SEC RELAZIONI PUBBLICHE E ISTITUZIONALI - PRESS … · se annua una crescita del 3,9%. Bene anche...

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SEC RELAZIONI PUBBLICHE E ISTITUZIONALI - PRESS MONITORING TESTATA: IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA DATA: 26 GENNAIO 2017 CLIENTE: ASSITECA SIM GENERALI Amministratore delegato di Assiteca Sim Russo: «Ci sono ancora molti aspetti da capire» MILANO - «Ci sono ancora molti aspetti da capire, ma la mossa di Intesa Sanpaolo su Generali è da collegare all’aumento di capi- tale di Unicredit». Non ha dubbi Roberto Russo, amministratore delegato di Assite- ca Sim, società partecipata dalla più gran- de azienda indipendente di brokeraggio assicurativo italiano, che vede nella poten- ziale “ennesima colonizzazione” su Unicre- dit il motivo scatenante dell’interesse della prima banca italiana per il Leone di Trie- ste. «Chi controlla Unicredit controlla il 9% di Mediobanca che a sua volta detiene il 13% Generali. Intesa Sanpaolo ora va a val- le, dovrà lanciare un’offerta pubblica di scambio su Generali, realizzando però an- che un’operazione industriale nel private banking, nel risparmio gestito e nelle assi- curazioni». spiega Russo. Ora o mai più sembra di capire. «L’au- mento da 13 miliardi di Unicredit, sarà molto diluitivo per gli attuali soci visto che la banca capitalizza 18 miliardi in Borsa - spiega Russo - e con un aumento immagi- niamo a scontro del 30%, si scende a 12 mi- liardi. Con i 13 miliardi freschi, si raddop- pierà la capitalizzazione, con nuovi soci che stravolgono la catena di controllo fino a Generali». «Mustier sperava di conclude- re l’aumento con il titolo Unicredit ad un valore basso titolo basso, per ottenere uno shuffle tra gli azionisti più forte, adesso chi ha le azioni Unicredit se le tiene», spie- ga Russo, che ipotizza l’aumento Unicredit fosse «stato studiato per comprare ideal- mente durante l’aumento, comprando i di- ritti». Invece l’offerta di Intesa Sanpaolo ha rovesciato il tavolo. Russo però non crede alla teoria della difesa dell’interesse nazio- nale: «Intesa Sanpaolo è la banca più sana in Europa, non è la paladina dell’interesse nazionale». bensì gli uomini di Carlo Mes- sina potrebbero anche aver agito per evita- re che un gruppo con SocGen potesse raf- forzarsi troppo. Secondo Russo, quindi, «non è un caso che l’attacco all’ultimo anel- lo della catena, cioè Generali, arrivi 15 giorni prima dell’aumento Unicredit. E’ molto probabile che si stiano definendo nuovi assetti, non è un caso che Intesa San- paolo sia stata subito sterilizzata, con l’ac- quisto del 3% di diritti di voto da parte di Generali. Per quale motivo dovrebbero di- fendersi?». Secondo Russo quando Intesa Sanpaolo lancerà la sua offerta di scambio su Generali, «immagino una contro offer- ta da Axa o Allianz», che volevano arrivare a Trieste passando attraverso Unicredit, cioè spendendo meno. j.p.

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SEC RELAZIONI PUBBLICHE E ISTITUZIONALI - PRESS MONITORING TESTATA: IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA DATA: 26 GENNAIO 2017 CLIENTE: ASSITECA SIM

Giovedì 26 gennaio [email protected] Economia Italia / Mondo

IL COMPARTO L’Italia ha chiuso il 2016 con un surplus commerciale di 39,9 miliardi

Industria, balzo del fatturatoAumentato del 2,4% rispetto al mese precedente, segnando una crescita del 3,9%di LORENZO ALLEGRINI

MILANO - A novembre l’in -dustria italiana mostra i mu-scoli. Il fatturato è aumenta-to del 2,4% rispetto al meseprecedente, segnando su ba-se annua una crescita del3,9%. Bene anche gli ordinialle imprese. L’Istat rileva unbuon incremento degli ordi-nativi, pari all’1,5% su otto-bre, anche se sui dodici mesiil dato è solo in crescita fra-zionale (+0,1%).

