seminario cagliari 23_settembre_2011

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Federica Laudisa La riforma del diritto allo studio: merito o non merito? Cagliari, 23 settembre 2011

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Federica Laudisa

La riforma del diritto allo studio: merito o non merito?

Cagliari, 23 settembre 2011

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40% di giovani laureati entro il 2020?

Fonte: Eurostat, Key Data on Education in Europe 2009.

La percentuale di laureati nella popolazione di età compresa fra 30-34 anni e 55-64 anni, per paese europeo, nel 2007

46

42 42 41 41 41 4038 38

36 3533

31 3027 27 26 26 26

22 21 2019

15 14 13

47

20

0

5

10

15

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50

Finlandia

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%

30-34 anni 55-64 anni

26-27%

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Chi si laurea?

Il 15% della popolazione di età compresa fra 25 e 64 anni èlaureata in Italia. Di questi:

� il 9% ha genitori non diplomati

� il 31% ha genitori diplomati

� il 61% ha genitori laureati

Fonte: dati OECD, per la percentuale di laureati. Dati EUROSTAT, The Bologna Process in Higher Education in Europe, 2009, per la percentuale distinta per background sociale.

I figli dei laureati hanno più probabilità di accedere (a) e terminare l’università.

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Come si raggiungerà il 26-27% di giovani laureati nel 2020?

“Per l‘Università l‘obiettivo primario è quello di eliminare la frammentazione degli indirizzi — che ha spesso comportato la scarsa efficacia nell‘uso delle risorse — e insieme di sostenere il miglioramento della qualità dell‘offerta formativa. L‘impianto complessivo della riforma, attraverso l‘innalzamento della qualità della formazione superiore, intende contribuire al raggiungimento dell‘obiettivo europeo dell‘accrescimento del numero dei laureati.

A tal fine un particolare rilievo avrà la costituzione del Fondo di merito per fornire agli studenti meritevoli agevolazioni per il pagamento delle tasse universitarie e delle spese di vitto e alloggio e, in tale prospettiva, ridurre il divario di competenze che caratterizza il capitale umano italiano rispetto a quello dei sistemi concorrenti, nonché favorire la mobilità degli studenti.”

Nel Programma nazionale di riforma del MEF si legge:

NOTA: Il PNR è stato approvato dal Consiglio dei Ministri ad aprile 2011.

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Il Fondo per il merito: a cosa serve?

“Incentivare la mobilità verso le migliori Università, permettendo agli studenti di maggior talento di studiare negli Atenei di più elevata qualità e di non subire condizionamenti nelle proprie scelte derivanti da vincoli di bilancio: l’iniziativa è rivolta pertanto agli studenti fuori sede.”

“[…] I soggetti interessati a usufruire dei finanziamenti della Fondazione saranno presumibilmente quelli caratterizzati da un vincolo di bilancio stringente.”

Fonte: Fondazione per il Merito. Materiali per la discussione, MEF, presentato a Roma il 26 luglio 2011.

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Il Fondo per il merito: come funzionerà?

Quale è la relazione causa-effetto tra l’introduzione di prestiti e l’incremento degli immatricolati?

Ma 1.000-2.000 studenti immatricolati beneficiari di prestito possono sviluppare una competizione virtuosa fra gli atenei? Oggi si contano circa 380.000 studenti fuori sede, di cui circa 62.000 immatricolati…

Si stima di erogare 1.000 nuovi prestiti ogni anno -a regime saranno 5.000 prestiti, 1.000 per ogni anno di corso - con una disponibilità di 50 milioni di euro; l’obiettivo è arrivare ad una dotazione di 100 milioni di euro con cui garantire 2.000 prestiti ogni anno (10.000 in totale).

Se uno studente accedesse ad un prestito di 7.000€ l’anno, dopo sei anni avrà circa 42.000€ di debito da restituire.

Concessione di un prestito di 6.000-8.000€ di durata quinquennale, al tasso di interesse del 4,5%, da rimborsare durante la vita lavorativa a partire da una certa soglia minima di reddito.

Chi ci assicura che un test che misureràcompetenze di base sia in grado di selezionare gli studenti migliori più del voto di maturità?

Prova nazionale standard riservata ai diplomati con un voto di maturità superiore a 80/100 e che intendano studiare da fuori sede.

Fonte: Fondazione per il Merito. Materiali per la discussione, MEF, presentato a Roma il 26 luglio 2011.

