Se lo spettacolo non ci fa perdere l’equilibrio, la serata ... · Parole e musiCa sulle traCCe...

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anno IV 02/2013 aprile/maggio/giugno CARLO GOLDONI DAMIANO MICHIELETTO JOYCE CAROL OATES FRANCESCO FRONGIA CORINNA AGUSTONI LUCA TORACCA FRANCESCO PICCOLO VALERIO APREA GIOVANNI PASCOLI GIUSEPPE BATTISTON GIANMARIA TESTA RENATO SARTI MAURIZIO LASTRICO GIOELE DIX MARCO MARTINELLI ERMANNA MONTANARI BABILONIA TEATRI ALESSANDRO BERGONZONI MARK RAVENHILL FERDINANDO BRUNI Se lo spettacolo non ci fa perdere l’equilibrio, la serata è squilibrata. Peter Brook

Transcript of Se lo spettacolo non ci fa perdere l’equilibrio, la serata ... · Parole e musiCa sulle traCCe...

anno IV 02/2013aprile/maggio/giugno

Carlo Goldonidamiano miChielettoJoyCe Carol oatesFranCesCo FronGiaCorinna aGustoniluCa toraCCaFranCesCo PiCColo

Valerio aPreaGioVanni PasColiGiusePPe BattistonGianmaria testarenato sartimaurizio lastriCoGioele dix

marCo martinelliermanna montanariBaBilonia teatrialessandro BerGonzonimark raVenhillFerdinando Bruni

Se lo spettacolo non ci fa perdere l’equilibrio,la serata è squilibrata.Peter Brook

anteprima di Alice underground.Carlo Sala ci dice: “Creare è come ri-cordare il futuro” mentre le sue sceno-grafie scorrono sotto i nostri occhi a testimoniare un percorso artistico stra-ordinario. Quando non ci stiamo più in aula (siamo troppi!), Ferdinando Bruni ci accoglie nella sala Shakespea-

re e ci mostra la sto-ria dell’Elfo attraver-so quarant’anni di manifesti e locandi-ne. Con la lezione di Corinna Agustoni e Luca Toracca, il cor-so per quest’anno si conclude.Ci contiamo. Siamo in 700! E tutti, pro-fessori e alunni, ab-biamo ancora voglia di sapere, di incon-trare chi non siamo riusciti ad ascoltare, di non perdere que-sta occasione. Elio De Capitani ci ri-corda che l’Elfo muta forma, è sempre dif-ferente, cambia, non lo si può afferrare.

Noi tutti lo ascoltiamo a bocca aperta ma, in cuor nostro, una certezza ce l’abbiamo: il prossimo anno il corso di storia del teatro non cambierà. I nostri generosi e fantastici Elfi saranno anco-ra con noi.

Alberto Bentogliodocente di storia del teatro e dello spettacolo dell’università degli studi di milano

Grazie!, Elfo Puccini è il coro dei 100, 200, 300 studenti (forse anche di più perché ad ogni lezione ne arrivano di nuovi) che per tre mesi, da ottobre a dicembre, hanno affollato le aule dell’Università degli Studi di Mila-no, in via Noto. Si studia la storia del Teatro dell’Elfo, raccontata non dai libri ma dagli stessi prota-gonisti che, tra una prova e una recita, trovano il tempo per ricordare, discutere, spiegare quarant’an-ni di teatro d’arte con-temporanea.Elio De Capitani e Fer-dinando Bruni sono i primi a salire in cat-tedra. Ci parlano dei loro Shakespeare e della scoperta di Fas-sbinder, di Resti uma-ni non identificati edi Rosso, dei primi anni (quelli del tutti fanno tutto) e dell’Im-presa Sociale di oggi. È poi la volta di Fio-renzo Grassi. Lui sa veramente tutto e ci porta dalla Milano degli anni Settan-ta (il suo Teatro Uomo, i Teatridithalia, Milanoltre) all’inaugurazione dell’Elfo Puccini multisala. La lezione di Cristi-na Crippa è una grande emozione: la sera prima l’abbiamo applaudita nel-la Discesadi Orfeo! E applausi in aula anche per Ida Marinelli e Elena Russo Arman che ci regalano una divertente

l’elfo è un trimestrale edito da teatridithalia società Cooperativa teatro dell’elfo impresa socialecorso buenos aires 3320124 milano

direttore responsabile barbara caldarini

redazione flora cucchi, nicola manfredi veronica pitea, diana sartori

progetto grafico plum (plumdesign.it)

registrazione tribunale di milano, n. 5 del 4 gennaio 2010

stampa arti grafiche bianca e voltavia del santuario – 20060 trucazzano (milano)

marzo 2013distribuzione gratuita

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100 200 300 studenti

elFo PuCCini | sala Shakespeare2 – 14 aprileore 20.30 (domenica ore 16.30)

IL VENTAGLIOdi Carlo Goldoni | regia damiano michielettoproduzione teatro stabile del Venetoteatri e umanesimo latino spa

