SD+ magazine 22/2013

84
ANNO 5 - N. 22 MARZO/APRILE 2013 LA PALLA è MIA! Speciale SportExpo la fiera dello sport giovanile si parla anche di CANOA EQUITAZIONE RUGBY TANGO ANNO 5 - N. 22 - marzo/aprile 2013 - Periodico - Copia gratuita - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807 / 2008 sfoglia online questo numero!

description

Nuova veste grafica per Sportdipiù magazine, da 5 anni l'unico freepress dedicato a tutto lo sport veronese e agli studenti

Transcript of SD+ magazine 22/2013

ANNO 5 - N. 22 MARZO/APRILE 2013

LA PALLAè MIA!Speciale SportExpo la fiera dello sportgiovanile

si parla anche di

CANOAEQUITAZIONE

RUGBYTANGO

ANN

O 5

- N. 2

2 - m

arzo

/apr

ile 2

013

- Per

iodi

co -

Copi

a gr

atui

ta -

Test

ata

gior

nalis

tica

regi

stra

ta a

l Trib

unal

e di

Ver

ona

n. 1

807

/ 200

8

sfoglia onlinequesto numero!

In questo numeroscendono in campo

CALCIO

WINDSURF

ARRAMPICATA

SPECIALE SPORT EXPO 25-31

ATLETICA LEGGERA

FOOTBALL AMERICANO

20

34

5445

58

SD+ 22.2013

... e molto altro, gira la pagina!SCHERMA68SCIENZE MOTORIE

Enti Sportivi

INFO: 335 1360554 - www.sportexpoverona.it

verona

AERO CLUB DI VERON

A

Partner Media PartnerGreen Partner

Valpolicella Benaco BANCA

BCC

SandràColà

GardaCostermano

AlbarèBardolino

CaprinoVeronese

Verona

S. Pietroin Cariano

Pescantina

Sant’Ambrogiodi Valpolicella

Sant’Annad’Alfaedo

Negrar

Arbizzano

Valgatara

Maranodi Valpolicella

Radici diversevalori comuni

...

SOMMARIO

Anno 5 - Numero 22 marzo-aprile 2013Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807/2008EditoreGMC communication s.a.s. Direttore responsabileAlberto CristaniCaporedattoreDino GuerriniIn RedazioneLuca Mazzara, Elena Bazzoni, Andrea Etrari, Marina SoaveArt director Enrico Gastaldelli Grafica e impaginazioneUnit Editrice Srl Viale del Lavoro, 22/d San Martino Buon Albergo (VR)

Stampa e distribuzioneMediaprint SrlSede operativa di San Giovanni LupatotoVia Brenta, 7 - 37057 VeronaTel. 345 [email protected] Pubblicità e spedizioniMediaprint SrlSede operativa di San Giovanni LupatotoVia Brenta, 7 - 37057 VeronaTel. 345 [email protected]@sportdipiu.com www.sportdipiu.comHanno collaborato per questo numero don Andrea Giacomelli, Monica Magnone, Mirko Simonaio, Alberto Fabbri, Michela Toninel, Emanuele Pezzo, Matteo Zanon,

Matteo Sambugaro, Alessio Faccincani, Andrea Scamperle, Giorgio Pasetto, Giuliano Zocca, Davide Zonaro, Stella Mazza, Susanna Morgante, Francesco MendiniFoto Archivio Sportdipiù magazine, Archivio UnitEditrice Srl, Centri Bernstein Verona, Foto LiborioVerona, TimeFoto Verona, Ufficio Stampa HockeyVillafranca, Foto Mauri, King Rock Verona, Boscopark, Sport Expo, Cannondale Pro Cycling, Canoa Club Verona, Ferroli San Bonifacio, Surf Segnana, Mastini Verona, Polstrada Verona

Foto copertina Foto Mauri - Verona

Stampata su carta ecologica 100% riciclata con inchiostri a base vegetale prodotta senza uso di cloro

Editoriale 7 Mio figlio? In assoluto il più forte di tutti

Scuola 8 I ‘GSS’: tappa fondamentale per la crescita degli studenti

Diocesi Verona 12La Serie A passa anche dall’oratorio

Provincia di Verona 14 Un assessore sulla cresta dell’onda

Calcio femminile 16 Rachele Perobello

Dino da Sandrà 19 La vignetta di… RonalDino

Sport e solidarietà 20Ex Calciatori Hellas Verona, aiutamoli... ad aiutare

Donne di sport 21 Barbara Zampini, la regina del calcio veronese

Danza 22La matematica a ritmo di tango

Speciale 26-31Sport Expo 2013

Arrampicata A Boscopark avventura e divertimento per tutti! 32Arrampicata sportiva, istruzioni per l’uso 34

Pattinaggio 36 Cus Verona Pattinaggio nuovo anno, nuove vittorie

Ciclismo maschile 38Elia Viviani e un futuro targato Cannondale Procycling

Tennis 40 Divertirsi col tennis a Villafranca

Atletica 45Fidal Verona un nuovo presidente per andare più veloci

Basket Gli Amici del Basket segnano il punto più bello 49Ferroli San Bonifacio dove il canestro sorride 50Brunico Camp il divertimento prima di tutto 50

Windsurf 54Le regole essenziali per divertirsi

Medicina dello sport 56Lower Crossed Syndrome

Football americano 58 Mastini Verona vamos a ganar!

Rugby 60 Con Cus Verona e Valpolicella il rugby veronese vola

Hockey in linea 62Sorci Verdi un sogno è diventato realtà!

Hockey su prato 64A Verona ci sarà un futuro

Equitazione 66 Silvia Ciarocchi l’amazzone veronese che sogna Rio

Scherma 68 Da Zorro in Uruguay a maestro di spada a Verona

Canoa 70 Nozze d’oro per il Canoa Club di Verona

Guida sicura 74 Icaro mostra i risultati del grande impegno per la sicurezza stradale

ULSS 20 76 Chi cammina studia meglio

Fiscalità 78 Assemblea dei soci istruzioni per l’uso

Tutela dei minori 82

Redazione Istituzioni / Rubriche Eventi / Associazioni / Medicina Uomini di sport

Donne di sport Sport individuali / Montagna /

Outdoor Sport di squadra

Sport invernali / Volo Sport acquatici Sport paralimpici Motori

LEGENDA

7

Mio figlio? In assolutoil più forte di tutti

Anche quest’anno – con quasi un paio di mesi di anticipo rispetto alle edizioni pas-sate – torna Sport Expo, la fiera che presenta, spiega e soprattutto fa avvicinare in modo tangibile i bambini e i ragazzi veronesi agli sport meno conosciuti.Un’idea vincente che riscuote successi e consensi sempre maggiori nonostante sia svanito “l’effetto novità” della prima edizione, andata in scena ormai sette anni fa. Gioco e divertimento tornano ad essere per tre giorni i valori principali dello sport, quello stesso sport che ormai è sempre più sinonimo di vittoria, purtroppo anche tra i più piccoli. Un percorso che sembra sempre più e ormai irreversibilmente compromesso.

Ma è davvero così o possiamo sperare di ricondurre l’attività sportiva su binari meno esasperati ed esasperanti? Una domanda che non sembra, ahimè, trovare risposta positiva se prendiamo come riferimento quello che accade nei fine settimana durante le partite dei campionati (non solo calcio, attenzione…) giovanili. Non è infatti una rarità – purtroppo – vedere i piccoli atleti diventare pedine loro malgrado di teatrini dove genitori e, in alcun casi, allenatori si ergono a patetici protagonisti. Che fare? Formule magiche non ce ne sono, questo è chiaro, soprattutto quando si deve cercare di modificare una mentalità e una cultura radicata come quella degli adulti. Come è altrettanto chiaro che, con certi tristi esempi, i nostri ragazzi non possono certamente ritrovare e mettere a frutto valori fondamentali come rispetto, sacrificio, onestà e rispetto delle regole. Valori che sono la base - ricordiamocelo - di una società civile e responsabile e non solo dello sport.Ecco perché eventi come Sport Expo sono da considerarsi veri e propri momenti di “reset”, specialmente per noi adulti. Un reset che ci riporta ad apprezzare lo spi-rito spensierato e allegro del gioco sportivo, un momento di vera aggregazione che mette in secondo piano, se non addirittura lo annulla, il concetto di vittoria intesa come primeggiare a tutti i costi sull’avversario. Le regole vanno rispettate è vero. Nessuno poi va in campo per perdere, ci mancherebbe. Ma non dimentichiamoci che l’unica cosa che va esaltata quando si parla di sport giovanile, è il divertimento. Per il resto – e per diventare “i più forti del mondo” – c’è sempre tempo…

Alberto Cristani

[email protected]

EDITORIALE

SCATTA lO

SpORT A SCUOlA

Il concorso

fotografico che,

durante lo scorso

anno scolastico, ha

regalato tantissimi

premi e materiale

sportivo a 9 istituti

della provincia

scaligera.

Quest’anno molte,

moltissime novità

e ancora più

premi, comprese

due borse di

studio!

vai al sitowww.sportdipiu.com

vai alla pagina di SD+

8 www.sportdipiu.com

I ‘GSS’: tappa fondamentale per la crescita degli studenti

I GSS sono promossi ed organizzati dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), in collaborazione con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), il Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e d’intesa con le Federazioni Sportive Nazionali (FSN), le Discipline Associate riconosciute dal CONI, le Regioni e gli Enti locali.

CHI PUò PARTECIPAREI GSS sono riservati agli studenti delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie del primociclo (limitatamente alla scuola secondaria di primo grado) e del secondo ciclo diistruzione, regolarmente iscritti e frequentanti. I Giochi, per i giovani che vi partecipano, si pongono in logica prosecuzione e sviluppo del lavoro che i docenti di educazione fisica svolgono nell’insegnamento presso gli istituti. I momenti di avvicinamento alla pratica sportiva, realizzati al di fuori delle mura scolastiche, contribuiscono alla crescita degli alunni a 360°. Saràfondamentale che lo sviluppo della pratica sportiva nella scuola si fondi sull’ampliamen-to delle esperienze attive svolte dagli studenti, in una molteplicità di discipline e che idocenti svolgano un’efficace azione orientativa con un’attenta rilevazione delle attitudini e delle vocazioni individuali.I GSS, pertanto, coinvolgeranno studenti e studentesse delle scuole del primo e secondo ciclo, in un’attività sportiva strutturata attraverso i Centri Sportivi Scola-stici, tenendo presente che la partecipazione delle Istituzioni scolastiche avviene per rappresentative d’Istituto ed individuali, ed è deliberata dai competenti Organi Collegiali, previa presentazione di un progetto inserito nel POF, certificando il lavoro svolto dagli alunni nel quadro delle competenze definite al termine della frequenza dei cicli scolastici.

LE CATEGORIEIl Primo Ciclo è riservato alla scuola secondaria di primo grado. La categoria è unica Cadetti/e nati/e 1999–2000–2001 (2002 nei casi di studenti in anticipo scolastico).

Nonostante le difficoltà oggettive che sta attraversando l’Istruzione italiana, hanno preso il via i Giochi Sportivi Studenteschi (GSS),

tappa formativa per l’anno scolastico 2012-2013

9www.sportdipiu.com

UFFICIO SCOLASTICO DI VERONA

Le discipline svolte sono: Corsa Campe-stre, Atletica Leggera e Corsa Orienta-mento e prevedono la categoria Ragazzi/e ( studenti nati negli 2001 - 2002). È lascia-ta discrezione ad ogni realtà territoriale (Regionale e Provinciale) di attivare mani-festazioni promozionali a carattere locale riservate alla categoria Ragazzi/e (anni 2001-2002) sia per le discipline individuali che per quelle di squadra.Il Secondo Ciclo è per la categoria Allievi/e nati negli anni 1996 - 1997 -1998 – (1999 nei casi di studenti in anticipo scolastico) e Juniores m/f nati negli anni 1994 – 1995.È lasciata discrezione ad ogni realtà ter-ritoriale (Regionale e Provinciale) di atti-vare manifestazioni promozionali volte a stimolare una maggiore partecipazione degli studenti. Le modalità di partecipa-zione degli alunni/e in ritardo scolastico o in anticipo sono deliberate dalle com-petenti Commissioni territoriali fino alle fasi provinciali.

ARTICOLAZIONE DELLE MANIFESTAZIONIAttività d’istituto. La preparazione si esplica nel corso dell’intero anno scola-stico e nel quadro della programmazione educativa, sotto la guida degli insegnanti di educazione fisica per la scuola secon-daria e degli insegnanti elementari per la scuola primaria.Manifestazioni di istituto. I tornei in-terni sono di fatto da considerarsi come preparatori all’attività; il monte ore com-plessivo da dedicare ai tornei non può superare un terzo delle ore complessive destinate all’attività extracurricolare. Le manifestazioni interne saranno ovvia-mente segnalate sull’apposito registro, la cui normativa resta in vigore.Manifestazioni Comunali e/o Distret-tuali. Le Scuole iscrivono le squadre rappresentative di istituto nel numero stabilito annualmente dalle Commissioni

Organizzatrici. Al termine delle manife-stazioni vengono compilate classifiche per rappresentative di istituto, secon-do le modalità stabilite per le singole discipline.Manifestazioni Provinciali. Alle Mani-festazioni Provinciali sono ammesse le rappresentative di istituto nel numero stabilito dalla competente Commissione. Le Commissioni Provinciali, ove neces-sario, possono stabilire l’effettuazione di manifestazioni intermedie ai fini del-la qualificazione alle fase provinciale. Quest’ultima dovranno esprimere la rappresentativa campione provinciale nelle singole discipline sportive secondo

le indicazioni riportate negli specifici regolamenti tecnici. Anche nella prospet-tiva della razionalizzazione degli Istitu-ti, ogni realtà scolastica, soprattutto se coincidente con il territorio comunale, avrà il diritto ad una propria rappresen-tativa. A seguito delle gare relative alla Fase Provinciale potrà qualificarsi per la fase successiva una sola rappresentativa (squadra o individualista) per ogni Scuola o istituto, comprensivi anche degli alunni delle sedi distaccate.Manifestazioni interprovinciali, Regio-nali e/o interregionali. Sono program-mate cosi come previsto nei regolamenti specifici.

Manifestazione Nazionale. Le moda-lità di ammissione alla Manifestazione Nazionale sono riportate nell’allegato al presente regolamento.Manifestazione Internazionale. Per uniformare la partecipazione all’attività internazionale , per la quale partecipanti ed accompagnatori verranno designati d’intesa tra Coni e MPI, saranno emanate disposizioni conformi alle norme dell’ISF.

Monica Magnone

10 www.sportdipiu.com

La Serie Apassa anche dall’oratorio

Lo Sport può diventare luogo se spo-gliatoio, terreno, pavimento, stanze, at-trezzatura… persone si compongono in un originale Ambiente.Ci sono luoghi speciali per lo sport, fatti apposta, pensati progettati ad hoc. Il di-lettante e il professionista li vorrebbero allo stesso modo: adeguati, attrezzati, luminosi, partecipati,… Ma cos’è che rende speciale “un posto di sport”? Le grandi società sportive vantano luoghi di preparazione che annunciano come habi-tat non solo tecnicamente ideali. Anche il successo sportivo necessita uno star bene insieme, un sentirsi a casa.I “nostri” luoghi, quelli che frequentiamo abitualmen-te come stanno?  Sono anch’essi “lab” “cantera”. Perché un angolo di cor-tile per due ragazzi po-trebbe valere un campo di calcio?Come si sa è un classico af-fermare che lo sport sia nato nella Grecia antica dove sport e attività fisica erano strettamente con-nessi alla vita sociale, alla guerra, alla sacro. Le gare più importanti, infatti, si svolgevano in santuari ed erano dedicate alle grandi divinità mitologiche, secondo un calendario di competizioni cicliche: quadriennali a Olimpia (Zeus) e a Delfi (Apollo) e biennali nell’Istmo di Corinto (Poseidone) e a Nemea (Zeus).

Luoghi di sport. Fra i luoghi di sport ve n’è uno che si chiama Oratorio. Il nome – come ci ricorda il vocabolario – ha almeno tre significati. Anticamente segnalava un luogo di preghiera e successivamente

anche un genere musicale. Ma il signi-ficato per noi interessante è quello che un giovane prete piemontese, Giovanni Bosco nell’800, utilizzò animando vivaci luoghi di aggregazione vincendo disagio e dispersione giovanile.

L’oratorio è anche sinonimo di ambiente parrocchiale nella sua dimensione di ag-gregazione e di sport: non è così raro un campetto di calcio, calcetto o pallavolo nel recinto parrocchiale. Un investimento ancora visibile in molte strutture del ter-ritorio veronese. Purtroppo molte strut-

ture mancano di cura e di persone che creino ambiente.

In molte parrocchie l’atti-vità sportiva è avvertita come disturbo, che arri-va puntuale nelle grandi occasioni di un ritiro, una cresima che coincide con

l’appuntamento sportivo. I calendari delle Federazioni

se pur casualmente sembrano giocarci a interferire con gli appun-

tamenti parrocchiali. La concorrenza è impari e solo talvolta se ne ricava un’oc-casione positiva di dialogo formativo che dia la giusta rilevanza a dimensioni diver-samente importanti della vita.Il binomio sport e parrocchia non è del tutto spento tuttavia.  Molti campi sono a ridosso della chiesa e se pur con mille problemi ci sono animatori e educatori che avvertono la pratica sportiva come occasione di accompagnamento nei passi della crescita i ragazzi. Le parole di un allenatore possono tal volta essere adatte e vicine in momenti topici e rimanere positivamente indelebili nel cuore di un

ragazzo più di quelle di una catechista.

La notizia di questi tempi è che anche la serie A sta pensando agli oratori. È inizia-to, infatti, a gennaio 2013 un torneo idea-to da Centro Sportivo Italiano (che anima e gestisce in tantissime parrocchia d’Italia Oratori parrocchiali)  TIM e Lega Serie A, nell’ambito del progetto “Il calcio è di chi lo ama”. È finalizzato a promuovere i valori autentici dello sport e avrà anche uno sponsor speciale: le multe inflitte dal Giudice Sportivo ai calciatori e alle so-cietà della massima serie calcistica.  Così debolezze e eccessi dei giocatori profes-sionisti si trasformeranno in possibilità per giovani calciatori di oratorio di vivere l’esperienza dello spogliatoio, del campo di gioco e di tutto ciò che comprende il mondo dello sport. Il torneo, denominato “Junior Tim Cup”, ha già preso avvio  nelle 16 città delle squadre di serie A calcio. La competizione sta coinvolgendo migliaia di giovani atleti in tutta Italia. Così anche a Verona il 5 maggio due oratori si sfide-ranno allo stadio Bentegodi prima della partita Ac Chievo - Cagliari. Esse avranno onore e compito di ricordare a tutti che spontaneità, semplicità e passione na-scono in semplici ambienti di sport che occorre sostenere e mantenere anche quando lo sport diventa professionale. 

Accogliamo questa iniziativa come un piccolo segno che i giganti del calcio han-no han voluto, ricordando anche loro che per formare nuove generazioni di campio-ni servono ambienti  belli e genuini dove si possa fare sport e crescere alla vita. 

don Andrea Giacomelli

DIOCESI DI VERONA

Foto di Eleonora Marchetti - Ist. Minghetti (Legnago) - 1° Premio individuale assoluto 2012

Il concorso prevede 3 sezioniSCUOLA PRIMARIASCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADOSCUOLA SECONDARIA DI 2° GRADO

Novità dell’edizione 2012-2013Oltre alle scuole/classi verranno premiati singolarmente gli autori degli scatti

La partecipazione può essere indifferentemente individuale o collettiva (gruppi o classi).

I PREMILa premiazione dei vincitori per ciascuna categoria verrà effettuata entro la

conclusione dell’anno scolastico in sede che verrà successivamente comunicata. Una commissione di esperti appositamente costituita procederà alla valutazione degli elaborati secondo i seguenti criteri: attinenza al tema del concorso creatività

livello tecnico realizzativo originalità.

Gli scatti più significativi e le foto vincitrici saranno pubblicati:∞ sulla rivista e sul portale web della rivista SportdiPiù www.sportdipiu.com

∞ sul sito dell’Ufficio Scolastico XII inx.istruzioneverona.it/

educazionefisica /∞ sul sito di Paluani Life paluani.tv/paluanilife

MODALITÀ DI ADESIONELe domande di partecipazione, su carta intestata dell’Istituto, indicanti il nominativo ed il recapito telefonico del docente referente d’Istituto per detta iniziativa, dovranno essere indirizzate all’Ufficio Scolastico di Verona entro il 15 maggio 2013 con le seguenti modalità:∞ fax 045/8086581∞ mail [email protected]∞ mail [email protected]

SCATTALO SPORTA SCUOLA

La redazione della testata giornalistica SportdiPiù magazine e l’Ufficio Scolastico XII di Verona - Settore Educazione fisica e Sportiva

presentano

DOPO IL SUCCESSO DELL’EDIZIONE DELLO SCORSO ANNO SCOLASTICO,

TORNA IL CONCORSO FOTOGRAFICO VOLTO A PROMUOVERE IL VALORE

EDUCATIVO I DELLO SPORT PRATICATO A SCUOLA

2a edizione del concorso fotografico

Verona InFormaM A G A Z I N E D I M E D I C I N A , P S I C O L O G I A , S A L U T E E B E N E S S E R E

San Giovanni Lupatoto

SCIENZE MOTORIE

Enti Sportivi

INFO: 335 1360554 - www.sportexpoverona.it

verona

AERO CLUB DI VERON

A

Partner Media PartnerGreen Partner

12 www.sportdipiu.com

Un assessore sulla cresta dell’onda

In questa intervista il giovane - classe 1981 - Assessore della Provincia di Verona Ruggero

pozzani spiega la sua idea di sport e svela, ai lettori di SD+, il suo grande sogno nel cassetto…

RUGGERO POZZANI Dal 2009 è

Assessore al

Turismo e Sport

della provincia di

Verona guidata

dal presidente

Giovanni Miozzi.

originario

di Garda, ha

partecipato anche

a 7 campionati di

Bisse del Garda,

vedi foto nella

pagina a fianco

Assessore partiamo subito dal tuo legame con lo sport: se questo incarico provinciale non un caso… Direi di no. La mia vita è legata a filo doppio con lo sport. Il mio legame con lo sport nasce da bambino. Ho praticato per anni ca-nottaggio a livello agonistico. Sono poi passato alla vela - disciplina che pratico tuttora - e alle Bisse del Garda, È partecipando a 7 campionati di bisse (le bisse

sono imbarcazioni lacustri, affusolate e dalle estremità a punta composte da 4 rematori che vogano alla veneta, in piedi, un tempo utilizzate per la pesca. Il

campionato delle Bisse Bandiera del lago è tradizione e folklore: tutti i paesi rivieraschi sono coinvolti. Dopo le gare le Bisse vengono mostrate come trofei sui porticcioli e si possono ammirare in tutta la loro bellezza n.d.r.). Inoltre sono dirigente sportivo in una associazione locale a Bardolino di canot-taggio e vela, attraverso la quale si cerca anche di trasmettere la passione

tramandataci dai nostri genitori ai giovani che si affacciano al panorama sportivo. Oggi ho il privilegio di essere assessore allo Sport della provincia

di Verona, un territorio effervescente da questo punto di vista perché ci sono oltre 2000 associazioni sportive, tantissime discipline, olimpiche e non. Per il territorio della provincia di Verona lo sport oltre a essere un collante sociale è anche un importante moltiplicatore turistico. Un plauso in questo senso va anche alle numerose associazioni che coniugano al meglio l’attività sportiva e la promozione turistica.

