Se qualcuno lo legge Un male di stagione: i geloni · M ap rend imt o- P b lsc ( ,f u ) is tu rb d...

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Se qualcuno lo legge F ate conto di avere appena pescato dal mare una bottiglia con dentro un messaggio di qualche naufrago. Ecco il messaggio. Una persona che mi sta molto a cuore fuma in media un pacchetto e mezzo di sigarette al giorno. Il suo non è solo un problema di dipendenza da nicotina. Infatti, cercare di sostituire la nicotina non è servito a farla smettere. C’è un insieme: il gusto della gestualità, il bisogno di un supporto quando c’è tensione, l’auto- matismo della sigaretta che scandisce i momenti abituali di tutti i giorni. Insomma, è una compagna insostituibile, negli anni è diventata più di una droga. Chiunque abbia tentato di fare smet- tere questa persona ha fallito. Già, perché questa persona si rende conto del male che fa a stessa e vorrebbe troncare questo cordone ombelicale. Ma il bisogno è più forte di ogni volontà, la paura di stare male o di subire gli effetti dell’astinenza supera ogni macchinario o terapia. Scrivo questo messaggio perché a Natale, avendo a che fare con la solita bronchitella di stagione che nel suo caso dura anche più di un mese, ha chiesto al medico di avere auscultati i bronchi, avvertendo del bruciore. Il medico l’ha pesantemente redarguita, per l’ennesima volta, avendo constatato che nel suo caso ormai non c’è più cura che tenga per la tosse, siano essi antibiotici, mucolitici, aerosol: i polmoni non ne possono più, le prossime evoluzioni sono ben prevedibili. Non è che questa persona non se ne renda conto, le basta sentire il respiro affannoso, la continua tachicardia, e tanti altri sintomi. Ma siamo arrivati all’ultima spiaggia, a quella della bottiglia col messaggio. In questa città, in questa Sicilia, ha provato tutti i tipi di centri antifumo, ma il suo sembra un caso disperato. Il nostro Diego Fabra propone a questa persona il corso antifumo dell’associazione Nell’attesa, che ha avuto successo. Però per cominciare serve un certo numero di adesioni, che al momento non c’è. Con questo messaggio vi chiedo di raccontarmi via mail le vostre esperienze, i consigli di chi ci è passato, per farli leggere a que- sta persona. Magari, ma forse chiedo troppo, anche adesioni al corso, sperando che sia il traghetto giusto. di Michele Guccione - [email protected] Dott. Caterina D’anna Psicologa - Psicoterapeuta Per la prevenzione, diagnosi, cura in età evolutiva di: Disturbi della condotta, relazionali - Disturbi del comportamento alimen- tare - Disturbi del sonno - Ritardi e disturbi del linguaggio - Disturbi del- l’apprendimento - Problemi scolastici (inserimento, rifiuto, bullismo) Disturbi dell’umore - Sviluppo sessuale, identità di genere Studio a Palermo in Via Tripoli 17 - Tel. 091 6121290 Cell. 329 4321204 - e-mail: [email protected] Sostegno alla genitorialità - Assistenza al puerperio: infant care e depressione post-parto - Psicoterapia Specialista in Psicologia del Ciclo di Vita Università di Pavia Un male di stagione: i geloni U n'affezione legata al freddo è costituita dai gelo- ni, disturbo cutaneo le cui cause possono essere molteplici. Oltre all’azione aggressiva del freddo sulla pelle possono essere responsabili: una certa pre- disposizione genetica, l’ipertiroidismo, fattori aggra- vanti come cattiva circolazione e difficoltà di irrora- zione sanguigna nei punti specifici di mani, piedi, tal- loni, guance, orecchie e naso, ma anche alcune cattive abitudini come lasciare esposte le zone sensibili a temperature troppo rigide o sotto- porle a sbalzi repentini di temperatura. In soggetti particolarmente predisposti i geloni possono presentarsi anche in stagioni non partico- larmente fredde, talvolta anche a seguito d’immersione degli arti in acqua fredda. Riconoscerne la comparsa è piuttosto semplice: la pelle delle zone colpite s’infiamma, diventa rossa, tende a screpolarsi, fino ad arrivare agli stadi più avanzati in cui l’estremità interessata si gon- fia, è dolente, brucia e prude; talvolta compaiono delle ulcerazioni. Quando ci si rende conto di essere stati colpiti, è bene rivolgersi al pro- prio medico per contrastare i processi più acuti e dolorosi dell’irrita- zione. E’ buona norma, per impedirne la comparsa seguire alcuni comporta- menti preventivi: evitare alcol e fumo (è un pericoloso vasocostritto- re), proteggere mani e piedi con guanti e calze di lana o di cotone, evi- tare di esporre le mani al freddo e all’umidità (vanno asciugate ade- di Roberto Tobia - farmacista - [email protected] settimanale di prevenzione medica e di solidarietà diretto da Michele Guccione anno 7 n. 3 del 23 gennaio 2012 - edizioni nell’attesa s.a.s. Palermo - da un’idea di Diego Fabra - www.nellattesa.it - e-mail: redazione@nell’attesa.it nell’attesa... Viale Regione Siciliana 2322 Tel. 091402353 - 091400219 [email protected] www.farmaciabonsignore.it SERVIZIO NOTTURNO CONTINUATIVO CONSEGNA DOMICILIARE FARMATAXI segue a pagina 2

