SEDUTA DI MARTEDÌ 7 LUGLIO 2009 · ministrazione della Fondazione Luigi Clerici, in rappresentanza...

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Atti consiliari Regione Lombardia VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009 127 SEDUTA DI MARTEDÌ 7 LUGLIO 2009 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DE CAPITANI INDICE Congedi ............................................................................................................................................. 1 Comunicazioni del Presidente del Consiglio .................................................................................. 1 Progetti di legge (annunzio).............................................................................................................. 2 Risposte scritte ad interpellanze ed interrogazioni (annunzio) ..................................................... 3 Approvazione dei processi verbali delle sedute precedenti .......................................................... 5 ITR n. 1179 Svolgimento Luca Daniel Ferrazzi - Assessore ................................................................................................ 5 Proposta di deliberazione consiliare Composizione delle Commissioni consiliari permanenti - Ventesima variazione, diniziativa dellUfficio di Presidenza (ORG n. 86) (DCR VIII/847). Votazione............................................................................................................................................ 7 Ordine dei lavori Alessandro Cè .............................................................................................................................. 8

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Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

127

SEDUTA DI

MARTEDÌ 7 LUGLIO 2009

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DE CAPITANI

INDICE

Congedi ............................................................................................................................................. 1

Comunicazioni del Presidente del Consiglio .................................................................................. 1

Progetti di legge (annunzio) .............................................................................................................. 2

Risposte scritte ad interpellanze ed interrogazioni (annunzio) ..................................................... 3

Approvazione dei processi verbali delle sedute precedenti .......................................................... 5

ITR n. 1179

Svolgimento

Luca Daniel Ferrazzi - Assessore ................................................................................................ 5

Proposta di deliberazione consiliare “Composizione delle Commissioni consiliari

permanenti - Ventesima variazione”, d’iniziativa dell’Ufficio di Presidenza (ORG n. 86)

(DCR VIII/847).

Votazione ............................................................................................................................................ 7

Ordine dei lavori

Alessandro Cè .............................................................................................................................. 8

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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

Stefano Galli ............................................................................................................................... 8

Stefano Zamponi ......................................................................................................................... 8

Mario Agostinelli ........................................................................................................................ 9

Progetto di legge n. 383 “Testo Unico delle leggi regionali in materia di trasporti”,

d’iniziativa del Presidente della Giunta (LCR n. 127 - BURL n. 28, I SO del 15 luglio

2009 - LR n. 11 del 14 luglio 2009).

Discussione generale

Roberto Alboni - Relatore ......................................................................................................... 11

Stefano Tosi .............................................................................................................................. 13

Raffaele Cattaneo - Assessore .................................................................................................. 13

Votazione dei singoli articoli .......................................................................................................... 14

Votazione finale ............................................................................................................................... 27

Progetto di legge n. 314 “Mutamento della denominazione del Comune di Rivanazza-

no, in provincia di Pavia, in quella di Rivanazzano Terme”, d’iniziativa della Giunta re-

gionale (LCR n. 128 - BURL n. 28, I SO del 15 luglio 2009 - LR n. 12 del 14 luglio 2009).

Discussione generale

Roberto Alboni - Relatore ......................................................................................................... 27

Votazione finale ............................................................................................................................... 28

Ordine dei lavori

Alessandro Cè ........................................................................................................................... 28

Stefano Galli ............................................................................................................................. 29

Alessandro Cè ........................................................................................................................... 29

Interrogazioni, interpellanze e mozioni (annunzio) ..................................................................... 31

Allegati

Interpellanze annunziate .................................................................................................................. 33

Interrogazioni annunziate ................................................................................................................ 34

Mozioni annunziate ......................................................................................................................... 39

Interpellanze, interrogazioni e relative risposte scritte .................................................................... 40

ORG n. 86 ....................................................................................................................................... 66

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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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(La seduta inizia alle ore 11.29)

PRESIDENTE

Dichiaro aperta la seduta.

Iniziamo con più ritardo del solito per il protrarsi della riunione dei Capigruppo. Mi scuso con i

Colleghi.

Nella giornata di lutto nazionale, ricordo le vittime del tragico incidente avvenuto nella stazione di

Viareggio la notte del 29 giugno 2009.

Congedi

PRESIDENTE

Comunico che sono pervenute le seguenti richieste di congedo:

per motivi di salute: Uslenghi;

per impegni istituzionali: Prosperini, Zambetti e Zanello.

Se non vi sono opposizioni, i congedi si intendono concessi ai sensi dell’articolo 52 del Regola-

mento interno del Consiglio.

Comunicazioni del Presidente del Consiglio

(Argomento n. 1 all’ordine del giorno)

PRESIDENTE

Comunico che la Giunta regionale, ai sensi dell’art. 28, lett. h), dello Statuto d’Autonomia, ha tra-

smesso alla Presidenza del Consiglio regionale copia della seguente nomina:

- Deliberazione n. VIII/9628 del 19 giugno 2009 “Nomina di un membro del Consiglio di am-

ministrazione della Fondazione Luigi Clerici, in rappresentanza della Regione Lombardia”.

Viene nominato il signor Ferruccio Castelli.

La Giunta regionale ha trasmesso al Consiglio, ai sensi della normativa vigente, copia delle delibe-

razioni n. VIII/9623, approvata in data 19 giugno 2009, e n. VIII/9716, approvata in data 30 giugno

2009.

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L’Ufficio di Presidenza, con deliberazione n. 243 del 6 luglio 2009, ha preso atto del cambio di de-

nominazione del Gruppo consiliare “Unione per Unaltralombardia” in “SINISTRA-

UNALTRALOMBARDIA”.

Presidente del Gruppo è il Consigliere Mario Agostinelli.

Informo che i Consiglieri Valentini Puccitelli e Galli, ai sensi dell’articolo 57 del Regolamento in-

terno del Consiglio, hanno chiesto l’iscrizione all’ordine del giorno del:

- Progetto di legge n. 392

“Azioni straordinarie per lo sviluppo e la qualificazione del patrimonio edilizio ed urbanistico

della Lombardia”, d’iniziativa del Presidente della Giunta regionale.

La parola al Consigliere Valentini Puccitelli.

VALENTINI PUCCITELLI Paolo

Grazie, Presidente. La richiesta deve ritenersi ritirata viste anche le consultazioni e come si sta

svolgendo politicamente la questione sul progetto di legge. Ripeto, la richiesta va considerata ritirata.

PRESIDENTE

Grazie, quindi prendiamo nota del fatto che la richiesta di trattazione urgente del progetto di legge

n. 392 è stata ritirata.

Annunzio di progetti di legge

PRESIDENTE

Comunico che, ai sensi dell’articolo 71 del Regolamento interno del Consiglio, sono stati presentati

e assegnati alle competenti Commissioni consiliari i seguenti provvedimenti:

- PDL/0394 “Modifiche alla legge regionale 20 luglio 2006, n. 16 ‘Lotta al randagismo e tutela

degli animali di affezione’”, di iniziativa del Consigliere Zamponi, assegnato alla Commissio-

ne consiliare III;

- PDL/0395 “Disposizioni per il sostegno e lo sviluppo dei lavoratori free lance”, di iniziativa

dei Consiglieri Saponaro e Porcari, assegnato alla Commissione consiliare VII;

- PDL/0396 “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 agosto 1993, n. 26 ‘Norme per la

protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina

dell’attività venatoria’ e successive modificazioni”, di iniziativa dei Consiglieri Ligasacchi,

Macconi, Pisani, Rinaldin, Quadrini, Bordoni, Nicoli Cristiani, Saffioti, Peroni e Bonfanti, as-

segnato alla Commissione consiliare IV.

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Annunzio di risposta scritta ad interpellanze ed interrogazioni

PRESIDENTE

La Giunta regionale ha dato risposta alle sottoelencate interpellanze ed interrogazioni tramite

l’Assessore indicato.

&A 15005

ITL/4080, in data 3 marzo 2009, a firma del Consigliere Benigni, concernente la definizione

dell’accordo riguardo ai fabbisogni triennali dei medici in formazione specialistica, in sede di Confe-

renza Stato-Regioni, ha dato risposta l’Assessore alla sanità, Luciano Bresciani;

&A 42002

ITL/5134, in data 28 maggio 2008, a firma dei Consiglieri Concordati, Oriani, Tosi, Gaffuri, Sprea-

fico, Sarfatti, Benigni, Mirabelli, Civati, Valmaggi e Viotto, concernente lo stato di crisi del comparto

suinicolo lombardo e iniziative atte a salvaguardare il settore, ha dato risposta l’Assessore

all’agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi;

&A 23003

ITL/5173, in data 23 dicembre 2008, a firma del Consigliere Saponaro, concernente la riduzione

del servizio su ferro nella tratta Milano-Varese-Porto Ceresio a seguito dell’adozione del nuovo orario

da parte di Trenitalia, ha dato risposta l’Assessore alle infrastrutture e mobilità, Raffaele Cattaneo;

&A 33003

ITL/5174, in data 23 dicembre 2008, a firma dei Consiglieri Valmaggi e Civati, concernente criteri

e modalità per accedere al contributo regionale “dote” a sostegno dell’istruzione, ha dato risposta

l’Assessore all’istruzione, formazione e lavoro, Gianni Rossoni;

&A 25005

ITL/5184, in data 23 febbraio 2009, a firma dei Consiglieri Civati, Concordati, Guindani, Prina e

Valmaggi, concernente la richiesta della società Mediglia servizi ecologici-MSE, di autorizzazione al-

la realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti urbani con valorizzazione energetica degli

stessi mediante gassificazione, nel Comune di Mediglia, frazione di Bustighera ha dato risposta

l’Assessore al territorio e urbanistica, Davide Boni;

&A 21001

ITL/5185, in data 2 marzo 2009, a firma del Consigliere Saponaro, concernente l’insediamento lo-

gistico per la grande distribuzione del Gruppo Auchan-SMA richiesto dal Gruppo immobiliare Cavalli

al Comune di Chiari (BS), ha dato risposta l’Assessore alle infrastrutture e mobilità, Raffaele Cattane-

o;

&A 22002

ITL/5190, in data 25 marzo 2009, a firma del Consigliere Mirabelli, concernente la realizzazione

del nuovo svincolo autostradale conseguente alla costruzione della tratta ferroviaria di alta velocità

Milano-Torino, ha dato risposta l’Assessore alle infrastrutture e mobilità, Raffaele Cattaneo;

&A 25005

ITL/5192, in data 21 aprile 2009, a firma del Consigliere Saponaro, concernente il finanziamento di

un ulteriore bonifica delle falde del Comune di Treviglio e l’armonizzazione della legislazione regio-

nale riguardo al limite di concentrazione di cromo esavalente nelle falde acquifere e nelle acque pota-

bili, ha dato risposta l’Assessore alla sanità, Luciano Bresciani;

&A 21001

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ITL/5193, in data 12 maggio 2009, a firma dei Consiglieri Muhlbauer, Agostinelli, Cipriano, Zam-

poni, Mirabelli, Prina e Monguzzi, concernente il protocollo d’intesa fra ALER e Comune di Milano

per la demolizione di sei edifici siti in Via Barzoni n. 11, ha dato risposta l’Assessore alla casa e opere

pubbliche, Mario Scotti;

&A 12002

ITL/5194, in data 18 maggio 2009, a firma dei Consiglieri Muhlbauer, Agostinelli, Monguzzi, Stor-

ti e Squassina Arturo, concernente la selezione interna, per esame e comparazione di curricula, finaliz-

zata alla progressione verticale di n. 10 unità di personale di categoria D - area amministrativa, riserva-

ta ai dipendenti in ruolo della Giunta regionale, ha dato risposta l’Assessore alle risorse, finanze e rap-

porti istituzionali, Romano Colozzi;

&A 14004

ITL/5195, in data 22 maggio 2009, a firma del Consigliere Benigni, concernente la vendita di cin-

que immobili di proprietà dell’AO Bolognini di Seriate (BG) attraverso asta pubblica, ha dato risposta

l’Assessore alla sanità, Luciano Bresciani;

&A 32002

ITR/2378, in data 5 novembre 2008, a firma dei Consiglieri Gaffuri e Porcari, concernente il pro-

getto per la realizzazione del nuovo ospedale S. Anna di Como e relativi costi e finanziamenti nonché

destinazione del patrimonio immobiliare di proprietà dell’AO S. Anna, sito nell’area di Camerlata, ha

dato risposta l’Assessore alla sanità, Luciano Bresciani;

&A 42002

ITR/2393, in data 19 dicembre 2008, a firma dei Consiglieri Concordati, Spreafico, Viotto e Beni-

gni, concernente le quote latte, ha dato risposta l’Assessore all’agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi;

&A 31001

ITR/2401, in data 20 gennaio 2009, a firma del Consigliere Agostinelli, concernente la gestione del

patrimonio immobiliare del Pio Albergo Trivulzio, ha dato risposta l’Assessore alla famiglia e solida-

rietà sociale, Giulio Boscagli;

&A 32002

ITR/2406, in data 3 febbraio 2009, a firma del Consigliere Monguzzi, concernente i dispositivi fil-

tranti per la prevenzione da legionella o da altri ceppi microbici adottati da alcune aziende ospedaliere

e aziende sanitarie della Regione Lombardia ed in particolare quelli forniti all’AO di Legnano da parte

della società Steril SpA di Lecce, ha dato risposta l’Assessore alla sanità, Luciano Bresciani;

&A 23003

ITR/2422, in data 26 marzo 2009, a firma dei Consiglieri Tosi, Porcari, Pedrazzi, Gaffuri e Con-

cordati, concernente la sospensione del bonus riconosciuto da Trenitalia SpA agli abbonati quale par-

ziale compensazione per i disservizi subiti e la mancata pubblicazione degli indici di affidabilità, ha

dato risposta l’Assessore alle infrastrutture e mobilità, Raffaele Cattaneo;

&A 21001

ITR/2436, in data 13 maggio 2009, a firma dei Consiglieri Cipriano e Squassina Arturo, concernen-

te le prescrizioni adottate dalla Giunta regionale (DGR n. 9413 del 6 maggio 2009) che i comuni de-

vono rispettare per l’approvazione dei programmi integrati di intervento in variante, fino

all’approvazione dei piani di governo del territorio (art. 25, comma 7, lr 12/2005), ha dato risposta

l’Assessore al territorio e urbanistica, Davide Boni;

&A 23003

ITR/2444, in data 9 giugno 2009, a firma del Consigliere Cecchetti, concernente l’assenza di colle-

gamenti diretti tra le stazioni di Rho e Milano centrale per i treni interregionali della tratta Torino-

Milano col nuovo orario ferroviario estivo, ha dato risposta l’Assessore alle infrastrutture e mobilità,

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Raffaele Cattaneo;

&A 25005

ITR/2450, in data 18 giugno 2009, a firma del Consigliere Squassina Osvaldo, concernente il divie-

to di utilizzo dell’acqua per uso alimentare nel Comune di San Felice del Benaco (BS), le responsabili-

tà della società Garda Uno, gestore del servizio idrico, ed il rilancio dell’attività turistica nel territorio

del suddetto comune, ha dato risposta l’Assessore ai giovani, sport, turismo e sicurezza, Pier Gianni

Prosperini.

(I relativi testi sono pubblicati in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna)

Approvazione dei processi verbali delle sedute precedenti

(Argomento n. 2 all’ordine del giorno)

PRESIDENTE

Non essendo pervenute osservazioni, il processo verbale relativo alla seduta del 23 giugno 2009,

iscritto al n. 2 dell’ordine del giorno, si intende approvato ai sensi del terzo comma dell’articolo 49 del

Regolamento interno.

Svolgimento di interrogazione

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 3 dell’ordine del giorno: “Svolgimento di interpellanze e di interrogazioni”.

La parola all’Assessore Ferrazzi, per rispondere alla:

&A 26006

ITR/1179, in data 17 febbraio 2009, a firma del Consigliere Monguzzi, concernente i piani provin-

ciali di abbattimento (lr n. 26/1993 e lr n. 33/2008).

(Il testo della ITR/1179 è pubblicato nel verbale della seduta del 24 febbraio 2009)

FERRAZZI Luca Daniel

Grazie, Presidente. In risposta all’interrogazione da parte del Consigliere Monguzzi in materia di

controllo e gestione della nutria in Lombardia è necessario fare una premessa che introduca funzio-

nalmente le argomentazioni; a partire già dal 2001 su richiesta di Regione Lombardia il Dipartimento

di biologia animale dell’Università di Pavia ha predisposto un progetto finalizzato al conseguimento

dei seguenti principali obiettivi: valutazione dell’efficacia del trappolaggio della nutria, raccolta di dati

sull’ecologia e biologia riproduttiva della specie, elaborazione di un metodo rapido di censimento, im-

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postazione di un piano coordinato di gestione. Il progetto realizzato con la collaborazione delle pro-

vince coinvolte, che hanno beneficiato dei contributi finanziati da Regione Lombardia, ha permesso di

mettere a punto la fase operativa che prevedeva lo studio sull’efficacia del trappolaggio ai fini del con-

tenimento numerico della nutria; attraverso il monitoraggio che tale programma ha reso possibile ef-

fettuare si è potuto seguire con attenzione anche l’aspetto sanitario, un significativo numero di cam-

pioni di animali abbattuti sono stati fatti confluire agli organi competenti, per esempio gli istituti zoo-

profilattici, al fine di rilevare eventuali particolari variazioni dei normali parametri di patologie, tali da

destare preoccupazioni anche in merito e soprattutto alla diffusione della leptospirosi da parte della nu-

tria. Questa ricerca ha messo così in evidenza la necessità di un piano organico di gestione che preve-

desse la sinergica collaborazione a livello interregionale fra gli enti preposti facenti parte di tutto il ba-

cino idrografico del fiume Po. Nel contempo il graduale incremento della densità di popolazione della

nutria ha fatto registrare in modo esponenziale il fenomeno dei danni arrecati alle produzioni agricole

e a tutte le opere infrastrutturali approntate sui terreni, con il conseguente aumento delle istanze di in-

dennizzo da destinare da parte delle competenti Province e del non meno preoccupante fattore di ri-

schio per la sicurezza sia stradale, sia per l’incolumità di chi opera sui terreni agricoli, continuamente

interessati dall’azione scavatrice della nutria.

Per quanto sopra premesso e alla luce delle esperienze già acquisite e degli auspicati programmi su

menzionati, si è pertanto ritenuto opportuno prevedere un gruppo di lavoro con le istituzioni più coin-

volte competenti e interessate, al fine di fare il punto sulla situazione per richiedere un maggiore im-

pegno collaborativo mirato al contenimento della nutria da parte di provincia, associazioni agricole,

direzione dei parchi, consorzi di bonifica, Direzione generale sanità; il metodo di censimento fornisce

una stima di densità della specie, rivelandosi uno strumento di particolare utilità nella pratica di ge-

stione della specie su estese superfici agricole.

L’isolamento delle popolazioni è un prerequisito fondamentale per cercare di contenere questo fe-

nomeno, d’altro canto è indispensabile offrire ai proprietari o conduttori dei fondi agricoli il giusto

supporto affinché siano in grado di effettuare le operazioni di controllo nell’interesse sia personale, sia

pubblico; questo coinvolgimento consentirebbe da un lato di contenere i costi di gestione e dall’altro

di ampliare sempre più il territorio interessato dagli interventi di contenimento. Il corpo di vigilanza

può avere il compito di vagliare le richieste degli agricoltori verificando l’abbondanza delle specie se-

condo la tecnica del censimento e di coordinare le attività e la raccolta dei dati che sono successiva-

mente messi a disposizione dell’amministrazione regionale. Inoltre avvalendosi della collaborazione

delle guardie venatorie volontarie, ovvero di persone opportunamente formate e autorizzate, il corpo di

vigilanza concentra le operazioni di controllo sulle aree di interesse conservazionistico, per le quali è

di fondamentale importanza mantenere un grado elevato di naturalità.

In ottemperanza all’articolo 2 della legge regionale 20 del 7 ottobre 2002, lo smaltimento deve av-

venire nel rispetto delle normative vigenti sui rifiuti speciali e assimilabili, di norma le carcasse sono

conferite ad inceneritori per la termodistruzione, è indispensabile un piano organico di gestione che

garantisca un rapporto costi - benefici favorevoli.

Premesso quanto sopra elencato, in risposta al primo quesito relativamente ai dati relativi al moni-

toraggio, le specie oggetto del piano di contenimento, la quantità e i metodi di cattura, le modalità di

smaltimento delle carcasse, i costi sostenuti per i piani di contenimento, si precisa che le informazioni

richieste sono riportate nelle schede e i dati di monitoraggio che consegnerò al Consigliere Monguzzi

e ai Consiglieri interessati. In particolare, per quanto riguarda lo smaltimento delle carcasse delle nu-

trie si precisa che sono smaltite secondo quanto prevede l’articolo 2 della legge regionale 20 del 7 ot-

tobre 2002 e in alcuni casi previa autorizzazione dell’ASL competente sono sotterrate.

Relativamente alla risposta al secondo quesito si constata che nei quattro anni dal 2005 al 2008

all’incremento del numero delle gabbie di cattura attivate corrisponde un incremento del numero di

nutrie catturate e quindi abbattute. Per quanto riguarda la risposta al terzo quesito, provvederemo a

predisporre per proporlo al Consiglio regionale una modifica che prevede parere ISPRA, come era già

riportato nella legge regionale del 2002.

Spero di avere soddisfatto le richieste poste nell’interrogazione del Consigliere Monguzzi e conse-

gno i dati del monitoraggio.

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PRESIDENTE

Il Consigliere Monguzzi si dichiara soddisfatto.

&A 11001

Proposta di deliberazione consiliare “Composizione delle Commissioni consiliari permanenti -

Ventesima variazione”, d’iniziativa dell’Ufficio di Presidenza (ORG n. 86).

(Argomento fuori ordine del giorno)

Votazione

PRESIDENTE

Prima di procedere all’esame degli altri punti all’ordine del giorno devo porre in votazione la pro-

posta di deliberazione consiliare, predisposta dall’Ufficio di Presidenza, concernente la ridetermina-

zione della composizione numerica di una Commissione, in questo caso della quinta Commissione,

come da richiesta pervenuta da parte del gruppo della Lega Nord. La modifica riguarda il Consigliere

Uslenghi che non fa più parte di questa Commissione, per cui il numero dei presenti del gruppo Lega

Nord in questa Commissione passa da tre a due. E’ un argomento fuori ordine del giorno che deve es-

sere esaminato per riassestare i numeri dei Commissari delle Commissioni.

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’ORG n. 86.