Sport: uno strumento di crescita per i nostri ragazzi all’interno di un sistema sociale sempre più complesso… Credo che in un panorama come quello che vanno ad affrontare oggi i giovani le possibilità di distrazione sono molte di più rispetto al passato e soprattutto molto più pericolose. Credo che l’attività sportiva sia impor-tante dal punto di vista di crescita fisica, perché lo sport fa bene. Poi riesce a dare anche quell’educazione, quella formazione morale che è sempre più indispensabile man mano che gli anni vanno avanti. Sono contento di tutte le associazioni sportive veronesi perché fanno un ruolo educativo molto importante, con i vari ricreatori parrocchiali ma anche le scuole, i professori delle scuole sono sempre più preparati e sempre più sensibili all’attività sportiva, lo sport è giusto che abbia un maggior riconoscimento dal punto di vista sociale.

13www.sportdipiu.com

PROVINCIA DI VERONA

Cosa si può dare di ulteriore supporto alle so-cietà sportive per avere questo ruolo di guida verso una crescita a 360 gradi? Le famiglie magari oggi affrontano l’attività sportiva dei propri figli in maniera diversa rispetto al passato, non si possono imputare colpe, ma con la vita frenetica del giorno d’oggi e gli impegni del lavoro la pratica sportiva aiuta a risolvere problemi di tempistica all’interno degli orari di lavoro. Le associazioni sportive si trovano sempre più in difficoltà economiche, soprattutto quelle medio-piccole: mancano i piccoli sponsor a causa della crisi economica, le piccole aziende che contribuivano magari con magliette o attrezzature si trovano in difficoltà e spesso le prime spese che tagliano sono queste. Ma non è solo questo il pro-blema. Gestire lo sport anche a livello amatoriale è sempre più complicato soprattutto a livello tecnico e gestionale. In questo senso il Coni sta facendo un ottimo lavoro per la nostra provincia e la nostra regione attraverso la scuola regionale dello sport organizzando corsi di formazione tecnico-sportivo e di anatomia per istruttori e allenatori. Organizza inoltre corsi di formazione fiscali con i quali si dan-no direttive chiare ed esaustive al fine di rendere la contabilità delle società sempre più in linea con i canoni richiesti. Da parte nostra, come ammini-stratori pubblici, dobbiamo garantire la massima disponibilità a collaborare ove ce ne sia la richiesta. Richiesta che in alcuni casi, purtroppo, non sempre trova riscontro tangibile.

Perché lo sport viene colpito in modo così impor-tante dai “tagli”? Io partirei subito da un presuppo-sto: lo sport - insieme all’istruzione - deve assumere maggiore valore all’interno della struttura di bilancio di qualsiasi ente e quindi non venire penalizzato in partenza. Molte volte quando si parla di tagli allo sport si fa riferimento ai contributi, aiuti che una volta venivano elargiti con criteri diciamo “poco oculati”. Oggi si fa più attenzione, cercando di investire dove veramente ce n’è bisogno, previa verifiche e controlli. Perciò più che di “tagli” parlerei di ottimizzazione delle risorse che comunque, è innegabile, sono diminuite. Dare un po’ a tutti per non scontentare nessuno? Io sono contrario a questa ideologia. Credo piuttosto che sia giusto “dare” a chi se lo merita.

Non dimenticando che lo sport “fa bene”. Certa-mente. Lo sport è un veicolo importantissimo per

combattere patologie e per far crescere sani i nostri ragazzi. Un sondaggio rivela che ogni singolo euro investito nello sport ne fa risparmiare 5 nella Sanità. Su questo dobbiamo riflettere seriamente e impegnarci per rafforzare, soprattutto nei più giovani, la cultura vera sportiva.

La promozione del territorio passa anche attra-verso gli eventi sportivi. A questo proposito faccio un esempio: lo scorso febbraio si è corsa la Giulietta& Romeo Marathon, un evento che ha portato a Verona migliaia di sportivi. Ma non solo. Al loro seguito c’erano anche le famiglie. Tutto questo ha creato un indotto notevole per quanto riguarda strutture alberghiere e

ristorazione, oltre ad aver fatto conoscere e scoprire le bellezze storiche e culturali della nostra meravigliosa Verona. Ho citato la Giulietta& Romeo Marathon, ma potrei fare molti altri esempi. Se riusciamo a capire fino in fondo l’importanza di questi eventi ne trarran-no beneficio tutti i comparti della nostra provincia.

Il doping nello sport. Una piaga che rovina la singola disciplina e in primis l’atleta, anche a livelli amato-riali. Come debellarlo? Non è facile. Credo che si debba ricreare una cultura sportiva, promuovendo le discipline meno conosciute e soprattutto dando la giusta importanza a quello che è il valore della

14 www.sportdipiu.com

vittoria. I nostri ragazzi devono praticare sport per divertirsi e per stare bene. Se poi ci sono le capacità e le doti poi arriveranno anche i risultati. Ma se non arrivano, nessun dramma. Dobbiamo rivedere anche il ruolo degli allenatori e tecnici, veri e propri punti di riferimento per gli atleti. È da loro che deve partire il primo segnale “pulito”.

Assessore, un campione che ti ha ispirato nella tua crescita sportiva? Più che un campione in parti-colare mi hanno sempre attratto le regate in solitaria,

PROVINCIA DI VERONA

una vera e propria sfida confronto la natura e contro se stessi. Fin da piccolo l’acqua mi ha sempre dato una sensazione di pace e libertà, emozioni che rivivo ogni volta che veleggio.

Non escludiamo quindi una tua “solitaria”… Mi piacerebbe proprio affrontare un’avventura così. Si, direi che un giorno, prima o poi, coronerò questo mio grande sogno.

Alberto Cristani

LOVE BOAT Un’imbarcazione

sul lago di

Garda. la vela è la

grande passione

sportiva del

giovane assessore

provinciale

16 www.sportdipiu.com

CALCIO FEMMINILE

Rachele Perobello il bomber che sogna ad occhi aperti

Il calcio? Una grande passione. Ma non è tutto. Lavoro, studio e un futuro tutto da costruire con passione e coraggio. L’attaccante della Fortitudo

Mozzecane si racconta in questa intervista esclusiva a SportdiPiù«Fortitudo non mollare», «In Italia i giovani non sono tutelati», «La Nazionale? Non è un’ossessio-ne». Disinvolta, sicura di sé. Rachele Perobello si racconta. Passioni, gioie, ma anche qualche ram-marico. Dal calcio all’attualità. Dalla politica alla musica. L’attaccante della Fortitudo Mozzecane, 24 anni, ha trascinato l’anno scorso le gialloblù in serie A. E oggi è determinata a salvare la squadra dalla retrocessione. Il San Martino l’ha forgiata, il Bardolino le ha fatto assaggiare la serie A e la Champions League nella stagione 2007/08. Una parentesi al Frutta Più in serie B e poi eccola alla Fortitudo dove è sbocciata definitivamente. Una vita divisa tra il pallone e il lavoro quella di Rache-le: alzataccia ogni mattina dal lunedì al sabato alle 5 o 5.30, l’impiego al mercato ortofrutticolo di Sommacampagna dalle 6.30 alle 12.30. Dopodi-ché corso di tedesco due pomeriggi a settimana e allenamento il lunedì, il martedì e il giovedì sera.

Perobello, ma come concilia tutto questo? Con sacrificio. Negli ultimi mesi sono un po’ in difficol-tà perché il lavoro mi impegna maggiormente. Nella passata stagione poi la Fortitudo giocava di domenica e avevo più tempo per recuperare le fatiche della settimana. La serie A, invece, occupa il sabato pomeriggio e, così, finito di lavorare devo precipitarmi subito al campo.

La disoccupazione in Italia cresce di giorno in giorno. Lei si sente fortunata? Parecchio. A scuola ho studiato grafica ma ho colto al volo questa occasione e mi sono inserita nel mondo del lavoro. Non solo: il mio titolare è un appas-sionato di calcio e segue pure il calcio femminile, pertanto mi concede i permessi per andare in trasferta.

di Matteo Sambugaro

17www.sportdipiu.com

Rachele Perobello il bomber che sogna ad occhi aperti

Le lingue straniere la attirano? Sì, anche perché adoro viaggiare. Con l’inglese me la cavo abbastanza bene e sto imparando il tedesco. Trascorrerò mag-gio e giugno in Germania per lavoro e in settembre farò tappa a Mosca. La città che mi ha colpito di più? Berlino: i tedeschi hanno un’altra cultura, un’altra mentalità e sono cento passi avanti a noi.

Hai mai pensato di abbandonare il mondo del pal-lone? Più di una volta, non lo nego. Conciliare tutto è pesante. Purtroppo le donne non possono vivere solo con il calcio. Io mi mantengo con il mercato ortofrutticolo e so che prima o poi dovrò riflettere sulla situazione.

Cos’è il calcio per Rachele Perobello? È una pas-sione e una soddisfazione. Vedere i miei genitori gioire quando segno o vinco è stupendo: ricordo che il giorno della conquista della serie A mia madre mi è corsa incontro e mi ha abbracciato, nonostan-te io fossi completamente fradicia. Un’emozione indimenticabile.

l ricordi migliori? In primis la promozione in A con la Fortitudo perché vissuta da protagonista. Poi l’espe-rienza trascorsa al Bardolino.

La delusione più cocente? Il secondo anno al Frutta Più. L’allenatore, Leonardo Donella, mi aveva detto di credere in me e così ho rinunciato a trasferirmi al Venezia in A. Alla fine sono rimasta tutta la sta-gione in panchina: il tecnico sosteneva che non mi allenassi bene e che tenermi fuori fosse un modo per spronarmi. Al contrario, io mi sono sempre im-pegnata al massimo. Quella stagione mi ha rovinato: ho impiegato mesi e mesi per tornare in forma. Ero sul punto di smettere.

Un tuo pregio e un tuo difetto… Riesco a tenere separati i valori fondamentali come l’amicizia dal lavoro e dallo sport: se sono amica di una persona, le incomprensioni che nascono in un particolare ambito non intaccano il nostro rapporto. Purtroppo però sono troppo istintiva e testarda.

In casa Perobello il pallone è l’argomento princi-pale? Con mia sorella Elena sì, visto che giochiamo entrambe a calcio. Invece con mio padre parlo spesso di lavoro.

La politica la interessa? Fino a un certo punto. L’Italia in questo senso non trasmette esempi positivi. I giovani poi non sono tutelati e farebbero bene a trasferirsi all’estero. Se non avessi trovato lavoro, io stessa ci avrei riflettuto seriamente».

Hai seguito Sanremo? Sì ma solo l’ultima serata. Marco Mengoni mi piace e si è meritato la vittoria.

“È finita l’epoca delle vallette” ha sottolineato Luciana Littizzetto. La sua opinione? È vero. Chi ha guardato Sanremo quest’anno, l’ha fatto perché era davvero interessato alla musica. Nel 2012 l’at-tenzione era più concentrata sulla farfalla di Belen Rodriguez. Preferisco una donna come la Littizzetto che dice ciò che pensa senza peli sulla lingua.

Roberto Baggio ha consigliato alle nuove ge-nerazioni di inseguire i propri sogni mettendo passione, coraggio e sacrificio… Ha ragione. Le opportunità sono poche e i giovani possono compor-tarsi solo così. Sono state parole importanti.

Raggiungere la promozione in A con la Fortitudo grazie alle tue 27 reti è ancora più bello? Natu-

CAMPIONESSA CON DEDICA Nata a Zevio il 6

settembre 1988,

Rachele ha

esordito in Serie A

con la maglia del

Bardolino

18 www.sportdipiu.com

CALCIO FEMMINILE

rale. Il 2012 è stata un anno incredibile. Ero sempre al posto giusto e al momento giusto. Facevo gol da ogni posizione, anche con tiri assurdi.

Mister Antonella Formisano? Un punto di riferi-mento indispensabile, sia tecnico che umano. Lei ha sempre creduto in me fin dal primo giorno. Se oggi sono arrivata a certi livelli lo devo a lei. Mi dispiace che non alleni più la Fortitudo. Io e Anto abbiamo un bel rapporto pure fuori dal campo.

Come si trova ad affrontare la serie A da pro-tagonista? Molto bene. Era quello che volevo: qui sono al centro del progetto. A Bardolino ho vinto uno scudetto ma ero più giovane e non lo sento mio. Anzi, proverei maggiore soddisfazione mantenendo la categoria con il Mozzecane.

A proposito, la salvezza è possibile? Noi ce la met-teremo tutta e ci proveremo fino alla fine. Certo, non sarà un compito facile.

L’esperienza al Bardolino? Significativa. Mi ha mo-

strato il calcio sotto un altro punto di vista: non solo come passione e divertimento ma anche come lavoro. Ho acquisito una mentalità da professionista e sono cresciuta tantissimo. Allenarsi con campionesse quali Melania Gabbiadini, Patrizia Panico e Valentina Boni è stato fantastico.

Le notti di Champions League che emozio-ni regalano? Indescrivibili. Incontri squadre preparate e davvero forti. Vedere in azione l’Arsenal o il Francoforte dalla panchina mi ha lasciato a bocca aperta. Ho giocato qualche minuto anche al Bentegodi contro il Brondby: quella sera me la ricorderò per sempre.

Infine un pensiero alla Nazionale: le manca non vestire la maglia azzurra? Diciamo che non è un’os-sessione. In passato ho partecipato a due raduni con l’Under 19 e mi ritengo fortunata. Essere convocata sarebbe strepitoso però non potrei garantire una presenza costante. Il lavoro non lo permetterebbe. Alla Nazionale servono calciatrici che dedichino tem-po, anima e corpo per la maglia azzurra.

PERò, BELLA! Nella sua

esperienza in riva

al lago di Garda,

ha giocato al

fianco di ‘mostri

sacri’ come

panico, Boni

e Gabbiadini

19www.sportdipiu.com

Tutte le puntate su www.dinodasandra.it/dino/ronaldino-su-telearena

DINO DA SANDRà

20 www.sportdipiu.com

SPORT E SOLIDARIETà

Ex Calciatori Hellas Verona aiutamoli... ad aiutare

Tempo di bilancio per l’Associazione Sportiva Di-lettantistica Ex Calciatori Hellas Verona. L’Associa-zione, costituita nell’autunno 2009 e ideale continua-zione storica del sodalizio denominato “Gialloblu 70, mantiene vivo lo spirito di appartenenza all’Hellas Ve-rona ritrovandosi ancora per giocare partite di calcio. Tali incontri hanno, in particolare, finalità benefiche e

di solidarietà sociale. Infatti, l’Associazione è impegnata nella raccolta dei fondi destinati all’assisten-za, non solo di asso-ciati o soggetti che abbiano contribuito alla storia dell’Hellas Verona, ma anche di persone in stato di

necessità e comunque enti, strutture e quant’altro operi nell’ambito assistenziale-sanitario. Propulsore di questa iniziativa deve considerarsi Franco Nanni, che, stimolato dall’amicizia con Ramon Alfonseda, giocatore e capitano dell’F.C. Barcellona e sull’esempio di quanto costituito nella città catalana, decise di dar corpo anche a Verona a questa realtà, prima fra tutte in ambito nazionale. Franco ha trovato terreno fertile negli amici di sempre, Osvaldo Bagnoli, Sergio Maddè, Ciccio Mascetti e tanti altri ex calciatori, tecnici e diri-

di Alberto Cristani

genti dell’Hellas Verona, i quali, con passione e spon-tanea dedizione, hanno dato vita ad una organizzata struttura, concretamente operante nell’ambito sociale e assistenziale. Con orgoglio e soddisfazione, possia-mo dire che, tra gli altri, tutti gli ex calciatori dell’Hellas Verona, che tutt’ora risiedono o comunque gravitano nella realtà cittadina, hanno aderito con entusiasmo all’Associazione, contribuendo ognuno a dar corpo alle iniziative intraprese. Il “servire disinteressatamente” è l’animo che caratterizza tutti gli associati, ognuno proporzionalmente alle proprie possibilità, capacità e tempo libero; tra l’altro l’ASD Ex Calciatori Hellas Verona si avvale anche della collaborazione di liberi professionisti e medici in particolare, che, compatibil-mente con le proprie esigenze lavorative, mettono a disposizione di chi ne può avere necessità, le proprie energie e conoscenze professionali. Lo spirito che già si è venuto a creare in seno all’Associazione, ha dato vita, tra i componenti, ad efficaci sinergie, che rendono semplice e naturale il raggiungimento degli scopi prefissi. Dal 1 di Marzo 2011 l’A.S.D. Ex Calciatori Hellas Verona è diventata ONLUS.

Donazioni anni 2010/2011/2012 Noi per lorenzo € 5.000,00 - Cerris materiale didattico € 3.000,00 - Abeo, apparecchi medicali € 10.000,00 - Albero delle mele, progetto € 6.550,00 - Mus-e VR Onlus prog. Triennale 1° anno € 3.000,00 - Persone fisiche € 20.800,00 - Comune di Soave zone alluvionate € 15.000,00 - Servizi sociali Negrar (Derby del Cuore) € 2.000,00 - Mus-e VR Onlus prog.Triennale 2° anno € 3.000,00 - Albero delle mele, materiale scuola calcio € 2.500,00Unione italiana ciechi di verona € 3.100,00 - Scuola mat. Don Adani di Mirandola, zone terremotate € 12.000,00 - Mus-e VR Onlus porg. Triennale 3° anno € 3.000,00 - Cerris, materiale tecnico € 3.000,00 - Totale 2010/2011/2012 € 91.950,00

Sportdipiù ha accettato con grande soddisfazione di diventare veicolo ufficiale dell’ associazione sporti-va dilettantistica ex calciatori hellas verona mettendo a disposizione i proprio strumenti per la promozione e la diffusione delle informazioni e degli eventi or-ganizzati da franco nanni e soci.

1) Dona il tuo 5 x Mille C.F.: 038944302342) Diventa socio sostenitore3) Diventa sponsor4) Segnala situazioni di difficoltà5) Fai conoscere l’associazioneUlteriori info su

www.asdexcalciatorihellasverona.it [email protected]

5 SEMPLICI CONSIGLI PER AIUTARE L’A.S.D. EX CALCIATORI HELLAS

21www.sportdipiu.com

DONNE DI SPORT

di Matteo Sambugaro

Barbara Zampini la regina del calcio veronese

Il calcio scaligero si tinge di rosa: Barbara Zampini succede a Carlo Franchi alla guida della Figc provinciale.

Una prima assoluta per il panorama calcistico nazionaleUna donna al vertice della Figc provinciale. In Italia non era mai successo. Barbara Zampini è il nuovo Delegato della Federcalcio scaligera. Un cal-cio ai luoghi comuni e ai pregiudizi. È proprio il caso di dirlo. Il segretario della Delegazione sale così di grado, prendendo il posto di Carlo Franchi, nomina-to recentemente consigliere regionale veronese e vicepresidente del Comitato Regionale Veneto. Una svolta “rosa” che non ha precedenti nel nostro Paese. «È una soddisfazione – confessa Zampini - però mi auguro di non rimanere un caso isolato: certi tabù sulle donne inserite nel calcio dovrebbero essere sfatati. In ogni caso, nella mia esperienza non ho incontrato particolari difficoltà a rapportarmi con il mondo maschile. Magari non conoscerò a menadito il regolamento o gli aspetti tecnici del calcio ma ho sempre cercato di curare le relazioni con i club. Alla fine, questo è il mio compito. Noi rappresentiamo un servizio per le società». Le cose da fare sono mille. Gli ap-puntamenti sono finiscono mai.

Fuori dalla Figc, Barbara è sposata, ha tre figli (Nicholas 21 anni, Michael 17 anni e Simone 6 anni, ndr.) e lavora come cuoca in una scuola materna. In cucina dal lunedì al venerdì fino alle 15, dopodiché eccola entrare negli uffici della Delegazione. «Non è semplice conciliare ogni cosa - conferma Zampini -.Per fortuna mio marito Mauro è davvero bravo e ho i miei genitori che mi aiutano. Quando Franchi mi chiese di prendere il suo posto non accettai subito: non me la sentivo di prendermi ulteriori impegni. Poi, consultandomi con gli altri dirigenti, che mi hanno promesso la loro disponibilità e il loro supporto, ho cambiato idea. Non solo: ho detto sì anche per dare continuità al cammino e agli obiettivi che da qualche anno stiamo percorrendo e perseguendo,

dai Post Campionati alla Coppa Verona, agli incontri con i club alla formazione. La Figc è un’esperienza gratificante: appena sono stata nominata Delegato ho ricevuto parecchi sms, e-mail e telefonate di congratulazioni da parte delle società. Sono felice perché vuol dire che l’impegno quotidiano viene riconosciuto. In Federazione siamo volontari gli ap-prezzamenti sono il nostro stipendio. L’emozione è grande: dovrò rimboccarmi le maniche e mettercela tutta per affrontare al meglio questa sfida».

La storia d’amore con il calcio è sbocciata fin subito. I primi passi nel mondo del pallone Barbara li muove

negli anni ‘90 al Borgo Nuovo «quando preparavo il the per la squadra dove giocava mio figlio e davo una mano a gestire le distinte di gara e i tesseramenti». Nel 2003, con la fusione tra Borgo Nuovo e A.N.S.P.I. Chievo e la nascita del BNC Noi, Zampini viene nominata segretaria

tuttofare. Cominciano così i giri in Delegazione Figc per chiedere informazioni o ritirare i cartellini

dei propri tesserati. «Nel 2009 ricevetti la proposta di entrare nella Federcalcio veronese e accettai, iniziando a svolgere compiti organizzativi» ricorda Barbara. La svolta arriva nel 2010. Zampini diventa segretario provinciale: è la donna numero uno in Italia a riuscirci. E adesso si ritrova seduta dietro alla scrivania da Delegato. Un’altra prima assoluta.

SUCCEDE A FRANCHI Barbara Zampini,

madre di tre

figli, è il nuono

delegato della

FIGC veronese

22 www.sportdipiu.com

DANZA

di Marina Soave

La matematica a ritmo di tango

Andare a scuola e mettersi a ballare il tango con la propria insegnante di matematica non è cosa di tutti i giorni. Invece alla scuola Bettelloni

di Montorio gli studenti imparano passi, cultura e storia del ballo argentinoRecarsi a scuola e trovarsi ballare il tango con la propria insegnante di matematica: forse qualche ge-nitore potrebbe avere qualche perplessità sul metodo di insegnamento e sul programma di insegnamento scolastico. Succede invece che, grazie a un progetto presentato da una associazione sportiva, approvato e fatto proprio dall’Ufficio Educazione fisica dell’Ufficio scolastico provinciale di Verona, 34 allievi delle classi 5B e 5C della scuola primaria “Betteloni” di Montorio, siano stati i primi a frequentare per quattro mattine nell’arco di due mesi, un ciclo di lezioni dedicate a questa danza. La proposta è partita dal professor Gra-ziano Fenzi, per 36 anni insegnante di educazione fisica nella scuola media “Paolo Caliari” di Verona, grande estimatore e praticante di tango e fondatore di Ocho Adelante Asd, associazione sportiva operante nelle provincie di Verona e Mantova.