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Se qualcuno lo legge

Fate conto di avere appena pescato dal mareuna bottiglia con dentro un messaggio diqualche naufrago. Ecco il messaggio. Una

persona che mi sta molto a cuore fuma in mediaun pacchetto e mezzo di sigarette al giorno. Ilsuo non è solo un problema di dipendenza danicotina. Infatti, cercare di sostituire la nicotina

non è servito a farla smettere. C’è un insieme: il gusto dellagestualità, il bisogno di un supporto quando c’è tensione, l’auto-matismo della sigaretta che scandisce i momenti abituali di tuttii giorni. Insomma, è una compagna insostituibile, negli anni èdiventata più di una droga. Chiunque abbia tentato di fare smet-tere questa persona ha fallito. Già, perché questa persona sirende conto del male che fa a stessa e vorrebbe troncare questocordone ombelicale. Ma il bisogno è più forte di ogni volontà, lapaura di stare male o di subire gli effetti dell’astinenza superaogni macchinario o terapia. Scrivo questo messaggio perché a Natale, avendo a che fare conla solita bronchitella di stagione che nel suo caso dura anche piùdi un mese, ha chiesto al medico di avere auscultati i bronchi,avvertendo del bruciore. Il medico l’ha pesantemente redarguita,per l’ennesima volta, avendo constatato che nel suo caso ormainon c’è più cura che tenga per la tosse, siano essi antibiotici,mucolitici, aerosol: i polmoni non ne possono più, le prossimeevoluzioni sono ben prevedibili. Non è che questa persona non sene renda conto, le basta sentire il respiro affannoso, la continuatachicardia, e tanti altri sintomi. Ma siamo arrivati all’ultimaspiaggia, a quella della bottiglia col messaggio. In questa città, inquesta Sicilia, ha provato tutti i tipi di centri antifumo, ma il suosembra un caso disperato. Il nostro Diego Fabra propone a questa persona il corso antifumodell’associazione Nell’attesa, che ha avuto successo. Però percominciare serve un certo numero di adesioni, che al momentonon c’è. Con questo messaggio vi chiedo di raccontarmi via mail le vostreesperienze, i consigli di chi ci è passato, per farli leggere a que-sta persona. Magari, ma forse chiedo troppo, anche adesioni alcorso, sperando che sia il traghetto giusto.

di Michele Guccione - [email protected]

Dott. Caterina D’anna Psicologa - Psicoterapeuta

Per la prevenzione, diagnosi, cura in età evolutiva di:Disturbi della condotta, relazionali - Disturbi del comportamento alimen-tare - Disturbi del sonno - Ritardi e disturbi del linguaggio - Disturbi del-l’apprendimento - Problemi scolastici (inserimento, rifiuto, bullismo)Disturbi dell’umore - Sviluppo sessuale, identità di genere

Studio a Palermo in Via Tripoli 17 - Tel. 091 6121290 Cell. 329 4321204 - e-mail: [email protected]

Sostegno alla genitorialità - Assistenza al puerperio: infant care e depressione post-parto - Psicoterapia

Specialista in Psicologia del Ciclo di Vita Università di Pavia

Un male di stagione: i geloni

Un'affezione legata al freddo è costituita dai gelo-ni, disturbo cutaneo le cui cause possono esseremolteplici. Oltre all’azione aggressiva del freddo

sulla pelle possono essere responsabili: una certa pre-disposizione genetica, l’ipertiroidismo, fattori aggra-vanti come cattiva circolazione e difficoltà di irrora-zione sanguigna nei punti specifici di mani, piedi, tal-

loni, guance, orecchie e naso, ma anche alcune cattive abitudini comelasciare esposte le zone sensibili a temperature troppo rigide o sotto-porle a sbalzi repentini di temperatura. In soggetti particolarmentepredisposti i geloni possono presentarsi anche in stagioni non partico-larmente fredde, talvolta anche a seguito d’immersione degli arti inacqua fredda. Riconoscerne la comparsa è piuttosto semplice: la pelledelle zone colpite s’infiamma, diventa rossa, tende a screpolarsi, finoad arrivare agli stadi più avanzati in cui l’estremità interessata si gon-fia, è dolente, brucia e prude; talvolta compaiono delle ulcerazioni.Quando ci si rende conto di essere stati colpiti, è bene rivolgersi al pro-prio medico per contrastare i processi più acuti e dolorosi dell’irrita-zione. E’ buona norma, per impedirne la comparsa seguire alcuni comporta-menti preventivi: evitare alcol e fumo (è un pericoloso vasocostritto-re), proteggere mani e piedi con guanti e calze di lana o di cotone, evi-tare di esporre le mani al freddo e all’umidità (vanno asciugate ade-

di Roberto Tobia - farmacista - [email protected]

settimanale di prevenzione medica e di solidarietà diretto da Michele Guccioneanno 7 n. 3 del 23 gennaio 2012 - edizioni nell’attesa s.a.s. Palermo - da un’idea di Diego Fabra - www.nellattesa.it - e-mail: redazione@nell’attesa.it

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Cambiano le regole per andare in pensione dal1/01/2012. Sono fatti salvi i diritti di chi ha matu-rato il diritto entro il 31/12/2011, anche se non ha

presentato domanda di pensionamento e sono fatti salvinel limite di 50.000 unità i lavoratori espulsi dal cicloproduttivo e oggetto di una mobilità concordata con leorganizzazioni sindacali firmata prima del 31/10/2011.