Non ha ancoraquarant’anni DAmIANO mIchIELETTO,ma già da dieci dirige opere liriche nei mag-giori teatri e festival d’Europa: dalla Fenice alla Scala, dall’Opéra Bastille al Liceu di Barcellona, fino al Festival di Saliburgo - dove è stato il più giovane regista italiano di tutti i tempi. Ora affronta con il consueto piglio deciso e radicale un classico del teatro di prosa.«Mi piace questo testo perché è una storia d’amore sospesa nel tempo e nello spazio: non è collocata da GOLDONI in uno spazio preciso, e non ci sono elementi sociali che forzano i personaggi in una determinata cornice storica. Tutto questo mi affascina perché lascia libera l’immaginazione, degli interpreti prima e dello spettatore poi.

Mi piace perché dà la possibilità di lavo-rare con gli attori mettendo l’accento su una recitazione fisica, per inventare perso-naggi che invece nella scrittura sono ritratti molto rapidamente. Mi piace perché è una scrittura basata esclusivamente sul ritmo, capace di sintetizzare queste maschere umane in un microcosmo di relazioni tutte legate assieme. Penso ad uno spettacolo frizzante, leggero, erotico. Penso ad un gruppo di at-tori giovani, capaci innanzitutto di ascolto. In questa, che è l’ultima grande commedia corale di Goldoni, tutto avviene per via di un sem-plice oggetto che passa di mano in mano con un ritmo indiavolato. Questo oggetto è il simbolo dell’erotismo, come fosse una freccia scoccata dall’arco di un Cherubino sbadato, come un Puck di Shakespeare... che si muove invisibile tra i personaggi e li comanda, li provoca, si diverte alle loro spalle, gioca con i loro sentimenti e rapida-mente li contagia fino alla follia. Allo stesso tempo li educa all’amore, permette loro di imparare a dire i propri sentimenti, scioglie le loro lingue ed apre i loro occhi... Tutti ven-gono coinvolti nella vicenda del ventaglio, diventano violenti, accecati per amore, folli di gelosia, ridicoli nelle loro smanie, impu-gnano pistole e coltelli, si minacciano... e tutto per un niente, per un piccolo ventaglio che non vale neanche due lire. Ma in realtà si tratta dell’amore: l’amore non ha prezzo e per amore si sono sempre fatte le più im-mense follie...». Damiano Michieletto

di possibi

lità

un ventaglio

Parole e musiCa sulle traCCe dei miGranti

Si rinnova la complicità artistica tra GIusEppE BATTIsTON e GIAN-mArIA TEsTA: tornano insieme sul palcosce-nico per raccontare con sguardo delicato e partecipe le fatiche di vivere nell’Italia di ieri e di oggi. Dopo il successo di 18 mila giorni – Il Pitone, che metteva al centro della scena la dignità del lavoro e la precarietà come nuova condizione personale e sociale, ora con Italy ci parlano di altre povertà, altri “invisibili” e perdenti: sono gli emigranti del secolo scorso, i nostri concittadini che si spostavano verso l’America, e sono quelli di oggi. E lo fanno attraverso la poesia e le parole di GIOVANNI pAscOLI e del suo poema Italy e attraverso la musica di Testa che alle migrazioni contemporanee ha dedicato l’al-bum Da questa parte del mare.

«Nella ricerca del materiale Pascoliano - dice Giuseppe Battiston - mi sono imbattuto in una serie di fotografie e di queste una mi ha colpito in modo particolare: la foto di un barcone carico all’inverosimile. Di italiani. L’analogia con i tempi che viviamo, con la nostra Storia contemporanea, che sarà “futura Storia e Memoria” è il motivo per cui ho scelto di proporre questo poema. Vorrei che l’Italia, gli italiani avessero rispetto per la propria memoria e ne facessero un patrimonio».

elFo PuCCini | sala Shakespeare16 – 21 aprileore 20.30 (domenica ore 16.30)

ITALy sacro all’Italia ramingaGiuseppe Battiston legge italydi Giovanni Pascolimusica di Gianmaria teasta (voce e chitarre)produzioni Fuorivia

Chi parte, chi torna, chi resta

La lirica che dà corpo allo spettacolo, scritta nel 1904, sviluppa una vera e propria narrazione seguendo le vicende di una cop-pia di italiani che, emigrata oltreoceano ri-torna a Caprona con la figlia nata e cresciuta negli Stati Uniti. La piccola Molly, affidata alle cure della nonna, vive inizialmente un forte senso di alienazione ed estraniazione. Non conosce la lingua, non conosce i luoghi e, a differenza degli altri, per cui il tornare ha il sa-pore della malinconia, per Molly questo arrivo è fatto di cose tristi, nere, che fanno paura. Pascoli dunque ci parla di un ritorno. Gli emigrati confondono la loro lingua d’ori-gine e non sanno più esprimersi, se non in dialetto, ma americanizzato, che rende dif-ficile la comunicazione, che pone distanze e ancora una volta emargina. Di un conflitto, seppure inconsapevole, che emerge dall’in-contro di due generazioni, nazionalità, lin-gue. Molly e la nonna all’inizio non riescono a comunicare, Molly parla solo con la sua bambola, non capisce gli usi, le abitudini di questo mondo sconosciuto. Per la nonna il suo parlare è simile al cinguettio degli uccelli… piano piano attraverso i gesti, gli sguardi e le poche parole condivise, riescono a costruire un loro linguaggio, un rapporto affettivo e un piccolo bagaglio di ricordi comuni.