Nei primi due incontri di due ore ciascuno, Fenzi ha illustrato e condiviso con i ragazzi - 17 maschi e 17 femmine - l’origine, la struttura, la storia e le dinamiche di movimento proprie del tango, il tutto in forma gio-cosa, a gruppi e in coppia. Le camminate, le andature, i cambi di peso e di direzione, tipici dell’educazione motoria, inseriti in un contesto ritmico, prima prodotto attraverso percussioni, poi con brani di tango tradi-zionale, elettronico o con musica rock. È stata anche l’occasione per accennare alla geografia, alla lingua, e perché no, anche alla geometria, se si considerano le figure disegnate al suolo, come percorsi di ballo. Linee, circonferenze, la guida, l’ascolto, la postura, questi i temi delle lezioni sviluppate attraverso la co-noscenza del ballo argentino. Negli altri due incontri a Fenzi si sono affiancati due insegnanti di livello in-ternazionale, Federico Rodriguez Moreno, insegnante argentino di educazione fisica, diplomato maestro di tango per bambini, e Catherine Berbessou, coreografa

francese della compagnia Zefhiro Theatre di Parigi. Questa esperienza, la prima del genere, ha dato modo ai ragazzi di proseguire il percorso di apprendimento del tango con due insegnanti di caratura mondiale, di vivere l’atmosfera con due pedagogisti unici nel settore ed assistere dal vivo ad una esibizione tutta per loro, nella palestra che usano abitualmente per l’educazione motoria. L’insegnante Isabella Avesani, referente dell’educazione motoria e vicepreside dell’I-

Il tango non è maschio; è coppia: cinquanta per cento uomo e cinquanta donna, anche se il passo più importante, l’ “otto”, che è come il cuore del tango, lo fa la donna. Nessuna danza popolare raggiunge lo stesso livello di comunicazione tra i corpi: emozione, energia, respirazione, abbraccio, palpitazione. Un circolo virtuoso che consente poi l’improvvisazione

MIGUEL ÁNGEL ZOTTO

PRIMI APPROCCI IN COPPIAA destra,

Catherine

Berbessou con

le ragazze delle

Betteloni

23www.sportdipiu.com

La matematica a ritmo di tango

L’associazione sportiva dilettantistica

e culturale Reflorecer è articolata

in diverse distinte aree, ciascuna

assegnataria di un ruolo progettuale di

forte identità e portatrice di funzioni,

compiti, caratteri, colori e aspirazioni

differenti. Ciascuna, tuttavia, nasce

dalla volontà di divenire e ispirare

nell’anima una nuova rifioritura. Il

primo comune inchiostro versato

nei nostri progetti è quello rosso e

indelebile del tango argentino legato

all’impegno sociale.

L’ambizioso progetto Abilitango

è fondamentalmente un percorso

benessere: come attività “Reflorecer”,

Abilitango è anzitutto allineato al

benessere psicofisico e a un’idea di

crescita e rifioritura delle persone

che si misura in termini di fantasia,

consapevolezza corporea, sviluppo

della creatività e delle capacità motorie,

espressive ed artistiche, animazione

e divertimento. Come percorso

musicale-espressivo-comunicativo-

creativo, Abilitango è specificamente

articolato sul tango argentino e mirato

al recupero e alla compensazione degli

automatismi motori perduti a causa di

malattie degenerative del movimento,

in particolare ideato e scientificamente

testato su anziani, pazienti infartuati,

e parkinsoniani, ma divertente e

valido per la crescita, l’integrazione,

il benessere e la rifioritura interiore

di tutte le persone. Come terapia,

infine, Abilitango è a tutti gli effetti

un percorso di tango-terapia mirato a

guidare e abilitare le persone al ballo

del tango argentino considerando

prioritari gli effetti ludici, creativi

ed espressivi che si acquisiscono

danzando in un ascolto intimo con la

nostra interiorità, in comunicazione

col partner ed il gruppo nel “salòn”. La

tango-terapia è proposta dal mondo

scientifico quale tecnica terapeutica

catalizzatrice dello sviluppo personale,

quale metodo di esplorazione e di

potenziamento delle risorse e capacità

di ogni persona.

In particolare si utilizza il tango argentino con valenza terapeutica per

malattie caratterizzate dal disturbo del

movimento: la riabilitazione utilizza

il ritmo e le emozioni della musica

per dare una cadenza e un ritmo alla

nostra attività mentale e ai conseguenti

movimenti muscolari, e

questa non è che

una piccola

parte del

percorso.

Il sistema

didattico

adoperato

col metodo

Abilitango,

infatti, è

un sistema

ben integrato di

strumenti composti dal “ballo del tango

argentino”, dai suoi testi e poesie, dalla

sua musicalità, e da altri momenti di

dialogo, anche ludici e musico-terapici.

Abilitango è stato specificamente

studiato con l’intento di produrre

vivenze motivanti (istanti vissuti

intensamente nel presente) che ci

avvicinino alla conoscenza del nostro

Io profondo, consentendo elaborazioni

creative, in alcuni casi diagnostiche e

terapeutiche.

INFO Associazione Reflorecer Tel. 331 7272400 - www.reflorecer.it

TANGO, UN BALLO OLTRE LA DANZA

stituto comprensivo 17, di cui fa parte la scuola primaria “Betteloni” è stata l’arte-fice di questo avvenimento.

Professor Graziano Fenzi, perché por-tare il tango nelle palestre scolastiche? Io rispondo con una domanda: perché no? Il tango è un ballo in cui la relazione tra le persone, con le sue dinamiche, nel bene e nel male viene amplificata grazie ad un rapporto molto stretto che si crea tra i due partner. Si tratta di un ballo di coppia e in una fase della crescita in cui i ragazzi sono spesso “connessi con gli amici”, ma soli con una tastiera tra le dita, la proposta di una attività che coinvolga la relazione tra i “cor-pi”, tra la parte fisica ed emozionale delle persone, può solamente portare beneficio.Nella scuola, oltre alla parte teorica e pratica delle discipline di studio, si trova l’educazione fisica, o scienze motorie, come unica proposta di educazione che coinvolge il corpo, e parte di tutte le ore in palestra viene dedicato dai docenti per far muovere in modo coordinato ed efficiente gli allievi, anche con pratiche di avviamento allo sport e il tango, come altre forme di

24 www.sportdipiu.com

DANZA

danza o ballo può far parte della danza sportiva, prevista come tante altre discipline sportive. Nel primo periodo del ciclo scola-stico, quando i bambini incontrano la scuola, l’attività motoria è spesso legata alla musica, col canto, il ballo, la drammatizzazione, anche con recite di fine anno. Attività coreutico/espressive che hanno una grande importanza nel costruire relazioni, provocare sensazioni ed emozioni, che aiutano la crescita della persona e intervengono nell’apprendimento anche di aspetti teorici.

Perché ballare il tango nelle ore di lezione invece, per esem-pio, di una partita di basket? Nel tango ci sono i ruoli, uno con-duce e l’altro segue, uno propone e l’altro risponde alla proposta. Inoltre i movimenti sono condizionati dal partner. Insomma si deve cercare di essere un corpo solo in movimento ritmico. Ma anche nello sport troviamo i ruoli, troviamo il gesto, il movimento in relazione agli spostamenti dell’altro, possiamo trovare elementi di connessione e dinamiche di movimento legate a un’altra per-sona, un compagno, un avversario da marcare. Gli insegnanti e gli allenatori conoscono molto bene tutte le espressioni motorie legate al ritmo o alla variazione del ritmo nel movimento e l’edu-cazione al ritmo, e il rapporto con l’altro, sviluppata attraverso il tango può diventare mezzo di formazione, oltre che essere finalizzato al divertimento.

Quando ha cominciato a pensare di portare il tango a scuola? Già durante l’insegnamento curriculare ho utilizzato la musica nelle fasi di riscaldamento, riproponendo gli abituali esercizi a ritmo di hip hop per rendere più dinamica e piacevole una fase della lezione in cui i ragazzi tendono a chiedere subito il gioco. Nel gennaio del 2012, mi sono ritrovato a fare un ciclo di lezioni di tango al una quinta del liceo Don Mazza di Verona, su espressa richiesta del rappresentante degli studenti, poi la cosa si è estesa ad altre tre classi dello stesso liceo che non vollero essere da meno.E quindi a giugno ho cominciato a pensare a questo, contattando la professoressa Monica Magnone dell’Ufficio scolastico provin-ciale che ne è rimasta folgorata, dandomi il massimo appoggio e proponendomi l’educational per gli insegnanti: vi hanno preso parte sedici insegnanti.

E gli Istituti come hanno risposto all’iniziativa? Bene direi. Han-no aderito al progetto il liceo “Montanari” e liceo “Messedaglia” di Verona, il liceo “Medi” di Villafranca, il liceo “Calabrese-Levi” di San Pietro Incariano, il liceo “Maria Curie” di Bussolengo e poi la primaria “Betteloni” dell’Istituto comprensivo 17 da dove ho co-minciato e dove mi riprometto di tornare per completare il lavoro.

Il tutto da solo? Certamente no. Già dal Don Mazza e nell’educa-tional sono stato coadiuvato dalla professoressa Marina Bertoldi, diplomata Isef e ballerina di tango, oltre che mia ex giocatrice

di pallavolo: la persona giusta per entrare in sintonia nell’insegnamento in palestra con i ragazzi delle scuole. Poi ho avuto la “pazzia” di utilizzare i miei maestri di tan-go, che ospito in occasione degli stage di perfezionamento. Ma ci sono altri colleghi, insegnanti di educazione fisica praticanti, pronti a dare il loro contributo.

E tutto a Verona? In realtà ci sono le premesse per fare le stesse cose nelle provincie limitrofe, i contatti erano stati già avviati, ma poi il Ministero ha di fatto azzerato l’attività sportiva scolastica, soste-nuta attualmente solamente dalla Regione Veneto col progetto PiùSport@Scuola e dal Coni , ma solo per la scuola primaria.

Gli insegnanti di educazione fisica della scuola secondaria non hanno ancora po-tuto far niente, è tutto fermo, bloccato, non esiste più un campionato, una gara, e quando c’è è frutto del volontariato dei docenti. Il Tango avrebbe potuto rientrare a pieno titolo nell’attività di danza sporti-va prevista per la scuola, e gli insegnanti che avessero voluto proporlo avrebbero avuto tutto il mio sostegno ed aiuto. At-tualmente, come prosecuzione dell’edu-cational, ogni venti giorni ci ritroviamo con alcuni insegnanti di educazione fisica nella palestra del liceo Messedaglia di Verona, messa a disposizione dal dirigente, per un autoaggiornamento disciplinare sul tango, a cui potrebbero aderire gratuitamente anche altri insegnanti che volessero far proprio il progetto. Ormai siamo in ballo, e non ci resta che ballare!

FOTO DI GRUPPO CON TANGO 5B e 5C Betteloni

Montorio con

Graziano Fenzi,

Catherine

Berbessou

e Federico

Rodriguez Moreno

SCIENZE MOTORIE

Enti Sportivi

INFO: 335 1360554 - www.sportexpoverona.it

verona

AERO CLUB DI VERON

A

Partner Media PartnerGreen Partner Partner Soccerfield

SPECIALE SPORT EXPO

www.sportdipiu.com26

A Sport Expo lo sport vince sempre

Lo sport ed i ragazzi, un binomio da valorizzare e da promuovere affinché i giovani possano trarre i migliori benefici da una pratica sana dell’attività

sportiva. E’ con questo spirito e mosso da questo intento che Sport Expo, manifestazione organizzata dall’Assessorato allo Sport del Comune di

Verona, da sette anni consegna ai ragazzi e alle loro famiglie una due giorni all’insegna del divertimento e della scoperta del mondo-sport

a 360 gradi.

L’edizione del 2013 è in programma sabato 16, domenica 17 e, novità di quest’anno, anche nella mattina di lunedì 18

marzo sempre presso la Fiera di Verona. Al tradizionale weekend, quest’anno si aggiunge anche la mattina del

lunedì, dedicato in particolar modo alle scuole elementari, presenti con 2.500 bambini. I piccoli alunni scopriranno i

tanti sport attraverso un tour guidato, divertente e istruttivo che li porterà a vivere un’esperienza sportiva unica..

di Davide Zonaro

SCIENZE MOTORIE

Enti Sportivi

INFO: 335 1360554 - www.sportexpoverona.it

verona

AERO CLUB DI VERON

A

Partner Media PartnerGreen Partner

Torna il 16, 17 e 18 marzo presso i padiglioni 8 e 9 della

Fiera di Verona la festa dello sport dedicata ai ragazzi. Come

sempre molte discipline sportive da provare e tante attività nella

nuovissima ‘Arena Eventi’

www.sportdipiu.com26

www.sportdipiu.com 27

SPECIALE SPORT EXPO

DAL 2007Sport Expo nasce nel 2007 dall’idea

di Stefano Bianchini, presidente

della FIPAV Verona e direttore della

Fondazione Bentegodi. L’evento ha

come target bambini dai 6 ai 14 anni

e si presenta come una rassegna

di discipline sportive tramite la

partecipazione di diverse Federazioni

e Società che ogni anno accorrono

sempre più numerose. La prima

edizione dell’evento ha visto il

coinvolgimento di 9.000 bambini che

si sono destreggiati tra una decina

di sport con tornei ed esibizioni.

Un buon esordio per la kermesse

sportiva veronese, che fin dall’inizio

si è proposta di valorizzare il binomio

sport e giovani al fine di promuovere

la pratica sportiva come ottimo

strumento di formazione e palestra

di vita. Sulla base dell’esperienza

maturata, le edizioni successive della

manifestazione hanno riproposto

l’iniziativa colmando le inevitabili e

comprensibili lacune del primo anno,

garantendo edizione dopo edizione

continue novità.

I NUMERIIl successo dell’evento è sotto gli

occhi di tutti: più di 15.000 ragazzi

si sono lanciati tra ben 15 discipline

sportive diverse nel 2008, passando

a 27.000 con circa 30 discipline

nell’edizione successiva, la terza, e

arrivando nell’edizione 2010 a quota

32.000 ragazzi con ben 40 sport

SPECIALE SPORT EXPO

www.sportdipiu.com28

presenti. Nella quinta edizione, quella

del 2011, confermate le 40 discipline

con un incremento sensibile del

numero delle visite che hanno toccato

oltre 38.000 presenze. La sesta edizione,

quella dello scorso anno, ha visto

superare il tetto dei 40.000 visitatori.

Quest’anno si attendono circa 50.000

visitatori provenienti da tutto il Nord

Italia.

I PARTNERIl coinvolgimento delle istituzioni, degli enti di promozione sportiva,

delle federazioni e delle scuole

continua ad essere quindi l’ingrediente

fondamentale del successo di Sport

Expo che diventa sempre più un punto

di riferimento per la promozione

sportiva anche a livello nazionale.

è da ricordare che l’edizione 2011 è

stata patrocinata dal Ministero della

Gioventù, a testimonianza del valore

acquisito da questa vera e proprio “festa

dello sport per ragazzi”.

Tornando all’edizione 2013, sempre

molte (circa 40) le discipline sportive

presenti, dalle più note alle meno

conosciute, da quelle individuali a

quelle di squadra. Il tutto sempre

arricchito dalle varie iniziative volte

a regalare a tutti i bambini dai 6 ai 14

anni la possibilità di affacciarsi ad una

vetrina di sport diversi.

Via B. Avesani, 31 - 37135 VeronaTel. 045 8063311 - Fax 045 [email protected] - www.amiavr.it

Ufficio U.R.P.numero verde 800545565

fax 045 [email protected]

Ufficio scuoletel. 045 8063527fax 045 8063446

[email protected]

verona: una città che fa la differenza

SPECIALE SPORT EXPO

www.sportdipiu.com30

Tutti gli sport per tutti i gusti

di Davide Zonaro

Calcio, pallavolo, basket ma anche ginnastica artistica, ciclismo, tennis, scherma, piuttosto che le arti marziali, kite con simulazioni di kite surf, fresbee, tamburello, baseball con tunnel di battuta, e hockey.

Davvero tutto all’interno di questa fiera dinamica dove è possibile anche provare in prima persona gli sport e non semplicemente guardarli dall’esterno. Un’opportunità unica per conoscere e confrontare da vicino così tante discipline sportive, un evento unico in Italia nel suo genere. Grazie all’Ufficio Scolastico Provinciale di Verona anche molte scuole aderiscono all’iniziativa con il fine di utilizzare lo sport come mezzo per educare, una palestra di vita all’insegna dei valori sani.

Un ruolo di primo piano è assunto anche da Scienze Motorie di Verona, che mette a disposizione i propri studenti e le proprie competenze per seguire da vicino i bambini che si affacciano a Sport Expo. Sarà una festa di grande sport, con un programma vasto e ricco di tornei, con gli sport suddivisi in aree tematiche. Centro nevralgico di Sport Expo 2013 sarà l’Arena Eventi dove si svolgeranno molti tornei e le principali attività sportive in programma. La Pallavolo sarà sempre protagonista con l’attesa Festa Provinciale Minivolley e avvincenti tornei con ben 50 squadre coinvolte. Anche l’area Basket sarà molto attiva con importanti novità quali una partita tra ragazzi in carrozzina e il Festa Basket in Rosa rivolto alle ragazze. Molto attiva anche l’area Calcio, con tornei FIGC e Luna Park con tiri al bersaglio e soccer golf, oltre che all’area arti marziali molto ricca con 10 discipline differenti. In evidenza anche la sezione atletica, che quest’anno organizzerà una gara di corsa coinvolgendo circa 1.000 piccoli podisti.

Sport Expo è un evento reso possibile anche dal supporto di importanti Aziende che credono nei valori del progetto. Lidl Italia è oramai parte integrante di Sport Expo, confermandosi per il quinto anno consecutivo Presenter Partner dell’iniziativa, riconoscendosi nei valori quali salute, benessere e qualità della vita, propri anche della manifestazione. A fianco di Sport Expo 2013 ci saranno anche Ringo, Amia, Banca Popolare di Verona, Perfetti, Editrice Giochi e il media partner Nickelodeon, per dare il loro contributo ad un evento di successo.

Inoltre anche Sportdipiù – quest’anno con la nuova veste grafica – rinnova la sua partnership con l’evento, confermandosi media partner ufficiale. Insomma, le premesse ci sono tutte per assistere, ma soprattutto vivere da vicino, una kermesse che riserverà tante sorprese ma anche tante piacevoli conferme. La Festa dello sport è pronta ad iniziare, tutti i ragazzi sono invitati!

INFO www.sportexpoverona.it

www.sportdipiu.com 31

SPECIALE SPORT EXPO

l’INGRESSO è GRATUITO pER TUTTI!

32 www.sportdipiu.com

A Boscopark avventura e divertimento per tutti!

Il parco-avventura si snoda all’interno di uno splendido bosco di faggi, carpini

e abeti di 6.000 metri quadrati A pochi passi dal centro di Bosco Chie-sanuova, Boscopark vi aspetta per una giornata all’insegna del divertimento e dell’avventura. Per tutti coloro che voglio-no mettere alla prova il proprio coraggio e le proprie abilità, Boscopark mette a disposizione 6 percorsi di diverso livello con oltre 70 passaggi attrezzati adatti a persone di tutte le età ed a tutti i livelli di agilità; ponti tibetani, carrucole, passerelle sui tronchi, tunnel sospesi, liane, sono solo alcuni dei passaggi mozzafiato a disposi-zione dei temerari più o meno giovani. Tutto ciò avviene nella massima sicurezza, attrezzati con casco e imbragatura forniti all’ingresso del Parco e seguiti passo per passo da personale competente.

Il Parco rappresenta anche un’ottima pro-posta per uscite di gruppo: prezzi speciali sono riservati a grest e centri estivi, nonché a gruppi scout, scolaresche e aziende. Tramite il nostro sito web e la pagina de-dicata su facebook è possibile avere tutte le informazioni sul parco e rimanere ag-giornati sulle novità e le varie proposte ed eventi che verranno organizzati.

INFO www.boscopark.it

[email protected]

Tel. 348 8984881

Cell. 349 0766915

ARRAMPICATA

a cura della Redazione

34 www.sportdipiu.com

ARRAMPICATA

di Michela Toninel

ARRAMPICATASPORTIVAistruzioni per l’uso

ANCHE ALL’APERTO l’attività può

essere svolta sia

su pareti naturali

che in palestra

35www.sportdipiu.com

Ami “attacarti via”? Ti piace vivere la natura “adrenalinicamente”? Allora l’arrampicata potrebbe fare per te.

Ecco alcune indicazioni per dove e come iniziareÈ lo sport che permette di salire su una superficie verticale senza l’aiuto di mezzi artificiali per la pro-gressione per scopi agonistici o amatoriali. La sfida dell’arrampicata si compie nel superare i propri limiti fisici e mentali. La collaborazione è importante e si è sempre accompagnati da un’altra persona, entrambi legati da una corda che in caso di scivolamento o ca-duta sorregge e protegge la vita. Ne abbiamo parlato con Nicola Tondini di XMountain.

DOvE? L’attività può essere svolta sia su pareti naturali (roccia), lungo itinerari, in ambiente artificia-le, tipo palestre, e anche su blocchi appositamente attrezzati.

QUANDO? Nelle strutture di arrampicata inter-ne tutto l’anno, infatti i centri più moderni, come quelli di Verona, sono dotati di impianto di condizionamento o riscaldamento per avere sempre una temperature confortevole. Anche all’aria aperta si può arrampicare tutto l’anno, avendo l’attenzione di scegliere falesie esposte al sole in inverno e all’ombra in estate.

ALL’APERTO cosa si può fare legato all’ar-rampicata? Il gesto motorio di salire in alto lo si può sperimentare in altre attività: i sentieri attrezzati, o ferrate, sono percorsi alpinistici facilitati che, con un’adeguata istruzione, possono essere percorsi da adulti, famiglie, bambini, ragazzi. La montagna Vero-nese offre molto anche da questo punto di vista: 2 ferrate sul Monte Baldo e 3 sul Carega. Un altro modo divertente di arrampicare è quello giocare nei parchi avventura sugli alberi, come ad esempio il Bosco Park, un’esperienza divertente e alla portata di tutti.

A vERONA dove si può ar-rampicare? Nella nostra provincia ci sono quasi 30 falesie attrezzate. Le più frequentate sono: Alcenago (sopra il paese di Stallavena) in Val Pantena, Ceredo in Lessinia, le torri sotto Montecchio di Negrar, Ca’ Verde a Domegliara, Ceraino in Val D’adige (vicino a Caprino), Marciaga sul Lago di Garda e il Sengio Rosso sul Monte Baldo. Per la pratica indoor, a Verona a San Giovanni Lupatoto, c’è una tra le più importanti ed ampie strutture d’Italia: il King Rock, che offre varie possibilità per principianti e atleti, bambini piccoli o adulti di qualsiasi età, comprese classi di scuole primarie e secondarie.

COME è NATA L’IDEA della palestra di Verona? “L’idea di creare un centro di arrampicata sportiva nel cuore di Vero-na nasce dalla passione di un gruppo di persone e da una attenta analisi su questo sport e sul territorio verone-se” spiega Nicola Tondini (gui-da alpina, socio della scuola XMountain, e ingegnere gestionale) che ha visto nascere questa realtà. A questo pro-getto hanno aderito 30 appassionati arrampicatori veronesi dando vita a Verona Climb Srl. La struttura King Rock offre svariati spazi: dal verticale allo stra-piombante, dal facile al difficilissimo, adatti per tutte le età sia per corsi principianti che per allenamenti e prestazioni dei top climbers. Il centro è anche un punto di riferimento per importanti competizioni

ARRAMPICATASPORTIVAistruzioni per l’uso

36 www.sportdipiu.com

Cus Verona Pattinaggio nuovo anno, nuove vittorie

La società cussina ottiene subito risultati prestigiosi con i suoi giovani pattinatori

È cominciata alla grande la stagione sportiva della società di pattinaggio Cus Verona, con vittorie e soddi-sfazioni già alla prima gara. Il 23 e 24 febbraio scorso la società veronese ha portato in pista per i campionati provinciali di Federazione otto atlete cussine, cinque delle quali alla loro prima gara agonistica.Beda Giulia Petronela (classe 2005), alla sua prima esperienza in Federazione ha già fatto battere i cuori delle sue allenatrici conquistando nella categoria Giovanissimi A l’argento negli esercizi obbligatori, il bronzo nel libero e sempre il terzo posto in combinata. Michele Filipozzi (classe 2003), nuovo “acquisto” della società, con impegno e determinazione nella categoria Esordienti A maschile, si è meritato il primo posto sia negli esercizi obbligatori che nel libero e quindi anche in combinata.