(Il Consiglio approva)

(Il testo è riportato in allegato)

Ordine dei lavori

PRESIDENTE

Al punto n. 4 dell’ordine del giorno è iscritto il:

Progetto di legge n. 380 “Disciplina dei rapporti tra la Regione e le Università della Lombardia con

facoltà di medicina e chirurgia per lo svolgimento di attività assistenziali, formative e di ricerca”,

d’iniziativa del Presidente della Giunta.

E’ stata avanzata la richiesta, che ho già comunicato durante la riunione dei Capigruppo, di non

procedere oggi alla trattazione di questo progetto di legge, in quanto è assente e fuori sede l’Assessore

Bresciani.

Personalmente aderisco alla richiesta di rinvio, però vedo delle mani alzate.

La parola al Consigliere Cè.

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CE’ Alessandro

Grazie, Presidente. A parte un certo sconcerto per questa assenza, intervengo solo per chiedere, an-

che per difendere la serietà istituzionale del Consiglio regionale, se questa assenza dell’Assessore è

stata determinata da motivi urgenti oppure se questo suo impegno istituzionale era in qualche modo

prevedibile o magari già definito. Se fosse così allo sconcerto si unirebbe l’indignazione, perché tutti i

Consiglieri sono stati impegnati nella presentazione degli emendamenti, gli uffici hanno fatto un lavo-

ro sugli emendamenti, tutti siamo venuti stamattina per discutere di questo argomento, che è quello più

importante all’ordine del giorno, eliminando questo argomento mi sembra di capire che il Consiglio

regionale si è riunito per lavorare tre quarti d’ora.

Per cui volevo capire se perlomeno c’è stato un motivo inaspettato ed urgente che ha spinto

l’Assessore a non essere presente oggi.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galli.

GALLI Stefano

Credo debba essere ricordato al Consigliere Cè che, conoscerà il problema avendo svolto le funzio-

ni di Assessore, ci sono degli impegni che non possono essere derogati o rinviati da parte di un Asses-

sore.

Questo provvedimento avremmo potuto trattarlo la settimana scorsa, purtroppo ci è stato chiesto di

non trattarlo perché in quel momento mancava il Relatore del provvedimento, guarda caso la settimana

dopo manca l’Assessore che aveva già attivato una procedura che era già conosciuta e consolidata.

Quindi mi pare di capire che quando c’è una richiesta di questo tipo se non si ha nemmeno il buon gu-

sto di comprendere... (Interruzione) Ecco, infatti...

PRESIDENTE

Scusi, poi rispondo io su quella questione, Cè.

GALLI Stefano

Quindi mi pare che quando c’è una richiesta di questo tipo se uno vuole cavillare ha tutte le facoltà

per farlo, ma mi sembrano veramente fuori luogo. Grazie.

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PRESIDENTE

Scusi, Collega Cè, hanno chiesto di intervenire i Consiglieri Zamponi, sempre sull’argomento, e

poi Agostinelli.

(Intervento fuori microfono del Consigliere Cè.)

Cè, per cortesia! Per cortesia, lasci rispondere anche al Presidente visto che il Consiglio l’ha con-

vocato il Presidente, non l’hanno convocato i Capigruppo. Prego, Collega Zamponi, ha la parola.

ZAMPONI Stefano

Grazie. Io credo che per rendere produttiva questa nostra giornata, visto che mi pare che anche

l’Assessore Cattaneo...

PRESIDENTE

No, l’Assessore dovrebbe esserci.

ZAMPONI Stefano

Non lo vedo più, c’era, è scomparso. Credo che potrebbe essere il Presidente Formigoni, che pure è

presente mi pare non avendo chiesto congedo e avendo firmato la presenza, a partecipare ai lavori

dell’aula in sostituzione dell’Assessore visto che, se non ho letto male, la rassegna stampa ha propa-

gandato questo accordo che ci accingiamo ad approvare come grande successo della sua Giunta, allora

potrebbe venire in aula ed assistere al dibattito e alla sicura approvazione da parte della sua maggio-

ranza, tenendo presente che essendo l’Assessore impedito, il Presidente della Giunta regionale sicura-

mente ha tutti i titoli per sostituirlo.

PRESIDENTE

Prego Consigliere Agostinelli, chiederei di stare sull’argomento però.

AGOSTINELLI Mario

Proprio su questo. Vorrei essere rassicurato perché la cosa ha un risvolto, slitta credo la discussione

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a cui invece eravamo impegnati ben oltre il tempo che noi ci eravamo prefigurati. Lei dovrebbe dirci

quando ritorna l’Assessore e quando intendete trattare questo argomento, visto che sconvolge abba-

stanza gli ultimi tre giorni di convocazione del Consiglio, perché si stanno addensando moltissimi

provvedimenti in coda e rischiamo di non avere neanche l’agibilità per una adeguata discussione.

Devo dire che avendo lavorato su questo argomento ero rimasto colpito dal fatto che questo proget-

to di legge non è presentato dalla Giunta, ma dal Presidente della Giunta, quindi se il Presidente della

Giunta è presente noi dovremmo dare assolutamente oggi attuazione alla discussione. Il documento è

presentato come documento del Presidente della Giunta e, dato che ha aspetti tutt’altro che irrilevanti,

è la prima volta che si applica il modello lombardo della sanità addirittura alle Università, vorrei avere

l’agibilità della discussione.

PRESIDENTE

Andando per ordine rispondo alla sua ultima osservazione: tutti i progetti di legge da quando è in

vigore il nuovo Statuto sono presentati dal Presidente della Giunta, a prescindere dal fatto che siano

competenza di uno o dell’altro Assessore.

A me pare che nel passato non si siano fatte troppe questioni se slittava di una settimana, o del

tempo necessario per iscriverlo all’ordine del giorno, un provvedimento; penso che per un provvedi-

mento di questa importanza sia necessaria la presenza dell’Assessore di competenza.

Sottolineo, l’ha già fatto il Presidente Galli, che questo argomento era già stato iscritto all’ordine

del giorno, non è stato trattato perché il Relatore del provvedimento, il Collega Vanni Ligasacchi, ve

lo potrà anche confermare, era assente la seduta in cui doveva essere trattato, invece l’Assessore era

presente. Non capisco sinceramente, al di là del fatto che non mi è stata data informazione preventiva

dell’assenza dell’Assessore, altrimenti io non avrei provveduto ad iscriverlo all’ordine del giorno, qua-

le sia il problema anche di urgenza e di necessità. Mi rendo conto e rispetto il lavoro fatto dai Consi-

glieri nella predisposizione di emendamento, però non è un lavoro perché poi verrà ripreso senz’altro

per la trattazione quando lo iscriveremo nuovamente all’ordine del giorno.

In funzione del fatto che non si è trattato il progetto di legge n. 392 dovremo rivedere il numero

delle sedute di Consiglio. Ricordo che fino al 14 è possibile convocare il Consiglio, quindi c’è la pos-

sibilità di utilizzare anche il giorno 13 luglio 2009, mentre dal 15 fino alla seduta di bilancio il Consi-

glio non può essere convocato, per cui farò una riunione dei Capigruppo per rimodulare le giornate di

convocazione del Consiglio.

Quindi se si ritiene necessario procedere alla votazione di questo rinvio della trattazione, chiedetelo

altrimenti se nessuno mi fa riferimenti diversi do per rinviato ad altra seduta l’esame del progetto di

legge n. 380.

L’aula è d’accordo. Continuiamo i nostri lavori.

&A 23003

Progetto di legge n. 383 “Testo Unico delle leggi regionali in materia di trasporti”, d’iniziativa

del Presidente della Giunta.

(Argomento n. 5 all’ordine giorno)

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Discussione generale

PRESIDENTE

A questo punto, a norma dell’art. 40 dello Statuto, invito il Consiglio a procedere alla discussione

generale del progetto di legge n. 383, quello che interessa l’Assessore Cattaneo, che ha garantito la sua

presenza. E’ il progetto di legge che riguarda il Testo Unico delle leggi regionali in materia di traspor-

ti, è di iniziativa - lo faccio presente al Collega Agostinelli - del Presidente della Giunta regionale,

come tutti i progetti di legge; è stato licenziato dalla seconda Commissione consiliare.

Il Relatore è il Collega Presidente Alboni, al quale do immediatamente la parola.

ALBONI Roberto

Grazie, Presidente. Il Testo Unico dei trasporti rientra nella serie dei testi unici predisposti ai sensi

della legge regionale 7 del 2006 e presenta quindi carattere compilativo, pur con le modifiche di ordi-

ne essenzialmente formale e sistematico che tale legge consente. Esso riunisce le disposizioni di leggi

regionali in materia di trasporti, con l’esclusione di quelle relative alle infrastrutture, si è scelto cioè di

circoscrivere l’ambito considerato includendovi unicamente le norme regionali concernenti i servizi e

le modalità di trasporto. Tale scelta, legata soprattutto al carattere non consolidato ma in evoluzione

della normativa sulle infrastrutture, ha comportato la necessità di operare un’attenta selezione nel pa-

norama delle leggi del settore, benché sia agevole cogliere a un primo sguardo che la redazione del

Testo Unico è stata condotta principalmente con riferimento alla legge regionale 22/1998 avente ad

oggetto “La riforma del trasporto pubblico locale in Lombardia”, che costituisce allo stato la legge ge-

nerale di riferimento per il trasporto pubblico locale.

Nel corso dell’elaborazione del Testo Unico sono emerse numerose questioni, anche complesse,

correlate in particolare: alle esigenze di semplificazione e coordinamento formale e sistematico di un

numero consistente di leggi, sono 35 quelle che confluiscono integralmente nel Testo Unico e vengono

quindi abrogate, ma il numero complessivo delle leggi considerato è molto più alto, come si evince

anche da uno sguardo alle singole disposizioni oggetto di abrogazione; alla necessità di coordinare

leggi e disposizioni approvate in tempi molto lontani tra loro e mai oggetto di riordino o anche solo di

abrogazione ad opera delle leggi successive; alle intervenute modifiche della legislazione statale, ad

esempio in materia di appalti; alla successione delle leggi regionali in relazione a determinati istituti,

ad esempio gli strumenti di pianificazione e programmazione di settore; al carattere misto, ovvero

strutture e servizi, o alla posizione di confine rispetto al tema trattato di alcune leggi.

Tali questioni sono state affrontate e portate a soluzione tenendo conto da un lato dell’entità delle

modifiche consentite dalla legge regionale 7 del 2006, dall’altro applicando i principi in tema di suc-

cessione di leggi nel tempo di specialità.

Si evidenziano di seguito alcune delle tematiche affrontate. Un tema su cui è emerso il problema

della stratificazione delle normative è stato quello della distrazione degli autobus dal servizio di linea a

noleggio e viceversa, articolo 3, comma 5, lettera d) del Testo Unico; la legge regionale 22/98 citava

un decreto ministeriale che era stato parzialmente sostituito da uno successivo e poi sospeso nel 2005,

in seguito al ricorso innanzi al Giudice amministrativo. Si poneva dunque il problema

dell’applicazione dei decreti ministeriali che limitano l’ambito territoriale del servizio di noleggio con

conducente, risolto con la citazione di tutti i decreti ministeriali cui la direzione generale fa tuttora ri-

ferimento.

La questione delle leggi miste o di confine è stata generalmente risolta adottando il criterio della

prevalenza, soprattutto quando la distinzione d’ambito non era così netta oppure non era conveniente

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spezzare la legge, generando così una frammentazione dell’ordinamento che va nella direzione oppo-

sta rispetto a quella di riordino che il Testo Unico si propone. Così sono state considerate non afferenti

all’ambito del Testo Unico, ad esempio, la legge regionale 81/1980 “Interventi finanziari per la costru-

zione del collegamento ferroviario Bovisa-Garibaldi-Vittoria” e la legge regionale 83/1980 “Provvi-

denze per la costruzione di opere civili connesse con opere ferroviarie”.

Sono state invece incluse le leggi regionali riguardanti la partecipazione della Regione al gruppo

Ferrovie Nord SpA, esempio la legge regionale 37 del 1991, che pure attengono all’ambito finanziario,

così ancora si è scelto di non introdurre nel Testo Unico e di lasciare quindi nella loro sede originaria

le disposizioni contenute nella legge regionale 24 del 2006, la legge aria, aventi attinenza con l’ambito

nel Testo Unico medesimo, acquisto autobus ecologici, in quanto tale operazione avrebbe inciso

sull’omogeneità e sulla portata necessariamente multisettoriale e trasversale di quella legge, meno-

mandone il carattere unitario.

Un cenno a parte merita la legge 29 del 2007, riguardante gli aeroporti e il trasporto aereo; essa, pur

attenendo in gran parte all’ambito del Testo Unico, non è stata inserita in quanto sottoposta al giudizio

di legittimità e costituzionalità e oggetto di attenzione anche da parte della Commissione della Comu-

nità Europea.

Si è reso inoltre necessario di chiarire il ruolo di Regione ed enti locali relativamente al titolo di at-

tribuzione delle funzioni amministrative, alla luce del mutato quadro normativo sia costituzionale, il

nuovo Titolo quinto della Costituzione, che interno, il nuovo Statuto. In proposito si è convenuto, an-

che in coerenza a quanto prescritto dall’articolo 4 del nuovo Statuto, di non riproporre la distinzione

tra funzioni delegate e funzioni trasferite, ragionandosi esclusivamente in termini di conferimento di

funzioni. Il problema del coordinamento tra norme si è posto, ad esempio, con riguardo alle disposi-

zioni concernenti le finalità contenute nelle due leggi generali sul trasporto, la 22 del 1998 e la 1 del

2002, l’articolo 2 del Testo Unico “Finalità” e appunto la risultante dell’accorpamento ragionato delle

disposizioni sulle finalità contenute nelle due leggi citate, che presentano ampie analogie concettuali,

talora con piccole differenze formali.

Alcune leggi regionali, il cui elemento distintivo consiste nel dettare una disciplina concordata tra

più Regioni e Province autonome, o discendente da previsioni contenute nella legge stessa - legge re-

gionale 20 del 1994 - oppure contenuta in una convenzione in cui le leggi fanno rinvio, legge regionale

33 del 1997 e 46 del 1989, sono state ricomprese nel Testo Unico ritenendo che ciò non costituisse una

criticità, non essendovi alcuna ripercussione di ordine sostanziale sui testi di legge.

L’operazione di riconduzione ad unità del corpus normativo in tema di servizi e modalità di tra-

sporto ha comportato chiaramente un’opera di aggiornamento normativo delle disposizioni di legge e

in qualche caso di revisione della formulazione, drafting; sotto il profilo sistematico si è scelto di or-

ganizzare il complesso delle norme affinché la partizione rispondesse ad esigenze di chiarezza e ragio-

nevolezza, in tal senso si è ritenuto opportuno dividere il Testo Unico in due parti ben distinte, la pri-

ma intitolata “I trasporti in generale”, la seconda dedicata ai singoli servizi e modalità di trasporto.

Infine è da sottolineare che sono state apportate molte altre variazioni puntuali riguardanti il lessico

e la sintassi, nel complesso il Testo Unico opera l’abrogazione di 35 legge e di altre decine di disposi-

zioni singole, articolo 143 comma 1, lettera b), accorpa un numero totale di circa 290 articoli che gra-

zie alle abrogazioni risultano essere ridotti nel Testo Unico alla metà, 145, 6 sono le leggi norma che

vengono espressamente richiamate come leggi norma, che restano in vigore al di fuori del Testo Uni-

co. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, Collega Alboni, mi scuso per il disturbo in alcuni momenti della sua relazione. Ho so-

lo un iscritto a parlare in discussione generale, chiedo se qualcun altro vuole iscriversi, non vedo nes-

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sun altro.

La parola al Consigliere Tosi.

TOSI Stefano

Come diceva il Relatore, parliamo di un Testo Unico che è compilativo, pur in una materia che in

questi mesi ha visto il settore fortemente coinvolto in una serie di criticità, criticità che riguardano sia

il servizio per quanto riguarda l’utenza, sia anche l’assetto industriale e alcune risposte che gli operato-

ri si aspettano dopo la firma del patto per la mobilità e i trasporti in Regione Lombardia.

E’ un Testo Unico compilativo, pertanto abbiamo dato il nostro assenso, è un passaggio che abbia-

mo voluto fare anche in presenza di queste criticità per incominciare a dare un punto di riferimento u-

nitario e coordinato alla fase di modifica che si aprirà nei prossimi mesi. Vi sono alcune osservazioni

che sono state presentate in Commissione da parte delle aziende di trasporto, l’Assessore Cattaneo si-

curamente le conosce; le osservazioni che sono arrivate da parte delle aziende riguardano la richiesta

di una modifica legislativa per quanto riguarda il calcolo dell’IRAP, in questo momento le aziende di

trasporto sono esposte a delle osservazioni dell’Agenzia delle Entrate con una serie di contenziosi che

si sono aperti piuttosto rilevanti per l’azienda stessa. Si è ritenuto che una modifica nel Testo Unico

violasse, insomma, quell’impostazione dei testi unici meramente compilativi, però io chiedo anche

all’Assessore un’osservazione per quanto riguarda i tempi di modifica a cui possono andare incontro le

aziende di trasporto e la risposta che meritano le aziende di trasporto rispetto alle sollecitazioni che

sono state fatte, che sia un chiarimento legislativo da introdurre nel Testo Unico stesso.

L’altra osservazione è per la presenza ancora dei temi legati al demanio lacuale nel Testo Unico,

forse una volta approvato il Testo Unico la riflessione è se è il caso di scorporare quella parte che ri-

guarda il demanio lacuale dal Testo Unico sui trasporti, probabilmente sarebbe più razionale come

hanno fatto anche in altre regioni; questo è un punto aperto su cui ragionare che sottopongo alla rifles-

sione dell’Assessorato e della Giunta.

Da ultimo un’osservazione molto importante che riguarda l’avvio del processo legislativo di modi-

fica del Testo Unico sui trasporti, molto importante nei prossimi mesi, che riguarda un servizio fon-

damentale, la seconda voce di spesa regionale, pertanto un appuntamento strategico per il dibattito po-

litico in Regione Lombardia. L’ultima osservazione, noi proseguiamo il lavoro sui testi unici,

l’obiettivo condiviso da parte di tutti noi è quello di cercare di arrivare a fine legislatura con meno di

cento leggi in regione Lombardia; è un lavoro che abbiamo condotto in maniera collaborativa tra mag-

gioranza e opposizione, io credo che anche nei prossimi mesi pur avvicinandoci all’appuntamento elet-

torale questo lavoro di riduzione dell’apparato legislativo regionale debba continuare e debba cercare

di arrivare all’obiettivo che ci siamo posti.

PRESIDENTE

Grazie. La parola all’Assessore Cattaneo.

CATTANEO Raffaele

Grazie Presidente, per fare alcune considerazioni sul Testo Unico e sulle osservazioni che faceva il

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Consigliere Tosi. Innanzitutto mi associo anch’io all’apprezzamento per i lavori dei testi unici e in par-

ticolare il Testo Unico dei trasporti, il solo fatto di riassumere 35 leggi in una sola ha un valore positi-

vo in sé, credo però che debba essere mantenuto il taglio compilativo di questi testi unici che hanno

trovato nella semplice raccolta dei testi esistenti la loro ragion d’essere e anche il motivo che ci ha

permesso di approvarli così rapidamente. Quindi non ritengo opportuno trasformare il Testo Unico

nella sede dell’accoglimento di modifiche normative anche su temi che possono essere discussi e con-

divisi.

Per quanto riguarda la questione dell’Irap voglio segnalare al Consigliere Tosi che sono in corso

dei contatti col Ministero competente, perché la disciplina dell’IRAP è una disciplina che attiene alle

normative fiscali, quindi sarebbe opportuno che una soluzione a questo problema segnalato dalle a-

ziende avvenisse, almeno questo è il parere anche dei nostri uffici legislativi, per il tramite di

un’interpretazione della norma in sede nazionale e non in sede regionale, mentre confermo che è in

corso sia un lavoro di ristesura normativa a valle del patto per il TPL di tutte le norme sul trasporto

pubblico, che verrà presto portato all’attenzione della Giunta e poi della Commissione e del Consiglio,

sia un lavoro di riscrittura che si è finalmente concluso dopo molti mesi di confronto con i consorzi dei

Comuni e con le rappresentanze degli operatori per il demanio idrico, quindi andrà in Giunta già nelle

prossime sedute una norma di riforma del demanio idrico. Potremo poi valutare in sede legislativa, in

Commissione e in Consiglio, se sarà opportuno che questo venga stralciato e diventi una norma a sé al

di fuori del Testo Unico, o se debba essere la riforma del capo che è già contenuto nel Testo Unico.

Ci sono ragioni a favore dell’una e dell’altra soluzione, ma credo che la cosa migliore sia discuter-

ne nell’ambito della riflessione sul testo che, ripeto, già nelle prossime settimane verrà portato

all’attenzione della Giunta. Grazie.

PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.

Votazione dei singoli articoli

PRESIDENTE

Pongo in votazione, articolo per articolo, il progetto di legge n. 383, nel testo formulato dalla se-

conda Commissione consiliare.

(Il testo dei singoli articoli è reperibile presso l’archivio del Consiglio regionale atti n. 15729 ed è

pubblicato sul BURL n. 28, I SO del 15 luglio 2009 quale lr n. 11 del 14 luglio 2009)

Trattandosi di un Testo Unico compilativo, ai sensi del sesto comma dell’articolo 104 bis del Rego-

lamento interno del Consiglio, è preclusa la possibilità di effettuare interventi sui singoli articoli e non

possono essere presentati emendamenti.

Invito i Consiglieri ad agevolare le operazioni di voto, seguendo dai propri banchi i lavori.

Con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento, i singoli articoli dei Testi Unici compilativi ver-

ranno approvati dalla Commissione; il Consiglio effettuerà solo la votazione finale.

