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SEMINARIO INTERNAZIONALE PROGETTI URBANI A CONFRONTO - FIRENZE 15 – 16 – 17 GENNAIO 2003

SEMINARIO INTERNAZIONALE

PROGETTI URBANI A CONFRONTO

ATTI DEL SEMINARIO INTERNAZIONALE SOMMARI

a cura di Dimitra Babalis

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SEMINARIO INTERNAZIONALE PROGETTI URBANI A CONFRONTO - FIRENZE 15 – 16 – 17 GENNAIO 2003

CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente Piero Paoli Università di Firenze Vice-Presidente Carlos Martinez Caro Universidad de Navarra, Pamplona Tomas Muir University of Central England, Birmingham René Tabouret Ecole d’Architecture, Strasbourg Direttore Dimitra Babalis Università di Firenze Membri Antonio Capestro Firenze Carla De Feo Università di Napoli Federico II Paolo Del Bianco Firenze Massimo Del Bono Firenze Paolo Giovannini Università di Firenze Membri supplenti Alessandro Bertini Prato Paolo Posarelli Firenze

COMITATO SCIENTIFICO Presidente Jean Duminy Arezzo Membri Giandomenico Amendola Università di Firenze Michel Bassand Ecole Polithecnique Federale, Lausanne Cesare Blasi Politecnico di Milano Giovanni De Franciscis Università di Napoli Federico II Andrea Del Bono Università di Firenze Philip Geoghegan Dublino Josée Jeanneret Institut d’Urbanisme, Grenoble Andrè Kirchberger Villiers Le Bois Maria Mantovalou Atene Emmaneul Perreau Aix En Provence Daniele Pini Università di Ferrara Philippe Revault Ecole d’Architecture, Paris – La Villette Ghislaine Soulet Institut d’Etudes Politiques, Strasbourg Pierre Vanderstraeten Institut Superior d’Architecture St. Luc, Bruxelles Membro supplente Yves Paris Paris

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SEMINARIO INTERNAZIONALE PROGETTI URBANI A CONFRONTO - FIRENZE 15 – 16 – 17 GENNAIO 2003

LISTA DEI PARTECIPANTI Fondazione Romualdo Del Bianco, Presidente, Firenze Arch. Paolo Del Bianco Centro Internazionale di Studi sul Disegno Urbano, Vice Presidente, Strasburgo Prof. Renè Tabouret Centro Internazionale di Studi sul Disegno Urbano, Presidente Comitato Scientifico, Arezzo Prof. Jean Duminy Centro Internazionale di Studi sul Disegno Urbano, Membro Consiglio Direttivo, FirenzeArch. Massimo Del Bono D ipartimento di Ingegneria Civile, Facultà di Ingegneria, Università di Firenze Dr Dimitra Babalis

Dipartimento di Progettazione dell’Architettura, Facoltà di Architettura, Università di Firenze Prof. P. Paoli Prof. Andrea Del Bono Dott. Antonio Capestro

E cole de Architecture de Paris la Villette Prof. Philippe Revault

École de Architecture de Strasbourg Prof. Pierre Bouché Dr Jean Hausmann

F aculty of Architecture, University of Dublin Prof. Philip Geoghegan

F aculty of Architecture, Slovak University of Technology, Bratislava Doc.Ing.Arch. Lubica Vitkova PhD

F aculty of Architecture, University of Zagreb Prof. Sonia Jurkovic

In stitut d’Etudes Politique, Strasbourg Ghislaine Soulet

I nstitut d’Urbanisme, Université de Grenoble Prof. Josée Jeanneret

I nstitut Superior d’Architecture St. Luc, Bruxelles Prof. Pierre Vanderstraeten

I SCTE, Departamento de Arquitectura e Urbanismo, Lisboa Prof. Teresa Marat-Mendes

National Technical University of Athens Prof. Maria Mantouvalou Prof. Bouki Babalou S chool of the Built Environment, Heriot-Watt University, Edinburgh Ms. Marilyn Higgins