Nella categoria Esordienti regionali femminile (classe 2003), hanno debuttato negli esercizi obbli-gatori Elena Saccani, che ha conquistato con grande gioia e sorpresa delle allenatrici un meritatissimo sesto posto, Elisa Pagani (decima classificata), Arianna Rossettini (quattordicesima classificata) e Benedetta Rasconi 8quindicesima). Elisa Pagani ha poi affrontato anche gli esercizi liberi posizionandosi al sesto posto, migliorando nettamente il risultato del precedente anno. Nella categoria Allievi regionali femminile gran-de soddisfazione per Alice Antonini che, alla sua prima gara di obbligatori si è piazzata al quindicesimo posto, preceduta da Giulia Filipozzi, che ha partecipato anche alla specialità di libero migliorando di netto il risultato dell’anno scorso, posizionandosi al nono posto. Fio-re all’occhiello è stata la conquista dell’argento del quartetto spettacolo “Bliss Art”, formato da Martina Maiutto, Elisa Petrini, Silvia Piazza e Martina Burato, ai campionati provinciali dei gruppi a cui hanno par-tecipato il 16 e 17 febbraio scorso.

PATTINAGGIO

di Stella Mazza

“Siamo veramente fiere dei risultati ottenuti dalle nostre atlete in soli due mesi dall’inizio dell’anno”, commentano le allenatrici Stella Mazza, Silvia Piazza e Serena Mazza. “L’impegno e la costanza stanno fi-nalmente dando i loro frutti. Siamo certe che questo è solo l’inizio di un brillante anno sportivo all’insegna di soddisfazioni, crescita interiore e, perché no, tante altre vittorie”. I prossimi appuntamenti saranno la prima tappa del Gran Prix giovani il 23 e 24 Marzo a Silea (Treviso) per Elisa Pagani e Beda Giulia Petronela, il trofeo internazionale dei gruppi spettacolo a Udine per il quartetto “Bliss Art” e la preparazione dei giochi giovanili (fase provinciale) organizzati con orgoglio dalla stessa Società Cus Verona Pattinaggio, che si svolgeranno il 25 e 26 Maggio al Centro Polisportivo Avesani. Complimenti quindi e un grande in bocca al lupo alle atlete e alla Società Cus Verona Pattinaggio!

UNA SQUADRA FORTISSIMA Il Cus Verona è

una delle realtà

più attive per

quanto riguarda il

‘baby pattinaggio’

37www.sportdipiu.com

www.nuova-golf.it

Valori massimi: consumo di carburante, ciclo comb. 5,3 l/100 km - CO2 123 g/km.Prezzo riferito a Golf 1.2 TSI Trendline BlueMotion Technology 77 kW/105 CV (IPT escl.). La vettura raffigurata è puramente indicativa.

Scopri tutti i prodotti che Volkswagen Financial Services ha ideato per te.

Nuova Golf. L’infotaimnent nella sua massima espressione.Nuova gamma di sistemi di infotainment. Display touchscreen a colori da 5 a 8 pollici

con sensori di prossimità che anticipano la funzione prescelta all’avvicinarsi della mano

e comandi vocali. Interfaccia Bluetooth, AUX-IN e USB. Navigazione cartografica 3D.

Nuova Golf, un unico obiettivo: adattarsi perfettamente alle esigenze di chi la guida.

Devi conoscere le persone per costruire la loro auto. Nuova Golf. Ancora da 17.800 euro.

UN SECONDOL’UOMO È IN GRADO DI ELABORARE

SOLO SEI PAROLE. MA UN’IMMAGINE COMPLETA.

IN

Vicentini S.p.A.VERONA - Via Gardesane, 49 - Tel. 045/2085111 - USATO - Via Bresciana, 37 - Tel. 045/2085611 MANTOVA - Via Novellara,4 - Tel. 0376/391337 - LEGNAGO - Via Mantova, 1 - Tel. 0442/606400 vicentini.it

38 www.sportdipiu.com

CICLISMO MASCHILE

di Elena Bazzoni

Elia Viviani e un futuro targato Cannondale Procycling

Piedi a terra, il ragazzo. Nonostante il successo, continua a volare basso. Basso, si, ma veloce, visto che gli appassionati si aspettano ancora

grandi cose da lui. E pure il suo Team conta molto sul talento veronese…Rientrato da pochi giorni in Italia, reduce da un febbraio pieno zeppo di gare, un premio Cangrande che da non molto brilla nella sua casa, un’Olimpiade sulle spalle, duri allenamenti in vista di un marzo che lo attende carico e in formissima, Elia Viviani si racconta in previsione di nuovi banchi di prova.

Elia Viviani è sempre più un ciclista di qualità: alimentazione e allenamento di un atleta del tuo livello? Nessuna dieta, solo una corretta alimenta-zione. La giornata inizia sempre con una colazione abbondante: in vista dell’allenamento è il pasto più importante. A pranzo generalmente carboidrati, quindi una pasta in bianco o al pomodoro, mentre per la cena alterno carni bianche, rosse o pesce, sempre accompagnati da verdure. L’alimentazione corretta è di fondamentale importanza per sostenere alle-namenti giornalieri. Ogni giorno le ore in sella sono molte, e generalmente nell’arco di una settimana abbiamo un solo giorno di recupero.

La Cannondale ProCycling è una squadra molto giovane, fresca, che guarda al futuro. Vero, fra compagni di squadra siamo quasi coetanei, vedi Sa-gan e Moser, quindi riesce facile fare gruppo anche al di fuori del contesto gara. Il tempo che si trascorre assieme è molto, e l’età ci unisce negli interessi, che spesso condividiamo. Non è inusuale trovarci a giocare alla playstation tutti assieme.

Cosa ti ha insegnato correre con, e per, punte di diamante del calibro di Basso e Nibali? Ivan e Vincenzo hanno davvero molto da insegnare, non solo da un punto di vista professionale. Sanno essere due grandi uomini anche fuori prestazione, corridori nella vita di ogni giorno. Nibali ha un talento incre-dibile, Ivan invece è un ragazzo molto determinato.

SEMPRE IN SELLA Elia Viviani è nato

ad Isola della

Scala il 7 febbraio

1989. Ha vinto

un Campionato

Europeo, 10

italiani e un

Argento ai

Mondiali su pista

Ora sta a noi fare nostro tutto quello che loro ci hanno insegnato.

Uno sguardo al futuro: quali i tuoi prossimi obiet-tivi? Le classiche in calendario, in particolare la Gand-Wevelgem, su cui punto molto. E poi la partecipa-zione al Giro d’Italia, dove non escludo di riuscire a portarmi a casa almeno una tappa.

Alla luce di fatti di attualità e di polemiche che sempre più spesso si rincorrono, come nel caso

39www.sportdipiu.com

di Armstrong e Cipollini, qual è la tua posizione rispetto al doping? Io credo che la nuova gene-razione non abbia nulla a che fare con quanto ac-cadeva dieci/quindici anni fa. Il ciclismo di oggi sta cambiando, ma quanto successo non può azzerare la sua memoria, può solo insegnarci che con fiducia dobbiamo smettere di giocare sporco, per tornare ad un ciclismo più pulito.

Vuoi lanciare un messaggio, attraverso le nostre pagine, a tutti quei giovani ciclisti in erba che in

te vedono un idolo? Come sottrarsi? Il ciclismo è uno sport di fatica, di sudore, di delusioni e di vittorie. Valorizza le caratteristiche del singolo, ma incide altresì sul team. Lo sport in generale è un aiuto importante per la crescita dell’individuo, i valori che ne conseguono ci permettono di diventare uomini.

Per la cronaca, gli ho strappato una promessa: quando sarà in zona vorrei fargli strada ma, credo d’aver esage-rato: non mi rimarrà che stargli al gancio. Alla prossima, sempre che sopravviva all’ambiziosa avventura.

Credo che la nuova generazione non abbia nulla a che fare con quanto accadeva dieci/quindici anni fa. Il ciclismo di oggi sta cambiando, ma quanto successo non può azzerare la sua memoria

LADRI DI BICICLETTE Il rifermento

cinematografico

è d’obbligo

visto che Elia e i

suoi compagni

di Team, nel

tondo, sono in

compagnia di due

star di Hollywood:

Joe Mantegna e

Shemar Moore,

protagonisti

della serie

‘Criminal

Minds’

40 www.sportdipiu.com

In Località Siena molte leattività distribuite su sei campi:

due coperti e quattro all’aperto L’Asd Tennis Villafranca nasce nel lontano 1961, grazie alla costruzione di un campo all’interno del Castello Scaligero. Sin dai primi tempi, l’impegno è sempre stato quello di divulgare il gioco del tennis organizzando tornei e partecipando alle competizioni a squadre della Federazione (Fit). Dal 1988, con l’introduzione della scuola di addestramento (Sat), molti ragazzi si sono avvicinati al tennis grazie a questa attività didattica diretta dal maestro Salvatore Da Campo, che è tutt’ora il responsabile della scuola.

Anche quest’anno, la scuola è attiva e presenta 64 ragazzi dai 5 ai 18 anni che durante la settimana si divertono giocando sui campi del circolo. Oltre al già citato maestro nazionale Da Campo, l’associazione dispone di altri quattro istruttori: Davide Garzotti istruttore di secondo grado, Matteo Zanon istruttore di primo grado, Cristian Previdi istruttore di primo grado e laure-ato ISEF e Giorgio De Togni istruttore di primo grado, preparatore atletico e laureato ISEF. La scuola (riconosciuta dalla Fit) cerca di offrire il massimo della qualità, in modo tale da consegnare ai ragazzi le nozioni che servono per imparare e migliorare il gioco del tennis. Il percorso formativo prevede la fase del Minitennis (apprendere giocando) per i bambini dai 5 ai 10 anni, la fase di perfezionamento (imparare ad allenarsi) per i ragazzi dai 10 ai 13 anni e infine la fase di specializzazione (allenarsi per competere) per i ragazzi dai 13 ai 18 anni. Sono presenti, inoltre, sei squadre giovanili impegnate nei vari campionati agonistici a squadre: Under 8, Under 10, Under 12, Under 14, D3 Femminile e D4 Maschile. In estate, la scuola tennis non va in vacanza: organizza per tutti i ragazzi esperti e non (dai 5 ai 18 anni), dal 10 giugno al 31

TENNIS

di Matteo Zanon

luglio i centri estivi dove oltre al tennis, i ragazzi si divertono con giochi e discipline

sportive di vario genere grazie all’ampio spazio verde che offre la struttura del club.

Durante l’anno scolastico vengono effettuati anche dei corsi con le scuole del Villafranchese, sia Medie che Superiori. Un’iniziativa che dà la possibilità ai ragazzi di provare una disciplina sportiva nuova durante le ore scolastiche e inoltre permette di far conoscere la struttura e il circolo. Oltre a quelle giovanili sono presenti anche altre squadre impegnate nei vari tornei agonistici di categoria: serie C Maschile, D1 Femminile, D3 Maschile. Il circolo conta attualmente 210 soci e da qualche mese presenta un nuovo direttivo con a capo Marco Borrelli (presidente) oltre ad altri sei componenti: Rossella Bettellini (vice presidente), Pino Cappelletti (segretario), Salvatore Da Campo e Alessandro Sganzerla (responsabili dell’attività spor-tiva e amatoriale) Raffaele Frusciante (direttore del circolo), Corrado Cordioli (responsabile delle comu-nicazioni con l’amministrazione comunale). Al centro del progetto ci sono due tornei che vengono svolti nell’arco della stagione: - Torneo di quarta categoria (ad aprile)- Prestigioso torneo nazionale di seconda categoria limitato al terzo gruppo (a giugno)Infine, troviamo altre attività ricreativo-sociali come “Pasquetta con noi” e il “Torneo sociale”che coinvol-gonotutti i soci. Un insieme di attività che offrono ai soci la possibilità di divertirsi e di impiegare del tempo all’interno del circolo e dell’associazione.

INFO Tel. 045 7901966

Maestro Salvatore Da Campo - 366 1745633

Divertirsi col tennis a Villafranca

41www.sportdipiu.com

MAIN SPONSOR

DA 79,50 EURO

A SETTIMANA*

www.calciocamp.com - info-line 348 2227130

Dal 10 giugno al 5 luglio 2013 in queste località:QUARTIERE BORGO MILANO - VR - Impianti Concordia Calcio QUARTIERE BORGO ROMA - VR - Impianti “Montresor” Alba Calcio QUARTIERE BORGO TRIESTE - VR - Impianti Atlas CalcioQUARTIERE SAN ZENO - VR - Impianti Crazy Colombo Calcio COLOGNA VENETA - VR - Impianti Cologna Veneta Calcio GARDA - VR - Impianti Calcio Garda LAZISE - VR - Impianti Lazise Calcio

LAVAGNO - VR - Impianti Scaligera Sport ClubMALCESINE - VR - Impianti Malcesine Calcio MONTEFORTE - VR - Impianti Real Monteforte CalcioSANT’AMBROGIO DI V.LLA -VR - Impianti Ambrosiana CalcioVILLAFRANCA V.SE - VR - Impianti Villafranca CalcioPERGINE - TN - Impianti Fersina CalcioLista completa delle località sul sito www.calciocamp.com

42 www.sportdipiu.com

SOPRANNOME

ANNO di NAScitA

01•BASKET FOOTBALL: PALLONE NORMALE02•BASKET FOOTBALL: PALLONE TRAINGOLARE 03•TIRO DI PRECISIONE: PORTA GONFIABILE04•CALCOLA LA POTENZA DEL TUO TIRO05•ABBATTI 10 BARATTOLI CON 3 TIRI: PALLONE NORMALE06•ABBATTI 10 BARATTOLI CON 3 TIRI: PALLONE TRIANGOLARE07•ABBATTI 10 BARATTOLI CON 3 TIRI: CON OSTACOLO08•ABBATTI 10 BARATTOLI CON 3 TIRI: DAL BIRILLO09•PALLEGGI CON PALLONE NORMALE10•PALLEGGI CON PALLONE TRIANGOLARE11•PALLEGGI DI TESTA12•TIRO DI PRECISIONE: PORTA CON RETE13•COLPISCI LA TRAVERSA14•ABBATTI 5 BARATTOLI CON 5 TIRI: PALLONE NORMALE15•ABBATTI 5 BARATTOLI CON 5 TIRI: PALLONE TRIANGOLARE16•TIRO A CUCCHIAIO: CENTRA I BIDONI17•FOOTBALL AMERICANO: QUARTERBACK CENTRA IL BIDONE18•BASEBALL: LANCIO AL BATTITORE19•FOOTBALL AMERICANO: QUARTERBACK LANCIO AL RICEVITORE20•LUNA PARK: COLPISCI I BERSAGLI21•PALLEGGI CON ROTOLO DI CALZE22•PALLEGGI CON PALLINA DA TENNIS23•PALLEGGI CON LATTINA24•GOLF FOOTBALL: PERCORSO SEMPLICE25•GOLF FOOTBALL: PERCORSO AD OSTACOLI26•BOWLING FOOTBALL: SEMPLICE27•BOWLING FOOTBALL: CON OSTACOLO28•DOPPIA SFIDA DRIBLING CON PALLONI TRAINGOLARI29•30•MEGA PERCORSO MI COACH ADIDAS31•32•33•CALCOLA LA TUA VELOCITA PALLA AL PIEDE CON MI COACH ADIDAS34•SUPER DRIBLING A TEMPO CON PALLONE TRIANGOLARE35•SUPER DRIBLING A TEMPO CON PALLONE NORMALE

3 4 5 62

VINTE

1SEGNA QUI I TUOI PUNTEGGI

POSTAZIONE DI GIOCO

PERSE

43www.sportdipiu.com

SOPRANNOME

ANNO di NAScitA

01•BASKET FOOTBALL: PALLONE NORMALE02•BASKET FOOTBALL: PALLONE TRAINGOLARE 03•TIRO DI PRECISIONE: PORTA GONFIABILE04•CALCOLA LA POTENZA DEL TUO TIRO05•ABBATTI 10 BARATTOLI CON 3 TIRI: PALLONE NORMALE06•ABBATTI 10 BARATTOLI CON 3 TIRI: PALLONE TRIANGOLARE07•ABBATTI 10 BARATTOLI CON 3 TIRI: CON OSTACOLO08•ABBATTI 10 BARATTOLI CON 3 TIRI: DAL BIRILLO09•PALLEGGI CON PALLONE NORMALE10•PALLEGGI CON PALLONE TRIANGOLARE11•PALLEGGI DI TESTA12•TIRO DI PRECISIONE: PORTA CON RETE13•COLPISCI LA TRAVERSA14•ABBATTI 5 BARATTOLI CON 5 TIRI: PALLONE NORMALE15•ABBATTI 5 BARATTOLI CON 5 TIRI: PALLONE TRIANGOLARE16•TIRO A CUCCHIAIO: CENTRA I BIDONI17•FOOTBALL AMERICANO: QUARTERBACK CENTRA IL BIDONE18•BASEBALL: LANCIO AL BATTITORE19•FOOTBALL AMERICANO: QUARTERBACK LANCIO AL RICEVITORE20•LUNA PARK: COLPISCI I BERSAGLI21•PALLEGGI CON ROTOLO DI CALZE22•PALLEGGI CON PALLINA DA TENNIS23•PALLEGGI CON LATTINA24•GOLF FOOTBALL: PERCORSO SEMPLICE25•GOLF FOOTBALL: PERCORSO AD OSTACOLI26•BOWLING FOOTBALL: SEMPLICE27•BOWLING FOOTBALL: CON OSTACOLO28•DOPPIA SFIDA DRIBLING CON PALLONI TRAINGOLARI29•30•MEGA PERCORSO MI COACH ADIDAS31•32•33•CALCOLA LA TUA VELOCITA PALLA AL PIEDE CON MI COACH ADIDAS34•SUPER DRIBLING A TEMPO CON PALLONE TRIANGOLARE35•SUPER DRIBLING A TEMPO CON PALLONE NORMALE

3 4 5 62

VINTE

1SEGNA QUI I TUOI PUNTEGGI

POSTAZIONE DI GIOCO

PERSE

COME COMPILARE LA SCHEDA DI GIOCO. Indica un soprannome che ti permetta di distinuguerti in mezzo agli altri (ad esempio “Miglioz 03” o “ Gambo 99”) e l’anno di nascità. Annota i punteggi che otterrai nelle varie prove seguendo i regolamenti per ogni postazione di gioco. Potrai provare e riprovare tutte le volte che vuoi, scrivendo sulla scheda i punti, i tempi e i risultati che otterrai di volta in volta. Al termine consegna la scheda nell’urna che troverai all’uscità. Da mercoledi 20 marzo dalle ore 20 collegati a www.calciocamp.com e potrai controllare le classifiche dei punteggi di tutti i ragazzi partecipanti divise per età. Buon divertimento e GIOCA LEALE!!

GIOCA LEALE. I punteggi ottenuti nelle varie postazioni di gioco non saranno controllati dai nostri addetti ma sarai tu ad annotare nella tua scheda personale i risultati effettivamente ed abilmente conquistati, rispettando il regolamento che troverai qui sotto. Hai tutto il tempo e il numero di tentativi che vuoi per provare a migliorare i tuoi risultati e quindi non assegnarti punteggi più alti di quelli che avrai effettivamente ottenuto perchè sarebbe scorretto, antisportivo e non ne avresti nessuna soddisfazione: ricorda che GIOCARE LEALE è importante e se tu stesso lo farai avrai la possibilità di richiedere questo comportamento ai tuoi amici avversari. Al termine della tua prova riposiziona i bersagli e i palloni per far giocare gli altri ragazzi. Buon divertimento e GIOCA LEALE!!

