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Il Bilancio dello Statocon note sulla normativa europea

IndiceVoci

Bilancio dello Stato 1Politica di bilancio 4Patto di bilancio europeo 5Patto di stabilità e crescita 15Meccanismo europeo di stabilità 19Eurobond 27

NoteFonti e autori delle voci 33Fonti, licenze e autori delle immagini 34

Licenze della voceLicenza 35

Bilancio dello Stato 1

Bilancio dello StatoIl bilancio dello Stato, nella contabilità di Stato, è un documento contabile di previsione previsto dall'art. 81 dellaCostituzione da approvare con scadenza annuale, indicante le entrate (imposizione fiscale) e le uscitedell'amministrazione statale (spesa pubblica) relative ad un determinato periodo di tempo ovvero i cosiddetti contipubblici.In esso si rispecchiano le scelte della finanza pubblica relative ai bisogni della collettività, alle priorità dei diversiobiettivi preposti nella politica economica quali ad esempio il livello di pressione fiscale imposto a carico deicontribuenti e così via. Il bilancio è redatto in termini di competenza e di cassa.Il bilancio di competenza indica l'ammontare delle spese che lo Stato prevede di dover pagare e delle entrate cheprevede di poter riscuotere nell’anno di riferimento (nascita dell’obbligazione). Il bilancio di cassa indica invece lespese che effettivamente verranno liquidate e le entrate che effettivamente saranno incassate (adempimentodell’obbligazione).Il bilancio ha diverse funzioni: contabile, di garanzia, politica, giuridica ed economica.

Funzioni

Funzione contabileLa prima funzione è quella di un documento contabile che permette di conoscere la situazione contabile dell'ente e diregolarne l'attività futura. Il bilancio veniva predisposto anche nello stato assoluto, quando la finanza pubblica siidentificava con il patrimonio del re, ma la sua funzione era soltanto quella di un mezzo tecnico di conoscenza ed ilsuo valore era quello di un atto amministrativo interno, redatto per un'esigenza di ordinata gestione.

Funzione di garanziaQuando gli stati assumono caratteristiche più vicine a quelle dello Stato moderno, il bilancio assume anche unafunzione di garanzia per i cittadini nei confronti dell'amministratore pubblico: il governo ha meno possibilità diarbitrio quando deve rispettare le voci e le cifre esposte in bilancio.Il diritto di approvare il bilancio, successivamente rivendicato dalla collettività attraverso i suoi rappresentanti, segnal'evoluzione dello Stato verso forme costituzionali.

Funzione politicaIl bilancio è ormai molto più che un semplice strumento di rilevazione contabile e ha acquistato una funzione politicanel rapporto tra governo e parlamento. Dal momento che i fini da raggiungere sono sempre enormemente superiorialle possibilità economiche di uno stato (piena occupazione, riduzione del debito pubblico, miglioramento dei servizipubblici, etc.), il bilancio è utile per vedere quali il governo intenda privilegiare, e perciò quali siano le sue realiintenzioni politiche; il tutto salvo approvazione del parlamento. Inoltre, attraverso questo documento si vedono leentrate e le uscite effettivamente sostenute nel periodo d'esercizio.

Bilancio dello Stato 2

Funzione giuridicaL'approvazione del bilancio diventa un atto giuridico di autorizzazione, senza o contro il quale gli organi del potereesecutivo non possono gestire la spesa pubblica né riscuotere le entrate. Gli stanziamenti del bilancio segnanogiuridicamente il limite entro cui deve svolgersi la gestione amministrativa: il bilancio ha forza di legge e vincolaalla sua osservanza l'attività della pubblica amministrazione.È limitato però, dal fatto di non poter modificare le vigenti leggi: non può riadattare un'imposta piuttosto che un'altra,con lo scopo di far quadrare i conti. Per questo motivo sono state introdotte le leggi affiancate, che ne adattano ilquadro giuridico fiscale: la più importante è la finanziaria.

Funzione economicaLa funzione del bilancio, infine, si amplia nello stato contemporaneo, quando alla finanza pubblica si comincia adattribuire un ruolo attivo in funzione dell'equilibrio economico generale. Il bilancio diventa allora uno strumento diprogrammazione, che permette di valutare gli effetti dell'attività finanziaria sui vari aspetti della vitaeconomico-sociale e di orientare gli interventi di politica economica verso gli obiettivi desiderati (un aumento o unadiminuzione della cifra stanziata in bilancio significa, in sostanza, una maggiore o minore possibilità di attuazioneper qualunque scelta politica).Gli obiettivi e gli interventi possono essere coordinati in modo organico e razionale, in quanto l'intero quadro dellafinanza pubblica è esposto in un unico documento contabile (seppur di consistenza mastodontica).Anche il bilancio dello Stato deve essere redatto nel rispetto di alcuni principi fondamentali:• Annualità, ai sensi dell'art. 81 Cost., il bilancio deve essere redatto dal Governo e approvato dalle Camere con

frequenza annuale;• Unità (Unicità), ai sensi dell'art. 24, comma 4, L. 196/2009 le entrate devono affluire ad un unico fondo, il quale

serve a finanziare le spese;• Universalità, tutte le spese e le entrate devono trovare opportuna collocazione in bilancio e non sono ammesse

gestioni fuori bilancio, se non espressamente autorizzate;• Integrità, ogni voce deve essere inserita al "lordo", senza compensazioni tra voci in entrata e voci in uscita;• Veridicità, deve essere "vero", senza sopravvalutazioni di entrate o sottovalutazioni di uscite, al di fuori di

eventuali reati commessi dai suoi compilatori;• Pubblicità, il bilancio deve essere pubblicato in G.U.;• Specificazione, ciascuna voce di entrata e di spesa deve essere iscritta in bilancio al fine di evidenziarne la natura

contabile;• Tendenziale equilibrio nel medio periodo, gli Stati appartenenti all'area Euro, sono obbligati ad avere un

pareggio di bilancio o al massimo un disavanzo pubblico che non deve però superare il 3% del PIL.

Situazioni contabili possibiliIn generale, in relazione alla differenza tra entrate e uscite (saldo primario), sono possibili 3 diverse situazioni oscenari contabili, comuni peraltro anche alle situazioni aziendali:• Avanzo primario, ovvero saldo positivo tra entrate e uscite;• Deficit pubblico, ovvero disavanzo o saldo negativo tra entrate e uscite al netto degli interessi sul debito pubblico

(es. disavanzo primario) oppure con essi inclusi con ricorso quindi ad indebitamento (vedi Debito pubblico);• Pareggio di bilancio, ovvero saldo in pareggio tra entrate e uscite.In relazione a queste situazioni sono possibili conseguenti misure a livello di politica economica (politiche dibilancio) da parte del Governo finalizzate a ridurre l'eventuale deficit (es. spending review, tagli alla spesa pubblica oaumento della tassazione sui contribuenti) oppure a finanziare la crescita economica.

Bilancio dello Stato 3

Voci correlate•• Assestamento di Bilancio•• Contabilità di Stato•• Deficit pubblico•• Debito pubblico•• Fisco•• Finanza neutrale•• Nota di variazione•• Pareggio di bilancio•• Politica di bilancio•• Revisione della spesa pubblica

Collegamenti esterni• Bilancio consuntivo dello Stato anni 2000-2003 [1], elaborazione a cura del Consiglio Nazionale dell'Economia e

del Lavoro su dati della Ragioneria Generale dello Stato• Rendiconto generale dello Stato anni 2004-2010 [2], a cura della Ragioneria Generale dello Stato• professor L. Randall Wray: Perché il bilancio federale non è come un bilancio familiare [3]

• deficit di bilancio e il risparmio privato netto [4]

• saldi settoriali nel bilancio dello Stato-By Fred Bethune [5]

• Prestazioni Budgeting: il collegamento dei finanziamenti e risultati, Marc Robinson (a cura di), IMF, 2007 [6]

• Fiscal Policy in a Stock-Flow Coerentemente modello da Wynne Godley e Marc Lavoie [7]

Portale Diritto Portale Economia

Note[1] http:/ / www. cnel. it/ archivio/ bilancio_stato/ 2001/ popup_cons. asp[2] http:/ / www. rgs. mef. gov. it/ VERSIONE-I/ Bilancio-d/ Rendiconto/ index. html[3] http:/ / www. huffingtonpost. com/ l-randall-wray/ the-federal-budget-is-not_b_457404. html[4] http:/ / heteconomist. com/ budget-deficits-and-net-private-saving/[5] http:/ / stopmebeforeivoteagain. org/ 2010/ 07/ intro_to_economism. html[6] http:/ / blog-pfm. imf. org/ pfmblog/ 2007/ 10/ making-performa. html[7] http:/ / www. levyinstitute. org/ pubs/ wp_494. pdf

Politica di bilancio 4

Politica di bilancioIn economia la politica di bilancio è un'azione di politica economica messa in atto a livello statale dal governo sulproprio bilancio pubblico tesa ad influenzare la situazione macroeconomica generale del paese oppure tenere sottocontrollo i propri conti pubblici. Comprende ogni misura, adottata dallo Stato in materia di finanza pubblicaattraverso la cosiddetta manovra o legge finanziaria definendo o pianificando consumi pubblici, investimentipubblici e imposte attraverso variazioni della spesa pubblica e del prelievo fiscale (politica fiscale), misure chevanno ad impattare in vari possibili modo sul bilancio dello Stato cioè sul divario tra entrate ed uscite pubbliche(saldo primario).

DescrizioneLa politica di bilancio può essere di tipo espansiva o restrittiva a seconda che si voglia stimolare la crescitaeconomica oppure riequilibrare i propri conti pubblici (politiche di rigore o risanamento).Quella di tipo espansiva mira ad ottenere una crescita del reddito, della produzione e dell’occupazione, attraversol'aumento della spesa pubblica e la diminuzione delle imposte. Questo tipo di misure generalmente favoriscel'aumento del reddito nazionale e del PIL, incentivando i consumi. Principale conseguenza di una manovraeconomica di tipo espansiva è l'aumento del debito pubblico, cui si è spesso costretti a ricorrere per coprire il deficitpubblico generato dall'aumento delle spese.Al contrario, una politica di bilancio di tipo restrittiva comporta una riduzione delle spese pubbliche e/o un aumentodelle entrate. Viene attuata con l'obbiettivo di raggiungere il riequilibrio dei conti pubblici con l'estero, ilrisanamento dei conti pubblici stessi, la stabilità monetaria e il contenimento dell'inflazione. Conseguenze di questotipo di provvedimento sono la riduzione del reddito, della produzione e dell’occupazione. Proprio la diminuzione delreddito provoca la diminuzione dell'entrate fiscali, e quindi lo Stato è costretto a inasprire la pressione fiscale con unaumento delle aliquote delle imposte (austerità).Un terzo tipo di intervento in politica di bilancio è quello del cosiddetto pareggio di bilancio, una situazione cheevita formazione di deficit pubblico e stimola la crescita economica secondo quanto espresso dal teorema delbilancio in pareggio.

