SECONDO REPORT rivisto Gennaio 2010 AREA 4€¦ · Tenuto conto delle professionalità e delle...
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RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA
SECONDO REPORT rivisto
Gennaio 2010
AREA 4
Capoarea Paolo Varuzza
Responsabile di sito Paolo Varuzza
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Il gruppo dell’Area 4 è composto da tre zoologi, due agronomi, due forestali ed un ingegnere
ambientale. I siti di nostra competenza sono tre: Lago La Rotonda (IT9210141), Lago Pantano di
Pignola (IT9210142), e Lago di San Giuliano e Timmari (IT9220144). Si tratta aree umide diverse tra
di loro per estensioni e caratteristiche ambientali. I laghi di San Giuliano (2512 Ha Sic) e Pantano di
Pignola (138 Ha) sono le uniche due aree umide della Basilicata inserite dalla Convenzione di
Ramsar tra le Zone Umide di Importanza Internazionale. San Giuliano è anche sede di una delle più
importanti popolazioni di lontra della stessa regione e d’Italia, Pantano di Pignola per la sua
posizione strategica rappresenta un’area di sosta importantissima per molte specie di uccelli
migratori.
La Rotonda con soli 50 Ha è il SIC più piccolo di tutta la Basilicata. Il lago La Rotonda è a
carattere temporaneo, si prosciuga nel tardo periodo estivo, per poi riformarsi con le piogge
autunnali, tuttavia è un sito di enorme importanza per alcune specie di anfibi che qui si
riproducono raggiungendo straordinarie concentrazioni.
Tenuto conto delle professionalità e delle rispettive residenze, di comune accordo si è
provveduto a suddividere i componenti dell’Area 4 in due gruppi di lavoro così costituiti:
Primo gruppo
SIC: Lago La Rotonda e Lago Pantano di Pignola
Dott. Paolo Varuzza, Zoologo capo area e responsabile di sito Lago La Rotonda
Dott. Giorgio Muscetta, Zoologo Responsabile del sito Pantano di Pignola
Dott. Giovanni Marcantonio, Forestale;
Dott.ssa Cristina Potenza, Forestale
Secondo Gruppo (Sic Lago S. Giuliano e Timmari)
Dott.ssa Antonella Marsico,
Zoologa Responsabile del sito Lago di S. Giuliano e Timmari
Dott. Adriano Andrisani, Agronomo
Dott.ssa Domenica Carbone, Ing. Ambientale.
Dott. Giuseppe Tarantino, Agronomo
In pratica ogni sito ha avuto uno zoologo di riferimento, mentre la parte botanica è stata
curata dai forestali Giovanni Marcantonio e Cristina Potenza per il primo gruppo e da Giuseppe
Tarantino per il secondo gruppo. La parte di cartografia è stata realizzata da Antonella Marsico
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con la collaborazione di Paolo Varuzza. Mentre Adriano Andrisani e Giuseppe Tarantino hanno
seguito la componente agronomica dei siti, in particolare san Giuliano e Timmari, Domenica
Carbone ha effettuato l’analisi dei detrattori.
Di fatto vi è stato un continuo scambio di informazioni tra i due gruppi, frutto anche di una
metodologia concordata e condivisa. Per alcuni rilevatori si è trattato del primo lavoro in assoluto
pertanto alcune relazioni pur riviste risentono di una certa inesperienza.
I sopralluoghi sono stati effettuati sia in forma singola che di gruppo dandone comunicazione
con anticipo a tutti i membri dell’area.
La prima parte del lavoro si è basata sulla analisi dei confini dei tre siti, in primis alla verifica
degli habitat indicati nel vecchio formulario, allo stesso tempo si è cercato renderli facilmente
identificabili sul territorio utilizzando strade confinanti o corsi d’acqua e fossi limitrofi ai Sic.
Le fonti cartografiche tecniche e tematiche, nonché le ortofoto digitali, provengono dalla
banca dati online del Ministero dell’Ambiente, ed in particolare il servizio WMS utilizzabile
gratuitamente in ambito GIS.
Nel corso dei sopralluoghi sono state rilevate specie animali non presenti nelle precedenti
schedi dei tre SIC, in particolare per La Rotonda non erano stata indicata alcuna specie di flora e
fauna.
Una prima analisi dei detrattori ambientali presenta una situazione molto diversa per i tre
siti. San Giuliano sia per le dimensioni, sia per il contesto ambientale nel quale si colloca presenta
un’alta vulnerabilità soprattutto a causa delle attività agricole a carattere intensivo che sono
praticate lungo i suoi confini.
Il Lago Pantano di Pignola è a ridosso, almeno per tre lati, a centri abitati ed ad aree dove è
forte la presenza dell’uomo. Tuttavia una recinzione su tutto il lago assicura un relativo isolamento
che non basta a preservalo da potenziali minacce: in primo luogo l’apporto e la qualità delle acque
che si immettono nel lago.
Discorso completamente differente per il Lago La Rotonda, dove la presenza dell’uomo è
limitata a pochi insediamenti nell’area nord dell’invaso, ma nondimeno persiste una situazione di
fragilità dovuta alla totale mancanza di rinnovo delle acque del lago ed alla delicatezza delle specie
presenti.
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RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA SCHEDA DI SINTESI DEL RAPPORTO N° 2
Data 20 gennaio 2010 Area numero :04 Denominazione: Lago La Rotonda SIC IT IT9210141 Capo Area: Paolo VARUZZA Capo Sito: Paolo VARUZZA Gruppo di lavoro:
Nome Sito Ruolo
Paolo VARUZZA Lago La Rotonda IT9210141 Zoologo
Cristina POTENZA “ Forestale
Giovanni MARCANTONIO “ Forestale
Adriano ANDRISANI “ Agronomo
Domenica CARBONE “ Ing. Forestale
Giuseppe TARANTINO “ Agronomo
Tematiche Uscite – Data
Agronomia 4/08/09
Botanica 11/07/09 - 4/08/09 – 5/09/09
Forestale 4/08/09 – 5/09/09
Zoologia 26/27/31/07/2009 - 3,4;8/8/2009 – 24,26/09/2009
Impatti Ambientali 25/08/2009
Altro
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LISTA HABITAT RIPORTATI NEL FORMULARIO STANDARD DEL MINISTERO AMBIENTE (agg.2003): COD 3140 Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica Chara spp. ______________________________________________ LISTA HABITAT INDIVIDUATI NEL MONITORAGGIO SECONDO IL NUOVO MANUALE ITALIANO DI INTERPRETAZIONE DEGLI HABITAT (2009) DELLA DIRETTIVA 92/43/CEE
Codice Denominazione NOTE 1 Grado di
conservazione
NOTE 2 Specie
caratteristiche
NOTE 3 Permanenze/cambiamenti
3170* Stagni temporanei mediterranei
B: struttura ben conservata e buone prospettive
Cyperus fuscus L. Cyperus flavescens L. Anagallis arvensis subsp. parviflora L.
Habitat non presente nelle schede del 2003. Il Lago la Rotonda rientra in un’area montana e la presenza di questo habitat è giustificata, oltre che dalle specie caratteristiche, in particolar modo dal carattere temporaneo del lago.
3270 Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p. e Bidention p.p.
B: struttura ben conservata e buone prospettive
Polygonum
lapathifolium L.;
Polygonum
hydropiper L.;
Alisma – plantago aquatica L.; Mentha aquatica L.; Lycopus europaeus L.; Cyperus fuscus L.
L’habitat 3270 non era indicato nelle schede del 2003, è stato inserito in quanto sono presenti alcune specie caratterizzanti di questo habitat. L’habitat è stato interpretato seguendo le indicazioni del manuale 2009.
3280 Fiumi B: struttura Ranunculus Habitat non presente nelle
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mediterranei a flusso permanente con vegetazione dell’alleanza Paspalo-Agrostidion e con filari ripari di Salix e Populus alba.
ben conservata e buone prospettive
repens L.; Polypogon viridis (Gouan) Breistr; Cyperus fuscus L.; Salix sp.
schede del2003
RELAZIONI ECOSISTEMICHE, DINAMICHE E CONTATTI
Codice Denominazione STRUTTURA della
vegetazione
INDICATRE ECOLOGICO
FORMA BIOLOGICA
DOMINANTE
FORMA COROLOGICA DOMINANTE
3170 Stagni temporanei mediterranei
VEGETAZIONE
ANFIBIA PREVALENTEMENTE TEROFITICA, DI
PICCOLA TAGLIA. DIFFUSA NELLE AREE
AD ACQUA POCO
PROFONDA.
CYPERUS FUSCUS. (T caesp) TEROFITA CESPITOSA
PALEOTEMP.
3270 Fiumi con argini
melmosi con
vegetazione del
Chenopodion
rubri p.p. e
Bidention p.p.
