SEETA Lezione 3.12 - ... · Corso di Geografia antropica ‐03/12/10 Amsterdam Barcellona Bilbao...
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CittCittàà emergenti, Cittemergenti, Cittàà creative, Smart city creative, Smart city ……Corso di Geografia antropica ‐ 03/12/10
Amsterdam
Barcellona
Bilbao
Bordeaux
Genova
Amburgo
Lisbona
Marsiglia
Valencia
Rotterdam
1. Alcune definizioni e riflessioni sul concetto 1. Alcune definizioni e riflessioni sul concetto di CREATIVITAdi CREATIVITA’’
2. Alcuni esempi di cittàCREATIVE/ EMERGENTI
Corso di Geo
grafia antropica ‐Prof. Fulvio Ad
obati
CreativitCreativitàà
Cos’è la “Creatività“ ?
E’ una nuova declinazione dell'innovare.
E' creativa non solo la città che si prepara al futuro, ma ne diventa un consapevole
laboratorio, dove si elaborano idee di cambiamento.
E' creativa l'urbanistica che non si limita a creare vie d'uscita dalle crisi quando si
presentano, ma in qualche misura le anticipa riformulando i problemi,
reinterpretando i territori, ridefinendo gli obiettivi, immaginando nuove
configurazioni nello spazio.
Da “Urbanistica creativa. Progettare l'innovazione delle città” 2008a cura di Roberto Bobbio
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“...proseguirò il mio racconto parlandovi delle grandi città come di quelle minori. Perché la
maggior parte della città che in precedenza erano grandi sono diventate insignificanti; e
quelle che oggi sono potenti erano un tempo irrilevanti. Quindi parlerò ugualmente di
entrambe, convinto che la felicità umana non prosegue mai a lungo in uno stesso posto”.
(Erodoto, Le Storie)
[...] Siamo di fronte ad un processo creativo, quando si generano nuovi risultati o nuove
modalità di organizzazione del lavoro attraverso la riconfigurazione degli schemi di analisi e
di produzione da tempo consolidati. In un processo creativo gli elementi preesistenti
(frutto di conoscenze solide e strutturate) si riorganizzano in nuove combinazioni,
attraverso associazioni e dissociazioni cognitive, producendo un risultato nuovo e utile.
(Milano città creativa, Milano, AMADASI,G. e SALVEMINI, S. (2005))
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una parola seria il cui uso va sottratto all'abuso
La creatività è un carattere saliente del comportamento umano, evidente in alcuni individui capaci di riconoscere, tra pensieri e oggetti, nuove connessioni che portano a innovazioni e a cambiamenti.
La creatività non è produzione di cose nuove, ma fedele ancella del "sorprendente"
La creatività ha inoltre parentela con gli orli e talvolta con gli abissi della follia. "Lo spirito creativo è al di là dell'opposizione tra normale e anormale e può essere metaforicamente rappresentato come la perla che nasce dal difetto della conchiglia”
Un ultimo requisito è l'ingenuità, una parola latina che viene da in‐genuus, nato libero, dove in gioco non è la libertà di, ma la libertà da tutti i condizionamenti
“ Parole Nomadi “ Umberto GalimbertiFeltrinelli 1994
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““margini della creativitmargini della creatività”à”
Il criterio dell'originalità, presente in ogni attività creativa, non è un criterio sufficiente, se è disgiunto da una legalità generale che consente all'attività creativa di essere riconosciuta da altri individui. L'accadere della creatività secondo regole è ciò che la distingue dall'arbitrarietà.
Il carattere creativo è contrassegnato da una forma di pensiero detta divergente che presenta originalità di idee, fluidità concettuale, sensibilità per i problemi, capacità di riorganizzazione degli elementi, produzione di molte risposte diverse fra loro. A differenza di quella convergente che tende all'unicità della risposta. Tra i due tipi di pensiero esisteuna stretta interdipendenza che tende a diminuire a livelli molto alti di intelligenza.
Il pensiero divergente, in cui si esprime la creatività, entra in gioco quando i processi convergenti si sono sviluppati al punto da permettere un'adeguata padronanza del settore di applicazione, per essere creativi dunque bisogna avere organizzato bene le basi da cui spiccare il volo, altrimenti il destino è quello di Icaro.
“Parole Nomadi” Umberto GalimbertiFeltrinelli 1994
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“Creatività e innovazione” stimolare la competitivitànelle Regioni
Da Unione Europea Politica RegionalePanorama inforegio , 2009
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“Se devi costruire una città creativa, non radunare uomini per raccogliere pietre e
distribuire compiti. Ma insegna loro la potente seduzione della creatività”.
A. de Saint‐ Exupéry
“Le città creative sono i luoghi in cui un milieu creativo offre agli individui, alla
comunità, alle imprese e alle istituzioni la possibilità di inventare e realizzare nuovi
modi di operare” (Sustainable cities and creativity, Brussels, 2004)
Verso le cittVerso le cittàà CreativeCreative……
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L’urbanistica è l’espressione, rappresentata nelle opere dell’ambiente costruito, della vita di una società.
Di conseguenza, l’urbanistica è lo specchio di una civiltà.Le Corbusier
“Progettare una città da sogno è facile”….… “E’ ricostruirne una vitale che richiede fantasia”.
Jane Jacobs
La citta’: vive, comunica, CREA
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1. eccellenza e qualità
2. massima flessibilità
3. sensibilità strategica spiccata e diffusa
4. scelte strategiche focalizzate
5. visione internazionale
Alcuni obiettivi della CittAlcuni obiettivi della Cittàà creativacreativaCo
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Riflessioni sulle Città creative
•“laboratorio di innovazione e creatività”
•città che nel corso delle storia si erano distinte per produzioni artistiche, culturali e intellettuali di alto valore e sulla cui “creatività” vi era un ampio e pressoché unanime consenso.
•la creatività si può capire e studiare solo seguendo un approccio sistematico in cui essa viene relazionata al contesto sociale in cui si manifesta e di cui fa parte (Csíkszentmihályi, 1996)
•le condizioni per l’esistenza di questi “climi creativi” non sono fisse e immutabili, ma sono variabili e tipicamente si esauriscono nel tempo. Peter Hall, nel suo saggio “Cities in Civilization” parla appunto di “creatività momentanea” proprio a sottolinearne la natura mutevole e passeggera (Hall, 1998)
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“La creatività umana viene considerata la fonte del vantaggio competitivo.”