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 1 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

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Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 2 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 3 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 4 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 5 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 6 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 7 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 8 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 9 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 10 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 11 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 12 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 13 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

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Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 14 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 15 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 16 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 17 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 18 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 19 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 20 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 21 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 22 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 23 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 24 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 25 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

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Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 26 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 27 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 28 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 29 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 30 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 31 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 32 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 33 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 34 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 35 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 36 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 37 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

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Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 38 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 39 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 40 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 41 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 42 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 43 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 44 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 45 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 46 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 47 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 48 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 49 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

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Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 50 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 51 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 52 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 53 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 54 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 55 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 56 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 57 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 58 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 59 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 60 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 61 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

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Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 62 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 63 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 64 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 65 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 66 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 67 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 68 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 69 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 70 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 71 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 72 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 73 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

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Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 74 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 75 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 76 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 77 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 78 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 79 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 80 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 81 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 82 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 83 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 84 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 85 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

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Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 86 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 87 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 88 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 89 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 90 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 91 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 92 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 93 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 94 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 95 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 96 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 97 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

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Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 98 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 99 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 100 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 101 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 102 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 103 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 104 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 105 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 106 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 107 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 108 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 109 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

24

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 110 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 111 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 112 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 113 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 114 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 115 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 116 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 117 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 118 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 119 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 120 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 121 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

25

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 122 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 123 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 124 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 125 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 126 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 127 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 128 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 129 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 130 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 131 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 132 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 133 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

26

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 134 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 135 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 136 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 137 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 138 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 139 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 140 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 141 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 142 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 143 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 144 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione, per alzata di mano, l’articolo 145 nel testo proposto dalla Commissione.

(Il Consiglio approva)

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Votazione finale

PRESIDENTE

Nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto, pertanto pongo in votazione finale, per al-

zata di mano, il progetto di legge n. 383 quale risulta dai singoli articoli dianzi approvati dal Consiglio.

(Il Consiglio approva)

&A 14004

Progetto di legge n. 314 “Mutamento della denominazione del Comune di Rivanazzano, in pro-

vincia di Pavia, in quella di Rivanazzano Terme”, d’iniziativa della Giunta regionale.

(Argomento n. 6 all’ordine del giorno)

Discussione generale

PRESIDENTE

A norma dell’articolo 40 dello Statuto, invito il Consiglio a procedere alla discussione generale del

progetto di legge n. 314 di cui all’oggetto, facendo presente che il medesimo è stato esaminato dalla

seconda Commissione consiliare.

La parola al Relatore, Consigliere Alboni.

ALBONI Roberto

Grazie, Presidente. Il Comune di Rivanazzano è un Comune di oltre 4 mila 900 abitanti situato in

provincia di Pavia, sulle rive del torrente Staffora all’imbocco dell’omonima valle. Annualmente le

terme forniscono assistenza a circa 5 mila clienti provenienti prevalentemente da Lombardia, Piemon-

te, Liguria, Emilia Romagna, per un totale di 100 mila prestazioni terapeutiche erogate, pertanto la vo-

lontà del Consiglio comunale di modificare la denominazione del Comune di Rivanazzano in Riva-

nazzano Terme nasce dal legame imprescindibile tra attività termale e il territorio di Rivanazzano. Si

ritiene che la nuova denominazione, come avvenuto per altre località termali italiane, permetterebbe di

connotare in maniera più chiara e immediata la vocazione turistica e termale del Comune, consentendo

una riconoscibilità immediata e garantirebbe quella visibilità e comprensione istantanea, capace di av-

viare un virtuoso processo di potenziamento e rilanciamento turistico del territorio.

Lo svolgimento del referendum con il quesito “Volete voi che il Comune di Rivanazzano di Pavia

sia denominato Rivanazzano Terme” rispetta, inoltre, l’orientamento giuridisprudenziale costituziona-

le che ha più volte ricordato che in questi casi la volontà della popolazione ha motivo di esprimersi ri-

guardo a un elemento non secondario dell’identità dell’ente esponenziale della collettività locale e che

anche l’integrazione della denominazione ne costituisce infatti una modifica, come tale soggetta alla

previa consultazione della popolazione interessata, ai sensi dell’articolo 133, secondo comma, della

Costituzione.

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La consultazione referendaria si è svolta regolarmente in data 29 marzo 2009 e da quanto si ap-

prende dal verbale dell’ufficio centrale per il referendum presso la Corte d’Appello di Milano i voti at-

tribuiti alla risposta affermativa “sì” sono stati 1633, mentre quelli alla risposta negativa “no” sono sta-

ti 206. L’ufficio centrale ha quindi proclamato i risultati del referendum affermando che l’esito è stato

favorevole, nel verbale emerge inoltre che non ci sono stati reclami o contestazioni.

Alla luce del risultato positivo del referendum si chiede l’approvazione del progetto di legge n.

314.

PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.

Votazione finale

PRESIDENTE

Non vi sono richieste di interventi per dichiarazione di voto. Pertanto, trattandosi di un progetto di

legge composto da un unico articolo, si deve procedere con la votazione finale.

Pongo in votazione finale, per alzata di mano, il progetto di legge n. 314, composta da un unico ar-

ticolo.

(Il Consiglio approva)

(Il testo della LCR/0128 è pubblicato sul BURL n. 28, I SO del 15 luglio 2009 quale lr n. 12 del 14

luglio 2009)

Ordine dei lavori

PRESIDENTE

Sull’ordine dei lavori, la parola al Consigliere Cè.

CE’ Alessandro

Abbiamo ancora punti all’ordine del giorno da trattare?

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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PRESIDENTE

Ci sono le proposte di nomina, sulle quali chiedo lumi ai Colleghi. Prego, Consigliere Galli, ha la

parola.

GALLI Stefano

Credo che sia opportuno rinviarle alla prossima seduta.

PRESIDENTE

Se non ci sono interventi contrari, i punti dal numero 7 al numero 52 dell’ordine del giorno, che so-

no proposte di nomina, vengono rinviati ad altra seduta.

Chiedo la disponibilità dei Capigruppo di fermarsi il tempo necessario, non penso che sforeremo le

13.00, per una riunione nella sala verde, per riassestare il programma delle prossime sedute; si potreb-

be fare un 13 bis, se i Consiglieri Capigruppo sono d’accordo, e potremmo rimodulare subito il pro-

gramma. Aggiungo che la riunione della quinta Commissione, prevista presso l’aula consiliare, in fun-

zione dei lavori sono conclusi, si terrà nella sede di Via Fabio Filzi n. 29.

La parola al Consigliere Cè.

CE’ Alessandro

Grazie, Presidente. In maniera molto ortodossa e pacata pur riconoscendole, e lei lo sa, di aver ge-

stito in questi mesi l’aula in maniera corretta, oggi devo muoverle delle critiche perché, a mio parere,

io mi sento offeso come Consigliere, non so se altri condividono la mia opinione, ma io mi sento pro-

fondamente offeso di aver partecipato a una seduta che aveva come punto più importante all’ordine

del giorno un punto sulla sanità e sull’università e che è saltato per motivi che non sono assolutamente

giustificabili, tant’è vero che quell’argomento era di pertinenza sia del Presidente Formigoni che

dell’Assessore Bresciani, che aveva programmato il suo viaggio all’estero sicuramente da molti mesi,

perché non si programma da oggi a domani.

Abbiamo iniziato la seduta alle 11.35 circa, la stiamo finendo alle 12.25, abbiamo convocato il

Consiglio regionale per lavorare 45/50 minuti. Tutte queste persone, gli uffici, gli 80 Consiglieri che

sono venuti a Milano magari potevano avere anche altri impegni, per fare due provvedimenti, uno te-

dioso, purtroppo siamo costretti dal Regolamento a fare 140 votazioni, ma sul quale nessuno, tranne

l’esimio Tosi, ha voluto intervenire, perché di fatto non c’è nulla su cui intervenire, è un testo che è un

assemblaggio di leggi, non c’è argomento sul quale discutere. E poi, con tutto il rispetto per Rivanaz-

zano, per decidere se dopo il referendum di Rivanazzano dobbiamo noi Consiglio regionale ratificare

la decisione di abbinare il termine “Terme” a Rivanazzano. Su questi due argomenti noi abbiamo con-

vocato il Consiglio regionale, con il rischio concreto che poi tutti gli altri argomenti devono essere di-

scussi in fretta o in coda il 31 luglio, tutti assieme, argomenti che avrebbero bisogno di adeguato ap-

profondimento.

Per cui io, Presidente, mi permetto, ma con rispetto, di stigmatizzare la sua organizzazione dei la-

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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vori, perché non è pensabile che si possa convocare un Consiglio per fare quello che abbiamo fatto

questa mattina, tanto più quando l’assenza sia del Presidente Formigoni, che è contitolare della prero-

gativa del rapporto con l’università, sia l’assenza dell’Assessore Bresciani non sono né giustificate, né

giustificabili. Lei ha fatto quanto di meglio poteva per giustificarli, lo stesso ha fatto il Presidente Galli

che è pure di parte, ma da lei noi ci aspettiamo, e quando dico noi penso tutti i Consiglieri, un compor-

tamento sopra le parti. Allora o è veramente una sua inadeguatezza in questo caso o è una sua parziali-

tà, ma questo Consiglio non aveva nessun significato di essere fatto oggi per i motivi che ho detto.

Allora - e chiudo - non vorrei, ma il mio è un retro pensiero che vorrei fosse smentito, che noi ab-

biamo convocato oggi questo Consiglio, non per fare il Consiglio, perché non c’era motivo, ma per

presentare la richiesta dell’urgenza sulla legge sul piano casa, intimorire qualcuno o portare a più miti

consigli o dare l’occasione per l’abboccamento che ci doveva essere per pianificare poi il confronto

che non sarà più scontro, ma sarà un confronto in qualche modo consociativo già preaccordato fra una

parte, quella più consistente dell’opposizione, e la maggioranza. Era questo il motivo della convoca-

zione del Consiglio, Presidente? Se era questo è un motivo completamente sbagliato, perché l’urgenza

è stata poi ritirata e gli eventuali abboccamenti non si fanno nelle aule dei Consigli regionali, nelle au-

le istituzionali, perché questa è un’offesa che si fa alla democrazia e alle istituzioni, e questa offesa

non appartiene alla maggioranza o all’opposizione, fa degradare il sistema democratico, lo dico ai Col-

leghi della maggioranza, lo dico ai Colleghi del PD, se c’era bisogno di fare un accordo che facilitasse

il percorso sul piano casa ci si poteva trovare nella sede del PDL o nella sede del PD e parlare di que-

sto e non coinvolgere noi Consiglieri offendendoci personalmente e offendendo l’istituzione.

Se potrà rispondere risponderà, non credo che possa rispondere per le considerazioni politiche, mi

auguro che lei non si sia adeguato o non abbia in qualche modo agevolato e non sia stato protagonista

della convocazione di questo Consiglio solo ed unicamente per questa finalità, perché per questo mo-

tivo la stima che ho di lei - e l’ho sempre avuta perché secondo me lei ha governato bene quest’aula -

verrebbe meno; ahimé non avrei più stima di lei perché lei si è prestato a un obiettivo che è un obietti-

vo di parte, e il Presidente non lo deve fare.

PRESIDENTE

Grazie, Collega Cè. Penso che fra i compiti di un Presidente ci sia anche quello di essere accusato

di cose inesistenti, non so se ci sia un disciplinare del Presidente del Consiglio. Innanzitutto io ho con-

vocato il Consiglio, quando ho convocato il Consiglio gli scenari a cui lei faceva riferimento erano as-

solutamente assenti, se mi crede sulla parola bene altrimenti io più di quella io non ho, io più che della

mia parola e dell’eventuale attestazione di stima di chi ha potuto valutare come conduco il Consiglio

non posso fare nei suoi confronti, quindi lo scenario di questo intreccio in aula, fuori aula, era assolu-

tamente assente quando io ho convocato il Consiglio.

Il Consiglio è stato convocato mettendo all’ordine del giorno quelli che erano i punti che erano di-

sponibili per essere trattati nella seduta odierna, che sono il progetto di legge n. 380, il progetto di leg-

ge n. 383, Rivanazzano Terme, oltre che gli adempimenti di rito in ogni seduta del Consiglio. Quello

che è successo dopo non appartiene alla gestione del Presidente del Consiglio, io cerco - se non ci rie-

sco non è per malafede - di essere comunque al di sopra delle parti e di tenere presente quelle che sono

le aspettative di correttezza da parte di tutti i Colleghi Consiglieri. Che l’Assessore Bresciani non ab-

bia potuto essere presente l’ho saputo dopo, evidentemente c’è un difetto di comunicazione a riguardo

e di questo mi scuso, non so se fra i compiti miei ci sia anche quello di sentire tutte le volte tutti gli e-

ventuali attori, che i giorni in cui si tiene il Consiglio dovrebbero - uso il condizionale - essere a dispo-

sizione del Consiglio prioritariamente o, quantomeno, nei giorni in cui è programmato il Consiglio av-

visare la Presidenza del Consiglio che in quel giorno l’Assessore o il Relatore “x” non sono presenti.

Ciò non è avvenuto e io non ho potuto fare altro che prendere atto della non presenza dell’Assessore

Bresciani, né più né meno come tutti gli altri Consiglieri.

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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Questo purtroppo mi tira contro queste sue ipotesi, che io accetto, perché fanno parte del pensare di

qualsiasi altro Consigliere, però le rifiuto come attribuite a me stesso o a una mia volontà, perché asso-

lutamente non ne sono stato coinvolto. Quindi mi scuso per coloro che hanno lavorato per preparare

gli emendamenti, però come ho detto prima non è un lavoro che è stato fatto invano, perché verrà te-

nuto in considerazione naturalmente nella prossima seduta e al di là di quello non posso dire altro.

Spero che la sua stima se c’è continui ad essere attestata anche in futuro e chiedo ai Consiglieri, ri-

peto, se sono a disposizione fin da subito nella saletta vicina per modificare il Calendario e inserire nei

prossimi Consigli gli argomenti che non sono stati trattati.

Ricordo, Consigliere Cè, che non abbiamo trattato un solo argomento, perché lei usava il plurale,

importante ma, ripeto, un solo argomento. Grazie.

Annunzio di interpellanze, di interrogazioni e di mozioni

PRESIDENTE

Comunico le interpellanze, le interrogazioni e le mozioni pervenute in questi giorni alla Presidenza.

Interpellanze:

n. 5202, in data 26 giugno 2009, a firma del Consigliere Pedrazzi, concernente la chiusura dello

stabilimento Saco SpA di Castelleone (CR) (viene richiesta risposta scritta);

n. 5203, in data 29 giugno 2009, a firma del Consigliere Saponaro, concernente l’utilizzo, nella

Bassa Bresciana, di pesticidi contro il propagarsi dell’insetto “diabrotica” ed il conseguente impatto

sull’ambiente e sulla salute umana (viene richiesta risposta scritta).

Interrogazioni:

n. 2456, in data 24 giugno 2009, a firma del Consigliere Ferretto Clementi, concernente ulteriori

chiarimenti in merito agli interventi per la difesa del suolo e il riassetto idrogeologico in ciascun co-

mune considerato a rischio nell’ambito della legge n. 102/90 (legge Valtellina) (viene richiesta rispo-

sta scritta);

n. 2457, in data 24 giugno 2009, a firma del Consigliere Storti, concernente la grave situazione oc-

cupazionale venutasi a creare nel settore finanziario e bancario nel territorio lombardo e milanese in

particolare a seguito della crisi economica (viene richiesta risposta scritta);

n. 2458, in data 29 giugno 2009, a firma dei Consiglieri Monguzzi e Saponaro, concernente gli one-

ri sostenuti dalla Regione Lombardia per il progetto SISS-CRS (viene richiesta risposta scritta);

n. 2459, in data 2 luglio 2009, a firma del Consigliere Squassina Osvaldo, concernente l’utilizzo di

diserbanti per disinfestare i campi di mais, nella provincia di Brescia, invasi dalla diabrotica e il con-

seguente impatto sull’ambiente, sanitario ed economico (viene richiesta risposta scritta);

n. 2460, in data 2 luglio 2009, a firma del Consigliere Cipriano, concernente la riduzione dei finan-

ziamenti, i tagli alla ricerca, ai posti di ruolo ed ai contributi per la didattica delle università pubbliche

(viene richiesta risposta scritta).

Mozioni:

n. 311, in data 6 luglio 2009, a firma del Consigliere Fiori, concernente la richiesta al Governo del-

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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lo stato di crisi per il comparto lattiero-caseario e l’individuazione di misure regionali, nazionali e co-

munitarie atte al superamento delle attuali gravi difficoltà del settore, in sinergia con le regioni ad alta

densità produttiva.

(I relativi testi sono riportati in allegato al verbale della seduta odierna)

PRESIDENTE

Ricordo ai Capigruppo che è convocata la riunione per calendarizzare i lavori delle prossime sedute

consiliari. Il Consiglio sarà convocato a domicilio. Buon pomeriggio.

Dichiaro chiusa la seduta.

(La seduta termina alle ore 12.31)

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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ALLEGATI

Interpellanze annunziate

«Il sottoscritto Consigliere

premesso che:

la Saco SpA è una delle tre filiali italiane della multinazionale tedesca Gildemeister e produce pin-

ze per torni di macchine utensili. Con una produzione altamente qualificata, rappresenta una realtà di

eccellenza con notevoli professionalità al suo interno;

mercoledì 17 giugno 2009 la direzione aziendale della SACO SpA ha annunciato la chiusura dello

stabilimento di Castelleone (CR);

la chiusura della Saco SpA rappresenterebbe l’ennesimo, duro colpo per il sistema economico e so-

ciale della provincia di Cremona, e in particolare dell’area cremasca e castelleonese caratterizzata da

una significativa presenza di aziende del comparto meccanico e fortemente provate dalle tante situa-

zioni di crisi aziendali aperte negli ultimi mesi;

attualmente i dipendenti occupati nell’unità produttiva di Castelleone sono circa 100. La chiusura

dello stabilimento porterebbe alla messa in mobilità e al successivo licenziamento di tutti i lavoratori.

A ciò si deve aggiungere la ricaduta anche sull’indotto, che coinvolge un altro centinaio di persone;

considerato che:

nei primi quattro mesi del 2009 in Regione Lombardia si è registrato un aumento del 59% dei li-

cenziamenti rispetto al primo quadrimestre 2008 e un aumento del 395,46% del ricorso alla cassa inte-

grazione. La provincia di Cremona, con un incremento del 717.35% delle ore autorizzate di Cig, risul-

ta essere tra i territori maggiormente colpiti;

constatato che:

in data 24 giugno si è svolto a Cremona presso la Prefettura un incontro con i rappresentanti

dell’azienda, con i sindacati e gli enti locali, che non ha dato alcun esito; il 3 luglio 2009 alle ore 15

presso la sede della Provincia di Cremona è previsto un nuovo incontro con gli stessi attori;

data la conoscenza dei fatti sopra riportati:

interpella la Giunta e l’Assessore competente per sapere:

- quali interventi Regione Lombardia intende mettere in atto al fine di scongiurare la chiusura

dell’azienda Saco SpA di Castelleone;

- se non intende partecipare all’incontro del 3 luglio al fine di favorire un confronto con le rap-

presentanze sindacali, con il territorio per trovare soluzioni che prevedano il mantenimento del

sito produttivo e la salvaguardia degli occupati e dell’indotto;

- se non intende istituire un tavolo con le parti sociali e l’azienda al fine di mettere in atto gli

strumenti necessari per monitorare la messa in mobilità dei lavoratori e non solo il cremonese».

(5202) Pedrazzi

«Il sottoscritto Consigliere

a conoscenza che sul quotidiano locale Bresciaoggi si è appreso che a partire da giovedì 25 giugno

sono in corso in tutta la Bassa bresciana utilizzi incontrollati di pesticidi per combattere il propagarsi

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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di un insetto infestante che si chiama Diabrotica;

a conoscenza inoltre che sembra esserci una moria generalizzata di api nonché volatili, fagiani e le-

pri rilasciate dai cacciatori per il ripopolamento faunistico;

visto che viene fatto utilizzo di pesticidi anche ai confini di abitazioni private con una metodologia

(i cosiddetti trampoli) che disperde in misura maggiore gli inquinanti nell’atmosfera circostante;

visto inoltre che non risultano controlli delle autorità competenti ASL e ARPA su tali azioni disin-

festanti e il rischio di inquinamento diretto o indiretto dell’ambiente e della falda è alto;

considerato che i due fitofarmaci più utilizzati sono il Nurelle e il Karate, dei fosforganici piretroidi

che possono avere gravi conseguenze sul sistema che riportano i forti rischi per la salute umana e per

l’ambiente;

interpella l’Assessore competente per sapere:

- se non si intenda provvedere al sollecito delle autorità sanitarie regionali affinché verifichino le

immissioni dei suddetti fitofarmaci e valutino gli eventuali rischi per la salute pubblica, soprat-

tutto dei bambini, conseguenti all’esposizione, anche indiretta, a tali sostanze tossiche;

- non intenda introdurre urgentemente una fascia di rispetto dalle abitazioni dove di fatto sia vie-

tato l’utilizzo del diserbo;

- non intenda avvisare urgentemente le popolazioni locali dei rischi dovuti all’esposizione indi-

retta alla sostanza (per esempio facendo divieto di consumare frutta e verdura coltivata negli

orti contaminati indirettamente dai pesticidi utilizzati);

- non intenda valutare il divieto all’utilizzo di tali sostanze qualora ne verificasse la forte tossici-

tà e il rischio ambientale di inquinamento delle falde;

- non intenda rinforzare il monitoraggio sul territorio, assicurare un’efficace lotta contro gli in-

setti adulti, fornendo gratuitamente trappole cromotropiche per il corretto monitoraggio dei

campi di mais, indennizzando per il danno subito le aziende che segnalano un danno consisten-

te, finanziare corsi di formazione per tecnici ed agricoltori e pubblicazioni specifiche, incenti-

vare l’introduzione di una corretta rotazione delle colture agrarie, quale valido strumento di

prevenzione e di lotta, prevedendo un congruo contributo per ogni ettaro utilizzato a mais nel

2009 e destinato ad altra coltura nel 2010;

- non intenda dotare di ulteriori finanziamenti i progetti di ricerca pubblici che stanno già stu-

diando il fenomeno di diffusione della diabrotica al fine di aumentare e migliorare le tecniche

di lotta e le conoscenze sugli aspetti di gestione tecnico-economica».