VEGETAZIONE
CONTINUA NELLA
FASCIA FANGOSA, PERIODICAMENTE
INONDATA E RICCA
DI NITRATI
POLYGONUM
LAPATHIFOLIUM; ALISMA PLANTAGO
AQUATICA.
(I rad) IDROFITA RADICANTE; (G rhiz) GEOFITE RIZOMATOSE.
SUBCOSMOPOLITA
3280 Fiumi mediterranei a flusso permanente con vegetazione dell’alleanza Paspalo-Agrostidion e con filari ripari di Salix e Populus alba.
FORMAZIONE
ARBUSTIVA E ARBOREA DISCONTINUA E FILARI RIPARI DI
SALIX SP.
SALIX ALBA;
CYPERUS FUSCUS
(P scap) FANEROFITE ARBOREE
PALEOTEMP.
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ASPETTI FAUNISTICI
3.2.a. Uccelli migratori abituali elencati nell’allegato I della direttiva 79/409/CEE
CODICE NOME POPOLAZIONE
STANZ.
MIGRATORIA Popolazione
Ripr. Svern. Stazion. A B C D
A 0 2 6 Egretta garzetta x R x
A 0 2 7 Egretta alba x R x
*se non presente nel vecchio formulario indicare in questa colonna con X
3.2.b. Uccelli migratori abituali non elencati nell’allegato I della direttiva 79/409/CEE
CODICE NOME POPOLAZIONE
STANZ.
MIGRATORIA Popolazione
Ripr. Svern. Stazion. A B C D
A 0 5 3 Anas platyrhyncos
x 1-5 11-50 x
A 0 2 8 Ardea cinerea x 6-10 x
A 1 5 3 Gallinago gallinago
x 11-50 x
Larus michahellis x 11-50 x
A 1 2 3 Gallinula chloropus
x 6-10 11-50 x
A 2 7 7 Oenanthe oenanthe
x x 11-50 x
A 1 2 5 Fulica atra X 11-50 x
*se non presente nel vecchio formulario indicare in questa colonna con X
3.2.c. Mammiferi elencati nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE
CODICE NOME POPOLAZIONE
STANZ.
MIGRATORIA Popolazione
Ripr. Svern. Stazion. A B C D
*
*se non presente nel vecchio formulario indicare in questa colonna con X
NB: Nel sito non sono stati rilevate specie di mammiferi elencati nell’allegato II della
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Direttiva 92/43/CEE, tuttavia sono state raccolte diverse segnalazioni sulla presenza del
Lupo (Canis lupus) e dell’Istrice (Hystrix cristata).
3.2.d. Anfibi e Rettili elencati nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE
CODICE NOME
POPOLAZIONE
STANZ. MIGRATORIA Popolazione
Ripr. Svern. Stazion.
A B C D
Triturus cristatus x x x
*se non presente nel vecchio formulario indicare in questa colonna con X
Come per i mammiferi è stata indicata, ma non rilevata nel corso delle indagini, la presenza del
cervone Elaphe quatuorlineata, la cui segnalazione è da ritenersi attendibile per la facile
identificazione del serpente molto conosciuto a livello locale.
3.2.e. Pesci elencati nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE
CODICE NOME POPOLAZIONE
STANZ.
MIGRATORIA Popolazione
Ripr. Svern. Stazion. A B C D
*
*se non presente nel vecchio formulario indicare in questa colonna con X
Nel sito non sono presenti pesci
3.2.f. Invertebrati elencati nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE
CODICE NOME POPOLAZIONE
STANZ.
MIGRATORIA Popolazione
Ripr. Svern. Stazion. A B C D
*
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ASPETTI FLORISTICO-VEGETAZIONALI
3.2.g. PIANTE elencate nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE
CODICE NOME POPOLAZIONE
Popolazione
A B C D
*
*se non presente nel vecchio formulario indicare in questa colonna con X
Ad oggi nel Sito non sono state rinvenute piante elencate nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE
3.3 ALTRE SPECIE IMPORTANTI DI FLORA E FAUNA
B M A R F I P A B C D
x Anacamptis pyramidalis (L.) L.C. Rich. Non significativa X
x Orchis laxiflora Lam. Non significativa X
X Orchis simia Lam. Non significativa X
X Eleocharis palustris (L.) R et S. Non significativa X
X Veronica beccabunga L. Non significativa X
X Carduus collinus Waldst. & Kit Non significativa X
X Globularia bisnagarica L. Non significativa X
X Hibiscus trionum L. Non significativa X
X Iberis pruitii Tineo Non significativa X
X Neottia nidus-avis (L.) Rich Non significativa X
X Polygonum hidropiper L. Non significativa X
X Polygonum lapathifolium L. Non significativa X
X Thalictrum calabricum Sprengel Non significativa X
X Viola aethnensis Parl Non significativa X
X Onosma echioides L. Non significativa X
X Thymus spinulosus Ten Non significativa X
x Hyla intermedia All. IV 92/43/CEE -
Endemismo italiano
x
x Pelophylax sinkl hispanicus*
x Podarci sicula All. IV 92/43/CEE x
x Hierophis viridiflavus All. IV 92/43/CEE x
x Pica pica All. II/2 79/409/CEE x
x Garrulus glandarius All. II 79/409/CEE x
x Lissotriton italicus All. IV 92/43/CEE x
* La rana verde si segnala per l’alta concentrazione che la specie raggiunge nel periodo riproduttivo.
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3.4 Altre specie presenti CODICE NOME SCIENTIFICO POPOLAZIONE B M A R F I P
x Dentrocopos major Non rilevante
x Picus viridis Non rilevante
x Parus major Non rilevante
x Parus caeruleus Non rilevante
x Parus palustris Non rilevante
x Athene noctua Non rilevante
x Tyto alba Non rilevante
x Turdus merula Non rilevante
x Sylvia atricapilla Non rilevante
x Cuculus canorus Non rilevante
x Fringilla coelebs Non rilevante
x Carduelis chloris Non rilevante
x Serinus serinus Non rilevante
x Passer domesticus Non rilevante
x Carduelis carduelis Non rilevante
x Phasianus colchicus Non rilevante
x Alauda arvensis Non rilevante
x Saxicola torquata Non rilevante
x Buteo buteo Non rilevante
x Falco tinnunculus Non rilevante
x Vulpes vulpes Non rilevante
x Sus scrofa Non rilevante
x Talpa sp. Non rilevante
x Erinaceus europaeus Non rilevante
x Arvicola savii Non rilevante
x Natrix natrix Non rilevante
x Bufo bufo Non rilevante
x Eleocharis palustris Non rilevante
x Salix alba Non rilevante
x Populus tremula Non rilevante
x Ulmus minor Non rilevante
x Fraxinus ornus Non rilevante
x Alnus glutinosa Non rilevante
x Cornus sanguinea Non rilevante
x Rosa canina Non rilevante
x Pyrus pyraster Non rilevante
x Crataegus monogyna Non rilevante
x Spartium junceum Non rilevante
x Juncus effusus Non rilevante
x Mentha aquatica Non rilevante
x Althaea officinalis Non rilevante
x Alisma plantago aquatica Non rilevante
x Cyperus fuscus Non rilevante
x Cyperus sp. Non rilevante
x Carex sp. Non rilevante
x Ranunculus trichophyllus Non rilevante
x Agrostis stolonifera Non rilevante
x Thymus spinulosus Non rilevante
x Ononis spinosa Non rilevante
x Stachys heraclea Non rilevante
x Lestes sp. Non rilevante
x Hirudo sp. Non rilevante
x Dytiscus marginalis Non rilevante
x Melanargia galathea Non rilevante
x Papilio machaon Non rilevante
x Pieris brassicae Non rilevante
x Coreus marginatus Non rilevante
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DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE DEL SITO
QUALITA’ ED IMPORTANZA
Il “Lago della Rotonda" è situato in una depressione pedemontana delimitata a est-nord-est da
Serra La Rotonda (1285 m), a sud da I Pianicelli e Costa Pannocchia (1100 m), a sud-est da Serra
Destra di Tornesiello (1185 m) ed a ovest da Castello Starsia (1387 m) e dal Monte Pisco (1222 m).
Il lago si sviluppa con un profilo allungato lungo la direttrice SW-NE, ed è sito ad un’altitudine di
914 m sul livello del mare.
Si tratta di un lago temporaneo di origine naturale in cui il livello dell’acqua è soggetto a forti
fluttuazioni stagionali per cui occupa una superficie superiore ai 12 Ha nel periodo dicembre-
marzo e si ritira notevolmente nella stagione secca, quando l’acqua può scomparire del tutto.
