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La vita di ognuno è costellata di racconti: amici e conoscenti ci raccontano di continuo quello che hanno fatto, quello che hanno visto, quello che hanno sognato e migliaia di altre cose. E noi facciamo lo stesso con loro: raccontiamo. Da una parte il racconto è lo strumento che ci consente di partecipare alla complessità e alla vastità dell'esperienza umana; dall'altra è lo strumento attraverso il quale permettiamo agli altri di accedere al nostro mondo, anche quello più privato e intimo. Sotto forma di racconto conserviamo e trasmettiamo la nostra memoria individuale, ma in questo stesso modo conserviamo e trasmettiamo anche la nostra memoria collettiva: la memoria d'intera società e, ad un livello ancora superiore, quella di un'intera civiltà E' sotto forma di racconto che i popoli dell'antichità ci hanno trasmesso il proprio modo di vedere e conoscere il mondo, ed è sottoforma di racconto che le società tradizionali ci hanno trasmesso costumi e credenze attraverso le fiabe. Il mondo contemporaneo ha affiancato a racconti collettivi, come miti e fiabe, altri racconti: le cosi dette leggende metropolitane o le barzellette, che se anche sembrano appartenere ad un genere meno degno, tuttavia, svolgono la loro stessa funzione: quella di dare voce alle nostre gioie e paure.

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La vita di ognuno è costellata di racconti: amici e conoscenti ci

raccontano di continuo quello che hanno fatto, quello che hanno visto,

quello che hanno sognato e migliaia di altre cose. E noi facciamo lo

stesso con loro: raccontiamo.

Da una parte il racconto è lo strumento che ci consente di partecipare alla complessità e

alla vastità dell'esperienza umana;

dall'altra è lo strumento attraverso il quale permettiamo agli altri di accedere al nostro

mondo, anche quello più privato e intimo.

Sotto forma di racconto conserviamo e trasmettiamo la nostra memoria individuale, ma

in questo stesso modo conserviamo e trasmettiamo anche la nostra memoria collettiva: la memoria

d'intera società e, ad un livello ancora superiore, quella di un'intera civiltà

E' sotto forma di racconto che i popoli dell'antichità ci hanno trasmesso il proprio modo

di vedere e conoscere il mondo,

ed è sottoforma di racconto che le società tradizionali ci hanno trasmesso costumi e

credenze attraverso le fiabe.

Il mondo contemporaneo ha affiancato a racconti collettivi, come miti e fiabe, altri

racconti: le cosi dette leggende metropolitane o le barzellette, che se anche sembrano appartenere

ad un genere meno degno, tuttavia, svolgono la loro stessa funzione: quella di dare voce alle nostre

gioie e paure.

Se è vero che tutti

gli uomini praticano il racconto, alcuni si sono specializzati in questa

attività più di altri, fino a trasformare il racconto in un vero e proprio genere

letterario. Ossia una narrazione in prosa di misura breve, che può avere come oggetto fatti e

personaggi sia reali che immaginari.

All'interno del racconto si sono sviluppati nel tempo diversi generi - da quello comico a

quello d'azione, e così via-, ciascuno dei quali caratterizzato da elementi contenutistici, formali e

stilistici ben precisi.

Il testo narrativo presenta una serie di azioni, avvenimenti, eventi, che

seguono uno sviluppo nel tempo e hanno al centro dei personaggi che

agiscono in un determinato ambiente.

In ogni narrazione è possibile individuare una struttura:

(elenco puntato a scomparsa)

Situazione iniziale:

o sono presentati l'ambiente, i personaggi e le loro

abitudini, in genere in una situazione di "normalità", di

equilibrio.

Rottura dell'equilibrio:

o il sopraggiungere di un evento che ostacola o

interrompere il normale evolversi della situazione

iniziale

Sviluppo della storia

o Rappresenta l'evolversi delle azioni compiute dai

personaggi che caratterizzano l'intreccio

Scioglimento:

o uno o più avvenimenti decisivi permettono di

risolvere i diversi elementi in gioco e di condurre a

compimento la vicenda.

Epilogo

o E' la conclusione della vicenda che si risolve con il

ripristino dell'equilibrio iniziale.