Voci correlate•• Politica economica•• Bilancio dello Stato•• Legge finanziaria•• Crescita economica•• Deficit pubblico•• Pareggio di bilancio•• Austerità

Patto di bilancio europeo 5

Patto di bilancio europeo

Unione europea

Sistema politico dell'Unione europea

•• Paesi membri dell'Unione europea

Istituzioni

Patto di bilancio europeo 6

•• Consiglio europeo• Presidente del Consiglio europeo

( Herman Van Rompuy)•• Commissione europea

• Presidente della Commissione europea( José Manuel Durão Barroso)

• Alto rappresentante( Catherine Ashton)•• Servizio europeo per l'azione esterna

•• Consiglio dell'Unione europea• Presidente del Consiglio dell'Unione europea

( Antonis Samaras)•• Segretariato generale del Consiglio dell'Unione europea•• Comitato dei rappresentanti permanenti

•• Parlamento europeo• Presidente del Parlamento europeo

( Martin Schulz)•• Membri del Parlamento europeo•• Elezioni europee•• Gruppi politici al Parlamento europeo•• Partiti politici europei

Organismi giudiziari•• Corte di giustizia dell'Unione europea

•• Corte di giustizia•• Tribunale dell'Unione europea•• Tribunale della funzione pubblica

•• Corte dei conti europea•• Mediatore europeo

Organismi finanziari•• Banca centrale europea

• Presidente della Banca centrale europea( Mario Draghi)

•• Comitato esecutivo•• Banca europea degli investimenti•• Fondo europeo per gli investimenti•• Fondo europeo di stabilità finanziaria

Organismi consultivi•• Comitato economico e sociale europeo•• Comitato delle regioni

Agenzie decentrate•• Agenzie dell'Unione europea

Politiche dell'Unione europea

Patto di bilancio europeo 7

•• Unione economica e monetaria•• Politica estera e di sicurezza comune•• Politica agricola comune•• Politica comune della pesca•• Spazio Schengen•• Allargamento dell'Unione europea•• Politica europea di vicinato

Argomenti legati all'Unione europea•• Trattati sull'Unione europea•• Diritto comunitario•• Cronologia dell'integrazione europea•• Storia dell'integrazione europea•• Patto di bilancio•• Meccanismo europeo di stabilità

Elezioni•• Elezioni europee

•• Elezioni europee del 1979•• Elezioni europee del 1984•• Elezioni europee del 1989•• Elezioni europee del 1994•• Elezioni europee del 1999•• Elezioni europee del 2004•• Elezioni europee del 2009•• Elezioni europee del 2014

[1]

Categorie: Politica, Dirittoe Organizzazioni internazionali

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Il Patto di bilancio europeo o Trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell'unione economica emonetaria (conosciuto anche con l'anglicismo fiscal compact, letteralmente "patto finanziario"), è un accordoapprovato con un trattato internazionale il 2 marzo 2012 da 25 dei 27 stati membri dell'Unione europea, entrato invigore il 1º gennaio 2013.Il patto contiene una serie di regole, chiamate "regole d'oro", che sono vincolanti nell'UE per il principiodell'equilibrio di bilancio. Ad eccezione del Regno Unito e della Repubblica Ceca, tutti gli stati membri dell'Unioneeuropea hanno firmato il trattato.

Storia

Per approfondire, vedi Trattato di stabilità fiscale.

La maggioranza degli Stati membri dell'Unione europea partecipa all'unione economica e monetaria, basata sullamoneta unica, l'euro, ma la maggior parte delle decisioni riguardanti le tasse e la spesa pubblica rimane dicompetenza dei governi nazionali. Il controllo sulla politica fiscale è tradizionalmente considerato centrale per lasovranità nazionale e oggi, sostanzialmente, non esiste un'unione fiscale tra stati indipendenti.Tuttavia l'UE ha dei poteri limitati in campo fiscale, in relazione alla determinazione dell'aliquota IVA, delle tariffe del commercio estero e alla determinazione di un bilancio annuale dei paesi. Proprio allo scopo di coordinare le politiche fiscali degli stati membri della zona euro è in vigore il Patto di stabilità e crescita. Una maggiore integrazione in tema di politiche fiscali, almeno tra i paesi della zona euro, è considerata, a livello europeo,

Patto di bilancio europeo 8

precondizione del completamento del processo di integrazione europea e la necessaria strada per superare la crisi deldebito sovrano. Assieme all'Unione economica e monetaria quella fiscale porterebbe, nei piani dell'UE, ad unamaggiore integrazione economica.Nel 1997 i paesi aderenti all'UE avevano adottato regole (Patto di stabilità e crescita) che avrebbero regolato i criteridi bilancio pubblico all'indomani dell'introduzione dell’euro. Tale accordo era stato raggiunto con l'idea che lapartecipazione all'unione monetaria avrebbe contenuto i costi di indebitamento e, di conseguenza, se non erano statiposti vincoli a tal proposito, la possibilità di finanziare i deficit, tuttavia, faceva emergere il problema di porre unlimite ai disavanzi tra gli stati, che se eccessivi, avrebbero potuto compromettere la stabilità della zona euro.[2]

L'accordo poneva quindi limiti al deficit (entro un massimale del 3%) e alla percentuale di indebitamento sul Pil (chedoveva rimanere nel limite del 60%), anche se quest'ultima non era imposta come vincolante al pari della prima.Nella primavera 2010 la Germania spinse gli altri stati membri ad inasprire le regole sul raggiungimento del pareggiodi bilancio: questo comportò una rigorosissima applicazione del requisito riguardante il rapporto deficit/PIL inferioreal 3%. Alla fine del 2010 furono avanzate proposte emendative del Patto di stabilità e crescita volte al rafforzamentodel coordinamento delle politiche fiscali. Nel febbraio 2011 la Germania e la Francia proposero il Patto dicompetitività, volto a rafforzare il coordinamento economico nella zona euro; tale proposta è stata approvata anchedalla Spagna. Il cancelliere tedesco Angela Merkel, diversi ministri delle finanze europei ed il presidente della Bancacentrale europea hanno sostenuto l'idea di un'unione fiscale.Nel marzo 2011 fu proposta una nuova riforma del Patto di stabilità e crescita, volta a rendere automatiche lesanzioni per chi viola i parametri riguardanti il 3% nel rapporto deficit/PIL e il 60% nel rapporto debito/PIL. AngelaMerkel insistette affinché la Commissione europea e la Corte di giustizia dell'Unione europea svolgessero un ruoloimportante di garanzia nel controllare il rispetto degli obblighi da parte dei paesi. Nel 2011 la Germania, la Francia ealtri paesi più piccoli dell'Unione europea hanno fatto un altro passo verso l'unione fiscale della zona euro, conregole di bilancio molto rigorose e sanzioni automatiche per chi dovesse mancare di rispettare quei parametri.Il 9 dicembre 2011, nel Consiglio europeo, tutti i 17 membri della zona euro hanno concordato le linee fondamentalidel Trattato di stabilità fiscale che irrigidisce i parametri riguardanti il rapporto deficit/PIL e quello debito/PIL,introducendo anche sanzioni automatiche per chi li violi. Dopo aver chiesto un parere ai rispettivi parlamenti, anche ipaesi che non hanno adottato l'euro si sono detti pronti a partecipare, con l'eccezione del Regno Unito.Originariamente i leader europei volevano modificare i trattati vigenti, ma questa soluzione si è scontrata con il vetodel Regno Unito, che ha chiesto che la City londinese fosse esclusa dalla regolamentazione dei mercati finanziari edall'applicazione della tassa sulle transazioni finanziarie.Dopo qualche mese di trattative, il 30 gennaio 2012 il Consiglio europeo, con l'eccezione del Regno Unito e dellaRepubblica Ceca, ha approvato il nuovo patto fiscale.[3]

A fine febbraio il capo del governo dell'Irlanda Enda Kenny annunciò che il suo paese intendeva sottoporre areferendum popolare l'accordo sul patto di bilancio europeo.Il nuovo trattato entrerà in vigore quando sarà stato ratificato da almeno 12 dei paesi interessati e a partire dal 1ºgennaio 2013. Ogni paese, dopo la ratifica del trattato, avrà tempo fino al 1º gennaio 2014 per introdurre la regolache impone il pareggio di bilancio nella legislazione nazionale. Solo i paesi che avranno introdotto tale regola entroil 1º marzo 2014 potranno ottenere eventuali prestiti da parte del Meccanismo Europeo di Stabilità.[4] L'obiettivo,dopo l'entrata in vigore, è quello di incorporare entro cinque anni il nuovo trattato nella vigente legislazione europea.

Patto di bilancio europeo 9

Contenuti

██ Membri della zona euro██ Membri dello Sistema monetarioeuropeoSME██ Altri membri Unione europeaUE██ Membri UE

che non hanno firmato il patto di bilancio

L'accordo prevede per i paesi contraenti, secondo iparametri di Maastricht fissati dal Trattato CE[5][6],l'inserimento, in ciascun ordinamento statale (connorme di rango costituzionale, o comunque nellalegislazione nazionale ordinaria), di diverse clausole ovincoli tra le quali:

1. obbligo del perseguimento del pareggio di bilancio(art. 3, c. 1),[7]

2. obbligo di non superamento della soglia di deficitstrutturale superiore allo 0,5% del PIL (e superioreall'1% per i paesi con debito pubblico inferiore al60% del PIL)

3. significativa riduzione del debito pubblico al ritmodi un ventesimo (5%) all'anno, fino al rapporto del60% sul PIL nell'arco di un ventennio (artt. 3 e 4).

4. impegno a coordinare i piani di emissione del debitocol Consiglio dell'Unione e con la Commissione

europea (art. 6).

Sebbene sia stato negoziato da 25 Paesi dell'Unione europea, l'accordo non fa formalmente parte del corpusnormativo dell'Unione europea.

I principali punti contenuti nei 16 articoli del trattato sono:• l'impegno ad avere un deficit pubblico strutturale che non deve superare lo 0,5% del PIL e, per i paesi il cui debito

pubblico è inferiore al 60% del PIL, l'1%;•• l'obbligo per i Paesi con un debito pubblico superiore al 60% del PIL, di rientrare entro tale soglia nel giro di 20

anni, ad un ritmo pari ad un ventesimo dell'eccedenza in ciascuna annualità;•• l'obbligo per ogni stato di garantire correzioni automatiche con scadenze determinate quando non sia in grado di

raggiungere altrimenti gli obiettivi di bilancio concordati;• l'impegno a inserire le nuove regole in norme di tipo costituzionale o comunque nella legislazione nazionale, che

verrà verificato dalla Corte europea di giustizia;• l'obbligo di mantenere il deficit pubblico sempre al di sotto del 3% del PIL, come previsto dal Patto di stabilità e

crescita; in caso contrario scatteranno sanzioni semi-automatiche;•• l'impegno a tenere almeno due vertici all'anno dei 18 leader dei paesi che adottano l'euro.