REGOLAMENTO1•BASKET FOOTBALL: PALLONE NORMALE. Hai disposizione 5 tiri con i piedi, tenendo il pallone in mano, dal punto stabilito, per riuscire ad insaccare il maggior numero di canestri possibili. Ogni canestro vale 2 punti ma se calci da dietro i birilli il canestro vale 4 punti. Esempio: 3 canestri da dietro i birilli gialli e 1 da dietro i birilli rossi = 2+2+2+4= 10 punti 2•BASKET FOOTBALL: PALLONE TRIANGOLARE. Hai disposizione 5 tiri con i piedi, tenendo il pallone in mano, dal punto stabilito, per riuscire ad insaccare il maggior numero di canestri possibili. Ogni canestro vale 2 punti ma se calci da dietro i birilli il canestro vale 4 punti. Esempio: 3 canestri da due punti e 1 da dietro i birilli rossi = 2+2+2+4= 10 punti. 3•TIRO DI PRECISIONE: PORTA GONFIABILE. Hai a disposizione 5 tiri per cercare di ottenere più punti possibili. Centrando i fori otterrai i punti corrispondentri: Incrocio dei pali di sx = 10 - Incrocio dei pali di dx = 8 - Angolo in basso a dx = 6 - Angolo in basso a sx = 4 - Centro alto = 2 - Centro basso = 1. Al termine della tua prova dovrai raccogliere i palloni e riposizionarli in ordine nel punto di di tiro per far giocare gli altri ragazzi. Esempio: Un incrocio dei pali di sx (10 punti) e un angolo basso a dx (6 punti ) = totale 16 punti. 4•CALCOLA LA POTENZA DEL TUO TIRO: Calcia il pallone più forte che puoi e vedrai sul display la velocità alla quale hai calciato. Esempio: Se vedrai sul display il numero 65 vorrà dire che hai calciato il pallone a 65KM all’ora e quindi dovrai segnare 65 come punteggio. 5•ABBATTI 10 BARATTOLI CON 3 TIRI: PALLONE NORMALE. Hai a disposizione tre tiri dal punto stabilito per abbattere più barattoli possibili. Se al primo tiro colpisci solamente quello rosso in alto otterrai 15 punti che è il massimo dei punti che si può ottenere (ma solo se colpisci al primo tiro esclusivamente quello rosso senza abbatterne nessun altro) e nn dovrai effettuare gli altri due tiri, altrimenti il tuo punteggio sarà dato semplicemente dal numero di barattoli abbattuti con i tre tiri. Esempio: se abbatti il barattolo rosso (solo quello rosso senza colpire gli altri barattoli)avrai 15 punti se invece abbatti 4 bidoni totali avrai realizzato 4 punti. 6•ABBATTI 10 BARATTOLI CON 3 TIRI: PALLONE TRIANGOLARE. Hai a disposizione tre tiri dal punto stabilito per abbattere più barattoli possibili. Se al primo tiro colpisci solamente quello rosso in alto otterrai 15 punti che è il massimo dei punti che si può ottenere (ma solo se colpisci al primo tiro esclusivamente quello rosso senza abbatterne nessun altro) e nn dovrai effettuare gli altri due tiri, altrimenti il tuo punteggio sarà dato semplicemente dal numero di barattoli abbattuti con i tre tiri. Esempio: se abbatti il barattolo rosso (solo quello rosso senza colpire gli altri barattoli)avrai 15 punti se invece abbatti 4 bidoni totali avrai realizzato 4 punti. 7•ABBATTI 10 BARATTOLI CON 3 TIRI: CON OSTACOLO. Hai a disposizione tre tiri dal punto stabilito per abbattere più barattoli possibili. Se al primo tiro colpisci solamente quello rosso in alto otterrai 15 punti che è il massimo dei punti che si può ottenere (ma solo se colpisci al primo tiro esclusivamente quello rosso senza abbatterne nessun altro) e nn dovrai effettuare gli altri due tiri, altrimenti il tuo punteggio sarà dato semplicemente dal numero di barattoli abbattuti con i tre tiri. Esempio: se abbatti il barattolo rosso (solo quello rosso senza colpire gli altri barattoli)avrai 15 punti se invece abbatti 4 bidoni totali avrai realizzato 4 punti. 8•ABBATTI 10 BARATTOLI CON 3 TIRI: DAL BIRILLO: Hai a disposizione tre tiri dal punto stabilito per abbattere più barattoli possibili. Se al primo tiro colpisci solamente quello rosso in alto otterrai 15 punti che è il massimo dei punti che si può ottenere (ma solo se colpisci al primo tiro esclusivamente quello rosso senza abbatterne nessun altro) e nn dovrai effettuare gli altri due tiri, altrimenti il tuo punteggio sarà dato semplicemente dal numero di barattoli abbattuti con i tre tiri. Esempio: se abbatti il barattolo rosso (solo quello rosso senza colpire gli altri barattoli)avrai 15 punti se invece abbatti 4 bidoni totali avrai realizzato 4 punti. 9•PALLEGGI CON PALLONE NORMALE. Hai a disposizione 60” (un minuto) per effettuare il maggior numero di palleggi possibili. Si inizia con il pallone tra le mani e il segnale di inizio e fine della prova saranno dati dal nostro addetto. Devi tener conto solo dei palleggi dal momento del via all’esatto momento dello stop. Considera un palleggio solo ogni tocco con qualsiasi parte del corpo che indirizza il pallone verso l’alto, anche di poco. Esempio: se al momento in cui il nostro addestto dirà “STOP” avrai effettuato 45 palleggi dovrai scrivere 45. 10•PALLEGGI CON PALLONE TRINGOLARE. Hai a disposizione 60” (un minuto) per effettuare il maggior numero di palleggi possibili. Si inizia con il pallone tra le mani e il segnale di inizio e fine della prova saranno dati dal nostro addetto. Devi tener conto solo dei palleggi dal momento del via all’esatto momento dello stop. Con sidera un palleggio solo ogni tocco con qualsiasi parte del corpo che indirizza il pallone verso l’alto, anche di poco. Esempio: se al momento in cui il nostro addestto dirà “STOP” avrai effettuato 45 palleggi dovrai scrivere 45. 11•PALLEGGI DI TESTA. Hai a disposizione 60” (un minuto) per effettuare il maggior numero di palleggi possibili di testa. Si inizia con il pallone tra le mani e il segnale di inizio e fine della prova saranno dati dal nostro addetto. Devi tener conto solo dei palleggi dal momento del via all’esatto momento dello stop. Considera un palleggio solo i tocchi con la testa che indirizzano il pallone verso l’alto, anche di poco. Esempio: se al momento in cui il nostro addestto dirà “STOP” avrai effettuato 45 palleggi dovrai scrivere 45. 12•TIRO DI PRECISIONE: PORTA CON RETE. Hai a disposizione 5 tiri per cercare di ottenere più punti possibili. Centrando i fori otterrai i punti corrispondentri: Incrocio dei pali di sx = 10 - Incrocio dei pali di dx = 8 - Angolo in basso a dx = 6 - Angolo in basso a sx = 4 - Centro alto = 2 - Centro basso = 1. Esempio: Un incrocio dei pali di sx (10 punti) e un angolo basso a dx (6 punti ) = totale 16 punti. 13 - COLPISCI LA TRAVERSA. Hai 5 tiri dal punto stabilito per colpire la traversa o i pali il maggior numero di volte possibile. La traversa vale 5 punti mentre i pali 2 punti. Esempio: se colpisci la traversa una volta e i pali due volte otterrai 5+2+2= 9 punti. 14•ABBATTI 5 BARATTOLI CON 5 TIRI: PALLONE NORMALE. Hai a disposizione 5 tiri dal punto stabilito per abbattere più barattoli possibili. Ogni barattolo abbattuto vale 3 punti. Esempio: se abbatti 3 barattoli avrai ottenuto 9 punti. 15•ABBATTI 5 BARATTOLI CON 5 TIRI: PALLONE TRIANGOLARE. Hai a disposizione 5 tiri dal punto stabilito per abbattere più barattoli possibili. Ogni barattolo abbattuto vale 3 punti. Esempio: se abbatti 3 barattoli avrai ottenuto 9 punti. 16•TIRO A CUCCHIAIO: CENTRA I BIDONI. Hai a disposizione 5 tiri dal punto stabilito per ottenere il maggior numero di centri possibili. Il bidone rosso vale 5 punti mentre tutti gli altri valgono sempre 1 punto. Esempio: Un centro in un bidone rosso (5 punti) + 2 centri negli altri bidoni (1 punto cad) = 7 punti da segnare sul tuo tabellino. 17•FOOTBALL AMERICANO: QUARTERBACK CENTRA IL BIDONE. Hai a disposizione 5 tiri dal punto stabilito per ottenere il maggior numero di centri possibili. Il bidone rosso vale 5 punti mentre tutti gli altri valgono sempre 1 punto. Esempio: Un centro in un bidone rosso (5 punti) + 2 centri negli altri bidoni (1 punto cad) = 7 punti da segnare sul tuo tabellino. 18•BASEBALL: LANCIO AL BATTITORE. Hai a disposizione 5 tiri per cercare di ottenere più punti possibili. Centrando i fori otterrai i punti corrispondentri: Incrocio dei pali di sx = 10 - Incrocio dei pali di dx = 8 - Angolo in basso a dx = 6 - Angolo in basso a sx = 4 - Centro alto = 2 - Centro basso = 1. Esempio: Un incrocio dei pali di sx (10 punti) e un angolo basso a dx (6 punti ) = totale 16 punti. 19•FOOTBALL AMERICANO: QUARTERBAK LANCIO AL RICEVITORE. Hai a disposizione 5 tiri per cercare di ottenere più punti possibili. Centrando i fori otterrai i punti corrispondentri: Incrocio dei pali di sx = 10 - Incrocio dei pali di dx = 8 - Angolo in basso a dx = 6 - Angolo in basso a sx = 4 - Centro alto = 2 - Centro basso = 1. Esempio: Un incrocio dei pali di sx (10 punti) e un angolo basso a dx (6 punti ) = totale 16 punti. 20•LUNA PARK: COLPISCI I BERSAGLI. Hai a disposizione 5 tiri per cercare di ottenere più punti possibili. Centrando i fori otterrai i punti corrispondentri: Incrocio dei pali di sx = 10 - Incrocio dei pali di dx = 8 - Angolo in basso a dx = 6 - Angolo in basso a sx = 4 - Centro alto = 2 - Centro basso = 1. Al termine della tua prova dovrai raccogliere i palloni e riposizionarli in ordine nel punto di di tiro per far giocare gli altri ragazzi. Esempio: Un incrocio dei pali di sx (10 punti) e un angolo basso a dx (6 punti ) = totale 16 punti. 21•PALLEGGI CON ROTOLO DI CALZE. Hai a disposizione 60” (un minuto) per effettuare il maggior numero di palleggi possibili. Si inizia con il rotolo di calze tra le mani e il segnale di inizio e fine della prova saranno dati dal nostro addetto. Devi tener conto solo dei palleggi dal momento del via all’esatto momento dello stop. Considera un palleggio solo ogni tocco con qualsiasi parte del corpo che indirizza il rotolo di calze verso l’alto, anche di poco. Esempio: se al momento in cui il nostro addestto dirà “STOP” avrai effettuato 45 palleggi dovrai scrivere 45. 22•PALLEGGI CON PALLINA DA TENNIS. Hai a disposizione 60” (un minuto) per effettuare il maggior numero di palleggi possibili. Si inizia con la pallina da tennis tra le mani e il segnale di inizio e fine della prova saranno dati dal nostro addetto. Devi tener conto solo dei palleggi dal momento del via all’esatto momento dello stop. Considera un palleggio solo ogni tocco con qualsiasi parte del corpo che indirizza la pallina da tennis verso l’alto, anche di poco. Esempio: se al momento in cui il nostro addestto dirà “STOP” avrai effettuato 45 palleggi dovrai scrivere 45. 23•PALLEGGI CON LATTINA. Hai a disposizione 60” (un minuto) per effettuare il maggior numero di palleggi possibili. Si inizia con la lattina tra le mani e il segnale di inizio e fine della prova saranno dati dal nostro addetto. Devi tener conto solo dei palleggi dal momento del via all’esatto momento dello stop. Considera un palleggio solo ogni tocco con qualsiasi parte del corpo che indirizza la lattina verso l’alto, anche di poco. Esempio: se al momento in cui il nostro addestto dirà “STOP” avrai effettuato 45 palleggi dovrai scrivere 45. 24•GOLF FOOTBALL: PERCORSO SEMPLICE Devi tentare di mettere il pallone in buca, nel minor numero di tiri possibili. Ogni tiro è da considerarsi un punto. Devi aspettare che il pallone sia fermo prima di effettuare il tiro successivo. Se entro 60” non sarai riuscito a mettere il pallone in buca dovrai lasciare il posto agli altri ragazzi e ritentare più tardi. Esempio: Se riuscirari a mettere la palla in buca con 6 tiri dovrai scrivere 6. 25•GOLF FOOTBALL: PERCORSO AD OSTACOLI. Devi tentare di mettere il pallone in buca, nel minor numero di tiri possibili. Ogni tiro è da considerarsi un punto. Devi aspettare che il pallone sia fermo prima di effettuare il tiro successivo. Se entro 60” non sarai riuscito a mettere il pallone in buca dovrai lasciare il posto agli altri ragazzi e ritentare più tardi. Esempio: Se riuscirari a mettere la palla in buca con 6 tiri dovrai scrivere 6. 26•BOWLING FOOTBALL SEMPLICE. Hai a disposizione due tiri per tentare di abbattere, battendo dal punto indicato, il maggior numero di birilli possibile. Prima di effettuare il secondo tiro dovrai aspettare che tutti i birilli si siano fermati. Esempio: Se abbatterai 8 birilli avrai ottenuto 8 punti. 27•BOWLING FOOTBALL CON OSTACOLO. Hai a disposizione due tiri per tentare di abbattere, battendo dal punto indicato, il maggior numero di birilli possibile. Prima di effettuare il secondo tiro dovrai aspettare che tutti i birilli si siano fermati. Esempio: Se abbatterai 8 birilli avrai ottenuto 8 punti. 28•DOPPIA SFIDA DRIBLING SFIDA CON PALLONE TRIANGOLARE. ORARI: SABATO E LUNEDI 8.30-13.00 - DOMENICA 8.30 -19.00. Parti al segnale del nostro addetto e tenta di effettuare il percorso dribling nel modo corretto, senza tagli o errori, nel minor tempo possibile, prima del tuo avversario. Vincerà chi metterai il pallone in rete nella mini-porta per primo. Se avrai tagliato o sbagliato termina pure la prova ma non ritenerla valida: dovrai ritenerla come una sconfitta anche se il tuo avversario sbaglia a sua volta. Prima di consegnare la scheda dovrai scrivere quante sfide hai vinto e quante perse. Esempio: Vinte 3 e perse 1. 29-30 - MEGA PERCORSO DRIBLING Mi Coach adidas. Aggancia il trasmettitore Mi-Coach adidas sui lacci della scarpa e lanciati, palla al piede, in un FANTASTICO PERCORSO creato per testare le tue doti e capacità. Al termine potrai valutare la tua prestazione consultando i risultati ottenuti che ti daranno, tempo della prova, velocità massima, velocità media e intensità. Ricorda...Lionel Messi corre a 27 KM all’ora...Tu saprai fare meglio? Esempio: se ti verrà comunicata una velocità massima di 25 KM all’ora scrivi 25. 31-32-33 - CALCOLA LA TUA VELOCITA’ PALLA AL PIEDE CON Mi-Coach adidas. Aggancia il trasmettitore Mi-Coach adidas sui lacci della scarpa e lanciati in uno sprint palla al piede per misurare la tua velocità massima. Lionel Messi corre a 27 KM all’ora...Tu saprai fare meglio? Esempio: se ti verrà comunicata una velocità di 25 KM all’ora scrivi 25. 34•SUPER DRIBLING A TEMPO LUNGO CON PALLONE NORMALE. Parti al segnale del nostro addetto e tenta di effettuare il percorso dribling nel modo corretto, senza tagli o errori, nel minor tempo possibile. Alla fine del percorso il tempo sarà fermato quando metterai il pallone in rete nella mini-porta. Se avrai tagliato o sbagliato termina pure la prova ma il tuo tempo non sarà valido ma potrai ritentare più tardi. Esempio: Se otterrai un tempo di 1’26” dovrai scrivere 1,26. 35•SUPER DRIBLING A TEMPO MEDIO CON PALLONE TRIANGOLARE. Parti al segnale del nostro addetto e tenta di effettuare il percorso dribling nel modo corretto, senza tagli o errori, nel minor tempo possibile. Alla fine del percorso il tempo sarà fermato quando metterai il pallone in rete nella mini-porta. Se avrai tagliato o sbagliato termina pure la prova ma il tuo tempo non sarà valido ma potrai ritentare più tardi. Esempio: Se otterrai un tempo di 1’26” dovrai scrivere 1,26

44 www.sportdipiu.com

main sponsor

45www.sportdipiu.com

main sponsorFidal Verona un nuovo presidente per andare più veloci

Con l’insediamento del neo presidente Stefano Stanzial inzia un nuovo corso che ha come obiettivo far crescere e diffondere l’atletica leggera

specialmente tra i giovaniL’hanno votato quasi tutti. Convinti che sia lui l’uomo giusto per guidare l’atletica veronese e ri-portare in alto un settore che tante soddisfazioni ha dato e può ancora dare allo sport scaligero. E’ stata un’approvazione quasi unanime quella che ha consegnato a Stefano Stanzial la presidenza del comitato provinciale della Federazione Italiana di Atletica Leggera. Un vero e proprio plebiscito con quasi tutti i voti degli aventi diritto conquistati dall’ex atleta professionista veronese, che si è preso ben 797 voti su 913 ed ha già iniziato alla grande la sua nuova avventura per guidare la delegazione provinciale della Fidal per i pros-simi quattro anni. Un garanzia per tutti vista l’esperienza da atleta ma soprattutto da tec-nico e come organizzatore di grandi eventi che hanno portato Verona ad essere il centro di corse e manifestazioni podistiche di interesse nazionale.

Qual è il primo pensiero da neo presidente? Va al gruppo di lavoro che si è creato e che è stato indispensabile per arrivare a questa elezione. C’era e c’è tanto entusiasmo, probabilmente la maggior parte delle persone l’ha capito; sicuramente aver preso tutti questi voti dà una grande carica ma anche una bella responsabilità nei confronti delle società veronesi e di tutti quelli che amano questo sport. Io devo e voglio essere il presidente di chiunque voglia darsi da fare per sostenere l’atletica di Verona e provincia.

Il programma è interessante, da dove si inizia? Il primo punto è la necessità sia da parte mia che del nuovo direttivo di ascoltare le esigenze delle varie società e fare da contatto e punto di riferimento per le diverse realtà del territorio; ma anche saper farsi anche carico della denuncia della situazione

ATLETICA

di luca Mazzara

di scarsa manutenzione degli impianti dedicati a Verona e provincia, nelle sedi e con gli enti preposti. Per coordinare meglio l’attività della federazione proporrò che vengano individuati responsabili per i vari settori, sia per quello promozionale che riguarda le categorie esordienti, ragazzi e master, sia per il settore agonistico e per la formazione, mi riferisco all’aggiornamento continuo di tecnici dirigenti.

Spesso l’atletica fatica a “comunicare”… È uno degli aspetti da migliorare per primo, perché è innegabile che un buon lavoro deve anche poter essere divulgato e conosciuto, altrimenti perde gran parte della sua efficacia. E’ indi-spensabile promuovere un’ immagine positiva

e va migliorata la comunicazione di Fidal Verona: nel nostro programma c’è quello di sviluppare

un sito internet adeguato, ben organizzato ed ag-giornato con gare, risultati e circolari, ed una rete di comunicazione diretta con le società di città e provincia e con i tesserati. Ci organizzeremo con un ufficio stampa che promuova le notizie dell’atletica e degli atleti veronesi ai vari media per riuscire a dedicare più spazio al nostro sport. Penso che sarà importante riuscire a trovare spazi televisivi e su altri media dedicati, la promozione di quanto viene fatto può aiutare la Fidal Verona oltre che a trovare nuovi appassionati, anche ad interessare aziende alla sponsorizzazione delle attività.

Cosa si può dire della situazione attuale? Ci sono condizioni molto diverse: in provincia si viaggia veloci, società come Bovolone, Bussolengo e Valpolicella fanno registrare numeri elevati e grande interes-se. La città invece è il punto critico su cui puntare l’attenzione, ci sono pochi ragazzini e praticanti e dovremo lavorare per reclutarne di nuovi, offrendo

CHE NUMERI! la Fidal di

Veorna conta un

grande numero

di tesserati,

soprattutto in

provincia

46 www.sportdipiu.com

Fidal Verona un nuovo presidente per andare più veloci

Con l’insediamento del neo presidente Stefano Stanzial inzia un nuovo corso che ha come obiettivo far crescere e diffondere l’atletica leggera

specialmente tra i giovaniL’hanno votato quasi tutti. Convinti che sia lui l’uomo giusto per guidare l’atletica veronese e ri-portare in alto un settore che tante soddisfazioni ha dato e può ancora dare allo sport scaligero. E’ stata un’approvazione quasi unanime quella che ha consegnato a Stefano Stanzial la presidenza del comitato provinciale della Federazione Italiana di Atletica Leggera. Un vero e proprio plebiscito con quasi tutti i voti degli aventi diritto conquistati dall’ex atleta professionista veronese, che si è preso ben 797 voti su 913 ed ha già iniziato alla grande la sua nuova avventura per guidare la delegazione provinciale della Fidal per i pros-simi quattro anni. Un garanzia per tutti vista l’esperienza da atleta ma soprattutto da tec-nico e come organizzatore di grandi eventi che hanno portato Verona ad essere il centro di corse e manifestazioni podistiche di interesse nazionale.

Qual è il primo pensiero da neo presidente? Va al gruppo di lavoro che si è creato e che è stato indi-spensabile per arrivare a questa elezione. C’era e c’è tanto entusiasmo, probabilmente la maggior parte delle persone l’ha capito; sicuramente aver preso tutti questi voti dà una grande carica ma anche una bella responsabilità nei confronti delle società vero-nesi e di tutti quelli che amano questo sport. Io devo e voglio essere il presidente di chiunque voglia darsi da fare per sostenere l’atletica di Verona e provincia.

Il programma è interessante, da dove si inizia? Il primo punto è la necessità sia da parte mia che del nuovo direttivo di ascoltare le esigenze delle varie società e fare da contatto e punto di riferimento per le diverse realtà del territorio; ma anche saper farsi anche carico della denuncia della situazione di scarsa manutenzione degli impianti dedicati a

ATLETICA

di luca Mazzara

Verona e provincia, nelle sedi e con gli enti preposti. Per coordinare meglio l’attività della federazione proporrò che vengano individuati responsabili per i vari settori, sia per quello promozionale che riguarda le categorie esordienti, ragazzi e master, sia per il settore agonistico e per la formazione, mi riferisco all’aggiornamento continuo di tecnici dirigenti.

Spesso l’atletica fatica a “comunicare”… È uno degli aspetti da migliorare per primo, perché è

innegabile che un buon lavoro deve anche poter essere divulgato e conosciuto, altrimenti perde gran parte della sua efficacia. E’ indispensa-bile promuovere un’ immagine positiva e va migliorata la comunicazione di Fidal Verona:

nel nostro programma c’è quello di sviluppare un sito internet adeguato, ben organizzato ed

aggiornato con gare, risultati e circolari, ed una rete di comunicazione diretta con le società di città e provincia e con i tesserati. Ci organizzeremo con un ufficio stampa che promuova le notizie dell’atletica e degli atleti veronesi ai vari media per riuscire a dedicare più spazio al nostro sport. Penso che sarà importante riuscire a trovare spazi televisivi e su altri media dedicati, la promozione di quanto viene fatto può aiutare la Fidal Verona oltre che a trovare nuovi appassionati, anche ad interessare aziende alla sponsorizzazione delle attività.

Cosa si può dire della situazione attuale? Ci sono condizioni molto diverse: in provincia si viaggia veloci, società come Bovolone, Bussolengo e Valpolicella fanno registrare numeri elevati e grande interes-se. La città invece è il punto critico su cui puntare l’attenzione, ci sono pochi ragazzini e praticanti e dovremo lavorare per reclutarne di nuovi, offrendo però servizi adeguati. Intendo sia dal punto di vista

CHE NUMERI! la Fidal di

Veorna conta un

grande numero

di tesserati,

soprattutto in

provincia

47www.sportdipiu.com

Stefano Stanzial è nato a Verona nel

1966, ed il suo primo tesseramento è

all’età di 10 anni con l’Atletica Bentegodi.

Diventa in seguito un atleta professionista

presso le Fiamme Oro - Sezione Sci

Nordico, dal 1984 al 1988. Vanta alcuni

primati di grande valore nell’atletica

leggera: 8’38” sui 3 mila metri, 14’58” sui 5

mila, 30’58” nei 10 mila, quindi i tempi di

1 ora 06’58” nella mezza maratona e di 2

ore 21’13” nella maratona.

è stato prima tecnico giovanile per

l’U.S.Pindemonte, poi per l’Atletica

Insieme. Dal 2007 è dirigente

GaacVeronaMarathon, e oggi è anche

il responsabile della gestione eventi per

la Fondazione Bentegodi, organizzatore

di VeronaMarathon, Giulietta & Romeo

HalfMarathon, GardalandHalfMarathon,

Verona Boscochiesanuova ed

infine ideatore del circuito Verona con la

Corsa e dell’HalfMarathon Tour.

IDENTIKIT

delle strutture che di tecnici e istruttori qualificati. Nel nostro territorio ci sono tante persone capaci, dovremo utilizzarle e riuscire anche a far capire alla gente quanto importante sia l’atletica nello sviluppo motorio del bambino, a prescindere poi che continui con l’attività nell’atletica o in qualsiasi altro sport. È ovvio che bisognerà anche sistemare alcune strut-ture, ma bisogna anche creare la possibilità di farlo, fornendo numeri più importanti di quelli attuali.

Altre proposte per il futuro? Dobbiamo puntare l’attenzione sul settore giovanile, che è la fucina dei campioni domani. Abbiamo in mente alcune iniziative per provare a rilanciarlo, come l’idea di

portare anche a Verona il progetto di alfabetizza-zione motoria costruito dal Coni insieme al Miur, per poter poi potenziare i vivai delle società. È troppo importante spingere la presenza di tecnici o dirigenti alle gare studentesche per recuperare giovani per l’atletica, bisognerà poi ridurre le gare esordienti coinvolgendoli in attività più ludiche in particolare per le due categorie inferiori; per quanto riguarda gli esordienti A si dovrà passare quindi ad un approccio all’ attività specialistica.

INFO fidalverona.blogspot.it

ATLETICA

49www.sportdipiu.com

BASKET

Gli Amici del Basket segnano il punto più bello

Grazie alla passione del presidente Achille De Angelis l’associazione diventa anche un veicolo per promuovere iniziative

rivolte a chi è meno fortunato

di Andrea Etrari

Compie quest’anno 7 anni l’associazione “Amici del Basket Verona”, fondata nel 2006 e presieduta da Achille De Angelis. Ma chi sono gli Amici del Basket? Sono persone che amano la pallacanestro: il loro intento è quello di diffonderla sempre di più e soprattutto farne conoscere le grandi qualità educative, sportive e spettacolari. In particolare, essendo un’associazione veronese, l’aspirazione è quella di rendere sempre più grande e più forte il movimento del basket a Verona, sia facilitando l’attività cestistica dei giovani ai vari livelli, sia organizzando manifestazioni o tornei di grande richiamo.