I personaggi sono elementi fondamentali di un testo narrativo. Possono agire

o rimanere immobili per tutto il racconto, ma sono indispensabili per farlo

funzionare.

Ecco come possiamo classificarli in relazione alle loro funzioni

Protagonista

o E' il personaggio intorno al quale

ruotano gli eventi principali; in

alcuni casi non si tratta di un

singolo personaggio, ma di un

gruppo di personaggi a cui viene

assegnato lo stesso valore.

L'antagonista

o rappresenta l'ostacolo che si

oppone alla volontà e all'azione

del protagonista; da questo

contrasto scaturisce e si sviluppa

la storia;

L'oggetto desiderato

o alcune volte può essere costituito da un

personaggio verso il quale sono indirizzati, per

esempio, il sentimento amoroso, o la volontà di

possesso di altri personaggi;

L'aiutante

o supporta l'azione del protagonista o

dell'antagonista; può anche

configurarsi come falso aiutante

quando inganna o tradisce;

E' importante sottolineare che un personaggio può svolgere anche più di una funzione e che le

funzioni, inoltre, possono cambiare nel corso della vicenda.

In altri casi l'ambiente entra in rapporto

con lo stato d'animo del personaggio, gli fa

da specchio come quando una persona

triste si trova in un bosco d'autunno, sotto

una lieve pioggerellina e sente

corrispondenza fra la propria malinconia e

il paesaggio.

Ci sono poi racconti in cui il luogo è semplicemente lo sfondo delle azioni,

non ha molto importanza e merita solo una citazione e non ampie descrizioni

Quando si considera lo svolgersi di una vicenda raccontata nel

tempo, bisogna fare attenzione all'ordine che viene seguito.

La storia può svolgersi:

in un tempo passato, collocabile in una

determinata epoca storica,

nella contemporaneità rispetto al momento in cui lo scrittore

scrive, oppure nel futuro.

In ogni caso è importante sapere che esiste un rapporto fra

la quantità di tempo occorso agli eventi per verificarsi (

un'ora, un giorno, un anno, un decennio ), detto tempo

della storia e la quantità di tempo che il narratore si

riserva per raccontarli, detto tempo del racconto.

Prerogativa del narratore è quella di

scegliere di raccontare i fatti.

Può farlo secondo l'ordine in cui si

immagina che le vicende si siano svolte

nella realtà ( fabula), oppure in un ordine

differente, a seconda delle intenzioni con

le quali ha ideato il racconto.

Per esempio: si può presentare il fatto principale, un

personaggio ricorda i precedenti e, se il narratore li conosce,

possono essere inserite delle proiezioni sul futuro ( es.:il

simpatico Pierino, in seguito, si pentirà della sua

leggerezza.)

le incursioni nel passato sono in genere chiamate, con un termine

del linguaggio cinematografico, flash-back; le proiezioni nel

futuro vengono, invece, dette anticipazioni.

Fabula Intreccio

1. Litigio fra amici 3. ritrovamento del cadavere

2. omicidio 4. inizio indagini

3. ritrovamento del cadavere 5. interrogatorio dei testimoni

4. inizio indagini ricostruzione dei fatti:flash-back

5. interrogatorio dei testimoni 1. Litigio fra amici

6. scoperta del colpevole 2. omicidio

6. scoperta del colpevole

Un testo narrativo è costituito da diverse sequenze, cioè blocchi

di racconto, che sono caratterizzate da un'unità di azione, di

tempo, di luogo, di presenza di personaggi.

le sequenze possono essere di tipo diverso:

narrative: in cui si trovano azioni, avvenimenti, eventi che

si svolgono nel tempo;

descrittive: in cui si descrive un luogo, una persona, un

oggetto, uno stato d'animo, una situazione: il tempo è

fermo;

dialogate: in cui si svolge il dialogo fra due o più persone;

riflessive in cui si espongono riflessioni del personaggio o

del narratore;

Se proviamo a smontare un testo in sequenze potremo capire

come l'autore ha trattato i vari avvenimenti, quale ordine ha

stabilito, come ha costruito l'intreccio della sua storia, quale

peso dato alla descrizione, alla riflessione, al dialogo,.

Se assegniamo ad ogni sequenza un titolo di poche parole,

otteniamo in modo semplice un riassunto del racconto chiaro

ed essenziale.