Richard Florida
Partendo da questa considerazione Richard Florida nel suo celebre libro “The Rise of
the Creative Class” pubblicato negli Stati Uniti nel 2002 superando i concetti di
economia “dell’informazione” o “della conoscenza” afferma la nascita della cosiddetta
“economia creativa” nei Paesi a capitalismo avanzato caratterizzati dalla crescita della
cosiddetta “classe creativa” .
LL’’approccio dellapproccio dell’’economista americano Richard Floridaeconomista americano Richard Florida
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1. la “dotazione iniziale” (in termini di amenities), che costituisce l’insieme dei fattori in
grado di configurare un contesto favorevole allo svolgimento di una vita creativa, ma
anche alla connessione in rete e all’estensione delle informazioni;
2. un “ambiente sociale urbano”, che si fonda sulla tolleranza e sull’interazione tra gli
individui, oltre che sui nessi culturali, sociali e tecnologici, in grado di agevolare
nuove occasioni di apprendimento professionale;
3. la “qualità della vita”, che è contraddistinta dalla presenza diffusa e dal
funzionamento, quanto più prolungato, di attività per il tempo libero e la persona,
come auditorium, gallerie d’arte, cinema, spazi teatrali, librerie, ristoranti, caffè,
impianti sportivi, centri commerciali, locali notturni e così via
(cfr. Richard Florida, L’ascesa della nuova classe creativa: stile di vita, valori e professioni, 2003)
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Cosa si intende con “classe creativa” ?
La crescita delle città e delle regioni appare sempre più legata alle scelte di
localizzazione di una fascia della popolazione, presente in misura crescente in tutti i
paesi avanzati, che definiamo classe creativa.
Richard Florida : La “classe creativa”
Gli individui della classe creativa sono la
risorsa chiave richiesta dalle imprese e
dai settori che tendono a concentrarsi
nelle città e nelle aree metropolitane dei
paesi avanzati.
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Maurizio Carta, Creative City. Piccole Capitali Creative, 2007
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Le 3 T di Richard Florida : Talento – Tecnologia‐ Tolleranza
Talento – CULTURA
Tecnologia – COMUNICAZIONE
Tolleranza – COOPERAZIONE
“La teoria del capitale creativo sostiene che lo sviluppo regionale deriva dalle tre T
dello sviluppo economico, e che una regione, se vuole stimolare innovazione e
sviluppo, deve poterle offrire tutte e tre”(Richard Florida, L’ascesa della nuova classe creativa: stile di vita, valori e professioni, Milano, Arnoldo Mondadori, 2003).
Ovvero, la concentrazione della “classe creativa” è più intensa nelle città
contraddistinte dalla presenza di individui con un elevato livello di conoscenze (il
talento), dalla presenza di imprese high‐tech, da un’alta quantità di brevetti prodotti
(la tecnologia) e dalla permanenza di un numero rilevante di stranieri e di
“minoranze” (la tolleranza).
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C’è una quarta T : il TERRITORIO
Il Territorio come:
Risorsa di eccellenza
Alimentatore della soft economy
Produttore di valore nel “capitalismo di territorio”
Maurizio Carta, Creative City. Piccole Capitali Creative, 2007
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Le 3 C di Richard Florida : Cultura – Comunicazione ‐ Cooperazione
La città creativa si alimenta
dell’interazione di Cultura,
Comunicazione e Cooperazione.
Ciascuna di esse è per i decisori, i
progettisti e gli attuatori
indispensabile guida per generare
innovazione, per produrre qualità,
per equilibrare le libertà e le
iniziative e per alimentar il
benessere delle comunità.
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Le 3 C di Richard Florida : Cultura – Comunicazione ‐ Cooperazione
Il “talento” di una città è la sua CULTURA, la sua identità e le sue risorse locali, la sua
capacità di fare qualcosa di diverso,di possedere una qualità peculiare ed essere in
grado di metterla a frutto per i suoi abitanti e per il sistema globale.
La “tecnologia” è la capacità di una città di COMUNICARE, di informare in tempo
reale, di attivare un dialogo fecondo con i suoi abitanti. Una città che usa
l’innovazione tecnologica è una città che riduce gli spostamenti, che controlla
l’inquinamento, che migliora il modo in cui lavoriamo, che controlla e assiste , facilita
e collabora.
La “tolleranza” nelle città globali e multiculturali deve essere un’accettazione
esplicita del valore delle differenze , una tensione verso la COOPERAZIONE dei diversi
abitanti, dei centri e delle periferie, dei diversi ruoli che le comunità esprimono.
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Grandi Eventi: rinnovamento delle Città
“ la città delle arti e della scienza” Calatrava, Valencia
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• riposizionamento della città sulla scena e dalla capacità di creare un’immagine
positiva e attraente con la possibilità di incrementare il turismo nel breve tempo
infatti l’aumento della domanda prodotta dall’evento influenza spesso una serie di
servizi accessori (quali alberghi,ristoranti,sistemi di trasporto.)
• Appare quindi evidente come uno dei motivi per i quali negli ultimi anni si è avuto
un interesse da parte delle città ad ospitare eventi,è rappresentato dalla
possibilità,che queste iniziative danno, di agire sul territorio, con interventi che per
impegno economico e processi decisionali, non sarebbe cosi facile realizzare nello
stesso arco di tempo.
Perché ospitare un Grande evento?
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Grande evento
Come si definisce un Grande evento?
comprende una grande varietà di iniziative che richiedono importanti
investimenti, l’adozione di tecniche di marketing sul mercato internazionale, la
grande partecipazione dei mass‐media di tutto il mondo.
Cosa deve produrre?
un impatto positivo sul comparto dei consumi turistici, deve contribuire ad
aumentare la domanda nel settore dei trasporti, del commercio e delle altre
attività produttive. Il collegamento tra grande evento ed impatto economico
presuppone il concetto di bacino di utenza e di ambito territoriale del grande
evento.
Ogni evento ha una sua scala di applicazione e può essere definito grande nella
dimensione locale, regionale, nazionale o globale.
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Fattori e indicatori chiave nei grandi eventi
L’analisi dei grandi eventi ha condotto alla individuazione di un sistema di fattori ed
indicatori la cui combinazione individua 28 elementi di controllo che possono essere
applicati alle diverse manifestazioni. La variazione di questi elementi di controllo in
relazione al tipo di manifestazione e alla collocazione temporale determina un
percorso di lettura evolutivo.
