SEMINARIO FORMATIVO

1

UNIONE NAZIONALE DELLE ASSOCIAZIONI PER LA SALUTE MENTALE

ASSOCIAZIONE SARDA PER L’ATTUAZIONE DELLA RIFORMA PSICHIATRICA UNIONE NAZIONALE DELLE ASSOCIAZIONI PER LA SALUTE MENTALE

ASSOCIAZIONE SARDA PER L’ATTUAZIONE DELLA RIFORMA PSICHIATRICA

SEMINARIO FORMATIVO

Analisi del DPCM 1° Aprile 2008 e sue implicazioni nel processo di superamento degli ospedali psichiatrici

giudiziari e nella presa in carico, da parte dei Dipartimenti di Salute Mentale, delle persone detenute

Relatore Gisella Trincas

2

UNIONE NAZIONALE DELLE ASSOCIAZIONI PER LA SALUTE MENTALEASSOCIAZIONE SARDA PER L’ATTUAZIONE DELLA RIFORMA PSICHIATRICA


Il Decreto Legislativo sul “Riordino della medicina penitenziaria” approvato nel

1999, stabiliva il diritto per i detenuti e gli internati agli interventi di prevenzione,

diagnosi, cura e riabilitazione previste nei livelli essenziali e uniformi di assistenza, contenute nel piano sanitario nazionale,

nei piani sanitari regionali e locali

3

UNIONE NAZIONALE DELLE ASSOCIAZIONI PER LA SALUTE MENTALE UNIONE NAZIONALE DELLE ASSOCIAZIONI PER LA SALUTE MENTALE

ASSOCIAZIONE SARDA PER L’ATTUAZIONE DELLA RIFORMA PSICHIATRICA

Alle prestazioni sanitarie provvedono le Aziende Sanitarie Locali e alla sicurezza l’Amministrazione

Penitenziaria

4


Con il DPR 230/2000 si approva il “Regolamento recante norme

sull’ordinamento penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà”

5


Il Regolamento stabilisce, tra gli altri, che “il trattamento degli imputati sottoposti a

misure privative della libertà consiste nella offerta di interventi diretti a

sostenere i loro interessi umani, culturali e professionali”

6


Il 1° aprile 2008 è approvato il DPCM che regolamenta le “modalità e criteri di

trasferimento al servizio sanitario nazionale delle funzioni sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature e

beni strumentali in materia di sanità penitenziaria”

7


Attraverso questo provvedimento, lo Stato, riconosce quindi alla popolazione

penitenziaria e a quella internata negli ospedali psichiatrici giudiziari, uguali diritti, in termini di diritto alla salute, dei cittadini liberi

8


Il DPCM contiene inoltre le linee di indirizzo per gli interventi del servizio sanitario nazionale con gli obiettivi di

salute e dei livelli essenziali di assistenza

9


I principali obiettivi da perseguire nei confronti della popolazione ristretta negli istituti di pena e negli ospedali

psichiatrici giudiziari:

10


Promozione della salute

Promozione della salubrità degli ambienti e di condizioni di vita salutari, pur in considerazione delle esigenze

detentive e limitative della libertà

11


Prevenzione primaria (intervenendo sulle abitudini personali e gli atteggiamenti

culturali), secondaria (diagnosi precoce) e terziaria (attivazione di interventi specifici e

riduzione dei danni), con progetti specifici per patologie e target differenziati di popolazione,

in rapporto all’età, al genere e alle caratteristiche socio culturali, con riferimento

alla popolazione degli immigrati

12


Promozione dello sviluppo psico-fisico delle persone minorenni sottoposte a

provvedimento penale

Riduzione dei suicidi e dei tentativi di suicidio attraverso l’individuazione dei

fattori di rischio

13


Compito delle Regioni è quindi, attivare una rilevazione sistematica sullo stato di

salute in tutti gli istituti di pena

14


Fornire dati sulla prevalenza e l’incidenza degli stati patologici, descrivendo

condizioni e fattori di rischio che ne favoriscano l’insorgenza o ne

ostacolano la cura

15


Per garantire la promozione della salute occorre agire concretamente (con

interventi educativi e di responsabilizzazione) per contrastare:

La sedentarietàL’alimentazione scorretta

16


L’uso inadeguato di alcool

L’abitudine al fumo

17


Il DPCM arriva a proporre come azioni di efficacia “gruppi di discussione”

e

“gruppi di auto-mutuo-aiuto”

18


Alle ASL è affidata la salubrità degli ambienti di vita e l’igiene degli alimenti, attraverso

visite ispettive periodiche.

