SCUOLA SECONDARIA I GRADO MICHELANGELO -...

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SCUOLA SECONDARIA I GRADO MICHELANGELO - BARI PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE ANNUALITA’ 2011/12 Obiettivo C Azione 1 “Interventi per lo sviluppo delle competenze chiave”

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SCUOLA SECONDARIA I GRADO

MICHELANGELO - BARI

PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE ANNUALITA’ 2011/12

Obiettivo C Azione 1

“Interventi per lo sviluppo delle competenze chiave”

P. O. N. LATINO P. O. N. LATINO P. O. N. LATINO P. O. N. LATINO SIC ET SIMPLICITER SIC ET SIMPLICITER SIC ET SIMPLICITER SIC ET SIMPLICITER

Docente EspertoDocente EspertoDocente EspertoDocente Esperto: Prof.ssa Teresa de Nicolo: Prof.ssa Teresa de Nicolo: Prof.ssa Teresa de Nicolo: Prof.ssa Teresa de Nicolo

DocenteTutorDocenteTutorDocenteTutorDocenteTutor: Prof.ssa Elvira Leone: Prof.ssa Elvira Leone: Prof.ssa Elvira Leone: Prof.ssa Elvira Leone

OBIETTIVI� 1 – Comprendere il lessico e i termini dell’italiano

attraverso la scoperta dell’etimologia delle parole;

�2 – Conoscere le fondamentali strutture della lingua

latina;

�3 – Sviluppare l’abitudine alla logica, alla riflessione,

all’analisi;all’analisi;

�4 – Acquisire un metodo di lavoro strutturato;

�5 – Accostare i ragazzi al mondo degli antichi Romani,

con riferimenti alla loro storia, al loro modus vivendi e alla loro mentalità.

CONTENUTI

� 1 - Il latino nella società dell’immagine;

�2 - Il latino intorno a noi;

�3 – L’alfabeto latino;

�4 – Sillabe lunghe e sillabe brevi, le regole

fondamentali dell’accentazione latina;fondamentali dell’accentazione latina;

�5 – La flessione del nome latino e la funzione logica

dei casi;

�6 – Le declinazioni prima e seconda le loro principali

particolarità;

�7 – Gli aggettivi della prima classe di grado positivo;

�8 – Il verbo sum e i verbi regolari delle quattro

coniugazioni attive al modo indicativo e al modo

imperativo;

�9 – I complementi indiretti;

10 – Il cibo e il banchetto nell’antica Roma.�10 – Il cibo e il banchetto nell’antica Roma.

�1 – Analizzare gli elementi costitutivi dell'enunciato

semplice e complesso

�2 – Comprendere il senso e gli elementi fondamentali

di semplici brani in Lingua latina.

�3 – Comprendere testi in lingua italiana, operando

manipolazioni e riscritture.

COMPETENZE

manipolazioni e riscritture.

�4 – Tradurre dal Latino in Italiano, e viceversa, frasi di

media lunghezza applicando le regole.

�1 – Lezione frontale con individuazione e definizione

delle regole;

�2 – Lezione interattiva con l’uso di un Power Point per

una visualizzazione dinamica degli argomenti;

3 – Didattica laboratoriale con applicazione delle

METODOLOGIA

�3 – Didattica laboratoriale con applicazione delle

regole attraverso esercizi strutturati;

�4 – Cooperative learning

Durante il nostro, se pur breve, viaggio nel mondo latino, abbiamo cercato di approfondire questo problema.

Oltre alla conoscenza delle regole morfo-sintattiche, alcune delle quali si ritrovano nella grammatica italiana…

Siamo entrati in contatto con un mondo di costumi, di valori, di tradizioni che costituiscono le radici della nostra civiltà.

“I ROMANI A TAVOLA”

Il nostro lavoro su

ci ha aiutato a capire, attraverso lo studio di portate e banchetti, quali fossero la cultura e le abitudini della civiltà latina.

L’ALIMENTAZIONEDurante l’epoca arcaica l’alimentazione romanaè sobria, a base di uova (ovum-i), legumi(legumen-is), cereali (fruges-um), verdure(holus-eris), formaggio (caseus-i) e frutta(poma-orum);

Con la conquista dell’Oriente, invece, almenoCon la conquista dell’Oriente, invece, almenosulle mense dei ricchi, arrivano nuovi cibi datutte le province.