Il fiore all’occhiello degli Amici del Basket è l’or-mai celebre torneo estivo “Quartieri e fair play a canestro”, giunto alla 7^ edizione: si tratta di un torneo aperto a tutti (maschi e femmine) e senza limiti di età, che si disputa su diversi playgrond della città. L’idea è nata proprio per valorizzare i campetti all’aperto di Verona e lo spirito è giocoforza quello da “playground”, cioè partite auto-arbitrate e all’insegna del fair play. Nelle passate edizioni il clou è stato, naturalmente, l’atto conclusivo del torneo e cioè le finali che hanno avuto come sede la suggestiva cornice di Piazza San Zeno.

Un’altra iniziativa portata a termine dagli operosi Amici

del Basket è stata la rea-lizzazione di un campo

all’aperto a Gericho, in Palestina: grazie al lavoro di Achille De Angelis e di Pa-ola Dalla Longa (ex

giocatrice di serie A e della Nazionale), è stato possi-bile costruire un playground in una delle zone più difficili del Medio Oriente, dove mussul-mani e cristiani hanno ora la possibilità di giocare a basket

assieme.

Da non dimenticare infi-ne il premio consegnato a

Dino Meneghin “primo grande amico del basket” e all’orga-nizzazione del Galà del basket veronese. Ma non è finita qui, perché qualcosa “bolle in pen-tola” anche per questo duemi-latredici: «Stiamo studiando un’iniziativa nel sociale per coinvolgere i meno fortunati – ci confida De Angelis – Que-ste persone possono essere aiutate anche attraverso la pallacanestro, sul modello di coach Marco Calamai e del suo “basket integrato”, che si oc-cupa dei giovani con handicap psichici».

50 www.sportdipiu.com

BASKET

di Andrea Etrari

Ferroli San Bonifacio dove il canestro sorride

“Fare il meglio possibile” è il semplice ma efficace motto della società presieduta da Andrea Boschetti. I play off sono il presente.

Il futuro? Tutto da costruire. Con intelligenza

51www.sportdipiu.com

DREAM TEAM leader della

squadra allenata

da Ugo Schiavo, a

destra, è Andrea

Camata,

a centro pagina,

che ha vestito

per quattro

anni la maglia

della Scaligera

giocando anche in

Eurolega

San Bonifacio si conferma l’isola felice del ba-sket: oltre alla Pregis, che milita nel campionato di A3 femminile, il fiore all’occhiello del capoluogo dell’est veronese è rappresentato dalla Ferroli, storica società che nel lontano 1976 sfiorò la promo-zione in A2, con in panchina Franco Giuliani (papà di Alessandro, attuale giemme della Tezenis). Oggi la Ferroli milita nel campionato di Divisione Nazionale C per il quarto anno consecutivo e ha già centrato, con due mesi di anticipo, la qualificazione ai play off: l’obiettivo ora è quello di conquistare il secon-do posto nella regular season, dopo essere stata anche al comando della classifica del proprio girone. La società, presieduta da Andrea Boschetti (vice presidente Mario Poli) ha puntato su giocatori del territorio, con un occhio al budget, tra i più bassi del campionato.

La continuità è assicurata dal co-ach Ugo Schiavo, all’undicesima stagione sulla panchina sambonifa-cese, e da Lorenzo Biasi, “bandiera” della squadra, pescato in Promozione da ragazzino, ed anche lui oltre i due lustri di militanza in maglia biancoazzurra. Il leader della squadra è un personaggio che non ha bisogno di presentazioni: Andrea Camata, centro per quattro anni nella Scaligera Müller che giocò in Eurolega, ed anche ex nazionale (in maglia azzurra disputò gli Europei 2001). Miglior rimbalzista del campionato e primo nella valutazione, il gigante di San Donà di Piave (215 cm. di altezza per 132 kg. di peso) ha scelto di vivere nel veronese e, a quasi 40 anni, fa ancora la differenza. Sull’asse play-centro, la Ferroli si affida a Michele Pistorelli, regista fino in B2 con la Sanzeno, mentre gli esterni sono il 30enne Mattia

Zanini e Andrea Crestanello, classe ‘91, uscito dal vivaio di San Bonifacio come il capitano Matteo Maran, di un anno più giovane. A dare man forte a Camata nell’area colorata ci sono Cesare Monzardo, 24 anni, colognese che ha giocato nelle giovanili della Benetton vincendo uno scudetto Under 18, ed il vicentino Dario Mussolin, 30enne, unico non veronese della squadra. Il roster è completato da Gianmarco Pacione, 21 anni, play figlio di Marco, ex bomber del Verona e da molti anni team manager del Chievo.

Il valore aggiunto della società sambonifacese è sicuramente il Palaferroli, il più grande

impianto di tutta la provincia di Vero-na dopo il PalaOlimpia: realizzato

dal main sponsor del club che poi lo ha donato all’amministrazione comunale, ha una capienza di 1300 posti a sedere ed è stato inaugu-rato nell’ottobre 2010. Oltre allo

storico abbinamento con il colosso termomeccanico guidato dal cava-

lier Dante Ferroli, la Pallacanestro San Bonifacio può contare anche sul sostegno

di Agsm, la grande multitutility veronese molto sensibile alle esigenze dello sport scaligero.

La società ha investito anche sul settore giovanile e tutte le squadre, dall’Under 19 all’Under 14, sono in corsa per le final four provinciali. «L’obiettivo - spiega il presidente Andrea Boschetti - è di fare meglio possibile, rispettando rigorosamente i conti che in questo periodo non ci consentono di fare spese esagerate. E’ noto a tutti che la situazione è difficile, ma speriamo di riuscire a trovare ulteriore sostegno per continuare il nostro progetto e rafforzarlo».

52 www.sportdipiu.com

BASKET

Brunico Camp il divertimento prima di tutto

Il camp, diretto da Fabio Celebrano di Verona Basket, offre da 29 anni momenti indimenticabili

a tanti giovani cestiti

di Andrea Etrari

Ventinove anni di esperienza, basket, divertimento in una località ideale per clima, strutture sportive, organizzazione, accoglienza: sono gli “ingredienti” delle due settimane del 29° Brunico Camp 2013, organizzato da Verona Basket. Le proposte del camp diretto da Fabio Celebrano sono identiche, ma pro-fondamente diverse, per soddisfare le esigenze dei bambini del Minibasket nel 1° turno e dei ragazzi del basket nel 2° turno.Due settimane di basket e divertimento, ma anche di “crescita personale”, insieme a vecchi e nuovi amici provenienti da diverse città del Nord Italia, seguiti dal uno Staff esperto, attento e disponibile, con la possibilità di utilizzare palestre tutte con parquet. Entriamo nel dettaglio dei due turni.

23 - 29 giugno: Minibasket Camp, dedicato ai “mini-baskettari”, con tanto basket, ma anche roccia, arco, escursione, piscina, rafting, animazione, seguiti 24 ore su 24 da uno Staff di Istruttori Minibasket. Una settimana per vivere l’indimenticabile esperienza di soggiorno sportivo “fuori di casa” con tanti vecchi e nuovi amici di Verona e altre città del Nord Italia.

30 giugno - 6 luglio: Camp Tecnico dedicato ai ra-gazzi che vogliono tanto basket, tecnica individuale, gare e tornei individuali e di squadra ma anche gare sportive extra basket, piscina, rafting, seguiti da un capace ed esperto Staff di Settore Giovanile, coor-dinati da un coach professionista e con la possibilità di confrontarsi con un giocatore/dimostratore di serie A.A tutti i partecipanti: diploma e foto, gadget e premi per le varie gare ed il bellissimo kit Campers (com-pleto da allenamento, zainetto, cappellino, t-shirt).

INFO www.brunicocamp.it

[email protected]

E-Time s.r.l.Vicolo Ghiaia, 7 - 37122 Veronatel. +39 045 8014185 – www.e-time.it

Progettazione Sviluppo

Integrazione

Studio, RicercaSviluppo

Open Source

Servizi Outsourcing Consulenza

54 www.sportdipiu.com

WINDSURF

di Alberto Fabbri

Le regole essenziali per divertirsi facendo windsurf

Tre regole per avvicinarsi col giusto spiritoallo sport della ‘tavola velata’

La prima impressione è quella che conta. Que-sto detto vale anche per il windsurf. Mettiti quindi nelle migliori condizioni possibili, perché al primo approccio ne seguiranno altri. In questa fase, il materiale a tua disposizione riveste un’importanza fondamentale. Può far crescere in te la voglia di continuare o quella di smettere immediatamente! Capita di frequente di vedere ragazze che appren-dono i primi rudimenti del windsurf utilizzando l’attrezzatura del fratello o dell’amico. Dopo goffi tentativi si arrendono, convinte di non abbastanza forza per questo sport. Sbagliato! Possono imparare anche i bambini di 5 o 6 anni. Ognuno però deve provare con un attrezzatura adatta al proprio peso e alla propria forza. Anche la muta e il salvagente devono essere della taglia giusta. Soffrire il freddo e avere paura di cadere in acqua influisce negativa-mente sulle nostre prestazioni. Se il primo approc-cio avviene in un centro specializzato, il problema ovviamente non si pone. Ma se decidi di provare con l’attrezzatura di un amico, ricordati sempre: tavola grande e vela piccola.

1

55www.sportdipiu.com

La sicurezza del tuo ritorno deve essere la prima preoccupazione prima di entra in acqua. Non navigare mai con il vento che soffia da terra, il vento e le onde crescono al largo

potresti avere difficolta a rientrare. Considera sempre prima di navigare che non sei da solo in

acqua ed esistono tanti reali pericoli, scogli, imbar-cazioni, correnti ecc ecc. Evita di provare a uscire nelle zone riservate ai bagnanti e nelle vicinanze dei porti. Comunque sia è buona regola affidarsi a professionisti del settore e dopo aver seguito questi piccoli preziosi consigli sarete pronti a cavalcare le onde più grandi e sono sicuro che vi innamorerete di questo meraviglioso e adrenalinico sport!

Non avere problemi di equilibrio e non faticare nel sollevare la vela dall’acqua ti permetterà di concentrarti meglio sulle manovre da effettuare. Orientati su una tavola lunga 330 centimetri. E ri-cordati che la vela come caratteristiche deve avere la leggerezza e la maneggevolezza. Non tutte le attrezzature, anche se di egual misura, sono adatte

ai principianti. Il luogo ideale per iniziare è sicura-mente un bacino riparato, uno specchio d’acqua calmo, esposto a un vento regolare. Possibilmente entrate in acqua quando il vento soffia da destra o da sinistra rispetto la costa (traverso) o di fronte a te, questo ti permette di tornare con più facilità al punto di partenza.

3

2

VOLO SICURO Una corretta

preparazione

fisica e il rispetto

di alcune

semplici regole

permettono

di divertirsi in

assoluta sicurezza Vi aspetto per la prima lezione, ci si vede in acqua. Aloha!

56 www.sportdipiu.com

MEDICINA DELLO SPORT

Lower Crossed Syndromesindrome della catena muscolare inferiore

La scarsa mobilità articolare porta a squilibri mu-scolari per tre ragioni fondamentali:1) Inibizione reciproca - È la risposta neuromuscolare che accade quando un muscolo teso riduce l’impulso nervoso verso il suo antagonista funzionale. Questo efffetto conduce gradualmente a modelli di compen-sazione e a probabili alterazioni;2) Dominio sinergico - È la risposta neuromuscolare che avviene quando i muscoli sinergici, stabilizzatori e neutralizzatori si fanno carico del lavoro dei muscoli principali deboli o inibiti;3) Inibizione artrocinetica - È l’effetto neuromu-scolare che avviene quando un muscolo è inibito da qualche disfunzione delle articolazioni o delle capsule articolari.

SQUILIBRI MUSCOLARIGli squilibri muscolari sono prevalentemente causati da uno stile di vita sedentario che determina una mancanza di varietà di movimenti o da prolungate posture statiche o stressanti (banalmente troppo tempo passato seduti, in piedi o per aver camminato a lungo su superfici lineari). Queste situazioni condu-cono a muscoli tonici accorciati e a indebolimento e inibizione dei muscoli fasici. Il riflesso neuromotorio di accorciamento di un muscolo (ileopsoas) porta alla inibizione neuromotoria dei muscoli antagonisti (grande gluteo).

LOWER CROSSED SYNDROMELa Lower Crossed Syndrome rappresenta un gruppo di muscoli deboli combinato con un gruppo di muscoli iperattivi o accorciati (contratti). Questa situazione

di Giorgio pasetto

IN SINTESI la lower Crossed

Syndrome

rappresenta un

gruppo di muscoli

deboli combinato

con un gruppo di

muscoli iperattivi

o accorciati

(contratti)

crea nella zona lombare uno schema prevedibile di mo-vimento che sarà causa di problemi articolari. (Janda V.) Quando un muscolo è contratto o accorciato per un periodo prolungato provoca di riflesso una inibizione o un indebolimento dei muscoli del lato opposto (ini-bizione reciproca). Per fare un esempio pratico, se una persona rimane otto ore seduta tutti i giorni su una scrivania, gradualmente i flessori dell’anca (ileopsoas) si accorceranno, il sistema nervoso automaticamente spegnerà gli impulsi sui glutei ed andrà ad inibire la muscolatura. I glutei così di conseguenza non lavo-reranno in maniera idonea e di conseguenza il SNC demanderà il compito ai muscoli sinergici come gli ischiocrurali e quelli della zona lombare (erettori del rachide) per aiutare i glutei nella estensione dell’anca. In sintesi si andranno a creare degli schemi motori non idonei. Il modello muscolare più comunemente osservato da Janda ha preso il nome della sindrome della catena muscolare inferiore. Questa sindrome rappresenta la combinazione dell’accorciamento dei flessori dell’anca, dei muscoli lombari, associato ad addominali e glutei deboli. Questa situazione porta ad una iperlordosi lombare, ipotonia addominale, glutei “appiattiti” e ipotrofici e il conseguente dolore lombare.

MUSCOLI ACCORCIATI E CONTRATTIIleopsoas, erettori del rachide lombare, tensore della fascia lata, quadrato dei lombi.

MUSCOLI DEBOLIGrande gluteo, retti addominali, medio gluteo.

Giorgio Pasetto

Dottore in scienze motorie

Dottore in osteopatia

INFO www.centrobernstein.it

www.giorgiopasetto.it

[email protected]

Tel. 045 8300454

58 www.sportdipiu.com

FOOTBALL AMERICANO

di Alberto Cristani

Mastini Verona vamos a ganar!

La società della famiglia De Martin si presentano ai nastri di partenza del campionato 2013 più agguerriti che mai. Conosciamo dalle parole

dell’head coach Michele gli obiettivi stagionali del “Bau-boys”Michele, da dove iniziare se non dal numero 7... Beh, direi che per me è un numero magico… il nu-mero che ho portato sulla maglia per tanti anni nella mia carriera da quarterback a Verona e ai Frogs nella stagione 1997. Un numero che mi ha sempre portato fortuna anche nella vita extra sportiva e che spero possa continuare a farlo anche in questa imminente stagione che mi vede, così per fatalità del caso, a capo dei miei Mastini.

Quest’anno grandi novità per quanto riguarda lo staff tecnico. La società ha lavorato molto bene in off season con l’acquisizione di un offensive coordinator importante come Umberto Maggini. Umberto la scorsa stagione ha lavorato in serie A1 con i Giants Bolzano, sfiorando il Super Bowl. Nonostante ciò lui ha sposato il progetto Mastini scegliendoci per costruire insieme qualcosa di im-portante. Davide Imperato “offensive quality coach” e Gianluca Ottenio, per la difesa, completano il trio di tecnici altamente preparati che ci potranno fare il salto di qualità. In veste di head coach posso davvero considerarmi fortunato per la qualità e la passione di un gruppo di tecnici che si completa con i veterani Emanuele Santini, Luca Massella e Fabio Sebastiani.

Per quanto riguarda il roster players cosa ci puoi dire? Il buon lavoro che la società ha fatto in questi anni ha fatto si che molti giocatori di città vicine si avvicinassero alla nostra squadra. Abbiamo così inserito in un roster già molto valido, giocatori di altissimo livello provenienti da Padova, Brescia e Reg-gio Emilia. Una squadra che sfiora ormai le cinquanta unità, con individualità importanti e con uno spirito di gruppo fantastico che lascia trapelare sensazioni davvero positive.

AMERICAN STYLE parte integrante

dello spettacolo

dei Mastini

Veorna sono le

cheerleaders

dirette da Cecilia

Quarella

59www.sportdipiu.com

Lo scorso campionato play off sfuggiti per un soffio: dalle ceneri di questa delusione state co-struendo un nuovo progetto... Diciamo che è stata una bellissima stagione quella dello scorso anno. I play off non sono voluti arrivare. La delusione c’è stata, ma la sensazione che abbiamo avuto è quella che forse non era ancora il momento per il grande salto. Arrivare ai play off dopo una lunga regular season con le pile scariche può far più male che bene. La delusione è servita a tutti noi, e ai ragazzi principalmente, per credere ancor di più in questa stagione 2013, come quella giusta.

Importanti sono stati gli attestati di stima e di partecipazione da parte di sponsor e non solo. Insomma il progetto Mastini funziona, alla gran-de. Sicuramente! AGSM è già da quattro stagioni al nostro fianco come main sponsor, e gli altri partner come Dimex, Melegatti, BCC Valpolicella Benaco Banca, Vecchini, Macpresse Europa, Spinetta & Part-ners continuano a supportare il nostro progetto. La FIDAF, la federazione italiana di american football ci ha poi recentemente inviato attestati di stima che ci hanno riempito di orgoglio. Per una società giovane come i Mastini sentirsi valutare dalla federazione tra le prime dieci società d’Italia, in termini di organizza-zione e promozione, ci ha fatto un immenso piacere,

premiandoci per gli sforzi fatti in questi sette anni di storia gialloblù.

Prima squadra ma non solo: grandi soddisfazio-ni, anche a tinte “azzurre” sono arrivate dalle giovanili. Sono arrivate due nuove maglie azzurre, che portano a quattro il palmare, dopo quelle di Marcello Mutascio e Roberto Sebastiani arrivate nel 2009 e 2010. Filippo Tomelleri, free safety (ultimo baluardo difensivo per intenderci) ed Elia Viviani, defensive tackle, sono infatti stati convocati nella nazionale italiana Under 19 per le qualificazioni valide per i campionati europei di categoria. Una grande soddisfazione per il coaching staff perché ambedue nati sportivamente nel nostro vivaio, acquisendo tra l’altro esperienze in squadra senior nelle ultime due stagioni nonostante la giovane età.

Michele, non ti chiediamo pronostici ma cosa ti senti di garantire ai tifosi - e in generale allo sport veronese - in merito ala campionato 2013?

OGNI MALEDETTA DOMENICA la formazione

gialloblu, in

sette anni di

attività, ha fatto

passo da gigante

diventando un

esempio a livello

nazionale

Sono molto sereno, perché sono convinto che sia stato fatto un grande lavoro. I ragazzi si sono presto adeguati ai nuovi sistemi di gioco e hanno capito l’importanza degli sforzi fatti dalla società per poter permettere loro di diventare dei buoni giocatori di football. La squadra c’è, supportata da un gruppo fantastico. Il lavoro paga sempre e sono convinto che i sacrifici fatti dalla dirigenza, dallo staff e dai ragazzi in questi sei mesi di preparazione a questo campionato, portino sicuramente ottimi risultati. Gli addetti ai lavori ci inseriscono tra le favorite del campionato, ma le partite dovremo vincerle sul campo, una dopo l’altra, con la convinzione di essere una squadra con tutte le carte in regola per farlo.

60 www.sportdipiu.com

RUGBY

di Dino Guerrini

Con Cus Verona e Valpolicella il rugby veronese vola

Analizziamo il magic moment delle due principali squadre veronesi, in lotta per le prime posizioni nei campionati di serie A1 e A2

foto Mauri (per Cus Verona)

FRANkLIN&MARSHALL CUS vERONASquadra rivoluzionata sia negli interpreti in cam-po (i giocatori), sia nei suoi direttori (lo staff tecni-co), eppure nessun contraccolpo sportivo, anzi. La Franklin&Marshall Cus Verona si gode il suo anno di gloria con un terzo posto in classifica nel campionato di serie A1 e serie possibilità di disputare i playoff per la promozione in Eccellenza. Quella che fino a poco tempo fa era la provincia veneta più povera dal punto di vista rugbystico, ora comincia a fare la voce grossa. “Noi andiamo avanti per piccoli passi – commenta Mirco Bresciani, tecnico della F&M Cus Verona – una partita alla volta, perché scivolare è facilissimo. È una lotta tra quattro squadre per conquistarsi i primi tre posti in classifica che valgono l’accesso ai playoff. Eravamo partiti per salvarci, ma siamo stati bravi a crescere in allenamento e in partita”. La Franklin&Marshall potrà contare sul fattore campo nei due scontri diretti al vertice. “Contro Capitolina e Lyons Piacenza giocheremo in casa – conferma Bresciani – e dovremo essere bravi a sfruttare il fat-tore campo. Allo stesso modo, però, dovremo fare bene anche nelle partite che precederanno queste sfide. La classifica è molto corta, ce la giocheremo fino alla fine”.

TUTTI CASA E RUGBY Franklin&Marshall

punta molto sul

pubblico e sul

fattore campo per

ottenere i risultati

che le servono

61www.sportdipiu.com

SANTAMARGHERITA vALPOLICELLASe c’è una squadra rivelazione del campionato di serie A2, questa è il Santamargherita Valpolicella. Terzo posto in classifica (che potrebbe diventare secondo tra poche settimane) e possibilità di pro-mozione in A1 ad un passo. I risultati parlano chiaro: dopo le prime tre sconfitte a inizio campionato, a San Pietro in Cariano sono arrivate dieci vittorie. Risultati ottenuti con un gruppo di ragazzi prodotti dal vivaio del Valpolicella, che ormai giocano insieme da cinque anni. “La scorsa estate abbiamo costruito una squadra con l’obiettivo di salvarci – rivela Sergio Ruzzenen-te, presidente del Santamargherita Valpolicella – e ai nostri giovani abbiamo affiancato due giocatori uruguayani per completare la rosa. Nessuno di noi si aspettava un cammino di questo genere, adesso possiamo giocarci la possibilità della promozione”. Ci va più cauto coach Alessandro Zanella: “Non voglio illudermi – commenta il tecnico – ma i ragazzi che ho a disposizione mi stanno mostrando una dedizione e uno spirito di sacrificio che potrebbero portarci alla serie A1”. L’anno prossimo si potrebbe profilare un derby con i cugini della Franklin&Marshall in A1. “Sarebbe una bella sfida – commenta Ruzzenente – perché tra di noi c’è una sana rivalità sportiva”.

A SAN PIETRO SI PENSA IN GRANDEA stagione

inoltrata,

possibilità di

promozione in

A1 intatte per la

compagine del

Santamargherita

Valpolicella

62 www.sportdipiu.com

HOCKEY IN LINEA

di Emanuele pezzo

Sorci Verdi un sogno è diventato realtà!

La società di hockey in linea del Cus Verona raggiunge incredibilmente, ma meritatamente, la serie A1. Un traguardo raggiunto grazie ad un giusto mix

tra giocatori esperti e giovani talentuosi

Sembra non finire più il momento d’oro dei Sorci Verdi: la formazione di hockey in linea del CUS Verona, alla prima stagione in serie A2, ha subito conquistato la promozione nella massima divisione nazionale. Un incredibile doppio salto di categoria, totalmente im-pensabile soltanto un anno fa, quando i Sorci sgomita-vano negli infuocati gironi interregionali della serie B.Da metà degli anni Novanta la squadra del presidente Dario Perusi è una delle due realtà veronesi (l’altra è il Montorio Bludogs) a praticare questa disciplina, relativamente recente su questa sponda dell’Atlantico. L’hockey in linea infatti, sviluppatosi negli Stati Uniti come propaggine di quello a rotelle, soltanto negli ultimi vent’anni si è affacciato in Europa. Mutuate molte regole dalla più famosa variante su ghiaccio per coglierne appieno la spettacolarità e differenziandosi

per l’assenza di contatto fisico volontario, attualmente la Federazione Italiana Hockey Pista e la Lega deputata organizzano campionati di serie A1, A2 e B. E ci sono anche altre divisioni amatoriali.

