Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (seconda versione)

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Strategia di comunicazione Gianni Florido e la Provincia di Taranto Semantica dei nuovi media: il wiki-vocabolario (seconda edizione) Giulianova, 11 gennaio 2011 Strumenti e linguaggi per l’analisi dei nuovi media Dino Amenduni, Proforma

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Questa presentazione è la prima parte di un processo che sarà lungo e in continuo divenire: la definizione del vocabolario dei nuovi media: cinquanta parole chiave che spiegano l’universo di questo pezzo di mondo della comunicazione e ne intrecciano dinamiche e metodi di studio(psicologia, sociologia, semiotica, applicazione, comunicazione aziendale, istituzionale, politica). La prossima release è il 28 febbraio 2011, per suggerimenti: [email protected]

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  • 1. Strategia di comunicazione Gianni Florido e la Provincia di Taranto Semantica dei nuovi media: il wiki-vocabolario (seconda edizione) Giulianova, 11 gennaio 2011 Strumenti e linguaggi per lanalisi dei nuovi media Dino Amenduni, Proforma
  • 2. Chi parla? Mi chiamo Dino Amenduni Ho 27 anni, sono laureato in psicologia del lavoro (triennale), della comunicazione (specialistica) e ho un master in marketing Sono il responsabile dei nuovi media e consulente per la comunicazione politica a Proforma, agenzia di comunicazione di Bari, mia citt natale, da cui non mi sono mai allontanato
  • 3. Chi parla? Sono il responsabile dei social media di Nichi Vendola ( Link alla pagina FB di Nichi ) Sono stato coordinatore di EmiLab , staff di 150 volontari under30 a supporto di Michele Emiliano, sindaco di Bari, (PD, Amministrative 2009) Nel poco tempo libero che mi rimane sono giornalista musicale, e blogger sul Fatto Quotidiano ( link al blog )
  • 4. Di che si parla? Oggi proseguiamo con un esperimento Ho colto loccasione di questa testimonianza per proseguire un processo che sar lungo e in continuo divenire: la definizione del vocabolario dei nuovi media Cinquanta parole chiave che spiegano luniverso di questo pezzo di mondo della comunicazione e ne intrecciano dinamiche e metodi di studio (psicologia, sociologia, semiotica, applicazione, comunicazione aziendale, istituzionale, politica)
  • 5. Vocabolario o esperimento? Un vocabolario (o unenciclopedia) lemblema della conoscenza oggettiva, incontestabile e immodificabile Lesperimento invece il luogo della ricerca, dellevoluzione, talvolta dellindefinito, della sorpresa e del progresso Come si fa a fare un esperimento su un vocabolario? In realt, gi successo, Wikipedia Sulla storica diatriba tra enciclopedia e Wikipedia stata gi operata una ricerca (2005): qual il testo pi attendibile? Ecco unanalisi: Link all'articolo di Punto Informatico
  • 6. Gennaio 2011, edizione #2 La prima edizione di questo vocabolario stata presentata allUniversit di Bari il 26 novembre 2010 stata poi pubblicata su Slideshare, social network che permette di condividere presentazioni ( link a Slideshare ) Ho chiesto agli studenti e ai lettori dello slideshow di darmi consigli per migliorare il lavoro Un suggerimento ricevuto da pi persone stato: spiega meglio le 50 parole . Ho dunque inserito un commento per ogni termine del vocabolario. Cos far anche con questo lavoro, la terza edizione sar online il 28 febbraio 2011
  • 7. Parola #1 e filosofia dellesperimento La prima espressione racchiude il senso di questo esperimento Perpetual beta Ogni processo che nasce nel mondo dei social media (e pi in generale di Internet), , infatti, soggetto a continui cambiamenti e aggiustamenti nel tempo. Pensate a Google o a Facebook: quante novit ci sono dalla prima volta in cui avete usato questi strumenti?