U niversity of Architecture & Urban Design “Ion Mincu”, Bucarest Prof. Florin Machedon

U niversity of Architecture and Urbanism, Bucarest Prof. Ana Maria Zahariade

Università di Napoli "Federico II" Prof. Giovanni De Franciscis Prof. Carla Maria De Feo O spiti esterni

A rchitectural Department of Ming Chuan University of Taipei Prof. Wu Yi-Ling

C entral Academy of Fine Arts, School of Design of Beijing Prof. Cui Pengfei

Faculty of Architecture, Slovak Technical University of Bratislava Prof. Eva Kralova Institute of Philosophy, Chinese Academy of Social Sciences, Beijing Ms. Mei Liang

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SEMINARIO INTERNAZIONALE PROGETTI URBANI A CONFRONTO - FIRENZE 15 – 16 – 17 GENNAIO 2003

PREFAZIONE: NUOVE PROPOSTE PER UN PROGETTO URBANO DI MAGGIORE QUALITA’

Negli ultimi anni è emersa la necessità di incoraggiare l’ideazione di un progetto urbano adeguato a creare contesti più responsabili, ad oggi non molto presi in considerazione. In particolare, risulta essenziale sviluppare soluzioni appropriate per un progetto che possa localizzarsi in ambiti urbani diversi: dal centro storico e la città compatta, alle periferie e ai limiti. In breve, una maggiore qualità del progetto urbano, che includa implicazioni di tipo ambientale e sociale, dovrebbe considerare quanto segue: • Un processo di lettura ed analisi appropriato, ove si considerino maggiormente le condizioni preesistenti ed

il carattere locale del luogo; • Un maggiore approfondimento delle potenzialità dei luoghi in modo da offrire proposte di sviluppo

migliori; • Considerazioni strategiche per la scelta dei siti da sviluppare; • Linee guida per un progetto sostenibile che rispetti il contesto ambientale, gli eco-sistemi, gli habitat

naturali. Con questa raccolta degli atti in forma sintetica, si intende riunire alcuni esempi di tesi di studenti sviluppate nell’ambito di varie università europee, per sottolineare la comune preoccupazione di migliorare i concetti fondamentali nell’insegnamento del progetto urbano. Un progetto capace di rispettare il contesto preesistente, di offrire funzioni di tipo misto e di promuovere schemi di sviluppo sostenibili. La raccolta di esperienze didattiche ed elaborazioni in forma di tesi degli studenti sui vari temi di riqualificazione nel contesto storico e delle periferie, di nuovi interventi di sviluppo e di tipo ambientale, sono stati presentati durante lo Workshop in Disegno Urbano, tenutosi a Firenze nel Gennaio del 2003. Le varie argomentazioni di formazione, che sono state approfondite tra docenti, studenti e giovani accademici, sono state di grande stimolo. Sono stati presentati interventi focalizzati nell’esplorare e nel proporre con successo soluzioni di tipo interdisciplinare nei diversi contesti dell’ambito urbano. Nelle diverse proposte di intervento illustrate e tese a migliorare il contesto urbano, tenuto conto delle differenti condizioni fisiche, culturali, sociali ed economiche dei luoghi di origine, i risultati sembrano convergere verso gli stessi parametri dei valori di sostenibilità. E’ auspicabile, infine, che per il prossimo futuro l’educazione, la formazione e le elaborazioni di tipo accademico nell’ambito di diverse scuole e facoltà europee, adottando le linee principali per un progetto urbano innovativo che consideri quali priorità l’ambiente culturale, sociale ed economico, dovranno approfondire nuove configurazioni di sviluppo, con particolare attenzione a quelle che interessano il processo per la trasformazione e riqualificazione urbana.

