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SELEZIONE: VALUTAZIONE E SCELTA DEI RIPRODUTTORI

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SELEZIONE:

VALUTAZIONE E

SCELTA DEI

RIPRODUTTORI

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Il miglioramento genetico degli animali di interesse

zootecnico è basato sulla scelta dei riproduttori.

La valutazione dei riproduttori si può distinguere

in:

a) fenotipica: morfologia dell’animale;

b) funzionale: produttività;

c) genotipica: origine e potenzialità genetiche.

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In effetti la valutazione di un riproduttore è una

valutazione geno-morfo-funzionale (o integrale)

che tiene conto contemporaneamente:

a) genealogia (caratteristiche e produttività dei

suoi ascendenti);

b) sue caratteristiche e perfomances;

c) caratteristiche morfologiche, produttive e

genetiche che trasmette ai propri discendenti.

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INDIVIDUAZIONE DEL RIPRODUTTORE

Quando si prevede di impiegare un determinato

animale per la riproduzione è indispensabile la sua

identificazione:

1) risalire ai suoi ascendenti per definirne la

purezza di razza (certificato genealogico);

2) accertare la paternità e la maternità (conferma

dei genitori);

3) controllare che sia sano.

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CERTIFICATO GENEALOGICO

Per la maggior parte delle specie animali di interesse

zootecnico sono funzionanti i Libri Genealogici (L.G.).

Il certificato genealogico rappresenta la documentazione

ufficiale dell’identità dell’animale, della razza di

appartenenza, della data di nascita e dei contrassegni che

lo contraddistinguono (marche auricolari, tatuaggi, segni

particolari, pezzature o fotografia).

Inoltre si può rilevare la genealogia evidenziando: nomi,

caratteristiche morfologiche (punteggiatura) e produttive

(kg di latte per lattazione; accrescimenti medi giornalieri

e/o pesi alle diverse età; performances funzionali) degli

ascendenti fino alla 4a-5a generazione.

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CONTROLLO DELLA PATERNITA’

E’ un controllo fondamentale per salvaguardare la

purezza delle razze iscritte ai Libri Genealogici e

le azioni di miglioramento, evitando errori di

registrazione o frodi per sostituzione di soggetti,

con attribuzione di paternità o maternità errate.

I Libri Genealogici pretendono che tutti i

riproduttori, o meglio la terna figlio-padre-madre,

sia sottoposta al test del DNA o al controllo dei

gruppi sanguigni.

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CONTROLLO SANITARIO

I soggetti di entrambi i sessi da destinare alla

riproduzione devono essere sani, esenti da malattie

infettive o diffusive (afta, tubercolosi, brucellosi,

anemia infettiva equina, morva, etc.) e da malattie

della sfera genitale (tricomoniasi, leptospirosi,

vibriosi, morbo coitale maligno, etc.).

I riproduttori maschi inoltre devono essere

sottoposti ad accurata visita dei genitali ed a

valutazione del materiale seminale (fertility test,

esame morfometrico, etc.).

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VALUTAZIONE FENOTIPICA

Il fenotipo è il complesso delle caratteristiche che

l’individuo manifesta con la sua “esteriore

conformazione” e con le sue “performances”

relativamente ai caratteri morfologici, fisiologici e

funzionali propri della razza e del “ceppo o linea” di

appartenenza.

Pertanto il fenotipo di un riproduttore deve

avvicinarsi al “tipo ideale” della sua razza sia

morfologicamente che attitudinalmente.

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La sua valutazione si realizzerà con un esame

diretto valutando i parametri propri:

della specie

della razza o TGA

tipo morfologico

tipo costituzionale

tipo funzionale o attitudinale.

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Si ricorre a rilevazioni morfologiche (peso,

statura, proporzioni diametriche, etc.), fisiologiche

(sviluppo, precocità, controllo sanitario, etc.) e di

funzionalità (nei maschi: scioltezza dei movimenti e

dell’impennata, la mascolinità, l’assenza di difetti

nell’apparato riproduttore).

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Per la valutazione si deve tener conto degli

“standards” di razza, delle “punteggiature”

effettuate dagli esperti di razza e delle

qualifiche assegnate, delle caratteristiche

morfologiche e di funzionalità richieste dai L.G.

di appartenenza.

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VALUTAZIONE FUNZIONALE

E’ fatta tenendo conto delle capacità produttive dell’animale.