Iter di ratificaIl 31 maggio 2012, nella consultazione popolare indetta per l'approvazione del Patto fiscale, il 60,3% degli elettoriirlandesi si esprime per l'approvazione del vincolo europeo, mentre il 39,7% lo respinge con un’affluenza alle urnedel 50%. L'Irlanda è l'unico Stato membro dell'UE ad aver indetto un referendum per autorizzare il Parlamento aratificare il trattato.Al 14 gennaio 2014 il trattato è stato ratificato da 24 dei 25 firmatari, di cui 17 membri dell'eurozona.Nella tabella in calce sono riportati i dati riguardanti l'iter di ratifica del Trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell'unione economica e monetaria. Le liste sono ordinate in base alla data di deposito degli strumenti di ratifica presso il Segretariato generale dell'Unione europea. Se la data di deposito risulta inserita, e dunque la consegna degli atti è avvenuta, risulterà la data di approvazione parlamentare. In grassetto i firmatari membri

Patto di bilancio europeo 10

dell'eurozona.

Firmatario Data Istituzione Risultato Deposito[8] Entrata in

vigore

 Grecia 28/03/2012 Approvata dal Vulì ton Ellìnon (Parlamento ellenico). 194 sì, 47 astenuti e59 no[9]

10/5/2012 1/1/2013

 Slovenia 19/04/2012 Approvata dal Državni zbor (Assemblea Nazionale). 74 sì e 2 astenuti 30/5/2012

30/04/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica DaniloTürk[10][11]

 Lettonia[12] 31/05/2012 Approvata dal Saeima (Parlamento) 67 sì, 1 astenuto e29 no

22/6/2012

13/06/2012 Promulgata dal dal presidente della Repubblica AndrisBērziņš

 Portogallo 13/04/2012 Approvata dall'Assembleia da República (Assemblea dellaRepubblica).

204 sì, 2 astenuti e24 no[13]

5/7/2012

27/06/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Aníbal CavacoSilva

 Danimarca 31/05/2012 Approvata dal Folketing (Parlamento). 80 sì e 27 no 19/7/2012

18/06/2012 Promulgata dalla regina Margherita II

 Cipro 28/04/2012 Approvata dal Consiglio dei ministri. 26/7/2012

29/06/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica DimitrisChristofias

 Austria 04/07/2012 Approvata dal Bundesrat (Consiglio federale) 103 sì e 60 no 30/7/2012

06/07/2012 Approvata dal Nationalrat (Consiglio nazionale). 42 sì e 13 no

17/07/2012 Promulgata dal presidente federale Heinz Fischer

Patto di bilancio europeo 11

 Lituania 30/08/2012 Approvata dal Seimas (Parlamento) 80 sì, 21 astenuti e11 no

6/9/2012

04/07/2012 Promulgata dalla presidentessa della Repubblica DaliaGrybauskaitė

 Italia 12/07/2012 Approvata dal Senato della Repubblica 216 sì, 21 astenuti e24 no

14/9/2012

19/07/2012 Approvata dalla Camera dei deputati 368 sì, 65 astenuti e65 no

23/07/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica GiorgioNapolitano[14]

 Spagna 18/06/2012 Approvata dal Senado de España (Senato del Regno diSpagna)

240 sì, 1 astenuto e4 no

27/9/2012

21/07/2012 Approvata dal Congreso de los Diputados de España(Congresso dei Deputati di Spagna)

25/07/2012 Promulgata dal re Juan Carlos I

 Germania 29/06/2012 Approvata dal Bundestag (Dieta federale) 477 sì, 6 astenuti e111 no

27/9/2012

29/06/2012 Approvata dal Bundesrat (Consiglio federale) 65 sì e 4 astenuti

13/09/2012 Promulgata dal presidente federale Joachim Gauck

 Romania 08/05/2012 Approvata dal Camera Deputaţilor (Camera dei deputati). 237 sì e 2 astenuti 6/11/2012

21/05/2012 Approvata dal Senat (Senato) 89 sì e 1 no

13/06/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Traian Băsescu

 Francia 09/10/2012 Approvata dall'Assemblée nationale (Assemblea nazionale). 477 sì, 21 astenuti e70 no

26/11/2012

11/10/2012 Approvata dal Sénat (Senato) 306 sì, 8 astenuti e32 no

22/10/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica FrançoisHollande[15]

 Estonia 17/10/2012 Approvata dal Riigikogu (Assemblea dello Stato) all'unanimità 5/12/2012

05/11/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Toomas HendrikIlves

 Irlanda 31/05/2012 Approvata dal referendum 60,3% si e 30,7%no

14/12/2012

13/11/2012 Approvata dal Dáil Éireann (Camera dei rappresentanti) 90 si e 22 no

20/11/2012 Approvata dal Seanad Éireann (Senato) senza votazione

27/11/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Michael D.Higgins

 Finlandia 18/12/2012 Approvata dal ''Eduskunta/Riksdag (Parlamento finlandese) 139 si, 1 astenuto e38 no

21/12/2012

21/11/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Sauli Niinistö

 Slovacchia 18/12/2012 Approvata dal Národná rada Slovenskej republiky (ConsiglioNazionale della Repubblica Slovacca)

130 si e 2 astenuti 17/1/2013 1/2/2013

11/01/2013 Promulgata dal presidente della Repubblica Ivan Gašparovič

Patto di bilancio europeo 12

 Svezia 07/03/2012 Approvata dal Riksdag (Parlamento) 251 sì, 37 astenuti e20 no

3/5/2013 1/6/2013

 Lussemburgo 18/12/2012 Approvata dalla D'Chamber/Chambre desDéputés/Abgeordnetenkammer (Camera dei deputati)

46 si e 10 no 8/5/2013

29/03/2013 Promulgata dal granduca Enrico

 Ungheria[16] 25/03/2013 Approvata dall'Országgyűlés (Assemblea Nazionale diUngheria)

307 si, 13 astenuti e32 no

13/5/2013

29/03/2013 Promulgata dal presidente della Repubblica János Áder

 Malta 11/06/2013 Approvata dalla Kamra (Camera dei deputati) all'unanimità 28/6/2013 1/7/2013

 Polonia 20/02/2013 Approvato dalla Sejm Rzeczypospolitej Polskiej 262 si, 1 astenuto e155 no

8/8/2013 1/9/2013

21/02/2013 Approvata dal Senat Rzeczypospolitej Polskiej (Senatopolacco)

57 si e 26 no

24/07/2013 Promulgata dal presidente della Repubblica BronisławKomorowski

 Paesi Bassi 26/03/2013 Approvata dalla Tweede Kamer der Staten-Generaal (Cameradei Rappresentanti dei Paesi Bassi)

112 si e 33 no 8/10/2013

21/06/2013 Approvata dalla Eerste Kamer der Staten-Generaal (Senatodei Paesi Bassi)

senza votazione

26/06/2013 Promulgata dal re Guglielmo Alessandro

 Bulgaria 28/11/2013 Approvata dal Narodno sabranie (Assemblea Nazionale dellaBulgaria)

109 si e 5 astenuti 14/1/2014 1/1/2014

3/12/2013 Promulgata dal presidente della Repubblica Rosen Plevneliev

Su ricorso del partito Die Linke, la Corte Costituzionale Federale tedesca ha stabilito che il Bundestag non puòmettere in atto procedure permanenti da cui derivi l'assunzione di responsabilità per le decisioni volontarie di altristati membri e che per la ratifica del patto di bilancio in Parlamento occorre la maggioranza dei due terzi, previstaper le leggi costituzionali.A settembre, un'altra sentenza aveva stabilito che la gestione del bilancio da parte del Bundestag non può esserealienata a favore di alcuna istituzione europea.

CriticheNon tutti gli economisti (soprattutto di scuola keynesiana) concordano sui vincoli imposti dal patto di bilancio.I premi Nobel per l'economia Kenneth Arrow, Peter Diamond, William Sharpe, Eric Maskin e Robert Solow, in unappello[17] rivolto al presidente Obama, hanno affermato che "Inserire nella costituzione il vincolo di pareggio delbilancio rappresenterebbe una scelta politica estremamente improvvida. Aggiungere ulteriori restrizioni, quale untetto rigido della spesa pubblica, non farebbe che peggiorare le cose"; soprattutto questo "avrebbe effetti perversi incaso di recessione. Nei momenti di difficoltà diminuisce infatti il gettito fiscale (per concomitante diminuzione delPIL) e aumentano alcune spese pubbliche tra cui i sussidi di disoccupazione. Questi ammortizzatori sociali fannodunque aumentare il deficit pubblico, ma limitano la contrazione del reddito disponibile e quindi del potere diacquisto (che influiscono sul consumo o domanda di beni o servizi)". Nell'attuale fase dell'economia, continuano, "èpericoloso tentare di riportare il bilancio in pareggio troppo rapidamente. I grossi tagli di spesa e/o gli incrementidella pressione fiscale necessari per raggiungere questo scopo, danneggerebbero una ripresa economica già di per sédebole".

Patto di bilancio europeo 13

Nell'appello si afferma che "anche nei periodi di espansione dell'economia, un tetto rigido di spesa potrebbedanneggiare la crescita economica, perché gli incrementi degli investimenti a elevata remunerazione - anche quelliinteramente finanziati dall'aumento del gettito - sarebbero ritenuti incostituzionali se non controbilanciati dariduzioni della spesa di pari importo".Infine si afferma che "un tetto vincolante di spesa comporterebbe la necessità, in caso di spese di emergenza (peresempio in caso di disastri naturali), di tagliare altri capitoli del bilancio mettendo in pericolo il finanziamento deiprogrammi non di emergenza".[18]

Critico anche l'economista e premio Nobel Paul Krugman, il quale ritiene che l'inserimento in costituzione delvincolo di pareggio del bilancio possa portare alla dissoluzione dello stato sociale.[19]

Note[1] http:/ / it. wikipedia. org/ w/ wiki. phtml?title=Template:Sistema_politico_dell'Unione_europea& action=edit[2] http:/ / www. treccani. it/ enciclopedia/ fiscal-compact_(Dizionario-di-Economia-e-Finanza)/[3] Firmato il trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance (http:/ / european-council. europa. eu/ home-page/ highlights/

treaty-on-stability,-coordination-and-governance-signed?lang=it)[4] Meccanismo di stabilità: Parlamento approva necessarie modifiche al Trattato (http:/ / www. europarl. europa. eu/ it/ pressroom/ content/

20110322IPR16114/ html/ Meccanismo-di-stabilità-Parlamento-approva-necessarie-modifiche-al-Trattato)[5][5] All'art. 121.[6] Banca d'Italia - Criteri di convergenza (http:/ / www. bancaditalia. it/ eurosistema/ unione/ convergenza)[7] La Costituzione è stata novellata all'art. 81 in data 18 aprile 2012 ( Temi dell'attività Parlamentare - Il pareggio di bilancio in Costituzione

(http:/ / leg16. camera. it/ 465?area=1& tema=496& Il+ pareggio+ di+ bilancio+ in+ Costituzione)), legge costituzionale n.1/2012, pubblicatanella G.U. del 23 aprile 2012 ( LEGGE COSTITUZIONALE 20 aprile 2012, n. 1 (http:/ / www. normattiva. it/ uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge. costituzionale:2012;1)); il nuovo articolo reca al comma primo:Lo Stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del cicloeconomico; il novellato secondo comma statuisce invece che:Il ricorso all'indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camereadottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali.