Maurizio Carta, Creative City. Dynamics, Innovations, Actions,2007
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Il Network Il Network ““CittCittàà CreativeCreative”” delldell’’UnescoUnesco
Ha come obiettivo la creazione di un legame tra città in grado di sostenere e di fare
della creatività culturale un elemento essenziale per il proprio sviluppo economico,
offrendo agli operatori locali una piattaforma internazionale su cui convogliare
l’energia creativa delle proprie Città e gettando così le fondamenta per proiettare
esperienze locali in un contesto globale, con l’obiettivo di promuovere l’industria della
cultura.
http://www.unesco.org/en/rapprochement‐of‐cultures/
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Città Creative per la MusicaBolognaSiviglia (Spagna)Glasgow (Scozia)Gent (Belgio)
Città Creative per la LetteraturaEdimburgo (Scozia)Melbourne (Australia) Iowa City (Stati Uniti)
Città Creative per la Folk ArtAswan (Egitto)Santa Fe (Stati Uniti)Kanazawa (Giappone)
Città Creativa per la GastronomiaPopayán (Colombia)
Creative Creative CitiesCities Network dellNetwork dell’’UnescoUnesco
Città Creativa per il CinemaBradford (Regno Unito)
Città Creative per il DesignBerlino (Germania)Buenos Aires (Argentina)Montreal (Canada)Nagoya e Kobe (Giappone) Shenzhen (Cina)
Città Creativa per le Media ArtsLione (Francia)
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Come si posiziona l’Italia?
Secondo Florida è un paese poco creativo. Rispetto al resto d’Europa siamo al
tredicesimo posto come talento, all’undicesimo come tecnologia e al decimo
come tolleranza. Ma fra le città nostrane spicca Bologna, parte del Creative Cities
Network istituito nel 2004 dall’Unesco, sotto la voce “Cities of Music”.
Cos’è il turismo creativo?
L’Unesco lo definisce come il turismo di ultima generazione. Dopo le vacanze “da
spiaggia” all’insegna di relax e divertimento e i viaggi culturali andando in giro per
musei, arriva un nuovo modo di viaggiare, più coinvolgente. Il viaggio diventa
un’esperienza emozionale, educativa, sociale e partecipativa. Chi parte vuole
vivere il luogo, la gente che lo abita e la sua cultura, sentendosi parte integrante
e assaporando l’unicità del posto.
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Smart city : Progetti e tecnologie per città più intelligenti
Smart city
è uno spazio urbano, ben diretto da una politica lungimirante, che affronta la sfida
che la globalizzazione e la crisi economica pongono in termini di competitività e di
sviluppo sostenibile con un’attenzione particolare alla coesione sociale, alla
diffusione e disponibilità della conoscenza, alla creatività, alla libertà e mobilità
effettivamente fruibile, alla qualità dell’ambiente naturale e culturale.
FORUM PA 2010
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Fonte :FORUM PA 2010
possono essere identificate lungo 5 dimensioni principali:
1. Mobilità
‐ spostamenti sono agevoli‐ buona disponibilità di trasporto pubblico innovativo e sostenibile‐l ’uso dei mezzi a basso impatto ecologico come la bicicletta‐ regolamenta l’accesso ai centri storici privilegiandone la vivibilità (aree pedonalizzate‐ mobility management e di infomobilità per gestire gli spostamenti quotidiani dei cittadini e gli scambi con le aree limitrofe.
2. Ambiente
sviluppo sostenibile : ‐ la riduzione della produzione di rifiuti, valorizzazione economica e il potenziamento della raccolta differenziata‐ la riduzione drastica delle emissioni di gas serra ‐ l’ottimizzazione delle emissioni industriali‐ razionalizzazione dell’illuminazione pubblica‐ la promozione, protezione e gestione del verde urbano, ‐ lo sviluppo urbanistico basato sul “risparmio di suolo”, la bonifica delle aree dismesse.
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Fonte :FORUM PA 2010
3. Turismo e cultura
‐ promuove la propria immagine turistica con una presenza intelligente sul web‐virtualizza il proprio patrimonio culturale e le proprie tradizioni e le restituisce in rete come “bene comune” per i propri cittadini e i propri visitatori‐ usa tecniche avanzate per creare percorsi e “mappature” tematiche della città e per renderla facilmente fruibile‐ promuove un’offerta coordinata ed intelligente della propria offerta turistica in Internet‐ offre ai turisti un facile accesso alla rete e servizi online in linea con le loro esigenze.
4. Economia della conoscenza e della tolleranza
‐ luogo di apprendimento continuo, che promuove percorsi formativi profilati sulle necessità di ciascuno‐offre un ambiente adeguato alla creatività, promuove innovazioni e sperimentazioni nell’arte, nella cultura, nello spettacolo, e si percepisce e si rappresenta come un laboratorio di nuove idee‐ privilegia la costruzione di una rete di reti non gerarchica, ma inclusiva, in cui i vari portatori di interesse e le loro comunità possano avere cittadinanza e voce‐ sviluppa alleanze con le università, ma anche con le agenzie formative informali‐ dà spazio alla libera conoscenza e privilegia tutte le forme in cui il sapere è libero e diffuso.
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Fonte :FORUM PA 2010
5. Trasformazioni urbane per la qualità della vita
‐ visione strategica del proprio sviluppo e sa definire, in base a questa, scelte e linee di azione‐considera centrale la manutenzione del suo patrimonio immobiliare e la sua efficiente gestione e usa tecnologie avanzate per questo obiettivo‐ fonda la propria crescita sul rispetto della sua storia e della sua identità e privilegia, in questo senso, il riuso e la valorizzazione dell’esistente in un rinnovamento che si basa sulla conservazione‐ nel suo sviluppo fisico crea le condizioni per promuovere la coesione e l’inclusione sociale ed elimina le barriere che ne impediscono la sua completa accessibilità per tutti i cittadini.
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(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)
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(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)
Le città attraggono CREATIVI
Maurizio Carta, Creative City. Piccole Capitali Creative, 2007
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(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)
Le città scambiano FLUSSI
Maurizio Carta, Creative City. Piccole Capitali Creative, 2007
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(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)
Le città producono CULTURA
Maurizio Carta, Creative City. Piccole Capitali Creative, 2007
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(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)
Le città attraggono EVENTI
Maurizio Carta, Creative City. Piccole Capitali Creative, 2007
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(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)
Le città producono INVESTIMENTI
Maurizio Carta, Creative City. Piccole Capitali Creative, 2007
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(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)
Le città producono DIREZIONALITA’
Maurizio Carta, Creative City. Piccole Capitali Creative, 2007
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(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)
1. Città di dimensioni piccole‐medie
2. Non c’è neanche una città italiana
3. Tutte si affaccino sul mare o su un corso d’acqua
Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)
La mappa delle città del futuro: 12 città‐modello nel mondo
Da uno studio pubblicato su IO DONNA Riportato dal Corriere della sera , 2009
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1. Alice Springs 1. Alice Springs (Australia)(Australia)
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1*Alice Springs (Australia) → è la capitale del turismo nel deserto rosso, ma anche il
luogo dove i “nativi” e i “bianchi” sperimentano ogni giorno la CONVIVENZA
“Un secolo fa era una minuscola stazione telegrafica in mezzo al deserto
rosso australiano. Oggi attira immigrati da tutto il mondo e non sa cosa sia la
recessione”
• Un secolo fa “the Alice” per i whitefella (i bianchi), Mparntwe per gli aborigeni, era la stazione telegrafica nel cuore dell’outback, l’entroterra sconfinato.