L’exploit dei Sorci Verdi è tutto tranne che casuale. L’associazione veronese infatti sta cogliendo i frutti del progetto partito qualche stagione fa con l’ingag-gio del tecnico Ion Zaharia. L’allenatore romeno, ex-olimpionico su ghiaccio, ha preso in mano le squadre giovanili e la Prima squadra in un disegno di crescita centrato sui giovani atleti di casa propria. Già nel maggio 2011 è arrivato un risultato notevole, con la squadra Under 20 qualificata alle finali nazionali e ad un soffio dalle migliori quattro d’Italia. A giugno la prima squadra, in cui militano tanti di quei ragazzi, è

UNO PER TUTTI TUTTI PER UNO Il mix tra giovani

ed esperti ha

reso possibile il

raggiungimento

di un sogno

chiamato Serie A

63www.sportdipiu.com

riuscita nell’impresa solo sfiorata nelle annate precedenti. Un’entusiasmante stagione regolare ha portato i Sorci al secondo posto nel proprio girone di serie B. Il piazzamento, al termine di un’indicibile serie di vicissitudini federali, è valso ai veronesi la meritata promozione in A2, massimo risultato storico del club. Una saggia campagna di rafforzamento ha fatto il resto: partendo con l’obiettivo salvezza, il mix di giovani della propria “cantera” e giocatori esperti ha invece da subito messo i Sorci, pur con modeste risorse, in con-dizione di dare filo da torcere alle favorite per la salita in A1.

Giusto per confermare che, sebbene qualche innesto fosse necessario, gran parte di questi risultati il club di Perusi se li è costruiti con le proprie mani.

64 www.sportdipiu.com

HOCKEY SU PRATO

di Mirko Simonaio

A Verona ci sarà un futuro anche per l’hockey su prato

Su questo numero di SD+ siamo andati alla ricerca del significato della parola hockey cercando di capire anche quali siano le origini di questo sport

del quale vi abbiamo parlato ormai in più riprese. Scoprendo che...

L’origine del termine “hockey” risulta essere incerta, così come lo sono il luogo

e la data di nascita. Nel 1527 in Irlanda a

Galway nello statuto cittadino è presente

la pratica di un gioco dal nome simile

(“hockie”), ma si trattava di una versione

antica dello sport chiamato in hurling

o hurley. Solamente nel 1838 il termine

hockey venne utilizzato per indicare lo

sport moderno. Riguardo all’etimologia di

questo termine esistono diverse ipotesi,

ma le più accreditate sono due. Secondo

la prima, “hockey” deriverebbe da

“hook”, che significa “gancio” nell’inglese

moderno. Per la seconda, invece, “hockey”

deriverebbe dall’antico francese “hoquet”

che significa “bastone di legno ricurvo” o

“bastone del pastore”.

La forma del bastone e della pipa (la parte

terminale, con la quale si colpisce la palla)

hanno quindi determinato il nome di

questo sport. I bastoni sono storicamente

costituiti da legno, ma oggi si trovano

anche in composito (generalmente

combinazioni di fibra di vetro e fibra di

carbonio). La palla regolamentare ha una

forma sferica e una superficie liscia, anche

se spesso può presentare delle rientranze

per ridurre i fenomeni di aquaplaning

che possono avvenire su campi sintetici

saturi d’acqua. Deve essere dura e può

essere realizzata con qualsiasi materiale

(generalmente di plastica). Deve essere di

colore bianco, o comunque di un colore

che contrasti con la superficie di gioco.La

circonferenza è di circa 230 mm e il suo

peso è di circa 160 g.

Esistono anche una serie di giochi che derivano dall’hockey e sono:

Bandy: giocato su ghiaccio con una

palla, su un campo delle dimensioni di

quello da calcio, tipicamente all’aperto.

Unihockey o Floorball: viene giocato

nei palazzetti dello sport.

Hockey in line: variante dell’hockey su

ghiaccio giocata su cemento o asfalto

con dei pattini in linea.

Streethockey: altra variante dell’hockey

su ghiaccio, giocata lontano dal

ghiaccio.

Hockey subacqueo: giocato sul fondo

di una piscina.

Sledge hockey: specialità paralimpica

giocata su slitte.

Indoor hockey: giocato su un campo

di pallamano (parquet o linoleum)con

sponde laterali in legno da due squadre

di 6 giocatori.

Broomball: giocato su un campo

ghiacciato, ma senza pattini e con un

attrezzo simile a una scopa.

ALLA SCOPERTA DELL’HOCKEY

65www.sportdipiu.com

hockey nel

FEDERAZIONE ITALIANA HOCKEY

Ok PER LA DISCIPLINA ANCHE A vERONANegli uffici comunali di Piazza Bra a Verona si stringe un accordo importante tra l’assessore allo Sport Marco Giorlo e il consigliere federale Mar-co Saviatesta. L’assessore si impegna a trovare gli spazi per portare a Verona l’hockey su prato e il consigliere Saviatesta forte della sua esperienza trentennale, si impegna a dare forza e sostanza alla neonata Hockey school Verona e di creare i presup-posti per avere presto una società che militi nella massima divisione. Queste le parole dell’assessore Giorlo: “Verona è una città che vanta nei massimi campionati di varie discipline la presenza di almeno una società. Penso a calcio, pallavolo, basket, calcio femminile, calcio a 5, hockey su pista, rugby e mi auguro possa vantare presto di averne una anche nell’hockey su prato”.

Il consigliere federale Saviatesta ha aggiunto: “Sono davvero onorato di poter cominciare questa avventura in Veneto nella città di Verona a me cara visto che sono originario di Villafranca. Mi auguro di poter accorciare i tempi trovando presto altri colla-boratori validi e sponsor adeguati visto e considerato che i tempi di realizzazione del progetto si dilatano se vengono a mancare i fondi. Nelle scuole dove già è avviata l’attività dell’hockey, all’elementare Dall’Oca e alle medie e superiori Don Mazza l’entusiasmo dei ragazzi e delle ragazze ci fa ben sperare per l’avvio di un promettente settore giovanile”. I due hanno dialogato toccando vari temi sportivi senza tralascia-re l’attenzione per lo sport femminile e per i disabili visto e considerato che Saviatesta nella Federazione Hockey Italia si occupa anche del settore disabili e che nel 2011 la Nazionale italiana da lui accompa-gnata ha vinto il titolo europeo.In merito a questo l’assessore Marco Giorlo ha sottolineato che presto il Comune di Verona realizzerà nella terza circoscri-zione il polo sportivo per disabili, una struttura che porterà Verona all’avanguardia in Italia.

INFO I lettori di Sportdipiù potranno iscriversi

o iscrivere i propri figli all’Hockey School Verona

chiamando al 347 9353034

TUTTO OK PER L’HOCKEY l’assessore Giorlo

e il consigliere

Saviatesta non

hanno dubbi: il

progetto Hockey

School Verona va

supportato

66 www.sportdipiu.com

Silvia Ciarocchi l’amazzone veronese che sogna Rio

Passione e determinazione hanno fatto di Silvia Ciarocchi una delle atlete più forti nel panorama equestre nazionale ed internazionale.

Obiettivo? Le Paralimpiadi del 2016Aggredisce l’orizzonte Silvia Ciarrocchi. Sulla sella ha trovato il proprio habitat naturale. Il luo-go dove i sogni diventano realtà. Il luogo dove le storie si possono riscrivere. Anche quando sono presenti alcune evidenti difficoltà. “La mia storia insegna anche questo - si confessa l’amazzone Silvia Ciarrocchi -.Io sapevo che, prima o poi, sarei salita su un cavallo ed avrei iniziato a gareggiare. Era una convinzione ferrea, nonostante alcune mie problematiche fisiche”. Sapeva già tutto la ventiset-tenne Silvia Ciarrocchi, residente a Santa Maria di Negrar. Ha solo aspettato un po’ prima di rivelarsi al mondo. Ascoltando ed obbedendo a consigli e raccomandazioni dei medici. “Il mio primo sport a dodici anni - continua Silvia - è stato il nuoto che mi ha permesso di superare alcuni problemi alla schiena. Appena mi è stato possibile, poi, ho ini-ziato la mia carriera come amazzone. L’amore per il mondo dell’equitazione è finalmente sbocciato”.

Un feeling particolare a giudicare dai risultati conseguiti nella disciplina del dressage? Soprat-tutto negli ultimi due anni è definitivamente decol-lata la mia carriera di atleta paralimpica. Soffro, fin dalla nascita, di agenesia del radio. In sintesi il mio arto destro è più corto rispetto a quello sinistro. Ciò non mi ha comunque impedito di raggiungere importanti traguardi. Sono felice ed orgogliosa dei miei successi.

Successi che ti rendono la stella nascente del dressage paralimpico italiano… Ho vinto due campionati italiani consecutivi, laureandomi cam-pionessa tricolore nel 2011 e nel 2012. Soltanto da due anni ho deciso di dedicarmi completamente al dressage: la scelta, a giudicare dai risultati, è stata sicuramente azzeccata. Nel periodo precedente mi

EQUITAZIONE

di Alessio Faccincani

67www.sportdipiu.com

ero avvicinata anche al mondo del salto ad ostacoli non agonistico. Nessuna gara, soltanto un assaggio di equitazione. Con il dressage ho trovato la mia dimensione: la disciplina adatta alle mie caratte-ristiche.

Caratteristiche che ti hanno anche permesso degli ottimi piazzamenti nella categoria E dei normodotati? Un premio per me ed il mio cavallo Rollet. Il nostro binomio, ai campionati regionali di dressage svoltisi a Sommacampagna, ha dimostrato di funzionare e di avere degli ampi margini di mi-glioramento. Ho conquistato un bronzo regionale assoluto nella categoria E. Il mio 2012 è stato, per-ciò, assolutamente da incorniciare. Ora l’obiettivo è quello di ripetersi nel 2013.

Realisticamente quali sono le ambizioni di Silvia Ciarrocchi nel 2013? Nel mio 2013 deve esserci spazio per un appuntamento internazionale. Com-patibilmente con i miei impegni professionali,(Silvia lavora come tecnico di radiologia presso il Policlinico Giambattista Rossi di Borgo Roma),voglio disputa-re gare di dressage paralimpico anche all’estero. L’obiettivo deve essere raggiunto: soltanto in que-sto modo posso qualificarmi agli europei danesi di specialità(19-25 Agosto 2013). Anche il tecnico az-zurro di dressage, Laura Conz, ritiene fondamentale la partecipazione a gare di respiro internazionale. Spero di essere competitiva anche fuori dai confini nazionali.

Dalle tue parole emerge prepotente il sogno azzurro. Lavoro sodo per agguantare un posto nella selezionale nazionale di dressage paralimpico. Il sogno è quello di partecipare alle Paralimpiadi di Rio 2016. Per riuscirci, oltre alla mia buona volontà,

Con il dressage ho trovato la mia dimensione: la disciplina adatta alle mie caratteristiche.Il mio 2012 è stato da incorniciare, ma ora l’obiettivo è quello di ripetersi nel 2013 sempre in sella al mio Rollet

CAMPIONESSA ITALIANA DI DRESSAGE Silvia Ciarocchi

ha vinto i titoli

nazionali nel 2011

e nel 2012 sempre

in sella al fido

Rollet

serve anche il sostegno e lo sforzo di istituzioni ed aziende private veronesi. Il dressage ha bisogno di fondi e di aiuti. Insieme ad Andrea Vigon (atleta valdostano, quarto alle Paralimpiadi di Pechino 2008 nel dressage) stiamo provando ad unire le forze, per aumentare la popolarità di questa disci-plina. Speriamo che il nostro messaggio trovi dei potenziali interlocutori.

68 www.sportdipiu.com

SCHERMA

Da Zorro in Uruguay a maestro di spada a Verona

Martin Barreto sognava di imitare Don Diego De La Vega. Nel tempo libero amava raffigurare cavalieri medievali pronti al duello. La spada era fonte

di ispirazione, di vita, di un sogno da rincorrere in giro per il mondo A Punta del Este, località marittima dell’Uruguay, non esisteva la scherma. Martin non aveva nemmeno idea di cosa fosse. Amava le spade, i cavalieri, ma non conosceva lo sport che gli avrebbe permesso di trasformare i suoi sogni in realtà. “Ho scoperto la scherma a 13 anni, prima avevo praticato con scarsi risultati il nuoto”, la confessione di Martin Barretto, spadista della nazionale uruguaiana e istruttore da settembre 2012 di Verona Scherma. “Mio fratello in vasca volava, mentre io arrancavo e terminavo la maggior parte delle mie gare con dei desolanti ultimi posti. Ero un pesce fuor d’acqua, nel vero senso della parola”. Serviva una svolta. Serviva la terraferma in primis. Serviva la spada nella vita di Martin Barreto. Sogno e pas-sione d’infanzia. “Ricordo con assoluta certezza che nel mio paese di Punta del Este spuntò un poster raffigurante due schermitori che impugnavano le proprie spade”, prosegue nel racconto l’atleta uru-guaiano, oggi trentunenne. “Il messaggio del poster era prossimamente scherma. Una vera manna dal cielo per il sottoscritto. Un momento importante per la mia vita e per il mio destino. Da lì è iniziata la mia avventura schermistica”.

Inizi pioneristici nella palestra di Punta del Este. Soltanto due le armi a disposizione: troppo poco per il totale degli iscritti. “Avevamo a disposizione soltanto due sciabole e per l’aggiunta adatte ai ti-ratori mancini”, il ricordo di Barreto. “Per me e gli altri ragazzi iscritti l’approccio alla scherma non fu dunque dei migliori. Quelle difficoltà, però, non mi scoraggiarono ed anzi aumentarono paradossalmen-te la mia passione verso questa disciplina. La sentivo mia. Ritenevo la pedana il mio habitat naturale”. Intanto a Punta del Este sbarca l’Europa.

Da ragazzo le difficoltà non mi scoraggiarono, anzi, aumentarono paradossalmente la mia passione verso questa disciplina. La sentivo mia. Ritenevo la pedana il mio habitat naturale

di Alessio Faccincani

L’ex ct della nazionale femminile di scherma elve-tica, Giorgio Castelli, sposa una donna uruguaiana. La fortuna bussa alla porta di Martin Barretto. “Giorgio Castelli è stato una sorta di mentore sportivo. Con lui è iniziata definitivamente la mia ascesa come spa-dista. Mi ha permesso di raggiungere un livello tale per competere con atleti di fama internazionale. Mi ha insegnato l’etica e la professionalità nella pratica sportiva. È stato mio allenatore dal 1997 al 2005, gli devo molto, sotto la sua supervisione ho consegui-to anche dei buoni risultati”. Partecipazioni a gare

nel continente sudamericano e le prime opportunità nel continente europeo:

la culla della disciplina schermistica. “Mi sono classificato al terzo posto al campionato del Mercosur, una manifestazione aperta ai migliori spadisti del Sudamerica. Inoltre ho maturato le prime esperienze

anche in campo internazionale. Ho gareggiato in Russia, in Spagna e negli

foto Timefoto (VR)

69www.sportdipiu.com

Stati Uniti. La scherma mi ha permesso di viaggiare per il mondo e di conoscere una vasta gamma di cul-ture. Mi ha permesso anche di trasferirmi in Europa, il sogno di ogni schermitore sudamericano”.

La prima tappa di Martin Barreto è la Spagna: scherma ed un lavoro come cameriere. Poi, l’Italia per coronare il proprio sogno. “In Uruguay Giorgio Castelli continuava a ripetermi di andare in Italia per migliorare la mia scherma. Nel 2007, dopo qualche mese in Spagna, ho finalmente raggiunto questo

DOVE SI IMPARA la sede di

Veronascherma è

presso le scuole

“Fedeli” in via

Abruzzo 26/A

traguardo. Mi sono trasferito a Milano e ho avuto la fortuna di intraprendere una collaborazione con Alfredo Fantoni, una leggenda fra gli allenatori di scherma”. Nuovi metodi di lavoro. Cura maniacale dei particolari ed una grinta che porta Martin lassù, nell’olimpo degli schermitori. “Mi sono qualificato per due mondiali assoluti di spada. Ho partecipato alle rassegne iridate di Parigi 2010 e Catania 2011. Due grandi traguardi, due sogni che ho avuto la fortuna di realizzare. Giornate impreziosite anche da aneddoti impossibili da dimenticare. Il più significati-vo? L’amicizia instauratasi con Alfredo Rota,spadista italiano e vincitore anche di medaglie olimpiche. Durante quelle giornate mi sono reso conto di averne fatta di strada. Dalla palestra pionieristica di Punta del Este ai palazzetti di un campionato mondiale. Sono orgoglioso di tutto questo”. Infine l’ultima tappa di questo percorso: Verona e la nuova veste di istruttore presso Verona Scherma. “Da settembre sono istruttore di spada presso Verona Scherma. Poter allenare le nuove generazioni è un grosso privilegio. Ringrazio di questa opportunità Cristiano Magnani, responsabile di spada della scuola. Spero di trasmettere ai ragazzi la mia passione e il mio amore verso questa disciplina. Un amore che spero mi porti a raggiungere i mondiali di spada di Budapest 2013. All’edizione iridata ungherese conto di difendere i colori del mio Uruguay”.

70 www.sportdipiu.com

CANOA

Nozze d’oro per il Canoa Club di Verona

Alla scoperta del CCV, vera e propria istituzione per quanto riguarda la canoa veronese e italiana. Fucina di campioni passati, presenti

e, sicuramente, futuriLa storia del Canoa Club Verona nasce intorno alla metà degli anni Cinquanta, quando un gruppo di studenti veronesi avvicinatosi alla canoa, decide di promuovere questo sport nella nostra città. Dieci anni dopo il gruppo è cresciuto, tanto da costituire una vera e propria associazione: il 18 maggio 1963 nasce ufficialmente il sodalizio scaligero che darà vita al Canoa Club Verona, associazione sportiva con lo scopo di promuovere gli sport della pagaia. In pochi anni il Club si mette in luce e il Comune di Verona concede la sede in corte Dogana 6 diventata, negli anni, la base per l’attività sul fiume Adige ma anche un punto di ritrovo per formare ed allenare nuovi appassionati. Non solo attività agonistica al Ca-noa Club, ma anche promozione della canoa in ogni sua specialità, tanto da spingersi fuori dalle mura cittadine per andare alla scoperta di nuovi fiumi e di nuove realtà. I mezzi in tela e legno di cinquant’anni fa vengono via via sostituiti da imbar-cazioni più leggere e decisamente più resistenti, tanto da permettere discese più ambiziose lungo torrenti alpini come il Noce, il Cellina e l’Avisio. Il Canoa Club Verona diventa un vero e proprio riferimento della canoa in Italia e fucina di campioni. L’apice si ha nel 1989 quando a rappresentare l’Italia ai campionati del mondo sul fiume Savage, nello stato del Maryland, Stati Uniti, ci sono ben sette atleti su nove che com-pongono la squadra azzurra.

Non solo agonismo, dicevamo. Il Canoa Club Verona è da sempre impegnato nell’organizzazione di grandi eventi sportivi: dalle gare regionali ai campionati italiani e mondiali. Nel 1993 ha infatti collaborato attivamente all’organizzazione del Campionato del Mondo di Canoa Slalom e Discesa in Val di Sole.

di Elena Bazzoni

71www.sportdipiu.com

50 ANNI DI RISULTATI 176 titoli di campione

italiano

250 campionati

regionali

27 atleti nelle squadre

nazionali

1 argento ai

campionati del

mondo slalom

assoluti 1989

1 bronzo ai

campionati del

mondo slalom

assoluti 1993

1 argento iridato

ai mondiali Junior

discesa 2004

1 oro ai campionati

europei Junior 2009

1 bronzo ai

campionati mondiali

Junior 2010

15 ori a campionati

nazionali

1 oro ai campionati

mondiali 2012

1 argento ai

campionati italiani

junior 2012

1 oro C1 campionato

italiano master C

1 oro C2 campionato

italiano master C

1 argento C2

campionato italiano

master A

1 argento K1

campionato italiano

master A

1 bronzo K1

campionato italiano

master A

1 oro campionato

italiano master A gara

a squadre C1

72 www.sportdipiu.com

CANOA

Nel 2005 ha organizzato il Campionato del Mondo Junior Discesa sempre in Trentino. In collaborazione con il Touring Club Italia ha dato vita a molte iniziative e dal 2004, con il Canoa Club Pescantina e Canoa Club Borghetto, ha dato luce ad uno degli eventi più spettacolari di Verona, l’Adigemarathon, tra le più rinomate a livello europeo. Il Canoa Club Verona collabora per la formazione di istruttori, allenatori e guide rafting con le rispettive Federazioni Nazionali. Il Canoa Club Verona, inoltre, dal 2003 sta portando avanti il trasferimento di sede dall’attuale Dogana Vecchia alla nuova sede al Chievo, per dar vita ad un “Centro di Eccellenza per gli sport fluviali”.

Fabrizio Faettini, istruttore allievi del Canoa

Club di Verona, risponde alle nostre domande,

per fornirvi una guida completa su tutto quello

che vorreste sapere per affrontare una discesa in

canoa.

Innanzitutto qual è il requisito fondamentale per affrontare questo sport?Saper nuotare e non temere l’acqua.

Come sono strutturati corsi del Canoa Club di Verona?Abbiamo corsi per adulti, per un massimo di 5

partecipanti, corsi per allievi dagli 8 ai 16 anni,

e attività collaterali che proponiamo ai ragazzi

diversamente abili, per avvicinarli allo sport e

all’ambiente naturale del fiume.

Non mi dire, anche d’inverno?No, l’attività di formazione è sospesa nei mesi

più rigidi. Le lezioni si affrontano da marzo

alla fine di ottobre, per due giorni la settimana.

L’inverno invece ci si sposta in un centro

natatorio, dove si lavora sull’approccio all’acqua.

Qualcosa per chi non ha lo spirito agonistico?Ogni settimana organizziamo due uscite

classiche che ci permettono, navigando lungo

l’Adige, di avere una prospettiva diversa della

nostra città.

Tanta pubblicità o solo passaparola?è stato fondamentale, nel corso degli anni,

il passaparola, ma non nego che una buona

campagna promozionale potrebbe abbattere

molte barriere e portare a nuove collaborazioni

in ambito didattico.

Costi proibitivi o alla portata di tutti?La canoa è uno sport per tutte le tasche, nulla

di proibitivo, tassa d’iscrizione e quota mensile

irrisoria, servono solo voglia e determinazione.

Come Canoa Club organizzate anche dei Campi Estivi, dove?I campi estivi li organizziamo in Val di Sole, sulle

acque del fiume Noce, per circa 15 iscrizioni e

proponiamo, oltre alla canoa, anche rafting e

hydrospeed.

Ci avviciniamo all’estate, periodo di gare giusto?Abbiamo in programma un ricco calendario sia

per chi è alle prime esperienze, sia per i veterani

della canoa, che possono misurarsi in prove

sempre più impegnative.

Ieri campioni come Barzon e Faettini, oggi, le punte di diamante del Canoa Club di Verona?I fratelli Ivaldi, Zeno e Raffaello.