Dimitra Babalis Direttore del “Centro Internazionale di Studi sul Disegno Urbano-CISDU”

Firenze, Novembre 2003

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NOTE INTRODUTTIVE: PROGETTI URBANI A CONFRONTO Ringraziamo la Fondazione Romualdo Del Bianco di avere interessato i partecipanti, nel corso di questa settimana d’incontri internazionali, ad un dibattito sulle politiche della città che dovrebbero sempre più rivolgersi alla qualità della vita della nostra società urbana. Infatti la città non è soltanto un concetto storico, una istituzione bloccata; è un “prodotto politico”, crogiuolo privilegiato dell’espressione dell’urbanità, spazio per gli elementi e le sfide dello sviluppo economico e delle lotte sociali, luogo di creazione e di diffusione della cultura. Ma in una società in crisi che dubita dei suoi valori, la città è divenuta la controfaccia tra ricchezza e povertà, il luogo dell’esclusione e della emarginazione sociale, della disoccupazione nelle nostre fabbriche e dello sfruttamento dell’agricoltura che provocano la rivolta dei giovani e l’aumento della violenza. Lo stato attuale delle nostre città, segnato soprattutto dalla riconquista di identità perdute e di una unità danneggiata dalla segregazione e dalla dispersione di pezzi di città, merita un dibattito ed un franco scambio di idee tra noi, tutti partecipanti, a differente titolo, allo sviluppo delle nostre città. Questo dibattito e confronto tra punti di vista che provengono da culture e pratiche sociali diverse, deve puntare alla critica ed alla valutazione delle ricerche, continuamente aggiornate e riviste, e sui modi di procedere che hanno impegnato queste città alla ricerca di un futuro migliore. Tutti gli esperimenti condotti nei diversi paesi della comunità europea, e fuori essa, a fronte della mondializzazione degli scambi e all’allargamento dei mercati, lontani dalla vita quotidiana degli abitanti portano l’attenzione su: • la partecipazione cittadina e l’attuazione attraverso il partenariato pubblico-privato al progetto della città. • la ricerca di una mixité sociale e urbana integrata allo sviluppo globale della città. • la volontà di trovare altri sistemi di tessuto urbano e di meccanismi di controllo delle forme della città, del

consumo dei suoli e dell’uso dei luoghi. Per il Centro Internazione di Studi sul Disegno Urbano di Firenze, elemento interattivo di mediazione tra la città e le università, luoghi di formazione e di ricerca, ci sembra importante, attraverso l’analisi di questi progetti, fare il punto sui rapporti tra l’insegnamento (formazione iniziale e formazione continua), le pratiche professionali e le attese degli amministratori eletti dalle collettività territoriali. Questo dibattito arriva giusto al momento in cui assistiamo, quasi dovunque in Europa, a una assenza o ad un arretramento della formazione riguardante il progetto urbano nelle scuole di architettura e nelle facoltà universitarie. Questo primo dibattito, impegnato qui sarà seguito da altri e sarà l’oggetto di prese di posizione ulteriori al momento in cui dovremo preoccuparci dell’inserimento dei giovani professionisti nella loro attività, oggi così chiusa per loro malgrado la crescita dei bisogni a livello locale e la “richiesta” di prestazioni sempre più qualificate. Per preparare il nostro dibattito di sintesi di giovedì pomeriggio e l’incontro con i giovani professionisti intorno ai progetti esposti, vi proponiamo di prendere visione di due gruppi di tre progetti ciascuno che sono stati selezionati sia per l’interesse dei temi trattati, per il tipo di approccio metodologico o di partecipazione attuata nel quadro di laboratori di formazione e di ricerca. Mi sembra che più che alle risposte date occorra fissare la nostra attenzione sulle questioni proposte e sugli approcci dei gruppi che permettono, al momento del contatto con le popolazioni interessate, di passare dalla fase delle domande e delle problematiche, alla lettura della città fino allo schizzo di possibili proposte. In disordine e alla rinfusa ho riunito le questioni seguenti: • il centro della città e le periferie limitrofe?..Quale avvenire sociale?… • il ruolo e gli elementi-sfida dello spazio pubblico?… • che tipo di evoluzione per l’habitat urbano?… • mixité sociale e urbana?… • organizzazione del territorio “integrato” e sostenibile?… • come definire l’identità urbana?… • i ruoli della conoscenza?…Dell’informazione?…E della formazione ?… • mobilità e trasporti pubblici?….Come?…Dove?…Fino a dove?… • le regole dell’urbanistica a fronte dei cambiamenti e dell’evoluzione della città… • i territori della città?….Solidarietà?… Intercomunalità?… Per riservare tempo alla discussione che si svolgerà giovedì pomeriggio non apriremo immediatamente il dibattito sui progetti presentati dai loro autori, ma raccoglieremo le domande che saranno fatte oralmente, quindi scritte e trasmesse al termine delle sedute. Assisteremo, dunque, alla presentazione di due gruppi di proposte ciascuno dei quali unisce città dell’Unione Europea e fuori da essa e che presentano una relativa omogeneità nei temi di studio: • il primo gruppo di tre progetti (Aversa-Kutno-Strasbourg) riguarda la ricerca d’identità; • la definizione dell’immagine della città ed il controllo dello sviluppo urbano; • il secondo gruppo di progetti (Bucarest-Atene-Livorno) si occupa essenzialmente dello sviluppo e della