FOTO 1: livello dell’acqua nel mese di maggio FOTO 2: livello dell’acqua nel mese di giugno
Fonte: G. Marcantonio – C. Potenza Fonte: G. Marcantonio – C. Potenza
L’area SIC “Lago della Rotonda”, identificata dal codice IT9210141, ha un’estensione pari a 50,4 ha
e ricade all’interno del comune di Lauria dal cui centro abitato dista circa 3km. Seppur con
estensione ridotta, l’area è da considerarsi di grande importanza oltre che dal punto naturalistico,
anche dal punto di vista geografico, in quanto si trova a cavallo tra i due parchi nazionali della
Regione Basilicata. La vallata in cui si forma il lago La Rotonda, infatti, si trova poco più di 2 km ad
est del Monte Zaccana facente parte del Parco Nazionale del Pollino, e a poco più di 4 km a sud dal
massiccio del Sirino incluso nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano (vedi figura 1).
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FIGURA 1: localizzazione Lago La Rotonda rispetto ai due parchi nazionali Lucani
Fonte: elaborazione grafica GIS Marcantonio - Potenza
Il lago La Rotonda ha carattere temporaneo, non ha un immissario ma solo alcuni torrenti
stagionali, per cui il livello dell’acqua varia a seconda delle precipitazioni, e può ridursi fino alla
scomparsa nei periodi estivi più secchi per poi ricomparire con le prime piogge. In inverno la
superficie occupata dall’acqua può superare i 12 ha mentre in estate inoltrata l’acqua può ritirarsi
in un piccolo stagno o scomparire del tutto.
Caratteristiche pedo-climatiche
Secondo la “Carta Pedologica della Regione Basilicata” il Lago La Rotonda di Lauria “suoli delle
aree fortemente ondulate, caratterizzate da versanti [...] e debolmente acclivi, con prevalenza di
fenomeni di accumulo, nella parte inferiore, di raccordo con i fondovalle”11, con substrato
costituito prevalentemente da marne e calcareniti, anche se sono presenti inclusioni di argilliti
silicee e arenarie.
Il regime di umidità dei suoli dell’area in cui si sviluppa il lago La Rotonda è di tipo udico. Il regime
udico è tipico dei climi umidi, che hanno precipitazioni sufficientemente distribuite nel corso
1 http://www.basilicatanet.it/suoli/provincia3.htm#U32, I suoli della Basilicata – “Le province pedologiche: Provincia
pedologica 3 - Suoli dei rilievi del versante tirrenico”
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dell'anno2. In estate le precipitazioni sono sufficienti per non determinare un consumo totale della
riserva idrica dei suoli per lunghi periodi: il suolo non è mai secco per più di 45 giorni consecutivi.
Questo regime di umidità è tipico dell’area Lagonegrese dove scende anche a quote basse (sopra
Maratea).
Il regime di temperatura dei suoli è mesico e quindi “caratterizzato da una temperatura media del
suolo compresa tra 8 e 15°C, ad una profondità di 50 cm, e da una escursione termica tale che la
media estiva e invernale differiscono di almeno 6°C.”33
Secondo la classificazione del Pavari l’area ricade nella zona fitoclimatica del castanetum. Le
condizioni climatiche sono differenti rispetto al resto della regione, in quest’area, infatti, le
precipitazioni annue arrivano anche a 2000 mm (stazione pluviometrica di Lagonegro) e oltre i
700-800 m sul livello del mare non si verificano periodi secchi4 .
Il livello di antropizzazione della vallata, è limitato ai margini dell’area sic. Internamente si
osservano piccoli appezzamenti coltivati a foraggere ed, in parte, con ortive. All’interno del
perimetro ricadono pochi fabbricati e manufatti dell’area (un vivaio forestale, una vasca, un paio
di pozzi, una stalla), e una abitazione se pure non abitata stabilmente. Una strada sterrata parte
dal vertice nord-orientale del sito e dopo alcune decine di metri, lo attraversa da Est ad Ovest
passando all’interno dell’area periodicamente sommersa. L’impatto, dovuto al passaggio di mezzi
meccanici (trattori e fuoristrada) è dunque limitato al periodo primaverile – estivo, quando l’acqua
si ritira.
In base alla “Carta delle dinamiche” del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata l’area è da
considerarsi a “persistenza forestale pascolativa”5, e, oltre ai campi coltivati, l’unico intervento
artificiale sulla vegetazione riguarda un coniferamento sul versante Nord-ovest del lago.
2 http://www.basilicatanet.it/suoli/clima.htm I suoli della Basilicata – “La regione Basilicata. Breve descrizione
geografica: Il clima della regione” 3 4 http://www.basilicatanet.it/suoli/clima.htm I suoli della Basilicata – “La regione Basilicata. Breve descrizione
geografica: Il clima della regione”
5 Carta delle dinamiche e delle coperture delle terre 1960/2000 – Sistema ecologico funzionale territoriale –
Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche delle Sostenibilità – Ufficio Tutela della Natura.
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MATERIALI E METODI
Il monitoraggio della flora è servito a caratterizzare la vegetazione in modo da individuare gli
habitat presenti. In seguito al primo monitoraggio, utile a prendere visione del sito, è stata
stabilita la metodologia di monitoraggio, con l’obiettivo di campionare in modo uniforme la flora
dell’area.
L’area SIC è stata divisa in 3 macroaree di monitoraggio (Cfr. fig 1) di dimensioni simili ma con
caratteristiche vegetazionali.
Nelle zone periferiche 1 e 3 l’acqua è molto bassa e comincia a ritirarsi già nel mese di giugno,
mentre nell’area 2 l’acqua permane, seppur sottoforma di stagno, nei mesi di luglio e agosto. In
tutte e 3 le macroaree si osserva vegetazione riparia, palustre e prativa, oltre ad alcuni campi
coltivati e piccole superfici destinate al pascolo (soprattutto nell’area 3).
FIGURA 2: Suddivisione del sito in 3 macroaree
Fonte: Marcantonio Potenza (elaborazione su Cartografia fornita dal Dip. Ambiente, Regione Basilicata)
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Il monitoraggio, in ogni macroarea, è stato effettuato con le seguenti modalità:
per il monitoraggio delle specie di prateria sono stati individuati dei transetti lungo i quali
sono state delimitate delle piccole parcelle (4mq), all’interno di ogni parcella è stato
effettuato il monitoraggio della diversità biologica vegetale;
la caratterizzazione delle specie arbustive ed arboree è avvenuta in modo diretto,
prendendo visione di tutte le piante all’interno di ogni macroarea;
anche il monitoraggio della flora acquatica è avvenuto in modo diretto, viste le scarse
conoscenze dei due rilevatori, si è provveduto alla raccolta dei campioni, riconosciuti poi
ex-situ.
Il riconoscimento ex-situ è avvenuto per tutte le specie non riconosciute in-situ.
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Caratteristiche floristico – vegetazionali Nonostante le ridotte dimensioni del sito, sono state osservate diverse tipologie di formazioni
vegetali, in particolare:
1. formazioni ripariali;
2. formazioni arbustive;
3. formazioni lacustri e palustri;
4. formazioni prative.
Le formazioni igrofile arboree si osservano lungo i margini del lago, in particolar modo nel versante
nord-orientale. Si tratta di formazioni solo a tratti compatte con prevalenza di Salix alba e Populus
tremula, sono diffuse anche altre piante appartenenti al genere Salix e piante sparse di Ulmus
minor, Fraxinus ornus, Alnus glutinosa. Tali formazioni, afferibili all’habitat 3280 sono soggette a
sommersione stagionale dell’apparato radicale; si rinvengono piante di salice bianco con altezza
superiore ai 10 m (versante nord est del lago) come si può notare dall’immagine. Ai margini della
fascia alberata, nella zona non soggetta a fenomeni di sommersione, si osservano invece
numerose specie arbustive, tra cui Cornus sanguinea, Rosa canina, Pyrus pyraster, Crataegus
monogyna L. e Spartium junceum.
FOTO 3 e 4: Le formazioni arboree ripariali
Fonte: Giovanni Marcantonio e Cristina Potenza
Le formazioni vegetali acquatiche (palustri e lacustri) si osservano a partire dalla fascia esterna
insieme alla vegetazione riparia, fino al centro del lago. Si sviluppano in quasi tutta l’area invasa
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sommersa dall’acqua ad eccezione della zona centrale dove l’acqua può resistere tutta l’estate. Si
osservano diverse specie che si sviluppano in fasce ma molto spesso si intersecano tra loro. Molto
diffuse Eleocharis palustris, Juncus effusus, Mentha aquatica, Althaea officinalis, Alisma plantago
aquatica, Polygonum lapathifolium, Polygonum hidropiper, Cyperus sp. e Carex sp., oltre a
Ranunculus trichophyllus. Di seguito è possibile osservare alcune immagini della flora palustre
presente al Lago la Rotonda.