Le nuove regole prevedono che dal 1/01/2012 si potrà andare in pen-sione per vecchiaia o per pensione anticipata. Per andare con il requi-sito della vecchiaia sono previste regole diverse tra uomini e donne etra dipendenti e autonomi con progressione di età fino al 31/12/2017per le sole donne. Dal 1/01/2018 non vi saranno più differenze e sipotrà andare in pensione al compimento dei 66 anni di età e 20 anni dicontribuzione versata alla gestione autonoma e/o dipendente.

l’angolo del consulente23 gennaio 20122

Dal 2012 va in soffitta la pensione di anzianità si va progressivamente negli anni verso quota 70

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segue da pagina 1: UN MALE DI STAGIONE: I GELONI

guatamente e coperte anche quando si esce all’esterno per pochi minu-ti), evitare il contatto di mani e piedi con acqua troppo fredda o trop-po calda (potrebbe alterare la normale circolazione) e, infine, berealmeno 2 litri d’acqua al giorno e svolgere una regolare attività fisicaper migliorare la circolazione. Per chi ha una certa predisposizione acontrarre i geloni è consigliabile l’assunzione di integratori di vitaminaD e congiuntamente, ma solo dietro consiglio del medico, dei vasodila-tatori periferici. Si sconsiglia l’uso di creme idratanti e protettive, evi-tando quelle a base di polialcoli, come la glicerina, che potrebbero faraggravare il problema.Per favorire la circolazione di mani e piedi può essere molto utile unmassaggio da effettuare al mattino e alla sera con un olio lenitivo allamandorla o alla lavanda, oppure con un decotto alle noci (dalle pro-prietà vasodilatatorie), o anche con una buona crema emolliente, cosìda riattivare la circolazione dei capillari e mantenere la pelle nutritaed elastica. Benefico per la sua azione riscaldante può essere un pedi-luvio con acqua tiepida e l’aggiunta di qualche goccia d’olio di calen-dula (efficace è anche un pediluvio caldo con sale grosso), seguito dal-l’applicazione d'olio di calendula o d'arnica o d'oliva sulle zone dolen-ti. E, per concludere, possiamo associare una tisana indicata per pro-blemi circolatori che può consigliarvi il vostro farmacista di fiducia. Qualora si noti la comparsa di ferite, è bene rivolgersi al proprio medi-co che potrà consigliare i rimedi più appropriati per evitare infezioni ecomplicazioni.

In effetti però, la data dei 66 anni resta comunque un miraggio, inquanto, per effetto della norma contenuta nella legge 122/2010 (leggeTremonti), l’innalzamento automatico dell’età pensionabile avvienesulla base dell’incremento della speranza di vita, calcolo che verràeffettuato ogni tre anni fino al 31 dicembre 2018 e ogni due anni dal-l’anno successivo e, comunque, dal 2021 almeno, il requisito minimo diaccesso non potrà essere inferiore ai 67 anni. Per quanto attiene lapensione anticipata (la vecchia anzianità) dal 1 gennaio 2012 il requi-sito di anni di contribuzione minima per accedere alla pensione è 41 e1 mese per le donne e 42 anni e 1 mese per gli uomini. Tale requisitodal 1 gennaio 2014 diventerà 41 e 3 mesi e 42 anni e 3 mesi. Coloro cheperò, maturando il requisito di anzianità, optassero per la fruizionedella pensione prima del compimento dei 62 anni subiranno una decur-tazione del trattamento pensionistico nella misura del 2% per ogni annodi anticipo rispetto ai 62 anni. Una condizione particolare di accessoalla pensione anticipata viene prevista per coloro che abbiano versa-menti contributivi successivi al 1 gennaio 1996. Questi potrebbero otte-nere la pensione, in deroga al requisito minimo dei 42 anni e 3 mesi peruomini e 41 anni e 3 mesi per le donne, qualora abbiano almeno 63anni, 20 anni di contribuzione versata e che la pensione spettante siapari almeno a 2,8 il trattamento previsto per la pensione sociale(15.183 euro nell’anno 2011 in considerazione che l’importo della pen-sione sociale è di 413,30 per 13 mesi).

Dal 1/1/2012 al 31/12/2013

Dal 1/1/2014 al 31/12/2015

Dal 1/1/2016 al 31/12/2017

Dal 1/1/2018

62 anni63 anni 6 mesi63 anni 6 mesi64 anni 6 mesi65 anni 65 anni 6 mesi66 anni

Donne dipendentiDonne autonomeDonne dipendentiDonne autonomeDonne dipendentiDonne autonomeDipendenti/autonomi

La riforma pensionistica per chi é già pensionato

La riforma varata dal governo Monti in tema di previ-denza per chi è già in pensione, in realtà, non ha com-portato molti cambiamenti. Come ogni anno, i pen-sionati si sono visti aumentare la pensione in base all'ISTAT... Una sola novità intaccherà il pensionato e nonè altro che la vigilanza sulle corrette abitudini fiscaliper combattere l'evasione. Infatti, se, la pensione supe-

ra i mille euro, il trasferimento di denaro non potrà essere fatto in con-tanti, ma attraverso banca, poste o bancomat e bonifici. Per molti diloro la nuova legge varata dal governo potrebbe creare un problema,in quanto tanti non usano carte di credito. Secondo l'Adusbef, il gover-no non dovrebbe costringere una parte della popolazione ad aprire daun giorno all'altro un conto in banca. di Giovanna Tartaro - CAF UIL - [email protected]