riqualificazione dei centri di città, minacciati dall’abbandono, dall’oblio, dal degrado o dalla atrofizzazione.

Jean Duminy, Presidente del Comitato Scientifico del CISDU

Firenze, Gennaio 2003

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IL SEMINARIO: I SEI PROGETTI PRESENTATI

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IDENTITA’ E IMMAGINE DELLA CITTA’ AL CENTRO DI UN TERRITORIO METROPOLITANO, AVERSA – ITALIA

Aversa città interessante per il suo patrimonio, la sua storia e la sua architettura del quotidiano cerca delle idee e una strategia per assumere un ruolo importante nel territorio metropolitano di Napoli. Ricerca di una identità, valutazione delle sue potenzialità, immagine della città e scommessa sul futuro sono l’occasione per l’unione di concetti e metodologie tra le Facoltà di Napoli e di Parigi. Questa sperimentazione di nuove tecnologie e tecniche progettuali ha consentito di elaborare 4 scenari per la città. - Aversa: polo urbano di scambio al centro del territorio

napoletano; - Aversa: centro d’informazione e di formazione; - Aversa: laboratorio città-natura; - Aversa: luogo emergente per una nuova urbanità quotidiana.

RICONQUISTA DI UN TESSUTO URBANO A KUTNO – POLONIA

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Prof. Carla Maria De Feo - Università di Napoli “Federico II” Prof. Philippe Revault - Ecole d'Architecture de Paris la Villette

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Prof. Dr Stawomir Gzell, Dr Kararzyna Pluta - Warsaw University of Technology, Faculty of Architecture, Institute of Urban Design

L’assenza di controllo fondiario e di politiche urbane di prossimità hanno fatto di Kutno una città dispersa e degradata. Contro lo zoning funzionale e segregativo, il progetto presentato propone un approccio globale di densificazione e riqualificazione dei tessuti urbani, in particolare tra il centro e brani della città dispersa. Tale processo di progetto si basa su: - la ricostituzione di una mixitè sociale ed urbana tale da

formare un sistema integrato; - l’assunzione di un nuovo sistema per lo sviluppo

economico; - l’elaborazione concordata e partecipata di una politica di

ristrutturazione urbana e di riqualificazione degli spazi pubblici.

TRAM-TRENO NELLA PERIFERIA URBANA E SVILUPPO SOSTENIBILE, STRASBOURG – FRANCE

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Prof. Pierre Bouchè - École de Architecture de Strasbourg

Lo sviluppo in quattro tempi (problematica, lettura della città, nuove forme urbane, organizzazione sostenibile del territorio) permette in questo progetto di laurea di rispondere allo stesso tempo al problema della costituzione di isolati per abitazioni individuali e alla continuità del trasporto collettivo urbano e regionale. Nella risposta alla richiesta sempre crescente di abitazioni unifamiliari ed alla problematica dello sviluppo sostenibile questo progetto tenta di unire la mixitè urbana al ruolo di asse del trasporto collettivo. Nella risposta alla richiesta sempre crescente di abitazioni unifamiliari ed alla problematica dello sviluppo sostenibile questo progetto tenta di unire la mixitè urbana al ruolo di asse del trasporto collettivo. Vengono proposti tre scenari - lo scenario di tendenza; - lo scenario volontarista (contro la dispersione) della città

compatta; - la città lineare strutturata dal trasporto collettivo.