«Nel teatro ci sono leggi non scritte che regolano da sempre i rapporti fra chi sta sul palco e chi si trova in platea, una sorta di patto basato sulla mutua fidu-cia. Ecco, quando mAurIzIO LAsTrIcO entra in scena, il pubblico si predispone istintiva-mente a ridere, perché capisce che è arrivato un attore comico di cui si può fidare. E subito si lascia conquistare dalla sua elegante fi-gura dinoccolata, dalla sua originale e ariosa gestualità, da quella particolare fisicità che lo contraddistingue, generosa, a tratti debor-dante, eppure mai invadente, segno indiscu-tibile della sua innata, civile educazione.Lastrico sovverte l’idea della comicità tutta

di pancia, impulsiva, fisiologica. La sua carta vincente è nella qualità dei testi e nell’ener-gia comunicativa, quella famigerata e tanto rara vis comica che gli permette di far ridere grazie a parole che prendono letteralmente corpo. Una ricetta speciale, frutto del suo talento, che ha per ingredienti risolutivi un’intelligenza vivace, un’inesorabile e fe-roce ironia, una discreta dose non esibita di cultura, che non guasta mai. Nel suo nuovo spettacolo, Facciamo che io ero io, intreccia fra loro resoconti sulle sue origini, crona-che su incontri e personaggi del presente, riflessioni su sogni e sfide per il futuro. Co-struisce così un racconto teatrale dal peso specifico molto superiore a quello di un puro monologo di intrattenimento, grazie a una lingua mai sciatta e a una recitazione con-sapevole dei propri mezzi. In tale contesto, il suo “marchio di fabbrica”, gli endecasillabi danteschi che lo hanno reso famoso, appa-

L’attore di Zeligin teatro conun nuovo spettacolo diretto da Gioele Dix

elFo PuCCini | sala Shakespeare2 – 12 maggioore 21.00 (domenica ore 16.30)

FAccIAmO chE IO ErO IOdi maurizio lastrico | regia di Gioele dixproduzione Bananas

Gli endeCasillaBidi maurizio lastriCo

iono come il linguaggio più adatto a descrivere ed esorcizzare i disagi della contemporaneità, una sorta di alfabeto musicale e letterario per com-porre il mosaico di inferni e purgatori quotidiani. Nell’attesa forse vana di qualche saltuario sprazzo di paradiso. Maurizio Lastrico riesce dunque a conciliare lo stile frammentario, sin-

tetico, folgorante delle sue fortunate esibizioni televisive con la sua indole di attore teatrale che pratica e nobilita l’approfondimento mimetico, l’intro-spezione, la cura del dettaglio. Diri-gere Maurizio Lastrico è un’avventura stimolante e impervia, che implica concentrazione, rigore e attenzione, sia ai massimi sistemi che alle sfuma-ture. Non una passeggiata, insomma. È questo il suo bello». Gioele Dix

elFo PuCCini | sala Bausch3 – 21 aprile3, 4 e 5 aprile, ore 21.30dal 6 aprile ore 19.30 (domenica ore 15.30)

NEL BuIO DELL’AmErIcA Dissonanzedi Joyce Carol oates | regia di Francesco Frongiacon Corinna agustoni e luca toraccateatro dell’elfo

elFo PuCCini | sala Fassbinder15 – 21 aprileore 21.00 (domenica ore 16.00)

mOmENTI DI TrAscurABILE FELIcITÀdi Francesco Piccoloregia e interpretazione di Valerio apreaproduzione associazione Città teatro

Nel buio dell’America, edito da Sellerio nel 1999, raccoglie due pièce teatrali della scrittrice americana JOycE c. OATEs. La prima, Dissonanze - vicina alla produzione più noir dell’autrice - ritrae una coppia del New Jersey, i coniugi Gulick, la cui vita è sconvolta dall’arresto del figlio, accu-sato dell’omicidio di una giovanissima vicina di casa. FrANcEscO FrONGIA aveva scelto questo testo nel 2010 per inaugurare la sala Bausch e il suo intimo spazio scenico, trasformato in una sorta di ring o scacchiera, delimitato da un rosso baldacchino. I due personaggi, scritti con una finezza che ne fa risaltare tutta la complessità, sono interpretati da due volti storici dell’Elfo, cOrINNA AGusTONI e LucA TOrAccA.