PER INIZIARE

DOVE SI IMPARA la sede nautica

del Canoa Club

Verona è in Corte

Dogana 6, vicino

al ponte Navi

73www.sportdipiu.com

Lievitate Naturalm

ente

74 www.sportdipiu.com

GUIDA SICURA

Icaro mostra i risultati del grande impegno per la sicurezza stradale

Dalla campagna nazionale di educazione stradale molto apprezzata nel mondo scolastico, “Icaro”, ai dati del recente monitoraggio condotto dal personale

del dipartimento di Psicologia dell’Università “La Sapienza” di RomaIl dipartimento di Psicologia dell’Università “La Sapienza” di Roma, da molti anni, si occupa di stilare i moduli educativi e seguire la formazione del “corpo docente” della polizia stradale nell’ambito delle atti-vità di comunicazione e prevenzione degli incidenti stradali presso le scuole di ogni ordine e grado. Il monitoraggio si è svolto nel corso del 2012 e ha abbracciato dieci città italiane equamente suddivise nelle tre principali aree geografiche del Belpaese.

Hanno partecipato esclusivamente le scuo-le secondarie di secondo grado con un

campione totale di 1.756 giovani (il 52,3% erano maschi) d’età media

di 19 anni.

Gli istituti coinvolti sono stati suddivisi tra scuole che hanno seguito le attività di “Icaro” e scuole che non vi hanno preso

parte. A tutti gli studenti sono stati somministrati dei questionari

che spaziavano dal gradimento del progetto alla percezione del rischio,

passando attraverso gli atteggiamenti ver-so il codice della strada e il self control per prevenire gli incidenti. Una serie di domande alle quali i ragazzi hanno risposto punto su punto consentendo al dipartimento di Psicologia di trarre le conclusioni (*) che andremo ora a esporre e riferite specifica-tamente alla guida di autoveicoli.• Gli studenti che hanno partecipato alle attività di “Icaro”, mostrano una più generale tendenza ad assumere atteggiamenti improntati al rispetto del codice della strada e ad evitare comportamenti di rischio legati anche a una minore tolleranza della velocità.• I giovani che hanno partecipato alle attività di “Ica-

ro” mostrano una minore tendenza al “fatalismo”. Questo sta a significare una minore convinzione che gli incidenti possano essere il risultato di con-dizioni esterne.• Il gruppo che ha partecipato alle attività di “Icaro” mostra una maggiore percezione dei rischi connessi alla guida, significativamente diversa da quella dei ragazzi che non hanno partecipato ad altre attività sulla sicurezza stradale, inoltre è maggiore anche la preoccupazione avvertita rispetto alla possibilità di avere un incidente.• Per quanto riguarda le aspettative dei ragazzi sugli effetti dell’alcol sulla guida, i due gruppi (“Icaro” vs “no Icaro”) non mostrano differenze statisticamente rilevanti, anche se i ragazzi che hanno seguito i corsi di formazione “Icaro” dichiarano con una minore frequenza di aver guidato dopo aver assunto alcolici.• Il gruppo “Icaro” dichiara di aver preso un nume-ro di multe significativamente minore rispetto al gruppo “no Icaro”.

Volendo trarre delle conclusioni, possiamo affer-mare che gli interventi proposti nell’ambito della campagna “Icaro” sono efficaci per i diversi livelli considerati ed evidenzia cambiamenti anche nella percezione del rischio e nei comportamenti effettivi di guida. La formazione è tanto più efficace quanto più reiterata nel tempo per consentire un’utile assimilazione dei contenuti e un vero e duraturo cambiamento delle convinzioni e dei comporta-menti. Sulla costante offerta formativa la sezione polizia stradale di Verona, il Suem 118 e un gruppo di genitori hanno incentrato un proprio obiettivo e infatti, in oltre un decennio, sono state raggiunte la quasi totalità delle scuole secondarie di secondo grado di Verona e provincia con interventi mira-ti nelle classi IV e V. L’intervento, della durata di

di Andrea Scamperle

75www.sportdipiu.com

quattro ore, termina con la somministrazione di un questionario di gradimento che, nel decorso anno scolastico 2011/12 (1.403 schede elaborate) ha espresso i seguenti risultati.

Domande n.1: Complessivamente ritengo utile l’espe-rienza fatta in questi incontri. Domanda n.3: I contenuti trattati mi hanno fatto riflettere. Domanda n.5: Ritengo che gli strumenti e il materiale (video, spot, slides, diapositive, etc. ) utilizzato negli incontri siano idonei.Queste tre domande hanno registrato il maggior consenso da parte degli studenti. La maggior parte dei ragazzi ritiene utile gli incontri (98%); il numero dei non d’accordo o dei dubbiosi (non saprei) è irrilevante. Gli incontri sono anche un’occasione di riflessione sull’argomento per il 98% dei ragazzi e il materiale utilizzato nei seminari è considerato idoneo.

Domanda n. 2: Da questi incontri ho ricevuto infor-mazioni nuove che non conoscevoLa domanda sull’apprendimento di nuove informa-zioni registra un 88% di risposte positive; il 5 % dei ragazzi ritiene di non aver aggiunto nulla o quasi alle proprie conoscenze e il 7 % è incerto. Domanda n. 4: Ritengo che incontri come questi pos-sano contribuire a ridurre gli incidenti stradali.L’88% dei ragazzi è d’accordo sull’efficacia degli incontri ai fini della riduzione dell’incidentalità stra-dale: i dubbiosi sono il 9% e i non d’accordo il 2%.

Andrea Scamperle

Tutor di educazione stradale della Polstrada di Verona

[email protected]

Francesca Montereali

Dirigente della Sezione Polstrada di Verona

[email protected]

A SCUOLA la polstrada di

Verona presente

nelle scuole del

territorio con un

programma di

sensibilizzazione

chiamato ‘Icaro’

76 www.sportdipiu.com

ULSS 20

di Susanna Morgante

Chi cammina studia meglio

Lo afferma un recente studio danese effettuato su quasi 20 mila studenti tra i 5 e i 19 anni, che ha rilevato una miglior concentrazione tra i ragazzi che vanno

a scuola a piedi o in bicicletta rispetto a quelli che si muovono con l’autoCamminare o andare in bici a scuola migliora la performance scolastica. Non è che un’ulteriore con-ferma del fatto che muoversi nella vita quotidiana fa bene sia ai bambini che agli adolescenti. Il movi-mento infatti è fondamentale per crescere: favorisce l’agilità, migliora la coordinazione, riduce il rischio di obesità e previene le malattie dell’adulto. Educa anche al controllo emotivo, migliora l’autostima e le capacità di socializzazione e di autonomia ed è divertente: favorisce cioè un benessere comple-to. Ecco che muoversi in bicicletta, camminare e anche giocare e correre all’aria aperta dovrebbe diventare un’attività quotidiana per tutti i bambini, per divertirsi, conoscere il proprio corpo ed entrare in relazione con l’ambiente. Un bambino attivo di-venterà quasi sicuramente un adulto attivo e sano. Esiste addirittura una legge, il DPCM Guadagnare Salute del 2007, che prendendo atto della crescente rilevanza dell’obesità e di altre malattie anche molto gravi causate da abitudini inadeguate, ha previsto il coinvolgimento di tutti (la scuola e la sanità ma anche le istituzioni che si occupano dei trasporti, delle politiche della famiglia e molte altre) nella promozione del movimento e degli stili di vita sani.

Su questo versante la nostra città è all’avanguardia da sempre, fin da quando il problema della sedenta-rietà ha cominciato ad assumere una rilevanza pre-occupante. Dal 2002 la ULSS 20 di Verona è capofila di un programma regionale (che coinvolge tutte le aziende sanitarie del Veneto) per la promozione dell’attività fisica, nei giovani ma anche nelle altre fasce d’età. Il programma ha prodotto numerose iniziative, poi esportate in Veneto ma anche in molte altre regioni italiane: dal progetto Piccoli cittadini per grandi strade, che ha coinvolto i ragazzini nella progettazione urbana “a misura di bambino”, alla pro-

mozione del Pedibus alla realizzazione di numerosi materiali informativi per i ragazzi e le loro famiglie.

Tutti i materiali (manifesti per promuovere l’uso della bicicletta o l’abitudine di fare le scale a piedi, pieghevoli e volantini vari, gioco dell’oca multilingue, quaderni e molti altri) possono essere richiesti al Servizio Promozione Salute ULSS 20 e sono anche scaricabili liberamente dal sito.

Il consiglio per i genitori, quindi, è informarsi at-tentamente sugli stili di vita sani e soprattutto fare attenzione a fornire ai propri figli non solo occasioni di sport, ma anche di movimento nella vita di tutti i giorni, incoraggiandoli ad andare a scuola a piedi, ad usare la bicicletta, a giocare all’aperto, ad organizzare passeggiate, biciclettate o nuotate nel tempo libero e regalare loro palloni o pattini invece di videogiochi.

INFO Dott.ssa Susanna Morgante

Servizio promozione Salute UlSS 20

Tel. 045 8076034 - mail [email protected]

prevenzione.ulss20.verona.it/att_motoria.html

IL PEDIBUS è UNA FELICE REALTà A Verona e in

alcuni comuni

della provincia,

questo servizio di

accompagnamento

dei ragazzi è una

delle risposte più

intelligenti per la

mobilità scolastica

Gielle Ambiente Srl Via Labriola, 1 Nogara - VR

Tel. 0442 511045 - Fax 0442 [email protected]

Unico Socio ESA-Com SpA - in esecuzione all’art. 2497 bis C.C.

Servizi specializzati

- Spurgo pozzi neri- Pulizia delle caditoie- Raccolta e smaltimento rifiuti speciali delle aziende- Iscrizione mezzi all’Albo Regionale per il trasporto in conto proprio dei rifiuti e gestione dei formulari

L’ambienteha già scelto Gielle.E tu?

78 www.sportdipiu.com

FISCALITà

Assemblea dei sociistruzioni per l’uso

Adempimenti connessi all’approvazione del rendiconto annuale

Per poter usufruire dei benefici fiscali previsti dall’art. 148 T.U.I.R. e dall’art. 90, l. 289/2002, è ne-cessario che gli statuti delle Associazioni Sportive Dilettantistiche prevedano “l’obbligo di redigere ed approvare annualmente un rendiconto economico e finanziario secondo le disposizioni statutarie”.Il rendiconto annuale delle Associazioni Sportive Dilettantistiche è il risultato finale della gestione am-ministrativa e contabile dell’esercizio di riferimento.

Deve essere approvato secondo le disposizioni statutarie che regolamentano ciascuna Associazione, di norma entro 4 mesi dalla chiusura dell’esercizio associativo, con le seguenti modalità:• redazione, da parte del Consiglio Direttivo, del rendiconto economico e finanziario;• approvazione, da parte dell’Assemblea ordinaria

degli associati, del rendiconto medesimo.Si evidenzia, pertanto, che prima di sottoporlo all’esa-me dell’Assemblea dei soci, il rendiconto annuale deve essere approvato dal Consiglio Direttivo.Qualora l’anno sociale e l’esercizio finanziario abbia-no inizio il primo gennaio e si concludano il trentuno dicembre, le Associazioni devono convocare l’As-semblea dei soci entro la fine del mese di aprile per:• discutere e approvare la relazione morale e sportiva dell’anno precedente;• discutere e approvare il rendiconto economico e finanziario (consuntivo) ed eventualmente il bilancio preventivo;• discutere e deliberare su eventuali altre questioni.

I documenti da predisporre perciò sono:A) avviso di convocazione da affiggere nella bacheca

di Giuliano Zocca

79www.sportdipiu.com

Assemblea dei sociistruzioni per l’uso

Leonardo Ambrosi & Partners

Via Caprera, 1 - 37126 - Verona - Tel. 045 8350518

Fax 045 8301408 - [email protected]

dell’Associazione rispettando i giorni di preavviso previsti dallo statuto sociale;B) relazione morale e sportiva dell’anno precedente;C) rendiconto economico e finanziario (consuntivo) al 31 dicembre 2012 ed eventuale bilancio preventivo 2013. A. Per quanto riguarda il punto a) (avviso di convo-cazione) si raccomanda: affissione presso il/i locale/i ove si svolge l’attività sportiva, invio di e-mail agli associati ed eventuale pubblicazione sul sito internet dell’Associazione. In ogni caso, ci si deve accertare che i soci ne vengano a conoscenza. Ove possibile, è il caso di predisporre un foglio di presa visione dell’avvenuta convocazione, da far firmare ai soci.N.B.: è necessario fornire, in caso di verifiche fiscali, prova dell’avvenuta convocazione, evitando preve-dibili contestazioni che potrebbero sorgere qualora la convocazione avvenisse a mezzo di semplice espo-sizione dell’avviso in bacheca.

B. La relazione morale e sportiva dovrà essere predi-sposta, a cura del Presidente dell’Associazione, ante-riormente alla data fissata per l’Assemblea ordinaria dei soci. Nelle Associazioni non è sufficiente dare conto dell’equilibrio economico-finanziario dell’ente tramite il bilancio di esercizio, ma occorre dare ade-guate informazioni circa la dimensione sociale della gestione. Scopo della relazione morale o relazione di missione è quello di dare una rappresentazione completa e più adeguata dell’Associazione, inte-grando i dati monetari con indicatori non monetari su attività e progetti.N.B.: quanto più la relazione sarà completa ed esau-riente, tanto più si eviterà il rischio di vedersi conte-stare l’esistenza di una entità commerciale in caso di verifica.

C. Contestualmente alla relazione morale occorrerà predisporre il rendiconto economico e finanziario (consuntivo) al 31 dicembre 2012 e se richiesto dallo statuto il bilancio preventivo 2013. Il rendiconto economico e finanziario altro non è che un raggrup-pamento sistematico di voci contabili che illustrano, con chiarezza e precisione, la situazione economica, finanziaria, gestionale dell’Associazione, le spese, i costi sostenuti, l’entità dei contributi ricevuti, le entrate istituzionali e commerciali, l’avanzo o disa-vanzo di gestione.

Non vi sono regole predeterminate, norme legi-slative, regole giurisprudenziali o fiscali che ci det-tino il contenuto che il rendiconto economico deve possedere. È bene ricordare che in caso di esercizio di attività commerciali è necessario predisporre un bilancio separato dell’attività commerciale. Per le nostre esigenze è fondamentale che il rendiconto rappresenti in modo chiaro il risultato economico

Per poter usufruire dei benefici fiscali è necessario che gli statuti delle Associazioni Sportive Dilettantistiche prevedano l’obbligo di redigere ed approvare annualmente un rendiconto economico e finanziario secondo le disposizioni statutarie

della gestione (positivo o negativo) del periodo e in-formi in maniera trasparente sulle modalità con cui le risorse sono state acquisite e sono state impiegate nel periodo di riferimento (anno sociale). Infine, se richie-sto dallo statuto, occorre predisporre e presentare all’Assemblea dei soci, anche il bilancio preventivo.

Dai verbali dovranno risultare con chiarezza la corretta convocazione, il raggiungimento del quo-rum costitutivo (l’Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti in seconda convocazione), il numero degli intervenuti e, possibilmente, i nomi dei soci partecipanti (mediante un allegato foglio presenze). I verbali devono riportare fedelmente, an-corché sinteticamente, lo svolgimento delle riunioni. N.B.: vanno evitate frasi uguali a quelle utilizzate nelle precedenti assemblee.

80 www.sportdipiu.com

FISCALITà

Lo Studio Leonardo Ambrosi & Partners organizza Corsi di

Formazione per Dirigenti ed Operatori

Amministrativi di Associazioni e Società

Sportive Dilettantistiche finalizzati

all’approfondimento delle principali

tematiche che interessano, in questo

particolare momento, tutti coloro che,

a diverso titolo, si trovano a doversi

confrontare, quotidianamente, con

l’amministrazione del proprio Ente

Sportivo, amministrazione divenuta con

il tempo sempre più complessa a causa

di una farraginosa normativa fiscale che

non di rado provoca verifiche fiscali dalle

conseguenze spesso e volentieri pesanti.

I Corsi verteranno, principalmente, sui

seguenti argomenti:

- La corretta gestione amministrativa

delle Associazioni e Società Sportive

Dilettantistiche: dalla prima nota al

bilancio di esercizio

- La gestione degli Sportivi Dilettanti e

degli altri Collaboratori: inquadramenti

corretti ed “a rischio”

- I principali regimi contabili ed

adempimenti connessi: vantaggi e

svantaggi

- La gestione delle Assemblee dei Soci

e delle Adunanze del Consiglio: dalla

convocazione alla stesura dei verbali;

- Le verifiche fiscali: come prevenirle e

come affrontarle

Calendario dei corsiI Corsi si terranno a Verona, Via Caprera,

1 (Borgo Trento – Zona Ospedale Civile)

nei mesi di aprile e maggio, secondo il

seguente calendario:

Mese di aprileVenerdi 5 aprile

Sabato 6 aprile

Venerdi 12 aprile

Sabato 13 aprile

Venerdi 19 aprile

Sabato 20 aprile

Venerdi 26 aprile

Sabato 27 aprile

Mese di maggioVenerdi 3 maggio

Sabato 4 maggio

Venerdi 10 maggio

Sabato 11 maggio

Venerdi 17 maggio

Sabato 18 maggio

Venerdi 24 maggio

Sabato 25 maggio

Corsi del venerdìdalle ore 14.30 alle ore 18.30 con un

intervallo di 15 minuti alle ore 16.30

Corsi del sabatodalle ore 09.00 alle ore 13.00 con un

intervallo di 15 minuti alle ore 11.00

IscrizioniI Corsi prevedono, per ogni seduta, la

partecipazione di un massimo di 6 (sei)

Associazioni/Società Sportive

ognuna delle quali potrà presenziare

con un massimo di 2 (due) persone. Per

iscriversi, è necessario compilare il form

predisposto nella sezione “ISCRIZIONE ai

CORSI” all’interno del sito internet

www.ambrosiepartners.it. Il programma

aggiornerà automaticamente le

iscrizioni e pertanto sarà possibile, sino

ad esaurimento dei posti disponibili,

scegliere il giorno di partecipazione al

Corso.

Quota di iscrizioneLa quota di partecipazione al Corso

è fissata in euro 100,00 più IVA per

Associazione/Società Sportiva con un

singolo partecipante, in euro 120,00 più

IVA per due partecipanti, e comprende:

- Materiale didattico (CD comprendente

modulistica e guida operativa)

- Coffee break

- Attestato di partecipazione

InformazioniPer informazioni si può telefonare, in

orari di Ufficio, al numero 045/8350518,

o scrivere all’indirizzo di posta

elettronica: [email protected]

CORSI DI FORMAZIONE PER DIRIGENTI SPORTIVI ED OPERATORI AMMINISTRATIVI

81www.sportdipiu.com

Se Vuoi Distinguerti ! Se Vuoi Distinguerti !

58 NEGOZI IN ITALIA E 3 IN AUSTRIA PER DARTI LA MODA CHE VUOI I negozi più vicini: BUSSOLENGO - CEREA

ABBIGLIAMENTO UOMO-DONNA-BAMBINO-CASUAL-UNDERWEAR-ACCESSORI-BIANCHERIA PER LA CASA

WWW.SORELLERAMONDA.COM

Scarical’applicazionecon gli orari delnegozio più vicino a te

82 www.sportdipiu.com

TUTELA DEI MINORI

La responsabilità dei gestori degli impianti sciistici

Come comportarsi in caso di incidenti sulle piste innevate? Ecco alcune importanti indicazioni

Lo sci negli ultimi anni è diventato uno sport di massa, non più appannaggio esclu-sivo di pochi appassionati specialisti. Questa disciplina è diventata un passatempo turi-stico, anche per l’avvento degli sci “carving” e di alternative come lo snowboard, che attraggono diversi generi di pubblico. L’alta affluenza agli impianti di risalita ha di fatto provocato una crescente istanza di giustizia nei confronti dei gestori degli impianti per gli incidenti che inevitabilmente accadono sulle piste. Si verificano cioè sem-pre più casi di sciatori infortu-nati che chiedono di essere risarciti dei danni subiti

Ma se ci si infortuna sul-le piste da sci, chi ne ri-sponde? La casistica, come sempre, è potenzialmente sterminata e la legge dà rispo-ste poco chiare a riguardo. È però possibile tracciare una linea di tendenza sulla base delle più recenti decisioni dei Tri-bunali. Se il sinistro avviene nella fase di ri-salita, la questione è da tempo chiarita. Con l’acquisto dello skipass, infatti, lo sciatore ed il gestore degli impianti concludono un contratto di trasporto. Conseguentemente si applica l’art. 1681 del Codice Civile, in base al quale il gestore degli impianti è sempre responsabile dei danni patiti dal trasportato, salvo che provi di aver adottato ogni misura idonea ad evitare il danno.

Fin qui tutto chiaro. Le cose si com-plicano una volta scesi incolumi dagli

impianti di risalita! Infatti non esiste norma che precisi quale sia l’estensione e la natura degli obblighi che il gesto-re degli impianti assume con la vendita dello skipass. Il più recente intervento legislativo è la L. 363/2003 rubricata “Norme in materie di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e fondo”. La legge pone a carico dei ge-stori l’obbligo di: mettere in sicurezza le piste; curarne la manutenzione ordinaria

e straordinaria; protezione degli utenti dagli ostacoli lungo le

piste mediante l’utilizzo di adeguate protezioni sugli stessi e segnalazioni del-la situazione di pericolo; soccorso e trasporto degli

infortunati in luoghi acces-sibili dai più vicini centri di

assistenza sanitaria o di pron-to soccorso. Infine i gestori “sono

civilmente responsabili della regolarità e della sicurezza dell’esercizio delle piste e non possono consentirne l’apertura al pubblico senza avere previamente stipu-lato apposito contratto di assicurazione ai fini della responsabilità civile per danni derivabili agli utenti e ai terzi per fatti derivanti da responsabilità del gestore in relazione all’uso di dette aree”.

“Carta canta!” grida di gioia il profano lettore! In realtà così non è. Infatti la legge non si spinge a spiegare a che titolo i gestori siano responsabili e quale sia il regime probatorio (cioè cosa debba pro-

vare il danneggiato per ottenere il risarci-mento ed i gestori per evitare di pagare). Secondo la giurisprudenza più recente la compravendita dello skipass non sotten-derebbe un mero contratto di trasporto per la risalita, ma un contratto più com-plesso con il quale il gestore di impianti e piste si obbliga a mantenere in funzione il tutto assumendo conseguentemente diversi obblighi nei confronti dell’utente sciatore. Inoltre il gestore avrebbe la cu-stodia delle piste e degli impianti, appli-candosi altresì l’art. 2051 del codice civile (Trib. L’Aquila 21.04.2012; Trib. Trento 5.01.2011; Trib. Napoli 25.01.2011; Trib. Cuneo 14.01.2009; Cass. n. 2563/2007). Questa opinione giurisprudenziale, che appare in via di consolidamento, implica che il gestore degli impianti e delle piste sia sempre tenuto a rispondere delle con-seguenze a pregiudizio dell’utente, salvo che riesca a provare di aver posto in essere tutti i comportamenti idonei ad evitare il danno o che l’evento dannoso sia stato provocato da caso fortuito.

Per fare degli esempi concreti? Il ge-store degli impianti sarà responsabile qualora un evento dannoso sia causato dalla scarsa manutenzione delle piste o dall’assenza di segnalazioni di ostacoli o pericoli. Contrariamente non vi sarà responsabilità in caso di comportamento imprudente dello sciatore.

Avv. Francesco Mendini

Camera Minorile di Verona

di Francesco Mendini

Là fuori è sempre una lotta.Ascolta chi risponde con la buona comunicazione.

S.G. Lupatoto - Verona - ItalyTel. +39 0459250920 - www.mediaprint.org

EDITORIA SPORTIVA

STAMPA PROFESSIONALE

RACCOLTA PUBBLICITARIA

PLACA LA TUA

SETE DI SPORT