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L’indebo l i -mento pro-g r e s s i v o

della massaossea, che inte-ressa le donne apartire dalla

menopausa e gli uomini dai set-tant’anni, porta alla nota patolo-gia degenerativa dell’osteoporo-si. “Un problema che colpisce piùda vicino le donne, sia perché icambiamenti ormonali dellamenopausa riducono il calcionelle ossa, sia perché esse vivonopiù a lungo, mentre l’andropau-sa si manifesta in età più avanza-ta – sottolinea il Dott. SergioSalomone, Specialista inOrtopedia e Traumatologia ed inMedicina dello Sport.Mal di schiena, riduzione dell’al-tezza, curvatura in avanti dellaparte superiore della schienasono i segni di una malattia diffi-cile da riconoscere, che si con-fondono con quelli dell’età cheavanza, mentre lo stato peggiorasilenziosamente fino alla fratturadell’osso. Vari i fattori di rischioche accelerano questo processo:

problemi osteoarticolari23 gennaio 20123

Migliorare lo stile di vita per prevenire l’osteoporosi Il fumo accelera il rischio di fragilità ossea

di Angela Ganci - [email protected]

nell’attesa...

oltre alla menopausa, la carenzadi vitamina D e di calcio, la scar-sa attività fisica, il consumoeccessivo di alcol e il fumo.“Il fumo di sigaretta, quando sisuperano le 20 sigarette al gior-no, diminuisce la concentrazionedi vitamina D, che aiuta l’assimi-lazione del calcio, accelerandola perdita di massa ossea e, con-seguentemente, il rischio di frat-ture – continua Salomone –. Inbase alla mia esperienza, ledonne sono i fumatori più accani-ti, soprattutto quando giocano acarte tra amiche”. Analogo effet-to produce il consumo di caffè,che rappresenta un “sequestra-tore” di calcio alimentare.In assenza di chiari sintomi diuna malattia che si manifestadirettamente con la prima frat-tura, è di fondamentale impor-tanza la prevenzione. “Le nostreriserve di calcio per la vecchiaiasi formano fino a 25-30 anni –spiega Salomone –. Ecco perchéla prevenzione è la strada perridurre il rischio di fragilitàossea. Prevenzione che deve fon-darsi su precoci sane abitudini di

vita: smettere di fumare e ridur-re l’assunzione di caffè e alcol,svolgere regolare attività fisica,adeguata all’età e allo stato disalute, e assumere la quantitàgiornaliera raccomandata di cal-cio (presente nei formaggi) evitamina D (presente nel pesceazzurro), aumentandone l’appor-to quando tale quantità è insuffi-ciente negli alimenti”.Un importante strumento a dis-posizione è il controllo medicoche, se adeguatamente sfrutta-

to, permette d’intervenire primache la malattia sia conclamata.Quando l’indebolimento delleossa si è aggravato, infatti, sipuò ancora rallentare il decorsodella malattia, ma non si è anco-ra in grado di guarire chi ne ècolpito. “Effettuare controlliperiodici come la densitometriaossea, le radiografie o gli esamidi laboratorio, è una strategia diprevenzione necessaria.Purtroppo non è sempre così enon dipende solo dalla disinfor-mazione, ma dall’assenza distrutture di prevenzione reale -per esempio nei paesi o in peri-feria - e dalla difficoltà oggettivadegli anziani a spostarsi in cittàper usufruire delle adeguatestrumentazioni. Per questo misono fatto più volte direttamen-te carico di alcuni screening inpaesi della nostra provincia –conclude il dottor Salomone – .Più prevenzione significa minorespesa sanitaria dopo: una logicadel benessere che va contro lapiù diffusa logica dei tagli allasanità che tende a limitare almassimo le spese per la salute”.

Il Dott. Sergio Salomone

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nulo linguale corto potesseroinfluire negativamente sull’equi-librio posturale? Eppure “l’apparato masticatorioha un ruolo importantissimo nel-l’ottenimento del miglior equili-brio posturale”, rivela il Dott.Francesco Anselmo, odontoiatra-gnatologo-posturologo. “Lanostra bocca entra in gioco innumerose funzioni , estrema-mente complesse e fondamenta-li per la vita(la fonazione, lamasticazione, la deglutizione, larespirazione, ecc…) che posso-no, in vario modo, influenzare lasalute e, nella fattispecie, l'equi-librio corporeo generale. Questoperché i muscoli del nostrocorpo, pur mantenendo ognuno

la propria funzione, non lavoranoisolatamente, ma sono organiz-zati, funzionalmente, in catenemuscolari nell’ambito delle qualiil movimento di ogni muscoloinfluenza gli altri. E’ riguardo aciò che lo specialista, guardandola bocca di un paziente, è ingrado d’individuare il tipo di pro-blema che ne deriva e la partedel corpo a carico della quale siripercuote”. Considerando che la maggiorparte delle catene muscolarisono collegate all’apparatomasticatorio, è possibile com-prendere come una mal occlusio-ne dentale possa influenzarenegativamente il lavoro deimuscoli e compromettere tuttol’assetto posturale, sino all’ap-poggio plantare. “Guardando labocca di un paziente, possiamoimmaginare com’è conformata lasua schiena. In presenza di unacattiva occlusione dentale, ognivolta che deglutiamo e i denti

nell’attesa...

vengono a contatto si determinaun'alterazione della posizionedella mandibola nei tre pianidello spazio e di conseguenza unlavoro anomalo di tutti i muscoliad essa collegati, da quelli cheintervengono nella masticazionea quelli del collo e così, per viadiscendente, agli altri”, affermail dr. Anselmo. Affinché non cisiano interferenze della bocca

sulla postura, è indispensabile,quindi, che il contatto dei dentie delle arcate sia corretto e checi sia una corretta deglutizione.In caso contrario “lo squilibriodei muscoli della bocca – spiegalo specialista - creerà uno squili-brio ai muscoli del collo e di con-seguenza a quelli di tutto ilcorpo, determinando, nel tenta-tivo di compensare l’informazio-ne dentale scorretta, l’inclina-zione e la rotazione della testada una parte, l’inclinazione diuna spalla rispetto all’altra, larotazione del bacino, l’accentua-zione delle curve della colonnavertebrale.... Un processo chepuò anche essere indolore,soprattutto se la causa dellapatologia rientra nel range di tol-leranza biologica, per cui il siste-ma attiva l’azione di compensa-zione senza lo sviluppo di sintomidolorosi.

