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Seminario fulminazione 2014-12-11 utilizzato al seminario ... · LPS 62305-3 62305-4. ... dei...
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Tel. 041/3969013 - Fax 041/3969038 – www.vegaformazione.it
ORGANISMO DI FORMAZIONE ACCREDITATO,
CERTIFICATO ISO 9001 E BS OHSAS 18001
SEMINARIO TECNICO MATERIALE DIDATTICO
RISCHIO
FULMINAZIONE:
L’AGGIORNAMENTO
DEL DVR AI SENSI
DELLA NORMA
CEI EN 62305 (CEI 81-10)
Vega Formazione ‟Rischio fulminazione: l’aggiornamento del DVR ai sensi della Norma CEI EN 62305 (CEI 81-10)”
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
Copyright © Vega Formazione S.r.l. – Socio Unico. Tutti i diritti riservati
RISCHIO FULMINAZIONE: L'AGGIORNAMENTO DEL DVR AI SENSI DELLA NORMA CEI EN 62305 (CEI 81-10)
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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RIFERIMENTI LEGISLATIVIE NORMATIVI
Vega Formazione ‟Rischio fulminazione: l’aggiornamento del DVR ai sensi della Norma CEI EN 62305 (CEI 81-10)”
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVID. Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i. Attuazionedell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia ditutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
CEI EN 62305 serie “Protezione contro i fulmini” (CEI 81-10 serie) seconda edizione 2013
CEI 81-29 Linee guida applicazione Norme CEI EN 62305
CEI 81-30 Reti di localizzazione fulmini (LLS) – Linee guidaper l’impiego di sistemi LLS per l’individuazione dei valori di Ng
Guida INAIL 04/2012 DPR 462/01 - Guida tecnica alla primaverifica degli impianti di protezione dalle scariche atmosferiche eimpianti di messa a terra
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
Struttura della Norma CEI EN 62305
Il pericolo
La valutazione del rischio fulminazione
La protezione contro le fulminazioni:
dalle correnti di fulminazionee dagli effetti elettromagnetici delle correnti di fulminazione
62305-1
62305-2
SPM
LP
LPS
62305-3 62305-4
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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INTRODUZIONE
5Vega Formazione VRF R0-2 D83
Non si conoscono dispositivi o metodi atti amodificare i naturali fenomeni meteorologici al punto diprevenire la formazione dei fulmini
La fulminazione diretta, o nelle vicinanze, di strutture (odi linee connesse alle strutture) é pericolosa per le viteumane, per le strutture stesse, per il loro contenuto egli impianti in esse presenti nonché per le linee
Questo è il motivo per cui è essenziale l’adozione dimisure di protezione contro il fulmine
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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INTRODUZIONE
6Vega Formazione VRF R0-2 D83
La necessità della protezione, i vantaggieconomici delle misure di protezioneadottate e la loro scelta in funzionedell’adeguatezza devono essere determinatiin termini di valutazione del rischio
La valutazione del rischio è l’argomento dellaCEI EN 62305-2
Le misure di protezione considerate nellaCEI EN 62305 hanno dimostrato di ridurreefficacemente il rischio
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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO IN MERITO ALLA VALUTAZIONE DEL
RISCHIO FULMINAZIONE
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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GeneralitàPer alcuni rischi connessi con le attività lavorativesussistono disposizioni legislative e/o normetecniche che indicano criteri di analisi e stima delrischio specificoL’art. 84 (Protezioni dai fulmini) del D.Lgs. 81/08(modificato dal D.Lgs. 106/09) obbliga il datore dilavoro a provvedere “affinché gli edifici, gli impianti,
le strutture, le attrezzature, siano protetti dagli effetti
dei fulmini realizzati secondo le norme tecniche”
8Vega Formazione VRF R0-2 D83
OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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È proprio a tali norme tecniche che il valutatoredeve riferirsi per stimare il rischio: in particolare,il riferimento in vigore attualmente è la norma CEIEN 62305-2Si può pertanto annoverare anche il rischiofulminazione tra i cosiddetti “rischi normati” edapplicare, dal punto di vista metodologico, lestesse considerazioni valide per altri tipi di rischio,come ad esempio per il rischio rumore o per ilrischio da vibrazioni meccaniche
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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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Cambia la norma relativaall’analisi del rischiofulminazione ...