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L’esperienza dei prestiti all’estero cosa ci insegna?

Alcuni studi condotti nel Regno Unito hanno dimostrato che:

� il timore di indebitarsi è maggiore tra le fasce meno abbienti della popolazione e rappresenta un deterrente per l’iscrizione all’università;

� gli studenti in condizioni economiche svantaggiate hanno più probabilità di indebitarsi e contraggono debiti più ingenti;

� gli studenti mettono in atto una serie di strategie per non indebitarsi eccessivamente: dedicano più ore ad attività lavorative a discapito dei risultati formativi, continuano a vivere con i genitori, optano per corsi più brevi in atenei meno costosi/prestigiosi.

Fonte: C. Callender, Access to Higher Education in Britain: The Impact of Tuition Fees and Financial Assistance, in Higher Education Dynamics 14, Springer, 2008.

“Debt aversion has serious implications for government policy. The students who are most debt averse are the very focus of their widening participation policies”[C. Callender].

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L’esperienza dei prestiti in Italia: quali esiti?

RISULTATOTIPO INTERVENTOATTO

?

Istituisce un Fondo di garanzia per prestiti agli studentimeritevoli di importo max di 5.000 annui per massimo tre anni

Progetto “DiamogliFuturo”

Protocollo d’intesa Ministero Gioventù-ABI 2010

1.746 prestiti erogati in totale nel triennio 2008-2010

Istituisce un Fondo di garanzia per prestiti agli studentimeritevoli, per coprire specifiche spese universitarie (Erasmus, tasse, acquisto PC)

Progetto “Diamogli credito”

Protocollo d’intesa Ministero Politiche giovanili-ABI 2007

194 prestiti erogati in media ogni anno nel periodo 2004/05-2009/10

Istituisce un Fondo per la concessione di prestiti fiduciari per il finanziamento degli studi finalizzato a: garanzie sul rimborso agli studenti capaci e meritevoli; contributi in conto interessi ai privi di mezzi

Legge finanziaria 2004

1.027 prestiti erogati in media ogni anno nel periodo 2004/05-2009/10

Finanziamento agli atenei per progetti sperimentali e innovativi per la concessione agli studenti diprestiti d’onore

D.M. 23 ottobre 2003

Fondo per il sostegno dei giovani

Fonte: rilevazione dati Uff. Statistico MIUR.

Ne ha usufruito lo 0,1% del totale degli studenti.

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La condizione occupazionale dei laureati 2009

� un aumento del tasso di disoccupazione ad un anno dalla laurea per tutti i corsi di laurea (triennale, magistrale, CU);

� una diminuzione del lavoro stabile;

Il XIII Rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati 2009 fotografa:

� la crescita del lavoro nero (laureati occupati senza contratto);

� una contrazione del guadagno medio mensile, pari a quasi 1.100 euro ad un anno dalla laurea.

Il tasso di disoccupazione giovanile è stato in media nel 2010 del 27,8% e nel primo trimestre del 2011 del 29,6% [fonte ISTAT].

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Le tasse universitarie in Italia sono basse?

“Among the EU21 countries for which data are available, only public institutions in Italy, the Netherlands, Portugal and the United Kingdom charge annual tuition fees of more than USD 1,200 per full-time national student.” [OECD, Education at Glance, 2011]

Islanda

1.281Italia

1.851Olanda

4.840Regno Unito*

300Francia

580Belgio (FI)

599Belgio (FR)

853Austria**

879Svizzera

1.038Spagna

1.233Portogallo

Repubblica Ceca

Svezia

Danimarca

Norvegia

NESSUNA TASSA

Finlandia

Importo medio delle tasse universitarie

a.a. 2008/09

(in USD)

Paese

* Le tasse universitarie dall’a.a. 2012/13 potranno essere incrementate fino a 9.000 sterline per i nuovi iscritti.

**Dal 2009/10 gli studenti UE pagano le tasse universitarie solo se fuori corso.

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Come “tratteniamo” gli studenti?

� elevati, e soprattutto molto variabili, costi per studente;

� alti tassi di abbandono dopo il primo anno;

� elevata quota di studenti “inattivi” (cioè che non sostengono esami);

� molti studenti fuori corso;

� tempi lunghi per il conseguimento della laurea e di conseguenza età avanzata al momento del suo conseguimento.