• Nel 1921 c’erano 27 bianchi, 300 aborigeni e un gran via vai di cammellieri afgani e cacciatori d’oro.
• Negli anni Sessanta gli abitanti erano già cinquemila: il governo metteva all’asta le terre e nasceva il turismo verso Uluru‐Ayers Rock, l’incredibile monolito sacro a 450 chilometri da qui.
• Nel ’70 apriva Pine Gap, base satellitare americana dall’uso misterioso ma dal solido contributo alle casse locali: 55 milioni di dollari l’anno.
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Oggi la calda Alice Springs ha 30 mila abitanti e nello Stato del Northern Territory è seconda solo alla
capitale Darwin. In centro, il «reticolato di strade roventi» delle Vie dei canti di Chatwin, bivaccano gli
aborigeni Arrendte. Li prendi per clochard, poi scopri che sono pittori da migliaia di dollari: questo è il
centro nazionale dell’arte aborigena, un affare da 400 milioni di dollari l’anno.
Le città più vicine stanno a 1.500 chilometri:
Darwin a nord, Adelaide a sud.
“The Alice” è l’ombelico dell’Australia, che
concentra ed esaspera certi caratteri nazionali: il
melting pot scontato (un quarto degli australiani
è nato all’estero; il 70 per cento degli abitanti di
Alice è nato fuori dal Northern Territory),
l’integrazione faticosa con gli aborigeni (il 2,3 per
cento della popolazione australiana; un terzo di
quella di Alice), l’economia che tiene testa alla
crisi globale.
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2. Anversa 2. Anversa (Belgio)(Belgio)Co
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2*Anversa (Belgio) → è una città che ha saputo riorganizzarsi, soprattutto nei
TRASPORTI diventando il più importante porto europeo superando Amburgo e
Rotterdam.
“Non solo navi: la patria di Rubens continua a ispirare la creatività.
I maestri di oggi, però, sono gli stilisti. “
La città dei Signori e dei Creativi.
Anversa vive in un perpetuo periodo d’oro, benché
per i manuali di storia si sia esaurito nel XVI secolo,
quando a dominare erano gli spagnoli e si era
appunto nel Siglo de Oro: le ricchezze materiali
traboccavano dalla città‐porto e la fama delle
creazioni prodotte nei suoi atelier e nei laboratori
degli artigiani valicava i confini delle Fiandre.
L’ ”inbreiding”, cioè l’arte di reinventarlo ogni volta.
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Adesso le vere pietre preziose non sono i diamanti, anche se da qui ne passa l’80 per cento di tutto il
mondo, ma i 190 milioni di tonnellate di merce che transitano ogni anno nelle sue banchine. Più che una
città all’interno di una città, il porto è una metropoli che avvolge Anversa. E nei suoi silos refrigerati, per
dirne una, maturano più banane che in tutto il Nicaragua.
Zuid, (Anversa Sud) Il quartiere costruito attorno al museo di belle arti, museo della fotografia, museo
d’arte contemporanea, quartiere un tempo di depositi mercantili riconvertito in un concentrato di lusso,
bellezza e tendenze.
A nord di Anversa gru e i cantieri lavorano a pieno
ritmo, tra un canale e l’altro, per concludere museo sul
fiume, Mas, che sarà pronto entro l’anno e ospiterà il
materiale storico che racconta la città. Già pronto il
Sint‐Felix‐pakhuis, un ex dock completamente
ristrutturato e adibito ad archivio in cui presto saranno
aperti anche libreria e ristorante.
Più che una città nella città, il porto è una metropoli
che la avvolge.
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3. Hyderabad 3. Hyderabad (India)(India)
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3*Hyderabad (India) → è la culla dello sviluppo INFORMATICO: qui sono nate molte
innovazioni che riguardano il mondo “virtuale”
La nuova Silicon Valley: L’economia dell’India decolla del nuovo millennio,
frenetica metropoli che risorge dopo tre secoli.
Aeroporto tutto marmi e vetrate, fresco
d’inaugurazione. Nell’esclusiva zona di Banjara
Hills, gli sfavillanti flagship store delle icone del
lusso riproducono un’esotica Rodeo Drive.
frenetica attività edilizia: costruiscono nuovi
quartieri, viadotti, sopraelevate, autostrade, la
metropolitana, ha aperto "il primo ipermercato
del paese". L’economia decolla (+ 7,4 per cento
nel 2008) e nessuno vuole rimanere a terra.
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Tollywood, la più grande industria cinematografica del pianeta; sforna 150 pellicole l’anno, sogni a buon
mercato per un caleidoscopio sociale come l’Andhra Pradesh: 76 milioni di abitanti, una babele di lingue,
popoli e religioni. Blockbuster e colonne sonore che i giovani scaricano da chioschi digitali, per poche
rupie. Ramoji Film City, con lo studio più grande della terra, è un parco a tema come gli Universal Studios
di Los Angeles. Ma è la multisala Prasads, la prima con megaschermo Imax e aria condizionata
India Technology Center di CA con 1.600 dipendenti
Una sequenza di bit: è la filigrana virtuale dell’e‐
commerce. «Tra 34 anni l’India sorpasserà gli States»
L’outsourcing, la terza rivoluzione industriale Con 500
college che laureano un esercito di informatici,
Cyberabad poteva sorgere solo qui». Zona franca per
investitori stranieri, è stata battezzata da Narayana
Murthy, “il Bill Gates dell’Asia”.
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4. 4. FlorianopolisFlorianopolis (Brasile)(Brasile)Co
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4*Florianopolis (Brasile) → è un’isola brasiliana che ha saputo attirare il flusso
TURISTICO grazie alla qualità dell’offerta ed al costo contenuto
L’isola brasiliana è un “laboratorio” mondiale per il turismo ecosostenibile
“isola della magia” a un’ora di volo da San Paolo
capitale dello Stato di Santa Catarina
il 45 per cento discende da immigrati italiani, il 35 da tedeschi, l’8 da portoghesi delle Azzorre (i primi colonizzatori), il 5 da polacchi.
ha battuto la concorrenza di Parigi, Shanghai, Johannesburg e ha ospitato il summit annuale del Wttc, l’organizzazione mondiale per lo sviluppo del turismo.