10Vega Formazione VRF R0-2 D83
… sorge spontaneo chiedersi se .. devo rifare unavalutazione effettuata in base alla precedenteedizione della norma CEI EN 62305-2 (ed amaggior ragione una valutazione effettuata in basealla CEI 81-4 o addirittura alla CEI 81-1)?
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La risposta è affermativa!
Il Datore di Lavoro deve rifare la valutazionedel rischio fulminazione precedentementeeffettuata
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VRF R0-2 D83
Art. 29 D. Lgs. 81/08Modalità di effettuazione
della valutazione dei rischi
… impone al Datore di lavoro di rielaborare la
valutazione dei rischi e il documento di
valutazione in relazione al grado di evoluzione
della tecnica
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Art. 2087 Codice CivileTutela delle condizioni di lavoro
… impone all’imprenditore di “adottare
nell'esercizio dell'impresa le misure che,
secondo la particolarità del lavoro,
l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a
tutelare l'integrità fisica e la personalità
morale dei prestatori di lavoro”
OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
La valutazione del rischio fulminazione compete al datore di lavoro
La verifica se un edificio risulta auto protetto dalle scariche atmosferiche, secondo la norma CEI EN
62305, chi la può fare?
La verifica può essere eseguita da chiunque, purché competente
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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
Se dalla verifica emerge che l’edificio non risulta autoprotetto allora bisogna progettare un impianto diprotezione dalle scariche atmosferiche
Questa tipologia di impianto rientra tra quelli di cui alDM 37/08 (lettera a) ….
“a) impianti di produzione, trasformazione, trasporto,
distribuzione, utilizzazione dell’energia elettrica, impiantidi protezione contro le scariche atmosferiche, nonché
gli impianti per l’automazione di porte, cancelli e barriere”
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
In tal caso il progetto dell’impianto di protezione dallescariche atmosferiche deve sempre essere fatto …
EDIFICI DI VOLUME SUPERIORE A 200 m3 ilprogetto deve essere redatto da un iscritto allospecifico albo professionale (perito, ingegnere)
IMPIANTO AL DI SOTTO DI SPECIFICI LIMITI
DIMENSIONALI
IL PROGETTO PUO’ ESSERE REDATTO DAL
RESPONSABILE TECNICO DELL’IMPRESA
INSTALLATRICE
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
La ditta installatrice rilascerà quindi la dichiarazionedi conformità, di cui al DM 37/08, relativa all’impiantodi protezione dalle scariche atmosferiche installato …
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’
Nei luoghi di lavoro va inviata:
- all’ARPA / ASL,
- all’INAIL,
ai sensi del DPR 462/01
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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
DPR 462/2001
Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia
di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche
atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di
impianti elettrici pericolosi
… procedimenti relativi alle installazioni ed ai dispositividi protezione contro le scariche atmosferiche, agliimpianti elettrici di messa a terra e agli impianti elettrici inluoghi con pericolo di esplosione collocati nei luoghi dilavoro
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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
DPR 462/2001
Art. 2. - Messa in esercizio e omologazione dell'impianto
La messa in esercizio degli impianti elettrici di messa a terra edei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferichenon può essere effettuata prima della verifica eseguitadall'installatore che rilascia la dichiarazione di conformità aisensi della normativa vigente. La dichiarazione di conformitàequivale a tutti gli effetti ad omologazione dell'impianto
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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
DPR 462/2001
Art. 4. - Verifiche periodiche - Soggetti abilitati
Il datore di lavoro è tenuto ad effettuare regolarimanutenzioni dell'impianto, nonché a far sottoporre lostesso a verifica periodica ogni cinque anni, adesclusione di quelli installati in cantieri, in locali adibiti aduso medico e negli ambienti a maggior rischio in caso diincendio per i quali la periodicità è biennale
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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
DPR 462/2001
Gli impianti di protezione dalle scariche atmosferiche,da denunciare ai fini del DPR 462/01, sono quellirelativi ai provvedimenti adottati contro lafulminazione diretta (LPS esterno ed interno)
La Guida CEI 0-14 relativa all’applicazione del DPR462/01 (marzo 2005) conferma tale approccio
Nel 2012 invece …….
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
Guida INAIL aprile 2012
DPR 462/01 - Guida tecnica alla prima verifica degli impianti di protezione dalle scariche atmosferiche e
impianti di messa a terra
Sono soggetti all’obbligo di denuncia di cui all’art.2 delDPR 462/01 le installazioni e i dispositivi di protezionerelativi a strutture che secondo le pertinenti normetecniche non risultano protette dal rischio difulminazione diretta e indiretta (in riferimento alrischio R1 : perdita di vite umane).