E’responsabilità dell’Amministrazione Penitenziaria e della Giustizia Minorile

provvedere al mantenimento degli standard igienico sanitarie previste dalla normativa

19


Per gli interventi di prevenzione, cura, riabilitazione e recupero sociale, le ASL

in cui sono ubicati gli Istituti di pena, devono assicurare il soddisfacimento dei bisogni di salute con particolare

attenzione a queste aree di intervento:

20


Medicina generale e valutazione dello stato di salute dei nuovi ingressi

Le prestazioni specialistiche

21


Le risposte alle urgenze

Le patologie infettive

La prevenzione, cura e riabilitazione per le dipendenze patologiche

22


La prevenzione, cura e riabilitazione nel campo della salute mentale

La tutela della salute delle persone immigrate

23


La tutela della salute delle detenute e delle minorenni sottoposte a misure

penali e della loro prole

24


Le prestazioni di medicina generale e la valutazione dello stato di salute dei

nuovi ingressi devono essere garantite all’interno dei presidi penitenziari

25


Le prestazioni specialistiche devono essere attuate sia all’interno degli istituti

sia presso ambulatori territoriali o ospedalieri

26


Le risposte alle urgenze devono essere garantite possibilmente senza

ricorrere a luoghi esterni di cura

27


Per quanto riguarda la prevenzione, cura e riabilitazione nel campo della salute mentale,

il DPCM fa riferimento ad uno studio dell’OMS secondo cui circa la metà delle

persone detenute è affetta da qualche disturbo della personalità

28


Un decimo soffre di patologie mentali serie (psicosi e depressione grave) e

quasi tutti i detenuti e minori entrati nel circuito penale presentano episodi di

umore depresso

29


Il tasso di suicidi e tentativi di suicidio è più elevato rispetto alla popolazione

generale

30


Il DPCM PREVEDE QUINDI UN

PIANO SISTEMATICO

DI INTERVENTI METTENDO IN ATTO

DELLE AZIONI PRECISE

31


Garantire alle persone con disturbo mentale tutte le possibilità di cura e

riabilitazione fornite dai servizi territoriali, attraverso la presa in carico

con progetti personalizzati, sia all’interno dell’istituto sia all’esterno

32


Il servizio di salute mentale responsabile degli interventi all’interno dell’istituto di

pena, stabilisce rapporti col servizio territoriale di residenza al fine della

continuità della presa in carico al ritorno in libertà

33


GLI OSPEDALI

PSICHIATRICI GIUDIZIARI:

CHI SONO LE PERSONE

CHE VENGONO INTERNATE

34


• coloro che, ritenuti autori di un delitto e prosciolti dallo stesso per incapacità di intendere e di volere e che vengono identificati come “socialmente pericolosi”.

• I detenuti definitivi, gli internati ad altra misura di sicurezza, sottoposti ad osservazione.

• Gli imputati di un delitto sottoposti a perizia psichiatrica.• I detenuti e gli internati che esprimono un disturbo

mentale e che hanno necessità di ricovero.• Gli imputati con un disturbo mentale che vi vengono

inviati in via preventiva.• I c.d. minorati psichici,condannati o giudicabili, per i

quali si ritiene inadeguato un istituto carcerario ordinario.

35


Gli ospedali psichiatrici giudiziari sono dei luoghi terribili! Carcere e

manicomio insieme. Luoghi di internamento che non curano

nessuno ma che tengono le persone in condizioni vergognose e

disumane, rinviando continuamente la loro uscita.

36


E quando il trasferimento della persona in un ospedale psichiatrico giudiziario

avviene, ad effettuare l’operazione sono i carabinieri, nessuna persona cara vicina,

in uno stato di disperazione e di confusione terribile. Tante volte senza che

la persona sia stata minimamente preparata a questo traumatizzante evento

37


Durante uno dei tanti convegni in cui si dibatteva del dramma delle persone internate negli ospedali psichiatrici

giudiziari, un Giudice della Corte Costituzionale ha dichiarato che non esiste valore superiore al valore della

dignità dell’uomo e che questo valore non è bilanciabile con nessun’altro

38


La cosa scandalosa è che dal 2008, a seguito del DPCM del 1°aprile, che trasferisce la competenza sanitaria delle carceri e degli opg al servizio sanitario nazionale, questi luoghi

avrebbero dovuto iniziare ad essere svuotati.

39


Così purtroppo non è, e le nostre Associazioni sono fortemente impegnate, da

lungo tempo, a sollecitarne l’urgente superamento bloccando contestualmente

nuovi invii. Nel rispetto non solo della normativa italiana, ma delle

Raccomandazioni Europee e della Organizzazione Mondiale della Sanità

SEMINARIO FORMATIVO

Documents

Transcript of SEMINARIO FORMATIVO