  • 8. Parola #2 Onest Dire la verit lunico sistema per avere un seguito sul web. Le bugie sono facilmente rintracciabili e, quando scoperte, divengono la causa di boomerang comunicativi difficilmente recuperabili
  • 9. Parola #3 Credibilit Va insieme allonest e ne il suo prodotto pi puro. Per essere ascoltati allinterno di un contesto in cui le informazioni sono iperabbondanti (e non tutte di qualit) bisogna dire cose che appaiono vere, oggettive, non confutabili. O opinioni basate su elementi facilmente reperibili da tutti
  • 10. Parola #4 Coraggio Dire ci che dicono gli altri non un vantaggio. Essere maggioranza silenziosa non cambier la storia (della Rete). Usare linguaggi e retoriche di altri strumenti non ci permetter di emergere. Che il mittente sia un blogger o una multinazionale, cambia poco: bisogna stupire, e spesso ci si riesce con lonest
  • 11. Parola #5 Empatia Su Facebook ci interessiamo delle storie degli altri, di ci che dicono ma anche delle loro biografie. Se chi vuole arrivare a noi non si interessa sinceramente di ci che siamo, noi guarderemo altrove. Non esiste empatia artificiale o paracula, il sentimento deve essere genuino
  • 12. Parola #6 Delega C probabilmente qualcuno (magari molto pi giovane) che conosce gli strumenti meglio di noi. Diamo loro una possibilit, una responsabilit, la potenza di una visione. Ascoltiamo ci che ci dicono, anche se ci sembra assurdo. I paradigmi cambiano troppo in fretta per tenerli dentro un unico schema concettuale
  • 13. Parola #7 Studio Facebook esisteva quattro anni fa? Ed possibile stabilire oggi su quale strumento passeremo le nostre giornate fra quattro anni? Bisogna non smettere mai di imparare. E il modo migliore di imparare osservare gli altri mentre usano gli strumenti, o usarli in prima persona ( learning by doing )
  • 14. Parola #8 Dialogo I mercati sono conversazioni (Cluetrain Manifesto, 2000). Ci fidiamo pi dei commenti dei nostri amici che della pubblicit. Parliamo di prodotti commerciali senza che nessuno ce lo chieda. O gli attori della comunicazione entrano nel dialogo, o saranno ignorati se useranno stili unidirezionali e messianici
  • 15. Parola #9 Apertura Tutte le organizzazioni sono fatte dalle persone che ci vivono. Bisogna aprire le porte allo sguardo di altre persone che vogliono sapere quali sono le regole, le debolezze, i segreti. Bisogna condividere i dati. La condivisione genera condivisione, dunque passaparola positivo, dunque meccanismi efficaci di marketing
  • 16. Parola #10 Reversibilit La velocit con cui possibile fare cambi in corsa sul web tale da autorizzare esperimenti anche su siti ufficiali, test e verifiche, anche fallimenti che poi possono essere facilmente assorbiti e diventare occasione di rilancio. Niente per sempre, tutto scorre troppo velocemente perch ci si possa preoccupare della pervasivit del tempo
  • 17. Parola #11 Irreversibilit Ma vero anche il contrario. Tutto ci che realizzato sul web lascia una traccia. Anche la cancellazione massiccia (o la censura) non mai definitiva. Se si pensa di nascondere qualcosa e far finta di niente, si commette un errore. Meglio affrontare i problemi e risolverli prima che diventano pi grandi e si spostano fuori dal web
  • 18. Parola #12 Emozione A che serve la comunicazione di plastica? Ci siamo abituati a tutte le forme di marketing tradizionale. Serve qualcosa in pi. Perch sia possibile necessaria lempatia, ossia la necessit di essere allineati dal punto di vista di ci che si prova. Bisogna saper trasmettere emozioni, il mittente deve essere emozionato almeno quanto il destinatario
  • 19. Parola #13 Media tradizionali La distanza tra online e offline, tra nuovi media e vecchi media, non ha pi senso. Facebook uno dei principali strumenti consultati dai giornalisti, Twitter arriva prima delle agenzie di stampa, nei TG vediamo sempre pi spesso video da Youtube. Il web 2.0 condiziona lagenda setting contemporanea
  • 20. Parola #14 Facebook 500 milioni di utenti, 50 miliardi di valore, crescita ancora esponenziale in molti paesi del mondo, 17 milioni di iscritti in Italia (un abitante su 4, il 65% degli utenti della Rete). stato gi realizzato un film sulla sua nascita. Per molti, stata la chiave del successo di Obama. Serve altro?
  • 21. Parola #15 Esclusiva Se voglio sapere ci che dicono le agenzie di stampa, leggo i giornali. Se voglio le interviste ai politici, guardo la TV. Se voglio i talk show, guardo i programmi di approfondimento. Se voglio la pubblicit, guardo gli spot. Il web deve essere il posto dove comunicare ci che non possibile altrove
  • 22. Parola #16 Inclusivit Non il contrario dellesclusiva; pu anzi diventarne un sinonimo. Condividere uninformazione in esclusiva con un gruppo di persone accresce il senso di comunit, lintegrazione, lempatia, il sentirsi parte di un unicum. Dunque, avvicina chi parla e chi ascolta, chi comanda e chi comandato, chi vende e chi compra
  • 23. Parola #17 Tempo Una parola dal doppio significato. Quello volatile del mondo di Internet, dove tutto diventa vecchio in poche ore. Ma anche quello lungo dellimpegno e della costanza necessari (pi degli investimenti economici) per riuscire a sfondare e a ottenere gli obiettivi di comunicazione definiti
  • 24. Parola #18 Lavoro Il web 2.0 non il luogo delle furbizie. A lavoro segue risultato; a mancanza di lavoro segue mancanza di risultato. Allo stesso tempo i social media sono meritocratici dal punto di vista professionale. Chi lavora ottiene un risultato (a meno che non comunichi prodotti o servizi impossibili da comunicare. L non c niente da fare)
  • 25. Parola #19 Staff Nessuna strategia comunicativa pu essere frutto del lavoro di una persona sola. Questo vero sempre, ancora di pi sul web, dove non basta comunicare, necessario ascoltare (e forse anche pi importante della comunicazione in s). E serve produrre contenuti con costanza e frequenza. Serve una redazione, per qualunque impresa comunicativa
  • 26. Parola #20 Idee Ogni pensiero creativo potenzialmente pi facile realizzare sul web. Si pu chiedere aiuto allesterno, si pu lavorare a costo zero su contenuti video, testi, foto, sulla distribuzione e la comunicazione dei contenuti. Per questo motivo non bisogna avere paura di proporre tante idee, anche a rischio di bocciature: pi facile vederle realizzate
  • 27. Parola #21 Tag la strada per collegare i contenuti ai protagonisti (persone, gruppi, aziende, organizzazioni). il modo per riconoscere un merito o la paternit di qualcosa che successa nel mondo dei social media. un sistema per comunicare a pi gruppi di appartenenza con un solo gesto. un meccanismo inclusivo.