«Comincia con una voce fuori campo la straordinaria storia di orrore borghese a cui partecipano i coniugi Gulick di questo asciutto atto unico. E comincia con un’affermazione che li costringe a ragionare sul concetto di società, famiglia e nazione, sul significato della parola giustizia, sul loro essere americani, eppure genitori di un figlio che ha portato l’orrore e il disordine nella loro vita. La prima frase non lascia spazio alle ambiguità, ai fraintendimenti e ai tentennamenti, vuole una risposta e la vuole subito: “In un caso di omicidio (considerando l’omicidio come un’astrazione) si ha sempre la sensazione dell’inevitabile - una volta stabilita l’identità dell’omicida. In precedenza la sensazione è di disarmonia”. La musica è presente già nel titolo originale, Tone Clusters ovvero Dissonanze, e viene usata in senso metaforico. Credo non ci sia bisogno di altro per chiarire l’intenzione dell’autrice: il mondo felice e roseo, fatto di casette pulite e i praticelli ordinati, lascia il posto alla disarmonia per mostrare che il prato è infestato da un’erba del colore del sangue». Francesco Frongia

il buio oltre la siepe

un irresistiBileCataloGodell’alleGriadi ViVere

Possono esistere felicità tra-scurabili? E allora come chiamare quei piaceri intensi e volatili che punteggiano le nostre giornate, accendendone i minuti come fiammiferi nel buio? VALErIO AprEA - attivo tra cinema, televi-sione e teatro, di recente anche in coppia con Valerio Mastandrea - porta in scena all’Elfo Puccini la versione teatrale del clamoroso successo letterario di FrANcEscO pIccOLO e del suo perfido, irresistibile catalogo dell’al-legria di vivere. Attraverso una regia essen-ziale, imperniata su un’alternanza di mono-loghi e immagini video, senza un’apparente consequenzialità narrativa, lo spettacolo tenta dunque di ricomporre, mattone dopo mattone, questa specie di piccola, grande, esilarante, mappatura della gioia. Tra deci-sioni liberatorie, ripensamenti dell’ultimo momento, osservazioni segrete degli altrui comportamenti, considerazioni sui tanti minuscoli gesti di rassicurante inutilità o di inconfessabile egoismo che costellano il nostro universo giornaliero di ricerca della felicità.Trascurabile. Ma non troppo.

Valerio Aprea e Francesco Piccolo hanno iniziato a collaborare con alcune serate di reading da cui è nato un progetto che si è andato ripetendo e consolidando nel tempo. A maggio 2006 è andato in scena lo spettacolo, sempre in forma di reading, per più attori, Allegro Teatrale, una specie di ‘zibaldone’ di scritti, tra brani e racconti. Momenti di trascurabile felicità è l’ultimo, naturale atto di questa collaborazione letteraria e teatrale.

elfopuccini

2 – 14 aprile | sala Shakespeare

IL VENTAGLIOdi Carlo Goldoni | regia damiano michielettoteatro stabile del Veneto

3 – 21 aprile | sala BauschCorinna aGustoni, luCa toraCCaNEL BuIO DELL’AmErIcAdi Joyce Carol oates | regia Francesco Frongiateatro dell’elFo

15 – 21 aprile | sala Fassbinder Valerio aPreamOmENTI DI TrAscurABILE FELIcITÀdi Francesco Piccolo | regia Valerio apreaproduzione associazione Città teatro

16 – 21 aprile | sala ShakespeareGiusePPe BattistonGianmaria testaITALy di Giovanni PascoliProduzioni Fuorivia

23 aprile – 1 maggio | sala Shakespeare

NOmE DI BATTAGLIA LIAtesto e regia renato sartiteatro della Cooperativa

2 - 12 maggio | sala Shakespeare

FAccIAmO chE IO ErO IOdi e con maurizio lastricoregia Gioele dixproduzione Bananas

3 – 12 maggio | sala Fassbinder

TEATrO DELLE ALBE / rAVENNA TEATrO3 - 8 maggio Pantani9 e 10 maggio rumore di aCQue11 e 12 maggio ouVerture alCina

14 – 26 maggio | sala Fassbinder

BABILONIA TEATrI 14 - 19 maggio the end21 - 26 maggio PinoCChiodi Valeria raimondi e enrico Castellani

23 - 26 maggio | sala Shakespeare

urGEdi e con alessandro Bergonzoniproduzione allibito

3 – 29 giugno | sala Fassbinder

shOppING & FucKINGdi mark ravenhill | regia Ferdinando Bruniteatro dell’elFo

ottobre – luglio | sala Bausch

NuOVE sTOrIEpEr uN NuOVO TEATrO

IN TOurNÉE12 gennaio - 14 aprile the history Boyswww.elfo.org/calendario/20122013/tournee.html

stagione 12/13

Biglietteria Elfo Puccini c.so Buenos aires 33, milanotel. 02.00.66.06.06 www.elfo.org - [email protected] lunedì a sabato 10.30/19.30domenica 14.30/17.30

Prenotazioni onlinei biglietti possono essere prenotati scrivendo a [email protected] o compilando il form sul sito www.elfo.org

Acquisti telefonicii biglietti si possono acquistare anche telefonicamente con carta di credito allo 02.00.66.06.06 (senza costi aggiuntivi) e ritirare entro 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.