[8] L'articolo 14, comma 2, del Trattato dispone che, affinché lo stesso possa entrare in vigore il 1º gennaio 2013 dodici firmatari che adottanol'euro entro il 1º gennaio 2013 dovranno depositare il loro strumento di ratifica presso il Segretariato generale dell'Unione europea

[9] Grecia, Parlamento approva Patto bilancio europeo (http:/ / www. milanofinanza. it/ news/ dettaglio_news. asp?id=201203281723458626&chkAgenzie=TMFI& titolo=Grecia, Parlamento approva Patto bilancio europeo)

[10] Slovenia ratifies fiscal compact (http:/ / www. europolitics. info/ economy-monetary-affairs/ slovenia-ratifies-fiscal-compact-art332202-29.html)

[11] 24. Zakon o ratifikaciji Pogodbe o stabilnosti, usklajevanju in upravljanju v ekonomski in monetarni uniji med Kraljevino Belgijo,Republiko Bolgarijo, Kraljevino Dansko, Zvezno republiko Nemčijo, Republiko Estonijo, Irsko, Helensko republiko, Kraljevino Španijo,Francosko republiko, Italijansko republiko, Republiko Ciper, Republiko Latvijo, Republiko Litvo, Velikim vojvodstvom Luksemburg,Madžarsko, Malto, Kraljevino Nizozemsko, Republiko Avstrijo, Republiko Poljsko, Portugalsko republiko, Romunijo, Republiko Slovenijo,Slovaško republiko, Republiko Finsko in Kraljevino Švedsko (MPSUUEMU) (Uradni list RS, št. 35/2012 z dne 14-5-2012) (http:/ / www.uradni-list. si/ 1/ content?id=108595)

[12] La Lettonia ha adottato l'euro dal 1º gennaio 2014[13] Il Portogallo approva il patto fiscale europeo (http:/ / it. euronews. com/ 2012/ 04/ 13/ il-portogallo-approva-il-patto-fiscale-europeo/ )[14] Legge 23 luglio 2012, n. 114 Ratifica ed esecuzione del Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell'Unione economica

e monetaria tra il Regno del Belgio, la Repubblica di Bulgaria, il Regno di Danimarca, la Repubblica federale di Germania, la Repubblica diEstonia, l'Irlanda, la Repubblica ellenica, il Regno di Spagna, la Repubblica francese, la Repubblica italiana, la Repubblica di Cipro, laRepubblica di Lettonia, la Repubblica di Lituania, il Granducato di Lussemburgo, l'Ungheria, Malta, il Regno dei Paesi Bassi, la Repubblicad'Austria, la Repubblica di Polonia, la Repubblica portoghese, la Romania, la Repubblica di Slovenia, la Repubblica slovacca, la Repubblicadi Finlandia e il Regno di Svezia, con Allegati, fatto a Bruxelles il 2 marzo 2012 (Gazzetta ufficiale n. 175 del 28-7-2012 - Suppl. Ordinario n.160) (http:/ / www. normattiva. it/ uri-res/ N2Ls?urn:nir:stato:legge:2012;114)

[15] Loi nº 2012-1171 du 22 octobre 2012 autorisant la ratification du traité sur la stabilité, la coordination et la gouvernance au sein de l'Unionéconomique et monétaire (Journal officiel n. 247 du 23 octobre 2012) (http:/ / www. legifrance. gouv. fr/ affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000026526229)

[16][16] La Costituzione ungherese dispone che i trattati internazionali vengano ratificati dall'Assemblea Nazionale con il voto favorevole di almeno257 membri, pari ai due terzi su un totale di 386.

[17] Il testo dell'appello (http:/ / www. cbpp. org/ files/ 7-19-11bud-pr-sig. pdf)

Patto di bilancio europeo 14

[18] L'appello dei premi nobel contro il pareggio di bilancio (http:/ / web. rifondazione. it/ home/ index. php/ prima-pagina/4812-lappello-dei-premi-nobel-contro-il-pareggio-di-bilancio)

[19] Cinque premi Nobel: “Pareggio di bilancio? Una camicia di forza per l’economia” – Il Fatto Quotidiano (http:/ / www. ilfattoquotidiano. it/2012/ 03/ 14/ cinque-nobel-pareggio-bilancio-camicia-forza-economica-sbagliato-metterlo-nella/ 197071/ )

Voci correlate•• Trattato di stabilità fiscale•• Cooperazione rafforzata•• Meccanismo europeo di stabilità•• Storia dell'integrazione europea•• Trattato di Lisbona•• Unione europea

Collegamenti esterni• Il trattato sul patto di bilancio nel sito del Consiglio europeo (http:/ / www. european-council. europa. eu/

eurozone-governance/ treaty-on-stability?lang=it)• International Agreement on a Reinforced Economic Union (http:/ / www. rte. ie/ news/ 2011/ 1216/

eudraftagreement. pdf) (first draft of treaty, 16 December 2011)• Euro Area Statement (http:/ / www. consilium. europa. eu/ uedocs/ cms_Data/ docs/ pressdata/ en/ ec/ 126658.

pdf) (treaty outline, 9 December 2011)• Pagina sul sito del Senato della Repubblica italiana relativa all'iter dell'A.S. 3239 (disegno di legge di

autorizzazione alla ratifica del Trattato c.d. Fiscal Compact) (http:/ / www. senato. it/ leg/ 16/ BGT/ Schede/Ddliter/ 38207. htm)

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Patto di stabilità e crescita 15

Patto di stabilità e crescitaIl Patto di stabilità e crescita (PSC) è un accordo, stipulato e sottoscritto nel 1997 dai paesi membri dell'UnioneEuropea, inerente al controllo delle rispettive politiche di bilancio pubbliche, al fine di mantenere fermi i requisiti diadesione all'Unione Economica e Monetaria dell'Unione Europea (Eurozona) cioè rafforzare il percorsod’integrazione monetaria intrapreso nel 1992 con la sottoscrizione del Trattato di Maastricht.[1]

Descrizione

Origine del PattoEsso si richiama agli articoli 99 e 104 del Trattato di Roma istitutivo della Comunità Economica Europea (così comemodificato con il Trattato di Maastricht e dal Trattato di Lisbona) e si attua attraverso il rafforzamento delle politichedi vigilanza sui deficit ed i debiti pubblici, nonché un particolare tipo di procedura di infrazione, la Procedura perDeficit Eccessivo (PDE), che ne costituisce il principale strumento. Come si legge nella relazione pubblicata sul sitodella Commissione, infatti, «Il Patto di Stabilità e Crescita (PSC) è la concreta risposta dell'UE alle preoccupazionicirca la continuità nel rigore di bilancio nell'Unione Economica e Monetaria (UEM). Stipulato nel 1997, il PSC harafforzato le disposizioni sulla disciplina fiscale nella UEM di cui agli articoli 99 e 104, ed è entrato in vigore conl'adozione dell'euro, il 1º gennaio 1999».

Prescrizioni e sanzioniIn base al PSC, gli Stati membri che, soddisfacendo tutti i cosiddetti parametri di Maastricht, hanno deciso diadottare l'euro, devono continuare a rispettare nel tempo quelli relativi al bilancio dello stato, ossia:• un deficit pubblico non superiore al 3% del PIL (rapporto deficit/PIL < 3%);• un debito pubblico al di sotto del 60% del PIL (o, comunque, un debito pubblico tendente al rientro) (rapporto

debito/PIL< 60%).A tale scopo, il PSC ha implementato la PDE di cui all'articolo 104 del Trattato, la quale nello specifico consta di trefasi: avvertimento, raccomandazione e sanzione.In particolare:• se il deficit di un Paese membro si avvicina al tetto del 3% del PIL, la Commissione europea propone, ed il

Consiglio dei ministri europei in sede di Ecofin approva, un "avvertimento preventivo" (early warning), al qualesegue una raccomandazione vera e propria in caso di superamento del tetto.

• se a seguito della raccomandazione lo Stato interessato non adotta sufficienti misure correttive della propriapolitica di bilancio, esso viene sottoposto ad una sanzione che assume la forma di un deposito infruttifero, daconvertire in ammenda dopo due anni di persistenza del deficit eccessivo. L'ammontare della sanzione presentauna componente fissa pari allo 0,2% del PIL ed una variabile pari ad 1/10 dello scostamento del disavanzopubblico dalla soglia del 3%. È comunque previsto un tetto massimo all'entità complessiva della sanzione, pariallo 0,5% del PIL.

•• se invece lo Stato adotta tempestivamente misure correttive, la procedura viene sospesa fino a quando il deficitnon viene portato sotto il limite del 3%. Se le stesse misure si rivelano però inadeguate, la procedura viene ripresae la sanzione irrogata.

Il primo early warning fu proposto dalla Commissione e approvato dall'Ecofin nel 2001 contro l'Irlanda. L'Italia hasubito una PDE nel 2005, chiusa senza sanzioni nel 2008 per l'avvenuto rientro del deficit entro i parametri e per latendenziale diminuzione del debito pubblico.

Patto di stabilità e crescita 16

Il Patto e la Costituzione europeaCome per molti altri trattati europei, anche le disposizioni richiamate dal PSC sono state recepite, senza modificherilevanti, nella cosiddetta Costituzione europea, poi trasfusa ampiamente nel Trattato di Lisbona dopo il blocco delleratifiche. Nello specifico, il PSC in quanto tale consiste nel combinato disposto di più atti normativi in essorichiamati (oltre agli articoli 99 e 104 del Trattato, varie Risoluzioni e Regolamenti del Consiglio dell'UE).

Critiche e riformeDa più parti si è sottolineata l'eccessiva rigidità del Patto e la necessità di applicarlo considerando l'intero cicloeconomico e non un singolo bilancio di esercizio, anche in considerazione dei rischi involutivi derivanti dallapolitica degli investimenti troppo limitata che esso comporta.In passato anche l'allora Presidente della Commissione, Romano Prodi, definì il Patto "inattuabile" per la sua rigidità,sebbene ritenesse comunque necessario, sulla base del Trattato, cercare di continuare ad applicarlo.Molti critici affermano, poi, che il PSC non promuoverebbe né la crescita né la stabilità, dal momento che finoraesso è stato applicato in modo incoerente, come dimostrato, ad esempio, dal fatto che il Consiglio non è riuscito adapplicare le sanzioni in esso previste contro la Francia e la Germania, malgrado ne sussistessero i presupposti.In effetti, considerato anche che, come stabilito dalla Corte di Giustizia Europea nel 2004, la PDE richiamata dalPatto non è obbligatoria, appare ormai evidente quanto sia difficile far valere i vincoli del PSC nei confronti dei"grandi" dell'Unione che, tra l'altro, ne furono gli stessi promotori. Invero, taluni paesi registrano da anni deficit"eccessivi" secondo la definizione del Patto, ma ciò nonostante, malgrado gli avvertimenti e le raccomandazioniricevute, non si sono poi visti applicare alcuna sanzione.Nel marzo 2005, quindi, in risposta alle crescenti perplessità, l'Ecofin decise di ammorbidirne le norme per renderlopiù flessibile. Decisione richiamata e ribadita dall'asse franco-tedesco nel 2008 per far fronte alla gravissima crisifinanziaria che ha investito i mercati e le economie di tutto il mondo in seguito alla cosiddetta crisi dei mutuiamericana del 2006.Ulteriori istanze di riforma, nel senso di sospendere il diritto di voto dei paesi che non rispettino i propri obblighi dibilancio, sono state manifestate in particolare dalla Germania, in occasione degli aiuti stanziati dai paesidell'Eurozona per la grave crisi finanziaria della Grecia nel maggio 2010.