Fonte: CNVSU, Undicesimo rapporto sullo Stato del Sistema Universitario, gennaio 2011, pag. 4.

Il Fondo per il merito non risolverà queste criticità né è stata avanzata qualche azione risolutiva nella riforma Gelmini

Le criticità del sistema universitario secondo il (fu) CNVSU:

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Le fonti di finanziamento delle borse di studio, 1998-2012

6277

103124

147

96,7

26

246,5

129 126144

177

167152

101,6

0

50

100

150

200

250

300

1998

/99

1999

/00

2000

/01

2001

/02

2002

/03

2003

/04

2004

/05

2005

/06

2006

/07

2007

/08

2008

/09

2009

/10

2010

/11

2011

/12

2012

/13

milioni d

i euro

FONDO STATALE RISORSE PROPRIE REGIONI

ENTRATE DA TASSA REGIONALE

Nota: l’ammontare del Fondo statale 2012/13 è quello previsto nel disegno di legge di stabilità 2011. I dati relativi alle entrate da tassa regionale e alle risorse proprie delle regioni nel 2010/11 non sono ancora disponibili.

Le risorse finanziarie per borse di studio (insufficienti)

Nel 2009/10 solo dieci regioni hanno garantito la borsa di studio al 100% degli aventi diritto, in altre realtà, circa la metà degli idonei ne ha beneficiato. In totale, 29.000 studenti aventi diritto non hanno ricevuto la borsa.

Fonte: MIUR.

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I beneficiari di posto letto (scarsi)

3633

3129

2725

23 2219 19 18 18

1513

11 11 108 7 7

53 2

0

5

10

15

20

25

30

35

40

Repubblica Slovacca

TurchiaSveziaLituaniaFinlandiaLettoniaRom

aniaRepubblica Ceca

EstoniaDanim

arcaOlandaInghilterraCroaziaGerm

aniaIrlandaFranciaNorvegiaAustriaSpagnaPoloniaPortogalloITALIASvizzera

%

Studenti in residenza universitaria (%)

La percentuale di studenti che alloggia in residenza universitaria, per paese europeo

Fonte: Social and Economic Conditions of Student Life in Europe, eurostudent.eu, 2011.

In Italia, uno studente idoneo fuori sede su due beneficia di posto letto in residenza: ci sono 41.700 posti a fronte di 86.500 aventi diritto fuori sede: quasi 45.000 si devono rivolgere al mercato privato.

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Guardiamo all’estero/1

Fonti: MIUR; BMBF; Ministère de l'Enseignement supérieur et de la Recherche; Deutsches Studentenwerk; Anciaux (2008); EURYDICE; Eurostudent (2008), UNEF (2010), Ministerio de Educación (2010).

≃ 1,9 miliardi

28%

100%

550.000

2 milioni

GERMANIA

100%100%84,1%% di beneficiari su aventi diritto

322 milioni

9%

154.263

1,8 milioni

ITALIA

789 milioni1,6 miliardiFinanziamento pubblico per borse di studio (euro)

21%26%% di beneficiari su studenti iscritti

297.756565.000N° beneficiari di borsa

≃ 1,5 milioni2,2 milioni N° studenti universitari

SPAGNAFRANCIA

NOTA: In Francia, lo stanziamento per aiuti diretti ed indiretti agli studenti è pari a 1,8 miliardi di euro, cui va aggiunto 1,3 miliardi di euro per contributi alloggio.

In Germania il sistema di sostegno (Bafög) è erogato per il 50% sotto forma di borsa e per il restante 50% sotto forma di prestito a tasso zero. L’onere finanziario è per il 65% a carico dello Stato ed il 35% a carico dei Länder.

A.A. 2009/10

In Italia il finanziamento pubblico per borse comprende le risorse statali e quelle regionali.

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+10,0550.000499.000GERMANIA

236.243

565.000

154.263

2009/10

191.943

471.000

153.189

2006/07

N° beneficiari borsa

+20,0FRANCIA

+23,0

+0,7

Variazione %

SPAGNA

ITALIA

Guardiamo all’estero/2

L’incremento dei borsisti negli ultimi quattro anni

NOTA: Il dato della Spagna non include il numero di borsisti iscritti ad istituti di formazione superiore non universitaria, e per questo differisce dal valore indicato nella tabella precedente.

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Non copiamo (tutto) dall’estero…

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