(5203) Saponaro

Interrogazioni annunziate

«Il Consiglio regionale della Lombardia

premesso che:

- in data 10 giugno 2009, con prot. n. Z1. 2009.0011768, è stata data risposta all’interrogazione

n. 2386;

- la risposta sopra menzionata non contiene risposte ai quesiti posti e consta di sole due tabelle di

allegato, le quali, oltre ad essere prive di qualsiasi tipo di riferimento di provenienza e pertanto

di ufficialità, contengono solo una minima parte dei dati richiesti;

visto che:

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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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- lo Stato, con la Legge Speciale 102/90 (“Legge Valtellina”), nel 1990 ha stanziato circa

1.239.500.000 € con l’obiettivo di raggiungere condizioni di stabilità idrogeologica dei territori

e di creare migliori condizioni di sviluppo socio-economico per le popolazioni residenti nel ter-

ritorio coinvolto;

- le risorse stanziate nel 1990 sono state in parte trasferite direttamente ad altri enti per la gestio-

ne delle emergenze ed in parte ridotte dalle leggi finanziarie degli anni tra il 1992 e il 2003;

- con legge 483/98 lo Stato ha ridestinato ulteriori fondi per la realizzazione di alcune azioni

specifiche da portare avanti in base ad un piano d’intervento elaborato dalla Regione Lombar-

dia e suddiviso in due fasi: Ricostruzione e Sviluppo e Difesa del Suolo;

- per quanto riguarda la Difesa del Suolo, le somme stanziate sono pari a 527.862.808,11 e sono

state ripartite tra Regione Lombardia (500.232.364,01 €) e Agenzia Interregionale per il fiume

Po (27.630.444,10);

- secondo dati dell’Autorità del Bacino del Po, quasi la metà dei comuni lombardi (ben 687 su

1546) sono a rischio idrogeologico (frane e smottamenti) ed idraulico (esondazioni);

rilevato che il Piano Regionale di Difesa del suolo e riassetto idrogeologico prevede “azioni di indi-

rizzo e controllo delle trasformazioni urbanistiche del territorio, con promozione di una revisione ge-

neralizzata dei piani urbanistici comunali vigenti, in funzione della conoscenza delle condizioni di ri-

schio idrogeologico presente”;

preso atto del fatto che:

- la Regione Lombardia, con lr n. 12, dell’11 marzo 2005, ha stabilito - come già con la ex lr

41/97 e con la DGR n. 7/11047 dell’8 novembre 2002 - di concedere contributi ai comuni ed

alle province per la predisposizione degli studi a supporto della pianificazione territoriale (ine-

renti la componente geologica, idrogeologica e sismica) rispettivamente del Piano di governo

del territorio (PGT) e del Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP);

- al punto 8 (Obblighi del soggetto beneficiario) dell’allegato E alla DGR n. 8/2323 del 5 aprile

2006 (“Criteri per la concessione ed erogazione ai comuni e alle province dei contributi di cui

all’art. 58 della lr 11 marzo 2005, n. 12) è previsto che: “A conclusione delle procedure, per il

recepimento delle risultanze dello studio geologico nello strumento di pianificazione comuna-

le, i comuni che saranno oggetto di contributo dovranno comunicare all’U. O. Tutela e valoriz-

zazione del territorio della D.G. Territorio ed Urbanistica, di aver adempiuto a tale obbligo”;

interroga la Giunta per sapere per ogni comune a rischio nell’ambito della legge 102/90 “Valtelli-

na”:

- tipologia e costo degli interventi realizzati, in fase di realizzazione o da realizzare per la difesa

del suolo e il riassetto idrogeologico;

- quanto è stato speso, stanziato o si stima di stanziare;

- a chi siano stati affidati i lavori, come siano state selezionate le imprese, se vi siano eventual-

mente stati dei sub-appalti e se siano state rispettate le disposizioni previste all’art. 7 della lr 23

del 1 agosto 1992;

- se il comune si sia dotato di studio geologico e, in caso contrario, per quali motivi ciò non sia

stato ancora fatto;

- se, secondo quanto previsto all’art. 4, comma 2, legge 102/90, sia stata realizzata una variante

degli strumenti urbanistici comunali inserendo vincoli di edificabiltà;

- se sia inserito nella fascia fluviale prevista dal PAI e in quale fascia;

- a quale grado e tipo di rischio appartenga in base al PAI;

- se nel comune siano state autorizzate aperture di discariche e/o cave e, in caso di risposta af-

fermativa, se siano state rispettate le disposizioni previste all’art. 3 della legge 102/90;

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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per sapere quanti e quali comuni abbiano ottenuto finanziamenti o contributi, sia a livello regionale

che a livello nazionale, con la precisazione se abbiano adempiuto agli obblighi di legge previsti nella

allegato E della DGR n. 8/2323 del 5 aprile 2006;

per sapere quali comuni, tra quelli nei cui territori ricadano aree classificate in base al PAI, come

Fascia Fluviale A e B, non abbiano adeguato i propri strumenti urbanistici tracciando le Fasce Fluviali

alla scala dello strumento urbanistico comunale e non abbiano, in contrasto con quanto stabilito dalla

delimitazione delle Fasce Fluviali e dalle Norme del PAI, così come previsto dal comma 6 dell’art. 17

della legge 183119, ripreso anche dalla DGR 11 dicembre 2001, n. 7/7365, recepito, nelle Norme Tec-

niche di Attuazione degli strumenti urbanistici comunali, le norme del PAI riguardanti le Fasce Fluvia-

li e non abbiamo modificato le previsioni degli strumenti urbanistici comunali».

(2456) Ferretto Clementi

«Il Consigliere capogruppo Alberto Storti, considerato che:

1. il terziario presente in Lombardia, e particolarmente nel Milanese, ha una forte componente fi-

nanziaria, sia legata alla Borsa, che alle attività di investimento e al merchant banking;

2. l’esplosione della bolla speculativa finanziaria internazionale colpisce particolarmente tali set-

tori, già caratterizzati da forte volatilità, con significative ricadute occupazionali su personale altamen-

te qualificato e specializzato;

valutando che:

3. la perdita di posti di lavoro in questi settori causa problemi sia a giovani che, con un percorso

formativo orientato alla finanza, rischiano di non trovare un’occupazione conseguente alla loro forma-

zione, sia a lavoratori meno giovani che rischiano di uscire dal processo produttivo, con gravi costi so-

ciali;

4. la presenza di tali attività terziarie costituisce una caratteristica storica e importante

dell’apparato produttivo terziario regionale, e inoltre costituisce un elemento importante per il finan-

ziamento delle imprese lombarde;

rilevando che:

5. la Regione Lombardia già in altri settori tenta di intervenire per limitare le ricadute occupazio-

nali negative della crisi finanziaria sul territorio lombardo;

interroga la Giunta regionale e in particolare l’Assessore competente per sapere:

a) se, con quali strumenti e in quale misura la Giunta intende intervenire per limitare la perdita di

posti di lavoro nel settore finanziario e bancario causata dalla crisi economica;

b) se la Giunta intenda farsi promotrice di accordi tra le rappresentanze sindacali e le aziende ter-

ziarie in difficoltà volte all’assorbimento degli esuberi di personale;

c) se la Giunta sia disposta a valutare anche l’assorbimento di personale in esubero del settore ter-

ziario - finanziario anche all’interno delle società finanziarie controllate direttamente dalla Regione

Lombardia.

Si allega a titolo di esempio un’articolo di quotidiano che affronta il tema della possibile chiusura,

con relativi licenziamenti, di una merchant bank di Milano.

Repubblica - 04 maggio 2009 pagina 17 sezione: AFFARI FINANZA

Abaxbank vicina al capolinea

Conto alla rovescia per Abaxbank. La merchant e investment bank messa in piedi a suo tempo da

Fabio Arpe, non è riuscita a trovare una sua mission anche nei successivi tentativi di cambiar pelle e

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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ora sembra essere arrivata a capolinea. La controllante, il Credem, infatti ha maturato la conclusione di

voltar pagina e sostanzialmente azzerare la struttura: ben 91 impiegati e quadri su 126 sono considerati

esuberi, mentre della ventina di dirigenti esistenti, per quattro sono già scattate le procedure di licen-

ziamento. Le trattative sindacali si preannunciano in salita, anche perché il gruppo vuole far piazza pu-

lita di un’esperienza che nei momenti buoni era stata poco organica alla visione della banca e nei mo-

menti decisamente cattivi (come è questo, per chiunque faccia più finanza strutturata che attività retail)

provoca quasi allergia. Per una banca regionale e votata alla piccola e media impresa, una merchant

bank è soprattutto fonte di preoccupazioni. (vittoria puledda)».

(Il testo dell’allegato è reperibile presso l’archivio del Consiglio atti n. 16135)

(2457) Storti

«I sottoscritti Consiglieri regionali

premesso che:

1. con DGR 9633/VIII del 19 giugno 2009 la Giunta ha ratificato il valore del canone della CRS a

tutto il 15 marzo 2010 data di scadenza del contratto in essere tra Regione Lombardia e Lombardia In-

formatica;

2. al capitolo 5.1.2.2.257.5473 avente per oggetto “SPESE SOSTENUTE DALLA REGIONE

PER L’INFORMATICA SANITARIA” come previsione di spesa risultano impegnate le sottoelencate

somme rispettivamente per gli anni 2009, 2010, 2011

210.000.000,00 1213.402.000,00 1218.139.524,40

3. dalla consultazione dei pagamenti effettuati ed ascrivibili allo stesso capitolo di spesa non e fa-

cile distinguere le causali dei trasferimenti tra Regione Lombardia e Lombardia Informatica;

4. l’utilizzo della CRS sembra riguardare anche servizi non correlati neppure indirettamente

all’assistenza sanitaria;

5. il canone corrisposto riguardava una modalità di rimborso per impianti, servizi e consulenze

(project financing) che secondo noi dovevano avere carattere di spesa d’investimento e in conto capi-

tale e non essere identificate come spesa corrente;

considerato che:

1. il contratto in essere tra Regione Lombardia e Lombardia informatica dovrebbe concludersi il

15 marzo 2010 (come definito dalla DGR 717/VIII) e che non dovrebbe da quella data essere più cor-

risposto il canone, almeno nella misura determinata nei contratti e addendum, aventi per oggetto il co-

siddetto progetto SISS-CRS;

2. dovrebbero essere conseguente corrette le poste di bilancio previsionale per gli anni 2010 e

2011;

interrogano gli Assessori Colozzi e Bresciani per sapere:

1. alla scadenza contrattuale del 15 marzo 2040 quali saranno gli oneri che la Regione intende

corrispondere per il cosiddetto progetto SISS-CRS;

2. se è stata fatta una valutazione dei costi direttamente imputabili al contributo della CRS ai ser-

vizi sanitari regionali e dei costi direttamente imputabili ad altri tipologia di servizi ai quali la

CRS da supporto;

3. se è possibile sapere l’entità percentuale di questa ripartizione dei costi;

4. qual è l’entità di spesa effettivamente erogata a tutt’oggi per tale progetto e per quali causali;

5. qual è il dettaglio delle altre causali di spesa, oltre alla CRS-SISS, del capitolo 5473 citato in

premessa;

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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6. qual è stata la spesa complessiva e in dettaglio sostenuta dalle Aziende Ospedaliere e dalle

ASL correlata al progetto CRS-SISS».

(2458) Monguzzi - Saponaro

«Il sottoscritto Consigliere regionale

premesso che in Provincia di Brescia (soprattutto nella bassa bresciana) circa 60.000 ettari di terre-

no coltivato a mais sono infestati dalla diabotrica, provocata dalla presenza di un insetto che causa la

caduta e la morte di milioni di piante di mais stroncando la produzione di pannocchie e addirittura la

fecondazione in quanto l’insetto, come spiegano gli esperti, mangia anche le cime delle piante che

contengono il polline;

considerato che gli agricoltori per fermare l’invasione dell’insetto stanno ricorrendo a rimedi e-

stremi utilizzando, per la disinfestazione dei campi, diserbanti potentissimi (NUREL e KARATE in

primis) che , secondo esperti riconosciuti e stimati, hanno effetti devastanti su flora e fauna. Inoltre tali

diserbanti, se usati senza le dovute precauzioni, potrebbero avere effetti gravissimi sulla salute delle

persone che li maneggiano o che sono presenti nelle vicinanze dove tali diserbanti vengono impiegati;

tenuto conto che di fronte all’epidemia di diabotrica qualche agricoltore propone per il prossimo fu-

turo la reintroduzione, oggi vietata dalla legge, dei semi di mais “conciati” (ovvero avvolti in una pel-

licola di neonicotinoidi, cioè pesticidi) senza che sia stata scientificamente dimostrata una relazione fra

il seme conciato e la possibilità di debellare l’epidemia e con il rischio di produrre ulteriori danni ad

altri settori dell’attività agricola quale l’apicoltura;

valutato che la diabrotica sta causando alle imprese agricole un danno economico di ingenti pro-

porzioni ed è quindi urgente affrontare il problema in modo rapido ed efficace;

si interroga la Giunta per sapere:

1) se l’Assessorato competente ha sotto controllo la situazione di tutta la Provincia e la Regione;

2) quali sono le disposizioni urgenti che la Giunta regionale ha varato o intende varare per ferma-

re l’epidemia in modo da contenere i danni;

3) se si ha consapevolezza della complessità del problema che investe la produzione di mais ma

anche la tutela della flora e della fauna oltre che dell’ambiente e della salute delle e dei cittadi-

ni;

4) quali sono i provvedimenti e le disposizioni varate o in via di varo finalizzati ad indicare moda-

lità di scelta e di utilizzo dei pesticidi rispettosi della salute di chi li maneggia (operatore agri-

colo), della tutela ambientale e della salute delle persone e degli animali che vivono nelle zone

interessate;

5) se è stata predisposta una ricerca scientifica sulle caratteristiche della diabrotica in modo da

comprenderne le cause ed individuare gli strumenti per contrastarla nonché per controllare me-

glio e di più tutta la filiera alimentare;

6) se sono stati stanziati finanziamenti ad hoc per sostenere i produttori di mais che stanno suben-

do danni economici consistenti».

(2459) Osvaldo Squassina

«Il sottoscritto Consigliere regionale

preso atto che:

- la legge finanziaria dello scorso anno ha ridotto drasticamente i finanziamenti alle Università

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con pesanti tagli alla ricerca, ai posti di ruolo, e ai contributi per la didattica;

- l’Associazione Medici Cattolici Italiani di Milano fa propria la denuncia espressa dalla Confe-

renza dei Rettori delle Università Italiane, resa pubblica attraverso la mozione approvata

all’unanimità in occasione dell’Assemblea generale tenutasi a Roma il 25 giugno u.s.;

venuto a conoscenza che il pensionamento anticipato di molti professori, voluto dal Rettore

dell’Università di Milano, diminuirà significativamente le risorse didattiche e assistenziali;

rilevato che:

- non è stato ancora presentato in Consiglio dei Ministri il DDL di legge relativo all’Università;

- non si sa più nulla dei concorsi con le nuove regole, molti giovani precari aspettano le promes-

se fino ad ora non mantenute, il ricambio generazionale auspicato è ancora lontano;

- c’è un rischio di “emergenza educativa” che può mettere a repentaglio non solo la ricerca - con

l’ovvia “fuga dei cervelli” - ma anche lo stesso insegnamento e la preparazione della futura

classe medica italiana;

sottolineato che a novembre 2009 molte Università rischiano di chiudere e c’è il rischio che le rette

degli studenti verranno aumentate;

considerato che:

- le conseguenze si faranno sentire anche negli Ospedali pubblici di insegnamento, dove molti

precari universitari svolgono una preziosa, ma non riconosciuta, attività assistenziale;

- le Università pubbliche verranno oscurate dal predominio economico delle sempre più nume-

rose Università private e dagli Ospedali convenzionati con l’Università di Milano;

chiede all’Assessore alla Sanità:

- se in sede di Giunta sia stata fatta una valutazione della situazione sopra esposta;

- se siano stati avviati contatti con il Ministro all’istruzione Gelmini;

- quali siano gli indirizzi che la Giunta intende sottoporre al Consiglio regionale».

(2460) Cipriano

Mozioni annunziate

«Considerato:

- che la Lombardia è la prima regione italiana per produzione di latte e di prodotti caseari e che

detto settore incide in modo significativo sul PIL agricolo regionale;

- che il territorio della Regione Lombardia è compreso negli ambiti di produzione dei più impor-

tanti e famosi formaggi a DOP: dal Grana Padano al Parmigiano Reggiano, dal Provolone Val Padana

al Gorgonzola, al Taleggio, al Bitto, ecc.;

- che il comparto lattiero caseario è investito da una perdurante e gravissima crisi aggravata oggi

dalla più generale congiuntura internazionale negativa dell’economia;

- che il sistema creditizio, rilevandone le oggettive difficoltà, non sembra particolarmente sensi-

bile alle esigenze del comparto;

- che la gestione nazionale del regime comunitario delle “quote latte” non ha purtroppo determi-

nato ad una partecipata ed equa razionalizzazione della produzione lattiera;

- che il permanere di questa crisi mette concretamente a rischio la sopravvivenza di questo com-

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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parto economico e delle stesse produzioni d’origine;

- che parte delle ragioni di questa crisi vanno individuate:

a) nella violazione della concorrenza in sede comunitaria determinata da latte proveniente da pae-

si UE nei quali i costi di produzione sono assai meno gravati dei nostri, dall’incidenza del co-

sto del lavoro e di tutti i conseguenti oneri previdenziali, assicurativi, ambientali, di sicurezza e

salubrità, ecc.;

b) nello squilibrio nella ripartizione del reddito della filiera;

c) nella mancanza di precise disposizioni di legge nazionali di recepimento e di integrazione dei

Regolamenti comunitari sulle produzione d’origine che definiscano la cornice normativa e co-

ordino le attività di tutela, promozione e vigilanza di detti prodotti in Italia ed all’estero;

d) nell’omogenizzazione sostanziale o la marcata influenza del prezzo di mercato dei prodotti a-

gricoli indipendentemente dalla loro destinazione come prodotto di massa o in prodotto a DOP;

tenuto conto:

- delle competenze in materia agroalimentare attribuite alle Regioni;

- della particolare urgenza di affrontare la crisi;

si invita la Giunta regionale

1) a chiedere al Governo lo “stato di crisi” per il settore lattiero caseario e ad individuare, in si-

nergia con le altre Regioni ad alta densità produttiva, gli strumenti e le misure, nazionali e co-

munitarie, più utili al superamento delle attuali gravi difficoltà;

2) ad introdurre una misura regionale specifica per il settore a garanzia dei necessari interventi

creditizi;

3) a ridefinire ed implementare le risorse, nell’ambito delle vigenti leggi regionali, finalizzate:

- ad incentivare e sostenere l’integrazione delle strutture produttive agricole e agroalimenta-

ri;

- a favorire e razionalizzare le strutture di commercializzazione dei prodotti agroalimentari;

- a diffondere la conoscenza e promuovere il consumo dei prodotti d’origine;

- a sostenere la capitalizzazione delle forme associate in agricoltura;

4) a definire nell’ambito della Conferenza “Stato-Regioni” le modalità di restituzione dei crediti

di IVA in tempi compatibili e certi».

(MOZ/0311) Fiori

Interpellanze, interrogazioni e relative risposte scritte

Interpellanza n. 4080, a firma del Consigliere Benigni

Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 3 marzo 2009.

Risposta dell’Assessore alla sanità, Luciano Bresciani

«Con riferimento all’interpellanza n. 4080 si precisa che con DM 31 marzo 2009 il Ministero

dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha provveduto ad assegnare i contratti di formazione

specialistica alle singole scuole di specializzazione medica delle singole Facoltà di Medicina e Chirur-

gia».

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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Interpellanza n. 5134 - a risposta scritta - a firma dei Consiglieri Concordati, Oriani, Tosi, Gaffu-

ri, Spreafico, Sarfatti, Benigni, Mirabelli, Civati, Valmaggi e Viotto

Il testo è pubblicato nel verbale della seduta dell’11 giugno 2008.

Risposta dell’Assessore all’agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi

«La Direzione Generale Agricoltura segue da tempo le problematiche connesse alla filiera suinicola

lombarda, soprattutto in questa fase di difficoltà del mercato . E’ da rilevare che il comparto suinicolo

soffre per sua natura di crisi di mercato cicliche, peraltro tale fenomeno, pur prevedibile in situazioni

di ordinaria congiuntura, ha assunto a partire dalla primavera 2007 carattere di eccezionale gravità,

con pesanti ripercussioni sull’intera filiera, in particolar modo sulla fase primaria. La ripresa delle quo-

tazioni registrata negli ultimi mesi ha fornito un po’ di ossigeno alla filiera, ma permangono i limiti di

carattere strutturale.

La crisi recente è derivata principalmente dall’aumento delle quotazioni internazionali delle mate-

rie prime utilizzate per l’alimentazione (il settore infatti dipende largamente dall’estero da questo pun-

to di vista) e dall’insorgenza dell’epidemia di MVS (malattia vescicolare dei suini) che, oltre a colpire

in modo diretto molti allevamenti, ha impedito in altri la movimentazione dei capi destinati alla macel-

lazione, con rilevanti conseguenze di ordine gestionale ed economico.

Il comparto sconta inoltre le difficoltà a sviluppare rapporti interprofessionali efficaci e a impostare

una programmazione della produzione che tenga conto dell’andamento della domanda nel medio lun-

go periodo e miri a sviluppare una maggiore penetrazione sui mercati internazionali.

Inoltre l’adeguamento alle normative ambientali e sanitarie impone alle aziende costi aggiuntivi,

che devono poter essere ammortizzati in un contesto di certezza produttiva. Va sottolineato che il ruo-

lo delle istituzioni non può sostituirsi alle regole dei mercato e alle capacità di competizione degli im-

prenditori: può invece risultare utile un’azione pubblica di sostegno all’ammodernamento delle impre-

se, all’assistenza tecnica, alle attività di prevenzione sanitaria, alla valorizzazione delle produzioni ti-

piche. Nella consapevolezza che la crisi della suinicoltura lombarda, che pesa per il 50% del comparto

a livello nazionale, sia originata in buona parte da cause di ordine strutturale da affrontare con inter-

venti di carattere nazionale, RL - oltre ad attivare gli interventi di propria competenza (piano di svi-

luppo rurale, ricerche finalizzate, attività di promozione e assistenza tecnica, rimborso danni da epizo-

ozie ) - è stata parte molto attiva nel confronto a livello di tavolo di filiera nazionale, coordinando di-

rettamente il Gruppo di lavoro dedicato alla Malattia Vescicolare e alle problematiche di biosicurezza.

Le linee di azione condivise nel protocollo di filiera nazionale prevedono azioni di medio e lungo

termine rivolte allo sviluppo della filiera e mirate a superare le criticità evidenziate: sviluppo delle re-

lazioni interprofessionali, programmazione delle produzioni, sistema di rilevazione dei prezzi e merca-

to unico, messa a regime del sistema di classificazione delle carcasse, promozione del Gran Suino Pa-

dano.

RL sta quindi operando sia per lo sviluppo di azioni di carattere regionale che per implementare

operativamente le proposte di lavoro contenute nel protocollo di filiera.