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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
Guida INAIL aprile 2012
Questo significa che se l’installazione di SPD(scaricatori di sovratensione) è necessaria per ridurreil rischio per la perdita di vite umane R1 …
occorre denunciare e verificare tale impianto ai sensidel DPR 462/01
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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
art. 71 “Obblighi del datore di lavoro” D. Lgs. 81/08
Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché:
� le attrezzature di lavoro siano:
- installate ed utilizzate in conformità alle istruzioni d'uso;
- oggetto di idonea manutenzione;
… omissis
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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
art. 86 “Verifiche e controlli” D. Lgs. 81/08
- Ferme restando le disposizioni del DPR 462/2001, inmateria di verifiche periodiche, il datore di lavoro provvedeaffinché gli impianti elettrici e gli impianti di protezionedai fulmini siano periodicamente sottoposti a controllosecondo le indicazioni delle norme di buona tecnica ela normativa vigente per verificarne lo stato diconservazione e di efficienza ai fini della sicurezza
- L'esito dei controlli di cui al punto precedente èverbalizzato e tenuto a disposizione dell'autorità divigilanza
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VRF R0-2 D83
Negli edifici civili non sussiste un obbligo specificoin merito alla protezione contro i fulmini …
comunque il responsabile della struttura hacomunque l’obbligo giuridico di agire con periziadiligenza e prudenza ….
altrimenti si configura per lui una colpa a seguito didanno a cose o persone
OBBLIGHI NEGLI EDIFICI CIVILI
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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NECESSITÀ E MOTIVAZIONE ECONOMICA DELLA PROTEZIONE
CONTRO IL FULMINE SECONDO LA SERIE NORMATIVA CEI EN 62305
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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NECESSITÀ DELLA PROTEZIONE
28Vega Formazione VRF R0-2 D83
La necessità della protezione contro il fulmine diuna struttura deve essere valutata al fine di ridurrele perdite dei valori sociali L1 (vite umane), L2(servizio pubblico) e L3 (patrimonio culturale
insostituibile)
Al fine di valutare se la protezione sia o menonecessaria, deve essere effettuata la valutazionedel rischio in accordo con la procedura indicatanella CEI EN 62305-2
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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NECESSITÀ DELLA PROTEZIONE
29Vega Formazione VRF R0-2 D83
Devono essere considerati i seguenti rischi,corrispondenti ai tipi di perdita precedentementedescritti:
R1 : perdita di vite umane o di danni permanenti;
R2 : perdita di servizio pubblico;
R3 : perdita di patrimonio culturale insostituibile.
Il rischio R4, rischio di perdita economica, dovrebbe
essere valutato quando la protezione contro il fulminesia economicamente motivata
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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NECESSITÀ DELLA PROTEZIONE
30Vega Formazione VRF R0-2 D83
La protezione contro il fulmine é necessaria se ilrischio R (da R1 a R3) é superiore al livello di rischiotollerabile RT
R > RT
In questo caso devono essere adottate misure dimisure di protezione al fine di ridurre il rischio R (daR1, R2 ed R3) al valore di rischio tollerabile RT
R ≤ RT
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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NECESSITÀ DELLA PROTEZIONE
31Vega Formazione VRF R0-2 D83
Se possono verificarsi uno o più tipi di perdita, lacondizione R < RT deve essere soddisfatta per
ciascun tipo di perdita (L1, L2 e L3).