L'autore di un

racconto è lo scrittore, persona in carne ed ossa, che lo ha

scritto e che lo firma.

Il narratore è la persona che, nella finzione narrativa, racconta

la storia

Tal volta l'autore del racconto coincide con il suo narratore.

La narrazione può essere condotta in prima persona o in terza

persona:

Prima persona: in questo caso il narratore racconta le azioni

compiute da lui in quanto personaggio (narratore interno), per

cui usa i verbi in prima persona ( singolare se è da solo,

plurale se è insieme ad altre persone). Altri elementi che ci

segnalano questo tipo di narratore sono l'uso dell'aggettivo

possessivo mio e il pronome personale

me.

Terza persona: in questo caso il narratore

racconta le azioni compiute da persone

diverse da lui ( narratore esterno) per cui

usa i verbi in terza persona ( singolare se è

da sola, plurale se è insieme ad altre persone).

Il narratore, dunque, nel raccontare gli eventi assume di volta

in volta un particolare punto di vista detto anche

Focalizzazione:

focalizzazione zero: il narratore ne sa di più di ogni

personaggio: narratore onniscente.

focalizzaione interna: il narratore ne sa quanto il

personaggio

focalizzazione esterna: il narratore racconta una

vicenda di cui sa meno di quanto non sappiano i

personaggi narratore ignorante

Alcuni racconti forzano la realtà, altri rappresentano situazioni

estreme, costruiscono mondi diversi dal nostro. E' possibile tracciare,

qui in breve, gli elementi più rilevanti di questi generi letterali

Genere Rapporto con la

realtà

Caratteristiche Scopo

Realistico Mondo reale

Vicende di vita

reale, attenzione alla

psicologia dei

personaggi

Far partecipare, far

riflettere

Avventura

Mondo reale in

situazioni difficili,

rischiose

Personaggi

coraggiosi che

sfidano vari pericoli;

cacce, battaglie

Creare emozioni

forti

Fantasia

Fantasy: mondo

inverosimile.

Tempo imprecisato,

atmosfere

medievali,

protagonisti con doti

soprannaturali, uso

di magia

Far sognare e

fantasticare

Fantascienza:

mondo irreale,

immaginato

generalmente

come futuro

Personaggi umani o

alieni, androidi,

robot; viaggi nello

spazio e nel tempo,

proiezione ne futuro

di tecnologia attuali

Far riflettere sul

presente,

immaginando il

futuro, stimolare la

fantasia

Giallo Mondo reale

Situazioni di

conflitto, delitti,

indagini per trovare

il colpevole, enigmi

da sciogliere Far emozionare,

stimolare la

partecipazione alle

indagini per la

soluzione

Horror

Mondo al limite

del reale, con

elementi

paranormali

Personaggi dotati di

strane facoltà,

presenze inquietanti

(fantasmi, vampiri),

fatti agghiaccianti e

inspiegabili

Suscitare paura e

scaricare la paura

stessa con la

soluzione o con il

pensiero che si

tratta di finzione.

Comico

Mondo reale con

situazioni

paradossali ed

equivoche

Personaggi umani,

fuori dal comune,

incapaci di adattarsi

alle situazioni, goffi

e ridicoli.

Suscitare ilarità e

atteggiamenti

positivi verso la

realtà

Il gusto di raccontare ha sempre coinciso, nelle letterature di tutti i

popoli dall'antichità ad oggi, con storie di carattere avventuroso:

imprese straordinarie i cui protagonisti, più o meno lontani dalla

normalità quotidiana, si trovano ad affrontare situazioni pericolose ed

esperienze emozionanti in cui il lettore immediatamente si identifica,

lasciandosi trasportare dalle ali della fantasia.

La struttura del romanzo di avventura

Situazione iniziale: l’eroe entra in scena: viene descritta una situazione

calma e conosciuta; sono presentate le circostanze, il luogo e il tempo

della vicenda.

Complicazione: il fatto che modifica la situazione iniziale:

improvvisamente accade all’eroe un “qualcosa” che lo

pone in una situazione nuova e difficile, che lo

costringe ad affrontare l’ignoto; può essere un

viaggio in paesi lontani e misteriosi, un nemico che si

fa avanti, una forza della natura che si scatena.