  • 28. Parola #22 Scrittura il formato comunicativo che armonizza ogni sforzo prodotto sui social media. Che sia un post di blog, un commento, una tag, unannotazione, un feedback, un sottotitolo, non si prescinde dalla forma scritta che per in evoluzione. Si va verso la forma scritlata, a unibridazione scritto-parlato
  • 29. Parola #23 Passaparola I social media hanno messo gli steroidi al passaparola. La trasmissione virale di informazioni favorita ed esaltata da meccanismi di condivisione sociale. Un commento pu essere letto da migliaia di persone e orientare atteggiamenti e comportamenti. L80% degli acquirenti USA hanno dichiarato di considerare i commenti degli utenti decisivi nei comportamenti di acquisto dei prodotti.
  • 30. Parola #24 Feedback Se un contenuto piace, si capisce subito; se un contenuto non funziona, si fa in tempo a eliminarlo o a modificarlo; se un contenuto dannoso, genera un passaparola negativo ben pi rapido e pericoloso dei circoli virtuosi positivi. Comunque la si veda, il feedback dellutente unoccasione di ricerca, confronto, progresso. A costi quasi nulli
  • 31. Parola #25 Coda lunga La legge economica che regola i mercati dei beni immateriali e dunque le economie di distribuzioni di prodotti e servizi al tempo di Internet. I costi di gestione crollano, crescono invece le occasioni di conservazione di prodotti che nellera analogica rappresenterebbero un costo. Cambia la configurazione del rapporto domanda-offerta, cambia il marketing, cambia leconomia mondiale
  • 32. Parola #26 Link Ogni contenuto legato a un luogo virtuale. Dunque, anche se sommerso da milioni di fatti analoghi, coincidenti, riprodotti in modo semplificato, distorto, corretto, c sempre un posto dove ci che cerchiamo pu essere rintracciato. E poi condiviso, copiato, incollato, reso importante e di valore per Google
  • 33. Parola #27 Google Da l nascono tutte le ricerche. Ha esaltato il ruolo del link, del collegamento, del riconoscimento di credibilit di un contenuto. Non solo un motore di ricerca ma unazienda che investe e innova in settori strategici, anche fuori dalla rete. Ed un modello aziendale anche nella gestione del personale
  • 34. Parola #28 Autoregolazione Se vero che il web tende a estremizzare e polarizzare le opinioni, altrettanto vero che quando i luoghi della rete sono frequentati da masse critiche, i protagonisti delle sociosfere creano meccanismi semi-automatici di regolazione. Come Wikipedia, dove gli errori e le inesattezze sono controllati e corretti dagli utenti
  • 35. Parola #29 Saggezza della folla una teoria, creata da James Surowiecki (2005), secondo cui lunione delle valutazioni e delle opinioni di utenti non esperti restituisce valori pi corretti dal punto di vista scientifico rispetto al parere di un gruppo ristretto di esperti. Applicato al web, vuol dire che ogni gruppo professionale pu aprire allesterno e acquisire informazioni a costi molto bassi, semplicemente ascoltando il pubblico
  • 36. Parola #30 Youtube Il mezzo video il grande protagonista del web 2.0. Realizzare un video, al giorno doggi, unoperazione che tutti possono eseguire con qualsiasi tipo di strumento (dal telefonino a una camera professionale). Anche la distribuzione oramai gratuita. La qualit non conta quanto il timing, la velocit di pubblicazione o lintuizione che dietro lidea. E la viralit pi facile, perch il mezzo video cognitivamente pi facile da fruire
  • 37. Parola #31 Smartphone Internet esce dai computer, il web esce dai browser. Laccesso ubiquitous favorisce e modifica lesperienza di utilizzo e le possibilit di relazione e interazione. Dispositivi come i-Phone, Blackberry o i nuovi cellulari con Android vivono una nuova antropologia della comunicazione: si ragiona per app, per specifiche applicazioni e non per lesperienza totalizzante e talvolta caotica della rete
  • 38. Parola #32 Democrazia I social media favoriscono i meccanismi democratici. Da casi estremi come Wikileaks a quelli pi tradizionali c