Relativamente alle questioni poste dall’interpellanza, precedentemente emerse nel corso

dell’audizione tenuta presso la Commissione Consiliare il 6 marzo 2008 su richiesta della Coldiretti

Lombardia, si precisa che:

1) Le problematiche sollevate nel corso della citata audizione in Commissione Agricoltura sono

da tempo all’esame della Direzione Generale Agricoltura che ha organizzato, in merito, specifici in-

contri con le organizzazioni di categoria e della filiera allo scopo di individuare le soluzioni più oppor-

tune, finalizzando al meglio strumenti operativi e risorse finanziarie disponibili. II livello di coinvol-

gimento degli operatori del comparto è quindi elevato e si sviluppa attraverso diversi tavoli di concer-

tazione. L’ultimo incontro, partecipato dalle Associazioni di categoria, le Organizzazioni di Prodotto

del comparto, i rappresentanti della trasformazione, enti e istituzioni a diverso titolo coinvolti nella fi-

liera suinicola, si è svolto lo scorso 3 febbraio ed ha costituito un momento di confronto sul bilancio

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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delle attività intraprese e dei risultati conseguiti nel 2008, nonché di riflessione sulle iniziative in pro-

gramma per il 2009.

2) Tra le misure di accompagnamento al settore per l’uscita dall’emergenza, è da richiamare il

pacchetto di provvedimenti che nel corso del 2008 hanno portato ad indennizzare gli allevamenti lom-

bardi colpiti dalla MVS; ai fondi stanziati dalla DG Sanità per l’abbattimento e la distruzione dei capi

infetti sono da aggiungere i 15 milioni stanziati dalla DG Agricoltura per indennizzare fermi aziendali,

deprezzamenti, perdite per capi invenduti, ulteriori spese per abbattimento e distruzione.

3) Tra i processi competitivi di massimo interesse per il mondo allevatoriale era evidenziata dagli

operatori stessi l’opportunità offerta dalla valorizzazione del Gran Suino Padano, attualmente in “pro-

tezione transitoria” nella procedura di ottenimento della Denominazione di Origine Protetta. A questo

riguardo a settembre 2008 la DG Agricoltura ha approvato un programma presentato dal Consorzio di

Tutela, finanziandolo al 50% per un totale di contributo di 200.000€.

4) Altre iniziative sono in fase di adozione per alleviare la sofferenza creditizia del settore attra-

verso il rafforzamento del sistema delle garanzie, facilitando così l’ottenimento di liquidità finanziarie

alle imprese.

5) Anche nel campo assicurativo il nuovo Piano assicurativo sperimentale regionale, approvato

con DGR 7420 del 13 giugno 2008 prevede il sostegno al pagamento dei premi assicurativi contro le

epizoozie, riducendo da una parte l’onere delle aziende, e stimolando al contempo la cultura assicura-

tiva associata alla consapevolezza del rischio imprenditoriale.

6) Per quanto riguarda la richiesta di vigilanza richiamata dall’Unione delle Province Lombarde,

essa fa riferimento al ruolo del Garante della Sorveglianza dei Prezzi, figura di rilievo nazionale, cui la

filiera stessa potrebbe ricorrere in caso di presunte speculazioni; peraltro la prossima entrata in vigore

del Regolamento del Mercato Unico, elaborato nell’ambito del Tavolo nazionale e condiviso dalla fi-

liera, dovrebbe contribuire all’aumento della trasparenza nella formazione dei prezzi.

7) Per quanto riguarda infine la richiesta di una diminuzione dei costi fiscali delle imprese si deve

precisare che tale opportunità non rientra fra le competenze e i poteri di Regione Lombardia.

Si conferma infine che, su tutte le tematiche sollevate, la pressione esercitata nei confronti del Mi-

nistero dell’agricoltura è stata continua e argomentata, proprio sulla base degli impegni e responsabili-

tà assunti in sede di accordo di filiera, in particolare, in sede di tavolo di filiera nazionale.

Ai segnali di ripresa registrati sui principali mercati nel corso del 2008 non si è associato un reale

superamento dei limiti di carattere strutturale. Questi limiti sono evidenziati dalla filiera lombarda

stessa nel corso dei tavoli di consultazione convocati dalla Regione Lombardia:

a. carenza di rapporti interprofessionali efficaci e difficoltà nella messa a punto di un mercato di

riferimento nazionale;

b. difficoltà di programmazione della produzione in funzione della domanda nel medio lungo pe-

riodo associata ad una strategia di penetrazione sui mercati internazionali;

c. rischio sanitario;

d. adeguamento alla normativa nitrati.

Sul punto a. l’avvio da questo inizio anno del mercato unico promosso nell’ambito del Tavolo na-

zionale, dovrebbe, superate le difficoltà iniziali, realizzare un passo avanti verso il traguardo di una

maggior trasparenza del mercato. Su questo fronte Regione Lombardia sta sviluppando, in collabora-

zione con Unioncamere Lombardia, un servizio di analisi dei mercati incentrato sui meccanismi di

formazione dei prezzi.

Sul punto b. l’impegno di Regione Lombardia è rivolto alla promozione dei prodotti di qualità del

comparto salumeria, nonché come già richiamato, al sostegno della denominazione IGP Suino Pesante

Padano.

Sul punto c. la struttura del comparto, con allevamenti fortemente concentrati su aree ristrette, im-

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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plica di per sé un conseguente rischio sanitario, a fronte di possibili focolai. Pesante risulta essere an-

che l’impatto mediatico sul consumatore, anche in assenza di rischi reali (vedi caso della cosiddetta

“influenza suina”). La comunicazione istituzionale svolge in questi casi un fondamentale ruolo di ras-

sicurazione, supportato anche dalle garanzie di un sistema di controlli veterinari efficiente.

Sul punto d. sono in corso iniziative su vari fronti, dalla ricerca all’assistenza tecnica,

Sul punto c. sono stati già chiesti dall’Assessore Viviana Beccalossi c/o il comitato tecnico agricolo

al precedente Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Paolo De Castro, misure di interventi per la

diminuzione di costi fiscali a favore delle imprese agricole».

Interpellanza n. 5173 - a risposta scritta - a firma del Consigliere Saponaro

Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 13 gennaio 2009.

Risposta dell’Assessore alle infrastrutture e mobilità, Raffaele Cattaneo

«Con l’interpellanza n. 5173 si chiede di conoscere se Regione Lombardia intende attivarsi con

Trenitalia per ripristinare condizioni di trasporto su ferro sulla relazione Milano Varese - Porto Ceresio

tali da non aggravare i disagi che i viaggiatori devono sopportare quotidianamente, per soppressioni e

ritardi di treni.

Al riguardo si forniscono le seguenti informazioni.

La linea Milano-Porto Ceresio-Varese è stata oggetto di profonda revisione e miglioramento dei

servizi tra il 2004 e 2005: con il cambio orario del 2004, infatti, erano stati revisionati tutti gli orari fa-

centi capo al nodo di Gallarate e Rho, grazie anche all’istituzione delle linee S5 e S6. Il cambio orario

di dicembre 2008 ha invece interessato principalmente il settore est e nord della Lombardia, facenti

capo al nodo di Treviglio e Monza. Pertanto sulla linea in oggetto non si è verificato nessun sostanzia-

le cambiamento d’orario, anzi è stata incrementata l’offerta di servizio e gli orari dei treni sono stati

cadenzati e posti in coincidenza con i treni veloci provenienti/diretti verso Milano. Anche a seguito

dell’entrata in vigore dell’orario estivo del 14 giugno 2009, rimane confermata l’attuale struttura

d’orario, con la sola rimodulazione del numero delle corse nel periodo di agosto in funzione del minor

numero di utenti.

Si precisa, ancora, che la proposta di effettuare 4 delle 42 corse della tratta Varese-Porto Ceresio

con autobus anziché con treno si è resa necessaria per poter garantire la relazione di trasporto in un

contesto generale di scarsità di risorse produttive .

Per quanto, infine, riguarda la diversa assegnazione del materiale rotabile alle linee, nello specifico

la riduzione dei treni TAF, si precisa che Regione Lombardia, in quanto soggetto deputato alla pro-

grammazione del servizio, dà indicazioni all’azienda in ordine la disponibilità di posti che i treni do-

vrebbero offrire, perché il servizio sia sempre adeguato alle esigenze dell’utenza. L’assegnazione della

tipologia del materiale rotabile alle linee è invece una peculiarità specifica e propria del gestore del

servizio, in quanto soggetto responsabile dei processi industriali di produzione del servizio stesso».

Interpellanza n. 5174 - a risposta scritta - a firma dei Consiglieri Valmaggi e Civati

Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 13 gennaio 2009.

Risposta dell’Assessore all’istruzione, formazione e lavoro, Giovanni Rossoni

«La rete dei servizi per la spendibilità dei “buoni servizi della scuola” è stata creata nel corso del

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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2008.

Sono state contattate le associazioni delle librerie e delle cartolibrerie ed è stata mandata

un’informativa a scuole e comuni, con le istruzioni per il convenzionamento.

Sia sul sito web di Regione Lombardia sia su quello del gestore di servizio (Accor Service) sono

pubblicate le istruzioni per il convenzionamento divise per i diversi target: comuni, scuole, esercizi

commerciali. E’ inoltre attivo un numero verde sia di dote scuola sia del gestore del servizio.

Al 30 aprile la rete dei servizi è così composta:

Categorie Nr % su tot

CARTOLERIA 1.095 23,37%

CARTOLIBRERIA 311 6,64%

COMUNE 752 16,05%

GRANDI MAGAZZINI 71 1,52%

INFORMATICA 271 5,78%

LIBRERIA 169 3,61%

MATERIALE DIDATTICO SPECIALISTICO 11 0,23%

OTTICA 213 4,55%

RISTORAZIONE SCOLASTICA 18 0,38%

SCUOLA PARITARIA 695 14,83%

SCUOLA STATALE 689 14,70%

SERVIZI COMUNALI 12 0,26%

SERVIZI EDUCATIVI E SPORTIVI 10 0,21%

SUPERMERCATO 343 7,32%

TRASPORTI 9 0,19%

VIAGGI STUDIO 17 0,36%

Totale complessivo 4.686 100,00%

Si noti in particolare come i comuni aderenti siano ormai il 50% (752 su 1.500) del totale.

Anche la ripartizione per provincia mostra un’adeguata distribuzione territoriale:

Categorie TOT BG BS CO CR LC LO MI MN PV SO VA

CARTOLERIE 1.095 152 186 66 40 39 20 354 47 76 36 79

CARTOLIBRERIE 311 46 73 12 12 6 5 95 13 19 7 23

COMUNI 752 100 126 48 64 37 37 123 51 71 20 75

GRANDI MA-

GAZZINI

71 7 10 2 2 1 1 36 4 3 - 5

INFORMATICA 271 44 75 11 12 14 4 56 10 9 15 21

LIBRERIA 166 16 23 12 11 7 3 62 4 6 3 19

MATERIALE DI-

DATTICO

SPECIALISTICO 11 - 3 - 1 1 - 5 - - 1

OTTICA 213 25 20 13 5 3 2 108 6 - 29

RISTORAZIONE

SCOLASTICA

18 2 2 3 1 - 1 4 1 1 1 2

SCUOLA PARI-

TARIA

673 80 75 56 17 25 9 301 10 26 4 70

SCUOLA PUB-

BLICA

686 77 100 37 29 29 23 247 25 36 26 57

SERVIZI COMU-

NALI

12 - 4 - - - - 5 - - - 3

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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SERVIZI EDU-

CATIVI E SPOR-

TIVI

10 - 5 - 1 - - 3 - - 1

SUPERMERCATO 342 18 26 8 12 10 3 178 3 8 8 68

TRASPORTI 9 3 4 - - - - - 2 - - -

VIAGGI STUDIO 17 - 2 1 - 1 - 10 - 2 1

Totale complessivo

Regione

4.657 570 734 269 207 173 108 1.587 176 259 122 452

Riteniamo il risultato molto soddisfacente: la costituzione di una rete di esercizi commerciali, co-

muni e scuole per l’offerta di servizi è una operazione di solito lenta, che il primo anno non raggiunge

mai dimensioni significative. Con la dote scuola, grazie anche alle numerose azioni di informazione e

sensibilizzazione, il risultato è notevole già a partire dal primo anno. Ci aspettiamo naturalmente un

ulteriore ampliamento nel 2009.

La modalità di adesione alla rete è estremamente semplice (basta compilare un modulo prestampato

e inviarlo per fax) e per comuni e scuole non è prevista nessuna commissione.

Anche le modalità di rimborso sono altrettanto semplici. Sono gli stessi componenti della rete che

lo dichiarano: da una analisi svolta nei giorni scorsi, risulta che lo strumento e la gestione dei buoni

sono graditi. II 73% dei Comuni e l’82,5% degli esercizi commerciali giudica buono, molto buono o

ottimo lo strumento del buono.

Servizi comunali 126.288,00 0,86%

Educational 124.436,00 0,85%

Grandi magazzini 71.362,00 0,49%

Più altre tipologie inferiori allo 0,30%

Dote sostegno al reddito per frequentanti scuole paritarie

Relativamente alla richiesta di rimodulazione del valore della componente di sostegno al reddito,

con domanda di equiparare gli studenti della scuola statale a quelli della scuola paritaria, sostenendo

che i contributi non sono per la frequenza, ma per spese accessorie, quali trasporti, mense e sussidi di-

dattici, e sono di pari importo tra studenti frequentanti sia le scuole statali che le paritarie, si precisa

che quanto affermato non è esatto. Infatti la componente del sostegno al reddito della dote scuola re-

cupera i tradizionali contributi cosiddetti “borse di studio” ai sensi dell’articolo 1, c. 9, della legge

62/2000, assegnati a famiglie con ISEE non superiore a 15.458,40 euro. Il valore delle Borse era quan-

tificato nel 30% delle spese sostenute non solo per trasporti, mense e sussidi didattici, ma anche per la

frequenza. Già quindi nel passato gli studenti della scuola paritaria ottenevano il rimborso del 30 %

delle spese di retta fino ad un massimo di € 516 per la scuola primaria, € 773 per la secondaria primo

grado, € 1032 per la secondaria superiore. Il passaggio alla dote scuola non ha voluto cambiare

l’ammontare di questi contributi; al contrario la quantificazione del valore dei contributi è stata deter-

minata proprio sulla distribuzione dei contributi medi assegnati negli anni precedenti, per garantire una

continuità di sostegno alle famiglie più bisognose.

Proprio in virtù del maggior onere delle spese di frequenza per gli studenti iscritti a scuole paritarie

è stata mantenuta una differenziazione degli importi: per gli studenti della scuola statale 120 euro per

la frequenza della scuola primaria, 220 euro per la secondaria di primo grado, 320 euro per la seconda-

ria superiore. Per gli studenti delle scuole paritarie il valore è pari a 500 euro per un allievo della scuo-

la primaria, 700 euro per un allievo di scuola secondaria di primo grado, 1.000 euro per un allievo di

scuola secondaria superiore.

E’ mantenuto il requisito del valore ISEE inferiore o uguale a 15.458 euro.

Domanda: Come valuta lo strumento dei Buoni per la gestione del progetto Dote Scuola?

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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Comuni:

Risposta %

Ottimo 7.6

Molto buono 23.4

Buono 42.1

Sufficiente 19.4

Insufficiente 7.6

Esercizi commerciali:

Risposta %

Ottimo 16,5

Molto buono 25

Buono 41

Sufficiente 12

Insufficiente 5.5

Per quanto riguarda i servizi di trasporto oggi la rete conta 9 aziende di trasporti che coprono le

province di Brescia, Mantova e parzialmente Bergamo e praticamente tutti i servizi di trasporto gestiti

direttamente dai comuni. E’ in corso una interlocuzione con tutte le società di trasporti per un loro in-

gresso nella rete a partire dal 2009.

Stato dell’arte dello speso

Al 30 aprile i buoni servizi spesi nella rete sono stati utilizzati nei seguenti soggetti:

Esercizio Valore %

Cartolibreria 4.118.564,00 28,11

Scuola paritaria 2.888.188,00 19,71

Negozi di Informatica 2.430.890,00 16,59

Scuola statale 1.866.415,00 12,74

Comune 1.137.137,00 7,76

Supermercato 1.107.933,00 7,56

Negozi di Elettronica 453.099,00 3,09

Libreria 196.332,00 1,34

Interpellanza n. 5184 - a risposta scritta - a firma dei Consiglieri Civati, Concordati, Guindani,

Prina e Valmaggi

Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 24 febbraio 2009.

Risposta dell’Assessore al territorio e urbanistica, Davide Boni

«Si risponde alla interpellanza n. 5184, relativa alla richiesta di autorizzazione per la realizzazione

di impianto trattamento rifiuti urbani in Comune di Mediglia (MI).

Con la suddetta interpellanza i Consiglieri svolgono una serie di considerazioni sull’area in cui ver-

rebbe realizzato l’impianto che sarebbe inserita nel Parco Agricolo Sud Milano, sulle tecnologie di

gassificazione che non darebbero ancora garanzie sotto profilo anche ambientale e sulla contrarietà e-

spressa dalla popolazione e dalla Amministrazione provinciale di Milano al progetto. Rivolgono quin-

di una serie di domande alla Giunta regionale e all’Assessore competente sugli intendimenti da adotta-

re per:

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VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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- garantire tutela della salute della popolazione;

- salvaguardare l’integrità progettuale e ambientale del Parco Agricolo Sud Milano;

- non disconoscere il lavoro fatto in questi anni dall’Amministrazione provinciale di Milano che

in caso di eventuale approvazione si troverebbe di fronte ad un progetto svincolato dalla logica

dell’autosufficienza che vuole ogni provincia in grado di smaltire i propri rifiuti attraverso la redazione

di Piani provinciali di smaltimento.

Al riguardo, per gli aspetti che afferiscono alle competenze dello scrivente Assessorato, sentite le

relative Strutture, si rileva che, a seguito della recente definizione della competenza all’autorizzazione

che risulta in capo alla Provincia di Milano, è ora possibile attivare la procedura di Valutazione

d’Impatto Ambientale che prenderà avvio a breve con la convocazione della Conferenza di presenta-

zione del progetto e dello studio di impatto ambientale».

Interpellanza n. 5185 - a risposta scritta - a firma del Consigliere Saponaro

Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 3 marzo 2009.

Risposta dell’Assessore alle infrastrutture e mobilità, Raffaele Cattaneo

«Con l’interpellanza n. 5185, in relazione alla pronuncia favorevole del Comune di Chiari (BS) cir-

ca la costruzione di un grande insediamento logistico a servizio del Gruppo Auchan-SMA, si chiede di

sapere: se l’amministrazione regionale intenda attivarsi per verificare la congruità dell’insediamento

logistico e garantire i diritti della popolazione residente e se l’amministrazione regionale intenda pro-

cedere ad un piano di programmazione della logistica sul territorio lombardo al fine di identificare le

aree vocate e minimizzare i disagi alle popolazioni interessate dai progetti di insediamento.

Al riguardo per quanto di competenza dell’Assessorato Infrastrutture e Mobilità si forniscono le

seguenti informazioni.

La Regione si è già dotata di un proprio strumento relativo agli impianti intermodali, il “Piano del

sistema della logistica e dell’intermodalità in Lombardia”, (approvato con DCR nel 1999), ampiamen-

te concertato con le amministrazioni provinciali, che ha oggetto la programmazione infrastrutturale

degli impianti per l’interscambio modale delle merci, in considerazione della loro valenza strategica

regionale in termini di maggiore ricorso alla ferrovia, razionalizzazione dei flussi di traffico, diminu-

zione dell’incidentalità, della congestione, dell’inquinamento.

L’insediamento logistico di Chiari oggetto dell’interpellanza non avendo queste caratteristiche, non

è previsto dal citato piano: lo stesso proprio per le sue caratteristiche sarà assoggettato alle procedure

di valutazione degli impatti ambientali e dell’individuazione di misure mitigative-compensative, anche

in termini di garanzia di compatibilità degli insediamenti con la rete stradale a servizio degli stessi.

Con riguardo a questo ultimo aspetto si evidenzia che il Polo logistico in discussione è stato localizza-

to in un ambito prossimo al casello, sulla SP 72, del Collegamento autostradale di connessione tra le

città di Milano e Brescia (BreBeMi), in particolare nella zona sud ovest di Chiari, verso il confine con

i Comuni di Castelcovati e Rudiano».

Interpellanza n. 5190 - a risposta scritta - a firma del Consigliere Mirabelli

Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 21 aprile 2009.

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Risposta dell’Assessore alle infrastrutture e mobilità, Raffaele Cattaneo

«Con riferimento all’interpellanza n. 5190, con la quale si chiede l’urgente convocazione di un in-

contro con gli operatori ferroviari e autostradali, la Provincia e i Comuni interessati per l’ubicazione e

le modalità di realizzazione del nuovo svincolo autostradale di Rho, si forniscono i seguenti elementi

informativi.

Il tema è all’attenzione dell’Assessorato che per diversi mesi ha avuto contatti e ha incontrato le

società autostradali e ferroviarie coinvolte nella costruzione dell’opera. In via preliminare, relativa-

mente al ripristino della completa funzionalità del casello di Rho, così com’era prima della realizza-

zione della linea ferroviaria AC Torino - Milano, si ricorda che la Conferenza dei Servizi sulle opere

Alta Velocità Alta Capacità del 14 luglio 2000 aveva assunto la decisione di suddividere le manovre

del casello in due parti:

- una prima parte nella posizione storica a sud della A4 (uscita da Torino per Rho/Cornaredo e

ingresso per Milano);

- una seconda parte in prossimità della barriera della Ghisolfa a nord della A4 (ingresso da Rho

per Torino e uscita dalla autostrada A4, dopo la barriera, per Rho). L’uscita da Milano non è poi stata

realizzata per un accordo intervenuto in un incontro del 15 aprile 2005, tra Italferr e i Comuni di Rho,

Cornaredo e Pregnana (non era stata invitata Regione Lombardia).

A seguito della realizzazione dell’opera ferroviaria, l’autostrada A4 MI-TO nella tratta dalla barrie-

ra di Milano ad Arluno (circa 10 Km) non presenta pertanto uscite con provenienza Milano. I Comuni

hanno evidenziato che l’area è caratterizzata (la una forte presenza di attività economiche e produttive

che generano notevole traffico di attraversamento sulle strade comunali, con forti disagi sulla popola-

zione, anche se la complanare alla A4 in questa tratta è stata completata attraverso opere connesse alla

AV/AC richieste dagli stessi Comuni e dalla Provincia di Milano.