Sviluppo della vicenda: l’eroe deve lottare per difendersi dal nemico o

per superare le situazioni pericolose.

Finale:di solito è lieto. L’eroe riesce nella sua impresa, conquista

un premio o può tornare a casa, alla sua normalità

Gli ingredienti del romanzo d’avventura

Luogo

Spesso i romanzi d’avventura sono ambientati in paesi lontani ed

esotici. Giungle intricate, ghiacci estremi, deserti pietrificati, oceani

tempestosi, abissi marini sono gli scenari più frequenti delle storie

d’avventura, proprio perché in paesaggi così inconsueti è più facile

trascinare il lettore verso il pericolo e l’ignoto.

Anche i luoghi di vita quotidiana vengono colti in momenti particolari (

notte, silenzio, temporale…) e descritti ad arte, spesso solo per indizi,

accenni, informazioni indirette. Altre volte, al contrario, per

“trasportare” il lettore in luoghi lontani le descrizioni sono

particolareggiate.

L’eroe protagonista

E’ sempre buono, è un personaggio positivo, che solo per

necessità può ricorrere alla violenza; è coraggioso, forte

e giusto.

E’ animato da sentimenti semplici e nobili: la lotta per la giustizia, la

lealtà verso gli amici, l’audacia e lo sprezzo del pericolo in nome di un

ideale.

Il nemico antagonista e la lotta

Spesso il pericolo è costituito da esseri malvagi che vogliono

danneggiare l’eroe. Tanto il protagonista è buono e sincero, quanto il

nemico è crudele e senza scrupoli. Nei romanzi d’avventura il bene e il

male sono spesso nettamente separati e ben riconoscibili, cosa che

accade raramente nella vita quotidiana. La vicenda si sviluppa in una

lotta emozionante e ben accanita tra protagonista e antagonista.

Rischi e pericoli

Sono elementi sempre presenti. Spesso il pericolo è enorme e il rischio

è la vita

Disavventure e peripezie

Le avventure sono ricche di azioni mozzafiato e di sorprese: proprio

quando tutto sembra perduto si apre la possibilità di salvezza.

Viaggio

E’ un tema ricorrente in quanto proprio nella

situazione di viaggio è più facile andare incontro a

fatti inusuali, a pericoli inattesi.

La lingua

Il linguaggio nei romanzi d’avventura è di facile comprensione, con frasi

ricche d’azione e di movimento. Frequenti sono le descrizioni

suggestive di luoghi e personaggi. La lingua è semplice ed immediata:

soprattutto nei momenti dedicati all’azione, le frasi sono brevi e spesso

vengono usati i punti esclamativi. Poiché il racconto sottolinea l’azione

vi sono molti verbi di movimento.

Il ritmo della narrazione

Il ritmo della narrazione è un elemento importante: a momenti

emozionanti e coinvolgenti, ne susseguono altri in cui prevalgono

descrizioni e dialoghi, interrotti nuovamente da colpi di scena

Tra gli autori d'avventura più letti ricordiamo:

Emilio Salgari, scrittore di ben 85 romanzi d'azione e più di 100

racconti ambientati in luoghi esotici e molto noto per racconti come: Il corsaro nero; I misteri della giungla nera e Sandokan, la tigre della malesia.

Robert Louis Stevenson, laureato in legge ma affermatosi come

autore di romanzi d'avventura e fantastici tra cui L'isola del tesoro.

Jules Verne affascinato dalle nuove scoperte scientifiche fu uno dei

precursori delle fantascienza. Lo ricordiamo per i suoi libri più famosi:

Dalla terra alla luna, Ventimila leghe sotto i mari, Il giro del mondo in 80 giorni e Viaggio al centro della terra.

La narrazione realistica è quella più utilizzata nel tempo

dagli scrittori, proprio perchè mettere in scena la realtà

ha da sempre costituito uno degli stimoli più interessanti

per scrittori e lettori. Abbiamo un racconto realistico

quando questo si sforza di trasferire sulla pagina scritta

situazioni, vicende e personaggi che vogliono apparire al

lettore assai simili a come potrebbero essere nella realtà.