Non tutte le produzioni, però, sono valutabili nel maschio (es. il latte), per cui in tal caso la valutazione funzionale è fatta “indirettamente” evidenziando le produzioni delle ascendenti in linea femminile.

La valutazione funzionale si basa sui controlli funzionali, cioè sul controllo periodico delle produzioni, eseguito per tutta la durata della carriera produttiva dell’animale.

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Nel caso del latte, si controlla, a scadenze mensili,

la produzione delle mungiture effettuate nell’arco

delle 24 ore, rilevando con una campionatura anche

il tenore in grasso e proteine.

A fine controlli la produzione è calcolata per

l’intera lattazione indicandone: l’anno del controllo,

la progressione (1a- 2a lattazione), l’età del parto, i

Kg di latte prodotto, il contenuto medio

percentuale in grasso, i corrispettivi Kg di grasso,

il contenuto medio percentuale di proteine, il

numero delle mungiture giornaliere.

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Nel caso della carne i controlli funzionali

mirano a definire la velocità di

accrescimento, la precocità e gli

accrescimenti giornalieri, oltre che la

produzione totale di carne a fine carriera.

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Nel caso della valutazione funzionale dei cavalli da

corsa (trottatori e galoppatori) i controlli

funzionali sono rappresentati dalle corse classiche

cui gli stessi animali partecipano.

La scelta del cavallo futuro stallone si avvale dello

studio delle performances (numero delle corse

effettuate, numero delle vittorie, numero di

piazzamenti, la categoria delle corse disputate, le

somme vinte in carriera) rilevate nel corso della

carriera agonistica, fatte salve le pregiudiziali di

ordine fenotipico e genealogico.

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VALUTAZIONE GENOTIPICA

Il valore genetico di un individuo è determinato dai geni che esso trasmette ai suoi discendenti e si stima in base all’effetto medio che questi geni hanno nella discendenza (ottenuta in accoppiamenti a caso).

La valutazione genotipica di un riproduttore tende ad evidenziare il suo genotipo, cioè a definire se le sue caratteristiche fenotipiche sono trasmissibili alla propria discendenza.

La valutazione del valore genetico di un animale, per quanto riguarda un carattere quantitativo, è possibile attraverso l’esame del fenotipo dell’animale stesso e/o dei suoi parenti.

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TEST DI VALUTAZIONE

1) Indice pedigree: si basa sulle performances

produttive e le caratteristiche genetiche e

morfologiche degli ascendenti;

2) Performance test (o prova individuale): si basa

sulle performances di un animale rispetto ad altri

soggetti mantenuti nelle stesse condizioni di

allevamento e alimentazione;

3) Sib test (o prova dei fratelli): si basa sulle

performances e le caratteristiche genetiche e

morfologiche dei suoi collaterali;

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4) Progeny test: si basa sulle performances e le

caratteristiche genetiche e morfologiche dei suoi

discendenti;

5) Combined test: si basa sulle performances e le

caratteristiche genetiche e morfologiche dello

stesso individuo, dei suoi ascendenti, collaterali e

discendenti;

6) Animal model: si basa sulle performances e le

caratteristiche genetiche e morfologiche di tutti i

riproduttori, controllati, della stessa popolazione

di appartenenza del soggetto.

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INDICE PEDIGREE

(EBV – Estimated Breeding Value)

E’ la stima del valore genetico di un individuo

valutata in base al contributo che ci si attende

abbia ricevuto dal padre e dalla madre.

EBVi = ½ (EBVp + EBVm)

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E’ spesso utilizzato per individuare quali animali

devono essere avviati ad una prova di progenie o di

performance.

Solo produzioni che si ripetono nelle varie

generazioni possono considerarsi trasmissibili alla

discendenza; produzioni elevate sporadiche possono

dipendere da fattori ambientali e soprattutto da

regimi alimentari di “forzatura”.

Ricorda il coefficiente di consanguineità!!!

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IL PERFORMANCE TEST

E’ il metodo di stima del presunto valore genetico

di un animale sulla base delle caratteristiche che

egli presenta e delle prestazioni (o produzioni), che

egli sa dare.

E’ attendibile solo per i caratteri di media o alta

ereditabilità, cioè caratteri per i quali si può avere

quasi la certezza della loro trasmissione ai

discendenti (velocità di accrescimento, indici di

conversione, etc.).