Gli Stati membri dell'UE secondo i parametri del PSC

Eurozona

Paese Finanza pubblica 2012

deficit (-)/surplus (+) annuo rispetto al PIL debito pubblico rispetto al PIL

Limite di riferimento max deficit -3% max debito 60%

Austria -2.5% 73.4%

Belgio -3.9% 99.6%

Cipro -6.3% 85.8%

Estonia -0.3% 10.1%

Finlandia -1.9% 53.0%

Francia -4.8% 90.2%

Germania 0.2% 81.9%

Grecia -10.0% 156.9%

Patto di stabilità e crescita 17

Irlanda -7.6% 117.6%

Italia -3.0% 127.0%

Lussemburgo -0.8% 20.8%

Malta -3.3% 72.1%

Paesi Bassi -4.1% 71.2%

Portogallo -6.4% 123.6%

Slovacchia -4.3% 52.1%

Slovenia -4.0% 54.1%

Spagna -10.6% 84.2%

██ violazione del parametro██ violazione del parametro da due o più anni consecutivi

Extra Eurozona

Paese Finanza pubblica 2012

deficit (-)/surplus (+) annuo rispetto al PIL debito pubblico rispetto al PIL

Limite di riferimento max deficit -3% max debito 60%

Bulgaria -0.8% 18.5%

Danimarca -4.0% 45.8%

Lettonia -1.2% 40.7%

Lituania -3.2% 40.7%

Polonia -3.9% 55.6%

Regno Unito -6.3% 90.0%

Repubblica Ceca -4.4% 45.8%

Romania -2.9% 37.8%

Svezia -0.5% 38.2%

Ungheria -1.9% 79.2%

██ violazione del parametro██ violazione del parametro da due o più anni consecutivi

Patto di stabilità e crescita 18

Note[1] http:/ / www. fornace. info/ economia/ files-PattoDebito. pdf

Bibliografia• Anne Brunila, Marco Buti, Daniele Franco. The Stability and Growth Pact - The Architecture of Fiscal Policy in

EMU. Palgrave, 2001, pp. 464. ISBN 978-0-333-96145-2

Voci correlate•• Unione Europea•• Unione Economica e Monetaria•• Parametri di Maastricht• Fondo europeo di stabilità finanziaria (o "fondo salva-stati")• Meccanismo europeo di stabilità (o "fondo salva-stati")•• Patto di bilancio europeo•• Trattato di stabilità fiscale

Collegamenti esterni• EUbusiness (http:/ / www. eubusiness. com/ afp/ 050327032344. izb63552), 26 marzo 2005, "La strada per

l'Eurozona è più facile per l'Europa orientale dopo la riforma del patto"• Interventi sul Patto di stabilità (http:/ / archivio. lavoce. info/ dossier/ pagina2960. html), Lavoce.info• Lettera aperta di economisti europei alle soglie della costituzione dell'Unione Monetaria (1997) (http:/ /

documentazione. altervista. org/ appello_europa_1997. html)

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Meccanismo europeo di stabilità 19

Meccanismo europeo di stabilità

Unione europea

Sistema politico dell'Unione europea

•• Paesi membri dell'Unione europea

Istituzioni

Meccanismo europeo di stabilità 20

•• Consiglio europeo• Presidente del Consiglio europeo

( Herman Van Rompuy)•• Commissione europea

• Presidente della Commissione europea( José Manuel Durão Barroso)

• Alto rappresentante( Catherine Ashton)•• Servizio europeo per l'azione esterna

•• Consiglio dell'Unione europea• Presidente del Consiglio dell'Unione europea

( Antonis Samaras)•• Segretariato generale del Consiglio dell'Unione europea•• Comitato dei rappresentanti permanenti

•• Parlamento europeo• Presidente del Parlamento europeo

( Martin Schulz)•• Membri del Parlamento europeo•• Elezioni europee•• Gruppi politici al Parlamento europeo•• Partiti politici europei

Organismi giudiziari•• Corte di giustizia dell'Unione europea

•• Corte di giustizia•• Tribunale dell'Unione europea•• Tribunale della funzione pubblica

•• Corte dei conti europea•• Mediatore europeo

Organismi finanziari•• Banca centrale europea

• Presidente della Banca centrale europea( Mario Draghi)

•• Comitato esecutivo•• Banca europea degli investimenti•• Fondo europeo per gli investimenti•• Fondo europeo di stabilità finanziaria

Organismi consultivi•• Comitato economico e sociale europeo•• Comitato delle regioni

Agenzie decentrate•• Agenzie dell'Unione europea

Politiche dell'Unione europea

Meccanismo europeo di stabilità 21

•• Unione economica e monetaria•• Politica estera e di sicurezza comune•• Politica agricola comune•• Politica comune della pesca•• Spazio Schengen•• Allargamento dell'Unione europea•• Politica europea di vicinato

Argomenti legati all'Unione europea•• Trattati sull'Unione europea•• Diritto comunitario•• Cronologia dell'integrazione europea•• Storia dell'integrazione europea•• Patto di bilancio•• Meccanismo europeo di stabilità

Elezioni•• Elezioni europee

•• Elezioni europee del 1979•• Elezioni europee del 1984•• Elezioni europee del 1989•• Elezioni europee del 1994•• Elezioni europee del 1999•• Elezioni europee del 2004•• Elezioni europee del 2009•• Elezioni europee del 2014

[1]

Categorie: Politica, Dirittoe Organizzazioni internazionali

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Paesi membri del MES.

Il Meccanismo europeo di stabilità (MES), detto anche Fondosalva-Stati, istituito dalle modifiche al Trattato di Lisbona (art. 136)approvate il 23 marzo 2011 dal Parlamento europeo[1] e ratificate dalConsiglio europeo a Bruxelles il 25 marzo 2011[2][3], nasce comefondo finanziario europeo per la stabilità finanziaria della zona euro(art. 3). Esso ha assunto però la veste di organizzazioneintergovernativa (sul modello dell'FMI), a motivo della strutturafondata su un consiglio di governatori (formato da rappresentanti deglistati membri) e su un consiglio di amministrazione e del potere,attribuito dal trattato istitutivo, di imporre scelte di politicamacroeconomica ai paesi aderenti al fondo-organizzazione.[4]

Il Consiglio Europeo di Bruxelles del 9 dicembre 2011, con l'aggravarsi della crisi dei debiti pubblici, decisel'anticipazione dell'entrata in vigore del fondo, inizialmente prevista per la metà del 2013, a partire da luglio 2012.[5]

Successivamente, però, l'attuazione del fondo è stata temporaneamente sospesa in attesa della pronuncia da partedella corte costituzionale della Germania sulla legittimità del fondo con l'ordinamento tedesco.[6] La CorteCostituzionale Federale tedesca ha sciolto il nodo giuridico il 12 settembre 2012, quando si è pronunciata, purchévengano applicate alcune limitazioni, in favore della sua compatibilità con il sistema costituzionale tedesco[7].

Meccanismo europeo di stabilità 22

Funzionamento

Partecipanti al Consiglio Europeo del 24-25 marzo 2011 che ha ratificato il MES

Il MES sostituirà il Fondo europeo distabilità finanziaria (FESF) e ilMeccanismo europeo di stabilizzazionefinanziaria (MESF) attualmente ancorain vigore, nati per salvaredall'insolvenza gli stati di Portogallo eIrlanda, investiti dalla crisieconomico-finanziaria.[8] Il MES èattivo da luglio 2012 con una capacitàdi oltre 650 miliardi di euro, compresi ifondi residui dal fondo temporaneoeuropeo, pari a 250-300 miliardi.[9][10][11]

Il MES sarà regolato dalla legislazione internazionale e avrà sede a Lussemburgo. Il fondo emetterà prestiti (concessia tassi fissi o variabili) per assicurare assistenza finanziaria ai paesi in difficoltà e acquisterà titoli sul mercatoprimario (contestualmente all'attivazione del programma Outright Monetary Transaction), ma a condizioni moltosevere. Queste condizioni rigorose "possono spaziare da un programma di correzioni macroeconomiche al rispettocostante di condizioni di ammissibilità predefinite" (art. 12). Potranno essere attuati, inoltre, interventi sanzionatoriper gli stati che non dovessero rispettare le scadenze di restituzione i cui proventi andranno ad aggiungersi allo stessoMES.[12] È previsto, tra le altre cose, che "in caso di mancato pagamento, da parte di un membro dell'Esm, di unaqualsiasi parte dell'importo da esso dovuto a titolo degli obblighi contratti in relazione a quote da versare [...] dettomembro dell'Esm non potrà esercitare i propri diritti di voto per l'intera durata di tale inadempienza" (art. 4, c. 8).

Il fondo è gestito dal Consiglio dei governatori formato dai ministri finanziari dell'area euro, da un Consiglio diamministrazione (nominato dal Consiglio dei governatori) e da un direttore generale, con diritto di voto, nonché dalcommissario UE agli Affari economico-monetari e dal presidente della BCE nel ruolo di osservatori. Le decisioni delConsiglio devono essere prese a maggioranza qualificata o a maggioranza semplice (art. 4, c. 2). Il MES emettestrumenti finanziari e titoli, simili a quelli che il FESF emise per erogare gli aiuti a Irlanda, Portogallo e Grecia (conla garanzia dei paesi dell’area euro, in proporzione alle rispettive quote di capitale nella BCE), e potrà acquistaretitoli di stati dell’euro zona sul mercato primario e secondario. Il fondo potrà concludere intese o accordi finanziarianche con istituzioni finanziarie e istituti privati. È previsto l'appoggio anche delle banche private nel fornire aiutoagli stati in difficoltà. In caso di insolvenza di uno Stato finanziato dallo MES, quest’ultimo avrà diritto a essererimborsato prima dei creditori privati.[13]

L'operato del MES, i suoi beni e patrimoni ovunque si trovino e chiunque li detenga, godono dell'immunità da ogniforma di processo giudiziario (art. 32). Nell'interesse del MES, tutti i membri del personale sono immuni aprocedimenti legali in relazione ad atti da essi compiuti nell'esercizio delle proprie funzioni e godonodell'inviolabilità nei confronti dei loro atti e documenti ufficiali (art. 35).[14] Tuttavia, un collegio di cinque revisoriesterni (art. 30, comma 1 e 2), indipendente e nominato dai governatori del fondo, ha accesso ai libri contabili e allesingole transazioni del MES. La composizione del collegio è così ripartita: un membro proviene dalla Corte deiConti Europea, e altri due a rotazione dagli organi supremi di controllo degli Stati membri.La Corte Costituzionale tedesca ha posto un limite al contributo tedesco al salvataggio dei Paesi in difficoltà,evitando comunque di vincolare ogni singola azione dell'Esm al giudizio del Parlamento.[15]

Meccanismo europeo di stabilità 23

Quote e diritti di votoI diritti di voto di ogni Stato membro non sono capitari (voto personale), ma in proporzione al valore delle quoteversate nel fondo. Le quote di capitale autorizzato e richiamabili sono emesse alla pari (prezzo uguale al valorenominale), senza essere in alcun modo gravate da oneri, mentre pegni ed ipoteche non sono trasferibili. In caso dimancato pagamento, lo stato membro perde il diritto di voto finché non risolve la posizione debitoria, e il numero deidiritti di voto è ricalcolato fra gli altri stati. Ciascuno stato mantiene invece l'obbligo ("irrevocabile eincondizionato", art. 8, c. 4) di contribuire al capitale autorizzato, anche se diviene beneficiario o riceve assistenzafinanziaria dal MES. Per tutte le decisioni è necessaria la presenza della maggioranza relativa di due terzi dei membriaventi diritto di voto, che rappresentino almeno i due terzi dei diritti di voto.Nel concedere un sostegno alla stabilità, il MES inoltre persegue la completa copertura dei costi operativi e difinanziamento e vi include un margine adeguato. Il tasso di interesse oltre alla copertura dei costi deve garantire unprofitto al fondo dal ricevimento della richiesta (art. 9, comma 3).La responsabilità di ciascun membro del MES è in ogni caso limitata alla sua quota di capitale autorizzato al prezzodi emissione determinato. Nessun membro del MES può essere considerato responsabile, in virtù della suaappartenenza al MES, degli obblighi da questi contratti.