“Ottimo esempio di creazione di posti di lavoro
attraverso il turismo”
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«Per meritarsi il titolo di città del futuro non deve essere né lussuosa né glamour ma garantire la qualità
della vita. E la tutela dell’ambiente».
«La sostenibilità ci sta a cuore: il 45 per cento del territorio è sotto tutela e ci sono leggi precise per
regolamentare le costruzioni» (Gustavo Kuerten detto Guga, n.1 del tennis mondiale nel 2000‐2001)
Legge Generale sul Turismo, emanata dal Governo Brasiliano nel settembre 2008
La Legge riflette il riconoscimento dell’importanza
dell’industria del turismo nella creazione di nuovi posti
di lavoro, in un momento in cui la crisi ha causato la
perdita di 30 mila posti di lavoro in soli tre mesi.
In Brasile, l’industria del Turismo ha generato oltre 2
milioni di posti di lavoro nel 2008. Le nuove aperture
ammontano a 106 mila, il 5,7% in più rispetto al 2007.
“Le persone oggi non vedono il viaggio solo in termini
di lusso e di esclusività, ma si preoccupano anche di
quanto sia eco‐sostenibile”
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5. Kigali 5. Kigali (Ruanda)(Ruanda)
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5*Kigali (Ruanda) → la città sta diventando una vera e propria città‐chiave nella
produzione di prodotti di ALTA TECNOLOGIA
hub tecnologico dell’Africa che cambiaQuindici anni fa c’erano le fosse comuni. Oggi si scava per posare cavi in fibra ottica. Il piccolo Ruanda non ha petrolio né diamanti, eppure la sua
capitale si è montata la testa. E punta sull’hi‐tech
Tranquilla, pulita, con un passato d’orrore e un
futuro high tech: è questa la carta d’identità di Kigali,
che con il suo milione di abitanti è la capitale del
Ruanda ma aspira a diventare uno degli hub politici e
commerciali dell’Africa che cambia.
Quindici anni fa era poco più di un villaggio, lacerata
dalle stragi e dalla guerra. Oggi è una capitale atipica,
dove gli uffici dei ministeri si alternano a colture di
fagioli e piante di kassava.
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l’Africa orientale è collegata alla Rete con diciassettemila chilometri di cavo sottomarino da e per l’India e
l’Europa. Prima bisognava affidarsi al satellite ed erano costi altissimi e collegamenti precari, ora internet
è alla portata di tutti, soprattutto dei ruandesi che si stanno preparando meglio di altri.
La tecnologia non è un lusso ma l’unica chance di uscire in fretta dal sottosviluppo.
Al masterplan della capitale ruandese hanno assegnato il premio Daniel Burnham 2009 dell’Unione degli
urbanisti.
Kigali designato dalle Nazioni Unite come sede dell’United Nations World Environment Day 2010
Il Ruanda per la World Bank è il “Top business
reformer 2009”: il Paese che nell’ultimo anno più ha
migliorato le condizioni per fare impresa.
Kigali è destinata a ingrandirsi in modo esponenziale
Per questo dobbiamo ridisegnare i rapporti tra
quartiere e quartiere. Passeranno da uno a tre milioni
di abitanti, il centro sarà spostato di una decina di
chilometri, il nuovo aeroporto si ritroverà quasi al
confine con il Burundi
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6. 6. KosiceKosice (Slovacchia)(Slovacchia)
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6*Kosice (Slovacchia) → grazie alla sua politica fiscale richiama gli investimenti
stranieri, soprattutto nel settore auto: c’è quindi la volontà di dialogare con il
mondo mantenendo però i propri INTERESSI LOCALI
Le due animeNella seconda città della Slovacchia la periferia industriale convive con il raffinato centro storico. E l’ottima qualità della vita attira gli stranieri
Nella seconda città della Slovacchia la periferia
industriale convive con il raffinato centro storico. E
l’ottima qualità della vita attira gli stranieri.
Kosice ha il più grande centro storico della Slovacchia
ed è la seconda città del paese, possiede la più
grande quantità di boschi dopo Vienna.
Slovacchia è considerata la nuova Detroit (è il paese
al mondo con il più alto numero di auto prodotte pro
capite, 105.7 ogni mille abitanti.
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La costruzione dell’acciaieria più grande della Cecoslovacchia, la seconda dell’Europa dell’est, cominciò nel
1960. Mille ettari di superficie dove lavoravano 24 mila persone. A Kosice nacquero interi quartieri con
nuove case per chi si trasferiva da tutta la regione. Negli anni Novanta la crisi, nel 2001 l’acquisto da parte
dell’americana U.s. Steel. 12 mila, oggi, i posti di lavoro in quella che continua a essere l’azienda più
importante della città.
Due anni fa è partito il progetto It Valley, che
coinvolge università, comune, aziende It.
«Supportiamo la ricerca, gli studenti e le nuove
imprese del settore».
L’obiettivo è creare un centro di eccellenza per
l’information & comunication technology, nuovi posti
di lavoro nel settore e, in generale, rendere più
attraente il tessuto sociale ed economico della zona.
Soprattutto per i giovani: il 35 per cento cerca lavoro
fuori regione». Da questo immaginario confine est‐
ovest si guarda lontano: fanno di tutto perché si resti
qui.
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7. 7. KusatsuKusatsu (Giappone)(Giappone)
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7*Kusatsu (Giappone) → è una delle poche città che sta cercando di diventare
eco‐SOSTENIBILE seguendo il Protocollo di Kioto
La scoperta dell’acqua calda.cittadina del Giappone antico e hi‐tech, capitale delle sorgenti calde
Da sempre, un patrimonio naturale molto prezioso.
Niente petrolio, oro, diamanti. Solo un elemento
naturale: l’acqua calda, in giapponese onsen, in
inglese hot spring, da noi terme. In Giappone sgorga
un po’ dappertutto, ma è Kusatsu la capitale
dell’uso, riuso e riciclo di quest’acqua calda. A getto
continuo qui “spillano” circa 100 onsen la cui
temperatura oscilla tra i 45 e i 94 gradi. Quanto
basterebbe per cuocerci il pesce.