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RICONQUISTA E RIQUALIFICAZIONE DI UNO SPAZIO CENTRALE DELLA CITTA’, BUCAREST – ROMANIA

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Prof. Florin Machedon, Prof . Claudiu Ronceanu - University of Architecture & Urban Design “Ion Mincu”, Bucarest

Il progetto di riqualificazione dell’ambito urbano del centro di Bucarest cerca di stabilire una continuità tra il passato e la storia della città e con gli elementi in gioco attuali e futuri della capitale. Nell’approccio proposto si tratta di riscoprire gli spazi nascosti o abbandonati e di ricostituire dei legami urbani per una futura area integrata nel suo insieme. Il carattere interessante del progetto è la “dimensione urbana” cercata attraverso la riqualificazione di 60 alloggi collettivi, unendo il progetto architettonico e sociale ad un progetto di riqualificazione urbana dell’intero ambito di prossimità. Uno degli elementi-sfida: l’attrezzatura pubblica del piccolo teatro che concretizza il legame tra passato e futuro.

UNA RETE DI MIXITE’ URBANA E SOCIALE NEL CENTRO DELLA CITTA’, ATENE – GRECIA

5Prof. Maria Mantouvalou - National Technical University of Athens

Questo progetto urbano nel centro di Atene da una risposta al doppio obiettivo di politica della città di mantenere e rivalorizzare il paesaggio urbano del centro della città (parte storica) rispondendo nello stesso tempo agli attuali bisogni sociali, economici e culturali di recupero di questa parte della città ed in particolare in funzione della gioventù. Contro la carenza, se non l’assenza, di una politica sociale per i giovani, il progetto propone, con la partecipazione di un “gruppo di abitanti” di reinserire i giovani, alla ricerca di abitazioni e di lavoro, nella dinamizzazione del centro di Atene. E’ anche importante sottolineare il ruolo che, a livello di vita collettiva e solidale quotidiana, possono avere: - il riutilizzo e la riqualificazione di una fabbrica

abbandonata; - la dinamica di un circuito di poli di animazione.

APPROCCIO SISTEMATICO PER NUOVI LEGAMI TRA CITTA’ E PORTO, LIVORNO – ITALIA

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Prof. Piero Paoli – Facoltà di Architettura – Università di Firenze

Questo esempio presentato dalla Facoltà di Architettura di Firenze traduce i risultati di una ricerca metodologica sull’evoluzione della città partendo dai sistemi urbani che la originano (Sistema industriale, Sistema della città storica, Sistema del turismo per le vacanze). Il confronto tra i diversi sistemi fa nascere uno spazio specifico – cuscinetto – adatto ad integrare i sistemi di sviluppo all’interno di un unico spazio funzionale. Grazie a questo nuovo polo il risultato è la matrice di un nuovo rapporto tra città-fortezza cuore della città e l’area litoranea dove si sviluppano molteplici attività industriali, commerciali e turistiche che il centro città non avrebbe potuto integrare tra loro.

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LA MOSTRA: I PROGETTI PRESENTATI

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PROGETTO URBANO IN UN CONTESTO EUROPEO INTERDISCIPLINARE: COLLABORAZIONE TRA FORMAZIONE E PRATICA

Ms. Marilyn Higgins – School of the Built Environment, Heriot-Watt UniversityEdinburgh