L’odontoiatra Francesco Anselmo sarà uno degli specialisti coinvolti nello screening multidisciplinare

Il Dott. Francesco Anselmo

segue a pagina 7

Quando la deglutizione causa danni posturali e al linguaggioLa logopedista Giulia D’Amico crede nella prevenzione per curare i disturbi dell’apprendimento

Il logopedista è lo specialistache si occupa della prevenzio-ne, dell’educazione e della

rieducazione dei disturbi del lin-guaggio, della comunicazione edell’apprendimento, del tratta-mento dei disturbi organici e fun-zionali della deglutizione e dellaqualità della voce. La Dr.ssaGiulia D’Amico, specialista delCe.d.Ap. (Centro per i disturbidell’apprendimento), credemolto nell’importanza della pre-venzione. “La fascia d’età di cuimi occupo prevalentemente –spiega – è compresa tra i 2 e i 15anni, trattando disturbi specifici,o secondari, del linguaggio, dis-turbi dell’apprendimento, disfo-

nie e disturbi comunicativo- rela-zionali”. Il bambino va seguitocostantemente fin dalle prime

La Dr.ssa Giulia D’Amico

fasi dell’insorgenza del problemaper prevenire o ridurre il rischiodi un disturbo dell’apprendimen-to che potrebbe derivarne. L’intervento logopedico nel bam-bino prescolare consiste nellariabilitazione del linguaggio alivello fonetico e fonologico,della costruzione e riorganizza-zione del magazzino lessicale,della morfo-sintassi e della prag-matica in relazione a ciò che èemerso con il bilancio logopedi-co. “In base a quando prendiamoin carico il bambino – spiega laDr.ssa D’Amico - andiamo ariabilitare determinate funzionipiuttosto che altre. Con un bam-bino di 2 anni si lavora per riabi-

litare il primo vocabolario e leprime produzioni fonetiche efonologiche in modo che lo svi-luppo delle fasi più evolute dellinguaggio avvenga in modo natu-rale. Se il bambino ha 6 annilavoriamo per recuperare il gapdelle disfunzioni maturate sino aquell’età e sugli apprendimenti.Nel caso di un paziente di 13anni, invece, è più proficuo lavo-rare sul compenso delle abilitàdeficitarie. Ci sono casi, invece,per i quali occorre un lavoro d’è-quipe”.Un problema logopedico hadiverse ripercussioni sulla postu-

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23 gennaio 20125

apparato digerentenell’attesa...

Le malattiegastroente-r o l o g i c h e

sono tra le primecause di ricoveroospedaliero egiustificano una

quota rilevante di prestazioniassistenziali e di consumo difarmaci. Agli eccessi alimentarifatti durante le festività, intesicome maggiore apporto caloricospecie di grassi e di bevandealcoliche, si associano episodiacuti di dispepsia che si carat-terizzano per la comparsa didolore addominale accompa-gnato a nausea e/o vomito o aepisodi di enterocoliti acute incui il dolore si associa a diarrea.

FALSA CREDENzA

Esiste però una falsa credenzache li vuole correlati ad unamaggiore frequenza di patologiaorganica come la malattia ulce-rosa peptica gastro-duodenale oa malattie infiammatorie croni-che intestinali, come sottolineail Dott. Sergio Peralta, gastro-enterologo e dirigente medicodell'U. O. di Gastroenterologiaed Epatologia e responsabiledell’U.O.S. di Endoscopia dige-stiva del Policlinico, infatti, “ilricorso a prestazioni medicheda pronto soccorso, seppureaumentato, raramente si con-clude con il ricovero ospedalie-ro se non per rapidi trattamentie brevi periodi di osservazionedei pazienti”. Negli ultimi anni, uno degliobiettivi del trattamento è

Gli eccessi alimentari: sovente si limitano a semplici “stomacate”, ma conviene sempre moderarsi

di Francesco Sanfilippo – [email protected]

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stato quello di consentire unabuona qualità di vita dei pazien-ti con malattie gastroenterolo-giche senza costringerli pertan-to a restrizioni alimentari spes-so ingiustificate. “Questo obiet-tivo – spiega Peralta - è statorealizzato grazie all’introduzio-ne di alcuni farmaci dotati dipotente attività inibente lasecrezione gastrica, noti conl’acronimo PPI o più comune-mente come gastroprotettori.Questo ha consentito a pazienticon malattia da reflusso gastro- Il Dott. Sergio Peralta

esofageo con o senza esofagitee, in parte, a quelli con dispep-sia ulcerosa di potere assumerebevande alcoliche o cioccolatache notoriamente in questapatologia sono causa di doloree/o bruciore toracico o addomi-nale”. D’altronde, “è molto dif-ficile stabilire la dose giornalie-ra di alcol innocua per un sog-getto, a causa dell’ampia varia-bilità individuale - sottolinea lospecialista -. Ciò dipende dalvolume e dal peso del corpo, dalsesso, dall’età, dalle abitudinialimentari, dallo stato psico-fisico, dalla modalità di assun-zione”.