La definizione dei valori di rischio tollerabili RT
riguardanti le perdite di valore sociale è
responsabilità dei competenti comitati nazionali
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MOTIVAZIONE ECONOMICA DELLA PROTEZIONE
32Vega Formazione VRF R0-2 D83
Oltre alla necessità della protezione contro il fulminedi una struttura, può risultare utile valutare i beneficieconomici derivanti dall’adozione di misure diprotezione atti a ridurre le perdite economiche L4
In questo caso deve essere definito il valore delrischio di perdita economica R4
La definizione di R4 permette di valutare il costo
della perdita economica con e senza le misure diprotezione adottate
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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IL RISCHIO
33Vega Formazione VRF R0-2 D83
Rischio R = N * P * Lvalore della probabile perdita media annua (uomini ebeni) dovuta al fulmine, riferito al valore complessivo(uomini e beni) della struttura da proteggere
– il numero annuo di fulmini N che interessano lastruttura;
– la probabilità P che un fulmine che interessi lastruttura provochi danno;
– l’ammontare medio L della perdita conseguente
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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IL RISCHIO TOLLERABILE
34Vega Formazione VRF R0-2 D83
Necessità della protezione se
R > RTollerabile [anni-1]
•RT = 10-5���� per il rischio R1 vite umane
•RT = 10-3���� per il rischio R2 servizio pubblico
•RT = 10-4���� per il rischio R3 beni culturali
Per le perdite economiche l’allegato D della CEI EN 62305-2consente di fare confronto costi benefici, permettendo discegliere le misure di protezione più convenienti
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
TIPO DI RISCHIORischio
Tollerabile RT(anni-1)
R1 Perdita di vite umane (1) 10-5
R2 Perdita inaccettabile di servizio pubblico (2) 10-3
R3 Perdita patrimonio culturale insostituibile (3) 10-4
(1) Danno inteso come n° morti anno, riferito al n° totale di personeesposte al rischio (accettato un morto anno ogni centomila persone …)
(2) Danno inteso come prodotto n° utenti non serviti per la durata annuadel disservizio, riferito al n° totale di utenti serviti all’anno
(3) Danno inteso come valore annuo dei beni perduti, riferito al valoretotale dei beni esposti al rischio
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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ABROGAZIONE DELLA GUIDA CEI 81-3“Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno
e per chilometro quadrato dei Comuni d’Italia, in
ordine alfabetico”
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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Dal 30/6/2014 è stata abrogata la guida CEI 81-3,dalla quale venivano ricavati i valori medi delnumero dei fulmini a terra per anno e per chilometroquadrato dei Comuni d’Italia utilizzati per effettuarele valutazioni del rischio fulminazione
La guida era basata su una mappa ceraunicacostituita da dati storici forniti da ENEL e RAI (condati aggiornati al 1999)
ABROGAZIONE DELLA GUIDA CEI 81-3
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
Tali dati sono ora stati sostituiti con quelli dellabanca dati del SIRF (Sistema Italiano RilevamentoFulmini)
che utilizza una rete di sensori per la rilevazionedei fulmini distribuiti su tutto il territorio italiano,isole e mari limitrofi compresi, in grado di fornire datiestremamente precisi
ABROGAZIONE DELLA GUIDA CEI 81-3
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
Pertanto, a partire dal 1/7/2014, la valutazione delrischio fulminazione, peraltro espressamenterichiesta dall’art. 84 del D.Lgs. 81/08 e quindielemento integrante del documento di valutazionedei rischi aziendale,
viene effettuata sulla base del valore di Ng (numeromedio di fulmini a terra all’anno e al chilometroquadrato) reperibile dal sito del ComitatoElettrotecnico Italiano (mediante il servizio ProDische utilizza la banca dati descritta)
ABROGAZIONE DELLA GUIDA CEI 81-3
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
La nuova guida CEI 81-30 “Protezione contro ifulmini – Reti di localizzazione fulmini (LLS) – Lineeguida per l’impiego di sistemi LLS perl’individuazione dei valori di Ng”
definisce come elaborare i dati raccolti reti dilocalizzazione dei fulmini per renderli disponibili,sotto forma del dato “Ng“, per la redazione dellavalutazione del rischio fulminazione secondola norma CEI EN 62305-2
ABROGAZIONE DELLA GUIDA CEI 81-3
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
I nuovi valori di Ng saranno aggiornati nel tempo,in particolare ad ogni nuova edizione della normaCEI EN 62305-2 (Protezione contro i fulmini. Parte2: Valutazione del rischio),
imponendo al Datore di Lavoro una periodicarevisione della valutazione del rischiofulminazione, per mantenerla aggiornata nel temposia alle nuove metodiche di calcolo che ai dati diprobabilità di fulminazione più aggiornati
ABROGAZIONE DELLA GUIDA CEI 81-3
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
E’ importante sottolineare che per garantire lacorrettezza delle valutazioni del rischio fulminazioneeffettuate utilizzando i dati forniti dalla Guida CEI 81-3, è necessario confrontare la densità difulminazione fornita dalla stessa Guida con quellareperibile dal sito del CEI (servizio ProDis)
Qualora il dato della Guida CEI 81-3 abrogatarisultasse inferiore al nuovo dato fornito dal CEI(servizio ProDis), è necessario aggiornare lavalutazione del rischio fulminazione
ABROGAZIONE DELLA GUIDA CEI 81-3
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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AGGIORNAMENTO DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
FULMINAZIONE A SEGUITO DICAMBIAMENTI DEI DATI DI INGRESSO
UTILIZZATI PER LA STIMA DEL RISCHIO FULMINAZIONE
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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STIMA RISCHIO FULMINAZIONE
44Vega Formazione VRF R0-2 D83
La norma CEI EN 62305-2 definisce un procedimentodi calcolo per stimare il rischio di fulminazione
Il procedimento di calcolo utilizza dei dati di ingressospecifici della
“struttura e del suo contenuto”
nella stima del rischio di fulminazione
Se i dati di ingresso cambiano …..