Nello specifico il Comune di Pregnana Milanese, con note n. 9257 del 29 settembre 2008 e n. 1757

del 12 febbraio 2009, ha chiesto un incontro con Regione Lombardia coinvolgendo C.A.V. TO-MI, I-

talferr, SATAP e Provincia di Milano, per discutere la realizzazione dell’uscita mancante. Regione

Lombardia ha incontrato più volte SATAP al fine di verificare tecnicamente e finanziariamente la pos-

sibilità di ripristinare lo svincolo di Rho (uscita da Milano verso Rho) in direzione Torino: ha svolto

un incontro specifico in data 23 settembre 2008 e ulteriori approfondimenti nei mesi successivi. Dalle

risultanze di tali verifiche è emersa l’impraticabilità del ripristino dello svincolo sia per la presenza

della ferrovia, sia di vincoli ambientali che per l’altimetria delle due infrastrutture (ferroviaria e auto-

stradale) esistenti. SATAP, inoltre, ha evidenziato una insostenibilità dei costi di gestione dovuta alla

suddivisione ulteriore di uno svincolo (si creerebbe il terzo punto di pedaggio per un solo svincolo ef-

fettivo).

Regione Lombardia ha incontrato il Sindaco di Rho in data 11 novembre 2008 per evidenziare le

problematiche del ripristino dell’ultima manovra del casello autostradale di Rho; la questione è stata

altresì trattata in ulteriori incontri relativi all’attuazione della linea ferroviaria AC Torino - Milano. Al

fine di evitare i flussi di attraversamento nella complanare, flussi anche elevati perché numerosi veico-

li pesanti evitano il pedaggio a Milano entrando in autostrada A4 ad Arluno si sta valutando, in accor-

do con le Amministrazioni interessate, la proposta di introduzione, da parte dell’ente gestore della trat-

ta, del divieto di transito ai mezzi pesanti nell’ora di punta e la conseguente previsione di specifici

controlli».

Interpellanza n. 5192 - a risposta scritta - a firma del Consigliere Saponaro

Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 21 aprile 2009.

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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Risposta dell’Assessore alla sanità, Luciano Bresciani

«Con riferimento all’interpellanza n. 5192 si precisa quanto segue.

Il Decreto Legislativo 31/2001, all’articolo 4, comma 2, stabilisce che le acque destinate al consu-

mo umano devono soddisfare i requisiti minimi di cui alle parti A e B dell’allegato l; la parte B

dell’allegato I individua i valori di parametro per le sostanze chimiche. Per quanto riguarda il Cromo,

non viene previsto un valore specifico per ogni possibile valenza (stati di ossidazione) di detta sostan-

za, ma viene previsto indistintamente un unico valore con riferimento alla voce “cromo”.

Pertanto il valore di 50 µg/litro stabilito dalla legge riguarda nel complesso tutte le diverse valenze

del Cromo, ma potrebbe anche riguardarne una sola.

In riferimento alla problematica sollevata dall’interpellanza in questione si ritiene opportuno preci-

sare, altresì, alla luce delle documentazione scientifica e normativa esistente, che sulla base di quanto

contenuto nei documenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le quantità di cromo introdotte

nell’organismo tramite vie diverse da quella respiratoria, individuano livelli di assunzione di Cromo

oscillanti tra alcune decine e diverse centinaia di microgrammi al giorno, di cui solo il 7% tramite ac-

qua.

Inoltre, sempre secondo i dati riportati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità si può evidenzia-

re che:

- i casi in cui si sono riscontrati danni da esposizione acuta fanno riferimento a dosi molto eleva-

te, non paragonabili con quelle riscontrate nelle falde che alimentano le acque destinate al consumo

umano nelle zone cui si riferisce l’interpellanza (e che, peraltro, sono al di sotto dei valori di accettabi-

lità fissati dal Decreto Legislativo 31/2001);

- i casi in cui si sono riscontrati effetti quali mutagenesi e carcinogenesi si riferiscono a esposti

occupazionali;

- la manifestazione di tumori ha come organo bersaglio i polmoni (quindi con particolare riferi-

mento all’introduzione per via respiratoria), mentre non si evidenziano in modo sufficientemente si-

gnificativo possibili relazioni tra l’esposizione a cromo e l’insorgenza di tumori a carico di altri organi.

Di conseguenza, l’Organizzazione Mondiale della Sanità arriva alle seguenti conclusioni:

1. al momento, i metodi analitici disponibili e la variabilità delle forme in cui il cromo è presente

fanno propendere per l’individuazione di un valore di riferimento per il Cromo Totale;

2. i dati tossicologici disponibili non supportano la fissazione di nuovi valori;

3. in attesa di ulteriori approfondimenti, viene provvisoriamente mantenuto il valore di 0,05 mg/L

fino a quando saranno disponibili ulteriori informazioni e la sostanza cromo potrà essere oggetto di

nuova valutazione.

In particolare si sottolinea che quanto sopra è stato anche ribadito dal Ministero della Salute con

nota n. 0014320-P-22 aprile 2008, che per opportunità si allega. Analoga posizione ha espresso la

Commissione Europea nella risposta formulata in data 25 ottobre 2007, ad una interrogazione di un

europarlamentare greco presentata in data 9 ottobre 2007 (H0775/07)

I valori fissati da USEPA, contenuti nel documento Drinking water standards and Health Adviso-

ries, 2006, fanno riferimento a valori standard espressi come (MCL) (Maximum Contaminant Level) e

MCLG (Maximum Contaminant Level Goal) di 0,1 mg/L e a valori “advisor” (quindi non vincolanti)

di RfD (esposizione orale quotidiana senza apprezzabili rischi per la salute umana) di 0,003

mg/Kg/giorno e DWEL (valore di esposizione continuativa, come se l’esposizione a cromo sia dovuta

solo all’acqua) di 0,1 mg/L.

Lo stato della California e altri Stati americani hanno posto come limite 50 microgrammi/litro.

Va precisato che i limiti sopra riportati fanno comunque riferimento al cromo espresso come totale.

E’ stato inoltre preso in esame lo studio realizzato dal nell’ambito del programma National Toxico-

logY Program.

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

50

In esso si espone, innanzitutto, che solo uno studio presente nella letteratura scientifica riguardante

la carcinogenicità del cromo esavalente è stato realizzato somministrando cromo esavalente con

l’acqua potabile: tale studio risale al 1968. Tuttavia i dati di detto studio hanno molte limitazioni, in

quanto nella popolazione sperimentale si sono verificati molti casi di mortalità provocati da

un’infezione virale.

Mentre altri studi che sono stati fatti sulla popolazione esposta a cromo esavalente nell’acqua pota-

bile, nel suolo o in accumuli di scorie, non forniscono evidenza di un aumento di cancro o di mortalità.

Vi sono dati di incidenza di neoplasie allo stomaco in popolazioni cinesi che vivevano vicino ad un

impianto di cromatura.

Lo studio effettuato dal NIEHS descrive un esperimento con popolazioni di topi e ratti cui è stato

somministrato il cromo come biidrato di sodio dicromato (SDD = Sodium Dichromate Dihydrate) in

quanto molto solubile in acqua, a popolazioni di 50 femmine e 50 maschi di ratti e topi, opportuna-

mente selezionati cui è stato somministrato oltre al cibo (opportunamente irradiato) acqua di rubinetto

contenente SDD.

La sperimentazione è durata due anni: le dosi sperimentali somministrate ammontavano a 0-14,3 -

57,3 - 172 - 516 mg/1 di SDD.

Una prima valutazione può essere fatta prendendo in considerazione i dati sperimentali riguardanti

la dose di 14,3 mg/1 che è quella più bassa.

Occorre, in proposito, osservare che anche a concentrazione 0 si presentano casi di carcinoma (mu-

cosa orale, lingua, duodeno) mentre alla dose successiva di 57,3 mg/litro, non si hanno casi.

Ora 14,3 mg/litro di SDD corrispondono (come riportato nella tabella uno dello studio), a un con-

centrazione di 5 mg/litro di cromo esavalente ovvero ad una quantità giornaliera, media, di cromo esa-

valente, pari a 0,2 mg/Kg di peso corporeo.

Prendendo in considerazione un bambino del peso di 10 Kg tale concentrazione corrisponde ad

un’assunzione giornaliera di 2 mg di cromo esavalente.

In capo a un anno si arriverebbe ad un quantitativo di 730 mg, ovvero 730.000 microgrammi, cioè

una quantità di cromo esavalente che, sulla base di 2 litri al giorno, alla concentrazione massima con-

sentita di 50 microgrammi litro corrisponderebbe a 20 anni.

Nell’intero tempo sperimentale (2 anni), ovvero il tempo considerato come sufficiente per avere

un’evidenza di manifestazioni tumorali, si arriverebbe all’assunzione di 1.460 mg ovvero 1.460.000

microgrammi: se l’acqua fosse ad un livello di concentrazione pari al limite consentito, (50 micro-

grammi litro) tale quantitativo verrebbe assunto in 40 anni.

Le conclusioni dello studio evidenziano dati significativi diversi in relazione agli organi bersaglio:

1. per quanto riguarda la cavità orale i dati significativi riguardano le concentrazioni a partire da

172 mg/litro di SDD (pari ad un’assunzione media giornaliera di 2,1 mg di Cromo esavalente per Kg

di peso corporeo: ovvero, per un bambino di 10 kg a 21 mg/giorno ovvero 21000 microgrammi/giorno

ovvero 7.665.000 microgrammi anno ovvero 15.330.000 in due anni: tale quantitativo con un’acqua a

concentrazione di 50 microgrammi/litro, verrebbe assunto in un periodo pari a 420 anni;

2. per quanto riguarda l’intestino viene riconosciuto significativo il dato di incidenza a 85,7

mg/Iitro (concentrazione usata per i topi maschi) di SDD (pari a 2,4 mg/Kg/giorno di cromo esavalen-

te) tale quantitativo con un’acqua a concentrazione di 50 microgrammi/litro, verrebbe assunto in un

periodo pari a 240 anni;

3. sempre per quanto riguarda l’intestino, viene anche precisato che sono degni di attenzione an-

che i dati riferiti ad una concentrazione di 57,3 mg/litro di SDD (pari ad un’assunzione media giorna-

liera di 0,8 mg di cromo esavalente per Kg di peso corporeo: ovvero, per un bambino di 10 kg a 8

mg/giorno ovvero 8000 microgrammi/giorno ovvero a 2.920.000 microgrammi anno: per assumere ta-

le quantitativo con un’acqua a concentrazione di 50 microgrammi/litro, occorrerebbero 80 anni.

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

51

Ovviamente, se nelle aree cui fa riferimento l’interpellanza, l’acqua distribuita per il consumo u-

mano presentasse valori di concentrazione di cromo pari a 25 microgrammi/litro, ovvero la concentra-

zione di Cromo riscontrata in falda, i dati che emergono dallo studio dovrebbero comunque fornire

conclusioni ancor più rassicuranti in merito alla tutela della salute della popolazione.

Ad ogni buon conto si fa presente che con nota 8210 del 4 marzo 2009, anch’essa allegata alla pre-

sente, la scrivente Direzione ha formulato una precisa richiesta al Ministero del Lavoro della Salute e

delle Politiche Sociali».

(Gli allegati sono reperibili presso l’archivio del Consiglio atti n. 15722)

Interpellanza n. 5193 - a risposta scritta - a firma dei Consiglieri Muhlbauer, Agostinelli, Cipria-

no, Zamponi, Mirabelli, Prina e Monguzzi

Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 12 maggio 2009.

Risposta dell’Assessore alla casa e opere pubbliche, Mario Scotti

«In relazione all’interpellanza n. 5193, con la quale si chiedono notizie circa gli interventi di riqua-

lificazione urbana degli immobili ERP di Via Barzoni, 11 in Milano, si segnala che il Comune di Mi-

lano ha consegnato agli Uffici della Direzione Generale Casa e Opere Pubbliche una proposta proget-

tuale in risposta all’Invito a presentare proposte per la partecipazione al “Programma di Riqualifica-

zione Urbana per alloggi a canone sostenibile”, programma regionale cofinanziato dal Ministero delle

Infrastrutture.

La proposta presentata dal Comune di Milano in sintesi prevede:

- la demolizione degli edifici attualmente presenti nell’area e la bonifica e lo smaltimento di tutte

le strutture contaminate dall’amianto (in particolare coperture e parte degli impianti idraulici);

- la realizzazione di 120 nuovi alloggi (70 a canone sociale, 20 a canone moderato e 30 a canone

convenzionato con patto di futura vendita), con un incremento complessivo di 60 unità abitative, di cui

10 alloggi a canone sociale;

- la realizzazione di alcune strutture di servizio alle unità abitative di nuova realizzazione e

all’intero quartiere;

- co-progettazione degli alloggi e accompagnamento a misure di supporto alla mobilità degli abi-

tanti.

Il progetto, che non prevede la partecipazione diretta di partners privati, mobilita complessivamente

€.17.832.466,00 di cui:

€. 7.964.092,00 a carico della Regione (in compartecipazione con il Ministero);

€. 2.421.246,00 a carico del Comune di Milano, che mette a disposizione l’area di sua proprietà;

€. 7.447.128,00 a carico di ALER Milano.

Per quanto riguarda l’attivazione di meccanismi di partecipazione e di sostegno alla mobilità degli

inquilini richieste dal bando regionale, il programma prevede la partecipazione effettiva degli attuali

residenti nel quartiere alla progettazione dei nuovi edifici, alla realizzazione dei nuovi servizi di quar-

tiere e all’ideazione di meccanismi innovativi di co-gestione delle residenze e degli spazi comuni.

A seguito della presentazione della nuova proposta progettuale il Comune di Milano ha ritenuto di

non procedere all’opere di bonifica e manutenzione degli edifici attualmente esistenti, che erano state

previste nel progetto del 2004 per un costo di €. 956.644,00 (progetto inserito nel PTO 2009 e in attesa

di finanziamento), ma ha valutato di affrontare in modo più strutturale i problemi degli alloggi di ERP

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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e dell’area del quartiere.

In particolare, con la realizzazione di nuovi alloggi è possibile provvedere all’adeguamento energe-

tico, alla soluzione delle verande abusive, alla coibentazione, e alla razionalizzazione delle tipologie

abitative.

Inoltre, la previsione di servizi a scala di quartiere quali spazi aggregativi per gli anziani, parco

giochi, orti comuni, portierato sociale e “spazio abitare”, attiva un nuovo modello gestionale più vici-

no alle necessità dei residenti.

Il Comune di Milano, in risposta a una nota di precisazioni, formulata dalla Direzione Generale Ca-

sa e Opere Pubbliche, ha dichiarato che il processo di comunicazione e chiarimento con gli abitanti è

già iniziato fin dalla fase di definizione della proposta, quindi, prima della consegna della stessa agli

uffici regionali.

Presso la Direzione Centrale Casa del Comune di Milano si è svolto già un incontro preliminare

con due rappresentanti dell’Associazione degli Inquilini di Via Barzoni 11 e successivamente, in ri-

sposta ad esplicita richiesta della stessa Associazione, il Comune di Milano ha provveduto ad organiz-

zare un nuovo incontro con una nutrita rappresentanza degli inquilini, oltre che ai rappresentanti

dell’Associazione.

Attualmente il Comune di Milano sta predisponendo il piano di attività per dar corso al processo di

condivisione dei contenuti del programma mediante incontri mirati con i singoli nuclei familiari resi-

denti nel Quartiere Barzoni, anche al fine di conoscere le esigenze di ciascun nucleo.

Inoltre, è previsto un meccanismo di assistenza alla mobilità degli attuali abitanti, che prevede di

porre particolare attenzione ai residenti più anziani, molto presenti nel quartiere, riducendo al minimo

gli spostamenti verso altre aree urbane. In particolare, il programma di ricostruzione prevede lo spo-

stamento temporaneo fuori dall’area di Via Barzoni di soli 10 nuclei famigliari che potranno comun-

que rientrare; per tutti gli altri nuclei è previsto un solo spostamento da effettuare direttamente nei

nuovi alloggi realizzati sull’area.

Per la realizzazione delle azioni di partecipazione e di mobilità il Comune di Milano ha preventiva-

to un costo di €. 350.000,00 ed ha richiesto un cofinanziamento di €. 280.000,00 in coerenza con le a-

zioni ammesse dal bando».

Interpellanza n. 5194 - a risposta scritta - a firma dei Consiglieri Muhlbauer, Agostinelli, Monguz-

zi, Storti e Squassina Arturo

Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 20 maggio 2009.

Risposta dell’Assessore alle risorse, finanze e rapporti istituzionali, Romano Colozzi

« In merito ai quesiti posti con l’interpellanza n. 5194, si forniscono i seguenti chiarimenti.

E’ bene evidenziare, preliminarmente, che i criteri che disciplinano le progressioni verticali presso

la Giunta regionale (decreto dirigenziale del 2 dicembre 2002, n. 23910 e successive modifiche) non

prevedono alcuna preselezione interna, propedeutica alle prove d’esame, come invece è previsto dalle

procedure d’accesso agli impieghi regionali (DGR del 26 novembre 1999, n. 46555) per i concorsi

pubblici; con la preselezione, nei concorsi pubblici, si ha la possibilità di fissare un numero di candida-

ti da ammettere alle fasi successive del concorso.

Nelle progressioni verticali, per i passaggi dalla categoria B alla categoria C e dalla categoria C alla

categoria D, sono previste due prove d’esame senza possibilità di espletare preselezioni; nel concorso

in oggetto non si è svolta alcuna preselezione, lo stesso è stato articolato sulla base di due prove, la

prima scritta e la seconda orale.

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

53

Ciò premesso, venendo al merito delle questioni poste, si precisa che le prove sono individuate con

il supporto di professionisti del settore e nello specifico caso sono state ritenute congrue dalla Società

Giunti O.S. - Organizzazioni Speciali Srl con sede in Firenze - Via Fra Paolo Sarpi 7/a - primo Editore

italiano di test e strumenti psicodiagnostici e detentore esclusivo per l’Italia dei prodotti a catalogo.

La Società Giunti O.S. vanta una lunga esperienza, ultra ventennale, nel settore delle grandi sele-

zioni e delle procedure selettive nella pubblica Amministrazione.

Il livello di difficoltà della prova scritta (parte cognitiva + parte psico-attitudinale) è stato tarato

sulle capacità richieste dal profilo oggetto della selezione interna, di misura congrua rispetto alle fun-

zioni che i candidati, una volta esaurita la procedura, sono stati chiamati a ricoprire.

La categoria professionale D, livello apicale del sistema di classificazione del personale, si pone

come leva strategica di apertura per uno sviluppo di carriera proiettato sia verso una eventuale attribu-

zione di incarico di posizione organizzativa sia per l’accesso alla qualifica dirigenziale. Per tale pro-

gressione è stato scelto un tipo di test psico-attitudinale, costituito da item volti a verificare il possesso

delle capacità di ragionamento verbale, logico, e numerico, predittive di una buona propensione nello

svolgimento di attività inerenti il profilo dei posti messi a selezione, nonché delle capacità generali di

problem-solving e di analisi, con un peso attribuito pari al 40%;

un peso inferiore a tale percentuale avrebbe contribuito a costruire un profilo selettivo poco effica-

ce.

Il numero dei candidati ammessi al colloquio, comunque superiore a quello dei posti da coprire,

appare congruo ed è la risultante della prima prova d’esame e dell’applicazione dei criteri descritti che

risultano parimenti congrui.

Quanto alla provenienza dei soggetti ammessi alla seconda prova, i dati richiesti sono i seguenti:

dei 268 candidati presenti alla prova scritta, 135 (pari al 51%) provengono dalla Direzione Generale

Presidenza; degli 11 candidati classificatisi utilmente in graduatoria, 7 candidati (pari al 64%) proven-

gono dalla Direzione Generale Presidenza; i dati evidenziano una percentuale di vincitori provenienti

dalla Direzione Generale Presidenza sostanzialmente proporzionale rispetto al numero dei partecipanti

provenienti dalla medesima Direzione Generale.

A conclusione della procedura selettiva gli uffici preposti hanno effettuato i consueti accertamenti

sulla regolarità della procedura seguita dalla Commissione esaminatrice ad esito dei quali non sono

state rilevate irregolarità.

Infine, l’utilizzo dei test psico-attitudinali è pratica ormai diffusa nelle pubbliche Amministrazioni

oltre che per la valutazione dell’accesso all’impiego privato e costituisce uno strumento utile;

l’Amministrazione è, comunque, sempre attenta alle evoluzioni della normativa e alle migliori espe-

rienze al fine di recepirne prontamente le possibili novità».

Interpellanza n. 5195 - a risposta scritta - a firma del Consigliere Benigni

Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 9 giugno 2009.

Risposta dell’Assessore alla sanità, Luciano Bresciani

«Con riferimento ai quesiti posti nell’interpellanza n. 5195, si precisa quanto segue.

Con nota prot. n. 26728 del 5 dicembre 2005 l’Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate inoltrava

alla nostra Direzione Generale istanza di autorizzazione relativamente alla alienazione di diversi im-

mobili di sua proprietà e più precisamente tre appartamenti e due autorimesse ubicati nel Comune di

Bergamo in via Nino Bixio 2.

Il Direttore Generale della Sanità con decreto n. 350 del 17 gennaio 2006 su proposta della compe-

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tente U.O. Economico Finanziario e Sistemi di Finanziamento, autorizzava l’Azienda Ospedaliera Bo-

lognini di Seriate ad alienare i predetti immobili come previsto dall’art. 5, comma 2, del Decreto Legi-

slativo 30 dicembre 1992 n. 502 e s.m.i..

La vendita dei più volte citati immobili con ricorso all’Asta Pubblica, è stata gestita come previsto

dalle vigenti normative, in perfetta autonomia dall’Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate, unico re-

sponsabile del relativo procedimento».

Interrogazione n. 2378 - a risposta scritta - a firma dei Consiglieri Gaffuri e Porcari

Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 18 novembre 2008.

Risposta dell’Assessore alla sanità, Luciano Bresciani

«Con riferimento all’interrogazione consiliare n. 2378 del 9 novembre 2008, si comunica che le in-

formazioni riportate nel presente documento si riferiscono allo stato di fatto in data 19 maggio 2009,

ossia a documenti approvati e attualmente validi, si rileva che in fase di completamento dell’opera si

stanno definendo ulteriori contenuti che potrebbero variare documenti approvati/sottoscritti. Visto

l’approssimarsi della data di fine lavori, infatti, alcuni aspetti di dettaglio risultano essere in fase di de-

finizione.