Come organizzare un laboratorio interdisciplinare per l’elaborazione di un progetto urbanotra studenti e professionisti provenienti dal Mare del Nord e fare questo a beneficio di tutti ipartecipanti? Questa è la domanda! Il presente lavoro è una riflessione critica che analizza ilprocesso d’insegnamento e di apprendimento da parte degli studenti. La presentazione valutaanche tutti gli aspetti di un progetto considerato felice. Questo tipo di esperienza potrebbeispirare e suggerire eventuali cambiamenti e migliorie nella formazione e nell’educazione inambito europeo. Il progetto: obiettivi e gestione: • sviluppare la conoscenza e le abilità del disegno urbano strategico a scala

dell’insediamento e a scala del sito, comprendendo l’analisi del carattere dei luoghi presi inconsiderazione;

• approfondire ulteriormente la conoscenza della progettazione urbana in contesti differentinell’ambito Europeo;

• promuovere la collaborazione multinazionale e interdisciplinare e individuare soluzioniidonee ai problemi in modo creativo e innovativo;

• sviluppare le abilità orali, scritte e grafiche di comunicazione; • proporre soluzioni ai problemi pratici che potrebbero influenzare le future azioni. Innovazione e benefici. Gli aspetti innovativi di questo progetto sono: • la collaborazione fra allievi di diverse nazioni e culture con accademici e professionisti di

paesi differenti e di diverse discipline; • la presa in considerazione di tale esperienza come occasione per sviluppare un progetto

comune nell’ambito di un programma Europeo che potrebbe condurre a molti altri benefici.

LA "NUOVA" VECCHIA METODOLOGIA DI LABORATORIO CON GLI STUDENTI – LA QUESTIONE DI RICOSTRUZIONE URBANA DEL CENTRO STORICO DI ZAGABRIA

Prof. S. Jurkovic, Doc. T. Jukic, S. Gasparovic - University of Zagreb, Faculty ofArchitecture - Departement of Urban Planning

Per sviluppare la conoscenza e le abilità nelle questioni urbane nel corso di un anno

accademico è stato coinvolto un gruppo di studenti per proporre soluzioni a diversi problemiurbani suddivisi in due categorie: analisi della struttura urbana (a scala territoriale) e progettourbano di aree specifiche (a scala urbana). 1. Analisi della struttura urbana: superficie analizzata 7000 ha., studi e valutazioni

approfondite dell’area in esame come base per la ricostruzione urbana; • analisi e lettura: struttura fisica – viabilità, studi tridimensionali; genesi - sviluppo

dell’area urbana nel ventesimo secolo; • valutazione: fasi di completamento della struttura; possibilità di metamorfosi urbana;

potenzialità di sviluppo; • risultati: mappe digitali e modello dell’area urbana presa in esame

2. Progetto urbano di aree particolari: 36 diversi progetti su differenti aree prescelte nellacittà; temi: spazi pubblici, aree residenziali, vie di comunicazioni, nuova immagine dellacittà, spazi urbani di grande potenzialità; spazi: distretti urbani e spazi lineari: • risultati che ripensano il progetto delle aree urbane specifiche; proposte di nuove

funzioni e forme; qualità urbana; miglioramento e riorganizzazione del tessuto urbano.

ALVALADE – UNA ANALISI COMPARATIVA PER IL RINNOVO URBANO

Prof. Teresa Marat-Mendes – ISCTE Istituto Superior de Ciencias do Trabalho eEmpresa; - Departamento de Arquitectura e Urbanismo Lisboa

Tema del lavoro è un'analisi tesa al rinnovo del tessuto urbano di Alvalade, dalla suarealizzazione fino ad oggi. Alvalade è un’area urbana di Lisbona progettata nel ‘45 in unterreno di 230ha e che ha visto l’insediarsi di una popolazione di circa 45.000 abitanti. Lesoluzioni del disegno urbano che sono state imposte, ai tempi della sua progettazione, eranoconsiderate di tipo innovativo ed oggi raramente si possono individuare in qualunque altraparte della città Lisbona. Dopo la sua progettazione non si sono più sviluppati altri schemi ditipo innovativo in tutta Lisbona o in altri posti nel Portogallo che presentassero la stessaattenzione nel disegno urbano. Inoltre è stata sviluppata per acquistare l’immagine di unacittà autonoma nell’ambito della città di Lisbona. Il lavoro degli studenti coinvolti dovevaseguire una specifica metodologia di analisi urbana tesa a dimostrare come la trasformazionedi un tessuto urbano consolidato potrebbe verificarsi nel tempo e come certi codici urbanipermetterebbero che tale trasformazione accada. Gli studenti hanno analizzato: latrasformazione, la flessibilità, l’adattabilità e la continuità all'interno del tessuto urbano intermini di analisi fisica o delle funzioni. Inoltre, è stato analizzato il Piano Generale in unaprospettiva storica ed in un senso comparativo, sovrapponendo piani storici differenti. Non siè definita alcuna proposta di recupero o di riqualificazione dell’area, poiché il soggettoprincipale dell'esercitazione doveva identificare i codici originali che avevano regolato ilPiano di Alvalade.