FATTORI EREDITARI

Anche l’influenza di fattori ere-ditari ha la sua importanza, poi-ché questi controllano la capa-cità di metabolizzazione ed ilfunzionamento dei centri nervo-si di ricompensa e gratificazio-ne. Inoltre, a parità di quantità dialcol assunta e in eguali condi-zioni, le donne raggiungono unBAC (Blood Alcohol Concentra-tion), cioè una concentrazionedi alcol nel sangue più elevatarispetto agli uomini perché ladonna ha proporzionalmente piùgrasso e meno acqua rispettoall’uomo. Poiché l’etanolo sidiffonde nell’acqua, ad assun-zioni equivalenti di alcol il volu-me di distribuzione nella donnaè minore e quindi il BAC risul-tante è più elevato.

Attenzione alla carnedi Diego Fabra – [email protected]

Due studi scientifici, pubblicati su riviste interna-zionali di settore, hanno investigato la relazionetra consumo di carne ed eventuale danno ai reni,

in particolare nei casi di malattia renale cronica e dicancro renale. Il primo studio suggerisce che seguireuna dieta vegetariana può aiutare i pazienti con insuffi-cienza renale cronica di grado avanzato ad evitare l'au-

mento dei livelli ematici di fosforo. I pazienti che soffrono di insuffi-cienza renale cronica devono limitare l'assunzione di fosforo nelladieta, dato che alti livelli di questo minerale possono causare anchedanni cardiaci e morte. Mentre le linee guida raccomandano una dietacon bassi livelli di fosforo per i tali pazienti, il contenuto in fosforospesso non è riportato sulle etichette nutrizionali dei prodotti. Lo stu-dio è stato condotto presso l’Indiana University School of Medicine I pazienti hanno seguito una dieta vegetariana e una a base di carneper una settimana ciascuna, intervallate da un periodo di 2-4 settima-ne. Alla fine di ciascuna delle due settimane di dieta, sono stati ese-guiti esami del sangue e delle urine. Nonostante i livelli di proteine edi fosforo delle due diete fossero sovrapponibili, i pazienti mostravanominori livelli di fosforo nel sangue e minori tracce di fosforo nelle urinedopo la settimana di dieta vegetariana rispetto a quella carnivora. Ilrischio di cancro al rene, invece, è l’oggetto del secondo studio, sta-

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23 gennaio 20126

urologia

Terminato ilp e r i o d odelle abbuf-

fate e dei cospicuibanchetti in fami-glia, possonocomparire proble-

mi d’infiammazione derivanti dastili alimentari non proprio cor-retti. È questo il caso della pro-statite, un'infiammazione allaprostata generata da diversi fat-tori, fra cui la scorretta alimen-tazione e la vita sedentaria, abi-tudini nostrane che caratterizza-no i giorni di festa… A soffrire delle infiammazionialla prostata, in realtà, non sonotanto i maschi di età avanzata,quanto piuttosto i giovani e gliadulti: la fascia più colpita èquella che va dai 25 ai 55 anni. Èproprio durante questa fase dellavita che di solito si assumonocomportamenti e stili di vita chepossono generare queste patolo-gie: abuso di alcolici, di cibi pic-canti, fritti, zuccherati o insac-cati e frequenti rapporti sessuali. Le infiammazioni di questo tiposono di origine batterica e posso-no essere "acute" o "croniche".Soprattutto queste ultime sono

Dopo le abbuffate natalizie, attenzione alla prostatite

li? "Disuria irritativa, quindi diffi-coltà ad urinare, oppure al con-trario, può aumentare il bisognodi urinare o la sensazione dellavescica sempre piena; doloriaddominali e pelvici, brucioregenitale. Sintomi semplici daidentificare". Per diagnosticarleinfatti sono sufficienti sempliciesami delle urine, l'urinocoltura,indagini ematocliniche (i comuniprelievi di sangue) e periodichevisite urologiche. Spiega il Dott.Lauria: "Le terapie sono diversein base alla natura della prostati-te: si possono usare gli antibioti-ci, se ci sono batteri. Altre voltebastano semplici antinfiammato-ri e una dieta alimentare più cor-retta". Le prostatiti, se diagnosticatenella fase iniziale, si curano piùfacilmente ed evitano eventualicronicizzazioni e sintomi piùfastidiosi. "L'urologo e il paziente– aggiunge Lauria – in stretta col-laborazione, devono cercare dilimitare i danni potenziali che leprostatiti implicano, impegnan-dosi nella profilassi e cercando dievitare le recidive che potrebbe-ro coinvolgerli per lunghi perio-di".

soggette a possibili riacutizzazio-ni nel tempo, causate da dietescorrette e stili di vita poco salu-tari. Spiega il Dott. GiuseppeLauria, dirigente medicodell'U.O. Urologia dell'ospedaleCivico di Palermo: "questi distur-bi hanno un'incidenza maggiorenon solo fra giovani e adulti, masoprattutto nei giorni successivialle feste, quando di solito si faabuso di cibi piccanti, dolci,alcol. La sedentarietà è poi unaltro dei cofattori". Ma quali sono i sintomi principa-

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Ad esserne colpiti sono soprattutto gli uomini compresi fra i venticinque e i cinquantacinque anni d’età