Acquisti onlinei biglietti e gli abbonamenti possono essere acquistati online sul sito www.elfo.org e su www.vivaticket.it con carta di credito o bancomat (ritiro la sera stessa, entro 30 minuti dall’inizio dello spettacolo)

Call center Vivaticket by Charta all’ 899.666.805 (servizio a pagamento)

i biglietti per FAccIAmO chE IO ErO IO

e urGE sono in vendita anche suwww.ticketone.it.

l’abbonamento invito a teatro è valido per VIVA L’ITALIA, NEL BuIO DELL’AmErIcA, shOppING & FucKING (tagliando elfo Puccini) e NOmE DI BATTAGLIA LIA

(tagliando teatro della Cooperativa)

abbonamenti e prezzi

elFo PuCCini22 aprile | sala Shakespeareore 21.00IL TEATrO DI mArIANGELA mELATO suLLO schErmOil doloredi marguerite duras con mariangela melatoregia massimo luconi

proiezione dello spettacolo prodotto da teatro stabile di Genova

inGresso liBero

PrezziPosto unico € 30.50riduzione convenzioni € 27riduzione giovani (fino ai 25 anni compiuti) € 16 riduzione anziani (dai 60 anni compiuti) € 16 il martedì posto unico € 20

NOVITÀ Più tre 36 e il nuovo abbonamento dell’Elfo Puccini. Tre spettacoli a scelta tra tutti i titoli in programma da aprile a luglio.

Carnet9 ingressi a scelta libera € 171 da usare come quando e con chi vuoianche sulla stessa sera

Carta regalo2 biglietti utilizzabili senza vincoliper tutti gli spettacoli in stagione € 61

Per le scuoleintero € 12abbonamento scuola € 30Ufficio promozione e scuole: tel 02.00.66.06.33 – [email protected]

Renato SaRti mette in Scena la niguaRda “ReSiStente”

Dedicato alle donne e al loro coraggio

Un testo basato su te-stimonianze dirette del nostro recente passato, che, attraverso la riscrittura dram-maturgica, si fa tragedia, dolore antico, ar-caico. Forse a volte ci si dimentica delle storie apparentemente marginali e che al di là dei momenti alti e celebrativi, esiste un mondo fatto di episodi che fanno parte di una quo-tidianità ai più sconosciuta, ma dal valore estremamente significativo. All’interno della grande pagina della Resistenza, il quartiere di Niguarda a Milano, e le donne dei suoi cor-tili, ebbero un ruolo particolare. Il 24 aprile 1945 si consumò uno degli episodi più tragici della Liberazione della città: colpita al ventre da una raffica di mitra di nazisti sulla via della fuga, moriva - incinta di otto mesi - GINA GALEOTTI BIANchI, nome di battaglia LIA, una delle figure più importanti del Gruppo di Di-fesa della Donna.

elFo PuCCini | sala Shakespeare23 aprile – 1 maggioore 21.00 (domenica ore 16.00)

NOmE DI BATTAGLIA LIAtesto e regia renato sartiproduzione teatro della Cooperativa

note a marGine

sENTIErI sELVAGGI musIcA ImpurArasseGna di musiCa ContemPoranea 2013

26 marzo, sala ShakespearelunaPark ensemBleLuNApArK massiVe attaCk, Brian eno, sQuarePusher, louis andriessen

23 aprile, sala FassbindereVan ziPoryn, sentieri selVaGGi ensemBle, Carlo BoCCadoro LABOrATOrIO FlaVio testi, GiorGio ColomBo taCCani,matteo manzitti, anthony Fiumara, eVan ziPoryn

30 aprile, sala Fassbinderandrea reBaudenGo EL puEBLO di FrederiC rzewski

14 maggio,sala ShakespeareGioVanni sollima, sentieri selVaGGi ensemBle,Carlo BoCCadoro spAsImO GioVanni sollima

22 maggio, sala Shakespearesentieri selVaGGi ensemBle,Carlo BoCCadoro AmErIcAN IcONs miChael dauGherty

10 giugno, sala BauschPatrizio Fariselli,roBerto masotti,loretta Fariselli ANTrOpOFAGIA Patrizio Fariselli

posto unico €16,50abbonati elfo Puccini €11,50www.sentieriselvaggi.org

13 maggio, ore 9.30 e 11.30, sala Shakespeare

WAGNEr cIrKusregia Federico Grazziniun progetto di aslico nell’ambitodi opera education 2013“l’opera lirica è un posto dove un uomoviene pugnalato e, invece di morire, canta”.leopold Fetchnerposto unico € 12info e prenotazioni: 02 [email protected] - www.operait.org