I PASTI

DEL CITTADINO ROMANO

“Ad cenam invitare”

IENTACULUM-I (COLAZIONE)

Si consumava appena svegli e senza neanche

lavarsi le mani. Era sostanziosa a base di pane

condito con sale (sal-is) e vino (vinum-i),

formaggio (caseus-i), olive (baca-ae), frutta

(poma-orum), latte (lac-lactis) e miele (mel-

mellis).mellis).

PRANDIUM-I

(SPUNTINO DI MEZZOGIORNO)

Solitamente era sobrio e veloce, fatto

durante la pausa di lavoro e spesso

consumato in piedi.

Si mangiavano cibi caldi e pietanze

fredde avanzate dal giorno prima.

IL FASCINO IL FASCINO IL FASCINO IL FASCINO DIDIDIDI

MANGIARE PER STRADAMANGIARE PER STRADAMANGIARE PER STRADAMANGIARE PER STRADA

STREET FOODSTREET FOODSTREET FOODSTREET FOOD

I Romani non amavano

solo le tavole imbandite…

Amavano consumare ipasti in maniera moltoveloce, in piedi oaddirittura camminando.

Centinaia di persone sifermavano a mangiare unboccone presso lebancarelle deglibancarelle degliambulanti, che offrivanouna vasta scelta dipanini, frittelle, carnearrostita e salsiccia abasso prezzo.

I TERMOPOLIA

Luoghi di ristoro, in uso nell’antica Roma, dove era possibile acquistare cibi già

pronti

Erano locali di piccole dimensioni con un bancone nel quale erano incassate grosse anfore di terracotta che contenevano vivande.

Avevano una funzione simile ai moderni fast food.

CENA-AE

(PASTO PRINCIPALE)

• Era il pranzo vero e proprio cheiniziava dalle 14 alle 16 a secondadelle stagioni. Partecipavano gliuomini, sempre sdraiati; seintervenivano le donne, esse eranotradizionalmente sedute.tradizionalmente sedute.

• Si mangiava in un luogo coperto: casa, portico o giardino sormontato

da un “velum”.

Il banchetto romano era il “symposium”

Si consumava in stanze apposite, i ”triclinia”, in cui si trovavano divani ”triclinia”, in cui si trovavano divani disposti a ferro di cavallo, dove i commensali (cum+mensa) stavano semisdraiati, appoggiati sul gomito sinistro.

MENU’ DI UN BANCHETTO

ROMANO

Gustatio (Antipasti)Medusa e uova

Tonno con ricci di mare salati

Cervella cotta in latte e uova

Funghi bolliti con salsa pepata di grasso di pesce

Ricci di mare con spezie, miele e salsa di uova e olio

Primae mensae (Piatto principale con tre portate)Daino arrosto con salsa di cipolla, ruta, datteri di Gerico, uva, Daino arrosto con salsa di cipolla, ruta, datteri di Gerico, uva,

olio e miele

Ghiro farcito con maiale e pinoli

Prosciutto bollito con fichi e cotto al forno in pasta al miele

Secundae mensae (Frutta e dolci)Datteri snocciolati ripieni di noci, mele e pinoli fritti al miele

Paste calde al vin dolce con miele

LO SPLENDORE DELLE MENSE

Napoli Museo Archeologico Nazionale

ANTICHE SUPERSTIZIONI

... A TAVOLA

I BANCHETTI DEGLI ANTICHI ROMANI OLTRE AD

ESSERE RICCHI DI GUSTOSE PIETANZE E

BEVANDE ERANO ANCHE RICCHI DI

SUPERSTIZIONI OGGI ANCORA VIVE.

Che cosa rappresentavano

nell’antica Roma

il gallo, il sale, l’olio e il miele?

Era di cattivo presagio se si rovesciavano il

sale (sal-salis), l’olio (oleum-olei) o il

miele(mel-mellis), se il cibo cadeva di mano o

se si udiva il canto del gallo (gallus-galli)

durante un banchetto.durante un banchetto.

IN QUEI CASI …

… per allontanare da sé la sfortuna,

bastava mettersi a fischiettare e ricorrere

ad una formula di scongiuro o ad un gesto

scaramantico.