FOTO 4 e 5: gruppi di Eleocharis palustris, Alisma plantago aquatica, Mentha aquatica e Cyperus fuscus
Fonte: Giovanni Marcantonio e Cristina Potenza FOTO 6: Ranunculus trichophyllus FOTO 7: Polygonum lapathifolium
Fonte: Giovanni Marcantonio e Cristina Potenza
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FOTO 8: intersezione delle fasce vegetazionali
Fonte: Giovanni Marcantonio e Cristina Potenza
Ai margini dell’area SIC, oltre alla vegetazione arbustiva è possibile osservare tratti di vegetazione
prativa laddove i campi non vengono coltivati. Questa situazione si verifica nel versante
occidentale e in maggior misura lungo il versante meridionale del lago dove vi sono attività di
pascolamento bovino. Si possono classificare parzialmente come praterie umide e nella fascia più
distante dal lago, come formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli. Tra le
specie maggiormente diffuse si osservano: Agrostis stolonifera, Thymus spinulosus, Ononis
spinosa, Stachys heraclea ecc., oltre ad alcuni esemplari di Orchis laxiflora, Orchis simia e
Anacamptis pyramidalis.
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FOTO 9: Orchis lamia FOTO 10: Orchis laxiflora
Fonte: Paolo Varuzza
La carta forestale della Regione non considera alcune formazione forestale all’interno dell’area
SIC, ma come si può osservare dalle foto inserite in precedenza e dalle visite in campo è stato
possibile riconoscere formazioni ripariali a salice, descritte in dettaglio nella scheda di rilevamento
forestale allegata.
RELAZIONI ED INTERAZIONI TRA GLI HABITAT
Nel Sic del Lago La Rotonda di Lauria, sono stati rilevati 3 habitat non presenti nelle sche de del
2003, mentre non è stato rinvenuto l’habitat 3140 già segnalato dalle precedenti schede.
L’Habitat maggiormente diffuso è il 3270, Fiumi con argini melmosi con vegetazione del
Chenopodion rubri p.p. e Bidention p.p., gli altri due sono: 3170 Stagni temporanei mediterranei e
3280 Fiumi mediterranei a flusso permanente con vegetazione dell’alleanza Paspalo-Agrostidion e
con filari ripari di Salix e Populus alba. Non esistono dei confini ben delineabili tra i suddetti
habitat. Si nota, infatti, una continua interazione e sovrapposizione che riguarda soprattutto gli
habitat 3270 e 3170. È complicato anche stimare la superficie occupata da ogni habitat, ma con
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l’osservazione diretta dell’intera area Sic è possibile notare un’estensione più o meno simile per
tutti e tre.
CRITICITÀ
Al termine di questa prima fase di monitoraggio si è discusso di alcuni punti critici. Gli aspetti da
ricontrollare riguardano da un lato i limiti dell’area SIC che attualmente includono zone
antropizzate ed escludono fasce naturali prossime allo specchio d’acqua, dall’altro la possibilità di
introdurre un nuovo habitat. Per evitare di commettere errori dovuti a scelte affrettate, il gruppo
di lavoro ha deciso di rinviare le suddette scelte, approfondendo tali aspetti durante la seconda
fase di monitoraggio.
Altri aspetti critici: non si riscontra traffico in quanto il lago sorge in un’area poco abitata e
soprattutto non visibile dalle arterie principali. Non si riscontrano attività di tipo turistico-
ricreativo, e la strada perimetrale (non asfaltata) è percorsa solo dai proprietari dei terreni limitrofi
al lago.
VULNERABILITA’
La vulnerabilità del Lago è legata soprattutto allo scarso apporto di acqua che ne determina
il livello, le dimensioni e l’esistenza nell’anno. Nel caso degli anfibi tutto ciò assume una notevole
importanza permettendo o meno il completamento del ciclo riproduttivo.
Altro punto estremamente delicato riguarda eventuali scarichi di inquinanti nei fossi
affluenti il lago con l’assenza di ricambio idrico persisterebbero nel tempo senza possibilità di
diluizione o mitigazione. Pertanto potrebbe essere utile acquisire maggiori informazioni sui
prodotti utilizzati per la coltivazione dei campi nell’area interessata dai fossi e torrenti affluenti al
lago, così come gli scarichi provenienti dalle poche abitazioni a ridosso dell’invaso.
Nel sito sono presenti diversi pozzi a scopo irriguo distribuiti nella parte nord e nord ovest
del lago. Quest’ultimi sono utilizzati nel periodo estivo per fornire d’acqua gli abbeveratoi
degli allevamenti allo stato brado in particolare dei bovini. I pozzi rappresentano i siti di
21
riproduzione del Tritone crestato l’unica specie dell’All. II della Direttiva 92/43/CEE presente
stabilmente nel lago. Il pericolo è dato sia dalle pompe dell’acqua che aspirano gli animali
ad ogni stadio di vita, sia alla eventuale esaurimento dell’acqua.
Una eventuale compromissione dei pozzi comporterebbe la perdita dell’habitat e dei
siti di riproduzione di questa specie.
Allo stesso modo l’introduzione di specie aliene, come avviene nel caso di introduzioni di
fagiani a scopo venatorio, può sconvolgere il delicato equilibrio del lago.
22
PERIMETRAZIONE
La perimetrazione del SIC è stata rivista nella quasi totalità. Il confine è stato adeguato alla
strada perimetrale, allo stesso tempo sono stati escluse aree coltivate a nord a ridosso delle
poche abitazioni presenti. La superficie passa così da 50.39 Ha a 57,21 Ha.
Viene proposto un ampliamento del sito di 13,79 Ha includendo l’unico corpo di bosco a
ridosso del lago. L’area è attraversata da uno degli affluenti principali al lago e costituisce
una zona di estivazione per gli anfibi nel periodo di secca. Qui, favoriti dalla copertura
forestale e da una suolo ricco di foglie capaci di conservare umidità, trovano rifugio i piccoli
e i riproduttori degli anfibi presenti nel lago fino ricomparsa delle acqua.
23
ALTRE SPECIE CON VALORE DI BIOINDICAZIONE SPECIE HABITAT COD VALORE DI BIOINDICAZIONE
SPECIE ALIENE
SPECIE HABITAT COD ENTITA’ DELLA POPOLAZIONE
GRADO DI PENETRAZIONE NELLE CENOSI NATURALI
Xanthium italicum Moretti
Fiumi con
argini
melmosi con
vegetazione
del
Chenopodion
rubri p.p. e
Bidention
p.p.
3270 MEDIO La specie è diffusa
soprattutto nel
versante nord
orientale del lago dove
forma piccole chiazze
di vegetazione in
consociazione con
Cyperus sp.
Conyza canadensis (L.) Cronq
Fiumi con
argini
melmosi con
vegetazione
del
Chenopodion
rubri p.p. e
Bidention
p.p.
3270 BASSO Pochi esemplari sparsi
ed isolati.
amaranthus
retroflexus L. Fiumi con
argini
melmosi con
vegetazione
del
Chenopodion
rubri p.p. e
Bidention
p.p.
3270 BASSO Pochi esemplari
formanti piccoli gruppi
all’interno delle
formazioni più
compatte di Xanthium
italicum
INDICATORI DI DISTURBO
SPECIE HABITAT COD DISTURBO STRESS CATEGORIE GRIME
24
INDIVIDUI DI PREGIO
SPECIE NOTE RIF FOTOGRAFICO
25
FENOMENI E ATTIVITÀ NEL SITO E NELL’AREA CIRCOSTANTE
FENOMENI E ATTIVITÀ GENERALI E PROPORZIONE DELLA SUPERFICIE DEL SITO
INFLUENZATA
FENOMENI E ATTIVITÀ NEL SITO
CODICE INTENSITÀ INFLUENZA INFLUENZA CODICE INTENSIT À INFLUENZA INFLUENZA
% DEL SITO % DEL SITO
1 0 0 B 0 9 2 0 B -
1 2 0 B 0
1 3 0 B 0
1 4 0 C 0
1 7 0 B 0
2 3 0 C 0
4 0 3 B -
4 3 0 B 0
7 0 1 B -
7 0 3 C -
FENOMENI E ATTIVITÀ NELL’AREA CIRCOSTANTE IL SITO
CODICE INTENSITÀ INFLUENZA INFLUENZA CODICE INENSIT À INFLUENZA INFLUENZA
% DEL SITO % DEL SITO
1 0 0 B 0 4 0 3 B -
1 2 0 B 0 4 3 0 B 0
1 3 0 B 0 7 0 3 C -
1 4 0 C 0
1 7 0 B 0
NOTE
Come si evince dalla scheda agronomica, viene utilizzato un sistema colturale basato sulla
tecnica della policoltura ed è anche a carattere prevalentemente biologica. Ciò non
comporta un impatto significativo sull’ambiente, tranne che per la coltivazione di mais, per
la quale presumibilmente si ricorre all’uso di anticrittogamici.
