di recente in seguito aduna collaborazione con i maggiori enti di ricerca,anche i pozzi della propria rete di monitoraggiodelle acque sotterranee.




Ricarica degli acquiferi in condizioni controllate

Prendendo esempio da altre grandi città in Europa e nel mondo, le più approfondite conoscenze in ambito idrogeologico e l’attività di monitoraggio, assieme agli studi appena citati, potranno essere molto utili per progettare anche a Roma interventi volti, ad esempio a prevenire il problema degli allagamenti urbani e ad alleggerire la pressione sui sistemi di drenaggio artificiale quali, la “Ricarica degli Acquiferi in Condizioni Controllate” (MAR –Managed Aquifer Recharge).

Il D.M. 100/2016 del Ministero dell’Ambiente riporta grandi novità sull’applicazione di questa tecnica anche in Italia .




Ricarica degli acquiferi in condizioni controllate



Considerazioni conclusive

L’inclusione di Roma Capitale nelle reti internazionali come 100 Resilient Cities ma ancheC40 ha offerto rilevanti opportunità di accedere a esperienze internazionali innovativenell’ambito della gestione del territorio, anche nella prospettiva del cambiamentoclimatico. In particolare, nell’ambito del processo di elaborazione della strategia diresilienza della città, tecnici dell’Amministrazione Capitolina hanno avuto l’opportunità divenire in contatto con progetti e strategie maturati nelle città di Rotterdam, Madrid,Copenaghen, Barcellona, New Orleans, Mexico City, Buenosaires, Bangkok, Johannesburg,Rio de Janeiro, etc..Prendendo spunto dalle esperienze di queste ed altre città nel mondo, anche Roma harealizzato un piano, la STRATEGIA DI RESILIENZA, per poter affrontare questi problemi conun approccio integrato e olistico che inserito a sua volta nel più ampio PAESC detterà lagiusta strada da seguire nei prossimi 30 anni.

Il concetto di Resilienza come abbiamo visto abbraccia molte discipline e non è semplicetrovare una univoca chiave di lettura; l’abbiamo definita coma “la capacità di adattarsi aglistress e di resistere agli shock” e rappresenta di fatto la capacità di cavarsela e di nonarrendersi, anche se le cose non vanno come avevamo sperato... è la capacità di saperimmaginare (o prevedere) un accadimento o una tendenza futura, preparandosi edavendo sempre a disposizione il PIANO B. Non a caso quindi, in questo periodo in cui tuttipercepiscono i mutamenti del clima, questa parola va molto «di moda»...Forse anche perché tutti, globalmente, abbiamo bisogno di sapere che esista il PIANO B.



...nonostante tutto... siamo qui, e resistiamo da oltre 2000 anni...

Grazie per l’attenzione


Seminario «Il Paesc di Roma Capitale» Francesco La Vigna ... · La Strategia di Resilienza di...

Documents

Transcript of Seminario «Il Paesc di Roma Capitale» Francesco La Vigna ... · La Strategia di Resilienza di...