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SE SI PUÒ SI DEVE Seminario di studio 16 ottobre 2008

Arezzo

Organizzazione di un SPDC no restraint

S. Abati Inf. Coord. SPDC ASL7 Siena

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AZ. Ospedaliera UniversitariaS. Maria delle SCOTTE

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Ci siamo posti molte domande

• Come si fa se un paziente in TSO vuole andarsene?

• Di chi è la responsabilità se succede qualcosa?• Come facciamo se il paziente è aggressivo e

violento? • Cosa facciamo se è proprio il paziente che

chiede di essere legato? • L’uso degli psicofarmaci diventerà eccessivo? • Aumenteranno gli infortuni degli infermieri?

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Il Codice Deontologico dell’Infermiere

ai punti

1.3 “La responsabilità dell’infermiere consiste nel curare e prendersi cura della persona, nel rispetto della vita, della salute, della libertà e della dignità dell’individuo”;

2.1 “Il rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e dei principi etici della professione è condizione essenziale per l’assunzione della responsabilità delle cure infermieristiche”.

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Il Codice Deontologico Medico

agli artt. 51 e 52 prevede che

il medico non debba mettere in atto trattamenti crudeli, disumani, degradanti.

Le misure coattive in caso di TSO, vanno poste in essere solo se di effettiva necessità

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Il Codice Deontologico dell’Infermiere

al punto

4.10. “L’infermiere si adopera affinché il ricorso alla contenzione fisica e farmacologica sia evento straordinario e motivato, e non metodica abituale di accadimento. Considera la contenzione una scelta condivisibile quando vi si configuri l’interesse della persona e inaccettabile quando sia una implicita risposta alle necessità istituzionali”.

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Il Codice Deontologico dell’Infermiere

al punto

3.4 “l’infermiere si attiva per l’analisi dei dilemmi etici vissuti nell'operatività quotidiana e ricorre, se necessario, alla consulenza professionale e istituzionale, contribuendo così al continuo divenire della riflessione etica”.

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Il Codice Deontologico dell’Infermiere

ai punti

2.5 “nel caso di conflitti determinati da profonde diversità etiche, l’infermiere si impegna a trovare la soluzione attraverso il dialogo. In presenza di volontà profondamente in contrasto con i principi etici della professione e con la coscienza personale, si avvale del diritto all’obiezione di coscienza”.

4.13 “l’infermiere che rilevi maltrattamenti o privazioni a carico della persona, deve mettere in opera tutti i mezzi necessari per proteggerla ed allertare, ove necessario, l’autorità competente”.

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da Blog Infermieri di Alice Banfi[…] nonostante i luoghi assurdi in cui sono stata

ricoverata, ho incontrato persone amabili e dedite al loro lavoro. […] Anche perché è proprio vero che chi gestisce realmente il reparto sono gli infermieri.

[..] avevo bisogno di parlare o ero agitata andavo dall’infermiere […] mi accompagnava al bar, o a fare un giro in piena notte, perché mi mancava l’ossigeno, sempre l’infermiere chiacchierava con me, mi cantava addirittura canzoncine per divertimi, mi metteva un braccio sulle spalle per confortarmi

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da Blog Infermieri di Alice Banfi

[…]…Altri infermieri che ho conosciuto facevano obbiezione di coscienza, si rifiutavano di legarmi, sapevano bene che dopo un agito io era tranquilla, che l’emergenza era passata.

[…]se gli infermieri di un reparto non sono bravi infermieri, il reparto è sicuramente un cattivo reparto, mentre se gli infermieri sono come molti di quelli che ho conosciuto, anche il peggiore dei reparti di psichiatria diventa vivibile.

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Elementi che influenzano comportamenti aggressivi

• I fattori umani:

- numero, preparazione, motivazione, qualifica, attitudini del personale;

- formazione per la previsione/gestione della violenza, tecniche di comunicazione;

-Clima interno (relazione/comunicazione staff – dirigenza, staff - utenti);

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• I fattori strutturali

– Architettura

– Arredi

– organizzazione e gestione degli spazi

(spazio sufficiente, confort adeguato, salvaguardia della riservatezza e sicurezza)

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• Fattori strumentali

– linee di condotta (linee guida, protocolli, procedure) per

• prevenire, gestire l’emergenza;

• stabilire modalità e parametri di accettazione dell’utente in reparto.

• chiarire e distinguere le competenze tra operatori e Forze dell’Ordine, stabilire circostanze e modalità di collaborazione.

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Il personale in SPDC( 8 posti letto)

9 infermieri + 1 coord

1 aus6 OSS

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COME FARE NON RESTRAINT?

CAMBIAMENTO DEGLI STILI D’ ASSISTENZAATTRAVERSO:

CONDIVISONE RICERCA VALIDAZIONE

NELLA PRATICA QUOTIDIANA DELL’EQUIPE

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Il Codice Deontologico dell’Infermiere

Al punto

3.1 È compito dell’infermiere “aggiornare le proprie conoscenze attraverso la formazione permanente, la riflessione critica sull’esperienza e la ricerca, al fine di migliorare la sua competenza”.

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• Cartella unica• Scheda Terapia Unica• Piano di assistenza individualizzato• Procedure (ammissioni, dimissioni, protocolli)• Raccolta dati: fughe

infortuni cadute atti di aggressività auto/etero • Briefing giornaliero equipe

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SE NON ORA QUANDO ?