Ingredienti del racconto realistico

Contesto:

se i fatti narrati devono apparire verosimili, è necessario che siano collocati

in un preciso ambiente storico e sociale che determinano le scelte e i

comportamenti dei personaggi, la loro mentalità, gli avvenimenti storici che

accompagnano quelli privati e così via.

Per rappresentare adeguatamente il reale, la narrazione realistica è

disponibile ad accogliere anche il mondo della quotidianità, quello delle

classi meno abbienti e socialmente subordinate, così come di quelle più

ricche e socialmente dominanti.

Personaggi:

sono loro a svolgere un ruolo di primo piano per cui è necessario possedere

una buona conoscenza della psicologia umana e una notevole capacità di

comprendere e di descrivere le dinamiche umane e sociali.

I personaggi possono essere di due tipi:

personaggi individuali: che possiedono caratteristiche ben

riconoscibili rispetto agli altri (Rosso Malpelo), su di loro si focalizza

l'attenzione prevalente del lettore e dello scrittore.

tipi: personaggi che rappresentano categorie sociali, delle quali le

caratteristiche sono perfettamente riconoscibili dal lettore, in questa

tipologia possiamo inserire anche i

personaggi collettivi ( la popolazione di

un paese come Gente di Dublino)

Narrazione:

per garantire un effetto di verosimiglianza, il testo

deve fornire un'impressione di oggettività: la

realtà deve essere rappresentata come ci si immagina che sia realmente. Essa

avviene in terza persona attraverso un narratore onniscente, oppure

"ignorante" che scopre la storia insieme al suo lettore.

Il linguaggio:

la narrazione realistica utilizza un linguaggio adeguato alle storie che

rappresenta per cui il registro linguistico è spesso quello medio con

presenza, talvolta, di parlate dialettali o gergali

Tra gli autori realistici più letti ricordiamo:

Giovanni Verga, precoce scrittore di novelle e racconti quali La lupa e Rosso

Malpelo, è noto come autore dei celebri romanzi Mastro Don Gesualdo e I

Malavoglia

Guy de Maupassant: fu uno dei principali scrittori francesi dell'800, autore di

romanzi quali Una vita e Forte come la morte.

Italo Calvino: uno fra gli autori del Realismo dell' 900 ( Neo realismo) la cui

fama è legata anche alla trilogia Il barone rampante, Il cavaliere inesistente e

Il visconte dimezzato.

Che cosa è un racconto fantastico? Secondo Isaac Asimov, nel senso più

vasto del termine, si tratta di una qualsiasi opera prodotta dalla nostra

immaginazione, qualsiasi vicenda che non sia realmente accaduta, ma sia

stata inventata dal narratore stesso.

In realtà ogni narrazione è in parte frutto della fantasia, perchè anche le

storie più realistiche sono spesso inventate dai loro autori.

Tuttavia è possibile fare un' importante distinzione indicando diversi

sottogeneri

storie "fantasy", di creature con alcune

caratteristiche umane e altre inventate ( nani, elfi,

folletti...)

storie di fantascienza, nelle quali si

immagina il futuro che l'uomo potrà costruire

grazie alla scienza, gli esseri viventi che

incontrerà, i pianeti che scoprirà;

storie di animali che parlano o di persone che hanno poteri

straordinari

A tutti capita, almeno una volta, di avere paura per qualche motivo e in

genere non si tratta di una sensazione gradita. Eppure ci sono

occasioni in cui la paura ci fa sentire un sottile piacere, per

esempio quando leggiamo un racconto che ci emoziona e ci dà

qualche brivido, si tratta di quello che oggi chiamiamo

comunemente genere Horror

Il racconto dell'orrore come genere letterario autonomo nasce

nell'Ottocento ad opera di Edgard Allan Poe, esso narra una vicenda

i cui elementi fondamentali (luoghi, tempo, personaggi, situazioni)

creano un'atmosfera talmente tesa, inquietante, angosciante, da

suscitare nel lettore una reazione di paura, se non addirittura di

terrore vero e proprio.