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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AGGIORNAMENTO VALUTAZIONE RISCHIO FULMINAZIONE
45Vega Formazione VRF R0-2 D83
Tutti i dati di ingresso utilizzati per la stima del rischiofulminazione possono modificare la stima delrischio precedentemente effettuata
In alcuni casi, la variazione dei dati d’ingresso potrebbecomportare la necessità di intervenire sulla protezionedell’edificio: ad esempio un edificio che risultava dallaprecedente valutazione “auto protetto” potrebbenecessitare dell’installazione di sistemi di protezione
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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AGGIORNAMENTO VALUTAZIONE RISCHIO FULMINAZIONE
46Vega Formazione VRF R0-2 D83
In caso di variazione di uno o più dei dati diingresso utilizzati nella valutazione del rischio difulminazione il datore di lavoro dovrà
aggiornare la valutazione
del rischio fulminazione
verificando così la necessità di implementarespecifiche misure di protezione dalla fulminazione
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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AGGIORNAMENTO VALUTAZIONE RISCHIO FULMINAZIONE
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Analizziamo ora quali sono i dati di ingresso piùrivelanti per effettuare la stima/valutazione delrischio fulminazione (le indicazioni tra parentesiindicano esempi di variazioni dalle condizioniprecedenti che comportano un effetto peggiorativosulla valutazione del rischio di fulminazione):
� Densità di fulmini al suolo NG (es.: aumentodella densità di fulmini al suolo nella zona in cui èpresente il fabbricato)
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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AGGIORNAMENTO VALUTAZIONE RISCHIO FULMINAZIONE
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� Coefficiente di posizione della struttura CD(es.: demolizione di una costruzione più grande“nell’intorno” della struttura)
� Dimensioni dell’edificio (es.: ampliamentooppure installazione di un’antenna sulla copertura)
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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AGGIORNAMENTO VALUTAZIONE RISCHIO FULMINAZIONE
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� Linee entranti nell’edificio (es.: nuova linea dienergia in un edificio in precedenza non elettrificato)
� Presenza di zone con pericolo di esplosione(es.: zone con pericolo di esplosione nell’edificio,non presenti in precedenza)
� Rischio di incendio (es.: aumento del caricospecifico d’incendio)
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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AGGIORNAMENTO VALUTAZIONE RISCHIO FULMINAZIONE
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� Tipo di pavimentazione interna ed esternaall’edificio (es.: diminuzione della resistivitàsuperficiale a causa della rimozione dell’asfaltoall’esterno dell’edificio, sostituito da “terrenovegetale”, entro 3 m dall’edificio, dove è prevista lapresenza di persone)
� Tempo di permanenza delle personenell’edificio (es.: edificio precedentementeoccupato da persone solo durante “l’orariogiornaliero” viene utilizzato per 24 ore al giorno)
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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ESEMPIO DI CALCOLO DEL RISCHIO FULMINAZIONE E DI DETERMINAZIONE
DELLA NECESSITÀ DELLA PROTEZIONE SECONDO LA NORMA CEI EN 62305-2
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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La struttura da proteggere è un edificio adibito aduso uffici, con un archivio ed un centro di calcolo.
ESEMPIO VALUTAZIONE SECONDO LA CEI EN 62305-2
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Sono pertinenti sia la perdita di vite umane (L1) chequella economica (L4).
Dobbiamo valutare la necessità o meno dellaprotezione.
Per questo scopo deve essere determinato il rischioR1 per la perdita di vite umane (L1) e confrontato
con il valore del rischio tollerabile RT = 10–5
RT = 10-5 ���� per il rischio R1 vite umane
ESEMPIO VALUTAZIONE SECONDO LA CEI EN 62305-2
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
In accordo con le decisioni del proprietario non èrichiesta la valutazione della perdita economica;
non è perciò considerato il rischio R4 relativo alla
perdita economica (L4).