L’istituto statistico ha resoinoltre noti ieri i dati del com-mercio estero extra Ue. Il2016 delle esportazioni dalBelpaese chiude con un pocobrillante calodell’1,2%, madall’ultimo tri-mestre dell’annoarrivano forti se-gnali di un’acce -lerazione. A di-cembre, infatti,l’export fuori daiconfini dell’Ue balza del 2,5%sul mese precedente e del4,1% su base annua, addirit-tura del 6,2% sui 12 mesi eli-minado l’effetto prodotto daldiverso numero di giorni la-vorativi. L’Italia ha chiuso il2016 con un surplus com-merciale di 39,9 miliardi dieuro, a fronte di 33,2 miliar-di nel 2015. Al netto dell’e-nergia l’avanzo raggiunge i65,6 miliardi, rispetto a 64,4miliardi nel 2015. Il surplusdi dicembre è di 5,7 miliardidi euro, in diminuzione dai5,9 miliardi dello stesso me-se dell’anno precedente.

Nel 2016 l’Italia, escluden-do l’Ue, ha esportato di più inGiappone (+9,6%), Cina(+6,4%), Stati Uniti (+2,6%) ePaesi Asean (+2,3%). A sof-frire è stato l’export direttoin Sud America (-13,3%) ePaesi Opec (-7,3%).

Tornando al fatturato, l’in -cremento di novembre èmaggiore sul mercato inter-no (+3,1%) rispetto a quantorilevato sul mercato estero(+0,9%). Nella media degliultimi tre mesi, l’indice com-plessivo del fatturato au-menta dello 0,2% rispetto aitre mesi precedenti. L’au -mento dei ricavi dell’indu -stria italiana su base annuabeneficia di un incrementodel 4,8% sul mercato internoe del 2,2% su quello estero.Per il fatturato l’incrementoannuo più rilevante si regi-stra nella fabbricazione dimezzi di trasporto (+13,6%),mentre l’unica flessione ri-

guarda le attivitàestrattive (-3,5%). Il compar-to più brillanteper gli ordinativiè la fabbricazionedi apparecchia-ture elettriche(+11,6%), il più

in ombra è l’elettronica (-54,7%).

«La crescita dei fatturati edegli ordinativi dell’indu -stria registrati dall’Istat se-gnalano due cose importan-ti: che le imprese italianehanno ripreso a fare investi-menti e che, quando questoaccade, l’industria italianaconferma di essere competi-tiva sui mercati», commentail segretario confederale del-la Cisl, Giuseppe Farina. «Gliincentivi di Industria 4.0 -spiega il sindacalista - ed ilpotenziamento del creditod’imposta sugli investimentie sulla ricerca previsti dallaLegge di Bilancio possonodare una spinta decisiva edampliare il numero delle im-prese che fanno investimentie realizzare una più avanzataqualificazione tecnologicadella nostra industria».

INNOVAZIONE Raccoglierà la capacità dei circa 1.500 ricercatori

Links, startup e finanza insiememodello Oxford per Torino

GENERALI Amministratore delegato di Assiteca Sim

Russo: «Ci sono ancoramolti aspetti da capire»

MILANO - «Ci sono ancora molti aspetti dacapire, ma la mossa di Intesa Sanpaolo suGenerali è da collegare all’aumento di capi-tale di Unicredit». Non ha dubbi RobertoRusso, amministratore delegato di Assite-ca Sim, società partecipata dalla più gran-de azienda indipendente di brokeraggioassicurativo italiano, che vede nella poten-ziale “ennesima colonizzazione” su Unicre-dit il motivo scatenante dell’interesse dellaprima banca italiana per il Leone di Trie-ste. «Chi controlla Unicredit controlla il 9%di Mediobanca che a sua volta detiene il13% Generali. Intesa Sanpaolo ora va a val-le, dovrà lanciare un’offerta pubblica discambio su Generali, realizzando però an-che un’operazione industriale nel privatebanking, nel risparmio gestito e nelle assi-curazioni». spiega Russo.

Ora o mai più sembra di capire. «L’au -mento da 13 miliardi di Unicredit, saràmolto diluitivo per gli attuali soci visto chela banca capitalizza 18 miliardi in Borsa -spiega Russo - e con un aumento immagi-niamo a scontro del 30%, si scende a 12 mi-liardi. Con i 13 miliardi freschi, si raddop-pierà la capitalizzazione, con nuovi sociche stravolgono la catena di controllo finoa Generali». «Mustier sperava di conclude-re l’aumento con il titolo Unicredit ad un