Attualmente l’allevamento di bovini è ti tipo estensivo, e non si ripercuote in maniera
rilevante sull’ambiente, così come la caccia che viene praticata sporadicamente. Il pascolo
non incide significativamente in quanto risulta essere limitato.
L’impatto derivante dalle poche abitazioni a ridosso dell’invaso potrebbe essere costituito
dagli scarichi provenienti da esse.
Una problematica molto delicata riguarda l’inquinamento dell’acqua, in questo caso
l’impatto deriva dalla mancanza di rinnovo delle acque poiché si tratta di un lago a
carattere temporaneo non avendo un immissario, ma solo dei torrenti stagionali. Pertanto
non vi è ricambio idrico con assenza di diluizione.
26
Invece l’impatto sul suolo non ha carattere rilevante in quanto è limitato solo al periodo
estivo, quando l’acqua prosciugandosi permette ad alcuni mezzi motorizzati, come trattori,
di attraversare l’area.
Inoltre come già detto, limitatamente al periodo estivo il prosciugamento del piccolo
invaso a causa dell’assenza di piogge e per la mancanza di un immissario comporta
l’inaridimento del suolo.
DETRATTORI- IMPATTI AMBIENTALI
Il sito non è interessato da una significativa attività antropica perché il turismo non è
eccessivamente sviluppato in questa zona. L’unico apporto viene dato dall’attività agricola,
infatti le attività antropiche legate alla gestione del territorio sono spesso i principali fattori
di disturbo a causa dell’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi nelle colture. Questi sono
particolarmente ricchi di azoto e fosforo (i cosiddetti nutrienti) che a contatto con il suolo
hanno l’effetto di contaminare le acque superficiali e di falda, nonché provocano anche
l’inquinamento dell’aria. Inoltre, finendo nelle acque superficiali, sono causa del cosiddetto
effetto dell’eutrofizzazione.
Un altro fattore di disturbo viene causato dal pascolo di ovini e bovini della zona. Le
conseguenze dell’impatto potrebbero tradursi con effetti di concimazione e calpestio del
suolo, ma anche nella produzione di azoto dalle deiezioni, tuttavia la scarsa entità e la
tradizione secolare dell’attività non determinato effetti, allo stato attuale, negativi.
Eventuali conseguenze negative possono derivare anche dagli scarichi delle abitazioni
ubicate nelle vicinanze del lago, con apporto di nutrienti, sostanza organica, patogeni, che
potrebbero alterare le caratteristiche del lago che essendo a carattere stagionale e senza
emissario non ha ricambio idrico.
Da verificare l’apporto delle acque nel lago.
27
Fotografie e video allegati
Vedi CD allegato
NUMERO LOCALIZZAZIONE SOGGETTO COPYRIGHT DATA
GM17 La Rotonda Hierophis viridiflavus Giorgio Muscetta
GM18 La Rotonda Hierophis viridiflavus Giorgio Muscetta
GM19 La Rotonda Hierophis viridiflavus giovane Giorgio Muscetta
GM20 La Rotonda Hierophis viridiflavus 2 Giorgio Muscetta
GM17 La Rotonda Hierophis viridiflavus Giorgio Muscetta
GM18 La Rotonda Hierophis viridiflavus Giorgio Muscetta
GM19 La Rotonda Hierophis viridiflavus giovane Giorgio Muscetta
PVRO1 La Rotonda Larus michaellis Paolo Varuzza
PVRO2 La Rotonda Particolare con Salix alba Paolo Varuzza
PVRO2 La Rotonda Lago nella parte nord ovest Paolo Varuzza
PVRO3 La Rotonda Panorama lago Paolo Varuzza
PVRO4 La Rotonda Pianta da identificare Paolo Varuzza
PVRO5 La Rotonda Panorama del lago sullo sfondo Paolo Varuzza
PVRO6 La Rotonda Pianta da identificare Paolo Varuzza
PVRO7 La Rotonda Onosma echioides Paolo Varuzza
PVRO8 La Rotonda Pianta da identificare Paolo Varuzza
PVRO9 La Rotonda Pianta Paolo Varuzza
PVRO10 La Rotonda Pianta Paolo Varuzza
PVRO11 La Rotonda Pianta Paolo Varuzza
PVRO12 La Rotonda Orchis simia Paolo Varuzza
PVRO13 La Rotonda Pineta sulla sponda dx del lago Paolo Varuzza
PVRO14 La Rotonda Panorama lago Paolo Varuzza
PVRO15 La Rotonda Thalictrum calabricum Spreng Paolo Varuzza
PVRO16 La Rotonda Viola sp. Paolo Varuzza
PVRO17 La Rotonda Orchis morio Paolo Varuzza
PVRO18 La Rotonda Orchis morio Paolo Varuzza
PVRO19 La Rotonda Area Nord ovest del lago Paolo Varuzza
PVRO20 La Rotonda Ovile nell’area dx lago Paolo Varuzza
PVRO21 La Rotonda Pelophylax sinkl hispanicus Paolo Varuzza
PVRO22
La Rotonda
Area est del lago sullo sfondo il vivaio della comunità montana lagonegrese
Paolo Varuzza
PVRO23 La Rotonda Coreus marginatus Paolo Varuzza
PVRO24 La Rotonda Orchis laxiflora Paolo Varuzza
PVRO25 La Rotonda Ranunculus trichophyllus Chaix Paolo Varuzza
PVRO26 La Rotonda Alisma plantago-aquatica Paolo Varuzza
PVRO27 La Rotonda Alisma plantago-aquatica Paolo Varuzza
PVRO28 La Rotonda Alisma plantago-aquatica Paolo Varuzza
PVRO29 La Rotonda Lestes viridis Paolo Varuzza
PVRO30 La Rotonda Insetto da identificare Paolo Varuzza
PVRO31 La Rotonda Insetto da identificare Paolo Varuzza
PVRO32 La Rotonda
Particolare del progressivo ritirarsi delle acque
Paolo Varuzza
PVRO33 La Rotonda
Particolare del progressivo ritirarsi delle acque
Paolo Varuzza
PVRO34 La Rotonda Cardo da identificare Paolo Varuzza
PVRO37 La Rotonda Tymus spinulosus Paolo Varuzza
PVRO38 La Rotonda Pianta da identificare Paolo Varuzza
PVRO39 La Rotonda Pianta da identificare Paolo Varuzza
28
PVRO40 La Rotonda Parte coltivata del lago Paolo Varuzza
PVRO41 La Rotonda Progressivo ritiro delle acque Paolo Varuzza
PVRO42 La Rotonda Progressivo ritiro delle acque Paolo Varuzza
PVRO43 La Rotonda Spartium junceum Paolo Varuzza
PVRO44 La Rotonda Alisma plantago-aquatica Paolo Varuzza
PVRO45 La Rotonda
Eleocharis palustris (L.) Roern. et schult. subsp. palustris
Paolo Varuzza
PVRO46 La Rotonda Lestes sp Paolo Varuzza
PVRO47 La Rotonda Lestes sp Paolo Varuzza
PVRO48 La Rotonda Alisma plantago-aquatica Paolo Varuzza
PVRO49 La Rotonda Salix alba Paolo Varuzza
PVRO50 La Rotonda Salix alba Paolo Varuzza
PVRO51 La Rotonda Lestes sp Paolo Varuzza
PVRO52 La Rotonda Lestes sp Paolo Varuzza
PVRO53 La Rotonda Lestes sp Paolo Varuzza
PVRO54 La Rotonda Digitale sp. Paolo Varuzza
PVRO55 La Rotonda Consolida spp Paolo Varuzza
PVRO56 La Rotonda Eupatorium cannabium Paolo Varuzza
PVRO60 La Rotonda Diantus silvestis Paolo Varuzza
PVRO61 La Rotonda Diantus silvestis Paolo Varuzza
PVRO62 La Rotonda Lago nel mese di agosto Paolo Varuzza
PVRO63 La Rotonda Girino di Pelophylax Paolo Varuzza
PVRO64 La Rotonda Sanguisuga Paolo Varuzza
PVRO65 La Rotonda Triturus cristatus Paolo Varuzza
PVRO66 La Rotonda Triturus cristatus Paolo Varuzza
PVRO67 La Rotonda Licenidae spp. Paolo Varuzza
PVRO68 La Rotonda Pozzo Paolo Varuzza
PVRO69 La Rotonda Filo elettrificato per i cinghiali Paolo Varuzza
PVRO70 La Rotonda Recinzione con muretto Paolo Varuzza
PVRO71 La Rotonda Cyclamen ederifolium Paolo Varuzza
PVRO72 La Rotonda Thymus spinulosus Ten Paolo Varuzza
PVRO73 La Rotonda Pianta da identificare Paolo Varuzza
PVRO74 La Rotonda Croco autunnale Paolo Varuzza
PVRO75 La Rotonda Althaea cannabina L Paolo Varuzza
PVRO76 La Rotonda Centaurea deusta Paolo Varuzza
PVRO77 La Rotonda Pozzo con captazione delle acque Paolo Varuzza
PVRO78 La Rotonda Vasche per l’allevamento di pesci Paolo Varuzza
PVRO79 La Rotonda Abbeveratoi per bovini Paolo Varuzza
29
Aspetti critici (logistica/organizzazione/contatti inter-extra area/altro) ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Richieste specifiche
Fin dai primi sopralluoghi è stata individuata all’interno del perimetro del SIC una struttura
recintata con due grandi vasche presumibilmente utilizzate per l’allevamento di pesci (Catastale
Foglio E483_008100 part. 64).