IL SALE...(sal-salis)

Il sale era prezioso perché veniva usato per conservare i cibi.

Per questo era simbolo di amicizia, tanto chesi poneva una coppa di sale davanti aicommensali.

IL SALE...

Un giorno, sembra che un invitato abbiainavvertitamente fatto cadere la coppa sul tavolo,suscitando l'ira del padrone di casa il quale,sguainata la spada, uccise il poveretto.

Pare che questo episodio abbia fatto nascere ildetto che versare il sale porti sfortuna. Se vienerovesciato sulla tavola prendetene un po' elanciatelo dietro la spalla sinistra.

Durante le feste dedicate alla dea

Flora, protettrice della natura,

nell’antica Roma i Romani gettavano

le fave (faba-ae) sulla folla in segno di le fave (faba-ae) sulla folla in segno di

buon auspicio.

Solo in questa occasione tali legumi

erano considerati dei veri e propri

portafortuna.

�Al di fuori della festa dedicata alla dea Flora,

la fava perdeva la sua connotazione positiva

e diventava simbolo di impurità.

�Addirittura Giove non poteva toccarla e il

Pontefice Massimo non poteva nemmeno

nominarla.

LE UOVA...(ovum-i)

Erano simbolo di rinascita e fecondità.Non si gettava mai il guscio intero, masi spezzava per evitare che il demoniosi annidasse.

“ab ovo usque ad mala”Orazio, Satire, I 3, 6

All’inizio dei pasti era mangiato semprel’uovo, simbolo della rinascita e dellafecondità.

Nominare il fuoco

durante un

banchetto, era

un'imprudenza.un'imprudenza.

Il rimedio?

Gettare acqua sulla mensa

"Incendia inter epulas nominata aquis sub mensamprofusis abominamur“.

(Plinio, Naturalis historiae, XXVIII, 26).

Noi scongiuriamo gli incendi che si verificanodurante i banchetti con acque abbondanti sulladurante i banchetti con acque abbondanti sullamensa.

A tavola (e non solo) si usava solo la

mano destra, per far sì che tutto

andasse per il meglio.

Sinistro era (ed è) sinonimo di male!

RICETTE DALL’ANTICA

ROMAROMA

E' sempre suggestivo portare in tavola

ricette che risalgono ai tempi antichi.

Peccato che spesso il gusto dei nostri

antenati non coincida con il nostro ...

Quello che sappiamo oggi sulla

cucina dei Romani lo ricaviamo

principalmente dal ricettario di

Apicio, autore dell’opera

“De re coquinaria” “De re coquinaria”

(l’arte della cucina).

COME CUCINARE IL CINGHIALE

� Aper ita conditur: spongiatur, et

sic aspergitur ei sal et cuminum

frictum, et sic manet. Alia die

mittitur in furnum. Cum coctus

fuerit, perfunditur piper tritum,

mel, liquamen et passum (Apicio

� Il cinghiale si cucina così: si lava con una spugna, lo si cosparge di sale e di cumino abbrustolito e così lo si lascia. Il giorno dopo si mette in forno. Una volta cotto, lo si mel, liquamen et passum (Apicio

De Re Coquinaria)forno. Una volta cotto, lo si cosparge di miele, salsa fatta di pesce e vin santo.

BEVANDA ALLA RUCOLA

Considerata altamente afrodisiaca, la rucola

poteva essere usata anche come bevanda

rinfrescante.

Per prepararla frullare tre foglie di rucola con un

cucchiaio di miele ed un po’ di acqua. Lentamente

aggiungere acqua fino ad arrivare ad un litro.aggiungere acqua fino ad arrivare ad un litro.

Le proporzioni possono

variare a seconda del gusto.

Hanno partecipato al PON:Hanno partecipato al PON:Hanno partecipato al PON:Hanno partecipato al PON:

Barletta Emmade Bartolo ValentinaDe Carne GiovannaDe Lucia MarcoDi Gesi Maria Luisa

Loperfido AlessandraManco Irene Marzano F. CarolinaMattia MarcoMonteleone LeonardoDi Gesi Maria Luisa

Di Turi AngelaFicocelli Varracchio MarioFiore ClaudioLisco Claudia

Monteleone LeonardoPanarello RobertaRanieri MarcoRomanazzi Daniele Uva Gabriele