17 e 18 maggio, ore 21.00, sala Shakespeare

mILAN BurLEsQuEAWArD 2013les VedettesPrezzi: 17 maggio € 31.50 - 18 maggio € 36.50info: www.milanburlesqueaward.com [email protected]

22 e 23 giugno, sala Shakespeare

prEmIO hysTrIOwww.premiohystrio.org

23 giugno, sala Fassbinder

cANTArE LA VOcEConCerto 2013 dei Corsi di FranCesCa BresChi

Uno spettacolo importante che racconta una triste e bellissima storia di libertà, [...] che con perizia drammaturgica Renato Sarti fa emergere da testimonianze di vecchie compagne, da libri sulla Resistenza. Magda Poli, Corriere della Sera

Tre spettacoli del Teatro delle Albe (creato nel 1983 da mArcO mAr-TINELLI, ErmANNA mONTANArI, LuIGI DADINA E mArcELLA NONNI), tre momenti di una sto-ria più che mai vitale, che ha fatto “scuola”: dalla fondazione di Ravenna Teatro, uno “stabile corsaro” che pratica un’originale “coltura” teatrale della città, al metodo della “non-scuola” che dalla Romagna ha attec-chito anche a Scampia con il progetto Punta Corsara. Un percorso che intreccia alla ri-cerca del “nuovo” la lezione della tradizione: il drammaturgo e regista Martinelli scrive i testi ispirandosi agli antichi e al tempo pre-sente, pensando le storie per gli attori, i quali diventano veri e propri co-autori degli spet-tacoli. Fondamentali all’interno del gruppo sono le accensioni visionarie e la vocalità in-

Quando il tempo antico incrocia il presente

quietante di Ermanna Montanari, che il pub-blico milanese ha apprezzato in Sterminio e nella sua versione al femminile di Arpagone nell’Avaro dello scorso anno. Il focus sulle Albe si apre con Pantani (3 - 8 maggio), ultimo spettacolo della com-pagnia ispirato alla figura di Marco Pantani, eroe tragico dei nostri tempi. Pantani l’idolo, il pirata dei record imbattibile in salita, Pan-tani il dopato, il mostro distrutto e infangato dalla stampa. Un dramma personale e fami-liare, una vicenda torbida risolta con facili lapidazioni da bar. Quella di Pantani non è solo una questione sportiva, ma un’auten-tica “passione” moderna. Marco Martinelli mette in scena in Pantani una veglia fune-bre e onirica, affollata di personaggi, che come un rito antico ripercorre le imprese luminose dell’eroe. I genitori del campione, figure archetipiche di una Romagna anarchica e carnale, sono sospese come l’Antigone di So-focle davanti al cadavere insepolto dell’amato: cercano verità, e non avranno pace finché non l’avranno ottenuta. Si prosegue poi con Rumore di acque (9 -10 maggio), monologo nel quale la scrittura di Martinelli riesce a trasfigurare in grottesca e malinconica poesia la cronaca tragica dei bar-coni alla deriva nel Mediterraneo, un “oratorio per i sacrificati” accompagnato dai musicisti Enzo e Lorenzo Mancuso che, con le loro po-tenti voci di satiri antichi, sembrano gridare il dolore dell’umanità dal fondo di un abisso. Completa il ritratto della compagnia ra-vennate Ouverture Alcina (11 e 12 maggio): un combattimento tra la potenza della voce e quella della musica, magica alchimia tra immagine e suono per una performance-concerto acclamata in tutto il mondo.

elFo PuCCini | sala Fassbinderore 21.00 (domenica ore 16.00)

TEATrO DELLE ALBE rAVENNA TEATrOideazione degli spettacoli marco martinelli e ermanna montanari regie di marco martinelli

3 - 8 maggiopANTANIdi marco martinelli

9 e 10 maggiorumOrE DI AcQuE di marco martinellicon alessandro renda e i Fratelli mancuso

11 e 12 maggioOuVErTurE ALcINA alcina ermanna montanari musica luigi Ceccarelli testo nevio spadoni

Photocredit Olycom-BettinElaborazione Cosetta Gardini-Casa Walden

7 - 12 maggio

TÈ NERO NOTTESTRadapROviNcialE40 testo e reGia di Cristina BelGioioso

la pROSTiTuziONERaccONTaTaal miO OmEOpaTadrammaturGia e reGia di laura tassiProduzione eVoè!teatro

3 - 8 giugno

la mETaFiSica dEll’amOREtesto di GioVanna doninie andrea midenale BruGole

17 - 22 giugno

HamEliN di Juan mayorGareGia simone toniGli inCauti

1 - 6 luglio

la viTa OScENadi aldo noVedrammaturGia e reGia niCola russomonsteraIN rESIdENzA Al TEATrO ElFO PUCCINI

elfo Puccini sala bausch

Dal 7 al 12 maggio Tè nero notte compie un’indagine sullo sfruttamento della prostituzione e della tratta di esseri umani, attraverso due spettacoli, replicati nella stessa sera, nati dall’esperienza diretta degli allievi della Scuola di teatro Paolo Grassi con le unità di strada Segnavia-Padri Somaschi. In Stradaprovinciale40 tra clacson e fari che tagliano il buio, si intrecciano pezzi di storie, scampoli di dialoghi, piccoli dettagli minimi, pensieri tracciati in un perimetro ristretto. La prostituzione raccontata al mio omeopata oscilla tra sogni impossibili e rinuncia: l’inconsapevolezza, i timori, le bugie, ma anche i sogni, di una ragazza di strada che porta con sé le sue domande, speranze e utopie.