Quote di partecipazione per stato membroIl MES ha un capitale autorizzato di 700 miliardi di € di cui solo 80 saranno versati dagli stati membri: i rimanenti620 miliardi (se necessari) saranno raccolti attraverso apposite emissioni di obbligazioni sul mercato.Il trattato prevedeva il pagamento del capitale in 5 rate annuali ma l'eurogruppo nella riunione del 30 marzo 2012 hadeciso che il pagamento sarà accelerato per essere completato entro la metà del 2014.[16]

Stato membro del MES Percentualedi

contributo

Numerodi

azioni

Sottoscrizione dicapitale

(€)

PIL nominale2010

(milioni di dollari)

Germania 27,1464% 1.900.248 190.024.800.000 3.315.643

Francia 20,3859% 1.427.013 142.701.300.000 2.582.527

Italia 17,9137% 1.253.959 125.395.900.000 2.055.114

Spagna 11,9037% 833.259 83.325.900.000 1.409.946

Paesi Bassi 5,717% 400.190 40.019.000.000 783.293

Belgio 3,4771% 243.397 24.339.700.000 465.676

Grecia 2,8167% 197.169 19.716.900.000 305.415

Austria 2,7834% 194.838 19.483.800.000 376.841

Portogallo 2,5092% 175.644 17.564.400.000 229.336

Finlandia 1,7974% 125.818 12.581.800.000 239.232

Irlanda 1,5922% 111.454 11.145.400.000 204.261

Slovacchia 0,824% 57.680 5.768.000.000 86.262

Slovenia 0,4276% 29.932 2.993.200.000 46.442

Lussemburgo 0,2504% 17.528 1.752.800.000 52.433

Cipro 0,1962% 13.734 1.373.400.000 22.752

Estonia 0,186% 13.020 1.302.000.000 19.220

Malta 0,0731% 5.117 511.700.000 7.801

Totale 100.0 7.000.000 700.000.000.000 12.202.194

Meccanismo europeo di stabilità 24

CriticheDiversamente da altri fondi di stabilità come il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, non è prevista lapossibilità di un mero accantonamento contabile, ovvero il conferimento in proprietà o ipoteca di beni demaniali, equindi di una sua definizione preventiva in assenza dell'applicazione degli aggiustamenti di bilancio, con i quali glistati potrebbero in futuro reperire in tempi rapidi la quota di loro competenza, laddove richiesto dal fondo MES.L'accantonamento contabile tuttavia potrebbe evitare il trasferimento e l'immobilizzo finanziario pluriennale diimportanti risorse dei bilanci nazionali, comportando il rischio di scarso impiego nel fondo, laddove non èriscontrabile analoga rigidità nelle norme degli stati membri per l'accertamento e la valorizzazione dei beni e deiversamenti relativi al capitale sociale nelle società di capitali di diritto privato.La legislazione europea non prevede inoltre un tetto massimo, deliberato da un organismo esterno, al leverage(rapporto fra indebitamento e capitale) fra capitale sociale autorizzato e esposizione debitoria verso gli Stati membri,quale strumento di governance per evitare che un fondo di garanzia indipendente con compiti di pubblica utilità,relative immunità e garanzie di riservatezza, possa trasformarsi in un soggetto speculativo.Unica indicazione del rapporto con gli istituti di credito è la possibilità di finanziarsi nel mercato secondario einterbancario, senza cenni in merito alla facoltà di detenere azioni o strumenti derivati, conferibili dagli stati membriche hanno convertito aiuti alle loro banche in azioni di proprietà. Questione che porrebbe innanzitutto il problema dinazionalità delle banche, trasferendo il controllo a un soggetto estero e, per i suoi fini, privo di controllo politico. Insecondo luogo la questione di sovrapposizione di competenze con la BCE, in rapporto di proprietà col MES eregolatore del settore bancario, oltreché unico soggetto avente strumenti per essere un prestatore di ultima istanza(laddove il MES non può praticare il quantitative easing, ovvero regolamentare le garanzie dei suoi prestiti senza leconseguenze del giudizio dei mercati).

Iter di ratificaNella tabella sono riportate le date riguardanti l'iter di ratifica del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo distabilità tra i paesi contraenti, che sono: Regno del Belgio, la Repubblica federale di Germania la Repubblica diEstonia, la Repubblica d'Irlanda, la Repubblica ellenica, il Regno di Spagna, la Repubblica francese, la Repubblicaitaliana, la Repubblica di Cipro, il Granducato di Lussemburgo, la Repubblica maltese, il Regno dei Paesi Bassi, laRepubblica d’Austria, la Repubblica portoghese, la Repubblica di Slovenia, la Repubblica slovacca e la Repubblicadi Finlandia. La lista in calce è ordinata in base alla data di deposito degli strumenti di ratifica presso il Segretariatogenerale del Consiglio dell’Unione europea. Se la data di deposito coincide la lista è ordinata in base alla data diapprovazione parlamentare.

Firmatario Data Istituzione Risultato Deposito

 Francia 21/2/2012 Approvata dall'Assemblée nationale (Assemblea nazionale) 256 si, 131 astenuti e44 no

2/4/2012

28/2/2012 Approvata dal Sénat (Senato) 169 sì, 138 astenuti e25 no

8/3/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy[17]

 Grecia 28/3/2012 Approvata dal Vouli ton Ellinon (Parlamento ellenico) 194 sì e 59 no 10/5/2011

 Slovenia 19/4/2012 Approvata dal Državni zbor (Assemblea nazionale) 74 sì e 1 astenuto 30/5/2012

30/4/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Danilo Türk[18]

Meccanismo europeo di stabilità 25

 Belgio 7/6/2012 Approvata dal Senaat/le Sénat/der Senat (Senato) 46 si, 14 astenuti e 4no

26/6/2012

14/6/2012 Approvata dalla Kamer van Volksvertegenwoordigers/Chambre desReprésentants/Abgeordnetenkammer (Camera dei rappresentanti)

90 sì, 24 astenuti e14 no

20/6/2012 Promulgata dal re Alberto II

 Cipro 31/8/2012 Approvata dal Vouli ton Antiprosópon/Temsilciler Meclisi (Camera deirappresentanti)

28/6/2012

15/6/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Dimitris Christofias

 Finlandia 19/6/2012 Approvata dall'Eduskunta (Parlamento) 104 sì, 14 astenuti e71 no

29/6/2012

25/5/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Sauli Niinistö

 Slovacchia 22/6/2012 Approvata dal Národná rada Slovenskej republiky (Consiglio Nazionale dellaRepubblica Slovacca)

116 sì, 5 astenuti e20 no

29/6/2012

9/7/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Ivan Gašparovič

 Spagna 17/5/2012 Approvata dal Congreso de los Diputados (Congresso dei deputati) 262 sì, 7 astenuti e17 no

2/7/2012

6/6/2012 Approvata dal Senado de España (Senato) 237 sì e 1 no

21/6/2012 Promulgata dal re Juan Carlos I

 Portogallo 13/4/2012 Approvata dal Assembleia da República (Assemblea della Repubblica) 4/7/2012

22/6/2012 Promulgata dalla presidente della Repubblica Aníbal Cavaco Silva

 Paesi Bassi 24/5/2012 Approvata dalla Tweede Kamer der Staten-Generaal (Camera deirappresentanti)

100 sì e 47 no 13/7/2012

3/7/2012 Approvata dalla Eerste Kamer der Staten-Generaal (Senato dei Paesi Bassi) 50 sì e 47 no

05/7/2012 Promulgata dalla regina Beatrice

 Malta 6/7/2012 Approvata dalla Kamera (Parlamento) all'unanimità 19/7/2012

 Austria 4/7/2012 Approvata dal Nationalrat (Consiglio nazionale) 156 sì e 53 no 30/7/2012

6/7/2012 Approvata dal Bundesrat (Consiglio federale): 45 sì e 10 no

17/7/2012 Promulgata dal presidente federale Heinz Fischer

 Lussemburgo 26/6/2012 Approvata dalla D'Chamber/Chambre des Députés/Abgeordnetenkammer(Camera dei deputati)

49 sì, nessunaastensione e 5 no

31/7/2012

5/7/2012 Promulgata dalla granduca Enrico

 Irlanda 20/6/2012 Approvata dal Dáil Éireann (Camera dei rappresentanti) 122 sì e 22 no 1/8/2012

27/6/2012 Approvata dal Seanad Éireann (Senato) 37 si e 3 no

9/7/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Michael D. Higgins

 Italia 12/7/2012 Approvata dal Senato della Repubblica 191 si, 15 astenuti e21 no

25/9/2012

19/7/2012 Approvata dalla Camera dei deputati 380 sì, 36 astenuti e59 no

23/7/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano[19] s

 Germania 29/6/2012 Approvata dal Bundestag (Dieta federale) 493 si, 5 astenuti e105 no

27/9/2012

29/6/2012 Approvata dal Bundesrat (Consiglio federale) 66 sì e 4 astenuti

13/9/2012 Promulgata dal presidente federale Joachim Gauck

Meccanismo europeo di stabilità 26

 Estonia 13/7/2012 Approvata dal Riigikogu (Assemblea dello Stato) 59 si, 6 astenuti e 34no

3/10/2012

11/9/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Toomas Hendrik Ilves

Note[1][1] 494 voti a favore, 100 contrari e 9 astensioni[2] Meccanismo di stabilità: Parlamento approva necessarie modifiche al Trattato (http:/ / www. europarl. europa. eu/ it/ pressroom/ content/

20110322IPR16114/ html/ Meccanismo-di-stabilità-Parlamento-approva-necessarie-modifiche-al-Trattato)[3] http:/ / eur-lex. europa. eu/ LexUriServ/ LexUriServ. do?uri=OJ:L:2011:091:0001:0002:IT:PDF[4] Via libera all'Esm: è l'inizio di una nuova dittatura europea? - International Business Times (http:/ / it. ibtimes. com/ articles/ 35781/

20120912/ esm-europa-euro-dittatura-finanza. htm)[5] Consiglio europeo: siglato un accordo per il pareggio di bilancio | euronews, mondo (http:/ / it. euronews. net/ 2011/ 12/ 09/

consiglio-europeo-siglato-un-accordo-per-il-pareggio-di-bilancio/ )[6] Germania, Corte decide il 12/9 su Esm - Economia - LaPresse (http:/ / www. lapresse. it/ economia/ germania-corte-decide-il-12-9-su-esm-1.