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Oggi ci sono circa 180 alberghi e una media di 8.500 turisti al giorno». Merito della qualità e della portata
delle sorgenti termali: 32 mila litri al minuto, dei quali 16 mila alimentano le vasche termali, tutte
pubbliche ed economiche, sparse un po’ ovunque. Antiche o modernissime, all’aperto in mezzo ai boschi,
o al chiuso, spesso in minuscole casupole con un tetto spiovente. Dentro solo uno spogliatoio e una vasca.
l’onsen (sorgenti calde) riscalda anche l’acqua
corrente. Lo fa grazie a un sistema di scambiatori di
calore (di titanio): l’acqua del rubinetto, che ha 7 gradi,
fatta scorrere accanto all’onsen, acquista calore e cede
il freddo. Risultato: l’acqua del rubinetto si riscalda di
una quarantina di gradi, quella dell’onsen si raffredda
quanto basta per poter essere usata nelle terme, a
contatto con il nostro corpo. L’acqua corrente resa
calda dalla natura finisce nei rubinetti di case, scuole,
uffici. Senza emettere CO2 e con bollette a costi
contenuti. Una volta usato nei bagni termali l’onsen
viene ulteriormente usato, sfruttando il calore residuo
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8. Marsiglia 8. Marsiglia (Francia)(Francia)
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8*Marsiglia (Francia) → è una città composta da immigrati di innumerevoli etnie:
un posto dove si incontrano diverse CULTURE
Viaggio nella città che sarà capitale della cultura nel 2013. E che già ora guarda avanti e lontano
La torre di Zaha Hadid, altre opere verranno. E nel
contrasto tra l’acciaio della torre e l’oro della
duecentesca Madonna della Guardia sta tutto il nuovo
corso della capitale della Provenza.
La rinascita della Joliette è partita dalla riabilitazione
dei Docks, gli ex magazzini portuali ottocenteschi.
Rinnovamento di tutti i quartieri
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Un programma di riqualificazione economica, sociale e culturale, il più imponente dell’Europa del sud che
trasformerà 400 ettari di quartieri e capannoni industriali, da la Joliette, al nord del Vieux Port, fino a Belle
de Mai. L’ambizione è far passare la zona da un’economia industriale agonizzante a un’economia terziaria,
rinforzando l’attrattiva turistica della seconda città di Francia.
Il frontespizio è il Mediterraneo: 200 creazioni di artisti
che spazieranno tra musica, teatro, danza, cinema. Poi
le colonne: la parte internazionale, che tratterà di
relazioni tra Europa e Mediterraneo. I marsigliesi si
“allenano” con una trama fitta di festival di jazz, danza,
spettacoli di strada, perché qui l’entertainment
popolare è un fattore di coesione. Su un crinale teso
che lega bouilliabaisse e progetti visionari, gallerie
sofisticate e quartieri che profumano ancora di spezie
magrebine, la città è in cammino.
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9. Pittsburgh9. Pittsburgh
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9*Pittsburgh (Stati Uniti) → investendo nella ricerca e nell’alta tecnologia è una
delle poche città americane che si gode la sua RINASCITA in piena recessione e
crisi economicaverse CULTURE
La capitale mondiale dell’acciaio e che poi, con il
tracollo dell’industria pesante, nei primi Ottanta, è
diventata il simbolo della fine di un mondo, madre di
tutte le ghost cities, rottame metropolitano
arrugginito.
Pittsburgh come simbolo della rinascita per disegnare,
insieme agli altri grandi del mondo, la road map della
cooperazione economica internazionale.
“Il Patto di Pittsburgh” : Icona del passaggio post‐industriale: dalla siderurgia a centro di conoscenza
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Sede del G20 (24 settembre 2009)
L’obiettivo dell’accordo, così si legge nella bozza del documento finale, è “la crescita sostenibile, duratura
e solida, grazie a misure coordinate la cui applicazione da parte dei singoli paesi del G20 sarà verificata
collettivamente”. Banche che nel lungo periodo devono rafforzare il loro capitale, mentre nel breve‐
medio periodo devono favorire la crescita.
Vent’anni fa, mentre la siderurgia spariva provocando
un disastro sociale devastante, il grande capitale, le
famiglie dei Carnegie, dei Frick, dei Mellon, degli Heinz
non sono scappate con il bottino, dice Luke
Ravenstahl, 29 anni, il più giovane sindaco d’America;
ma hanno continuato a finanziare le università e le
fondazioni culturali. Così si è innescato un processo
virtuoso che ha permesso alla ricerca di concentrarsi
su progetti vincenti che hanno fatto man bassa di fondi
federali, capitali che hanno attirato ricercatori e altro
capitale privato.
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10. Smirne 10. Smirne (Turchia)(Turchia)
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10*Smirne (Turchia)→ ha perso l’Expo 2015 che si è aggiudicato la città di Milano,
ma ha deciso lo stesso di continuare con il suo piano di riqualificazione
URBANISTICA
La tigre della Turchia
Terza città della Turchia moderna, considerata da
molti, prima ancora della stessa Istanbul, il ponte fra il
Paese della Mezzaluna e l’Europa. Nel 1922 i turchi la
incendiarono, nelle ultime battute della drammatica
guerra contro la Grecia.
Smirne si rialzò e diventò il simbolo della repubblica
laica di Mustafa Kemal Atatürk.
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Il 31 marzo 2008 è stata sconfitta da Milano, che si è aggiudicata l’edizione del 2015 dell’Expo. E LA
REAZIONE DI SMIRNE È STATA L’UNICA POSSIBILE PER UNA CITTÀ CON IL SUO CARATTERE: CAMBIARE.
Molti dei progetti previsti per l’esposizione internazionale sono entrati nella fase esecutiva: sistema di
ferrovia veloce; due nuove autostrade; allargamento della metropolitana; nuovo porto turistico.
L’obiettivo è trasformare la città in un moderno complesso in grado di ospitare manifestazioni fieristiche e
culturali internazionali
Smirne si prepara ad affrontare un importante
processo che porterà alla pianificazione di una
strategia culturale, alla quale prenderanno parte
diverse anime della città e della società civile.
Il restauro dell’ex gasometro vicino al vecchio porto,
dall’altra parte rispetto all’area dell’Expo, porterà alla
creazione di un laboratorio e di un luogo di residenza
per artisti.