ESEMPIO VALUTAZIONE SECONDO LA CEI EN 62305-2
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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Dati e caratteristiche relative
Il fabbricato per uffici è ubicato in territoriopianeggiante senza alcuna struttura adiacente
La densità di fulmini al suolo è NG = 4 fulmini per
km2 all'anno
I dati per l’edificio e per ed i suoi dintorni sonoriportati nella tabella seguente
ESEMPIO VALUTAZIONE SECONDO LA CEI EN 62305-2
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Edificio ad uso uffici: caratteristiche della struttura e dei suoi dintorni
ESEMPIO VALUTAZIONE SECONDO LA CEI EN 62305-2
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Coefficiente di posizione CD
ESEMPIO VALUTAZIONE SECONDO LA CEI EN 62305-2
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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Edificio ad uso uffici: linee di energia
ESEMPIO VALUTAZIONE SECONDO LA CEI EN 62305-2
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Edificio ad uso uffici: linee di telecomunicazione
ESEMPIO VALUTAZIONE SECONDO LA CEI EN 62305-2
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Edificio ad uso uffici: distribuzione delle persone nelle diverse zone
ESEMPIO VALUTAZIONE SECONDO LA CEI EN 62305-2
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Edificio ad uso uffici: distribuzione delle persone nelle diverse zone
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Edificio ad uso uffici: coefficienti validi per la zona Z1 (aera d’ingresso nell’edificio)
ESEMPIO VALUTAZIONE SECONDO LA CEI EN 62305-2
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Edificio ad uso uffici: coefficienti validi per la zona Z3 (archivio)
ESEMPIO VALUTAZIONE SECONDO LA CEI EN 62305-2
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Edificio ad uso uffici: coefficienti validi per la zona Z4 (uffici)
ESEMPIO VALUTAZIONE SECONDO LA CEI EN 62305-2
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Edificio ad uso uffici: coefficienti validi per la zona Z5 (CED)
ESEMPIO VALUTAZIONE SECONDO LA CEI EN 62305-2
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VRF R0-2 D83
Edificio ad uso uffici: valori delle componenti del rischio R1 per la struttura non protetta (valori x 10–5)
ESEMPIO VALUTAZIONE SECONDO LA CEI EN 62305-2
Poiché R1 > RT (valore tollerabile = 10–5), la protezionecontro il fulmine della struttura è necessaria
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
Rischio R1 – Scelta delle misure di protezione
Il rischio R1 nella struttura è principalmenteconcentrato nella zona Z3 (archivio) a causa dei
danni materiali dovuti a fulmini sulla struttura o sullelinee connesse (99 % del rischio totale).
Queste componenti dominanti del rischio possonoessere ridotte, ad esempio:� dotando l'intero edificio di un LPS conforme alla EN62305-3;� dotando la zona Z3 (archivio) di misure di
protezione contro le conseguenze dell'incendio.
ESEMPIO VALUTAZIONE SECONDO LA CEI EN 62305-2
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
Combinando i diversi elementi di queste misure diprotezione possono essere adottate le seguentisoluzioni:
Soluzione a):
� Proteggere l'edificio con un LPS di Classe III inconformità alla CEI EN 62305-3.
� Questo LPS include obbligatoriamentel'equipotenzializzazione all'ingresso mediante SPD.
ESEMPIO VALUTAZIONE SECONDO LA CEI EN 62305-2
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VRF R0-2 D83
Soluzione b):
� Proteggere l'edificio con un LPS di Classe IV inconformità alla CEI EN 62305-3.
� Questo LPS include obbligatoriamentel'equipotenzializzazione all'ingresso mediante SPD.
� Installare impianti di estinzione (o segnalazione)dell'incendio.