Gli ingredienti del racconto

( attenzione l'elenco puntato è a scomparsa)

fenomeni strani: o avvenimenti che non si riesce a spiegare, al limite del

paranormale o del magico, imprevisti e coincidenze quasi

impossibili,avvenimenti che fanno supporre la presenza di

forze occulte, potenze malvagie, ignote; disgrazie:

o incidenti, catastrofi, fatti di violenza; fatti che

potrebbero accadere a chiunque, ma anche eventi poco

comuni, eccezionali,che ciascuno teme possano

accadere proprio a lui;

luoghi che incutono paura:

o senso di mistero, timore di perdersi, di essere

aggrediti, che fanno pensare a disgrazie e alla morte,

come cimiteri, case abbandonate, luoghi disabitati,

tetri e solitari;

inquietudine:

o atmosfere di mistero, senso di minaccia, che

mettono in dubbio le nostre certezze, come il dubbio

della notte, la solitudine, il silenzio, condizioni e luoghi

che generano tensione, suspance, rumori improvvisi,

lamenti, vento forte, violenti

temporali;

personaggi inquietanti e mostruosi:

o cadaveri, fantasmi, vampiri, animali che d

imostrano un'intelligenza quasi umana e un'incredibile

malvagità, personaggi che spariscono e poi riappaiono

che si trasformano, misteriosi, dall'identità

sconosciuta.

Le tecniche narrative

Il narratore di racconti mistery e Horror, per dare credibilità alle vicende più

improbabili, favorire l'identificazione del lettore nella figura del protagonista,

in genere parla in prima persona e analizza con cura le percezioni e tutti i

mutamenti del corpo e della mente.

Per la stessa ragione, e per aumentare la suspance, le

descrizioni son ricche e minuziose. Per tenere il fiato

sospeso inoltre alle tecniche per creare suspance si

aggiungono sorprese e colpi di scena e solo raramente la

storia viene conclusa con una spiegazione logica, più

spesso rimane sospesa nell'incertezza, lasciando al

lettore stupito il piacere di fantasticare o il compito di

trovare una sua interpretazione.

Tra gli autori di Horror più letti ricordiamo:

Edgar Allan Poe: poeta e scrittore statunitense, ha portato i

racconti del terrore ad una forma di straordinaria efficacia. E'

noto soprattutto per i suoi racconti del terrore.

Robert Lois Stevenson: scrittore inglese che ispirandosi anche alle

sue vicende biografiche scrisse romanzi quali Lo strano caso del Dottor Jekyll e del signor Hyde.

Stefen King: notissimo autore americano di romanzi come Misery non deve morire, Shyning.

Bram Stoker: scrittore irlandese diventato famoso per il celebre

romanzo Dracula, il vampiro

Nato circa due secoli fa, questo genere continua ad

appassionare lettori di tutte le età. Di esso si apprezza sempre

lo stile incisivo e asciutto e gli effetti di suspance che

riescono a mantenere appesi ad un filo fino all'ultima parola.

Tante forme di giallo

I gialli d'azione: discendono dal romanzo d'avventura: in esse ciò che

risalta maggiormente è l'azione, i pericoli e i rischi corsi dal

protagonista;

I gialli-enigma: , detti anche gialli di indagine,

ruotano intorno ad un problema da risolvere,

per lo più un delitto, di cui si deve scoprire il

movente e il colpevole. La narrazione si svolge

intorno all'indagine svolta dall'investigatore, che non necessariamente si identifica con il

protagonista. Il lettore viene messo al

corrente di numerosi indizi, alcuni dei quali

sono determinanti per scoprire il colpevole, altri, invece depistano

l'indagine e i sospetti, creando false interpretazioni.

I gialli di suspense: sono racconti brevi, la loro forza sta nella

capacità dell'autore di creare un'ambientazione suggestiva, con

colpi di scena tali che il lettore avverta, sin dall'inizio, forte

coinvolgimento e tensione.

Alcune regole fondamentali che dovrebbero caratterizzare la

struttura narrativa del poliziesco:sono state definite dallo

scrittore Van Dine

la presenza di almeno una vittima e di un investigatore

per le indagini

un colpevole e comunque un personaggio importante nella vita

della vittima, che mette in moto l'azione

nessuna casualità nell'evento criminale

un'indagine condotta privilegiando la logica e la deduzione

stesse possibilità per il lettore del romanzo e per l'investigatore

del crimine di risolvere il mistero

soluzione evidente del mistero

nessuna storia d'amore troppo interessante, né troppe

descrizioni tali da distrarre il lettore dallo sviluppo

dell'intreccio

Gli ingredienti del racconto giallo

Il luogo

Il luogo (ambientazione) in un giallo è un elemento essenziale, in

quanto se non si crea l'atmosfera adatta, non è possibile

catturare l'attenzione, creare la tensione.