In ogni occasione abbiamo cercato di avere maggiori informazioni sia sull’uso reale della struttura,
sia su proprietari e/o conduttori, il tutto senza avere risposte soddisfacenti.
Pertanto in data 3 settembre 2009 abbiamo interpellato telefonicamente il Comune di Lauria in
particolare l’Ufficio Tecnico nella persona del Geom. Manfredelli, uno dei due vigili urbani dello
stesso comune, la Comunità Montana Lagonegrese (Martinese), il Corpo Forestale dello Stato Staz.
di Lagonegro, il Corpo Forestale dello Stato (1515).
In tutti i casi nessuno ha saputo fornire informazioni adeguate in riguardo.
Negli ultimi giorni abbiamo saputo che la struttura è abbandonata rimangono tuttavia le vasche
dove l’acqua permangono anche nel periodo di secca del lago.
Le stesse potrebbero svolgere una importante funzione, una volta recuperate, per la riproduzione
degli anfibi a deposizione ritardata.
A questo punto non avendo avuto informazioni si propone l’opportunità da parte della Regione a
chiedere dettagli al Comune di Lauria ed al Corpo Forestale dello Stato.
30
Allegato I a Revisione e proposta di una nuova perimetrazione Perimetrazione 2003
31
Allegato I b
32
Allegato I c
Differenze in termini di perimetrazione tra vecchi confini in giallo e nuovi confini proposti.
33
Allegato I d Lista habitat
34
Allegato 2
Scheda Forestale
REGIONE BASILICATA Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della
Sostenibilità
RETE NATURA 2000
Nome del Sito Lago La Rotonda
Codice SIC IT9210141
Rilevatore / data
Potenza Cristina
Marcantonio Giovanni
20 e 27 giugno 2009
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE FORESTALE
* Coordinata geog. X Coordinata geog. Y diffusa
Fustaia vetusta
Novelleto
Struttura pluristratificata 575145 4434597 X
Legno morto a terra o in piedi
Alberi monumentali
Ceduo a sterzo / composto (s) (c)
altro
altro
Descrizione:
Fisionomia principale: Formazioni igrofile - Cat. M;
Composizione specifica: Formazioni ripariali a salice – Cat M1
Fustaia disetaneiforme di ridotte dimensioni con presenza di alcuni nuclei di rinnovazione; nessuna forma di gestione colturale.
35
Le piante sono soggette a sommersione stagionale dell’apparato radicale e dei primi centimetri del fusto.
Non si nota legno morto né in terra né sulle piante vive.
Fattori di rischio:
Le suddette formazioni ripariali si sviluppano in condizioni naturali e senza il verificarsi di fattori di perturbazione
*
36
Allegato 3
REGIONE BASILICATA Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della
Sostenibilità
RETE NATURA 2000
Nome del Sito Lago La Rotonda
Codice SIC 3170
Rilevatore / data Andrisani Adriano Maria / 04 - 08 - 2009
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE AGRONOMICA
*
Strutture aziendali: di particolare
rilevanza (architettonico-storica) e altro
Masserie Vivaio
Sistema colturale Policoltura
Indirizzo colturale prevalente (cerealico, orticolo, frutticolo, viticolo, olivicolo, ect)
Cerealicolo
Tipo di coltivazione Biologica
Sistemazioni agro-forestali tradizionali Assenti
Interventi sul suolo Lavorato
Fertilizzazione Mista
Elementi di continuità ecologica Filari alberati
Gestione stoppie e/o residui di potatura Interramento
Abbandono di aree agricole Sporadico
Allevamenti: specie Bovino
Tipo di allevamento Estensivo
Utilizzazioni foraggiere Prati
Prati-pascolo
Grado di utilizzazione del pascolo Basso
37
Grado di calpestio Basso
Danni evidenti alla vegetazione
forestale/arbustiva
Basso
Descrizione :
Si è riscontrata la presenza di bovini di razza Podolica al pascolo che è delimitato da recinzioni in cattivo stato di mantenimento.
Inoltre vi è la coltivazione di piccoli orti familiari, un piccolo appezzamento di erba medica ed alcuni filari di
mais.
Fattori di rischio: Inquinamento: limitatamente per le colture di mais e di fragola si riscontra l’utilizzo presumibilmente di
anticrittogamici..
38
Allegato 5 – D. Carbone LAGO LA ROTONDA IT9210141 Tipo: B
Nome sito: Lago La Rotonda Comune/i: Lauria Provincia/e: Potenza Longitudine: 15 52'38'' Latitudine: 40 3'23'' Area/Lunghezza: 48,56 ha/ Km Altitudine Max/min: 920/914 m.
INTRODUZIONE
Il Lago La Rotonda è un bacino lacustre, che raccoglie per lo più le acque alluvionali e di scorrimento superficiale provenienti dai versanti dei monti Serra Rotonda e Serra La Spina.
39
OSSERVAZIONI RILIEVI Data: 25.04.2009
Primo sopralluogo del sito. Presa conoscenza delle zone da monitorare. Data: 25.08.2009
Punto GPS Dati Descrizione Osservazioni integrative
Presenza di case
Nelle vicinanze del lago sono presenti alcune case sparse (foto_1)
Vivaio Presenza di un vivaio (foto_2) vicino il SIC
Notevole diminuzione del lago
Rilevante diminuzione del livello del lago che si riduce ad una piccolissima zona paludosa
Durante il periodo estivo il lago si riduce ad una piccolissima zona paludosa a causa dell'assenza di piogge
Presenza di attività di caccia
Ritrovamento di una cartuccia (foto_3) che indica la presenza di cacciatori
CONSIDERAZIONI
Il Sic “Lago la Rotonda – Lauria (Pz)” non presenta particolari condizioni di vulnerabilità in quanto è poco antropizzato. L’ecosistema potrebbe subire delle variazioni solo a causa dell’attività agricola svolta nel sito e nelle zone circostanti. CONSIDERAZIONI DETRATTORI – IMPATTI AMBIENTALI
Il sito non è interessato da una significativa attività antropica perché il turismo non è eccessivamente sviluppato in questa zona. L’unico apporto viene dato dall’attività agricola, infatti le attività antropiche legate alla gestione del territorio sono spesso i principali fattori di disturbo a causa dell’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi nelle colture. Questi sono particolarmente ricchi di azoto e fosforo (i cosiddetti nutrienti) che a contatto con il suolo hanno l’effetto di contaminare le acque superficiali e di falda, nonché provocano anche l’inquinamento dell’aria. Inoltre, finendo nelle acque superficiali, sono causa del cosiddetto effetto dell’eutrofizzazione.
Un altro fattore di disturbo viene causato dal pascolo di ovini e bovini della zona. Le conseguenze dell’impatto si traducono negli effetti di concimazione e calpestio del suolo, ma anche nella produzione di azoto dalle deiezioni.
40
Eventuali conseguenze negative possono derivare anche dagli scarichi delle abitazioni ubicate nelle vicinanze del lago, con apporto di nutrienti, sostanza organica, patogeni, che potrebbero alterare le caratteristiche del luogo.
Da verificare l’apporto delle acque nel lago.
41
SCHEDE FORESTALI
42
REGIONE BASILICATA Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della
Sostenibilità
RETE NATURA 2000
Nome del Sito Lago La Rotonda - Lauria
Codice SIC IT9210141 B
Rilevatore / data Potenza Cristina-
Marcantonio Giovanni
05/01/2010
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE FORESTALE
* Coordinata geog. X Coordinata geog. Y diffusa
Fustaia vetusta
Novelleto
Rimboschimento conifere esotiche 15° 53’ 2,50” E 40° 03’ 14,14” N X
Legno morto a terra o in piedi diffuso
Alberi monumentali
Ceduo a sterzo / composto (s) (c)
altro
altro
* Fotografare
43
Fisionomia principale: N Piantagioni da legno
Composizione specifica: N3 Rimboschimenti con conifere esotiche o naturalizzate
Descrizione: Fustaia di Duglasia di origine artificiale, nello stadio evolutivo di perticaia, coetanea e
con struttura monoplana.