ESEMPIO VALUTAZIONE SECONDO LA CEI EN 62305-2
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
Per entrambe le soluzioni i valori di rischio si riduconoai valori riportati nella tabella seguente
ESEMPIO VALUTAZIONE SECONDO LA CEI EN 62305-2
Entrambe le soluzioni riducono il rischio ad unvalore inferiore al rischio tollerabileLa soluzione da adottare dipende sia dal miglior criteriotecnico sia dalla soluzione che presenta il migliorcompromesso costo/beneficio
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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STIMA E VALUTAZIONE DEL RISCHIO FULMINAZIONE
Come integrare la valutazione del rischio fulminazione nel documento di valutazione
dei rischi, in conformità al Titolo III del D.Lgs. 81/08 e alla Norma BS 18004
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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Il processo di valutazione dei rischi (risk assessment
nella terminologia inglese) consiste in una serie di tappelogiche ed è finalizzato ad esprimere un giudizio sui rischiai quali è soggetto il lavoratore
Il risk assessment è composto da due fasi che devonoessere sempre ben distinte: “analisi” e “valutazione”. Intal senso la norma UNI EN 12100-1 utilizzarispettivamente i termini “risk analysis” e “risk evaluation”,mentre la norma UNI 11230 utilizza i terminimisurazione del rischio e ponderazione del rischio
STIMA E VALUTAZIONE DEL RISCHIO FULMINAZIONE
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
“Risk analysis” “Misurazione del rischio”
l’analisi include l’identificazione e la stima (o misura) deirischi ed è necessaria a fornire informazioni di tipoquantitativo, che verranno utilizzate nella successiva fase
“Risk evaluation” “Ponderazione del rischio”
quest’ultima assume aspetti di tipo qualitativo al fine diesprimere un giudizio
STIMA E VALUTAZIONE DEL RISCHIO FULMINAZIONE
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
La fase di stima fornisce valori, a seconda del tipo dirischio, fra loro disomogenei (espressi come probabilità,decibel, metri al secondo quadrato, etc.), senza che ciòprecluda la possibilità di emettere un giudiziosull’accettabilità del rischio.Utilizzando i criteri indicati nella norma BS 18004:2008,la fase di stima verrà effettuata sulla base di unacorrelazione tra probabilità di accadimento e dannoatteso, mentre la fase di risk evaluation sarà finalizzata adeterminare se il rischio è da considerarsi “Accettabile”,oppure no.
STIMA E VALUTAZIONE DEL RISCHIO FULMINAZIONE
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
Tabella – Matrice per il calcolo della stima del rischio (riferimento BS 18004)
STIMA E VALUTAZIONE DEL RISCHIO FULMINAZIONE
DANNO
Danno Lieve Danno Moderato Danno Grave
PR
OB
AB
ILIT
A’ Molto Improbabile
Rischio Molto Basso
(Very Low Risk)
Rischio Molto Basso
(Very Low Risk)
Rischio Alto(High Risk)
ImprobabileRischio Molto
Basso(Very Low Risk)
Rischio Medio(Medium Risk)
Rischio Molto Alto(Very High Risk)
ProbabileRischio Basso
(Low Risk)Rischio Alto(High Risk)
Rischio Molto Alto(Very High Risk)
Molto ProbabileRischio Basso
(Low Risk)Rischio Molto Alto(Very High Risk)
Rischio Molto Alto(Very High Risk)
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
La correlazione tra stima del rischio secondo la norma CEIEN 62305-2 e la norma BS 18004:2008 può essere quellaproposta nella tabella seguente
Applicando la procedura di calcolo definita dalla normaCEI EN 62305-2 ad una struttura, potremmo ottenere unodei tre casi schematizzati nella tabella, nella quale siriportano, in colonne distinte, la stima e valutazione delrischio rispettivamente secondo la norma CEI EN 62305-2e BS 18004:2008
STIMA E VALUTAZIONE DEL RISCHIO FULMINAZIONE
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
Correlazione tra stima del rischio secondo CEI EN 62305-2 e BS 18004:08
Situazioni
Stima del
rischio norma
CEI EN 62305-2
Stima del rischio norma BS 18004:2008
Stima del rischio
norma CEI EN 62305-2
Valutazione del rischio norma BS 18004:2008
P D R
Edificio Auto
Protetto (R<RT)
Rischio R < 10-5
senza applicare specifiche misure
di protezione
MI DG RA TollerabileAccettabile
(data la conformità alla specifica
norma tecnica CEI EN 62305-2)
Edificio Protetto (R<RT)
Rischio R < 10-5
applicando specifiche misure
di protezione
MI DG RA TollerabileAccettabile
(data la conformità alla specifica
norma tecnica CEI EN 62305-2)
Edificio Non
Protetto (R>RT)
Rischio R > 10-5
(ad es. R = 10-4)I DG RMA
Non Tollerabile
Inaccettabile
LEGENDA: Probabilità (MI: Molto Improbabile – I: Improbabile – P: Probabile – MP: Molto Probabile). Danno (DL: Danno Lieve –DM: Danno Moderato – DG: Danno Grave). Rischio funzione di Probabilità e Danno [R=f(P;D)] (RMB: Rischio Molto Basso – RB: Rischio Basso – RM: Rischio Medio – RA: Rischio Alto – RMA: Rischio Molto Alto).