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PROPOSTA DI PROGETTO DI UN VILLAGGIO TURISTICO A GURA PORTITEI

Prof. Ana Maria Zahariade - Univeristy of Architecture & Urbanism “Ion Mincu” Bucarest

Il progetto propone un insediamento rurale moderno a Gura Portite e considera l’orografiadel luogo in modo innovativo e sostenibile. Le archittetture proposte sono state basate su unaricerca appropriata di architettura vernacolare, tipica della zona (in relazione al più grandecontesto culturale balkanico), a partire dagli elementi dell’architettura folklor della zona diDobrudja. Il villaggio turistico è situato in prossimità del Mar Nero ove nè i volumi nè levisuali sono particolarmente impressionanti, ma il visitatore è obbligato a camminare pertrovare il senso della pedonalizzazione, il senso del luogo e scoprire da solo: la bottega, lapiccola chiesa o il ristorante di pesce. Gli spazi creati si aprono con contrasto (aperto -stretto) e con piccoli particolari (la colonna di legno, le scale dell'argilla, il piccolo sacchettopieno della sabbia che chiude l’ingresso o il hammock). Il progettista interpretata nellearchitetture proposte questa atmosfera particolare, considerando: • la mancanza totale di strade meccanizzate (si può accedere al villaggio soltano via mare)

permettendo così che tutti gli spazi si organizzano a misura d’uomo; • l'immagine del posto ed il clima locale, fanno si che l’influenza di tipo architettonico è

considerato sia di carattere locale (da Dobrudja) che di stile Mediterraneo.

INFRASTRUTTURE DI CIRCOLAZIONE ED INTERVENTO DI RIORGANIZZAZIONE DEL PAESSAGGIO AMBIENTALE DI RAFINA-ATTICA Prof. Maria Mantouvalou - National Technical University of Athens

Il progetto dialoga con la viabilità pedonale e veicolare, ferroviaria e marittima, nel tentativodi confutare le discontinuità attuale del paesaggio urbano e naturale di Rafina. La città, unvecchio insediamento di rifugiati nel passato, è situata fra il pedecollinare di Pendelikon el’estuario di un fiume che genera un rilievo ben visibile. Oggi la cittadina è considerata ilsecondo porto più importante dell’Attica, sviluppato allo stesso tempo in posto di mare difrequenza turistica. Di conseguenza, è difficile che allo stato attuale la città possa mantenerel’equilibrio fra il carattere e le sue funzioni esclusivamente residenziali con la condizionedisordinata relativa ai suoi dintorni. La più vasta zona di Rafina (Messogeia di Atticaorientale) è stata sviluppata molto in fretta e in modo caotico, dovuto anche alla costruzionedel nuovo aeroporto di Atene, e l’insediamento di nuove strutture per i giochi olimpici congrandi infrastrutture a grande scala di contorno. Gli obiettivi principali del progetto proposto: • il riordino dei nuovi accessi della città sia da terra ferma che dal mare; • la riorganizzazione del sistema della viabilità e dell’area portuale; • la restituzione di continuità della città con gli elementi naturali/paesaggio, delle montagne

e del mare.