Il sito in oggetto è fuori dal SIC, ma rientra nella proposta di nuova perimetrazione in quanto
costituisce un importante sito di rifugio per la fauna selvatica. Il soprassuolo si sviluppa su una
limitata porzione di territorio, pari a circa un ettaro, su un versante esposto a nord con pendenza del
15%, ad una altitudine di 1044 m s.l.m. nel punto di osservazione, avente coordinate E 15° 53’
2,50” N 40° 0,3’ 14,14”. La sistemazione è a gradoni con sesto d’impianto 1x3 m.
Le condizioni vegetative ed il portamento sono buone, i fusti risultano ben conformati con chiome
spostate in alto e a stretto contatto tra di loro. La densità è colma. Il diametro medio è di circa 15 cm
e l’altezza stimata è di 15 m. Non si evidenziano danni di origine biotica e abiotica. L’accessibilità è
buona
La rinnovazione è assente e la scarsa quantità di luce al suolo limita fortemente la presenza del
sottobosco che si rinviene soprattutto ai margini ed è costituito prevalentemente da specie erbacee
quali Hedera helix L., Dryopteris filix-mas (L.) Schott, Cyclamen hederifolium Aiton, e Daphne
laureola L.. Anche la decomposizione della lettiera risulta inibita dalla scarsa quantità di luce al
suolo e presenta uno spessore di circa 5 cm.
Per tale formazione sarebbero auspicabili interveti che mirino ad una graduale rinaturalizzazione del
sito, mediante aperture graduali della copertura che favoriscano la mineralizzazione della sostanza
organica e la formazione di un substrato idoneo a garantire l’affermazione della rinnovazione di
specie autoctone quali il faggio, secondo le esigenze ecologiche della specie.
44
Figura 1: rimboschimento di Douglasia
45
Figura 2: particolare rimboschimento di Pseudotsuga menziesii
46
REGIONE BASILICATA Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della
Sostenibilità
RETE NATURA 2000
Nome del Sito Lago La Rotonda - Lauria
Codice SIC IT9210141 B
Rilevatore / data Potenza Cristina-
Marcantonio Giovanni
05/01/2010
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE FORESTALE
* Coordinata geog. X Coordinata geog. Y diffusa
Fustaia vetusta
Novelleto
Ceduo composto 15° 53’ 3,50” E 40° 03’ 12,44” N X
Legno morto a terra o in piedi Soprattutto a retta
derivante da
autopotatura
Alberi monumentali
Ceduo a sterzo / composto (s) (c)
altro
altro
* Fotografare
47
Fisionomia principale: Boschi di faggio dominante A 1
Composizione specifica: Faggeta di forra AD
Descrizione: Ceduo composto di faggio con struttura biplana, in cui il piano dominante è occupato
dalle matricine dei vecchi cicli con chiome espanse e diametri anche considerevoli, mentre il piano
dominato è occupato dal ceduo di faggio, di età stimata pari a 20 anni.
Il sito in oggetto è fuori dal SIC, ma rientra nella proposta di nuova perimetrazione in quanto
costituisce un importante sito di rifugio per la fauna selvatica. Il soprassuolo si estende su un
versante esposto a nord con pendenza del 15% ad una altitudine di 1015 m s.l.m. nel punto di
osservazione.
L’accessibilità al bosco è buona ed il vigore vegetativo è alto. I fusti risultano ben conformati con
chiome spostate in alto e a stretto contatto tra di loro. La densità è colma. Il diametro medio del
ceduo è di circa 13 cm mentre l’altezza media è 12 m. Il diametro delle matricine è variabile da un
minimo di 10 cm ad un massimo di 40 cm. Non si evidenziano danni di origine biotica e abiotica.
La rinnovazione è scarsa così come la presenza dello strato arbustivo. Le specie erbacee che
costituiscono il sottobosco sono: Hedera helix L., Dryopteris filix-mas (L.), Cyclamen hederifolium
Aiton , Ruscus aculeatus L. e Daphne laureola L..
La lettiera, decomposta solo parzialmente a causa delle scarse condizioni di luce e presenta uno
spessore di circa 5 cm.
Le proposte di intervento di questo sito, potrebbero essere orientate anche alla conservazione del
ceduo composto che rappresenta ormai un forma di gestione tradizionale poco diffusa che riesce a
coniugare le esigenze di carattere socio economico con quelle di natura ecologica. Ma in ogni caso
trattandosi di un’area SIC sarebbe forse più auspicabile la graduale conversione del ceduo composto
verso forme più naturali e stabili quali la fustaia disetanea.
48
Figura 3: particolare del ceduo composto
49
Figura 4: ceduo di faggio visto dall'alto
50
REGIONE BASILICATA Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della
Sostenibilità
RETE NATURA 2000
Nome del Sito Lago La Rotonda - Lauria
Codice SIC IT9210141 B
Rilevatore / data Potenza Cristina-
Marcantonio Giovanni
05/01/2010
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE FORESTALE
* Coordinata geog. X Coordinata geog. Y diffusa
Fustaia vetusta
Novelleto
Rimboschimento di pino nero 15° 53’ 1,29” E 40° 03’ 12,02” N X
Legno morto a terra o in piedi
Alberi monumentali
Ceduo a sterzo / composto (s) (c)
altro
altro
* Fotografare
51
Fisionomia principale: B Pinete oromediterranee
Composizione specifica: B 2 Rimboschimenti con pino nero prevalente
Descrizione: Rimboschimento di Pino nero su formazioni erbose seminaturali riconducibili
all’associazione Festuco-Brometalia.
Il sito in oggetto è fuori dal perimetro del SIC, ma rientra nella proposta di nuova perimetrazione in
quanto costituisce un importante sito di rifugio per la fauna selvatica. Il soprassuolo si sviluppa su
una limitata porzione di territorio, su un versante esposto a N-NO con pendenza del 5%, ad una
altitudine di 1040 m s.l.m.
Il tratto rimboschito è recintato e circondato a nordest dal bosco di faggio, ontano, e douglasia.
Il rimboschimento versa in pessime condizioni vegetative ed è caratterizzato dalla presenza di
poche piante residue, relegate quasi esclusivamente ai margini dei boschi vicini. L’ accrescimento è
stentato, e il diametro medio dei fusti è di circa 5 – 7 cm, mentre l’altezza media stimata è di 2 m.
Sono ancora evidenti i segni degli interventi colturali pregressi come la sistemazione a gradoni per
l’impianto in filari con sesto d’impianto 1x2, e i successivi interventi colturali di potatura dei rami
basali.
La profondità del suolo e la fertilità della stazione sono scarse, con rilevante presenza di roccia
affiorante, la presenza di deiezioni bovine, fa presupporre la presenza del pascolo che non è
eccessivo, in quanto non si evidenziano particolari degradazioni del cotico, come rotture, erosioni,
sentieramenti ecc.
Le proposte gestionali per quest’area dovrebbero essere orientate alla evoluzione naturale
monitorata. L’avanzamento del ginepro comune e di altre specie arbustive autoctone, peraltro già
evidenti in alcune aree, potrebbero dar luogo ad una graduale ricolonizzazione dell’area, che
assumerebbe l’aspetto di pascolo arbustato. Tali aree aperte ricche di specie arbustive ed erbacee, a
confine di soprassuoli forestali, rappresentano importanti zone ecotonali, che dal punto di vista
ecologico svolgono una importante funzione per la fauna selvatica, pertanto è auspicabile la loro
evoluzione controllata e la conservazione.
52
Figura 5: rimboschimento di pino nero
53
Figura 6: piante residue in prossimità della faggeta
54
REGIONE BASILICATA Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della
Sostenibilità
RETE NATURA 2000
Nome del Sito Lago La Rotonda - Lauria
Codice SIC IT9210141 B
Rilevatore / data Potenza Cristina-
Marcantonio Giovanni
05/01/2010
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE FORESTALE
* Coordinata geog. X Coordinata geog. Y diffusa
Fustaia vetusta
Novelleto
Ceduo di ontano 15° 53’ 1,29” E 40° 03’ 12,02” N X
Legno morto a terra o in piedi Diffuso
Alberi monumentali
Ceduo a sterzo / composto (s) (c)
altro
altro
* Fotografare
55
Fisionomia principale: M formazioni igrofile
Composizione specifica: M2 Alneti ripariali
Descrizione: Ceduo invecchiato di ontano nero, con struttura monoplana, su versante con
esposizione N-NO e pendenza pari al 10% nel punto di osservazione. Altitudine 990 m s.l.m.