190518)[7] . Fondo salva Stati, sì della corte tedesca. «Ma ad alcune condizioni» (http:/ / www. ilmessaggero. it/ economia/

fondo_salva_stati_corte_costituzionale_karlsruhe_crisi_ue/ notizie/ 219006. shtml), Il Messaggero, 12 settembre 2012[8] Via libera all'European Stability Mechanism - LaStampa.it (http:/ / finanza. lastampa. it/ Notizie/ 0,436528/

Via_libera_all_European_Stability_Mechanism. aspx)[9] Il Fondo salva-Stati allarga il campo - Il Sole 24 ORE (http:/ / www. ilsole24ore. com/ art/ finanza-e-mercati/ 2011-07-21/

fondo-salvastati-allarga-campo-225543. shtml)[10] L'Eurogruppo vara il fondo salva Stati (http:/ / www. lettera43. it/ economia/ macro/ 20786/ l-eurogruppo-vara-il-fondo-salva-stati. htm)[11] Euro, la minaccia degli speculatori (http:/ / archiviostorico. corriere. it/ 2011/ dicembre/ 11/

Euro_minaccia_degli_speculatori_co_8_111211018. shtml)[12] Intesa sul fondo Ue salva-stati. Il meccanismo di stabilità permanente avrà una dote di 500 miliardi - Il Sole 24 ORE (http:/ / www.

ilsole24ore. com/ art/ notizie/ 2011-03-21/ intesa-fondo-salvastati-225226. shtml?uuid=AaVehTID)[13] Lavoce.Info - Articoli - Eurobond: Le Proposte Sul Tappeto (http:/ / www. lavoce. info/ articoli/ pagina1002510. html)[14] Consiglio Europeo - T/MES 2012 (http:/ / www. european-council. europa. eu/ media/ 582311/ 05-tesm2. en12. pdf)[15] Corte tedesca dà ok condizionato a Esm Merkel: "Da Germania segnale forte a Ue" - Economia e Finanza con Bloomberg - Repubblica.it

(http:/ / www. repubblica. it/ economia/ 2012/ 09/ 12/ news/ corte_tedesca_d_ok_condizionato_a_esm-42403683/ ?ref=NRCT-42403683-2)[16] Statement of the Eurogroup (http:/ / eurozone. europa. eu/ media/ 678952/ eurogroup_statement_30_march_12. pdf)[17] Loi nº 2012-324 du 7 mars 2012 autorisant la ratification du traité instituant le mécanisme européen de stabilité (Journal officiel n. 56 du 8

mars 2012) (http:/ / www. legifrance. gouv. fr/ affichTexte. do?cidTexte=JORFTEXT000025450924& dateTexte=& categorieLien=id)[18] 23. Zakon o ratifikaciji Pogodbe o ustanovitvi Evropskega mehanizma za stabilnost med Kraljevino Belgijo, Zvezno republiko Nemčijo,

Republiko Estonijo, Irsko, Helensko republiko, Kraljevino Španijo, Francosko republiko, Italijansko republiko, Republiko Ciper, Velikimvojvodstvom Luksemburg, Malto, Kraljevino Nizozemsko, Republiko Avstrijo, Portugalsko republiko, Republiko Slovenijo, SlovaškoRepubliko in Republiko Finsko (MPUEMS) (Uradni list RS, št. 35/2012 z dne 14-5-2012 (http:/ / www. uradni-list. si/ 1/ content?id=108594))

[19] Legge 23-7-2012, n. 116 Ratifica ed esecuzione del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilita' (MES), con Allegati, fatto aBruxelles il 2 febbraio 2012(Gazzetta ufficiale n.175 del 28 luglio 2012 - Suppl. Ordinario n. 160) (http:/ / www. normattiva. it/ uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2012;116)

Altri progetti

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Voci correlate•• Fondo europeo di stabilità finanziaria•• Consiglio dell'Unione europea•• Patto di bilancio europeo•• Unione Economica e Monetaria•• Patto di Stabilità e Crescita

Meccanismo europeo di stabilità 27

Collegamenti esterni• Il trattato istitutivo del MES sul sito del Consiglio europeo (http:/ / www. european-council. europa. eu/

eurozone-governance/ esm-treaty-signature?lang=it)

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Eurobond

L'Eurotorre di Francoforte, sede della Banca centrale europea

Nel contesto della crisi dei debiti sovrani nell'areamonetaria euro, a partire dalla estate 2011, il termineEurobond (o anche Stability bond) è stato utilizzatoper indicare l'ipotetica creazione di obbligazioni deldebito pubblico dei Paesi facenti parte dell'eurozona, daemettersi a cura di un'apposita agenzia dell'Unioneeuropea, la cui solvibilità sia garantita congiuntamentedagli stessi Paesi dell'eurozona.

Con la medesima accezione, è stato utilizzato anche iltermine E-bond (E-obbligazione in italiano), proposto,tra gli altri, dal presidente dell'Eurogruppo,Jean-Claude Juncker, e dal ministro dell'Economiaitaliano Giulio Tremonti. Poco alla volta, nell'UnioneEuropea sta prendendo quota l'idea di creare un verobilancio europeo; la proposta delle eurobbligazioni staalimentando le discussioni e in autunno il parlamentoeuropeo valuterà la questione.

La prospettiva della creazione di Eurobond è stataaccolta con reazioni diverse dai governi degli statidell'area euro: gli atteggiamenti spaziano dall'appoggioentusiastico allo scetticismo, fino ad arrivare alla nettaavversione. Le motivazioni contrarie risiedonosostanzialmente nel fatto che i paesi più "virtuosi" dovrebbero accollarsi un onere aggiuntivo, in termini di costo deldebito, a favore dei paesi meno virtuosi. Vi sarebbe inoltre il rischio ulteriore che la protezione offerta dagliEurobond favorisca il cosiddetto azzardo morale, finendo per incentivare, in generale, politiche fiscali e di bilancioancor meno rigorose, esacerbando la discrasia tra nazioni "rilassate" e nazioni "virtuose" e appesantendo l'oneresopportato da queste ultime. Comportamenti non rigorosi potrebbero inoltre portare a un aumento dei tassi diinteresse sul debito, con il rischio di innescare fenomeni inflazionistici a cui uno stato-guida del processo dieuropeizzazione, come la Germania, è particolarmente sensibile per motivi storici legati alla crisi della Repubblica diWeimar. La soluzione ai pericoli legati all'azzardo morale potrebbe consistere nella riforma delle legislazioninazionali dei paesi più indebitati, per l'uniformazione delle politiche fiscali e di bilancio su standard più rigorosi, cheallontanino il pericolo di condotte eccessivamente rilassate. Quest'ultima istanza, l'uniformazione e l'integrazionedelle legislazioni fiscali degli stati membri, introduce però una nuova difficoltà politica, dal momento checomporterebbe, per tutti gli stati membri, la rinuncia a una fetta consistente della sovranità nazionale, con lacompressione del potere impositivo, che è una delle prerogative del potere statale[1].

Eurobond 28

La prospettiva degli Eurobond incontra inoltre alcune difficoltà oggettive, dal momento che essa potrebbe richiedereuna riforma dei Trattati europei e dei ruoli e compiti e affidati per via statutaria alla Banca centrale europea e, seposto come condizione da alcuni stati membri, anche le già citate riforme per l'uniformazione degli standard di rigoredelle politiche fiscali nazionali, tutte novità che richiederebbero la ratifica unanime degli stati membri, unmeccanismo necessario, ma la cui messa in atto comporta necessariamente tempi non immediati.Tuttavia, si ritiene che l'allungamento dei tempi, resosi necessario per la revisione e la ratifica dei trattato da parte ditutti gli stati membri, non precluda l'immediatezza degli effetti benefici sui mercati: si valuta infatti che questi ultimisi adeguerebbero istantaneamente alle mutate prospettive, non appena fosse raggiunto e annunciato il consensosull'intera operazione politica.

ProposteLa proposta per la creazione di simili titoli è stata quindi declinata in forme diverse, al fine di superare gli ostacolipolitici e di superare le difficoltà oggettive.

Blue bond

Nel maggio 2010, gli economisti Jakob von Weizsäcker e Jacques Delpla, del think tank Bruegel, hanno pubblicatoun articolo contenente la proposta di un mix di tradizionali strumenti nazionali (red bonds) ed eurobond emessi incomune (blue bonds), al fine di prevenire crisi del debito nei paesi più vulnerabili, forzando al contempo lasostenibilità fiscale. Gli autori argomentano che, pur non potendosi considerarla alla stregua di una "bacchettamagica", la proposta dei Blue bond delinea tuttavia un via d'uscita durevole e incentivata dal dilemma del debito,mentre, al contempo, "aiuta a preparare il terreno per la crescita dell'euro quale importante valuta di riserva, cheridurrebbe la spesa per interessi per chiunque ne faccia parte"Secondo questa proposta, gli stati membri dell'Unione europea dovrebbero condividere fino al 60 per cento delProdotto interno lordo (PIL) come debito nazionale senior, sotto garanzia della responsabilità proporzionale esolidale, riducendo così il costo per questa quota del debito. A tutto ciò che supera la quota di allocazione dei Bluebond, i governi nazionali farebbero fronte con emissioni di titoli di debito nazionale junior, per il quale sarebberopreviste rigide procedure per un default finanziario controllato. Crescerebbe così il costo marginale del debitopubblico e ne risulterebbe incentivato il miglioramento della disciplina fiscale. Secondo la proposta, i paesipartecipanti devono anche creare un Consiglio di Stabilità Indipendente, eletto dai parlamenti degli stati membri. AlConsiglio di Stabilità spetterebbe il compito di proporre annualmente un'allocazione dei Blue bond e persalvaguardare il principio di responsabilità fiscale.I paesi più piccoli, con titoli sovrani relativamente poco liquidi (come l'Austria e il Lussemburgo) beneficerebberomolto della extra liquidità derivante dai blue bond, sebbene perfino il debito tedesco, nello schema dei blue bond,vedrebbe un abbassamento dei propri costi rispetto ai livelli precedenti. Paesi con alta incidenza debito/PIL (comeItalia, Grecia e Portogallo) riceverebbero un forte incentivo a politiche fiscali rigorose.

Proposta Prodi-Quadrio CurzioGli economisti Romano Prodi e Alberto Quadrio Curzio, ad esempio, hanno proposto la creazione di obbligazionisovrane (denominate EUB-EuroUnionBond) garantite dalle riserve auree detenute dai paesi della zona euro,ammontanti a circa 450 miliardi di euro, una buona fetta delle quali, 180 miliardi, sono possedute dall'Italia. Allagaranzia aurea, si aggiungerebbe quella basata sul pegno di azioni di società sotto controllo statale (Eni, Enel,Finmeccanica, Poste italiane, ecc.), di cui i due proponenti ritengono possibile la privatizzazione. La dotazione cosìcreata, denominata Fondo finanziario europeo (Ffe), ammonterebbe a circa 1.000 miliardi di euro.La proposta ha raccolto il consenso dell'eurodeputato Guy Verhofstadt, e dell'economista Zsolt Darvas. Su di essa potrebbe realizzarsi la convergenza di quei settori dell'eurozona che hanno manifestato avversione politica alla

Eurobond 29

costituzione di obbligazioni europee. La discussione parlamentare, in sede europea, dovrebbe aver luogo nel corsodell'autunno.