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E’ idoneo per i caratteri suscettibili di misurazione

diretta come gli accrescimenti ponderali

giornalieri, la rapidità di accrescimento e la

precocità, l’indice di conversione degli alimenti, e

nei suini per la valutazione delle caratteristiche

delle carcasse attraverso lo spessore del lardo

dorsale misurato con sonde meccaniche o

elettriche ad ultrasuoni alle varie età di

ingrassamento.

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E’ impiegato per la valutazione dei tori di razze da

carne o degli arieti.

Si esegue rilevando gli accrescimenti ponderali e gli

indici di conversione di un certo numero di soggetti

della stessa età, scelti secondo i criteri di

selezione programmata ed allevati nelle medesime

condizioni ambientali. Saranno selezionati gli

animali che hanno avuto le migliori performances e

che ovviamente hanno le migliori caratteristiche

morfologiche e funzionali.

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E’ adatto anche per la scelta dei torelli di razze

lattifere da mettere in “prove di progenie”. Infatti

anche nelle razze lattifere si richiede velocità di

accrescimento e soprattutto precocità.

Il performance test è un test di semplice

realizzazione, dai costi limitati e dai tempi di

attuazione inferiori rispetto agli altri test.

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IL SIB TEST

Definito anche “Prova dei fratelli”, è un test che

consente di stimare in modo indiretto il valore

genetico di un riproduttore attraverso la

valutazione dei suoi collaterali in linea diretta

(fratelli o sorelle piene, contemporanei), sulla base

che questi hanno gli stessi ascendenti (e quindi

parte dei geni in comune) e che sugli stessi si

possono fare anche “prove post mortem” relative

alle rese di macellazione.

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E’ adottato dall’ANAS per la valutazione genetica

dei verri.

Le rilevazioni sono effettuate su un fratello pieno,

castrato (che deve essere il secondo miglior

maschio della nidiata), e le due migliori sorelle

piene del soggetto da testare.

I fratelli pieni (costituenti una banda) devono

essere della stessa nidiata, avere lo stesso peso

vivo iniziale e finale (155 kg) e sono controllati

nello stesso periodo, dalla nascita fino alla

macellazione.

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I controlli interessano la velocità di accrescimento

ed il consumo di alimenti, da vivi e quindi le rese di

macellazione, la percentuale di tagli carnosi, i pesi

delle cosce, coppe con osso, lombate e spalle a

caldo, lo spessore del lardo; e dopo la consegna

delle cosce al prosciuttificio, il peso delle stesse

prima e dopo la prima fase di salatura.

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I dati produttivi di due sorelle ed un fratello pieno

di ogni verro candidato vengono raccolti presso un

centro genetico e analizzati con un Multiple Trait-

BLUP Animal Model con diversi modelli per ciascun

carattere.

Il valore di ciascun carattere sarà espresso da un

indice definito parziale.

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1.Indice Incremento Medio Giornaliero: il valore genetico del verro per la velocità di accrescimento durante la prova rispetto alla media dei valori genetici dei verri nati nel 1993 (base fissa). E’ espresso in grammi.

2. Indice Lardo: il valore genetico del verro per lo spessore del lardo misurato al macello sulla mezzena in corrispondenza del muscolo gluteo medio. E’ espresso in mm ed è riferito alla base 1993.

3. Indice Tagli Magri: il valore genetico del verro per il peso totale di coppa e lombi. E’ espresso in kg ed è riferito alla base 1993.

4. Indice Calo: il valore genetico del verro per la perdita del peso delle cosce durante la prima salagione in prosciuttificio. E’ espresso in grammi ed è riferito alla base 1993.

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5. Indice Cosce: il valore genetico del verro per il peso

delle cosce a caldo. E’ espresso in kg ed è riferito alla base

1993. Non entra nella formazione dell’Indice genetico

totale.

6. Indice di Conversione Alimentare: il valore genetico del

verro per il rapporto tra peso del mangime consumato e

accrescimento ponderale. E’ espresso in unità ed è riferito

alla base 1993. Non entra nella formazione dell’Indice

genetico totale.

7. Indice Grasso Intermuscolare Visibile: il valore

genetico del verro per la probabilità di avere cosce con

grasso intermuscolare visibile (Grassinatura). E’ espresso in

unità di deviazione standard ed è riferito alla base genetica

1993. E’ calcolato solo per la razza Duroc italiana per la

quale fa parte dell’Indice genetico totale.