Il sito in oggetto è fuori dal’area del SIC, ma rientra nella proposta di nuova perimetrazione in
quanto costituisce un importante sito di rifugio per la fauna selvatica.
Accessibilità al sito alta e vigore vegetativo medio. Il diametro medio dei tronchi è di 20 cm e
l’altezza stimata è pari a 8 – 10 m. I fusti presentano numerosi difetti e non hanno un buon
portamento, la densità è discontinua, con nuclei più densi alternati a nuclei radi. La quantità di
legno morto a terra ed in piedi è rilevante.
L’eccessiva presenza di sottobosco a rovo e felci non consente l’affermazione della rinnovazione
che è assente. Le altre specie del sottobosco presenti in minore quantità sono: Cyclamen
Hederifolium Aiton, Fragaria vesca L. subsp. vesca, Hedera helix L., Daphne laureola L., ecc. Non
si riscontra alcun intervento di gestione ed utilizzazione recente.
Dal punto di vista gestionale, si propongono graduali interventi, orientati all’ottenimento di forme
più stabili di bosco. A tale scopo sarebbe auspicabile, dapprima la conversione da ceduo ad alto
fusto, favorendo e privilegiando anche la diffusione delle specie di minoranza, e successivamente,
la programmazione di interventi di taglio per piede d’albero o su piccole superfici finalizzati alla
creazione di una struttura disetanea ecologicamente più stabile.
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Figura 7: particolare del ceduo di Alnus glutinosa
Figura 8:prevalenza di rovo nel sottobosco
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REGIONE BASILICATA Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della
Sostenibilità
RETE NATURA 2000
Nome del Sito Lago La Rotonda - Lauria
Codice SIC IT9210141 B
Rilevatore / data Potenza Cristina-
Marcantonio Giovanni
05/01/2010
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE FORESTALE
* Coordinata geog. X Coordinata geog. Y diffusa
Fustaia vetusta
Novelleto
Ceduo composto 575012,67 4434192,58 X
Legno morto a terra o in piedi X
Alberi monumentali
Ceduo a sterzo / composto (s) (c)
altro
altro
* Fotografare
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Fisionomia principale: Boschi di faggio dominante A 1
Composizione specifica: Faggeta di forra AD
Descrizione: Ceduo composto di faggio con struttura biplana, in cui il piano dominante è occupato
dalle matricine dei vecchi cicli con chiome espanse e diametri anche considerevoli, mentre il piano
dominato è occupato dal ceduo di faggio invecchiato.
Il sito in oggetto ricade solo parzialmente nell’area del SIC, ma rientra completamente nella
proposta di nuova perimetrazione in quanto costituisce un importante sito di rifugio per la fauna
selvatica.
Il soprassuolo si sviluppa su un versante esposto a nord ovest, con pendenza del 20% ad una
altitudine compresa tra un minimo di 925 m ed un massimo di 980 m s.l.m.
Il popolamento si estende dal margine inferiore della strada sterrata che circonda il sito, fino al
margine meridionale dei limiti del Sic, nel punto in cui arrivano le acque del lago nelle stagioni
piovose (da novembre ad aprile). La superficie complessiva è di circa 17.000 mq, di cui solo 500
mq ricadenti all’interno dell’area Sic
L’accessibilità al bosco è buona così come il vigore vegetativo. I fusti risultano ben conformati con
chiome spostate in alto e a stretto contatto tra di loro. La densità è generalmente colma, media nelle
zone di margine. Il diametro medio dei polloni è di circa 25 cm, quello delle matricine varia da un
minimo di 25 cm ad un massimo di 60 cm. L’altezza media del soprassuolo è circa 15 m. Alcuni dei
polloni sottoposti evidenziano danni di origine biotica e abiotica, manifestati da disseccamenti e
scortecciature.
La rinnovazione è assente e la scarsa quantità di luce al suolo limita fortemente la presenza del
sottobosco che si rinviene soprattutto ai margini ed è costituito prevalentemente da specie erbacee
quali Hedera helix L., Dryopteris filix-mas (L.) Schott, Cyclamen hederifolium Aiton, Ruscus
aculeatus L. e Daphne laureola L.. Anche la decomposizione della lettiera risulta inibita dalla
scarsa quantità di luce al suolo e presenta uno spessore di circa 7 cm.
Le proposte di intervento di questo sito, potrebbero essere orientate anche alla conservazione del
ceduo composto che rappresenta ormai un forma di gestione tradizionale poco diffusa che riesce a
coniugare le esigenze di carattere socio economico con quelle di natura ecologica. Ma in ogni caso
trattandosi di un ceduo che ha di sicuro oltrepassato il turno, localizzato in un area ad elvato valre
ecologico ed ambientale, sarebbe forse più auspicabile la graduale conversione del ceduo composto
verso forme più naturali e stabili quali la fustaia disetanea.
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Figura 9: grossa matricina al margine del bosco molto ramificata (a sinistra), ceduo composto di Faggio (a destra)
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REGIONE BASILICATA Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della
Sostenibilità
RETE NATURA 2000
Nome del Sito Lago La Rotonda
Codice SIC IT9210141
Rilevatore / data Potenza Cristina
Marcantonio Giovanni
20 e 27 giugno 2009
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE FORESTALE
* Coordinata geog. X Coordinata geog. Y diffusa
Fustaia vetusta
Novelleto 575145 4434597 X
Struttura pluristratificata
Legno morto a terra o in piedi
Alberi monumentali
Ceduo a sterzo / composto (s) (c)
Fustaia coetaneiforme 575145 4434597 X
altro
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Fisionomia principale: Formazioni igrofile - Cat. M;
Composizione specifica: Formazioni ripariali a salice – Cat M1
Descrizione generale: Fustaia a prevalenza di salice, con struttura coetanei forme, di estensione
limitata (circa 2 ettari), localizzata al margine E-NE del Sic. La specie dominante è Salix alba L., in
minor misura si osservano esemplari di Populus nigra L., Salix caprea L., Salix purpurea L. e
Alnus glutinosa (L.) Gaertn. La distribuzione è a piccoli gruppi con densità rada.
L’accessibilità è buona dalla tarda primavera ad inizio autunno (quando la superficie coperta dalle
acque del lago si riduce notevolmente). Il grado di naturalità è alto così come il vigore vegetativo.
Le piante vengono sommerse fino ad un metro di altezza per 6 mesi all’anno.
Il diametro medio delle piante è pari a 25 cm e l’altezza media è compresa tra 12 e 15 m. La
rinnovazione è presente a gruppi ed ha origine sia gamica che agamica.
Il sottobosco è rappresentato in particolar modo da Alisma plantago-aquatica L., Mentha aquatica
L. subsp. aquatica, Equisetum sp. Non è presente legno morto né a terra né in piedi e non si
osservano trattamenti selicolturali di alcun tipo. Si consiglia di non attuare alcun intervento
selvicolturale, anche in virtù dell’alto grado di naturalità e dell’assenza di fattori di rischio.
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Figura 10: particolare del bosco ripariale a salice bianco
Figura 11: il soprassuolo sommerso in primavera (sinistra) e asciutto in estate, con abbondante presenza di Alisma
plantago aquatica (a destra)
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SCHEDA AGRONOMICA
REGIONE BASILICATA Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della
Sostenibilità
RETE NATURA 2000
Nome del Sito Lago La Rotonda
Codice SIC IT9210142
Rilevatore / data Andrisani Adriano Maria / 11 - 10 - 2009
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE AGRONOMICA
*
Strutture aziendali: di particolare
rilevanza (architettonico-storica) e altro
Masserie Vivaio
Sistema colturale Policoltura
Indirizzo colturale prevalente (cerealico,
orticolo, frutticolo, viticolo, olivicolo, ect)
Cerealicolo
Tipo di coltivazione Biologica
Sistemazioni agro-forestali tradizionali Assenti
Interventi sul suolo Lavorato
Fertilizzazione Organica
Elementi di continuità ecologica Presenza
Gestione stoppie e/o residui di potatura Interramento
Abbandono di aree agricole Sporadico
Allevamenti: specie Bovino
Tipo di allevamento Estensivo
Utilizzazioni foraggiere Prati
Prati-pascolo
Grado di utilizzazione del pascolo Medio
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Grado di calpestio Medio
Danni evidenti alla vegetazione
forestale/arbustiva
Basso
Descrizione :Riportare aspetti di particolare interesse
Si è riscontrata la presenza d una cinquantina di bovini di razza Podolica al pascolo. Tale mandria viene fatta pascolare dalla primavera fino all’inizio dell’autunno.Il pascolo avviene prima fuori l’area SIC per poi entrarvi
quando le acque del lago incominciano a ritirarsi.
Fattori di rischio:nessuno