SCUOLA PRIMARIA SAN GIOVANNI BATTISTA CLASSE IV B A. S. 2004/2005.
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SCUOLA PRIMARIA
SAN GIOVANNI BATTISTA
CLASSE IV B
A. S. 2004/2005
IL MONTE GAZZO :
UN MONTE PREOCCUPATO
QUANTA
SPAZZATURA!!
SONO UN PO’
BRUCIACCHIATO
CHE SOLLETTICO
LE PECORE !!!
E POI SONO ANCHE
ROSICCHIATO !!
La nostra classe, durante un’escursione mirata, ha potuto documentare alcune “magagne” del monte Gazzo, un monte così caro ai Sestresi:
gli incendi le cave la spazzatura il pascolo
Verso la fine di ottobre abbiamo raggiunto le alture del Monte Gazzo e, partendo dal capolinea dell’autobus 51, abbiamo percorso la strada che
sale al Santuario per poter raccogliere documentazione sulle “magagne” che
affliggono il Monte Gazzo.
All’inizio del percorso abbiamo osservato
gli effetti dell’incendio che il 6 settembre 2004 è divampato proprio
in quelle zone.
INIZIA IL PERCORSO
Ai lati della strada molta pineta è stata distrutta,
i pini bruciati sono diventati degli stecchini anneriti
Avete visto quali danni
ha provocato l’incendio?
Non si sentono più i
cinguettii degli uccellini
Chetristezza !
Alcuni alberi si sono spezzati e altri sono caduti.
In certi punti il paesaggio era proprio tetro.
Gli alberi bruciati
sembrano persone che
soffrono
La collina senza alberi mi fa un
po’ paura
Che silenzio!
Chissà quanti animali non hanno più la
tana ?!
L’INTERVISTAL’INTERVISTANoi abbiamo intervistato una signora, le abbiamo
chiesto se durante l’ incendio avesse avuto
paura, lei ci ha risposto:
- L’ incendio è stato pauroso, nel bosco
sembrava ci fossero i fuochi d’ artificio; per fortuna i vigili
del fuoco sono riusciti a salvare un angolo di
vegetazione intorno alla nostra casa -
NON TUTTO E’ PERDUTO
In certi punti la pineta
non è bruciata
Ma le prime piante a ricrescere, sono quelle infestanti, come le felci
aquiline.
COPIA DAL VEROTutti all’opera :
recuperando dei carboncini tra i resti dell’incendio, abbiamo copiato dal vero il
paesaggio bruciato.
Alla fine le nostre mani erano un po’ nere, ma eravamo proprio soddisfatti
dei nostri disegni
IL PARERE DELL’ESPERTO
Attraverso la stampa locale abbiamo appreso il parere di un esperto universitario sugli effetti dell’incendio:
prima che la vegetazione torni a coprire le zone bruciate dovranno passare quindici anni, nel frattempo è meglio lasciar fare alla natura.
La legge dice che le zone bruciate
per almeno 15 anni
non possono essere
destinate a usi
diversi da quelli preceden
ti
IL MONTE “ROSICCHIATO”
Arrivati al Cian dei Galli abbiamo trovato un cancello di accesso alla cava di Gneo e abbiamo notato il versante nord-ovest del monte
modificato dall’attività estrattiva.
Scendendo verso la Chiesetta di San Rocco, guardando verso est,
abbiamo osservato un’altra grande cava, ormai chiusa, che
però ha “rosicchiato” gran parte del versante sud del monte.
DAL MONTE TEIOLODurante un’altra escursione sul monte Teiolo,
abbiamo potuto constatare come il versante nord-
est del monte Gazzo sia stato
veramente deturpato
dall’attività estrattiva
Per fortuna solo una cava è ancora in funzione, quella che si trova sulle rive del Rio Bianchetta
Nella zona del Cian de’ Strie abbiamo trovato rifiuti di ogni tipo:
la carcassa di un’ auto, tubi di metallo, bidoni, batterie, lattine …..
Purtroppo questa spazzatura è composta di materiali molto inquinanti perché non sono biodegradabili, certi rifiuti
rovineranno l’ ambiente a lungo, ostacolando la crescita della
vegetazione
Area pic nic nella zona
fortini
Ai lati della strada
Più in basso nella zona dei fortini abbiamo trovato tanta spazzatura
sparsa qua e là, poi ai lati della strada c’ erano rifiuti ingombranti.
Secondo noi non si dovrebbero abbandonare i rifiuti nelle zone verdi e
le autorità dovrebbero pensare a ripulire, ma soprattutto punire chi si
comporta male.
In una zona di prateria sotto alla chiesetta di San Rocco, un gregge di pecore pascolava tranquillamente
brucando la poca vegetazione rimasta, per fortuna all’interno di una zona
recintata, MA…….
…ecco qui un altro gregge che pascola tranquillo nella
zona dei fortini
Mantide religiosa
Corbezzolo
SI PUO’ SPERARE….SI PUO’ SPERARE….
Lungo il percorso, tra l’erbetta incontriamo una stupenda mantide religiosa e più avanti un rigoglioso corbezzolo, questo ci fa ben sperare per la fauna e la flora del nostro monte Gazzo che senza dubbio val la pena di salvaguardare.
MI SENTO MALE !!
Una sigaretta accesa,
poveri noi !!!
Ronf..ronf…ronf