Ciò premesso, in risposta all’interrogazione consiliare n. 2378 del 9 novembre 2008, sulla base del-

la documentazione e delle informazioni disponibili al 19 maggio 2009, si esprime quanto segue:

l. quali sono i tempi previsti per la conclusione del nuovo ospedale Sant’Anna di Como e l’avvio

delle attività di diagnosi e cura nella sede di San Fermo della Battaglia;

L’ultimazione dei lavori relativi alla realizzazione del Nuovo Ospedale Sant’Anna è prevista per il

30 novembre 2009. A partire da tale data avranno inizio le attività di collaudo. Si prevede la presa in

consegna anticipata dell’opera all’1 febbraio 2010.

2) quali sono i costi ad oggi previsti per la realizzazione del nuovo ospedale S. Anna di Como e

degli interventi connessi;

L’art. 6 dell’Accordo di Programma sottoscritto il 13 dicembre 2003 prevedeva un costo comples-

sivo stimato dell’intervento pari a 170.000.000 euro (IVA inclusa), sulla base dello studio di fattibilità

allegato allo stesso (allegato 7) e indicandone le relative fonti di finanziamento. Con Decreto della Di-

rezione Generale Sanità del 27 ottobre 2005 è stato approvato il Progetto preliminare relativo al nuovo

Ospedale Sant’Anna di Como, nel rispetto delle previsioni di spesa di cui all’AdP del 2003, indicando

le relative fonti di finanziamento come riportato nella Tavola I.

Tabella 1 -Costo complessivo dell’opera e relativa copertura finanziaria: AdP del 2003 versus ag-

giornamento al 15 gennaio 2009

AdP 2003 15 gennaio 2009

Costo complessivo 170.000.000 176.438.551

Copertura finanziaria: 170.000.000 176.438.551

Finanziamento pubblico I AdPO 39.527.029 39.527.029

Finanziamento 1. 67/88 (primo triennio) 10.066.851 10.066.851

Finanziamento regionale 1. 67/88 (primo triennio) 321.753 321.753

Finanziamento 1. 135/90 7.089.431 7.089.431

Finanziamento 1. 67/88 (III Atto) 47.619.050 47.619.050

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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Finanziamento regionale l. 67/88 (III Atto) 2.380.950 2.380.950

Fonti da reperire con la valorizzazione area attuale presidio

ospedaliero

32.994.936 32.994.936

Risorse del Concessionario 30.000.000 30.000.000

a) Finanziamento regionale DGR 5631/2007

b) Finanziamento Provincia di Como

c) contributo pubblico aggiuntivo anticipato da AO contri-

buto pubblico aggiuntivo anticipato da RL oneri concessio-

nario

3.000.000

3.438.551

10.533.661,00

1.077.245,07

6.596.3.31,32

Rispetto a quanto indicato nell’Accordo di Programma del 13 dicembre 2003, le variazioni al qua-

dro economico alla data del 15 gennaio 2009 sono relative a:

a) finanziamento integrativo connesso alla realizzazione dell’Eliporto;

b) finanziamento integrativo connesso alla copertura degli oneri relativi alla viabilità di accesso al

Nuovo ospedale;

c) finanziamento integrativo connesso alla copertura di varianti parcheggio bipiano e varianti

layout per un totale di euro 18.087.248,30.

Nel rispetto del Quadro economico originario, si segnala che in relazione al contratto di concessio-

ne in essere sono state approvate ulteriori tre varianti in corso d’opera ex art. 132 del Codice dei con-

tratti pubblici, imputabili in parte al ritrovamento della struttura archeologica sopra indicata, per un

importo complessivo di 5.502.929 euro (IVA inclusa) che, come anticipato, non hanno comportato va-

riazioni al Quadro Economico approvato.

3) Per quali motivi i costi di realizzazione della nuova struttura risultano maggiori di quanto indi-

cato (106 milioni di euro) nel piano finanziario posto alla base dell’AdP siglato nel 2003 e se in parti-

colare, oltre a quanto indicato dal dott. Lucchina in sede d’audizione, vi sono altri elementi che hanno

causato aumento dei costi; Cfr. risposta 2).

4) In che consistono precisamente gli investimenti di 10,2 milioni di euro per migliorie, cioè lay-

out e recupero di rustici, previsti nel piano finanziario presentato il 30 settembre 2008; Cfr. risposta 5)

e 2).

5) Se la possibile collocazione in San Fermo della Battaglia degli uffici amministrativi dell’AO

Sant’Anna di Como è stata considerata, o no, nel definire le caratteristiche del parcheggio multipiano e

dei relativi investimenti indicati nel piano finanziario presentato il 30 settembre 2008;

Al riguardo si precisa che, in fase di esame del Progetto Esecutivo dell’Opera, l’Azienda Ospeda-

liera ha approfondito l’analisi dei reparti, evidenziando la necessità di apportare delle varianti per ot-

timizzare i layout al fine di migliorare i servizi ed i percorsi sanitari. L’approvazione di tale variante

ha comportato un delta costo pari a 6,8 milioni di euro - IVA inclusa. Inoltre, il rinvenimento nel sot-

tosuolo della struttura archeologica risalente all’epoca del ferro ha comportato la richiesta della So-

printendenza ai Beni Archeologici della Lombardia al Concedente dello sviluppo di un progetto per la

valorizzazione dei rinvenuti reperti archeologici, che tenesse in considerazione le prescrizioni

dell’Autorità preposta alla tutela del bene, chiedendo al Concessionario di adeguare la struttura a tale

progetto; ciò ha comportato l’eliminazione dell’anello viabilistico destinato ai mezzi dei vigili del fuo-

co a quota 325,50 e lo spostamento delle vasche di pompaggio delle acque di scarico dell’Ospedale

all’interno dell’area in cui si trova ubicato il parcheggio est.

Tali modifiche hanno generato la necessità di recuperare spazio al piano servizi e al piano diagnosi

e cura, pari a 2.641 mq., riutilizzato per funzioni sanitarie, secondo le esigenze dell’Azienda, con un

delta costo pari a 2,4 milioni di euro (IVA inclusa), oltre alla necessità di realizzare, in altra area di

concessione, un parcheggio che riassumesse sia i posti auto del parcheggio Est, sia gli ulteriori posti

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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auto che si sono resi necessari al fine di rispettare la dotazione minima complessiva della superficie

destinata a parcheggio, venuta a mancare nel momento in cui si ha avuto un incremento di Superficie

Lorda di Pavimento, anche alla luce delle varianti archeologiche e di lay-out sopraindicati, ai sensi

dell’Accordo di Programma nonché della normativa anche regionale e comunale vigente in materia.

In data 17 dicembre 2008, in sede di Conferenza di Servizi, il Progetto Definitivo del parcheggio

bi-piano è stato approvato, con prescrizioni, dagli Enti competenti, portandone il costo a 8,87 milioni

di euro (IVA inclusa), stante le modifiche progettuali resesi necessarie per il recepimento delle pre-

scrizioni della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio. Nel complesso le migliorie

(per lay-out e recupero di rustici) sono risultate pari a 9,2 milioni di euro (contro i 10,2 milioni di euro

inizialmente stimati nel mese di settembre 2008).

Quanto alla localizzazione degli uffici amministrativi dell’Azienda Ospedaliera, si segnala che so-

no al vaglio della Regione alcune ipotesi tecniche.

6) A quanto ammontano gli investimenti previsti per realizzare la viabilità di accesso al Nuovo

Ospedale di Como, quali sono i problemi ultimamente insorti nel definire i programmi di attuazione

delle opere viarie e che soluzioni si intendono adottare.

In Accordo di Programma si prevedeva una viabilità di accesso primaria realizzata mediante un vi-

adotto la cui funzione era di differenziare il traffico di accesso all’ospedale dal traffico locale e una vi-

abilità secondaria da realizzarsi nel comune di San Fermo della Battaglia, costituita da rotonde e am-

pliamenti di strade locali.

Per quanto riguarda la viabilità primaria, Infrastrutture Lombarde, successivamente alla stipula di

una convenzione con l’Amministrazione Regionale, ha provveduto a realizzare il tratto di viabilità di

collegamento tra Montano Lucino e San Fermo (ex via Ravona), studiando una soluzione alternativa al

viadotto inizialmente previsto da Provincia, per via del ritrovamento archeologico. Come da Crono-

programma, la strada è stata ultimata nel mese di ottobre 2008 e aperta al traffico il 30 ottobre 2008.

Come previsto nella Tavola 1, la Provincia di Como ha provveduto a garantire la copertura della va-

riante per l’importo ivi indicato.

Per quanto riguarda la viabilità secondaria, la stessa verrà realizzata dalla Provincia come da previ-

sioni dell’Accordo di Programma.

7) A quanto ammonta l’investimento destinato ad apparecchiature mediche?

Per il nuovo ospedale è previsto l’acquisto di apparecchiature tecnologiche in leasing per un impor-

to totale di 8.323.200 euro.

Si fa presente che anche il finanziamento indicato nel nuovo atto integrativo che ammonta com-

plessivamente ad 40.084.000 euro sarà destinato all’acquisto di nuove apparecchiature.

8) A quali apparecchiature si riferiscono gli investimenti individuati per l’AO Sant’Anna di Como

nella DGR VIII/8041.

Le apparecchiature cui si riferiscono gli investimenti individuati nella DGR VIII/8041 per l’AO

Sant’Anna di Como sono le seguenti: n. 2 acceleratore lineare (alta fascia; dual energy); n. 1 TAC 64

strati; n. 1 tavolo telecomandato digitale; n. 4 apparecchiature di diagnostica tradizionale digitale.

9) Quali specialità mediche saranno attivate nel Nuovo Ospedale.

Premesso che il Nuovo Ospedale Sant’Anna è stato concepito per ospitare servizi di secondo livel-

lo, le funzioni sanitarie che verranno attivate sono quelle già presenti nell’attuale struttura ospedaliera,

ovvero:

- ambulatori di secondo livello

- chirurgia endovascolare

- blocco operatorio composto da sale operatorie ad alta rotazione e da sale operatorie di medio alto

livello con 3 sale ISO 5;

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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- chirurgia endovascolare;

- endoscopia;

- blocco parto con 4 sale parto (di cui una attrezzata come operatoria) e 1 sala operatoria;

- riabilitazione;

- nefrologia e dialisi;

- laboratorio analisi immunoematologia;

- anatomia patologica e citogenetica;

- medicina nucleare con PET, gammacamera. Gammacamera piccolo campo e gammacamera Ti-

roidea;

- radiodiagnostica con risonanza magnetica, TAC, Mammografia, ecografie e diagnostiche tradi-

zionali;

- radiologia (con possibilità di realizzazione di degenze per radioterapia);

- fisica sanitaria;

- medicina del lavoro maxillofacciale;

- farmacia;

- servizio dietetica;

- centrale di sterilizzazione;

- servizio mortuario;

- pronto soccorso e medicina d’urgenza;

- rianimazione.

10) Quali sono le fonti di finanziamento ad oggi individuate per la realizzazione del nuovo ospeda-

le di Como e delle operazioni connesse e se i provvedimenti di finanziamento pubblico assunti sinora

hanno carattere esecutivo.

Le fonti di finanziamento del Nuovo Ospedale sono riportate nella Tavola 1, sopra riportata.

I fondi indicati nella DGR VIII/7750 del 24 luglio u.s., avente ad oggetto “Presa d’atto della comu-

nicazione degli Assessori Bresciano e Boscagli avente ad oggetto: Nuovo Piano Pluriennale degli in-

vestimenti in sanità - Interventi di Edilizia Sanitaria”, una volta approvato il V stralcio dell’AdP con il

Governo secondo gli importi ivi indicati, risulteranno aggiuntivi rispetto a quanto riportato nella Tavo-

la 1, finalizzati al finanziamento delle apparecchiature medicali, di alta, media e bassa tecnologia

(TAC, Risonanze, ecografi, etc.). In relazione all’Ospedale di Como si prevede un finanziamento inte-

grativo di ca. 40,08 milioni di euro. Si evidenzia che tale piano avrà copertura finanziaria solo dopo la

sottoscrizione dell’Accordo di Programma con il Ministero.

11) Se il finanziamento regionale aggiuntivo per 53 milioni di euro annunciato il 26 luglio 2008 dal

dottor Mentasti corrisponde allo stanziamento di 40 milioni di euro individuati con DGR VIII/7750 su

fondi attribuiti dal CIPE alla Regione Lombardia, cui si sommano 8,2 milioni di euro per

l’acquisizione di apparecchiature biomedicali reperiti attraverso leasing (cfr. DGR VIII/8041) e 6,8

milioni di euro derivanti da contributi e canoni del concessionario.

Si conferma quanto dichiarato.

12) A quanto ammonta in totale l’apporto del project Finance alla realizzazione del Nuovo Ospeda-

le di Como.

Si rimanda a Tavola 1) per il quadro economico.

13) A quanto ammonta l’apporto finanziario necessario alla realizzazione del nuovo ospedale di

Como da reperirsi attraverso la dismissione di proprietà immobiliari dell’AO Sant’Anna di Como sito

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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ne compendio di via Napoleona.

Si rimanda al valore indicato nella Tavola 1 e pari a 32.994.936 euro.

14) Se la Regione Lombardia ritiene che, secondo i dati attualmente disponibili sussistano pericoli

consistenti circa il finanziamento della realizzazione del Nuovo ospedale di Como.

Ad oggi, è in corso l’iter istruttorio per la stipula dell’Accordo di Programma con il Ministero co-

me indicato al punto 10).

15) A che condizioni e con quali modalità la Regione Lombardia attiverà, per assicurare la realiz-

zazione del Nuovo Ospedale Sant’Anna di Como, un “prestito ponte” a favore dell’AO Sant’Anna.

Non si reputa che siano necessari prestiti “ponte” in quanto si presume di sottoscrivere l’accordo di

cui sopra entro la fine dell’anno corrente .

16) Se corrisponde al vero che l’alienazione di altre proprietà dell’AO Sant’Anna di Como è volta

alla ristrutturazione degli spazi che l’Azienda manterrà in via Napoleona.

Sono in corso le procedure relative all’alienazione dei terreni e fabbricati dell’AO parte dei proven-

ti saranno utilizzati per l’acquisizione di apparecchiature ad alta tecnologia in sostituzione delle vec-

chie.

17) Quali attività saranno mantenute dell’AO Sant’Anna di Como nell’area di via Napoleona.

L’Azienda Ospedaliera prevede di mantenere nell’area di via Napoleona tutti i servizi di primo li-

vello, ovvero:

- Centro prelievi;

- Centro trasfusionale;

- Radiologia tradizionale per gli esterni;

- Fisiatria per esterni;

- Chirurgia ambulatoriale;

- Day hospital di diabetologia;

- Day hospital di dermatologia.

18) Quali passi sono necessari per procedere all’accertamento del reale ed aggiornato valore delle

proprietà immobiliari dell’AO Sant’Anna di Como destinate all’alienazione, in particolare dei com-

pendio di via Napoleona.

E’ stata fatta richiesta all’Agenzia del Territorio di una perizia sul valore delle aree e degli immobi-

li destinate all’alienazione.

Con tale Ente la Regione Lombardia in data 17 ottobre 2006 ha attivato una convenzione della du-

rata di 5 anni per la fornitura di servizi di carattere tecnico-estimativo e di supporto tecnico-

specialistico per la valutazione di immobili e compendi immobiliari di sua proprietà. Come indicato

all’art. 3 della convenzione, l’Agenzia del Territorio si impegna a svolgere tali servizi anche nei con-

fronti di enti, aziende e società regionali.

19) Quali iniziative intende adottare la Regione Lombardia per tutelare la valorizzazione del com-

pendio di via Napoleona, riducendo l’impatto che esercita sul valore immobiliare dell’area la tempisti-

ca di trasferimento dell’attività ospedaliera dall’attuale alla futura sede.

E’ in corso la variante al piano del comune di Como che mantiene in gran parte del vecchio presi-

dio Ospedaliero S. Anna la funzione sanitaria.

La Regione Lombardia ha promosso con DGR 7910 del 6 agosto 2008, l’Atto Integrativo

all’Accordo di Programma, sottoscritto in data 13 dicembre 2003, a cui sarà allegato il cronopro-

gramma di dettaglio che prevederà la definizione dei tempi entro i quali dovrà essere completato il tra-

sferimento delle attività sanitarie nel nuovo ospedale, nell’ottica di una ottimizzazione dei tempi di at-

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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tivazione della nuova struttura.

21) Quali indirizzi la Regione Lombardia intende assumere circa la realizzazione di una cittadella

sanitaria in Como e alla sua collocazione nell’area attualmente occupata dalla sede ospedaliera, anche

in considerazione dei possibili benefici ipotizzati per la valorizzazione immobiliare !lelr-compendio di

via Napoleona e alla disponibilità manifestata dal direttore dell’ASL di Como;

vedi risposta 19

22) Quali indirizzi la Regione Lombardia intende assumere circa la futura destinazione dell’area

dell’ex OPP di Como.

Nell’area dell’ex OPP verranno mantenute le funzioni di struttura sanitaria.

23) Se nel corso del 2008 sono stati individuati a favore dell’AO Sant’Anna di Como ulteriori stan-

ziamenti per la ristrutturazione e l’adeguamento dei presidi ospedalieri di Mariano Comense e Cantù,

oltre a quelli già specificati nel IV atto integrativo all’AdPQ in materia di sanità tra Stato e Regione

Lombardia e nella DGR VIII/7750.

Nel corso dell’anno 2008 non sono stati individuati ulteriori finanziamenti per i presidi di Mariano

Comense e Cantù.

24) Se tra AO S. Anna di Como ed Infrastrutture Lombarde SpA per i servizi di valorizzazione ed

alienazione delle proprietà dell’azienda svolti da ILSpA sono regolati sulla base della convenzione si-

glata dei due enti il 25 gennaio 2007 ovvero in conformità alla DCR VIII/7360 e che cosa comporta

relativamente agli oneri per i costi di realizzazione della perizia sul valore immobiliare del compendio

di via Napoleona realizzata nel 2008.

L’affidamento a ILSPA dell’incarico di valorizzare ed alienare le proprietà dell’Azienda S. Anna è

regolato da un disciplinare che ricalca quanto previsto dalla DGR 7360. La perizia del 2008 è stata pa-

gata da IL per un compenso determinato in funzione della convenzione in essere tra Regione e Agen-

zia del territorio e risultato pari a 11.208 euro, IVA esclusa.

25) Se l’affidamento degli incarichi e gli importi dovuti ad Infrastrutture Lombarde per attività e

servizi svolti in relazione alla realizzazione del nuovo ospedale di Como ed alla valorizzazione ed a-

lienazione del patrimonio immobiliare disponibile sono conformi ai principi indicati dall’Autorità per

la vigilanza sui contratti pubblici di lavori servizi e forniture nella deliberazione n. 29 del 30 luglio

2008 avente per oggetto Indagine conoscitiva sulla Società Infrastrutture Lombarde SpA.

L’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici ha espresso delle perplessità in merito

all’affidamento diretto al personale dipendente della società ILSPA di incarichi professionali retribuiti

a parcella e sull’economicità del funzionamento della struttura.

Si fa presente che tali aspetti sono stati valutati favorevolmente dalla Corte dei Conti nei rapporti

annuali».

Interrogazione n. 2393 - a risposta scritta - a firma dei Consiglieri Concordati, Spreafico, Viotto e

Benigni

Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 18 novembre 2008.

Risposta dell’Assessore all’agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi

«Con riferimento al settore lattiero caseario in particolar modo al regime delle quote latte, la Re-

gione Lombardia si è sempre contraddistinta per una rigorosa applicazione dei disposti nazionali e

comunitari in materia.

Negli anni Regione Lombardia ha garantito piena applicazione delle previsioni comunitarie e na-

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

60

zionali in materia di controlli e della conseguente attività sanzionatoria in conseguenza della quale si è

sviluppato anche un forte contenzioso che ha visto e vede l’avvocatura regionale sempre presente.

Tale attività è stata anche “validata” da verifiche effettuate dalla Comunità Europea (che vigila

proprio al fine di verificare che le norme vengano correttamente applicate e che agli Stati membri ef-

fettuino perlomeno i controlli minimi previsti).

La DG Agricoltura inoltre, in aggiunta all’attività di controllo ordinaria, ha anche sviluppato in col-

laborazione con le amministrazioni provinciali, un’attività di controllo particolarmente significativa e

innovativa volta al riscontro della effettiva produzione di latte in relazione alla quantità di latte che il

produttore dichiara (questo per evitare la circolazione di latte non “rendicontato” che oltre a rappresen-

tare un’elusione del regime delle quote latte potrebbe comportare rischi per la salute trattandosi di latte

che non viene sottoposto ai controlli sanitari di legge).

Va poi sicuramente ricordata la collaborazione fornita dalla DG Agricoltura alla Procura regionale

della Corte dei Conti (che ha positivamente riscontrato l’importante attività di controllo svolta dalla

Regione) e con la quale si è sviluppata una proficua e costante attività di scambio e di confronto.

Un altro fronte sul quale la DG Agricoltura ha lavorato, al fine di garantire una piena applicazione

del regime delle quote latte onde evitare situazioni di concorrenza sleale a vantaggio di chi non rispetta

tale sistema, è il recupero del prelievo supplementare non versato. Tale attività di recupero è avvenuta

sia per il tramite della “compensazione” con i Premi PAC sia per il tramite dell’iscrizione a ruolo.

Nel primo caso si è proceduto a trattenere, a titolo di compensazione, qualunque tipo di contributo

l’azienda agricola debba percepire dall’amministrazione nel caso in cui la stessa risulti debitrice, sem-

pre nei confronti dell’amministrazione, di un prelievo supplementare. Dalla fine del 2006 ad oggi tale

attività ha consentito di trattenere (e quindi di non pagare alle aziende non in regola) più di 20 milioni

di euro.

Nel secondo caso invece si procede a richiedere l’emissione di cartelle esattoriali con riferimento

sempre a prelievo supplementare dovuto e non versato. Si tratta di un’attività che, sebbene abbastanza

articolata e non immediata nel suo riscontro, nel momento in cui conclude il suo iter ha una notevole

efficacia perché molto spesso si sostanzia nel blocco dei conti correnti e dei crediti delle aziende agri-

cole non in regola e nel pignoramento dei beni delle stesse. Tali azioni, che hanno una ripercussione

molto forte sull’attività imprenditoriale, rappresentano un importante strumento per favorire il rispetto

delle regole.

Tutto questo in relazione alle attività svolte dalla DG Agricoltura.

Nel merito delle recenti novità che si sono sostanziate nell’approvazione della legge 33/2009 si

precisa quanto segue.

Le regioni non sono state coinvolte nella stesura del testo della legge.