La diretta conseguenza è che la quantità di alcol da consumare, con-siderata a basso rischio, è di 2-3 unità/die per gli uomini, 1-2/die perle donne, dove per Unità alcolica (pari a 12-13 g di alcol) s’intende1 bicchiere di vino da 125 ml, 1 lattina di birra da 330 ml, 1 bicchieredi superalcolico da 30-40 ml. Ma più realisticamente, per dirla con ilpoeta latino Orazio, “Est modus in rebus”, ovvero vi è una misura intutte le cose e ognuno di noi sa quando la sta oltrepassando.

tunitense. Tale rischio è aumentato con il consumo di carne rossa e dicibi grigliati o fritti, secondo lo studio pubblicato dall'American Journalof Clinical Nutrition. I ricercatori hanno esaminato circa mezzo milio-ne tra uomini e donne. Quelli che mangiavano più carne rossa, circa120 grammi al giorno (che corrisponde a un hamburger di grandezzamedia), avevano un rischio di cancro più elevato.

segue da pagina 5: ATTENZIONE ALLA CARNE

segue da pagina 5: GLI ECCESSI ALIMENTARI SOVENTE

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23 gennaio 20127

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Club Medici, servizi e consulenze professionalisu misura per i “camici bianchi”

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deciso di associarsi al Club”, spiegaAntonio Boccadifuoco, responsabi-le dell’Area Sicilia del Club Medici .“I nostri circa 500 iscritti – continua– sono professionisti che hanno, difatto, usufruito di almeno uno deinostri servizi. Il che ne fa una cifraimportante. Tra le prestazioni offer-te, grande successo ha avutosoprattutto la cessione del quinto.Grazie alle sue eccezionali condi-zioni finanziarie, questo servizio hainteressato molti medici. Incrementocostante hanno registrato anche iprodotti assicurativi legati alle varie

scadenze delle polizze già stipulatedai nostri soci. Un settore che rap-presenta uno dei nostri fiori all’oc-chiello. Ma non solo. Stiamo imple-mentando pure le convenzioni com-merciali e le offerte turistiche perproporre maggiori opportunità ainostri associati”. Club Medici è esclusivamente com-posto da medici iscritti agli ordiniprofessionali provinciali e “mantie-ne - spiegano i fondatori – un’asso-luta indipendenza ed autonomia daistituzioni pubbliche, gruppi politicio sindacali e interessi commerciali”.

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segue da pagina 6CONSIGLIATI

La sintomatologia si manifesta quando l’organismo esaurisce la suacapacità di compenso, per esempio a causa di un evento traumaticonon solo fisico ma anche sul piano psico-affettivo. A volte anche unpiccolo problema (come un’otturazione errata) può avere conseguenzesulla postura. E’ vero anche il contrario: è sufficiente un errato appog-gio dei piedi per motivi congeniti o traumatici, per causare alterazio-ni, per via ascendente, dell’assetto mandibolare. A quale età è importante iniziare i controlli? “L’ideale è intervenirequando i bambino è in crescita (tra i 6 e i 14 anni)”, avverte il Dott.Anselmo, al quale chiediamo in cosa consisterà lo screening odontoia-trico. “Attraverso dei test clinici valuterò se e in che misura la boccainterferisce con la postura – risponde -. Per questo mi avvarrò, peresempio, del Test di Meersseman, inserendo degli spessori di cotone ocartoncino calibrato tra le arcate dentarie, facendo camminare edeglutire il paziente. Se la postura migliora, c’è una componente cheviene dalla bocca sulla disfunzione posturale”.

ra e viceversa. “Studi rivelano che in presenza di una deglutizione ati-pica con spinta linguale anteriore, dovuta ad una respirazione orale oad abitudini errate si possono sviluppare nel tempo alterazioni dell’ar-ticolazione temporo-mandibolare che possono ripercuotersi su tutta lacolonna vertebrale fino ai piedi. In questo caso, quindi, potrebbe nonbastare la collaborazione con un odontoiatra, facendomi richiedereuna valutazione multidisciplinare. Attraverso la terapia mio-funziona-le lavoro sul normoposizionamento della lingua, sostituendo gliengrammi sbagliati della deglutizione e tutta la colonna vertebrale neavrà beneficio”. L’intervento della dr.ssa d’Amico nello screening sarà concentrato sullefunzioni orali. Dopo il colloquio con i genitori per conoscere le abitudi-ni del figlio che possono influire sul suo sviluppo, farà una valutazionedella respirazione e un esame della deglutizione per verificare se c’èuna spinta linguale alterata o un’alterazione delle strutture osseecome la mandibola o il mascellare superiore e successivamente del-l’articolazione dei suoni. Per i bambini nei quali sarà individuata unadeterminata problematica proporremo una valutazione più approfondi-ta, uno screening degli apprendimenti che potrà essere fatto in unafase successiva grazie alla consulenza del dott. Matteo Sclafani, psico-logo del Cedap, che presenzierà agli screening multidisciplinari.