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
Tre esempi di valutazione del rischio fulminazione
Primo caso: capannone industriale AUTO PROTETTO
densità di fulmini a terra: Nt (fulmini/anno km²): 4struttura in area con oggetti di altezza uguale o inferioredimensioni: 70 x 50 x 13 m (larghezza x lunghezza x altezza)n° massimo di persone presenti: 50carico specifico d’incendio inferiore a 400 MJ/m2
applicando la procedura di cui alla norma CEI EN 62305-2
il rischio totale è: R = 0.93 * 10-5 OK
vedere scheda di valutazione dei rischi di seguito riportata
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Pericolo, situazione pericolosa,
evento dannoso
Danno/i potenziale/i
Misure di prevenzione e
protezione
Misure di controllo
Stima del rischio residuo
Valutazione del rischio
residuo
Fulminazione
FulminazioneUstioni a seguito di
innesco di un incendio
Ferite conseguenti a scoppio di apparecchi o
conduttori dell’impianto
Elettrocuzione per tensioni di contatto
/ /
Struttura auto protetta come
verificato dall’applicazione
dellaCEI EN 62305-2
Valore calcolato secondo la norma CEI EN 62305-2: R = 0.93 * 10-5
Accettabile
STIMA E VALUTAZIONE DEL RISCHIO FULMINAZIONE
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
Tre esempi di valutazione del rischio fulminazione
Secondo caso: capannone industriale PROTETTO
densità di fulmini a terra: Nt (fulmini/anno km²): 4struttura in area con oggetti di altezza uguale o inferioredimensioni: 70*50*13 m (larghezza * lunghezza * altezza)n° persone presenti: 50carico specifico d’incendio compreso tra 400 MJ/m2 e 800 MJ/m2
Installato un idoneo sistema di scaricatori di sovratensione ad arrivo linee (SPD)
applicando la procedura di cui alla norma CEI EN 62305-2
il rischio totale è: R = 0.68 * 10-5 OK
vedere scheda di valutazione dei rischi di seguito riportata
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Pericolo, situazione pericolosa,
evento dannoso
Danno/i potenziale/i
Misure di prevenzione e
protezione
Misure di controllo
Stima del rischio residuo
Valutazione del rischio
residuo
Fulminazione
FulminazioneUstioni a seguito di
innesco di un incendio
Ferite conseguenti a scoppio di apparecchi o
conduttori dell’impianto
Elettrocuzione per tensioni di contatto
Installazione di un impianto di
protezione dalle scariche
atmosferiche conforme alla regola dell’arte
Manutenzione periodica
dell’impianto di protezione
contro le scariche
atmosferiche
Struttura protetta come verificato dall’applicazione
dellaCEI EN 62305-2
Valore calcolato secondo la norma CEI EN 62305-2: R = 0.68 * 10-5
Accettabile
STIMA E VALUTAZIONE DEL RISCHIO FULMINAZIONE
IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
Tre esempi di valutazione del rischio fulminazione
Terzo caso: capannone industriale NON PROTETTO
densità di fulmini a terra: Nt (fulmini/anno km²): 4struttura in area con oggetti di altezza uguale o inferioredimensioni: 70*50*13 m (larghezza * lunghezza * altezza)n° persone presenti: 50carico specifico d’incendio compreso tra 400 MJ/m2 e 800 MJ/m2
Nessun tipo di sistema di protezione installato per ridurre il rischio di fulminazione
applicando la procedura di cui alla norma CEI EN 62305-2
il rischio totale è: R = 1.2 * 10-5 KO
vedere scheda di valutazione dei rischi di seguito riportata
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IL RISCHIO FULMINAZIONE
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VRF R0-2 D83
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Pericolo, situazione pericolosa,
evento dannoso
Danno/i potenziale/i
Misure di prevenzione e
protezione
Misure di controllo
Stima del rischio residuo
Valutazione del rischio
residuo
Fulminazione
FulminazioneUstioni a seguito di
innesco di un incendio
Ferite conseguenti a scoppio di apparecchi o
conduttori dell’impianto
Elettrocuzione per tensioni di contatto
/ /
Struttura NON protetta come
verificato dall’applicazione
dellaCEI EN 62305-2
Valore calcolato secondo la norma CEI EN 62305-2:
R = 1.2 * 10-5
NON
Accettabile
STIMA E VALUTAZIONE DEL RISCHIO FULMINAZIONE