Proposta della Commissione europeaIl 21 novembre 2011, la Commissione Europea ha suggerito che gli European bond siano emessi congiuntamentedalle 17 nazioni della zona euro, come mezzo efficiente per affrontare la crisi finanziaria. Il 23 novembre 2011, laCommissione ha presentato un libro verde in cui si valuta la fattibilità di un'emissione comune di titoli sovrani tra glistati membri dell'eurozona. L'emissione di titoli del debito sovrano è attualmente condotta individualmente daciascun stato membro dell'Unione europea. L'introduzione di emissioni congiunte di eurobond significherebbe lacondivisione di emissioni sovrane tra gli stati membri e la ripartizione dei relativi flussi di entrata e dei costi digestione del debito.

Tre approcci agli eurobond nella proposta della Commissione europea

Il libro verde della Commissione europea delinea uno scenario politico in cui sono contemplati tre ampi approccigenerali all'emissione comune di obbligazioni, a seconda del grado di sostituzione (completo o parziale) che si vuoleraggiungere rispetto emissioni nazionali e in base alla natura delle soggiacenti garanzie che gli stati membriintendono prestate (responsabilità solidale o responsabilità proporzionale, rispetto all'irresponsabilità attualmentesancita dai Trattati comunitari).1. Eurobond completi con responsabilità solidale: questa opzione contempla la sostituzione completa dell'emissione

di titoli nazionali con gli eurobond, con ciascun stato membro illimitatamente e solidalmente responsabile perl'intera emissione. Secondo la Commissione europea, "questo avrebbe potenzialmente forti effetti positivi sullastabilità e sull'integrazione. Ma allo stesso tempo, abolendo ogni pressione sugli stati membri da parte dei mercatie dei tassi di interesse, questa soluzione pone un rischio relativamente alto di azzardo morale e potrebbero esserenecessari notevoli modifiche ai trattati dell'Unione".

2. Eurobond parziali con responsabilità solidale: la seconda opzione condividerebbe solo una parte dei debiti,anche stavolta garantiti da tutti. Questo significa che gli stati dell'Unione europea continuerebbero, in parte, aemettere titoli nazionali per coprire la quota del loro debito al di là di una certa percentuale del PIL non copertadagli eurobond. La commissione non precisa uno specifico volume, o una specifica quota di bisogni finanziari chesarebbero coperti da emissioni nazionali, da un lato, e da eurobond dall'altro. Tuttavia, la proposta è simile aquella presentata dal Consiglio tedesco degli esperti economici, che aveva immaginato la creazione di un fondo dirimborso collettivo europeo, che condividesse il debito in zona euro al di sopra del 60%, combinato con unprogetto di vigorosa riduzione del debito per quegli stessi paesi, che non sono assistiti dal Fondo Europeo diStabilità Finanziaria.

3. Eurobond parziali senza garanzie solidali: la terza opzione, che è simile alla proposta dei blue bond, prevedeanch'essa che gli eurobond coprano solo parzialmente il debito (come nell'opzione 2) ma senza responsabilitàcongiunta. Questo potrebbe imporre condizioni di restrittive per l'accesso di un gruppo più piccolo di paesi allacondivisione di parte del debito e potrebbe permettere l'estromissione di paesi che non soddisfano i loro obblighifiscali. Grazie a "un meccanismo di per redistribuire alcuni dei vantaggi del finanziamento [...] tra [i governi] conun rating più alto e [quelli con] un rating più basso", questa opzione aspira a minimizzare il rischio di azzardomorale nella condotta delle politiche economiche e fiscali. A differenza dei primi due approcci, questoimplicherebbe garanzie "proporzionali ma non solidali" da parte dei governi e potrebbe quindi essereimplementato in maniera relativamente rapida senza bisogno di modificare i Trattati sull'Unione europea.

Eurobond 30

Effetti attesi

Secondo la proposta della Commissione europea, l'introduzione degli eurobond creerebbe nuovi strumenti per ilfinanziamento del debito governativo, offrendo opportunità di investimento sicure e liquide. Questo,"potenzialmente, potrebbe alleviare in maniera rapida l'attuale crisi del debito sovrano, mentre gli stati membrisottoposti ad alti tassi di rendimento potrebbero beneficiare della più forte affidabilità debitoria degli stati membri abassi rendimenti". Sebbene l'introduzione degli eurobond richieda del tempo, l'effetto sarebbe tuttavia immediato, dalmomento che i mercati si adatterebbero istantaneamente alle mutate aspettative dalla novità politica: neconseguirebbe un abbassamento immediato dei costi medi e marginali del finanziamento, in particolare per queglistati membri più colpiti dalla crisi finanziaria. La commissione ritiene anche che gli eurobond renderebbero ilsistema finanziario dell'eurozona più resiliente a futuri shock avversi e rinforzerebbe la stabilità finanziaria. Inoltre,essi ridurrebbero la vulnerabilità delle banche dell'eurozona rispetto al deterioramento dei rating creditizi di singolistati membri, fornendo agli istituti una fonte di robuste garanzie.Mettere in piedi un mercato integrato di obbligazioni sulla scala dell'area-euro offrirebbe a risparmiatori e istitutifinanziari un'opportunità di investimento sicura e liquida, confrontabile, in termini di grandezza e liquidità, con lacontroparte in dollari. Il mercato delle euro-obbligazioni rafforzerebbe inoltre la posizione dell'euro quale valuta diriserva internazionale e favorirebbe un sistema finanziario globale più equilibrato.

Irrigidimento e uniformazione delle regole fiscali nazionali

Presentando l'idea degli "stability bonds", Jose Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, ha sostenutoche un piano simile dovrebbe accompagnarsi ai corrispettivi di una stretta sorveglianza fiscale e di un coordinamentodelle politiche economiche, al fine di evitare l'azzardo morale e garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche.. Inbase alla proposta, infatti, i governi dell'eurozona, entro il 15 ottobre di ciascun anno, dovrebbero sottoporreall'esame della Commissione europea le bozze dei loro bilanci nazionali per l'anno successivo. La Commissionesarebbe così in grado di chiedere ai governi di rivedere i parametri dei loro bilanci se non dovesse ritenerliabbastanza solidi da garantire il raggiungimento degli obiettivi di debito e dei livelli di deficit codificati neiparametri di convergenza di Maastricht.

Sviluppi futuri

Dopo la divulgazione della proposta, la Commissione europea ha lanciato una vasta consultazione sul Green Paper,destinata a concludersi l'8 gennaio 2012. L'introduzione degli eurobond, accompagnata da una efficacecoordinazione delle politiche finanziarie di bilancio nazionali, richiede probabilmente una revisione dei Trattatieuropei, su cui è attesa una discussione da tenersi nel summit del Consiglio europeo previsto per il 9 dicembre 2011.

ReazioniL'introduzione di una misura come gli Eurobond mette in gioco i delicati e complessi meccanismi di formazione delconsenso all'interno dell'Unione europea, spesso oggetto di critiche da parte di chi ritiene l'esistenza di un deficit ditrasparenza democratica all'interno dei processi decisionali che coinvolgono l'Unione. A questo proposito, siregistrano posizione divergenti tra i singoli stati membri.

Eurobond 31

ConsensoI vertici politici di Italia e Grecia, entrambi paesi (in particolare l'Italia) gravati da un massiccio stock diindebitamento, si sono spesso espressi in favore degli eurobond.Nell'agosto 2011, Giulio Tremonti, allora ministro dell'economia del quarto governo Berlusconi, li definì come la"strada maestra" alla soluzione della crisi del debito nell'eurozona Questa opinione è condivisa da una crescenteplatea di investitori ed economisti, secondo i quali gli eurobond costituirebbero il miglior modo per risolvere la crisifinanziaria

Reazioni contrarieLa Germania rimane politicamente contraria all'opzione di un debito congiuntamente emesso e sottoscritto da tutti i17 membri dell'attuale blocco euro nel timore che un tale scenario possa innalzare in maniera consistente le passivitàtedesche nella temperie della crisi debitoria. Inoltre, il timore del governo tedesco si appunta sul rischio che, sottol'egida degli Eurobond, siano favorite politiche nazionali azzardate che porterebbero a un ulteriore aumento dei tassidi interesse sul debito, con l'effetto di innescare spirali inflazionistiche a cui la Germania è particolarmente sensibile,per motivi essenzialmente storici legati alla vicende della crisi iperinflazionistica che determinò la finedell'esperienza repubblicana di Weimar e l'avvento del nazismo.Tuttavia, Barroso sostiene che la Germania non si oppone, in linea di principio, all'emissione comune di titoli didebito, ma solleva dubbi sulla tempistica.

Difficoltà oggettiveAnche tralasciando il delicato problema dell'acquisizione del consenso politico, esistono comunque delle difficoltàoggettive che si frappongono a una rapida introduzione degli Eurobond. Potrebbe infatti essere richiesta una riformadei Trattati europei e dei compiti statutari che incombono sulla Banca centrale europea. In particolare, sarebbenecessaria la revisione della cosiddetta "clausola di non assistenza" contenuta dell'articolo 125 del Trattato diLisbona, che preclude esplicitamente, in capo ai singoli stati membri, e all'Unione europea nel suo complesso, ogniforma di responsabilità per gli impegni assunti dagli altri stati dell'Unione.All'interno del processo, andrebbero inoltre considerati i tempi necessari per l'adeguamento delle legislazioninazionali, in tema di politica fiscale e di bilancio, a più restrittive condizioni di uniformità, qualora questo fosseesplicitamente richiesto da nazioni più "virtuose" come condizione per l'assenso alla creazione degli eurobond.Quindi, anche qualora si raggiungesse il consenso, la modifica dei trattati costitutivi richiederebbe l'innesco di unaprocedura complessa, che non potrebbe dispiegarsi in tempi brevi. Tuttavia, la richiesta di tempi lunghi potrebbe nonvanificarne la prontezza degli effetti, dal momento che già la semplice evoluzione drastica delle prospettivefinanziarie determinata da un eventuale raggiungimento del consenso, sarebbe da sola in grado di ripercuotesipositivamente sui mercati finanziari, che si adatterebbero immediatamente alle mutate condizioni: i benefici, inquesto caso, inizierebbero subito a ricadere sui costi di finanziamento dei debiti nazionali, ancor prima della effettivasostituzione, parziale o totale, ad opera degli eurobond.

Eurobond 32

Note[1] La semplice affermazione della prerogativa del potere impositivo è considerato un momento cardine nella riaffermazione della sovranità

nazionale nella Storia dell'Europa medievale e moderna.

Voci correlate•• Obbligazione fiscalmente vincolante•• Default finanziario•• Debito pubblico•• Rischio•• Azzardo morale•• Titolo di Stato

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