Le Brugole portano in scena l’amore lesbico nello spettacolo La metafisica dell’amore (3-8 giugno). Interrogativi, dubbi, fragilità sommesse o esplose in una risata, per raccontare una versione del discorso amoroso ancora profondamente spinosa. Uno spettacolo comico che parla soprattutto delle donne. Che amano le donne che amano altre donne che amano tutti gli altri. Una galleria di personaggi

che si alternano: la milanese, la fricchettona, la psicopatica, l’artista, l’eterosessuale

generosa e la santa. L’amore è un sentimento universale, tutti provano le stesse emozioni, gli stessi piaceri, gli stessi dolori: lui e lui, lei e lei, lui e lei. Dal 17 al 22 giugno la compagnia bolognese Gli Incauti si misura con Hamelin di Juan Mayorga, drammaturgo spagnolo tra i più apprezzati a livello internazionale.

Hamelin è la città in cui i fratelli Grimm ambientarono la fiaba Il pifferaio magico:

la “storia di una città che non ama i suoi bambini”, per usare le parole dell’autore che

da quella ha preso spunto per raccontare un caso di pedofilia. Testo misterioso e sfaccettato sulla relatività del concetto di verità, con un ritmo e intreccio da film giallo, in cui vittima e carnefice sono interpretati dallo stesso attore.

Dall’1 al 6 luglio la compagnia Monstera torna nella stagione di Nuove Storie. Accostando due testi distanti per epoca e stile, Nicola Russo costruisce uno spettacolo visionario che trova il suo punto di partenza nel romanzo di Aldo Nove La vita oscena. La storia di un giovane che, dalla morte dei genitori attraversa esperienze di alienazione, solitudine, droga, sesso estremo, viene fatto “reagire” a contatto con libere incursioni da San Giuliano Ospitaliere di Flaubert, dove sono la natura e gli animali a fare da specchio a un percorso estremo di scoperta e rinascita.

Quattro nuovi appuntamentitra maggio e luglio

Oggi la morte non esiste. Non se ne parla. Non la si affronta, né la si no-mina. È un tabù. Ma non per Babilonia Teatri che in The End (premio UBU 2011 – Miglior Novità Italiana) la mette in scena. Quella

morte, oggi trattata in modo bruciante e carico di contraddizioni, occultata, nascosta, quello spettro scuro di cui abbiamo infinitamente paura irrompe sul palcoscenico in tutta la sua tragicità, in tutta la sua comicità, insieme al mito dell’eterna giovinezza. Babilonia Teatri si interroga sulle ragioni che portano a vivere la morte come un corpo estraneo. Violento. Traumatico. Un evento con cui non convivere e non riconciliarci. Babilonia Teatri officia un rito profano

all’ombra di un Cristo in croce con le teste mozzate del bue e dell’asinello. Una natività al contrario che stupisce, ferisce e commuove, fino alla ricomparsa della vita. E dal desiderio di trattare la vita, la rina-scita, prende forma Pinocchio(Premio Hystrio 2012 alla drammaturgia), realizzato con Gli Amici di Luca, compagnia teatrale costituita da persone che hanno vissuto l’esperienza del coma. Attraverso il teatro per loro è possibile rimettere un piede in quella società che, dopo il trauma, li ha messi da parte. Un’umanità da ascoltare e amplificare senza pietismo, pater-nalismo né razzismo. Guidati dalla voce di Enrico Castellani, Paolo Facchini, Luigi Ferra-rini e Riccardo Sielli interpretano Pinocchio, lo vivono, lo rivivono, lo raccontano, attraverso la loro esperienza personale e attraverso il racconto, ora ironico ora drammatico, dell’in-cidente, del coma, del dopo. Il testo si ispira all’omonima opera di Collodi, nucleo genera-tore di una serie di riflessioni sulla vita, sulla sua fragilità e la sua forza, sulla volontà, sulle scelte fatte e quelle mancate.