La Regione Lombardia aveva espresso formalmente, con una nota al Ministro all’Agricoltura a

firma dell’Assessore all’Agricoltura condivisa e sottoscritta dalle Organizzazioni agricole, la propria

posizione evidenziando come imprescindibili per qualunque tipo di provvedimento i seguenti punti:

- rinuncia preliminare a qualunque tipo di contenzioso con l’amministrazione quale condizione

per poter accedere ai disposti dei provvedimento in questione (assegnazioni di quota e rateizzazione

del prelievo dovuto);

- l’assegnazione delle quote integrative da fare ai produttori, ancora in attività, in regola con i

versamenti (intendendo produttori che hanno già aderito alla “vecchia” rateizzazione o che aderiscono

alla nuova proposta di rateizzazione);

- l’assegnazione deve essere fatta a favore dei produttori che non hanno mai venduto quota e le

quote assegnate non possono essere cedute separatamente dall’azienda per evitare speculazioni, ad e-

sclusione di quelli che abbiano provveduto ad acquistare successivamente quote di almeno tali quanti-

tà.

Ciò premesso l’originario decreto legge 4/2009 è decaduto e non è quindi stato convertito in legge.

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

61

Il testo di tale decreto (con alcune piccole modifiche) è stato inserito nel DL 5/2009 convertito con

Legge 33/2009 (con voto di fiducia). Va da sé quindi che la possibilità di intervenire e di incidere sulle

parti del provvedimento non condivise non c’è stata.

Le linee portanti della legge 33/2009 sono le seguenti:

- assegnazione delle quote integrative di origine comunitaria sulla base della produzione “extra

quota” (cioè per poter accedere alle assegnazioni di quota bisogna aver realizzato una produzione in

esubero nella campagna 2007/2008);

- rateizzazione del debito pregresso non ancora versato ma solo per quello non sospeso da prov-

vedimenti giurisdizionali. Nella sostanza mentre la vecchia rateizzazione permetteva di rateizzare po-

nendo come condizioni imprescindibile l’obbligo di rinunciare a tutto il contenzioso e quindi di rateiz-

zare tutto il debito che si aveva con l’amministrazione (per chiudere in via definitiva questa partita) in

questo caso invece si può rateizzare solo il prelievo non sospeso. Per la Lombardia questo significa

che meno del 30% delle “multe” ancora dovute potrebbero essere rateizzate. Resterà quindi ancora a-

perta la partita (nel senso che non verrà versato) sulla stragrande maggioranza dei prelievo imputato ai

produttori;

- istituzione di un fondo di 45 milioni di euro che potrebbe (ma nulla è ancora stato chiarito in

proposito) essere destinato a rifinanziare i mutui di coloro che hanno acquistato quote latte nel passato;

- attribuzione di tutte le competenze relative ai disposti della legge 33/2009 ad un Commissario

straordinario; si tratta di una previsione che sottrae alle regioni competenze ad esse spettanti (la stessa

legge 119/03 stabilisce che tutte le competenze in materia di quote latte sono delle regioni fatta ecce-

zione per il conteggio del prelievo di fine periodo).

A conclusione si concorda sul fatto che, anche in relazione alla grave crisi che il settore lattiero-

caseario sta attraversando, sia necessaria una valutazione complessiva del comparto al fine di definire

misure ed interventi trasversali. In tal senso gli scambi e i confronti che la Direzione Generale agricol-

tura opera con i diversi operatori (mondo produttivo ma anche trasformatori, cooperative e industriali

del settore) sono continui nell’ambito della definizione e attuazione degli interventi previsti da norme

regionali e comunitarie, in particolare il piano di sviluppo rurale.

Va ricordato inoltre che la Giunta regionale, per il tramite diretto dell’Assessore, si è fatta carico di

curare la trattativa regionale sul prezzo del latte. Si sono svolti fino ad ora, preso la sede

dell’assessorato, due incontri con l’obiettivo di definire meglio le rispettive richieste.

Infine occorre richiamare lo sforzo che Regione Lombardia sta operando a livello nazionale per ot-

tenere favorevoli condizioni in sede di riparto delle risorse derivanti dall’Health Check, in particolare

per opportunità che si presentano per il settore lattiero caseario (Nuove sfide del PSR e art. 68)».

Interrogazione n. 2401 - a risposta scritta - a firma del Consigliere Agostinelli

Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 27 gennaio 2009.

Risposta dell’Assessore alla famiglia e solidarietà sociale, Giulio Boscagli

«In risposta alla ITR/2401 si comunica quanto segue.

Alla luce della documentazione in possesso della scrivente amministrazione, l’ASP in questione ha

in corso, mediante l’affidamento d’incarico ad una società di settore, la redazione di perizie estimative

di beni immobili di proprietà dell’azienda.

La disciplina normativa di riferimento è rappresentata, dalla legge regionale n. 1 del 13 febbraio

2003 che con riferimento al patrimonio, all’art.12, così dispone:

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

62

- “il patrimonio delle ASP è costituito da tutti i beni, mobili ed immobili, ad esse appartenenti,

nonché da tutti i beni acquisiti a qualsiasi titolo. Sono beni del patrimonio indisponibile dell’azienda,

soggetti alla disciplina dell’articolo 830 del codice civile, tutti i beni mobili ed immobili destinati allo

svolgimento delle attività statutarie dell’azienda. Detti beni non possono essere alienati, ovvero ceduti

a qualsiasi titolo ad altro soggetto, se non previa dismissione dal patrimonio indisponibile a seguito di

sostituzione con altro bene idoneo, secondo la normativa vigente, al perseguimento delle medesime fi-

nalità;

- le ASP devono tenere un registro inventario relativo al patrimonio di proprietà dell’ente mede-

simo e predispongono programmi di conservazione e di valorizzazione del proprio patrimonio immo-

biliare”.

In merito all’ultima questione, posta con detta interrogazione, si fa presente che sempre la su men-

zionata legge regionale ha individuato una Commissione di Controllo che vigila sulla corretta attività

amministrativa, con particolare riguardo al rispetto da parte degli amministratori degli enti di quanto

previsto, dalla normativa vigente, in materia di mantenimento e incremento patrimoniale».

Interrogazione n. 2406 - a risposta scritta - a firma del Consigliere Monguzzi

Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 10 febbraio 2009.

Risposta dell’Assessore alla sanità, Luciano Bresciani

«Con la presente, si trasmettono, in allegato, le relazioni in risposta all’interrogazione n. 2406 per-

venuta dal Direttore Generale, dell’AO Ospedale Civile di Legnano, Dott.ssa Carla Dotti. Ad integra-

zione delle suddette relazioni, dalle informazioni assunte dalla Direzione Generale Sanità, si segnala

che l’utilizzo di unità filtranti, per le quali sia presente sul mercato una loro valutazione di efficacia,

rientra tra le azioni a breve termine di prevenzione dei casi di legionellosi (punto 2.1.2) previste nelle

recenti “Linee guida prevenzione e controllo della Legionellosi in Lombardia” approvato con Decreto

della Direzione Generale Sanità n. 1751 del 24 febbraio 2009.

(Per gli allegati vedasi atti n. 15089 presso l’archivio del Consiglio regionale)

Interrogazione n. 2422 - a risposta scritta - a firma dei Consiglieri Tosi, Porcari, Pedrazzi, Gaffuri

e Concordati

Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 21 aprile 2009.

Risposta dell’Assessore alle infrastrutture e mobilità, Raffaele Cattaneo

«Con riferimento all’interrogazione n. 2422, con la quale si chiede di conoscere le ragioni del man-

cato riconoscimento del bonus e i tempi di ripristino del servizio di pubblicazione dei dati sulla puntu-

alità, soppressione e guasti al materiale rotabile, si forniscono i seguenti chiarimenti.

I dati relativi all’indice di affidabilità del mese di gennaio 2009 sono stati pubblicati sul sito della

Direzione generale Infrastrutture e Mobilità www.trasporti.regione.lombardia.it il giorno 27 marzo,

con qualche giorno di ritardo rispetto all’ordinaria scadenza del giorno 22 del mese, in quanto gli uffi-

ci competenti stavano svolgendo ulteriori approfondimenti nel controllo dei dati forniti da Trenitalia.

Inoltre, negli stessi giorni erano in pieno svolgimento le attività di migrazione dei contenuti del sito

della Direzione verso i nuovi portali di Direzione supportati dalla piattaforma Fatwire. La tardata pub-

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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blicazione dei dati non ha comunque inficiato l’erogazione del bonus: per le direttrici LeNORD e S5 il

bonus è stato erogato direttamente in biglietteria o dalle emettitrici automatiche SBME.

Si sottolinea inoltre che - per la Linea S5 - sono state risolte tutte le problematiche tecniche e dal

mese di aprile è possibile ottenere anche l’abbonamento TrenoMilano con bonus su tessera magnetica

(in biglietteria o in qualsiasi emettitrice automatica SBME). I dati del mese di febbraio sono consulta-

bili dal 23 aprile 2009, sempre sul sito www.trasporti.regione.lombardia.it; in particolare sono dispo-

nibili i dati relativi all’indice di affidabilità di febbraio per le direttrici LeNord e per la Linea S5. Per

quanto invece riguarda dati relativi ai mesi di marzo e aprile 2009, gli stessi sono consultabili sul nuo-

vo portale di Regione Lombardia, alla sezione settore infrastrutture e Mobilità, Servizio Ferroviario

Regionale, avvisi SFR. I dati precedenti sono disponibili sul vecchio sito

www.trasporti.regione.lombardia.it, fino a completa migrazione dei dati sul nuovo portale.

Non sono invece disponibili i dati relativi alle direttrici Trenitalia, in quanto l’azienda ha interrotto

la fornitura dei dati in assenza di un contratto di servizio, nonostante Regione Lombardia abbia, più

volte, formalmente chiesto di mantenerla, per garantire la completezza dell’informazione.

Regione Lombardia si sta adoperando per poter garantire le informazioni sull’andamento del servi-

zio e negli incontri dei tavoli territoriali che si sono svolti nei mesi di febbraio, marzo e aprile, alla

presenza degli enti locali e rappresentanti degli utenti, è stato chiesto a Trenitalia di relazionare circa

l’andamento del servizio. L’azienda sta fornendo i dati di puntualità e la percentuale di TreniKm sop-

pressi nell’ambito dell’ultimo mese».

Interrogazione n. 2436 - a risposta scritta - a firma dei Consiglieri Cipriano e Squassina Arturo

Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 20 maggio 2009.

Risposta dell’Assessore al territorio e urbanistica, Davide Boni

«Si fa riferimento alla interrogazione n. 2436 con cui i Consiglieri firmatari Cipriano e Squassina,

svolgono una serie di considerazioni critiche nei confronti del provvedimento di Giunta regionale di

approvazione dei nuovi criteri per i Programmi Integrati di Intervento - PII, da osservarsi fino

all’approvazione dei PGT, ritenendo che il provvedimento stesso sia carente in quanto, a loro avviso,

non recherebbe criteri restrittivi ed efficaci ai fini di raggiungere, fra l’altro, lo scopo di sollecitare

l’impegno dei Comuni a dotarsi di PGT.

I Consiglieri ritengono che la casistica di infrastrutture e servizi o opere pubbliche o di interesse

pubblico generale, citata nel provvedimento regionale, sia talmente ampia da ricomprendere pratica-

mente qualsiasi programma integrato di intervento;

rilevano che, finora, tutti i PII approvati negoziati anticipatamente con i Comuni, hanno sempre

contenuto opere di interesse pubblico o generale, dall’allargamento della strada all’asilo nido, dai par-

cheggi pubblici al giardino e non sono novità.

Rilevano altresì che i criteri deliberati per approvare i PII in variante non risultano restrittivi ed ef-

ficaci e che quindi continueranno ad avere corso programmi edificatori al di fuori del contesto dei fu-

turi PGT senza apportare significativa inversione di tendenza, prevedendo altresì che il termine per do-

tarsi di PGT ora fissato al 31 marzo 2010 sarà ulteriormente prorogato.

I Consiglieri chiedono pertanto all’Assessore al Territorio e Urbanistica le motivazioni del provve-

dimento.

Al riguardo, si osserva quanto segue.

La casistica riportata nel documento approvato dalla Giunta regionale (DGR 9413 del 6 maggio

2009) ed avente la finalità di elencare in modo prescrittivo le tipologie di infrastrutture caratterizzate

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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da significativa valenza territoriale è articolata, ma va sottolineato che deve intendersi come esaustiva

e non esemplificativa. D’altra parte amplissime sono le fattispecie di opere ed attrezzature che possono

concorrere alla riqualificazione e alla valorizzazione degli ambiti urbani in un territorio densamente

edificato come quello lombardo.

Per apprezzare lo sforzo operato dal documento di finalizzare i futuri PII alla realizzazione di infra-

strutture di carattere strategico, tale elencazione deve essere valutata in stretta correlazione con il con-

cetto della “rilevanza territoriale generale” espresso nel documento stesso e, in particolare, con

l’esplicitazione che, con tale espressione, ci si intende riferire ad infrastrutture che apportino ricadute

significative su tutto il territorio comunale per i Comuni con popolazione inferiore o pari a 15.000 abi-

tanti, ovvero a significative parti urbane per i Comuni con popolazione superiore a tale limite.

Alla luce della correlazione sopra esposta, gli esempi portati nell’interrogazione a dimostrazione di

una presunta “non restrittività dei criteri” non sembrano essere pertinenti in quanto l’allargamento di

una strada, il parcheggio pubblico, il giardinetto di quartiere, come tali non rientrano nella casistica

proposta dal documento che, tra l’altro, sottolinea esplicitamente come non possono essere considerate

tra le opere richieste dal nuovo disposto legislativo, le opere di urbanizzazione primaria e secondaria,

pur necessarie per l’organizzazione urbanistica dell’area interessata dallo specifico intervento (e come

tali sicuramente presenti in tutti i PII attuati fino ad oggi).

Vi è da rilevare inoltre che nell’interrogazione viene attribuito un valore di ordinarietà alla introdot-

ta “dichiarazione di congruenza” del Programma con i criteri e le modalità di cui al comma 7, art. 25 lr

12/2005, che viceversa riveste un carattere di integrazione documentale alla prassi corrente, mirante ad

ottenere un’esplicita e piena responsabilizzazione del tecnico progettista, accompagnata

dall’altrettanto esplicita e piena assunzione di consapevolezza e responsabilità sui contenuti del PII, ri-

scontrabile negli atti consiliari di adozione e approvazione, prevista anch’essa dal documento approva-

to dalla Giunta regionale».

Interrogazione n. 2444 - a risposta scritta - a firma del Consigliere Cecchetti

Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 9 giugno 2009.

Risposta dell’Assessore alle infrastrutture e mobilità, Raffaele Cattaneo

«Con l’interrogazione n. 2444 viene evidenziato come, con l’entrata in vigore del nuovo orario fer-

roviario estivo, la stazione ferroviaria di Rho non sia più collegata direttamente alla Stazione Centrale

con i treni interregionali della tratta Torino Milano, a seguito della decisione assunta dalla direzione

regionale Piemonte di Trenitalia.

Al riguardo si forniscono i seguenti chiarimenti.

Regione Lombardia ha avuto conoscenza della questione nella seconda metà del mese di marzo,

quando la struttura tecnica della regione Piemonte ha informato della volontà di sostituire la fermata

Rho dei treni Interregionali Milano-Torino, di propria competenza, con la fermata Rho-Fiera, ritenen-

do tale fermata più opportuna rispetto alla fermata cittadina in quanto sede dei nuovi padiglioni fieri-

stici e del capolinea della linea 1 della metropolitana.

La questione è stata subito affrontata in occasione delle riunioni del Tavolo Territoriale OVEST

Milano, tenutesi il 24 marzo e il 22 aprile u.s. presenti le Province, il Comune di Milano, AMA e la

Direzione regionale della Lombardia di Trenitalia. In esito a tali incontri sono quindi state inviate, in

data 20 maggio u.s., due lettere indirizzate rispettivamente al responsabile del settore Servizi di tra-

sporto pubblico della Direzione Trasporti, Infrastrutture, Mobilità e Logistica della Regione Piemonte

e all’Assessore ai Trasporti e infrastrutture Daniele Borioli, con le quali è stato chiesto di posticipare

tale decisione una volta completata l’accessibilità della stazione RhoFiera come “stazione porta” e da-

ta piena operatività al parcheggio di interscambio, all’integrazione tariffaria con la linea M 1,

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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all’attestamento e alla riorganizzazione dei bus urbani ed extraurbani.

Ancora una volta, il 26 maggio la Direzione Generale ha sollecitato la Regione Piemonte a ripren-

dere in considerazione la propria decisione, senza tuttavia ricevere risposta positiva.

Infine in data 15 giugno è stata inviata una nuova lettera all’Assessore ai Trasporti della Regione

Piemonte Daniele Borioli e ai direttori della divisione passeggeri di Trenitalia, con l’invito a ripensare

la decisione di non far effettuare ai treni da e per Torino la fermata di Rho Centro, considerati anche

l’allarme sul territorio e i forti disagi causati a molti lombardi che utilizzano la fermata di Rho Centro

per recarsi in Stazione Centrale a Milano e a molti altri che, in senso opposto, si recano giornalmente

verso il Piemonte per motivi di lavoro. Pur ribadendo la propria contrarietà a questa decisione, assunta

anche solo in via sperimentale, è stato quindi chiesto di valutare la possibilità di far fermare nuova-

mente i treni a Rho Centro, oltre che a Rho Fiera. Mantenere le due fermate permetterebbe infatti di ri-

spondere da una parte all’esigenza dei pendolari lombardi e dall’altra di iniziare a sperimentare il con-

cetto delle stazioni porta a cui la fermata dei convogli a Rho Fiera vuole rispondere, ma che è ancora

prematuro attuare in questi termini».

Interrogazione n. 2450 - a risposta scritta - a firma del Consigliere Squassina Osvaldo

Il testo è pubblicato nel verbale della seduta del 23 luglio 2009.

Risposta dell’Assessore ai giovani, sport, turismo e sicurezza, Pier Gianni Prosperini

«L’interrogazione n. 2450, a firma del Consigliere Squassina, evidenzia una situazione di probabile

contaminazione delle acque pubbliche in Comune di San Felice del Benaco (BS) e prospetta conse-

guenze dannose per le dinamiche del turismo nell’area per la stagione in corso.

L’entità e le cause del fenomeno sono ancora allo studio, così come emerge dal testo

dell’interrogazione stessa.

Il Comune di San Felice del Benaco fa registrare importanti dati di arrivi e presenze (tra i 480.000 e

le 520.000 presenze/anno negli ultimi dieci anni), con quote rilevanti di provenienza straniera (princi-

palmente dalla Germania, dal Regno Unito e dai Paesi Bassi).

Premesso che si concorda sull’opportunità di attivare interventi compensativi che consentano di

salvaguardare il più possibile gli abituali livelli di presenza turistica nell’area, anche avviando un con-

fronto con il Comune e le imprese per la definizione di contromisure d’urgenza.

Premesso che iniziative di promozione saranno quanto più efficaci se segmentate per provenienza

dei turisti e saranno possibili anche attraverso la rete delle sedi ENIT all’estero, con le quali la Regio-

ne ha in atto collaborazioni specifiche, ma che comunque, per evidenti ragioni di sicurezza, qualsiasi

intervento promozionale “mirato” sul Comune di San Felice del Benaco dovrà essere avviato solo a

emergenza rientrata.

Si evidenzia che la Regione svolge direttamente azioni di promozione dell’offerta e diffusione

dell’immagine della Lombardia nel suo complesso; l’Assessorato competente “Giovani, Sport, Turi-

smo e Sicurezza” procede attraverso una programmazione biennale concordata con gli operatori del

settore; con specifico riguardo all’area di interesse, sono in corso azioni ed iniziative di promozione e

valorizzazione turistica dell’intera area del Garda nell’ambito del relativo progetto interregionale.

Le azioni di promozione di singole località rientrano nelle competenze di Province, Enti Locali e di

imprese anche organizzati in sistemi turistici, così come definito nel T.U. delle leggi regionali in mate-

ria di turismo.

Si evidenzia come a questo proposito vi sia l’opportunità per l’Agenzia del Territorio, o per il Co-

mune stesso, di accedere alle agevolazioni finanziarie regionali previste dalla DGR n. 6866 del 19

marzo 2008 a fronte di realizzazioni di interventi, anche su base locale, finalizzati all’incremento

Atti consiliari Regione Lombardia

VIII LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 127 DEL 7 LUGLIO 2009

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dell’incoming in Lombardia attraverso iniziative di evidenza anche internazionale.

Si fa presente infine che la Regione ha recentemente stanziato 20MEuro, nell’ambito del Piano Re-

gionale anti crisi per lo sviluppo dell’attività turistica che saranno disponibili, per le imprese, nei pros-

simi mesi attraverso bandi specifici».

ORG n. 86

Il Consiglio regionale della Lombardia

richiamata la deliberazione del Consiglio regionale n. VIII/0675 avente ad oggetto “Rinnovo delle

Commissioni consiliari” come modificata dalle DCR n. VIII/0694, n. VIII/0712, n. VIII/0837 e n.

VIII/0844;

vista la nota in data 3 luglio 2009 del Presidente del Gruppo consiliare Lega Lombarda - Lega Nord

- Padania;

visto l’art. 21, comma 4, del Regolamento interno;

vista la proposta formulata dall’Ufficio di Presidenza con propria deliberazione n. 242 del 6 luglio

2009;

delibera

- di rideterminare pertanto la composizione delle Commissioni consiliari così come segue:

COMMISSIONI CONSILIARI

I

II

III

IV

V

VI

VII

TOTALE CONSIGLIERI ASSEGNATI

21

23

30

29

25

25

24

GRUPPI

FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA’

2

2

7

4

4

4

4

PARTITO DEMOCRATICO DELLA LOMBARDIA

4

6

6

6

5

5

4

LEGA LOMBARDA – LEGA NORD - PADANIA

2

2

2

5

2

3

3

ALLEANZA NAZIONALE_ IL POPOLO DELLA LI-

BERTA’

1

1

3

2

2

1

1

RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EURO-

PEA

SINISTRA DEMOCRATICA

U.D.C.

VERDI PER LA PACE

COMUNISTI ITALIANI PER IL MOVIMENTO AN-

TIFASCISTA ITALIANO M.A.I.

ITALIA DEI VALORI

PARTITO PENSIONATI

PER LA LOMBARDIA

UNIONE PER UNALTRALOMBARDIA

1 componente per ogni gruppo consiliare

in ciascuna commissione

MISTO

1 componente per ogni formazione politica del gruppo misto in

ciascuna commissione