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11. 11. TianjinTianjin (Cina)(Cina)
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11*Tianjin (Cina) → è una piccola città in costante espansione, dove le
infrastrutture sono efficienti e ben distribuite. Attira soprattutto i giovanissimi per
la sua offerta UNIVERSITARIA
Prima di Shanghai è stata lo spiraglio della Cina sul mondo. Ora Tianjinreinventa la propria identità. Deviando dal dogma imperante delle città
tutte uguali
La città che ospita l' ex Concessione coloniale oggi è
un laboratorio di sviluppo tecnologico Per il
presidente del Consiglio sarà uno dei tre poli per gli
investimenti del nostro Paese.
11 milioni di abitanti ne fanno una metropoli. In Cina è
il centro urbano più vivibile in assoluto, secondo la
classifica dell’Economist. A ridosso delle Olimpiadi è
stato inaugurato il treno fra le due città, annunciato
come la ferrovia più veloce del mondo, 350 chilometri
all’ora.
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Il porto, la tecnologia, l’area industriale di Teda sono la Tianjin agganciata alla Cina dei numeri record.
L’altra Tianjin ‐ che è poi quella che ha coperto le spalle al suo sviluppo, gli ha dato spessore ‐ è la Tianjin
delle università. Qui nacque nel 1895 il primo ateneo di ispirazione occidentale. Se c’è un limite, qui, è che
la città spesso non è ancora in grado di consentire ai migliori laureati di restare a Tianjin, il potere
d’attrazione di Pechino, di Shanghai e del sud rimane più vigoroso». Avere un’anima non sempre è un
vantaggio.
l' ex territorio che era stato spartito fra le potenze
alleate ha ora 10 milioni di abitanti, ha costruito un'
area di sviluppo tecnologico per le grandi
multinazionali americane ed europee, ha sviluppato
un porto che è classificato fra i primi al mondo.
«Questo sarà uno dei tre poli nei quali indirizzeremo
gli investimenti italiani in Cina Tianjin si ritrovò un
cuore straniero e una periferia cinese, fino alla
restituzione delle concessioni, tra il ’45 e il ’47, anno in
cui anche l’Italia cedette il suo minuscolo lembo
coloniale in Asia.
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12. Vladivostok 12. Vladivostok (Federazione Russa)(Federazione Russa)
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12*Vladivostok (Russia)→ era la città simbolo del “far east”, ma ha saputo evitare
l’ISOLAMENTO diventando la sede del Summit dei Paesi dell’Oceano Pacifico nel
2012
La San Francisco del Far East finis terrae dell’Urss, fortezza militare segreta e chiusa fino al 1991
Per anni ne giungevano solo notizie di black out
energetici, contrabbando, criminalità. Oggi nel porto
stanno ormeggiate ancora le vecchie navi da guerra
della Flotta del Pacifico, prima sovietica e poi russa.
Ma al molo accanto attraccano navi da crociera da
Tokyo e Seoul, e ferry boat quotidiani approdano a
Don He in Sudcorea, la prefettura nipponica di Tottori.I
businessmen scendono al quattrostelle Hyundai.
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Un grande hub di trasporto Europa‐ Asia con zona duty
free, come Hong Kong, Singapore, Shangai.
Prima della Seconda Guerra Mondiale, Vladivostok
era un centro commerciale fiorente e multiculturale,
ma la città è rimasta chiusa agli stranieri dal 1958 al
1990. Oggi edifici moderni si mischiano a costruzioni
più vecchie, i russi della regione circolano in
auto giapponesi ed i quartieri sono animati.
Il
Vladivostok avrà il suo Golden Gate. Nel 2012, per il summit mondiale dell’economia tra i paesi del
Pacifico, è l’unica città in Russia, con Sochi olimpica, dove con la crisi i cantieri non si sono fermati.
il primo business resta il porto commerciale, sublime porta verso gli affamati vicini dell’est, immune dal
ghiaccio e dominato dai grandi cargo della Far Eastern Shipping Company (Fesco), prima compagnia locale.
Tutto export: legname, carbone, acciaio, pesce, e presto energia quando il nuovo gasdotto da Sakhalin
alla Manciuria sarà completato. «Con il summit avremo anche un nuovo terminal, ma si può fare di più»
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La chiave per uscire dalla crisi è nelle città
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Expo MILANO 2015Expo MILANO 2015
Il logo dell'Expo 2015 di Milano è il celebre disegno “Uomo di Vitruvio” di Leonardo da Vinci, simbolo mondiale
dell’uomo che si colloca perfettamente al centro delle dinamiche del Pianeta. Da Vinci è lo scienziato – umanista, il
genio globale che per molti anni ha vissuto e lavorato a Milano, esaminando per primo con metodo scientifico i
bisogni fondamentali del corpo umano, lasciando una fonte permanente di opere d’arte e di tecnica, oltre
all’ispirazione e all’esempio per chi ha a cuore il bene della Persona come elemento centrale della vita della propria
comunità. “
La scelta del LOGO
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Expo MILANO 2015Expo MILANO 2015
L’Expo è un’Esposizione Universale di natura non commerciale (non è dunque una fiera), organizzata dalla nazione che
ha vinto una gara di candidatura e prevede la partecipazione di altre nazioni invitate tramite canali diplomatici dal
Paese ospitante.
Ogni Expo è dedicata a un tema di interesse universale.
Il ruolo di Expo più che esporre le maggiori novità tecnologiche è orientato all’interpretazione delle sfide collettive cui
l’umanità è chiamata a rispondere.
Uno sguardo al futuro prossimoSHANGHAI 2010YEOSU KOREA 2012MILANO 2015
Uno sguardo al passato appena trascorsoHANNOVER 2000AICHI 2005SARAGOZA 2008
Uno sguardo al passato espositivo italianoMILANO 1906ROMA EUR 1953GENOVA 1992
Che cos’è l’Expo?