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Indice Genetico Totale o Indice di Selezione

Esprime il valore genetico di un candidato per un

genotipo aggregato che combina caratteri di economia

di allevamento (Incremento Medio Giornaliero), di

qualità della carcassa (Tagli Magri e Lardo) e di qualità

della carne (Calo di prima salagione e Grasso

Intermuscolare Visibile) in proporzioni che

corrispondono agli obiettivi di selezione del Libro

genealogico.

E’ espresso in unità di deviazione standard senza alcun

riferimento ad una base genetica (base mobile). La

media di popolazione dell’indice di selezione è sempre

0,67.

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PROGENY TEST o PROVA DI PROGENIE

Si basa sulla stima del valore genetico di un

individuo mediante il controllo di un gruppo di figli

e/o figlie.

Si adatta per i caratteri a bassa ereditabilità e

per quelli che si esprimono in un solo sesso (es.

latte e uova).

Il Progeny test è oggi alla base della scelta dei tori

di razza lattifera.

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Vitello in Performance test

nascita: reclutato in base all’indice pedigree

2 mesi: inizio performance test

12 mesi: scelta in base al performance test

Toro in

Progeny test

da 12 a 24 mesi: prelievo e distribuzione seme (devono

essere inseminate almeno 600 vacche scelte a caso)

da 2 a circa 6 anni: nascita delle figlie, parto

delle figlie e chiusura lattazione delle figlie

Toro in attesa esito

Progeny test

dopo i 5/6 anni: valutazione del riproduttore e successiva

distribuzione del materiale seminale se la valutazione è positiva

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Il valore genetico dei riproduttori stimato con il

Progeny test, riguarda sia la quantità di latte che il

titolo in grasso e il contenuto in proteine, senza

trascurare l’aspetto morfologico e funzionale.

Dal momento che la lattazione di una bovina e la

qualità del latte prodotto sono la risultante del

valore genetico del padre, del valore genetico della

madre e delle influenze dovute alle condizioni

ambientali: il Progeny test deve isolare solo

l’influenza del valore genetico del padre.

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Per questo, la prova deve essere condotta su un

elevato numero di figlie, nate da altrettante madri

inseminate casualmente (senza sceglierle) e

allevate in più allevamenti.

Si paragona la produzione media della prima

lattazione delle figlie del toro da testare con le

produzioni medie delle loro coetanee e

contemporanee al parto, allevate nello stesso

allevamento (o nella stessa zona), figlie di altri

tori.

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Per quanto riguarda il confronto

figlie/contemporanee relativamente alla

morfologia, i dati sono ottenuti usando un sistema

di elaborazione analogo a quello utilizzato per il

latte ed i caratteri presi in considerazione sono

quelli rilevati dagli esperti di razza in fase di

punteggiatura e riguardano l’aspetto generale, la

conformazione e l’apparato mammario.

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IL COMBINED TEST

Permette la valutazione genetica di un riproduttore attraverso la rilevazione delle caratteristiche del suo fenotipo e di quello dei suoi ascendenti, collaterali e discendenti, dando un differente “peso” alle deviazioni rilevate in ciascun individuo.

E’ il caso della valutazione delle lattifere in cui si tiene conto oltre che dei suoi dati fenotipici, di quelle delle figlie e delle collaterali (sorellastre e zie).

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BLUP - ANIMAL MODEL

BLUP: Best Linear Unbiased Prediction cioè la migliore previsione lineare non distorta.

Il BLUP è un metodo che riesce a stimare

contemporaneamente il valore genetico (per i

caratteri fenotipici quantitativi oggetto di esame)

di tutti gli individui (di entrambi i sessi) di una

popolazione, basandosi:

1) sulle relazioni di parentela di tutti gli animali

2) su tutte le informazioni disponibili (produttive,

morfologiche o altro) di tutti gli animali controllati

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tenendo nello stesso tempo conto:

a) dell’effetto ambientale

b) dell’effetto genetico individuale.

In tal modo si isolano gli effetti ereditari

(trasmissibili) da quelli ambientali (non

trasmissibili).

Il modello statistico ottimale da utilizzare con il

metodo BLUP si è dimostrato l’Animal Model, che

includendo la matrice di parentela di tutti gli

animali della popolazione, fornisce l’indicazione del

valore genetico di tutti i riproduttori presenti.

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La metodologia BLUP – Animal Model è usata

per la valutazione genetica simultanea di

riproduttori della stessa razza per i

caratteri quantità latte, % grasso e proteine

ed anche per quanto riguarda i caratteri

morfologici, la mungibilità delle vacche, etc.