valore basso titolo basso, per ottenere unoshuffle tra gli azionisti più forte, adessochi ha le azioni Unicredit se le tiene», spie-ga Russo, che ipotizza l’aumento Unicreditfosse «stato studiato per comprare ideal-mente durante l’aumento, comprando i di-ritti». Invece l’offerta di Intesa Sanpaolo harovesciato il tavolo. Russo però non credealla teoria della difesa dell’interesse nazio-nale: «Intesa Sanpaolo è la banca più sanain Europa, non è la paladina dell’interessenazionale». bensì gli uomini di Carlo Mes-sina potrebbero anche aver agito per evita-re che un gruppo con SocGen potesse raf-forzarsi troppo. Secondo Russo, quindi,«non è un caso che l’attacco all’ultimo anel-lo della catena, cioè Generali, arrivi 15giorni prima dell’aumento Unicredit. E’molto probabile che si stiano definendonuovi assetti, non è un caso che Intesa San-paolo sia stata subito sterilizzata, con l’ac -quisto del 3% di diritti di voto da parte diGenerali. Per quale motivo dovrebbero di-fendersi?». Secondo Russo quando IntesaSanpaolo lancerà la sua offerta di scambiosu Generali, «immagino una contro offer-ta da Axa o Allianz», che volevano arrivarea Trieste passando attraverso Unicredit,cioè spendendo meno.

j.p.

Collegherà come una cerniera il Politecnico del capoluogopiemontese e la Compagnia di San Paolo

I datiresi notidall’Istat

di JAN PELLISSIER

TORINO - Si chiama Links e colle-gherà come una cerniera Politec-nico Torino e Compagnia di SanPaolo. Ricerca e finanza, brevetti eimprese. Il modello è Oxford e da lìarriva Andrea Alunni, che proveràa bissare a Torino il successo del-l’Oxford University Innovationche dal 2004 svolge il ruolo diagenzia dei brevetti favorendo lanascita decine di start up in varisettori, che poi si trasformano in

vere e proprie aziende. Links rac-coglierà la capacità dei circa 1.500ricercatori del Politecnico, una for-za d’urto che in base agli standardinternazionali, danno vita ogni an-no a circa 70 brevetti, un numeroche può crescere. Un potenziale,che dal 2017 sarà messo diretta-mente in contatto con le impreseper svilupparli e creare progresso.

«Non è un incubatore di nuoveimprese, bensì un acceleratore»,spiega Alunni. Nella nuova societàconfluiranno: Siti (Istituto supe-

riore sui sistemi ter-ritoriali per l’inno -vazione) che si occu-pa dal 2004 di ricer-ca e formazioneorientate all’innova -zione e alla crescitasocio-economicadalla logistica allasicurezza del territo-rio; l’Istituto supe-riore Mario Boellache si occupa di ri-cerca applicata nel-l’Ict dal 2000; ed I3Pdel Politecnico di To-rino, quinto incuba-tore universitarioeuropeo e 15esimo almondo. Parola d’or -dine “technologypush” riassumeAlunni, che da qual-che mese si dividetra le rive del Cher-

well e il Po.A chiamarlo a Torino l’ex mini-

stro dell’Istruzione nel governoMonti, Francesco Profumo, cheoggi è presidente della Compagniadi San Paolo, e che nei primi anni2000 da rettore del politecnico ini-ziò a trattenere le prime start upche nascevano in scia alle idee di ri-cercatori e studenti. Oggi il model-lo si evolve.

«Il piano industriale di Links a10 anni è stato approvato a fine2016 - spiega Profumo - come Com-pagnia finanzieremo da subito iprimi 3 anni con 8 milioni di euro.Vogliamo ingaggiare il territorioimprenditoriale, attirare le nuoveidee, le pmi ma anche le grandi im-prese». La seconda fase del proget-to, prevede un impegno economicocrescente, ed il mercato dei capitalinon viene escluso come fonte di fi-nanziamento. Links è privato, noprofit e sganciato da lacci e lacciuo-li con il mondo pubblico. Vi con-fluiranno circa 200 persone dai va-ri enti di cui prenderà il posto, tracui anche Torino Wireless ed in fu-turo l’Energy Center. Bilanciocomplessivo di circa 16 milioni dieuro, ad Oxford dopo oltre 10 annisono a quota 18 milioni. Oltre al-l’impegno della Compagnia di SanPaolo, contribuiranno a Links an-che l’Istituto Boella e il Siti che giàsi autofinanziano al 50% circa gra-zie ad accordi con le società cui of-fre progetti di innovazione on-de-mand. Il Boella è un’eccellenza cheha visto raccogliere fondi da 39progetti Ue solo negli ultimi anni,tre volte sopra la media.

Stand per la presentazione di startup

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