Un ponte, un anello di congiunzio-ne tra il mondo della professionemedica e la società che offre l’op-portunità ai soci di essere seguiti econsigliati, grazie a un vero e pro-prio “centro assistenza” a loro dedi-cato. “Presenta come principale caratteri-stica proprio la versatilità dei servizi– continua Boccadifuoco - intesasia come varietà dei settori in cuiopera, sia come possibilità diampliarli o modificarli in funzionedelle richieste dei propri associati. Ilsocio sa che può contare sul Clubperché trova risposta a molti deisuoi problemi, in quanto i consulen-ti di Club Medici selezionano, pro-pongono e mettono a confronto lediverse offerte presenti sul mercatoguidando il medico nella scelta piùconfacente alle sue esigenze e,soprattutto, regalandogli tempo econvenienza. Non siamo venditoridi prodotti, ma offriamo la nostraprofessionalità dando una consu-lenza gratuita, ogni volta differente,in base alle esigenze dei nostrisoci”. Per informazioni è possibile telefo-nare al numero verde 800 974 456o inviare una email [email protected].

segue da pagina 4: QUANDO LA DEGLUTIZIONE CAUSA

segue da pagina 4: PROBLEMI DI POSTURA? ATTENZIONE

settimanale di prevenzione medica e di solidarietàRegistr. Trib. di Palermo n° 11 del 29/05/2006 - Iscriz. ROC n. 21038edizioni nell’attesa di S. Fabra & C. s.a.s.

amministratore unico: Sergio Fabra [email protected] Via Sampolo 56 - Palermo - 091349239 - [email protected] - www.nellattesa.itDirettore responsabile: Michele Guccione [email protected] editoriale: Diego Fabra [email protected] commerciale: Marcello Barbaro [email protected] collaborato a questo numero: Vincenzo Barbaro [email protected] - Diego [email protected] - Alessandra Ferraro [email protected] - Angela [email protected] - Katia Li Citra [email protected] - Giusy Egiziana Munda [email protected] - Anna Sampino [email protected] - francescosanfilippo [email protected] - Roberto Tobia [email protected] - Giovanna Tartaro [email protected] Vignette: Pienrico Di Trapani [email protected] etico scientifico: Diego Fabra coordinatore - Giovanni Alberti medicina estetica Sergio Fasullo cardiologia Silvia Tinaglia psicologiaDistribuzione: edizioni nell’attesa s.a.s. Stampa: Sprint s.a.s. Via Telesino 18/a Palermo Questo numero è stato chiuso in tipografia il 18 gennaio 2012Un modulo (mm. 48x20): Euro 25,00. Consigliati: 4 annunci 50,00 Euro più IVA. 48 annunci500,00 Euro più IVA (max. 5 righe, ogni riga extra Euro 2,50 più IVA). Una pagina: 48 moduli.Abbonamento sostenitore: 100,00 Euro. Il giornale viene distribuito in circa 500 punti . Gli articoli firmati riflettono esclusivamente l’opinione degli autori. E’ consentita la riproduzioneanche parziale citandone la fonte.

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Il Centro di recupero della fauna selvatica di Ficuzza,uno dei più belli d’Italia

di Katia Li Citra - Ordine dei Veterinari di Palermo - [email protected]

operatori del Centro, come lazona di degenza e riabilitazione.“Bisogna limitare il contatto congli uccelli selvatici - avverte ladr.ssa Li Vecchi - perché, se siabituano all’uomo, sarà poiimpossibile rimetterli in libertà.Il corridoio didattico, invece, èun luogo affascinante e al con-tempo triste. È l’unico posto visi-tabile, riesce ad entusiasmareadulti e bambini perché possonovedere da vicino animali in real-tà difficilmente avvicinabili. Sitratta di un corridoio pieno divoliere con all’interno uccelli ditante specie. Purtroppo sonotutti quegli uccelli che, sebbenesottoposti alle nostre cure, nonpotranno più volare o non hannomai volato perché cresciuti incattività e, quindi, morirebberose lasciati liberi. Ci sono pure ifalchi, un gufo e un’aquilasequestrati un anno fa all’internodi un appartamento di Palermo incondizioni disastrose”.Due sono i periodi nell’anno più arischio per la fauna selvatica:primavera e inizio autunno. Nelprimo caso è il momento in cui sischiudono le uova e nel Centroarrivano molti pulli, piccoli

uccelli caduti dal nido per ine-sperienza dei genitori o raccoltidall’uomo. In autunno, invece,arrivano gli esemplari colpiti daicacciatori. Ci sono, pure, casi ditrauma da impatto quando gliuccelli notturni sono stati inve-stiti da auto in corsa perché laluce dei fari li acceca. La casisti-ca comunque è molto varia.Se ci s’imbatte in un piccolo o unanimale ferito il consiglio è quel-lo di contattare subito al CorpoForestale. “Non bisogna assolu-tamente raccogliere da terra ipulli - avverte il veterinario -. Setenuti in casa anche per una

decina di giorni, rischiano divivere in cattività per sempre,senza contare che necessitano diun’adeguata alimentazione. Gliallocchi, per esempio, svezzano ipiccoli a terra e molti li raccol-gono pensando che siano cadutidal nido. Lo stesso vale per glianimali feriti. Non bisognaimprovvisare”.E’ importante visitare il Centroperché la visita educa e sensibi-lizza al problema. Il Centro siautofinanzia: chi vuole può aiu-tare con farmaci, pane secco,pezzi di moquette per rivestire itrampoli e lattuga.Chiediamo cosa la spinge a fre-quentare il Centro da dieci anni.“L’emozione che si prova nelrestituire gli uccelli alla natura -ci risponde -. Essi non hanno con-fini, sono liberi. Mi è capitato dicurare un’aquila proveniente daPraga e un avvoltoio monacodegli Appennini che si era smarri-to. E poi mi fa piacere aiutarepersone come il direttore,Giovanni Giardina, e sua moglieAnna Maria (una donna straordi-naria) che si occupa della puliziae del mantenimento di un com-plesso così grande nonché dellevisite didattiche”.

nell’attesa...

La dr.ssa Luisa Li Vecchi

in collaborazione con l’Ordine dei Veterinari di Palermo - www.veterinaripalermo.it