«Urge per la terza volta, urge sempre, urge ancora, urge di più.Se nel “non se ne può fare a meno” trovas-simo una pace ulteriore sarebbe forse l’ul-tima volta. Ma cosa c’è di ulteriore a teatro, in quella scrittura che chiede alla parola di rivolgersi, che dà al pensiero una svolta, che chiede al pubblico di smettere di fare solo il suo mestiere e vuole farlo diventare? A forza (?) di dilettevole, di parodiato, di imitato, di ridi-colizzato, non sentiamo più, il gusto diventa l’im-palato, non si muove secrezione, non si sente mutazione, non avviene metamorfosi e si stà lì come se il lì fosse l’unico mo(n)do. Il teatro non solo non è una casa ma ti sfratta anche dalla tua: non devi più tornarci. Se torni a casa non hai captato, non hai cam-biato, non sei andato. L’an-damento è tutto, la movenza, il trotto, il gesto, l’atto unico della rincorsa maggiore, riferimento stellare per come andare, flusso portante, passo im-pellente, scarto del dono, sorpresa in ballo, mistero danzante. Ci bastano i soliti acconti per accontentarci, ci bastano gli sberleffi e gli ammicchi per riderci sopra mentre non ve-diamo mai cosa c’è dentro, o urge una nuova metafisica per immolare il poco, necessitano altri versi per non subire più chi non fa altro che il verso? Ditevelo». Alessandro Bergonzoni

Dalla morte Bergonzoni

urGesempre

elFo PuCCini | sala Sala Shakespeare23 – 26 maggioore 21.00 (domenica ore 16.00)

urGEdi e con alessandro Bergonzoniregia di alessandro Bergonzonie riccardo rodolfiproduzione allibito

elFo PuCCini | sala Fassbinderore 21.00 (domenica ore 16.00)

BABILONIA TEATrIGLI AmIcI DI LucA

14 - 19 maggioThE ENDcon Valeria raimondie con enrico Castellani,luca scotton, ettore Castellani

21 - 26 maggiopINOcchIOcon Valeria raimondi,enrico Castellani e la compagnia“Gli amici di luca”

ideazione spettacoli Valeria raimondi ed enrico Castellani

«È ancora una bomba Shopping&Fucking, il testo che nel 1996 ri-velò l’allora trentenne Mark Ravenhill, scon-volgendo i benpensanti londinesi del West End». Tre anni fa, al suo debutto, l’allesti-mento di Ferdinando Bruni venne accolto con questo commento, a conferma che il mondo che raccontavano i “nuovi arrab-biati” del teatro inglese, dove il denaro è tutto e gli individui sono solo consumatori, ci appartiene oggi come ieri. «I giovani personaggi di Ravenhill passano gran parte del loro tempo facendo shopping (questo naturalmente quando non sono occu-pati in attività sessuali di varia natura) in un vuoto totale di memoria, di senso della storia, persino di caratteristiche individuali, in un vuoto disperato e irritante come una puntata del Grande Fratello, sintetizza Ferdinando Bruni. Personaggi senza passato, senza pa-dri e senza madri, stupidi e vulnerabili, vit-time perfette per il primo orco di passaggio, assurdi, ma tragicamente reali, specchio di una generazione che troppo spesso rinun-ciamo a capire».

torna in sCena il titolo shoCk di raVenhill

civiltà è denaRo

denaRo è civiltà

Banalmente, ma anche shakespearianamente, si potrebbe dire che in questo dramma è ancora una volta il rapporto fra giovani e adulti a venire in primo piano. (...)Così il forte spettacolo di Bruni, interpretato con convinzione da un gruppo di giovani attori di rara sensibilità, spiazza gli spettatori come un pugno allo stomaco. Si, lo sappiamo che la vita non è «solo» questo ma allo stesso tempo sappiamo che è «anche» questo ed è proprio in questa crepa che Ravenhill costruisce un impietoso teatro «politico» sul vuotodi senso e di prospettive di una società. Maria Grazia Gregori, l’Unità

Un dramma metropolitano portato in scena con bella misura da Ferdinando Bruni, protagonisti i bravi Alessandro Rugnone, Camilla Semino Favro, Vincenzo Giordano, Gabriele Portoghese, nel quale si intrecciano con ritmo cinematografico, le vite di quattro giovani disperati: un angosciato ex tossicodipendente, una ragazzetta smarrita con il suo fragile amico bisessuale, un marchettaro che ha come unico linguaggio la masochistica prigionia della violenza da subire. Infine un indottrinatore amorale e spietato, sostenuto con incisività dallo stesso Bruni, depositario della saggezza del consumo e della certezza del denaro. Magda Poli, Corriere della Sera

elFo PuCCini | sala Fassbinder3 - 29 marzo lunedì - sabato ore 21

shOppING & FucKINGdi mark ravenhilltraduzione di Barbara nativiregia di Ferdinando Bruniproduzione teatro dell’elfo

ALBERGHI DOVE INCONTRARSI non solo luoghi di soggiorno,ma anche di incontro della cultura,dell'arte, della musica e del tempo libero

Ristorante “Il Capriccio”

Caffè Doria “JC” Jazz Club

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elfo pucciniTEATRO D’ARTE CONTEMPORANEA

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