Il luogo dove si muove il personaggio è descritto per indizi,

accenni, informazioni indirette: tutto deve lasciar supporre che

qualcosa accadrà, qualcosa di insolito, di cui non si può

prevedere la natura. L'ambientazione quindi deve preparare la

sorpresa, il …colpo di scena.

I personaggi

Poiché l'attenzione del lettore deve essere conquistata dal

meccanismo dell'intreccio (com'è accaduto? qual è il movente?

chi è stato?) è prevalsa l'abitudine di costruire i

personaggi in modo semplice e schematico. Dei

personaggi è sufficiente tratteggiare i contorni:

nome, condizione sociale, relazioni interpersonali:

mentre la psicologia e i motivi reali del loro agire

sono ricostruiti dall'indagine investigativa.

Una regola generale è che ogni personaggio

può e deve essere sospettabile, e il colpevole deve essere il

meno sospettabile.

Nella maggior parte dei casi l'investigatore , un individuo

spesso eccentrico o indimenticabile per alcune stravaganze,

fissazioni…Incarna le doti dell'uomo o donna geniale, con doti

intellettuali eccezionali, capace di cogliere ciò che agli altri

sfugge e che ha successo dove la polizia ufficiale è perdente.

La polizia può interpretare sia la parte della protagonista

(es. nell'ispettore Maigret, dove la polizia dimostra di sapersi

muovere per assicurare alla giustizia il colpevole) sia

l'antagonista (es. nei romanzi di Doyle, dove la

polizia tende a sottovalutare prove ed indizi,

propone grossolane ipotesi, dimostra un volto poco

rassicurante).

In conclusione i personaggi essenziali sono sostanzialmente

quattro:

la vittima , che coinvolge nel sospetto tutto l'ambiente umano

nel quale è vissuta e suscita in esso il senso di colpa

l'assassino o il colpevole di altro crimine, allo stesso tempo

insospettabile e unico possibile colpevole

i sospettati sovente colpevoli potenziali, perché in un modo o

nell'altro si trovano nella condizione di avere o il movente o

l'opportunità

l'investigatore il genio esterno o la polizia ufficiale, capace di

risolvere il caso con la forza dell'intelligenza e della

determinazione

Le tecniche narrative

Prevalgono tecniche quali la suspance, il colpo di scena e il

finale a sorpresa.

Infatti ciò che conta in questo genere di romanzo è catturare

il lettore nel gioco della deduzione e del ragionamento ed

evocare passioni umane elementari: la paura, il coraggio, la

volontà di potere, l’abnegazione, l’istinto di vita e di morte,

l’amore. Riproducendole si porta il lettore a riviverle.

LA SUSPANCE

La suspance è una tecnica usata per raccontare i fatti in

modo tale che la curiosità del lettore sia sempre stimolata

tanto da spingerlo ad andare per vedere come si risolve un

certo problema, si evolve la situazione… E’, quindi, l’arte di

creare nel lettore uno stato di tensione e di emozionante

attesa rispetto allo sviluppo della vicenda.

IL COLPO DI SCENA - il colpo di scena viene utilizzato tutte le

volte che lo scrittore vuole sorprendere, stupire, emozionare

il lettore. Si inserisce nel corso della narrazione come

momento di inaspettata e inattesa sorpresa.

IL FINALE A SORPRESA - è una forma di colpo di scena. Lo

scrittore costruisce il modo da creare una situazione

normale e tranquilla, anche se il lettore sa che qualcosa

dovrà accadere.

La lingua

Il linguaggio del giallo è sostanzialmente semplice e diretto.

Tuttavia nelle fasi in cui l'investigatore "spiega" , dipana

l'enigma, spesso fa ricorso a linguaggi specifici, quale quello

medico. Nei momenti dedicati all’azione, le frasi sono brevi e

spesso vengono usati i punti esclamativi. Il dialogo fra i

personaggi, fra l'investigatore e il suo assistente viene usato

spesso come strumento per riportare riflessioni circa gli indizi.