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MASTERPLAN 2010 www.expo2015.org
Expo MILANO 2015Expo MILANO 2015
Il tema principale:
“Feeeding the Planet, Energy for Life”
(Nutrire il Pianeta, Energia per la vita)
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Expo MILANO 2015Expo MILANO 2015
I Sottotemi
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I Sottotemi nello specifico
1. La scienza per la sicurezza e la qualità alimentare
• Evidenziare il ruolo della ricerca nell’industria agroalimentare• Illustrarne le scoperte più significative• Esporre come ricerca, sviluppo e innovazione possono migliorare la qualità alimentare
2. L’innovazione nella filiera alimentare
• Studiare le caratteristiche e le dinamiche dell’innovazione tecnologica nella filiera di produzione alimentare che contraddistingue ogni Paese
3. La tecnologia per l’agricoltura e la biodiversità
• Mostrare la correlazione tra sicurezza alimentare e ambiente esaminando il rapporto tra ambiente e agricoltura• Salvaguardare e promuovere la biodiversità per preservare i processi evolutivi e arrestare la degradazione dell’ambiente
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Expo MILANO 2015Expo MILANO 2015
4. L’educazione alimentare
• Enfatizzare l’importanza dell’educazione nelle scelte e nei comportamenti alimentari• Presentare gli strumenti di informazione per raggiungere il consumatore concentrando l’attenzione sulle iniziative scientifiche• Valorizzare le scuole come centri di educazione
5. La solidarietà e la cooperazione alimentare
• assistenza allo sviluppo delle popolazioni del sud del mondopresentare progetti di solidarietà• forme di micro‐credito, le forme associative di produzione, la costituzione di soggetti di tutela legale e commerciale dei piccoli produttori e cooperazione, in particolare in campo alimentare, con i popoli ed in paesi in via di sviluppo
6. L’alimentazione per migliori stili di vitaObiettivi:
• Esaminare la relazione tra cibo e salute ed in particolare il tema della nutrizione e il ruolo della qualità del cibo nella ricerca del benessere, i costi del cibo e i disagi ad essi correlati
7. L’alimentazione nelle culture e nelle etnie
• Mostrare come le abitudini alimentari possono rappresentare un’espressione dellacultura dei popoli• Conoscere i costumi alimentari dei vari Paesi in un’ottica di integrazione sociale
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Expo MILANO 2015Expo MILANO 2015
Il Sito Espositivo: 110 ettari
• The World Avenue: 1.5 km di lunghezza 35 m di larghezza
• Un lotto per ogni Paese: 140 Partecipanti di cui 130 Nazioni
e 10 Regioni internazionali
• La distribuzione dei Paesi: 5 aree bioclimatiche
• Il Cardo ‐ L’Italia e le sue regioni, città, province: 325 m di
lunghezza 30 m di larghezza
• Piazza Italia ‐ dove l’Italia incontra il Mondo: 4.350 mq
• Palazzo Italia ‐ l’ospitalità italiana
• Le Aree Tematiche: 6 aree tematiche, 95.000 mq
• Gli Agroecosistemi e le Serre: 6 ettari di cui le Serre 25.000
mq con 45 m di altezza
• Le Aree Corporate di Sviluppo Tematico: 3 aree, 50.000 mq
• Expo Village, l’accoglienza dei Partecipanti: 160 edifici
affaciati sul canale, 320 appartementi, 1.200 persone
• Le Aree eventi: 6 aree indoor e outdoor
I numeri del progetto
• Le Aree di servizio e ristorazione: 12 aree con 30.000 mq
• Il Canale: 4.5 km di lunghezza 90.000 mq
• Il Waterside path: 4 km
• Aree di ingresso e di uscita: 2
• La Lake Arena: 98 m di diametro
• Le Tende: 100.000 mq
• La partecipazione della società civile: Cascina Triulza
12.000 mq
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Expo MILANO 2015Expo MILANO 2015
Il Masterplan
Il sito espositivo, a pochi chilometri dal centro di Milano in un’area ricca di infrastrutture e tra le più accessibili
dell’intera Regione Lombardia, è caratterizzato da una forte e coerente impostazione ecosostenibile.
Gli edifici saranno progettati per essere smontati, riutilizzati o riciclati; sarà perseguita la massima efficienza
energetica, dalla riduzione dei rifiuti non riciclabili, all’alta percentuale di raccolta differenziata per il riciclo, alla
valorizzazione energetica, dalla riduzione dei consumi, all’utilizzo dell’acqua di falda, all’energia elettrica verde e
autoprodotta all’interno del sito.
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MASTERPLAN 2010 www.expo2015.org
Expo MILANO 2015Expo MILANO 2015
Il concept del masterplan contraddistingue il sito per la presenza di verde, acqua e architettura ispirata a principi di
sostenibilità ambientale e si richiama alle suggestioni di Leonardo e alla grandi campiture agricole.
Il progetto prevede anche il recupero e la riqualificazione dello straordinario patrimonio di cascine pubbliche e
comunali che punteggiano i confini di Milano e sorgono in connessione con la trama dei corsi d’acqua che scorrono
nel territorio.
Viene ribaltato il concetto di monumentalità che ha caratterizzato gli Expo del passato con strutture spesso
inutilizzabili dopo l’evento.
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MASTERPLAN 2010 www.expo2015.org
Expo MILANO 2015Expo MILANO 2015
Il Masterplan: Via d’Acqua ‐ Parco dell’Expo
Il quadro di riferimento è stato esteso e vi confluiscono le strategie Regionali e Provinciali sulla ricomposizione e
riqualificazione del reticolo idrico regionale e milanese e sul sistema delle aree rurali produttive.
Una straordinaria risorsa per il tempo libero dei Milanesi e per i Visitatori dell’Expo, su aree a ridosso della città da
destinare a verde fruibile e coltivato, facilmente accessibile, che:
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Expo MILANO 2015Expo MILANO 2015
Il Masterplan: Via di Terra
Coltivazioni ortofrutticole urbane, mercati dei beni alimentari, feste delle comunità etniche milanesi, fiere della
ristorazione planetaria ed attrezzature temporanee, si succederanno per sei mesi lungo il percorso pedonale e
ciclabile della “strada della conoscenza e della cultura”, portando così il tema Expo Milano 2015 anche nel cuore
della Città, mobilitando le popolazioni ed i gruppi culturali che abitano Milano
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Expo MILANO 2015Expo MILANO 2015
Il Masterplan: Energia e Ambiente
• Efficienza energetica massima • Edifici progettati per essere smontati, riutilizzati o riciclati• Materiali selezionati per il loro successivo riutilizzo o riciclo• Ciclo dei rifiuti integrato: riduzione massima dei rifiuti non riciclabili, alta percentuale di raccolta per il riciclo e la valorizzazione energetica • Minimo consumo energetico • Possibilità di edifici passivi o generatori di energia• Utilizzo dell’acqua di falda o del canale per il raffrescamento• Fotovoltaico, solare termico e solar cooling• Minimo consumo elettrico totale con tecnologie per l’autoproduzione in sito• Energia elettrica “verde”: supporto allo sviluppo di impianti mini e microidroelettrico e a biomassa.
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Expo MILANO 2015Expo MILANO 2015
Le Cascine
Il masterplan, con il restauro della Cascina Triulza, si inserisce all’interno del Progetto Cascine, che prevede il
recupero delle cascine di proprietà comunale sul territorio milanese. La Cascina è un esempio dell’architettura
rurale lombarda e un modello di produzione agricola che la rende un simbolo concreto del tema di Expo.
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