VECCHIE CITTA’ E GENTE NUOVA: RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA DI PIAZZA MERCATO A NAPOLI Prof. Giovanni De Franciscis - Università di Napoli “Federico II”

Lo studio raccoglie alcuni progetti per configurare nella città di Napoli; spazi tesi adintrodurre una nuova concezione della piazza mercato e creare qualche cosa di innovativo. Ipunti interessanti da considerare nel processo di progettazione: • facilitare lo sviluppo della civile convivenza fra gente di culture diverse con la gente

locale; • creare luoghi compatti come quelli che abitualmente si trovano nelle città di mare come

Napoli; • creare dei luoghi in cui ognuno possa riconoscersi e sentirsi pienamente integrato, sia da

quanti vi sono già da lungo tempo radicati, sia da quanti solo recentemente vi si sonostabiliti, portando con sé il loro patrimonio di civiltà e memorie.

L'obiettivo principale del progetto è quello di introdurre nuovi schemi per laprogettazione di luoghi in cui possa ancora alimentarsi l’interazione fra la gente e lacomplementarità fra diverse culture, la progettazione cioè di “luoghi che ogni uomo puòabitare”. Da queste considerazioni emergono alcuni elementi che possono orientare la progettazione,tradurre in fisicità spaziale alcuni caratteri culturali, psicologici ed antropologici, presentinella società contemporanea. Fra i progetti elaborati in un insieme così complesso disollecitazioni, ne vengono estrapolati e presentati alcuni che più da vicino sembrano rifletterequeste istanze: • l’incontro: il Centro di ritrovo; • la conoscenza: il Centro di formazione con biblioteca e spazi espositivi; • lo scambio: il Centro Commerciale; • la riflessione: il luoghi di culto.

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L’AREA SCOLASTICA DI S. CONCORDIO IN LUCCA: UNA PROPOSTA DI RIGENERAZIONE URBANA

L’area di studio: La proposta di riqualificazione ha come scopo il miglioramento dell’areascolastica che soffre a causa del notevole degrado dell’ambiente costruito e non. Il quartiere di S. Concordio è situato a sud della città di Lucca e si presenta con problemi simili a tantealtre aree di periferia urbana. La strategia del progetto urbano L'analisi dell’intera zona suggerisce che la forma ed il carattere dell'ambiente urbano e degli edifici scolastici allo stato attuale dovrebbero costituire la base per le strategie progettuali daconsiderarsi nei seguenti punti chiave: • identità e immagine del luogo; • accessibilità e viabilità; • spazi pubblici attraenti; • funzioni d’uso di tipo misto. Schema del progetto urbano La strategia progettuale è basata su varie componenti, quali le vie, gli spazi pubblici, icollegamenti ed il movimento pedonale. Il concetto principale per il progetto urbano simanifesta prevalentemente con un collegamento pedonale con il centro urbano e la spazialità di una piazza che rafforza e determina l’inserimento di nuove costruzioni che sostanzialmentela formano. Il portico pedonale proposto potrebbe migliorare la permeabilità nella zona eallo stesso tempo creerebbe condizioni ottimali in termini bioclimatici a vantaggio della scuola di “Leonardo da Vinci”. Il progetto proposto incoraggia la riabilitazione ed larimodellazione degli edifici scolastici preesistenti, migliorando sia gli spazi interni che quelli esterni. Questo permetterebbe di definire al meglio lo spazio urbano, mentre gli edificiscolastici recuperati dovrebbero generare un ambiente di grande vivibilità e polo di attrazioneper l’esterno. Inoltre, gli spazi pubblici dovrebbero suggerire la possibilità di inserimento di attività appropriate a servizio della zona e dell’ambiente circostante così come per il restodella città.

Prof. Dimitra Babalis - Dipartimento di Ingegneria Civile – Università degli Studi diFirenze

Hanno inoltre partecipato alla Mostra: Prof. Andrea Del Bono Università degli Studi di Firenze Prof. Philip Geoghegan University College of Dublin Mostra a cura di Antonio Capestro

Testi dei sommari rivisti e tradotti dall’inglese da Dimitra Babalis