E. Il ritmo della narrazione

Il ritmo della narrazione è un elemento importante: a momenti

emozionanti e coinvolgenti, ne susseguono altri in cui prevalgono

dialoghi, riflessioni, osservazioni, interrotti nuovamente da

colpi di scena

Tra gli autori d'avventura più letti ricordiamo:

Ellery Queen: è il nome sia dell'autore che dell'investigatore

protagonista di molti racconti polizieschi, pseudonimo sotto il

quale si celano due cugini americani di origine polacca: Manfred

Lee e Frederick Dannay.

Arthur Conan Doyle: creatore del famoso detective Sherlock

Holmes, protagonista di romanzi quali Uno studio in rosso, Il Mastino di Baskerville e Le avventure di Sherlock Holmes.

Rayman Chandler: scrittore americano e creatore del famoso

detective Philip Marlowe e protagonista di romanzi come Il grande sonno e Il lungo addio

Tutti noi ridiamo, e ridiamo anche spesso: quando ci succede qualcosa di buffo,

quando ci viene raccontata una barzelletta, quando assistiamo ad uno spettacolo

divertente, ma anche quando notiamo semplicemente una

situazione diversa dal solito, comica.

Anche in letteratura ciò che fa ridere è definito comico.

La narrativa comico-umoristica è un genere letterario di

antica tradizione (si pensi alle commedie dell'autore latino

Plauto), praticato poi in tutte le epoche storiche e in

grado ancora oggi di riscuotere un elevato successo. Essa ha come principale scopo

quello di divertire il lettore, inducendolo a sorridere e magari anche a riflettere

sugli aspetti più curiosi, ma non per questo meno reali, dell'esistenza umana. .

Struttura narrativa

Il personaggio

L'eroe, se così possiamo chiamarlo, è strano, fuori dal comune, assume

comportamenti non adatti alla situazione che sta vivendo, reagisce in modo

contrario rispetto a quanto è considerato "normale",si veste o si comporta in modo

non adatto al suo "status", alla sua posizione;

La situazione

E' comune e quotidiana, e viene vista nella sua "ordinaria comicità", oppure è

"straordinaria" per la serie infinita di disavventure, imprevisti, disgrazie che la

caratterizzano;

Il linguaggio:

giochi di parole, espressioni equivoche, modi di dire, malintesi vengono utilizzati per

suscitare il riso o per generare situazioni comiche;

Il contrasto:

esso si crea tra il gruppo e il personaggio, tra la situazione e la reazione inadeguata

del personaggio, fra la realtà in cui avvengono i fatti e il comportamento del

personaggio; tutto questo è utilizzato sapientemente per rendere comica ogni

situazione all'interno della vicenda.

le tecniche narrative capaci di creare un effetto

comico

l'ironia : figura retorica , cioè dell'affermazione del

contrario di ciò che si vuole comunicare;

l'inserimento di un fatto del tutto imprevisto in una

situazione normale;

il manifestarsi di un evento opposto rispetto a ciò che il lettore si aspetta;

la presenza di un equivoco: meccanismo per cui un fraintendimento è alla

base di un disorientamento che fa ridere;

l'uso dell'esagerazione e della caricatura ( cioè l'esaltazione di alcune

caratteristiche fisiche o psicologiche di determinati personaggi );

beffa: orditura ed esecuzione di uno scherzo ai danni di uno o più

malcapitati, dei quali si ride;

parodia: componimento che si richiama ad un'opera conosciuta

contraffacendola con intento comico;

satira: forma aggressiva di comicità che mira a far riflettere su un

personaggio o su una situazione particolare, mettendo in evidenza i difetti

attraverso la tecnica della caricatura

il finale a sorpresa.

Tra gli autori comici più letti ricordiamo:

Stefano Benni:autore fra i più vivaci della narrativa italiana contempporanea

ha scritto, tra gli altri i romanzi I meravigliosi animali di Stranilandia e La compagnia dei celestini.

Achille Campanile: uno dei massimi protagonisti della scrittura umoristica di

cui sono noti romanzi quali Agosto moglie mia non ti conosco e raccolte di

racconti quali Gli asparagi e l'immortalità dell'anima.